Frammenti

di v91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il morso - Paura ***
Capitolo 2: *** Il viaggio verso Hogwarts: i Malandrini (Spensieratezza) ***
Capitolo 3: *** Sirius - Affetto ***
Capitolo 4: *** James/Lily - Comprensione ***
Capitolo 5: *** Peter - Solidarietà ***
Capitolo 6: *** Severus Piton 1 - Compassione ***
Capitolo 7: *** Minerva McGranitt - Saggezza ***
Capitolo 8: *** Il tradimento, la vittoria di Lord Voldemort - Strazio ***
Capitolo 9: *** Una proposta interessante - Fiducia ***
Capitolo 10: *** In viaggio verso Hogwarts 20 anni dopo: Harry Potter - Memoria ***
Capitolo 11: *** Severus Piton 2 - Riconoscenza ***
Capitolo 12: *** La tua classe - Orgoglio ***
Capitolo 13: *** Ritorno alla Stamberga Strillante - Malinconia ***
Capitolo 14: *** Testa che scoppia - Verità ***
Capitolo 15: *** Neville Paciock - Ammirazione ***
Capitolo 16: *** Ricordi - Calore ***
Capitolo 17: *** Tonks - Attesa ***
Capitolo 18: *** Confessioni al buio - Condivisione ***
Capitolo 19: *** Il primo bacio - Sensualità ***
Capitolo 20: *** Morte di Sirius - Solitudine ***
Capitolo 21: *** Solo coi mannari - Consapevolezza ***
Capitolo 22: *** Morte di Silente - Speranza ***
Capitolo 23: *** Vecchie consuetudini - Ammirazione ***
Capitolo 24: *** Matrimonio - Dubbio ***
Capitolo 25: *** Ritorno a casa - Amore ***
Capitolo 26: *** Spese infelici - Odio ***
Capitolo 27: *** Teddy - Certezza ***
Capitolo 28: *** Morte di Tonks e Remus (...) ***



Capitolo 1
*** Il morso - Paura ***


IL MORSO (PAURA)

Di quella sera ricordavi solamente i suoi occhi gialli.

La figura scura si era come smaterializzata alle tue spalle e tu non avevi fatto in tempo a gridare per la sorpresa e per la paura.

Un balzo, un secondo.

Non ti eri reso conto del pericolo fino a che non ti sei ritrovato quell'ammasso peloso e pesante schiacciato sul tuo corpo di bambino. Il ringhio sommesso dell'animale ti perforava le orecchie e la sua puzza nauseante ti faceva quasi lacrimare gli occhi.

Hai gridato. Forte. Con tutto il fiato che avevi in gola. “Mamma! Papà!” Hai gridato così tanto da perdere la voce.

Ma nessuno ti ha sentito, nessuno è corso in tuo aiuto.

Eri solo. Solo con la bestia.

Ad un tratto sei ammutolito, l'animale aveva puntato i suoi occhi canini nei tuoi ambrati di bambino. Non sei riuscito a leggere nulla in quello sguardo, né rabbia, né rimorso, né dolore, né umanità. Avevi paura, ogni singolo muscolo del tuo corpo era teso e tremava. Avresti voluto fare qualcosa, qualsiasi cosa: alzarti e scappare, fuggire lontano, correre dalla mamma e affondare il viso nei suoi capelli profumati in cerca di conforto, trovare lo sguardo calmo e rassicurante di papà. Ma non riuscivi a fare nulla. Del resto eri solo un bambino, cosa avresti potuto fare?

Eri immobile. Paralizzato dal terrore. Durò solo pochi minuti eppure a te era parsa un'eternità. Un milione di pensieri ti attraversavano la testa confusamente, senza un filo logico.

Quando l'animale spalancò le fauci sei riuscito persino ad ammirarne la perfetta dentatura. Era uguale a quella rappresentata sul libro che la nonna ti aveva regalato a Natale: “Creature magiche”, sotto la voce “Lupi Mannari”. Lo avevi divorato quel libro, spinto dalla curiosità innata che faceva parte di te. Eri un bambino intelligente, pieno di vita, avido di conoscenze.

Ma quella sera bastò un attimo per cambiarti per sempre. Non saresti più stato lo stesso. Taciturno, timoroso, riservato, solitario.

Quando il lupo si era chinato su di te, in un attimo avevi capito cosa stava per succedere. Eri un bambino sveglio, te lo diceva sempre la mamma. Un dolore acuto, accecante, che ti aveva mozzato il respiro. Non eri nemmeno riuscito ad espellere quel grido che ti era nato in gola ed era soffocato lì, tra le tue rosee labbra di bambino.

Poi il buio.

Al risveglio ti eri ritrovato nel letto della tua cameretta. Tutto era come sempre: le pareti azzurre, i poster dei tuoi giocatori di Quidditch preferiti, le lenzuola profumate, i giocattoli in disordine. Ma niente sarebbe più stato lo stesso.

Tu non saresti più stato lo stesso.




Salve a tutti!!
Eccomi tornata con un lavoro un pò diverso dal solito. Ho preferito concentrarmi su Remus Lupin e sulla sua vita. Non solo, quindi, sulla sua storia con Tonks ma su tutte le persone importanti che ha incontrato e che l'hanno portato ad essere il personaggio che tutti conosciamo. La raccolta (per ora sono 13 flashfic) è sottoforma di ricordi e ad ogni momento è associato un concetto che descrive la sensazione provata da Remus. Sono partita dal primo incontro con il lupo mannaro e, quindi, dall'inizio della sua maledizione. Non poteva che esserci la paura! Ho cercato di immedesimarmi nella mente di un bambino e di vedere la scena con i suoi occhi, anche se il punto di vista è esterno. Spero che vi piaccia! Di solito preferisco scrivere dal punto di vista di Tonks, perciò accetto qualsiasi tipo di critica! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 2
*** Il viaggio verso Hogwarts: i Malandrini (Spensieratezza) ***


IL VIAGGIO VERSO HOGWARTS: I MALANDRINI (SPENSIERATEZZA)

Il teno fischiò nuovamente. La folla intorno a te si accalcava rumorosa intorno alle porte della vettura. Ricordi che tua madre si era chinata verso di te e si era assicurata che lo zainetto contenesse tutto il necessario. “Mi raccomando, stai attento.” erano state le sue ultime parole per te, sussurrate con voce calda e preoccupata prima di lasciarti salire sul vagone riservato a quelli del primo anno. Tuo padre era rimasto in silenzio. L'ultima cosa che hai visto, mentre il treno lasciava veloce la stazione di King's Cross, è stato il sollievo dipinto nel volto di tuo padre nel vederti partire.

Silenziosamente, cercando di non farti notare ti eri infilato nel primo scompartimento libero che avevi trovato.

Una strana sensazione si era impossessata del tuo corpo: ansia, eccitazione, paura, felicità. Il tuo cuore batteva all'impazzata ma il cervello era lucido. In pochi minuti hai analizzato la situazione: stavi partendo per la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Saresti diventato un mago: era la cosa che più desideravi al mondo. Ma tu non eri solo un mago, eri un lupo mannaro e questo non potevi permetterti di dimenticarlo. Nemmeno se quel vecchio preside ti aveva assicurato che sarebbe andato tutto bene e che la scuola aveva preso tutte le precauzioni necessarie per le tue trasformazioni. Ci sarebbero stati altri bambini con te, avrebbero forse capito il tuo segreto? Non dovevano scoprirlo, nessuno sarebbe stato tuo amico se avesse saputo chi eri, cosa eri realmente.

Le tue tristi riflessioni erano state interrotte dalla porta scorrevole che, cigolando, si era aperta. Un ragazzino alto e magro dall'aria buffa e con degli spessi occhiali sul naso era entrato “Scusa, è libero?” Avevi annuito, troppo intimidito per parlare. “Ehi, Sirius, ho trovato dei posti.” Un altro ragazzino era arrivato, più alto e più carino del primo. Tu li avevi guardati sorridendo impacciato. Si erano seduti di fronte a te ridendo allegri. “Io sono Sirius Black e quattrocchi qui si chiama James Potter, chi sei tu?” ti aveva chiesto il moro mentre l'altro gli lanciava un'occhiata di rimprovero. “Remus Lupin.” avevi risposto con la voce bassa, quasi tremante. Non sapevi come comportarti, del resto, non avevi mai avuto degli amici. La porta si era aperta di nuovo ed era entrato un ragazzino biondo e grassottello, con l'aria ancora più spaventata della tua. “Posso sedermi con voi?” Gli avevi fatto posto sul sedile spostando lo zaino ingombrante. “Io sono Peter Minus” aveva ripreso con voce esitante “Vi piacciono le cioccorane?” Peter aveva tirato fuori un enorme pacchetto di quei dolcetti e voi ragazzi vi eravate avventati sui pezzetti di cioccolato con allegra voracità.

Dopotutto eri solo un bambino e amavi il cioccolato. Per tutto il resto ci sarebbe stato tempo.

I Malandrini erano appena entrati nella tua vita.




Salve a tutti!
Eccomi di nuovo con un nuovo capitolo ed un nuovo ricordo. Ho pensato sarebbe stato interessante provare a descrivere il viaggio di Remus verso Hogwarts, inoltre, in questo modo, sarà più facile fare un parallelo col secondo viaggio in treno. Ovviamente la Spensieratezza si riferisce più ch altro alla seconda parte del viaggio, dove ho inserito i Malandrini. Mi sembrava carino ricreare la situazione del primo viaggio di Harry, quando incontra Ron e Hermione, con i tre ragazzi che troveranno ampio spazio nei capitoli successivi. Che ne dite? Vi sembra verosimile? Mi raccomando, fatemi sapere!!
Ringrazio tutti coloro che hanno letto/recensito/inserito tra le seguite...Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 3
*** Sirius - Affetto ***


SIRIUS (AFFETTO)

L'aveva fatto sul serio, quello stupido, incosciente, folle Black.

Quando i tuoi amici avevano scoperto cosa ti succedeva ogni notte di luna piena, avevi avuto paura di perderli, di tornare ad essere solo.

Ma non era successo. Eri talmente contento dopo aver passato la prima notte di luna piena in compagnia del cane, del cervo e del topo. Per la prima volta non avevi provato nessun rimorso mentre tornavi nel tuo dormitorio la mattina seguente.

E ora Sirius aveva rovinato tutto! Eri così furioso con lui e con te stesso. Perchè sapevi che in fondo, anche se era stato Sirius a portare Severus Piton dentro la Stamberga Strillante, la colpa di quello che era accaduto era solo tua. Tu eri il lupo mannaro, l'animale pericoloso. Tu avevi attaccato quel ragazzino indifeso rischiando di ucciderlo. Se tu non fossi stata una bestia affamata a quell'untuoso ragazzino non sarebbe accaduto proprio nulla.

Ti sei maledetto così tante volte quel pomeriggio.

Hai gridato così forte da spaventare le rane del lago.

Hai pianto così a lungo da farti bruciare gli occhi.

Odiavi te stesso con tutta la forza di cui eri capace. E detestavi Sirius.

Impegnato com'eri a sfogare la tua rabbia, non avevi udito i passi dietro di te fino a quando non ti aveva posato una mano sulla spalla. Ti sei voltato e ti sei trovato di fronte Sirius. Anche lui sembrava sconvolto. Per un attimo hai provato pena per lui, poi hai ricordato cos'era successo e ti sei limitato a guardarlo con disprezzo. Era sinceramente pentito di quello stupido gioco.

Già, per lui era solo in gioco. Che ti aspettavi? Non era lui a diventare una belva affamata durante i pleniluni e a dover combattere ogni volta contro una parte di sé.

Gli hai tirato un pugno sul naso. Era sorpreso per quella tua reazione così istintiva. Gli stavi mostrando un lato nel tuo carattere che non conosceva, una parte che forse, abituato com'eri a mostrarti sempre composto e tranquillo, avevi dimenticato persino tu. Si teneva una mano sul viso, macchiato da un sottile rivolo di sangue.

L'hai colpito di nuovo. Non si è ritratto ma ne avrebbe avuto il tempo.

E poi ancora e ancora. Ad ogni affondo Sirius indietreggiava mentre tu continuavi a mostrargli la rabbia che provavi.

Poi ti sei fermato.

Perchè non hai continuato a colpirlo? Lui non si sarebbe difeso. Voleva che tu lo punissi, perchè a lui dispiaceva davvero per quello che era successo.

E perchè ti voleva bene.

Sirius era tuo amico. Aveva fatto una sciocchezza, ma se ne era pentito. Tutti commettono errori. E, anche se questo sbaglio era stato particolarmente grave, sapevi che ne sareste usciti insieme. Avreste parlato con quell'antipatico di Piton e vi sareste scusati pregandolo di mantenere il silenzio. In cambio lo avreste lasciato in pace. Non sapevi se avrebbe funzionato, ma avreste affrontato insieme qualunque conseguenza ne sarebbe derivata.

Perchè è questo che fanno gli amici.

E voi sareste rimasti amici per sempre.






Salve a tutti!
Ed ecco la flash dedicata al primo (e per "primo" intendo il mio preferito dopo Remus!XD) dei Malandrini. Ho provato a dare una mia interpretazione di un momento un pò particolare della vita di Remus. Non si sa molto di questo avvenimento, nè chi fosse il reale colpevole nè quali siano state le dirette conseguenze di quell'azione, perciò ho provato ad immaginare come si sia sentito Remus (e anche Sirius) all'indomani dell'accaduto. Che ne pensate? Vi sembra credibile?
Ho deciso di concentrarmi per ora sulle persone importanti della vita di Remus, quindi prossimamente vedremo James e Lily, Peter (eh sì, ho messo anche lui...in fondo erano amici all'inizio e, nel bene o nel male, anche Codaliscia deve aver avuto una certa influenza sul mannaro), e poi faremo un salto nel presente: Harry, Tonks e...non voglio anticiparvi altro! Spero continuate a seguirmi e a lasciarmi i vostri commenti (positivi o negativi che siano!!)! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: ah, quasi dimenticavo!! Ringrazio di cuore tutti coloro che leggono/commentano/seguono;)

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Capitolo 4
*** James/Lily - Comprensione ***


JAMES – LILY (COMPRENSIONE)

Era un pomeriggio soleggiato di marzo. Qualche giorno dopo il tuo sedicesimo compleanno voi quattro vi eravate seduti in riva al lago. Si stava così bene: il sole era caldo, il vento era fresco, intorno a te potevi sentire il rumoroso chiacchiericcio dei tuoi amici. I ricordi dell'ultima trasformazione sempre più lontani.

L'hai vista in riva al lago, tu per primo, ma non era passato molto tempo prima che anche il giovane James la notasse. Era così bella con i capelli rossi leggermente scompigliati dalla brezza primaverile e quel vestito bianco che le lasciava scoperte le candide braccia. James l'amava, ve l'aveva confessato già da tempo.

E tu lo sapevi bene.

Eppure non potevi fare a meno di chiederti cosa avresti provato se per un attimo ti fossi permesso di avvicinarla.

“Ora vado da lei e le chiedo di uscire” aveva annunciato James con la sua solita aria spavalda. Sapevi che lo aspettava l'ennesimo rifiuto. Lei era troppo per voi. Troppo bella, troppo gentile, troppo intelligente, troppo perfetta. James era tornato indietro con aria afflitta. Lo avevi consolato con parole di conforto che alle tue orecchie suonavano persino un po' false.

Ti detestavi quando ti comportavi così. Lui era sinceramente innamorato di lei, tu non potevi permetterti di guardarla, di pensarla. Lei apparteneva a James.

Siete tornati dentro al castello. Dovevi andare a prendere un libro in biblioteca e ti eri separato dagli altri. In fondo al corridoio l'avevi vista. Era sola. E ti guardava sorridendo gentile. L'hai raggiunta quasi correndo. Cosa poteva volere una creatura così meravigliosa da uno come te? Lei ti aveva semplicemente sfiorato una guancia con le labbra e ti aveva augurato buon compleanno, lasciando scivolare qualcosa nella tasca dei tuoi pantaloni prima di scappare via. Eri rimasto solo, immobile al centro del corridoio, imprimendo nella memoria il suo profumo e il suo calore, mentre il tuo cuore correva e il cervello cercava ancora di capire cosa era successo. Avevi infilato la mano in tasca: il tuo libro preferito.

Hai sorriso. E il sorriso è morto sulle tue labbra quando il pensiero di James è nato nella tua mente.

Lo avevi appena tradito. Ma del resto, non era la prima volta, giusto? Quante altre volte avevi immaginato quella scena, nel buio della tua camera, prima di addormentarti? Ti sentivi un verme.

Con passo strascicato eri entrato nella sala comune. James ti aveva guardato fisso. E tu avevi capito che lui sapeva. James sapeva che tu eri innamorato di Lily Evans. Non si era arrabbiato, si era limitato a sorriderti comprensivo. Perchè in fondo l'amore non poteva rovinare un'amicizia come la vostra.

E perchè ti voleva bene.

Dopo cena James non aveva sonno e doveva finire il tema di Trasfigurazione. Ti aveva chiesto aiuto e tu, come sempre, avevi acconsentito. Prima di sederti accanto a lui davanti al fuoco sei salito nel dormitorio. Hai preso il tuo regalo di compleanno e l'hai nascosto in fondo al tuo baule.

Lily apparteneva a James, dopotutto.






Salve a tutti!
Ed ecco il secondo dei Malandrini, immancabilmente accompagnato da Lily! Non so perchè mi è venuta l'idea di inserirli insieme e non sono completamente convinta del risultato: da come Remus parla di lei nel terzo libro si intuisce che provava per lei un profondo affetto e ammirazione, ma...amore?? Non so, non ne sono sicura! Diciamo che questa è solo una delle possibili interpretazioni! Spero vogliate darmi un vostro parere a riguardo!
E la prossima volta tocca a...Codaliscia! Eh, lo so che non sarebbe nemmeno più degno di essere elencato tra i Malandrini ma...vedremo se saprò riabilitarlo un pochino! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: come sempre ringrazio tutti coloro che hanno il coraggio di leggere e seguire e soprattutto chi commenta (esorto tutti a farlo...anche chi ha commenti negativi!!) questa raccoltina...grazie mille, di cuore!!:)

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Capitolo 5
*** Peter - Solidarietà ***


PETER (SOLIDARIETA')

La vigilia di Natale te ne stavi seduto davanti al fuoco leggendo un libro.

Ti sentivi nervoso. Il plenilunio era vicino.

Peter era seduto accanto a te con una pergamena vuota davanti al naso. Quasi tutti erano tornati a casa per le vacanze, persino Sirius che detestava le feste in famiglia. Eravate rimasti solo tu e Codaliscia. “Non riesco a finire questo tema. E' troppo difficile e io sono troppo stupido.” Sempre il solito Peter: timido, impacciato, timoroso. Lo avevi aiutato come facevi ogni volta che, di fronte ad un compito troppo difficile, perdeva la fiducia in sé stesso.

Provavi un profondo affetto per lui, ti faceva quasi tenerezza, con il suo corpo sgraziato e quell'aria perennemente ansiosa. In fondo ti sentivi un po' come lui. Inadeguato, fuori posto. Credevi di assomigliare di più a Peter-il-pavido piuttosto che a James-il-coraggioso o a Sirius-lo-spavaldo. Eravate i Malandrini ma ognuno di voi era differente, e a volte ti chiedevi se tu fossi realmente all'altezza degli altri. Certo eri furbo, sveglio, intelligente, divertente. Ma non potevi fare a meno di dubitare di te stesso. Poi vedevi Peter e sapevi che anche lui provava le tue stesse sensazioni: era così difficile reggere il confronto con James e Sirius.

In poco tempo, col tuo aiuto, il compito era stato terminato. Ti aveva proposto di uscire per giocare a palle di neve. Quante volte lo avevi colpito facendolo cadere gambe all'aria! Quanto avete riso!

Siete rientrati, tornando a scaldarvi di fronte al fuoco. Peter ti guardava curioso, come se volesse chiederti qualcosa ma non ne avesse il coraggio. Tu eri rimasto in silenzio.

Infine ti aveva chiesto se secondo te lui sarebbe mai riuscito a realizzare qualcosa di grande nella vita. Ti aveva confessato che il suo più grande sogno era compiere un gesto incredibile. Qualcosa per cui tutti l'avrebbero ricordato.

Gli hai risposto di sì. Non ne eri sicuro, ma lui era tuo amico e non volevi deluderlo.

Ti aveva sorriso felice, come se il tuo parere per lui contasse più di ogni altro. Ti eri sentito orgoglioso per aver provocato in lui quel piccolo moto di contentezza. Bastava così poco per renderlo allegro: una parola gentile, un incoraggiamento sincero.

Ti aveva chiesto quando sarebbe stata la prossima luna piena. “Tre giorni” avevi risposto con voce amara. “Spero che per allora un po' di neve si sia sciolta. Io sono piccolino, non voglio perdermi in mezzo a tutto quel bianco.” aveva detto lui serio.

Ti eri sorpreso. Non credevi che ti avrebbe accompagnato anche senza James e Sirius. Pensavi che avrebbe avuto paura di restare solo con un lupo mannaro, e tu non gli avresti mai chiesto di farlo. Lo avevi guardato meglio, posando a lungo il tuo sguardo sulla sua piccola figura ingolfata nel pesante maglione di lana. Era terrorizzato. Lo leggevi nei suoi occhi. Eppure avrebbe affrontato quella paura per te, per starti accanto.

Perchè tu lo aiutavi sempre quando era lui ad avere bisogno.

E perchè ti voleva bene.







Salve a tutti!
Ok, inizio col dire che non sono sicurissima del risultato di questa flash...che ne pensate? Sono stata troppo banale o superficiale? Ho cercato di sottolineare il legame tra Peter e Remus, cercando di mostrare quelli che potrebbero essere le caratteristiche comuni tra i due e l'affetto che li lega. Ho sempre immaginato un Peter molto timido, spaventato da qualsiasi cosa, con pochissima fiducia in sè e allo stesso tempo molta voglia di dimostrare a sè stesso e agli altri il proprio valore. In futuro lo farà nel modo sbagliato, ma ad Hogwarts, con gli amici che lo aiutano e lo sostengono, penso fosse un bravo ragazzo, sinceramente legato agli altri tre. Spero la pensiate come me, fatemelo sapere! Sono davvero curiosa di conoscere le vostre opinioni su quello che, a mio avviso, è uno dei più discussi tra i personaggi della Rowling!
Ringrazio di cuore tutti coloro che mi seguono e chi commenta!! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: ora che i Malandrini sono terminati chi troveremo nel prossimo capitolo?? Eheheh..qualcuno vuole provare ad indovinare??
pps: ovviamente se qualcuno ha qualche richiesta particolare, qualche momento o personaggio della vita di Remus che vorrebbe vedere inserito in questa raccolta me lo dica pure...sono aperta ad ogni tipo di suggerimento!;)

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Capitolo 6
*** Severus Piton 1 - Compassione ***


SEVERUS PITON (COMPASSIONE) 1

Stavi andando a lezione quando hai sentito accanto a te come un leggero spostamento d'aria. Il corridoio era colmo di studenti: decine di futuri maghi che raggiungevano le rispettive aule. Lo sguardo ti era caduto su un ragazzino che camminava qualche metro avanti a te: era minuto, le spalle incurvate e i lunghi capelli neri untuosi attaccati al cranio.

Lo avevi riconosciuto subito: Severus Piton, Serpeverde. Un tipo strano, un solitario. Più che altro perchè nessuno voleva essere suo amico, né avere a che fare con lui.

C'era qualcosa in quel ragazzino che ti metteva addosso un senso di disagio. Forse per quella sua aria schiva, come se nascondesse qualcosa.

In realtà non avevi nulla contro di lui, ma cercavi di stargli alla larga più che potevi.

Lo stesso non si poteva dire dei tuoi grandi amici. Sirius e James se la prendevano con quel poveretto ogni volta che potevano.

E tu che facevi per difenderlo? Niente. Te ne restavi in disparte, testimone silenzioso dell'ennesima bravata ai danni di quello che era, a detta di tutti: “il più grande sfigato dell'intera scuola”.

In quei momenti avresti voluto strapparti la spilla da Prefetto dal petto.

Che senso aveva ricoprire quel ruolo così importante se non sapevi nemmeno tenere a bada i tuoi amici?

Ma la paura di farli arrabbiare o, peggio, di perderli prendeva sempre il sopravvento.

Certo, ti rifiutavi di affiancarli in quei loro brutti giochi, ma spesso ti eri trovato a ridere di quell'antipatico ragazzino. Come quella volta che a Pozioni James aveva fatto scoppiare il suo calderone ricoprendolo di una pozione per la crescita dei peli: se ne era andato in giro per giorni con un mantello degno di un lupo mannaro. O quando Sirius aveva incantato la sua scopa e Piton non era più riuscito a scendere: la McGranitt aveva impiegato ore per recuperarlo tra i rami del platano picchiatore.

Ora lui camminava pochi passi davanti a te, ma sembrava non si fosse accorto della tua presenza. Di sicuro non l'avresti raggiunto per fare due chiacchiere.

Quando hai sentito di nuovo quella corrente d'aria hai capito, ma era troppo tardi per intervenire.

Dannato mantello dell'invisibilità!

Hai visto Piton ruzzolare a terra, sotto gli sguardi divertiti di tutti i presenti. Il contenuto della sua borsa si era sparpagliato a terra. Una risata unanime era risuonata in tutto il corridoio mentre tu guardavi i piedi di James e Sirius correre via.

Quella volta non avevi riso, eri stanco delle loro stupidaggini. Quando sarebbero cresciuti?

Ti sei avvicinato a Piton e hai cominciato a raccogliere i suoi libri. Lui non aveva detto niente ma si era fermato a fissarti sbalordito. La sorpresa si era tramutata in comprensione e poi subito in odio.

Lo avevi guardato con aria contrita mentre gli porgevi i suoi oggetti.

Non avresti mai potuto fare più di quello.

Hai farfugliato delle scuse confuse e sei corso via, rifugiandoti in aula, mentre il tuo cuore batteva a mille e il senso di colpa ti divorava.






Salve a tutti!
Stranamente sto riuscendo a mantenere tempi di aggiornamento umani...miracolo!! Quindi ecco a voi: Piton! Non era esattamente così che avrei voluto farlo ma alla fine ho preferito concentrarmi su Remus e come si sente nei confronti di Mocciosus. Lo scherzo questa volta non era troppo crudele, ma volevo mostrare i pensieri di Remus più che le bravate di James e Sirius! Non vi tedierò oltre con le mie spiegazioni e lascio a voi l'ardua sentenza! Che ne pensate? E' realistico?
Ah, a proposito...quell'1 accanto al titolo mi serve perchè ritroveremo Piton più avanti in una flash che si ricollegherà in parte a questa...chi sarà il/la prossimo/a?? Chi indovina? Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: ringrazio tantissimo chiunque abbia letto/recensito...e grazie soprattutto per i complimenti sull'ultimo capitolo, non pensato sarebbe piaciuto così tanto! Grazie grazie grazie!!:)

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Capitolo 7
*** Minerva McGranitt - Saggezza ***


MINERVA McGRANITT (SAGGEZZA)

Tutto di quella stanza ti incuteva rispetto: gli antichi quadri alle pareti, la scrivania coperta di libri, persino i buffi animali che usavate durante le lezioni di Trasfigurazione, ora richiusi nelle gabbie, sembravano guardarti con aria di rimprovero. Lei ti aspettava seduta, con gli occhi immersi in una pergamena.

Senza alzare il capo ti ha fatto cenno di sederti, tu hai obbedito senza proferire parola.

Finalmente i suoi occhi hanno incontrato i tuoi e ti ha sorriso benevola ma austera.

Presto ci sarebbero stati i m.a.g.o., ma questo per te non era un problema: eri sveglio e intelligente, avresti potuto fare qualsiasi cosa, ricoprire le cariche più alte, persino aspirare al Ministero. Oppure intraprendere la carriera di Auror, avventurosa e ben pagata.

Ma in fondo sapevi che niente di tutto questo si sarebbe realizzato. Eri un lupo mannaro e quelli come te non lavoravano. Tutti i tuoi compagni si preparavano per il loro futuro, sceglievano una carriera e affrontavano gli esami con quell'obiettivo. Tu un futuro non l'avevi. E la cosa ti spaventava a morte. Per questo la professoressa McGranitt ti aveva convocato nel suo ufficio.

Sapeva cos'eri, come avrebbe potuto aiutarti?

“Signor Lupin, sono lieta di vederla. Come prosegue lo studio per gli esami?” il tono gentile lasciava trapelare una certa tensione. Hai risposto in modo vago. “Ha già pensato a cosa fare dopo?”.

“No.” ti eri obbligato a sputare fuori quelle parole “Un lupo mannaro non ha alcun futuro.”

“Capisco ciò che intende, ma non sono d'accordo.” hai visto il suo sguardo abbassarsi per poi tornare a guardarti con una strana luce. “Remus, io insegno da tanti anni in questa scuola, e credo di poter dire che tu sei uno degli studenti più brillanti che io abbia mai incontrato. Dovresti smettere di vedere te stesso come un...animale.” Quella improvvisa intimità e il suo tono di voce così concitato e insolitamente materno, ti avevano colto alla sprovvista, concedendoti un po' di sollievo. Lei credeva in te. Riusciva a leggere oltre la tua maledizione.

Vedeva ciò che nemmeno tu riuscivi a scorgere in te stesso. “Non c'è davvero nulla che vorresti fare?”

“Che importanza ha? Tanto nessuno mi assumerebbe. E' già un miracolo che io abbia potuto frequentare la scuola.” Le parole ti erano uscite molto più aggressive di quanto non volessi. Eri mortificato, ma la donna sembrava non averci fatto caso.

“Credo che potresti essere utile a molti, invece.” aveva abbassato la voce nel continuare “Hai mai sentito parlare dell'Ordine della Fenice?”

Pochi minuti dopo ti eri alzato da quella sedia. Eri eccitato, stupito, confuso. Le parole e la proposta della McGranitt erano state una doccia gelata. Avevi bisogno di riflettere.

Prima di andartene, in piedi davanti alla porta, ti sei voltato verso la professoressa. “In realtà ci sarebbe una cosa che mi piacerebbe fare.” Lei ti aveva guardato con aria interrogativa “L'insegnante.”

Le sue labbra si erano aperte in un sorriso incoraggiante e pieno di speranze.






Salve a tutti!
So che molti di voi si aspettavano Albus Silente ma....tatatatà!! Ecco a voi la professoressa McGranitt! Mi ha sempre dato l'idea di una che sa vedere lontano, molto saggia e "umana"...anche se a prima vista può sembrare severa credo che tenga ai suoi alunni più di ogni altro professore. E lo stesso doveva valere per Remus...almeno credo! Voi che ne pensate? Non si sa molto del rapporto fra i due, ma credo che ci fosse una grande stima reciproca. E l'idea che Lupin volesse fare il professore l'ho immaginata io! Non so...magari avrebbe preferito fare l'Auror! Ma per me come insegnante è perfetto! Aspetto con ansia i vostri commenti, spero di non avervi deluso! Alla prossima!
Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono!
Un bacio,
v91;)
ps: rinnovo l'invito a presentarmi richieste su personaggi o situazioni che vi piacerebbe trovare in questa raccolta...intanto i miei capitoli crescono!!

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Capitolo 8
*** Il tradimento, la vittoria di Lord Voldemort - Strazio ***


IL TRADIMENTO – LA VITTORIA DI LORD VOLDEMORT (STRAZIO)

Solo un bambino era rimasto. Un esserino testimone di un grande male. Gli aveva lasciato una cicatrice, ti avevano detto. Sarebbe stato un ragazzo unico, speciale. Il sopravvissuto.

Tu non avevi nemmeno voluto rivederlo.

Harry. Il figlio di James e Lily.

Eri stato così felice per loro, avevi condiviso quel piccolo grande avvenimento con gioia sincera. Persino con un po' di invidia.

Poi non eri più riuscito a guardarlo.

Non eri pronto a vedere l'unica cosa rimasta di loro.

James era morto.

Lily era morta.

Peter era morto.

Sirius aveva tradito.

Come poteva essere successo tutto ciò?

Perchè tu non eri morto con loro?

Un attimo. Tu sei morto con loro. O almeno, il Remus Lupin che conoscevi era morto. Non saresti più stato lo stesso, non saresti mai più riuscito a guardarti allo stesso modo. Perchè la parte di te che era legata a loro, ai tuoi amici, era morta quella notte. Andata per sempre.

Non avresti più riso e scherzato con James e Sirius, non avresti più studiato insieme a Lily, non avresti più divorato cioccolata con Peter.

Questi e altri pensieri ti affollavano la mente mentre fissavi impietrito quelle due lapidi bianche. Non eri riuscito ad andare al loro funerale, proprio non ce l'avevi fatta. Ti eri dimostrato debole, come sempre in quelle occasioni. La morte era una nemica che non avevi il coraggio di affrontare. Eppure spesso l'avevi invocata per te stesso, soprattutto ora che loro non c'erano più.

Hai appoggiato il giglio bianco sul terreno ancora umido di rugiada. Il cimitero intorno a te era deserto. Non era stato facile per te venire lì, ma ora non volevi andartene.

Non era giusto: loro erano sepolti sotto metri di terra o in una cella ad Azkaban e tu, colui che fra tutti meno meritava quella inutile vita, eri sopravvissuto.

Libero.

Infelice, straziato.

A lungo ti sei domandato “perchè?”. Ma non hai trovato risposta.

Credevi in loro. Credevi nella vostra amicizia, così tanto da aver creato i Malandrini. Ma era stato tutto inutile. Due di loro erano morti per colpa del terzo. Come avete potuto fidarvi l'uno dell'altro? Come hai potuto, tu, vecchio lupo mannaro, illuderti che esistessero sentimenti come l'amicizia? Come hai potuto pensare che fosse reale?

Il sorriso dolce di Lily fece capolino tra i tuoi pensieri seguito da quello timido di Peter e dalle risate sguaiate di Ramoso e Felpato. Non volevi cancellare il passato, nessuno avrebbe potuto portartelo via. Ti sei ancorato a quei ricordi con tutto te stesso, stringendo forte i pugni, come a voler intrappolare quelle dolci sensazioni.

La delusione, però, era ancora troppo forte e presto quelle immagini svanirono rimpiazzate da un sapore amaro che ti era sceso fino nell'anima.

Prima o poi saresti tornato a sorridere. Avresti ripensato al passato con malinconia, ma senza rabbia. Saresti riuscito a sciogliere ogni dubbio e a cancellare il dolore con la speranza.

Ma quel momento non era ancora giunto.

Adesso era giusta l'ira. Era comprensibile la sofferenza. Erano accettate le lacrime.







Salve a tutti!
Buona Pasqua (in ritardo)!! Spero abbiate passato un buon weekend cioccolatoso!!
Chiedo scusa per il leggero ritardo...gli esami si avvicinano e il mio tempo si restringe! A ogni modo...abbiamo detto addio ad Hogwarts, o meglio, arrivederci! Remus non ci tornerà più come studente, ma presto l'ambientazione tornerà nella magica scuola! Lo so, questo capitolo forse è un pò banale ed ovvio...ma come potevo non inserire la morte di James e Lily?? E' un avvenimento troppo importante per Remus! A voi l'ardua sentenza! Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate e le vostre idee sulla raccolta...molti di voi mi hanno già suggerito vari personaggi e situazioni interessanti, quindi a tutti voi un enorme GRAZIE!! E grazie anche a chi legge e commenta tutte le volte! Al prossimo capitolo!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 9
*** Una proposta interessante - Fiducia ***


UNA PROPOSTA INTERESSANTE (FIDUCIA)

Il pub “Testa di porco” non era affollato e comunque ognuno dei clienti si faceva i fatti propri.

Non ci hai messo molto a individuarlo.

Cosa voleva da te? Ormai erano passati anni dall'ultima volta che vi eravate parlati.

“Professor Silente.” l'hai salutato in modo freddo ma cortese.

“Caro Remus, siediti.” il preside sembrava invecchiato ma nei suoi occhi brillava la solita scintilla di vita. Non era poi così diverso: di fronte a lui ti sentivi sempre in soggezione. “Come stai?”

“Come al solito. E lui?”

“Oh, immagino tu abbia saputo delle sue recenti...come dire...avventure?”

“Si, sempre che incontrare Colui-che-non-deve-essere-nominato al primo anno e aprire la Camera dei Segreti al secondo possano essere definite “avventure”.”

“E' incredibilmente somigliante a James, ma ha...”

“Gli occhi di sua madre, lo so.” avevi annuito con un sorriso amaro. Da quando i tuoi amici erano morti cercavi di pensare a loro il meno possibile, ma i fantasmi ti seguivano ovunque andavi, persino nei sogni.

Il cameriere aveva posato la burrobirra sul tavolo, avresti bevuto volentieri qualcosa di più forte, ma non ti sembrava corretto farlo davanti a Silente.

“E' per lui che mi hai cercato?” ormai la curiosità era diventata più forte della necessità di usare le buone maniere “O per la storia di Sirius? Dicono che sia fuggito da Azkaban.”

Quando avevi saputo della fuga di Felpato eri stato colto da un forte senso di nausea.

In fondo ti aspettavi una cosa del genere. Quante volte a scuola scherzavate sul fatto che riusciva sempre a farla franca? Ma quella volta era diverso: avresti preferito vederlo morto piuttosto che di nuovo in libertà, quel traditore.

“Non esattamente.” Silente continuava a fissarti imperscrutabile, come se volesse leggerti l'anima.

Quali orrori vi avrebbe scorto se ci fosse riuscito!

“Ti sto proponendo di venire ad Hogwarts come insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Di questi tempi è piuttosto difficile trovare un professore all'altezza e sono sicuro che tu riuscirai in questo compito. Se non sbaglio un tempo ti piaceva insegnare, quando aiutavi i tuoi amici durante gli esami.”

“E' stato molto tempo fa, non ne sono più capace.” Ancora ricordi! Perchè non ti lasciava in pace? Perchè voleva riportarti indietro a tutti i costi? Non capiva che avevi bisogno di dimenticare? “E poi chi vorrebbe un lupo mannaro come insegnante?” avevi aggiunto sussurrando.

“Non è necessario che tutti sappiamo questo particolare. Voglio solo dare un buon insegnante ai miei studenti. E a te l'opportunità di conoscere Harry, sono certo che incontrarvi farà bene a entrambi. Remus, ti voglio con me quest'anno.” Silente si era alzato dalla sedia, sistemandosi la lunga veste. “Sai, stavo pensando di fermarmi a Mielandia, ho terminato la mia scorta di Gelatine Tuttiigusti +1.”

“Un momento, non ho detto che accetto.” avevi tentato tu mentre il professore si allontanava.

“Mi raccomando, puntuale al binario 9 e tre quarti. Vedrai non te ne pentirai.”







Salve a tutti!
Scusate il piccolo ritardo! Ed ecco Silente! In molti me l'aevano chiesto e ho preferito inserirlo in questo contesto, quando il preside invita Remus ad Hogwarts come insegnante, perchè volevo provare a descrivere come Silente abbia sempre creduto in lui, anche quando Remus si sentiva solo e abbandonato! Insomma, ho scelto di mostrare i sentimenti del preside verso il licantropo piuttosto che quelli di Remus verso Silente...chiaro, no??:P Fatemi sapere che ne pensate!! E...chi indovina di cosa parlerà il prossimo capitolo?? Dai, questa volta è facile...alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 10
*** In viaggio verso Hogwarts 20 anni dopo: Harry Potter - Memoria ***


IN VIAGGIO VERSO HOGWARTS 20 ANNI DOPO: HARRY POTTER (MEMORIA)

Il treno fischiò nuovamente. Dal finestrino riuscivi a vedere gli ultimi ragazzini stavano salutando le proprie famiglie prima di tornare a Hogwarts. Ti eri sforzato di non pensare a tutte quelle volte in cui, da studente, eri salito su quel treno. Ora, però, non ci sarebbero stati James, Peter e Sirius a contagiarti con il loro buon umore e i loro sorrisi buffi.

Ricordare faceva troppo male.

Eri solo nel vagone. Esattamente come venti anni prima: spaventato, eccitato, ansioso, impaziente.

Hai sentito la porta socchiudersi. Non volevi essere notato, per questo hai fatto finta di dormire, stretto nel tuo mantello logoro. Hai socchiuso gli occhi per vedere chi fosse entrato.

James! Il tuo cuore ebbe un sussulto. La mente ti aveva gridato che era contro ogni logica, era impossibile. Ma non eri riuscito a impedire del tutto quella piccola scintilla di speranza, subito soffocata dalla realtà.

I tre ragazzini erano entrati. Anche loro ti avevano notato e si erano chiesti chi fossi. La ragazza, sicuramente la più sveglia dei tre, aveva letto il nome impresso sulla tua valigia.

Era così assurdo: non riuscivi a staccare gli occhi da quel ragazzino.

Era identico a suo padre, ma aveva gli occhi di sua madre.

Una morsa ti costrinse il petto. Non eri pronto a incontrarlo, non così, non in quel momento. Rivedere James e Lily, rivivere quei ricordi così lontani nel tempo ma ancora così vividi nella tua memoria da rinnovare ogni giorno la sofferenza. Le innumerevoli lune trascorse nella più completa solitudine avevano annientato buona parte di te, ma non erano riuscite a cancellare i tuoi ricordi. E ora Harry Potter stava lì, seduto di fronte a te, scherzando coi suoi amici, come James aveva fatto milioni di volte con te in passato. Non sapeva che ogni risata, ogni battuta, ogni nota nella sua voce erano per te un calcio allo stomaco.

Come avresti sopportato di passare un intero anno scolastico con il ragazzino che, con la sua sola presenza, riusciva a fare riemergere tutto quel dolore che da anni ti toglieva il respiro?

Ti eri chiesto se accettare l'offerta di Silente non fosse stata una follia.

Improvvisamente il treno si era fermato. Le luci si erano spente.

Un silenzio ovattato era calato dentro al treno.

E poi gelo. Terrore. Dolore. Nella tua mente si erano affollate le immagini della morte di James e Lily, l'assassinio di Peter, la cattura di Sirius.

Solo un momento e avevi capito.

La figura incappucciata era entrata nel vostro vagone. Ti sei alzato e hai sillabato l'incantesimo. Mentre il tuo Patronus eliminava le ultime tracce di quel malvagio Dissennatore ti eri calato verso Harry che stava riprendendo i sensi, ti eri specchiato in quegli occhi verdi che un tempo avevi amato. “Mangia un po' di cioccolato” avevi detto con fare rassicurante.

Ora capivi cosa intendesse Silente quel giorno: d'ora in poi sarebbe stato tuo dovere proteggere quel ragazzino come se fosse figlio tuo.

Lo dovevi a James, a Lily e anche a te stesso.







Salve a tutti!
Avevate indovinato...Harry Potter! Beh, era anche ora! Siamo arrivati a quegli avvenimenti che più o meno conosciamo tutti perchè sono narrate nei libri...Remus sta per iniziare la propria avventura di insegnante e d'ora in poi cercherò di inserire i suoi ricordi nella trama originale, cercando di rimanervi fedele ma senza essere banale. In questo capitolo ho cercato di riprendere in parte il primo viaggio, quello del Remus bambino, facendone un parallelo. Spero vi piaccia! Ovviamente aspetto i vostri commenti/critiche! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: proprio ieri sera mi sono iscritta a Pottermore! Ok, lo so che tutti voi l'avrete già fatto da una vita, però...lasciatemi il mio momento di euforia!!:P E' bellissimo!!;) Tassorosso...ahahahah...ovviamente!;)
pps: ringrazio come sempre chi mi segue e commenta!:*

 

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Capitolo 11
*** Severus Piton 2 - Riconoscenza ***


SEVERUS PITON (RICONOSCENZA) 2

Non gli eri mai piaciuto, lo sapevi bene. Certo lui non lo nascondeva. Né a te né agli altri. Ogni volta che lo incontravi nei corridoi o in sala insegnanti, una smorfia di disgusto gli arricciava le labbra.

In tutta sincerità, non potevi dire di non ricambiare quei sentimenti. Non eri così palese nelle tue sensazioni né così scortese da dimenticare le buone maniere, ma quella che era nata come antipatia tra studenti si era col tempo tramutata in reciproca avversione. Ovviamente le vostre rispettive storie passate non avevano aiutato a costruire un buon rapporto.

Tu avevi una fottuta paura di non essere all'altezza di quel lavoro, Piton l'aveva capito, per questo non faceva che renderti la vita un inferno.

Però tu te la cavavi piuttosto bene, gli alunni ti adoravano e la tua prima lezione a quelli del terzo anno era stata memorabile. Certo, Piton non era stato dello stesso avviso.

Ma sapevi che non sarebbe durata, l'avevi capito quando lo sguardo ti era caduto fuori dalla finestra ed aveva incontrato una meravigliosa luna. Quasi piena.

Come avresti potuto affrontare una trasformazione lì ad Hogwarts? Improvvisamente l'idea di Silente di farti usare la Stamberga Strillante come molti anni prima, non ti era sembrata più così brillante.

Quando ti eri recato nell'ufficio del preside per esporgli le tue preoccupazioni ti eri seccato nel trovarci Piton. Non volevi che lui venisse a conoscenza delle tue debolezze.

Eppure proprio lui ti aveva stupito trovando la soluzione al tuo problema: si era offerto di prepararti la pozione anti-lupo. Tu non saresti stato in grado di farlo da solo, come non aveva mancato di rimarcare acido il professore, era troppo complessa per le tue scarse doti di pozionista.

Avevi accettato: quell'intruglio era la sola arma che potesse renderti innocuo.

Ti eri domandato a lungo il motivo di quel suo gesto insolitamente gentile. Non eri mai stato suo amico. Non che tu in prima persona gli avessi mai fatto nulla,ma...andiamo, quello era Severus-Mocciosus-Piton! E se invece della tua pozione ti avesse preparato un intruglio velenoso? Potevi davvero fidarti di qualcuno che provava per te la stessa avversione che provava per lo shampoo?

Non avevi scelta: dovevi fidarti.

La luna piena era arrivata così in fretta che quasi ti aveva colto impreparato se non fosse stato per il tuo istinto che sentiva i cambiamenti lunari.

Piton era entrato silenziosamente nel tuo ufficio e tu, impegnato nel correggere i compiti, nel trovartelo di fronte all'improvviso, eri trasalito. Lui si era limitato ad appoggiare un enorme bicchiere sulla tua scrivania. In un solo sorso avevi mandato giù quel liquido nauseante e avevi ringraziato Piton per la sua gentilezza.

Non sapevi se bruciava di più la pozione o dover ringraziare lui.

“Perchè lo fai?” gli avevi chiesto a bruciapelo mentre lui si dirigeva verso l'uscita.

Si era voltato e, con un'espressione indecifrabile, ti aveva risposto “Non mi piace avere debiti con qualcuno, specialmente se è qualcuno che disprezzo. Così saremo pari.”






Salve a tutti!
Aggiorno oggi con un leggero anticipo perchè mercoledì ho un parziale e sarò occupatissima! Ecco un ritorno, spero gradito! In più il capitolo precedente su Piton non mi aveva soddisfatto completamente quindi ho preferito scriverne una seconda parte...logicamente questo capitolo si collega all'altro su Piton, però ha un senso anche da solo...spero!
Vi ringrazio davvero per le recensioni che mi lasciate ogni volta, per tutti i consigli e per i complimenti! Grazie a voi la raccolta che avevo progettato all'inizio è aumentata di molti capitoli e mi avete fatto venire in mente moltissime idee in più! Perciò questa è una raccolta un pò anche vostra e spero vogliate continuare a seguirmi e a partecipare attivamente alla sua crescita! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 12
*** La tua classe - Orgoglio ***


LA TUA CLASSE (ORGOGLIO)

Li osservavi silenziosi mentre completavano il compito che avevi assegnato. Era una delle poche lezioni teoriche che avevi fatto, di solito preferivi la pratica. Volevi vederli in azione i tuoi ragazzi, non seduti con la testa immersa in un libro polveroso. Non che a te non piacesse studiare, anzi, ma avevi imparato sulla tua pelle che non si possono combattere i nemici recitando a memoria un passo del libro. Purtroppo la luna piena era appena passata e ti sentivi ancora troppo debole. Avresti dovuto rimandare la lezione all'aria aperta di qualche giorno.

Li guardavi uno ad uno con aria vigile e attenta. Sicuramente il terzo studente della seconda fila stava copiando dal compito del vicino. Ti eri schiarito la voce guardandolo con aria severa e lui era arrossito mentre riportava lo sguardo sul proprio lavoro. Hai sorriso involontariamente: quella era la stessa espressione che assumeva James quando lo beccavano a “controllare le sue risposte” sul tuo compito.

Hai lasciato vagare lo sguardo sugli altri, ben consapevole di chi stavi cercando.

Hermione Granger, in prima fila, sorrideva soddisfatta. Sicuramente il suo compito sarebbe stato perfetto, forse persino meglio di quello che avresti scritto tu. Ogni volta ti sorprendeva con le sue risposte argute. Non ti saresti certo sorpreso se proprio lei fra tutti avesse scoperto il tuo segreto. Sarebbe diventata una grande strega. Ed una grande donna. In lei rivedevi un po' di te stesso, e un po' di Lily.

Ron Weasley, all'ultimo banco, fissava la sua pergamena con aria esasperata. Sicuramente avrebbe consegnato in bianco, o quasi. Non che fosse stupido, certo non era nemmeno un genio, ma mancava di autostima. A volte avresti voluto prenderlo per il colletto della divisa e gridargli qualche parola di incoraggiamento. Ma anche lui avrebbe fatto grandi cose e sarebbe diventato un buon mago, aveva solo bisogno di più tempo degli altri. In lui rivedevi un po' di Peter e di Frank Paciock.

Infine il tuo sguardo era caduto su di lui, Harry Potter. Stava rileggendo l'ultima frase, con una mano si sfregava la cicatrice, riflettendo attentamente su ciò che aveva scritto.

Era un ragazzino sveglio, gentile, attento, e nonostante il suo passato ti sembrava sereno.

All'inizio ti era capitato di scambiarlo per James e di sussultare nel vedere la sua figura muoversi tra i corridoi della scuola, ma poi l'avevi conosciuto per chi era e avevi capito che lui non era il tuo vecchio amico.

Non era uno sbruffone, non si divertiva a prendere in giro gli altri, non si atteggiava a “mago dell'anno”. Era persino un po' timido, sebbene non esitasse a dire la propria opinione se qualcosa non gli stava bene. Era sempre pronto ad aiutare i suoi compagni e trattava tutti con cortesia. Ma vedevi in lui, nei suoi occhi, una certa luce...una nota Malandrina avresti giurato.

Aveva preso il meglio di James e il meglio di Lily.

Se l'avessi incontrato quando frequentavi Hogwarts avresti voluto essere suo amico. Ora potevi solo cercare di essere la sua guida.






Salve a tutti!
Scusate il leggero ritardo! Ecco un altro piccolo momento della vita da insegnante di Remus...i suoi pensieri sui suoi studenti...e ovviamente sul magico trio! Fatemi sapere che ne pensate!
Ringrazio, come sempre, tutti coloro che seguono e commentano ogni capitolo (e tutti coloro che leggono in silenzio!)...alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 13
*** Ritorno alla Stamberga Strillante - Malinconia ***


RITORNO ALLA STAMBERGA STRILLANTE (MALINCONIA)

Non era cambiata affatto.

La tua silenziosa, fedele, cara compagna.

La tua buia, umida, soffocante prigione.

Conservava tra le sue solide mura ricordi e segreti di notti inenarrabili.

L'odore di legno ammuffito che ti aveva colpito le narici ti aveva in un attimo riportato indietro nel tempo. Avevi visto quattro ragazzi entrare correndo chiassosamente in quella stanza.

Quattro amici legati da un segreto.

Ben presto quei ragazzi si erano tramutati in animali e poi le loro immagini erano svanite correndo incontro alla luna, lasciando la stanza vuota e oscura.

L'allegro fragore delle loro risate sembrava risuonare ancora in quelle fredde camere.

Quanti anni erano passati?

Quanti avvenimenti avevano segnato la tua vita da lì in poi?

Ora non rimaneva che polvere. Polvere sul pavimento di legno, polvere sui mobili antichi accatastati contro le pareti. Ti sembrava di sentire la polvere persino sul tuo cuore, sulle tue ossa, nel sangue che ora ti ribolliva nelle vene.

Non pensavi che saresti mai tornato lì dentro. Non pensavi l'avresti fatto da solo.

Ti muovevi veloce e sicuro in quelle stanze, anche se il buio era opprimente. Ripercorrevi coi tuoi passi le stesse orme lasciate dal Remus ragazzo. Riprovavi le stesse sensazioni di allora, ma adesso eri più forte. Non ti faceva più paura rimanere da solo, anzi, ti consolava poter restare per un po' immerso nei ricordi. Le prime volte che avevi passato la notte lì dentro, la paura di trovarti in quel posto orribile si sommava alla paura per l'imminente trasformazione. Col tempo ti eri abituato alle stanze umide, ai sinistri cigolii, all'odore di morte che inevitabilmente la tua mente di bambino associava a quel luogo. Poi erano arrivati i tuoi amici, e tutto era cambiato.

Tutto ciò che stava accadendo ti riportava anni indietro: il tuo ritorno ad Hogwarts come insegnante, Harry Potter tra i tuoi studenti, Sirius Black fuggito da Azkaban.

Qualcosa sarebbe presto accaduto, lo sentivi. Un segreto stava per essere svelato. Presto avresti capito tutto.

Ti piaceva insegnare. Nonostante tutto quello che era successo ti trovavi a tuo agio fra le mura di quella vecchia scuola. Dopotutto, la consideravi ancora come casa tua. Ne ricordavi ogni passaggio segreto, ogni corridoio, ogni trabocchetto. A volte, mentre percorrevi la strada verso la tua aula, quasi dimenticavi di essere tu il professore e dovevi ricordare di sederti alla cattedra e non nel primo banco.

La luna piena era pronta a mostrarsi in tutto il suo etereo splendore. Avevi bevuto la pozione anti-lupo. Per quella sera, almeno, saresti stato innocuo.

Ti sei seduto con la schiena contro il muro inspirando a lungo l'odore dei vecchi ricordi. Per anni quella vecchia casa era stato il sicuro rifugio nelle notti di luna piena. Non era cambiato poi molto da allora. Eri sempre tu, era sempre la maledizione.

Ma non c'erano loro. Ti mancavano da morire, non volevi restare di nuovo solo.

La luna ti sorrideva beffarda annunciandoti le prossime sofferenze.

Non restava che attendere nel silenzio del passato.




Salve a tutti!!
Questa volta Remus torna nella vecchia Stamberga per una trasformazione...non so se durante il suo anno ad Hogwarts avesse ripreso ad usarla come rifugio nelle notti di luna piena, però mi sembrava carina l'idea di un tuffo nel passato attraverso quelle vecchie assi di legno! Spero vi sia piaciuto! Alla prossima!;)
Un bacio,
v91;)
ps: vi ringrazio tutti infinitamente! Questa raccolta ha avuto più successo di quanto non osassi sperare, perciò...continuate a seguirmi e a commentare!! Grazie mille!!;)

 

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Capitolo 14
*** Testa che scoppia - Verità ***


TESTA CHE SCOPPIA (VERITA')

La testa ti sarebbe sicuramente scoppiata. Oppure il cuore avrebbe ceduto per primo.

Troppe notizie. Troppe emozioni. Troppa sorpresa. Troppo dolore.

Peter è vivo. Ma questo già l'avevi intuito.

Sirius è innocente. Questo, invece, lo avevi sperato. E forse dentro di te l'avevi sempre saputo.

Ma c'era la luna piena quella sera e tu avevi dimenticato la pozione.

Maledetta maledizione!

Sicuramente avevi messo tutti in pericolo. Quando ti sei svegliato eri al limitare della foresta, nudo e dolorante. La terra fredda, a contatto con la tua pelle ancora calda, profumava di rugiada.

Sulla pelle e nelle ossa i segni della recente nottata.

Negli occhi le immagini di Peter e Sirius.

Nelle orecchie ancora le loro parole. La verità.

Sirius non avrebbe mai consegnato James e Lily a Voldemort. Peter invece vi aveva traditi. E ora era fuggito. Ti sentivi in colpa: come avevi potuto credere a quella terribile menzogna? Come avevi potuto in pochi minuti cancellare anni e anni di amicizia e di fiducia?

Le prove erano schiaccianti, Silente stesso l'aveva confermato.

Avevi dovuto crederci.

I cadaveri di James e Lily, il dito di Peter, la cicatrice di Harry. Tutto era contro di lui.

Ma ti eri suo amico e avresti dovuto difenderlo. Credere in lui.

Come si sarebbe comportato Sirius al tuo posto?

Adesso era tuo compito ritrovare quel traditore. Ed eliminarlo.

Lo dovevi a James, a Lily, a Sirius. E a te stesso.

Per anni eri vissuto nella convinzione del tradimento del tuo migliore amico, ma ora...innocente!

Sirius era innocente!

Ancora la tua parte razionale aveva paura ad abbandonarsi a questa meravigliosa notizia.

Un sorriso ebete si dipinse sul tuo volto mentre con passo incerto ti avvicinavi ad Hogwarts per recarti in infermeria. Le tue ferite fisiche necessitavano di cure immediate. Quelle dell'animo, invece, si stavano rimarginando.

Tutto sarebbe tornato come prima. Oppure no.

Niente sarebbe più stato come prima.

Ma ora la speranza era rinata. Sirius era là fuori da qualche parte, innocente. Avresti ripreso i fili della vostra amicizia e li avresti riannodati là dove si erano spezzati.

Hogwarts si stagliava maestosa all'orizzonte. Avresti dovuto lasciarla. Nessun genitore avrebbe voluto un lupo mannaro come insegnante per il proprio figlio. La delusione bruciava come il fuoco. In cuor tuo avevi sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato, solo speravi sarebbe stato il più tardi possibile. Un'improvvisa tristezza avvolse il tuo cuore come un vecchio panno di lana.

Ma ora non eri più solo.

Là fuori un cane ti stava aspettando.

Avresti dovuto riassumere la tua posizione all'interno dell'Ordine, riprendere la vecchia identità di copertura, riallacciare i rapporti con gli informatori. Presto la guerra si sarebbe riaccesa e tu saresti stato di nuovo in prima linea.

Solo che questa volta accanto a te ci sarebbe stato Sirius.







Salve a tutti!
Forse sono in leggero ritardo...lo studio mi porta via la maggior parte del tempo!! Per fortuna ho già pronti la maggior parte dei capitoli! Che ne dite di questo? Banale? Ho preferito scegliere un momento un pò meno scontato, quello del giorno dopo...quando la mente di Remus è costretta a immagazinare tutte le novità ricevute! Un misto di felicità e malinconia, gioia e ansia per il futuro....aspetto con ansia i vostri commenti! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: ringrazio tutti coloro che leggono e commentano ogni volta!

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Capitolo 15
*** Neville Paciock - Ammirazione ***


NEVILLE PACIOCK (AMMIRAZIONE)

Presto sarebbero arrivate le lettere di rimostranza. Centinaia di genitori furiosi sarebbero intervenuti per proteggere i propri figli dall'abominio che era capitato loro come professore. Non potevi fare niente per evitarlo e, in tutta onestà, al loro posto ti saresti comportato alla stessa maniera.

Presto tutto questo sarebbe stato solo un lontano ricordo: le lezioni, i colleghi, gli studenti...Harry. Nessuno avrebbe mai capito quanto ti fossi legato a quel ragazzino. I ragazzi ti accettavano e ti rispettavano, come insegnante e come uomo. Ma ora tutto questo doveva finire. Come sempre nella tua vita, quando credevi di aver trovato quel posto nel mondo fatto apposta per te, la tua maledizione interveniva per ricordarti che un luogo del genere, per quelli come te, non esiste.

Avevi appena salutato Harry e adesso la tua valigia, piena di vecchi oggetti e vecchie amarezze, pesava come fosse piena di mattoni.

Ti sei chiuso la porta alle spalle, ed è stato come se il tuo cuore fosse rimasto stritolato lì in mezzo.

“Professor Lupin” hai sentito una timida voce familiare chiamarti.

“Non sono più il tuo professore, Neville.” avevi risposto con un sorriso amaro.

“Lei sarà sempre il mio professore. E-e-e non mi interessa chi...cosa...lei sia.” aveva balbettato incerto lui “Non ero mai riuscito a fare un incantesimo prima della sua lezione sui Mollicci.” aveva concluso quasi sussurrando, come se si aspettasse di vedere Piton sbucare fuori all'improvviso. Già...la tua prima lezione...la fervida fantasia di Neville aveva scatenato l'ilarità generale!

Avevi sorriso, come un padre farebbe con uno dei suoi numerosi figli, quello più piccolo, quello più indifeso, quello che ha bisogno del tuo sostegno per capire che può farcela anche da solo.

“Neville, tu sai qual è il compito di un insegnante?” avevi chiesto con espressione enigmatica.

“Farci diventare dei bravi maghi che conoscono incantesimi e pozioni?” aveva tentato lui senza convinzione, dopo qualche secondo di esitazione.

“No.” avevi risposto in tono dolce “Il dovere di un buon insegnante è mostrarvi la strada per capire chi siete. Io non ti ho insegnato un incantesimo, ti ho solo fatto capire che hai già le capacità per farlo.” Neville ti guardava stupito e incredulo. Gli hai appoggiato una mano sulla spalla e per un attimo hai visto di fronte a te Frank ed Alice. Sapevi che presto quel ragazzo avrebbe mostrato il suo valore. Avevi visto in lui le stesse capacità dei suoi genitori...certo, avrebbe dovuto lavorarci a lungo...ti sarebbe piaciuto restargli accanto per aiutarlo. “Neville, i tuoi genitori sarebbero fieri di te.”

“Vorrei che non se ne dovesse andare.”

“Non ho scelta. Ma ci rivedremo, Neville, prima di quanto immagini.” Te ne sei andato senza aggiungere altro, lasciandolo a fissare la tua schiena con aria triste. Del resto, cos'altro avresti potuto dire? Non sapevi cosa sarebbe successo d'ora in poi. Ma speravi con tutto il cuore che la tua strada si potesse incrociare nuovamente con quella dei ragazzi a cui ora tanto ti sentivi affezionato.





Salve a tutti!
Chiedo umilmente scusa per l'immenso ritardo! Purtroppo questo capitolo non voleva proprio saperne di lasciarsi scrivere! E' stato molto più difficile di quanto immaginassi! Spero mi perdonerete!
Come sempre sono curiosissima di sapere cosa ne pensate, soprattutto ora che si conclude la vita di Remus ad Hogwarts. Alla prossima (e grazie a tutti coloro che leggono la mia storia e la commentano!!)!!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 16
*** Ricordi - Calore ***


RICORDI (CALORE)

La fiamma del camino proiettava strani giochi di luce sul tuo volto. Sembravi più giovane: il sorriso sereno, le rughe distese, gli occhi luminosi.

Erano passati pochi mesi da quando avevi lasciato la tua cattedra, ancora soffrivi per quell'abbandono forzato, ma col tempo avevi imparato a godere della tua nuova situazione.

La clandestinità non ti pesava più come una volta, perchè non eri solo.

Avresti scommesso di poter leggere sul tuo viso la stessa espressione gioiosa, nonostante tutto, che ora ammiravi su quella faccia barbuta che ti stava di fronte. 12 anni non lo avevano cambiato poi così tanto. Sirius era ancora lo stesso tipo scarmigliato degli anni di Hogwarts.

Eppure era diverso, irrimediabilmente diverso.

Gli occhi erano meno accesi, il sorriso meno allegro, i modi di fare meno spavaldi.

Ti sei chiesto se anche lui avrebbe detto lo stesso di te. Ma non eri così curioso di conoscere la risposta. Avevi imparato da tempo a convivere col tuo passato e con l'idea che non eri più quello di una volta. Sapevi bene di non essere più un ragazzino: l'età, la maledizione e le sofferenze avevano lasciato un segno visibile sul tuo corpo. Avevi solo una trentina d'anni, ma ti sentivi un centenario. Gli anni ti pesavano sulle spalle, a volte in modo così opprimente da costringerti ad assumere quel portamento goffo e ingobbito che tanto odiavi. Eppure, proprio in quell'istante, seduto di fronte al camino di Grimmauld Place con Sirius accanto, ti sentivi proprio come quando eri un ragazzo.

Attorno a te non c'erano più quelle vecchie pareti annerite, ma i caldi muri rosso e oro della tua sala comune. Ne percepivi il profumo legnoso, ne udivi il festoso brusio. Il tuo logoro completo grigio era diventato la seria divisa di seconda mano di Hogwarts e sul tuo petto brillava la spilla dei prefetti, per te motivo di vanto e rammarico.

Alle tue spalle una ragazza fa l'occhiolino a Sirius, lui le sorride di rimando,

James fa finta di leggere mentre osserva furtivo la Evans, ma tiene il libro al contrario, lei se ne accorge e ridacchia.

Peter scarta contento l'ennesimo cioccolatino sotto lo sguardo di rimprovero di Sirius.

Una tipica serata fra Grifondoro.

E' durato solo un attimo, il ricordo è presto svanito, sfumato, perduto.

Però nel tuo petto è rimasta quella sensazione di calore famigliare, che da lì si irradia in ogni fibra del tuo essere.

Ti sentivi bene.

Sirius ha ripreso con un altro aneddoto e ti sei lasciato cullare dalla sua voce profonda. Nessuna parola, mai, sul suo passato trascorso ad Azkaban.

La sua risata improvvisa ti riscuote dal torpore.

Il solito logorroico, imprevedibile, meraviglioso, Sirius.






Salve a tutti!
Vi chiedo subito scusa per l'enorme ritardo!! E' stato un periodo veramente intenso...spero di recuperare in fretta i miei ritardi! Che ve ne pare di questo (breve) capitolo?? Ho cercato di immaginare cosa facessero Remus e Sirius durante il quarto anno di Harry, quando si ritovavano da soli a Grimmauld Place. Spero vi piaccia! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: grazie a tutti coloro che continuano a leggere e commentare, sopportando i miei ritardi!

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Capitolo 17
*** Tonks - Attesa ***


TONKS (ATTESA)

Rosa. Quel colore ti ricordava lo zucchero filato. Profumo di fragole e cannella.

Era buffa. Pensavi che quel colore stesse bene solo alle bambole.

Erano corti e rosa. Ma forse a lei non importava di assomigliare ad un carciofo colorato. Forse a lei non importava cosa pensasse la gente dei suoi strani capelli. Né dei suoi vestiti particolari o della sua goffa andatura.

Assurda, stramba, divertente, quasi ridicola. Eppure, dannatamente perfetta.

22 anni, Auror, metamorfomaga, figlia di Andromeda Black, cugina di Sirius. Quando te l'avevano descritta, tutto ti saresti aspettato tranne quello strano esemplare di creatura femminile.

Un uragano in gonnella. Sempre che per “gonnella” si intendesse un paio di vecchi jeans scoloriti.

Era un disastro, un impiastro totale: in una sola sera aveva fatto cadere il portaombrelli tre volte, era inciampata due volte nel tappeto, aveva rovesciato un bicchiere e rotto un piatto. Non avevi mai conosciuto una persona altrettanto impacciata e sgraziata nei movimenti.

Eppure non eri riuscito a resistere al bisogno di aiutarla e starle accanto. Così l'avevi sollevata da terra tutte le volte, avevi impedito che cadesse per le scale, avevi raccolto i cocci delle stoviglie rotte prima che Molly si accorgesse del danno e avevi risistemato il portaombrelli quando lei vi aveva inciampato.

Alla fine della serata ti aveva ringraziato con un abbraccio caloroso e un sorriso splendido. I suoi occhi si erano illuminati mentre ti stampava un bacio sulla guancia, proprio sopra alla cicatrice che da anni ti solcava la pelle.

Erano scuri, come il cioccolato fondente. Come la notte nella quale ti saresti avventurato volentieri se ci fosse stata lei a tenerti per mano.

Un brivido ti aveva attraversato le membra quando la sua pelle profumata aveva toccato la tua. L'impulso di trattenere il suo viso accanto al tuo era stato quasi incontrollabile.

Ti ricordava la teoria degli opposti che si attraggono: tu razionale, lei impulsiva; tu posato, lei irruenta; tu riservato, lei espansiva; tu burbero, lei dolce; tu taciturno, lei logorroica.

Tu vecchio, lei giovane.

Tu povero, lei benestante.

Tu la Bestia, lei la Bella.

E se foste stati creati per incastrarvi alla perfezione? Se ognuno fosse in grado di mitigare i difetti dell'altro ed esaltarne i pregi? Come una calamita che funziona solo se in sé contiene il polo negativo e quello positivo. Come le forze opposte della fisica che si annullano a vicenda.

Hai ripensato al tuo passato, agli anni ad Hogwarts, a tutte le volte in cui ti eri sentito a disagio di fronte ad una ragazza. Eri giovane e inesperto allora. Adesso le cose non erano cambiate poi molto, non c'era posto per una Lei nella tua vita. Allora perchè appena l'hai conosciuta hai capito di non poter fare più a meno di lei?

Non credevi ci sarebbe mai stata nessuna per te, e soprattutto non pensavi di poter trovare in una come lei la tua perfetta metà.

Non esiste il giorno senza la notte.

Non esiste il dolce senza l'amaro.

Non esiste l'arcobaleno senza la tempesta.






Salve a tutti!
Finalmente è arrivata Tonks!! A me un pò mancava...un Remus senza Tonks è come un'estate senza il gelato! :P OK, questo caldo mi sta sciogliendo il cervello!! Scusate! Spero che il capitolo vi piaccia...aspetto i vostri commenti numerosi! E come sempre ringrazio tutti coloro che continuano a leggere e a seguirmi...anche se so che molti di voi in questo periodo sono impegnatissimi con lo studio e gli esami! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 18
*** Confessioni al buio - Condivisione ***


CONFESSIONI AL BUIO (CONDIVISIONE)

Quando la luce era improvvisamente andata via a Grimmauld Place, ti eri ritrovato solo a contemplare le fiamme del camino. Un improvviso movimento alle tue spalle ti aveva fatto sobbalzare.

“Hagrid!” avevi esclamato con la voce stridula per lo spavento. Anche lui ti guardava terrorizzato, non si era accorto della tua silenziosa presenza. Nel buio della stanza, con le ombre proiettate dal fuoco, sembrava ancora più imponente e spaventoso. Eppure era una delle persone più buone e gentili che conoscessi. Ti ha offerto da bere e tu hai accettato.

La situazione era assurda: un lupo mannaro e un mezzo gigante intenti a bere whiskey in una casa buia.

Lui continuava a gettare occhiate furtive verso di te con una strana espressione.

“Hagrid, mi devi forse dire qualcosa?” l'hai esortato dolcemente.

Ti piaceva lui, era una brava persona e un ottimo compagno, ma non si poteva dire che foste esattamente amici. Troppo diversi. O forse troppo simili?

Uguali nelle vostre diversità. Talmente uguali da avere paura di avvicinarvi troppo.

Lui aveva tirato su col naso rumorosamente e una smorfia di disgusto per un attimo ti aveva arricciato le labbra.

Si era innamorato.

Non era certo un segreto. Nell'Ordine tutti sapevano del debole del povero Hagrid. Sentimento per altro ricambiato, avrebbero giurato le stesse voci. Non che a te interessasse sul serio la vita privata di Hagrid. Ma perchè ora ne stava parlando con te?

“So che sembra stupido, ma penso di amarla davvero. E forse lei mi ricambia.” aveva sorriso come un ebete, ma ti era sembrato così dolce che avevi provato un istintivo moto di tenerezza.

“Mi sembra una cosa bellissima. Qual è il problema?”

Aveva esitato “Io...quelli come me, come noi, insomma...quelli che sono diversi...non che ci sia qualcosa di sbagliato in questo, ma...voglio dire... possono amare ed essere riamati?” le sue parole ti avevano colpito come uno schiaffo.

Era la stessa domanda che ti ponevi tu da quando avevi incontrato Tonks. Il problema è che non avevi una risposta. “Non lo so.” avevi ammesso. Lui era rimasto lì, imbambolato a fissare le lingue di fuoco, annuendo. “Io penso di sì. Non facciamo del male a nessuno, no? Se loro ci hanno scelto, chi siamo noi per dire che è sbagliato? Perchè non dovremmo cercare di essere felici?” Tutto contento della sua risposta si era alzato borbottando tra sé qualcosa che tu non avevi capito, del tipo “cena” e “abito nuovo”. Prima di andarsene però si era voltato “Vale lo stesso per te, credo. Sappiamo entrambi che non saremo mai perfetti o anche solo “normali”, ma questo non vuol dire che non meritiamo un briciolo di gioia. Almeno abbiamo il diritto di provarci.”

Nei giorni successivi avevi pensato spesso a quelle parole. Non riuscivi a cancellarle dalla testa, soprattutto quando Tonks si avvicinava a te. Dopotutto Hagrid poteva anche avere ragione.

Che male c'era a provarci? Non meritavi anche tu un po' di serenità adesso?








Salve a tutti!
Per la prima volta non sono in un mostruoso ritardo! Veniamo al capitolo...non sono convintissima, lo ammetto...non avevo mai scritto niente che avesse a che fare con Hagrid e non sono certa di averlo reso bene...ho decisamente bisogno di sapere cosa ne pensate!! Vi prego, usate 5 minuti del vostro caldo pomeriggio estivo per aiutare una "povera autrice" in cerca di consensi! Ok, il caldo mi fa decisamente male! :P Come sempre dico grazie a chi legge e commenta!! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 19
*** Il primo bacio - Sensualità ***


IL PRIMO BACIO (SENSUALITA')

Sapevi che prima o poi sarebbe successo, era l'inevitabile conclusione di un gioco che andava avanti da mesi. Qualche sguardo di sfuggita, un sorriso di nascosto, un contatto indugiato qualche istante di troppo.

La sua pelle profumata ti chiamava come la luna piena attirava il lupo.

La sua immagine animava i tuoi sogni e la sua voce riempiva le tue orecchie anche quando lei non era accanto a te.

Avevi riorganizzato la tua vita in base alla sua. La necessità di vederla almeno una volta al giorno, anche solo per pochi minuti, era diventata forte come il bisogno di respirare.

Sapevi che era sbagliato ma non riuscivi a dire di no al tuo istinto. Anni di fredda logica gettati dalla finestra. Era bastato un attimo perchè quella sensazione di pace che provavi quando stavi con lei sostituisse l'abitudine di razionalizzare ogni cosa.

Lei aveva qualcosa che a te mancava e di cui sentivi profondamente il bisogno. Se ti avessero chiesto cos'era non avresti saputo spiegarlo, però sapevi che non potevi farne a meno.

E intanto gli altri cominciavano a intuire qualcosa. Sirius ti faceva strane domande, Molly vi faceva sempre sedere vicini, persino Moody organizzava i turni di guardia in modo che voi due foste in coppia ogni volta. Non eri sicuro di volere che la “cosa” si sapesse. Non sapevi nemmeno cosa fosse questa “cosa”.

Quella sera Grimmauld Place era vuota quando siete rientrati dopo il turno. Sirius, stranamente, dormiva. Avete cercato di non fare rumore, ma Tonks non era proprio riuscita ad evitare il portaombrelli. Quando cadendo ti aveva trascinato con sé, sapevi esattamente come sarebbe finita.

Magari non era una consapevolezza razionale, ma il tuo istinto aveva capito, nell'esatto istante in cui il tuo corpo era finito sotto quello di Tonks, che le vostre labbra si sarebbero incontrate.

Non potevi evitare quel contatto. O non volevi?

Che fosse colpa della caduta, che fosse intenzionale o una semplice coincidenza fortunata, non ti importava affatto.

Solo un istante per guardarvi negli occhi e capire che entrambi lo volevate, ed eccovi: un uomo un po' attempato e una ragazzina impegnati in un dialogo muto su di un pavimento impolverato.

Le sue labbra erano meglio di come le avevi immaginate. Il suo sapore era unico, inebriante, un misto di tutte le cose che adoravi: cioccolato, fragole, cannella. Un incredibile incrocio di dolcezza e sensualità.

Il modo in cui le sue mani accarezzavano il tuo viso mentre la sua lingua esplorava la tua bocca, risvegliava in te sensazioni ormai sopite nel tempo. Non ti eri mai sentito così. Come se non fossi più padrone di te stesso. Eri stato forse tu a decidere di portare le mani sotto la sua maglietta? Eri convinto di averle lasciate ben fisse sui suoi fianchi. Era come se il tuo corpo avesse cominciato a prendere da solo decisioni che la tua mente non aveva approvato. Ma la cosa non ti dispiaceva affatto e, a giudicare dai sospiri di Tonks, non dispiaceva nemmeno a lei.







Salve a tutti!
Ed ecco il primo bacio tra i due che arriva a scaldare gli animi...come se la calura di questi giorni non bastasse! :P Spero che fra di voi ci sia ancora qualcuno che come me non è ancora andato in vacanza...per condividere il caldo e la'ansia della sessione estiva! :P Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere! Come sempre grazie a tutti i lettori e...alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 20
*** Morte di Sirius - Solitudine ***


MORTE DI SIRIUS (SOLITUDINE)

Fa male, troppo male. Hai sofferto molto in vita tua: la licantropia, l'abbandono, la solitudine. Eppure questa volta è diverso. Questa volta non riesci proprio ad accettarlo. Eravate di nuovo insieme, maledizione!

Perchè ti sei permesso di illuderti? Perchè hai lasciato che la speranza accecasse ogni ombra di razionalità? Ti sei lasciato ingannare come un ragazzino inesperto. Eri abituato a vivere solo, senza la compagnia né il sostegno di nessuno. La morte di James e Lily, l'assassinio di Peter, il tradimento e la cattura di Sirius. Eri sopravvissuto a tutto questo. O meglio, il tuo corpo era sopravvissuto, la tua anima era ormai in mille pezzi, ridotto ad un buffo scheletro di te stesso.

Un contenitore vuoto.

Poi l'anno ad Hogwarts, il ritorno di Sirius. L'incontro con Tonks, il vostro amore. Ti sei esposto, hai permesso alla luce di entrare e rischiarare la tua ombra. Eri così felice: Sirius era innocente ed era tornato accanto a te. Eri innamorato di una splendida donna che, per ragioni che ancora non capivi, si era lasciata amare da te.

Ma chi pensavi di essere per meritarti tutto questo? Un amico, una casa, una donna. L'amore, l'affetto, la gioia. Eri felice di nuovo, come venti anni prima.

Illusioni. Niente altro che i fantasmi di una vita che non meriti.

Sirius è morto.

E tu sei di nuovo solo. E soffri.

L'hai visto cadere con quel suo ghigno divertente, con la stessa espressione immutata dagli anni. Il velo l'ha coperto. L'hai perso di nuovo. Ti circonda solo confusione. I membri dell'Ordine si affollano intorno a te. Rumore, voci sconnesse che tu non vuoi ascoltare.

Il tuo migliore amico è morto. Avevi permesso a te stesso di tornare a sperare e ora il tuo cuore, appena ricucito, si è strappato ancora.

Non sarebbe più tornato a prenderti in giro per il tuo aspetto trasandato. Non ti avrebbe più aiutato durante la luna piena. Non avreste più riso ricordando i bei vecchi tempi. Non avreste più combattuto insieme con l'Ordine.

Hai visto Tonks che ti si avvicinava con il rimorso stampato sul viso. Non è stata colpa sua, né tua, né di Sirius. Semplicemente è andata così. Doveva andare così. Senza spiegazioni, né responsabilità.

Non sei riuscito nemmeno a piangere. Non l'hai guardata negli occhi, non hai parlato con nessuno. Sei corso via, fuggendo lontano dalla morte, dall'amore, da tutti, persino da te stesso.

Avresti dovuto superare il dolore da solo.

Tu sei nato per essere solo. Te ne eri dimenticato ma la vita ha compiuto quel gesto per ricordarti la tua condizione. Le persone come te non possono sperare.

Tu l'avevi compreso. A Tonks l'hai spiegato il giorno seguente quando sei andato da lei e le hai parlato. Le lacrime che le solcavano il viso e i capelli ingrigiti erano per te l'ennesima bruciatura al cuore, ma ormai avevi preso la tua decisione. Non potevi più fare del male a te stesso e a lei.








Salve a tutti!
Scusate il leggero ritardo, ma sono stata via durante il weekend e non sono riuscita ad aggiornare prima. Sono arrivata alla morte di Sirius...che secondo me rappresenta uno dei punti di svolta nella vita di Remus: credo che fosse tornato ad essere felice durante il quarto o quinto anno di Hogwarts, ma poi la morte di Sirius ha riportato tutto nel caos. Siete d'accordo? Ormai non manca moltissimo alla fine della raccolta e vorrei davvero sapere cosa ne pensate fino ad ora! E come sempre, grazie a tutti coloro che leggono e commentano! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 21
*** Solo coi mannari - Consapevolezza ***


SOLO COI MANNARI (CONSAPEVOLEZZA)

Non ce la facevi più. Le gambe gridavano per il dolore, i muscoli contratti nell'estremo sforzo di reggerti in piedi. Il plenilunio era vicino, ma non era questo a preoccuparti, non più, ora che ti trovavi tra i tuoi simili.

Animali, ecco cosa eravate. Niente più che un branco di luride bestie.

Non saresti stato in grado di indicare il momento esatto in cui, guardandoti attorno, non sei più stato in grado di riconoscere la differenza tra te e loro. Non riconoscevi più nemmeno te stesso.

Eri dimagrito visibilmente, il volto invecchiato e stravolto. I vestiti laceri e l'olezzo nauseante erano diventati parte di te, come quella pelle che si faceva sempre più dura col passare delle notti sulla terra nuda. La barba ispida era cresciuta e i capelli castani ora ti arrivavano quasi alle spalle.

Eri sempre così composto ed elegante prima. Certo, un'eleganza semplice, abiti vecchi ma in buone condizioni. Era un modo per ricordarti che non eri una bestia. Non tutti i giorni, almeno. Ora che non dovevi più badare al tuo aspetto ti sentivi in un certo senso persino sollevato. Nessuno avrebbe fatto caso ai tuoi abiti o al tuo profumo lì. In quel branco non eri che l'ultimo arrivato, nessuno si curava di te.

Hai vissuto a lungo in mezzo a loro, prendendo le loro abitudini per non destare sospetti, anche quando queste ti facevano ribrezzo. All'inizio non era stato semplice: la vita di gruppo, le condizioni disagiate, l'istintività che tu avevi represso per anni era ora diventata necessaria per la sopravvivenza. Hai sempre pensato che ci fossero aspetti di quella vita che non avresti mai accettato. Eppure l'avevi fatto. Eri stato costretto, è vero, ma in un certo senso l'avevi trovato liberatorio. Poterti finalmente sentire libero di agire come la natura ti imponeva senza sentirti in colpa per le azioni che ne conseguivano.

Semplice. Istintivo. Animalesco.

Ma era in notti come quella, quando ti soffermavi a pensare osservando le stelle, che avevi paura. Non volevi diventare come loro. Tu non eri come loro. Eri un mago, un uomo. Non una bestia. Per tutta la vita ti eri sentito fuori posto tra le persone “normali” perchè ti consideravi poco più che una bestia addomesticata, eppure, vivendo insieme a quelli che consideravi tuoi simili, ti eri scoperto diverso da loro più che mai. Se il tuo aspetto rifletteva la tua licantropia, la tua mente, il tuo spirito, mostravano ancora le tracce di una concreta umanità cui non intendevi rinunciare.

Hai guardato la luna un'ultima volta pensando a Tonks. L'amavi più di prima ed era solo il suo pensiero a tenere ancora in vita la tua parte umana.

La speranza di rivederla ardeva in te più furiosa che mai.

Sapevi che lei sarebbe stata meglio senza di te, ma non riuscivi a non pensare a come sarebbe stato poter passare il resto della tua vita con lei.

Come una famiglia.

Cullato da questi pensieri, ogni notte, riuscivi a dormire sonni più sereni in mezzo al branco.







Salve a tutti!
Che ne dite di questo capitolo? Può essere credibile questo Remus tra i lupi mannari? Sto cercando di concentrarmi sui momenti più importanti della sua vita, in particolare quando capisce di non poter vivere senza Tonks. Voglio cercare di dare più spazio a questa coppia, cercare di descrivere in maniera un pochino più approfondita il loro rapporto...io li adoro!!:P Fatemi sapere che ne pensate (e grazie mille a chi lo fa tutte le volte!!)! Alla prossima!
Un bacio,

v91;)

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Capitolo 22
*** Morte di Silente - Speranza ***


MORTE DI SILENTE (SPERANZA)

L'hai visto cadere dalla torre. I capelli e la barba argentei fili mossi dal vento. Il tempo si è come fermato mentre guardavi l'anziano preside nella sua infinita discesa verso il suolo.

Silente era morto.

Avevi un debito enorme verso di lui: ti aveva concesso di vivere come ogni altro bambino del mondo magico. Ti aveva aperto le porte della sua scuola, permesso di farti degli amici, ti aveva reso l'uomo che eri ora. Non perfetto, ma migliore di quanto non saresti mai potuto essere senza il suo aiuto. E lo avevi ripagato con una cieca fiducia, un affetto incondizionato e un rispetto smisurato. Avevi scelto di schierarti dalla sua parte; sposare la sua causa era stato per te naturale come respirare. Avresti dato la tua vita per lui.

Non importava cosa gli altri dicevano sul preside. Non ti importavano le sue ombre, il suo passato, i suoi errori.

Perchè nessuno è perfetto. Tutti i maghi migliori devono sacrificare parte di se stessi per ciò in cui credono e questo te lo aveva insegnato proprio Silente, più con l'esempio che con le parole.

Era stato per te una guida, un mito. Prima un maestro e poi un amico. Un padre.

Improvvisamente ti sei sentito mancare il respiro. Senza di lui non saresti più stato lo stesso. Il mondo magico non sarebbe più stato lo stesso. Certo, avreste continuato a combattere, ad opporvi al male,avreste proseguito nel tracciato lasciato da Silente.

Ma con lui era morta la speranza.

Ogni giorno guardando quegli occhi azzurri nascosti dalle lenti spesse a mezzaluna avevi pensato che fino a quando quello sguardo fiero non si fosse spento ci sarebbe stata speranza.

Per te di poter essere felice.

Per il mondo magico di trovare la pace.

Ora tutto ciò era finito e su di voi calavano le tenebre della paura.

Per la prima volta dopo la morte di Sirius ti sentivi veramente, completamente solo.

Ti sei guardato attorno, staccando per un attimo gli occhi dal corpo ormai senza vita di Silente. Maghi e streghe che cercavano di capire cosa fosse successo, visi pallidi e spaventati, in cerca di una guida.

Tra la folla sei riuscito ad individuare alcuni dei membri dell'Ordine. Nei loro occhi potevi leggere lo stesso dolore e la stessa paura che sicuramente avresti visto riflessi nei tuoi.

Poi il tuo sguardo ha intrecciato il suo. Tonks era lì, accanto a te. Cercava una risposta nei tuoi occhi e ti aveva stretta la mano mentre tu continuavi a restare in silenzio.

Non c'era più bisogno di parole.

Silente te lo aveva detto molte volte “La speranza è nel viso di coloro che amiamo.”

E proprio in quel momento, mentre pensavi che tutto fosse perduto, per te si è riaccesa la speranza. Aveva i capelli ingrigiti e gli occhi scuri velati di lacrime.

E ti sei sentito un po' meno solo.







Salve a tutti!
Sono nuovamente costretta a scusarmi per il ritardo...purtroppo in questo periodo riesco a connettermi sempre più raramente, ma non ho alcuna intenzione di abbandonare la mia storia!! Colgo l'occasione anche per chiedere scusa a tutti coloro di cui seguo le storie...se non recensisco più non è perchè non mi piacciano i capitoli nuovi, ma solo perchè non riesco proprio a trovare il tempo! Prometto che mi impegnerò!
Venendo alla mia storia...so che "Speranza" è un pò un controsenso rispetto alla morte di Silente, ma penso che in questo momento si abbia anche la rinascita di Remus, senza contare che Silente è sempre stato un uomo ottimista, pronto a vedere la luce laddove gli altri erano accecati dalle tenebre. Siete d'accordo? Fatemi sapere la vostra opinione! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: grazie mille a chi continua a leggere e recensire! So che d'estate è sempre più difficile seguire gli aggiornamenti, per cui ci tengo a ringraziare particolarmente chi lo fa ogni volta!!

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Capitolo 23
*** Vecchie consuetudini - Ammirazione ***


VECCHIE CONSUETUDINI (AMMIRAZIONE)

Quello era l'unico modo giusto che conoscevi per averla completamente.

Eri all'antica, te lo diceva sempre Sirius con quel suo ghigno divertito.

Ted Tonks, pensando tu fossi un semplice collega della figlia, ti aveva fatto accomodare sul divano e ti aveva offerto tè e biscotti. Ma il tuo stomaco era troppo attorcigliato per mandare giù anche solo un boccone.

Era curioso di sapere il motivo della tua visita. A quel punto ti eri ammutolito. Non eri più così sicuro che fosse la cosa giusta da fare. Chissà cosa ti ha impedito di dartela a gambe. Forse l'immagine di Ninfadora che ti sorrideva gentile da una fotografia appesa al muro.

Volevi che lei diventasse tua moglie ma prima dovevi fare le cose per bene: avresti dovuto ottenere la sua mano dal padre. Se lei l'avesse saputo ti avrebbe dato dell'idiota e del troglodita. Idee del genere per lei erano assurde come il fatto che fare l'Auror fosse un “lavoro da uomini”.

Con poche parole gentili avevi esposto la situazione a Ted: amavi sua figlia e avevi intenzione di sposarla. Ti avrebbe concesso la sua mano?

Hai visto il viso dell'uomo diventare paonazzo, poi viola e infine fissarsi su una accesa tonalità di bordeaux. Per fortuna la moglie in quel momento non era in casa. Almeno Ted non era un mago. Non che questo avesse davvero importanza in un frangente simile.

Era rimasto per un minuto o due in silenzio a guardarti come se fossi un disgustoso insetto da schiacciare.

Poi era scoppiato.

Aveva gridato parole dure che ti avevano ferito ma che in fondo non erano molto diverse dalle scuse che tu stesso avevi rifilato in passato a Ninfadora.

Aveva detto che eri vecchio, gli hai risposto che era vero ma che a Tonks non importava.

Aveva detto che eri povero, gli hai risposto che anche quello era vero, ma nemmeno le tue condizioni economiche le importavano.

Aveva detto che eri un lupo mannaro. Eri rimasto senza parole: non avevi idea che lui lo sapesse. Tonks non l'aveva nascosto ai suoi genitori, lei non si vergognava di te. In quel momento hai capito che non ti importava un bel niente del parere di quell'uomo: amavi Tonks più di ogni cosa al mondo e l'avresti sposata, con o senza il beneplacito di suo padre. Mentre rendevi Ted partecipe di questa tua nuova consapevolezza l'avevi visto impallidire, non si aspettava da te una reazione così dura e coraggiosa. Siete rimasti in silenzio, a fissarvi in cagnesco. Alla fine Ted aveva parlato: non era affatto d'accordo, ma la decisione non spettava a lui. Tonks avrebbe dovuto scegliere, lui era suo padre e le sarebbe rimasto accanto in ogni caso.

Mentre uscivi da casa Tonks ti eri soffermato a pensare alle parole dell'uomo. Ti sarebbe piaciuto essere come lui. Ora capivi perchè la figlia era così legata al padre.

Adesso non ti restava che affrontare il passo più grande: chiedere a Tonks di diventare tua moglie.







Salve a tutti!
Spero abbiate passato un bel ferragosto! Ormai l'estate sta finendo e la cosa mi mette un pò tristezza,  anche perchè nel frattempo sta volgendo al termine anche questa ff: mancano 5 capitoli.
Ad ogni modo, bando alla tristezza! Questo è un capitolo allegro, persino buffo sotto un certo punto di vista, almeno a mio parere! Mi sono sempre chiesta come potrebbe essere andato un incontro tra Ted Tonks e Remus. Questa è la mia versione! Fatemi sapere cosa ne pensate! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: grazie mille a chi continua a leggere e recensire, persino in estate, quando restare collegati al pc è sempre più difficile!

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Capitolo 24
*** Matrimonio - Dubbio ***


MATRIMONIO (DUBBIO)

Presto saresti salito lassù, su quel piccolo altare decorato semplicemente. I Weasley erano seduti accanto a te e ti guardavano con aria incoraggiante, cercando di infondere in te la loro gioia. Sapevano che eri spaventato, te lo si leggeva negli occhi.

Le gambe tremavano in modo ossessivo ma era il cuore a tremare maggiormente. Avevi tremendamente paura. Di nuovo. Era strano, quasi ironico, come i momenti più importanti della tua vita fossero dominati sempre dallo stesso sentimento: la paura.

Questa volta, però, non temevi per te stesso, ma per la donna che amavi. Eri stato uno sciocco a pesare che avrebbe funzionato. Ti eri lasciato convincere a fare quel pericoloso passo, ma ora che eri così vicino a quel momento ti sentivi malissimo: ti pulsavano le tempie, lo stomaco si contorceva ed eri percorso da una serie di brividi freddi.

Una tempesta di domande ti frullavano in testa.

Era la cosa giusta?

Sposare la donna che amavi ormai da anni era forse un errore?

E se lei lo facesse solo perchè provava pena per te?

Se il suo non fosse amore ma compassione?

E se anche fosse stato amore, si sarebbe stancata di te?

Ne eri quasi certo, ti avrebbe abbandonato non appena si fosse resa seriamente conto di cosa significava starti accanto ogni giorno e condividere le tue misere condizioni. Luna piena o meno.

Tu eri un lupo mannaro, la gente lo sapeva, avresti fatto di lei una reietta, un'esclusa. Ma lo sapeva anche Tonks. Eppure ti era sembrata così contenta quando le avevi fatto la fatidica domanda. Aveva gridato di gioia e si era aggrappata a te come se tu fossi la sua roccia, la sua sicurezza.

In realtà era il contrario. Solo grazie a lei eri sopravvissuto tra i mannari. Eri sopravvissuto al dolore, al pericolo, a te stesso, solo grazie a lei. Lei era la tua ancora di salvezza. Sposarla sarebbe stata la cosa migliore che ti poteva capitare. Lei era la cosa migliore che ti poteva capitare.

Ma potevi forse dire il contrario? Certo che no. Tu non eri la cosa migliore che potesse capitarle. Tonks poteva avere centinaia di uomini. Uomini giovani, ricchi...normali.

Ma aveva scelto te.

Per qualche strana, assurda, incredibile motivazione Ninfadora aveva deciso di lasciarsi amare da te.

E, cosa ancora più inverosimile, ti ricambiava.

Ti aveva aperto il suo cuore e ti aveva permesso di entravi.

Tu avresti fatto lo stesso? Saresti stato in grado di donarti completamente? Ti saresti lasciato amare?

L'hai vista entrare dalla porta. Era bellissima con i capelli rosa raccolti e il corto abito bianco.

No, lei non era decisamente alla tua altezza.

Tonks ti ha guardato. Ha sorriso nella tua direzione. Il suo sguardo era così colmo d'amore che in un attimo tutti i tuoi dubbi sono stati spazzati via.

Non ti importava più se lei avrebbe potuto amare un altro migliore di te. Aveva deciso di amare te e ora stava per sposarti.

Sareste stai voi due insieme, per sempre.

Nient'altro aveva importanza.







Salve a tutti!
Vi chiedo scusa per l'enorme ritardo ma sono tornata da poco dalle vacanze e lo studio mi ha subito assalita!!
Siamo finalmente arrivati al matrimonio dei due amati maghi...che ne pensate? Vi pare credibile? Io non ho idea di come ci si senta nei minuti immediatamente precedenti al matrimonio, ma credo che si venga assaliti da mille dubbi...soprattutto se uno dei due sposi è Remus! Chiedo a voi conferma!
Grazie mille a chi continua a seguirmi e a commentarmi, anche con le difficoltà dell'estate!! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 25
*** Ritorno a casa - Amore ***


RITORNO A CASA (AMORE)

Quando ti sei chiuso la porta di casa alle spalle hai fatto attenzione a non fare rumore.

Non eri ancora sicuro della tua scelta. E non eri sicuro della sua. Ti avrebbe perdonato? Probabilmente sì. Sapevi che lei ti amava e che, per quanti errori potessi commettere, lei non ti avrebbe mai rifiutato. Ma tu saresti riuscito a perdonare te stesso?

Eri fuggito di nuovo. Ti aveva detto di essere incinta, con quel suo solito sorriso ampio e luminoso che riservava solo a te, e tu non eri stato capace di dire nulla.

Silenzio.

La tua donna ti guardava, aspettando da te una risposta, anche solo un cenno del capo, ma tu restavi immobile, le labbra magicamente incollate tra loro. Un turbine di dubbi nella tua mente.

Quelli come te non si riproducono. Come è potuto accadere? Saresti dovuto stare più attento. Spettava a te prendere le giuste precauzione, lei è solo una bambina. Sarebbe stato come te? Sarebbe stato un mostro? Ti avrebbe odiato per averlo reso così? Dora si sarebbe pentita di averti scelto e la tua felicità sarebbe andata in frantumi.

Quella sera stessa te ne eri andato, mentre lei dormiva. Ti aveva lasciato il cappotto vicino alla porta, senza riporlo nell'armadio come faceva ogni sera.

Perchè lei lo sapeva. Sapeva che saresti andato via e non voleva impedirtelo. Sperava che tu trovassi in te stesso abbastanza coraggio da restare, ma tu non c'eri riuscito.

Ti sei smaterializzato nella notte. Non una spiegazione, non un perchè.

Avevi di nuovo paura. La solita fastidiosissima paura di affrontare qualcosa di troppo grande, di troppo potente, di troppo bello per te.

Ma non eri stato via a lungo. Come avresti potuto? Senza Ninfadora ti mancava l'aria. E poi eri schiacciato dai sensi di colpa.

Pensavi di aver superato la tua paura del futuro, ora che ne avevi uno.

Ed era così. Adesso.

Prima no, prima dovevi sbagliare di nuovo per trovare la via giusta.

Ma ora eri a casa e sapevi che finalmente per te non ci sarebbe stato un altro bivio, nessun'altra esitazione. Avresti avuto una famiglia e avresti passato ogni singolo giorno del tuo futuro a farti perdonare da tua moglie.

Quando, poche ore prima, ti eri svegliato in quella taverna una sola parola ti era salita alle labbra: padre. Tu saresti stato padre.

La verità aveva preso il sopravvento come fa il lupo durante la luna piena. Ti eri guardato attorno per un attimo e ti eri chiesto cosa ci facevi lì dentro. Dovevi tornare a casa, volevi tornare.

Non importava se tuo figlio sarebbe nato lupo, tu e Dora lo avreste amato come si ama un miracolo.

L'hai vista stesa a letto. Dormiva con addosso la tua camicia, gli occhi rossi e gonfi. Ti sei sdraiato accanto a lei e l'hai stretta contro il tuo petto.

Ora nemmeno la morte ti avrebbe allontanato da lei.








Salve a tutti!
Ormai l'estate sta finendo...così come la mia ff! Mancano pochi capitoli e sono un pò rattristata! Però sono anche contenta di come siano andate le cose...in molti mi avete seguita e vi ringrazio davvero! Ad ogni modo, rimanderò alla fine i ringraziamenti ufficiali! Per ora vi chiedo un parere su questo capitolo, un pò triste ma anche pieno d'amore. Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 26
*** Spese infelici - Odio ***


SPESE INFELICI (ODIO)

Ancora non sapevi come era riuscita a convincerti. Forse perchè ti aveva fatto gli occhi dolci, arma a cui tu non sapevi proprio resistere. O forse perchè ancora ti sentivi in colpa per la tua ultima fuga. Da allora non eri più stato in grado di dirle di no, qualunque fosse la sua richiesta. Persino andare a fare compere per il bambino perchè lei era, a detta sua, troppo stanca per alzarsi dal letto. In realtà pensavi che lo stesse facendo per punirti. Sapeva quanto odiassi fare spese.

Lentamente stavi percorrendo la via principale di Diagon Alley, in cerca di una culla economica. Era l'unica cosa che mancava, e il parto sarebbe stato a breve.

All'improvviso un grido alle tue spalle ti aveva costretto a distogliere lo sguardo da quella costosissima vetrina. Un ragazzo stava fuggendo con la borsa della donna bionda che aveva gridato spaventata. Ti sei subito lanciato nell'inseguimento, mentre nessun altro aveva intenzione di aiutarla. Sei stato veloce a prendere il ladruncolo e a recuperare la borsa, del resto conoscevi bene quelle strade e le loro scorciatoie.

Aver passato molto tempo nei bassifondi ti tornava ancora utile qualche volta.

Velocemente sei tornato sulla via principale, cercando con lo sguardo la proprietaria della borsa. In pochi istanti sei riuscita ad individuarla: era accanto ad un uomo avvolto in un pesante mantello scuro con lunghi capelli biondi. I vostri occhi si sono incrociati e tu hai riconosciuto in lui Lucius Malfoy.

Ti sei avvicinato porgendo a Narcissa la sua borsa. Lucius ti scrutava torvo, poi la sua bocca si era aperta in un sorriso beffardo “A quanto pare agli animali come te non è richiesto l'uso della museruola in pubblico.”

Hai digrignato i denti senza rispondere, mentre cercavi di farti scivolare addosso quelle parole. Ormai dovresti esserci abituato, eppure ogni offesa è una pugnalata al cuore.

“Sai cos'altro dovrebbero vietare a quelli della tua razza?” aveva proseguito a bassa voce “Riprodursi.”

Lui sapeva. E se Lucius Malfoy era a conoscenza della gravidanza di Ninfadora, eri certo che anche tutti gli altri Mangiamorte sapessero. Compreso Lord Voldemort.

Un senso di panico mai provato prima si prese possesso di te. Ma hai cercato di mascherarlo.

“Invece come animali da guardia non siete male.” concluse con un'occhiata divertita alla borsa della moglie. Quelle parole nemmeno le hai sentite, eri troppo preoccupato per ciò che avevi appena scoperto: sapevi di rappresentare un pericolo per Tonks e per vostro figlio, ma non avevi mai pensato che loro potessero interessarsi a voi. Fino a che punto si sarebbero spinti?

Con aria contrariata per la poca attenzione che prestavi alle sue provocazioni, Lucius Malfoy, seguito dalla moglie, si era voltato per andarsene con un'ultima occhiata di sufficienza.

Mentre guardavi le loro schiene allontanarsi hai visto Narcissa voltarsi nella tua direzione e sillabarti un muto “grazie”. Tu sorpreso, hai risposto con un timido sorriso, prima di correre a casa dalla tua Tonks.

Lei ti avrebbe rimproverato perchè eri tornato senza la culla.







Salve a tutti!
Innanzitutto chiedo scusa per l'enorme ritardo...è stato un periodo un pò particolare e molto intenso per me! Comunque prometto che da ora in poi sarò più costante negli aggiornamenti...a proposito: ne mancano solo altri due!! Spero di poter concludere in bellezza, anche se sappiamo tutti che la conclusione della storia non potrà essere delle più liete. Spero continuerete comunque a seguirmi! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: grazie mille a tutti coloro che continuano a seguirmi nonostante la mia incostanza, vi sono davvero molto grata! Mi raccomando, continuate a farmi sapere il vostro parere!

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Capitolo 27
*** Teddy - Certezza ***


TEDDY (CERTEZZA)

Finalmente dopo ore di attesa, l'hai visto.

Era così piccolo. Grinzoso, la pelle arrossata. Assomigliava ad un cucciolo di drago. Ma era il tuo cucciolo. Non un piccolo di lupo ma un piccolo essere umano. Il più bello che avessi mai visto.

Aveva i tuoi stessi occhi. E il tuo stesso naso. Ti assomigliava in maniera strana.

Eri tu, ma non eri tu.

Tranne che per i capelli. Quei due ciuffetti azzurri erano decisamente un'eredità di Ninfadora. Tu non avresti mai potuto sfoggiare un colore del genere.

“Sono diventato padre.” sei riuscito a pensare. Un'idea piuttosto banale, quasi stupida considerando che lo sapevi da svariati mesi. Eppure solo adesso ti rendevi conto della reale portata di quell'avvenimento.

Eri fuggito come un vigliacco quando lei te lo aveva detto. Alla faccia del Grifondoro! Sei corso via così veloce da dimenticare persino la porta aperta. Tonks ha pianto per giorni, ma sapeva che saresti tornato. Con la coda tra le gambe e un mazzo di fiori in mano. Come se bastasse! Beh, era sufficiente per lei. Ti amava e ti conosceva meglio di chiunque altro. Sapeva che ti saresti presentato da lei carico di sensi di colpa.

Dove pensavi di andare? Davvero pensavi che saresti stato in grado di sopravvivere lontano da lei che ora era la tua vita? Lontano dalla donna che stava per creare una nuova vita grazie a te? Sempre quella maledetta paura. Paura di ferire gli altri, paura di ferire te stesso.

Ma ora non aveva più importanza. Nessuno si era fatto male.

Tu eri lì. Tonks era accanto a te. E quel fagotto puzzolente stava dormendo tra le tue braccia mentre le sua manine ti stringevano un dito. Com'erano delicate e fragili. Eppure così determinate a tenerti stretto accanto a lui per sempre. Come se quel piccolo esserino sapesse che eri incline alla fuga. Ma non l'avresti fatto mai più. Come potevi ora che era tutto così perfetto?

Gli avresti insegnato tutto quello che sapevi. Sulla magia, sul mondo, sulle persone.

Eri deciso a rendere tuo figlio orgoglioso di te. Un giorno l'avresti guardato negli occhi e avresti visto in lui l'uomo che tu non eri stato in grado di essere. Un uomo forte, coraggioso, determinato, capace di amare. Forse non perfetto, ma realizzato. Saresti stato per lui una guida, un amico, un consigliere, una roccia, un rifugio, uno stimolo.

Un padre.

Avresti fatto del tuo meglio perchè lui non si vergognasse di te.

Eri così pieno di gioia adesso. Temevi che il cuore scoppiasse. Avevi commesso molti errori in passato ma dando alla vita quel piccolo bambino avevi riparato ad ognuno di essi.

La vita era stata così avara con te, ma ora ti aveva ripagato di ogni dolore, di ogni sofferenza, di ogni lacrima.

Una guaritrice si era avvicinata e ti aveva chiesto come l'avreste chiamato. Hai guardato Dora con infinita dolcezza. Non ce l'avresti mai fatta senza di lei. Hai sorriso mentre rispondevi alla donna:

“Teddy, come suo nonno”.









Salve a tutti!
Vi chiedo davvero scusa per l'enorme ritardo...lo so, sono una pessima autrice! Purtroppo faccio sempre più fatica a seguire gli aggiornamenti e la storia! Siamo arrivati ormai alla fine, il prossimo sarà l'ultimo capitolo! Tutto ciò mi rende estremamente triste, ma voglio rimandare le lacrime al prossimo aggiornamento perchè questo è un capitolo felice, ricco di amore e serenità. Finalmente possiamo vedere la famiglia Lupin unita e, anche se durerà poco, felice e senza pensieri! Fatemi sapere che ne pensate dell'arrivo del nostro piccolo Teddy! Ringrazio infinitamente tutti coloro che continuano a seguirmi, nonostante i miei ritardi (per i quali non finirò mai di fare ammenda!)...siete davvero meravigliose! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

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Capitolo 28
*** Morte di Tonks e Remus (...) ***


MORTE DI TONKS E REMUS (…..)

Perchè non riesco a ricordare cosa è successo? La mia mente riesce a visualizzare solo un lampo di luce verde e poi...buio. Nessun ricordo. Nessuna sensazione. Non vedo niente attorno a me, solo un ambiente bianco e asettico. Dov'è Hogwarts? Dove sono gli altri? Dov'è Dora?

Ricordo che stavamo combattendo contro i mangiamorte. Intorno a me solo confusione e grida. Incantesimi lanciati con precisione da una parte all'altra della stanza. Quando lei è arrivata, la battaglia era agli esordi: io e Kingsley stavamo organizzando la difesa. Mi è corsa incontro con il suo solito sorriso. Ma questa volta i suoi occhi erano rimasti cupi, preoccupati. Non sarebbe dovuta venire. Ma quando l'ho sentita tra le mie braccia sapevo che quello era il suo posto. E non ho potuto rimproverarle nulla. Io mi sarei comportato alla stessa maniera.

Teddy era al sicuro e noi due eravamo insieme.

Un solo bacio. Senza parole inutili.

Ci siamo fissati per un istante e ho impresso nella mente i suoi occhi scuri. Avevo bisogno di quella visione per difendermi dall'orrore che stavo per affrontare.

La battaglia è scoppiata, ma noi eravamo preparati. Dora è corsa al piano inferiore ad aiutare gli altri. Lì saremmo bastati Kingsley ed io.

Dolohov mi si è avvicinato con fare minaccioso. Ero pronto. Aspettavo questo scontro da moltissimo tempo. Ricordo che lo stavo fissando, pronto a respingere ogni incantesimo, quando ho sentito una fitta al cuore. Come se una parte di me si fosse spezzata.

Non riuscivo più a vedere i suoi occhi scuri. Perchè non riuscivo a dipingere il suo volto nella mia memoria? Mi sono voltato verso le scale dove lei era sparita qualche minuto prima. Mi sono reso conto dell'errore commesso nello stesso istante in cui il mio viso ha distolto l'attenzione dalla minaccia di fronte a me.

L'ultima cosa che ho visto è stato il lampo verde.

Dove mi trovo ora? Cosa mi è successo? E soprattutto: dov'è Ninfadora?

Non sento dolore, non sto soffrendo. Sono forse morto? Non ho mai creduto potesse esistere qualcosa oltre la vita. La mia esistenza è stata costellata di troppo dolore per poter ancora nutrire la speranza in un “dopo”. Ho sempre creduto che la morte annullasse l'esistenza.

Eppure ne sono sicuro, sono morto. Non si sopravvive ad una maledizione senza perdono.

Mi guardo attorno. Luce. Bianco.

Un attimo...laggiù vedo qualcosa..qualcuno. Mi avvicino. Non ho paura, so che aspetta me.

“Dora” lei si volta e mi sorride. E' serena. Lei forse sapeva come sarebbe finita. Anche se tra i due io sembro quello più intelligente, è lei che sa sempre ciò che è giusto. Lo sapeva quando io la rifiutavo ma lei si ostinava a cercarmi. Lo sapeva quando sono scappato davanti alla paternità ma lei è rimasta ad aspettarmi.

Mi tende la mano e io la stringo fra le mie. Non c'è più bisogno di parole. Ora anche io so cosa mi aspetta. Sarò con lei per sempre.

Altri racconteranno a nostro figlio la nostra storia.





Salve a tutti!
Non so davvero in che modo potrò farmi perdonare per questo enorme ritardo...e nel postare l'ultimo capitolo, per di più!! Sono davvero imperdonabile! Seriamente, vi chiedo scusa per avervi fatto aspettare così a lungo! So di non avere giustificazioni, però ho passato (e sto vivendo tutt'ora) un periodo critico...di crisi si potrebbe dire. So che non ha niente a che fare con le ff o i miei aggiornamenti, ma davvero inserire i capitoli era l'ultimo dei miei pensieri! Però mi manca terribilmente! Voglio ricominciare a scrivere, ad aggiornare in tempi normali, a inserire storie! Mi manca il sito, mi mancano Remus e Tonks...mi mancate voi! Spero davvero di poter riprendere la mia attività come in passato (anche se dirlo nel bel mezzo di una sessione di esami sembra un pò ridicolo!)! Per ora vi posto l'ultimo capitolo con tanto di scuse, ma vi prometto che inserirò presto qualche altra storia...ho altre ff già scritte e varie idee in testa! Spero abbiate ancora voglia di seguirmi, anche se so di meritarmi il linciaggio pubblico!
Nel frattempo mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questo capitolo e della raccolta in generale, ogni critica è accettata, anzi!, richiesta! Non so se avete notato, ma per questa volta non ho inserito nessuna parola tra le parentesi...è uno spazio che lascio a voi! Vorrei che vi sentiste libere di riempirlo con qualsiasi sentimento/sensazione/emozione vi abbia suscitato questo capitolo. Fatemi spere cosa scrivereste, mi piace sapere cosa (e se) vi trasmetto qualcosa scrivendo. Inoltre, mi sembrava corretto lasciar parlare Remus in prima persona per una volta. E' come voler
Non posso fare altro che ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita fin'ora, vivendo e commentando insieme a me la storia...so quanto sia stato difficile e "frustrante", visti i miei tempi biblici...grazie mille!! Soprattutto grazie per la pazienza!! ;) Alla prossima (non è uno scherzo, davvero!!)!
Un bacio enorme,
v91;)

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