The sense of everything

di VasHappeninFreeky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Scocciati. ***
Capitolo 3: *** Sei uno stronzo. ***
Capitolo 4: *** Inviti e dichiarazioni. ***
Capitolo 5: *** Mano nella mano. ***
Capitolo 6: *** "Scusa" ***
Capitolo 7: *** amici......? ***
Capitolo 8: *** Siamo solo amici! ***
Capitolo 9: *** Sorrisi... ***
Capitolo 10: *** l'Appuntamento... ***
Capitolo 11: *** Strane sensazioni. ***
Capitolo 12: *** Stronza. Stronzo. ***
Capitolo 13: *** Finalmente. ***
Capitolo 14: *** " ci sono qui io." ***
Capitolo 15: *** la festa ***
Capitolo 16: *** Troppe lacrime ***
Capitolo 17: *** A casa sua una serata perfetta ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.

Io sono Dalilah ho 18 anni e frequento l’istituto High School of Arts vicino a Bradford. Il disegno è sempre stato la mia più grande passione. Mi esprimo attraverso l’arte.
Ho solo due amici, i miei migliori amici, Cheyanne e Johnathan, chiamato semplicemente Jo.
Non ho interesse a trovarmi altri amici o un fidanzato. Non ho intenzione di rovinarmi di nuovo la vita.
Ho 3 fratelli, Heley, 12 anni, Christopher, Chris, 7 anni e infine la piccola Susan, detta Susy, di due.
I miei genitori non sono divorziati, anche se recentemente non si guardano più come una volta. E ciò mi ha fatto venire dei dubbi.
Ho un cane, l’unica cosa che mi fa davvero sorridere, Buster, un golden retriver di ormai 11 anni. Lo amo.


Questa è la mia vita, in 2 misere righe. Perché dovrei scrivere ancora?

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Capitolo 2
*** Scocciati. ***


Erano le 8 meno dieci quando finalmente i cancelli della scuola si aprirono.
Entrai assieme a Jo e Cheyanne.
“Oggi hanno detto che la prof di francese è assente.” disse Cheyenne.
 “Oh no, cazzo, significa che ci saranno 3 ore di matematica con la Cooks?”
Sì lamentò Jo.
 “Credo proprio di sì.” gli risposi.

Entrammo in classe, io mi misi in fondo con affianco a me Cheyenne e davanti Jo.
Arrivata la prof. bisbigliò a qualcuno fuori dalla classe che poteva entrare.
Vidi varcare la porta un ragazzo dai capelli scuri, era mulatto e anche piuttosto alto. Indossava dei jeans tenuti bassi con una giacca nera di pelle e alle spalle uno zaino anch’esso nero.
“Ragazzi, questo è il vostro nuovo compagno, si chiama Zayn Malik. Fatelo sentire a suo agio per piacere.”
Io e Cheyanne ci guardammo, ma fummo interrotte dalla professoressa.
“Zayn, puoi sederti anche qui davanti.”
Mentre Zayn si sedeva e dava le spalle alla Cooks mi accorsi che sbuffò e portò gli occhi al cielo.
Pensai “Questo è uno scemo montato.”
Lo trovavo carino, sì, ma mi ero promessa che non mi sarei distratta dalla scuola per nessun motivo. Avevo bisogno di quella borsa di studio per pagarmi l’università.
Se poi quel Malik era pure un “ragazzaccio”…che mi serviva?
“Vediamo, per farti ambientare nella scuola, incarico mhm..Dalilah Watson. Watson alzati e fatti vedere. “ mi ordinò quella idiota della Cooks.
Mi alzai scocciata guardando quello scemo di un Malik, che guardò me.
Entrambi guardammo gli occhi dell’altro, scocciati.
Mi risiedetti e aspettai che quelle 3 noiosissime ore terminassero.

Finalmente, alle 11 circa suonò la campanella.
Ero pronta a scappare in corridoio con Cheyanne, ma la professoressa ci fermò.
“Watson, che fai? Te la svigni?” mi disse mentre ero sulla soglia della porta.
“No, signora.” ritornai indietro.
“Ora Dalilah ti porterà a visitare tutte le aule.” disse gentilmente la vecchia al ragazzo.
“Ci potevo arrivare anche da solo.” borbottò il mulatto.
Trattenni una risatina mentre Cheyanne si preoccupò per la reazione della Cooks.
“Potete andare.” disse la professoressa sottovoce ma innervosita

Io e Malik uscimmo dall’aula:
“Le serviva.” risi.
“Eh? Cosa?” mi chiese Zayn, manco guardandomi in faccia.
“La lezione alla prof.”
Ma quello scemo mi passò davanti.
“Eih, dove vai? Devo dirti dove sono le classi.” gli dissi, rincorrendolo.
Ma il moro mi prese per un braccio e mi scaraventò contro degli armadietti appoggiandosi a uno di essi con un braccio, quasi schiacciandomi, lasciando 2 millimentri di distanza tra le nostre labbra.
“Perché non te ne ai leccare il culo alla Cooks? Fai meglio.”
Rimanemmo a guardarci. Cinque secondi, forse di più, ma forse di meno. Io spaventata e lui come privo di emozioni.
Ero spiaccicata su degli armadietti di metallo a guardare quei suoi bellissimi occhi, ha sentire l’odore di tabacco che proveniva dal suo respiro.
Poi si spostò da me e continuò a camminare facendo finta di niente, mentre io urlai:
“Ma sei fuori tu.. Stronzo.”

Mi raggiunse dalla classe Cheyanne.
“Va tutto bene? Dov’è il tipo?” mi chiese;
“Ma quello lì è pazzo.” dissi più a me stessa che a lei.
“Eh? Che stai dicendo?” mi domandò ancora Cheyanne.
“Ehm..no niente..”

Decisi di non dirle nulla. Una situazione simile mi era già accaduta l’anno scorso. Tra il collo e la spalla ho ancora una ciccatrice.
Il mio unico ex provò a violentarmi dopo che lo lasciai. Grazie a Jo riuscii a scappare da quel mostro.

Decisi di stare lontana da quel ragazzo.
Mi vennero pure all’orecchio che era stato espulso da 2 scuole per cattiva condotta, ovvero, risse.
Evitai quello stupido dai capelli neri tutto il giorno.

Alle 2 e venti uscii da scuola con Cheyanne, e prendemmo l’autobus per andare a casa mia.
Alle tre io e Cheyanne eravamo arrivate, aprii la porta e gridai:
“Siamo arrivate!”
Ma mi accorsi che Heley piangeva.
“Heley, che succede?” le chiesi.
Tra me e Heley c’era un rapporto un po’ strano. Ci volevamo bene ma amavamo far arrabbiare l’altro.
“Dali, finalmente sei arrivata.” disse tra le lacrime venendomi ad abbracciare.
“Eih eih, che succede?” le sussurrai.
“Ma-mamma e papà. Han-hanno litigato di nuovo, urlavano..urlavano come dei pazzi finche papà è-è uscito.” disse tra i singhiozzi.
Il clima che ultimamente c’era in casa mia non mi piaceva.
Cercai di consolarla, e fortunatamente ci ruscii. Andò fuori a giocare con il mio Buster che nonostante avesse 11 anni saltava come un cucciolo.

“Io e Cheyanne andiamo di sopra a studiare.”

Arrivate in camera mia cominciammo a parlare del ragazzo nuovo, di quello Zayn.
“Ma che ti è successo stamattina in corridoio con Malik?” mi chiese ancora una volta Cheyanne.
“Mi ha spinta contro gli armadietti e mi ha detto che devo leccare il culo alla Cooks.”
“Che bella faccia che c’ha. Ma è stronzo o cosa?” scherzò.
“Già…” dissi immersa nei miei pensieri.
“Ehi, ma Dali, che hai? ..Oh no!”
“Oh no che cosa?” le chiesi preoccupata.
“Ti piace! Ti piace Malik!”

Si capiva così bene? Cioè, sì, era carino. Poi, cazzo, che occhi c’aveva, che bocca, che capelli. Però perché era così scontroso? Perché era così maledettamente scemo, ma allo stesso tempo affascinante?

“No, non mi piace.” dissi calma.
“Sicura?” mi chiese con un sorrisetto Cheyanne.
“Sì. Sicurissima.”
“Va bene…dai, direi di finire il compito di matematica.” disse tirando i libri fuori dallo zaino.
Cominciammo a studiare, però avevo quel ragazzo mulatto fisso nella mente, quei suoi occhi che non mi lasciavano in pace.

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Capitolo 3
*** Sei uno stronzo. ***


Il giorno dopo non accadde nulla di che, a scuola.
Arrivai a casa e ricevesti una notizia da mia madre: mia cugina Rachelle doveva venire a vivere con noi a Bradford, per cominciare a studiare nel mio stesso liceo.
Avevamo la stessa età e sarebbe quindi venuta anche lei nella mia classe.
Ero felicissima perché adoravo mia cugina.
Sarebbe arrivata la settimana dopo. Raccontai la notizia a Cheyanne e Jo. Nemmeno loro vedevano l’ora.

La settimana passò e io e Jo andammo a prenderla alla stazione.
“Daliiiii” urlò venendomi incontro con le braccia aperte.
“Ray!” l’abbracciai.
Jo ci guardava quasi intenerito mentre prese in mano i bagagli.
“Ma come sei bella!” le dissi.
“Ma come SIAMO belle.” mi corresse.
Mi misi a ridere e presentai Jo a Rachelle e Rachelle a Jo.


Jo ci portò a casa, salimmo subito in camera mia a disfare le valigie.
“Allora, che mi racconti? Com’è la scuola qui?” mi chiese.
“E’ una scuola, c’è gente simpatica, altra davvero insopportabile..” le risposi mentre riponevo un cardigan nell’armadio.
“Tipo?” mi chiese porgendomi dei jeans.
Mi venne immediatamente in mente lui.
“Malik.”
“E chi è?” mi chiese afferrando delle Converse.
“E’ uno nuovo, completamente scemo. Non credo sia un puttaniere, ma sono i modi che usa, lui al centro del mondo, non puoi parlargli che ti butta su degli armadietti e ti manda a fanculo.”
le risposi guardando avanti come se ce l’avessi di fronte a me, con gli occhi pieni di odio.
“Wow.” disse.
"Non può trattare la gente così. Che scemo. Che odioso.”
“Dali…allora perché ti piace?” mi chiese sorridendo.
“Non mi piace.” dissi un po’ arrabbiata.
“Va bene, va bene. E se finiamo stasera di mettere a posto? Ora ho solo voglia di uscire. Mostrami un po’ dov’è la scuola.” mi disse.
“Sì, direi che si può fare.”

Uscimmo di casa e avvisai mia madre che alle 7 saremmo state a casa. Due orette in giro non ci avrebbero fatto male.
Ci dirigemmo quindi verso la scuola.

Dopo un quarto d’ora arrivammo. L’edificio era ancora circondato da ragazzi.
Ci sedemmo sulle scale che conducevano al portone per entrare nella scuola.

Guardandomi in giro mi accorsi che c’era Horan che guardava dalla mia parte.
“Eih, mi sa che ha già fatto colpo!” dissi ridendo a Rachelle.
“Eh? Cosa stai dicendo, scusami?” mi chiese un po’ turbata.
“C’è Horan che sta guardando da questa parte.”
“Chi?” mi chiese ancora.

Ma in quel preciso momento, arrivò Niall.

“Ciao Watson…E tu sei?” chiese il biondino porgendo la mano a Rachelle.
“Ehm..sono Rachelle Jones, tu invece?” sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi.

Potevo aspettarmelo, Rachelle avrebbe fatto subito colpo, soprattutto su uno come Niall. Era alta e magra. Un fisico davvero WOW. Aveva dei bellissimi capelli castani lunghi che le incorniciavano due occhi marroni da cerbiatto che la rendevano irresistibile. Era dolcissima e molto carismatica.
Niall e Rachelle penso fossero perfetti insieme.

“Io mi chiamo Niall, Niall Horan.” sorrise anche lui. Il suo sorriso faceva risaltare i suoi occhi blu.
“Oh ma guarda chi ce lì!.. Ci vediamo!” trovai una finta scusa e li lasciai soli.
Ma non poi così tanto, visto che li osservavo da lontano.
 
 
***RACHELLE*** 
Ero nervosa, troppo nervosa. Avevo paura di cominciare a parlare e sembrare pazza. Dopotutto Niall era così bello, così simapatico e dolce.

“Che ne dici se ci sediamo lì?” indicò una panchina vicino al parco di fronte la scuola.
“Certo!” sorrisi.
“Ehm…sei nuova? Non ti ho mai vista da queste parti.” mi chiese l’irlandese.
“Sì, vengo da New York.” sorrisi ancora
“Wow! America! Io sono irlandese. Mi sono trasferito qui in Inghilterra. Mio padre è un uomo d’affari, diciamo, ed è stato costretto a venire qui.”

Passarono 20 secondi e non parlammo, poi mi chiese:
“Visto che sei nuova, hai voglia di fare un giro in questo parco? E’ il mio posto preferito, magari piace anche a te.”
“Sisisi!” mi alzai.
“Benissimo!” sorrise.

Ci avviammo nel parco, enorme.
Dio, quant’ero emozionata.
Niall era così dolce, gentile ed educato. Timido! Era un ragazzo perfetto.

 
***DALILAH***

Me ne stavo bene appollaiata sui grandini ad osservarli, com’erano teneri.
 Ad un certo punto si alzano e sparirono dietro agli alberi del parco.
Cercai di seguirli inizialmente con lo sguardo, allungando il collo.
Poi mi alzai e distratta come sempre, andai per sbaglio addosso a un ragazzo.

“Ops scusami, non ho fatto apposta.”
Si girò.

E rieccolo. Rieccolo con quei suoi occhi. Con quei suoi capelli neri che gli cascavano delicatamente sulla fronte. Diversi dal primo giorno che lo vidi. Era Malik.
“Oh. Ancora tu.” girai i tacchi.
“Eih, senti…Watson.” mi chiamò.
Ma non lo degnai.
Mi seguì, e mi prese per una spalla.
“Hai intenzione di mandarmi di nuovo a fanculo per caso?” lo attaccai.
“Volevo scusarmi.” disse guardandomi, con quegli occhi, la perfezione che avevo davanti.

Mi sa che quel pomeriggio mi accorsi che ero veramente attratta di lui. Ma non volevo dargliela vinta. No. Continuai a fare la dura.
“Oh poverino. Ora pensi che ti perdoni così facilmente? Eh no caro. Scordatelo. Vaffanculo va. Sei uno stronzo.” rigirai di nuovo i tacchi, ma le mire orecchie stavano a sentire.
Sentii la voce di Tomlinson. Quel ragazzo che molte volte mi faceva ridere ma altre, che rabbia mi faceva. Lo volevo cancellare dalla faccia della terra in alcuni momenti.
“Malik il badboy è stato scaricato da Watson la perfettina..ahahaha” rise.

Ecco. In quel momento volevo prenderlo a calci.
Nemmeno il Malik la prese bene.
“Ma vaffanculo Tomlinson.” gli tirò un pugno sulla guancia.
Mi girai e vidi il poveretto per terra con il labbro sangunante.
“Malik, sei uno stronzo.” disse Styles, un riccio mica male, ma leggermente puttaniere, molte volte mi stava sulle palle pure lui.

Vidi Zayn poi allontanarsi, mentre tutti stavano attorno a Tomlinson, che si alzo e mandò a quel paese il moro.
 
Passò una oretta e la piazzetta davanti la scuola cominciava a svuotarsi.

Mi misi seduta ancora sulla gradinata con davanti una coppia che non la smetteva più di baciarsi.
Per distogliere lo sguardo da quell’immagine presi il cellulare e provai a chiamare Rachelle.
“Dai Ray, rispondi.” dissi fra me e me.
E non rispondeva. Le mandai un messaggio.
“Comincia a farsi tardi.Quand’è che torni?”

Dopo 3 minuti:
“Scusami, stiamo arrivando!”

E dopo un quarto d’ora eccoli sorridenti, uno accanto all’altra.
“Eccovi finalmente!” sorrisi, guardando Ray.
“E’ stato bello, domani sei libera? Ti va di vederci ancora qui alle 4?”
“Sì, mi farebbe molto piacere!” rispose cercando di contenere tutta la sua felicità.
“Perfetto, ora vado. E’ stato davvero bello conoscerti. A domani! Ciao Dalilah.” sorrise e se ne andò.

“Alloooora…?!”
“Dali. E’ dolcissimo.”
“Eheh, lo so.” risposi con aria soddisfatta mentre camminavamo verso casa.
“Non sai quante volte mi è preso di baciarlo.O abbracciarlo, almeno. Dali, mi piace. Cazzo se mi piace. C’eh..lo amo.” mi disse.
“Dai, domani vedrai..!” dissi mettendole una mano sulla spalla.
“Lo farai cadere ai tuoi piedi!” continuai.
“Speriamo..” sospirò.

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Capitolo 4
*** Inviti e dichiarazioni. ***



Arrivate a casa io e Ray corremmo di sopra in camera mia a finire di disfare le valigie.
Lei finì di raccontare tutto su leie Niall.
“Dai, domani vi baciate, sono convinta che non vede l’ora nemmeno lui!” la incoraggiai.
“Dici?” mi domandò preoccupata.
“Certo, certo che dico!”
Con Rachelle mi trovavo benissimo. Usciva fuori il mio lato più solare.

“Tu invece? Mentre non c’ero che è successo?”
“Malik.” le risposi.
“Cosa? Ah sì, quello là.” capii.
“E quindi? Che è successo?” mi chiese poi.
“Mi ha chiesto scusa e ha preso a pugni Tomlinson.”
“Dolce! E che hai fatto tu? E perché ha preso a pugni chi?” mi domandò, domandò e eidomandò.
“L’ho mandato a fanculo!” risi.
“Perché l’ho ha preso in giro. E comunque Tomlison è il buffone della scuola. Capelli biondo scuro, occhi azzurri, sorriso sempre stampato sulle labbra. A volte mi da i nervi.” continuai.
“Scusami eh, ma come l’ho hai mandato a fanculo se ti piace?”
“Non mi piaceee” dissi sotto formula di cantilena.
“Dali, non dire scemate.”
“Uffi. Va bene. Lo trovo davvero carino. Oggi quando l’ho guardato negli occhi, e mi ha chiesto scusa mi ha, diciamo, sballata un pochettino.Ma non mi piace e ciò non accadrà mai. Non è decisamente il mio tipo. Non mi piacciono affatto i suoi atteggiamenti. Poi per colpa di un deficiente non devo distrarmi dalla scuola. Lo sai.”
Finito di parlare mia madre ci chiamò, era pronta la cena.

Stranamente i miei non litigarono, forse perché non si sono rivolti parola.
Alle nove e mezza io e Ray salimmo in camera, parlammo un po’ del più e del meno, e andammo a dormire presto per il suo primo giorno di scuola nel mio liceo.


Mi svegliò alle 7 Ray.
“Sveglia, svegliaaaaa.” urlò.
Odiavo e odio che urla la mattina. Mi da fastidio. Penso che appena svegliati si drovrebbe godere pace e calma. Con le non era affatto così!
Lei era mattiniera, infatti,  mentre io adoravo oziare sotto le coperte.
“Su Dali, facciamo tardi!” mi disse tirando indietro le lenzuola.
“Ancora un attimo.” dissi con la testa sotto il cuscino.
“Nooo, dobbiamo muoverci!” mi ordinò lei, vestendosi.
“Vuoi andare a scuola solo per vedere Horan.” le dissi mettendomi seduta.
“…mhm..sì..è vero. L’ho ammesso. MUOVIAMOCIIII”!” mi disse tirandomi per farmi alzare.

Mi vestii e corremmo in cucina a fare colazione. Dopo di che uscimmo in strada e raggiungemmo la scuola.
Appena cominciammo a salire la scalinata ci raggiunse Horan.
“Eih Dali…Come stai Ray?” sorrise.
“Tutto bene! Tu?”
“Anche io, grazie.”
Io trovai ancora una scusa:
“Vado da Jo, a dopo!” me ne andai ridacchiando.
Corsi da Jo che si trovava in cima alle scale.
“Ciao Jo, che si dice?”
“Ciao Dali, mhm niente, ma Malik ha una cotta per te?”
“Eeeh? Che diavolo stai dicendo?” lo guardai.
“Ieri mica ti ha chiesto scusa?”
“Ah..sì, ma non significa che gli piaccio. Io l’ho mandato a fanculo.” mi vantai ridendo.
“Brava la mia ragazza!” rise.
“Stai lontana da quel tipo…” mi consigliò poi.
“Sì, non proccuparti. Non mi metterò più in guai come due anni fa…”
Mi interrompò la campanella. Dovevamo entrare.
 

***RACHELLE***
Eccolo. Eccolo coi suoi occhi azzurri, i suoi capelli biondi che teneva scompigliati, col suo accento irlandese e il suo cappello verde.
Insieme salimmo le scale lentamente parlando.
“Di che classe sei?” gli chiesi.
“5 C..tu?” mi disse.
“5 D.” gli risposi.
“Ti ho di fronte allora.” sorrise.
“Sei molto carina oggi.” mi disse guardandomi.
“..Grazie..” arrossii. Quando qualcuno mi faceva un complimento ero solo capace di sorridere e arrossire.
“Vieni, ti accompagno io nella tua classe.” mi disse afferrandomi la mano.
Mi stava tenendo per mano. Sentii come una piccola scossa e mi feci trasportare da lui.
Non sarei mai voluta arrivare alla mia aula. Avrei voluto continuare ad essere trainata da lui. Volevo sentire la sua mano che stringeva la mia.
 

***NIALL***
“Ecco, è questa.” sorrisi guardandola negli occhi. Quei meravigliosi occhi, grandi e marroni, bellissimi.
Quanto adoravo stringerle la mano. Quanto?
Le la lasciai però, e la salutai.
“Ci vediamo all’intervallo, babe.” mi uscii quel ‘babe’. Non avrei dovuto chiamarla così. Le sarei sembrato un puttaniere.
Stupido Niall. Stupido. Pensai.
“Okay, grazie mille, a dopo.” mi sorrise. Le si illuminarono gli occhi. Sarei riamasto lì a guardarla sorridere tutto il giorno.
 

***DALILAH***
Entrai in classe mentre Ray salutava Niall. Com’erano belli insieme!
Ma mentre raggiungevo il mio banco sentii Malik:
“Salve Watson.”
“Cazzo vuoi?” gli ‘risposi’.
Lo guardai male anche se mi perdevo completamente nei suoi occhi color nocciola. Non sapevo restistergli. Per questo lo mandavo a quel paese tutte le volte che lo vedevo. Non sapevo fare altro.
Mi sedetti al penultimo banco e aspettai Ray.
Quando mi raggiunse cominciai a farle l’interrogatorio.
“Allora che ti ha detto? Che a fatto? Su su, racconta!”
“Mi ha chiamato babe!” disse emozionata.
“Ahaha visto? Le piaci. Ho visto quando è venuto a rubarti da me. Gli si sono illuminati gli occhi.”
“Ma com’è dolce?”

Il prof, il signor Willow, ci interrompò però.
“Ragazzi, sono lieto di presentarvi una nuova compagna.” disse il cinquantenne, inegnante di filosofia.
“Ancora?” si sentii borbottato.
“Silenzio. Rachelle, vieni pure.”
Rachelle si alzò e raggiunse il professore.
“Salve ragazzi.” salutò tutti la mia cuginetta.
“Rachelle viene da New York, è cugina di Dalilah Watson se non sbaglio.”
“Si esatto.” sorrise Ray.
“Benissimo, puoi andare al posto.” ricambiò il professore con un altro sorriso.
Le due ore di filosofia passarono velocemente, esattamente come quella di francese.

Suonò finalmente l’intervallo.

Rachelle uscii subito mentre io tranquillamente mi alzai, camminando lentamente verso la porta, per poi andare in bagno.
Appena uscita dalla classe però, riecco che mi sento tirata da un braccio.
Era ancora Malik.
“Eih, che vuoi.” dissi cercando di liberarmi, ma senza riuscirci.
Finii di nuovo sugli armadietti con addosso il mulatto.
Penso che le nostre labbra si sfiorarono.
Lo allontanai da me con una spinta.
“Che vuoi coglione?” gli chiesi respringendolo.
“Noi due, alle 5 e mezza al parco qui davanti.”
“Scordatelo, scemo. Con te non ci uscirei nemmeno morta.”
Me lo levai di torno e me ne andai, lasciandomelo alle spalle.
 

***RACHELLE***
Appena suonata la campanella uscii in corridoio ad aspettare che uscisse anche Niall.
“Eih ciao Ray.” sentii una voce familiare e sorrisi immeditamente.
“Eccoti Niall.” sorrisi a 32 denti.
“Ti va andiamo lì?” mi disse indicando un angolo del corridoio.
“Questo corridoio è sempre chiassoso e rumoroso..” giustificò la sua proposta.
“Certo.” ci avviammo.
“Sai volevo dirti una cosa…” guardò per terra, Niall.
“Ieri con te mi sono trovato bene. E volevo dunque chiderti se l’incontro che avremo oggi…bhe sì, sarebbe un appuntamento. Ti trovo davvero molto bella e simpatica.” mi guardò negli occhi, vergognoso.
“…ehm..” quegli occhi mi avevano ipnotizzata, cazzo.
“Davvero?” dissi con un’espressione sognante.
“Ehm..sì, Ray, mi piaci molto, lo devo ammettere.” disse il biondino mentre il colorito delle guance diventò un po’ più rosato.
“Niall. Speravo davvero me  lo chiedessi.” sorrisi. Mi sentivo come dentro un sogno.
“Sul serio?” mi chiese  l’irlandese.
“Sì. Non vedo l’ora arrivino le 4.” dissi calma cercando di fargi capire il piacere e la gioia che mi aveva appena fatto provare grazie alla sua piccola e timida dichiarazione.
“Non vedo l’ora nemmeno io!” mi abbracciò.
Fra le sue braccia sentii un brivido.
Lì, tra le sue braccia sentii di essermi davvero innamorata di lui.

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Capitolo 5
*** Mano nella mano. ***


****RACHELLE****
Passai tutta la giornata a pensare a Niall, a pensare a quanto era tremendamente bello e dolce.
Aspettavo e aspettavo l'ultima campanella.
E infatti alle 3 e mezza nei corridoi risuonò quel DRIIIN che tutti aspettavano.
I corridoi erano pieni di ragazzi, sembravano dei bufali che scappavano da un branco di leoni quando correvano giù dalle scale.
Afferrai la mano a Dali e riuscimmo ad uscire.
Ci dirigemmo subito a casa. Dovevo preparmi!
"Su in camera, sususususussuuuuu" mi ordinò Dalilah.
Entrammo in camera e buttammo gli zaini vicino al letto.
"Rimango vestita così, non voglio mettermi vestitini o completini, voglio fargli vedere come sono veramente." le dissi.
"Giusto, rimani la ragazza di cui si è innamorato!" mi sorrise.
E con la mia solita faccia sognante ricambiai il sorriso.
Mi truccai leggermente e facemmo merenda.
Erano già le 15 e 48!
Dovevo muovermi!
Raggiunsi il parchetto da sola, arrivai esattamente alle 16,04 e Niall era già lì ad aspettarmi, col suo meraviglioso sorriso.
"Ciao bella!" mi salutò il biondo.
"Ciao Niall!" sorrisi facendogli gli occhioni.
"Che ne dici? Facciamo ancora un giretto nel parco?" propose.
"Sì, ieri mi è piaciuto tanto passeggiare con te."
Non sapevo cosa dirgli. Mi stavo pietrificando.
Ero nervosa, avevo paura di dire qualcosa di sbagliato e passare per matta.
"Bello il primo giorno?" mi chiese.
"Sì, sono tutti molto carini e disponibili..." lo guardai negli occhi.
Cavolo che occhi!


***NIALL***
Com'era bella, com'era dolce e simpatica.
Era perfetta.
Avrei tanto voluto baciarla, interromperla mentre parlava con un bacio per farle capire che a me piaceva tanto.
Raggiungemmo la panchina vicino allo stagno dove ci eravamo seduti il pomeriggio prima.
"Guarda! Due cigni!" disse indicando due uccelli bianchi, che lentamente avanzavano nell'acqua, uno accanto all'altro.
"Sono bellissimi." disse sospirando guardandoli coi suoi adorabili occhioni.
"Hai ragione..." la guardavo sperando che lei se ne accorgesse.
Si girò verso di me infatti e mi sorrise.
E lì non ce la facevo più.
Le sfiorai la mano, in modo da farla appoggiare sulla mia, e la strinsi.
Lentamente, piano come i due cigni, avvicinammo le nostre labbra.
Lì si creò un piccolo e tenero bacio.
Gli accarezzai la guancia con l'altra mano, mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Finalmente. Finalmente ci stavamo baciando.


***RACHELLE***
Stavo guardando quei due meravigliosi cigni quando mi accorsi che Niall mi sorrideva e mi accarezzò la mano.
Guardandolo mi avvicinai a lui.
E lui a me, sempre di più finche le nostre labbra si sfiorarono.
Ci stavamo baciando.
Stavo baciando il ragazzo di cui mi ero innamorata.
Mentre lo baciavo sentii una piccola scintilla.
Quando ci allontanammo ci guardammo.
"Sei bellissima." sussurrò.
Lo abbraccia, volevo solo abbracciarlo a quel punto.
Stringerlo forte.
Lui appoggiò la sua testa sulla mia spalla. Sentivo il suo respiro.
E ancora sussurrando:
"Ti amo."
"Ti amo anche io." risposi sorridente appoggiata al suo collo.
Stammo lì ancora venti minuti, a parlare del più e del meno, stringendoci sempre la mano.
Si erano fatte le cinque e ci dirigemmo lentamente verso l'uscita del parco.
Lì ci salutammo.
Gli lasciai un bacio sulla guancia ma appena mi staccai lui ricambio, sulle labbra.
Sorridemmo.
"Ci vediamo domani." disse accarezzandomi il braccio.
"Non vedo l'ora." risposi.

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Capitolo 6
*** "Scusa" ***


***DALILAH***

Erano ormai le 5 quando decisi di uscire a fare una passeggiata col mio cagnolone.
Ray non era ancora tornata a casa.
"Mamma, io esco con Buster, se Ray ritorna dille che sono fuori."
"Okay tesoro, per che ora sarai a casa?"
"Non tardi, alle 6 dovrei già essere a casa."
"Okay, a dopo."
Uscii di casa e mi ricordai di ciò che mi aveva detto Malik.
Alle 5 mezza era al parco.
Volevo andare a vedere se ci era andato veramente, così tranquillamente raggiunsi l'entrata, ma per evitare di incontrare Rachelle e Niall presi il sentiero meno usato.
Dopo una piccola passeggiata di 10 minuti sentivo una voce che cantava una canzone.
Non sapevo che canzone fosse, ma la voce mi sembrava familiare.
Con Buster uscii dal sentiero per andare su quello 'principale' e mi accorsi che c'era un ragazzo con un passeggino.
E poi capii. Era Malik.
Applaudendo le mani gli dissi alle spalle:
"Ma bravo il Malik!" risi.
Girandosi spaventato mi rispose
"Che cazzo ci fai qui?"
"Mi avevi invintata, ricordi?" mi avvicinai.
"Ma no, sono seria, hai talento, sei bravo a cantare."
Non mi rispose.
Ricominciò a camminare, e lo raggiunsi col cane.
"Io vado allo stagno." gli dissi guardando avanti.
"Anche io."
"Ci andiamo assieme?" gli chiesi
"Come vuoi."
mi guardò.
"Va bene. Ma stavolta ho il cane, non potrai saltarmi addosso."
rise.
"Ascolta. Scusa se ti sono saltato addosso. Non volevo." disse guardandosi le mani che spingevano il passeggino.
"E perchè l'hai fatto allora?"
"Perchè...non ne ho voglia di parlarne. Scusami e basta." mi disse, aumentando di velocità il passo.
Raggiungemmo lo stagno. E poi le panchine. Ray doveva essere già fuori dal parco perchè non c'era nessuno.

***ZAYN***

Ci sedemmo su una panchina. La Watson liberò il cane dal guinzaglio che scappò a bagnarsi nello stagno.
Mia sorella Safaa dormiva invece.
C'eravamo quindi io e la ragazza, fianco a fianco.
"Mi annoio..." sospirò.
"E che pretendi di fare? Mica è una sala giochi." risposi scocciato.
"Parliamo un pò, no?" disse ulteriormente scocciata.
"Okay..."
"Dai parlami di te." mi disse.
La guardai. I suoi occhi azzurri erano davvero belli.
Lei era davvero bella.
"Non ho niente da dirti."
"Okay, comincio io allora. Ho 3 fratelli, sono la maggiore. I miei sono sull'orlo del divorzio, sono nata il 27 gennaio, Rachelle è mia cugina..vabbè questo lo sai..ehm.."
"Ce l'hai il ragazzo?" mi feci forza e glielo chiesi.
"No..." ma non era una semplice risposta. Si vedeva che era triste. Così per cambiare argomento...
"Tocca a me. Ho 3 sorelle. Safaa, la più piccola. Waliyha, di 7 anni e Doniya. Mia madre era una *tosse* Non sarei dovuto nascere. E' stato un incidente, come con Waliyha e Doniya. Safaa sinceramente non so da dove sia uscita fuori. Doniya è scomparsa da circa 2 settimane. Lei si droga ubriaca in continuazione. Il giorno prima che iniziassi la scuola qui hanno trovato la sua giacca in un fiume vicino. Per questo ero nervoso. Non volevo farti del male."
Mentre raccontai tutta la storiella non riuscivo a guardarla, ma mi accorsi che lei guardava me.
Mi ero confessato. Ora lei sapeva tutto.

***DALILAH***

Mi sentivo uno schifo.
Lo avevo giudicato male senza sapere nulla di lui.
Pensai che ero stata la ragazza più cogliona di tutto questo mondo.
Non riuscivo a parlare.
Riscii solo a dire lo -scusa- più sincero che avrei potuto dire.
"E di che?" mi chiese guardandomi.
"Di averti giudicato male. Di averti pensato uno stronzo. Scusami." dissi abbassando lo sguardo.
Non volevo incontrare quei suoi occhi.
Non ci sarei riuscita.
"Ne sono abituato ormai. Di già ho un caratteraccio. Ora con sta cosa di mia sorella..." chiuse gli occhi e abbassò la testa.
Credo gli fosse scesa una lacrima.
Non mi piaceva vederlo così.
D'istinto gli toccai la spalla come gesto di conforto.
Mi guardò.



ANGOLO DELL'AUTRICE. sono tornata :) allora, spero che questo capitolo vi sia piaciuto essendo uno dei più importanti. Credo. Vi chiedo di recensire in tanti e dirmi cosa ne pensate. Commenti, negativi e positivi. Grazie. vale.

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Capitolo 7
*** amici......? ***


Mi guardò.
Mi venne da sorridere, e sorrise anche lui coi suoi occhi color nocciola lucidi.
Il suo sorriso. Era la prima volta che lo vedevo. Ed era bellissimo.

Restammo lì qualche secondo a guardarci, poi spiai l'orologio e vidi che erano quasi le sette.
D'impulso mi alzai in piedi.
"Scusami, si sta facendo tardi. Devo tornare a casa." dissi guardandolo.
"Okay, è meglio se torno a casa anche io, sennò mia madre pensa male. Ehm..ti va bene se magari un giorno usciamo insieme..intendo usciamo come amici..?"
"Sì, perchè no?" gli sorrisi.
Zayn sarebbe stato un buon amico. Ora avevo capito che del coglione aveva ben poco.
Ora so chi è veramente e conoscerlo di più non mi sarebbe dispiaciuto.

"BUSTEEEEEER" chiamai il cane che correndo mi raggiunse.
Agganciai il guinzaglio al collare mentre Zayn mi aspettava pronto a spingere il passeggino.
"Come si chiama tua sorella?"
"Safaa, ha quasi tre anni." la guardò con gli occhi di un fratello molto premuroso.
"I tuoi invece?"
"Heley, che ha 12 anni, Chris di 7 e Susan che anche lei deve compiere i tre anni."
Annuì.

Dopo 10 minuti eravamo fuori dal parco.
"Ci vediamo domani, allora" sorrise.
"Sì, ora è meglio che vada, ciao."
Ero rimasta molto sbalordita da tutto ciò che Malik mi aveva raccontato.
Per tutto il tragitto per tornare a casa pensavo  ciò che mi aveva detto.
"Ecco... Doniya Malik, ne hanno parlato al telegiornale la scorsa sera." dissi a voce alta per strada.
Dopo 5 minuti ero a casa.
"DALILAH. SONO LE SETTE E UN QUARTO. DOV'ERI FINITA?! Io e tua madre ci siamo preoccupati!" urlò mio padre.
"Scusa papà. Penavo di tornare prima, ma...ma..ho incontrato un'amica che aveva smarrito il cane e l'ho aiutata a trovarlo.
Ero piuttosto brava a improvvisare.
Perchè dirgli  una bugia?
Perchè se gli dicevo che ero rimasta a parlare con ragazzo mi avrebbe fatto l'interrogatorio. E quando mio padre mi fa l'interrogatorio è proprio insopportabile.
"E siamo riuscite a trovarlo." feci una faccia soddisfatta per rendere tutto più realitstico.
"Meglio così." si lamentò mio padre rientrando in casa.
"DALIII dov'eri finita?!" arrivò mia cugina
"Ora ti racconto!" sorrisi facendo senno di salire, ma mamma ci bloccò.
"FERME Lì! E pronta la cena!"
"Uffaaa" mi lamentai.
"Filate a lavarvi le mani e poi a tavola prima che la carne si raffreddi."
Ubbidimmo a mia madre e alle 20 e mezza riuscimmo a correre di sopra.

"Non è vera la storia del cane....c'entra Malik..." dissi.
Ray sorrise.
"E l'hai insultato, non è vero?"
"No, cara." risi.
"Come no?!"
"Abbiamo parlato un pò..."
Le raccontai tutto, pregandola di non dire niente a nessuno.
"Poverino..." disse triste.
"Lo so..." sospirai.
"Ehi cos'è quel sospiro?" mi chiese.
"Che sospiro?"
"Sospiri sempre quando c'è qualcosa. Malik ti piaceeee!"
Aveva ragione. quando sospiravo parlando di un ragazzo c'era sempre sotto qualcosa.
"Bha..come no! Dai raccontami di te e Niall ora."
Mi raccontò tutto. Ogni singolo dettaglio.
"Lo sapevo. Vi siete baciati. Brava cuginetta!"
Lei diventò un pochino rossa.
"Non vedo l'ora di domani..."
Risi.
"Nemmeno io.." pensai


RECENSITE PER FAVORE. DITEMI CHE C'E' CHE NON VA, DITEMI CHE  NE PENSATE :)
GRAZIE.
vale

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Capitolo 8
*** Siamo solo amici! ***


Il mattino dopo mi svegliai stranamente felice.

La mattina di solito sono di cattivo umore. Non so che cosa mi rendeva contenta.
Ovviamente Ray era già sveglia, ma rimase anche lei sbalordita nel vedermi sveglia così presto.
Era venerdì. Il venerdì a scuola è festa. Si esce alle due e poi c'è il weekend.
Il venerdì sera c'è sempre qualche festa. Ma io non ci vado quasi mai.
Preferisco starmene a casa, o uscire con Jo e Cheyanne.

Io e Rachelle scendemmo in cucina. Mangiammo qualcosa e uscimmo in strada.
Quando raggiungemmo la piazzetta davanti alla scuola Ray mi abbandonò correndo da Niall.
Mentre cercavo Cheyanne e Jo scontrai lo sguardo di Zayn.
Dissi in labbiale ciao e sorrisi.
Lui ricambiò.

"Ehi ragazza, con chi stai messaggiando labbialmente? Okay questa frase non ha senso!" rise Cheyanne.
"Nessuno..." risi.
"Secondo me...o con Davies..o Roberts...ooo...MALIK?! Sì, Malik, con Malik!"
"Okay, si lui. Ieri ci ho parlato civilmente. Non è affatto coglione."
"Va bene, ma ricordati che ci sono io qui a proteggerti!." disse Jo indicandosi col pollice.
"Sì, Jo. Non preoccuparti. Questa volta sarà diverso." gli sorrisi.
"Uffaaa dobbiamo entrare." Si lamentà Cheyanne.

Entrammo a scuola e ci dirigemmo in classe.
Mi accomodai al mio banco, aspettavo Ray quando Ellen mi mise sul banco un biglietto.
"E' da parte di Malik" sussurrò e se ne andò.
Lo aprii.
"Oggi sei libera? Ti va bene se alle 3 ci vediamo al bar La Locanda?"
Cercai di ottenere l'attenzione di Zayn, e gli mimai un okay con la mano.
Lui sfoggiò il suo migliore sorriso e si rigirò.
Che bello che era. I suoi denti bianchi contrastavano con la pelle mulatta e i suoi occhi color nocciola erano bellissimi.
Intanto arrivò Ray.
"Ehi cos'è questo?" mi strappò il biglietto dalle mani.
"Ohh, che dolce. Ci vai vero?"
"Certo!" sorrisi.
"Non è meraviglioso? Io con Niall e tu con Malik." fece una faccia sognante.
"Ehh? Nono aspetta. ti sbagli. Io quest'anno devo studiare.Non lo voglio un ragazzo. Con Zayn voglio essere solo amica..."
"Certo...Sappiamo entrambe che non è così." disse alzando l'indice. Lo faceva spesso.
"Pensa quel che vuoi...ehi attenta ce l'ha Jeckins." le diedi una gomitata.
Due ore di francese. Odio il francese. Che mi serve il francese? Non voglio andarci in Francia.
Passai quelle 2 ore con la testa tra le mani.
Ad annoiarmi in pratica.

La campanella suonò.Finalmente!
Arrivò la bidella.
"La vostra prof di matematica oggi non può venire. Guarderete un film in lingua francese quindi."
In classe tutti esultammo.
Quando la prof uscii a prendere il televisore vidi Malik avvicinarsi.
Mi stavo incantando a guardarlo.
Sembrava camminasse lentamente. Lo osservavo con tipo due occhi adoranti.
Cazzo se era bello. Anche oggi portava il ciuffo giù. Una maglietta bianca con una camicia di quelle a quadri slacciata.
Era perfetto.

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Capitolo 9
*** Sorrisi... ***


***ZAYN***

Mi alzai. Camminai lentamente verso di lei guardandola.
Mentre si accorse che stavo andando da lei senti una fitta allo stomaco.
I suoi occhi azzurri, i suoi capelli..le sue labbra.
Era bellissima.
"Ciao" mi sorrise.
E riecco un'altra fitta allo stomaco.
Perchè quelle fitte?
Dalilah non mi poteva piacere. Ma che dico? Watson non mi poteva piacere.
"Ciao Watson." ricambiai.
"Chiamami pure Dalilah, o ancora emglio Dali."
PERFETTO. Pensai sarcasticamente.
"Ehm..okay..allora tu chiamami Zayn."
"Io vado da Alice, ci vediamo..." Ray trovò una scusa per lasciarci soli.
"Non stare lì in piedi, siediti pure qui." mi invitò sulla sedia di sua cugina la biondina.
"Oh...grazie." mi accomodai.
"Hai bisogno di qualche cosa...non so..devi parlarmi..?" mi chiese.
Perchè ero andato da lei? Forse perchè volevo vederla vicina come ieri pomeriggio? Inventai una scusa.
"Ehm...ehm..sì. Volevo chiederti se...se potevi aiutarmi nel compito di inglese. So che tu vai bene..ehm..."
Come scusa era accettabile. Non era granche, ma era piuttosto credibile.
"ehm..." rimase sorpresa.
"Solo se vuoi..."
"Certo certo, credo che si possa fare..."
Sorrisi.

***DALILAH***

Venne da me a chiedermi se potevo aiutarlo in inglese.
Come avrei potuto rifiutare.
Lo avevo lì davanti con quei meravigliosi occhi color nocciola. Quel meraviglioso ciuffo. Quelle meravigliose labbra.
"Grazie mille!" sorrise.
Il suo sorriso.
"Ma cos'è che stiamo guardando? Due francesini che si litigano una baguette?" scherzò.
Scoppiai a ridere.
"Sono leggermente isterici..." continuai io.
Rise anche lui. Amavo la sua risata.
Quando smettemmo di ridere ci guardammo.
Lui tossì.
"Ehm..sai che ore sono?" gli chiesi, tanto per non stare zitta.
"Le 10 e 54. Tra poco c'è l'intervallo...."
Guardammo il film e 5 minuti dopo suonò la campanella.
"Oh no. Non ho una sterlina. Niente merenda per me oggi..." dissi guardando nello zaino.
"Non preoccuparti, te la pago io." disse alzandosi porgendomi la sua mano.
"Eh? No, ma non devi..." mi alzai.
"Non preoccuparti. E' per onorare la nostra nuova amicizia." sorrise.
"Che dolce! Ma non mi piace stare in debito. Te li ridarò."
"E io non li accetterò!" rise avviandosi verso la porta.
Io lo seguii e raggiungemmo le macchinette.


Arrivati davanti l'aggeggio infilò la moneta, io selezionai il prodotto.
Entrambi ci incinammo per afferrarlo.
E accadde quella cosa che si vede nei film, io afferrai la barretta, lui sfiorò la mia mano.
Arrossii leggermente mentre lui allontanò subito la sua mano dalla mia.
"ehm..." disse lui, ma venne interrotto dalla campanella.

Non ci eravamo detti tanto quella mattina, ma sentivo che comunque saremmo diventati buoni amici.
Mi sarebbe proprio piaciuto..





EHI!
Spero vi sia piaciuto il capitolo anche se non conteneva cose importanti.
Volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto e leggono i miei capitoli, e fanno sapere la loro.
Quindi vi prego, commentate, ditemi che ne pensate. Voglio migliorare! :D
Recensite per favore!


Vale

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Capitolo 10
*** l'Appuntamento... ***


***DALILAH***

Le due arrivarono abbastanza velocemente, io e Ray uscimmo da scuola.
Lei alle 8 sarebbe andata in discoteca con Niall mentre io mi sarei incontrata con Zayn.
Ero un pò nervosa, non so perchè.
"Ehi, è tutto okay?" mi chiese Ray sul marciapiede mentre tornavamo a casa, deve aver notato che ero nervosa.
"Ehm...sì sì tutto okay..." dissi rispondendole.
"No. Non ci credo. Hai qualcosa." disse corrugando la fronte.
"Sì..lo so. Sono nervosa per oggi con Zayn, non so perchè." dissi guardandola.
"Dai, non preccuparti, secondo me a lui piaci. Oggi ti guardava in modo strano..."
"Eh? In che modo?!" chiesi girandomi di scatto con gli occhi spalancati.
Rachelle si piegò in due dalle risate.
"Dovevi vedere la tua faccia, e poi a te non piace vero?" disse porgendosi una mano davanti la bocca per nascondere la risata.
"No lo so, ma quest'anno non deve piacermi nessuno. I ragazzi sono solo una distrazione. Io quest'anno devo studiare per la borsa di studio." dissì allungando il passo.
"Solo una distrazione? Dali, ma che caaa...volo stai dicendo? I ragazzi ti fanno sorridere, ridere, ti rendono felice. Ovviamente devi sceglierli bene, ma secondo me Zayn ti farà l'effetto che ha fatto a me Niall. Non riesco a non sorridere, mi ha, diciamo, svegliata. Dopo il divorzio dei miei ero un pò triste, ma grazie a lui ora sono di nuovo felice."
Forse Ray aveva ragione, un ragazzo mi avrebbe fatto bene. Ma ovviamente un ragazzo che amavo e che mi avrebbe amata.
Quel pomeriggio avrei capito ciò che provavo per Zayn. Non una semplice cottarella, per un ragazzo carino, ma se davvero...lo amavo.
Io e Ray corremmo a casa, mangiammo velocemente e andammo in camera, dovevo prepararmi.
Quel giorno era caldo e ne approfittai per indossare un vestitino che a me piaceva molto.
Arrivarono le 3.
Uscii di casa con Ray che mi sorrideva.
"Vado..." sospirai uscendo cal cancelletto.
"Ciao e buttalo hai tuoi piedi!" sorrise la mia cuginetta.
Io ricambiai e mi incamminai verso il bar in cui ci saremmo incontrati.

Dopo una decina di minuti arrivai al bar.
Lui era seduto in un tavolino al fresco ad aspettarmi. Quando mi vide arrivare si alzò e mi salutoò.
Ci salutammo e ordinammo da bere, io un the e lui una coca cola.
"Quando possiamo vederci per i compiti?" gli chiesi versando il the nel bicchiere.
"Ehm, bho, tu quando sei libera?"
Era troppo dolce quando cominciava una frase con 'ehm'. Aveva un che ditenero.

***ZAYN***

"Sabato e domenica sono libera." sorrise. Aveva la luce che le illuminava il viso. Ed era bellissima.
"Domenica allora?" le chiesi
"Si perfetto, alle due e mezza va bene?" mi chiese sorseggiando il the.
"Okay, grazie mille ancora." la ringraziai appoggiandimi al tavolino.
"Di niente..." abbassò lo sguardo...perchè?

Rimanemmo lì a chiacchierare, di Niall e Ray, della scuola.
Mi parlò della borsa di studio, mi disse che ne aveva davvero bisogno.
Mi incantavo a vederla mentre parlava di lei, mentre gesticolava, sorrideva, o mi guardava con quei suoi enormi occhi azzurri.
Alle 3 e 40 decidemmo di fare una passeggiata in città.
Ci alzammo e pagai io le due bevande, anche se lei insisteva di pagare la sua. Ma riuscii a convincerla.

Ci incamminammo, parlavamo e parlavamo.
Ognuno della sua famiglia, di sè stesso/a, della scuola... come due normalissimi amici che si conoscono da anni.
Avevo sempre avuto difficoltà a fare amicizia.
Eppure con lei mi è sembrato tutto molto semplice.
Era una ragazza adorabile, bellissima e intelligente. Anche molto divertente.

 
***DALILAH*** 

Si fecero le 4 e 25 quando decidemmo di sederci sul bordo di una fontana vicino al comune quando vidi una moto che avevo già visto.
Era quella di David, il mio ex.
Lui voleva solo farlo. Aveva lui il titolo di puttaniere a Bradford, era primo a tutti. Ogni giorno se ne portava a casa una nuova.
Andava già all'università,  per fortuna.
Mentre cercavo di elimiarlo dalla mente seduta a parlare con Zayn sentii la sua voce.
"Dalilah, ma da quanto tempo!" era David.
"Che cazzo vuoi?" gli dissi alzandomi in piedi.
Era accompagnato da Spencer, lo conoscevo, un tipo come David, e da una ragazza, non so chi fosse. Probabilmente una delle tante.
"Ehi, ma dov'è finita la dolce Dalilah che conoscevo io?"
Zayn si alzò e si infilò tra me e David.
"Ehi, lasciala in pace stronzo." lo spinse.
"E chi cazzo sei tu, scusami?" si avvicinò a Malik.
"Dai ragazzi..." ma venni interrotta da David mollò un pugno sul labbro di Zayn.
Zayn si toccò il labbro, sanguinava.
Prese David per un braccio e ricambiò il pugno.
Questo era più forte di quello di prima e David finì per terra.
Spencer corse ad aiutare a rialzare David
"Vaffanculo terrorista di merda."
Zayn era mulatto di pelle, si vedevano i tratti arabi. Mi disse che suo padre era arabo. Non lo conosceva, era uno che aveva pagato sua madre per divertirsi.
Zayn fece finta di non sentire, si girò, ma era visibilmente a pezzi. Non per il labbro, ma per quell'insulto di pessimo gusto.
"Fanculo David." gli tirai uno schiaffo in faccia quando si rialzò e corsi da Zayn che se ne stava andando.

"E' tutto okay?" gli chiesi mentre gli rimanevo dietro.
Andava molto veloce, ci sedemmo su una panchina dietro il comune, in un parcogiochi per bambini.
"Fammi vedere..."
Gli sfiorai il viso per fargli girare la testa verso di me.
Gli guardai gli occhi. Erano pieni di tristezza.
A Bradford c'era tantissima gente razzista. Ero convinta che non era la prima volta che Zayn veniva insultato in quel modo.
"Devi mettere un certotto su questo labbro." gli esaminai la bocca.
"Se vieni a casa mia te ne metto uno."
Lui non rispondeva.
Era rimasto zitto. Credo che ci fosse rimasto davvero ma davvero male.
Lui era molto timido e sensibile. Da fuori non si capiva, indossava giacche di pelle, aveva gli orecchini e piercing all'orecchio.
Ma se lo conoscevi capivi subito che era molto fragile.
"...Mi dispiace..." gli accarezzai la guancia mentre lui rimaneva a fissare davanti.
"Non è colpa tua, perchè devi dispiacerti?"
Io gli sorrisi.
"Dai andiamo."
Mi alzai e lo afferrai da un braccio.
Cominciammo a camminare verso casa mia.

Arrivati entrammo in casa.
Speravo che i mei non fossero a casa, ma invece...

***ANGOLO DELL'AUTRICE***

Ehi :)
La scuola è iniziata, cercherò di aggiornare la FF la sera e nel weekend.
Chiedo a tutti loro che leggeranno questo capitolo di recensire, ditemi che ne pensate per favore! :33
Un grandissimo grazie a chi leggerà questo capitolo, e un'immenso grazie di cuore a chi recensirà.

Vale :))



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Capitolo 11
*** Strane sensazioni. ***


In casa c'era un uomo che non avevo mai visto.
Era in piedi vicino al divano e vidi poi arrivare mia madre in ghingheri  dalla cucina con due bicchieri di non so che cosa in mano.
"E chi saresti tu?" domandai allo sconosciuto, un uomo alto, capelli scuri come gli occhi, sui 45 anni probabilmente, mia madre ne aveva 44.
"...ehm c-ciao Dalilah, che ci fai a casa? Sono solo le 5 e un quarto.." mi disse mia madre, si vedeva che era in difficoltà.
"E il tuo amante, vero?" dissi con voce tremante.
"No, ma che ti stai inventando...?!" sorrise mia madre cercando di nascondere la verità.
"Rispondimi." dissi mentre le lacrime stavano per usicre allo scoperto.
"Posso spiegarti.." si avvicinò a me ma io scappai in camera mia, su per le scale.
Zayn mi corse dietro e mi raggiunse in camera.

***ZAYN***
Appena aprimmo la porta trovammo un uomo, pensai fosse suo padre, ma invece lei si pietrificò, e dalle domande che pose a sua madre, capii subito che non lo era.
Dalilah corse in camera sua con una mano sul viso.
La seguii.
Chiuse la porta della camera, bussai ed entrai in camera.
"Dali..." dissi a bassa voce.
Era sul letto. Il suo viso nascosto nel cuscino,  asciugava lacrime e soffocava singhiozzi.
Pian piano mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei.
Prima era lei che consolava me, ora io a consolavo lei.
Misi una mano sulla sua schiena come gesto di conforto ma non cambiava nulla.
"So che è triste..io mio padre non lo conosco nemmeno. Non sarei nemmeno dovuto nascere. Sono nato da due persone che non si sono mai amate. Almeno i tuoi si sono amati, e si amano."
Si alzò dal cuscino e si sedette vicino a me.
"Posso abbracciarti?" mi chiesi col viso tutto rosso e bagnato.
"Certo" sorrisi.
Ammetto che ero un pò nervoso.
Lei aprì le braccia come feci io.
Appoggiò il suo viso sulla mia spalla.
Mi strinse e sentii una piccolissima scossa.
Ci allontanammo.
Quanto mi sarebbe piaciuto baciarla per farle capire che mi piaceva.
Perchè ormai era ovvio. Dalilah mi piaceva, e tanto.

***DALILAH***
Io e Malik, o meglio, Zayn ci abbracciammo.
Fu l'abbraccio più dolce e sincero che potessi ricevere.
Zayn mi strinse forte. Sentivo il battito del suo cuore.
Appoggiai il mio viso alla sua spalla per sentire il suo profumo.
Un ragazzo dolce, simpatico, intelligente e pure profumato. Pensai.
Quando ci allontanammo gli chiesi scusa.
"Scusa, ti ho bagnato la spalla..." sorrisi abbassando lo sguardo.
Lo rialzai e mi concentrai sulle labbra.
"Ah giusto, qui ci vuole un cerotto." mi alzai in piedi e andai a prendere in bagno la medicazione.
Tornai al mio posto, tamponai con un batuffolo di cotone e disinfettante la ferita per togliere il sangue e misi sull taglio un piccolo cerotto bianco.
"Non saresti male come infermiera." sorrise.
Io risi e lo ringraziai.
"Ehi aspetta, io non ho ancora il tuo numero di telefono!" tirò fuori il suo cellulare.
"Sta diventando tardi, credo sia meglio torni a casa."
Scendemmo le scale e lo accompagnai alla porta.
Per fortuna mia madre era nel retro. L'ultima cosa che volevo fare era vederla.
"...allora ciao." sorrise.
"Ci vediamo domani." gli schioccai un bacio sulla guancia.
Non so perchè lo feci...volevo farlo e basta.

***ZAYN***
Mi accompagnò alla porta, ci salutammo e mi baciò la guancia.
Sentii una cosa strana allo stomaco. Mi irrigidii immediatamente e il mio cuore cominciò a battere forte.
Io riuscii solo sorridere, mi girai.
Lei chiuse la porta e appena sentii la porta sbattere mi toccai la guancia dove mi aveva baciato.
Ero felice.
Mi dimenticai del dolore del labbro e dell'insulto di quel David.
Volevo solo tornare a casa e spedirle un messaggio col cellulare.
Non vedevo l'ora fosse domenica per poter tornare a casa sua.
Domenica dovevo fare la mia mossa.

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Capitolo 12
*** Stronza. Stronzo. ***


Erano le sette, io stavo al computer, a gironzolare su internet e su Facevook quando arrivò Ray ad aprire la porta.
"Oh, ehi, sei tornata! Io sono andata con i tuoi fratelli e tuo padre al Luna Park." sorrise.
"...Bello...." accennai un sorrisino forzato.
Ecco perchè mamma aveva invitato quell'uomo.
"Che hai?" mi chiese Ray mentre io andai a sdraiarmi sul letto.
"Oggi quando sono tornata a casa c'era un uomo in salotto, era l'amante di mia madre." dissi seria, senza guardarla.
"No...no ... oddio, Dali mi dispiace. Ci sono passata anche io, vidi mio padre baciare una donna che non avevo mai visto...ora che vuoi fare?" mi chiese sedendosi sul letto.
"Non lo so, credo che rimarrò zitta...dai basta parlare di 'sta cosa....vuoi sapere di Zayn?" sorrisi.
"SISISISISISISISI!!" mia cugina si esaltò.
Io mi misi a ridere e cominciai a raccontarle tutto.
"Poverino, che stronzo è David?"
"Lo so..." dissi con una faccia disgustata.
"Ma ora la grande domanda è..: Lo ami?" mi chiese Ray con gli occhi tutti su di me.
"Bhe...sì." sorrisi.
"Lo sapevo lo sapevo!" si alzò lei saltellando.
"Okay okay...che ore sono? Rachelle, devi prepararti!"
"Giusto!" corse verso l'armadio.

"Che posso mettermi...questo...questo..o questo?"
I tre vestiti che mi propose non mi piacevano per niente, poi n e vidi uno in un angolo dell'armadio perfetto.
http://ak1.polyvoreimg.com/cgi/img-set/cid/55377802/id/_G1SRGEgTg_Ryv-Crs5TTQ/size/y.jpg

"Come sto...?" mi chiese nervosa alle 8 meno dieci. Mancava poco e Nial sarebbe arrivato a prenderla.
"Ray, sei assolutmente meravigliosa."
"...grazie.." sorrise imbarazzata.
Dieci minuti dopo suonò il campanello. Era Niall.
Accompagnai giù Ray che si presentò alla porta da sola.
"w..wow! Ray sei ...meravigliosa!" riuscì a balbettare Niall.
"Grazie.." mia cugina arrossì leggermente.
I due se ne andarono e riuscii a vederla attraverso lo spioncino della porta mano nella mano a raggiungere l'auto.

Mia madre mi colse di sorpesa
"Dalilah, posso parlarti?"
Io mi voltai e divenni subito fredda. La guardai negli occhi e salii di sopra.
"Dali ti prego!" disse mia madre disperata.
"Ma che succede?" sentii mia sorella chiedere a mamma, ignara di tutto.
"Niente..finisci la cena."
Io tornai in camera mia.
Presi il cellulare e inviai un messaggio a Zayn.
 "Ehi..mi annoio..." 
Dopo due minuti mi rispose.
 "Anche io...ti va di uscire?" 

Io dovevo chiedere sempre il permesso a mia madre, ma decisi di uscire senza dirle nulla, di nascosto.

I miei volevano sempre sapere con chi uscivo, ed ero certa che mi avrebbero fatto l'interrogatorio.

	 "Ehm....okay...sì va bene."
 
 "Okay, allora i vengo a prendere a casa tua?" 


 "Okay :)"  

 

In meno di 15 minuti era davanti a casa mia, io mi preparai velocemente mettedomi qualcosa di comodo...

http://ak1.polyvoreimg.com/cgi/img-set/cid/54275672/id/JbZM1Rf1QEWIcMKS1BmC5A/size/y.jpg

 

Uscii di casa, stando attenta a non farmi vedere o sentire, corsi in macchina.

"Wow!" esclamò Zayn.

"Che cosa?" gli chiesi.

"...Niente." sorrise.


***ZAYN***
Appena entrò in macchina rimasi affascinato. Era bellissima, aveva del trucco azzuro che gli risaltavano gli occhi e il sorriso.
"Dove andiamo?" mi chiese guardandomi dritto negli occhi. Per poco che non le saltavo addosso.
"Ehi..." corrugò la fronte sorridendo visto che ero rimasta a fissarla senza risponderle.
"Ehm si scusa, non so. Tu che consigli?" le risposi risvegliandomi.
"Mhm...conosco un posto davvero molto bello, è simile a un parco...ci andavo sempre da piccola con mio nonno." sorrise.
"Okay, man mano che vado mi dai le indicazioni? Mi fai da navigatore." sorrisi. Lei ricambio.

Accesi la macchina e dopo 20 minuti ci trovavamo nel posto.
Era un bellissimo campo verde fuori da Bradford dove si vedevano tutte le luci della città.
Un posto davvero romantico.
Mi stavo convincendo che quello sarebbe stato il momento migliore per dichiararmi.
Ci sedemmo sull'erba a guardare le luci della città, poi lei si sdraiò a osservare le stelle.
Eravamo da lì da non so quanto quando provai a dirlelo.
"Sai, Dalilah...dovrei dirti una cosa..." mi feci coraggio.
"Sì? che c'è?"

***DALILAH***
Mentre eravamo sdraiti a goderci le stelle Zayn mi disse che doveva dirmi qualcosa.
Con tutto il cuore speravo che mi disse che mi amava.
"Sì...ehm..un mio amico mi ha chiesto il numero di Cheyenne.."
Cazzo. Brava Dali. Non devi farti tutti i tuoi film mentali. A Zayn non interessi.
"Ohh...sei tu per caso?" dissi sperando in un "No."
"Eh?! Nononono. a me non interessa Cheyenne" mi rispose.
Sì. Grazie grazie grazie. GRAZIE! Sospirai, sollevata.
"A me interessa un'altra."
Pugnalata al cuore.
"Ed è bellissima."
Altra pugnalata.
"E' perfetta."
Sto per morire.
"Non esiste di meglio. Me ne sono innamorato."
Colpo di grazia.
Scema. Scema. Scema.
Ora cerca di trannereti le lacrime. Pensai.
io forzai uno dei miei finti sorrisi.

***ZAYN***
Porca di quella. Zayn sei solo uno stronzo. Ma che cazzo?! Dovevi dirlelo ORA. Dovevi dichiararti e baciarla. Perchè non l'hai fatto?
"Ehm..possiamo andare a casa? Non mi sento tanto bene" disse forzando un piccolo sorriso.
"Certo, cosa hai?" gli chiesi preoccupato
"No niente.." sorrise ancora.

***DALILAH***
Raggiungemmo l'auto. E poi casa mia.
Lo salutai, forzando ancora un sorriso. Raggiunsi la porta e mi scese una lacrima.
Entrai e corsi di sopra, fregandome totalmente che i miei e i miei fratelli erano sul divano a guardare la tv e che quindi mi videro piangere.
"Daliii" mia sorella, la più grande dei 3, mi inseguì.
Io mi buttai sul letto, come quel pomeriggio, a piangere.
Perchè a Zayn piaceva un'altra? Perchè non mi amava?
Per una volta che forse avevo trovato quello giusto...a lui non piaccio.
A restargli amica non ci riuscivo. Io volevo chiamarlo amore. e da lui volevo ricevere baci, carezze e abbracci. Volevo sentirmi amata da lui.
Volevo sfiorare le sue labbra con le mie.
"Dalilah, che succede?" mi chiese mia sorella.
"Niente!" urlai da sotto il cuscino.
"Dali...chi è?"
mi arresi.
"Zayn." mi tirai su seduta. Lei mi abbracciò.
Mia sorella sapeva essere molto matura a volte.
"Dai, Dali..dai. Se lo ami riuscirai a conquistarlo. Sei bellissima, intelligente..."
non le feci finire la frase.
"Ma tu sei mia sorella?" risi per non piangere.
"Sì, ..è quello che viene domani?"  mi chiese.
"Sì..." le risposi.
"Digli tutto allora!"
"Non so se ci riuscirò..." abbassai lo sguardo.
"Secondo me si." mi sorrise.
"Forse hai ragione...Grazie mille Heley." la strinsi di nuovo.
"Di niente, ora vado a nanna...notte."
Uscì dalla stanza e io mi addormentai senza cambiarmi e mettermi il pigiama. Ero stanchissima e volevo solo svuotare la mente e rilassarmi.

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Capitolo 13
*** Finalmente. ***


Domenica arrivò.
Mi svegliai e pensai subito che sarebbe venuto Zayn quel pomeriggio.
Misi in ordine la stanza e ripensai alle parole che mi aveva detto mia sorella.
Forse aveva ragione, dovevo dirgli tutto.
Erano le 9 quando mi svegliai e mia cugina dormiva ancora, strano.
Scesi in cucina  e feci colazione con una tazza di latte caldo con biscotti.
"Buongiorno Dali." mio padre mi stampò un bacio sulla guancia.
"Buongioro Pà." gli sorrisi.
"Che succede con tua madre?" mi chiese sedendosi col quotidiano sotto il braccio.
"..Niente." gli dissi pucciando un biscotto nel latte.
Aveva capito che mentivo, ma probabilmente sapeva che non volevo parlarne così mi rispose con un semplicissima -okay.-
Io gli sorrisi, finii il latte e appoggiai la tazza sul lavandino.
"Ah, ricorda che oggi viene un mio amico per dei compiti." dissi lentamente Amico per fargli capire che non c'era niente, anche se avrei voluto diventasse qualcosa di più.
"Okay, che compiti?" mi chiese alzando lo sguardo dal giornale.
"Inglese, lo aiuto un pò..." risposi andando verso la porta.
"Wow mia figlia da ripetizioni, Ho una bambina intelligente." rise.
Risi anch'io e corsi di sopra.
Ray si era svegliata.
"Che giorno è?" disse assonnata. Aveva fatto tardi anche ieri sera.
"Domenica!" risi.
"Uhm...oggi viene Zayn!" urlò.
"Zitta!" le tappai la bocca. "Sennò mio padre..." le feci capire con uno sguardo.
"Scusa scusa.." sussurrò.
"Devi prepararti!" sussurrò ancora, eccitata.
"Guarda che mi metterò un paio di jeans e una maglietta eh!"
"Sì ma particolari!" fece una faccia da saggia.
"Okay okay..."  tanto lottare contro di lei non sarebbe servito.

Io e mia cugina passammo la mattinata in camera a parlare e a scherzare. Arrivò l'ora di pranzo. non rivolsi parola a mia madre.
Erano arrivate le due e tra poco Zayn sarebbe arrivato.
"Vado da Niall così vi lascio soli." fece un sorrisino Ray quando la vidi vicina alla porta della stanza.
"Oh...okay.." dissi nervosa.
Ray se ne andò e rimasi da sola in camera ad aspettarlo.
Ero nervosissima.

Erano le due e mezza. Stavo a vissare l'orologio sulla scrivania, affiancato dai libri di inglese.
Sentii il campanello. Erano le due e 33. Era lui.

Corsi giù ad aprire la porta.
"Ciao." sorrise. Quant'era bello.
"Ciao.." sorrisi anche io.
Lui fece un passo per entrare.
"Va tutto bene?" mi chiese.
"Sì..tu?" tirai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Quela domenica lasciai i capelli sciolti...
"Certo.."
Salimmo in camera e ci accomodammo davanti la scrivania.
Cominciammo subito a studiare.

***ZAYN***
Appena aprì la porta mi si illuminarono gli occhi. Aveva i capelli sciolti. Non l'avevo mai vista coi capelli sciolti. Dei capelli lunghi e biondi che le arrivavano ai fianchi.
Salimmo di sopra e ci accomodammo.
Cominciammo subito a fare i compiti.
Ogni volta che mi spiegava qualche cosa mi incantavo a guardarla, annuivo ma non ascoltavo.
Erano circa le tre quando decisi che le l'avrei detto tutto.
Stavo per afferrarle la mano quando suonò il cellulare.
Era Liam, il mio migliore amico.
"Scusami..."  sorrisi.
Risposi e gli dissi che ero impegnato, che l'avrei richiamato.
"Scusami ancora...." spensi il cellulare
Schiarii la voce mi morsi il labbro. Poi la guardai negli occhi.
"Ehm..devo dirti una cosa..."

***DALILAH***
Stavamo studiando quando ad un tratto Zayn mi disse che doveva dirmi qualcosa.
Si mordeva il labbro. Ma suonò il cellulare. In dieci secondi la terminata era finita e mi guardò di nuovo negli occhi.
"Ti ricordi l'altra sera? Quando ti ho chiesto il numero di Cheyenne per un amico?"
Oh no. Era per lui il numero? Mi stava crollando il mondo addosso ma sentii le mie mani stringere.
"Non me l'aveva chiesto nessuno in realtà...ehm...dovevo dirti quello che ti sto per dire..cioè..cioè che tu mi piaci, mi piaci davvero tanto."
Il cuore mi si fermò, come il respiro.
Non posso crederci, non riesco a dire una parola. Gli piaccio? Gli piaccio veramente? Cominciai a pensare.
Ero la ragazza più felice di questo mondo.
Gli occhi si inumidirono.
"Z-Zayn, anche tu mi piaci." gli sorrisi.
"In realtà penso di essermi innamorata di te."
Lui mi strinse la mano, mentre io mi misi a sorridere.
Mi abbracciò e appoggiai il mio viso sulla sua spalla, chiudendo gli occhi. Sembrava un sogno.
"Ah...e non avevo bisogno delle ripetizioni..." rise.
Io scoppiai a ridere.
"Allora possiamo non studiare." gli diedi un bacio sulla guancia.
Lui si alzò in piedi, mi prese in braccio e mi butto sul letto.
Io continuavo a ridere mentre lui si sdraiò accanto a me, afferrandomi la mano.
Io gliela strinsi.
Non sono capace di spiegare che sensazioni e emozioni stavo provando.
Non so che effetto mi faceva.
So solo che l'amavo con tutto il mio cuore.
"Posso fare una cosa?" gli chiesi guardandolo.
"Certo." sorrise.
"Okay, chiudi gli occhi, e pensa a ciò che vorresti, proprio ora."
"Okay." chiuse gli occhi.
Lentamente mi tirai su seduta sul letto e mi chinai su di lui per lasciarci un piccolo e tenero bacio.
Mentre le mie labbra sfioravano le sue mi accarezzo la guancia.
Lentamente mi allontanai.
"Era proprio ciò che desideravo." sorrise.

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Capitolo 14
*** " ci sono qui io." ***


Eravamo lì, da non so quanto sdraiati sul letto quando mi squillò il telefono.
"Daliii, stasera hai voglia di uscire con me e Niall? Con Zayn?" era mia cugina.
"Ehm...sì okay, è qui..." non feci in tempo a finire la frase che lei cominciò  a strillare.
"AAAAAAH che avete fatto?!"
Io scoppiai a ridere,
"Niente, abbiamo fatto un pò i compiti e poi ci siamo concentrati tu altro." sorrisi.
Rachelle non rispose.
"No non pensare male!" urlai.
Zayn scoppiò a ridere, come Ray.
Adoravo la risata di Zayn. Era così...così....non so che cosa, ma l'adoravo.
"Okay, allora, viene anche lui, no?" disse con voce squillante.
"Glielo chiedo....Zayn, hai voglia di uscire con me, Ray e Niall stasera?"
"Certo!" rispose contento.
"Okay, veniamo entrambi." dissi lanciando un sorriso a Zayn.
"Per le 7 e mezza veniamo a prenvervi a casa io e Niall."
"Okay, allora saremo pronti."
spensi la chiamata e dissi tutto a Zayn.
"Che hai voglia di fare? Sono solo le 4 e mezza..." mi alzai dal letto.
"Possiamo guardare un film!" propose Zayn.
"Sì, che generi preferisci?" gli chiesi
"Horror!" sorrise in modo malefico.
Io risi.
"Okay okay, ma ti avviso che mi spavento facilmente."
Lui rise di nuovo, facendo uno sguardo del tipo "Zayn Malik ti protegge, babe"
Scendemmo giù, Heley mi disse che mamma era andata da nonna e quando Zayn non guardò noi, mi fece un occhiolino.
"Vado...vado a vedere che sta facendo Chris, di  sopra...divertitevi." Heley scappò di sopra, deve avermi letto nel pensiero, pensai.
Io guardai i film che avevo, di horror ne avevo un bel pò perchè mia sorella li adorava.
Zayn appena vide la copertina di Shining cominciò a urlare emozionato.
"Shining, guardiamo Shining!"
"Oddio, non ho mai avuto il coraggio di vederlo tutto!" strabuzzai gli occhi.
Lui rise.
"Non preoccuparti, se hai paura stringimi."
Io sorrisi, e inserii il disco nel cassettino del lettore dvd.
Entrambi ci sedemmo sul divano.
Il film iniziò. Sapevo di che parlava qual film e mi spaventava davvero molto.
Nel corso del film più volte mi coprivo gli occhi o tappavo le orecchie.
Zayn ogni tanto mi lanciava occhiate.
"Se hai paura strigimi!" sorrise lui.
"Okay!" cominciai ad abbracciarlo appoggiando il mio viso al suo petto, ma volevo continuare a guardare il film.
Zayn mi stampò un bacio sulla fronte e io sorrisi .
"Aiuto!" esclamai guardando una foto "leggermente" cruda.
"Non preoccuparti che ci sono qui io." sussurrò, accarezzandomi una guancia.
Quelle parole mi fecero rabbrividire un attimo. "Ci sono qui io." il mondo in cui le disse, la dolcezza e la sincerità che si sentiva nella sua voce.
Per tutto il resto del film non ebbi paura, nemmeno un pò. Rimasi col mio viso sul suo petto, sentendogli il cuore. Sapendo che lui era lì per me.
Mi alzai per prendere un bicchiere d'acqua, per me e per Zayn.
Quando tornai seduta di fianco a Zayn lui mi baciò, un bacio diverso da quello in camera, qualcosa di più speciale sicuramente. Non era un piccolo bacio a stampo ma era di più.
Dopo un oretta di film, passata in silenzio, suonò  il campanello. Erano Niall e Rachelle, mano nella mano.
"Ciao ragazzi." sorrisi afferrando la borsa.
"Ciao Dali...Ciao Zayn." sorrise Ray.
"Ehm..ciao." Zayn salutò sfoggiando un sorriso meraviglioso.
"Direi di entrare tutti in auto e andare prima che diventi troppo tardi!" propose il biondo.
Io e Zayn ci sedemmo dietro mentre Ray e Niall (che guidava) davanti.
"Ma dove stiamo andando?"  chiesi sporgendomi in avanti.
"Andiamo in una festa che c'è in città..spero di trovare un angolino per noi quattro.
Dopo un quarto d'ora arrivammo.
Scesi dall'auto Zayn mi prese per mano.
Dio, quanto l'amavo.

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Capitolo 15
*** la festa ***


Appena scesi dall'auto, Zayn mi afferrò la mano e me la strinse.
Entrambi entrammo in un'enorme villa, circondata da un immenso giardino e completa di piscina sul retro.
"Dove siamo?" chiesi a Niall.
"A casa di Louis, Tomlinson." rispose suonando il campanello.
Zayn sbuffò, Louis non gli stava molto simpatico, invece io lo sopportavo, a volte.
"Ahia." sussurrai io, immaginandomi quello che sarebbe successo.
"Che succede?" mi chiese Ray e io in poche parole le spiegai, o meglio ricordai, quello che era successo qualche settimana prima.

Entrammo in casa e c'era gente mezza ubriaca dappertutto. Chi ballava sui tavoli, chi cantava a squarciagola con un bicchiere in mano.
"Ehi, ma oggi è domenica, che cazzo c'è una festa così?" chiesi a Zayn.
"E' la festa della ragazza, Eleanor. qualla tipa là." mi indicò il biondino. "Louis è un bravo ragazzo, spesso scherza troppo, ma buono. E per El farebbe di tutto, te l'assicuro."
"Mhm...okay..." risposi incerta.
Squillò il cellulare di Zayn, lui rispose.
"Scusa Liam se non ti ho richiamato...sì sono a una festa, ti va di venire? Perfetto." Zayn invitò quel suo amico, Liam, alla festa, non vedevo l'ora di incontrare il migliore amico del mio...ehm...amico?
Ma mentre aspettavo che Zayn terminasse la chiamata, venni tamponata da qualcuno.
"Ops scusami!" sentii da dietro le spalle, mi giarai e vidi una bellissima ragazza dai capelli lunghi e biondo scuro arrossire.
"Nono non preoccuparti." sorrisi.
"Grazie! Sono Honey." mi tese la mano, io  la strinsi e mi presentai.
"Ehi Dali, viene anche Liam e non vedo l'ora di presentartelo!" esclamò Zayn mentre infilò in tasca il telefono quando si accorse che stavo parlando con la mia nuova amica Honey.
"Scusatemi ragazze!" sorrise Zayn.
"Oh niente Zayn." ricambiai io. "vado fuori ad aspettare il mio amico. Ci vediamo dopo!" Zayn ci lasciò cercando di raggiungere la porta da dove eravamo entrati, tuffandosi in una massa di gente ubricaca.
"Che cos'era?" mi chiese la ragazza. "Che cos'era che cosa?" sorrisi io.
"I vostri sorrisetti..." continuò. "Bhe...diciamo che ci frequentiamo.." dissi al settimo cielo.
"Vieni, andiamo a sederci che così diventiamo amiche." esultò la ragazza decisa a sapere tutto tra me e Zayn.
Io risi e accettai.

***RACHELLE***
Niall mi portò fuori dalla casa, in giardino, dove c'era sicuramente meno gente che fuori, salutò un tipo riccio, Harry e Louis, ma non si fermò a chiacchierare, raggiungemmo un dondolo al di là della piscina.
"Vieni, sediamoci qua." sorrise, invitandomi a sedermi accanto a lui.
Eravamo soli.
"Vedi, dovrei chiederti una cosa, è un pò difficile da dire, cioè... per me lo è, nel senso che.." Niall era nervoso, e quando è nervoso comincia a parlare con frasi sconnesse.
"Devi chiedermi qualcosa?" dissi io, credo di aver capito cosa volesse chiedermi.
"Bhe sì, ecco...ti piacerebbe fare coppia fissa con me?...Vorresti essere la mia ragazza? Non so cosa siamo noi...cioè, tu lo sai, ti amo..." mi chiese e balbettò guardandomi preoccupato con quei suoi meravigliossisimi occhi blu.
"Sì Niall, si che voglio." mi buttai su di lui, abbracciandolo e poi lo baciai, lui mi strinse.
"Grazie, ti amo." sussurrò. "Ti amo anche io, non sai quanto."

***ZAYN***
"Finalmente sei arrivato!" eslutai, correndogli incontro. Liam scese dall'auto e lo feci entrare.
"Allora, chi è la fortunata?" mi chiese il mio amico entrando in casa. Io gliela indicai "Carina Zè." mi sorrise.
"No, è bellissima." dissi con un tono sognante. "Ehi amico. Sveglia!" rise Liam.
Io risi "Oaky, se vuoi da bere lì c'è...oh no. No, ancora lui." stavo per indicarli la cucina quando vidi un ragazzo che avevo già visto .
"Eh? Chi?" mi chiese preoccupato Liam.
"David. Cazzo, non può levarsi di torno quel coglione?" dissi più incazzato che mai.
"Zè, dimmi  he succede!" Liam iniziò a sclerare. Sapeva che quando mi comportavo in quel modo c'era aria di rissa.
"David...l'ex di Dali, il puttaniere!" dissi senza staccare lo sguardo dal ragazzo, che si accorse della presenza di Dalilah e andò a sedersi sul divano.
"Ah...e quindi?" abbandonai il mio povero amico alla porta e corsi da Dali e David che avevano cominciato a parlare.

"David, porta il tuo culo lontano da qui." si difese Dalilah.
"Ma piccola, sono appena arrivato."  David era ubriaco e si butto su Dalilah tentando di baciarla.
"Ma sei scemo?" Dalilah lo respinse e gli diede uno schiaffo. Io lo tirai dalla maglietta mentre Dalilah si alzò in piedi.
"Chi cazzo sei? Ah sì, come cazzo ti chiamavi...Zeno?" David scoppiò a ridere, era proprio ubriaco marcio.
"Lo vuoi capire che non ti vuole più?" gonfiai il petto. Ma lui non semrbava aver paura.
"Ah sì? Dalilah vieni qui.." David tornò da Dalilah e la baciò, un bacio con la lingua e le palpava il culo. Ma Dalilah lo respinse "Vaffanculo coglione!Stai lontano da me, schifoso."
"Stronzo vattene!" andai a spingerlo e barcollando cadde sul divano, mentre io chiesi a Dalilah se stava bene David si alzò e mi tirò un pugno in mezzo la faccia. Tutta la gente in salotto si fermò a guardarci in silenzio, mentre io mi toccai la guancia, saguinavo.
Io gli sferrai un altro pugno, ma lui nonostante l'alcool riuscì a evitarlo e mi diede un calcio, io caddi per terra e ricevvi altri due calci da David.
"Terrorista!" mi urlò, quando Dalilah lo spinse e Honey corse a chiamare Harry e Louis.
"Zayn! Zayn!" urlò la ragazza accasciandosi su di me, che ero a terra dolorante.
"Zayn!" sentii la voce del mio amico Liam avvicinarsi, ma io non riuscivo comunque ad alzarmi.
"Eih che succede qui?" la voce di Tomlinson. "David, esci immediatamente da questa casa." urlò Louis.
Si sentì una risata, quella di David.
"Siete degli stronzi, spero di rivederti presto terrorista per darti un'altra lezione!" urlò il ragazzo uscendo di casa.
"Zayn alzati, ti prego." disse Dalilah tra le lacrime.
Con l'aiuto di Liam riuscì a tornare in piedi e mi sedetti sul divano.
"Credo sia meglio andare..." sentii la voce di una ragazza, doveva essere Eleanor.
Tutti uscirono tranne io, Liam, Louis, Dalilah, Honey, Harry ed Eleanor. Poco dopo entrarono in casa Niall e Ray, che non sapevano nulla.
"Ehi dove sono tutt..Zayn!" urlò Niall
"Che cazzo è successo?!" esclamò Rachelle.
"David e Zayn si sono di nuovo scontrati..." spiegò Dalilah.
"Oddio, quello stronzo..." disse con tono furioso Rachelle.
"Ehi.." sussurrai io. "Zayn!" mi chiamò Dalilah, col viso ancora umido dalle lacrime. Lei mi abbracciò. "Scusami." mi sussurrò poi.
"Non scusarti, te l'ho detto!" sorrisi io "Scusami tu."
Poco dopo arrivò Eleanor, una ragazza curata, dai capelli lunghi e mori con una borsa del ghiaccio. "Tieni" mi sorrise.
"Siete fortunati che mia madre è infermiera." si vantò Tomlinson.
Tutti risero, me compreso, forse non era così antipatico come sembrava.
Dalilah mi afferrò la mano, mentre io con l'altra tenevo premuto il ghiaccio contro la guancia.

***DALILAH***
Fortunatamente Zayn non era conciato così male, aveva una brutta botta sulla guancia, e in più aveva ancora la ciccatrice sul labbro..
"Che si fa?" chiese il riccio, Harry, sistemandosi i ricci. Mi accorsi che Honey lo guardava in modo strano...
"Ehm non so...potremmo giocare, che ne dite di obbligo o verità?" propose Louis.
"Per ma va bene!" esultò Eleanor.
"Okay allora, sediamoci qui per terra." disse Tomlinson.
Tutti ci sedemmo in cerchio tra il divano e la tv.
"Comincia la festeggiata, ovviamente." scherzò Eleanor.
"Vai piccola." sorrise Louis. "Grazie...mhm... Harry devi baciare Honey." che bastarda!
"Per me va bene!" sorrise il riccio, mettendo in risalto due fossette sulle guance.
Harry subito baciò Honey, che arrossì immediatamente, ma secondo me, in fondo in fondo le piaceva.
"Tocca a me!" disse Styles.
"Niall...bacia Zayn!" si esaltà il riccio.
"Bastardo!" urlò Zayn.
"Io non lo voglio baciare un maschio!" protestò il biondino. "Eheh mi dispiace!" disse Harry godendosela tutta.
"Dai Niall, facciamolo, sanno tutti ormai che abbiamo altri interessi." sorrise Zayn.
Io instinamente sorrisi...parlava di me?!
"Ora tocca a me, e dato che sono buono...Zayn fatti Dalilah!" rise Louis.
"Stronzo! Bacitevi e basta!" disse Eleanor, dando una gomitata al suo ragazzo.
Adoravo Eleanor! Non feci nemmeno in tempo a girarmi verzo Zayn che l'avevo già davanti a me.
Ci dammo un piccolo bacio e tutti ci guardarono inteneriti.
"Ben fatto sorella" si esaltò mia cugina.
"Okay tesoro, ora puoi baciarti Niall!" le dissi ridendo.
"Con piacere!"



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Capitolo 16
*** Troppe lacrime ***


ATTENZIONE! PRIMA DI LEGGERE .... http://www.facebook.com/pages/Bitch-please-they-are-mine/384062248329057 METTETE MI PIACE PER FAVORE! Grazie mille <3 Erano quasi le undici quando mi alzai in piedi
"Si sta facendo tardi, credo sia meglio tornare a casa" mi rivolsi a mia cugina.
"Già..." disse Harry che per tutta la sera non aveva tolto gli occhi da Honey.
Mi alzai seguita da Rachelle, Zayn e Niall.
Salutammo tutti e scambiai il numero di telefono con Honey.
Uscimmo di casa e salimmo in macchina, Niall ci accompagnò a casa, e prima di scendere dal'auto diedi un piccolo bacio sulla guancia Zayn.

"Brava ragazza!" si congratulò con me Ray "Ora però andiamo a dormire che sennò domani non ci svegliamo più" rise.
Il giorno dopo ci svegliammo per fortuna in orario e andammo a scuola. Passai tutto il giorno a scambiarmi biglietti con Zayn.
Cazzeggiavamo un pò in fondo, ci scrivevamo cose buffe, prendevamo in giro i prof e ridevamo.
Alle 3 uscimmo di scuola e rimanemmo qualche minuto a chiacchierare.
"Che palle, domani c'è la verifica di matematica, non so nulla." disse preoccupato. "Non proeccuparti, andrai bene, tu riesci sempre a svignartela" risi.
"Hai ragione, che dono che ho!" scoppiò a ridere.
"Vado a casa, che ho fame. E mia madre mi starà aspettando." dissi io sorridendogli. "Okay, mh...approposito, con tua madre?" mi chiese .
Io guardai per terra, si vedeva che ero triste. Io a mia madre volevo bene. Ma quando vidi quell'uomo in casa mia cominciai ad odiarla. Sembrava che i miei rapporti con lei si fossero congelati. Se avessi potuto, sarei scappata di casa per non rivederla più.
"Scusami.." mi disse Zayn, abbassando la testa  guardandomi con occhi tristi.
"Non proeccuparti." finsi un sorriso per evitare di far scendere le lacrime.
"Ora vado...ciao." presi in mano lo zaino e mi incamminai verso casa, Rachelle sarebbe andata da Niall e sarei stata tutto il tempo da sola, almeno avrei riflettuto.
Arrivai a casa, ero da sola anche lì, mia madre mi lasciò un biglietto con scritto che era andata dalla nonna con i Chris e Susy. Heley sarebbe andata dalla sua migliore amica, mentre mio padre era al lavoro. Era un ingegnere e tornava sempre a casa alle 7 di sera.

Preparai una piadina con prosciutto e mozzarella, guardai un pò di tv e mi misi a studiare in sala.
Stavo ripassando matematica quando sentii suonare il campanello.
Aprii la porta e vidi Zayn venire verso di me, prendendomi in braccio e facendomi girare.
"L'hanno trovata!  Hanno trovato Doniya!" urlò felice.
"Oh mio Dio, davvero!" sorrisi.
Lui mi mise giù e mi abbracciò fortissimo, quando l'abbraccio si sciolse aveva il volto rigato da una lacrima e sorrideva. Mi mise una mano sul collo e pian piano si avvicinò a me. Con l'altra mano mi prese il fianco mentre io allacciai le mie braccia dietro al suo collo. Ci stavamo avvicinando sempre più, finche le nostre labbra si sfiorarono.
Ci allontanammo e insieme sorridemmo. Gli levai quella lacrima con la mano.
"Che è successo?!" gli dissi io, prendendolo per una mano, facendolo sedere sul divano.
"Quando sono tornato a casa mia madre con le lacrime agli occhi mi ha detto che stamattina l'aveva chiamata, voleva scappare con una sua amica a Los Angeles, ma ha cambiato idea. Stasera tornerà a casa. Dali, sono felicissimo!"  disse sorridendo.
"Ci credo!" dissi io commuovendomi. "Non piangere!" esclamò, asciugandosi gli occhi.
"Come faccio a non piangere se...se..se il mio ragazzo fa così?!" eslamai con voce un pò insicura.
"Il mio ragazzo?" mi domandò lui. "Siamo..ragazza e ragazzo? Cioè..stiamo insieme?" mi chiese ancora.
"Ehm..." dissi abbassando la testa, arrossendo.
"Ma è fantastico!" esclamò poi lui. Io lo guardai con aria sorpresa. E lo baciai.

Decidemmo di guardare la tv quando sentii aprire la porta: era mio padre.
"Ciao Dali, stasera sono torna..." non fece finire in tempo di finire la frase che mi vede in braccio a Zayn.
"Salve." disse freddo "Ehm, ciao papà, lui è Zayn." mi alzai da lui, che si alzò immediatamente, si mise a posto i pantaloni e la felpa stropicciati, nervoso.
"Buongiorno signore." Zayn gli porse la mano ma mio padre non la strinse.
"Dalilah, chi è?" mi chiese mio padre ancora più freddo, fregandosi di Zayn che era lì a guardarci. "E' un mio am... okay pà, lui è il mio ragazzo. Non abbiamo fatto niente." gli dissi io cercando di non farlo arrabbiare. Lui non voleva ragazzi in casa da quando scoprì che un mio ex stava per violentarmi.
"Puoi anche uscire, ora." mio padre con passo rapido si recò verso la porta, che aprì a Zayn.
"Sì, signore, è stato un piacere conoscerla." Zayn uscì "Ci vediamo a scuola Dali..."
"Dai papi, lascia che ti spieghi.." dissi a mio padre, sapevo che sarebbe andato fuori di sè. "Cosa ti avevo detto Dalilah? Non devi più portare ragazzi in questa casa. Dopo quello che ti è successo..." mio padre cominciò a farmi la scenata.
"Ma papà, lui è diverso,e io lo amo. E non mi frega ciò che pensi te." dissi alzando la voce, ma lui la alzò ancora di più "Nessuna delle donne presenti in questa casa può portare degli uomini qui dentro. Sono stato chiaro?" disse lui, anzando ancora di più la voce.
"E perchè mamma può?" urlai. Perchè l'avevo fatto? Perchè? La mia famiglia era finita ormai.
Mio padre scosso, aveva capito. andò a sedersi sul divano in silenzio. Io cominciai a piangere e salii in camera mia.
Mi buttai sul letto e stetti a piangere per un ora, lasciando che le lacrime salate venissero asciugate dal cuscino.
Da piccola mi piacevano le lacrime, erano salate. Ma ora stavano diventando troppe.

Non so da quanto ero lì in camera a piangere. Mi alzai dal letto, andai a vedere dov'era mio padre e lo vidi ancora sul divano, con la testa fra le mani.
Dovevo uscire da quella casa, erano le sei e avevo bisogno di prendere aria.
Mi asciugai le lacrime quindi, scesi
"Scusa." dissi a mio padre e uscii di casa.
Non sapevo dove andare, così misi la musica nelle orecchie e cominciai a camminare senza una meta precisa.
Uscì una canzone a caso nell'ipod. My Immortal degli Evanescence. Perfetto, pensai.
Iniziai a camminare, e verso le sette cominciiai a sentire freddo. Decisi di sedermi su una scalinata fuori da un palazzo, ma faceva sempre più freddo.
Pensando a tutto ciò che era successo ritornai a piangere. Ero convinta che ero stata io a rovinare la mia famiglia.

Decisi di chiamare Zayn, a quel punto volevo sentire solo la sua voce.
Di tornare a casa proprio no, non se ne parlava. I miei sicuramente stavano litigando e avevano decisodi divorziare.

"Zayn!" balbettai fra le lacrime. "Dali, ma che succede?! Perchè piangi?" disse lui, preoccupato.
"Ho detto a mio padre del tradimento di mia madre, ora non voglio tornare a casa, ti prego. Ti prego Zayn." dissi tra i singhiozzi.
"Non proeccuparti, dove ti trovi che vengo a prenderti?" mi disse lui, con tono calmo.
"Non lo so, c'è un palazzo grande grigio e marrone, e c'è un negozio di cappelli, so dirti solo questo." dissi ancora piangendo.
"Shh piccola, ora vengo a prenderti. Sono lì fra 5 minuti." disse lui chiudendo la chiamata, e infatti dopo qualche minuto lo vidi in macchina.
Mi alzai e andai da lui, che scese dall'auto. Mi abbracciò forte e io piangevo ancora, non riuscivo a smettere. Zayn continuava a dirmi di stare calma e mi accarezzava i capelli e la schiena, quando riuscì a calmarmi salimmo in macchina.
"Grazie mille." gli dissi quando tornai calma.
"E di che cosa?" mi sorrise lui.  Io ricambiai. "Dove stiamo andando?"
"A casa mia." sorrise ancora una volta.


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Capitolo 17
*** A casa sua una serata perfetta ***


"Oh mamma, come a casa tua?!" dissi nervosa, cercando di non urlare. Lui cercò subito di tranquillizzarmi "Non preoccuparti, conoscerai mia madre e tutte le mie sorelle, fra...un quarto d'ora arriva Doniya!" esclamò contento ed eccitato.
"Okay okay, ehm...fra quanto siamo arrivati?" chiesi guardando fuori dal finestrino.
"Pochissimo." e infatti dopo qualche minuto eravamo a casa sua, una casa adorabile, non era nè piccola nè grande, un bel giardino, curato con addirittura un barbecue.
"Eccoci, casa mia non è bella quanto la tua...mia madre è impiegata ora, lo stipendio non è fra i migliori." disse facendo girare la chiave nella serratura, mordendosi il labbro, e quando si mordeva il labbro era terribilmente sexi e dolcissimo.
"Scommetto che è...." non feci in tempo a finire la frase che aprì la porta ed io entrai.
Era una casa bellissima, accogliente, davvero familiare.
C'erano due divanetti graziosissimi davanti a un televisore con affianco una radio.
Era tutto pieno di bellissimi quadri, disegni e dipinti, sui quali mi cadde immediatamente l'occhio, amando il disegno.
"Ma sono meravigliosi! dove li hai presi?" chiesi esaltata osservando i dipinti.
"Ehm, li ho fatti io, non sono un granchè..." sorrise il moro portandosi una mano dietro alla nuca, nervoso.
"Scherzi? Sono meravigliosi!" in quel momento arrivò la sorella più piccola con un biscotto in mano, urlando.
"Zaaaaaaaaaaaynnn!" la piccola corse verso il ragazzo che la prese in braccio. "Ciao piccola!" la guardo negli occhi e le stampò un bacio sulla guancia sorridendo.
"Ho fame, quando arriva mamma con Doni?" chiese la piccola addentando il biscotto.
"Presto, intanto saluta Dalilah." Zayn sorrise e la mise per terra.
"Ciaaao." sorrise la piccolina aggrappata alle gambe di Zayn.
"Ciao bella, sai, ho una sorellina della tua età, ti piacerebbe conoscerla?" le chiesi accovacciandomi sorridendo. Io adoravo i bambini piccoli, li trovavo una delle cose più belle che potevano esistere.
Safaa guardo Zayn sorridente, che annuì.
"Vado a finire di preparare in cucina, tu accomodati pure sul divano con Safaa che parlate un pò." disse Zayn.
"Okay...ehm.vieni Safaa, fammi vedere dov'è il salotto." la presi per mano e mi feci condurre in sala dalla bambina, che era davvero molto simpatica ed intelligente.
Passammo dieci minuti a chiacchierare e a ridere.
"Zayn, hai bisogno di una mano?" gli cheisi urlando dal divano.
"No, grazie, faccio da solo...WALI DOVE SEI, VIENI QUI!" io risi un poco e chiesi alla bambina di portarmi in cucina; lei ancora una volta mi prese per mano per farmi da guida e mi porto in cucina dove c'era Zayn a controllare il pollo nel forno.
"C'è qualche problema?" risi io nel vederlo coi guantoni per non scottarsi. "Ehm, in realtà non so come spegnere il forno..."sorrise impacciato.
"Devi girare qui e schiacciare questo." lasciai la mano della bambina e spensi il forno. "Ecco, ma io direi di tenerlo dentro ancora un altro pò..." mentre parlavo con Zayn sentii aprire la porta.
"Mammaaaaaaa" la piccola corse in sala verso la porta, saltando in braccio alla madre, e poi a Doniya.
Entrambe erano due bellissime donne, Doniya una ragazza di circa vent'anni, capelli lunghi e neri, con la pelle color caffelatte come quella di Zayn e Safaa. Ero convinta che tutti e 4 i fratelli avessero lo stesso padre avendo la pelle ambrata.
La madre, Trisha, era una bellssima donna, slanciata e alta, dai capelli marroni e mossi.
"Doniya, vieni qui!" Zayn abbracciò forte la ragazza, stettero qualche secondo abbracciati. Mi resi conto di quanto fosse importante Doniyha per Zayn con quell'abbraccio.
Quanto erano affezionati l'uno all'altra. E quanto aveva sofferto Zayn nel vederla scomparire.
 
"Doniya!" sentii una vocina dalle scale, era Waliyha.
"Finalmente!" la ragazzina corse verso la porta e abbracciò forte la sorella.

Quella scena, quelle persone felici che si stringevano felici, commosse e sorridenti mi fece tornare in mente la mia famiglia, che si era rotta come un rametto secco. Era stata distrutta. E a ripensarci mi veniva da piangere, era colpa mia se mio padre aveva scoperto tutto.
Sentii la voce di Trisha interrompere i miei pensieri.
"E tu devi essere Dalilah se non mi sbaglio!" sorrise venendomi incontro.
"Non sapevo venissi a mangiare anche tu!" mi mise un braccio attorno alle spalle.
"Sì, mamma, stasera mangia anche lei qui, ehm, va bene?" si intromise Zayn.
"Va benissimo! Adoro conoscere gli amici di mio figlio." sorrise ancora la donna.
"Grazie signora." dissi lanciando un'occhiata a Zayn.
"Oh, ma per favore, chiamami Trisha e dammi del tu, sennò mi sento vecchia!" disse ridendo.
"Certamente sign...Trisha." risi
"E ora direi di andare a tavola!"esclamò Trisha.

Mentre ci dirigemmo a tavola io e Doniya ci presentammo.
"Voi non siete solo amici neh?" mi sorrise la ragazza.
"Ehm..." arrossii e lei capì tutto.
"Lo sapevo, non porta mai ragazze a casa, tu sei la prima che vedo, devi essere davvero importante, lui fa sempre molta fatica a fare conoscenze, l'unico suo amico che conosco bene è Liam."
Io sorrisi e arrossii ancora.

Raggiunta la sala da pranzo, ci sedemmo attorno all'enorme tavolo rotondo, io alla sinistra avevo Doniya mentre  a destra Zayn.
Passai la serata a ridere a chiacchierare con Doniya. Era davvero una ragazza simpatica e dolce.

Verso la metà della serata lei disse che doveva dire una cosa.
"Volevo scusarmi se vi ho fatto così preoccupare, se me ne sono andata e ho fatto quel gesto stupido. Non mi merito una famiglia come questa, una madre come la mia, un fratello come Zayn e due meravigliose sorelle come Waliyha e Safaa. Ho deciso che smetterò di bere e mi troverò un lavoro.
Voglio abbandonare la mia schifosa vita di prima."
Trisha sentendo quelle parole si commosse. Sentire che sua figlia volesse ricominciare la fece la donna più felice del mondo.
Anche Zayn sentendo quelle parole si emozionò e si commosse, lui voleva nasconderlo, ma capii che aveva gli occhi lucidi. Ed era dolcissimo.

Finita la cena si fecero le dieci e mezza.
"Credo che sia ora di andare..." sussurrai a Zayn.
Eravamo seduti sul divano a guardare un film.
"E che ne dici se rimani qui a dormire?" mi guardò e mi prese per mano. Io mi sciolsi.
"Ehm...non lo so.." lui mi guardava coi suoi occhi color nocciola. Quei suoi splendidi occhi che mi fecero innamorare  e perdere la testa.
"Se per tua madre non è un problema..." lui sorrise
"Vuoi chiamare la tua famiglia prima?" mi chiese ancora.
"...Credo sia meglio di sì.."
Ci alzammo e li chiamai col cellulare.
Rispose Heley fortunatamente.
"Ehi piccola, dì a mamma e papà che stanotte dormo da.. da.. da una mia amica...okay? Grazie, ora vado."
Sorrisi a Zayn, che ricambiò.

"Mamma, Dali dorme qui stanotte." disse Zayn alla madre in cucina.
"Okay,  ma ha bisogno del pigiama, no?" in quel momento arrivò Doniya
"Don't worry, te ne do uno io cara."
Salimmo le scale.
"Se dovete fare qualcosa fatelo in silenzio però." sorrise la ragazza.
"Doniya!" esclamai io ridendo.
" Non faremo nulla!" continuai.
"Scherzavo! Ma arriverà il momento tesoro." sorrise lei, facendo poi una faccia da saggia.
Io risi. Andammo nella sua stanza e mi diede una maglietta e dei pantaloni, io mi cambiai, fece anche lei così.
Poi scendemmo ad aiutare a sparecchiare.
Erano ormai le undici e mezza, il giorno dopo ci sarebbe dovuto essere scuola, così io e Zayn andammo in camera.
"Ehm...dove posso dormire?" dissi io vergognosa, mentre Zayn mise sotto carica il cellulare.
"Tu vai pure nel mio letto, io dormirò nel mio sacco a pelo." sorrise, ma io non ero d'accordo.
"No Zayn, facciamo il contrario, il letto è tuo." dissi io dirigendomi verso di lui.
"Nono, fila a letto! Voglio che tu dorma comoda. Semmai io vado sul divano." mi fece l'occhiolino.
"Senti, dormiamo insieme e basta." conclusi io, decisa.
Zayn sorrise con aria maliziosa.
"No! Non capire male!" risi io, arrossendo.
"Ma no, non capire male, tu! Ho voglia solo di coccolare a mia ragazza." disse lui, ancora sorridendo.

Sentendo quelle due parole, -mia ragazza- dimenticai tutte le cose brutte di quella giornata, avevo solo voglia di abbracciare  baciare il mio ragazzo.

Così lui si sdraiò nel letto, proprio sul bordo per farmi spazio, e tirò indietro le coperte per farmi sdraiare.
Io lentamente mi infilai sotto le coperte accanto a lui.
"Che piedi congelati che hai!" Hai freddo?" chiese quando i nostri piedi si sfiorarono.
"Ehm..no no." Zayn mi toccò la fronte.
"Devi aver preso freddo, sei calda in viso. Qui non ho altre coperte, tieni, infilati questa." mi porse una giacca rossa e bianca, una di quelle varsity jacket.
Io la infilai e lo ringraziai.
"Di niente, piccola." lui tornò accanto a me stringendomi forte.
Appoggiò il suo viso sulla mia spalla e chiacchierammo un pochino.
"La tua famiglia è meravigliosa." gli sussurrai.
"Grazie. E questo è anche perchè ci sei tu." mi sussurrò nell'orecchio,
"ohh...baciami!" gli dissi girandomi. Lui mi baciò.
"Ti amo." mi sussurrò poi.
"Tu non immagini quanto io ti amo." gli risposi.



FINE CAPITOLO :3
che ne dite?
Non mi soddisfa molto...vorrei però sentire le vostr idee, sto ricevendo oche recensioni e volevo chiedere se per favore, tutti voi che leggete questo capitolo mi mandaste una vostra critica, consiglio o complimento.
Ne avrei davvero davvero davvero bisogno per migliorare.

Grazie mille djjskfkckc
Vale

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