La mattina del giorno dopo

di VidelB
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** X ***
Capitolo 2: *** Y ***
Capitolo 3: *** Z ***



Capitolo 1
*** X ***


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Bene, dopo una lunga pausa rieccomi qui, pronta con un'altra storiella scritta di punto in bianco. In realtà si tratta del seguito di una mia ff, se l'avete letta immagino capirete subito quale ;P Sia chiaro che non è necessario leggere la prima per capire questa, ma avreste comunque una visione più completa della vicenda e dei comportamenti dei personaggi! Buona fortuna con la lettura ;D,

VidelB

***

I primi raggi rossastri dell’alba si levarono da dietro la barriera dei Monti Paouzu, illuminandone anche le cime occidentali più basse. Su una di queste si trovavano le uniche due costruzioni costruite nel raggio di decine di kilometri: un paio di abitazioni, l’una più piccola dell’altra. La luce inondò entrambi gli edifici e indiscreta filtrò attraverso le loro finestre.

Un ragazzo dai capelli color carbone, tutto scompigliato, strinse e aprì leggermente gli occhi, sospirando. Stava già iniziando una nuova giornata… che avrebbe potuto fare oggi? Un’oretta di meditazione e una corsa per il bosco non suonavano male… aveva provato una nostalgia pazzesca di quei posti negli ultimi anni; tante cose si erano succedute troppo velocemente e non gli avevano dato la possibilità nemmeno di tornare nella casa del nonno, o di camminare per quei prati, nuotare nei laghetti e stendersi al sole tranquillo come faceva da bambino. Sì, decise che era proprio una buona idea. Contento del programma, si levò seduto di scatto pronto ad alzarsi in piedi. Solo allora avvertì il peso del corpo che aveva sbatacchiato col suo movimento brusco: delle mani erano intrecciate fermamente intorno al suo collo. Goku gridò sconvolto da quella sensazione; subito pensò che qualcuno lo avesse sorpreso mentre dormiva ancora. Doveva assolutamente liberarsi e capire chi lo tenesse imprigionato in quella morsa, impedendogli quasi di respirare. Con cautela si voltò da un lato e i suoi occhi si allargarono gradualmente per la sorpresa: non era un uomo o un mostro; era una ragazza, cioè Chichi, ed era… Il giovane deglutì e abbassò lo sguardo per dare un’occhiata anche a sé stesso, quindi acchiappò un lembo delle lenzuola e vi coprì completamente entrambi, tremando dall’imbarazzo. Si era completamente dimenticato di quanto successo la sera precedente e i pochi ricordi che stavano riaffiorando adesso erano confusi, chiari quel tanto da ridurlo in quello stato. Cosa diavolo avrebbe dovuto fare ora? Oh kami… se solo ci fosse stato qualcuno a cui chiedere! Perché non l’aveva domandato ai suoi amici durante il matrimonio? Anche se, a dire la verità, allora credeva che avrebbero semplicemente dormito, perciò non si era posto troppi problemi. Eppure se ci fosse stata qualche usanza particolare gliel’avrebbero detto perlomeno, sapevano che lui di queste cose non si era mai interessato!

Infine, si convinse che doveva essere una cosa semplice e diede qualche schiaffetto leggero alle guance della moglie, chiamandola incerto, finché quest’ultima non si svegliò con un mugolio infastidito.

- Goku…- mormorò con voce impastata dal sonno.

- Sì, sono io!- esclamò, contento che avesse ripreso coscienza. Se non altro avrebbero potuto decidere insieme il da farsi.

- Lasciami dormire ancora un po’, per favore.- fece Chichi. Il ragazzo allora fu preso dal panico: non poteva lasciarlo così, in quell’indecisione, doveva dirgli cosa fare!

- No ti prego svegliati.- insistette scostandola da sé, tentando nel frattempo di liberarsi dall’abbraccio a piovra. La giovane contrariata da quelle azioni si destò quasi del tutto e mise il broncio, mentre lui la posava supina sul materasso.

- Ah, sei sveglia!- disse soddisfatto Goku quando, nel ritirarsi, incontrò il suo sguardo irritato.

- Bene, sei contento ora?- borbottò l’altra a braccia incrociate di rimando- Dopo quello che è successo ieri notte non ho neanche il diritto di dormire? O forse…- sfumò la voce mettendosi a riflettere mentre fissava l’interessato sopra di lei e un rossore le inondava il viso- Per caso vorresti… di nuovo… stamattina?- balbettò stringendosi le mani sul cuore.

Il ragazzo divenne paonazzo a tali parole mentre lo coglieva un flashback e si spostò fulmineo ritornando nella propria metà del letto, limitandosi quindi a sbirciare il suo profilo dolce con timore.

- Chichi, no. Mi dispiace per ieri, ti ho fatto male, non me lo perdonerò mai. Il nonno mi aveva sempre detto di trattare con gentilezza la donne e invece a te ho fatto solo del male, sia al torneo che ieri.

- Ma cosa dici?- si rigirò scioccata verso di lui- Ieri mi hai resa felicissima, non hai fatto nulla di negativo!

Il giovane si morse un labbro innervosito; che se ne fosse già scordata? In ogni caso inutile mentire.

- E’ stata una cosa bella per me, anzi, credevo per entrambi… per te no?- proseguì lei mentre iniziava a prenderla lo sconforto.

- Sei davvero sicura? Quando hai urlato ho avuto paura ti avessi colpita o ferita in qualche modo ma poi non mi sembrava e così ho lasciato perdere.- spiegò abbattuto stringendo i pugni.

Il viso di Chichi si distese finalmente in un sorriso mentre la ragazza si riavvicinava al suo interlocutore. Goku rialzò lo sguardo nel sentirsi accarezzato con tenerezza.

- Sono sincera, sto bene. Smettila di preoccuparti, dopotutto sono una combattente anch’io no?

- Sì, certo però…- rispose inquieto.

- E ti amo tanto tanto, hai capito? Non m’importa nient’altro.

- Tanto… tanto? In ogni caso?- ripeté incredulo.

- Sì.- annuì lei senza distogliere lo sguardo intenso- E sempre te ne vorrò, siamo intesi.

Il giovane toccò una ciocca dei lunghi capelli corvini della compagna e ne seguì con un dito il disegno sul cuscino, fino ad arrivare dietro un suo orecchio e accarezzare quel lato del volto come era stato fatto a lui. La pelle bianca e liscia sembrava fatta apposta per essere toccata e Chichi sembrava felice del suo gesto per cui continuò per un po’ in silenzio, prima di abbracciarla piano e stringerla contro di sé, sorprendendosi nuovamente della sua morbidezza; finché un’idea prese il sopravvento e le posò un lento bacio sulle labbra, mentre la cullava. Quando ripresero fiato Goku ridacchiò di fronte alla meraviglia evidente della moglie, ma avvertì improvvisamente una sensazione particolare e si fece serio… un presentimento strano, una presenza, un nemico? Non riusciva a discernere ciò che stava provando… abbassò le palpebre e cercò di concentrarsi su quel pensiero, lasciando libero il corpo di seguire l’istinto... le rialzò nel momento in cui il palmo di una sua mano si poggiò contro qualcosa di molto caldo.

- Che fai?- domandò confusa Chichi sentendosi toccare l’addome.

- E come… come se ci fosse qualcuno nascosto qui, proprio in questo punto.- cercò di spiegare il giovane con aria altrettanto stupita.

- C-cosa vorresti dire?

- Non mi sbaglio. Sento la presenza di qualcuno, qui, anche se molto debole.

- Dici… stai scherzando vero?!

- No, sul serio! Ma è impossibile! Non posso credere che ci sia qualcuno nascosto dentro di te, è semplicemente assurdo. Mi starò sbagliando… anche se sembrerebbe tanto chiaro, non ci capisco nulla!- esclamò guardandola e facendosi un attimo sospettoso- Non è che sei qualcuno trasformato in Chichi per ingannarmi?

La ragazza, incredula e furiosa per l’accusa fattagli, lo colpì con un violento pugno in testa:

- Ma sei scemo totalmente?! Va a finire che hai passato la tua notte di nozze con un trasformista!- gridò sconvolta.

- No… mi sa che sei tu davvero.- ammise massaggiandosi il capo dolorante- Però continuo a non capire.

- Se sei proprio tanto sicuro una spiegazione plausibile potrebbe esserci.- mormorò lei tremando un po’- Ma non posso credere che sia già successo.

- Cioè? Cos’è successo? Dimmelo!- la incitò interessato.

- Potrei essere rimasta incinta no?- farfugliò impacciata, incespicando sulla penultima parola.

- Eh?- fece Goku sollevando le sopracciglia e piegando la testa su un lato.

Lei annuì: - Sarà… così, non c’è altra soluzione.

- Non c’ho capito niente. Sei rimasta dentro una cinta? Che significa??- domandò sempre più preoccupato e confuso.

- … Non scherzare, non fai ridere!

- Mica sto facendo una battuta…- rispose offeso, corrucciandosi. Chichi per poco non svenne, probabilmente l’agitazione era troppa affinché accadesse.

- Spero tu non mi abbia preso in giro fin dall’inizio con questa storia delle presenze!-esclamò invece.

- Ti sto dicendo la verità, non capisco perché ti stia arrabbiando tanto.

Furiosa per il suo modo di fare in un momento così critico, la ragazza si alzò dal letto, indossò la camicia da notte e corse in bagno sbattendo rumorosamente la porta. Goku, rimasto di stucco, andò subito a bussare ma lei non rispose. L’interessata infatti era intenta a specchiarsi, passandosi una mano sul ventre, come a volervi captare qualcosa, ma non vedeva né sentiva niente di insolito. ‘Si sarà sbagliato… non credo che… e poi dovrei sentirmi subito strana in quel caso?’ si tormentava. Dopo un altro paio di minuti scrollò le spalle e si avvicinò alla porta, ma in quel preciso istante fu presa da un forte dolore che la fece bloccare e stringere i denti.

- Goku!- gridò agitata.

- Che succede?- rispose lui avvertendo una nota di dolore nella sua voce- E’chiuso!

- G-Goku!!- urlò di nuovo disperata quando il dolore aumentò, inginocchiandosi sul pavimento.

Il giovane senza pensarci troppo diede una spallata alla porta e questa si scardinò in parte, spalancandosi e mostrandogli la figura accucciata di sua moglie. Si fiondò a raccoglierla e la riportò sul letto. Chichi aveva le lacrime agli occhi e gli si stringeva spasmodicamente contro, gemendo il meno possibile, finché il crampo si attenuò fino a sparire, lasciandola semplicemente tremante fra le sue braccia.

- Tesoro…- la chiamò Goku senza rendersene conto, sentendosi stringere il cuore.

- Ha fatto… fatto molto male.- sussurrò lei- Ma forse questo… significa che è vero, e allora sarei felice.

- Perché saresti felice?- domandò leggermente stupito.

- Te l’ho detto. Comunque sognavo di avere presto un bambino; è stato sempre uno dei miei sogni e forse questo è un buon segno.

- Bambino? Cosa c’entra?- indagò stordito.

- Dai, non fare lo scemo. Se sarà così voglio solo dirti grazie, amore mio.- sorrise al settimo cielo ricoprendolo di baci. Goku davanti a tanto affetto spontaneo la lasciò fare, lasciando cadere la questione. Dopotutto, l’importante era che si sentisse felice quanto lui.

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Capitolo 2
*** Y ***


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Quei baci: erano innumerevoli e leggeri sulle guance. Goku chiuse gli occhi e dovette abbozzare un sorriso alla felicità della moglie, anche se non ne aveva ancora ben compreso l’origine. Dopo qualche istante però la distanziò sbigottito, nel momento in cui lei aveva iniziato ad accarezzarlo maliziosamente.

Chichi gli carezzò i capelli ribelli per poi giungere alla tempia, quindi alle orecchie, alle guance, al mento, al collo e infine ai pettorali. Una volta posata la mano lì, si sbilanciò di proposito e lo baciò nello stesso momento.

- Come va?- domandò subito dopo, compiaciuta della sua meraviglia evidente.

Le guance del ragazzo avevano iniziato ad arrossire a quel ricordo, preludio di una serie molto più lunga di gesti e sensazioni nuove, provate la notte appena passata per la prima volta. E dire che credeva di aver dimenticato quasi tutto.

La giovane lo fissò a sua volta con aria furbetta, comprendendo fin troppo bene i suoi pensieri, e gli diede un bacio sul collo.

Goku prese un bel respiro e le posò due baci sulle palpebre, quindi sul naso e infine, sfiorando le labbra, sul collo, inspirando il suo profumo e perdendovisi definitivamente.

Il moretto sobbalzò alla lieve scarica di piacere che quell’azione gli procurava. Lei stava… facendo la stessa cosa che aveva fatto lui prima che… succedesse il resto. Questo sì, lo ricordava già da prima dopotutto. Ma “il resto” gli appariva ancora come qualcosa di indefinito e confuso.

- Ehi…- sussurrò Chichi facendo scivolare una mano lungo la sua schiena in modo rassicurante- Goku, non ti dispiace se prima di alzarci ti bacio un’altra volta vero?

Lui scosse appena la testa e subito riprovò la sensazione delle sue labbra sulle proprie, differente comunque da quella di qualche minuto prima. Era decisamente più… aggressiva?

- Mi piace anche toccarti.- sussurrò piano. La moglie accennò un timido sorriso, lo prese per mano e lo trascinò di nuovo in camera.

- Anche… a me.- rispose chiudendo la porta, per poi tornare a baciarlo con più passione.

I ricordi chiari si fermavano a quel punto. Goku messo sotto pressione decise di reagire e rispose all’ “attacco” con altrettanto fervore, senza pensare nemmeno più a respirare, finché fu lei a dover allontanarsi per prima e riprendere fiato.

- Wow non pensavo l’idea ti andasse così a genio!- ridacchiò la ragazza piacevolmente stupita. Un battito di ciglia bastò affinché si ritrovasse posata con la schiena sul materasso.

- Goku, uhm…- mormorò sentendo il suo corpo aderire al proprio.

- Che c’è?- chiese l’interessato attento.

Chichi sospirò e sorrise:

- Nulla. Fai pure.

- Bene. Allora riposati un altro po’ se vuoi. Io intanto vado a mangiare.- concluse allegro rimboccandole le coperte; quindi indossò i boxer e saltò giù dal letto.

Chichi rimase in completo silenzio ritrovandosi improvvisamente sola. Nella sua immaginazione sarebbe dovuto accadere tutt’altro. Tristemente passò le dita fredde di una mano sulle labbra, pensierosa: avrebbe voluto sentire di nuovo su di sé Goku, inesperto ma avido di sensazioni. Avrebbe voluto sentire la scia dei suoi baci incendiarle la pelle e soffermarsi lì, con bramosia, con insistenza.

- Goku…- si ritrovò a sussurrare imbarazzata di sé stessa, stringendo il cuscino fra le dita e raggomitolandosi su un fianco. Riusciva a sentirne la forte mancanza anche dopo un solo minuto, doveva controllarsi, si rimproverò. Sprofondò il viso contro la federa ma anch’essa era impregnata del suo odore… così non riusciva a calmarsi, pareva impossibile. Doveva alzarsi, aprire la finestra e farsi una doccia. Avrebbe dovuto essere sufficiente. Detto fatto, la giovane si mise in piedi e, girata la maniglia, respirò a pieni polmoni l’aria frizzante del mattino, osservando la foresta a pochi metri. Dalla miscela di suoni s’intuiva che fra quegli alberi gli animali diurni si erano svegliati già da un bel pezzo.

Chichi dopo un paio di respiri si voltò e stava per aprire la porta del bagno, quando inciampò in qualcosa. Si riprese appena in tempo con le mani per non finire di faccia sul pavimento, dopodiché gettò uno sguardo adirato sull’oggetto in causa: un bastone. La ragazza lo raccolse rialzandosi in piedi, esaminandolo. Arancione, leggero, sembrava fatto di comunissimo legno… provò a graffiarlo con un’unghia ma non vi riuscì; evidentemente il materiale era più resistente di quello che sembrava, anche se riportava alcune scalfitture. Una cordicella era fissata all’arma, rendendola più pratica da trasportare, magari a tracolla e… Chichi ebbe un sussulto.

Un ragazzino, poco più di un bambino, parlava allegramente mentre erano seduti su un prato di fiori, di fronte a un ruscello. Per lei era come un appuntamento, in cui si facevano cose belle; l’aveva detto ad alta voce… e il suo interlocutore per tutta risposta gli si era avventato contro con un pugno. Per fortuna era riuscita ad evitarlo! “Ma cosa fai?!” “Questa è una cosa bella no?” aveva risposto l’interessato sorridendo felice e guardandola dritta negli occhi.

Quel ragazzino portava a tracolla un bastone identico; era Goku!

La giovane avvicinò il bastone al petto, trasformando la stizza verso l’oggetto, che avrebbe volentieri buttato via fino ad un istante prima, in gelosia. Altro che buttarlo! Goku gli era così affezionato… in effetti si stupiva di non averlo più visto portarselo sempre dietro, come una volta. Forse semplicemente non ne aveva più bisogno ormai; era diventato forte, molto più forte di qualche anno prima. Però, in ogni caso, abbandonarlo lì in mezzo alla stanza come una cosa da buttare… Chichi si accigliò e prese la via delle scale, verso la cucina, finché non si ritrovò affianco al marito, intento ancora a rovistare nel frigo come un ladro.

- Ehi!

Il ragazzo si voltò a scrutarla con aria interrogativa e la bocca piena di cibo.

- Goku… santo cielo, ingoia quella roba non posso parlarti così!- lo ammonì sconcertata, le mani dietro la schiena.

Lui deglutì e la fissò di nuovo.

- Dovevi dirmi qualcosa?

- Sì, ecco… ho trovato questo a terra in camera da letto. Vorrei trovargli un posto più adatto del pavimento che dici?- spiegò mostrandogli il bastone magico.

Gli occhi del giovane si illuminarono:

- L’hai ritrovato!- esclamò alzandosi del tutto in piedi- Ieri l’avevo poggiato e non sapevo più dove fosse finito, grazie mille Chichi!- proseguì rimpossessandosi dell’oggetto.

La sposina annuì sorridendo. Le era parso strano infatti…!

- Ci tieni molto, non è così?- chiese intenerita dalla reazione.

- Esatto. E’ un regalo di mio nonno e inoltre mi ha aiutato tantissimo nei combattimenti.

- Farai bene a metterlo in un posto sicuro allora.

- Sì certo!- rispose energico, poi si bloccò un attimo- Tu hai qualche idea?

- Beh, dipende da te. Hai intenzione di utilizzarlo oppure di metterlo semplicemente da parte?

Goku sembrò rimanere sorpreso da quella domanda e ridacchiò:

- No no, sarà meglio trovargli un posto e basta. Ho iniziato a contare sulle mie sole forze e devo continuare così. Ormai non posso più affidarmi alla protezione del nonno, capisci?

Chichi fu altrettanto stupita di udire un tale risposta. Sbatté un paio di volte le palpebre e annuì di nuovo.

- Hai ragione. Ora siamo adulti e sposati, dobbiamo cavarcela da soli in ogni caso.

Lui stette in silenzio per un paio di secondi:

- Sì, se vuoi metterla così…- mormorò pensieroso.

La giovane se ne uscì con una risatina e gli si avvicinò ulteriormente, emozionata, fissando il suo collo anziché gli occhi:

- Ti amo.- sussurrò così, di punto in bianco, lasciando scorrere liberamente le parole dal cervello, alla gola, alle labbra.

- Io… anche.- replicò l’interessato arrossendo appena, immobile.

Rimasero entrambi in silenzio per un po’, avvolti nel ticchettio dell’orologio a parete.

- Goku…

- Che c’è?

- Voglio… vorrei…- balbettò Chichi quasi tremando nel tentativo di alzare lo sguardo, ma fu già una grande fatica arrivare all’altezza del naso.

- Cosa?

- Di nuovo... uhm… come, come posso dire…- finì per intrecciarsi ulteriormente diventando paonazza.

- Oh, sta scivolando, aspetta.- la interruppe lui trattenendo la spallina della sua camicia da notte e risistemandola. Lei fu attraversata da un lieve brivido e ghermì fulminea quella mano sulla propria spalla, stringendone le dita possessivamente.

N.B.: Grazie mille per i commenti, me commossa! ç_ç … ^_^

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Capitolo 3
*** Z ***


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Goku la guardava ora sorpreso del gesto e le lasciò guidare la propria mano finché tornò al punto di partenza: la bretellina ricadde morbida sul braccio, senza far rumore. Il ragazzo ebbe uno strano presentimento e il cuore palpitò. Stava per domandarle spiegazioni, quando la giovane lo mise a tacere premendo le labbra sulla sua bocca. Lo stava baciando, lo tratteneva leggermente chinato su di lei, gli stava facendo respirare il suo profumo… e le sensazioni divennero d’un tratto chiare nella mente di Goku. Da quei particolari ricordò ogni cosa, e con esse acquistò una nuova sicurezza.

Si separò appena dalle labbra rosse per solleticarle una guancia col naso e affondare quindi il viso sul suo collo, a occhi chiusi. Sfiorò con la lingua la pelle lattea e sorrise al piccolo sussulto che ne seguì; una cosa tanto insignificante aveva il potere di incitarlo a proseguire senza ripensamenti, lo entusiasmava in modo strano. Si abbassò un attimo per poggiare il bastone che aveva avuto in mano fino a quel momento sul pavimento e nel raddrizzarsi la attirò con decisione per i fianchi… approfittandone per farle il solletico.

- Smettila dai!- rise Chichi contorcendosi fra le sue mani mentre tentava di liberarsi- Sei uno stupido… basta!- aggiunse con le lacrime agli occhi; si accorse in ritardo che quelle dita adesso si trovavano sotto la camicia da notte, a diretto contatto con la sua pelle e stavano lentamente risalendo, causandole una sensazione decisamente diversa. Scivolavano piano ora, lambendo con calma, lasciandosi dietro una scia di calore intenso.

- Come sei morbida…- commentò lui incantato, fermandosi infine sui suoi seni, stringendoli con delicatezza. La ragazza trattenne il fiato e sospirò poco dopo, mentre sentiva le gambe cedere al proprio peso. Non aveva indossato nulla sotto… non aveva previsto questo scendendo in cucina, non che le dispiacesse, chiaro, ma prima nella fretta… Goku nel frattempo aveva preso a baciarla sul collo. Chichi sentì di andare completamente a fuoco sotto quelle attenzioni e un languore s’impadronì di lei, inducendola a cercare qualche altro sostegno. La sposina barcollò all’indietro e si poggiò sul tavolo, trascinandosi il marito che di rimando si interruppe e, sollevandola, la riposò seduta sul piano di legno. Quindi la riguardò negli occhi titubante. Lei non capiva.

- Posso vederti senza questo?- domandò lui sollevando un lembo della camicia da notte ormai stropicciata.

La giovane fu leggermente stupita da quella intraprendenza ma annuì; un secondo più tardi si ritrovò nuda sotto quegli occhi attenti e arrossì come la sera precedente. Il compagno semplicemente sorrise come intenerito e ricominciò a baciarla sulla bocca, mentre iniziava ad esplorare lo stomaco e l’addome con una mano; d’un tratto svoltò dietro la schiena, spingendola a sé. La ragazza gemette alla pressione sempre maggiore contro il proprio ventre… l’aveva incoraggiato senza dubbio… e ora… ora… cercò il suo sguardo per incrociarlo nuovamente e vi vide riflessi i suoi stessi pensieri, il suo stesso particolare desiderio. Lo sfiorò sotto l’ombelico e lo sentì chiaramente tremare, respirare a fatica.

- Goku…- sussurrò in tono reverenziale, era strano vederlo così affannato per opera sua.

Lui la scrutò: le iridi profondamente scure e turbate, in attesa.

Chichi credette di aver intuito il motivo a prese la parola:

- Non devi trattenerti, non c’è problema, anche se siamo in cucina.- gli bisbigliò in un orecchio.

Il giovane deglutì nervoso. In realtà stava riflettendo sulle proprie sensazioni, ma le parole della giovane lo fecero rendere conto della stanza in cui si trovavano e si stavano comportando da… da marito e moglie insomma.

- Avevi detto che questo non è un posto adatto.- ricordò pensieroso, allontanandosi leggermente.

- Ma adesso non fa niente- lo interdisse- Lascia stare quello che ho detto ieri; io, ora, voglio restare qui.- mormorò imbarazzata ma convinta, strusciandosi sul suo torace come in cerca di protezione dalle proprie parole.

- Sicura, davvero?- chiese stupito.

- Sì…- annuì posandogli un bacio alla base del collo- E tu?

Lui non rispose, impegnato a smorzare uno starnuto sul nascere: un capello gli stava solleticando il naso. Scosse la testa e abbracciò con più forza Chichi, riconcentrandosi su di lei, mentre il fastidio spariva. La udì ridacchiare piano ma lui sentiva tanto, troppo caldo; quel corpo morbido contro il suo lo stava facendo diventare matto nonostante l’imprevisto; non avrebbe resistito molto, presto avrebbe perso del tutto il controllo delle proprie azioni. E poi quell’odore invitante… voleva sentirlo più chiaramente.

Senza preavviso toccò fra le gambe la ragazza, la quale sobbalzò come percorsa da una scarica elettrica e si ritrasse un poco col bacino, ma allo stesso tempo gli si aggrappò disperatamente alle spalle.

- Ah…

Goku continuò a giocherellare finché l’odore non si fece più intenso e un grido strozzato scaturì dalle labbra della compagna scossa dal piacere. Quest’ultima gli si accasciò contro; un velo di sudore le ricopriva il corpo esile.

Goku inspirò profondamente col cuore che batteva violentemente nel petto; non poteva tornare indietro ormai.

*

Nella piccola abitazione risuonarono ancora per qualche minuto gli ansiti dei due ragazzi, troppo presi per accorgersi dell’orologio a pendolo che suonava mezzogiorno o dell’aria che entrava dalle finestre aperte ma non poteva rinfrescarli abbastanza. In quel momento non conoscevano nulla e nessuno all’infuori di loro stessi. Erano isolati in quella casetta e non se ne preoccupavano affatto, avrebbero cercato di viverci in pace e in tranquillità, finché avrebbero potuto.

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Spero che qualcuno si sia ricordato di questa ff e sia arrivato a leggere fin qui.

Ho alzato il rating della storia visto che l’argomento del capitolo è uno solo, anche se affrontato in modo “leggero” ^^’ Non vorrei aver fatto fuggire dei possibili lettori o aver bloccato chi mi seguiva, ma avevo in mente di provare a scrivere un capitolo lime in questa ff e così è stato. E’ il mio primo esperimento su questo genere, per cui aspetto ancor di più  commenti costruttivi ^_^!

Ringrazio ancora tutti coloro che hanno commentato i capitoli precedenti e commenteranno quest’ultimo.

Ci sentiamo presto ;P (minaccia!!), ciao! :*

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