And my heart won't beat again, if I can't feel him in my veins. di Onlyna (/viewuser.php?uid=62969)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** {Just keep holding my hand.} ***
Capitolo 2: *** {Save one breath for me.} ***
Capitolo 3: *** {Have I crossed the line?} ***
Capitolo 1 *** {Just keep holding my hand.} ***
IMPORTANTE!
Questa
è una raccolta mista,
quindi i personaggi ricopriranno ruoli diversi a seconda dei capitoli
e i capitoli stessi non avranno per forza le stesse lunghezze e gli
stessi generi, soprannaturale,
quindi i personaggi saranno umani, sì, ma anche vampiri e
cacciatori
(tipo Van Helsing, Buffy, Alec e Izzy Lightwood e compagnia bella,
sì). I protagonisti sono quasi sempre Zayn e Niall, ma ci
saranno
anche capitoli incentrati su Harry, Louis, Liam, Eleanor, Perrie,
Danielle, Josh e Ben (Devine) con varie combinazioni; le coppie
saranno het, slash e femslash, e all'inizio di ogni capitolo
sarà
scritto anche il plot, quindi avrete la possibilità di
saltare
quelle con generi ed avvertimenti che non vi piacciono.
Plot:
vampire!Zayn
trasforma human!Niall,
ma qualcosa va storto; angst, death!fic.
{Just
keep holding my hand.}
–
Sei
sicuro di volerlo fare? – domanda Zayn per l'ennesima volta,
gli
occhi scuri fissi in quelli celesti del ragazzo nudo accanto a lui;
una mano ad accarezzargli un fianco, l'altra appoggiata alla sua
guancia, il pollice che gli sfiora il labbro inferiore, Zayn non
riesce a credere di essere stato così fortunato a trovare un
ragazzo
come lui: ha trascorso la sua intera esistenza nel buio assoluto,
odiandosi per ciò che era ma non trovando mai la forza di
mettere
fine a quella che considerava la sua non-vita, sperando senza saperlo
di trovare un po' di conforto, qualcuno che lo sostenesse, qualcuno
che lo amasse nonostante tutto; sono passati più di duecento
anni da
quando si è svegliato in quel vicolo buio con un sapore
sconosciuto
nella bocca, la notte in cui la sua condanna perenne è
cominciata, e
per due secoli ha lottato per dimenticare la sua trasformazione,
isolando i ricordi in un angolo nero della sua mente, ma adesso cerca
disperatamente di portarli a galla, di capire com'è iniziato
tutto,
perché Niall gliel'ha chiesto.
Niall,
quel ragazzo che ha incontrato una notte nel locale dove aveva deciso
di cacciare; Niall, che gli ha sorriso quando si è
avvicinato e che
gli ha offerto una birra senza nemmeno conoscerlo; Niall, che si
è
fidato subito di lui, senza motivo; Niall, quel ragazzo che l'ha
baciato, quello che non l'ha respinto quando ha scoperto la
verità,
quando l'ha visto,
chino sul corpo di una giovane con i capelli castani, le labbra
sporche di rosso e la bocca piena di sangue; Niall, che ha voluto
rischiare e si è dato a lui con tutto se stesso; Niall, che
ha
sorriso tra le lacrime di dolore e gli ha accarezzato i capelli
quando gli ha spezzato un polso stringendolo troppo forte; Niall,
quel ragazzo che gli ha chiesto di farlo diventare come lui, di
ucciderlo e riportarlo a una nuova vita, e che adesso sta annuendo e
abbassando il viso per dargli un bacio sul petto, dove due secoli
prima si sentiva il battito del suo cuore, e gli sta sorridendo con
gli occhi tra le ciglia chiare.
–
Sì,
sono sicuro, – sussurra, sfiorandogli una clavicola con la
punta
del naso, inspirando il suo odore freddo e morto, ma sempre
intrigante e sensuale e amato, – voglio stare con te, ho bisogno
di
stare con te, sei tutto ciò che ho, – continua, un
po' per
rafforzare il concetto e un po' perché è la
verità, sa che non
riuscirebbe a vivere senza la presenza di Zayn al suo fianco.
E Zayn non dice
più nulla, chiude
gli occhi e lascia che i canini si allunghino nella sua bocca mentre
i ricordi gli invadono la mente dopo tanto tempo; sa cosa deve fare,
sa che sarà terribile, sa che Niall soffrirà, sa
che desidererà
morire finché non vedrà i suoi occhi celesti di
nuovo nei propri,
che l'attesa sarà terribile.
–
Stringimi
la mano, – mormora, le lenzuola che si stropicciano ancora
sotto il
suo corpo mentre si sposta fino ad avere la gola del ragazzo di
fronte a sé, e Niall esegue senza fiatare, intrecciando le
loro dita
in una stretta piena d'affetto e fiducia; piangerebbe, se potesse,
perché Niall gli sta di nuovo affidando la sua vita senza
riserve,
nel momento più delicato, – sarà
doloroso.
E
il ragazzo ride, come se avesse detto una sciocchezza, e continua a
farlo quando i denti di Zayn si chiudono sul suo collo lacerando la
pelle, i muscoli, fino a penetrare nella giugulare; ride ancora,
quando
il sangue comincia a defluire dal suo corpo, ride finché un
torpore
mortale non si impossessa del suo corpo, finché anche la sua
bocca
non è piena del proprio sangue e la sua risata diventa un
gorgoglio
sinistro e macabro che non aveva mai udito.
Zayn ha gli
occhi chiusi, una mano
dietro la nuca di Niall per sorreggergli il capo e l'altra ancora
stretta a quella del ragazzo che sta morendo a causa sua, che
nascerà
a una nuova vita grazie a lui, che lo ama e che ama in un modo che ha
sempre ritenuto impossibile, e solo quando si allontana dalla sua
gola solleva di nuovo le palpebre; scioglie l'intreccio delle loro
dita, senza trovare la forza di guardare il suo viso, per portarsi il
proprio polso alla bocca, ferendolo con i denti ancora sporchi del
sangue di Niall, e poi avvicinarlo alle labbra spalancate del ragazzo
che ormai non respira più.
Osserva il
proprio sangue infetto
scivolare sulla sua lingua, nella sua gola, la ferita che si
rimargina in fretta e che riapre sfregandoci contro i canini, una,
due, tre, quattro volte, non sa con certezza quanto tempo è
necessario perché la trasformazione si compia.
Attende che il
taglio si richiuda
per la settima volta, prima di strisciare sul materasso fino ad
appoggiare la schiena contro la testiera del letto, sollevando il
corpo ancora immobile di Niall e facendogli posare il capo contro il
proprio petto; le dita di una mano cominciano a giocare con i capelli
sulla sua nuca, le altre si stringono sul bicipite del ragazzo per
tenerlo su.
Passa un'ora,
poi un'altra, e Zayn
comincia a chiedersi se qualcosa non sia andato storto: è
certo di
essersi risvegliato presto, forse trenta minuti dopo la sua
trasformazione, ed è strano che Niall non l'abbia ancora
fatto. Due,
tre, altre quattro ore, e la luce del sole comincia a filtrare dalle
persiane abbassate quando la consapevolezza di aver sbagliato
qualcosa colpisce Zayn dritto in quel cuore che non batte da due
secoli.
Geme, un lungo
lamento sofferente
che rompe la quiete della stanza in cui si trova, ed entrambe le sue
mani adesso sono sulle guance gelide di Niall, che gli sollevano il
viso rivelando l'ombra della sua ultima risata a piegarli ancora le
labbra, gli occhi chiari socchiusi, il celeste delle sue iridi vitreo
attraverso le sue ciglia castane.
–
Niall,
– singhiozza, un dolore atroce che gli attraversa il petto,
l'orrore che si impossessa di ogni sua cellula quando ricorda, ancora
una volta, e si rende conto di aver fatto tutto nel modo sbagliato,
–
Niall, Niall, – continua a mormorare in una litania piena di
sofferenza, tra i singhiozzi asciutti che gli fanno bruciare i
polmoni.
L'ha ucciso.
Non
sentirà più la sua voce
dall'accento marcato, dolce e a volte troppo veloce, non
sentirà più
il suo corpo premere contro il proprio, le sue mani sfiorargli i
fianchi e il petto, la sua bocca non lo bacerà
più, non avrà più
il sapore del suo piacere sulla lingua, la sua risata non gli
riempirà più le orecchie.
L'ha ucciso.
–
Perdonami,
– geme, accartocciandosi sul suo petto come un pezzo di
plastica
vicino al fuoco, stringendo il suo cadavere in un abbraccio, le
lacrime che non può versare che lo soffocano, – ti
prego,
perdonami.
E gli stringe di
nuovo una mano,
quella che non avrebbe dovuto lasciare, quella che avrebbe dovuto
tenere nella propria tutto il tempo; le sue dita sono fredde, morte,
ma ancora piegate come se l'avesse voluto trattenere quando ha
scioccamente sciolto la loro stretta, come se Niall avesse saputo.
La
stringe, e continua a farlo finché i raggi che filtravano
dalla
finestra non lambiscono il letto su cui lo sta ancora abbracciando;
è
un dolore lacerante quello che sente quando mordono la sua pelle,
bruciandola, ma non è nulla in confronto a quello che gli
squarcia
il petto. Gli bacia un'ultima volta le labbra gelide, prima di
lasciare che la morte, quella vera, lo prenda finalmente con
sé.
La sua esistenza
era vuota prima
di Niall, era una non-vita che disprezzava ma da cui non riusciva a
separarsi; con Niall ha scoperto l'amore, ha scoperto la bellezza in
ciò che aveva; senza Niall, senza quel calore che lo
riempiva quando
vedeva il suo sorriso, baciava le sue labbra e si perdeva nei suoi
occhi, nulla vale la pena di essere ancora vissuto.
Ebbene
sì, gente, sono qui con l'ennesima raccolta; sì,
questo è uno dei
tanti capitoli Zayn/Niall, e no, non saranno tutti così
schifosamente angst;
oh, per carità, ne morirei. Ho pronti i plot per un'altra
dozzina di
storie, ma sono ancora solo plot, appunto, e credo che ci
metterò un
bel po' a pubblicare i prossimi capitoli. Non è un gran bel
periodo,
tra la partenza “per sempre” di un caro amico, la
ricerca
compulsiva di lavoro, il mio bipolarismo che peggiora giorno dopo
giorno, un ricovero in ospedale, e altri problemi più o meno
seri,
quindi, be', ci metterò un po'. Pubblico questa
perché sì, come al
solito non so nemmeno io le mie ragioni, ma eccola qui.
Spero
vi sia piaciuta, perché a me la parte subito prima del
finale fa
davvero schifo
e
so che non si capisce un cazzo di quello che volevo dire, ma ok, e
spero soprattutto di non avervi annoiati.
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Capitolo 2 *** {Save one breath for me.} ***
IMPORTANTE!
Questa
è una raccolta mista,
quindi i personaggi ricopriranno ruoli diversi a seconda dei capitoli
e i capitoli stessi non avranno per forza le stesse lunghezze e gli
stessi generi, soprannaturale,
quindi i personaggi saranno umani, sì, ma anche vampiri e
cacciatori
(tipo Van Helsing, Buffy, Alec e Izzy Lightwood e compagnia bella,
sì). I protagonisti sono quasi sempre Zayn e Niall, ma ci
saranno
anche capitoli incentrati su Harry, Louis, Liam, Eleanor, Perrie,
Danielle, Josh e Ben (Devine) con varie combinazioni; le coppie
saranno het, slash e femslash, e all'inizio di ogni capitolo
sarà
scritto anche il plot, quindi avrete la possibilità di
saltare
quelle con generi ed avvertimenti che non vi piacciono.
Plot:
vampire!Eleanor
e vampire!Perrie
parlano della relazione tra vampire!Zayn
e human!Niall;
femslash, fluff, angst, friendship.
{Save
one breath for me.}
Quando
hanno
scoperto la loro relazione, Perrie ed Eleanor non riuscivano a
crederci; Zayn non è mai stato quel genere di persona che
sbandiera
i propri sentimenti, e di certo non lo sta facendo adesso, ma non
l'hanno mai visto così preso da qualcuno. Da quando
è entrato nella
loro famiglia, e ormai sono passati più di quattro secoli,
non si è
mai comportato in quel modo: sembra uno stupido adolescente umano
alla prima cotta, che sgattaiola fuori dalle finestre della dimora
facendo tutto il possibile per non farsi scoprire; e c'è
sempre
riuscito, come se scappare fosse la sua specialità, tranne
la notte
in cui, era quasi l'alba, ha trovato le due vampire ad attenderlo
nella sua stanza.
Perrie
ridacchia
piano, ricordando la sua espressione quasi mortificata quando gli
avevano detto che puzzava come un umano, e in pochi secondi sente una
mano di Eleanor accarezzarle il ventre nudo.
–
A
cosa pensi? – sussurra, avvicinandosi fino a sfiorare le sue
labbra
con le proprie; le sue dita scivolano su un fianco, il pollice che
segue la sporgenza marcata dell'osso del bacino. Perrie sorride
ancora, voltandosi completamente verso la compagna.
–
A
quando abbiamo beccato Zayn, – risponde, allungando a sua
volta una
mano per sfiorare il viso dell'altra; delinea con l'indice il
contorno della sua bocca socchiusa, prima di allungarsi a baciarla.
È
strano come il rapporto tra di loro sia cambiato in così
poco tempo;
fino al secolo prima non riuscivano neppure a rimanere nella stessa
stanza insieme, l'antipatia reciproca era così forte che non
potevano far parte di uno stesso gruppo di caccia perché
avrebbero
mandato tutto all'aria, mentre ora, ora si è evoluto in
qualcosa che
nessuna delle due si aspettava, – te lo ricordi?
Eleanor
ride, annuendo, e si stringe di più al corpo della compagna;
lo
ricorda benissimo, con la bocca spalancata e la stessa espressione
sconvolta di quando gli hanno detto della loro
relazione.
–
Come pensi che stia andando? – domanda
piano, dopo
qualche minuto di silenzio, il naso premuto contro il collo di
Perrie. – Zayn non dice mai nulla, ma non dev'essere facile
per
loro, – continua, una nota di preoccupazione che proprio non
riesce
a nascondere nella voce; Zayn deve tenere tutto segreto, sta andando
contro le leggi della famiglia, e trattenersi dal mordere un umano
quando ci si avvicina così tanto è difficile, e
lei lo sa fin
troppo bene: nella sua vita prima di entrare nella famiglia, che ha
trascorso vagando per l'Europa senza meta, ha avuto una relazione con
un ragazzo francese estremamente dolce e romantico, durata qualche
mese, ma la tentazione di morderlo era stata presto troppo forte.
Sente ancora il sapore del suo sangue in bocca, quando pensa a lui e
al suo sorriso, al suo profumo, e il senso di colpa la soffoca ogni
volta. Chiude gli occhi, le mani che accarezzando la schiena nuda
della compagna, e sente il sorriso di Perrie sulla propria fronte.
–
Abbiamo parlato un po', qualche notte fa, quando
eri
fuori a caccia con Ben, – rivela, chiedendosi per un momento
perché
non gliene abbia parlato prima, – era nel bel mezzo di una
delle
sue stupide crisi d'identità: perché sono un
vampiro? Perché lui è
umano? – continua, scuotendo appena il capo e facendo
scivolare le
dita lungo la colonna vertebrale di Eleanor, strappandole un brivido
che la fa sorridere. – Il piccolo umano gli ha chiesto di
trasformarlo, – aggiunge infine, e la compagna non
è così
sorpresa dalla notizia, perché era ovvio
che prima o poi sarebbe successo, ma può immaginare come si
sia
sentito Zayn, e non è una bella sensazione; Perrie gioca con
i suoi
capelli, adesso, attorcigliando qualche ciocca scura tra le dita, e
rimane in silenzio.
–
E lui non vuole farlo, – dice Eleanor, e
non è una
domanda; sanno entrambe cosa ne pensa Zayn di tutta la questione,
sanno che la prima cosa che ha fatto dopo essersi risvegliato vampiro
è stata uccidere il suo creatore, sanno che Zayn odia essere
un
vampiro.
–
Pare che il piccoletto sia insistente, –
sussurra
Perrie, e non sta più sorridendo, – Zayn ha
bisogno di un
compagno, non può rimanere solo per tutta
l'eternità, ma è
cocciuto, maledizione, e non vuole capire che questa è
un'occasione
che non gli ricapiterà presto.
–
Ha paura di fargli del male, – mormora
Eleanor, i
ricordi del ragazzo francese che tornano ancora una volta nella sua
mente, insieme ad una stretta da qualche parte vicino allo stomaco,
–
ha paura di ferire la persona che ama, di ucciderla; per una volta
posso dire di capirlo davvero.
Perrie
scioglie l'abbraccio lentamente, sollevandole il viso e guardandola
dritta negli occhi.
–
El, capisci che questo non ha niente a che vedere
con
Alain?
– domanda con dolcezza, le mani chiuse a coppa sulle sue
guance;
Eleanor le ha parlato di lui, le ha raccontato tutta la loro storia,
le ha detto dell'odio che ha provato per se stessa dopo essersi
nutrita di lui e aver compreso ciò che aveva appena fatto.
– Niall
sa che Zayn è un vampiro, sa dei rischi che corre
chiedendogli
questo; sa che rischia la vita anche solo standogli accanto. Sa
tutto.
Eleanor
chiude gli occhi e annuisce, perché capisce che le loro
storie sono
diverse, ma nonostante questo non può biasimare Zayn per le
sue
paure: amava Alain e l'ha ucciso in un momento di follia, la sete che
aveva preso il sopravvento, l'istinto che le aveva ordinato di bere,
bere, ignorare i tentativi del ragazzo di sfuggire alla sua
stretta...
–
Zayn dev'essere sicuro di riuscire a trattenersi,
–
sussurra, scossa dai ricordi dolorosi, tornando ad abbracciare la
compagna e ringraziandola silenziosamente per essere al suo fianco
nonostante fosse così difficile all'inizio sopportarsi a
vicenda;
Perrie annuisce, una mano che torna sulla sua schiena e l'altra che
si posa con dolcezza sulla sua nuca, spingendola ad appoggiare il
viso al suo seno. Le bacia i capelli con gli occhi chiusi, inspirando
il loro profumo delicato, e sospira.
–
Ce la farà, – mormora, un
ginocchio che si fa spazio
tra quelle della compagna per poterla tenere ancora più
vicina, –
lo aiuteremo noi, se sarà necessario.
Femslash,
yeah! La mia prima nel fandom e la quarta (credo) in tutta la mia
carriera da fanwriter. Aw, sono emozionata. ♥
Questa
shot non ha nulla a che vedere con la precedente, non è un
discorso
avvenuto /prima/ del fallito tentativo di trasformazione di Niall da
parte di Zayn, assolutamente; quasi tutti i capitoli della raccolta
sono slegati l'uno dall'altro, anche se alcuni contengono riferimenti
a quelle che saranno altre shot (tipo questo, lol). Perrie mi piace
molto ed Eleanor non mi è mai stata antipatica, quindi
sì, dal
momento che Louis è sempre e comunque di Harry (e viceversa)
e Zayn
nella mia testa è di Niall, queste due balde giovani hanno
fatto
coppia. Non guardatemi così, sono carine insieme. ♥
Spero
che questa robetta vi sia piaciuta, personalmente mi ha fatta
impazzire e sclerare malissimo un bel po' di volte (insieme a quella
che sto ancora scrivendo, lol).
Alla
prossima! :)
P.S.:
il titolo di questa shot è preso (random, ma ssh) da Cadence
of her last breath
dei Nightwish, quello della precedente da Nirvana
di Adam Lambert.
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Capitolo 3 *** {Have I crossed the line?} ***
IMPORTANTE!
Questa
è una raccolta mista,
quindi i personaggi ricopriranno ruoli diversi a seconda dei capitoli
e i capitoli stessi non avranno per forza le stesse lunghezze e gli
stessi generi, soprannaturale,
quindi i personaggi saranno umani, sì, ma anche vampiri e
cacciatori
(tipo Van Helsing, Buffy, Alec e Izzy Lightwood, i fratelli
Winchester e compagnia bella, sì). I protagonisti sono quasi
sempre
Zayn e Niall, ma ci saranno anche capitoli incentrati su Harry,
Louis, Liam, Eleanor, Perrie, Danielle, Josh e Ben (Devine), in varie
combinazioni; le coppie saranno het, slash e femslash, e all'inizio
di ogni capitolo sarà scritto anche il plot, quindi avrete
la
possibilità di saltare quelle con generi ed avvertimenti che
non vi
piacciono.
Plot:
human!Niall
e human!Harry
vengono salvati da un attacco di vampire!Josh
e vampire!Ben da hunter!Danielle
e hunter!Louis;
accenni Liam/Danielle e pre-Louis/Harry, azione (?).
{Have
I crossed the line?}
–
E
poi mi ha chiesto se volevo scopare, – conclude, gesticolando
esasperato per tentare di nascondere l'imbarazzo: Harry è il
suo
migliore amico, ma nemmeno con lui si sente completamente a suo agio
nel raccontare certe cose.
–
E
hai risposto di sì, spero, – commenta quello, una
mano infilata
nella tasca dei jeans e l'altra ad arruffarsi i capelli ricci,
già
abbastanza disordinati, e le sue labbra si spalancano in
un'espressione scioccata quando coglie un rossore sospetto sulle
guance dell'altro; senza aspettare una risposta, si getta di slancio
contro di lui per abbracciarlo, – cielo, Niall, non sei
più
vergine, sei diventato un uomo! Mi hai preso alla sprovvista,
dannazione, dobbiamo assolutamente festeggiare e... – il suo
entusiasmo si spegne dopo qualche secondo, perché Niall
scuote la
testa e si morde un labbro quasi per scusarsi.
–
Gli
ho risposto di no, – dice infatti, gli occhi azzurri che
fuggono
quelli verdi di Harry per paura di leggervi un giudizio, –
che non
ero interessato e poteva cercare qualcun altro, – continua,
strizzando le palpebre per un attimo, – non lo conosco,
Harry, non
potevo fare niente, – si giustifica poi, come a cercare
l'appoggio
dell'amico, ancora aggrappato al suo braccio come un koala, ma
attento a ciò che Niall sta dicendo perché ha
capito che qualcosa è
successo, dopo, perché l'amico ha cominciato a tremare senza
rendersene nemmeno conto, – e lui, be', lui non era contento
del
mio rifiuto, e ha iniziato ad insultarmi, e mi ha stretto il polso e
allora l'ho spinto via, ma mi ha sbattuto contro un muro e non
riuscivo a levarmelo di dosso finché il barista non si
è accorto di
quello che stava succedendo e l'ha buttato fuori.
Sente
Harry
irrigidirsi contro il suo fianco, e lo fa di riflesso,
perché la
parte razionale di sé gli dice che il suo amico è
incazzato con il
ragazzo del bar, ma quella irrazionale, la più forte, teme
che
invece lo sia proprio con lui.
–
Quel
fottuto pezzo di merda, – sibila Harry dopo qualche minuto di
silenzio teso, scostandosi di colpo dall'amico, le sopracciglia
aggrottate e le labbra tese in una linea dritta e severa nella
più
seria delle espressioni che raramente si possono vedere sul suo viso
infantile, – ti ha fatto male? Il polso, la schiena, senti
dolore
da qualche parte? – chiede subito dopo, a macchinetta, il
tono
allarmato e la voce troppo veloce per i suoi standard, spostando le
mani sul volto dell'amico e poi lasciandole scivolare con attenzione
sul busto, sulle braccia, come a cercare di captare possibili ferite
al di sotto dei suoi vestiti (deformazione professionale, pensa,
prima di darsi dell'idiota).
Niall
sta quasi per
mettersi a ridere per il comportamento di Harry, ma l'allegria gli
muore in gola quando, dall'altra parte della strada su cui stanno
camminando, scorge una figura fin troppo familiare: i capelli scuri,
gli occhi maliziosi coperti appena dal ciuffo che cade sulla sua
fronte, lo stesso sorriso sfacciato e compiaciuto che aveva nel bar
la sera prima.
–
Ni?
Niall, tutto bene? – domanda ancora Harry, preoccupato dal
silenzio
dell'amico, e quando si accorge che sta guardando da un'altra parte
vi volta verso il punto in cui il suo sguardo è diretto;
vede il
ragazzo, vede l'occhiata che sta rivolgendo al biondo, e il suo
cervello non impiega più di mezzo secondo per fare due
più due.
L'espressione preoccupata che aveva fino a un attimo prima svanisce,
sostituita da una maschera di pura rabbia, e non ci pensa un attimo a
mollare Niall sul marciapiede ed avvicinarsi a quello opposto, a
quello dove quel tizio sta ancora fissando il suo migliore amico,
senza dare ascolto alla voce di Niall che gli dice di tornare
indietro, di lasciar perdere ed andare a casa.
–
Che
cazzo sta facendo? – sbotta, affrettandosi a legare i capelli
ricci
in una crocchia, gli occhi fissi sul giovane che si sta avvicinando
con una spavalderia fuori luogo a Ben, la sua preda, il vampiro che
la sera prima non è riuscita ad uccidere. – Vuole
farsi ammazzare?
–
Dani,
è umano, – dice con ovvietà il ragazzo
che l'accompagna,
accucciato al suo fianco sul tetto dell'edificio, sistemandosi il
ciuffo castano sulla fronte con un'espressione annoiata, –
è
probabile che non sappia nemmeno a cosa sta andando incontro.
–
Dobbiamo
scendere, – ribatte lei, senza dar peso alle parole
dell'altro; non
è che Louis non le stia simpatico, ma il suo menefreghismo
fasullo
mentre cacciano è una cosa che non le è mai
andata davvero giù: si
tratta di salvare persone innocenti ed inconsapevoli da mostri,
maledizione, non di discutere dell'ultimo profumo per uomo di Armani,
– consapevole o no, quel ragazzino sta per farsi ammazzare.
Il
suo odore è
diverso da quello di Niall, è la prima cosa che pensa mentre
il
ragazzo riccio si avvicina a lui: è più deciso,
forte, assomiglia
vagamente a quello dell'uomo che ha sgozzato la notte precedente dopo
essere stato cacciato dal bar in cui ha incontrato il biondino che in
quel momento li fissa dall'altra parte della strada; indietreggia
fino ad appoggiarsi di spalle al muro, incrociando le braccia sul
petto ed attendendo che il ragazzo si avvicini senza interrompere il
contatto visivo con la sua preda prescelta.
–
Come
cazzo ti sei permesso di trattare Niall in quel modo? –
esordisce
quello, avvicinandosi minacciosamente a lui, finché non li
separa
altro che un misero passo; Ben sente il battito infuriato del suo
cuore, adesso, e il profumo del suo sangue è ancora
più penetrante,
lo definirebbe quasi attraente, e senza accorgersene piega le labbra
in un sorriso, che il ragazzo nota prima che un'insana voglia di
prendere a calci quello sconosciuto si impossessi di lui.
–
Non
credo che siano affari tuoi, – risponde calmo, un fremito che
gli
fa tremare appena una mano quando vede suo fratello emergere da un
vicolo dall'altra parte della strada, gli occhi fissi su Niall e la
bocca già socchiusa per lasciare spazio ai canini allungati;
ringhia
inconsciamente, senza badare allo sguardo omicida del ragazzo di
fronte a lui, e fa per scansarlo per bloccare Josh, ma quello non lo
lascia passare, spingendolo con forza contro il muro. Ben non
è
paziente, non è tranquillo e odia
essere ostacolato, e l'unica cosa di cui gli importa in quel momento
è essere il primo a mordere Niall, il primo e l'unico a bere
il suo
sangue, e non ha intenzione di cedere la sua preda al fratello.
Socchiude appena le labbra per dare lo spazio ai canini di
allungarsi, gli occhi accesi di un'ira mortale che però non
frena il
ragazzo davanti a lui dallo schiacciarlo ancora di più
contro il
muro con le mani sul suo petto; non gli importa nulla di quel
ragazzino, è un impiccio, e sicuramente sarebbe stato meglio
per lui
stare fuori da quella storia, ma la pietà non è
mai stata
un'opzione nella sua vita, e nessun insano senso di colpa si
impossessa di lui mentre si libera dalla sua stretta con una spinta e
si lancia verso la sua gola con la bocca spalancata, i denti
appuntiti pronti a squarciare la pelle per ucciderlo, ma viene
bloccato a pochi millimetri dal suo collo.
Il
lato sinistro del suo viso brucia, letteralmente, e un rantolo di
puro dolore sfugge dalle sue labbra mentre balza lontano dal ragazzo
pronto a difendersi dal suo
aggressore. Era così preso dalla furia e dal timore di
perdere la
sua preda da non accorgersi dell'arrivo del cacciatore; l'acqua
benedetta scava la sua carne senza sosta, gocciolando poi sul
cappotto che indossa, impregnandone il tessuto.
Harry
non capisce
esattamente cosa sia successo: un attimo prima stava schiacciando
contro il muro quel bastardo che la sera prima aveva molestato Niall,
un attimo dopo era a terra, una presenza sconosciuta tra lui e
l'altro e un dolore lancinante alla schiena, immobilizzato dalla
sorpresa e dall'orrore per ciò che vede non appena riapre
gli occhi,
chiusi al momento dell'impatto con il marciapiede, gelido anche
attraverso i vestiti; il ragazzo che stava fronteggiando è a
qualche
metro da lui, la pelle del volto che sfrigola come se bruciata da un
acido, l'espressione furente mentre si disfa del cappotto nero che
indossa. Deglutisce a vuoto, proprio nel momento in cui la figura di
un giovane gli blocca la visuale; sente un urlo, e con un brivido di
terrore riconosce la voce di Niall, ma il dolore lo tiene inchiodato
a terra e non ha la forza di vedere come stia l'amico.
–
Non
muoverti, riccio, – è lo sconosciuto a parlare,
senza voltarsi
verso di lui per non perdere di vista l'altro, una bottiglietta di
plastica in una mano e quello che sembra un pugnale nell'altra; che
diavolo sta succedendo?
–
Louis
Tomlinson, – sibila il ragazzo con il viso sfregiato,
stringendo i
pugni ed emettendo poi quello che ha tutta l'aria di essere un
ringhio; Harry sente un terrore gelido paralizzargli anche il
cervello, perché il verso che ha sentito non può
essere umano, e in
un attimo, senza rendersene conto, si sta stringendo le ginocchia al
petto in posizione fetale, steso su un fianco, la tempia sinistra
premuta contro il marciapiede e gli occhi serrati.
–
Ben,
quanto tempo, – ribatte Louis con un sorriso, stringendo le
dita
sull'impugnatura del coltello; adora cacciare con Danielle, quella
ragazza ha una teatralità e un tempismo impeccabili, sceglie
sempre
i momenti migliori per entrare in scena e, anche se non sembra, a lui
piace davvero
uccidere quei mostri che quando era poco più che un bambino
hanno
massacrato la sua famiglia.
Il
ragazzo steso alle sue spalle si muove, ma non ha il tempo di
pensarci né di darsi pena per lui, perché Ben
spalanca la bocca per
mostrargli i denti in un gesto di pura sfida e si getta contro di lui
con le dita piegate come artigli.
Il
suo sorriso si trasforma in un'espressione decisa e concentrata,
mentre solleva il coltello e la bottiglietta davanti al petto per
difendersi dall'attacco del vampiro e tentare di attaccarlo un'altra
volta. Fa un passo in avanti, pronto all'impatto col corpo di Ben, ma
quello devia a destra e con un'imprecazione Louis è
costretto a
bilanciare il suo peso su una gamba sola, sollevando l'altra per
sferrare un calcio al vampiro e continuare a fare scudo al ragazzo
alle sue spalle. Mastica una bestemmia, scansando all'ultimo le zanne
che stavano per ferirgli il braccio destro, e il pugnale nella
sinistra saetta verso il volto sfigurato di Ben, mancandolo ma
facendogli comunque riguadagnare il vantaggio perso.
Danielle
urla qualcosa verso di lui, impegnata a combattere con l'altro
vampiro, Josh, quello inaspettato e che ha attaccato il ragazzino
biondo, ma Louis non riesce a comprendere cosa gli abbia detto e per
un attimo perde la concentrazione e Ben è di nuovo su di
lui, le
dita serrate sul suo polso destro, e un dolore lancinante lo fa
gridare quando le ossa vengono sbriciolate dalla sua stretta.
La
bottiglietta con l'acqua benedetta scivola dalle sue dita, cadendo e
rovesciando gran parte del suo contenuto sul marciapiede, ma Louis
non può, non vuole arrendersi, e nonostante il polso rotto
riesce a
sorprendere il vampiro con una spallata, grossolana ma efficace; Ben
ringhia quando la lama del pugnale penetra nella sua spalla, e con un
balzo si allontana di nuovo di qualche metro dal cacciatore. Sono
quasi in parità, la mano di Louis e il braccio di Ben
inutilizzabili, e per un attimo rimangono fermi a studiarsi come per
decidere la prossima mossa; Louis sa di essere in svantaggio,
perché
nonostante gli anni di allenamento non è perfetto nel
maneggiare
armi con la sinistra, ma Ben non lo sa e rimane fermo, acquattato sul
marciapiede, in attesa.
Un
liquido freddo arriva a bagnarli la tempia appoggiata al marciapiede
e un grido raccapricciante gli giunge alle orecchie; non è
la voce
di Niall, né quella dell'essere spaventoso, e in un momento
di
spiazzante lucidità Harry capisce che è quella
del ragazzo che si è
messo tra loro, per difenderlo, e apre gli occhi per capire cosa sia
successo.
La
bottiglietta che il ragazzo aveva in mano è rovesciata,
più di metà
del suo contenuto a terra, ed è proprio quel liquido
trasparente ad
avergli bagnato il viso; il panico si impossessa di lui,
perché ha
paura di essere bruciato come quell'essere, ma il dolore non arriva,
c'è solo freddo. Azzarda un'occhiata al ragazzo, Louis,
e
vede che la sua mano destra è molle, inanimata, e un enorme
livido
si sta creando sul polso, come se fosse stato rotto, e di nuovo il
suo cervello fa due più due, associando quella vista al
grido di
dolore che l'ha risvegliato dalla sua apatia: Louis ha un polso
rotto, non può più usare il contenuto della
bottiglietta come arma,
gli rimane solo il pugnale, mentre il suo avversario sembra
completamente incolume.
Nota
solo in quel momento la sostanza verdastra che bagna la lama del
coltello, e la macchia dello stesso colore sulla camicia bianca
dell'aggressore di Niall, e con un brivido di disgusto si rende conto
che quello è sangue; verde,
sì, ma senza dubbio sangue.
La
voglia di chiudere di nuovo gli occhi ed isolarsi completamente dalla
situazione è forte, ma non può lasciare il suo
salvatore solo e
ferito, deve fare qualcosa; la parte dell'eroe gli è sempre
stata
stretta in situazioni simili, Niall è l'unica persona che ha
sempre
difeso in ogni caso, perché lo considera un fratello minore
nonostante sia qualche mese più grande di lui, e rischiare
la vita
per uno sconosciuto è una sciocchezza, ma quello sconosciuto
sta
rischiando la vita per lui,
e decide di agire in qualche modo, racimolando il suo coraggio, per
non essere solo un peso.
Il
ragazzo con i
capelli ricci si sta mettendo seduto, ma Ben non riesce a
concentrarsi sui di lui: la spalla è ferita, la lama ha
scavato a
fondo nella sua carne, e si sente indebolito dalla perdita di sangue:
è la prima volta dopo quasi cinquant'anni che viene colpito,
in
genere suo fratello fa tutto ciò che può
perché non succeda, ma
Josh adesso è dall'altra parte della strada a combattere con
la
compagna di caccia di Tomlinson, e di certo non può
soccorrerlo.
Ben
ringhia quando il ragazzino afferra la bottiglietta, mettendosi poi
in piedi, ma vede l'espressione sorpresa sul volto del cacciatore, la
sua distrazione di un momento, e capisce che è il momento
giusto per
attaccare di nuovo, sfruttare quell'attimo, perché forse
è l'unica
possibilità che ha di uccidere Tomlinson, di liberarsi di
lui una
volta per tutte, per poi aiutare Josh con l'altra cacciatrice e
mordere la sua preda.
Harry
si mette in piedi con la bottiglietta in una mano, il viso bagnato e
freddo, e getta un'occhiata dall'altra parte della strada, verso
Niall, e lo vede schiacciato contro il muro, una ragazza con i
capelli castani e ricci di fronte a lui con un coltellaccio in mano e
una borraccia nell'altra: ha un enorme livido violaceo sullo zigomo
sinistro, e le labbra spaccate e gonfie, ma sul suo viso non
c'è
altro che concentrazione. Niall ha gli occhi sgranati, li vede anche
a quella distanza e con la sola luce del lampione di fronte a lui, e
fissa un ragazzo tarchiato, acquattato sul marciapiede come quello da
cui Louis lo sta difendendo, e si chiede se sia possibile che tutto
quello stia accadendo sul serio, perché non ha mai creduto
alle
leggende sui vampiri, ma le zanne che vede nella bocca del suo
aggressore quando torna a guardare davanti a sé sono vere, reali,
e spaventose.
In
un secondo, il suo cervello torna ad essere completamente vuoto: il
ragazzo che la sera prima ha aggredito Niall balza verso Louis, e
Harry non ha bisogno di pensare per stringere più forte la
bottiglietta e muoverla per bagnare il vampiro (cielo, non
può
credere di averlo pensato davvero) con il liquido al suo interno.
È
vicino a Louis, un passo li separa, e quella sostanza colpisce il
vampiro in pieno volto, alcune gocce entrano nei suoi occhi e nella
sua bocca spalancata, e il gemito che la creatura si lascia scappare
mentre abbassa di scatto le palpebre è di puro dolore.
Le
labbra di Louis si piegano in un sorriso crudele, non appena la
sorpresa per il gesto del ragazzino svanisce: l'acqua benedetta
è
acido per i vampiri, e ha colpito sia la lingua che gli occhi di Ben.
Sta sicuramente soffrendo. La tentazione di ridere e complimentarsi
con il suo inaspettato aiutante è forte, ma il lavoro non
è finito;
con un movimento abituale del polso lascia che il pugnale cambi
posizione nel suo pugno, la lama macchiata di sangue adesso rivolta
verso l'alto, e in tre lunghe falcate è di fronte al
vampiro, pronto
a colpirlo al cuore per ucciderlo.
Ben
ha gli occhi serrati e coperti dai palmi delle mani, sente la
presenza di Tomlinson davanti a sé e cerca di fare un passo
all'indietro per allontanarlo, ma non è abbastanza veloce:
la lama
del pugnale penetra nella sua gola, il dolore molto più
forte di
quanto si aspettasse, e per un attimo si sente soffocare dal suo
stesso sangue; ma Josh è vicino, molto vicino, sente il suo
ringhio
infuriato nell'orecchio e la sua mano stringersi sulla sua spalla
illesa. Probabilmente l'altra è sul petto del cacciatore, lo
sta
spingendo via, ma tutto ciò che Ben riesce a registrare,
senza
aprire gli occhi feriti, è la stretta di suo fratello,
adesso sulla
sua vita, e il fatto che i suoi piedi non toccano più terra.
Ben
e Josh spariscono in un vicolo buio, e Louis geme frustrato, gettando
il pugnale a terra, la lama viscida di sangue verde come la sua mano
sinistra, e stringe i pugni salvo poi ricordarsi dell'osso rotto e
lasciarsi sfuggire un lamento dalle labbra. Danielle è a
terra,
dall'altra parte della strada, accucciata accanto al ragazzo biondo
che stava difendendo, per un attimo i loro occhi si incontrano e
Louis stringe i denti.
–
Stai
bene? –
domanda una voce roca e sconosciuta, alle sue spalle, e il cacciatore
ci mette un secondo di troppo a capire che appartiene al ragazzo con
i ricci che l'ha inconsapevolmente aiutato ferendo Ben in modo
irreparabile; si volta piano, grugnendo quando si rende conto che il
ragazzino
è molto più alto
di lui, e lo guarda in viso per la prima volta.
Be',
maledizione a lui,
pensa quando
i loro occhi si incontrano; è sicuro di non aver mai
incontrato un
ragazzo così bello nei suoi (quasi, sottolinea mentalmente,
mancano
ancora tre mesi a dicembre) ventisei anni di vita, e per qualche
motivo la frustrazione per non essere riuscito ancora una volta ad
ammazzare Ben sparisce, e di colpo si scopre estremamente attratto
dalla piccola ruga tra le sopracciglia aggrottate del giovane. Che
diavolo sta pensando?
–
Ho
un polso rotto, – risponde semplicemente, sollevando il
braccio
destro e stringendo i denti quando cerca di piegare le dita; si
dimentica di chiedergli lo stesso, semplicemente perché il
dolore è
forte e ora che non deve più concentrarsi sull'attaccare e
difendersi è anche peggio.
–
L'avevo
notato, – mormora il ragazzo, facendo un altro passo verso di
lui e
chiedendogli con lo sguardo se può toccarlo; Louis annuisce,
divertito, ma la risposta maliziosa che aveva sulla lingua (qualcosa
del tipo “puoi toccarmi quando e dove vuoi,
ragazzino”) svanisce
non appena le dita del ragazzo sollevano il suo polso per studiarlo
da vicino. Maledizione, il dolore è lancinante.
–
Non
credo che fissarlo in questo modo possa aiutarlo guarire, riccio,
–
sibila dopo qualche secondo con più acidità del
voluto, ma il
ragazzo scuote solamente il capo, accennando un piccolo sorriso,
senza prendersela per il suo tono.
–
Harry,
– risponde,
tastando con delicatezza la pelle violacea, e Louis geme un'altra
volta di dolore.
–
Potresti
smetterla
di trattarmi come se fossi una cavia da laboratorio, Harry?
– sbotta il cacciatore, senza però far nulla per
sottrarsi alla
presa del ragazzo: ha le dita gelide, ed è quasi un sollievo.
–
Sono
un medico, Louis, –
risponde l'altro, semplicemente, e Louis sorride appena nel sentire
il proprio nome pronunciato da quella voce bassa e calda, –
ti sto
trattando come si trattano i pazienti, non le cavie da laboratorio, e
penso che tu abbia bisogno di andare in ospedale.
Il
cacciatore soffoca appena un grugnito.
–
Non
posso andare in
ospedale, – borbotta, e le iridi verdi del ragazzo
abbandonano per
un attimo il suo polso per fissarsi nei suoi in una domanda
silenziosa, – è una regola della confraternita.
–
E
dove andate quando
siete feriti? – domanda Harry, aggrottando di nuovo le
sopracciglia; lo osserva mordicchiarsi la guancia, e i suoi occhi
cadono sulla sua bocca senza che se ne renda conto.
–
Non
posso dirtelo, –
è la risposta di Louis, dopo qualche secondo di silenzio,
– ma ci
curiamo sempre tra di noi, anche se nessuno sa con esattezza quello
che sta facendo, soprattutto all'inizio.
Harry
si morde forte un labbro, scuotendo il capo come se avesse appena
sentito un'eresia, e riporta gli occhi in quelli del ragazzo.
–
Venite
a casa mia,
tu e la tua ragazza, posso medicarvi io, – propone, senza
doverci
pensare nemmeno per un secondo; la risata di Louis gli penetra nelle
orecchie prima che il suo cervello possa registrare la scintilla di
divertimento nei suoi occhi azzurri, ed è un suono
meraviglioso.
–
Danielle
non è la
mia ragazza, è felicemente fidanzata con un umano che canta
nei
piano-bar per guadagnarsi da vivere, – spiega in risposta
alla sua
espressione interrogativa, scuotendo appena il capo con la risata
ancora sulle labbra, – e che tenterà sicuramente
di uccidermi
quando la vedrà in queste condizioni, – aggiunge,
gettando
un'occhiata alla sua compagna di caccia che sta attraversando la
strada con un braccio intorno alle spalle del ragazzo biondo che
stava difendendo.
–
Lou,
tutto ok? –
domanda non appena sono abbastanza vicini, preoccupata. Louis alza
gli occhi al cielo, accennando con il capo al polso rotto ancora tra
le mani e vicino al volto di Harry.
–
Fratturato,
il
bastardo mi ha preso di sorpresa, – risponde, lasciando
correre gli
occhi sulla compagna: entrambe le labbra e un sopracciglio spaccati,
un livido a forma di mano sul collo e un altro sullo zigomo sinistro,
e un orribile taglio sulla coscia destra, – tu sei messa
molto
peggio.
–
Josh
è molto più
grosso di Ben, – ribatte, gemendo appena nel sollevare le
sopracciglia, – non ero preparata a battermi con lui,
– continua,
cercando di mettersi dritta ma fallendo e ricadendo a peso morto tra
le braccia del biondo; la ferita alla gamba è seria, a
quando pare,
– grazie Niall, – sussurra rivolta al ragazzo, che
scuote il capo
e le passa un braccio intorno alla vita per sorreggerla meglio.
–
Dovete
venire a casa
mia, – annuncia Harry, gli occhi adesso fissi sulla ferita di
Danielle, – quel taglio è orribile, e rischia di
infettarsi se non
ci diamo una mossa.
Louis
sorride dell'occhiata interrogativa della ragazza, sollevando le
spalle.
–
Ci
è andata bene,
il ragazzino è un medico, – spiega alla compagna
con un sorriso,
prima di aggrottare le sopracciglia in un'espressione corrucciata,
–
detesto ammetterlo, ma ho paura di incontrare Liam se ti succedesse
qualcosa di grave.
Danielle
ridacchia, dolorante, e porta una mano a sfiorarsi le labbra
spaccate.
–
Credo
che ormai il
tuo destino sia segnato, Tommo, – commenta, divertita,
scostandosi
dal viso una ciocca di capelli sfuggita dalla crocchia durante lo
scontro con Josh, – verrà a cercarti per ucciderti
non appena mi
vedrà.
–
Come
se non
bastassero quelle fottute sanguisughe a volermi morto, –
commenta
in un borbottio, voltandosi verso Harry, – bene, allora
è deciso;
portaci a casa tua, – sorride.
Seguendo
come al solito la mia folle linea di pensiero, in questa fanfic il
sangue dei due vampiri è verde, sì; è
verde e denso e velenoso, e
se un umano lo beve rimane soggiogato dalla volontà del
vampiro
stesso (a meno che prima non sia stato dissanguato, in quel caso si
trasforma). Vi lascerei il link alla storia originale in cui ho
elaborato la mia teoria (LOL), ma sono quasi più scazzata
del solito
e non ho voglia di cercarla, quindi se la volete leggere aprite il
menu a tendina che c'è nella mia pagina autore e aprite la
sezione
“vampiri”; la storia s'intitola “Credi
ancora che siano solo
favole?”, o qualcosa del genere, in ogni caso mi pare che sia
l'unica in quella sezione.
Ma
tornando a noi.
Ben
mi piace da matti, pur essendo particolarmente inutile nel fandom,
quindi sì, dovevo metterlo come personaggio in questa
raccolta, con
il piccolo e puccioso Josh (che qui tanto puccioso non è,
per
l'Angelo, prima aggredisce Niall e poi fa del male alla mia Danielle,
nh); avete visto quanto amore fraterno? Aw. No, ok, nella mia mente
non è proprio amore fraterno;
però lascio alla vostra immaginazione, non ho specificato
nulla
nella fic.
I
POV sono alternati, sì, perché mi veniva
più semplice raccontare
questa roba cambiando focalizzazione; è tutta in terza
persona, come
avrete notato, ma dopo ogni riga vuota prendo in considerazione un
personaggio diverso, dando più spazio a Harry, Louis e Ben
per
motivi tecnici (leggasi: se avessi dovuto scrivere di entrambi i
combattimenti, gestendo sei personaggi in un'unica
scena,
probabilmente mi sarei suicidata).
Se
ve lo state chiedendo, sì, Harry e Louis finiscono per
mettersi
insieme e fare cosacce, anche qui, mentre Niall rimane single e
vergine per un altro po' di tempo, prima di incontrare l'amore della
sua vita e dargli
tutto se stesso. *corre a vomitare*
Spero
vi sia piaciuta, nonostante sappia che è pessima (abbiate
pietà di
me ç_ç), e vi saluto ancora una volta per non so
quanto tempo prima
del prossimo aggiornamento; alla prossima!
P.S.:
titolo preso random da All the things she said delle
t.A.T.u.,
perché sì.
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