A complicated love.

di write is a reason to live
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** New life ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


Prologue. 

-Non può andare avanti così!-urlò la ragazza tenendo la cornetta del telefono ben salda all'orecchio, aspettando con ansia la risposta che arrivò immediata.
-Così come? Faith, cosa ti succede?-disse il ragazzo dall'altra parte.
-Richard, non riesco a stare senza te per tutto questo tempo. E' meglio finirla qui...
-Faith, cosa dici?
-Dico che è meglio così. Ci vediamo soltanto due volte all'anno, non posso farcela.-una lacrima rigò il volto della ragazza che strinse gli occhi per non farne scendere altre.
Senza di lui non poteva vivere, ma sapeva benissimo che questa storia non poteva continuare.

Era la viglia di Natale di due anni prima, Faith lo ricordava benissimo.
Si erano scambiati i loro regali e dopo questo, Richard le aveva dato la ''brutta notizia''.
-Devo partire per Parigi, è per lavoro. Non posso dire di no, non sarà per molto e ti chiamerò tutti i giorni.- le aveva detto.
La ragazza provò ad obiettare, ma questo era il suo sogno, e non poteva distruggerlo. 
Lo amava troppo, e per questo l'aveva lasciato andare; così fece lo sbaglio più grande della sua vita, quello che l'avrebbe penalizzata per due anni, due interi anni.
''Non sarà per molto'', e invece...

-Faith, scusa, non posso rinunciare proprio adesso. Io ti amo, tu lo sai.-il ragazzo aveva un tono dolce e rassicurante, ma Faith non si sarebbe calmata facilmente.
-Se mi amavi non mi lasciavi qui sola.-disse singhiozzando.
-Faith io...-il ragazzo non sapeva più che dire.
-Richard basta, addio.-e così attaccò la telefonata.
Scoppiò a piangere. 
Non sapeva se aveva fatto la cosa giusta. Ci aveva pensato intere settimane, sapeva benissimo che se ne sarebbe pentita, ma fra settimane, mesi, e invece l'aveva appena fatto.
''Spero che qualcun'altro ti amerà più di me, ma non credo che sarà facile'' 
era un messaggio di Richard.
Faith lanciò il telefono in un angolo remoto della stanza. 
E scoppiò a piangere. 
Di lì a poco scivolò in un profondo sonno, dimenticandosi, o almeno per poco, di quello che era successo.


-Amore, alzati è tardi-disse la donna che era davanti al letto, con un tono dolce.
Faith non l'aveva mai sentita parlare in quel modo, se non poche volte, qualcosa era successo.
-Mamma, che ti prende?-chiese la ragazza con la voce impastata dal sonno.
-A me? A me niente, dai svegliati, altrimenti farai tardi!-di nuovo quel tono.
Faith si passò la manica del pigiama davanti agli occhi che diventò nera di matita colata.
Le ritornò in mente la sera precedente, un vuoto si fece sentire nel suo stomaco. Un vuoto che non avrebbe colmato facilmente, un vuoto che sarebbe rimasto per molto. 
Ormai la madre le stava parlando, ma lei non le dava più ascolto. 
Il vuoto che sentiva adesso la faceva sentire male, le portava via tutto con la forza.
Ogni sua minima energia se n'era andata a farsi benedire.

-Amore, mi stai ascoltando?-chiese la donna con tono dispiaciuto, forse aveva detto qualcosa di veramente importante.
-Scusa mamma, ho ancora sonno...-provò a giustificarsi la ragazza.
-Non fa niente tesoro, ora va' di sotto e fai colazione che una bellissima sorpresa ti aspetta!
Faith conosceva benissimo la madre, e solo quando in parlava in quel modo aveva buone notizie, e infatti non si sbagliava.
Scese le scale e si accomodò su una poltrona del salotto e chiuse gli occhi.
''Ti amerò per sempre!''
''Non finirà mai!''
''Promettimi che non mi lascerai''
''Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo sopra ogni cosa''
''Amo Faith Roberts, e lo grido al mondo''
''Ci credi che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata?''

Quelle parole le rimbombavano nella testa, frasi che per almeno qualche istante aveva creduto fossero vere. Quelle frasi che l'avevano illusa, ora non le sembravano che spazzatura. Aria. Vento. Niente.


-Mamma, oggi non ho voglia di andare a scuola. Non sto bene!-disse la ragazza alla madre che stava preparando i pancakes in cucina.
-E invece oggi tu ci devi andare. Dovrai salutari tutti i tuoi compani e gli insegnati!-esordì la donna.
-Cosa?
La signora Roberts entrò in salotto e con entusiasmo disse: 
-Hai capito bene! Dovrai salutare tutti perché ci trasferiamo a Bradford. Non era il tuo sogno?
La ragazza si passò le mani davanti alla bocca e poi corse verso la madre abbracciandola.
-Mamma, oddio grazie. Non ci posso credere!
-E perché questa decisione?-disse Faith staccandosi dalla madre.
-Tuo padre ha trovato lavoro lì e ovviamente ho deciso che ci andremo anche noi. So che è il tuo sogno fin da piccola. Non so perché ti sia sempre piaciuto quel paese. 
Spero che però non sia un problema per te lasciare tutti i amici...
-No, mamma. Grazie infinite, ti amo.
Non se ne importava se avrebbe lasciato i suoi amici, se così si potevano definire.
Erano tutti falsi e le voltavano le spalle nel momento del bisogno. Non l'avevano mai calcolata, si facevano sentire solo quando volevano. Il suo desiderio più grande era andare via da loro, e ci era riuscita.

Salì le scale e si preparò per la scuola. Quando sarebbe tornata avrebbe preparato la valigia e fra due giorni sarebbero partiti. Non stava nella pelle.

-Bradford sto arrivando!-disse la ragazza uscendo dalla porta.
Non sapeva cosa le attendeva. 

 

Spazio autrice!
Saaaaaaaaaaaaalve, beeeeeeeelli! Eccomi con una nuoviiissima storia.
Questo capitolo è molto corto solo perché è solo il prologo, ma gli altri saraanno lunghiiiiissimi, credo.
Faith è la protagonista (ma dai?) e indovinate chi sarà il boy che incontrerà? mlmlmlm, non ve lo diiico. 
okay, spero di avere successo e ditemi cosa ne penZate.
ciiiiao.

-liz. 

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Capitolo 2
*** New life ***




New life. 

-Questa casa è meravigliosa!-disse Faith posando le valigie a terra sul porquet marroncino.
Corse da una stanza all'altra come una bambina. Le stanze erano grandissime ed erano tinteggiate di un giallino chiaro, a Faith dava un effetto di 
“accoglienza’’, non sapeva perché.
Salì le scale e aprì la porta di una stanza, quella che sarebbe diventata la sua stanza.
Era già arredata con un letto posizionato di fronte alla porta, un armadio al lato destro e una porta che portava sul balcone che illuminava la stanza.
-Faith, vieni un attimo qui!-il signor Roberts richiamava Faith.
La ragazza scese velocemente le scale e raggiunse il padre che si trovava davanti al divano con una foto in mano.
-Dimmi papà!-sorrise dolcemente la ragazza.
-Vedi quest'edificio? Questa sarà la tua scuola! Non la trovi bellissima?-
Faith prese in mano la foto e la guardò con cura, era bellissima!
-Sì, lo è!-esordì.
-Domani ci andrai! Non vorrai mica perderti altri giorni?-disse la madre.
La madre di Faith voleva che sua figlia fosse perfetta in qualsiasi modo, ma Faith odiava esserlo. Faith desiderava essere quella ragazza sfacciata, con un abbigliamento fuori dalle regole, ma la madre glielo impediva.
Faith sbuffò e con un finto sorriso disse: -Okay, ora vado a sistemare le valigie!- 
Sistemò gli abiti nell'armadio dopodiché si buttò sul letto sfinita. Era stata una giornata abbastanza faticosa, il viaggio era durato 2 ore di macchina, aveva aiutato la madre con gli scatoloni, e adesso crollava dal sonno. In men che non si dica si addormentò, per poi risvegliarsi il giorno seguente.


-Faith! Faith! Faith svegliati!-la scosse la madre.
-Altri cinque minuti ti prego!-protestò Faith. 
-No, Faith. E' tardissimo, sono le 7,30. -
-Come?-sobbalzò dal letto e corse in bagno.
Si vestì con un jeans stretto scuro e una maglietta abbastanza larga azzurra, ai piedi indossò delle vans dello stesso colore della maglia.
Si truccò con un filo di eyeliner e mascara e uscì di casa lanciando un 
“ciao’’ generale che nessuno ricambiò. 
Raggiunse la scuola a piedi dato che era molto vicina e arrivò fortunatamente in tempo.
Entrò nell'atrio dell'edificio, gente ovunque che andava avanti e indietro, chi era rilassato, chi aveva un'espressione triste, chi la guardava con occhi diversi, dato che era la 
“novellina’’.
Camminava sotto ai muri, non amava essere al centro dell'attenzione. 
Tutti la guardavano con occhi di odio, di sfida, di 
“eccone un’altra!’’.
Si diresse all' ufficio del preside con un foglio in mano. Bussò alla porta e entrò all' 
“avanti’’ dell'uomo seduto dietro una scrivania di legno.
-Chi è lei?-chiese l'uomo.
Era un uomo sulla cinquantina, occhialini piccoli e capelli grigi.
-Sono Faith Roberts-disse timidamente la ragazza porgendo il foglio all'uomo.
Il preside diede un'occhiata al foglio e poi lo posizionò sulla scrivania. 
-Questa è la chiave del tuo armadietto. Benvenuta a scuola!-le sorrise.
Faith prese la chiave e sorrise.
-Grazie.-disse per poi uscire dalla stanza.

“n° 167’’ c'era scritto sulla chiave.
Guardò tutti gli armadietti.
164, 165, 166, 167.
-Ecco!-esclamò beccandosi gli sguardi di alcuni ragazzi che farfugliarono qualcosa e andarono via.
Inserì la chiave nella piccola serratura, girò più volte, battè un pugno ma l'anta dell'armadietto non decideva ad aprirsi.
-Anche tu questi problemi?-le disse sorridendo una ragazza dai capelli marroni lisci e gli occhi verdi.
Faith si girò confusa, -sì..-bisbigliò.
-Scusa, non mi sono presentata. Sono Hope McCole!-disse porgendole la mano.
Faith le strinse la mano sorridendo.
Hope diede un pugno forte all'armadietto che si aprì sul colpo.
-Ottimo lavoro!-disse un'altra ragazza dai capelli marroni un po' mossi e gli occhi dello stesso colore.
-Sveva Williams!-si presentò.
-Faith Roberts!-sorrise.
-Che materia hai ora?-chiese Hope.
-Non lo so, fammi vedere...-
Prese un foglio dall'armadietto e lo lesse attentamente.
-Matematica!-esclamò.
-Che culo! Anch'io!-disse Sveva.
-Io chimica, ci vediamo dopo ragazze!-le salutò Hope dirigendosi verso un gruppo di ragazzi.
-Chi sono?-chiese Faih.
-Quelli? Quelli sono i più 
“fighi’’ della scuola. Solo Harry si salva. Lui è un ragazzo diverso.-rispose Sveva poggiando la testa all'armadietto.
-Ehy! Ci sei?-Faith scosse la mano davanti al viso di Sveva.
-Certo che ci sono! Dai andiamo, ti faccio vedere la scuola!-disse prendendola per un braccio.
Questa ragazza appena la conosceva e già era così 
“affettuosa’’. Wow!
-Scusa, ma non è che faremo tardi?-
-Oddio! Oddio! Che ore sono?-disse fermandosi sul posto.
-Sono le 7.55..-
-Oddio, dobbiamo correre. Mi dispiace il giro te lo faccio fare la prossima volta!-la tirò per un braccio.
Faith ne rimase un po' perplessa dal suo comportamento, ma aveva capito che Sveva era una ragazza simpatica!
-Dimmi. Chi è Harry?-le chiese mentre si dirigevano in classe.
Il colorito di Sveva diventò rosso. Forse non doveva chiederglielo.
-Come sai di Harry?-disse allarmata.
-Tu prima!-
-Ehm...lui è...-
-Ti piace!-
-Ma che dici?-
-Lascia stare!-disse entrando in classe.
La classe era molto grande, i ragazzi erano seduti sui banchi oppure stavano seduti a copiare qualcosa.
-Oddio, Sveva aiutami, ho paura!-disse Faith stringendosi a Sveva.
-E dai, ti ambienterai subito! Vieni con me!-
La prese per mano e si sedettero agli ultimi banchi.
-Buon giorno ragazzi!-entrò la professoressa.
Tutti gli alunni si alzarono e ricambiarono il saluto.
-Potete sedervi!-disse posando la borsa sulla cattedra.
-Che palle questa, oh!-disse una ragazza sottovoce, ma sottovoce proprio no, visto che la professoressa la sentì.
-Chi è stato?-si infuriò la donna.
Stronza.
-Se non mi dite chi è stato punisco tutti!-disse con quella vocina da oca.
-Professoressa, sono stata io. Scusi.-disse la ragazza alzandosi in piedi.
-Benson! Sempre tu! Non ti permettere mai più! Questa è l'ultima volta che te la faccio passare liscia!-disse.
La ragazza si sedette e scoppiò a ridere.
Che ragazza simpatica. Aveva i capelli marroni scuro e gli occhi neri, era bellissima!
-Oh, Sam! Non ci vai mai dal preside, eh?-disse Sveva.
-Ma chi? Quella chissà che si crede!-disse la ragazza ridendo.
Faith si sentiva esclusa, in fondo cosa si doveva aspettare? Era appena arrivata.
-Passiamo ad altro! Ho saputo che è arrivata una nuova alunna, giusto? Chi è?-chiese la professoressa aggiustandosi gli occhiali.
Faith alzò la mano e timidamente disse: -Sono io! Mi chiamo Faith Roberts.-
-Bene, ricordati che in questa scuola ci sono delle regole ben precise e si devono rispettare! Non provare a non farlo!-disse con tono severo.
Faith ingoiò la propria saliva. Quella donna la metteva a disagio.
-Non ti preoccupare bella! Fa così con tutti!-disse Sam, la ragazza che aveva 
“mancato di rispetto’’ la professoressa.

Quell'ora sembrava non finire mai, ma finalmente la campanella suonò e Faith seguita da Sveva e Sam si diresse alla mensa.
Qui incontrarono Hope con una ragazza dai capelli biondo cenere e gli occhi di un marrone mescolato col verde.
-Ehilà ragazze!-salutò la ragazza.
-Ciao Haylie! Questa è Faith, è nuova!-disse Sam.
Faith porse la mano a Haylie che la strinse e le sorrise dolcemente.
Le ragazze si sedettero a un tavolo e iniziarono a consumare ciò che precedentemente avevano preso.
-Senti Faith, vedi quei ragazzi? Quelli si credono i più belli della scuola, ma non sono nessuno. Tu non devi farti trasportare da loro!-disse Sam indicando un gruppetto di cinque ragazzi.

Tutte scoppiarono a ridere.
-Sì, però Niall è così bello...-aggiunse.
-Ah, credo che tu ti stia facendo trasportare da Niall!-disse ridendo Faith.
Haylie scoppiò a ridere e poi disse: -Faith, non darle ascolto. E' un po' scema!-
Scoppiarono tutte a ridere. Sembravano amiche da una vita.
-Scusate ragazze, dov'è il bagno?-chiese Faith.
-Dietro a quel distributore c'è un muro, giri a destra e li trovi!-disse Hope.
-Grazie! Subito vengo!-
Faith si alzò e si diresse verso il bagno. 
Mentre camminava si scontrò con qualcuno.
-Attenta a dove metti i piedi!-disse quest'ultimo.
Faith alzò lo sguardo e si trovò davanti un ragazzo dalla pelle ambrata, i capelli neri con un ciuffo ben curato e gli occhi color nocciola.
-Scusa...-disse mordendosi il labbro.
-Ah, sì. Sei nuova!-disse sorridendo compiaciuto.
-Ti fa tanto ridere il fatto che sono nuova? No, perché qui qualcuno nuovo viene trattato come un alieno. Grazie, eh!-disse infuriata la ragazza.
-Oh, calma!-
-Calma un corno. Sono un essere umano anch'io.-
-Scusa, eh. Stai calma!-
-Lascia stare!-disse andando via.
Che strana questa scuola!

-Bro, ma chi era?-chiese Louis a Zayn.
-Niente Lou, la ragazza si sentiva offesa se le dicevi che era nuova!-
Il ragazzo sorrise divertito.
-Ma era carina?-chiese poi.
-Ha gli occhi verdi, i capelli biondi e...sì, lo è. Ha delle forme pazzesche!-disse il moro.
-Scommessa?-
-In che senso, Lou?-
-Scommettiamo che te la porti a letto!-
-E' un tipo tosto, facciamo un bacio! Che ci guadagni tu?-
-Se ci riesci di do 100 dollari, altrimenti il contrario!-
-Affare fatto, bro!-
Strinsero i pugni. 



 

Spazio autrice. 
Salve bellissimi unicorni! Ecco il primo capitolo, sinceramente non me gusta tanto ma ho deciso lo stesso di pubblicare perché bo.
Spero che però vi piaccia. c:
Fatemelo sapere tramite una recensione, ne sarei felicissima.
p.s. dedico questo capitolo a Sveva, Noemi, Rossella e Martina. <3 

un bacio.
liz.






 

 

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