From the end comes the beginning.

di serenity 92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Un nuovo inizio. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Finalmente a casa. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3- Infinitamente diversi. ***
Capitolo 5: *** Buon compleanno Harry. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


From the end comes the beginning
 



*Giuro solennemente di non avere buone intenzioni*
Salve a tutti voi,
Mi presento: mi chiamo Manuela
E questa è la mia prima fan fiction
Sul favoloso mondo di Harry Potter.
Tenterò di non stravolgere troppo la storia,
ritroverete molti riferimenti ai libri di J.R
ma, alcuni elementi saranno inevitabilmente modificati
per far sì che la storia  prosegua.
Questo è un ipotetico ottavo libro, in cui incontreremo
molti dei nostri personaggi preferiti.
Ciò che verrà modificato della storia originale lo ritroverete
nelle note a fondo pagina, che serviranno per specificare
alcuni passaggi della storia e rammentarvi qualche particolare.
“Scrivo per il piacere di farlo, perché grazie a carta e penna riesco
ad esprimere le mie emozioni in modo migliore.”
Se la storia vi piace recensite, accetto anche le critiche negative,
il mio obiettivo è migliorarmi.
Detto questo vi auguro una buona lettura.

*Fatto il misfatto*.




PROLOGO.

La guerra nel mondo magico era finita, in molti potevano finalmente tirare un sospiro di sollievo.
La comunità magica era ritornata alla normalità ora che l’oscuro presagio di Voldemort apparteneva al passato.
Anche se erano passati solo pochi mesi, un lieto futuro si prospettava dinanzi a chi coraggiosamente aveva combattuto.
Al paiolo magico si respirava un’atmosfera allegra, maghi e streghe di ogni dove convergevano nel locale per seguire in diretta l’elezione del nuovo ministro della magia.
Le vie di Diagon Alley e di Hogsmeade erano affollate, le persone si fermavano a chiacchierare come un tempo, prima che l’incubo della morte calasse su di esse.
Kingsley Shacklebolt (1), capo degli auror, durante la sua campagna elettorale si era occupato della maggior parte dei processi dei mangiamorte; molti di loro erano stati catturati e attendevano la sentenza nelle sudice celle della prigione di Azkaban. Un numero esiguo di sostenitori di Voldemort era ancora in fuga, ricercati dalle squadre di auror più competenti, capeggiate dallo stesso Shacklebolt che era nettamente preferito al suo avversario.
Egli aveva istituito una modifica nel regolamento ministeriale del dipartimento auror, permettendo così agli studenti del settimo anno di svolgere uno stage lavorativo in varie aree del ministero e negli enti pubblici.
Kingsley, complici i rapporti amichevoli e di autentico rispetto, aveva insistito perché l’eroe del mondo magico entrasse a far parte della sua squadra; ciò aveva notevolmente accresciuto la sua fama.
Nel frattempo la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, teatro della più spaventosa battaglia magica dell’ultimo secolo, stava ritornando agli antichi splendori; tutti i migliori maghi offrivano il loro contributo per la ricostruzione.
Minerva Mcgranitt (2) era divenuta la prima preside donna, dopo una votazione unanime.
Era appena iniziata una nuova era per chiunque avesse conosciuto gli orrori della guerra, ancora troppo recenti.
Ogni famiglia si leccava le ferite: non aveva importanza da quale parte si fossero schierati, tutti avevano perso per sempre qualcuno che amavano.
Tutti avevano il diritto di riprendere in mano la propria vita, sperando di non rivivere mai più un’esperienza così dolorosa; perché la vita era troppo fragile per metterla nuovamente a repentaglio.
Il venticello di fine Giugno portava con sé la consapevolezza che, il fragile equilibrio del post-conflitto dovesse essere preservato da tutti con il massimo impegno; purtroppo però c’era chi credeva che fosse giunto il momento di vendicarsi.

 


(1)       Kingsley Shacklebolt in Harry Potter e i doni della morte era già diventato ministro della magia, nella storia non è così, le elezioni si sono svolte al termine della guerra, prima la carica era stata occupata in via eccezionale dall’ex ministro Cornelius Caramell.
 
(2)       Minerva Mcgranitt dopo la fine della guerra viene eletta dal consiglio dei professori nuova preside di Hogwarts, la sua carica viene accettata da Caramell ed entra a pieno titolo ad esercitare le sue funzioni.
Fin da subito si occupa della ricostruzione della scuola, ottima strega rientra a pieno titolo tra le streghe più potenti dell’epoca moderna.
Divenuta preside cede il suo ruolo di insegnante di trasfigurazione ad una sua ex allieva, molto dotata: Annabelle Clarke (personaggio inventato).


 
Per maggiori informazioni sui personaggi visitare la pagina facebook della storia.
 

Serenity92

 

*Ho creato appositamente una pagina Fb
così che voi lettori possiate ritrovarvi insieme a me e
confrontare le nostre idee.
il gruppo è aperto a tutti e mi farebbe molto piacere se vi iscriveste.
Li troverete non solo spoiler ma anche immagini e excursus su alcuni personaggi,
che purtroppo non avrò modo di approfondire nella storia.
Vi aspetto.*

http://www.facebook.com/groups/331823096885177/#

 

Sezione giornalistica.

        

   Harry Potter in esclusiva, foto scattata da Colin Cannon durante la battaglia.

        
Il castello appena la battaglia è terminata, con la vittoria dell'eroe e dei suoi compagni.

        
              Il castello oggi, a restaurazione completata.


 

Da noi oggi è tutto; vi aspettiamo per il prossimo numero sempre ricco di immagini e notizie all'ordine del giorno.

 

 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Un nuovo inizio. ***


Capitolo 1
Un nuovo inizio.

 



*Giuro solennemente di non avere buone intenzioni*
Salve a tutti voi,
dato che il prologo era abbastanza breve
 vi propongo il primo capitolo della storia.
Se trovate la storia interessante, lasciate una recensione.
Se avete qualche piccolo suggerimento vale lo stesso
quello che ho scritto prima.
La mia idea era quella di inserire un immagine, legata alla storia, come
copertina; posterò a breve qualche “misero tentativo” sul gruppo .
Se avete voglia di aiutarmi a scegliere vi aspetto con ansia.
Detto questo, auguro una buona lettura a tutti/e voi.
*Fatto il smifatto.*
 

 
Location: la tana, Privet drive, Grimmuald Place.
 
Il sole caldo di fine Luglio riscaldava il paesaggio britannico e mentre il mondo magico era in fermento, quello babbano sembrava assopito in un’inquietante pacatezza.
Harry viaggiava su un’automobile babbana, forse così sarebbe riuscito a mimetizzarsi tra gli esseri umani comuni, evitando i continui assalti dei giornalisti del profeta.
Il paesaggio divenne sempre più famigliare, ai lati di una strada provinciale poteva osservare una serie di case quadrate, aiuole curate, auto parcheggiate davanti agli ingressi; stava tornando a Privet drive, per un breve soggiorno.
Parcheggiò davanti al n°4, notò le finestre aperte nella speranza che una brezza d’aria inesistente portasse un po’ di sollievo agli abitanti.
Entrò in casa, trovò i suoi zii nel salotto che guardavano la televisione.
Tutto sommato l’accoglienza fu meno glaciale rispetto a ciò che si aspettava: Petunia strillò spaventata e Vernon lo guardò preoccupato.
<< Salve >> disse Harry semplicemente.
I Dursley era stati allontanati dalla loro casa (1), durante la guerra, a causa del pericolo che correvano essendo parenti di Harry; ma da pochi giorni era rientrata nell’abitazione, notizia accolta con gioia dalla famiglia.
Pochi minuti dopo il ragazzo e suo zio rimasero soli, l’uomo iniziò a porgli una serie di domande:
<< I tuoi simili ci hanno dato il permesso di rientrare, cosa significa? E’ finita questa guerra? >> iniziò titubante Vernon,
<< Si, la guerra è finita >> rispose harry,
<< E cosa dovremmo dire ai nostri vicini? Come spieghiamo un’assenza di un anno da casa? >>
<< Credo che se ne occuperanno loro, ma è probabile che abbiamo già risolto il problema >>
<< Utilizzando la magia? >>
<< Non sarebbe la prima volta zio Vernon >>
<< E tu cosa sei venuto a fare qua? Sappi che se intendete trasferirci di nuovo questa volta non ci muoveremo di un solo passo >>
<< Non sono qui per questo, recupero le mie cose e poi me ne andrò >>.
Dopo quella serie infinita di domande, iniziò a raccogliere le ultime cose che aveva lasciato in quella casa, non avendo potuto portarle nella fuga dell’anno precedente, quella fuga in cui aveva perso la vita Alastor “malocchio” Moody e la sua candida civetta Edvige.
Passando davanti al ripostiglio del sottoscala sentii un moto di malinconia, entrò in quel luogo stretto e angusto che era stato il suo universo per undici lunghi anni.
Si accostò a lui la donna dal viso smagrito che tanto lo aveva odiato:
<< E così è finita … non c’è più nessun mago psicopatico che vuole appendere la tua testa al muro come trofeo >> disse con tono sommesso,
<< Già, anche se credo che a te e zio Vernon questo dispiaccia >>
<< Non è così Harry, io e Vernon siamo stati molto duri con te e la nostra non è stata certo una convivenza serena ma, quest’anno, sia … sono stata costantemente in ansia per la tua incolumità >>.
Harry rimase in un primo momento incredulo, poi proferì un semplice ringraziamento ancora sconvolto per ciò che aveva appena appreso.
Non sapeva neanche lui se credere o meno alle parole della donna, ma guardandola negli occhi,così diversi da quelli di Lily, percepì che era sincera.
<< Ora dove andrai? >> chiese la zia animata da un sorprendente interesse,
<< Tornerò nella casa dei miei genitori a Godric’s Hollow, la ricostruirò pietra dopo pietra dopo aver frequentato l’ultimo anno di scuola, poi deciderò del mio futuro >> rispose sincero,
<< Sei un bravo ragazzo Harry, mi ricordi così tanto lei … >> disse prima di fuggire dalla stanza.
Ormai giunto sulla soglia dell’abitazione Harry si voltò un’ultima volta specchiandosi negli sguardi degli unici parenti che aveva; Duddley mangiava un enorme bignè al cioccolato, Petunia rigirava le mani nervosamente guardando con insistenza le sue pantofole, Vernon lo guardava severo; fu proprio lui a rompere il ghiaccio:
<< Allora auguri per la tua nuova vita, stranezze comprese >>.
Harry sorrise ma rimase in silenzio, caricò le sue cose sull’automobile, ancora incolume poiché il Sig.Weasley non aveva ancora avuto modo di vederla, Harry sorrise al ricordo della vecchia Ford Anglia e delle avventure vissute durante il suo secondo anno ad Hogwarts.
<< Beh buon viaggio Harry >> disse Duddley facendo qualche passo in avanti,
<< Grazie Duddley, comunque se un giorno vi andrà sarete sempre i benvenuti in casa mia >> poi salì sull’auto.
Fu un addio formale, certamente non affettuoso ma che lo rese ugualmente felice, forse i dissapori di una vita potevano essere superati ora che tutto era finito.
Dalla finestra notò che l’anziana signora Figg (2) lo salutava e che con l’altra mano teneva un fazzoletto di carta per asciugarsi le lacrime, l’anziana maganò dopotutto si era affezionata al ragazzo, aveva cercato di difenderlo durante la sua infanzia.



______________________________________________________
 




Prima di raggiungere la famiglia Weasley Harry decise di tornare a Grimmuald Place, all’ex quartier generale dell’Ordine della Fenice, lasciatogli in eredità dal suo padrino Sirius.
Aveva deciso di donare la grande abitazione al San Mungo, finanziandolo per la cura delle maledizioni e degli invalidi di guerra; forse così ci sarebbe stata ancora una speranza per maghi e streghe che versavano in condizioni semi-irreversibili come Frank e Alice Paciock.
Harry si avvicinò all’edificio della casa spettrale, protetta dall’incanto Fidelius e vide apparire l’antica porta d’ingresso.
Entrò in quel luogo, colmo di ricordi; giunse ai piedi della sontuosa scala che portava ai piani superiori, le superfici erano impolverate e richiamarono in Harry un moto di nostalgia.
Quella casa gli ricordava il sorriso del suo padrino, l’amicizia leale tra lui, Ron e Hermione, il carattere bisbetico di Kreaker (3), l’elfo domestico della nobile casata dei Black.
La morte di Sirius aveva svuotato completamente la casa del suo splendore, certo gli antichi cimeli erano rimasti, ma la casa aveva perduto il suo cuore.
Harry sentiva di aver fatto la scelta più giusta, anche Sirius avrebbe voluto destinare il luogo a chi poteva usarla a fin di bene piuttosto che lasciarla marcire come un museo abbandonato.



_________________________________________________________





Alla tana fremevano i preparativi, mancava solo un mese al matrimonio di Percy, il terzo fratello, che era tornato con i piedi per terra dopo aver voltato, per un breve periodo, le spalle alla famiglia.
Molly e Ginny supervisionate dalla meticolosa Fleur apportavano le ultime modifiche al vestito nuziale; mentre gli uomini di casa cercavano di sistemare al meglio il giardino; c’era chi scacciava gli gnomi da giardino, chi montava il gazebo decorato, chi si destreggiava, con scarsi risultati, negli incantesimi domestici.
Una sola testa rossa restava in disparte, con la schiena appoggiata al tronco di una quercia secolare, il volto era orientato verso i colli illuminati dalla luce del sole poco distante: George Weasley aveva perso il suo sorriso.
I fratelli rispettavano questi lunghi silenzi, cercando dentro se stessi la forza per andare avanti, tutti loro soffrivano ma per George era tutto molto più difficile, non è facile accettare la morte quando metà della tua anima ti viene strappata e nessuno può restituirtela.
Con gli occhi verso il cielo cercava un indizio di ciò che aveva perduto e che mai più avrebbe ritrovato.
<< George è ora di pranzo >> disse la sua fidanzata, Angelina Johnson (4), ex studentessa e sua coetanea.
<< Si Angelina >> disse il rosso accogliendo la sua mano tesa, camminarono lungo il vialetto in silenzio, l’uno accanto all’altra.
Improvvisamente lei si fermò e disse esasperata:
<< George così non puoi andare avanti! Ti stai lasciando morire, come credi che reagirebbe lui se ti vedesse in queste condizioni? >>,
lui chiuse gli occhi e si strinse nelle spalle: << intanto che importanza ha? Se ne è andato >>,
<< Porca Miseria certo che ha importanza – lo trascinò davanti ad una superficie  riflettente – lui vive in te >> disse appoggiando la sua mano color cioccolato sul cuore del ragazzo;
<< Allora perché mi sento così solo Angelina? >>,
<< Perché tu ti sei convinto di averlo perso, ma entrambi conosciamo Fred e sappiamo che non si leverà mai dalle palle >> disse lei con un sorriso confortante.
Lui non rispose subito, guardò ancora quel riflesso chiedendosi se fosse davvero possibile, sperando che Angelina avesse ragione.
<< Grazie Angie >> disse infine, compiendo un passo in avanti, dopo tre lunghi mesi di solitudine.
All’interno della casa Molly serviva l’ottimo stufato, preparato in poco tempo a causa della gran quantità di lavoro.
<< Ehi Harry sta arrivando >> disse Ginny dopo aver guardato lo strano orologio di casa Weasley, la lancetta con le iniziali HP si era appena spostata su “in viaggio”; la ragazza era entusiasta di poterlo riabbracciare dopo due mesi di lontananza.
Ginny e Harry l’anno precedente avevano consolidato il loro rapporto, complice forse l’oscuro presagio di morte imminente; ma ora davanti a loro si intravedeva la strada verso la felicità.
Un sonoro crack  spezzò il silenzio della casa, Ginny si ravvivò i lunghi capelli rossi con la mano, andando ad accogliere il nuovo arrivato, appena materializzatosi nel giardino della tana.
Il giovane umano vedendola prese a camminare esibendo un gran sorriso;
<< Harry >> gridò la giovane felice, mentre correva incontro all’uomo che amava.
Trovò ad accoglierla due forti braccia che l’avvolsero amorevoli; i due si baciarono con passione, un gioco tra due lingue che si cercavano e si intrecciavano l’una con l’altra.
Lei morse con tenerezza le labbra rosee e leggermente arrossate di Harry…
C’era poco da aggiungere …
Non si potevano tenere distanti a lungo due cuori che si amavano.
 



NOTE:



(1)         I Dursley durante la II guerra magica sono stati obbligati a trasferirsi in Germania, per preservare la loro incolumità.
Rientrano a Privet Drive a Giugno, una squadra di cancellazione della magia non accidentale del Ministero della Magia si occupa di cancellare il ricordo della loro partenza, così che i vicini non sospettino nulla.
(2)        La sig.ra Figg è la maganò che abita a Privet drive, poco distante dalla famiglia Dursley. Fu la prima ad incontrare Harry e il cugino nel quinto libro “HP e l’ordine della fenice” dopo l’attacco dei dissennatori.
(3)        Kreacher è un elfo domestico, ovvero una creatura magica che assolve alcuni compiti domestici.
Appartiene alla famiglia Black e appare per la prima volta nel quinto libro della serie. Prima agisce facilitando i piani dei servitori del signore oscuro, in seguito collabora con Harry per ritrovare il medaglione di Serpeverde, affidatogli da Regulus Black, il suo padroncino morto cercando di fermare Voldemort.
(4)        Angelina Johnson compare subito nel primo libro Harry Potter e la pietra filosofale e nel quinto libro diventa il capitano della squadra di Quidditch del Grifondoro. Gioca nel ruolo di cacciatrice e ricopre questo ruolo in squadra dal suo terzo anno a Hogwarts.
Abbandona la squadra di Quidditch dopo essersi diplomata al suo settimo anno assieme ad Alicia Spinnet.
Durante la guerra viene salvata da Fred Weasley che morirà poco dopo, una seconda volta si troverà in pericolo e a tirarla fuori dai guai ci penserà George.
A guerra finita torna a vivere dai suoi genitori, inizia a frequentarsi con George, del quale si è innamorata, si è trasferita temporaneamente a casa Weasley per presenziare al matrimonio di Percy.
 
Per ulteriori informazioni sui personaggi visitate il gruppo su fb.
 


*Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento,
mi piacerebbe sapere cosa ne pensate …
Vi aspetto anche nel gruppo.
Al prossimo aggiornamento.*

 

Serenity92

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Finalmente a casa. ***


Capitolo 2.
Finalmente a casa.

 


“GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI”

Buongiorno cari lettori,
se state leggendo queste poche righe significa che
almeno un po’ vi ho incuriosito con il 1°capitolo.
Vorrei precisare che i primi capitoli che ho scritto
Sono piuttosto brevi
ma non preoccupatevi servono solo per introdurci
nel cuore della storia.
Sto cercando di racimolare più informazioni possibili
su tutti i personaggi, consultando una marea di siti
per tentare di essere il più fedele possibile agli eventi precedenti.
Non voglio annoiarvi ancora perciò vi auguro una
BUONA LETTURA.

“FATTO IL MISFATTO”.

 
Dopo la calorosa accoglienza di Ginny i due ragazzi decisero di entrare in casa, dove Harry fu salutato da tutti con grande entusiasmo:
<< Oh Harry, quanto mi sei mancato figliolo >> disse Molly abbracciandolo,
<< Bentornato Harry >> disse Arthur Weasley stringendogli la mano,
<< E’ un piacere rivederti >> dissero Bill e Charlie sorridenti,
<< Allora eroe non ci snobbi più >> disse George con tono ironico,
<< Ciao Harry >> disse semplicemente Percy.
Le voci si sovrapponevano l’una con l’altra e Harry mormorò imbarazzato un semplice “grazie”; Ron si avvicinò all’amico e gli gettò  le braccia al collo in un raro slancio d’affetto: << Per la barba di merlino! Ce ne hai messo di tempo >>.
Harry sorrise mentre il suo cuore esplodeva di gioia, i Weasley erano per lui ciò che più si avvicinava ad una famiglia.
<< Forza siediti, non vorrai mica restare a stomaco vuoto >> disse una gioiosa Sig.ra Weasley mentre versava la zuppa in un piatto pulito, il ragazzo strinse la mano di Ginny emozionato, poi prese posto nella grande tavolata, accanto all’amico di sempre.
La lancetta dell’orologio incantato si spostò su “casa”, niente di più vero: era davvero ritornato a casa.
Il gruppo di commensali chiacchierò del più e del meno durante il pranzo, Percy fece presente ad Harry quanto lui e Penelope Light (1), sua futura consorte ed ex prefetto di Corvonero, fossero felici e onorati della sua partecipazione al matrimonio; il ragazzo si congratulò, ancora una volta, con la giovane coppia.
Arthur interruppe la discussione, salvando il giovane da uno dei tipici discorsi di Percy che rifletteva sui valori morali del matrimonio.
<< Harry raccontaci un po’ come è andato lo stage nel dipartimento Auror, a detta di Kingsley sei stato formidabile >> disse il capofamiglia; la domanda incuriosì tutti i presenti poiché si voltarono nella sua direzione, curiosi di conoscere la risposta.
<< Beh credo che Kingsley abbia un po’ esagerato, non ho fatto granché anche se ammetto che è stata un’esperienza straordinaria >> tagliò corto ma, notando  che essi si aspettavano un racconto più dettagliato, si voltò verso Ron che lo esortò silenziosamente a proseguire così decise di continuare:
<< Mi sono sempre mosso insieme alla sua squadra, che aveva il compito di proteggere la mia incolumità, abbiamo viaggiato per l’intera Inghilterra alle costole dei Mangiamorte (2) latitanti e, con una buona dose di fortuna, siamo riusciti a scovarne qualcuno.
Avery e Mcnair sono stati i primi ad essere catturati, hanno impegnato a duello Dawlish e Savage ma sono entrambi riusciti ad avere la meglio, ora attendono la loro condanna ad Azkaban come tutti voi saprete >> disse sventolando la Gazzetta del Profeta del giorno, in cui vi era la foto in prima pagina dei due prigionieri .
<< I fratelli Carrow li abbiamo catturati in Scozia, non ho esitato a schiantare Amycus, forse mi sono lasciato trascinare dal desiderio di vendetta personale.
Dolohov si era rifugiato nei sotterranei della sua dimora ma grazie all’astuzia di Proudfoot siamo riusciti ad arrestarlo, senza troppi problemi.
Invece Rodolphus Lestrange ci è sfuggito più di una volta, è anche riuscito a far perdere le sue tracce, naturalmente il Ministero ha deciso di non divulgare la notizia.
Avrei tanto voluto scovare quel mostro ma Kingsley si è raccomandato: nessuna iniziativa personale.
Il racconto fu momentaneamente interrotto dalla Molly che aveva trattenuto il fiato fino ad allora:
<<  Kingsley ha pienamente ragione, Harry non devi cacciarti nei guai … >>,
<< Stia tranquilla Sig.ra Weasley, non ho intenzione di cercarlo sarebbe un suicidio assicurato, conosciamo tutti la pericolosità di quell’uomo >> disse cercando di rassicurare la donna,  intenerito dal tono affettuoso che gli aveva riservato.
Poi riprese con il racconto: << Mulciber è ancora a piede libero ma una formidabile squadra di Auror (3) è stata incaricata di occuparsi del suo caso, Rowle è stato trovato morto tra le macerie di Hogwarts insieme a Selwin, Travers si è consegnato richiedendo le attenuanti per il “pentimento” mentre, invece, Yaxley è come sparito nel nulla >>.
Ron sussultò visibilmente udendo quel nome, il Mangiamorte lo aveva ferito ad una spalla durante l’incursione al Ministero l’anno precedente, quando si erano impadroniti del Horcrux celato nel medaglione di Salazar Serpeverde.
<< Se mi capitasse tra le mani non so che gli farei >> disse il giovane rosso,
<< Ron non credo sia proprio il caso >> lo rimproverò il padre con espressione severa; poi concentrò nuovamente l’attenzione su Harry: << corrono voci tra i corridoi del Ministero a dir poco sconcertanti: Malfoy, Tiger e Goyle senior non verranno processati né per omicidio né per crimini contro la comunità magica, se la caveranno con un cospicuo risarcimento per complotti e complicità in atti criminosi; anzi Malfoy è stato per altro reintegrato al Ministero, così si dice perlomeno … >>,
Harry abbassò la testa rispondendo: << purtroppo Sig. Weasley credo che le voci siano veritiere >>,
<< Maledetta serpe, riesce sempre a cavarsela >> disse Arthur Weasley prima di lasciare la stanza adirato.
Il giovane incontrò lo sguardo dei due figli maggiori che avevano assunto un espressione accigliata, altri invece sembravano sussurrare “prima o poi gli passerà”.
Le quattro donne intanto si impegnavano a ripulire la cucina in silenzio; Ron e Harry decisero di ritirarsi in camera, dove quest’ultimo trovò i suoi bagagli già disposti ordinatamente.
<< Non fare caso a papà, in questi ultimi giorni è molto nervoso, pare proprio che Lucius Malfoy sia stato assegnato, in carica di supervisore, al suo ufficio, è normale che abbia i nervi a fior di pelle, quell’uomo oltre ad essere un Mangiamorte è anche terribilmente antipatico e nutre verso mio padre una profonda ostilità, non penso che gli renderà la vita facile. >> cercò di spiegare ad Harry perché il pacato Sig.Weasley avesse avuto una reazione così furiosa.
Harry annuì e iniziò a passeggiare pensieroso per il perimetro della stanza , l’amico notò il comportamento inusuale e chiese: << Che c’è Harry, cosa ti preoccupa? >>,
<< Ron ho u brutto presentimento, sai dove avevamo trovato Rodolphus Lestrange? A Godric’s Hollow, non molto distante dalla casa dei miei genitori, io non riesco a capire cosa ci facesse laggiù … Appena ci ha visti si è smaterializzato mentre un sorriso diabolico si era dipinto sul suo volto, io non so se abbia in mente qualcosa ma so con certezza che è pericoloso tanto quanto sua moglie >> disse Harry senza smettere di camminare;
<< Ma Bellatrix è morta, mia madre l’ha schiantata ed è rimasta schiacciata sotto le macerie della scuola, non può essere sopravvissuta >> disse lui con gli occhi all’improvviso impauriti,
<< Infatti il mio è solo uno strano presentimento >> disse Harry tagliando il discorso sul nascere, senza riuscire a raccontare all’amico degli incubi che lo attanagliavano di notte, così vividi, così reali …
Dopo qualche istante di silenzio, Ron esordì: << Allora Harry tra due settimane sarà il tuo compleanno >>,
Harry annuì distratto mentre riviveva nella sua testa le immagini dell’incubo fatto la notte precedente.



Harry camminava lungo una via famigliare dei sobborghi di Londra stringendosi nel mantello a causa del freddo pungente, cercando di raggiungere al più presto Grimmuald Place; ormai quasi giunto a destinazione una mezza dozzina di figure nere incappucciate si materializzano accerchiandolo, Harry cerca di estrarre la bacchetta ma non la trova.
Completamente indifeso sa che la morte arriverà ben presto, sei bacchette sono puntate al suo cuore.
Poi una risata acuta, agghiacciante e quasi terrificante quanto quella di Lord Voldemort rompe il silenzio.
Una delle figure si avvicina, gli occhi neri e opachi, privi della brillantezza di un tempo, lo squadrano con superba arroganza, un velo di follia si dipinge sul volto dell’aggressore.
<< Cerchi forse questa Potter? >> disse la figura,
<< Non puoi padroneggiarla >> rispose Harry,
<< Non esserne così sicuro ragazzo >>.
Un lampo di luce verde lo colpì in pieno petto e l’urlo straziante di Lily, mentre si sacrificava per il suo unico figlio, tornò a squarciare il cuore del ragazzo sopravvissuto.



Il solo ricordo di quell’incubo fece rabbrividire Harry ma, in qualche modo, riuscì a nascondere il suo stato d’animo ansioso all’amico che nel frattempo si era avvicinato all’armadio da cui estrasse una gabbia contenente una civetta bianca, simile alla sua cara compagna perduta: Edvige, la differenziavano alcune sfumature nere sul piumaggio in corrispondenza delle ali.
<< So che siamo in anticipo ma volevamo farti una sorpresa >> disse Ron imbarazzato; Harry lo ringraziò più volte e liberò l’uccello così che potesse svolazzare liberamente.
<< La chiamerò Eunice(4) >> disse tra se e se.
Ron fece un cenno di assenso buttandosi sul letto ad occhi chiusi, lo stesso fece Harry mentre la civetta planò accanto al nuovo proprietario, sembrava tutto ancora così poco credibile, poter respirare quell’aria di pace che riempiva i polmoni e faceva gioire i loro animi.
A tutti coloro che erano stati protagonisti di quel dolore, tutto sembrava ancora appeso sul filo di un rasoio, mentre fuori da quelle mura, esattamente come diciassette anni prima c’era gente che levava i calici per brindare: “A Harry Potter, l’eroe del mondo magico”.

 
NOTE:

(1) Penelope Light, è la fidanzata storica di Percy Weasley, i due si sono conosciuti ad Hogwarts dove hanno iniziato a vivere la loro storia d’amore.
La storia non tiene conto, in questo caso, dell’epilogo della Rowling in cui Percy sposa una certa Audrey, poiché la sua sposa sarà proprio Penelope.

(2) I Mangiamorte,beh non è il caso che vi spieghi chi siano ma volevo solo specificare che ho modificato alcune informazioni sul loro conto, ma nessun cambiamento eclatante, non preoccupatevi.
Probabilmente non troverete citati alcuni tra i più famosi, ad esempio Greyback, si tratta di una mia scelta, difatti li ritroveremo in seguito.

(3) Auror, nel capitolo ho citato alcuni Auror facenti parte della squadra con cui Harry compie lo stage in estate, sono: Dawlish, Proudfoot e Savage, essi erano presenti in “Harry Potter e il principe mezzosangue” posti a difesa del castello.

(4)Eunice, era il nome di una delle Nereidi, ninfe marire figlie di Poseidone e Doride.
Erano considerate creature immortali e di natura benevola. Facevano parte del corteo del dio del mare Poseidone insieme ai Tritoni ed erano rappresentate come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini.
Esiodo nella sua “Teogonia” ne cita 50, Omero solo 33.
Il nome Eunice significa “buona vittoria”, tra le Nereidi più famose possiamo ricordare: Anfitrite (sposa di Poseidone), Galatea (amata dal ciclope Polifemo), Teti (madre di Achille che insieme alle sorelle, tra cui Eunice, compianse il dolore del figlio per la morte di Patroclo).
 
 
Per ulteriori informazioni sui personaggi e su qualsiasi vostra curiosità visitare il gruppo su Fb.
 

 
 

*Rieccomi qui, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento
Non abbiamo ancora incontrato alcuni personaggi ma non disperate:
ARRIVERANNO MOLTO PRESTO.
Diciamo che molti dei nostri protagonisti sono ancora piuttosto turbati,
non è facile scordare o almeno convivere con i ricordi degli orrori subiti.
Riflessione personale: mi manca Edvige!
Spero di avervi incuriosito almeno un po’ …
Lasciatemi un commentino se volete farmi sapere cosa ne pensate,
mi farebbe molto piacere!!!!
Vi ricordo che ho creato un gruppo su Fb dedicato alla storia,
lì potrete trovare molte curiosità sui personaggi, non solo i principali,
foto inedite e alcuni Missing Moments che la mia mente partorirà.
Ne ho già uno in mente sulla Mcgranitt …
Mi farebbe piacere ritrovarvi lì, mi piace avere un contatto diretto con i lettori,
così possono muovermi anche delle critiche se lo ritengono necessario.
Spero di rivedervi presto.
Ancora grazie per aver sprecato dieci minuti della vostra vita per leggere
la mia storia.*
 

Serenity92


Il link del gruppo:
http://www.facebook.com/groups/331823096885177/


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3- Infinitamente diversi. ***


CAPITOLO 3.
INFINITAMENTE DIVERSI



 
*GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI*


Buon pomeriggio,
ed eccoci ad un nuovo appuntamento con questa fan fiction.
Prima di tutto voglio ringraziare le dodici persone che hanno
inserito la storia tra le seguite e le preferite.
Noto però che nessuno/a di voi ha ancora lasciato una recensione,
un po’ mi dispiace …
Vorrei davvero sapere cosa ne pensate, perciò se potete dedicate 5 minuti
per lasciare una recensione, una due, cento parole … a me va bene tutto.
Ora vi lascio al nuovo capitolo, buona lettura.


*FATTO IL MISFATTO*
 

Sidney, Austalia.

Hermione Jane Granger , seduta su una panchina, osservava due signori di mezza età camminare nel parco tenendosi per mano come due giovani innamorati, felici e inconsapevoli che a pochi metri da loro si trovava la loro unica figlia.
La ragazza osservava suo padre mentre con fare amorevole aiutava sua moglie con le borse della spesa, osservava sua madre che guardava con occhi sognanti l’uomo della sua vita, l’uomo di cui si era innamorata ai tempi del liceo e che infine aveva sposato.
A stento trattenne le lacrime quando i due si baciarono teneramente, un atto così normale, così spontaneo che pareva inverosimile.
Hermione Jane Granger, quello era il suo nome; l’eroina mezzosangue che aveva aiutato Harry Potter a sconfiggere Lord Voldemort, una strega brillante e straordinariamente dotata, decisamente la migliore giovane strega degli ultimi cinquant’anni. Ma in quel momento, per la prima volta, la regina dei coraggiosi aveva paura e si sentiva tremendamente sola.


FLASHBACK

<< Hermione non se ne parla neanche >> disse la madre presa dal panico mentre il marito la stringeva tra le sue braccia calde e forti.
Hermione li guardò mentre le lacrime sgorgavano senza sosta dagli occhi color nocciola, non aveva scelta: doveva proteggerli a qualunque costo.

<< Hermione non ti permetteremo di scegliere per noi, ti abbiamo sempre insegnato a rispettare le scelte altrui, non ti abbandoneremo qui, mentre nel tuo mondo infuria una guerra >> disse il padre con tono calmo ma autoritario, scuotendo la testa con forza.
Hermione tremò, comprendeva la loro preoccupazione ma non poteva accettare nessuna delle condizioni che avevano dichiarato, loro erano in pericolo, i mangia morte lì avrebbero torturati e uccisi per punirla.
Lei era una nata babbana, l’anello debole della catena, loro non avrebbero pagato per colpa sua.
<< Papà, mamma … io vi voglio bene >> disse lei abbracciandoli e stringendoli forte a se; consapevole che quello presumibilmente sarebbe stato il loro ultimo abbraccio.
<< Anche noi te ne vogliamo cara >> risposero i due anch’essi commossi,

<< Perdonatemi, ma non ho scelta >> disse lei staccandosi e sfoderando la bacchetta.
I due genitori si guardarono allibiti e tentarono di dissuaderla nuovamente, ma fu tutto invano.
Hermione disegnò a mezz’aria due grandi otto e mentre l’ultima lacrima scivolava sulla guancia gridò: << OBLIVION >>.

Un lampo dorato esplose dalla sua bacchetta colpendo in pieno petto i due babbani, la potenza dell’incantesimo lì scaraventò a terra, mentre il flusso dei loro ricordi lentamente li abbandonava, le immagini si legavano tra loro e si fondevano con il legno della bacchetta che aveva eseguito l’incantesimo, l’esile mano stringeva sempre con maggior forza quel legno, in un gesto disperato.
Gli occhi si fecero sempre più vitrei finchè si chiusero, Hermione lasciò l’atto firmato della vendita della casa sul tavolino di cristallo, prese il bagaglio contenente il minimo indispensabile e si diresse verso l’uscita; si voltò un’ultima volta e sussurrò un semplice “addio” alle due persone più importanti della sua vita.
Non sapeva se li avrebbe più rivisti ma sapeva che aveva agito per il loro bene, se lei avesse perso la vita nella lunga battaglia che l’aspettava loro due non avrebbero dovuto piangere una figlia, non avrebbero mai più ricordato nulla della loro vita passata.
Non avrebbero ricordato la gioia di aver avuto una figlia e non avrebbero pianto la sua scomparsa.

Avrebbero vissuto una vita serena, lontana da quel mondo pericoloso, lontano dagli orrori di una guerra in cui sarebbero divenuti fragili prede.
Non avrebbero ricordato nulla e forse era meglio così.
Ma quella consapevolezza non bastava, Hermione Jane Granger aveva appena perso i suoi genitori.
Si smaterializzò, mentre il suo cuore andava in pezzi, apparve poco distante dalla tana, in un campo fiorito …

Si inginocchiò stremata e liberò il suo dolore, pianse come poche volte era riuscita a fare …
Perché il dolore di chi piange in segreto è sincero …
Perché i dolori più grandi sono quelli di cui noi stessi siamo la causa …
Perché certe volte preferiresti essere uccisa piuttosto che morire dentro di dolore …
Sapeva di aver poco tempo, sapeva che doveva raggiungere gli altri e mettere a punto il piano per scortare Harry perciò si rialzò, guidata da forze nascoste che non sapeva di possedere.
Entrò in casa e sul suo volto si dipinse qualcosa di simile ad un sorriso …

Perché questa è la vita: un sorriso amaro.


Il potente incantesimo “Oblivion” che aveva lanciato sui suoi genitori aveva permesso loro di sopravvivere e ricostruirsi una vita, mentre lei invece si sentiva morie dentro lentamente.
Ora era giunto il momento di ricongiungersi, si sentiva stranamente agitata e apprensiva, il tipico stato in cui accadeva alle vigilie degli esami.
Si avvicinò alla coppia sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi, loro inconsciamente ricambiarono.
Fu piuttosto semplice, il parco a quell’ora tardiva del giorno era poco frequentato, un gesto rapido della bacchetta e una formula pronunciata chiaramente: << Finete Incantem >>.
I ricordi ritornarono al loro posto d’origine a poco a poco, lei si strinse nelle spalle dopo aver nascosto la bacchetta nella tasca interna della felpa colorata.
<< Hermione >> strillò la madre avvolgendola in un abbraccio a cui si unì ben presto anche suo padre.
I tre si lasciarono andare, piansero e poi risero mentre i loro cuori traboccavano di gioia.
Li aveva ritrovati, finalmente poteva riabbracciare la sua famiglia.


Una settimana dopo.

La famiglia si era ricongiunta, i due coniugi Granger avevano avviato una nuova attività: avevano aperto uno studio dentistico in città ed i guadagni erano ottimi, le chiesero di fermarsi ma lei rifiutò la gentile proposta.
Lei sarebbe tornata in Inghilterra, avrebbe frequentato l’ultimo anno ad Hogwarts e si sarebbe dedicata alla sua carriera.
I genitori compresero e accettarono di buon grado la decisione della figlia, lei promise loro che sarebbe tornata a fargli visita molto presto e quando arrivò il giorno dei saluti, a malincuore li lasciò nuovamente.
Aveva inviato un gufo alla Mcgranitt pochi giorni prima, avevano fissato il loro appuntamento nel pomeriggio ad Hogsmeade.
La giovane strega si materializzò nella lunga e tortuosa via ciottolata di Hogsmeade, il posto brulicava di streghe e maghi come un tempo, prima del periodo buio in cui la cittadina era sorvegliata dai mangia morte, prima di quando fu imposto loro un coprifuoco, prima che sulla testa della giovane e dei due suoi più cari amici pendesse una taglia di 10.000 galeoni.
Il vento trascinò una vecchia edizione della Gazzetta del Profeta, la pergamena era stata rovinata dalle intemperie ma in prima pagina si poteva ancora scorgere il titolo, recitato a chiare lettere: “Nemici del regime”, sotto al quale si trovava una foto del magico trio durante gli anni felici ad Hogwarts.
Giunse davanti ai  tre manici di scopa, dove la stava attendendo la Mcgranitt, teneva ancora in mano il giornale recuperato per strada, decise d cestinarlo esattamente come aveva cestinato tutti i brutti ricordi dell’anno precedente, estrasse il mantello, piegato con cura, dalla borsa, ma non si fece attendere ancora a lungo ed entrò nel locale raggiungendo l’insegnante, seduta ad un tavolino vicino alle ampie vetrate.
<< Buona sera professoressa, sono felice di rivederla >>,
<< Buona sera Hermione, anche io sono molto felice di rivederti >>,
<< Come procedono i lavori di ricostruzione? >>,
<< Molto bene direi, a Settembre tutto sarà ultimato e potremo di nuovo accogliere voi studenti tra le mura della scuola >>,
<< Ottimo direi … >>,
<< Ma dimmi Hermione, sono sicura che ci sia un valido motivo se mi hai chiesto udienza con una certa udienza >>,
<< Si professoressa, mi chiedevo se fosse possibile partecipare a più corsi quest’anno, sarei interessata a molte delle nuove materie(1) inserite nel curricolo di studio per gli allievi del settimo anno ma, come lei ben sa, il regolamento permette agli studenti di sceglierne solo due tra quelle proposte; ecco le volevo chiedere se fosse possibile fare uno strappo alla regola >>,
<< Chissà perché ma me lo aspettavo da te, beh si, dovrebbe esserci un esenzione da questa regola per gli studenti più brillanti, me ne aveva parlato il professor Silente qualche anno fa, ma mi chiedo se questa sia una scelta corretta mia cara, spero non si sia scordata delle gran difficoltà che ha dovuto superare al terzo anno >>,
<< Professoressa ricordo perfettamente, ma ci ho pensato tutta l’estate e sono giunta alla conclusione che il gioco vale la candela >>,
<< Beh se è così potrei informarmi sulla possibilità di fornirti nuovamente una giratempo (2), il Ministro non sarà molto d’accordo ma per te credo che chiuderà un occhio >>,
<< La ringrazio per la sua disponibilità >>.
La conversazione proseguì, le due donne parlarono a lungo sorseggiando un ottimo boccale di burrobirra, Hermione raccontò la propria esperienza di stage alla Mcgranitt, che si interessò particolarmente per i dettagli accademici.
<< Notizie di Potter e Weasley? >> chiese l’insegnante prima di congedarsi,
<< Li raggiungerò a breve, mi sono presa del tempo, dopo la fine del soggiorno a Durmestrang (3), per risolvere qualche faccenda, mi sono anche concessa una settimana di vacanza a Sidney, ne avevo bisogno. A breve andrò alla “tana” dove soggiornerò per il resto dell’estate >> rispose la ragazza,
<< Ottimo, allora salutami Arthur e Molly mentre voi tre vi aspetto il primo Settembre >> disse la strega e poi uscì dal locale, salutando con simpatia Madama Rosmerta (4).
Hermione la seguì con lo sguardo mentre usciva dal locale poi estrasse piuma, boccetta di inchiostra e pergamena dalla borsa; si decise a scrivere una lettera di ringraziamento a Victor Krum, vista la sua generosa disponibilità durante il suo soggiorno nel Nord dell’Europa, precisamente in Scandinavia.
Ultimata la lettera la spedì dall’ufficio postale, scelse un Barbagianni dall’aspetto efficiente poi decise di fare una camminata per le vie del villaggio, alla ricerca di un regalo per il suo migliore amico, mancava solo una settimana al compleanno di Harry e lei era tremendamente in ritardo nella scelta del regalo.
Passò davanti al negozio editoriale, sulla vetrina erano affisse le maggiori testate del giorno, la prima pagina della Gazzetta del Profeta recitava: “Potter, futuro Auror di talento, partecipa alla cattura dei Mangiamorte”; un altro giornale recitava: “L’eroe Potter cattura i Mangiamorte insieme al candidato alla presidenza del Ministero Scacklebolt”.
In un angolo notò la prima pagina del Cavillo: “I Lestrange spariscono nel buio, è tutto davvero finito?”; Hermione sentì un groppo alla gola leggendo il nome della famiglia Lestrange, forse i più pericolosi sostenitori di Voldemort da sempre ma, con forza, scacciò i presentimenti almeno per il momento.
Proseguì la sua passeggiata, l’istinto la portò davanti all’entrata della nota libreria “Libri stregati per tutti, o quasi”; entrò e si sentì finalmente a casa: enormi scaffali zeppi di libri svettavano nel locale di media ampiezza, la luce soffusa delle lanterne ad olio donava un atmosfera intimistica a quel luogo, l’odore della pergamena e dell’inchiostro si diffondeva nell’aria.
La proprietaria fece un enorme sorriso ad Hermione, riconoscendola come una delle sue migliori acquirenti, la giovane rispose al sorriso e passò alla ricerca di qualcosa di interessante.
Vagò tra quelle interminabili distese di libri per più di un’ora alla ricerca di qualcosa che la colpisse, molti dei titoli incisi sulla copertina le erano famigliari, ricordava ogni singolo libro letto poiché erano per lei fonte pura di conoscenza.
Una copertina scura adornata da fili di rame la colpì, il titolo recitava “Consigli utili per affrontare gli esami di integrazione al corpo degli Auror” (5), ecco quello era perfetto … ringraziò il suo istinto più volte e si diresse a pagare, nel tragitto a quello si aggiunsero altri tre volumi, ma quelli erano destinati alla sua lettura.
Dopo aver pagato uscì dal locale e inspirò l’aria fresca del calar del giorno, il tramonto si tanagliava prepotente, colorando il cielo limpido d’arancione, visione celestiale; la ragazza si fermò per godersi lo spettacolo che ogni giorno le riservava la natura.
Pochi momenti del giorno la facevano sentire così a suo agio come il tramonto, pochi sapevano apprezzarne la reale essenza, il finir del giorno e la venuta della notte, il momento in cui tutte le maschere crollavano e tutti potevano mostrare davvero il loro volto.
Solo nella notte Hermione riusciva ad essere completamente se stessa, perciò ringraziava ogni singolo giorno la venuta del tramonto.

 
 



Inghilterra,Witshire.
 
 Nelle campagne del Witshire si erigeva il Maniero Malfoy, una dimora gentilizia da sempre; il giardino era adornato da alte siepi di Tasso e abbellito dalla presenza di una sontuosa fontana e dei pavoni; ma ora l’antica dimora sembrava immersa nel più profondo silenzio.
Dalla fine della guerra gli ispettori del Ministero avevano più volte perquisito la sfarzosa abitazione e ora il buon nome dei Malfoy era macchiato da colpe vergognose, tanto che la famiglia era sull’orlo della disgrazia.
Il grande ritratto di Abraxas Malfoy (6) ormai da settimane era vuoto, il suo abitante si rifiutava di apparire ai suoi famigliari, ma se vi si prestava attenzione si potevano udire insulti e imprecazioni nei confronti dei suoi stretti famigliari.
Abraxas Malfoy aveva fatto costruire l’intera villa, aveva mantenuto e accresciuto il lustro della loro famiglia di purosangue, perciò stentava a credere che proprio suo figlio avesse portato il loro buon nome sull’orlo del collasso.
“Uno stolto e ingrato, ecco cosa generai” sussurrava tra se e se dietro la tela, ma nessuno in quella casa sembrava prestargli attenzione, neanche Lucius Malfoy stesso, troppo occupato nel tentativo di riuscire a sfuggire la condanna ad Azkaban.
Nelle sue stanze il giovane Draco, con i gomiti appoggiati sul davanzale in marmo, osservava il paesaggio fuori dalla finestra.
Aveva atteso tutta la notte in quella posizione l’alba di un nuovo giorno, sperando che fosse diverso dal precedente, sperando che portasse con se notizie migliori.
Ma la delusione cocente non tardò ad arrivare, sapeva che nulla sarebbe cambiato finché la propaganda avesse insistito sulla loro ignobile colpa, tra l’altro lui stesso era accusato di tentato omicidio dell’uomo più popolare nel mondo magico: Albus Silente.
Sapeva che nulla sarebbe cambiato finchè suo padre si nascondeva dentro le mura del loro castello, sapeva che nulla sarebbe cambiato finchè non avesse preso lui l’iniziativa.
L’abitazione semi buia era in netto contrasto con il sole sgargiante che illuminava il circondario.
Tirò i tendaggi scuri e si abbandonò su una poltrona di pelle nera, con espressione sconfitta; aveva davvero sperato in un nuovo giorno.
Nella villa regnava un sovraumano silenzio, da più di un mese Lucius non parlava quasi più con suo figlio, non che prima fra i due ci fosse un rapporto confidenziale, ma ormai poteva sentirsi lusingato se riceveva il buongiorno e la buonanotte.
Draco aveva più volte sentito la madre singhiozzare nel cuore della notte, ma lui non era mai intervenuto anzi, se possibile, si era chiuso ancora di più nei meandri del suo essere.
I giorni passavano, lenti e inesorabili e lui si sentiva affogare in quella solitudine, in quel silenzio sepolcrale.
Mangiava il minimo indispensabile, ormai non scendeva neanche più nel salone adibito ai pasti ma costringeva l’elfa Tinky (7) a portargli da mangiare nelle sue stanze.
Passava la maggior parte del tempo a studiare e a duellare con l’unica persona a cui aveva dato il permesso di andare a trovarlo: Blaise Zabini (8), il suo unico amico.
Pochi giorni prima, ancora adirato per aver udito una conversazione concitata dei suoi genitori, aveva accidentalmente ferito il suo amico, che aveva scontato un ricovero al San Mungo della durata di quattro giorni.
Ormai non rispondeva neanche più ai gufi degli altri suoi amici: Daphne Greengrass e Theodore Nott; stanco di scrivere la solita menzogna.
 “Va tutto bene, mi sto allenando duramente e non ho molto tempo libero a disposizione. Ci rivediamo ad Hogwarts.”
Nessuno, escluso Zabini, sapeva che in realtà Draco stava passando un periodo molto difficile, la sentenza del tribunale del Wizengamot (9) era stata fissata per il 30 Agosto, solo quel giorno avrebbe saputo cosa gli sarebbe capitato.
L’incubo di passare il resto della vita ad Azkaban diventava sempre più vivido, più reale, più vicino; temeva la sentenza di condanna e spesso ciò lo rendeva, se possibile, ancora più ostile.
Le notti di Draco erano agitate, viveva inconsciamente nella paura del domani; lui non aveva mai ucciso nessuno, provava ribrezzo per tutte quelle dicerie; si detestava non tanto perché aveva torturato molte persone durante l’anno, ma per non aver mai alzato voce di protesta contro la sua famiglia, eppure sapeva che se lo avesse fatto sarebbe andato verso morte certa, il Signore Oscuro non concedeva il perdono a nessuno, figuriamoci al figlio del traditore Lucius; sapeva che l’istinto di autoconservazione aveva prevalso ma nonostante tutto si sentiva l’assassino di se stesso.
Pochi giorni dopo, in una fresca serata d’estate, Draco era seduto davanti al fuoco scoppiettante del camino, mentre la fiamma emanava riflessi verdi lui abbandonò la testa bionda contro il poggia testa della poltrona.
Si stava beando di un raro momento di tranquillità ma ben presto questo venne interrotto.
La porta si aprì di scatto, suo padre Lucius entrò nella stanza e picchiettò con il bastone sul parquet per attirare la sua attenzione, dietro di lui una timorosa Tinky tentava di auto punirsi per non essere riuscita ad obbedire al padroncino, che aveva chiesto di non essere disturbato.
<< Dimmi padre >> disse atono il ragazzo voltandosi lentamente,
<< Io e Greengrass abbiamo raggiunto un accordo, da questo momento Draco, tu e sua figlia Astoria siete promessi >> disse glaciale lui.
Questo era l’ennesimo fallimentare tentativo di ridare luce al buon nome dei Malfoy, ma come al solito Draco era il suo mezzo preferito di guadagno, strumento per raggiungere i suoi obiettivi; non si poteva certo dire che Lucius fosse un padre attento ai desideri del figlio, almeno non a quelli davvero importanti.
<< Ah, avete già deciso? >> chiese il ragazzo voltando nuovamente la testa verso il caminetto,
<< Si Draco è già stato deciso >> rispose il padre quasi scocciato dalla domanda del figlio,
<< Quindi presumo che non abbia nessuna importanza ciò che penso io riguardo a questa storia >> disse il ragazzo guardando il volto smagrito del padre, rispecchiandosi in quegli occhi freddi che aveva ereditato,
<< No Draco non ha nessuna importanza >> disse il padre per poi chiudersi la porta alle spalle trascinando via con la forza Tinky che recitava imperterrita la frase: << Cattiva Tinky, cattiva >> tentando di spaccarsi la testa con un cofanetto di ottone.
Malfoy rimase nuovamente solo con i suoi pensieri; per quanto fosse consapevole che Astoria fosse una bellissima ragazza e una perfetta Serpeverde: purosangue, ricca, intelligente, di nobili origini; non era per niente convinto.
Il suo futuro era ancora avvolto nel mistero, non voleva pensare al domani ma, come sempre, lui non aveva voce in capitolo negli affari del padre, come sempre erno gli altri a decidere per lui.
Narcissa entrò silenziosamente nella stanza, vedendo il figlio con espressione rigida, nel tentativo di mascherare la rabbia si avvicinò.
<< Tu lo sapevi? >> chiese con tono accusatorio Draco,
<< Si, lo sapevo Draco ma tuo padre ha ordinato che non ti dicessi nulla >> rispose lei apologetica,
<< E se io mi rifiutassi? >> chiese retorico il ragazzo, conosceva già la risposta,
<< Draco è indispensabile, siamo mal visti dall’ordine magico, l’unione delle nostre famiglie può solo giovare alla nostr situazione spiacevole >>,
<< Fammi capire madre, io devo essere considerato come merce di scambio? >> rispose adirato il figlio,
<< Ti prego Draco … >> disse la donna sull’orlo delle lacrime,
<< No madre, prima terminerò l’anno scolastico; voglio essere rispettato per quello che sono e non per questo – esibì il marchio nero – al termine della scuola potremo riparlarne >>;
<< Tuo padre non accetterà mai una simile condizione Draco, non farci questo … >>,
<< Non è più un mio problema ciò che pensa lui, digli pure che così è deciso e che se non gli sta bene la prossima volta mi deve interpellare prima di decidere sulla mia stramaledetta vita >> disse chiudendo il discorso, poi invitò la madre ad uscire dalla stanza in maniera poco garbata, rimanendo finalmente solo.
Riprese ad osservare le fiamme, sentiva un gran peso sul cuore; desiderava solo una cosa: alzarsi una mattina e scoprire che fosse il primo Settembre; voleva solo lasciare quella casa che piano piano lo stava uccidendo.
Quella sera Draco udì le urla di suo padre, i pianti disperati della madre che tentava invano di proteggerlo; per precauzione sigillò la porta in caso a suo padre venisse in mente di ucciderlo nel sonno.
Dopo un po’ si assopì su quella poltrona, tutto sembrava tranquillo, fin troppo tranquillo.
Ad un tratto, per un brevissimo istante, un volto terribilmente famigliare prese forma tra le fiamme; ma Draco non si accorse di essere osservato essendo ormai caduto tra le braccia di Morfeo.
Per la prima volta, dopo la fine della guerra, aveva abbassato la guardia, un errore che non seppe mai di aver fatto.

 
Note:
(1) Nuove materie: agli studenti del Settimo anno vengono proposte nuove materie di studi, che conoscerete nei prossimi capitoli.
Lo studio di almeno due tra quelle disponibili è obbligatorio per tutti gli studenti che affronteranno i M.A.G.O.

(2)  La gira tempo è uno strumento con cui si può viaggiare nel tempo avanzando o arretrando di qualche ora. Hermione ne ricevette una dalla professoressa McGranitt nel terzo libro per poter frequentare più di dieci corsi di studio, a causa della sovrapposizione degli orari. La Giratempo di Hermione ha la forma di una collana con una piccola clessidra. Per viaggiare indietro nel tempo bisogna indossare la collana e girare la clessidra tante volte quante sono le ore di cui si desidera arretrare. Nel libro si accenna anche ad altre Giratempo che permetterebbero di viaggiare ancora più indietro nel tempo o addirittura nel futuro. In Harry Potter e il principe mezzosangue si viene a sapere che sono state tutte distrutte durante l'incursione di Harry al Ministero.

(3)L'Istituto per gli studi magici di Durmstrang, è una scuola di magia, la cui precisa ubicazione è sconosciuta ma è probabile che si tratti di una scuola slava. La scuola sembrerebbe esistere da almeno 700 anni, quando partecipò per la prima volta al Torneo Tremaghi. 
Viktor Krum ha descritto in modo approssimativo a Hermione l'aspetto della scuola, che è costituita da un castello di soli 4 piani, molto più piccolo quindi del castello diHogwarts e probabilmente più spoglio, visto lo stupore dei suoi studenti per lo sfarzo e il soffitto della sala di Hogwarts. La scuola è dotata di un parco molto grande e di un lago.
L'ubicazione della scuola di Durmstrang, è sconosciuta, ma parere di Hermione, però, potrebbe trovarsi a Nord, probabilmente tra la Scandinavia e la Russia nord-occidentale.
Questa teoria si basa sul fatto che le divise degli studenti sono foderate di pelliccia a testimoniare la loro provenienza da un luogo freddo. Nel corso del libro, inoltre, Viktor Krum accenna a Hermione che nella scuola i fuochi vengono accesi solamente a scopi magici e che in inverno i giorni e le ore di luce sono piuttosto brevi; oltre a questi dettagli, si accenna alla capacità di resistenza degli studenti di Durmstrang, che con perfetta sicurezza, durante il loro soggiorno a Hogwarts, nuotano nel gelato lago invernale intorno alla scuola britannica: questo dovrebbe informare sulla durezza del clima di Durmstrang.
La scuola è famosa per l'enfasi e la propensione all'insegnamento delle Arti Oscure. Mentre gran parte delle altre scuole si limitano a studiare le maledizioni e a imparare come difendersi da esse, gli studenti di questa scuola imparano anche ad eseguirle, e questo concetto è avversato dagli altri istituti e dalla comunità magica. A causa di questo interesse per la magia oscura, gli studenti di Durmstrang sembrano avere legami con la casa dei Serpeverde: secondo Malfoy nella scuola non sono ammessi maghi nati da genitori babbani o comunque non purosangue.
Il suo preside è Igor Karkaroff, un ex mangiamorte che ha evitato il carcere di Azkaban confessando la sua appartenenza a questo ordine e facendo i nomi di molti suoi compagni. Per questo motivo alla fine del libro fugge via al ritorno in forze di Voldemort, venendo poi ucciso in estate.
Tra gli studenti più famosi ricordiamo Victor Krum, cercatore nella nazionale Bulgara di Quiddich e Gellert Grindelwald, mago oscuro che venne espulso dalla scuola per comportamenti pericolosi e spesso cruenti.
Il nome della scuola sembra possa derivare dal movimento letterario preromantico dello Sturm und Drang.

(4) Madama Rosmerta: è la padrona del Pub I Tre Manici di Scopa di Hogsmeade. Viene descritta come una donna nel fiore degli anni, avvenente, piacevole e buona d'animo. 

(5)Consigli utili per affrontare gli esami di integrazione al corpo degli Auror: libro inventato dalla sottoscritta, contiene svariati consigli su come potenziare i propri incantesimi in modo semplice, efficace e in breve tempo.
Sarà utilissimo ad Harry se proseguirà nel suo percorso per diventare Auror.

(6)Abraxas Malfoy: è il padre di Lucius e nonno di Draco, un uomo dal carattere forte e fortemente superbo.. Sicuramente da giovane è stato smistato alla casa dei Serpeverde (come tutta la famiglia). Muore per il vaiolo di drago. L'origine del nome è strettamente legato alla mitologia: Abraxas è il nome del Dio Supremo dello gnosticismo.

(7)Tinky: è la nuova elfa domestica della famiglia Malfoy, la condizione della servitù non è migliorata molto in casa Malfoy, Tinky è trattata con crudeltà da Lucius, con totale indifferenza e un misto di ripugnanza da Draco e solo Narcissa talvolta le riserva un trattamento per così dire gentile.

(8)Blaise Zabini: è un ragazzo alto, moro e di bell’aspetto, con gli zigomi pronunciati e gli occhi lunghi e obliqui.Nel sesto libro), entra a far parte del "Lumaclub" solo perché sua madre è una strega famosa per il suo fascino che le ha "permesso di sposare sette uomini diversi, morti tutti in circostanze misteriose" (che poi hanno anche arricchito il conto suo e di sua madre alla Gringott, la banca dei maghi). Sempre nel sesto libro si viene a sapere che trova Ginny Weasley carina, ma che non si metterebbe mai con lei perché traditrice del suo sangue. E’ probabilmente l’unico vero amico di Draco, l’unico sui può fare affidamento.
La sua famiglia non entra nella cerchia dei Mangiamorte ma condivide molte delle idee del Signore Oscuro.
Insieme all’amico fa fin da subito stragi di cuori, la coppia è venerata dalla maggior parte delle studentesse di Hogwarts, tendente al desiderio sessuale ha rapporti con le Serpeverdi ma non solo, solo quando davvero si innamorerà smetterà di giocare con i fragili cuori delle fanciulle.

(9)Tribunale del Wizengamot: è il tribunale supremo dei maghi, il cui Presidente è Albus Silente, che viene brevemente sollevato dalla carica nel quinto libro della saga. I membri indossano una veste color prugna con una W d'argento impressa. Ne fanno parte, oltre a Silente, Cornelius Caramell, Dolores Umbridge, Amelia Bones (prima di essere uccisa), Barty Crouch (che ha ricoperto un ruolo di eminente importanza nei processi ai Mangiamorte), Alastor Moody (all'epoca dei processi ai Mangiamorte), Tiberius Ogden e Griselda Marchbanks. Questi ultimi due però si dimettono nel corso del quinto libro, come protesta contro il tentativo di Caramell di controllare da vicino Hogwarts.
Ora che silente è morto, la carica di presidente del Wizengamont Millicent Bagnold.

 

*Spero che la lettura di questo capitolo vi sia piaciuta,
è molto più lungo rispetto ai precedenti e più significativo.
Sono apparsi i nostri due personaggi principali,
ho cercato di descrivere al meglio le condizioni in cui si trovano dopo la fine del conflitto.
Spero che abbiate fatto attenzione ai particolari, se non è così vi consiglio la rilettura, poiché ogni singolo dettaglio ritornerà nel corso della storia.
Mi scuso per la lunghezza delle note ma, come avevo premesso, tengo a precisare ogni dettaglio, sono fatta così =)
Spero che abbiate voglia di lasciare una recensione, mi farebbe molto piacere.
Anche perché sennò non credo che continuerò la storia, se non piace è inutile che io prosegua.
Vi ripropongo il link del gruppo, sperando che passiate a darci un occhiata.
Al prossimo capitolo*

Serenity92

 

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Capitolo 5
*** Buon compleanno Harry. ***


Capitolo 4.
Buon compleanno Harry.
 

 *Giuro solennemente di non avere buone intenzioni*

Eccomi tornata dopo una lunga pausa estiva,
capitolo breve per stavolta ma mi farò perdonare con
il prossimo.
Buona lettura.

*Fatto il misfatto*




31 Luglio.

Quella mattina alla tana planarono tre gufi, essi trasportavano lettere rispettivamente indirizzate a Ron Bilius e Ginevra Molly Weasley, Harry James Potter.
All’interno i tre ragazzi vi trovarono la didascalia dell’occorrente per frequentare il settimo anno ad Hogwarts.

Harry si stropicciò gli occhi indispettito, negli ultimi giorni non riusciva a dormire molto la notte, una serie di incubi inquietanti affollavano la sua mente nel sonno.
Notò che i gufi non accennavano ad andarsene senza una degna ricompensa ed Eunice tubava nella sua gabbia …
<< Ehi amico, falla smettere! >> borbottò Ron nel sonno …
Harry di malumore si alzò e frugò nel cassetto del comodino il mangime per gufi, dopo di che riempì la ciotolina così che i due barbagianni potessero saziarsi.

Ormai sveglio decise di dare inizio alla sua giornata, poi Ron aprì gli occhi di scatto: << ehi quasi mi dimenticavo, auguri Harry! >> disse balzando fuori dalle lenzuola.
<< Oh giusto, oggi è il mio diciottesimo compleanno … >> disse Harry mentre un sorriso si dipingeva sulle sue labbra, per la prima volta avrebbe festeggiato senza alcuna preoccupazione, senza dover fare i conti con qualcosa di più grande di lui …

I due ragazzi si diedero il turno al bagno, era troppo piccolo per poter contenere più di una persona, poi si vestirono e scesero le scale per raggiungere il piano sottostante.
Pur essendo ancora presto al piano sottostante c’era già un gran fermento, in cucina al posto dove solitamente sedeva Harry c’era una pila di pacchi regalo, Molly aveva incantato le pentole, così che preparassero la colazione per tutti gli abitanti della casa.

<< Wow … >> esclamò il ragazzo strabiliato per la grande quantità di doni, con i Dursley non aveva mai ricevuto regali ed abituarsi a queste attenzioni era ancora un po’ difficile per lui.
<< Cosa aspetti? Aprili! >> sentenziò Ron curioso; Harry si sedette e iniziò a scartarli, il primo era una torta con una glassa dura come il cemento, se l’avesse lanciata contro un muro sarebbe certamente restata integra, senza ombra di dubbio era il regalo di Hagrid.
Il secondo pacco era accompagnato da un breve biglietto: “Caro Harry buon compleanno; questo libro ti sarà d’aiuto nelle tue esercitazioni, fanne buon uso. Minerva Macgranitt.” Harry osservò il libro “Maledizioni e contro-maledizioni avanzate”(1), rimase piacevolmente sorpreso dal pensiero gentile ma era chiaro che la sua insegnante ci tenesse al suo futuro.
George lo aveva rifornito di vari oggetti acquistabili nel negozio Tiri vispi Weasley, Neville gli aveva inviato una foto incorniciata in argento dell’ES, in memoria del loro gruppo di rivolta, Molly gli aveva regalato una sciarpa fatta a maglia con i colori e lo stemma di Grifondoro, Ginny gli aveva regalato una nuova tuta da quiddich, molto più leggera rispetto alle precedenti, ecc …

Dopo poco in cucina li raggiunse Ginny, la ragazza saltò addosso al festeggiato che accolse di buon grado tale euforia, i due si scambiarono una lunga serie di baci e carezze prima di separare i loro corpi …
<< No no … fate pure eh … come se io non ci fossi >> disse Ron con la faccia falsamente contrariata, ma la risposta della sorella minore non si fece attendere per molto: << Oh taci Ronald! >>.

I tre fecero colazione mentre il resto della casa ancora dormiva, fatta eccezione per Molly che era intenta nelle sue faccende di casa.
I ragazzi ignorarono temporaneamente le lettere di Hogwarts poiché si dedicarono alla pulizia del giardino, scacciare gli gnomi era diventato un passatempo divertente dal momento che si instaurò una sfida al lancio più lungo.

Harry e Ron ridevano a crepapelle spensierati, come se gli avvenimenti recenti non fossero mai accaduti, come se la guerra non li avesse cambiati radicalmente, come se tutto potesse essere ricostruito eppure, anche se l’apparenza poteva trarre in inganno, sapevano che niente sarebbe tornato come prima, dovevano ripartire da zero, ricominciare a vivere portando sulle spalle il peso di coloro a cui la vita era stata strappata ingiustamente, di chi se ne era andato durante una tempesta senza più far ritorno durante la bonaccia.

Dopo aver scacciato la maggior parte degli gnomi i due ragazzi ritornarono in camera mentre mamma Weasley richiamò Ginny, che sbuffando la raggiunse per le restanti faccende domestiche.

Mentre Harry accarezzava Eunice e Ron leggeva una rivista sul Quiddich la porta si aprì di scatto e una cascata di boccoli castani travolse Harry.
<< Oh Harry >> ;
<< Hermione … >> disse stringendola a se;
 << Mi sei mancato, cioè mi siete mancati così tanto >> disse includendo nell’abbraccio anche Ron, ancora sconcertato per l’arrivo di Hermione.
I tre si strinsero l’uno con l’altro mentre lei piangeva commossa e gli altri due non fiatavano.
Dopo qualche minuto la situazione tornò alla normalità; la ragazza iniziò a porre mille domande ad Harry riguardo allo stage e concluse dicendo << Sono stata giorno e notte in pensiero per te, è stato davvero rischioso dar la caccia ai Mangiamorte ma, tuttavia, tutto è andato bene per fortuna >>.

Ron durante la conversazione rimase in disparte e in silenzio, quando i due amici terminarono di chiacchierare prese parola ma il suo tono non prometteva nulla di buono: << Immagino che anche il tuo soggiorno a Durmstrang sia stato splendido, peccato che è da Giugno che non ricevo tue lettere, eri forse troppo occupata con Krum per ricordarti della nostra esistenza >>.
Le guance di Hermione si infiammarono all’istante dopo l’affermazione del rosso, Harry tentò di contenere la rabbia dell’amica ma sfortunatamente il suo tentativo fu vano.
<< Se è questo che pensi Ronald Weasley sei libero di credere ciò che vuoi, non mi sfiorano neanche le tue accuse infantili >> disse tagliente; mentre Harry incrociava le braccia al petto sbuffando, quei due non sarebbero mai cambiati, da quando si erano conosciuti al primo anno non avevano mai smesso di battibeccare, definirli cane e gatto era riduttivo.

Dopo una serie di sguardi infuocati Hermione lasciò la stanza sdegnata e nella piccola cameretta calò il silenzio per qualche istante.
Dopo poco, dall’altra parte del corridoio, udirono una porta chiudersi violentemente; era chiaro che i due avevano qualcosa da chiarire ma, tuttavia, Harry credeva che le loro discussioni erano per lo più inutili finché non imparavano a dialogare civilmente, senza urla e ridicole insinuazioni.

Il ragazzo che è sopravvissuto iniziò a guardarsi attorno, soffermandosi sui poster incantati dei “Cannoni di Chudley”(2), poi sulla pavimentazione e infine posò lo sguardo sul soffitto in attesa che l’amico parlasse, dopo poco il suo desiderio fu esaudito.
<< Che c’è? >> chiese Ron che aveva perfettamente capito cosa passava per la testa dell’amico.
<< Sai Ron, secondo me hai esagerato con Hermione dopotutto non ha fatto nulla di male … >>;
<< Voi due forse avete passato una bella estate: tu in giro per il mondo con Kingsley a fare l’eroe, lei in compagnia di Krum lontano; io invece ho passato l’estate a fare dei grandi caffè a mio padre al Ministero, qui a casa non si viveva più: mamma piangeva sempre, George che sembrava uno zombie vivente, Ginny che non faceva altro che preoccuparsi per te, mio padre che cercava di stare il meno possibile in casa … Scusate se avrei preferito qualche lettera in più dal mio migliore amico e dalla mia fid … cioè Hermione >>.

Harry non ebbe il tempo di replicare, fu Ginny che, sull’uscio della porta, gridò a pieni polmoni: << Sei il solito imbecille Ron … ma cosa diavolo ti passa per la testa? Pensi che per loro due siano stati mesi semplici? Ognuno di noi ha perso tutto in questa dannata guerra e invece che pensare a te stesso, stupido egoista, dovresti ricominciare a vivere; solo facendoci forza l’uno con l’altro riusciremo a superare tutto ma, purtroppo, è un concetto che sembra non entrarti in testa >>.

Dopo la sfuriata la giovane fece segno ad Harry di seguirla, lui si alzò dal letto e dopo un cenno all’amico la raggiunse.
Si ritrovarono distesi l’uno accanto all’altro su un campo verdeggiante poco distante dalla Tana, si guardarono a lungo negli occhi beandosi di quel breve momento di pace.
Anche loro due durante l’estate avevano avuto poco tempo per scriversi, più che altro ad Harry era vietata la corrispondenza durante il tirocinio da Auror per motivi di sicurezza,  la loro posizione doveva restare ignota durante la caccia ai Mangiamorte per non cadere in delle imboscate.
Ginny strinse la calda mano del ragazzo e poi prese parola: << Cosa ti preoccupa? >> disse cercando di captare qualche segnale dalle iridi verdi che si specchiavano nelle sue color cioccolato.

Harry in realtà, anche se cercava di nasconderlo, era preoccupato per il caso Lestrange; aveva visto Rodolphus a Godric Hollow (3)e chissà per quale strana coincidenza il corpo di Bellatrix non era ancora stato ritrovato.
Eppure aveva visto con i suoi occhi Molly Weasley colpirla con un’anatema che uccide, per cui fece un segno di negazione con la testa alla ragazza.
<< Harry c’è qualcosa che devi dirmi? >>,
<< No Ginny, non ho nulla da dire, godiamoci questo momento senza troppi pensieri >>.

Lei rispettò la risposta e lo baciò a lungo, intrecciando le mani e il corpo al suo, si lasciarono trasportare dal sentimento, finalmente liberi di essere se stessi, senza troppi indugi.
<< Mi sei mancato tesoro >> disse lei e un sorriso si materializzò sulle labbra di entrambi, perché c’è tutta una vita in un’ora d’amore.

“L’amore vero si manifesta nei piccoli gesti, negli sguardi attenti, nelle carezze inattese, nella presenza silenziosa che dice più di mille parole” e non esisteva amore così grande ai loro occhi.

 


Note:

1) Libro Maledizioni e contro-maledizioni avanzate:
inventato dalla sottoscritta, indispensabile per passare i test d’accesso per la carriera di auror.

2) Cannoni di Chudley: sono una squadra inglese che ha vinto per 21 volte il campionato. I Cannons indossano una divisa arancione con due C e una palla di cannone nera. La loro ultima vittoria risale al 1899. Dopo questa data è diventata la squadra peggiore del campionato. Joey Jenkins è stato un famoso battitore dei Cannons. Si può trovare una sua foto mentre colpisce un cacciatore dei Bats all'interno del libro "I magnifici sette". Ron Weasley e Albus Silente tifano per questa squadra.

3) Godric’s Hollow: Godric's Hollow è un paese in Inghilterra chiamato in onore di Godric Grifondoro. In questo paese abita una comunità di maghi e streghe, ma ci sono anche abitanti Babbani.
 

 

*Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento,
spero in qualche recensione, anche breve se fosse.
Mi farebbe davvero piacere*


Serenity92



*Le immagini le caricherò a breve*
 

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