Il Risveglio del Drago

di Junna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alba ***
Capitolo 2: *** Mattino ***
Capitolo 3: *** Meriggio ***
Capitolo 4: *** Vespro ***
Capitolo 5: *** Notte ***



Capitolo 1
*** Alba ***


Sto aggiornando, ma non con le sventure. Lo so, può sembrare “odioso” ma non ci posso far niente. Questa idea mi è venuta in mente almeno un mese fa e questo fine settimana mi è venuto naturale scriverla. Vi annuncio però che il terzo capitolo dell'altra mia short-long è più o meno a metà e spero di riuscire a concluderlo in un tempo ragionevole xD . Ultime parole famose? Mi auguro di no xD

Anche questa è una short-long . Di cinque capitoli, se proprio vogliamo essere precisi. Ciascuno dei quali dedicato ad un momento della giornata del nostro carissimo Natsu. Ma non sarà un giornata come tutte le altre, ma LA giornata. Non vi resta che iniziare a leggere per scoprire di cosa sto parlando ;)

-Mica posso far disperare solo Lucy :D-

Disclaimers -stavolta che me sono ricordata!- : Fairy Tail non mi appartiene -ah magari! Non sono un uomo, non sono giapponese...e beh, non mi chiamo nemmeno Hiro Mashima. 

 

 


Il Risveglio del Drago.

 

1.Alba

 

Natsu si svegliò di soprassalto, umido di sudore.

Stranito, per il sonno interrotto, ma incredulo -e ancor più accaldato del solito- per il sogno che lo aveva deliziosamente tormentato fino all'ultimo secondo, prima di riportarlo di colpo alla realtà.

Si guardò attorno, cercando di mettere a fuoco l'ambiente circostante. Il sole iniziava a filtrare timido attraverso le persiane socchiuse, annunciando l'alba.

Se ne stava sdraiato comodamente nel letto di Lucy -ancora addormentata- esattamente come ogni altra mattina da quando la bella maga stellare era entrata a far parte di Fairy Tail.

Niente di strano, oltre al fatto che Natsu -famoso per le sue felici russate- fosse già sveglio così di buon ora.

Il Dragon Slayer la osservò attento, studiando i lineamenti di quel volto che avrebbe riconosciuto tra mille anche ad occhi chiusi. Era talmente bella che quasi gli era difficile deglutire, quando era così vicina.

Troppo vicina e terribilmente pericolosa, fasciata in quella camicia da notte che lasciava ben poco all'immaginazione. Lo sguardo cadde sulle sue gambe lunghe e nude, la biancheria solo vagamente coperta dalla stoffa semitrasparente dell'abitino da notte. Al ricordo del sogno -tornato prepotentemente tra i suoi pensieri- le guance presero fuoco, come mai avrebbe creduto possibile.

-Accidenti, che mi prende?- si chiese allarmato, cercando di distogliere lo sguardo dalla sua compagna di team.

Non sapeva spiegarselo. O forse non voleva spiegarselo.

Che Lucy fosse bella lo aveva sempre saputo, fin dal primo momento in cui il suo sguardo si era posato su di lei. Senza contare che Fairy Tail era piena di ragazze bellissime, anzi, poteva affermare con sicurezza che nessuna delle sue nakama fosse brutta.

Ma quando si parlava della maga stellare -e il suo cuore di drago lo sapeva- era tutta un'altra storia.

Chiunque in gilda avrebbe scommesso sulla sua totale indifferenza nei confronti di donne, curve e affini, ma il semplice fatto che non ne parlasse, non stava a significare necessariamente che non vedesse.

Natsu non era cieco, al contrario. Grazie alla dragon slayer, non solo aveva un udito sopraffino, ma poteva vantare una vista superiore alla media -e di questo ne era grato. O per lo meno lo era stato, fino al momento in cui i suoi occhi avevano iniziato a cercare involontariamente la figura di Lucy, ovunque si spostasse. Non poteva impedirselo -non che ci avesse provato poi tanto- e guardarla stava diventando quasi un'ossessione.

Un'ossessione che non lo abbandonava neanche durante il sonno e che gli rimaneva addosso per lunghe, lunghissime, ore.

E ne aveva paura. Sentì uno strano fuoco bruciargli nel petto e qualcosa risvegliarsi in lui.

Lucy si umettò le labbra ancora dormiente, mentre con le mani andava alla ricerca di una porzione di lenzuolo più fresca, senza trovarla. E come avrebbe potuto, con Natsu che rischiava da un momento all'altro l'autocombustione? La fronte di lei si corrugò in una espressione contrariata, ma fu solo per un attimo. Sospirò e si accoccolò su un fianco, verso di lui, mentre attorcigliava una gamba a quella di Natsu, un sorriso soddisfatto a decorarle le labbra.

Il drago rischiò di strozzarsi con la sua stessa saliva.

-Qui si mette male-

L'unico modo che aveva per sottrarsi a quella situazione era scappare, gettandosi dalla finestra.

Ma così facendo, rischiava di svegliare Lucy. E lui non poteva permettere che lei si svegliasse. Non con quel “piccolo”, ed imbarazzante particolare in bella vista.

« N...natsu » sussurrò Lucy, avvicinandosi a lui, una mano a sforargli il petto rovente. Il mago rabbrividì di piacere sotto ai polpastrelli freschi della sua compagna.

-Igneel, ti prego, aiutami!- gridò con se stesso, mentre il cuore gli batteva forsennato nel petto.

Un risolino divertito lo riscosse dal vortice di disperato imbarazzo. Happy svolazzava silenzioso sopra di loro, con un gigantesco sorriso malizioso stampato in faccia. Atterrò sul materasso a pochi centimetri dall'amico.

« Ne Natsu...non pensi sarebbe divertente se Lucy si svegliasse proprio adesso? » esordì l'exceed portando le zampette al muso per sopprimere l'ennesima risata. Il Dragon Slayer si irrigidì al pensiero, mentre il rossore, dalle guance, si espandeva fino alla punta delle orecchie.

« No, Happy, no davvero » rispose stranito, pregando affinché l'amica aprisse gli occhi il più tardi possibile.

Avrebbe preferito scavarsi la fossa con le proprie mani, piuttosto che spiegare a Lucy il perché di quello.

 

Tanto, sarebbe comunque morto. Di imbarazzo.

 

 

Deliri del lunedì. 

Dopo questa lunga giornata di lezioni, mi era proprio venuta voglia di aggiornare. Non mi pare tanto male come idea per una fic e mi sono divertita 'na cifra a scriverla xD Il secondo capitolo è mezzo pronto -si questo fine settimana è stato molto fruttuoso xD Ma -fermi con pomodori e oggetti contundenti xD- pensavo di aggiornare comunque prima sventure, potete stare tranquilli -sempre che non cambi idea, il che non è totalmente impossibile. Sono pur sempre un'indecisa cronica. 

Vi risparmio miei ulteriori -e inutili- sproloqui. Spero vi piaccia :) Ma sentitevi comunque liberi di insultarmi :D 

A presto :)

Ah, spero di non sprofondare nell'OOC con questa fic...ma sarà complicato! Cercherò di fare del mio meglio *challenge accepted*

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Capitolo 2
*** Mattino ***


2.Mattino

 

« Mi stai dicendo che si è svegliata? » chiese Gray, la bocca spalancata in un'espressione di stupore misto a curiosità.

Natsu annuì senza sollevare il volto, la fronte appoggiata ad uno dei tanti tavoli della gilda, troppo imbarazzato per fronteggiare gli sguardi dei nakama -tutti maschi- che lo circondavano.

« Cioè si è svegliata prima che tu... » aggiunse Gray. Il Dragon Slayer fu costretto ad annuire di nuovo.

« Caspita testa calda! E lei come ha reagito? ».

Natsu si tirò su, già stanco di primo mattino, a tal punto da non aver nemmeno voglia di attaccare briga con anima viva. « Preferirei non ricordare » disse, abbandonandosi sullo schienale della sedia.

In realtà, lo ricordava bene. La scena continuava a ripetersi nella sua testa ancora, ancora e ancora. All'infinito.

Si era svegliata e si era resa conto di essere quasi completamente spalmata su di lui. Dopo di che, si era scusata ed era arrossita, in una maniera così tremendamente invitante, che aveva quasi creduto di impazzire.

E poi, era successo.

Lo sguardo di Lucy era accidentalmente caduto dove non sarebbe mai dovuto cadere.

Lo aveva fissato, stupita, con gli occhi talmente spalancati che Natsu aveva quasi temuto di vederli uscire fuori dalle orbite.

E lui era arrossito, incapace di proferire parola. Per dir cosa poi? “Non è come sembra” quando era esattamente quello che sembrava? “Posso spiegarti” quando la cosa si spiegava già benissimo da sola?

Non aveva detto nulla. E lei neppure. Lo aveva fissato -ancora.

Aveva visto gli occhi dell'amica guizzare nuovamente in basso -proprio lì- prima di tornare sul suo volto. E poi, si era messa una mano davanti alla bocca, aveva girato sui tacchi e si era chiusa in bagno.

Lui, ovviamente, ne aveva approfittato per eclissarsi alla velocità della luce.

« Natsu » disse Elfman, commosso « Finalmente hai imboccato il cammino per diventare un vero uomo ».

« Perché la cosa non mi consola? » rispose, scuotendo la testa.

La sua amicizia con Lucy, che andava ormai avanti da 3 anni -anche se per la maggior parte dei suoi nakama ne erano passati 10 di anni- rischiava il disastro, perché lui era uno stupido ammasso di carne preda degli ormoni.

« Sai Salamander, mi chiedevo quando sarebbe successo. Avevo quasi iniziato a dubitare della tua virilità » si intromise una voce, mal celando il proprio divertimento.

« Risparmia il fiato, vecchia ferraglia » ringhiò il diretto interessato.

« E poi » aggiunse Gajil, ignorando ogni forma di protesta da parte del compagno « Scommetto che la coniglietta non aspettava altro » concluse, scambiando occhiate eloquenti con Laxus, Bixlow e il resto della ciurma. Tutti i presenti annuirono, mentre Natsu cadeva dalle nuvole, un'espressione stupita -e alquanto perplessa- disegnata sul volto.

« Tipico » sussurrò Freed, nella sua solita e paca maniera.

« Sei davvero incredibile Natsu » rincarò la dose Laxus, sbuffando sconsolato.

« Non che la cosa mi stupisca » fece Gray, che lo conosceva meglio di chiunque altro.

Il Dragon Slayer non capiva davvero -non lo faceva apposta. Ci aveva provato. Ma ogni volta che si parlava di Lucy e lui tentava di aprire bocca, i suoi compagni iniziavano a guardarlo come un povero bambino stupido. E se tempo prima si limitavano a dargli qualche pacca sulle spalle con un'espressione alla “lo capirai quando sarai più grande”, ormai non mostravano più un briciolo di pietà.

« Basta. Lasciatemi in pace » disse, in tono supplichevole -assolutamente non da lui- nascondendo di nuovo il volto agli amici.

« Ormai è inutile fare il pianto della salamandra, Salamander! »

« Emh, Gajil, è del coccodrillo il pianto, non della salamandra » lo corresse Freed, a bassa voce.

« E chi se ne frega! Coccodrillo, salamandra...che differenza fa? Ormai si è sputtanato! » ringhiò di rimando il metallaro. « Certo che sei di una stupidità unica è, Natsu. Eppure, nessuno meglio di te dovrebbe sapere che lasciare la paglia vicino al fuoco è pericoloso ».

« Paglia, fuoco! Ma che razza di discorsi fai è? » sbottò il mago, sollevandosi talmente di scatto da far cadere la sedia all'indietro.

Gajil nascose gli occhi dietro al palmo della propria mano, le dita tremanti per il nervoso. « Ci rinuncio, hai la testa VUOTA, oltre che più dura di una roccia! »

Il resto della gilda -Lucy compresa- si voltò verso la fonte del baccano. In quel preciso istante, gli occhi dei due compagni di team si incontrarono. La maga stellare arrossì, voltandosi di nuovo verso Mirajane, che sorrise sorniona scoccando un'occhiatina densa di significati al povero Natsu, mentre Cana lo guardava sorpresa, indicando Lucy e mimandogli un applauso. Loro...sapevano!

Il dragon slayer sospirò, sconsolato, imbarazzato, lo stomaco in tumulto, la mente in subbuglio, la gola annodata. Non sapeva più cosa fare, cosa pensare né cosa provare. Raccolse la sedia e si sedette di nuovo.

« Quello che Gajil tentava di spiegarti » prese la parola Gray « È che non puoi dormire insieme ad una donna, ogni notte, senza tenere in conto certe cose. Insomma, Lucy è la paglia e tu sei il fuoco ».

Natsu annuì, iniziando finalmente a capire il discorso. Per quale cavolo di ragione Gajil dovesse usare quegli inutili giri di parole, non riusciva a spiegarselo. Magari voleva solo complicare le cose e farlo passare per un idiota.

- O forse...sono davvero l'idiota che tutti dicono-

« Fatti dare un consiglio spassionato Salamander »

« Non ho intenzione di dare ascolto alle tue lezioni Gajil...non sono ancora così disperato! ».

Ottenne una fragorosa risata come risposta.

« Non ancora, hai detto bene! »

Natsu iniziò a preoccuparsi. Seriamente. Ok, non era ancora disperato -forse- ma stando alle parole di quel ferro vecchio, lo sarebbe stato. Presto. E perché, poi? La cosa non aveva alcun senso. Lui e Lucy...erano come...fratello e sorella, giusto?

    - I fratelli non fanno certi sogni sulle proprie sorelle – pensò sconcertato, scuotendo la testa.

Non era la prima volta che sognava la sua nakama. Anzi, la sognava spesso, sin da quando si erano conosciuti. I primi sogni erano come avventure, battaglie, missioni, spiragli di ricordi che avevano creato insieme, con Happy, Erza, Gray e gli altri. Per un periodo poi, non aveva più sognato: non un suono, un'immagine, un odore, nulla -e aveva iniziato a sentirne la mancanza.

Fu immensamente felice quando i suoi sogni tornarono – o almeno, prima di rendersi conto che non erano più come quelli vecchi.

Nei primi era tutto molto sfocato, piacevole ma incomprensibile; riusciva a sentire la voce di Lucy, la sua risata, il suo odore, senza vederla né poterla raggiungere. Con il tempo, da ombra, la sua figura si era fatta sempre più nitida e meno confusa, e aveva iniziato a sorridergli in quel modo che riservava solo e soltanto a lui. Natsu poteva anche essere stupido, ma quel sorriso non aveva più segreti -ormai lo considerava il suo porta fortuna- e non aveva mai visto la maga stellare rivolgerlo a nessun altro. Dopo i sorrisi, la Lucy del suo sogno, aveva iniziato a toccarlo, lenta e delicata, facendosi sempre più vicina. Lo guardava con occhi brillanti, mordicchiandosi il labbro inferiore e facendogli ribollire il sangue nelle vene. Più tardi erano arrivati i baci, prima soffici e leggeri, poi sempre più profondi, famelici e travolgenti. Aveva scoperto di volerne ancora -e non solo nei suoi sogni- ma aveva cercato in tutti i modi di scacciare quel pensiero dalla sua testa -ne andava della sua sanità mentale. E aveva funzionato.

Finché, quella notte, la Lucy del sogno non aveva iniziato a spogliarsi.

« Ti ascolto » si arrese Natsu, voltando le spalle al suo orgoglio di Drago. Ma diamine, non poteva fare altro -era davvero disperato! Gajil sorrise trionfante per un attimo, ma poi si fece estremamente serio.

« Ti conviene risolvere la questione il più in fretta possibile, prima che degeneri... »

« D-d-degeneri? » deglutì nervoso.

Il Metallaro annuì. « Già. Te lo dico perché, in questi casi, i sensi di drago diventano più scomodi di quanto potresti immaginare. Tipo preda e predatore. Il suo odore ti sembrerà talmente invitante da...non riuscire a resistere, in una stessa stanza assieme a lei, senza il rischio di saltarle addosso ».

Natsu aprì la bocca, ma non riuscì a spiccicare parola.

- Igneel...sono fottuto -

« Di addio alle nottate a casa della coniglietta Salamander »

« I-io...non posso! »

« Non puoi o non vuoi? Perché c'è una bella differenza Natsu » fece Gray.

« Ok, non voglio » ammise « Ma pensaci! Se di punto in bianco smettessi di dormire da lei, sicuramente sospetterebbe qualcosa! Lucy è molto sveglia »

« Al contrario di te »

« Ehi ferraglia, vuoi prenderle? » rimbeccò il giovane mago stringendo i pugni e scoccandogli un'occhiata infuocata.

« Non mi pare il caso di iniziare a litigare » si intromise Freed, quietando gli animi « Che cosa pensi di fare con Lucy? » chiese poi, sinceramente interessato.

Natsu sospirò. « Forse sarebbe meglio evitare la questione e aspettare che la cosa finisca nel dimenticatoio... » suggerì.

Laxus scosse la testa, contrariato. « Certo, così ti troverai da capo a dodici in un paio di giorni. Lei potrà anche dimenticare – anche se ho i miei dubbi al riguardo- ma tu comunque non mi sembri essere sulla buona strada... » . Tutti i nakama al tavolo annuirono con forza.

« Quindi, che posso fare? » chiese il drago.

« Parlale. Cerca di spiegarle quello che ti passa per la testa » propose Freed. Non sembrava una cattiva idea, ma anche solo il pensiero di affrontare l'argomento con Lucy, già gli faceva sudare le mani.

« Ma che cazzo dici Freed? » sbraitò Bixlow « Qui c'è solo una cosa da fare Natsu, dai retta a me...te la devi scopare! »

« Scopare, scopare, scopare! » fecero eco le sue bambole, prontamente placcate e silenziate dal resto dei ragazzi, prima che potessero attirare attenzioni indesiderate. « Riflettici! Ti levi lo sfizio e non ci pensi più » aggiunse poi, avendo la decenza di abbassare il tono.

« Certo, per uno sfizio manda al diavolo il suo rapporto con Lucy! Ma ragioni con quella testa che ti ritrovi? » rispose acido il compagno « Il tuo problema è che pensi più con i tuoi attributi che col cervello ».

« Ragazzi state calmi » disse Laxus « Stiamo cercando di dare una mano a Natsu, ricordate? ».

« Beh, il suggerimento di Bixlow non è totalmente sbagliato » azzardò Elfman.

« S-scherzi? » chiese Natsu tossendo nervoso « Con che coraggio potrei guardarla in faccia poi? Non mi pare il caso ». Rabbrividì all'idea.

« Invece potrebbe essere una soluzione...sai no come si dice...scopa-amici! Davvero...non sempre è una cattiva idea »

« Si, come te ed Evergreen? Ingenuo! Bello mio, quella ti ha incastrato per bene! E tu sei già cotto marcio! »

« Ei ei, vogliamo parlare di te e di Levy? » lo accusò il gigante, cercando di distogliere l'attenzione dalla sua strana relazione.

« Giusto Gajil...mi chiedevo come facessi ad essere così ferrato sull'argomento »

« Gli affari miei e di Levy non ti riguardano Salamander! E poi, Elfman, gli unici veri scopa-amici collaudati in questa gilda sono Laxus e quella finta-santarellina della tua sorellona ».

Natsu non fu l'unico a strozzarsi con la propria saliva, questa volta.

La mandibola di Elfman crollò. Bixlow scoppiò a ridere a crepapelle mentre a Freed, per lo shock, sfuggì di mano il bicchiere, che andò a schiantarsi sul pavimento. Laxus si coprì il volto con una mano « Grazie mille, Gajil ».

« L-l-laxus...sta scherzando...non è vero? » sussurrò a mezza voce il mago delle rune, incredulo. Il dragon slayer del tuono non poté negare l'evidenza. Le bocche dei suoi nakama si spalancarono ancora di più, mentre Gajil incrociava le braccia silenzioso, osservando la scena.

« Non ci posso credere...la mia dolce sorellona...TU BRUTTO FARABUTTO! » esplose Elfman avventandosi sul suo nakama che, all'ultimo secondo, schivò abilmente l'assalto.

« Non mi pare il caso di scaldarsi così tanto Elf, sono cose che capitano...poi, Mirajane non si è mai lamentata. Anzi » fece a sua discolpa, scegliendo la peggior combinazione di parole possibile. Infatti, il trasformista, si infuriò ancora di più « COME HAI OSATO?! BATTITI SE SEI UN UOMO! » disse, catalizzando l'attenzione dell'intera gilda -i cui membri però non si scomposero, ormai assuefatti da quei continui duelli.

« Senti Elfman...cerchiamo di risolvere la questione in maniera civile, non voglio essere costretto a farti del male. Poi potrei farti lo stesso discorso, Ever è come una sorella per me » rispose, con aria di sfida.

« Non provare a paragonarmi a te! IO A EVERGREEN CI TENGO! » ululò, senza pensare.

« Come volevasi dimostrare » commentò Gajil annuendo soddisfatto.

Appena svegliatosi da un incubo, il trasformista si guardò intorno, scrutando i volti dei suoi nakama -stavolta decisamente sorpresi- e si rese conto di aver davvero detto, ciò che credeva di aver solo pensato. Le ragazze lo guardarono sorridendo, Mira portò le mani al cuore felice come una Pasqua, mentre Lisanna fece un cenno d'approvazione verso il fratello.

Ma la cosa non rilassò il povero mago, la schiena letteralmente trafitta da uno sguardo molto più che tagliente. Si voltò, cauto, vero la fonte di quell'occhiata assassina e deglutì nervoso, mentre le sue pupille incrociavano quelle della sua fata. Non venne tramutato in pietra -con grande sollievo generale.

« Tu » parlò lei, la voce di un'ottava più bassa del normale, mentre si avvicinava. Lo prese per un orecchio e tirò, fino a che il volto di lui non fu alla stessa altezza del suo.

Natsu deglutì, in pensiero per il proprio compagno -Certo che le donne sono davvero strane...e spaventose- rifletté, sbirciando Lucy con la coda dell'occhio, per un millisecondo.

« E-ever...i-io... » balbettò il gigante, pronto ad essere colpito.

« Maledetto! » sbraitò lei « Lo sai da quanto tempo aspetto questo momento, buzzurro che non sei altro? » chiese, tirandogli ancora più forte l'orecchio. Elfman sbatté le palpebre, stupito, incredulo ed...estremamente felice. « N-non pensavo che tu... » sussurrò.

« Stupido » lo ammonì lei « Sei proprio uno stupido » e lo baciò, di fronte a tutti. Poi, lo prese per la casacca e lo trascinò fuori dalla gilda, col sorriso sulle labbra.

« E loro due sono sistemati » esclamò Laxus sollevato, mentre l'intera gilda tornava alle occupazioni interrotte da quella confessione in diretta.

« Emh...Freed...ti vedo un po' pallido » disse poi, notando il volto ancora sconvolto dell'amico.

« L-laxus e M-mirajane » mormorò « M-mirajane e L-laxus »

« Freed, non sarà che tu... » esclamò il nipote del master, poggiando una mano sulla spalla del compagno.

« ...si, ha una cotta per la diavolessa » si intromise nuovamente Gajil.

« Ma tu chi sei? Il guru dell'amore? » sbottò Gray, rimasto silente fino ad allora, in ricovero dai numerosi scoop appresi in meno di cinque minuti.

« No, ho semplicemente un buon occhio -non che ci voglia molto, considerando con chi ho a che fare! Ma...mi sembra che anche tu abbia bisogno di qualche consiglio da uomo...o sbaglio? ».

Gray trasalì, ma fu solo per un attimo. « Basta, hai parlato troppo per i miei gusti » rispose, strappandosi via la camicia « Vediamo se dopo che ti avrò fatto il culo, ti toglierai dalla faccia quell'odioso sorrisetto strafottente ».

« Non aspettavo altro » e materializzò una lama al posto del braccio, ingaggiando una rumorosa lotta con Gray, alla quale prese parte, in men che non si dica, la quasi totalità della gilda, compresa Erza -mossa dalle lacrime del master, di fronte all'ennesima devastazione della sua bella Fairy Tail.

« Io...credo che tornerò a casa » disse Freed, ormai della stessa tonalità dei suoi capelli. Ma, nel percorso verso il portone, venne calpestato dalla mischia e fu costretto a prendere parte anche lui alla lotta.

Natsu, per la prima volta nella sua vita, non si unì alla battaglia. Non ne aveva voglia. Per niente. I suoi piedi erano incollati alle tavole del pavimento, così come le sue mani -sudate come non mai- erano incatenate l'una con l'altra. I suoi occhi si erano posati -per caso e per sbaglio- su Lucy e ora non ne volevano sapere di lasciarla andare. Il suo stomaco, la sua mente e il suo cuore, vennero lambiti dalle fiamme, quando lei scoppiò a ridere ad una qualche battuta di Cana.

-Bella idea del cazzo hai avuto...chiedere aiuto proprio a loro! Complimenti cretino!-

 

Una voce lo fece saltare sulla sedia. « Penso proprio che io e te dovremmo fare una bella chiacchierata, Natsu »

 

 

 

Scleri.

 

O mio dio. Scusate immensamente per il ritardo. È stato un periodo orrido, davvero. Mi sono dovuta drogare di paracetamolo per combattere i continui mal di testa. Il caldo mi ammazza. E domani ho l'esonero di biochimica. E devo ancora riscrivere delle robe inutili di patologia da consegnare. Domani. E mi toccherà stare ancora senza internet, colpa della mia pennetta di merda. Non me ne va una giusta. Spero che almeno questo capitolo vi piaccia. Un uccellino -<3- mi ha detto che non era male come idea, finire il capitolo più o meno così...chissà, magari la pensate come lei (Anche se dall'ultimo spoiler che le ho fatto, le cose mi sono un po' sfuggite di mano LoL). Me lo auguro con tutto il mio cuore *-* Tra l'altro, l'idea delle bamboline di Bixlow è stata sua (grazie dennina adorata!) Nel prossimo ci saranno "porcherie" *-*

A voi il giudizio...mi eclisso alla velocità della luce!

Per “sventure” dovrete pazientare ancora per un po', tenete duro insieme a me!

Vi amo, lo sapete si?

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Capitolo 3
*** Meriggio ***


Ho un problema. La Lucy di sventure collabora poco, mentre il Natsu del risveglio collabora -e pure troppo! Ma, una volta arrivati/e a fine capitolo, sono certa capirete perché ghghghgh.

Parini si starà certamente rivoltando nella tomba. Dopotutto, sto facendo un uso improprio dei “suoi titoli”, ma giusto quelli. xD

 

3.Meriggio

 

« Penso proprio che io e te dovremmo fare una bella chiacchierata, Natsu »

 

Il drago trattenne il respiro quando una fredda mano d'acciaio si poggiò sulla sua spalla. Deglutì nervoso e quasi sentì il pomo d'adamo schizzargli in gola. Sospirò, sfinito. Non che non avesse bisogno di farsi una chiacchierata con qualcuno -almeno apparentemente- sano di mente, ma necessitava di tempo per riprendersi dal fiasco di pochi minuti prima, se voleva sopravvivere all'ennesimo confronto verbale. Natsu non era mai stato bravo con le parole: gli era sempre risultato difficile spiegarsi a voce e la maggior parte delle volte che aveva tentato...beh, si era sempre messo nei guai con la sua stessa lingua. Soprattutto con Lucy.

-Devo avere un qualche potere magico nascosto, per farla arrabbiare ogni volta che apro bocca-.

E ora, ci si era messo anche il suo amico ai piani bassi ad incasinargli l'esistenza. Se possibile, non si era mai sentito così stupido ed imbarazzato in tutta la sua vita e dopo aver ascoltato le perle di saggezza dei suoi compagni, quella sensazione era addirittura peggiorata.

« Non sono qui per darti consigli Natsu, di quelli ne hai già avuti abbastanza... » fece il mago ridacchiando, osservano il groviglio di corpi che continuava a darsele di santa ragione. « Ma forse potrei aiutarti a mettere un po' d'ordine nella tua testa...se hai voglia di fidarti di me ».

Natsu ci pensò su, mentre il suo sguardo incontrava quello di Gildarts. Diamine si, certo che si fidava -e ciecamente. Lo ammirava dal più profondo del suo animo, un po' come un figlio ammira il proprio padre e, da quando Igneel era sparito, era per lui la persona che più si avvicinava ad un genitore - oltre al Master. Ma se Makarov aveva decine e decine di figliocci a cui badare, Gildarts sembrava nutrire un affetto speciale per il dragon slayer e lo aveva guidato -anche se a modo suo- fin da quando era un moccioso sputa-fuoco.

« Ok » rispose, ancora un po' titubante. Gildarts gli sorrise, dandogli una pacca sulla spalla e facendo cenno di seguirlo. « Andiamo a casa mia, ci mangiamo un boccone insieme e mi racconti tutto. Happy ci sta aspettando fuori ».

Il giovane mago annuì, alzandosi dalla sedia e lanciando un'ultima occhiata a Lucy, sorprendendola a guardare dalla sua parte. La maga stellare abbassò lo sguardo, sorridendo imbarazzata. Arricciò una ciocca di capelli attorno al dito e, preso coraggio, immerse nuovamente gli occhi in quelli del compagno.

Il cuore di Natsu prese il volo, battendo potente come ali di drago. Portò una mano al petto e prese un respiro profondo, mentre il sangue che gli scorreva in corpo si trasformava in lava incandescente.

Va tutto bene?” chiedevano gli occhi di lei, con un qualcosa nelle loro profondità che a Natsu sembrò tenerezza. Il drago annuì e con un cenno della mano la salutò, lasciando la gilda.

- Ma si, una chiacchierata con Gildarts mi farà sicuramente bene. La situazione non può peggiorare più di così. O almeno me lo auguro -

 

 

Happy mangiava il suo bel pesce come se non avesse un domani mentre Natsu si limitava a fissare il piatto, rigirando di quando in quando il cibo con le bacchette. E sospirava, scuoteva la testa, sbuffava. Poi, mangiava un boccone e masticava, masticava, masticava - così lentamente da risultare tediante.

« Allora Natsu, sono tutto orecchi »

« Io...non so nemmeno da dove incominciare » sussurrò « È tutto così imbarazzante! Prima tra me e Lucy era tutto perfetto! Adesso non le riesco a stare vicino che subito... »

« Ti capisco, ma non dovresti prenderla così male. È pur vero che alle volte diventa imbarazzante -e tanto- ma è normale, fa parte della nostra natura. E ancor di più della tua, Natsu ». Il giovane mago sospirò. Happy lo osservava silenzioso ascoltando attento la conversazione, ma continuando a trangugiare felice il suo prelibato pasto.

« È che non capisco perché » fece il drago « Solo lei mi fa questo effetto. Io... forse sono... »

Gildarts spalancò gli occhi e Happy abbandonò il suo pesce per lo stupore. Natsu, lo stupido e ingenuo dragon slayer, stava davvero arrivando all'ovvia conclusione che i suoi nakama avevano individuato da anni? Né il mago, né l'exceed riuscivano a credere alle loro orecchie. Happy -lo sentiva- stava quasi per commuoversi. « Lei ti piaaaaaaaaaac- »

« Sono un maniaco! » esclamò, interrompendo il gatto blu.

Gildarts scosse la testa e sorrise: Natsu era il solito ingenuo, dopotutto. « Nashu... io non pensho che tu shia un maniaco » lo rassicurò l'exceed, riprendendo a mangiare tranquillo, nonostante avesse rischiato di strozzarsi per lo shock della confessione andata a male. Il dragon slayer posò i gomiti sul tavolo e nascose il volto tra le mani.

« Sai Natsu... » fece Gildarts, rilassandosi sullo schienale della sedia e guardando un punto indefinito di fronte a sé. « Ho sempre pensato che tu avessi una cotta per Lisanna ».

Il diretto interessato sollevò il volto e un sopracciglio, ad esprimere la propria confusione. Che Lisanna fosse una persona importante per lui, non poteva negarlo. La sua morte lo aveva segnato profondamente e i due anni successivi erano stati difficili, dolorosi, quasi insopportabili. Il vuoto lasciato dalla scomparsa di Igneel -e che talvolta non lo faceva dormire la notte- si era ingigantito a causa dell'improvvisa sparizione della sua compagna: la consapevolezza che non l'avrebbe mai più rivista lo aveva colpito dritto al cuore, a tal punto che temeva sarebbe stato impossibile tornare a sorridere e a vivere come un tempo.

Fino a che non era arrivata Lucy.

« Sei stato tu stesso a smentire la mia teoria, o per meglio dire, le mie aspettative. Lisanna è tornata e tu quasi non l'hai degnata di attenzioni -o per lo meno, non ti sei comportato come un ragazzo innamorato avrebbe dovuto ».

Natsu era confuso -e molto. Non capiva il perché immischiare Lisanna in un problema riguardante esclusivamente lui, Lucy e il suo amico del piano terra. « Gildarts non... », ma il mago gli fece cenno di lasciarlo continuare.

« Mi ci è voluto un po' per capirlo, ma alla fine ci sono arrivato anche io. E dire che Mirajane non faceva che ripetermelo »

La confusione del dragon slayer aumentò a dismisura. « Che stai cercando di dirmi Gildarts? »

« Dico solo che Lucy ti ha cambiato Natsu – e in meglio, devo aggiungere. Sei cresciuto e c'è qualcosa di diverso in te. Qualcosa di nuovo »

« Ti prego, almeno tu...smettila di parlare per enigmi » piagnucolò il rosato « Mi sta scoppiando un mal di testa tremendo. Quindi, ti prego »

Gildarts scoppiò a ridere, seguito a ruota da Happy. Natsu borbottò scocciato.

« Fatti una domanda Natsu. Che cosa provi veramente per Lucy? Non posso rispondere per te, come nessun altro. Soltanto tu conosci la risposta, è qui dentro » fece, toccandogli il lato sinistro del petto con un dito. « Ma il drago che è dentro di te lo ha già capito ».

« Un consiglio però in realtà ce l'ho anche io: non affrettare le cose prima di averne capito il significato. E te lo dice un uomo che di donne ne ha avute a frotte – e ti assicuro, possono diventare davvero delle belve »

« Intendi che è meglio se evito l'argomento fino a che non riuscirò a rispondere a quella domanda? »

« Precisamente »

« Ok. È deciso. Ignorerò Lucy finché non verrò a capo di questa situazione! » e si lanciò fuori dalla casa, di nuovo vigoroso.

« Non intendevi questo » constatò Happy arguto.

« No, proprio no »

 

 

E così, il giovane mago del fuoco passò quasi tutto il pomeriggio a seguire il prezioso consiglio di Gildarts -o più precisamente, seguì la sua libera interpretazione del consiglio di Gildarts. L'amica aveva tentato più e più volte di attaccare bottone, per chiarire la strana situazione che si era creata tra loro, ma Natsu le era sempre sfuggito, campando scuse su scuse – una più assurda dell'altra. In più le aveva rifilato di dover andare a pesca con Happy -e per carità era una promessa e non si toccava- per poi essere pizzicato per le strade di Magnolia insieme a Romeo. Lucy gli aveva lanciato uno sguardo di quelli assassini, che quasi si stupì di non essere a terra stecchito. Per questo, quando tornò in gilda, lo fece nella speranza che Lucy fosse tornata a casa. Ma -ovviamente- lei era lì e a dirla tutta, sembrava quasi lo stesse aspettando. Anzi, lo stava aspettando.

Lo guardò, sopracciglia aggrottate e smorfia poco rassicurante. Gli si avvicinò, lo prese per la sciarpa e lo tirò verso di sé. « Ora vieni con me e chiariamo questa situazione una volta per tutte! » ringhiò sottovoce, trascinandolo per le scale fino al secondo piano. Solo una volta arrivati alla terrazza della gilda, lasciò andare la presa, dandogli le spalle.

« Senti, non c'è bisogno che continui ad evitarmi »

Natsu prese a giocare con le frange della sciarpa per scaricare la tensione. Non sapeva come controbattere e il fatto che Lucy gli desse le spalle, impedendogli di leggerle il volto, rendeva la cosa decisamente più complicata.

« Io so come funzionano certe cose » aggiunse, allacciando le mani dietro la schiena e dondolandosi avanti e indietro sulle punte dei piedi. « Si insomma, capita di svegliarsi con...il...si, dai...con l'alzabandiera » , ridacchiò nervosa.

A Natsu si seccò la gola. -Tu guarda che situazione di merda -

« Quindi, non devi preoccuparti di nulla ok? Sono cose naturali e fisiologiche. Il che significa che hai tutto più che...funzionante...lì...sotto ».

Il drago avvampò e una strana, stranissima sensazione si impadronì di lui. Che stesse sentendo caldo? Non avrebbe saputo dirlo, visto che non aveva mai sentito caldo prima d'ora. E come avrebbe potuto?

« Perciò, non ci pensiamo più! Sarà come se nulla fosse successo! » e si voltò, regalandogli uno di quei sorrisi che lo facevano sciogliere -lui, un dragon slayer. Del fuoco per giunta.

« Facile per te » trovò la forza di rispondere, la voce roca e vibrante. L'amica aggrottò le sopracciglia in un'espressione interrogativa, mentre il sorriso svaniva dalle sue labbra.

« C-che i-intendi? » chiese balbettando.

« Intendo che si, è una cosa normale -lo so anche io che credi?- ma non è questo il caso » confessò, fissando le piastrelle attorno ai piedi della sua nakama. Lucy passò una mano tra i capelli, fermando una ciocca fastidiosa dietro l'orecchio. Il silenzio si era fatto pesante e i loro respiri affannosi.

« Per quanto la cosa possa essere...essere... »

« Fisiologica »

« Si quello, grazie...il fatto è che sei tu »

« S-scusa? »

« Sei tu che mi fai quest'effetto » disse a bruciapelo. - Cazzo -.

Lucy lo fissò incredula, le labbra a disegnare una O di totale stupore. « N-non dirai sul serio... » fece, il viso di colpo in fiamme.

« E invece si, dico proprio sul serio. Io non lo so che mi prende. So solo che...non riesco più a starti vicino senza...senza... » .

« Senza cosa? ».

La maga lo guardò, con uno sguardo che Natsu non le aveva mai visto indossare. « Aver voglia di...abbracciarmi? » chiese lei avvicinandosi.

« Baciarmi?»

Sempre più vicina. Pericolosamente vicina.

« Toccarmi? »

Troppo vicina. Riusciva a sentire l'odore del suo respiro, della sua pelle, dei suoi capelli. Zeref, di questo passo, rischiava di uscire fuori di testa. Cercò di tirarsi indietro con il collo, trattenendo il fiato e chiudendo gli occhi.

- Lucy ti prego...-

Non era in grado di percepire alcun suono al di fuori del martellare impazzito del cuore, bruciante come tutto il suo corpo. Sentiva caldo - si, ora ne era certo – e nonostante ciò, sudava freddo.

La compagna gli sfiorò il polso con le dita e sussurrò il suo nome. Fu costretto ad aprire gli occhi e la vista di lei, il labbro inferiore tra i denti proprio come nel suo sogno, rischiò di risvegliare il drago che era in lui. Dentro e fuori. Soprattutto fuori.

Le dita di Lucy risalirono lungo le sue braccia, le spalle, giungendo al petto e lì si fermarono, insinuandosi sotto il gilet. Le mani di lei erano fresche a contatto con la sua pelle di drago e quel tocco fu sufficiente a dargli i brividi.

Respirò profondamente, tentando di riacquistare il controllo. « Stai giocando con il fuoco Lucy » disse e cercò di scostarsi da lei. “Non affrettare le cose prima di averne capito il significato” gli aveva detto Gildarts e Natsu si era convinto fosse la cosa giusta da fare – perché lo era - ma il suo corpo non ne voleva proprio sapere di allontanarsi da lei, nemmeno di un millimetro.

Fu una delle cose più difficili che avesse mai fatto.

La pelle bruciava, laddove lei lo aveva toccato e se prima tremava di piacere ad esserle così vicino, i brividi che in quel momento si impadronirono di lui, percorrendogli la schiena, erano per il freddo dovuto a quel distacco forzato. Lui che di freddo, non aveva mai sofferto.

Prese un altro respiro profondo e si voltò; passo dopo passo -uno più pesante dell'altro- si avvicinò alla porta che lo avrebbe ricondotto alla gilda. Ora capiva il reale significato delle parole di Gildarts. Se lo avesse compreso prima, probabilmente non si sarebbe mai trovato in quella situazione infelice e di conseguenza, non si sarebbe mai sputtanato in quel modo - come invece aveva fatto.

« Aspetta Natsu »

Il dragon slayer fu più che felice di arrestare la sua marcia. Fin troppo felice.

Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma fu più forte di lui e si voltò, quel tanto che gli bastava per poterla guardare negli occhi. « Se continui a giocare col fuoco... potresti scottarti Lucy... e io non voglio che succeda ».

Silenzio.

« Non mi importa » fece lei, guardandolo fisso. « Se il fuoco sei tu, va bene. Posso anche bruciare. Non mi importa ».

A Natsu per poco il cuore non si bloccò. La gambe si mossero da sole, il corpo completamente scollegato dalla mente, e in tre falcate raggiunse Lucy, ormai senza fiato. La maga arretrò, sorpresa, finché la sua schiena non incontrò la ringhiera del terrazzo. Natsu la imprigionò col proprio corpo, senza lasciarle possibilità di scampo. Occhi negli occhi, l'uno a un palmo di naso dall'altra, in silenzio, senza nemmeno un bisbiglio. I loro respiri si mischiarono così come il battito dei loro cuori, sempre più forsennato.

« N-natsu... » fece in un sussurro, tremolante e terribilmente tentatore.

Per il drago, fu la perdita del controllo.

Affondò le mani nei capelli di lei, le dita a sfiorarle il collo, immergendo il suo sguardo ancora più profondamente in quello della compagna. Fu tutto così assurdo e fulmineo che prima di rendersene conto, aveva già le labbra incollate a quelle di Lucy, incredibilmente morbide e delicate. Non aveva assaggiato niente di più buono. Oh, se avesse potuto, non si sarebbe mai più staccato da quelle labbra, anche a costo di rinunciare alle fiamme più gustose della terra.

La maga stellare si aggrappò al suo gilet e rispose al bacio, lasciandolo entrare nella sua bocca.

Natsu la esplorò giocando, leccando e succhiando. Le loro lingue si intrecciavano e si assaggiavano in un continuo prendersi e lasciarsi. Il drago non aveva mai baciato prima ma, in quel momento di follia, gli veniva tutto così dannatamente naturale che quasi sembrava non avesse fatto altro nella vita, e si chiese se non fosse nato apposta per quel momento, per perdersi tra le labbra e nel respiro di Lucy. Le sue mani viaggiavano affamate, ruvide, lungo il corpo di lei. Erano mani di guerriero, forgiate dal fuoco e dalle innumerevoli battaglie ma la maga non ne sembrò affatto disturbata, al contrario: più quelle mani la stringevano e la accarezzavano, più si abbandonava all'abbraccio del compagno. E quando Natsu la afferrò per la vita, delicato ma deciso, Lucy allacciò le braccia attorno al collo di lui, attirandolo a sé, il suo seno premuto contro quel petto caldo e muscoloso. Il dragon slayer percepì la pressione dei polpastrelli di Lucy farsi più energica sulla sua schiena e la strinse ancora di più, salutando le ultime briciole di controllo, tanto forte era il desiderio di lei. I loro bacini si sfiorarono e, in un lampo, la maga stellare ruppe il bacio, stupita.

Natsu ghignò, l'istinto parlò per lui. « Lo senti, l'effetto che mi fai? » le soffiò nell'orecchio. Lucy sospirò, chiudendo gli occhi, e si abbandonò ai brividi che solo lui era in grado di darle. « Si, lo sento » ridacchiò nervosa, i capelli arruffati, le labbra gonfie e gli occhi lucidi.

- Dio, quant'è bella – pensò, mentre le sistemava una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Stavolta fu la biondina a prendere l'iniziativa: inumidì le labbra e lo baciò, succhiando la sua bocca, mordendo e tirando il labbro inferiore senza mai perdere il contatto con i suoi occhi.

Natsu capì: a Lucy piaceva giocare col fuoco - quella consapevolezza gli riempì lo stomaco di una sensazione mai provata prima, simile a quella che percepiva mangiando le fiamme ma mille volte più intensa. Poggiò le mani sulla ringhiera, ai lati del corpo di Lucy, avvicinandosi a lei ma senza toccarla. Si abbassò sulle sue labbra e se ne impossessò di nuovo, con una lentezza quasi esperta. La compagna non seppe resistere e si aggrappò a lui, cercando di mantenersi in equilibrio sulle gambe, ormai instabili per quell'impeto di emozioni incontrollabili.

« Lucy-san! » fece una voce emergendo dalla porta del balcone. I due nakama si immobilizzarono pietrificati, guardandosi con occhi spalancati, presi totalmente alla sprovvista.

« Mira-san mi ha detto di chiamart- OH »

« W-wendy-chan! » esclamò la maga stellare liberandosi dalla presa di Natsu, pettinandosi i capelli con le dita e tentando di sistemare il sistemabile. Wendy fissò prima Lucy, poi il dragon slayer -che non osava ancora voltarsi- infine il pavimento. Arrossì violentemente, nascondendo il volto tra le mani. « M-mi d-dispiace, non volevo interrompere n-nulla! » balbettò.

« Ma n-no! Credimi...n-non è quello che pensi! » esclamò Lucy arrossendo a sua volta come un peperone. Natsu scosse la testa, imbarazzato -la situazione era talmente inequivocabile che nemmeno un'innocente ragazzina come Wendy poteva ingannarsi.

« C-comunque, M-mira-san ti cercava...appena puoi vai da lei! » e sparì dietro la porta ad una velocità tale da far -quasi- concorrenza a Jet.

Il drago e la stella rimasero nuovamente soli. Il silenzio che in quel momento aleggiava tra i due, non era più quello intenso e sensuale che li aveva uniti fino a poco prima.

Era il tipico, comune – e tanto odiato- silenzio imbarazzato.

L'interruzione aveva sciolto l'attimo, dissipato l'audacia e riportato loro lucidità e consapevolezza – se non era morto di imbarazzo quella mattina beh, in quel momento ci stava andando molto vicino.

« Ehi, Natsu » disse lei, poggiando una mano sulla sua spalla. Quel tocco, nonostante l'interruzione, nonostante l'imbarazzo e nonostante il suo smarrimento, fu sufficiente a mandargli una scarica elettrica in tutto il corpo, ben più piacevole dei fulmini di Laxus. - Lucy se mi tocchi un altro po' io... -

« Io scendo » esclamò lei « Tu non vieni? » chiese.

Il dragon slayer non sapeva se scoppiare a ridere o se gettarsi direttamente dal balcone.

« No » disse, lapidario.

« E rimani qui? » chiese ingenuamente.

« Si, Lucy, si »

« Sei sicuro? » mise il dito nella piaga.

« Diamine Lucy, non posso scendere in questo stato! » sbottò.

Solo allora la maga capì. « O-oh! A-ah, si! Giusto! Non p-puoi s-scendere c-così »

« Già »

« B-beh, allora io vado. T-tu, scendi appena...appena...si no, hai capito »

« Si ho capito. Ma se non te ne vai, dubito di riuscirci »

« Oh si si! Vado subito ». Girò sui tacchi e corse verso la porta, imboccando poi le scale. Ma, nervosa com'era, mancò il primo scalino e al piano terra ci arrivò ruzzolando. « Sto bene, non mi sono fatta nulla! » la sentì dire -accompagnata poi dalle risate dell'intera gilda.

Ormai solo, il drago poté sospirare di sollievo. Quella giornata si stava trasformando in un vero e proprio incubo: un risveglio per nulla tranquillo, terzo grado con il ramo maschile della gilda, interrogatorio da parte di Gildarts e poi, il momento più eccitante della sua vita, interrotto proprio sul più bello. Qualcuno doveva avercela con lui. E la giornata non era ancora finita!


Si sdraiò sul pavimento e guardò il cielo. Ora, non gli rimaneva che aspettare. Il suo amico lì sotto doveva pur darsela una calmata -prima o poi.

 

 

 

 

 

 

-Special 1_Happy-

 

Happy passeggiava contento e soddisfatto per le strade di Magnolia con un pacchetto tra le mani.

Aveva parlato con i ragazzi, chiedendo loro come potesse essere d'aiuto a Natsu in un momento così delicato.

Va bene prenderlo in giro e ridere delle sue figuracce, ma anche l'exceed aveva un cuore. Il drago era pur sempre il suo migliore amico e lo avrebbe aiutato...tra una sghignazzata e l'altra.

I suoi nakama lo avevano ben consigliato -contenti d'essere utili- ed erano stati tutti d'accordo sul da farsi. Talmente d'accordo da proporre addirittura una colletta. Happy si era dovuto occupare esclusivamente dell'acquisto. -Fortuna che ci sono io- pensò il gatto blu. - Natsu è talmente tontolone che sicuramente li avrebbe dimenticati...mi auguro solo che sappia come usarli-. Lui stesso, poche ore prima, non ne conosceva nemmeno l'esistenza.

L'exceed guardò quella scatoletta e sorrise, annuendo tra sé e sé. Ora non gli restava che intrufolarsi a casa di Lucy e lasciare il suo pensierino lì, non esageratamente in bella vista, ma in un punto abbastanza strategico.

Dopotutto, era troppo giovane per diventare zio.

 

 

 

 

Sel-gat-ti-co!

 

No non sono pazza -ok, forse un po'- ma l'urlo con cui Lucy apre le rubriche mi è sempre piaciuto. Forse perché non ha alcun senso. Anzi, sicuramente per quel motivo. Dunque, sono emozionatissima per questo capitolo. Quasi mi tremavano le mani mentre scrivevo la seconda parte e non vedevo l'ora di pubblicare -sia per condividerlo con voi, NaLu fans accanite, sia per avere un vostro parere. È la prima volta in assoluto che scrivo di un bacio -e per di più così lungo. Mi rendo conto che siamo alla fiera dell'OOC... ma ecco, devo dire che sono abbastanza soddisfatta così :)

Ringrazio tutti i recensori in primis ma anche i lettori silenziosi. Chiunque abbia messo la mia storiella tra le preferite o seguite. E un grazie grande così -Junna allarga le braccia fino a slogarsi una spalla- a coloro che mi hanno aggiunta agli autori preferiti. Non ho parole *-*

Mi rimetto ai vostri giudizi!

Ja ne :D

 

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Capitolo 4
*** Vespro ***


Mi sento di chiedere “un grandissimo scusa” a tutte coloro che aspettano impazienti il capitolo 3 di sventure. Gli esami -finalmente- sono finiti, ma quest'ulteriore ritardo dipende solo da me (ho svuotato la pennetta sulla quale avevo salvato le 3 nuove pagine del capitolo... prima di rendermi conto di non averle salvate sul mio pc. “Epic rosic", come dice la mia denna). Dovrete tenere duro ancora per un po' :( i'm sorry.

Per coloro che invece attendevano con impazienza anche questo aggiornamento – o esclusivamente questo aggiornamento, che dell'altra fic non ve ne importa un fico secco xD – eccovi accontentate(/i). Con grande orgoglio ed emozione, vi presento Vespro (Parini si fa una bella piroetta dentro la tomba) e vi ricordo che... ne manca solo uno e tutte le sofferenze di Natsu avranno fine – almeno con questa storia, muahaha.

Buona lettura :)

 

 

4.Vespro

 

 

Natsu se ne stava sdraiato sul terrazzo della gilda, in attesa di un miracolo.

Nonostante Lucy fosse scesa in gilda già da qualche tempo, la situazione non si era minimamente smossa. Cioè, avrebbe potuto smuoversi, ma c'erano diversi particolari che rendevano la cosa più difficile del previsto.

Primo, l'odore di Lucy che gli era rimasto sulla pelle, sugli abiti, tra i capelli, e che impregnava l'aria. Era come se i suoi polmoni stessero respirando Lucy e non l'ossigeno dell'atmosfera.

Secondo, il sapore della maga sulle sue labbra, sulla lingua, nella sua bocca. Ovunque.

Terzo, il ricordo del suo tocco, delle sue carezze e del calore che il corpo di Lucy gli aveva trasmesso in quell'intima vicinanza, arricchito dal pensiero dei suoi sospiri, delle sue parole, dei suoi occhi.

L'amica poteva anche non trovarsi fisicamente lì, ma non importava. I suoi sensi di drago avevano assorbito la sua presenza, che aleggiava assieme a lui sulla terrazza, ricordandogli ogni singolo minuto del loro ultimo incontro.

Quella doveva essere senz'altro la sua giornata.

L'unico modo per uscire dalla situazione in un tempo ragionevole era togliersi Lucy dalla testa, almeno per un lasso di tempo sufficiente a fuggire da sguardi indiscreti e chiudersi in casa, la sua però. Ci provò, sul serio, ma i risultati furono disastrosi. Più tentava di non pensarci, più il pensiero si faceva incontrollabile.

- Pensa a qualcosa di orrendo, pensa a qualcosa di orrendo -

Ripeteva quelle cinque parole all'infinito, nella sua testa, come fossero un mantra. Gli vennero in mente miliardi di cose atroci, ma la peggiore di tutte – e quella che gli permise di uscire dal tunnel – fu l'immagine di un Gajil in bichini che ancheggiava come una donna, mandando baci a destra e a sinistra, accompagnato da un Elfman che, completamente nudo, faceva altrettanto.

- Questo non era solo orrendo, faceva proprio vomitare -

Ma l'importante era esser riuscito nel suo intento e, sollevato, si lasciò andare ad una risata liberatoria, scherzando e ridendo sulle disavventure vissute in quella giornata e pensando, ingenuamente, che i suoi problemi fossero finiti.

 

 

Credeva di non potersi sentire più imbarazzato, di quanto non fosse stato in quella mezza giornata appena trascorsa. Ma evidentemente si sbagliava. Anzi, aveva preso proprio una cantonata di quelle megagalattiche. Lo percepì arrivato a metà scalinata, quando venne accolto con occhiate maliziose e con un silenzio tombale da far venire i brividi. Gli sguardi dei suoi nakama lo seguirono per tutto il tragitto verso il bancone, dove si sedette.

Lanciò un'occhiata a destra, un'occhiata a sinistra e uno sguardo dietro le spalle. « Si può sapere che avete da guardare? » chiese, arrossendo fino alla punta dello orecchie. I presenti ridacchiarono e bisbigliarono tra di loro, distogliendo gli occhi da Natsu che, però, era ben cosciente di essere ormai al centro del chiacchiericcio. E poi, col suo udito di drago, era anche in grado di captare frammenti delle loro conversazioni.

- Pettegoli che non siete altro! - ringhiò tra sé e sé, rivolgendo i suoi improperi a Macao e Wakaba che si interrogavano, sornioni, sulle possibili ragioni della sua sospetta permanenza al piano di sopra.

Mirajane gli porse un bicchiere d'acqua ghiacciata. « Scommetto che hai sete » fece, con un sorrisetto furbo, guardandolo con la coda dell'occhio mentre asciugava piatti e posate appena lavati. Il drago lo accettò, silenzioso, tracannandolo come avrebbe fatto un vagabondo perso da giorni nel deserto. Si guardò intorno, in cerca di un ciuffo biondo.

« Se stai cercando Lucy, non c'è » disse Mira, stavolta rinfrescando il bancone con una pezza bagnata. Natsu aprì la bocca per rispondere ma la trasformista fu molto più veloce. « È andata a casa, si sentiva un po'... accaldata ». Il Dragon Slayer affogò lo sguardo nel bicchiere ormai vuoto e Mira glielo riempì di nuovo, aggiungendo qualche altro cubetto di ghiaccio. « Anche tu mi sembri piuttosto accaldato Natsu » canticchiò, buttando lì quelle parole come se stesse solamente supponendo, quando in realtà era a conoscenza di cose, che il mago del fuoco avrebbe preferito rimanessero segrete.

« Avevo previsto l'arrivo di questo momento » dichiarò Cana, mentre si sedeva sullo sgabello di fianco al suo, sorseggiando una bottiglia di vino rosso. « E avevo quasi iniziato a dubitare delle mie carte. Considerando che tipo sei, credevo ci mettessi di più a “risvegliarti” » ridacchiò.

Natsu trovava davvero irritante il fatto che tutti i suoi compagni di gilda, lo considerassero alla stregua di un essere asessuato – o stando a sentire le parole di Gajil, addirittura dell'altra sponda.

« Grazie per il complimento » biascicò, buttando giù in un sorso il secondo bicchiere d'acqua.

« Dai non fare l'offeso » lo stuzzicò la cartomante « In tutti questi anni non hai mai fatto un apprezzamento su nessuna di noi – nemmeno il più piccolo complimento innocente – che cosa dovevamo pensare? Che fossi cieco, oltre ad essere tonto ».

« Non sono cieco » ribatté il drago punto sul vivo « Non lo sono mai stato ».

« Ah no? » chiese Mira, alzando curiosa un sopracciglio.

« No »

« Mppfff, non ci credo » lo canzonò Cana, senza pietà.

« Credi quello che ti pare » ringhiò lui, che iniziava a perdere la pazienza.

« Stai tranquillo che lo faccio. Ton-to! » disse, scandendo le parole mentre lo guardava negli occhi, divertita.

« Bisognerebbe essere totalmente pazzi per non notare una come Lucy! » mugugnò scandalizzato sottovoce. Davvero credevano non si fosse reso conto, mai, in quei tre anni, di quanto Lucy fosse dannatamente bella? Ok, all'inizio magari era stato cieco, preso da missioni, battaglie, i suoi fallimentari tentativi di ritrovare Igneel...

Ma poi lei gli era piovuta dal cielo, letteralmente. E lui, aveva aperto gli occhi.

Di certo, la bellezza di Lucy era in grado di colpire chiunque e in qualsiasi momento – bastava considerare il numero di ragazzi che, al suo passaggio, si voltavano per seguirla con lo sguardo. Succedeva ovunque andassero, con crescente fastidio da parte del Dragon Slayer, sempre più possessivo nei suo confronti.

« Cana, le mie orecchie hanno sentito davvero il giusto? O è solo il mio cuore d'inguaribile romantica che inganna il mio udito? » chiese Mira teatrale, sospirando cinematograficamente.

L'amica ridacchiò. « Oh cara, cara Mirajane. Spero fermamente che le tue orecchie non ti abbiano ingannato perché, altrimenti, significherebbe che anche le mie sono state imbrogliate ».

Natsu nascose il volto tra le mani, vergognandosi come un ladro. Quasi rimpiangeva la mattinata coi ragazzi: ne era uscito distrutto, ma almeno avevano agito in gruppo per ridurlo in quello stato. Le ragazze, invece, erano solo in due, ma si stavano rivelando più pericolose di qualsiasi altro gruppo di maschi.

« Scherzi a parte, Natsu » disse Mira, tornando seria « Siamo solo contente che tu ti sia reso conto di Lucy...capisci no, in quel senso »

« In quale senso? »

« Oddio, Natsu! Sveglia! » esclamò Cana, sconcertata. « Nel senso che hai iniziato a guardare Lucy come un uomo guarda una donna! Non come un nakama vede una nakama » spiegò, cercando di essere più chiara possibile.

« Come un uomo vede una donna » le fece eco lui, pensieroso. « E ora? » chiese, terrorizzato.

« Ora, vai da lei, parlate faccia a faccia dei vostri sentimenti...e poi... beh, poi... scommetto che ti verrà tutto naturale » concluse Mira. Il drago la osservò sprizzando perplessità da tutti i pori. « Si, naturale » fece, scettico.

« Devi solo... ascoltare il tuo cuore » aggiunse la trasformista.

« Occhio però » lo ammonì Cana « Quello che hai nel petto, non quello sotto la cintura ».

 

 

Uscì dalla gilda talmente stanco, che gli sembrò di essere appena tornato da una missione di una intera settimana.

« Lucy è strana » fece Happy, raggiungendolo da chissà dove e affiancandolo nel suo vagare, svolazzando. « È corsa a casa velocissima, dicendo che aveva bisogno di una doccia e di stare da sola. E di non disturbarla che doveva assolutamente continuare il suo romanzo ».

« Mh »

« Però » aggiunse l'exceed, con una capriola in aria « Aveva una faccia diversa dalle altre volte ».

Natsu gli prestò totale attenzione, fermandosi e guardandolo dritto in volto. « Che intendi? » chiese, più preoccupato che curioso. Il gatto blu rispose con un'alzata di spalle. « Aveva gli occhi tuuutti lucidi e quando ho fatto il tuo nome è diventata tuuuutta rossa. Poi le ho detto “allora, Natsu ti piaaaace” e a quel punto mi ha fissato e ha cercato di balbettare qualche minaccia nei miei confronti, senza riuscirci ».

Il giovane mago del fuoco non seppe cosa rispondere: non ne sapeva abbastanza di donne, per dare una spiegazione certa agli strani comportamenti di Lucy – soprattutto considerando che lei, strana, lo era già di suo.

« Strano no? » fece Happy « Non è che le piaci sul serio è, Natsu? »

« Im-impossibile »

« E magari è anche successo qualcosa tra voi... » suggerì l'exceed, dimostrando un'eccezionale perspicacia.

Natsu boccheggiò, incapace non solo di negare, ma anche di trovare una parola qualsiasi per rispondere. Riusciva solamente ad aprire e chiudere le fauci, emettendo talvolta un qualche suono strozzato.

« Sai, Natsu... sembri proprio un pesce » ridacchiò il micio senza ritegno.

Il Dragon Slayer mugugnò, aggrottando le sopracciglia rosate, mentre tornava a camminare, passo dopo passo, verso casa di Lucy. Happy aveva visto giusto, dopotutto. Tra lui e l'amica era successo davvero qualcosa... un qualcosa di totalmente inaspettato – un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Dovevano parlarne, come da suggerimento di Mira: non era quel genere di cosa sulla quale poter sorvolare, come se nulla fosse accaduto.

- Io l'ho baciata. Lei mi ha baciato. Noi ci siamo... BACIATI! -

Si, baciati. Baciati e non solo.

Era stato un qualcosa di... indescrivibile. Le sensazioni provate nei suoi sogni, seppur forti, non erano minimamente paragonabili alle emozioni donate dalle vere labbra di Lucy, di cui era diventato famelico.

« Happy » fece Natsu, ormai a poche falcate dalla casa della maga stellare. « Puoi... lasciarci soli? » chiese, in un sussurro, preoccupato dalla possibilità di ferire il suo miglior amico. L'exceed sorrise e annuì, contento « Mi raccomando Natsu, niente pasticci, intesi? Si dorme troppo bene nel letto di Lucy... ».

 

 

- Igneel dammi la forza -

A questo pensava il Dragon Slayer mentre si inerpicava su per il muro dell'appartamento di Lucy. Buttò uno sguardo attraverso la finestra e la vide alla scrivania, capo chino, probabilmente concentrata sulle pagine del suo tanto sudato romanzo. La finestra era accostata, quel tanto che bastava per far entrare la leggera brezza del tramonto, che accarezzava delicata la pelle della maga stellare. I capelli biondi erano raccolti in una coda alta, che oscillava ad ogni movimento del capo. Scuoteva la testa mentre, irrequieta, appallottolava l'ennesimo foglio bianco e lo gettava nel secchio, mancando il canestro.

Il mago scavalcò il davanzale e, finalmente, entrò nell'appartamento, il cuore che batteva a mille. L'amica si abbandonò sullo schienale della sedia, stirando le braccia e piegando il collo all'indietro, abbastanza da intravedere il drago alle sue spalle, vicino la finestra.

« N-natsu! » esclamò, scattando in piedi, presa alla sprovvista. « M-mi hai fatto... prendere un colpo » sussurrò, prendendo un respiro profondo, mano sul petto.

« S-scusa » balbettò lui, prima di sprofondare nel mutismo più silenzioso.

Lucy sistemò la scrivania riponendo le nuove pagine al sicuro, assieme al resto del manoscritto. Si voltò verso di lui, sorridendo. « Allora, come mai qui? » chiese, la voce lievemente titubante. « E Happy? Strano non sia con te...no? ».

« Io... te... volevo... Happy... » tentò il drago, scompigliandosi incerto i capelli. Si abbandonò ad un sospiro sconsolato e sedette sul letto, svuotato di ogni forza.

- È maledettamente difficile! -

Lucy si parò di fronte a lui e, con un polpastrello, punzecchiò la sua fronte, spingendogli il volto all'indietro. Natsu sollevò lo sguardo, interdetto, incontrando gli occhi seri di lei. « Vuoi parlare di quello che è successo » constatò la maga. Il drago si limitò ad annuire.

« E hai chiesto ad Happy di lasciarci... soli? » chiese, a metà tra l'emozionato e l'incredulo. Natsu annuì di nuovo, sfuggendo alle iridi castane di lei, che avevano iniziato ad indagarlo – cosa che gli faceva aumentare il ritmo cardiaco.

« Quello che è successo sulla terrazza... cos'era? » domandò lei in un sussurrò, chinando il capo per nascondersi dietro la frangetta bionda.

« S-speravo... potessi... dirmelo tu » confessò il Dragon Slayer, cercando una mano di Lucy e stringendola forte. Lei rispose alla presa con altrettanto vigore, poggiando un ginocchio sul materasso, tra le sue gambe.

Natsu le circondò i fianchi con un braccio, attirando il corpo della compagna a sé, il ventre di lei ormai a contatto con il suo volto. Inspirò il suo odore a pieni polmoni, mentre percepiva i polpastrelli della maga giocare con i suoi capelli ribelli.

Sollevò il mento e la guardò. Lucy sciolse le loro mani e catturò il suo volto infuocato, sfiorò le labbra bollenti e screpolate di lui con le proprie, morbide e piene, e lo baciò, quasi non aspettasse altro. Natsu sentì la propria mente svuotarsi e il cuore riempirsi di lei, battendo più veloce che mai. Carezzò le sue braccia nude mentre lei indugiava sul suo petto, solleticandolo con le dita.

Lento come era iniziato, il baciò si interruppe, lasciandoli senza fiato. Il Dragon Slayer si tirò indietro per farle spazio, poggiando la schiena al muro, e lei lo seguì, inginocchiandosi tra le sue gambe.

« Quello che è successo sulla terrazza... » fece lui, la voce bassa e roca, immergendo lo sguardo in quello di Lucy. « Io... ne voglio ancora ». La maga tremò di fronte a quegli occhi e a quell'espressione.

« Anche io ».

Il tempo d'un battito e cancellarono la distanza che li separava.

Le loro labbra e i loro corpi si cercavano, si trovavano e si lasciavano, per poi cercarsi di nuovo, in un circolo di emozioni di cui conoscevano l'inizio ma non la fine. Le mani vagavano, guidate dal desiderio che avevano l'uno per l'altra, e tremavano, impaurite da quella voglia sconosciuta ma che faceva parte di loro – e che forse, nel profondo del loro animo, c'era sempre stata. L'amicizia, l'affetto, la chimica che mostravano in ogni cosa... possibile fossero solo una piccola, piccolissima parte del legame che li univa?

« Luce » mormorò, mentre lei, presa da chissà cosa, cercava di liberarlo dal suo gilet. Il drago la aiutò, sollevando la schiena dalla testiera del letto, e la maga riuscì a far scivolare giù la casacca, mordicchiandosi il labbro inferiore incerta sul da farsi. Natsu – che non le aveva staccato gli occhi di dosso nemmeno per un istante – confuso, emozionato ma impaziente, afferrò la zip della maglia di Lucy, tirandola giù, lentamente, e assaporando con lo sguardo ogni centimetro della sua pelle.

Sfiorò con le labbra il collo candido di Lucy, che si lasciò sfuggire un singhiozzo di sorpresa. « S-scusa » fece lui, arrossendo per la vergogna e cercando di allontanarsi da lei.

« No » lo fermò, con la voce e con le mani, salde sulle sue spalle. « Continua »

E lui, non se lo fece ripetere due volte.

Si avventò di nuovo sul collo di lei, stavolta famelico, spogliandola della sua maglietta. Le mani corsero ai gancetti del reggiseno, con i quali ingaggiò una fastidiosa lotta. La maga stellare ridacchiò sulla spalla di lui. « Faccio io » disse e con un gesto abile, li liberò di quell'ultimo pezzo di stoffa che separava i loro cuori. Pelle contro pelle, ripresero a baciarsi. Si sfioravano e si assaggiavano, rubandosi l'aria e il respiro. Presi dalla foga del momento, scivolarono, la schiena nuda della maga a contatto col letto, ormai sfatto, e il ragazzo sopra di lei.

« Natsu » sussurrò Lucy sulle sue labbra.

Il drago si fermò e aprì gli occhi, puntandoli in quelli di lei, ancora chiusi.

« Io... » fece la maga, mentre dischiudeva le palpebre. Ciò che lui lesse in quelle iridi marroni, lo lasciò ancora più confuso. Erano occhi lucidi, di piacere, di desiderio, di tenerezza. Ma quelle che le imperlavano le ciglia erano lacrime -ne era sicuro- e, come ogni volta che era costretto a vedere Lucy piangere, non riusciva a pensare.

« Natsu... »

La sua voce lo riscosse, riportandolo alla realtà.

« Io non ti fermerò. Qualsiasi cosa tu decida di fare non ti fermerò, perché tu sei tutto quello che voglio » disse, senza distogliere lo sguardo. Il mago del fuoco sentì il cuore bruciargli nel petto, una sensazione talmente nuova che quasi lo lasciò senza fiato.

« Ti amo » aggiunse, sorridendo timida.

Una lacrima solitaria rotolò giù lungo la sua guancia, lasciandosi dietro una scia bagnata e infuocata. Natsu la asciugò con il pollice, miliardi di emozioni contrastanti nel cuore e nella mente.

-Mi ama, Lucy mi ama- gioì, anche se per poco. C'era qualcosa di strano nell'aria, un qualcosa di non detto e di terribilmente opprimente.

« Mi fido di te...e so che non faresti mai niente per ferirmi -non consapevolmente, almeno. Conosco il tuo cuore e so che non sei il tipo di...u-uomo che fa ciò che non sente » sussurrò, mentre un'altra lacrima le solcava il viso. « So che ti fermeresti, se quello che tu provi è diverso da ciò che io provo per te ».

Natsu rimase sospeso su di lei, pietrificato. Lei lo amava, si fidava ciecamente di lui che invece, non sapeva nemmeno se quello che provava per lei era affetto, desiderio...amore. Non sapeva cosa fare e aveva paura che, qualsiasi cosa avesse detto, avrebbe finito col ferirla. E Natsu non poteva sopportare l'idea di essere la causa delle lacrime e della tristezza della compagna di team. Era troppo, troppo importante per lui.

« Mi dispiace » mormorò, sollevandosi di colpo a sedere. « Mi dispiace » sussurrò ancora, nascondendo il volto tra le mani. « Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace ».

Lucy si tirò su, in un fruscio di stoffa e lenzuola. Posò una mano sulla sua spalla, gentile. « Lo sapevo... che non eri quel tipo di persona, Natsu » fece, cercando di suonare il più normale possibile. Ma il suo stesso tonò la tradì, triste, affranto e bagnato di lacrime, che avevano preso a scendere lente lungo il viso. Il drago non riuscì a sopportarlo. Prese la casacca e se l'infilò, veloce, mentre a grandi falcate raggiungeva la porta. Poggiò un mano sulla maniglia, incapace di abbassarla e lanciò un ultimo sguardo a Lucy che continuava a piangere, stringendo a sé il lenzuolo per coprire ciò che, in quell'attimo di follia, era stato scoperto.

Serrò gli occhi, ingoiando l'amaro che sentiva in bocca e spalancò la porta, uscendo all'aria fresca della sera. Corse via, allontanandosi da lei, dal suono dei suoi singhiozzi e dall'odore delle sue lacrime.

 

 

 

 

 

 

-Special 2_Lucy-

 

Lucy si sdraiò sul letto, inspirando l'odore di Natsu dal cuscino sul quale dormiva ogni notte. Zeref, di questo passo sarebbe impazzita. Ok, aveva sempre avuto un buono occhio per i bei ragazzi, ma con Natsu il problema si ingigantiva. Le bastava guardarlo, per sentire il proprio stomaco raggomitolarsi e le gambe farsi improvvisamente molli. In più, erano compagni di team, migliori amici...rischiavano di mandare tutto all'aria! Lo sapeva, lo sapeva che prima o poi sarebbe successa una cosa del genere.

Lei era una donna. Lui era un uomo -in una versione un po' bestiale forse, ma pur sempre un uomo. Lucy aveva ormai 19 anni -quasi 20- e lui...e lui...beh, era grande abbastanza da avere un certo tipo di istinti e di bisogni.

Quella di Natsu era stata una reazione assolutamente normale. La maga richiamò a sé i ricordi di quel suo risveglio.

« Non volevo guardare proprio lì, per Zeref! È stato un incidente » piagnucolò « La prima volta almeno » aggiunse, mentre le guance si imporporavano.

- Mavis! Non riesco a pensare ad altro ora-

Nascose il volto nel cuscino, abbracciandolo. Urtò un qualcosa di leggero con una mano. Sollevò il guanciale per scoprire una piccola scatola, dalla forma familiare, con un disegnino di un exceed blu sorridente sull'incarto. Decisamente sospetta.

La scartò titubante. Arrossì di colpo e quasi le venne un coccolone, ma la mise prontamente al sicuro nel cassetto del mobiletto, quello di fianco al letto.

Chissà, magari avrebbe dovuto ringraziare Happy, prima o poi.

 

 

 

Sproloquiando.

Immagino...di essermi conquistata l'odio di molte con questo finale. Della serie che neanche l'extraino qua sopra, è stato in grado di mitigare la vostra rabbia nei miei confronti xD LoL. Ma – io ve lo dico – questa storia è nata tuuutta intorno a quella scena lì, quindi non è che l'abbia messa tanto per far scena – anche se beh, ci stava xD. E nonostante il mio capitolo favorito, al momento, rimanga Mattino... sono abbastanza soddisfatta di come Vespro è venuto fuori. Ma, lascio a voi l'ultima parola. :)

Non vi preoccupate, la mia malvagità – di cui avete avuto l'ennesimo assaggio con questo capitolo – è stata già punita preventivamente il giorno 18 luglio, giornata in cui me ne sono successe di tutti i colori ( risveglio col mal di schiena a bestia, il vestito fighissimo da mettere per la laurea di mio cugino con una macchia, la corsa a comprare un paio di pantaloni sostitutivi , il pistaggio di una cacca con i miei amatissimi sandali col tacco alla stazione) senza contare che oggi mi sono candidamente seduta su una sedia di un bar per far colazione e...tac, la sedia ovviamente era orridamente appiccicosa. E sono dovuta andare in giro con le patacche appiccicose sul sedere. Ahahaha. Il Grande Demone Celeste deve avercela con me.

Inutile dirvi che sono tesissima per il momento NaLu...quindi, fatemi sapere. Attendo vostri pareri – insulti bene accetti :p me li merito xD

A presto ;)

 

 

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Capitolo 5
*** Notte ***


Siamo davvero al capolinea. La storia è finita e sono troppo emozionata. Sono contenta del capitolo perché è esattamente come lo avevo immaginato, o giù di lì, nonostante qualche piccola modifica dell'ultimo minuto. :) Le scuse per l'attesa sono d'obbligo così come i ringraziamenti per le recensioni, per le seguite e per le preferite. Grazie davvero di cuore. Enjoy ;)

 

 

 

5. Notte

 

Corse a perdifiato senza una meta precisa e quando si fermò, lo fece solo perché i suoi polmoni rischiavano di esplodere, così come la milza e il cuore – anche se per ben altri motivi.

Non riusciva ancora a mettere bene a fuoco gli eventi e nonostante sapesse perfettamente di essere duro di comprendonio, non ne aveva mai fatto un dramma: aveva vissuto benissimo in compagnia della sua ingenuità che però, alla luce degli ultimi fatti, stava assumendo i connotati dell'idiozia persino ai suoi occhi.

Poi, la consapevolezza lo colpì, impetuosa come una tempesta: solo allora, in quel preciso istante, l'esasperazione dei suoi nakama, così come le battutine – talvolta arricchite da una punta acidula nel tono – ebbero un senso. Tutto, ebbe un senso. Cioè, lo aveva sempre avuto ma lui era stato troppo... distratto per notarlo.

Lucy non era strana: era lui ad essere un idiota.

Talmente idiota da non capire nulla, da non prestare la minima attenzione ai consigli – seppur assurdi – dei suoi nakama, da fraintendere totalmente il prezioso avvertimento di Gildarts e mandare tutto all'aria.

Non solo aveva affrettato le cose, preso dalla smania e da un desiderio con cui non aveva mai fatto i conti prima, ma ancora non riusciva a dedurne il significato.

Perché? - continuava a chiedersi. Eppure, gli indizi dovevano esserci – i suoi compagni sembravano aver capito la faccenda da un pezzo – ma nonostante tutto, non riusciva a vederli né a riordinarli nella sua testa, e la cosa lo innervosiva a morte.

Forse Gray ha ragione dopotutto – pensò, grattandosi la testa stanco e confuso – devo essermi fumato il cervello. E da un pezzo.

Sospirò. Non si era nemmeno reso conto di essere arrivato al Parco Sud. Sospirò ancora, poggiandosi stancamente al tronco del grande albero al centro del cortile dove, un paio di anni prima, aveva cercato di scavare una buca per riportare alla luce foto e segreti imbarazzanti di ogni membro della gilda – voci dicevano che il Master le avesse nascoste proprio lì.

Zeref! Quanto tempo era passato da quel disastroso tentativo? Il terreno era troppo duro e compatto da scavare munito solo di pala, così aveva chiesto aiuto a Lucy, nella speranza che chiamasse Virgo a fare il lavoro sporco al suo posto. E poi? Cos'era successo?

- Lucy mi ha mollato un ceffone – rievocò, sfregandosi la guancia destra. Allora non ci aveva capito granché, come suo solito, ma anche questo piccolo episodio iniziava a tingersi di significato. Che Lucy provasse già qualcosa per lui, a quel tempo? Si, doveva essere così... nonostante la cosa gli sembrasse ancora assurda.

Un tocco al fianco e un “Bu!” nell'orecchio presero il drago totalmente alla sprovvista, che scattò come una molla impazzita. Una risata esplose di fronte a lui prima ancora che il giovane riuscisse a riprendersi dallo “spavento”.

« Li-lisanna! »

« Non avrei mai creduto di riuscire a fartela Natsu! » ridacchiò la Strauss « Solitamente riesci a sentire i miei passi a metri e metri di distanza! E senza contare il mio odore ».

« Ero... sovrappensiero » borbottò lui, in risposta all'ilarità senza fine dell'amica di vecchia data. Scivolò a sedere usando le radici del grande albero come sedia e il suo tronco come schienale. Lisanna lo imitò e sedette accanto a lui, silenziosa, guardando il cielo sopra le loro teste.

« Stasera ci sono un sacco di stelle » fece, forse più a se stessa che al drago.

« Già » rispose lui, senza lanciare nemmeno un'occhiata alla volta celeste – l'unica stella di cui aveva bisogno non era lì con lui, e lui soltanto ne era la causa.

« Ohi Natsu... va... tutto bene? »

« Per niente »

« Vuoi parlarne? »

« Non esattamente »

« Ok » disse Lisanna, annuendo, tornando silenziosa. Di tanto in tanto lo guardava ma il Dragon Slayer non sembrava accorgersene, troppo impegnato nello sciogliersi in grandi sospiri sconsolati.

« Sai, ho parlato con Gildarts. È preoccupato per te... teme che tu abbia frainteso qualcosa che ti ha detto »

« Teme bene » rispose, affranto.

« Ecco lo sapevo! Io lo avevo avvertito di farsi gli affari suoi! E invece non mi ha dato ascolto. Nessuno mi da' mai ascolto, nemmeno Elf-nii-chan! E non ho idea di che cosa quel branco di stupidi ti abbia detto questa mattina... anzi no, non voglio proprio saperlo ».

« Ogni stupido ha il branco di stupidi che si merita » sussurrò il drago ritrovando la parola.

« Ehi, basta con i musi lunghi ok? » disse, disegnando un sorriso sul volto Natsu, tirandogli in su le guance con le dita. « Un vero mago di Fairy Tail non si da' per vinto nemmeno di fronte alla sconfitta. Sei o non sei il famoso Salamander? ».

« Ho fatto un pasticcio Lisanna... forse ho rovinato tutto tra me e Lucy » esclamò, togliendo il tappo alla zavorra di tormenti e preoccupazioni che aveva accumulato durante quella giornata devastante, e dando il via ad una vera e propria cascata di parole. Lisanna ascoltò attenta e comprensiva, talvolta annuendo, talvolta scuotendo la testa confusa, ma senza mai interromperlo. E quando Natsu poté riprendere fiato, le sue paure ormai completamente messe a nudo, la Strauss non aveva bisogno d'altro per confermare ciò che tutta la gilda sospettava da tempo - e su cui scommetteva centinaia di Jewels. Natsu era innamorato.

« La faccenda è più semplice di quanto immagini » lo rassicurò l'albina.

« Sul serio? » chiese lui, lo sguardo quasi implorante.

Lisanna annuì. « Tu. Ami. Lucy ».

« Io... amo... Lucy » le fece eco Natsu. « In che senso? » domandò titubante. Sapeva che agli occhi dell'amica poteva sembrare una domanda stupida, ma non per lui. Aveva bisogno di certezze e forse solo Lisanna aveva la pazienza sufficiente per dargli le risposte che cercava.

Lei infatti sorrise, scuotendo la testa, ma senza quel velo di esasperazione nello sguardo. « Nel senso che ti senti legato a lei in un modo che non puoi nemmeno spiegare a te stesso, figurarsi a qualcun altro. “Amore” di per sé è solo una parola. Un mezzo per esprimere un concetto, ma che non ha nemmeno un decimo della forza del concetto stesso... non so se mi stai seguendo ».

« Più o meno... » mentì.

Lisanna captò la bugia e pensierosa si alzò in piedi, iniziando a camminare avanti e indietro. Poi si voltò di scatto verso di lui. « Tu vuoi bene ad Happy, Natsu? ».

Il Dragon Slayer rimase perplesso d'innanzi a quella domanda ma rispose ugualmente. « Certo! Che domande mi fai? ».

« E a me ne vuoi? » domandò, con un pizzico d'esitazione.

« Si che te ne voglio Lisanna. E anche tanto ».

Lei sorrise, arrossendo lievemente. « E a Lucy? A lei vuoi bene? ».

« Si... si le voglio bene ma... » esordì, tuttavia fu costretto ad interrompersi. Si alzò in piedi e guardò l'amica, che gli restituì uno sguardo denso di significati. E Natsu finalmente capì – stavolta sul serio ed una volta per tutte. Voleva bene a Lucy ma... c'era quel ma: il ma che cambiava tutto.

E quel ma, non era altro che l'amore di cui tutti i suoi nakama si ostinavano a parlare. Lo stesso amore che per Natsu era solo e semplicemente... Lucy.

« Io... devo andare da lei » disse, fuori di sé dall'agitazione. – Come ho fatto ad essere tanto cieco?

« Vai. E torna vittorioso » lo incitò Lisanna, pollice e indice in aria. Natsu corse via e giurò a se stesso che avrebbe sistemato ogni cosa. Doveva solo trovare il modo... ma a quello avrebbe pensato a tempo debito.

 

 

 

Bussò alla porta della compagna di team forse per la prima volta nella sua vita.

E gli fece uno stranissimo effetto – non sapeva dire se positivo o negativo. Era rimasto impalato lì davanti per – quanto? – un'ora buona forse. Una intera ora a chiedersi cosa avrebbe dovuto dirle – e soprattutto in che modo – quando si fossero trovati faccia a faccia. Aveva una paura fottuta. Lui, che aveva rischiato la vita e sfiorato la morte così tante volte da averne perso il conto. Per un qualche strano motivo, non riusciva a calmare il cuore che batteva impazzito nel petto – nonostante ci avesse provato per tutto il tragitto fino a quella tanto agognata porta. E il fatto che Lucy tardasse ad aprirla lo stava prosciugando, preoccupandolo in maniera allucinante.

Finalmente dall'interno sentì un rumore di passi, accompagnato da un sonoro sbuffare.

« Gray te l'ho già detto sto... » lei aprì la porta, i suoi occhi a cozzare con quelli di Natsu « … bene ». La sua espressione suggerì al Dragon Slayer che tutto si aspettava, tranne una sua visita. E non aveva tutti i torti.

« E-ehi! » salutò impacciato, alternando lo sguardo tra lei e lo zerbino di fronte ai suoi piedi.

« Natsu » fece lei, in risposta. Aveva gli occhi lucidi, arrossati e lievemente gonfi di chi ha pianto per un bel po' di tempo. I capelli profumavano di shampoo appena fatto – quello alla vaniglia che a lui piaceva da morire – e ancora umidi, si incollavano dispettosi al collo e alle guance. Bellissima da togliere il fiato.

Deglutì nervoso. Ciò che aveva tanto temuto per quel momento, si stava avverando: in piedi, l'uno davanti all'altra, immersi in un silenzio a dir poco inquietante. Lucy lo scrutava mordicchiando il labbro inferiore, con l'espressione di chi sta combattendo una battaglia interiore per decidere il da farsi. Lui, dal canto suo, si sentiva talmente tanto impacciato – e spacciato – da non riuscire a formulare un pensiero o una frase con una parvenza di senso compiuto.

- Brutto idiota! Meriteresti un sonoro calcio in culo! -

Anche se, viste le circostante, una pedata in mezzo alle gambe sarebbe stata molto più appropriata.

« Posso... entrare? » chiese, rompendo il ghiaccio. Lucy esitò mentre un'espressione incerta le si disegnava in volto – la bocca lievemente storta e gli occhi che scintillarono di un qualcosa che a Natsu parve... rabbia. Ma fu solo per un attimo e, sconfitta, si fece da parte per farlo entrare.

Una volta dentro, Natsu si guardò attorno, quasi fosse la prima volta che vedeva l'appartamento. Per certi versi era così: la giornata delle prime volte. La sua prima volta in casa di Lucy senza passare per la finestra. Il suo primo bacio. Le sue prime carezze. Le sue prime voglie. La sua prima volta nel desiderare Lucy solo per se, corpo e anima. La prima volta che cercava di dare un nome a quel qualcosa che gli faceva battere il cuore fortissimo, che gli toglieva il sonno e l'appetito. Si, persino l'appetito.

Era amore – o così almeno gli avevano detto. Ma per lui quella parola non aveva alcun senso. Amore... che roba è? Si mangia ? – questo il suo primo pensiero al suono di quelle cinque stranissime lettere messe in fila.

« Sto scaldando l'acqua per il ramen istantaneo » fece Lucy rompendo il silenzio e tirandolo fuori dalle sue riflessioni da mal di testa acuto. « Lo vuoi anche tu? » chiese, avvicinandosi ai fornelli.

« Mh … si, grazie » rispose. In realtà non aveva fame per niente, nemmeno un languorino piccolo piccolo, ma almeno aveva una scusa per restare lì con lei, nella speranza di trovare il coraggio di farle il discorso. Il più in fretta possibile.

E mentre il Dragon Slayer rodeva dentro, le mani sempre più sudate e la bocca sempre più impastata, Lucy armeggiava con pentole e fornelli, concedendogli alla vista solo la sua schiena. Trasudava agitazione da ogni movimento e piccolo gesto, e sbatacchiava gli utensili da cucina creando più rumore del solito.

« Senti » esordì lei, sempre di spalle « Se sei venuto qui a controllare la situazione e metterti in pace la coscienza, puoi stare tranquillo. Sto bene. Ho solo bisogno di tempo da sola per metabolizzare il tutto. E non necessito di altri controllori: Gray basta e avanza »

« Gray? » chiese, interdetto e lievemente contrariato.

« Si, proprio lui. Ti ha visto in fuga dal mio appartamento ed è venuto a dare un'occhiata. Certo, una cosa del genere... » fece, riferendosi probabilmente alla sua confessione e allo pseudo due di picche successivo « … non se l'aspettava proprio. Ti ha tirato qualche parola che non mi sento proprio di ripetere e poi mi ha fatto un terzo grado senza fine. Ah ed è tornato due volte a controllarmi. E aspetta che lo sappia Erza » esplose come un fiume in piena.

« Lucy... » balbettò Natsu, mentre col pensiero già sperimentava il dolore che la maga con l'armatura gli avrebbe inferto. - Me lo merito però! - .

La biondina ormai non lo ascoltava più, presa da un turbinio di parole, pensieri ed emozioni . « Due volte è tornato, lo capisci? Nemmeno fossi sull'orlo della depressione! Non lo so, vi do forse l'impressione di voler fare qualcosa di... stupido? »

« Lucy, io non... »

« Non potete pretendere che già da domani io torni in gilda tutta allegra e sorridente! Ho il diritto di essere triste no? E allora perché non mi date un attimo di tregua per esserlo? »

« Lucy, io.... »

« E tu, tu dovresti essere l'ultima persona sulla terra a venire qui, non lo sai? » singhiozzò, stavolta voltandosi verso di lui, le lacrime ad incorniciarle il volto. « Stupido Natsu! » sputò, chiudendo definitivamente la bocca al Dragon Slayer – sempre più disperato – riprendendo fiato. Preparò le ciotole e porse il ramen al compagno di team che ringraziò piano, con la coda tra le gambe.

La maga stellare prese due bocconi mentre Natsu si limitava a fissare gli spaghetti e a rigirarli con le bacchette. « Posso chiederti un favore? » fece lei, sospirando stanca. Lui la guardò di sottecchi e annuì.

« Appena hai finito di mangiare... puoi andartene? ».

Il drago rimase a bocca aperta, stordito. Mai una richiesta gli era sembrata più assurda e più definitiva di quella. Lucy non gli aveva mai intimato di andarsene. Cioè, lo aveva fatto innumerevoli volte ma mai con quel tono e mai con quello sguardo. Stavolta era seria, le sue parole letterali. Il cuore di Natsu si annuvolò e il giovane mago ebbe davvero paura d'aver fatto un casino irrimediabile. Assentì, non certo per sua volontà, ma perché si sentiva in trappola e con le spalle al muro.

« E per un po'... dovrete andare in missione da soli, tu ed Happy » .

Da soli. In missione. Lui ed Happy. Senza di lei. « Non stai dicendo sul serio » sussurrò incredulo, con una vena di panico nella voce. « Dimmi che non stai dicendo sul serio » fece, ancora, cercando la risposta negli occhi sfuggenti di Lucy.

« Sto dicendo sul serio » lo confutò la maga stellare, il volto afflitto. « È per il mio bene Natsu. Neanche io vorrei, ma devo. Per cercare di raccogliere i pezzi e rimetterli in piedi. E per farlo devo starti lontana ».

« Ma... ma... non puoi lasciare il team! »

« Non sarà per sempre .... » lo rassicurò « Solo il tempo necessario per rendere la tua vicinanza meno... dolorosa ».

« Ma l'hai detto tu stessa che non vuoi! Tu vuoi stare con me e io voglio stare con te! Non c'è bisogno di nessuna separazione » esclamò, sfiorandole la mano con la propria.

Lucy si ritrasse dal contatto come scottata. « Non capisci » ribatté seria « Non c'è solo quello che vuoi tu. Quello che voglio io... non conta niente? »

« Non è questo! ».

« Mi costringeresti a stare nel tuo team solo perché tu vuoi stare con me? Anche se il tuo modo di stare insieme è lontano anni luce dal modo che intendo io? Sono stufa di fare l'amica, Natsu. È una parte che mi sta stretta. E dato che tu non provi lo stesso per me, devi lasciarmi andare! Sarò io a tornare da te una volta... pronta ».

La faccenda iniziava a prendere una piega pericolosa e se il drago non fosse riuscito a confessarle ciò che il suo cuore aveva capito da tempo – ma a cui la testa non aveva prestato attenzione fino all'ultimo momento – rischiava davvero di perderla.

« Io non posso lasciarti andare » disse, sicuro.

« Così sei egoista, Natsu »

« Non so cosa significhi ma ok, se lo dici tu allora è vero, sono egoista » dichiarò, cercando di attingere a tutto il suo coraggio di drago – lo stesso che in battaglia l'aveva salvato dalle situazioni più disperate.

Lucy si lasciò sfuggire una risata assieme ad una lacrima. « Egoista e decisamente assurdo » fece, singhiozzando.

« Decisamente » assentì lui « E stupido. Ma quando si tratta di te... divento ancora più idiota ».

« Che stai... dicendo? » fece lei a mezza voce, confusa.

« Dico che io ti a- . No, cioè si. Io ti a- » balbettò, totalmente nel pallone. Nemmeno la battaglia contro Zancrow – o Hades! – gli era parsa così dannatamente complicata. « Oh, al diavolo! » sbottò esasperato, scattando in piedi. « Che cosa vuoi che ti dica Lucy? Che ti amo? Perché se è quello che vuoi te lo dico: ti amo ».

La maga stellare scosse la testa e lo guardò, in un misto di rabbia e lacrime. « Tu non hai idea di quello che dici Natsu! ». Si allontanò dal tavolo per dirigersi alla finestra, asciugandosi le guance ormai rosse.

« È vero, non lo so... non sono capace a spiegarti quello che sento » sospirò, ciondolando verso di lei. Si arrestò a pochi passi di distanza, fissando la schiena della compagna in cerca delle parole giuste da dire.

« Stare con te è l'unica cosa di cui ho bisogno per... per essere veramente felice, Luce » disse, sincero. « Quindi non puoi aspettarti che io ti lasci andare senza dire o fare niente ». L'amica gli lanciò uno sguardo umido, triste, ma con una scintilla di stupore nelle sue profondità.

« Non mi ero mai chiesto, fino ad oggi, che cosa fosse quella specie di calore al petto quando mi facevi quel sorriso. E nemmeno perché il mio cuore beh, ecco... mi facesse qualche strano scherzo quando mi eri tanto vicina. Pensavo fosse... normale. Si, insomma, sei la mia compagna di team, la mia famiglia... e ti voglio bene ».

Le lacrime tornarono a bagnare gli occhi di Lucy, che non avevano avuto il tempo neanche di asciugarsi. Il Dragon Slayer non riusciva a comprendere se l'amica stesse piangendo perché era triste, o perché aveva iniziato a intuire qualcosa di quel suo intricato discorso.

« Ma poi qualcuno mi ha aiutato a capire che il bene che voglio a te, è un bene speciale.... di quelli che ti riempiono tutto – lo stomaco, la pancia, il petto. Proprio come quando mangio le fiamme – e io amo mangiare le fiamme ».

Gli occhi della maga stellare si dilatarono e il suo respiro tremò, così come il cuore – e Natsu pensò di non aver mai sentito suono più bello.

« Quello è l'unico amore che conosco, Lucy... l'amore per le fiamme » sussurrò, quasi vergognoso. La biondina si avvicinò con l'ombra di un sorriso sulle labbra.

« Per questo dirti ti amo... suona come una bugia » aggiunse il drago, prendendo un respiro profondo. « Perché quello che sento per te è infinite volte di più ».

Silenzio. Nemmeno un respiro a spezzare l'aria immobile attorno a loro. Ma fu solo un istante.

Lucy afferrò Natsu per gli avambracci, salda, mentre incatenava i suoi occhi a sé. « Sei serio, non è uno scherzo? » chiese e le pupille scintillarono per l'emozione. Natsu sorrise, sfiorandole la punta del naso con la propria, senza staccare lo sguardo dal suo viso. « Non sono mai stato tanto serio in vita mia » sussurrò, la voce roca. Le accarezzò il volto attirandola a sé, reclamando il suo corpo, il suo calore e le sue labbra.

Non aveva dimenticato la sensazione d'averla tra le braccia né il sapore dei suoi baci, ma tutto sembrava ancora più bello e perfetto di quanto ricordasse. Non riusciva a credere che il suo cuore riuscisse a contenere tutta quell'emozione, che lo faceva tremare di gioia e di paura allo stesso tempo. Affondò le dita tra i capelli dorati di Lucy, inebriato dall'odore di vaniglia e da quello inconfondibile della sua pelle. Natsu sentì le labbra della compagna piegarsi in un enorme sorriso e si scostò dal suo volto, per goderselo con gli occhi.

« Io... sono... così felice che potrei... non lo so... piangere » disse lei, prima di gettarsi tra le sue braccia e stringerlo forte, come mai aveva osato fare prima. Il Dragon Slayer stava per farle notare che, in realtà, piangeva già da un pezzo, ma preferì baciarla di nuovo. Ancora. Fino a che non si fosse saziato delle sue labbra e del suo sapore.

Ma ben presto si rese conto – quando i loro baci iniziarono a trasformarsi in qualcosa di più – che non sarebbe mai riuscito a saziarsi di lei, proprio come delle fiamme. Tanto più la assaggiava, tanto più la desiderava. E non solo le sue labbra. Non solo il suo cuore. Tutto di lei. Ogni singolo centimetro di pelle. Ogni lacrima, ogni respiro, ogni più piccola imperfezione – tutto ciò che la rendeva Lucy, la sua Lucy.

- Ehi Igneel, se sei in ascolto proprio ora beh... non ascoltare ok? -

Quello fu il suo ultimo pensiero razionale.

Sprofondarono tra le lenzuola senza nemmeno rendersene conto, continuando a scambiarsi carezze, baci, morsi delicati. Natsu non avrebbe saputo dire chi dei due avesse iniziato a spogliare l'altro per primo. Forse lui, nella foga di uno dei suoi abbracci. O forse lei, quando lo aveva liberato della sciarpa per torturare di baci la sua cicatrice.

Una volta nudi, iniziarono a guardarsi curiosi e a toccarsi, con una punta di vergogna, cercando negli occhi dell'altro l'invito a continuare o quello di fermarsi. E laddove gli sguardi non riuscivano ad arrivare, c'erano i sospiri, i gemiti e i battiti dei loro cuori.

« Sei davvero... bellissima, Lucy » sussurrò, in ginocchio di fronte a lei, mentre le sue iridi vagavano sulla sua pelle e le sue dita le accarezzavano il collo. E piano piano scendevano, tra i seni, fino all'ombelico, dove indugiavano, facendola tremare.

Lucy arrossì al suo complimento e schiuse gli occhi, regalandogli un sorriso timido. « Anche tu » mormorò, sporgendosi verso di lui e baciandogli la tempia, la linea decisa della mascella, il mento. Gli cinse il collo con le braccia, strusciando il seno contro il suo petto e urtando il suo bacino, sfiorando così la prova tangibile del desiderio che il drago nutriva per lei.

Ridacchiarono, imbarazzati come non mai, ma senza la minima intenzione di allontanarsi l'uno dall'altra. Ed erano spaventati, sopraffatti da quella miriade di sensazioni, ma sapevano che, insieme, non avevano nulla da temere.

Lucy si morse il labbro inferiore – in quel modo che a Natsu faceva letteralmente perdere la testa – e stavolta fu lei ad accarezzarlo. Ovunque. E fu lui, a chiudere gli occhi e a tremare di piacere sotto le sue mani.

« Luce » soffiò sulle sue labbra, prima di farle prigioniere in un lungo bacio infuocato.

Bocche ancora incatenate, la maga stellare si sollevò sulle ginocchia, quel tanto che le bastava per sedersi sulle gambe del compagno, i corpi quasi incollati fra loro e le intimità a sfiorarsi. Natsu credette di impazzire per la seconda volta – perché pazzo già lo era. Di lei.

Lucy dondolava su di lui, eccitata da quello sfiorare delicato e deciso allo stesso tempo. Con una mano stringeva una sua ciocca di capelli rosa e con l'altra, premeva sulla sua schiena. Voleva di più, Natsu lo sentiva, ma ne ebbe la conferma quando poté leggerle lo sguardo.

« Sei... sicura? » chiese, titubante.

Lei annuì, sorridendo convinta. « Su di te, lo sono sempre stata. »

Si sdraiò, attirandolo su di sé e assaporando il calore del suo corpo, mentre i brividi iniziavano a farsi strada sulla sua pelle.

« E tu? Sei sicuro? Non scapperai di nuovo lasciandomi qui, da sola? » fece, con le sopracciglia che si avvicinavano in una smorfia titubante.

Natsu scosse la testa, sussurrandole nell'orecchio. « Non ti lascerò mai più da sola ». La baciò, di nuovo, insinuando la lingua tra le sue labbra, che lo accarezzava con le unghie e con i polpastrelli.

« A-aspetta » gemette la biondina, interrompendo il contatto. « Prima dobbiamo... » disse, imbarazzata, mettendosi a sedere e frugando nel cassetto del comodino. Natsu la guardò interrogativo: non riusciva a spiegarsi il motivo del comportamento della compagna, e proprio quando aveva creduto di aver iniziato a capire qualcosa dello strano mondo delle donne e dei sentimenti.

« … usare questo » balbettò, sventolando sotto il suo naso un qualcosa che non aveva mai visto prima, un quadratino dall'aria sospetta.

« Che roba è? ».

« Emh... è... cioè... davvero non lo sai? » chiese, ormai d'un colorito rosso acceso. Natsu annuì in risposta, strappandole un sospiro imbarazzato.

« Natsu... tu... fidati di me ok? » disse, con uno sguardo che riaccese il desiderio nel Dragon Slayer, e se possibile, più forte di prima. « Lascia le domande a domani e fidati di me » aggiunse.

« Va bene » sospirò lui, chiudendo gli occhi e assaporando il lungo bacio che seguì quello strano scambio di parole. E poi, sentì le mani di lei che armeggiavano su di lui con quello strano aggeggio, e che tremavano lievemente.

Lucy prese il suo volto tra le mani e lui sollevò le palpebre, trovando il viso di lei di fronte a sé, colorito per l'imbarazzo. Lo fissava, mentre lentamente si sdraiava, in una tacita richiesta di seguirla, di coprila col suo corpo e scaldarla, fuori e dentro. E così fece, abbracciandola, e cercando di respirare, preda di un'emozione mai provata prima.

Si scambiarono un ultimo sguardo, un ultimo sorriso e un ultimo bacio. Il drago poggiò la tempia contro quella della compagna e con una lentezza quasi dolorosa iniziò il cammino dentro di lei. Percepì Lucy irrigidirsi sotto di sé, la sua presa farsi forte sulla schiena e lui si fermò, cercando i suoi occhi e trovandoli tinti di sofferenza.

« Lucy, io... scusami » disse, sprofondando nel panico e nel senso di colpa.

« Shhh, Natsu » lo ammonì lei, poggiando un lieve bacio sulle sue labbra. « Va tutto bene, non fermarti ».

Ancora una volta si affidò alle sue parole e titubante continuò, il più delicatamente possibile. Il desiderio di lei era incontenibile ma, di fronte alla possibilità di farle del male, passava decisamente in secondo piano.

Catturò le sue labbra proprio nell'istante in cui le barriere fisiche ed emotive venivano giù e le unghie dell'amica gli incidevano la schiena.

Il Dragon Slayer poggiò la fronte a quella di lei, assaporando quel loro intimo contatto nell'attesa che il corpo di Lucy si abituasse alla sua presenza. Lei gli accarezzò il volto e i capelli, sorridendo commossa. Non disse nulla e nemmeno Natsu. Bastavano i loro occhi a trasmettere all'altro ciò che stavano provando in quel momento.

Finalmente si appartenevano.

La maga avvolse le braccia attorno al collo di Natsu, immergendo le dita tra i suoi capelli spettinati e, con un bacio, si fece più vicina, muovendo il bacino contro il suo e rubandogli un gemito di sorpresa.

Un sorriso, un altro bacio e poi, semplicemente, l'amore.

 

 

Natsu sbadigliò sommessamente e si stiracchiò, ancora ad occhi chiusi.

Erano secoli che non dormiva così dannatamente bene, stanco ma soddisfatto. Certo, stanco e soddisfatto lo era anche alla fine di una qualsiasi missione ma, quella stanchezza e quella soddisfazione erano tutta un'altra cosa.

Stanco non lo era più, ma la soddisfazione era ancora lì, tra il cuore e lo stomaco, e fluttuante sul suo volto, incastonata in quel sorriso che non voleva proprio saperne di spegnersi. Allungò un braccio, invadendo la parte di Lucy, trovandola vuota e ormai fredda. Spalancò gli occhi allarmato e, la prima cosa che vide, fu la luce della scrivania accesa e poi, Lucy in camicia da notte, col capo chino a scribacchiare veloce.

Il drago si alzò, agguantando biancheria e pantaloni, e si vestì di fretta, raggiungendo la compagna. Poggiò il mento sulla testa di lei, buttando curioso lo sguardo sulla pila di fogli che aveva di fronte. Ciò che catturò la sua attenzione fu la parola FINE, alla quale Lucy aveva appena messo il punto.

« Finito, finalmente » sussurrò lei « Dopo tre anni il libro è finito » e sorrise, voltandosi verso Natsu e stampandogli un bacio sul naso, prima che sulle labbra.

« Sono contento per te, Luce » fece lui, sincero e felice quasi il libro fosse stato il suo. Non gli era mai piaciuto granché leggere, ma quello lo avrebbe letto di sicuro a costo di metterci un anno intero.

« Ora devo solo mandarlo a qualche casa editrice e pregare che lo pubblichino! » commentò, nervosa.

Il Dragon Slayer la avvolse con le sue braccia calde. « Lo faranno » la rassicurò. Lucy lo abbracciò a sua volta, sfiorando la cicatrice con le labbra – Natsu aveva scoperto con sorpresa che Lucy era ossessionata da quella cicatrice e che la trovava terribilmente provocante.

« Come fai ad esserne così sicuro? »

« Semplice: parla di me! » esclamò strappando un risolino divertito alla compagna.

« Sono i racconti delle nostre avventure, non potevo ometterti » rispose, con un'espressione da finta seria.

Natsu, a sua volta, si finse imbronciato. « Perché, mi avresti omesso altrimenti? ».

La maga stellare annuì, convinta. « Ovvio. Il mio libro ti svelerà per chi realmente sei Natsu, e tutte le ragazze di Fiore cadranno ai tuoi piedi. Sarebbe molto più conveniente se tutte continuassero a pensarti come una specie di mostro che distrugge tutto ciò che incontra, proprio come traspare dagli articoli di Jason del Sorcerer » spiegò, gonfiando le guance contrariata.

Salamander non poté fare a meno di sorridere di fronte ad un'espressione talmente tenera.

« Crei problemi inesistenti. Sarò troppo impegnato a spaventare qualunque essere di sesso maschile ti si avvicini, per preoccuparmi delle mie ammiratrici » le sussurrò, fermandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

« Allora vorrà dire che alle tue ammiratrici ci penserò io » disse con un sorriso diabolico sul volto. « A tempo debito » aggiunse, sollevandosi sulle punte e imprigionando le sue labbra in un bacio, piuttosto diverso dai loro baci di qualche ora prima. Non era più un bacio incerto, né dettato dalla voglia e dalla fame del momento: era il bacio del dopo, della fine di un'amicizia e dell'inizio di un amore. Un amore che forse s'era mascherato da amicizia e che c'era sempre stato. « È quasi l'alba » commentò lei. « Quasi un giorno è passato dal tuo... risveglio » ridacchiò sorniona.

« Ti va di vederla insieme, sul tetto? » intervenne Natsu nel tentativo di sviare la sua attenzione da quel ricordo estremamente imbarazzante.

« Sul tetto? Scherzi? ».

 

 

« Wow » sussurrò Lucy, avvolta in una coperta e nell'abbraccio di Natsu seduto dietro di lei, mentre ammirava estasiata il sole che faceva capolino da Est.

Natsu le depose un baciò sulla tempia, immaginando l'espressione sognante dipinta sul suo volto. Bastò il pensiero per farlo sorridere, mentre rifletteva sulle ventiquattrore appena trascorse.

Era stata una lunga giornata, per niente facile. Aveva vissuto secondo dopo secondo, quasi li avesse percepiti sulla pelle come i granelli di una clessidra.

In un primo momento aveva temuto di morire di imbarazzo. Poi, era nato l'istinto omicida verso i suoi nakama, troppo divertiti dalle sue sventure e figure di merda. Avrebbe voluto fuggire, lontano da tutti e da Lucy, per evitare il confronto ormai inevitabile. Quindi, era sopraggiunta la tristezza mista a sconforto, per la paura di aver perso una persona così importante ed insostituibile. E infine la felicità, talmente grande che non avrebbe mai creduto potesse esistere.

Ora capiva perché tutti coloro che lo circondavano, si dessero così tanta pena per l'amore. Ne valeva la pena.

E lui, avrebbe vissuto di nuovo ogni singolo secondo, ogni piccolo granello di quella clessidra, se questo significava avere Lucy tutta per sé, nel suo cuore, nei suoi pensieri e tra le sue braccia.

Ogni curva della maga si incastrava perfettamente alle linee del suo corpo: le gambe intrecciate, il volto di lei nell'incavo del suo collo, le sue braccia attorno alla vita di Lucy... così si erano addormentati quella notte, dopo aver fatto l'amore, come le tessere di un puzzle.

La maga stellare si abbandonò su di lui, schiena contro petto, sospirando contenta, mentre l'abbraccio di Natsu si faceva più stretto. Lucy non impiegò molto ad addormentarsi, al calduccio, il respiro del Dragon Slayer a pochi centimetri dall'orecchio a conciliarle il sonno.

« Ti amo proprio tanto, Luce » sussurrò, coraggioso, dal momento che la compagna non poteva sentirlo. La sollevò, lentamente, cercando di non svegliarla e con un balzo agile rientrò in casa, passando per la finestra lasciata aperta.

La adagiò sul letto, le tolse le scarpe e la ricoprì con la trapunta variopinta, sdraiandosi poi al suo fianco. Le circondò la vita con un braccio e chiuse gli occhi. Mancava però un'ultima tessera per finire quel puzzle perfetto, una tessera importante.

L'attenzione del drago venne catturata da un timido bussare alla finestra. Happy era lì, con un sorrisino imbarazzato, a chiedere al suo miglior amico il permesso per entrare. Natsu sorrise e gli fece cenno di raggiungerlo. Lo accolse con un indice sulle labbra, in segno di silenzio, indicando la maga addormentata vicino a sé. L'exceed annuì e si accoccolò vicino a loro, completando quel suo puzzle mentale.

Salamander sorrise, sonnecchiante, ormai pienamente ed estremamente felice.

 

 

 

FINE.

 

 

 

 

-Special 3_Natsu&Lucy-

 

Natsu aprì un occhio e poi l'altro. Osservò Lucy -la sua Lucy- accoccolata al suo petto, con le labbra incurvate in un sorriso leggero. Non avrebbe mai e poi mai creduto che una persona, un'unica donna, potesse farlo sentire così. Felice, completo...spaventato. Si – spaventato – perché ora, con la mente più lucida, gli era sorta una domanda.

Per quale cavolo di ragione Lucy aveva quegli affari in casa?

Aveva già previsto di fare certa roba con lui... oppure era per quella storia degli... com'è che li aveva chiamati Elfman? Amici di scopa? - che razza di nome poi, assolutamente senza senso!

« Buongiorno » sussurrò lei assonnata, totalmente ignara dello struggimento interiore del proprio uomo.

« Luce? »

« Mhh? »

« Ma quei cosi, com'è che ce li avevi? » chiese, mentre la gelosia prendeva il sopravvento.

« Oh, quelli? » fece lei ridacchiando « Una lunga storia ».

« Immagino tu non abbia intenzione di raccontarmela » constatò lui.

« Immagini bene »

« Allora suppongo di dover trovare il modo per farti cambiare idea » sussurrò Natsu sulle labbra di lei, causandole tanti piccoli brividi sulla pelle e lungo la schiena.

« Supponi bene » rispose Lucy, chiudendo gli occhi e mordicchiandosi il labbro inferiore.

L'avrebbe fatta cedere, su questo il drago non aveva dubbi. Due o tre trucchetti li aveva imparati proprio quella notte e sapeva avrebbero funzionato. Ma – e vi pensò attentamente – in alcuni casi, una tecnica vecchia come il mondo poteva risultare molto più efficace di qualsiasi altra. Un sorriso ferino e diabolico si materializzò sul suo volto. Osservò Lucy, ancora ad occhi chiusi, e totalmente ignara. Il suo ghigno si allargò ancora di più. L'avrebbe fatta urlare, fino alle lacrime, e non avrebbe smesso fino a che lei non l'avesse supplicato, finché non gli avesse rivelato quella fantomatica lunga storia.

Perché Lucy... non sarebbe mai riuscita a resistere al suo solletico.

 

 

 

Note della fine di una storia.

 

In questo caso sono io a scrivere la parola fine e a mettere il punto alla storia. Quasi non ci credo, sono davvero davvero riuscita a finirla *-* Per me è un traguardo importante :D La prima “long” che finisco – e spero non sia l'ultima. Vorrei poter dire che mi dispiace che questa storia sia finita, ma così non è. Sono davvero felicissima perché... beh, Natsu e Lucy hanno avuto quello che volevano. Per non parlare di voi e me – si insomma, non era questo momento che stavate aspettando? *-* Spero che la scena xyz non vi abbia deluso... ecco, io l'ho sentita davvero e spero che le mie emozioni siano arrivate a voi. Ho deciso di descrivere tramite vaghi dettagli l'inizio del tutto – lo trovo abbastanza “poetico” e non volgare, voi che dite? XD Il dettaglio per guidare la vostra immaginazione verso le azioni come io le ho immaginate e il vago per darvi la libertà necessaria per immaginare a modo vostro. È stato difficilissimo scrivere di ciò perché, nonostante la mia “veneranda” età... mettere su carta-schermo queste scene mi imbarazza a morte e non so mai che parole usare xD
Spero che la mia ingenuità riguardo queste dinamiche non traspaia e che le scene siano quantomeno verosimili LoL xD Spero anche di essere riuscita a creare in maniera credibile la "confusione interiore" di Natsu riguardo la questione "amore: questo sconosciuto".

L'ossessione di Lucy per la cicatrice... in realtà è la mia ossessione! Se fosse per me, Natsu quella sciarpa la avrebbe sempre in testa * ç *

Ok, basta sproloqui senza senso a poche ore dal mio risveglio – altro che quello del drago – per l'inizio del nuovo anno accademico. Aaaaaaa mi sparerei! XD

Per ora vi saluto, con la speranza di risentirvi presto *-* Che vi adoro ormai non è più un segreto e... beh, fatemi sapere se il capitolo è stato all'altezza delle vostre aspettative :)

Un bacione, a presto! :D

 

Ps. L'ultimo special risale a prima della stesura di Vespro. Si, sono quel genere di persona che prima pensa agli extra e poi alla storia principale – davvero pessima è? xD

Pps. Ultima scena ispirata da una magnifica fanart di zippi44 che è diventata lo sfondo del mio pc - NaLu fino in fondo xD Ecco il link per chi non l'avesse mai vista http://browse.deviantart.com/?q=gallery%3Azippi44%2F36493128#/d5cxnp1

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