Anita.

di yolima90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Capitolo tre!!!! ***
Capitolo 3: *** Capitolo due . ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro : coccole da Joker. ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque : una giornata diversa . ***
Capitolo 6: *** capitolo sei : cena ***



Capitolo 1
*** primo capitolo ***


<< Promesso ?  >>

 

Joker guardò con disgusto la mano tesa di Batman 

 

<< Promesso.   >> 

 

sospirò stringendola forte sperando di farli del male. Ma non fu così.

 

 

Quattro anni dopo.

 

Piedi nudi su' un pavimento a scacchi che correvano e sembravano che non si volessero fermare , capelli rossi che si muovevano a destra e a sinistra, risate per tutte le stanze, risate di gioia. 

Anita saltellava canticchiando battendo le mani stando attenta a non far cadere il suo amico Bo' , un peluche a forma di orsetto dalle orecchia bianche e dal muso nero come la notte. 

La sua corsa venne interrotta quando andò a sbattere contro qualcuno..contro qualcosa: un paio di gambe l'avevano fermata e ora delle mani forti e sicure di se' la stavano sollevando , due occhi profondi la stavano fissando seri.

 

<< Cosa abbiamo detto  a riguardo nel correre per casa a piedi  nudi? >>

 

lo sguardo si addolcii 

 

<< Guarda che poi ti viene la febbre e sei costretta a stare ferma nel letto >>

 

Anita lo fissò 

 

<< Scusa  >> mormorò dispiaciuta , Joker le sorrise e la mise sulle sue scarpe per non farle prendere freddo.  

 

Era furba quella bambina,non era per niente dispiaciuta , voleva solo che qualcuno la perdonasse per poi aspettare che voltasse l'angolo e riprendere il suo gioco : correre a piedi nudi per casa. La divertiva moltissimo e non c'era storia di farle mettere un paio di calzini caldi invernali,no lei voleva avere i piedi nudi. 

L'uomo ci aveva provato a farle piacere i calzini ma quando aveva provato a metterne uno lei si era messa a piangere come una disperata ,come se qualcuno la stesse torturando ,così aveva lasciato perdere, cavoli suoi si era detto.

Anita aveva grandi occhi celesti che ti potevano togliere il fiato da quanto erano belli , da grande quei occhi avrebbero tenuto svegli parecchi uomini si ripeté il folle criminale, pelle bianca come il latte e una risata contagiosa, era la luce di quella casa buia e tenebrosa. 

Il nome le era stato dato perché sua madre si chiamava così ed era il desiderio della donna che sua figlia portasse il suo stesso nome e così era stato, aveva gli occhi del padre e la bellezza della madre, ma più volte Joker aveva visto qualcosa di lui in lei ,forse era perché l'idea di avere una figlia che gli assomigliasse lo rendeva fiero di se' e così vedeva quello che voleva vedere. 

Ma non era l'unico a pensarla così.

C'era un'altro  uomo che era pienamente d'accordo con lui : Batman. Bruce Wayne , il ricco miliardario di Gotham. Perché dite voi?

Perché erano stati loro due ad adottare la piccola Anita dopo l'incidente tremendo della coppia Blade.

Non potevano lasciarla lì, non potevano che qualche agente la prendesse e la rinchiuse in qualche struttura per bambini abbandonati, tutti e due avevano assaporato l'odore dell'abbandono e non era così gustoso da come te lo volevano far credere.

Così l'avevano presa e fatto sparire ogni traccia di lei, sperando che nessuno la venisse a cercare.

Fu la prima volta che i due nemici avevano collaborato insieme per un bene di qualcuno.

 

Il patto tra i due fu dettato così :  Fino ai quattordici anni  lei d'estate sarà con te e l'inverno con me disse Batman a un Joker sporco di sangue, superato tale età sarà lei a decidere con chi stare. Potrà andare dove vorrà, potrà' anche decidere di abbandonarci tutti e due allo stesso tempo o abbandonare uno di noi per sempre. 

Ma una cosa. 

Non verrà mai coinvolta nel nostro conflitto . Non voglio assolutamente incontrarla sul campo di battaglia, non voglio vederla morire. Ci siamo capiti? 

Joker aveva riso e si era stretto nelle spalle dicendo poi che gli andava bene quello che aveva detto l'uomo pipistrello .

 

Nessuno sapeva della sua esistenza. 

Se Batman era stato attento a mostrarla all'umanità , Joker l'aveva urlato ai quattro venti.

Dove c'era lui, c'era anche lei.

La piccola peste la chiamavano gli amici più fedeli di Joker. 

Se la portava ovunque, l'uniche volte che non la prendeva con sé quando usciva era quando doveva uccidere qualcuno o riscuotere del denaro allora suonava alla porta del suo più grande nemico e gliela lasciava per qualche ora .

 

Portò Sofia in sala dove ad aspettarli c'era un mondo di giochi, tra lui e Batman non si annoiava mai, i due uomini la viziano terribilmente regalandole ogni giorno qualcosa di nuovo, ma lei era più interessata a giocare con le sue cose vecchie ,così avevano smesso di comprarli trenini che buttavano vapore se accendevi il meccanismo per farli muovere e bambole ultra costose. Lei aveva i suoi peluche e i suoi soldatini e questo gli bastava per tenersi occupata un intera giornata.

Più volte quella casa aveva accolto Batman nei giorni d'estate,sembrava strano che una bambina era riuscita a unire i due nemici..

Ma era andata così, quando Bruce Wayne non portava la maschera chiacchierava piacevolmente con Jack Napier di ogni cosa che accadeva nel mondo per poi ritornare a picchiarsi la notte stessa nei vicoli della città più oscura del mondo.

Anita era la chiave della loro salvezza. Finché ci sarebbe stata lei Gotham avrebbe dormito leggermente più tranquilla.

 

 

 

 

 

spero che vi piaccia :)

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Capitolo 2
*** Capitolo tre!!!! ***


Risvegliarsi in un letto che proprio non era il tuo non era il massimo, ma risvegliarsi in un contesto famigliare, era meraviglioso.

Non dovevi prepararti la colazione da sola , non c'era nessun Alfred che entrava e ti spalancava le tende per darti il buongiorno, non facevi colazione da sola, era circondata da tre persone allegre che si preparavano a passare una bella domenica in famiglia. 

Per lei avevano organizzato un picnic fuori città e questo aveva messo in imbarazzo Anita che silenziosamente era scivolata dalla porta d'ingresso per correre alla pasticceria più vicina e comprare quasi tutti i pasticcini che aveva e metterli sul conto di Bruce Wayne per poi ritornare veloce come il vento sotto le coperte.

L'orologio segnava le dieci del mattino quando i Thompson caricavano il cibo nella loro macchina anni cinquanta. 

Anita e Jimmy presero alcuni libri e li buttarono dentro insieme ad altri giochi e un pallone che ne aveva visto di cose, e per finire fecero salire il loro cane di compagnia : Tim. Un bastardino dalle orecchie nere e dal muso bianco che ricordava terribilmente il peluche della ragazza Bo'.

Partirono  accompagnati    dalla canzone "Sound of Silence " mentre entravano nel traffico mattutino.

 

<< Quanto tempo ti fermerai da noi Anita ?  >> domandò il padre di Jimmy mentre guardava una macchina sfrecciare veloce davanti a lui

 

Per sempre

 

<<  Stasera tolgo il disturbo  >> disse guardando fuori

 

<< Perché?  >> domandò  Jimmy mentre Tim abbaiava ad un altro cane 

 

<< Lo  sai che ti puoi fermare quanto vuoi  ?  >> continuò a dire l'uomo al volante , in bocca aveva una sigaretta spenta mentre la signora Thompson sfogliava un giornale di quella mattina.

 

Erano davvero una bella famiglia, si disse tra se' Anita mentre Jimmy canticchiava una canzone che usciva dalle sua cuffie gigantesche e mentre pensava a loro si addormentò.

 

 

<<    Sei un coglione   >>

 

disse Joker a Batman seduto dietro a una scrivania, l'uomo era andato a trovarlo dopo aver visto sua figlia scappare in lacrime

 

<< Non sono stato io a farmi beccare mentre limonavo  >>  replicò Batman, dio quanto lo detestava ! Quell'aria sicura di se lo mandava fuori di se'! Pensò il Joker mentre tra le mani stringeva delle carte per bambini, capiva benissimo sua figlia ..come faceva a vivere in questa gabbia d'orata?

 

<<  Dimmi t'interessa ancora quella bambina ? No perché senno' posso richiedere l'affidamento completo e togliertela di mezzo. Tu non la vedrai mai più.  Basta una tua parola,lo  sai   >>

 

fece un sorrisone a trentasei denti , Batman si morse il labbro ma non disse nulla, così il Joker prese il suo silenzio come una risposta ed alzò i tacchi salutando prima con un bacio Alfred che era entrato a consegnare i giornali a Wayne 

 

<< Jack!  >> lo richiamò con voce possente mentre lui stava per superare la soglia di casa sua, si voltò annoiato  << Lo sai. Le voglio bene   >>

 

<< Allora fai il padre e non il casanova. E' strano..qua sei tu il cattivo  >> andò via ridendo 

 

Wayne ritornò dentro chiudendo forte la porta di casa, Alfred lo stava aspettando nello studio con i giornali in mano e con la schiena dritta, quando lo vide gli sorrise ,aspettò che si rimise al suo posto, dietro alla scrivania e poi parlò.

 

<<  Senza offesa signore, mi dispiace dirle che sono pienamente d'accordo con il signor Joker.  Capisco che è un folle ma quando si tratta di Anita non si smentisce mai quell'uomo   >>

 

<< L'ama. E' il suo punto debole..il nostro punto debole >> disse Bruce Wayne stanco, quella notte non era riuscito a dormire per via della ragazza, chissà dov'era in questo momento, Joker gli aveva detto che sicuramente aveva  trovato riparo da quel ragazzo..Jimmy, il suo migliore amico. Spero' tanto che avesse ragione , c'erano tanti balordi in città..non si sapeva mai a chi si poteva andare incontro e così aveva passato la notte a vigilare le strade di Gotham come se il suo nemico non avesse fatto la stessa cosa.

 

 

Odore di erba appena tagliata avvolse la famiglia Thompson e Anita, si misero sotto un faggio , era davvero una bella giornata, il sole era alto e non c'erano molte nuvole in cielo, la neve pian piano si stava sciogliendo, era la prima giornata bella dell'inverno che meritava di essere assaporata come si doveva.

Lanciò un bastone a Tim che non perse tempo a guardarlo volare in aria che era già dall'altra parte del campo, Jimmy la prese e la spinse in avanti dandole in mano il pallone mentre con lo sguardo la sfidava.

Dopo due secondi ed eccoli lì che giocavano come matti a calcio urlandosi a vicenda per poi ridere mentre il cane finiva tra le loro gambe, i raggi illuminavano i capelli rossi della ragazza e questo la rendeva ancora più bella e per la prima volta Jimmy creo' dentro al suo cervello di ragazzo quasi maturo un pensiero che non aveva mai fatto prima d'ora :  che la sua migliore amica era davvero graziosa. 

Sentii qualcosa in mezzo allo stomaco ma non ci badò molto e continuò a giocare inseguendola per tutto il parco con i capelli che volavano al vento. 

I due ragazzi arrivarono a un laghetto con dentro delle oche che nuotavano insieme,Jimmy mise sulla mano della ragazza alcune molliche e la invitò di gettarle, lei le fece volare , le molliche caddero nell'acqua senza provocare rumore, subito le oche si riunirono ad esse per mangiarsele e aspettarsi altre molliche ma quando rialzarono la testa i due ragazzi non c'erano più. Spariti.

Si fermarono a prendere fiato sotto un albero che era ancora coperto di neve , i due si guardarono rossi in volto e sorrisero,lei si appoggiò all'albero e della neve le finii dentro il maglione ma lei non ci fece molto caso , teneva saldamente gli occhi sul suo amico poi accadde quello che doveva accadere molti mesi prima..la baciò.

Non c'era davvero un perché in quel gesto d'amore, era come se qualcuno d'invisibile l'avesse spinto verso le labbra della ragazza, era come se il suo cervello per un attimo si fosse spento completamente per alcuni secondi e il suo corpo si fosse fatto forza a fare ciò. 

Per un attimo rimasero così con lei che al suo tocco aveva spalancato gli occhi poi delicatamente rispose al bacio timido del ragazzo che ora la stringeva a se'.

Qualcosa dentro a se' scoppiò come una bomba, come un esplosione che nessuno avrebbe potuto fermarla, sentii le gambe cedere e le guance farsi sempre più rosse ma non per questo si staccò da lui, voleva rimanere così per tutta la vita.

E così questo voleva dirsi baciare? Un esplosione ? Wow.

Meraviglioso.

Rise la ragazza mentre lui piano la lasciava andare e ritornava a fissarla prima , ma con occhi diversi ora. 

 

<<  Ti amo Anita Wayne Napier  >> confessò ad Anita che prendendoli la mano disse 

 

<< Anch'io Jimmy Thompson e sono felice che sia ..successo.  >>

 

ritornarono dai genitori parlando vivacemente e anche se non dissero quello che era avvenuto accanto a quel laghetto , Paula capii tutto e si sentii felice, suo figlio si era svegliato. Tardi ma si era accorto di quant'era bella la sua migliore amica, mentre il padre di Jimmy non si accorse di nulla e continuò a parlare con i due giovani tranquillamente, mentre loro si scambiavano occhiate di tenerezza e d'amore.

Era iniziata l'era dell'amore per Anita.

 

 

 

 

A presto:D

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Capitolo 3
*** Capitolo due . ***


 

( Nota dell'autrice : questo capitolo è accompagnato dalla canzone Madness dei Muse.)

 

 

 

 

 

Quattordici anni  dopo.

 

Era il quarto boccale di birra che mandava giù e non sentiva la sbronza arrivare. Cazzo, pensò il pagliaccio. 

Sorrise quando sentii la porta spalancarsi e calare il silenzio.

Eccola.

Era ritornata da lui, che Batman l'annoiasse? Era ovvio. Lui era la libertà, l'altro era la prigione. 

Normale che avesse di nuovo scelto lui, non le dava regole, poteva fare tutto quello che voleva.

Qualcuno si sedette accanto al Joker e ordinò una coca cola, nessuno oso' ridere della scelta, anche perché se lo avessero fatto sarebbero tutti morti all'istante, non si scherzava con la figlia del Joker. 

 

<< Lo sa' che sei qui ?  >>

 

domandò con il sorriso sulle labbra mentre lei si portava la coca cola vicino al viso, una luce strana le illuminava il volto 

 

<<  Certo , è stato lui a mandarmi qui  >>

 

<< Ah si?   >> disse stupito 

 

<<  Ha preferito mandarmi da te visto che per sbaglio avevo fatto versare la salsa di pomodoro sulla sua nuova fidanzata  >> 

 

risero i due, Joker sapeva che Anita soffriva per questa cosa, che il suo secondo padre cambiasse ragazza ogni due minuti. Avrebbe voluto avere una madre fissa, che le regalava sorrisi e coccole no donne che pensavano solo ai soldi di Bruce Wayne . E poi non era facile conquistare la ragazza, aveva gusti difficili. L'unica donna che era riuscita a strapparle un sorriso dolce ora si trovava sotto terra, uccisa dal pinguino alcuni anni prima .

 

<< Capo.    >>  una voce dietro di loro gli fecero voltare, un ragazzo biondo sulla trentina stava in piedi con aria da furbetto ma quando i suoi si posero sulla ragazza sorrisero di piacere 

 

<<   Ah..Josh…ti presento mia figlia..Anita.  >> disse con voce profonda mentre finiva di scolarsi l'ultimo boccale 

 

Josh spalancò gli occhi quando sentii pronunciare " figlia" , allora era vero. Joker aveva una figlia. La guardò e pensò che fosse bellissima.  Ma non assomigliava per niente al padre, voce maligne dicevano che non fosse sua figlia legittima .

 

<< Piacere >> s'inchinò ma lei gli diede le spalle e il padre sbuffò divertito , si voltò pure lui lasciando all'oscuro Josh che non si arrese, si sedette senza che qualcuno glielo dicesse accanto alla ragazza dai capelli rossi e ordinò da bere.

 

<< Cosa fai nella vita..Anita?  >> domandò guardandola, lei lo ignorò ancora

 

<<    E' un onore lavorare per tuo padre. Anche tu sei negli affari bellezza ? >>

 

solo allora lo guardo', e quello che vide non gli piacque neanche un pochino..ecco quello sguardo che assomigliava tanto al Joker, quello che ti avvisava di smettere se non volevi finire sotto terra, così buttò fuori un sorriso timido mentre lei rimaneva seria e teneva salda la coca cola nella sua mano destra.

 

<< Dimmi Josh da quanto tempo lavori per mio padre ? >>

 

<<   Da due anni mia signora  >> disse con voce solenne portandosi dietro i capelli per rendersi ancora più bello alla sua vista.   Joker continuò a bere e in silenzio ad ascoltare la loro conversazione divertito, voleva proprio vedere come se la cavava il fanciullo .

 

<<  Sei insopportabile .  >>

 

Joker scoppiò a ridere mentre Harvey Dent  gli riempii nuovamente il boccale .

 

<<   E tu sei bellissima  >> disse con coraggio, Anita sbuffò annoiata. 

 

Aveva sperato di trovare un po' di divertimento in quel locale pieno di criminali, una lotta tra due ubriaconi, qualcuno che moriva, sangue per terra..ma niente..aveva un coglione che le faceva la corte, perché Joker non gli diceva di andarsi a farsi un giro ? Poi capii si stava divertendo,il maledetto si divertiva vedere Josh che la corteggiava, dio quanto lo detestava quando faceva così ..perché poi il lavoro sporco toccava farlo a lei.

 

<<   Ho sentito che quando ti fanno un complimento si dovrebbe ringraziare, ma io ora non ne ho voglia.  >> aveva preso l'eleganza di Bruce e la parlata del Joker. 

 

<<   Sai Josh, forse mio padre non te l'avrà detto..anzi sicuramente non te l'ha detto no, non è così stupido da confidare certe cose  a un coglione senza palle come te. >>  fissò il suo bicchiere vuoto <<   Ma se vuoi che il Joker ti stimi e ti rispetti be'..devi almeno saper parlare e muoverti , no sbavare solamente dietro alle donne   >> ordinò un'altro boccale di coca cola a Harvey Dent che gli fece l'occhiolino come risposta.

Josh volle osare ancora , così mise una mano sulla spalla della ragazza che divenne una statua

 

<< Metti giù quella mano    >> disse con voce fredda ma lui ridacchio' e si fece più vicino, Joker si portò una mano sulla tasca della giacca 

 

<<   Potremmo andare a bere qualcosa, e dico a Bere no a mandare giù questa roba da bambini   >>   fece cenno alla coca cola  << poi potresti venire nella mia camera e mi potresti mostrarmi come ti diverti, che ne pensi ..ragazzina  ? >>

 

Uccidilo, urlò dentro se' Anita al padre, ti prego prendilo e staccali la testa come sai fare tu.

 

<< Josh, Josh, Josh …hai rotto le palle.  Hai capito dove sei ,vero?  >> strinse i denti  << Sei nel covo del Joker, sei in casa mia , qui tutti mi conoscono diversamente da te, mi hanno visto muovere i primi passi e mi hanno riportato a casa quando mi sono per la prima volta sbronzata pesantemente, mi hanno sempre difeso anche se sono dei mostri, tu pensi che ora mi lasceranno andare con uno come te, uno che non ha il coraggio di pisciare senza che qualcuno gli regga il cazzo ?!  >>

 

Josh rise, le piaceva sempre di più così la strinse a sé, Anita divento' rossa di rabbia

 

<< Ti ho detto di non toccarmi!  >> lo scaraventò per terra con una gomitata sul mento e uno sulla pancia, calò il silenzio, si formò un cerchio intorno a loro di curiosi.

 

Anita si portò dietro i capelli e infastidita si risedette accanto al padre che rimaneva in silenzio, ma il biondino non voleva capire così ritorno' alla ribalta provandola a baciarla mentre tutti ridevano ,escluso il Joker che era impegnato ad ubriacarsi perdutamente mentre la figlia non lo sopportava più.

Anita scese dalla sua sedia e affrontò guardandolo dritta in faccia Josh che sorrideva felice 

 

<< Hai rotto il cazzo . >>

 

e con una velocità impressionante prese il coltello dalla tasca del padre ,  la conficcò nella gola del ragazzo che cadde immediatamente portandosi le mani sul collo come se volesse  fermare il sangue che usciva a volontà, calo' il silenzio nel pub. Tutti la guardavano a occhi spalancati , Anita pulii il coltello sulla faccia di Josh che la guardava spaventato e lo rimise a posto senza dire nulla.

Il silenzio durò poco prima che qualcuno lo ruppe, fu il Joker con la sua risata mentre applaudiva al cadavere.

 

<<  Quando vuoi che qualcuno ti uccida uno dei tuoi uomini, basta dirlo   >>

 

<< Perdonam  i >> disse lui guardandola con aria dispiaciuta , Anita scosse la testa e sorrise tra se'.  Era a casa. 

 

Ma la calma  durò poco, due mani veloci la presero per il collo e la portarono con violenza contro il muro, un bestione alto due metri e poco più la stava fissando minacciosamente , aveva l'alito che puzzava di qualcosa che non riusciva a indovinare mentre il cervello correva come un pazzo per salvarsi,  il cuore faceva tum tum e lei stava finendo l'ossigeno. I suoi occhi si muovevano veloci a destra e a sinistra 

 

<<   Puttana, era il mio amico quello che hai ucciso    >>

 

provò a dire qualcosa ma quello che buttò fuori dalla labbra fu solo un suono odioso , stava per perdere i sensi quando suo padre si alzò e con le mani in tasca si avvicinò a lui, si mise accanto al bestione e la fissò 

 

<< Cazzo. Ha ucciso il tuo amico..povero Josh, sembrava un tipo sveglio eh Dek?  >>

 

<<  Esatto Joker  >>

 

<<   Penso che si meriti una bella punizione    >> disse a denti stretti mentre Anita si agitava sotto la sua forza   <<   Perché non la uccidi? Falla fuori come ha fatto fuori il tuo amico, così la prossima volta starà' più attenta    >> rise in modo folle , Dek provò a imitarlo ma con scarso risultato e questo diede fastidio a Joker che si morse il labbro, mise la mano su' quella del uomo che lo fissò senza capirci niente 

 

<< Io la tengo ferma mentre tu la pugnali, che ne dici?  >> fece l'occhiolino ,l 'uomo fece si con la testa, lasciò la presa e Anita poté' respirare  mentre una mano decisa le stringeva il collo, ma questa volta la presa era ben diversa da quella di prima, la fece scivolare tra le sue braccia e lanciò il coltello all'uomo che lo prese in volo e li fissò con sguardo da omicida . 

Joker la voltò verso di lui esaminandoli il collo , Dek non ci stava più capendo nulla , cosa diamine stava facendo? Non la voleva far fuori ? Perché ora la lasciava ad appoggiarsi a lui ?  

 

<< Ah.  >> disse lui mentre il bestione lo stava fissando  << Ah . >> ripetè  << Le hai fatto male. Cattivo, cattivo Dek. Nessuno ti ha detto che non si fanno male alle donne ?  >>

 

" Ma cosa ?! " pensò il bestione

 

<<    Pensi davvero che ti lascerei uccidere mia figlia davanti ai miei occhi ?   >>  scosse la testa    <<  Devi essere proprio stupido se pensi veramente di farlo .  >>  si leccò le labbra    << Nessuno tocca la mia Anita   >>    la sua faccia cambiò, da folle sorridente passò a folle incazzato nero  e senza che potesse replicare Dek si ritrovò con la faccia per terra , lo prese e lo trascinò fuori sotto gli occhi di tutti , fuori la neve scendeva silenziosamente, portò l'uomo in strada dove non c'era nessuno , Anita li segui senza dire nulla chiudendosi la porta alle spalle, cosa voleva fare quel pazzo?

Per un attimo voleva intervenire ma poi cambiò idea, per poco quel figlio di puttana non la strozzava. Ma poi la sua parte buona ritornò a tormentarla così andò dal padre che intanto aveva legato l'uomo a un palo e si stava dirigendo verso a un negozio di cinesi che vendevano dei cavi elettrici e di notte dei veleni che rendevano super felice il pagliaccio.

 

<< Aspetta, aspetta , papà ti ho detto di aspettarmi ! >> lo bloccò mettendosi davanti ,lui la guardò con quello sguardo tra il dolce e l'arrabbiato  << Aspetta >> i lividi non erano ancora andati via e  vedendoli il Joker s'incazzo' ancora di più  << Non lo uccidere dai, è solo un poveraccio, lascialo perdere.  Non dovevo farlo incazzare tutto qui >>

 

<< Ti ha quasi ucciso..Anita. >> rispose lui, la luce del lampione illuminava solo una parte del volto del Joker, lo rendeva ancora più spaventoso

 

<< Si,si lo so. Ma, ma non merita di morire, non dobbiamo abbassarci al suo stesso livello. >>

 

" Bruce questa me la paghi , te e la tua umanità " 

 

<< Va bene, va bene non lo ucciderò se è questo che vuoi. Lo lascerò vivere, okay tesoro?  >>

 

Anita sorrise 

 

<< Ti porto a casa .   >>

 

 

Anita amava  tenere la testa fuori dal finestrino,Bruce non le permetteva di fare ciò , dicendole che era molto rischioso , che facendo così rischiava di giocarsi la testa mentre Joker la lasciava fare , lui l'aveva sempre lasciata fare anche quando portava a casa un brutto voto. Era divertente vedere quei due riuniti che discutevano , come una vecchia coppia che ormai si erano detto tutto , sulla sua pagella.

Chi avrebbe mai detto che Joker e Batman erano pappa e ciccia? E quando non se le davano per qualcosa erano molto amici?

Anita pensò che un giorno ci avrebbe scritto un libro sù questa strana amicizia , sapeva benissimo che era lei che li teneva uniti ..senza di lei si sarebbero sbranati in due secondi.

I capelli volarono al vento mentre lei fissava la luna piena che era più bella che mai, adorava stare con il Joker..forse era il suo preferito. Ma a volte era davvero spaventoso e ringrazia quelle volte che lo era di essere sua figlia.

Guardò suo padre che aveva lo sguardo dritto sulla strada,  

 Si fermarono a un semaforo mentre della gente allegra attraversava parlando vivacemente, vide una madre che teneva in braccio il figlioletto che le faceva le smorfie più buffe per farla ridere, le scappò un sorriso , Joker la vide e per tirarla sù le mise una mano sulla gamba senza guardarla per dirle " lo so, lo so " , avrebbe trovato una madre per quella ragazza dagli occhi tristi e dalla risata contagiosa? Poi pensò che sua figlia doveva assolutamente innamorarsi , ovviamente il fortunato doveva passare l'esame organizzato da lui e da Bruce. Questo era sicuro, se non avesse avuto la loro benedizione Anita non ci poteva uscire, ma poi ripensò che stava parlando della ragazza più testarda che conosceva sul pianeta e quindi non sarebbe servito a nulla. 

Il semaforo diventò verde e loro ripresero a viaggiare.

Una volta sua figlia , quando aveva sei anni era andato da lui di corsa in piena notte e gli aveva chiesto se un giorno quando sarebbe stata grande avrebbero fatto un viaggio , lui e lei. Senza papà Bruce . 

Loro solamente per l'America.

Ricordava che anche se erano le quattro del mattino, Joker si era messo a ridere e aveva detto che l'avrebbe accompagnata ovunque lei desiderasse.

Il giorno dopo venne a sapere che l'aveva proposto anche a Bruce , ma un'altra meta: l'Europa.

Questa era Anita dopotutto. 

 

<< Eccoci !  >> disse , si accorse di avere la gola secca, semmai dopo averla riportata sarebbe ritornato nel pub a farsi altre tre birre.

 

Rallentarono ed entrarono dentro al cancello dell'immensa villa di Batman.  Parcheggiò e l'aiuto' a scendere mentre qualcuno usciva , una luce l'invase e odore di pollo arrosto li avvolse dolcemente, lo stomaco di Anita brontolò rumorosamente 

 

<< Anita!  >>    esclamò un Bruce in maglietta e jeans mentre scendeva di corsa le scale  << Mi chiedevo dove fossi finita  >>

 

<< Da lui! >> indicò il Joker che lo salutò con un cenno, Bruce strinse i denti ma poi ritornò a guardare la figlia sorridente e si accorse solo in quel momento che aveva dei lividi sul collo e si avventò sul Joker, lo prese e lo sbattè sulla macchina , fu Anita a separarli

 

<< Non è accaduto nulla! Ti prego non litigate, non qui!  >>

 

si mise in mezzo

 

<< Notte tesoro >> Joker le diede un bacio sulla guancia e sfrecciò via.

 

<< E' un folle.  >> 

 

<< E' mio padre  >> replicò lei tenendo gli occhi fissi sulla macchina che pian piano spariva.

 

<< Bruce! Bruce! Bruce! Tesoro!  >>

 

una voce odiosa fece voltare Anita mentre Bruce chiudeva gli occhi e pregava che non combinasse nulla , la donna dai capelli lunghi biondi scese facendo baccano ridendo ,mise una mano sulla spalla di suo padre che le fece un breve sorriso

 

<< Ah! Tu sei Anita, la piccola peste! Ciao io sono Jennifer.   >>

 

Anita non le strinse la mano

 

<< Bruce il pollo si sta' raffreddando…>>

 

<< Si Bruce, vai che il pollo senno scappa  >> disse con tono sarcastico la ragazza dai capelli rossi  e dicendo questo si voltò e corse via incavolata nera con batman, perché non capiva che tutte quelle donne che aveva intorno lo usavano e basta? Perché non lo capiva? Perché era così stupido ? Meno male che gli rimaneva Joker, lui almeno non si aggirava con donne oche, anzi .. 

Era furbo. 

Lui si accontentava di lei. 

Veloce ritornò nel luogo di prima correndo per le strade ormai deserte, le dieci erano passate da un bel po' e nessuno si aggirava per la città se non qualche barbone o qualche balordo che non oso' darle fastidio, vide l'insegna del pub e sorrise. 

Sapeva di trovarlo lì, era uno dei suoi tanti nascondigli preferiti, e poi lui amava bere e fare le ore piccole.

Spalancò la porta del locale con il sorriso sulle labbra pronta ad abbracciarlo e sfogarsi sù di lui, ma quello che vide non le piacque neanche un pochino. Suo padre ..il Joker stava baciando una donna..una donna! E con che passione! 

La stringeva forte a lui, mentre lei si perdeva nelle sue labbra, e le sue mani tra i suoi capelli, per un attimo Anita ebbe un istinto omicida ma fu il suo cervello a riportare la calma nel suo povero cuore di ragazza orfana. 

Perché nessuno faceva niente ? Perché nessuno gli separava? 

Poi il Joker la vide lì sulla porta tutta sola e abbandonata ,lasciò andare la donna che disse qualcosa, ma lui non le diede retta , se la tolse dalle ginocchia e andò da lei, Anita quando lo vide arrivare scoppiò a piangere , anche lui l'aveva tradita..perché?

 

<< Hey…cosa ci fai di nuovo qui?   >>

 

lei non disse nulla , così la strinse a se' , ma lei si staccò immediatamente con cattiveria

 

<< Anche tu! Anche tu! Come hai potuto! Pensavo che ti bastassi io! Perché tu e Bruce dovete avere altre donne? Perché mi volete abbandonare?  >>

 

<< Anita, non vogliamo abbandonarti, credici  >> s'inginocchiò davanti a lei e le prese il volto tra le mani <<  Nessuno vuole abbandonarti  >>

 

<< Non ti credo,sei un bugiardo!   >>

 

scappo' fuori , Joker le fu dietro

 

<< Anita! Anita!  >>

 

Anita corse via senza voltarsi, sentiva ancora le urla del Joker che la chiamavano. 

 

Il cellulare in tasca vibrò ma lei lo ignorò e continuo' a correre finchè non arrivò davanti a una casa che decadeva, lì abitava il suo migliore amico : Jimmy. 

L'avrebbe accolta e l'avrebbe ascoltata come un bravo amico fedele  e poi lì c'era una mamma : Paula che l'adorava, la considerava una madre , anche se non l'aveva mai confessato alla donna.

Superò con un balzo i primi scalini e poi bussò alla porta tutta tremante, la neve continuava a scendere e lei aveva solo un maglione troppo leggero per quella stagione troppo fredda

 

<< Anita! >> esclamò una voce calda e gentile, una donna dai capelli ricci neri le sorrise quando la vide 

 

<< M-mi scusi per l'orario , c'è Jimmy? >>

 

<< Certo cara, entra >>

 

la lasciò entrare , la lasciò alcuni secondi sola nel corridoio mentre saliva a chiamare suo figlio poi ritornò da lei

 

<< Jimmy è a farsi la doccia, tra pochi minuti sarà da te, hai fame? >> domandò 

 

<< Ehm..no >>

 

lei rise e scosse la testa, condusse la ragazza in cucina , senza dire nulla apparecchiò per lei, Anita si sentiva molto imbarazzata , non era abituata a tutto quel calore femminile solamente per lei, di solito le donne di Bruce non la degnavano neanche uno sguardo da com'erano troppe impegnate a spendere i soldi del padre.

 

<<  Ti piace il riso con la salsiccia ? >>

 

fece di si mentre si sedeva e si versava del'aranciata in un bicchiere tutto colorato.

 

La casa di Jimmy non era bello quanto la sua , ma ai suoi occhi era stupenda. 

 

Aveva le pareti bianche e mattonelle del color rosa chiaro,sulle pareti c'erano delle foto che ritraevano  la famiglia e i momenti importanti della loro vita, in una foto di queste c'era anche lei, al compleanno di Jimmy per i suoi sedici anni.

Amava quella foto,  e si sentiva onorata di essere lì..la faceva sentire una componente clandestina della famiglia.

 

<< Che mi racconti Anita ? >>

 

Paula aveva capito che la ragazza aveva pianto, così voleva farla distrarre , farle ritornare il sorriso sulle labbra, era bellissima quando sorrideva , si domandò come mai il figlio non ci avesse ancora provato , sarebbe stato bello averla in famiglia con loro. Anche se sapeva benissimo di chi era figlia. Ma questo non le metteva paura come la gran parte della gente, Anita era diversa da loro , era speciale.

 

<< Nulla signora Thompson >> disse mentre con divorava il suo piatto, Paula si sedette accanto a lei e la fissò, le avrebbe fatto altre domande ma in quel momento arrivò suo marito dal lavoro, sapeva di pane appena sfornato , quando vide la ragazza la salutò stringendola a se' dandole un bacio grosso sulla guancia facendola arrossire tutta 

 

<< Ma guarda chi c'è!  >> una voce profonda fece voltare tutti, era Jimmy che in pigiama andò a salutare la sua migliore amica sollevandola e questo fece ridere Anita.

 

Jimmy era cresciuto in un colpo solo, un anno fa era alto quanto lei e il giorno dopo era il doppio. Capelli mori , occhi del colore del caffè appena fatto, pelle olivastra e un sorriso da sognatore che non finiva più, questo era il ragazzo che la faceva sentire bene, era colui che riusciva a tirarla sù dopo che le era accaduto qualcosa, riusciva a farla sempre sorridere . 

Lui non l'aveva mai delusa..per ora.

 

Prendendola per mano la portò in camera sua e senza dire nulla le passò un cuscino un pigiama che teneva per lei quando vi era il bisogno, adorava Jimmy anche perché lui non faceva domande.

L'accoglieva e basta.

Andò in bagno e iniziò a spogliarsi guardandosi allo specchio, era questo che voleva? Voleva una vera famiglia che non era composta da un eroe e da un folle omicida ? Era davvero questo che alla fine il suo IO  voleva? Forse si.

Il pigiama le stava leggermente grande ma la rendeva buffa e lei le andava bene. 

Ritornò dal suo amico che aveva acceso l'xbox, gli aspettava due ore di lotte e salti sul letto, l'avrebbe distrutto si disse tra se' prima di sedersi accanto a lui e guardarlo felice.

 

 

 

 

 

 

alla prossima :D ragazzi:)! 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro : coccole da Joker. ***


E così com' era stato annunciato il giorno stesso , Anita decise di togliere il disturbo da casa Thompson , ma non se ne andò da sola, per un bel pezzo di strada Jimmy le tenne compagnia chiacchierando di tutto dalla musica ai fumetti, avevano quasi i gusti simili se non che al ragazzo amava follemente il pesce mentre Anita lo detestava con tutto il cuore. Ma togliendo questo piccolo dettaglio di poca importanza erano simili.

Era bello sentirsi amata veramente, no che prima non fosse amata, ma sentire l'amore così a due passi da te era qualcosa di meraviglioso. 

Era come camminare due metri d'altezza dal marciapiede ogni volta che lui la guardava. Jimmy la lasciò all'incrocio del viale principale della città, la baciò e si perse nella notte, lei provo' a seguirlo con lo sguardo ma non fu così facile.

Aveva un passo veloce quando non era con lei.

Attraversò la strada e si trovava davanti a  due scelte :  sinistra casa Wayne, destra Joker.

Una bella sfida, a sinistra c'era il paradiso e a destra invece vi era l'inferno, cosa scegliere?

Per ora l'inferno ma poi avrebbe fatto un salto veloce in paradiso così per segnalare la sua presenza..per non far preoccupare troppo Alfred. Dovevano finire quella partita a Monopoli che durava ormai da un mese . E poi anche se a volte proprio non lo capiva doveva sfidare ancora a carte suo padre  Bruce.

Allora via, veloce non c'era molto tempo …la notte non era così giovane quanto lo era lei, corse mentre il cuore saltava felice nel suo petto, all'improvviso si sentii così viva e così potente , era sicura che se avesse voluto avrebbe potuto tirare  un pugno contro quel palazzo e farlo cadere o fare un balzo e trovarsi in cielo e volare come un normalissimo pennuto. 

Nessuno l'avrebbe più fermata.

Ma dove trovare Joker? 

Tirò fuori dalla tasca una mappa , l'aveva fatta suo padre alcuni anni prima con disegnato i suoi posticini preferiti, così se avesse avuto bisogno di lui sapeva dove andare .

Era un pezzo di carta si ,ma per Anita era meglio di un tesoro trovato in fondo al mare. 

Voltò l'angolo sempre correndo felice, girò a destra e poi a sinistra e nuovamente a destra , arrivò davanti a un palazzo vecchio degli anni quaranta. Era appartenuto a un mafioso di lì e ora era aperto a tutti i criminali che cercavano un luogo dove divertirsi e altro.

Con le mani in tasca attraversò la strada, odore di fumo di sigaretta l'avvolse quando mise piede dentro.

A destra sù un minuscolo palco una donna di colore bellissima cantava incantando ogni uomo che la guardava facendolo suo per una notte, due uomini dietro di lei : uno messicano e uno sud americano suonavano tenendo gli occhi chiusi e lasciando che il corpo guidasse i loro movimenti, al centro c'erano dei tavoli rotondi sparsi dove uomini in canottiera muscolosi di colore e non bevevano parlando a gran voce creando così un baccano pazzesco, ragazze e trans si aggiravano per il locale servendo da bere ridacchiando per le occhiate degli omoni, dei ragazzi magrolini con la faccia appuntita stavano ai lati della stanza a giocare ai videogiochi e poi c'era il biliardo.

Dove  a una certa ora veniva occupato da Lui. E nessuno protestava..anzi era meglio dire nessuno osava protestare.

Joker amava giocare a biliardo e amava le stecche. Le considerava un'ottima arma per uccidere qualcuno e se le girava tra le dita con facilità, era un ottimo giocatore. Se avesse partecipato a qualche gara non clandestina , di quelle che a volte si vedevano in tv sicuramente sarebbe diventato una Star.

Ma lui era già una Star..una Rockstar più precisamente. Una Rockstar del crimine dove tutti s'inchinavano al suo potere. Era una leggenda quanto lo erano i Beatles.

Una nube di fumo si alzava sopra i giocatori, 

Anita ordinò da bere : una pinta di birra con ghiaccio, e poi lo raggiunse .

Quando lo vide le venne da sorridere e voglia di abbracciarlo, suo padre era un tipo che faceva venir voglia di stringerlo a se' invece Bruce Wayne faceva venire voglia di baciarlo ..tutte e due attiravano molto donne. 

Sbucò dalla nube di fumo con gli occhi leggermente rossi e con la birra in mano che sapeva di sigaro cubano, Joker aveva lo sguardo fisso sul gioco ma riconobbe quell'odore e il suo cuore fece BUM , così fece la sua mossa e poi si mise dritto e la guardò sorridendole .

Anita era tornata. Anita era andata da lui per prima. Si!.

Lesse qualcosa di strano nei suoi occhi che lo lasciò perplesso. Lesse una calma interiore dentro il corpo di sua figlia che non trovò spiegazione, e questo lo disturbò. Di solito era un bravo in questo campo. Capire al volo i sentimenti di una persona. 

Ma in quel caso rimase con molte domande dentro se', non riusciva ad entrare nella mente della figlia che lo stava guardando divertita ,era come se gli stesse dicendo

 

" Sei vecchio . Non riesci più a capire la gente papà…" 

 

<< Joker tocca a te   >>

 

<<  Mi fermo un attimo gente, continuate pure senza di me che quando torno vi massacro tutti   >>  andò via ridendo come faceva sempre.

 

 

<<  Hey  >>  

 

andò dalla figlia che gli passò la birra , vide che dalla tasca sbucava la mappa che le aveva fatta tre anni fa quando per la decima volta si era persa e come al solito si era dimenticata il cellulare da Batman. Così un giorno d'estate la prese e le disegnò questa cartina facendole giurare di non mostrarla a Batman ma sapeva benissimo che l'aveva mostrata orgogliosa al suo secondo padre perché anche lui il giorno dopo le aveva fatto una mappa più grande..l'aveva disegnata sulla parete della sua camera..megalomane di un pipistrello .

 

<< Hey >> replicò con un mezzo sorriso

 

<<  Mi hai visto giocare? >>

 

<< Un pochino, li stavi battendo tutti  >>

 

Joker gonfiò il petto, era molto vanitoso di se'

 

<<  Vieni usciamo da questo porcile.  >>

 

La prese per il braccio e la condusse via, molti occhi erano fissi sù di loro,non molti credevano che il principe del crimine potesse davvero avere una figlia e un'altra parte dei presenti era solo curiosa di vedere com'era la piccola del Joker. Visto che quando lui ne parlava la descriveva come la figlia più brava del mondo, tutto suo padre ovviamente e guai a dire il contrario.

Quando furono fuori Anita respirò aria leggermente diversa da quella di prima, si era messo a piovere forte e lei si stava bagnando i piedi , Joker le mise la sua giacca sulle spalle per non farle prendere freddo, era molto protettivo per questo.  Se fosse stata ancora piccola sicuramente l'avrebbe messa sui suoi piedi per non farla bagnare o presa in braccio e l'avrebbe accarezzata sulla schiena e lei avrebbe fatto la stessa cosa, era una cosa che faceva molto ridere Batman e Joker . 

 

<<  Ricorda che devo chiamare la famiglia Thompson per ringraziarli di averti ospitato  >>

 

<< Jimmy ha detto che ci ha già pensato Bruce >>

 

<<  Ah..vabbè io li chiamo. >>  si strofinò il naso  << Come sta' Jimmy? E' un po' che non vedo quel ragazzo >>

 

Anita fece di tutto per non diventare rossa, era possibile che un nome potesse provocare così tante emozioni in un colpo solo?

 

<< Jimmy, Jimmy sta' bene ti saluta   >>

 

<<   Che caro ragazzo  >> disse con tono ironico, 

 

Arrivarono a casa con i piedi completamente bagnati , tirò fuori le chiavi e la fece entrare senza tanti complimenti.

La casa di Joker non doveva assolutamente vergognarsi con quella di Batman.

Tutte e due erano stupende, solo che non era una villa ma un appartamento di un piano solo , con cinque stanze immense  e soffitti alti , a Anita piaceva molto come casa. 

Più di quella di Batman. Dove lì ci si perdeva veramente se non avevi una mappa con se'.

Potevi passare la tua misera vita a girare per quelle stanze vuote, invece queste erano diverse. Le aveva visitate milioni di volte e sapeva come muoversi anche se poteva sembrare un labirinto.

Buttò le chiavi sul divano prima di andarle a prendere un asciugamano per asciugarle la testa con violenza facendola diventare un porcospino, guardandosi allo specchio si misero a ridere,sembrava che avesse preso la scossa elettrica.

Anita si tolse le calze bagnate e le mise accanto al cammino acceso insieme alle scarpe e ai jeans, era un orsetto bagnato come la chiamava suo padre, per il Joker era un orsetto testardo e per Batman un pulcino sempre testardo.

A piedi nudi iniziò a girare per casa mentre Joker mise dell'acqua sul fuoco per la camomilla 

 

<< Anita guai a te se ti vedo scalza!  >>  le gridò dalla cucina mentre lei ridendo corse da lui e da dietro gli saltò sulle spalle piegandolo leggermente poi riscappò mentre lui dopo aver dato un occhiata ai fornelli le corse dietro prendendo due cuscini dal divano, uno rosa e uno arancione comprati all'Ikea.

Dopo due secondi in casa Joker si stava svolgendo proprio una vera guerra di cuscini e calzini bagnati che volavano per tutta la stanza .

 

 << Ah! preso!  >>  gridò felice la ragazza rotolando dalle risate mentre Joker scuoteva la testa divertito e scivolava via da lei ritornando in cucina a versare la bevanda in tazze di ceramica a forma di orso.

Tazze molto prestigiose comprate in Giappone da' …Batman. Ebbene si ,aveva un regalo di Bruce Wayne. Ma non andatelo a dirlo in giro mi raccomando!

 

Poi venne la pace che fu stipulata con due tazze fumanti davanti al fuoco 

 

<<  Lo  sai che ti devi far vedere anche da' lui  ? >>

 

Anita fece di si con la testa

 

<< Domani mattina andrò da papà >> disse mentre soffiava sulla bevanda per renderla fredda , Joker guardò la figlia e pensò che lei era l'unica cosa che aveva fatto di giusto. Certo non l'aveva creata lui però scegliere di prenderla con se' era stato il gesto più bello che c'era. E poco importa se l'aveva scelto insieme a quel cretino di Batman. 

A volte si perdeva nei suoi occhi di ragazza vivace e diceva che erano come i suoi ,poi arrivava Batman e diceva che invece assomigliava a lui completamente dalla testa ai piedi..e così iniziava una lunga conversazione mentre lei non gli ascoltava neanche un po'.

 

<<  Questa cosa non si raffredda.. >> si lamentò , Joker le  prese la tazza e passò la sua << Bevi  >>

lei gli fece un sorrisone a trentasei denti e bevve tutta felice. 

Cosa c'era più bello di avere una figlia?

Si domandò il folle. 

 

Quella sera il cielo brontolava a gran voce come se volesse ricordare agli umani che lui era sempre lì con la sua potenza pronto a giudicarli ogni volta che essi sbagliavano.

Anita si svegliò di colpo per un colpo di tuono che aveva urlato contro la sua finestra a gran voce facendo tremare tutta la camera, così era scesa dal letto e senza accendere nulla si era avviata verso la camera del padre che dormiva da parecchie ore ormai, e russava come un vecchio di 70 anni .

Spinse con il piede la porta e dopo alcuni secondi era nel letto che cercava di riscaldare i piedi mettendoli sopra quelli del Joker.

Lui senza aprire gli occhi mormorò qualcosa del tipo " non hai più tre anni " ma non per questo la scacciò. 

Era un rito ormai.

Tuono significava Anita nel suo letto . 

Ormai lo sapeva, era anche per questo che quando c'era brutto tempo non portava nessuna donna nel letto. 

Solo una volta era capitato che quando faceva l'amore lei era finita in mezzo a loro senza meravigliarsi , e solo quella volta quella donna aveva sorriso e l'aveva abbracciata dicendole che sarebbe andato tutto a posto. Ma quella volta era talmente lontana che forse Joker se lo era solo immaginato.

Prese il suo esile corpo e l'abbracciò come un peluche , sentii Anita muoversi tra le sue braccia finchè non trovò la sua posizione e poi si addormentò. 

Imitò la figlia e anche lui riprese a dormire, era bello averla lì. 

Era bello che ormai donna lei lo cercasse ancora, che preferisse lui che Batman, era una bella cosa perché non lo faceva mai sentire solo. 

Joker sorrise e strinse ancora più forte sua figlia che si mosse leggermente stringendo la sua mano e borbottando qualcosa di poco importante.

Anita era tornata.

 

 

 

 

Non ho saputo resistere perdonatemi. Ma sapete com'è...sei a Firenze..domani ti devi svegliare alle sei e cosa fai?Scrivi!Ovvio XD :D, aspetto come sempre i vostri commenti=)=) .

 

 

 

 

P.S: Se avete suggerimenti per la storia scrivetemi pure :D

 

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Capitolo 5
*** capitolo cinque : una giornata diversa . ***


Odore di ciambelle appena sfornate svegliò la nostra cara Anita , quando si girò trovò  suo padre perso nel sonno e allora se lui era lì chi stava muovendo le sedie in cucina?

Veloce come un leopardo si tirò sù, prese la scopa che era dentro l'armadio e armata fino ai denti avanzò  verso il nemico che stava versando qualcosa nel lavandino e per essere un ladro stava facendo abbastanza baccano per svegliare un intero quartiere occupato per di più da criminali.

Ecco che ormai era arrivata a destinazione , stava per colpire il nemico quando lui si voltò 

 

<<  Papà?!!! >>  esclamò spalancando gli occhi <<  Cosa ci fai tu qui?! >>

 

<< Sai mica dov'è il caffè ? Non ne ho più…>>  disse triste Bruce Wayne in giacca e cravatta 

 

<<   Cos'è tutto questo baccano di prima mattina? C'è gente perbene che vuole dormire! Oh mio Dio che ci fai in casa mia ? >>

 

<<  Dove tieni il caffè Jack?L' ho finito  >>

 

<< Manda Alfred al supermercato >>

 

<< E' il suo giorno libero.  >>

 

Joker e Anita si guardarono, a volte Batman poteva essere davvero strano. Bruce continuò la sua ricerca disperata di caffè aprendo tutto e combinando un casino, l'occhio di Anita ricadde sù una scatola colorata, ecco dove proveniva l'odore di ciambelle appena sfornate. L'aveva portate suo padre.

Il pagliaccio superò la ragazza prendendole la scopa e prima di dare una mano all'uomo gli diede una scopata sulla testa e brontolò di averlo svegliato mentre stava facendo un bellissimo sogno composto da signorine che ballavano solamente per lui e lo chiamavano " il grande maestro!" , poi aprii il frigo e gli passò il caffè mentre Batman esprimeva tutta la sua felicità  con un mega sorrisone. 

Era raro vederlo sorridere come si doveva, aveva sempre quell'aria seria da uomo d'affari e responsabile. Era come se sulla sue spalle ci fosse perennemente la responsabilità di tutto il mondo .

Ma ora sorrideva e questo era bello.

Era bello anche vedere rinchiusi in quella stanza che sapeva di ciambelle appena sfornate Joker e Batman insieme senza provare a picchiarsi fino allo sfinimento ma solo a scambiare qualche parola e farsi qualche scherzo come giovani liceali in una giornata primaverile.

Anita non si ricordava una mattina così divertente da quando aveva quattordici anni, quando erano usciti tutti e tre insieme a cena al " PIZZA" dove avevano passato una notte piena di follie e risate.

I due padri stavano parlando vivacemente mentre il caffè si preparava a uscire e le ciambelle venivano messe sù pezzi di tovaglioli colorati, ognuno di loro presero una tazza diversa e si andarono a sedersi in sala per terra, vicino al camino.

 

<<  Potevi portarti dietro il povero  Alfred >> disse all'improvviso Joker con aria seria mentre Batman annuiva e si guardava rispecchiato nel caffè 

 

<<  Quando ha le sue giornate libere sparisce…chissà dove va' , tu lo sai ?  >> domandò a Anita che fece di no con la testa , ma s'immagino il vecchio che correva in una ferrari e giocava a fare il miliardario con due donne bellissime accanto a se'. Se lo meritava, pensò la ragazza mentre guardava Joker impegnato ad assaggiare il suo ottimo caffè' sud Americano che aveva acquistato durante uno dei suoi tanti viaggi clandestini.

 

<<  Cosa vogliamo fare oggi?  >> 

 

Anita guardò Wayne 

 

<<  Cosa vogliamo fare oggi?  >> ripetè stupita 

 

<< Si, se non siete impegnati >>

 

<< Andiamo al cinema! E poi allo ZOO , e infine al parco a pattinare sul ghiaccio. >>

 

<< Non dirlo in giro ma sono pienamente d'accordo con te amico mio   >>  annunciò Bruce Wayne chiudendo gli occhi e annuendo,

 

<<  E' deciso! Si esce! Sù sù Anita vatti a lavare il viso che si esce, mi raccomando mettiti il maglione che ti ho stirato ieri notte , lo trovi in camera tua e mentre vai in camera prendimi la sciarpa, non vorrei che mi venisse un mal di gola forte >>  poi si rivolse a Batman << Non ci crederai ma la settimana scorsa ho preso un colpo di vento che mi ha costretto a camminare piegato .Una cosa umiliante. Non sono uscito per parecchi giorni >>

 

<<  Immagino| Anch'io non sarei uscito così conciato, hai fatto bene.  >>

 

<<  Siamo vecchi ormai..>>  sospirò guardando fuori 

 

Anita si avviò verso la camera, mentre era ancora senza parole per il comportamento che stavano tenendo quei due, sembravano pettegole pronte a sparlare di tutti i vicini e della gente che passavano sotto le loro finestre spione. Era proprio vero…quando c'era lei loro due erano completamente diversi . Sembravano altre persone. Sembravano gente normale che chiacchierava come sempre.Chi l'avrebbe detto che uno era un pazzo omicida e l'altro era un pazzo paladino della giustizia?

Nessuno! Vedendoli così!

Forse i dottori del manicomio avrebbero gridato al miracolo! Joker era guarito! E la cura era sua figlia!

Si lavò per bene il viso e i denti con cura, si vestii veloce e prese al volo la sciarpa del padre che era già sulla soglia della porta con il suo bastone da passeggio

 

<<  Grazie cara  >>

 

Scesero le scale tenendosi per mano senza vergogna quando una donna , una delle tante vicine di Joker , li vide passare . La portarono a vedere un film muto inglese molto simpatico dove provoco' molte risate a loro tre mentre mangiavano felici i loro pop corn dividendoli da brava gente , pranzarono allo Zoo mentre un elefante curioso li fissava insieme a un leone che sbadigliava ogni secondo e un gattino della zona che si strofinava contro le loro gambe chiedendo in cambio cibo e coccole.La sera la passarono a pattinare sul ghiaccio insieme ad altra gente che rideva e scherzava, più volte Anita rischiò di rompersi l'osso del collo ma c'era sempre Joker o Batman pronti a prenderla se vedevano che stava per schiantarsi contro qualcuno o contro il ghiaccio.  Non era così agile nei movimenti quanto lo erano loro due. 

Si muovevano con grazia e leggerezza, e questo attirava molte occhiate di donne mentre lei era un elefante , un orso, una foca e altro che poteva descriverla al meglio.

Ogni volta che si muoveva provocava un danno.

 

Bruce Wayne si sedette e guardò sua figlia che ce la metteva tutta per rimanere in equilibrio mentre Joker da lontano la fissava divertito pronto a prenderla in giro ma anche pronto a prenderla se osava cadere.

Guardando Anita e la sua agilità si ricordò quando mosse i primi passi. Era primavera..

Aprile più precisamente, erano nella sua casa di campagna quindi erano isolati dal mondo. C'erano lui, Anita e Joker come quel giorno di divertimento.

L'avevano portata a fare una gita per farle respirare aria di campagna , stufi di vederla rinchiusa in casa anche perché era la quarta volta che faceva cadere qualcosa di molto costoso e quindi era saggio portarla via quella peste combina guai.

Così l'avevano portata in quella casa di due piani in mattoni rossi come il colore della terra.

Avrà avuto un anno e mezzo e stava imparando qualche parolina come " pa pa pa , pappa, giò che stava per Joker , e baba che stava per Batman . "  e altre paroline idiote che solo sentirla a parlare ti potevi sciogliere come  un budino al cioccolato. 

I due neo papà erano in cortile con la piccola, non la mollavano mai anche quando si litigavano e in quel periodo accadeva spesso, anche perché era la prima volta che avevano in ballo una responsabilità così grande e ognuno voleva dire la sua senza dare retta all'altro.

Quindi era una cosa normale ogni giorno vedere ciabatte , giornali, vasi, televisioni, coltelli, corde, pistole, pentole , quadri, pugnali e altro volare per la stanza.

Anita quel giorno aveva solamente una mutandina che gli arrivava all'ombelico quasi coprendolo, la rendeva buffa perché aveva anche le treccine con gli elastici colorati , una cosa che mandava fuori la bambina. Era una piccola tarzan.

L'avevano messa scalza sui sassi e poi l'avevano mollata lì allontanandosi un pochino per vedere cosa avrebbe combinato la mocciosa. Ovviamente la prima cosa che fece fu quello di cadere come un sacco di patate lesse , dopo aver pianto terribilmente , si rialzò con le lacrime che le scendevano lungo il suo viso rotondo, ritornò in piedi e con aria arrabbiata fece di tutto per rimanere in piedi e dopo tre volte che la videro cadere ci riuscii .

Poi dopo aver imparato  a stare in piedi mosse i primi passi , prima con cautela poi con allegria, e cadde più volte ma ora basta.Niente lacrime , qui si camminava sul serio mica si scherzava! Così si rialzava e riprendeva piano a camminare, Joker saltava felice accanto a Batman che rimase sul posto .

Il folle iniziò a chiamare la piccola che lo guardo' con aria interrogativa mentre lui diventava ancora più pazzo perdendo tempo a gesticolare verso la bambina per attirare la sua attenzione e così faceva anche Batman, in un colpo solo diventarono completamente idioti senza possibilità di cura.

Era un ricordo bellissimo pensò Bruce Wayne mentre addentava una castagna bollente, Joker si sedette accanto a lui sfinito, si sfilò i pattini e li mise vicino ai suoi

<<   Dovrei usare questi come arma , sono migliori dei coltelli   >>

 

<< Ah ah ah che ridere >> Replicò lui guardandolo 

 

<<  Forse per una volta riuscirei a farti fuori veramente  >>

 

<<  E poi cosa faresti senza di me? Hai sempre ripetuto che Joker senza Batman è niente. >>

 

<<  Hai ragione ..mi annoierei senza il mio giocattolo preferito.  >>

 

mise una mano sulla spalla e sorrise 

 

<<  Come la vedi la nostra ragazza ? >> 

 

Joker si strinse nelle spalle

 

<<  La solita imbranata  >>

 

<< E ' innamorata  >>

 

Joker spalancò gli occhi

 

<< Te l'ha confessato?! Cosa? E' innamorata? E chi è quel farabutto che l'ha fatto innamorare? Come osa uscire con mia figlia senza chiederci il permesso?  >>

 

<<  Calmo, il farabutto come lo chiami tu è Jimmy Thompson. E seconda cosa non me l'ha confessato, l'ho capito. >>

 

<< Jimmy?Quel Jimmy? >>

 

Batman fece si con un mezzo sorriso mentre Joker si disperava

 

<<  Ma perché? Cioè voglio dire…Jimmy è un ottimo ragazzo ..ma perché ? >> 

 

<<  Io sono felice. E' l'età giusta per innamorarsi, e poi di Jimmy c'è da fidarsi , non farebbe mai cazzate.  >>

 

<<   Non è tanto di Jimmy che mi preoccupo , è di nostra figlia!   >>

 

Proprio in quel momento arrivò Anita con il cellulare in mano e rossa in volto 

 

<<  Non vi dispiace se Jimmy ci raggiunge e cena con noi? >>

 

<< No >> dissero insieme,lei ritornò a pattinare spensierata perdendosi nella folla

 

<< Joker? >>

 

<< Uhm?   >>

 

<<   Fai il bravo ragazzo.  >>

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Capitolo 6
*** capitolo sei : cena ***


Cenarono nell'immensa villa di Bruce Wayne. Anche perché Joker aveva il frigo completamente vuoto per colpa di Batman.
Jimmy entrò piano con la testa china e le spalle leggermente curve , in mano aveva un pacco rosa ben fasciato con sopra un fiocco bianco .
Anita gli corse incontro dandoli un bacio,lo prese per mano e lo trascinò dentro senza tante cerimonie .
 
<<  Pollo?  >>
 
<< Mmm mi sembra ben cotto!  >>
 
disse il pagliaccio guardando dentro il forno rischiando di bruciarsi il volto mentre Batman girava il sugo e pesava la pasta. Alfred non era ancora arrivato e ormai la sua giornata libera era quasi finita e se non fosse arrivato avrebbero sicuramente fatto saltare la cucina quei due . Per fortuna che Joker ne sapeva un pochino di più di cucina diversamente dal suo nemico visto che lui non aveva mai avuto un maggiordomo che gli facesse tutto.
I ragazzi entrarono veloci in cucina ,appoggiarono il pacco rosa e scapparono a mettere tavola nella grande sala da ballo. Accesero le luci, le candele, e presero i più bei piatti che c'erano per le occasioni speciali. Perché quella era un'occasione speciale, Anita aveva portato il suo primo ragazzo in casa e lo stava per presentare ai suoi genitori impazienti di ucciderlo di conoscerlo.
 
 
 
<< Ehm questo è per voi  >> disse un timido Jimmy con le gote rosse per via del freddo, porse ai due uomini un pacco rosso che ricordava il sangue chiuso da un fiocco celeste che ricordava il colore dell'oceano <<  E' un dolce , l'ha fatto stamattina mia madre..vi saluta  >>
Joker senza dire nulla prese il dolce lo esaminò, e poi sorrise prima di sparire in cucina mentre Batman rimase sulla soglia della porta
 
<< Ringrazia tua madre Jimmy, a proposito come stanno? E' da tanto che non li vedo >>
 
il ragazzo sorrise timido prima che Bruce Wayne lasciò la strada libera ai due ragazzi.
Mentre il proprietario della casa iniziava una lunga conversazione con il giovanotto sui modellini ,Anita andò in cucina dove un perplesso Joker fissava la torta perfetta di Paula, l'uomo non credeva ai suoi occhi. Quel dolce non aveva nessuna imperfezione e l'aveva pure assaggiata ..era ottima!  Il suo orgoglio di chef più bravo del mondo andò giù e per poco non tocco' la depressione infinita. Una mano calda e morbida lo risvegliò, sua figlia era lì in piedi avvolta da una sciarpa a colori che sorrideva dolcemente
 
<< Papà?  >>
 
<< il pollo!  >> gridò come un uomo sano di mente, corse e veloce come un fulmine  tirò fuori tutto quello che c’era all’interno di esso bruciandosi qualche polpastrello e lanciando gridolini da donna prima di mettere le mani sotto l’acqua del rubinetto.
E lanciava un occhiata alla  pasta che ormai sembrava pronta per essere servita.
 
<<  Tesoro avvisa che siamo pronti  >> spinse la povera ragazza fuori dalla cucina mentre lei cercava di fare restistenza, non era tempo di chiacchiere, lo chef doveva finire le sue meraviglie.
 
<< Ehm..la cena è pronta , vi preghiamo di sedervi   >> disse con tono impacciato mentre Bruce e Jimmy misero a posto alcuni soldatini del’indipendenza Americana e si sedettero, Anita li imitò mentre un Joker dall’aria soddisfatta e orgogliosa faceva il suo ingresso nel’immensa sala da pranzo.
 
Per primo ci sarebbe stato un piatto italiano : Matriciana con i bucatini, accanto a ogni piatto c’erano tre fette di pane per ripulire per bene il piatto dal sugo abbondante, poi si sarebbe passato al secondo che consisteva in due piatti. Un piatto giapponese completamente di pesce e pollo con patate intorno e un pizzico di pepe per dare sapore.
Dopo tutto ciò arrivarono due dolci: Il dolce della madre di Jimmy accompagnato da un vino rosso del Canada e un dolce fatto da Joker in fretta e furia, acccompagnato dalla coca cola.
E infine gelato e frutta.
 
 
<<  Jimmy aspetta !  >>
un joker tutto infarinato corse verso I ragazzi che si stavano salutando, la cena era finite da qualche minuto e il ragazzo doveva ritornare di corsa a casa
 
<<  Bruce non si sente bene, ti accompagno io.   >>
 prese la giacca in pelle e se la infilò
 
<< P-posso andare a piedi..  >>
 
<< Mandarti a piedi fino  a casa con questo freddo? Neanche per sogno!  >> disse e prendendolo per il braccio lo condusse fuori facendo un occhiolino a una Anita preoccupata per la sorte del suo ragazzo.

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