Death Note in our world

di Night Fury96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** due amici inseparabili ***
Capitolo 2: *** Serata Death Note ***
Capitolo 3: *** Una sorpresa inaspettata ***
Capitolo 4: *** Nuovi Amici ***
Capitolo 5: *** Investigazione ***
Capitolo 6: *** Complicazioni ***
Capitolo 7: *** Non siamo i soli ***
Capitolo 8: *** Tentativo ***
Capitolo 9: *** verità ***
Capitolo 10: *** Raduno ***
Capitolo 11: *** Nuove Scoperte ***
Capitolo 12: *** Convivenza ***
Capitolo 13: *** Festeggiamo ***
Capitolo 14: *** Psicologia ***
Capitolo 15: *** Una nuova Misa ***
Capitolo 16: *** Appuntamento ***
Capitolo 17: *** Triangolo ***
Capitolo 18: *** Dove dormi di solito?... Dove mi capita... ***



Capitolo 1
*** due amici inseparabili ***


Capitolo 1: due amici inseparabili
Era una giornata come tante altre. Il sole splendeva, gli uccelli cinguettavano.. sempre la solita routine. La prof ci esponeva la sua noiosissima lezione di inglese, mentre le bellocce della classe si risistemavano il trucco, consapevoli del fatto che, se le avesse beccate, la prof le avrebbe aperto il culo in due. Altri invece stavano su facebook con il cellulare, altri ancora seguivano la lezione e invece io… guardavo la prof senza capire un acca di quello che diceva, totalmente immersa nei miei pensieri malati e psicopatici. Non ero mai stata normale e mai lo sarei stata. Qualsiasi cosa io dicessi o pensassi, non andava mai bene, così stavo zitta, sorridevo ed annuivo. Non valeva solo per le prof, ma anche per i miei compagni. Le uniche persone che mi comprendessero erano i miei amici Otaku, anche se io non mi definivo così. Io amo il Giappone e la sua cultura, però non sono una grandissima fan dei manga. Avevo fatto un paio di cosplay, ma il fatto è che degli altri manga non me ne fregava una cippa… io vedevo solo Death Note!!! Quella era la mia vita, la mia anima, il mio unico pensiero! Da pazzi vero? Ma come biasimarmi? La mia vita non è tutta rosa e fiori… I miei non si parlano più e vivono ancora nello stesso tetto solo perché sono consapevoli del fatto che mio fratello è troppo piccolo per poter accettare una loro separazione, ma tanto è come se già lo fossero, visto che stanno tutto il giorno per i fatti loro, uno al lavoro dall’altra parte della città e l’altra chiusa in ristorante fino ad ore inaudite. Infatti, beato chi li vede! In oltre ero appena stata bruscamente lasciata dal mio ragazzo, dopo averlo beccato a tradirmi. Gli avevo anche, scioccamente, dato una seconda possibilità. Sapete no, il classico “o me o lei”. Beh! Ha scelto lei! Normale! Come ho già detto, un classico!
Ed erano in quei momenti, durante quelle noiosissime lezioni, che i pensieri più deprimenti mi giravano per la testa, come: “non mi ama nessuno, non troverò mai più uno come lui, la mia vita fa schifo, sopprimetemi cazzo!”
La fortuna era che la scuola stava per finire! Ancora un giorno e… vai con le vacanze! Quel anno ero riuscita, miracolosamente, ad avere un solo debito, ossia matematica. Ma sapete com’è. Ci sono delle prof che godono nel vederti fallire, una era quella di Inglese, ma sono riuscita a tenerle testa quest’anno, e l’altra era quella di matematica. Lei ha quel modo di fare che sembra tanto brava e buona, ti fa fare esercizi facili, facili, ma quando poi ti fa le verifiche semplicemente ti incula! Quante volte le ho scritte sul Death Note, una volta su quello di Light e l’altra su quello di Misa, ma niente! Ancora vive quelle due streghe! Classico! La magia esiste solo negli anime e nei manga… che schifo la realtà!
Ad un tratto la campanella suonò, ridestandomi da quei pensieri deprimenti che avrebbero indotto al suicidio anche Matsuda.
-         è suonata! D’accordo ragazzi, questa era l’ultima lezione dell’anno con me! – Ma alleluia! -Ci vediamo durante l’estate per chi lo sa!- e qui subentrò il suo solito sorrisetto da stronza –ricordatevi di fare i compiti!- no! Me lo dimentico apposta, puttana!
Presi la mia roba e la infilai nella mia bellissima borsa di L. Quanto adoravo la mia borsa!!! Mi misi la giacca di pelle a mezze maniche (scelta apposta per mostrare i miei guanti preferiti, a rete, che scoprivano le dita ed arrivavano fino al gomito) e mi dileguai dall’aula per andare in giardino per la pausa pranzo (penultimo giorno di scuola e ci mettono il rientro, ma vaffanculo! ).
Non appena uscii dall’aula, notai la presenza di qualcuno, che mi stava fissando (sesto senso femminile, YESSS!!!). Mi voltai. Era alto, appoggiato al muro, capelli biondo chiaro, pettinati con un ciuffo lungo fino a coprirgli l’occhio sinistro e buona parte della parte sinistra della faccia. Occhi sottili e taglienti, di un colore quasi irreale, di un blu che ricordava vagamente il viola, giacca di pelle lucida, nera, sportiva, ma elegante allo stesso tempo, maglietta nera, jeans neri e anfibi del medesimo colore. Mani nascoste nelle tasche della giacca, avvolte da guanti neri. Bello da far paura! 
Mi avvicinai a lui, senza timore o riluttanza. Sapevo perché era lì. Mi stava aspettando.
-         hai portato la roba che ti ho chiesto?- gli domandai con voce atona.
-         Certo - rispose con un tono svogliato. Mi batteva sempre se si trattava di indifferenza! Si mise una mano all’interno della giacca e ne tirò fuori un pacchetto. Me lo passò. Lo afferrai con una mano e con l’altra lo scartai. Sgranai gli occhi e alzai in alto il mio trofeo.
-         Finalmente! Il numero 7 della prima edizione di Death Note! È da un casino che lo volevo!-  Mi voltai verso il ragazzo e lo abbracciai con tutte le forze che avevo. Lui rise e mi restituì l’abbraccio.
-         Grazie mille Matty, si il migliore! Ti adoro!- dissi.
-         Figurati Iris! Tutto per la mia migliore amica!-
Lui era Mattew Malefor, Matt per gli amici e Matty per me. L’ho conosciuto quando avevo otto anni. Si era trasferito in una casa vicino alla mia e da quel giorno eravamo diventati inseparabili! Andavamo nelle stesse elementari, stesse medie ed ora stesso liceo! L’unica cosa che ci separava era la sezione… Lui era nella B, io nella A, ma a lui stava bene così, poiché adorava quella lettera! (riferimento a BB di Death Note, il suo personaggio preferito). Matt era una persona particolare. Non aveva avuto un’infanzia facile, la madre si era suicidata quando ancora lo aveva nella pancia, lo salvarono per miracolo. Il padre non era quello che si poteva definire un padre esemplare, visto e considerato che la madre si era suicidata a causa sua. Negli otto anni che Matty aveva vissuto con il padre, il mio povero gemello (lo chiamo così io) aveva passato gli anni peggiori della sua vita! Mi aveva raccontato cosa aveva subito a causa del padre alcolista. Parliamo di roba da telefono azzurro, da rinchiudere il padre in carcere e buttare via la chiave! Ha letteralmente sfigurato Matt, sia fisicamente che psicologicamente! Per questo portava il ciuffo a coprirgli la parte sinistra della faccia. Una volta mi aveva mostrato cosa aveva sotto… non era un bello spettacolo. Comunque… fortunatamente il fratello della madre di Matty, era riuscito a venire a capo delle ingiustizie che il mio gemello subiva e così riuscì a denunciare il padre e a prendere Matt in custodia. Per questo si trasferirono nel mio paese, Pieve Ligure. Un posto bello, solare, pacifico! L’ideale per cercare di far dimenticare un passato così tetro e buio come quello di Matt. Poi! Dopo avermi conosciuta! Avevamo così tante cose in comune che sembravamo la stessa persona! In tutta la nostra vita non abbiamo mai litigato, sempre riso e scherzato e così ha continuato ad essere! Dopo la sua brutta esperienza, Matt ha moltissime difficoltà a socializzare con le persone, l’unica con cui non ha mai avuto problemi sono stata io! Una volta mi disse che io gli avevo da subito ispirato fiducia e la cosa mi rese felice! Così stava sempre appiccicato a me, frequentavamo le stesse persone, andavamo negli stessi posti… Insomma! Eravamo due gemelli siamesi! Abbiamo scoperto insieme il manga di Death Note e insieme ci siamo appassionati! Tra noi due nessuno sapeva chi aveva più gadget!
Quella volta mi ero messa in testa di comprarmi la prima edizione del manga, che è una cosa introvabile e costosissima! Ero arrivata al numero sette, meglio conosciuto come “la morte di L” (Sig! Il mio povero cucciolo di panda!), che di tutti era il più raro!
Io e Matt ci prendemmo per mano e ci dirigemmo verso le scale per andare al piano terra che dava ai gradoni sul giardino della scuola (non pensate male, tra me e Matty non c’è niente! Anche perché Matt è “leggermente” dell’altra sponda, ma non preoccupatevi ragazze! Anche voi gli piacete! Un po’ meno dei ragazzi, ma comunque un po’ XD )
-         Come hai fatto a trovarlo?! È rarissimo!- dissi io osservando ancora il mio bellissimo fumetto.
-         Semplice! Nella fumetteria  più provvista al mondo!-
-         Internet!- esclamammo in coro. Scoppiammo a ridere e scendemmo le scale.
-         Però sappi che non è costato poco!- mi rimproverò lui.
-         Tranquillo signor Paperon De Paperoni!- dissi io tirando fuori dalla tasca della giacca dieci euro. Lui li afferrò.
-         Ma sei fuori?! Parliamo di un pezzo rarissimo! Dieci euro non basterebbero mai!- alzai gli occhi al cielo e gli passai cinquanta centesimi.
-         Adesso ragioniamo!- esclamò mettendosi il ricavato in tasca.
-         Sei proprio spilorcio! Non potevi regalarmelo per una buona volta?!-
-         Iris, te lo dirò gentilmente… STO CAZZO!-
-         Wow… non immagino come poteva essere volgarmente…-
-         Esatto! Ed è meglio non saperlo!- disse minaccioso. Arrivammo al piano terra ed uscimmo. Alcune primine, vedendo Matt passare, cercarono di attirare la sua attenzione facendo le carine e le ochette (naturale! Vedono un bel ragazzo e allora è più che lecito provarci con lui come delle galline in calore! Povere illuse, non sanno che a lui non glie ne può fregare un emerita minchia) infatti Matty non le degnò di uno sguardo e si sistemò nei gradoni insieme a me. Lui afferrò il suo 3DS, mentre io presi il mio bel manga ed iniziai a leggerlo. Passavamo così la maggior parte del tempo insieme, ma a noi piaceva così! Naturalmente il più delle volte preferivamo parlare.
 
Passammo un lungo lasso di tempo in silenzio, eccetto per qualche imprecazione da parte di Matt che non riusciva a battere un mostro nel videogioco (alcune volte mi ricordava proprio Matt di Death Note), quando arrivai al punto X, e allora cedetti alla disperazione…
-         perché!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Elle mio!!! Tesoro dolce! Perché sei morto così! Noooo!!! Era così giovane!!!- urlai con le lacrime che mi rigavano le guance.
-         Oh, che tragedia…- disse Matt sarcastico.
-         Come se tu non avessi pianto alla morte di L!- sbottai io, indispettita dal tono di Matty. Lui staccò gli occhi dal gioco.
-         In verità, ho goduto come una capra in calore.- Io rimasi sbigottita.
-         Cosa???!!!-
-         Kira è la giustizia!-
-         Anche a me sta simpatico Kira, ma L è… L !!!-
-         Sì, è simpatico e stimabile, lo ammetto… ma sai che a me piacciono i cattivi! In oltre… ha imprigionato il mio Beyond Birthday e questa non posso fargliela passare liscia!-
-         Certo! Dopo di che Kira lo ha fatto fuori! Non dovresti odiare Light Yagami per questo?-
-         Certamente non lo ammiro per la cazzata fatta… ma è comunque subdolo, malvagio, intelligente e figo. Quindi mi sta bene! Nessuno è perfetto dopo tutto, neanche il Dio del nuovo mondo. Solo io lo sono! –
-         Ed anche molto modesto soprattutto!-
-         Ovvio! E comunque, c’è da prendere in considerazione il fatto che, se L non lo avesse sbattuto in carcere, Light non lo avrebbe mai ucciso il mio amato BB-
-         Si certo! Basta crederci!- dissi io tornando al mio amato manga. Ad un tratto, però, qualcuno disturbò la nostra amata quiete.
Era abbastanza alta,  più o meno 1:64. Capelli castani, occhi chiari, naso leggermente all’insù e denti leggermente sporgenti. Se non fosse per l’abbigliamento succinto e il portamento da… come posso definirlo… troia? Sarebbe stata una ragazza piuttosto bruttina. Ma forse erano i miei sentimenti a parlare, visto che lei è la ragazza che più odio in questo pianeta… Helen Cori, meglio conosciuta come “quella puttana malefica che mi ha rubato il ragazzo”, in oltre, per mettere il coltello nella piaga, è anche una mia compagna di classe, anzi, la più popolare! Il suo hobby preferito è quello di rompermi le palle ogni qualvolta lo desideri… le risponderei volentieri, ma siccome la vicepreside è niente poco di meno che l’amata zietta di Helen, se viene a sapere che ho nuovamente menato la sua carissima nipotina… credo che mi espellerà sicuramente.
-         Ehi Knighty, come va?- mi domandò con la sua falsa cordialità. (Knight è il mio cognome, per questo mi chiama Knighty, solo per creare un distacco e sfottere in contemporanea, un po’ come fa Kiyomi Takada).
-         Stavo meglio prima.- risposi senza degnarla di uno sguardo e continuando a leggere il mio manga.
-         Non sei molto gentile a dire così.-
-         Guarda, quello che realmente penso, non lo posso dire, perché ci sono ragazzi che sono ancora minorenni. –
-         Pure tu lo sei, tesoro!-
-         Grazie di questa sintesi illuminante…-
-         Sei veramente scortese a non guardarmi in faccia e poi ti lamenti se hai poche amicizie. Sempre immersa in quei giornalini cinesi...-
A quella frase Matty ed io alzammo lo sguardo verso di lei con occhi pieni di sgomento e frustrazione. Se fossimo stati dei manga, a quell’ora avremmo avuto la testa gigante, gli occhi di fuoco e i denti a squalo. Come li aveva osati chiamare?! Iniziammo ad urlarle di tutto ed ad agitare le mani convulsamente, offesi nel profondo.
-         Ma come ti permetti brutta ignorante! Questi non sono giornalini cinesi, Baka! Questi sono manga! Capito? MANGAAA!!!!!- urlammo all’unisono. Helen ci guardò con gli occhi a palla e con un’espressione perplessa.
-         Wow, siamo messi proprio bene...- commentò in fine. Cercai di trattenermi dal prenderla a cazzotti, mentre Matty, con un gesto di stizza ritornò al suo videogioco.
-         Senti... Cori... Con tutto il dovuto rispetto, ma a noi non può fregarcene de meno dei tuoi commenti, quindi perchè non ci fai il grandissimo piacere di lasciarci quietare?- dissi con tutta la falsa gentilezza che potevo tirare fuori.
-         Ma cara, io lo dico per te! Come pretendi di trovare un ragazzo se stai sempre con la faccia appiccicata a quei fumetti?-
-         Se non ricordo male, fino a qualche settimana fa ce lo avevo un ragazzo! E da quel che ne so, pure a lui piacciono i manga!-
-         Oh! Non temere, ci sto lavorando...-
A quella frase abbassai il mio amato numero sette e mi persi a guardare il vuoto mentre cercavo con tutta me stessa di trattenermi dal farle seriamente del male. Matt lo notò e mise in pausa il videogioco, pronto a bloccarmi nel caso io facessi movimenti bruschi verso la scrofa alla mia destra. Andava bene fregarmi il ragazzo, andava bene menarmelo, ma poi venirmi a dire che lo stava pure cambiando e trasformando in uno di quei deficenti truzzi qual’era anche lei, non mi stava affatto bene. In oltre mi faceva salire ancora più la stizza nei confronti di Luke, che aveva deciso di mollarmi per una come quella. Io non avrei mai combiato nulla di lui, mi era sempre piaciuto per com’era.... invece ha scelto una troia che lo voleva far diventare imbecille come tutti gli altri...
Cercai di non pensarci. Come avevo già detto prima, se la vicepreside fosse venuta a sapere che io avevo nuovamente picchiato sua nipote, avrei passato dei guai seri, anche se era l’ultimo giorno di scuola.
“è l’ultimo sforzo Iris, l’ultimo sforzo. Restisti...” pensai. Alla fine trovai il coraggio di riprendere il mio amato manga ed ignorarla.
-         Si da il caso Helen, che esistono moltissimi altri ragazzi che adorano i manga.- disse Matty cercando di aiutarmi a spegnere quella strega. Di regola lui ci riusciva sempre.
-         Sì, ma se sono “ragazzi” come te, non valgono.- rispose lei alludendo al suo orientamento sessuale. Matt le sorrise malignamente.
-         Meglio essere un “ragazzo” come me, che una vacca come te.- esordì trionfante. Primo punto a Matty!!! Heln si irrigidì, non sapendo come rispondere. Il bello di Matt era che non aveva peli sulla lingua, qualsiasi cosa lui pensasse la diceva, lasciando spiazzata qualsiasi persona si trovasse di fronte.
Dopo ben dieci secondi passati a riflttere su come rispondere a quella provocazione, alla fine sul volto di Helen si formò un ghigno trionfante.
-         Potranno anche esistere altri ragazzi, come dici tu, ma a quanto pare a loro non importa molto delle loro simili. Vero Knighty?-
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mi voltai verso di lei e feci per alzarmi e tirarle un pugnaccio su quel muso da pantegana, ma Matt riuscì a fermarmi prima che io riuscissi ad alzarmi di sei centimetri dal gradone.
-         Calma Iris! Stai facendo il suo gioco, non lo capisci?- mi disse lui mentre io cercavo di reprimere quella furia omicida, mentre la pantegana sghignazzava come un’oca giuliva. Matt cercò di farmi rilassare passandomi una mano su e giù per la schiena, ma finché sentivo quella risata alle mie spalle non mi sarei mai potuta calmare e Matt lo capì.
-         Senti Cori, perché non vai a pascolare insieme tuo branco di vacche e non ti fai una vita?- le domandò fissandola con occhi di ghiaccio. Quella frase non ammetteva obiezioni. Helen strinse la mascella e se ne andò dicendo.
-         Io una vita ce l’ho! Siete voi gli sfigati che passate il tempo a leggere stronzate.-
-         Ma tu senti sta troia...- borbottò Matt. Pure lui si era riscaldato all’ultima frase di Helen.
“io ce l’avevo una vita prima che tu me la portassi via, puttana!” pensai. Strinsi i pugni e la mascella. Perché dovevo sopportare quel supplizio? Non era abbastanza essere stata tradita dal ragazzo che più amavo? Dovevo pure sopportare quella bagascia che me lo menava in continuazione? E poi cosa ci trovava di bello? Sapevo che Helen era una ragazza ambiziosa ed infantile. Era abituata a vincere sempre, mentre io a perdere. Ma lei non si limitava a vincere, lei schiacciava i suoi avversari finché questi non raggiungevano gli sgoccioli e alla fine si arrendevano a lei. Come era successo ad Emily. Dopo mesi e mesi di scongiure da parte di Helen, Emily aveva deciso di farle da schiavetta. Le faceva i compiti, le portava da mangiare, ricambi di roba. Helen voleva tutti sotto mano o sotto ai piedi, come la si vuole interpretare. Ma io non mi sarei mai piegata. Non avrei mai ceduto alle sue cattiverie anche se facevano molto male. Piuttosto un intero week end con quella oca di Misa, ma sempre meglio che fare da schiavetta a quella topa di fogna!
-         Tutto bene Iris?- mi domandò preoccupato Matt. Io non gli risposi. Mi voltai solamente dall’altra parte cercando di trattenere la rabbia che stava per incombere.
-         Andiamocene!- riuscii a dire mettendo in borsa il mio manga ed alzandomi. Matt mi seguì a ruota.
-         Dai Iris, non darle retta. Se continui a risponderle quella gode! Devi mostrare che la cosa non ti tocca!-
-         Ma la cosa mi tocca, Matt! Ed anche tanto!- sbraitai cercando di trattenere le lacrime.
-         Lo so Iris, ma è quello che lei vuole!- Matt mi afferrò per un braccio e delicatamente mi voltò in modo tale che potesse guardarmi negli occhi  - Ascoltami, non ci pensare, lo so quanto tenevi a Luke, ma ora l’unica cosa che puoi fare è lasciartelo alle spalle.- 
-         E come faccio se quella continua iperterrita a ricordarmelo?-
-         Basta che la tratti come quello che lei è... Niente! ... Hai capito?-
Io annuii. Matty mi sorrise e mi abbracciò. Io gli restituii l’abbraccio.
-         Grazie Matty, sei un amico...-
-         Figurati! E stasera festeggiamo la fine di questo inferno con una meravigliosa full immertion di Death Note!-
-         Oh! Assolutamente! Dobbiamo festeggiare!- dissi io ritornando allegra.Ad un tratto la campanella suonò. Per noi era giunta l’ora di seprararci.
-         Sì, brava! Così ti voglio! Allora! Stasera alle 18:30 da me?- mi domandò prima di iniziare ad allontanarsi da me.
-         Sicuro!- dissi io.
-         Perfetto! Allora ci vediamo all’uscita!- disse salutandomi.
-         D’accordo! A dopo!- e prendemmo strade diverse.
 
 

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Capitolo 2
*** Serata Death Note ***


Capitolo 2:  Serata Death Note
Quella sera ci sarebbero spettate ben 8 ore e 51 minuti di puntate di Death Note! Era il nostro modo di festeggiare, anche perché, per puro caso, l’ultimo giorno di scuola coincideva con l’anniversario di quando avevamo visto insieme la prima puntata di Death Note su YouTube  ed ogni anno la festeggiavamo così.
Mio fratello di dieci anni era andato a dormire a casa di un suo amico, mio padre era a Milano, mentre mia madre era in ristornate. Quindi io ero sistemata! Potevo stare fuori quanto mi pareva! Anche perchè comunque, a separare la casa mia e di Matty erano solo pochi gradini ed una stradina.
La casa di Matt, in oltre, era tutta per noi! Poiché i suoi zii erano ad un convegno di un’azienda di proprietà di suo zio, che si svolgeva a Sanremo. Quindi per un bel po’ di ore, la casa sarebbe stata solo di proprietà di Matty e mia.
Afferrai tutti i miei gadget ed action figure di Death Note  e li misi nelle mie due borse di L (naturalmente non potevano starci solo in una). Poi indossai la mia maglietta preferita con su stampati Light sul davanti, con la mela in mano, ed L rannicchiato sul retro ( L’avevo fatta arrivare dal Giappone ed era MIA!!!!!! ) ed uscii di casa a tutta birra.
Arrivai davanti alla casa di Matt alle 18:29, così attesi qualche secondo prima di suonare il campanello. Matt abitava in una villetta con giardino e piscina, due curve più indietro alla mia, che pur troppo era un condominio di tre piani, compreso il piano terra, che dava sulla strada. Per accedervi mi bastava soltanto scendere sino al mio portone, fare il giro del mio condomino, attraversare la strada, salire una rampa di scale, poi attraversare un’altra strada ed ero davanti al suo cancello! Era una goduria vivere vicino al proprio migliore amico.
L’orologio scattò. Le 18:30 precise. Suonai il campanello e Matt mi aprì immediatamente. Probabilmente mi stava aspettando vicino al citofono. Mi scaraventai dentro, chiusi il cancello ed attrversai tutto il giardino fino ad arrivare alla porta della casa di Matt che mi accolse a braccia aperte, mettendo bene in mostra la sua maglietta di Ryuk. Io lo abbracciai. Ero sempre contentissima di vederlo.
-         Ben due borse Iris?! Che esagerata!- commentò chiudendomi la porta dietro.
-         Stai zitto che pure tu non scherzi!- dissi io.
-         Va bene, ammetto le mie colpe! Dai sbrigati a sistemare tutto che il tempo stringe!- Io obbedii ed aprii le mie borse sistemando ogni cosa nei due tavolini di cristallo che Matt aveva appositamente sistemato davanti al televisore e dove lui stesso aveva ben posizionato tutti i suoi gadget di DN.
Finii di sistemare le ultime action figure e mi buttai a capofitto sul divano mentre Matt mise su il primo Dvd con le puntate dalla numero uno alla numero quattro, per poi sedersi vicino a me.
-         Alla tua destra c’è il termos con il caffè caldo per tutti e due. Così non ci addormentiamo come l’ultima volta.- mi spiegò lui. Mi voltai nella direzione da lui indicatami e vidi il termos col caffè poggiato sul bracciolo del divano.
-         Hai pensato a tutto eh?- dissi io.
-         Ovvio! Pop corn?- mi domandò passandomi una ciotola colma di quelle delizie salate. Io risi e ne presi una manciata. Quella serata sarebbe stata memorabile, me lo sentivo!
Ovviamente non vi sto a raccontare le nostre reazioni minuto per minuto durante le puntate, altrimenti vi uccidereste al solo pensiero, ma magari vi descriverò soltanto quelle che io definisco le scene più epiche!
Matt era un appassionato di Ryuk, oltre che Beyond Birthday, quindi per lui la scena più epica era quella quando Ryuk si mostra a Light la prima volta, quando un fulmine gli illumina la sua orribile e spettrale faccia da Shinigami. La reazione di Matt fu simile a quella dei tifosi di una squadra di calcio che aveva appena segnato.
Un’ altra scena che io trovavo fantastica era il finale della puntata numero due, quando Elle e Kira si dichiaravano guerra a vicenda. A quella visione io mi alzai dal divano urlando –SIETE GRANDISSIMI!!!-
Poi c’era la scena dell’uccisione di Raye Pember, quando Elle mostrava il suo volto con il suo bellissimo –BANG!-, l’uccisione di Naomi Misora con la fantastica scena dell’orologio da polso di Light  –Mi spieghi perchè guardi sempre l’orologio?-
-         Ah questo qui? Beh, perchè...- e passarono i quaranta secondi –io sono Kira!- A quella frase Matt ed io applaudemmo commossi dalla malvagità di Kira (lo so, non siamo normali, ma a noi piace essere così).
E poi una delle scene più epiche... Il giorno dell’esame di Light, dove lui ed Elle si incontrano, per non parlare del giorno del discorso quando Elle con tutta la sua freddezza, gli sussurra –Io sono Elle.-  mi lasciai sfuggire un amatissimo –VAI ELLE!!!!-
Poi la scena della partita di tennis!!! Io tenevo  con la mano destra una bandierina da tifoso con su scritto VAI KIRA, mentre con la sinistra un guantone da tifoso con su scritto VAI ELLE. L’unico che non c’entrava nulla con la tifoseria per la scena, era Matty che aveva un ditone di gomma con su scritto GO RYUK, ma contento lui...
Poi ci fu la scena del secondo Kira, con Elle che finiva a sedere a terra e per una volta, in tutto l’anime si vedeva in lui dei sentimenti umani come la paura... ogni volta che guardavo quella scena, rimanevo sconvolta, ma anche sollevata... pure lui era in grado di provare sentimenti... chissà se una volta era stato anche innamorato? Quante fan fiction mi ispirava quel pensiero...
Poi la scena del bacio con Light e Misa e lì Matty mi spiazzò con un suo 1commento –Vorrei tanto essere Misa...- detto questo io sgranai gli occhi verso di lui, sconvolta e bevetti un sorso di caffè per mandare giù quella considerazione... Sapevo che non era etero, ma non mi ero ancora abituata a sentire un ragazzo fare discorsi del genere.
E poi la mitica scena del cellulare di Misa. Ogni volta che la vedavamo Matty ed io morivamo dalle risate! Elle che toccava il sedere a Misa per fregarle il cellulare... semplicemente EPICO!
E poi... la sola ed unica scazzottata di Light ed Elle... Quella era SUPER EPICA!!!!!!! Ogni volta che la vedavamo, avevamo la bavetta alla bocca... Avrei sempre voluto sapere come sarebbe andata a finire se quell’idiota Matsuda non li avesse interrotti.... Secondo me avrebbe vinto Elle. Lui e la sua capoeira!!!
Ma una scena che pur essendo piccolissima, mi faceva sempre piegare in due dalle risate, era quella di quando Light ed Elle per salvare il culo a Matsuda, si erano vestiti da infermieri dell’ambulanza! Quella era fantastica!!!
E poi... quando Light riprendeva possesso del Death Note.... L’ho sempre preferito quando non era il proprietario, perchè io ho sempre creduto che Light ed Elle sarebbero potuti essere dei grandissimi amici, però in quella scena.... Light era semplicemente divino....
E poi... la scena più orribile, deprimente, terribile e  straziante dell’intero anime... La morte di Elle!!!! Iniziai a piangere disperatamente, cercando di asciugare i lacrimoni che non riuscivo a trattenere – Perchè Elle!!! Non dovevi finire così! Perchè!!???-  urlai cercando conforto da Matty, ma mi accorsi che... pure lui stava piangendo!!! –Accidenti alla mia sensibilità!- disse lui soffiandosi il naso.
Dopo la morte di Elle, di scene epiche ce ne erano ben poche... Giusto, giusto quando Near si presentava a Light ricordandogli Elle e sullo sfondo si vede l’immagine di Elle con le catene... quella era bella!!!
Dopodichè... non ce ne erano altre di altrettanta bellezza. Giusto giusto l’ucciosione di quella troia di Kiyomi Takada, che tanto mi ricordava Helen. La odiavo quella donna!!!! Dopo che lei ha ucciso il povero Mello... mi scese una lacrimuccia anche per lui e per Matt... poveri cari. Non meritavano quella fine. Fortuna che c’era Kira a vendicarli! Anche se non appositamente. Uccidendo quella stronza di Takada!
-         Sììì!!! Brucia strega!!!!- urlai ingozzandomi di pop corn, godendo come non mai. Vidi Matty allontanarsi leggermente da me.
-         Quando fai così mi spaventi e non poco...- disse lui guardandomi torvo. Di tutta risposta, io gli sorrisi in modo sadico.
Dopo la morte di quella che io amo chiamare “tetta note” (siccome io ho sempre sostenuto che avesse le tette imbottite di death note, quindi FINTE), ci fu la terribile morte di Light. Ogni volta che lo vedevo... così inerme, così rassegnato, così sconfitto, così... UMANO! Rimanevo sempre scandalizzata. Non riuscivo mai a dispiacermi del tutto della sua morte, poichè ogni volta rimanevo esterrefatta... Ero abituata a vederlo come un Dio, quindi ogni volta che lo vedevo strisciare inerme, come un normale essere umano ferito, era sempre un trauma. Difatti, quando finì anche quell’ultima puntata, io rimasi con gli occhi sgranati e la bocca aperta, incapace di parlare.
Matty si alzò stiracchiandosi e tolse anche quel DVD.
-         L’ultima puntata è la mia preferita in assoluto.- esordì lui soddisfatto, mentre io cercai di reprimere la visione di Light sanguinante a causa delle pallottole di Matsuda. Stupido essere inutile!
-         Questa volta ce l’abbiamo fatta a rimanere svegli, vero?- disse lui sventolandomi la mano davanti al naso, così da risvegliarmi da quel trans.
-         Eh? Ah sì, sì! Scusa è che la morte di Light mi lascia sempre un po’ basita.-
-         A me per niente! Ryuk è stimabilissimo!-
-         Ma tu non adoravi Kira?-
-         Sì, ma è più figo Ryuk!-
-         Ceeeeerto...-
Guardai l’orologio del cellulare, sbadigliando. Erano le 3:21 del mattino, mia madre sicuramente era già rientrata, forse troppo stanca per accorgersi della mia assenza ed inviarmi il solito sms per chiedermi come stava andando la serata. Mi alzai dal divano ed iniziai a mettere tutti i gadget al loro posto nelle borse.
-         Devi andare? Non resti qui a dormire?- mi domandò tristemente Matty.
-         Sì, avevo promesso a mamma che sarei rientrata comunque a casa anche se facevo tardi, anche perchè non si fida a lasciarmi dormire da te.- dissi chiudendo la prima borsa piena. Matt arrivò subito per darmi una mano con la seconda.
-         Cos’è questa novità? Lo sa che non mi interessi verso QUEL punto di vista.-
-         Sì che lo sa, ma mamma è paranoica e la sera non le va di discutere.-
-         Manco fosse la prima volta che resti a casa mia per dormire-
-         Lo so, lo so... Senti! È un periodo difficile per lei! Inizia l’estate, i clienti si fanno sempre più in numerosi e quindi è sempre più stressata. Non mi va di litigare con lei più di quanto già non facciamo, quindi meno replico le cose che mi dice e meglio è per la mia sanità mentale.- dissi chiudendo anche quest’ultima. Mi infilai le tracolle delle due borse e mi alzai pronta per salutare Matty che però annunciò
-         Allora ti accompagno!-
-         Non stare a disturbarti twin.-
-         No,no,no,no,no,no! Non permetterò che la mia gemellina vaghi in giro a quest’ora di notte! Su my lady, lascia che ti accompagni per evitare che ti rapisca gente sconsiderata!- disse porgendomi il braccio con fare cavallaresco. Io lo guardai sarcastica.
-         Gente sconsiderata? A Pieve? Certo, Gianmarco il fornaio sembra molto sconsiderato, non trovi?- Matt mi si avvicinò all’orecchio con fare super riservato.
-         Ho sentito dire che usa farina comprata al mercato nero per le sue focacce!- mi disse con un finto tono esterrefatto. Io risi. Quanto era scemo!
-         Oddio! Non sia mai che mi rapisca un uomo che usa farina illegale! –
-         Ben detto! Quindi non si discute, ti accompagno a casa!- e si precipitò a prendere le sue chiavi, per non rimanere chiuso fuori, ed ad aprire la porta facendomi segno di uscire per prima. Io risi di gusto.
-         Tu sei proprio fuori!-
-         Lo so tesoro! Lo so!- e si chiuse la porta alle spalle.
Arrivammo davanti al mio condominio in meno di tre minuti, presi le chiavi ed aprii il portone prima di abbracciare Matty per ringraziarlo della splendida serata.
-         Grazie Matt! Mi sono veramente divertita! Guardare con te Death note è tutta un’altra cosa che guardarlo da sola.-
-         Lo stesso vale per me...- sciolsi l’abbraccio e guardai il cielo. Improvvisamente mi venne in mente quando Luke mi aveva fatto una sorpresa, quando stavamo ancora insieme, comprandomi l’edizione completa dei Dvd di Death Note e ci eravamo messi a guardare alcune puntate... Mi venne un enorme senso di malinconia e tristezza e Matt lo notò.
-         Non ci pensare più Iris, non ne vale la pena soffrire così a lungo per uno come lui...-
-         Lo so è che...- cercai di reprimere le lacrime – è così ingiusta la vita...-
-         Già... lo so bene anche io...- disse lisciandosi leggermente i capelli che gli ricadevano sul occhio sinistro. Non lo avessi mai detto!
-         Scusami Matty... esistono cose peggiori che essere traditi dal proprio ragazzo! Sono io che ne faccio un dramma, cercherò di non pensarci più. Scusa ancora!- dissi dandomi dell’idiota per avergli ricordato la sua infanzia. Matty mi rivolse un sorrisetto, sicuramente forzato.
-         Non preoccuparti. È vero che esistono cose peggiori, ma anche le pene d’amore non scherzano...-
Rimanemmo un po’ in silenzio ed io rivolsi uno sguardo al cielo, cercando risposte per giustificare la nostra sofferenza in questo schifo di mondo. Cosa avevamo fatto per meritarci di stare così male?
-         Vorrei che Light ed L esistessero.- dissi io improvvisamente. Matty mi guardò incuriosito. – Con Kira come Dio ed L come incarnazione della giustizia... questo mondo sarebbe perfetto!- dissi sorridendo. Anche Matt sorrise.
-         Già ed io vorrei che esistessero anche Ryuk e Beyond, mi farei tante di quelle risate! Inoltre con Ryuk potrei stare anche con i capelli alzati, visto che lui è abituato a vedere creature orribili...-
-         Non dire scemenze!- lo sgridai per aver pensato ad una cosa simile – tu non sei una creatura orribile Matty! Sei solo un ragazzo che ha avuto un passato terribile! Matt... Tu non sei un mostro come credi... Io penso che tu sia molto bello invece!- dissi io. Matt sorrise sarcastico, ma non ribatté.
-         Invece con Beyond...- continuò lui come se non avessi fatto alcun intervento –gli chiederei di togliermi di mezzo la persona che mi ha distrutto la vita...- sputò con disprezzo. Io rimasi agghiacciata da quella considerazione. Sicuramente stava parlando di suo padre. Non lo menzionava quasi mai e le volte che lo faceva erano più uniche che rare. Sapevo che portava rancore verso suo padre, non lo biasimavo affatto, ma era la prima volta che lo sentivo parlare addirittura di desiderio di morte! Allora Matt non mi aveva raccontato tutto quello che aveva subito a causa sua... e in un certo senso... non volevo neanche saperlo. Rimasi solamente lì, impietrita a guardarlo. Infine gli misi una mano sulla spalla e lui si voltò verso di me. Cercai di trasmettergli tutto il conforto possibile e lui sembrava averlo sentito. Difatti mi sorrise, abbandonado quell’espressione vendicativa che prima si era fatta strada nel suo volto. Io gli sorrisi di rimando e ci riabbracciammo.
-         Buonanotte Iris. – mi sussurrò.
-         Buonanotte Matt.- dissi io sciogliendo l’abbraccio. Feci per entrare quando lui mi disse.
-         Domani ti va di venire a casa mia? Facciamo un bagno in piscina!- La sua proposta mi allettò non poco.
-         Ci sto! Però facciamo nel pomeriggio perchè so già che domattina non mi sveglierò prima di mezzogiorno.-
-         Okkappa! Allora facciamo alle quattordici?-
-         Perfetto!-
-         Daccordo! Notte Iris!- e si diresse verso casa sua.
-         Notte Matty!- e mi chiusi la porta dietro.
 

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Capitolo 3
*** Una sorpresa inaspettata ***


Capitolo 3: Una sorpresa inaspettata
Ancora immersa nell’oscurità del sonno, a ridestarmi in parte dall’incoscenza ci pensarono delle voci sommesse e lontane, forse a causa del fatto che ero ancora mezza addormentata. Non mi era chiaro cosa stessero dicendo, era ancora tutto così confuso. Probabilmente stavo ancora sognando. Dio, quanto ero stanca! Non riuscivo minimamente a capire se mi stavo svegliando o se stavo precipitando ancora di più nel sonno profondo, ma sicuramente era la prima opzione, poichè riuscivo ad intravvedere dalle palpebre ancora chiuse, la forte luce del sole. Probabilmente era mattina inoltrata. Ma da cosa potevano provenire quelle voci? Forse mamma prima di uscire si era dimenticata la tv accesa, era improbabile che mi fossi svegliata prima che lei uscisse, mi conosco, non sarei mai in grado di svegliarmi alla sua stessa ora quando vado a dormire così tardi. L’unica spiegazione logica era quella che si era dimenticata la televisione accesa, poichè mio fratello sicuramente era ancora a casa del suo amico.
-         Vorrei sapere cosa ci fa la mia faccia stampata su una borsa...- riuscii a distinguere, ma forse non era neanche così. Ero ancora troppo stanca per poter capire. Cercai di ignorare quel vociare e continuare a dormire, anche se sentivo che pian piano il sonno mi stava abbandonando sempre di più. Maledetta tv!
-         Io vorrei capire che cosa ci facciamo qui!- disse un’altra voce. Uhm.. che strano! Quelle voci erano vicine e mi pareva davvero di conoscerle! Ma di chi potevano essere? Cercai di concentrarmi per capirne i proprietari.
-         Non saprei proprio Yagami...- YAGAMI?!  Aspettate un momento! Quello che aveva appena parlato era... ma sì! Era proprio Elle! In più il nome Yagami, non poteva essere altro che Light! Un momento! Light ed Elle in tv? Oh mio Dio!!! Death Note in onda? Lo avevano rimesso?!
Sgusciai fuori dalle coperte e mi precipitai verso la porta. Non potevo crederci che avessero rimesso Death Note!
Afferrai la maniglia della porta, ma mi bloccai all’istante. La mia porta aveva una parte in vetro leggermente opaca (il che mi permetteva di avere almeno un minimo di privacy) e in quel momento, vidi riflessa su di essa, due sagome scure, situate alle mie spalle. Il mio cuore iniziò a battere furioso. Chi erano questi due? Dei ladri? Porca puttana! Perchè in tutta l’Italia, in tutta la Liguria, in tutta Pieve Ligure, in tutto il mio condominio, questi dovevano venire proprio in camera mia?! Che cosa potevano volere poi da me? C’erano case molto più lussuose, tra cui la villa di Matty, per esempio. Perchè proprio qui? Fui pervasa da una scossa di adrenalina. Iniziai a tremare. Continuavo a guardare il loro riflesso indefinito sulla porta. Erano immobili, sentivo i loro sguardi su di me. Tutto si era zittito improvvisamente, persino la tv era improvvisamente divenuta muta. Sentivo i loro respiri dietro le mie spalle, uno era calmo e ben contenuto, l’altro più agitato, come se avesse paura di me. Ma tra tutti ero io la più spaventata. Ingoiai la saliva e pian piano mi voltai per vedere in faccia i due sconosciuti. Cercai di non fare movimenti bruschi, sapevo che qualsiasi cosa potevo fare loro potevano interpretarla come una minaccia, lo stesso valeva per loro da parte mia. Continuavo a muovermi piano, loro non dicevano niente, come se non gli importasse che io li vedessi in faccia. Alla fine mi voltai e quello che vidi fu così inreale, così improbabile, così infinitamente pazzesco, che dovetti sbattere le palpebre più e più volte per capire se ero in preda ad un’ allucinazione o se era tutto vero.
Erano due ragazzi, uno di fianco all’altro e l’uno il contrario dell’altro. Quello a destra era alto e snello, vestito con delle scarpe di cuoio marroni, pantaloni beige, camicia bianca e cravatta rossa. Il viso era giovanile, bello da far paura. Occhi sottili e pungenti di un intenso color castano, labbra leggermente carnose ed umide, direi quasi invitanti. Capelli castani con sfumature sia bionde che ramate, pettinati e lisci, con un ciuffo che gli ricadeva elegantemente sulla fronte sino a sfiorargli gli occhi.
L’altro invece era pure lui alto e snello, se non fosse per la schiena leggermente ricurva, che lo rendeva più basso dell’altro. Era scalzo ed indossava dei jeans scoloriti ed una maglietta bianca larga almeno il doppio di lui, a maniche lunghe. Il viso aveva caratteri forti e duri. Le labbra pallide come il resto della pelle candida, il naso leggermente a punta e gli occhi grandi, profondi e neri come la pece, circondati da profonde occhiaie. I capelli erano una massa lunga e scompigliata, sempre di un nero scurissimo, gli ricadevano sul davanti nascondendogli buona parte della fronte e degli occhi, conferendogli un’aria misteriosa ed intrigante.
Li avrei potuti riconoscere tra mille. Eh sì! Quelli che avevo lì davanti erano proprio loro. I protagonisti dei miei sogni, la mia conoslazione, la scappatoia da questa orribile realtà... Loro erano gli unici Light Yagami ed Elle Lawliet...
Rimasi imbambolata a fissarli, incapace di muovermi, incapace di parlare, incapace persino di respirare! Il cuore batteva a mille come se volesse schizzarmi fuori dal petto. Erano proprio loro! Com’era possibile? Come potevano essere veramente loro? Eppure erano così reali! Così spaventosamente veri! Era un’ emozione fortissima, che non riuscivo a contenere, una felicità immensa, ma ero troppo shockata per poterne dare sfogo. Per non parlare del fatto che già prima mi ero presa un enorme spavento credendoli dei ladri, ora ci si aggiungeva pure la felicità di scoprire che si trattava niente poco di meno che i miei personaggi preferiti del mio manga preferito... Erano troppe emozioni forti da contenere in una persona sola. Difatti il mio corpo non riuscì più a reggere un simile carico di batticuore e credo che andai in iperventilazione, perchè improvvisamente iniziai a vedere sfocato, persi il controllo delle gambe e delle braccia e infine non vidi più nulla... 
 
Sentii delle voci lontane rimbombarmi nella testa. Non capivo più nulla. Non era come risvegliarsi da un normale sonno, no! Era decisamente peggio! La testa mi girava e mi formicolava, non capivo dove mi trovavo, che cosa stesse succedendo. Sentivo queste voci parlare, ma non capivo un’acca di quello che dicevano. Cercai di aprire gli occhi, ma non riuscivo a farlo. Non riuscivo ancora a muovermi. Che era successo prima? Mi ero già svegliata? Avevo un vago ricordo... riguardava Elle e Light, ma sicuramente era un sogno... Pian piano riacquisii il controllo di me stessa ed anche il mondo attorno a me iniziò a tornare al suo posto, riuscii a capire che mi trovavo sul mio letto inoltre riuscii a definire bene quelle voci e a comprendere cosa stessero dicendo.
-         Fossi in te non le starei così vicino.- sentii dire da uno.
-         E perchè mai? È svenuta, sto cercando di vedere se ha subito gravi contusioni.- rispose l’altra voce. Che strano, mi pareva proprio di conoscerle... Non saranno? No! Non può essere!
-         Senti, con ogni probabilità lei è senza dubbio una nostra fan e secondo te perchè le super star scappano sempre dai propri fans?- domandò nuovamente la voce di prima. Sì! Quello era Light! Potevo riconoscere il suo tono da “mistersottuttoio” tra mille altri. Ma... allora... possibile che quello che avevo sognato prima, fosse stato vero?
-         Non saprei Yagami, visto che io non ho mai avuto dei fans.-
Con tutte le forze che avevo riuscii ad aprire gli occhi. Non appena lo vidi, mi tornò immediatamente in mente la scena precedente. Era vero! Era tutto vero! Loro erano lì! Erano veramente lì! E non solo! Elle era seduto sul mio letto, vicino a me, cavolo se era vicino!  Aveva il volto sospeso sopra il mio e mi fissava con il pollice alle labbra. All’inizio mi presi un colpo vedendolo così vicino e mi alzai di scatto, tirandogli, pur troppo, una testata contro la sua fronte. Automaticamente mi portai una mano sulla zona colpita, rantolando dal dolore e vidi Elle tirarsi all’indietro e fare lo stesso. Sentii Light sghignazzare e mormorare un –te lo avevo detto-
Quando mi ripresi, mi voltai verso di lui e lo fissai incredula. Elle continuò a massaggiarsi la zona colpita e mi guardò con una faccina da cane bastonato. Dio quanto era carino!!!!
In quel momento persi letteralmente il controllo di me stessa e diedi sfogo a tutta la felicità e all’emozione che avevo in corpo.
-         ELLEEEEEEEE!!!!!!!!- urlai fiondandomi letteralmente contro di lui ed abbracciandolo con tutte le mie forze. Probabilmente Elle rimase talmente sotto shock che non riuscì nemmeno a fermarmi e finii con l’essere sopra di lui, mentre lui era sdraiato sotto di me sul mio letto. Situazione ambigua, ma ero troppo emozionata per curarmene. Mi strinsi a lui strofinando la testa sul suo petto. Quante volte lo avevo sognato quel petto caldo... inspirai il suo profumo... era come me lo ero sempre sognato... un misto di vaniglia e profumo di bucato. Dolce e zuccheroso come le cose che mangiava.
-         Ohhh!!! Non posso crederci che tu sia veramente qui! Ti adoro cavolo! Sei fantastico! Ma che ci fai qui? Oh! Questo è un sogno!- dissi in preda all’euforia.
-         O un incubo, dipende dai punti di vista.- rispose col suo solito tono spento, mentre sentii le sue mani cercare di spingermi via. Dopo cinque secondi buoni, riuscii a riprendere il mio autocontrollo e mi alzai da lui. Vidi Elle guardarmi malissimo mentre cercava di risistemarsi. Sicuramente non gli avevo fatto una buona impressione, ma... chissene frega! Lui era lì! In casa mia, in camera mia, sul MIO letto!!!
Sentii una risata provenire dalle mie spalle. Io mi voltai. Light si stava godendo la faccia inorridita di Elle e stava sghignazzando senza ritegno, ma non appena mi incrociò e vide la mia espressione, lo sorpresi cambiare immediatamente umore, diventando una lastra di ghiaccio. Io non me ne curai e partii alla carica una seconda volta.
-         LIIIIIIIGHT!!!!!!!- urlai fiondandomi contro di lui. Lo sentii sussurrare infiniti.
-         No, no, no!- ma fu tardi perchè mi buttai addosso a lui facendogli picchiare la schiena contro il muro. Stavo distruggendo i miei miti in sole due mosse, ma non mi importava. Ero troppo felice di averli lì, in camera mia! Anche lì cercai di godermi ogni particolare di quel contatto. La perfezione del suo corpo e il suo profumo. Era un odore classico, profumo da uomo. Come primo impatto mi sembrò Kalvin Clay. Io adoravo quel profumo!!!
-         Non sai quanto sono felice di incontrarti!!! Ti adoro! Sei un mito!!! Oh! Non ci posso credere!!!-
Light fu molto meno delicato di Elle, poichè lui mi spinse letteralmente via, facendomi perdere momentaneamente l’equilibrio, ma non mi offesi, anzi proprio non me ne curai. Ero troppo contenta che loro fossero lì.
Light cercò di risistemarsi la camicia, pure lui mi guardò malissimo, forse ancora peggio di Elle.
-         Così... tu ci conosci.- disse Elle. Non era una domanda ovviamente. Io mi voltai verso di lui, con il sorriso sulle labbra.
-         Hai voglia se vi conosco! So tutto di voi! Ogni singola cosa!- dissi io orgogliosa. Elle mi guardò interessato, con un lieve sorrisetto dipinto sul volto. Quanto era puccioso quando sorrideva! Mi si sciolse il cuore!
-         Io non sorriderei molto se fossi in te.-  osservò Light guardandomi serio, ma subito dopo guardò Elle e allora vidi qualcosa illuminare il suo sguardo. Ooohhh!! Riconoscevo quei momenti! Kira all’opera!!! Nell’anime ogni volta che accadeva, si formava sempre un alone scuro attorno a Light e lui si illuminava sempre di rosso! Quindi era così che appariva nella realtà! Cazzo, che sexy! Ovviamente sapevo che gli saltava per la mente. Sapere tutto di Elle equivaleva anche saperne il nome vero ed io infatti lo sapevo. Però sapevo pure che Light era Kira ed era questo che interessava invece ad Elle. Ero l’oggetto dell’interessamento di entrambi i miei miti! Oooohh! Che emozione!
-         Hai ragione Light...- disse solamente Elle, smettendo di sorridere. Lui si alzò dal mio letto (fino a quel momento era sempre rimasto rannicchiato li sopra) e si mise a guardare un poster che avevo appeso sulla parete opposta al letto. Ritraeva Light ed Elle legati con le manette e sullo sfondo una mela. Elle si portò il pollice sul labbro. Che emozione vederglielo fare dal vivo. Non riuscii a trattenere un piccolo squittio, che fece così allontanare di qualche passo Light da me, che si fermò ad osservare il poster assieme ad Elle.
-         Death Note...- lesse Elle –ovvero sia “il quaderno della morte”. Come mai in questo poster, che ritrae me e Light è scritta una cosa del genere? E cosa più importante... chi ti ha dato tutta questa roba?- mi domandò infine Elle con sguardo severo. Pure Light mi guardò così.
-         L’ho comprata.- riuscii a dire io non riuscendo a preoccuparmi di quegli sguardi assassini.
-         Da chi?-  mi chiese Light
-         Da un commesso in una fumetteria.-
-         E che ci fa tutta questa roba in fumetteria?- mi chiese ancora lui.
-         Beh, perchè... perchè voi siete...-
-         Cosa?- cercò di farmi finire Elle. Glielo avrei dovuto dire prima o poi. Meglio togliersi il dente subito.
-         Siete i personaggi di una serie manga, che prende il nome appunto di “death note”. Voi qui non esistete!-  
Vidi Light guardarmi esterrefatto. Non se l’aspettava davvero una rivelazione simile. Invece Elle rimase impassibile con il pollice sulle labbra.
-         Lo sospettavo...- disse il detective.
-         Cosa?! Tu sospettavi che noi non esistessimo?- esclamò Light shockato.
-         Non c’è altra spiegazione Light. Non appena ci siamo ritrovati in questa stanza ho subito sospettato di trovarmi in una dimensione parallela. Come te lo spiegheresti se no il fatto che io non ho mai mostrato il volto a nessuno ed improvvisamente mi ritrovo la faccia stampata su una borsa?- detto questo prese la borsa poggiata su una sedia li vicino a loro.
-         Se è per questo ne ho pure un’altra!- dissi orgogliosa di me. In tutta risposta, Light ed Elle mi fulminarono con lo sguardo ed io decisi di tenere la bocca chiusa.
-         Ma come può essere possibile?- sbottò Light facendo finta di non avermi sentita.
-         Non lo so... l’unica spiegazione è che qualcuno ci abbia voluti portare qui.- detto questo i due si voltarono verso di me guardandomi con uno sguardo assassino.
-         Ehi! Non guardate me! È vero che vi volevo incontrare, ma i miracoli non li so fare!-
-         Eppure noi siamo qui.- disse Elle.
-         Guardate che ne so almeno quanto voi! Io non ho fatto niente! Ieri sera ho fatto l’annuale serata tema death note con il mio migliore amico e poi sono andata a dormire! Fine!-
-         E a che cosa consisterebbe questa serata tema death note?- domandò Light.
-         Una maratona di puntate.-
-         Ma non eravamo un manga?- chiese Elle.
-         Sì, poi però vi ci hanno fatto anche un anime! Oh! Ed anche tre film! Ed io li ho visti! Tutto ho visto!- dissi io orgogliosa, Elle mi ignorò.
-         E hai detto che questa serata la fate tutti gli anni...-
-         Esatto!-
-         E non è mai accaduto che io e Light entrassimo nel vostro mondo.-
-         Ehm, no. Direi di no!-
-         Quindi qualcosa in questa serata deve essere senza dubbio cambiata.-
-         Uff! Ryuzaki, questa pista non ci porterà a niente! Cosa pensi ne possa sapere una ragazzina pazza che fa stupide serate a tema?!- sbottò Light.
-         Oh! Modera i termini Light! Non è tanto educato da parte tua parlare così ad una tua fan!- lo rimproverai.
-         Chiudi un po’ il becco!-
-         Senti un po’ carino! Il fatto che io sia una tua ammiratrice non ti autorizza a trattarmi come fai con Misa! Io mi ribello, tesoro!-
-         Oh che paura...-
Io sorrisi malefica e mi avvicinai ad Elle prendendolo delicatamente per un braccio. Elle mi guardò malissimo, ma io lo ignorai.
-         Sai Light... sono più che sicura che al nostro caro Ryuzaki farebbe molto piacere conoscere il motivo per cui il vostro manga ed anime si intitoli proprio “death note”. Tu che dici? Glie lo spiego?-  Elle mutò la sua espressione, da arrabbiata ad interessato. Light invece divenne bianco come un lenzuolo. Lo avevo in pugno.
-         Sicuramente è una scelta del creatore, nulla che abbia importanza!- cercò di giustificare, Light. Capii che mi avrebbe trattata con più rispetto e quindi lasciai, a mio malincuore, il braccio di Elle.
-         Sì... probabilmente è così!- dissi io. Vidi Light fare un lieve sospiro di solievo.
-         Ora che ci penso... Il secondo Kira aveva menzionato a dei quaderni nell’appunto che riguardava l’appuntamento ad Aoyama.- osservò Elle.
-         Ottima intuizione detective! Segui questa pista!-
Light mi lanciò uno sguardo assassino ed io gli feci un occhiolino. Io ero dalla parte di entrambi, ma se uno dei due faceva dei ragionamenti corretti, sicuramente non sarei stata io a dirgli che sbagliava.
Se Light conosceva Misa ed Elle sapeva dell’esistenza del secondo Kira, ma non era ancora riuscito ad attribuirlo a lei, sicuramente provenivano tra le puntate 13 e 15.   
-         Sai Yagami...- disse Elle fissando un altro poster – forse dovremo guardare questa strana situazione dal lato positivo.-
-         E quale sarebbe questo “lato positivo”? Perchè io non lo vedo!- sbottò Light irritato.
-         Potremmo cercare informazioni su Kira, visto che sono sicuro al 99,9% che qui ce ne siano a bizzeffe. Non è vero ragazzina?-
-         Ehm, mi chiamo Iris, comunque, sì! Ci sono tutte le informazioni che volete!-
-         Io penso che in questo momento il caso Kira sia superfluo, Ryuzaki! Penso che invece di pensare a Kira, noi dovremmo concentrarci su come tornare a Tokyo! Dopodiche torneremo a pensarci!-
Era più che naturale che Light non volesse che Elle raccogliesse informazioni su Kira, anche perchè gli sarebbe bastato leggere il manga numero 1 per capire che Light Yagami era niente poco di meno che Kira.
-         Il caso Kira, superfluo? Scusa, ma detto così sembra quasi che... tu non voglia che venga scoperto chi sia Kira.- disse Elle con un sorrisetto soddisfatto sul volto. Light si irrigidì momentaneamente, poi parlò nuovamente con il suo solito tono da superiore.
-         Non intendevo affatto dire questo Ryuzaki...-
-         Bene! Allora cerchiamo qualcosa di utile.- lo interruppe Elle. Io soffocai una risata. Quanto adoravo Elle.
-         Piuttosto... non trovi che sia strano il fatto che in tutti questi poster, tu sia in prima fila, Light? Si direbbe quasi che tu sia il protagonista di questa storia.-
Vidi il volto di Light illuminarsi di qualcosa molto simile all’orgoglio, ma svanì subito in una maschera di indifferenza.
-         E anche se fosse?-
-         Dimmi Iris... Light è il protagonista della vicenda?-
Dovetti sbattere più volte le palpebre, prima di rispondergli, poichè sentire il mio nome pronunciato da quella voce era... semplicemente divino...
-         E-esatto..- riuscii a dire.
-         Quindi... se Light fosse Kira, lo si capirebbe fin dai primi numeri, se non proprio nel primo.- constatò lui. Cazzo! Certo che aveva un intuito formidabile!
-         Ancora con questa storia, Ryuzaki? Io non sono Kira!- sbottò Light. Oh... sapeva mentire così bene!
-         Certo Light, io voglio crederti... per questo sto investigando, proprio per levarmi il dubbio che tu sia Kira.- anche Elle non scherzava! – quindi credo che mi andrò a leggere i manga.- disse lui avvicinandosi allo scaffale con i miei adorati manga edizione Gold (completa) e prima edizione (incompleta). Solo allora capii la gravità della situazione. Se Elle avesse letto il primo, si sarebbe accorto subito che Light era Kira! Balzai verso la sua direzione e gli strappai di mano il fumetto proprio mentre lo stava aprendo. Non c’è bisogno che vi dica che mi beccai una terribile frecciata da parte di Elle.
-         No, no, no ,no! Questo... questo è privato!- dissi io nascondendo il manga dietro alla schiena. Che giustificazione del cavolo!
-         Noi siamo i personaggi di questo manga e tu non vuoi farcelo vedere?! – mi incalzò Elle
-         Ti ho già detto che sono dalla parte sia tua che da quella di Kira, quindi non posso permetterti di raccogliere indizi a suo sfavore, come non posso permettere a Kira di trovare informazioni a tuo sfavore. Comprendi?-
-         Lo sai che mi hai appena dato conferma che Light sia Kira?- mi disse Elle. Io e Light sgranammo gli occhi.
-         Come?- domandai.
-         Il fatto che tu non voglia farmi leggere il primo manga è molto sospetto, visto che come ho detto prima, se Light fosse Kira, essendo il protagonista, si sarebbe scoperto fin dai primi numeri.-
-         Non è detto Ryuzaki.- si intromise Light.
-         È vero! Potrebbe trattarsi sempre di qualcun’altro! Qualcuno di cui neanche il lettore conosce il volto! Per questo il volto di Kira non appare in nessuno di questi poster!- mentii io. Elle mi fissò intensamente negli occhi, sospettoso, mentre Light senza farsi vedere mi ringraziò con lo sguardo. Io però non riuscii a ricambiarlo poichè ero letteralmente persa in quel nero profondo degli occhi di Elle... Così intenso, così misterioso, così... Sexy... Solitamente, se una persona mi avesse fissata con quell’insistenza, l’avrei come minimo mandata a cagare, ma Elle... poteva guardarmi quanto gli pareva! Anche perchè io non sarei mai stata in grado di ribattere, ero completamente smarrita in quei pozzi neri e profondi.
-         Capisco...- disse infine voltandosi dall’altra parte, con la testa bassa, ridestandomi da quel sogno – peccato però... sarei stato molto grato alla persona che mi avesse detto chi fosse Kira.- disse lui con un tono leggermente tendente al dispiaciuto... quanto era dolce... un momento! Grato?!
-         Grato?- dissi io lasciandomi sfuggire un esagerata quantità di interesse.
-         Sì, esatto... oltre che riconoscente.- disse lui voltandosi nuovamente verso di me. Deglutii automaticamente. Quale tentazione... Ma no! Non avrei tradito Light così!
 Ad un tratto, Elle si riavvicinò a me, gli occhi leggermente socchiusi, labbra semi aperte... Oddio! Che stava facendo?!
-         Sarei in grado di fare tutto per la persona che mi aiuterebbe a risolvere il caso..- mi sussurrò avvicinandosi ulteriormente. Ormai era a pochi centimetri dal mio corpo, abbassò lievemente la testa fino a sfiorare il mio naso con il suo –potrei soddisfare desideri nascosti...- sussurrò ancora spostandosi verso il mio collo, sfiorandomi la pelle con la punta del naso, per tracciare ogni suo movimento anche sul mio volto. Chiusi gli occhi automaticamente, il mio corpo venne percosso da brividi. Era forse leggermente masochista Elle?! No! Sapevo che cosa volesse... una confessione da parte mia! Ormai li conoscevo bene i suoi trucchetti. Ma cazzo quanto arrapava! Il suo respiro mi solleticava leggero la pelle del collo, il suo odore mi innondava le narici... Non sapevo fino a quanto mi sarei trattenuta. Ero indecisa su cosa potesse accadere. O gli avrei spifferato tutto o gli sarei saltata addosso oppure sarei nuovamente svenuta. Tutte e tre delle opzioni molto probabili...
-         Inoltre...- mi sussurrò all’orecchio – tu sei anche una bella ragazza Iris...- ok.. adesso vengo senza toccarmi! –e soddisfare i tuoi desideri potrebbe rivelarsi una bella esperienza anche per me.- detto ciò sentii le sue braccia avvolgermi e poi la bocca di Elle si chiuse delicata sul mio lobo... Adesso svengo, adesso svengo!
-         Ryuzaki! Stai giocando sporco! Se fai così quella sarà in grado di dirti solo quello che vuoi sentire, anche se non corrisponde a verità!- disse Light.
-         No, non lo farà.- disse Elle, poi si voltò nuovamente verso di me e poggiò la sua fronte sulla mia – vero che non lo farai?- mi domandò. Ok, dovevo fare qualcosa! Non potevo essere un burattino nelle mani di Elle! Ho anche io un po’ di orgoglio! Ed anche se mi sarebbe piaciuto tantissimo essere soddisfatta da Elle, dovevo contenermi! Anche perchè sapevo benissimo che mentiva, come quando aveva detto a Misa che si poteva innamorare di lei. Io non sono scema, no, no! Era il suo modo di investigare, lui non si faceva scrupoli. Beh! Allora neanche io me ne sarei fatti. Con tutto la buona volontà che avevo, allontanai leggermente Elle con una mano. In quel momento mi odiai con tutta me stessa.
-         Scusa Elle, ma io non sono uno strumento per le tue indagini...- dissi decisa cercando di riprendere una respirazione normale. Lo vidi sorridere lievemente.
-         Mi hai beccato eh? Si vede che tu mi conosci bene.- disse – beh. È un vero peccato che tu non voglia dirmi chi sia Kira.. Si vede che lo scoprirò da solo.- disse lui voltandosi e mettendosi a leggere un manga che aveva in mano. Un momento! Il numero uno! Quello che avevo dietro la schena! Allora lui... ma che bastardo! TI ADORO ELLE!!!
Senza farmelo ripetere due volte, mi fionadi nuovamente su di lui, per riprendermi il manga, ma Elle con un balzo deciso, mi schivò senza problemi. Maledetta la sua capoeira!
Fu immediatamente raggiunto da Light, solo che con lui non fu molto gentile, gli tirò un calcio in pieno petto e lo allontanò. Elle si sistemò in piedi sul mio letto, come se fosse irraggiungibile. Non sapevo se ripartire all’attacco oppure darmi pervinta, ormai Elle aveva sfogliato un bel po’ di pagine e visto la reazione, non solo mia, ma anche di Light, doveva essersi sicuramente fatto un’idea. Difatti sul suo volto si dipinse improvvisamente un sorriso trionfale. Io mi voltai verso Light, ancora seduto atterra con lo sguardo colmo d’odio verso Elle. Stavo forse per assistere ad una scena epica mai vista nella storia del manga ed anime?
-         Lo sapevo...- disse Elle – lo sapevo! Io non sbaglio mai!- calò il silenzio, Elle fissava la pagina del manga, sempre con quel sorriso in volto.
-         Light Yagami...- continuò – tu sei Kira!- e gli lanciò il manga in pieno petto. Quale eresia! Lanciare il manga numero uno! Menomale che era stato Elle e farlo, perché se fosse stato chiunque altro si sarebbe già trovato per terra agonizzante.
Light prese il manga e guardò la pagina dove era aperto. Me lo sentivo, manga numero uno, sezione 2 “Elle”, pagina 10, battuta di Light : “Kira... immagino derivi dalla traslitterazione della parola killer... non che mi vada tanto di essere preso per un assassino, ma ormai è così che mi conoscono in tutto il mondo.” Una confessione in piena regola. Naturalmente sapevo che già la presenza di Ryuk nella copertina e nelle pagine precedenti poteva essere una prova a sfavore di Light, oltre a tutte le vittime che gli si vedeva uccidere e al death note, ma Elle aveva bisogno di questo. Semplicemente di una confessione e l’aveva trovata. Il resto erano semplicemente delle prove in più che lo avrebbero incolpato ulteriormente.
Light lesse quelle parole, poi però, alzò il volto verso Elle. I suoi occhi si illuminarono di una luce malvagia e sul suo volto si fece spazio un ghigno malefico. Oddio mio... stava veramente per accadere? Stavo per assistere alla risata malvagia di Light?
Light si rialzò in piedi, guardando fisso Elle, una piccola risatata era nata nella sua gola. Una volta del tutto in piedi ecco che non si trattenne più ed iniziò a ridere in un modo sempre più pazzo e malefico, fino a quando non arrivò al clou... Eccola! La grandissima, epica, unica, meravigliosa risata malvagia di Light! Senza accorgermene, mi inginocchiai davanti a lui, con la bocca e gli occhi spalancati da tanta bellezza. Dov’era il guantone da tifoso quando serve?!
-         Sì!- esclamò in fine... Oh cielo! Lo stava per dire!!! – è vero io sono Kira!-
-         Sei un figo!!!!!- mi scappò. Elle e Light si voltarono verso di me, esterrefatti, io mi tappai la bocca con la mano. Avevo appena rovinato un momento epico... – fate come se non avessi detto niente!- dissi io imbarazzata. I due si voltarono nuovamente a guardarsi, ignorandomi completamente.
-         Come ho già detto... sì Ryuzaki... ci hai azzeccato... io sono Kira. E con questo? Come vorresti provare la mia colpevolezza? Chi mai crederebbe alla storia che lo hai scoperto leggendo un manga in una camera da letto di una sviatata, in un universo parallelo?- disse Light. Mi trattenni dal dirgliene quattro, quando mi chiamò svitata. Prima volevo vedere l’intera scena come sarebbe finita.
-         Inanzitutto, inizierei con il cercare il death note e lo shinigami con cui è allegato.-
-         Non è ancora una prova.-
-         Ci sono le impronte digitali.-
-         Non sai dove l’ho messo.-
-         Primo cassetto della cassettiera a destra della tua scrivania nella tua camera da letto. Lo hai nascosto in un doppiofondo.-
-         E se io arrivassi prima di te? Lo nasconderei da un’altra parte.-
-         Intanto io ti farei arrestare, visto il fatto che mi hai appena confessato di essere Kira.-
-         Ma cos’hai che può provarlo? La ragazzina?!-
-         No, questo...- disse Elle mostrando il cellulare. Light sbiancò.
-         Hai registrato?!- esclamai io con tutta l’ammirazione possibile. Elle mi fece l’occhiolino. Che genioooo!!!!
Light rimase impietrito, bianco pallido... aveva perso... un momento! Non è che adesso...
-         Fermo Ryuk!!!- urlai a vuoto. Elle e Light si voltarono verso di me, confusi.
-         Chi?- domandò Elle.
-         Che centra Ryuk adesso?!- sbottò Light.
-         Non ti sta scrivendo sul Death Note?- domandai.
-         È da quando siamo arrivati qui che lui non c’è.-
-         Sta parlando dello shinigami?-
Light lo ignorò, fissava il cellulare che Elle rimise al sicuro in tasca. Non sarebbe finita lì, oh no!
-         Un momento! Cos’è questa storia che mi scrive sul Death Note?- mi domandò esterrefatto Light. Accidenti alla mia boccaccia! Mi tappai automaticamente la bocca.
-         Scusa... spoiler...- dissi io.
-         Parla!- ordinò.
-         Uff... teoricamente, secondo il manga ed anime, una volta che Near ti becca, Ryuk ti scrive sul suo Death Note perchè non ha la minima intenzione di aspettare in prigione che tu muoia.- dissi io.
-         Brutto traditore, codardo, pezzente, mangia-mele a tradimento!- sbottò Light seriamente infuriato.
-         Un momento, hai detto che lo becca Near secondo il manga?- mi domandò Elle.
-         Effettivamente sì.- ammisi.
-         E chi sarebbe Near?- domandò Light riprendendosi da quello sfogo.
-         L’erede di Elle.- spiegai.
-         Erede?- domandò Light –un momento? Erede?! Ciò significa che lo uccido?!- chiese ancora puntando il dito contro Elle.
-         Mi uccide?!- domandò di rimando lui.
-         Beh.. secondo il manga sì.- ammisi. Light scoppiò in un’altra risata malefica, mentre Elle impallidì e si sedette sul mio letto, seriamente sconvolto.
-         Hai visto Elle? Alla fine sono io il migliore! Ho vinto io!- sbottò Light.
-         Non è detto Light. La storia è cambiata, io so che tu sei Kira. Come farai adesso ad uccidermi?-
-         Un modo ci sarà.-
-         No!- sbottai io alzandomi ed andando verso Light. Senza degnarmi dei suoi lamenti, gli infilai una mano in tasca ed estrassi il portafogli. Light fece di tutto per riprenderlo, ma mi rintanai dietro ad Elle che si mise in posizione d’attacco con i piedi a coprirgli il volto, come in quella volta del manga, pronto a difendermi. Che dolce! Presi il dovuto dal portafogli e lo rilanciai a Light.
-         Queste le tengo io!- dissi io alludendo alle pagine di Death Note che tenevo in mano –finché ci sarò io, nessuno di voi due morirà! Chiaro?!-  dissi io. Light si allungò nuovamente verso di me, ma Elle lo respinse via.
-         Ah! È questo che vuoi?!- disse Light ad Elle. Quello che accadde dopo mi lasciò basita. Light tirò un pugno in pieno volto ad Elle e lui rispose pronatlmente con un calcio.
-         Non c’è colpo che non renda.- disse Elle. Lo aveva detto?! Lo aveva detto dal vivo?! EPICOOOO!!!! Io mi alzai dal letto, per evitare possibili calci e pugni volanti e i due iniziarono a darsele di santa ragione. Mamma mia che giornata straordinaria! Finalmente avevo la possibilità di vedere chi dei due avrebbe vinto! Ma dove sono i pop-corn quando ne ho bisogno?
 

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Capitolo 4
*** Nuovi Amici ***


Capitolo 4: nuovi amici.
Light ed Elle continuavano a picchiarsi con sempre più furia e rabbia. Vederli in quella situazione era qualcosa di assolutamente unico... anche perchè più volte Light per strattonare Elle, lo prendeva dalla maglietta, alzandogliela anche di molto e scoprendogli quindi la pancia e a volte anche il petto. Ogni volta che accadeva mi sporgevo sempre di più per guardare meglio. Datemi pure della maniaca, ma... andiamo! Voi non avreste fatto lo stesso?! Quante volte mi ero sognata il corpo di Elle, visto e considerato che nel anime si vedeva poco o niente.
Vederli picchiarsi senza le manette era meno divertente, ma comunque una bella visione.
Forse una persona sana di mente si sarebbe messa in mezzo a separarli, ma io no! Volevo sapere chi avrebbe vinto! Anche se sapevo bene la risposta. Difatti Elle era molto più preparato nella lotta, in confronto a Light (potete crederci? Elle, l’energumeno che vegeta di fronte al computer ventiquattro ore su ventiquattro, più esperto nella lotta di Light? La capoeira fa miracoli!).
Dopo poco tempo, Light divenne sempre più stanco e per Elle fu ancora più facile schivare i suoi colpi, fino a quando non si decise ad afferrare il braccio di Light proprio mentre stava per sferrargli un gancio destro in faccia, portarglielo dietro alla schiena ed immobilizzarlo così faccia al muro (o meglio, armadio, poiché lo aveva sbattuto contro al mio armadio) e così Light si ritrovò immobile, tenuto contro al mobile dal peso di Elle che faceva pressione anche sul suo braccio. Per un attimo mi venne in mente una scena Yaoi, ma scacciai via il pensiero.
-         Allora! Vogliamo finirla con questa pagliacciata?- domandò minaccioso Elle con il fiatone. Oh! Che visione sublime!
-         Mai!- ringhiò Light. Elle di risposta fece ancora più pressione sul braccio, se avesse continuato glielo avrebbe spezzato.
-         Aaahhh! Va bene, va bene! Mi arrendo!- urlò Light. Elle allora lasciò la presa e Light cadde atterra agonizzante. Io avevo gli occhi che brillavano dalla meraviglia. Oh Elle! Ho sempre saputo che avresti vinto te, ma vederlo dal vivo è tutto un’altro paio di maniche! Per non parlare del fatto di sentire Light Yagami urlare “mi arrendo” è una cosa più unica che rara!
-         Tu perchè non ci hai fermati?- domandò Elle notando il fatto che mi ero comodamente messa sulla sedia della scrivania ad osservare la scena senza battere ciglio.
-         Volevo vedere chi avrebbe vinto e... Elle sei un grande!- dissi io applaudendo. Light mi fulminò con lo sguardo e si massaggiò il gomito. Erano messi abbastanza male. Tutti e due spettinati, con il fiatone. I vestiti di Elle erano sgangherati come al solito, quindi non me ne curai, mentre Light aveva la camicia completamente fuori dai pantaloni, la cravatta quasi disfatta e alcuni bottoni della camicia letteralmente strappati fuori dalle asole... Che visione divina... Ad un tratto però mi squillò il cellulare. Guardai chi fosse... era mia madre.
-         Pronto ma?- dissi io.
-         Ciao Iris! Sei sveglia allora!-
-         Sì, sì. Mi sono appena svegliata.-
-         Appena? Lo sai che sono le dodici emmezza?- sbottò lei. Guardai l’orologio. Effettivamente erano le 12:35.
-         Ora lo so.-
-         Beh, preparati qualcosa. Qui in ristorante siamo incasinati e non riusciamo a prepararti nulla.-
-         Tanto per cambiare...-
-         Se vuoi a casa c’è un  po’ di pasta e della carne...-
-         No, mamma. Mi faccio del latte. Non appena mi sveglio ho bisogno di qualcosa di dolce.-
-         Daccordo, come vuoi! Senti devo andare, ciao!-
-         Cia...- ma non riuscii a terminare perchè mi butto il telefono in faccia. Sbuffai e riposi il cellulare sulla scrivania.
Mi voltai verso Light ed Elle, che si erano appena risistemati.
-         Allora! Io ho fame! Volete qualcosa?- domandai io. Light mi guardò come se fossi diventata pazza, mentre Elle si portò il pollice alle labbra e disse.
-         Perchè no?-
-         Cosa?!- esclamò Light –Siamo bloccati in questo mondo e tu pensi a mangiare?-
-         Che male c’è? Dovremmo pur mangiare no?- disse Elle. Io sorrisi e lo guidai alla sala da pranzo che era compresa con il soggiorno, collegato alla cucina da una porta a vetro scorrevole. La mia casa non era grande come quella di Matty. Aveva un soggiorno/sala da pranzo più cucina ed un corridoio che portava alla mia camera  (prima porta a sinistra), al bagno (prima porta a destra), alla camera di mio fratello (seconda porta a sinistra), alla camera dei miei (seconda porta a destra) e allo sgabuzzino (unica porta in fondo al corridoio). Ecco brevemente la pianta della mia casa.
Feci accomodare Light ed Elle dal tavolo di cristallo nella sala da pranzo e mi diressi in cucina.
-         Attento a sederti nella tua posizione Elle. Quelle sedie non reggono un gran che.- lo avvertii mentre cercavo qualcosa da offrire ai miei due eroi, nella dispensa della cucina. Lo dissi per esperienza personale, poiché una volta ci avevo provato anche io ed ero finita con le gambe all’aria.
-         Tranquilla, reggerà.- disse Elle sistemandosi comunque nella sua posizione, a capo tavola. Light invece si sedette normalmente alla sinistra di Elle. Era leggermente irritato, non lo si poteva nascondere. Continuava a guardare qualcosa nella tasca di Elle. Finché non avesse preso quel cellulare non sarebbe stato contento.
Per prima cosa cercai del cibo per Elle. Era la cosa più facile da trovare poiché mangiava solo dolci.
-         Allora Elle, vediamo cosa posso offrirti... Uhm... c’è della nutella da spalmare sulle fette biscottate, delle merendine “pan di stelle”, biscotti... oh! Gli Oro Chock! Questi mi piacciono tantissimo!- dissi prendendo la scatola degli omonimi biscotti.
-         Sì, vanno bene. Se hai anche qualcosa di freddo sarebbe fantastico.- disse lui. Naturalmente non si faceva scrupoli a trattarmi da servetta, ma sapevo che era abituato così e non ribattei. Guardai nel frigo.
-         C’è del budino al cioccolato e vaniglia.- e non dico separato, ma insieme. Conoscete il budino “Muu-Muu” ? Beh, quello! 
-         Va benissimo.-
Presi tre tovagliette e le misi negli appositi posti. Io mi posizionai davanti a Light e al fianco destro di Elle. Portai tutte le scatole e confezioni ad Elle e senza batter ciglio iniziò ad aprire e a mangiarsi le merendine. Intanto tornai alla dispensa e cercai cosa potessi dare a Light.
-         Light! Preferisci dolce o salato?- domandai.
-         Salato.- disse lui atono.
Rovistai tra la roba. Potevo fargli della pas... No! Questo è fantastico!!! Presi la confezione ed automaticamente scoppiai a ridere.
-         Ehi Light! Ti vanno bene queste?- dissi mostrandogli il pacchetto di patatine e continuando a ridere.
-         Non l’ho capita..- disse lui.
-         Come no? “prendo una patatina... e me la mangio!”- dissi imitando il gesto. Light mi continuò a guardare serio. Mamma mia che guasta feste.
-         Oggi non hai proprio il senso dell’umorismo vero?- dissi io rimettendo a posto le patatine.
-         Non è che solo oggi non ha il senso dell’umorismo, lui proprio non ce lo ha mai.- disse Elle con la sua solita voce atona. Io scoppiai a ridere.
-         Sei un grande Elle!- dissi io.
Alla fine per Light presi degli spaghetti e misi a bollire l’acqua.
-         Ti vanno bene gli spaghetti al ragù?- domandai.
-         Cos’è il ragù?- mi domandò. Come “cos’è il ragù”?! Vabbè che è Giapponese, ma non può essere così ignorante nell’arte culinaria!
-         È sugo di carne.- spiegò Elle con tono annoiato.
-         Carne? Ah no! Sono vegetariano.- annunciò lui. Io mi sporsi dalla cucina e lo guardai stranita.
-         Sei cosa?- domandai esterrefatta.
-         Vegetariano.- mi rispose. Rimasi un momento spiazzata. Il serial Killer sangunario Kira, colui che non si fa scrupoli ad uccidere persone, non solo cattive, ma anche innocenti, aveva rispetto verso gli animali a tal punto da essere vegetariano? Era un po’ una contraddizione! Ma non dissi nulla.
Se non potevo farglieli al ragù allora... potevo farli al pesto!
Tirai fuori un vasetto di pesto fatto niente poco di meno che da mio nonno, lo chef del mio ristorante di famiglia, e lo mostrai a Light che rimase perplesso dal colore verde della salsa.
-         Non vorrai mica darmi del Wasabi andato a male.- mi disse lui.
-         Non è Wasabi, è pesto! È fatto con il basilico, per questo è verde! È una specialità della mia regione! Inoltre questo è stato fatto da mio nonno, che è il rappresentante del pesto genovese in tutto il mondo! Fidati, è buono!-  dissi io. Light fece spallucce.
-         Tanto da quel che ho capito, non ci guadagneresti niente ad avvelenarmi..-
Misi gli spaghetti nell’acqua che ormai stava bollendo e in tanto mi presi la tazza per me e ci versai il latte.
-         Non potrei mai avvelenarti, Sommo Kira. Tu sei il Dio di un nuovo mondo!- e misi la tazza nel micro-onde per un minuto e trenta secondi. A quella mia frase vidi il volto di Light illuminarsi, mentre Elle sbuffò indispettito.
-         Ma quale Dio? È solo un pluriomicida, psicopatico e megalomane.- disse lui. Light lo fulminò con lo sguardo.
-         Sarà! Ma per me, lui è un Dio e tu invece sei la Giustizia.- dissi io attendendo lo squillo del timer.
-         È così che riesci a stimare sia me che Light?-
-         Sì! Esatto!-
-         Ma non ha senso!- disse Light.
-         Tu ringrazia che io sia anche dalla tua parte, perché non ce ne sono molte altre come me e, in questo mondo, in molti ti vorrebbero fare fuori- dissi io. Light impallidì mentre Elle sghignazzò.
-         E perchè?- domandò il Dio.
Io tirai fuori il latte dal micro-onde, presi  il Nesquik e lo zucchero e mi sedetti nel mio bel posticino affianco ai miei eroi.
-         Beh... ammettiamolo, sei uno stronzo.- dissi io mischiando il tutto nel latte. Light mi fulminò.
-         Non è vero!- sbottò.
-         Sì che è vero!- dicemmo Elle ed io all’unisono. Light ci guardò uno ad uno, poi abbassò lo sguardo.
-         E va bene... forse un po’...- ammise lui. Quel momento stava diventando sempre più bello.
Alla fine il timer della pasta squillò e diedi a Light i suoi gustosissimi spaghetti al pesto. Quando li assaggiò alla fine ammise che erano deliziosi e la cosa mi onorò, anche se il pesto non era mio.
Parlammo del più e del meno, gli raccontai alcune cose del manga, quanti fan avessero, tutti i miei gadget e loro sembravano ascoltarmi interessati. Light alla fine si era dimenticato la faccenda del cellulare e dei fogli di Death Note (che li avevo ancora io, ma mentre si stavano picchiando li avevo nascosti in un porta gioie chiuso a chiave e solo io l’avevo) o meglio, così andava a far vedere. Sapevo che lui era un bravissimo attore, ma lo sapeva anche Elle, quindi non me ne preoccupai molto.
Dei due, quello che sembrava più onorato di avere dei fan era, stranamente, Elle. Forse perchè non era abituato ad averne? Chissà!
Questa situazione era strana e surreale per tutti e tre.
Quando toccai il discorso delle fan fiction e fan art yaoi le loro facce erano inappagabili! Elle spalancò gli occhi e quasi non cadde dalla sedia, mentre a Light andò di traverso l’acqua che stava bevendo e tossì come un disperato.
-         Ya-yaoi? Ma non parli di me e Light vero?!- sbottò Elle.
-         Anche.- ammisi io.
-         Anche?!- urlarono Light ed Elle esterrefatti.
-         Sì, beh... ce ne sono molte... Light x Elle, Elle x BB, Light x Mikami, Mello x Matt, Mello x Near, Near x Matt... Ah! Una volta ne avevo letta una Elle x Matsuda!- dissi io. Vidi Elle e Light spalancare la bocca esterrefatti.
-         Sto per vomitare...- disse Elle.
-         Preferisco tagliarmelo piuttosto che farlo con lui!- disse Light.
-         La cosa è reciproca.-
-         Lo so, lo so! Ma, ehi! Sono i fan che le scrivono!- dissi io.
-         Tu le hai mai scritte?- domandò Elle.
-         Devo ammettere di no, ma avevo l’intenzione di scriverne una.-
-         Stai per finire sul death note.- mi minacciò Light.
-         E questa volta sarei favorevole.- disse Elle.
-         Oh, andiamo! Non l’ho fatto! E comunque Light, è il tuo cognome che inganna!-
-         Cosa vorresti dire con questo?!- sbottò Light.
-         Prova a leggerlo al contrario e capirai.- disse Elle.
-         Aaahhh!! Non ci credo! Lo sai anche tu?!- urlai come una pazza.
-         Ovvio!-
Vidi Light ragionarci e quando trovò la risposta ci guardò entrambi malissimo.
-         Io vi odio tutti e due!- disse. Io scoppiai a ridere come una disperata. Che situazione! Quello era veramente un sogno meraviglioso. Ad un tratto mi cadde l’occhio sull’orologio appeso nel salotto, erano le tredici emmezza... tra mezz’ora sarei dovuta essere a casa di Matty per fare il bagno in piscina con lui... ma come potevo? C’erano Light ed Elle!
-         Mi sa che dovrò annullare l’impegno con il mio migliore amico.- dissi io prendendo il cellulare.
-         Che impegno?- domandò Elle.
-         Dovrei andare a casa sua per fare un bagno in piscina, ma viste le circostanze dovrò annullarlo.-
-         È quel tuo amico con il quale hai fatto la serata?- 
-         Sì.-
-         Non annullarlo, anzi portaci da lui.- disse Elle. Io rimasi esterrefatta e con me anche Light.
-         Cosa?! E per farci sturare i timpani da un altro fan? Io non credo proprio!-
-         Ascolta Yagami, con ogni probabilità noi siamo qui per qualcosa che è accaduta alla loro festicciola, siccome Iris non ne sa nulla, dovremmo intuire che il suo amico invece sappia.-
-         E se invece anche lui non ne sapesse nulla? Dopo tutto, noi siamo apparsi nella casa di Iris, non nella sua!-
-         Sì, noi siamo apparsi nella casa di Iris, ma magari qualche altro “personaggio” è apparso nella sua.-
-         Ne dubito... conoscendolo mi avrebbe già chiamata per annullare l’appuntamento...-  non appena terminai la frase ecco che mi squillò il cellulare. Guardai chi fosse... Matty? Guardai Light ed Elle stupita... non è che forse...
-         Pronto Matt?- risposi.
-         Ehi Iris! Ciao! Senti... sono dispiaciutissimo, ma devo annullare l’appuntamento di oggi!- mi disse lui. Oh mio Dio! Ciò significava che... anche lui aveva dei personaggi?
-         E perchè?-
-         Perchè non mi sento bene... troppo caffè ieri sera ed ora ho i capogiri... facciamo un’altra volta.- non appena terminò la frase sentii un rumore di vetri rotti provenire dalla sua parte.
-         Che cos’era quel rimore?- domandai
-         Quale rumore? Io non ho sentito niente! Devo andare! Ciao!- e mi riattaccò il telefono in faccia. Io rimasi perplessa e chiusi anche io la chiamata.
-         Allora? Ha annullato l’appuntamento?- mi domandò Elle.
-         Sì e non solo! Mi sta nascondendo qualcosa.- dissi io.
-         Allora direi che tutto quadra. Andiamo da lui, seduta stante.- disse Elle alzandosi. Io obbedii. Rimisi velocemente apposto la roba e mi preparai per uscire. Non potevo certo andarci in pigiama.
Mi lavai in fretta e furia la faccia e i denti, mi pettinai i capelli biondi e mi vestii. Mi misi una canottiera nera, degli shorts e delle infradito del medesimo colore. Presi le chiavi di casa ed uscii assieme ad Elle e Light.
In poco tempo fummo davanti alla casa di Matty.
-         E questa è una casa?- domandò Light.
-         Suo zio è il proprietario di un’azienda molto importante.- dissi digitando il codice per aprire il cancello. Me lo aveva riferito Matty alle medie, perchè non voleva più sentirmi citofonare, visto che diceva che la sua casa era anche casa mia, ma io lo facevo comunque perchè non volevo disturbare se per caso lo avessi beccato in un brutto momento. Ma quella volta feci un’eccezione.
Il cancello si aprì e noi entrammo. Attraversammo il giardino ed arrivammo alla porta di casa sua.
-         State indietro, potrebbe prendersi un infarto se vi vedesse così- dissi io a Light ed Elle. Loro due si guardarono un momento e poi si allontanarono di qualche passo per non farsi vedere. Allora suonai il campanello. Matt mi aprì dopo qualche miniuto.
-         Iris! Che ci fai qui?! Ho detto che avevo annullato l’appuntamento!- sbottò Matty  sulla porta. Come mai non usciva? Inoltre la stava tenendo in modo tale che non si vedesse cosa ci fosse dentro.
-         Lo so... è che ti devo parlare.- dissi io.
-         Non puoi farlo un’altra volta? È una cosa grave?-
-         No, non è grave, anzi! Ma perchè ti comporti così? Hai mal di testa non le emorroidi.-
-         Ehm, così come? Non capisco!- disse Matty sorridendo. Non mi convinceva per niente. Ad un tratto sentii una voce provenire da dentro casa sua. Una voce che non conoscevo. Aveva un tono pazzo e urlava
-         Sììì!!! Bastardo crepa! Sì!-
Io rimasi sconcertata da quella voce, inoltre vidi Matt divenire bianco come un lenzuolo.
-         Chi c’è dentro con te?- sbottai. Non era un personaggio di Death Note, poiché non ne riconoscevo la voce, quindi mi giravano non poco i cosidetti sapere che mi aveva raccontato una balla senza neanche una motivazione seria. Anche io gliel’avrei raccontata naturalmente, ma il fattore Light ed Elle era sicuramente una giustificazione accettabile per una bugia.  Invece Matty aveva annullato l’appuntamento perchè aveva un ragazzo che neanche conoscevo in casa sua!
-         Mio zio naturalmente! È tornato prima dal lavoro!- si giustificò.
-         Tuo zio non urla a nessuno di crepare, inoltre non ha una voce così giovanile.-
-         È la tv accesa.-
-         Allora tuo zio non è tornato-
-         Sì invece!-
-         Perché mi racconti balle Matty?-
-         E tu perché non ti fai i cazzi tuoi?-
A quella domanda, lo spinsi dentro ed entrai anche io. Iniziai a percorrere il lungo corridoio e le scale che portavano in camera sua. Non sapevo perché mi stavo comportando così, ma non potevo sopportare che mi stesse nascondendo qualcosa. Dopo tutto, ero venuta con l’intento di fargli conoscere niente poco di meno che Light ed Elle!
-         Iris! Suvvia! Sono malato! Perché ti devi comportare così? Che speri di ottenere? Dai usciamo! Ti preparo una tisana! – disse Matty cercando di fermarmi. Arrivai davanti alla sua camera ed aprii la porta.
-         No! Non aprire quella...- troppo tardi. L’aprii e quello che c’era dentro mi spiazzò talmente tanto che per poco non svenni una seconda volta.
Davanti a me c’erano... c’erano...
-         Q-q-q-q-quello... è-è-è-è...- balbettai indicando con il dito una creatura raggomitolata sulla scrivania di Matty. Vestiva di nero con uno stile molto dark/gotico, aveva dei capelli sparati e neri, il viso mostruoso, dalla pelle bianca in perfetto contrasto con il nero dei suoi abiti. Due occhi sporgenti e maligni, gialli, contornati da disegni neri e la bocca perennemente aperta in un ghigno malefico che rivelava denti lunghi e aguzzi. Stava mordicchiando una mela rossa.
-         Quello... è Ryuk...- terminò Matty.
-         Ryuk!- esclamai.
-         Ciao.- disse lo Shinigami salutandomi anche con la mano. Io timidamente lo ricambiai, quando poi mi voltai verso l’altra persona.
-         E...e ..q-q-q-quello è....- dissi indicando il ragazzo che stava seduto raggomitolato in una sedia, con in mano un manga. Aveva i capelli neri e spettinati, indossava una maglietta bianca e dei Jeans scoloriti. Sarebbe uguale identico ad Elle se non fosse per i capelli leggermente più ordinati e gli occhi rosso sangue.
-         Invece lui è Beyond Birthday.-  terminò ancora Matt.
-         Ehi, come va?- mi disse BB senza alzare lo sguardo dal manga. La stessa voce di prima! Ora capisco perché non l’avevo riconosciuta! Perché non avevo mai sentito la voce di Beyond, facendo parte solo di un romanzo! Cazzo! Era bella da far paura! Era leggermente più squillante di quella di Elle, direi quasi giovanile, ma sempre atona e inespressiva.
Trattenni un urletto eccitato nel vederli dal vivo. Oh mio Dio! Ryuk e Beyond Birthday! Vivi e vegeti! Davanti a me! Oh! Che giornata stratosferica!
-         Hai BB e Ryuk in camera e tu non me lo dici?!- sbottai infuriata. Matt mi guardò stranito.
-         Come?! Aspetta un po’! lascia che ti rigiri la domanda! Ho BB e Ryuk in camera e tu mi sgridi perché non te l’ho detto?! Credevo gli fossi saltata addosso!-
-         Ehm, io non ci tengo.- disse Ryuk.
-         Accomodati pure- disse invece BB che continuava a leggere il manga. Guardai meglio per vedere di cosa si trattasse. Era il manga numero sette di Death Note! Ecco perché aveva gioito a quel modo prima. Doveva aver letto la morte di Elle.
-         Mattiuccio?- disse Beyond. Matti...che?!
-         Sì Beyond?-
-         Chi è questo figo stimabile che ha appena ucciso il bastardo?- domandò mostrando la figura di Elle morente tra le braccia di Light.
-         È Light Yagami.- rispose. Il volto di Beyond si illuminò di una luce malsana e maligna, decisamente terrificante, come lo descriveva nel libro... ma era sublime vederlo dal vivo!
-         È semplicemente divino!- disse con un tono pazzo.
-         È quello che poi ti uccide.- dissi io. Beyond abbassò il manga e mi fulminò con lo sguardo. Ok! Ricevere un’occhiataccia da lui era mille volte peggio che riceverla da Light o da Elle. Ryuk si mise a sghignazzare.
-         Perde punti il caro Dio...- disse solamente per poi rimettersi a leggere – ma almeno ha terminato la mia missione. Non appena lo vedrò, lo ringrazierò e poi lo ucciderò per aver anche solo pensato di farmi morire d’infarto. –
-         Beh, tu ti volevi dare fuoco.- dissi io. Matty mi guardò sorpreso, ma lo ignorai.
-         È diverso! Se sono io a volermi morto è un conto, se sono altri la devono pagare.-
-         A proposito! Com’è che non hai ustioni?-
-         Non mi sono ancora dato fuoco, l’ho solo pianificato.-
Ma questo come poteva essere possibile? Light ed Elle venivano tra le puntate 13 e 15, che sono molti anni dopo il caso BB di Los Angeles. Come minimo Beyond dovrebbe essere in carcere, tutto ustionato! Invece era sano come un pesce e non aveva ancora fatto nulla di avventato. Era possibile che venisse da un tempo diverso?
-         Ryuk! Tu conosci Light Yagami?- domandai.
-         Lo conosco sì, sono il suo shinigami!- mi rispose. Allora com’era possibile? Forse era a causa del fatto che BB proveniva da un romanzo.
-         Ma che domande fai, Iris? E sopratutto COME le fai?- mi domandò Matty.
-         Perchè? Come le faccio?-
-         Sei calma! Fin troppo calma! Lo hai capito? Ci sono Ryuk e Beyond Birthday in camera mia! Come mai non sprizzi di gioia? Come mai non saltelli come una pazza? Ho capito che Ryuk e BB non sono i tuoi personaggi preferiti, ma anche tu sei una loro fan no?-
-         Anche tu sei una fan di B?- domandò Beyond con occhi pazzi. Io rimasi un momento inquietata da quello sguardo, ma alla fine risposi
-         S-sì.. certo!-
-         Oh, che carina! Come ti chiami?- mi domandò alzandosi e venendo verso di me. Okay... mi stava spaventando.
-         Ehm.. I-Iris.-
-         Ti va un’autografo?-
-         NO!- urlò Matty mettendosi tra me e Beyond – Non vuole autografi! BB, leggi il manga!- ordinò.
-         Avanti Matty, non ti ho fatto male prima...- disse B. Che gli aveva fatto?
-         Ehm, invece sì! Leggi!-
Beyond sbuffò e tornò sulla sedia.
-         Se avessi voluto ti avrei fatto più male.- disse rimettendosi a leggere.
-         Lo so, grazie.- disse Matt.
-         Che ti ha fatto?- domandai esterrefatta.
-         Nulla di che... mai lasciare il cutter incustodito in sua presenza.-
Feci per ribattere quando sentii delle voci dietro di me. Oddio! Non potevano starsene fuori?!
-         Tutto bene qui?- domandò Elle. Matty rimase di stucco, ma io mi preoccupai per un’ altra presona. Di fatti al suono di quella voce, BB alzò lo sguardò. Aiuto! Altro che rissa! Qui ne esce un omicidio!
Beyond balzò in piedi, lasciando cadere il manga. Guardò fisso i due personaggi che erano appena entrati. Elle era rimasto pietrificato alla vista di B. Quello che accadde dopo, però, mi lasciò spiazzata e non poco. Beyond corse alla carica e si fiondò (potete crederci?) addosso a Light, che lo fece cadere a terra. 
-         Sei tu!!!- urlò BB. Light era esterrefatto, per non dire scandalizzato. Era per terra con sopra un pazzo maniaco dagli occhi rossi che per di più è l’esatta copia del suo acerrimo nemico. Non posso immaginare quali sensazioni potesse provare.
-         Sei tu il Dio che ha ucciso L! Ma tu sei grandissimo! Hai terminato la missione che io non sono riuscito a terminare! Oh! Saresti già morto se non mi avessi liberato da quel bastardo! Grazie!-
Light era divenuto bianco come un lenzuolo, mentre BB si stava facendo sempre più vicino con il volto e più audace con le mani. Per un attimo mi sembrò che stesse provando a stuprarlo!
Corsi per separare Beyond da Light, aiutata da Matty. Alla fine riuscimmo ad alzarlo, mentre Matty  lo teneva stretto e cercava di non farlo muovere.
-         BB, calmati ora!-
-         Uhh.. mi piace quando mi stringi così Mattiuccio.- rimasi shockata. BB che ci provava con Matty?! Ma che era successo tra loro in queste poche ore?
Elle andò ad aiutare Light a rialzarsi. Era ancora sotto Shock.
-         Tutto bene?- domandò lui.
-         M-m-m-ma c-c-chi è, q-q-quello?!- domandò Light.
-         Uno che credevo morto.- disse Elle.
-         Anche io ti credevo morto, visto quello che ti ha combinato lui!- disse Beyond con un tono inquietante e pazzoide. Faceva veramente paura. Era pazzo! Non lo si poteva negare! Come faceva Matty a stargli così vicino? Doveva essere proprio un suo fan.
-         Non è ancora accaduto-
-         Bene! Vogliamo farlo accadere ora?!- sbottò BB cercando di dimenarsi dalla stretta di Matt. Era decisamente più forte di Matty, daltronde.. aveva ucciso e mutilato delle persone, era più che ovvio che lo fosse. Così raccolsi tutto il coraggio che avevo e provai a tenerlo a bada anche io.
-         Ragazzi.. provo rispetto per voi due... non costringetemi a farvi del male!- ci minacciò. B mi fissò con i suoi occhi rosso sangue. Era decisamente spaventoso. Fu quasi irrefrenabile l’istinto di mollare la presa su di lui, ma cercai di trattenermi.
-         Beyond, non ucciderai nessuno!- ordinò Matt.
-         Matty, tu sei un mio fan, dovresti capirmi.- sibilò Beyond.
-         Lo so, ma cerca di controllarti. Non sarai mai meglio di Elle se lo ucciderai usando la violenza.-
Beyond lo guardò con uno sguardo assassino. In quel momento ebbi veramente paura per Matty, ma lui sembrava tranquillo, non aveva paura.
-         Detesto quando gli altri hanno ragione!- esclamò infine. Matty allora lo lasciò ed anche io feci lo stesso. Cavolo che liberazione!
-         E va bene! Per ora non ti uccido, ma prima o poi accadrà.- e con questo, B si risistemò sulla sedia e ci diede le spalle.
-         Ciao Light!- lo salutò Ryuk.
-         Ciao Ryuk...- contraccambiò Light, che si era momentaneamente calmato – aspetta un po’! Ryuk! Brutto traditore, bastardo! Vieni un po’ qui!- sbottò Light andando verso lo Shinigami che aveva appena sgranato gli occhi stupito.
-         E così... conosci Light ed Elle.- disse Matty.
-         Sì e tu conosci BB e Ryuk.-
-         Sì... ehi! Aspetta un po’! Perché non me lo hai detto?!-
-         Io?! Ma se ero venuta qui per dirtelo! Sei tu che fingevi di avere le emorroidi per tenermeli nascosti!-
-         Emicrania tesoro! Non emorroidi!-
-         Ma sembrava che le avessi!-
-         Zitti un momento!- urlò una voce. Ci voltammo tutti quanti, stupiti. Elle aveva appena urlato?
-         Vi ringrazio...- disse tornando con il tono di voce normale – adesso che ci siamo tutti, vorrei sapere che cosa ci facciamo qui.-
I nostri volti automaticamente si voltarono verso Matt, che abbassò la testa, ormai pronto per parlare.

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Capitolo 5
*** Investigazione ***


Capitolo 5: Investigazione
I nostri volti automaticamente si voltarono verso Matt, che abbassò la testa, ormai pronto per parlare.
-         La verità è che...- iniziò. Quindi era stato lui a portarli qui. – non ne ho la minima idea.- disse in fine.
-         COSA?!- esclamammo Elle, Light ed io insieme.
-         Non so che sia successo! Ieri sera ho accompagnato Iris a casa, poi sono andato a dormire e il giorno dopo mi sono ritrovato un ginocchio sull’esofago ed un Cutter puntato sulla gola!- a quell’affermazione BB ghingò maligno.
-         Quindi mi stai dicendo che neppure tu sai come sia potuto succedere?- dissi io.
-         No! In verità, viste le circostanze, speravo che lo sapessi tu.-
Ci fu uno sbuffo corale. La situazione si faceva complicata. Naturalmente io non volevo che se ne andassero, però pure io avrei voluto sapere come fosse accaduto.
-         Quindi adesso che si fa?- domandò Light.
-         Eravate solo voi due a fare quella serata?- domandò Elle
-         Sì, nessun altro. – risposi.
-         Allora dovremmo escludere che il motivo della nostra apparizione sia dovuto alla serata.- disse Elle.
-         Non è detto!- disse Beyond. Ci voltammo verso di lui che era seduto rannicchiato al contrario, sulla sedia di Matty.
-         Che cosa vorresti dire?- domandò Elle.
-         Forse la serata invece centra! Mattew mi aveva raccontato cosa avessero fatto durante il giorno e non c’era niente di sospetto. L’unica cosa che merita attenzione è la serata.-
-         Ma se nessuno dei due ha detto che ne sa niente, che senso avrebbe continuare su questa pista?-
-         Non ne ha, però è l’unico fattore che merita di essere preso in considerazione.-
-         Pensa a uccidere persone innocente, Backup, alle indagini ci pensiamo noi.- sputò Elle, acido. Potete capire che a quelle parole BB si incavolò non poco. Gli occhi gli divennero di un rosso acceso, il respiro divenne affannoso. Si alzò in piedi con uno scatto degno di un giaguaro e partì nuovamente alla carica per andare a massacrare Elle, ma io e Matty, puntualmente, lo trattenemmo.
-         Non ti azzardare mai più, infido bastardo! Io non sono una tua riserva, hai capito?! Io sono l’unico, inimitabile Beyond Birthday! Io sono migliore di te! Lo sono sempre stato e sempre lo sarò!-
Matty ed io cercammo di trattenerlo al nostro meglio, ma BB era forte e si dimenava.
-         No, ma prego, aiutateci!- dissi sarcastica.
-         Io quello non lo tocco!- disse Light.
-         Se lo faccio, quante mele mi dai?- domandò invece Ryuk. Dopo poco tempo però, Beyond si calmò e i suoi occhi tornarono del loro normale rosso cremisi.
-         Stai bene?- domandò Matty.
-         Sì, sto bene...- Matty ed io lo lasciammo pian piano e lui si risistemò sulla sua sedia, guardando dall’altra direzione rispetto ad Elle, che era sempre rimasto immobile, impassibile per tutta la durata dello sclero di Beyond.
Così non andava, proprio no! Era impossibile lavorare con loro se c’era sempre sotto un intento omicida e non parlo solo di BB, anche Light aveva intenzione di far fuori Elle. Per non parlare del fatto che, ora che aveva capito che Beyond era niente poco di meno che il serial Killer BB di Los Angeles, avrebbe sicuramente voluto far fuori anche lui in onore della sua giustizia e sicuramente Beyond lo sapeva e avrebbe fatto di tutto per evitare di morire per mano di Kira, anche ucciderlo. Invece Elle era diverso... lui li voleva solamente mandare sulla forca. Non li avrebbe uccisi per mano propria, li avrebbe solamente arrestati e poi condannati a morte. L’unico che non gliene fregava di niente e di nessuno era Ryuk. Finché c’erano mele e divertimento, lui era sistemato. Ma come potevamo raggiungere una soluzione con delle persone che ad una sola frase detta in malo modo, partivano per squartare il mal capitato? C’era una sola cosa da fare. Ovvero sia, prendere in mano la situazione!
-         D’accordo ragazzi! Così non va!- sbottai io guadagnandomi l’attenzione di tutti, anche del gorilla scheletrico mangia mele.
-         Forza! Andiamo tutti giù in sala, vi devo parlare seriamente!- dissi io dirigendomi verso l’uscita della stanza. Stranamente mi seguirono tutti. Strano!
-         Che hai intenzione di fare?- mi domandò Matt.
-         Prendo in mano la situazione! Non si può mica continuare così.-
-          Ma secondo te, ti daranno retta?-
-         Spero di sì.-
Arrivammo in sala e feci accomodare i ragazzi nel divanone di Matty. Ryuk teneva separati BB e Light ed era l’unico che era seduto sullo schienale del divano, con i piedi sul materasso, mentre Elle era seduto comodamente vicino al Dio del nuovo mondo.
-         Allora! Da quel che ho capito, non ve ne andrete da qui per un po’, almeno fino a quando non scopriremo come siete arrivati e come potremmo rimandarvi indietro. Quindi! Finché starete qui, ci saranno delle regole da seguire! Chiaro?-
I quattro mi guardarono straniti.
-         Tu credi veramente che ti ubbidiremo come dei cagnolini?- domandò Light
-         Sì! Perché questo mondo non è il vostro, è il mio e di Matty e quindi se non volete ritrovarvi per strada assaliti da fan o ancora peggio, sezionati in un qualche laboratorio dove vi studieranno come se foste alieni, sopratutto tu Ryuk...- a quell’affermazione, vidi Ryuk deglutire impaurito – ...dovrete obbedire sia a me che a Matty. Giusto quel poco per evitare che la nostra vita diventi un inferno.-
I quattro iniziarono a ragionare.
-         Mi sembra un discorso logico.- disse Elle.
-         In genere non ubbidisco a nessuno, ma questa volta farò un eccezione, per delle mele!- disse Ryuk.
-         Quello che ha detto lui, ma senza mele. Anzi, se hai della marmellata di fragole andrebbe meglio.-  disse BB.
-         Dipende dalle regole a cui dovrò ubbidire.- disse invece Light.
-         D’accordo... allora! Regola numero 1! Non si uccide nessuno! – Vidi Light e BB sbuffare.
-         Andiamo! Io sono un killer di professione! Chiedermi di non uccidere è come... come chiedere a un cuoco di non cucinare!-  si lamentò Beyond.
-         E dopo una frase del genere pretenderesti che io non lo uccida?- domandò Light.
-         In tanto i tuoi fogli del Death Note ce li ho io, quindi non ucciderai nessuno. Riguardo a te BB... non lo so! Se proprio ci tieni ammazza qualche piccione, tanto ce ne sono a miliardi.-
-         Non urlano i piccioni, non c’è gusto.-
-         Ehehehe! Mi piaci sai?- disse Ryuk pronto a dargli una pacca sulla spalla.
-         Toccami e sei morto.- disse freddo Beyond. Ryuk ritrasse subito la mano. Aveva paura di BB?
-         Sì, sì! Ok! Allora! Reagola numero 2! Non si esce dalle nostre case! Almeno che non siate accompagnati da me e Matt oppure che non abbiate il nostro permesso!-
-         Alé! Ho di nuovo dieci anni.- disse Light.
-         Infine, ultima ma non meno importante! Regola numero 3! Rispettare le regole precedentemente annunciate!-
-         Ma non mi dire!- disse sempre Light. Che rompi che era a volte!
-         Così so che non potete trovare una scappatoia per disubbidirvi.- spiegai.
-         Giusto. Ottima pensata.- disse Elle.
-         Grazie Elle! Dunque! Abbiamo finito le regole! Ora iniziamo pure con le indagini! Io e Matt siamo qui per rispondere a tutti vostri quesiti!- Dissi sedendomi sul tappeto insieme a Matty, davanti ai miei eroi.
-         Dunque... se vogliamo proprio continuare sulla pista della serata...- disse Elle lanciando un occhiataccia a BB, che alzò gli occhi al cielo –Dovrò chiedervi, quanto è durata?-
-         Dalle 18:30 alle 3 e... qualcosa.- risposi io.
-         3:21.- precisò Matty.
-         Hai voglia!- commentò Ryuk.
-         E che cosa avete fatto di preciso?- domandò sempre Elle.
-         Beh! Sono arrivata a casa di Matty, ho preso tutti i miei gadget e li ho sistemati sul tavolino di cristallo davanti al televisore, assieme ai gadget di Matty, poi ci siamo seduti sul quel divano dove ora siete seduti voi e abbiamo iniziato a guardare l’anime. Dopo di che ho rimesso la roba in borsa e sono tornata a casa.-
-         Sì! Ed io l’ho accompagnata e poi sono nuovamente tornato a casa mia.-
-         Cosa avete mangiato?- domandò improvvisamente Beyond. Elle lo fulminò con lo sguardo.
-         Non fare domande idiote B.- lo rimproverò.
-         Non sei l’unico dotato di un intelligenza superiore, Lawliet!- ringhiò Beyond.
-         Lawliet?- domandò Light incuriosito da quel nome. Merda!
-         Sì. L Lawliet. Il nome vero di Elle.- disse BB con un sorrisetto sadico. L divenne bianco in volto mentre a Light per poco non venne da piangere dalla felicità. Si alzò di scatto dal divano ed urlò
-         Sì! Finalmente! So il nome! Gra...- si diresse verso BB come per abbracciarlo, ma non appena lo vide negli occhi si bloccò e gli porse solamente la mano. BB glie la strinse, stranito e Light contraccambiò la stretta in un modo leggermente schifato.
-         Grazie..- terminò in fine mollandogli la mano e pulendosela sulla camicia. Tornò al suo posto, ancora euforico.
-         Regola numero uno.- gli ricordai. Light alzò lo sguardo verso di me, non capendo. Poi fece due più due e allora ringhiò –Merda!- e se ne stette fermo e zitto indispettito.
-         Comunque...- continuò Beyond riprendendosi da quella strana reazione di Light – Che avete mangiato?-
-         Pop corn e caffè.-disse Matt.
-         Perchè?-
Elle fece per ribattere, ma si bloccò. In fondo era curioso di sapere dove volesse arrivare BB
-         Beh... i pop corn perché sono buoni da mangiare e il caffè per evitare di addormentarci.- rispose sempre Matty.
-         Perché? Solitamente vi addormentate?-
-         Sì. Effettivamente grazie all’idea di Matty quest’anno siamo riusciti a terminare la serata senza schiacciare neanche un minimo pisolino!- dissi io. Vidi gli occhi di tutti incentrarsi su di noi, mentre sul volto di B si dipinse un sorriso trionfale.
-         Quindi è il primo anno che riuscite a terminare la serata?- domandò Elle.
-         Esatto...- dissi io riuscendo a capire l’importanza della scoperta di B. Forse era proprio quello il motivo per cui loro fossero lì! Era la prima volta che eravamo riusciti a terminare quello che sembrava un rituale di Death Note, senza addormentarci o interromperlo! Forse... era veramente quello il motivo!
BB si voltò verso Elle.
-         Chi è il Backup adesso?-
 

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Capitolo 6
*** Complicazioni ***


Capitolo 6: Complicazioni
Dopo quella rivelazione rimanemmo tutti quanti incerti sul da farsi. Daccordo! Forse avevamo trovato la motivazione dell’apparizione dei personaggi di Death Note, ma... ora come facevamo a riportarli indietro?
-         E se rifacessimo la serata?- domandò Matty.
-         Non sarebbe una brutta idea.- acconsentì L.
-         Dovremmo rifarla stasera e dovremmo cercare di ripeterla esattamente per filo e per segno, quindi stessa ora e stesso posto.- dissi io.
-         Casa mia quindi?-
-         Sì.-
-         Daccordo! Voi ci state?-
-         Se ci riporterà a casa allora va benissimo.- disse Light.
-         Ah! A me non importa, basta che ci si diverta!- disse Ryuk
-         Adesso che so come vincere, mi piacerebbe tornare indietro.- sorrise malefico BB, mentre Elle lo fulminò con lo sguardo.
-         E va bene! Stasera rifaremo la serata a tema e vedremo che succederà!- dissi io, anche se una parte di me non voleva affatto farlo. Avrei voluto che rimanessero il più possibile, anche perché erano i miei eroi e quello era un sogno che si avverava... ma naturalmente non potevo pretendere che fosse così anche per loro, anzi, se andava bene, per loro era un incubo. Come dice il detto “se davvero li ami, devi lasciarli andare”ed io lo avrei fatto... per loro questo ed altro. Grazie a loro la mia vita migliorava nel giro di tre secondi. C’erano dei momenti, quando i miei litigavano o quando beccavo per strada Helen e Luke, mano nella mano o ancora peggio, a sbaciucchiarsi, dove cadevo in una depressione cronica e niente riusciva più a tirarmi su... ma poi tornavo a casa e vedevo il sorriso di Elle nei poster, vedevo Light, Misa e tutti loro e allora capivo che esistevano cose ben peggiori... inoltre... quando vedevo le puntate con Light e sua sorella Sayu, mi imponevo che dovevo essere forte per il bene del mio fratellino, che anche lui aveva la consapevolezza che i nostri genitori prima o poi si sarebbero separati, anzi, forse lui ne risentiva ancora più di me. Io avevo sedici anni, ero matura, lui solo dieci e sapevo che non lo avrebbe accettato facilmente...
Forse penserete che io sia idiota, visto che mi faccio guidare da un cartone animato, ma... è l’unica cosa che realmente mi guidi. Non ho un altro punto di riferimento. Le persone che amo mi stanno abbandonado, mentre Matty è messo ancora peggio di me visto il suo passato... quindi che cosa potevo fare se non aggrapparmi alle uniche cose che mi facevano stare bene?
Light ed Elle non lo sapevano e forse non lo avrebbero mai saputo, ma loro mi avevano inconsapevolmente consolata quando nessun altro riusciva a farlo, mi erano stati vicini quando mi sentivo sola e abbandonata, mi avevano fatto sorridere quando non facevo altro che piangere. Loro sono tutto per me, perché non c’è altro che mi renda felice. Erano la mia scappatoia dalla mia orrenda vita.
-         Tutto bene Iris?- mi domandò Matty ridestandomi da quei pensieri deprimenti.
-         Eh? Ah sì, sì! Stavo solo pensando!-
-         Ok. Quindi stasera ci rivediamo?-
-         Direi di sì...- ad un tratto mi squillò il cellulare. Guardai chi fosse... era mio fratello?
-         Pronto?- risposi.
-         Pronto Iris? Sono David.-
-         Ehi Davi! Cosa c’è?-
-         Mi devi venire a prendere.-
-         Che è questa novità?-
-         Mamma non riesce a venirmi a prendere e mi ha detto di dirtelo.-
-         Ma io adesso non posso.- effettivamente non potevo, come facevo ad andare a prenderlo con Light ed Elle? Sicuramente li avrebbe riconosciuti e avrebbe fatto una di quelle sue sceneggiate da pazzoide.
-         Beh, io non posso mica stare a casa di Jake due giorni di seguito... anche se mi piacerebbe.-  disse con il suo solito tono sarcastico che tanto odiavo. Io sbuffai.
-         Ti passo a prendere più tardi magari.-
-         No, devi venire ora, Jake fra poco va a pallanuoto-
-         Fra poco quanto?-
-         Quindici minuti.-
-         E me lo dici solo adesso??!!! Come faccio a prepararmi e arrivare a Recco entro quindici minuti?!- sbottai incredula. Perché dovevano rovinarmi l’esistenza così?
-         Non so che dirti, mamma mi ha chiamato solo pochi minuti fa.-
Alzai gli occhi al cielo... ovvio! Perché ricordarsi di avvertire la propria figlia in tempo? Ci sono cose più importanti naturalmente...
-         Ma io non so a che ora passi la corriera! Non puoi chiedere ai genitori di Jake se ti accompagnano?-
-         Non vanno verso Genova, vanno verso Santa Margherita.-
E ti pareva! Andavano anche dall’altra parte!
-         Va bene, ho capito... aspettami al capolinea della corriera, vedo quando riesco ad arrivare...-
-         Ok.-
Misi giù il telefono e mi alzai in fretta e furia.
-         È successo qualcosa?- mi domandò Matty.
-         Sì, devo andare a prendere mio fratello perché mamma non ci riesce. – dissi io.
-         Ah! E quindi stasera come farai? Se c’è anche David dovrai badare a lui- mi ricordò. Io mi bloccai a riflettere. Cazzo! Aveva ragione! Ma per quella sera c’era tempo! Ora dovevo andare a prendere mio fratello e avevo mille altri problemi, come per esempio... che me ne facevo di Light ed Elle?
-         Sì, lo so! Ma ora ho ben altri problemi! Che faccio con Light ed Elle?- sbottai. Ero fin troppo stressata.
-         Guarda che non abbiamo più il pannolino, sappiamo badare a noi stessi.- disse Light.
-         E poi possono stare da me.- disse Matty.
-         Sì! Dai Yagami! Stai qui con B- disse Beyond con un tono sadico. Vidi Light impallidire.
-         Ci ho ripensato...- disse Light.
-         Potremmo stare a casa tua, ci dai le chiavi e noi ti aspetteremo lì.- disse Elle tranquillo.
-         E chi mi assicura che poi non vi prendiate nuovamente a scazzotate e rompiate tutto?- domandai. I due si guardarono per un momento.
-         Non posso darti torto. Forse l’unica soluzione è quella di portarci con te.- disse Elle.
-         Ma perché mi sento come se avessi di nuovo cinque anni? Ah già! Perché a cinque anni mi trattavano esattamente così!- sbottò Light, ma io lo ignorai. Il tempo stringeva.
-         David vi riconoscerebbe e darebbe in escaldescenza.- dissi io.
-         Allora dobbiamo fare in modo che non ci riconosca.-
-         Ho un’ idea!- urlò Matty. Ci voltammo verso di lui e Matty afferrò per le braccia Light ed Elle – venite con me! Tu Iris aspettaci qui! Farò in un baleno!-
Rimasi lì ad aspettarlo, con Beyond e Ryuk seduti sul divano che mi fissavano. C’era un silenzio imbarazzante, inoltre avere i loro occhi da shinigami fissi su di me, non era molto confortante.
-         Quanti anni ha tuo fratello?- domandò improvvisamente B.
-         Dieci.- risposi.
-         È piccino.-
-         Già...-
-         È un fan di B anche lui?-
-         No, a lui non piace Death Note, piace Super Mario.-
-         Uh! Anche a me!- disse Ryuk. Io risi, ma tornai seria quando guardai l’orologio. Uffa! Perché dovevano capitare tutte a me?
-         Sei più fan di L o di B?- domandò ancora Beyond.
-         Se ti rispondo non mi sgozzi vero?-
-         Mattiuccio mi ha ritirato il cutter, quindi non ti farò niente- Non seppi se considerarmi del tutto fuori pericolo.
-         L.- ammisi sincera.
-         Ecco perché sono apparso nella camera di Mattiuccio e non nella tua.- disse BB tranquillo. Fiu! L’avevo scampata!
-         Così pare... ascolta... perché lo chiami così?- in effetti era un po’ che chiamava Matty “Mattiuccio”, volevo capire il perché. BB sorrise in modo pazzo.
-         Perché è un fan di BB!-
-         Solo per questo?-
-         Certo! Se tratto bene i miei fan, avrò ancora più fan, capisci?-
-         Non sapevo che ti interessasse avere tanti fan-
-         In effetti, prima non mi interessava, ma quando sono arrivato qui ho deciso che voglio battere L anche in questo!-
-         Sul serio?-
-         Ovvio! Devo essere migliore di L in tutto e per tutto! Se L ha dei fan, B ha più fan! Se L è amato, B è ancora più amato!-
Rimasi un momento spiazzata. BB aveva detto la SUA frase (cioè, non esattamente la sua frase, ma una simile) dal vivo!!!! Oh! Che bellezza!
Ad un tratto sentii urlare dal piano di sopra
-         Finito!!!- vidi Matty correre giù per le scale e ci arrivò davanti con una borsa che poi mi porse
-         Tieni! Qui ci sono gli abiti di Light ed Elle!- mi disse estasiato.
-         Perché? Ora che hanno addosso?- domandai prendendola.
-         Oh! Lo vedrai! Potete scendere ragazzi!-
Da sopra le scale iniziarono a scendere Light ed Elle. Per poco non persi il sangue dal naso per l’eccitazione. Erano due fighi! Anzi! Dire fighi era un eufemismo! Erano divini!!!
Light era vestito con dei Jeans neri, una maglietta bianca ed una giacca di Jeans anch’essa nera, più convers di pelle nera e degli occhiali da sole (Anche Matty vestiva con uno stile molto Dark, ecco perché nei colori non c’era molta fantasia).
Elle invece aveva una giacca di pelle nera lucida, quella che Matty aveva indossato l’ultimo giorno di scuola, maglietta nera con sopra disegnato un teschio e Jeans del medesimo colore e strappati qua e là sulle gambe. Portava degli anfibi neri con teschi, da vero Dark. Cappuccio tirato su e anche lui occhiali da sole. Era stranissimo vederli vestiti così, ma erano tanto sexy... rimasi con la bocca spalancata. Dovevo sembrare una scema, ma... cazzo! Erano da stupro!!!
-         Non mi sento molto a mio agio vestito così.- disse Elle
-         Beh, è normale! Non devi essere a tuo agio, devi essere un amico di Iris che suo fratello non conosce.- disse Matty.
-         Comincio a pensare che la compagnia di Beyond Birthday non sia una brutta idea.- disse Light.
-         Oh! Tranquillo! A BB piace la tua compagnia, sopratutto ora che sei vestito così!- disse Beyond leccandosi le labbra.
-         A senirti parlare così sembreresti gay, lo sai?- disse Ryuk sghignazzando.
-         BB è Bisex- disse Elle. Matty ed io sgranammo gli occhi e ci voltammo verso Beyond, mentre Ryuk si accasciava a terra dalle risate indicando Light, pallido come un lenzuolo.
-         Cosa?!- urlammo io e Matty. Beyond Birthday era... Bisex? Naturalmente le leggevo le fan fiction dove lo ritraevano gay o bisex, ma credevo fossero solo fan made! Pensare che veramente B fosse bisex era... era.. sconvolgente!
Invece per Matty non era affatto così... oh no! Glielo si leggeva in faccia! Una luce di speranza gli invase gli occhi mentre guardava fisso gli occhi cremisi di Beyond che gli sorrise, per la prima volta, in modo amichevole, per poi voltarsi verso L con fare di sfida.
-         Ti interessi delle mie faccende private Lawliet?- gli chiese con una punta di ironia.
-         No. Delle tue “faccende private” non mi interessa assolutamente niente. Ho semplicemente indagato sul tuo conto durante il caso delle Wara Ningyo ed ho notato il tuo particolare interesse verso Alternate.-
BB si fece cupo in volto.
-         Non nominare più il soprannome di A in mia presenza.- lo minacciò. Elle fece spallucce e lo ignorò.
Io tornai a guardare l’orologio.
-         Proca Takada! Sono in ritardissimo!- urlai prendendo Light ed Elle e trascinandoli fuori casa.
-         Porca che?- domandò Light confuso, conoscendo bene la Takada.
-         Te lo spiego dopo! Ciao Matty, ciao BB, ciao Ryuk!- urlai uscendo.
-         Ciao!- mi salutarono in coro.-
 
La corriera, fortunatamente, arrivò dopo pochi minuti. Gli orari erano di un’ idecenza che la metà bastava! Ne passava una sì e no ogni mezz’ora, fatta eccezione per gli orari lavorativi, dove allora ne passava una ogni venti minuti. Ebbi fortuna nel trovarla in orario.
Passammo il viaggio in piedi, i vecchietti avevano occupato tutti i posti e comunque continuavano a lamentarsi del poco spazio che c’era e del fatto che la gente in piedi si scontrasse contro di loro durante le curve. Accontentarsi di stare seduti no, eh?
Da Pieve per arrivare a Recco ci volevano come minimo dieci minuti, David doveva già essere al capolinea.
Io continuavo a domandarmi: Perché non comprarmi un cazzo di motorino se poi mi dovevano giocare degli scherzi del genere? Non era solo per me, ma anche per David che se ne doveva rimanere lì solo ad aspettarmi!
-         Perché prima hai detto “porca Takada”?- mi domandò Light curioso.
-         Perché è una troia.- dissi io.
-         Non è mica vero.-
-         Light, tu sei un ragazzo, è nella vostra indole non riconoscere le troie quando le vedete.-
-         Ma se è una secchiona!-
-         Una secchiona Troia! O non avrebbe soprannomi come “Takada la chic” o “miss università” e comunque i voti scolastici non classificano una persona. C’è una mia compagna di classe che lo è, eppure ha dei voti altissimi, io invece non lo sono, eppure sono stata rimandata di matematica.- potete capire quale sia la mia compagna di classe a cui stavo alludendo. Naturalmente lei non ha dei bei voti perché studia tanto, ma solo perché ha sempre degli aiuti dall’alto.... tipo la sua cara zietta vicepreside.
Light ragionò sulla frase che avevo appena detto e si limitò ad annuire. Ritornò il silenzio, quando poi Elle mi richiamò, cambiando argomento.
-         Iris, tu che sai tutto su di noi, vorrei sapere come avrebbe fatto BB a conoscere il mio nome.- mi disse portandosi il pollice alle labbra. Effettivamente, lo sapevo!
-         Beyond ha gli occhi dello Shinigami.- gli risposi. Naturalmente Elle non capì, ma prima che riuscisse a domandarmi qualcosa, Light sbottò
-         Quel pazzo ha un Death Note?!-
-         No, non ce lo ha. È semplicemente nato con gli occhi.-
-         N-nato con gli occhi? È possibile?-
-         A quanto pare sì. Si pensa che, come Ryuk per non annoiarsi abbia fatto cadere il Death Note sulla terra, un’altro shinigami invece abbia fatto cadere il potere degli occhi e che quindi BB ne sia entrato in possesso, in un qualche modo, fin dalla nascita.- Light rimase interdetto. Capii a che cosa stesse pensando. Se lo avesse saputo prima sicuramente avrebbe rivalutato quel serial killer prima di scriverlo sul Death Note.
-         Io non ho ancora capito di che parlate.- disse Elle.
-         Gli occhi dello shinigami hanno il potere di poter vedere il nome e la durata vitale di una persona, ecco perché gli shinigami conoscono il nome di tutti. Un essere umano con il Death Note può decidere di fare lo scambio con il proprio shinigami donando metà della durata vitale che gli rimane, in questo modo l’utilizzo del Death Note è molto più facilitato.- dissi io. Elle fece un lieve sorrisetto, con il pollice ancora tra le labbra.
-         Ecco come faceva il secondo Kira.- disse lui. Un altro mistero era risolto!
-         Esattamente!- dissi io. Ad un tratto l’autobus arrivò al capolinea. Era l’ora di scendere.
-         Siamo arrivati! Scendiamo.- dissi io. Light ed Elle mi seguirono e scendemmo dalla corriera.
Mi guardai attorno alla ricerca di mio fratello... Che strano! Non era ancora arrivato! Eppure ero in un ritardo pazzesco!
-         Beh? Dove si trova tuo fratello?- mi domandò Light.
-         Non lo vedo. Eppure il nostro appuntamento era qui. Possibile che lo abbiano accompagnato i genitori di Jake?-
-         Se è così, scrivo prima lui e poi te!-
-         A cuccia Dio! Ora lo chiamo.- digitai il suo numero di cellulare. Avevo rimproverato mamma e papà di avergli comprato il cellulare all’età di dieci anni, visto e considerato che io il mio primo me lo avevano preso a dodici anni, ma in quel momento li ringraziai di cuore, anche se...
-         Ha il cellulare spento! Ok, adesso mi preoccupo.- dissi io. Effettivamente mi stavo seriamente preoccuparlo.
-         No, non serve.- disse Elle – cosa piace fare a tuo fratello?-
-         Più che altro giocare ai videogame.-
-         Allora so dove sta.- mi disse indicando un punto alle mie spalle. Mi voltai. La sala giochi.
Iniziai a camminare a passo svelto verso la sala giochi. Se era veramente li dentro mi sarei incazzata e non poco!
-         Se veramente è là dentro, mi sentirà!- sbottai.
-         C’è il 95% di probabilità che sia così.- disse Elle.
-         Bene! Allora è fritto!-
Entrammo. Il casino della sala giochi era enorme! Tra gente che urlava per le vittorie, bambini che imploravano i propri genitori di farli giocare, musichette assordanti dei videogame più la musica stile anni settanta che rimbombava a tutto volume nelle casse appese... solo dopo cinque secondi non ne potevo già più.
-         Troviamo David e leviamo il culo da qui, perché non sopporto già più questo frastuono!- urlai per farmi sentire. Era peggio di una discoteca quel luogo.
-         Sono d’accordo!- disse Light.
-         Forse è il caso che ci separiamo, tanto vestiti così non ci riconoscerà nessuno. Com’è fatto tuo fratello?- mi domandò Elle.
-         Alto un metro e quaranta, abbastanza magro, capelli castano chiaro, corti, con una frangia a V. Ha gli occhi castani e un neo vicino al naso. – lo descrissi. Tralasciai il fatto che fosse una vera autentica peste. Elle e Light annuirono ed iniziarono a cercare. Feci anche io lo stesso.
“Vediamo... un bambino di dieci anni, disobbediente, fissato con Super Mario e la Nintendo, dove potrebbe essere?” pensai. Fermai un membro dello staff che stava passando di lì.
-         Scusi, avete qualche gioco simile a Super Mario o che sia della marca Nintendo?- domandai. Di risposta, il ragazzo mi rise in faccia.
-         Della Nintendo? La Nintendo non fa videogame per le sale giochi o perlomeno, non in Italia!- mi disse lui.
-         Benissimo... senta, allora mi dica soltanto se ha visto un bambino di dieci anni, più o meno alto così...- iniziai a descriverglielo e il ragazzo iniziò a pensarci su. Alla fine disse.
-         Ah! Ho capito! Cavolo se l’ho visto! È a giocare a “Space War” assieme ad un altro ragazzo! Stanno battendo il record! Sono passato più volte a vedere come se la cavavano. Sono al 14esimo livello, solo con un gettone! Incredibile! È tuo fratello?-
-         Sì ed è in guai seri!- sbottai dirigendomi verso il gioco indicatomi dal ragazzo. Oh! David era in grossissimi guai!
Dopo poco tempo lo vidi. Stava giocando a quel videogame saltellando emozionato e premendo velocissimo i tasti e girando le manopole, con maestria.  Gli arrivai a fianco, con passo veloce e deciso e gli afferrai il braccio allontanandolo da quel arnese.
-         Ehi! Ma che cavolo fai?!- mi domandò urlando. Io mi bloccai e lo fissai infuriata.
-         Ti sono venuta a prendere, screanzato! L’appuntamento era alla fermata dell’autobus, mi spieghi che diamine ci fai qui? Mi hai fatto preoccupare!-
-         Mi annoiavo ad aspettare li fuori e così sono venuto a giocare!-
-         Avvertirmi no? Visto che mamma e papà hanno avuto la decenza di comprarti un cellulare, perché non lo usi quando ce n’è bisogno?-
-         Batteria scarica. Ora scusami, ma devo aiutare il mio secondo in comando, stiamo battendo il record.- disse cercando di liberarsi dalla stretta della mia mano sul suo polso. Di risposta lo strinsi di più.
-         Non me ne frega niente del tuo stupido record! Ora vieni a casa con me, visto che ho dovuto annullare tutti i miei impegni per venirti a prendere!-  feci per portarlo via, quando una voce alle nostre spalle urlò.
-         Cazzo, no!- David riuscì a liberarsi dalla mia stretta e si precipitò verso il gioco.
-         Che è successo?!- domandò preoccupato al ragazzo con cui stava giocando.
-         Abbiamo perso comandante...- gli rispose il ragazzo... uhm! Che voce familiare che aveva!
-         No! Ecco! È tutta colpa tua Iris!- sbottò David indignato.
-         No, dai! Non scaraventare le colpe su tua sorella. E comunque non è del tutto una sconfitta! Guarda quanti biglietti bonus ci stanno dando!- disse il ragazzo indicando un punto del videogame da dove stavano fuoriuscendo decine e decine di quei biglietti rossi che uniti formavano un lunghissimo nastro di carta. Mio fratello saltellava come un pazzo. Manco fossero dei soldi veri! Io però mi soffermai sul ragazzo. Lo avevo già visto, sicuramente! Era tremendamente familiare! Quando poi il ragazzo si voltò verso di me e mi sorrise dolcemente, lo riconobbi immediatamente! E come avrei fatto a non riconoscerlo?
Capelli rossi, leggermente spettinati e lunghi che andavano a sfiorargli gli occhi verde bosco, nascosti da degli occhialini dalle grosse lenti arancioni. Maglietta aderente, a strisce nere e rosse, guanti in pelle neri, lunghi fino al gomito,  jeans aderenti blu scuro e anfibi neri.
Era veramente lui... quello era Mail Jeevans, o meglio... Matt.

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Capitolo 7
*** Non siamo i soli ***


Capitolo 7: Non siamo i soli.
Rimasi bloccata, con gli occhi e la bocca spalancata. Era... era veramente lui! Ma che ci faceva lì? Come poteva essere?
-         Matt?!- esclamai infine non credendo ai miei occhi. Matt si portò gli occhialini sopra la testa e mi guardò curioso.
-         Lo conosci?- mi domandò David. Matt mi sorrise.
-         Credo proprio di sì.- disse il rosso. Automaticamente mi fiondai su di lui e lo abbracciai proprio come avevo fatto con Elle e Light. Non potevo crederci che ci fosse anche lui! Lo adoravo come personaggio! Anche se si vedeva poco, mi aveva da subito colpita! Ma, allora se lui era lì... forse c’erano anche tutti gli altri!
Al contrario di Elle e Light, Matt mi restituì l’abbraccio, ridendo.
-         Questo posto mi piace sempre di più.- disse lui. Io non riuscii a trattenermi e diedi sfogo ai miei pensieri da fan.
-         Non posso credere che sia qui anche tu! Sono felicissima! Cavolo! Ti adoro!- lo sentii ridere.
-         Grazie, grazie, modestia a parte!-
-         Uff... che esagerazione! Manco fosse un personaggio di Death Note.- disse David fissando il suo tesoro di biglietti bonus. Naturalmente lui non poteva conoscere Matt. Aveva visto solo pochissime puntate dell’anime, solo per curiosità e quindi non poteva conoscere Mail non essendo uno dei personaggi principali.
Io sciolsi l’abbraccio e continuai a guardarlo con occhi sognanti, mentre lui continuava a sorridere in modo angelico. Cacchio! Ma come mai in quel manga dovevano essere tutti così fighi?
-         Ehm, Davi! Vai a giocare un momento ad un altro videogame, io arrivo subito.- dissi passandogli dieci euro. David alzò lo sguardo verso di me e guardò i soldi con gli occhi sognanti.
-         Subito!- Urlò prendendo i soldi e correndo verso il bancone dei premi  per cambiarli in gettoni e per prendere il trofeo ambito grazie ai biglietti bonus che, non standogli tutti in mano, strisciavano in parte come un serpente di carta rossa.
-         Se lo dovevi mandare a giocare potevi lasciare che finisse la partita con me, no?- mi disse Matt facendomi l’occhiolino.
-         S-scusami è che... non sapevo che fossi tu.-
-         Non ti preoccupare. Allora! Vuoi un autografo? Qualcosa?- mi domandò ridendo. Io sorrisi.
-         No, grazie... solo... che ci fai qui?-
-         Non ne ho la più pallida idea! Stavo giocando ad un gioco con la mia PSP, quando improvvisamente mi sono ritrovato in una camera da letto di una pazzoide.- Il racconto combaciava! Ma in quale camera da letto poteva essere apparso?
-         Quale pazzoide?- domandai.
-         Quella pazzoide.- disse indicando un punto alle mie spalle. Mi voltai e la vidi. Era piuttosto evidente visto che era l’unica ragazza che stava correndo verso di noi con fare furioso, inoltre non poteva essere che lei. Quella era Mary Stewart, una mia carissima amica, direi la mia migliore amica al femminile. Anche lei una grandissima patita di Death Note, solo che non faceva mai le serate a tema con me e Matty perché lei aveva degli orari precisi, tenendo molto alla sua media scolastica, inoltre usciva pochissimo di casa, perché passava il tempo a studiare. Ieri sera non voleva venire perché, a detta sua, era stanca morta. Io non insistevo mai, però mi dispiaceva vederla poco. Anche lei abitava a Pieve, facevamo pure recitazione assieme (eh già! Io recito, poiché è il lavoro che io vorrei fare per tutta la vita) era un anno più piccola di Matty ed io ed eravamo andati nella stessa scuola elementare e media. Noi eravamo il gruppo degli svitati nella nostra vecchia scuola. Ora che le nostre strade si erano separate a causa delle diverse scelte di indirizzo (io e Matty andavamo ad un artistico, mentre lei al classico), ci vedevamo ancora meno.
Aveva i capelli lunghi e castani, mossi, ma tenuti sempre legati con un muccio o trecce. Quella volta aveva un muccetto. Gli occhi color cioccolato, il viso leggermente allungato, alta e snella, forse fin troppo alta e snella, aveva un fisico da modella. A volte la invidiavo e non poco. Era veramente carina!
-         Matt!- sbottò una volta arrivata a noi. Probabilmente non si era accorta di me, perché mi aveva sorpassata senza degnarmi di uno sguardo. Doveva essere veramente infuriata.
-         quale parte di “non ti muovere” non ti era chiara?!- urlò. Matt fece finta di pensarci.
-         “non” “ti” e poi “muovere”- disse contando le parole con le dita. Io mi trattenni dal ridere.
-         Non fare il furbo con me! Questa situazione è già abbastanza stressante, se poi tu e il tuo amichetto vi mettete anche a scorrazzare in giro per la città mentre sto facendo la spesa, incuranti del fatto che qualcuno vi possa ri... Ciao Iris!!!- mi salutò lei con un’energia che quasi mi spaventò.
-         Ciao Mary.- la salutai stranita.
-         C-che... che... che fai qui?- mi domandò mettendosi davanti a Matt come se bastasse perché io non lo vedessi più.
-         Dovevo prendere mio fratello.-
-         Ah! Ma che coincidenza io... io invece dovevo prendere, questo mio amico, Mat... Mark! Sì! Mark! Che come puoi vedere fa cosplay ed oggi si è vestito da Matt! è uguale vero?- cercò di mentire, ma io incrociai le braccia ed alzai un sopracciglio.
-         Mary, so che lui è Matt.- dissi io semplicemente.
Mary rimase un momento interdetta e poi si mise a piagniucolare in modo sclerato.
-         Scusami Iris! Non volevo mentirti! Ma non sapevo come spiegartelo! Io... io non ho la minima idea di come lui e Mello siano finiti qui!-
-         C’è anche Mello?!- esclamai sorpresa.
-         Sì... è fuori a mangiare la cioccolata perché non aveva voglia di entrare.- mi disse con un tono quasi esasperato.
Proprio in quel momento vidi arrivare i miei due eroi che tenevano dalle braccia il mio fratellino che si dimenava invano. Cavolo! Mi ero dimenticata di avvertirli!
-         Ecco qui tuo fratello. Ora possiamo andare?- domandò speranzoso Light.
-         Ehi! Ma che ti prende, spilungone dei miei stivali! Stavo giocando una partita! Iris, che cavolo di amici svitati hai?!- sbottò David stizzito.
-         Lasciatelo, aveva il mio permesso.- dissi io.
-         Cosa?!- esclamarono Light ed Elle lasciando la presa e David ne approfittò per sgattaiolare via.
-         Tutta questa lotta per portarlo da te e poi ci dici che aveva il tuo permesso?!- sbottò Light togliendosi gli occhiali da sole. Pure Elle si levò cappuccio e occhiali.
-         Devo ammettere che sono daccordo con Light.- disse Elle con tono atono che velava, però, un lieve accenno di irritazione. In quel momento Mary saltò come un grillo urlando pazzamente.
-         Non ci credo! Light ed Elle! Light ed Elle! Sono proprio Light ed Elle!- disse lei continuando a saltellare. I due diretti interessati la guardarono a dir poco straniti, forse li stava addirittura spaventando. Mary si calmò e gli porse solamente la mano.
-         Piacere! Mary Stewart! Sono una vostra grandissima fan... o meglio... Tua grandissima fan, perché scusami Light, ma ti odio.- disse Mary. In effetti lei era una pro Elle convinta. Non sopportava proprio Light.
-         Buona a sapersi.- disse solamente Light rimettendosi gli occhiali da sole. Mary diede un’ occhiata al loro abbigliamento.
-         Ma come li hai conciati?- domandò lei. Non riuscivo a capire se fosse esterrefatta oppure affascinata.
-         Era per non farli riconoscere da mio fratello.- dissi io. Mary mi si avvicinò all’orecchio e mi bisbigliò.
-         Sono sexy da far paura-
-         Grazie.- dissero loro. L’avevano sentita?! Che udito da paura!
-         Ehm... Elle?- domandò ad un tratto Matt. Elle si voltò verso il suo interlocutore.
-         S-sei veramente tu?- chiese il rosso stupito. Effettivamente non poteva essere altrimenti. Alla Wammy’s House nessuno aveva mai visto in faccia Elle, se non Mello mi sembra, quindi per Matt doveva essere un grosso shock trovarselo davanti.
Aveva davanti l’unica ragione per cui lui era stato scelto, il miglior detective del mondo, il sogno di ogni bambino della Wammy’s.
Elle si portò il pollice alle labbra e lo squadrò dalla testa ai piedi.
-         Matt, giusto?- disse riconoscendolo. Matt annuì e gli porse la mano.
-         È un vero onore conoscerti! Io non pensavo di vederti più! Io... sapevo che tu eri morto! Ormai non ci speravo più! Invece sei qui! È... è... non so che dire! È strepitoso!-  Elle sorrise e gli strinse la mano.
-         È un onore anche per me.-
Io non ci capii più niente. Se Matt sapeva che Elle era morto, allora significava che proveniva dalle puntate dopo la 25. Ma allora perché invece Light, Elle e Ryuk provenivano da tempi dell’anime diversi? Oh! Che casino!
Ad un tratto i miei pensieri vennero interrotti da un ragazzo che, a passo furioso, si avvicinò a noi e si rivolse a Mary furibondo.
-         Ma quanto cazzo ci state mettendo? Io sto schiattando la fuori! In più c’è la gente che quando passa mi fissa ed io odio essere fissato! Inoltre ogni tanto arrivano dei ragazzi che passano e mi sfottono per come mi vesto! Non gli ho ancora sparato solo perché l’ho promesso a te!- disse mostrando il pugno. Oh mio Dio! Era veramente lui!
Capelli biondi, a caschetto, lisci, con una frangia che arrivava a sfiorare dei gelidi occhi color del ghiaccio. Viso dai lineamenti duri, caratterizzato da una cicatrice che ricopriva la parte sinistra della faccia e proseguiva sulla spalla. Vestito con un gilet color cioccolato fontente, che gli scopriva la pancia muscolosa, fino all’imbelico. Al collo un rosario d’oro. Pantaloni in pelle lucida, aderenti e stivali neri con un piccolo tacco.
Era senza dubbio lui... Mihael Keehl...Mello!
Mello sentì di essere fissato, non solo da me, ma pure da Light ed Elle. Quindi si voltò.
-         E questi altri svitati chi s...- ma si interruppe vedendo Elle. Eh già! Mello lo doveva aver conosciuto dal vivo, perché lo riconobbe subito.
-         Elle?!- domandò esterrefatto. Elle sorrise ed annuì. Mello gli strinse la mano felicissimo di incontrarlo. Non potevo crederci! Mello stava sorridendo! E non in modo pazzo come faceva di solito! Sul suo volto c’era vera e propria felicità!
-         Non posso credere di rivederti! Io... Io ti credevo morto! Non posso crederci! Io... credevo che non ti avrei mai più rivisto.-
Elle sorrise.
-         E invece eccomi qua.- i due sciolsero la tretta di mano.
-         Cavolo! Non me lo aspettavo proprio...-
-         Siete cresciuti tutti e due vedo.- disse Elle osservandoli. Effettivamente dovevano essere più grandi di sei anni rispetto a come se li poteva ricordare Elle. I due ragazzi arrossirono. Era incredibile quanto fossero mutati di comportamento, con l’arrivo di Elle! Io sapevo come si comportassero di solito, sopratutto Mello e... Ora sembrava un’altra persona. Ad un tratto Mello si voltò verso Light, seguito da Matt.
-         Ah! Ma c’è anche Yagami... o forse dovrei dire Kira?- disse con tono minaccioso. Ecco! Ora era tornato Mello.
-         Lo sapete già?- domandò Elle.
-         Ci siamo letti tutto il manga.- rispose Matt.
-         In sole due ore! È un record!- esclamò Mary.
-         Cavolo!- dissi io stupita.
-         Ci conosciamo?- disse invece Light indifferente, levandosi nuovamente gli occhiali da sole. Poverino... non sapeva ancora con chi avesse a che fare.
-         Direi di sì.- disse Matt scrocchiandosi le nocche. Ahia! La vedevo brutta.
-         Ricordi quella puttanella di Kiyomi Takada?- disse Mello avvicinandosi a Light che rimase fermo ed impassibile.
-         Allora?- domandò atono.
-         A causa sua io mi sono beccato un infarto e Matt non so quante cazzo di pallottole! Per ordine tuo...- disse ancora ormai a pochi centimetri dal volto di Light che iniziò a sudare freddo.
-         Che vuoi? Delle scuse?- domandò
-         No...- in quel momento Mello gli tirò una ginocchiata (potete crederci?) nelle parti basse e Light si piegò in due dal dolore. Io rimasi esterrefatta mentre Mary scoppiava dal ridere ed Elle si tratteneva dal farlo.
-         Ma questo è meglio!- disse in fine Mello dandosi il cinque con l’amico. Light era a terra agonizzante. Non seppi se ridere oppure aiutarlo... decisi per la seconda opzione. Mi chinai verso di lui e cercai di farlo rialzare. Continuava a gemere di dolore. Mi faceva sempre impressione vederlo soffrire fisicamente. Mi ricordava la puntata finale. Uuuhhh... che brividi.
-         Tutto bene?- domandai.
-         Che cazzo di domande mi fai? Quello mi ha castrato!- sbottò Light, causando una marea di risate da parte di Mello, Matt e Mary. Pure Elle non si trattenne ed iniziò a sghignazzare.
Lo presi per un braccio e lo aiutai ad alzarsi. Light continuava a tenersi le parti basse, dolorante. Mi faceva veramente una strana impressione vederlo così.
-         Va meglio?- domandai.
-         Vuoi metterci del ghiaccio tesoro?- domandò con scherno Matt, causando una risata collettiva da parte di Mello e Mary. Light ringhiò indignato.
-         Daccordo! Sentite io opterei per uscire un momento e cercare di chiarire la situazione pacificamente.- dissi io. In effetti c’erano molte cose da chiarire e non parlavo delle loro faccende private.
-         Pacificamente? Ma lo sai quello che ci ha fatto?!- sbottò Mello.
-         Sì, lo so, ma infatti non mi riferivo a quello.-
-         E a cosa ti riferivi?- domandò Matt.
-         Al fatto che qui stanno comparendo tutti di personaggi di Death Note e noi non abbiamo la minima idea del come e del perché.-
A quella mia frase i ragazzi si scambiarono degli sguardi interrogativi ed e acconsentirono. Li feci uscire mentre io andavo a recuperare mio fratello, visto che sicuramente  avrebbe riconosciuto Mello.
David continuava a fare storie e non si decideva a mollare il videogame e proprio mentre stavo per perdere la pazienza ecco che arrivò Matt ad aiutarmi.
-         Ho saputo che hai un 3DS! Mi farebbe piacere vederlo.- gli disse. David si illuminò e si diresse a velocità razzo verso l’uscita seguito da noi due.
-         Come facevi a sapere che mi serviva aiuto?- gli domandai.
-         Nei dieci minuti che ho giocato con tuo fratello ho capito che tipo è, sapevo che avrebbe fatto i capricci così sono rientrato e ti ho dato una mano.-
-         Ah! Beh grazie!- dopo tutto lui era un erede di Elle.
Una volta uscito, Matt camminò davanti a noi insieme a mio fratello, tenendolo impegnato mentre noi discutavamo della situazione, con la promessa che dopo gli avremmo dovuto fare tutto il resoconto dettagliato, ma comunque a lui non sembrava dispiacere, era veramente preso dall’illustrazione di mio fratello sul Nintendo 3DS.
Ci fermammo in un parco giochi li vicino. Matt e David rifugiati in una casetta per bambini e noi “adulti” su delle panchine a discutere.
Non appena si sedette, Elle si levò immediatamente gli anfibi ed iniziò a massaggiarsi i piedi. Si era rifiutato di mettersi le calze. Chissà che dolore!
-         Quindi mi stai dicendo che anche da Matty sono apparsi dei personaggi?- mi domandò Mary.
-         Esatto! Ryuk e BB.- dissi io.
-         BB... intendi Beyond Birthday? - domandò Mello.
-         Sì, esatto.-
-         Porca troia! Ho sempre sognato di incontrarlo! È il mio idolo!- disse Mello. Effettivamente era lui che teoricamente aveva scritto la storia di Another Note ed anche nel libro lui esprimeva la sua stima nei confronti di BB. Come risposta all’ affermazione di Mello, Elle inarcò un sopracciglio.
-         E quindi? Avete capito il motivo della loro presenza?- domandò Mary.
-         Beyond sostiene che derivi dal fatto che quest’anno non ci siamo addormentati alla serata.- risposi
-         E avete capito come farci tornare indietro?- domandò Mello.
-         Proveremo a rifare la serata, stasera stessa e vedremo che cosa succederà, solo che al momento c’è un’altra cosa che mi preoccupa.-
-         Spara.- disse Mary.
-         Se sono apparsi anche da te, che non hai partecipato alla festa, allora come può essere possibile che la causa sia proprio la serata?-
-         Questo è vero.- ammise Light.
-         Tu ieri sei sicura che non hai fatto niente di strano?- domandò Elle a Mary.
-         Sono sicurissima! Una volta uscita da scuola, sono tornata a casa ed ho dormito. Tutto il giorno e tutta la notte!-
-         Eppure dovrebbe esserci un nesso che vi accomuni, qualcosa che avete fatto e che ha causato la nostra apparizione.- 
-         Io invece sto pensando ad altro, una cosa che abbiamo in comune tutti e tre e non parlo della passione di Death Note... – dissi io. I ragazzi mi guardarono incuriositi – abitiamo tutti nello stesso paesino.- terminai.
-         È vero! È verissimo!- disse Mary.
-         Potrebbe essere successo qualcosa nell’area di Pieve.- dissi.
-         Tipo cosa?- domandò Mello.
-         Non lo so... ma c’è un dubbio che mi sta continuando a tartassare da quando ho visto te e Matt.-
-         Ovvero?-
-         Il fatto che possano essere apparsi altri personaggi in altre case.-
-         Giusto! Non ci avevo pensato.- disse Light
-         Ma dove potrebbero esserre apparsi oltre che nelle nostre case?- domandò Mary. Io e lei iniziammo a pensarci. Chi altro c’era nell’area di Pieve che era tanto fissato di Death Note quanto noi?
-         Alan!- esclamammo in coro.
-         Alan?- domandò Mello.
-         Sì.  Alan Pool, ha diciasette anni ed è un fanatico di fumetti e di videogiochi, in particolare però ama Death Note, si può dire che è un grandissimo fan. Solo che fa parte di un altro gruppo Otaku e quindi non partecipa mai alle serate mie e di Matty. Lo conosciamo perché fa recitazione assieme a me e Mary, inoltre andiamo sempre insieme ai raduni. È l’unico ragazzo che mi sembra abbastanza fissato di Death Note e che abita a Pieve. – spiegai
-         Allora dovremmo andare a controllare.- disse Light.
-         Sì! Andiamo seduta stante!- disse Mello.
-         Sono d’accordo anche io, ma prima possiamo fare una tappa a casa?- domandò Elle.
-         Come mai?- chiesi.
-         Perché non sopporto più di stare vestito così!-
Lo osservai bene. In effetti, per quanto stesse bene, non sembrava proprio a suo agio in quelle vesti.
 
Una volta arrivati a casa, Elle andò a nascondersi in bagno per cambiarsi, mentre mio fratello trascinò Matt in camera sua per fargli vedere la Nintendo Wii e a Mail non sembrava dispiacere. Già che c’era, pure Light si andò a cambiare, in camera mia lui.
Io rimasi in sala con Mary e Mello.
Dopo poco tempo Light ed Elle erano tornati i soliti.
-         Oh! Adesso sì che ti riconosco Ellino!- disse Mary. Elle inarcò un sopraccicglio a causa del soprannome.
Io andai in camera di Davide per annunciargli che lo avrei lasciato momentaneamente a casa da solo, la risposta che ricevetti da Matt mi lasciò interdetta.
-         Lo dobbiamo lasciare per forza da solo? Non posso tenergli compagnia?-
-         Ehm.. no, dobbiamo fare QUELLA cosa che ti ho detto sulla corriera. – gli ricordai.
-         Beh... posso aspettare qui e tenere compagnia a David. Poi mi racconterete dopo!-
Io lo osservai confusa.
-         Non è che lo stai facendo solo perché abbiamo la Wii, vero?-
-         No! Certo che no! È anche per la play station 3 e per la Xbox 360!-
Matt e David si diedero il pugno. Ok! Si erano trovati!
-         Va bene... Allora lo vado a dire agli altri... a più tardi allora!-
 
Uscimmo di casa ed andammo verso Pieve Alta. Mello non si era lamentato della scelta di Matt, aveva solamente commentato con un “classico”.
Dopo pochi minuti fummo in piazza. La casa di Alan era lì vicino. Citofonammo nel piccolo condominio ed attendemmo.
-         Sì?- domandò una voce, era la madre di Alan.
-         Salve signora Pool! Siamo Iris e Mary, vorremo parlare un momento con Alan.- dissi io.
-         Oh! Mi dispiace, ma Alan sta male. È tutto il giorno che non esce da camera sua, dice che ha mal di stomaco.-
-         Davvero? Ah! Che peccato! Dovevamo dirgli una cosa molto importante...-
-         Ah... beh, potete sempre dirlo a me e poi lo riferirò ad Alan.-
-         Mi dispiace signora, ma è una faccenda molto complicata e la possiamo dire solo a lui.- dissi io. Era una scusa banale, ma era l’unica che mi venisse in mente in quel momento. La signora rimase un momento in silenzio e senza dire niente ci aprì il portone e noi entrammo. Arrivammo alla porta della casa di Alan, sua madre ci stava aspettando sulla soglia. Non appena notò Elle, Light e Mello noi le raccontammo che erano nostri amici cosplayer, era l’unica spiegazione logica che potevamo darle e lei ci credette sulla parola.
-         È successo qualcosa di grave?- ci chiese preoccupata.
-         No signora! Assolutamente no! Stia tranquilla, non staremo molto e non lo disturberemo troppo.- dissi io sorridendo. Avevo avuto altre occasioni di parlare con la madre di Alan, andavamo abbastanza d’accordo. Così mi sorrise e ci fece accomodare.
-         Non so se accetterà di ascoltarvi, è tutto il giorno che mi evita e che sta chiuso in camera, all’inizio mi era sembrato che mi nascondesse qualcosa, ma forse è solo una sensazione mia.-
Quella sua affermazione ci insospettì. Cosa poteva nascondere? Dei personaggi forse?
Arrivammo alla camera di Alan e la madre bussò alla porta.
-         Alan! Ci sono visite!-
-         Mamma? Ehm... ora non me la sento di vedere nessuno!- disse Alan da dentro la sua stanza.
-         Sono Iris, Mary ed altri tre loro amici, dicono che hanno da dirti una cosa molto importante! Dovresti venire sai? Questi tre ragazzi si sono vestiti da quei cartoni animati che ti piacciono tanto e sono uguali!-
Feci per correggerla, ma ci pensò già Alan.
-         Anime, mamma! Sono anime!-
-         Sì, sì, va bene! Comunque dacci solo un occhiata! All’inizio ho addirittura pensato che fossero loro! Mi sono presa un colpo!-
Light, Elle e Mello si lanciaro delle occhiate divertite. Sentimmo da dentro alla camera di Alan diversi rumori e dopo poco tempo, aprì uno spiraglio della porta e ci guardò. Non appena incrociò lo sguardo di Light, Elle e Mello, sgranò gli occhi riconoscendoli.
-         Mamma, potresti lasciarci soli un attimo?- domandò Alan. Sua madre lo guardò sospresa, ma acconsentì.
-         Siete stati fortunati. Non me l’aspettavo!- disse prima di andarsene. Una volta sparita dietro al corridoio, Alan aprì del tutto la porta.
Alan era un bel ragazzo, aveva i capelli corti e riccioli, di colore castano chiaro, gli occhi color nocciola e il viso leggermente allungato. Aveva un fisico slanciato e muscoloso, ma non esageratamente, una giusta via di mezzo. Indossava una maglietta grigia a maniche corte e dei jeans blu scuoro.
In quel momento ci fissò uno ad uno.
-         Entrate!- ci ordinò. Noi obbedimmo ed Alan ci chiuse la porta dietro. Ci andammo a sedere sul suo letto, mentre ci guardava sconvolto.
-         Non posso crederci che ci siate anche voi! Oddio mio! Ci siete tutti!- esclamò lui. Quindi era palese che anche da lui ci fossero dei personaggi.
-         Quasi tutti!- precisai – a casa mia c’è anche Matt e a casa di Matty ci sono BB e Ryuk.-
Alan si sedette sulla sedia della scrivania sconvolto.
-         Dio esiste...- sussurrò.
-         Quindi... pure da te è... arrivato qualcuno.- disse Mello. Non era una domanda. Alan si illuminò.
-         Oh! Certo che sì! Vado a prenderveli!- disse alzandosi e dirigendosi al centro della stanza dove stava una corda che pendeva da una botola sul soffitto. Non l’avevo notata prima.
-         Non sono pupazzi, sono persone.- disse Light leggermente indignato. Ad un tratto sentimmo qualcosa provenire dal soffitto. Un urletto acuto, sicuramente di una ragazza, decisamente fastidioso.
-         Liiiiiiight!!!!- aveva urlato. Era una vocina familiare, molto familiare.
A quell’urlo, vidi Alan bloccarsi.
-         Oh no...- disse. In quel momento, la botola si aprì di scatto, facendo uscire una scala che colpì in pieno Alan. Ci alzammo tutti per vedere se stesse bene. Fortunatamente si rialzò massaggiandosi la testa, dolorante.
Dalla botola, uscì una testolina bionda, caratterizzata da due codini alti.
-         Aaaahhhh!!! Light!!! Amore mio!!!- urlò scendendo. Era una ragazzina minuta, vestita con un abitino gothic lolita che le scopriva le gambe snelle fino a metà coscia, forse anche più in su. Il corpetto nero delineava la fisicità snella della ragazzina. Indossava delle calze lunghe, tenute su da dei provocanti reggi calze e delle scarpe col tacco vertigginoso. Infine portava dei guanti lunghi fino a metà braccio. Non poteva essere che lei, Misa Amane.
Nel vederla, Light sbiancò.
-         No! Non può essere! Anche qui no!- la giovane modella gli saltò al collo facendolo ricadere all’indietro sul letto.
-         Oh! Che bello che anche tu sia qui! Non ce la facevo più a stare in compagnia di quel maniaco che mi guarda le tette e di quell’altro musone buono a nulla!- disse con quella vocina trapana timpani. Effettivamente era ancora più fastidiosa dal vivo. Come faceva Light a sopportarla?
-         Ehi! Io non ti ho mai guardato le tette!- si giustificò Alan, imbarazzato.  Misa si voltò e lo fulminò con lo sguardo.
-         Sì! Certo!- sbottò sarcastica. Light la allontanò delicatamente e si rialzò assiame a lei. Io e Mary la guardammo stupite.
-         Misa!- esclamai. La ragazza si voltò sorridendo – Non sapevo che tu fossi così.... bassa.- ammisi infine. Ormai mi ero abituata a quelle apparizioni, inoltre di Misa non mi importava molto, quindi la cosa che mi sconvolse di più era di vederla così nana!
-         Bassa?! Ma come ti permetti? Io sono alta ben 1,52! Sono perfetta!- sbottò indignata. Io e Mary ci fissammo, io nel mio bel 1,67 e lei nel suo  1,70.  Ah beh! Forse per una giapponese era perfetta.
Ad un tratto mi venne in mente la frase che aveva detto prima.
-         Chi sarebbe il musone buono a nulla?- domandai.
Subito dopo, vidi scendere da quelle stesse scale, un altra persona. Aveva i capelli chiari, talmente chiari da sembrare bianchi, la pelle candida e vellutata, era vestito con un pigiama bianco, il viso era bello, con un accenno infantile nei lineamenti delicati. In contrasto con quel corpo bianco latte, i suoi occhi erano due pozzi neri che ci fissavano inespressivi.
Arrivò in fondo alle scale e ci guardò arricciando con un dito una ciocca di capelli color panna. Era lui... Nate River... Near.
Automaticamente mi si sciolse il cuore a vederlo. Near mi era da sempre piaciuto, ricordandomi un tenero cucciolotto bianco. Era tenerissimo! Anche se di comportamento era tutt’altro.
-         Near!!!- urlammo io e Mary correndogli incontro. Il ragazzo continuò a fissarci inespressivo. Mi venne voglia di abbracciarlo, ma i suoi occhi mi congelarono all’istante, lo stesso valse per Mary. Rimanemmo comunque a fissarlo intenerite. Nenache mi toccava il fatto che teoricamente lui era più grande di noi. Somigliava tanto ad un bambino.
-         Oh! Che bello vederti! – dissi io.
-         Sei ancora più tenero dal vivo!- disse Mary.
-         Tenero?- domandò inarcando un sopracciglio. A quella frase Mello scoppiò a ridere.
-         Tenero lui?! Ahahahahahah! Oh buon Dio! Ahahahahah! Non respiro!- Mello si accasciò sul letto tenendosi la pancia, con le lacrime agli occhi dal ridere. Cavolo quanto era esagerato!
-         Vedo che ci sei anche tu Mello.- disse Near atono. Mello si ricompose cercando di smettere di ridere.
-         Sì, esatto!- rispose con un sorrisetto di sfida al quale Near non ricambiò, voltandosi a guardare il ragazzo dai capelli neri e la schiena incurvata che lo stava guardando con un lieve accenno di sorriso. Nell’incrociare quegli occhi neri, anche Near sorrise lievemente. Che tenero quando sorrideva!
-         Non pensavo di incontrarti qui, Elle.- disse Near.
-         Io dopo un po’, lo avevo immaginato.- rispose invece Elle avvicinandosi all’albino. I due si strinsero la mano. Quanto erano TENERIIIIIII!!!! (d’accordo, stavo impazzendo). Ad un tratto Elle alzò lo sguardo da Near e guardò Alan.
-         Scommetto che nemmeno tu hai la minima idea di come siano apparsi Near e Misa, vero?- gli domandò. Alan scosse il capo.
-         Assolutamente no!- disse.
-         Benissimo...- continuò Elle – allora stasera siete invitati a casa di Mattew per rifare la loro serata di Death Note e vedremo se basterà a farci tornare a casa.-
Annuimmo tutti quanti.

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Capitolo 8
*** Tentativo ***


Ciao a tutti, sono Night Fury. Vi chiedo scusa per avervi fatto attendere così tanto, ma l'ispirazione non si decideva a venire, inoltre ho avuto molti problemi con il fattore "tempo libero". Spero di scrivere il prossimo capitolo in un tempo più breve e spero che anche questo schifo vi piaccia XD (forse non è uno dei miei capitoli migliori, ma lascerò giudicare voi :3 ). Vi chiedo ancora scusa e spero di non deludervi più!
Detto questo ora mi rintano nel mio antro di solitudine e depressione (?) e vi lascio questo capitolo :D 

P.S ringrazio ancora chi mi segue e chi mi recensisce :D Grazie a tutti voi che mi date una ragione in più per scrivere <3





Capitolo 8: tentativo
-         Davi, ti lascio dei soldi se per caso volessi la pizza oppure c’è la cena nel forno, devi solo accenderlo.- dissi io dalla soglia della sua camera. David stava ancora giocando alla play
-         Che c’è nel forno?- mi domandò.
-         Bastoncini di pesce.-
-         Allora mi prendo la pizza. Sono giorni che li mangio, non ne posso più.-
-         Va bene. Per qualunque problema, io sono da Matty.-
-         Mamma lo sa che rifate la serata? Di solito non te la fa fare se ci sono io a casa.-
-         No, la mamma non lo sa, ma se proprio glielo vuoi dire, fallo. Non mi frega.- poteva anche dirglielo, i guai li avrei passati il giorno dopo, ma quella sera dovevo aiutare i miei amici a tornare a casa, nient’altro importava. David mise un  momento in pausa e mi guardò negli occhi, come per cercare capire qualcosa. Poi fece spallucce e tornò al suo videogame.
-         Non lo dirò a mamma. Non ci guadagnerei niente a farti mettere in punizione.- disse lui infine.
-         Beh, grazie.- dissi io. – allora io vado. Mi raccomando! Vai a letto ad un orario decente, ti chiamo io per dirti quando devi essere a letto e non accetto storie, ricordati che dalla casa di Matty riesco a vedere se le luci sono ancora accese o spente.-
-         Fai come vuoi.-
Chiusi la porta e mi diressi verso l’ingresso. Mi dispiaceva lasciare David da solo, già risentiva dell’assenza dei genitori, non volevo che soffrisse anche della mia assenza... ma dovevo farlo per Light, Elle e tutti gli altri...  Mi sarei fatta perdonare.
Light ed Elle mi aspettavano davanti alla porta, insieme alle due borse dove stavano tutti i gadget.
Le presi ed uscimmo. 
In poco tempo arrivammo davanti al cancello della villa di Matty, dove ci stavano aspettando Mary, Matt, Mello, Alan, Near e Misa. Matty non sapeva ancora del loro arrivo, ma sicuramente non gli avrebbe dato fastidio.
-         Accidenti che bella casa.- commentò Misa mentre io citofonavo. Matty aprì subito il cancello e noi entrammo.
-         Il tuo amico fa il modello?- chiese ancora la ragazza.
-         No, ha solo gli zii molto ricchi.-
Attraversammo il giardino e Matty ci aprì la porta rimanendo di stucco vedendo gli altri personaggi.
-         Ehi Matty! Ci siamo moltiplicati...- dissi io entrando, seguita dagli altri che gli passarono davanti salutandolo, mentre lui era pietrificato.
-         Ehm.. Iris!- mi richiamò afferrandomi per un braccio – dirmelo prima no?-
-         Scusa, me ne sono dimenticata.- dissi io sorridendo. Matty mi fece il verso.
-         Me ne sono dimenticata! Certo perché è una cosa talmente banale da dimenticarsene!- mi rimproverò. Io sorrisi imbarazzata. Aveva ragione.
-         Ehi! Ma tu sei Beyond Birthday!- esclamò improvvisamente Mello. Ci voltammo verso di lui.
-         Ehi! E tu sei quel biondino che ha scritto la mia storia!- disse BB sorridendo. I due si strinsero la mano.
-         È un vero onore conoscerti BB, sei un grande! Provo veramente una grande stima per te!-  Senza preavviso, Beyond tirò verso di se Mello e lo abbracciò, lasciando tutti quanti basiti, compreso Mello che non ricambiò nemmeno l’abbraccio da quanto era stranito. Poi capimmo tutti il vero motivo di quell’azione. Beyond sorrise sadicamente ad Elle e disse.
-         Visto L? Anche i tuoi eredi trovano B migliore.-
-         Ehm, veramente non ho detto nie... Ah!- disse Mello che venne però interrotto da BB che lo stritolò lievemente, facendogli capire di dover stare zitto. Elle alzò gli occhi al cielo e si voltò dall’altra parte ignorando BB che lasciò andare Mello con un gesto di stizza.
Intanto andai a mettere tutti i miei gadget al loro posto nel tavolino, assieme a quelli di Matty.
-         Vedo che hai veramente molta roba.- disse una voce calma e profonda alle mie spalle. Io mi voltai e sorrisi vedendo Elle a pochi passi da me col pollice alle labbra intento ad osservare le statuine.
-         Beh, grazie! Death Note è la mia passione.- dissi io.
-         Posso chiederti cos’è che ti spinge ad essere tanto presa dalla nostra serie tv?-
Io rimasi un momento interdetta. Mi stava chiedendo perché fossi talmente appassionata... forse anche lui mi trovava una squilibrata. Decisi di dirgli comunque la verità.
-         I miei genitori litigano e il mio fidanzato mi ha mollata per un’altra. Sto passando un brutto periodo e così per non soffrire mi aggrappo alle cose che mi piacciono.- ammisi.
-         Una specie di autodifesa diciamo.-
-         Sì, diciamo di sì.-
-         Lo sai che non potrai rifugiarti per sempre nel nostro mondo. Sono due mondi diversi, tu hai il tuo ed io il mio. Non puoi rifugiarti nel mio, come noi non possiamo stare nel tuo. –
Io ascoltai le sue parole. Aveva ragione... come sempre dal tronde, ma... come facevo a vivere nel mio mondo se era talmente brutto e triste?
-         Il tuo mondo è molto più bello del mio.- dissi io.
-         Dici davvero? Un mondo dove i criminali muoiono per arresto cardiaco ogni giorno, dove innocenti agenti della polizia e dell’FBI muoiono per il volere di un ragazzino che si crede Dio? Cosa ci vedi di bello in questo mondo, perché se devo dirlo io non ci vedo nulla di bello.- disse lui. Analizai la questione dal suo punto di vista. Effettivamente non doveva essere un bel mondo, visto da lui. La gente moriva, lui stesso era destinato a venir assassinato. Dopotutto, per Elle non poteva essere altrimenti. Essendo un detective, la morte per lui doveva essere all’ordine del giorno, ma... c’era qualcosa che lo rendeva un posto meraviglioso, un posto migliore del mio. Qualcosa c’era. Sentii delle risate e mi voltai verso i personaggi di Death Note, che stavano ridendo e scherzando tra loro. Matt e Mello si stuzzicavano come loro solito, Near completava i suoi puzzle, Beyond e Ryuk discutevano dei nomi più assurdi che avessero letto e Misa stressava il povero Light che cercava di ignorarla. Automaticamente sorrisi e il mio cuore iniziò a battere felice. Ecco che cos’era che lo rendeva un bellissimo posto, ecco cos’era che mi faceva sempre sorridere e mi tirava su dai momenti più deprimenti. Mi voltai nuovamente verso Elle, che mi guardava paziente, con il pollice sulle labbra. Continuai a sorridergli e guardandolo negli occhi dissi.
-         Siete voi che lo rendete un posto meraviglioso.-
Elle mi guardò fisso negli occhi, senza un’ombra di emozione. Mi guardava intensamente come a cogliere quello che avevo detto. Poi si voltò verso gli altri personaggi e rimase a guardarli. Erano loro. Erano sempre stati loro ad avermi messo il sorriso sulle labbra. Il loro modo di fare, le loro avventure, i loro sorrisi, le loro battute. Erano loro che rendevano il mondo di Death Note migliore del nostro. Era la loro semplice presenza, anche nel nostro, a renderlo un posto migliore.
Vidi Elle fare un lieve sorriso che scomparve immediatamente, come era venuto.
-         Capisco il tuo punto di vista, Iris.- disse tornando poi a guardarmi – mi dispiace solo che dovremmo andarcene.- 
-         Già, anche a me.- dissi abbassando lo sguardo, lievemente rattristata.
-         Però è stata un’esperienza molto particolare.- aggiunse lui sorridendo –è stato bello averti conosciuta Iris.- disse infine porgendomi la mano. Io gli sorrisi e gliela strinsi.
-         Credimi, il piacere è tutto mio.-
 
Dopo poco tempo finii di sistemare i gadget e ci sistemammo in gran parte sul divanone e altri sulla poltrona o sul puff di Matty. Partì il primo dvd.
Fu strano vedere le reazioni dei Death Notati. Potete capire che Light fu leggermente preso nel guardare la prima puntata, probabilmente se fossimo stati nel loro mondo di manga, Light avrebbe avuto gli occhi a cuore per tutta la durata dell’episodio, ma dal tronde si sa quanto lui ami se stesso.
Con l’arrivo di Elle, Light iniziò a darsi una calmata, ringhiò più volte vedendo la scena di Lind L Taylor, mentre Elle sghignazzò divertito.
Alla morte di Raye Pamber e di Naomi Misora, Elle rimproverò Light, dicendogli che erano delle brave persone e che lui non doveva reagire così, persino BB disse che trovava Naomi una brava persona ed anche se lo avesse mandato in prigione non avrebbe voluto la sua morte, potete capire che Light se ne fregò altamente.
Man mano che l’anime andava avanti, i presenti iniziarono a dividersi in Team Elle e Team Kira.
Seduti più nella parte a destra del divano vi era il Team Elle, formato da Elle, Matt, Mello, Near e Mary.
Nella parte sinistra vi era il Team Kira, formato naturalmente da Light, Misa, Beyond Birthday e Matty.
Nel puff e nella poltrona vi erano i neutri, sarebbe a dire, io ed Alan nel puff e Ryuk spaparanzato sulla poltrona con un cesto di mele in mano.
Anche se il  puff era posizionato vicino alla parte destra del divano e avevo Elle a pochi centimetri da me. Era una cosa bellissima vedere Death Note assieme a loro, un’ esperienza unica ed irripetibile.
Dopo un po’ di tempo arrivarono gli zii di Matty che all’inizio vedendo i Death Notati si presero un colpo, ma poi Matty iniziò a spiegare che erano dei cosplayer venuti per la serata Death Note che avevamo rimandato ad oggi.
I suoi zii erano due persone per bene. La zia, di nome Vivian, aveva dei capelli corti, biondi e ricci, un viso gioviale e angelico, gli occhi castani e allegri. Lo zio, di nome Adres, aveva invece i capelli neri come la pece, abbastanza lunghi, ma non esageratamente, e lisci, gli occhi ce li aveva azzurri e aveva un viso simpatico e scherzoso.
-         Fiu! All’inizio avevo creduto che fossero i personaggi veri e propri!- disse Vivian.
-         No! Ma che dici! Come potrebbero essere loro?- disse Matty sorridendo.
-         Sì, hai ragione! Però ragazzi, i miei complimenti! Sopratutto quello che fa il Dio della morte!- disse avvicinandosi a Ryuk che la guardò stranito.
-         Accidenti! Mi hai fatto veramente paura! Ahahah! Ma come hai fatto a fare una maschera così realistica? Ahahaha! Attento a non scrivermi sul quaderno nero!-
-         Vedremo.- rispose Ryuk mangiandosi un’altra mela. La zia di Matty scoppiò a ridere, mentre Andres la trascinò via dicendole di lasciarci soli. Quello che non poteva capire Vivian era che Ryuk non stesse scherzando.
Dopo quella breve interruzione, continuammo a vedere l’anime.
Finalmente Elle capì il trucco che aveva usato Light per sfuggire alle telecamere e stranamente gli fece i complimenti, poi però quando vide lo sclero da parte di Light dopo che si era presentato a lui, Elle iniziò a sghignazzare soddisfatto, cosa che diede molto sui nervi a Light.
Arrivò il momento del secondo Kira ed Elle quando vide che si trattava di Misa e che era arrivata a Kira prima di lui, credo che si fosse leggermente demoralizzato perché lo vidi abbassare lo sguardo e schiaffeggiarsi una mano in fronte quando Misa si alzò dal divano urlando
-         Quella sono io! Hai visto Light! Sono famosa anche qui!-
-         Come ho fatto a farmi battere da quella?- disse lui sussurrando tristemente. Ricevette un “pat-pat” da Matt di conforto.
Poi ci fu la scena del cellulare di Misa e lì Matt e Mello fecero i complimenti ad Elle tirandogli pacche sulla spalla e amichevoli gomitate e il diretto interessato rispose con un sorrisetto sornione. 
Dopo quello ci fu la reclusione di Misa, Light e Soichiro Yagami. Potete capire che Misa iniziò a sclerare come una disperata, urlando ad Elle.
-         Ryuzaki! Sei un pervertito! Ma come ti permetti a trattare Misa-Misa così? E poi perché solo io con la camicia di forza?- sbottò.
-         Precauzione.- rispose solamente lui senza degnarla di uno sguardo.
-         Precauzione?! Una ragazzina indifesa come Misa Misa, trattata così? Ammettilo! Sei un schifoso pervertito! Non è vero Light? Diglielo anche te!- non appena Misa lo chiamò in causa, Light prese un cuscino e se lo sbatté in faccia, pur di non starla a sentire. In effetti quando urlava con quella vocina era una vera tortura per i timpani.
-         Come fa ad essere uno dei tuoi personaggi preferiti?- domandai ad Alan, poiché lei era apparsa in camera sua.
-         Semplice, è sexy.-  mi rispose lui con una faccia da furbino. Io inarcai un sopracciglio e gli tirai una cuscinata in faccia.  Intanto Misa continuava con quella tiritera e ormai tutti avevamo gli occhi fuori dalle orbite, soprattutto Mello che aveva addirittura un tic all’occhio.
Ad un tratto qualcosa attirò la nostra attenzione. Un ringhio esasperato. Ci voltammo tutti verso il lato sinistro del divano, dove un a dir poco incazzato Beyond Birthday si era appena alzato.
-         Porca di quella troia, Misa! Ce la fai a tapparti quella merda di bocca e startene seduta?! Porco *** ! Non ce ne fotte un cazzo di come ti tratta L, anzi, se ti avesse cucito quella boccaccia una volta per tutte, avrebbe fatto un favore a tutto il mondo! Ora poggia le chiappe sul divano e sta zitta se no ti trancio la lingua! E giuro che lo faccio!-
Naturalmente non scherzava e Misa se ne accorse, visto che sbiancò ed obbedì senza proferire parola. Automaticamente partì un applauso da parte di tutti, anche Elle gli applaudì, ma BB ci ignorò totalmente e tornò a vedersi l’anime.
Dopo quella scena, ci fu tutto il casino escogitato da Elle per vedere se Light fosse Kira e lì Light si prese un colpo quando il padre gli “sparò” in fronte, e quando ci fu lo stacco delle regole, per la suspance, Light iniziò a sclerare.
-         Ma tu vuoi scherzare?! Chissene frega delle regole! Mio padre mi ha sparato!- sbraitò, mentre Misa continuava a tenersi le mani sugli occhi per non guardare “la triste fine di Light”.
-         Non preoccuparti, Dio. Magari fossi morto già lì, ma sopravvivi benissimo.- disse Mello. L’anime ripartì e Light si calmò quando scoprì che la pistola era caricata a salve, poi però fece il mazzo a Ryuzaki per aver ideato un piano del genere, urlandogli che si sarebbe potuto benissimo prendere un infarto.
-         Beh, tu a me con ogni probabilità mi farai prendere un infarto, quindi è il minimo.- rispose semplicemente lui. Era incredibile quanto fosse calmo nel parlare della sua morte. Dopo quella frase, Light stette zitto. Gli lanciò semplicemente un lieve sguardo indagatore quando ci fu la scena delle manette. In effetti in molti lo guardarono dubbiosi e lui capì subito i pensieri di tutti noi.
-         Non sono gay.- si giustificò e allora lo lasciammo stare.
Quando ci fu la scena della scazzottata tra Light ed Elle. I tre eredi rimasero a bocca aperta nel vedere quanto Elle sapesse combattere bene, mentre Light aveva già avuto conferma quella mattina della sua capacità di lottatore.
-         Capoeira L? Naomi Misora deve averti stupito parecchio.- disse invece BB osservandolo con il pollice alle labbra.
-         Era una brava agente.- disse solo Elle.
-         Solo un’agente?- lo continuò a stuzzicare B.
-         Se stai insinuando che tra me e lei ci fosse del tenero, ti sbagli di grosso.- e lì si chiuse la conversazione.
Dopo poco tempo arrivò la Youtsuba e tutto il casino del terzo Kira. Poi dopo l’arresto di Higuchi arrivò Light che riprese il possesso del Death Note e li erano cazzi amari ed Elle lo capì, perché improvvisamente divenne tutto rigido e strinse le mani sui jeans, come a reprimere qualcosa, paura forse?
Arrivò la scena del tetto, con Light ed Elle sotto la pioggia. Io adoravo quella scena. I due diretti interessati guardavano la scena con molta attenzione, soprattutto Elle. Poi quando lui gli asciugò i piedi mi venne quasi voglia di chiedergli come mai avesse voluto farlo, visto che era un dubbio che mi era sempre balenato per la testa, ma mi trattenni vedendo la sua espressione talmente concrentata e assorta in quello che stava guardando.
Infine ci fu la tremenda scena della morte di Elle. Non sapevo come avrebbe reagito a quella scena, forse sarebbe volato giù dal divano come quando sentì degli shinigami oppure se ne sarebbe fregato, come aveva sempre fatto. Ma Elle era imprevedibile e comunque non sarebbe stata una bella cosa per nessuno vedere la propria morte, ma Elle lo sapeva che era arrivato il momento, glielo si leggeva in faccia. Iniziò a mordersi freneticamente l’unghia del pollice, concentrato in quello che stava guardando. Gli occhi neri solitamente inespressivi erano lucidi e preoccupati. Lo vidi tremare. No! Sicuramente non avrebbe reagito bene.
Rem scrisse Watari che si accasciò a terra e premette il bottone per cancellare tutti i dati.
-         Basta! Fermate tutto!- disse Elle improvvisamente. No! Non stava reagendo bene, per niente. Matty si apprestò a mettere in pausa, ma BB gli afferrò il telecomando e lo guardò minaccioso.
-         Nella parte più bella? Te lo scordi!- disse perfido Light. Per una volta mi venne quasi voglia di picchiarlo.
Vidi Elle tapparsi la bocca con una mano, come a trattenere un conato di vomito. Stava reagendo malissimo. Dal tronde, come biasimarlo. Chi non inorridirebbe alla propria morte?
-         Beyond, ridagli quel telecomando!- lo rimproverai.
-         Tanto muoio anche io, dammi la soddisfazione di poterlo vedere crepare!- mi disse lui tenendosi ben stretto il telecomando. Avrei voluto strapparglielo di mano, ma... mettersi contro BB? Quello mi avrebbe strappato direttamente le mani.
Ormai non c’era nient’altro da fare. Il momento era arrivato. L’ultimo battito di Elle riecheggiò nella stanza e la visione del povero ragazzo che cadde dalla sedia inerme e di Light che lo prendeva al volo, straziò i cuori di tutti i team Elle presenti, mentre il diretto interessato era rimasto esterrefatto, con gli occhi sgranati e la bocca spalancata a guardare la tv. Non seppi decifrare la sua espressione, rabbia, stupore, paura, angoscia..? era così complicato capire che cosa gli passasse per la testa, ma in quel momento sapevo di sicuro che non c’era niente di positivo.
Si videro i vari ricordi della Wammy’s House e infine gli occhi di Elle che pian piano si chiusero, guardando come ultima cosa il ghigno malefico di Light...
-         Sei un bastardo!- urlò alzandosi Mello.
-         Ha ragione!- sbottò Mary.
-         Io ti adoro!- urlò invece Beyond cacciandosi letteralmente addosso a Light e (potete crederci???!!!!) mollandogli un improvviso bacio a stampo sulle labbra! Rimanemmo tutti schockati, mentre Matty lo trascinò via, Light si pulì la faccia disgustato e Misa iniziò ad urlare indignata. In pochi si accorsero di un ragazzo dai capelli corvini che si alzò dal divano per sparire dietro ad una porta lungo il grande corridoio di Matty.
Io fui una di quei pochi e lo seguii per assicurarmi che stesse bene.
Elle si era chiuso nel bagno ed io bussai delicatamente.
-         Elle, va tutto bene?- domandai preoccupata.
-         Vattene via.- disse con la voce leggermente tremante. Io sospirai.
-         Senti, so che sarà stato un grosso shock per te, ma è finito, era solo una puntata, ora non accadrà più, sai che Light è Kira, quando tornerai nel tuo mondo lo arresterai.-
-         Sto benissimo infatti, torna di là,  non ho bisogno di te, arrivo subito.-
Ero esitante, non sapevo che fare. Però capivo che lui in realtà stesse tutt’altro che bene e io dovevo fare qualcosa. Così mi decisi ed aprii piano la porta.
Elle era raggomitolato per terra, nascosto dietro la grande vasca da bagno di Matty. Mi avvicinai. Aveva il volto nascosto tra le ginocchia e stava tremando convulsamente. Quasi non lo riconoscevo.
-         Ti ho detto di lasciarmi in pace, non devi vedermi così.- disse lui con tono grave, senza alzare lo sguardo.
-         Che problema c’è se ti vedo così? È normale Elle.- dissi io per assicurarlo.
-         No, non è normale. Non è normale per me. Io non ho paura, io non sono debole.-
-         Eppure lo hai detto anche te a Light nella puntata numero 18. Sei un essere umano anche tu, che male c’è? Tutti hanno paura.-
-         Non io... io sono L. Io sono i tre più grandi detective del mondo. Io non ho paura, non posso avere paura. Non posso permettermi di essere un debole.-
Mi sedetti vicino a lui.
-         Essere deboli non significa avere paura, Elle. E poi hai appena visto la tua morte, credi che qualcun’altro reagirebbe in modo diverso vedendo la propria morte? Andiamo! Anche Mello e Matt reagiranno così, per non parlare di Light! Andiamo! Io dico che vomiterà! Scommettiamo?- dissi io cercando di tirarlo su di morale. Elle non rispose e rimase lì fermo immobile senza dire una parola. Io stetti lì ad aspettare paziente, quando alla fine disse.
-         Devi tornare di là, ti stai perdendo la serata e facendo così rovinerai tutto.-
-         Anche ieri sono andata più volte in bagno, che credi.- risposi.
Di nuovo il silenzio. Sapevo che Elle era introverso, sicuramente non mi sarei aspettata nulla di sentimentale da parte sua, ma a me stava bene così. Lo avrei aiutato lo stesso, portando molta pazienza.
-         Non ho bisogno del tuo aiuto.- disse imrovvisamente come se mi avesse letto nel pensiero.
-         Come?- domandai confusa.
-         Non mi serve il tuo aiuto o la tua pietà, so badare benissimo a me stesso. Non ho bisogno di nessuno.-
-         Di Watari ne avevi bisogno però.- non gliel’avrei data vinta. Elle alzò finalmente lo sguardo, ma se avessi saputo prima cosa mi avesse aspettato, avrei atteso a gioire. Elle mi fulminò, nei suoi occhi vidi una tale rabbia che rimasi shockata. Forse l’avevo sparata grossa.
-         Credi di poter minimamente essere paragonata a Watari? Cosa hai fatto tu per me? Watari mi ha salvato la vita, mi ha cresciuto, ha fatto di me quello che sono. Tu che cosa hai fatto? Mi hai detto chi è Kira, anche se non avessi voluto farlo visto e considerato che tu tifi anche per quel mostro. Quindi... credi di poter essere minimamente paragonabile a Watari? No. – ogni sua parola era una pugnalata al petto. La sua voce era sempre atona, ma insieme a quello sguardo era tagliente più di un bisturi e mi colpiva senza esitazione. Pur troppo, Elle era anche quello. Elle non aveva peli sulla lingua, diceva le cose come stavano, anche se facevano male. Non gli importava di calpestare i sentimenti altrui, lui era così, ma... io lo amavo lo stesso. Perché sì! Io amavo Elle! Era il personaggio che più adoravo! Forse ancora più di Light. Avrei fatto di tutto per renderlo felice, poiché lui, inconsapevolemente aveva reso felice me quando nessun’altro riusceva a farlo. Così incassai quelle parole e alla fine ebbi il coraggio di sorridergli gentilmente cosa che lo lasciò momentaneamente basito.
-         Sì, è vero, hai ragione. Io non sono come Watari e mi dispiace, però... sono tua amica e voglio che tu stia bene e anche se non accetterai il mio aiuto io voglio dartelo lo stesso.- mi alzai in piedi e gli porsi la mano, mentre lui mi guardava dubbioso. – non ti abbandonerò Elle, qualunque cosa accada, sarò sempre al tuo fianco anche quando tornerai al tuo mondo, te lo prometto. Ed io mantengo sempre le promesse. Il vostro futuro ora cambierà, sarà una storia tutta nuova ed io farò il tifo per te, non anche per Kira, ma solo per te. L! Il più grande detective del mondo. Il mio amico Elle Lawliet.- dissi sorridendo. Elle mi guardò e rimase in silenzio. Sul suo volto un’espressione indecifrabile, ma io attesi con pazienza, continuando a porgergli la mano.
Inaspettatamente, Elle mi strinse la mano e lo aiutai ad alzarsi.
-         Così ti reputi una mia amica.- mi disse lui portandosi il pollice alle labbra e guardandomi con curiosità. Sembrava essersi calmato.
-         Beh... tu per me sei un amico. Non so se tu vorrai accettare la mia amicizia, però tu per me sarai sempre un amico.- spiegai.
-         E quando tornerò nel mio mondo tu farai il tifo solo per me? Non è che ora lo dici solo perché Light non c’è?-
-         Dalla tua morte in poi, Light mi sta antipaticissimo, ritorna un po’ di simpatia solo quando ammazza la Takada. Mentre tu mi stai simpatico sempre, quindi credo che se devo scegliere tra voi due, sceglierei te. – dissi io sorridendo.
-         Non è del tutto stupido come ragionamento.-
-         Grazie.- almeno credo.
-         E va bene. Allora diciamo che sei mia amica.-  Per un attimo mi venne da piangere dalla gioia, ma poi pensai...
-         Scusa, non è che me lo dici come hai fatto con Light o con Misa, vero?-   Elle fece un lieve sorriso.
-         Mi conosci bene, ma dal tronde come biasimarti. Tranquilla, sono sincero questa volta. –
Cercai di trattenere l’ondata di felicità che mi percorse il corpo dalla testa ai piedi. Elle aveva detto che ero una sua amica! UNA SUA AMICA! Ed era sincero!!! Oh! Quello era il giorno più bello di tutta la mia vita!
-         D’accordo! Allora... amici?- chiesi porgendogli la mano.
-         Amici.- disse lui stringendomela. Ah! Che emozione! Sciogliemmo la stretta di mano ed Elle si voltò per tornare in sala. Ad un tratto venni pervasa da un forte senso di malinconia. Quella era l’ultima volta che avrei rivisto Elle... Andava bene essere sua amica, però... mi faceva veramente molta tristezza non rivederlo più se non nell’anime... così decisi di chiedergli un piccolo favore.
-         Elle...- lo chiamai ottenendo nuovamente la sua attenzione. – siccome, dopo stasera, non ci vedremo più, potrei, solo per questa volta... abbracciarti?- dmandai. Elle mi guardò un momento con fare dubbioso, portandosi il pollice alle labbra. Alla fine disse.
-         Sì.. non vedo perché no.- oh porca miseria! Dio esiste!!!
Timidamente mi avvicinai a lui che continuava a rimanere fermo immobile, con il pollice ancora alle labbra e l’altra mano in tasca. Sicuramente non aiutava, però stava fermo e mi lasciava fare. Gli circondai il bacino con le braccia e poggiai la testa sulla sua spalla. Chiusi gli occhi. Oh! Che momento divino... assolutamente perfetto. Il suo respiro regolare mi cullava dolcemente, il suo profumo mi innondava le narici e mi faceva perdere la percezione della realtà, come una vera e propria droga e mi piaceva tantissimo. La pelle del suo collo era calda e impregnata di quel dolce odore, mente i capelli neri scompligliati mi solleticavano il viso. Ad un tratto... il paradiso! Le sue braccia mi avvolsero improvvisamente, stringendomi ancora di più a lui. Non ero mai stata più felice in vita mia... Cavolo se abbracciava bene! Quelle sensazioni non le avevo mai provate con nessun’altro, nemmeno con Luke... Come faceva un solo abbraccio a farmi sentire come se fossi in paradiso?! Senza accorgermene iniziai a passare le mani su e giù per la sua schiena. Cercai di cogliere ogni minimo particolare che potevo percepire attraverso la sua maglietta bianca. I leggeri muscoli sulla schiena, la spina dorsale. Tutto! Volevo cogliere tutto quello che potevo.
Ad un tratto Elle portò le labbra vicino al mio orecchio.
-         Iris...- mi sussurro causandomi dei brividi che mi percorsero tutto il corpo. Oh! Quanto adoravo la sua voce melodiosa...
-         ...Dovremmo andare- continuò. Ripresi coscenza della realtà e a mio malincuore, mi separai da lui.
-         Ah! Sì giusto. Scusa.-  dissi cercando di nascondere il rossore che mi innondò le guance. Elle non disse altro e insieme ci avviammo nuovamente verso il salotto.
Era rimasto tutto come prima. Team Elle separato dal Team Light e neutrali sul puff e sulla poltrona. L’unica differenza era forse Light, con il colorito leggermente più pallido. Forse a causa del bacio improvviso di BB.
-         Tutto bene?- domandò Mary facendo sedere Elle che si rimise nella sua solita posizione.
-         Sì. Vediamo come se la caveranno i miei due eredi.- disse sorridendo a Mello e Near che gli restituirono il sorriso. Feci per sedermi sul puff, quando Elle richiamò la mia attenzione.
-         Iris, ti va di sederti qui?- mi domandò indicando un lieve spazio vicino a lui. Improvvisamente mi illuminai.
-         Ovvio!- dissi io sedendomi tra lui e Matt, che mi fece spazio, gentilmente.
Continuammo a guardare l’anime come se nulla fosse successo.
Elle ignorò il commento maligno di Near sul fatto che se non si riesce a completare il puzzle si è solo dei perdenti. Grande fortuna per Near che mentre vi era quella scena iniziò a rigirarsi la ciocca di capelli tra le dita con fare molto nervoso.
Light era sempre più assorto vedendo scene completamente nuove e inaspettate. Pure Elle era molto interessato, forse non vedeva l’ora di guardare la morte di Light.
Quando arrivò la prima scena con Mello diciannovenne, il commento di Near ci lasciò leggermente basiti.
-         Sicuro di non essere dell’altra sponda, Mello?- Mi trattenni dal ridere mentre Mello venne trattenuto da Matt, mentre stava per picchiare il povero Near.
-         Ma come ti permetti, brutto nano malefico?! Se vengo lì ti spacco la faccia! Stupido pupazzo di neve scolorito!- 
Dopo quella, non ci furono altre interruzioni, se non per Matt che ogni tanto si lamentava del fatto di essere apparso poco.
Volli guardare la reazione di Light alla morte del padre, ma... rimasi delusa vedendo che non glie ne fregava niente.
-         No, ma vedo che t’ importa molto di tuo padre!- sbottò Mary. Light la guardò inarcando un sopracciglio e poi la ignorò, cosa che la fece imbestialire non poco, ma si trattenne dallo tirargli un ceffone.
Con l’arrivo della Takada, Misa iniziò a sclerare come una forsennata, urlando e gesticolando a più non posso, contro quella che effettivamente odiavo anche io. Quando vide la puntata con Light e Takada che fecero la prima uscita insieme si arrabbiò talmente tanto che iniziò a piangere disperatamente. Effettivamente la capivo. Non doveva essere una bella sensazione scoprire di essere tradita dal proprio “fidanzato”. Mi alzai dal mio posto e la presi per mano.
-         Vieni.- le dissi portandola dal Team Elle. All’inizio gli altri membri mi fulminarono, ma quando la presi da parte per consolarla, decisero di non lamentarsi troppo.
-         Non capisco che cosa ci trovi in quella. Che cos’ha lei più di me? È una famosa modella, attrice e cantante? No! È solo una stupida conduttrice! Cosa ho di sbagliato?- disse tra i singhiozzi. Io le passai delicatamente una mano sulla chioma bionda, per tranquillizzarla.
-         Ti capisco, Misa... anche il mio ex fidanzato mi ha tradita per una troia... mi sono sentita come schiacciata.-
-         Esatto! È la stessa cosa!-  Ci abbracciammo per confortarci a vicenda. Che brutti ricordi!!! Dopo tutto, Misa non era male... era solo innamorata, un po’ stupida, ma innamorata.
-         Misa? Sei passata dalla parte di Elle?- domandò stranito Light accorgendosi solo dopo poco del spostamento di Misa (segno di quanto glie ne importasse di lei)
-         Non osare rivolgermi la parola! Tu e la tua Takada! Mi fate ribrezzo! Io ti merito più di lei! Perché mi tratti così? Non sono forse io la tua ragazza?- sbraitò lei. Elle si mise una mano in fronte esasperato.
-         Falla stare zitta, prima che BB reagisca.- disse notando l’occhio tremante di BB. Feci come mi era stato detto e cercai di calmarla.
Stranamente, per quasi tutta la durata della seconda stagione, Misa stette tra noi team Elle, piangendo ogni tanto sulla mia spalla quando vedeva le sdolcinatezze tra Light e Takada. Mi ricordava tanto come mi sentivo con Luke ed Helen... praticamente la stessa cosa.
Dopo un po’ arrivarono le fatidiche morti di Matt e Mello. Quando Matt vide la sua morte rimase un momento esterrefatto. Gli vidi gli occhi diventare lucidi e iniziò a tirare su con il naso. Stava piangendo. Automaticamente mi avvicinai a lui e gli poggiai una mano sulla spalla.
-         Tutto bene?- chiesi. Matt sbatté più volte le palpebre, come per risvegliarsi.
-         Ma, ma come...- iniziò a balbettare. Ad un tratto si alzò in piedi furioso, lasciandoci tutti interdetti –ma come cazzo stanno?! Mi fanno apparire sì e no tre volte e alla terza subito crepo?! Ma che merda! Ma che schifo! Speravo che l’anime fosse stato meglio! Invece!!! Mah! Questo è peggio della mafia!- sbottò in fine risedendosi. Io lo guardai a bocca aperta. Aveva appena visto la sua morte e lui reagiva così?
-         Abbiamo già visto le nostre morti leggendo il manga, ormai non ci sorprendiamo più di tanto.- mi spiegò Mello. Io annuii e tornai al mio posto.
Dopo quella arrivò la morte di Mello ed anche lui non batté ciglio. Disse soltanto.
-         Tsk! Lo sapevo che avrei fatto una fine di merda... ma mai avrei pensato di morire per mano di quella. Che destino ingrato.-
Quando però arrivò la scena della morte di Kiyomi Takada, qualcosa si riaccese improvvisamente in Misa che sprizzò gioia da tutti i pori.
-         Ah! Ma allora alla fine ho vinto io! Sì! Light l’ha uccisa! Lo sapevo! Lo sapevo che il mio Light ama solo me! Ecco perché a me non ha mai torto un capello! Vero Light?- disse fiondandosi contenta tra le braccia del suo amato, che per tutto il discorso della ragazza non aveva fatto altro tapparsi le orecchie.
-         Misa, tornatene subito da L!- ringhiò BB.
-         Neanche per sogno! Io voglio solo il mio Light!- disse lei stringendosi al petto di questo. BB fece uno scatto verso di lei, ma Matty lo bloccò in tempo e così stette calmo.
Bastava solo quello per farle dimenticare ogni torto subito? Certo che era proprio infantile. Elle notò il mio sguardo sconcertato.
-         Che c’è? Avresti preferito ch rimanesse qui?- mi domandò divertito.
-         No, no! Mi stava deprimendo!- effettivamente era davvero così.
Alla fine arrivammo alla puntata finale, meglio conosciuta come “la morte di Light”. Cercai di prepararmi psicologicamente per quell’avvenimento. Odiavo quella puntata. Mi strinsi automaticamente ad Elle, per evitare di guardare. Lui si voltò verso di me e sorrise
-         Muore talmente male Light?- mi sussurrò divertito.
-         No, non è che muore male, solo che... non sono abituata a vederlo così.-
-         Così come?-
-         Oh! Vedrai!-
Arrivò la prima pallottola di Matsuda sulla mano di Light, che lo vidi toccarsi automaticamente la mano destra, come in risposta di quello che stava succedendo, con l’espressione contorta in una smorfia di dolore.
Poi arrivarono tutte le altre e allora Misa scoppiò a piangere, mentre Light sgranò gli occhi e divenne bianco come un lenzuolo.
Poi il suicidio di Mikami e lì Matt e Mello si alzarono dicendo – Nel manga non era così! È più figo così!!!!- dissero estasiati, mentre Near si mise una mano sulla fronte esasperato.
Poi, però, videro Light che iniziò a scappare e allora si lamentarono dicendo – Eh no! Così non va bene! Che ci fa Ryuk in culo a quella torretta? Doveva essere lì da Light a fotterlo una volta per tutte! Bah!- e si risedettero scontenti.
Light non si curò dei loro commenti, guardava la scena, scandalizzato e bianco pallido, anzi, forse quasi verdognolo.
Anche l’ultimo episodio finì e Misa scoppiò a piangere disperatamente urlando – No!!! Il mio povero Light!-
Quest’ultimo si alzò e corse verso il bagno dicendo.
-         Mi viene da vomitare.-
Automaticamente diedi una pacca sulla spalla ad Elle, che mi sorrise di rimando capendo cosa volessi intendere.
-         Visto? Lo sapevo che andava a rimettere!-
Quando dopo poco tempo, anche Light tornò, accolto dai fischi e dalle prese in giro dei pro Elle, ci fu un momento di silenzio.
-         Ebbene?- chiese Mello.
-         Succede qualcosa?- chiese Misa.
-         A quanto pare non accade nulla.- constatò in fine Elle.
-         Uffa!!! E ci siamo sorbiti tutta questa roba per niente?- disse deluso Alan.
-         Perché? Non ti è piacciuto?- domandò Matty.
-         Sì, però dopo un po’ è una palla.-
-         Chi lo sa. Magari avrà effetto domandi mattina, dopotutto loro sono apparsi di mattina, mica subito dopo la serata.- osservai io.
-         Questo è anche vero.- disse Beyond.
-         E quindi? Dobbiamo tenerceli anche per la sera?- domandò Mary.
-         Direi di sì.- dissi io
-         YUUUUHHHUUUUU!!!- esclamò Matty attirando l’attenzione di tutti. Automaticamente si tappò la bocca.
-         Scusate, mi è scappato-
-         Ah, ma io non dormo sotto lo stesso tetto con lui!- sbottò Light fissando Elle.
-         La cosa è reciproca.- disse minaccioso il detective.
-         Ed io non ho la minima intenzione di tornare in quella soffita con quell’oca.- disse Near.
-         Guarda che sei tu il puffo bianco rompi scatole!-
-         Oh! Basta così!- dissi io –sarà per una sola notte e l’indomani se andrà tutto bene vi ritroverete nelle vostre belle camere come le avete lasciate!-
-         Sì, va bene.- acconsentirono i DN.
Alla fine della serata ognuno andò per la propria strada. Ci salutammo tutti quanti. Mi concessi un ultimo abbraccio a Matt, Mello, anche Misa e... potete crederci? Anche BB me ne concesse uno. Invece Near era inremovibile. Peccato!
Mi diressi verso casa seguita dalle mie due ossessioni e senza farmi vedere lasciai scivolare una leggera lacrima sulla mia guancia.
Non avrei voluto che finisse così presto...

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Capitolo 9
*** verità ***


Salve a tutti! ^^ sono ancora io, Night Fury! Mi dispiace dovervi postare il capitolo con una settimana di distanza dall'altro, ma ho paura che d'ora in poi l'aggiornamento sarà settimanale. Domani io parto per la Grecia e devo vedere se mio padre mi lascerà portare il computer così posso scrivere. Penso che ci sia più o meno la probabilità del 85% che accada XD quindi la prossima settimana sarà già pronto il prossimo capitolo (almeno che a mio padre non giri male XD) detto questo vi lascio all'attuale capitolo e spero vi piaccia ^^ 
Ancora un sentito grazie a chi mi segue e recensisce <3





Capitolo 9: verità.
Arrivai a casa. La macchina di mia madre stranamente non c’era, doveva essere rimasta in ristorante per aiutare a mettere apposto. Meglio così, almeno non avrei ricevuto il caziatone per aver lasciato David da solo.
Chiusi la porta d’ingresso e mi diressi automaticamente verso la camera di David per vedere se stesse dormendo.
La tv era ancora accesa con un video gioco lasciato in pausa e David era sdraiato sul suo letto, addormentato, con il Joistick ancora in mano. Sorrisi intenerita ed andai a spegnere la playstation e la tv. Rimboccai le coperte a mio fratello e dopo avergli dato un bacino sulla fronte uscii e chiusi delicatamente la porta.
-         Sei una sorella molto premurosa.- disse una voce profonda alle mie spalle. All’inizio mi spaventai per l’improvvisa apparizione, ma mi calmai subito vedendo i suoi bellissimi occhi neri.
-         Gli voglio molto bene e mi dispiace doverlo lasciare solo alcune volte. Già risente dell’assenza di mamma e papà.- dissi io andando verso lo sgabuzzino per prendere qualcosa su dove potevano dormire i miei due eroi, per la loro prima ed ultima notte nel mio mondo.
-         Come mai i tuoi genitori non stanno molto a casa?- mi domandò mentre io prendevo ciò che avevo cercato.
-         Perché hanno di meglio da fare.- risposi dirigendomi verso la mia camera seguita da Elle.
-         Genitori assenti?- domandò Light dalla mia camera cogliendo subito l’argomento.
-         Esatto.- risposi.
-         Per un certo periodo anche i miei sono stati molto assenti. Soprattutto mio padre, anzi, lui continua sempre ad essere come inesistente. E così mi sono dovuto prendere io cura di mia sorella.-
-         E lo si vede. Sayu tiene molto a te...- infatti mi dispiace tantissimo per lei. Scoprire che il proprio fratello è Kira, la base di tutti i loro problemi... chissà quale shock.
-         Eppure a me non sembra che tu tenga molto alla tua famiglia.- osservò Elle. Light alzò gli occhi al cielo.
-         Per la costruzione di un nuovo mondo, ci sono sacrifici che bisogna affrontare.- rispose il Dio. Elle sbuffò mentre io ignorai quel commento che effettivamente infastidiva anche me. Stesi per terra due sacchi a pelo.
-         Beh, non sono comodissimi, ma meglio di niente.- dissi io. Li sistemai in modo tale che fossero nascosti dal mio letto, così che se mia mamma fosse passata a dare un’occhiata non si sarebbero visti.
L si avvicinò ai due sacchi a pelo e con i piedi ne calpestò uno per analizzare la morbidezza. Infine fece spallucce.
-         Tanto io posso anche non dormire.-
-         Ed io invece no, quindi buonanotte.- disse Light sdraiandosi su uno e chiudendoselo intorno con la cerniera. Io sorrisi e guardai Elle.
-         Vuoi che ti vada a prendere qualcosa di più morbido?- in sgabuzzino doveva esserci qualche materassino.
-         No grazie, non ho sonno.- disse Elle portandosi il pollice alle labbra e camminando verso la mia scrivania. Quanto era tenero. Perché doveva andarsene?
-         Senti Elle. Posso tenerti compagnia?- domandai. Se proprio voleva andare via, avrei passato tutto il tempo possibile con lui, anche tutta la notte.
-         No, sei stanca, devi dormire.- mi rispose lui sedendosi nel suo solito modo sulla sedia della scrivania.
-         Non sono stanca. Sto bene.- dissi io. Elle mi fissò per qualche secondo buono, mordicchiandosi l’unghia del pollice. Alla fine acconsentì. Ringraziai, anche se dentro stavo esplodendo di felicità. Avrei passato un intera notte con Elle!!!
Andai in bagno a cambiarmi e a lavarmi. Quando tornai, Elle stava accovacciato sul mio letto con un gioco da tavolo davanti agli occhi.
-         Sai giocare a scacchi?- mi chiese.
-         Sicuramente non bene quanto te.- dissi sedendomi a gambe incrociate davanti a lui ed alla scacchiera.
-         Beh, proviamo.- mi disse lui. Mi concesse gli scacchi bianchi e così mossi il primo pedone. Elle rispose sicuro, muovendo un pedone nero, senza pensarci quasi.
-         Elle... secondo te quante probabilità ci sono che il tentativo di stasera vada a compimento?-
-         Uhm... circa il cinque per cento, forse anche il sei.-
Per un momento persi un battito, ma poi mi ricordai che si trattava di Elle...
-         È una di quelle percentuali che sparavi anche a Light oppure è attendibile?-
-         Valuta tu.- e mi mangiò il primo pedone. Io rimasi interdetta. Come aveva fatto?
-         Ti stai distraendo Iris.- mi disse lui con un tono di sfida. Una sfida che accolsi.
Mossi un altro pedone verso di lui. Nella mossa dopo, lo mangiò. Io rimasi a bocca aperta.
-         Ma come hai...-
-         Segreti del mestiere.-
-         Sai che vincerai di sicuro tu.-
-         Se parti già con questo presupposto, perderai di sicuro.-
-         Tanto perché illudersi se poi si sa che si perde?-
-         Non è “illusione”, si chiama “positività”. Se si è negativi si perde sicuramente.-
-         La positività mi ha dato sempre e solo problemi.-
-         Fammi un esempio di problemi che ti può aver causato.-
Mi fermai un momento dal muovere gli scacchi, ripensando a quello che era successo. Poi chiudendo gli occhi spostai il cavallo e parlai.
-         Quando scoprii che il mio ex ragazzo mi aveva tradita, gli diedi una seconda chance, pensando che avrebbe scelto di continuare a stare con me. Pensavo positivo, mi illudevo e... adesso loro stanno insieme da un mese.-
Elle rimase un momento in silenzio, poi mosse anche la sua pedina e disse.
-         In quel caso non centra. Tu non avresti potuto farci niente, la scelta era solo ed esclusivamente del tuo ex fidanzato. La positività serve soltanto nelle sfide che devi compiere tu, come una partita a scacchi per esempio oppure un caso molto importante. Forse è anche per questo che io ho perso nel caso Kira, dopo un po’ ho iniziato a demoralizzarmi e a pensare che mi avrebbero ucciso e così è stato. Ricorda che il tuo futuro lo decidi tu. Dipende tutto da come affronti una sfida.- 
Quello che disse mi lasciò momentaneamente basita. Riflettei sulle sue parole. Naturalmente aveva ragione. E quando non l’aveva?
Ancora una volta mi stava aiutando, ma questa volta consapevolmente. Mi stava dando dei consigli su come affrontare la vita. Consigli preziosi oltretutto!
Potevano essere molto utili quando affrontavo le sfide come i miei problemi familiari... usando la positività si ha più fiducia in se stessi... però... come faccio ad essere positiva quando vedevo tutto nero e triste?
-         Hai ragione Elle, però... di recente non riesco ad essere molto positiva.-
-         Passerà, anche io mi deprimo a volte.-
In quel momento mossi uno scacco verso una pedina di Elle e rimasi interdetta quando mi accorsi che quello era niente poco di meno che il Re di Elle.
Stranamente il detective si voltò verso di me e mi sorrise.
-         Però. Mi hai fatto scacco matto.- disse.
Rimasi a guardare imbambolata il mio alfiere posizionato davanti al re di Elle. Come poteva essere possibile?  Quasi non mi accorgevo minimamente delle mosse che facevo! Come potevo aver vinto? Contro Elle poi! Sicuramente c’era qualcosa sotto...
-         Mi hai fatto vincere?- domandai.
-         Ovviamente. – rispose lui. Io lo guardai shockata. Neanche la decenza di negarlo! – ma l’ho fatto per farti capire che tutto è possibile se si pensa positivo.-
-         Ma se mi hai fatto vincere non vale.-
-         Tu hai detto che contro di me non avresti mai vinto, eppure è successo.-
-         Ma perché tu mi hai fatto vincere!-
-         Iris, tu che mi conosci bene, sai perfettamente quanto io detesti perdere. Dunque... il fatto che io, con il mio pessimo carattere, abbia accettato di perdere spontaneamente, non è già qualcosa? Ovviamente questo dipendeva da me e non da te, ma il futuro comunque ti riserva sempre delle sorprese. Non bisogna mai partire con il presupposto che le cose vadano per forza male, altrimenti sarà così. Se parti in positivo possono capitare cose che neanche tu puoi immaginare e che ti gioveranno solo vantaggio, come ad esempio questa. Anche se sono stato io che volutamente ho fatto una mossa sbagliata, comunque tu hai vinto. Quindi, alla fine, non era sicuro che vincessi io, come invece hai detto te all’inizio della partita.-  mi spiegò. Naturalmente aveva ragione.
Negli scacchi avevo fatto io “scacco matto”, ma nella realtà lui lo aveva fatto a me. Mi aveva dimostrato che il mio modo di affrontare le cose era sbagliato, che dovevo trovare sempre il lato positivo delle cose e che dovevo affrontare la vita con serenità e positività. Forse... era per questo che Elle era il migliore, l’unico ed inimitabile.
Alternate e Beckup, i primi due nella classifica degli eredi, erano finiti tutti male. Il primo si era suicidato mentre il secondo... già sapete come era finita. Ma forse era per questo che non riuscivano a reggere la responsabilità della lettera L. Coglievano le sfide con negatività. Per questo Alternate si era suicidato. Ora aveva tutto un senso! Anche BB aveva iniziato la sua sfida con negatività, poiché alla fine, per compiere il suo piano si sarebbe dovuto dare fuoco e cosa c’era di più negativo del programmare la propria morte?
Elle invece prendeva tutto con calma, razionalità, sangue freddo e soprattutto positività. “dimostreremo che la giustizia trionfa sempre” questo aveva detto nell’anime. Era sicuro fin dall’inizio di poter vincere, poi con il passare delle puntate probabilmente si è demoralizzato, per questo alla fine è caduto, ma comunque era da subito partito con il presupposto di riuscire a vincere. Per questo lui era il miglior detective del mondo. I suoi scopi li raggiungeva sempre, con qualunque mezzo.
-         Grazie del consiglio Elle, lo seguirò sicuramente.- dissi ringraziandolo con tutto il cuore.
-         Di nulla, a me piace aiutare le persone.-
-         Altrimenti non saresti il detective migliore del mondo.- dissi facendogli l’occhiolino. Lui mi fece un lieve sorriso.
-         Esattamente.-
-         Ora però voglio provare a vincere da sola, senza il tuo aiuto.- dissi iniziando a mettere a posto le pedine. Elle fece lo stesso.
-         Lo sai che sarà molto difficile.- mi disse lui.
-         Pazienza! Ci voglio comunque provare!-
-         Così mi piaci.-
 
 
Aprii pian piano gli occhi. La luce filtrava accecante dalla porta finestra che dava sul balcone di camera mia. Mi alzai con calma. Che ore erano?
Intorno a me c’era silenzio... troppo silenzio.
Light ed Elle?!
Mi guarai in torno. Elle non c’era! Eppure doveva essere rimasto sveglio! Ciò significava che... aveva funzionato... Light ed Elle erano tornati nel loro mondo ed io non li avrei più rivisti se non nell’anime... non potevo crederci...
Abbassai lo sguardo addolorata, una lascrima mi scese per tutta la guancia... Elle... mi sarebbe mancato parecchio...
Ad un tratto sentii uno strano rumore riecheggiare per la stanza. All’inizio mi presi un colpo. Sembrava un grugnito.
Mi asciugai in fretta le lacrime e guardai per terra, nel lato destro del letto dove la sera prima avevo messo i sacchi a pelo.
Quello che vidi mi risollevò immediatamente il morale.
Light era ancora avvolto nel sacco a pelo, ancora immerso nel sonno, probabilmente era stato lui ad aver russato. Era così bello vederlo dormire. Così pacifico, dolce, tenero. Sembrava quasi un angelo! Un angelo che in realtà nascondeva due fredde ali da demone.
Fui talmente felice di rivederlo che mi venne quasi volglia di saltargli addosso, ma mi trattenni. Era così bello vederlo dormire.
Ad un tratto la porta della mia camera si aprì ed automaticamente alzai lo sguardo per vedere chi fosse entrato.
-         Ti sei svegliata finalmente.- disse Elle richiudendo la porta e sistemandosi nel suo solito modo sulla mia sedia della scrivania.
Mi stropicciai gli occhi cercando di reprimere la felicità immensa che mi stava innondando il cuore.
-         Quando mi sono addormentata?- domandai confusa. Effettivamente non mi ricordavo come fossi caduta tra le braccia di Morfeo. Ricordo che cercavo in tutti i modi di battere Elle, ma che alla fine lui mi batteva sempre. Poi più niente.
-         Circa alle 4:30... Peccato, stavi andando bene per una volta.- disse lui rivelandomi cosa avesse in mano. Una scatola di Oro Ciok. Probabilmente era andato in cucina per prenderli.
-         Che ore sono adesso?- domandai.
-         Le 12:09. Tua madre è uscita di casa circa quattro ore fa, invece tuo fratello è in camera a giocare ai video giochi più o meno dalle ore 9:00. Strano che nessuno dei tuoi familiari sia passato a controllare come stavi nel corso della notte e della mattinata.- disse lui scartando un pacchetto di Oro Ciok e leccando la barretta di cioccolato riposta sopra il biscotto.
-         Ci sono abituata.- dissi io. – quindi... il tentativo di ieri sera non ha funzionato.- aggiungi.
-         Direi di no, ma lo sospettavo. L’avevo detto che le probabilità erano poche.- e morse il biscotto.
Io annuii... Fortuna che Elle aveva sempre ragione!
-         Non posso fare a meno di notare che sei piuttosto sollevata da questa rivelazione.- disse lui guardandomi di sottecchi. Io arrossii, imbarazzata.
-         Beh... ammetto di non esserne dispiaciuta.- dissi sistemandomi una ciocca bionda, dietro all’orecchio.
-         Sai che prima o poi dovremo tornare indietro.- disse lui continuando a mangiare i biscotti.
-         Lo so...- ammisi. “ma spero con tutta me stessa che quel giorno arrivi il più lontano possibile” pensai.
-         A te non piace proprio stare qui?- domandai ad Elle. Effettivamente quella sua voglia di tornare nel suo mondo mi faceva capire che odiasse la nostra dimensione.
-         Non ne sono entusiasta. Diciamo che nel mio mondo ho il mio lavoro, la mia casa, Watari... io qui non ho nulla e comunque sai che non mi piace molto vivere al contatto con la gente.-
Sincero fino al midollo, come sempre.
-         Sì, posso capire.- quindi anche la mia compagnia non lo entusiasmava.
-         Però è stato molto costruttivo. Come ben sai se non fossi venuto qui, Kira avrebbe vinto contro di me e invece adesso ho molte più probabilità di vittoria e questo è un bene. – aggiunse.
-         Quindi... solo questo è un bene?- domandai. Elle smise di mangiare e mi guardò negli occhi. Aveva capito dove volevo andare a parare.
-         Effettivamente questo è il maggior lato positivo. Subito dopo, però, c’è anche il fatto di essermi trovato un’amica.-
Mi illuminai. Lo pensava davvero? Oppure lo diceva solo per farmi contenta?
-         Dici davvero oppure mi vuoi solo accontentare?-
-         Io dico sempre quello che penso, non dico mai bugie solo per accontentare le persone come invece fa una persona di mia conoscenza... vero Light?-  disse Elle lanciando un pacchetto di Oro Ciok in testa a Light che stava ancora dormendo. A quella botta si svegliò di soprassalto.
-         Ehi! Ma che cazzo fai?!- sbraitò massaggiandosi la zona colpiata. E... addio al bell’angelo.
-         Ti ho passato la colazione.- si giustificò Elle, atono. Light mugugnò qualcosa e prese il pacchetto di Oro Ciok.
-         Non c’è qualcosa di un po’ più sostanzioso?- domandò lanciandoli nuovamente ad Elle che li prese al volo.
-         Accontentati. Suo fratello non ci può vedere ti ricordo.- disse Elle aprendo il pacchetto che Light gli aveva rilanciato e mangiandosi i biscotti.
-         Comunque... vedo che non ha funzionato.- disse Light sbuffando.
-         Già... ma come poteva essere altrimenti? Lo avevo detto che  la serata non centrava e BB non poteva fare altro che darmi contro come sempre... classico. –
-         Ti sta proprio antipatico Beyond vero?- domandai.
-         Ovviamente. Come potrebbe mai starmi simpatica una persona che uccide persone innocenti, per compiere i suoi scopi?-
-         Capisco, ma... quelle persone innocenti sarebbero morte comunuqe...- spiegai. Elle mi guardò dubbioso, mentre Light si alzò per stiracchiarsi le gambe, completamente disinteressato dell’argomento.
-         BB possedendo gli occhi dello shinigami può vedere la durata vitale delle persone. Aveva visto la durata vitale delle sue vittime, sapeva che dovevano morire e così lo ha fatto lui.- spiegai.
-         Questo non lo sgiustifica affatto.- continuò Elle mangiando i biscotti.
-         Probabilmente no...- ammisi.
-         E comunque, anche se non lo avesse fatto, bisogna tenere conto del fatto che lui mi vorrebbe morto. Quale persona sana di mente troverebbe simpatica una persona che lo vuole nella tomba?-
-         Non solo BB ti vuole nella tomba, dovresti fartela qualche domanda Elle.- si intromise Light aprendo la porta finestra e guardando il panorama. Effettivamente c’era una bella vista dalla mia camera. La fitta vegetazione mediterranea confinante con un limpido mare blu.
Elle ignorò il commento di Light e tornò ai suoi (miei)  biscotti.
-         Terminando il discorso... Beyond è un serial killer e quindi merita il mio disprezzo.- constatò in fine Elle.
-         Lo odi così tanto?- domandai io. Mi era da sempre interessato cosa provasse Elle nei confronti di BB. Volevo sapere che cosa pensasse di lui, del fatto che fossero così simili eppure lui avesse scelto la via del male. Elle mi lanciò uno sguardo fulmineo.
-         Odiare è una parola grossa.- disse lasciandomi basita. Anche Light si voltò un momento verso Elle.
-         Se devo odiare qualcuno, direi che odierei Light.- aggiunse facendo così voltare nuovamente Light verso l’orizzonte, mormorando un –la cosa è reciproca.-
-         Ma BB no.- terminò
-         Come mai?- domandai.
-         Per BB provo... più che odio, rancore. Lui ha delle capacità deduttive fantastiche! Il fatto che le abbia utilizzate per fare del male agli altri e non per il bene, è imperdonabile. Per questo provo rancore nei suoi confronti, ma non potrei mai odiarlo. Dopotutto... era un membro della Wammy’s House anche lui e... ora che sono a conoscenza del suo “dono”, posso capire che la via del Killer gli era stata prefissata fin dalla sua nascita.-
Effettivamente era un po’ quello che diceva Mello anche in Another Note “Beyond Birthday era costretto a vivere ricordando in continuazione, senza un attimo di tregua, che ogni essere umano è destinato a morire”, una persona con un simile “dono” o “maledizione” sarebbe più corretto dire, non poteva che diventare un killer. Legato alla morte per tutta la vita, servendola come uno schiavo.
Un’altra curiosità sui pensieri di Elle era stata svelata.
Proprio in quel momento però, qualcuno aprì la porta lasciando tutti e tre senza respiro, sopratutto me... MIO FRATELLO!
Una volta aperta del tutto la porta, David guardò con gli occhi spalancati prima Elle e poi Light. Infine iniziò ad urlare terrorizzato, indicando i due ragazzi come fossero dei mostri. Io mi alzai subito dal letto e cercai di calmarlo.
-         David! David! Calmati ok! Non succede niente!- dissi afferrandogli le spalle. David si voltò verso di me sconvolto.
-         Non succede niente?! NON SUCCEDE NIENTE?! Quei due sono qui e tu mi dici che non succede niente?! Ma siamo pazzi?!-
-         David, respira! Adesso calmati!-
-         Come faccio a calmarmi?! Già è una tortura doverti sentir dire ventiquattro ore su venti quattro, quanto Light ed Elle siano belli, quanto siano fighi, di quanto te li vorresti...- in quel momento gli tappai la bocca evitando così che spifferasse i mei pensieri più intimi, ma sapevo che ormai avevano intuito, perché si lanciarono degli sguardi indagatori. Quando capii che David aveva finito di dire la parte imbarazzante, gli stappai la bocca –...Ma questo non posso accettarlo! È un incubo!- sbraitò in fine.
-         Senti David... posso capire la tua frustrazione, ma Light ed Elle sono i miei personaggi preferiti e lo sai!-
-         Hai voglia, se lo so! Non parli d’altro!-
-         Quindi vorrei che tu mi capisca. Insomma, che faresti se ti apparissero davanti Super Mario e Luigi?-
In quel momento David si bloccò. Guardò di nuovo Light ed Elle e poi si voltò nuovamente verso di me.
-         Puoi farli apparire al posto del “Gobbo di Notre Dame” e di “I’m a gay”?-  mi domandò. Io lo guardai stranita mentre Light ed Elle lo guardarono risentiti.
-         Come scusa?!- esclamarono in coro.
-         No, non posso!- dissi io.
-         Bene... allora ripeto... Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!! Questo è un incubo!!!!!-
Alzai gli occhi al cielo e cercai nuovamente di calmarlo.
-         Ascolta! Calmati per favore! Stiamo cercando di riportarli indietro, va bene?- David smise subito di urlare e domandò incuriosito.
-         Stiamo?-
-         Sì! Matty, Mary, Alan ed io.-
-         Come mai così tanti per soli due... Vuoi dirmi che ce ne sono altri?!-
-         Sì... Beyond, Ryuk, Matt, Mello, Near e Misa...- spiegai pregando che non si rimettesse ad urlare. David sgranò gli occhi ed impallidì.
-         R-R-Ryuk? Vuoi dire lo... S-Shinigami?- mannaggia! Mi ero dimenticata che avesse una paura tremenda per Ryuk.
-         Non ti farà nulla.- dissi sorridendo. David si allontanò da me e si diresse verso la cucina.
-         Ho bisogno di un po’ d’acqua.- Io lo seguii insieme a Light ed Elle.
-         Mica ti mangia David e poi non ho detto che lo devi vedere, è da Matty, non qui!- gli spiegai. Lo vidi calmarsi un po’ e allora si voltò nuovamente verso di me, con le braccia incrociate al petto.
-         Posso sapere che cosa hai combinato per farli diventare reali?!-
-         Se lo sapessi credi che sarebbero ancora qui?- dissi io col suo stesso tono scocciato. David alzò un sopracciglio.
-         Adesso vorresti dirmi che vuoi rimandarli indietro?-
-         Magari lei non vuole, ma noi lo vorremmo.- spiegò Elle.
-         Nessuno ha chiesto il tuo parere Quasimodo!- sbottò David lasciando me ed Elle basiti, mentre Light si scompisciò dalle risate.
-         Adoro tuo fratello Iris!-
-         Zitto checca!-
Light si risistemò a tempo record.
-         Oh, ma a te puzza davvero la vita!- sbraitò Light che venne trattenuto da Elle. Io afferrai David per un braccio. Mi stava veramente facendo infuriare.
-         Ascoltami David! 1) tratta bene Light ed Elle, perché sono persone normalissime, potevo lasciarti dire tutte le cattiverie che volevi quando erano un manga, ma adesso tu devi portargli rispetto se non vuoi una sberla! 2)  è una situazione strana e diversa anche per me e gradirei il tuo appoggio visto che sei mio fratello ed io cerco di appoggiarti sempre in ogni tua decisione 3) Non devi dire niente alla mamma e al papà di tutto questo chiaro?- dissi io guardandolo intensamente negli occhi. David ricambiò lo sguardo, ma sapevo che prima o poi avrebbe ceduto.
Anche se avevo degli occhi verdi innocenti, a parer degli altri, sapevo farli diventari molto cattivi e minacciosi quando mi arrabbiavo ed erano un arma perfetta per far star buono David, il quale si arrese abbassando lo sguardo.
-         D’accordo... ma quanto dovranno stare qua?-  disse lui.
-         Non lo so... finché non troveremo il modo per riportarli indietro.-
-         Dovranno vivere da noi quindi?-
-         Credo di sì.-
-         Io non li porto a passeggio, sia chiaro!- disse lui. Io alzai gli occhi al cielo, mentre Light ed Elle digrignarono i denti indignati.
-         Ti ho appena detto che sono persone normali! Con Matt non ti comportavi così!-
-         Che centra Mat.... No! Non vorrai dirmi che il mio secondo in comando è un personaggio di Death Note?!- urlò David sconvolto.
Accidenti, ma perché non sapevo tenere la bocca chiusa?!
-         Sì...- dissi in fine sperando che non urlasse. David rimase bloccato a fissarmi, con gli occhi e la bocca aperta.
Adesso avrebbe rincominciato ad urlare, lo sapevo...
Inaspettatamente si voltò verso Light ed Elle e gli strinse la mano lasciandoci tutti basiti.
-         Piacere di conoscervi! Potete restare quanto vi pare! Finché stressate mia sorella va bene e scusate di tutto!- disse lui sorridendo. Light ed Elle si guardarono perplessi.
-         Ehm... ok...- dissero infine confusi. David si avvicinò nuovamente a me.
-         Tu fammi giocare ancora con il mio secondo in comando e farò tutto quello che vuoi.- disse in fine sorridendomi.-
-         Tranquillo... credo che a Matt non dispiaccia...-
 

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Capitolo 10
*** Raduno ***


 
Capitolo 10: raduno.
Preparai la colazione per David, Elle, Light e me.
David continuava a fissare in cagnesco Light ed Elle, mentre pucciava i suoi biscotti nel té. Loro lo ignoravano mentre io mi bevevo silenziosa la mia tazza di latte. C’era silenzio... molto imbarazzante. Sperai che qualcuno mi facesse fuggire da quell’incubo...
Proprio mentre lo pensai ecco che squillò il mio cellulare.
“Che sia benedetto! Chiunque tu sia!” pensai rispondendo al telefono.
-         Pronto?- dissi. Subito una voce femminile mi rispose senza esitazione.
-         Pronto Iris? Sono Alex!- mi illuminai! Alexandra Sturridge, una mia cara amica fan di Death Note. Lei abitava a Genova e l’avevo conosciuta ad un raduno cosplay ai parchi di nervi. Da quel giorno ci sentivamo quasi tutti i giorni tramite facebook o cellulare. Era una ragazza simpatica, di diciannove anni. Aveva i capelli corti e ricci, di un nero pece, gli occhi grandi cangianti, dal verde-grigio al giallo-verde e un viso dolce, dal sorriso rassicurante.
-         Ehi Alex! Come va?- chiesi.
-         Tutto bene, te? –
-         Bene dai!-
-         Hai deciso che cosplay portare oggi?-
Sbiancai... oggi? Cosplay? Il raduno era quel giorno?!
-         Il raduno cosplay è oggi?!- domandai sbigottita.
-         Sì, è oggi. Per festeggiare la fine della scuola, non te lo ricordi?- mi domandò stranita. Mi misi una mano in fronte esasperata.
-         No... me ne sono dimenticata...- ammisi.
-         Iris?! Come fai ad essertene dimenticata?! Chi sei tu e che cosa hai fatto ad Iris Knight?!- domandò esterrefatta. Effettivamente non era da me dimenticarsi di un cosplay, ma con gli ultimi avvenimenti mi ero proprio scordata!
-         Scusami è che avevo la testa da un’altra parte...- cercai di giustificarmi.
-         Ok, che è successo?- mi domandò preoccupata.
-         Niente!-
-         Iris, non scherzare! Deve essere sicuramente successo qualcosa, non è da te dimenticarti di un raduno.- come mi conosceva bene...
-         Tranquilla, non me ne sono dimenticata del tutto. Oggi ci sono.-
-         Ma ti conviene! – mi minacciò – porta anche Matty, devo assolutamente rivederlo. Che cosplay porti tu?-
-         Temo che non porterò nulla oggi...-
-         Cosa?! No! Non ci posso credere!!! E con chi fa’ le foto adesso Naomi Misora?!- naturalmente lei aveva portato il cosplay di Naomi... Come biasimarla essendo una grandissima fan di Another Note?
-         Non ci sono altri cosplayer di Death Note?-
-         No... speravo ci fossi tu...-
In quel momento guardai Light ed Elle e mi si illuminò una lampadina. Se li avessi portati con me, non avrei dovuto lasciarli da soli in casa rischiando chissà quali disastri. Era perfetto!
-         E se ti portassi degli altri miei amici che fanno il gruppo di Death Note?- chiesi. Light ed Elle mi guardarono dubbiosi. Avevano intuito il mio piano sicuramente.
-         Veramente?! Hai degli amici che fanno il gruppo di Death Note?! Oh! C’è BB?- mi domandò minacciosa.
-         Ovvio!-
-         È figo?-
-         Molto.-
-         Allora cazzo, portali! Non stare manco a chiedere!-
Mi misi a ridere. La solita vecchia Alex.
-         D’accordo... ci vediamo lì.- dissi io.
-         Ok! A dopo!- e chiuse la telefonata. Misi via il cellulare e quando alzai lo sguardo verso Light ed Elle, mi ritrovai delle frecciate degne da serial killer.
-         Non avrai intenzione di portarci ad un raduno cosplay, vero?!- ringhiò Light.
-         Che male c’è?- domandai.
-         È roba da Otaku!- sbottò il Dio.
-         Io invece non ho proprio voglia di rimanere in mezzo alla gente che magari vuole fare delle foto con me. – disse Elle.
-         Eddai! Non vorrete mica dirmi che volete restare qui con David!- di risposta David sbiancò.
-         Ehm, 1) io oggi inizio il centro estivo di tennis e quindi non posso badare a Tom e Jerry. 2) Anche se non avessi il centro estivo, non baderei comunque a loro!- disse incrociando le braccia, in modo scocciato.
Light ed Elle lo fulminarono momentaneamente, per poi ignorarlo e continuare il discorso con me.
-         Beh, se “mr. Peste” non è in casa possiamo comunque stare qui da soli, non credi?- disse Elle.
-         Ehi! A chi hai dato della peste?!- iniziò a sbottare David, ma lo ignorammo totalmente.
-         È lo stesso discorso che abbiamo fatto ieri per andare a prendere Davi. Se vi ho sott’occhio preferisco.-
-         Ascolta Iris... io ho 17 anni ed Elle ne ha 2o... credo che sappiamo benissimo badare a noi stessi.-
-         Davvero? Ma se volete ammazzarvi a vicenda!- dissi alzando un sopracciglio.
Light ed Elle rimanerono in silenzio. Non ci credo! Ero riuscita a zittire il miglior detective del mondo e il grande oratore Light Yagami! Mi sentii Dio!
-         Quando dobbiamo andare a questo raduno?- domandò sconfitto Light.
-         Inizia alle 13:20.-
-         E allora sarà il caso che ti smesci sorellona. Sono le 12:52.- disse perfido David.
Io sobbalzai e mi alzai velocemente dalla sedia per poi dirigermi a velocità razzo verso il bagno.
Mi lavai, mi cambiai e mi pettinai.
Presi la borsa e ci misi i miei Death Note (finti naturalmente), il portafogli di Ryuk con venti euro al suo interno, chiavi di casa, cellulare e cuffiette.
Anche Light si diede una sistemata. Si lavò il viso e si pettinò. Invece Elle rimase in piedi davanti all’ingresso ad aspettarci.
Corsi verso l’entrata e feci il resconto di cosa mi poteva mancare...
Cazzo! E David?!
-         David! Tu come ci arrivi al centro estivo?!- esclamai. David, che era seduto sul divano intento a guardarsi la tv, mi guardò di sottecchi.
-         Passa la mamma di Jake.- disse per poi ritornare al suo zapping.
-         Com’è che queste cose le so sempre all’ultimo?!- sbottai indignata. David fece spallucce e non mi rispose.
-         Va bene, io vado! Torno per le sei. Tu?-
-         Idem.-
Gli diedi un veloce bacio sulla fronte, anche se si dimenò e poi uscii di casa seguita da Light ed Elle.
Alla fermata della corriera trovai niente poco di meno che Matty, con BB e Ryuk. Perfetto! Almeno mi ero risparmiata di andarli a prendere.
Li salutai ed abbracciai Matty.
-         Fammi indovinare... Alex ha chiamato anche te?-
-         Ha detto che oggi ti ha trovato particolarmente svampita e così ha preferito ricordarmi del raduno lei stessa.- mi spiegò guardando fisso la strada per controllare l’arrivo della corriera. Nemmeno lui era in cosplay, però aveva portato Ryuk e BB, avevamo pensato la stessa cosa, come sempre.
-         Sai se arriveranno anche Mary ed Alan?- mi chiese ancora.
-         Alan sicuramente! Non se ne perde uno. Mary... non so...le mando un sms.- dissi e presi il cellulare iniziando a digitare il testo del messaggio.
Light, Elle, BB e Ryuk stavano zitti e indifferenti. Sembravano dei bambini che non volevano andare con i genitori alla banca o in qualche altro posto noioso.
Arrivò la corriera e salimmo.
La gente vedendo Ryuk si prese un colpo, ma spiegammo a tutti che si trattava soltanto di un travestimento.
Ci sedemmo negli ultimi posti, in fondo.
Ogni tot di minuti, alcune persone si voltavano per guardare Ryuk. Alcune anziane signore lo guardavano scuotendo la testa, come per dire “ma dove andremmo a finire?”.
Ryuk digrignò i denti e disse.
-         Se qualcun’altro mi guarda ancora così, giuro che li scrivo sul quaderno. Al diavolo la regola numero uno!- disse lui. Effettivamente davano fastidio anche a me.
-         Tranquillo Ryuk, siamo quasi arrivati.- dissi io.
Prenotammo la fermata e scendemmo. Molta altra gente coninuò a fissare Ryuk anche per strada.
-         Certo che essere visibile è una vera scocciatura... mi sta iniziando ad irritare il vostro mondo.- disse Ryuk. Mi voltai verso di lui e notai che si era messo a volare. Lo afferrai per un braccio e lo costrinsi a tenere i piedi per terra.
-         Ehi! Perché lo hai fatto?!- mi domandò irritato lo Shinigami.
-         Ti ricordo che devi essere una persona normale con un travestimento e le persone normali non volano.- dissi io. Ryuk sbuffò.
-         Che palle...- e si mise a camminare.
Dopo poco tempo arrivammo ai parchi di Nervi. Nel primo grande spiazzo di erba, vidi il grande gruppo di cosplayer. C’erano un sacco di cosplay!
Riconobbi un Naruto, Kakashi, Hidan, Blair, Stain, Miku, Luka e moltissimi altri.
Quelli che mi lasciarono più interdetta furono i cosplay di Near e Misa. Erano identici! Poi valutai la situazione...
Non appena notai Alan pochi metri più avanti a fare lo scemo con Juliet, la sua ragazza, capii che Near e Misa erano gli autentici.
Pure lui li aveva portati!
Non appena ci avvicinammo, Misa notò Light e si fiondò addosso a lui che alzò gli occhi al cielo.
-         Torniamo a casa?!- si lamentò come un bambino rompicoglioni.
Ad un tratto due braccia mi abbracciarono da dietro. Mi voltai e vidi il grande sorriso smalliante di Alex che all’inizio faticai a riconoscere vedendo la lunga parrucca liscia e nera.
-         Ehi Alex!- dissi restituendole l’abbraccio che sciogliemmo subito dopo.
-         Ce l’hai fatta a venire quindi!- disse lei.
-         Sì, sì.-
-         Ciao Alex.- la salutò Matty. Alex si fiondò su di lui.
-         Matty!!! Come stai bellissimo?- Matty rise.
-         Bene dai!- anche loro sciolsero l’abbraccio e Alex si voltò verso di me.
-         Iris.. sono loro i ragazzi di Death Note di cui mi parlavi?- mi disse in un bisbiglio guardando BB che si era appoggiato ad un tronco di un albero lì vicino.
-         Sì esatto.- risposi.
-         Porca trota! Sono uguali! Ma dove li avete pescati?! Anche Near e Misa sono identici! E poi BB... che figo!- disse facendosi aria con la mano.
-         Sono molto realistici vero?- dissi sorridendo.
-         Già! Ed anche Ryuk! È perfetto!-
Mi voltai verso Ryuk che era circondato da cosplayer sbalorditi che gli facevano i complimenti.
-         Senti...- mi richiamò Alex –non è che mi potresti presentare Bibbino?- mi domandò speranzosa. Io valutai la situazione... conoscevo la sua passione per Beyond Birthday e sapendo come B si era prefissato di trattare i fan ebbi paura che in poco tempo ci saremo ritrovati un bello stupro.
Ma si trattava di Alex e non potevo dirle di no.
-         Ok, vieni.-
Ci dirigemmo verso B che si stava mordicchiando il pollice, immerso nei suoi pensieri. Non appena ci vide, ci osservò con sospetto.
-         Ciao B, questa è una mia amica, si chiama Alex.- dissi io. Beyond fece un lieve cenno con la testa di saluto ed Alex gli porse la mano.
-         È un vero piacere conoscerti “B”, io oggi sarei “Naomi Misora”, ma nella realtà sono solo Alex- disse sorridendo. Beyond le strinse la mano.
-         Avevo notato che non eri la vera Misora, hai gli occhi più grandi e brillanti di lei e sei un po’ più bassa.- constatò lui. Alex rimase confusa, ma non disse niente.
-         È una tua fan.- dissi io. Beyond si illuminò.
-         Veramente?!- e sorrise in quel suo modo pazzo che a me metteva i brividi, ma vidi Alex rimanere come affascinata e sgranò gli occhi come persi in una visone divina.
-         Sì..- sussurrò lei non riuscendo a sciogliere la stretta di mano. Neanche Beyond la sciolse e continuò a guardarla con quello sguardo.
Io li osservai stranita, alla fine decisi di lasciarli soli.
Tornai dal gruppo cosplayer e salutai i miei amici. Emanuele, Michael, Serena, Luca  e tutti gli altri. Arrivai in fine da Alan e Juliet.
-         Ciao Alan, ciao Juliet!- li salutai. Juliet mi salutò abbracciandomi mentre Alan fece un lieve cenno con la mano. Juliet faceva recitazione insieme a noi. Aveva i capelli rossi, gli occhi color nocciola, il viso dai lineamenti delicati e un sorriso dolce. Era piccola e minuta, ma aveva un carattere molto peperino. L’ideale per tenere a bada Alan.
-         Ehi Iris! Come va? Hai visto chi ha portato Alan? Non sono uguali a Misa e Near?- mi disse lei. Io sorrisi.
-         Sì ho visto! Anche io ho portato gli altri membri del gruppo di Death Note!- dissi indicando i quattro mal capitati che erano circondati dai fan. Juliet sgranò gli occhi.
-         Ma dove cazzo li avete pescati?!- esclamò. Io ed Alan ci lanciammo degli sguardi complici.
Ad un tratto qualcosa catturò la nostra attenzione.Due ragazzi si erano fiondati ad una velocità inaudita in mezzo al raduno ed uno era saltato sopra l’altro facendo cadere entrambi per terra. Sembravano dei leoncini che giocavano a far la lotta. Li riconobbi immediatamente. Matt e Mello. Sempre i soliti. Vidi Near sbuffare e tornare a giocherellare con i fili d’erba.
Subito riconobbi Mary che si fiondò sui due e li separò.
-         Volete smetterla? Sembrate dei bambini!- sbottò. Mello si risistemò.
-         È lui l’idiota che mi è saltato addosso solo perché non sopporta di perdere una gara di corsa!-
-         Come se non ti fosse piaciuto, caro.- disse Matt provocandolo. Mello fece per picchiarlo, ma Mary lo fermò.
-         Mary, Matt, Mello! Come va?- chiesi io avvicininandomi a loro. Abbracciai Mary che aveva il fiatone. Probabilmente aveva inseguito i due fuggiaschi.
-         Oh Iris! Non sai che lavoraccio tenerli a bada! Sono peggio di dei cuccioli di cane!- disse lei. Mello fece un lieve –Tsk!-  mentre Matt imitò il verso del cane. Ad un tratto anche questi due vennero circondati dagli altri Otaku, che si complimentarono con loro dei vestiti. Mello li guardò stizzito, mentre Matt ringraziava cordiale. Come facevano quei due ad essere amici essendo così diversi?
Io sorrisi e mi voltai per vedere come se la stessero cavando gli altri. Vidi L rannicchiato in disparte vicino a Near, sembravano parlare seriamente di qualcosa, quindi decisi di non intromettermi. Cercai Light e lo vidi con ancora Misa aggrappata al suo collo, mentre parlava con altri ragazzi Otaku. Ryuk invece stava mangiucchiando una mela mentre parlava con Michael, piuttosto prevedibile visto che era il suo personaggio preferito. Infine cercai Beyond e lo trovai a fare una passeggiata... mano nella mano con Alex?!
Mi avvicinai per vedere meglio. Eh sì! Quei due avevano proprio fatto amicizia, se non magari qualcosa di più. Sorrisi felicemente soddisfatta della situazione. Alex che stava con BB... il suo sogno si stava avverando. Ad un tratto sentii un sospiro provenire da pochi passi da me. Mi voltai e vidi Matty con le braccia incrociate e il broncio. Cacchio! Mi ero dimenticata che anche lui amasse tremendamente BB.
-         Ehi! Tutto bene?- gli domandai avvicinandomi. Matt si ridestò dai suoi pensieri.
-         Cosa? Ah, sì certo! Va benone! Come potrebbe andare meglio di così? Va alla grande! Una roba!- disse lui sbuffando.
-         Non è detto che stiano insieme, si tengono solo per mano, anche io e te lo facciamo.-
-         Ma è diverso Iris! Io sono su una sponda ben precisa, lui è ambedue!- disse lui. Effettivamente aveva ragione.
-         Dai su! Non è detto! L’ha appena conosciuta e poi lui mi ha spiegato che adora i suoi fan, magari è per questo motivo che si comporta così con lei. Inoltre possono avere molti discorsi in comune, visto la tendenza di lei al “sadismo”...- non intendo nulla di grave, naturalmente non aveva mai sgozzato nessuno, solo che essendo una grande fan dei film horror ogni tanto le prendevano delle sclerate sadiche contro le persone che la trattavano male.
In quel momento però, mi preoccupai di una possibile reazione sadica da parte di Matty, visto il suo sguardo assassino che mi fulminò.
-         Vuoi vedere che se mi tocca BB divento ancora più sadico di lei?!- sbottò lui. Io impallidii. Era riuscito a diventare ancora più spaventoso di Beyond.
-         S-scusa...- riuscii a dire io.
Ad un tratto qualcuno catturò la mia attenzione, picchiettandomi sulla spalla per richiamarmi. Mi voltai e sorrisi vedendo il mio amico Emanuele a pochi passi da me, vestito da Kakashi.
-         Ehi Ema! Come va?- gli domandai. Ema si levò la bandana nera che aveva davanti alla bocca e disse
-         Io sto bene, ma mi sa che Alan si sia bevuto il cervello.- Matty ed io lo guardammo straniti.
-         Perché mai?- domandai.
-         Perché ha appena sfidato il tuo amico che fa il cosplay di L a un’abbuffata di torte.- mi spiegò. Io e Matty sbiancammo. Sfidare Elle ad un’abbuffata di trorte? Ma era pazzo?!
-         Uh! Questa non me la voglio perdere!- disse improvvisamente una voce alle nostre spalle. Io sobbalzai urlando, trovandomi BB ed Alex a pochi passi da me.
-         Vuoi farmi prendere un colpo?!- urlai.
-         Sarebbe un’idea! Ora vado a vedere come se la cava Alan contro quel malato di saccarosio.- disse Beyond. Io sbuffai e insieme agli altri miei amici ci dirigemmo dove si era appena creata una grandissima folla di cosplayer.
Notammo un grande tavolo da picnic, completamente riempito di torte, tutte con lo stesso aspetto, la superficie giallognola, che nascondeva il ripieno al suo interno, le classiche torte da abbuffate. Guardai male Alan che si stava godendo la tifoseria della sua ragazza, dei suoi amici e del team Kira.
Mi avvicinai a lui e lo afferrai per il colletto.
-         Si può sapere che cazzo ti viene in mente?!- gli urlai nell’orecchio. Alan gemette di dolore e riuscì a liberarsi dalla mia presa.
-         1) Non urlarmi nell’orecchio! 2) è da quando ho visto l’anime che sogno di farlo, quindi non scassare!- mi minacciò. Io alzai gli occhi al cielo.
-         Lo sai che ti distruggerà, vero?- dissi io. Alan mi fece un occhiolino.
-         Non ti preoccupare, ho un piano!-
-         E chi si preoccupa? Io tifo per lui!- dissi io andando dalla parte dei team Elle.
-         Questo tuo tradimento non verrà lasciato impunito!- sbraitò alzando il braccio con fare teatrale. Io lo ignorai e mi misi vicino a Matt, Mello, Near, Mary e a nuovi team Elle che erano in maggioranza in confronto ai tifosi di Alan.
Dopo poco tempo un ragazzo vestito da Michael Myers si avvicinò con una pistola finta in mano.
-         Allora, le regole sono queste! Avete entrambi 20 torte davanti agli occhi, chi è il coglione che le ha portate si faccia avanti che lo strangolo...- silenzio. – Va bene! C’è un tempo di trenta minuti, il primo che le finisce vince, se no quello che ha mangiato più torte. Via!- alzò la pistola al cielo e sparò, facendo uscire da essa dei coriandoli.
Elle ed Alan iniziarono a mangiare con voracità, scavando le torte con le mani e portandosele alla bocca. Elle mangiava ad una velocità incredibile. Alan era un vero idiota se pensava di vincere una gara di abbuffata contro L. Mi avvicinai a Near, che era l’unico che non sbraitava in modo sclerato e gli chiesi.
-         Sai perché L abbia voluto accettare una così stupida gara?-  Near si arricciò una ciocca di capelli come suo solito
-         Sai com’è fatto L... ha uno spirito competitivo, inoltre come poteva rinunciare ad una gara di abbuffate, è più che logico che vinca lui, anche se...- disse con tono atono.
-         Anche se?- chiesi per farlo continuare.
-         Quelle altre torte lì, non hanno un’aspetto piuttosto strano?-  mi disse indicando delle torte riposte sul fondo del tavolo. A me sembravano uguali alle altre.
-         A me sembrano normali.- dissi io. Near non mutò espressione e continuò a studiare quelle torte. Non capii cosa ci poteva essere di strano.
La gara continuò ed Elle era in netto vantaggio.
-         Ti puoi ritirare.- disse L con la bocca piena ad Alan che cercava in tutti i modi di raggiungerlo prendendo pezzi sempre più grandi e spiaccicandoseli in faccia.
-         Mai!- disse lui con la bocca ancora più piena. I ripieni delle torte variavano. Alcune erano con delle marmellate, tipo mirtilli, albicocca, anche fragola e li bisognava trattenere BB, altre invece con il cioccolato e li bisognava trattenere Mello.
Elle aveva quasi finito metà delle torte quando ne prese una e dopo aver morso un pezzo si bloccò. Io e gli altri team L lo guardammo straniti. Che era successo? Poi mi accorsi che si trattava di una delle torte che Near aveva definito strane.
Vidi L fare un espressione disgustata e risputare il tutto. Io rimasi interdetta. Che razza di torta era?
-         Ah! Non te l’ho detto? La gara coinsiste in un’abbuffata di torte, dolci... e salate.- disse perfido Alan. L sgranò gli occhi.
-         S-salate?- ripeté il detective.
-         Eh già! Quella che hai appena mangiato, per esempio, si chiama “torta pasqualina” una buonissima torta dal ripieno di bietole, uova e ricotta. – L si portò una mano davanti alla bocca come per vomitare.
-         Dai L! Puoi farcela! Non farti abbattere così! Mangia!- dicemmo noi team Elle.
-         Io odio il salato...- disse lui. Alan era riuscito a rimontare, anche lui aveva iniziato con le torte salate, solo che al contrario di L, le mangiò con facilità.
-         Avanti su! Elle vince sempre! Non farti battere da lui! Puoi farcela!- dissi io. L si voltò verso di me.
-         Puoi farcela L! Io credo in te!- dissi io. L mi fece un lieve sorriso e tornò alla sua torta. Ne mangiò un pezzo e mandò giù con una smorfia, poi ne mangiò un altro, un altro e un altro ancora. In poco tempo finì anche quella torta.
Alan però era passato in vantaggio ed era già due torte più avanti a lui. L cercò di rimontare, ma perse parecchio tempo, quando si ritrovò la torta ripiena con il... pesce?! Chi cazzo l’aveva sfornata? Faceva schifo anche a me.
Il tempo ormai era poco, non ci potevo credere! L stava veramente perdendo?!
Riuscì a rimontare di poco, ormai solo una torta li separava, quando...
-         Tempo scaduto! La vittoria va ad Alan!- annunciò Michael Myers.
Alan saltò sopra al tavolo ed esultò come non mai.
-         Sì!!! Evvai! Ho vinto! Ho vinto! Sì! Non ci posso credere! Ce l’ho fatta!!!- proprio in quel momento, però, una torta lo prese in faccia con una forza tale che lo fece ricadere sopra le altre torte rimaste. Tutti scoppiarono a ridere, mentre Elle stava in piedi con le mani nelle tasche e sorrideva soddisfatto.
-         La giustizia trionfa sempre.- e li partì un applauso da parte di tutti i team Elle.
Naturalmente Elle non sopportava di perdere, ma perdere in quel modo avrebbe fatto girare i coglioni a tutti effettivamente, quindi la reazione di L era più che plausibile.
-         Avanti L, ti rifarai presto.- gli dissi dandogli una pacca sulla spalla mentre ci allontanavamo da quella folla che ben presto si dissolse.
-         Ovviamente... quel ragazzo non la passerà liscia. – disse L. Io risi. Non l’avrebbe passata liscia, no!
Il raduno continuò, dopo un po’ anche i DN iniziarono a divertirsi e fecero amicizia. BB venne presto circondato da moltissime fan, visto anche il suo modo di comportarsi da gentlamen con tutte le ragazze che dimostrassero interesse nei suoi confronti. Infatti più volte lanciò occhiate di sfida ad L, che alzava gli occhi al cielo, contrariato da quel suo comportamento.
-         Lo sai che se cerchi qui in giro, trovi senza dubbio più fan di lui?- gli dissi io.
-         Non mi interessa vincere questo tipo di sfide, mi abbasso solo al suo livello.-  
Ad un tratto un urlo ci riscosse. Light era arrivato da noi, la camicia mezza sbottonata e i capelli tutti spettinati. Mi presi un colpo. Che era successo?!
-         Aiutatemi, vi prego!- ci implorò. L alzò un sopracciglio.
-         Che succede? Misa ha osato troppo?- domandò L.
-         No, no! Magari si trattasse di Misa. Si tratta di quelle!- disse indicando un gruppo di ragazze capitanate da Mary e Juliet che si stavano scrocchiando le dita.... Oh cazzo!
-         Che hai combinato?- gli domandai.
-         Ho... ho detto che... che L era un imbecille, sfigato, drogato di saccarosio.- disse Light.
-         Anche io ti voglio bene Yagami...- disse L, guadagnandosi un ringhio da parte di Light. Io capii la situazione. Quelle erano delle fan sfegatate di L, chiunque lo avesse insultato lo avrebbero preso a calci, sopratutto se questo era “un cosplay assolutamente uguale a Light Yagami”. Misi una mano sulla spalla di Light.
-         Le mie condoglianze.- gli dissi. Light sbiancò. Ad un tratto le ragazze urlarono.
-         All’attacco!!!!- e allora Light rincominciò a correre
-         Oddio! Perché proprio a me?! Non è possibile! Che razza di posto!!!- urlò il Dio. Poverino... mi faceva pena... ma mettermi contro a quelle ragazze... non era proprio il caso...
Ad un tratto qualcuno mi afferrò per il braccio e mi trascinò lontano da quel luogo. Guardai chi fosse. Era Alex.
-         Ehi, Alex! Cosa c’è? Guarda che mi fai male!- dissi io cercando di liberarmi dalla sua stretta omicida.
-         Zitta e seguimi!- disse lei portandomi in una zona del parco coperta da degli alberi. Allora mi liberò.
-         Santo cielo, Alex! Si può sapere che ti prende?!- sbraitai.
-         Perché non mi hai detto che hai i protagonisti di Death Note in casa, eh?-
Io sgranai gli occhi... lei lo sapeva?

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Capitolo 11
*** Nuove Scoperte ***


Capitolo 11: Nuove scoperte.
 
 
-         Perché non mi hai detto che hai i protagonisti di Death Note in casa, eh?-
Io sgranai gli occhi... lei lo sapeva?
-         C... come...- tentai di dire, ma Alex mi bloccò.
-         Come ho fatto a capirlo? Ma mi credi scema? Secondo te una fan accanita di Beyond Birthday non è in grado di riconoscerlo quando lo vede?- mi domandò severa. Abbassai lo sguardo. Aveva ragione ad essere arrabbiata con me.
-         Scusami Alex, è che non sapevo come dirtelo.- dissi io. Alex sbuffò.
-         Vabbè... non importa... Però, Dio Santo! Come ci siete riusciti?!- domandò euforica. Io fui sollevata dal fatto che non ce l’avesse con me e la guardai con un ampio sorriso.
-         A dire la verità non ne ho la minima idea.- ammisi. Alex inarcò un sopracciglio.
-         Prendi in giro?-
-         No, no! Giuro! Non sappiamo come possa essere possibile!- dissi io. Alex si portò il pollice alle labbra (riflesso incondizionato di tutte le fan di L e BB, pure a me capita di farlo quando ragiono). Alla fine fece un respiro profondo ed abbassò il pollice.
-         Forse ho una soluzione...- disse lei con un sospiro. Io mi illuminai, ma perché lo aveva detto con quel tono?
-         Davvero?! E sarebbe?- chiesi euforica.
-         Mia zia... potrebbe darci una mano.- disse con un leggero imbarazzo.
-         Sul serio? Ma perché lo dici così?-
-         Poi vedrete...- finì lei. Io mi guardai intorno, ormai erano parecchie ore che eravamo lì, forse se ce ne andavamo non avremmo destato sospetti.
-         Andiamo adesso?- chiesi io – sai i DN non vedono l’ora di tornarsene a casa...-
-         Che palle!- disse Alex.
-         A chi lo dici...-
-         Vabbè, tanto mia zia non ha nulla da fare... andiamo.- disse lei. Io corsi subito da Matty, Alan e Mary. Gli raccontai tutto quello che mi aveva detto Alex e così radunammo il resto dei personaggi che sospirarono di sollievo, sopratutto Light, che si era appena ripreso dal massacro delle fan di L. Povero caro!!!
Salutammo i nostri amici Otaku, potete crederci, fu la parte più difficile della giornata, sopratutto per le fan di BB, che si erano talmente affezionate al ragazzo che non lo volevano mollare, ma per Matty fu un vero sollievo poter sfogare la sua invidia per quelle fan, afferrando bruscamente Beyond per un braccio e trascinandolo via, lontano da quelle grinfie.
-         Ciao Beyond! Torna presto a farci visita- disse Elisa amorevole.
-         Alla prossima Bibbino mio!- disse Verena mandandogli un bacio. Mentre Matty lo trascinava via, B fece segno loro di chiamarlo, sfoggiando un sorrisetto ammiccante che fece quasi svenire le due fan. Ma perché Light ed L non si comportavano così???!!!
Prendemmo un treno ed andammo a Chiavari, fuori città. Se i miei lo avessero scoperto, mi avrebbero sgozzata, ma d’altronde erano un paio di giorni che stavo facendo cose che avrebbero scatenato l’ira funesta dei miei, come per esempio, l’aver lasciato David da solo di sera e aver ospitato due “perfetti sconosciuti” (per i miei naturalmente) in casa. Ma ormai avevo fatto trenta, perché non fare trentuno?
Arrivammo dopo dieci minuti. Chiavari era una bella cittadina, naturalmente non grande come Savona, La Spezia o Imperia, era semplicemente uno dei 235 comuni della nostra bella regione, decisamente più importante di Pieve Ligure o Bogliasco.
Ovviamente, anche Chiavari dava sul mare e passammo per una via piena zeppa di giochi per bambini che dava sul porto ricco di barche a vela e yact, di extracomunitari ricchi che parcheggiano le loro belle “barche” sul nostro territorio.
Seguimmo tutti Alex (che si era levata la parrucca rivelando una chioma selvaggia, riccioluta e nero pece) visto che nessuno di noi era esperto della cittadina di Chiavari.
Passammo per vie sconosciute di cui solo Alex sapeva dove portassero e alla fine arrivammo ad una casettina in riva al mare (sporco)  poco più avanti del porto. Era una casa abbastanza semplice, bianca, a due piani, leggermente rovinata dalla salsedine, ma molte case di provincia erano così. Alex suonò al campanello.
-         Ascoltate... qualunque cosa succeda, non vi spaventate.- disse lei. Noi la guardammo straniti. Cosa voleva dire?.
Ad un tratto la porta venne spalancata da una signora che iniziò ad urlare facendoci prendere un colpo a tutti quanti.
 
 
-         ALEEEEEX!!!!!- urlò la signora abbracciando Alex. Doveva essere sua zia, ma... non mi sarei mai aspettata che fosse... così...
Portava degli occhiali talmente spessi da sembrare due fondi di bottiglia, i capelli erano ricci e neri come quelli di Alex, solo più lunghi e indomati, portava una specie di bandana sulla testa e aveva un numero indescrivibile di collane strambe e braccialetti. Aveva una vestaglia coloratissima, come fosse una figlia dei fiori, il viso scarno e dai lineamenti forti. Se non fosse per i capelli non avrei mai potuto immaginare che fosse parente di Alex. Se dovessi dire un personaggio con cui confrontarla, direi che sarebbe la professoressa Cooman di Harry Potter se non fosse per il colore dei capelli, sarebbe uguale!
-         Come sta la mia puzzola?- domandò lei. Alex la fulminò.
-         Non chiamarmi così davanti ai miei amici.- la rimproverò lei.
-         Hai portato delle visite?- domandò la zia aggiustandosi gli occhiali ed osservandoci – Toh! Non vi avevo visti ragazzi!- disse lei. Come poteva essere possibile con quegli occhiali?
-         Prego! Entrate pure!- disse lei facendoci segno di entrare. Normalmente se una persona come lei mi avesse invitata ad entrare, non so se avrei accettato, ma si trattava della zia di Alex quindi feci un’eccezione.
Dentro la casa era decisamente più strana. Sembrava quasi un tempio Buddhista, con tutte quelle statue di creature mezze umane e mezze animali, disegni tipici Indu ed altre cianfrusaglie sparse in giro per la casa senza un ordine preciso. L’odore era quello della naftalina, solitamente associato alle case degli anziani, quello che ti pizzica le narici. Per terra il pavimento era ricoperto da una serie indefinita di tappeti arabi. Sulle pareti vi erano quadri Indu, papiri e calendari Maya, mentre i mobili, tutti in legno, erano ricoperti da quelle statuette buddhiste,  oltre che statue vere e proprie in giro per la casa. Diciamo che quella casa era una vera e propria esplosione di culture.
-         Francamente non mi aspettavo che portassi degli amici, avrei messo più in ordine.- detto questo scalciò via una matassa di cianfrusaglie per levarle da in mezzo a quello che sembrava essere il salotto. Sorridendo ci fece segno di sederci sul divano, una specie di ammasso verde vomito che puzzava di muffa. Alex ci ripeté il cenno, con più serietà, forse se avessimo rifiutato si sarebbe offesa. Ci sedemmo tutti quanti stretti, stretti su quel divano che non appena fu al contatto con i nostri fondoschiena liberò una fitta nube di polvere che fece tossire la maggiorparte di noi, me compresa.
-         Vi porto una tazza di té?- domandò cordiale la zia di Alex.
-         No grazie zia, a dire la verità siamo qui per un’altra cosa...-
-         Posso leggervi le foglie del té, sono molto brava con quelle! Oppure vi potrei leggere la mano se volete!- esclamò senza lasciare finire Alex e precipitandosi su Mello, afferrandogli la mano nonostante lo sguardo glaciale del biondo che provò in tutti i modi di ritrarla.
-         Uh... mi dispiace... avrai una vita da cani..- disse la signora con uno sguardo triste e lasciando la mano di Mello che fece un sorrisetto acido.
-         Lo so già, grazie! – sbottò. Ad un tratto sentii sghignazzare. Mi stupii nel scoprire che si trattava di Near.
-         Zia!!!- la richiamò Alex. La donna si drizzò in piedi come sull’attenti.
-         Dimmi!-
-         Focalizza!- le ordinò.
-         Sì, ok!-
-         Ci sei?-
-         Sì, ci sono!-
-         Allora, siamo qui perché è successa una cosa particolare...- cercò di spiegare Alex. Intanto noi tutti stavamo cercando in tutti i modi di metterci comodi in quel divanetto al quale massimo stavano quattro persone... e noi eravamo in 13...  infatti emetteva dei preoccupanti cigolii ad ogni nostro minimo movimento.
-         Che è successo tesoro?- domandò preoccupata sua zia. Alex si alzò dal divano, con qualche fatica visto che eravamo incastrati per benino, ma una volta fuori uno ci fu un sospiro di sollievo da parte di tutti, anche se continuavamo ad essere parecchio scomodi.
Alex si avvicinò a sua zia e le fece vedere una foto dal suo cellulare, probabilmente di Death Note.
-         Li riconosci?- domandò alla zia che si risistemò gli occhialoni.
-         Uhm... sì... sono quei personaggi di quel carto.. scusa, anime. Death Note, giusto?- domandò la signora. Strano, non avrei mai pensato che lo conoscesse.
-         Brava zia, adesso, guarda i ragazzi che sono seduti sul divano.-
La zia obbedì, prese in mano il cellulare di Alex e guardò i ragazzi, poi la foto, poi i ragazzi, poi di nuovo la foto, poi di nuovo i ragazzi. Ripetè l’azione per circa altre dieci volte prima di capire la situazione e sobbalzare.
-         Dei del Cielo! Ma sono loro!!!- esclamò la zia. (Ha scoperto la luna!!!)
-         Eh già.- disse Alex.
-         Come ci sei riuscita?! Hai sbirciato sul mio libro di magie?!- la rimproverò. Io inarcai un sopracciglio. Libro di magie?
-         A dire il vero io non centro, Iris...- ma la zia non la fece finire che mi ritrovai il suo volto a pochi centimetri dal naso. Ritrassi il volto urlando.
-         Come hai fatto a farlo?!- mi domandò. Io cercai di riprendermi dallo shock, accorgendomi dopo di essermi aggrappata niente poco di meno che al braccio di L, che mi guardò con un espressione indecifrabile...decisamente sexy.  Arrossii un poco e mollai la presa tornando a guardare quella strana signora che mi fissava con insistenza.
-         A dire il vero non saprei, per questo Alex ci ha portati qui...- dissi io con un filo di voce. La signora mi  guardò ancora un po’ e poi si rimise in posizione eretta  allontanandosi da me (ringraziai il cielo).
-         Capisco... venite tutti, cari!- disse la zia di Alex facendo cenno a noi di seguirla.
Con nostro grande sollievo, cercammo di alzarci da quel divano vecchio e logoro, all’inizio rimanemmo incastrati, ma ci riuscimmo.  Iniziammo a seguire la zia di Alex.
Attraversammo tutto il salone fino ad arrivare ad una porticina strana che dava a delle buie scale.
-         Attenti a dove mettete i piedi.- ci disse lei. Non ce lo facemmo ripetere due volte.
Una volta terminate le scale arrivammo in una specie di sgabuzzino polveroso, addobbato con non so quante cianfrusaglie come sfere di cristallo, mani per l’insegnamento della lettura dei palmi, carte, scaccia pensieri, libri... sembrava il covo di mago merlino! Adesso capii il motivo dell’imbarazzo di Alex.
-         Perché non ci hai detto di avere una zia stregona?- le domandai nell’orecchio.
-         Ti sei risposta da sola.- mi disse lei.
La zia di Alex andò verso una libreria piena zeppa di libroni grossi quanto delle enciclopedie, ne afferrò uno e lo fece ricadere bruscamente sulla scrivania, alzando non so quanta polvere.
Ad un tratto qualcuno mi afferrò per un lembo della maglietta, richiamandomi, mi voltai, era L.
-         Ma siamo sicuri che non sia una fregatura?- mi domandò. Aveva tutti i motivi per dubitare ed in effetti, l’aspetto della zia di Alex non accennava certamente ad una sicura sanità mentale... però di Alex mi fidavo e se diceva che sua zia era attendibile, allora le credevo.
-         Direi di sì.- dissi ad L. Lui annuì lievemente e guardò la signora mentre sfogliava freneticamente le pagine.
-         Allora... dov’era, dov’era quel rito...- disse.
-         Rito?- domandò Light.
-         Sì! Il rito che vi ha portati qui.- rispose la signora. La guardammo incuriositi cercando di sbirciare nel libro.
-         Ah ah!- esclamò lei in fine – trovato! Allora... dimmi un po’, Iris giusto?-  mi richiamò. Rimasi un po’ titubante sul da farsi, ma le risposi.
-         Dunque... hai fatto qualcosa in particolare prima che i personaggi dell’anime apparissero a casa tua?- mi domandò.
-         Beh... non sono apparsi tutti a casa mia, da me sono comparsi solo Light ed L, da Matty BB e Ryuk, da Mary Matt e Mello e da Alan Misa e Near. Comunque io e Matty la sera prima della loro apparizione abbiamo fatto una serata a tema. – risposi.
-         Eccellente, eccellente! E in cosa consisteva questa serata a tema?- mi domandò
-         Una maratona di puntate.-
-         Di quante ore?-
-         Beh... era durata quasi 9 ore.-
-         Uuuhhhh!!! E la luna com’era?-
-         Non lo so...-
-         Uhm, vabbè, non è importante! Avevate degli oggetti?-
-         Sì, i gadget di Death Note.-
-         Quanti erano?-
-         Eh! Adesso, con precisione...-
-         Più di 8?-
-         Sicuramente.-
-         Tutto chiaro! Tutto chiarissimo!!!- gridò euforica facendo un piccolo saltello elettrizzato. Noi rimanemmo interdetti.
-         Cosa è chiaro zia?- domandò Alex.
-         Come sono apparsi i tuoi amici! La tua cara amica qui, ha fatto un antico rito Babilonese!-
-         CHEEEEE????!!!!!!!!- esclamammo tutti in coro, esterrefatti, Matty ed io più di tutti. La zia ci guardò un momento e ci porse il libro. Era scritto in una lingua strana, infatti fu lei a recitare le parole a memoria per spiegarci.
-         Un antico sacerdote babilonese inventò un rito che portava in vita creature esistenti solo nei manoscritti antichi, per convincere il popolo dell’esistenza degli Dei e dei demoni. Questo rito consisteva in una celebrazione delle creature che si volevano portare in vita, la celebrazione doveva durare minimo otto ore, essendo il numero sacro* dei babilonesi e intorno al manoscritto principale dovevano esserci minimo otto oggetti, sempre per quel motivo lì, la luna nel cielo doveva essere rossa, in onore del sangue che doveva scorrere nelle vene dell’essere una volta portato in vita. Il rito consisteva in questo... e credo proprio che voi cari piccoli amici, avete fatto un rito antico di miliardi di anni!- disse euforica. Noi non rispondemmo, eravamo troppo shockati. Le bocche erano ancora spalancate e gli occhi sembravano che ci sarebbero usciti dalle orbite da un momento all’altro.
-         Ma.. ma noi... avevamo più di otto oggetti.- disse Matty.
-         Lo so, ma il rito consiste con minimo otto oggetti, anche se avete sforato va bene lo stesso, anzi ancora meglio! Più oggetti si hanno e più l’incantesimo è efficace, lo dice qui!- disse sorridente la zia indicando una riga della pagina.
-         E... noi non abbiamo partecipato alla serata.- osservò Alan. Mary annuì.  Io non riuscivo a parlare, ero troppo shockata per proferire parola.
-         Appunto! Vista la quantita eccessiva di oggetti l’incantesimo è stato più efficace portando in vita i personaggi dello stesso anime, che però sono amati da altri ragazzi, tra cui voi. Visto? Tutto combacia!-
-         E la luna?- domandò Alex. Sua zia corse verso quello che sembrava un calendario lunare.
-         Quando avete fatto la serata?- domandò.
-         L’altro ieri sera...- riuscii a sussurrare.
-         Ah ah ah! Eccola qui! Luna rossa! Accidenti! Sembra quasi fatto apposta!-
Automaticamente i DN si voltarono verso me e Matty, guardandoci in cagnesco.
-         Non lo abbiamo fatto apposta!- dicemmo io e Matty all’unisono.
-         La cosa ha dell’incredibile, non ci sono un po’ troppe coincidenze?- mi chiese Light sospettoso.
-         Sono solo coincidenze.- dissi io.
-         Non so perché, ma mi è difficile crederci.- disse Near.
-         Questa volta sono d’accordo con il nano bianco.- disse Mello.
-         Andiamo! Credete d’avvero che sapessimo di questo rito?! Quella festa la facciamo tutti gli anni, come potevamo sapere che in verità era un antico rito Assiro?- esclamai.
-         Babilonese!- mi corresse la zia di Alex.
-         Fa lo stesso!- sbottai.
-         Io le credo.- disse ad un tratto L. Io lo guardai stupita.
-         Come fai a crederle?! È talmente palese che lo abbiano fatto apposta che non riesco a credere come abbiamo fatto a non accorgercene prima!- sbottò Light.
-         Appunto per questo le credo, lo avrei già capito se lo avesse fatto apposta o meno, non credi Kira?- disse con una vena di minaccia L... Non ci credo... L mi stava... difendendo? Oh! Che cucciolo!!!! Mi si sciolse il cuore.
-         Sì, su questo ha ragione.- disse Matt. Light volle ribattere, ma si trattenne. Come sempre L aveva una capacità di zittire le persone che era impressionante.
-         Non gli do torto... ma sapete che cosa significa tutto questo?- disse improvvisamente BB, noi ci voltammo verso di lui. Improvvisamente fece un sorriso a trentadue denti e sgranò gli occhi che si illuminarono di rosso. Ci fece venire i brividi.
-         Che avevo ragione!!!!- gridò euforico –avevo ragione e lui no! B aveva ragione ed L no! La serata centrava e il fatto che non si erano addormentati era la spiegazione! Ho vinto! B ha vinto! B ha superato L! Questo è il giorno più bello della mia vita!!!!- continuò ad urlare in modo pazzo e ridendo come un matto. Ci allontanammo tutti da lui di qualche passo. Pure la zia di Alex, si aggrappò al braccio della nipote, tremando.
-         Il tuo amico mi spaventa...- disse la signora.
-         Ma cosa dici? È divino...- disse Alex con occhi sognanti.
L ignorò palesemente i commenti di Beyond e si rivolse nuovamente alla zia di Alex.
-         C’è un modo per tornare indietro?- domandò L. Beyond smise di ridere.
-         Ehi Lawliet! Hai capito che è successo?- gli domandò B con scherno.
-         Sì, congratulazioni.- disse atono. Il sorriso di Beyond si spense.
-         C-cosa? Congratulazioni?- balbettò.
-         Sì, cos’altro ti devo dire?-
-         Ma... tu non dovevi fare così! Tu dovevi crogiolarti nella disperazione, dovevi soffrire! Hai capito cos’è successo?! Il Backup ti ha superato! Ora TU sei il MIO Backup! Tu sei il perdente! T-tu dovresti cadere in un fiume di pazzia implorando la morte, per averti umiliato e battuto! Tu dovresti sentirti umiliato, non dovresti dirmi “congratulazioni”!- sbottò B indignato.
-         Affascinante...- disse disinteressato L, senza degnarlo di uno sguardo. In quel momento B perse ogni briciolo di controllo e fece per scagliarsi contro L, ma venne trattenuto da Matt, Mello e Matty. Intanto la zia di Alex si strinse ancora di più alla nipote, che invece aveva l’aria di voler saltare addosso a Beyond e stuprarlo davanti a tutti.
L ignorò il tutto e continuò a rivolgersi alla signora.
-         Lo perdoni, è caduto dal seggiolone quando era piccolo... mi dica, si può tornare indietro?- domandò cordiale L.
Intanto B si era calmato ed era caduto in una specie di depressione. Allora Alex si liberò della stretta di sua zia e si fiondò a consolare il suo demonietto, insieme a Matty che la guardò in cagnesco, come per dire “c’ero prima io”.
Intanto la signora si riprese dal suo lieve shock.
-         Beh... l’unico modo è quello di rifare la serata, la prossima luna rossa. – ci spiegò lei.
-         E quando sarebbe la prossima luna rossa?- domandò L.
-         Naturalmente fra un mese!- rispose la donna.
-         Un mese?!- esclamammo tutti, persino Beyond alzò momentaneamente lo sguardo, shockato da quella rivelazione.
-         Sì!!! Evvai!!!- esclamò invece Mary guadagnandosi l’odio di tutti. In effetti la capivo, anche prché io, più che esserne esterrefatta negativamente, ne ero più che sollevata.
-         Scusate...- disse lei imbarazzata. I DN la ignorarono.
-         Non c’è un’altro metodo, magari che possiamo fare il prima possibile?- domandò Light.
-         Temo proprio di no...- disse la signora. I DN sbuffarono innervositi, mentre Matty, Alan, Mary, Alex ed io cercavamo di nascondere l’entusiasmo per la notizia.
-         Quindi... siamo bloccati qui per un mese?- domandò Mello.
-         Mi sa di sì...- ammise L.
-         Che merda!- sbottò Matt.
-         Mi dispiace di non esservi più utile di così, però l’unico modo per aiutarvi a tornare a casa è questo...- ci disse la zia di Alex
-         Non si preoccupi, ci è stata molto d’aiuto.- dissi io cordiale
Alla fine, salutammo la zia di Alex ed uscimmo da quella casa che puzzava di vecchio.
Ci dirigemmo verso la stazione per tornare a casa.
-         E quindi ora... cosa farete?- domandò Alex.
-         Beh... credo che l’unica cosa che possiamo fare è, aspettare.- disse Light.
-         Basta che mi diate delle mele e sono apposto! Non mi sono mai divertito tanto in vita mia!- disse Ryuk sghignazzando.
-         Che razza di situazione...- disse Mello.
-         Dai Mel! Non è così male! Alloggio gratis, cibo gratis, fan girls! Cosa vuoi di più?- disse Matt.
-         Chiamami ancora Mel e ti spacco il culo.-
-         Meglio il culo della faccia, Mel.-
-         Fa differenza?-
-         Basta voi due!- sbottò Mary –non so se riuscirò a gestirli...- aggiunse.
-         Adesso sai come ci si sente ad avere un fratello minore.- le dissi io. Misa si aggrappò a Light.
-         Ti prego Light, vieni a casa con me, voglio riempirti di coccole...- Light alzò gli occhi al cielo mentre Near sgranò gli occhi.
-         Per carità! Misa e Light sotto il mio stesso tetto? Piuttosto divido il letto con Mello.-
-         Ti attacchi a sto cazzo, puffo bianco!- sbottò Mello.
-         Ed io Kirucolo non ce lo voglio in casa!- osservò Alan.
-         Vedo che in questa dimensione mi vogliono tutti molto bene...- disse sarcastico Light. Io mi aggrappai all’altro suo braccio.
-         Non è vero Light! Io ti voglio tanto bene, sei sempre ben accetto a casa mia!- dissi io. Al contrario di come aveva fatto con Misa, a me sorrise. La biondina lo notò e mi spinse via.
-         Non ci provare! Light è solo mio!- urlò lei. Io risi e mi avvicinai ad L. Almeno lui non aveva altre spasimanti (perlomeno non nei paraggi).
-         Invece Beyond dorme da te Matty?- domandò Alex.
-         Sì.- disse Matty
Alex si avvicinò a Beyond e si strinse al suo braccio. B la ignorò palesemente. Forse era ancora deluso della reazione di L e del fallimento del suo piano.
-         Mi sa che verrò a trovarti molto spesso...- disse Alex con tono da innamorata. Beyond fece un lieve sorriso e le scompigliò amichevolmente i capelli. Matty guardò da un’altra parte.
-         Che felicità...- disse a denti stretti.
Arrivammo alla stazione e prendemmo un treno per tornare ognuno alle rispettive case. Cavolo! Un intero mese insieme ai protagonisti di Death Note... per una volta le cose stavano andando per il verso giusto...
 
 
 
*otto il numero sacro dei babilonesi: Non so se questa cosa sia vera, me la sono inventata di sana pianta XD non credo neanche che i Babilonesi avessero un numero sacro, ma fate finta che sia così XD 

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Capitolo 12
*** Convivenza ***


Capitolo 12: Convivenza
 
Ciao a tutti!!! Ebbene sì, sono ancora viva! :D Mi dispiace di avervi fatto attendere così tanto, ma ho avuto diversi problemi (esami scolastici). Ora sono tornata con questo capitolo che forse è un po’ diverso dagli altri, ma... deve esserci qualche svolta di genere anche nelle storie ^_^ Comunque il divertimento non mancherà, questo ve lo prometto ;) Vabbè! Basta con gli spoiler! Chiedo ancora umilmente perdono per il ritardo e spero non ricapiti più! Grazie a tutti voi che state seguendo la storia ed un enorme grazie a chi mi recensisce <3 Buona lettura! Un bacio dalla vostra Night Fury
 
 
Socchiusi gli occhi, ancora stanchi per il risveglio. La luce filtrava dalle tapparelle della finestra di camera mia. Il sole era alto nel cielo e dalla camera di David mi arrivavano le sue grida entusiaste per la sua ennessima vittoria a Super Mario. Mi stiracchiai e mi misi seduta sul letto.
-Buongiorno ragazzi!- salutai Light ed L mattinieri come sempre, Light seduto sulla brandina che gli avevo portato al posto del sacco a pelo, mentre sorseggiava una tazza di tè e giocava a solitario, ed Elle rannicchiato sulla sedia della mia scrivania, intento a fare qualche ricerca su internet, sgranocchiando i miei amati Oro Ciok. Sicuramente me li avrebbe finiti in una mattinata ed io sarei dovuta andarli a comprare, come quasi ogni giorno.
- Ciao Iris.- mi salutarono loro di rimando. Era già una settimana che loro erano qui e non potevo esserne più felice! Era stata una settimana fantastica! La più bella della mia vita! Svegliarmi con loro accanto era qualcosa di grandioso! Alcune volte non riuscivo a capire se fosse realtà oppure un meraviglioso sogno! Con il passare dei giorni, Light era diventato sempre più gentile con me ed anche L. Forse si erano abituati all’idea di avere una fan rompiscatole appiccicata ventiquattro ore su ventiquattro. David era sempre indisponente con loro, ma era migliorato ed ogni tanto li trattava come esseri umani (ogni qual volta che volesse farmi chiamare Matt per farlo venire a giocare con lui) e allora invitavo gentilmente anche Mary e Mello e passavamo dei pomeriggi a casa con loro.
Ogni tanto andavamo a casa di Matty e salutavamo Beyond e Ryuk, anche se a L non sempre andava di rivedere BB, per non parlare del contrario!
Matty mi chiamava ogni sera ed era sempre più infuriato con Alex, accusandola di rubargli il suo Bibbino, poiché ogni tanto Alex veniva a Pieve ed usciva con Beyond, lasciando Matty solo con Ryuk. Quando accadeva invitavo Matty a venire su da me, così lo consolavamo.
Misa, Near ed Alan, ogni tanto venivano anche loro a trovarci, visto che Misa Misa non riusciva a stare troppo tempo senza il suo amato Light. Near era sempre più mogio, mogio, mi sembrava quasi sciupato... forse la compagnia di Misa lo stava portando al limite, chissà se avrebbe mai perso la pazienza. Una volta pure Mello lo notò e disse che si dovette ricredere su Misa Amane e che stava iniziando a stimarla. (doveva odiare particolarmente Near, per essere arrivato al punto di dire che stava stimando Misa ).
Quella mattina sembrava tutto normale. Naturalmente non mi avevano aspettata per fare colazione, ma ormai mi ero abituata.
-         Mi preparo la colazione e torno.- dissi io. Light ed L annuirono.
Andai velocemente in camera di David per salutarlo e chiedergli se aveva già mangiato... domanda inutile, infatti mi rispose con un –Se sto ad aspettare che tu ti svegli, pranzo direttamente.-  mi disse senza togliere lo sguardo dal televisore. Io alzai gli occhi al cielo ed andai in cucina.
Mi scaldai una tazza di latte, misi il Nesquick, la zuccherai e tornai in camera.
-         Cosa stai guardando?- chiesi ad L una volta avvicinatami alla scrivania. L mi guardò un attimo e si voltò nuovamente verso il computer.
-         Sto guardando il numero dei fan forum, web site e pagine riguardanti il mio personaggio e... sono piacevolmente sorpreso. Non sapevo di essere così tanto apprezzato.- disse accennando un lieve sorriso.
-         Te lo avevo detto.- dissi io sorseggiando il mio latte.
-         Questo perché non ti conoscono dal vivo.- disse Light.
-         Ah! Light! Ho trovato anche un sitino carino che tratta di te.- disse L. Light si interessò e si alzò dalla branda per andare vicino ad L che gli fece vedere il fan forum, sghignazzando sotto i baffi.
“Noi che odiamo Raito I’m a gay” .
-         Si sono guadagnati un posto in pool position sul death note.- disse solamente Light per poi dirigersi alla branda sorseggiando il suo té. Io risi e gli andai incontro abbracciandolo.
-         Dai! Non ti scoraggiare! Ci siamo io e Misa!- dissi scherzando. Light non ricambiò l’abbraccio, ma non mi spinse neanche via. Ormai si era dato per vinto.
-         E questo è molto confortante...- disse lui sarcastico. Io lo guardai con una finta espressione offesa e lui mi sorrise gentilmente iniziando a ridere.
-         Scherzavo! Grazie Iris!- disse scompigliandomi i capelli. Io sorrisi e lo lasciai andare.
-         Comunque ci sono moltissime tue fan in giro! Una mia amica di nome Federica ti adora e c’è anche una ragazza su EFP che è una tua grande fan!-
-         Due ragazze... wow che onore...- disse sedendosi sulla branda e tornando al suo solitario.
-         Erano esempi! Per farti capire che ce ne sono molte altre.- dissi io.
-         Lo so.- disse lui sorridendo e finendo il suo té. Io gli sorrisi di rimando e tornai vicino ad L osservando il suo lavoro. Scorreva le pagine, sorridendo ogni tanto ad alcuni commenti delle fan.
Ad un tratto arrivò in un fan forum, dove anche io ero iscritta, ma all’inizio non ci badai, fino a quando...
-         Iris... non sapevo che avessi dei simili pensieri.- disse L sorridendo. Io sbiancai leggendo il commento.
“Oh mio Dio! Quanto è sexy Elle in questo disegno! Prendimi amore, sono tua!”
Quasi mi strozzai con il latte e dopo qualche colpo di tosse ebbi il coraggio di dire.
-         N-non sono io!-
-         Iris Yagami Lawliet96... sicura?- mi stuzzicò lui mordicchiandosi il pollice e sorridendo in quel suo modo tanto tenero e stronzo nello stesso tempo.
-         Wow! Sei una maniaca!- disse Light, che silenziosamente si era sistemato dietro di me, facendomi prendere un colpo.
-         Ma.. io! Insomma! È... è un disegno figo!- dissi io rossa come un peperone. Avrei voluto morire. Light osservò l’immagine di L a torso nudo, nella penombra di una stanza illuminata dalla sola luce di un pc, con il pollice alle labbra e lo sguardo accattivante.
-         Non ci credo che sei così fisicato.- commentò Light. L sorrise lievemente.
-         Ci sono troppe cose che tu non sai di me.- disse. Io persi un battito. Cosa voleva dire con questo? Oh mio Dio! Salvami!
Light sbuffò e cambiò immagine come se gli desse fastidio agli occhi, ma quella che si ritrovò dopo, per loro fu molto peggio. Una yaoi decisamente molto hot, di Light ed L.
I due diretti interessati sobbalzarono e si coprirono gli occhi come se gli avessero spruzzato dello sprie al peperoncino negli occhi.
-         Aaahhh! No, no, no!!! Che schifo!!!- urlò Light girandosi e muvendosi convulsamente, come se avesse visto un ragno gigante.
-         Ahh!!! Non toccherò mai più un pc! Santo cielo che disgusto!- sbottò L spingendo la sedia lontano dalla scrivania e strofinandosi gli occhi, come se cercasse di cancellare l’immagine.
Io scoppiai a ridere e chiusi il forum (anche perché così non avrebbero letto gli altri miei commenti.)
-         Via libera ragazzi, ho levato l’immagine.- dissi cercando di trattenere le risate. Che scena epica! Light ed L che inorridivano vedendo uno yaoi! Dov’era la telecamera quando serviva?
Light ed L cercarono di calmarsi, ma ogni tanto li rivedevo scossi da brividi, ricordandosi la scena.
-         Ma perché ci vogliono insieme?- si lamentò Light guardando L con disgusto che lo fulminò con lo sguardo.
-         Siete una bella coppia.- dissi io. I due mi guardarono esterrefatti, ma non parlarono. Come se non riuscissero trovare le parole giuste per... mandarmi a quel paese. Ad un tratto squillò il cellulare. Era un SMS da parte di Matty.
Ciao Twin! A che ora vai a vedere i quadri? Non mi posso portare dietro Ryuk, sai com’è... non è che posso lasciarlo da te?” io alzai gli occhi al cielo. I quadri... perché dovevo andarci?! Sapevo già di essere rimandata, perché mai dovevo avere l’ennesima conferma?! Per di più mia madre e mio padre non c’erano e quindi avrei dovuto parlare io stessa con i professori... felicità!
ci andrò fra un’oretta, direi. Accompagno mio fratello al centro estivo di tennis e vado.” Gli risposi. Dopo qualche minuto, mi arrivò la risposta.
“ Ok cara! JDimmi quando sei tornata, che ti lascio Ryuk.”
Misi via il cellulare e terminai la colazione.
Dopo aver finito di cibarmi, mi preparai ed ordinai a David di fare altrettanto poiché lo dovevo accompagnare... e dopo sarei dovuta andare a scuola... Che palle!
Dopo alcuni lamenti da parte di mio fratello, alla fine fummo tutti pronti per andare.
Prendemmo la Pievetta (un piccolo pulmino che portava da Pieve bassa a Pieve alta) ed andammo al campo di tennis.
-         Quando può Matt venire a casa nostra?- domandò David senza staccare gli occhi dal 3DS.
-         Come?- chiesi non avendo capito. Persa nei miei pensieri e preoccupazioni da studentessa. Ero seduta vicino ad L, mentre David e Light erano nei posti singoli alla nostra destra. Davi alzò gli occhi dal videogioco.
-         Quanto torna Matt a casa nostra?!- mi ripeté, più scocciato.
-         Ah, boh! Che ne so!- risposi controvoglia. Avevo altre cose che mi prepoccupavano al momento... come ad esempio se effettivamente mi avevano rimandata, oppure se erano stati clementi e avessero voluto promuovermi, oppure ancora se avessero voluto fare gli stronzi e bocciarmi. I dubbi comunque c’erano, anche se mi avevano avvertita della rimandatura.
-         Di a Mary che lo voglio a casa mia il prima possibile.- mi ordinò lui.
-         Non è che posso dirgli “Matt, alza il culo e vieni a giocare con David!”- sbottai.
-         Invece sì! Tanto a lui sta bene!-
-         Ti ricordo che ha 19 anni!-
-         Ed io 10! Allora?-
-         Magari ha cose più importanti da fare, invece di giocare con te. Magari preferisce stare con Mello...-
David alzò lo sguardo verso di me e mi guardò storto.
-         Preferisce stare con Mello, piuttosto che giocare alla Wii, Playstation e Xbox 360?-  ragionai su quello che mi aveva detto....
-         Ok! Hai ragione! Glielo chiederò più tardi!- dissi io. David sorrise e tornò al suo videogioco.
Arrivammo al campo di tennis. Gli diedi un bacino sulla testa e lo lasciai andare dai suoi amici.
Dopo di che aspettammo nuovamente la Pievetta, prendemmo poi la corriera e ci avviammo verso la mia scuola, in centro Genova.
Quando arrivammo, all’ingresso della scuola trovammo un’ammasso di gente accalcata alle porte, intenta a vedere i loro risultati che erano stati appesi alla pena di segugio dai bidelli che hanno una grandissima voglia di lavorare... ahimè! Le scuole italiane...
Decidemmo di aspettare in disparte che la situazione migliorasse, visto che io non avevo molta voglia di spingere, urlare e farmi spazio a gomitate in mezzo a tutta quella massa di fumatori incalliti che mi avrebbe intossicata a metà strada. Inoltre una parte di me non voleva neanche vedere i risultati.
-         Ma che è quella massa di scimmie impazzite?- mi domandò Light.
-         Temo che siano gli studenti, Yagami...- disse L.
-         Indovinato.- dissi io. Light deglutì.
-         E che cosa stanno facendo?-
-         Stanno cercando di vedere i risultati. Se sono stati promossi o bocciati. – risposi io.
-         Non vi arriva a casa la pagella?- domandò Light.
-         No... purtroppo qui siamo in Italia.- dissi sbuffando. Ad un tratto vidi uno spiraglio tra la folla, che dava proprio sulla mia sezione. Era la mia occasione!
-         Ragazzi! Io vado!- dissi.
-         No...Non farlo... Ti mangeranno viva..- disse L con falsa preoccupazione.
-         Da quando sei sarcastico?- domandai io alzando un sopraciglio.
-         Da sempre tesoro.- mi disse lui facendomi l’occhiolino. Cercai di riprendermi da quella visione (visto che stavo per sbavare come una dannata) e mi diressi verso quell’ammasso di “scimmie impazzite” come li aveva definiti Light.
Mi buttai a capofitto tra la folla, guadagnandomi una serie incommensurabile di insulti ed imprecazioni. Alla fine, dopo svariate gomitate, date e ricevute, riuscii a vedere i quadri della mia classe.
 
Edwards Jennifer             ammesso alla classe terza
Emerin Sasha                    ammesso alla classe terza
Garols Marty                     giudizio rimandato a settembre
Knight Iris                         giudizio rimandato a settembre
 
Perfetto! Rimandata! Lo sapevo!
Ma siccome avevo degli istinti masochisti, prima di andarmene, mi cadde l’occhio su un altro nome
 
Cori Helen   ammesso alla classe terza.
 
Mi venne da imprecatre in aramaico! Ma certo! Era più che normale! La cocca della vice non poteva essere rimandata! Che sciocca che ero! Come potevo anche minimamente pensare che l’avessero rimandata o anche bocciata? Purtroppo i bei sogni non sempre si avverano... e mi sarei dovuta sorbire quella strega un altro anno... anche perché io col cavolo che mi facevo bocciare solo per non vederla più!
Decisi di distrarmi, controllando anche la situazione di Matty, visto che la sua sezione era posizionata vicino alla mia.
 
Malefor Mattew      ammesso alla classe terza.
 
Bene! E bravo Matty! Almeno non avrei dovuto badare a Ryuk. Se David se lo fosse trovato in casa forse si sarebbe preso un infarto!
Riuscii ad uscire da quella folla soffocante e presi il cellulare per dare la buona notizia al mio gemello.
Digitai il messaggio e intanto arrivai da Light ed L che erano rimasti in disparte a seguire la scena.
-         Allora? Com’è andata?- mi domandò Light.
-         Rimandata, purtroppo. E adesso devo anche parlare con i prof perché devono dirmi la materia...- dissi io sbuffando.
-         Devi proprio?- disse Light con fare annoiato.
-         Mi sa di sì... andiamo dai.- e ci dirigemmo verso l’interno della scuola, quando sentii una vocina alle spalle chiamarmi per cognome...
-         Knighty! O Knighty!- No! Col cazzo che ci parlo con te, troia! Accelerai il passo tirandomi dietro i miei due eroi.
-         Ehi Iris, mi sa che una ce l’abbia con te.- mi informò L
-         Ignorala, ignorala e vedrai che si stancherà...- dissi io, anche per fargli capire che io non avevo la minima intenzione di parlare con quella. Ma ahimè... purtroppo c’è sempre qualcosa che va storto... infatti Helen accelerò il passo e mi fermò poggiandomi una mano sulla spalla. Alzando gli occhi mi voltai sfoggiando il sorriso più falso che avessi nel mio repertorio.
-         Ehi, Cori! Non ti avevo sentita!- dissi io sottolineando la falsità della mia scusa.
-         Sì... me ne ero accorta.- disse ridendo – allora! Come ti è andata?-
-         Bene, benissimo! Sì infatti stavo andando a ritirare la pagella, con permesso...- e feci per andarmene, ma lei mi fermò ancora. Ma perché non si faceva una vita?!
-         Knighty, perché mi racconti balle?- disse con un finto tono offeso.
-         E tu perché mi fai delle domande sapendo già che ti racconto balle?- le chiesi imitando il suo stesso tono. Helen sorrise
-         Alla fine ti hanno rimandata, quindi?-
-         Se sapevi già la mia situazione, perché sei venuta a chiedermelo?-
-         Come sei sulle difensive! Non posso instaurare una conversazione con la mia amica Knighty?- mi chiese poggiandomi una mano sulla spalla. Io inspirai profondamente, per mantenera la calma e levai la sua sudicia mano dalla mia spalla.
-         Non credo che sia nel mio interesse instaurare una conversazione con te Cori. Ed ora, se permetti, vado di fretta, quindi ci vediamo fra tre mesi Helen.- Feci per levare i tacchi, ma quello che disse dopo Helen, mi spiazzò.
-         Knighty, come sei scortese! Non mi presenti ai tuoi amici?-
Io la fulminai con lo sguardo. No! Tutto, ma non loro!
Helen si avvicinò con fare sensuale a Light, che la guardò leggermente stranito, ma affascinato allo stesso tempo. Iniziai ribollire dentro. Il battito del mio cuore accelerò mentre sentivo la rabbia crescere immensamente. L’avevo già vista comportarsi in quel modo... ed era quando aveva incontrato la prima volta il mio Luke! Perchè, sì! Io c’ero quel giorno... e avevo assistito al tacchinamento da parte di Helen. Avevo cercato di reprimere la gelosia, perché credevo che Luke, mi amasse... sbaglio imperdonabile... Ma quella volta, non avrei lasciato che Helen provasse anche minimamente a rubarmi Light ed Elle! Tutto, ma non loro!
Helen passò una mano sul petto di Light e gli afferrò la cravatta tirandolo leggermente a se.. Light fece un lieve sorriso.
Perché? Ma perché i ragazzi sono così facili?! Manco fosse miss universo!!!
-         Come ti chiami tesoro?- domandò in modo sensuale Helen. Io strinsi i denti e le nocche. Dovevo trattenermi, altrimenti l’avrei strangolata in mezzo a tutti.
-         Light Yagami.- rispose lui. Helen iniziò ad attorcigliare la cravatta attorno al braccio. Mi venne quasi un tic nervoso all’occhio.
-         Light... che bel nome... significa luce, giusto?-
-         A dire il vero sarebbe Raito, luna in giapponese. Ya è come notte, Gami come Dio e Light come luna.-  spiegò Light, iniziando però a sentirsi in imbarazzo dalla vicinanza sempre più accentuata di Helen.
-         Che bello! Affascinante, davvero! Proprio come te... mi piacerebbe conoscerti meglio...- fece per avvicinarsi ancora, ma io non ci vidi più, mi misi tra i due e la spinsi via bruscamente, rischiando di farla volare a terra, ma non me ne fregava niente! Anzi! Se fosse caduta sarebbe stato meglio!
-         Non osare toccarli!- sbraitai attirando l’attenzione di tutta la scuola –se osi avvicinarti a loro di un altro passo, giuro che ti strangolo, strega! Non mi leverai anche loro!- urlai. Non mi riconoscevo. Non avevo reagito mai in quel modo, ma Light ed Elle erano tutto per me. Erano l’unica cosa carina della mia vita. L’unica cosa che mi facesse spuntare il sorriso nei momenti tristi, come quando i miei litigavano o come quando Helen mi rinfacciava il fatto di avermi rubato il ragazzo. Non avrei sopportato di perderli. La mia vita non avrebbe mai avuto momenti di spensieratezza, felicità .
Light ed Elle si guardarono straniti, mentre Helen si risistemava.
-         Tu stai male Knight! Fatti curare!- sbraitò prima di darmi le spalle e allontanarsi.
Ingoiai la frase che aveva appena detto e cercai di calmarmi, quando sentii una mano che delicata si poggiò alla mia spalla. L.
-         Tutto bene, Iris?- mi chiese. Automaticamente riuscii a calmarmi ed annuii.
-         Sì... andiamocene...- dissi io per poi dirigermi verso l’uscita. Non avevo neanche più voglia di andare a parlare con i prof. Tanto sapevo che la materia era matematica.
Light ed L annuirono e fecero per seguirmi quando.
-         Ah, Knight! Un’ultima cosa! Volevo dirti che il tuo caro Luke è molto dotato.. lì sotto.- e scoppiò a ridere e con lei tutto il gruppetto. Non ci vidi più.
Mi diressi a passo svelto verso di lei. Il mio cervello completamente scollegato dal resto del corpo, a comandarmi vi era soltanto la furia. Arrivai a pochi centimetri da lei e la guardai con odio.
-         Sai Helen, io volevo ricordarti che la scuola è finita.- e le fiondai un cazzotto in pieno muso.
Helen volò a terra tenendosi il naso con le mani, mentre le sue amiche la soccorrevano insultandomi in tutti i modi possibili. Io fui quasi tentata di saltarle addosso e continuare la mia opera, ma venni trattenuta da Light ed Elle che mi afferrarono e mi trascinarono via. All’inizio feci anche resistenza, urlando come una disperata frasi come –Lasciatemi andare! Io l’ammazzo! Lasciatemi!- fortunatamente non mi diedero retta e mi trascinarono lontano dalla scuola fino alla fermata dell’autobus dove rimasi zitta e ferma, ancora preda della furia.
Lo avevano fatto. Helen e Luke avevano fatto l’amore... non potevo crederci. Il solo pensiero mi uccideva.
La rabbia ben presto venne sostituita dalla tristezza ed iniziai a piangere silenziosamente, mentre Light ed L stavano seduti ai miei lati, probabilmente per tenermi anche sott’occhio in caso volessi fare altre azioni avventate.
Elle mi guardò stranito e si portò il pollice alle labbra.
-         Cosa fai?- mi chiese. Io di risposta mi asciugai le lacrime.
-         Niente.- dissi.
-         Ehi! Non abbatterti a causa di quella! Hai capito?- mi rimproverò Light. Elle lo guardò con una strana espressione, come incuriosito.
-         È che... non riesco proprio a capacitarmene... Luke... era tutto per me...- dissi rincominciando a singhiozzare.
-         Per l’amor del cielo Iris, hai sedici anni! Sicuramente non era l’uomo della tua vita e poi se ti ha tradito per quella era un idiota.- disse Light. Non mi feci domande su come lo avesse scoperto... ma poi pensai che era Light. Aveva delle capacità di deduzione straordinarie, anche se non era altrettanto bravo a consolare, sembrava quasi che mi stesse sgridando. Però in un certo senso aveva ragione.
-         Ma da quel che ho visto anche tu sembravi affascinato da quella.-  osservò L. Effettivamente era vero! Alzai lo sguardo verso Light e lo fulminai.
-         Beh... per una botta e via sarebbe l’ideale.- disse Light.
-         Ecco cosa non sopporto di voi ragazzi!- dissi io portandomi le ginocchia al petto e affondando la testa tra di esse. Una sottospecie di “L’s position” versione depressa.
-         A me, sinceramente, ha fatto solo pena.- disse L.
Automaticamente poggiai la testa sulla sua spalla e cercai di calmarmi. Almeno Elle aveva capito che tipo era Helen.
A quella mia azione, L si irrigidì e sentii il suo sguardo fisso su di me.
Dopo un po’ sentii sbuffare e delle mani mi tirarono lontana da L per poi sistemarmi sulla spalla di Light.
-         Vieni qui, che L non ha ancora capito come si consola una persona.- disse il Dio accarezzandomi la testa. Non so perché, ma avrei preferito continuare a stare sulla spalla di Elle, però apprezzai il pensiero di Light. Vidi Elle voltarsi verso la strada e tornare calmo. Mi ero dimenticata che non apprezzava molto il contatto fisico.
Dopo un po’ arrivò la corriera e passammo l’intero viaggio in completo silenzio.
Quando arrivammo a casa decisi di provare a pensare ad altro. Così cercai di animarmi parlando con Light ed Elle di qualsiasi cosa.
Quando finimmo gli argomenti però iniziammo ad annoiarci e così ci spaparanzammo sul divano. Io a sorseggiare una coca, Elle a finire l’ultima scatola di Oro Ciock e Light a guardare la tv, quando ad un tratto squillò il citofono.
-         Via, via!- dissi io ordinando a Light ed Elle di nascondersi, che obbedienti si fiondarono in camera mia e chiusero la porta. Adoravo quando mi ubbidivano!
-         Chi è?- chiesi.
-         Papà.- sobbalzai. Sì! Finalmente era tornato papà!
Aprii subito il portone ed aprii la porta attendendolo. Quando arrivò si richiuse la porta dietro e buttò a terra le valige, sbuffando esausto. Io mi fiondai su di lui e lo abbracciai, lui mi restituì l’abbraccio con un solo braccio.
-         Papi!!! Come va? Com’è andato il viaggio?- chiesi.
-         Uno strazio- disse levandosi le scarpe –tu, a scuola?- mi domandò con fare serio. Io deglutii.
-         Mi hanno rimandata.- dissi. Perché voleva parlare di quel argomento proprio in quel momento?! Era appena arrivato dopo due intere settimane di assenza! Perché doveva partire subito con le brutte notizie.
-         Ti hanno rimandata?- domandò minaccioso ed incrociando le braccia al petto.
-         Sì, ma... pà io te lo avevo detto.- dissi. Effettivamente era da fine Maggio che gli avevo detto della probabilità di venir rimandata.
-         Non è una giustificazione!- disse lui. Io non avevo proprio voglia di ricevere una ramanzina. Avevo ancora le palle girate per la questione di Helen.
-         Ma perché te la prendi? Già lo sapevi!- dissi io alzando leggermente il tono di voce.
-         Me la prendo, mia cara, perché non avresti dovuto farti rimandare! Avresti dovuto cercare di studiare da subito! Se avevi difficoltà me lo dicevi e ti mandavo a ripetizione!- sbraitò
-         Io te lo avevo detto.-
-         Che cosa?!- urlò gelandomi il sangue. Ma perché era così arrabbiato? – che cosa hai detto?- ripeté.
-         Te lo avevo detto di avere delle difficoltà.- ripetei con un filo di voce.
-         No! No che non me lo avevi detto!- per l’ennesima volta nell’arco della giornata, non ci vidi più.
-         Sì che te lo avevo detto! Ma siccome le cose che dico in questa maledetta casa non hanno importanza, allora è come se non avessi detto niente!- urlai.
-         Non rivolgerti a me così, signorina!-
-         E tu non negare cose che sono realmente accadute! Perché io te lo avevo detto e tu mi avevi risposto che ti saresti informato per una prof di ripetizione, ma non lo hai mai fatto!- urlai. Mio padre strinse i denti ed abbassò lo sguardo. Aveva riconosciuto la sconfitta. Poi rialzò lo sguardo. Sul suo volto era sempre presente quell’espressione da “incazzato nero”.
-         Com’è andata oggi a scuola veramente?- mi chiese. Io sbiancai. Possibile che sapesse di Helen?
-         Beh... normale...- dissi.
-         Ah sì? Normale? Quindi è la normalità prendere a pugni una tua compagna di classe?!- io alzai gli occhi al cielo. Proprio non avevo voglia di parlarne.
-         Senti... non mi va di discuterne, ok? Non so come tu abbia fatto a venirlo a sapere, ma Helen mi aveva istigata. Ora... tu sei stanco per il viaggio e lo capisco, vatti a riposare.- dissi cercando di apparire calma, anche se non lo ero affatto.
-         Non provare a sviare il discorso!- urlò. Io digrignai i denti ed incrociai le braccia. – vuoi sapere come ho fatto a scoprirlo? Semplice... mi ha chiamato la scuola!- disse. Io sgranai gli occhi.
-         C...cosa?- domandai.
-         Eh già! Vuoi sapere la novità, tesoro? Il prossimo anno lo inizierai con una settimana di sospensione con obbligo di frequenza!- disse. Io quasi non svenni e mi appoggiai al muro.
-         Ma... Non possono farlo!-
-         Oh sì, invece! E lo hanno fatto!-
-         Quella troia mi ha provocata! E poi la scuola è finita!- urlai incredula.
-         È successo tutto nel territorio scolastico, quindi non centra la fine dell’anno!- disse lui. Io mi passai una mano sulla fronte, esasperata. Perché tutte a me?
-         Oh, cazzo... cazzo!- dissi io. Dannata Cori e la sua fottuta zia vicepreside! Che se ne vadano a farsi fottere entrambe! Che streghe! Non sapevano fare altro che rovinare la mia vita! Quanto le odiavo!
-         Puoi dirlo forte! Ah! Le uscite con gli amici, te le puoi scordare. Inoltre dalla prossima settimana voglio vederti studiare ventiquattro ore su ventiquattro!- disse lui.
-         Ma papà! Se tu fossi stato al mio posto avresti fatto lo stesso! Non sai cosa mi ha combinato quella! È impossibile che ogni volta sia lei che passa per la vittima, invece del contrario! Io non ho fatto niente!-
-         Non prendermi per i fondelli e vai in camera tua!- disse lui.
-         Papà, ti prego! Fammi spiegare!-
-         NO! Vai in camera!-
Sbattei un piede per terra e mi diressi in camera, aprii la porta ed entrai. Poi mi voltai prima di richiuderla.
-         Non mi ascoltate mai! – e sbattei la porta, ma poi la riaprii – ah! Ben tornato!- e la sbattei un ultima volta.
Light ed Elle erano nascosti dietro all’armadio e mi guardavano con delle espressioni indecifrabili. Io cercai di trattenere le lacrime che stavano per uscire copiose.
-         Scusate per lo spettacolo penoso...- dissi io sedendomi sul letto e tenendomi la testa con le mani. I due uscirono dal loro nascondiglio e si sistemarono vicino a me.
-         Non preoccuparti, ti capisco.- disse Light.
-         Anche i tuoi non ti ascoltano mai?-
-         Mia madre mi ascolta, mio padre... beh! Dipende da quando lo vedo. Però ammetto che non ha mai reagito in una maniera così violenta. Per l’omeno non con me, visto che a scuola io vado benissimo.- disse lui con una nota di orgoglio. Io sbuffai.
-         Non sei d’aiuto.- dissi io.
-         Secondo me c’è qualcos’altro che lo ha fatto arrabbiare in questo modo. A me la sua sembrava più una rabbia da sfogo.- disse L portandosi il pollice alle labbra.
-         Sì, ma se io devo essere l’oggetto del suo sfogo, non mi sta affatto bene! Ho già i miei problemi! Non ho voglia di sorbirmi anche i suoi!- dissi.
-         Beh... ammettilo che però l’hai combinata grossa.- disse Light.
-         E allora?! Vorresti scrivermi sul Death Note perché ho picchiato una troia?!- sbraitai.
-         Calmati! Sto cercando di aiutarti!- disse Light alzandosi e sedendosi sulla sua branda con fare offeso.
-         Scusami Light... è che non mi va di parlare...- dissi io. Light fece spallucce ed Elle annuì e si sistemò sulla mia scrivania, aprendo il computer e collegandosi su internet.
Io mi sdraiai sul letto e cercai di calmarmi. Rimanemmo tutto il tempo in silenzio. Light si leggeva i manga di Death Note, ormai era quasi alla fine, Elle navigava ed io... vegetavo sul letto immersa nei miei pensieri, con lo sguardo perso a guardare il soffitto.
Cosa potevo aver fatto per meritarmi quel casino? Rimandata e poi iniziavo l’anno con una sospensione... era impossibile! Che merda di scuola! Non era possibile fare le preferenze in quel modo! Dovrebbe essere inlegale! Perché tutte a me?! E poi mio padre che invece di essere felice di rivedermi, come invece dovrebbe essere ogni padre, mi urlava di tutto come un forsennato. Erano proprio delle soddisfazioni. Avere il mondo contro... che schifo...
Anche con Light ed Elle in casa la situazione non migliorava.
La mia situazione era semplicemente un inferno. Un’ingiustizia dopo l’altra.
Passarono le ore e dopo un po’ tornò mio fratello a casa. Seguii la discussione dalla mia camera.
-         Ehi papi! Sei a casa!- disse felice David abbracciandolo.
-         Ciao Davi.. come va?- chiese papà con voce annoiata. Che bella accoglienza, d’avvero. Mi veniva quasi voglia di uscire e prenderlo a calci!
-         Bene! Oggi ho fatto due dritti da favola!-
-         Interessante... vatti a lavare, sei tutto sudato.-
-         Ma papà! Non ho finito! Il maestro ha detto che sono stato fenomenale! Mi ha anche chiesto se mi va di partecipare a qualche gara ed io gli ho det...-
-         David! Sto cercando di seguire la tv! Vatti a lavare!- ripeté papà alzando il tono. Ci fu un breve silenzio, poi udii mio fratello andare verso il bagno a passo veloce. Io non resistetti più. Aprii la porta e chiamai David.
-         David! Puoi raccontare a me che ha detto il tuo maestro?- gli chiesi in modo gentile. David che era tutto mogio, mogio davanti alla porta del bagno, mi sorrise ed entrò in camera mia. Io gli sorrisi e lanciai un’occhiataccia a mio padre prima di chiudere la porta.
David si sedette sul mio letto e mi raccontò per filo e per segno cosa aveva fatto durante la giornata ed io ascoltavo interessata.
David era un bravo fratello, anche se ogni tanto litigavamo, ed io cercavo di essere per lui una brava sorella.
Ogni tanto anche Light ed Elle si immischiavano nel discorso, parlando del tennis, visto che loro erano quasi dei professionisti, e David li ascoltò con curiosità.
Quella era una cosa che non si vedeva tutti i giorni.
Rimanemmo a ridere e scherzare in camera mia per circa qualche oretta, poi mio fratello andò, finalmente, a farsi una doccia.
Quella sera, portare da mangiare a Light ed Elle fu difficile, avendo mio padre in casa.
David ed io attendemmo che mio padre finisse di preparare il tutto e poi ci sedemmo a tavola. Ci aveva preparato degli spaghetti al pomodoro e per secondo cotoletta con papate bollite. Passammo l’intera cena in silenzio, apparte per un intervento di mio padre a metà cena –domani sera non ci sono. Sarò a mangiare fuori con i colleghi. Ci pensi tu a cucinare?-
Avrei voluto aggiungere un “come sempre”, ma siccome non avevo voglia di discutere, annuii imprecettibilmente.
Una volta finito di mangiare, mi offrii per lavare i piatti. Mio padre non fece commenti e tornò in sala a guardare la tv.
Una volta al lavello, presi la pasta che era avanzata nella pentola e la riscaldai al microonde, interrompendo la cottura tre secondi prima del trillio del timer, così mio padre non lo avrebbe sentito. Sbucciai tre carote e lavai una pesca noce per Light.
Per Elle invece, feci una macedonia di frutta, composta da una mela, pesca, pera, banana, fragole e un po’ di spremuta di arancia per renderla più succosa. E naturalmente tanto, tanto zucchero.  Poi presi una confezione di biscotti. Ed un cucciolone Cooky che era rimasto sempolto nel freezer.
Presi un vassoio, ci misi sopra i piatti, due bicchieri ed una caraffa d’acqua e mi diressi in camera cercando di non farmi notare da mio padre, che era completamente assorbito dalle immagini del televisore.
Probabilmente se fosse scoppiata una bomba atomica, non se la sarebbe data.
Richiusi la porta e mi ritrovai Light ed Elle con due sguardi da cuccioli, che fissavano la roba che avevo sul vassoio.
-         Buon appetito! – dissi io poggiando il tutto sulla scrivania. I due diretti interessati si fiondarono sulla roba ed iniziarono a mangiare.
-         Grazie Iris! Sei un tesoro!- disse Light con la bocca piena. Io arrossii... Oh mio Dio! Light aveva detto che ero un tesoro! Ora posso morire...
-         Questa macedonia è strepitosa!- disse Elle. Io mi passai una mano tra i capelli, con fare teatrale.
-         Beh... grazie.- dissi. Con due sole frasi da parte di entrambi, ero tornata a sorridere. Erano veramente speciali. Loro non si rendevano conto di quanto erano importanti per me...
Non appena finirono, andai velocemente a lavare anche i loro piatti e me ne tornai in camera.
Decidemmo di guardare un film. Presi il mio computer e misi su un DVD. Optammo per un film comico.
Ci sedemmo tutti sul letto. Io e Light coricati, mentre Elle sempre nella sua solita posizione.
Tanto il mio letto era una piazza emmezzo, quindi ci stavamo senza problemi.
Alla fine mi addormentai cullata dalle risate di Light e quelle soffocate di Elle.
 
 
Sentii sbattere una porta ed aprii immediatamente gli occhi. La stanza era buia, illuminata solo dalla piccola bajour della scrivania e dalla fiebile luce del pc che Elle stava usando. Vidi il bruno guardare fisso la porta della mia camera, mentre Light si alzò sui gomiti per capire cosa stesse succedendo.
-         Dove sei stato!- urlò una voce femminile dalla sala. Ahia! Mamma e papà iniziavano con le loro solite litigate.
-         Al lavoro.- rispose mio padre.
-         Balle! Dove sei stato? Avevi detto che tornavi venerdì ed oggi è martedì! Inoltre avevi il cellulare spento!-
-         Certo! Se mi chiami mentre sono in riunione!- disse mio padre alzando la voce.
-         In riunione?! Alle dieci e mezza di sera?! Certo! Sì! Molto probabile!-
-         Che cosa credi, che sia stato quattro giorni dall’amante?!-
-         Sì! Esatto!-
-         Tu sei paranoica! Fatti vedere da qualcuno!-
-         Non osare parlarmi in questo modo! Mi vuoi dire perché mi hai detto che tornavi venerdì e invece sei tornato martedì?!-
Iniziarono ad alzare la voce ed io sbuffai buttandomi un cuscino in faccia.
“questa è una delle tante giornate da dimenticare” pensai.
-         Fanno sempre così?- mi chiese Elle.
-         La maggiorparte delle volte.- risposi. Light sbadigliò.
-         Però... devono farlo a quest’ora? Sono le...- e guardò la mia sveglia – 2:30 del mattino! Ah! Al diavolo! Se continuano gli urlo di tutto!-
-         Fermo Dio...- dissi io mettendomi seduta e mettendo una mano sotto il materasso. Ne tirai fuori dei para orecchi neri pelusciosi e li porsi a Light.
-         Buonanotte.- dissi io. Light sorrise e se li mise.
-         Ah! Che pace!- e si sdraiò nuovamente. Io sorrisi lievemente, mi sdraiai di nuovo e cercai di riprendere sonno, anche se le urla dei miei non mi aiutavano affatto.
Ad un tratto sentii qualcosa salire sul mio letto. Aprii gli occhi e mi trovai Elle a pochi centimetri da me, appollaiato come suo solito, con il pollice alle labbra.
-         È normale per una famiglia avere i genitori che litigano spesso come dici tu?- mi domandò con fare innocente. Non sapeva che così rigirava il coltello nella piaga, ma lo capivo. Lui non aveva mai avuto una famiglia. E così gli spiegai con calma.
-         A dire il vero, no... solitamente nelle famiglie normali questi litigi si hanno una volta ogni morte di papa.- spiegai io. Elle annuì, poi si voltò verso la porta ed io seguii il suo sguardo. Vidi David aprire leggermente la porta, aveva le lacrime agli occhi.  Mi si strinse il cuore.
-         Po...posso dormire da te?- mi chiese. Lui detestava quando i miei genitori litigavano.
Io annuii ed alzai le coperte per invitarlo a sdraiarsi. Lui entrò in camera con in braccio il pupazzo di Super Mario e si sistemò sotto le coperte vicino a me.
Lo strinsi a me e gli asciugai le lacrime. Sentii Elle osservarci incuriosito. Forse per lui quella era una novità. Sapevo che non si faceva scrupoli ad osservare la vita quotidiana delle famiglie dei suoi sospettati tramite delle telecamere, ma forse vederlo dal vivo era diverso.
Vedere del calore famigliare, per lui era qualcosa di nuovo e sconosciuto. Mi dispiacque per lui. Mio fratello era l’unica persona della mia famiglia a cui perdonavo tutto, inoltre gli volevo un mondo di bene.
Dopo averlo coccolato un po’, David si addormentò e sorridendo decisi di chiudere gli occhi e tentare di prendere nuovamente sonno.
-         Sei una brava sorella.- disse Elle. Io mi voltai verso di lui. Sul suo volto vi era un espressione indecifrabile.
-         Grazie Elle...- dissi sorridendo ed era un sorriso sincero.
Chiusi gli occhi e mi rilassai seduta stante, solo per una semplice frase. Tutto quanto mi sembrò  solamente un sogno lontano, le urla isteriche dei miei solo delle frasi ovattate ed indefinite. Tutto solo per una frase.
-         Grazie d’avvero di tutto...- dissi infine prima di riaddormentarmi...

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Capitolo 13
*** Festeggiamo ***


Capitolo 13: Festeggiamo
Passai l’aspirapolvere per terra, ero finalmente arrivata all’ultimo angolo della sala.
-         Brava Cenerentola.- disse con un ghigno Light.
-         Non rompere! – lo ammonii. Mio padre mi aveva chiesto se gentilmente avessi pulito casa al posto suo, perché lui doveva andare ad una “cena molto importante” con i suoi colleghi. Stranamente oggi c’era anche il derbi della Sampdoria contro il Genoa. E chi se lo perdeva? Altro che serata importante. Ne ebbi la conferma perché nel mentre stavo cercando l’aspirapolvere nello sgabuzzino, notai che la bandiera della Samp era misteriosamente scomparsa. Caso strano!
E sapevo che cosa significava quando mio padre andava allo stadio... casa libera per circa mezza giornata, visto che a mio padre piace tanto bere con gli amici dopo una bella partita. E siccome metà giornata era già passata, quella sera me la sarei passata in libertà.
Spensi quel bagaglio rumoroso chiamato aspirapolvere e mi cacciai sul divano, sfinita.
-         Almeno mi alleno per quando avrò una casa tutta mia...- dissi cercando il lato positivo della storia e per cercare di non imprecare contro l’egoismo di mio padre.
-         Brava! Pensa positivo.- disse Elle mangiando un cannolo che mio padre aveva portato dalla Sicilia (visto che era li che era andato in riunione).
-         Ho imparato da te.- dissi sorridendo. L mi sorrise lievemente e tornò al suo cannolo. Mi voltai verso la tv. L e Light erano seduti uno sulla poltrona e l’altro sul divano dove mi ero appena sdraiata, stavano guardando un talk show americano di nome “Junior Master chef”.
-         Non sapevo vi interessassero questi programmi.- dissi io.
-         Infatti non ci interessano, ma non c’è niente in tv.- disse L.
-         Io invece lo trovo interessante.- disse Light.
-         Conosco ragazzi che sanno fare cose molto più spettacolari.-
Sapevo a quali ragazzi stesse alludendo. Lanciai uno sguardo verso l’orologio appeso. Le 18:14,  fra circa due ore ci sarebbe stata la grande festa di fine scuola di Alex. A dire la verità non era sua, ma della sua classe, ma siccome lei non sopportava nessuno della sua classe, aveva chiesto se gentilmente Matty ed io fossimo andati a tenerle compagni (Matty lo aveva invitato molto probabilmente per Beyond). Mi sarebbe piaciuto andarci. Si svolgeva nella villa di Richard, un compagno di classe di Alex super miliadrario, con tanto di piscina, pista da ballo e DJ. Non era il mio genere, però c’era una prima volta per tutto.  Inoltre mi sarebbe piaciuto far passare una bellissima festa di fine scuola ad Alex, visto che lei aveva finalmente terminato il liceo (anche se aveva ancora gli esami da fare... beh! Non può essere tutto perfetto purtoppo).
Il problema era che.. io ero in punizione e non sapevo neanche per quanto tempo, già erano passati tre giorni, ma intanto non mi faceva un enorme dispiacere dato che avevo in casa Light ed Elle.
Guardai nuovamente l’orologio. Mamma era al lavoro, papà a cazzeggiare e molto probabilmente per buona parte della notte (non voglio minimamente immaginare che cosa farà). Un’idea bislacca mi balenò per la mente.
-         L, Light!- li chiamai. I due diretti interessati si voltarono verso di me.
-         Vi va di andare ad una festa stasera?-
-         No.- rispose L voltandosi immediatamente verso la tv. Lo ignorai.
-         Che genere di festa?- chiese invece Light
-         Una di quelle dove si festeggia la fine della scuola.-
-         È in costume?-
-         No, non è un raduno cosplay.-
-         Tipo ballo di fine anno?-
-         Una specie.-
-         Ci sto!- disse Light. Mi sorpresi della scelta di Light, ma ne fui felice.
-         Se non erro, non saresti in punizione?- mi chiese L portandosi il pollice alle labbra.
Io risposi portandomi una mano sotto il mento e facendo il gesto del “me ne frego altamente” .  L fece una smorfia e si voltò nuovamente verso lo schermo.
-         Voi andate, io sto qui.-  disse lui.
-         Eddai L! Sono tre giorni che siamo chiusi in casa! Già sembri un gufo!- disse Light.
Light Yagami che si preoccupava per L? Rimasi shockata.
-         Non so se hai notato, ma io non sono un tipo molto socevole...- rispose il gufo. Effettivamente ci somigliava parecchio ed anche la posizione in cui stava. Sorrisi a quel pensiero.
-         E comunque che ti importa se sto tanto tempo a casa?- aggiunse guardandolo con sospetto.
-         Non mi importa niente, infatti! Stai pure qui a vegetare! - disse Light incrociando le braccia con fare scocciato. Mi sovvenne un sospetto.
-         Light, non ti starai per caso affezionando alla presenza di Ryuzaki?- dissi con un leggero ghigno. Light divenne paonazzo.
-         Che? Cosa? Ma come ti viene in mente!?- disse lui con fare schifato. L sorrise lievemente.
-         Oh, Light, non credevo ti affezionassi a me, sono onorato...-  disse per rigirare il coltello nella piaga. Certo che quando si trattava di fare gli stronzi, L era subito pronto all’attacco.
-         Ti piacerebbe,  panda anoressico!- sbottò Light. Io scoppiai a ridere. Vederli litigare era sempre uno spasso. 
Light sbuffò mentre L si alzò dalla sua postazione per prendere il telecomando e spegnere la tv.
-         E va bene, ci sto. Dopotutto non saprei che fare a casa da solo con tuo fratello.-
-         A proposito di tuo fratello, chi potrebbe badare a lui mentre noi siamo fuori?- disse Light.
Mi schiafeggiai una mano in fronte. Era vero! Cosa avrei fatto con David? Che scema, perché non ci avevo pensato? Non potevo lasciarlo da solo in casa, la festa non era nei pressi di Pieve e se avesse avuto qualche problema non sarei riuscita ad arrivare in tempo! Dio mio! Forse alla fine di tutto sarei rimasta in casa...
-         Iris!- sentii dire da mio fratello.
-         Sì?- chiesi. David arrivò a passo svelto in sala
-         Puoi chiedere a Matt di venire da noi? Sono arrivato ad un nuovo livello di Kindom Hearts e volevo farglielo vedere!-
Sgranai gli occhi. Light ed Elle compresero immediatamente ciò che mi balenava per la mente...
 
 
POV MARY.
-         No!- dissi immediatamente non appena Iris ebbe finito di espormi il motivo della sua visita.
-         Andiamo Mary! Sarà solo per stasera, poi lo verrò a prendere!- mi implorò Iris guandandomi con uno sguardo da cucciolo.
-         E per che ora faresti conto di tornare?- le chiesi con sospetto. Iris farfugliò qualcosa.
-         Che?- chiesi non comprendendo ciò che mi disse. Lei sbuffò.
-         Mezzanotte/mezzanotte emmezza...- disse lei. Io sgranai gli occhi.
-         Assolutamente no! Già devo badare a quei...- non ebbi il tempo di finire la frase che si sentii un botto seguito da un’imprecazione. Alzai gli occhi al cielo, esasperata. Erano peggio dei bambini!
-         ... credo che tu abbia capito. Ascolta Iris, vorrei aiutarti, però sono veramente incasinata, già i miei genitori hanno accettato la presenza di Mel...-
-         Aspetta! Lo hai detto ai tuoi?!- esclamò esterrefatta.
-         Come facevo a nasconderli in questo buco di casa?!- sbraitai. Iris guardò la mia casa ed annuì comprensiva. Era una casa a tre piani, ma non credete che questo significhi che sia grande. Era semplicemente alta, ma stretta. Al piano terra vi era l’ingresso ed una stanza per gli ospiti, dove dormivano Matt e Mello, poi una scala in legno che portava al piano di sopra dove vi era la cucina, il soggiorno e il bagno, poi un’altra scala che portava alla mia camera e a quella dei miei. Fine della piantina della mia casa. Come potete notare, è piuttosto piccola.
-         I tuoi sono in casa?- chiese Iris.
-         No, sono a cena con degli amici.- ammisi.
-         E allora? Per quando tornano?-
-         Non lo so... senti Iris, ho detto di no ed è no!- dissi cercando di convincerla a lasciar perdere, ma la conoscevo e sapevo che quando si metteva in testa qualcosa era difficile farle cambiare idea.
-         Ti prego! Non creerà alcun fastidio!- disse spingendo David verso di me che aveva gli occhi incollati al suo nintendo 3DS. Lo guardai per bene. In effetti David mi era sempre sembrato un bambino pacifico, tranquillo... magari se lo avessi lasciato con il suo giochino non avrebbe rotto. Ma non ne ero sicura. Iris notò la mia incertezza e allora chiese a David.
-         Non le creerai problemi vero?- David alzò il capo dal videogioco.
-         Hai la playstation 2?- mi chiese. Io sbuffai.
-         Quasi... Matt ha praticamente trasformato il mio pc in una playstation.- David rise. Ad un tratto sentii un enorme frastuono provenire dal piano di sopra e dei passi che veloci iniziarono a scendere le scale.
-         Per caso ho sentito la voce del mio capitano?!- esclamò Matt scostandomi bruscamente.
-         Tenente!- urlò David allargando le braccia. Matt si fiondò su di lui e lo prese in braccio ridendo e facendo ridere anche David. Io rimasi intenerita da quella visione e con me anche Iris e forse anche L e Light, che erano pochi passi dietro ad Iris ad aspettarla.
-         Lo sai tenente, sono arrivato ad un nuovo livello di Kindom Hearts!- disse entusiasta David ancora tra le braccia di Matt.
-         Veramente?- disse Matt sorpreso. David annuì.
-         Presto allora! Andiamo subito a giocarci!- disse Matt posando nuovamente a terra David e trascinandolo dentro casa.
-         Ehm, ehm!- dissi io attirando l’attenzione di Matt che si fermò proprio vicino a me con uno sguardo misto tra il menefreghista e il divertito – io non ho mica detto che può restare.- osservai. Matt rimase a fissarmi in silenzio. Poi sollevò gli goggles arancioni e mi fissò con i suoi occhi verde foresta. Strombolo! Lo sapeva che io adoravo i suoi occhi! Mi persi in quel verde stupendo e profondo.
Mi squadrò dall’alto in basso, poi si rimise gli occhiali e portò David al piano di sopra. Io sbuffai. Maledetto!
Mi voltai nuovamente verso Iris che aveva dipinto in volto un sorrisetto vittorioso. Io incrociai le braccia.
-         Solo per questa volta! Non farci l’abitudine!- dissi. Iris fece un piccolo saltello e mi buttò le braccia al collo.
-         Grazie, grazie, grazie Mary!- disse. Io ricambiai l’abbraccio. Dopo poco lo sciolse e mi sorrise.
Quella sera Iris era molto elegante. Indossava un abitino formato da un corpetto nero con dei nastri blu sul davanti ed una gonna lunga sino alle ginocchia di tulle nero, brillantinato. Dei guanti anche essi neri che le scoprivano le dita, lunghi sino ai gomiti, con nastri annodati attorno tipo quelli delle ballerine, dello stesso tipo dei nastri del vestito. Non indossava calze, ma aveva degli stivaletti lunghi fino meta polpaccio, con un piccolo tacco. I capelli biondi erano raccolti in un elegante muccio ed aveva una grande molletta a forma di rosa nera, quella che le avevo regalato io per il compleanno. Non era truccata pesantemente, potevo scorgere un tocco leggero di fondotinta, del lucida labbra, un accenno di matita nera sugli occhi, mascara e ombretto nero che, stranamente, le risaltava il colore verde smeraldo degli occhi.
Iris era d’avvero una bella ragazza, non se ne rendeva conto. Non capivo perché si vestiva in quel modo dark, sarebbe stata così adorabile con un po’ più di colore invece del solito nero. Ma lei era particolare in tutto e per tutto e se le stava bene, allora stava bene anche a me.
-         Divertitevi stasera.- dissi io salutandoli. Notai che pure Light si era messo in ghingheri. Portava uno smocking nero, sotto alla giacca una camicia bianca e la solita cravatta rossa, probabilmente, apparte la cravatta, era roba del padre di Iris. Light vide che lo fissavo e mi fece un occhiolino. Per poco non vomitai sul colpo. I’m a gay che ci provava con me?! Che disgusto! Bleah! Come faceva Iris a provare stima per quell’imbecille megalomane?! Non riuscivo veramente a spiegarmelo... ma la cosa che più non riuscivo a spiegarmi era come facesse a stimare sia Elle che Light insieme! Un mistero! Ecco cos’era! Iris era un mistero!
Cercai di distrarmi dall’orrenda visione di I’m a gay, guardando Elle. Era vestito come sempre, indossava le solite scarpe da tennis logore, i jeans scoloriti e la maglietta bianca. I capelli erano sempre una matassa nera scompigliata. Aveva lo sguardo basso, gli occhi da panda persi nel vuoto, concentrato in uno dei suoi soliti pensieri super intricati di cui solo lui sa tenere ordine.
Era questo che amavo di Elle... nella sua semplicità sapeva essere così bello! Altro che I’m a gay!
-         Ciao Mary!- mi salutò Iris. Li osservai fino a quando non uscirono dal mio campo visivo. Sorrisi e chiusi la porta.
Andai al piano di sopra dove Matt e David si erano rifugiati.
Entrai in sala e vidi Matt trafficare con un cavo che dal mio computer portava al televisore. Dio solo sapeva che cosa aveva intenzione di fare!
-         Ehi! Nerd del cazzo! Sto guardando io la tv!- disse Mello che era spaparanzato sul divano con la sua solita barretta di cioccolato in mano e il telecomando nell’altra.
-         Mello! Contieniti! C’è un bambino!-  lo rimproverai.
-         Non ti preoccupare Mary, sono abituato con mia sorella.- disse David. Io rimasi basita. Sapevo che Iris non era propriamente una ragazza fine, ma speravo che almeno con il fratello si contenesse un po’... chissà perché mi aspettavo una cosa del genere...
-         Quindi... Nerd del cazzo, non azzardarti a manipolare la tv con uno dei tuoi soliti giochini!- ribadì Mello. Matt continuò con il suo lavoro.
-         Parli al vento, cioccolatomane!- disse.
-         Se non levi il culo da davanti alla tv, ti inficco il joistick tra le chiappe!- che finezza...
-         Voglio proprio vedere come farai...- disse Matt provocatorio, sistemandosi ancora meglio davanti al televisore e sporgendo ancora di più il deretano davanti agli occhi di Mello. Ebbi paura che fra poco la situazione si trasformasse in un film porno. Mello si scagliò contro Matt, afferrandolo per i fianchi e lo sbatté per terra.
-         Ragazzi! Il tavolino di cristallo! Attenti!- dissi io cercando di dividerli. I due erano avvinghiati e si prendevano a pugni, schiaffi, morsi e si tiravano i capelli. Matt però rideva come un matto, quindi ne dedussi che non si stavano realmente ammazzando di botte.
-         È questo il meglio che sai fare, femminuccia?-  domandò Matt.
-         Zitto, brutto trans!- sbottò Mello.
-         Da quale pulpito, miss Mella!-
Mi avvicinai ai due e cercai di tirarli uno da una parte e uno dall’altra, ma non ottenni alcun risultato. In compenso David rideva come un matto.
-         Per favore ragazzi! Smettetela! Finirete per romp...- non finii la frase che Mello scontrò con il gomito un vaso di porcellana posto sopra il tavolino di cristallo, che cadde in mille pezzi. Io mi impietrii, mentre i due lottatori di wrestling si bloccarono guardandomi con degli occhi da cuccioli, mentre io stavo per esplodere.
-         Ehm... scusa?- chiese Matt sorridendo in modo smalliante insieme a Mello. Io cercai di contenermi per non esplodere.
Quella sarebbe stata una pessima serata...
 
 
 
POV IRIS:
Quella sarebbe stata una bellissima serata! La villa del compagno di classe di Alex era enorme! Con tanto di guardiano al cancello con la lista degli invitati. Sembrava veramente di essere dentro ad uno di quei film americani dove si organizzano i balli di fine anno.
Per la festa il padre di Richard ci aveva dato a disposizione solo un’ala. Quella del giardino del retro.
Era un immenso giardino, con tanto di boschetto di abeti al confine. Vicino all’enorme veranda (trasformata in una pista da ballo), vi era un’enorme piscina. Maledizione a me che non mi ero portata il costume!!!
Alla destra della veranda vi era il DJ, mentre oltre la piscina un banco bar.
Dalla postazione del DJ, partivano delle luci e laser tipo quelle da discoteca, che illuminavano tutta l’area con dei giochi di luce degni di un film di fantascienza.
Mi venne da ridere. Non ci si accorge di quanto si è messi male economicamente fino a quando non si vede uno spettacolo del genere. Cavolo, che invidia!
Light, L, B, Matty ed io eravamo davanti alla veranda con gli occhi fuori dalle orbite, nel guardare tutta quella meraviglia. Matty si era messo un cappotto stile gotico, nero e lungo che quasi gli fungeva da mantello. Dei pantaloni neri e camicia del medesimo colore. Beyond aveva gli stessi Jeans, ma al posto della maglietta, aveva una camicia bianca.
-         Che ne hai fatto di Ryuk?- chiese Light notando l’assenza dello Shinigami.
-         L’ho portato da Alan.- rispose Matty senza levare lo sguardo dalla pista da ballo piena di ragazzi e ragazze che si muovevano come pazzi.
 
BREVE FLASH: POV RYUK
Ero seduto in mezzo a quella polverosa soffitta mentre mi mangiucchiavo la mia deliziosa e succosa mela che quell’imbecille di Alan Pool mi aveva lasciato credendo che bastasse per lasciarmi stare buono. Tsk! Questi umani... mi trattano come un cagnolino! Che vergogna! Prima o poi li scriverò tutti sul mio quaderno.
Quell’ochetta di Misa Amane si pettinava i capelli cantando una canzoncina snervande e nominando Light Yagami ad ogni fine strofa. Mi tremavano le mani verso il Death Note... al diavolo la regola numero uno!
La cosa che mi sorprese di più fu lo sguardo di quel nano malefico di nome Nate River. I suoi occhi mi fissavano in modo disperato, sbarrati come se volessero uscire dalle orbite, due occhiaie li circondavano in modo innaturale. In quel momento mi ricordò spaventosamente il suo predecessore Elle Lawliet.
-         Che vuoi?!- gli chiesi con la bocca ancora piena di quel nettare divino. Lui ruotò gli occhi verso la biondina e poi fissò il mio quaderno posto al sicuro nell’apposita “borsa” attaccata alla mia cintura. Io lo guardai interdetto.
-         Vuoi che l’ ammazzi?- chiesi. Nate iniziò ad annuire freneticamente.
-         Non la sopporto più...- sussurrò con un sibilo di voce –sento che sto per impazzire... e non va bene!-
Io lo guardai incuriosito, poi guardai quell’ochetta che iniziò una strofa ancora più acuta e squillante. Sentivo che le mie orecchie sarebbero scoppiate da un momento all’altro. Povero ragazzo... dover condividere questa polverosa soffitta con quella... decisi di accontentarlo.
Presi il mio death note, lo aprii su una nuova pagina, presi la mia amata penna e tracciai la prima lettera. Nate mi guardò con occhi brillanti. Per la prima volta lo vidi in un espressione di pura felicità. Ammetto che mi dava i brividi vederlo comportarsi come un umano... forse dopo avrei scritto anche lui.
Stavo per scrivere il cognome quando una testa castana e riccioluta sbucò dalla botola della soffitta.
-         Allora? Come andiamo?- domandò. Io misi subito via il quaderno e feci finta di niente.
-         Brutto pezzente!!!- sbottò improvvisamente una voce, solitamente tranquilla e pacata, mentre questa volta delineava una rabbia pura. Ci voltammo tutti esterrefatti verso Nate che era rosso di rabbia. E  non scerzo! La sua pelle solitamente di colore bianco latte, si era arrossata in un modo innaturale.
-         Near?- chiese Alan Pool preoccupato.
-         Near un cavolo! Sei sempre a rovinare tutto! Non vi sopporto più! A te e a quella malata di Yagami! Ho perso la pazienza!- il nano si alzò e si fiondò contro Alan facendolo volare giù per terra, sul pavimento della sua camera. Nate balzò giù dalla botola piombando apposta sullo sterno di Alan che gemette di dolore. Io e Misa guardammo la scena dall’alto.
-         Ma che gli prende al pupazzo di neve?- chiese con voce ingenua la bionda.
-         Non lo so, ma non me la voglio perdere.- risposi mangiando la mia amata mela. Ah! Quella sarebbe stata una serata proprio divertente! Gli esseri umani... sono proprio uno spasso!
 
FINE FLASH: POV IRIS
Dopo poco tempo, venimmo raggiunti da Alex che ci abbracciò e salutò tutti quanti, naturalmente soffermandosi su Beyond.
Alex era vestita con un tubino, lungo, nero, con le spalline legate in modo elegante attorno al collo, dove era situata una grande rosa colore blu scuro.
Indossava dei sandali neri, con un leggero tacco. I capelli erano raccolti con una pinza, aveva degli eleganti orecchini pendenti a forma di teschietto ed era truccata con un lieve accenno di matita che le risaltava il colore degli occhi che al momento erano verde-castano.
-         Allora! La guardia vi ha fatto entrare?- chiese Alex.
-         Ha dovuto parlarci Elle, ma alla fine ci ha fatto entrare.- dissi io.
-         Elle? E cosa gli hai detto?!- chiese divertita Alex.
-         Tante cose...- disse Elle.
-         Uhm, ok! Ci mettiamo da qualche parte? Venite!- disse Alex. La seguimmo ed andammo a sederci sugli sgamelli del bar. Light ed Elle erano ai miei lati, mentre Matty ed Alex erano ai lati di Beyond.
-         Perché non andate a ballare?- chiese Light.
-         Non so ballare.- dissi io.
-         Odio la gente accalcata l’un l’altra.- disse Matty.
-         Io odio ballare tra la gente accalcata l’un l’altra.- disse Alex.
-         Ma uffa! Sembrate dei pensionati!- disse Light andando verso la pista da ballo.
-         E tanti saluti a Yagami...- disse Beyond voltandosi poi verso il barista – ehi tu!- il barista si voltò verso B.
-         Che roba hai?- chiese l’assassino.
-         Beh, dipende da cosa vuoi.-
-         Qualcosa di forte.-
-         Quanto forte?-
-         Tanto forte.- 
Il barista fece un lieve sorriso –ce l’ho...- e si voltò verso le moltitudini di bottiglie che aveva alle spalle.
-         Backup, non alzare il gomito che poi ci ammazzi tutti.- disse Elle.
-         So reggerlo benissimo l’alcool, se è questo che ti preoccupa.-  dopo poco tempo il barista tornò da BB, con un bicchierino contenente un liquido marroncino.
-         Grazie.- disse BB bevendolo tutto d’ un colpo e facendo una leggera smorfia a causa del sapore forte.
-         Un altro!- disse Beyond.
-         Subito capo!- rispose velocemente il barista.  L si allontanò con lo sgabello fino ad arrivare a pochi centimetri da me.
-         Non voglio minimamente immaginare come reagirà da ubriaco.-
-         Forse neanche io.-  ammisi.
-         Per voi cosa porto?- ci chiese.
-         Per me una CocaCola zero.- disse Matty. Il barista lo guardò stranito, ma annuì.
-         Per me un crodino.- disse Alex.
-         Per me niente grazie.- disse L.
-         Io invece un succo di frutta.- dissi io. Il barista sgranò gli occhi.
-         Eh no! Ma così mi insulti. Posso accettare la coca, ma il succo di frutta no.- disse per scherzare il barista.
-         Allora una coca.- dissi io.
-         Non puoi fare qualcosa di un po’ più... “aperitivo”? Coraggio! Sfidami!-
-         Allora un analcolico alla frutta!- dissi io infine, siccome mi stavo leggermente spazientendo. Il barista sbuffò, ma acconsentì. Io rimasi basita. Adesso erano i baristi a decidere per i clienti? Bah!
Dopo poco tempo arrivarono le nostre ordinazioni. Presi il mio drink e ne bevetti un sorso. Non era come gli analcolici normali che io bevevo, questo aveva un sapore più particolare, più... buono... mi venne un sospetto...
-         Mi scusi? Io lo avevo chiesto analcolico.- dissi al barista.
-         È analcolico.- mi rispose.
-         Sicuro?-
-         Certo!-
Guardai nuovamente il drink, feci spallucce e continuai a bere.
-         Cos’è che non ti convince?- domandò L portandosi il pollice alle labbra.
-         Non so, ha un sapore strano, ma buono.- dissi bevendone un’altro po’. L mi fece segno di fermarmi. Io obbedii, prese il mio drink, lo esaminò, poi si portò la cannuccia alle labbra e ne bevette un sorso.
-         Buono.- decretò alla fine porgendomelo nuovamente.
-         Ed io che pensavo cercassi di capire se ci avessero messo dell’alcool.- dissi continuando a bere.
-         Che ne so, non ho mai bevuto nulla di alcolico.- disse Elle.
-         Mai?- domandai stranita.
-         Non so... i cioccolatini con il liquore valgono?- mi chiese.
-         Credo di sì..-
-         Allora sì, una volta.- 
Finii il mio drink e allora ne chiesi un’altro che arrivò a tempo di record.
Intanto Matty ed Alex si stavano occupando di Beyond che continuava a bere un bicchiere di wisky uno dietro l’altro.
Finché ridevano e scherzavano, allora andava bene, però.. sarebbe stato il caso di tenerlo d’occhio.
 
Il tempo passò, io continuavo a bere quella fantastica bevanda. Era d’avvero l’analcolico alla frutta più buono che avessi mai assaggiato. Inoltre avevo ordinato delle patatine e delle noccioline, come anche Alex e Matty. Elle, invece, si era deciso ad ordinarsi qualche pasticcino.
Beyond invece, beveva e beveva.
-         Sei ancora sobrio?- chiesi io con un tono di voce più acuto del solito, ma non me ne curai.
-         Ma che cazzo ne so...- disse B. Io scoppiai a ridere.
-         Ahahah! BB sei una sagoma!- L si voltò verso di me e mi guardò stranito.
-         Stai bene?- mi chiese.
-         Che? Ovvio che sto bene! Ma che domande mi fai? Ehi barista! Me ne daresti un’altro?- domandai sorridendo come un ebete. Il mio drink arrivò a velocità razzo. Tanto era tutto gratis! Ahahaha!!
-         A me pare che tu sia ubriaca...- disse L.
-         Cosa? Ubriaca? Ma se è analcolico! Ahahah!- e ne bevetti un altro po’ – a volte tu pensi troppo male Elle! Ehh... avrei tanto voluto una fare una festa come questa. Ma mancano i soldi sempre! Sempre i soldi mancano! Qualsiasi cosa io voglia, non posso averla perchè i miei non hanno soldi da spendere per me eccetera... ma quante balle! I soldi per la decapottabile di papà c’erano... Ma loro dicono sempre “devi lavorare per avere quello che vuoi” ed io lavoro! Io a scuola voglio andarci bene, ma non riesco a concentrarmi! La matematica mi uccide, non riesco a capirci niente, inoltre la prof mi odia! Però una volta ero riuscita a prendere un bel voto, avevo preso otto, mi ricordo... e lo sai cosa hanno detto i miei? “ è il tuo dovere” ! Il mio dovere? È tutto questo quello che mi sapete dire? Insomma! Se prendo un brutto voto quelli mi scannano e se invece prendo un bel voto a loro non importa! È proprio vero... sono un giocattolino antistress...non trovi che sia ingiusto?-
-         Sì... molto ingiusto...- disse lui.
-         Infatti, è un ingiustizia, e la sai una cosa? Non sopportano il fatto che io faccia cosplay! Vogliono che io faccia cose normali! Ma lo sai cos’è normale a questa età? Darla a tutti, bere e fumare! Se è questo che vogliono, allora va bene! Divento una troia! Ma che disocrso è? Non li capisco! E poi la sai una cosa?-
-         ...cosa?...-
-         Quando ero piccolina, avevo una bambola. Era bellissima! Era la bambola di una sirena. Aveva i capelli rosa, la coda brillantinata verde acqua, era stupenda! Un giorno io, non ricordo neanche che cosa avevo fatto, ma mio padre me la prese e le staccò la testa davanti ai miei occhi. È stato traumatizzante per me! Ci tenevo tantissimo... –
-         Io non ho mai voluto bene ad un giocattolo.- disse Elle.
-         Davvero? Mi dispiace! È bello volere bene ad un giocattolo, è come avere un amico sempre con se. Tipo la canzone di Toy Story “hai un amico in me”. La conosci? No? Vabbeh! È carino Toy Story, te lo farò vedere... Cosa stavo dicendo? Non mi ricordo... ah! Sai che non abbiamo mai passato un Natale in famiglia?-
-         Io non ho mai festeggiato il Natale.-
-         Ah no? È bello festeggiare il Natale... se tu non volessi andare via, ti farei festeggiare il Natale con me e David. Insomma, il Natale lo passiamo principalmente io e lui da soli... anche i compleanni! Raramente ci sono mamma e papà e quando ci sono rovinano tutto. Perché se ne devono andare sempre prima. Insomma, che razza di organizzatori sono quelli che o non partecipano oppure se ne vanno via? Il mio decimo compleanno me lo ricordo come fosse ieri, è stato un disastro! – iniziai a raccontargli del mio decimo compleanno. L annuiva e mangiava i suoi dolcetti ed io parlavo...
-         Hai mai provato a parlargliene?- mi chiese improvvisamente.
-         Parlargliene? E cosa potrei dirci?-
-         Che la loro assenza è svantaggiosa per la vostra crescita.-
-         Io ci provo, ma loro non mi ascoltano...hanno cose più importanti a cui pensare.-
-         Più importanti dei loro figli?-
-         A loro non importa di noi.-
-         Ascolta Iris, io non mi ricordo bene della mia famiglia, però so che io per i miei ero importante.-
-         Cosa ricordi della tua famiglia?-
Ci fu un momento di silenzio. Elle che aveva un pasticcino tenuto appeso tra il suo pollice ed indice, rimase immobile con gli occhi persi nel nulla. Per un attimo mi sembrò che fosse caduto in uno stato catatonico. Però era in una posizione molto buffa! Ahahahaha!
Ad un tratto fece un lieve sospiro e posò il pasticcino. Non lo aveva mangiato? Strano! Uhm... forse lo avrebbe fatto dopo...
-         Poche cose.- disse infine. Che risposta era? Io volevo i dettagli!
-         Tipo cosa?- chiesi curiosa. Elle mi guardò un momento. Gli occhi erano stranamente lucidi.
-         Beh.. ehm...- esitava... Elle che esitava? Non era una cosa che si vedeva tutti i giorni! –mi ricordo delle braccia.-
-         Delle braccia?- dissi ridendo. Che ricordo era?
-         Sì... e poi... un sorriso. Occhi azzurri, capelli neri e lunghi... un profumo di vaniglia. Una risata cristallina. Pelle morbida e calda...- disse Elle per poi mordersi freneticamente l’unghia del pollice.
-         È tua madre?- chiesi.
-         Non lo so... probabile... è l’unica cosa che mi ricordo... non so nemmeno se è un ricordo vero, ma è l’unico che mi rimane.-
-         Lo sai che cosa gli è successo?- chiesi. Elle scosse lievemente il capo.
-         No... i bambini tendono a rimuovere i ricordi dolorosi.-
-         Uhm... ti piacerebbe avere una famiglia?- chiesi.
-         No. Non mi sarebbe utile al momento. Un qualsiasi legame intralcerebbe la mia carriera di detective. Per questo alla Wammy’s House raduniamo bambini orfani. Nessuno deve avere legami con qualcuno. Distraggono dal nostro scopo.-
-         Non ti ho chiesto se ti servirebbe una famiglia, ho chiesto se ti piacerebbe averla.-
La mia frase lasciò L interdetto e dopo qualche secondo di pausa, parlò.
-         A volte sì, ammetto di desiderarla. Come quando vedo i video di famiglie felici tramite le telecamere. Ammetto che a volte vorrei sentirmi amato da qualcuno. Però mi piace quello che faccio e quindi il più delle volte non ho rimpianti. –
Ragionai sulle sue parole. Incrociai le braccia sul tavolo e vi poggiai la testa.
-         Uhm... io non so come ci si senta ad essere orfani. Quasi non riesco ad immaginarmi una vita senza i miei genitori. So che non ci saranno per sempre, però... spero che quel giorno arrivi il più lontano possibile.-
-         Tutti lo sperano.-
-         Per me tu fai già parte della mia famiglia.- dissi io. Elle mi guardò stranito. Capii che non riusciva a comprendere la mia frase, così gli spiegai. Che buffo! Il più grande detective del mondo che non capisce una mia frase! Forse sono veramente un genio incompreso. Ahahahah!
-         Tu mi sei stato vicino più di tutti e due i miei genitori messi insieme.-  
-         N-non capisco... in che senso ti sono stato vicino?-
-         Quando nessuno poteva consolarmi, c’eri tu. Le tue avventure, la tua storia, il tuo modo di essere. È questo che mi ha sempre aiutata nei momenti tristi. Come quando ho scoperto il tradimento di Luke, oppure come quando mia madre cacciò mio padre di casa una sera. È stata la discussione più accesa che avessero avuto, papà aveva persino distrutto una scarpiera ed era anche enorme! Uff! Sto divagando! Cosa stavo dicendo? Ah sì! Tu sei molto importante per me! Anche i miei amici mi hanno aiutata, certo. Però loro non riuscivano a farmi sorridere solo con uno sguardo, tu sì, anche se allora eri solo un fumetto... però quello che voglio dire è che tu mi sei stato vicino quando nessuno riusciva a tirarmi su il morale, quando pensavo che la vita avesse in serbo per me solo cose tristi. Per questo ho sempre desiderato incontrarti, per poterti ringraziare di persona per tutto quello che hai fatto per me e poterti dimostrare la mia gratitudine. Ecco perché dico che tu fai parte della mia famiglia, perché in una famiglia lo scopo è quello di aiutarsi a vicenda e tu lo hai fatto.- finito il discorso, guardai verso Elle e vidi che aveva gli occhi sgranati e la bocca semi aperta. Il pollice sospeso a pochi centimetri dalla bocca. Non capii il motivo di quella sua reazione. Non gli avevo mica detto di essere Kira! Ahaha! A volte era d’avvero buffo! Ed era quello che mi faceva impazzire. Senza capire che cosa stavo facendo, alzai il capo che avevo tenuto fino a quel momento poggiato sulle braccia e mi avvicinai al volto di Elle.
-         Prima avevi detto che... a volte vorresti sentirti amato da qualcuno. Beh... tu lo sei già.- dissi e mi avvicinai a lui finché non poggiai le labbra sulle sue.
Mi sentii come in estasi. Le sue labbra erano calde, morbide e dolci. Era molto meglio di come lo avessi mai immaginato. Erano divine! Cercai di approfondire quel bacio, passando la lingua suelle sue morbide labbra, ma lui non me lo permise. Era immobile, non rispondeva al mio bacio, però non mi scacciava neanche. Dopo qualche secondo, passato ad assaporare le sue labbra, iniziai a sentirmi strana, la testa incominciò a girarmi ed iniziai a vedere a pallini, come quando avevo un calo di pressione. Mi staccai da lui, notando che aveva gli occhi ancora più sgranati di prima.
Mi appoggiai nuovamente al bancone e sussurrai un –grazie di tutto- prima di crollare.
 
 
 
POV ELLE
Sbattei le palpebre più e più volte. Non riuscivo a capire che cosa fosse successo. Sapevo che cos’era un bacio, lo avevo visto fare a molte copiette, ma... riceverlo era tutta un’altra storia.
Ero confuso, non riuscivo a capire più nulla e sopratutto non riuscivo a capire il perché non capivo più nulla! Sentivo che le mie capacità deduttive stavano calando a vista d’occhio e non potevo permetterlo.
Afferrai subito un pasticcino e lo misi in bocca il più velocemente possibile. Il sapore zuccherino riuscì a farmi tornare lucido momentaneamente, ma l’effetto non durò molto perché mi venne da pensare che in confronto alle labbra di Iris quei pasticcini erano insipidi...
Ma che discorsi stavo facendo? I pasticcini insipidi? Ma quando mai?
Dovevo darmi una regolata! E poi perché mi batteva così forte il cuore? Possibile che un solo ed unico bacio sia in grado di metterti KO il cervello in tale modo?
No... non era a causa del bacio. Quello era stato il colpo di grazie, certo, ma avevo iniziato a sentirmi così strano da quando aveva iniziato il discorso di come io l’avevo involontariamente aiutata.
Era una sensazione veramente strana. Ero felice, ma scombussolato allo stesso tempo. Anzi, più che felice ero, elettrizzato! Mai stato tanto elettrizzato in vita mia... ed era spaventoso!
Forse era così che ci si sentiva ad essere amati da qualcuno?
Che cosa strana l’amore... Se ti faceva sentire così strano essere amati, figuariamoci come ci si poteva sentire ad essere innamorati! Povera Iris... che pena sarà per lei dovermi amare...
Però.. sapere che lei mi amava, mi rendeva veramente felice!
Per un motivo a me ignoto, iniziai a sorridere in modo incontrollato ed anche stupido.
Una parte di me, quella giusta, calcolatoria, si vergognava a dismisura del mio comportamento, mentre un’altra parte aveva bisogno di urlare, saltare di gioia, cantare a squarciagola canzoni d’amore e danzare in mezzo a tutti...
Naturalmente repressi a tempo record la mia seconda parte, che nemmeno sapevo di avere. Forse stavo impazzendo come Beyond? Sperai con tutto il cuore di no! Ci mancava solo questa!
D’accordo! Dovevo distrarmi! Avevo bisogno di un caso da risolvere, di risolvere i problemi, di ragionare... QUALSIASI COSA! Anche un gatto bloccato su un albero!
Stranamente, le mie preghiere furono esaudite. Un urlo catturò la mia attenzione e credo anche quella di tutti i presenti.
Mi voltai verso la piscina e vidi Light Yagami sopra al trampolino, senza la giacca, con in mano una bottiglia che ad occhio e croce mi sembrò di vodka alla frutta.
-         Sono il Dio del nuovo mondo!!!!!- e si cacciò in acqua con ancora i vestiti addosso.
-         Un Dio che non regge l’alcool.- dissi.
Feci per andare a tirarlo fuori dall’acqua quando sentii dei singhiozzi provenienti dalla mia destra. Mi voltai e rimasi spiazzato quando vidi Beyond Birthday accasciato sul banco bar in preda a quella che sembrava una crisi di depressione.
-         Che hai Beyond?- domandò in modo amorevole Alexandra.
-         La mia vita fa schifo! Sono un perdente nato! Io sono nato per perdere! Non solo con Elle! – disse tra un singhiozzo e l’altro. Notai che intorno a lui vi erano un numero indescrivibile di bicchierini vuoti. In mano ne aveva ancora uno pieno che poi bevve in una botta sola come gli altri. Ecco come reagiva alla sbornia. Almeno non avrebbe commesso un pluri omicidio... credo.
-         Ma di che parli?- chiese Mattew.
-         Io lo amavo! E lui non mi voleva! Non mi ha mai voluto! Ed ora che lui non c’è più... la mia vita fa schifo!!! Non posso più vivere senza di lui ecco perché alla fine di tutto io volevo darmi fuoco! Non ce la faccio più a vivere! Voglio morire!!!-
Mattew si sporse verso Alexandra.
-         Ma hai capito di che parla?- chiese cercando di non farsi sentire da Beyond.
-         Non ne ho idea.- ammise Alexandra.
-         Credo che parli di Alternate.- dissi io.
-         ALTERNATE!!!!!!!- e rincominciò a singhiozzare. Che visione pietosa...
-         Oh, avanti Beyond, sfogati con me... vieni qui..- disse Mattew abbracciandolo. Backup si sistemò per bene ed iniziò a piengere contro il petto del biondo che lanciò uno sguardo compiaciuto ad Alexandra. Lei però iniziò a guardare un punto indefinito alle spalle del ragazzo.
-         Ma non avevi detto a Ryuk di non venire?- chiese. Mattew sbiancò.
-         Ryuk?! Idiota! Ti avevo detto di startene in casa!- disse il ragazzo alzandosi di scatto e correndo verso il punto dove prima stava guardando Alexandra. La ragazza sghignazzò e si portò la testa di Beyond tra le sue braccia.
-         Oh, avanti Beyond, sfogati con me- disse accarezzandolo.
Guardai nuovamente verso Light che era in piscina ad urlare come uno schizzato.
Decisi che era il momento di levare le tende.
Mi alzai e raggiunsi Mattew che stava tornando a passo furioso per urlare di tutto ad Alex per averlo preso in giro sulla questione di Ryuk, ma io lo bloccai prima.
-         Sarà il caso che ce ne andiamo.- dissi con voce pacata, ma autoritaria.
-         Come mai?- chiese lui.
-         Il barista ha servito ad Iris degli analcolici alla frutta, più alcolici del dovuto ed  ora è svenuta sul banco bar. Light Yagami è impazzito completamente e sembra una scimmia, mentre Backup è caduto in una depressione cronica. Ora, ammetto che trovo particolarmente divertente vedere i miei nemici numero uno perdere il lume della ragione, ma conoscendo Beyond non voglio rischiare in un pluri omicidio, cominciando dal mio, non so se mi spiego. -  dissi. Mattew sembrò capirmi.
-         D’accordo, ho capito. Che devo fare?- mi chiese.
-         Inizia con il tirare fuori dalla piscina il Dio di un nuovo mondo, poi fatti aiutare da Alexandra a risollevare il morale a Beyond per farlo muovere, mentre io prendo Iris.-
Mattew annuì e si diresse verso la piscina. Io tornai al banco bar e diedi una piccola pacca sulla spalla a B.
-         Coraggio, dobbiamo andare.- dissi.
-         Non osare toccarmi, mostro!!! Tu!!! Maledetto aguzzino! Mi hai sfruttato per tutta la vita!!!- urlò rincominciando a piangere. Io sorrisi lievemente. Sì! Effettivamente era veramente divertente stuzzicare Beyond da sbronzo.
Andai verso lo sgabello di Iris. Mi chinai verso di lei e la presi in braccio. Era meno pesante di quello che pensassi!
-         Mamma, sei tu?- chiese lei in un attimo di coscienza.
-         No, torna a dormire.- dissi io. Iris si strinse automaticamente al mio petto e il mio cuore rincominciò a battere freneticamente.
Ma perché mi succedeva? Che mi stava accadendo? Che cosa mi stava facendo Iris? 

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Capitolo 14
*** Psicologia ***



Capitolo 14: psicologia
Aprii un poco gli occhi. Ero nella mia camera, tutto sembrava normale, ma la mia testa mi doleva in maniera lancinante! Mi continuava a girare, a pulsare sulle tempie... un dolore atroce! Decisamente quello non era dei miei risvegli migliori... Mi misi seduta sul letto tenendomi la testa con una mano e gemetti lievemente di dolore.
Ad un tratto delle mani mi raggiunsero e mi costrinsero a distendermi nuovamente. Guardai il proprietario di quelle mani, era Elle...
-         Non dovresti alzarti così in fretta dopo uno svenimento.- mi disse. Io sgranai gli occhi.
-         Svenimento?!- domandai sconvolta –quando?- aggiunsi.
-         Ieri sera.- rispose lui tranquillo e sistemandosi nel suo solito modo sul letto a fianco a me.
-         Come?- domandai ancora.
-         Credo che l’analcolico che ti aveva servito il barista in verità fosse più alcolico del previsto- mi spiegò.
-         Mi sono ubriacata?- chiesi con un tono leggermente schifato per il mio stesso comportamento. Come avevo fatto a non accorgermene?
-         Temo di sì, ma tranquilla, non sei stata l’unica ad aver... alzato il gomito...-
-         Che vuoi dire?- chiesi. Elle mi indicò con il pollice un punto indefinito alle sue spalle. Io mi alzai leggermente cercando di ignorare il dolore atroce alle mie tempie. Vidi Light Yagami completamente abbandonato sul pavimento, senza camicia, ma con ancora la cravatta, che russava sonoramente. Io rimasi shockata. Non seppi se ridere o piangere.
-         Teoricamente era svenuto nel cesso e... non è un errore grammaticale, intendo NEL cesso, mentre stava rigurgitando l’anima. Mi ha fatto pena e così l’ho trascinato in camera, ma non avevo voglia di posarlo sul letto. – mi spiegò L.
M’ immaginai la scena e scoppiai a ridere, ma subito dopo gemetti di dolore a causa del mal di testa. Elle mi mise gentilmente il cuscino sotto la testa ed io mi appoggiai comodamente.
-         Grazie.- dissi.
-         Figurati.- mi rispose.
-         Senti... non ricordo molto della serata scorsa... ho brevi flash in verità, però... volevo sapere... non è che ho fatto qualcosa di stupido o sconsiderato?- domandai.
L si voltò verso di me e mi guardò in una maniera strana, come se sapesse cosa dire, ma non sapesse se dirlo o meno, la cosa mi preoccupò.
-         Tranquilla, non hai fatto nulla di stupido.- mi rispose alla fine. Non mi convinceva...
-         Sicuro?- chiesi.
-         Certo. Non hai fatto nulla di male, hai solo attaccato a parlare come una macchinetta e poi sei svenuta.- mi spiegò. Io sorrisi, sollevata.
-         Meno male... Sai, ho sempre paura di combinare qualcosa di male...- chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi, quando un ricordo mi balenò per la mente.
-         Oh mio Dio! David!- dissi alzandomi all’improvviso e guadagnandomi un’enorme fitta alla testa.
-         Non ti preoccupare... dopo aver riaccompagnato te e il Dio di un nuovo mondo a casa, sono andato da Mary ed ho prelevato tuo fratello.-  io mi voltai verso di lui, stranita.
-         D... d’avvero?- lui annuì.
-         È in camera sua, è ancora a dormire. Mary mi ha raccontato che ieri sera Matt e Mello lo hanno fatto giocare fino allo sfinimento, sopratutto Matt. Mi ha detto di rassicurarti che è stato un angelo, al contrario del mio erede e del suo amichetto... -  disse l’ultima frase con un tono leggermente indignato. Io rimasi impietrita. Aveva veramente fatto una cosa così bella per me? Mi si strinse il cuore!
Automaticamente lo abbracciai, senza curarmi del fatto che lui non sopportasse il contatto fisico. Non potevo fare altro.
In quel momento, però, un altro ricordo mi giunse alla mente.
Gli occhi scuri di Elle fissi su di me, il suo profumo dolce e penetrante e poi... la morbidezza delle sue labbra sulle mie.
Sgranai gli occhi e mi staccai da L guardandolo in modo severo.
-         Sicuro che non ho fatto nulla di sconsiderato o stupido?- gli richiesi. Elle fece spallucce.
-         Non che io sappia.- mi disse.
-         Veramente?- gli domandai di nuovo.
-         Sì.- io lo fissai insospettita. Non me la raccontava giusta... però lui era così impassibile, così normale, così sicuro di se... forse me l’ero solo immaginato. Scrollai le spalle e mi alzai dal letto, non senza difficoltà, visto che ebbi subito un calo di pressione di quelli che ti sembra di svenire, ma alla fine riuscii ad arrivare alla scrivania. Alzai il cellulare e guardai l’ora. Le otto e...
-         Sono le 8:34, tua madre è uscita di casa sedici minuti fa e tuo padre un’ora fa. Non hanno controllato la tua camera, come sempre d’altronde. Tuo padre è rientrato quarantacinque minuti dopo di noi ieri sera e tua madre un’ora dopo. Hanno litigato un po’ e poi tuo padre ha dormito sul divano come quasi tutte le sere da quando è tornato dalla riunione.- mi spiegò.
-         Grazie di questa sintesi illuminante...- dissi io con un leggero tono sarcastico.
-         Ho detto qualcosa che non va?- mi chiese innocentemente portandosi il pollice alle labbra. Mi fece tenerezza.
-         No... è che... mi bastava solo sapere l’ora.- effettivamente non era bello sentirsi ricordare quanto i propri genitori abbiano disinteresse verso i loro figli e quanto si odino tra loro.
Aprii la porta e mi diressi verso la cucina quando Elle mi fermò.
-         Iris, aspetta.- mi disse afferrandomi per un braccio. Io mi voltai verso di lui stranita. L che... mi toccava e... di sua spontanea volontà? Ma... cosa?
Elle seguì il mio sguardo stranito e vedendo che mi stava tenedo per il polso, ritrasse immediatamente la mano portandosela in tasca. Io lo guardai con sospetto, ma lui si schiarì la voce e continuò a parlare come se nulla fosse.
-         Volevo avvertirti che.. abbiamo un ospite.- mi disse. Io aggrottai la fronte.
-         Cosa?- chiesi, ma non appena terminai la domanda sentii un rumore di padelle proveniente dalla cucina. Lanciai uno sguardo inquisitore ad Elle e mi diressi verso la cucina. L mi seguì e quando voltai l’angolo arrivando dal “ingresso” della cucina, sgranai gli occhi.
Un ragazzino dai capelli albini, un pigiama bianco e il grembiule da cucina di mia madre, stava trafficando con le pentole. Teneva il tutto con la punta delle dita e faceva movimenti lenti e calcolati mentre cuoceva quelle che sembravano delle.. crepes alla nutella!!!! Oro!!!
Però non mi feci distrarre da quella delizia cioccolatosa.
-         Near?- lo chiamai stranita. Il giovane ragazzo si voltò verso di me con un muovimento lento della testa.
-         Buongiorno...- disse con un filo di voce. Io rimasi basita. Che ci faceva a casa mia e sopratutto... PERCHE’ STAVA CUCINANDO??!!!
Mi voltai verso L, confusa.
-         Potresti gentilmente spiegarmi che ci fa Near a casa mia?- domandai.
-         Non ha voluto dirmelo. Quando ho riaccompagnato te e Mr Dio “so reggere l’alcool”, l’ho trovato sotto casa tua ad aspettarci e... ammetto che non  aveva una bella cera.- mi spiegò L.
-         Avevo bisogno di un po’ di pausa da Amane...- disse Near che stava ancora trafficando con i fornelli. Io compresi... più o meno.
-         Alan lo sai che sei qui?- gli domandai.
-         Direi di sì... credo di averglielo urlato dopo avergli fracassato lo sterno.- io sbiancai e con me vidi che pure Elle aveva sgranato gli occhi.
-         T..tu... hai... fracassato lo sterno ad Alan?!- esclamai basita.
-         Ed hai urlato?- domandò con più pacatezza, Elle.
Near si voltò verso di noi e chinò leggermente il capo, come fanno i giapponesi per chiedere scusa (anche se Near teoricamente non era giapponese, ma... dettagli!)
-         Chiedo umilmente perdono Last. Ho perso la pazienza e non sono riuscito a trattenermi. Un comportamente del genere non è degno per un erede di L... temo che non sono degno di essere considerato come tale... – disse Near con tristezza. Poverino... chissà quanto si sarà sentito male... forse la colazione l’aveva preparata per farsi perdonare da L?
Comunque la crepes sarebbe stata mia!!!
L si avvicinò a Near che aveva la testa ancora china a fissarsi i piedi e lentamente gli posò una mano sulla nuca.
-         Non ti preoccupare Near... non è così grave perdere le staffe, dopotutto, sei un essere umano, tutti gli esseri umani si arrabbiano, L compreso.- spiegò gentilmente lui. Che visione tenera! L che consolava Near! Era bellissimo! Sembrava un fratello maggiore che cercava di consolare il minore... che teneri!!!
-         Ma tu non hai mai usato violenza su qualcuno...- disse Near ancora affranto.
-         Non è esatto..- disse L levando la mano. Near alzò lo sguardo e lo guardò stranito.
-         Di certo ti ricorderai che ad un certo punto del anime ho preso a calci Light.- disse L. Near fece mente locale ed al ricordo sorrise.... era sempre uno shock vederlo sorridere!
-         Inoltre...- aggiunse L –Iris è anche testimone di una scazzottata avvenuta qualche settimana fa tra me e Light, dico bene?- mi disse lui. Ah! Se me la ricordo! Come avrei potuto dimenticarla! Una scena così epica, vista dal vivo... Che bel ricordo!
-         Dal tuo sguardo sognante ne deduco che sia così...- disse Near arricciandosi una ciocca di capelli. Io mi ridestai da quel pensiero.
-         Eh? Ah sì! In effetti me lo ricordo.- dissi io a Near, ma il mio sguardo cadde sul grembiule rosa di mia madre che portava addosso. Cercai di trattenermi dal scoppiargli a ridere in faccia.
Near con il grembiule rosa? Questo di certo non si vedeva tutti i giorni! Il che mi fece pensare ad una domanda...
-         Near, per chi è quella deliziosa crepes alla nutella?- domandai. Naturalmente sapevo che era per L, però la speranza era l’ultima a morire.
-         È per te.- mi disse.  Come volevasi dimostra.... aspettate! Ha detto, per me?!
-         Per me?!- chiesi sorpresa.
-         Sì, per scusarmi di esserti piombato in casa senza preavviso.- mi disse lui girandosi e tornando ai fornelli. Io rimasi piacevolmente sorpresa.
-         Ah! Beh... grazie!- dissi io sorridendo.
-         Figurati...-  disse con disinteresse. Per un attimo mi domandai se fosse stato sincero o se mi stesse prendendo in giro...
In quel momento sentimmo un gemito di dolore proveniente dalla mia camera. “Il Dio di un nuovo mondo” si era svegliato.
-         Porco cane! Che male!!!- disse. Automaticamente andai in camera a soccorrerlo.
Trovai Light accasciato a terra, mentre si teneva la testa con le mani, gemendo di dolore.
-         Stai bene?- domandai.
-         Devo anche risponderti?!- sbraitò. Beh, anche io sono stata male quella mattina, però lui stava esagerando! Possibile che avesse bevuto così tanto ieri sera? Uhm... forse non dipendeva da quello. Probabilmente dipendeva dal fatto che L per pura stronzaggine lo aveva cacciato a terra.
-         Aspetta.- dissi io correndo verso il bagno.
Aprii uno sportello vicino allo specchio e presi una pastiglia di antidolorifico. Poi andai in cucina e riempii un bicchiere d’acqua.
-         Prendi questo.- dissi io tornando da lui e passandoglielo. Stranamente lui obbedì.
-         Fra poco passerà- dissi io. Vidi Light rilassarsi un pochino, ma ancora teneva gli occhi chiusi dal dolore.
-         Grazie...- sussurrò lui. Io gli sorrisi e gli accarezzai gentilmente la fronte.
-         Di nulla. Comunque fra poco è pronto. Ah! Abbiamo una visita!- dissi io.
-         E chi è che disturba?- domandò lui in un sussurro acido, ancora in preda al dolore. Beh... non potevo dargli torto visto il  particolare feeling tra Light e Near.
-         Ehm... vedrai..- dissi io.
-         Near?- tirò ad indovinare.
-         Come hai fatto?!-  esclamai stupita.
-         È dietro di te...-  
Mi voltai e notai L e Near a pochi passi da noi, mentre guardavano con un’espressione indecifrabile il povero Light steso a terra.
-         ... ehm... sarebbe pronto- disse Near guardando Light con odio.
-         Grazie nonnina.- rispose Light guardando il grembiule rosa di Near.
-         Fottiti frocio.- rispose Near lapidario e girando i tacchi lasciando letteralmente a bocca aperta sia me che Light.
-         Oggi è un po’... emotivo.- disse L andandosene anche lui.
Light ed io ci lanciammo uno sguardo perplesso, ma alla fine ci alzammo e dopo aver dato una camicia pulita a Light, ci dirigemmo in sala da pranzo, dove la tavola era abbondante di ogni tipo di leccornie.
Che visione radiosa!
-         Cavolo Near! Non sapevo che sapessi cucinare!- dissi io addentando una crepes alla natuella e subito il favoloso sapore della crema al cioccolato mi innondò la bocca. Aahhh... che bontà!
-         Alcune volte, quando non avevo nulla da fare alla Wammy’s, mi cimentavo in qualche ricetta. Per passare il tempo.-
-         E poi sarei io il gay...- disse Light bevendo un sorso di té... strano che Near avesse preparato la colazione anche per lui... forse aveva semplicemente cucinato troppo... ma siccome si trattava del precisino Near, doveva avergli cucinato qualcosa apposta. Sperai solo che non fosse avvelenato.
-         Guarda Yagami, non è giornata... già ieri sera la tua ragazza mi ha fatto andare in bestia e non sto scherzando.- disse Near con il tono leggermente più irritato. Il che mi fece sobbalzare lievemente.
-         La mia chi?- chiese Light guardando stranito Near. Ci voltammo tutti verso Light con gli occhi sgranati. Passi che stava affrontando il dopo sbornia, ma dimenticarsi anche di quella piattola di Misa!
-         Amane, Light.- disse Near scandendo bene le parole. Light sbuffò e poggiò la tazza di té.
-         Insiste ancora con questa storia? Non ce la faccio più!-  disse portandosi le dita a massaggiarsi le tempie.
-         Ah! Tu non ce la fai più? Almeno tu non la devi sentir cantare ventiquattro ore su ventiquattro “quanto amo Light” e queste cose mielose, tremende e vomitevoli! Bleah! – disse Near bevendo un po’ di latte come per cercare di togliersi il pensiero di Misa canterina.
-         Almeno a te non ti sta appiccicata come una piattola!- disse Light.
-         Ci mancherebbe altro!-
Oooohhhh!!! Light e Near che parlavano in modo pacifico! Dio esiste!!!
Ad un tratto arrivò in sala da pranzo mio fratello mentre si stava stropicciando gli occhi, ancora assonnati.
-         Cos’è tutto questo trambusto? È la prima volta che mi svegliate voi.- disse David, ma quando incontrò lo sguardo di Near rimase qualche secondo fermo immobile come una statua.
-         Sbaglio o si sono moltiplicati?- mi chiese infine indicando l’albino.
-         Near starà qui finché non ritroverà la sua solita calma e razionalità.- dissi io.
-         O finché Misa non crepa...- aggiunse l’albino.
-         Near, non sono cose da dire.- lo rimproverò gentilmente L.
-         Tu non ci vivi insieme...- disse Near rabbrividendo.
-         Sì, va beh! Non me frega!- disse David andando verso la cucina.
-         Davi, c’è da mangiare anche per te qui!- dissi io. Davi si avvicinò  e dopo aver guardato intensamente tutto il ben di Dio che stava sulla tavola, rubò un biscotto a Near, una ciambella a L, un mini craffen a me ed una brioches a Light.
-         Grazie.- disse e si dileguò lasciandoci tutti quanti di sasso, me compresa.
Light, L e Near mi fulminarono.
-         Che volete? Anche a me ha rubato da mangiare!- sbottai.
-         Dirgli qualcosa?- suggerì Light.
-         Di prima mattina è noioso.- dissi io prendendomi un altro craffen.
Finimmo di fare colazione e ci rintanammo in camera mia. Light guardò tra i libri della mia libreria ed iniziò a leggerne uno, L fece altrettanto, mentre Near giocava ad impilare delle carte da gioco (per la cronaca... tema Death Note). Io, invece, guardai la posta elettronica sul computer. In quei giorni sarebbero uscite le date dei corsi di recupero a scuola, sicuramente.
Feci l’accesso e vidi in evidenza una nuova mail, come volevasi dimostrare, della scuola. La aprii.
-         Porca Takada! Iniziano la prossima settimana! Che palle!- sbottai.
-         Bell’esclamazione.- disse Near.
-         La smetti di farla? Non è male Takada!- disse Light. Io mi voltai verso di lui con gli occhi sgranati.
-         Mi permetto di dissentire!- dissi. Light fece un lieve sospiro e richiuse il libro.
-         Permettiti pure, tanto ormai... senti! Volevo chiederti il permesso di fare una passeggiata da solo.- mi chiese improvvisamente. Io lo guardai stranita.
-         Perché?- chiesi.
-         Voglio sgranchirmi le gambe.-
-         D’accordo, a voi va bene?- chiesi ad L e Near che mi guardarono come se mi volessero ammazzare. Equivaleva ad un “no” secco.
-         Ho detto da solo.- disse Light.
-         Sai che non mi sento sicura a lasciarvi da soli.-
-         Buon Dio! Ho diciasette anni, non sei! Sono capacissimo di farmi una passeggiata senza farmi la bua!-  sbottò Light indignato.
-         Ho i miei dubbi...- disse L sghignazzando e facendo sorridere anche Near. Light si limitò a fulminarli con lo sguardo.
-         Sai che non è quello il mio timore- dissi. Light sbuffò.
-         Non combinerò niente che possa crearti qualche guaio, ok?-  Cercai di valutare la sua richiesta.
Beh! Dopo tutto si era comportato bene in quei dieci giorni che era stato qui a casa. È sempre stato obbendiente e non troppo noioso. Probabilmente un po’ di libertà se la meritava, anche se si trattava del famigerato serial killer, Kira, colui che aveva ucciso centinaia di persone in soli due manga di una serie che ne comprendeva dodici, quindi provare a fare il calcolo sarebbe stato un suicidio (quindi un’altra ucciosione da aggiungere alla lista di Light) ... però senza Death Note era un normalissimo ragazzo. I fogli li avevo sotto chieve nel mio bel portagioie posto in un cassetto chiuso anch’esso a chiave ed entrambe le due chiavi le avevo in un braccialetto che tenevo sempre con me, anche mentre dormivo. Quindi ero piuttosto sicura.
Guardai nuovamente Light mentre facevo mente locale dei possibili disastri che poteva causare la sua momentanea libertà. Alla fine decretai che non sarebbe stata la fine del mondo.
-         Va bene... fai pure la tua passeggiata.- acconsentii. L e Near mi guardarono esterrefatti, mentre Light sorrise facendo un profondo inchino.
-         Arigatou goizomasu.- disse.
-         Dooitashemashite.-  risposi. Light uscì dalla mia camera e subito dopo dalla porta di casa.
-         Cos’è questa novità?- chiese L portandosi il pollice alle labbra.
-         Si è comportato bene in questi giorni, inoltre non vedo quali casini potrebbe combinare.- risposi.
-         Non saprei... forse ammazzare altre 58765 persone?- disse Near con il suo solito modo piatto, ma autoritario.
-         Ahhh! Ecco quante vittime ha fatto!- dissi io. Un altro mistero risolto e senza suicidarmi! Stavo facendo progressi!
-         Già... quindi non credo sia il caso di lasciarlo libero.- aggiunse nuovamente Near finendo l’ultimo tettuccio del suo castello di carte super gigante.
-         Non preoccupatevi, senza il Death Note non potrà uccidere nessuno. Insomma! Lo sapete anche voi! Se si tratta di uccidere a mani nude non lo farebbe mai! Lo ci vedereste mai Light ad accoltellare qualcuno? Andiamo! Si rovinerebbe la camicia!- dissi per scherzare, ma L e Near erano seri... fin troppo seri.
-         Ma ad uccidere 587...-
-         Basta con il numerone, ho capito!- lo interruppi.
-         Quello che Near vuole dire è che il lupo perde il pelo, ma non il vizio.-
-         Ma senza il Death Note, il lupo è un agnellino! Lo avete visto anche nell’anime!-
-         E se invece lo avesse?- mi chiese Near. Io feci per ribattere, ma mi interruppi. Era vero! E se durante la notte mi avesse sottratto le chiavi? No... era svenuto! Ma io... ero svenuta prima di lui! Ma... lui era sbronzo... uffa! Magari lo aveva fatto prima di uscire ieri sera!
Nel dubbio controllai. I fogli erano al loro posto, come sospettavo in precedenza. (faceva sempre uno strano effetto toccarli. Sapere che quei “innoqui” pezzi di carta, erano in grado di uccidere una persona, metteva una strana inquietudine). Comunque, trassi un sospiro di sollievo e rimisi tutto a posto.
-         Avete visto? Un agnellino.- dissi. L e Near si lanciarono delle brevi occhiate.
-         Sapete, a volte bisogna essere più fiduciosi.- dissi sicura di me.
-         Come potrei provare fiducia per uno che mi ha fatto letteralmente prendere un infarto.- disse L. Non era una domanda... Aveva ragione... però io mi fidavo di Light! Insieme ad L era il mio personaggio preferito, inoltre non aveva motivo di uccidere nessuno, se avesse voluto lo avrebbe fatto molto prima... O forse no?
 
Passò una mezz’oretta. L aveva praticamente letto ogni libro presente sulla mia libreria, mentre Near, dalle carte, era passato ai geomag (avevo soltanto quelle poche cose da offrirgli, se no anche i lego).
Ad un tratto suonò il telefono di casa. Uscii dalla camera e mi diressi verso il cordless. Lo alzai e risposi.
-         Pronto?- risposi.
-         Brutta stronza!!!- sentii urlare dall’altra parte del telefono. Fu un urlo talmente acuto che iniziò a fischiarmi l’orecchio.
-         Prego?- domandai.
-         Non fare la finta tonta! È tutta colpa tua!- disse questa in lacrime. Solo una persona aveva una voce così squillante ed irritante.
-         Misa?- chiesi tanto per avere conferma delle mie supposizioni.
-         E chi altro poteva essere, brutta sfascia famiglie?!- sbottò lei.
-         Sfascia.. cosa? Ma che stai dicendo?-
-         Come se tu non lo sapessi!-
-         Infatti non lo so! Dimmi cosa cazzo è successo!-
-         Light mi ha lasciata per mettersi con te! Ecco cos’è successo!- io persi un battito.
-         Che?!- esclamai attirando, a mio malincuore, l’attenzione di L e Near, che si sporsero dalla porta della mia camera per capire cosa stesse accadendo.
-         Sì! È così! È l’unica spiegazione! Perché mai avrebbe dovuto farlo? Prima di venire qui, non mi avrebbe mai lasciata! Invece ora conosce te ed improvvisamente mi molla! È tutta colpa tua! Ti odio!- disse lei rincominciando a singhiozzare. Io cercai di riassimilare bene le cose che mi aveva detto Misa, a cominciare dal fatto che Light volesse mettersi con me... Ma... era impossibile! Io sapevo di non essere affatto il suo tipo (se gli piacevano quelle come la Takada). Inoltre non mi era sembrato interessato a me, sicuramente era più gentile che con gli altri, ma era una gentilezza più... da fratello che da ragazzo innamorato.
-         Fammi capire bene, Light ti ha mollata dicendo che voleva mettersi con me?- chiesi. Non seppi per quale motivo, ma notai che L si era improvvisamente fatto scuro in volto. Che gli prendeva?
-         No... non esattamente. Però l’unica spiegazione logica è questa!-
-         Potrei sapere allora cosa ti ha detto per giustificare la sua scelta?-
-         Ha detto che era stufo di me! Ma come si fa a stufarsi di me?!-
-         Oh! Ci si riesce, ci si riesce, tranquilla!- mi feci scappare.
-         Ma... come ti permetti?!-
-         Ok! Scusami, era cattiva! Senti... se vuoi ci parlo io con Light, ok?-
-         No... non serve più... ormai ha fatto la sua scelta... Ma... io non posso vivere senza di lui! Non posso!- e rincominciò a piangere. Uff! Che situazione imbarazzante... Come facevo a consolarla? Inolte non ne avevo neanche questa gran voglia... Ad un tratto sentii una serie di rumori provenire dall’altro capo della cornetta e questa volta mi parlò una voce maschile.
-         Pronto Iris?-
-         Dimmi Alan.- dissi io riconoscendo il suo timbro vocale.
-         Per favore, vieni qui a consolarla! Non la sopporto più! È da quando Light è venuto qui per mollarla che non fa altro che piangere! Mi sta bagnando tutti i videogiochi!-
-         Personaggio tuo, problema tuo. Già mi sto prendendo cura di Near al posto tuo!-
-         Sei una stronza!-
-         Grazie, lo so!-
-         Ti prego Iris! Sei brava a fare da psicologa!-
-         Ma se avrei bisogno io di uno psicologo! –
-         Dettagli! Dai! Mi ricordo quando mi avevi aiutato per la questione di Jasmine! Sei stata la migliore! Per favore! Solo una visitina, da brava psicanalista!-
-         Alan, la psicanalista qui ha ben quattro persone a cui dover badare, delle quali una non è ancora tornata! Mi dici come faccio?!-
-         Io vengo con te.- disse ad un tratto una voce profonda alle mie spalle. Mi voltai e vidi L a pochi centimetri da me, con le mani in tasca e un’espressione determinata. Sul serio, che aveva quel giorno?
-         Grande Elle! Digli che lo stimo!- disse Alan.
-         E con Near, Light e David?- domandai.
-         Lasciali da Matty.- suggerì Alan.
-         David non va molto d’accordo con Ryuk, diciamo che lo terrorizza e Light rischia sempre di venir stuprato da BB. –
-         Allora da Mary!-
-         Ha già Matt e Mello a cui badare! Inoltre... Near e Mello sotto lo stesso tetto? Ma lo sai cosa significa?!-
-         Pienamente d’accordo con te!- disse Near dalla mia stanza.
-         Non lo so! Lasciali da soli a casa!-
-         Giammai!- 
-         Sono tutti maggiorenni e vaccinati, ce la faranno a stare un’oretta da soli!-
-         Near e Light? Ne sei sicuro?-
-         Non credo si ammazzeranno.-
-         Non saprei... fossero L e Light ok, ma Near e Light...-
-         Sono la stessa cosa! Solo che Near è un po’ più bianco di L!-
-         Non ti aveva fracassato lo sterno ieri sera?-
-         .... -
-         Pronto?-
-         No comment.-  Cercai di trattenere una risata. -Per favore Iris! Ti imploro! Solo un’oretta!- mi supplicò nuovamente Alan. Io sbuffai.
-         E va bene! Ma un’oretta solo!-
-         Grazie! Sei un’amica!-
Lo salutai e misi giù il telefono.
-         Tu perché vuoi venire con me?- chiesi ad L.
-         Mi annoio.- mi rispose con voce atona.
Mi diressi in camera e spiegai la situazione a Near.
-         Ce la fai a non ammazzare Light in quest’oretta?- gli chiesi in fine.
-         Non preoccuparti, sto cercando di isolare l’ energia negativa e a farla tornare da dove è venuta.- mi disse lui chiudendo gli occhi e mettendosi in una posizione di meditazione.
-         D’ora in poi non torcerò un capello a nessuno e tornerò ad essere la solita persona pacata e tranquilla che sono sempre stato prima dell’incontro con Amane.-  mi disse. Io sorrisi.
-         Bravo piccolo!- dissi scompigliandogli i capelli. Near si irrigidì e mi lanciò una breve occhiataccia. Era così tenero!!!!
Andai in camera di David per annunciargli della mia assenza. Il mio caro fratellino si limitò ad annuire ed a farmi qualche cenno ogni tanto, sempre assorto nel suo solito videogame.
-         Mi faresti il favore di chiamarmi nel caso si volessero scannare?- gli chiesi. In quel momento (finalmente) staccò gli occhi dalla tv.
-         Per dieci euro, ci darò un’occhiata ogni venti minuti e ti farò un rapporto via sms.- mi disse lui. Io mi sorpresi.
-         Andata!- dissi passandogli la banconota.
-         È un piacere fare affari con te, sorellina.- e tornò al suo videogame.
Uscii di casa insieme ad L ed andammo da Alan.
Ci aprii quasi immediatamente.
-         Grazie a Dio siete qui! Venite!- disse lui guidandoci verso la sua camera.
Quando entrammo trovammo subito Misa sdraiata sul letto di Alan, con il viso nascosto tra le braccia conserte, intenta a singhiozzare disperatamente.
Io sbuffai e mi scrocchiai le dita.
-         Mi devi qualche centinaio di euro di parcella.- avvertii Alan che mi fulminò.
Mi sedetti sul letto vicino a Misa e le poggiai una mano sulla spalla.
-         Avanti Misa, non è una tragedia.- dissi
-         Sì che lo è!- sbottò lei alzando il capo e mostrandomi il volto completamente pieno di trucco sbavato. Era particolarmente inquietante – Light è la mia vita! Non posso stare senza di lui!- aggiunse.
-         Glielo hai detto?- le chiesi.
-         Sì! Ma lui non ha sentito ragioni! Dice che è stufo del mio comportamento, che sono inutile, infantile e dice che non vuole più perdere tempo con me! Non è giusto!- continuò lei abbassando di nuovo lo sguardo sulle braccia. Io le accarezzai il capo, guardando in modo supplichevole L ed Alan, che alzarono le spalle. Tsk! Uomini!
-         Beh Misa, esistono persone migliori di Light. In fondo, ammetti che era un po’ stronzo.-
-         No! Era perfetto! In tutto e per tutto! Sono io che sono sbagliata! Sono ridicola! Ecco perché mi ha lasciata! Senza di lui non sono niente!- 
Alzai gli occhi al cielo. Perché a me? Non ero affatto brava ad aiutare le persone, dovevo già aiutare me stessa!
-         Allora prova a dimostrargli che si sbaglia! Che tu non hai niente che non va, che non sei ridicola!- dissi io. Misa alzò il capo, tirando su con il naso.
-         Eh?- chiese lievemente.
-         Ascolta, da quel che ho capito, a Light piacciono le ragazze carine, intelligenti e astute. E tu sei tutto questo, Misa! L’unica cosa che devi fare è cercare di sembrare un po’ meno...- cercai di trovare le parole più appropriate per dirglelo.
-         Cosa? Bellissima, stupenda, sexy, irresistibile?- tentò di indovinare lei.
-         ...stupida.- dissi infine. Era l’unica parola che mi venne. Misa sembrò offendersi. Non la biasimavo.
-         Fammi finire.- l’avvertii – senti, io ho visto l’anime e letto il manga e sono sicura al centodieci per cento che dentro quella testolina bionda tu abbia un gran cervello!- sentii sghignazzare alle mie spalle e fulminai a tempo di record sia L che Alan.
-         Dici davvero?- mi chiese lei illuminandosi.
-         Certo! Chi è che è riuscita a trovare Kira ancora prima del più grande detective del mondo?-
-         Me lo devi ricordare?- chiese cupo L. Io lo ignorai.
-         Chi è che è riuscita a sgamare Higuci? E chi è che è riuscita a seguire le istruzioni di Light parola per parola senza combinare disastri?-
-         Io...- disse Misa.
-         Esatto! E se mettiamo in confronto il tuo operato con quello di Takada e Mikami, c’è un abisso! Anche perché se non erro, sono stati loro ad aver fatto perdere Light Yagami, non tu Misa! E scommetto tutti i miei manga di Death Note, che se Light avesse continuato a riporre la sua fiducia in te, avrebbe vinto anche contro Near!- spiegai. Misa si illuminò ancora di più ed iniziò a sorridere.
-         Dici davvero? Con me avrebbe vinto?-
-         Certo! Dimmi Misa, se Light ti dicesse di startene buona, di non giustiziare nessuno, di tenere il Death Note al sicuro in banca e di non utlizzarlo per nessuna ragione al mondo, tu cosa faresti?-
-         Beh! Ovviamente gli obbidirei!-
-         Anche se vedi che un’imbecille come Takada si è fatta rapire da Mihael Keel rischiando di far sgamare Light?-
-         Se Light mi dice che è tutto sotto controllo, io mi fido! Inoltre, conoscendolo, se fosse nei guai troverebbe il modo per dirmelo.- disse lei.
-         Ecco! Visto! Tu sei più intelligente di Takada e Mikami! L’unica differenza tra te e loro è che... loro hanno l’aspetto e il comportamento da intellettuali, mentre tu... ehm... da... ehm... tu!- dissi.
-         Ma l’aspetto da intellettuali fa tanto “loser”.- disse.
-         Però è quello che attira Light! Ascolta... lo vuoi riconquistare?-
-         Certo che voglio!-
-         Allora è il momento di fare un radicale cambio di stile! Sei con me?-
-         Sì!-
-         Perfetto! Allora, alla biblioteca!!!- dissi io prendendo per mano Misa e trascinandola fuori dalla stanza.
Alan ed L mi seguirono, con meno entusiasmo.
-         Scommetto dieci euro che non riuscirà a falla sembrare intelligente.- sentii dire da Alan.
-         Ci sto.- disse L.
Tsk! Che ragazzi di poca fede!



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Capitolo 15
*** Una nuova Misa ***


Capitolo 15: Una nuova Misa.
Andammo alla “Biblioteca del mare” a Pieve Bassa, era praticamente sotto casa mia, il che era pericoloso. Se Light ci avesse visti avrebbe rovinato tutto. Doveva rimanere folgorato dal nuovo stile di Misa.
Fortunatamente, mi arrivò al tempo di record un Sms di David che diceva:
 
“I’m a gay” è tornato, ha kiesto dv’eravate e il nano bianco (ke credo stia facendo yoga o una cs del genere... nn voglio sapere!) gli ha risp ke “Quasimodo” voleva dei dolci e lo hai accompagnato alla pasticceria di Recco. Ora sta guardando la tv, invc il nano è smpr in camera tua cn una musica strn... io nn ci entro a controllare, fatti bastare qst sms. Ci sent tra 20 min.
 
Ignorai il modo raccapriciante con cui David scriveva gli sms e lo ringraziai.
Entrammo in biblioteca e ci dirigemmo verso il primo tavolo vuoto.
La biblioteca di Pieve era un buco, a dirla tutta, forse sarebbe stato meglio andare a quella di Recco. Però per Misa forse sarebbe andata bene anche quella.
Una volta seduti iniziai con l’esposizione del mio piano, per Misa.
-         Dunque Misa... Light vuole ragazze colte, ma siccome non ho voglia di farti studiare filosofia o altre cose, perché anche io non sono un pozzo di scienza, ti farò semplicemente leggere dei libri come romanzi o classici. Dunque... hai mai letto un libro?- domandai tanto per essere sicura che Misa non fosse una completa ignorante.
-         Uhm... le riviste di moda valgono?- mi domandò.
-         .................................... ok! Iniziamo con qualcosa di leggero!- dissi una volta ripresa dallo shock. Non mi feci domande e digerii la notizia.
Mi diressi immediatamente nella sezione bambini e presi uno dei libri che più adoravo quando ero piccola... “Geronimo Stilton, Nel regno della Fantasia”. Lo so... era parecchio per bimbi, ma era il massimo che potevo offrire per una che non aveva mai aperto un libro.
Tornai al tavolo e porsi a Misa il libro. Alan si fece scappare una risata.
-         Cos’è? Mi prendi in giro?- sbottò Misa.
-         È un bel libro, adatto al tuo livello.- spiegai.
-         E il mio livello è lo stesso di un bambino di 7 anni?-
-         Se non hai mai letto un libro, sì!- dissi io. Misa sbuffò ed afferrò il libro. Lesse le prime pagine.
-          Esiste davvero il regno della fantasia? E ci si può andare? Forse sì... forse.-
Uhm! Non era male nella lettura. Era abbastanza fluida e rispettava la punteggiatura.
Rimasi ad ascoltarla, pronta ad intervenire se non sapeva il significato di qualche parola o se si bloccava.
 
Il tempo iniziò a passare. Tempo un’ora ed era ancora al “regno delle sirene”. Santo Kira! Quella che all’inizio si era dimostrata un’abile lettrice, con il passare delle pagine era diventata sempre più lenta. Per non parlare del tono vocale, sempre piatto ed atono, ma non di quel tipo che ti incuriosisce e ti intriga (come quello di L ad esempio) era del tipo che ti induce al suicidio! Sopratutto se la voce era acuta e straziante come quella di Misa Amane.
Cercare di rimanere svegli era ormai un’impresa ardua. Difatti, più volte mi ritrovavo a chiudere gli occhi ed a riaprirli immediatamente, per cercare di non addormentarmi, anche se... le volte che cercavo di ascoltare quello che diceva, mi accorgevo che mi mancavano dei pezzi. Quindi forse non arrivavo solo a chiudere gli occhi.
Ad un tratto, però, qualcosa catturò la mia attenzione (e ringraziai il cielo per questo).
L, che era seduto vicino a Misa, quindi difronte a me ed Alan, era come sempre raggomitolato su se stesso, solo che la testa era poggiata sulle ginocchia, le braccia abbandonate sui lati, il respiro era regolare e gli occhi erano chiusi.... stava... DORMENDO!!!! Sì!! Elle stava proprio dormendo! Davanti a me! Oh! Che emozione!!!
Automaticamente mi voltai verso Alan, per renderlo partecipe di quella scoperta epica!
Teneva la testa appoggiata al braccio e dormiva come un bambino. Io non me ne curai e gli tirai uno schiaffo sul braccio, in modo tale che gli si spostasse, privando la testa del precedente appoggio.
Difatti, Alan si svegliò.
-         Non sono stato io...- farfugliò ancora scombussolato dal mio brusco risveglio. Io gli picchiettai sulla spalla e gli indicai Elle. Alan sbadigliò e guardò verso L.
-         Ma lo capisco, cazzo!- disse mettendosi a braccia conserte e poggiando la testa su di esse, per poi riaddormentarsi a tempo di record.
Io mi offesi. Insomma... Elle stava dormendo! Possibile che solo io mi accorgevo dell’epicità di questo avvenimento?
-         Sto andando bene?- chiese innocentemente Misa ricordandomi il motivo per cui ero in quella schifo di biblioteca.
-         Eh? Ah sì, sì! Continua pure.- le dissi. Misa sorrise e continuò con la sua lettura.
Cavolo! Se Light avesse scoperto il potere di Misa nel far addormentare le persone con la lettura, forse l’avrebbe rivalutata come secondo Kira...
 
 
Dopo un immensa quantità di tempo (che alla fine si rivelò essere solo tre ore e trenta) Misa terminò il libro di Geronimo Stilton e per poco non  mi misi a piangere dalla felicità.
-         Uhm... non mi sento più intelligente...- disse lei. Io mi stiracchiai, sbadigliando.
-         Non è una cosa che si sente, ci vuole tempo.- dissi io.
-         Quanto?- chiese lei.
-         Porta pazienza.- dissi prendendo il libro e andando a riporlo al suo posto. Andai nella sezione, 9-13 anni e vi trovai una saga di   libri che personalmente amavo e che sarebbero andati bene come prossima tappa di Misa Misa.
Tornai saltellando con i tre libri tra le mani e li porsi a Misa che sbiancò.
-         Addirittura tre?- chiese piagnicolando e con lei pure Alan fece un gemito di dolore sbattendo la testa contro il tavolo, mentre L si limitò ad un leggero piagnucolio.
-         Questi li puoi leggere a casa. Sono molto belli- le dissi.
-         Fairy Oak?- chiese leggendo il titolo dei libri.
-          Ti piaceranno! Geronimo Stilton ti è piaciuto?-
-         Abbastanza... però è noioso.-
-         È per bambini, è normale. Ma se vuoi arrivare ai libri per la tua età devi imparare a leggere e questo è l’unico modo. –
-         Uff... va bene! Per Light questo e altro.- disse lei. Io le sorrisi.
-         D’accordo! Allora io ed L andiamo a casa. Tu leggili e Alan, bada che lo faccia.- ordinai. Alan sgranò gli occhi.
-         Devo starla a sentire ancora?!- esclamò.
-         Sì. E... se per caso li finisse entro oggi...- mi diressi verso un’altro scaffale e presi un libro ad un livello più avanzato. – falle leggere questo.- e gli porsi il primo libro della saga di Arthur e il popolo dei minimei. Alan lo prese sbuffando.
L ed io uscimmo, mentre Alan andava a parlare con la bibliotecaria per i prestiti di quei libri (doveva pur sbattersi un po’ anche lui! Dopotutto Misa era il suo personaggio preferito!)
Quando tornammo a casa, Light ci domandò il motivo per cui ci avessimo messo così tanto tempo ed io gli dissi che L era indeciso sui dolci che doveva prendere.
Light mi guardò con sospetto, ma tornò al suo documentario.
Guardai in camera e vi trovai Near in posizione di meditazione. Non potevo crederci che quello che mi aveva detto David fosse vero.
Quel pomeriggio rimanemmo a casa tutto il tempo. Ogni tanto mi arrivavano degli sms da parte di Alan dove mi informava la fine di un libro e l’inizio di un altro.
Ci demmo appuntamento il giorno seguente, quella volta alla biblioteca di Recco, che era ben più fornita e lontana dagli occhi indiscreti di Light.
Lì Misa diede mostra del suo miglioramento nella lettura. Era diventata molto più fluida e dava anche un po’ più di interpretazione nei dialoghi. Anche nel parlato avevo notato un cambiamento lessicale.
Difatti ero rimasta leggermente basita quando l’avevo sentita dire le parole “indignata” e “ imprecisazione”.
Quel giorno lesse l’intera saga di Arthur , senza far addormentare nessuno di noi e tutti le facemmo i complimenti, L compreso. Decisi che era il momento di premiarla e come compito a casa le diedi da leggere la saga di “twilight”.
Naturalmente Alan iniziò ad imprecare e a pregarmi di non fargliela leggere, ma io lo ignorai.
Naturalmente sapevo che era impossibile leggere l’intera saga di twilight in una serata. Però in cinque giorni riuscì a finirla, nemmeno io ci ero riuscita!
Misa leggeva senza mai darsi tregua. Diceva che lo faceva per Light, però vedevo che le storie che le sceglievo le piacevano molto, quindi iniziai a pensare che più che per Light, lo faceva per il piacere di leggere, il che era positivo!
Dopo “twilight” passammo ad “Harry Potter” e per quello ci vollero undici giorni, ma era il minimo!
 
Dopo circa due settimane emmezzo, Misa era diventata abilissima nella lettura. Leggeva tutto in pochissimo tempo! Per non parlare del suo modo di parlare! Sembrava quasi un dizionario, parlava quasi meglio di me (ho detto quasi).
Dopo quel estrema full immertion nella letteratura, decretai che era giunto il momento dell’appuntamento con Light. Anche perché quella sera mamma e papà tornavano tardi e quindi Light avrebbe potuto rincasare con facilità.
Andammo a comprare tutto l’occorrente. Camicetta, jeans, ballerine e finti occhiali da vista dalla montatura non estremamente Nerd, ma elegante.
Dopo lo shopping, tornammo a casa di Alan, dove la acconciai da perfetta intellettuale. Scioiendole i capelli e mettendo un leggerissimo tocco di matita sugli occhi che le risaltava il suo stupendo colore verde acqua.
Dopo il mio bel make up, Misa divenne splendida! Era carina, elegante, acqua e sapone! Era un incanto!
Era già così carina senza che si conciasse da Gothic Lolita o da bambolina. Era perfetta! Light sarebbe caduto ai suoi piedi! Lo sapevo.
Le dissi di chiamare Light alle 4 del pomeriggio, per chiedergli di uscire e di andare in una pizzeria carina a Bogliasco, che le avevo suggerito io, in riva al mare. Molto carina e non troppo impegnativa. Le raccomandai, inoltre, di non parlare solo di se, di starlo a sentire, fargli domande. Sapevo che non se ne sarebbe pentita. Avrebbe scoperto molte cose di Light che magari prima non sapeva. Anche perché, da quel che avevo capito dall’anime e manga, se non parlavano del caso Kira, non parlavano di niente. Quindi per entrambi erano degli sconosciuti, ma di quello Misa non ne aveva colpa, piccina.
Mi diressi verso casa, insieme ad L, che in quei giorni non aveva fatto altro che seguirmi dappertutto. Non ne seppi il motivo, ma di certo non potevo lamentarmi! Averlo vicino era qualcosa di meraviglioso!
 
Dopo un po’, arrivarono le quattro e il cellulare di Light squillò immediatamente.
Probabilmente Misa era rimasta a fissare il display aspettando che arrivassero le quattro in punto per poi chiamarlo.
Light guardò il display con diffidenza, ma poi rispose.
-         Che vuoi Misa?- freddo. Una lastra di ghiaccio. Per la prima volta mi venne da tirargli un mascone.
-         M..Misa?- lo sentii balbettare stranito. Oh! Eccola! La dolce e intelletuale Misa stava dando sfogo alle sue nuove abilità!
-         Mi sembri strana... stai bene?- chiese ancora lui –no, no! Va benissimo è che... hai veramente detto la parola “stereotipo”? Ma lo sai che vuo, dire?-
Io sorrisi. Grande Misa!
-         Ah!... sì, sì... è corretto.. è che mi sembrava strano che tu l’avessi detta... ah... stasera dici? Misa, ne abbiamo già discusso... – poi lo vidi fare una faccia stranissima – Hai detto “disquisito”?!- esclamò. Io sghignazzai. Il mio piccolo capolavoro!
-         Sì, ok... Va bene... un’uscita tra amici, niente di più! Voglio che sia chiaro il concetto! ... va bene! Stasera alle 20:00 al parco. Ok. Allora ci vediamon stasera. Ok... ciao.-  e chiuse la telefonata.
Io feci un rapido gesto di vittoria ed L mi sorrise. D’un tratto Light si voltò verso di me e mi guardò con fare furbo.
-         Le hai fatto ingoiare un dizionario?- mi chiese. Io feci finta di niente.
-         In che senso?- dissi con fare innocente.
-         Non vorrai mica farmi credere che tutti quei paroloni li abbia imparati da sola!- mi disse facendomi l’occhiolino.
-         Non starai per caso insinuando che io l’abbia aiutata a fare colpo su di te?- dissi fingendomi offesa.
-         Ah, io non insinuo, lo so!-
-         Scusami, ma per me è meglio che tu sia single, non so se mi spiego.- e gli feci un sorrisetto ammiccante. Non seppi il motivo, ma notai che L strinse i pugni sulle sue ginocchia. Ma... gli dava fastidio? Eppure sapeva che scherzavo!
-         Oh, oh! Ti stai forse dichiarando?- mi chiese Light ridendo.
-         Ovvio! Oh sommo Kira, permettimi di diventare la Dea di un nuovo mondo!- dissi io chinando il capo. Light rise.
-         Vedremo, mia discepola! Ce ne vuole di strada per diventare la Dea di un nuovo mondo!-
-         Con Misa e Takada non hai mica perso tempo!-
-         Con loro è diverso.-
-         E perché mai? Sentiamo?-
-         Non ti devo alcuna spiegazione! Sei un mio sottoposto!- e mi fece una linguaccia.
-         Ah! Bene! Benissimo! Sentilo! Tu fai delle preferenze! Non vale!- dissi fingendomi offesa. Light rise e si alzò dal divano per venirmi vicino ed iniziare a farmi il solletico. Io risi a crepapelle. Lo soffrivo da matti.
-         Ma sentila, come si rivolge al suo Dio! Chiedimi perdono!- disse lui ridendo.
-         Mai!- dissi.
-         Chiedimi perdono!-
-         No!- dissi ancora continuando a ridere. In quel momento L si alzò improvvisamente per poi andare in camera mia, dove Near stava facendo al sua ennesima seduza zen, e chiudere bruscamente la porta. Light si fermò ed io guardai stranita verso la porta della mia camera.
-         Che  ha?- mi chiese Light.
-         Non lo so.. ma è un po’ di giorni che è strano.-  ammisi.
-         Per me ha qualche rotella fuori posto.- disse lui sedendosi nuovamente sul divano, questa volta vicino a me.
-         Non ne sarei tanto sicura. L è un essere umano, anche lui ha dei sentimenti, non reagisce così senza un motivo preciso.-
-         Uhm.. allora non vorrei dire cavolate, però la sua mi sembrava proprio gelosia.- Io lo guardai stranita.
-         Gelosia? E per cosa?-
-         Direi proprio per te.-
-         Per me?! Ma figuriamoci!-
-         Perché no, scusa?-
-         Perché... beh! Perché... non sono il suo tipo!- dissi io. E ne ero certa.
-         E da cosa lo deduci?-
-         Basta guardarci! Siamo l’uno il contrario dell’altro! Io sono una pazza sclerata, mentre lui è calmo e tranquillo.-
-         Gli opposti si attraggono.- 
Io rimasi basita. Diceva sul serio? Forse... veramente L aveva una cotta per me?... tsk! Ma non diciamo stupidaggini! Elle non è il tipo da prendersi una cotta per una come me! Insomma... andiamo! Era del tutto improbabile!
-         No Light... è impossibile.- gli dissi.
-         Com’era anche impossibile che noi arrivassimo nel tuo mondo eppure siamo qui.-
Rimasi zitta un’altra volta. Come riusciva a farmi venire i complessi mentali in quel modo?! Era proprio Kira! Ma... perché faceva così? Perchè mi stava aiutando? Insomma... lo apprezzavo d’avvero, ma... io conoscevo Light Yagami e lui non fa mai da psicologo alle persone, lui le uccide. Perché con me era così gentile? Effettivamente era da parecchio tempo che volevo chiederglielo.
-         Scusami Light, non che mi dia fastidio, anzi! Però... volevo sapere... perché tu... mi tratti così bene?- gli chiesi.
-         Non sono innamorato di te!- s’affrettò a dichiarare.
-         Guarda che lo so, cervellone!- dissi facendogli una linguacca. Light rise per poi tornare serio.
-         Beh... perché tu... mi ricordi mia sorella.- disse sorridendo.
-         Ti ricordo Sayu?- domandai stranita.
-         Non come aspetto fisico, naturalmente! Ma, come modo di fare... insomma, siete entrambe delle pazze squinternate e sbavate dietro i vostri idoli. Avete un senso dell’umorismo molto simile e siete sempre allegre! Poi avete quel visetto da angioletto, ma sotto so che vi si nasconde un’autentica peste! Avete una certa attitudine al comando, siete forti e determinate... – ascoltai il discorso di Light e notai nelle sue parole una nota di malinconia... il che mi fece ricordare che... loro sarebbero dovuti andare via ed anche presto.
-         Ti manca molto Sayu?- gli chiesi tristemente. Light capì il motivo del mio tono.
-         Beh... è normale, è mia sorella... Ma non temere, mi ricorderò sempre di te e del tuo pazzo mondo.- mi disse scompigliandomi i capelli. Io sorrisi e lo abbracciai. Light mi restituì l’abbraccio.
-         Ti voglio bene Light.  Sei il fratello maggiore che non ho mai avuto.- dissi io cercando di trattenere le lacrime. Perché dovevano andarsene?
-         Ti voglio bene anche io, sorellina.- mi rispose dolcemente.
 
In poco tempo arrivarono le 20:00 e tirai fuori dall’armadio di mio padre l’abito più elegante che aveva per poi darlo a Light.
-         E poi tu insisti con il dire che non centri nulla con questa storia.- mi prese in giro.
-         Ovvio che non centro! Avanti, provalo!- dissi spingendolo dentro al bagno per farlo cambiare e chiudendo la porta.
-         Lo sai che se n’è già accorto dalla prima volta che lo hai lasciato solo a casa con Near e David.- disse una voce alle mie spalle. Io sorrisi e mi voltai verso L che stava a fissarmi con il pollice alle labbra.
-         Lo so benissimo, ma mi piace fargli credere il contrario.- 
-         Dici che andrà bene?- mi chiese.
-         Non lo so, ma pensiamo positivo. Come mi ha insegnato una certa persona.- dissi facendogli l’occhiolino. L sorrise.
-         Impari in fretta, brava.-
Dopo poco tempo, Light uscì con lo smoking nero di mio padre. Cavolo! Era da stupro!
-         Sei fighissimo Light!- dissi abbracciandolo.
-         Grazie, lo so.- disse lui. Io mi staccai subito, fulminandolo e lui rise di gusto.
-         Ok! Allora, Misa dovrebbe già essere qui sotto al parco! In bocca al lupo!- dissi io. Light si diresse verso l’ingresso.
-         Non mi vado a sposare è solo un’uscita.-
-         Chissene! Buona fortuna comunque!-
-         Grazie!- ed uscì di casa. Io sospirai soddisfatta quando mi venne un’idea pazzerella.
-         Andiamo a vedere come se la cavano!- dissi ad L.
-         No.- e fece per andarsene, ma io lo afferrai per un braccio e lo costrinsi a rimanere.
-         Dai! Vediamo solo quando si incontrano al parco!- insistetti.
-         Mai sentito parlare del rispetto della privacy?-
-         Da quale pulpito vien la predica!-
-         Touché. –
-         Dai! Non sei curioso di vedere com’è andato il nostro lavoro?-
-         Il TUO lavoro.- mi corresse
-         E con questo?-
Vidi L portarsi nuovamente il pollice alle labbra e riflettere. Alla fine sbuffò.
-         Essia. Ma dopo torniamo a casa.- disse. Io feci un lieve saltello elettrizzato.
-         Grazie!- e lo trascinai fino ad uscire di casa.
Arrivammo al parco (era praticamente a pochi metri da casa mia) e ci nascondemmo dietro ad un albero, in attesa di vedere la scena.
-         Ma guarda cosa mi tocca fare...- disse L, ma io lo zittii.
Light stava aspettando Misa su una panchina, qualche minuto dopo arrivò anche lei, vestita proprio come l’avevo fatta vestire quel pomeriggio.
-         Misa?- domandò Light.  Io sorrisi. Sono un genio!
-         Ciao Light...- disse lei timidamente.
-         Ma... come sei vestita?-
-         Non... non ti piace?-
-         No, non è quello.. è che... wow! Non mi aspettavo di vederti così!-
Misa sorrise lievemente.
-         Sai... le persone cambiano...- disse. – comunque... sei bellissimo.- disse lei. Light sorrise.
-         Grazie, anche tu.- Misa sorrise, mentre a me si strinse il cuore. Le aveva detto che era bellissima! Questo era già un bel passo avanti!
-         Vogliamo andare?- suggerì lei.
-         Volentieri.- e iniziarono ad avviarsi. Ero talmente presa dalla scena che non mi accorsi che stavano per venire nella nostra direzione. Fortuna che c’era L che mi tirò indietro per poi farmi aderire contro la corteccia dell’albero così che non mi si vedesse. Solo che... per evitare che lo si vedesse anche lui, L si era stretto contro di me annullando quasi del tutto la distanza tra di noi.
Eravamo attaccati l’uno con l’altro, i volti a pochi centimetri di distanza, i suoi occhi profondi e neri fissi sui miei.
Mi persi immediatamente in quel nero così profondo e sensuale che tanto amavo...
Sentivo il suo respiro dolce solleticarmi le labbra, i suoi ciuffi mi sfioravano la fronte, il suo naso era praticamente a contatto con la mia pelle. Se solo mi fossi sporta di qualche centimetro, lo avrei potuto baciare con facilità.
Rimanemmo così per qualche secondo e per una ragione a me ignota, L non accennava a volersi spostare. Anzi... sembrava quasi che volesse annullare del tutto la distanza tra noi e... sicuramente lo volevo anche io.
I suoi occhi continuarono a fissiarmi, con sempre più intensità. Automaticamente, come fossi ipnotizzata, iniziai ad avvicinarmi a lui, chiudendo gli occhi, preparandomi al contatto che avevo ambito da quando aveva messo piede nel mio mondo. Ma quel contatto non avvenne, perché L si staccò da me voltando le spalle per tornare verso casa.
-         Abbiamo visto la coppietta, ora torniamo.- disse. Io mi risveglia da quello stato di trans.
-         Eh? Ah... sì... arrivo.- lo raggiunsi subito ed inizia a guardarlo di sottecchi.
Cos’era accaduto un attimo prima? L voleva veramente baciarmi? Che Light avesse avuto ragione? Forse L veramente mi amava? 

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Capitolo 16
*** Appuntamento ***


Capitolo 16: appuntamento
 
POV MISA
Prendemmo la corriera che mi aveva detto Iris e in breve tempo arrivammo alla pizzeria “un passo dal mare”.
Era un locale carino, che dava su un molo. Il sole stava tramontando e il mare si era colorato di quell’azzurro chiarissimo che sembrava quasi irreale, mentre il cielo aveva preso le sfumature rosee e arancioni di quando il giorno lascia il posto alla notte. Mi sembra di aver letto una descrizione del genere in uno dei tanti libri che mi aveva fatto leggere Iris, ed era assolutamente azzeccata per quel momento.
Entrammo e dissi alla cameriera il nome sotto il quale avevo prenotato e ci scortò subito al nostro tavolo, senza farlo apposta, in veranda, davanti alla magnifica vista del sole che pian piano scompariva dietro all’orizzonte. Era talmente romantico...
Nonostante quel magnifico panorama, avevo qualcosa di molto più bello da vedere... ed era seduto proprio di fronte a me... Light...
Era seduto davanti a me, impassibile e serio, con quegli occhi color del miele fissi sul menù, i morbidi ciuffi, lisci e fluenti che gli ricadevano sulla fronte con una precisione irreale, talmente perfetto da sembrare disegnato. Le labbra umide ed invitanti erano semi aperte... lui era... un angelo. Ecco cos’era! Il mio angelo caduto dal cielo... avrei dato via tutto per assaporare nuovamente quella labbra calde e soffici... Non mi importava se non mi amava, lo volevo vicino, lo volevo mio! Volevo sentire il suo corpo vicino al mio, sempre pronto a difendermi, come un cavaliere... lo stesso cavaliere che aveva recato giustizia a me e ai miei genitori... il mio Dio...
Light si accorse che lo fissavo e socchiudendo gli occhi ripose il menù nel suo precedente posto, sul tavolo.
-         Hai già deciso cosa prendere?- mi chiese con voce lievemente annoiata. Io mi ridestai da quel sogno ad occhi aperti. Arraffai il menù e lo lessi, aggiustandomi gli occhiali da vista (finti) come una perfetta intellettuale. A Light sarebbe piaciuto.
-         Guarda che non servono gli occhiali, lo so che non ne hai bisogno.- disse lui. Io lo guardai di sottecchi. Vidi che stava sorridendo e così mi levai gli occhiali, con un certo solievo.
Mi sentivo un po’ sciocca. Light sapeva che non ero quel tipo di persona, magari il mio cambiamento lo turbava, magari il fatto che pur di riaverlo mi ero fatta fare un remake da brivido, gli faceva provare solo pena nei miei confronti... sperai vivamente di no....
Cercai di distrarmi guardando la roba da mangiare che vi era nel menù.. essendo una pizzeria avevano una vasta quantità di pizze. Optai per una margherita.
Dopo poco tempo arrivò una cameriera e prese l’ordinazione. Light ordinò una pizza rossa e da bere prendemmo dell’acqua frizzante e del vino bianco.
Rimanemmo in silenzio per un po’ di minuti... era leggermente imbarazzante... cosa dovevo dire?
Dunque... Iris mi aveva detto di non parlare solo di me e di fare domande a Light... cercai nel mio repertorio una domanda qualsiasi da fargli...
-         Allora... qual’è il tuo colore preferito?- gli chiesi sfoggiando un sorriso da ebete che avrebbe fatto ridere i polli... “bel colpo Misa, ma quanti anni hai? Adesso vorrai chiedergli di giocare a nascondino con te?” disse la voce della mia coscienza. Io sbuffai e mi diedi uno schiaffo in testa. Light inarcò un sopracciglio.
-         Stai bene?- mi chiese. Mi accorsi di quello che avevo appena fatto e mi ricomposi, rossa in volto.
-         Certo! Tutto benissimo!- dissi facendogli il segno “OK” con le dita. Arrivarono il pane e le bevande e la cameriera versò un goccio di vino prima a me e poi a Light, che ne bevette lentamente un sorso... Oddio... come faceva a trasformare qualsiasi suo gesto in qualcosa di estremamente eccitante?
-         Comunque è il rosso.- disse posando il bicchiere dopo aver bevuto. Il rosso quindi? Non lo sapevo...
-         Il tuo è il nero scommetto.- mi disse lui. Io sorrisi.
-         È tanto evidente?- domandai.
-         Solo un po’.- rispose lui mangiando una fetta di pane.
Cercai di scervellarmi per trovare un argomento che avrebbe potuto interessare Light... ma cosa? Cosa piaceva a Light? Dunque... sapevo che voleva diventare il Dio di un nuovo mondo, ma forse parlarne in quelle circostanze non sarebbe stata un buona idea... Che altro gli piaceva fare? Studiare! Ora che anche io mi ero fatta una cultura, avevamo un argomento su cui discutere!
Però... io avevo solamente letto dei libri... lui aveva un’intera carriera liceale alle spalle, una carriera alla quale avevo rinunciato per continuare con il mio sogno di fare la idol... ma a quale prezzo? Se avessi continuato a studiare forse Light non mi avrebbe mollata! E poi, forse, stare con “Miss Università” come quella troia di Takada, per lui era molto più allentante di stare con la idol “Misa Misa”. Mi maledii mentalmente.
-         È carino come posto.- disse improvvisamente Light. “Io ti amo!!!” pensai in preda alla felicità per avermi levato d’impiccio. Mi guardai intorno. Effettivamente era molto bello. Si poteva benissimo vedere quell’enorme monte che dava sul mare... come aveva detto che si chiamava, Iris? Ah sì! Punta chiappa!
-         Hai ragione! Si può scorgere perfettamente il promontorio di “puntachiappa”... è estremamente affascinante vedere una zona talmente alta di terra, abbattersi così sul mare, come volesse immergersi... è stupendo come la natura abbia plasmato in un modo così perfetto questo mondo.- osservai portandomi un bicchiere di vino alle labbra. Vidi Light guardarmi con gli occhi sgranati ed io arrossii immediatamente. Oddio! Ecco! Avevo parlato troppo! Ora avevo rovinato tutto!
Nascosi immediatamente il viso tra le mani. Che stupida, stupida, stupida!
-         Wow... è un’osservazione molto profonda,  Misa.- lo sentii dire. Alzai immediatamente lo sguardo.
-         Dici d’avvero?- domandai.
-         Certo! Io non ci avrei pensato.- mi disse sorridendo. Mi venne voglia di alzarmi ed urlare per la gioia di non aver sbagliato. Ma mi trattenni, come mi aveva raccomandato una volta Iris.
-         Beh... grazie! – dissi sorridendo.
In quel momento arrivarono le nostre pizze e dopo esserci dati il “buon appetito”, iniziammo a mangiare.
-         L’unica cosa che non apprezzo...- dissi io tornando al discorso – è che l’essere umano lo stia rovinando questo mondo...- dissi con tono triste.
-         È quello che penso anche io!- disse Light – Questo mondo è perfetto! Però l’essere umano, con la sua corruzione, con la sua violenza, lo sta rovinando! Per questo io sto cercando di eliminare quelle persone! Per rendere il mondo un posto migliore! Ma la gente non lo capisce. Io sono a conoscenza  del fatto che uccidere sia un crimine, ma è un sacrificio minimo per un fine più grande! Dopotutto, io non uccido persone innocenti. Uccido solo quella feccia che macchia il nostro mondo. Ma... per le persone io sarò sempre il cattivo.- disse il mio Dio, abbassando poi lo sguardo, affranto. Potevo capirne il motivo. In questo mondo sono veramente poche le persone che tifano per lui... ma quel discorso era semplicemente oro colato, così vero, puro e perfetto... detto dalla persona più pura e perfetta che esistesse.
-         Io non lo penso...- dissi. Light alzò lo sguardo verso di me ed io gli sorrisi – tu per me sei la giustizia, lo sei sempre stato. –
-         Lo so Misa...- disse lui mangiando poi una fetta di pizza.
Non gli interessava se io facevo il tifo per lui. Non ne voleva sapere. Cosa aveva contro di me ancora? Avevo cambiato tutto solo per lui! Cercai di ricordare qualsiasi cosa potevo aver fatto  che gli avesse dato fastidio... cercai di ricordarmi le scene dell’anime anche perché così era più facile... poi mi venne un’illuminazione.
-         Ce l’hai con me perché avevo ucciso Ukita?- gli domandai abbassando lo sguardo tristemente. Light mi guardò di sottecchi mentre mangiava la sua pizza.
-         Anche, lo ammetto. Ma inoltre...tu hai ucciso persone innocenti durante quella trasmissione, solo perché avevano opinioni contrarie alle mie.-
-         Ma anche Mikami lo aveva fatto!-
-         Infatti ce l’ho anche con lui, che credi?-
-         Ti chiedo scusa Light...- dissi. Non so se sarebbe bastato, difatti lui annuì impercettibilmente  e tornò alla sua pizza.
-         Posso fare qualcosa per farmi perdonare?- gli chiesi.
-         No, lascia stare...- rispose lui.
-         Farei qualsiasi cosa! Lo giuro!- aggiunsi.
-         Perché?-  mi domandò lui. Io rimasi basita. Come perché? Non lo aveva ancora capito?
-         Perché io ti amo.- dissi con gli occhi lucidi. Mi stava per venire da piangere. Non aveva ancora capito che avrei dato tutto per lui? Sarei morta per lui!
-         Tu non hai ancora capito niente sull’amore...- disse lui in modo acido. Non riuscii più a trattenermi ed una lacrima mi rigò il volto.
-         Invece l’ho capito! Si è innamorati di una persona quando non si riesce a pensare ad altro che a lei! Si è innamorati di una persona quando si farebbe di tutto per farla felice! Quando si darebbe la vita per essa, senza ripensamenti! Quando al solo pensiero che essa voglia lasciarti ti senti morire dentro! Quando l’accetti per qualsiasi cosa, per com’è! Quando vedere solo il suo sorriso ti rende più felice che mai! Quando la vorresti sempre vicino a te! Questo è essere innamorati!- dissi asciugandomi poi le lacrime. Light alzò lo sguardo verso di me. Gli occhi inespressivi, il viso rilassato.
-         E tutto questo solo perché Kira ha ucciso l’assassino dei tuoi genitori?- disse con tono ironico. Capii cosa volesse intendere.
-         Io non sono innamorata di Kira! Io sono innamorata di Light Yagami!-
-         Non mi conosci nemmeno...-
-         Invece sì! Light Yagami, studente dell’università. Vuoi fare il poliziotto, il tuo sport preferito è il tennis. Il tuo ideale principale è la giustizia, ami la tua famiglia ed in particolare tua sorella. Hai a cuore il destino del mondo e sei pronto a tutto per raggiungere i tuoi scopi! Sei forte e determinato. Sei lo studente più brillante del giappone e sei il giustiziere che sta ripulendo il mondo dalla feccia e sei la persona più bella che io abbia mai visto...- dissi. Light sorrise lievemente.
-         Sono tutti bravi a riguardarsi l’anime.-
-         Queste cose le sapevo da prima...-
-         Ma il mio colore preferito no.-
Chiusi gli occhi, sconfitta e ferita nel profondo. Ecco cosa pensava di me... pensava che fossi una bambina che crede di essere nel mondo delle favole. Non credeva possibile che io lo amassi a quel modo solo dopo un colpo di fulmine... ma era così! Perché non mi credeva? Io morirei per lui! Cosa potevo fare?
Non mi voleva... non mi avrebbe mai voluta.
-         Quindi... non ho alcuna possibilità?- chiesi cercando di reprimere le lacrime, ma la voce spezzata non  mi aiutava. Ci fu un momento di silenzio, quando poi rispose.
-         Non esattamente. Apprezzo il tuo cambiamento e da questo riesco comunque a capire che tu sei pronta a tutto per riavermi, il che mi lusinga e... forse, ma dico forse, capisco un po’ di più il tuo sentimento nei miei confronti. Quindi una seconda possibilità va data a tutti. – disse. Quelle parole mi fecero ritornare il sorriso sulle labbra. Mi venne voglia di abbracciarlo, coccolarlo e stringerlo a me, ma... riuscii a trattenermi! Eh sì! Riuscii a non sfiorarlo nemmeno con un dito!
-         Grazie mille Light.- dissi io.
-         Fugurati. Dunque.... che libri ti ha fatto leggere Iris?- mi chiese. Io sbiancai. Come faceva a sapere che Iris mi aveva aiutata?
Light fece un sorrisetto e allora capii. Lui era Light Yagami! Lui intuiva tutto. Sorrisi a mia volta.
-         Beh... mi ha fatto leggere la saga di “Arthur” di Luce Besson, la saga di “twilight” di Stephanie Mayer, quella di “Harry Potter” di J.K Rowling e poi altri libri autoconclusivi come “il cacciatore di aquiloni” “orgoglio e pregiudizio” “Cime tempestose”... ah! Ho iniziato la saga delle “cronache di Narnia”, lo trovo veramente molto bello.- dissi. Naturalmente non specificai i primi libri che mi aveva fatto leggere, sarebbero stati troppo imbarazzanti e Light avrebbe chiesto subito il conto.
Il mio bellissimo Dio mi guardò con gli occhi sgranati.
-         E tutti questi libri in sole due settimane?- domandò esterrefatto.
-         Beh... passavo le intere giornate a leggere. Ora che Near è a casa vostra ho molto tempo da dedicare a me stessa e in questi giorni non ho fatto altro dalla mattina alla sera.- difatti ero arrivata ad un certo punto che avevo delle occhiaie come quelle di Ryuzaki. Dovetti metterci quintali di correttore prima di uscire quella sera con Light.
-         Impressionante...- disse Light ancora sorpreso.
-         Per te questo ed altro.- dissi sorridendo. Light sorrise a sua volta.
-         Non credevo che fossi così determinata, Misa.-
-         Oh! Io penso di essere sopratutto quello! Determinata! Posso fare di tutto per raggiungere i miei scopi!-
-         Esattamente come me.- osservò Light. Io sgranai gli occhi. Era vero! Che bello! Avevamo trovato qualcosa in comune oltre al desiderio di ripulire il mondo!
-         Lo sai... temo proprio di averti sottovalutata Misa. Ti chiedo scusa.- disse Light facendo un lieve inchino. Io m’illuminai.
-         Oh! N-non ti preoccupare! Succede! Grazie!- dissi in preda all’emozione. Light sorrise e tornò alla sua pizza. Io mi accorsi che non avevo ancora toccato la mia e così mi affrettai a tagliarne un pezzo ed a mangiarla.
 
Per tutta la sera parlammo di libri, storie ed anche attualità! Grazie ad alcuni libri come “il cacciatore di aquiloni” mi ero fatta un po’ di cultura. Inoltre, ogni tanto Iris mi faceva leggere degli articoli di giornale.
Light ed io ci trovammo d’accordo su parecchie questioni. Più che una serata romantica stava diventando un dibattito sulle ingiustizie di questo mondo oppure una tesi universitaria sulla letteratura attuale ed ottocentesca! Però mi andava bene così. Non avevo mai parlato così tanto con Light ed era piacevolissimo. Riuscii anche a farlo ridere ogni tanto con alcune battute... la sua risata era qualcosa di assolutamente perfetto...
Il tempo passò così velocemente che non ci accorgemmo che si erano fatte le 23:00.
Pagammo il conto e tornammo sotto la casa di Iris. Light mandò un sms alla ragazza dove chiedeva se il padre era già reincasato. Di risposta Iris si sporse dalla finestra e ci urlò.
-         Non è ancora tornato! Fatevi un giro!-
-         Siamo stati insieme fino ad adesso!- si lamentò Light.
-         Ho detto di farvi un giroooooo!!!!!- ci urlò. Light alzò il terzo dito nella sua direzione il che mi fece sgranare gli occhi.
-         Lo so, ti voglio bene anche io!- disse Iris chiudendo poi la finestra. A volte l’adoravo veramente un sacco quella ragazza.
-         A quanto pare dobbiamo restare ancora un po’ insieme...- disse Light.
-         Se vuoi andare fai pure io non ti costringo...- dissi con uno sforzo enorme. Io avrei voluto stare tutta la vita con lui! Light notò il mio sforzo e rise.
-         Effettivamente vorrei reincasare, ma la padrona di casa mi ha sbattuto fuori.-
-         Dille che Misa non ti voleva più tra i piedi.- dissi scherzando e facendogli un occhiolino. Light rise di gusto.
-         Scusami, ma mi pare un po’ impossibile.- disse Light.
-         Sì, effettivamente hai ragione...- dissi ridendo. Light smise di ridere e mi sorrise.
-         Sono stato veramente bene con te stasera.- disse cogliendomi impreparata. Oddio! Lo pensava davvero? Accidenti! Quale emozione! Sentii che stavo per andare in iperventilazione, ma riuscii (e ancora non so come) a calmarmi.
-         Anche per me è lo stesso. Beh! Se vuoi uscire nuovamente, non devi fare altro che chiedere.- dissi sorridendogli.
-         Assolutamente.- disse lui. Light iniziò ad avvicinarsi lentemante verso di me. Io sgranai gli occhi. Oh cielo! Voleva veramente... non vorrà per caso... Oddio! Sì!!!!
Arrivò a pochi centimetri da me, poggiò una mano sulla mia guancia e mi guardò negli occhi. Io non sapevo che cosa dire... ero... assolutamente impietrita.
-         Hai degli occhi bellissimi. Non l’avevo mai notato...- disse lui dolcemente. Sentivo che stavo per svenire da un momento all’altro. Instintivamente chiusi gli occhi e pochi secondi dopo sentii le sue morbide labbra sulle mie.
Non so prioprio come definire quello che provai. Ero felice, estremamente felice. Il mio cuore batteva ad un ritmo velocissimo e temevo che mi uscisse fuori dal petto.
Light approfondì il bacio insinuando la lingua nella mia bocca ed io l’accolsi intrecciandola con la mia.
Portai le braccia attorno al suo collo e con le mani gli accarezzai i morbidi capelli.
Il tempo sembrava non finisse mai ed io volevo che non finisse. Era così bello sentire nuovamente le sue dolci e morbide labbra perfette sulle mie... lo amavo... lo amavo tantissimo, più della mia stessa vita.
Light si staccò poi da me. Il mio respiro era accelerato assieme al mio battito. Per un attimo pensai di morire d’infarto... solo lui poteva uccidere le persone anche solo con un bacio... era talmente bello... Ne avrei voluto ancora, ancora e ancora!
Light notò che ero arrossita e miei occhi luccicavano di desiderio. Il mio angelo rise.
-         Buonanotte Misa.- disse entrando poi dal portone.
-         B-buonanotte Light...- riuscii a dire. Light sorrise e richiuse il portone.
Ce l’avevo fatta! Sì!!!!
Una volta che Light sparì dietro a quella porta di legno, diedi sfogo a tutta la mia felicità iniziando a saltellare in modo sclerato ed a ridere in modo pazzerello
-Sì!!! Evvai! Ho vinto io!!! Alla faccia di Kiyomi, Yuri e tutte quelle altre! Sono la migliore! Sì!!!!- dissi fuori di me. Poi pensai che Light potesse sentirmi così mi calmai e mi diressi alla fermata della Pievetta, per andare a Pieve Alta a casa di Alan e dare sfogo a tutta la mia felicità senza costrizioni.
Quella era stata la serata più bella della mia vita!!!!!!
 
POV IRIS:
Osservavo i due piccioncini come un rapace faceva con la sua preda. Mi sentivo un falco, ma non me ne curai... volevo sapere che cosa sarebbe successo!
-         Sei maniacale...- sentii dire da una voce alle mie spalle. Mi voltai verso L e lo ammonii con lo sguardo.
-         Voglio solamente sapere se tutto il mio lavoro è servito a qualcosa!- mi giustificai.
-         Allora già che c’eri potevi nascondere delle cimici nella giacca di Light.- disse ancora L, mentre  guardava un film in tv gustandosi una merendina “pan di stelle” sul divano.
-         Non ci avevo pensato! Cacchio!- mi maledii. L si voltò immediatamente verso di me con fare esterrefatto. Io lo ignorai e tornai a guardare dalla finestra... OH CRISTO SANTO!!!!
-         AAAAHHHHH!!! L’HA BACIATA!!! LIGHT L’HA BACIATA!!! SIIIII!!!!- urlai saltellando dalla gioia.
-         Se cacci un’altra volta un urlo del genere, mi farai prendere un infarto.- disse Near che era seduto per terra a fare un puzzle.
-         Congratulazioni Cupido...- disse L sarcastico, ma io non me ne curai. Ero troppo contenta per Misa.
Dopo poco tempo arrivò Light, con la giacca dello smoking ripiegata sul braccio ed io, prontalmente, lo “aggredii” sulla porta.
-         Allora?!- gli chiesi. Light chiuse la porta e mi guardò con fare neutro.
-         Allora cosa?- mi chiese. Oh no! Ora non poteva fare il finto tonto con me!
-         Com’è andata?- gli chiesi.
-         Discretamente...- mi rispose dirigendosi verso la mia camera.
-         Che???!!! No! Ora mi racconti!- gli ordinai.
-         Raccontarti cosa?!- disse ridendo.
-         Vi siete baciati?- chiesi.
-         Che t’importa?-
-         Oh, sì che vi siete baciati!!!- dissi. Se fossi stata un manga a quell’ora avrei avuto gli occhi a cuore.
-         Ma farti gli affari tuoi?- mi chiese facendomi la linguaccia.
-         Questi sono affari miei! O non avrei aiutato Misa a riconquistarti!- dissi. Light mi indicò con il dito sgranando gli occhi, io mi tappai immediatamente la bocca. Che idiota!
-         Allora ammetti di averla aiutata!- disse con fare vittorioso Light. Io alzai gli occhi al cielo.
-         E va bene... sì l’ho aiutata...- dissi sbuffando. Light rise ed entrò in camera mia, ma si girò verso di me prima di chiudere la porta.
-         Grazie di tutto.- mi disse sorridendomi. Io ricambiai il sorriso.
-         Figurati.- dissi io. Che bello! Allora a Light piaceva veramente questa nuova Misa!
Tornai saltellando in sala dove L aveva appena cambiato canale.
-         Io sono un genio!- dissi sorridente.
-         Potresti fare la consulente matrimoniale.- mi disse L con fare neutro. Io scoppiai a ridere.
-         Ahahahahah!! Ok... no, seriamente, risparmiamelo!- dissi asciugandomi una lacrimuccia.
Mi sedetti vicino ad L che continuava a fissare la tv senza degnarmi di uno sguardo. Faceva così da quando eravamo andati a spiare Misa e Light e... ci eravamo quasi baciati.
Ancora non avevo capito che cosa gli fosse preso. Dal suo comportamento non si direbbe proprio innamorato... però qualcosa non mi convinceva... Oppure era solamente la speranza che tra me e lui potesse nascere qualcosa? 

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Capitolo 17
*** Triangolo ***


Capitolo 17: Triangolo.


POV MATTY
Salutai con la mano i miei zii mentre si allontanavano dal vialetto per andare al lavoro.
-         Ciao Matty! Torneremo per le 18! Mi raccomando! Se hai bisogno di qualcosa chiamaci!- si raccomandò mia zia. Io alzai gli occhi al cielo.
-         Lo so! Grazie zia.- la mia cara zietta era una brava donna, era estremamente premurosa, ma lo sapevo che lo faceva perché mi voleva bene. Era come una madre per me.
Non appena la loro macchina svoltò l’angolo e sparì dalla mia vista, rientrai e chiusi la porta.
-         Ok ragazzi... potete scendere!- urlai a Beyond e Ryuk che erano in camera mia al piano di sopra.
Beyond si precipitò fuori dalla mia stanza scendendo le scale tramite il corrimano, come faceva sempre, e con un balzo atterrò a quattro zampe per terra.
-         Finalmente! Mi stavo annoiando!- disse tirandosi in piedi con l’ennesimo salto. Ryuk invece arrivò lentamente, volando nel suo solito modo ingobbito e mangiando la sua solita mela. Mi stava costando un capitale mantenere Ryuk e le sue dannate mele! Chissà come faceva Light...
-         Ci vuole poco perché tu ti annoi, B...-  gli feci notare incrociando le braccia al petto, e spostando il peso sul fianco destro. Naturalmente lo stesso valeva per Ryuk.
-         Mi avete tolto la possibilità di uccidere... dovrò pur sfogarmi in qualche modo.- disse lui portandosi il pollice alle labbra. Quanto era sexy quando si portava il pollice alle labbra... era così... attraente!
Mi morsi il labbro, cercando di trattenere i miei istinti. Non ero un tipo particolarmente tranquillo da quel punto di vista. Se vedevo un ragazzo figo partivo subito all’attacco e... BB era l’incarnazione della figaggine più assoluta...
-         Beh... potremmo fare un bagno in piscina...- suggerii, naturalmente il mio aveva anche un doppio fine... volevo rifarmi per bene gli occhi.
-         Sarebbe un’idea...- disse Beyond girandosi verso la porta finestra che vi era in sala, che dava sulla veranda con la piscina. –Ma sì, dai... non mi farà male.- disse BB sfilandosi la maglietta. Io persi un battito alla vista di quel fisico assolutamente perfetto.
“Dio Mio! Adesso lo violento!” pensai cercando di trattenere un gemito al solo vederlo senza maglietta e con solo i jeans.
Beyond lanciò la magietta lontano, si diresse verso la veranda, la aprì e in quel momento si tolse anche i pantaloni. Spalancai la bocca. Stavo per sbavare... Beyond Birthday in mutande... Che sogno!
-         N-non lo vuoi il costume?- riuscii a dire cercando di non eccitarmi troppo nel vederlo ridotto in quel modo.
-         Non mi serve...- disse Beyond. “oddio! Ti prego, non dirmi che fa il bagno nudo perché muorirei!” pensai, ma fortunatamente (o sfortunatamente) BB si cacciò in acqua con i Boxer. Trassi un sospiro di sollievo e mi feci aria con la mano.
-         Lo sai che sei arrossito?- mi chiese Ryuk. Io lo fulminai con lo sguardo.
-         Non c’è bisogno che tu me lo dica!- dissi con un gesto di stizza, e mi diressi verso la veranda con una mano al fianco. Sì... è vero... a volte avevo dei comportamenti estremamente femminili... ma non giudicatemi! Questo non significa che sono ipersensibile e che sono una femminuccia che teme di spezzarsi un unghia... non ci metto niente a spaccare la faccia a qualcuno.
Mi sfilai la maglietta guardando BB che si faceva una vasca di ... credo fosse dorso. Fermandosi ogni tanto ad immergersi per fare chissà quali stranezze sott’acqua... oh... quanto lo amavo!!!
Mi sdraiai sul lettino continuandolo a guardare con occhi sognanti... Beyond non aveva un fisico scolpito da macho, ma aveva quella leggera presenza di muscoli e addominali che ti faceva capire che era in forma. Non era esagerato, ma neanche magrissimo, era una via di mezzo... era perfetto!
Mi persi a guardarlo nuotare in quel modo tutto suo...
Beyond riemerse sputando un po’ di acqua a mò di fontana.
-         Lo sai che il cloro che utilizzate è buono?- mi disse. Una persona normale lo avrebbe guardato stranito e lo avrebbe ritenuto un ritardato mentale per aver fatto un’osservazione del genere alla sua età. Ma io invece gli sorrisi. Lui era un genio ed io lo sapevo benissimo!
-         Ah sì? Di che cosa sa?- chiesi poggiando la testa sul palmo della mano.
-         Uhm... di buono.- disse solamente Beyond immergendosi di nuovo “uhm... e tu invece sei bono...” pensai mordendomi il labbro.
D’un tratto però qualcosa attirò la mia attenzione. Una ragazza dai capelli nero corvino e ricci si era catapultata sulla veranda fino ad arrivare al bordo piscina, sorridendo in modo pazzo. “No! Ti prego! Anche oggi no!” pensai.
-         BEYOOOOND!!!- urlò questa salutandolo. Beyond riemerse subito.
-         Alex!- disse lui nuotando fino ad arrivare a lei. – come sta il mio tesorino?- domandò B ad Alex con una leggera presenza sadica nel tono. Strinsi i pugni... è vero che a volte mi chiamava Mattiuccio... ma tesorino non mi ha mai chiamato... che invidia!
-         Benissimo ora che ti video!- disse Alex sorridendogli.
-         Oh! Matty! Non ti avevo visto!- disse voltandosi verso di me e sorridendomi.
-         Strano... sai è casa mia.- dissi con un sorrisetto acido. – come sei entrata?- domandai poi.
-         Ryuk mi ha fatto entrare.- in quel momento arrivò proprio il diretto interessato che si sporse lievemente sulla veranda, sentendo di essere chiamato in causa. Appena in tempo per beccarsi la mia occhiataccia.
Con un breve “ehehehe” Ryuk se ne tornò dentro a fare chissà che cosa...
-         Ehi Matty!- mi richiamo Alex. Io mi voltai con malavoglia verso di lei.
-         Sì?- le chiesi con disinteresse.
-         Posso rubarti BB per un po’?- mi chiese facendomi gli occhi dolci.
-         Non lo fai sempre?- chiesi ironico.
-         Sì... hai ragione!- disse lei. –andiamo?- chiese a BB.
-         Subito!- esclamò Beyond issandosi sulle braccia ed uscendo dalla piscina. Io mi sporsi lievemente con la testa a guardargli i boxer fradici. Maledizione! Erano neri! Se fossero stati di un colore più chiaro, magari si sarebbe visto qualcosa!
Incrociai le braccia al petto e misi su il muso. Perché quella ragazza doveva portarmi via il mio Bibbino?! Era apparso a casa mia, MIA CASA, quindi MIO BEYOND!
BB prese un asciugamano, a mio malincuore, e si avvolse, per poi voltarsi verso di me e farmi un occhiolino.
-         A più tardi bellissimo.-
Io mi sciolsi e lo salutai lievemente con la mano, mentre sbavavo come una lumaca in calore.
-         Ciao B...-  riuscii a dire in un sospiro.
Ero rimasto così folgorato da quella frase che non mi accorsi che i due se ne uscirono... mano nella mano...
CHE?!
Lo realizzai dopo che se n’erano già andati e volai giù dalla sdraio per lo shock.
A sentire il tonfo, Ryuk si sporse nuovamente sulla veranda.
-         Sei morto?- mi chiese ridacchiando.
-         Si tenevano per mano?!- esclamai alzandomi con un balzo. Ryuk mi guardò stranito (per come poteva essere interpretato il suo sguardo sempre uguale)
-         E con questo?- chiese Ryuk. Io strinsi i pugni ed afferrai la maglietta viola che avevo posato sulla sdraio. Me la infilai e mi diressi verso casa per prendere le chiavi ed uscire.
-         Sto per lasciarti solo Ryuk, in cucina ci sono tutte le mele che vuoi, non combinare casini!- gli dissi. Vidi Ryuk illuminarsi.
-         Ma grazie Mattew... ammetto che oggi sei meno fastidioso del solito...- Ryuk mi reputava fastidioso perché diceva che non sopportava i miei comportamenti... che fosse omofobo?
Uscii di casa sbattendo la porta.
Non avevo intenzione di fare niente di male... volevo solo sapere che cosa ci fosse tra quei due! Beyond era mio, MIO! E non avrei minimamente accettato che Alex me lo portasse via! Io sapevo di amarlo! Era il primo ragazzo che avevo mai amato così tanto! Non avevo mai sentito quel calore che sentivo quando stavo con lui! Da quando era arrivato Beyond, il dolore che provavo guardandomi allo specchio, era improvvisamente svanito... Mi sentivo un altra persona... Non volevo perderlo! Volevo essere certo che Beyond fosse mio, che la felicità rimanesse... che non sarei più sprofondato nell’ombra del mio passato...
 
 
POV ALEX.
Prendemmo la corriera per andare in centro. Non avevo mai utilizzato così tanto quei mezzi di locomozione, come quando era arrivato Beyond! In verità... a Pieve ci avevo messo piede... forse due volte? Ora ci andavo praticamente un giorno sì ed uno no!
Beyond ed io ci sedemmo su due posti liberi.
-         Allora B! Come va?- gli chiesi. Beyond si sfilò le scarpe e si rannicchiò sul sedile nel suo solito modo.
-         Non c’è male...- disse semplicemente. –te?-
-         Non c’è male!- dissi sorridendo.
-         Hai qualche idea su dove andare?-
-         Potremmo fare un giro per il centro... magari andare a “piazza della vittoria” a parlare un po’.-
-         E di che parliamo?-
-         Non lo so... qualsiasi cosa!- dissi.
Beyond annuì portandosi il pollice alle labbra.
Dopo una mezz’oretta arrivammo alla stazione di Brignole, scendemmo dalla corriera e ci incamminammo per andare a “Piazza della Vittoria”.
Adoravo stare con BB. Era così geniale, simpatico, psicopatico ed anche inquietante a volte... lo adoravo!
Mi faceva morire dal ridere il modo in cui guardava la gente! Sembrava che li volesse mangiare! Vedeva una persona che catturava la sua attenzione e la fissava con gli occhi sgranati ed un mezzo sorriso. Questa finiva sempre per scappare!
A metà strada ci sedemmo in un bar. Ordinammo un aperitivo. BB si sedette nel suo solito modo.
Mi accorsi che alcuni ragazzi, di qualche tavolo più distante, lo stavano guardando malissimo e sogghignavano in modo antipatico e irrispettoso... sfortunatamante non fui l’unica a notarlo.
-         Sbaglio o mi stanno prendendo per il culo?- chise Beyond guardandomi facendo finta di niente, ma potevo intuire dal rosso dei suoi occhi più acceso del solito, che sarebbe esploso in una furia omicida da li a poco. Perciò provai a negare.
-         No! Non ridono di te... fanno solo gli scemi.- dissi io.
-         Perché mi racconti balle?- ecco... sgamata! Ma d’altronde cosa mi potevo aspettare da BB?
-         Beyond, lasciali perdere, non ne vale la pena.-
-         Mi infastidiscono e sono maleducati, qualcuno deve pur dargli una lezione, no?-
Naturalmente il suo ragionamento non faceva una piega...
-         Promettimi che non li ammazzi.- dissi.
-         Pft! Ma figuriamoci!-
-         Beyond! Seriamente! Promettimelo!- BB mi guardo con fare furbo e mi sorrise lievemente in modo sadico.
-         Essia... allora non li ucciderò.-
-         E non li torturare!-
-         Ma...-
-         BB, non ci tengo a passare la giornata in tribunale!-
-         Uff... come sei pallosa... e va bene! Non gli farò troppo male...- disse alzandosi per andare verso al tavolo.
-         Bravo!-  dissi.
Beyond si portò le mani in tasca e con la schiena ricurva si avvicinò ai ragazzi che iniziarono a ridere ancora di più ed a fischiargli contro. Ma si può essere più scemi?
-         Hai qualche problema?!- chiese uno di loro, probabilmente il leader. Ecco... quelli erano i classici ragazzi che cercavano la rissa. Dio quanto li odiavo!
-         Strano che tu me lo chieda, stavo per farti la stessa domanda.- disse B sgranando gli occhi e facendo un sorrisetto sadico. Vidi alcuni di loro rabbrividire a quel suo sguardo... io semplicemente lo adoravo. Il capo invece non fece una piega.
-         Che cazzo di facce fai? Sei strabico?- chiese questo.
-         No... è che stavo immaginando quanto bello potrebbe essere il tuo cranio spappolato al suolo... chissà che gusto può avere il tuo sangue.. Hmmm... solo al pensiero mi vengono i brividi....- rispose Beyond leccandosi le labbra sensualmente. Questa volta il capo inorridì.
-         Sei fuori di testa?!- sbraitò.
-         Non lo so, vogliamo scoprirlo?- chiese BB allargando di più il sorriso. Il gruppo di ragazzi si alzarono dal tavolo immediatamente e se ne andarono.
Vidi Beyond sbuffare e poi tornò al nostro tavolo con lo sguardo basso e depresso.
-         Che hai?- gli chiesi preoccupata. Aveva vinto contro di loro, perché ora faceva il depresso?
-         È che....- iniziò lui guardandomi in modo triste... iniziai a preoccuparmi. Che cosa gli avevano fatto?
-         ....è stato troppo facile! Volevo divertirmi di più con loro!- disse infine. Io feci un respiro di sollievo e gli diedi uno schiaffo sul braccio.
-         Mi hai fatto prendere un colpo!- lo rimproverai. BB si massaggiò il braccio ed inarcò un sopracciglio.
-         Che pensavi, scusa? Che mi fossi offeso per dei trogloditi come loro?-
-         Certo che no!- dissi... anche se era vero e BB lo capì subito.
-         Non ci posso credere! Lo pensavi davvero?!- disse sgranando gli occhi.
-         Ti ho visto tutto mogio mogio!- cercai di giustificarmi.
-         Non pensavo che mi conoscessi così poco...- disse fingendosi offeso.
-         Dai B!!! È solo che mi preoccupo per te!- ed era vero. Beyond mi sorrise e mi prese la mano.
-         Lo so tesoruccio.- disse. Io arrossii.... oh! Quanto adoravo quando mi chiamava così...
Arrivò il nostro aperitivo e continuammo a parlare del più e del meno. I camerieri che ci servivano continuavano a cambiare di volta in volta, forse perché Beyond li inquietava tutti. Lo sguardo da pazzo maniaco non lo abbandonava mai... faceva parte del suo essere ed io lo apprezzavo appunto per questo. Forse penserete che sono una pazza, ma... andiamo! Si tratta di Beyond Birthday! Il bello di lui è proprio questo!
Finimmo di mangiare e ci alzammo per continuare la nostra passeggiata.
Beyond mi prese per mano, mentre con l’altra teneva un barattolo di marmellata di fragole che si era fatto portare da uno dei tanti camerieri che avevamo cambiato. Ogni tanto si portava il barattolo alle labbra e mangiava la marmellata come fosse stata acqua in un bicchiere.
La gente gli lanciava sguardi di rimprovero, mentre a me guardavano come per chiedermi che cosa ci facessi con lui.
Io li avrei mandati tutti al diavolo! Erano degli stupidi pregiudicati! Insomma! Solo perché BB si comportava in modo diverso dagli altri ed aveva un modo tutto suo di mangiarsi la marmellata, non significava mica che fosse........... No... effettivamente lo era un serial killer psicopatico... Però io lo conoscevo! E non mi avrebbe mai fatto del male!
Infondo, lui uccideva le persone che dovevano comunque morire! Lui era più di un assassino! Se ci andavamo a pensare, forse, lui era la morte stessa, poiché sapeva quando le persone sarebbero morte e allora utlizzava questa conoscenza per essere lui la causa della morte, precedentemente stabilita, di quelle che sarebbero divenute sue vittime..... La cosa non migliorava la mia posizione...o forse sì? Dopotutto avere la morte per amica era sempre un guadagno, no?
Arrivammo davanti alle imponenti scale di “Piazza della Vittoria” circondate da quelle aiuole così ben curate, con i fiori tenuti in modo tale che formassero il disegno delle tre caravelle ed altri simboli genovesi.
Era un bellissimo posto... peccato fosse proprio accanto al mio vecchio liceo.
Io non ero molto apprezzata nella mia vecchia scuola. La maggiorparte delle mie amiche erano ragazze che ho conosciuto fuori da quelle mura infernali.
Ringraziai il cielo perché mi avesse permesso di finire quella maledettissima prigione! Stra ricca di quelle oche che mi prendevano in giro solo perché facevo amicizia con ragazze più piccole di me, avevo voti più alti e non avevo il ragazzo! Tzk! Intanto, io sarei diventata medico, mentre loro avevo sentito che non avevano ancora pianificato niente! Ah! Quelle erano soddisfazioni!
Ma purtoppo... siccome io sono super fortunata.. notai quattro ragazze uscire dalla scuola e fermarsi a fumare delle sigarette, ridendo in modo idiota e facendo le oche... le conoscevo quelle... Margaret, Rose, Jasmine e Violet, meglio conosciute dalla classe come “le flora”(erano persino analfabete). Le oche più insopportabili del intero istituto! Erano le prime a prendermi in giro.
Cosa ci facessero a scuola durante le vacanze estive, quando erano le prime a marinarla, rimane un mistero ancora ora.
Ciononostante, feci subito dietrofront trascinandomi dietro Beyond, che però m’impedì di fare altri passi.
-         Che fai? Perché torni indietro?- mi chiese.
-         Non voglio vedere quelle ragazze...- dissi a denti stretti.
-         Quali?- mi chiese lui. Gli feci un cenno verso le quattro “grazie”.
-         Quelle?- chiese lui indicandole. Io gli abbassai subito il braccio e lo zittii con un lunghissimo “sssssshhhhhhhhttt”
-         Ti sentiranno!- lo rimproverai.
-         Che ti hanno fatto?- mi chiese.
-         Niente.. andiamo!- dissi cercando ancora di smuovere Beyond, ma senza risultati.
-         E se ora io ti dicessi che voglio passare di lì, non posso?- mi domandò severo indicando nuovamente le oche.
-         Beyond... cerca di capirmi.-
-         No, sto cercando di farti capire. È un mondo libero. Se tu vuoi passare di lì, non puoi perché ci sono quelle? Questa non è libertà.-
-         Non voglio che mi rompano anche ora che ho finito la scuola!- dissi un po’ più scocciata.
-         Perché? Che ti dicono?-
-         Pensano che io sia lesbica solo perché non ho un ragazzo!- dissi.
Beyond guardò nuovamente verso le ragazze e poi guardò me. Lo vidi sorridere lievemente.
-         Ho un’idea...- mi disse prendendomi per mano e trascinandomi a forza davanti alle ragazze.
Queste si accorsero di me dopo poco, in quel momento, però, la loro attenzione fu l’ultima cosa che mi importò.
Beyond si fermò e si voltò verso di me per afferrarmi il volto e baciarmi con passione. Io sgranai gli occhi, sorpresa, emozionata e  sconvolta.
Chi? Come? Cosa? Quando? Perché?
Non capii più niente. Fu come in quei sogni dove la scena cambia improvvisamente e ti ritrovi in tutt’altra parte. Qualsiasi cosa sia accaduto prima di quel cambiamento, in quel momento non importa ed è come se non fosse mai esistito, anche se una parte di te è consapevole che sia successo.
Le labbra di Beyond erano calde, morbide, dolci ed anche un po’ appiccicose... sicuramente era dovuto alla scorpacciata di marmellata di fragole di un attimo prima.
Chiusi gli occhi assaporando il momento. Mi strinsi a lui, mentre lui ancora mi teneva il volto con le mani.
Quante volte avevo desiderato quel contatto, quel bacio. La sua lingua fece capolino dentro la mia bocca ed immediatamente la intrecciai alla mia. Aveva un gusto sublime....
Non potevo assolutamente crederci... era un sogno che si avverava.
Quel sogno però finì velocemente come era iniziato.
B si separò da me ed io rimasi un momento disorientata.
Riaprii gli occhi e guardai Beyond con uno sguardo stupito. Lui fissava il punto dove prima si trovavano le ragazze con orgoglio. Guardai dove stava guardando lui e vidi che le oche se ne erano andate.
-         Ora non hanno nulla contro di te.- mi disse BB. Io mi voltai nuovamente verso di lui, con gli occhi sgranati. Co-s’era-quello?!
-         Perché quella faccia da pesce lesso? Mai baciato nessuno prima d’ora?- mi chiese sghignazzando. Io mi schiarii la voce e scossi il capo cercando di riprendermi.
-         Ehm... no... cioè... sì! Insomma... non tu...- dissi. Ero in un vero e proprio stato confusionale.
-         Non c’è di che!- disse semplicemente lui prendendomi la mano per poi proseguire il nostro percorso come se niente fosse.
Quindi... lo aveva fatto solo per poter zittire una volta per tutte quelle oche?
Ne rimasi delusa... molto delusa... Io avrei voluto che BB lo avesse fatto per me... però una parte di me fu felice di sapere che Beyond era disposto a tanto pur di aiutarmi.
-         Grazie...- gli dissi poggiando la testa sulla sua spalla. BB rise.
-         Tutto per il mio tesoruccio.-
Era perfetto! Un momento perfetto! Quella sarebbe stata una giornata da ricordare!
L’unica cosa, di cui però non mi accorsi, fu la presenza di un ragazzo biondo alle nostre spalle, che in quel momento corse via con le mani sugli occhi...

 
 
 
POV MATTY:
Correvo, correvo a più non posso verso la fermata di Brignole, spingendo via le persone, non curandomi delle lamentele. Le lacrime mi scendevano copiose e a stento soffocavo i singhiozzi.
Non ci credetti... il mio Beyond... il mio bellissimo, stupendo, fantastico ed unico Beyond... si era baciato con Alex... anzi! L’aveva baciata! Lo sapevo che sarebbe andata a finire così! L’avevo detto anche ad Iris la prima volta che li avevo visti insieme! Loro due mi puzzavano fin fa subito e difatti il mio odorato non sbagliava mai!
Certo! Il naso era l’unica cosa buona che mi rimaneva! Condoglianze per Voldemort.
Che cos’altro poteva succedermi ancora? Per una volta che le cose sembravano andare per il verso giusto! I miei eroi che apparivano nel nostro mondo, il ragazzo della mia vita che sembrava mi ricambiasse... tutta una bugia! Un’enorme menzogna!
Io vivevo dentro una bugia... avevo sempre vissuto in una bugia! Fin da quando ero in grembo a mia madre!
Era una bugia il fatto che la calda placenta di mia madre fosse un posto sicuro da dove poter svilupparsi per poter venire al mondo, perché lei non aspettò nemmeno la mia nascita che si uccise cercando di portami via con lei prima ancora che i miei occhi potessero vedere la luce!
Era una bugia l’amore che mio padre diceva di provare nei miei confronti davanti ai suoi colleghi, perché non appena rientrevamo in casa lui non perdeva tempo in smancerie e mi apriva la pelle con la sua cazzo di fibbia della cintura, mi ustionava con le sue fottute sigarette e mi spezzava le ossa con quella maledetta mazza da baseboall.
Era una bugia l’amore della mia attuale famiglia, perché non sono e non sarò mai loro figlio, sarò sempre loro nipote e quando mia zia aspettarà un figlio veramente suo allora mi abbandonerà.
Era una bugia il sorriso che esibivo sempre ai miei zii e ai miei amici!
Era una bugia il mio atteggiamento duro ed insensibile che sfoggiavo a scuola!
Ed era una bugia quel periodo felice... era solo una menzogna... pura illusione...
Presi la prima corriera che vidi e tornai a casa con le lacrime agli occhi.
Entrai alla mia bella e costosissima villa.... che enorme bugia anche quella... i soldi non davano la felicità... avrei dato via tutto per ricevere almeno per una volta dell’amore vero!
Entrai. Ryuk era in cucina, stava mangiando le mele, esattamente come mi aspettavo...
-         Ehi! Già di ritorno? Che è quell’aria triste? Hai investito un gatto?- mi domandò.
-         Non mi va di parlare... vado in camera mia...- dissi levandomi la mia giacca di pelle e dirigendomi verso la camera.
Non appena verificai che Ryuk non mi avesse seguito e che fossi realmente solo in quella stanza, mi fiondai sul letto e piansi... piansi sul serio, sfogando tutta la mia tristezza...
Perché? Perché doveva andarmi sempre tutto male? Ero destinato a soffrire, vero? Ero destinato a vivere una vita priva di amore! Solo come un cane! Ma dopotutto, come potevo minimamente pensare che qualcuono mi avrebbe voluto?
Ero un mostro per colpa di mio padre! La parte sinistra della mia faccia era completamente sfigurata!
Ogni volta che mi guardavo allo specchio... vedevo mio padre... Lo squarcio che partiva dal ciglio sinistro e terminava sulla guancia, passando per l’occhio non più funzionante da anni, la cui iride era ormai divenuta un’unica macchia azzurra sbiadita e spenta... il mio marchio a vita... quello che segna la mia impossibilità di venir amato veramente...
La mia condanna...
Perché? Cosa avevo fatto? Era troppo chiedere qualcuno da poter amare?
 
Passarono i minuti, le ore... ed io rimasi lì... a piangermi addosso... con una femminuccia innamorata e con il cuore spezzato... dopotutto io sapevo fare solo quello... piangermi addosso. Forse avrei dovuto farci l’abitudine.
D’un tratto, però, qualcosa mi ridestò da quel momento di pura depressione. Il citofono...
-         Hanno suonato!- mi informò Ryuk dal piano di sotto. Io abbassai nuovamente la testa sul cuscino e lo ignorai... sicuramente era Beyond.
Questo suonò di nuovo.
-         HANNO SUONATO!- mi ripeté lo Shinigami ed io lo ignorai nuovamente.
-         E che cazzo! Sei frocio, mica sordo!- esclamò Ryuk ferendomi ulteriormente. Ecco! Anche il fatto che ero omosessuale era un’ulteriore sofferenza! Se fossi stato etero avrei avuto sicuramente più amore, viste tutte le avance che ricevevo dal sesso femminile.
Sentii Ryuk aprire la porta e lo sentii borbottare – un giorno di questi finisce che lo scriverò sul mio quaderno, vedrai...-
“Prego! Fai pure Ryuk!  Mi faresti un enorme favore!” pensai.
Ad un tratto sentii dei passi che salivano le scale... ecco... Beyond... di male in peggio.
Cercò di aprire la porta della mia camera, ma io l’avevo chiusa a chiave, allora bussò.
-         Mattiuccio? Che fai chiuso in camera tutto solo? Ryuk mi ha detto che è tutto il giorno che stai lì! Se guardi dei porno posso unirmi anche io?-  mi chiese. Io non gli risposi e sprofondai il volto nel cuscino. Se lo ignoravo, forse sarebbe andato via.
-         Matty?- mi chiamò nuovamente bussando.
-         Guarda che se continui così butto giù la porta!- mi disse. Alzai la testa dal cuscino.
-         Non oserai!- dissi preoccupato.
-         Vuoi scommettere? Uno!- iniziò lui. Non gli diedi il tempo di arrivare al due che aprii subito la porta.
Mi ritrovai lo sguardo sorridente e leggermente strafottente di Beyond.
-         Ecco il mio Mattiuccio!- mi disse con tono infantile. Dio, quanto lo amavo quando faceva il tenero... Un’ondata di tristezza ritornò, così mi voltai verso la camera dando le spalle a BB, per non farmi vedere in quello stato.
-         Che cosa vuoi?- gli chiesi severo.
-         Voglio sapere che cos’hai.- mi disse questa volta più serio di prima.
-         T’interessa?- gli chiesi acido.
-         Ovvio!- mi rispose lui. Sbuffai.
-         Sì, certo...- dissi allontanandomi da lui e sedendomi sul letto. A mio malincuore, Beyond entrò e si rischiuse la porta alle spalle.
-         Allora, mi dici che ti succede?- mi chiese nuovamente piazzanndosi di fronte a me, con le braccia incrociate al petto, con fare severo.
-         Perché mai il grande Serial Killer di Los Angeles Beyond Birthday dovrebbe curarsi dei sentimenti di un suo insulso ed inutile fan?- sputai acido.
-         Il fatto che sei un mio fan non è già una motivazione?-
-         Per favore! Tu ci usi solo per superare L!-
-         Non è esatto... gli altri li uso per questo, non tu ed Alex.-
A sentire il nome di Alex, esplosi e mi alzai furibondo.
-         Ah! Certo! Lo so benissimo, allora, perché mi tratti così bene! È per la casettina carina, vero? Per tutti i confort! La piscina, le poltrone Shatsu, la palestra, la vasca idro-massaggio! Forse è per questo che non te ne sei andato da Alex il primo giorno che l’hai vista, non è così?!- gli urlai. Di risposta, BB mi spinse ed io ricaddi sul letto, tirando però una testata al muro. Beyond si mise a cavalcioni sopra di me e mi immobilizzò. Io cercai di dimenarmi dalla sua presa.
-         Lasciami! Lasciami!!!- urlai disperato quasi con le lacrime agli occhi.
-         Punto numero uno! Clamati stupido idiota!- mi urlò lui. Mi fermai fulminandolo con lo sguardo. Perchè? Perché mi faceva questo? Cosa gli importava di me?!
-         Punto numero due, chi ti ha detto questa cazzata che io ti tratti bene solo perché hai una bella casa?
Punto numero tre, perché dovrei andare a casa di Alex?-
Cercai di trattenere le lacrime che stavano per uscire.
-         Allora! Punto uno, io non mi calmo affatto!
Punto due, non me lo ha detto nessuno, sono abbastanza intelligente da arrivarci da solo!
Punto tre, vuoi sapere perché dovresti andare a casa di Alex? Il fatto che vi abbia visti sbaciucchiarvi a Piazza della Vittoria è abbastanza convicente?!- sbraitai. BB rilassò le braccia e mi lasciò andare il busto, ma rimase comunque a cavalcioni sopra di me.
-         Ci hai spiati?- mi chiese con voce atona.
-         Sì...- dissi alla fine.
-         Perché?- mi chiese duro. Io lo guardai con uno sguardo assassino. Perché? Perché? Aveva osato chiedermi il perchè?!
-         Perché io ti amo, idiota!- urlai questa volta scoppiando a piangere. Vidi Beyond sgranare gli occhi ed io approfittai di quel suo momento di shock per levarmelo di dosso e andarmene via, ma Beyond si rialzò immediatamente e mi afferrò per un braccio bloccandomi.
-         Mollami!- sbraitai, ma B mi strattonò a se e mi baciò dolcemente.
Io sgranai gli occhi ritrovandomi attaccato a quelle labbra divine che tanto avevo bramato in quei giorni che era arrivato nel nostro mondo. Chiusi gli occhi, il mio cuore sembrava che volesse esplodermi nel petto. Avrei voluto piangere dalla felicità, ma quando ripensai che ore prima quelle stesse labbra avevano toccato quelle di un’altra persona, mi staccai da lui e mi voltai, ferito nel profondo... un’altra bugia...
-         Perché ora mi riufiuti Matty?- mi chiese tristemente Beyond. Ora lui faceva la vittima?
-         Perché... è tutta un’orribile bugia...- dissi con la voce rotta. Non riuscii più a trattenermi e piansi anche se lì c’era Beyond.
Lo sentii ridere e delle braccia mi circondarono da dietro.
-         No Matty... è tutto vero...- mi sussurrò dolcemente all’orecchio. Io scossi il capo. Perché? Perché voleva mentirmi ancora?
-         Non raccontarmi balle Beyond! Sono stanco delle menzogne! Ti ho visto!- dissi.
-         Lo so... ma l’ho fatto solo perché delle ragazze la prendevano in giro. L’ho solamente aiutata. Lei mi piace, lo ammetto,  è una brava ragazza, è simpatica, dolce, intelligente... ma... è solamente un’amica.-  mi disse lui cullandomi tra le sue dolci braccia.
-         Come faccio a sapere se mi stai dicendo la verità?- gli chiesi. Beyond mi voltò e mi guardò negli occhi. Io mi persi in quel stupendo rosso rubino dei suoi occhi.... erano talmente magici, talmente belli e irreali... Li amavo... come amavo tutto di lui.
-         Che motivo avrei di mentirti?-  mi chiese sensualmente.
Quella domanda mi spiazzò... come potevo rispondere?
-         Matty...- disse ancora lui. Beyond riavvicinò il volto al mio e quando le sue labbra sfiorarono le mie, mi sussurrò – ti amo.- detto questo annullò completamente la distanza tra le nostre labbra e le unì in un dolce bacio.
Finalmente.. il paradiso... la felicità dopo anni.
Mi strinsi a lui e m’ imposi di non lasciarlo più. Volevo sentirlo mio, volevo saperlo vicino e mio.
Beyond approfondì il bacio intrufolando la lingua tra le mie labbra ed io l’accolsi con grande felicità, intrecciandola alla mia.
Ben presto quel dolce bacio iniziò a diventare più passionale e Beyond mi trascinò verso il letto dove mi distese e mi iniziò a baciare il collo, mentre passò le mani sotto alla mia maglietta ed iniziò ad accarezzarmi il petto.
Non ci vidi più... altro che paradiso.. quello era mille volte meglio...
-         Dopo la morte di Alternate... non avrei mai immaginato di riuscire ad innamorarmi nuovamente di qualcuno...- mi disse lui all’orecchio – Ma grazie a te... ho capito che si può rincominciare... che la tristezza non dura per sempre... ed io ti ringrazio per questo... Grazie! Grazie davvero d’esistere!- mi disse rincominciando a baciarmi. Io voltai lo sguardo verso di lui per riunire le nostre labbra.
In quel momento però, Beyond terminò il bacio e con una mano tentò di scostarmi il ciuffo. Lo bloccai immediatamente. Non avrei permesso che mi vedesse com’ero diventato.
Beyond mi sorrise in modo rassicurante.
-         Non preoccuparti... Matty... voglio vedere come sei veramente.- mi sussurrò dolcemente.
-         Io... sono... orribile...- dissi.
-         No. Non è vero.- mi disse lui. Gli lasciai il braccio e gli permisi di scostare il ciuffo. Lui lo fece, ma il suo sguardo non mutò. Non  fece alcuna smorfia di disgusto, anzi, sorrise.
-         Sei bellissimo...- mi sussurrò.
Mi venne quasi da piangere dalla commozione. Lo baciai nuovamente e continuammo in quel bacio passionale fino a quando non ci liberammo dei nostri vestiti, ormai desiderosi gli uni degli altri.
-         Ti amo.- gli dissi.
-         Anche io.-
Ed iniziammo ad amarci... la mia prima volta, fu con il mio personaggio preferito che per anni ho creduto inesistente.
La mia prima volta fu con l’unico ragazzo che mi avesse mai rubato il cuore...
La mia prima volta fu con lui... Beyond Birthday...

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Capitolo 18
*** Dove dormi di solito?... Dove mi capita... ***


Capitolo 18: Dove dormi di solito? ... Dove mi capita...
 
Fui svegliata dal suono assordante della sveglia che era puntata alle 06:40.
Cercai in tutti i modi di spegnere quell’arnese infernale.
Che barzelletta, svegliarsi così presto durante le vacanze estive... per una sola materia... che schifo la scuola!
La cercai a tastoni sul comodino, mentre Light teneva la testa sepolta nel cuscino per cercare di alleviare il fastidio provocato dalla sveglia.
-         Maledizione, spegni quell’arnese!- sbraitò infastidito.
-         ci sto provando...- dissi con la voce ancora impastata dal sonno.
Finalmente la trovai, ma nel mentre abbassavo la mano sulla sveglia, notai che un’altra mano mi aveva preceduta...
Il silenzio innondò nuovamente la camera, mentre io alzavo lo sguardo per vedere il proprietario di quella mano. Era L...
-         A quanto pare è l’ora di svegliarsi...- disse il ragazzo dai capelli neri levando la mano da sotto la mia.
Mi stropicciai gli occhi, ancora assonnata.
-         Buongiorno L, già sveglio? Ma.. dormi ogni tanto?- lo salutai, mentre sentii Light ringraziare il cielo per il tacere della sveglia, per poi tornare a russare a tempo di record.
-         Direi di sì, dormo quattro ore tutte le notti da quando sono qui.- mi rispose portandosi il pollice alle labbra. Rimasi di stucco nel sentire la sua risposta.
-         Solo?!- chiesi sbalordita. L di risposta fece spallucce. Feci un lieve sospiro e mi stiracchiai per poi alzarmi dal letto. Guardai fuori dalla finestra l’avvenire dell’alba... era l’unica nota positiva del svegliarsi presto.
-         Senti, non mi hai mai chiesto un materasso o un qualcosa dove dormire... dove dormi di solito?- gli chiesi preoccupata.
Vidi L irrigidirsi momentaneamente, ma tornò indifferente neanche mezzo secondo dopo.
-         Dove mi capita...- mi rispose.
-         Però mi spiace, posso gonfiarti un materassino e metterci un lenzuolo sopra, così stai meglio.-  gli dissi con un sorriso per poi dirigermi verso la porta per andare in cucina e farmi la colazione.
-         Non ce n’è bisogno. Aspetta Iris, è già pronto.- mi disse. Io mi bloccai e mi voltai verso di lui che m’indicò la scrivania. Rimasi di stucco. Era tutta apparecchiata con due tazze fumanti, una di latte e cioccolato, per me, ed una di caffè per L. Inoltre era anche imbandita di tutti i dolci e biscotti della mia dispensa.
Cercai di superare lo shock nel scoprire che il sempre servito e riverito L mi avesse preparato la colazione.
-         Ma... da quando sei tu a preparare la colazione per gli altri?- gli chiesi senza riuscire a staccare gli occhi dalla mia scrivania.
-         Non l’ho preparata solo per te, ma anche per me.- mi disse. Mi avvicinai alla scrivania e mi sedetti sulla sedia apposita, mentre L prese uno sgabello e ci si rannichiò sopra.
-         Beh... non c’è molta differenza.- dissi sorridendo. In effetti anche il fatto di prepararsi da solo la colazione era una novità.
-         Un semplice grazie sarebbe sufficente.- mi disse prima di prendere la sua tazza con la punta del pollice e l’indice ed iniziare a bere il caffè.  Io risi. Quanto era tenero.
-         Grazie L...- gli dissi prendendo un biscotto e pucciandolo nel latte.
-         Figurati.- mi rispose posando la tazza ormai vuota.
 
 
Finimmo la colazione nel giro di sei minuti, dopo di che andai a lavarmi ed a vestirmi.
Near non era più a casa mia, dopo la trasformazione di Misa aveva deciso di provare a tornare da Alan e sembra che questa volta non ci stia poi tanto malaccio.
Non appena fui pronta presi la cartella e salutai L che mi fece un lieve cenno con la mano seguito da un –buona lezione-
Gli sorrisi e lo ringraziai.
Provai anche a salutare Light, ma era in uno stato comatoso, perciò lo lasciai dormire... beato lui che poteva...
Uscii dalla camera e lanciai un saluto alla casa, in verità rivolto ai miei genitori, ma la casa dava più soddisfazioni... difatti il mio saluto si perse tra i corridoi e non venne ricambiato.  Sbuffai e mi richiusi la porta di casa alle spalle.
 
 
 
Arrivai a scuola con tre minuti d’anticipo ed incontrai due mie compagne di classe, ahimè! Anche loro rimandate.
I loro nomi erano Selena e Melody. Erano due ragazze tranquille e molto simpatiche, due delle poche che mi consideravano nella mia classe e non per prendermi in giro.
Selena era alta e leggermente pacioccosa, il che la rendeva estremamente tenera. Aveva i lineamenti dolci ed un sorriso smalliante. Gli occhi erano di un azzurro cielo, stupendi ed enigmatici. I capelli erano biondo platino e le ricadevano elegantemente sulle spalle... Dio quanto la invidiavo!!!
Melody era una ragazza molto sulle sue. Era piccola e minuta, ma non esageratamente, i capelli erano scuri, ricci e ribelli, ma le donavano. Gli occhi erano due gemme nere, risaltati dagli occhiali da vista.
Le salutai cordiale. – ciao ragazze! Come state?-
Le due mi sorrisero – bene Iris- mi rispose Melody.
-         Beh... anche se rimandate...- aggiunse Selena.
-         Ah! A chi lo dici... A quest’ora sarei potuta benissimo rimanere a casa a dormire... e invece! Tsk! Che schifo... vabbeh, che avete fatto in queste brevi settimane di vacanza?- chiesi.
-         Beh.. tanto mare e ragazzi.- disse sorridendo Selena. Ovvio, con quello sguardo chi è che le resisterebbe? Ribadisco il concetto... CHE INVIDIA!
-         Io invece solo mare.- aggiunse con la sua vocina dolce e delicata, Melody.
-         Tu invece?-  Mi chiese Selena. Rimasi un momento basita.
-         Io? Beh...- “ho per sbaglio portato in vita insieme a Matty con un antico rito babilonese, i protagonisti di Death Note che sono apparsi nelle case dei loro fan di Pieve Ligure, in base alle preferenze dei proprietari di suddette case. Sono quasi tre settimane che condivido la mia stanza con Light ed L e l’ultima settimana anche con Near che ora è tornato da Alan. Ho fatto fidanzare Light e Misa. Matty ha perso la verginità con Beyond e adesso stanno insieme da due giorni. Light è diventato il mio fratello maggiore acquisito e adesso sto cercando di capire che cosa frulli nella mente geniale di L.” – ...niente di che.- risposi sorridendo.
In quel momento suonò la campana e tristemente ci dirigemmo all’entrata della scuola...
-         Inferno... eccomi tornata...- per un momento mi sembrò realmente di scorgere la scritta “lasciate ogni speranza voi chi’ntrate”
 
 
La lezione durò due ore... per di più rivedere quella simpatica prof di matematica prima della fine delle vacanze estive era un vero tocca sana! Altro che incubo...
Quando finalmente disse le sante parola –ci vediamo domani- mi venne voglia di piangere dalla felicità.
Misi in cartella i libri e insieme a Selena e Melody uscimmo da quell’aula infernale.
L’unico lato positovo era che finalemente ci capivo qualcosina, ina, ina di matematica... Ma come facevano i corsi di recupero ad essere più chiari delle lezioni normali? Eppure era la stessa professoressa a farli! Forse era a causa della minoranza di studenti? Bah! I misteri della vita...
Uscimmo anche dall’edificio e quello che mi trovai davanti mi lasciò basita e perplessa nello stesso tempo...
L era davanti a noi, poggiato al cancello, con le mani in tasca e lo sguardo basso... tremendamente sexy quanto riconoscibile!
Perché era venuto? Gli avevo chiesto espressamente di rimanere a casa! Melody e Selena, grazie a me o per colpa mia, dipende da come la si interpreta, avevano letto Death Note e di conseguenza conoscevano anche L!
Il giorno dei quadri avevo portato anche Light ed L perché sapevo che in mezzo a tutta quella baraonda non li avrebbero notati, anche perché l’attenzione degli studenti era rivolta ai risultati (eccetto quella di Helen, che ovviamente era rivolta alla sottoscritta per romperle i cosidetti coglioni), ma quella volta era diverso! Il numero di studenti era radicalmente sceso ed ora l’attenzione non era rivolta assolutamente a niente. Possibile che lui, proprio LUI non ci fosse arrivato?
-         Iris... non vorrei farti prendere un infarto, ma quello la è uguale identico ad L!- mi disse Selena. Ecco e ti pareva! Ed ora che m’inventavo?
-         Quello? Lui? Ehm... no! Ma cosa dici! Non ci somiglia per niente!  L è molto più figo!- dissi cercando di negare l’evidenza.
-         Ma cosa vai a dire? È spaventosamente uguale!- disse Melody. In quel momento L alzò lo sguardo e nel vedermi mi salutò con il braccio. Idiota!
-         Iris! Lo conosci?- mi chiese Selena.  Di male in peggio... se ne fossi uscita viva avrei massacrato di botte L.
-         Ehm... sì, lui è... L..Lionel! Sì esatto! È mio cugino, dall’Inghilterra! Non lo vedo da un sacco e starà con noi per qualche settimana.-  sparai la prima balla che mi venne in mente.
-         Non sapevo avessi un cugino inglese.- mi disse Selena.
-         Sì! Ci avevi sempre parlato dei tuoi cugini svizzeri, ma di uno inglese no.-
Iniziai a ridere per sviare il discorso sul comico.
-         Oh! Andiamo, sì che ve ne ho parlato... Devo andare! A domani!- dissi per poi correre verso L che era rimasto a guardarci per tutto il tempo dopo il suo saluto.
-         Perché sei venuto? Ti avevo detto di non farlo! Stavano per riconoscerti!- lo rimproverai a bassa voce allontanandomi insieme a lui dalla scuola.
-         Le probabilità che mi riconoscessero erano minori del 3%. Potevano associarmi al mio personaggio, ma mai dire che ero quello che effettivamente sono, perché teoricamente sarebbe impossibile.-
Colpita ed affondata. Ovvio che lui ci fosse arrivato prima di me. Ed io che pensavo che fosse diventato matto.
-         Ok, mi hai dato della tarda e della paranoica in una sola frase.- dissi ridendo.
-         Non era mia intenzione...- disse portandosi il pollice alle labbra. Quanto era carino!
-         Comunque... perché sei venuto?- gli domandai curiosa.
-         Nel tuo mondo non è usanza passare a prendere un’amica da scuola?-
-         Ehm, sì, lo è, ma... non mi sembri il tipo ecco.-
-         E perché mai?- mi chiese fermandosi e guardandomi nel suo solito modo che sembrava dicesse “una sola risposta errata e ti ho fregata”. Difatti rimasi a pensarci per qualche secondo per evitare che saltasse a conclusioni troppo affrettate.
-         Beh ecco... il fatto è che io ti conosco come il grande detective L, quello che vede solo la giustizia, il lavoro e il dovere... mi è sembrato strano questo tuo cambiamento.- dissi lievemente imbarazzata iniziando a camminare verso la fermata del bus.
-         Capisco il tuo punto di vista Iris, ma... io qui non sono L.- mi disse seguendomi.
Lo guardai stranita.
-         In che senso? Certo che sei L!- dissi.
-         Non esattamente... nel tuo mondo io non esisto, non sono i tre detective migliori del mondo, L qui è soltanto una lettera, ergo... non c’è bisogno che io pensi solo alla giustizia, al lavoro o al dovere.-
Ascoltai il suo ragionamento. Impeccabile come sempre... non ci avevo mai pensato a dire il vero.
-         Ho capito! Quindi mi stai dicendo che tu tieni vita privata e lavoro ben distanti, e che nel tuo mondo è la vita lavorativa che prevale, mentre qui siccome non hai lavoro, ti lasci andare alla vita privata. È un lato di te che non conscevo.- dissi per poi sedermi sul sedile della fermata del bus ed attendere che questo arrivasse.
L fece altrettando, accovacciandosi nel suo solito modo.
-         Non avevo dubbi al riguardo, ma su una cosa hai sbagliato... nel mio mondo non ho mai avuto vita privata.-  disse portandosi il pollice alle labbra.
Cercai di capire il significato della sua frase.
Mi stava dicendo che la sua vita era solamente lavoro, non aveva mai avuto nulla di privato e... in effetti ero stata abbastanza sciocca ad aver pensato che ne avesse.
-         Quindi questa che stai vivendo qui è un’esperienza totalmente nuova ed inedita, dico bene? Sì, insomma... escludendo il fatto che sei in un altro mondo dove tu sei un disegno a china.-
-         Esattamente... per la prima volta sto vivendo un momento dove non c’è bisogno che io lavori, dove risolvere i casi non è all’ordine del giorno e... sto scoprendo molte cose. Ammetto che è abbastanza educativa come situazione. Prima credevo che per me sarebbe esistita solo la giustizia, non avevo mai avuto interesse nel farmi una vita, avere amici o altro. Ero a conoscenza dell’esistenza di altri modi di vivere una vita, ma non mi era mai interessato... ora che invece sono costretto a vivere in un mondo dove non esisto e che quindi il mio lavoro non è richiesto.. sto rivalutando questa possibilità... mi sto, come dire, adeguando alla situazione.- spiegò atono come se la questione non lo riguardasse. Calcolatorio e preciso anche quando si tratta di argomenti così strani e bizzarri, completamente diversi da quelli che solitamente trattava L.
Annuii e guardai la strada. Un’esperienza educativa aveva detto... beh ero felice che l’avesse presa in una maniera così positiva. Ma dopotutto, lui era sempre molto positivo.
Dopo poco tempo arrivò l’autobus e passammo la maggiorparte del viaggio in silenzio.
L non era mai stato un tipo di tante parole, almeno che non si trattasse di casi ed omicidi.
Solo una volta, durante il viaggio, aveva aperto bocca dicendo che gli sarebbe piaciuto conoscere i creatori del manga Tsugumi Ohba e Takeshi Obata.
L’idea di L che suonava alla porta dei due mangaka e la possibile reazione di questi mi fece sbellicare dalla risate!
Sicuramente avrebbe fatto prendere un infarto ad entrambi! Altro che Death Note!
Dopo poco tempo arrivammo a Pieve Ligure, scendemmo dal bus ed entrammo a casa.
-         Sono tornata!- dissi aspettandomi la risposta di David o di Light... che però non avvenne.
-         Light è uscito con Misa, mentre David mi ha detto che andava a provare un videogioco da Matt.- mi spiegò L chiudendosi la porta alle spalle. Io sbuffai.
-         Certo! Me ne esco per qualche ora e questi fanno quello che gli pare!- dissi andando in camera e lanciando in un punto indefinito la cartella.
-         Poi se li sgamano, sono fatti loro!- dissi sprofondando nella sedia della scrivania, distrutta... odiavo matematica con tutta me stessa! E avevo anche da fare dei compiti! Che schifo la rimandatura! Voglio le vacanze!!!!
-         Te l’ho già spiegato Iris, le probabilità che qualcuno li riconosca sono al di sotto del 3%, perché teoricamente sarebbe impossibile che i personaggi di Death Note arrivino nel vostro mondo... la gente potrà dire che li somigliano, ma non arriveranno mai a dire che sono loro.-  mi ripeté.
Mi portai una mano in volto... ecco l’ennesima botta involontaria di “tarda e paranoica”.
-         Hai ragione, scusami... è che sono stanca morta... dopo nove mesi interi di scuola mi ritrovo a fine giugno a dover rincominciare a studiare matematica! È così ingiusto!- dissi incrociando le braccia al petto.
-         Che devi fare?- mi chiese portandosi il pollice alle labbra.
Mi alzai con malavoglia dalla sedia per riprendere quella maledetta cartella che era finita nell’angolo più remoto della camera.
La aprii e presi il libro.
-         Devo fare queste disequazioni e sistemi di disequazione.- dissi passandogli il libro. L ci diede una leggera occhiata. Ne indicò una.
-         x>1 – disse subito dopo un’altra e un’altra ancora –x<5 ; x < 15 ; x>28...-  poi passò ai sistemi di disequazione - ; x<-1 U 7< 2 U 8 < x ....- stava dicendo i risultati dopo averci dato un’occhiata che durava meno di un secondo. Richiusi immediatamente il libro, con fare offeso.
-         Nessuno ti ha dato il permesso di umiliarmi!-  dissi guardandolo male. L mi lanciò uno sguardo innocente.
-         Chiedo scusa, è che per me sono facilissime...- disse portandosi il pollice alle labbra.
Poggiai il libro alla scrivania.
-         Certo, perché tu sei un genio!- dissi ridendo.
-         È vero, ma se vuoi, puoi farle diventare facili anche tu... prendi questa per esempio.- disse indicandomene una:
 2(1 + 3x) – 3 < x
 
-         Basta solo capire il procedimento... tu le sai fare le equazioni?- mi chiese.
-         Beh, è una delle poche cose che mi riescono abbastanza decentemente.- dissi.
-         Non sono molto diverse, anzi, sono equivalenti, solo che al posto dell’uguale c’è il maggiore o minore.-
-         E il maggiore/minore uguale?-
-         Stessa cosa, non cambia nulla.- mi disse. Annuii cercando di seguire il discorso.
L prese un foglio a caso della scrivania e scrisse il testo.
-         Guarda.- mi disse ed io obbedii.
-         Qui vedi una parentesi (1+3x). La parentesi è sempre la prima che devi risolvere. Davanti ad essa c’è un 2, quindi devi moltiplicare il 2 per i numeri che vi sono dentro alla parentesi. Quanto fa 2 ∙ 1 e ∙ 3x?-  mi chiese. Non mi fu difficile da calcolare, risposi quasi subito.
-         2 + 6 x- dissi. L annuì e riscrisse il testo, ma al posto della parentesi mise 2 + 6x.
-         Quindi ora abbiamo 2 + 6x – 3 < x . Di solito che cosa fai nelle equazioni quando ti trovi a questo punto? Nel senso, se al posto del < ci fosse un =, che cosa faresti?- mi chiese.
-         Beh, sposterei i numeri con le incognite alla sinistra dell’uguale, mentre gli altri alla destra.- risposi.
-         Risposta esatta, vai avanti tu.- mi disse passandomi la penna e scostandosi. Obbedii e scrissi quello che avevo detto.
Lo guardai come per chiedergli aiuto, ma lui mi disse soltanto – è come un’equazione normale Iris.- e rimase ad osservarmi con le mani in tasca.
Annuii e la continuai.
Ragionai... se ci fosse stato l’uguale, che cosa avrei fatto?
Calcolavo il valore delle x alla sinistra dell’uguale, che in questo caso erano 6x – x. X da sola equivaleva ad 1, perciò era come fare 6-1 che è uguale a 5, quindi 5 x.
Lo scvrissi. E poi... calcolavo i numeri alla destra dell’uguale -2 + 3,  quindi 1.
Ora avevo 5x < 1 ...
Sorrisi capendo e scrissi il risultato:
x < 5
Posai la penna e guardai L dubbiosa.
-         È giusto?- gli chiesi.
L si era portato il pollice alle labbra e non aveva tolto lo sguardo dal mio lavoro. Quando poi gli chiesi se era giusto, lui sorrise lievemente ed annuì.
Sgranai gli occhi. Non ci potevo credere! Avevo realmente fatto qualcosa di giusto  di matematica?!
-         Sì!!- urlai tronfante. Poi mi alzai dalla sedia ed andai da L per poi abbracciarlo – Oh! Grazie, grazie, grazie L! – dissi stringendolo a me... mi ricordai solo dopo che lui non era un fan del contatto fisico, difatti lui non mi restituì l’abbraccio, anzi s’irrigidì.
Sciolsi subito quell’abbraccio, sebbene avessi per un momento goduto di quel contatto, e tornai a sedermi.
-         Scusami... lo so, sono troppo irruenta.- dissi arrossendo e tornando al compito.
L annuì – andiamo avanti?- mi chiese.
-         D’accordo professore!- dissi sorridendo e scrivendo il testo della prossima disequazione.
Però... avere L come insegnate di ripetizioni... chi lo avrebbe mai detto che improvvisamente mi sarebbe piaciuta matematica?
 
 
 
 
 
-         Dove siete stati?!- sbraitai a Light e David che erano tornati a casa in contemporanea. David aveva il naso incollato al suo 3DS, mentre Light mi guardava con fare distaccato e si richiudeva la porta alle spalle.
-         L non te l’ha detto?- chiese Light atono.
-         Sì, me lo ha detto, ma la mia domanda in realtà nascondeva un’altra domanda “perché ve ne siete andati?!” – domandai ancora più severa.
-         Mi annoiavo...- rispose David senza alzare lo sguardo dal gioco.
-         Io invece volevo uscire con la mia ragazza.- rispose Light che mi scostò per andare a poggiare la giacca in camera mia.
Per un attimo rimasi shockata nel constatare che lui avesse realmente detto “VOLEVO uscire con la mia ragazza” e quasi dimenticai tutto... quasi.
-         Non posso crederci che Misa ti abbia conquistato a tal punto!- dissi seguendolo emozionata, mentre David andò a rifugiarsi in camera sua.
-         Che c’è di strano? È una bella ragazza e grazie a te l’hai resa pure acculturata. In effetti ammetto di aver sempre avuto un leggero debole per lei, ma LEGGERO. Mi sembrava la solita oca superficiale e un po’ lo penso ancora, ma ora che entrambe mi evete dimostrato che se vuole sa applicarsi ed essere anche intelligente, mi piace di più. Inoltre la sua compagnia è piuttosto piacevole. Mi tratta come un Dio ed è quello che voglio. – mi disse.
Io lo guardai con gli occhi sognandi.
-         Oh cielo! Allora anche tu se vuoi t’innamori! Ed io che pensavo che tu fossi il solito egoista, megalomane, insensibile, play boy, bastardo, spezza cuori, stronzo, senza scrupoli...-
-         Ho capito! Ci dai un taglio?!- sbottò Light.
Scoppiai a ridere. Adoravo istigarlo. Ora che non aveva il death note sembrava essere tornato il Light Yagami innocente e simpatico. Forse bastava soltanto un periodo forzato di “depurazione” et voilà! Tornava il giovane studente modello di un tempo!
Quella sera Matty ci invitò a mangiare da lui ed io ne fui ben contenta!
I suoi zii erano ad una cena di lavoro, mentre i miei... beh... solite cose.
Aveva cucinato tutto lui!
Come primo piatto vi erano spaghetti al pomodoro, come secondo bistecca, mentre per Light insalata e per dolce torta!
Per L praticamente tutta la cena fu il dolce, mentre Ryuk s’ingozzava di mele.
-         Sai Iris, credo che i miei zii stiano iniziando a sospettare che tenga qualcuno in casa.- mi disse Matty.
Mangiai una fetta di bistecca e dissi con la bocca piena.
-         Ah sì? Come mai?-
-         Dicono di sentire dei passi ogni tanto.-
-         Digli che è un fantasma.- dissi ridendo.
-         Sì certo! Perché non fargli prendere un’infarto già che ci siamo!- disse sarcastico. Scoppiai a ridere.
-         Insomma, Ryuk già un po’ ci si avvicina ad un fantasma, no?-
-         Tesoro, io sono più bello di un fantasma.- mi disse Ryuk.  Scoppiai a ridere. Sempre il solito spiritoso.
-         Quasi, quasi io glielo direi ai miei.- disse Matty.
-         Decidi tu Matty, se pensi che la prenderebbero bene...- dissi.
-         Già, infondo hai in casa solo il personaggio più terrificante dell’anime e un serial killer psicopatico.- disse David ironico.
-         David! Scusatelo, a volte non capisce quando è il caso di tacere!- dissi tirandogli un calcio. David si lamentò, ma disse
-         Stavo scherzando, su, non offendetevi!-
-         E chi si offende? Hai ragione!- disse BB guardandolo con uno sguardo pazzo e con gli occhi rossi sgranati. David rabbrividì.
-         Iris...- mi richiamò spaventato.
-         Dai Beyond, non è il caso.- gli disse Matty prendendogli la mano.
-         Ok amore.- gli rispose B. Ooooohhhhh!!! Che dolci!!!
Li guardai con gli occhi sognanti.
-         Potrei vomitare...- disse Light.
-         Non ti azzardare! Sono tenerissimi!- lo rimproverai.
-         Tsk! Tenerissimi?! Certo! Lo dici ora! Ma tu non sai che cosa combinano quei due la notte, quando gli zii di Mattew spengono le luci...-
-         RYUK!!!!- lo richiamò Matty tirandogli una mela addosso che gli passò a traverso. Lo shinigami sghignazzò.
-         Te la sei cercata umano, ora me la raccogli!- disse. Matt sbuffò ed andò a prenderla.
Io mi avvicinai a BB.
-         Perché? Che fate alla notte?!- chiesi curiosa di sapere. Beyond sorrise in modo perverso e si avvicinò a me sussurrandomi all’orecchio la risposta....
Dire che rimasi shockata era dir poco.
Mi staccai da lui con gli occhi fuori dalle orbite mentre Beyond sghignazzava soddisfatto.
Mi voltai verso Matty che mi guardò imbarazzato.
-         SADOMASO?!- sbottai. Matty mi zittì, mentre Light ed L rabbrividirono.
-         Ecco, ora non ho più fame!- disse il castano.
-         Un  po’ di discrezione Iris! Anche tu Beyond!- ci rimproverò Matty, mentre BB sghignazzò.
-         Sado... che?- chiese David.
-         NIENTE!- esclamammo tutti in coro, mentre invece BB sorrise e disse.
-         Oh, se vuoi te lo spiego io.-
-         NO!- urlammo per fermarlo e allora lui obbedì.
Povero David, non potevo rovinargli così l’infanzia!
La cena andò avanti così, con battute, risate e scherzi. Anche David sembrava divertirsi. Alcune volte posava addiruttura la console! Miracolo!
La cosa che più mi sorprese fu vedere Light, L e BB colloquiare in maniera pacifica, senza troppe battutine sarcastiche o acide o frecciatine.
Naturalmente non c’era un ottimo feeling ed ogni tanto mi capitava di vedere in B uno sguardo omicida rivolto ad L, ma questo spariva subito.
Le vecchie divergenze rientravano sempre...
Passarono le ore e quando iniziò a farsi tardi, L, Light, David ed io uscimmo per tornare a casa.
Salutammo Matty, Beyond e Ryuk per poi dirigerci a casa mia.
David era distrutto e mi era toccato prenderlo in braccio, sebbene pesasse un quintale... aveva pur sempre dieci anni!
Una volta a casa lo adagiai sul letto... si era addormentato.
Sorrisi e gli lasciai un dolce bacio sulla fronte prima di richiudere la porta.
Ci preparammo tutti per andare a dormire... tutti... Light ed io... L si mise come tutte le sere davanti al computer.
Mi sdraiai sotto alle coperte e dissi -Buonanotte ragazzi!-
-         Notte Iris.- mi risposero in coro.... Era così bello addormentarsi con quelle voci che mi davano la buonanotte....
Era un sogno... vivevo in un sogno... L... Light... vi adoro con tutta me stessa.....
 
 
 
Era notte fonda quando improvvisamente aprii gli occhi... non ero stata svegliata da niente, erano solo quei momenti dove senza un motivo preciso ti risvegli dal sonno.
Era buio, la luce del computer di L (o meglio, il MIO computer) era spenta. Mi guardai attorno, vedevo solo buio.
Sbadigliai e decisi di tornare a dormire, quando sentii qualcosa di strano, di pesante, avvolgermi  la vita.
Mi mossi leggermente e mi accorsi che dietro di me vi era qualcosa... o meglio... qualcuno. Qualcuno che mi stava abbracciando.
Mi voltai leggermente per capire chi fosse.... non riuscii a vdere molto con il buio, ma riuscii a riconoscere dei ciuffi neri come la pece, gli occhi circondati di nero, chiusi, il respiro regolare, le labbra semi aperte, la maglietta bianca...
Era... Era L...
Ora capii...
 
 

-        Senti, non mi hai mai chiesto un materasso o un qualcosa dove dormire... dove dormi di solito?-
 
-        Dove mi capita...-

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