Love is Klaine

di mikaela
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cooper+Klaine: io avrei un'idea ***
Capitolo 2: *** Roomates Klaine: posso stare da voi? ***
Capitolo 3: *** Heroes/Klaine: coppia di supereroi ***
Capitolo 4: *** Skank/Nerd Klaine: sogni di un Nerd ***
Capitolo 5: *** Photographer/Model Klaine: la foto perfetta ***
Capitolo 6: *** Dalton Klaine: Lezione di orientamento sessuale ***



Capitolo 1
*** Cooper+Klaine: io avrei un'idea ***


 

Io avrei un’idea

 

 

-hey Kurt!-
Il ragazzo, che si stava avviando a mensa, si voltò verso la persona che lo stava chiamando.
-Cooper! Come va?- gli chiese Kurt sorridendo. Era felice che lo avesse cercato, sicuramente voleva parlare di Blaine: magari aveva bisogno di una mano per scusarsi con lui.
-hai visto mio fratello? Sta sera devo partire, e ho bisogno che mi faccia da spalla per delle prove!- esclamò sorridendo.
Kurt non poteva crederci: quell’uomo ormai adulto e vaccinato, dotato di un cervello e ipoteticamente “maturo”, non poteva aver detto una cosa così idiota!
-mi prendi in giro?- chiese Kurt irritato, stupito dal suo tono, esattamente come Cooper. Non era un segreto che lui provasse una grande ammirazione, non che una piccola cotta per il maggiore degli Anderson, e vederlo rivolgersi in quel modo a lui non era una cosa normale.
-va tutto bene?- chiese infatti Cooper.
-mi chiedi se va tutto bene….- il ragazzo si massaggiò le tempie cercando le parole adatte-… tuo fratello è il ragazzo più depresso della terra, non ti parla da giorni, ti ha cantato “Fighters” e pensa a te tutte le volte che colpisce la sua sacca da box!-
-è ancora arrabbiato?-
-certo che è ancora arrabbiato, pensavi che gli passasse da sola?-
Cooper era leggermente inquietato dal comportamento di Kurt, e preferì non rispondere che si, pensava che gli passasse da sola. Tra loro due era stato sempre così, no? Blaine metteva una pietra su tutto, giusto?
-lo pensavi davvero? Ma è Blaine, lo sai che quando si arrabbia tiene tutto dentro, e poi esplode e se la prende con tutti!-
-io non lo so, veramente….- mormorò Coop, sentendosi enormemente in colpa. La loro famiglia era sempre stata particolare: i membri della famiglia Anderson non si curavano gli uni degli altri, era sempre stato così. Certo, adorava il suo fratellino, ma nella sua vita non si era mai preoccupato di cosa pensasse.
Soltanto quando a uno dei suoi ultimi provini gli avevano chiesto di interpretare la parte del “fratello premuroso”, aveva capito che non sapeva come si faceva. Lui non aveva proprio idea di come ci si dovesse comportare con un fratello minore.
Ed era quello il motivo della sua visita: rimediare a tutti quegli anni in cui non si era comportato da fratello, e ricominciare. Ma aveva sbagliato tutto, di nuovo.
Kurt notò lo sguardo triste del più grande, e si addolcì –senti Cooper, Blaine ti vuole un mondo di bene, davvero. Ma è stanco del tuo comportamento, e lo capisco- gli disse sinceramente.
-ma dove ho sbagliato Kurt?- gli chiese, con lo stesso sguardo da cucciolo di Blaine.
-non ci provare, Anderson. L’unico della tua famiglia che ha quell’effetto su di me, è tuo fratello. E comunque non ti dirò qual è il problema, dovrai capirlo da solo-
Cooper sospirò sconsolato.
-ma non so come fare, qualunque cosa faccio per lui finisce male…-
E Cooper ripensò a tutte le volte che lo correggeva per un passo sbagliato, gli diceva che aveva i capelli troppo disordinati o gli diceva di indossare cravattini per avere un’aria più matura.
Sul momento gli erano parse tutte buone idee, ma solo ora si rendeva conto quanto fossero stupide e sbagliate.
Kurt guardò Cooper negli occhi e capì che era davvero pentito per quello che aveva fatto passare a suo fratello.
-senti, Blaine c’è rimasto davvero male. Ma lui ti perdonerà, è fatto così. Ti darà sempre un’altra possibilità.
il punto non è cosa fare per lui, o come farsi perdonare, ma guadagnarsi  il suo perdono-
Cooper annuì –farò qualsiasi cosa-
Kurt gettò un’occhiata al pupazzo che teneva nella borsa

-io avrei un’idea-

 

 

 

Miky’s corner

Eccomi con la Klaine week, sperando che non faccia la fine della CrissColfer week :3
spero vi piaccia u.u non amo molto il capitolo, ma ho sempre desiderato scrivere qualcosa su questo momento: per me loro hanno parlato di Blaine, e poi Kurt e andato da lui e c’è stata la scena del pupazzo.
nulla, tra poco (?) pubblicherò il secondo prompt, e se domani riesco farò il terzo :)

Mi scuso se il capitolo è corto, ma non avevo grandi idee :(

miky


 

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Capitolo 2
*** Roomates Klaine: posso stare da voi? ***


Posso stare da voi?

 

 

 

-è bellissimo!-
-già, finalmente siamo riusciti a restaurarlo, abbiamo terminato il trasloco e comprato le ultime cose-
-è tutto perfetto-
Kurt e Blaine guardarono orgogliosi il loro appartamento, che indicava speranza, sogni e un futuro insieme.
Certo, le pareti avevano un colore smorto, i mobili erano di seconda mano, e si trovava vicino a una stazione. Ma era comunque perfetta. O meglio, perfettamente imperfetta.
Si sorrisero a vicenda, ammirando il loro lavoro.
-finalmente potremo avere un appartamento tutto nostro-
-senza nessuno che ci disturbi- confermò Kurt.
-nessuna Rachel che ti assilli con le uscite a fare shopping…-
-e nessun Finn che ti corrompa con la playstation- concluse Kurt.
Portarono gli ultimi scatoloni nel soggiorno e si accomodarono sul tappeto. Dopo aver bevuto del sidro frizzante per festeggiare, e aver lodato il loro appartamento, si immersero in attività decisamente più interessanti, come intense sessioni di baci, che diventavano più passionali a ogni secondo che passava.
Kurt aveva appena sbottonato il primo bottone della camicia di Blaine, quando suonò il campanello.
Si guardarono confusi, per poi attribuir quella visita a qualche vicino che voleva dargli il benvenuto.
Ma si sbagliavano di grosso.
-posso stare da voi?-
Davanti a Blaine, che era andato ad aprire la porta, c’era Thad Harwood con tanto di valigie e sguardo imbronciato.
-che è successo?- chiese Kurt confuso.

E Thad gli raccontò della litigata furiosa al telefono con Sebastian, perché dovevano rimandare una loro vacanza per colpa del suo lavoro da stagista.
Ma, anche se non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, Sebastian era geloso del collega di Thad, ed era quello il vero motivo per cui si era infuriato.
-certo che puoi restare, Thad- gli assicurò Blaine, anche se sia lui che Kurt avrebbero preferito passare i primi giorni nella loro casa in pace e tranquillità.
-grazie, siete degli amici meravigliosi!- esclamò Thad, abbracciandoli. Infondo, che c’era di male nell’ospitarlo un paio di giorni?

 

Thad  era andato al lavoro, e Kurt e Blaine avevano sistemato i loro impegni per riuscire a stare a casa insieme.
Stavano facendo una normalissima colazione insieme, scambiandosi qualche effusione di tanto in tanto, quando il campanello suonò.
Da quanto era uscito Thad, dieci minuti?
-si sarà dimenticato qualcosa…- ipotizzò Blaine, mentre Kurt andava ad aprire la porta.
Ma alla porta non c’era Thad Harwood.
- Hey Porcellana! Starò da voi per qualche giorno!- gli comunicò Santana, entrando a dentro casa senza chiedere.
-che ci fai qui, San?- chiese Blaine, parecchio confuso di veder entrare lei e non Thad.
-a casa stanno riparando le tubature. Britt è da sua cugina, ma non aveva spazio per ospitarmi, così sono venuta a stare da voi!- spiegò la mora, buttandosi sul divano e mettendo i piedi sul tavolino.
Kurt stava per esplodere, se lo sentiva.

 

-Kurt…- disse un po’ timoroso Blaine, entrando in camera.
-dimmi che Santana e Thad non hanno rotto un vaso facendo la gara di pop corn!- lo supplicò Kurt.
-no, loro non c’entrano, ma…-
-hey Kurt!- lo salutò allegramente Mercedes, entrando in camera e buttandosi sul letto.
-‘Cedes!? Che ci fai qui?- chiese il ragazzo, cercando di sembrare il meno infastidito possibile.
-il mio tour è appena finito, così ho pensato di venirvi a trovare e passare qualche giorno a casa vostra!-
-Ma non ci hai avvisato…- provò a “protestare” Kurt.
-mi avevi detto che potevo venire quando volevo, ricordi?- gli disse la cantante, con gli occhi da cucciolo.
Il ragazzo aveva le spalle al muro, così, dopo aver lanciato uno sguardo di scuse a Blaine, disse
-ricordo, puoi restare-

 

Kurt passò nel salotto, usando tutta la sua forza per non guardare il tavolino, che sicuramente era pieno di lattine, buste di patatine vuote e cartoni di pizza.
Il telefono di casa suonò, e visto che nessuno dei suoi “ospiti” sembrava intenzionato a rispondere, allungò la mano e prese il cordless.
-pronto?-
-Kurt, dobbiamo reinventare il tuo guardaroba, ricordi? È iniziata la nuova stagione!- trillò Rachel al telefono.
-Rach, veramente non è un buon momento…-
-ho annullato tutti i miei impegni per questo Kurt, è una cosa importante!- ribattè la ragazza.
-ma…- provò a ribattere Kurt.
-niente ma, arrivo tra un ora. Credi che i vestiti per 3 giorni bastino? Ho la valigia quasi pronta-
-dovrebbero bastare…- rispose il ragazzo. Di certo non poteva pretendere di sistemare il suo guardaroba in un giorno solo…

 

Mercedes era stravaccata sulla poltrona di casa, con le sue immancabili crocchette tra le mani. Santana si stava limando le unghie per terra, mentre Thad beveva una birra e si leggeva un libro. Rachel era smarrita tra chissà quale cappotto nell’armadio di Kurt, ma i numerosi vestiti lasciati in giro lasciavano intuire la sua presenza.
Kurt e Blaine erano al limite dell’esasperazione: avrebbero mai avuto la casa tutta per loro?
-chi è adesso?- chiese irritato Blaine, sentendo il campanello della porta.
Vedendo che nessuno dei suoi amici si azzardava ad aprire, ci pensò lui.
-Hey Blaine, pronto per la nostra maratona di videogiochi? Ho portato tutti quelli che avevo, ci vorrà un po’ per giocare a tutti, così mi sono portato la roba per dormire. Puck dovrebbe raggiungerci dopo!- esclamò Finn, entrando in casa.

E allora il riccio non ci vide più
-fuori da casa mia- ordinò serio Blaine.
I ragazzi, che stavano chiacchierando allegramente in soggiorno, lo guardarono un po’ interdetti.
-Blaine, cosa…?-
-VI DO 5 MINUTI PER USCIRE FUORI DA QUELLA PORTA CON TUTTA LA VOSTRA ROBA! RACHEL LO SO CHE MI SENTI, VALE ANCHE PER TE!- sbraitò il padrone di casa.
Suscitò così tanta paura che dopo due minuti si erano tutti volatilizzati, lasciando comunque la casa in disordine.
Blaine sbollì la rabbia, e si voltò dispiaciuto verso Kurt.
-ho esagerato?- chiese preoccupato.
Kurt gli sorrise, e lo abbracciò.
-lo sai che sei davvero sexy da arrabbiato?-

 

 

 

Miky’s corner

Scusate il ritardo. Ho gli altri capitoli pronti, ma non ero a casa in questi giorni e non potevo pubblicarli. Più tardi provvederò :)
Vi piace come ho affrontato il prompt? Ho pensato che era molto meglio vedere “roomates Klaine” inteso non tra di loro, ma loro con i loro amici.
spero vi sia piaciuto!

Grazie alla cara Betty, che ha recensito lo scorso capitolo, non mi aspettavo recensioni **

miky

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Capitolo 3
*** Heroes/Klaine: coppia di supereroi ***


l'immagine è solo per darvi un'idea dei supereroi da cui ho preso spunto, non rappresenta una scena del capitolo ;)

Coppia di Supereroi

 

 

 

Kurt si sedette sul muretto esterno della scuola. Tra pochi minuti sarebbe iniziato il Glee Club, e il suo ragazzo era nuovamente in ritardo.
“dove diamine ti sei cacciato Blaine?” si chiese Kurt, guardando l’orologio.
Stava per prendere il cellulare e chiamarlo, quando il suo cercapersone suonò nella borsa.
Un pazzo omicida nella 23esima, doveva andare.
Kurt pensò un attimo al suo fidanzato, che sarebbe arrivato a minuti e non l0avrebbe trovato.
sospirò: l’ennesima bugia.

 

Nightwing si spostò a destra, evitando giusto in tempo il proiettile.
La strada era un caos, la gente che fuggiva urlando, e quel pazzo che continuava a sparare alla cieca.
Doveva fermarlo, subito.
Dovevano fermarlo.

Perché quando il supereroe era arrivato in campo, aveva trovato Robin a combattere contro il nemico e, dopo essersi accertato che non aveva nulla di rotto, lo aveva aiutato.
Combatterono come una perfetta coppia di supereroi, anche se non lo erano: Robin era molto propenso a una collaborazione, ma Nightwing preferiva di gran lunga lavorare da solo.
Loro si aiutavano in campo quando la faccenda era troppo grande per uno solo, e basta.
-alla tua destra!- gli urlò l’altro dal lato opposto della strada.
Nightwing, con un’agile capriola in avanti, riuscì a spostarsi prima che il pazzo lo colpisse.
Si voltò di scatto e , ruotando i suoi bastoni argentati, gli andò addosso.
Il Killer era davvero un osso duro, ma non aveva l’agilità del supereroe, che riusciva a schivare i suoi attacchi.
Intanto Robin osservava la scena da lontano, e aiutava i civili a salvarsi.
Era davvero preoccupato per l’altro, ma la sicurezza delle persone era la priorità di ogni supereroe. Stava portando due bambini dalla loro madre, quando sentì in lontananza il tonfo di qualcuno che cade a terra: Nightwing era privo di sensi e il nemico lo sovrastava con un bastone di metallo tra le mani.
Il supereroe corse rapido verso di loro: si sentiva molto protettivo nei confronti del suo “collega”, anche se non sapeva precisamente il perché.
Nightwing aveva appena ripreso conoscenza, e quando vide l’uomo con l’asta di metallo in mano, capì che era finita: non aveva le forze per difendersi.
Così chiuse gli occhi, in attesa di un colpo che non arrivò.
Robin aveva preso di sorpresa l’uomo, stendendolo con un colpo ben piazzato alla testa, e adesso giaceva a terra tramortito.
-tutto okay?- chiese Robin, aiutandolo ad alzarsi.
-S.. si grazie- balbettò Nightwing.
L’altro gli sorrise, ed lui ebbe una strana sensazione di dejà vu, come che quel sorriso non fosse nuovo.

Sentirono le sirene della polizia in lontananza, e Nightwing scosse la testa.
-devo andare, ci vediamo Robin!- gli fece un cenno della mano, e si allontanò, dandogli un’ottima visione del suo sedere fasciato dal costume.
Robin soffermò troppo lo sguardo su quella parte, e poi scosse la testa “Blaine, sei fidanzato!” si rimproverò mentalmente, imbarazzato.

 

Si sentiva un completo idiota: nonostante Nightwing gli avesse fatto capire che non amava la compagnia, lo aveva seguito fino ad arrivare al tetto di un palazzo, dove il supereroe si era appostato.
-che fai, mi segui?- gli chiese Nightwing, voltandosi verso di lui con un ghigno.
-mi chiedevo perché fuggissi dalla festa così presto- rispose Robin, dopo aver vacillato un attimo.
-non c’era quasi più nulla d’interessante- commentò, appoggiandosi al cornicione.
-“quasi”?- chiese l’altro, facendosi più vicino.
-già, qualcosa d’interessante era rimasto- ripetè, lanciandogli un’occhiata eloquente.
-sfortunatamente, non posso dire lo stesso- fece Robin, mettendosi davanti a lui –l’unica cosa interessante se n’era andata-
-come mai così intraprendente oggi?- gli chiese Nightwing, con un’occhiata maliziosa.
Robin poggiò le mani sul cornicione, in modo che l’altro si trovasse tra le sue braccia. Erano davvero vicini.
-perché stiamo ancora parlando?- sussurrò Robin.
Guardò per un attimo gli occhi azzurri dell’altro, e mentre poggiava le labbra sulle sue, ebbe una strana sensazione di familiarità.
L’altro rispose al bacio con impeto, mettendo le braccia dietro al suo collo, e tenendolo ancora più stretto a se.
Ma fa tutto troppo familiare, e quando entrambi sentirono la stessa familiare scossa elettrica, capirono che tutte quelle sensazioni di “già visto” erano più di semplici coincidenze.

-Kurt?- -Blaine?- chiesero contemporaneamente l’uno all’altro.
Erano talmente scioccati dalla scoperta che il proprio ragazzo era un supereroe, che non fiatarono per diversi minuti.
Fu Blaine/Robin ad interrompere il silenzio –hai baciato un altro ragazzo!- lo accusò.
- mi pare che certe cose si facciano in due, e tecnicamente non ho baciato un altro ragazzo!-
-non sapevi che Robin e il tuo fidanzato erano la stessa persona!-
-posso dire la stessa cosa di te-
-non sono stato io quello che ha lanciato occhiate maliziose per tutto il tempo-
-nessuno ti ha costretto a seguirmi fino a qui!- sbottò Kurt/Nightwing in sua difesa.
-ci stavi palesemente provando con me!-
-disse il signor “l’unica cosa interessante se n’era andata”! non puoi acc….-
Ma non finì la frase che Blaine si era avventato sulle sue labbra.

Si, sarebbero stati un’ottima coppia di Supereroi.

 

 

 

Miky’s Corner

Ecco il terzo capitolo, nato durante l’ora di filosofia.
Mi scuso se tra di voi c’è un fan accanito di supereroi, ma non sono una grande intenditrice. Mi pare di ricordare che Nightwing e Robin fossero la stessa persona (magari mi sbaglio xD), ma qua ho voluto trattarli come personaggi diversi. E personalmente trovo che Nightwing sia un gran figo (anche se non molti lo conoscono).
nulla, spero vi sia piaciuta!
se riesco, dopo cena dovrei pubblicare il quarto capitolo e rimettermi in pari!

miky

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Capitolo 4
*** Skank/Nerd Klaine: sogni di un Nerd ***


Sogni di un Nerd

 

 

Kurt buttò la sigaretta per terra, e la schiacciò con la punta della scarpa.
Quinn, accanto a lui, stava immergendo la testa di un ragazzino nel water.
Kurt lo guardò con sufficienza –come mi hai chiamato prima?-
Il ragazzo frignò, balbettando qualcosa di indefinito, e Quinn provvedè subito a rimettere la sua testa nell’acqua.
-io e la mia amica non amiamo questo genere di insulti, vedi di ricordartelo la prossima volta-
Abbandonarono il ragazzo nel bagno, che piangeva spaventato dai ragazzi che gli avevano fatto vivere quell’orribile esperienza.
Kurt, Quinn e le Skank erano la banda di bulli più temuta di tutto il McKinley, tanto che non esisteva un solo insegnante che riuscisse a controllarli e dargli testa. La scuola era praticamente sotto il loro potere.
Non dopo che avevano abbandonato Kurt ai bulli in prima liceo, o dopo che avevano cacciato Quinn da tutti i club perché era rimasta incinta.
-che facciamo adesso?- chiese una delle Skank.
-fate quello che vi pare, io ho francese- le informò Kurt, per poi raggiungere il suo armadietto. Quella era l’unica materia che Kurt frequentava di sua spontanea volontà, per la disperazione della prof, che doveva tenerlo a bada durante le sue ore.
Iniziò a frugare nell’armadietto, cercando l’unico libro di scuola che possedeva, quando sentì la voce del suo compagno di armadietto.
-Hey sexy, sei proprio carino sta mattina-
Blaine Anderson, definito lo “Skank per eccellenza” poiché nonostante non facesse parte del gruppo di Quinn e Kurt, si atteggiava allo stesso modo e si vestiva allo stesso modo. inoltre era l’unico che poteva tenere testa alla banda di bulli.
Con “poteva” non s’intende che lo facesse: non erano affari suoi che facevano i Skank, peggio per loro se non riescono a tenerli a bada.
-sei in vena di complimenti oggi?- gli chiese Kurt, con un sorrisetto compiaciuto.
Prese il libro di francese e lo mise nella borsa, poi degnò Blaine di uno sguardo.
-sono sempre in vena, quando tu sei in giro- commentò, scrollando le spalle.
-devo esserne lusingato?- s’informò il più grande.
-dovresti, si-. Blaine chiuse l’armadietto con un colpo di mano –e potresti anche ricambiare-
Kurt lo squadrò: i capelli ricci tinti un po’ di verde e un po’ di rosa, i due piercing nel sopracciglio destro, e gli occhi ambrati che stonavano per la loro dolcezza.
Non poteva negare che gli piacesse. E tanto.
-e che dovrei fare?- gli chiese, poggiandosi con la schiena sull’anta appena chiusa, e incrociando le braccia.
Erano rimasti troppo tempo nel corridoio, e le lezioni erano già cominciate.
La zona era deserta, e probabilmente la prof di Francese aveva gioito nel non veder Kurt arrivare.
Blaine gli lanciò un’occhiata maliziosa, ma non disse nulla. si fece più vicino, fino ad arrivare a pochi centimetri dalla sua faccia.
Ma fu Kurt ad annullare le distanze, avventandosi sulle sue labbra.
La sua schiena aderì completamente alla superficie metallica degli armadietti, e Blaine si era letteralmente spalmato su di lui.
I baci si fecero più passionali, mentre le mani di entrambi vagavano un po’ ovunque nei corpi di entrambi.
L’ultima cosa che sentì Kurt fu il piercing sulla lingua di Blaine, poi fu tutto buio…

 

Il suono di un cellulare interruppe il silenzio della stanza.
Il ragazzo sdraiato sul letto mugugnò qualcosa, stropicciandosi gli occhi.
-pronto?- rispose al telefono, sbadigliando.
-Kurt dormivi? Ti ho svegliato?-
-non ti preoccupare, credo che questa dormita alle quattro del pomeriggio dipenda dal fatto che abbiamo fatto le ore piccole ieri….- disse Kurt.
-già. Dovremo smettere di giocare ad “Halo” fino alle tre di notte- commentò Blaine, ridacchiando.
Kurt spalancò gli occhi: non poteva rinunciare alle loro maratone di videogiochi!
-nemmeno per sogno- sibilò minacciosamente.
-d’accordo, d’accordo!- fece Blaine –scherzavo. Non sopravviverei due secondi a “4Story” senza un evocatore come te!-
Kurt rise, poi il ricordo di ciò che aveva sognato lo travolse.
-ho fatto un sogno strano- commentò Kurt, stranito.
-che hai sognato?-
-facevo parte delle Skank con Quinn, e terrorizzavamo il McKinley- raccontò Kurt –ero orribile, con tutti quei piercing e i capelli…. Tinti!-
Blaine pensò che Kurt sarebbe stato bellissimo con qualunque cosa, ma non lo disse a voce alta –e cosa succedeva?-
Kurt arrossì al ricordo del piercing che il Blaine nel sogno aveva sulla lingua.
-non… non ricordo!- mentì.
Quanto gli sarebbe piaciuto essere il ragazzo di Blaine, ma era sicuro di essere solo un compagno Nerd di videogiochi ai suoi occhi.
Di certo non poteva sapere che l’altro la pensava allo stesso identico modo.

 

 

 

Miky’s Corner

avevo il capitolo pronto ieri sera, solo che ormai il sito era andato in manutenzione :(
ho pronto quello di oggi, lo pubblico più tardi ;)
che ve ne pare del capitolo? Ho pensato che anzi che dare un ruolo di “Skank” a uno, e un ruolo di “nerd” all’altro, sarebbe stato più divertente vederli in entrambe le parti!
Spero vi sia piaciuta :)

A sta sera (speriamo)
miky

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Capitolo 5
*** Photographer/Model Klaine: la foto perfetta ***


Al mio telepatico,
che mi aveva dato l’idea per questo capitolo.
lui si che è un fotografo fantastico

 

 

La foto perfetta

 

 

 

Blaine era esausto.
Avevano lavorato tutta la notte, solo per soddisfare i capricci di François. In ogni caso non poteva lamentarsi: lavorare per uno dei fotografi più importanti di New York era un onore, poco importava se fosse un pazzo con idee del tutto anticonformiste.
Di certo non era l’unico a soffrire la notte insonne: i suoi colleghi a mala pena reggevano la macchina fotografica tra le mani, e i modelli non riuscivano più a connettere il cervello.
Però Blaine ne osservava uno in particolare tra di loro, con cui aveva lavorato per altri progetti (essendo uno dei preferiti di François), e a suo parere personale era il migliore, nonché il più carino.
Nonostante fosse evidentemente stanco, continuava a lavorare seriamente, eseguendo con precisione ogni ordine del fotografo.
Blaine ci aveva parlato, qualche volta. Era l’unico dei modelli a non comportarsi con superiorità e a fermarsi per chiacchierare con lui. Gli faceva un effetto strano: il tempo con lui sembrava essere sempre troppo poco, e quando chiacchieravano si sentiva libero di dire qualunque cosa.
Anche se “chiacchierare” era una parola grossa. Più che altro Blaine parlava, poi si scusava perché non faceva altro che straparlare, e l’altro gli assicurava che era un piacere ascoltarlo.E il ciclo si ripeteva così tutte le volte, in quei pochi minuti davanti alla macchina del caffè.
A volte pensava di essere un vero idiota, perché alla sua età non poteva comportarsi come un liceale imbranato.

Sospirò e chiuse un secondo gli occhi, per riposarli. Aveva lavorato troppo.

Se ci pensava però, non era l’unico a comportarsi in modo strano; insomma con tutte le premure che il modello gli riservava, poteva pensare che avesse una “cotta” per lui.
Cosa però impossibile, visto che lui poteva avere un sacco di modelli per lui quando desiderava.
-ragazzi, abbiamo finito per oggi!- comunicò François, facendo levare sospiri di sollievo nella stanza.
Piano piano smontarono il set, e gli addetti andarono a casa.
Blaine, che si era offerto di aiutare, fu uno degli ultimi ad andarsene. Si affrettò a recuperare la sua roba, compresa la sua amata Colpix, e prese il giubbotto.
Quando frugò la borsa alla ricerca del cellulare, fu molto colpito di trovarci un biglietto.

Raggiungimi all’indirizzo sul retro del foglio.
porta al tua macchina fotografica

Kurt.

Ancora sorpreso dal biglietto del modello, Blaine uscì dal palazzo, chiamò un taxi e si fece portare all’indirizzo indicato. Aveva intenzione di andare a casa e farsi un bella dormita, ma il sonno poteva spettare.
Una miriade di emozioni gli attraversavano il corpo, e non era ancora riuscito a levarsi il sorriso dalle labbra. Non riusciva ancora a credere che il bigliettino che stringeva tra le mani fosse reale, e infatti aveva paura che fosse tutto uno scherzo solo per prenderlo un po’ in giro.
Entrò nell’edificio, che Dio solo sapeva quanti piani avesse, e si affrettò a raggiungere l’ultimo piano.
Aprì la pesante porta di metallo del tetto e rimase senza fiato: davanti a lui si presentava una delle viste più belle di New York.
-ti piace?- chiese una voce alla sua destra.
Blaine, che era perso nella contemplazione del paesaggio, sussultò e si voltò verso la figura di Kurt Hummel.
-io….- non aveva parole per descrivere quanto fosse bella la vista della città dall’alto. Quanto sembrasse calma (trattandosi comunque di New York) con le luci soffuse del mattino, o quanto i grattacieli fossero così maestosi, o di come Central Park acquisisse una luce del tutto nuova dall’alto -…. È spettacolare-
-speravo ti piacesse- commentò Kurt sorridendo.
-ma… perché mi hai portato qui?- chiese curioso Blaine. Non che fosse dispiaciuto, giammai, ma voleva sapere il perché.
-bhè…- Kurt parve un attimo in difficoltà -… è per la tua foto perfetta-
Blaine mise in modo gli ingranaggi del suo cervello, e fu colpito dallo scoprire che il ragazzo lo aveva ascoltato davvero durante tutti i suoi sproloqui.
La sua foto perfetta.
Per quanto Blaine amasse il suo lavoro, era sempre stato un fotografo più portato per opere artistiche, che set per dei giornali famosi.
Da quando aveva frequentato il suo primo corso di fotografia si era fatto una promessa: un giorno, lui avrebbe scattato una foto perfetta.
Ma con “perfezione” lui non intendeva colori meravigliosi, soggetto sensazionale e ottima inquadratura.
Lui voleva una foto che fosse perfetta per lui, sfocata, fatta senza nessun criterio, mossa o in bianco e nero. In qualsiasi modo e con qualsiasi tecnica, doveva essere una foto che lui avrebbe adorato per sempre e di cui avrebbe potuto dire “sono orgoglioso di averla scattata”.
Non pretendeva che Kurt lo avesse ascoltato seriamente quando gli aveva parlato di questa foto, ne di quando aveva espresso il desiderio di vedere New York dall’altro.

Notando che Blaine era perso nei suoi pensieri, Kurt parlò –vengo qui, di tanto in tanto. Posso stare tranquillo e osservare la mia città senza che nessuno mi disturbi- spiegò, poggiandosi con i gomiti sul parapetto.
-nessuno sa che vieni qui?-
Kurt si voltò verso di lui e sorrise –tu lo sai-.
Quel ragazzo non smetteva mai di stupirlo. Al lavoro sembrava sempre così perfetto e irraggiungibile, mentre alle macchinette era un semplice ragazzo che sopportava i suoi sproloqui.
Ma adesso l’unica cosa che vedeva Blaine era un ragazzo gentile che si era preoccupato per lui in modo dolce e disinteressato.
-guarda- Kurt indicò un punto tra i palazzi- l’alba-.
Blaine vide il sole salire piano piano e illuminare la città, rendendo tutto ancora più magico.
Blaine osservò Kurt, che sembrava troppo assorto nel contemplare il paesaggio per notare i suoi movimenti.
Aveva gli avambracci poggiati sul parapetto, il corpo leggermente proteso in avanti e il viso illuminato dal sole.
Il fotografo si affrettò a prendere la sua macchina, e lo fotografò.
Kurt, sentendo il rumore della macchina, si voltò verso di lui e lo guardò confuso.
Blaine gli sorrise.

Aveva la sua foto perfetta.

 

 

 

Miki’s corner

Ecco il capitolo 5!
vi piace come ho trattato il tema di oggi? Spero proprio di si!
un ringraziamento speciale a Betty: quella povera pazza continua a recensire questi obbrobri che scrivo. Che amore **

E un grazie al mio amico Blaine. Avevo già l’idea per questo capitolo da prima della Klaine Week, perché lui mi aveva ispirato.

A domani (si spera)

miky

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Capitolo 6
*** Dalton Klaine: Lezione di orientamento sessuale ***


Avvertenze: alto contenuto di demenzialità, capitolo ironico sul fatto che tutti dicono che i Warblers sono gay. Accenni Thadastian, Niff e Wevis.
Per capire meglio il capitolo consiglio la visione di questo video.
nulla, divertitevi!

 

 

A Betty che segue tutte le mie storie
che recensisce sempre
che è un’ottima amica
che mi sopporta con i miei immancabili scleri
e che ama i Warblers come me

 

 

Lezione di orientamento sessuale

 

 

-allora ci sono tutti?- chiese Blaine, rivolgendosi ai suoi amici.
Il resto dei warbler fece dei cenni di assenso, e il solista si affrettò a chiudere le porte.
-Blaine… che succede?- chiese Jeff, confuso dal comportamento cospiratore dell’amico.
-dobbiamo parlare di un argomento serio- sentenziò Kurt, rigirandosi una specie di fucile giocattolo tra le mani.
-Che sarebbe?- chiese Thad, un po’ scocciato da tutto quel mistero.
kurt, seduto sulla scrivania del consiglio, fu raggiunto dal suo fidanzato, che gli scoccò un bacio sulla guancia.
-Io e Kurt ne abbiamo parlato seriamente e abbiam…-
-OMMIODDIO VI SPOSATE!- urlò Trent, tirando da chissà dove quell’assurda teoria.
L’aula Warblers andò in fermento: chi applaudiva, chi si complimentava, chi non riusciva a crederci e chi non era d’accordo.
-No ragazzi, è terribile! Siete troppo giorni per un passo così importante!- esclamò Wes preoccupato
-ma veramente…- iniziò Blaine.
-si amano Wes, perché non l lasci in pace?- sbottò Jeff, in difesa dei “neo sposini”.
-ma ragazzi, noi non…- riprovò Blaine, senza successo.
-Jeff  non dire scemenze! Wes a ragione, sono troppo giovani! Se si amano possono resistere un altro po’- disse David, aiutando il suo migliore amico.
-NON CI SPOSIAMOOO!- urlò Kurt, sovrastando le voci dei suoi compagni warblers e rompendo qualche timpano dei ragazzi seduti più vicini a lui (eccetto Blaine, che si era previdentemente tappato le orecchie) –e ora ascoltate quello che Blaine deve dirvi-
Quest’ultimo gli sussurrò un “grazie” e prese parola- come dicevo prima, io e Kurt ne abbiamo parlato e siamo giunti alla conclusione che voi avete bisogno di una “lezione”-
-lezione?- chiese Cameron, confuso.
-lezione di orientamento sessuale- spiegò Kurt con tranquillità.
-siete pazzi per caso? Perché ci servirebbe una lezione del genere? Conosciamo i nostri gusti sessuali!- esclamò James indignato.
-che sarebbe?- chiese pazientemente Blaine a tutti i suoi amici.
-eterosessuale!- esclamarono in coro.
-Beep! Risposta sbagliata!- esclamò Kurt. Afferrò il fucile di prima e sparò i proiettili di gomma verso tutti i Warblers , che si lamentarono cercando inutilmente di proteggersi dalla sua “furia”.
-è proprio di questo che io e Kurt parliamo- disse Blaine- mentre il fidanzato caricava il fucile canticchiando- siamo in una scuola privata maschile, non è possibile che gli unici ragazzi gay siamo io, Kurt e Jonathan Groff* del terzo anno. Insomma, non è credibile!-
-solo perché volete coronare il vostro sogno di fare un’uscita a quattro con un’altra coppia gay, non significa che dovete cercare di portare noi etero sulla vostra sponda- sbottò Thad, mentre si toglieva uno dei proiettili di gomma dalla testa.
-non si tratta di questo. Insomma, non del tutto…- pensò a voce alta Blaine –siamo preoccupati per voi. Nelle nuove direzioni dicono sempre che è fondamentale accettare se stessi e gli altri, e io trovo che sia molto importante. Insomma, come potremo proseguire verso un sano rapporto di gruppo se non siamo sinceri con noi stessi?-
-ma noi siamo sinceri. Sinceri nel dire che preferiamo le ragazze ai ragazzi- fece Nick.
-Beep! Risposta sbagliata!- Kurt gli sparò tre o quattro proiettili addosso, senza dargli tempo per difendersi.
-povero cucciolo, gli hi fatto male!- disse Jeff, baciano un punto della fronte di Nick dove era stato colpito, che sembrava fargli particolarmente male.
-voi dite di essere etero e poi fate cose come queste?!- Blaine indicò Nick e Jeff –non è normale che tu gli dia un bacio in quel modo!-
-è il mio migliore amico!- disse Jeff.
-anche Blaine è il mio, se è per questo- ribattè Kurt.
-e allora? lo sappiamo che è solo questione di tempo prima che questi due si mettano assieme- disse Thad.
Tutti accordarono su questo punto. Prima che arrivasse Kurt, e con lui la “Klaine”,  Nick e Jeff erano la coppia più conosciuta da tutta la Dalton. Stavano sempre insieme, si scambiavano dolci sguardi, erano premurosi l’uno verso l’altro, si abbracciavano più del dovuto e non si staccavano mai. Ma loro si erano sempre definiti “migliori amici”. Inutile dire che non ci credeva nessuno.
-ma noi non ci riferiamo solo all’evidente tensione sessuale tra Nick e Jeff-
-ad esempio… dobbiamo parlare dell’ossessione, e sottolineo la parola ossessione, di Flint per Hello Kitty?- chiese Kurt.
Il diretto interessato afferrò il suo amato pupazzetto di Hello Kitty e lo strinse al petto, sussurrando cose tipo “tranquilla piccola, va tutto bene. Ignora questi stupidi invidiosi”.
-oppure l’”amico” francese di Thad che ha conosciuto l’estate passata?-
-che volete da me?- chiese lui, sentendosi chiamato in causa.
-ogni santo giorno da quest’estate non fai altro che dire quanto sia “stupendo” e “meraviglioso”. E siamo ad Aprile- disse Trent, dando ragione a Kurt e Blaine.
-è solo un amico!- sbottò Thad, leggermente imbarazzato.
-un “amico” casualmente gay, “figo”, con “un accento fottutamente sexy”, e “un culo da paura”. Parole tue non mie- specificò Kurt.
-sono semplici complimenti tra amici!- disse lui, scrollando le spalle.
-Thad, non ci crede nessuno!- commentò David, causando le risa generali.
-guarda che questo discorso vale anche per te David! Dobbiamo parlare della tua assurda gelosia verso un martelletto da giudice?-
-io no ho idea di che cosa diavolo tu stia parlando- negò il ragazzo.
-e il tuo piano “come uccidere quel martelletto del cavolo che sta incollato a Wes 24 ore su 24”?- chiese Jeff innocentemente, beccandosi occhiate omicide da David e confuse da Wes.
-Dav, è vero?- chiese quest’ultimo, ferito al pensiero che il suo migliore amico volesse uccidere il suo amato martelletto.
-ascolta Wes, parli più con quel pezzo di legno che con me. Come mi dovrei sentire?-
-non chiamarlo più così! Ritira tutto!- esclamò puntandogli il martelletto contro.
-Dai ragazzi, calmatevi!- disse Thad.
-ma vai dal tuo francesino e non rompere!- sbottò Wes, senza smettere di guardare omicida David.
-hey, non confondermi con Jeff e Nick!-
-che vuoi da noi?- chiesero questi in coro.
-se c’è qualcuno gay qua dentro, siete voi due e non io!-
-bada a come parli signor “il mio francesino ha un bel culo”- rimbeccò Nick.
-non mettere in mezzo Sebastian, son….-

Kurt e Blaine si avviarono lentamente verso l’uscita, cercando di non farsi vedere dai loro amici.
Solo quando furono lontano abbastanza dall’aula prove, scoppiarono in una grossa risata.
-il nostro piano ha funzionato!- esclamò Kurt, ridendo.
-ma hai visto le loro facce?- chiese Blaine –quando abbiamo detto “lezione di educazione sessuale” sono impazziti-
-già. E quando ho usato il fucile? Jeff mi stava per strozzare!-
-speriamo solo che litighino abbastanza a lungo da lasciarci un po’ soli-.

Essere una coppia gay alla Dalton non era facile: tutti ti conoscevano e si facevano i fatti tuoi, parlavano sempre di te ed erano peggio di vecchie comari pettegole, ed essendo un membro delle “rockstar” della scuola era tutto più difficile.
Ma gli “osservatori” peggiori erano i loro amici Warblers, che li seguivano ovunque, dalla mensa alle loro uscite il sabato sera, cercando di beccarli durante una pomiciata o altre attività “interessanti”.
Così i pover “Klaine” avevano ideato quello strambo piano per essere lasciati in pace, almeno per qualche ora.

Si presero per mano sorridendosi, e mentre uscivano dalla Dalton non potevano di certo immaginare che in quel momento si stavano formando nuove coppie negli Warblers.
Ma il problema era un altro: se non sopportavano dei semplici ragazzi single, come avrebbero resistito a delle irritanti coppie di fidanzati?

 

 

 

 

 

*è l’attore che interpreta Jessie St. James, e io lo adoro. È veramente gay ^^

Miky’s Corner

Sono tornata! Come diceva il capitolo-avviso precedente (che ho cancellato) il mio pc ha tirato le cuoia, abbandonandomi e con lui tutte le mie storie.
Ora ho un nuovo computer, ma per vari problemi tecnici sarò più lenta negli aggiornamento di tutte le mie storie.
Passando al capitolo, vi è piaciuto? Spero di si *^*
Quando ho letto il prompt per me è stato impossibile non ficcarci in mezzo le mie ship thadastian, wevis e niff!
spero che vi abbia fatto ridere. E per puntualizzare, l’ossessione di Flint per Hello Kitty  un piccolo “omaggio” alla storia “Warblerland.com” che vi consiglio se siete amanti degli warblers!
spero di pubblicare l’ultimo capitolo domani *incrocia le dita*.
grazie mille alla cara Betty che ha recensito tutta la storia (i love you)

miky

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