-Use Somebody.

di IoShippoLarryStylinson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 // And you stole my heart, just one look. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 // Lost in your eyes. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 // You're so hypnotising. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 // Isn't she lovely? ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 // All I want is the taste that your lips allow. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 // And you stole my heart, just one look. ***


Angolo autrice: Ciao bella gente, comincio col dirvi che è la prima ff che pubblico, quindi non siate troppo duri çç 
Seconda cosa: è una storia su Larry, perciò se a qualcuno non va bene, o cose simili, è pregato di andarsene! ._.
Terza cosa: i primi capitoli forse sono un tantino pallosi, ma vabè D: 
Quarta cosa: recensite in tanti, anche commenti negativi, voglio sapere cosa ne pensate u.u
Quinta e ultima cosa: per chi ha voglia di leggere...BUONA LETTURA! :3 
-Eli.


 


Capitolo 1 // And you stole my heart, just one look.

-Harry, ho fame. Ho fame!- Si lamentò il moro. -Fermiamoci alla pizzeria qui di fronte!- Continuò. Harry sbuffò sorridendo, poi si incamminarono verso la pizzeria scelta dal moro. 
Appena entrarono i due migliori amici notarono che c'era Sarah, la ragazza più bella e popolare della loro scuola. Lei era il tipo di ragazza che tutti odiavano, ma era incredibilmente bella, con un fisico da far paura. Harry l'aveva presa di mira da qualche settimana, e lei non poteva fare altro che stare al suo gioco. 
Harry era forse il ragazzo più "figo" della scuola. Alto, occhi verde smeraldo, corpo da far invidia a chiunque, faccino perfetto, e quei ricci che lui amava tanto. Il suo migliore amico era Zayn; capelli neri, occhi scuri e profondi, sorriso perfetto e, come Harry, faceva cadere tutte le ragazze che voleva ai suoi piedi. Ma al moro non importava più di tanto. Non era come il riccio, era molto più riservato.
Sarah lanciò al più piccolo un sorriso dolce che poi si trasformò in un sorriso malizioso. Harry ricambiò.
-Cazzo Zayn, sarà anche stronza, ma è proprio figa!- Disse il riccio. Zayn lo guardò male. Odiava quella ragazza.
Si misero seduti su delle poltroncine; Zayn ordinò una pizza margherita e una lattina di birra, mentre Harry era troppo impegnato ad osservare Sarah che se la tirava e rideva come un'oca insieme alle sue amiche.
-Scusi, può mandare questo bigliettino alla ragazza del tavolo di fronte?- Chiese il riccio al cameriere sulla sessantina che lo guardò stranito. 
'Sei bellissima. xx' Scrisse sul foglietto. 
Per dieci minuti Zayn non fece altro che ripetergli quanto odiava quella ragazza...il riccio ormai c'era abituato alle sue critiche. 
-La signorina ha risposto.- Il più piccolo si voltò, vide...un angelo?
E' quello che pensò. Si ritrovò due occhi color cielo che lo fissavano divertito.
Harry sentì qualcosa allo stomaco. Di sicuro non era lo stesso cameriere di prima...
-'So già di essere bellissima.'- Lesse ad alta voce il ragazzo dagli occhi azzurri. -Mh, che ragazza modesta. Comunque è davvero patetico scriversi messaggini in questo modo.- Continuò il ragazzo con un sorriso divertito, un sorriso che incantava completamente il riccio. 
-In ogni caso, ecco la tua pizza.- Poggiò il piatto sul tavolo, di fronte a Zayn, poi se ne andò lanciando l'ennesimo sorriso enigmatico ad Harry. 
Il piccolo non capiva cosa gli stava succedendo. Provava attrazione per un uomo? No. Scacciò subito quel pensiero. "Impossibile." Pensò.
Eppure non riusciva a smettere di seguire con gli occhi ogni passo che faceva il cameriere. 
Quanti anni poteva avere? Una ventina circa. 
-Harry, Harry?! Sei vivo?- Zayn riportò il riccio alla realtà. 
-Che c'è?!-
-Allora? Va bene per domani?-
-...Cosa?-
Zayn sbuffò.
-Domani, vengo a prenderti sotto casa e andiamo a scuola insieme, ok?- 
Il riccio annuì sorridendo. Il cameriere dagli occhi azzurri si girò di nuovo verso lui. 
"Cazzo." Pensò. "No Harry, toglitelo dalla mente, ORA. Tu sei etero, punto e basta." 
Abbassò lo sguardo. Quel cameriere gli aveva rubato il cuore, e lo conosceva da solo dieci minuti. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 // Lost in your eyes. ***


Capitolo 2 // Lost in your eyes. 
                     
Non appena Harry aprì gli occhi, notò che si era fatto tardi. Del resto, il riccio era famoso per i suoi incredibili orari. 
Si alzò in fretta ricordandosi che tra non molto sarebbe venuto il suo migliore amico a prenderlo. 
Si vestì velocemente con la divisa per la scuola, poi si catapultò al bagno per darsi una sistemata ai capelli, come sempre.
In fine ammirò la sua immagine riflessa allo specchio, e soddisfatto andò verso la cucina. 
-Cretino, c'è Zayn che ti aspetta da ben dieci minuti di sotto.- Esclamò sua sorella Gemma. Harry roteò gli occhi, prese lo zaino e andò velocemente di fuori. 
Era una piovosa giornata di ottobre a Londra, ma in compenso non faceva affatto freddo.
-Alla buon'ora eh!- Urlò Zayn non appena il riccio entrò in macchina. 
Tanto per cambiare arrivarono in ritardo, e la prof. di Biologia che avevano alla prima ora non perse l'occasione di sgridarli. 
Harry e Zayn andarono a sedersi ai loro soliti posti vicino alla finestra. Dopo neanche due minuti bussarono alla porta. Il riccio non voleva credere a quello che vedeva. 
-Ragazzi, vi presento il nuovo arrivato nella scuola: il signorino Louis Tomlinson. Frequenterà l'ultimo anno nella classe qui di fronte. In questa ora però dovrà restare qui, dato che nella prima lezione dovrebbe praticare ginnastica, ma non ha materiale per oggi. E' una buona occasione per farlo ambientare. Mi raccomando. Ci rivediamo al suono della campanella, buona lezione a tutti.- Spiegò il vice preside con tono serio.
"Louis Tomlinson?" 
-Ehi, ma non è il cameriere di ieri?- Con le parole di Zayn, il riccio perse un battito. 
-Tomlinson, so che queste cose le avrai sicuramente studiate l'anno scorso, ma puoi comunque sederti e ripassare mentre io le insegno alla classe.- Disse gentilmente la prof. di Biologia. -Puoi sederti...vicino ad Harry Styles.- Indicò il riccio, Louis lo fissò per qualche secondo, poi accennò un sorriso malizioso. 
"COSA?! NO. VAFFANCULO, VAFFANCULO!" 
Harry era di nuovo incantato dagli occhi azzurri del ragazzo che avanzava lentamente verso lui. 
-E così ti chiami Harry?- Chiese il più grande per rompere il ghiaccio. 
-A...a quanto pare.- Balbettò il riccio. 
"Ma che cazzo dico? Dio, Harry riprenditi!" 
Louis sorrise notando che il piccolo era diventato rosso come un pomodoro. 
"MERDA." Pensò di nuovo.
Fortunamente per Harry l'ora di Biologia passò in fretta, così come il resto della giornata. Ogni tanto il ragazzo dagli occhi azzurri si divertiva ad uscire dalla sua aula con la scusa del bagno per passare di fronte alla classe di Harry e sorridergli. 
Il piccolo si sentiva stordito. 
Sarah gli si era avvicinata un miliardo di volte in una sola giornata, ma per la prima volta al riccio non interessava minimamente di quella oca vanitosa. E' così che la definiva in quel momento e per la prima volta: oca vanitosa. 
Dove era finito tutto il suo interesse nei confronti della ragazza? 
Zayn addirittura ci aveva rinunciato, si limitava a parlare con Liam, un loro caro amico, dato che il riccio non riusciva a sentire neanche una parola di quello che gli veniva detto. 
"Louis Tomlinson. Louis Tomlinson. Louis Tomlinson." Tutta la giornata. "Louis Tomlinson." Solo quello.
"HARRY SMETTILA!" Non serviva a niente.
 
Non appena il piccolo arrivò a casa, dopo le lamentele inutili di sua madre, si chiuse in camera e si buttò di peso sul letto. Neanche dieci secondi di pace che gli squillò il cellulare. Lo sfilò velocemente dalla tasca dei jeans e lo lesse. 
'Sei così attraente quando diventi timido a causa mia, Hazza. 
Dal ragazzo con occhi azzurri che ti piacciono tanto.' 

 
 
 Angolo autrice: Eccomi qua, ho aggiornato abbastanza in fretta (?) 
Ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno cominciato a seguire questa storiella, anche se sono solo all'inzio :3 
E niente, spero vi sia piaciuto! Alla prossima.

Eli.

 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 // You're so hypnotising. ***


Capitolo 3 // You're so hypnotising.

'Sei così attraente quando diventi timido a causa mia, Hazza.
Dal ragazzo con gli occhi azzurri che ti piacciono tanto.'
"Era davvero stato Louis?"
-Styles...-
"Ma come diavolo c'è riuscito ad avere il mio numero di cellulare?"
-STYLES.- 
"Dio, ma perché una cosa del genere doveva capitare proprio a me!?"
-STYLES! FUORI DA QUESTA CLASSE. ORA!- Urlò la professoressa di Algebra che aveva alla seconda ora. 
Harry sobbalzò dalla sedia, quella brutta strega l'aveva fatto riemergere dai suoi pensieri, e forse, era meglio così.
Il riccio si alzò dal suo posto e uscì dalla classe, si mise seduto su un banco piccolo che era rimasto nei corridoi della scuola per anni ormai.
Sospirò felicemente rendendosi conto che almeno non avrebbe dovuto sopportare ancora la voce di quella strega che aveva come professoressa.
Il piccolo era il peggiore della classe in matematica, era già tanto se riusciva a risolvere un'espressione da seconda media.
-Harry, Harry Styles, stavo giusto appunto cercando lei.- Il riccio non fece a tempo a finire di sospirare che lo interruppe l'insopportabile voce del vice preside.
-Può seguirmi in ufficio?- Chiese l'uomo, anche se quella più che una richiesta sembrava un'ordine.
Il riccio si preoccupò. Non aveva fatto niente di male per una volta.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- Chiese Harry.
-Figurati ragazzino, volevamo soltanto offrirle un aiuto per quanto riguarda alcune materie. La prego mi segua.- 
Il piccolo sembrò confuso, ma senza fare altre domande lo seguì nel suo ufficio.
Il vice preside aprì la porta, Harry perse un battito. 
I suoi occhi smeraldo vennero inchiodati da occhi magnetici color ghiaccio.
"Louis?" 
Come era possibile che nell'arco di due giorni, non gli succedeva altro che ritrovarselo ovunque?!
Il più grande accennò un sorriso ampio che fece diventare rosso il piccolo. 
-Hey.- Esclamò il moro sempre più divertito. Harry non rispose.
-Vedo che già vi conoscete...Bene, sarà tutto più semplice almeno.- Disse l'uomo in giacca e cravatta accomodandosi sulla sua sedia di pelle.
-Styles, non ho potuto far altro che notare i tuoi disastrosi voti in Algebra, così abbiamo pensato che qualcuno più avanti di lei potrebbe darti delle ripetizioni. Styles, questa scuola ha una reputazione da matenere, in più non penso lei voglia essere bocciato o rimandato. 
Tomlinson, il nuovo arrivato, ha sempre ottenuto voti eccellenti in questa materia, è sicuramente la persona più indicata per una cosa simile.- Disse l'uomo che il riccio più detestava in quel momento. 
Il ragazzo dagli occhi blu continuava a ridersela sotto i baffi, Harry avrebbe tanto voluto spaccarglielo quel bel faccino. Sbatterlo al muro e...e...il piccolo si morse il labbro inferiore per il pensiero che stava facendo. 
-Ora Styles, sarebbe davvero scortese da parte sua rifiutare un'offerta simile.- 
Il piccolo non aveva altra scelta, in più non gli avrebbero fatto di certo male un po' di ripetizioni...sì, ripetizioni. Spostò involontariamente gli occhi sulle labbra del più grande, avrebbe tanto voluto saltargli addosso e sbatterselo per bene su quel tavolo di fronte ai due. No, ma cosa stava pensando?!
"Zitto cervello, ZITTO." 
-Per me...per me va bene.- Balbettò a bassa voce.
-Perfetto, ora potete decidere voi quando e dove. Tra due mesi esatti Styles, farai una verifica per constatare quanto sia servito questo recupero. Ovviamente Tomlinson, se svongerai correttamente il tutto ti alzeremo i voti.-
I due ragazzi salutarono cortesemente il vice, poi uscirono insieme dalla stanza. Il riccio avrebbe voluto uccidersi all'istante.
-Beh, HAZZA,- Il più grande sottolineò l'ultima parola. -Dimmi tu dove e quando.- Continuò.
-Non saprei...io, direi che giovedì, cioè dopodomani, vada bene.- Balbettò nuovamente il piccolo. Si sentiva così stupido e vulnerabile! Ma quegli occhi magnetici che lo stavano fissando...oh si, era tutta colpa loro.
-A casa mia alle 16.00 ok? Ti scrivo il mio indirizzo e numero di cellulare.- Disse il più grande con fare serio, per la prima volta.
Gli porse il bigliettino con indirizzo e numero, il riccio lo piegò e lo mise dentro la tasca dei jeans. La campanella della ricreazione suonò. 
-Ci si vede Styles.- Il moro accennò un sorriso malizioso per poi scappare via. Il riccio si sentì improvvisamente solo, come se di colpo avesse perso tutto quello di cui aveva bisogno. Odiava quella sensazione, e odiava il fatto che a provocargliela fosse uno stupido ragazzo del quinto anno che aveva conosciuto da pochi giorni. Appunto, un ragazzo.
"Non sono gay, non sono gay!" Urlò il riccio dentro la sua testa.
Il suo migliore amico Zayn lo svegliò dai suoi pensieri, fortunatamente il pakistano non chiese niente di quello che aveva fatto negli ultimi quindici minuti, il riccio voleva tutto tranne che far sapere agli altri che si era innamorato di un uomo. Il piccolo non voleva. Non voleva neanche pensarci, si faceva schifo da solo.
I due andarono nel cortile della scuola, Harry non poteva credere a quello che vedeva. Fece un sorriso a 32 denti. La sua migliore amica, la ragazza che conosceva sin da quando portava il pannolone era tornata. In quel momento il riccio si dimenticò di tutto quello che lo circondava. 
Le era mancata così tanto...
 
Angolo autrice: Ok, il capitolo è finito in modo strano, ma del resto questo era il mio scopo u.u 
Nel prossimo capitolo si parlerà di questa misteriosa migliore amica. Non ci sarà Louis, ma succederanno molte cose (?) 
Anyway, ringrazio in modo particolare 
Louissass_ che continua a farmi recensioni per ogni capitolo, e tutti quelli che stanno mettendo questa storia tra le preferite/seguite :3 
Vi amo tutti uwu 
-Eli.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 // Isn't she lovely? ***


Capitolo 4 // Isn't she lovely?

Harry le corse incontro per abbracciarla, era da ben quattro mesi che non poteva farlo, e gli mancava da morire.
-Ellie.- Sussurrò.
-Coglione!- Rispose lei ridacchiando. Lo aveva sempre chiamato con soprannomi simili, ma era il suo migliore amico, da tutta una vita. 
Si conoscevano sin dalla nascita, le loro madri stavano sempre insieme, e di conseguenza anche i figli. 
Elisabeth Allyson Price, il suo nome completo, ma tutti la chiamavano Ellie, era una ragazza stupenda: capelli biondi e lisci, occhi verde smeraldo, proprio come quelli del riccio. Magra e un sorriso che lasciava senza fiato chiunque. 
Amava i libri e la musica, andava pazza per i gatti e gli animali in generale. A tutte le ragazze della sua età importava solamente avere tanti ragazzi intorno, lei li aveva, ma non le faceva né caldo né freddo. Li respingeva continuamente.
Era più piccola in confronto ad Harry, lui 17 anni, lei 15 e mezzo. Frequentava il secondo anno nella stessa scuola del riccio, ma era dovuta partire in America per quattro mesi, da giugno fino a ottobre. Nell'ultima settimana non si erano potuti sentire neanche per telefono, perciò il riccio non aveva la più pallida idea di quando sarebbe tornata a Londra.
I due si misero seduti su un muretto accanto alle scale antincendio, nel frattempo Zayn era dovuto andare da Liam di corsa, non si sa per quale strano motivo. 
Lei buttò la mela che stava mangiando e ripose nella borsa un libro che stava leggendo. 
"Non cambierà mai." Il riccio sorrise a quel pensiero. La bionda lo abbracciò di nuovo. 
-Mi sei mancato, caro vecchio Styles.- Affermò fissandolo negli occhi.
-Anche tu mi sei mancata, cara vecchia Price.- Sorrise. -Poi, non sai quante ne sono successe negli ultimi giorni...- Il riccio abbassò la testa. Glielo avrebbe detto? Lei non lo avrebbe mai giudicato, ma lui si vergognava da morire. E Zayn? Lui era il suo migliore amico, ma Harry aveva paura che lo avrebbe schifato. Aveva paura, avrebbe voluto che quel Louis non fosse mai comparso nella sua vita. 
Lo attraeva un uomo? Non era da Harry, ma quei fottuti occhi celesti, quel sorriso malizioso...e, tutto quello che era. "Perfetto." Il suo cervello trovò la parola giusta, scacciò quel pensiero. 
Doveva toglierselo dalla testa, anche se sarebbe stato difficile, il solo pensiero delle ripetizioni di matematica lo faceva tremare.
-Dimmi tutto, Hazza.- Le parole della bionda lo riportarono alla realtà. 
La campanella di fine ricreazione suonò proprio in quel momento, entrambi sbuffarono. 
-Ma cazzo!- Esclamò la ragazza. -Harry...- Lo guardò.
-Oggi pomeriggio a casa mia, alle 16.- Continuò il riccio. Si capivano al volo. 
Nel frattempo, due piani più in alto, Louis si stava precipitando in classe dopo aver sentito il suono della campanella. 
Appena si mise seduto il suo nuovo amico Niall iniziò a parlare. 
-Lou, mi è venuta un'idea!- Disse entusiasto l'amico. 
-Tipo?- 
-Festa a casa mia questo venerdì. Ci stai?- 
-Si...e gli invitati?- Chiese il moro. 
-Possiamo invitare chi vuoi, anzi, più siamo meglio è. Spargi la voce in giro.- Esclamò il biondo. A Louis venne un'idea che lo fece sorridere. 
"Harry Styles." Pensò. 
-Lou, perché stai sorridendo come un coglione?- Le parole del suo amico lo riportarono alla realtà. 
-Harry Styles, l'hai visto? Dio, quant è figo!- Rispose il moro a bassa voce mordendosi il labbro inferiore senza farsi problemi.
Niall sapeva che era gay, lo conosceva appena, ma dopo che aveva visto Lou il primo giorno slinguazzare con un ragazzo nei bagni della scuola aveva scoperto tutto. Il moro gli aveva fatto giurare che non lo avrebbe detto a nessuno e il biondo aveva intenzione di mantenere il segreto. Niall sapeva anche che l'unica cosa a cui interessava al suo amico era portarsi a letto il primo culo sexy che vedeva per strada. E ci riusciva, il moro era un vero esperto. 
Infine Niall Horan fece una smorfia, ma del resto era già abituato ai pensieri perversi del suo nuovo amico. 

La giornata a scuola passò in fretta, e in una piccola via al centro di Londra, Harry dopo aver salutato il suo amico Zayn che abitava a pochi passi da casa sua, aspettava la sua migliore amica. Sua madre e sua sorella erano fuori casa, perciò avrebbe potuto dirle tutto quello che voleva. Ma lo avrebbe davvero fatto? Insomma, lui era Harry Edward Styles! Il "playboy" della scuola. Si era fatto talmente tante ragazze che aveva perso il conto. E questo Louis? Chi era? Non lo conosceva nemmeno. Quei pensieri lo tormentavano senza tregua.
Il riccio ritornò alla realtà quando sentì il campanello suonare. Le 16.05, sicuramente era Ellie, infatti se la ritrovò davanti mentre arrotolava con cura le cuffiette del suo bellissimo Ipod touch. Si scambiarono due sorrisi raggianti, a entrambi venne in mente che gli erano mancati quei momenti. 
La bionda si accomodò liberamente sul divano del salotto, Harry gli si mise accanto.
-Non abbiamo finito il discorso di oggi.- Disse lei a bruciapelo.
-Oh...e io che pensavo che non te lo saresti ricordato...- Rispose accennando un sorriso disperato. 
-Ricciolino del mio cuore, io e Zayn siamo i tuoi migliori amici, ti conosciamo meglio di chiunque altro. Dimmi tutto, sono qui per te, ricordalo.- Ridacchiò spettinando i capelli ricci di Harry; Amava farlo.
Risero per un momento, poi il ragazzo tornò serio. -Io...- Balbettò. -Io...mi sono innamorato, credo.- Sussurrò. 
Il riccio perse un battito. Si era innamorato? Era il suo cuore a parlare. 
-Uh! E di chi? Non dirmi che è Sarah, perché la odio con tutta me stessa, non ti merita e...- 
-Louis...- Non fece in tempo a finire che Harry la interruppe. -Louis Tomlinson. Dell'ultimo anno, nuovo arrivato e...- 
-Lo ami.- La ragazza finì tranquillamente la frase. Il riccio la guardò stranito. 
-No, cioè...no, non sono gay!- Esclamò irritato. Lei scoppiò a ridere, ma cercò di trattenersi. 
-Harry, Harry, Harry...caro vecchio Harry. Sei proprio un coglione.- Disse ironicamente per poi tornare seria. -Pensi davvero che ci sia qualcosa di sbagliato in ciò?! Non voglio vederti soffrire inutilmente, perciò smettila di mentire a te stesso. Chiunque sia questo ragazzo, provaci. Posso intuire che lo conosci da poco, ma in vita tua non ti sei mai innamorato, e...ora nei tuoi occhi vedo una luce diversa. 
E' normale Hazza, tu sei normale, tutti i gay sono normali. Magari sei solo confuso, magari no. Io ci sarò. Non pensare che io possa criticarti, perché in ciò non c'è niente di sbagliato. L'amore non è mai sbagliato.-
Il riccio sentì le lacrime premere dai suoi occhi, tutte le emozioni che stava provando in così poco tempo erano strane, troppo strane per un ragazzo che non aveva mai pensato all'amore, a quello di cui parlano i film romantici. 
-NON E' NORMALE. NON LO E'. Non lo conosco nemmeno e già mi fa sentire così...così...- Scoppiò a piangere tra le braccia della bionda che lo strinse forte. 
Odiava vederlo piangere, era sempre stato lui a occuparsi di Ellie in quanto più piccola, ma in quel momento la ragazza capì che per quella volta avrebbe dovuto prendersi cura lei dei sentimenti del ragazzo che stringeva forte tra le braccia. 

Angolo autrice: Beeeene, non ho niente da aggiungere. lol
Il prossimo capitolo sarà praticamente e interamente dedicato ai due piccioncini (????) 
Non ho altro da dire, se vi va continuate a leggere e magari fate anche una piccola recensione per farmi sapere cosa ne pensate :3 
Alla prossima! 
-Eli.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 // All I want is the taste that your lips allow. ***


Capitolo 5 // All I want is the taste that your lips allow.
 
Harry era nervoso, nervoso come non lo era mai stato. Odiava quella sensazione. Erano le 15.53, da più di mezz'ora girava per la periferia di Londra, e dopo essersi sbagliato un'infinità di volte trovò la casa giusta; quella di Louis.
Sbuffò per l'ennesima volta imprecando mentalmente contro le farfalle che gli svolazzavano nella pancia. In quel momento, se gli fosse capitato sotto gli occhi un insetticida se lo sarebbe bevuto.
Guardò di nuovo l'orologio: 15.55, era in anticipo.
Più si avvicinava alla casa che all'esterno sembrava molto accogliente, più aumentava il suo battito cardiaco.
Si mise seduto su uno scalino della casa accanto; non voleva arrivare in anticipo, anche se mancavano solo cinque miseri minuti.
Nel frattempo a pochi metri da lui, un ragazzo dagli occhi azzurri come il cielo ripassava quello che avrebbe dovuto insegnare al ricciolino. Louis girò gli occhi verso l'orologio che portava al polso, segnava le 15.57, mancava poco e si sarebbe divertito a far impazzire Harry. Il moro lo aveva preso di mira sin da quando l'aveva visto nella pizzeria in cui "lavorava", e quando Louis prende di mira qualcuno o qualcosa, non si ferma finché non l'ha ottenuto. 
Ed era quello che voleva fare. Portarselo a letto e lasciarlo perdere, come aveva fatto con il resto dei ragazzi. 
Il moro si alzò dal divano del salotto per andare a posare i libri di algebra sul tavolo, quando suonarono al campanello. Fece un sorriso spontaneo e poi andò ad aprire. 
-Ciao, Harry.- Salutò il maggiore.
-Ciao.- Rispose il riccio sorridendo. -Wow, qui ci vivi tu?- Continuò dopo aver scrutato una piccola parte della casa. 
-Già, la mia famiglia è molto ricca, posso permettermelo.- Rispose il moro.
-E come mai lavori in pizzeria? Insomma, non ne hai bisogno a quanto vedo.- 
-Per mia scelta. Lo trovo divertente, non chiedermi perché!- Sorrise.
-Beato te.- 
Il maggiore arricciò il naso. -Mh, non sono così fortunato, Harry. A volte preferirei essere povero almeno...- Louis abbassò la testa e si sfregò l'occhio destro, Harry se ne accorse. -Oh, niente, lasciamo stare.- Disse infine accennando un sorriso amareggiato. Il riccio si sentì morire, cosa gli procurava tutta quella tristezza? Voleva saperlo, ma chiederglielo sembrava troppo sgarbato. Cambiò argomento. 
-Cosa si fa oggi?- 
-Avevo in mente qualche espressione facile.- 
-Io devo tornare a casa alle 19.00 perciò di tempo ne abbiamo.- Spiegò il minore. -Massimo un'ora di recupero, sennò mi suicido. Per il resto possiamo fare tutto quello che vuoi.- Continuò sorridendo appena.
Louis ridacchiò per il pensiero che stava facendo. "Te lo dico io cosa facciamo, Harry." Ma scacciò subito quel pensiero, non era ancora il momento.
I due si accomodarono sul tavolo accanto al divano, Louis cominciò a spiegare la base delle espressioni algebriche, ma Harry in quel momento non sentì niente. 
Gli occhi...e il modo in cui muoveva le labbra. Il suo gesticolare inutilmente...Harry abbassò lo sguardo, doveva smetterla di comportarsi come una ragazzina dodicenne alle prime armi. 
 
L'ora di Algebra con un "prof" sicuramente più bello e interessante di quella vecchia che aveva in classe, passò in fretta.
-Basta Louis! Ti prego. Mi vado a sparare.- Supplicò il minore. Il moro sorrise e accennò un "ok".
Dopo imbarazzanti secondi di silenzio, al maggiore venne una brillante idea.
-Vieni con me.- Si alzò di scatto dalla sedia e uscì di casa, dietro lui Harry lo seguiva senza capirci niente.
Il moro lo portò dietro casa sua, da quello che poteva essere un boschetto, o una cosa simile, soprattutto sembrava una specie di paradiso, con tutti quegli alberi dalla forma perfetta e un prato verde acceso ben curato. Attraversarono un ponticello piccolo che si affacciava a un fiume con le acque che scorrevano lentamente, limpide, per poi finire su un muretto lì vicino. Quel posto era fantastico, il riccio si mise seduto insieme al moro sul bordo.
-Allora? Che ne pensi?- Il maggiore sorrise.
-Penso che sia fantastico.- 
-E' l'unico posto in cui mi sento libero.-
Harry notò il luccichio negli occhi del moro, era sincero.
-E' così bello...- Il riccio si guardò intorno.
-Io vedo qualcosa di ancora più bello.- Affermò il maggiore. -Tu.- 
Il piccolo si girò, era così vicino a Louis, e il suo cuore batteva, talmente forte che per un attimo pensò di morire. 
Chiuse gli occhi, tremava. Un secondo dopo sentì premere sulle sue labbra, e non pensò più a niente. Sentiva solo il sapore delle labbra di Louis e il suo cuore battere forte. Il maggiore strinse con forza i capelli ricci del più piccolo.
"Smettila di baciarlo, tu non sei gay." Il cervello del riccio si oppose, Harry lo spinse via con forza, confuso come non mai.
-Io non sono gay.- Sussurrò. 
Louis aveva uno sguardo che non lasciava trasparire nessuna emozione. Forse delusione, ma Harry era troppo confuso per osservarlo. Si alzò di scatto e corse via. 
Non lo salutò nemmeno, se ne andò e basta. Quando si rese conto che era ormai molto lontano da Louis, il riccio sentì improvvisamente le sue guance bagnarsi. Dai suoi occhi color smeraldo pioveva, eccome se pioveva. 
Si buttò a terra, con le mani intorno ai ginocchi. Credeva che forse, facendosi più piccolo possibile sarebbe riuscito a sparire dal mondo.
Non voleva credere che tutte quelle emozioni le stesse provando proprio lui.

Angolo autrice: Ok, scusate, questa volta ci ho messo più del previso, è solo che ultimamente mi sento senza ispirazione, perciò siate buoni çwç 
Ringrazio tutti quelli che mi seguono, e niente...spero vi sia piaciuta :)
-Eli.

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