Ricalibrarsi dentro giorni meccanici

di glendower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** » Paradusi per illlusi — RiSo ***
Capitolo 2: *** » Non è rimasto nulla a cui essere legati — AkuRoku ***
Capitolo 3: *** 3. » La tua esistenza è solo ansia — KaiSo ***



Capitolo 1
*** » Paradusi per illlusi — RiSo ***




 

Ricalibrarsi dentro giorni meccanici



 

1 » Paradusi per illlusi — RiSo; 196  words

 


Il peggio era successo proprio a lui, che di meriti ne aveva troppi e di colpe, per cuocersi dalla rabbia, non ne aveva neanche una.
L'esame andava concludendosi e l'inevitabile aveva spezzato cuore e polmoni, riempendolo di acqua salata e del sapore del mare dopo che ha piovuto.

Il Keyblade non l'aveva scelto perché lui di cuori nel petto ne aveva troppi ed il suo, nato in sintonia con la luce, era quello sbagliato.
Gli eroi non perderanno mai perché sempre saranno fari nella nebbia, si disse, eppure, lui era andato a schiantarsi contro la verità da cui le sue prediche di amicizia e giustizia non avevano potuto proteggerlo.
Sforzarsi di maturare lungo il viaggio non era bastato e c'era amarezza nella mano che ricercava quella di Riku, intrecciata alla sue dita già bagnate di lacrime.
 
« Non ha scelto me, lo so, ma non mi interessa. »
 
Gli rimaneva a quel punto solo la sua forza, ma forse anche il sorriso dell'altro che negli ultimi tempi era diventato più bello e dalle nuvole spuntava sempre più spesso.
Gli rimaneva però anche Riku stesso, sopratutto Riku, perché c'era ancora un paradiso a cui aggraparsi, un' illusione da proteggere. 





Note dell'autrice; Sia lode alla community S
yllables of time a cui vanno tutti i crediti della tabella - che poi è poco tabella perché non ho utilizzato una coppia ma molte di più, senza contare che la tabella qui non ve la posto, la scelta dei titoletti e di tutto il resto è una sorpresa sorpresona - che a voi non frega, però amen. L'idea insana è venuta per colpa di quella caccia meduse della mia collega Sam, a cui dedico l'intera faccenda, perché sì, se è nata per colpa sua la cosa in sé le appartiene. Picccolissimo spoiler di DDD per questa flash! ma ormai lo avrete per le mani e quindi no problem, è cosa buona e giusta. Non sono brava con queste cose, indi per cui vi abbandono ancora prima di fermarmi a chiacchierare senza arrivare ad un punto di contatto. Vi voglio castori, siao belle/i. Ness.

 

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Capitolo 2
*** » Non è rimasto nulla a cui essere legati — AkuRoku ***


2 » Non è rimasto nulla a cui essere legati — AkuRoku; 204   words

 

Trasmetteva immaginaria paura dalla pelle - dalle gambe tremanti che stringeva contro il petto per attenuare il battito, rombo di tuono a far da orchestra muta nel suo corpo.
Urlava di rabbia e confusione attraverso l'espressione vuota del viso senza neanche sapere che cosa fossero quelle istintive sensazioni umane che per lui erano solo immaginarie, ruggiti di turbamento che fintamente sentiva dentro.
Privatamente, per proteggersi, aveva da spartire con se stesso solo nomi di emozioni e nient'altro.

« Axel chi? Axel quando? » gli scappò detto, quando per l'ennesima volta si era ritrovato messo all'angolo da un incendio divampante - da Axel, fiamma di candela che avrebbe spento volentieri inumidendosi le dita del sudore che gli correva, ad ogni incontro, dietro alla schiena.

« Oh, dai Roxas! Sono io, non ti ricordi? »

E quando il biondo scuoteva la testa e guardava giù dalla torre dell'orologio per cercare una via di fuga - per buttarsi giù con la mente al fine di nascondere almeno i suoi pensieri disordinati, l'altro capiva.
L'altro già sapeva che nel cielo, tra le scintille e le ombre di un tramonto dorato, nei riflessi in movimento, tra tutti i colori mancava il rosso, quell'unica tinta che li teneva insieme come il filo del destino.  




Note dell'autrice; Il moschiettiere scrive due drabble- flash, in realtà sono mini flash - una dietro l'altra, i know, ma dopo questa mi fermo per un po' perché questa settimana a venire ho troppo da fare - leggi: troppo da studiare. Di commenti non ne ho, a parte che a me l'AkoRoku, a differenza di voi fan, proprio non mi piace. Sarà che è stata strapazzata troppo, sarà che secondo me c'è un amore insano che non capisco ma proprio non riesco a digerirla. Se vi state chiedendo perché ne ho scritta una - con accenni piccolissimi - non ho una risposta, il titolo non ha fatto altro che alimentare le mie fantasie come benzina sul fuoco e se ci guardate bene non c'è amore da sperperare. Poca roba da dire, au revoir! Ness.

Ps: Oh sì, il ''gioco'' di questa fic, se non si è capito, è quello di un cuore che c'è e non c'è, per capirlo dovete aver finito DDD, altrimenti... altrimenti posso dirvelo comunque ma è spoiler: i Nessuno hanno sempre avuto un cuore. 

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Capitolo 3
*** 3. » La tua esistenza è solo ansia — KaiSo ***


3 » La tua esistenza è solo ansia — KaiSo; 270   words

Lei non era come loro, una delle tante principesse da fiaba con vestiti troppo grandi per non assomigliare a un fiore di carta e seta dipinto a mano; nobile di cuore, del suo rango non ne aveva mai tenuto conto.

Castelli e balconi dove guardare l'orizzonte poi, Kairi non li aveva mai visti, se non raramente nelle figure animate di qualche libro sfogliato e poi abbandonato, buttato per noia nella polvere buia della sua stanza.
Storie ed incantamenti dedicati a lei li aveva sentiti solo nell'infanzia, irrigiditi dalla vecchiaia si erano mossi tra lettere d'inchiostro, sciogliendosi nel tempo bagnati da una lacrima o un po' di nostalgia.
 
Della spocchiosa ed egoistica eroina da fiaba aveva solo gli occhi - aveva solo lo sguardo perso a cercare la fine della sua infinita attesa, ai piedi di un ponticello che le mostrava ogni giorno, dalla mattina fino a sera inoltrata, un orizzonte diverso e un cielo uguale agli altri dove chissà, sotto, forse i suoi eroi lo guardavano pensando a lei, cercandola in un’immensità estroversa che le aveva dato un ruolo secondario, quello della bella statuina arenata in un’isola lontana. 

Stava seduta sulla sabbia con mille messaggi accartocciati sulle gambe e Selphie, il suo braccio, scriveva un dettato di parole e preghiere – inquietudini e preoccupazioni che presto sarebbero state imbottigliate e poi gettate nel blu del mare, a disperdersi nell’oceano fino a destinazione.

« Anche oggi stiamo qui ad aspettare Kairi? »
« Arriverà, oggi Sora è più vicino rispetto a ieri, ma meno di domani. »

La sua vita era così. Ansia. Un giro di giostra, un po’ vuoto nello stomaco e tanta pazienza.

 



Note dell'autrice; e dopo secoli, ho aggiornato. Solo lenta per queste cose ma visto che ho poco tempo e devo iniziare l'ennesima raccolta altrove, è meglio che mi dia decisamente da fare. Poche note, giusto perché in questi casi non sono una che parla tanto - leggi: nonsochescrivere. Mi piace la SoKai, a differenza di taaaaante, troppo persone che vedono solo la RiSo. Vivublblb. Au revoir. Ness.

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