Happiness is the soundtrack of my life

di Music Of Life_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 25 dicembre ***
Capitolo 2: *** 26 dicembre ***
Capitolo 3: *** 27 dicembre ***



Capitolo 1
*** 25 dicembre ***


"Quanto manca? Quanto manca?": Fui svegliata da delle urla ; "Quanto mancaaa?!?" Mi ripresi e capii che mi ero addormentata in viaggio verso casa dei nonni per natale. "Quanto manca?" disse quell'odioso di mio fratello. Mia madre con la sua solita tranquillità rispose: " Jack, rimani calmo, il viaggio dura 2 ore e siamo appena partiti!". Intervenni io: "Come siamo appena partiti? Sembra che io stia dormendo da tre ore!". 

Il resto del viaggio passò abbasanza tranquillo, anche perchè mio fratello era impegnato a giocare con il Game Boy. Arrivammo e io non vedevo l'ora di vedere i miei nonni, che non vedevo da anni. Prima di suonare nella loro casa in campagna mio babbo mi disse: "C'è una sorpresa per te". Non ebbi tempo di rispondere che ecco mia nonna con il grembiule e un cucchiaio in legno uscire tutta festosa. Io le saltai al collo, volevo solo abbracciarla, mi mancava troppo, corsi in casa per salutare il nonno e in salotto vidi i miei zii e mia cugina Sarah che si alzò immediatamente correndomi in contro. Erano più di 10 anni che non la vedevo, ero più che sicura che se l'avessi vista in giro non l'avrei riconosciuta. E' una ragazza particolare, ha la mia stessa età e vive a Liverpool, per questo fu una grande sorpresa vederla a Bristol (paese dove vivevano i miei nonni), ha i capelli lunghi e rossi, molto sicura di sè, ha gli occhi neri e un sorriso bellissimo, alta e magra.
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Salutai tutti e io e mia cugina ci sedemmo sul letto nella nostra vecchia camera, dove avevamo vissuto fino ai 7 anni, iniziammo a parlare, ma avevamo così tante cose da dirci, troppe! Fummo chiamate dalla nonna dal piano di sotto perchè era ora di mangiare. Infatti era già l'una. Ci sedemmo a tavola, la nonna aveva preparato il mio piatto preferito il pollo arrosto con le patatine che mangiò quasi tutto Jack. Come dolce aveva preparato il mascarpone. Io, Sarah e Jack eravamo molto ansiosi, pronti a strappare la carta di tutti i pacchi regali che ci stavano aspettando sotto l'albero di natale tutto illimanato dei nonni. Ci diedero il permesso di aprirli e ci lanciammo sui regali! Jack ne aveva tantissimi, li aveva pure contati (nel caso potessero sparire), erano 35. Io ne avevo ricevuti 15. Notai che era lo circa lo stesso numero che ne aveva ricevuti Sarah. Tenni il regalo dei miei genitori per ultimo, e negli altri pacchetti trovai una trousse con dei trucchi nuovi, tanti vestiti e una borsa firmata, da parte dei nonni. Sarah ricevette la mia stessa borsa in un altro colore, forse più bello di quello della mia borsa, ma ero contenta ugualmente. Finalmente era ora di aprire quella busta, quella con scritto: "Con Amore Mamma e Papà" lasciata lì in disparte sul tavolo. Con stupore io e Sarah notammo di avere ricevuto dai nostri genitori entrambe una busta. Pensammo di trovare i soldi, invece trovammo due biglietti, uno in ogni busta, per New York, città della moda, luogo dove io e Sarah avremmo sempre voluto andare. Ci guardammo e non riuscivamo a crederci, senza sapere cosa fare ci abbracciammo e iniziammo a piangere. Quando ci fummo calmate, dopo aver ringraziato i genitori, leggemmo tutti i dettagli nel biglietto, il viaggio era prenotato due mesi dopo, precisamente il volo c'era il 20 febbraio alle ore 5:25 pm dall'aereoporto di Stansted a Londra. Era una data perfetta, anche perchè avremmo avuto entrambe 18 anni. 
Ricordo che da piccole io e lei, che era la mia migliore amica, ci facevamo dei viaggi mentali, sulle nostre future vacanze a New York. Speravamo di potere incontrare tutte le persone famose. Eravamo patite del protagonista di Titanic, Leonardo Di Caprio. Ora invece per Sarah esistono solo 5 cantanti, che lei definisce fantastici, meravigliosi, con la voce d'angelo, chiamati One Direction. Sinceramente credo di non averne mai sentito parlare. Mi ricordo solo la loro partecipazione ad xFactor. Devo ammetterlo, non erano male. Insomma, mia cugina è veramente ossessionata da loro, parla solamente di loro, il suo sogno più grande sarebbe quello di incontrarli o anche vederli per un solo secondo. Pensavo tra me e me: " Tra un mese è il suo compleanno, se ci sono concerti in zona, potrei acquistare due biglietti e accompagnarla". Sì, ero più che convinta, quello sarebbe stato a tutti i costi il regalo che le avrei fatto

Il giorno di Natale passò vermente in fretta, sfortunatamente era il momento di tornare a casa, mio fratello per miracolo si era addormentato e io potevo rilassarmi con le cuffie nell'orecchie guardando il paesaggio. Senza quell'odioso in mezzo il tempo passò veramente in fretta. Tornammo a casa, parcheggiammo e vidi che nella buchetta della posta c'era una lettera per me. Era di Melodie, la mia migliore amica che abita poco lontano da casa mia. All'interno della lettere trovai un biglietto con gli auguri di natale e un fogliettino con scritto: "Immagino che tu sia tornata a casa tardi dai nonni, ci vediamo domani alle 5pm al parco vicino a casa mia, niente scuse. A domani, con affetto Mel <3" 

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Capitolo 2
*** 26 dicembre ***


E si fece il giorno dopo, essendo tornata tardi il giorno prima mi svegliai alle 4pm. Dopo essermi resa conto dell'orario, mi misi le prime cose che mi capitarono in mano e mi catapultai al parco. Arrivai alle 5 e un quarto, con in mano il regalo di natale per Mel. Appena mi vide, mi corse in contro sorridente come al solito. Melodie era una ragazza fantastica, sempre disponibile per tutti, molto sicura di se stessa, e FORSE un po' troppo vanitosa, ma alla fine era una meravigliosissima ragazza. Il problema è che sapeva di esserlo. Ignorando questi piccoli difetti che in fondo tutti hanno, mi abbracciò e riabbracciò tantissime volte. Con la sua solita simpatia mi fece credere di non avermi comprato nessun regalo. E se devo dire la verità inizialmente ci avevo anche creduto. Le diedi prima il mio, un profumo di Chanel che aveva tanto chiesto. Poi fu il turno di aprire il mio. Mi porse una busta. Pensai "bene, le buste per ora mi hanno portato solo fortuna, speriamo che pure questa mi renda felice". 
la aprii e c'erano tre biglietti. Li guardai bene, vidi che erano per il concerto dei Green Day. Andare ad un loro con concerto per me significava tutto, era il mio sogno da quando avevo sentito una loro canzone "21 Guns", da quando ero in prima media. Mi ero innamorata delle loro voci e della loro musica. Di tutto. Mi scese una lacrima e l'abbracciai così forte che per un pelo non respirava. Poi mi disse: "Ero indecisa tra questi e quegli degli One Direction, costavano uguale, ma pensando a te la scelta è stata ovvia". Melodie come mia cugina era una fan sfegatate dei One Direction. Mel era innamorata di Zayn, o come lo definiva lei il "SEXY ZAYN", invece mia cugina del biondo Niall. Come il mio sogno era quello di vedere il Green Day, il loro era quello di vedere gli One Direction. Poi mi venne in mente di chiederle : "Perchè tre biglietti??" e lei mi rispose: "Così siamo io e te più una persona che ritieni giusto invitare". ERO LA PERSONA PIU' FELICE DEL MONDO. Io la mia migliore amica e un altra persona a mia scelta ad un concerto mi rendeva contentissima.
 
 
Si erano già fatte le 7pm. Guardai il cellulare e vidi "12 chiamate perse da mamma". Mi prese il panico. Quella mi avrebbe ammazzata. Salutai Mel in fretta e corsi a casa. Mia mamma mi stava aspettando in cucina, mio fratello era in salotto a giocare col Game Boy e mio babbo stava leggendo un libro in sala. Entrai e mia mamma mi fulminò con gli occhi. E subito io avevo una scusa pronta: " Scusami mamma, Melodie è arrivata in ritardo così non ci siamo rese conto dell'orario e il cellulare non l'ho sentito". Dopo alcune grida ci sedemmo a tavola. Diciamo che mia mamma non è mai stata un grandissimo chef, infatti mangiammo del polpettone di carne che sembrava avariato con dell'insalata. Appena mia mamma si calmò le mostrai i biglietti. Rimase a bocca aperta ed era più entusiasta di me la prima volta che ho visto i biglietti. Poi pensando alla gente che ci potrebbe essere iniziò con le sue paranoie "E' ma stai attenta è" "Non trovare da dire con nessuno" "Stai vicino ai buttafuori così se hai bisogno sono li". E nella mia mente :BLA BLA BLABLA BLA BLA BLABLA. Era il 26 dicembre e il concerto sarebbe stato il10 febbraio all' O2 Arena di Londra. E io 20 giorni dopo sarei partita per New York! Mamma mia che anno promettente che stava per arrivare.
 
 
Si fecero le 9pm e io decisi di stendermi nel letto con il computer portatile a navigare un po' su internet. Vidi di avere una notifica su Facebook, la solita richiesta per dei giochi.  A pensarci era da tanto che non andavo nel profilo del mio ex, Alex. A me lui piaceva ancora. Non riuscivo a dimenticarlo. Eravamo stati insieme 5 anni dalla prima media fino alla seconda superiore, lo so che magari potrebbe essere stata una delle prime cotte, ma per me lui significava davvero molto. Era un grandissimo idiota. Il giorno prima di farmi lasciare passammo una giornata meravigliosa. Ma non può andare sempre tutto bene no? La sera stessa due ragazze che consideravo amiche gli hanno scritto dicendogli cose non vere su di me, che lo tradivo e falsità varie. Il giorno dopo ci saremmo dovuti vedere a casa mia per decidere di comprare dei biglietti per il concerto dei Blink182, ma lui non si è presentato. Per una settimana non l'ho né visto né sentito Poi per fortuna l'ho beccato a scuola, mi ha spiegato tutto, e io ovviamente non sapevo cosa dirgli se non dirgli che non era vero. Pochi giorni dopo venni a sapere che una delle due ragazze di nome Ally era sempre stata innamorata di lui. Io ora ho 18 anni e lui pure. Nessuno dei due ha ancora avuto altri fidanzati. Mi sento una stupida, si mi sono sentita con qualcuno e immagino che anche lui si sia sentita con qualcuna, ma di fidanzati niente.
 
 
Il suo profilo, sempre uguale sembrerebbe.. Bene, posso andarmi a letto tranquilla.

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Capitolo 3
*** 27 dicembre ***


"NICOLEEE NICOLEEE!" sento urlare dal piano di sotto "Nicole! Alzati o arriverai tardi a scuola!". Bene, primo giorno di ritorno dalle vacanze e come minimo arrivo anche in ritardo. Mi preparo e esco di casa correndo verso la stazione della metro. Arrivo al binario e vedo Mel seduta sulla panchina, per fortuna la metro non era ancora passata. Non faccio in tempo a salutarla che la metro arriva. Salgo e a quanto pare oggi Alex si era degnato di venire a scuola. Lo avevo infatti visto seduto con Luke e Michael. Loro erano considerati i bulletti della scuola, avevano 18 anni e erano ancora in prima superiore. Insomma come già vi ho detto abbiamo rotto da 4 anni, ma io lo fisso e lui mi fissa, sempre! Magari mi sto inventando tutto io ed è tutto solamente frutto della mia immaginazione, ma io spero di no. Arriviamo alla fermata Temple e loro scendono, in effetti la loro scuola si trovava in quel quartiere. Speriamo che vadano sul serio a scuola. Arriviamo a Tower Hill dove si trova la scuola d'arte che frequentavamo io e Mel, scendiamo e ci incamminiamo con il resto delle nostre compagne di classe. Erano tutte super entusiaste per la festa di capodanno che avrebbe dato Sarah nella sua super villa con piscina al coperto. Stranamente non aveva invitato solo i VIP della scuola, ma anche me e Mel, gente definita normale. Domanda principale: i nostri genitori ci avrebbero mandate?

Diciamo che ai miei genitori non andava molto a genio Sarah; sia per il modo di vestire (un po' volgare) sia per come tratta le persone, ad esempio sua mamma la tratta come una schiava. Ma io DOVEVO andarci, per forza! "Nicole, perchè ti interessa così tanto andare a sta festa?" chiedeva Mel continuamente sulla metro di ritorno da scuola. In effetti era un po' che continuavo a dire: "Dai appena arriviamo a casa chiediamo ai nostri eh, ricordatelo mi raccomando!". Una risposta sinceramente avrei preferito non darla, visto che io andavo solamente per poter vedere Alex, ma non potevo mentirle, era l'unica vera amica che avevo. Cosi le dissi che provavo ancora qualcosa per lui. Con meraviglia lei ammise di provare qualcosa per Luke. Che peso che mi ero levata, finalmente le avevo detto tutto e potevamo condividere tutti i nostri sentimenti. Arrivai a casa e dissi ai miei che io e Mel gli avremo dovuto parlare, stessa cosa fece Mel. Io e mia mamma organizzammo una cena (e per fortuna ordinammo la pizza) e verso le 7.30pm Mel e i suoi genitori arrivarono e noi eravamo già seduti a tavola. Io e Mel ci alzammo in piedi e iniziammo ad esporre le nostre idee. I nostri genitori si guardarono e con le stesse facce e ci dissero: "NO!"

E no è, non potevano farci una cosa del genere, no no! Bene io e Mel ci alzammo e ci andammo a sedere in salotto e come è solito fare tenendo un po' di muso. Chiusero la porta e noi ci mettemmo ad origliare. Li sentimmo parlare di diverse cose e poi mio padre introdusse il discorso FESTA, grazie papi! Insomma si decisero dopo vari battibecchi a lasciarci andare. Appena sentimmo che si alzarono dalla tavola della cucina io e Mel corremmo sul divano facendo finta di non aver sentito niente. Con la loro solita simpatia ci dissero che avevano riparlato della festa e che la risposta rimaneva no. Simpatici insomma! A me e a Mel veniva da ridere, quindi mi alzai e gli dissi che avevamo sentito tutto e che non ci avrebbero dovuto prendere in giro. Loro risero, io e Mel li ringraziammo tanto. Intanto si era già fatta mezzanotte, così gli diedi la buonanotte e Mel e la sua famiglia tornarono a casa.
 

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