The green planet

di taisa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ancora una volta, il pianeta verde ***
Capitolo 2: *** Serve un equipaggio ***
Capitolo 3: *** Chi ben comincia è a metà dell’opera ***
Capitolo 4: *** Cominciano le ricerche ***
Capitolo 5: *** L’entrata della grotta ***
Capitolo 6: *** Alieni invasori ***
Capitolo 7: *** Strane creature ***
Capitolo 8: *** I tre guerrieri supremi ***
Capitolo 9: *** L’ultimo guerriero ***
Capitolo 10: *** Battaglia nel sottosuolo ***
Capitolo 11: *** Raggi del sole ***
Capitolo 12: *** In nome di un ideale ***
Capitolo 13: *** Prima del crollo ***
Capitolo 14: *** Ritorno al pianeta azzurro ***



Capitolo 1
*** Ancora una volta, il pianeta verde ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Ancora una volta, il pianeta verde

*

Che gli abitanti del pianeta Namecc fossero pacifici lo sapeva l’intera galassia.

Che fosse un popolo di contadini, era noto a tutti.

Che quel luogo fosse soggetto a continui pericoli…quello lo sapevano in pochi…

Solo chi ne aveva preservato, e ripristinato il suolo poteva sapere che il pianeta Namecc non poteva considerarsi immune da eventuali minacce…

*

Son Goku stava osservando l’immensità sconfinata del cielo, in riva al fiume che passava poco distante dalla sua abitazione.

Sdraiato sul prato verde ammirava una per una tutte le nuvole bianche che rendevano più vivace l’azzurro che si estendeva a perdita d’occhio.

Socchiuse gli occhi lasciandosi cullare dal fruscio dell’acqua che scorreva regolarmente accanto a lui.

Era musica per le sue orecchie, la musica della natura, la natura del suo pianeta, nei pressi della sua casa.

“Taaana!” lo svegliò la voce infantile di un bambino, la quale testa apparve improvvisamente frapponendosi tra l’uomo e le nuvole.

Goku sorrise riconoscendo la simpatica capigliatura arruffata del figlio minore con la quale stava giocando, concedendosi un momento di pausa in un frangente più tranquillo.

Goten sorrise soddisfatto per aver ritrovato il genitore appoggiandosi le mani ai fianchi ed accomodandosi al suo fianco senza mai dissolvere quell’espressione da bambino giocoso che sempre lo contraddistingueva.

Il padre si ritirò su sedendosi per guardare meglio il bimbo negli occhi, si guardò attorno notando la mancanza dell’inseparabile amico del figlio “E Trunks?” chiese poi tornando a guardarlo.

La sua piccola copia si grattò il capo in un gesto paterno imitandone inconsciamente anche il sorriso ingenuo “E’ andato a casa…ha detto che tornerà nel pomeriggio” spiegò alludendo al fatto che fosse ormai ora di pranzo.

E riguardo ai pasti lo stomaco di un Saiyan è quanto mai preciso…un rumoroso gorgoglio, infatti, spezzò l’armonia della natura.

L’adulto si afferrò lo stomaco con entrambe le mani sorridendo proprio come il figlio aveva fatto alcuni istanti prima “Mi è venuta fame…sarà meglio rientrare, o la mamma si arrabbia” confermò alzandosi ed appoggiando un mano sulla testa del bambino che annuì conoscendo il temperamento della donna quando si trattava di puntualità, soprattutto riguardo ai pasti.

Il bambino non fece in tempo ad alzarsi che un voce a lui sconosciuta interruppe l’atmosfera gioiosa di quel momento.

“Goku! Abbiamo un problema!” annunciò senza mezzi termini la misteriosa voce che risuonò imponente tra i monti che li circondavano.

Goten si guardò attorno cercando di capirne la provenienza, il padre invece sembrò meno sorpreso nel sentire quella voce, che per lui era familiare.

Alzò la testa rivolgendosi al cielo, e questa volta non per guardare le nuvole, aggrottò le sopracciglia “Cosa succede re Kaioh?” chiese apparentemente al vuoto.

Ancora una volta la voce riecheggiò seria per tutta la valle “Si tratta del pianeta Namecc. Una strana barriera ne sta circondando la superficie” spiegò piuttosto vago.

L’espressione di Goku divenne maggiormente seria “Che genere di barriera?” chiese ancora cercando di intuirne la natura.

Lo strano dio azzurro scosse la testa dal suo punto di osservazione nell’altro mondo “Non ne ho idea, so solo che impedisce di percepire qualsiasi aura all’interno del pianeta…ti chiedo, dunque, di andare a vedere tu stesso” ammise la sua impreparazione.

Il guerriero annuì “D’accordo, andrò a vedere cosa succede” lo rassicurò sicuro di sé.

“Ti ringrazio” rispose sentendosi sollevato prima d’interrompere la comunicazione.

Goku si voltò verso il figlio mantenendo un espressione seria “Goten…torna a casa e di alla mamma che non torno per pranzo” ordinò adagiandosi due dita sulla fronte.

Il bambino scosse la testa aggrappandosi saldamente ai pantaloni del padre “Voglio venire anch’io” lagnò sentendo odore di avventura, e la cosa lo stava già divertendo.

L’uomo tornò a sorridere, anche a lui la faccenda sembrava interessante, sentiva già i suoi muscoli pronti al combattimento, e l’odore del campo di battaglia.

Si guardò nuovamente in avanti con aria seria concentrandosi per teletrasportarsi altrove.

Il pianeta Namecc era inaccessibile, vista la particolare barriera che l’aveva avvolto, quindi doveva andare in un posto che gli permettesse di giungere il punto della galassia che intendeva raggiungere.

Un solo posto gli balenò alla mente…la Capsule Corporation…

*

“Vatti a lavare le mani ho detto!” ordinò al figlio di ritorno dai monti Paoz.

Il bambino sbuffò “Ma mamma…sono pulite, guarda!” si lamentò il bambino mostrandole le mani nella speranza che desistesse nel suo intento.

La donna si appoggiò una mano al fianco mentre con l’altra additò la porta del bagno “Trunks! Non farmi ripetere le cose! Se non ti lavi le mani non ti siedi a tavola…chiaro?” continuò risoluta, costretta tutte le volte a scenate simili quando il figlio tornava dalla casa dell’amico.

Sbuffò arrendendosi agli ordini materni dirigendosi svogliatamente verso il bagno.

Bulma si guardò attorno sospirando “E adesso dov’è finito tuo padre?!” mormorò tra sé non intravedendo da nessuna parte il marito.

Trunks non fece in tempo a raggiungere la porta del bagno più vicino che si vide materializzarsi davanti Goku accompagnato dal figlioletto.

Non aspettandosi la loro improvvisa comparsa il bambino dai capelli lilla cadde all’indietro attirando l’attenzione della madre.

L’amico di sempre le fece un cenno di saluto con un piccolo sorriso.

Sarebbe dovuto giungere lì percependo l’aura del principe della sua razza, ma l’uomo stava trattenendo la propria forza spirituale rendendosi irreperibile, era quindi ricorso all’aura del piccolo Brief, che dal suolo lo stava guardando imbronciato per averlo fatto cadere.

“Goku?! Che ci fai qui?” gli chiese infine l’amica sorpresa della sua improvvisa comparsa.

L’uomo si fece serio “Abbiamo bisogno di un’astronave” spiegò velocemente catturando l’attenzione dell’altra.

*

Fortuna che Satan City non era molto distante dalla città dell’Ovest, così appena ricevette la chiamata, Gohan impiegò appena pochi minuti di volo al termine delle lezioni mattutine per giungere negli edifici della Capsule Corporation.

Appena giunse notò che i visi di tutti erano preoccupati, e una volta spiegato anche a lui del pericolo incombente si lasciò cadere su uno dei divani assumendo la medesima espressione.

“Come facciamo a raggiungere Namecc?” chiese dando sfogo alla preoccupazione di tutti.

Bulma sospirò “E’ questo il problema, le navicelle terrestri non sono in grado di raggiungere Namecc in poco tempo” spiegò rammentando il problema che era scaturito la volta precedente “E non abbiamo più mezzi alieni che ci permettano di andarci. L’unico mezzo in grado di fare un viaggio del genere è la capsula gravitazionale che Vegeta usava per i suoi allenamenti anni fa…ma sinceramente non so che fine abbia fatto” concluse passando rapidamente in rassegna i vari mezzi a loro disposizione.

Gohan ci pensò per alcuni istanti facendo un rapido calcolo riguardante i velivoli giunti sulla Terra.

Tutti i mezzi Saiyan erano già stati distrutti o utilizzati, e anche il mezzo con la quale l’unico namecciano era giunto fin lì era stato già adoperato, ma c’era comunque una navetta atterrata dopo il viaggio sul pianeta verde… “E se usassimo il mezzo della squadra Ginew?” chiese con ovvietà attirando su di sé l’attenzione di tutti, ma soprattutto la curiosità.

Trunks e Goten non stavano capendo granché di questi discorsi, troppo adulti per loro, entrambi si limitavano ad osservarli ansiosi di partire all’avventura.

Goku guardò il figlio con sguardo interrogativo, squadra Ginew? Quando erano giunti sulla Terra? Cosa stava dicendo?

Bulma invece mise in moto il cervello cercando di comprendere le sue intenzioni “Ma certo!” esclamò quando giunse alla stessa conclusione del ragazzo.

Il Saiyan adulto sembrava invece aver perso il filo logico del discorso, si limitò a guardare prima una, poi l’altro “Posso sapere di cosa state parlando?” chiese ingenuamente.

I due si voltarono in simultanea, e mentre la donna si limitò a sbuffare alzando gli occhi al cielo per l’infinita ingenuità dell’amico, il figlio gli sorrise rassegnato cercando con calma di spiegargli la situazione “L’astronave con la quale sei tornato dopo l’esplosione di Namecc, ricordi?” rispose con tranquillità.

Goku si additò pensieroso capendo finalmente di quale mezzo si stesse parlando, si diede un pugno sul palmo dell’altra mano avendo l’illuminazione “Giusto è vero!” confermò infine assumendo poi un’aria imbarazzata “L’avevo dimenticato” confessò grattandosi la nuca.

Il primo obbiettivo, dunque, era recuperare l’astronave dalla valle desolata dov’era stata abbandonata.

*

CONTINUA…

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Capitolo 2
*** Serve un equipaggio ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Serve un equipaggio

*

“Lì c’è qualcosa!” esclamò Goten indicando un cratere nel terreno sottostante nella quale era visibile una strana sfera.

Trunks si affiancò all’amico assumendo un sorriso furbesco “Dai andiamo a vedere Goten” lo invitò guardandolo negli occhi e trovando consenso nell’altro che annuì.

I due piccoli Saiyan scesero velocemente al suolo correndo verso il loro obbiettivo.

Furono raggiunti poco dopo da Gohan e Goku che si guardarono attorno riconoscendo immediatamente il luogo.

Trunks si addentrò nel cratere guardando subito quella strana sfera, vi appoggiò sopra una mano guardandola con attenzione “Com’è piccola” constatò avendola immaginata decisamente più grande, cominciando a bussare sulla sua superficie.

Goten raggiunse l’amico poggiando a sua volte le mani sull’abitacolo “Davvero si può viaggiare con questa palla?” domandò curioso notando il piccolo oblò e sbirciandovi all’interno.

Il terzo ad avvicinarsi fu Gohan che riconobbe il mezzo sbirciandovi dentro come anche il fratello minore stava facendo “Sì, è questa” confermò voltandosi poi al padre che era rimasto in piedi sul bordo del cratere “Ti ricordi come si usa?” chiese poi cercando di capire il modo per aprirla.

Goku scosse la testa con aria imbarazzata “Ehm…veramente io ho solo premuto pulsanti a caso, sono stati gli abitanti di Yardrat ad inserire le coordinate per la Terra” spiegò velocemente cominciando a grattarsi una guancia con l’indice di una mano.

Il figlio maggiore tornò a guardare l’astronave, mentre i due bambini continuavano indisturbati ad esplorarla salendo sulla parte superiore o provando a scuoterla.

Il rumore di motori distolse i quattro Saiyan dal loro discorso, e tutti voltarono lo sguardo al cielo osservando un aereo di discrete dimensioni atterrare poco distante.

Bulma scese dal suo mezzo raggiungendo il gruppo con aria decisamente seccata.

Si affiancò a Goku con una mano al fianco mentre con l’altra afferrò l’orecchio dell’amico costringendolo ad abbassarsi alla sua altezza “Certo che potavate anche aspettarmi voialtri!” sbottò subito infastidita per essere stata lasciata indietro.

“Ah…scusa scusa!” le rispose l’uomo agitando un braccio sperando che lei mollasse la presa.

Bulma osservò la sfera lasciando finalmente l’orecchio dell’altro che cominciò a massaggiarlo con entrambe le mani “Si direbbe intatta” affermò poi la donna.

Goffamente cercò di scendere le cratere, era evidente che si sarebbe fatta male “Ehm, Bulma ti serve aiuto?” le chiese gentilmente l’amico alle sue spalle porgendole una mano.

Lei si voltò a guardarlo con un broncio “Ce la faccio benissimo anche da sola!” brontolò orgogliosa, ma quelle furono le così dette ultime parole famose.

Il terreno sotto di lei infatti franò facendola scivolare sino a raggiungere il suolo accanto all’astronave.

“Ahi!” si lamentò chiudendo gli occhi una volta frenata la discesa fatta peraltro tutta di sedere.

Quando riaprì le palpebre la testolina lilla del figlio fu la prima cosa che vide “Va tutto bene mamma?” chiese guardandolo tra il preoccupato e il divertito.

Bulma si alzò massaggiandosi la parte lesa “Sto bene sto bene” affermò un po’ dolorante.

Trunks non trattenne una piccola risata portandosi le mani dietro la nuca “Certo che sei proprio un disastro” ridacchio alle spese della madre, che per tutta risposta s’imbronciò guardandolo malamente “Non cominciare a parlare come tuo padre!” lo rimproverò prima di tornare al suo principale obbiettivo.

Gohan osservò la donna per diversi secondi, mentre questa era intenta a scrutare con meticolosa attenzione il mezzo “Bulma secondo te come si apre?” le chiese non sapendo decisamente dove sbattere la testa, vista l’assenza di pulsanti che permettessero l’apertura del portellone.

L’azzurra sorrise furbesca frugando in una tasca dei pantaloni “Con questo!” spiegò tirando fuori un telecomando.

Goku raggiunse gli altri osservando l’oggetto che l’amica aveva appena mostrato loro “Cos’è?” chiese avvicinandosi maggiormente per osservalo più da vicino.

Bulma allargò il suo sorriso “Questo, mio caro, è il telecomando che Crilin ha rubato a Vegeta la prima volta che è atterrato sulla Terra” spiegò rapidamente.

I bambini la guardarono con crescente curiosità, mentre Gohan inarcò un sopracciglio pensieroso “Sei sicura di sapere come si usa?” chiese infine un po’ preoccupato.

Lo sguardo della donna si accigliò fulminando il ragazzo “Certo che lo so! Cosa credi? Sono un genio io!” annunciò sicura di sé.

Gohan indietreggiò di un passo additando il telecomando “Eh ma…l’ultima volta che hai usato quel telecomando hai mandato in frantumi la navicella di Nappa” le ricordò brevemente.

Accidenti…di questo si era bellamente dimenticata… “Non è stata colpa mia!” mentì spudoratamente afferrando il braccio di Goku e nascondendosi saggiamente dietro l’amico “Sta a vedere” annunciò al sicuro premendo svariati pulsanti.

Silenzio.

Il portellone dell’abitacolo si aprì.

Bulma uscì dal suo nascondiglio “Visto ti avevo detto che sono un genio” si pavoneggiò.

*

“Direi che è tutto in ordine” constatò alzando gli occhi dal piano comandi dopo un rapido controllo alle condizioni del velivolo.

Goku sorrise “Quanto tempo credi ci vorrà per modificarla e renderla accessibile per più persone?” le chiese afferrandosi la cintura con entrambe le mani.

Bulma si adagiò un dito al mento pensierosa “Mmm…direi che una settimana può bastare. Devo solo ritrovare i progetti che mio padre ha usato per modificare la tua” spiegò dopo una lieve riflessione.

“Fantastico, il prima riusciamo a raggiungere Namecc il prima sapremo cos’è successo” dichiarò assumendo un espressione seria.

La donna annuì, poi lo guardò a sua volta seria “Senti Goku, riuscirò a rendere l’astronave confortevole per tre persone, chi deve andarci?” chiese calcolando mentalmente le dimensioni che il nuovo velivolo avrebbe dovuto assumere.

Goku si grattò la testa “Non lo so, io ci devo andare per forza…poi…” “Veniamo anche noi!” affermarono in coro i due bambini con entusiasmo.

I tre adulti si voltarono a guardarli, Bulma scosse la testa “Non se ne parla Trunks, è pericoloso” disse incrociando le braccia e smorzando l’entusiasmo del bambino.

Trunks guardò la madre con un broncio “Ma non è giusto!” lagnò deluso.

“Verrò io” irruppe improvvisamente una voce proveniente dall’alto.

Tutti alzarono lo sguardo nel tentativo di scorgere la figura che aveva richiamato la loro attenzione.

Il primo a trovarlo fu Gohan “Piccolo” esclamò riconoscendo la figura del suo amico namecciano in piedi su una roccia poco distate dal cratere nella quale tutti sostavano.

L’alieno verde discinse raggiungendo il resto del gruppo “Come namecciano ho l’obbligo di difendere il mio pianeta” spiegò serio incrociando le braccia.

Goku annuì “Ottimo, così siamo in tre” sentenziò voltandosi poi verso l’amica “Dico bene Bulma?” chiese cercando conferma.

La donna sgranò gli occhi…perché aveva la sensazione che questo discorso stava prendendo una brutta piega?!

“Co…cosa intendi dire?” chiese preoccupata dalla sua stessa domanda, Goku la guardò con aria innocente “Come sarebbe Bulma…abbiamo bisogno di qualcuno che possa portarci fin lì e che ripari l’astronave se dovesse succedere qualcosa” spiegò alzando il palmo della mano.

Accidentaccio! Lo sapeva!

Perché non faceva la casalinga o l’impiegata, insomma un lavoro normale invece di fare la scienziata!

Era già la seconda volta che la incastravano con un discorso del genere.

“N…non se ne parla” balbettò sperando di liberarsi dell’eventuale impegno che stavano per affidarle.

Goku la fissò supplichevole “Per favore Bulma, senza di te non avremmo possibilità di arrivare fino a Namecc!” insistette cercando di risultare convincente.

Bulma scosse la testa “Vi insegnerò cosa fare…ma io non voglio rimettere piede su quel pianeta!” protestò ricordandosi fin troppo bene i giorni trascorsi sul suolo namecciano.

Piccolo osservò la terrestre per alcuni secondi “Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo essere su Namecc il prima possibile” constatò.

La donna guardò prima uno, poi l’altro e sopirò “E va bene…” mormorò rassegnata ad un’altra avventura nello spazio.

Che disdetta…possibile che anche quando non andava in cerca di guai, i guai venivano a cercarla inevitabilmente?!

Cosa aveva fatto di maleeeeeeee!!!

*

CONTINUA…

*

*

santy886: bè…mente geniale non direi, però sono felice che il primo capitolo ti sia piaciuto

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mery: bene, spero che con il secondo sia riuscita a mantenere viva la tua curiosità allora…

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vit: grazie grazie grazie! Sono molto contenta di essere riuscita a rendere Goku IC! Riguardo a Vegeta invece…come vedi non è stato interpellato…

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emyc: ti ringrazio, spero anche il secondo ti sia piaciuto ^^

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Heleamicachipss: grazie anche a te

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SerenaChichi: mille grazie

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lilac: hai un gran bel intuito! Ebbene sì, la trama è ispirata all’oav “L’invasione di Neo-Namecc”, ma la storia sarà completamente diversa. A proposito, anche a me piace molto e per lo stesso motivo per giunta…per il ruolo di Vegeta ^^

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marina_heart: sei davvero troppo buona, spero tanto che anche il secondo capitolo ti sia piaciuto

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Capitolo 3
*** Chi ben comincia è a metà dell’opera ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Chi ben comincia è a metà dell’opera

*

Bè, almeno il viaggio era stato tranquillo…noioso, ma tranquillo.

Un settima di pura noia senza nulla da fare, e su quella navicella a forma sferica, simile alle altre, non erano presenti grandi intrattenimenti.

“Che sonnnnnnoooo” si lamentò Goku accompagnato da un enorme sbadiglio, si stiracchiò seduto al suolo, e si voltò verso il namecciano “Tu non sei stanco?” gli chiese inarcando un sopracciglio.

Piccolo rimasi immobile nella sua classica posa meditativa a braccia e gambe incrociate e occhi perennemente chiusi “Noi namecciani non abbiamo bisogno di molto riposo” spiegò cercando di ritrovare la concentrazione che il Saiyan aveva interrotto.

Goku guardò l’amico verde incuriosito, strana razza la sua, sembra non avessero mai bisogno di nulla, per una settimana non lo aveva mia visto dormire, e non lo aveva mai visto mangiare…accidenti, come si fa a rinunciare ad un buon pasto?!

Alzò le spalle, meglio così infondo, c’era più cibo per lui.

“Ehi ragazzi, siamo quasi arrivati” annunciò Bulma raggiungendo i due compagni di viaggio.

Piccolo diede segni di vita aprendo le palpebre e squadrando la donna che li osservava entrambi con le mani adagiate ai fianchi.

Goku reclinò la testa all’indietro appoggiando le mani al suolo ed osservando l’amica al contrario.

Scattò in piedi con un balzo e si voltò verso di lei “AhAh che bella notizia!” esultò dirigendosi verso uno degli oblò della navicella per sbirciare l’immensità dello spazio e quell’enorme sfera che si stava facendo sempre più vicina.

Il namecciano lo raggiunse pochi secondi più tardi osservando a sua volta il pianta…casa.

Uno strano senso di nostalgia cominciò ad impossessarsi di lui, personalmente aveva speso poco tempo su quel pianeta, ma Nail e Dio potevano respirare un’aria famigliare e gradevole.

Anche la donna provò a sbirciare all’esterno, ma le risultò impossibile trovandosi davanti due persone di molto più alte di lei.

Sentendosi lasciata in disparte appoggiò i pugni ai fianchi nella postura che assumeva quando era seccata, sbuffò contorcendo il volto in una smorfia “Mancano cinque minuti prima di entrare nell’atmosfera del pianeta, datevi una mossa ad allacciarvi le cinture di sicurezza” brontolò con fare autoritario.

Entrambi si voltarono a guardarla con espressioni differenti.

Piccolo non mosse un muscolo facciale, mentre Goku la guardò con aria interrogativa non capendo quale fosse il problema.

La sua espressione si accentuò quando vide l’amica dai capelli azzurri allontanandosi nella direzione opposta rispetto al pannello di controllo e le sedie sulla quale avrebbero dovuto accomodarsi “Dove stai andando?” domandò perplesso.

Bulma si voltò a guardarlo ancora infastidita fulminandolo con lo sguardo “A cambiarmi!” spiegò nervosa sbattendo la porta che dava alla sua camera.

Il Saiyan guardò l’amico, che era rimasto immobile, ed alzò le spalle.

Purtroppo tutti possono commettere degli errori, anche un mente geniale come quella di Bulma Brief può dimenticarsi di un dettaglio.

I suoi calcoli riguardanti l’atterraggio erano impeccabili, ma aveva dimenticato quale fosse il motivo del loro viaggio.

Infatti la barriera che ricopriva il pianeta precedeva di molto l’atmosfera namecciana.

Fu essa a provocare gli scossoni che fecero oscillare l’intera navicella.

Goku e Piccolo potevano vantarsi di un equilibrio superiore rispetto alla norma, ma lo stesso non poteva dirsi di Bulma, la donna infatti, presa alla sprovvista si ritrovò sballottata da un lato all’altro della sua stanza, fino a perdere i sensi.

Il primo pensiero del suo migliore amico fu proprio quello di sincerarsi delle sue condizioni, ma all’ennesimo scossone fu sobbalzato all’indietro.

Goku staccò i piedi dal suolo a causa della rotazione che il loro abitacolo prese.

La sua caduta coinvolse il namecciano alle sue spalle facendo volare entrambi lontani dall’accesso della stanza di Bulma.

Cercando di essere il più rapido possibile Goku provò ad alzarsi per prestare soccorso alla terrestre, ma non fece in tempo, erano ormai entrati nell’atmosfera del pianeta sottostante.

Non avendo un pilota, l’abitacolo scese bruscamente di quota rotolando più volte su se stesso, inoltre la rapida ed inaspettata discesa contribuì a creparne la superficie estera.

Svariati pezzi finirono per staccarsi brutalmente contribuendo ad una distruzione lenta ed inesorabile del velivolo.

I buchi erano ormai numerosi, e sempre più profondi, iniziando per giunta a trapassare l’intera parete.

A pochi metri dal suolo i tre sventurati potevano definirsi più correttamente a bordo di uno scolapasta gigante piuttosto che su di un’astronave.

I vari fori stavano diventando un problema piuttosto serio, soprattutto quando un vento infausto cominciò a risucchiare svariati oggetti lanciandoli all’esterno, era dunque necessario aggrapparsi saldamente a qualcosa di solido per non finire dispersi nei punti più impensabili del pianeta e rischiare di sfracellarsi al suolo.

La fortuna però non sembrava essere dalla loro, almeno in parte, essendo Bulma priva di sensi non ebbe l’opportunità di aggrapparsi a nulla venendo risucchiata e finendo nell’immensità dell’oceano.

Fu una figura misteriosa ad impedirle di cadere in acqua, recuperandola un secondo prima della superficie.

Ai due guerrieri non andò molto meglio, appena la navicella toccò il suolo si sfracellò definitivamente facendo piovere polvere e detriti sui due.

*

Goku rotolò per diversi secondi sul suolo sbattendo violentemente il capo contro una roccia, fortuna che aveva una corporatura robusta “AHIAAAA!” si lamentò afferrandosi la testa con una mano chiudendo gli occhi.

La massaggiò per alcuni istanti prima di aprire nuovamente le palpebre e guardarsi attorno.

Solo in un secondo momento si ricordò dell’accaduto voltandosi allarmato verso quel che restava del suo mezzo.

Scattò in piedi correndo verso i detriti “Bulma…Piccolo…dove siete?” urlò appoggiandosi le mani ai lati della bocca salendo su alcuni dei resti “State bene?” continuò guardandosi attorno.

I resti ai suoi piedi si mossero facendo sobbalzare il guerriero che per lo spavento ricadde all’indietro.

Piccolo comparve da sotto i detriti spolverandosi gli abiti farfugliando qualcosa di seccato.

“Ah Piccolo!” esultò Goku nel veder riapparire l’amico verde, il namecciano si voltò a guardarlo incrociando le braccia.

Il Saiyan si rimise in piedi “Tutto bene? Nessun osso rotto spero” si accertò quindi delle condizioni dell’altro, Piccolo lo guardò serio “Non sono un fragile essere umano io” rispose rassicurandolo sul suo stato di salute.

Essere umanano?!? “AHHH!!! Bulma!!” si ricordò Goku rendendosi conto che l’amica non era un guerriero, e che con una caduta del genere avere solo qualche osso rotto sarebbe stata un fortuna.

“Accidenti, dobbiamo trovarla!!” esclamò cominciando a cercare tra i detriti nella speranza di ritrovarla.

Piccolo rimase fermo sul posto per svariati istanti guardandosi attorno con l’intento di capire cosa formasse quella misteriosa barriera che li aveva fatti così brutalmente precipitare.

Si voltò verso l’altro guerriero ancora alla disperata ricerca della terrestre “Goku” lo chiamò costringendolo a volgere l’attenzione su di lui “Eh?” rispose alzando lo sguardo.

“Non si trova qui” disse semplicemente il namecciano, Goku inarcò un sopracciglio “Come sarebbe?” chiese perplesso restandosene accucciato sul posto con ancora alcuni detriti per le mani.

Piccolo storse la bocca in una smorfia “L’ho vista precipitare fuori prima di raggiungere terra” spiegò cercando di essere più chiaro.

“COSAAAA?!?! E adesso come facciamo?!” esclamò preoccupato Goku, Piccolo estese un braccio in direzione dell’oceano apparentemente sconfinato “Credo sia caduta in acqua in quella direzione” lo informò.

Goku volse lo sguardo nel punto in cui l’amico stava indicando alzandosi, si grattò la nuca “Ci conviene trovarla…o ci ammazza!!” constatò assumendo un espressione piuttosto stupida.

Il namecciano lo guardò come stesse facendo un discorso privo di ogni senso logico…ma preferì non approfondire il discorso, si limitò ad alzarsi in volo per raggiungere il punto in cui aveva visto cadere la terrestre.

“Ehi! Aspettami!!” gli urlò dietro Goku staccando a sua volta i piedi dal terreno e seguendo l’amico in cerca della donna.

*

CONTINUA…

*

*

mery: eheheh…Vegeta…questo grande mistero…come vedi non fa parte dell’equipaggio di salvataggio, ma prima o poi si farà vivo…e come sempre grazie

*

martina_heart: d’accordo o no loro ci sono andati senza di lui, tranquilla…arriverà…

*

lilac: ti ringrazio tantissimo, sono contenta di aver reso bene l’ingresso di tutti, ed è veramente bello sapere che ha dato l’idea di “vivere” un episodio…Vegeta invece…chissà…

*

vit: in società con Toriyama?! Magari! Sarebbe il sogno di una vita! Al di là di questo…visto che sei fissata con Vegeta (che poi siamo nella stessa barca non credere) ti dirò solo questo, l’ho segnato tra i protagonisti, quindi…non dico altro

*

emyc: Vegeta non c’è al momento…ma tranquilla arriverà…

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Capitolo 4
*** Cominciano le ricerche ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Cominciano le ricerche

*

Non poteva definirsi la persona più fortunata dell’universo, ma almeno riusciva a non rimetterci la pelle.

Quando cominciò a riprendere i sensi la prima cosa che notò, oltre a terribile mal di testa, fu il vociferare di svariate persone nei paraggi.

“Guardate, si sta svegliando” constatò la prima voce “Che strano essere!” disse invece un secondo “Non ho mai visto un esemplare così particolare” mormorò una terza.

Bulma si toccò il capo con una mano aprendo leggermente gli occhi “Zitti, o la spaventate” concluse una quarta voce zittendo tutte le altre.

“Dove sono?” mormorò infine la donna osservando le pareti di quella che sembrava una caverna, e le figure basse che la stavano circondando.

Lentamente quelle piccole ombre si delinearono meglio, tanti piccoli namecciani la stavano circondando incuriositi dal aspetto, a loro dire, buffo della terrestre.

Erano tutti molto piccoli, ed alcuni di loro cercavano protezione restando raggruppati accanto ad una delle pareti rocciose.

Solo pochi coraggiosi non sembravano impauriti della sua presenza, anche se non comprendeva il motivo di tale preoccupazione.

Il suo sguardo si soffermò su uno di loro, che al contrario dei suoi compagni più piccoli le stava sorridendo.

Doveva avere qualche anno in meno del loro attuale Dio “Ciao” la salutò apparentemente tranquillo.

Bulma lo guardò stordita per un paio d’istanti “C…ciao” rispose al saluto ancora piuttosto sorpresa.

Il namecciano si alzò in piedi “Tu sei la terrestre amica del tizio che ha ucciso Freezer, dico bene?” chiese poi il giovane che sembrava averla riconosciuta.

La donna fece un cenno affermativo col capo più che mai sbalordita.

“Io sono Cargot, ti ricordi di me? Sono il fratello più piccolo di Dende” si presentò infine il ragazzo.

Bulma lo guardò ancora per alcuni istanti, mentre a poco a poco il suo nome le tornò alla mente.

Cargot era uno dei namecciani che furono ospitati a casa sua dopo l’esplosione del pianeta.

Effettivamente tra i suoi compagni era il più adulto, quindi era anche l’unico abbastanza grande da ricordarsi dell’invasione di Freezer e gli successivi avvenimenti.

“Cargot! Sì, ora mi ricordo!” esclamò suscitando un nuovo sorriso da parte del namecciano, si guardò attorno “Come mai siete tutti bambini qui, che fine hanno fatto gli adulti?” chiese la donna.

Il sorriso sul volto di Cargot si spense chinando il capo, anche gli altri bambini compirono lo stesso gesto, l’atmosfera si fece improvvisamente più tesa.

*

Il Saiyan riemerse dalle acque nella quale si era tuffato in cerca della compagna di viaggio attualmente dispersa.

“Nulla da fare, sembra non essere qui” spiegò al namecciano che lo stava aspettando a braccia conserte a riva.

Goku appoggiò le mani sulla terra ferma issandosi ed uscendo completamente all’asciutto, si guardò attorno “Forse è più al largo” ipotizzò indicando un punto imprecisato all’orizzonte.

Piccolo volse lo sguardo dove l’amico stava indicando “No, se non è in questa zona vuol dire che si è spostata da sola” spiegò osservando poi la superficie dell’acqua “Il mare è tranquillo, quindi non può esser stata trascinata al largo” concluse vagliando le varie opzioni.

L’altro guerriero incrociò le gambe restando sempre rivolto verso l’acqua, si appoggiò una mano al mento assumendo un espressione pensierosa “Mmm” mugugnò tra sé.

“Ehm, scusate” li richiamò una voce alle loro spalle costringendo entrambi a voltarsi.

Ai loro occhi apparvero tre namecciani adulti “State cercando qualcosa?” chiese uno di questi.

I due amici si scambiarono uno sguardo d’intessa, successivamente il Saiyan scattò in piedi “Sì, stiamo cercando una nostra amica, l’avete vista?” chiese speranzoso ed ottimista.

I tre si scambiarono degli sguardi, negli occhi una luce tutt’altro che rassicurante.

Il primo di essi si rivolse ad un suo compagno parlando con un’altra lingua, e questi sorrise maligno.

“Cos’hanno detto?” chiese Goku all’amico verde, Piccolo assottigliò lo sguardo pensieroso “Non era namecciano” rivelò con sospetto.

Il Saiyan lo guardò sorpreso rivolgendo poi lo sguardo ai tre, giusto in tempo per scansare la sfera di energia che il terzo gli lanciò.

*

“Tutti gli adulti sono stati portati via” spiegò Cargot cominciando lentamente a raccontare, cercando di spiegare la situazione alla donna.

Bulma lo guardò sorpresa “Come portati via?!” chiese maggiormente incuriosita.

Il giovane namecciano si accomodò su una roccia poco distante “Ecco vedi, qualche tempo fa alcuni dei nostri guerrieri sono scomparsi. Per mesi non hanno fatto ritorno, poi improvvisamente hanno attaccato i vari villaggi…avvertendo il pericolo l’anziano Muri ci ha fatti rifugiare qui” spiegò serio ed evidentemente un po’ rammaricato per la scomoda situazione.

La terrestre si adagiò una mano al mento “E’ strano, perché avrebbero dovuto fare una cosa del genere?” mormorò parlando più a sé stessa.

Cargot scosse la testa “Non ne ho idea, so solo che quando sono tornati avevano qualcosa di diverso” disse a denti stretti stringendo un pugno.

Bulma si alzò “Forse è colpa della barriera che circonda il pianeta” ipotizzò cercando di collegare le cose.

Il namecciano alzò lo sguardo verso di lei “La barriera? Intendi quella prodotta dalle grotte a Nord?” domandò perplesso.

Inarcò un sopracciglio “Vuoi dire che quella strana barriera proviene direttamente da qui?!” esclamò sorpresa, non si aspettava che l’essenza di ciò che stavano cercando si trovasse sul pianeta stesso, credeva fosse un altro il posto da cui essa scaturisse.

Cargot annuì “Sì, dalle grotte del Nord si percepisce distintamente una strana aura, ma non sappiamo esattamente di cosa si tratta” confermò il giovane.

Bulma si avvicinò di qualche passo “Scusa, ma se eravate a conoscenza di questa strana aura, perché non siete andati a controllare?” domandò sorpresa.

Il namecciano abbassò nuovamente il capo “Lo abbiamo fatto…ma quelli che sono andati erano proprio i guerrieri che ci hanno attaccato” rivelò con amarezza.

La terrestre si fece seria “Ho capito, quindi avevo ragione, la causa di tutto è la barriera…” parlottò tra sé aggrottando le sopracciglia.

Cargot alzò la testa verso la donna “In tal caso dovrò andare a controllare” concluse lei intenzionata a risolvere al più presto la situazione.

*

Scansò l’ennesima sfera di energia guardandola mentre distruggeva alcune rocce alle sue spalle “Non capisco…perché se la stanno prendendo con noi?!” disse Goku tornando a guardare il namecciano che lo aveva attaccato.

“Lascia perdere le spiegazioni Goku, pensa solo a batterli” lo esortò il compagno di viaggio scansando un pugno e restituendolo in pieno volto al suo avversario.

Goku evitò a sua volta un pugno “Però così non è giusto! Noi non abbiamo fatto nulla di male” si lamentò sentendosi in colpa nell’attaccare delle persone a suo dire innocenti.

Il suo sguardo si posò su quello che doveva essere il suo avversario “Ehi, mi dici cos’abbiamo fatto per farvi arrabbiare?” gli chiese scansando senza troppa fatica i continui attacchi del namecciano.

Questi però non rispose al Saiyan continuando imperterrito a cercare di colpirlo.

Goku si ritrovò alla fine della terra ferma trovandosi ad un passo dall’acqua, si alzò in volo restando in sospeso a mezz’aria, raggiunto pochi istanti dopo dal suo inseguitore sempre intento a sferrargli svariati colpi.

Dopo alcuni istanti il guerriero si stufò di essere ignorato “Adesso basta” disse risoluto afferrando i polsi dell’avversario.

Una sfera di colore rosso scaturì dalle mani del terzo namecciano con l’intento di colpire in pieno il Saiyan, non concentrato sullo scontro, o più intenzionato a non ferire colui che lo stava attaccando.

Fu Piccolo ad accorgesi della sfera, si voltò giusto in tempo per vederla avvicinarsi pericolosamente al compagno “Attendo Goku!” urlò nel tentativo di mettere in guardia l’altro guerriero.

La sua distrazione gli costò un pugno in pieno volto, riuscendo però a portare l’attenzione dell’amico sull’attacco a sorpresa che gli era stato fatto.

Troppo tardi però, troppo vicino per schivarlo, troppo vicino per lasciare i polsi dell’altro e deviarne la traiettoria…

*

Cargot scattò in piedi osservando scioccato la donna “Non avrai intenzione di dirigerti a Nord?!” esclamò sorpreso per la decisione della terrestre.

Bulma annuì “Non vedo alternative…per risolvere la situazione bisogna andare a controllare” rispose risoluta e sicura della sua decisone, in realtà se avesse potuto avrebbe evitato volentieri di andarci, ma ormai si era abituata ad essere una calamita per i guai.

Il giovane namecciano crucciò lo sguardo scrutando meglio la donna dai capelli azzurri, si voltò osservando i bambini rimasti nella grotta, poi tornò sulla terrestre “D’accordo, ti accompagnerò io” si offrì serio.

Bulma lo guardò sorpresa “Ne sei sicuro?” chiese conferma, Cargot annuì “Sì, non possiamo lasciare sempre a voi la salvezza del nostro pianeta” dichiarò con convinzione “E poi io potrei farti da guida…quelle grotte sono un vero e proprio labirinto” concluse.

Bulma sorrise “Bene allora, andiamo” concordò infine sentendosi sollevata di non essere costretta ad andarci da sola.

*

Una luce blu scaturita da una sfera di energia colpì in pieno quella rossa che stava minacciando l’incolumità del Saiyan.

Goku guardò sparire entrambe le sfere all’orizzonte ringraziando mentalmente di non essere stato colpito, anche se non avrebbe subito un gran danno.

Lasciò i polsi dell’avversario, che indietreggiò.

“Possibile che tu non sia in grado di battere questi pesci piccoli…Kakaroth?!” irruppe prepotentemente un voce dall’alto di una roccia nei paraggi.

Una voce molto famigliare…

*

CONTINUA…

*

*

sweet memole 87: allora spero di non deludere le tua aspettative…farò del mio meglio

*

Bulma93: ti ringrazio, ecco l’aggiornamento

*

vit: grazie davvero. So che te l’ho già detto, ma il fatto di aver reso Goku IC mi da molta soddisfazione (è un genere di personaggio che fatico ad interpretare), e sono felice che anche Piccolo riesca a rimanere in parte. Vegeta invece…

*

mery: si bè…benvenuta nel club “Fissati con Vegeta ed orgogliosi di esserlo”…a parte gli scherzi (o deliri come preferisci) ti ringrazio.

*

marina_heart: no, come hai notato non è stato lui a salvarla, e spero di aver mantenuto viva la tua curiosità

*

lilly81: ciao! Sono contenta che questa storia renda l’idea di “episodio tv” ^^

*

lizzie22: purtroppo no, non è stato lui a salvarla. Comunque grazie

*

lilac: grazie mille per la tua “analisi” riguardo ai personaggi. Mi sento molto sollevata nel riuscire a rendere bene sia Piccolo, che Goku, e soprattutto quest’ultimo temevo di non riuscire a “gestirlo”. Riguardo a Vegeta, bè…giudica tu stessa

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Capitolo 5
*** L’entrata della grotta ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

L’entrata della grotta

*

Goku alzò lo sguardo verso la persona che lo aveva appena chiamato, l’unica persona che lo chiamava…Kakaroth… “Vegeta!” esclamò con un sorriso “Vegeta” borbottò Piccolo osservando il Saiyan che li guardava entrambi da sopra la rupe.

Vegeta incrociò le braccia “Insomma Kakaroth, di quanto tempo hai bisogno per eliminare queste nullità” lo rimproverò mentre sul suo volto si dipinse un ghigno soddisfatto.

L’altro Saiyan scansò un nuovo colpo del nemico, che nel contempo aveva ricominciato ad attaccare “Non possiamo ucciderli, sono namecciani” disse preoccupato per l’incolumità di chi, al contrario, voleva la sua testa.

“Stupidaggini! Questi non sono affatto…namecciani!” spiegò il principe aggrottando le sopracciglia.

Goku evitò con tranquillità un pugno tornado a guardare l’amico “Come?!” chiese perplesso.

“Vegeta ha ragione Goku, questi non sono namecciani” concordò Piccolo afferrando il polso del suo avversario e colpendolo in pieno volto con il gomito dello stesso braccio.

Il nemico barcollò dopo essere stato liberato, ma appena riaprì gli occhi, dopo il colpo subito, una luce lo investì in pieno carbonizzandolo.

Goku rimase esterrefatto a guardarlo, osservando successivamente il terzo che si scagliò verso Vegeta, a quest’ultimo bastò aprire il palmo della mano per eliminarlo all’istante.

Vista la risolutezza dei suo compagni anche Goku si decise a liberarsi del suo avversario, così come i due precedenti namecciani, o presunti tali, fu vaporizzato da una sfera scaturita dal palmo del Saiyan.

Il corpo ormai esanime ricadde al suolo, e con enorme stupore Goku constatò che non aveva più le fattezze di un abitante del pianeta.

Atterrò a pochi passi da esso “Ma cosa...?!” chiese osservando meglio ciò che rimaneva del suo avversario.

Vegeta scese dalla rupe raggiungendo il rivale, lo stesso fece anche Piccolo incrociando le braccia.

Il Saiyan più giovane si grattò la testa sorpreso “E questi chi sono?” chiese sempre più perplesso.

Il principe si avvicinò di qualche passo “Sono Alter…una specie camaleontica di alieni” spiegò guardando con superiorità il corpo.

Goku osservò l’amico inarcando un sopraciglio “A…Alter?!” chiese curioso nella speranza di avere ulteriori delucidazioni.

“Non sembrano dotati di una grande forza” constatò Piccolo avendo volutamente atteso ad eliminarli per conoscerne le capacità.

Vegeta estese un braccio “Sono solo degli scarti…si limitano a copiare l’aurea e l’aspetto per combattere il nemico attaccandolo di sorpresa” generò una sfera “Mi fanno schifo” sentenziò infastidito dal modo losco, e non diretto di combattere.

Incenerì freddamente il corpo dell’avversario creando un gran polverone, che i tre evitarono alzandosi simultaneamente in volo.

Goku si grattò il capo “Io non capisco…cosa vogliono questi Alter dai namecciani? E perché ci hanno attaccato?” chiese in tutta onestà, anche gli altri due si stavano ponendo domande simili, ma solo lui aveva dato sfogo ai suoi pensieri.

“Probabilmente su Namecc c’è qualcosa che vogliono, e noi eravamo d’intralcio” ipotizzò il namecciano.

Vegeta rimase in silenzio a braccia conserte, per quel che ne sapeva lui gli Alter non erano un popolo di conquistatori, c’era qualcosa che non quadrava.

“E adesso che facciamo?” domandò ancora Goku guardando prima uno poi l’altro.

Piccolo estese un braccio indicando davanti a sé “Andiamo a nord…dalle grotte percepisco una strana aura” spiegò conoscendo perfettamente la conformità del pianeta grazie anche alla sua unione con Nail.

I due Saiyan seguirono il suo dito con lo sguardo, Goku alzò un pugno “OK! Allora si va a nord!” esclamò con entusiasmo…non vedeva l’ora di sgranchirsi i muscoli.

*

“Ehi?! Quelli cosa sono?” chiese fermandosi all’improvviso indicando alcuni crateri nel terreno sottostante.

I suoi compagni di viaggio voltarono lo sguardo a ciò che Goku stava indicando, osservando entrambi quel che aveva attirato la sua attenzione.

“Si direbbero alcune astronavi aliene” constatò Piccolo incrociando le braccia e crucciando lo sguardo.

Goku guardò il namecciano per alcuni istanti tornando poi a guardare l’oggetto della loro conversazione, dopo alcuni istanti decise di andare a controllare più da vicino.

Scese di quota atterrando in mezzo ai due crateri, Piccolo lo raggiunse pochi istanti dopo.

Il Saiyan guardò prima uno, poi l’altro cratere “Ehi…qui non c’è nessuna astronave” disse indicando il solco nel terreno vuoto, che contrariamente all’altro era sprovvisto di mezzo di trasporto.

Vegeta atterrò poco distante dagli altri due a braccia conserte, si guardò attorno andando poi ad osservare i due enormi cerchi sul suolo.

Si avvicinò leggermente sbirciando all’interno “Questa è la navicella con la quale sono arrivato su Namecc la prima volta” dichiarò convinto attirando l’attenzione degli altri due.

“Come sarebbe?! E l’altra allora di chi è?” domandò perplesso l’altro Saiyan sgranando gli occhi, Vegeta si avvicinò di un altro po’ “L’altra è di quel buono a nulla di Kyui” spiegò assumendo un aria divertita.

Pessimi fuochi d’artificio, ma in compenso si era liberato abilmente di quello seccatore.

Piccolo ignorò per un istante i due osservando con maggiore attenzione il cratere vuoto.

La sua attenzione fu attratta da alcuni segni sul terreno, si chinò per constatarne la provenienza, l’idea che davano era che qualcosa o qualcuno fosse stato trascinato fino alla fine del cratere stesso.

Si rimise in piedi “Sembra che abbiano preso l’altra astronave” concluse facendo voltare gli altri verso di sé.

“Ne sei sicuro?” chiese nuovamente Goku avvicinandosi all’amico verde e guardando a sua volta i segni sul terreno.

Additò il punto in cui i segni terminavano “Devono averla portata via da qui” dedusse ringhiando “Solo non capisco perché!” mormorò poi tra sé.

“Devono averla usata per i loro scopi” rispose Vegeta dalla distanza, Goku inarcò un sopracciglio appoggiandosi i pugni ai fianchi e guardando l’amico “Perché solo una scusa?” chiese in cerca dell’ennesima delucidazione.

Il principe ignorò la sua domanda schizzando in cielo “Mi avete stufato! Muovetevi non abbiamo tempo da perdere” brontolò incrementando l’aura e sparendo all’orizzonte.

Goku fissò il punto in cui era scomparso accigliando lo sguardo in un broncio “Che tipo!” constatò tra sé, mentre al suo fianco anche Piccolo si alzò nuovamente in volo sulla scia del Saiyan.

Infine, anche l’ultimo dei tre guerrieri scomparve raggiungendo gli altri.

*

“Ecco, siamo arrivati” dichiarò Cargot additando l’entrata di una grotta saggiamente nascosto dietro alcune rocce.

Bulma lo raggiunse pochi secondi più tardi con aria stremata “Per fortuna…non ne potevo più” brontolò accasciandosi al terreno sbuffando stancamente.

Il namecciano sorrise “Mi dispiace, ma rischiavamo di essere scoperti se arrivavamo in volo” si scusò con la terreste che nel contempo cercava di riprendere fiato.

La donna sospirò per l’ultima volta, poi si affacciò oltre la roccia per osservare l’entrata di quello che doveva essere il fulcro dei loro problemi “E così sarebbe questo il posto?” chiese conferma ritirando la testa.

Cargot annuì inginocchiandosi “Esatto” rispose guardandola dritta negli occhi con aria seria.

Bulma si scorse nuovamente tornando successivamente a guardare il namecciano “Non mi sembra ci sia nulla di strano” affermò non avendo notato nulla di sospetto.

Il ragazzo si alzò in piedi sbirciando a sua volta oltre la roccia “Hai ragione, ma l’aura che percepiamo viene sicuramente da lì” confermò con sicurezza.

Si alzò in piedi imitando il gesto dell’altro “Allora…entriamo” mormorò poco intenzionata a fare quanto dichiarato, ma consapevole che andava fatto.

Cargot annuì nuovamente “Sì, ma non da questo ingresso” disse rientrando dietro il nascondiglio ed osservando la donna “Useremo un’altra entrata” spiegò.

Bulma lo guardò “C’è un’altra entrata?” chiese mentre lo osservava chinarsi e dirigersi verso la roccia successiva “Ce ne sono molte altre, questa è la grotta più estesa di tutto Namecc” disse facendole cenno di seguirlo “Ma entrare da quella principale mi sembra da sconsiderati” disse passando da roccia in roccia seguito a ruota dalla terrestre.

Pochi minuti dopo entrarono da un’entrata secondaria, ignari che un paio d’occhi era puntato su di loro…

*

“Ci serve un piano…dobbiamo entrare da un’altra parte o richiamo di essere scoperti” dichiarò Piccolo che dei tre era sicuramente il più cauto.

Vegeta lo guardò con aria da superiore incrociando le braccia “Mpf…ma quale piano! Io entro dall’ingresso principale…e se ci saranno pericoli…” fece una pausa dipingendo un ghigno sul suo volto “…li affronterò” dichiarò fiducioso con l’espressione di uno che i guai li aspettava con ansia.

Senza dar tempo al namecciano di controbattere atterrò spavaldo sul terreno di fronte all’ingresso più grande.

Goku osservo l’amico, sarebbe stato inutile negarlo, dalla sua espressione era ben chiaro che anche a lui l’idea di trovarsi nei guai piaceva molto.

Piccolo non fece in tempo nemmeno a guardarlo negli occhi, il Saiyan, infatti, stava già raggiungendo l’altro al suolo, “Pazzi!” mormorò il guerriero verde a denti stretti, vedendosi costretto a compiere il medesimo gesto.

“Ecco! Siete contenti?! E ora che intendete fare?” chiese un po’ sarcastico una volta raggiunti, “Entriamo” dichiarò Vegeta compiendo un primo passo verso l’ingresso.

Un fruscio dietro un cespuglio accanto all’entrata attirò l’attenzione di tutti.

Il principe non attese neanche un secondo di più estendendo il braccio in direzione di esso “Vieni fuori” ordinò risoluto mentre una luce cominciò a fuoriuscire dal palmo della sua mano.

“F…fermi!” disse una voce familiare, prima che una figura minuta uscisse dal suo nascondiglio.

“Bulma!!” esclamò Goku appena riconobbe l’amica dai capelli azzurri, Vegeta fece sparire la sfera, ma non ritirò la mano.

Goku si avvicinò a lei “Che fine hai fatto?! Ci hai fatto preoccupare…” la salutò sentendosi decisamente più sollevato nel vederla.

La donna sorrise “Mi dispiace di avervi fatto stare in pensiero” rispose afferrandosi le mani.

Vegeta assottigliò lo sguardo.

“Non preoccuparti, l’importante è che tu stia bene…dopo il volo che hai fatto è un vero miracolo” la rassicurò Goku facendo un altro passo avanti.

“Hai ragione scus…” un raggio la colpì in pieno volto facendola ricadere al suolo.

Goku guardò pietrificato la scena, si voltò con cautela verso il punto in cui esso era scaturito.

Vegeta rimase immobile col braccio teso, fu la sua mano a generare quel colpo!

*

CONTINUA…

*

*

mery: eh già…è proprio lui…l’unico a chiamare Goku col suo nome Saiyan! Ma…

*

sweet memole 87: a dire la verità no, non ho pensato di partecipare…mah…vedremo. E come sempre ti ringrazio

*

marina_heart: è lui è lui (forse)…il tanto atteso arrivo del principe

*

vit: ed ecco dal nulla spuntare una persona familiare e tanto attesa…il principe dei Saiyan è giunto…ma sarà veramente lui? Bè inanto ti saluto allora e ti ringrazio come al solito

*

lilac: la barriera resta ancora un po’ un mistero per ora (spero almeno) e la causa del comportamento dei namecciani è diversa…ah! se non c’era la “voce familiare” non lo avremmo mai saputo…ok, a parte i miei deliri, ti ringrazio come sempre mi fa molto piacere che la storia ti sta appassionando, per quel che riguarda il “ricongiungimento”…a te il giudizio

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Capitolo 6
*** Alieni invasori ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Alieni invasori

*

Goku si voltò a guardarlo con aria terrorizzata “Vegeta! Si può sapere perché l’hai fatto?!?” urlò in direzione dell’altro.

Il principe abbassò finalmente il braccio con freddezza stringendo lievemente i pugni “Non essere sciocco Kakaroth!” rispose facendoli cenno col mento di guardarsi alle spalle.

Il Saiyan tornò a voltarsi osservando il polverone che si stava lentamente diradando, disteso a terra il corpo della persona appena colpita, ma quel corpo non apparteneva alla figura che era apparsa dinanzi a loro.

Quello che apparve fu… “Un Alter!” esclamò Goku appena riconobbe ciò che aveva di fronte.

Doveva ammettere che si sentiva decisamente più sollevato, sospirò profondamente volgendo lo sguardo al compagno notando che la sua espressione era più imbronciata del solito.

Vegeta aveva incrociato le braccia, lo sguardo accigliato scrutava il rivale con astio.

Goku fece istintivamente un passo indietro “C…che c’è?!” chiese preoccupato.

Seguirono alcuni, interminabili, secondi di silenzio “Quale volo?” chiese poi il principe senza nessun apparente collegamento.

Rilassò le spalle non capendo di cosa stesse parlando l’altro, inarcò un sopracciglio pensieroso “Di che parli?” cercò spiegazioni Goku.

L’altro Saiyan ringhiò evidentemente infastidito “Stavi parlando di un volo…prima” spiegò enigmatico.

Goku pensò alle parole dell’amico, ripercorrendo mentalmente gli ultimi istanti…volo…volo…quale vol…ah! Ehm…ops!

Inutile cercare di nasconderlo, sul suo volto i pensieri erano chiaramente leggibili… “Ehm…vedi ecco…durante l’atterraggio…” balbettò gesticolando goffamente mentre cercava di trovare una giustificazione per…la sparizione di Bulma e il…volo che aveva fatto prima di raggiungere Namecc.

“Piantatela vuoi due! Dobbiamo entrare in questa grotta, o forse lo avete dimenticato!?!” li interruppe Piccolo innervosito dai continui battibecchi dei due Saiyan.

Le parole del namecciano non destarono alcun interesse nel principe, che avanzò di un passo afferrando l’altro Saiyan per il colletto della maglia “Sta a sentire, razza d’idiota! Augurati che non sia successo nulla o io ti…” minacciò vago, quel tanto che bastava al rivale di percepire chiaramente le avvertenze.

Goku scosse le mani nel tentativo di fermarlo o tranquillizzarlo “Sì…vedrai che non è successo nulla. Bulma si sarà salvata in qualche modo” cercò di spiegare.

Vegeta si accorse di aver parlato decisamente troppo, lasciò la presa dell’altro ed incrociò le bracci seccato voltandosi dal lato opposto “Tsk…cosa vuoi che m’importi di lei!” cercò frettolosamente di smentire.

L’altro lo guardò stupito “Ma come? Non era a lei che ti riferivi?” chiese grattandosi la fronte con l’indice di una mano.

Vegeta non rispose.

“Di che parlavi allora?” insistette Goku non sapendo più che pensare rendendo sempre più nervoso l’amico.

Ancora nessuna risposta.

“Insomma Vegeta, come faccio a capire se non me lo spieghi?” continuò ingenuo.

Il principe ringhiò irritato, scattò nella sua direzione mostrandogli un pugno ben saldo “TACI!” sbottò cercando di farlo stare zitto una volta per tutte.

Piccolo sbuffò seccato alzando gli occhi al cielo.

Goku osservò il pugno dell’amico “Eh? Ma? Che ti prende adesso?” chiese preso alla sprovvista.

“Basta, mi hai stufato…me ne vado!” concluse Vegeta ritirando il pugno dandogli la schiena ed allontanandosi nella direzione opposta.

L’altro tese una mano con l’intento di fermarlo “Ehi! Aspetta un attimo!! Piccolo aiutami, digli di fermarsi…P…Piccolo?!” si voltò nella direzione del namecciano constatando che anch’egli era già sparito.

Stufo di aspettare i loro comodi aveva deciso di entrare nella grotta, prima o poi lo avrebbero raggiunto.

Goku fece una smorfia guardando prima da una lato, poi dall’altro, “Ragazzi” lagnò constando che i due lo avevano lasciato solo.

*

“Da questa parte” bisbigliò Cargot indicando alla terrestre la direzione giusta dopo l’ennesimo bivio.

La donna seguì il namecciano continuando a percorrere la strada con una mano appoggiata alla parte, visto il buio che non permetteva una chiara visibilità.

“Avevi ragione…è un vero labirinto” confermò imboccando la direzione che il giovane le aveva indicato.

Cargot annuì “Già, per questo non ci addentriamo mai da queste parti” spiegò dopo essere stato raggiunto.

Bulma lo guardò per alcuni istanti “Questo vuol dire che nemmeno tu conosci queste grotte!” sbraitò agitata fermandosi sul posto.

Il namecciano scosse la testa “Bè, più o meno…quando eravamo piccoli io e Dende ci aggiravamo spesso nei pressi della caverna, anche se non siamo mai andati in profondità” ammise la sua disobbedienza agli ordini degli anziani.

La donna riprese il cammino seguendo passo passo la sua guida sentendosi più tranquilla “Scommetto che Dende ti manca un po’” disse all’improvviso rendendosi conto che ormai da anni il piccolo Dio terrestre mancava dalla sua terra natale.

Cargot rise nervosamente “Un po’ sì…ma sono contento per lui, a quanto pare sulla Terra si trova bene” rispose sincero.

Bulma sorrise continuando a seguirlo “Sono sicura che anche tu gli manchi” ipotizzò per tranquillizzarlo.

Il namecciano annuì proseguendo la sua strada, poi si bloccò all’improvviso “Hai sentito?!” chiese allarmato guardandosi attorno.

Bulma si fermò dietro di lui stringendosi alla parete “N…no…perché tu cos’hai sentito?” balbettò preoccupata.

La acute orecchie del ragazzo percepirono un altro rumore “Viene da quella parte” disse indicando uno dei cunicoli che li circondavano.

La terrestre osservò la direzione che stava indicando l’altro afferrandogli le spalle e nascondendosi dietro di lui “Che facciamo?” domandò con una tono di voce terrorizzato.

“Andiamo a vedere” spiegò risoluto facendo un passo in avanti, ma fu bloccato dalla donna che saldamente continuava a tenerlo fermo sul posto “Stai…scherzando vero?” sperò con tutta sé stessa.

Cargot cercò di guardarla in volto “Se preferisci poi aspettarmi qui” la invitò comprendendo la sua preoccupazione.

Le scelte erano due…andare a controllare cosa avesse provocato quei rumori per lei impercettibili, o restare tutta sola in una caverna che non prometteva nulla di buono.

Scosse la testa “No vengo con te” rispose valutando che l’idea di restare sola era ancor meno gradevole di andare incontro ad eventuali pericoli.

Il namecciano si voltò verso il cunicolo in questione assumendo un’espressione seria “Bene allora…andiamo” dichiarò prima di compiere il primo passo seguito a ruota dalla terrestre ancora aggrappata alle sue spalle.

La strada da loro intrapresa era ancora più buia e scura del percorso che avevano appena compiuto.

Cargot fu costretto ad adagiare un palmo sulla parete, come aveva fatto la donna fino a quel momento, per riuscire a non perdesi.

Camminarono per alcuni metri prima di raggiungere ciò che aveva provocato quei rumori.

Prigioni!

Ai loro occhi si presentarono svariate celle, nella quale erano rinchiusi…i namecciani!

Cargot scattò in avanti costringendo la donna dai capelli azzurri a lasciare la presa “Ma che?!” mormorò sorpresa guardandosi attorno.

Il namecciano si avvicinò alla prima delle celle “Anziano Muri” esclamò riconoscendo il vecchio saggio.

L’anziano guardò nella sua direzione “Cargot! Cosa ci fai qui?!” chiese sorpreso avvicinandosi alle sbarre, create con energia spirituale di colore nero, per guardare il giovane negli occhi.

“Siamo venuti per dissolvere la barriera” spiegò rapidamente guardandosi attorno ed individuando ciò che generava l’energia.

Una specie di raggio posto sul soffitto di ogni cella, e nascosta alla vista del carcerato per impedirne la distruzione.

“Siamo?!” ripeté sorpreso l’anziano scorgendo la terrestre alle sue spalle “Ma tu sei l’amica di quel Saiyan di nome Goku!” esclamò riconoscendola.

Bulma spostò lo sguardo sulla persona che l’aveva distolta dall’esplorazione visiva della grotta, osservò l’anziano ed annuì “Sì, ci è stato chiesto di aiutarvi” confermò avvicinandosi alla cella nella quale esso era rinchiuso.

Muri illuminò lo sguardo “Anche il tuo amico si trova qui?” chiese in riferimento a Goku.

Fece una smorfia seccata appoggiandosi le mani ai fianchi “Sì, ma ci siamo persi di vista…e quello stupido non è neanche venuto a cercarmi!” brontolò tutt’altro che agitata.

Sapeva che prima o poi lo avrebbe rivisto avendo principalmente lo stesso obbiettivo.

Cargot nel frattempo riuscì ad aprire la prima cella liberando l’anziano e passando alla seconda.

Bulma prestò i primi soccorsi a vecchio namecciano chinandosi accanto “Sto bene” la tranquillizzò lui alzandosi.

La terrestre fece altrettanto “Mi scusi, ma per quale motivo siete rinchiusi tutti qua dentro?!” domandò perplessa.

“A quanto pare alcuni alieni chiamati Parassis sono interessati a qualcosa su questo pianeta, così ci hanno attaccato. Siamo riusciti a far fuggire i bambini, ma gli adulti sono stati tutti catturati e condotti fin qui da quei farabutti” spiegò con evidente rammarico.

Bulma inarcò un sopracciglio pensierosa “Parassis? E cosa vogliono esattamente, non lo sapete?” chiese ancora, cercando di collegare le sue scoperte.

L’anziano saggio scosse la testa “Questo non so dirtelo…quello che so è che la strana aura che proviene da qui è opera loro” concluse esponendo tutte le sue conoscenze.

“Andiamo Cargot liberaci!” lo pregò un prigioniero attirando l’attenzione dell’anziano e della donna.

Il giovane scosse la testa “No, chi mi assicura che non ci fare ancora del male!” esclamò dubbioso osservando i namecciani rinchiusi nella cella che si rifiutava di aprire.

“Liberali Cargot” lo rassicurò Muri affiancandosi al ragazzino che indicò la cella “Ma anziano loro ci hanno attaccato, come possiamo fidarci” protestò osservando i namecciani guerrieri che avevano saccheggiato i loro stessi villaggi.

Il vecchio li appoggiò una mano sulla sua spalla e scosse la testa “Non sono stati loro ad attaccarci…ora liberali te ne prego” ordinò convincendo il ragazzo che rimase ancora un po’ dubbioso, ma decise di ubbidire.

*

CONTINUA…

*

*

Sweet Memole 87: ti ringrazio, sei sempre molto gentile, spero ti piaccia anche questo capitolo

*

dianatabo: eh sì, vi ho lasciato un po’ col fiato sospeso, ma ecco l’aggiornamento…

*

marina_heart: ormai sono armata di tappi per le orecchie i tuoi urli non mi preoccupano più…solo non ho sentito cos’altro hai detto…stoo scherzando ovviamente. No, come vedi Vegeta non è impazzito, l’Alter non era lui

*

mery: sbagliato, lui è il vero Vegeta, era Bulma a essere un falso

*

lilac: perspicace come sempre, indovinato il falso era Bulma, e Vegeta l’ha capito subito. Non si frega facilmente il principe dei Saiyan! Poi volevo ringraziarti particolarmente per aver notato il mio modo di descrivere Namecc, ovvero simile a quello precedente all’esplosione. A dire la verità è solo una scelta narrativa, diciamo che lo sto immaginando come se alla ricostruzione del pianeta esso sia tornato esattamente com’era prima dello scontro tra Goku e Freezer (un po’ come la Terra durante la saga di Majin-Bu).

*

emyc: tranquilla, nessun problema se non riesci a recensire, fallo quando hai tempo e voglia ^^. Comunque brava, Bulma era il falso.

*

lilly81: dunque riguardo alla “scomparsa” di Vegeta nei primi capitoli è proprio come hai detto tu, l’ho fatto pensando agli oav in cui lui sembra non esistere fino a che non esce allo scoperto. In realtà non avevo pensato a giustificare la sua assenza, ma visto che me lo hai chiesto, e mi hai fatto venire una mezza idea (che spero di riuscire ad inserire) vedrò cosa posso fare, ma non assicuro nulla ^^

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Capitolo 7
*** Strane creature ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Strane creature

*

Il rumore dei suoi passi rimbombava tre le immensi pareti della grotta.

L’unico segno di vita, oltre a quel costante ticchettio causato dalle gocce d’acqua che percorrevano le mura.

Con una mano adagiata alla conformità rocciosa delle pareti si faceva strada lungo gli svariati ed insidiosi cunicoli.

Attorno solo buio, ma lui riusciva a destreggiarsi in quel labirinto sconosciuto ai più.

Sapeva bene quanto fosse rischioso addentrarsi in quei luoghi pieni di insidie e pericoli.

Era un posto nella quale era difficile uscire una volta entrati in profondità.

Il buio, sommato alla complessità della struttura naturale potevano trascinarti fino alle viscere del suolo namecciano con il rischio di non riuscire più a trovare la strada per il ritorno.

L’anomala aura che si percepiva distintamente, inoltre, dava la sensazione che i pericoli potessero sbucare da dietro l’angolo da un momento all’altro.

Che essi fossero sotto forma di quelle creature che Vegeta aveva chiamato Alter, o che si trattasse di possibili trappole poste dagli alieni stessi per evitare l’arrivo di intrusi, o curiosi.

Alter…c’era qualcosa che non capiva su questi alieni definiti dal Saiyan “camaleontici”, aveva constatato come essi riuscissero ad emulare l’aura e l’aspetto di individui da loro scelti, ma sembrava non riuscissero completamente a mimetizzarsi con l’originale della loro copia.

Piuttosto blando infatti era stata la loro mutazione nei tre namecciani che li avevano attaccati.

Essi non avevano parlato in namecciano, e il loro comportamento non era certo conforme a quello che, normalmente, era l’indole dei suoi compatrioti.

Piccolo, era dunque giunto alla conclusione che questi strani individui copiassero solo l’aspetto, ma non ricordi o carattere.

Ciò però non spiegava la loro comparsa sul pianeta, perché attaccare un popolo, che seppur pacifico, era in grado di combattere a testa alta, conoscendo peraltro la debolezza del proprio potere?

Si bloccò all’improvviso “Voi non siete Alter” disse improvvisamente al vuoto mentre con lentezza si voltò a guardarsi alle spalle incrociando lo sguardo con delle creature differenti da tutti quelli che aveva, fino ad ora, visto sul suolo namecciano.

“Ditemi, che cosa siete?” chiese in una ordine, ottenendo solo un sinistro sghignazzare da parte di quelli che sarebbero diventati i suoi avversari…

*

Quando anche l’ultimo dei namecciani prigionieri fu liberato Cargot si voltò verso l’anziano saggio attendendo istruzioni.

Anche la terrestre volse lo sguardo verso di lui “Cosa facciamo adesso?” gli chiese domandandosi se fosse ancora il caso di cercare quella maledetta barriera.

Muri si guardò attorno osservando i visi dei suoi simili “Dobbiamo uscire da qui” dichiarò osservando poi il viso della donna.

Bulma annuì, si decisamente l’idea di andarsene da quel posto lugubre era la migliore che aveva sentito da giorni ormai.

“Cargot…facci strada verso l’uscita” ordinò il saggio rivolto al ragazzo, che dopo aver risposto affermativamente con il capo cominciò a correre nella direzione dalla quale erano giunti.

La donna dai capelli azzurri e il vecchio Muri furono i primi a seguirlo, dietro di loro tutti gli altri abitanti del pianta.

La corsa non durò molto…uno strano rimbombo attirò l’attenzione di tutti.

Bulma si affrettò a nascondersi dietro il ragazzo che faceva da guida che come tutti gli altri si mise in guardia.

Un tremendo polverone si alzò partendo da una delle pareti e scivolando sino a fermarsi davanti al loro.

*

Si asciugò il sangue che aveva ai lati della bocca col dorso della mano.

Non sapeva chi fossero quei tizzi, oltre a sghignazzare sembrava non facessero altro.

Inutile cercare di carpirne i segreti, da quel che aveva capito erano creature stupide, o quantomeno pesci molto piccoli coinvolti da qualcuno che tesseva le fila di tutto ciò che stava accadendo sul pianeta.

La barriera, gli Alter, e anche quelle strane creature non erano altro che pedine sulla scacchiera di qualcuno, che con abile astuzia, sembrava aver previsto le mosse dei namecciani.

Una cosa era certa…quelli che aveva appena affrontato erano di molto superiori agli avversari affrontati fin ora.

L’idea che gli Alter non fossero in alcun modo pericolosi si stava sempre di più facendo largo nella sua mente.

Dopo un piccolo ringhio irritato, per aver solo perso del tempo, Piccolo riprese la sua ricerca aumentando il passo per raggiungere il fulcro del problema.

Doveva capire innanzi tutto che c’era dietro tutto questo!

*

Goku tossì svariate volte mentre il polverone attorno a lui si stava lentamente diradando.

Accidenti a quella dannata trappola, chi lo avrebbe mai detto che dentro una grotta ci potessero essere dei tranelli…quello era già il secondo in cui incappava.

“Che male!” si lamentò ad alta voce massaggiandosi la schiena ad occhi chiusi.

“Goku!” lo chiamò un voce accanto a lui.

Il Saiyan alzò gli occhi osservando la figura che con le braccia adagiate ai fianchi lo guardava dall’alto “Oh! Ciao Bulma!” la salutò con naturalezza, quasi si fossero appena incrociati al mercato.

La donna lo guardò malamente “Come sarebbe Ciao?! Insomma Goku! Si può sapere che fine hai fatto?! Perché non sei venuto a cercarmi?!?” gli sbottò contro tutto d’un fiato.

Goku la guardò imbarazzato grattandosi la nuca accompagnato da una risata nervosa “Eddai Bulma non prendertela…io sono anche venuto a cercarti” si giustificò.

Lo sapeva che gli avrebbe fatto una ramanzina, ma almeno stava bene, questo era l’importante.

Improvvisamente scattò in piedi additandola “Aspetta un attimo…tu sei davvero Bulma?! Non sarai mica uno di quei…cosi, vero?!” sbraitò rendendosi conto che quella che aveva davanti poteva non essere la sua amica.

Bulma inarcò un sopracciglio “Che diamine stai dicendo? Certo che sono io! Non lo vedi?!” rispose senza capire il significato delle sue parole.

Il Saiyan la scrutò per diversi istanti…sì…sembrava davvero lei…sospirò “Meno male…per un attimo pensavo fossi un altro di quei…ehm…Ater o come caspita si chiamano” spiegò vago.

“Vuoi dire Alter?” chiese una voce alle spalle della donna.

Bulma si voltò, mentre Goku si sporse per guardarle oltre la spalla notando solo ora il gruppo di namecciani che erano insieme all’amica.

“Ehm…si quella roba lì insomma” confermò poi alla domanda del vecchio Muri.

L’anziano si adagiò una mano al mento “E’ molto strano” mugugnò “Strano?” gli fece eco il Saiyan, “Sì, gli Alter sono un popolo pacifico…non attaccherebbero mai altri pianeti” spiegò pensieroso.

Goku lo guardò interrogativo “No…le assicuro che ci hanno attaccato già un paio di volte venendo qui…” additò l’amica al suo fianco “Uno aveva anche le sue sembianze” disse serio.

Il vecchio scrutò la donna “Evidentemente devono averla vista entrare…a loro basta uno sguardo per copiare alla perfezione un individuo”.

Bulma si strinse le spalle “Che cosa?!” esclamò con un espressione disgustata, la sola idea che quelle creature avessero in qualche modo messo gli occhi su di lei le dava il voltastomaco.

“Allora i namecciani che ci hanno attaccati erano in realtà Alter?!” chiese Cargot una volta capito il mistero, Muri annuì pensieroso “Esatto” confermò infine.

Goku si adagiò un mano al mento “Ora ho capito perché Vegeta li ha chiamati camaleontici” constatò ad alta voce.

Bulma sgranò gli occhi voltandosi verso l’amico “Vegeta?!?” chiese sentendo il nome del marito, il Saiyan annuì “Sì, è stato lui a dirmi che quelli erano Alter” specificò.

“In ogni caso credo che sarebbe meglio uscire tutti da qui prima” disse l’anziano Muri interrompendo la conversazione tra i due amici e facendo cenno a Cargot di riprendere il cammino.

Il namecciano ubbidì nuovamente all’ordine impartitogli, e come nella precedente formazione fu seguito a ruota dai suoi simili.

Bulma fece due passi, poi si voltò verso l’amico che invece era rimasto immobile sul posto osservando una delle pareti rocciosi.

“Che ti prende Goku? Perché non ti muovi?” gli chiese accigliando lo sguardo.

Goku si voltò verso di lei con aria innocente “Scusa, ma con questo buio non si vede un granché…non sarebbe meglio accendere le luci?!” chiese come se fosse normale.

L’amica lo guardò incrociando le braccia “Non dire sciocchezze Goku…dentro le grotte non ci sono luci!” sbraitò esasperata dalle stupidaggini del compagno di viaggio.

Il Saiyan volse lo sguardo verso la parete “Ma non è vero!” disse additando il punto nel muro che stava guardando “Quello è un interruttore…” spiegò avvicinandosi.

Bulma sgranò gli occhi “Cosa?” chiese disorientata, soprattutto mentre l’uomo fece magicamente accendere le luci sul soffitto.

Con aria soddisfatta additò le fonti luminose “Visto! In ogni grotta ci sono SEMPRE delle luci!” constatò piuttosto divertito.

La donna lo guardò nervosa avvicinandosi a lui e fermandosi a pochi centimetri portandogli un dito sotto il naso additandolo adirata “Nelle grotte non ci sono SEMPRE delle luci! Sei tu che ogni volta trovi strani interruttori!! Si può sapere come accidenti è possibile?!?” sbraitò ricordandosi della grotta dei pirati che da giovani avevano esplorato.

L’uomo si grattò la testa imbarazzato “Ehm…mi dispiace…” si giustificò di qualcosa che non aveva ben capito.

Bulma tornò sui suoi passi, in un atteggiamento che di femminile aveva gran poco “E’ tutto fiato sprecato con te” blaterò parlando più a sé stessa.

Dopo il suo arrivo si sentiva decisamente più sollevata.

Inutile negarlo, se c’era una persona di cui si fidava ciecamente, quella era proprio Son Goku.

Erroneamente abbassò le guardie dando per scontato che ora era al sicuro…grosso sbaglio.

Il suo piede si posò su una delle famigerate trappole, e prima che potesse rendersene conto una parete si era già girata su sé stessa facendo sparire la donna nel nulla.

“Bulma!” esclamò Goku appena vide l’amica sparire, si precipitò verso il muro che l’aveva inghiottita, così come aveva fatto con lui prima d’incontrarla.

Cominciò a tastare il punto in cui la donna si era volatilizzata.

Non trovando nessuna aperture decise di ricorrere soluzione per lui più logica.

“E va bene!” esclamò giungendo i polsi delle mani e caricandole poi su un fianco “KaaaMeee…” cominciò serio.

Il vecchio namecciano comprese al volo le sue intenzioni “No fermo!” urlò al Saiyan che si fermò a guardarlo “Che c’è?” chiese tornando ad assumere un espressione innocente.

“Non poi usare sfere di energia così potenti qui dentro…c’è il rischio che crolli tutto” spiegò mentre l’uomo fece una smorfia rattristato da non poter correre in soccorso all’amica “Accidenti” mormorò a denti stretti.

*

CONTINUA…

*

*

santy886: ti ringrazio tantissimo, sono contenta che la storia ti piaccia

**

marina_heart: grazie davvero, sono contenta che anche a te dia l’idea di un episodio, ma fa molto piacere.

*

mery: bè se non era uno era l’altra no? Diciamo che ci sei comunque andata vicino^^

*

emyc: ecco l’aggiornamento allora

*

lilac: allora, forse un paio di risposte te le da questo capitolo riguardo ad alieni vari. E sono contenta ti si piaciuta la scena dei fuori dalla grotta ^^

*

lilly81: ti ringrazio molto, mi fa piacere che ti sia piaciuto

*

vit: non preoccuparti, quando puoi leggi con tranquillità ^^. Comunque hai ragione, come vedi la vera Bulma ha cominciato subito a sbraitare appena ha rivisto uno dei suoi amici

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Capitolo 8
*** I tre guerrieri supremi ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

I tre guerrieri supremi

*

Cadde pesantemente al suolo, dopo essere precipitata per un paio di metri, bè le era andata decisamente bene, poteva essere molto più profondo.

“Accidenti che male!” esclamò con ancora gli occhi serrati massaggiandosi il suo povero sedere, che il volo lo aveva sentito eccome.

Doveva avere qualche santo in paradiso, almeno così si ritrovò a credere fino a quando, riaprendo le palpebre, si accorse del precipizio molto più profondo ai suoi piedi.

“Ahhh” urlò avvicinandosi di più alla parete, in verticale, alla sue spalle “E ora che faccio?!” lagnò alzando il capo e constatando che l’unico modo per andarsene da lì era proprio quella scalata rocciosa.

Si sporse tornando a guardare il vuoto, sempre restando aggrappata alla parete.

Il suo movimento fece cadere un piccolo sasso nel precipizio, e Bulma attese di sentire il tonfo che ne determinava la fine…

Attese…

Attese…

E attese…

Oh cavolo! A giudicare dal tempo di che aveva impiegato quel sasso a giungere al suolo dovevano, all’incirca, essere una ventina di metri.

Perfetto! Fantastico! Quindi non poteva andare né su, né tanto meno giù!

Ottimo…in pratica era bloccata su quell’unica sporgenza sulla quale aveva avuto la sfacciata fortuna di finire.

Sospirò con rassegnazione alzandosi in piedi senza mai lasciare la presa della parete alle sue spalle, tornò a guardare la scalata che stava per affrontare, quella era la sua unica via d’uscita.

Cominciò la sua arrampicata con calma e promettendosi di non guardare di sotto…si, non doveva farlo…non doveva guardare giù…non dovev…ahhhh! Lo aveva fatto!!

Bulma si aggrappo alla parete rocciosa più che mai terrorizzata, ora che era nel bel mezzo della sua impresa da scalatrice era ferma perché aveva accidentalmente guardato di sotto “Maledizione” mormorò tra sé, un po’ per farsi coraggio, un po’ per non sentire solo silenzio.

Si sforzò di alzare la testa e di riprendere la scalata, ma la roccia sulla quale appoggiò la mano non era stabile come credeva.

Non aspettandosi quell’improvviso cedimento il suo baricentro si sbilanciò trovandosi, dunque, in una posizione precaria e tutt’altro che rassicurante.

Le cose erano due…o il suo santo in paradiso aveva deciso di farsi un giro abbandonandola al suo destino…o uno degli dei tanto amici di Goku si stavano divertendo alle sue spalle!

In entrambi i casi, se fosse morta in questo modo sarebbe andata a cercare il responsabile e gliene avrebbe dette quattro…poco, ma sicuro!

Impegnata com’era a maledire mentalmente tutti gli dei possibili ed immaginabili non si accorse subito di quella mano che le afferrò il polso.

Senza nemmeno rendersene conto si ritrovò nella parte alta della parete tra le braccia di uno sconosciuto salvatore.

Sconosciuto? No, no…quelle braccia le avrebbe riconosciute tra mille!

Si staccò dal fantomatico guerriero guardandolo dritto negli occhi con un broncio, ed appoggiandosi le mani ai fianchi “Guarda guarda chi si è degnato di farsi vivo” lo attaccò subito ironica.

L’uomo lasciò la pesa incrociando le braccia “Non cominciare a starnazzare, o ti ributto nel precipizio” rispose a denti stretti.

Starnazzare?!? Ma tu senti questo!

Lo guardò con astio “Sei il solito rozzo Vegeta!” lo rimproverò additandolo.

Si…questa era la vera Bulma, non c’erano dubbi…quella isterica e linguacciuta che non se ne stava mai zitta!

A lui non bastava vedere un alieno che ne assumeva le sembianze per cascare in uno stupido tranello.

Le voltò le spalle e cominciò a percorrere un cunicolo poco distante.

Bulma lo guardò per alcuni istanti, “E dove pensi di andare?! Sappi che tu mi devi una spiegazione!” lo rimproverò raggiungendolo.

Vegeta fece una smorfia, assicurandosi che lei non potesse vederla, “Io non ti devo nessuna spiegazione” la corresse senza alcuna intenzione di giustificarsi.

La donna guardò malamente la schiena del marito precipitandosi davanti a lui per bloccarlo “Sì invece! Si può sapere dove sei stato in questi giorni?!” gli urlò contro cercando di scoprire dove si fosse rintanato nei giorni precedenti alla partenza.

“AhAhAh! Mi dispiace interrompere i vostri battibecchi da piccioncini!” li schernì una voce sconosciuta costringendo i due a guardare in alto.

Ai loro occhi apparve la figura di un alieno che li osservava entrambi con un sorriso beffardo “Ma gradirei la vostra attenzione ora!” continuò divertito.

*

“Manca ancora molto?” domandò Goku al giovane namecciano che faceva da guida.

Cargot scosse la testa “No, dovremmo essere qu…” improvvisamente si bloccò osservando il corpo alieno che distrusse la parete accanto seguito da un immenso polverone.

Il corpo esanime ricadde al suolo davanti ai loro piedi, e una volta liberi dalla nuvola di fumo che li aveva avvolti, Goku voltò lo sguardo verso il buco che si era creato nel muro, riconoscendo la figura che lo guardava imponente “Piccolo!” esclamò con un sorriso.

Il namecciano raggiunse l’amico e i suoi simili con un balzo incrociando le braccia “E’ il quinto che mi attacca” spiegò riferendosi all’alieno che aveva appena eliminato.

Goku osservò accanto ai suoi piedi “Che razza è questa?” domandò notando che non si trattava di un Alter.

“Parassis” li informò il vecchio saggio avendo riconosciuto uno degli invasori.

Il Saiyan inarcò un sopracciglio “Parassis?!” chiese sorpreso sperando in un’ulteriore spiegazione.

Piccolo osservò il corpo, quindi quelle creature si chiamavano Parassis, molto bene, evidentemente dietro tutto questo c’erano loro, eppure queste sembravano creature piuttosto stupide, volse lo sguardo verso Muri “Mi scusi anziano saggio, ma come possono questi buoni a nulla avervi attaccato?” domandò poi.

L’anziano guardò il guerriero della sua razza “Questi sono solo sentinelle…i veri autori di tutto questo sono molto più pericolosi” lo mise in guardia.

Goku e Piccolo alzarono improvvisamente e simultaneamente la testa sgranando gli occhi al vuoto.

“Anziano saggio…la prego di uscire immediatamente da qui” lo invitò Piccolo avendo percepito un’aura tutt’altro che rassicurante.

Muri lo guardò preoccupato avendo anch’egli percepito la stessa energia spirituale che si stava avvicinando a gran velocità, annuì e fece cenno a Cargot di far strada.

Il giovane ubbidì immediatamente accompagnando il più lontano possibile gli abitanti del pianeta.

“Chi sei?” chiese Goku con aria seria parlando apparentemente al vuoto.

Alzò lo sguardo, imitato prontamente dall’altro guerriero ed incrociando gli occhi con un Parassis dall’aspetto decisamente più minaccioso di quelli che erano delle sentinelle.

“Il mio nome è Xig...e sono uno dei tre guerrieri supremi di Parasso” si presentò l’alieno.

*

“Chi diamine sei?!” chiese Vegeta all’alieno che li guardava su una conformità alta della parete rocciosa.

Bulma si nascose velocemente dietro la schiena del marito adagiando le sue mani sul braccio muscoloso di lui.

L’avversario fece un inchino con il chiaro intento di prendere in giro il suo interlocutore “Yurk, uno dei tre guerrieri supremi di Parasso” si presentò con un ghigno di sfida.

Vegeta ringhiò torvo, aveva già voglia di prenderlo a pugni quell’imbecille!

“Parasso…quindi sei un Parassis” constatò il Saiyan con una specie di sorriso a denti stretti.

Yurk allargò il suo sorriso beffardo “Ohhh…abbiamo un esperto” lo schernì divertito contribuendo a rendere il principe sempre più nervoso.

Quanto gli dava sui nervi quell’aria di superiorità…voglia di spaccargli la faccia…100%!!!

Il damerino alieno tornò a raddrizzare il busto dopo l’inchino “E ora posso sapere il nome di chi sto per mandare all’altro mondo?” chiese poi senza perdere quel sorriso infastidente.

“Vegeta…principe dei Saiyan…colui che TI manderà all’altro mondo” si presentò l’altro cercando di non perdere inevitabilmente la calma.

Il Parassis lo guardò divertito “Un Saiyan…eheh che sorpresa…non credevo ne fossero rimasti di voialtri scimmioni” continuò a prenderlo in giro.

Ora basta! Come osava parlargli a quel modo!

“Bada a come parli razza di damerino!” rispose il principe mostrandogli adirato un pugno.

“Sta calmo Vegeta, non lo vedi che ti sta provocando di proposito” cercò di tranquillizzarlo la donna ancora saldamente attaccata al suo braccio.

“AhAh…non avrei mai detto che la tua signora potesse dire anche cose intelligenti oltre a farneticare a caso” ripose l’alieno appoggiandosi le mani ai fianchi ridendo con gusto.

Cooooosa?!? Come osava quel…quel…quel…“DISTRUGGILO VEGETA CHE STAI ASPETTANDO!!!” sbraitò Bulma additando adirata l’avversario.

Vegeta sbuffò irritato “Vuoi tacere?! È l’unica cosa che quel pivello ha detto di sensato!” concordò con l’altro.

Bulma osservò il marito con un broncio, si appoggiò le mani ai fianchi “Si può sapere tu da che parte stai?!” rispose piuttosto infastidita.

Improvvisamente il pavimento dell’intera grotta cominciò a tremare, il vuoto si estese sotto i loro piedi.

Bulma tornò a reggersi all’uomo, giusto pochi istanti prima di ricadere insieme nella voragine.

*

CONTINUA…

*

*

crazybulma: sono molto contenta che questa storia ti piaccia e che ti diverta, e ti ringrazio per aver ritenuto i personaggi IC, davvero grazie. E spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto

*

mery: è già…è un po’ sfortunata poverina, ma come vedi il suo principe è giunta a salvarla

*

emyc: dai che ora Bulma è al sicuro, infondo le è andata bene, comunque grazie come sempre

*

marina_heart: decisamente, la povera Bulma è una vera e propria calamita per i guai. Sono contenta che lo scorso capitolo ti abbia fatto ridere ^^

*

lilac: eccolo qui il famigerato incontro tra i due, come vedi il suo salvatore è proprio Vegeta questa volta. Ormai la situazione “alieni invasori” è quasi chiarita. E come al solito volevo doverosamente ringraziarti, sono molto contenta di aver reso bene il rapporto Goku-Bulma, grazie.

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Capitolo 9
*** L’ultimo guerriero ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

L’ultimo guerriero

*

Bulma riaprì gli occhi lentamente, mentre si aggrappava ancora saldamente al braccio del compagno.

Alzò lo sguardo per osservarne l’espressione, imperturbabile come sempre.

“Ahia!” si lamentò una voce alle sue spalle, si voltò osservando l’altro Saiyan intento a grattarsi la testa, dopo che un ultimo infausto detrito gli era ricaduto sulla zucca.

“Goku!” esclamò con un sorriso, l’amico si voltò a guardarla “Bulma…e ci sai anche tu Vegeta!” constatò osservando i due amici.

Anche l’ultimo componente dello strampalato gruppo apparve atterrando comodamente accanto a Goku.

Bulma lasciò finalmente la presa, ora si sentiva completamente al sicuro.

“Sembrate abili guerrieri, visto che siete tutti riusciti a non sfracellarvi al suolo” li richiamò una voce proprio davanti all’equipaggio al gran completo.

Piccolo strinse i denti “Sei tu a l’artefice di tutto questo, vero?!” gli urlò contro stringendo un pugno verso di lui.

Il Parassis, apparso ai loro occhi seduto su quello che sembrava una specie di trono, si alzò flemmatico facendo un paio di passi verso i suoi avversari “Se così si può dire” confermò serio, mentre i suoi due compagni atterrarono ai lati di quello che doveva essere il capo.

Yurk si sistemò alla su destra con un portamento elegante, mantenendo peraltro l’atteggiamento beffardo che aveva assunto fino a quel momento con Vegeta.

Xig invece atterrò alla sua sinistra, braccia conserte ed atteggiamento più goffo, o semplicemente più rozzo.

“Sono Whiz, capo dei tre guerrieri supremi di Parasso” si presentò con un inchino elegante e nient’affatto strafottente.

Goku osservò uno per uno i volti dei tre avversari soffermandosi su quello che si era appena presentato “Cosa volete dai namecciani?” chiese senza mezzi termini con un espressione seria.

Whiz alzò la testa osservando il Saiyan, sorrise “Dai namecciani? Nulla…non voglio nulla da loro” smentì mantenendo un atteggiamento più consono di un reale piuttosto che di un semplice guerriero.

“Allora cosa siete venuti a fare qui?” chiese irritato Piccolo non capendo, dunque, la loro invasione, o presunta tale.

Il Parassis volse lo sguardo verso il guerriero verde “Vogliamo semplicemente il nucleo del pianeta” spiegò socchiudendo gli occhi ed alzando i palmi delle mani verso l’alto.

“Che cosa?!” esclamò sorpresa Bulma da dietro una roccia, lì sarebbe stata al sicuro quando lo scontro sarebbe cominciato…ok, non proprio al sicuro, ma almeno non era in pieno campo di battaglia.

“Togliendo il nucleo al pianeta Namecc esploderà!” spiegò la scienziata terrestre mentre i tre guerrieri della sua compagnia si voltarono a guardala.

Whiz si limitò a lanciarle un’occhiata fugace tornando poi ad osservare l’avversario nel mezzo, ovvero Goku.

“Quel che succederà a questa roccia non è affare nostro…noi vogliamo solo quello per cui siamo venuti” dichiarò con freddezza.

Goku guardò l’avversario dritto negli occhi “Per quale motivo vi serve il nucleo?” chiese poi con fermezza, in quell’atteggiamento che tirava fuori solo nei momento cruciali.

Whiz crucciò leggermente lo sguardo, nei suoi occhi un velo, quasi impercettibile, di tristezza “Fate un po’ troppe domande” rispose poco intenzionato a spiegare le motivazioni che lo spingevano a tale gesto.

“Ho un’altra cosa da chiederti! Perché avete sfruttato così gli Alter?” domandò Piccolo osservando un gruppo di Alter rannicchiati accanto ad una parete con il terrore negli occhi.

Xig fece un passo avanti “Non hai sentito cosa ti ha detto il signor Whiz? Fate troppe domande!” sbottò stringendo un pugno.

Il suo capo lo bloccò con l’imposizione di un braccio facendogli cenno di stare buono.

“A questo posso rispondere io” disse Vegeta a braccia conserte alzando lo sguardo verso Whiz “Per non sporcarsi le mani” spiegò sorridendo con il suo classico ghigno “E per non esporsi al loro…PUNTO DEBOLE” sottolineò ancora il principe.

Finalmente l’espressione fredda e distaccata del Parassis si mutò aggrottando irritato le sopracciglia “Ora basta…Xig!” ordinò con una silenziosa rotazione delle pupille facendo capire perfettamente al compagno quale fosse tale ordine.

Dopo un lieve cenno col capo e un sorriso, il guerriero scomparve dalla sua posizione riapparendo davanti alla roccia dietro la quale era nascosta Bulma.

La donna non fece in tempo nemmeno a rendersi conto del pericolo che le mani del Parassis l’afferrarono saldamente.

I tre compagni della terrestre si voltarono in simultanea sentendo l’inconfondibile urlo.

Goku si voltò nuovamente verso Whiz “Lasciatela stare, lei non c’entra niente!” esclamò a pugno serrato.

L’altro sorrise “In questo gioco tutto è lecito” rispose alzando un palmo verso l’alto.

Si voltò verso l’altro Saiyan, che pietrificato rimase ad osservare la schiena.

Seguendo gli ordini Xig stava trascinando lontano la donna in uno dei cunicoli alle loro spalle.

“Sbrigati Vegeta, devi andare a salvarla, a questi ci pensiamo noi!” gli urlò Goku restando ad osservarlo.

Vegeta si girò in avanti con una specie di ghigno stampato sulle labbra “Stai scherzando…io non accetto ordini da te!” rispose risoluto e tornando a guardare i suoi avversari.

Combattere, combattere, combattere…COMBATTERE!!

Si lui voleva misurarsi con quello che sembrava il più forte dei tre…non un misero sottoposto.

Era da tanto che voleva sgranchirsi i muscoli, e tornare a menare le mani contro un avversario di un livello elevato…si lui voleva…però…perché diamine la sue gambe non volevano ubbidire?!

Per quale accidenti di motivo i suoi piedi si girarono all’improvviso cominciando a correre in quello stupidissimo cunicolo…perché?!

“Grazie Vegeta” mormorò Goku appena vide l’amico scomparire all’inseguimento del nemico.

“Yurk!” ordinò poi all’altro guerriero il Parassis facendogli cenno di fermare il Saiyan.

Il damerino annuì sparendo dalle sue spalle e partendo anch’egli nei pressi di quel cunicolo.

Un pugno lo colpì in pieno volto facendolo ricadere al suolo.

Piccolo schioccò le dita osservandolo dall’alto “Non credo proprio…il tuo avversario…sono IO” dichiarò chiaramente intenzionato a non lasciarlo passare.

Whiz ringhiò contrariato per l’intrusione, si voltò verso l’ultimo nemico rimasto che lo stava osservando con crescente eccitazione…la battaglia aveva inizio!

*

CONTINUA…

*

*

Chiedo scusa, so che è corto, ma è una specie di capitolo transitorio, abbiate pazienza per favore

*

lilly81: grazie ancora, sono contenta di essere riuscita a renderli “in parte” ^^

*

lilac: bene, mi fa piacere che la loro ricongiunzione non ti abbia deluso. Come vedi anche il terzo guerriero ha fatto la sua apparizione. Per rispondere alla tua domanda, sì, prima o poi spiegherò anche quello, anche se vi ho già lasciato un indizio su come sia potuto arrivare su Namecc…eheh

*

emyc: grazie, sono contenta ti sia piaciuto, ed ecco l’aggiornamento

*

marina_heart: ahah decisamente un litigio continuo…

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Capitolo 10
*** Battaglia nel sottosuolo ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Battaglia nel sottosuolo

*

“Lasciami! Levami subito quelle tue luride manacce di dosso!” sbraitò la donna continuando ad agitarsi tra le braccia del suo aggressore.

Xig ringhiò irritato “Finiscila di agitati, o ti faccio fuori!” la minacciò innervosito dal suo atteggiamento.

Bulma incrociò le braccia sbuffando “I miei amici verranno a salvarmi, e allora per te saranno guai!” continuò lei per nulla preoccupata della situazione nella quale si trovava.

Aveva fiducia in loro, sapeva che non l’avrebbero mai abbandonata “Perciò lasciami razza di zotico! È meglio per te o farai una brutta fine, mi hai sentito!!” continuò a sbraitare.

Xig sbuffò, che donna insopportabile, nonostante non fosse affatto nella condizione di minacciare lei continuava a farlo!

La lasciò cadere pesantemente al suolo “Ora basta! Ti faccio fuori!” urlò esasperato puntandole un braccio contro creando una piccola sfera dal palmo della mano.

Bulma chiuse istintivamente gli occhi, ma quella sfera non la raggiunse mai.

Il rumore di rocce che si sgretolavano in lontananza le fecero riaprire le palpebre osservando il rapitore intento a massaggiarsi la mano con la quale l’aveva appena minacciata.

Osservò lo sguardo del Parassis che guardava dritto davanti a sé imbronciato, lentamente anche lei si decise a guardare la figura che apparve alle sue spalle.

Vegeta reggeva ancora una mano tesa in direzione del suo avversario, un piccolo ghigno si dipinse sul suo volto “Infondo non siete altro che del rifiuti” lo schernì divertito.

Bulma scattò in piedi andando velocemente a nascondere dietro la schiena del marito sentendosi decisamente al sicuro.

Xig esibì lo stesso ghigno lasciando il dorso della mano sulla quale era visibile una grossa ferita “Anche tu sei ridicolo…esporsi così per una donna irritante” lo provocò tirandosi su col busto.

Il volto del Saiyan fece uno scatto nervoso tornando serio, Bulma apparve da dietro la sua spalla “EHI! Chi sarebbe la donna irritante!!” urlò stufa di tutte quelle offese gratuite…insomma non si parla così ad una signora!

Vegeta generò un’altra sfera “Questi non sono affari che ti riguardano” disse prima di lanciarla.

L’avversario schivò con un balzo, mentre il principe non lo perse di vista per un solo secondo.

Le pareti della grotta divennero improvvisamente oro dopo la trasformazione del Saiyan che scattò all’inseguimento del nemico iniziando ad ingaggiare una lotta serrata di calci e pugni.

La terrestre nel frattempo si rifugiò in una conformazione rocciosa.

*

Piccolo sferrò l’ennesimo pugno all’avversario, schivandone uno a sua volta, “Sei bravo per essere un namecciano” si complimentò Yurk constatando che l’avversario era nettamente superiore ai guerrieri della stessa razza che aveva affrontato fino ad ora.

“AH! Non sono un namecciano come tutti gli altri io” rispose sferrando un pugno, questa volta schivato dell’avversario.

Yurk sfoggiò uno dei suoi sorrisi di scherno “Ma non basta!” urlò giungendo le mani e colpendo in testa l’altro costringendolo a precipitare al suolo sollevando un mucchio di polvere.

Goku fissava l’ultimo dei guerrieri, ancora fermo accanto al suo trono “Cosa stai aspettando…vogliamo cominciare?” lo invitò il Saiyan assumendo una posa di difesa.

Whiz sembrò piuttosto indeciso, ma infine accolse la richiesta del suo avversario sparendo nel nulla e rapprendo subito dopo a pochi centimetri dal nemico.

Goku parò il colpo senza lasciarsi intimorire dalla potenza sfoggiata dall’altro, si lasciò cadere all’indietro appoggiando le mani al suolo.

Giunse i piedi sferrando un colpo in pieno petto a Whiz che fu scaraventato verso l’alto.

Con un abile colpo di reni il Saiyan si piegò sulle ginocchia scattando poi come una molla all’inseguimento del suo avversario.

Prima di raggiungerlo i suoi capelli si ricoprirono d’oro.

Piccolo uscì dalle macerie sputando della saliva mista a sangue, quasi quella fosse l’unica ferita.

Alzò lo sguardo verso il Parassis che lo stava aspettando, e con una certa sorpresa costatando di essere riuscito a procurargli solo qualche graffio superficiale.

Il namecciano appoggiò una mano sul suo turbante liberandosi dell’ingombrate peso.

Il copricapo ricadde al suolo con un tonfo, seguito a ruota dall’altrettanto ingombrante mantello.

Sul suo volto un sorriso, doveva ammettere che si stava divertendo, raggiunse con un balzo il suo avversario riprendendo la scarica di pugni dal punto in cui aveva interrotto.

*

Bulma si ricoprì il volto con entrambe le mani quando dei detriti sfiorarono la roccia dietro la quale era rifugiata.

Allarmata si spinse più verso la parete alle sue spalle allontanandosi dalle rocce che piovevano da ogni lato, tornò ad alzare lo sguardo verso i due combattenti che non si risparmiavano colpi sospesi a mezz’aria.

Vegeta parò un calcio trattenendo la gamba di Xig e sferrandogli una testata in piena fronte, costringendolo a ricadere in dietro col busto.

Il Saiyan non lasciò la presa della sua gamba, riportandolo verso di sé e sferrandogli una gomitata in pieno stomaco, lasciandolo infine ricadere al suolo.

L’enorme polverone riempì la conformità delle rocce, e dall’alto Vegeta incorniciò le braccia in attesa che il suo avversario tornasse a farsi vivo.

Attese alcuni secondi fluttuando in aria con un ghigno divertito dipinto in volto, “Allora, cosa aspetti? E tutta qui la potenza dei guerrieri di Parasso?!” urlò dall’alto spazientito e trasformando la sua espressione in una smorfia d’impazienza.

La polvere che si era alzata non fece in tempo a diradarsi, Xig sfrecciò contro il suo avversario colpendolo in pieno volto con una testata e facendolo ricadere all’indietro.

La sua caduta fu frenata dalla parete alle sue spalle, che però crollò vista la forza che l’aveva colpita.

*

Scansò il suo pugno avvicinandosi pericolosamente a lui e sferrandogli una ginocchiata in pieno petto.

Goku ricadde al suolo, riuscendo però a frenare la sua caduta ad un soffio dal terreno, il suo avversario non gli diede il tempo di riprendersi dal colpo appena subito fondandosi verso di lui nel tentativo di colpirlo con un pugno, ma il Saiyan riuscì a gettarsi a lato giusto in tempo per scansarlo.

Con un balzo tornò per aria mentre osservava il solco che Whiz aveva creato, il Parassis si voltò verso l’avversario tornando alla carica, ma i successivi colpi andarono a vuoto.

Il colpo di Piccolo prese in pieno volto l’avversario, l’ennesimo pugno ai danni del suo viso.

Ciò stava iniziando ad innervosirlo, e la sua espressione non era più spavalda e beffarda come pochi istanti prima, sul volto di Yurk si leggeva ora rabbia per i continui attacchi, evidentemente mirati, del suo avversario.

Non per nulla Piccolo era considerato uno dei guerrieri più abili dell’intero universo, forse non era forte come un Saiyan, ma in quanto ad astuzia aveva molto da insegnare.

Aveva notato l’esagerato egocentrismo dell’avversario, e aveva notato quel suo modo così pomposo e perfezionista riguardo al suo aspetto fisico, di proposito dunque stava continuamente attaccando il suo viso, al solo scopo di innervosirlo.

Ed il suo piano stava funzionando, l’apparente calma di Yurk stava sempre più venendo meno e a poco a poco stava cominciando a commettere errori sempre più banali continuando a scoprirsi e a permettere al namecciano di colpirlo.

Nessuna sorpresa quindi quando il pugno di Piccolo lo colpì nuovamente in viso facendolo cadere al suolo.

*

“Allora, cosa aspetti? E tutta qui la potenza dei Saiyan?!” lo schernì Xig ripetendo le stesse parole dell’avversario.

Vegeta riapparve dalle macerie, il suo sguardo imbronciato e la poca voglia di scherzare, e soprattutto di essere preso in giro.

Con estrema lentezza si alzò osservando il Parassis che lo guardava dall’alto, proprio come lui aveva fatto un attimo prima.

Con aria estremamente seria alzò il braccio verso di lui, unì tutte le dita della mano, mentre sul suo viso tornò un lieve sorriso “Big Bang Attack!” urlò poi facendo fuoriuscire un raggio dalla mano.

La sfera non colpì Xig che baldanzoso sfoggiò un sorriso divertito “Sei cieco? A cosa stai mirando?” lo prese in giro dall’alto osservando l’espressione del Saiyan che però non mutò.

“Te l’ho detto…non siete altro che rifiuti” rispose divertito ristando ancora col braccio teso.

Quello strano comportamento non fece altro che insospettire il Parassis, che tornando ad assumere un espressione seria si voltò per capire a cosa avesse realmente mirato l’altro.

Sul suo volto si dipinse il puro terrore, quando alle sue spalle si presentò un enorme cratere dalla quale penetravano i raggi del sole namecciano.

Vegeta sorrise soddisfatto constatando la sua espressione.

*

CONTINUA…

*

*

crazybulma: ahah…già l’orgoglioso principe dei Saiyan ha reagito in modo assolutamente istintivo

*

mery: figurati, l’importante è che ti siano piaciuti, e spero ti sia piaciuto anche questo

*

lilac: effettivamente sto cercando di “riempire i buchi”, ma se vuoi un consiglio non pensare troppo a come Vegeta è arrivato su Namecc per ora o rischi di andare fuori strada, “l’indizio” è molto più piccolo e nascosto ^^

*

marina_heart: ecco le scene di lotta, spero non ti abbiano deluso

*

emyc: eh si! Una storia di avventura su DB senza un battaglia sarebbe un po’ triste non ti pare?

*

vit: magari! Sarebbe troppo bello chiamarsi Toriyama di cognome…soprattutto se di nome ti chiami anche Akira! A parte questo “piccolo” sogno ti ringrazio, come sempre…

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Capitolo 11
*** Raggi del sole ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Raggi del sole

*

Xig osservò quello squarcio con aria terrorizzata, mentre il suo avversario non poté fare a meno di sfoggiare un espressione soddisfatta.

Fu solo un attimo, una frazione di secondo in cui l’invasore si vaporizzò improvvisamente appena i raggi di uno dei soli del pianeta lo colpirono in pieno.

I capelli di Vegeta tornarono del colore delle tenebre, dopo essersi liberato del suo avversario, infondo era un buono a nulla, sarebbe stato inutile continuare a divertirsi alle sue spalle.

“Cos’è successo?” gli chiese la moglie una volta raggiunto ed osservando quel cumulo di polvere che un volta era il suo rapitore.

Vegeta osservò nella stessa direzione “Questo è il punto debole dei Parassis…il sole” spiegò semplicemente.

La donna si voltò ad osservare il suo volto “Stai dicendo che questi alieni vengono distrutti dalla luce solare?” domandò sbalordita, “Più o meno…il loro pianeta è avvolto dalle tenebre, e la luce solare ne colpisce la superficie solo raramente. Il pianeta Namecc invece è provvisto di tre soli, al tramontare di uno ne sorge sempre un altro, per questo su questo pianeta non esiste la notte” ripose lui continuando a fissare i resti del suo avversario.

“Ora capisco perché si sono nascosti qui sotto, e perché queste grotte erano provviste di luce elettrica, devono averla portata loro” suppose la terrestre appoggiandosi una mano al mento, Vegeta annuì “E per questo hanno usato gli Alter, in questo modo non erano costretti ad uscire da qui per catturare i namecciani ed usarli come mano d’opera” confermò.

Bulma cominciò ad avere una visione più chiara della situazione, ora molte cose erano state spiegate, ma ancora non capiva perché volessero a tutti i costi il nucleo del pianeta, e nemmeno da dove provenisse quella misteriosa barriera.

Non riuscì a esternare questi dubbi, la mano del Saiyan si posò sul suo fianco sollevandola dal terreno.

Capendone le intenzione la donna si strinse a lui, mentre Vegeta partì a razzo verso la grotta principale dove gli altri stavano ancora combattendo.

*

Ancora un colpo sferrato al suo viso, ormai era il bersaglio del namecciano, mentre il suo avversario stava via via perdendo il controllo.

Yurk cominciò a ringhiare rabbiosamente colpendo a casaccio nel vano tentativo di restituire i colpi subiti.

Ad ogni tentativo di colpire, il Parassis continuava a mostrare sempre più vistosamente il fianco permettendo quindi a Piccolo di schivare abilmente e contrattaccare, un colpo per ferirlo, seguito poi da un colpo al viso per disorientarlo.

Whiz fu colpito in pieno da un pugno del Saiyan, indietreggiò tornando successivamente alla carica e restituendo il colpo subito all’avversario.

Questa volta fu Goku ad indietreggiare, chiudendo gli occhi e riaprendoli giusto in tempo per schivare un calcio.

“Insomma Kakaroth! Di quanto tempo hai bisogno ancora?!” tuonò la voce di Vegeta dall’ingresso della grotta costringendo tutti i combattenti a voltarsi nella sua direzione.

Whiz osservò il principe notando che la terrestre era al suo fianco, una domanda gli balenò nella testa, ma benché cercasse di negarlo essa tornava sempre a galla “Non dirmi che hai sconfitto Xig?!” domandò deglutendo debolmente.

Vegeta sorrise soddisfatto “E’ stato un gioco da ragazzi” confermò con orgoglio.

L’alieno invasore sgranò gli occhi “No…non è possibile” bisbigliò quasi sconvolto.

La grotta si illuminò improvvisamente costringendo nuovamente tutti a cambiare direzione dello sguardo.

Piccolo si voltò verso il capo dei loro avversari “Ora sei rimasto solo tu” confermò ritirando la mano che aveva generato quel raggio in grado di eliminare anche il secondo nemico.

L’ultimo Parassis guardò sconvolto il guerriero verde digrignando i denti, strinse i pugni sino a conficcarsi le sue stesse unghie nei palmi “No…” mormorò debolmente “Non è…POSSIBILEEEEEEE” urlò poi sprigionando un immensa aura che fece tremare l’intera conformità rocciosa.

Goku fu costretto a scendere al suolo coprendosi il volto con un braccio.

Piccolo fece altrettanto, portandosi più verso il cunicolo davanti alla quale sostava Vegeta, quest’ultimo fece un leggiero, ed istintivo, passo di lato facendo da scudo alla donna alle sue spalle, coprendosi a sua volta con un braccio.

“Che…che potenza inaudita!” esclamò il namecciano cercando di sbirciare il fulcro di quella forza.

Goku si voltò verso il resto del gruppo “Che facciamo adesso? Se combattiamo qui rischiamo che ci crolli tutto addosso!” chiese rammentando le parole del vecchio seggio.

Piccolo guardò il Saiyan, poi tornò ad osservare l’avversario che non accennava a smettere l’espansione della propria aura “Quel folle rischia di farci crollare tutto addosso comunque!” constatò notando la pioggia di detriti che iniziava a cadere dalle pareti.

Il principe sogghignò nascosto dal suo stesso braccio “Tanto peggio per lui!” disse poi attirando su di sé l’attenzione degli altri due guerrieri.

Volse lo sguardo verso l’amico-rivale “Ascolta Kakaroth, se non sarà lui a distruggere la pareti lo faremo noi!” ordinò poi tornando serio.

Goku lo guardò senza capire le sue intenzioni, “Vegeta! Tu sai come fermare quel mostro?” chiese il namecciano ricordandosi che il Saiyan aveva precedentemente accennato ad un probabile punto debole.

Vegeta tornò a sorridere “Può darsi…” rispose vago, ma non fece in tempo ad aggiungere altro.

La furia del Parassis si placò, ma l’immensa aura che sprigionava era percepibile fin troppo chiaramente.

I tre guerrieri si voltarono simultaneamente a guardarlo con aria spaventata.

Whiz apparve ai loro occhi con una luce splendente, e lo sguardo carico di rabbia misto ad odio.

Vegeta si voltò verso l’altro Saiyan “Kakaroth, tienilo impegnato!” ordinò stringendo un pugno e guardando il soffitto roccioso.

Goku annuì “Va bene, ma tu che hai intenzione di fare?” chiese osservandolo.

Il principe estese un braccio con il palmo della mano aperto “Aprirò un varco” spiegò semplicemente.

Annuì fidandosi di ciò che Vegeta stava facendo precipitandosi verso il suo avversario e riprendendo lo scontro che avevano interrotto.

Piccolo lo guardò sgranando gli occhi, allora aveva davvero intenzione di buttare giù tutto!

“Aspetta un attimo Vegeta! Sei sicuro di quello che fai?” domandò Piccolo ancora piuttosto incerto.

Il Saiyan crucciò lo sguardo “Certo che sono sicuro!” esclamò con aria seria senza distogliere lo sguardo dal soffitto “Bulma! Dove devo colpire?” chiese improvvisamente alla moglie.

Bulma lo guardò sorpresa “Cosa? Io?!” domandò additandosi.

“Sì, muoviti…hai visto dove ho colpito prima, calcola il punto in cui devo colpire in base alla direzione del sole” spiegò confidando nelle indubbie qualità intellettive della donna.

Lo scrutò per alcuni istanti prima di comprendere esattamente le sue parole, infine annuì, volse lo sguardo alle sue spalle cercando di ricordarsi esattamente il punto in cui l’uomo aveva creato il primo buco.

Tornò poi ad osservare la grotta per diversi secondi “Sbrigati!” la incitò impaziente il marito “Stai un po’ zitto, ci sto pensando!” brontolò tornando ai suoi calcoli.

Indicò infine un punto apparentemente scelto a caso “Lì” confermò poi.

Vegeta si voltò a guardarla “Sei sicura?” chiese conferma prima di generare una sfera.

Bulma sospirò “Sì, sono sicura” asserì dopo aver rifatto, velocemente e mentalmente, i calcoli.

“Molto bene” concluse Vegeta aggrottando le sopracciglia con l’intento di lanciare la sfera.

Piccolo gli afferrò il braccio “Aspetta” lo bloccò guadagnandosi un’occhiataccia da parte dell’altro “Che c’è ancora?!” brontolò stufo di aspettare.

Il namecciano indicò un punto ben preciso della caverna “Colpisci in quel punto” disse facendo notare al Saiyan una parte della parete diversa dal resto della struttura.

Apparentemente sembrava come le altre pareti, ma ad una seconda occhiata ne era visibile la diversità.

Le rocce erano differenti, per colore, forma e dimensione, inoltre erano poste in modo ordinato in senso verticale, dal basso verso l’alto dell’intera parete.

“Perché dovrei farlo?” ringhiò il principe poco convinto delle nuove istruzione, Piccolo aggrottò le sopracciglia “Stammi a sentire, se è vero che hai già creato un’apertura crearne un'altra significherebbe far crollare inevitabilmente la caverna” cominciò a spiegare.

Vegeta digrignò i denti “E allora? Ci basterebbe essere abbastanza veloci per uscire prima che ci cada tutto addosso” semplificò sicuro di sé.

“Non è questo il punto” continuò il namecciano tornando a guardare la parete “Questi tizzi hanno affermato di volere il nucleo del pianeta, ma se noi distruggiamo tutto non avremo risolto nulla, ne avremo scoperto l’origine della barriera che avvolge il pianeta” lasciò il braccio del Saiyan “Io credo che la soluzione sia proprio quel punto nella parete” concluse infine tornando a guardare l’altro con aria seria.

“Idiozie! Il nostro problema è levarci di torno quel tizio!” sbottò il principe tornando a volgere lo sguardo nel punto indicatogli dalla moglie.

“Fallo Vegeta!” rimbombò dall’alto della caverna la voce di Goku intento a schivare attacchi di un avversario che era più simile ad una furia “Sembra che Whiz stia proteggendo quella parete dai miei attacchi!” spiegò colpendo in pieno stomaco il nemico.

Vegeta ringhiò torvo decidendosi infine a lanciare il colpo dove gli era stato indicato dagli altri.

Come svegliatosi da uno stato di ipnosi, Whiz si voltò improvvisamente verso la parete scattando inspiegabilmente verso di essa.

Pur di proteggere quel particolare punto il Parassis si fece colpire in pieno dal raggio del Saiyan, esaurendo gran parte della sua energia.

*

CONTINUA…

*

*

santy886: indovinato, come vedi il sole li crea qualche problema. Grazie ^^

*

lilac: grazie mille, sono contenta che le differenze tra i loro modi combattere si veda, effettivamente cerco di essere più fedele possibile ai personaggi reali, e mi fa piacere che tu lo abbia notato. Non sbagli, come vedi la luce del sole è deleterio per i Parassis

*

vit: ringrazio anche te, come ho detto anche a lilac sono contenta che le differenze si notino

*

marina_heart: grazie mille, sei troppo gentile

*

emyc: grazie, spero ti sia piaciuto anche questo

*

mery: ti ringrazio, sono contenta ti sia piaciuta

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Capitolo 12
*** In nome di un ideale ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

In nome di un ideale

*

“Non vi permetterò di distruggerlo!” esclamò Whiz alzando lo sguardo verso i guerrieri che lo osservavano con stupore.

“Perché?” mormorò infine Goku incredulo di quanto il Parassis stesse facendo, questi si limitò a guardarlo con serietà poco intenzionato a dare spiegazioni.

Calò il silenzio, i ticchetti d’acqua nelle grotte erano perfettamente udibili alle orecchie di tutti.

A rompere quel silenzio questa volta fu Vegeta, fece un passo in avanti voltandosi verso il rivale di sempre “Che stai aspettando Kakaroth? Continua ad attaccare!” lo incitò serrando un pugno.

Goku guardò incerto l’amico, poi voltò lo sguardo verso l’avversario che aveva cominciato ad ansimare per la fatica.

Osservò il suo sguardo, i suoi occhi, la sua determinazione.

Dentro vi lesse qualcosa che nella sua vita da guerriero aveva letto solo due volte negli occhi di un avversario.

Non c’era solo rabbia, o una insana e spietata voglia di distruggere, era come se la persona che gli sostava davanti stesse combattendo per un motivo ben diverso dalla pura essenza di malvagità.

Forse era proprio quello in punto, la persona contro la quale stava combattendo non era affatto malvagia!

Ed ancora una volta il suo istinto gli diceva che quella non era una persona da eliminare…proprio come in quelle due occasioni nella quale aveva deciso di non infierire contro un nemico.

Abbassò lo sguardo tornando al resto dell’equipaggio, a quei due guerrieri che lo stavano incitando a combattere per sconfiggere insieme un avversario.

Proprio loro, le due persone che era stato felice di risparmiare quando era giunta l’ora del colpo di grazia, i due avversari in cui aveva visto quella piccola speranza di bontà, nonostante tutti gli dicessero che non erano altro che esseri meschini.

Per l’ennesima volta le sue pupille si soffermarono sugli occhi del Parassis…Son Goku esitò…quello non era un nemico da uccidere, ma era necessario fermarlo o le pareti sarebbero presto crollate.

Non era preoccupato per sé stesso, ne per gli altri guerrieri, potevano uscire tutti di là in un lampo senza farsi un graffio, o anche se fossero rimasti intrappolati tra le macerie si sarebbero alzati tutti e tre come se nulla fosse.

Non era nemmeno preoccupato per Bulma, al suo fianco c’era Vegeta, e Goku sapeva bene che l’uomo l’avrebbe protetta col suo stesso corpo se necessario, e questo, forse, lo sapeva meglio del principe stesso.

Ciò che lo preoccupava veramente era quanto aveva ipotizzato Piccolo.

Se davvero la distruzione della caverna non avrebbe salvato il pianeta, era necessario fermare Whiz, e fermare l’estrazione del nucleo prima del crollo totale.

“Datti una mossa Goku!” lo incitò il namecciano risvegliandolo dai suoi pensieri.

“Io…” mormorò ancora indeciso su come agire.

Vegeta ringhiò stufo “Adesso basta! Ci penso io a quello!” dichiarò cominciando ad incrementare l’aura.

Goku si voltò a guardarlo allungando una mano con l’intenzione di fermarlo “Aspetta Vegeta!” tornò a guardare l’avversario.

Conosceva abbastanza bene l’amico per sapere che lui lo avrebbe sicuramente ucciso, ma sapeva anche che il principe della sua razza rispettava quelle che erano le regole di un duello.

L’avversario di un altro non si tocca! Quasi come si trattasse di una donna, quasi come se ci fosse un vincolo non scritto tra i due contendenti.

Goku strinse il pugno “A lui ci penso io!” confermò infine incrementando l’aura e fondandosi verso l’alieno.

Lo avrebbe stremato, steso, ferito forse…ma non lo avrebbe ucciso!

*

Con un tonfo sordo il suo corpo cadde al suolo, ormai sfinito.

Whiz ansimò chiudendo stancamente gli occhi, li riaprì poco dopo osservando l’immenso soffitto di pietra.

Goku atterrò a pochi passi dall’avversario, anche lui era stanco, ma le energie di un Super Saiyan erano nettamente superiori rispetto a quelle di un Parassis, per quanto forte egli sia.

Pochi istanti dopo i due combattenti furono raggiunti dal resto della combriccola, Piccolo si affiancò all’amico Saiyan, Vegeta si fermò alcuni passi indietro, e per ultima anche Bulma si avvicinò all’avversario sconfitto restando al sicuro dietro le spalle di Goku.

“Ho perso…dannazione!” dichiarò con amarezza l’alieno sconfitto.

Piccolo fece un passo in avanti incrociando le braccia ed osservando il guerriero dall’alto “Ora possiamo sapere perché volete il nucleo di Namecc?” chiese ansioso di risolvere la situazione e riportare alla stabilità il suo pianeta natale.

Whiz volse lo sguardo verso di lui, deglutì con tristezza tornando poi al soffitto “Il mio vero nome è Whizly…sono il principe di Parasso” si presentò seriamente cominciando il suo racconto.

“I Parassis sono sempre stato un popolo di instancabili lavoratori. Artigiani, pittori, scultori…tutta gente semplice e con un abilità innata per qualunque genere di creazioni, incluso il campo tecnologico. I nostri manufatti erano conosciuti agli angoli più remoti della galassia” deglutì crucciando le sopracciglia.

“Purtroppo anche ogni genere di criminali conosceva la nostra fama, incluso un certo Freezer” un sussulto generale fece tenere il fiato a tutti i presenti sentendo pronunciare quel nome “Circa vent’anni fa questo mostro atterrò sul nostro pianeta con l’intenzione di schiavizzarne tutta la popolazione, ma si rese presto conto che questo non era possibile” continuò socchiudendo gli occhi.

“I Parassis non possono sopravvivere su un pianeta provvisto di una stella come il sole, e questo ha impedito a Freezer di venderli ad altri compratori” aggiunse Vegeta incrociando le braccia, lui conosceva bene i metodi di quel mostro.

Gli sguardi di tutti si posarono sul Saiyan, che si limitò ad abbassare la testa serrando le palpebre e aggrottando le sopracciglia.

Whiz annuì leggermente “Esatto, ma lui non volle rinunciare alla nostra mano d’opera, così decise di rendere il pianeta un enorme fabbrica sulla quale costruire astronavi, armi, armature e qualsiasi cose riguardasse il suo esercito” confermò continuando la sua spiegazione.

“Col tempo però questa tecnologia cominciò a danneggiare il nucleo del pianeta a causa di particolari sonde che entravano nel sottosuolo” fece una piccola pausa sospirando.

“In pratica il vostro pianeta è esploso per via dei danni causati al nucleo” ipotizzò la donna terrestre che in fatto di tecnologia era sicuramente quella più ferrata.

Il Parassis annuì nuovamente “Solo io Yurk e Xig, insieme ad alcune sentinelle siamo riusciti a salvarci grazie ad una fortuita coincidenza. Per puro caso non eravamo presenti sul pianeta quando successe” concluse con rammarico aggrottando le sopracciglia ed assumendo un aria triste.

“Ancora non ho capito cosa c’entra Namecc” ammise Goku grattandosi una guancia con l’indice.

“E’ semplice” intervenne Piccolo “Volevano ricostruire il pianeta, ma per farlo avevano bisogno di un nucleo simile a quello di Parasso…per questo hanno cercato di prendere quello namecciano” spiegò avendo compreso perfettamente la situazione, e il lungo sospiro del Parassis ne fu la conferma.

“E’ assurdo! Una volta che un pianeta esplode è assolutamente inutile cercare di ricostruirlo!!” sbottò Vegeta avendo perfettamente compreso le ragioni dell’altro, ma non intenzionato a condividerle.

Goku osservò l’altro Saiyan spirando “Ma anche noi abbiamo ripristinato sia Namecc che la Terra con le sfere del drago” gli ricordò ovvio.

“Sfere del drago?” chiese stupito Whiz non a conoscenza dell’esistenza delle magiche sfere.

Il Saiyan tornò a guardarlo con un sorriso “Sì, basterà chiedere al drago di ripristinare il tuo pianeta e tutto tornerà come prima” rispose allegro.

Whiz lo guardò sorpreso per alcuni istanti, sopirò chiuse gli occhi con un mezzo sorriso “Non ha più importanza ormai” disse rassegnato al suo destino.

Bulma guardò l’alieno steso a terra, poi il suo sguardo vagò fino alla parete opposta, quella dietro la quale si custodiva il mistero “Come pensavate di estrarre il nucleo del pianeta? In quanto a tecnologie Namecc non è molto avanzato” chiese mentre la sua solita curiosità da scienziata si stava facendo sentire.

Il Parassis cercò di alzarsi appoggiandosi su un avambraccio.

La terrestre si chinò poi per aiutarlo a mettersi seduto, mentre il marito osservò la scena con un lieve movimento di stizza del volto.

Che poteva farci, sembrava avesse un debole per i principi afflitti e senza popolo!

Whiz allungò la mano calibrando un colpo affinché crollassero le rocce, ma ciò che vi era nascosto rimanesse in piedi.

Si lasciò nuovamente ricadere al suolo sfinito, quelle erano le sue ultime energie “Ci siamo dovuti arrangiare, ma essendo un mezzo di fortuna ha qualche effetto collaterale” spiegò mentre la parete cominciava a scoprirsi mostrando un enorme tubo di metallo che si conficcava nel terreno.

Una scossa di terremoto fece capire ai presenti che non solo quella singola parete, ma anche l’intera caverna stava cominciando a cedere.

Piccolo si voltò verso il Parassis “Con effetti collaterali intendi…la barriera?” chiese a denti stretti e con una certa fretta di risolvere la situazione prima di rimanere schiacciati tra le macerie.

Whiz si esibì in una piccola risata, che fu smorzata da un brutale colpo di tosse “Già, maledetta barriera, ci ha fatto scoprire!” confermò con l’amaro in bocca.

Bulma guardò in lontananza il grosso tubo notando alcune spie luminose che ne indicavano il funzionamento.

Guardò Whiz “Come si ferma quel coso?” chiese allarmata, aveva capito che il nucleo del pianeta non era affatto al sicuro.

Il Parassis chiuse gli occhi “Sbrigatevela da soli…io vi ho detto anche troppo” disse in un ultimo sforzo, quelle furono le sue ultime parole…

*

CONTINUA…

*

*

mery: ecco l’aggiornamento, spero abbia in parte colmato la tua curiosità

*

vit: che esagerata…non sono un genio ^^ però ti ringrazio per averlo pensato, davvero grazie

*

marina_heart: eheh, il perché è spiegato proprio in questo capitolo

*

lilac: devo confessarti che uno dei motivi per la quale ho scritto questa storia era proprio per provare a gestire altri personaggi (è nata proprio così). Sono contenta di essere riuscita a renderli piuttosto bene creando una trama avvincente e complicata ^^. Comunque seguirò il tuo consiglio, se mi verranno in mente storie simili non esiterò a scriverle

*

sweet memole87: allora visto che siamo in tema di monotonia ti dirò anch’io qualcosa che ti ho già detto: ti ringrazio tantissimo! Sono contenta ti sia piaciuta fin qui, e spero che anche i successivi capitoli non siano da meno

*

emyc: ecco l’aggiornamento

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Capitolo 13
*** Prima del crollo ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Prima del crollo

*

Certo che aveva scelto un pessimo momento per morire!

Quel Parassis non aveva fatto altro che creare scompiglio, ed ora che doveva aiutarli a fermare tutto era spirato!

Fantastico…davvero!

E ora?!?

Come accidenti si poteva fermare quell’enorme tubo che stava sottraendo al pianeta il proprio nucleo?

Bulma sbuffò alzandosi in piedi ed osservando il loro attuale problema, si appoggiò le mani ai fianchi “Che facciamo adesso?” chiese al vuoto.

Goku si appoggiò una mano al mento assumendo un espressione pensierosa chiudendo gli occhi.

Quando li riaprì fece giusto in tempo a scansare una pietra che stava pericolosamente puntando al suo piede.

Per sua fortuna fu abbastanza rapido da ritirarlo prima che il suo amato piede venisse brutalmente schiacciato “Ahhh!” urlò appoggiando poi la gamba al suolo “Non lo so, ma in ogni caso ci conviene fare in fretta” alzò la testa “Prima di restare schiacciati” piagnucolò poi.

“Goku ha ragione, dobbiamo muoverci” li esortò Piccolo osservando il tubo.

Vegeta ringhiò “Restare qui non servirà a nulla” brontolò scattando in direzione del loro problema.

Il namecciano non se lo fece ripetere, pochi secondi dopo lo aveva già raggiunto ai piedi di quello strano tubo conficcato nel terreno.

Goku fece un passo in avanti, ma qualcosa afferrò la sua maglietta arancione, si voltò notando l’amica che lo guardava con un broncio tenendolo saldamente per l’abito.

Bulma si appoggiò una mano al fianco “Non avrai intenzione di lasciarmi indietro spero” si lamentò stufa di essere sempre costretta a recuperarli.

Il Saiyan la guardò ingenuamente, poi alzò gli occhi al soffitto sospirando, chissà perché aveva una pessima sensazione a riguardo.

Le offrì la schiena permettendole di aggrapparsi per accompagnarla fino all’estremità della grotta.

Appena raggiunsero gli altri due capì qual’era la pessima sensazione, l’occhiataccia assassina del principe dei Saiyan era un chiaro segnale che la cosa non gli era particolarmente piaciuta.

Bulma si staccò dall’amico affiancandosi al marito, che tuttavia non disse nulla, alzò il capo verso quell’enorme tubo “Sembra piuttosto complicato” ipotizzò dopo una prima occhiata.

Piccolo si voltò verso la terrestre “Saresti in grado di fermarlo?” chiese in pensiero per il pianeta.

La donna si adagiò una mano al mento “Non saprei, devo dare un occhiata al pannello di comandi prima” spiegò guardandosi attorno in cerca di qualcosa che potesse anche solo vagamente assomigliargli.

“Ehi! Dov’è il pannello?!” disse poi constatando che l’enorme struttura ne sembrava sprovvista, eppure erano presenti delle spie luminose.

“Forse è all’interno” ipotizzò Vegeta incrociando le braccia, Piccolo scosse lievemente la testa “Dall’interno proviene la strana aura della barriera” fece notare senza distogliere lo sguardo.

Le rocce che erano poste a protezione del tubo non permettevano, all’interno della grotta, di percepire l’aura, che evidentemente veniva liberata verso l’alto quindi all’esterno, proprio dal tubo stesso.

“E se provassimo a romperlo?” propose Goku storcendo le labbra in una smorfia, il namecciano si voltò a guardarlo “Non sappiamo cosa può succedere se lo distruggessimo” disse prudente come suo solito.

Non fece in tempo a ripeterlo, un rumore alle sue spalle fu il chiaro segnale che il tubo era appena stato rotto.

Inutile voltarsi per guardare i danni alla struttura, i suoi occhi si posarono direttamente sull’artefice.

Vegeta abbassò la mano “Ora controlla se è all’interno” disse alla donna aspettando che il fumo si diradasse…nel suo vocabolario le parole prudenza e pazienza non erano contemplate, aveva deciso che lo avrebbe distrutto e così aveva fatto.

Piccolo lo guardò seccato, ringhiò leggermente “Vegeta, che ti è saltato in testa!” lo riprese conscio del rischio che avevano corso, ma che per fortuna si era rivelato vano.

“Mpf…se aspettavamo te la caverna faceva prima a crollarci addosso” lo prese in giro guardandolo con aria da superiore.

Il namecciano strinse un pugno “Cosa?!” disse irritato ringhiando.

Bulma sbuffò, possibile che quello zuccone doveva sempre fare di testa sua?!

Si voltò verso i due prossimi litiganti “Smettetela, non mi sembra questo il momento” li riprese entrambi.

“Taci tu” la zittì il Saiyan, contribuendo, come al solito, a mandare su tutte le furie la donna “Sei sempre il solito, possibile che tu non…” “Ragazzi guardate!” li interruppe improvvisamente Goku indicando all’interno del tubo, dopo che la visibilità era tornata.

I tre compagni di viaggio guardarono ciò che l’altro stava indicando “No, non è possibile!” esclamò sorpreso Piccolo, Bulma dischiuse leggermente la bocca “Quella è…” “La navicella di Kyui” concluse per lei Vegeta.

Seguì un attimo di smarrimento generale in cui nessuno sapeva esattamente cosa dire.

“Quello dev’essere il pannello di controllo” constatò infine Bulma.

Goku si avvicinò di qualche passo, “Perfetto, allora come si apre?” chiese allungando una mano per toccarne la superficie.

“No, aspetta Gok…” cercò, invano, di avvertirlo Piccolo, il Saiyan aveva già adagiato la sua mano sulla navicella osservando il namecciano “Che c’è?”.

La sua espressione mutò da semplicemente ingenua a dolorante quando si accorse che attorno alla stessa navicella era presente una barriera in grado di ustionarli il palmo.

“Ahhh! Brucia!” si lamentò ritirandola e cominciando a soffiarci sopra.

Saiyan…che razza priva di autocontrollo!

“Ti avevo detto di aspettare!” lo riprese Piccolo piuttosto esasperato.

“Se non si può toccare, come facciamo ad aprirla?!” chiese giustamente Bulma preoccupata del fatto di non poter fermare la catastrofe imminente.

Già bel problema, se non si può toccare non si può aprire, e se non si può aprire non si può fermare il processo!

Accidenti!

“Non possiamo provare a rompere anche quella?!” mormorò Goku ancora intento a soffiare sulla sua mano dolorante.

Priva di autocontrollo e di metodi che non richiedano la forza bruta per risolvere le situazioni!

Piccolo incrociò le braccia “Mi spieghi come pretendi di fare? C’è una barriera se non sbaglio” gli ricordò un po’ sarcastico.

Bulma mise le mani nelle tasche sfiorando un oggetto che vi dimorava al suo interno.

Il Saiyan si grattò la testa “E allora che facciamo?” domandò raggiungendo il gruppo.

“Con questo!” esclamò la terrestre tirando fuori dalla tasca quella che sembrava la soluzione.

Tutti si voltarono a guardare quel piccolo oggetto tra le dita affusolate della donna, sul volto di Goku si dipinse un sorriso a trentadue denti “Ma certo!” esultò riconoscendo il telecomando che l’amica aveva già usato con successo per la navicella della squadra Ginew.

“E quello da dove lo hai preso?” chiese il principe riconoscendo il telecomando, e sorpreso di vederlo in mano alla moglie.

Bulma sorrise con furbizia “Segreto” rispose misteriosa “Bene” disse per farsi coraggio cominciando a digitare alcuni tasti.

L’oggetto sparì dalle sue dita improvvisamente, si voltò osservando il Saiyan digitare altri tasti “Se avevi intenzione di farla esplodere eri sulla strada giusta” disse ironico ed evidentemente più consapevole del suo utilizzo.

La terrestre s’imbroncio, ed era già pronta a ribattere, ma la navicella aprì il suo portellone.

*

Cargot scrutò il cielo con apprensione, le pareti della grotta dalla quale ormai da diverso tempo erano usciti stavano crollando inesorabilmente.

Tutti i namecciani stavano facendo altrettanto chiedendosi se e quando i loro salvatori sarebbero usciti da quel labirinto naturale.

A loro si erano aggiunti gli Alter, fuggiti dalla schiavitù come pure avevano fatto gli abitanti del pianeta in precedenza.

Non c’era più tempo, rocce e detriti stavano ormai cadendo uno sopra l’altro segnando la fine della caverna.

Improvvisamente, tra le rocce sfrecciò verso l’alto una scia bianca soffermandosi in alto nel cielo.

Al suo seguito altre due scie che, come aveva fatto la prima, si fermarono nel cielo verde del pianeta.

“Sono loro!” esclamò il piccolo namecciano riconoscendo le figure che si erano materializzate “Ehi!!” li chiamò poi sventolando una mano.

*

“Uff…che fatica” si lamentò Goku atterrando accanto al gruppo ed appoggiandosi le mani alle ginocchia con aria evidentemente soddisfatta.

Piccolo incrociò le braccia “Siamo riusciti a fermare la distruzione del pianeta anziano saggio” informò il capo della sua razza.

Muri annuì sorridendo.

Bulma si staccò da Vegeta che l’aveva tratta in salvo e sospirò stanca “Non voglio più saperne di caverne per un po’” si lamentò.

Un gorgoglio spaventoso costrinse tutti a voltare lo sguardo verso Goku, che imbarazzato si grattò la nuca con una mano, mentre l’altra andò ad adagiarsi sul suo stomaco che reclamava cibo “Eheh…mi è venuta una certa fame” si giustificò guardando poi l’anziano namecciano “Senta vecchietto non è che avrebbe qualcosa da mangiare?” chiese speranzoso.

“Bada a come parli Goku! Non rivolgerti all’anziano in questo modo!” lo sgridò l’amico verde difendendo Muri.

Il Saiyan lo guardò con un espressione un po’ stupida in volto “Ah…chiedo scusa” si scusò verso il vecchio che sorrise “Stai tranquillo ragazzo” lo rassicurò.

Goku si sentì sollevato, sorrise, poi cadde improvvisamente al suolo “Che fame!” lagnò esausto.

“Temo che non possiamo aiutarti” gli fece presente Cargot “Noi namecciani beviamo solo acqua” gli ricordò amaramente.

“Cosaaaa?!? E adesso io che faccio!!” si lamentò terrorizzato dall’idea di non poter mangiare.

“Tranquillo Goku, sulla nostra astronave abbiamo abbastanza scorte per andata e ritorno” lo rassicurò Bulma.

“Mi dispiace dovertelo dire, ma la nostra astronave non è sopravvissuta all’atterraggio” le fece presente Piccolo con tutta calma.

“Cosaaaa?!? Come faremo a tornare a casa adesso!!” si lagnò la donna inginocchiandosi al suolo ed esibendosi in una inconsapevole imitazione dell’amico.

“Siete ridicoli” li schernì l’altro Saiyan alle loro spalle.

Silenzio…

Bulma sgranò gli occhi scattando improvvisamente in piedi “Aspetta un attimo Vegeta! Tu come ci sei arrivato fino a qui?” chiese additandolo.

Vegeta inarcò un sopracciglio.

*

CONTINUA…

*

*

emyc: grazie, ecco l’aggiornamento

*

mery: grazie mille anche a te

*
sweet memole 87: no, non sbagli, effettivamente questo è il penultimo capitolo, ma c’è già qualcos’altro che “bolle in pentola”

*

vit: bè, allora…grazie ^^ e come previsto la storia sta ormai per concludersi

*

lilac: grazie, sono contenta di esserci riuscita allora, e sono contenta che hai notato la “somiglianza” voluta con la storia di Vegeta

*

marina_heart: si, sta proprio finendo, ormai siamo agli sgoccioli

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Capitolo 14
*** Ritorno al pianeta azzurro ***


THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Ritorno al pianeta azzurro

*

Capsule corp. 3, ciò che era scritto a lettere cubitali su quell’enorme sfera bianca e nera dagli oblò rossastri.

Ai piedi di essa il popolo namecciano era riunito per salutare gli eroi che avevano salvato il loro pianeta, e per augurargli buon viaggio.

Tra loro la donna terrestre dai capelli azzurri osservava dal basso la struttura a sfera, fece una smorfia imbronciandosi, e volgendo lo guardo leggermente a lato per guardare l’uomo a braccia conserte che le stava accanto.

“Si può sapere perché non hai detto subito di aver conservato questa capsula Vegeta?” gli chiese sospettosa.

Il Saiyan spostò solo le pupille verso di lei “Che differenza vuoi che faccia?!” rispose serio.

Bulma scattò con il busto nella sua direzione “Come sarebbe a dire?!?” sbraitò adirata “Mi sarei risparmiata la fatica di doverne costruire un’altra!!” continuò additando la vecchia camera gravitazionale del marito.

Vegeta si limitò a roteare gli occhi nella direzione opposta evidentemente poco intenzionato a starla ad ascoltare.

Bulma additò ora l’uomo “Ho dovuto lavorare per giorni…giorni nella quale tra l’altro tu sei sparito e ancora non mi hai spiegato PERCHE’!!!” continuò gesticolando a caso.

L’uomo si limitò a sbuffare infastidito cominciando ad entrare nel mezzo che li avrebbe presto riportati a casa.

“Ehi aspetta! Non ho ancora finito!” insistette la donna sbraitandogli contro nel vano tentativo di essere ascoltata, lui era già sparito all’interno dell’astronave.

“Ehm…Bulma” la richiamò una voce alle sue spalle costringendola a voltarsi, incrociando quindi lo sguardo del giovane namecciano.

Cargot le sorrise “Potresti salutarmi Dende quando lo vedi?” disse timidamente, Bulma cambiò radicalmente espressione.

Sul suo volto non c’era più traccia del broncio che aveva fino a pochi secondi prima, ora sfoggiava un sorriso “Ma certo, lo farò senz’altro” rispose cordiale.

Piccolo strinse la mano al vecchio Muri “La ringrazio anziano saggio” disse il guerriero.

“Stai scherzando? Siamo noi che dovremmo ringraziarvi” gli fece presente dopo avergli lasciato la mano.

Goku bofonchiò qualcosa d’incomprensibile a bocca piena, mentre stava trangugiando una coscia intera di pollo procuratasi dalla dispensa della navicella di Vegeta.

Piccolo lo guardò con disgusto “Goku finiscila di parlare con la bocca piena!” lo rimproverò inarcando il labbro superiore.

Il Saiyan si voltò a guardarlo, deglutì mandando giù ciò che gli occupava la bocca e tornò a guardare l’anziano namecciano “Dicevo…è sicuro di non volerne un po’ anche lei? E’ squisito sa” chiese ripetendo quello che aveva cercato di dire pochi istanti prima porgendogli il pollo.

Piccolo si limitò a sbattersi una mano in volto, mentre il vecchio Muri guardò il Saiyan con un certo imbarazzo.

“Goku ti abbiamo già detto che noi non mangiamo quella roba” gli ricordò infine l’amico.

Tornò a guardarlo con un espressione interrogativa “Ah già la avevo scordato” disse poi grattandosi la nuca…per lui era fin troppo strano non mangiare.

L’amico namecciano si limitò a guardarlo domandandosi come poteva essere lui il guerriero più forte di tutti i tempi…a volte se lo domandava…sul serio!

*

“Ti ho detto di lasciarmi!” sbottò l’uomo cercando di ritirare il braccio dalle grinfie della donna.

Bulma aggrottò le sopracciglia “Sto cercando di medicarti, quindi cerca di stare fermo!” ordinò irremovibile adagiando su uno dei numerosi tagli sul suo braccio il cotone imbevuto di disinfettante.

Vegeta sbuffò innervosito “Non ne ho bisogno” brontolò appoggiando il mento sul palmo della mano, ed adagiando il gomito sul ginocchio.

La moglie alzò lo sguardo inarcando una sopracciglio “Insomma Vegeta…tuo figlio fa meno storie quando lo devo medicare!” lo rimproverò paragonandolo a Trunks che tornava regolarmente livido e pieno di graffi dai monti Paoz dopo un intera giornata a malmenarsi con il suo migliore amico.

Simpatico vizio ereditato dal padre che in quanto a malmenasi con il migliore amico, e rivale, non era certo da meno.

“Io non sono un moccioso!” borbottò denti stretti.

Bulma si adagiò una mano al fianco “Davvero? In questo momento non si direbbe proprio” lo riprese tornando poi al suo lavoro di medicazione.

A Goku scappò una risatina osservando la scena adagiato accanto alla parete seduto al fianco del namecciano nella sua classica posa meditativa.

Alla terrestre non sfuggì alzandosi di scatto e puntando il dito verso i due amici “Cosa avete da ridere voi? Dopo che avrò finito con lui…” additò il marito che sembrava più una pentola di fagioli per quanto stava borbottando “Mi occuperò anche di voi avete capito!” aggiunse minacciandoli con del cotone.

Due dei guerrieri più forti dell’universo sobbalzarono.

Goku sgranò gli occhi aderendo la schiena alla parete con aria terrorizzata annuendo ripetutamente, Piccolo aprì, altrettanto spaventato, gli occhi annuendo a sua volta.

“Bene” concluse la donna tornando a sedersi ed afferrando nuovamente il braccio del principe dei Saiyan che ancora non aveva smesso di lagnare.

Una volta tranquillizzatasi, Bulma, riprese a medicare le ferite dell’uomo mentre la sua mente era già tornata a casa.

Sopirò attirando l’attenzione del marito che si limitò a guardarla “Chissà come sta il mio Trunks” mormorò assumendo l’atteggiamento da madre apprensiva.

“Non preoccuparti Bulma, sono sicuro che sta bene” la rassicurò l’amico Saiyan.

La donna dai capelli azzurri annuì dopo un nuovo sospiro “Già, per fortuna i miei genitori erano venuti a trovarci per…” improvvisamente sgranò gli occhi alzando di scatto la testa verso il volto del marito che prontamente scostò lo sguardo.

“Vegeta…” cominciò con sospetto “…non dirmi che sei sparito per non incontrare i miei genitori!” suppose assottigliando gli occhi.

Colpito e affondato!

Ebbene sì, Vegeta si era defilato per giorni pur di evitare la convivenza per settimane intere con i suoceri!

Insomma, chi aveva voglia di passare il tempo con la donna-miele o con lo scienziato pazzo?!

Molto meglio sparire per un po’ e riapparire su un pianeta disperso nello spazio insidiato da pericoli costringendolo a lottare sputando sangue, piuttosto che affrontare la suocera con i suoi atteggiamenti appiccicosi, o il suocero con le sue stramberie.

Tra l’altro si era appena liberato di loro in quanto appena alcuni mesi prima si erano trasferiti altrove…perché doveva averli tra i piedi anche adesso che non vivevano più sotto lo stesso tetto?!

Il suo silenzio era molto eloquente…

Bulma scattò in piedi additandolo “Non posso crederci!!! Possibile che tu debba fare sempre tutte queste storie ogni volta che i miei vengono a trovarci? Cosa ti costa passare un po’ di tempo con loro?!” sbraitò gesticolando come una forsennata, mentre Vegeta continuava ad ignorarla stando in silenzio, la terrestre non accennava a smettere di urlargli contro cominciando per giunta ad insultarlo.

Goku si grattò una guancia osservando la scena, per sua fortuna non aveva tanti problemi con il padre di Chichi, lui andava d’accordo con il suocero.

Piccolo rimase impassibile ad osservare, mentalmente ringraziò di essere un namecciano e di non avere certi problemi, quindi richiuse gli occhi tornando a meditare.

*

Che gli abitanti del pianeta Terra fossero pacifici lo sapeva l’intera galassia.

Che fosse un popolo tranquillo, era noto a tutti.

Che quel luogo fosse soggetto a continui pericoli…quello lo sapevano in pochi…

Solo chi ne aveva preservato, e ripristinato il suolo poteva sapere che il pianeta Terra non poteva considerarsi immune da eventuali minacce…

Almeno era il luogo in cui i guerrieri più forti dell’intero universo potevano chiamare casa…anche se ad attenderli da un lungo viaggio ci sono i suoceri!

*

FINE

*

*

Bene, è finita anche questa storia, spero vi sia piaciuta…ciao

*

liar: grazie

*

mery: grazie, spero ti sia piaciuto anche il capitolo finale

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lilac: ahah…sapevo che ci saresti arrivata, con o senza il piccolo indizio (che per la cronaca era nel primo capitolo)…Vegeta è giunto su Namecc proprio con la vecchia camera gravitazionale. Inoltre sono contenta che i commenti di Piccolo riguardo ai Saiyan abbia sortito l’effetto sperato, quello di sottolineare come Goku e Vegeta siano in realtà simili su certi aspetti

*

vit: il tempismo dello stomaco di Goku è davvero impressionante…come dici anche tu sempre nei momenti meno opportuni

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