Love is Klaine di mikaela (/viewuser.php?uid=114717)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cooper+Klaine: io avrei un'idea ***
Capitolo 2: *** Roomates Klaine: posso stare da voi? ***
Capitolo 3: *** Heroes/Klaine: coppia di supereroi ***
Capitolo 4: *** Skank/Nerd Klaine: sogni di un Nerd ***
Capitolo 5: *** Photographer/Model Klaine: la foto perfetta ***
Capitolo 6: *** Dalton Klaine: Lezione di orientamento sessuale ***
Capitolo 1 *** Cooper+Klaine: io avrei un'idea ***
Io avrei un’idea
-hey Kurt!-
Il ragazzo, che si stava avviando a mensa, si voltò verso la
persona che lo
stava chiamando.
-Cooper! Come va?- gli chiese Kurt sorridendo. Era felice che lo avesse
cercato, sicuramente voleva parlare di Blaine: magari aveva bisogno di
una mano
per scusarsi con lui.
-hai visto mio fratello? Sta sera devo partire, e ho bisogno che mi
faccia da
spalla per delle prove!- esclamò sorridendo.
Kurt non poteva crederci: quell’uomo ormai adulto e
vaccinato, dotato di un
cervello e ipoteticamente “maturo”, non poteva aver
detto una cosa così idiota!
-mi prendi in giro?- chiese Kurt irritato, stupito dal suo tono,
esattamente
come Cooper. Non era un segreto che lui provasse una grande
ammirazione, non
che una piccola cotta per il maggiore degli Anderson, e vederlo
rivolgersi in
quel modo a lui non era una cosa normale.
-va tutto bene?- chiese infatti Cooper.
-mi chiedi se va tutto bene….- il ragazzo si
massaggiò le tempie cercando le
parole adatte-… tuo fratello è il ragazzo
più depresso della terra, non ti
parla da giorni, ti ha cantato “Fighters” e pensa a
te tutte le volte che
colpisce la sua sacca da box!-
-è ancora arrabbiato?-
-certo che è ancora arrabbiato, pensavi che gli passasse da
sola?-
Cooper era leggermente inquietato dal comportamento di Kurt, e
preferì non
rispondere che si, pensava che gli passasse da sola. Tra loro due era
stato
sempre così, no? Blaine metteva una pietra su tutto, giusto?
-lo pensavi davvero? Ma è Blaine, lo sai che quando si
arrabbia tiene tutto
dentro, e poi esplode e se la prende con tutti!-
-io non lo so, veramente….- mormorò Coop,
sentendosi enormemente in colpa. La
loro famiglia era sempre stata particolare: i membri della famiglia
Anderson
non si curavano gli uni degli altri, era sempre stato così.
Certo, adorava il
suo fratellino, ma nella sua vita non si era mai preoccupato di cosa
pensasse.
Soltanto quando a uno dei suoi ultimi provini gli avevano chiesto di
interpretare la parte del “fratello premuroso”,
aveva capito che non sapeva
come si faceva. Lui non aveva proprio idea di come ci si dovesse
comportare con
un fratello minore.
Ed era quello il motivo della sua visita: rimediare a tutti quegli anni
in cui
non si era comportato da fratello, e ricominciare. Ma aveva sbagliato
tutto, di
nuovo.
Kurt notò lo sguardo triste del più grande, e si
addolcì –senti Cooper, Blaine
ti vuole un mondo di bene, davvero. Ma è stanco del tuo
comportamento, e lo
capisco- gli disse sinceramente.
-ma dove ho sbagliato Kurt?- gli chiese, con lo stesso sguardo da
cucciolo di
Blaine.
-non ci provare, Anderson. L’unico della tua famiglia che ha
quell’effetto su
di me, è tuo fratello. E comunque non ti dirò
qual è il problema, dovrai
capirlo da solo-
Cooper sospirò sconsolato.
-ma non so come fare, qualunque cosa faccio per lui finisce
male…-
E Cooper ripensò a tutte le volte che lo correggeva per un
passo sbagliato, gli
diceva che aveva i capelli troppo disordinati o gli diceva di indossare
cravattini
per avere un’aria più matura.
Sul momento gli erano parse tutte buone idee, ma solo ora si rendeva
conto
quanto fossero stupide e sbagliate.
Kurt guardò Cooper negli occhi e capì che era
davvero pentito per quello che
aveva fatto passare a suo fratello.
-senti, Blaine c’è rimasto davvero male. Ma lui ti
perdonerà, è fatto così. Ti
darà
sempre un’altra possibilità.
il punto non è cosa fare per lui, o come farsi perdonare, ma
guadagnarsi
il suo perdono-
Cooper annuì –farò qualsiasi cosa-
Kurt gettò un’occhiata al pupazzo che teneva nella
borsa
-io avrei un’idea-
Miky’s corner
Eccomi con la Klaine week, sperando
che non faccia la fine
della CrissColfer week :3
spero vi piaccia u.u non amo molto il capitolo, ma ho sempre desiderato
scrivere qualcosa su questo momento: per me loro hanno parlato di
Blaine, e poi
Kurt e andato da lui e c’è stata la scena del
pupazzo.
nulla, tra poco (?) pubblicherò il secondo prompt, e se
domani riesco farò il
terzo :)
Mi scuso se il capitolo è
corto, ma non avevo grandi idee :(
miky
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Capitolo 2 *** Roomates Klaine: posso stare da voi? ***
Posso stare
da voi?
-è bellissimo!-
-già, finalmente siamo riusciti a restaurarlo, abbiamo
terminato il trasloco e
comprato le ultime cose-
-è tutto perfetto-
Kurt e Blaine guardarono orgogliosi il loro appartamento, che indicava
speranza, sogni e un futuro insieme.
Certo, le pareti avevano un colore smorto, i mobili erano di seconda
mano, e si
trovava vicino a una stazione. Ma era comunque perfetta. O meglio,
perfettamente imperfetta.
Si sorrisero a vicenda, ammirando il loro lavoro.
-finalmente potremo avere un appartamento tutto nostro-
-senza nessuno che ci disturbi- confermò Kurt.
-nessuna Rachel che ti assilli con le uscite a fare
shopping…-
-e nessun Finn che ti corrompa con la playstation- concluse Kurt.
Portarono gli ultimi scatoloni nel soggiorno e si accomodarono sul
tappeto.
Dopo aver bevuto del sidro frizzante per festeggiare, e aver lodato il loro appartamento, si immersero in
attività decisamente più interessanti, come
intense sessioni di baci, che
diventavano più passionali a ogni secondo che passava.
Kurt aveva appena sbottonato il primo bottone della camicia di Blaine,
quando
suonò il campanello.
Si guardarono confusi, per poi attribuir quella visita a qualche vicino
che
voleva dargli il benvenuto.
Ma si sbagliavano di grosso.
-posso stare da voi?-
Davanti a Blaine, che era andato ad aprire la porta, c’era
Thad Harwood con
tanto di valigie e sguardo imbronciato.
-che è successo?- chiese Kurt confuso.
E Thad gli raccontò della
litigata furiosa al telefono con
Sebastian, perché dovevano rimandare una loro vacanza per
colpa del suo lavoro
da stagista.
Ma, anche se non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, Sebastian
era geloso
del collega di Thad, ed era quello il vero motivo per cui si era
infuriato.
-certo che puoi restare, Thad- gli assicurò Blaine, anche se
sia lui che Kurt
avrebbero preferito passare i primi giorni nella loro casa in pace e
tranquillità.
-grazie, siete degli amici meravigliosi!- esclamò Thad,
abbracciandoli. Infondo,
che c’era di male nell’ospitarlo un paio di giorni?
Thad
era andato al
lavoro, e Kurt e Blaine avevano sistemato i loro impegni per riuscire a
stare a
casa insieme.
Stavano facendo una normalissima colazione insieme, scambiandosi
qualche
effusione di tanto in tanto, quando il campanello suonò.
Da quanto era uscito Thad, dieci minuti?
-si sarà dimenticato qualcosa…-
ipotizzò Blaine, mentre Kurt andava ad aprire
la porta.
Ma alla porta non c’era Thad Harwood.
- Hey Porcellana! Starò da voi per qualche giorno!- gli
comunicò Santana,
entrando a dentro casa senza chiedere.
-che ci fai qui, San?- chiese Blaine, parecchio confuso di veder
entrare lei e
non Thad.
-a casa stanno riparando le tubature. Britt è da sua cugina,
ma non aveva
spazio per ospitarmi, così sono venuta a stare da voi!-
spiegò la mora,
buttandosi sul divano e mettendo i piedi sul tavolino.
Kurt stava per esplodere, se lo sentiva.
-Kurt…- disse un
po’ timoroso Blaine, entrando in camera.
-dimmi che Santana e Thad non hanno rotto un vaso facendo la gara di
pop corn!-
lo supplicò Kurt.
-no, loro non c’entrano, ma…-
-hey Kurt!- lo salutò allegramente Mercedes, entrando in
camera e buttandosi
sul letto.
-‘Cedes!? Che ci fai qui?- chiese il ragazzo, cercando di
sembrare il meno
infastidito possibile.
-il mio tour è appena finito, così ho pensato di
venirvi a trovare e passare
qualche giorno a casa vostra!-
-Ma non ci hai avvisato…- provò a
“protestare” Kurt.
-mi avevi detto che potevo venire quando volevo, ricordi?- gli disse la
cantante, con gli occhi da cucciolo.
Il ragazzo aveva le spalle al muro, così, dopo aver lanciato
uno sguardo di
scuse a Blaine, disse
-ricordo, puoi restare-
Kurt passò nel salotto,
usando tutta la sua forza per non
guardare il tavolino, che sicuramente era pieno di lattine, buste di
patatine
vuote e cartoni di pizza.
Il telefono di casa suonò, e visto che nessuno dei suoi
“ospiti” sembrava
intenzionato a rispondere, allungò la mano e prese il
cordless.
-pronto?-
-Kurt, dobbiamo reinventare il tuo guardaroba, ricordi? È
iniziata la nuova
stagione!- trillò Rachel al telefono.
-Rach, veramente non è un buon momento…-
-ho annullato tutti i miei impegni per questo Kurt, è una
cosa importante!-
ribattè la ragazza.
-ma…- provò a ribattere Kurt.
-niente ma, arrivo tra un ora. Credi che i vestiti per 3 giorni
bastino? Ho la
valigia quasi pronta-
-dovrebbero bastare…- rispose il ragazzo. Di certo non
poteva pretendere di
sistemare il suo guardaroba in un giorno solo…
Mercedes era stravaccata sulla
poltrona di casa, con le sue
immancabili crocchette tra le mani. Santana si stava limando le unghie
per
terra, mentre Thad beveva una birra e si leggeva un libro. Rachel era
smarrita
tra chissà quale cappotto nell’armadio di Kurt, ma
i numerosi vestiti lasciati
in giro lasciavano intuire la sua presenza.
Kurt e Blaine erano al limite dell’esasperazione: avrebbero
mai avuto la casa
tutta per loro?
-chi è adesso?- chiese irritato Blaine, sentendo il
campanello della porta.
Vedendo che nessuno dei suoi amici si azzardava ad aprire, ci
pensò lui.
-Hey Blaine, pronto per la nostra maratona di videogiochi? Ho portato
tutti
quelli che avevo, ci vorrà un po’ per giocare a
tutti, così mi sono portato la
roba per dormire. Puck dovrebbe raggiungerci dopo!- esclamò
Finn, entrando in
casa.
E allora il riccio non ci vide
più
-fuori da casa mia- ordinò serio Blaine.
I ragazzi, che stavano chiacchierando allegramente in soggiorno, lo
guardarono
un po’ interdetti.
-Blaine, cosa…?-
-VI DO 5 MINUTI PER USCIRE FUORI DA QUELLA PORTA CON TUTTA LA VOSTRA
ROBA!
RACHEL LO SO CHE MI SENTI, VALE ANCHE PER TE!- sbraitò il
padrone di casa.
Suscitò così tanta paura che dopo due minuti si
erano tutti volatilizzati,
lasciando comunque la casa in disordine.
Blaine sbollì la rabbia, e si voltò dispiaciuto
verso Kurt.
-ho esagerato?- chiese preoccupato.
Kurt gli sorrise, e lo abbracciò.
-lo sai che sei davvero sexy da arrabbiato?-
Miky’s corner
Scusate il ritardo. Ho gli altri
capitoli pronti, ma non ero
a casa in questi giorni e non potevo pubblicarli. Più tardi
provvederò :)
Vi piace come ho affrontato il prompt? Ho pensato che era molto meglio
vedere “roomates
Klaine” inteso non tra di loro, ma loro con i loro amici.
spero vi sia piaciuto!
Grazie alla cara Betty, che ha
recensito lo scorso capitolo,
non mi aspettavo recensioni **
miky
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Capitolo 3 *** Heroes/Klaine: coppia di supereroi ***
l'immagine
è solo per darvi un'idea dei supereroi da cui ho preso
spunto, non rappresenta una scena del capitolo ;)
Coppia di
Supereroi
Kurt si sedette sul muretto esterno
della scuola. Tra pochi
minuti sarebbe iniziato il Glee Club, e il suo ragazzo era nuovamente
in
ritardo.
“dove diamine ti sei cacciato Blaine?” si chiese
Kurt, guardando l’orologio.
Stava per prendere il cellulare e chiamarlo, quando il suo cercapersone
suonò
nella borsa.
Un pazzo omicida nella 23esima, doveva andare.
Kurt pensò un attimo al suo fidanzato, che sarebbe arrivato
a minuti e non
l0avrebbe trovato.
sospirò: l’ennesima bugia.
Nightwing si spostò a
destra, evitando giusto in tempo il
proiettile.
La strada era un caos, la gente che fuggiva urlando, e quel pazzo che
continuava a sparare alla cieca.
Doveva fermarlo, subito.
Dovevano fermarlo.
Perché quando il supereroe
era arrivato in campo, aveva
trovato Robin a combattere contro il nemico e, dopo essersi accertato
che non
aveva nulla di rotto, lo aveva aiutato.
Combatterono come una perfetta coppia di supereroi, anche se non lo
erano:
Robin era molto propenso a una collaborazione, ma Nightwing preferiva
di gran
lunga lavorare da solo.
Loro si aiutavano in campo quando la faccenda era troppo grande per uno
solo, e
basta.
-alla tua destra!- gli urlò l’altro dal lato
opposto della strada.
Nightwing, con un’agile capriola in avanti, riuscì
a spostarsi prima che il
pazzo lo colpisse.
Si voltò di scatto e , ruotando i suoi bastoni argentati,
gli andò addosso.
Il Killer era davvero un osso duro, ma non aveva
l’agilità del supereroe, che
riusciva a schivare i suoi attacchi.
Intanto Robin osservava la scena da lontano, e aiutava i civili a
salvarsi.
Era davvero preoccupato per l’altro, ma la sicurezza delle
persone era la
priorità di ogni supereroe. Stava portando due bambini dalla
loro madre, quando
sentì in lontananza il tonfo di qualcuno che cade a terra:
Nightwing era privo
di sensi e il nemico lo sovrastava con un bastone di metallo tra le
mani.
Il supereroe corse rapido verso di loro: si sentiva molto protettivo
nei
confronti del suo “collega”, anche se non sapeva
precisamente il perché.
Nightwing aveva appena ripreso conoscenza, e quando vide
l’uomo con l’asta di
metallo in mano, capì che era finita: non aveva le forze per
difendersi.
Così chiuse gli occhi, in attesa di un colpo che non
arrivò.
Robin aveva preso di sorpresa l’uomo, stendendolo con un
colpo ben piazzato
alla testa, e adesso giaceva a terra tramortito.
-tutto okay?- chiese Robin, aiutandolo ad alzarsi.
-S.. si grazie- balbettò Nightwing.
L’altro gli sorrise, ed lui ebbe una strana sensazione di
dejà vu, come che
quel sorriso non fosse nuovo.
Sentirono le sirene della polizia in
lontananza, e Nightwing
scosse la testa.
-devo andare, ci vediamo Robin!- gli fece un cenno della mano, e si
allontanò,
dandogli un’ottima visione del suo sedere fasciato dal
costume.
Robin soffermò troppo lo sguardo su quella parte, e poi
scosse la testa “Blaine,
sei fidanzato!” si rimproverò mentalmente,
imbarazzato.
Si sentiva un completo idiota:
nonostante Nightwing gli
avesse fatto capire che non amava la compagnia, lo aveva seguito fino
ad
arrivare al tetto di un palazzo, dove il supereroe si era appostato.
-che fai, mi segui?- gli chiese Nightwing, voltandosi verso di lui con
un
ghigno.
-mi chiedevo perché fuggissi dalla festa così
presto- rispose Robin, dopo aver
vacillato un attimo.
-non c’era quasi più nulla
d’interessante- commentò, appoggiandosi al
cornicione.
-“quasi”?- chiese l’altro, facendosi
più vicino.
-già, qualcosa d’interessante era rimasto-
ripetè, lanciandogli un’occhiata
eloquente.
-sfortunatamente, non posso dire lo stesso- fece Robin, mettendosi
davanti a
lui –l’unica cosa interessante se n’era
andata-
-come mai così intraprendente oggi?- gli chiese Nightwing,
con un’occhiata
maliziosa.
Robin poggiò le mani sul cornicione, in modo che
l’altro si trovasse tra le sue
braccia. Erano davvero vicini.
-perché stiamo ancora parlando?- sussurrò Robin.
Guardò per un attimo gli occhi azzurri dell’altro,
e mentre poggiava le labbra
sulle sue, ebbe una strana sensazione di familiarità.
L’altro rispose al bacio con impeto, mettendo le braccia
dietro al suo collo, e
tenendolo ancora più stretto a se.
Ma fa tutto troppo familiare, e quando entrambi sentirono la stessa
familiare
scossa elettrica, capirono che tutte quelle sensazioni di
“già visto” erano più
di semplici coincidenze.
-Kurt?- -Blaine?- chiesero
contemporaneamente l’uno all’altro.
Erano talmente scioccati dalla scoperta che il proprio ragazzo era un
supereroe, che non fiatarono per diversi minuti.
Fu Blaine/Robin ad interrompere il silenzio –hai baciato un
altro ragazzo!- lo
accusò.
- mi pare che certe cose si facciano in due, e tecnicamente non ho
baciato un
altro ragazzo!-
-non sapevi che Robin e il tuo fidanzato erano la stessa persona!-
-posso dire la stessa cosa di te-
-non sono stato io quello che ha lanciato occhiate maliziose per tutto
il
tempo-
-nessuno ti ha costretto a seguirmi fino a qui!- sbottò
Kurt/Nightwing in sua
difesa.
-ci stavi palesemente provando con
me!-
-disse il signor “l’unica cosa interessante se
n’era andata”! non puoi acc….-
Ma non finì la frase che Blaine si era avventato sulle sue
labbra.
Si, sarebbero stati
un’ottima coppia di Supereroi.
Miky’s Corner
Ecco il terzo capitolo, nato durante
l’ora di filosofia.
Mi scuso se tra di voi c’è un fan accanito di
supereroi, ma non sono una grande
intenditrice. Mi pare di ricordare che Nightwing e Robin fossero la
stessa
persona (magari mi sbaglio xD), ma qua ho voluto trattarli come
personaggi
diversi. E personalmente trovo che Nightwing sia un gran figo (anche se
non
molti lo conoscono).
nulla, spero vi sia piaciuta!
se riesco, dopo cena dovrei pubblicare il quarto capitolo e rimettermi
in pari!
miky
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Capitolo 4 *** Skank/Nerd Klaine: sogni di un Nerd ***
Sogni
di un Nerd
Kurt
buttò la
sigaretta per terra, e la schiacciò con la punta della
scarpa.
Quinn, accanto a lui, stava immergendo la testa di un ragazzino nel
water.
Kurt lo guardò con sufficienza –come mi hai
chiamato prima?-
Il ragazzo frignò, balbettando qualcosa di indefinito, e
Quinn provvedè subito
a rimettere la sua testa nell’acqua.
-io e la mia amica non amiamo questo genere di insulti, vedi di
ricordartelo la
prossima volta-
Abbandonarono il ragazzo nel bagno, che piangeva spaventato dai ragazzi
che gli
avevano fatto vivere quell’orribile esperienza.
Kurt, Quinn e le Skank erano la banda di bulli più temuta di
tutto il McKinley,
tanto che non esisteva un solo insegnante che riuscisse a controllarli
e dargli
testa. La scuola era praticamente sotto il loro potere.
Non dopo che avevano abbandonato Kurt ai bulli in prima liceo, o dopo
che
avevano cacciato Quinn da tutti i club perché era rimasta
incinta.
-che facciamo adesso?- chiese una delle Skank.
-fate quello che vi pare, io ho francese- le informò Kurt,
per poi raggiungere
il suo armadietto. Quella era l’unica materia che Kurt
frequentava di sua
spontanea volontà, per la disperazione della prof, che
doveva tenerlo a bada
durante le sue ore.
Iniziò a frugare nell’armadietto, cercando
l’unico libro di scuola che
possedeva, quando sentì la voce del suo compagno di
armadietto.
-Hey sexy, sei proprio carino sta mattina-
Blaine Anderson, definito lo “Skank per eccellenza”
poiché nonostante non
facesse parte del gruppo di Quinn e Kurt, si atteggiava allo stesso
modo e si
vestiva allo stesso modo. inoltre era l’unico che poteva
tenere testa alla
banda di bulli.
Con “poteva” non s’intende che lo
facesse: non erano affari suoi che facevano i
Skank, peggio per loro se non riescono a tenerli a bada.
-sei in vena di complimenti oggi?- gli chiese Kurt, con un sorrisetto
compiaciuto.
Prese il libro di francese e lo mise nella borsa, poi degnò
Blaine di uno
sguardo.
-sono sempre in vena, quando tu sei in giro- commentò,
scrollando le spalle.
-devo esserne lusingato?- s’informò il
più grande.
-dovresti, si-. Blaine chiuse l’armadietto con un colpo di
mano –e potresti
anche ricambiare-
Kurt lo squadrò: i capelli ricci tinti un po’ di
verde e un po’ di rosa, i due
piercing nel sopracciglio destro, e gli occhi ambrati che stonavano per
la loro
dolcezza.
Non poteva negare che gli piacesse. E tanto.
-e che dovrei fare?- gli chiese, poggiandosi con la schiena
sull’anta appena
chiusa, e incrociando le braccia.
Erano rimasti troppo tempo nel corridoio, e le lezioni erano
già cominciate.
La zona era deserta, e probabilmente la prof di Francese aveva gioito
nel non
veder Kurt arrivare.
Blaine gli lanciò un’occhiata maliziosa, ma non
disse nulla. si fece più
vicino, fino ad arrivare a pochi centimetri dalla sua faccia.
Ma fu Kurt ad annullare le distanze, avventandosi sulle sue labbra.
La sua schiena aderì completamente alla superficie metallica
degli armadietti,
e Blaine si era letteralmente spalmato su di lui.
I baci si fecero più passionali, mentre le mani di entrambi
vagavano un po’ ovunque
nei corpi di entrambi.
L’ultima cosa che sentì Kurt fu il piercing sulla
lingua di Blaine, poi fu
tutto buio…
Il suono di un cellulare interruppe
il silenzio della
stanza.
Il ragazzo sdraiato sul letto mugugnò qualcosa,
stropicciandosi gli occhi.
-pronto?- rispose al telefono, sbadigliando.
-Kurt dormivi? Ti ho svegliato?-
-non ti preoccupare, credo che questa dormita alle quattro del
pomeriggio
dipenda dal fatto che abbiamo fatto le ore piccole ieri….-
disse Kurt.
-già. Dovremo smettere di giocare ad
“Halo” fino alle tre di notte- commentò
Blaine, ridacchiando.
Kurt spalancò gli occhi: non poteva rinunciare alle loro
maratone di
videogiochi!
-nemmeno per sogno- sibilò minacciosamente.
-d’accordo, d’accordo!- fece Blaine
–scherzavo. Non sopravviverei due secondi a
“4Story” senza un evocatore come te!-
Kurt rise, poi il ricordo di ciò che aveva sognato lo
travolse.
-ho fatto un sogno strano- commentò Kurt, stranito.
-che hai sognato?-
-facevo parte delle Skank con Quinn, e terrorizzavamo il McKinley-
raccontò
Kurt –ero orribile, con tutti quei piercing e i
capelli…. Tinti!-
Blaine pensò che Kurt sarebbe stato bellissimo con qualunque
cosa, ma non lo
disse a voce alta –e cosa succedeva?-
Kurt arrossì al ricordo del piercing che il Blaine nel sogno
aveva sulla
lingua.
-non… non ricordo!- mentì.
Quanto gli sarebbe piaciuto essere il ragazzo di Blaine, ma era sicuro
di
essere solo un compagno Nerd di videogiochi ai suoi occhi.
Di certo non poteva sapere che l’altro la pensava allo stesso
identico modo.
Miky’s Corner
avevo il capitolo pronto ieri sera,
solo che ormai il sito era andato in manutenzione :(
ho pronto quello di oggi, lo pubblico più tardi ;)
che ve ne pare del capitolo? Ho pensato che anzi che dare un ruolo di
“Skank” a
uno, e un ruolo di “nerd” all’altro,
sarebbe stato più divertente vederli in
entrambe le parti!
Spero vi sia piaciuta :)
A sta sera (speriamo)
miky
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Capitolo 5 *** Photographer/Model Klaine: la foto perfetta ***
Al
mio telepatico,
che mi aveva dato l’idea per questo capitolo.
lui si che è un fotografo fantastico
La foto
perfetta
Blaine era esausto.
Avevano lavorato tutta la notte, solo per soddisfare i capricci di
François. In
ogni caso non poteva lamentarsi: lavorare per uno dei fotografi
più importanti
di New York era un onore, poco importava se fosse un pazzo con idee del
tutto
anticonformiste.
Di certo non era l’unico a soffrire la notte insonne: i suoi
colleghi a mala
pena reggevano la macchina fotografica tra le mani, e i modelli non
riuscivano
più a connettere il cervello.
Però Blaine ne osservava uno in particolare tra di loro, con
cui aveva lavorato
per altri progetti (essendo uno dei preferiti di
François), e a suo parere personale era il
migliore, nonché il più carino.
Nonostante fosse
evidentemente stanco, continuava a lavorare seriamente, eseguendo con
precisione ogni ordine del fotografo.
Blaine ci aveva parlato, qualche volta. Era l’unico dei
modelli a non
comportarsi con superiorità e a fermarsi per chiacchierare
con lui. Gli faceva un effetto strano: il tempo con lui sembrava essere
sempre troppo
poco, e quando chiacchieravano si sentiva libero di dire qualunque cosa.
Anche se “chiacchierare” era una parola grossa.
Più che altro Blaine parlava, poi
si scusava perché non faceva altro che straparlare, e
l’altro gli assicurava
che era un piacere ascoltarlo.E il ciclo si ripeteva così
tutte le volte, in quei pochi minuti davanti alla
macchina del caffè.
A volte pensava di essere un vero idiota, perché alla sua
età non poteva
comportarsi come un liceale imbranato.
Sospirò e chiuse un
secondo gli occhi, per riposarli. Aveva lavorato troppo.
Se ci pensava però, non
era l’unico a comportarsi in modo strano; insomma con
tutte le premure che il modello gli riservava, poteva pensare che
avesse una “cotta”
per lui.
Cosa però impossibile, visto che lui poteva avere un sacco
di modelli per lui
quando desiderava.
-ragazzi, abbiamo finito per oggi!- comunicò
François, facendo levare sospiri
di sollievo nella stanza.
Piano piano smontarono il set, e gli addetti andarono a casa.
Blaine, che si era offerto di aiutare, fu uno degli ultimi ad
andarsene. Si affrettò
a recuperare la sua roba, compresa la sua amata Colpix, e prese il
giubbotto.
Quando frugò la borsa alla ricerca del cellulare, fu molto
colpito di trovarci
un biglietto.
Raggiungimi
all’indirizzo
sul retro del foglio.
porta al tua macchina fotografica
Kurt.
Ancora sorpreso dal biglietto del
modello, Blaine uscì dal
palazzo, chiamò un taxi e si fece portare
all’indirizzo indicato. Aveva intenzione
di andare a casa e farsi un bella dormita, ma il sonno poteva spettare.
Una miriade di emozioni gli attraversavano il corpo, e non era ancora
riuscito
a levarsi il sorriso dalle labbra. Non riusciva ancora a credere che il
bigliettino che stringeva tra le mani fosse reale, e infatti aveva
paura che
fosse tutto uno scherzo solo per prenderlo un po’ in giro.
Entrò nell’edificio, che Dio solo sapeva quanti
piani avesse, e si affrettò a
raggiungere l’ultimo piano.
Aprì la pesante porta di metallo del tetto e rimase senza
fiato: davanti a lui
si presentava una delle viste più belle di New York.
-ti piace?- chiese una voce alla sua destra.
Blaine, che era perso nella contemplazione del paesaggio,
sussultò e si voltò
verso la figura di Kurt Hummel.
-io….- non aveva parole per descrivere quanto fosse bella la
vista della città
dall’alto. Quanto sembrasse calma (trattandosi comunque di
New York) con le
luci soffuse del mattino, o quanto i grattacieli fossero
così maestosi, o di
come Central Park acquisisse una luce del tutto nuova
dall’alto -…. È spettacolare-
-speravo ti piacesse- commentò Kurt sorridendo.
-ma… perché mi hai portato qui?- chiese curioso
Blaine. Non che fosse
dispiaciuto, giammai, ma voleva sapere il perché.
-bhè…- Kurt parve un attimo in
difficoltà -… è per la tua foto
perfetta-
Blaine mise in modo gli ingranaggi del suo cervello, e fu colpito dallo
scoprire che il ragazzo lo aveva ascoltato davvero durante tutti i suoi
sproloqui.
La sua foto perfetta.
Per quanto Blaine amasse il suo lavoro, era sempre stato un fotografo
più
portato per opere artistiche, che set per dei giornali famosi.
Da quando aveva frequentato il suo primo corso di fotografia si era
fatto una
promessa: un giorno, lui avrebbe scattato una foto perfetta.
Ma con “perfezione” lui non intendeva colori
meravigliosi, soggetto
sensazionale e ottima inquadratura.
Lui voleva una foto che fosse perfetta per lui, sfocata, fatta senza
nessun
criterio, mossa o in bianco e nero. In qualsiasi modo e con qualsiasi
tecnica,
doveva essere una foto che lui avrebbe adorato per sempre e di cui
avrebbe
potuto dire “sono orgoglioso di averla scattata”.
Non pretendeva che Kurt lo avesse ascoltato seriamente quando gli aveva
parlato
di questa foto, ne di quando aveva espresso il desiderio di vedere New
York
dall’altro.
Notando che Blaine era perso nei suoi
pensieri, Kurt parlò –vengo
qui, di tanto in tanto. Posso stare tranquillo e osservare la mia
città senza
che nessuno mi disturbi- spiegò, poggiandosi con i gomiti
sul parapetto.
-nessuno sa che vieni qui?-
Kurt si voltò verso di lui e sorrise –tu lo sai-.
Quel ragazzo non smetteva mai di stupirlo. Al lavoro sembrava sempre
così
perfetto e irraggiungibile, mentre alle macchinette era un semplice
ragazzo che
sopportava i suoi sproloqui.
Ma adesso l’unica cosa che vedeva Blaine era un ragazzo
gentile che si era
preoccupato per lui in modo dolce e disinteressato.
-guarda- Kurt indicò un punto tra i palazzi-
l’alba-.
Blaine vide il sole salire piano piano e illuminare la
città, rendendo tutto
ancora più magico.
Blaine osservò Kurt, che sembrava troppo assorto nel
contemplare il paesaggio
per notare i suoi movimenti.
Aveva gli avambracci poggiati sul parapetto, il corpo leggermente
proteso in
avanti e il viso illuminato dal sole.
Il fotografo si affrettò a prendere la sua macchina, e lo
fotografò.
Kurt, sentendo il rumore della macchina, si voltò verso di
lui e lo guardò
confuso.
Blaine gli sorrise.
Aveva la sua foto perfetta.
Miki’s corner
Ecco il capitolo 5!
vi piace come ho trattato il tema di oggi? Spero proprio di si!
un ringraziamento speciale a Betty: quella povera pazza continua a
recensire
questi obbrobri che scrivo. Che amore **
E un grazie al mio amico Blaine.
Avevo già l’idea per questo
capitolo da prima della Klaine Week, perché lui mi aveva
ispirato.
A domani (si spera)
miky
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Capitolo 6 *** Dalton Klaine: Lezione di orientamento sessuale ***
Avvertenze:
alto
contenuto di demenzialità, capitolo ironico sul fatto che
tutti dicono che i
Warblers sono gay. Accenni Thadastian, Niff e Wevis.
Per capire meglio il capitolo consiglio la visione di questo video.
nulla, divertitevi!
A Betty che segue tutte
le mie storie
che recensisce sempre
che è un’ottima amica
che mi sopporta con i miei immancabili scleri
e che ama i Warblers come me
Lezione di
orientamento sessuale
-allora ci sono tutti?- chiese
Blaine, rivolgendosi ai suoi
amici.
Il resto dei warbler fece dei cenni di assenso, e il solista si
affrettò a
chiudere le porte.
-Blaine… che succede?- chiese Jeff, confuso dal
comportamento cospiratore
dell’amico.
-dobbiamo parlare di un argomento serio- sentenziò Kurt,
rigirandosi una specie
di fucile giocattolo tra le mani.
-Che sarebbe?- chiese Thad, un po’ scocciato da tutto quel
mistero.
kurt, seduto sulla scrivania del consiglio, fu raggiunto dal suo
fidanzato, che
gli scoccò un bacio sulla guancia.
-Io e Kurt ne abbiamo parlato seriamente e abbiam…-
-OMMIODDIO VI SPOSATE!- urlò Trent, tirando da
chissà dove quell’assurda
teoria.
L’aula Warblers andò in fermento: chi applaudiva,
chi si complimentava, chi non
riusciva a crederci e chi non era d’accordo.
-No ragazzi, è terribile! Siete troppo giorni per un passo
così importante!-
esclamò Wes preoccupato
-ma veramente…- iniziò Blaine.
-si amano Wes, perché non l lasci in pace?-
sbottò Jeff, in difesa dei “neo
sposini”.
-ma ragazzi, noi non…- riprovò Blaine, senza
successo.
-Jeff non dire
scemenze! Wes a ragione,
sono troppo giovani! Se si amano possono resistere un altro
po’- disse David,
aiutando il suo migliore amico.
-NON CI SPOSIAMOOO!- urlò Kurt, sovrastando le voci dei suoi
compagni warblers
e rompendo qualche timpano dei ragazzi seduti più vicini a
lui (eccetto Blaine,
che si era previdentemente tappato le orecchie) –e ora
ascoltate quello che
Blaine deve dirvi-
Quest’ultimo gli sussurrò un
“grazie” e prese parola- come dicevo prima, io e
Kurt ne abbiamo parlato e siamo giunti alla conclusione che voi avete
bisogno
di una “lezione”-
-lezione?- chiese Cameron, confuso.
-lezione di orientamento sessuale- spiegò Kurt con
tranquillità.
-siete pazzi per caso? Perché ci servirebbe una lezione del
genere? Conosciamo i
nostri gusti sessuali!- esclamò James indignato.
-che sarebbe?- chiese pazientemente Blaine a tutti i suoi amici.
-eterosessuale!- esclamarono in coro.
-Beep! Risposta sbagliata!- esclamò Kurt. Afferrò
il fucile di prima e sparò i
proiettili di gomma verso tutti i Warblers , che si lamentarono
cercando
inutilmente di proteggersi dalla sua “furia”.
-è proprio di questo che io e Kurt parliamo- disse Blaine-
mentre il fidanzato
caricava il fucile canticchiando- siamo in una scuola privata maschile,
non è
possibile che gli unici ragazzi gay siamo io, Kurt e Jonathan Groff*
del terzo
anno. Insomma, non è credibile!-
-solo perché volete coronare il vostro sogno di fare
un’uscita a quattro con un’altra
coppia gay, non significa che dovete cercare di portare noi etero sulla
vostra
sponda- sbottò Thad, mentre si toglieva uno dei proiettili
di gomma dalla testa.
-non si tratta di questo. Insomma, non del tutto…-
pensò a voce alta Blaine –siamo
preoccupati per voi. Nelle nuove direzioni dicono sempre che
è fondamentale
accettare se stessi e gli altri, e io trovo che sia molto importante.
Insomma,
come potremo proseguire verso un sano rapporto di gruppo se non siamo
sinceri
con noi stessi?-
-ma noi siamo sinceri. Sinceri nel dire che preferiamo le ragazze ai
ragazzi-
fece Nick.
-Beep! Risposta sbagliata!- Kurt gli sparò tre o quattro
proiettili addosso,
senza dargli tempo per difendersi.
-povero cucciolo, gli hi fatto male!- disse Jeff, baciano un punto
della fronte
di Nick dove era stato colpito, che sembrava fargli particolarmente
male.
-voi dite di essere etero e poi fate cose come queste?!- Blaine
indicò Nick e
Jeff –non è normale che tu gli dia un bacio in
quel modo!-
-è il mio migliore amico!- disse Jeff.
-anche Blaine è il mio, se è per questo-
ribattè Kurt.
-e allora? lo sappiamo che è solo questione di tempo prima
che questi due si
mettano assieme- disse Thad.
Tutti accordarono su questo punto. Prima che arrivasse Kurt, e con lui
la “Klaine”, Nick
e Jeff erano la coppia più conosciuta da
tutta la Dalton. Stavano sempre insieme, si scambiavano dolci sguardi,
erano
premurosi l’uno verso l’altro, si abbracciavano
più del dovuto e non si
staccavano mai. Ma loro si erano sempre definiti “migliori
amici”. Inutile dire
che non ci credeva nessuno.
-ma noi non ci riferiamo solo all’evidente tensione sessuale
tra Nick e Jeff-
-ad esempio… dobbiamo parlare dell’ossessione, e
sottolineo la parola
ossessione, di Flint per Hello Kitty?- chiese Kurt.
Il diretto interessato afferrò il suo amato pupazzetto di
Hello Kitty e lo
strinse al petto, sussurrando cose tipo “tranquilla piccola,
va tutto bene. Ignora
questi stupidi invidiosi”.
-oppure l’”amico” francese di Thad che ha
conosciuto l’estate passata?-
-che volete da me?- chiese lui, sentendosi chiamato in causa.
-ogni santo giorno da quest’estate non fai altro che dire
quanto sia “stupendo”
e “meraviglioso”. E siamo ad Aprile- disse Trent,
dando ragione a Kurt e
Blaine.
-è solo un amico!- sbottò Thad, leggermente
imbarazzato.
-un “amico” casualmente gay,
“figo”, con “un accento fottutamente
sexy”, e “un
culo da paura”. Parole tue non mie- specificò Kurt.
-sono semplici complimenti tra amici!- disse lui, scrollando le spalle.
-Thad, non ci crede nessuno!- commentò David, causando le
risa generali.
-guarda che questo discorso vale anche per te David! Dobbiamo parlare
della tua
assurda gelosia verso un martelletto da giudice?-
-io no ho idea di che cosa diavolo tu stia parlando- negò il
ragazzo.
-e il tuo piano “come uccidere quel martelletto del cavolo
che sta incollato a
Wes 24 ore su 24”?- chiese Jeff innocentemente, beccandosi
occhiate omicide da
David e confuse da Wes.
-Dav, è vero?- chiese quest’ultimo, ferito al
pensiero che il suo migliore
amico volesse uccidere il suo amato martelletto.
-ascolta Wes, parli più con quel pezzo di legno che con me.
Come mi dovrei
sentire?-
-non chiamarlo più così! Ritira tutto!-
esclamò puntandogli il martelletto
contro.
-Dai ragazzi, calmatevi!- disse Thad.
-ma vai dal tuo francesino e non rompere!- sbottò Wes, senza
smettere di
guardare omicida David.
-hey, non confondermi con Jeff e Nick!-
-che vuoi da noi?- chiesero questi in coro.
-se c’è qualcuno gay qua dentro, siete voi due e
non io!-
-bada a come parli signor “il mio francesino ha un bel
culo”- rimbeccò Nick.
-non mettere in mezzo Sebastian, son….-
Kurt e Blaine si avviarono lentamente
verso l’uscita,
cercando di non farsi vedere dai loro amici.
Solo quando furono lontano abbastanza dall’aula prove,
scoppiarono in una
grossa risata.
-il nostro piano ha funzionato!- esclamò Kurt, ridendo.
-ma hai visto le loro facce?- chiese Blaine –quando abbiamo
detto “lezione di
educazione sessuale” sono impazziti-
-già. E quando ho usato il fucile? Jeff mi stava per
strozzare!-
-speriamo solo che litighino abbastanza a lungo da lasciarci un
po’ soli-.
Essere una coppia gay alla Dalton non
era facile: tutti ti
conoscevano e si facevano i fatti tuoi, parlavano sempre di te ed erano
peggio
di vecchie comari pettegole, ed essendo un membro delle
“rockstar” della scuola
era tutto più difficile.
Ma gli “osservatori” peggiori erano i loro amici
Warblers, che li seguivano
ovunque, dalla mensa alle loro uscite il sabato sera, cercando di
beccarli
durante una pomiciata o altre attività
“interessanti”.
Così i pover “Klaine” avevano ideato
quello strambo piano per essere lasciati in
pace, almeno per qualche ora.
Si presero per mano sorridendosi, e
mentre uscivano dalla
Dalton non potevano di certo immaginare che in quel momento si stavano
formando
nuove coppie negli Warblers.
Ma il problema era un altro: se non sopportavano dei semplici ragazzi
single, come
avrebbero resistito a delle irritanti coppie di fidanzati?
*è l’attore che
interpreta Jessie St. James, e io lo adoro. È
veramente gay ^^
Miky’s Corner
Sono tornata! Come diceva il
capitolo-avviso precedente (che
ho cancellato) il mio pc ha tirato le cuoia, abbandonandomi e con lui
tutte le mie
storie.
Ora ho un nuovo computer, ma per vari problemi tecnici sarò
più lenta negli
aggiornamento di tutte le mie storie.
Passando al capitolo, vi è piaciuto? Spero di si *^*
Quando ho letto il prompt per me è stato impossibile non
ficcarci in mezzo le
mie ship thadastian, wevis e niff!
spero che vi abbia fatto ridere. E per puntualizzare,
l’ossessione di Flint per
Hello Kitty un
piccolo “omaggio” alla
storia “Warblerland.com” che vi consiglio se siete
amanti degli warblers!
spero di pubblicare l’ultimo capitolo domani *incrocia le
dita*.
grazie mille alla cara Betty che ha recensito tutta la storia (i love
you)
miky
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