From the moment I met you everything changed, I knew I had to get you whatever the pain, I had to take you and make you mine.

di Alexandra McAdams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** THE CITY OF ANGELS IS LONELY AT NIGHT. ***
Capitolo 2: *** IF WE COULD ONLY HAVE THIS LIFE FOR ONE MORE DAY, IF WE COULD ONLY TURN BACK TIME. ***
Capitolo 3: *** I WANNA BE FOREVER YOUNG. ***
Capitolo 4: *** IT'S EVERYTHING ABOUT YOU. ***
Capitolo 5: *** BUT I SEE YOU WITH HIM SLOW DANCING, TEARING ME APART ‘CAUSE YOU DON’T SEE. ***
Capitolo 6: *** THERE'S A PILE OF MY CLOTHES AT THE END OF YOUR BED. ***
Capitolo 7: *** WE ARE MAKING ALL THE SAME MISTAKES. ***
Capitolo 8: *** I WANNA FEEL YOUR LOVE. ***
Capitolo 9: *** HEART BEATS HARDER. ***
Capitolo 10: *** CANNONBALL. ***
Capitolo 11: *** TELL ME A LIE. ***
Capitolo 12: *** NOTHING'S FINE, I'M TORN. ***
Capitolo 13: *** MAYBE, IF WE WILL BE..? ***
Capitolo 14: *** GIVE ME LOVE. ***
Capitolo 15: *** DON'T LET ME GO. ***
Capitolo 16: *** FROM THE MOMENT I MET YOU EVERYTHING'S CHANGED. ***



Capitolo 1
*** THE CITY OF ANGELS IS LONELY AT NIGHT. ***


Il camino acceso bruciava ardentemente.
I giocattoli dei piccoli sparsi ovunque: peluches, macchinine, trucchi, puzzle. La maggior parte degli accessori della cucinetta erano sul gradino del camino, lo riempivano quasi tutto.
Appena scese le scale si ritrovò nel buio della notte che fuori si stava formando ed una fioca luce di quel caminetto al centro del salotto.
Quella perfezione che le era capitata la stava guardando.
Lei restò ferma sulla porta, ancora incredula di avere lui al suo fianco, non poteva essere vero. L’aveva desiderato così nel profondo che pensava di aver esaudito ormai tutte le sue possibilità.
Eppure era lì, seduto sul tappeto sotto ad una coperta bianca ed il riflesso delle fiamme che giocavano all’interno dei suoi grandi occhi verdi.
Si avvicinò, lui alzò la coperta per poterla stringere a se e si appoggiarono al  divano.
Le braccia di lui la accoglievano dolcemente, come se la forma dei loro corpi fosse fatta l’una per compensare l’altra.
-dormono finalmente?- domandò Harry a colei che era ormai diventata la sua ragazza.
Elodìe annuii continuando a guardare le fiamme del camino che la ipnotizzavano ogni volta.
Un silenzio che ad alcuni sembra imbarazzante cadde su di loro, ma fu solo un momento di rilassamento nel quale entrambi riuscivano a godersi la compagnia dell’altra senza bisogno di parole.
-grazie per avermi aiutato con i miei cuginetti oggi, non so come avrei fatto senza di te-  sussurrò lei voltandosi a guardarlo.
Lui le sorrise dolcemente, e le fossette si crearono sulle sue guancie per rendere ancora più perfetto quel sorriso che già lo era di per se.
La porta si aprì in quel momento. Gli zii di Elodìe erano tornati a casa e loro due, finalmente, potevano godersi il resto della serata.
-amore grazie mille per averci lasciato questo giorno libero. Harry- disse la zia abbracciando Elodìe e sorridendo.
Harry annuii mostrano uno dei suoi meravigliosi sorrisi e poi prese la mano ad Elodìe.
Salutarono, presero le loro cose e si diressero verso la parcheggio accompagnati dal bagliore delle stelle e della luna che guardava su Los Angeles.
-quando devi partire?- gli domandò Harry interrompendo il canto dei grilli.
-tra due settimane precise. Siamo a sabato e io riparto tra due sabati, la sera..- disse lei un po’ giù di corda.
Salirono in macchina e raggiunsero velocemente l’hotel in cui Harry e gli altri ragazzi alloggiavano per quei 10 giorni.
-senti, io parto due giorni dopo di te. Troveremo un modo poi per vederci ancora quando torniamo tutti e due a casa- disse lui cercando di rassicurarla.
Ma sapeva perfettamente che tutto ciò che stava capitando ad entrambi era quella fortuna che sarebbe svanita da li a poco.
Il suo successo con la band, finalmente aver ritrovato lei, ora essere riuscito a godersi un viaggio insieme ai ragazzi e alla sua amata. Tutto sembrava filare per il meglio, ma sospettava un brutto rientro per entrambi.
Lei tornava in Italia, lui tornava a Londra. Anche se forse una soluzione c’era.
-e se io andassi ad abitare dalla zia? Così tornerei a fare pratica di italiano, potrei starti vicino e volare a Londra se dovessi avere qualche ‘appuntamento’. Non sarebbe così difficile, i ragazzi capirebbero- sbottò lui entrando in stanza.
-capiremmo cosa?- domandò Louis sdraiato sul letto.
-niente Lou, sta sparando minchiate a gogo! Aver fatto da babysitter gli ha dato alla testa più di quanto lui sia abituato- sbottò Elodìe battendo un cinque a Zayn.
-io lo sapevo che dovevamo prendere stanze separate! Dio mio sono in stanza con Louis e mi ritrovo tutti voi a dormire nel mio letto? E che cazzo, no! –urlò quel dolce ragazzo dai riccioli meravigliosi.
Scoppiarono tutti a ridere senza nemmeno minimamente muoversi. Poi Harry si fece spazio tra vestiti, lenzuola e corpi degli altri ragazzi, mentre Elodìe prese Zayn per il braccio e lo trascinò fuori sul balcone.
Appena l’aria fresca di quella sera primaverile li investì, Elodìe si coprì il capo con il cappuccio della felpa e frugò tra le tasche dei jeans di Malik.
-sai che esistono i tabaccai in cui puoi comprare sigarette senza problemi? Se vuoi ti do io i soldi, tanto ormai..- sbuffò lui quando per l’ennesima volta quella che era la sua più grande amica le rubò dai jeans il pacchetto di sigarette.
Elodìe sbuffò rigirando gli occhi verso il cielo e senza nemmeno degnarsi di farsi problemi, rubò due sigarette dal pacchetto: una per lei e una per lui.
-vedi? Sono anche premurosa, ti prendo io la sigaretta in modo che tu non debba fare nemmeno un minimo sforzo per tirarla fuori- sorrise maliziosa lei.
Lui sorrise divertito, in fondo le era amico anche per quel lato che lui adorava di lei. Poi la prese sotto braccio e accese entrambe le sigarette.
-come è andata la giornata?- domandò lui.
-bene. Ci siamo divertiti con i piccoli, ci hanno decisamente sfinito..- rispose stringendosi a Zayn- ma io come farò senza di te?-
Lui la guardò dall’alto, confuso.
-si. Ti ho proprio chiesto questo. Alla fine con Harry so che non potrei mai esserci amica, e quindi se per causa della lontananza dovesse finire tutto, me ne farei una ragione. Ma tu sei mio amico, io ti conosco da molto più tempo di Harry e perdere anche te per colpa comunque dei vostri impegni mi fa stare male al solo pensiero- sussurrò lei chiusa da quelle braccia che l’avevano stretta nel frattempo.
Lui le baciò la fronte e poi fece un tiro di sigaretta –sai come la penso su queste cose. Io e te non potremmo mai essere divisi da niente. Nemmeno la tua storia con Harry l’ha fatto, quindi perché preoccuparsi?-

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Capitolo 2
*** IF WE COULD ONLY HAVE THIS LIFE FOR ONE MORE DAY, IF WE COULD ONLY TURN BACK TIME. ***


La luce del mattino rifletteva sullo specchio e creava giochi di luce che così presto erano fastidiosi.
-LOU, VAI A TIRARE GIU’ LE PERSIANE- disse Liam dal pavimento.
Louis si rigirò fra le coperte facendo cadere per terra Niall. Harry borbottò qualcosa in una lingua sconosciuta a tutti tranne che a lui e poi si rigirò dall’altra parte scoprendo completamente Elodìe che era rimasta a dormire con loro.
Zayn non smetteva di russare, Liam restava immobile abbracciato al cuscino e nessuno aveva la minima intenzione di muoversi.
Elodìe diede un calcio ad Harry facendogli sbattere la testa contro il muro, con la delicatezza di un muratore passò sopra i ragazzi che si erano addormentati per terra ed aprì le finestre senza esitare, poi si diresse verso il letto di Louis e gli tirò via le coperte.
-sveglia cantanti. Oggi è domenica, non avete un cazzo da fare e io devo andare a casa che sono stata fin troppo fuori- disse lei ad alta voce ricevendo insulti.
Poi entrò in bagno, si lavò velocemente, indossò i vestiti della sera prima ed uscì, sapendo che quei 5 ragazzi che stava imparando a conoscere erano più pigri di quanto lei non fosse mai stata.
Uscì dal bagno ritrovandosi nella stanza da sola. Si piegò sul fondo del letto di Harry per prendere la sua borsetta che era stata soggetto di giochi stupidi con i ragazzi la sera prima e in quel momento da sotto il materasso sbucarono delle mani che gliela rubarono, mentre altre quattro mani la presero da dietro alzandola dal pavimento.
L’espressione indifferente di Elodìe si riflettè nelle lenti degli occhiali da sole che Harry indossava in quel momento. Louis al suo fianco aveva ‘indossato’ le lenzuola come se fossero un mantello.
-candido, bianco e verginello Louis, proprio così. Sei un supereroe vergine e sfigato con il mantello bianco- sbottò la ragazza divertita.
Zayn che la stava tenendo per il bacino la lascò andare scoppiando in una risata che contagiò tutti, Louis compreso.
Appena fu libera anche dalla presa di Liam si catapultò addosso a Louis e gli stampò un grosso bacio sulla guancia –ti voglio bene- sussurrò ancora ridendo.
Niall uscì da sotto il letto e le porse la borsa, poi Elodìe salutò tutti e prese Harry per la maglietta urlando agli altri ragazzi che si sarebbero visti il giorno dopo.
 
-scusate, si lo so sono una stupida, non dovevo restare a dormire fuori ma sarei dovuta tornare a casa. Però io non so come spiegare quello che provo per quel ragazzo – disse con una risatina nervosa – lui..insomma è LUI. E poi boh! Voi due siete innamorati e stasera sto a casa, promesso che non me ne vado da nessuna parte perché loro sono ai ‘Kid’s choice awards’ e io non posso andarci naturalmente perchè-
Poi si fermò di scatto realizzando che anche se era arrivata fino in cucina continuando il suo monologo, la casa intera regnava nel completo silenzio che lei aveva deciso di interrompere alle 9 e mezza del mattino.
Un biglietto rosa colse la sua attenzione appena sotto il vaso di fiori gialli che adorava tanto.
“siamo andati in spiaggia a fare colazione e poi andiamo da Clare e Robert a mangiare con i piccoli. Ci vediamo stasera a casa. Ed ha chiamato tua mamma, le abbiamo detto che eri andata a correre stamattina, quindi fatti sentire. Baci, zii”
Sorrise felice di quella piccola libertà che le concedevano. Si fidavano di lei e non poteva desiderare niente di meglio.
Prese velocemente il pc e lo aprì. In Italia erano le 18.30 appena passate ed era sicura che sua mamma fosse a casa con il computer acceso in attesa di vederla collegata in skype per poterla video chiamare.
Di fatti non ebbe nemmeno il tempo di sedersi che appena si accese tutto, l’avviso di chiamata di sua mamma apparve sullo schermo mostrando la foto dei suoi genitori in una posa assurda e innaturale che si può assumere solo quando ci si mette in posizione per una foto.
 
-insomma dimmi, ti piace davvero Elodìe?-
Una nuvoletta di fumo colpì Harry e appena ne uscì sorrise a Zayn annuendo con la testa.
-l’avresti mai detto che dopo tutti questi anni finalmente sarei riuscito? Ti ricordi quando avevo una cotta per lei alle medie? –
Zayn scoppiò a ridere ricordando quando Elodìe, bella e solare come sempre gli confessava della cotta che lei aveva per lui non considerando per niente la fissassione che Harry aveva per lei.
-non farmi pensare a certi momenti. Era imbarazzante ritrovarmi in mezzo a voi che mi dicevate le stesse cose ma che eravate troppo stupidi per confessarvele a vicenda-sbottò Harry tirando un pugno sulla spalla dell’amico – poi però io sono partito e non so come possa essere mia ora-
 
Il cellulare vibrò e poi con la sua luce illuminò tutta la stanza.
Elodìe che era intenta a leggere quel nuovo libro che la stava appassionando, con noncuranza lesse velocemente il messaggio per poi chiudere il libro e rileggerlo per una seconda volta.
Cercando di non fare rumore, nell’ormai notte inoltrata della casa e del mondo attorno sgattaiolò fuori usando la porta del garage.
Di fronte si trovò quel meraviglioso ragazzo che tutte volevano avere al suo fianco.
Scarpe sportive, pantaloni neri, maglietta bianca e giacca color crema allacciata al primo bottone come segno di riconoscimento; era un abbigliamento che lei non avrebbe mai pensato potesse stargli bene, eppure tutte le fan impazzivano per lui e quel fottuto bottone.
-ti rendi conto che mi fai ancora uscire di casa alle 2 di notte anche se non siamo in Inghilterra e non abbiamo più 17 anni?-
-silenzio signorina. Io sono venuto qui per una sigaretta della buonanotte insieme a te e l’unica cosa che mi sai dire è quella?- sussurrò lui –ah, in pigiama stai sempre bene comunque!-
Lei arrossì. Ormai Malik era abituato ai suoi modi di vestire ed anche al vederla senza niente addosso, ma ormai erano 3 anni che tra loro due non c’era più niente e tutto ciò, alle volte, la metteva in imbarazzo.

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Capitolo 3
*** I WANNA BE FOREVER YOUNG. ***


La doccia bollente era una delle cose che più amava. Se fatta di notte poi, poteva essere uno di quei sonniferi che l’avrebbero fatta dormire per un giorno intero.
Uscì dal bagno con l’accappatoio rosa addosso, facendo intravedere tutto il vapore che pian piano stava andando via tramite la finestrella in alto a sinistra.
Sua mamma la stava aspettando, come impaziente.
Elodìe sistemò i suoi capelli bagnati e poi le sorrise, cercando di capire il motivo di tutta quell’agitazione.
-Auguri piccola mia! Sono 20, ti rendi conto?- sbottò sua madre senza nemmeno darle il tempo di realizzare quella cosa.
Se l’era quasi dimenticato. Tra il viaggio a Los Angeles dagli zii, Harry, Zayn e gli altri ragazzi, il ritorno di qualche giorno prima e probabilmente il fuso orario le avevano fatto perdere la cognizione del tempo.
Nonostante fosse umidiccia e poco presentabile, sua madre l’abbracciò calorosamente e dopo averle stampato un enorme bacio sulla guancia destra la lasciò andare in camera senza staccare lo sguardo da lei.
-sei inquietante mam- ma non riuscì a finire la frase.
Appena mise piede nella stanza vi trovò Zayn con due mazzi di fiori in mano. Uno scatolone rosa shocking era adagiato sul suo letto e sulla parete della sua stanza c’erano appese le foto fatte in California con i ragazzi.
Elodìe guardò il suo migliore amico sorpresa. Non poteva minimamente credere ad una cosa del genere.
Lui sorrideva contento, sapeva che non se lo sarebbe mai aspettato.
Elodìe si avvicinò a Zayn, gli prese i due mazzi di fiori per posarli accuratamente sul comò e poi lo abbracciò, piangendo di felicità.
-dio solo sa quanto sono fortunata ad avere un amico come te. Grazie, davvero- sussurrò lei stretta tra le braccia di quel ragazzo moro.
-allora splendore. Le lacrime non le tollero, anche se sono di gioia! –disse Zayn staccandola da se – e poi ho due mazzi di fiori: uno mio, questo con i girasoli..-
La ragazza restò stupita. Harry le aveva fatto un mazzo di rose rosse che lei amava alla follia, ma Zayn sapeva esattamente quali fossero i fiori preferiti di Elodìe sorprendendola di nuovo.
-poi ho deciso che le foto che abbiamo fatto dovevi tenerle in camera. Ovvio, quelle tue e di Harry le ho messe da un’altra parte- continuò lui indicando verso il letto.
Elodìe lo trascinò con se, aprì quello scatolone trovandovi un sacco di carta colorata con all’interno le foto di lei e del suo bellissimo ragazzo. In fondo, coperto da tutta quella roba, una foto di loro due li ritraeva mentre si davano un bacio.
-questa l’ho fatta io quando siamo andati tutti insieme a Disneyland. Harry mi ha chiesto se potevo dargli una mano per prepararti tutto ciò e visto che voleva anche dire stare con te più tempo possibile, ho accettato subito-
-è tutto bellissimo, grazie! E questa la metto proprio qui-rispose finalmente Elodìe appoggiando sul suo comodino la foto di lei e Harry –e ora fammi cambiare cazzo, tra te e mia mamma non so chi sia peggio- continuò andando verso la cabina armadio.
-vestiti come vuoi ora, ma portati un cambio elegante che ti rapisco per tutto il giorno!- urlò Zayn raggiungendo la cucina.
 
Era tutto buio, ma sentiva il cellulare vibrare nella borsa che teneva in mano. E sapeva, o per lo meno lo sperava tanto, che fosse Harry a chiamarla.
-senti, almeno mi lasci rispondere al telefono? Giuro che non sbircio! Voglio solo sentire Harry, so che è lui, ne sono certa!- disse lei cercando di trovare il cellulare.
Poi smise di vibrare, ma le mani di Elodìe continuavano a cercare in attesa di sentire la tastiera e il rilievo dell’adesivo a forma di quadrifoglio che Niall le aveva regalato.
-santo cielo, sei impedita come pochi! Toh!- rispose Zayn dandole in mano il cellulare. Elodìe sorrise, si era immaginata la faccia dell’amico scocciato dalla sua curiosità e testardaggine.
Il telefono tornò a vibrare e subito rispose, con il respiro spezzato per l’ansia che fosse proprio il suo Harry.
Dall’altra parte del telefono la voce angelica di quel ragazzo cantava ‘happy brithday’ e lei non riusciva a fare altro che sorridere emozionata.
Zayn la guardò di sfuggita e poi sorrise. Quella ragazza provava per Harry un qualcosa di indescrivibile. Tornò a guardare la strada, cercando di ricordarsi dove fosse quel parco divertimenti vicino a casa sua.
-tanti auguri amore mio, mi manchi da morire e non sai quanto mi stia facendo male non essere li con te ora! Ma so che c’è Zayn e ci vedremo tra qualche giorno, quindi..-disse Harry subito dopo aver finito di cantare –ah, ti ha dato i miei fiori e lo scatolone?-
-si amore, tranquillo. Quella foto è dannatamente bella, l’ho messa sul mio comodino! –
-cosa fate oggi?-
-sinceramente non è ho la minima idea. Zayn mi ha caricata in macchina, mi ha fatto portare un cambio più elegante e poi mi ha bendata. Alle volte curviamo a destra e alle volte a sinistra.. poi capita anche di fermarci, penso per colpa dei semafori e se la strada lo permette andiamo anche dritti per lunghi tratti. Ma penso che siano almeno 20 minuti che siamo in macchina e ancora non ho capito un cazzo- rispose Elodìe.
Zayn scoppiò a ridere alla descrizione dell’amica, Harry dall’altra parte della cornetta seguì la risata dell’amico, sapeva esattamente il programma che avevano, ma le parole di Elodìe erano state esilaranti.
-bene sweet heart, ti lascio al divertimento. Scrivimi tu quando hai finito questa lunga giornata, ok? Io torno dai nonni..stanno arrivando anche i cugini e gli zii. Mi manchi, e fidati del vanitoso che hai accanto- disse il ricciolo dagli occhi verdi.
-ok, sarà fatto- rispose Elodìe allungando una mano toccando la gamba destra di Zayn –mi manchi anche tu, ma manca poco e quindi mi rende felice questa cosa. Salutami Anne, e divertiti! – gli rispose e poi riattaccò.

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Capitolo 4
*** IT'S EVERYTHING ABOUT YOU. ***


Zayn spense la macchina, finalmente erano arrivati a destinazione.
Ci avrebbero passato solo mezza giornata, il tempo di fare i giochi che lei amava di più e poi l’avrebbe dovuta portare all’appuntamento più ‘galante’ dell’intera giornata.
Andò ad aprirle la portiera della macchina, lei sorrideva come se fosse una bambina eccitata e lui poteva immaginarsi quei suoi occhi blu brillare.
-non dirmi che hai capito dove siamo-
Lei scoppiò a ridere –ebbene si. Ogni anno il giorno del mio compleanno andavamo nel parco divertimenti vicino a casa tua, ricordi? Ci ho pensato bene durante il viaggio –poi si tolse la benda – ed avevo ragione. Sei sempre il solito romanticone Malik!-
Erano 3 anni che non andavano insieme il giorno del compleanno di lei in un parco divertimenti. Lei aveva lasciato l’Inghilterra insieme ai suoi genitori per inseguire il lavoro di suo papà in Italia e non avevano più avuto l’occasione di festeggiare un compleanno insieme fino a quel momento.
Lei lo prese sotto braccio e lo trascinò con se verso l’entrata.
Un gruppo di ragazzine in fila dietro loro iniziò a bisbigliare sul fatto che fosse o non fosse veramente Zayn Malik dei One Direction.
Lui si voltò verso di loro – si ragazze, sono proprio io. E si, parlo anche un poco italiano. Appena siamo dentro ci fermiamo un attimo insieme – disse ammiccando con il suo solito sorriso ammaliatore.
Elodìe le guardò sorridendo, poi seguì la coda ed entrarono fermandosi con le 7 ragazzine di prima.
 
-santo cielo, si che non si può andare in giro nemmeno in Italia con te che qualcuno ti riconosce. Va bene che sei un bel figo, va bene che canti da dio, va bene che fai parte di una band britannica che sta spopolando in tutto il mondo, ma ti odio quando sei più famoso di me in quella che ormai è la mia zona- disse Elodìe ridendo appena riuscirono a ‘scappare’ dalle fan che si erano avvicinate.
Zayn alzò gli occhi al cielo e poi diede un bacio sulla fronte a quell’amica fin troppo importante –andiamo, abbiamo solo mezza giornata!- le rispose.
Lei sbuffò, sperava nella giornata intera passata con lui lì dentro, ma qualcosa di più importante per lei sarebbe avvenuto dopo, non potevano evitarlo.
 
-ce la fai o hai bisogno di aiuto?- domandò Zayn dall’altra parte della porta del bagno di casa di Elodìe.
-primo evita di fare il malizioso. Secondo se mi dicevi che tornavamo da me non mi sbattevo a scegliere i vestiti prima e terzo non rompermi le palle, io ho passato mezza giornata circondata da ragazzine che sbavavano guardandoti e uccidendomi con lo sguardo per essere stata in tua compagnia- sbottò lei ed uscì dal bagno con addosso quel vestito giallo che tanto aveva desiderato.
Non era una da vestiti gialli o di colori accesi, ma quello l’aveva colpita sin da subito. E anche Zayn lo trovava stupendo addosso a lei: corto quanto basta, aderente e di pizzo, aveva le maniche a ¾ trasparenti, mentre dietro lasciava scoperta metà della schiena che grazie a quelle settimane a L.A. era diventata bella abbronzata. I capelli corti erano un tocco in più a quell’abbigliamento e le scarpe nere staccavano dal resto dei colori.
-scusi, ha già il fidanzato? No perché mi piacerebbe molto uscire con lei- disse lui senza nemmeno pensarci due volte.
Elodìe evitò di commentare, gli passò davanti e andò in camera a prendere la poshette –così vado bene o no? Che nervi che mi fai venire.. non sei donna e non ti devi preparare come me. Però stai bene così elegante anche tu-
Lui scoppiò a ridere e poi annuìì. Finalmente potevano continuare il loro programma.
Questa volta non l’avrebbe bendata e sapeva esattamente che quella sorpresa sarebbe stato il top.
La sua agitazione era palpabile. Elodìe continuava a cambiare canzone sulla radio, non stava ferma, guardava fuori dal finestrino, si specchiava e poi controllava che il tutto fosse a posto.
-scricciolo, sei bellissima così. Smettila che non c’è bisogno di essere nervosa, ok?- disse Zayn prendendole la mano.
Lei diede un profondo respiro e poi sgranò gli occhi stupita.
Un cartellone illuminato alla destra della strada indicava gli ultimi metri che avrebbe dovuto percorrere prima di arrivare a destinazione.
A seguire altre 4 cartelli con scritto ‘happy birthday’, ‘buon compleanno’, ‘this way’ e leggendo l’ultimo scoppiò a ridere. Il quarto cartello era a forma di freccia con all’interno scritto ‘one direction’.
Finalmente passarono sotto il portico e parcheggiarono la macchina poco più avanti.
Poteva immaginarsi tutto, ma non quello.
Elodìe salì gli scalini per arrivare all’entrata della grande villa che la aspettava insieme a quello che pensava fosse il suo accompagnatore.
Ma appena riuscì a salire l’ultimo, vide qualcuno, come un miraggio.
Con lo smoking nero e la camicia bianca, il papillon che lei adorava tanto addosso a lui e con un sorriso contento e ammaliato dalla bellezza della sua ragazza.
-mi sono persa qualcosa?- domandò lei senza staccare lo sguardo da quella visione inglese.
-io sono il tuo regalo di compleanno- le rispose Harry appena la ebbe vicina. Le stampò un bacio sulle labbra e poi si fece guidare da Zayn.
All’interno della villa tutti stavano aspettando il suo arrivo: i gentiori di Elodìe, la famiglia di Zayn e Harry, i suoi amici più cari, Niall, Louis, Liam e tutti i parenti della festeggiata.
Salutò tutti, cercando di essere il meno impacciata possibile. Odiava quel genere di attenzioni, ma doveva ammettere che poter presentare Harry come suo fidanzato a tutta la gente che le era attorno la rendeva felice e soddisfatta.
Appena riuscirono ad uscire in giardino, gli occhi di Elodìe brillarono di gioia.
Un piccolo palchetto si trovava di fronte alla piscina nella quale galleggiavano candele a forma di rosa. Sulla destra 3 lunghi tavoli erano colmi di cose da mangiare e da bere e alla sua sinistra piccoli divanetti rendevano rilassante l’atmosfera che già si stava facendo romantica con il calare della sera.
 
-abbiamo un’ultima sorpresa per te- disse Niall alzandosi in piedi lasciando il piatto vuoto sul divanetto.
-direi che è la nostra unica sorpresa- lo corresse Liam ridendo e poi fece cenno agli altri 3 ragazzi di raggiungerlo.
Harry prese per la mano Elodìe e la condusse al centro del giardino, proprio di fronte alla piscina. Gli amici di lei e tutti gli adulti la seguirono mantenendo la loro attenzione su quei cinque ragazzi che si stavano preparando per cantare.
Alessandra si avvicinò all’amica e la prese per mano –te l’ho già detto che mi piace il tuo moroso?-
Elodìe scoppiò a ridere e poi le diede un bacio sulla guancia.
L’aveva conosciuta poco dopo il suo arrivo in Italia. Si era messa in testa che avrebbe dovuto continuare a fare pallavolo e proprio all’interno della squadra del paese in cui si era trasferita giocava Alessandra. Non troppo alta ma dannatamente bella, magra, con gli occhi scuri ed i capelli lunghi e neri. Erano subito diventate amiche e grazie a lei era riuscita a superare il distacco da quella che lei considerava sempre casa sua.
-buonasera a tutti! Vorremmo ringraziarvi di essere qui per festeggiare questa meravigliosa ragazza- iniziò Liam appena ci fu silenzio.
-è il nostro regalo di compleanno, speriamo possa piacerti! Ovviamente niente è lasciato al caso!- concluse Louis appena partì la musica.
Come Elodìe aveva sempre desiderato, stavano cantando per lei le sue canzoni preferite della loro band.
Partirono con One Thing, poi Moments, Stole my heart, Save you tonight, Everything about you e Gotta be you.
Solo con quell’ultima canzone si accorse di avere anche gli occhi di Zayn puntati addosso. Tutto ciò la rendeva insicura e non voleva far trapelare nulla.
Quando finirono l’espressione che Elodìe aveva assunto era di disapprovazione assoluta. Aveva amato quella sorpresa e aveva ringraziato, dentro di se, il fatto che non avessero fatto le altre canzoni che lei ama per il semplice fatto che il ragazzo ce l’aveva, ma le mancava solo una canzone per essere contenta.
Harry scoppiò a ridere guardandola – tranquilla cucciola, non ci siamo dimenticati!-
Le note di ‘What makes you beautiful’ partirono ed il sorriso di Elodìe illuminò tutto ciò che le era attorno.
-come fai ad essere amica di quel figo moro?- domandò Alessandra indicando Zayn che faceva uno dei suoi soliti acuti.
Appena finì la canzone le due ragazze si diressero verso il lato alcolico del giardino.
-io, Zayn e Harry abbiamo frequentato le stesse scuole. Io e Harry eravamo vicini di casa mentre Zayn l’abbiamo ritrovato nella nostra stessa classe di spagnolo anche se avevamo età diverse e all’inizio non capivamo come potesse essere arrivato li da noi quando lui abitava molto più distante. Poi abbiamo scoperto che la casa di sua nonna era quella al di là della strada e che lui ci abitava insieme per potersi permettere una scuola migliore. Da li tutto diventò più facile- iniziò Elodìe.
-poi quando abbiamo iniziato a frequentare le scuole superiori Zayn si trasferì definitivo dalla nonna mentre io, un anno dopo mi trasferì da tutt’altra parte insieme a mia mamma e a mia sorella mentre lei venne qui in Italia esattamente 4 anni dopo di me- si intromise Harry prendendo per i fianchi la sua fidanzata.
Alessandra li guardò sorridendo, erano davvero una coppia stupenda e tra tutti i ragazzi con i quali Elodìe era stata, lui era sicuramente quello che la meritava di più e che la voleva di più. Negli occhi di Harry c’era un luccichio che si vedeva solo quando parlava di lei oppure in sua presenza.
-e come diavolo avete fatto a incontrarvi ancora poi se Zayn era rimasto solo, tu ti eri trasferito e lei era tornata in Italia?- domandò Alessandra curiosa. Non aveva mai sentito la storia di loro tre, e tutto ciò la incuriosiva.
-io sono andato a fare l’audizione per l’x-factor inglese, Zayn pure e ci siamo ritrovati a dover partecipare come gruppo insieme a Niall, Liam e Louis. Appena finimmo quell’esperienza partimmo con il tour della trasmissione e sapevo che Zayn sentiva ancora Elodìe, ma non gli avevo mai chiesto niente in particolare- continuò Harry.
-fino a che un giorno quel curiosone del ricciolo si presentò a casa mia quando Elodìe era venuta a trovarmi- si intrufolò Zayn guardando la ragazza dai lunghi capelli neri – io sono Zayn Malik comunque-
Alessandra lo guardò sbalordita. Tanta bellezza in un ragazzo ancora non l’aveva trovata, tutto ciò le appariva assai surreale. Lei sorrise e poi tornò a guardare l’amica.
-praticamente io quando venni a sapere che avevano finito quel tour mi precipitai in Inghilterra per rivedere Zayn e per fargli le mie congratulazioni. Harry aveva sentito qualcosa a riguardo e si era presentato con la scusa di una chiacchierata tra uomini- disse Elodìe per spezzare quel momento di imbarazzo – e da li iniziò tutto-
-io non potevo credere ai miei occhi. Io ero innamorato di lei dai tempi delle elementari e tutte le volte lei continuava a parlarmi di quanto fosse bello Zayn. E visto che poi avevo avuto la conferma da lui durante la nostra esperienza che non c’era niente tra loro, volevo rivederla assolutamente- concluse Harry soddisfatto di quel racconto.
Elodìe gli diede un bacio sulla guancia e Alessandra non si fece sfuggire lo sguardo dell’amica precipitarsi sul viso di Zayn. Qualcosa non quadrava.

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Capitolo 5
*** BUT I SEE YOU WITH HIM SLOW DANCING, TEARING ME APART ‘CAUSE YOU DON’T SEE. ***


Si ritrovarono in quella villa meravigliosa Elodìe, Harry e Zayn.
Tutti se ne erano andati, e a malincuore anche Alessandra che era riuscita a ritagliarsi un pezzo della festa per poter flirtare con Zayn che a quanto pareva non aveva avuto problemi nel ricambiarla.
Quando disse che doveva andare, lui da gran gentiluomo quale era solo in certe occasioni, la accompagnò alla macchina e le diede un bacio, o per lo meno era ciò che lui aveva detto ai due ragazzi che lo aspettavano nel salotto.
-quindi insomma, se io dovessi venire a Londra la prossima settimana per le vacanze pre-estive e portassi con me Alessandra non sarebbe davvero un problema?- domandò Elodìe punzecchiando l’amico.
Zayn si era chiuso nelle spalle – per me no. Non si sa mai che possa nascere una nuova love story! E poi è bella dannazione, perché dovrei aver paura a frequentarla?-
-forse perché sei talmente vanitoso che pensi che possa nuocere al tuo aspetto esteriore – sbottò Harry lanciando il pacchetto di sigarette di Elodìe a Zayn.
La ragazza lo guardò contrariata per l’azione che aveva appena compiuto, e subito dopo tornò a riprendersi il pacchetto concedendone una al suo povero amico cotto a puntino da dei lunghi capelli neri.
-ma scusate se cambio discorso- si intromise lei accendendosi la sigaretta- ora che si fa?-
Harry guardò Zayn. Aveva programmato tutto lui, quindi toccava proprio a lui dire le conclusioni.
-si fa che ora aspettiamo che tornino i ragazzi e poi dormiamo qui noi. E domani mattina direi che da bravi puliamo ciò che resta della festa e che tua mamma non ha portato via- disse Zayn alzandosi.
Elodìe lo conosceva fin troppo bene e riuscì a seguire il suo sguardo verso il centro del giardino.
Diede ancora due tiri di sigaretta e poi la lasciò in mano ad Harry che ne fece un tiro anche se non era suo solito fumare. Poi si alzò, sotto gli occhi di entrambi i ragazzi si tolse il vestito giallo e restò in mutande e reggiseno.
Zayn sorrise, aveva perfettamente capito quello che aveva pensato anche lui quando aveva spostato il suo sguardo proprio li. Lei iniziò a correre e si lanciò in piscina, noncurante del fatto che l’acqua era fredda e che non stesse indossando il costume ma la sua biancheria intima.
Anche Harry si alzò raggiungendo Zayn alla grande finestra che dava sul giardino senza togliere lo sguardo dalla sua ragazza.
-quanto è bella- disse il ricciolo – non so cosa farei senza di lei ora-
-saresti più cazzone del solito. Saresti un puttaniere che se le scopa tutte senza il minimo riguardo per nessuna. Ecco – gli rispose l’amico dando l’ultimo tiro di sigaretta.
Poi si tolse la camicia, i jeans neri stretti e si diresse verso la piscina con addosso solo le mutande.
Elodìe alla vista di Zayn scoppiò a ridere.
-fortuna che ti avevo detto che stavi bene! Con quelle mutande blu fluorescenti sei una visione allucinante proprio- disse lei.
Ma lui non se lo fece ripetere due volte e si lanciò in piscina, nel modo più sexy che sapesse.
-cosa succede qui Harry? Cosa ci fai qui da solo?-
Una voce femminile lo distolse dai pensieri e si voltò.
-Alessandra, non eri andata?-
-No, ero solo andata con gli altri a prendere un altro po’ di alcool e di patatine perché le avevamo finite. E poi Zayn mi ha chiesto di restare.. – disse lei arrossendo.
-dove è la festa?- domandò Louis entrando seguito da Liam e Niall.
Appena tutti e tre videro Elodìe e Zayn già in piscina a godersi l’atmosfera post party, si tolsero i vestiti restando in costume e si lanciarono anche loro.
Harry li guardò di traverso.
-siamo passati anche in hotel a prendere i ricambi. Conosco Elodìe e sapevo che un’occasione del genere non se la sarebbe mai lasciata scappare- e poi tirò fuori dalla borsa grande altri ‘vestiti’- questo è il tuo, me l’ha dato Louis. Ho il cambio anche per Zayn ed Elodìe-
Harry le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia. Poi le spostò i capelli dall’orecchio sinistro e le sussurrò un grazie delicato e sincero.
 
La fortuna che quella piscina avesse anche la piccola vasca adiacente per l’idromassaggio era ciò che più rendeva il tutto perfetto. Due ragazze e cinque ragazzi, immersi nell’acqua bollente con le bottiglie di superalcolici appoggiate sul terreno freddo che circondava la piscina, la luce della luna e delle piccole lampade nella casa illuminavano ciò che ne aveva il minimo bisogno.
Delle risate raggiungevano le nuvolette di fumo di sigaretta che riempivano il resto dell’atmosfera.
Elodìe passò in rassegna il volto di ognuno di loro.
Erano quasi tutti ubriachi, o per lo meno ci andavano molto vicino. Le guancie rosee, gli occhi piccoli per il sonno e per l’alcool che passava tra le loro vene, i sorrisi stampati in viso per le cazzate che spuntavano da ogni parte.
Niall parlava e parlava, masticando nel frattempo tutte le patatine che si erano portati dall’hotel. Liam beveva dalla sua bottiglia di vodka alla pesca cercando di rubare al ragazzo irlandese più patatine possibili per asciugare l’alcool nello stomaco. Louis sprizzava amore da tutti pori e Harry era più che felice di essere il soggetto di tutto quel sentimento. Zayn parlava fitto fitto con Alessandra che forse un po’ per l’alcool, forse un po’ per il fascino dell’amico, aveva in continuazione le guancie rosse rosse. Era la prima ragazza con il quale lo vedeva dopo 3 anni.
Lui aveva sempre fatto allusione su tutte le sue amiche di letto, ma mai nessuna le era stata presentata, mai nessuna aveva avuto la possibilità di farsi conoscere a colei che per Zayn era una delle persone più importanti.
Proprio nel momento in cui lei lo stava guardando, Zayn le lanciò un’occhiata veloce, poi tornò a fissarla con lo sguardo che riservava solo a lei.
La guardava affascinato ed ogni volta restava stupito da quanta bellezza era rinchiusa in quella ragazza tanto semplice e simpatica. Aveva occhi grandi e blu che guardavano attorno a se con fare curioso e dio solo sapeva quanta curiosità aveva. Il naso leggermente a patata con quella gobba nel mezzo lo faceva perdere nelle poche lentiggini che aveva su quella parte del viso, ed il sorriso abbagliante faceva si che tutto il resto e le possibili imperfezioni svanissero del tutto. Quando voleva tagliare i capelli corti come i suoi gli aveva chiesto il permesso. Se la ricordava ancora; titubante, eccitata e vogliosa di avere un taglio che non fosse come quello di tutte le altre ragazze. E quando lui l’aveva vista il giorno dopo senza tutti quei lunghi centimetri di capelli l’aveva amata più di prima. Perché si, lui l’amava con tutto se stesso. Ma troppe cose, troppe distanze e un Harry di troppo rendevano il tutto difficile.
-stai per avere un collasso?- domandò Niall con la bocca piena.
-e tu non sai che non si parla con le patatine che ti riempiono l’intera mascella? – ribattè il moro spostando il suo sguardo verso il bordo della piscina.
Scoppiarono tutti a ridere e Elodìe gli sorrise imbarazzata dal lungo sguardo che le aveva regalato. Poi gli lanciò il pacchetto di sigarette, sapeva esattamente cosa voleva, quando e come.
Una cosa che con Harry non poteva avere era quella telepatia che girava attorno a loro due.
-ma come fate a capirvi?- domandò Alessandra cercando di interrompere quello scambio di sguardi fin troppo frequente.
-siamo migliori amici, tutto qui- rispose Elodìe e poi attirò a se Harry lasciando Louis nelle mani di Liam.
Un’oretta e mezza dopo, 5 bottiglie di vodka vuote, un pacchetto con all’interno due sigarette ed un accendino dopo tutti uscirono dalla Jacuzzi per piombarsi all’interno della casa.
Harry bloccò Elodìe sul bordo della piscina senza dire una parola.
Lasciò sparire tutti all’interno della villa e poi uscì per prendere il telo e avvolgerli entrambi.
Elodìe lo guardò sorridendo con aria interrogativa.
-mi concedi un ballo?- domandò lui facendo nascere come ogni volta, due fossette sulle guance, quella sinistra più marcata dell’altra.
Lei annuì quasi arrossendo, si strinse di più a lui e si lasciò cullare dalla sua voce che intonava  ‘she’s the one’ di Robbie Williams.
 
Uscì dal bagno del piano terra per precipitarsi insieme agli altri nelle stanze al primo piano.
Il suo sguardo passò sfuggente in giardino. Poi i suoi piedi si fermarono, il suo sguardo si inchiodò sui due ragazzi che ballavano senza musica.
-but i see you with him slow dancing, tearing me apart ‘cause you don’t see - sussurrò Zayn a se stesso con un morso allo stomaco che non aveva niente a che fare con l’alcool che avevano bevuto. 

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Capitolo 6
*** THERE'S A PILE OF MY CLOTHES AT THE END OF YOUR BED. ***


Era seduta su quella sua valigia rosa che tanto amava in attesa dell’amico.
Era passata una settimana esatta dal giorno del suo compleanno e ancora non riusciva a capacitarsi di ciò che le avevano fatto e di ciò che era successo poi. Alessandra e Zayn sembravano formare quasi una coppia, e nei due giorni successivi alla festa erano stati insieme praticamente tutto il tempo lasciando ad Elodìe la possibilità di godersi Harry a casa sua.
Poi entrambi erano tornati a Londra e si erano dati appuntamento all’aeroporto di Heathrow alle 11.05 in punto all’uscita del terminal 5 del sabato successivo.
Alessandra avrebbe raggiunto l’amica a Londra tre giorni dopo il suo arrivo. Aveva avuto dei problemi a casa con suo padre e aveva dovuto posticipare la partenza, ma alla fine sarebbe venuta lo stesso e saltare qualche giorno contando che sarebbero rimaste per due settimane non le aveva creato troppi problemi.
Harry era partito con la madre e la sorella per due giorni e sarebbe tornato il giorno successivo all’arrivo della sua ragazza.
Ogni volta sembrava lo facesse apposta. Ogni volta era Zayn ad avere ‘la meglio’, ma Elodìe sapeva bene la situazione che girava attorno al proprio fidanzato e sapeva che lui stava facendo il più possibile per lei e niente poteva essere più perfetto.
La ragazza si guardò attorno, poi individuò un gruppetto di ragazzine in fondo sulla destra attorno a qualcosa, o qualcuno. Elodìe si alzò, trascinò la sua valigia rosa con se verso quel punto esatto e riuscì ad individuare un ciuffo nero all’insù e dei capelli castani corti.
In attesa che le ragazze finissero di scattare foto e farsi fare autografi posò ancora la valigia, si sedette di nuovo e mandò un messaggio all’amico ‘quando hai finito di farti ammirare insieme a Liam e far capire quanto siete felici come coppia, io sono alla tua destra in attesa di essere presa in considerazione dall’amico più impossibile che esista’ scrisse lei il più velocemente possibile.
A Zayn suonò il telefono avvisandolo che gli era arrivato qualcossa, nel momento in cui le ragazze si fermarono a fargli solo domande lo prese e lesse il messaggio. Lanciò un’occhiata alla sua destra e sorrise all’amica.
‘esci, c’è mamma che ti aspetta’ le rispose lui.
Elodìe si precipitò fuori dall’aeroporto in attesa di vedere il viso di quella donna che tanto amava.
-Tricia!- urlò lei appena riuscì ad intravedere la sua sagoma tra la gente che entrava ed usciva dal terminal.
La donna la guardò sorridente. Erano 3 anni che non la vedeva e non riusciva a rendersi conto di quanto fosse cresciuta e diventata ancora più bella.
Si abbracciarono entrambe in un caldo e lungo abbraccio, poi si guardarono negli occhi senza dirsi nulla. Tricia lanciò un’occhiata all’interno dell’aeroporto e prese la valigia di Elodìe per metterla nel bagagliaio della macchina.
Salirono entrambe nell’attesa dei due ragazzi.
-come stai amore?- le domandò Tricia appena la ragazza si sedette accanto a lei.
-sto alla grande. E voglio godermi questi giorni qui con Harry, anche perché poi non li vedo per l’intera estate-
-non vedi chi?- domandò Zayn sedendosi nei sedili posteriori insieme a Liam.
-voi, perché partite per l’intera estate tra stati uniti, sud america, australia e nuova zelanda- rispose Elodìe voltandosi verso l’amico –ah, grazie per avermi resa invisibile ancora una volta-
Tricia guardò la ragazza al suo fianco e poi diede gas.
C’era qualcosa che era successo nei giorni in cui si erano visti che aveva cambiato il loro comportamento.
Sapeva che Elodìe era insieme ad Harry ed era felice per entrambi, ma lei sapeva di ciò che era successo tra lei e suo figlio e non riusciva a credere che non ci fosse ancora qualcosa.
-scusami Elodìe, è colpa mia non di Zayn. Lui voleva aspettarti dentro in macchina ma io mi sono fissato che dovevamo venire ad aiutarti e alla fine siamo stati bloccati – le rispose Liam con aria colpevole.
Elodìe sorrise e gli fece cenno con la testa, poi tornò a guardare la strada. Le mancavano quei posti.
 
-questa è camera tua tesoro. Doniya non c’è ed ha espressamente chiesto di farti usare la sua stanza – disse Tricia –e perdonami tanto se non sono potuta venire alla festa di compleanno, ma ho avuto problemi ed ho preferito lasciar venire il resto della famiglia-
Elodìe si avvicinò a colei che era una seconda mamma, la abbracciò forte e le sussurrò ‘ti voglio bene’ all’orecchio destro.
Zayn passò fuori dalla camera della sorella e vi vide dentro sua mamma abbracciata ad Elodìe. Gli mancava vedere quella ragazza in casa sua, gli mancava sentire il suo profumo lasciare una scia tra le varie stanze, e sapeva che anche a sua mamma mancava quella ragazza quasi tanto quanto lui.
Sorrise, non poteva lasciarsi scappare l’occasione di godersi la serata insieme a lei.
Harry sarebbe tornato il giorno successivo, Niall era tornato in Irlanda per un paio di giorni, Louis non aveva perso tempo e si era rifugiato a casa a rilassarsi e a godersi la famiglia, Liam ormai era diventato parte integrante della sua famiglia, ma sapeva che quella sera l’avrebbe dedicata solo alla sua migliore amica.
-bene scricciolo, andiamo fuori a fare un giro e poi a mangiare dove sappiamo io e te?- domandò Zayn interrompendo le due donne nella stanza da letto.
Elodìe sorrise e poi si voltò verso Tricia per avere un suo consenso. Lei guardò la ragazza e le fece un cenno con la testa, voleva che lei e suo figlio passassero più tempo insieme. Dovevano chiarire i sentimenti che provavano l’uno per l’altra.
 
Prese il telefono, si diresse verso camera sua e si sdraiò sul letto componendo il numero della fidanzata.
Al quarto squillo la voce di lei gli fece battere il cuore ancora più forte.
-allora amore mio, come è andato il viaggio?-
-bene. Anche se quello sfigato di Zayn mi ha fatto attendere perché era troppo impegnato a soddisfare le sfegatate fan che si è trovato davanti. Alla fine ho dovuto fare tutto da sola e per fortuna c’era anche Tricia, sennò addio! Ero ancora la seduta sulla mia valigia- rispose la ragazza ridendo.
Harry scoppiò a ridere, sapeva quanto Elodìe odiava aspettare.
-direi che è stato un arrivo memorabile allora. Su dai! Stasera divertiti e poi domani ti rapisco io e domani sera guai a te se non esci con me, capito?-
-più che volentieri mio principe azzurro –
-ora vado però, mamma mi sta chiamando. A dopo amore mio, mi manchi – disse Harry alzandosi dal letto.
Elodìe lo salutò quasi di sfuggita, poi riattaccò.
Lui si diresse verso la cucina, pensieroso. Guardò sua mamma che stava sistemando i piatti nella lavastoviglie. Lei si fermò e lo guardò in attesa di un domanda.
-noi torniamo a Londra domani, vero?-
Anne annuì, ancora in attesa della domanda ufficiale. Conosceva fin troppo bene quello sguardo.
-e se domani sera passo a prendere Elodìe e passiamo anche il giorno dopo qui? Intanto che non arriva la sua amica.. – Harry sganciò la bomba.
 
-allora, te lo ricordavi così buono oppure te l’eri dimenticato?- domandò Zayn mentre Elodìe di fronte a lui stava dando un morso al suo hamburger.
-me lo ricordavo, me lo ricordavo. Mi ricordo tutto mio caro ragazzo, non pensare che io sia una di quelle che si dimentica le cose apposta o altro. Purtroppo mi ricordo tutto-
-perché purtroppo?-
Elodìe lo guardò di traverso e poi girò la testa dall’altra parte del fast food ignorando la domanda.
-mi rispondi perché purtroppo?- incalzò ancora Malik.
-dio mio Zayn, perché è un fottuto casino. Ok?! L’ultima volta che ti ho visto qui in Inghilterra è stato prima di partire mentre ti stavi tranquillamente limonando quella puttana di Lucy. E ti ricordo anche che nonostante il fatto che io dovevo trasferirmi, avevamo deciso che potevamo far andare avanti la nostra storia, mentre tu hai deciso di mandare tutto a fare in culo con quella bionda –
Zayn restò muto, non si aspettava una reazione del genere.
-per non parlare del fatto che poi io alla fine ti ho perdonato lo stesso e non dovresti fare così sapendo che sono insieme ad Harry. E ok, non posso dire di amarlo, ma non puoi venire a provocarmi tutte le volte che hai voglia tu. Non sono il tuo burattino, sono la tua migliore amica se permetti- finì Elodie. Poi prese la sua coca cola ed uscì per fumarsi una sigaretta.
Lui la raggiunse, e sapeva che aveva ragione, ma non riusciva a trattenersi. Alla fine era stata tutta colpa sua, e se non si fosse fatto imbambolare da dei lunghi capelli biondi ora sarebbe lui al suo fianco e non Harry.
-scusami per la sclerata. Ma alle volte mi fai incazzare Malik. Cazzo, non puoi fare così.. – sussurrò lei e poi diede un lungo tiro di sigaretta, come se quel fumo nocivo potesse, in un certo senso, alleviare la rabbia che aveva nelle vene.
Zayn la prese sotto braccio, le diede un bacio sulla fronte e poi le sussurrò ‘scusa’, come se quella parola potesse farle scivolare via il nervoso e la reazione di prima.
Elodìe si lasciò cullare tra le sue braccia, ma in quel momento voleva Harry. Voleva ritrovarsi tra le braccia di Harry e non di Zayn, voleva potersi sfogare con Harry di quello che lui ancora non sapeva e che era successo tra loro due. Voleva potersi aprire del tutto con lui, ma aveva paura che anche solo il pensiero di lei e Zayn insieme potesse far si che tutto sfuocasse la loro storia come il fumo della sigaretta che le era solito fumare.
Restarono in silenzio per un po’, poi Elodìe si distolse dall’abbraccio, voleva decidere lei il resto del programma pomeridiano.
-so che c’è il sole, ma ho solo voglia di rilassarmi e di tornare ai vecchi tempi. Ti va di andare a casa e farci una maratona di Star Wars?-
Zayn scoppiò a ridere, con un tempo così bisognava approfittarne e magari sdraiarsi in un parco a prendere il sole. Ma l’unicità di Elodìe dipendeva anche da quello, e dopo l’uragano che aveva fatto nascere prima non aveva nessuna intenzione di sabotare qualsiasi suo desiderio.
 
I ragazzi non fecero a tempo ad entrare in casa che Tricia li fermò sull’entrata.
-fortuna che siete qui ragazzi, vi stavo per chiamare! – disse con il telefono in mano- Io devo andare dalla nonna che mi ha chiamata chiedendomi se potevo stare con lei perché ha la febbre. Le piccole le porto con me, domani mattina torna Doniya e poi noi ci vediamo domani sera penso –
Le sorelline di Zayn li salutarono salendo in macchina, la donna diede un bacio sulla fronte del figlio e poi abbracciò velocemente Elodìe –fate i bravi, mi fido di voi due- disse velocemente e salì in macchina lasciandoli li indecisi e sorpresi.
Guardarono la macchina raggiungere lo stop in fondo alla via e poi girare a destra, dissolvendosi completamente dalla loro vista.
Zayn chiuse la porta davanti a se e guardò l’amica ancora incredulo dalla scena a cui aveva dovuto assistere. Non solo era stato assalito da una tempesta di nome Elodìe al loro fast food preferito, ma aveva dovuto subire la fretta della madre.
-io amo tua mamma, lo sai?- disse Elodìe interrompendo i pensieri dell’amico.
Poi si diresse verso il salotto e tirò fuori dall’armadietto sotto la televisione il cofanetto della saga di ‘star wars’.
-e lei ama te, sei come un’altra figlia per lei- le rispose finalmente lui raggiungendola.
Elodìe sorrise ricordando le giornate che aveva passato in compagnia di quella donna, poi prese il primo dvd, lo infilò nel lettore e lo fece avviare.
1.Star Wars: La minaccia fantasma; 2. Star Wars: L’attacco dei cloni.
A metà di ‘Star Wars: La vendetta dei Sith’ Elodìe fermò il film, notando che l’amico si era addormentato.
Andò in cucina, si preparò un panino e tornò in salotto per vedere la continuazione.
 
La fine del quarto film della saga stava per compiersi quando Zayn si svegliò trovandosi l’amica appoggiata a lui con gli occhi chiusi ed il respiro profondo. Cercando di non muoversi troppo spense la televisione, si alzò in piedi tenendo Elodìe e poi la prese in braccio per accompagnarla nella stanza di lui.
Lei aprì gli occhi appena fu messa sul letto e notò che quella stanza le era fin troppo famigliare.
Le fotografie di Zayn sul comò illuminato dalla luce della luna, i vestiti di lui lanciati sulla sedia della scrivania di ciliegio, la finestra che dava sul giardino del retro della casa e quelle lenzuola che profumavano di lui.
-non dovrei essere qui- sussurrò lei girandosi vero l’amico.
Lo guardò fisso per qualche intenso secondo, poi le labbra di Zayn si avvicinarono alle sue. Lei non oppose resistenza, era come tornare indietro nel tempo quando tutto ciò che le stava attorno in quel momento faceva parte della quotidianità delle sue giornate.
Le mani di lei accarezzarono delicatamente la guancia ruvida di Zayn, poi si spostarono verso il petto coperto da una maglietta soffice. Senza togliere le labbra dalle sue e senza indugi si mise seduta facendosi seguire e gli tolse la maglietta di dosso.
Un bottone, due, tre. Uno dopo l’altro, Zayn slacciò la camicetta di Elodìe buttandola nel fondo del letto.
Poi si precipitò verso i suo pantaloni, e così fece anche lei.
Le mani di lui raggiunsero la schiena di Elodìe, le slacciò il reggiseno con facilità, lo lasciò scivolare via e raggiunse i fianchi di lei, togliendole delicatamente le mutande. Poi staccandosi dalle sue labbra la guardò dubbioso.
Lo sguardo di lei era impaurito ma allo stesso tempo voglioso di riprovare quella sensazione.
Elodìe lo baciò sul petto per poi scendere fino al bacino. Gli sfilò i boxer e li gettò sul fondo del letto dove la camicetta di lei aveva già preso posizione.
Ciò che rimaneva di loro erano due corpi avvolti in una passione che non si scatenava da tanto.



NOTA DELL'AUTRICE:
Ciao a tutte ragazze! 
Mi presento, io sono Alessandra (non quella della storia, lei rappresenta una mia amica).
Ho visto che bene o male un bel pò di voi legge la mia FF, volevo solo sapere cosa ne pensate veramente.
Vi chiedo almeno 3 commenti prima che io vada avanti, così so che non sto scrivendo solo per me stessa. 
A proposito: Team Zayn o Harry?! 

A presto dolcezze, Ale!

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Capitolo 7
*** WE ARE MAKING ALL THE SAME MISTAKES. ***


Il loro modo di dormire insieme sembrava fosse disegnato apposta per quei due corpi. Lui era sdraiato sul suo lato sinistro e poggiava la mano destra sulla schiena piatta e nuda di Elodìe.
La ragazza, invece, distesa a pancia in giù ed il viso rivolto verso il ragazzo moro che stava dormendo profondamente accanto a lei.
Lo guardava intensamente, cercava di delineare ogni singolo dettaglio del suo corpo. Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo.
I loro vestiti sul fondo del letto matrimoniale di lui, le lenzuola disfate per metà, la luce della luna che entrava dalla finestra e la stessa posizione in cui ogni volta si svegliavano.
Cercando di non far aprire quegli occhi intensi su di lei, si alzò dolcemente dal materasso. In punta di piedi ed in tutta la sua bellezza naturale si diresse verso il bagno.
Chiuse la porta delicatamente, poi accese l’acqua della doccia facendola diventare bollente. Quando il vapore ustionante riempì ogni singolo angolo di quella stanza, Elodìe si immerse in esso, lasciandosi accogliere dal getto rigido dell’acqua.
Voleva farsi scivolare via ogni minima traccia di ciò che era successo prima che cadesse nel sonno e si svegliasse accanto a lui come era suo solito fare quando ancora la vita di Bradford faceva parte della sua routine giornaliera.
Il suo profumo le era rimasto tatuato addosso, ogni singola parte del suo organismo emanava quella fragranza della pelle di Zayn.
Cercò invano di strofinare con il sapone alla vaniglia per evitare di avere ricordi di quella notte, ma il profumo man mano si faceva più intenso, fino a quando un paio di mani la cinsero per i fianchi.
Zayn le spostò i corti capelli dal viso e le diede un dolce bacio sulla guancia, poi si spostò sul lato sinistro del collo, sulla spalla e la girò verso di se.
Elodìe lo guardò negli occhi. Il profumo di Zayn la stava mandando in estasi e non solo quello di lui aveva un effetto ipnotizzante su di lei.
Le loro labbra si avvicinarono ancora, non curanti del fatto che entrambi, per la seconda volta, stavano tradendo una persona a loro cara.
Elodìe gli saltò in braccio, quasi spinta dall’amico che la strinse forte a se.
L’acqua scivolava sulla schiena della ragazza e mentre lasciò andare la testa all’indietro dalla voglia che la stava invadendo, Zayn le ribaciò il collo, poi scese verso il seno, aggrappando ancora più voracemente le sue mani sulla schiena di lei in modo da tenerla sollevata. Le gambe di Elodìe cingevano stretta la vita del ragazzo, e quando lui la spinse contro la parete della doccia, lei aprì le braccia contro di essa, immersa nel piacere.
Il sesso con lui la mandava in confusione. Perché il sesso con Zayn Malik era un qualcosa di stupefacente, sempre nuovo ed appagante. Ed ogni singola ragazza avrebbe dovuto provarlo almeno una volta nella propria vita.
                     
-come posso non volerti?-
Zayn uscì dal getto della doccia, si strofinò gli occhi dolcemente e tornò a guardare la ragazza di fronte a lui.
Lei prese la bottiglietta del bagnoschiuma e gliela prose con aria addolorata.
-in che senso scusa?- domandò lui.
Il sesso con Elodìe era ogni volta più bello. Nessuna ragazza era riuscita ad arrivare ai suoi livelli. Sembrava che sapesse esattamente di cosa avesse bisogno, come e quando. Si conoscevano fin troppo bene ed ora, averla li con se nella sua doccia come succedeva sempre ogni volta lo faceva tornare indietro nel tempo, quando esistevano loro due e nessun’altro.
Lei si spostò sotto l’acqua per farsi scivolare via il sapone e poi tornò a guardarlo in tutta la sua bellezza.
-nel senso che io ti voglio- disse, impaurita. Zayn la guardò sorpreso di sentirlo dire proprio da lei, così orgogliosa e testarda. Finalmente si stava lasciando andare.
-beh scricciolo, andare a letto con te è sempre più bello ogni volta- rispose lui divertito.
Elodìe sorrise lasciando intravedere un filo di risata amara. Lo stesso valeva per lei, ma non voleva tradire Harry. L’aveva già fatto due volte nell’arco di poche ore e dentro di lei un bruciore di stomaco la stava invadendo.
-lo stesso vale per me e lo sai – sussurrò lei. Poi sbuffò – ma sono insieme ad Harry e tu sei un suo grande amico. Lasciamo che tutto questo resti parte di una serata che ricorderemo per il resto della nostra vita, ok? E poi tra due giorni arriva anche Alessandra, non vorrai solo scopartela e poi lasciarla tornare a casa illusa?-
-no, mi piace Ale. Ovvio, non è ai tuoi livelli, ma forse mi servirebbe per dimenticarti-
A quelle parole Elodìe abbassò lo sguardo. Era tutta colpa sua, si era lasciata trascinare da quel profumo dolce e aveva reso le cose ancora più difficili per entrambi.
Quello che provavano l’uno per l’altra andava al di sopra di ogni cosa. Si amavano profondamente, ognuno amava i difetti dell’altra e ne faceva tesoro ogni volta. L’alchimia li avvolgeva ed il loro legame di amicizia durava anche in amore. Ma non potevano stare insieme, o per lo meno era quello che tutti e due continuavano a ripetere a loro stessi.
C’erano troppe cose in ballo e nessuno di loro era convinto che tutto ciò valesse la pena.
Ma forse era solo paura, paura di sputtanare tutto ed essere finalmente felici.
-bene- disse la ragazza dai capelli corti ed uscì dalla doccia, avvolgendosi nel telo che Tricia le aveva sistemato proprio sulla sua sinistra.
Elodìe era felice con Harry. Stava bene con lui ed i loro sentimenti pian piano stavano crescendo. Forse Zayn faceva parte di un passato che ancora non riusciva a lasciarsi alle spalle. Ma entrambi si erano promessi che l’avrebbero fatto.
“Un’amicizia profonda con un segreto” così l’avevano chiamata loro due quando finalmente erano tornati ognuno nella vita dell’altro.
La ragazza si lasciò scivolare via l’asciugamano e ancora nuda si distese sul letto, coperta dalle lenzuola. Zayn la raggiunse poco dopo e fece la stessa identica cosa.
Entrambi guardavano il soffitto, persi nei giochi di luce e ombra che ormai la luce dell’alba stava creando attorno a loro.
-sigaretta della buonanotte?-domandò Zayn spezzando quel silenzio.
-come ai vecchi tempi- rispose subito Elodìe senza muovere ciglio. Quando l’amico le passò la sigaretta sorrise. Le sembrava di avere ancora 17 anni ed essere nuda distesa al fianco di Zayn Malik, uno sconosciuto ragazzo più piccolo di un anno che l’aveva fatta innamorare come nessuno mai.
 
Ancora una volta la mano destra di lui lasciava la sua impronta sulla schiena nuda di Elodìe.
Cercando di non far aprire quegli occhi di cioccolato fondente su di lei, si alzò per la seconda volta  da quel dannato materasso. Indossò i vestiti del giorno prima ed uscì dalla stanza.
La luce del sole già alto la accolse in tutti i suoi raggi dalla grande finestra in salotto.
Accecata e ancora mezza addormentata entrò in cucina.
-cazzo-
La ragazza che si trovava di fronte ad Elodìe scoppiò a ridere in una risata contagiosa. Esattamente come quella del fratello.
Doniya la abbracciò forte e poi le scompigliò i corti capelli.
-per lo meno hai avuto la decenza di vestirti, pensa che alcune ragazze si fanno ritrovare in cucina a mangiare con addosso solo la maglietta di Zayn. Immagina l’espressione di mamma quando se le ritrova alle volte – disse la ragazza mora sedendosi sullo sgabello della cucina.
Elodìe era rimasta muta. Non si ricordava dell’arrivo della sorella e tanto meno voleva che tutto ciò succedesse sotto gli occhi di qualcuno.
Se c’era una persona di cui poteva fidarsi più di tutti era sicuramente Doniya, ma la situazione le stava stretta ed ovviamente lei ogni volta era di parte.
-dio mio dolcezza, sembra che tu abbia visto un morto che cammina! Tranquilla, non farò voce con nessuno – continuò ancora la ragazza in attesa di una reazione dall’amica.
Elodìe la raggiunse sullo sgabello al suo fianco e poi cercò di tirare un sorriso sul suo viso senza grandi risultati.
-anche tu come quel cretino fai scena muta fino a mezzogiorno?- domandò ancora Doniya.
A quel puntò la giovane ragazza dai capelli corti scoppiò a ridere, guardò l’ora e poi si rivolse verso l’amica.
-no, ma oggi lui non avrà scuse per il suo silenzio mattutino. Manca poco a mezzogiorno, che si fotta un po’ anche lui-
-penso che stanotte ci abbia pensato tu a fotterlo- rispose decisa la ragazza ridendo.
Elodìe le diede un pugno sulla spalla e poi prese un pezzo di pane che era nel cestino di fronte a lei.
-scusami, non era davvero intenzione. Ma poi ieri Tricia è scomparsa, poi sai come è tuo fratello, sai quanto cogliona divento se resto sola con lui.. non sono riuscita a trattenermi-
-solo perché sei ancora innamorata di lui dolcezza. Harry è un ragazzo fantastico e sai quanto io lo adori –iniziò Doniya passando la marmellata all’amica – ma so cosa c’è stato e cosa c’è tutt’ora tra te e mio fratello. Secondo me hai fatto bene a lasciarti andare e – le si avvicinò all’orecchio destro lanciando occhiate a destra e a manca –dovresti fare lo stesso con Harry. Il sesso aiuta, parola di scout!-
-di cosa state parlando voi due?- incalzò Zayn entrando velocemente in cucina.
-di sesso- rispose la sorella senza nemmeno lasciargli il tempo di raggiungerle.
Elodìe seguì lo sguardo fulminante del ragazzo verso la sorella –dio mio quanto mi sei mancata- le disse sorridendo.
Le ragazze avevano ragione, il silenzio mattutino di Zayn quel giorno non si sarebbe nemmeno fatto vedere. Troppe cose che bollivano in pentola e stare zitti era simbolo di errore. Non poteva lasciarsi sfuggire una cosa del genere.
Il telefono di Elodìe interruppe il momento di disagio che si stava creando. La ragazza si precipitò nella camera dove aveva passato la notte, o per lo meno un bel terzo di essa, e rispose al telefono.
-non sai quanto mi è mancata la tua voce-
Harry stava arrivando a Bradford a prendere la sua ragazza e non vedeva l’ora di poter trascorrere le prossime 36 ore in sua compagnia. Aveva organizzato tutto e niente poteva distrarlo dalla sua idea.
-oh Harry, anche a me la tua – rispose lei sinceramente.
Le era mancata la voce di Harry. Così dolce e sensuale, a volte rauca e con un accento che le faceva perdere la testa.
Zayn entrò in camera in quel momento, facendola cadere dalla nuvolea a forma di H.
-tra quanto arrivi?- domandò Elodìe cercando di essere il meno distaccata possibile. Si sentiva gli occhi dell’amico addosso. Le scrutavano ogni singolo angolo dei vestiti e tutto ciò le dava fastidio e lui lo sapeva perfettamente.
-tra un’ora sono fuori casa di Zayn. A tra poco amore mio- concluse Harry senza nemmeno dare il tempo alla ragazza di risponderle.
-allora, quanto tempo hai prima di tornare alla realtà?- le domandò il ragazzo moro seduto sul suo letto quando l’amica chiuse la chiamata.
Elodìe gli fece cenno con la mano, poi si sedette al suo fianco e poggiò la sua spalla su quella di Zayn.
-allora, dimentichiamo tutto?- domandò lei.
-allora, dimentichiamo tutto un cazzo. Facciamo come se niente fosse. Tu hai dormito nella stanza di Doniya, io nella mia e stop. Ma io e te sappiamo esattamente cosa è successo e quello non era affatto niente- rispose Malik in tono duro.
Anche lui si rese conto di quanto fosse stato freddo nel pronunciare quelle parole. Poi le diede un bacio sulla fronte e prese la mano all’amica.
-niente e nessuno può dividerci. Una promessa è una promessa. E io e te abbiamo promesso di essere amici-
Elodìe sorrise, quella situazione le dava fastidio, ma ringraziò il cielo che Zayn non si fosse messo in testa di mandare tutto a puttane come era suo solito quando stavano insieme.




NOTA DELL'AUTRICE:
Eccomi ancora qui. 
Solitamente ci impiego anni a continuare  le mie storie, e l'altra che sto scrivendo ne è la prova.
Ma non so come mai, non chiedetemi perchè, ma sono ispirata!  Forse è tutto il sole californiano che sto prendendo che mi sta dando alla testa!
Grazie mille alle ragazze che hanno lasciato una recensione nello scorso capitolo.
Grazie alle silenziose che mettono la mia FF tra le preferite e tra le seguite. :)
Ora che ormai avete sopportato i miei ringraziamenti, vi consiglio di andare da 
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=161584    che sta scrivendo due FF: una su Justin Bieber e una sui nostri amati One Direction. Mi raccomando, riempitela di attenzioni perchè merita.
Per quanto riguarda me, mi è stato detto da tante che vogliono Elodìe con Zayn. E per quanto io tifi personalmente per Harry, con Zayn riesco a ritrovare il mio lato più 'oscuro' ahahahaha :D

Aspetto ancora almeno altre 3 recensioni prima di andare avanti.
Un  bacione a tutte, Ale

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Capitolo 8
*** I WANNA FEEL YOUR LOVE. ***


Si salutarono come se nulla fosse e Zayn ripose la valigia di Elodìe nel bagagliaio della macchina di Harry, scherzando con l’amico tranquillamente.
Non era contento di averlo tradito, ma era stato più forte di lui. Ciò che provava per quella ragazza era indescrivibile e doveva cercare di capire se sarebbe riuscito a lasciarsela alle spalle e ritrovarla solo come amica.
Lo sguardo di Elodìe che ormai era seduta in macchina raggiunse quello di Doniya che la guardava dalla porta di casa con un sorriso enorme come un palazzo di 90 piani. Poi la sorella dell’amico le fece cenno con la testa, doveva lasciarsi andare.
Zayn le lasciò un bacio sulla guancia e chiuse la portiera dietro di se, normale routine.
Lui li guardò allontanarsi, entrò in casa insieme alla sorella e la abbracciò.
Doniya restò stupita da tanto amore da parte sua. Zayn non era solito di coccole, dolcezze o robe del genere, soprattutto con lei. Se avevano occasione di litigare erano entrambi più che felici, anche perché erano litigate che duravano poco e poi tornavano a prendersi per il culo in attesa della discussione successiva.
-cosa ti sta capitando Zayn Malik?- le sussurrò lei all’orecchio.
Zayn sbuffò, sapeva che quell’abbraccio gli sarebbe costato caro. –avevo solo bisogno di conforto-
La sorella lo strinse ancora più a se, poi gli schioccò un bacio sulla guancia e gli accarezzò il ciuffo ribelle.
-devo imparare anche io ad andare a letto con i miei ex e poi fare come se nulla fosse mai successo- aggiunse lei ridendo.
 
-insomma, dove mi sta portando bel cavaliere?- domandò Elodìe appena svoltarono dalla via di Zayn.
Harry la guardò un attimo e le sorrise, contento.
-hai dormito almeno un po’ stanotte?hai di quelle occhiaie-
Elodìe prese subito lo specchietto dalla borsa, si scrutò attentamente e si rese conto che il ragazzo seduto al suo fianco aveva ragione. La sua carnagione faceva risaltare ancora di più quelle mezzelune violacee sotto le sue grandi iridi azzurre. Indossò gli occhiali da vista con la speranza di nascondere almeno un po’ quell’obbrobrio che aveva all’altezza degli occhi e tornò a guardare fuori dal finestrino, per nascondere tutti i suoi pensieri.
Harry la lasciò in silenzio, non voleva disturbarla. Ma le prese la mano e gliela strinse forte, per farle capire che lui c’era, era li per lei e non voleva andarsene.
Quando le strinse la mano una fitta allo stomaco la colpì come un fulmine durante una tempesta. Una scarica elettrica al di sopra di ogni aspettativa. Il cuore le batteva forte e l’immagine di Zayn sfuocò davanti a se.
Aveva accanto uno  di quei ragazzi che tutte si sognano e stava per mandare ogni cosa a puttane per semplice godimento. Scosse la testa chiudendo gli occhi, si sentì lo guardo di Harry addosso e poi gli strinse la mano, per fargli capire che lei c’era, era li per lui e non voleva andarsene.
-abbiamo fatto la maratona di star wars, o per lo meno.. –iniziò Elodìe cercando di eliminare le immagini che le ritornavano in mente – io l’ho visti fino al quarto ma alla fine mi sono addormentata e mi sono ritrovata nella stanza di Zayn da sola. Poi è arrivata anche Doniya e abbiamo fatto colazione insieme mentre quello sfigato era passato dal divano a camera sua visto che gliel’avevo liberata-
Una bugia più grande di quella non poteva raccontargliela. Si sentiva uno schifo, ma Harry se l’era bevuta ed era scoppiato a ridere, immaginando l’espressione di disappunto dell’amico.
Conosceva ciò che succedeva quando Doniya e Elodìe si ritrovavano nella stessa stanza insieme, era un evento catastrofico in senso positivo che meritava la visione in tono muto e accondiscendente.
Quando aveva visto la versione di Malik al femminile al suo compleanno, Elodìe aveva iniziato ad urlare andandole incontro e lo stesso fece anche l’amica. Tutti si erano voltati a guardarle, sembravano due pazze scatenate in attesa di poter uccidere qualcuno con la motosega sbraitando come nei film horror. Invece si erano buttate l’una nelle braccia dell’altra, erano rimaste abbracciate tra loro per almeno 10 minuti buoni senza staccarsi e una sfilza di parole giungevano indecifrabili dalle loro labbra vicine l’una all’orecchio dell’altra.
-mi è sembrato un po’ di tornare indietro nel tempo. Sai, quando tu non c’eri più nelle nostre vite ed io vivevo sempre a casa di Zayn.. – borbottò Elodìe senza nemmeno capacitarsi che c’erano ancora un po’ di cose che avrebbe dovuto dirgli.
Harry sorrise guardando la strada. Amava sentirla parlare, di qualsiasi cosa. E una cosa che aveva imparato ad amare di lei era quell’accento che le era venuto dopo che si era trasferita in Italia.
-non voglio sapere cosa è successo quando non c’ero. Non voglio nemmeno sapere che cosa succede quando non  ci sono e quando non ci sarò. Voglio sapere che tu ci sei e che stai bene- aggiunse lui come leggendo i pensieri della ragazza dai capelli corti al suo fianco.
Lei sorrise, contenta e sollevata. Non c’era nulla che potesse giustificare le sua azioni della notte appena trascorsa, ma in quel momento, con quella persona, tutto ciò che aveva importanza erano loro due e quelle ore che avevano a disposizione per loro stessi e nessun’altro.
Elodìe accese la radio, odiava viaggiare in macchina senza radio o musica. Odiava il silenzio ed il solo rumore del motore quando doveva spostarsi anche per poco. Nella sua macchinina lilla la radio era diventata l’oggetto più importante, e senza prima aver messo un minimo di musica, non si muoveva dal garage. Era l’odio di sua mamma, soprattutto perché la musica pompava forte e rumorosa nelle piccole casse della sua macchinina da città e tutto il vicinato, in quel momento, sapeva che Elodìe era in procinto di uscire di casa.
Si lasciò scappare una risata al pensiero e Harry la guardò incuriosito per poi prendere una strada secondaria diretta verso le colline.
-siamo in macchina da circa mezz’ora passata.. mi vorrai prima o poi rispondere alla domanda che ti ho fatto appena siamo partiti?-
Lui le lasciò la mano che aveva tenuto stretta fino a quel momento, la poggiò sul volante per aiutarsi a svoltare a sinistra. Seguì il resto del sentiero sterrato senza nemmeno fiatare, sapeva esattamente che Elodìe non aveva la minima idea di dove stessero andando. Non le aveva mai parlato della casa in campagna di famiglia e lei era convinta che avrebbero passato quei due giorni o nel suo appartamento a Londra insieme a Louis, oppure a Holmes Chapel con la sua famiglia.
Gli occhi di Elodìe si muovevano in continuazione, cercando di realizzare il luogo in cui si stavano recando. Campi, alberi, boschi, colline, montagne nelle più prossime vicinanze, una casa sullo sfondo di quello che sembrava un quadro impressionista ed un campo di girasoli, proprio sulla destra di quella tenuta di mattoni che stavano raggiungendo. Il suo sguardo si illuminò ed un sorriso passò per i lineamenti del suo viso.
-benvenuta alla casa delle vacanze della famiglia Styles- sussurrò Harry divertito dalle espressioni della propria ragazza.
Lei lo guardò confusa, poi scese dalla macchina cercando di focalizzare bene il tutto nella sua mente.
-amore ti prego dì qualcosa. questo tuo essere muta mi preoccupa visto che a stento riesco a farti tenere la bocca chiusa!- continuò lui.
Elodìe gli si avvicinò, lo guardò dritto dritto nei suoi grandi e dolci occhi verdi e gli accarezzò una guancia.
-ti prego, dimmi che siamo da soli- disse lei.
E lui non potè fare altro che annuire felice e spensierato. Lei gli saltò addosso, lo baciò dolcemente e poi si staccò, tornando a sorridere come suo solito.
Non riusciva a capacitarsi di una cosa del genere. Finalmente restavano completamente soli loro due.
Da quando avevano deciso di frequentarsi il loro restare da soli permetteva sempre alle altre persone di essere in mezzo. Non gli era mai capitata un’occasione del genere, nemmeno al  suo compleanno. Dopo aver dormito tutti insieme in quella villa in cui avevano festeggiato alla grande i suoi vent’anni, i giorni successivi al party Harry ed Elodìe erano riusciti a stare soli come in quel momento per circa 2 ore al giorno che includevano l’andare a fare un giro per negozi, o al supermercato, oppure una passeggiata intima.
Harry andò ad aprire la porta di casa e richiamò l’attenzione di Elodìe solo quando attorno a lei non sentì altro che un silenzio assoluto. Lei lo seguì in casa con appresso la sua valigia e con il disappunto del ragazzo che non voleva farla portare a lei.
L’interno non era sicuramente grande e maestoso. Era una semplice casa di campagna, fatta di pietra e legno, con alle pareti appese foto di famiglia, piccole lucine come per completare un arredamento caldo ed accogliente. Delle scale di legno scuro colsero l’attenzione della ragazza alla sua destra. Vi salì sopra incuriosita, e si ritrovò in una sola stanza grande quanto tutto il piano terra con al centro un letto matrimoniale. Due comodini dello stesso legno delle scale e degli altri mobili accompagnavano i bordi finali del materasso.
Era stupita. Tutto ciò che la circondava le metteva addosso pace e tranquillità. Tutta l’agitazione ed il nervoso che l’aveva accompagnata durante il primo pomeriggio si era andata man mano dissolvendo con la compagnia di Harry. Ma il colpo finale l’aveva dato quella bellissima sorpresa.
Sentì dietro di se dei passi che salivano dolcemente le scale, come solo lui sapeva fare.
-ma tutte queste sorprese saranno sempre belle, vero?- domandò Elodìe voltandosi verso quell’alto ragazzo dai riccioli perfetti.
Lui le sorrise annuendo e appena le si avvicinò, avvicinò anche le sue labbra a quelle di lei, lasciandogliele umide e desiderose di un altro bacio.
-vieni, sono certo che il bagno ti piacerà ancora di più di tutto il resto- disse lui indicandole dall’altra parte della stanza.
-ma io pensavo che il balcone sul campo- iniziò a dire lei indicando a destra per poi ammutolirsi alla vista di quella che era una delle vasche da bagno più belle che avesse mai visto.
L’entrata era aperta a metà tra due pareti, e veniva accolta da una grande vasca da bagno a due ‘piazze’ che lasciava perfettamente la vista al letto e alla finestra con il balcone dietro di esso. Due mobiletti con lavabo uno alla destra e uno alla sinistra della vasca. Una doccia nascosta dietro la parete e la toilette  con porta per la privacy.
-ok, posso ufficialmente morire dopo aver visto un bagno del genere!- quasi urlò Elodìe tornando a voltarsi verso Harry.
La risata fragorosa di quel ragazzo invase tutta la stanza e anche gli angoli che la costruivano.
Lei lo guardava ammaliata, tanto quanto era rimasta ammaliata dalla visione di quella casa che l’avrebbe ospitata per i prossimi due giorni. 



NOTA DELL'AUTRICE:
Ciao a tutte :)
Rieccomi ancora, questa volta con un capitolo  un pò meno 'piccante' e più sobrio per Elodìe e Harry.
Insomma, l'altra volta non ve l'ho chiesto perchè mi sono dimenticata di scriverlo, allora lo faccio ora:

MA SONO IO L'UNICA AD AMARE IN MODO INTENSO I PRIMI O.33 SECONDI DI SAME MISTAKES?!
No perchè io continuo a metterlo in ripetizione. Non prendetemi a male, le voci di ognuno dei ragazzi è una cosa assurda, ma l'inizio di quella canzone mi mette lo stomaco sottosopra *.*
Ahahah ok, dopo questo momento di idiozia vi ringrazio molto per le visualizzazioni.
Ringrazio chi mi lascia ogni volta una recensione, chi mette la mia FF tra le seguite e le preferite e a chi semplicemente la legge, sperando che possa davvero piacervi.
Un'ultima cosa ho da chiedervi: cosa pensate possa succedere?

Come sempre, almeno 3 recensioni e continuo.
Un bacione a tutte, Ale 

 

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Capitolo 9
*** HEART BEATS HARDER. ***


-sai che mi fa strano stare così con te?-
Harry alzò lo sguardo dalla televisione, raggiungendo i movimenti di Elodìe che scendeva le scale.
-in senso buono, che sia chiaro!- e l’espressione di lui si fece più tranquilla, rilassata.
La ragazza si sedette al suo fianco sul divano, allungando le gambe su quelle di lui.
-cioè alla fine io e te non abbiamo mai avuto la possibilità di stare da soli per così tanto tempo. Poi il posto, poi tu, poi boh.. cioè non-
-non shh. Goditela e torna muta come prima- le rispose lui stampandole un enorme bacio sulle labbra.
Lei sorrise divertita, quale modo migliore per tapparsi la bocca?
Poi si alzò lasciando quel bellissimo ragazzo intendo a guardare una partita di calcio per raggiungere l’esterno della tenuta dove la sera ormai era calata in tutta la sua oscurità.
Si diresse verso il campo di girasoli e accese una sigaretta. Il suo sguardo volò al di la del campo, dove un’altra dimora simile a quella della famiglia di Harry illuminava tutto ciò che c’era nelle piccole vicinanze.
Notò un signore uscire dalla luce della casa e dirigersi verso una piscina illuminata dall’interno.
-noi purtroppo non abbiamo una jacuzzi, ma se vuoi la vasca da bagno che tanto ti ha fatto innamorare la puoi pur sempre usare- disse una voce alle sue spalle interrompendo il suo sguardo attento.
Annuii e si lasciò prendere per i fianchi, facendosi cullare da quel profumo inebriante.
Appena chiuse gli occhi l’immagine di lei e Zayn in doccia si fece rapida e violenta, come per scaraventarle in faccia ciò che aveva fatto e che cercava di nascondere anche a se stessa.
Riaprì gli occhi e tornò a fissare lo strano signore che in quel momento aveva avuto la brillante idea di spremere qualcosa di liquido all’interno della vasca idromassaggio.
Harry la tirò a se ancora più vicino e soffocò una risata divertita –guardalo. Ogni volta che si decide a fare la jacuzzi mette sempre dentro il sapone e ancora non ha capito che non si può –
Entrambi i ragazzi erano fissi a guardare il signore della casa vicino alla loro intento a togliere la schiuma che si era formata quando le bolle dell’idromassaggio avevano iniziato a girare all’interno di quella ‘vasca’. Prendeva la schiuma tra le mani, la gettava sul pavimento di pietra senza alcun risultato. Il vento la riportava all’interno dell’acqua e la testa dello strano vicino si faceva sempre più sommersa di sapone.
Elodìe scoppiò a ridere. Non riusciva a fermarsi, rideva e rideva. La sigaretta che teneva in mano si bruciò da sola, emanando quel fumo nocivo che si dissolveva nell’aria attorno a loro.
Harry la voltò verso di se. Cercò di dimenticare la scena di quel simpatico signore dall’altra parte del campo di girasoli e prese il viso della sua ragazza fra le mani. Lei si fece silenziosa in un attimo, ma la sua espressione divertita era rimasta impressa su quel viso dai lineamenti dolci.
La guardò fisso nei suoi grandi occhi azzurri, poi scese sul naso imperfetto addobbato da piccole lentiggini e finì il suo dipinto sulle labbra che si aprirono in un sorriso luminoso.
Anche lei si fermò a guardarlo per un attimo, ma il suo stomaco prese la parola interrompendo quel momento di intimità che si stava creando.
-vieni, andiamo a mangiare qualcosa- rispose Harry allo stomaco di Elodìe.
 
-giuro, io tra il burro d’arachidi che ho conosciuto a Los Angeles e la vasca da bagno che ho conosciuto qui, potrei anche dimenticarmi di averti al mio fianco- bisbigliò Elodìe quasi a se stessa.
Harry era sdraiato sul letto a leggere attentamente il ‘diario’ che la sua ragazza aveva lasciato incustodito sul cuscino –ma sei fissata con questo burro d’arachidi!-
La ragazza si lasciò cadere i vestiti di dosso e si immerse nell’acqua bollente che attendeva ansiosa il suo corpo. Harry si lasciò scappare una dolce occhiata verso la sua ragazza e sorrise, ammirando tanta bellezza.
Lasciò il quadernino sul letto, aperto su di una pagina che parlava di lui e poi si sedette reggendo lo sguardo della sua fidanzata.
Lei lo guardava intimidita. Poca schiuma copriva la trasparenza dell’acqua lasciando intravedere le sue curve. Harry non esitò molto ad alzarsi dal letto.
Nel poco tragitto che separava i loro due corpi, lui si tolse il maglione beige di lana grossa mostrando il suo petto nudo e palestrato. Slacciò la cintura delicatamente senza mai togliere lo sguardo da quello di Elodìe che cercava di trattenere le sensazioni che quella visione le stava provocando. Quando Harry restò con addosso solo un paio di boxer attillati neri il respiro della ragazza si fece interrotto e veloce. Il petto di lei si muoveva in modo irregolare, ansioso e nervoso.
Lui le sorrise dolcemente e subito dopo essere rimasto finalmente nudo si intrufolò in quella fottuta vasca da bagno che già accoglieva la sua ragazza. Si posizionarono come ogni singolo film d’amore fa posizionare i propri protagonisti. Ad Elodìe sembrava di essere in un sogno; tutto ciò non le pareva per niente reale.
Lei appoggiò la schiena sul petto di lui e si lasciò cullare dalle sue braccia che la tenevano stretta a metà tra acqua e aria.
-non sapevo scrivessi- le sussurrò lui all’orecchio.
La schiena di lei si drizzò per i brividi che quelle parole le provocarono. Non sapeva se era perché lui avesse scoperto il suo ‘diario’, oppure se era perché le sue parole sussurrate così vicino all’orecchio erano un qualcosa di sensuale. Oppure era semplicemente la situazione in sé.
Dolcezza e amore. Niente a che fare con sesso e passione.
La mente di Elodìe iniziò a viaggiare per tutti i momenti che aveva trascorso in quegli anni e sorrise ricordando che Harry, un tempo, era solo un piccolo ragazzino un po’ sfigato. Ma era uno delle persone che più gli erano state sempre vicine, e quando si era trasferito l’aveva perso di vista, come succede quando si è piccoli e le vite si separano.
-non sapevo amassi ficcare il naso nelle mie cose-
Il viso di lui era appoggiato ai capelli di Elodìe, ne annusava il profumo per poterlo ricordare una volta lontano da lei. Al pronunciare di quelle parole, sorrise divertito.
Non gli piaceva curiosare nelle sue cose, soprattutto se erano private e magari riguardanti un passato che Elodìe aveva sempre cercato di nascondergli. Ma quel quaderno era li, aperto su di una pagina che aveva colto la sua attenzione quando tra le righe c’era scritto il suo nome.
-ti amo-
L’eco di quelle parole si fece insistente all’interno della stanza da bagno. Elodìe chiuse gli occhi cercando di decifrare per bene il significato di ciò che aveva appena detto Harry.
Non gliel’aveva detto in inglese, bensì in italiano. Sapeva quanto lui ci tenesse a quella differenza che nella loro lingua madre non era così ben nota e specifica.
Il silenzio si stava facendo pesante, la ragazza aveva riaperto gli occhi e stretto la mano di lui, ma la sua bocca era serrata, come se le sue labbra fossero incollate l’una all’altra e non lasciassero la possibilità a delle semplici parole di uscire. Anche lei provava lo stesso per quel meraviglioso ragazzo, ma dirglielo era tutta un’altra cosa.
Dirglielo significava che ciò che aveva fatto la sera prima non sarebbe dovuto succedere, che il suo passato con un enorme segreto non avrebbe dovuto averlo, o per lo meno Harry avrebbe dovuto saperlo. Doveva farsi coraggio e spifferare tutto, aprire finalmente il suo cuore e far cadere quel muro di rancori e ricordi dolci e amari che aveva fatto crescere quando Zayn l’aveva tradita.
Ecco. Zayn l’aveva tradita, si era sentita una merda. Ed il trasferimento l’aveva aiutata. E forse una scusa, per quanto fosse orribile, c’era. Lei si sarebbe trasferita, il tutto era diventato insopportabile e lui aveva trovato di meglio. Ma come poteva spiegare ad Harry, che le aveva appena confessato ciò che provava per lei, che l’aveva tradito con uno dei suoi migliori amici senza nemmeno provare a tirarsi indietro? Quale scusa aveva?
Harry le spostò i capelli dall’orecchio sinistro, le si avvicinò appoggiandoci le sue labbra.
-smettila di pensare. Quando sarà il momento sarò più che felice di sentirtelo dire. Ora goditi questo bagno insieme a me, ok?- sussurrò lui, come per rassicurarla.
Ed era esattamente così. Quelle parole l’avevano tranquillizzata, anche se solo per un attimo.
Ma tornando indietro con i ricordi, riuscì a trovare quello che aveva cercato di dimenticare da sempre. Non ne avevano mai parlato e nessuno dei due aveva mai fatto si che l’argomento diventasse di loro interesse. Erano ancora ‘piccoli’ ma sapevano esattamente cosa provavano. E se l’erano detti, il giorno stesso in cui Harry aveva dovuto lasciare Bradford e trasferirsi lontano da loro.
 
Lui le spostò i lunghi capelli castani dal viso coperto di lacrime. Le asciugò quelle gocce amare dalle guance e le stampò un dolce bacio sulle labbra bagnate.
-io te lo prometto, io e te ce la faremo prima o poi- le aveva detto Harry guardandola dritto negli occhi azzurri.
Elodìe si era stretta tra le sue spalle. Non poteva credere che quel ragazzo che finalmente era riuscita a trovare se ne stava andando. Aveva così faticato a capire che in realtà ciò che provava per Zayn era solo attrazione e che Harry era quello che aveva sempre voluto. E quando lui le disse che sarebbe dovuto andarsene il suo mondo si sgretolò tra le mani, in mille pezzi di vetro e spine.
Lei abbassò lo sguardo, cercando di rendere interessanti i piedi di entrambi.
Harry le prese il viso fra le mani.
-è che io ti amo- sussurrò lei, più a se stessa che al ragazzo ricciolo che le si presentava davanti.
Lui era rimasto senza parole. Un silenzio profondo e opprimente era calato sui quei due piccoli ragazzini ancora inesperti sull’amore e su ciò che provoca l’uno all’altro. Ma Elodìe era sicura di ciò che aveva detto. Era sicura che quello che provava per Harry fosse amore. Forse un amore piccolo, adolescenziale, un amore che ti fa capire cosa si prova e fa in modo che poi tu sia pronta a quello vero e reale della tua vita. Ma non aveva dubbi. Lo amava con tutta se stessa.
Harry non poteva credere alle sue orecchie. Tutti gli anni passati ad ammirarla, a cercare di capire cosa provasse davvero per lei erano finalmente finiti con tre piccole e grandi parole.
-oh Elodìe, ti amo anche io – le rispose con tutta la gioia che provava nel cuore. E poi la baciò, per quella che pensava fosse l’ultima volta.
 
Come aveva potuto poi innamorarsi di Zayn? Forse era vero che ciò che provava per Harry era solo una piccola parte di un amore che avrebbe imparato a conoscere. Ma in quel momento, nella vasca da bagno della casa di famiglia di Harry, con lui che la stringeva forte a se e le confessava il suo amore, un’altra volta per la prima volta, si rese davvero conto che Harry era l’amore della sua vita e che Zayn, come un tempo, era l’attrazione che l’aveva colpita nel momento di solitudine.
-vorrei tanto tornare a quando avevamo 15 anni- prese parola finalmente Elodìe.
Harry quasi tirò un sospiro di sollievo. Aveva paura di aver rovinato tutto, di aver fatto sorgere in lei pensieri che aveva cercato di dimenticare. Ma quando accennò quella frase, capì che aveva fatto davvero un tuffo nei ricordi e che forse, tutto sommato, non l’aveva mai dimenticato.
-perché mai?-
-perché eravamo piccoli, ingenui, e quelle parole non erano così difficili da pronunciare-
Lui sorrise, ora era più sicuro che mai. Aveva bisogno di tempo, e visto che loro due e l’attesa erano fatti per convivere, non sarebbe stato difficile aspettare il preciso istante in cui anche lei sarebbe tornata sicura di se e dei suoi sentimenti.
Le girò leggermente il viso verso di se e le diede un lungo bacio, dolce e appassionato allo stesso tempo.
Lei si voltò completamente, sedendosi a cavalcioni su di lui.
Si staccò un attimo dalle sue labbra, lo fissò in quei grandi pozzi di smeraldo che brillavano e sorrise, riavvicinandosi a lui per poterlo baciare ancora, ancora e ancora.
Le mani di lui scorrevano su e giù per la schiena di Elodìe, fino a quando si fermarono strette e decise fra i suoi capelli. Le dita affusolate di lei raggiungevano ogni parte del petto di Harry, come scolpendolo ad ogni tocco. Poi passò le sue labbra sul suo collo, lasciandogli un segno di appartenenza.
Ciò che prima era dolcezza e amore, si era trasformato in passione. Una passione che li stava accogliendo con le mani aperte. Una passione che finalmente avrebbero scoperto loro due, insieme.
Harry si alzò in piedi, tenendo Elodìe in braccio. Le sue gambe erano agganciate strette strette alla vita di lui. Restarono fermi a baciarsi così, aspettando che l’acqua scorresse lungo i loro corpi nudi per rientrare all’interno della vasca.
Noncurante poi dei residui di gocce e di sapone che gli erano rimasti addosso, uscirono dalla vasca, sempre nella stessa posizione di prima. Erano come incollati l’uno all’altra e le loro lingue giocavano armoniosamente con impazienza.
Raggiunsero il letto, lei si lasciò sdraiare dolcemente tra le braccia di Harry per poi riportarlo a se e prendere fra le mani i  suoi riccioli bagnati.
Nessuno dei due resisteva più all’altro, i respiri di entrambi si erano fatti affannosi e irrequieti. I loro petti pompavano insieme in attesa di essere finalmente l’uno nell’altra.
Si staccarono solo per pochi secondi, bastanti per guardarsi dritti negli occhi intensamente e sapere che quello che stavano provando era una sensazione nuova ad entrambi.
Non era sesso. Era amore. 



NOTA DELL'AUTRICE:
Bentornate :) 
Nonostante l'inizio del capitolo che mi lascia ancora perplessa, il resto mi ha decisamente soddisfatta.
Spero che lo stesso valga per voi, perchè ci tengo molto al fatto che riusciate a comprendere le emozioni che provo io mentre scrivo.
Un capitolo dedicato ad Elodìe ed Harry, in tutto e per tutto.
Per le mie care ragazze 'team Zayn', scusatemi, ma sappiate che anche se so come andrà già a finire questa storia, anche io sono del vostro stesso team :)
Si, è un controsenso, ne sono pienamente consapevole. Ma quando ho scritto gli scorsi capitoli con il nostro bel moro dagli occhi di cioccolato fondente mi sono completamente dimenticata che un altro altrettanto bel ragazzo dai riccioli perfetti e gli occhi smeraldo era in attesa di avere un capitolo tutto per se!

Dopo queste idiozie, vi ringrazio come sempre per le recensioni e per chi mi mette tra i preferiti/seguiti e ricordati.
La posta la alzo a
4 recensioni per questa volta. Vorrei conoscere le mie silenziose lettrici:)
E se anche voi state scrivendo, mandatemi il link che passo a leggere con molto piacere.

A presto, promesso.
Un bacio, Ale 

 

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Capitolo 10
*** CANNONBALL. ***


Il profumo del bacon che Harry aveva appena cucinato per la colazione riempiva tutta la casa, raggiungendo anche la stanza da letto.
Elodìe scese le scale sorridendo e puntò subito lo sguardo su quello che era il suo fidanzato.
Harry con addosso solo le mutande, le mostrava la schiena nuda mentre intendo apparecchiava la tavola per entrambi.
Le sedie una di fronte all’altra, la tovaglia bianca che Anne gli aveva lasciato apposta li, i piatti di ceramica, le posate ed un bicchiere di spremuta d’arancia fresco fresco.
Lo scoppiettare della pancetta nella pentola antiaderente colpì l’attenzione di Harry, facendolo precipitare ai fornelli per finire la preparazione di una colazione decisamente europea.
Sorrise, ripensando a ciò che appena trascorso.
Ancora non gli pareva vero quello che era successo la notte passata. Era stato tutto perfetto, forse anche troppo.
Aveva aspettato così tanto quel momento che ancora tutto gli sembrava un sogno. Eppure quando si era svegliato, lei dormiva al suo fianco, tenendogli stretta la mano.
 
-Sei sicuro che tra te e Elodìe non ci sia nulla?- domandò Harry lanciando un’occhiata rigida e fredda da sotto quei riccioli castani.
Zayn si era chiuso nelle spalle e aveva distolto lo sguardo –non più oramai-
Aveva alluso a qualcosa che non faceva riferimento a quegli anni in cui erano ancora tutti e tre insieme. Ma Harry sapeva esattamente che loro due avevano iniziato ad uscire dopo il suo trasferimento.
Quando aveva visto Elodìe sorridere così dolcemente a Zayn il suo cuore si era spezzato in mille pezzi. Era tornato 4 mesi dopo per fare un saluto e aveva visto uscire i due amici da casa di lui mano nella mano.
Si erano lasciati sfuggire un bacio leggero e delicato avviandosi verso il centro di Bradford.
-Quindi quando arriva domani posso venire anche io a casa tua? Ho voglia di vederla, ho bisogno di vederla-
Zayn annuì e poi lasciò cadere la cicca della sigaretta per terra, passandoci oltre per rientrare nello studio di registrazione.
 
-non penserai davvero che io mangi uova strapazzate e bacon- parlò Elodìe interrompendo i suoi pensieri.
Lui si voltò con un sorriso a 32 denti. E lei lo stava guardando con la stessa espressione.
-no, questo è per me. Ora ti faccio un cappuccino e il pane l’ho già scaldato- le rispose Harry indicando il tavolo.
Elodìe si sedette senza dire nulla. Il suo sguardo non lasciava un attimo di pace al corpo di Harry. Ogni singolo movimento dei suoi muscoli era catturato da quei grandi occhi azzurri che lo stavano quasi consumando.
Sentiva ancora il profumo di Harry addosso a se, sapeva di rosa.
Chiuse gli occhi per un attimo, cercando di ritornare indietro alle ore che avevano preceduto il suo risveglio e sorrise ancora. Non riusciva a smettere di sentirsi bene, felice.
Si sentiva come completa, come se andare a letto con Harry fosse stata la risposta ad ogni sua singola domanda. Come se fare l’amore con Harry fosse più appagante del sesso con Zayn. Ed era così, ogni singolo tassello era andato al suo posto, finalmente.
Harry le preparò il cappuccino ricco di schiuma, come piaceva a lei. Poi porse uova e bacon nel suo piatto e si sedette di fronte alla sua ragazza, cercando di capire cosa stesse pensando.
Il campanello della casa di campagna della famiglia Styles suonò una volta, interrompendo l’intimità dei due ragazzi di prima mattina.
Una seconda volta, una terza ed una voce familiare inondò il resto dell’atmosfera attorno a loro.
Elodìe soffocò una risata, mentre Harry si alzò raggiungendo la porta. Appena la aprì, la figura di Louis in pigiama riempì la stanza di risate.
-non voglio nessun commento sul mio abbigliamento. Oppure io inizierò a parlare del vostro- disse buttandosi sul divano.
Harry lanciò uno sguardo alla sua fidanzata che indossava una camicia da uomo che aveva già visto da qualche parte, per poi sedersi a fianco del suo migliore amico.
-dimmi amore della mia vita, cosa ti porta qui di sabato mattina presto?-
Louis lo guardò di traverso e poi sbuffò –Eleanor-
Lasciò passare qualche istante di silenzio, sperando che uno dei due lo confortasse, ma in realtà stavano solo aspettando una continuazione alla domanda del ricciolo.
-vabbè nulla, ci ho litigato stanotte. Ed ho guidato fino a qui, avevo bisogno di vederti- concluse Louis appoggiandosi alla spalla di Harry.
-ti unisci a noi a fare colazione? E intanto mi spieghi cosa è successo, così posso darti qualche consiglio- sbottò Elodìe che nel frattempo si era alzata a scaldare il suo cappuccino che si era raffreddato velocemente.
Non se lo fece ripetere due volte. A quelle parole Louis si precipitò accanto ad Elodìe, lanciandole uno sguardo di approvazione. Ed in fondo non aveva tutti i torti.
Harry la stava guardando da una prospettiva diversa. Si accorse che sotto quella camicia azzurra non indossava la biancheria e le gambe abbronzate erano libere da qualsiasi tipo di stoffa. Lei rigirò entrambe le maniche della camicia sulle sue braccia e si mise ai fornelli per preparare la colazione a Louis.
L’ospite arrivato in fretta e furia aveva iniziato a parlare della discussione che aveva avuto assieme alla fidanzata la notte appena scorsa quando Elodìe si fermò di scatto guardandolo dritto negli occhi.
-le hai chiesto di sposarti?-quasi urlò lei.
Louis annuì abbassando lo sguardo ed Harry li raggiunse cercando di captare le parole che erano appena state pronunciate.
Il campanello della casa di campagna della famiglia Styles suonò una volta, interrompendo l’imbarazzo che si era creato attorno a quei tre ragazzi.
Una seconda volta, una terza ed una voce famigliare inondò il resto dell’atmosfera attorno a loro.
Quella voce l’avrebbe riconosciuta in mezzo a mille altre.
Avrebbe potuto trovarsi anche nel centro di Times Square la vigilia dell’anno nuovo e l’avrebbe riconosciuta, raggiungendo con lo sguardo la posizione in cui si sarebbe trovato.
Le vene di lei iniziarono a trasportare del sangue bollente attraverso tutto il corpo, il suo cuore iniziò a battere velocemente, mentre ardeva in tutto il suo splendore. Gli occhi di Elodìe si chiusero cercando di trovarsi esattamente in un posto differente da quello e sentì la voce di altri 3 ragazzi aggiungersi a quelle che già erano presenti in casa.
 
Elodìe si alzò dal divano lasciando Doniya senza parole.
Quella voce l’’avrebbe riconosciuta in mezzo a mille altre.
Avrebbe potuto trovarsi anche nel centro di Times Square la vigilia dell’anno nuovo che l’avrebbe riconosciuta, raggiungendo con lo sguardo la posizione in cui si sarebbe trovato.
I passi della ragazza si fecero veloci raggiungendo il corridoio.
La luce del sole illuminava l’ingresso ed un’ombra sfuocata era riflessa sul pavimento di casa Malik.
I loro sguardi si incollarono l’uno all’altro, come se il mondo attorno a loro non esistesse affatto.
Le vene di lei iniziarono a trasportare del sangue bollente attraverso tutto il corpo, il suo cuore iniziò a battere velocemente, mentre ardeva in tutto il suo splendore. La bocca di Elodìe si aprì in un sorriso felice e sincero. Si precipitò verso Harry e l’abbracciò, senza nemmeno lasciargli il tempo di entrare in casa.
Il finto colpo di tosse da parte di Zayn la fece tornare sul pianeta terra. Si staccò dal corpo dell’amico e continuò a fissarlo, adorante. Come se non avesse mai visto niente di tanto bello e perfetto in quegli anni di separazione.
-ciao Harry Styles- aveva detto in quell’occasione. La risata del ricciolo si fece rumorosa, mentre il nervosismo di Zayn era alle stelle.
Lui sorrise e la prese sotto braccio. La ragazza prese la mano di Zayn e li portò con se verso il salotto, dove Doniya ancora aspettava di capire cosa stesse succedendo.
Si sentiva ancora una ragazzina alle prese con le prime cotte quando quei due ragazzi di un bel pezzo più alti di lei erano li a farle compagnia dopo anni di distacco.
 
-come facevate a sapere che ero qui?- domandò Harry quando si trovò di fronte le figure di Liam, Niall e Zayn.
-Louis ci ha detto di raggiungerlo qui perché aveva bisogno del supporto di tutti- borbottò Liam sedendosi sul divano.
-ma tu Niall non eri in Irlanda?-
Dopo quelle parole, i tre ragazzi appena arrivati notarono anche la sua presenza.
Zayn le lanciò uno sguardo soddisfatto, ignorando la risposta di Niall. Aveva addosso la sua camicia azzurra che le aveva dato poco prima di partire per l’Italia. Sorrise sotto i baffi, vergognandosi di provare tante orgoglio in quell’esatto momento.
La voce di Harry lo fece tornare sul pianeta terra.
Si erano come radunati attorno al divano. Louis aveva un’espressione da lutto, la colazione era ancora sul tavolo fumante e invitante, Liam e Niall cercavano di farlo parlare e spiegare cosa fosse successo, mentre Harry e Elodìe scomparvero su per le scale.
 
-scusami- sussurrò Harry appena furono da soli.
-ma loro sono così. Non c’è mai un momento per te stesso.. qualsiasi cosa succeda a te è come se succedesse anche agli altri quattro e poi-
Elodìe gli stampò un soffice bacio sulle labbra per farlo smettere.
-quindi ciò che è successo qui sarà di dominio pubblico tra più o meno qualche minuto?-
Lui scoppiò a ridere, come se sperasse che lei non le avesse fatto seriamente quella domanda.
-è già scontato che lo sapevano da quando ho detto che venivo qui con te –
Lei sbuffò e si buttò sul letto coprendosi dalle lenzuola.
Harry indossò la tuta il più velocemente possibile, guardò Elodìe accucciata tra le lenzuola color crema del letto che quella notte avevano disfatto con tutto l’amore possibile e raggiunse i ragazzi al piano inferiore.
Lo sguardo di Zayn seguì ogni singolo movimento dell’amico nell’attesa di vedere sincronizzati dietro ai suoi quelli di Elodìe. Ma nessuno scese le scale tranne che quel bel ragazzo con un casco di riccioli sexy. Lo ammetteva anche lui tutte le volte che ogni fan ammiccava davanti ad Harry.
I suoi capelli dicevano ‘prendimi tra le mani e fammi tuo’.
Scosse la testa, cercando di capire come fosse mai arrivato a pensare a certe cose, e poi tornò a dare attenzioni a Louis che era in preda ad un panico più grande di quanto in realtà fosse.
Avevano già iniziato il discorso, e si sentiva solo Louis parlare e parlare del fatto che aveva domandato ad Eleanor di sposarlo qualche ora prima di essere giunto a casa di Harry.
-ma tu sei fuori di testa. Come fai a fare una proposta ad una ragazza in quel modo?!- sbottò Liam quasi arrabbiato.
-calma un attimo. Riparti dall’inizio- suggerì Harry cercando di calmare le acque e capire il motivo della loro litigata.
Ogni ragazza sarebbe stata felice di ricevere una proposta di matrimonio, soprattutto da uno come Louis, che in quel momento sbuffò e cercò di riordinare le idee per la millesima volta.
-eravamo appena tornati a casa, eravamo un po’ ubriachi. Cioè, forse un po’ tanto-
Niall scosse la testa, Zayn cercò ancora una volta di dare attenzione all’amico in cerca di aiuto anche se i suoi pensieri volavano al piano di sopra dove Elodìe era da sola distesa a letto a godersi un po’ di sonno.
 
-senti, che ne pensi se questa la tieni tu così almeno quando sarai in Italia ti ricorderai di un insulso ragazzo inglese innamorato di te?- le domandò Zayn indicando la camicia che Elodìe stava indossando.
-senti, che ne pensi se questa ora me la levi e non pensiamo all’Italia fino a settimana prossima quando devo partire?- rispose lei divertita.
Lui si avvicinò a lei, la prese per i fianchi facendo si che i loro due corpi si toccassero.
-sei sempre la solita pervertita signorina Cooper- e poi la baciò dolcemente fremendo dalla voglia di accontentarla.
 
-sei un idiota Tomlinson- disse Harry senza nemmeno lasciarlo finire – ma ti pare di chiedere alla tua ragazza di sposarla quando siete entrambi ubriachi?!-
Louis scosse la testa, avevano perfettamente ragione e lo sapeva. Ma era da un po’ di mesi che voleva chiederglielo.
Era sempre stato contrario ai matrimoni troppo presto, ma con lei ogni singola cosa era cambiata.
Tutti i tasselli del puzzle che aveva iniziato ad assemblare quando aveva iniziato a scoprire l’amore si era messi al loro posto. Non aveva avuto scelta, e grazie all’alcool che gli faceva compagnia nel suo corpo era riuscito a prendere coraggio e a chiederglielo.




NOTA DELL'AUTRICE:
Eccomi!
Scusatemi se vi ho fatto aspettare un pò, ma questa volta l'ispirazione non arrivava da nessuna parte e si può ben notare.
Vi prego di perdonarmi tanto, ma ho mille cose per la testa e tra poche ore parto per tornare a casa dopo quasi due mesi di distanza.
Non mi sembra nemmeno vero di poter dire che tornerò ad avere orari indecenti, che tornerò a parlare italiano tutto il tempo e che  sarò ancora nel posto dal quale stavo fuggendo ad inizio Aprile.
Vabbè, sono un pò strana, non so cosa dirvi :)
Per quanto riguarda le
recensioni ve ne chiedo ancora 4. Ma vorrei conoscere ancora altre ragazze, perchè  mi pare che siate un pò a leggere ma alla fine sono sempre le solite a commentare e non so se vi piace.
Ci sentiamo presto, promesso. E se scrivete anche voi lasciatemi i link anche per messaggio che passo!

Un bacio, Ale


p.s. per quanto riguardo il titolo ho scelto questo non per tipo Zierre o robe del genere, anzi.
Devo ammettere che loro due insieme mi sanno solo di finto e non mi piacciono.
Ma non insulto nessuno, da quando ho sentito la canzone delle Little Mix non faccio altro che ascoltarla perchè mi piace molto.
E difatti la bomba che Louis ha appena sganciato è come una palla di cannone.
Ahi, non so più nemmeno spiegarmi in italiano ora. AIUTATEMI!
 

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Capitolo 11
*** TELL ME A LIE. ***


-sei sicuro che se dovesse venirlo a sapere non si arrabbierebbe? Sembra che io abbia aspettato la sua partenza per potermi finalmente lasciare andare con te- sussurrò Elodìe nel buio della stanza di Zayn.
Lui le accarezzò la schiena nuda e poi si alzò dal letto dirigendosi verso la scrivania. Prese una sigaretta e si lasciò cadere ancora accanto ad Elodìe.
Lei si girò verso di lui contrariata e si coprì le nudità con il piumone color ocra.
-devi smetterla di fumare Malik, ti fa male cazzo!-
-prima di tutto a me Malik non mi chiami signorina Cooper, oppure tu non metterai mai più piede in questa casa- le rispose lui divertito.
Elodìe si appoggiò sul petto del ragazzo e sospirando fissò il vuoto.
Restarono in silenzio fino a che l’ultimo tiro di sigaretta fu fumato. Poi lui la strinse ancora un po’ a se e le diede un soffice bacio sui capelli.
-smettila di pensare oppure ti va in pappa il cervello- sbottò lui.
-se io fossi stata insieme a te, poi tu saresti dovuto partire e dopo un mese avrei iniziato ad uscire con Harry come l’avresti presa?-
-sarei tornato di corsa per rifarti mia. Col cazzo che saresti stata insieme a lui. Se dovesse succedere che un giorno tu sarai insieme a lui farò di tutto per averti con me ancora. Non sopporto l’idea di vederti tra le braccia di qualcun altro- rispose Zayn pacato e serio.
Elodìe lo guardò sorridendo e gli stampò un bacio sulle labbra.
-me lo prometti?-
-tu sarai sempre mia, te lo prometto –
 
Aprì gli occhi di scatto e si precipitò giù dal letto.
Si toccò la schiena e la fronte, rendendosi conto che era sudata.
Raggiunse il bagno, chiuse la porta e accese la luce, per non svegliare Harry che russava beatamente.
Si fissò il riflesso nello specchio, rendendosi conto che quello era solamente un sogno. Ma tutto le sembrava così vero e presente. Il suo cuore batteva velocemente e le parole che Zayn in quel giorno di dicembre le aveva detto rimbombavano velocemente e senza sosta nella testa.
Aprì il rubinetto del lavandino, fece scorrere per un po’ l’acqua nell’attesa che diventasse gelate e poi si lavò il viso come se quell’acqua riuscisse a far scivolare via dalla sua testa un pensiero che continuava a tornarle in mente.
Chiuse l’acqua, agitata e senza sosta. Tornò in camera lasciano la luce del bagno accesa. Prese il pacchetto di sigarette che teneva nella borsa e pronunciò a bassa voce un –maledetto Malik che mi hai fatto iniziare a fumare-.
Scese le scale velocemente cercando però di non fare rumore. Notò senza troppo interesse che i ragazzi stavano dormendo beatamente sul divano e sulle poltrone e uscì dalla porta sul retro, senza nemmeno aspettare di sentire l’aria fredda per accendere la sigaretta.
Un’ombra la precedette alla sua sinistra. Ma non le fece paura.
Forse era tutto l’insieme, o forse lo sentiva. Si avvicinò a quell’ombra seduta nell’oscurità e si sedette al suo fianco, come se fosse una cosa naturale.
-mi stupisci ogni volta di più- sussurrò poi Zayn dopo attimi di silenzio assoluto.
-uh?-
Lui sorrise, illuminando il buio accanto a loro. La luce del bagno si rifletteva sul campo di girasoli ed Elodìe si rese finalmente conto che Harry stava dormendo e la sua fretta di dimenticare poteva svegliare quell’angelo dagli occhi verde smeraldo.
-sto parlando che stai insieme ad Harry e indossi la mia camica-
-stai zitto Malik. Ho fatto un sogno di merda e la tua presenza qui non è il massimo- sbottò Elodìe dura.
Poi gli strinse la mano, rendendosi conto che era stata troppo cattiva con lui che alla fine non aveva colpe.
Zayn le aveva fatto una promessa. Ed in fondo lei sperava che potesse mantenerla.
Non capiva più nulla di ciò che provava.
Con Harry tutto era andato a posto, ogni cosa sembrava perfetta. Ma forse fin troppo.
Lei aveva bisogno di passione, di complicità, di risate e di litigate.
E tutto ciò lo trovava solo nella persona che le era accanto.
Appoggiò la sua spalla a quella di Zayn e senza pensarci due volte si voltò per baciarlo, cogliendolo di sorpresa.
Lui restò immobile, si lasciò baciare fino a che Elodìe non si staccò. La fissò indeciso e sussurrando un –vaffanculo- si riattaccò alle labbra di lei.
Sembravano come incollati l’uno all’altra. La mente di Elodìe viaggiava ad una velocità inaudita, mentre quella di Zayn cercava di assaporare ogni singolo momento.
Fu lui a staccarsi da lei, quando le mani di Elodìe iniziarono a cercare la sagoma del corpo di lui sotto la maglietta del pigiama.
Restarono in silenzio ancora per un po’. Si fumarono la sigaretta insieme e Zayn si alzò dalla panchina.
-si può sapere che diavolo hai in testa?-
Lei lo raggiunse a pochi centimetri di distanza come per sfida. Ma quella sfida non aveva nulla a che fare con il povero ragazzo di fronte a lei. Tutto ciò che era battaglia combatteva all’interno del suo corpo: tra cuore e mente.
Il cuore in quel momento la portava di fuori, dove Zayn la stava come ‘aspettando’, mentre la mente le urlava di tornare al piano superiore della casa e raggiungere quell’angelo che dormiva beatamente nel letto.
Si piegò in due ai piedi di Malik e iniziò a piangere, disperata.
Una miriade di immagini e pensieri le passavano per la testa. Le lacrime le rigavano il viso incessantemente, come se l’acqua di prima non le avesse tolto abbastanza ricordi.
Zayn si sedette per terra, le tirò via le mani dal viso e la fece appoggiare a se, cullandola.
Quando finalmente Elodìe riuscì a riprendersi si lasciò andare a peso morto sul corpo dell’amico, sospirando.
-ho sognato di me e te- iniziò a parlare la ragazza, quasi impaurita alla pronuncia di quelle parole.
Lui restò in silenzio, aspettando che lei continuasse a sfogarsi e a parlare della causa del suo cedimento emotivo.
-ed eravamo a casa tua, poco dopo che Harry si trasferì.. stavamo parlando di una promessa-
Zayn alzò il sopracciglio. Lui quasi non si ricordava di quella promessa che aveva fatto. Ma forse tutto l’insieme gli stava mandando dei segnali.
La lasciò continuare, la lasciò sfogare di tutto quello che le passava per la testa senza nemmeno farci caso.
Tornò con la mente a quel ricordo lontano. Erano piccolini, erano alle prime esperienze ed Elodìe non fumava ancora. Mentre lui, per colpa di una situazione creata con il padre, aveva iniziato a fumare per calmare l’ansia.
-maledetto a me che ho iniziato a farti fumare- disse Zayn interrompendo i discorsi della ragazza.
Lei lo guardò un attimo sorpresa, poi si lasciò andare ad una risata nervosa.
-prima di scendere l’ho detto anche io. Se non fossi stata insieme a te ora non sarei così dipendente dalle sigarette – rispose Elodìe.

Harry stava guardando tutta la scena dalla finestra del bagno.
La luce l’aveva svegliato, ed una voce famigliare l’aveva incuriosito.
Elodìe e Zayn erano abbracciati per terra, nel giardino di casa sua e sembravano uno più in aria dell’altra.
Lei rideva e piangeva, lui aveva lo guardo fisso nel vuoto ed in alcuni attimi il suo viso si illuminava di un sorriso mai visto.
Il ricciolo si allontanò dalla finestra, spense la luce e scese al piano di sotto raggiungendo la sagoma di Louis.
I due ragazzi erano ancora di fuori, sentiva le loro voci provenire dal retro della casa. Poi scosse il braccio all’amico in crisi con la fidanzata, svegliandolo.
Louis lo guardò di traverso, ma notò subito che sul volto dell’amico c’era dipinta un’espressione che faceva trapelare l’ansia e l’agitazione.
Si alzò dal divano cercando di non smuovere troppo il corpo di Liam appoggiato alle sue gambe, e raggiunse l’amico nella stanza degli ospiti del piano terra.
-sono le 4 del mattino Styles, va bene che è colpa mia la situazione che siamo tutti qui, ma si può sapere-
-Elodìe è innamorata di Zayn-
Louis si bloccò, esattamente come fece Elodìe la mattina stessa quando lanciò la bomba della proposta.
Non riusciva a parlare, aveva i suoi dubbi ma non ci credeva più di tanto.
-sei sicuro?- domandò quasi incerto.
-sono nel giardino sul retro, lei sta piangendo e lui la sta abbracciando. Sono stati insieme un po’ di tempo fa e so che tra loro due ancora non è finita del tutto. Lo si legge nei loro occhi-
Louis abbassò lo sguardo, indeciso sul da farsi.
-ed hai presente la camicia che aveva addosso stamattina? È di Zayn- concluse Harry.
Ma non era nervoso, non era arrabbiato, non sentiva nulla. Non si sentiva tradito, non si sentiva usato. Non provava assolutamente niente. E la cosa lo rendeva piuttosto ansioso.
-come può essere che tutto ciò non mi dia fastidio?! Si mi agita il fatto che lei sia fuori con lui e sono nervoso sul da farsi. Ma non mi fa male- continuò il ricciolo.
Louis aprì la porta della stanza in cui si erano chiusi, la voce di Elodìe si poteva sentire ancora che riempiva l’atmosfera notturna del giardino sul retro. Guardò Harry negli occhi e gli sorrise nel modo più dolce che conoscesse.
-forse non sei nemmeno così innamorato di lei nemmeno tu-



SPAZIO DELL'AUTRICE:
Scusatemi tanto per il ritardo, ma sono tornata alla mia vita normale ed ho poco tempo.
Ammetto che questo capitolo l'ho partorito mentre nel mio corpo circolava un pò di alcool, quindi se non è di vostro gradimento, perdonatemi!
Aspetto delle recensioni, come sempre. Ma non dico il numero, fate come volete :)


Un bacio, Ale!

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Capitolo 12
*** NOTHING'S FINE, I'M TORN. ***


Quelle parole di Louis lo colpirono dritto al cuore. Sentì un battito leggero e poi sorrise, rendendosi conto che forse aveva ragione.
Si sentiva come sollevato, lunatico e sorpreso.
Uscì dalla stanza senza nemmeno dare conto all’amico che lo stava guardando un po’ dubbioso.
Si passò velocemente una mano tra i folti riccioli castani e sorrise.
Accese la luce in salotto, facendo in modo da svegliare gli altri ragazzi.
Elodìe e Zayn notarono qualcosa di insolito all’interno della casa e raggiunsero il luogo dove la luce artificiale delle lampade appese al soffitto illuminava tutto ciò che c’era attorno a loro.
Louis era ancora mezzo rifugiato all’interno della stanza degli ospiti, impaurito a ciò che stava per capitare. Conosceva perfettamente quel dolce ragazzo dagli occhi verdi, e non sapeva se poi, dopo una decisione del genere sarebbe riuscito a superare le conseguenze.
-vi date una mossa o no?!- alzò la voce Harry impaziente.
Elodìe gli si avvicinò guardandolo fisso in viso, cercando di capire cosa gli stava saltando in mente. Lui la guardò dolcemente, senza un filo di disappunto e le sorrise.
Successivamente, negli attimi in cui anche gli altri ragazzi stavano cercando di capire ciò che gli girava attorno a quell’ora della notte, Harry guardò Zayn, gli sorrise come non gli sorrideva da tempo e prese sotto braccio la dolce ragazza che aveva al suo fianco.
-Hazza, si può sapere che cosa ti sta frullando nella testa?- borbottò Liam stirandosi dolcemente con le mani la canottiera che indossava.
-hai un’espressione paurosa, sicuro di star bene?- seguì a ruota Zayn.
-ehi, cosa c’è?- domandò infine l’unica ragazza all’interno di quella stanza.
Appena Harry pronunciò quelle parole, il mondo le cadde addosso.
Cosa intendeva dire che tra loro due era finita? Davanti a tutti? Cosa gli aveva fatto fare quella scelta dopo una notte come quella che avevano appena passato insieme?
Si sentiva fredda, un pezzo di ghiaccio color pelle nel bel mezzo di una stanza ricca di calore umano.
Chiuse gli occhi per un attimo. Erano pesanti, erano colmi di lacrime e volevano solo oscurare la vista che gli si proponeva davanti.
 
Le ombre si fecero sempre più scure attorno a quel corpo pallido e magro sdraiato sul divano.
Forse Harry aveva sbagliato a parlarne subito davanti a tutti e non con lei in prima persona, ma era così che se l’era sentita, e toccandosi gli ultimi riccioli alla sua destra si compiacque di quella decisione.
Elodìe riaprì gli occhi leggermente, e quando trovò il viso di ognuno di quei 5 ragazzi davanti al suo li richiuse, sperano di trovarsi in un sogno.
-si può sapere che cazzo sta succedendo?- domandò lei restando ancora ferma immobile.
Zayn lasciò un sospiro di sollievo vedendo riprendere colore alla pelle di Elodìe che fino a qualche secondo prima sembrava più simile a quello di un morto.
-nessuno mi risponde?- incalzò ancora Elodìe questa volta aprendo gli occhi e lasciandoli fissi su quelli di Harry.
Lui la aiutò ad alzarsi e la fece sedere accanto a se.
-andiamo a prenderci una boccata d’aria noi, ci conviene- annunciò Niall che fino a quel momento era rimasto muto.
Gli altri 3 ragazzi lo seguirono a ruota, Zayn ovviamente per ultimo. Non lasciò il suo sguardo sul viso di Elodìe fino a quando non chiuse dietro di se la porta dell’ingresso laterale della cucina.
 
Harry guardò fisso Elodìe negli occhi e le accarezzò la guancia. Lei lasciò cadere un paio di lacrime sul suo viso e lasciò andare la testa sulla mano che Harry continuava a tenere sulla sua guancia destra.
-cosa sta succedendo?- domandò lei quasi sull’orlo dell’esasperazione.
Non sapeva nemmeno lui da che parte iniziare. Gli sembrava così strano.
La cosa che più gli dava fastidio era che lei ci stava male, ma lui si sentiva sollevato, come se si fosse tolto un peso di dosso.
-io so tutto di te e Zayn. So cosa vuol dire per te il suo esserti accanto-
-dove vuoi arrivare?- incalzò Elodìe con un tono di voce più alto del solito.
Lui diede un sospiro e cercò di fare chiarezza in mezzo a quella confusione. Era convinto, la amava più di ogni altra cosa al mondo e gli pareva strano comportarsi in quel modo, ma doveva.
-magari un giorno, più avanti  io e te possiamo anche riprovarci. Ma ora direi che è inutile cercare di tenere in piedi qualcosa che per ora non va. E non prenderla –
Non ebbe nemmeno il tempo di finire che Elodìe si precipitò fuori casa con le chiavi della macchina di Harry che erano rimaste appoggiate sulla credenza all’entrata per l’intera giornata del giorno precedente.
I ragazzi da fuori sentirono la voce di Harry urlare il nome di quella ragazza che stava creando fin troppi problemi e nel mentre in cui si precipitarono all’interno della casa, sentirono la macchina sgommare via per il vialetto.
-dove è?- urlò duro Zayn.
Il suo cuore gli batteva forte in bocca, lo sentiva pulsare dentro le vene di tutto il corpo e la mancanza di Elodìe in quella stanza gli stava creando del nervosismo a fior di pelle.
Prese la felpa e la indossò velocemente. Liam lo fermò per il braccio guardandolo fisso negli occhi.
-da solo non ci vai. Andiamo tutti- suggerì Niall cercando l’approvazione di tutti.
Harry salì velocemente le scale e nel giro di qualche secondo era di nuovo al piano terra con la tuta addosso.
Presero la macchina di Louis.
Sul sedile del passeggero c’era Zayn, mentre Harry, Liam e Niall erano seduti dietro.
L’agitazione era palpabile, e il ragazzo moro stava per esplodere.
-si può sapere che cosa stai combinando? L’avevi ai tuoi piedi Harry- sbottò Zayn con i pugni chiusi.
Harry cercò la calma più possibile –no, sei tu che sei cieco-
Un fulmine a ciel sereno. Ecco che cos’era quella frase.
Girarono per i dintorni fino all’alzarsi del sole imponente sul paesaggio.
Dopo quella piccola discussione dei due ragazzi, erano rimasti tutti zitti e muti. Cercavano in ogni angolo la vista della macchina di Harry senza risultati.
-perché torni di qui?- domandò Niall preoccupato della reazione dei due fuochi che combattevano in silenzio.
-non c’è nei dintorni. Sarà tornata a Londra, non possiamo farci molto- rispose Louis prendendo il vialetto della casa di campagna.
-fermati-
Zayn duro e deciso, appena ordinò a Louis di bloccarsi, scese dalla macchina e raggiunse ciò che più o meno era il centro del campo dei girasoli.
Tutti gli altri scesero dalla macchina cercando ci capire cosa stesse succedendo anche a Zayn.
 
Erano tornati in casa, tutti nel salotto in attesa di quei due ragazzi che si erano rifugiati nel campo di girasoli.
Come quel ragazzo moro fosse riuscito a trovarla, lo sapeva solo lui. Harry si guardò attorno e poi tornò a fissare la finestra che dava sul vialetto di casa.
Non sapeva minimamente cosa fare, mille emozioni, in quel momento, attraversavano il suo corpo.
La porta di casa si aprì e Niall andò in contro ad Elodìe abbracciandola forte, come non aveva mai fatto.
Appena la lasciò andare, lo sguardo di lei si precipitò su Harry.
-possiamo parlare per favore?- sussurrò impaurita.
Salirono entrambi in camera, sotto gli occhi e le orecchie degli altri ragazzi.
 
-io non so cosa ti sia saltato in mente. Io non so perché mi dici prima che mi ami e poi prendi e mi lasci nel giro di 24 ore. Io non so assolutamente nulla, e non voglio perderti, in nessun modo e io-
-non mi perdi piccola. Non mi hai mai perso in tutti questi anni, perché proprio ora. Perché io ho capito che non posso farti stare con me se ami qualcun altro? Io ti amo, più di ogni altra cosa al mondo, ma io e te insieme non andiamo bene. Non riusciamo a –
-grazie- disse Elodìe interrompendolo.
Non voleva che andasse avanti, non voleva sapere nient’altro. Aveva ottenuto la sua risposta. Non si sarebbero mai persi di vista, e questa era la cosa che più gli importava.
Ora bisognava solo mettere in chiaro le situazioni, rialzarsi dopo una caduta del genere e capire se tutto, e proprio tutto, poteva andare al posto giusto.
-sai Elodìe, quando qualcosa si rompe, poi è rotto, basta. Punto e stop-
Lei lo guardò di sott’occhio, cercando di capire a cosa si stesse riferendo.
-con Zayn non è mai finita. Ma io non volevo accettare una cosa del genere-
Elodìe lo abbracciò, non poteva sopportare una parola di più. Le lacrime avevano già raggiunto le palpebre, e se quel dolce ricciolo fosse andato avanti a parlare, lei era certa che avrebbe potuto innaffiare per bene tutti i campi che li circondavano in quella meravigliosa campagna.
Restarono ancora un’oretta a parlare, del più e del meno questa volta.
Anche ad Harry scappò una lacrima. Tutta l’adrenalina che l’aveva accompagnato tutto il tempo era sparito e un piccolo e forte dolore gli aveva passato il cuore facendolo render conto di quello che aveva fatto.
Ma vedeva Elodìe più sollevata, sembrava come rinata.
 
Quando tornarono al piano di sotto, Zayn si alzò subito. Era impaziente, ansioso e nervoso.
Voleva sapere tutto, ma l’unica cosa che fece Elodìe, fu quella di prendere una sigaretta ed uscire a fumare.
Sentì i passi dietro di lei. Non accese nemmeno la sigaretta. Tutta quella sceneggiata era servita per poter avere anche un momento di pace con il suo bel moro figaccione.
Si voltò per guardarlo negli occhi. Percepì una leggera preoccupazione nel suo sguardo, ma se ne fregò e gli stampò un dolce bacio sulle labbra.



NOTA DELL'AUTRICE:
Ciao a tutte! 
Scusatemi, davvero. Ultimamente sono una cosa assurda.
E' un pò un periodo del cavolo e non riesco per niente a concentrarmi.
Posso dirvi che non mancherà moltissimo alla fine della storia, purtroppo.
Per quanto riguarda le recensioni del capitolo precedente vi ringrazio tanto, davvero.

A presto, spero! :)
Ale

 

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Capitolo 13
*** MAYBE, IF WE WILL BE..? ***


 
Erano passati esattamente 5 giorni da quando lei ed Harry avevano chiarito la situazione che viaggiava a 360° attorno a loro. Si amavano, si. Ma come si ama un fratello, un cugino, un migliore amico.
Elodìe stava uscendo dalla bagno quando si imbattè  subito nell’espressione preoccupata di Alessandra.
Finalmente l’aveva raggiunta e da quando era arrivata anche a lei a Londra tutto era stato un poco più semplice. Mancavano ancora presso più 10 giorni alla partenza delle ragazze per la loro patria e l’inizio del tour americano dei ragazzi.
Alessandra se ne stava muta, seduta sul fondo del letto con le gambe precise e per niente scomposte. Giocava rigirando i pollici e fissava Elodìe impaurita, ansiosa. Non aveva la minima idea di come iniziare il discorso.
Elodìe si strinse meglio nell’accappatoio e si sedette al fianco dell’amica, emanando un profumo di bagnoschiuma al miele dolce come il miele stesso.
-cosa c’è che non va?- prese parola lei dopo pochi secondi di assoluto silenzio da parte dell’amica.
Alessandra guardò ancora una volta il soffitto, poi le mani e alla fine spostò lo sguardo sul viso di Elodìe, senza mai guardarla negli occhi.
Balbettò qualcosa, ma la voce le si spezzò nel bel mezzo della gola. Le bruciava, forte.
-ho paura a dirti quello che-
-dimmelo e basta- rispose Elodìe interrompendola. Non amava le mezze misure e voleva sapere cosa stava succedendo all’amica per renderla tanto impossibile ad esprimersi.
-mi piace Harry – sbottò tutto d’un colpo.
Piombò il silenzio più assoluto in quella stanza. Nessuna delle due sapeva più che cosa dire, le loro menti si erano come svuotate da ogni minimo pensiero e regnava il vuoto.
Il tutto fu interrotto dal bussare forte e sincronizzato di due pugni sulla porta.
Senza ricevere il permesso, i due ragazzi che facevano battere il cuore delle due protagoniste della camera n° 23 dell’hotel Stardust di Londra, entrarono nella stanza come se niente fosse mai successo. Come se loro quattro fossero amici da una vita intera.
Zayn stampò un bacio sulla guancia ad Elodìe che lo guardò cercando di sorridere senza forzarsi troppo.
Alessandra si alzò dal letto e si chiuse in bagno.
-cosa le prende?- domandò Harry con aria interrogativa.
Elodìe scoppiò a ridere.
-porca puttana che situazione imbarazzante- sbottò cercando di essere il più fine possibile. Poi si alzò prendendo i vestiti e chiudendosi in bagno insieme ad Alessandra.
-a te piace Harry e a lui piaci tu. Che problemi ti fai?-
La ragazza italiana dai lunghi capelli neri si voltò verso l’amica e l’abbracciò forte, forse come mai aveva fatto prima.
-io ti voglio bene, e non voglio rovinare la nostra amicizia per un ragazzo- sussurrò con la voce spezzata.
Elodìe la staccò da se per guardarla bene negli occhi.
-prendi per buono quello che ti dirò adesso e registrami perché sarà l’unica volta che me lo sentirai dire, ok?-
Alessandra annuì.
-vi piacete a vicenda e l’avevo già notato il giorno del mio compleanno che lui bene o male ti guardava in modo diverso da come guarda le altre ragazze, anche se era insieme a me. Sono stata io a finire tutto con lui perché mi sono resa conto di amare Zayn e che in fondo, a lui non riesco a rinunciare. Ci sono amica ora, penso più che mai. E arriverà il giorno che lui mi parlerà di te. Sicuramente non oggi, non adesso e non tra due giorni. La cicatrice del nostro “amore”, se così si può chiamare, è ancora aperta e si sta pian piano rimarginando in modo da non lasciare nessun segno. Ma forse quando tutto quello sarà passato lui verrà da me e mi dirà che quando eravamo qui avrebbe tanto voluto conoscerti, ma aveva paura, stava male e la mia presenza lo metteva in agitazione. E rimpiangerà il fatto di non essersi lasciato andare, soprattutto quando sentirà uscire dalla mia bocca parole che lo prenderanno a schiaffi perché non si è fatto avanti-
Elodìe prese un attimo di fiato. Le faceva male dire quelle cose, ma le sentiva ed era certa che tra i due potesse nascere qualcosa.
-non rinunciare a qualcosa perchè hai paura di sapere cosa diranno gli altri. Non devi avere rimpianti, ed il fatto che tu me l’abbia detto mi ha resa, in un certo senso, felice. Quindi ora cambiati, vai di la, e portalo con te. Fagli capire che ti piace e vediamo come va-
Alessandra aveva le lacrime agli occhi. Non se l’aspettava, non quel giorno, non in quel momento e sicuramente nemmeno nei giorni successivi.
Elodìe la prese fra le braccia e l’abbracciò forte, forse come non aveva mai fatto prima.
-cos’hai da perdere? Magari un po’ di intimità visto che apparirai sui giornali di gossip di Londra. Ma fottitene, goditela, vivitela- sussurrò poi concludendo.
 
-pensavamo che vi avessero ammazzate sinceramente. Un omicidio premeditato, un qualcosa di oscuro e soprannaturale che accadeva a Londra-
-che poi magari ci facevano anche un film, usavano noi come protagonisti nonché anche narratori della vicenda – disse Harry continuando il discorso di Zayn quando le due ragazze uscirono dal bagno.
Subito Alessandra prese Harry per il braccio e lo trascinò fuori dalla stanza.
Elodìe sorrise e poi si soffermò a guardare l’espressione interrogativa di Malik. Appena lui voltò lo sguardo verso la sua amata, le ricambiò il sorriso.
-questa me la devi spiegare-disse lui. Lei si avvicinò cercando disperatamente di toccare quelle sue labbra carnose, ma Zayn si spostò immediatamente, prendendola per i fianchi e spostandola da se.
-quanto ancora dobbiamo tirarla lunga?-
-io non so se me la sento, non so cosa fare- rispose lui abbassando gli occhi da quelli profondi di Elodìe.
-no aspetta fammi un po’ capire- accennò lei con un tono di voce più alto – mi hai corteggiato tutto il tempo in cui ero insieme ad Harry, mi hai portata a letto ed hai fatto e detto cose che non potevo minimamente pensare solo per farmi aspettare i tuoi comodi? –
Lui si lasciò andare sul letto, sbuffò e poi prese Elodìe per il braccio trascinandola sopra le lenzuola insieme a lui. Appena se la ritrovò al suo fianco, le passò un braccio tra le spalle e le diede un dolce bacio sulla fronte.
-tu non sai quanto mi costi caro resisterti. Ma non me la sento di iniziare qualcosa e poi partire per un tour che durerà ben 2 mesi –
Lei si liberò dalla presa di Zayn, si rialzò in piedi e lo fulminò con sguardo fisso.
-allora scordati completamente di me. Se non ti fidi abbastanza da lasciarti andare già da subito, evitiamo e facciamo prima- sbottò Elodìe ormai al limite.
-mi pare di aver capito che io e te ne abbiamo passate un bel po’, e se devi ancora avere prova di quello che proviamo e della nostra fiducia, beh, che cazzo ci fai qui nella mia stanza? Vattene, e per favore, evita direttamente di starmi vicino-
-scricciolo-
-scricciolo un cazzo Malik. Ma ci arrivi? Ma ti senti? Ho scombussolato tutto per poter essere felice con te e tu invece non vedi l’ora di partire e starmi lontano. Va bene, ho capito- disse infine Elodìe.
Lui si alzò senza dire una parola, litigavano per la maggior parte delle volte.
Lei era permalosa e testarda, e se si metteva in testa qualcosa era finita per tutti.
Zayn uscì dalla porta senza nemmeno guardarla. Orgoglioso come pochi, raggiunse gli altri ragazzi nella hall evitando commenti o espressioni che potessero creare curiosità.
Liam si avvicinò a lui sperando di riuscire a farlo parlare, ma il ragazzo moro era muto e nervoso.
-forse è meglio se me ne torno dai miei, così me li godo per gli ultimi giorni prima di ripartire-
Ci fu un boato generale quando Zayn pronunciò quelle parole, e mentre la maggior parte di loro cercava di farsi spiegare cosa fosse successo, Harry si alzò e raggiunse la stanza in cui Elodìe era ancora chiusa dentro senza la minima idea di uscire.
Non bussò nemmeno, entrò senza chiedere il permesso e l’afferrò per lo sguardo.
Era uno scontro tra verde smeraldo e blu cielo.
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime nell’attimo di un battito di ciglia. Abbassò per poco lo sguardo di sfida da quelli di Harry e poi si sedette per terra, cercando di resistere al dolore che la stava attraversando.
Lui restò a fissarla ancora per qualche secondo che sembrò interminabile, poi sorrise e si piegò verso di lei, alzando il viso di Elodìe verso il suo.
-odio vederti piangere, mi fa stare male – sussurrò asciugandole una lacrima con il pollice della mano sinistra.
-cosa c’è che non va in me?-
-assolutamente nulla, tu sei tutto ciò che un ragazzo può desiderare- rispose immediatamente Harry prima che lei potesse continuare a fare domande alle quali non avrebbe potuto rispondere.
-sai la cosa che mi fa più incazzare? Si, mi incazzo come una iena quando ci penso. E so che non è fine, non è da ragazza per bene ma me ne sbatto altamente-
Harry scoppiò a ridere sentendo quelle parole uscire dalla bocca di Elodìe. Anche lei riuscì a strappare un sorriso al suo dolore sentendosi anche un po’ ridicola.
-è che io ho sempre scelto lui, mentre alla fine giocavo con i miei e i tuoi sentimenti senza nemmeno rendermene conto-
-non hai giocato piccola, non dire certe cose. Dovevamo capire cosa c’era e se quello che pensavamo fosse amore era in realtà ciò che pensavamo. Mentre invece era solo un’amicizia di due ragazzini che sembrava qualcosa di più.. dovevamo solo capirlo- le rispose il ricciolo facendola poi alzare in piedi.
-mi odi?- domandò Elodìe per la centesima volta in quei giorni.
Harry sorrise, la abbracciò forte e poi le spostò leggermente i capelli dall’orecchio avvicinando la sua bocca.
-se me lo domandi un’altra volta giuro che non ti parlo più. Non ti odio e non potrei mai odiarti. Sei la mia migliore amica, ti amo come se fossi mia sorella- le sussurrò.
-anche se devo ammettere che io e te a letto eravamo una cosa fuori dal coro-
Elodìe gli diede una pacca sulla testa interrompendo l’ultimo pensiero detto ad alta voce dall’amico.
Ricominciarono a ridere entrambi, spezzando quel velo di tristezza e malinconia.


SPAZIO DELL'AUTRICE:

insomma,  è  passato un bel pò di tempo. ho  avuto cose da fare e da organizzare. cercavo sempre di riuscire a continuare il capitolo, ma ogni volta mi dovevo fermare per fare altro.
non è chissà che. poteva essere decisamente molto meglio, ma d'altronde il caldo mi da alla testa e quello che esce dalla mia testa la maggior parte delle volte è una grandissima cazzata.
per il resto come sono andate le vacanze? ormai sono quasi finite, e tutto torna a cambiare come ogni anno.
si, io non credo al fatto che poi tutti torni nella normalità. secondo me ogni anno è diverso, e la stagione che accompagna il nuovo periodo  è sempre membro partecipe di un cambiamento.
tralasciando questo mio attimo di schifezza filosofica, spero comunque che il capitolo possa bene o male accontentarvi.
manca ormai poco poco alla fine e l'avevo detto anche nell'altro capitolo.
un paio di capitoli forse, vedremo.
voi come pensate che andrà a finire? io ho in mente un  finale smielato e robe del genere.
d'altronde ho il ragazzo e sono in vena di miele e cioccolata, non so cosa dirvi ahah

a presto a tutte e grazie di tutto, 
baci, Ale 

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Capitolo 14
*** GIVE ME LOVE. ***


-sei pronta signorina? – domandò impaziente Niall.
Elodìe indossò finalmente il golfino in stile californiano che le aveva regalato lo zio il giorno del suo compleanno e raggiunse il biondo irlandese che la attendeva in piedi davanti alla porta della stanza.
-scusami davvero, ti giuro che non faremo mai più tardi! Ma non puoi dirmi così all’ultimo che dobbiamo andare di fretta e furia via – borbottò la ragazza dai corti capelli chiudendo dietro di se la porta della stanza dell’hotel.
-e per di più sono le due del pomeriggio, dove diavolo mi porti vestita da sera?-
-stai zitta brontolona che sei l’ultima e tutti ci stanno aspettando- le rispose Niall salendo sull’ascensore.
Elodìe si bloccò immediatamente di fronte all’amico, fece un passo indietro e scosse la testa da destra a sinistra.
-forse  è meglio se resto qui-
Niall le prese il polso, la trascinò contro di se all’interno dell’ascensore e premette il tasto che li portava direttamente al parcheggio sotterraneo dove Alessandra e gli altri 4 ragazzi li stavano aspettando.
-non puoi evitarlo per sempre- le sussurrò il biondino lasciandola andare.
-si, lo so. Ma visto che sia voi che noi partiamo domani pomeriggio, l’idea di evitarlo anche per oggi che era l’ultimo giorno mi piaceva in un modo assai spropositato- disse Elodìe. Poi sbuffò.
Voleva vederlo, e l’idea di poterlo guardare e passarci insieme l’intera giornata le faceva volare velocemente tutte le farfalle che avevano creato una casa all’interno del suo stomaco.
Magari avrebbero potuto parlare e chiarire la situazione che si era creata. Stare lontano per dei mesi sicuramente non sarebbe stato facile, ma non lo era altrettanto se fosse successo che per davvero, loro due, non si sarebbero mai più parlati.
E quando tornavano? Lei sicuramente avrebbe rivisto Harry, Niall, Louis e Liam. E se avesse fatto come l’ultima volta che erano stati lontani.
Scosse di nuovo la testa cercando di far sbiadire quei ricordi dalla mente. Tossì 2 volte e sorrise, nel modo più fintò che riuscì.
Niall scoppiò a ridere sonoramente e poi le porte dell’ascensore si aprirono. Scesero e raggiunsero il piccolo furgoncino dove gli altri stavano aspettando con ansia l’arrivo dei due ritardatari.
Si salutarono tutti, in fondo si erano svegliati e preparati subito senza nemmeno passare un attimo insieme. Avrebbero avuto una giornata piuttosto movimentata e il tempo di fare quattro chiacchiere in modo innocente non c’era. Zayn si voltò a salutare Niall, poi spostò il suo sguardo verso quello di Elodìe e nell’attimo in cui anche lei lo ricambiò, si voltò verso la strada senza pensarci minimamente due volte.
Nonostante tutti stessero parlando ad alta voce del più e del meno, sia Zayn che Elodìe si sentivano estremamente soli. Erano in mezzo a gente che li conosceva bene, forse più di quanto si conoscessero loro da soli e allo stesso tempo la sensazione che provavano era di piena e triste solitudine.
Lei avrebbe voluto parlargli, chiarire. Ma sapeva che anche quando Zayn si metteva in testa qualcosa sarebbe stata quella fino a quando un’idea pazza e sconsiderata gli sarebbe passata per l’anticamera del cervello.
Nel mentre in cui Elodìe non lasciava un attimo di pace al viso di Zayn, il tutto si fermò, i ragazzi scesero e con loro anche lei, seguita da Alessandra.
-ma te l’ha detto Niall a cosa assisteremo oggi?- le domandò l’amica agitata e felice come una pasqua.
-veramente no- rispose Elodìe e poi si lasciò condurre verso l’interno di un grande edificio in centro di Londra.
Non aveva fatto caso alla strada, non aveva fatto caso ai discorsi. Si era talmente concentrata su quello che il ragazzo moro le faceva provare, che si era quasi dimenticata di avere qualcuno attorno a se.
Appena raggiunsero il centro dell’edificio nel quale erano state portate, Elodìe si rese finalmente conto del perché l’avessero fatta vestire in quel modo e del perché se n’erano andati via dall’hotel così presto.
 
-stavamo pensando di fare un concerto la sera prima di partire per il tour statuintense, almeno i nostri fan londinesi non si sarebbero potuti lamentare- aveva detto Liam tra un sorso di vodka alla pesca e l’altro.
-vedete che pensate in piccolo? Mamma mia quanto siete ristretti in certe cose- aveva sbottato Elodìe. I discorsi in quella vasca idromassaggio all’esterno della villa che le avevano affittato per il suo compleanno erano al di sopra di ogni loro aspettativa. Erano tutti ubriachi, Alessandra e Harry ogni tanto si lanciavano occhiate che non le piacevano e lei non poteva fare a meno di fare lo stesso con Zayn.
-cosa intendi dire?- rispose duro Zayn come per andarle contro.
-intendo dire che pensate sempre ai fan degli Stati Uniti e quelli di Londra. Dove cazzo li lasciate quelli spagnoli, o italiani, o francesi, tedeschi, russi? Oppure greci, islamici o che so io. Diamine ragazzi, espandete i vostri orizzonti- disse Elodìe soddisfatta di essere riuscita a tirare fuori nomi di popoli che nemmeno si ricordava con tutti i fiumi di alcool che le correvano in corpo.
Poi prese Harry e se lo baciò come si baciano alla fine dei film anni ’50 di protagonisti di turno.
 
-l’hanno fatto davvero?- sussurrò Elodìe più a se stessa che ad Alessandra che le era accanto.
Erano nel centro del teatro che li ospitava quella sera per il concerto pre us-tour.
Entrambe le ragazze restarono a bocca aperta e nell’attimo in cui Elodìe si ripigliò un minimo, si sedette sulla prima poltrona che trovò al suo fianco.
-ti pare un sogno?- le domandò Alessandra incredula quanto l’amica.
-tu sicuramente dovrai abituartici. Stare insieme al signorino Styles implica questo. Lui ti porterà ovunque, cercherà di averti sempre affianco in modo da sentire molto meno la distanza che avrete sempre attorno a voi, purtroppo- le rispose Elodìe cercando la sagoma di Zayn sul palco.
L’amica le prese la mano e la guardò ringraziandola, non poteva chiedere di meglio.
 
-ma quando tornate avete ancora intenzione di fare concerti del genere?! No perché io potrei anche comprare direttamente un biglietto per Londra e per il vostro prossimo spettacolo nella capitale inglese- disse Elodìe entrando nel camerino dei ragazzi.
-mi sa che hai sbagliato- le rispose in modo tranquillo Zayn appena si trovò difronte a se la figura di Elodìe.
-ma Ale mi aveva.. ok nulla, l’ha fatto apposta! Scusami, ciao e buon tour- disse e si voltò verso l’uscita.
-io non ho mai voluto farti male-
Elodìe si fermò. Cercò la calma che non riuscì a trovare dentro di se in quel momento e si girò raggiungendo Zayn.
-non hai mai voluto farmi male? Ma vaffanculo cretino. Ti senti quando parli? Dubito, davvero dubito seriamente. Non stai facendo altro che prendermi per i fondelli, e.. beh, si. Complimenti di tutto -
Lui la prese attirandola verso di se e la baciò con rabbia.
Elodìe si staccò velocemente, con le lacrime agli occhi –un bacio non risolve il casino che abbiamo creato-
-amore- sussurrò Zayn guardando la ragazza di cui era follemente innamorato.
 
9 giorni dopo
Appena l’aria fresca di quella sera primaverile li investì, Elodìe si coprì il capo con il cappuccio della felpa e frugò tra le tasche dei jeans di Malik.
-sai che esistono i tabaccai in cui puoi comprare sigarette senza problemi? Se vuoi ti do io i soldi, tanto ormai..- sbuffò lui quando per l’ennesima volta quella che era la sua più grande amica le rubò dai jeans il pacchetto di sigarette.
Elodìe sbuffò rigirando gli occhi verso il cielo e senza nemmeno degnarsi di farsi problemi, rubò due sigarette dal pacchetto: una per lei e una per lui.
-vedi? Sono anche premurosa, ti prendo io la sigaretta in modo che tu non debba fare nemmeno un minimo sforzo per tirarla fuori- sorrise maliziosa lei.
Lui sorrise divertito, in fondo le era amico anche per quel lato che lui adorava di lei. Poi la prese sotto braccio e accese entrambe le sigarette.
-come è andata la giornata?- domandò lui.
-bene. Ci siamo divertiti con i piccoli, ci hanno decisamente sfinito..- rispose stringendosi a Zayn- ma io come farò senza di te?-
Lui la guardò dall’alto, confuso.
-si. Ti ho proprio chiesto questo. Alla fine con Harry so che non potrei mai esserci amica, e quindi se per causa della lontananza dovesse finire tutto, me ne farei una ragione. Ma tu sei mio amico, io ti conosco da molto più tempo di Harry e perdere anche te per colpa comunque dei vostri impegni mi fa stare male al solo pensiero- sussurrò lei chiusa da quelle braccia che l’avevano stretta nel frattempo.
Lui le baciò la fronte e poi fece un tiro di sigaretta –sai come la penso su queste cose. Io e te non potremmo mai essere divisi da niente. Nemmeno la tua storia con Harry l’ha fatto, quindi perché preoccuparsi?-

-e poi vabbè alla fine mi ha detto che si sta innamorando di me e che non vede l’ora di tornare-
Elodìe era talmente impressa nei suoi pensieri che riuscì solo a percepire le ultime parole del lungo discorso che Alessandra le stava facendo.
Era passata più di una settimana da quando aveva visto per l’ultima volta i ragazzi, Zayn soprattutto. Avevano litigato, ancora, e molto probabilmente non si sarebbero riparlati per il resto dei loro giorni. Come aveva potuto pensare che con Harry non sarebbe mai nata un’amicizia? Forse si era sbagliata in tutto e per tutto, ne era certa.
-Elodìe? Mi stai ascoltando?- domandò Alessandra ormai impaziente.
Andava avanti così da giorni, ogni volta che cercava di parlare con la sua migliore amica, lei si perdeva nei suoi pensieri che sicuramente avevano a che fare con quel dannato Zayn.
-si scusami, stavo cercando di pensare una cosa per l’università-
-ma se tu nemmeno ci vai!- sbuffò Alessandra.
Elodìe abbassò lo sguardo, non aveva scusanti, ma non riusciva a fare a meno di pensare a lui.
-scusami, hai ragione tesoro. Non dovrei parlarti così tanto di quello che stanno facendo i ragazzi-
-no fai bene, ti sfoghi con me. Sono io che devo svegliarmi un attimo Ale, tranquilla- le rispose Elodìe cercando di esserle il più vicina possibile.
Alessandra si alzò dal suo letto di camera sua, prese la borsa e attese l’amica sul bordo della porta.
-dai che ti offro un gelato e la smetto di parlare di Harry, fino alle prossime due ore-
Entrambe scoppiarono a ridere, poi anche Elodìe si alzò e la raggiunse.

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Capitolo 15
*** DON'T LET ME GO. ***


7 mesi dopo
La sveglia era dannatamente fastidiosa, e l’idea di andare al lavoro di prima mattina dopo aver passato una notte a bere con i suoi amici più cari non era affatto buona.
Si alzò dal letto cercando di sistemare quei capelli che erano cresciuti più del previsto. Si mosse barcollando verso il bagno per farsi una doccia veloce.
Appena fu lavata, vestita e truccata il minimo indispensabile si decise ad aprire la porta e andarsene al lavoro.
Ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che nonostante fosse ‘piccola’ era riuscita ad andare a vivere da sola. Era riuscita a trovare un lavoro che la occupava per la maggior parte del tempo del giorno e quando riusciva la sera lavorava in un barettino di provincia.
Chiuse la porta dietro di se, accese una sigaretta, la prima della giornata e con le chiavi in mano si diresse verso la macchina.
-buongiorno!- la salutò con calorosa attrazione quel figo del vicino di casa.
Lei lo guardò un po’ di sott’occhio, le ricordava fin troppo Zayn, ma poi cercò di fare come faceva ogni volta che lo vedeva: lo salutava con un sorriso finto e passò oltre.
Appena riuscì a mettere i piedi in macchina, le suonò il telefono.
Stava aspettando quella chiamata da quando si era svegliata, oppure la giornata non sarebbe iniziata bene.
-dimmi ansia- rispose Elodìe mettendo in moto la macchina.
-buongiorno anche a te splendore! Ti ricordo che stasera sei da me a mangiare eh- le rispose Alessandra più pimpante che mai.
Elodìe sbuffò, non ne aveva per niente voglia. Finalmente era venerdì, poi per i prossimi due giorni avrebbe poltrito beatamente sul divano del suo piccolo appartamentino, e l’idea di iniziare a farlo dalla sera stessa la allettava sempre di più.
-non dirmi di no,  è da un bel po’ di tempo che te lo dico. Voglio presentarti degli amici, devi pur conoscere qualcuno. Non puoi sempre pensare a Zayn!- continuò l’amica.
-facile dirlo da te che intanto sei ancora insieme ad Harry! A proposito, come sta?- domandò.
Alessandra dalla cornetta sorrise, ed Elodìe non fece fatica a percepire che in quel silenzio c’era una gioia immensa.
-alla grande, non vedo l’ora che torni!-
-ok ok basta, non te lo chiedevo da un po’ ed ora capisco il perché-la interruppe velocemente Elodìe e poi la congedò per poter raggiungere l’ufficio.
 
“piccola nana, guai a te se fai ritardo! Alle 21 in punto ti aspetto da me”
Elodìe scoppiò a ridere dopo aver letto il messaggio di Ale, ma l’idea di doversi vestire bene perché molto probabilmente Alessandra aveva già in mente con chi farla uscire la volta dopo la metteva in ansia.
Appena tornò a casa si sistemò velocemente, come fece la mattina stessa. Indossò un vestito a tubino nero, un paio di scarpe con il tacco semplici e dopo aver riempito la borsetta giusta ed aver preso una giacca se ne uscì.
Non riusciva ancora a capacitarsi dell’idea che Alessandra viveva in un appartamento che Harry le aveva regalato per il compleanno. Era grande, forse fin troppo per lei, ma quando poi anche lui la raggiungeva, la casa diventava un campo minato di oggetti e vestiti del ragazzo.
 
-Sali- disse Alessandra dal balcone di casa quando vide arrivare Elodìe da lontano.
La stava tenendo d’occhio, ne era certa. Aprì la porticina e salì sull’ascensore che la portò all’ultimo piano del palazzo del centro.
Appena le porte dell’ascensore si aprì, davanti a se si trovò la figura di Harry Styles.
Non potè fare altro che saltargli addosso e abbracciarlo forte. Inspirò il suo dolce profumo che tanto amava di lui, gli scompigliò per un attimo i riccioli e delle lacrime di gioia iniziarono a riempire gli occhi di Elodìe.
-ehi sweetheart che ti succede? Su- disse preoccupato lui.
Lei scoppiò a ridere e quando Alessandra sulla porta dell’appartamento si fece notare le sorrise soddisfatta.
Sapeva quanto si mancavano, ed era finalmente riuscita a combinare di farli rivedere dopo mesi che non avevano avuto più il piacere di abbracciarsi.
-ma come mai sei così sexy stasera?- le domandò Alessandra ridendo soddisfatta.
Si era tirata a lucido. Erano mesi che non la vedeva così ben curata. Era la volta buona, ne era convinta e soddisfatta del lavoraccio che aveva fatto per organizzare il tutto.
-è vero, sei talmente bella! ci saranno più di un pretendente li dentro, ci scommetto!- scherzò Harry schiacciando l’occhiolino alla sua morosa.
Erano entrambi impazienti di farla entrare in casa. Tutto doveva svolgersi secondo i piani.
Appena Elodìe mise il piede nel grande appartamento di Ale e Harry, sentì un profumo di dolci dalla cucina, la musica di sottofondo con delle voci che canticchiavano sopra ad essa anche in modo sincronizzato e armonico e poi una risata che fece annullare tutto il resto.
Elodìe si fermò appena riuscì a percepirne il suono e a capire di chi era quella risata tanto familiare.
-voi mi state prendendo per il culo- sbottò la ragazza presa dal panico.
E al suono della sua voce, Zayn si alzò di scatto dal divano e si affacciò verso il corridoio.
La vide, nella sua più grande bellezza.
Non se la ricordava così minuta, così bella, perfetta. I capelli più lunghi tendenti a quel rosso mogano che lui amava da morire.
-ciao- sussurrò lui con un nodo in gola.
Anche lei lo salutò, cercando di rimanere calma e di non scoppiare a piangere.
Si sentiva a pezzi dentro di se.
Non pensava che trovarselo li davanti, in quella situazione le potesse creare quello stato d’animo.
Si era sempre immaginata di beccarlo in giro per Londra, quando sarebbe tornata forse tra un paio d’anni. L’avrebbe visto da lontano e lui sarebbe morto d’invidia perché non era da sola ma con un ragazzo a farle compagnia. Si era immaginata che lui avrebbe iniziato a ricercarla, a farsi sentire fino ad andare in Italia per poterla rivedere. Si aspettava di tutto, per fino lui vestito di un solo straccio, ma non quello.
Zayn si stava avvicinando a lei, lentamente. Teneva le mani avanti, come per paura che lei potesse da un momento all’altro scoppiare in una rabbia furiosa. E conoscendola non si sarebbe affatto stupito che potesse succedere davvero.
Ma fin quando lui non le fu talmente vicino da sentire il respiro di lei sul suo collo, Elodìe restò immobile a fissarlo. Persa in quegli occhi talmente profondi che non la facevano più riaffiorare.
-perché sei qui?- domandò lei finalmente.
Ma nella sua voce non aveva ne rabbia ne odio. Era ferita, stava male, e quelle parole colpirono al cuore anche gli altri ragazzi che stavano cercando di assistere alla scena nascosti dietro alle porte.
-non sapevo che saresti venuta. Sinceramente lo speravo, volevo vederti e ieri sono andata a casa dei tuoi sperando di beccarti li- le rispose lui tranquillamente prendendole le mani.
Lei distolse lo sguardo dal suo e poi lo abbracciò forte.
-poi quando ho scoperto che abitavi da sola da un bel pezzo volevo passare da te, ma ho avuto paura che avresti potuto lanciarmi addosso di tutto- continuò.
Elodìe cercò di soffocare una risata.
-mi conosci eh-
Lui annuì e poi le diede un soffice bacio sulla fronte.
-Ale mi ha inviato a questa sera, ma sinceramente non pensavo di rivederti- sussurrò lei.
Lo strinse ancora un attimo più forte e si sentì in pace con se stessa.
Gli diede un bacio sulla guancia e poi lo superò, andando a salutare gli altri ragazzi che man mano si erano fatti vedere mentre li guardavano soddisfatti.
Erano tutti cambiati. Nuovi tagli di capelli, più muscoli, più fighi e più grandi.
Li salutò uno ad uno, sentendo una pace dentro di se che non sapeva di avere.
 
-io ti odio, sappilo!- sbottò Elodìe appena entrò in cucina da Alessandra.
L’amica scoppiò a ridere e poi si voltò a guardarla.
-ma grazie, non sono più arrabbiata con lui. Il solo vederlo mi cambia totalmente!- continuò.
Sia Harry che Ale lo sapevano. Conoscevano bene Elodìe e le sarebbe solo bastato vederlo anche da lontano per rendersi conto che non era più incavolata con lui, che quel sentimento tanto forte era ancora dentro di lei e che prima o poi sarebbe riscoppiato.
-vai di la da lui, direi che avete bisogno di stare un po’ da soli- disse Ale indicandole la porta della cucina.
E appena prima che l’amica aprì la porta, le sussurrò un ‘sei una bomba, fallo tuo’ e sorrise soddisfatta.
Elodìe raggiunse i ragazzi nel salotto e poi prese dalla borsa il pacchetto di sigarette e l’accendino e se ne andò fuori sul balcone, riguardandosi bene che Zayn avesse notato i suoi movimenti per raggiungerla.
Appena fu fuori al freddo, sentì un paio di braccia che l’abbracciarono da dietro.
-sera- sussurrò Elodìe sorridente.
Se le sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando erano più piccoli, lei abitava ancora a Londra, Harry si stava facendo una vita separata alla loro e lei stava vivendo i suoi momenti migliori insieme a quel moro che tanto adorava.
-da quanto abiti da sola?-
-da un paio di mesetti ormai. Appena sono tornata a casa mi sono data da fare a trovare un lavoro, mi sono rimboccata le maniche e subito dopo aver avuto un po’ di soldini da poter sfruttare per me stessa ho deciso di prendermi un appartamentino per me-
-come mai? Non potevi usarli per viaggiare visto che ti piace così tanto?- le domandò Zayn. Gliel’aveva chiesto apposta, e stava aspettando con ansia una risposta che non fosse per causa sua.
-perché non avevo voglia di viaggiare. Avevo perso un po’ l’idea di fare tutto quello che ho sempre adorato. E poi andare dove? Da sola? No, ho preferito spenderli in altro modo e accontentare una parte di me che sto conoscendo da poco..- sbottò così Elodìe, e poi diede l’ultimo tiro di sigaretta.
-sai che abbiamo finito il tour?-
Lei lo guardò stupita, gli sorrise e poi abbassò lo sguardo.
Nonostante l’idea di stare li con lui le piaceva, si sentiva in imbarazzo a parlare con lui. Non ne era più abituata e aveva paura.
-e sto cercando casa in Italia-
Elodìe tossì, colta di sorpresa. Zayn la fissava senza il minimo dubbio, voleva lei e doveva fare in modo che tutto andasse per il verso giusto.
Era stato male per tutti e 7 i mesi successivi. Non si era goduto il tour e non vedeva l’ora di tornarsene a casa e andare alla ricerca di quella ragazza che non aveva mai lasciato il suo cuore.
-mi perdoni?- domandò Zayn avvicinandosi a lei.
-l’ho fatto appena te ne sei andato dalla camera dell’albergo quando eravamo a Londra- sussurrò lei e poi lo baciò.
Lo desiderava da troppo tempo e in quel momento non pensò a nulla tranne che a lui che era li davanti a lei e le domandava di perdonarlo.

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Capitolo 16
*** FROM THE MOMENT I MET YOU EVERYTHING'S CHANGED. ***


Elodìe era indaffarata come non mai.
Preparare da mangiare e riuscire a fare il tutto in tempo la metteva in ansia.
Si sedette per un attimo e poggiò la mano destra sulla pancia, la strofinò dolcemente e poi ritornò ai fornelli cercando di non dimenticare nulla.
Era sbadata in quell’ultimo periodo e sapeva esattamente il perché.
Una casa a cui badare da sola, un lavoro e una vita che nell’ultimo periodo l’aveva colta di sorpresa.
Il campanello suonò interrompendo i suoi pensieri.
-è aperto Ale!- urlò dalla cucina.
Alessandra entrò in casa, accolta da un mix di odori dannatamente invitanti.
-quindi fammi capire, io potevo tranquillamente entrare senza suonare che non te ne accorgevi?!-
Elodìe abbassò il fuoco sopra la quale stavano cuocendo le zucchine e si voltò verso l’amica.
-questa è una delle cose meno importanti ora. Devo dirti una cosa..-
Alessandra si sedette sul divano che stava in quella che era cucina/salotto e guardò l’amica.
-mi fai paura se me lo dici ora.. non puoi assolutamente aspettare che arrivino?-
-no no tesoro, devi essere la prima a saperlo. Non l’ho nemmeno detto ai miei-
Ale la guardò un attimo di più, aspetto che anche lei si sedesse al suo fianco e diede un sospiro.
Che diavolo poteva esserci da non poter aspettare l’arrivo dei ragazzi?
-senti.. io non ho la minima idea del come. Cioè si lo so, so come vanno queste cose. Non ho più 12 anni- iniziò Elodìe cercando di tenere la calma.
-sono felice, ma non so nemmeno cosa fare. Ormai sono 4 anni che io e Zayn siamo insieme e quindi potrebbe anche capitare, ma non pensavo così presto, non pensavo ora-
-non dirmi che- prese parola Ale non riuscendo a finire la frase che aveva pensato.
Elodìe sorrise contenta ma nei suoi occhi si leggeva un velo di paura e insicurezza.
Alessandra la abbracciò subito e le stampò un dolce bacio sulla guancia.
-da quanto lo sai?- le domandò appena sciolse l’abbraccio.
Elodìe si toccò la pancia come in segno protettivo.
-avevo saltato il ciclo due settimane fa e avevo già qualche dubbio a riguardo. Allora appena Zayn è partito settimana scorsa sono andata dalla ginecologa e mi ha detto che sono di un mese-
Alessandra sorrise, era felice per lei. Ed era anche convinta che sicuramente Zayn sarebbe stato felicissimo e l’amica non avrebbe dovuto preoccuparti come stava facendo.
-solo che non so come dirlo a lui. Cioè se si arrabbia?-
-smettila di dire cagate! Siete anche grandi abbastanza per decidere queste cose, e se quando avete decido di fare insomma.. quella cosa, eravate consapevoli delle conseguenze-
Elodìe non la lasciò finire di parlare e scoppiò a piangere abbracciandola.
Restarono così per dei secondi che furono interminabili, poi entrambe scoppiarono in una risata generale e furono interrotte dall’entrata in casa di Harry con al seguito Zayn e le sue valige.
La ragazze cercarono di ricomporsi un attimo e si voltarono verso i due fidanzati.
Ale si alzò velocemente e raggiunse Harry saltandogli addosso, mentre Elodìe si asciugò per bene le lacrime e si voltò verso Zayn restando di stucco.
Non lo vedeva da solo una settimana e ritrovarselo davanti a casa loro le faceva battere il cuore a mille, come la prima volta che avevano deciso di andare ad abitare insieme, come la prima volta che si erano rivisti dopo quei mesi interminabili di distacco, come la prima volta che avevano rifatto l’amore a casa sua in Inghilterra durante le vacanze estive, come la prima volta che l’aveva rivisto dopo anni di distacco quando era andata a trovare Harry.
Come la prima volta che si era innamorata di lui.
-buonasera piccola mia, che bella che sei – le disse lui sussurrando appena le fu vicino.
Poi le prese il viso tra le mani e se la baciò come non poteva fare da qualche giorno.
-ti amo- le disse con le labbra vicino a quelle di lei e poi la lasciò, prendendo le valigie e portandole in camera da letto.
Elodìe andò ai fornelli per tornare a cucinare, Harry le si avvicinò, le stampò un bacio sulla guancia.
-ciao mammina, come stai?-
La ragazza si voltò a guardarlo come per fulminarlo –cos’hai detto?!- poi guardò Alessandra che alzò le spalle e scosse la testa.
-sei così indaffarata che sembri tanto una dolce e cara mamma di 24 anni che sta preparando da mangiare ai suoi bimbi..- si giustificò lui spiegandosi un po’ meglio.
Entrambe le ragazze diedero un sospiro di sollievo.
 
-bene amore, io sistemo tutto bene e poi vado a farmi una doccia, ok?- disse Elodìe.
Gli altri due ragazzi se ne erano andati da poco e l’ansia si sentiva palpitante attorno a lei.
Zayn si alzò dal divano e la raggiunse sparecchiando la tavola.
Appena tutto finito, lui prese una sigaretta ed uscì sul bancone sperando che anche la sua ragazza lo seguisse. Ma notò che Elodìe andò subito in bagno, accese l’acqua della doccia e poi tornò in camera per spogliarsi.
Il moro fumò velocemente, e poi raggiunse la ragazza nella doccia, cogliendola di sorpresa.
-sei una bomba, sai?!-
Lei scoppiò a ridere e poi si voltò a guardarlo.
-amore, non è che mi passi il sapone? Sono incinta. Quello li con il tappo azzurro- disse lei tutt’ad un fiato.
Non aveva la minima idea di come dirglielo e le uscì così, senza pensarci. E forse non era stata una bella idea.
Lui prese il bagnoschiuma, poi si voltò a guardarla senza porglielo.
-me lo passi per favore?-
-sei incinta?- domandò lui fissandola immobile.
Elodìe abbassò lo sguardo e cercò di restare calma.
Lui lasciò cadere per terra il bagnoschiuma e l’abbracciò forte, cercando di non spingere troppo contro la pancia.
-è la cosa più bella che mi sia capitata dopo di te! – le sussurrò lui un po’ emozionato.
Ancora non riusciva a comprendere quello che stava succedendo e anche per lei era tutto strano, ovviamente.
Ma riuscì a rilassarsi, almeno per un attimo. Lo baciò e poi si lasciò andare sotto l’acqua bollente della doccia.




SPAZIO DELL'AUTRICE:
Ciao a tutte, bene. 
Rieccomi qui a dirvi è questo era l'ultimo capitolo della mia FF.
Spero sinceramente che vi sia piacuta, anche se a me, il finale non piace ahah

Un bacione a tutte e grazie di avermi seguito!
Ale 

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