Moments

di Finitem_
(/viewuser.php?uid=127972)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Waking up in the morning ***
Capitolo 2: *** Physic Education ***
Capitolo 3: *** Go Kart ***
Capitolo 4: *** I'm Trying ***
Capitolo 5: *** Old Photos ***
Capitolo 6: *** Disaster Lessons ***
Capitolo 7: *** Tell me how my heart work ***
Capitolo 8: *** Question ***
Capitolo 9: *** Brother ***
Capitolo 10: *** Freezing Heart ***
Capitolo 11: *** Different ***
Capitolo 12: *** Carrots ***
Capitolo 13: *** Finally I Understand ***
Capitolo 14: *** Getting Stronger ***
Capitolo 15: *** Trip to the Future ***
Capitolo 16: *** Party Hard ***
Capitolo 17: *** Up All night ***
Capitolo 18: *** Springless ***
Capitolo 19: *** My Fault ***



Capitolo 1
*** Waking up in the morning ***


Image and video hosting by TinyPic

Certe cose, non cambiano mai.

"Aula gialla: Samantha Gerrard, Liam Payne, Anne Queen, Emma Thompson, Harry Styles..."
La bambina nel grembiulino rosa a scacchi piange e si attacca alla madre.
Un altra, provvista di codini, le si avvicina e le regala una caramella, già scartata.
Intanto, due bambini si mettono in fila. Uno saltella ansiosamente su e giù. Urta l'altro che protesta a gran voce "Ehi, non mi spingere!!"
Non era niente, ma era l'inizio di tutto.

Negli anni, restano sempre uguali...

"Emma, fammi vedere i compiti"
"Maestra, li ho dimenticati a casa di Sam quando sono andata a trovarla"
"Guarderai su quelli di Liam"
"Liam è malato Maestra"
"Allora perchè non aiuti tu Emma, Niall? Sono sicura che i tuoi compiti andranno bene."
"Non posso Maestra. Non li ho"
"Non li hai?"
"Si, li ho prestati"
"E' a chi gli hai prestati?"
"A Harry"

"Harry, puoi prestare i compiti di Niall a Emma?"
"Un attimo Maestra. Devo ancora finire di copiarli"

 ...Finchè non cominci a contare su di loro...

"Thompson, Gerrard, ora vi separo. Parlate troppo. Malik, si sposti in mezzo a loro. E non si lasci traviare, vedrà che si integrerà  bene stando vicino a queste due logorroiche di prima categoria. Cosa ci trova da ridere Styles? Vuole fare cambio di posto con Horan e venire vicino a me al primo banco? No? Allora chiuda quella ciabatta. Signor Payne, alla lavagna a correggere gli esercizi di compito. Confido nel fatto che li abbia eseguiti..."


...E a darle per scontate...

"Gerrard"

"Ci sono"
"Horan"
"Presente"
"Malik"
"Presente"
"Payne"
"Ci sono"
"Styles"
"BUOOOOOOOOOONGIORNO PROF!!!"
"Thompson"
"Presente"
"Tommlinson"
"Quella polo è uno sballo prof! Dove l'ha comprata?"


 ...E ti dimentichi quanto sono importanti.

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
Certe cose non cambiano mai; è un postulato matematico, oramai: la mattina Emma Thompson, studentessa liceale pigra e un po' citrulla, non viene svegliata dalla sua sveglia, con la pila ormai moribonda, che viene quotidianamente ignorata, ma dalla sua migliore amica, Samantha Gerrard.
Succede da quando andavamo all'asilo e sua madre l'affidava a mia madre prima di andare al lavoro. Mangiavamo latte e biscotti sul divano (la sottoscritta ancora in pigiama) sbrodolandoci tutte mentre guardavamo i cartoni animati, e poi mia mamma ci portava all'asilo.
Tutto questo si è perpetrato anche alle elementari, anche quando, a metà della seconda, la mamma e il papà di Sam avevano divorziato.
La madre si era trasferita in America, mentre suo padre era rimasto fortunatamente nel nostro piccolo e anonimo paesino. Dopo due anni si era anche risposato con una ragazza irlandese, che aveva un figlio nostro coetaneo, Niall. Ogni tanto anche lui veniva a "chiamarmi per andare a scuola" o in altre parole "fare colazione come al bar". Solo che quando c'era lui, mia mamma doveva preparare la colazione per quattro dal momento che il ragazzo sembrava possedere uno stomaco senza fondo.
L'abitudine si era tanto radicata in noi, che continuavamo a portare avanti la tradizione anche se eravamo alle superiori.
DRIIIIIIIIIN
Aveva insistito il campanello.
Mi ero trascinata verso il bagno mentre mia mamma apriva ai nostri mattutini ospiti,
"Non fregarmi la colazione Niall!!" avevo strillato affacciandomi dal corrimano delle scale.
"E' il tuo giorno fortunato" mi aveva sorriso Sammy "L'aspirapolvere non c'è"
Sam è la persona più divertente e paziente che conosca. Molti al mattino avrebbero perso la calma, strillando cose tipo "arriveremo in ritardo" o "Perderemo l'autobus anche stavolta". Sam  no. Si accontenta di chiacchierare con mia mamma mentre stira, spiluccare qualcosa dalla mia colazione e ingurgitare i deliziosi cornetti della mamma che mettono tutti di buon'umore.
"Dov'è che hai detto che andava Niall?" avevo chiesto, una volta uscite di casa masticando ancora la colazione (era davvero tardi).
"Non l'ho detto, ma mi pare di aver capito che ha preso il bus delle 7.30 per passare a casa di Zayn"
"E come mai tuo fratello è così mattiniero?"
"Fratellastro"
"Fa' lo stesso"
Sam aveva sospirato.
"Credo che volesse copiare i suoi compiti. E dare un occhiatina a sua sorella"
"Coooooosa?!" avevo detto incredula.
"A quanto pare sì, è innamorato" aveva sogghignato la mia compare "Chiama sempre apposta quando Zayn non c'è per poterle parlare..."
"Awwwwwww" avevo fatto io, vedendo l'autobus arrivare in fondo alla strada.
"Ma dov'è Harry?"
Non avevo nemmeno fatto in tempo a finire la frase quando due ragazzi erano giunti alla fermata correndo.
Il primo reggeva in una mano lo zaino aperto, tenendolo dalla cerniera, e una volta che si era fermato si era infilato la camicia nei pantaloni e pettinato i capelli ricciuti con la mano libera, mentre il secondo (che non aveva neanche il fiatone) commentava tranquillamente "Hai le stringhe slacciate Harry"
Harry sbuffò, salendo sull'autobus e mollando la cartella sul primo sedile libero che trovava.
"Fammi indovinare" aveva chiesto Sammy, sarcastica "Colpa di Harry??"
"Si, diamo sempre la colpa a Harry!" aveva commentato il diretto interessato.
"Non ho chiesto a te, ma a Liam"
Liam scoccò uno sguardo di scuse all'amico "Bhe, in effetti..."
"Senti bello, non è colpa mia se quella stordita di mia sorella ha tenuto il bagno occupato per ore!! Pensavo di doverla fare in giardino" aveva brontolato Harry.
"Evita" gli avevo consigliato io: infatti io e lui eravamo vicini di casa. Il suo giardino era il mio giardino.
Aveva aperto la bocca per ribattere, ma uno "Shhh" secco ci aveva fatto tacere tutti. Insomma, c'era gente che alla mattina dormiva.
Una volta arrivati in stazione avevamo aspettato il pullman di Louis, che arrivava dal paese vicino.
Inutile dire che era così addormentato che non ci aveva visto (nonostante lo aspettassimo tutti i giorni) finchè non ci aveva sbattuto addosso.
"'Giornooo" aveva sbadigliato... La sera leoni, la mattina....
Eravamo corsi a scuola, incontrando nell'atrio Niall e Zayn, uno che mangiava (indovinate chi?) e l'altro che studiava.
"Ciao" li avevo salutati. Un "Mfgherhft" e un "Shhhh che oggi interroga" mi avevano calorosamente accolta, mentre mi sedevo nel banco vicino a Sam.
Poi la campanella e la prof avevano segnato l'inizio di un'altra interminabile giornata.
"Oggi cambiamo i posti!" annunciò la prof in modo lugubre. Fantastico, la giornata prometteva bene...
"Non possiamo tenerli così?" chiesi, stritolando il braccio di Sammy.
Insomma, non era giusto, ogni stramaledettissimo anno la stessa storia: Io e Sammy ci uccidevamo per avere i posti in fondo vicini, in modo da poterci imboscare durante le lezioni, poi i prof cominciavano a urlarci addosso perchè non prestavamo attenzione (assolutamente vero) e perchè chiacchieravamo (assolutamente falso). E solitamente la povera sfigata che finiva al primo banco, sotto il naso adunco degli insegnanti, ero io.
"Si, appunto, non ci reputa abbastanza maturi da poter scegliere?" rincarò Sammy, sorridendo come Giuda.
"Assolutamente no" disse categorica la prof.
Sbuffai, rassegnata e mi limitai a pregare di non finire di fianco alle antipatiche del terzo banco.
Non fraintendete, amo la mia classe. Cerco di andare d'accordo con tutti e di dare una mano quando posso. Solo che, da quando mondo è mondo (ovvero da quando Jennifer in quarta elementare aveva dato una festa di Halloween invitando tutti tranne me, perchè secondo lei non ero abbastanza cool), ci sono tre elementi in particolare che proprio non reggo. Io sono per il vivi e lascia vivere, ma loro no. Sono troppo piene di se', troppo superiori per accettare una convivenza civile.
E quindi, appena possono colpiscono con cattiverie, scherzi e frecciatine come se fossimo ancora in quarta elementare.
" Samantha Gerrard e Louis Tommlinson, nella terza bancata a destra, per favore. Al secondo banco"
Cooooooooosa?! Cioè, separavano me e Sammy e la mettevano insieme a Louis?! Volevano far saltare in aria l'intera scuola?! Quei due facevano già casino da soli, figurarsi messi assieme.
Avevo aspettato con le dita incrociate sotto il banco ripetendo ossessivamente a bassa voce "Non con Jennifer, non con Jennifer". Con Harry Potter aveva funzionato, speravo di essere graziata anch'io.
"Thompson e Malik, bancata centrale, primo banco"
Aveva funzionato!!!
Avevo raggiunto Zayn e mi ero seduta di colpo sul banco, sorridendo a trentadue denti. Avevo fatto per aprire le bocca e iniziare una conversazione col mio nuovo vicino di banco, ma la prof mi aveva interrotto ruggendo "SILENZIO!!!! O GIURO SUL PRESIDE CHE INTERROGO!!!!" avevo sbirciato Sam che aveva mimato col dito "le manca una rotella" mentre Louis si picchiava le dita in testa come un pazzoide e mimava gesti grotteschi.
Dopo aver assegnato gli ultimi posti (Harry vicino a Jennifer con gioia di lei e un po' meno di lui, Liam appena dietro Sammy e Niall tre file dietro di me) avevamo iniziato la lezione.
La prof sparava nozioni veloce come una macchinetta, e io dopo aver riempito la pagina di scarabocchi incomprensibili e illeggibili ero rimasta indietro.
Avevo chiesto alla prof di ripetere ma quella aveva fatto orecchie da mercante e aveva continuato con la sua tiritera sulla riforma protestante. Alla fine, mi ero persa. Mi sporta verso il quaderno di Zayn, che scriveva veloce come un treno, e che, accortosi del mio tentativo di copiare i suoi preziosissimi appunti, gli aveva coperti con il braccio.
"Devi imparare a prendere appunti" disse a mezzavoce, ghignando malefico.
"Dai fammi vedere!" avevo supplicato, invano. Infatti lui mi aveva ignorato bellamente, tornando ai suoi appunti. Avevo cercato di spostargli il braccio, l'avevo spinto, strattonato, solleticato, e perfino morso, ma lui non si era mosso di mezzo millimetro. Così, dimentica di essere in classe mi ero spaparanzata sul suo banco, mentre lui, scrivendo con la destra e spingendo via la mia testa con la sinistra cercava di farmi sloggiare. Dopo un mio assalto particolarmente audace ( mi ero quasi ritrovata seduta sulle sue ginocchia) aveva perso la pazienza sbottando: "Finiscila rompicoglioni che non sei altro!!! Te li passo dopo no?!"
"MALIK! Non usare questo linguaggio scurrile nella MIA classe!!"
Dietro, intanto, si stava svolgendo un altro piccolo teatrino. Niall, accortosi della nostra zuffa si era distratto e aveva cominciato a ridere silenziosamente.
Più la zuffa diventava violenta, più le risate lo scuotevano, così aveva finito col cadere dalla sedia, e si era alzato imprecando nel suo dialetto tutto particolare.
"HORAN! Anche tu! Come vi permettete!!! Alla lavagna, interrogati!!"
I due si erano avviati alla cattedra come se andassero al patibolo.
Sammy si era agitata nel banco impaziente, pronta a suggerire ai malcapitati.
Zayn non era un problema, dal momento che studiava SEMPRE. Sempre, mai una volta che sgarrasse.
Con Niall era diverso. Quando una persona normale viene interrogata, e riceve dei suggerimenti, si comporta in due modi: se capisce il suggerimento inizia ad esporre, annaquando il discorso, come a dimostrare che ha studiato, oppure, se non lo capisce, temporeggia e inventa risposte che non stavano ne' in cielo ne' in terra.
Ma Niall non faceva niente di tutto questo. Il suo problema non era ricevere i suggerimenti, infatti tutti cedevano al suo sguardo da Bambi abbagliato in mezzo alla superstrada. Il problema era che, la sua mente perversa trasformava le nozioni suggerite in porcate assolute, che lo facevano arrossire e piegare in due dalle risate.
"Il regno di Enrico VIII, Hornan, quali innovazioni comportò e perchè segnò la storia della religione cattolica"
Silenzio.
"Ehm"
Ancora silenzio.
Sammy si sbracciava dal suo banco, comunicando con un labiale esagerato "SEI MOGLI, SEI MOGLI!!" probabilmente era l'unica cosa che si ricordava di tutto il programma.
"Ecco, Enrico VIII aveva sei mogli...." iniziò Niall tentennando.
"Chissà come se la spassava" sogghignò maliziosamente Louis a voce abbastanza alta da farsi sentire in tutta la classe, e purtroppo anche dall'interrogato che diventò viola cercando di non lasciarsi sfuggire una poderosa risata.
"Eh, ecco..." Niall fissò la sorellastra, in attesa.
Quell per tutta risposta giunse le mani e alzò gli occhi al cielo, sembrando una versione lievemente punk della Madonna delle nevi.
"Le mogli, eh, pregavano"
"Pregavano?" chiese la prof educatamente incredula.
"Si, pregavano..."
"Pregavano.... loro pregavano Dio..."
Bisbiglio concitato da parte di Zayn.
"Pregavano Dio secondo religioni diverse!!!" esclamò il biondo trionfante, esultando come se avesse segnato un goal a calcio.
"Grazie Malik per la prontezza di spirito. Ti andrebbe di continuare?"
Ovviamente, quel maledetto secchione saccente non s'e l'era fatto ripetere due volte e aveva cominciato a elencare nomi, date, fatti... Caterina D'Aragona, Anna Bolena, il Papa....
Era soporifero, e dopo un po' ero scivolata in un dormiveglia sonnacchioso, avrei potuto appoggiare la testa sul banco e dormire...
"E quindi, quale fu la sorte di Anna Bolena, signor Horan?" la voce secca della prof e la manata rumorosa che aveva dato al mio banco mi aveva decisamente risvegliata.
"Anna Bolena. Si dunque, lei fu..."
Harry finse degli spasmi agonizzanti sul banco.
Sammy si fece il segno della croce con moooolta enfasi.
Liam si passò un dito sulla gola, eloquente.
Louis, contagiato dall'euforia generale, fece finta di strangolarsi con passione.
Io mi limitai a fissare l'orrorifico neo sotto il collo della prof, dotato di pelo taglia XXL.
"Anna Bolena fu impalata, e quindi morì"
Risata collettiva.
La prof si coprì gli occhi con una mano e Niall diventò scarlatto, realizzando quello che aveva detto.
 Sempre tenendosi gli occhi coperti aveva fatto un gesto a Zayn che aveva ripreso a parlare, rinfrancando l'insegnante.
Quando aveva finito con la sua tiritera, il secchione aveva decisamente risollevato il morale all'insegnante che aveva azzardato a fare un'altra domanda a Niall.
"Se rispondi a questa ti do' il sei. Quindi attento: Dimmi i due nomi dei più importanti umanisti della riforma protestante"
Zayn aveva fatto un rumore orribile, come se si fosse strozzato con la saliva.
Sam aveva sfogliato freneticamente le pagine del libro alla ricerca della risposta. Quando finalmente l'aveva trovato (mentre Niall si fingeva super concentrato, ma risultando concentrato quanto un vecchietto stitico) aveva cominciato a indicare teatralmente Louis.
All'interrogato si era accesa la lampadina di Alchimede "Tommaso Moro!!!".
"E il secondo?" aveva chiesto la prof
Sammy si era gelata sul posto.
Louis ridacchiava istericamente.
Liam gemeva "Oh, no!!!"
Non avevo capito il perchè, finchè non avevo sentito Harry sussurrare "Erasmo da Rotterdam"
Oh Dio Santissimo.
Niall aveva spalancato gli occhioni azzurri, ed era diventato fosforescente. Aveva provato a controllarsi, a combattere contro il suo impulso malsano...
"Erasmo" avevevamo suggerito in coro.
"Erasmo!!!"
Niall aveva chiuso gli occhi, inspirando per calmarsi, e infine aveva risposto, quasi urlando:
"ORGASMO DA ROTTERDAM!!!!"











Angolo Autrice:
Hola! Complimenti per essere arrivati fin qui. E' la mia prima ff sugli Oned, e vorrei ricevere un'opinione in base alla quale decidere se continuare o meno =)
Quindi ditemi: mi do' all'ippica o ho qualche speranza di piacervi/migliorare???
XXX
Ps: Se qualcuno vuole farsi due chiacchere su Twittah io sono @ForNarniaaaaa su non siate timidi=)


























Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Physic Education ***


Image and video hosting by TinyPic

PE Quanti di voi odiano l'ora di educazione fisica?
Io moltissimo.
Insomma, è un'ora utile per il benessere fisico, ma potenzialmente discriminante.
Ci sono gli atleti che sfogano il loro malsano autolesionismo in gare di resistenza, gli iperattivi che prendono parte a qualsiasi attività proposta con entusiasmo maniacale, gli indifferenti, che se la cavano abbastanza in ogni esercizio e che se ne approfittano per chiacchierare e fare casino, gli stronzi (se femmine stronze-ragazze cheerleader) che sfottono tutti con aria di superiorità e che offrono il miglior coro di risatine di tutto il paese, e poi ci sono gli sfigati.
Indovinate di quale gruppo fa parte la sottoscritta?
Esatto.
Liam è un atleta, anzi, il capo degli atleti.
Harry, Niall e Zayn sono tre indifferenti (anche se il mio vicino di banco casino ne fa poco perchè sonnecchia o infila le auricolari dell'Ipod).
Sammy e Louis sono due entusiasti competitori, ovvero fanno a gara su chi è più competitivo.
E io sono la sfigata che cade dalla sbarra, inciampa negli ostacoli, segna i punti nella propria porta...
Nessuno mi parla durante l'ora di ginnastica. Sono tutti così presì dalla partita o dall'esercizio che io rimango tagliata fuori. Nessuno mi sceglie per prima, o esulta perchè sono capitata nella sua squadra.
Nessuno. Sotto sotto anche i miei amici non sono contenti.
Perchè, dopotutto io sono Em l'Elefante.
Quando ero piccola avevo un sacco di pinguedine infantile. Morbidosa mi chiamava mia mamma, Coccolosa i nonni, Soffice le zie, Rubiconda i professori, Paffuta gli amici e Grassa Jennifer.
Ora il grasso è sparito, sono nella media, peso 57 chili, ma il nomignolo è rimasto.
"Em! Vieni qui a giocare!!" mi chiamò Sammy, riportandomi alla realtà.
Palla avvelentata. Ma che bello.
"Lascia perdere Em" fece una voce cattiva alle mie spalle "Lei ha paura della palla"
Avere amici sboccati come Harry è utile dopotutto. Ti insegnano a alzare il dito medio nei momenti giusti.
"Chi sono i capitani delle squadre?" aveva chiesto la strega, perso ogni interesse nello sfottermi.
"Io!!!" strillarono in coro Sam e Louis.
"Mangerai la mia polvere, spilungone"
"Tornerai con la coda tra le gambe nella cucina da dove sei venuta, donna"
Sam puntò perforò il petto di Louis con un dito.
"Tornerò nella mia cucina solo per prendere un mattarello e poi tornerò a seccarti di botte!"
"Ma che pauuuura!! Me la sto facendo nei pantaloni guarda!"
"Vuoi che oltre al mattarello ti recuperi un po' di Scottex, amore?"
"Si, cara, serviranno ad arginare tutto il sudore che butterai fuori quando ho finito con te!!"
"Ma allora Giochiamo o no?!" Strillò Liam ponendo fine alla conversazione.
Sam e Louis sono molto competitivi. Per vincere userebbero le più basse bassezze, e quando si impegnano veramente, non guardano in faccia nessuno.
Neanche me.
Fui scelta di nuovo per ultima, eravamo rimaste io e Natalie, le ultime due della "catena alimentare".
Sammy mi aveva guardato implorante, e io avevo sorriso. Faceva male, ma se per lei era più importante vincere....
La partita era cominciata, e le pallonate fendevano l'aria come proiettili.
Una cannonata di Liam mi aveva sfiorato l'orecchio, facendomelo fischiare. "Liam vuoi uccidermi?!" avevo strillato, ma lui non si era manco voltato, era troppo impegnato a raccattare la palla.
Niall era in prigione, e quindi mi era nemico, ma almeno aveva la sensibilità di lanciare la palla dalla parte opposta rispetto a dove mi trovavo.
Però poi Harry era stato preso, e  Mr Styles la sensibilità non sa' nemmeno dov'è di casa, quindi mi ero ritrovata in costante pericolo, perchè anche se odio ammetterlo, Jennifer ha ragione: io ho paura della palla.
Schizzavo qua' e la tra i miei compagni, spingendo e sgomitando come una pazza furiosa.
Louis era incazzatissimo com me, gli avevo fatto perdere almeno due palle buone. "Prendi quella palla Em!!! Dai cazzo!!!"
Avevo provato a fare come mi diceva, ma ero andata in pallone e avevo praticamente regalato la palla agli avversari, che mi avevano calorosamente ringraziato con urla e fischi.
Paonazza, avevo deciso di nascondermi dietro a Zayn per il resto della partita, mentre lui ridacchiava sotto i baffi.
Non avevo messo in conto che Mr Malik rientra nella categoria degli "Indifferenti" e quindi si sposta velocemente. Troppo velocemente.
Era passato da una parte all'altra del campo in un nanosecondo: un attimo prima era davanti a me, un attimo dopo vicino alla linea di centrocampo.
Non avevo fatto in tempo a seguirlo e la palla, guardacaso, era volata proprio verso di me. Era troppo tardi per mettersi in salvo, così l'avevo afferrata e lanciata alla mischia dei miei compagni.
Louis l'aveva afferrata e l'aveva lanciata, senza nemmeno guardare, verso il centrocampo nemico.
C'era stato il fuggi fuggi generale, ma il tiro era troppo potente, e aveva centrato in pieno stomaco, proprio Sammy.
Lei si era piegata in due, come se si sentisse male e stesse per vomitare. Preoccupati, avevamo l'avevamo accerchiata.
Non si muoveva, stava lì, piegata, a testa bassa, respirando forte. Stavo per scuoterla per un braccio quando si era rianimata all'improvviso.
Aveva alzato la testa: era paonazza, le labbra erano viola e piangeva dal dolore.
"Sei un vero coglione!!!" aveva urlato con voce rotta a Louis, graffiando e menando pugni a ogni parte di lui che riusciva a afferrare "Non sai mai quando fermarti vero?!!" sottolineava ogni parola con un colpo, e più urlava, più alzava la voce, più colpiva forte "Devi sempre esagerere!!!"
Louis indietreggiava balbettando intervallate da qualche "Ouch" e "Smettila" o "Non l'ho fatto apposta"
"Lo sai cosa penso?" strillò Sammy con voce sempre più stridula e rotta "Penso che..." non finì mai la frase.
Diventò bianca di colpo e perse l'equilibrio.
Fortunatamente cadde addosso al suo fratellastro, che la sostenne.
"Dio Sam, ti giuro che non l'ho fatto apposta!" fece Louis. Sembrava veramente dispiaciuto "Vuoi che ti accompagni in infermeria?"
Lei aveva emesso un ringhio, in mezzo ai singhiozzi che iniziavano a scuoterla. "Col cazzo! Mi accompagna Em, vero Em?" avevo annuito, l'avevo tirata su meglio che potevo, aiutata Niall.
E così, Samantha Gerrard, regina incontrastata della palla avvelenata, era uscita dalla palestra.
Una volta arrivate in infermeria, l'infermiera si era accertata che non avesse niente di mortale, e aveva rispedito Niall in palestra, mentre mi aveva permesso di restare.
Passavo a Sam fazzolettini di carta, e le asciugavo il mascara che le colava giù per la faccia.
Pian piano, dopo un thè caldo e tante coccole, si era calmata.
Aveva gli occhi gonfi come palline da golf, la faccia a chiazze rosse e i capelli in disordine, ma almeno aveva smesso di piangere.
L'avevo aiutata a risistemarsi un po', e mentre le facevo una treccia per tenere in ordine i capelli, le avevo chiesto: "Non ti sembra di aver esagerato con Louis? Insomma, mica l'ha fatto apposta, poteva capitare a tutti!"
"Ma è capitato a lui, capito? Mi ha sfidato, e poi mi ha eliminato. Dovevo fare qualcosa no?"
L'avevo guardata allibita "Quindi è tutta una messa in scena questa?"
"Assolutamente no!" aveva risposto lei decisa "E che mi ha fatto male,ho reagito d'istinto.In più io odio non essere presa sul serio, e lui non prende sul serio niente e nessuno. E' una cosa che a volte detesto!"

Erano passati cinque giorni dall'incidente in palestra, e la convivenza Gerrard-Tomlinson era messa a dura prova: appena rientrati in classe dopo l'ora di educazione fisica, Sam aveva preso il mio posto vicino a Zayn, lanciando occhiate infuocate al povero Tommo, vicino al quale mi ero accomodata io.
I prof ovviamente ci avevano costretti a tornare come eravamo, e così Sammy non aveva potuto far altro che separare i banchi.
Tutti i prof ridevano, chiedendo con il loro mostroso umorismo se avevano divorziato, ma smettevano di ridere quando notavano il silenzio che regnava nella bancata destra. I due non si parlavano, oddio, Louis ci provava anche a fare conversazione, ma otteneva come risposta "Sta zitto Tomlinson. Non vedi che sto prendendo appunti?"
Poverino: da Louis a Tomlinson nell'arco di una partita di palla avvelenata... Mi faceva quasi pena.
Quando non "importunava" Sam si limitava a fissarla come se fosse una stramba, nuova barzelletta che lui non aveva ancora capito, nonostante tutte le volte che l'aveva riletta.
La convivenza Thompson-Malik andava bene, dal momento che Zayn è la persona più tollerante che esista: il suo astuccio si svuotava di tutto il contenuto nel giro di due ore, il suo diario e i suoi appunti erano diventato un patrimonio comune (anche il mio specchietto, ma Mr Vanità si arrabbiava se glielo facevi presente) e soprattutto le ore di matematica avevano finalmene un senso, ora che Zayn Malik, il Nero Mietitore degli Errori Di Distrazione, era con me.
Un giorno, appunto  durante l'oria di matematica,  mi era arrivato un bigliettino spiegazzato con una scrittura tutta scarabocchi che recitava:
 "So che sai Em.
Dimmi perchè Sam è arrabbiata con me e nessuno si farà male.
                                                                                 Tommo"

Avevo sbirciato in direzione del mittente, che a dispetto della minaccia, aveva due occhi cucciolosi che neanche Lord Voldemort avrebbe resistito.
Sospirando e sottraendomi all'occhiata severa del Nero Mietitore, avevo risposto:
"Ha solo l'impressione che tu non la prenda sul serio. Tutto qua.
                                                                                               Em"
Louis mi aveva fissto a lungo, in una maniera oserei dire inquietante. Poi era tornato all'esercizio di matematica, e io mi ero dimenticata di quella conversazione.
Quel pomeriggio io e Sam eravamo a casa sua a "fare i compiti" mentre in realtà ci facevamo due risate leggendo gli OMGfacts. All'improvviso era suonato il campanello.
" O e papà con la spesa, o è Niall che ha dimenticato le chiavi!" aveva imprecato la padrona di casa, affrettandosi a spegnere il Pc usato di straforo.
Eravamo scese ad aprire, ma non era ne' Niall, ne' il padre di Sammy.
Erano due bambine, gemelline, vestite da fatine: biondissime, con le treccine che rimbalzavano sul vestito (uno rosa e l'altro violetto) un sorriso pucciosissimo con parecchi denti mancanti, e due bellissimi zaffiri blu che brillavano nella nostra direzione, abbagliandoci.
"Nostro fratello..." aveva cominciato la gemella viola.
"Nostro fratello Louis ti manda queste" aveva continuato quella rosa, porgendo a Sammy un mazzo di tulipani colorati.
"Dice che gli dispiace moltissimo per averi fatto male" aveva interrotto quella viola.
"E..."
"Dice anche..."
"Che tu sei.."
"La cosa più seria del mondo..."
"Per lui..."
Avevano recitato, rubandosi le battute.
"E io ti ho fatto questo" aveva aggiunto timidamente la gemellina viola, tendendo un disegno tutto colorato, con la scritta storta che recitava "Per Sam da Daisy" in alto, vicino a una macchia gialla che si supponeva fosse il sole.
Poi erano fuggite via ridacchiando.
Sam era gelata sul posto. Avevo chiuso la porta, ammettendo che sì, se la mia amica non avesse avuto ancora in mano i fiori e il disegno, avrei pensato che fosse stata un allucinazione dovuta agli  eccessivi zuccheri ingurgitati per merenda.
"Posso?" avevo chiesto, togliendole di mano i fiori per vederli meglio.
Lei me lo aveva lasciato fare. Aveva fissato il disegno a lungo, mentre io ammiravo i colori dei tulipani. Poi lei se li era ripresi, porgendomi il disegno:
Uno sgorbietto con quattro peli marroni in testa, due pallini blu come occhi e un'inconfondibile maglietta a righe, teneva per mano una figura tutta rosa, con due orrorifici codini, senza occhi, ma solo un sorriso a "u" che gli occupava tutta la faccia. Il tutto sommerso da caramellosi cuori rossi.
Avevo alzato gli occhi dal disegno e fissato Sam.
Lei non aveva detto niente, limitandosi a sorridere ed ad accarezzare dolcemente le corolle dei fiori, prima ti tuffarci dentro il viso, aspirandone l'odore amarognolo che riempiva la stanza.






Angolo Autrice:
Hola ^.^ Grazie per aver letto anche questo secondo capitolo... Visto che siete arrivati qui in fondo, non è che potete laciarmi una recensioncina?
Mi accontento di poco, anche solo una parola o uno smile mi renderebbero felice (anche se è contro il regolamento, ma vabbè)
Vorrei solo capire quanti sono arrivati in fondo e quanti hanno aperto, hanno letto due righe, hanno pensato "ma che cagata" e hanno richiuso la pagina...
Grazie e baci


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Go Kart ***


Image and video hosting by TinyPic

Go Kart! Volete sapere come Louis e Sammy si conobbero?
Era il giorno più afoso dell'estate tra la terza media e la prima liceo, e io e Harry eravamo a casa sua, spaparanzati sul pavimento freddo e ristoratore a guardare la marantona di "Jersey Shore" su MTV e a tirarci pop-corn.
Lo so, molto esaltante. Ma Niall era con sua madre in Irlanda, Liam in vacanza a Disneyland e Zayn con la sua famiglia in qualche località balneare gallese con un nome impronunciabile.
Verso le tre e mezza era suonato il campanello, coprendo momentaneamente gli insulti che JWOW stava vomitando, ubriaca, ad un povero barman indifeso.
Harry non si era neanche mosso.
"Geeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeemma!!!!" aveva urlato, a pieni polmoni, facendomi sobbalzare.
"Che c'è?!" aveva strillato sua sorella dal piano di sopra.
"Va' ad aprire!"
"Ma il caldo ti ha fuso il cervello?! Dovrei farmi 3 piani di scale soltanto perchè non hai voglia di alzarti e attraversare il salotto?!"
"Si"
"Scordatelo"
"Allora non apro"
"Facciamo che entro da sola, ok?" era intervenuta Sam facendo capolino in salotto. A volte mi ero sentita sola senza fratelli o sorelle, ora ringraziavo Dio di essere figlia unica.
"Cosa state facendo?" aveva chiesto la nuova arrivata con lo stesso tono di Isabella di Phineas e Ferb.
"Maratona Jersey Shore" avevo risposto, infilandomi in bocca un intero pugno di pop-corn.
"E se invece di guardare queste donne scarlatte che s'accapigliano, uscissimo un po'? A fare un giretto magari?"
"Mai madre non c'è, puoi anche essere volgare" aveva risposto Harry, senza staccare gli occhi dalla Tv.
"Allora, andiamo?" aveva insistito Sammy.
"Ma fa caaaaaaaldo" avevo sbadigliato io.
"Ma ci sono i goooooo kart" mi aveva fatto il verso lei.
"Ma non c'è ne freeeeeega" mi aveva spalleggiato Harry.
"Questo gioco fa caaaaaaaagare" aveva bonfochiato Gemma dal piano di sopra.
Sam aveva sbuffato imbronciata. Odiava essere contrariata, e quando lei faceva un piano doveva andare così senza alternativa. Purtroppo, faceva veramente caldo, in più avevo addosso una canottiera smangiata e dei pantaloncini bucati. Impensabile uscire così.
E poi faceva caldo.
"Bhe, allora vado da sola" aveva fatto, sconsolata, per poi uscire sbattendo la porta.
Aveva attraversato il paese in bici alle tre del pomeriggio, da sola, per andare ai Go Kart approdati recentemente in piazza.
Alle tre del pomeriggio. Fine Agosto. Che cosa posso dirvi? E' matta.
Era saltata sul Kart rosso fuoco numero numero 10, si era infilata il caso e aveva iniziato a correre come una spericolata (ve l'ho detto che è matta)
Era stata lì tutto il pomeriggio, ed era risultata a parimerito sempre con lo stesso corridore e Kart, quello verde numero 24.
Alla fine era diventata una cosa personale, ma nessuno riusciva a superare l'altro.
Il giorno dopo Sam ci aveva ancora chiesto di accompagnarla, ma pioveva. Ma lei c'era andata lo stesso, e aveva gareggiato con Mr/Miss num 24 verde tutto il giorno, senza che nessuno dei due corridori vincesse.
Poi, durante il week-end la pista aveva chiuso, e lunedì io e Harry eravamo partiti per il mare.
Sammy si annoiava e passava tutto il suo tempo lì, a combattere guerre all'ultima curva con questo fantomatico Numero 24 Verde.
Ogni giorno, ogni gara finiva pari, e questo alla mia amica rodeva, dato il suo alto livello di competività.
I suoi messaggi erano pieni di rancore verso il numero 24 verde, e si allenava in vista delle loro mirabolanti sfide.
Una volta le avevo chiesto com'era questo numero 24 verde. Mi aspettavo dicesse "uno spilungone antipatico" "un vecchio fallito che nella vita non ha di meglio da fare" "un bimbo minchia sfigato" "una vaccona tacco 45" o "una panterona in decomposizione", ma lei mi aveva semplicemente detto che tutto ciò che sapeva era che lui o lei aveva due occhi. Azzurri.
L'ultima settimana prima del rientro a scuola la pista dei Go Kart aveva dato una festa di fine chiusura, in contemporanea con la sagra del paese.
Sammy era gasatissima, piena di adrenalina e determinazione. Era salita sul suo Kart e aveva avuto la certezza che avrebbe batturo il Go Kart verde numero 24, costi quel che costi. Oramai lo conosceva bene, come s'inclinava leggermente a sinistra ogni volta che stava per affrontare una curva, come incassava la testa tra le spalle nei rettilinei e quando perdeva velocità, come accendesse il motore appena prima del via...
Avevano fatto una gara pazzasca, si tallonavano così da vicino che avevano rovinato tutta la vernice dei Kart, e prima dell'ultima curva Sam aveva fatto una cosa un po' scorretta, ma molto efficace: aveva spinto il kart verde sul guardrail, e quando questo aveva rallentato per evitare l'impatto, lei lo aveva superato, lasciandoselo alle spalle.
Però l'altro conducente non si era lasciato scoraggiare, e aveva quasi recuperato tutto il distacco nel rettilineo finale, e gli ultimi metri erano stati una sfida appassionante, ma il Kart rosso di Sam aveva tagliato il traguardo 5 millesimi di secondo prima di quello verde.
La gara era finita, lei aveva vinto.
Era scesa dal veicolo (o scatola della morte, come la chiamavo io) e aveva alzato la visiera dal casco. Qualcuno le aveva toccato la spalla: un ragazzo altissimo, intento a sfilarsi i guanti appositi da kart, con un sorriso luminoso nonostante la sconfitta e due zaffiri blu al posto degli occhi.
"Bella gara" aveva detto, sereno, senza darsi pena nonostante non avesse vinto. Aveva una bella voce, con un'energia che scoppiettava le parole, come se stesse sempre sul punto di scoppiare a ridere.
"Senza rancore" aveva fatto lei, tendendo la mano. Si erano stretti le mani, e poi lei l'aveva azzardatamente invitato per un drink "Per tirarti su dopo la sconfitta", ma lui "Doveva proprio scappare".
Ora, ripensandoci, sembra proprio un mix tra Fast and Furious e Cenerentola al contrario.
Ovviamente quando eravamo tornati dal mare ci eravamo sorbiti tutto il resoconto della stagione del Kart. Il povero Niall, che viveva con lei 24 ore su 24 ormai citava parola per parola ogni gara.
E poi era arrivato il fatidico giorno: la prima liceo.
Mi ero vestita carina per non sembrare grassa o stupida, mi ero fatta strizzare in un abbraccio spezza ossa di mia madre che piangeva da dieci giorni, avevo fatto un servizio fotografico e ero uscita in giardino ad aspettare Harry, tirato a lucido, come diceva sua mamma, tanto che sembrava un paggetto tipo matrimonio.
Anne (la mamma di Harry) ci aveva caricato in macchina, poi eravamo passati a prendere Niall e Sammy ed eravamo partiti alla volta del liceo. Quando ci penso ho ancora paura.
Ovviamente non c'era parcheggio, e ovviamente il semaforo rosso e il vigile che ci controllava. Poi la mamma di Harry aveva avuto una specie di crisi emotiva (aveva abbracciato il paggetto nuziale per 20 minuti buoni singhiozzando isterica "Il Mio bambino!!!" mentre Harry la calmava con "Così mi consumi mamma!"). Una volta arrivate in classe ci eravamo fiondati ai primi banchi (prima e unica volta nella vita) troppo intimoriti dai prof per guardarci attorno, avevamo solo colto il sorriso a stento trattenuto di Liam e Zayn che scuoteva la testa, rassegnato alla nostra imbecillità.
Il prof aveva iniziato l'appello.
"Styles!"
"Presente" aveva mormorato Harry. Per la prima volta in vita sua non faceva il buffone, da quanto era teso.
"Thompson!"
"Presente!"
"Tomlinson!"
"Ehilà!"
A quel saluto così inusuale  avevamo tutti voltato la testa. Seduto all'ultimo banco in fondo c'era un ragazzo con un sorriso strafottente a trentadue denti, ciuffo castano chiaro, maglietta a maniche corte a righe e un paio di occhi blu.
Sam mi aveva infilato le unghie nel braccio "E' lui!!! E' Mr Kart verde numero 24!!!"
Il professore intanto continuava a parlare con lui "Spero che ripetere l'anno ti serva a maturare e a crescere un po'. Sii d'esempio ai tuoi compagni, dal momento che sei più vecchio, e impegnati e dai il massimo in tutto quello che fai, e vedrai che non te ne pentirai!"
Lui aveva sorriso furbamente " Maturare e crescere sono due parole non cotemplate nel mio vocabolario signore".
Poi aveva visto Sam "Ehilà, Kart rosso numero 10"
Si era alzato, e l'aveva raggiunta al primo banco, mentre il professore ignaro scriveva il suo nome alla lavagna.
"Che ne dici di arrivare a chiamarci per nome? Io sono Louis Tommlinson"
"Samantha Gerrard" si era presentata Sam.
"Io sono suo fratello Niall" era intervenuto l'irlandese con allegria.
"Fratellastro"
"Fa' lo stesso"
"Io sono Styles. Harry Styles"
"Come Bond, James Bond" aveva risposto Louis Tommlinson.
"Io sono Emma. Solo Emma" avevo detto, stringendoli la mano.
"Piacere solo Emma"
"E loro sono Liam" l'interpellato aveva salutato con la mano dalla seconda fila " E Zayn" cenno di saluto.
"Bhe, bella gente, è un piacere fare la vostra conoscenza. Che ne dite di farci un drink dopo scuola, la vostra amica saetta me ne deve uno e poi conosco..."
"TOMLINSON! E' IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA! TORNI IMMEDIATAMENTE AL SUO POSTO SE NON VUOLE SUBITO UNA NOTA DISCIPLINARE!!!!"
Galeotto fu la pista dei Kart e quel drink, che si trasformò in una Coca cola presa dalle macchinette della scuola, e bevuta seduti sui marciapiedi di città godendosi gli ultimi raggi di sole.




Angolo Autrice:
Buongiooooooooonno!!!
Finalmente iniziamo a entrare nelle dinamiche relazionali del gruppo! (oddio, parlo come la mia prof di psicologia lol)
Scopriamo così come nasce l'amicizia tra Louis e Sammy, e nei prossimi capitoli vi annuncio che ne saprete di più sul torbido passato di Liam, Harry, Niall e Zayn *S'inchina alla immaginaria ovazione*
Se avete qualche suggerimento o qualche scena che volete suggerirmi di scrivere, non siate timidi e scrivetemi :)
Grazie anche a tutte le lettrici silenziose e a quelle più rumorose, come Niallerina e HaZzA 4eVer (si scrive così? loool) che mi tengono compagnia con le loro bellissime recensioni =)
E soprattutto grazie a happenin,  a cui è dedicata questa ff...se non ci fossi dovrebbero inventarti =)

Ps: (poi vi giuro che me ne vado) se volete chiacchierare su Twitter io sono una Rac_Hazza, altrimenti se avete solo Fb mandatemi il link e vi aggiungerò :)
Kiss





Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I'm Trying ***


Image and video hosting by TinyPic

Try A quanto sembrava, momentaneamente Louis era stato perdonato.
Senza una parola Sam aveva riunito i banchi e smesso di fare la sostenuta, commentando unicamente il disegno di Daisy, dicendo che era tanto dolce.
Louis aveva fatto una faccia confusa, ma quando Sam gli aveva mostrato il disegno era diventato rosso fuoco, perdendo per qualche secondo la sua incrollabile faccia di bronzo.
Intanto io avevo altri problemi: il compito di fisica si avvicinava e io non avevo ancora capito niente su traiettoria e moto rettilineo.
I miei mi avevano sempre asfissiato con la scuola, i voti, le medie e tutto il resto, ma da quando avevo cominciato il liceo erano tornati all'attacco con ancora più fervore.
Da piccola non ci davo molto peso, preferivo giocare o guardare i cartoni che studiare e fare i compiti.
Poi un giorno, quando avevo più o meno 13 anni,  esattamente alla rimpatriata con i vecchi compagni delle elementari avevo capito come mai la scuola per i miei contasse tanto: mentre i ragazzi giocavano a pallone e noi ragazze chiacchieravamo, le madri (e i pochi padri, tra cui quello di Sam) spettegolavano dei loro figli.
Avevo colto frasi come "Capo cheer-leader", "Premio della matematica", "Capitano squadra di basket", "Fatto dei provini per uno spot pubblicitario" e così via.
Mia madre stava in silenzio, con il viso congestionato. La madre di Caytlin (una delle tirapiedi di Jennifer, ma che caso) aveva chiesto a mia mamma "Ed Emma? Come va' a scuola? Fa' qualche sport?"
Che rispondere? Va da schifo e no, non si alza dal divano neanche su richiesta?
"Em e adorabile" era intervenuta Anne, salvando la faccia di mia madre, che non aveva trovato di meglio da fare che stare in silenzio.
"Mi aiuta a tenere Harry in riga" a quel punto la conversazione era stata dirottata sul piccolo combina guai, e c'erano così tanti anneddoti da raccontare che tutti si erano dimenticate di Em la noiosa.
Tutti tranne me, perchè sono io Em la noiosa.
Mi sentivo scottare, ma avevo brividi di freddo in tutto il corpo. Avevo realizzato una cosa: ero imbranata, goffa, grassa e brutta. E anche stupida. Niente di cui andare fiera.
Ed ero anche arrabbiata. Tremendamente arrabbiata. Non era colpa mia se ero grassa, non era colpa mia se ero imbranata, lenta e pesante. Eppure perchè tutte le mamme avevano qualcosa di carino da dire sulle proprie figlie, tranne la mia?
Ero così arrabbiata che avevo smesso di studiare, rischiando di non passare gli esami per entrare al liceo, avevo smesso di uscire, avevo smesso di fare qualsiasi cosa tranne respirare. Poi però i miei si erano incazzati di brutto e avevano pagato un insegnante privato per darmi lezioni.
Avevo passato gli esami per il rotto della cuffia, e quell'estate mi ero iscritta in palestra. Non avevo perso molto peso, ma almeno mi ero rassodata un po'.
In prima liceo mi ero sforzata di tenere i voti alti, e non avevo fallito clamorosamente, come mi aspettavo. Però facevo fatica, e ne faccio tutt'ora.
Soprattutto in questo periodo, che si accumulano verifiche e interrogazioni come la polvere sotto il letto...
Mentre guardavo il neo perdonato Tommo accampare una scusa sulla fervida immaginazione di sua sorella, avevo appoggiato la testa sul banco sfinita. Ci aspettava una giornata d'inferno: tema di italiano, interrogazione di biologia, test di ginnastica (la cosa che in effetti mi preoccupava più di tutte) e in più dovevamo assistere ad una conferenza sulle ripercussioni che il buco dell'ozono aveva sul nostro pianeta. Ed eravamo costretti a prendere appunti. Ma che gioia!
"Mi sento uno straccio" avevo commentato, rivolta a tutti e a nessuno in particolare.
"Come mai?" aveva chiesto Zayn che da bravo bambino stava già preparando fogli di protocollo e penna.
"Sono stufa marcia della scuola"
"Allora eviterò di dirti che siamo solo ad Ottobre e che mancano almeno 70 giorni alle vacanze di Natale"
"Zayn?"
"Si?"
"Ti ODIO"
Lui aveva provato a ribattere, ma la prof era entrata sprizzando felicità da tutti i pori (e ciò accadeva solo quando c'era un compito in classe) e ci aveva ordinato di separare i banchi.
Avevo atteso la scheda con la traccia del tema come se stessi aspettando la condanna a morte.


"Elabora un testo argomentativo sulle centrali nucleari,  presentando le tesi contrapposte a favore o contro le centrali nucleari. Dai anche un titolo alla tua trattazione"

Sarebbe stata una giornata molto lunga...

 




Ero stremata. STREMATA. E intanto quel tipo della conferenza non la smetteva di cianciare riguardo alle cause irreversibili dello smog. Ma fottiti.
All'inizio avevo preso appunti come una brava scolaretta, ma dopo un ora e mezza di un interminabile soliloquio palloso su sto cavolo di buco, avevo perso i miei buoni propositi.
Di fianco a me, la penna di Zayn sfrecciava sul foglio come una locomotiva a vapore. I prof ci avevano obbligati a tenere i posti così com'erano in classe, e la cosa mi rendeva mooolto infelice, dal momento che in quell'istante Louis e Sam stavano mangiucchiando un pacchetto di fonzies portate nell'auditorium di nascosto. Due file più indietro, Niall aveva l'acquolina in bocca.
Avevo guardato Zayn che continuava imperterrito a scrivere.
Avevo dato una sbirciatina al suo quaderno, leggendo da sopra la sua spalla. Avevo letto cose come "risorse rinnovabili" "fine dell'era del petrolio" "sovraffollamento" "crisi mondiale"  "Em piantala di fissarmi"... Oddio.
L'avevo guardato, e mi ero accorta che stava sorridendo.
"Mi annoio" avevo sussurrato.
"Che cos'è che entra lungo e duro ed esce molle e appiccicoso?"
Mi ero voltata così in fretta verso di lui che avevo sentito la schiena scrocchiare risentita.
"Come?" avevo chiesto incredula.
"Mi hai detto che ti stai annoiando. Ti sto facendo un indovinello. Che cos'è che entra lungo e duro ed esce molle e appiccicoso?" aveva ripetuto.
L'avevo fissato a bocca aperta. Harry sparava battute sconce e doppi sensi in continuazione, ma Zayn era il figlio pulito e perfetto che ogni madre vorrebbe avere, e non aveva mai azzardato un linguaggio volgare.
"Non lo so, Zayn" mi ero arresa, ancora sotto shock.
"Il chewing gum!!" aveva risposto, piegandosi in due dalle risate "Oh, Em, dovresti vedere la tua faccia!"
Lo avevo colpito su un braccio risentita, ma poi mi ero unita a lui "Troppe verifiche fanno sclerare anche Zayn sono perfetto Malik" avevo riso.
"E pensa che domani interroga in biologia, di nuovo, e c'è il test di storia dell'arte!!!" aveva continuato lui ridendo.
Più mi veniva in mente quanta roba dovevo studiare quel pomeriggio, più ridevo, più sembravo una pazza isterica.
Se mi andava bene, mi avrebbero internato, evitandomi le verifiche. Forse.


TUNZ TUNZ PARA TUNZ TUNZ
Avevo cercato di ignorare il rumore, con tutto il mio cuore.
TUNZ TUN PARA PARA TUNZ
Mi ero riconcentrata sul libro di testo, tappandomi le orecchie.
TUNZ TUNZ PARA TUNZ TUNZ
 "HARRY!!!" avevo urlato spalancando la finestra.
"Che c'è?" aveva risposto lui, affacciandosi dalla finestra di camera sua.
"Spegni quel cavolo di stereo, sto cercando di studiare"
"Ma per domani non c'è da studiare Emma!"
"Abbiamo tre verifiche domani Harry!"
"Ragazzi, non potreste trovarvi in giardino al posto che strillarvi da una casa all'altra come due scimmie urlatrici? Sapete, non è pieno di mine!!"
"Scusa mamma"
"Scusa Anne!"
"Tornate a studiare. E tu leva quella musica truzza, altrimenti stasera non ti cucino la cena!"
Avevo sorriso chiudendo la finestra, certe cose non sarebbero mai cambiate.
Harry ed io ci conosciamo praticamente da sempre: i nostri genitori erano dei vicini di casa in buoni rapporti (cosa rara nel nostro piccolo borgo pettegolo) già prima che noi nascessimo. Poi Anne era rimasta incinta, e cinque mesi dopo mia madre. Dopo la nostra nascita erano entrambe in maternità, e da sole in casa si annoiavano, quindi si facevano compagnia a vicenda con i rispettivi pargoli.
Quando Anne aveva degli impegni, dopo tutto di figli ne aveva due, mollava il giovane Styles a casa mia, e quando mia madre era impegnata accadeva il contrario.
In seguito, diventati più grandicelli, giocavamo in cortile o al parco giochi.
Mi ricordo che ogni estate mio padre gonfiava la piscinetta di gomma con gli anelli arcobaleno in giardino, la riempiva d'acqua e poi ci mollava lì, assicurandosi pomeriggi estivi liberi da ogni preoccupazine, dal momento che c'è ne stavamo buoni buoni a schizzarci o a provare ad affogare il gatto.
L'unica volta che gli avevamo dato da pensare, avevamo tre anni e dovevamo cominciare a giorni l'asilo, ma siccome faceva ancora caldo la piscina era ancora in giardino, e io, Harry e Gemma ci rincorrevamo attorno alla piscina.
Solo che qualcuno (indovinate chi?) correva così forte che era scivolato sull'erba inciampando nell'irrigatore e tagliandosi un piede.
I genitori di Harry lavoravano, mia madre faceva volontariato presso la biblioteca, Gemma aveva cinque anni,  quindi restava solo mio padre, che accorso a causa degli urli aveva trovato Harry in lacrime, sua sorella che strillava quanto la sirena dell'ambulanza ed io che vomitavo nella piscinetta.
L'episodio lo fa ancora ridere alle lacrime, ed è tutto ciò che ci resta: tante risate e una piccola cicatrice sull'alluce.
All'asilo era filato tutto a gonfie vele: eravamo diventati amici di Sammy e Liam, e il nostro cortile risuonava di risate, giochi e scherzi.
Alle elementari a noi si era unito Niall, "Qualcuno che mangia più di te non avrei mai pensato di incontrarlo Em!" però avevo cominciato a capire che non si può essere amici di tutti.
Per esempio, prima della seconda elementare ero abbastanza amica di Jennifer, ma poi lei aveva cominciato a dire cose cattive, a farmi i dispetti, e la nostra amicizia era naufragata come il Titanic.
Gli insegnanti avevano detto che era normale alla nostra età avere delle piccole incomprensioni, ma io non ero convinta: tutto d'un colpo avevo aperto gli occhi, e mi ero resa conto, come se mi vedessi da fuori, che ero diversa dalle altre bambine.
Quando vedevi Caytlin ti veniva voglia di prenderla in braccio e lanciarla per aria, se Jennifer, tutta nastri e ricci, ti sorrideva ti scioglievi come burro al sole. Con me no.
La mia stazza impediva a chiunque di prendermi in braccio e lanciarmi in aria. Non ero smodatamente grassa, ma non ero neanche piccolina e magrolina. Ero grande, alta e abbondante.
Avevo iniziato a vergognarmi un po'.
In mensa avevo smesso di finire i piatti sempre pieni di avanzi di Harry e Sammy, cedendo il compito a Niall, che ora aveva il controllo del traffico di avanzi della mensa.
Guardavo con terrore l'estate e la piscinetta arcobaleno. Mi sembrava che anche la mia pancia fosse fatta di anelli di gomma, rosa  e viscidi.
Di solito la famiglia Thompson e quella Styles andavano in vacanza al mare insieme, e io mi divertivo sempre un mondo, ma quell'anno speravo proprio che optassero per la montagna, se non rimanere a casa.
Ovviamente le mie tacite preghiere non erano state esaudite, e mi ero trovata in men che non si dica in vacanza a Palma de Maiorca, in bikini, mentre Harry cercava di sotterrarmi con la sabbia dorata, che mi si appiccicava dappertutto a causa della crema solare che mia madre mi aveva abbondantemente spalamta dappertutto, rendendomi unta come un sacchetto di patatine.
Lontano da Jennifer e dalla scuola era facile dimenticarsi di essere diversi, così avevo accolto con rinnovata gioia la "Stagione della piscinetta", unendomi ai miei amici.
Eravamo in tanti, e stavamo crescendo, ma avevamo trovato un nuovo modo di usare la piscinetta: la riempivamo di sapone che poi rovesciavamo in giardino, rendendo l'erba scivolosa e soffice, e poi ci divertivamo a pattinare scivolando e cascando in continuazione.
Il gioco era durato finchè il padre di Harry non era rientrato da un viaggio di lavoro e aveva trovato il suo amato prato giallo e secco a causa del sapone.
Nonostante le sgridate ci eravamo divertiti un mondo, e già mi immaginavo quanto mi sarei divertita l'estate prossima.
Inutile dire che la natura aveva rovinato i miei piani.
Mi stava crescendo il seno, stavo diventando una signorina; una signorina a cui veniva un attacco isterico ogni volta che qualcuno entrava nel bagno senza bussare.
Ero ufficialmente un adolescente, ed essendo la prima dei miei amici, mi vergognavo terribilmente di esserlo.
La prima volta che Niall e Sammy erano entrati in camera mia per svegliarmi per andare a scuola, mi era quasi venuto un infarto. Avrei preso Niall a calci in culo, se mia madre non me l'avesse impedito, Sammy no perchè era una femmina.
Non prendevo più il sole in giardino (che per me era diventato veramente un campo minato), non accompagnavo più Sam in piscina.
Mi ero sentita molto sola finchè anche Sam era diventata una signorina.
Si era creata una spaccatura tra noi e i ragazzi: li vedevamo ancora, ma quasi ci vergognavamo gli uni delle altre.
Passavo tutti i miei pomeriggi con Sam e delle nostre amiche comuni, mentre i ragazzi giocavano a calcetto nel campetto dell'oratorio, avevo cominciato a chiamare "Signora Styles" la mamma di Harry (cosa che la faceva scompisciare dalle risate, visto che fino a poco prima la chiamavo "Zia") e ad evitare sempre più la compagnia dei maschi.
Nonostante fossimo comunque partiti in vacanza al mare insieme, Harry mi ignorava e io ignoravo lui, trascorrendo i miei pomeriggi a correre appresso a Gemma e alle sue amiche.
Poi in prima media, la scoperta esaltante dell'altro sesso: a me interessavano i ragazzi e ai ragazzi interessavo io (Non io direttamente, ahimè, ma il genere femminile).
Eppure i ragazzi ci guardavano ancora con distacco, finchè Zayn non fece la sua rocambolesca comparsa nelle nostre vite (ma questa è un altra storia).
Le difficoltà legate a quel periodo ci avevano riuniti, in particolare il divorzio tra i genitori di Harry.
Li si sentiva sempre urlare, anche se chiudevamo le finestre ed accendevamo la Tv, ma dei loro figli nessun segnale.
Di solito cominciavano verso l'ora di cena e continuavano a strillarsi cose imbarazzanti fino a che lui/lei usciva di casa sbattendo la porta.
A scuola Harry andava malissimo, e avrebbe rischiato la bocciatura se non fosse diventato amico di quel secchione del Malik.
Lui però non provò mai a giustificarsi con i professori, e non fece parola con nessuno di quello che passava a casa. Sapeva che io sapevo, lo capivo da come evitava il mio sguardo.
Poi una sera, dopo una lite particolarmente violenta (della serie piatti e tazzine che si frantumavano al suolo) avevo avuto il coraggio di sbirciare dalla mia finestra in camera sua.
Si sentiva lo stereo a palla e vedevo solo le sue gambe a penzoloni dal letto.
Ero uscita in giardino, non sapendo ancora bene come fare, ma sapendo solo che volevo aiutare in qualche modo, senza sentirmi impotente.
Non mi sembrava il momento giusto per suonare il campanello (Si sentiva Anne che urlava cose che non dovrebbero mai uscire dalla bocca di una signora della sua età, mai) così avevo raccattato una pallina da tennis e l'avevo lanciata contro la sua finestra. I primi 5 tentativi erano andati in fumo, ma una volta presa la mano avevo fatto "canestro" almeno quattro volte di fila.
Harry aveva aperto la finestra. Non ero riuscita a guardarlo in faccia (le urla di suo padre come sottofondo di certo non aiutavano).
Avevo solo detto "Ti va' un film?"
Era bastato solo questo a riallacciare i rapporti.
"Ti va' un film?"
Non mi ricordo neanche cosa guardammo, so solo che ricominciammo a frequentarci.
In quel medesimo periodo Sam e io diventammo amiche di Zayn, e di conseguenza lui cominciò a frequentare anche Niall, Liam e Harry.
Lo aiutò anche a superare l'anno scolastico per il rotto della cuffia, e il pomeriggio uscivamo tutti di casa a giocare a calcio.
Non andava bene, ma neanche male.
Poi i genitori di Harry divorziarono definitivamente, e la casa tornò tranquilla e silenziosa, musica truzza a parte.
Tutto era tornato alla normalità, tranne per il fatto che, da quel momento in poi, la piscinetta con gli anelli arcobaleno sarebbe stata relegata in garage, per sempre dimenticata.



Angolo Autrice ^.^
Sciao bellezze!!!
Come va? Tutto bene?
Che ve ne pare di questo capitolo, dove veniamo a conoscenza delle pene del povero Harry? (Ho detto Pene, cioè Disgrazie, Tormenti, Affanni.... Miiiii se siete pervertite :P)
Spero dal più profondo del cuore che non sia realmente andata come l'ho descritta, sennò poveretto :(
Comunque, che ve ne pare?
Forse, mi pare che Emma sia un po' lamentosa, e siccome voglio evitare ciò, ditemi cosa ne pensate :)
Vorrei ringraziare happenin che recensisce sempre e che, nelle anteprime che le invio commenta sempre e solo "asdfghjkl" oppure "aawaaedvuvh :'''D", Annalisa e Laura che mi hanno spronato ad andare avanti ( e che sono troppo asdfghjk), xxpayneswag,perfection, e G the mockingjay (spero di averli scritti giusti lol) che sono scrittrici bravissime e anche ottime persone, dal momento che spendono il loro tempo a leggere e recensire una fanfiction come la mia :)
Davvero, a massive thank you...
Cami




























Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Old Photos ***


Image and video hosting by TinyPic

Photos Dopo una settimana massacrante, piena di verifiche, test e interrogazioni, finalmente avevamo un po' di pace: su gentile concessione dei prof avevamo due ore e mezza per eleggere i rappresentanti di classe.
Avevamo già deciso che sarebbero stati Jennifer e Liam, quindi, entrata in classe ero pronta a due ore di totale dolce far niente.
Insomma, si prospettava una bella giornata.
Peccato che Sammy avrebbe involontariamente rovinato tutto, facendomi crollare il mondo addosso.
Era entrata in classe saltellando tutta eccitata, e aveva strillato "Guardate cosa ho trovato ieri mentre pulivo la soffitta!!!"
Tutti avevamo fatto capanello attorno a lei, e io avevo quasi rischiato di morire soffocata dallo spavento: tutta gongolante, Sam aveva in mano l'album delle vecchie foto di famiglia.
"Guardate!" aveva esclamato, aprendo una pagina segnata con un orecchia "E' la foto della gita di quarta elementare!!"
La classe si era riempita di "Fa' vedre" "Da qua"... In fondo la maggior parte dei nostri compagni attuali sono li stessi delle elementari, se non dell'asilo.
L'altra percentuale viene dai paesini vicini, quindi è comunque conosciuta da eugual tempo a causa del catechismo.
La restante parte, più o meno il 2% è composta da Zayn e Louis.
Finalmente qualcuno aveva avuto la brillante idea di appoggiare l'album sulla cattedra in modo che tutti lo vedessero.
La foto era bellissima.
Niall guardava l'obbiettivo masticando l'enorme sandwich che aveva in mano, smangiato per metà, mentre Harry assumeva una posa alquanto tamarra, con le due dita a "v" davanti alla faccia da schiaffi. Jennifer e Caytlin mandavano baci al fotografo, io Sam e Liam ci limitavamo a sorridere, le braccia attorno alle spalle dell'altro.
"Awwww ma quanto era tamarro Harry!!" lo aveva punzecchiato Louis.
"Ero nel periodo tamarro, tutti ne hanno uno" aveva risposto lui facendo le spallucce.
"Bhe, tu ci sei entrato prima di tutti" avevo mormorato a voce bassa, ma lui mi aveva sentito.
"Parla la principessa delle fate!" aveva sfottuto lui.
"Dai, non prenderla in giro, era così carina!"mi aveva difeso Natalie.
"Principessa delle che?" aveva chiesto qualcuno.
"Principessa delle fate" aveva spiegato Sam "Quando avevamo tre anni per Halloween si era vestita da fatina, e non si tolse il costume fino a Natale! Ecco, ho anche una foto!"
Liam vestito da Spidermen si arrampicava sul divano, nello sfondo, mentre una Sammy-vampiro e un Harrystein spalleggiavano una Em vestita di viola con una bacchetta provvista di stella alla sommità e un sorriso a trentadue denti.
"Awwww eri così caaaaarina!" aveva fatto Louis pizzicandomi le guance.
Avevo visto un lampo di gelosia negli occhi di Sam quindi mi ero affrettata a commentare "Sammy invece era già inquietante allora, non trovi?"
"No, la scelta del costume preannunciava il fatto che sarebbe diventata una vampirella sexy" aveva risposto lui ammiccando verso di lei, che aveva alzato gli occhi al cielo.
Intanto Liam, da buon sentimentale che non è altro, aveva cominciato col "Ti ricordi?".
"Oh, Harry ti ricordi quando cercavamo di sbirciare sotto la gonna di Em e lei ci pestava con quella stella del cavolo?"
"Si, faceva un male boia!"
"Voi due sbirciavate sotto la gonna di Em quando avevate tre anni?" aveva chiesto Zayn, suonando arrabbiato/disgustato.
"No! Non quando avevamo tre anni, idiota! E' da pedofili e pervertiti! Ne avevamo otto!"
"Che vi rende solo pervertiti" aveva mugugnato Zayn.
Il tour nel sentiero dei ricordi era andato avanti per ore, fino a che non eravamo incappati in una foto in particolare.
Era il primo giorno di quinta elementare, e io e Harry, come da tradizione, stavamo facendo la solita foto seduti in fondo alle scale. Mi ero messa tutta carina, avevo lisciato i capelli e messo un bel vestito, e sorridevo all'obbiettivo stringendo la mia cartella rosa a fiori. Harry invece si stava allacciando le scarpe e i ricci sparavano dappertutto, coprendogli gli occhi come se fosse un barboncino.
"Harry non cambia mai!" aveva commentato qualcuno " Quando avrà novant'anni avrà ancora quei maledetti capelli ribelli"
Avevamo riso.
Poi, una voce cattiva era emersa dal coro.
"Anche Em è sempre uguale, non trovate?" aveva commentato Jennifer, in tono acido" Stessi capelli scialbi, sempre vestita tutta rosa con i fiori, come una grassa gigantesca caramella alla fragola, sempre quella faccia da brava bimba dell'asilo, la cocca di mamma.... Ma tu non cresci mai cara?"
Mi ero gelata sul posto, e avevo sentito la faccia ardere d'imbarazzo e umiliazione.
Cosa potevo fare?
Ero corsa via, sentendo a malapena Liam che commentava "Anche tu non cresci mai Jennifer, sei sempre la solita stronza!!"
In classe intanto si era scatenato il putiferio: Sammy inveiva contro Jennifer "Serpe velenosa, vecchia zitella acida, sei sempre stata una troia e sempre lo sarai! Sei così cattiva con lei che non t'ha mai fatto niente!"
Lei si difendeva dicendo "Era solo uno scherzetto, una battutina, non è colpa mia se è permalosa, Harry non s'è l'è mica presa!!"
"Non era uno scherzo, ne' una battutina!" aveva ribattuto il Re degli scherzi e delle battutine "Tu fai sul serio, ed è per questo che gli altri ci restano male, è perchè tu ferisci intenzionalmente!"
"Si, è vero, te la sei sempre presa con Em, e continui a farlo solo perchè lei non alza mai la testa e non si ribella!" era intervenuto Niall.
"Non posso credere che tu sia così disgustosa! Eravate anche amiche da piccole, e ora tu la tratti così!"
"E' arrivato l'avvocato delle cause perse" aveva ribattuto Jennifer, scoccando uno sguardo cattivo a Liam "Stai sempre a difenderla, non sarai mica innamorato?"

Io però non avevo sentito tutto questo. Ero seduta in bagno, e mi tamponavo la faccia con la carta igienica. Harry e Zayn mi avevano trovato così, seduta sul coperchio del water, chiusa in un cubicolo, mentre piangevo tutte le mie lacrime.
Patetico vero?
"Ehm..." aveva fatto Harry, in imbarazzo.
"Em?" aveva provato Zayn, più coraggioso.
Avevo singhiozzato in tutta risposta. Una parte del mio cervello registrava il fatto che la carta igienica che avevo in mano stava finendo, e che non avevo nient'altro per asciugarmi la faccia e il mascara che rotolava come una valanga nera giù per le mie guance.
Un altra parte del mio cervello, probabilmente quell'ammasso di neuroni fusi a causa delle verifiche, si chiedeva come mai quando io piangevo non sembravo una di quelle leggiadre donzelle descritte nei romanzi d'altri tempi, che emettevano dei piccoli, teneri singhiozzi acuti di classe, che facevano tremare i cuori degli uomini, ma sembravo piuttosto un tricheco da circo che una volta aveva ingoiato un trombone mentre, morente, agonizzava a terra.
"Vado a chiamare Sam?" aveva chiesto Harry, confortato dalla mia, ehm, risposta.
"Si" ero riuscita a dire prima che un altra serie di singhiozzi mi togliesse di nuovo la parola.
Merda, avevo finito la carta!
Avevo sentito dei passi allontanarsi, e poi, quando stavo seriamente considerando l'idea di pulirmi il naso nelle maniche della mia maglietta (ironia della sorte, rosa fragola) qualcosa era entrato nel mio campo visivo. Un fazzoletto. Morbido e bianco.
Mi ci ero tuffata dentro, cercando di smettere di piangere e di soffiarmi il naso come una leggiadra donzella.
Purtroppo la parte di tricheco da circo che era in me prese di nuovo il sopravvento.
Stavo riflettendo sul fatto che forse era un fattore genetico quando avevo sentito puzza di fumo.
Che qualcosa stesse andando a fuoco?
A quel pensiero avevo alzato lo sguardo di scatto, e Zayn, seduto vicino a me, intento a aspirare il fumo di una Lucky Strike, era entrato nella mia visuale.
Non avevo fatto in tempo a dire niente, perchè Sam si era precipitata nel cubicolo del bagno (in tre si stava davvero stretti), gettandomi le braccia al collo e strillando "Quella vacca la pagherà, fosse l'ultima cosa che faccio!!"



I miei amici mi avevano dimostrato tutto il loro amore nei giorni seguenti, e Jennifer si era pubblicamente scusata (oltre a essere bastarda è pure falsa come giuda), però le sue parole mi rimbombavano nella testa.
Avevo restituito a Zayn il suo fazzoletto (dopo averlo lavato, ovviamente) e una sera, dopo scuola gli avevo scritto di getto un sms.

"Grazie"
Dopo un po' lui mi aveva risposto.
"Per cosa?"
Avevo sorriso.

"Per essere rimasto. Harry lo conosco da sempre, ed era imbarazzatissimo, tanto ke se ne è andato. Tu sei rimasto. sei un vero amico <3"

Poi mi ero coricata, sentendomi più leggera, ma non era durato per molto: le parole di Jennifer erano ancora lì, nascoste nella mia testa tra i miei pensieri, pronte appena mi distraevo a far rumore.
Avevo resistito per tre giorni, poi, sabato pomeriggio, in ginocchio avevo chiesto a mia madre dei soldi.
"Perchè?"
"Mi servono dei vestiti nuovi. Ho voglia di fare shopping"
"Ci vai con Sam?"
"Si mamma"
Era una bugia, volevo solo stare da sola, ma grazie a questa piccola omissione di verità avevo ottenuto i soldoni necessari per rifarmi, almeno in parte, il guardaroba.
Entravo nei negozi e mi guardavo in giro, scegliendo "solo quello che Jennifer comprerebbe". Mi sentivo una stupida, ma almeno così il senso di malessere dentro di me era momentaneamente placato.
Dopo aver riempito almeno sei sacchetti di roba, mi ero concessa una pausa.
Ero esausta per tutto quel girovagare, vestirsi e svestirsi, quindi avevo deciso che mi meritavo un drink.
Ero entrata nel mio solito bar, ma mi ero gelata sulla soglia: dal tavolo 5 si levava una risata inconfondibile. Avevo guardato i quella direzione e avevo visto Sam, paonazza dal ridere, che gettava la testa indietro, facendo ondeggiare i capelli lunghi e scuri.
Un ragazzo di spalle mormorava qualcosa sottovoce, tentando di rimanere serio. Aveva una maglia blu a righe.
Ero corsa via, lontano, con i sacchetti che mi rimbalzavano sulle gambe facendomi male.
Non ero stupita, si vedeva che tra Sam e Louis c'era qualcosa di più che un'amicizia, ma se uscivano insieme perchè non me l'aveva detto?
Noi ci dicevamo tutto: lei era quella che aveva sotterrato e pianto con me la scomparsa di Buffy il criceto obesoide, quella che all'inizio non sopportava il suo fratellastro e che dormiva sempre a casa mia, quella che mi passava libri non proprio casti sottbanco, quella che... quella che... quella che era uscita, finalmente, con l'amore della sua vita e non me l'aveva neanche detto.
La mia corsa senza meta mi aveva portato in una corsia di un negozio cosmetici, con la sua asettica luce verde. Quando ero tornata in me stavo fissando gli scaffali. Un prodotto particolare aveva attirato la mia attenzione: l'avevo contemplato a lungo, divisa tra la scelta di rimanere sempre la vecchia noiosa Em, Em l'elefante che non ha mai successo e che non è nessuno, o librarmi in volo ed essere una persona completamente nuova e differente.
Poi delle ragazze ridoline che assomigliavano terribilmente a Caytlin e a Jennifer erano entrate nel negozio, e mi ero decisa.
Avevo pagato il prodotto alla cassa, controllando che non ci fosse in giro nessuno che conoscevo.
Una volta uscita dal negozio, avevo nascosto l'acquisto tra i capi d'abbigliamento che portavo nei sacchetti e mi ero allontanata a testa bassa, pregando di non incontrare Sam e Louis.
Arrivata a casa avevo saltato la cena fingendo un malessere, e mi ero chiusa nel mio bagno. Mi ero guardata nello specchio, e avevo sorriso forzatamente.
E poi, anche se simbolicamente, avevo ucciso. Avevo ucciso la vecchia Em.
La mattina dopo mi ero alzata in orario, avevo indossato i miei nuovi vestiti ed ero scesa a colazione, incrociando Sammy per le scale.
"Buongiorno!" l'avevo salutata, oltrepassandola, diretta in cucina, dove mia madre stirava.
Avevo afferrato un toast e me l'ero filata alla fermata dell'autobus, lasciando a mia madre solo il tempo di vedere un ciuffo di capelli rosso fuoco che svolazzava dietro la porta prima che si richiudesse fragorosamente.
L'urlo di Sam e  quello di mia madre risuonarono in contemporanea.
"Cos'hai fatto ai capelli Em!!?"








Angolo Autrice ^.^
Saaaaaalve ;)
Sono contentissimissimissima delle recensioni che ho ricevuto (Sono arrivata a 30!!!! Cioè, TRENTA!!! T R E N T A !!!!!) e quindi, senza indugio, volevo dare a massive thank you, biggest than Zayn's ego to:
Le storiche happenin, Laura, Annalisa ed Elly, che mi lusingano da morire con le loro recensioni e che mi danno un mucchio di consigli essendo scrittrici molto molto capaci (correte a leggere le loro ff!!)
Fefe_loves1D, Mizzie_1D, G the mockingjay (che non ho ancora capito che significa, ma me lo spiegherà poi ^.^) e perfection, che mi fanno ridere, piangere, innamorami ed emozionare con le loro meravigliose storie.
E in finis, ma non meno importanti, le "nuove" recensitrici che mi hanno fatto arrivare allo straordinario numero di 30 recensioni (Ve l'ho già detto che sono contentissima? lol):
Gracy_, white_bloom23, IoZonoOmbraDiLouis_,SuperVioletta98 e Luana_ ...
Avete realizzato i miei sogni, continuate a recensire.
Una brevissimissima disgressione su questo capitolo:
Forse persone come Jennifer non esistono, e se esistono io fortunatamente non le ho mai conosciute. Però ho conosciuto molte persone meschine vanitose e arroganti, e il suo personaggio, spalleggiato da Caytlin, è una miscela di tutto ciò. Una stereotipatizzazione, insomma (non so neanche se stereotipatizzazione esista come parola o se me la sono inventata al momento lol)
Poi come seconda cosa volevo fare un breve sondaggio: quando piangete sembrate leggiadre donzelle d'altri tempi o trichechi da circo stonati agonizzanti al suolo?
Recensite mi raccomando, voglio sapere cosa ne pensate della "rinascita" di Em, se vi manca quella vecchia, e cosa vi aspettate dalla nuova...
Ancora grazie, mille cuori per voi...
Cami <3


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Disaster Lessons ***


Image and video hosting by TinyPic

beginning Incredibilmente, fino a il suono impetuoso del fischietto, quella lezione di Educazione fisica era stata piacevole.
Insomma, tutto quello che avevamo fatto era starcene sdraiati sui materassini a spettegolare e a farci i sacrosanti cazzi nostri.
Era così rilassante farsi pettinare da Sam, che non perdeva occasione di acconciarmi i capelli ora rosso fiamma...
Quando le avevo urlato in faccia che l'avevo vista con Louis, che era proprio una bella amica, sempre a dire "noi condividiamo tutto, non ci sono segreti" e tante altre belle cose, lei era impallidita, mentre io (trattenuta da Harry per un braccio, perchè le avrei spaccato la testa dalla rabbia) continuavo a sbraitarle addosso.
Mi aveva detto che non era assolutamente un appuntamento, e che anche Niall e Liam li avevano raggiunti poco dopo "E perchè di grazia, non mi avete chiamato?!" avevo urlato, sempre più ferita e umiliata.
"Perchè volevamo farla pagare a Jennifer, per tirarti su di morale,  quindi doveva essere un segreto!" aveva risposto sull'orlo delle lacrime.
Aveva teso le braccia e ci eravamo abbracciate, in singhiozzi, mentre Harry mi lasciava andare e commentata a mezza voce, scuotendo la testa "Ragazze.."
Il professore ci urlava di alzarci e di metterci a fare esercizi, ma noi lo ignoravamo bellamente, fino a quando non ci aveva minacciato di metterci una nota dal registro e convocare i nostri genitori.
Ci eravamo quindi alzati e avevamo cominciato a giocare a badminton.
Effettivamente "giocare" era una parola grossa: Io e Sam usavamo la racchetta come microfono, e cantavamo "Call me maybe" a squarciagola, saltellando su e giù come due indemoniate, Louis usava la racchetta di Niall per tenere il tempo contro i sostegni della rete di pallavolo, mentre Harry ci accompagnava fingendo che fosse una chitarra elettrica.
Più in la', Liam e Zayn si sfidavano a duello, incrociando impavidamente le loro racchette-spade.
Cosa vi posso dire, eravamo presi da quello che in gergo tecnico può essere chiamato "Euforia da fine settimana".
Però il professore non condivideva il nostro entusiamo, e si era spazientito.
Normalmente avrebbe lasciato correre, ma erano successi troppe cose contemporaneamente: Louis aveva picchiato troppo forte le bacchette sulla batteria, e una di queste si era rotta, Harry aveva fatto saltare due corde alla chitarra durante il suo assolo e Liam aveva colpito Zayn sul dito, provocando una sequela di imprecazioni in turco che non finiva più.
"ADESSO BASTA!! METTETEVI A COPPIE, E ANDATE A PALLEGGIARE!!!" per un assurdo momento avevo pensato che ci avrebbe mandato a cagare...
Mi ero automaticamente mossa verso Sam, ma il prof, cogliendo il mio movimento aveva precisato "SI STA A COPPIE COME IN CLASSE, COSì IMPARATE, RAZZA DI CASINISTI BUONI A NULLA!!!"
A quelle parole Harry, che stava facendo una "castagna" a Niall, lo aveva lasciato andare di botto, gemendo dallo sconforto. A lui sarebbe toccata Jennifer!
Dirigendomi verso Zayn mi ero chiesta come mai i professori ci mettessero sempre a coppie come eravamo disposti in classe: probabilmente avevano minuziosamente creato loro le coppie, cercando di contrastare così quello che chiamavano elemento di disturbo, poveri illusi...
"Come va' il dito?" avevo chiesto.
"All'inizio pensavo che fosse rotto" aveva ghignato lui, mostrandomi la falange rossa e gonfia.
"Sono proprio curiosa di sapere cosa hai detto a Liam quando ti ha colpito"
"Sono cose che preferirei non ripetere davanti a una ragazza, ti dirò soltanto che sono stato molto sboccato"
Stavo per ribattere quando qualcuno aveva urlato "Zayn, prendila!!" mi ero voltata a vedere cosa e la palla mi aveva colpito su un braccio.
Cominciavamo bene...

Durante i primi 20 minuti dell'esercizio, avevo avuto modo di osservare le altre coppie, mentre recuperavo la palla o mentre aspettavo che Zayn la recuperasse.
Jennifer e Harry giocavano ostili, in silenzio, guardandosi come cane e gatto.
Ogni tanto si scambiavano parole come "Vai a prendere la palla" o "Non tirare così in alto". Quando Jennifer si chinava a raccogliere la palla indugiava in quella posizione per un tempo sufficiente in modo che tutta la popolazione maschile della palestra potesse ammirarle il culo. Ma che schifo.
Harry invece, ogni volta che poteva cercava di schiacciarle la palla addosso, in modo azzarderei dire violento e poco amichevole.
Poco più in la' i due competitori, Sam e Louis, ehm, competevano.
Sembrava di assistere a un episodio intenso di Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo, infatti i due saettavano da una parte all'altra del campo, colpendo la palla più forte che potevano strillando cose incomprensibili.
Ma oltre ad essere una sfida fisica la loro era anche una prova di resistenza: infatti mentre correvano su e giù si raccontavano barzellette a vicenda, cercando di distrarsi.
"Lo sai cosa dice un tasso a un altro?!" aveva urlato Louis piegandosi in un bager.
"Si! T'assomiglio!!" aveva gridato di rimando Sammy, rimanendo concentrata sulla palla, per poi continuare "Tu lo sai cosa dice un tasso all'altro?"
"No!" aveva risposto Tommo, cercando di schiacciare, nonostante il muro dell'avversaria.
"Tu le paghi le tasse? No no, io piaccio!"
Louis era scoppiato a ridere, e aveva completamente dimenticato la palla, che era caduta fragorosamente a terra.
"Punto!!!!" aveva esultato Sammy, agitando i pugni.
"Valla a prendere va'" aveva risposto il perdente, ancora scosso dalle risate,
"Solo perchè hai perso" aveva concesso lei magnanima "E intanto rosica sulla tua sconfitta, babe"
Si era diretta verso la palla, pavoneggiandosi e sculettando nella calcata parodia di una modella.
"Em! " mi aveva richiamato Zayn , palesemente annoiato.
"Scusa!"
"Al posto di guardare gli altri, perchè non giochiamo noi?"
Perchè? Perchè sono dannatamente impedita, ecco perchè!
Avevo tirato la palla ovunque: in testa a una decina di persone ( prof compreso) , sopra la pila di materassi, negli spogliatoi e nei bagni, e una volta avevo perfino fatto canestro.
Peccato stessimo giocando a pallavolo, non a basket.
"Sono stufa" mi ero lamentata "mi fanno male le braccia e mi bruciano i polsi!"
"E' perchè usi le posizioni sbagliate!"
Era venuto dietro di me e mi aveva posizionato le braccia gli avambracci all'infuori, poi mi aveva unito i pollici, facendomi piegare le altre dita.
"Questo è un bager. Devi usarlo quando la palla è bassa. E devi molleggiarti sulle gambe"
" Eh?"
"Piegare le gambe"
"Ah!"
Mi ero un po' piegata.
Ok, un po' tanto, e mi ero anche strusciata un po' inavvertitamente.
Oh Signore Santissimo.
Mi ero staccata da Zayn di colpo, ma lui non sembrava essersi accorto di nulla.
Si era piazzato davanti a me, mi aveva afferrato per i polsi, e aperto i palmi, separandomi tutte le dita.
"Quando palleggi devi tenerle così le dita. E colpire la parte inferiore della palla. Ok?"
Mi aveva mostrato la posizione. Aveva delle mani enormi!!! Erano quesi il doppio delle mie, sia in larghezza che in lunghezza.
"Capito?" aveva chiesto ancora, dubbioso a causa del mio sguardo fisso.
"Si" avevo mormorato, riprendendomi.
"Ora passiamo alla battuta" aveva continuato, serio come un professore.
"Un uomo entra in un caffè splash" avevo risposto io,  a mezza voce.
"Ok, quella battuta faceva pena" aveva riso lui "Puoi fare di meglio, ma ora passiamo alla battuta  nella pallavolo"
Si era rimesso dietro di me e mi aveva corretto la posizione, che tra l'altro sbagliavo da anni.
Tenendomi il polso mi aveva mostrato come muovere il braccio e come tenere la palla.
Le mie mani sembravano così piccole tra le sue....
Una volta terminata la lezione aveva preteso che gli mostrassi se avevo imparato i fondamentali, così mi ero sfilata il braccialetto d'oro che avevo al polso e glielo avevo consegnato, dal momento che i leggins che indossavo non avevano tasche.
Avevo fatto un breve ripasso mentale e poi ero entrata in campo: ero pronta a fronteggiare il mio maestro.
I palleggi erano andati bene, anche se continuavo a dire "Adesso cade, adesso cade!" e i bager non erano stati fatali per nessuno.
Zayn era un ottimo maestro.
Mi aveva tirato la palla all'improvviso, urlando "Schiaccia!"
Io, colta alla sprovvista avevo schiacciato.
Sul naso di Louis.











Angolo Autrice ^.^

VOI SIETE FANTASTICHE!!!!! Ma se vi amo!!!!! Vi amo così tanto che passo immediatamente ai miei soliti, ma sinceri massive thank you:
A happenin, Laura, Annalisa ed Elly, che non finirò mai di ringraziare e che sono delle persone splendide che non la smettono mai di stupirmi con la loro stupendevolezza;
A Mizzie_1D che è la prima fanwriter che narra di un Harry Styles che non vuole fare sesso, a _Amway che deve trovare 17 motivi per cui una persona vorrebbe essere solo amica di Zayn Malik, a IoZonoOmbraDiLouiz_ che ha un nick un po' inquietante, ma è una persona meravigliosa, a white_bloom23 che mi deve ancora dire "chi c'è???",  a SuperVioletta98 e alla sua meravigliosa "Love Sucks" che spero aggiornerà presto, a G the mockinjay, che finalmente so cosa significa anche se ora gradirei sapere il nome di battesimo, così posso ringraziarla tranquillamente senza entrare in paranoia per la paura di sbagliare a scrivere il nick, a Hahaha_cit_Niall che ha gusti letterari affini ai miei, a Fefe_loves1D che scrive solo OS ma quando lo fa' mi fa piangere da quanto sono belle, e in finis ma non meno importante a _alldayallnight che ho appena conosciuto ma spero continuerà a seguirmi per conoscermi meglio *.*
Vi annuncio inoltre che in seguito alla vostra gentile partecipazione al mio breve sondaggio sono giunta alla conclusione che la maggior parte delle ragazze piange come un tricheco che ha ingoiato un trombone e sta agonizzando al suolo, e si vergogna, ebbene, trichechine mie non vergognatevi!! Non siete sole!!! Uscite fuori e conquistate il mondo!!!
*piccolo sclero termina*
Vi lascio con una piccola anteprima (visto che il capitolo è corto, ma aggiornerò prestissimo):



" Uno Zayn femmina,  più basso della versione maschile, aveva aperto alla porta, facendomi cascare la mascella a terra dallo stupore.
"Ciao" avevo fatto ancora sotto shock "Ehm, cercavo Zayn..."
"Te lo chiamo subito" aveva aperto il cancello, richiamato il cane e strillato a pieni polmoni:
"Zaaaaaaaaaaaaaaaaaaaayn!"
Forse era una prerogativa dei fratelli minori gridare i nomi dei maggiori con così tanto gusto.
Nessuna risposta.
"Zaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaayn!"
Ancora niente.
"Vieni dentro, avrà su le cuffie, per questo non sente"
Mi aveva guidato dentro, richiudendo la belva nera in giardino, e poi su per due piani di scale.
Zayn-donna aveva ragione, Zayn-uomo era nel pianerottolo del terzo piano, arredato come una mansarda, seduto a un tavolo.
Aveva le cuffie e ci dava le spalle."

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Tell me how my heart work ***


Image and video hosting by TinyPic

kiss Io e Sam eravamo sedute in fondo all'autobus, lei pallida e tremante e io impaziente e nervosa.
Era tornata in classe, dopo aver accompagnato Louis in infermeria, con una faccia assurda: sembrava risplendere di mille colori, e la sua espressione passava ad ittermittenza dalla rabbia, alla felicità, alla confusione.
Non aveva spiccicato parola per tutto il resto della giornata, neanche mentre andavamo in stazione. Niente.
Era tornata alla vita appena prima di salire sul pullman, afferrandomi per un braccio e accaparrandosi gli ultimi posti in fondo, dove potevamo parlare indisturbare.
"Che cos'è successo dopo che ho colpito Louis?" avevo chiesto, preoccupata.
"E' arrabbiato?"
Lei aveva scosso la testa, diventando verde, come se stesse per vomitare, e poi aveva iniziato a parlare.
"L'avevo accompagnato in bagno, e lui era così sconvolto e dolorante che non si è neanche accorto che era quello delle ragazze.
Era così bianco che sembrava sul punto di svenire, così l'ho fatto sedere sulla panca di ferro, hai presente, quella vicino ai lavabi...
Ho bagnato un po' di carta igienica e l'ho pulito, perchè da solo non so' se riusciva, continuava a tenersi la testa e a lamentarsi...
Giuro, sembrava quel cucciolo della pubblicità del canile, con gli occhioni tutti rossi e pieni di lacrime..."
Si era interrotta, fremendo. Aveva fatto un respiro profondo, e aveva abbassato la voce, tanto che mi ero dovuta avvicinare per sentirla.
"Io... Io non so' come è successo.
Aveva smesso di sanguinare, e io gli avevo portato un po' di carta igienica imbevuta d'acqua e gli avevo tamponato la fronte, per farlo sentire meglio no?
Solo che poi ho visto che aveva tutto il naso rosso di sangue secco, e allora l'ho strofinato un po', però a un certo punto ha cacciato un urlo perchè mi sa' che sfregavo troppo.
Allora ho tamponato più piano, e poi...
E poi non lo so' Em, non mi sono più accorta di dov'ero. "
Aveva ridacchiato scioccamente.
"Prima ero seduta di fianco a lui, e poi stavo ancora sulla panchina, ma ero in ginocchio... Vicinissima...
E c'era una luce stupenda, bianchissima che entrava dalla finestra e rimbalzava sulle pareti... E poi...
E poi gli è rimasta la carta igienica bagnata attaccata alla fronte, e lui ha riso, e ho riso anch'io perchè era buffo...
E più ridevamo più ci veniva da ridere perchè nello spogliatoio vuoto rimbombava tutto...
Poi l'ho guardato...
E mi sa che l'ho baciato."
"COME MI SA CHE L'HAI BACIATO?!" avevo strillato io. Mi aveva sferrato un calcio nello stinco che mi aveva chiuso la bocca.
"Uno lo baci o non lo baci" avevo brontolato poi, massaggiandomi la parte lesa.
"Lui era lì che rideva e poi mi ha guardato... Non lo so Em, nessuno mi aveva mai guardato così...
E' stato solo un bacetto così, ma sentivo le sue labbra che ancora sorridevano mentre mi baciava.
E poi mi ha chiesto  di accompagnarlo in infermeria perchè credeva di avere una commozione celebrale...
Io non so' più che fare, non so' più cosa provo, o cosa prova lui: un attimo prima fa' il pagliaccio, poi torna serio, poi fa il romantico, poi mi sfotte, poi ride, mi bacia e dice che ha una commozione celebrale!
E poi? E poi cosa succederà Em?"
Era improvvisamente esplosa in singhiozzi contro la mia spalla, e tutto quello che avevo potuto fare era passarle i fazzoletti fino alla sua fermata, per poi affidarla alle braccia premurose di Niall.
"E poi? E poi cosa succederà Em?"
Proprio non lo sapevo...



Era domenica mattina, e io facevo colazione, ripensando a Sam e a Louis.
Era come guardare una partita a scacchi: nessuno dei due voleva fare scacco matto al cuore dell'altro, per paura di rovinare la loro bella amicizia.
Ma era davvero solo amicizia?
Tuffando un enorme biscotto nella mia tazza avevo deciso che mi sarei scervellata sui problemi sentimentali di Sammy un altra volta, dal momento che avevamo un test di biologia lunedì, e non avevo ancora aperto il libro.
Sbuffando in previsione delle 60 pagine che avrei dovuto imparare a memoria mi ero alzata e mi ero diretta, come una condannata al patibolo, verso camera mia, con l'intenzione di iniziare a studiare.
Ma il libro non c'era.
Ne' nell'armadio, ne' nello zaino, da nessuna parte.
"Em!" mi aveva chiamato in quel momento mio padre.
"Si?"
"Hai fatto cadere qualcosa nello scarico del lavandino?"
Ci avevo pensato un attimo, confusa e spaventata dalla sparizione del libro, e mi ero improvvisamente accorta che non avevo al polso il mio braccialetto d'oro.
Ero corsa in bagno, trovando papà con in mano il tubo del lavandino.
"Perchè? Hai trovato qualcosa?" avevo chiesto concitata.
"Si" aveva risposto lapidario. "Questo" mi aveva mostrato un anello con una pietra nera nel mezzo.
"Non è mio" dissi sollevata, prima di venir invasa dal terrore: Dov'era il mio amatissimo bracciale?
Me l'avevano regalato i nonni alla mia prima comunione, apparteneva alla mia famiglia da generazioni, da piccola non desideravo altro che quello e in più l'oro era vero...
Avevo cominciato a fare su e giù per camera mia, cercando di ricordare dove avevo visto l'ultima volta libro, ma soprattutto il braccialetto.
E poi, di colpo. mi ero ricordata: un paio di mani enormi, il rimbombo delle voci dei miei compagni in palestra...
Avevo lasciato il braccialetto nella tasca di Zayn.
Mi ero lavata, vestita ed ero uscita di casa correndo: dovevo riaverlo subito indietro.
Mi sentivo nuda e vuota senza. Esposta. Era il mio portafortuna da sempre, lo indossavo ogni giorno, perchè confidavo nel fatto che niente sarebbe andato storto i miei antenati erano con me.
Da piccole Sam e io fingevamo fosse magico, come nei cartoni animati.
In più, a complicare le cose, c'era da mettere in conto che i miei mi avrebbero letteralmente ucciso se avessero scoperto che avevo perso il bracciale della nonna.
Dovevo riaverlo subito!
Arrivata in centro al paese mi ero resa conto che non sapevo dove il mio caro vicino di banco abitasse.
Cioè, non che lui non portasse mai nessuno a casa: di solito da lui si tenevano le riunioni "tra soli maschi" da cui ovviamente io e Sam eravamo bandite. Tanto non facevano niente di interessante, giocavano videogiochi e commentavano i loro "filmini educativi" che nel loro linguaggio non prorprio cifrato voleva dire "Porno".
Mi ero ricordata non so' come che abitava vicino alla chiesa (probabilmente a causa dei sussurri maligni delle vecchiette), ed ero partita in quella direzione.
Avrei voluto chiedere a qualcuno, ma non c'era un anima viva in giro. Poi un altro flashback mi aveva ricondotto sulla retta via: mi ero ricordata lo sfondo del suo telefono, un enorme cane nero.
Cominciando a scrutare ogni giardino, in maniera molto inquietante come detective Conan, mi ero avviata per la via, giungendo davanti a una villetta gialla, davanti alla quale era svaccato un cagnolone nero, che mi aveva accolto abbaiando minaccioso... Dicono che il cane assomigli al padrone...
Controllando il campanello, avevo decretato con successo la riuscita della mia indagine, e avevo citofonato.
Uno Zayn femmina,  più basso della versione maschile, aveva aperto alla porta, facendomi cascare la mascella a terra dallo stupore.
"Ciao" avevo fatto ancora sotto shock "Ehm, cercavo Zayn..."
"Te lo chiamo subito" aveva aperto il cancello, richiamato il cane e strillato a pieni polmoni:
"Zaaaaaaaaaaaaaaaaaaaayn!"
Forse era una prerogativa dei fratelli minori gridare i nomi dei maggiori con così tanto gusto.
Nessuna risposta.
"Zaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaayn!"
Ancora niente.
"Vieni dentro, avrà su le cuffie, per questo non sente"
Mi aveva guidato dentro, richiudendo la belva nera in giardino, e poi su per due piani di scale.
Zayn-donna aveva ragione, Zayn-uomo era nel pianerottolo del terzo piano, arredato come una mansarda, seduto a un tavolo.
Aveva le cuffie e ci dava le spalle.
"Sta studiando" aveva commentato Zayn-donna con fare annoiato. In lontananza era suonato il telefono, così lei mi aveva sbrigativamente scaricato dicendo "Prova a scollarlo da' lì, ma non so se ci riuscirai. Digli anche che papà vuole che tagli il prato oggi"
E mi aveva mollata lì.
Mitico.
Intanto, Zayn-uomo non si era ancora accorto della mia presenza.
Sogghignando e rivelando il lato maligno che c'era in me, mi ero avvicinata con passo felpato, e una volta esattamente dietro di lui gli avevo pizzicato i fianchi, ridendo a pieni polmoni.
L'influenza di Harry faceva male.
"Ma che cazz-!"
"Buondì" avevo fatto io, strofinando le mani in una spaventosa imitazione della nostra cara preside "Tuo padre vuole che tu tagli il prato oggi"
"Cosa ci fai qui?" aveva domandato sfilandosi gli auricolari.
"Bhe, sono ache io felice di vederti" avevo commentato sarcasticamente.
Era rimasto in attesa di una risposta, così avevo biascicato a malavoglia "Ti ho lasciato il mio braccialetto d'oro l'altro giorno giù in palestra, e se i miei vedono che non l'ho addosso mi uccidono"
Lui era sbiancato, e si era lasciato scappare un altra imprecazione in una lingua sconosciuta.
"Che c'è?" avevo fatto io in ansia.
"L'ho dimenticato nella tasca!" aveva mormorato, per poi correre giù per le scale ed entrare in una stanzetta piena di panni stesi (probabilmente la lavanderia) che odorava di fiori.
Aveva scoperchiato il cesto di vimini nell'angolo e lo svuotò per terra.
Un sacco di panni, evidentemente sporchi, era caduto sul pavimento.
C'era di tutto, mutande, reggiseni, guanti, cappelli, ma dei suoi pantaloni nessuna traccia. Stavo già andando nel panico quando lui li aveva trovati, come per magia.
Aveva infilato una mano nella tasca e aveva estratto il braccialetto come un prestigiatore dal cilindro, per poi allacciarmelo al polso.
"Grazie al cielo"
"Per fortuna mia mamma è in ritardo con le lavatrici!"
Avevo aiutato a rimettere in ordine, fingendo di non vedere (imbarazzatissima) i suo boxer sul pavimento, che furono la prima cosa raccolta e rimessa nel cestino.
"Mi dispiace, non volevo distrarti dallo studio" avevo detto mentre mettevo via una calzamaglia rosa"E' tua?"
"E' di mia sorella. Fa' danza classica"
"Questo però è tuo" gli avevo agitato davanti una giacca nera.
"Mi fa' piacere che usi gli occhi, Em. E comunque non fa' niente, ho studiato anche ieri"
"Beato te, io non ho ancora aperto il libro"
"Sei impossibile"
"In più l'ho dimenticato a scuola"
Attimo di silenzio.
Sospiro.
Ancora silenzio.
"Se vuoi puoi usare il mio"
Ero stupefatta. Wow, doveva ritenermi proprio un caso disperato se si offriva di prestarmi i suoi libri.
"Figurati, non voglio mica avere una tua insufficienza sullo stomaco"
"Bhe, neanche io. Facciamo che tu studi sul mio libro mentre io taglio il prato e quando ho finito ti fotocopio gli appunti"
Avevo provato a ribattere, ma lui mi aveva battuto sul tempo "Non è una richiesta Em, è un ordine"
E così facendo aveva chiuso definitivamente la questione.



Erano passate due ore, e Zayn non aveva ancora finito di tagliare il prato. In più, avevo fame, e non riuscivo a studiare. Insomma, tra ventricolo destro, valvola mitrale e quelle robe lì mi stavo annoiando.
Avevo sceso le scale ed ero uscita in giardino, e subito l'enorme bestia pelosa mi aveva attaccato, e io ho paura dei cani.
Specialmete quelli grossi.
Avevo cacciato un ultrasuono che probabilmente aveva assordato i passeri del quartiere e mandato in frantumi le vetrate della chiesa.
Il cane, spingendomi con le zampe anteriori sulle mie spalle mi aveva fatto cadere, e poi mi si era sdraiato sopra.
Era pesante.
"Boris! Stai giù!" Zayn-uomo (o super-uomo, dal momento che mi aveva salvato la vita) era apparso dal nulla, aveva afferrato il cane per il collare e me l'aveva tolto di dosso.
Mi ero rialzata, e per poco non avevo strillato di nuovo: Zayn era zuppo di sudore, con niente addosso se non dei pantaloni da lavoro e due guantoni da giardinaggio.
Oh madre di Dio, Oh Sacri Adoni Greci, Oh Bronzi di Riace, Oh Raffaello, Michelangelo, Donatello e Leonardo (sia gli scultori, sia le tartarughe ninja)
"Che hai da fissare?!" aveva incrociato le braccia sul torace come per coprirsi.
"Ehm. Mi chiedevo se tu fossi un supereroe" e questa da dove l'avevo tirata fuori????
"Perchè?" chiese lui, piuttosto lusingato.
"Perchè sei verde come Hulk" l'avevo smontato io, indicando una striscia d'erba che gli macchiava il fianco.
Aveva anche un po' di terra sul mento e tra i capelli. Mi ero messa a ridere.
"Che fai, sfotti?"
"Si, assolutamente sì!"
"Ciò mi rende molto triste... Credo proprio di avere bisogno di un abbraccio..."
Aveva teso le braccia, macchiate di verde e luccicanti di sudore.
"Ew, scordatelo!" avevo urlato, prima di scappare correndo nel giardino, rincorsa da lui che urlava come un demente "Emmmmlmlmlmlml".
Bah, a volte non lo capivo, un attimo prima era tutto serioso e preciso, e un attimo dopo rimbambiva di colpo facendo concorrenza ad Harry.
Il gioco era durato poco perchè:
a) il mio concetto di correre non si estende per più di dieci minuti all'anno;
b) il cane si era unito all'inseguimento.
Appena Boris si aveva preso parte al gioco, mi ero messa a urlare, gettandomi a capofitto tra le braccia di Zayn. Meglio un po' d'erba e sudore che le fauci di un cane.
"Mandalo via, mandalo via!!!"
"Ma vuole solo giocare!"
"Ma non sembra voler giocare!!"
"A volte le persone sembrano in un modo, ma se le conosci bene sono molto diverse. Dagli una chance"
"Come te che sembri mister Oxford 2012 ma in realtà alla luce del sole ti riveli cretino quanto Harry e Louis?"
"Hahaha per un attimo credevo avresti detto che alla luce del sole luccicavo quanto Edward Cullen"
L'avevo fissato come se fosse un alieno sceso da marte.
"E tu come fai a conoscere Edward Cullen?!"
Silenzio.
"Ehm..."
Imbarazzo.
Non ridere Em, non ridere, non ridere, nonridere, nonriderenonriderenonridere...
"L'ho guardato con le mie sorelle ok?!"
Ridevo così forte che mi ero dovuta sdraiare sul prato, e non avevo smesso neanche quando mi era venuto il singhiozzo, e le mie risa venivano intervallate da poderosi "hic" che avevano fatto esplodere anche Zayn.
A un certo punto mi ero accorta che la belva mi stava leccando le orecchie, ed ero saltata in piedi urlando, cosa che aveva fatto scompisciare ancor di più il padrone di casa.
Pian piano l'accesso di risa si era spento, e Zayn-il-serioso aveva ripreso possesso del suo corpo.
"Ma tu non dovevi mica studiare?!" aveva sbraitato.
"Ma non ci capisco niente!!" mi ero lamentata io "Ho speso mezz'ora a capire come funziona il cuore e l'unica cosa che ho appurato è che il mio batte ancora!!"
Errore errore errore.
Mai dire "Non ho capito a Zayn." Mai.
Mi aspettavo iniziasse una tiritera sul cuore e bla bla bla, ma invece era rimasto insilenzio, accarezzando in maniera maniacale il cane.
"Bhè?"
"Bhè cosa?"
"Non inizi la tua lezione sul cuore?"
"Il cuore è un organo cavo fibromuscolare di forma conica schiacciata o di tronco piramidale rovesciato. Presenta quattro facce (sternocostale, diaframmatica, sinistra e destra), una base e tre margini (destro, inferiore, sinistro). Ha una lunghezza media dall'apice alla base di 12 cm, è largo trasversalmente 8–9 cm e in senso antero-posteriore circa 6 cm, nell'uomo pesa mediamente 300 g (280-340 g), mentre nella donna 250 g (230-280 g), nel neonato il peso è di circa 21 g e all'età di 11 anni pesa circa 164 g. Il suo peso definitivo da adulto è raggiunto nella tarda adolescenza, generalmente entro i 20 anni. Il volume del cuore corrisponde approssimativamente al pugno chiuso della persona stessa...."
"Fermo fermo fermo!!!" l'avevo interrotto io "Vuoi dire che il mio cuore è grande come il mio pugno?"
Lui si era schiaffeggiato da solo.
"Tra tutte le cose scientificamente rilevanti che ho detto, tu ti ricordi solo questa?!"
Ma io non lo ascoltavo, avevo chiuso il pugno e lo fissavo come un ebete.
Era piccolo. Avevo un cuore piccolo, oltre al cervello.
Mitico.
"Il tuo cuore sarà particolarmente fragile, ipoteticamente parlando." mi aveva distratto lui dai miei pensieri.
Fragile.
Fragile era meglio di piccolo. Fragile era bello.
"Spiegami come funziona" avevo detto affascianta "Spiegami come funziona il mio cuore"
Eravamo rientrati in casa, ancora pieni di erba, sudore e peli di cane e ci eravamo messi a studiare come il mio cuore aveva funzionato per tutto quel tempo.
Non sapevo però che il mio cuore aveva appena iniziato a battere, e che non avrebbe sempre funzionato da quel momento in poi.












Angolo Autrice ^.^

Si, lo so, lo so, questo capitolo è smielato... Cosa vi devo dire? Mi sto rammollendo.
Colpa di Little Things...
Passando ai Massive thank you, veloci come quando parla Liam, vorrei ringraziare:
Elly, che urla con gusto il nome di suo/a fratello/sorella maggiore, a Giada (finalmente so il tuo nome ^.^ * si commuove *) Laura (che legge la mia ff a scuola, cosa che mi lusinga molto) e Annalisa che sono stupendevolissime e che passano sempre e comunque
Hahaha_cit_Niall che ha un intuito pazzesco e riesce a leggere tra le righe, indovinando così gli sviluppi futuri, Mizzie_1D che sta impazzando letteralmente per gli Oned, e come me, tra vendita di biglietti, Little Things e X factor con la Ventura che è una di noi, non ci capisce più niente, beautifulife che recensisce da poco, ma mi fa' sempre tanti complimenti e non vedo l'ora di ricevere la sua prossima recensione, SuperVioletta98 che è un tesoro e mi pubblicizza sempre, e oggi colgo l'occasione di pubblicizzarla, per ricambiare, passate da lei, credetemi, è meravigliosa, Manu_Directioner che sta covando credo una signora ff, dal momento che il suo prologo spacca di brutto, anche se è solo un prologo, e infine happenin, che recensisce solo sotto ricatto, e solo ed esclusivamente con "asdfghjk"
Grazie davvero, vi voglio un mondo di bene, e se volete che io legga/pubblicizzi/recensisca qualosa sono a vostra totale disposizione ^.^
Ps: A massive fuck you a tutte quelle a cui recensisci, chiedi esplicitamente di passare a leggere la tua ff e loro ti rispondono "Ho aggiornato, recensiresti pure quello nuovo? Da te passerò" e poi non lo fanno mai.
Cordialmente
Cami

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Question ***


Image and video hosting by TinyPic

Afternoon DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
Mi ero girata nel letto, guardando la sveglia.
Mancavano 10 minuti alle sette. Cosa cavolo voleva Sam a quell'ora???
DRIIIIIIIIIIIIIIIN
Mia madre aveva aperto la porta d'ingresso, e aveva sentito qualcuno che saliva le scale correndo...
Poi la porta si era spalancata e mi ero ritrovata con Sam seduta sullo sterno che ululava come Willy il coyote:
"DOVE CAVOLO ERI IERI TI HO CHIAMATO MILLE VOLTE!!!!"
"Perchè?" avevo mugugnato, con la voce impastata di sonno.
"Dov'eri?" aveva urlato lei, con tono da pazza isterica, scuotendomi per le spalle e facendo ondeggiare tutto il letto.
"Da Zayn a studiare" avevo ammesso a malavoglia, immaginando l'infinita serie di battutine che l'ammissione avrebbe comportato.
"Studiare per cosa?"
"Il compito di biologia di oggi"
Sam si era calmata all'improvviso.
"CazzoMinchiaCulo non so una mazza!!!!"
Saltava sul letto picchiandosi da sola. Ve l'avevo gia detto che è matta?
Era scoppiata a ridere, e si era seduta.
"Mi vuoi dire perchè stai sclerando in questo modo, di grazia?"
"Sabato pomeriggio, ho raccolto il coraggio e ho mandato un sms a Louis con su scritto che mi aveva macchiato tutta la maglietta di sangue"
Risatina idiota.
"Eeee?" l'avevo incoraggiata io.
"E mi ha detto che gli dispiaceva e che voleva farsi perdonare e di trovarsi alla piazza dei Go Kart alle 8"
"E tu ci sei andata?"
"Ovvio"
"Raccontami tutto".


Faceva dannatamente freddo. Sam si massaggiava gli avambracci, maledicendo Louis nel frattempo.
Gli aveva detto di venire alle otto, ed erano le otto e un quarto. Dove cavolo era? Che l'avesse presa in giro un altra volta?
Poi una macchina gli si era affiancata e aveva strombazzato il clacson, facendola sobbalzare.
Il conducente aveva abbassato il finestrino, e si era scusato "Scusa splendore, ero a secco di benzina"
Sam aveva fissato a lungo la macchina, indecisa, finchè Louis non le aveva intimato di "saltar su".
"Dove andiamo?"
"Lo vedrai"
Le preoccupazioni di Sammy si erano volatilizzate, dal momento che Mr Tomlinson semrava essere un ottimo guidatore.
Era completamente rilassato, con la radio accesa come sottofondo e le loro chiacchiere che riempivano l'abitacolo.
"Beato lui" pensò Sam "Io se ripenso a ieri muoio dal nervososmo e dall'imbarazzo".
Come se si leggessero nel pensiero, era calato il silenzio.
La ragazza stava pensando disperatamente a qualcosa da dire, quando Louis aveva strillato, con la voce quasi in falsetto "Oddio, io amo questa canzone!!" Aveva alzato la radio, che trasmetteva "Hall of fame" dei The  Script e poco dopo tutti e due si erano ritrovati a cantare a squarciagola
"Standing in the hall of fame
And the world’s gonna know your name
Cause you burn with the brightest flame
And the world’s gonna know your name
And you’ll be on the walls of the hall of fameeeeeeeeeeeeeeeeeee"
Così l'imbarazzo era stato dimenticato, e avevano fatto i cretini fino all'arrivo a destinazione.
"Dove siamo?" aveva domandato Sam guardando fuori dal finestrino.
Tutto ciò che vedeva erano bar, caffè, negozi del tipo più disparato e scintillanti discount.
"Nel posto che più amo al mondo..."
Avevano parcheggiato in centro e Louis aveva insistito per andare a guardare le vetrine.
Ovviamente Sam dopo pochi minuti si era stufata, e aveva cercato di scollarlo da lì, con scarsi risultati.
"Sei un maschio!!! Perchè mai guardi le vetrine come una maledetta donnicciola effemminata!"
Louis le aveva regalato uno sguardo confuso.
"Mi pareva fosse chiaro: ti ho rovinato una maglietta e te ne ricompro un altra, no?"
Sam si era sentita morire dentro, dal momento che aveva inventato tutto.
"Nah, chissenefrega... Non sono una patita della moda a dire il vero..."
"Allora come posso sdebitarmi?"
"Bhe, sto gelando in questo momento... Se proprio vuoi puoi offrirmi una cioccolata!"
"Tale fratello tale sorella... Sempre fame avete!!!" aveva commentato lui "Vieni, conosco un posto dove la fanno buonissima!!"
L'aveva guidata attraverso le vie piene di negozi, dove gli addetti comunali stavano montando le luminarie di Natale.
"Che bello!" aveva commentato Sammy battendo le mani come una bambina "Voglio vederle accese! Io adoro le luci di Natale!"
Louis aveva sorriso "Quando avevo cinque anni ho mandato a fuoco il salotto con le lucine del presepe... La mia chiappa destra non è mai stata più la stessa dopo quell'incidente..."
Questo commento aveva scatenato parecchie risate e molti anneddoti sulle rispettive infanzie, tanto che Sam non aveva più prestato attenzione alla strada, e si era ritrovata all'improvviso in un parco.
Louis l'aveva attraversato a passo deciso, diretto ad un chiosco al centro dell'enorme area verde.
"Un frappuccino e una cioccolata calda" aveva ordinato "Non preoccuparti, ti scalderai, e con questa bella giornata vale proprio la pena di stare all'aperto, sopratutto in un posto come questo!"
Sam aveva annuito, prendendo il bicchierone di cartone che il barista le porgeva.
Dopo il primo sorso capì che cosa intendeva: il gusto del cioccolato era una gioia, che le mandava in pappa le papille gustative, e il liquido caldo le scendeva nello stomaco, creandole una piacevole sensazione di solletico e la riscaldava al tempo stesso.
Avevano consumato le bevande seduti su una panchina ghiacciata, e poi, una volta finito Louis si era trasformato in un enorme bambinone.
"Prendimi!!!" aveva strillato, scappando via con fare infantile.
A Sam non era rimasta altra scelta che rincorrelo, dal momento che da sola lei non sapeva ritornare alla macchina.

A mezzogiorno erano ritornati in centro, e si comprati dei sandwitch che avevano divorato mentre esploravano i dintorni.
Si erano seduti sui gradini di una scuola media e avevano parlato per ore e ore di com'erano alle elementari e alle medie.
"E' un peccato che io non t'abbia conosciuto prima, sono certo che saremmo  stati due ottime catastrofi" s'è n'era uscito Louis ad un certo punto.
Poi si era alzato un vento freddo e Sam si era lamentata parecchio.
All'inizio Louis le aveva scaldato le mani nelle sue e poi l'aveva attirata a se', permettendogli di accoccolarsi sul suo torace e sussurrando"Povera la mia stellina di Natale gelata!" tra i suoi capelli, ma dopo,  anche lui vinto dal freddo, aveva deciso di entrare in un negozio e comprare qualche indumento pesante.
A Sammy era dispiaciuto perchè, anche se non l'avrebbe mai ammesso, con la testa sul petto di Louis si sentiva in paradiso.
Si era già mentalmente preannunciata l'enorme rottura di scatole che sarebbe stata fare spese con lui, quando invece lo shopping si tramutò in un enorme travestimento, tipo Carnevale: Louis le faceva provare i cappelli più strambi, da fluorescenti e sgargianti berrette ricoperte di pon pon, enormi paraorecchi con lucine al neon, a colbacchi di pelo di vero husky rigorosamente rosa shocking.
Avevano trovato anche una quantità infinita di guanti, sciarpe e scaldamuscoli.
Sam non aveva mai riso così tanto: lei e Louis si mettevano davanti agli specchi e si provavano le cose più buffe, facendisi le boccacce a vicenda, disturbando così la quiete del negozio.
Alla fine, per rimediare allo scompiglio che avevano portato si erano visti costretti a comprare due paia di guanti a tema Arlecchino, lunghi fino al gomito, che lasciavano scoperte le dita, un colbacco di pelo rosa per Sammy e un cappello fucsia con due treccine di stoffa ai lati tipo Pippi Calze Lunghe per Louis.
Sghignazzando e dandosi il gomito erano approdati in una di quelle cabinette sparse per le strade, che stampavano fotessere istantanee.
Si erano pigiati dentro, iniziando a fare le boccacce all'obbiettivo, a farsi le corna, a darsi manate in faccia poco prima dello scatto...
Poi la voce meccanica della macchinetta aveva annunciato, per l'ennesima volta "Mettetevi in posizione" e  Sam si era sporta verso Louis, sfiorando la sua guancia con le labbra.
 "Tre" aveva iniziato a contare la registrazione "Due, Uno"
Louis si era voltato di scatto e aveva posato le labbra sulle sue, mentre il flash li abbagliava.
Era completamente diverso da quello precedente: stavolta Louis faceva sul serio; Raggiunse le sue labbra, bianche e screpolate a causa del vento freddo e le divorò quasi con dolcezza, succhiandole più volte, fino a farle tingere di un vellutato rosso e ad ammorbidirle.
Erano proprio le labbra di Louis che stava baciando, confusa dalla fredda brezza che entrava tramite uno spiffero nello stanzino?
Mentre lui le passava le mani tra i capelli, come a volerla pettinare dolcemente, Sam  decise che la risposta era sì, decisamente sì.
Louis aveva continuato a baciarla al ritmo dei loro respiri spezzati, allontanandosi quel che bastava per lasciarla respirare.
Una volta finita la riserva d'aria, l'aveva lasciata andare.
Si erano guardati negli occhi, in silenzio.
I suoi erano così belli, azzurro ghiaccio, ma non ispiravano freddezza o indifferenza, anzi, sembrava che un fuoco inestinguibile ci ardesse dentro.
"Che cosa siamo noi, Louis?" aveva chiesto Sam, una volta recuperata la voce.
"Non lo so" aveva risposto lui, come desolato.
Erano tornati alla macchina, più confusi che arrabbiati.
Il viaggio di ritorno si era svolto in silenzio, con la radio in sottofondo che copriva il rumore dei loro pensieri.
Una volta a letto, sola con il suo cuscino Sam aveva compreso una cosa: provava qualcosa di diverso per Louis, rispetto a Harry o Liam.
Era qualcosa di avvolgente, dolce, coinvolgente, qualcosa di inarrestabile e travolgente, che le struggeva l'anima.
Era innamorata.
Ma non era sicura che Louis ricambiasse.
A quella conclusione aveva immerso la faccia nel cuscino, piangendo amare lacrime, addormentandosi sola con il suo dolore.
Quella mattina si era svegliata in un pessimo stato:
a) aveva la faccia tutta gonfia per il gran piangere;
b) non aveva studiato niente per la verifica di biologia;
c) soffriva di una forma di mal d'amore acuta, e al solo pensiero di rivedere Louis il cuore le batteva così forte da farle male e il suo stomaco si contraeva così forte da farle venire la nausea.
Si era sciacquata la faccia con l'acqua fredda, e aveva distrattamente guardato l'ora sul cellulare.
C'era un messaggio.
Un messaggio di Louis.
Diceva " C'è posta per te"
Nessuna spiegazione, nessuna faccina, o segno di punteggiatura. Niente.
Sam l'aveva riletto almeno tre volte. Poi il suo cervello addormentato si era deciso a cacciare una sinapsi bella potente, e lei era corsa giù per le scale, sbattendo contro un Niall parecchio addormentato, spalancare la porta d'ingresso e attraversare di corsa (e in pigiama) il vialetto.
C'era una busta nella cassetta delle lettere.
Bianca.
L'aveva aperta con mani tremanti, e dall'interno erano caduti due foglietti.
Il primo era scritto a mano con una grafia tutta a scarabocchi, diceva "Ora ho la risposta: siamo la cosa più semplice e complicata che esista, siamo sapientemente folli, siamo la cosa più conosciuta e misteriosa al mondo... Siamo io e te"
C'era la fotografia. Era un po' sfocata, ma si vedeva bene la bocca ridente di Louis premere sulla sua, le sue mani tra i capelli, mentre lei stava ad occhi spalancati a contemplare le infinite bellezza dell'amore








Angolo Autrice ^.^
Ecco a voi gente un po' di Souis ;) ;)
Spero vi piaccia e non vi faccia venire il diabete.
Prima di passare ai sentitissimi Massive thank you volevo chiedere quante di voi hanno scaricato le canzoni rubate agli Oned e quante no, tanto per sapere (poveri sfigati comunque....)

A Bianca, Elly, Giada, Adele e Nali che vorrei tanto tanto tanto conoscere di persona, perchè oltre ad essere ottime scrittrici sono delle persone veramente carinissime, che sono così rare da incontrare al giorno d'oggi, e le ringrazio sentitamente per le loro recensioni che ci hanno fatto incontrare :)
A SuperVioletta98 che come me, sbava per Zayn in versione giardiniere, a Hahaha_cit_Niall che dovrebbe fare la meteorologa perchè c'azzecca sempre, a Amway_ che condivide la mia politica recensisco io/recensisci tu, e ultime ma non meno importanti, a _alldayallnight_ , Aly_Horan e Ila_Ashba che hanno recensito il mio ultimo capitolo e che spero continueranno a seguirmi...
Veramente grazie tante, non immaginate quanto ;)


Anticipazione 9 Capitolo Brother:

Nessuno aveva più proferito parola fino alla stazione, quando Sam si era diretta invece che vero la scuola, verso i giardini pubblici.
"Sammy, la scuola è di la'" le avevamo fatto notare noi.
"Lo so che è di là! Oggi attacco, non so' un cazzo per la verifica... E poi Louis mi aspetta lì"
Se n'era andata borbottando "Ci deve solo provare" "Sorellastra..."
Niall sembrava un po' abbattuto, così lo avevo preso sottobraccio e lo avevo confortato un po', povero cucciolo.
 "Ha le sue cose oggi, e in più l'amore la rende spaventosamente suscettibile. Non è colpa tua"
Silenzio.
"Se ti può consolare, a volte vorrei essere io la tua sorellastra"
Ancora silenzio.
Avevo sospirato, lasciando a Liam il compito di tirare l'irlandese su di morale.



Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Brother ***


Image and video hosting by TinyPic

Brother






A Bianca, con il sincero augurio di ritornare presto tra le mura di casa sua...














" E questo è quanto" aveva concluso Sam, sorridendo alla mia faccia shockata.
"Ma.. ma..." avevo balbettato, sconvolta, mentre lei appoggiava la testa al sedile dell'autobus, stiracchiandosi luminosa a un Liam in visibilio (Che aveva gongolato per tutta la strada "Sapevo che eravate fatti l'uno per l'altra!!") un Niall disgustato ( scuoteva la testa ripetendo "Mia sorella, mia sorella!" in modo ossessivo) e un Harry che rischiava di soffocare dalle risate.
"E adesso?" le avevo chiesto "Cosa farete?"
"Seeeeeeeeeeesso!!!" aveva trillato Harry, con una voce quasi deliziata, prima di scoppiare di nuovo a ridere.
"Ew, sei disgustoso" aveva puntualizzato Liam, con fare pomposo.
"Sul mio cadavere!!" Niall aveva interrotto la sua litania "Farai sesso con Louis dopo che mi avrai sepolto vivo, e se mai dovesse accadere, tornerò dall'oltretomba per evirarlo personalmente!!!"
"Non ti vorrai intromettere tra loro, vero?!"
"Non puoi impedirmi un bel niente carino!!!"  era intervenuta Sam, con gli occhi fiammeggianti.
Oh-Oh. Tempesta in arrivo.
"E perchè?"
"Perchè.Non.Sono.Affari.Tuoi!!"
"E invece si!!! Sono affari miei, dal momento che l'ultima volta che ho controllato sulla carta, sei mia sorella!!"
"Io non sono tua sorella, sono la tua sorellastra."
"E' la stessa cosa!!"
"No!! Non lo è!! Non abbiamo legami di sangue, ne' familiari, sei solo uno che vive nella mia stessa casa!!! Hai gli stessi diritti di intrometterti quanti ne' avrebbe Liam o Zayn!!"
"Per me non è la stessa cosa" aveva mugugnato Niall "Non capisco perchè sei sempre così scorbutica..."
La "scorbutica" aveva soffiato come un gatto arrabbiato, mettendo a tacere tutto l'autobus.
Nessuno aveva più proferito parola fino alla stazione, quando Sam si era diretta invece che vero la scuola, verso i giardini pubblici.
"Sammy, la scuola è di la'" le avevamo fatto notare noi.
"Lo so che è di là! Oggi attacco, non so' un cazzo per la verifica... E poi Louis mi aspetta lì"
Se n'era andata borbottando "Ci deve solo provare" "Sorellastra..."
Niall sembrava un po' abbattuto, così lo avevo preso sottobraccio e lo avevo confortato un po', povero cucciolo.
 "Ha le sue cose oggi, e in più l'amore la rende spaventosamente suscettibile. Non è colpa tua"
Silenzio.
"Se ti può consolare, a volte vorrei essere io la tua sorellastra"
Ancora silenzio.
Avevo sospirato, lasciando a Liam il compito di tirare l'irlandese su di morale.
Solitamente andavano piuttosto d'accordo, ma a volte, antiche gelosie e rivalità non proprio dimenticate tornavano a galla, rompendo la monotonia della nostra vita.
Il nocciolo della questione era uno solo: Sam era una persona altamente competitiva e gelosa dei suoi affetti.
Da piccola, essendo figlia unica, era la regina di casa: aveva coccole, regali e attenzioni a non finire.
Se usciva un nuovo videogioco, lei era la prima ad averlo. Se otteneva un ruolo in una recita scolastica, Mr e Mrs Gerrard prenotavano i posti in prima fila con settimane d'anticipo. Faceva 4 sport diversi: pallavolo, calcio, corsa e arrampicata, ed a ogni gara matematicamente sugli spalti si sarebbe schierata tutta la sua famiglia, con tanto di striscioni e tifoseria.
Era la campionessa incontrastata di mamma e papà, e questo la riempiva di orgoglio e gioia.
Poi sua madre aveva chiesto il divorzio ed era partita per l'America. Un po' Sam aveva sofferto, ovvio era la sua mamma, ma la sentiva tutte le settimane e passava la Pasqua da lei, e due settimane in estate.
Il fatto di essere la cocca di Papà la confortava e consolava allo stesso tempo, perchè, in fondo in fondo non era cambiato niente: lei era la principessa incontrastata della casa.
Ma poi papà aveva trovato una fidanzata, carina, dolce e simpatica. Perfetta, insomma.
Purtroppo aveva un unica pecca: due figli.
Il più grande, Greg, non era un problema: era molto più grande di lei e dopo il matrimonio della madre era tornato a vivere in Irlanda con suo padre, dal momento che studiava lì.
Il problema era Niall.
Aveva la sua stessa età, sarebbe vissuto con lei e suo padre, e in più era il maschio che suo padre aveva sempre desiderato.
Il povero fratellastro, però, era felice della nuova sistemazione e di aver acquisito una sorella: infatti a causa della differenza di età con il fratello maggiore si era sentito un po' solo, e ora che aveva una compagna di giochi si prospettavano nella sua mente mille e mille divertimenti.
Peccato che la cosa non fosse reciproca: i primi tempi Sam era veramente pestifera con Niall, che non si capacitava di tutto questo odio nei suoi confronti.
Le cose iniziarono ad andare un po' meglio quando il padre di Sam ricominciò a lavorare a tempo pieno, rincasando solo nel weekend.
Durante la settimana in casa regnava l'armonia... I ragazzi dividevano i giocattoli, non litigavano per il possesso del telecomando, facevano i compiti insieme...
E poi, appena Papà Gerrard rientrava in casa scoppiava il finimondo, volavano morsi, calci, pugni, insulti a non finire...
Perchè?
Perchè Sam era tremendamente gelosa, gelosa che il suo papà uscisse a giocare a football dopo pranzo con il suo figliastro, che lo portasse allo stadio o che commentasse con lui i risultati delle partite.
Ovviamente anche lei era invitata a questi eventi, ma la rabbia era così tanta da farle perdere il controllo, così preferiva andare via e ritirarsi in camera sua sbattendo la porta.
Appena Niall se n'era accorto aveva iniziato ad evitare il patrigno, mettendo in allarme sua madre, che ovviamente si era informata sul motivo del suo comportamento, e il nostro irlandese si sa', è conosciuto per il suo stomaco senza fondo, quindi dopo un breve ricatto aveva cantato, riferendo la frase che Sam ripeteva ossessivamente mentre tormentava il povero fratellastro: "E' il mio papà, non il tuo! Perchè deve voler bene più a te che a me?!"
La famiglia Gerrard-Horan aveva fatto una riunione, e dopo pianti, lacrime e scenate isteriche dove tutti i nodi vennero al pettine, tutto si risolse più o meno. Anche se a volte, antiche gelosie e rivalità emergono saltuariamente...

Contagiati dal malumore di Niall, eravamo arrivati a scuola strascicando i piedi.
Le prime due ore si erano svolte in un sonnacchioso e rassegnato silenzio, che lasciava spazio alla prof mentre spiegava, inducendoci così a dormire ancor di più.
Quella strega della prof di fisica, appena avvertito il clima che c'era in classe aveva annunciato la riconsegna delle verifiche, svegliandoci tutti all'istante.
Caytlin aveva iniziato a distribuire le verifiche, mentre il mio cuore batteva all'impazzata contro le costole, e faceva un sacco di casino, nonostante fosse così minuscolo.
La strega numero due (Caytlin) aveva occhieggiato la mia verifica, e allunganomela aveva commentato:
"Dio Em, la tua era di una semplicità Mo-struo-sa! Come cavolo hai fatto a prendere un' insufficienza? Devi essere proprio stupida!"
Avevo guardato il foglio. Cinque.
Ma com'era possibile? Credevo fosse andata bene!!! Già mi pregustavo il momento in cui avrei varcato la soglia di casa e avrei strillato "Ho preso 7 in fisica mamma!!!" e lei che sveniva sulle scale.
Non poteva essere... Avevo fatto così tanti esercizi, ero sempre stata attenta e avevo preso appunti come una pazza...
Mi ero impegnata così tanto, eppure, ancora una volta, non era servito a niente...
Ero proprio un caso disperato.
Caytlin aveva posato sul mio banco il compito di Zayn, con una gioia oserei dire maligna.
Ero riuscita a intravedere un "Otto e mezzo" prima che lui si affrettasse a nascondere il foglio, come se si sentisse in colpa.
Otto e mezzo.
Perchè io non potevo prendere otto e mezzo? O almeno, perchè io non potevo neanche sperare di poter prendere dei voti alti come i suoi?
Perchè?
Nonpiangerenonpiangerenonpiangere.
Avevo sentito la gola stringersi e gli occhi bruciare, mentre l'enorme cinque rosso che troneggiava sul mio foglio di protocollo diventava sempre più sfocato, distorcendosi in forme bizzarre.
Nonpiangerenonpiangerenonpiangere.
Resisti fino alla campana. Sta per suonare.
Poi la campanella era suonata, il prof aveva raccolto le sue cose e s'e n'era andato. I miei compagni erano usciti dalla classe, diretti nell'atrio o in cortile.
I ragazzi però erano rimasti: si erano tutti svaccati sul banco di Zayn a fare chiasso, ma io sapevo che erano lì per me, e mi faceva piacere, anche se avrei solo voluto mettere la testa sulla spalla di Sam e piangere tutte le mie lacrime.
Harry si era messo a curiosare sul registro, annunciandoci lugubre:
"Quella vacca di algebra ci ha fissato già la verifica di recupero!! Vuol dire che sono andate proprio male!!"
Si era attirato così quattro occhiatacce mortali e un mio gemito.
Avevo appoggiato la fronte sul banco e mi ero lasciata andare, tappandomi la bocca con una mano per non fare troppo rumore.
Dov'era Sam quando mi serviva?!
"Em, puoi sempre recuperare! Non è la fine del mondo!" aveva provato a confortarmi Niall.
"Non è vero" gli avevo risposto con voce strozzata.
Liam si era seduto al posto di fianco a me e mi aveva massaggiato la schiena, lentamente "Si, Niall ha ragione: il prossimo argomento te lo studi bene dall'inizio, fai sempre esercizio e vedrai che prendi un bel voto!"
Avrei voluto protestare che avevo studiato sempre e in modo approfondito, e che avevo fatto un mucchio di esercizi in più oltre a quelli assegnati, ma non era servito a niente.
"Se vuoi posso aiutarti" aveva proposto Zayn.
L'avevo odiato in quel momento, perchè mi sentivo stupida e inferiore, e nonostante sapevo che nessuno poteva aiutarmi, avevo annuito.
Avevo alzato la testa, respirando forte, e Harry mi aveva passato un pacchetto di Kleenex, evitando il mio sguardo, imbarazzato,  mormorando "Em..."
"Lo so" lo avevo zittito bruscamente"Vado in bagno" avevo annunciato, barcollando fino alle toilettes in fondo al corridoio.
Mi ero sciacquata la faccia con l'acqua fredda, ma non ero riuscita a calmarmi.
Mi ero seduta con la schiena appoggiata vicino al calorifero, cercando di "chiudere i rubinetti".
Poi, Zayn era entrato in bagno, di nuovo.
"Dovrei smetterla di infilarmi nel bagno delle donne.... Potrebbe rovinarmi la reputazione."
Si era seduto, esitante, di fronte a me, e aveva tirato fuori il pacchetto di sigarette.
L'avevo guardato mentre se ne accendeva una e se la portava alla bocca, aspirandone il fumo come se non ci fosse un domani.
Mi è sempre piaciuto l'odore del fumo... Sa' di buono.
"Perchè fumi?" gli avevo chiesto, una volta recuperata la voce. Sapevo che non era per tirarsela o per farsi vedere, ed ero curiosa: da quando Mister Perfezione  era diventato così trasgry?
"Così, una volta ho provato e poi non sono riuscito più a smettere"
Sembrava il fachiro indiano che suonava il flauto al serpente incantato: non riuscivo a staccare gli occhi da lui e dai movimenti che faceva con la sigaretta.
"Fammi provare" lo avevo pregato all'improvviso, sorprendendo me e lui.
"Che?"
"Ti prego"
Aveva buttato fuori il fumo di colpo, replicando con ancora la sigaretta in bocca che il fumo faceva male, rovinava dita, denti e polmoni, favoriva malattie cardiovascolari e ti faceva venire il cancro.
"Ma tu stai fumando, Zayn. In questo momento. Non credi che sia un po' ipocrita fare la predica?"
Si era zittito, sfilandosi la sigaretta di bocca e passandomela con un movimento seccato.
"Io ti avevo avvisato"
Avevo portato il mozzicone alle labbra e avevo inspirato, cominciando a tossire come un imbecille subito dopo.
"Ma che cazz-!"
Zayn si era ripreso la sigaretta, e aveva aspettato che la crisi passasse, per poi suggerirmi "Non ispirare così profondamente. E' la prima che fumi no? Vacci piano"
Dopo due o tre tiri, aveva cominciato a girarmi la testa, ma il sapore era migliorato e risultava quai piacevole. Era rilassante, un tiro io, due lui, uno io e due lui...
"Non ti ho neanche chiesto se ti fa schifo o no" avevo commentato dopo parecchi minuti di silenzio in cui si sentiva solo il rumore degli altri studenti nell'atrio.
"Cosa?"
"Il fatto che io fumi dalla tua stessa sigaretta"
"Nah, basta che non ti fai con la mia stessa siringa e poi sto a posto!"
L'avevo guardato con tanto d'occhi mentre si rimetteva in piedi, apriva la finestra e schiacciava la cicca sotto la suola delle scarpe.
"Scherzo" mi aveva rassicurato, infilandosi una Brooklynn alla menta tra i denti "Puoi farti con la mia siringa, a me va bene!"
Ridendo, mi aveva aiutato ad alzarmi e mi aveva offerto il chewing-gum.
Era tornato serio.
"Oggi vieni a casa mia a recuperare fisica. Punto Stop non si discute"
"Zayn non posso..."
"Si che puoi. Niente ma!"
"Ti ringrazio ma..."
"Non mi ringrazi e chiudi quella ciabatta del cavolo!"
"Non capisci..."
" Si invece! Ho preso Otto e mezzo, vuol dire che ho capito. Scusa non volevo ricordarti il cinque..."
"Non puoi aiutarmi..."
"Dubiti delle mie capacità, Thompson?"
"No è che..."
"Niente che e niente ma!!"
"ZAYN!" lo avevo interrotto esasperata, di nuovo sull'orlo della crisi di nervi "TU NON PUOI AIUTARMI!"
"Non sparare cazzate..."
"SONO DISLESSICA!" avevo urlato con la gola in fiamme, troncando la sua protesta, raggelando l'atmosfera cupa e fumosa del bagno delle ragazze del terzo piano.








Angolo Autrice ^.^
Ciao bellissime!!! Come va? Tutto bene? :) :) :) Passando direttamente senza indugio ai massive thank you, volevo dirvi grazie grazie grazie, ho raggiunto 80 recensioni e ho conoscuito della gente splendida, come Giuliavedanaxx che spero recensirà anche i prossimi capitoli, Bianca, a cui è stato dedicato questo capitolo, SuperVioletta98 e i suoi #perversiontime che mi fanno morire, Adele che dovrà essere internata a causa mia, Laura e Nali che sono con me da sempre e Hahaha_cit_Niall che è PaxiSsiMa HìHìHìHì, ad Elly, patrona della Souis, beautifulife che non mi ha abbandonato e a Giada che il 20 maggio, purtroppo per me e per lei mi farà compagnia qui su EFP...
Crazie principesse, siete fantastiche, e non finirò mai di ringraziarvi...
Sciao
 Cami



Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Freezing Heart ***


Image and video hosting by TinyPic

gyuhu Si, lo so, dovevo dirlo prima.
Ma potevate capirlo da soli no? Non sono mentalmente instabile, pazza psicopatica o visionaria, tutti i miei difetti (o quasi) ritornano a questo: sono dislessica.
Il fatto che nessuno, ne' genitori ne' insegnanti, se ne sia accorto prima mi ha causato delle difficoltà, soprattutto quando ho iniziato le elementari.
Credevano che fossi svogliata o un po' stupida. Gli altri bambini percepivano che ero diversa.
Questo (sommato alla mia stazza e alla mia propensione per il cibo, superata solo da quella di Niall) secondo mia madre è la causa della mia bassa autostima.
Forse è vero, non sprizzo autostima da tutti i pori, ma non sono neanche una emo depressa, io mi ritengo normale.  Una persona normale con problemi...
In più, la dislessia provoca anche una specie di distorsione nella percezione dell'ambito spazio-temporale, e quindi, detta semplicemente, una scoordinazione mano-occhio. Ed ecco spiegato il motivo della mia scarsità negli sport o nell'orientarmi nell'ambiente.
Sapete quante volte entro nella classe sbagliata a scuola, nonostante frequenti lo stesso istituto da quasi tre anni?!
Non sono anormale o minorata, solamente la mia mente lavora in modo diverso: confondo i punti cardinali, impiego venti minuti a leggere l'ora, per me destra e sinistra sono la stessa cosa (forse è per questo che non ho fatto il pantentino, sigh) e a volte, mentre leggo, mi mangio le parole, non rispetto la punteggiatura, e scrivo come una capra araba artritica.
E' come se durante la lezione di matematica, dato un problema voi ci arrivate seguendo un ragionamente, io ne seguo un altro magari più semplice o con dei passaggi in più, ma la soluzione è la stessa.
Non molti capiscono, la maggior parte delle persone che ho incontrato dopo l'esito della diagnosi, una volta saputo il mio piccolo problemino, iniziarono a trattarmi come se fossi un essere dall'intelligenza inferiore, come lo può essere un cactus o un ameba.
Come quando le vecchie zitelle che odorano di acido si chinano a parlare con i loro barboncini spelacchiati, c'è da stupirsi se alcuni di loro addentano la vecchia (rischiando però la morte per avvelenamento)? No, vi assicuro che anche  voi se qualcuno parlasse con quel tono odioso mordereste a destra e a manca...
 Per questo motivo l'ho tenuto, come dire "segreto". Sarebbe un arma in più all'arpia (Jennifer) cosa che non mi serve in questo momento; non l'avevo detto neppure al mio primo fidanzato serio, Ryan, e dal momento che mi aveva tradito dopo neanche due settimane, era grata a Dio di aver tenuto la mia boccaccia cucita.
Zayn me l'aveva tirato fuori a forza, e io temevo la sua reazione.
Non voglio che l'opinione che le persone che amo hanno su di me cambi.
Ma il signor vicino di banco sembrava semplicemente stupito; se n'è stava lì, a guardarmi come se fossi un'equazione algebrica di secondo grado che non gli veniva nonostante avesse ricontrollato i calcoli con la calcolatrice, in silenzio.
Avevo incrociato le braccia al petto, impaziente di vedere come si comportava.
"Tu sei...?"
"Dislessica" avevo ripetuto io, ormai l'avevo detto, non aveva senso tirarmi indietro.
"Uhm, non si capisce sai?"
"Mi pigli per il culo?" avevo chiesto, sforzandomi di mantenere la calma.
"No, sono serio. Sono stato tuo vicino di banco per tutta la prima media, ma non mi sono mai accorto di niente... Ti ricordi?"
Mi ero addolcita un po', ripensando ai vecchi momenti passati insieme. A volte Zayn faceva finta di non ricordare com'eravamo alle medie, ma il sorrisino complice-imbarazzato che aleggiava sulle sue labbra la diceva lunga.
"L'ho scoperto solo in prima liceo" avevo ammesso piccata.
"Come mai?"
"Boh, il mio insegnante privato aveva dei dubbi e mi ha fatto fare degli accertamenti..."
Eravamo stati un po' in silenzio, prima che io mi affrettassi a supplicarlo in ginocchio "Non lo dirai a nessuno vero?? Non deve saperlo nessuno, neanche Sam, neanche Harry, soprattutto Harry... Pettegolo com'è finirebbe per lasciarselo scappare..."
"A una condizione" aveva commentato lui, ammiccando maliziosamente.
"Cioè?"
"Accetterai di prendere ripetizioni da me a partire da oggi"
"Perchè insisti tanto con me?" gli avevo chiesta, sinceramente curiosa.
La campanella ci aveva riportato al presente: eravamo in bagno, a scuola, e avevamo appena fumato una sigaretta...
Tornando in classe, Zayn aveva mormorato, prima che il prof di musica entrasse e iniziasse qualcosa di terribilmente noioso di cui non mi sarebbe importato niente, "Perchè hai osato dubitare delle mie capacità, Thompson, e ora devo dimostrarti che non fallisco mai, io"
E così facendo aveva chiuso la discussione.



Ed ecco come mi ero ritrovata, a strillare al telefono a mia madre che no, non tonavo a casa per pranzo, si, ce le avevo le chiavi e altre mille raccomandazioni che mi avevano  fuso il cervello.
Avevo avuto il buon senso di urlarle "Non sto andando in un nightclub mamma!!! Sto andano a casa di Zayn!!!"
"A fare cosa?" aveva chiesto lei rassicurata dal fatto di conoscere le mie frequentazioni quasi meglio di me.
"A fare sesso selvaggio. Secondo te? A studiare no!?"
"Studiate bene allora. E Dì a Zayn che quel libro che aveva ordinato è arrivato, e quando vuole può passare a ritirarlo"
"Si. Ciao..."
Avevo riattaccato, mentre il mio compare sogghignava come un ebete.
"Potevi avvisarmi che avevi cambiato i tuoi programmi, avrei spedito i miei fuori casa, ma se la cosa non ti disturba..."
Gli avevo mollato un pugno.
"Scemo! Mia madre m'ha detto di dirti che è arrivato il libro che hai prenotato e di passare a ritirarlo"
Avevo riferito il messaggio, da brava bambina. Ormai ero abituata a essere sfruttata dalla mia madre bibliotecaria: ogni volta che qualche ragazzo a scuola era in ritardo sulla consegna o cose così, mandava me a fare il lavoro sporco. Vigliacca.
Eravamo arrivati a casa quasi contemporaneamente alle sue sorelle, che stavano giocando con Boris.
"Nooo" avevo imprecato sottovoce.
"Forza e coraggio" mi aveva spronato lui, tenendomi aperto il cancello, lasciandomi passare.
La belva malefica aveva subito lasciato perdere le due ragazzine e si era diretto alla velocità della luce verso di me. Ero rimasta immobile con gli occhi chiusi e le braccia strette attorno al corpo, pronta a subire l'impatto.
Ma non era successo niente.
Avevo riaperto gli occhi e avevo contemplato il cagnolone nero che mi annusava i leggins neri, lasciandoci degli aloni a causa del naso umidiccio.
Zayn era rientrato in casa, che bastardo!!!
"Ehi!!!" avevo chiamato, sudando freddo.
Niente.
"Zayn!!!"
Silenzio.
"Zayn!!! Esci subito fuori e vieni a salvarmi!!!"
Risatine provenienti dall'ingresso.
"Zayn Malik!!! Pretendo il tuo aiuto immeditamente!!!"
Ancora nulla.
"Se non esci immediatamente racconterò a Harry e Niall che ti piace Edward Cullen!!!"
La sua figura imbronciata era riapparsa in giardino.
"Ricattatrice" aveva commentato richiamando il cane che obbediente, aveva perso di colpo tutto l'interesse nei miei confronti "E poi non mi piace Twilight. L'ho guardato una volta sola!"
"Una volta è sufficiente a macchiare il tuo curriculum" avevo commentato superandolo diretta in casa.
Lui sbuffando mi aveva guidato in cucina, dove c'era tutta la famiglia riunita.
Dire che mi avevano accolta a braccia aperte era il minimo: sua madre aveva continuato a riempirmi il piatto, specialmente dopo che quell'intelligentone di suo figlio aveva commentato che "Em crede di essere un pachiderma e non mangia mai a sufficienza" le sue sorelle più piccole invece giocavano a "Mettiamo in imbarazzo Zayn" e continuavano a chiedemi se ero la sua fidanzata o a farmi domande strambe, l'altra sua sorella e suo padre mi scoccavano occhiate comprensive, specialmente anche quando sua madre si era unita al gioco.
"Era ora che ti decidessi a portare a casa una ragazza" aveva commentato a fine pasto, mentre ci alzavamo.
"Cosa farete oggi pomeriggio?" aveva continuato ammiccando maliziosa.
"Mamma!" Aveva protestato lui, mentre io ridacchiavo imbarazzata "Studiamo fisica, fisica ok?"
Erano tutti scoppiato a ridere, mentre lui mi trascinava su per le scale con aria irritata.
"La prossima volta a casa tua, scommetto che non è una gabbia di matti come qui..."
"Scherzi! Hai una famiglia così bella!" avevo protestato io "Io sono figlia unica, sono, ehm, una sorpresa, i miei non mi aspettavano più.... Quindi è un mortorio"
"Sempre meglio di una gabbia di matti..."
"Almeno non si soffre di solitudine... non che io ne abbia mai sofferto, se hai come vicino di casa Harry Styles non ti è concesso"
Avevo commentato sedendomi e tirando fuori il libro di testo.
"Allora, dimmi dove non hai capito" aveva iniziato lui in modalità teacher on.
"Quelle cose strambe della posizione, degli schemi velocità spazio, e il rettilineo..."
Avevo elencato io, sapendo di autocondannarmi ad almeno un ora di spiegazione.
Devo dire che mi sbagliavo: per spiegarmi come si impostavano i vari problemi riguardanti la posizione, la velocità e lo spazio aveva recuperato dalla camera di sua sorella due macchinine rosa shocking che ci eravamo divertiti a far correre su e giù dai quaderni fino a quando non avevo capito i vari procedimenti da utilizzare nei problemi, poi mi aveva rispiegato quella cosa sulla gravità di Newton (scatenando diverse battutacce su frutta da albero e cadute dovute alla gravità) e mi aveva fatto pure fare un esperimento con una pallina da tennis e dei peluches, e infine, una volta calata la notte, eravamo andati davanti alla chiesa, armati di macchina fotografica, per studiare il moto rettilineo.
Anche se non capivo come.
"Fotografa le auto" mi aveva ordinato indicando la strada davanti a noi.
"Ma verranno tutte sfocate!" avevo protestato io, scettica, dal momento che sfrecciavano piuttosto veloci, e l'illuminazione giallastra dei lampioni comunali non sarebbe stata sufficiente ad illuminare decentemente la foto.
"Tu fallo e basta" aveva tagliato corto lui, creando nuvolette di condensa con il suo fiato.
L'avevo accontentato sapendo che tanto la foto non sarebbe venuta, e avevo ragione: tutto ciò che potevo vedere nello schermo digitale era una striscia rossa, creata probabilmente dai fari.
"Che ti dicevo? Non è venuta" stavo per premere il pulsante cancella quando lui mi aveva strappato la macchina di mano urlando "Ferma ferma ferma!!"
Mi aveva ripiazzato lo schermo sotto il naso.
"Che cosa vedi?"
"Una foto venuta da schifo"
"Guarda meglio"
"La striscia rossa dei fari?" avevo domandato, iniziando a capire.
"Si. Un corpo si muove di moto rettilineo uniforme se mantiene una velocità costante in modulo, direzione e verso; ovvero se nel compiere una traiettoria rettilinea percorre spazi uguali in tempi uguali, come, in questo caso, la macchina nella foto. Vedi?" aveva indicato di nuovo la foto "Questo è un moto rettilineo uniforme."
E con queto aveva terminato la lezione.
Come pagamento gli avevo offerto un sachetto di patatine fritte in un chioschetto lì vicino, mentre passeggiavamo, aspettando il mio autobus.
Era piacevole tenere il sacchetto in mano, dal momento che faceva il freddo cane e mi sentivo il naso gelato, probabilmente era anche rosso come Rudolf, la renna di Babbo Natale, ma non m'importava, almeno avevo le mani calde.
In più emanavano un odore veramente allettante, cosa che mi aveva fatto prontamente abbandonare il buon proposito di non mangiare schifezze.
"Uffa!" mi ero lamentata "Tra la cucina di tua madre e questa merenda inaspettata avrò messo su' almeno trenta chili"
"E' biologicamente impossibile mettere su trenta chili con un pasto" mi aveva rassicurato lui " E poi dovresti mettere su un po' di peso Em, ti vedo un po' patita"
"Si, patita quanto una balena spiaggiata"
"Non dire sciocchezze. Gertrude della 4a è una balenottera spiaggiata, tu sei normale, e in confronto uno stuzzicadenti!"
Ero scoppiata a ridere, nonostante fosse una cosa poco carina da fare, e avevo rubato l'ultima patatina dal sacchetto.
"Ladra!" aveva protestato Zayn mentre io dopo avergli fatto una linguaccia me le infilavo lentamente in bocca, fissando la sua espressione affamata.
"Ladra e pure stronza" aveva commentato ridendo.
In bocca avevo solo un'estremità della patatina, mentre l'altra metà spuntava dalle mie labbra schiuse. L'avevo provocato ancora un po', e stavo per aspirarla come se fosse uno spaghetto di "Lilli e il Vagabondo" quando Zayn si era chinato su di me, cercando di mangiare l'altra estremità.
Probabilmente aveva sbagliato i calcoli perchè mi era arrivato vicinissimo.
Troppo vicino.
Aveva mangiato il resto della patatina, fissandomi negli occhi, immobile.
Potevo vedermi riflessa nei suoi ochi, disorientata e confusa.
E poi lui aveva annullato la distanza tra di noi, poggiando le sua labbra bollenti sulle mie gelate.
Per un attimo tutto si era annullato: il cielo nuvoloso, l'aria fredda che mi entrava nel cappotto, il sacchetto unto di patatine fritte che stringevo convulsamete in una mano...
E poi, mentre lui si staccava da me, con le labbra in fiamme, avevo realizzato: avevo baciato Zayn.
Mi aveva guardato in attesa, ma io non sapevo cosa fare.
Avevo mormorato "Io...Devo prendere l'autobus..."
E sotto i suoi occhi cioccolato fuso, mi ero girata e corsa via, con le guance in fiamme raffreddate dalla fredda aria della sera.







Angolo Autrice ^.^:
Taaan-taan-taan-!!!
Ve lo aspettavate?
Volevo, prima di passare ai miei soliti Massive thank you, pubblicizzare l'altra mia FF, chè è un esperimento, sta a voi dirmi se funziona o no.

E' completamente diversa da questa: Gli Oned sono 4 ragazzini viziati
, costruiti dai manager, in continua competizione tra loro e falsi fino al midollo.
Perchè 4, vi chiederete. Non è un errore di battitura ( o di calcolo) Perchè il nostro caro Niall Horan, è l'unico che tiene i piedi per terra, e si accorge della merda che lo circonda. Dolorosamente consapevole, cupamente scontento e altamente pessimistico in un momento di noia creerà un profilo falso su Twitter, appartenente a una fantomatica Abigail O'Donnell.
Tutto inizierà come uno stupido gioco, ma riuscirà Niall a liberarsi dalla morsa sempre più stretta di menzogne e falsità da lui stesso ideata?
Pensate di sì? E se ci mettesse lo zampino Cupido? Siete ancora dello stesso parere?
Per scoprirlo basta leggere!

Ok, ora basta Media Shopping.
Passiamo ai Massive Thank you:
Volevo ringraziare Bianca e scusarmi con lei, non volevo farla piangere ;) Elly che tutela il povero Niall che viene sempre maltrattato e che ha gentilmete recensito l'altra FF, Giada con cui mi devo accordare per il 20, insomma, che facciamo? Film e pizza o Film e gelato o Film pizza e galato? :)
_Amway che saggerà la cucina del nostro kebabbaro preferito, _believe23 che merita un sacco di applausi insieme a LaLaLaYeah perchè si sono smazzate tutti i miei capitoli in un colpo solo e per farlo ci vuole fegato e stomaco gente!!! Adele, che mi lascia sempre appesa come una provola finchè non aggiorna, Nali che si lamenta perchè non l'avviso mai che ho aggiornato perchè sono cattiva e che non voleva dirmi quanti anni aveva, ma io non giudico una FF in base all'età dello scrittore e non ti preoccupare che anche se sono quasi maggiorenne non ho mai mangiato nessuno, SuperVioletta98 (come è stato questo capitolo? E' il #perversionetime?) e beautifulife che recensiscono sempre subito e sono dei tesori ;) e Hahaha_cit_Niall che è FaVoLoSsSa HuHuHu e che ringrazio dal più profondo del cuore perchè mi fa propaganda... Grazie grazie grazie :)
Bacissimi a tutte e sciao sciao sciao principese <3

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Different ***


Image and video hosting by TinyPic

Different Quella sera, nel letto, non facevo che rigirarmi tra le lenzuola, senza trovar pace.
Avevo baciato Zayn.
Avevo Baciato Zayn.
Mi ero arresa dal convincermi che la cosa non era così grave come sembrava, e mi ero più soffermata sul perchè si era comportato così.
Insomma, guardando le altre mie conoscenze maschili giungevo alla conclusione che si ride e si scherza fino a un certo punto: nei loro periodi peggiori Harry, Liam e Niall mi avevano coperto di doppi sensi e porcate varie, ma sempre in modo scherzoso e amichevole. A distanza insomma.
Zayn e Louis non lo avevano mai fatto in quanto il primo sembrava troppo ben educato e rispettoso anche solo per pensare qualcosa di sconcio in nostra presenza, mentre il secondo, entrando nelle nostre vite in un età più matura, si era concentrato più alle battute occasionali (e alla luce dei nuovi eventi, a flirtare con Sammy) che sulle porcherie.
Ma allora, perchè era successo quel che era successo?
Possibile che fosse inciampato su qualcosa mentre non guardavo?
Possibile che avesse preso male le misure che intercorrevano tra di noi e mi avesse inavvertitamente baciato?
Queste domande non mi davano pace.
Aggiungendo il fatto che il mio cuore faceva mille battiti al minuto, e che avevo i brividi lungo la schiena nonostante fossi sotto le coperte al calduccio, mi venivano dubbi sulla natura dei miei sentimenti, oltre che a quelli di Zayn.
Ma quando tutto questo era cominciato?
Insomma, ci conoscevamo da quando avevamo 11 anni, e mi ero innamorata mille e mille volte di ragazzi diversi, mi ero pure fidanzata ufficialmete, senza che non mi venisse il benchè minimo sospetto di piacere a Zayn...
Cercando di prendere sonno, chiusi gli occhi ricordandomi come tutto era iniziato...
Per Zayn fu piuttosto difficile ambientarsi nel piccolo paesino dove vivevamo.
Era arrivato nella nostra classe a metà della prima media, in Febbraio. Suo padre era stato trasferito per lavoro, e tutta la famiglia l'aveva seguito, passando dalla vita movimentata in città, a quella monotona e sedentaria di campagna.
Non frequentava il catechismo a causa della sua religione, era l'unico studente discendente da una famiglia non puramente inglese, e in più era il primo della classe, quindi si era facilmente accalappiato le antipatie degli altri. Con vergogna devo ammettere anche la mia e quella di Sammy, ma questo dipendeva solamente dal fatto che avevano messo Zayn esattamente in mezzo a me e lei per impedirci di parlare. Tentativo miseramente fallito, tra l'altro.
Il fatto era che i maschi erano nell'età "faccio-il-bullo-per-farmi-vedere-dalle-ragazze-e-per-sentirmi-figo", e noi ci conoscevamo tutti, anche se alcuni ragazzi venivano dai paesini vicini. Tra loro c'era Robert.
Robert Dawson era la versione femminile di Jennifer. Arrogante, meschino, immaturo e molto antipatico. Subdolo soprattutto. Davanti ai professori era una persona, appena questi mettevano il naso fuori dalla porta, diventava un altro.
Era troppo codardo per insultare il nuovo arrivato apertamente, così sussurrava commenti maligni a mezza voce, additava, ridacchiava.
E Zayn taceva.
Nessuno purtroppo fece niente. Insomma Zayn non sprizzava amicizia da tutti i pori, in classe non parlava quasi mai, in mensa mangiava sempre da solo e non mostrava mai la minima emozione.
Io, che avevo passato la stessa cosa con Jennifer lo capivo, ma non avevo mai azzardato niente più di un "ciao" a causa della sua riservatezza.
Dopo qualche settimana però, il ghiaccio aveva cominciato a sciogliersi: io e Sam sbirciavamo i suoi compiti, gli chiedevamo se aveva trovato difficoltà nei compiti di algebra, ci impossessavamo delle sue cose (senza mai ridargliele tra l'altro) e lo avevamo eletto nostro postino personale... "Passalo a Sammy/Emma" era la frase che gli rivolgevamo almeno 30 volte al giorno.
Però, non lo consideravamo ancora un nostro amico. Poi un giorno si era beccato il raffreddore e non era venuto a scuola.
Quella sera stessa mi aveva chiamato per chiedermi i compiti, da bravo secchione maniacale che era. Io e Sammy gli avevamo scribacchiato i nostri numeri di telefono sul suo diario (eravamo moooooolto invadenti) a sua insaputa, e ci eravamo perfino dimenticate di averlo fatto.
Mi ero resa conto che quando Jennifer s'e la prendeva con me, io avevo sempre Sammy dalla mia parte, e lui non aveva nessuno. Il pensiero mi aveva fatto stare in pena tutta la notte, e la mattina dopo a pranzo mi ero seduta vicino a Zayn ( v'è l'ho detto, sono invadente). Sammy mi aveva subito imitata.
Lui l'aveva apprezzato, credo, anche se si vergognava a dimostrarlo, perchè eravamo femmine.
E un ragazzino di prima media non poteva avere amiche femmine. Appunto, questo scatenò un'altra ondata di pettegolezzi e malelingue: Zayn è gay, Zayn fa cose sconce con le ragazze, Zayn esce con una di 4° liceo, Zayn è andato a letto con una suora...
Per rimediare lo avevamo presentato a Harry, Niall e Liam, ma si sa', i ragazzi sono lenti in queste cose. In più tutti avevano la testa da un altra parte: Liam voleva entrare nella squadra di calcio della scuola, e passava i pomeriggi nel campetto dell'oratorio ad allenarsi, e alla fine era così sfinito da non riuscire a fare nient'altro, la madre di  Niall si era risposata, e lui passava una settimana sì e una no con loro nella vicina metropoli, facendo un viaggio pazzesco per andare e tornare a casa da scuola ogni volta, in più i genitori di Harry si stavano separando, quindi anche lui era fuorigioco.
Poi però, i pettegolezzi erano diventati sempre più pesanti. Tutto perchè Robert si era accorto che in mensa Zayn non mangiava carne di maiale.
Ormai si sentivano cose assurde e bizzarre, ma anche cose poco carine sulla sua famiglia.
La posizione dei nostri amici era dubbia, finchè un giorno, durante educazione fisica, Robert aveva fatto una battuta pesante. Molto pesante. Zayn aveva chiesto se poteva giocare a calcio con loro, e lui aveva risposto che al massimo poteva lustrargli le scarpe coi tacchetti.
Liam aveva sbottato "Non dire stronzate!" e aveva trascinato via Zayn, cominciando ad allenarsi da solo con lui. L'ultima volta che l'avevo visto così arrabbiato era in seconda elementare, quando Jennifer mi aveva scritto "Racchia" sull'astuccio con pennarello indelebile, e lui per tutta risposta aveva mandato il suo banco a gambe all'aria.
Niall con la sua flemma irlandese aveva commentato "Sei proprio un cazzone" e Harry si era limitato a soffiare come un gatto arrabbiato. Poi tutti e quattro si erano messi a giocare a calcio.
Robert però non aveva aspettato molto a vendicarsi. Aveva fatto sapere a tutta la scuola che Zayn non usava il deodorante dopo l'ora di educazione Fisica. Capirai, nessuno lo usava. Ma se era quello nuovo a farlo, allora era uno scandalo, un peccato mortale. Ora, tutti mormoravano che Zayn puzzava.
Ai pettegolezzi ci aveva fatto il callo, ma alle aperte provocazioni e ostilità no.
Qualche giorno dopo, in classe, Robert era passato davanti al nostro banco col naso tappato e il viso contorto in una smorfia. Zayn aveva abbassato lo sguardo.
"Si tappa il naso per non sentire la sua puzza da cazzone avariato" avevo commentato io a voce bassissima.
Il mio vicino di banco mi aveva fissato, stupito dal mio linguaggio scurrile.
A quelle parole Sam mi aveva fissato con la bocca spalancata, per dieci minuti buoni. Ciò voleva dire che aveva un piano. E che ci saremmo cacciate nei guai.
Quello fu il Momento in cui Zayn diventò uno di noi.
Lo ricordo perfettamente, come se fosse ieri.
Eravamo in mensa, in coda, dietro Robert. Sammy lo fissava ostile, io gli davo le spalle. Zayn era qualche persona dietro di noi.
"Gesù Cristo, la senti sta puzza di merda? Sembra qualcosa in decomposizione!!" aveva esclamato la mia migliore amica, storcendo il naso disgustata.
Con la coda dell'occhio avevo visto Zayn impallidire. Aveva un aria tradita, perchè anche lui, in fondo, ci considerava sue amiche.
Tutti lo fissavano, in silenzio.
Appariva stanco e rassegnato, e questo ci aveva dato la carica per continuare il nostro piano malefico.
"Si, Infatti! Mi sento male. Cavolo, Robert quand'è l'ultima volta che ti sei lavato i piedi?" serafica.
Lui ci aveva fronteggiato, furente. Aveva fatto per aprire la bocca e insultarci, ma Sammy l'aveva battuto sul tempo.
"Bleah! Vogliamo parlare dei denti?"
"Sembra un deposito di roba tossica!"
"Chiudete quei forni, stupide oche!!" aveva strillato lui arrossendo.
"Bhe, sempre meglio oche che maiali come te!" ribattè lei.
Questo le costò uno spintone che la mandò a gambe all'aria.
"Lascia stare mia sorella!" intervenne Niall.
"Sorellastra"
"E' lo stesso"
Avevo aiutato Sam a rialzarsi.
"Io mi disinfetterei" aveva suggerito l'irlandese, lo sguardo feroce fisso sul nemico "Avrei paura di prendermi qualche malattia, come minimo"
"Tipo alzarsi la mattina e ritrovarsi coperte di peli come lui?" avevo suggerito.
"O il suo odore di ascella marcia!!" aveva proclamato a gran voce Harry "Una volta siamo stati al campetto da calcio, ma non abbiamo potuto giocarci... perchè dove passa lui l'erba secca, come Attila!"
"O la sua produzione di cera e candele che ha nelle orecchie!!! E' il fornitore ufficiale della parrocchia!!" aveva detto Sam.
Liam, Harry, e Niall avevano cominciato a ridere, trascinando gli altri con loro.
"O il gorgonzola che ha tra le dita dei piedi! Magari se lo vende alla fiera ci guadagna qualcosa !!" avevo rincarato io.
In quel momento tutti ridevano così forte che era intervenuto un insegnante.
Ovviamente Robert aveva fatto la vittima, e Jennifer la spia. L'insegnante ci aveva spedite dritte di filato dalla Preside, ma mentre passavamo davanti a mezza scuola per uscire dalla mensa,  avevamo fatto in tempo a vedere il sorrisetto che increspava le labbra di Zayn, e Liam che gli sussurrava qualcosa all'orecchio.
La Preside si era sgolata per ore, riguardo al bullismo, al rispetto reciproco, l'empatia, il sistema scolastico nazionale e perfino la pace nel mondo. Poi ci aveva assegnato un tema di minimo 500 parole per il giorno dopo, in cui dovevamo argomentare il perchè ci eravamo comportate così, scusarci e confrontarci col tema del bullismo nelle scuole.
Quando eravamo tornate in classe, stanche e avvilite (la pausa  pranzo era ormai terminata e non non avevamo mangiato neanche un boccone) Zayn non c'era.
Eravamo troppo affamate per scervellarci su dove potesse essere.
Al cambio dell'ora ci eravamo fiondate ai distributori automatici, saccheggiandoli e depravandoli di ogni bene.
Quando avevamo finito di rimpinzarci (nascoste in bagno) eravamo tornate in classe.
Zayn era al suo posto, ma non ci aveva degnate di uno sguardo, fissava il problema di trigonometria che aveva davanti come se la sua vita dipendesse dalla sua risoluzione.
Sui nostri banchi c'erano dei plichi di fogli. Uno era intitolato "Il bullismo: un atto di violenza. Tema di 500 parole" e l'altro "Tutto normale: bulli, vittime e spettatori. Tema di 500 parole."
Avevo cominciato a sorridere come un idiota, tanto che la faccia mi faceva male. Non sapevo cosa fare, ero semplicemente allibita.
Poi avevo realizzato, tutto d'un colpo e avevo cominciato a strillare e abbracciare tutte le parti di Zayn che riuscivo a raggiungere, mentre Sammy borbottava frasi incoerenti, ridacchiando come un idiota.
Poi mi ero resa conto che stavo abbracciando il mio vicino di banco. Maschio. L'avevo lasciato andare, avvampando furiosamente. La prof mi aveva salvato, entrando trafelata nell'aula e ripristinando l'ordine.
Quel giorno, mentre uscivamo dall'aula avevo sentito chiaramente Liam che chiedeva a Zayn se voleva allenarsi a pallone con lui.
Assistevamo a tutti i loro allenamenti, spaparanzate al sole a chiacchierare di tutto quello che ci andava... Liam in attacco, Zayn in difesa e Niall in porta.
Ogni tanto si univa a noi anche Harry, che però si divertiva a bersagliarci di pallonate, e quindi, l'allenamento finiva presto, ed era sostituito da gavettoni d'acqua in estate o risse violente con scarpe e calzini come proiettili...
Finchè qualcuno non si faceva male...
Ma la spensieratezza non sarebbe durata in eterno. Presto le medie sarebbero finite, e ci saremmo ritrovati alle superiori, con problemi ancora più grossi da affrontare...







Angolo Autrice ^.^:
111 recensioni. 1 1 1 !!!!!!!!!! Veramente, non so esprimere a parole quanto vi sono grata. Vorrei abbracciarvi uno a uno. Giuro!
Ci tenevo a ringraziare, con dei VERY MASSIVE THANK YOU :
Hahaha_cit_Niall, la nostra Maga Magò (sicuramente più affascinante, sennò, poretta :P) che ci fa' sempre previsioni, e alla quale volevo chiedere: L'avevi previsto, questo capitolo???
Poi Giada che spero scriva presto qualcosa di nuovo perchè mi manca un po' il suo sarcasmo e umorismo che ti tiravano su' anche se era una giornata storta.
Adele che mi confonde con una BM (Guarda che mi offendo lol) e che sta purtroppo finendo la sua bellissima FF, e quindi vi invito tutti a leggerla, meglio tardi che mai.
Elly, che oltre ad essere la patrona della Souis è anche l'unica che parteggia per la coppia EmxHarold, e che putroppo rimarrà delusa.
Bianca, che in un momento di sconforto ha cancellato la sua FF, e se l'avessi tra le mani la seccherei di botte perchè adesso non so come finisce, ma le auguro di tornare presto a scrivere altre meraviglie.
_believe23 che mi vuole santificare e che mi ha aggiunto alle litanie che fanno le vecchine in chiesa, della serie "Santa Camilla, sia santificato il tuo nick, venga il tuo account, sia scritta la tua FF, come a mano così al Pc, dacci oggi un nuovo capitolo, e rispondi alle nostre recensioni, come noi rispondiamo ai nostri recensori, e non c'indurre in agitazione e liberaci dal dubbio. Amen" trlolol.
SuperVioletta98 che è C A R I N I S S I M A perchè, insieme ad Elly, Adele e Nali ha recensito all'altra mia FF che continuerò prossimamente.
_alldayallnight_ ed Erica25 che recensiscono sempre (Grazie grazie grazie).
Laura che finalmente si è decisa a farsi viva :P e hugmeHoran_17 che ha un nick da sbavo e che mi ha portato a un numero così esorbitante di recensioni....
Grazie grazie grazie a tutte <3
A presto, e fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, uno dei miei preferiti e scritto in base a esperienze personali ^.^
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Carrots ***


Image and video hosting by TinyPic

12) Carrot Non avevo chiuso occhio tutta la notte, tormentata dal pensiero di rivedere Zayn il giorno dopo a scuola.
Quando finalmente mi ero addormentata, la mia cara amica Sam aveva provveduto a ridestarmi all'improvviso, piombando in camera mia come un falco sulla preda, strillando "Emmy!!!"
Già normalmnte non mi piace essere svegliata, se poi lo fai chiamandomi Emmy, la cosa diventa veramente spiacevole.
"Liam mi ha detto tutto di ieri...Mi dispiace per il cinque"
"Liam non ti ha detto niente!" avevo ribattuto, sedendomi, rassegnata dal fatto che non sarei riuscita a rimettermi a dormire, e raccontandole tutto quello che era successo il giorno precedente.
Quando avevo finito, Sam era piuttosto sconcertata e confusa. Come me.
"Zayn? Sei sicura che non ha un fratello gemello cotto di te o robe varie?" avevo scosso la testa, fissando il fondo della mia tazza colma di the come se potessi affogarmici dentro.
"Ma sei sicura che fosse Zayn? Magari in quelle patatine c'era qualcosa di strano tipo una droga e..."
"Ti ho detto che era Zayn!!!" le avevo strillato in faccia, strappandole un sussulto spaventato.
"Sam. Non. Istigarmi. Ho- Detto- che- era- Zayn!!!"
"Okay, okay, era per essere sicura! E... Insomma... come ti sei sentita?"
"Bene... non so spiegare come mi sono sentita ma... Non mi ha fatto schifo, ecco."
"C'è una bella differenza tra il mi è piaciuto al non mi ha fatto schifo"
"Okay! Mi è piaciuto d'accordo! O almeno credo, non lo so... Ho mal di testa e non c'è la faccio più!!" mi ero accasciata sul tavolo tipo pelle  d' orso morto, ed ero rimasta così, stanca, confusa e soprattutto imbarazzata, finchè mia madre non ci aveva sbattuto a calci in culo fuori da casa.
"E adesso cosa farai?" aveva chiesto Sam mentre lemmi lemmi camminavamo verso la fermata dell'autobus.
"Non lo so tu, cosa faresti?"
"Scaverei una buca e mi ci sotterrerei dentro"
"Sam?"
"Cosa?"
"Hai una pala?"
"Che?!"
"Lascia perdere. Non ci voglio pensare... Se penso che sarò seduta vicino a lui per cinque ore oggi..."
"Pensa a qualcos'altro... Se vuoi ti racconto cosa ho fatto ieri con Louis..."
"E' un racconto adatto a chi ha ancora l'età sull'orologio?" avevo bisbigliato, indicando delle primine che stavano origliando non così discretamente alla conversazione.
"Si. Cretina"
E aveva iniziato a raccontare...




Quando ci aveva lasciato in stazione era a dir poco incazzata nera.
Lungo il tragitto aveva strillato contro due nonnine, uno stormo di piccioni, gli addetti al riciclo dei rifiuti, un gatto e il postino.
Louis le aveva inviato un sms

 "Se arrivo in ritardo è perchè mi sono attardato a comprarti un regalo... Comunque vediamoci al parco..."

Sam aveva risposto
 "Si, ma niente fiori o mielosità varie da adolescenti in crisi ormonale..."

Così una volta arrivata al parco si era accomodata su un altalena e aveva iniziato a dondolarsi avanti e indietro pigramente, aspettando il suo fidanzato...
Ancora non ci credeva, finalmente avevano fatto il grande passo, finalmente dopo anni di occhiatine ammiccanti, frasi lasciate a metà e a doppisensi quotidiani, finalmente la loro amicizia che poteva essere qualcosa di più, era diventata qualcosa di più...
Una mano poggiata sugli occhi l'aveva repentinamente riportata al presente.
"Chi sono?"
Lei non aveva risposto, girandosi per baciarlo.
Il loro primo ufficiale vero bacio!
Mentre per dispetto, tirava il berretto di Louis fin giù sotto il naso, quasi non ci poteva credere. Finalmente era reale!
"Allora questo regalo per cui hai fatto aspettare una donzella fragile e delicata come me fuori al freddo, dov'è?"
Aveva scherzato Sam, mentre Mr Tomlinson, serissimo le aveva teso qualcosa, che prima teneva nascosto dietro le spalle....
Un mazzo...
Un mazzo... di carote.
"Avevi detto niente mielosità... E poi i fiori te li ho già regalati!"
"Grazie, ma.... adesso cosa ne faccio?"
"Come cosa ne faccio?! Secondo te? Le mangi, ovvio!!"
"Ma a me non piacciono le carote"
Silenzio.
Sguardo stupefatto.
"Sacrilegio!!! Come fai a dire che non ti piacciono le carote!!!"
"In verità non le ho mai provate..."
"Peccato mortale!!! Sacrilegio divino!!! Ragazza, ti devo insegnare tutto io?"
Aveva esclamato Louis, prendendola per un braccio e trascinandola dall'altra parte del parcogiochi.
"Ma... Dove andiamo?"
"A casa mia... A quest'ora mia madre dovrebbe già essere uscita di casa ad accompagnare le mie sorelle a scuola e poi andrà in ufficio... e io ho le chiavi"
Sogghigno malefico.
Cosa doveva fare?
Si era risistemata lo zaino in spalla e l'aveva seguito.


Dopo una scarpinata di mezz'ora erano finalmente arrivati davanti a una villetta bianca con un giardino stracolmo di giocattoli sparsi in giro.
"Benvenuta nella nobile casata dei Tomlinson" l'aveva accolta Louis una volta richiuso il portone alle sue spalle, prima di scoppiare a ridere, allegro.
"Fai come se fosse a casa tua" aveva continuato, togliendole le carote di mano e gettando lo zaino in un angolo.
Ed era sparito in cucina, lasciandola in salotto ad osservare le fotografie disposte sul caminetto.
C'era Louis nel girello, a cavallo di una giostra, che teneva in braccio la sorella, ai piedi dell'albero di Natale, con la cartella davanti a scuola...
"Saaaaaam!" l'aveva chiamata lui.
Lei aveva seguito la sua voce ed era giunto in una cucinetta piccola con gli armadi bianchi, mentre lui, ai fornelli, era intento a rimestare qualcosa.
"Chiudi gli occhi!"
"Nossignore!"
"Non ti fidi!"
"Esatto!"
"No, seriamente, chiudi gli occhi"
Stavolta l'aveva detto con un tono piuttosto convincete, così lei aveva ubbidito.
"Apri la bocca"
"Se fai porcate giuro che ti uccido!"
Si era lamentata, ma l'aveva accontentato.
Aveva sentito il sapore legnoso del mestolo di legno contro i suoi denti, e poi qualcosa di  caldo, dolciastro e zuccherino che le si era sciolto sul palato.
"Che cos'è?" aveva chiesto dopo aver ingoiato.
"Carote gratinate"
"Mmmmh... Buone. C'è n'è ancora?" aveva chiesto leccandosi le labbra.
Louis aveva riso di cuore, e l'aveva imboccata come una bambina fino a quando la pentola non aveva brillato per tanto che l'avevano raschiata.
Avevano guardato un film d'amore, poi un cartone idiota appartenente a Phoebe e Daisy e infine un poliziesco.
"Allora Sammy? Ritiri quello che hai detto sulle carote?"
Aveva chiesto Louis dopo averle cucinato una torta salata di verdure (tra cui ovviamente le sue amate carote).
"Assolutamente si! Da adesso in poi lo nomino ufficialmente il mio piatto preferito!!"
L'affermazione era stata detta con un tono così puro e infantile che aveva scatenato subito una lotta con i cuscini senza misure, terminata solo dopo che la lampada in salotto era finita in frantumi e che la stessa signora Tomlinson aveva fatto irruzione in casa, prendendo suo figlio per un orecchio e sgolandosi ben bene (non per la lampada, per aver saltato la scuola di nascosto).



Sam aveva terminato il suo racconto proprio metre l'autobus si fermava in stazione.
Stavo ancora ridendo per le disavventure dei miei amici, quando il protagonista maschile della vicenda era sceso dal pullman sbaciucchiandosi con la mia migliore amica.
Di colpo mi erano tornati in mente tutti i miei problemi, e una volta arrivata davanti al portone avevo la tachicardia dovuta all'ansia.
Che cosa ne sarebbe stato della nostra amicizia?
Dopo questo colpo, era destinata a sopravvivere o sarebbe scomparsa per sempre?
Stringendo un braccio a Harold, ignaro di tutti i fatti avvenuti, mi ero fatta coraggio ed avevo varcato la soglia della classe, pronta a sostenere lo sguardo penetrante del mio compagno di banco, e fino a ventiquattro ore fa', il mio migliore amico.







Angolo Autrice ^.^
Lo so, lo so, in questo momento mi volete uccidere nei modi più terribili e cruenti, ma vi giuro che il prossimo capitolo porrà fine alle vostre sofferenze (Più in fretta recensite e più in fretta posterò lol), insomma, anche la Souis ha diritto d'esistenza, ecchecavolo!!!
Volevo dirvi che sono iscritta su Efp ha almeno 4 anni, e che non ha mai mai mai raggiunto più di dieci recensioni, complessive alle mie storie.
Quindi, credetemi se mi sento veramente onorata a vedere che ho ricevuto ben 131 recensioni.
Se avessi i biglietti per Milano o Verona, ve li regalerei, giuro, ma purtroppo per voi sono a secco, quindi vi dovrete accontentare dei miei scadenti Massive thank you, che tutti mi stanno scopiazzando nelle loro fic, ma non importa.
Anyway, a MASSIVE THANK YOU, BIGGEST THAN NIALL HUNGER, TO:
Erica25 che ha un naso per scovare le Potterheads nascoste negli altri fandom, LaLaLaYeah e Tari, le mie indovine provette che prevedono il futuro senza sfera di cristallo, _belive23 che mi starà maledicendo in aramaico antico perchè non vede l'ora di una bella slinguata in versione Zemma, a Giada che è anche lei una Potterhead e che sta ricevendo il Bacio dal dissennatore più temibile di tutti: la scuola, a Bianca con cui mi scuso perchè non ho aggiornato come un fulmine che colpisce una roccia che casca in testa a qualcuno che muore sul colpo, a Gaia che segue tutte le mie FF e che si dice soddisfatta di tutte e due ( anche se io potrei trovarci mille e mille critiche), ad Adele che ha scritto il capitolo più romantico di tutto il fandom, e giuro che ti meriteresti un Award solo per la descrizione del lago, Elly  che ha un debole per Harry, e magari qualche soddisfazione posso pure dartela, ma non aspettarti troppo, _alldayallnight_, SuperVioletta98 e le sue mitiche gif che mi distraggono sempre dalla lettura lol, Laura che finalmente non è più una desparecidos e ha ceduto il ruolo a Nali, che è sparita, e ultimo ma superimportante a Fefe_loves1D che credevo di aver perso lungo la via, ma invece si è smazzata tutti i capitoli in una volta sola, tanta tanta tanta tanta stima.
Ultima cosa: se questo capitolo è interamente dedicato alla Souis prendetevela con happenin, è lei che l'ha voluto, io avrei scritto un pomiciamento selvaggio tra Em e Zayn, ma no, lei voleva attaccare con Louis -.-
Baci, e taantissimo aMMore, non so come potervi ringraziare
Cami <3


Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Finally I Understand ***


Image and video hosting by TinyPic

jghfuttydgh Zayn non c'era. Quando avevo visto il suo banco vuoto avevo sentito il nodo che avevo nello stomaco sciogliersi un po'.
Una parte di me voleva chiarire, mentre l'altra, più chiassosa e ingombrante, continuava a strillare che non lo voleva più rivedre da quanto era stato imbarazzante.
E dire che era stato così carino a darmi una mano...
"Ehi Niall, sai dov'è Zayn?"
L'irlandese aveva fatto le spallucce, mentre sua sorella mi fissava maliziosa.
"E' malato, secondo sua sorella ha preso freddo ieri sera, niente di grave. Perchè? Devi copiare i compiti?"
Ero avvampata fino alla punta delle orecchie, limitandomi a scuotere la testa ed a sedermi al mio posto in silenzio, mentre sentivo lo sguardo di Sammy perforarmi il cranio.
"Buongiorno" aveva salutato il professore mosciamente, mentre entrava.
Non ricevendo nessuna risposta si era affrettato a compilare il registro.
Era stato un incidente o invece, lui l'aveva voluto?
Era una cosa pianificata oppure una pazzia improvvisa di cui si sarebbe pentito tutta la vita?
Gli era piaciuto?
Non gli era piaciuto?
Lo aveva fatto solo per poter finire quella stramaledetta patatina?
Ero persa in questi difficoltosi pensieri quando due magiche paroline mi avevano riportato alla realtà: "Thompson, interrogata"
"Che?" avevo strillato io, rauca.
"Vuoi recuperare o no l'insufficienza di ieri?"
"Si, ma..."
"Allora esci interrogata adesso" aveva concluso quel bastardo, porgendomi il gesso.
Mi ero alzata e mi ero avviata alla lavagna come se andassi al patibolo, ma non avevo avuto tempo di disperarmi, dal momento che il professore aveva cominciato a sparare i dati dell'esercizio come una mitragliatrice.

Alberto e Biagio fanno una gara sui 200 metri piani. Si sa che Alberto corre in 22”,
mentre Biagio corre in 23”,5. Alberto parte per`o 10 metri dietro a Biagio. Chi taglierà
 per primo il
traguardo?

Beatrice e Dante hanno litigato. Beatrice sale in auto (72 km/h) e torna a casa sua,
distante 40 km. Dante resta un po’ a pensare, ma alla fine decide di andare verso di lei per fare
pace. Sapendo che Dante viaggia a 108 km/h, quanto tempo pu`
o, al massimo, restare fermo se vuole
incontrare Beatrice prima che lei rientri in casa?

Due fidanzati abitano a 20 Km l’uno dall’altra; decidono di incontrarsi lungo la strada che collega
le due case, dirigendosi uno verso l’altra.
Il fidanzato percorre la strada a 10 Km/h e la sua ragazza a 5 Km/h. Le velocità sono costanti: si
tratta di due moti rettilinei uniformi.
• dopo quanta strada si incontreranno?
• dopo quanto tempo?



Sudando freddo avevo iniziato a districarmi da quel garbuglio di domande, formule e numeri.
Ogni tanto mi venivano in mente due macchinine rosa Barbie che correvano sui margini di un quaderno, o la scia rossa dei fari di una macchina in movimento su uno schermo digitale...
Poi, all'improvviso la campanella era suonata e mi ero resa conto che la prima ora era finita, e mi ero vista piovere un sette sul registro.
Sette.
SETTE.
S E T T E.
In fisica.
Sette.
Ero così euforica che una volta tornata al banco avevo stampato a Harry un megabacio sulla guancia, che lui si era affrettato a pulire con il dorso della mano, commentando con un "Ew! Em non in pubblico!!"
L'adrenalina mi aveva lasciato elettrizzata fino alla quinta ora, quando quella stronza di biologia era entrata a passo di marcia annunciando a gran voce "Riconsegna delle verifiche!!!! Silenzio!! O vi metto un quattro collettivo!!"
Mi batteva forte forte il cuore. Era andata malissimo. Sapevo che era andata da schifo.
Stavolta, almeno, le verifiche le distribuiva Liam, quindi potevo contare su un po' più di sensibilità.
Fissavo il pavimento, aspettando il fatal verdetto, quando avevo sentito un fruscio di carta sul banco.
Ecco, ci siamo.
Avevo alzato gli occhi, esitante.
Otto e mezzo.
Otto e mezzo.
Il voto era rimasto tale nonostante tutti i pizzicotti che mi ero autoinflitta o tutte le volte che battevo le palpebre, cercando di metterlo bene a fuoco.
Avevo cacciato un urlo, che era stato provvidenzialmente coperto dal trillo della campanella, ed ero corsa ad abbracciare Sam.
Quando l'avevo lasciata andare, mi aveva sussurrato all'orecchio, pianissimo, in modo che solo io lo sentissi "Dovresti ringraziare qualcuno..."
Avevo sorriso, e facendo dietrofront mi ero caricata lo zaino in spalla, varcando il portone della scuola con una sola meta in testa.
Quale?
Casa Malik, ovviamente.





Era l'euforia che mi stava facendo brutti scherzi o stavo davvero correndo?
Ero arrivata in un batter d'occhio e mi ero attaccata al citofono, scampanellando allegramente.
Pochi istanti dopo Zayn era apparso all'ingresso, fissandomi con gli occhi sbarrati.
"Ho preso sette e otto e mezzo e grazie a te!!" avevo detto tutto d'un fiato, al settimo cielo, saltellando su e giù come un ebetoide.
"Cosa?" aveva chiesto lui, aprendomi il cancello.
Ero entrata e avevo saltellato fino a lui, per una volta dimentica del mio nemico ancestrale, Boris, e ripetendo "Ho preso sette in fisica e otto e mezzo in biologia grazie a te!!"
Ma lui era serio, anche se si era sforzato di sorridermi, invitandomi in casa.
Saltellando su e giù per l'ingresso e parte della cucina, mi ero sorbita i suoi complimenti, mentre una parte del cervello, quella più razionale e scientifica mi diceva che "dovevo chiarire l'equivoco di ieri, altrimenti sarei impazzita"
E quando mai sono stata sana di mente io?
"Siediti" mi aveva detto lui, una volta che avevo finito di rimbalzare su e giù come un'indemoniata.
Mi ero seduta di fronte a lui, che stava fissando in modo maniacale il pizzo del centrotavola.
"Per quanto riguarda ieri..." aveva iniziato lui sempre evitando il mio sguardo.
"Volevo, ehm, chiederti scusa"
"Per cosa?"
"Per averti, ehm, baciato"
"Allora mi hai baciato!"
Zayn aveva alzato lo sguardo, confuso.
"Cosa pensavi stessi facendo?!"
"Mangiando una patatina fritta..." avevo mormorato, così sconvolta da non accorgermi di quel che dicevo.
Era calato il silenzio.
"Comunque non è mica una cosa così grave... Non mi hai mica violentato no?" avevo provato a rassicurare più me che lui "E poi è stato un incidente"
Ancora silenzio.
"E' stato un incidente?"
Niente.
"Non è stato un incidente?"
Ancora niente.
"Vuoi rispondermi?!" avevo strillato, isterica.
"Non lo so"
"Come non lo sai?!"
"Non lo so se ti voglio rispondere"
"Perchè?"
"Perchè magari non ti piacerebbe la risposta"
"Come mai?" avevo chiesto sospettosa.
"Cambierebbe tutto"
"Tutto cosa?"
Zayn aveva fatto un movimeno ampio con la mano, comprendendo se stesso, il tavolo,  la cucina.... Insomma, tutto.
"L'arredamento?" avevo provato a sdrammatizzare. Odio le cose troppo serie... Mi mettono paura.
"Non scherzare Em" aveva sospirato lui, stanco e provato.
"Scherzo perchè mi fai paura. E non per ieri, per adesso. In questo momento"
Altro sospiro.
"Non è stato un incidente.... più che altro è stata... una debolezza. Di un attimo. "
"Debolezza? Debolezza di cosa?"
"Mia. Insomma, non mi sono controllato...Cioè..."
Si era passato la mano sulla faccia.
"E'... Complicato"
"Ma a me puoi dirlo. A me puoi dire tutto no? "
Aveva scosso la testa.
"Ma noi siamo amici..."
"E' proprio questo il problema" gemette lui, abbassando lo sguardo.
"Non capisco..."
Non capivo veramente. Perchè Zayn sembrava nel pieno di una crisi di panico?
"Prova a spiegarmi perchè mi hai baciato ieri"
"Non ci riesco"
"Non è difficile: inizia con ti ho baciato perchè... e poi continua"
Stano che lui non sapesse spiegare qualcosa, di solito non faceva altro...
"Ti ho baciato perchè col naso rosso dal freddo sei bellissima."
"Che?!"
"Ti ho baciato perchè col naso rosso dal freddo sei bellissima, perchè amo quando ti lasci andare e chiudi gli occhi quando ridi, quando tiri le maniche oltre la punta delle dita perchè hai freddo alle mani, quando ti mordicchi le unghie perchè sei nervosa, come ti specchi nel riflesso delle vetrine, ti arrotoli  i capelli attorno alle dita, come tossisci quando non sai cosa dire..."
L'avevo fissato con la bocca spalancata per un attimo, lasciandogli il tempo di continuare, velocissimo.
"Lo so che non dovevo, che magari non volevi neanche, e credimi mi dispiace tantissimo...."
"Quindi ti dispiace. Sei pentito"
Mi ero sentita un po' amareggiata.
Da lusingata ad un po' amareggiata nel giro di qualche secondo.
Ok, molto amareggiata.
"Non è che sono pentito..."
"Ti è piaciuto?" le mie labbra avevano formulato la domanda prima che il cervello potesse fermarle.
"Come?"
"Non importa" mi ero affrettata a dire, alzandomi per andare, dove non lo so.
"Em aspetta" mi aveva preso per un braccio "Si, mi è piaciuto"
Eravamo rimasti così, in piedi a metà strada tra il corridoio e il salotto, pieni di dubbi e di confusione.
Poi lui mi aveva lasciato andare il braccio, e io ero tornata a sedermi in cucina mentre lui trafficava con il bollitore del the.
"Da quanto ti piace il mio naso rosso?" avevo chiesto, sinceramente curiosa.
"Non lo so"
Silenzio.
"Non c'è mai stato un momemto preciso in cui mi sono accorto che... bhe, che mi piacevi"
Io gli piacevo.  
Mi sembrava doi avere un cervello intorpidito, come se fose di gomma.
Io gli piacevo.
"Perchè non me l'hai mai detto?"
"Come se fosse facile" aveva sbottato, girandosi di scatto "Ho cercato di dirtelo in un sacco di modi, ti muoio dietro da una vita, Em!!! Ma tu non mi guardavi mai! Prima ti piaceva Zac Efron, e allora facciamoci il ciuffo come lui ma mettiamoci il cuore in pace che non mi si cambia il colore degli occhi da un giorno all'altro! Poi siamo passati a Jesse Mc Cartney, il cretino biondo, e allora giù meches bionde, a far la figura da tamarro dappertutto, e poi i Tokio Hotel , Em, i Tokio Hotel!!! Cosa dovevo fare? Andare in giro con l'eyeliner di mia sorella spalmato sulla faccia?! E poi sempre pappa e ciccia con Harry, sempre Harry solo Harry, e intanto io lì a fare da candelina!!"
Man mano che mi urlava queste cose cominciavo a notare certe cose, certi comportamenti e atteggiamenti che Zayn aveva nei miei confronti...
Come per esempio il fatto che con me faceva sempre il cretino, non riuscendo a stare serio con me come con gli altri, o come quando era sempre lì ad aiutarmi o a consolarmi...
Pian piano i pezzi del puzzle iniziavano a combaciare.
"Io non mi metterei mai con Harry!" avevo replicato calma "Insomma, gli voglio bene come a un fratello, ma ha passato metà della mia vita a mangiare i croccantini del mio gatto mentre le nostre madri non guardavano!"
"E poi ti sei messa con quello stronzo di Ryan" aveva continuato lui, sordo alla mia protesta " Ed eri così felice! Chi ero io per rovinare la tua vita? Se ci penso adesso mi mangio le mani dalla rabbia... Potevo evitarti una gran sofferenza uccidendolo seduta stante quando hai annunciato il fidanzamento..."
Aveva fatto un movimento brusco e violento a mezz'aria, dettato dalla rabbia e dalla gelosia.
Gelosia.
"Ma perchè non me l'hai detto quando ci siamo lasciati?"
"Vuoi dire quando ti ha cornificato"
"Si Zayn, voglio dire quando mi ha cornificato"
"Volevo lasciarti il tempo di riprenderti..."
"Un anno è un tempo sufficientemente lungo Zayn"
Silenzio.
Era passato molto tempo così, io che fissavo lui che fissava il vuoto.
"E quindi?" aveva rotto il silenzio lui.
"Quindi cosa?"
"Cosa hai intenzione di fare adesso?"
Sapevo di non poter far finta di niente, ma non sapevo cosa fare.
Ora ero a conoscenza dei suoi sentimenti, ma i miei? Cosa provavo io?
"Sono piuttosto, ehm, confusa"
Zayn aveva abbassato lo sguardo "Se vuoi, puoi tornare a casa e far finta che questa conversazione non sia mai esistita..."
Non mi ero mossa.
Non aveva senso far finta di niente. Ormai la nostra amicizia era comunque compromessa.
"Non voglio perderti" avevo detto all'improvviso, ripensando a come le mie compagne di classe e in primis io stessa, parlavano dei loro ex.
"Non sei obbligata a dirlo per forza"
"Lo so"
"Non voglio rovinare la nostra amicizia"
"Lo so. Neanche io. Non sentirti forzata a... Insomma... Stare con me per... Cioè... " sospiro "Se non provi quello che provo io..."
"Io non lo so che cosa provo!!" l'avevo interrotto frustrata "Non lo so ok? NON LO SO! Mi mandi sempre in confusione... Passi dall'essere serio come il premio Nobel alla fisica  a fare il cretino in un nanosecondo, mi aiuti sempre e non importa quanto male io vada o quanto la materia mi faccia schifo, riesci sempre a farmi ridere e farmi recuperare, non scappi davanti allle mie lacrime e al fatto che sono un handicappata totale in educazione fisica, e non importa quanti mi fischino, tu non lo fai mai e non ti lamenti mai quando prendo le tue cose e non te le rido' più indietro... Ti fermi sempre a spiegarmi le cose che non capisco  anche se così rimani indietro tu... poi... mi baci all'improvviso, facendomi avere i brividi tutta la notte nonostante tutte le coperte che avevo addosso, mi fai passare una notte insonne col pensiero di "perchè lo hai fatto" e "perchè sto reagendo così" mi fai venire il mal di stomaco dal nervosismo e poi dici che ti penti, ma ti è piaciuto, ma che non devo stare con te per...?! Per cosa?!"
Gli avevo urlato addosso, avvampando furiosamente man mano che andavo avanti col mio discorso sensa senso.
"Non lo so! Per.. per pietà, pena, o perchè ti senti obbligata NON LO SO! Va bene? Non lo so neanche io! Magari non provi la stessa cosa... Magari mi vedi ancora come il ragazzo nuovo delle medie..."
L'ultima frase era stata mugugnata a bassa voce, come se venisse pronunciata controvoglia...
"Ah, come se fosse possibile! Sei diventato più alto di me, hai cambiato la voce, ti è venuta la barba e ti sono cresciute le mani!!"
Oh Dio Santissimo.
Ma perchè non stavo mai zitta? Se ripensavo alle sue mani che tenevano le mie sentivo un calore che mi invadeva le viscere...
"Le ... le mani?"
"Lascia stare.." avevo risposto sotterrando la faccia in fiamme tra le mani.
Ero innamorata di lui? O erano gli ormoni che mi stavano mandando fuori i testa?
Avevo ripensato a quella sera, il freddo pungente, le stelle nel cielo i lampioni...
Avevo ricordato come tutto era sparito.
Ma forse era lo shock, forse non ero innamorata.
Ma se invece...?
Dovevo saperlo. Il dubbio mi stava dilaniando.
Mi ero alzata dalla sedia, incredula a ciò che stavo per fare. Una voce dentro di me urlava di fermarsi, ma non rispondevo più al mio corpo.
Lui era ancora in piedi, appoggiato al frigo, che soppesava ogni mia singola mossa.
Mi ero avvicinata, appoggiando le mie mani sulle sue spalle.
"Ma cos-?" aveva provato ad articolare, ma non gli aveva lasciato il tempo.
Fu un attimo, le nostre labbra s’incontrarono. Le sue labbra calde e morbide contro le mie mi fecero quasi rabbrividire. Si scostò di poco per poi riprendere il bacio che cominciava a farsi più intenso. Non mi sembrava sorpreso da quello che stava succedendo, come se quasi quel bacio lo stesse aspettando.
Non sapevo bene cosa stavo facendo o perché, ma sembrava l’unico rimedio a ogni mio problema, come se le sue labbra fossero una magica medicina.
"Che stai facendo?" aveva mormorato tra un bacio e l'altro.
"Dimostro la validità della tua tesi" risondevo io, inspirando forte per riprendere aria.
Intanto la teiera sul fuoco fischiava furiosa, riempiendo la cucina di vapore, rimanendo ignorata.




Angolo Autrice ^.^
Taan-taan-taaan!!!
Lo aspettavate? Si? No? Vi è piaciuto? Allora recensite :) :) :)
Prima di passare ai massive thank you (veloce veloce che devo uscire e non mi sono ancora piastrata la cespeda che ho in testa, sembro Caparezza) volevo chiedere chi ascolta i District3? Perchè c'è una FF bella bella bella, se volete passare e lasciare un ricordino (Non organico, scritto, mi raccomando) il link è questo : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1398572
E ora, passiamo ai Massive thank you:
A
_believe23 che ha scritto la nuova hit degli Oned, "I want a slinguazzata" a Bianca che si riscopre un po' indovina pure lei e tra poco scopriremo (come in beautiful) che è la sorella gemella a lungo perduta di Tari e LaLaLaYeah, che a loro volta sono cugine in quanto il figlio del marito della fioraia sotto casa dell'Alfredo è un ingegnere, a Giada che è rinchiusa in un penitenziario minorile (?) a causa di tentato rapimento nei confronti della sottoscritta, ma ti vogliamo bene lo stesso, nonostante le minacce con la mannaia da cucina ("Scrivi!!! Scrivi disgraziata!!") a Federica che mi cita Little Things in una recensione e mi manda in brodo di giuggiole, Laura e Nali che recensiscono nonostante la mole di studio, e unitevi a me nell'augurare loro un imbocca al lupo per gli esami di terza media, Elly, poligama, o meglio, quintimaga (non so nemmeno se esiste in italiano ma pazienza)  come me, SuperVioletta98 che recensisce sempre, anche se in ritardo, ma ti lovviamo comunque, e a Erica25 sperando che questo angolo autrice le abbia messo allegria quanto gli altri :)
Mi raccomando, leggete la FF se vi piacciono i District3, perchè l'ha scritta Sammy, alias happenin, ed è muy muy hermosa!
Bacissimi e pace e amore a tutte <3 <3 <3 <3 <3 <3

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Getting Stronger ***


Image and video hosting by TinyPic

14) Getting stronger Erano passati quasi 4 mesi da quel pomeriggio, e le cose andavano alla grande.
Nonostante l'iniziale stranezza i nostri amici ormai avevano accettato la relazione tra me e Zayn e tra Sam e Louis.
Ricorderò per sempre l'ilare momento dell'annuncio ufficiale, fatto al bar davanti alla scuola dopo un aperitivo particolarmente movimentato.
C'è da dire che Sam mi aveva spianato la strada: si era alzata in piedi sulla sua sedia, picchiettando il cucchiaino contro il bicchiere, intimando a tutti il silenzio.
Avevo preso la mano di Zayn e avevo piantato le unghie nella sua carne, da tanto ero nervosa.
"Volevo annunciare ufficialmente che io e Louis stiamo insieme"
Era partito un boato, dal momento che mezza scuola era radunata lì.
"Anche noi"
Ci eravamo alzati in piedi, assordati dai "Cosa?!" collettivi.
Poi Harry era scoppiato a ridere e a saltellarci attorno cantando come un idiota, Niall era collassato su una sedia (Io e sua sorella, contemporaneamente era troppo) mentre Liam sbavava in giro e la neocoppia Tommlinson-Gerrard applaudiva fragorosamente (ovviamente Sammy sapeva già tutto).
Esaurito l'entusiasmo generale Harry aveva fatto a Zayn un "discorsetto" che ahimè, rimane tutt'oggi tra loro, dal momento che nessuno dei due ne vuole parlare, e Niall aveva provato ad accusare Louis di tradimento, perchè secondo lui è un disonore fidanzarsi con le sorelle/sorellastre dei propri migliori amici, ma Zayn si era intromesso, stroncando la lite di colpo:
"Proprio tu parli di tradimento! Non ci stai mica provando con mia sorella? No, perchè non siamo così scemi... C'è ne siamo accorti tutte e due, e non mi sembra di averti fatto storie, quindi per favore non andare a fare la predica ad altri!"
Questo aveva riappacificato i due fratelli,  dal momento che il nostro Irlandesino si ritrovò ufficialmente fidanzato dopo due settimane, con gran disappunto del fratello maggiore della sua ragazza, o "cognatino" come lo chiamavamo noi scherzando.
A scuola ormai andava tutto a gonfie vele, dal momento che il mio tutor personale restava ad almeno un metro di distanza finche non studiavo tutte le lezioni che avevo il giorno dopo.
Lo stesso non si poteva dire per Louis e Sam...
Avevano spostato Louis vicino alla cattedra e Sam vicino a Caytlin (con suo grande sconforto) a causa delle troppe chiacchiere (e dei pomiciamenti nascosti dietro i libri), ma questo non aveva impedito ai due piccioncini di continuare a scambiarsi effusioni a distanza...
Finchè un giorno, la prof di storia aveva intercettato un bigliettino che stava volando da Louis a Sam, e l'aveva letto con la sua voce acida che nonostante tutto non era riuscita a stemprare la tenerezza che emanava:

"Stamattina il sole pensava di essere la cosa più bella al mondo, ma non si era accorto che tu, amore mio, stavi ancora sotto le coperte.. "

"Tomlinson! Gerrard! Ammiro la vostra poetica, ma vi ricordo che è vietato scambiarsi bigliettini durante l'orario scolastico!"
Secondo voi l'avevano ascoltata?
Sfortunatamente la prof aveva intercettato la risposta di Sammy che diceva:

"Nella pasta c'è il ragù
Nel mio cuore ci sei tu!
Alla cattedra c'è quella scassacazzi
Speriamo finisca l'ora prima che io l'ammazzi!"

Questo era costato a tutti un castigo non indifferente: pulire i bagni per tre giorni consecutivi.
Il primo giorno era filato tutto liscio, mentre il secondo giorno la povera sorvegliante di turno aveva avuto la malsana idea di affidare ai due carcerati anche del sapone per lavare i lavandini.
Inutile dire che si era scatenata una guerra a colpi di schizzi e schiuma al profumo di marsiglia, che aveva distratto i nostri eroi dal loro compito.
L'acqua riempiva i lavelli e traboccava bagnando il pavimento, scorrendo sotto la porta e finendo in corridoio mentre Sam rideva soffiando in faccia la schiuma a Louis, che cercava di bloccarle i polsi per attirarla a se' e baciarla.
Così li aveva trovati da bidella: con la schiuma tra i capelli, i vestiti umidi e impegnati in uno sport che da noi si chiama "limonare duro".
Fortunatamente non aveva spifferato niente ai professori, dal momento che era un cuore tenero e aveva un debole per Louis che la faceva sempre ridere.
Anche le nostre famiglie erano contente: la madre di Louis aveva guadagnato un'ottima babysitter per Daisy e Phoebe, mentre mia madre gioiva per il fatto che avrebbe risparmiato i 20 euro che ogni mese spendeva per farmi prendere ripetizioni.
In più ogni santissima volta che Zayn veniva a pranzo si lamentava che era magro e patito e gli serviva sempre quattro porzioni in più del normale, e lui poveretto, se le pappava tutte, e dopo pranzo si faceva pure un riposino sul divano.
Una vita da cani insomma.
La prima volta che era venuto, aveva subito chiesto dove stava Harry di casa, come se non si fidasse di me e di quello che gli avevo detto, quel giorno a casa sua.
Si era rassicurato subito, dal momento che, dopo aver pranzato, eravamo saliti in camera mia per studiare, e immediatamente era partito il solito, noioso e insopportabile TUNZ PARA TUNZ in sottofondo.
Zayn era chiaramente irritato, dal momento che continuava a tamburellare nervosamete le dita sul libro di testo.
Avevo spalancato la finestra, strillando, come era consuetudine "STYYYYLES!!"
Zayn era trasalito di colpo.
"Che c'è?!" aveva risposto Gemma, spalancando la finestra.
"Non tu, l'altro!!"
"Harry!!!!"
"Che vuoi?!"
"Spegni quella dannata musica!"
"E perchè dovrei?!"
"Non riesco a studiare!"
"Va' a casa di Zayn" aveva commentato acido, giungendo le mani e pronunciando il nome dell'amico con la voce in falsetto.
"Va' a Fanculo!"
"Ragazzi!"
"Scusa Mamma!"
"Scusa Anne, ma tuo figlio è un testone!"
Anne mi aveva sorriso furbescamente.
"Harry, spegni quella musica, che Em e Zayn non riescono a studiare"
Harry era diventato pallidissimo, guardando Zayn che, spuntando alle mie spalle gli faceva "ciao-ciao" con la manina, sornione.


La vita era bellissima, splendete e piena di motivi per essere felici...
Per la prima volta in vita mia mi sentivo piuttosto a mio agio con me stessa e il mio corpo, dal momento che al mio "messer consorte" (che non so' neanche cosa vuol dire, chiedetelo a mia madre e ai suoi termini astrusi) piacevano i miei punti morbidi.
Specialmente quelli vicino al cuore, non so se mi spiego...
Era successo un sabato pomeriggio, subito prim le vacanze di Natale.
C'era stato uno scambio di messaggi che faceva più o meno così:

"Vieni a casa mia a "studiare" oggi? ;) "

"Amore bello...Togli quelle "virgolette" e poi possiamo parlarne :) x "

Nonostante tutta la buona volontà di Zayn, dopo pranzo eravamo finiti sdraiati sul divano a guardare "Law and Order" e in pena digestione ci era pure venuto l'abbiocco e ci eravamo addormentati in una posizione un po' equivoca.
Insomma, quando ci eravamo svegliati lui aveva praticamente tutto il viso sprofondato nel mio seno.
Il mio enorme seno.
Il mio enorme, ballonzolante, flaccido, molle e cascante seno.
Ok, magari flaccido, molle e cascante no.
Mi sentivo la faccia scottare come dei tizzoni adrenti, ma Zayn non aveva fatto una piega, limitandosi a sistemarsi più comodamente e commentando "Hai in dotazione anche delle parti morbide per farmi da cuscino. Wow. Sei perfetta."
E questo aveva posto fine ai miei scleri sul mio peso. Se per lui ero perfetta, allora andavo bene.
Anche alzarsi per andare a scuola era una gioia che superava perfino la felicità della scuola stessa: infatti sapevo che sia con la pioggia, il vento freddo e la neve avrei sempre trovato un cornetto caldo e un bicchiere di latte caldo che mi aspettavano in stazione, sotto la tettoia dopo la biglietteria, portati e offerti da il mio cameriere personale, che solo per farmi questa sorpresa si doveva svegliare 20 minuti prima e aspettarmi un quarto d'ora esposto al freddo e al gelo, con il berretto calcato sopra le orecchie e il naso e le mani gelate.
Sam se la cavava meglio dal momento che il padre di Louis lavorara fuori casa tutta la settimana usando i mezzi pubblici, da convinto ecologista che era e così Louis gli rubava la macchina, approfittando per accompagnare la sua fidanzata che però si rifiutava di "amoreggiare" in una vecchia Audi scassata,  che era per citare lei "Scomodo e squallido, o una limousine o niente caro"
Ma io non mi lamentavo, non mi sarei persa il mio latte caldo e il mio cameriere imbaccuccato per nulla al mondo.
Perfine le noiose ore di scuola erano illuminate da una luce del tutto nuova: se prima durante le mie pennichelle dovevo appoggiare la faccia sul piano duro e freddo del banco, adesso potevo contare sulle felpone del mio vicino di banco, nelle quali affondavo la faccia lasciandomi cullare dall'odore di tabacco misto a menta che le impregnava.
Quando ero stanca o sconfortata potevo sempre sempre contare su un massaggino alla schiena, e quando meno me lo aspettavo sentivo le sue mani tra i capelli.
"Bionda mi piacevi, ma rossa attizzi" era il solito commento che ne seguiva.
All'intervallo ci chiudevamo in bagno (sempre quello delle donne) a fumare Lucky Strike o Diana blu, con le finestre spalancate per far uscire il fumo e i brividi di freddo a causa degli spifferi.
Avevo anche scoperto una nuova parte di me, una nuova e sconosciuta Em: quella sensuale.
Zayn adorava il "giochetto" che facevo con la sigaretta; gliela sfilavo di bocca e poi, lentamente, come avevo fatto con quella famosa patatina fritta, me la infilavo in bocca aspirando piano il fumo, poi mi avvicinavo a lui, spedendoglielo tutto in faccia prima di baciarlo, con la sigaretta fumante ancora tra le dita e il sapore di nicotina sulle nostre lingue.
I nostri genitori (all'oscuro dei sigarette e macchine rubate) erano così entusiasti che avevano organizzato un pranzo domenicale per "conoscersi meglio": inizialmente doveva svolgersi solo la conoscenza tra la famiglia Thompson-Malik, ma poi mia madre si era ricordata che Anne e i ragazzi erano a casa da soli, in quanto il patrigno di Harry era via per lavoro, e allora si era aggiunta anche la famiglia Styles, che però aveva già un mezzo impegno con quella Tomlinson, e allora erano stati prontamente invitati anche loro nonostante solo i ragazzi fossero 5, e ovviamente, essendo due esponenti della famiglia Horan-Gerrard, fidanzati con un/una componente della famiglia Malik e Tomlinson, potevano essere esclusi loro?
Assolutamente no.
Quella che doveva essere una intima riunione di famiglia si era trasformato in un raduno genitori-figli che ci avevano invaso il cortile e riempito il grill per il barbecue (governato dai padri, riuniti lì attorno con delle birre in mano) di grasso.
Il sole splendeva, scaldando l'aria tersa, e sul prato che aveva visto crescere me, Harry e Sam, si rincorrevano le sorelline di Louis e quella di Zayn, ridendo e rincorrendo il gatto di casa Styles, le mamme spettegolavano tra loro ( riuscivo a sentire brandelli di conversazione del tipo "piscinetta" "piede" "taglio" "sangue" "vomitare") mentre le sorelle minori facevano comunella, cosa che inizialmente aveva un po' scocciato Niall, che però si era dimenticato di tutto e tutti quando era sopraggiunto Harry con un pallone da calcio.
Avevo paura che questo avrebbe scatenato, ancora una volta, le ire di Sammy, ma sembrava troppo presa da Louis per sentire suo padre che commentava orgoglioso "Quello è il mio ragazzo"
Dopo una sfida ai rigori particolarmente entusiasmante, mi ero decisa con la scusa di offrirgli da bere, a trascinare Zayn in casa.
Tra le occhiate assassine dei padri, quelle invadenti e indiscrete delle madri, e quelle petulanti delle sorelle minori e maggiori, non avevamo avuto ancora un attimo per noi.
Peccato che quell'idiota di Harry ci avesse raggiunto in cucina, così accampando una scusa scolastica del tipo "Ehi Zayn, l'esercizio 5 a pag 29 ti è venuto? Non è che daresti un occhiata al mio?" ci eravamo eclissati in camera mia, mentre Harry commentava che lo studio ci avrebbe fatto male prima o poi.
Una volta chiusa la porta, avevamo sghignazzato un po', pensando a Harry e a quando era credulone.
La luce bianca del sole entrava attraverso le tende, gettando ombra su metà della stanza e vivida luce sull'altra.
Colpiva le sue labbra in modo particolare, oserei dire premeditato, e tutto quello che il mio cervello elaborava era un ordine: "Voglio quelle labbra!!"
Il corpo, totalmente d'accordo, si era lanciato sulla preda, emergendo dalle tenebre.
L'impeto era stato talmente violento che avevamo rischiato di perdere l'equilibrio, e una volta stabilizzati, sempre con le labbra incollate, Zayn mi aveva spinto leggermente all'indietro, finchè le mie gambe non si erano scontrate col bordo del letto, dove ero caduta a peso morto, con lui sopra.
Avevo sentito le sue mani fredde che s'infilavano sotto la mia maglietta, fermandosi all'altezza del diaframma, provocandomi dei brividi freddi lungo tutta la colonna vertebrale.
Si era staccato un attimo, e mi aveva guardato negli occhi.
Sono bellissimi i suoi occhi, così luminosi da potertici specchiare dentro, di un colore che varia con la luce, color cioccolato fuso o pomice.
Gli avevo sorriso, quasi di riflesso, senza nessun motivo, e gli avevo sussurrato con una voce così assurdamente sciocca, ed estatica da farmi ridacchiare "Cosa stai facendo?"
Anche lui aveva sorriso, chinandosi ancora su di me per baciarmi, mentre le sue mani salivano più in alto...


BAAADABAAAAM!!!
Uno schianto e ci aveva fatto separare di colpo, mentre Sam e Louis, avvinghiati come due contorsionisti professionisti, facevano irruzione nella stanza.
La fonte del rumore erano loro, che rifiutando di separarsi anche solo per un istante si erano lanciati sulla porta per aprirla, e continuavano le loro effusioni selvagge, incuranti di avere un pubblico.
Poi Mr Tomlinson ci aveva notati con la coda dell'occhio, e con un risucchio di ventosa si era staccato da Sammy.
"Ops" aveva commentato dopo un attimo di silenzio così denso da poter essere fatto a fette e servito a Niall come dessert "E' occupato? Disturbiamo?"
Silenzio incazzato.
Louis aveva notato la mia maglietta spiegazzata, il  rossore sulle mie guance e il cavallo dei pantaloni di Zayn.
"Vedo che abbiamo avuto, ehm, la stessa idea"
Silenzio incazzato nero.
"Potremmo fare una cosa a quattro!"
- Come distruggere l'atmosfera - di Louis Tomlinson.
Zayn aveva ringhiato, come avrebbe fatto Boris, e io e Sam, disgustate, ci eravamo affrettate a lasciare la stanza, per non insospettire gli adulti con la nostra assenza.
Strada facendo avevo fatto una lavata di capo a Sam, che voleva andare a farsi il suo ragazzo nella mia camera (ew, che schifo!) sul mio letto, mentre lei si accertava premurosamente che il mio reggiseno fosse allacciato.
Avrei voluto ammazzarla, ma le farfalle che avevo nello stomaco mi avevano confusa a tal punto che mi ero ritrovata ad abbracciarla in una piena crisi di risa, alla quale si era unita pure lei quando aveva saputo che ci avevano interrotto proprio nel momento sbagliato.
Non avevamo trovato un altro momento tutto per noi durante la giornata, ma dopo l'interruzione Tomlinson era ricomparso subito, offrendosi di giocare a nascondino con le bambine (Phoebe contava, ma a mio parere era da Zayn che Louis si nascondeva) mentre Zayn era tornato un quarto d'ora dopo, giustificandosi dicendo che non trovava il bagno.
"Secondo me stava rimettendo l'amichetto a nanna" mi aveva ridacchiato Sam nell'orecchio, trovando conferma alla sua tesi nel rossore improvviso del diretto interessato che aveva evitato di guardarla per l'intera serata.
"Non hai idea di cosa ho passato" mi aveva sussurrato concitatamente nel mio orecchio, mentre eravamo in coda per servirci di carne dal grill "E' stata la figura di medra più grande che io abbia mai fatto, ancora più grande di quella volta quando avevo 13 anni che sono uscito da scuola e sono salito sulla macchina di mio papà, e dentro mi sono accorto che non era lui ma una vecchina con l'auto uguale..."
A causa di questo anneddoto avevo riso per tutta la serata, e al momento del congedo mi sentivo bene com mai in vita mia: ero piena di cibo e non mi sentivo in colpa per questo, sprizzavo gioia e amore per tutti da ogni poro, e se fosse passata Jennifer in quel momento, l'avrei baciata seduta stante...
Quella sera, a letto, sotto le coperte, trovando l'orecchino di Zayn tra le lenzuola, pregai che tutto restasse così com'era per sempre.
Non sapevo che il cambiamento era dietro l'angolo, vestito in una forma innocua e inaspettata...












Angolo Autrice ^.^
Pensavate di esservi liberate di me vero? Vi sbagliavate muhahahahahahahaha
Allora prima di tutto volevo avvisarvi che ho scritto la FF più demenziale del pianeta, una One-shot dedicata alle mie recensitrici che stanno passando dei momenti un po' difficili (non faccio nomi, le dirette interessate capiranno <3) e che nell'angolo autrice di quella troverete le altre 2 Fanfiction che ho intenzione di scrivere... Ditemi che ne pensate :)
Passando ai Massive thank you, prima che Mister X faccia abbattere su di noi il "Larry Storm" (se volete parlarne scrivetelo nelle recensioni, che io ho delle teorie piuttosto interessanti a riguardo) volevo ringraziare:
Elly e i suoi #traumidellavita che le sconvolgeranno l'esistenza, Viola e i suoi detti improbabili (quello della canfora non l'avevo mai sentito o.O) che mi fanno scompiscaire, Giada e le sue telecamere da Grande Fratello che saranno saziate da questo capitolo un po' osè, Tari e alla sua nuova gif/icon che è MERAVIGLIOSA quasi quanto le sue recensioni, Gaia che gioirà dal momento che questo capitolo è un po' un intreccio Zemma-Souis, tanto per mettere me e happenin d'accordo, _believe23 che verrà soddisfatta in quanto in questo capitolo Zayn è davvero manolesta, Adele per dimostrarle che si, si fidanzano, Laura che i capitoli se li legge due volte: prima se li fa raccontare da Nali e poi li legge su EFP, _alldayallnight_ che mi va in tilt per il bacio, Federica che si lascia andare in balletti inconsulti (tanto lo facciamo tutti, è inutile nasconderlo ragazze), Erica25 che scambiandomi con altre persone mi fa' prendere infarti assurdi, Bianca che ha paura che le mie 4 FF mi impediscano di recensire velocemente, ma invece si sbaglia di grosso perchè sono qui, puntuale come sempre lol, e soprattutto a Sofy, la mia recensitrice a lungo perduta, che spero recensisca anche gli altri capitoli per dirmi cosa ne pensa, e a iwillbeyours che mi ha fatto tanto tanto tanto piacere, perchè è sempre bello incontrare nuove persone <3
Grazie grazie grazie grazie di cuore, quest'ultimo capitolo ha ottenuto 16 recensioni, un record nella mia carriera personale.
Quindi grazie grazie grazie grazie, godetevi questo capitolo e la mia demenzialità (la One-Shot s'intitola "Winx, le tue mani nei miei jeans") e continuate a recensire!
 <3  <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
Cami


Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Trip to the Future ***


Image and video hosting by TinyPic

Trip Stavo sognando di essere rincorsa da Boris in mezzo al campo da calcio dell'oratorio, quando qualcuno mi aveva scosso per una spalla.
"Sveglia dormigliona!"
Ero trasalita di colpo, trovando il sorriso di Sammy a meno di due centimetri dal naso.
Mugugnando mi ero voltata a guardare la sveglia, che segnava le 6.30, e poi ero saltata in piedi strillando "E' ora!!"
Come mai così allegra di primo mattino?
Perchè si va' in gita è ovvio!!
Mi ero vestita alla velocità della luce cantando "Oh my darling, oh my darliiiiiiiing" mandando baci a Sam mentre mi vestivo, commentati da un "Conservali per Zayn, va'" e trovando Niall seduto fuori dal mio bagno, con aria assonnata e la ciambella di Homer Simpson in mano lo avevo spedito a svegliare Harry, che era capace di fare perdere il pullman a tutti.
Una volta riempito quel buco nero che ho di stomaco, stipato tutti i vestiti che possedevo in valigia e baciato i miei fino a scorticarmi le labbra, eravamo uscite in cortile, trovando Anne che, già seduta in macchina, ci invitava a salire facendoci gli abbaglianti.
Saliti a bordo, avevamo sgommato a rotta di collo per il paese fino alla stazione dei pullman, palesemente in ritardo, come gentilmente ci aveva fatto notare il professore di lettere, subito rabbonito dal sorriso smagliante di Anne.
Dopo aver ricevuto una dose di raccomandazioni e baci supplementari da lei, averle strappato un Harry ancora addormentato dalle braccia e averlo caricato a peso morto sull'autobus, ci eravamo avviati verso il piazzale della scuola, dove ci aspettava l'altra metà della classe.
Ovviamente Louis era in ritardo quindi avevamo dovuto aspettarlo, e stavolta non c'era nessun sorriso di nessuna madre attraente a salvarlo, quindi si era beccato una lavata di capo.
Avevamo iniziato una guerra per i posti a sedere, mentre il professore cercava di fare l'appello in mezzo al nostro caos, e alla fine avevamo raggiunto delle posizioni alquanto statiche: Io che dormivo sulla spalla di Sammy che dormiva su quella di Louis che punzecchiava la gamba di Liam che era completamente addossato a Niall nei posti in fondo, Harry e Zayn stravaccati uno sull'altro che russavano alla grande, come del resto tutta la classe.
Finalmente, una volta calmati gli animi e ripreso a sonnecchiare eravamo ripartiti.
La meta?
Stratford-upon-Avon!
Dopo circa tre orette di viaggio, eravamo usciti dal nostro sonno letargico per fermarci a un autogrill (la mia vescica da barboncino incontinente ne aveva proprio urgenza) dove avevamo fatto incetta di dolci, patatine e schifezze varie (Niall da buon irlandese aveva portato di straforo sul bus alcune birre e una bottiglia di vodka) e poi eravamo ripartiti.
Eravamo ormai completamente svegli, e quindi avevamo cominciato a scambiarci i posti, a chiaccherare fra noi e a fare cagnara.
Il povero autista aveva provato a tenerci buoni con un film, ma noi preferivamo farci i cazzi nostri piuttosto che guardare la "Carica dei 101"
Girovagando di qua e di la, da un sedile all'altro, mi ero trovata vicino a Zayn, che con le cuffie dell'Ipod nelle orecchie dormiva con la testa appoggiata al finestrino.
Avevo preso il filo dell'auricolare, sfilandogliela lentamente con l'intenzione di spegnere la musica in modo da risparmiare la batteria, ma lui si era svegliato  tutto d'un colpo, afferrandomi la mani.
Avevo cacciato un urlo da duemila decibel.
"Mphpf. Sei tu"
"Buongiorno"
"Cosa stavi facendo?"
"Spegnendo la musica, dormivi!"
"Stavo ascoltando, invece"
Aveva sbadigliato e mi aveva offerto un auricolare, che era stata prontamente accettata mentre mi accoccolavo con la testa sulla sua spalla, sulle note di "Don't Wake me Up" di Chris Brown.

Dovevo essermi appisolata, perchè un ovazione partita dal fondo dell'autobus mi aveva svegliato di soprassalto.
"Vai Sam Vai Sam Vai Saaaaaaaaaaaaam!!" strillava Harry, saltando su e giù come un indemoniato, mentre Sammy cercava di vincere Louis in una gara di braccio di ferro.
Intanto Chris continuava a cantare:

"Turn up the music cause the sun just came up
Turn up the music, if they try to turn us down
Turn up the music, cause i’m trying to hear the speakers blow
Turn up the music, fill your cup and drink it down"

Avevo chiuso di nuovo gli occhi, ma un "Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee" perforante me li aveva fatti riaprire di nuovo.
Evidentemente Tommlinson aveva fatto vincere la sua ragazza, che in quel momento era seduta sulle sue ginocchia e lo stava ringraziando appassionatamente.
Avendo cura di non svegliare Zayn avevo staccato il suo Ipod dalle cuffie e ci avevo attaccato il mio.
Subito era partito a tutto volume l'ultimo singolo di Taylor Swift  "We Are Never Ever Getting Back Together", proprio sul ritornello

"Oooh you called me up again tonight
But Oooh, this time I'm telling you, I'm telling you
We are never ever ever getting back together
We are never ever ever getting back together
You go talk to your friends talk
To my friends talk to me
But we are never ever ever ever getting back together"

L'avevo svegliato.
Oh Cazzo.
"Ma che è?" aveva mugugnato lui.
"Taylor Swift"
"E dove l'hai trovata? Questo non è il mio Ipod!"
"Lo so, è il mio. Ero stufa di Chris Brown"
"Suvvia Em, non essere blasfema" aveva brontolato lui, ma alla fine eravamo giunti al pacifico accordo di scegliere una canzone a testa.
Poi all'improvviso Niall era saltato in piedi strillando "Perchè non facciamo Karaoke?!"
Avevamo annuito tutti entusiasti, montando il microfono allo stereo dell'autobus e collegato l'impianto a Youtube.
Niall aveva rotto il ghiaccio cantando a squarciagola "Spiderman" di Micheal Bublè. Aveva davvero una bella voce, peccato che non si sentisse tanto, dal momento che saltellava su e giù come se avesse delle formiche rosse dentro i pantaloni, sbattacchiando il microfono che produceva degli sgradevoli botti e fischi.
Due file dietro il professore Louis si tappava il naso, sventolandoci davanti la mano con fare eloquente.
Poi Caytlin aveva cantato "Rehab" della Winehouse, ancheggiando in modo particolarmente provocante verso Liam.
Non aveva fatto in tempo a steccare sull'ultima nota che Harry gli aveva già strappato il microfono, iniziando a ululare con il suo vocione "Angel" di Robbie Williams, mentre Niall che si era prenotato per il turno successivo saltava su e giù, impaziente.
Lasciate che vi parli della voce di Harry: avete presente i bambini che alle recite di Natale cantano nel coro delle voci bianche? Ecco, lui fin da bambino è stato decisamente l'opposto.
Durante le lezioni di musica si capiva subito se stava cantando o solo muovendo le labbra, dal momento che aveva un tono così basso che lo si sentiva subito al di sopra degli altri.
Una voce bella comunque, ma bassa.
Una volta ci divertivamo a fare scherzi telefonici, dal momento che nessuno capiva che eravamo dei bambini (Finchè Em dalla bocca larga se ne stava zitta, è ovvio) e il massimo divertimento di Harry era mettersi un paio di baffi finti creati con la carta crespa e girovagare per casa imitando suo padre.
"Styles, dovresti iscriverti al coro della scuola, e portare con te anche Horan, sareste un bell'acquisto" si era intromesso il professore prima che Niall coprisse ogni rumore eseguendo più che egregiamente "Baby" di Justin Bieber.
Poi Louis si era messo di mezzo duettando insieme a Harry (nel ruolo di Ken) Barbie Girl, completamente in falsetto.
Roba da cadere stecchiti dal ridere.
A un certo punto Harry rideva così forte che la povera Barbie era improvvisamente diventata un Ken, facendoci tutti sbellicare.
Quando non faceva lo scemo Louis aveva una gran bella voce, nonostante la faccia guastasse tutto, visto che anche mentre cantava sembrava che ti pigliasse per il culo.
Poi io e Sam, trascinate dall'entusiasmo generale ci eravamo esibite nel celebre duetto Beyoncè-Shakira, con tanto di sculettamenti e versetti idioti che avevano provocato una standing ovation da parte dei ragazzi, in visibilio.
Liam aveva cantato "Bad day" e perfino l'autista gli aveva fatto i complimenti, e aveva preteso il bis.
"Perchè non provi tu adesso?"avevo proposto a Zayn, che si limitava ad applaudire o a ridere.
"Io?"
"Si, tu"
"No."
Faccia da cucciolo.
"No. No.No.No."
"Eddaiii"
"No. Em, ho detto di no."
"Perchè?"
"Perchè mi imbarazzo, è un mio limite"
"Però tu te ne sei fregato dei miei limiti quando mi hai piantato da sola con Boris in giardino!"
"E allora?"
"E allora adesso gli voglio quasi bene!"
Non era vero, ma neanche falso. Spesso la sera lo portavamo a passeggio, lui teneva il guinzaglio in una mano e la mia nell'altra, mettendo un freno  a quel colosso di 40 chili quando mi veniva troppo vicino.
"E quindi?"
"Quindi devi imparare a superare i tuoi limiti"
"No. No. No." ripeteva lui, ma ormai Liam e Louis lo stavano trascinando via dal suo posto, verso il microfono.
"Non conosco nessuna canzone" aveva provato a svicolare.
"Allora canterai l'inno nazionale"
"Non conosco nemmeno quello"
"Canto io con te" si era proposto Liam, mosso a pietà.
"Cosa ci cantateeeeeeee?" aveva chiesto petulante Louis, con le braccia attorno alle spalle di Zayn.
"Niente"
"Ci sarà una canzone che ti piace"
"No."
"Chris Brown...?" mi ero intromessa io.
"Si!! Cantiamo So Glad, tu fai Chris e io Ne-Yo!"
Un coro di "Nooooo" aveva riempito il pullman.
"Tu fai una strofa e io l'altra ok?"
"No"
"Si, dai" aveva troncato corto Louis, facendo partire "Love her".
La musica era partita, e Liam era stato costretto a fare la prima strofa, dal momento che l'altro duettante stava a braccia conserte fissando ostile il pavimento come se avesse insultato sua madre.

"I should've been a better man
Instead of wasting time spending life searching for the finer things
You always gave me another chance to make it right
But I didn't deserve, cause I didn't understand

And I feel so bad
Cause you wouldn't do the same with me
But I know what your weakness is
And you feel so bad
I know you're on an open road, so gone I'm looking back"

Finito il ritornello toccava a Zayn.
Sinceramente io cantavo come una gatta che stava partorendo gattini belli grossi, quindi non mi importava se lui steccava o meno.
Lo avrei amato comunque.



"I thought I had you on a leash
Like I could do whatever I wanted to, and I wanted to, and you was gonna wait for me baby, nooo
Another table is turning off you like you're the master and I'm on the strings
You're in control of me"

Era una cosa meravigliosa. Stupenda.
Il mio cuore batteva più forte, e sentivo un calore sconosciuto invadermi lo stomaco.
Era come una carezza vellutata per le orecchie.
Poi la voce di Liam lo aveva raggiunto nel ritornello, quasi completandola, rendendola più perfetta di quello che era.


"And I feel so bad
And now you're doing it to me
Cause you know what my weakness is
And you feel so bad
And now I'm on the open door, tryna go but I'm looking back

I'm looking for her
I'm trying to find
I really need her

I think I love her
I'm looking for her
I'm trying to find
I really need her
I think I love her

You can blame it all on me
I know inside this because of me
Now I'm just like a hitchhiker waiting for a ride with no cause inside

And it feels so bad
Cause you wouldn't do the same with me
But I know what your weakness is
And I feel so bad
I know you're on an open road, long gone I can't have you back

I'm looking for her
I'm trying to find
I really need her
I think I love her

I wanna see her
I don't ever wanna leave ya
I wanna keep ya
I think I love her"

Mi aveva dato una specie di sbirciatina sull'ultimo love her, che mi aveva liquefatto sul suo sedile.
Quando si era riaccomodato di fianco a me, mentre tutti applaudivano e fischiavano, ero alle prese con una tachicardia e la voglia di urlare come le undicenni quando vedono Zac Efron.
"Em stai bene?" mi aveva chiesto dopo un po', evitando il mio sguardo, imbarazzato da morire.
Non gli avevo risposto.
"Em?"
"Di che cosa avevi paura?" avevo starnazzato con voce strozzata.
Silenzio.
"Di che cosa avevi paura, Zayn? Che mi alzassi e ti violentassi davanti a tutti?!"
Harry che stava ascoltando dal sedile dietro di noi si era messo le dita in bocca e aveva fischiato rumorosamente.
"Non esagerare"
"Non esagerare?! Non esagerare?!" avevo strillato, prendendogli la mano e poggiandola sul mio cuore impazzito.
Era una posizione un po' equivoca, ma pazienza, stavolta non c'era Louis a rovinarmi i piani...
"Professoreeeeeeeeeeeeeeeeee!!! Zayn ed Emma fanno atti osceni in luoghi puuuuuuuubbliciiiiiiiiiiiiiiii"
Come non detto.
Zayn aveva ritirato la mano spedendo un occhiataccia al Tomlinson, che memore del barbecue a casa mia si era zittito immediatamente.
"Non provare mai più mai più mai più a dire che farai la figura dell'imbecille quando sai benissimo che sei fenomenale, Zayn Jawaad Malik. Chiaro?"
"Chiaro"
E con questo avevamo chiuso la conversazione, limitandoci a guardare i cuccioli di Peggy e Pongo fino all'arrivo a destinazione in pacifico silenzio.







Angolo Autrice ^.^
Lo so, lo so, sono in stra mega super ritardo.
Lo so, vorreste rincorrermi con una mannaia insanguinata.
Lo accetto, e vi porgo le mie scuse.
Sono perdonata?
Devo esserlo, dal momento che questo è un capitolone di svolta e segna il declinio della storia, in breve, l'inizio della fine.
Essì mie care, mancano solo 4-5 capitoli prima che io vi abbandoni...
Sono aperte le scommesse sul finale lol
Ma passando ai massìv tench iu, vorrei ringraziare
_FreeHugs_ che con la storia di mr X si sta cagando in mano quasi quanto me, ma non contando il fuso orario di 6 ore non è ancora successo niente, quindi forza agli animi, Tari, hai visto? sono ancora insieme ma non per molto, giuro, croce sul cuore da boyscout che canta la madonna degli scout lol, _believe23 che mi deve aiutare a installare un antifurto anti puttroccole su Zayn (soprattutto quelle viola, non so se mi spiego lol) iwillbeyours che speriamo stavolta non cada dalla sedia solo perchè l'ho messa nel mio umilissimo angolo autrice, Giada che dovrà pazientare ancora un capitolo o due per avere un fikifiki decente ( se sei pervy lol) Federica che è una nottambula, cioè vi sfido a recensire all'una di notte ù.ù, Nali e Lau che danno i nomi ai Payne dei ragazzi, Destiny__ che prega per i nostri eroi adesso e nella nostra morte amen, _alldayallnight_ che è il mio barometro per l'esaltazione che i miei capitoli suscitano, Bianca che ha capito l'essenza e lo spirito della storia, Viola che è rimasta spiazzata dal mio sonetto lol (mi è venuto guardando la mia prof di fisica mentre faceva un esercizio alla lavagna esibendo le sue ascelle commosse, tanto per rispondere alla tua domanda) Ila_Ashba a cui chiedo il permesso di tatuarmi la parola fantavigliosa sul braccio, Adele che poverina sta passando un periodaccio, e le sono tanto vicina solo col pensiero purtroppo (magari delle recensioncine alla sua bellissima FF la tirerebbero su, quindi... Datevi da fare! Siamo una famiglia no?) e infine ad Erica, la prima crossoverista tra Harry Potter e il nostro Fandom, un urrà per lei <3 <3 <3 <3 <3 <3
Siete tantissime ma vi voglio un sacco di bene, e mi scuso di nuovo per il ritardo :)
#crossedfinger che stasera ci sarà il Larry coming out e BASTA niente specchi che cadono o quadrifogli che appassiscono!!!
Bacioni
Cami

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Party Hard ***


Image and video hosting by TinyPic

16) Party Hard Una volta arrivati all'albergo (un po' squallido e ovviamente per questo motivo pagato meno) era ormai sera.
Avevamo sistemato i bagagli nelle rispettive camere (io dividevo la mia con Sammy e due nostre compagne) e dopo 1000 raccomandazioni da parte del professore, ci era stata regalato un po' di tempo libero prima delle cena.
Le nostre coinquiline si erano dileguate nel corridoio, organizzando una "serata a sorpresa" prevista come dopo cena, Sam si era imboscata con Louis a giocare a calcetto al bar della reception, mentre io avevo deciso di farmi una bella doccia, dal momento che sembravo una che aveva passato metà della sua vita a dormire sotto un ponte.
Mentre ero sotto il getto bollente della striminzitissima doccia del nostro microscopico bagno, avevo sentito la porta che si apriva e si chiudeva.
Credevo che fosse Sam che aveva anche lei intenzione di farsi una bella doccia, così avevo urlato:
"Arrivo suuuubito!!!"
E dopo essermi sciacquata per bene e avvolta con un'asciugamato che pareva un francobollo, ero uscita, in una nuvola di vapore annunciando ad altavoce
"E' libero ora puo- ahhhhhhhhhhhhhhhh"
Zayn era stravaccato sul letto matrimoniale, il telecomando in mano e i piedi a penzoloni dal bordo del materasso.
"Um, credevo che stessi facendo pipì"
"Bugiardo"
"Se vuoi esco"
"Se vuoi puoi uscire"
"Ma tu vuoi che io esca?"
"Ma tu vuoi uscire?"
Grazie a Dio mi ero depilata prima di partire...
Ci eravamo guardati un attimo, prima che lui commentasse.
"Stai sgocciolando sulla moquette"
Mi ero voltata e mi ero diretta verso l'armadio, aveva lasciato cadere l'aciugamano ( tipo super modella sexy, ma dal momento che il mio corpo era quello che era il risultato era super modella sexy taglie forti) e avevo iniziato a infilarmi la biancheria intima, con le guance che mi friggevano dall'imbarazzo.
"Sappi che sto guardando"
"Sappi che lo so"
"E non sto neanche battendo le ciglia"
"Non c'è niente da vedere! Ho più carne addosso io di una vetrina di una macelleria!"
"Molto divertente, Em. Secondo me hai bisogno di un paio di occhiali..."
"Lo so" avevo sospirato, ormai "coperta" da un reggiseno e un paio di slip, girandomi verso di lui "Ma è più forte di me... Insomma,  mi sembra sempre di stare nella casa degli specchi dei lunapark, dove ti vedi sembre enorme e deformata, ma in realtà non sei tu. Solo che io non riesco a capire che non sono io..."
Per evitare una discussione seria, dal momento che gli avevo rivelato uno dei miei pensieri più nascosti, gli avevo tirato un reggiseno fucsia, probabilmente appartenente a una delle inquiline.
"Che strane queste mutande" aveva commentato lui tenendolo davanti alla faccia, sogghignando come un mongolo.
"Cosa mi metto?" avevo chiesto disperata, mostrandogli il contenuto del mio armadio.
"Secondo la mia esperienza dovuta al fatto che ho tre sorelle tutte piuttosto interessate all'argomento, ora dovrei darmela a gambe"
"No davvero, sono seria"
Avevo cominciato a tirare fuori tutto quello che mi ero portata dietro (un mare di roba) solo per rimpiangere la metà dell'armadio che avevo lasciato a casa.
"Mhhh questo è carino" aveva commentato lui, raccattando un top nero senza spalline da terra.
"Perfavore!!! Sembro un insaccato al forno"
"E questo?" mi aveva sventolato un vestito viola piuttosto succinto davanti al naso.
"Fa' a pugni con i miei capelli! Argh perchè ho lasciato il vestito rosso troia nell'armadio a casa!" avevo strillato esasperata, strappandomi i capelli.
"E questo? Almeno questo va bene?" era magicamente apparso in mano sua un vestito alla Audrey Hepburn, nero non troppo corto o aderente, con del pizzo nero in fondo.
"D-dove l'hai trovato?"
"Per terra"
"E' perfetto!" avevo strillato, saltandogli addosso, mentre lui lo teneva in alto sopra la mia testa, fuori dalla mia portata.
"Dai! Così gli fai le pieghe!!"
"Promettimi che a casa sfilerai per me con il vesito rosso troia!"
"Mai"
"Allora stasera questo me lo metto io!"
"Dai non fare la checca e ridammelo!"
"Come mi hai chiamato?"
"Checca" avevo ripetuto spavaldamente io, prima di essere sollevata da terra, lanciata sul letto e assaltata in tutte le direzioni da un terribile solleticomane.
Mi dimenavo in preda alle risa, ma non pensavo minimamente di cedere al suo sporco ricatto:
"Ritira quello che hai detto! Ritiralo!"
"Mai!" ululavo, rotolando sul materasso polveroso.
Poi eravamo finiti non so come, io sopra di lui, solo in mutande e in reggiseno, con le spalline che mi erano scivolate dalle spalle e i capelli scompigliati dalla lotta.
"Ritiro quello che ho detto" avevo sussurrato, prima che calasse il silenzio.
Mi ero avventato sul suo collo, iniziando a mordicchiarglielo piano in stile vampiro, sussurrandogli all'orecchio "Sono Edward Cullen" prima di torturargli anche i lobi.
"Allora sono diventato gay" aveva bisbigliato lui.
Mi sembrava di essere in una bolla di sapone... Tutto quello che sentivo erano i battiti del mio cuore che mi rimbombava nelle orecchie e i respiri corti e veloci di Zayn.
"Em..."
"Em."
"EM!" aveva quasi urlato, perdendo il tono sognante di prima, scostandomi da se', mentre le coinquiline ci fissavano imbarazzate dalla soglia.
Si era dileguato con un "Devo andare" mentre io, con la scusa di cambiarmi mi chiudevo in bagno per evitare domande scomode.





Non ci eravamo più visti fino a cena, con gran giubilio di Sam che aveva riso fino alle lacrime dopo il mio racconto, sentenziando che io e Zayn non avremmo mai fatto sesso per colpa degli amici invadenti.
"Non stavamo per fare sesso!" avevo puntualizzato io.
"Giura"
"Ok, va bene, magari stavamo per farlo, ma tanto ci hanno interrotto quindi!!!"
"Fare cosa?" era intervenuto Harry in fila per il buffet dietro di me.
"Sesso con Zayn" mi aveva anticipato Sam, mentre le spedivo sguardi di fuoco.
"Oddio" Harry sembrava sul punto di svenire, ma Sammy aveva continuato imperterrita:
"Natalie e Rose gli hanno trovati sdraiati sul letto matrimoniale, lei solo in intimo, e adesso il tuo caro amico ha delle tracce sospette viola sul collo e i lobi... Io regalerei a Emma un paio di quei preservativi che hai rubato a Gemma prima di partire"
Da pallidissimo Harry era diventato paonazzo.
"Chi t'e l'ha detto?"
"Niall"
"Ora lo ammazzo"
"Prima assicurati che Em non rimanga incinta di tanti piccoli Malik"
"E Sam di tanti piccoli Tomlinson" mi ero intromessa io, furente.
Harry mi aveva trascinato fuori dalla fila, serio e preoccupato.
"Em, non voglio intromettermi nella tua vita privata ma... Insomma... E' vero quello che ha detto Sammy?"
Avevo annuito.
"E tu eri, ehm.... consenziente?"
"L'ho praticamente morso a sangue, direi di si..."
"Tieni"
Mi aveva teso... Un profilattico.
"Harry!" avevo strillato, paonazza.
"Sam ha ragione, Em! Devi essere... preparata. Lo so che è imbarazzante, ma mi preoccupo per te..."
Avevo accettato il suo regalo e l'avevo abbracciato un po', commossa dal suo strano gesto.
"Oddio, arriva Zayn!" aveva strillato Mr Styles, mollandomi di colpo e dileguandosi più velocemente di Liam davanti a un cucchiaio.
Liam ha sempre avuto paura dei cucchiai.
Quando avevamo tre anni e andavamo all'asilo, la nostra maesta entrò in maternità e venne sostituita da un altra, più giovane e inesperta.
Un giorno d'inverno, mentre fuori pioveva era buio e la nebbia copriva ogni cosa, per farci stare buoni durante il gioco libero ci aveva portato in sala multimediale, e aveva messo su una vecchia cassetta, un cartone dove tutti gli oggetti di notte si animavano e scorazzavano liberi per casa.
Liam rimase traumatizzato da una birichina coppia di cucchiai che muovendosi a due a due come delle chele di un granchio, andò a pizzicare l'ignaro padrone di casa.
Da allora non usò mai più un cucchiaio.
La cosa non influenza particolarmente la sua vita, ma diventa alquanto nervoso quando siamo ai ristoranti,
Come in quel momento, mentre ci apprestavamo a sederci a tavola.
Io mi ero seduta di fianco a lui, e avevo velocemente sostituito il suo cucchiaio con la mia forchetta, e quando avevo alzato gli occhi mi ero trovata Zayn di fronte che mi sorrideva.
Avevo passato tutta la serata a sparare cavolate con i miei amici (A un certo punto a Niall era persino uscita dell'acqua del naso tanto rideva forte) e a tenere cucchiai lontano da Liam.
"Chi mi sta facendo il piedino?" si era lamentato a mezzavoce Zayn mentre aspettavamo il dolce.
Tutti mi avevano guardato ridendo, prima che Liam intervenisse nella conversazione, facendoci ridere ancora di più.
"Ah, ma è la tua gamba questa? Credevo fosse la gamba del tavolo..."
Dopo cena, tutta la scolaresca si era finta veramente asonnata, e ci eravamo ritirati nelle camere, aspettando che il prof facesse altrettanto prima di sgattaiolare al piano di sotto, dove il gestore dell'hotel ci aveva gentilmente concesso di mettere su musica a manetta e improvvisare una discoteca, con tanto di vendita di alcolici.
Le nostre coinquiline, madrine dell'evento, avevano fatto proprio un bel lavoro: c'erano luci psichedeliche, fiumi di birra e un'assordante sottofondo musicale continuo...
Dopo aver pazientemente aspettato che i miei amici finissero di bere come delle spugne (sono astemia) avevo provato a trascinarli nelle danze.
Dopo un quarto d'ora me n'ero amaramente pentita.
Infatti Niall era completamente fuori controllo, rimbalzava su e giù per la pista da ballo imitando Justin Beiber e cantando a squarciagola, Louis era seduto su una sedia girevole e Harry lo stava "Centrifugando" e cronomentrando per vedere dopo quanto avrebbe vomitato, non considerando le variabili "Stomaco pieno e birra".
Io e Sam ci eravamo scatenate un po', finchè lei, dopo che il DJ aveva proposto un remix di GamGnam Style non lo aveva sbattuto via dalla console a calci in culo.
E Zayn era seduto al bancone del minibar, senza aver avuto la minima intenzione di ballare con me.
"Balliamo?" gli avevo proposto annoiata a un certo punto.
"No grazie"
"Perchè?"
"Perchè sembro un paralitico leso"
"Anche io sembro Ciolanka Sbilenka, ma non per questo ci rinuncio... "
"No, dai. Non ne ho voglia"
"Suvvia... Non fare il bambino cattivo"
"No"
"Vuoi vedere che adesso finisce come con il karaoke in pullman e si scopre che sei bravissimo anche in questo?"
"Non finirà così, te lo assicuro"
"Dai... Fregetene degli altri e balla con me"
"No"
"Non devi lasciarti condizionare dagli altri" mi ero impuntata, tirandolo per un braccio "Balla con me"
"Ho.Detto.Di.No"
"Non fare l'idiota... Solo perchè gli altri pensano una cos-"
"Ma la vuoi piantare?! Senti da che pulpito arriva la predica! Parla quella che adesso si veste da vacca e che per una minima critica s'è tinta di rosso! Sei tu quella che dovrebbe smettere di pensare al parere degli altri!!!"
E sbattendo il bicchiere sul balcone si era alzato, lasciandomi sola, sull'orlo del baratro, con il sangue che pulsava a ritmo di musica e Louis Tomlinson che vomitava ai miei piedi.









Angolo Autrice ^.^
Scusate se aggiorno adesso, in ritardo e per di più fuori orario, ma ho passato le tre ore più fredde della mia vita. Volete sapere perchè?
Perchè la sottoscritta si è offerta volontaria, essendo animatrice sfegatata, di partecipare alla festa di paese con come special guest un Babbo Natale di un metro e 20 -.-
E sapete che ruolo mi hanno rifilato?
Il folletto!
Stavo per morire di vergogna....
Non ho mai avuto così freddo in vita mia. Sono a casa da due ore e ho su 4 paia di calze da sci e una borsa dell'acqua calda + scaldino, ma non mi sento più i piedi cazzus.
Comunque, tralasciando i miei piedi freddi quanto Zayn in questo capitolo.... Che ne pensate?
Non disperate, so che aveva annunciato che ci sarebbe stata una svolta che avrebbe segnato la fine della storia: Keep Calm, non è questa, è solo un piccolo incidente di percorso.
So anche che avevo promesso FikiFiki. Prossimo capitolo, giurin giurello.
Passando ai miei Massive thank you, more than MSG Concert (chi l'ha visto?), vorrei ringraziare:
Free_Hugs che recensisce SOLO la mia storia, cosa di cui sono oltremodo onorata, Ilaria che vuole riempire Louis-guastafeste-Tomlinson di botte e a cui accordo il permesso di farlo, La Desparecida LaLaLaYeah che finalmente è riapparsa, Elly che ha vinto il biglietto per salire sul pullman per sentire dal vivo, in prima fila vicino all'autista, il One Direction School Trip Concert, Giada a cui cascherà la mascella vedendo che non hanno ancora fatto FikiFiki (Il prossimo capitolo. Promesso) Adele che mi odia perchè ho lievemente insinuato nello scorso capitolo la Haylor e a cui dico vai a scrivere che voglio sapere se Harry ucciderà Eric (leggete la sua FF donne, o tanto vale cancellare l'account da efp!) Bianca che è felice perchè Olivia di Fringe non è morta e allora io ti faccio le non-condoglianze, iwillbeyours che è impaziente quasi quanto Giada per la scena di FikiFiki, ma quella sul letto era come un anteprima, o non valeva?
La mia nuova recensitrice mileyshair, Laura che è stata flashata da un fulmine e ora sembra una cliente abituale di Zayn e delle sue droghe, Tari che spara ipotesi sempre più assurde (pensa ragazza mia, pensa... Quando arriverai all'ultimo capitolo ti verrà voglia di prendermi a botte)  e a _belive23 che fa concorrenza a Danielle con le sue xxxx, Erica e il suo MERAVIGLIOSO crossover (Potterhead andate a leggerlo) e a Viola che mi accusa infondatamente lol, a Sofia che fa concorrenza a happenin con le sue recensioni asdfdghfhgjgose, e in finis a Nali, che soffre di sindrome dell'abbandono immotivata *eeee non ci lasceremo maaaaaaaaaaaaaaaai/ abbiamo troppe cose insieeeeeeeemeeeeeeeeeee*
Vi ringrazio da morire, siete meravigliose, sono arrivata a 207 recensioni, quando ci sono molte FF più belle che ne hanno di meno...
Per qualsiasi cosa, qualsiasi, ecco il mio Twitter: @IcecreamLoudly8
Vi voglio bene
Cami <3


Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Up All night ***


Image and video hosting by TinyPic

17) Up all night Per un po', i miei neuroni rintronati dalla musica avevano smesso di funzionare.
Tutto ciò che capivo era che Louis era per terra e stava vomitando l'anima a meno di mezzo metro da me, e che Zayn era scomparso chissà dove, incazzato nero.
E mentre guardavo Sam e Liam sollevare Louis per riportarlo nella sua stanza, mentre Harry ridacchiava istericamente, non riuscivo ancora a capire che cosa fosse successo.
Perchè Zayn aveva reagito così?




Liam aveva mollato il corpo gemente dell'amico sul letto, mentre Sam era andata a bagnare un asciugamano e a riempire un bicchier d'acqua, per rimetterlo in sesto.
Quando era tornata in camera Liam non c'era (Probabilmente era tornato alla festa)  e in più Mr Tomlinson si era addormantato.
Quasi quasi non sembrava lui: era sdraiato a pancia in su, con le braccia spalancate e le gambe divaricate nel bel mezzo del letto matrimoniale che quella notte avrebbe diviso con Zayn, occupandolo tutto, aveva la bocca semiapreta e russava forte, il petto che si alzava e abbassava velocemente, e sul viso un espressione angelica, che stonava con l'orrendo rumore di treno deragliante che provocava.
Sam aveva appoggiato il bicchiere sul comodino e lo aveva guardato russare a lungo, poi sospirando si era coricata di fianco a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla e coccolandolo un po', approfittando del fatto che dormiva così pesantemente da sembrare incosciente.
"Ti amo, brutto zuccone. Lo sai? Lo sai che ti amo?" gli aveva soffiato nell'orecchio lei, prima di addormentarsi cullata dal ronfare di Louis Tomlinson, l'idiota che gli aveva rubato il cuore.


Intanto io ero salita sul solarium all'ultimo piano, sul tetto, non riuscendo a trovare Zayn da nessun'altra parte.
Infatti era lì, appoggiato contro la ringhiera del balcone, e fumava... be', come un turco.
Non fa ridere, lo so...
Mi ero coraggiosamente asciugata il mascare che mi colava giù dalle guance (avevo iniziato a piangere appena avevo realizzato cosa mi aveva urlato, continuando mentre setacciavo l'albergo da cima a fondo), avevo tirato su il naso e mi ero avvicinata a lui di ancora due passi, prima di fermarmi e sentenziare, con una voce tremula da pecorella:
" Forse ho sbagliato ad insistere tanto, ma penso che se pensi davvero quel che hai detto con me, allora forse dovremmo piantarla con questa storia e rassegnarci al fatto che abbiamo buttato cinque mesi nel cesso"
Silenzio.
Aveva gettato via il mozzicone della sigaretta e se n'era accesa un'altra.
Mi ero spostata dall'altro lato del solarium, dandogli le spalle, in modo che non mi vedesse ricominciare a piangere.
"Non penso davvero tutto quello che ho detto"
"E allora cosa pensi? Solo che mi vesto da vacca o che avrei dovuto baciare Jennifer quando mi ha insultata?"
Oh, no. No, no, no, no, no. La mia voce spezzata, lagnosa e piagnucolante mi feriva le orecchie. Meglio stare zitta.
"Non intendevo da vacca nel senso che tu sei una vacca, nel senso che prima ti vestivi normalmente e dopo hai cominciato a ricopiare Jennifer, che non lascia niente all'immaginazione!"
"..."
" Non mi piace che tu vada in giro così scoperta, mi sale il nervoso!"
"..."
"..."
"E allora secondo te dovrei andare in giro col burqa?" Mi ero morsa la lingua. Come frecciatina era alquanto cattiva, ma non me ne importava.
Silenzio.
"Volevo solo divertirmi un po' stasera. Ballare e sparare qualche cazzata"
Silenzio.
Sospiro irritato.
"Non ti sto ordinando di metterti un burqa e chiuderti in casa per il resto dei tuoi giorni, ti sto chiedendo gentilmente se, in luoghi pubblici puoi evitare di andare in giro conciata come Jennifer, che sarà pure il tuo malsano modello da imitare, ma resta sempre una troia. E tu non sei una troia, e non mi piace che quando cammini tutta la popolazione maschile dell'istituto guardi il culo alla mia ragazza, va bene?"
Mi ero voltata verso la sua sagoma sfocata aprendo la bocca per ribattere ma lui mi aveva preceduto:
"E NON dire che sono un visionario e nessuno ti guarda il culo e che fai schifo e stronzate varie! Non. Ti. Azzardare. "
Però era esattamente quello che pensavo.
Ero tornata a fissare il panorama, reso confuso dal fatto che nonostante i miei buoni propositi e tutti i tentativi per calmarmi, stavo ancora piangendo.
"Non dovevo alzare la voce" aveva sospirato lui dopo un attimo di silenzio "Ti chiedo scusa. Sono alquanto suscettibile sull'argomento."
Ero faticosamente tornata a guardarlo, ancora una volta.
"Perchè?"
Aveva iniziato a tormentarsi il labbro inferiore con i denti, e mi era venuta voglia di scuoterlo per le spalle urlandogli di smetterla, dal momento che mi faceva venire caldo e tremare le ginocchia.
"Sono totalmente e assolutamente incapace di ballare. Seriamente, non era una battuta quella di prima, sembro un paralitico leso, e mi sento un completo idiota. Non lo posso fare, ok? Tu hai dei limiti, e anche io, come tutti gli altri. Tu non diventerai una cima in fisica e io non diventerò un istruttore di "Balla con le stelle", ma sopravviveremo lo stesso. Okay?"
Avevo annuito debolmente, prima di mormorare "Scusa per aver insistito"  dargli le spalle e restare in silenzio.
All'improvviso avevo sentito un paio di braccia che mi circondavano la vita e cominciavano ad accarezzarmi lo stomaco, e a dondolarci avati e indietro restando fermi sul posto.
In sottofondo sentivamo i bassi di "I'm sexy and I know it" dei LMFAO scuotere i vetri dell'albergo.
"Vedi? Adesso teoricamente stiamo ballando"
Non gli avevo risposto, non fidandomi ancora della fermezza della mia voce, mi ero limitata a sfilargli di mano la sigaretta e iniziare ad aspirare profondamente, cercando di calmarmi.
"Ladra"
Mi ero voltata, soffiandogli tutto il fumo in faccia.
Avrei voluto dirgli tante cose, che i cinque mesi passati erano stati i più belli della mia vita e che non li avrei mai, per nulla al mondo, gettati nel cesso, che non volevo assolutamente piantarla, che eravamo due cretini a litigare così, che avrei potuto ballare così per il resto della mia vita, ma lui non me ne aveva lasciato il tempo.
Le sue labbra si erano incollate alle mie e quasi non mi lasciavano spazio sufficiente per "ossigenare" e far funzionare il cervello.
Che era andato completamente in tilt quando le sue mani, infilandosi sotto il vestito s'è l'erano portato via.
Non connettevo più.
Non sapevo più cosa stavo facendo.
Cosa stavo facendo?
Gli stavo mordendo una spalla nuda.
Perchè era nuda?
Perchè gli avevo levato la felpa, la maglietta, la canottiera intima tutte insieme.
Probabilmente avevo strappato qualcosa.
Era notte, ed eravamo all'aperto, ma mi sembrava soffocare dall'afa, provocata dalle sue mani calde, che erano prima sui fianchi, poi sulla schiena, poi dappertutto.
Quando mi ero ritrovata con le gambe allacciate attorno alla sua vita, avevo iniziato a farmi delle domande.
Il cuore urlava di stringerlo più forte, infilargli le mani nei capelli, attirarlo più vicino e infischiarmene di tutto il resto.
Il cervello mi ricordava tutte le esperienze orripilanti e finite male che le mie compagne mi avevano raccontato, di urlava di mandare affanculo il cuore e di fermarmi, inviandomi segnali di paura.
Mi ero fermata, sentendo il cuore che martellava nel petto.
"Cosa c'è?"
Sembrava che avessimo appena corso i 100 metri per il fiatone che avevamo.
"Io... Non lo so... Ho paura"
L'avevo detto, era già qualcosa.
Silenzio.
Un bacio.
Ancora silenzio.
"Ma lo vuoi fare?"
Avevo annuito, nascondendo il viso nel suo collo, stringendolo forte, così forte che avrei potuto fondermi con lui e diventare una cosa sola.
Avevamo continuato a tenerci così stretti, tutta la notte fino al mattino.
In quel momento sapevo che non c'era mai stata notte più bella, con stelle più luminose e vento più dolce, sapevo che amavo lui, e la mia vita, e forse un pochino, quella notte amai me stessa, sdraiata su una pila di vestiti sul  tetto di un albergo mentre facevamo l'amore sotto le stelle.




Due piani più sotto, in quel momento, Louis Tomlinson riacquisiva le funzioni vitali.
Sentiva il sudore freddo corrergli lungo la schiena e aveva l'impressione che degli scoiattoli morti avessero fatto tana nella sua bocca.
Si era alzato lentamente, scostandosi da Sam senza svegliarla, e si era fatto una bella doccia ristroratrice.
Zayn non c'era, e probabilmente Harry e Niall erano sbronzi persi che dormivano alla buona da qualche parte,
Una volta finito la toeletta personale si era infilato due boxer puliti ed era ritornato a letto, sdraiandosi vicino a Sam, che respirava piano nel sonno.
Le aveva accarezzato i capelli, scendendo a massaggiargli le spalle e il viso.
Lei aveva protestato debolmente, mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Poi aveva aperto gli occhi, trovandosi due lapislazzuli azzurri a due centimetri dal viso.
"Mphf, ti sei ripigliato"
"Ti adoro quando dormi, sembri così angelica..."
"Tu invece sembri la pelle di orso che fa da tappeto che si vede sempre nei cartoni..."
"Perchè sei così tanto ostile?"
"Perchè mi hai rovinato la serata"
"Solo perchè per scommessa ero un pochino sbronzo e ho vomitato sulla metà degli invitati dopo essermi fatto centrifugare per 14 minuti e 35 secondi?"
"Sì"
"Mmm, come siamo suscettibili..."
Sam aveva scosso la testa prima di afferrare un cuscino e iniziare a urlare, fintamente arrabbiata:
"Sei. Un. Emerito. Idiota. Tu. E. Quel cretino. Di. Harold!!!"
"Ahio, ahio ahio!!!" si lamentava lui, ma in realtà ridevano tutt'e due.
"Ah si, io sarei un idiota?" aveva risposto Tomlinson, contrattaccando.
"Il. Re. Degli. Idioti!"
"Parla quella che alla console da Dj mette i District3 e gli Union j."
"Non insultare!"
"Ho fatto pure la rima"
"Complimenti, un altro William Shakespeare!"
"Infatti William è il mio secondo nome!"
Sam aveva ricevuto una cuscinata in pieno viso, e in men che non si dica Louis era a cavalcioni sopra di lei.
"Tomlinson 1- Gerrard 0"" gli aveva soffiato in faccia, prima di incollare le labbra alle sue.
 Ci volle ben poco perché lei schiuse le sue labbra lasciando libero accesso alla lingua del ragazzo che iniziò a baciarla con foga. La spinse piano e allungò le braccia facendo si che lei fosse con la schiena inchiodata al materasso, che scricchiolava inquietantemente sotto il loro peso.
La cosa aveva un che di perverso e li aveva fatti ridere e smettere di pigliarsi a cuscinate in faccia.
Poi lui si era sdraiato sopra di lei, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi, e  aveva infilato le mani nei jeans che lei portava, rimanendo però immobile attendendo la risposta di lei.
"Sapevo dove volevi arrivare Tomlinson"
Lei aveva sogghignato, sollevandosi appena per baciarlo e per mordergli il mento.
"Ho il permesso di fare meta, capitano?"
Una risata subito soffocata da un bacio e dei morsetti.
Sam aveva inarcato la schiena.
"Se me lo chiedi così te lo scordi"
"Allora devo dirti che vorrei tanto fare squadra con te, dato che ti amo così tanto che voglio fondermi con te, cosi va bene?"
E mentre lei si spogliava tra le sue braccia e Louis si sfilava l'unico indumento che lo intralciava, un pensiero bizzarro e assurdo attraversò simultaneamente le loro menti affini:

"Che cosa direbbe ora di noi Orgasmo da Rotterdam?"




Quella notte avevamo dato addio al passato, smettendo inconsciamente di cullarci nell'illusione dolce e rassicurante che niente sarebbe mai cambiato: Da lì a due mesi avremmo finito la scuola superiore, e ci saremmo separati, per andare nelle diverse università da noi scelte.
Non eravamo più dei bambini, stavamo diventando degli adulti, dicendo per sempre addio a quei meravigliosi momenti che avevamo passato e salutando quelli a venire.
Ma ovviamente io non pensavo a tutto questo, mentre mi strusciavo addosso a Zayn per riscaldarmi dalla fredda brezza mattutina, e neanche Sam, mentre scostava i capelli a Louis, ancora addormentato, dal suo viso, cercando di svegliarlo, e in fondo, era giusto così: eravamo troppo presi a vivere il presente per accorgerci che il passato ci stava scivolando tra le mani.
In quel momento i nostri unici pensieri  erano rivestirsi in fretta e non visti da nessuno o come rientrare in albergo dal momento che eravamo chiusi fuori, la colazione, fare i bagagli. la visita alla casa e in seguito al museo Shakespeariano che ci aspettava nel pomeriggio, il karaoke sfrenato sul pullman e il rientro a casa in seno alla famiglia, dove saremmo finalmente ritornati alla normalità...

Quanto mi sbagliavo...








Angolo autrice ^.^
Tan Tan Tan Tan Taaaaaaaaan. Tan Tan Tan Taaaaaaaaaan.
Finalmente hanno conigliato!!!!!!
Che ve ne pare? Deluse? Soddisfatte? Per terra dalle risate?
Mi auguro che vi sia piaciuto, e vi informo che, care mie ragazze adorate, mancano solo pochissimi capitoli, forse due, prima del gran finale.
E' la mia prima FF sugli Oned, ed è quella che ha avuto più successo e quindi mi sento un po' strana...
Ma non penZiamoci, come direbbe Bianca, staremo insieme ancora un po'...
E poi non è che terminata questa FF sparirò dal fandom, insomma, sto scrivendo I shouldn't have tweet you, e ho appena cominciato una nuovissimissima FF, Love Liar (potreste per favore passare? Vorrei dei consigli su come migliorare, è la mia prima FF in terza persona XD)
 e potete sempre trovarmi su twitter, sono @iCecreamLoudly8...
Passando ad argomenti più allegri... che ne dite del banner? L'ho fatto io... Fa schifo vero?
Ora che mi sono doverosamente smerdata da sola, posso passare ai miei Massive thank you, stronger than Paul:
La sopracitata Bianca, che dovrà aspettare per la sua intervista, Federica che aspettava, insieme a iwillbeyours e Adele la grande scopata (che non è stato sto granchè, perchè il mio stramaledetto lato sentimentale esce fuori nei momenti meno opportuni dove dovrei essere stra pervy -.-) Elly, che non può più dire che sono sfigati e che li interrompono sempre, Marty che era con il fiato sospeso nel capitolo scorso, e che io mi immagino mentre sbandiera striscioni da stadio e incita i protagonisti all'azione, e con le sue xxxx fa concorrenza a Danielle, Giada che sta raccogliendo seguaci per sterminare tutte le BM esistenti ( chi è con noi?) e che se mai dovessi io scrivere il seguito di questa FF (cosa alquanto improbabile) impersonerà la Signora Payne, promesso, Sofia, che c'è rimasta per lo scatto isterico di Zayn , ma poverino capiscilo, aveva le sue cose,  e in più Ilaria gli aveva fatto il culo a pois, ed ecco perchè spiegato a Laura come mai si è comportato così.
Vorrei ringraziare moltissimo anche Tari che mi ha lasciato una recensione seria (prima volta che mi capita, sono molto preoccupata!!!) e a cui volevo chiederle per questo se andava tutto bene, a Viola che è un po' indecisa se Zayn bastardo le piace o meno, e a Nali, che è assuefatta di me.
Tranquilla tesoro, non finisce il mondo se finisce la mia FF ( a meno che io non posti il capitolo il 21-12-12, allora so' cazzi) e come ben sai ne ho altre in corso...
Volevo chiudere salutando e ringraziando mileys_hair a cui piaccino le mie disgressioni luuuunghe (così lunghe vanno bene?) e Erica che rischia la vita pur di recensire.
Con tutto il cuore
Cami

Ps: Non saluto Free_Hugs perchè mi ha tradito lol


Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Springless ***


Image and video hosting by TinyPic

17) Springless


Erano passate 3 settimane dalla gita e la primavera era alle porte.
Le lezioni erano più noiose del solito, nell'aula si moriva di caldo e tutti sembravamo apatici e distratti, a sentir parlare i professori.
Almeno finchè non suonava la campanella.
Allora diventavamo uno sciame di api arrabbiato che infuriava contro il portone della scuola, cercando disperatamente una boccata di libertà.
I pomeriggi erano caratterizzati da lunghe scampagnate in bicicletta, passeggiate in campagna, partite di calcio o pallavolo (ero diventata bravissima ad arbitrare) e visite a casa Malik.
Ovviamente, dopo quello sul tetto dell'hotel, c'erano stati molti altri episodi simili, tanto che un giorno mia madre mi aveva preso da parte e aveva iniziato a farmi "quel" discorso, partendo dal fatto che adesso avevo ufficialmente un fidanzato.
"Mamma!! Mamma mamma mamma mamma! Basta così, so' già tutto e io e Zayn abbiamo già...insomma...consumato"
A momenti sveniva sul divano.
"Coooosa?!"
"Hai capito"
"E di grazia, quando è successo?"
"..."
"Em?"
"La notte che siamo stati in gita"
"E i professori dov'erano?!!"
"Con noi mamma, sai abbiamo fatto una cosa a tre"
"D-davvero?"
"No mamma. Era una battuta"
"Avete usato precauzioni?"
"Secondo te?"
"Rispondimi!!"
"Si mamma, abbiamo usato precauzioni"
Questo sembrò rincuorarla un po'.
"E dove le hai prese, di grazia?"
"Me le ha date Harold"
"E che c'entra Harry adesso?!"
"Li ha rubati a Gemma prima di partire. Adesso possiamo dimenticare questa conversazione e andare avanti con le nostre vite?"
"No, Em. Non vi sembra un po' presto?"
"Mamma. Stiamo insieme da quasi sei mesi"
"Ah, già"
E con questo avevo chiuso la conversazione.


Di solito con la scusa di studiare passavamo il pomeriggio insieme, più spesso a casa mia, dal momento che i miei lavoravano, e dopo che mia madre usciva di casa, le davamo il tempo di salire in macchina prima di buttare via i libri e i quaderni e cominciare a fare un po' di "Attività fisica" su qualunque ripiano trovassimo.
Quando invece i miei erano in casa stavamo da lui, giocando alla playstation finchè la casa era deserta, e una volta che le sorelline erano fuori dai piedi, be'... iniziava lo spasso.
Ogni tanto io e Sam dicevamo di uscire insieme, mentre in realtà stavamo io da Zayn, e lei in casa di Louis, dove si praticavano sport affini.
Era una piovosa domenica mattina, e io mi stavo dirigendo di buona lena a casa Malik, dove avrei trovato solo Zayn, mentre il resto della famiglia era da dei parenti fuori città.
Dio benedica i parenti fuori città.
Fremevo dalla voglia di arrivare a casa sua, ma questa era evaporata di colpo quando mi ero quasi scontrata con lui, che veniva nella direzione opposta alla mia sullo stesso marciapiede, fradicio e senza ombrello.
"Dove vai?" gli avevo chiesto allegra, mentre raccattavo il telefono cascato per terra.
Poi avevo alzato lo sguardo e l'allegria era passata di colpo.
Non avevo mai visto Zayn così nervoso e abbattuto.
Si mordicchiava il labbro inferiore, i capelli inzuppati gli nascondevano gli occhi, non riusciva a tenere ferme le mani, ed era palesemente spaesato.
Insomma, un cucciolo di golden retriver abbandonato in mezzo a un'autostrada.
"Ehi, che hai?"
"Stavo giocando alla play e ha suonato il postino... Io sono andato a ritirare la posta e ho lasciato il cancello accostato e... non trovo più Boris!"
Sembrava un mucchietto bagnato di sconforto e disperazione.
"Adesso cosa faccio?"
L'avevo abbracciato "Dai, ti aiuto a cercarlo"
Eravamo passati a casa sua, a prendere un guinzaglio nel caso "opponesse resistenza" e un ombrello per lui, che ormai era tutto bagnato, e poi ci eravamo separati, per fare più in fretta.
"Boris!Boris!!" chiamavo per le vie e i vicoli, mentre il tempo veniva scandito dal ticchettare della pioggia sul mio ombrello rosa shocking.
Avevo controllato il parco, le scuole elementari, la macelleria, ma niente.
Ogni quarto d'ora Zayn mi chiamava, disperato, chiedendomi se l'avevo trovato.
Non amavo particolarmente i cani in generale, ma questo non voleva dire che non m'importasse di Boris, insomma, anche se mi costava ammetterlo, quella volta in giardino Zayn aveva ragione, non era un cane cattivo, voleva solo giocare e ricevere coccole.
Spesso dopo essere stati a letto gironzolavamo nudi in cucina, saccheggiando il frigo di ogni bene materiale presente, e Boris se ne stava lì accucciato sotto il tavolo, mentre gli gettavamo bocconcini prelibati e lo accarezzavamo con i piedi.
Uscivamo al crepuscolo e lo portavamo a spasso mentre parlavamo del più e del meno e dei nostri progetti futuri: Zayn voleva diventare un insegnante, mentre io un'assistente sociale o una maestra di scuola elementare.
A volte rimanevamo nel mio vialetto per ore e ore, sotto il lampione a salutarci senza riuscire mai a staccarci, mentre Boris aspettava seduto, senza tirare di fianco al suo padrone, con aria paziente e rassegnata davanti alle nostre smancerie.

Dovevo trovarlo, assolutamente.
L'ultima telefonata di Zayn era stata la peggiore di quel pomeriggio, dal momento che non riusciva nemmeno a parlare.
Avevo riposto il cellulare nella tasca della giacca, e avevo svoltato nella stradina dietro il cimitero, quella che poi portava dietro le fabbriche fuori dal paese e che scompariva nei campi.
La pioggia cedeva più forte mentre chiamavo Boris fino a farmi dolere la gola, ma io non mi arrendevo.
Mia madre credeva fossi con Sam, così mi ero riparata sotto la tettoia che copriva le campane per il vetro e l'avevo chiamata spiegandole la situazione e pregandola di coprirmi per ancora un po'.
E mentre ero al telefono l'avevo notato.
A 100 mentri da me, dall'altra parte della strada, vicino al raccoglitore della carta e della plastica c'era una sagoma nera sdraiata a terra.
Avevo riattaccato e mi ero messa a correre in quella direzione.
Boris  mi aveva riconosciuto e guaiva piano, muovendo la coda che sbatteva contro la ghiaia macchiata dal suo sangue che usciva da una ferita sulle zampe.
Avevo chiamato Zayn in preda al panico, dal momento che nessuno di noi due aveva la macchina e lui aveva chiamato Louis e Sammy che ci avevano detto che ci avrebbero raggiunto.
Avevo continuato ad accarezzare quel cagnone buono e un po' scemo che cercava anche in una situazione come quella di leccarmi le mani, sussurrandogli nelle orecchie flosce "Dai bello resisti, che papà sta arrivando"
"Papà" era arrivato 20 minuti dopo, di corsa e col fiatone; Gli avevo stretto il braccio mentre si chinava ad accarezzare il dorso scuro coperto di ghiaia, e avevo continuato a stringerglielo mentre i fari dell'auto del Signor Tomlinson sbucavano all'orizzonte.
"Oh mio Dio" aveva commentato Sam, mentre apriva il bagagliaio dell'auto e mi aiutava a coprirlo con degli stracci recuperati chissà dove, mentre i ragazzi si caricavano in spalla quel bestione di 40 kili il più delicatamente possibile e c'è lo adagiavano dentro.
Eravamo partiti a tutta birra verso lo studio veterinario del padre di Liam, che subito ci aveva aperto e aiutato a tirare giù Boris dall'auto e coricarlo sul tavolo da visita.
Avevo continuato a tenergli la mano, stringendola forte a ogni guaito, finche il veterinario aveva sentenziato con un sorriso:
"Si rimetterà, anche se ha preso proprio una bella botta e ha qualche taglio e una costola rotta"
Il sollievo ci aveva invaso, lasciandoci senza fiato.
"Ma dovrò tenerlo qui per la notte... tanto per essere sicuri che non sia niente? Ok ragazzi?"
Avevamo annuito, sollevati, mentre Boris ricominciava a scodinzolare, contagiato dall'euforia nell'aria.


Eravamo usciti a fumarci una sigaretta per calmare i nervi, appoggiandoci ad un cartellone pubblicitario coperto da dei volantini con delle X rosse.
"Grazie" aveva rotto il silenzio lui.
"Per cosa?"
"Perchè senza di te non so come avrei fatto, amore"
Avevo sorriso, cercando di non fare caso che quella era la prima volta che mi chiamava così. Amore.
"Figurati, senza quella belva a quattro teste in giardino casa tua non sarebbe stata la stessa"
Ci eravamo messi a ridere mentre lo prendevo sottobraccio e c'incamminavamo verso casa, il fumo delle nostre sigarettei che saliva a spirali nel cielo e quel maledetto cartellone pubblicitario alle spalle.















Angolo Autrice ^.^
Ho Ho Ho!!! Buon Natale carissime *.*
Come bellissimo fantastico e mitico regalo ho deciso di aggiornare prima del previsto.... Bello eh? *scansa le pallottole e i pomodori marci*
Ok, magari non così bello ;)
So...
Cosa ne pensate di questa merdina di capitolo?
Povero povero povero Boris :( Ma non temete, si riprenderà...
Apro ufficialmente le scommesse per azzardare ciò che succederà ai nostri eroi, ergo, sentitevi libere di fare congetture assurde.
E annuncio che stavolta non ci saranno i miei soliti noiosi e barbosi massive thank you....
Ma ci saranno le Christmas Carol!!!

Super Viola ha recensito
falalalala lala lala
E' la prima, è un mito
falalalala lala lala
Adele scrive una scopata violenta
falalalala lala lala
E io magno la polenta
Sofy dice hanno scopato come procioni
falalalala lala lala
Con gli amici fuori dai coglioni
falalalala lala lala
Louiss_ non vuole leggere il finale
falalalala lala lala
Scriverò fino a Carnevale
falalalala lala lala
Laura mi minaccia di morte
falalalala lala lala
E io voglio molte torte
falalalala lala lala
Federica dice di non farli soffrire troppo
falalalala lala lala
Ma purtroppo ci sarà un intoppo
falalalala lala lala
Giada è la signora Payne
falalalala lala lala
E io intanto sto con Zayn
falalalala lala lala
Elly è molto disperata
falalalala lala lala
Mi fa sentire tanto amata
falalalala lala lala
iwillbeyours è il mio nuovo stalker
falalalala lala lala
e la rima me la invento: awwwwwlker
falalalala lala lala
Marty si gasa come la Coca Cola
falalalala lala lala
E nessuno va a scuola
falalalala lala lala
Bianca vuole farlo sulla terrazza
falalalala lala lala
E lei crede che io sia pazza
falalalala lala lala
LaLaLaYeah si è fatta sentire
falalalala lala lala
Spero continui a recensire!
falalalala lala lala
Io e Tari that's aMMore
falalalala lala lala
E lo dico con il cuore
falalalala lala lala
Free_Hugs mi ha tradita
falalalala lala lala
E io sono imbesuita
falalalala lala lala
Erica vuole essere ringraziata per prima
falalalala lala lala
E ho fatto pure la rima
falalalala lala lala
_alldayallnight_ dice che sono dolciosa
falalalala lala lala
E io mi sento zuccherosa
falalalala lala lala
Chanel vuole Liammuccio
falalalala lala lala
Che è tanto puccio
falalalala lala lala
E con lei ho finito
falalalala lala lala
Vi conosco a menadito
falalalala lala lala
Sto fancendo la cretina
falalalala lala lala
Perchè sono depressina
falalalala lala lala
Il prossimo è l'ultimo capitolo
falalalala lala lala
E non ho ancora il titolo
falalalala lala lala
Se sto seria poi piango
falalalala lala lala
Quindi adesso ballo il tango
falalalala lala lala
E' finita questa canzone
falala falalala lala lala
Buon Natale a tutte le persone! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** My Fault ***


19) My Fault
Angolo Autrice:
*Non mettete musica triste in sottofondo, allarme lacrime!*
Ebbene si, ragazze. Ho deciso di anticipare il mio angolo autrice, per poi lasciarvi nella lettura di questo capitolo.
L'ultimo capitolo.
Ricordo ancora come se fosse ieri che iniziavo a scriverlo, non immaginandomi il successo che avrebbe avuto, e del quale devo ringraziare voi.
Ci ho messo del mio, le cose che pensavo, la mia visione di un determinato argomento, quello che mi piace o che non mi piace, quello che mi succedeva a scuola o con i miei amici, le mie emozioni...
Diciassette capitoli, 6056 visualizzazioni, 259 recensioni. Che dire? Siete meravigliose.
Volevo veramente ringraziarvi: chi ha solo letto, e fa parte di quei 6056, chi ha recensito, anche solo un capitolo, come EmilyRevenclaw, che sono felice di aver conosciuto anche se in finis, come beautifulife, Destiny_, LaLaLaYeah, Manu_Directioner, CallMeRevenge_Amway, Lorax, Giuliavedanaxx, Luana_, perfection, mileyshair, thighs, Aly_Horan, hugmeHoran_17, AceOfHearts, Niallover, _Harold_James, che si sono persi per strada, ma non importa, perchè anche loro hanno fatto parte, anche solo per un capitolo, della mia storia, come tutti voi. Ma soprattutto ci tenevo a ringraziare prima le anonime, di cui non saprò mai il nome come Louiss_, _alldayallnight_ che non ha mai mancato un capitolo, iwillbeyours impaziente di veder conigliare la sua coppia preferita, _FreeHugs_ la mia, ehm, amante segreta poco fedele, che durante i giorni di Mister X sclerava quasi più di me.
Vi rendete conto quante ne abbiamo passate? Mister X, la corsa ai biglietti dei concerti, X Factor in Italia, la profezia dei Maya del 21-12-12...
E nel frattempo white_bloom23 diventava Bianca, che mi aiutava a scrivere un articolo decente e come si deve che per motivi di forza maggiore verrà pubblicato solo a marzo, Fefe_loves1D diventava Federica con le sue OS strappalacrime, _believe23 diventava Marty con la sua sindrome da xxxxx come la Peazer, Proudtobeawriter diventava Chanel che non è stata con noi dall'inizio, ma smazzandosi i capitoli fino in fondo direi che ha pareggiato i conti, G the mockingjay svelato l'arcano del nome diventava Giada, abile sequestratrice di giovani scrittrici in erba, xxpayneswag diventava Elly, con le sue mirabolanti disavventure con Alberto lol, Hahaha_cit_Niall diventava Tari, la mia chiromante preferita, che ora che saprà come va a finire la storia mi vorrà morta, che è dal 12 capitolo che la tiro scema estorcendole previsioni tutte sbagliate, Erica25 diventava solo Erica, come me a cavallo tra due fandom che grazie a lei si sono incontrati, Ila_Ashba diventava Ilaria, al quale mando un altro abbraccio virtuale, perchè a questo punto dei ringraziamenti sto ancora piangendo a dirotto, SuperVioletta98 diventa Viola destinata a divenire mia amica dopo aver scatenato la mia ira funesta chiamando gli Anime cartoni animati, e da lì è stato tutto in discesa, Mizzie_1D ovvero Adele, la mia prima mecenate, che ha utilizzato un mio scarabocchio come banner, ed è stata la prima a seguirmi su Twitter, IoZonoOmbraDiLouiz_ diventava Sofia con le sue recensioni scatenate e folli, e infine le prime, che sono anche le ultime HaZzA 4 eVer cioè Laura, e Niallerina, ovvero Nali che mi hanno sostenuto sin dall'inizio dal capitolo 1 fino a qui.
Grazie.
Lo so, questo angolo autrice fa schifo, ed è deprimente quanto un emo ubriaco sulle rotaie della tratta Roma-Milano che sta per essere spantegato in giro, ma... mi mancherete tanto.
E so anche che questo patetico angolo è più lungo del capitolo in se', ma ringraziare delle persone vere e non dei nick vuoti era il minimo che potessi fare, e ve lo meritate.
Buona lettura e Buon 2013.
Spero di non aver dimenticato nessuno.
Chi ha bisogno di me sa' dove trovarmi.
Un bacio.
Finitem_























Perchè maledetto vi chiederete.
Come può essere maledetto un semplice cartello pubblicitario?
Perchè quel maledetto cartello cambiò per sempre le nostre vite, e tutt'oggi mi tiene sveglia la notte, a chiedermi cosa ne sarebbe stato di noi se quella sera non mi fossi svegliata improvvisamente ricordandomi cosa pubblicizzava.
Forse io e Zayn avremmo studiato all'università insieme, forse avremmo condiviso un appartamento, litigando per i miei trucchi sparsi ovunque in bagno, per i turni televisione-playstation o perchè lui lasciava la tavoletta alzata in bagno.
Forse anche Sam e Louis avrebbero vissuto così, e Niall starebbe studiando per diventare un ingeniere, magari in Irlanda, come suo fratello, e Liam sarebbe un pompiere mentre Harry una matricola che si diverte a tutti i party studenteschi e che si ubriaca fino a mezzogiorno anche prima di un esame.
Ci saremmo ritrovati tutti insieme il sabato sera, davanti al pub di fronte al nostro vecchio liceo, finchè non avremmo trovato un lavoro, comprato una casa e messo su famiglia, magari sempre lì, a Holmes Chapel, magari insieme...
Che cosa pubblicizzava quel cartello, vi chiederete.
Ma non è logico?
Ormai tutti sanno chi sono. Forse anche voi. Svenite al loro passaggio, urlate i loro nomi, ridete alle loro battute e cantate le loro canzoni...
Quel cartellone, quel fottutissimo maledetto cartellone, diceva:

"Hai più di 15 anni e pensi di avere il fattore x per diventare qualcuno? Non mancare ai provini per X Factor 2009, il 16/10/09 agli X Factor Studios a Londra, per partecipare compila e invia il modulo del nostro indirizzo web"

Il cartellone pubblicizzava X Factor, e io, in piena notte, sdraiata nel mio letto, mentre fissavo il soffitto, credevo di aver appena  avuto la più grande idea di sempre.

Il giorno dopo avevo aspettato con ansia Sam davanti a scuola, ma ovviamente lei e Mr Tomlinson erano in ritardo.
Le avevo lasciato 5 secondi per informarsi come stava Boris e poi l'avevo trascinata in bagno, chiudendomi insieme a lei in un cubicolo.
"Che cosa fai Em?! Ti sei fatta di crack?!"
"Ho avuto un idea. Un'idea strepitosa, mitica, meravigliosa!!"
"Come quella volta a cinque anni quando hai avuto la strabiliante idea di far provare al mio criceto i vestiti della Barbie, ne vogliamo parlare?"
"No. Dimentica la Barbie e il criceto. Come ti sembrano messi i ragazzi rispetto alla musica?"
"Eh?"
"Come ti sembrano le voci dei ragazzi?"
"Belle, molto belle... Louis mi canta sempre la ninnananna dopo che, ehm.... Hai capito"
"Si, ho capito. E Niall sa suonare, no?"
"Si, sa suonare la chitarra. Ma che c'entra?"
"C'entra, c'entra. A me sembrano davvero bravi... Quindi... E se li iscrivessimo ad X Factor?"
Silenzio.
Silenzio.
Ancora silenzio.
Uno sguardo raggiante.
"Em, hai appena avuto una Signora strabiliante idea!"
E con queste parole il nostro destino fu segnato, anche se la strada da percorrere era appena iniziata.

Ovviamente avevamo dovuto aspettare la fine degli esami e della scuola, ma una volta promossi tutti, avevamo preso la promozione come pretesto per organizzare a casa di Harry un karaoke party.
I moduli dell'iscrizione erano stampati e già compilati, mancanti solo delle firme, nella mia borsa.
Una volta fatti sfogare i ragazzi, avevamo chiesto loro di sedersi e mangiare un po', tanto per addolcirli ulteriormente, e una volta che anche il piatto di Niall era stato svuolato (per la decima volta però) ci eravamo alzate in piedi, la luce rosata del lampadario che si rifletteva sui nostri orologi e danzava sul muro.
"Dobbiamo proporvi una cosa..."
"Niente sesso a quattro" aveva bonfonchiato Louis.
"No, non è quello..."
"Ci mancherebbe" aveva sibilato Zayn schifato.
"Ecco..."
"Che ne dite di partecipare ad X Factor?"
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
"Secondo me è una bellissima idea" si era fatto avanti timidamente Niall "Insomma, male che ci vada ci dicono di no, giusto?"
"No. No. No. No" avevano protestato in coro Liam e Zayn.
"Perchè?"
"Perchè io c'ho già provato una volta, e non mi va' di farlo di nuovo" aveva sbottato Liam.
Una volta, quando avevamo 14 anni, sua madre l'aveva spronato ad iscriversi a un talent show (di cui lui non aveva mai voluto parlare o rivelare alcunchè) ma lui era stato subito scartato.
"Avete idea di chi stiamo parlando? Simon Cowell non è l'insegnante di musica delle medie, Em!"
"A me va bene" s'era intromesso Harry "Ha ragione il pozzo senza fondo, male che vado ci becchiamo un no e un po' di fischi"
"Si, Harold ha ragione. Non hai niente da temere Liam, in due anni la tua voce sarà di sicuro migliorata, e comunque secondo me ti meriti un'altra chance" aveva detto Louis, mettendo un braccio attorno alle spalle dell'amico.
"Si Liam, tu sei quello che se lo merita più di tutti noi!"
"Si è vero"
"Dovresti riprovare"
Liam aveva sospirato. "Okay, okay. Ma solo se lo fate anche voi"
"Io mi chiamo fuori" aveva annunciato Zayn lugubre "E non fare quella faccia Em, lo sapevi benissimo già da prima che avrei detto di no"
"Non puoi chiamarti fuori"
"Si che posso"
"Nossignore. Tua madre ha falsificato la tua firma, e quindi sei obbligato ad andare"
La mascella di Zayn aveva raggiunto il pavimento dallo stupore.
"Mia madre ha fatto cosa?"
Gli avevo sventolato il modulo davanti al naso, mentre Sam distribuiva gli altri, controllando che tutti firmassero.
Liam aveva occhieggiato Zayn, che sedeva tutto imbronciato al tavolo giocherellando con le posate, prima di proporre:
"E se ci andassimo come una band?"
Una frase. Sette parole. Venticinque lettere.
Può il futuro complicarsi così?
Evidentemente sì.
Infatti Zayn aveva accettato subito il compromesso, e da lì a 10 giorni i ragazzi avevano preso la cosa molto molto seriamente.
All'inizio lo consideravano un gioco, ma dopo la prima prova parevano entusiasti, come se fossero nati per cantare insieme, come se si completassero come se potessero vivere facendo solo quello...


Dopo prove su prove su prove, finalmente era arrivato il gran giorno.
Se avessi saputo come sarebbe andata non avrei mai obbligato Zayn a cantare su quel maledetto pullman, non avrei mai detto a Sam la mia malsana idea e non avrei obbligato i ragazzi a partecipare a quello stupido talent show.
Quello fu l'ultimo giorno di sole a parer mio, sole che splendeva su Londra, mentre ci dirigevamo verso gli Studios, già assediati dai possibili candidati, che brillava nel cielo, infondendomi fiducia e la sensazione che tutto sarebbe andato per il meglio e che sarei stata per sempre felice.
Sole bugiardo.
Sole bugiardo che si rifletteva sui cartellini che i ragazzi, con il nostro aiuto, stavano appiccicando sulle magliette:

Louis: 155204
Zayn: 165616
Liam: 61898
Niall: 232677
Harry:165998

Sono stampati nella mia testa, io che ho sempre fatto fatica a ricordare i numeri, e non se ne vogliono andare.
Se allora, ridendo mentre aiutavo Zayn a sistemare l'etichetta in modo che fosse diritta, non trovavo alcun significato particolare a quei numeri, ora sono per me paragonabili alla numerazione in serie degli ebrei ad Auschwitz.
Ci eravamo divertiti quel pomeriggio, mentre la fila avanzava davanti a noi: avevamo riso, scherzato, ricordato i bei tempi, ci eravamo spinti, morsicati, solleticati, baciati...
Era tutto normale, ma mi sarebbe mancato così tanto Harry che brontolava per il caldo assurdo, Louis che faceva il pirla con le bottigliette d'acqua, sfidando Liam ad imitarlo, Niall che si lamentava che aveva fame e...
E Zayn che si limitava a tenermi stretta, un po' emozionato, un po' nervoso e titubante.
Avevo visto 5 ragazzi varcare quella porta, si erano girati tutti a salutarci e a mandarci dei baci, e come se si fossero accorti che quello era il punto di non ritorno erano tornati indietro e ci avevano riabbracciato.
Louis aveva poggiato la fronte su quella di Sam ed era rimasto a guardarla negli occhi finchè non era stato trascinato via, non prima di averle sussurrato per la prima volta "Ti amo" e averle lasciato un bacio sulla guancia.
Zayn mi teneva forte, e mi baciava con un urgenza tale da sollevarmi da terra.
E poi s'e n'erano andati, attraversando quella maledetta soglia, dalla quale non sarebbero mai più tornati indietro, non sarebbero mai tornati quelli di una volta...
Harry non sarebbe mai più stato il disastro della classe, quello sempre pronto a ficcarsi in un sacco di situazioni assurde, non gli avrei mai più urlato "STYYYLES!!" attraverso il giardino a causa della sua musica truzza troppo alta, non gli avrei mai più telefonato la mattina presto per dirgli "Muoviti o perdiamo il pullman"...
Liam non sarebbe mai più stato l'atleta iperattivo che durante educazione fisica rifaceva due volte gli esercizi per mascherare la mia assenza nella fila, non avrebbe mai più mangiato cornflakes con la forchetta sul divano di casa mia, spandendoli dappertutto, non mi avrebbe mai più rassicurata con uno dei suoi abbracci-massaggi che mi piacevano tanto...
Niall non si sarebbe mai più presentato alle sette e mezza a casa mia, implorando per avere un po' di cibo, non avrebbe mai più monopolizzato il mio stereo con Justin Beiber e Micheal Bublè,e non lo avrei trovato mai più seduto davanti al mio bagno con la ciambella di Homer Simpson in mano e la faccia di uno che dormirebbe anche in piedi come un cavallo...
Louis non mi avrebbe mai più chiamato "SoloEmmatuttoattaccato" non mi avrebbe più salutato con le sue battutine assurde e le sue stramberie, non avrebbe più chiesto il mio parere riguardo a qualcosa che riguardava Sammy, non mi avrebbe più difeso da Jennifer...
E Zayn...
Una volta amavo un ragazzo che passava il pomeriggio a studiare, leggere e giocare alla playstation, che non faceva tanto caso a cosa si metteva, che ascoltava solo e unicamente Chris Brown, che era un po' vanitoso, ma guai a dirglielo, che tutte le sere portava fuori l'immondizia e passeggiava con il cane, che guardava film da ragazze con le sue sorelle perchè non guardavano nient'altro, che tosava il prato la domenica e si vergognava a ballare davanti agli altri...
E adesso non c'è più niente. Ci sono solo loro, gli One Direction.
Ormai tutti sanno chi sono. Svenite al loro passaggio, urlate i loro nomi, ridete alle loro battute e cantate le loro canzoni...
Ma sapete davvero di chi state parlando? Conoscete davvero la loro storia e la loro vita? Sapete come tutto iniziò?
No, non sto parlando dei cinque classificati al terzo posto ad X Factor nel 2010.
Sto parlando dei cinque deficienti di Holmes Chapel, le cinque catastrofi della scuola, i cinque paglicci della compagnia.
Ora che le parole sono state scritte, rispondete a questa domenda.
Li conoscevate davvero?
Molti di voi affermano di sì, li conoscevate.
Quelli che li conoscevano davvero, li guardano in televisione e rispondono di no, non li conoscevamo davvero.
Quelli che come me li amavano, cosa devono rispondere loro?
Come deve rispondere Sam?
Come devo rispondere io?




Credevamo di conoscerli, ma era una bugia...






















Università di Studi Economici, Manchester.
Alloggio degli studenti, camera 10a.
5 ragazzi sulle scale, ridono insieme e
Vivono il sogno.
"Che cosa mi piace in una ragazza? Mi piacciono le ragazze che...
Mangiano carote!!"
Una risatina sciocca che lascia un sapore cattivo sulla lingua, che
sottolinea il vuoto di qualcosa che c'era e ora non c'è più.
E che non tornerà mai.



Il labbro tormentato dai denti, che sfoga il nervosismo e cerca di trattenere la confessione,
rivelata a testa bassa, piena di vergogna.
"Non so ballare, mi sento un idiota, non ci riesco"
Un divano, in un appartamento nel centro di Liverpool.
Due ragazze sedute davanti alla Tv. Una piange.
"Em, Em cos'hai?"
Lacrime che cadono in ricordo di una serata fredda, sul tetto di un albergo, il fumo di una sigaretta.
Scivolano lungo il viso e cadono, attimi persi per sempre.
Ora ci restano solo i ricordi.

Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1306562