Se fossi un homunculus? di AlyTheKitten (/viewuser.php?uid=18620)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando la fine è necessaria per iniziare ***
Capitolo 2: *** Iniziare a vivere ***
Capitolo 3: *** Essere un homunculus..? ***
Capitolo 4: *** E' ora di scegliere ***
Capitolo 5: *** Quando Invidia e Dolore s'incontrano ***
Capitolo 6: *** Finalmente ti ho trovata ***
Capitolo 7: *** Non mi lasciare, mai ***
Capitolo 8: *** Dolore ***
Capitolo 9: *** Complicazioni ***
Capitolo 1 *** Quando la fine è necessaria per iniziare ***
Vi ricordo che è la mia primissima fic
seria (spero :P)…siate clementiiii XD
Accettasi consigli…Buona
lettura^^
Quando la fine
è necessaria per iniziare
Era un giorno come un altro: monotono,
noioso…la solita tremendamente giornaliera routine.
Una ragazza dai capelli corvini sta in
piedi sulla ringhiera che la separa da un lungo salto che andrebbe a concludersi
sui binari di un treno. Il vento si diverte a scompigliare quella chioma dai
riflessi ametista…lei non lo sopporta…continua quindi, come un tic, a passarci
la mano tentando di sistemarli; ha lo sguardo serio, quasi rapito, che
insistentemente fissa i binari. Finalmente: il treno. Vorrebbe buttarsi. Un
tremito la percorre e il treno sfreccia sotto di lei, ancora sopra la ringhiera.
Sospira “Alla prossima…”.
Da lontano le si avvicina un ragazzo dai
capelli ricci che le grida:
“Hei Ali!!! Ma cosa fai? Te l’ho già detto,
no? Dobbiamo suicidarci insieme!!!”
Poi ambedue scoppiarono in una risata,
buffo? Ma succedeva da un po’, era come un gioco, entrambi sapevano che nessuno
dei due lo avrebbe fatto davvero.
***
Quella notte era strana…c’era qualcosa che
non andava più del solito, si ma cosa? La ragazza passò a mente il contenuto
della cartella di scuola…i compiti che aveva fatto…semmai le fosse sfuggito
qualcosa. Nulla, e allora? Tanto valeva dormire.
Eh…facile a dirsi…ma quando il sonno non
vuole abbracciarti…arrenditi e trovati qualcosa di meglio da
fare.
Aveva deciso di leggere, quella lettura era
interessante…l’aveva rapita completamente…tanto da non farla accorgere
che…
Due occhi ametista la fissavano insistenti,
ma pacati.
Una figura slanciata con dei lunghi capelli
verdi stava appoggiata allo stipite della porta.
Con le braccia conserte aspettava che lei
si accorgesse della sua presenza.
La ragazza, infatti, di colpo abbassò il
libro e lentamente si girò (quasi per convincersi che non c’era nessuno) e vide
il ragazzo che sorrideva.
Passò una frazione di secondo, il ragazzo
era ora a due centimetri da lei e sussurrò:
“Ciao Ali…” sorridendo
maliziosamente.
Alice assunse un espressione a metà tra il
terrorizzato e il sorpreso, non riusciva a muoversi sebbene lo volesse…e dalla
bocca non poteva proferire verbo, era quello che era strano quella
notte?
Lo strano ragazzo di scatto le afferrò il
braccio, aprì la finestra e spiccò un salto, Alice pensò subito che avrebbero
fatto una rovinosa caduta, chiuse quindi gli occhi, le pareva di volare…e per
quanto la situazione fosse strana e assurda, ammise a se stessa che le piaceva
volare.
Al posto della caduta che si aspettava, fu
un atterraggio comodo, il ragazzo l’aveva infatti presa in braccio, ma subito la
mollò per terra come un sacco di patate.
“Ahia!!!” sbottò lei, per tutta risposta il
ragazzo emise un “nh” e poi disse:
“Era meglio quando stavi zitta..”,
dapprima la ragazza fissò il ragazzo,
notando lo strano modo in cui era vestito: un top aderente, dei calzoncini con
sopra una strana gonnella, dei guanti senza dita, una fascia sulla fronte e
quelli cos’erano? Calzini senza dita? Boh…tutto vestito di nero (che contrasto
con la pelle praticamente bianca)…con degli strani disegni rossi…però poi pensò
alla assurda situazione in cui si trovava e saltò in piedi guardandosi
freneticamente intorno, si trovava nel boschetto dietro alla sua casa, ma la
casa la si poteva scorgere ad una distanza notevole, ma per quanto aveva saltato
quel tipo? Lo cercò infatti per avere spiegazioni, ma dov’era?! E le spiegazioni
gliele avrebbe comunque date? Milioni di domande le affollarono la mente, le si
oscurò la vista e finì a terra con le mani tra i capelli e gli occhi
chiusi.
“Oh ma che fai li per terra?! Muoviti e
tirati su…” La voce di prima, Ali riaprì gli occhi vedendo il ragazzo che la
guardava con disappunto, poi continuò:
“Ma che cazzo mi ha detto Lust…’sta qui è
già crollata prima che la ammazzi…”
…ammazzi?
“A-ammazzi..?” balbettò la ragazza ora
davvero spaventata, lui replicò con tutta calma:
“Ovvio! Come puoi pretendere di diventare
homunculus restando viva?!”
le parole non l’avevano rassicurata
affatto…
“ho..che? N-non voglio morire!” continuò la
ragazza alzando i pugni,
“Vuoi spaventarmi con quei pugni? Ma per
piacere!”
Con immenso stupore della ragazza lo strano
tipo buttò per terra un enorme albero, spingendolo semplicemente col piede. E
ora si che erano guai. Quello li voleva ucciderla! Alice pensò solo alla
possibilità della fuga, iniziò a correre, due metri dopo le si parò dinnanzi il
ragazzo che scuoteva la testa:
“Eh no…non si scappa, dai…voglio solo
ammazzarti…” disse sorridendo.
La ragazza cercò di colpirlo con un pugno,
che venne fermato con tutta calma,
“Fidati, una volta diventata homunculus
riuscirai a colpirmi, quindi…calmati e fatti ammazzare.”
Calmati e fatti ammazzare? Oh si certo
volentieri! Ma che sei scemo???
Ali cercò di ritrarre il pugno, ma il
ragazzo le teneva saldamente il polso, rise e disse:
“Dai…pensa che poi starai
meglio…”
Meglio? Morta starò meglio?
Alice tentò di ribattere, ma il ragazzo la
fermò posandole l’indice sulle labbra
“Non eri indecisa se buttarti o no oggi? E
ieri? E un mese fa?”
Alice rabbrividì
“Come…”
“Come lo so? Senti non è che scegliamo
persone così a caso per diventare come noi…”
Come noi? Allora ce en sono altri
come lui?
“Tu vuoi morire, è solo che da sola non ce
la fai, ti sto solo dando una mano credimi…”
La mente era vuota, stava davvero per
morire? Sarebbe diventata un homuculus? E poi cos’è un
homunculus?
“A presto Ali…”
“…”
La ragazza sentì una lama attraversarle
l’addome, e sentì anche quella fredda lama ritrarsi…
Un rivolo di sangue le percorse il
labbro.
L’ultima cosa che vide furono gli occhi
ametista del ragazzo, poi il buio.
Cosa ne pensate??? Troppo corto? Poco
scorrevole? Datemi consigli^^
Al prossimo chappy, che spero di pubblicare
al più presto XD
Per chi non lo avesse capito (ma di sicuro
tutti lo avrete riconosciuto..) il ragazzo è Envy!!! *ç* -sbav- Ora vado, devo
perdermi nei pensieri pensando ad Envy e a quanto sia bello, tttttttttttttenero,
figo e devo ripetere spasmodicamente
“EnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvyEnvy”
Ciauuuuuuuuuuu XD
Aly Chan 92
Kisso!!!
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Capitolo 2 *** Iniziare a vivere ***
Rieccomi!!! Mi scuso x
la miglionesima volta per i dialoghi del primo chappy… (e ringrazio Hermyone e
CHIHIRO per avermelo fatto presente…altrimenti ci sarebbe ancora quella
schifezza al posto del 1 chappy!!!^^)
Per farmi perdonare posto subito il 2 cahppy…Buona lettura
(con dialoghi, spero ndEnvy) (ma certo amoruccio mio^^ ndAly) (cosa sono queste
libertà?? Torna a scriveree!! >//< ndEnvy) (Ma certo amoruccio^^ nd Aly)
(-Aly lanca un bacino a Envy) (-Envy rincorre Aly con un coltello-) (-…caliamo
un velo pietoso ^//^…-)
Iniziare a vivere
Uno spiraglio di luce.
Che sia morta? Che sia il paradiso…gli
angeli…?
No.
Quando la ragazza aprì gli occhi venne
accecata da una forte luce bianca, provò a ripararsi con le mani, ma i polsi
erano incatenati al tavolo su cui era stesa.
“Mh…dove…dove sono…?”
Anche i piedi erano incatenati, provò
allora con uno strattone più forte, aspettandosi già di restare incatenata, ma
con sua enorme sorpresa le catene dei polsi vennero spezzate, così come quelle
delle caviglie.
“Oddio…cosa…?”
Si mise seduta: ancora un po’ accecata
dalla luce distinse due figure che si stavano avvicinando,
“Ben svegliata!” era il ragazzo di
prima
“Piuttosto direi ben risorta…” e quella chi
era? Una bella donna di sicuro, con lunghi capelli corvini che le ricadevano
sulle spalle ed un vestito nero…sempre con quei disegni
rossi…
“Dove sono?” sbotto la
ragazza…
“Chi siete voi…cosa mi avete fatto???”
continuò alzando il tono di voce,
“Hei, calma. Adesso io e Lust ti spieghiamo
tutto…”
Quindi quella era Lust…ma
lui?
“Qual è il tuo nome?” domandò quindi la
ragazza abbassando appena la voce,
“Io sono Envy, e ti dico anche che il tuo
nuovo nome è Pain…” fu l’esauriente risposta del ragazzo…di Envy, poi Lust
continuò:
“Ti trovi al nuovo laboratorio, il
laboratorio 5b…ti abbiamo fatta diventare una di
noi.”
Ancora quel noi, dunque…lei era
diventata un homunculus???
“Io…io sono…un homunculus?”
“Si! Ed il tuo nome è Pain, capito? Adesso
seguimi, hai così tanto da imparare…” Concluse Envy
allontanandosi.
Piuttosto allibita…ok…molto allibita,
“Pain” seguì i due che entrarono in un’altra stanza, era molto spaziosa, forse
dava quell’impressione dato che era completamente vuota.
Alice…o Pain, che dir si voglia, notò uno
strano tatuaggio su Envy e Lust, una specie di serpente rosso che si mordeva la
coda, su Envy appariva sulla coscia sinistra, a Lust invece era situato sul
petto, al centro sopra il seno.
Facendo due più due…
Quel simbolo c’era anche vicino al suo
ombelico, a sinistra, notò poi com’era vestita..dov’era il suo pigiama???
Indossava un top con il collo alto, dei
pantaloncini corti corti, dei guanti senza dita le coprivano tutto
l’avanbraccio, e sul braccio sinistro c’era una specie di fascetta…poi si guardò
i piedi…ancora quei cosi?! Quei calzini senza dita (“°__°’’), tutto
rigorosamente nero e lucido, si guardò poi le spalle, da li partivano quei
disegni rossi, iniziavano con una circonferenza sulla spalla, una striscia
percorreva il braccio fino al gomito, dove finiva in un’altra circonferenza, lo
stesso accadeva dai fianchi a poco sotto le ginocchia.
Envy le gridò:
“Ne hai anche uno triangolare sulla schiena
se ci tieni a saperlo!”
Di “tenerci” a saperlo non ne era
convinta…ma comunque ora lo sapeva.
Ali ne approfittò per continuare il
discorso:
“Cos’è questo tatuaggio? E dov’è…dov’è il
mio pigiama??”
“Ma fregatene del pigiama!!!” rise
lui
Si ma era il mio
preferito…ç__ç
“Invece per il “tatuaggio” come lo chiami
tu, ho una risposta più carina: si chiama Oroborus…lo hanno tutti gli
homunculus”
Poi avvicinandosi
continuò:
“Sta a rappresentare la natura ciclica
dell’universo…tutto si crea e nulla si distrugge.” Concluse con aria
saccente.
“Ah…” fu l’unica cosa che disse Ali, con un
filo di voce,
“ Come –AH-, mi aspetto un applauso come
minimo..!”
Lust gridò quindi ad Envy di non fare
l’idiota e di aiutarla.
Insieme aprirono una nuova porta nascosta
nel muro, da li fece capolino un…coso…basso e grasso con la lingua penzoloni
(con l’oroborus stampato sopra) giù dalla bocca sbavante.
(“Ma che schifo!”)
Seguito da un uomo alto e magro con un aria
superiore che stiracchiandosi esclamò:
“Era ora!!! Ma quanto ci avete
messo?!”
Envy si avvicinò a Pain e le presentò
rispettivamente Gluttony (che all’inizio tentò di mangiarle una mano O_o), e
Greed (che stingendole la stessa mano quasi gliela spaccò
O_o).
Mentre Lust, Gluttony e Greed parlavano di
cose a lei sconosciute, Ali chiese spiegazioni ad Envy…
“Esattamente…cosa mi è
successo?”
Il ragazzo si sedette e le fece cenno di
sedersi anche lei
“Prima di tutto: sei
morta”
Morta? Ma come poteva essere morta?!
Respirava, camminava, non era morta…voleva di certo
ingannarla.
“Dopo averti uccisa ti ho portata al
laboratorio 5b, dove ti trovi ora, e il nostro caro Dottor Marcus ha eseguito
una trasmutazione umana su di te, ora lui è morto, ma tu sei rinata sottoforma
di homunculus, non è fantastico?!”
Alice non rispose, si limitò a fissare
Envy, che continuò:
“Grazie a questa trasmutazione il portale
si è aperto e i nostri compagni ci hanno potuto
raggiungere…”
“Da dove? E cos’è il portale?” lo
interruppe lei
“Oh, da un altro mondo…non ha importanza.
Del portale saprai poi. Comunque dopo essere tornata in vita ti è stata
iniettata una dose di pietra rossa..”
“Pietra rossa?” interruppe di
nuovo
“Si, pietra rossa…la pietra filosofale, non
dirmi che non sai cos’è?”
“Si beh..si…” (a dire il vero le veniva in
mente solo Harry Potter…)
“E ora, sei un homunculus.” Concluse
sorridendole.
Era un homunculus…e ora? Cosa avrebbe
fatto? O piuttosto, cosa doveva fare?
Envy interruppe i suoi pensieri intimandole di seguirlo,
avrebbe scoperto i suoi poteri.
Ebbene! Il secondo chappy è finito!^^ Piaciuto? Ora la
storia si fa interessante… e sono super
ispirata!!! Speriamo
che l’ispirazione mi segua nei capitoli avvenire XD.
Visto? I dialoghi ci sono! *__* -me felice-
Ah, il personaggio “protagonista” è il mio
alter-ego di quando disegno…mi segue sin dai miei primi disegni…l’ho vista
crescere ç_ç che cosa tttttttttttenera XD
Un baciotto a tutti (Recensiteeeeeeeee
XDD)
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Capitolo 3 *** Essere un homunculus..? ***
cp1
Hallo!!!
Prendetemi per pazza…ma oggi ho ancora voglia di scrivere!!! XD
Forse perché non ho una mazza da
fare…>__>
(Hei! Come sarebbe a dire??? Hai da
scrivere su di me! Questo ha priorità su tutto!! >_< ndEnvy) (Certo
Ecchan…morirò di fame per scrivere di te -_-‘ ndAly) (Ovvio U.U ndEnvy)
(Egocentrico >. > ndAly) ( *__* ndEnvy)
Ah, forse dovevo specificarlo prima…ci
troviamo nel mondo reale, sono gli homunculus che sono arrivati qui con il
portale (è un po’ utopistico…ma via libera alla fantasia XD) (o forse
distopistico O_O-?) beh comunque ecco il perché di Harry Potter! E missà che in
questo mondo si fa a meno di Fullmetal Alchemist…ODDIO! Questa si che è una
distopia!! >___< Beh ora passiamo alla storia^^
P.S: Lo faccio anche perché credo che sennò
giuly-chan mi rintraccerebbe e mi costringerebbe a scrivere con un mitra alla
tempia XDD (scherzo, è bello vedere che la storia piace *__*) (Perché parla di
me U.U ndEnvy) (Egocentricooo -,- ndAly)
P.P.S: Faccio riferimento all’anime per gli
homunculus, infatti nel manga sono in parte diversi, preferirei il manga…ma
almeno l’anime è già concluso e posso avere un quadro migliore della
situazione.
Essere
homunculus..?
Era una strana sensazione non essere più
umana.
O almeno così
credeva…
Dopotutto non era così diverso, ci si
sentiva molto più forti (si indossavano strani vestiti…come le CalzeSenzaPiedi),
ma non si cambiava molto.
Il vero problema…era la consapevolezza di
non essere umana.
***
Alice seguì Envy fino ad un’altra stanza,
quello si che pareva un laboratorio, con tanto di barattoli vitrei e
provette…
Il ragazzo frugò dentro un barattolo e ne
trasse delle strane pietre rosse.
Erano pietre
filosofali?
“Avanti mangia” le disse
lui
“Questa…è la pietra rossa?” Domandò
lei
“Certo. Dai mangia.”
Ali ne prese tre e, domandandosi come
avrebbe potuto masticarle, se le cacciò in bocca.
Che problema c’è? Cosa potrà mai accadermi…?
“Bene, queste ti faranno dimenticare i tuoi
ricordi da umana…”
Alice si bloccò di colpo e sputò le
pietre.
“Che?! Io voglio i miei ricordi!!!” Gridò
adirata retrocedendo un po’…
“Devi liberartene, o non potrai usufruire
dei tuoi poteri…muoviti, poche storie.”
Envy iniziava a
spazientirsi…
Alice non voleva certo farlo arrabbiare,
ricordava infatti la fine dell’albero nel bosco, ma fortunatamente fu “salvata”
da Lust, infatti la bella donna chiamò il ragazzo, doveva dargli delle brutte
notizie…
***
“Come sarebbe a dire morti?? Noi homunculus
non possiamo morire!!!” Envy stava gridando contro Lust
“Come no stupido sgorbio???!!! Io stesso
sono stato distrutto dall’alchimista d’acciaio! Non ricordi?!” Greed a sua volta
gridava conto Envy…
Alice assisteva alla scena
curiosa.
Poi Lust continuò il discorso, forse
spiegando a Pain,:
“Dante ha fatto in tempo a distruggere
Sloth, Wrath e Pride…”
“Fullmetal-Shorty aveva distrutto anche me,
ma il Padre mi ha riportato in vita…dopo la morte del Padre e di Dante ho
aspettato che il portale si aprisse insieme a Gluttony.”
Spiegò Greed con tono serio, Gluttony si
limitava ad annuire e a masticare un pezzo di legno (“legno??? O_o”)
Ali non capiva molto, chi erano quei tre?
Il Padre e Dante? E l’alchimista d’acciaio…? C’erano troppe cose che non
capiva…e domandarle a chiunque ora sarebbe stato come firmare la propria
condanna.
Corse nella stanza delle pietre, raccolse
quelle cadute e le fissò per un po’…
Inghiottirle sarebbe stato come rinnegare
per sempre la sua umanità…ma tanto ormai…lei non era più umana, si convinceva
sempre più che sarebbe stato meglio inghiottirle.
“Alla mia…” Sospirò imitando il gesto di un
brindisi, poi inghiottì le pietre.
Beh non succede
nulla?
Come non detto.
Una fitta tremenda le colpì lo
stomaco.
Si sentiva morire.
Sentiva il sangue ribollire nelle
vene.
La stanza prese a
girare.
Tutto diventò
sfocato.
Portò le palme delle mani sopra gli occhi
per non vedere.
Le gambe le cedettero e cadde a
terra.
Contorcendosi emise un grido
straziato.
Le parve di vedere tutta la vita scorrerle
davanti come un flash back.
Vide la sua famiglia, la sue amiche, i suoi
amici.
Era davvero disposta a perdere tutto
questo?
Con quel poco di razionalità che le restava
si cacciò due dita in gola e sputò le pietre.
Era stato orribile, ed ora non era nè umana
nè homunculus.
Sopraggiunse Envy che tentò di capire
cos’era successo:
“Ma che hai fatto? E le
pietre…”
Alice ansimava e tremava un po’, aveva uno
sguardo fisso nel vuoto.
“Io n-non voglio rinnegare tutto…”
balbettò
“Rinnegare?” Envy era
perplesso
“Si…io sono stata umana! E non voglio
rinnegare tutto questo!” gridò alzandosi in piedi e portando le mani alle
tempie…
“…Capisco…beh…Mi sembra di vedere Wrath in
te…”
“Wrath? Chi è…e cosa c’entra con me?!” Ora
barcollava
“Wrath…era solo un bambino, all’inizia non
voleva nemmeno lui mangiare la pietra, beh alla fine lo ha fatto, ma lui non
aveva mai vissuto da umano completo…” Disse calmo Envy
“N-non mi importa di lui…mi importa di me!
Io……ugh…………”
Detto questo Alice, stremata, cadde addosso
ad Envy perdendo i sensi, lui vedendosela cadere tra le braccia (O//O) la prese
e le impedì di cadere a terra.
Poi sussurrò
“Credo sia stato abbastanza per te
oggi…sarà meglio che tu vada a riposare…”
Parole vane dato che lei era
svenuta.
“Ali…? Mi senti?…Lust! Sarà meglio
riportarla a casa…credo che dovremo ritentare in un secondo tempo di ultimare il
cambiamento…Credo non ce la faccia più…”
***
Alice si svegliò di
soprassalto.
Ansimando si guardò intorno, era nella sua
camera.
Cos’era successo? Era tutto un
sogno?
Ma certo…
Sentiva di dover controllare una
cosa…
Infatti.
Sebbene quello fosse il suo
pigiama…
L’oroborus appariva chiaramente li vicino
all’ombelico…
La ragazza ricadde all’indietro e, per
l’ennesima volta quella notte, portò le mani alla testa.
“Non devi
preoccuparti”
Chi era?
Envy stava accovacciato vicino al suo
letto.
Lei si mise seduta
faticosamente.
“No…non alzarti, riposati. Tornerò domani,
non ti preoccupare…”
Più che altro la preoccupava il fatto che
sarebbe tornato…
“E’ successo davvero? Tutto questo..” Disse
con fatica la ragazza
“Beh si…ma per ora non ci pensare, ok?
Dormi per le poche ore di sonno che ti restano…”
Pareva volerla rassicurare, erano così
cattivi gli homunculus? Pensò poi che quel ragazzo la aveva uccisa a sangue
freddo poche ore fa…
Non sapeva cosa
pensare.
Decise quindi di non pensare
niente.
“Si…va bene……” così dicendo si addormentò
avida di riposo.
Envy le rivolse l’ultimo sguardo, aprì la
finestra e sussurrò:
“A domani” Saltando nel bosco come aveva
fatto poche ore fa.
Visto?! Un record!!! Tre capitoli in un
giorno!!! XD
Non so se sia un record davvero…ma per me
lo è :D
Continuate a commentare, io vedrò di
aggiornare il più in fretta possibile, ma non prometto niente: colpa della
scuola -,-‘
(Poteri uccidere la tua prof di matematica!
NdEnvy) (Inutile…anche trapassata mille volte quella tornerebbe dall’oltretomba
per darci 3746 espressioni algebriche da risolvere entro 2 ore ç__ç ndAly)
(Ah…capisco ò_o ndEnvy)
Beh speriamo dunque nel
weekend^^
Forza FanGirl di Ecchan!!! Conquisteremo il
mondo!!! *__* XD
Un kissone a tutti e tutti coloro che mi
seguono^^
E anche ad Envy…perché è troppo
ttttttttttenero!!! XD
Aly
Chan^^
|
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Capitolo 4 *** E' ora di scegliere ***
Ni-Hao!!!
Eccomi con il 4 chappy^^
X chibymiky: Il nome Ecchan è
tenerissimo!!! Che mente geniale ad inventarlo!!!^^
X chigo: Organizziamo un attentato alla mia
prof di mate?!
X Envy: Grazie di esistereeeee!!!!!!!!
XD
(Si lo so…il mondo non può fare a meno di
me U.U ndEnvy) (Direi che noi FanGirls non possiamo fare a meno di te *__*
ndAly) (-un greggie di FanGirls sommerge Envy-) (-Aly si butta nella folla XD-)
(…si direi di calare un altro velo pietoso -.- ndIntelligenzaDiAly) (:D
ndAly)
Buona lettura!!! XD
E’ ora di
scegliere
Ansia?
Paura?
Indecisione?
Questo ed altro tormentava i pensieri di
Alice.
Cosa le sarebbe accaduto quella
notte?
La giornata era passata troppo in fretta,
tra le domande degli amici che le chiedevano cosa avesse, perché era così
pallida e se potevano aiutarla.
Aiutarmi?
Avrebbe voluto dir loro tutto quello che le
era successo, ma per cosa poi? Farsi ridere in faccia magari…e chi crederebbe a
queste cose?
***
Inevitabilmente giunse la notte, di dormire
certo non se ne parlava, Alice riusciva solo a chiedersi quando e come sarebbe
arrivato Envy.
Passarono le ore e lei sempre li a fissare
lo stipite su cui, la prima volta, era apparso il ragazzo.
Era mezzanotte passata e del ragazzo
nemmeno l’ombra; la ragazza era davvero stanca, socchiuse quindi gli occhi
pensando
“Magari quando li riapro c’è
Envy…”
come fa una bambina quando gioca, la
ragazza schiuse un occhio e spiò la porta… ma del ragazzo ancora nessuna
traccia.
Si girò quindi ancora davanti a se per
riprendere l’attento studio del vuoto, quando Envy le si materializzò
letteralmente davanti.
La ragazza iniziò un grido, ma prontamente
l’homunculus le tappò la bocca con un rapido gesto,
“Shht! Ma sei scema?! Se ti mettessi a
gridare non credi che arriverebbe qualcuno?!”
In effetti… sia la camera di sua sorella
che quella dei suoi genitori erano a pochi metri dalla
sua.
Lei annuì scostandosi la mano che quasi le
impediva il respiro.
“Su vieni, e per favore non ripetere il
teatrino di ieri…è ora di fare una scelta.”
Un tremito le percorse la
schiena.
Avete presente quando la temuta prof di
matematica ti consegna il compito?
Ecco un brivido
simile.
Senza preavviso Envy aprì la finestra e
prese di peso la ragazza, poi ripetè l’ormai famoso salto, questa volta però
Alice potè vedere dov’era situato il laboratorio 5b, in mezzo al bosco c’era una
piccola voragine nel terreno, e molti metri al di sotto di questa iniziava il
laboratorio.
***
“Oh bentornato sgorbio!” ghignò Greed al
loro ingresso
“Mademoiselle…” riprese inchinandosi ad
Alice, che abbozzò un sorriso.
Envy non sembrava molto divertito
dall’appellativo, emise infatti una specie di “mpf” e si allontanò nella
(temuta) stanza delle pietre.
“Dove sono gli altri?” domandò la ragazza
notando l’assenza della donna e del…coso-grasso…
“Oh stanno solo facendo un giro di
perlustrazione, sai siamo nuovi di questo mondo!” ridacchiò l’uomo, forse ancora
divertito dalla reazione di Envy al nomignolo.
Alice stava per chiedere altre spiegazioni,
ma venne chiamata da Envy, che più che chiederle, le ordinava di
raggiungerlo.
“Ora, mangia.” Sentenziò porgendole i
frammenti rossi
Alice li guardò, poi rivolse lo sguardo ad
Envy, che ricambiava un’occhiata fredda e severa. La ragazza prese dunque le
pietre, le ammirò per l’ultima volta e le ingoiò senza nemmeno
masticare.
Chiuse gli occhi aspettandosi la fitta allo
stomaco, invece sentì qualcuno afferrarle le spalle e
scuoterla.
“Ma che fai???” Disse ad alta voce Envy con
lo sguardo pressoché terrorizzato.
“Che…faccio? Ma scusa mi hai appena detto
di mangiarle!” rispose innocente lei,
“Ma non le hai masticate!!!” Gridò
scuotendola, poi, disperato, la prese per la caviglia e sollevandola la mise a
testa in giù scuotendola e tentando di farle sputare le
pietre.
“Envy ma che cazzo fai????!!!!” Greed
fissava la buffa scena con occhi sgranati.
In effetti Envy aveva un’ aria buffa, e la
ragazza a testa in giù che gli gridava di lasciarla… beh quello si che era un
“teatrino”.
“HA INGOIATO LE PIETRE!!!” gridò Envy
lasciandola finire a terra di colpo.
“Ahia!!!”
“E che male c’è?” Chiese Greed, che stava
seriamente considerando che lo “sgorbio” stesse dando do
matto.
“MA PERCHE’ NON CAPISCI???!!! LE HA
INGOIATE DANNAZIONE!!!” Envy si mise le mani tra i lunghi capelli
verdi.
“…” ora Greed dubitava della sanità mentale
del compagno.
Poi realizzò.
“Ma le ha masticate?” Domandò calmo
l’uomo
Envy emise un grido disperato, dandogli del
deficiente, poi si preoccupò della ragazza
“Tutto bene???” Chiese
preoccupato
“Hem..si?” Alice davvero non capiva perché
si preoccupasse tanto.
“Le pietre vanno masticate! Capito? Non era
mai successo prima che qualcuno non lo facesse…ci hanno sempre costretto a
masticarle…Greed, cosa le succederà?”
Greed scosse il capo e face
spallucce.
“Utile come sempre…” Commentò Envy
prendendo per un braccio la ragazza e portandola nell’altra stanza, quella
vuota.
Poi si sedette per terra e guardò il
portale (la porta nascosta nel muro)
“Chissà se Dante o il Padre saprebbero
darci risposta…”
“Ma suvvia Envy! Cosa vuoi che succeda?”
Disse Greed entrando nella stanza stiracchiandosi, poi, con una calma
innaturale, trasformò una mano…era ricoperta da una corazza nera…e le unghie
erano aguzze, ma cosa stava facendo?
“Ragazzina..?” Chiamò
poi,
“S..?”
Non ebbe tempo di
rispondere.
La mano di Greed le aveva oltrepassato
l’addome.
“Ma...cos…?”
Un rivolo di sangue le percorse tutto il
mento fino al collo, per poi andare ad unirsi all’altro sangue che usciva
copioso dalla ferita.
“GREED!!! NON SAPPAIMO SE IL CAMBIAMENTO E’
ULTIMATO!!!” Urlò Envy precipitandosi dalla ragazza, che comunque si reggeva in
piedi.
L’uomo ritrasse il braccio e
sentenziò:
“Beh è ancora viva.”
Si, viva ma
sconvolta.
Aveva un buco in
pancia!!!
“Envy..? Sono…sono morta?” Domandò Alice
non staccando lo sguardo dal sangue che cadeva a terra.
Poi con sua grande sorpresa, vide la ferita
rimarginarsi ad una velocità impressionante.
Staccò lo sguardo dal sangue e rivolse
un’occhiata interrogativa al ragazzo dai capelli verdi.
“Sei un homunculus.” Disse Envy allargando
un sorriso,
“E grazie a chi l’abbiamo scopertoooo???”
Esclamò Greed indicandosi e sorridendo soddisfatto.
“Brutto coglione poteva restarci secca!!!”
Envy so scagliò addosso a Greed
Alice non potè fare a meno di
ridere.
“Uh! Ragazzi?!” Iniziò Alice (ma ormai
possiamo chiamarla Pain), correndo verso i due che si “azzuffavano” beh, in
realtà si stavano letteralmente ammazzando…
“Hei dico a voi!!!” Ripetè
poi
Nulla, i due continuarono la
zuffa…
“RAGAZZIII!!!” Senza nemmeno farlo apposta
Pain tese le braccia in avanti con le mani aperte, da cui uscì un lampo
luminoso.
“…” i due, carbonizzati dal fulmine, la
fissarono e poi si fissarono ammutoliti.
“L’hai fatto tu?” Chiese Envy con gli occhi
che gli brillavano
“Hemm…”
Dì di si dannazione!
“...credo di si” confermò
lei
“Complimenti! Hai scoperto un tuo potere^^”
Sorrise Greed, come si fa per i bambini piccoli per complimentarsi con
loro.
…ma ‘sto qui mi prende per
scema?
“E’ un bel potere…ma spero non sia
l’unico…” riprese Envy, poi continuò:
“Bisognerebbe metterti in una situazione
tale da costringerti a proteggerti…di pericolo!” esortò
illuminandosi.
Non era granchè
rassicurante…
“Si, ma non ora!” lo interruppe
Pain
“Credo di dovere tornare a casa adesso, che
ora sarann…” venne a sua volta interrotta da Envy che l’afferrò per le
braccia
“A…casa?” sibilò
“Si, a casa mia…saranno le 5.00 ormai…?”
spiegò titubante lei
“Greed…qui qualcosa è andato storto…” disse
lasciandola
“Mmm…si…e non capisco come…” Iniziò
L’uomo
“Ci sono!!!” urlò Envy schioccando le
dita
“Ci costringevano a masticare la pietra,
altrimenti avermmo mantenuto i nostri ricordi!” spiegò il ragazzo
siedendosi.
“…wow…” concluse sdraiandosi a
terra.
“E’ una bella scoperta.” Commentò
Greed
I tre rimasero in silenzio per qualche
istante, poi Envy si alzò e disse a Greed che avrebbe portato Pain a
casa…
Raggiunsero la porta e l’homunculus prese
in braccio la ragazza, pur sapendo che poteva usare i suoi poteri, e spiccò un
salto.
“Bella scoperta.” Ribadì Greed restando
solo nel laboratorio.
***
L’homunculus si fermò di colpo prima di
raggiungere la casa della “ragazza”, e la fece scendere,
“Perché ci fermiamo?”
Envy le dava le spalle, non
rispose.
Poi si voltò verso la ragazza,
semplicemente guardandola.
Lei all’inizio ricambiò lo sguardo, ma dopo
qualche istante, data l’insistenza di quei due pozzi viola che la fissavano,
dovette rivolgere lo sguardo al suolo…
Curiosa rialzò lo sguardo, ma dato che il
ragazzo la fissava ancora, arrossì bruscamente.
“Perché mi guardi…?” Azzardò lei, sempre
guardando il suolo,
“Mi piace guardarti” disse calmo
lui.
Se si potesse arrossire bruscamente due
volte di fila, lo avrebbe fatto.
“Ma…” continuò lei alzando lievemente lo
sguardo e trovandosi il viso del ragazzo a due centimetri.
…Arrossire bruscamente tre
volte?
Lei tentò di dire qualcosa, tra un misto
d’imbarazzo e timore.
Venne però fermata da l’indice del ragazzo,
che le si posò dolcemente sulle labbra.
Era già la seconda volta.
La bocca le fu chiusa poi definitivamente
da un bacio leggero, svelto, superficiale ma allo stesso tempo
dolce.
***
Ma cosa succedeva?
Lei in parte era umana, poteva provare
quindi sentimenti (?)
Lui, lui non era
umano.
Che gli homunculus provino
sentimenti?
Kawaiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
XD
Fine del 4 chappy!!!
La lunghezza va bene? Spero di si perché ci
è voluto impegno *__*
Ma non è ttttttttttttttttenerissimo???
Ecchan ti adoro *_*
Recensiteeeeee!!! XD
Un ringraziamento speciale a chi mi segue
dal primo capitolo…non vi deluderò!
La storia continua!!!
La vostra Aly Chan^^
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Capitolo 5 *** Quando Invidia e Dolore s'incontrano ***
Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!! XD
La Ecchan-fan più pazza del mondo è tornata
:P (la più nn so…ma pazza di sicuro^^)
X SoleDincht: E’ la primissima fic a
capitoli, ho scritto due cosette one-shot negli originali…ma nulla di chè
:D
X Giuly Chan^^: Tutte vorremmo essere nei
panni di Pain *ç* -sbav-
X Chigo & CHIHIRO: Quei tre dovrebbero
fare cabaret!! XD
X Envy99: Ovvio! Direi di fondare un fan
club per la protezione di Envy!!!!!! XD Poi dimmi che dà del gay maniaco ad
Envyuccio che lo picchiooooo!!! >.<
(Ah Envyuccio, grazie per il bacino^^
ndAly) (…che bacino? Ò_o Mi pareva fosse Pain… ndEnvy) (Si, ma io sono l’Autrice
ed ho potere su tutto e tutti, posso quindi essere qualsiasi personaggio…
Bwahahahahahahah!!! *__* ndAly-assatanata*.*) (-Envy scappa urlando-)
(-Autrice divenne così un termine temuto dagli homunculus^^-)
Partiamo col 5 chappy!!! Buona lettura
XD
Quando Invidia
e Dolore s’incontrano
Si sentiva paonazza.
Il cuore le batteva a
mille.
E quei due occhi viola, pur standole a
pochi centimetri, riuscivano ancora a fissarla.
Era estremamente pericoloso o estremamente
romantico?
***
Di dormire non se ne parlava, di
nuovo.
Fissare il soffitto della camera era la
cosa che le riusciva meglio al momento.
In realtà non poteva smettere di pensare ad
Envy.
Forse non voleva nemmeno
smettere.
Quel bacio, era diventato un grande
interrogativo.
Dal tonde…era o no una ragazzina di
quindici anni?
E’ quello che fanno tutte…pensare ad un
bacio ed ingigantirlo come un problema esistenziale.
Si? No? Forse?
Tipico.
Il fatto di aver scoperto di potersi
librare nell’aria a suo piacimento, era stato messo in secondo piano, e a dire
che lei adorava volare!
Ma credeva di preferir volare
nell’intensità degli occhi ametista, che tanto amavano
guardarla.
Mancava poco alla sveglia, perché non
anticiparla?
In un quarto d’ora era già pronta per
andare a scuola.
Una volta però arrivata a scuola…si
domandò
“Perché non fare una bigiatina? Una sola…la
prima e l’ultima giuro!”
Corse in un angolo lontano da occhi
indiscreti, poi spiccò letteralmente il volo.
Raggiunse un’altezza notevole, credendo che
se fosse andata molto in alto l’avrebbero scambiata per un uccello…magari una
bella aquila…^^
Ma chi ha voglia di guardare più in su del proprio naso al mattino? Gli occhi
stanchi rivolgono inesorabilmente lo sguardo al suolo.
***
Era ovviamente diretta al laboratorio 5b,
individuata la voragine nel bosco ci si infilò dentro e giunse
all’ingresso.
“C’è nessuno?!” chiamò una volta dentro, ma
senza udire risposta.
Girò per tutte le stanze, ma il laboratorio
sembrava deserto.
“Che peccato…” pensò
“Volevo tanto rivedere Envy…” disse poi tra
se e se…
“Beh grazie” la solita voce familiare
ormai: Envy.
Lei si guardò intorno, ma non vide nessuno,
credette di averlo immaginato…
Poi, (come non fa nessuno al mattino),
guardò più in su del proprio naso e vide il ragazzo sul
soffitto.
“Ero quasi sicuro che saresti venuta, sono
rimasto apposta io di guardia^^”
Ah…mica scemo il
ragazzo!
Poi scese e si parò davanti ad Alic…Pain
(in quel momento lei era Pain),
“Hem..riguardo ieri..” iniziò poi
lei
“Non c’è bisogno di spiegazioni” tagliò
corto lui
“Più che altro…ti ho vista mentre volavi a
casa, sai, credo tu abbia acquisito un potere sull’aria e gli agenti atmosferici
in genere…” disse saccente spostandosi in una stanza vicina, era una camera…
pareva una camera d’ospedale in realtà, con dei lettini e dei materassi stesi a
terra, molto disordinata.
Il ragazzo si lasciò cadere su un materasso
steso a terra.
Mmm…bacio + letto = fare
attenzione.
Il ragazzo continuò il discorso prima
interrotto:
“Cosa credi di fare? Continuerai a stare
con gli umani o pensi di stabilirti qui?”
La ragazza si trovò spiazzata…non che non
avesse pensato alla situazione…ma la scelta era difficile.
“In realtà non ho ancora deciso…” rispose
titubante
“Comprensibile… ma guarda che mi offendo se
alla fine non scegli me, ok?” ribattè lui chiudendo gli occhi con fare
beffardo.
La ragazza sorrise arrossendo lievemente,
poi si sentì afferrare per un braccio, Envy la tirò a se poi le sussurrò
all’orecchio:
“Mi piace anche quando
arrossisci…”
Poi le scostò i capelli dal viso e posò
dolcemente le labbra sulle sue.
Questa volta non fu un bacio sfuggente,
anzi, bramato da ambedue le parti fu come un gioco…tra carezze e sussurri i due
si persero in un mondo che era solo loro…finalmente dimenticando problemi ed
insicurezze.
Stesi su un fianco, continuavano il loro
gioco di baci e carezze tra uno sguardo e l’altro, tra sussurri di parole dolci
e sorrisi veri, non sarcastici o maliziosi, sorrisi di autentica
spensieratezza.
Ma forse quegli occhi ametista avrebbero
dovuto rivolgere anche qualche sguardo alla porta…
“SGORBIO???!!!” Greed li aveva colti in
flagrante…
Pain era letteralmente pietrificata, una
sensazione di vergogna ed imbarazzo la attanagliava.
Envy, indispettito, urlò a Greed di farsi i
cazzi suoi e di andarsene, anche se in verità era piuttosto imbarazzato anche
lui…
Si alzò e chiuse la porta sbattendola, poi
si ributtò sul letto
“Dov’eravamo rimasti…?”
Chiese passando il dito sul tatuaggio
dell’oroborus di Pain, poi le si avvicinò e tentò l’ennesimo bacio, ma fu
fermato dalla ragazza che, posandogli la mano sul petto,
disse:
“Forse è meglio se
vado…”
“Ma perché? Non preoccuparti per Greed…” fu
la risposta pronta del ragazzo che le carezzò il viso,
“Envy…davvero…è meglio se ora vado…” disse
lei alzandosi lentamente
“Mph…” il ragazzo non sembrava molto dello
stesso parere…
“Dai, non fare così…piuttosto, raggiungimi
tu, no?” detto questo si diresse verso la porta sorridendo, poi si voltò per
vedere la reazione dell’homunculus
“Nh…aspettami stasera…” disse schiudendo un
occhio con aria maliziosa, come suo solito.
Pain sorrise di rimando, salutò ed
uscì.
“Adesso andiamo dal caro Greed…” sbuffò
Envy rimanendo solo
“Dopo tutte le volte che l’ho coperto!
Questa me la deve…” si convinse, poi raggiunse Greed.
Lo trovò nella stanza della
porta,
“Ecco lo sgorbio rubacuori…” lo canzonò
l’uomo
“Ah-ah-ah” rispose Envy ironico, poi
iniziò:
“Questa me la devi, caro
mio…”
“Non ti seguo sgorbio” Commentò Greed
contando delle banconote
“Quante volte ti ho coperto, sentiamo? Stai
di guardia alla porta, tieni la bocca chiusa, eccetera…” spiegò il ragazzo
“Mph…ma io sono avido…! Capisci? Voglio
tutt…” iniziò l’uomo
“Voglio tutto, si, lo so…è sempre la solita
scusa.” Lo interruppe Envy
“E va beh sgorbio…ma vedi di non farti più
beccare!!! Nh…ora ti posso chiamare Sgorbio Rubacuori!” disse rallegrandosi
Greed, e battendo le mani
“E PIANTALA DI CHIAMARMI SGORBIO!!! CORAZZA
DEI MIEI STIVALI!!!” gli urlò contro Envy esasperato dal
soprannome.
“Oh…scusa Sgo…” Envy lo bloccò a terra con
un piede, premendogli sulla gola
“Scu…*coff* scusa!! *coff!* non lo faccio
apposta…!!!” si giustificò l’uomo
“Nh…” Commentò Envy dirigendosi in
camera.
“Mh! Sgorbio…” Sibilò Greed restando solo
Envy ricomparse dalla porta guardandolo con
astio.
“…!!! Ehh…scusa scusa…” Rise Greed, poi
Envy tornò in camera.
***
Intanto Alice era tornata a scuola, in
tempo per la seconda ora (mancavano giusto 2 minuti)
“Per la giustifica troverò un modo…” in
altre situazioni non lo avrebbe mai detto, era un’alunna diligente e riservata,
brava in tutte le materie e molto ferrata in disegno… falsificare una firma non
sarebbe mai e poi mai rientrato nei suoi piani, prima.
Rientrò in classe col sorriso stampato in
faccia, spiegò di aver perso il bus e prese posto al
banco.
“Psst! Ali!!! Come mai sei così contenta?”
Chiese la vicina di posto
“Beh, diciamo che mi aspetta una bella
serata^^” restò vaga lei, poi ridendo iniziò a seguire la
lezione
***
Un homunculus può
amare?
Lei credeva di sì.
Fineee!!^^
Domandone…dovrei aggiungere “slash”?!
Rispondete vi pergo^^ Sn in dubbio
XD
Troppo tttttttttttttenero Envy!!! (come
sempre XD)
Recensiteeeeeeeeeeeeeeeeeeee
XD
Owari dalla vostra pazza Aly
Chan^^
Kissooooooooo!!!
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Capitolo 6 *** Finalmente ti ho trovata ***
Ni-haooooo!!!!!!
Sono finalmente tornata!!! Scusate se vi ho
fatto attendere^^
X Duffy: Il nome “sgorbio” è ossessivamente
ripetuto da Greed appunto per esasperare il povero Envy…dici che è forzato…?
Mmm…si beh, adesso mi scervello un po’ per trovare sinonimi^^’ (il lato sadico
verrà fuori poi…bwahahahaha…*__*)
(Envy!! E’ l’ora del nostro monologo in
parentesi!!! NdAly) (Ah…perché è una cosa forzata adesso? ò_o ndEnvy) (Sta
diventando una tradizione *__* ndAly) (Se…esagera…diciamo che è una cosa stupida
che ci riesce bene! U.U ndEnvy) ( :D ndAly&Envy) (Allora, per quella vacanza
a Miami…? ndNeuroniDiAly&Envy) (-Si scoprì così che durante i “monologhi in
parentesi” di Aly e Envy, i loro neuroni se la spassano a Miami…
O_o-)
Va beh! Ora iniziamo con il 6
Chappy!!!
Finalmente ti
ho trovata
Sentiva qualcosa di
diverso.
Il cuore gli batteva in petto in un modo
diverso dal solito.
Lo faceva quasi sentire
vivo.
L’unico
problema, era che lui non poteva essere vivo.
***
Erano le sette di sera ormai e, grazie alla
stagione ormai estiva, il cielo era ancora chiaro.
Un insolito ragazzo arrampicato su di un
albero, si lasciava scompigliare i lunghi capelli dal vento, e si dondolava
annoiato e pensieroso sul suo bel ramo.
A volte socchiudeva gli occhi, cercando
chissà che risposta a chissà quale domanda… probabilmente nemmeno lui sapeva di
preciso a cosa pensasse.
“Scimmia da circo! Cosa fai arrampicato su
quell’albero?!”
Un uomo alto e slanciato con degli insoliti
occhiali neri stava richiamando l’attenzione del giovane.
“Cazzi miei…razza di…di…”
Il ragazzo non aveva voglia di rispondere…
e men che meno di trovare l’insulto più adatto all’avido
homunculus
“..di coso…” riuscì a
bofonchiare
“…Coso?” Greed si passò la mano sulla
faccia e scuotendo il capo si accingeva a rientrare al
laboratorio
“L’amore ti fa male mostriciattolo…”
sentenziò con un sorriso beffardo
“Mh…”
Envy non lo stava ascoltando (altrimenti si
sarebbe già buttato a capofitto sul compagno ingaggiando una lotta all’ultimo
sangue…e all’ultimo insulto).
Il ragazzo scese dall’albero con un salto,
poi notò qualcosa di strano dietro ad un’imponente radice.
“Cos’è quel coso?” Chiese indicando uno
strano “oggetto”
“Quel coso caro mio, è una moto…” iniziò
Greed avvicinandosi al prezioso gingillo
“Una Harley Davidson, precisamente! Moto
per definizione, americana di razza!” disse spavaldo poi, guardando con
ammirazione la moto
“Scommetto che conosci il significato di al
massimo due delle parole che hai detto…” gli fece notare Envy, cogliendo nel
segno
“Si beh! Me lo ha detto il venditore!!! E
allora?! Mi piace come suona la frase”
Greed, letteralmente in adorazione della
moto, ripeteva la frase al vento declamandola come un annuncio da prima pagina,
non badando così ad Envy che saliva sul prezioso gingillo e, girata la chiave,
sfrecciava attraverso il bosco.
“ ..per definizione, american…Hei!!!
Fremati subito razza di scherzo della natura!!!”
Troppo tardi, Envy era già piuttosto
distante, e zigzagando tra gli alberi si allontanava sempre di più dal
laboratorio.
“Mpf…non ho nessunissima voglia di
rincorrerlo…andrò a contare i mie soldi^^” Si consolò
Greed.
***
“Mmmm…che noia! Chissà quando arriva
Envy…?”
Alice si dondolava svogliatamente su una
sedia, rischiando seriamente di cadere.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!
La tanto attesa caduta
arrivò.
“Ahahah!!!” La sorellina di Alice rideva
per la rovinosa caduta della sorella.
“Ahia…piantala!!! E vai ad aprire,
no?”
Canzonandola la sorellina andò ad aprire, e
rimase piuttosto…turbata…alla vista del singolare individuo che le si parò
davanti.
“Hem..Ali?” Chiamò senza staccare gli occhi
dal ragazzo
“Arrivo…” rispose lei
Oh mamma…vuoi vedere
che…
“Envy?!” Disse esterrefatta la
ragazza
“Si, proprio io, andiamo?” Disse calmo lui
con un sorriso malizioso dipinto sul viso
“Maaaaaaaaaaaaammmmmaaaaaa!!! Alice ha un
fidanzatoooooooooooo” La sorellina si mise a gridacchiare e saltellare per la
stanza chiamando la madre
…In questi momenti la
strozzerei…
Envy si limitò a fissare la buffa
scenetta
“Poi sarei io la scimmia…” pensò ricordando
l’insulto di Greed (e promettendo a se stesso che gliel’avrebbe fatta
pagare…come sempre)
La madre arrivò, Alice sorrise e presentò
il “ragazzo” alla madre…
“Hem, mamma, questo è Envy^^” Disse
sorridendo per nascondere l’imbarazzo
“Che…strani capelli” Commentò la
madre
“Belli, eh?” Envy si pavoneggiava passando
una mano tra la folta chioma color dell’erba
Tutti risero, sembrava un ragazzo proprio
simpatico
“Posso andare?” Domandò Alice facendo gli
occhi dolci alla mamma
“Ti preeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeego”
Concluse sfoggiando un sorriso
“E va bene…ma tornate alle undici.”
Sentenziò la mamma
“Mezzzzzzanotttte?” Controproposte la
ragazza con un sorriso a 32 denti.
“…meno un quarto!” Finì la
madre
(…Non so cosa le possa mai cambiare un
quarto d’ora…ehh…genitori, razza strana…)
“Ma, dove andate?” Chiese
incuriosita
“Al…cinema! Si, sai quel film nuovo…si
si…dev’essere molto bello…” inventò Alice
“Cinema…cos’è?” Envy non
capiva
Alice gli pestò un piede con non-calanche e
poi ridendo disse:
“Ahah…sempre in vena di scherzare!!!”
Intanto trascinava fuori Envy salutando la famiglia.
“E quella?” Chiese poi, giunta davanti alla
moto
“Quella è un’ Harley Davidson,
precisamente! Moto per definizione, americana di razza!!!“ Rispose Envy
emulando Greed
“Sssi…sei sicuro di sentirti bene?” lo
apostrofò lei
“Mai stato meglio…” concluse l’homunculus
stampandole un bacio sulla guancia e porgendole un casco.
“Sei davvero incredibile…Ma come sei
vestito poi?” Chiese infine ridendo
Il ragazzo non si era certo presentato in
top e pseudo-gonnella (ma soprattutto con le calze senza dita!), guardando i
ragazzi di quello strano mondo aveva messo insieme: Una t-shirt nera con un
teschio al centro, dei bermuda mimetici, delle All Star nere e tanto di
braccialetti al polso.
“Perché, non ti piace? Guarda che mi
offendo!” disse fingendosi indispettito
“Ma va! Anzi, mi piace un sacco^^” Rise
lei
“Mmm..io o i vestiti?” Sorrise col solito
fare malizioso
“Tu, scemo!” rispose ricambiando il bacio
di prima.
Infine salirono in moto…beh doveva essere
capace di guidare dato che era arrivato fino a casa sua,
no?
La moto
impennò e partì con una sgommata, accompagnata da un grido di puro terrore, che
proveniva dalla ragazza… stringeva così forte il ragazzo che ad un umano si
sarebbero inclinate almeno due costole!
Lui si limitava a sorridere compiaciuto del
risultato.
***
Dopo una corsa, pari in spericolatezza a
quelle dei film, i due giunsero su una collina, una sporgenza che si affacciava
su di una piccola città, offriva loro un panorama invidiabile, ma del panorama a
loro importava ben poco.
“Ci hai pensato?” Chiese
Envy
“A cosa?” ribattè lei, dando giusto
un’occhiata al panorama, fingendo così di non sapere a cosa si riferisse
Envy…
“Verrai con noi al laboratorio 5b…?” Spiegò
lui, conscio del fatto che lei stesse fingendo
“Ah…” abbassò gli
occhi
“Ti chiedo solo di aspettare…ancora un
po’…” rispose stringendo le ginocchia al petto
“Ma io non voglio più aspettare…ho
aspettato quattrocento anni…non voglio sprecare un secondo di più…” la
interruppe lui, carezzandole il viso e costringendola a guardarlo negli
occhi.
“Quattr…quattrocento anni..?” ripetè
lei
“Ti dice qualcosa il fatto che noi
homunculus non moriamo molto facilmente? Possiamo morire solo se sigillati in un
cerchio alchemico…con un pezzo…un pezzo del nostro vecchio corpo…” spiegò
Envy
“Questo…non lo sapevo…” spiegò poi, senza
distogliere lo sguardo dall’ametista che la catturava
“Non sai molte cose, ancora…” continuò lui
avvicinandosi al collo della ragazza
“E io sono qui apposta…apposta per te…”
proseguì baciandole il collo
“Finalmente ti ho trovata” sussurrò
catturando nuovamente il suo sguardo
“Non posso lasciarti andare”
concluse.
***
Promessa?
Condanna?
Qualunque cosa fosse, sapeva di non poterne
fare a meno.
Non la vita, ma bensì la morte, le aveva
dato qualcosa di speciale.
No, nemmeno lei voleva lasciarlo
andare.
Endddd!!! XD
Anche il 6 chappy si è
concluso!!!
Mi scuso per il “ritardo”…cercherò di
aggiornare il prima possibile :D
Ripropongo la domandona…dovrei aggiungere
“slash”?
Sinceramente non so
O__o
Help!!!
Recensiteeee!!!
Baciozzi e Owari dalla vostra Aly
–EcchanFan!!! XD
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Capitolo 7 *** Non mi lasciare, mai ***
Haloooo!!!!!!!!!!! XD
X DarkRore86: Ho adorato il
pezzo della Harley Davidson ogni volta che ricontrollavo il capitolo!!!
XD
(Allora Amorino, cosa mi dici
oggi? NdAli) (Prima di tutto cha se mi chiami amorino, ti ritroverai spiaccicata
ad un muro con la Harley Davidson addosso… ndEnvy) (Che parole dolci che mi
riservi cucci^^ Andly) (AAAARGHH!!! ndEnvy) (-Envy insegue Ali con la
amatissima, ed ormai celebre, Harley Davidson, mentre la ragazza non smette di
apostrofarlo con dolci parloe…ricambiate da altrettanto dolci “MUORIIIII!!!”^^-)
(fine monologo in parentesi :D)
Mah…passiamo alla storia prima
che venga spiaccicata dalla Harley Davidson…(non smetterei mai di ripetere quel
nome… ndAly) (anche io *__* ndGreed) (O_o ndAly)
Non mi lasciare, mai.
Era una sensazione
fantastica.
Era sentirsi
vivo.
Non voleva che
smettesse.
Non voleva che se ne
andasse.
La voleva solo per
sé.
***
Erano ancora li, abbracciati a
scambiarsi baci e tenerezze, ma si sa che tutto deve finire, prima o
poi.
“mmmh…Envy, sono le undici e
mazza…forse è meglio se…”
Alice poggiando una mano sul
petto del ragazzo iniziò la frase…
“No.”
Envy le prese il
polso
“Ma sono
le…”
Envy stroncò la frase con un
bacio.
Il ragazzo proprio non ne
voleva sapere di lasciarla andare
“Ti prego…ancora qualche
minuto…” la supplicò
Ora le teneva ambedue i polsi
saldamente a terra, sovrastando la ragazza.
“Va bene, ma non farmi
arrivare in ritardo o non avrò vita facil…”
Envy non voleva perdere
nemmeno un secondo, le catturò le labbra in un lungo bacio, stringendola a
sé…
Quanto aveva
aspettato?
Quanti anni erano stati privi
di senso?
Da quanto tempo non si sentiva
vivo?
Semplicemente:
troppo.
E quella giovane ragazza
sembrava aver posto fine alla sua ricerca.
“Ali…?”
“Si?”
“Non mi
lasciare”
“Io…io non voglio
lasciarti..”
Quegli occhi, non erano gli
occhi maliziosi e beffardi di sempre, pretendevano attenzione, volevano
dolcezza, chiedevano disperatamente affetto.
Alice si trovò spiazzata,
perché quella domanda? Ovvio che non lo avrebbe lasciato…Ma allora,
perché?
Per tutta risposta
l’homunculus si sedette tirando a se la giovane, la strinse tra le braccia
poggiando la testa tra la spalla e il collo della
ragazza.
Alice poteva sentire il cuore
di Envy battere, ma certo, un homunculus ha un cuore in senso materiale…ma, in
senso figurato?
La ragazza sussultò quando
sentì delle lacrime fredde correrle giù per la
schiena.
Fredde?
Si, quelle lacrime erano
fredde.
Envy la strinse a sé ancora
più forte, allora la ragazza gli passò una mano tra i capelli carezzandoli, poi
lo strinse di ricambio.
“Non mi
lasciare”
Ancora quella
frase…
“Envy, io non ti
lascio…capito?” disse lei assumendo il tono più dolce e comprensivo che
poteva.
Il ragazzo però non rispose,
lasciava solo che le fredde lacrime gli rigassero il pallido
viso.
“Envy..?” Alice tentò di
staccare il ragazzo da sé per poterlo vedere in
volto.
“Envy…ma cos’hai?”
Il ragazzo però non voleva
farsi vedere il viso, teneva il capo chino… si sentiva solo il sordo “plic”
delle lacrime che si infrangevano al suolo.
La ragazza sbirciò da sotto
scostando i lunghi capelli di lui.
Si mordeva il labbro, così
forte da farlo sanguinare, lacrimava come un bambino in cerca di
affetto.
Alice prese il volto del
ragazzo tra la mani e, asciugando l’ennesima lacrima col pollice, gli stampò un
bacio leggero sulle labbra, sentendo il sapore del
sangue.
“Tu, piuttosto. Tu non mi devi
lasciare.”
Disse infine
lei.
Il ragazzo ancora non si
muoveva, sembrava voler dire qualcosa, schiudeva infatti le labbra incerto, ma
poi tornava a mordere il labbro inferiore.
“Envy, parla! Ti
prego!”
Di colpo il ragazzo scattò in
avanti, atterrando Alice e tenendole le spalle inchiodate al
suolo.
Le lacrime si infrangevano ora
sul viso esterrefatto di lei.
Envy a questo punto
singhiozzava, non riusciva a trattenere le lacrime e poi, quasi urlando,
disse:
“Non hai idea…non puoi
immaginare per quanti anni sono sottostato al volere di qualcun altro, per
quanto tempo ho vissuto da oggetto, un burattino…ero un burattino cazzo!
Incapace di provare emozioni, usato per uccidere chi poteva essere un pericolo,
ho ucciso persino te!!…”
E’ vero, lui l’aveva
uccisa.
Alice, in effetti, non ci
aveva mai pensato una volta tornata in vita.
“…E adesso sono qui a
vergognarmi di piangere come un bambino, perché non posso più stare senza te,
perché non voglio che tu te ne vada! Io…io…”
Calde lacrime scendevano ora
dal viso di lei, quasi spaventata dal comportamento di Envy, impietosita da
quella che era la sua storia in un certo senso, una vita senza sentimenti, che
ora lo avevano investito tutti insieme, i sentimenti repulsi da una vita, era
comprensibile che si trovasse confuso…
“Io…tks!…” non riusciva a
concludere
“Hai…hai bisogno
di…affetto”
La ragazza esternò al posto
suo, quello che non riusciva a dire, senza staccare gli occhi dal viso del
ragazzo, realmente spaventato da quello che sentiva affollargli la
mente.
Lasciò la presa e si alzò,
lasciando la ragazza a terra, confusa da tutto quello che era successo in pochi
minuti.
Stava per spiccare un salto,
quando da dietro si sentì afferrare e stringere.
Chinò il capo, strinse i pugni
e poi si voltò liberandosi della presa.
Lei allora temette che se ne
sarebbe andato davvero…
Invece il ragazzo mise le mani
sui fianchi di lei.
Stettero a lungo a guardarsi,
o per lo meno quella manciata di secondi pareva loro un eternità…
Finchè Alice non sussurrò al
ragazzo:
“Ho capito cosa ti fa stare
così, sai?” sorrise dolcemente.
“Sono…confuso…io…” Envy tentò
di ribattere, ma lei lo fermò
“Hai vissuto troppo tempo come
un oggetto, non provavi niente, giusto?”
Envy
annuì
“Uccidere una persona, non ti
costava il minimo risentimento…” continuò
“Adesso si…io…io ti ho uccisa!
Sono stato io la causa della tua morte…! Mi sento colpevole…non…tks…non vorrei
averlo fatto…”
Spiegò lui, mentre una lacrima
gli correva giù per il viso.
Indovinate com’era questa
lacrima?
Si.
Una, dolce, calda,
lacrima.
Sussultò ed asciugò la
lacrima, allibito dal fatto che non fosse come le altre, poi rivolse lo sguardo
ad Alice…
“Non devi sentirti così…ho
potuto incontrarti proprio grazie al fatto che sono morta…fidati…da un certo
punto di vista, te ne sono grata…” iniziò…
“Envy, ora tu provi
sentimenti, non devi averne paura…è normale”
Eh?
“Credo sia…normale…cioè…” la
ragazza si ricredette
“Ali, non credo sia
normale…io…dannazione io sono morto!!!” sbottò lui
“Anche io, eppure sento di…io
sento…Envy io…” la ragazza tentò di dire cosa sentiva, ma le parole le morivano
in bocca…
“Ti
amo.”
Envy, un homunculus morto e
stramorto da quattrocento anni e passa, proprio lui, dichiarò di amare la
ragazza che stava in piedi dinnanzi a lui.
Alice, dapprima stupita, si
gettò tra le braccia del ragazzo che le faceva battere così tanto il cuore, poi
gli sussurrò all’orecchio:
“Ti amo anche io…e sai cosa ti
dico?…”
L’homunculus la portò davanti
a sé curioso…
“Non ti lascerò mai…perché non
posso stare senza di te”
“E’ una
promessa?”
“Giuro”
Al diavolo
l’ora.
I due si ributtarono a terra e
ripresero il loro gioco.
Finalmente liberi di
sussurrarsi all’orecchio “Ti amo” senza aver paura…
Consapevoli di non poter stare
l’uno senza l’altra…
Sicuri di poter stare insieme
per sempre…
“Avevi ragione prima…” disse
di punto in bianco Envy
“Riguardo
cosa?”
“Ho bisogno…ho un disperato
bisogno che tu mi voglia bene…” disse serio lui
“Ho bisogno di affetto…”
continuò arrossendo
“E come posso negare un po’ di
coccole ad uno che arrossisce in modo così tenero?!” rise la
ragazza
“Ali…non sto
scherzando”
“Nemmeno
io.”
Le labbra dei due si chiusero
in un caldo bacio, un bacio profondo, non per gioco, ma per dirsi “ti
amo”…
Envy passò la mano sul collo,
fino alla spalla della ragazza, abbassandole una spallina della canottiera che
indossava
La ragazza
rabbrividì.
“Envy…” sussurrò con aria
dolce…
“Si…?”
“Non fare il pervertito!!!”
disse ironica lei
“Mmm…sei cattiva…!!!” ribattè
lui facendo il finto offeso
Ecco il ritorno dello sguardo
malizioso.
“Si beh, sei ancora troppo
piccola..!!!” Esclamò lui sorridendo –finalmente- con la malizia che lo
contraddistingue.
“Dai…adesso ti riaccompagno a
casa” disse prendendo in braccio la ragazza
“E se adesso io non volessi
andare..?” chiese beffarda lei
“Ti riaccompagnerei lo
stesso…ma ti seguirei fino in camera” rispose ridendo lui, poi le chiuse la
bocca con un bacio
“Andiamo…mancano giusto 3
minuti a mezzanotte…”
“Si...diremo che c’era
traffico” ipotizzò lei.
Poi Envy spiccò un salto e in
breve giunsero a casa di Alice.
“Allora, a domani” salutò
lei
“E chi ti dice che scherzassi,
quando dicevo di volerti seguire fino in camera?”
Lei lo guardò sospettosa…poi
vedendo che rideva, lo baciò dolcemente e si diresse verso la porta
salutando.
“A domani…Ali” sospirò
Envy
***
Tante emozioni tutte in una
volta possono sconvolgere.
Ci si sente
fragili.
Impauriti.
Ma sapere che la persona che
ami ti starà accanto per sempre…
Può tranquillizzare chiunque,
persino Envy.
Finee!!!
Questo capitolo è un po’
incasinato…mah!
Spero che vi sia
piaciuto^^
Kissone
Aly Chan
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Capitolo 8 *** Dolore ***
Rieccomiiiiii!!!
Tra una verifica di mate ed una
versione…eccomi a voi *__*
X giuly-chan^^: Ovvio che non è finita!!
XDD
X Azu: spero di darti spunti...(voglio
leggere quella ficciiiiii!!!!!!)
X chibymiky: Direi che Ecchan non era
affatto nel personaggio^^…Ma perché non trovare un lato pucci in quell’individuo
così sadico? (e figooo...*ç*)
(Mmm…Sai Envy, non so proprio cosa dire
oggi nel monologo in parentesi…! ndAly) (Ah, bene…ndEnvy) (Come sarebbe a dire
bene??!! NdAly) (Vuol dire che inizi prima la storia^^ ndEnvy) (Ah…-,- questo è
cotto…ndAly) (*__* ndEnvy) (-,- ndAly)
Va’…iniziamo che è
meglio!!!
Dolore
Irresistibile.
Mi manca come l’aria.
Ora che ho iniziato, ne sono
dipendente.
Peggio di una droga.
Questo è l’amore.
***
Buio pesto, nemmeno il benché minimo
sprazzo di luce.
Silenzio tombale, nemmeno una dannata
cicala che intoni il suo monotono stridio.
Immobilità assoluta, nemmeno un alito di
vento.
Come si può percepire la vita in queste
condizioni?
Alice si portò una mano al petto,
assicurandosi che il cuore pulsasse, quella quiete era paragonabile al mutismo
della morte.
Dopo poco tempo il sonno la inghiottì, si
può dire che tutto quel silenzio l’annoiasse.
D’un tratto la ragazza sentì dei rumori
molesti provenire dalla finestra…
“Mhh…vuoi vedere che è
Envy…?”
La ragazza si alzò controvoglia dal letto
ed aprì la finestra.
No, non era Envy.
“Cosa ci fai qui?!”
Domandò la ragazza stupita, rivolgendosi
all’individuo nascosto nell’ombra.
“Ma che domande…”
Alzò la mano e strinse il
pungo
“…Io voglio tutto!”
…il simbolo dell’oroborus appariva chiaro
sul pugno di Greed.
***
Nel laboratorio 5b, c’era una luce soffusa,
un continuo ronzio di alcuni macchinari e qualche liquido in movimento dentro a
delle provette.
Nulla a che vedere con il resto della notte
la fuori.
Alice si svegliò di soprassalto, era
confusa, ricordava solo un poderoso pugno allo stomaco…
Asciugò un rivolo di sangue dal labbro e si
guardò intorno.
Era in una stanza chiusa, l’unico spiraglio
di luce s’infiltrava da sotto la porta.
Era di sicuro al laboratorio, riconosceva
l’odore acido dell’aria… dovuto forse a tutti quei liquidi in
provetta.
Non c’erano finestre e la poca luce non
permetteva di distinguere nulla nel buio.
Tentò di caricare la porta, al terzo
tentativo un cardine cedette…bastò poi un calcio per buttare la porta a
terra.
Era in una parte del laboratorio che non
aveva mai visto, entrò in un corridoio buio costeggiato di strani macchinari, lo
percorse da cima a fondo, ma non trovò nessuna uscita.
***
“Hei, c’è nessuno??”
Envy fece il suo ingresso al laboratorio,
poi seccato dalla desolazione del posto si diresse verso una camera e si
stravaccò su un materasso.
Era lo stesso di quella volta…quando Greed
li aveva “beccati”…
Non riusciva a riposarsi, continuava a
girarsi e rigirarsi, voleva vedere Alice.
“Beh se le faccio una visitina…” commentò
sorridendo maliziosamente…
***
Quei macchinari nascondevano qualcosa, lo
sentiva.
Sembravano vecchie caldaie… per quel che
riusciva a distinguere al buio…
Perché non fare luce?
Alice si concentrò, poi protese un braccio
in avanti e dal palmo uscì una saetta, che però colpì un
macchinario
“Oh cazz…”
Da li cominciò a defluire impetuosamente un
liquido rosso sangue
“La pietra rossa???”
Essa a contatto con l’aria si spezzettava
in miriadi di piccole pietruzze, come quelle che aveva
mangiato…
“E se mangiandone ancora, i miei poteri
aumentassero? Potrei uscire di qui…”
Tentar non nuoce, di
solito.
Ne inghiottì una manciata stando attenta a
non masticarle…
Un urlo terribile spezzò
l’aria
***
Envy sussultò: finestra aperta, letto
vuoto…ma dov’era Ali?
“Magari…è venuta a cercarmi…” disse poco
convinto.
“Tu! Sgorbio!!! Mi devi una
moto!!!”
Greed?
“Cosa ci fai da queste parti stupido
spaccanoci..?” lo canzonò Envy di rimando.
“Te l’ho detto mi devi una moto… comunque
nel frattempo mi sono premesso un anticipo…”
disse Greed sorridendo con un’insana punta
di cattiveria.
“Cos…”
Ad
Envy sembrò che il mondo si fosse fermato, in pochi istanti
realizzò…
“Dov’è Alice?!” urlò stringendo i
pugni.
“Hei, calmati: sembri un cane a cui hanno
tolto l’osso…” disse pacato l’avido uomo…
“Vedi di trovare presto una nuova moto,
intanto considera PAIN un ostaggio.”
(Sottolineò il nome Pain…l’homunculus…non
l’umana.)
“Brutto bastardo! Come hai potuto?! E’ un
homunculus come noi, se iniziamo ad attaccarci briga da soli non so quanto
potremo resistere qui!”
“Mpf…sai cosa m’importa. Oh, non sei
INVIDIOSO, per caso, del fatto che io abbia qualcosa a cui
tieni…”
“Tks!” ringhiò Envy
“Ah, e non ti pare anche variamente strano…
il fatto che tu tenga a qualcuno?”
Era troppo.
Envy si buttò con tutta forza contro Greed,
che prontamente ricoprì il corpo con la corazza iniziando poi a dirigersi verso
il laboratorio, inseguito da Envy che radeva al suolo tutto ciò che gli si
parava davanti…
***
Era successo qualcosa a
Pain…
Forse i suoi poteri erano cresciuti un po’
troppo, e troppo in fretta.
La ragazza si reggeva in piedi a stento,
ansimando pesantemente…
Una strana aura la circondava, saette color
sangue sfrigolavano attorno al suo corpo…
Gli occhi erano vacui, dall’iride rossa e
contornati da occhiaie scure.
Indossava i vestiti da homunculus, ma era
coperta anche da strani simboli rossi.
Si, era successo qualcosa a
Pain.
***
I due homunculus combattevano come dannati,
si uccidevano a vicenda ma senza morire, sputavano sangue e rompevano ossa, ma
senza riportare danni alla fine.
Uno scontro eterno, non ci sarebbe stato ne
vinto ne vincitore.
Erano entrati al laboratorio, non si
curavano certo di far attenzione alle provette o a quant’altro, almeno, non
Envy.
Dire furioso è troppo poco, furibondo
ancora poco, più che l’invidia, sembrava l’ira.
Combatteva con tutta la cattiveria e la
violenza che aveva in corpo, repressa negli ultimi tempi…sfogava tutto quello
che aveva tenuto per se, voleva vedere solo sangue.
D’un tratto un grido pazzesco squarciò il
trambusto dei due.
Un altro…
Ancora…
Pieno di DOLORE.
Envy temeva di avere le
allucinazioni:
Una voragine enorme si era aperta nel
pavimento, da essa usciva fluttuando a mezz’aria Pain circondata da fulmini
color sangue, ora gli occhi erano vuoti, il volto inespressivo e i palmi delle
mani serrati in due pugni.
Anche Greed ne fu
impressionato.
Poi la ragazza sussultò, cadde a terra
stringendosi lo stomaco e tossendo, gridò in preda ad un dolore terribile,
infine sputò delle pietre rosse.
Envy cominciava a
capire.
Tentò di avvicinarsi, ma lei alzò lo
sguardo vuoto e inconsciamente lo colpì con dei fulmini,
Si, inconsciamente: non poteva
controllarsi.
Envy la guardò, voleva…doveva fare
qualcosa.
Non poteva vederla
così.
Soffriva.
Lo testimoniavano delle fredde lacrime che
le rigavano il viso.
“Greed…cosa…?” balbettò
lui
“Te lo giuro mostriciattolo… non ho mai
visto una cosa simile.” Rispose l’uomo senza distogliere lo sguardo dalla
ragazza
Fantastico, no?
Greed si avvicinò un po’, tenendo comunque
una certa distanza
“Pain, mi senti? Rispondi…”
azzardò
Come tutta risposta la ragazza lo fulminò,
facendolo finire a metri di distanza.
Envy si sentiva del tutto impotente, non le
toglieva lo sguardo di dosso, avrebbe voluto, ma non riusciva a non guardarla…
soffriva… soffrivano tutti e due.
Le si avvicinò con calma, arrivato a due
metri ricevette una scarica notevole, ma restò in piedi e
proseguì.
Avanzò ancora ed ancora fu
colpito.
Le arrivò ad un passo di distanza, fu
colpito di nuovo.
Le si inginocchiò davanti facendosi
colpire.
La strinse a se e fu colpito da una scarica
che non intendeva fermarsi.
La stringeva sopportando il
dolore.
Lei con gli occhi sbarrati sembrava non
sentire nulla.
La scarica aumentò di intensità, facendo
urlare Envy.
“…Envy…?”
Pronunciando queste parole la scarica
s’interrusse bruscamente.
“Envy?”
Disse ancora.
“Sono qui…”
La rassicurò lui.
La ragazza chiuse gli occhi, stanca,
stremata dal dolore che la invadeva fino a pochi istanti fa, e crollò tra le
braccia del pallido ragazzo.
Lui la strinse ancora, poi si alzò
tenendola tra le braccia e si diresse con fare serio in una camera, senza
degnare di uno sguardo Greed.
Anche Greed era piuttosto scosso da quanto
era successo, si sentiva responsabile, un po’ amareggiato si diresse in un’altra
stanza.
***
Quanto può essere intenso il
dolore?
Fino a che punto si è costretti ad
urlare?
Quante lacrime devono cadere prima che
cessi?
È dura, veramente
troppo.
Spesso il veder soffrire, causa tanto
dolore quanto quello di chi soffre.
Essere salvati da un abbraccio
però…
…Può ripagare in parte le
sofferenze.
Anche l’ottavo capitolo è
andato!!!
Devo ringraziare Gritz…mi ha dato
l’ispirazione per il capitolo!!!
Diventerai il mio consigliere!!!
XD
GYAHH!!!
Recensiteeeee
XD
Un baciozzo, Aly Chan
:D
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Capitolo 9 *** Complicazioni ***
Dopo taaaaaaaaaaaaaanto
tempo…rieccomi!!!
Mi stra-scuso con tutte le Ecchan-fan e con
coloro che seguono la storia, ma tra le verifiche di fine anno, tutte le
interrogazioni e le vacanze…sono rimasta un po’ (molto…^^) indietro col
lavoro…perdonooooo!!!
Tra l’altro sono passata anche per il
“blocco dello scrittore”…O_O’
Bene! The show
must go on!!! XD
(Alleluja! Dopo decenni ci si rivede!!!
ndEnvy) (Oh
Envy!!! Mi sei mancato!!!^^
ndAly) (Si…bene saltiamo i convenevoli e passiamo alla storia!!! *__*
bwahaha…ndEnvy) (… -.- ndAly) ( *_* ndEnvy)
Complicazioni
Paura.
Paura immensa di perdere ciò a cui più
tengo.
Per cosa poi…?
Complicazioni…assurde ed insensate
complicazioni.
***
Il laboratorio si era animato di un insano
via vai, chi prendeva libri spropositatamente grandi in cerca di un rimedio, chi
portava l’acqua, chi…chi era in preda al panico.
“Envy…senti forse non é il momento più
adatto, ma volev…” iniziò Greed.
“Taci. No, non è il momento. Vattene.”
Rispose acido Envy.
Greed non potè che obbedire… e chi poteva
biasimarlo? Pain stava lì, ora in preda a convulsioni ed ora immobile e
fredda.
[Credeva di morire.]
“Cos’è successo di preciso?” Lust cercava
di ottenere più informazioni possibili da Greed, dato che Envy era
inavvicinabile.
“Credo… credo abbia assunto troppa pietra
rossa. Un container è rotto, giù nei sotterranei, e lei si trovava li. Si, deve
aver assunto troppa pietra…”
Greed era in preda ai sensi di
colpa.
Lust si dannava per un rimedio, correva
avanti e indietro con dei gran libroni.
Gluttony stava in un angolino a fissare la
scena, spaventato.
Envy. Oh, si… il nostro Envy non era mai
stato più terrorizzato che in quel momento.
Tremava.
Gli mancava l’aria.
Non poteva che starle accanto, tenerle la
mano e sussurrarle all’orecchio che ce l’avrebbe fatta… in un modo o
nell’altro.
***
Era tutto bianco.
Tutto luminoso.
Troppo luminoso,
maledizione!
Non riusciva a vedere
niente.
Non poteva che portare la mano al viso
coprendolo, cercando di sbirciare qualcosa tra le
dita.
E tutto solo per intravedere un’infinita
distesa di bianco.
***
Pain era rigida e fredda, immobile, solo il
respiro affannoso e il placido pulsare del cuore assicuravano ad Envy che fosse
ancora “viva”.
Si, perché viva non era… morta nemmeno, e
allora cos’era? Cos’erano tutti loro?
Sfide al giudizio di che da e toglie la
vita?
Scherzi della natura?
Erano homunculus, non trovavano altra
definizione.
“Non stare li impalato maledizione!!! Vieni
qui e aiutami!” Lust gridava contro un’alquanto sperduto
Greed.
“S-si arrivo…”
Al momento il caro Greed si sentiva come
divorare dall’interno da una sensazione di colpevolezza, la colpa era sua, sua!
Se non avesse fatto il cretino per provocare Envy tutto ciò non sarebbe mai
accaduto.
***
Il bagliore si era attenuato un pochino,
tanto da consentire alla ragazza di distinguere delle figure non lontano da
lei.
Doveva
avvicinarsi?
Erano pericolose?
Ma soprattutto…chi erano?
***
“Tks…non c’è scritto un bel niente in
questi maledetti libri…”
Biascicò Lust portando una mano alla
tempia.
C’erano almeno sei libri accatastati sul
tavolo, e di notevole grandezza per giunta, nessuno conteneva informazioni
utili.
“Lust… Perché Envy non ci aiuta?” Gluttony
si era avvicinato timoroso a Lust.
“Envy…non credo che possa essere d’aiuto al
momento.” Spiegò la donna.
Il ragazzo era sempre stato accanto a Pain,
non si era allontanato per un secondo, tenendole saldamente la gracile e fredda
mano, sperava che potesse servire a qualcosa.
“Sono sicuro che ce la farai…non può finire
tutto così…!” Envy usava le parole forse più per rassicurarsi che per
rassicurare Pain, lei non lo poteva sentire.
Era successo tutto troppo in fretta, attimi
sfuggenti.
Una storia nata da poco e quasi stroncata
dalla stessa cosa che l’aveva fatta nascere.
[E’ la pietra rossa.]
Elemento introvabile in natura, mistico,
terribile.
Capace di dare la vita… e di
toglierla?
Che fosse questa la punizione di chi da e
toglie la vita?
[Ti sei impiccato con le tue stesse
mani]
Stupido. Si sentiva un grande stupido per
tutto quello che aveva fatto.
“Ci servono altri compagni, trova degli
umani adatti al cambiamento in homunculus…”
Gli aveva detto a suo tempo
Lust.
“Mi divertirò molto a spiare questi
sciocchi umani…!”
Ripensandoci si sentiva ancora più
stupido.
“Bene…ho finalmente trovato un’umana che
vuole morire! Tks! Che stupidi gli umani…Ahahahahaha…perché non darle una
mano?”
Rideva, rideva, rideva di
lei.
[E qualcosa iniziava a crescere
dentro.]
“Posso ucciderla io, eh Lust? Sarà molto
divertente…”
[Quel qualcosa
cresceva…]
“Stupida ragazzina, vedrai quanto è bella
la morte…”
[Cresceva troppo.]
“Avanti, voglio solo
ucciderti…!”
[Saturazione.]
“…morta.”
[Qualcosa esplodeva.]
“…L’ho uccisa io, l’ho condannata io a
tutto questo.”
[E fa male]
“L’ho uccisa due
volte.”
[…]
***
Alice si avvicinò alle strane
figure.
Non erano ben
definite.
Erano ombre.
“Chi siete?”
“Noi non siamo”
La ragazza non
capiva.
***
“Lust!!! LUST!!! Non va affatto bene
qui!”
Greed stava monitorando lo stato di Pain,
peggiorava.
“Non si sente quasi più il cuore!” Spiegava
Greed preoccupato.
“Sta...sta…”
Envy pareva più pallido del
solito.
“Lei…”
Sudava freddo.
“…”
Non voleva dirlo
[Tum…Tum……Tum………]
[Tum................................]
[........................................]
“E’ morta.“
Sguardo fisso su quel corpicino
esanime.
Non poteva crederci.
[Stupide…stupidissime
complicazioni]
“Non è possibile…un homunculus non può
morire così!” Greed era esterrefatto.
“Lei non era come noi.” Iniziò
Envy.
Si asciugò una
lacrima.
“Non lo è mai
stata...”
Un'altra.
“…e non lo poteva
essere.”
***
“E allora cosa
siete?”
“Noi non siamo mai stati e niente
saremo”
Il bianco iniziava a
brillare.
“Cosa ci faccio
qui?”
“Niente, come
noi.”
Il bagliore la costrinse a riportare la
mano al viso.
***
Niente più lacrime.
Solo cattiveria.
Oh, la sua cara e dolce
invidia.
Aveva voglia di
distruggere.
Sangue.
Sangue e morte erano quello che voleva
vedere.
[Accetta quello che sei, tu non puoi
cambiare.]
“Non aspettatemi.”
Così dicendo Envy lasciò il laboratorio:
andava in cerca di distruzione.
[Nulla eri e nulla resti, né vivo né morto,
tu sei solo questo.]
Boati di terrore.
Esplosioni e morte.
Sangue d’innocenti.
[La cattiveria, sarà questa l’unica strada
che percorrerai.]
Morte.
Morte.
Morte.
[Invidia i vivi e le loro emozioni, perché
mai ne potrai provare una.]
Ansimava.
Rasa al suolo la città l’homunculus si
buttò a terra.
“Ahahahahahahahahahahahahahaha!!!”
Insana, una risata da far gelare il sangue
nelle vene.
“Ahahahahahaha…Tks! E che ha bisogno di
sentimenti???!!! Puah! Io sto bene, sto benissimo così!!!”
[Crogiolati nella tua perfidia, sarà tutto
quello che avrai.]
“No…non fa per me provare emozioni…quello
che mi fa star bene è vedere morte! Morte e sofferenza!!!”
Ansimava, eccitato dal
sangue.
[Immonda creatura, tu che non dovresti
esistere.]
“Io sto bene…sto
bene…”
[Da come lo ripeti, sembri volertene
convincere, sai?]
“…Benissimo…”
[Plick]
“…Maledetti umani…”
[Plick]
“E maledetti i loro stupidi
sentimenti!”
[Plick]
Allora perché stai piangendo,
stupido?
***
Alice iniziò a studiare il
luogo.
Ovunque c’era
bianco.
Ma guardando bene c’erano anche delle
sagome.
Le stesse di
prima.
Ce n’erano di
più.
***
Scene pietosa.
Città ridotta ad un cumulo di macerie,
morti, sangue, e lui.
Si, quell’immonda
creatura.
Steso li, in mezzo alla distruzione, che
rideva cercando di fermare quelle lacrime che tanto lo
infastidivano.
[No scemo, tu hai bisogno di
lei.]
D’un tratto…
“E’ morta.”
Envy aveva
razionalizzato.
“Morta.”
Ed è brutto essere pienamente consapevoli
di una cosa tanto triste.
Le lacrime avevano un
senso.
E non intendeva
fermarle.
***
Un tuffo al cuore
“Sono…sono
morta?”
“Tu morta lo eri già, qui inizia la tua
punizione.”
“Punizione?”
“Hai sfidato il creatore, hai sfidato la
vita, ti aspetta una punizione.”
Davvero
inquietante.
***
Chi piange.
Chi si rassegna.
Chi è morto ma
respira.
Chi è morta e deve essere punita per aver
respirato ancora.
***
“Hai desiderato la
morte?”
“Beh…”
“Sei morta per rinascere sottoforma di ciò
che non dovrebbe essere?”
“Ma io…”
“Colpevole”
“Cosa…?”
“Mille anni di punizione per
iniziare.”
“…”
***
Envy, tu stai
soffrendo.
Alice, la tua sofferenza inizia da
ora.
No, Envy, non ci puoi fare niente
.
No, Alice, non ci puoi fare
niente.
Invidia il suo
dolore.
Soffri per la tua
invidia.
[Se fossi un
homunculus?]
Accetto di esserlo.
Non vorrei esserlo
stata.
Mamma mia!
Fine. Ç__ç
Mi stra-scuso ancora con tutti *me tapina*,
ma alla fine sono riuscita a concludere la fic.
Un po’ tragica?
Credo che gli homunculus siano condannati a
non essere felici, un po’ utopistico.
Povero Envy ç_ç
Beh…che
dire…Recensite!!!
Accettasi cazziatoni per la mia
lentezza^^
Alla prossima fic con il mio tttenerissio
Envy!!!
Owari^^
Aly_Chan92
|
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