The green planet di taisa (/viewuser.php?uid=14713)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ancora una volta, il pianeta verde ***
Capitolo 2: *** Serve un equipaggio ***
Capitolo 3: *** Chi ben comincia è a metà dell’opera ***
Capitolo 4: *** Cominciano le ricerche ***
Capitolo 5: *** L’entrata della grotta ***
Capitolo 6: *** Alieni invasori ***
Capitolo 7: *** Strane creature ***
Capitolo 8: *** I tre guerrieri supremi ***
Capitolo 9: *** L’ultimo guerriero ***
Capitolo 10: *** Battaglia nel sottosuolo ***
Capitolo 11: *** Raggi del sole ***
Capitolo 12: *** In nome di un ideale ***
Capitolo 13: *** Prima del crollo ***
Capitolo 14: *** Ritorno al pianeta azzurro ***
Capitolo 1 *** Ancora una volta, il pianeta verde ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN
PLANET
*
Ancora una volta, il
pianeta verde
*
Che gli abitanti del
pianeta Namecc fossero pacifici lo sapeva l’intera galassia.
Che fosse un popolo di
contadini, era noto a tutti.
Che quel luogo fosse
soggetto a continui pericoli…quello lo sapevano in pochi…
Solo chi ne aveva
preservato, e ripristinato il suolo poteva sapere che il pianeta Namecc non
poteva considerarsi immune da eventuali minacce…
*
Son Goku stava osservando
l’immensità sconfinata del cielo, in riva al fiume che passava poco distante
dalla sua abitazione.
Sdraiato sul prato verde
ammirava una per una tutte le nuvole bianche che rendevano più vivace l’azzurro
che si estendeva a perdita d’occhio.
Socchiuse gli occhi
lasciandosi cullare dal fruscio dell’acqua che scorreva regolarmente accanto a
lui.
Era musica per le sue
orecchie, la musica della natura, la natura del suo pianeta, nei pressi della
sua casa.
“Taaana!” lo svegliò la
voce infantile di un bambino, la quale testa apparve improvvisamente
frapponendosi tra l’uomo e le nuvole.
Goku sorrise riconoscendo
la simpatica capigliatura arruffata del figlio minore con la quale stava
giocando, concedendosi un momento di pausa in un frangente più tranquillo.
Goten sorrise soddisfatto
per aver ritrovato il genitore appoggiandosi le mani ai fianchi ed accomodandosi
al suo fianco senza mai dissolvere quell’espressione da bambino giocoso che
sempre lo contraddistingueva.
Il padre si ritirò su
sedendosi per guardare meglio il bimbo negli occhi, si guardò attorno notando la
mancanza dell’inseparabile amico del figlio “E Trunks?” chiese poi tornando a
guardarlo.
La sua piccola copia si
grattò il capo in un gesto paterno imitandone inconsciamente anche il sorriso
ingenuo “E’ andato a casa…ha detto che tornerà nel pomeriggio” spiegò alludendo
al fatto che fosse ormai ora di pranzo.
E riguardo ai pasti lo
stomaco di un Saiyan è quanto mai preciso…un rumoroso gorgoglio, infatti, spezzò
l’armonia della natura.
L’adulto si afferrò lo
stomaco con entrambe le mani sorridendo proprio come il figlio aveva fatto
alcuni istanti prima “Mi è venuta fame…sarà meglio rientrare, o la mamma si
arrabbia” confermò alzandosi ed appoggiando un mano sulla testa del bambino che
annuì conoscendo il temperamento della donna quando si trattava di puntualità,
soprattutto riguardo ai pasti.
Il bambino non fece in
tempo ad alzarsi che un voce a lui sconosciuta interruppe l’atmosfera gioiosa di
quel momento.
“Goku! Abbiamo un
problema!” annunciò senza mezzi termini la misteriosa voce che risuonò imponente
tra i monti che li circondavano.
Goten si guardò attorno
cercando di capirne la provenienza, il padre invece sembrò meno sorpreso nel
sentire quella voce, che per lui era familiare.
Alzò la testa rivolgendosi
al cielo, e questa volta non per guardare le nuvole, aggrottò le sopracciglia
“Cosa succede re Kaioh?” chiese apparentemente al vuoto.
Ancora una volta la voce
riecheggiò seria per tutta la valle “Si tratta del pianeta Namecc. Una strana
barriera ne sta circondando la superficie” spiegò piuttosto vago.
L’espressione di Goku
divenne maggiormente seria “Che genere di barriera?” chiese ancora cercando di
intuirne la natura.
Lo strano dio azzurro
scosse la testa dal suo punto di osservazione nell’altro mondo “Non ne ho idea,
so solo che impedisce di percepire qualsiasi aura all’interno del pianeta…ti
chiedo, dunque, di andare a vedere tu stesso” ammise la sua impreparazione.
Il guerriero annuì
“D’accordo, andrò a vedere cosa succede” lo rassicurò sicuro di sé.
“Ti ringrazio” rispose
sentendosi sollevato prima d’interrompere la comunicazione.
Goku si voltò verso il
figlio mantenendo un espressione seria “Goten…torna a casa e di alla mamma che
non torno per pranzo” ordinò adagiandosi due dita sulla fronte.
Il bambino scosse la testa
aggrappandosi saldamente ai pantaloni del padre “Voglio venire anch’io” lagnò
sentendo odore di avventura, e la cosa lo stava già divertendo.
L’uomo tornò a sorridere,
anche a lui la faccenda sembrava interessante, sentiva già i suoi muscoli pronti
al combattimento, e l’odore del campo di battaglia.
Si guardò nuovamente in
avanti con aria seria concentrandosi per teletrasportarsi altrove.
Il pianeta Namecc era
inaccessibile, vista la particolare barriera che l’aveva avvolto, quindi doveva
andare in un posto che gli permettesse di giungere il punto della galassia che
intendeva raggiungere.
Un solo posto gli balenò
alla mente…la Capsule Corporation…
*
“Vatti a lavare le mani ho
detto!” ordinò al figlio di ritorno dai monti Paoz.
Il bambino sbuffò “Ma
mamma…sono pulite, guarda!” si lamentò il bambino mostrandole le mani nella
speranza che desistesse nel suo intento.
La donna si appoggiò una
mano al fianco mentre con l’altra additò la porta del bagno “Trunks! Non farmi
ripetere le cose! Se non ti lavi le mani non ti siedi a tavola…chiaro?” continuò
risoluta, costretta tutte le volte a scenate simili quando il figlio tornava
dalla casa dell’amico.
Sbuffò arrendendosi agli
ordini materni dirigendosi svogliatamente verso il bagno.
Bulma si guardò attorno
sospirando “E adesso dov’è finito tuo padre?!” mormorò tra sé non intravedendo
da nessuna parte il marito.
Trunks non fece in tempo a
raggiungere la porta del bagno più vicino che si vide materializzarsi davanti
Goku accompagnato dal figlioletto.
Non aspettandosi la loro
improvvisa comparsa il bambino dai capelli lilla cadde all’indietro attirando
l’attenzione della madre.
L’amico di sempre le fece
un cenno di saluto con un piccolo sorriso.
Sarebbe dovuto giungere lì
percependo l’aura del principe della sua razza, ma l’uomo stava trattenendo la
propria forza spirituale rendendosi irreperibile, era quindi ricorso all’aura
del piccolo Brief, che dal suolo lo stava guardando imbronciato per averlo fatto
cadere.
“Goku?! Che ci fai qui?”
gli chiese infine l’amica sorpresa della sua improvvisa comparsa.
L’uomo si fece serio
“Abbiamo bisogno di un’astronave” spiegò velocemente catturando l’attenzione
dell’altra.
*
Fortuna che Satan City non
era molto distante dalla città dell’Ovest, così appena ricevette la chiamata,
Gohan impiegò appena pochi minuti di volo al termine delle lezioni mattutine per
giungere negli edifici della Capsule Corporation.
Appena giunse notò che i
visi di tutti erano preoccupati, e una volta spiegato anche a lui del pericolo
incombente si lasciò cadere su uno dei divani assumendo la medesima espressione.
“Come facciamo a
raggiungere Namecc?” chiese dando sfogo alla preoccupazione di tutti.
Bulma sospirò “E’ questo il
problema, le navicelle terrestri non sono in grado di raggiungere Namecc in poco
tempo” spiegò rammentando il problema che era scaturito la volta precedente “E
non abbiamo più mezzi alieni che ci permettano di andarci. L’unico mezzo in
grado di fare un viaggio del genere è la capsula gravitazionale che Vegeta usava
per i suoi allenamenti anni fa…ma sinceramente non so che fine abbia fatto”
concluse passando rapidamente in rassegna i vari mezzi a loro disposizione.
Gohan ci pensò per alcuni
istanti facendo un rapido calcolo riguardante i velivoli giunti sulla Terra.
Tutti i mezzi Saiyan erano
già stati distrutti o utilizzati, e anche il mezzo con la quale l’unico
namecciano era giunto fin lì era stato già adoperato, ma c’era comunque una
navetta atterrata dopo il viaggio sul pianeta verde… “E se usassimo il mezzo
della squadra Ginew?” chiese con ovvietà attirando su di sé l’attenzione di
tutti, ma soprattutto la curiosità.
Trunks e Goten non stavano
capendo granché di questi discorsi, troppo adulti per loro, entrambi si
limitavano ad osservarli ansiosi di partire all’avventura.
Goku guardò il figlio con
sguardo interrogativo, squadra Ginew? Quando erano giunti sulla Terra? Cosa
stava dicendo?
Bulma invece mise in moto
il cervello cercando di comprendere le sue intenzioni “Ma certo!” esclamò quando
giunse alla stessa conclusione del ragazzo.
Il Saiyan adulto sembrava
invece aver perso il filo logico del discorso, si limitò a guardare prima una,
poi l’altro “Posso sapere di cosa state parlando?” chiese ingenuamente.
I due si voltarono in
simultanea, e mentre la donna si limitò a sbuffare alzando gli occhi al cielo
per l’infinita ingenuità dell’amico, il figlio gli sorrise rassegnato cercando
con calma di spiegargli la situazione “L’astronave con la quale sei tornato dopo
l’esplosione di Namecc, ricordi?” rispose con tranquillità.
Goku si additò pensieroso
capendo finalmente di quale mezzo si stesse parlando, si diede un pugno sul
palmo dell’altra mano avendo l’illuminazione “Giusto è vero!” confermò infine
assumendo poi un’aria imbarazzata “L’avevo dimenticato” confessò grattandosi la
nuca.
Il primo obbiettivo,
dunque, era recuperare l’astronave dalla valle desolata dov’era stata
abbandonata.
*
CONTINUA…
|
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Capitolo 2 *** Serve un equipaggio ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN
PLANET
*
Serve un equipaggio
*
“Lì c’è qualcosa!” esclamò
Goten indicando un cratere nel terreno sottostante nella quale era visibile una
strana sfera.
Trunks si affiancò
all’amico assumendo un sorriso furbesco “Dai andiamo a vedere Goten” lo invitò
guardandolo negli occhi e trovando consenso nell’altro che annuì.
I due piccoli Saiyan
scesero velocemente al suolo correndo verso il loro obbiettivo.
Furono raggiunti poco dopo
da Gohan e Goku che si guardarono attorno riconoscendo immediatamente il luogo.
Trunks si addentrò nel
cratere guardando subito quella strana sfera, vi appoggiò sopra una mano
guardandola con attenzione “Com’è piccola” constatò avendola immaginata
decisamente più grande, cominciando a bussare sulla sua superficie.
Goten raggiunse l’amico
poggiando a sua volte le mani sull’abitacolo “Davvero si può viaggiare con
questa palla?” domandò curioso notando il piccolo oblò e sbirciandovi
all’interno.
Il terzo ad avvicinarsi fu
Gohan che riconobbe il mezzo sbirciandovi dentro come anche il fratello minore
stava facendo “Sì, è questa” confermò voltandosi poi al padre che era rimasto in
piedi sul bordo del cratere “Ti ricordi come si usa?” chiese poi cercando di
capire il modo per aprirla.
Goku scosse la testa con
aria imbarazzata “Ehm…veramente io ho solo premuto pulsanti a caso, sono stati
gli abitanti di Yardrat ad inserire le coordinate per la Terra” spiegò
velocemente cominciando a grattarsi una guancia con l’indice di una mano.
Il figlio maggiore tornò a
guardare l’astronave, mentre i due bambini continuavano indisturbati ad
esplorarla salendo sulla parte superiore o provando a scuoterla.
Il rumore di motori
distolse i quattro Saiyan dal loro discorso, e tutti voltarono lo sguardo al
cielo osservando un aereo di discrete dimensioni atterrare poco distante.
Bulma scese dal suo mezzo
raggiungendo il gruppo con aria decisamente seccata.
Si affiancò a Goku con una
mano al fianco mentre con l’altra afferrò l’orecchio dell’amico costringendolo
ad abbassarsi alla sua altezza “Certo che potavate anche aspettarmi voialtri!”
sbottò subito infastidita per essere stata lasciata indietro.
“Ah…scusa scusa!” le
rispose l’uomo agitando un braccio sperando che lei mollasse la presa.
Bulma osservò la sfera
lasciando finalmente l’orecchio dell’altro che cominciò a massaggiarlo con
entrambe le mani “Si direbbe intatta” affermò poi la donna.
Goffamente cercò di
scendere le cratere, era evidente che si sarebbe fatta male “Ehm, Bulma ti serve
aiuto?” le chiese gentilmente l’amico alle sue spalle porgendole una mano.
Lei si voltò a guardarlo
con un broncio “Ce la faccio benissimo anche da sola!” brontolò orgogliosa, ma
quelle furono le così dette ultime parole famose.
Il terreno sotto di lei
infatti franò facendola scivolare sino a raggiungere il suolo accanto
all’astronave.
“Ahi!” si lamentò chiudendo
gli occhi una volta frenata la discesa fatta peraltro tutta di sedere.
Quando riaprì le palpebre
la testolina lilla del figlio fu la prima cosa che vide “Va tutto bene mamma?”
chiese guardandolo tra il preoccupato e il divertito.
Bulma si alzò
massaggiandosi la parte lesa “Sto bene sto bene” affermò un po’ dolorante.
Trunks non trattenne una
piccola risata portandosi le mani dietro la nuca “Certo che sei proprio un
disastro” ridacchio alle spese della madre, che per tutta risposta s’imbronciò
guardandolo malamente “Non cominciare a parlare come tuo padre!” lo rimproverò
prima di tornare al suo principale obbiettivo.
Gohan osservò la donna per
diversi secondi, mentre questa era intenta a scrutare con meticolosa attenzione
il mezzo “Bulma secondo te come si apre?” le chiese non sapendo decisamente dove
sbattere la testa, vista l’assenza di pulsanti che permettessero l’apertura del
portellone.
L’azzurra sorrise furbesca
frugando in una tasca dei pantaloni “Con questo!” spiegò tirando fuori un
telecomando.
Goku raggiunse gli altri
osservando l’oggetto che l’amica aveva appena mostrato loro “Cos’è?” chiese
avvicinandosi maggiormente per osservalo più da vicino.
Bulma allargò il suo
sorriso “Questo, mio caro, è il telecomando che Crilin ha rubato a Vegeta la
prima volta che è atterrato sulla Terra” spiegò rapidamente.
I bambini la guardarono con
crescente curiosità, mentre Gohan inarcò un sopracciglio pensieroso “Sei sicura
di sapere come si usa?” chiese infine un po’ preoccupato.
Lo sguardo della donna si
accigliò fulminando il ragazzo “Certo che lo so! Cosa credi? Sono un genio io!”
annunciò sicura di sé.
Gohan indietreggiò di un
passo additando il telecomando “Eh ma…l’ultima volta che hai usato quel
telecomando hai mandato in frantumi la navicella di Nappa” le ricordò
brevemente.
Accidenti…di questo si era
bellamente dimenticata… “Non è stata colpa mia!” mentì spudoratamente afferrando
il braccio di Goku e nascondendosi saggiamente dietro l’amico “Sta a vedere”
annunciò al sicuro premendo svariati pulsanti.
Silenzio.
Il portellone
dell’abitacolo si aprì.
Bulma uscì dal suo
nascondiglio “Visto ti avevo detto che sono un genio” si pavoneggiò.
*
“Direi che è tutto in
ordine” constatò alzando gli occhi dal piano comandi dopo un rapido controllo
alle condizioni del velivolo.
Goku sorrise “Quanto tempo
credi ci vorrà per modificarla e renderla accessibile per più persone?” le
chiese afferrandosi la cintura con entrambe le mani.
Bulma si adagiò un dito al
mento pensierosa “Mmm…direi che una settimana può bastare. Devo solo ritrovare i
progetti che mio padre ha usato per modificare la tua” spiegò dopo una lieve
riflessione.
“Fantastico, il prima
riusciamo a raggiungere Namecc il prima sapremo cos’è successo” dichiarò
assumendo un espressione seria.
La donna annuì, poi lo
guardò a sua volta seria “Senti Goku, riuscirò a rendere l’astronave
confortevole per tre persone, chi deve andarci?” chiese calcolando mentalmente
le dimensioni che il nuovo velivolo avrebbe dovuto assumere.
Goku si grattò la testa
“Non lo so, io ci devo andare per forza…poi…” “Veniamo anche noi!” affermarono
in coro i due bambini con entusiasmo.
I tre adulti si voltarono a
guardarli, Bulma scosse la testa “Non se ne parla Trunks, è pericoloso” disse
incrociando le braccia e smorzando l’entusiasmo del bambino.
Trunks guardò la madre con
un broncio “Ma non è giusto!” lagnò deluso.
“Verrò io” irruppe
improvvisamente una voce proveniente dall’alto.
Tutti alzarono lo sguardo
nel tentativo di scorgere la figura che aveva richiamato la loro attenzione.
Il primo a trovarlo fu
Gohan “Piccolo” esclamò riconoscendo la figura del suo amico namecciano in piedi
su una roccia poco distate dal cratere nella quale tutti sostavano.
L’alieno verde discinse
raggiungendo il resto del gruppo “Come namecciano ho l’obbligo di difendere il
mio pianeta” spiegò serio incrociando le braccia.
Goku annuì “Ottimo, così
siamo in tre” sentenziò voltandosi poi verso l’amica “Dico bene Bulma?” chiese
cercando conferma.
La donna sgranò gli
occhi…perché aveva la sensazione che questo discorso stava prendendo una brutta
piega?!
“Co…cosa intendi dire?”
chiese preoccupata dalla sua stessa domanda, Goku la guardò con aria innocente
“Come sarebbe Bulma…abbiamo bisogno di qualcuno che possa portarci fin lì e che
ripari l’astronave se dovesse succedere qualcosa” spiegò alzando il palmo della
mano.
Accidentaccio! Lo sapeva!
Perché non faceva la
casalinga o l’impiegata, insomma un lavoro normale invece di fare la scienziata!
Era già la seconda volta
che la incastravano con un discorso del genere.
“N…non se ne parla”
balbettò sperando di liberarsi dell’eventuale impegno che stavano per affidarle.
Goku la fissò supplichevole
“Per favore Bulma, senza di te non avremmo possibilità di arrivare fino a
Namecc!” insistette cercando di risultare convincente.
Bulma scosse la testa “Vi
insegnerò cosa fare…ma io non voglio rimettere piede su quel pianeta!” protestò
ricordandosi fin troppo bene i giorni trascorsi sul suolo namecciano.
Piccolo osservò la
terrestre per alcuni secondi “Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo essere su
Namecc il prima possibile” constatò.
La donna guardò prima uno,
poi l’altro e sopirò “E va bene…” mormorò rassegnata ad un’altra avventura nello
spazio.
Che disdetta…possibile che
anche quando non andava in cerca di guai, i guai venivano a cercarla
inevitabilmente?!
Cosa aveva fatto di
maleeeeeeee!!!
*
CONTINUA…
*
*
santy886: bè…mente geniale
non direi, però sono felice che il primo capitolo ti sia piaciuto
*
mery: bene, spero che con
il secondo sia riuscita a mantenere viva la tua curiosità allora…
*
vit: grazie grazie grazie!
Sono molto contenta di essere riuscita a rendere Goku IC! Riguardo a Vegeta
invece…come vedi non è stato interpellato…
*
emyc: ti ringrazio, spero
anche il secondo ti sia piaciuto ^^
*
Heleamicachipss: grazie
anche a te
*
SerenaChichi: mille grazie
*
lilac: hai un gran bel
intuito! Ebbene sì, la trama è ispirata all’oav “L’invasione di Neo-Namecc”, ma
la storia sarà completamente diversa. A proposito, anche a me piace molto e per
lo stesso motivo per giunta…per il ruolo di Vegeta ^^
*
marina_heart: sei davvero
troppo buona, spero tanto che anche il secondo capitolo ti sia piaciuto
|
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Capitolo 3 *** Chi ben comincia è a metà dell’opera ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
Chi ben comincia è a metà
dell’opera
*
Bè, almeno il viaggio era
stato tranquillo…noioso, ma tranquillo.
Un settima di pura noia
senza nulla da fare, e su quella navicella a forma sferica, simile alle altre,
non erano presenti grandi intrattenimenti.
“Che sonnnnnnoooo” si
lamentò Goku accompagnato da un enorme sbadiglio, si stiracchiò seduto al suolo,
e si voltò verso il namecciano “Tu non sei stanco?” gli chiese inarcando un
sopracciglio.
Piccolo rimasi immobile
nella sua classica posa meditativa a braccia e gambe incrociate e occhi
perennemente chiusi “Noi namecciani non abbiamo bisogno di molto riposo” spiegò
cercando di ritrovare la concentrazione che il Saiyan aveva interrotto.
Goku guardò l’amico verde
incuriosito, strana razza la sua, sembra non avessero mai bisogno di nulla, per
una settimana non lo aveva mia visto dormire, e non lo aveva mai visto
mangiare…accidenti, come si fa a rinunciare ad un buon pasto?!
Alzò le spalle, meglio così
infondo, c’era più cibo per lui.
“Ehi ragazzi, siamo quasi
arrivati” annunciò Bulma raggiungendo i due compagni di viaggio.
Piccolo diede segni di vita
aprendo le palpebre e squadrando la donna che li osservava entrambi con le mani
adagiate ai fianchi.
Goku reclinò la testa
all’indietro appoggiando le mani al suolo ed osservando l’amica al contrario.
Scattò in piedi con un
balzo e si voltò verso di lei “AhAh che bella notizia!” esultò dirigendosi verso
uno degli oblò della navicella per sbirciare l’immensità dello spazio e quell’enorme
sfera che si stava facendo sempre più vicina.
Il namecciano lo raggiunse
pochi secondi più tardi osservando a sua volta il pianta…casa.
Uno strano senso di
nostalgia cominciò ad impossessarsi di lui, personalmente aveva speso poco tempo
su quel pianeta, ma Nail e Dio potevano respirare un’aria famigliare e
gradevole.
Anche la donna provò a
sbirciare all’esterno, ma le risultò impossibile trovandosi davanti due persone
di molto più alte di lei.
Sentendosi lasciata in
disparte appoggiò i pugni ai fianchi nella postura che assumeva quando era
seccata, sbuffò contorcendo il volto in una smorfia “Mancano cinque minuti prima
di entrare nell’atmosfera del pianeta, datevi una mossa ad allacciarvi le
cinture di sicurezza” brontolò con fare autoritario.
Entrambi si voltarono a
guardarla con espressioni differenti.
Piccolo non mosse un
muscolo facciale, mentre Goku la guardò con aria interrogativa non capendo quale
fosse il problema.
La sua espressione si
accentuò quando vide l’amica dai capelli azzurri allontanandosi nella direzione
opposta rispetto al pannello di controllo e le sedie sulla quale avrebbero
dovuto accomodarsi “Dove stai andando?” domandò perplesso.
Bulma si voltò a guardarlo
ancora infastidita fulminandolo con lo sguardo “A cambiarmi!” spiegò nervosa
sbattendo la porta che dava alla sua camera.
Il Saiyan guardò l’amico,
che era rimasto immobile, ed alzò le spalle.
Purtroppo tutti possono
commettere degli errori, anche un mente geniale come quella di Bulma Brief può
dimenticarsi di un dettaglio.
I suoi calcoli riguardanti
l’atterraggio erano impeccabili, ma aveva dimenticato quale fosse il motivo del
loro viaggio.
Infatti la barriera che
ricopriva il pianeta precedeva di molto l’atmosfera namecciana.
Fu essa a provocare gli
scossoni che fecero oscillare l’intera navicella.
Goku e Piccolo potevano
vantarsi di un equilibrio superiore rispetto alla norma, ma lo stesso non poteva
dirsi di Bulma, la donna infatti, presa alla sprovvista si ritrovò sballottata
da un lato all’altro della sua stanza, fino a perdere i sensi.
Il primo pensiero del suo
migliore amico fu proprio quello di sincerarsi delle sue condizioni, ma
all’ennesimo scossone fu sobbalzato all’indietro.
Goku staccò i piedi dal
suolo a causa della rotazione che il loro abitacolo prese.
La sua caduta coinvolse il
namecciano alle sue spalle facendo volare entrambi lontani dall’accesso della
stanza di Bulma.
Cercando di essere il più
rapido possibile Goku provò ad alzarsi per prestare soccorso alla terrestre, ma
non fece in tempo, erano ormai entrati nell’atmosfera del pianeta sottostante.
Non avendo un pilota,
l’abitacolo scese bruscamente di quota rotolando più volte su se stesso, inoltre
la rapida ed inaspettata discesa contribuì a creparne la superficie estera.
Svariati pezzi finirono per
staccarsi brutalmente contribuendo ad una distruzione lenta ed inesorabile del
velivolo.
I buchi erano ormai
numerosi, e sempre più profondi, iniziando per giunta a trapassare l’intera
parete.
A pochi metri dal suolo i
tre sventurati potevano definirsi più correttamente a bordo di uno scolapasta
gigante piuttosto che su di un’astronave.
I vari fori stavano
diventando un problema piuttosto serio, soprattutto quando un vento infausto
cominciò a risucchiare svariati oggetti lanciandoli all’esterno, era dunque
necessario aggrapparsi saldamente a qualcosa di solido per non finire dispersi
nei punti più impensabili del pianeta e rischiare di sfracellarsi al suolo.
La fortuna però non
sembrava essere dalla loro, almeno in parte, essendo Bulma priva di sensi non
ebbe l’opportunità di aggrapparsi a nulla venendo risucchiata e finendo
nell’immensità dell’oceano.
Fu una figura misteriosa ad
impedirle di cadere in acqua, recuperandola un secondo prima della superficie.
Ai due guerrieri non andò
molto meglio, appena la navicella toccò il suolo si sfracellò definitivamente
facendo piovere polvere e detriti sui due.
*
Goku rotolò per diversi
secondi sul suolo sbattendo violentemente il capo contro una roccia, fortuna che
aveva una corporatura robusta “AHIAAAA!” si lamentò afferrandosi la testa con
una mano chiudendo gli occhi.
La massaggiò per alcuni
istanti prima di aprire nuovamente le palpebre e guardarsi attorno.
Solo in un secondo momento
si ricordò dell’accaduto voltandosi allarmato verso quel che restava del suo
mezzo.
Scattò in piedi correndo
verso i detriti “Bulma…Piccolo…dove siete?” urlò appoggiandosi le mani ai lati
della bocca salendo su alcuni dei resti “State bene?” continuò guardandosi
attorno.
I resti ai suoi piedi si
mossero facendo sobbalzare il guerriero che per lo spavento ricadde
all’indietro.
Piccolo comparve da sotto i
detriti spolverandosi gli abiti farfugliando qualcosa di seccato.
“Ah Piccolo!” esultò Goku
nel veder riapparire l’amico verde, il namecciano si voltò a guardarlo
incrociando le braccia.
Il Saiyan si rimise in
piedi “Tutto bene? Nessun osso rotto spero” si accertò quindi delle condizioni
dell’altro, Piccolo lo guardò serio “Non sono un fragile essere umano io”
rispose rassicurandolo sul suo stato di salute.
Essere umanano?!? “AHHH!!!
Bulma!!” si ricordò Goku rendendosi conto che l’amica non era un guerriero, e
che con una caduta del genere avere solo qualche osso rotto sarebbe stata un
fortuna.
“Accidenti, dobbiamo
trovarla!!” esclamò cominciando a cercare tra i detriti nella speranza di
ritrovarla.
Piccolo rimase fermo sul
posto per svariati istanti guardandosi attorno con l’intento di capire cosa
formasse quella misteriosa barriera che li aveva fatti così brutalmente
precipitare.
Si voltò verso l’altro
guerriero ancora alla disperata ricerca della terrestre “Goku” lo chiamò
costringendolo a volgere l’attenzione su di lui “Eh?” rispose alzando lo
sguardo.
“Non si trova qui” disse
semplicemente il namecciano, Goku inarcò un sopracciglio “Come sarebbe?” chiese
perplesso restandosene accucciato sul posto con ancora alcuni detriti per le
mani.
Piccolo storse la bocca in
una smorfia “L’ho vista precipitare fuori prima di raggiungere terra” spiegò
cercando di essere più chiaro.
“COSAAAA?!?! E adesso come
facciamo?!” esclamò preoccupato Goku, Piccolo estese un braccio in direzione
dell’oceano apparentemente sconfinato “Credo sia caduta in acqua in quella
direzione” lo informò.
Goku volse lo sguardo nel
punto in cui l’amico stava indicando alzandosi, si grattò la nuca “Ci conviene
trovarla…o ci ammazza!!” constatò assumendo un espressione piuttosto stupida.
Il namecciano lo guardò
come stesse facendo un discorso privo di ogni senso logico…ma preferì non
approfondire il discorso, si limitò ad alzarsi in volo per raggiungere il punto
in cui aveva visto cadere la terrestre.
“Ehi! Aspettami!!” gli urlò
dietro Goku staccando a sua volta i piedi dal terreno e seguendo l’amico in
cerca della donna.
*
CONTINUA…
*
*
mery: eheheh…Vegeta…questo
grande mistero…come vedi non fa parte dell’equipaggio di salvataggio, ma prima o
poi si farà vivo…e come sempre grazie
*
martina_heart: d’accordo o
no loro ci sono andati senza di lui, tranquilla…arriverà…
*
lilac: ti ringrazio
tantissimo, sono contenta di aver reso bene l’ingresso di tutti, ed è veramente
bello sapere che ha dato l’idea di “vivere” un episodio…Vegeta invece…chissà…
*
vit: in società con
Toriyama?! Magari! Sarebbe il sogno di una vita! Al di là di questo…visto che
sei fissata con Vegeta (che poi siamo nella stessa barca non credere) ti dirò
solo questo, l’ho segnato tra i protagonisti, quindi…non dico altro
*
emyc: Vegeta non c’è al
momento…ma tranquilla arriverà…
|
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Capitolo 4 *** Cominciano le ricerche ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
Cominciano le ricerche
*
Non poteva definirsi la
persona più fortunata dell’universo, ma almeno riusciva a non rimetterci la
pelle.
Quando cominciò a
riprendere i sensi la prima cosa che notò, oltre a terribile mal di testa, fu il
vociferare di svariate persone nei paraggi.
“Guardate, si sta
svegliando” constatò la prima voce “Che strano essere!” disse invece un secondo
“Non ho mai visto un esemplare così particolare” mormorò una terza.
Bulma si toccò il capo con
una mano aprendo leggermente gli occhi “Zitti, o la spaventate” concluse una
quarta voce zittendo tutte le altre.
“Dove sono?” mormorò infine
la donna osservando le pareti di quella che sembrava una caverna, e le figure
basse che la stavano circondando.
Lentamente quelle piccole
ombre si delinearono meglio, tanti piccoli namecciani la stavano circondando
incuriositi dal aspetto, a loro dire, buffo della terrestre.
Erano tutti molto piccoli,
ed alcuni di loro cercavano protezione restando raggruppati accanto ad una delle
pareti rocciose.
Solo pochi coraggiosi non
sembravano impauriti della sua presenza, anche se non comprendeva il motivo di
tale preoccupazione.
Il suo sguardo si soffermò
su uno di loro, che al contrario dei suoi compagni più piccoli le stava
sorridendo.
Doveva avere qualche anno
in meno del loro attuale Dio “Ciao” la salutò apparentemente tranquillo.
Bulma lo guardò stordita
per un paio d’istanti “C…ciao” rispose al saluto ancora piuttosto sorpresa.
Il namecciano si alzò in
piedi “Tu sei la terrestre amica del tizio che ha ucciso Freezer, dico bene?”
chiese poi il giovane che sembrava averla riconosciuta.
La donna fece un cenno
affermativo col capo più che mai sbalordita.
“Io sono Cargot, ti ricordi
di me? Sono il fratello più piccolo di Dende” si presentò infine il ragazzo.
Bulma lo guardò ancora per
alcuni istanti, mentre a poco a poco il suo nome le tornò alla mente.
Cargot era uno dei
namecciani che furono ospitati a casa sua dopo l’esplosione del pianeta.
Effettivamente tra i suoi
compagni era il più adulto, quindi era anche l’unico abbastanza grande da
ricordarsi dell’invasione di Freezer e gli successivi avvenimenti.
“Cargot! Sì, ora mi
ricordo!” esclamò suscitando un nuovo sorriso da parte del namecciano, si guardò
attorno “Come mai siete tutti bambini qui, che fine hanno fatto gli adulti?”
chiese la donna.
Il sorriso sul volto di
Cargot si spense chinando il capo, anche gli altri bambini compirono lo stesso
gesto, l’atmosfera si fece improvvisamente più tesa.
*
Il Saiyan riemerse dalle
acque nella quale si era tuffato in cerca della compagna di viaggio attualmente
dispersa.
“Nulla da fare, sembra non
essere qui” spiegò al namecciano che lo stava aspettando a braccia conserte a
riva.
Goku appoggiò le mani sulla
terra ferma issandosi ed uscendo completamente all’asciutto, si guardò attorno
“Forse è più al largo” ipotizzò indicando un punto imprecisato all’orizzonte.
Piccolo volse lo sguardo
dove l’amico stava indicando “No, se non è in questa zona vuol dire che si è
spostata da sola” spiegò osservando poi la superficie dell’acqua “Il mare è
tranquillo, quindi non può esser stata trascinata al largo” concluse vagliando
le varie opzioni.
L’altro guerriero incrociò
le gambe restando sempre rivolto verso l’acqua, si appoggiò una mano al mento
assumendo un espressione pensierosa “Mmm” mugugnò tra sé.
“Ehm, scusate” li richiamò
una voce alle loro spalle costringendo entrambi a voltarsi.
Ai loro occhi apparvero tre
namecciani adulti “State cercando qualcosa?” chiese uno di questi.
I due amici si scambiarono
uno sguardo d’intessa, successivamente il Saiyan scattò in piedi “Sì, stiamo
cercando una nostra amica, l’avete vista?” chiese speranzoso ed ottimista.
I tre si scambiarono degli
sguardi, negli occhi una luce tutt’altro che rassicurante.
Il primo di essi si rivolse
ad un suo compagno parlando con un’altra lingua, e questi sorrise maligno.
“Cos’hanno detto?” chiese
Goku all’amico verde, Piccolo assottigliò lo sguardo pensieroso “Non era
namecciano” rivelò con sospetto.
Il Saiyan lo guardò
sorpreso rivolgendo poi lo sguardo ai tre, giusto in tempo per scansare la sfera
di energia che il terzo gli lanciò.
*
“Tutti gli adulti sono
stati portati via” spiegò Cargot cominciando lentamente a raccontare, cercando
di spiegare la situazione alla donna.
Bulma lo guardò sorpresa
“Come portati via?!” chiese maggiormente incuriosita.
Il giovane namecciano si
accomodò su una roccia poco distante “Ecco vedi, qualche tempo fa alcuni dei
nostri guerrieri sono scomparsi. Per mesi non hanno fatto ritorno, poi
improvvisamente hanno attaccato i vari villaggi…avvertendo il pericolo l’anziano
Muri ci ha fatti rifugiare qui” spiegò serio ed evidentemente un po’ rammaricato
per la scomoda situazione.
La terrestre si adagiò una
mano al mento “E’ strano, perché avrebbero dovuto fare una cosa del genere?”
mormorò parlando più a sé stessa.
Cargot scosse la testa “Non
ne ho idea, so solo che quando sono tornati avevano qualcosa di diverso” disse a
denti stretti stringendo un pugno.
Bulma si alzò “Forse è
colpa della barriera che circonda il pianeta” ipotizzò cercando di collegare le
cose.
Il namecciano alzò lo
sguardo verso di lei “La barriera? Intendi quella prodotta dalle grotte a Nord?”
domandò perplesso.
Inarcò un sopracciglio
“Vuoi dire che quella strana barriera proviene direttamente da qui?!” esclamò
sorpresa, non si aspettava che l’essenza di ciò che stavano cercando si trovasse
sul pianeta stesso, credeva fosse un altro il posto da cui essa scaturisse.
Cargot annuì “Sì, dalle
grotte del Nord si percepisce distintamente una strana aura, ma non sappiamo
esattamente di cosa si tratta” confermò il giovane.
Bulma si avvicinò di
qualche passo “Scusa, ma se eravate a conoscenza di questa strana aura, perché
non siete andati a controllare?” domandò sorpresa.
Il namecciano abbassò
nuovamente il capo “Lo abbiamo fatto…ma quelli che sono andati erano proprio i
guerrieri che ci hanno attaccato” rivelò con amarezza.
La terrestre si fece seria
“Ho capito, quindi avevo ragione, la causa di tutto è la barriera…” parlottò tra
sé aggrottando le sopracciglia.
Cargot alzò la testa verso
la donna “In tal caso dovrò andare a controllare” concluse lei intenzionata a
risolvere al più presto la situazione.
*
Scansò l’ennesima sfera di
energia guardandola mentre distruggeva alcune rocce alle sue spalle “Non
capisco…perché se la stanno prendendo con noi?!” disse Goku tornando a guardare
il namecciano che lo aveva attaccato.
“Lascia perdere le
spiegazioni Goku, pensa solo a batterli” lo esortò il compagno di viaggio
scansando un pugno e restituendolo in pieno volto al suo avversario.
Goku evitò a sua volta un
pugno “Però così non è giusto! Noi non abbiamo fatto nulla di male” si lamentò
sentendosi in colpa nell’attaccare delle persone a suo dire innocenti.
Il suo sguardo si posò su
quello che doveva essere il suo avversario “Ehi, mi dici cos’abbiamo fatto per
farvi arrabbiare?” gli chiese scansando senza troppa fatica i continui attacchi
del namecciano.
Questi però non rispose al
Saiyan continuando imperterrito a cercare di colpirlo.
Goku si ritrovò alla fine
della terra ferma trovandosi ad un passo dall’acqua, si alzò in volo restando in
sospeso a mezz’aria, raggiunto pochi istanti dopo dal suo inseguitore sempre
intento a sferrargli svariati colpi.
Dopo alcuni istanti il
guerriero si stufò di essere ignorato “Adesso basta” disse risoluto afferrando i
polsi dell’avversario.
Una sfera di colore rosso
scaturì dalle mani del terzo namecciano con l’intento di colpire in pieno il
Saiyan, non concentrato sullo scontro, o più intenzionato a non ferire colui che
lo stava attaccando.
Fu Piccolo ad accorgesi
della sfera, si voltò giusto in tempo per vederla avvicinarsi pericolosamente al
compagno “Attendo Goku!” urlò nel tentativo di mettere in guardia l’altro
guerriero.
La sua distrazione gli
costò un pugno in pieno volto, riuscendo però a portare l’attenzione dell’amico
sull’attacco a sorpresa che gli era stato fatto.
Troppo tardi però, troppo
vicino per schivarlo, troppo vicino per lasciare i polsi dell’altro e deviarne
la traiettoria…
*
Cargot scattò in piedi
osservando scioccato la donna “Non avrai intenzione di dirigerti a Nord?!”
esclamò sorpreso per la decisione della terrestre.
Bulma annuì “Non vedo
alternative…per risolvere la situazione bisogna andare a controllare” rispose
risoluta e sicura della sua decisone, in realtà se avesse potuto avrebbe evitato
volentieri di andarci, ma ormai si era abituata ad essere una calamita per i
guai.
Il giovane namecciano
crucciò lo sguardo scrutando meglio la donna dai capelli azzurri, si voltò
osservando i bambini rimasti nella grotta, poi tornò sulla terrestre “D’accordo,
ti accompagnerò io” si offrì serio.
Bulma lo guardò sorpresa
“Ne sei sicuro?” chiese conferma, Cargot annuì “Sì, non possiamo lasciare sempre
a voi la salvezza del nostro pianeta” dichiarò con convinzione “E poi io potrei
farti da guida…quelle grotte sono un vero e proprio labirinto” concluse.
Bulma sorrise “Bene allora,
andiamo” concordò infine sentendosi sollevata di non essere costretta ad andarci
da sola.
*
Una luce blu scaturita da
una sfera di energia colpì in pieno quella rossa che stava minacciando
l’incolumità del Saiyan.
Goku guardò sparire
entrambe le sfere all’orizzonte ringraziando mentalmente di non essere stato
colpito, anche se non avrebbe subito un gran danno.
Lasciò i polsi
dell’avversario, che indietreggiò.
“Possibile che tu non sia
in grado di battere questi pesci piccoli…Kakaroth?!” irruppe prepotentemente un
voce dall’alto di una roccia nei paraggi.
Una voce molto famigliare…
*
CONTINUA…
*
*
sweet memole 87: allora
spero di non deludere le tua aspettative…farò del mio meglio
*
Bulma93: ti ringrazio, ecco
l’aggiornamento
*
vit: grazie davvero. So che
te l’ho già detto, ma il fatto di aver reso Goku IC mi da molta soddisfazione (è
un genere di personaggio che fatico ad interpretare), e sono felice che anche
Piccolo riesca a rimanere in parte. Vegeta invece…
*
mery: si bè…benvenuta nel
club “Fissati con Vegeta ed orgogliosi di esserlo”…a parte gli scherzi (o deliri
come preferisci) ti ringrazio.
*
marina_heart: no, come hai
notato non è stato lui a salvarla, e spero di aver mantenuto viva la tua
curiosità
*
lilly81: ciao! Sono
contenta che questa storia renda l’idea di “episodio tv” ^^
*
lizzie22: purtroppo no, non
è stato lui a salvarla. Comunque grazie
*
lilac: grazie mille per la
tua “analisi” riguardo ai personaggi. Mi sento molto sollevata nel riuscire a
rendere bene sia Piccolo, che Goku, e soprattutto quest’ultimo temevo di non
riuscire a “gestirlo”. Riguardo a Vegeta, bè…giudica tu stessa
|
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Capitolo 5 *** L’entrata della grotta ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
L’entrata della grotta
*
Goku alzò lo sguardo verso
la persona che lo aveva appena chiamato, l’unica persona che lo
chiamava…Kakaroth… “Vegeta!” esclamò con un sorriso “Vegeta” borbottò Piccolo
osservando il Saiyan che li guardava entrambi da sopra la rupe.
Vegeta incrociò le braccia
“Insomma Kakaroth, di quanto tempo hai bisogno per eliminare queste nullità” lo
rimproverò mentre sul suo volto si dipinse un ghigno soddisfatto.
L’altro Saiyan scansò un
nuovo colpo del nemico, che nel contempo aveva ricominciato ad attaccare “Non
possiamo ucciderli, sono namecciani” disse preoccupato per l’incolumità di chi,
al contrario, voleva la sua testa.
“Stupidaggini! Questi non
sono affatto…namecciani!” spiegò il principe aggrottando le sopracciglia.
Goku evitò con tranquillità
un pugno tornado a guardare l’amico “Come?!” chiese perplesso.
“Vegeta ha ragione Goku,
questi non sono namecciani” concordò Piccolo afferrando il polso del suo
avversario e colpendolo in pieno volto con il gomito dello stesso braccio.
Il nemico barcollò dopo
essere stato liberato, ma appena riaprì gli occhi, dopo il colpo subito, una
luce lo investì in pieno carbonizzandolo.
Goku rimase esterrefatto a
guardarlo, osservando successivamente il terzo che si scagliò verso Vegeta, a
quest’ultimo bastò aprire il palmo della mano per eliminarlo all’istante.
Vista la risolutezza dei
suo compagni anche Goku si decise a liberarsi del suo avversario, così come i
due precedenti namecciani, o presunti tali, fu vaporizzato da una sfera
scaturita dal palmo del Saiyan.
Il corpo ormai esanime
ricadde al suolo, e con enorme stupore Goku constatò che non aveva più le
fattezze di un abitante del pianeta.
Atterrò a pochi passi da
esso “Ma cosa...?!” chiese osservando meglio ciò che rimaneva del suo
avversario.
Vegeta scese dalla rupe
raggiungendo il rivale, lo stesso fece anche Piccolo incrociando le braccia.
Il Saiyan più giovane si
grattò la testa sorpreso “E questi chi sono?” chiese sempre più perplesso.
Il principe si avvicinò di
qualche passo “Sono Alter…una specie camaleontica di alieni” spiegò guardando
con superiorità il corpo.
Goku osservò l’amico
inarcando un sopraciglio “A…Alter?!” chiese curioso nella speranza di avere
ulteriori delucidazioni.
“Non sembrano dotati di una
grande forza” constatò Piccolo avendo volutamente atteso ad eliminarli per
conoscerne le capacità.
Vegeta estese un braccio
“Sono solo degli scarti…si limitano a copiare l’aurea e l’aspetto per combattere
il nemico attaccandolo di sorpresa” generò una sfera “Mi fanno schifo” sentenziò
infastidito dal modo losco, e non diretto di combattere.
Incenerì freddamente il
corpo dell’avversario creando un gran polverone, che i tre evitarono alzandosi
simultaneamente in volo.
Goku si grattò il capo “Io
non capisco…cosa vogliono questi Alter dai namecciani? E perché ci hanno
attaccato?” chiese in tutta onestà, anche gli altri due si stavano ponendo
domande simili, ma solo lui aveva dato sfogo ai suoi pensieri.
“Probabilmente su Namecc
c’è qualcosa che vogliono, e noi eravamo d’intralcio” ipotizzò il namecciano.
Vegeta rimase in silenzio a
braccia conserte, per quel che ne sapeva lui gli Alter non erano un popolo di
conquistatori, c’era qualcosa che non quadrava.
“E adesso che facciamo?”
domandò ancora Goku guardando prima uno poi l’altro.
Piccolo estese un braccio
indicando davanti a sé “Andiamo a nord…dalle grotte percepisco una strana aura”
spiegò conoscendo perfettamente la conformità del pianeta grazie anche alla sua
unione con Nail.
I due Saiyan seguirono il
suo dito con lo sguardo, Goku alzò un pugno “OK! Allora si va a nord!” esclamò
con entusiasmo…non vedeva l’ora di sgranchirsi i muscoli.
*
“Ehi?! Quelli cosa sono?”
chiese fermandosi all’improvviso indicando alcuni crateri nel terreno
sottostante.
I suoi compagni di viaggio
voltarono lo sguardo a ciò che Goku stava indicando, osservando entrambi quel
che aveva attirato la sua attenzione.
“Si direbbero alcune
astronavi aliene” constatò Piccolo incrociando le braccia e crucciando lo
sguardo.
Goku guardò il namecciano
per alcuni istanti tornando poi a guardare l’oggetto della loro conversazione,
dopo alcuni istanti decise di andare a controllare più da vicino.
Scese di quota atterrando
in mezzo ai due crateri, Piccolo lo raggiunse pochi istanti dopo.
Il Saiyan guardò prima uno,
poi l’altro cratere “Ehi…qui non c’è nessuna astronave” disse indicando il solco
nel terreno vuoto, che contrariamente all’altro era sprovvisto di mezzo di
trasporto.
Vegeta atterrò poco
distante dagli altri due a braccia conserte, si guardò attorno andando poi ad
osservare i due enormi cerchi sul suolo.
Si avvicinò leggermente
sbirciando all’interno “Questa è la navicella con la quale sono arrivato su
Namecc la prima volta” dichiarò convinto attirando l’attenzione degli altri due.
“Come sarebbe?! E l’altra
allora di chi è?” domandò perplesso l’altro Saiyan sgranando gli occhi, Vegeta
si avvicinò di un altro po’ “L’altra è di quel buono a nulla di Kyui” spiegò
assumendo un aria divertita.
Pessimi fuochi d’artificio,
ma in compenso si era liberato abilmente di quello seccatore.
Piccolo ignorò per un
istante i due osservando con maggiore attenzione il cratere vuoto.
La sua attenzione fu
attratta da alcuni segni sul terreno, si chinò per constatarne la provenienza,
l’idea che davano era che qualcosa o qualcuno fosse stato trascinato fino alla
fine del cratere stesso.
Si rimise in piedi “Sembra
che abbiano preso l’altra astronave” concluse facendo voltare gli altri verso di
sé.
“Ne sei sicuro?” chiese
nuovamente Goku avvicinandosi all’amico verde e guardando a sua volta i segni
sul terreno.
Additò il punto in cui i
segni terminavano “Devono averla portata via da qui” dedusse ringhiando “Solo
non capisco perché!” mormorò poi tra sé.
“Devono averla usata per i
loro scopi” rispose Vegeta dalla distanza, Goku inarcò un sopracciglio
appoggiandosi i pugni ai fianchi e guardando l’amico “Perché solo una scusa?”
chiese in cerca dell’ennesima delucidazione.
Il principe ignorò la sua
domanda schizzando in cielo “Mi avete stufato! Muovetevi non abbiamo tempo da
perdere” brontolò incrementando l’aura e sparendo all’orizzonte.
Goku fissò il punto in cui
era scomparso accigliando lo sguardo in un broncio “Che tipo!” constatò tra sé,
mentre al suo fianco anche Piccolo si alzò nuovamente in volo sulla scia del
Saiyan.
Infine, anche l’ultimo dei
tre guerrieri scomparve raggiungendo gli altri.
*
“Ecco, siamo arrivati”
dichiarò Cargot additando l’entrata di una grotta saggiamente nascosto dietro
alcune rocce.
Bulma lo raggiunse pochi
secondi più tardi con aria stremata “Per fortuna…non ne potevo più” brontolò
accasciandosi al terreno sbuffando stancamente.
Il namecciano sorrise “Mi
dispiace, ma rischiavamo di essere scoperti se arrivavamo in volo” si scusò con
la terreste che nel contempo cercava di riprendere fiato.
La donna sospirò per
l’ultima volta, poi si affacciò oltre la roccia per osservare l’entrata di
quello che doveva essere il fulcro dei loro problemi “E così sarebbe questo il
posto?” chiese conferma ritirando la testa.
Cargot annuì
inginocchiandosi “Esatto” rispose guardandola dritta negli occhi con aria seria.
Bulma si scorse nuovamente
tornando successivamente a guardare il namecciano “Non mi sembra ci sia nulla di
strano” affermò non avendo notato nulla di sospetto.
Il ragazzo si alzò in piedi
sbirciando a sua volta oltre la roccia “Hai ragione, ma l’aura che percepiamo
viene sicuramente da lì” confermò con sicurezza.
Si alzò in piedi imitando
il gesto dell’altro “Allora…entriamo” mormorò poco intenzionata a fare quanto
dichiarato, ma consapevole che andava fatto.
Cargot annuì nuovamente
“Sì, ma non da questo ingresso” disse rientrando dietro il nascondiglio ed
osservando la donna “Useremo un’altra entrata” spiegò.
Bulma lo guardò “C’è
un’altra entrata?” chiese mentre lo osservava chinarsi e dirigersi verso la
roccia successiva “Ce ne sono molte altre, questa è la grotta più estesa di
tutto Namecc” disse facendole cenno di seguirlo “Ma entrare da quella principale
mi sembra da sconsiderati” disse passando da roccia in roccia seguito a ruota
dalla terrestre.
Pochi minuti dopo entrarono
da un’entrata secondaria, ignari che un paio d’occhi era puntato su di loro…
*
“Ci serve un piano…dobbiamo
entrare da un’altra parte o richiamo di essere scoperti” dichiarò Piccolo che
dei tre era sicuramente il più cauto.
Vegeta lo guardò con aria
da superiore incrociando le braccia “Mpf…ma quale piano! Io entro dall’ingresso
principale…e se ci saranno pericoli…” fece una pausa dipingendo un ghigno sul
suo volto “…li affronterò” dichiarò fiducioso con l’espressione di uno che i
guai li aspettava con ansia.
Senza dar tempo al
namecciano di controbattere atterrò spavaldo sul terreno di fronte all’ingresso
più grande.
Goku osservo l’amico,
sarebbe stato inutile negarlo, dalla sua espressione era ben chiaro che anche a
lui l’idea di trovarsi nei guai piaceva molto.
Piccolo non fece in tempo
nemmeno a guardarlo negli occhi, il Saiyan, infatti, stava già raggiungendo
l’altro al suolo, “Pazzi!” mormorò il guerriero verde a denti stretti, vedendosi
costretto a compiere il medesimo gesto.
“Ecco! Siete contenti?! E
ora che intendete fare?” chiese un po’ sarcastico una volta raggiunti,
“Entriamo” dichiarò Vegeta compiendo un primo passo verso l’ingresso.
Un fruscio dietro un
cespuglio accanto all’entrata attirò l’attenzione di tutti.
Il principe non attese
neanche un secondo di più estendendo il braccio in direzione di esso “Vieni
fuori” ordinò risoluto mentre una luce cominciò a fuoriuscire dal palmo della
sua mano.
“F…fermi!” disse una voce
familiare, prima che una figura minuta uscisse dal suo nascondiglio.
“Bulma!!” esclamò Goku
appena riconobbe l’amica dai capelli azzurri, Vegeta fece sparire la sfera, ma
non ritirò la mano.
Goku si avvicinò a lei “Che
fine hai fatto?! Ci hai fatto preoccupare…” la salutò sentendosi decisamente più
sollevato nel vederla.
La donna sorrise “Mi
dispiace di avervi fatto stare in pensiero” rispose afferrandosi le mani.
Vegeta assottigliò lo
sguardo.
“Non preoccuparti,
l’importante è che tu stia bene…dopo il volo che hai fatto è un vero miracolo”
la rassicurò Goku facendo un altro passo avanti.
“Hai ragione scus…” un
raggio la colpì in pieno volto facendola ricadere al suolo.
Goku guardò pietrificato la
scena, si voltò con cautela verso il punto in cui esso era scaturito.
Vegeta rimase immobile col
braccio teso, fu la sua mano a generare quel colpo!
*
CONTINUA…
*
*
mery: eh già…è proprio
lui…l’unico a chiamare Goku col suo nome Saiyan! Ma…
*
sweet memole 87: a dire la
verità no, non ho pensato di partecipare…mah…vedremo. E come sempre ti ringrazio
*
marina_heart: è lui è lui
(forse)…il tanto atteso arrivo del principe
*
vit: ed ecco dal nulla
spuntare una persona familiare e tanto attesa…il principe dei Saiyan è giunto…ma
sarà veramente lui? Bè inanto ti saluto allora e ti ringrazio come al solito
*
lilac: la barriera resta
ancora un po’ un mistero per ora (spero almeno) e la causa del comportamento dei
namecciani è diversa…ah! se non c’era la “voce familiare” non lo avremmo mai
saputo…ok, a parte i miei deliri, ti ringrazio come sempre mi fa molto piacere
che la storia ti sta appassionando, per quel che riguarda il
“ricongiungimento”…a te il giudizio
|
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Capitolo 6 *** Alieni invasori ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
Alieni invasori
*
Goku si voltò a guardarlo
con aria terrorizzata “Vegeta! Si può sapere perché l’hai fatto?!?” urlò in
direzione dell’altro.
Il principe abbassò
finalmente il braccio con freddezza stringendo lievemente i pugni “Non essere
sciocco Kakaroth!” rispose facendoli cenno col mento di guardarsi alle spalle.
Il Saiyan tornò a voltarsi
osservando il polverone che si stava lentamente diradando, disteso a terra il
corpo della persona appena colpita, ma quel corpo non apparteneva alla figura
che era apparsa dinanzi a loro.
Quello che apparve fu… “Un
Alter!” esclamò Goku appena riconobbe ciò che aveva di fronte.
Doveva ammettere che si
sentiva decisamente più sollevato, sospirò profondamente volgendo lo sguardo al
compagno notando che la sua espressione era più imbronciata del solito.
Vegeta aveva incrociato le
braccia, lo sguardo accigliato scrutava il rivale con astio.
Goku fece istintivamente un
passo indietro “C…che c’è?!” chiese preoccupato.
Seguirono alcuni,
interminabili, secondi di silenzio “Quale volo?” chiese poi il principe senza
nessun apparente collegamento.
Rilassò le spalle non
capendo di cosa stesse parlando l’altro, inarcò un sopracciglio pensieroso “Di
che parli?” cercò spiegazioni Goku.
L’altro Saiyan ringhiò
evidentemente infastidito “Stavi parlando di un volo…prima” spiegò enigmatico.
Goku pensò alle parole
dell’amico, ripercorrendo mentalmente gli ultimi istanti…volo…volo…quale vol…ah!
Ehm…ops!
Inutile cercare di
nasconderlo, sul suo volto i pensieri erano chiaramente leggibili… “Ehm…vedi
ecco…durante l’atterraggio…” balbettò gesticolando goffamente mentre cercava di
trovare una giustificazione per…la sparizione di Bulma e il…volo che aveva fatto
prima di raggiungere Namecc.
“Piantatela vuoi due!
Dobbiamo entrare in questa grotta, o forse lo avete dimenticato!?!” li
interruppe Piccolo innervosito dai continui battibecchi dei due Saiyan.
Le parole del namecciano
non destarono alcun interesse nel principe, che avanzò di un passo afferrando
l’altro Saiyan per il colletto della maglia “Sta a sentire, razza d’idiota!
Augurati che non sia successo nulla o io ti…” minacciò vago, quel tanto che
bastava al rivale di percepire chiaramente le avvertenze.
Goku scosse le mani nel
tentativo di fermarlo o tranquillizzarlo “Sì…vedrai che non è successo nulla.
Bulma si sarà salvata in qualche modo” cercò di spiegare.
Vegeta si accorse di aver
parlato decisamente troppo, lasciò la presa dell’altro ed incrociò le bracci
seccato voltandosi dal lato opposto “Tsk…cosa vuoi che m’importi di lei!” cercò
frettolosamente di smentire.
L’altro lo guardò stupito
“Ma come? Non era a lei che ti riferivi?” chiese grattandosi la fronte con
l’indice di una mano.
Vegeta non rispose.
“Di che parlavi allora?”
insistette Goku non sapendo più che pensare rendendo sempre più nervoso l’amico.
Ancora nessuna risposta.
“Insomma Vegeta, come
faccio a capire se non me lo spieghi?” continuò ingenuo.
Il principe ringhiò
irritato, scattò nella sua direzione mostrandogli un pugno ben saldo “TACI!”
sbottò cercando di farlo stare zitto una volta per tutte.
Piccolo sbuffò seccato
alzando gli occhi al cielo.
Goku osservò il pugno
dell’amico “Eh? Ma? Che ti prende adesso?” chiese preso alla sprovvista.
“Basta, mi hai stufato…me
ne vado!” concluse Vegeta ritirando il pugno dandogli la schiena ed
allontanandosi nella direzione opposta.
L’altro tese una mano con
l’intento di fermarlo “Ehi! Aspetta un attimo!! Piccolo aiutami, digli di
fermarsi…P…Piccolo?!” si voltò nella direzione del namecciano constatando che
anch’egli era già sparito.
Stufo di aspettare i loro
comodi aveva deciso di entrare nella grotta, prima o poi lo avrebbero raggiunto.
Goku fece una smorfia
guardando prima da una lato, poi dall’altro, “Ragazzi” lagnò constando che i due
lo avevano lasciato solo.
*
“Da questa parte” bisbigliò
Cargot indicando alla terrestre la direzione giusta dopo l’ennesimo bivio.
La donna seguì il
namecciano continuando a percorrere la strada con una mano appoggiata alla
parte, visto il buio che non permetteva una chiara visibilità.
“Avevi ragione…è un vero
labirinto” confermò imboccando la direzione che il giovane le aveva indicato.
Cargot annuì “Già, per
questo non ci addentriamo mai da queste parti” spiegò dopo essere stato
raggiunto.
Bulma lo guardò per alcuni
istanti “Questo vuol dire che nemmeno tu conosci queste grotte!” sbraitò agitata
fermandosi sul posto.
Il namecciano scosse la
testa “Bè, più o meno…quando eravamo piccoli io e Dende ci aggiravamo spesso nei
pressi della caverna, anche se non siamo mai andati in profondità” ammise la sua
disobbedienza agli ordini degli anziani.
La donna riprese il cammino
seguendo passo passo la sua guida sentendosi più tranquilla “Scommetto che Dende
ti manca un po’” disse all’improvviso rendendosi conto che ormai da anni il
piccolo Dio terrestre mancava dalla sua terra natale.
Cargot rise nervosamente
“Un po’ sì…ma sono contento per lui, a quanto pare sulla Terra si trova bene”
rispose sincero.
Bulma sorrise continuando a
seguirlo “Sono sicura che anche tu gli manchi” ipotizzò per tranquillizzarlo.
Il namecciano annuì
proseguendo la sua strada, poi si bloccò all’improvviso “Hai sentito?!” chiese
allarmato guardandosi attorno.
Bulma si fermò dietro di
lui stringendosi alla parete “N…no…perché tu cos’hai sentito?” balbettò
preoccupata.
La acute orecchie del
ragazzo percepirono un altro rumore “Viene da quella parte” disse indicando uno
dei cunicoli che li circondavano.
La terrestre osservò la
direzione che stava indicando l’altro afferrandogli le spalle e nascondendosi
dietro di lui “Che facciamo?” domandò con una tono di voce terrorizzato.
“Andiamo a vedere” spiegò
risoluto facendo un passo in avanti, ma fu bloccato dalla donna che saldamente
continuava a tenerlo fermo sul posto “Stai…scherzando vero?” sperò con tutta sé
stessa.
Cargot cercò di guardarla
in volto “Se preferisci poi aspettarmi qui” la invitò comprendendo la sua
preoccupazione.
Le scelte erano due…andare
a controllare cosa avesse provocato quei rumori per lei impercettibili, o
restare tutta sola in una caverna che non prometteva nulla di buono.
Scosse la testa “No vengo
con te” rispose valutando che l’idea di restare sola era ancor meno gradevole di
andare incontro ad eventuali pericoli.
Il namecciano si voltò
verso il cunicolo in questione assumendo un’espressione seria “Bene
allora…andiamo” dichiarò prima di compiere il primo passo seguito a ruota dalla
terrestre ancora aggrappata alle sue spalle.
La strada da loro
intrapresa era ancora più buia e scura del percorso che avevano appena compiuto.
Cargot fu costretto ad
adagiare un palmo sulla parete, come aveva fatto la donna fino a quel momento,
per riuscire a non perdesi.
Camminarono per alcuni
metri prima di raggiungere ciò che aveva provocato quei rumori.
Prigioni!
Ai loro occhi si
presentarono svariate celle, nella quale erano rinchiusi…i namecciani!
Cargot scattò in avanti
costringendo la donna dai capelli azzurri a lasciare la presa “Ma che?!” mormorò
sorpresa guardandosi attorno.
Il namecciano si avvicinò
alla prima delle celle “Anziano Muri” esclamò riconoscendo il vecchio saggio.
L’anziano guardò nella sua
direzione “Cargot! Cosa ci fai qui?!” chiese sorpreso avvicinandosi alle sbarre,
create con energia spirituale di colore nero, per guardare il giovane negli
occhi.
“Siamo venuti per
dissolvere la barriera” spiegò rapidamente guardandosi attorno ed individuando
ciò che generava l’energia.
Una specie di raggio posto
sul soffitto di ogni cella, e nascosta alla vista del carcerato per impedirne la
distruzione.
“Siamo?!” ripeté sorpreso
l’anziano scorgendo la terrestre alle sue spalle “Ma tu sei l’amica di quel
Saiyan di nome Goku!” esclamò riconoscendola.
Bulma spostò lo sguardo
sulla persona che l’aveva distolta dall’esplorazione visiva della grotta,
osservò l’anziano ed annuì “Sì, ci è stato chiesto di aiutarvi” confermò
avvicinandosi alla cella nella quale esso era rinchiuso.
Muri illuminò lo sguardo
“Anche il tuo amico si trova qui?” chiese in riferimento a Goku.
Fece una smorfia seccata
appoggiandosi le mani ai fianchi “Sì, ma ci siamo persi di vista…e quello
stupido non è neanche venuto a cercarmi!” brontolò tutt’altro che agitata.
Sapeva che prima o poi lo
avrebbe rivisto avendo principalmente lo stesso obbiettivo.
Cargot nel frattempo riuscì
ad aprire la prima cella liberando l’anziano e passando alla seconda.
Bulma prestò i primi
soccorsi a vecchio namecciano chinandosi accanto “Sto bene” la tranquillizzò lui
alzandosi.
La terrestre fece
altrettanto “Mi scusi, ma per quale motivo siete rinchiusi tutti qua dentro?!”
domandò perplessa.
“A quanto pare alcuni
alieni chiamati Parassis sono interessati a qualcosa su questo pianeta, così ci
hanno attaccato. Siamo riusciti a far fuggire i bambini, ma gli adulti sono
stati tutti catturati e condotti fin qui da quei farabutti” spiegò con evidente
rammarico.
Bulma inarcò un
sopracciglio pensierosa “Parassis? E cosa vogliono esattamente, non lo sapete?”
chiese ancora, cercando di collegare le sue scoperte.
L’anziano saggio scosse la
testa “Questo non so dirtelo…quello che so è che la strana aura che proviene da
qui è opera loro” concluse esponendo tutte le sue conoscenze.
“Andiamo Cargot liberaci!”
lo pregò un prigioniero attirando l’attenzione dell’anziano e della donna.
Il giovane scosse la testa
“No, chi mi assicura che non ci fare ancora del male!” esclamò dubbioso
osservando i namecciani rinchiusi nella cella che si rifiutava di aprire.
“Liberali Cargot” lo
rassicurò Muri affiancandosi al ragazzino che indicò la cella “Ma anziano loro
ci hanno attaccato, come possiamo fidarci” protestò osservando i namecciani
guerrieri che avevano saccheggiato i loro stessi villaggi.
Il vecchio li appoggiò una
mano sulla sua spalla e scosse la testa “Non sono stati loro ad attaccarci…ora
liberali te ne prego” ordinò convincendo il ragazzo che rimase ancora un po’
dubbioso, ma decise di ubbidire.
*
CONTINUA…
*
*
Sweet Memole 87: ti
ringrazio, sei sempre molto gentile, spero ti piaccia anche questo capitolo
*
dianatabo: eh sì, vi ho
lasciato un po’ col fiato sospeso, ma ecco l’aggiornamento…
*
marina_heart: ormai sono
armata di tappi per le orecchie i tuoi urli non mi preoccupano più…solo non ho
sentito cos’altro hai detto…stoo scherzando ovviamente. No, come vedi Vegeta non
è impazzito, l’Alter non era lui
*
mery: sbagliato, lui è il
vero Vegeta, era Bulma a essere un falso
*
lilac: perspicace come
sempre, indovinato il falso era Bulma, e Vegeta l’ha capito subito. Non si frega
facilmente il principe dei Saiyan! Poi volevo ringraziarti particolarmente per
aver notato il mio modo di descrivere Namecc, ovvero simile a quello precedente
all’esplosione. A dire la verità è solo una scelta narrativa, diciamo che lo sto
immaginando come se alla ricostruzione del pianeta esso sia tornato esattamente
com’era prima dello scontro tra Goku e Freezer (un po’ come la Terra durante la
saga di Majin-Bu).
*
emyc: tranquilla, nessun
problema se non riesci a recensire, fallo quando hai tempo e voglia ^^. Comunque
brava, Bulma era il falso.
*
lilly81: dunque riguardo
alla “scomparsa” di Vegeta nei primi capitoli è proprio come hai detto tu, l’ho
fatto pensando agli oav in cui lui sembra non esistere fino a che non esce allo
scoperto. In realtà non avevo pensato a giustificare la sua assenza, ma visto
che me lo hai chiesto, e mi hai fatto venire una mezza idea (che spero di
riuscire ad inserire) vedrò cosa posso fare, ma non assicuro nulla ^^
|
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Capitolo 7 *** Strane creature ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
Strane creature
*
Il rumore dei suoi passi
rimbombava tre le immensi pareti della grotta.
L’unico segno di vita,
oltre a quel costante ticchettio causato dalle gocce d’acqua che percorrevano le
mura.
Con una mano adagiata alla
conformità rocciosa delle pareti si faceva strada lungo gli svariati ed
insidiosi cunicoli.
Attorno solo buio, ma lui
riusciva a destreggiarsi in quel labirinto sconosciuto ai più.
Sapeva bene quanto fosse
rischioso addentrarsi in quei luoghi pieni di insidie e pericoli.
Era un posto nella quale
era difficile uscire una volta entrati in profondità.
Il buio, sommato alla
complessità della struttura naturale potevano trascinarti fino alle viscere del
suolo namecciano con il rischio di non riuscire più a trovare la strada per il
ritorno.
L’anomala aura che si
percepiva distintamente, inoltre, dava la sensazione che i pericoli potessero
sbucare da dietro l’angolo da un momento all’altro.
Che essi fossero sotto
forma di quelle creature che Vegeta aveva chiamato Alter, o che si trattasse di
possibili trappole poste dagli alieni stessi per evitare l’arrivo di intrusi, o
curiosi.
Alter…c’era qualcosa che
non capiva su questi alieni definiti dal Saiyan “camaleontici”, aveva constatato
come essi riuscissero ad emulare l’aura e l’aspetto di individui da loro scelti,
ma sembrava non riuscissero completamente a mimetizzarsi con l’originale della
loro copia.
Piuttosto blando infatti
era stata la loro mutazione nei tre namecciani che li avevano attaccati.
Essi non avevano parlato in
namecciano, e il loro comportamento non era certo conforme a quello che,
normalmente, era l’indole dei suoi compatrioti.
Piccolo, era dunque giunto
alla conclusione che questi strani individui copiassero solo l’aspetto, ma non
ricordi o carattere.
Ciò però non spiegava la
loro comparsa sul pianeta, perché attaccare un popolo, che seppur pacifico, era
in grado di combattere a testa alta, conoscendo peraltro la debolezza del
proprio potere?
Si bloccò all’improvviso
“Voi non siete Alter” disse improvvisamente al vuoto mentre con lentezza si
voltò a guardarsi alle spalle incrociando lo sguardo con delle creature
differenti da tutti quelli che aveva, fino ad ora, visto sul suolo namecciano.
“Ditemi, che cosa siete?”
chiese in una ordine, ottenendo solo un sinistro sghignazzare da parte di quelli
che sarebbero diventati i suoi avversari…
*
Quando anche l’ultimo dei
namecciani prigionieri fu liberato Cargot si voltò verso l’anziano saggio
attendendo istruzioni.
Anche la terrestre volse lo
sguardo verso di lui “Cosa facciamo adesso?” gli chiese domandandosi se fosse
ancora il caso di cercare quella maledetta barriera.
Muri si guardò attorno
osservando i visi dei suoi simili “Dobbiamo uscire da qui” dichiarò osservando
poi il viso della donna.
Bulma annuì, si decisamente
l’idea di andarsene da quel posto lugubre era la migliore che aveva sentito da
giorni ormai.
“Cargot…facci strada verso
l’uscita” ordinò il saggio rivolto al ragazzo, che dopo aver risposto
affermativamente con il capo cominciò a correre nella direzione dalla quale
erano giunti.
La donna dai capelli
azzurri e il vecchio Muri furono i primi a seguirlo, dietro di loro tutti gli
altri abitanti del pianta.
La corsa non durò molto…uno
strano rimbombo attirò l’attenzione di tutti.
Bulma si affrettò a
nascondersi dietro il ragazzo che faceva da guida che come tutti gli altri si
mise in guardia.
Un tremendo polverone si
alzò partendo da una delle pareti e scivolando sino a fermarsi davanti al loro.
*
Si asciugò il sangue che
aveva ai lati della bocca col dorso della mano.
Non sapeva chi fossero quei
tizzi, oltre a sghignazzare sembrava non facessero altro.
Inutile cercare di carpirne
i segreti, da quel che aveva capito erano creature stupide, o quantomeno pesci
molto piccoli coinvolti da qualcuno che tesseva le fila di tutto ciò che stava
accadendo sul pianeta.
La barriera, gli Alter, e
anche quelle strane creature non erano altro che pedine sulla scacchiera di
qualcuno, che con abile astuzia, sembrava aver previsto le mosse dei namecciani.
Una cosa era certa…quelli
che aveva appena affrontato erano di molto superiori agli avversari affrontati
fin ora.
L’idea che gli Alter non
fossero in alcun modo pericolosi si stava sempre di più facendo largo nella sua
mente.
Dopo un piccolo ringhio
irritato, per aver solo perso del tempo, Piccolo riprese la sua ricerca
aumentando il passo per raggiungere il fulcro del problema.
Doveva capire innanzi tutto
che c’era dietro tutto questo!
*
Goku tossì svariate volte
mentre il polverone attorno a lui si stava lentamente diradando.
Accidenti a quella dannata
trappola, chi lo avrebbe mai detto che dentro una grotta ci potessero essere dei
tranelli…quello era già il secondo in cui incappava.
“Che male!” si lamentò ad
alta voce massaggiandosi la schiena ad occhi chiusi.
“Goku!” lo chiamò un voce
accanto a lui.
Il Saiyan alzò gli occhi
osservando la figura che con le braccia adagiate ai fianchi lo guardava
dall’alto “Oh! Ciao Bulma!” la salutò con naturalezza, quasi si fossero appena
incrociati al mercato.
La donna lo guardò
malamente “Come sarebbe Ciao?! Insomma Goku! Si può sapere che fine hai
fatto?! Perché non sei venuto a cercarmi?!?” gli sbottò contro tutto d’un fiato.
Goku la guardò imbarazzato
grattandosi la nuca accompagnato da una risata nervosa “Eddai Bulma non
prendertela…io sono anche venuto a cercarti” si giustificò.
Lo sapeva che gli avrebbe
fatto una ramanzina, ma almeno stava bene, questo era l’importante.
Improvvisamente scattò in
piedi additandola “Aspetta un attimo…tu sei davvero Bulma?! Non sarai mica uno
di quei…cosi, vero?!” sbraitò rendendosi conto che quella che aveva davanti
poteva non essere la sua amica.
Bulma inarcò un
sopracciglio “Che diamine stai dicendo? Certo che sono io! Non lo vedi?!”
rispose senza capire il significato delle sue parole.
Il Saiyan la scrutò per
diversi istanti…sì…sembrava davvero lei…sospirò “Meno male…per un attimo pensavo
fossi un altro di quei…ehm…Ater o come caspita si chiamano” spiegò vago.
“Vuoi dire Alter?” chiese
una voce alle spalle della donna.
Bulma si voltò, mentre Goku
si sporse per guardarle oltre la spalla notando solo ora il gruppo di namecciani
che erano insieme all’amica.
“Ehm…si quella roba lì
insomma” confermò poi alla domanda del vecchio Muri.
L’anziano si adagiò una
mano al mento “E’ molto strano” mugugnò “Strano?” gli fece eco il Saiyan, “Sì,
gli Alter sono un popolo pacifico…non attaccherebbero mai altri pianeti” spiegò
pensieroso.
Goku lo guardò
interrogativo “No…le assicuro che ci hanno attaccato già un paio di volte
venendo qui…” additò l’amica al suo fianco “Uno aveva anche le sue sembianze”
disse serio.
Il vecchio scrutò la donna
“Evidentemente devono averla vista entrare…a loro basta uno sguardo per copiare
alla perfezione un individuo”.
Bulma si strinse le spalle
“Che cosa?!” esclamò con un espressione disgustata, la sola idea che quelle
creature avessero in qualche modo messo gli occhi su di lei le dava il
voltastomaco.
“Allora i namecciani che ci
hanno attaccati erano in realtà Alter?!” chiese Cargot una volta capito il
mistero, Muri annuì pensieroso “Esatto” confermò infine.
Goku si adagiò un mano al
mento “Ora ho capito perché Vegeta li ha chiamati camaleontici” constatò ad alta
voce.
Bulma sgranò gli occhi
voltandosi verso l’amico “Vegeta?!?” chiese sentendo il nome del marito, il
Saiyan annuì “Sì, è stato lui a dirmi che quelli erano Alter” specificò.
“In ogni caso credo che
sarebbe meglio uscire tutti da qui prima” disse l’anziano Muri interrompendo la
conversazione tra i due amici e facendo cenno a Cargot di riprendere il cammino.
Il namecciano ubbidì
nuovamente all’ordine impartitogli, e come nella precedente formazione fu
seguito a ruota dai suoi simili.
Bulma fece due passi, poi
si voltò verso l’amico che invece era rimasto immobile sul posto osservando una
delle pareti rocciosi.
“Che ti prende Goku? Perché
non ti muovi?” gli chiese accigliando lo sguardo.
Goku si voltò verso di lei
con aria innocente “Scusa, ma con questo buio non si vede un granché…non sarebbe
meglio accendere le luci?!” chiese come se fosse normale.
L’amica lo guardò
incrociando le braccia “Non dire sciocchezze Goku…dentro le grotte non ci sono
luci!” sbraitò esasperata dalle stupidaggini del compagno di viaggio.
Il Saiyan volse lo sguardo
verso la parete “Ma non è vero!” disse additando il punto nel muro che stava
guardando “Quello è un interruttore…” spiegò avvicinandosi.
Bulma sgranò gli occhi
“Cosa?” chiese disorientata, soprattutto mentre l’uomo fece magicamente
accendere le luci sul soffitto.
Con aria soddisfatta additò
le fonti luminose “Visto! In ogni grotta ci sono SEMPRE delle luci!” constatò
piuttosto divertito.
La donna lo guardò nervosa
avvicinandosi a lui e fermandosi a pochi centimetri portandogli un dito sotto il
naso additandolo adirata “Nelle grotte non ci sono SEMPRE delle luci! Sei tu che
ogni volta trovi strani interruttori!! Si può sapere come accidenti è
possibile?!?” sbraitò ricordandosi della grotta dei pirati che da giovani
avevano esplorato.
L’uomo si grattò la testa
imbarazzato “Ehm…mi dispiace…” si giustificò di qualcosa che non aveva ben
capito.
Bulma tornò sui suoi passi,
in un atteggiamento che di femminile aveva gran poco “E’ tutto fiato sprecato
con te” blaterò parlando più a sé stessa.
Dopo il suo arrivo si
sentiva decisamente più sollevata.
Inutile negarlo, se c’era
una persona di cui si fidava ciecamente, quella era proprio Son Goku.
Erroneamente abbassò le
guardie dando per scontato che ora era al sicuro…grosso sbaglio.
Il suo piede si posò su una
delle famigerate trappole, e prima che potesse rendersene conto una parete si
era già girata su sé stessa facendo sparire la donna nel nulla.
“Bulma!” esclamò Goku
appena vide l’amica sparire, si precipitò verso il muro che l’aveva inghiottita,
così come aveva fatto con lui prima d’incontrarla.
Cominciò a tastare il punto
in cui la donna si era volatilizzata.
Non trovando nessuna
aperture decise di ricorrere soluzione per lui più logica.
“E va bene!” esclamò
giungendo i polsi delle mani e caricandole poi su un fianco “KaaaMeee…” cominciò
serio.
Il vecchio namecciano
comprese al volo le sue intenzioni “No fermo!” urlò al Saiyan che si fermò a
guardarlo “Che c’è?” chiese tornando ad assumere un espressione innocente.
“Non poi usare sfere di
energia così potenti qui dentro…c’è il rischio che crolli tutto” spiegò mentre
l’uomo fece una smorfia rattristato da non poter correre in soccorso all’amica
“Accidenti” mormorò a denti stretti.
*
CONTINUA…
*
*
santy886: ti ringrazio
tantissimo, sono contenta che la storia ti piaccia
**
marina_heart: grazie
davvero, sono contenta che anche a te dia l’idea di un episodio, ma fa molto
piacere.
*
mery: bè se non era uno era
l’altra no? Diciamo che ci sei comunque andata vicino^^
*
emyc: ecco l’aggiornamento
allora
*
lilac: allora, forse un
paio di risposte te le da questo capitolo riguardo ad alieni vari. E sono
contenta ti si piaciuta la scena dei fuori dalla grotta ^^
*
lilly81: ti ringrazio
molto, mi fa piacere che ti sia piaciuto
*
vit: non preoccuparti,
quando puoi leggi con tranquillità ^^. Comunque hai ragione, come vedi la vera
Bulma ha cominciato subito a sbraitare appena ha rivisto uno dei suoi amici
|
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Capitolo 8 *** I tre guerrieri supremi ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
I tre guerrieri supremi
*
Cadde pesantemente al
suolo, dopo essere precipitata per un paio di metri, bè le era andata
decisamente bene, poteva essere molto più profondo.
“Accidenti che male!”
esclamò con ancora gli occhi serrati massaggiandosi il suo povero sedere, che
il volo lo aveva sentito eccome.
Doveva avere qualche santo
in paradiso, almeno così si ritrovò a credere fino a quando, riaprendo le
palpebre, si accorse del precipizio molto più profondo ai suoi piedi.
“Ahhh” urlò avvicinandosi
di più alla parete, in verticale, alla sue spalle “E ora che faccio?!” lagnò
alzando il capo e constatando che l’unico modo per andarsene da lì era proprio
quella scalata rocciosa.
Si sporse tornando a
guardare il vuoto, sempre restando aggrappata alla parete.
Il suo movimento fece
cadere un piccolo sasso nel precipizio, e Bulma attese di sentire il tonfo che
ne determinava la fine…
Attese…
Attese…
E attese…
Oh cavolo! A giudicare dal
tempo di che aveva impiegato quel sasso a giungere al suolo dovevano,
all’incirca, essere una ventina di metri.
Perfetto! Fantastico!
Quindi non poteva andare né su, né tanto meno giù!
Ottimo…in pratica era
bloccata su quell’unica sporgenza sulla quale aveva avuto la sfacciata fortuna
di finire.
Sospirò con rassegnazione
alzandosi in piedi senza mai lasciare la presa della parete alle sue spalle,
tornò a guardare la scalata che stava per affrontare, quella era la sua unica
via d’uscita.
Cominciò la sua arrampicata
con calma e promettendosi di non guardare di sotto…si, non doveva farlo…non
doveva guardare giù…non dovev…ahhhh! Lo aveva fatto!!
Bulma si aggrappo alla
parete rocciosa più che mai terrorizzata, ora che era nel bel mezzo della sua
impresa da scalatrice era ferma perché aveva accidentalmente guardato di sotto
“Maledizione” mormorò tra sé, un po’ per farsi coraggio, un po’ per non sentire
solo silenzio.
Si sforzò di alzare la
testa e di riprendere la scalata, ma la roccia sulla quale appoggiò la mano non
era stabile come credeva.
Non aspettandosi quell’improvviso
cedimento il suo baricentro si sbilanciò trovandosi, dunque, in una posizione
precaria e tutt’altro che rassicurante.
Le cose erano due…o il suo
santo in paradiso aveva deciso di farsi un giro abbandonandola al suo destino…o
uno degli dei tanto amici di Goku si stavano divertendo alle sue spalle!
In entrambi i casi, se
fosse morta in questo modo sarebbe andata a cercare il responsabile e gliene
avrebbe dette quattro…poco, ma sicuro!
Impegnata com’era a
maledire mentalmente tutti gli dei possibili ed immaginabili non si accorse
subito di quella mano che le afferrò il polso.
Senza nemmeno rendersene
conto si ritrovò nella parte alta della parete tra le braccia di uno sconosciuto
salvatore.
Sconosciuto? No, no…quelle
braccia le avrebbe riconosciute tra mille!
Si staccò dal fantomatico
guerriero guardandolo dritto negli occhi con un broncio, ed appoggiandosi le
mani ai fianchi “Guarda guarda chi si è degnato di farsi vivo” lo attaccò subito
ironica.
L’uomo lasciò la pesa
incrociando le braccia “Non cominciare a starnazzare, o ti ributto nel
precipizio” rispose a denti stretti.
Starnazzare?!? Ma tu senti
questo!
Lo guardò con astio “Sei il
solito rozzo Vegeta!” lo rimproverò additandolo.
Si…questa era la vera
Bulma, non c’erano dubbi…quella isterica e linguacciuta che non se ne stava mai
zitta!
A lui non bastava vedere un
alieno che ne assumeva le sembianze per cascare in uno stupido tranello.
Le voltò le spalle e
cominciò a percorrere un cunicolo poco distante.
Bulma lo guardò per alcuni
istanti, “E dove pensi di andare?! Sappi che tu mi devi una spiegazione!” lo
rimproverò raggiungendolo.
Vegeta fece una smorfia,
assicurandosi che lei non potesse vederla, “Io non ti devo nessuna spiegazione”
la corresse senza alcuna intenzione di giustificarsi.
La donna guardò malamente
la schiena del marito precipitandosi davanti a lui per bloccarlo “Sì invece! Si
può sapere dove sei stato in questi giorni?!” gli urlò contro cercando di
scoprire dove si fosse rintanato nei giorni precedenti alla partenza.
“AhAhAh! Mi dispiace
interrompere i vostri battibecchi da piccioncini!” li schernì una voce
sconosciuta costringendo i due a guardare in alto.
Ai loro occhi apparve la
figura di un alieno che li osservava entrambi con un sorriso beffardo “Ma
gradirei la vostra attenzione ora!” continuò divertito.
*
“Manca ancora molto?”
domandò Goku al giovane namecciano che faceva da guida.
Cargot scosse la testa “No,
dovremmo essere qu…” improvvisamente si bloccò osservando il corpo alieno che
distrusse la parete accanto seguito da un immenso polverone.
Il corpo esanime ricadde al
suolo davanti ai loro piedi, e una volta liberi dalla nuvola di fumo che li
aveva avvolti, Goku voltò lo sguardo verso il buco che si era creato nel muro,
riconoscendo la figura che lo guardava imponente “Piccolo!” esclamò con un
sorriso.
Il namecciano raggiunse
l’amico e i suoi simili con un balzo incrociando le braccia “E’ il quinto che mi
attacca” spiegò riferendosi all’alieno che aveva appena eliminato.
Goku osservò accanto ai
suoi piedi “Che razza è questa?” domandò notando che non si trattava di un
Alter.
“Parassis” li informò il
vecchio saggio avendo riconosciuto uno degli invasori.
Il Saiyan inarcò un
sopracciglio “Parassis?!” chiese sorpreso sperando in un’ulteriore spiegazione.
Piccolo osservò il corpo,
quindi quelle creature si chiamavano Parassis, molto bene, evidentemente dietro
tutto questo c’erano loro, eppure queste sembravano creature piuttosto stupide,
volse lo sguardo verso Muri “Mi scusi anziano saggio, ma come possono questi
buoni a nulla avervi attaccato?” domandò poi.
L’anziano guardò il
guerriero della sua razza “Questi sono solo sentinelle…i veri autori di tutto
questo sono molto più pericolosi” lo mise in guardia.
Goku e Piccolo alzarono
improvvisamente e simultaneamente la testa sgranando gli occhi al vuoto.
“Anziano saggio…la prego di
uscire immediatamente da qui” lo invitò Piccolo avendo percepito un’aura tutt’altro
che rassicurante.
Muri lo guardò preoccupato
avendo anch’egli percepito la stessa energia spirituale che si stava avvicinando
a gran velocità, annuì e fece cenno a Cargot di far strada.
Il giovane ubbidì
immediatamente accompagnando il più lontano possibile gli abitanti del pianeta.
“Chi sei?” chiese Goku con
aria seria parlando apparentemente al vuoto.
Alzò lo sguardo, imitato
prontamente dall’altro guerriero ed incrociando gli occhi con un Parassis
dall’aspetto decisamente più minaccioso di quelli che erano delle sentinelle.
“Il mio nome è Xig...e sono
uno dei tre guerrieri supremi di Parasso” si presentò l’alieno.
*
“Chi diamine sei?!” chiese
Vegeta all’alieno che li guardava su una conformità alta della parete rocciosa.
Bulma si nascose
velocemente dietro la schiena del marito adagiando le sue mani sul braccio
muscoloso di lui.
L’avversario fece un
inchino con il chiaro intento di prendere in giro il suo interlocutore “Yurk,
uno dei tre guerrieri supremi di Parasso” si presentò con un ghigno di sfida.
Vegeta ringhiò torvo, aveva
già voglia di prenderlo a pugni quell’imbecille!
“Parasso…quindi sei un
Parassis” constatò il Saiyan con una specie di sorriso a denti stretti.
Yurk allargò il suo sorriso
beffardo “Ohhh…abbiamo un esperto” lo schernì divertito contribuendo a rendere
il principe sempre più nervoso.
Quanto gli dava sui nervi
quell’aria di superiorità…voglia di spaccargli la faccia…100%!!!
Il damerino alieno tornò a
raddrizzare il busto dopo l’inchino “E ora posso sapere il nome di chi sto per
mandare all’altro mondo?” chiese poi senza perdere quel sorriso infastidente.
“Vegeta…principe dei
Saiyan…colui che TI manderà all’altro mondo” si presentò l’altro cercando di non
perdere inevitabilmente la calma.
Il Parassis lo guardò
divertito “Un Saiyan…eheh che sorpresa…non credevo ne fossero rimasti di
voialtri scimmioni” continuò a prenderlo in giro.
Ora basta! Come osava
parlargli a quel modo!
“Bada a come parli razza di
damerino!” rispose il principe mostrandogli adirato un pugno.
“Sta calmo Vegeta, non lo
vedi che ti sta provocando di proposito” cercò di tranquillizzarlo la donna
ancora saldamente attaccata al suo braccio.
“AhAh…non avrei mai detto
che la tua signora potesse dire anche cose intelligenti oltre a farneticare a
caso” ripose l’alieno appoggiandosi le mani ai fianchi ridendo con gusto.
Cooooosa?!? Come osava
quel…quel…quel…“DISTRUGGILO VEGETA CHE STAI ASPETTANDO!!!” sbraitò Bulma
additando adirata l’avversario.
Vegeta sbuffò irritato
“Vuoi tacere?! È l’unica cosa che quel pivello ha detto di sensato!” concordò
con l’altro.
Bulma osservò il marito con
un broncio, si appoggiò le mani ai fianchi “Si può sapere tu da che parte
stai?!” rispose piuttosto infastidita.
Improvvisamente il
pavimento dell’intera grotta cominciò a tremare, il vuoto si estese sotto i loro
piedi.
Bulma tornò a reggersi
all’uomo, giusto pochi istanti prima di ricadere insieme nella voragine.
*
CONTINUA…
*
*
crazybulma: sono molto
contenta che questa storia ti piaccia e che ti diverta, e ti ringrazio per aver
ritenuto i personaggi IC, davvero grazie. E spero che anche questo capitolo ti
sia piaciuto
*
mery: è già…è un po’
sfortunata poverina, ma come vedi il suo principe è giunta a salvarla
*
emyc: dai che ora Bulma è
al sicuro, infondo le è andata bene, comunque grazie come sempre
*
marina_heart: decisamente,
la povera Bulma è una vera e propria calamita per i guai. Sono contenta che lo
scorso capitolo ti abbia fatto ridere ^^
*
lilac: eccolo qui il
famigerato incontro tra i due, come vedi il suo salvatore è proprio Vegeta
questa volta. Ormai la situazione “alieni invasori” è quasi chiarita. E come al
solito volevo doverosamente ringraziarti, sono molto contenta di aver reso bene
il rapporto Goku-Bulma, grazie.
|
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Capitolo 9 *** L’ultimo guerriero ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
L’ultimo guerriero
*
Bulma riaprì gli occhi
lentamente, mentre si aggrappava ancora saldamente al braccio del compagno.
Alzò lo sguardo per
osservarne l’espressione, imperturbabile come sempre.
“Ahia!” si lamentò una voce
alle sue spalle, si voltò osservando l’altro Saiyan intento a grattarsi la
testa, dopo che un ultimo infausto detrito gli era ricaduto sulla zucca.
“Goku!” esclamò con un
sorriso, l’amico si voltò a guardarla “Bulma…e ci sai anche tu Vegeta!” constatò
osservando i due amici.
Anche l’ultimo componente
dello strampalato gruppo apparve atterrando comodamente accanto a Goku.
Bulma lasciò finalmente la
presa, ora si sentiva completamente al sicuro.
“Sembrate abili guerrieri,
visto che siete tutti riusciti a non sfracellarvi al suolo” li richiamò una voce
proprio davanti all’equipaggio al gran completo.
Piccolo strinse i denti
“Sei tu a l’artefice di tutto questo, vero?!” gli urlò contro stringendo un
pugno verso di lui.
Il Parassis, apparso ai
loro occhi seduto su quello che sembrava una specie di trono, si alzò flemmatico
facendo un paio di passi verso i suoi avversari “Se così si può dire” confermò
serio, mentre i suoi due compagni atterrarono ai lati di quello che doveva
essere il capo.
Yurk si sistemò alla su
destra con un portamento elegante, mantenendo peraltro l’atteggiamento beffardo
che aveva assunto fino a quel momento con Vegeta.
Xig invece atterrò alla sua
sinistra, braccia conserte ed atteggiamento più goffo, o semplicemente più
rozzo.
“Sono Whiz, capo dei tre
guerrieri supremi di Parasso” si presentò con un inchino elegante e
nient’affatto strafottente.
Goku osservò uno per uno i
volti dei tre avversari soffermandosi su quello che si era appena presentato
“Cosa volete dai namecciani?” chiese senza mezzi termini con un espressione
seria.
Whiz alzò la testa
osservando il Saiyan, sorrise “Dai namecciani? Nulla…non voglio nulla da loro”
smentì mantenendo un atteggiamento più consono di un reale piuttosto che di un
semplice guerriero.
“Allora cosa siete venuti a
fare qui?” chiese irritato Piccolo non capendo, dunque, la loro invasione, o
presunta tale.
Il Parassis volse lo
sguardo verso il guerriero verde “Vogliamo semplicemente il nucleo del
pianeta” spiegò socchiudendo gli occhi ed alzando i palmi delle mani verso
l’alto.
“Che cosa?!” esclamò
sorpresa Bulma da dietro una roccia, lì sarebbe stata al sicuro quando lo
scontro sarebbe cominciato…ok, non proprio al sicuro, ma almeno non era in pieno
campo di battaglia.
“Togliendo il nucleo al
pianeta Namecc esploderà!” spiegò la scienziata terrestre mentre i tre guerrieri
della sua compagnia si voltarono a guardala.
Whiz si limitò a lanciarle
un’occhiata fugace tornando poi ad osservare l’avversario nel mezzo, ovvero
Goku.
“Quel che succederà a
questa roccia non è affare nostro…noi vogliamo solo quello per cui siamo venuti”
dichiarò con freddezza.
Goku guardò l’avversario
dritto negli occhi “Per quale motivo vi serve il nucleo?” chiese poi con
fermezza, in quell’atteggiamento che tirava fuori solo nei momento cruciali.
Whiz crucciò leggermente lo
sguardo, nei suoi occhi un velo, quasi impercettibile, di tristezza “Fate un po’
troppe domande” rispose poco intenzionato a spiegare le motivazioni che lo
spingevano a tale gesto.
“Ho un’altra cosa da
chiederti! Perché avete sfruttato così gli Alter?” domandò Piccolo osservando un
gruppo di Alter rannicchiati accanto ad una parete con il terrore negli occhi.
Xig fece un passo avanti
“Non hai sentito cosa ti ha detto il signor Whiz? Fate troppe domande!” sbottò
stringendo un pugno.
Il suo capo lo bloccò con
l’imposizione di un braccio facendogli cenno di stare buono.
“A questo posso rispondere
io” disse Vegeta a braccia conserte alzando lo sguardo verso Whiz “Per non
sporcarsi le mani” spiegò sorridendo con il suo classico ghigno “E per non
esporsi al loro…PUNTO DEBOLE” sottolineò ancora il principe.
Finalmente l’espressione
fredda e distaccata del Parassis si mutò aggrottando irritato le sopracciglia
“Ora basta…Xig!” ordinò con una silenziosa rotazione delle pupille facendo
capire perfettamente al compagno quale fosse tale ordine.
Dopo un lieve cenno col
capo e un sorriso, il guerriero scomparve dalla sua posizione riapparendo
davanti alla roccia dietro la quale era nascosta Bulma.
La donna non fece in tempo
nemmeno a rendersi conto del pericolo che le mani del Parassis l’afferrarono
saldamente.
I tre compagni della
terrestre si voltarono in simultanea sentendo l’inconfondibile urlo.
Goku si voltò nuovamente
verso Whiz “Lasciatela stare, lei non c’entra niente!” esclamò a pugno serrato.
L’altro sorrise “In questo
gioco tutto è lecito” rispose alzando un palmo verso l’alto.
Si voltò verso l’altro
Saiyan, che pietrificato rimase ad osservare la schiena.
Seguendo gli ordini Xig
stava trascinando lontano la donna in uno dei cunicoli alle loro spalle.
“Sbrigati Vegeta, devi
andare a salvarla, a questi ci pensiamo noi!” gli urlò Goku restando ad
osservarlo.
Vegeta si girò in avanti
con una specie di ghigno stampato sulle labbra “Stai scherzando…io non accetto
ordini da te!” rispose risoluto e tornando a guardare i suoi avversari.
Combattere, combattere,
combattere…COMBATTERE!!
Si lui voleva misurarsi con
quello che sembrava il più forte dei tre…non un misero sottoposto.
Era da tanto che voleva
sgranchirsi i muscoli, e tornare a menare le mani contro un avversario di un
livello elevato…si lui voleva…però…perché diamine la sue gambe non volevano
ubbidire?!
Per quale accidenti di
motivo i suoi piedi si girarono all’improvviso cominciando a correre in quello
stupidissimo cunicolo…perché?!
“Grazie Vegeta” mormorò
Goku appena vide l’amico scomparire all’inseguimento del nemico.
“Yurk!” ordinò poi
all’altro guerriero il Parassis facendogli cenno di fermare il Saiyan.
Il damerino annuì sparendo
dalle sue spalle e partendo anch’egli nei pressi di quel cunicolo.
Un pugno lo colpì in pieno
volto facendolo ricadere al suolo.
Piccolo schioccò le dita
osservandolo dall’alto “Non credo proprio…il tuo avversario…sono IO” dichiarò
chiaramente intenzionato a non lasciarlo passare.
Whiz ringhiò contrariato
per l’intrusione, si voltò verso l’ultimo nemico rimasto che lo stava osservando
con crescente eccitazione…la battaglia aveva inizio!
*
CONTINUA…
*
*
Chiedo scusa, so che è
corto, ma è una specie di capitolo transitorio, abbiate pazienza per favore
*
lilly81: grazie ancora,
sono contenta di essere riuscita a renderli “in parte” ^^
*
lilac: bene, mi fa piacere
che la loro ricongiunzione non ti abbia deluso. Come vedi anche il terzo
guerriero ha fatto la sua apparizione. Per rispondere alla tua domanda, sì,
prima o poi spiegherò anche quello, anche se vi ho già lasciato un indizio su
come sia potuto arrivare su Namecc…eheh
*
emyc: grazie, sono contenta
ti sia piaciuto, ed ecco l’aggiornamento
*
marina_heart: ahah
decisamente un litigio continuo…
|
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Capitolo 10 *** Battaglia nel sottosuolo ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
Battaglia nel sottosuolo
*
“Lasciami! Levami subito
quelle tue luride manacce di dosso!” sbraitò la donna continuando ad agitarsi
tra le braccia del suo aggressore.
Xig ringhiò irritato
“Finiscila di agitati, o ti faccio fuori!” la minacciò innervosito dal suo
atteggiamento.
Bulma incrociò le braccia
sbuffando “I miei amici verranno a salvarmi, e allora per te saranno guai!”
continuò lei per nulla preoccupata della situazione nella quale si trovava.
Aveva fiducia in loro,
sapeva che non l’avrebbero mai abbandonata “Perciò lasciami razza di zotico! È
meglio per te o farai una brutta fine, mi hai sentito!!” continuò a sbraitare.
Xig sbuffò, che donna
insopportabile, nonostante non fosse affatto nella condizione di minacciare lei
continuava a farlo!
La lasciò cadere
pesantemente al suolo “Ora basta! Ti faccio fuori!” urlò esasperato puntandole
un braccio contro creando una piccola sfera dal palmo della mano.
Bulma chiuse istintivamente
gli occhi, ma quella sfera non la raggiunse mai.
Il rumore di rocce che si
sgretolavano in lontananza le fecero riaprire le palpebre osservando il rapitore
intento a massaggiarsi la mano con la quale l’aveva appena minacciata.
Osservò lo sguardo del
Parassis che guardava dritto davanti a sé imbronciato, lentamente anche lei si
decise a guardare la figura che apparve alle sue spalle.
Vegeta reggeva ancora una
mano tesa in direzione del suo avversario, un piccolo ghigno si dipinse sul suo
volto “Infondo non siete altro che del rifiuti” lo schernì divertito.
Bulma scattò in piedi
andando velocemente a nascondere dietro la schiena del marito sentendosi
decisamente al sicuro.
Xig esibì lo stesso ghigno
lasciando il dorso della mano sulla quale era visibile una grossa ferita “Anche
tu sei ridicolo…esporsi così per una donna irritante” lo provocò tirandosi su
col busto.
Il volto del Saiyan fece
uno scatto nervoso tornando serio, Bulma apparve da dietro la sua spalla “EHI!
Chi sarebbe la donna irritante!!” urlò stufa di tutte quelle offese
gratuite…insomma non si parla così ad una signora!
Vegeta generò un’altra
sfera “Questi non sono affari che ti riguardano” disse prima di lanciarla.
L’avversario schivò con un
balzo, mentre il principe non lo perse di vista per un solo secondo.
Le pareti della grotta
divennero improvvisamente oro dopo la trasformazione del Saiyan che scattò
all’inseguimento del nemico iniziando ad ingaggiare una lotta serrata di calci e
pugni.
La terrestre nel frattempo
si rifugiò in una conformazione rocciosa.
*
Piccolo sferrò l’ennesimo
pugno all’avversario, schivandone uno a sua volta, “Sei bravo per essere un
namecciano” si complimentò Yurk constatando che l’avversario era nettamente
superiore ai guerrieri della stessa razza che aveva affrontato fino ad ora.
“AH! Non sono un namecciano
come tutti gli altri io” rispose sferrando un pugno, questa volta schivato
dell’avversario.
Yurk sfoggiò uno dei suoi
sorrisi di scherno “Ma non basta!” urlò giungendo le mani e colpendo in testa
l’altro costringendolo a precipitare al suolo sollevando un mucchio di polvere.
Goku fissava l’ultimo dei
guerrieri, ancora fermo accanto al suo trono “Cosa stai aspettando…vogliamo
cominciare?” lo invitò il Saiyan assumendo una posa di difesa.
Whiz sembrò piuttosto
indeciso, ma infine accolse la richiesta del suo avversario sparendo nel nulla e
rapprendo subito dopo a pochi centimetri dal nemico.
Goku parò il colpo senza
lasciarsi intimorire dalla potenza sfoggiata dall’altro, si lasciò cadere
all’indietro appoggiando le mani al suolo.
Giunse i piedi sferrando un
colpo in pieno petto a Whiz che fu scaraventato verso l’alto.
Con un abile colpo di reni
il Saiyan si piegò sulle ginocchia scattando poi come una molla all’inseguimento
del suo avversario.
Prima di raggiungerlo i
suoi capelli si ricoprirono d’oro.
Piccolo uscì dalle macerie
sputando della saliva mista a sangue, quasi quella fosse l’unica ferita.
Alzò lo sguardo verso il
Parassis che lo stava aspettando, e con una certa sorpresa costatando di essere
riuscito a procurargli solo qualche graffio superficiale.
Il namecciano appoggiò una
mano sul suo turbante liberandosi dell’ingombrate peso.
Il copricapo ricadde al
suolo con un tonfo, seguito a ruota dall’altrettanto ingombrante mantello.
Sul suo volto un sorriso,
doveva ammettere che si stava divertendo, raggiunse con un balzo il suo
avversario riprendendo la scarica di pugni dal punto in cui aveva interrotto.
*
Bulma si ricoprì il volto
con entrambe le mani quando dei detriti sfiorarono la roccia dietro la quale era
rifugiata.
Allarmata si spinse più
verso la parete alle sue spalle allontanandosi dalle rocce che piovevano da ogni
lato, tornò ad alzare lo sguardo verso i due combattenti che non si
risparmiavano colpi sospesi a mezz’aria.
Vegeta parò un calcio
trattenendo la gamba di Xig e sferrandogli una testata in piena fronte,
costringendolo a ricadere in dietro col busto.
Il Saiyan non lasciò la
presa della sua gamba, riportandolo verso di sé e sferrandogli una gomitata in
pieno stomaco, lasciandolo infine ricadere al suolo.
L’enorme polverone riempì
la conformità delle rocce, e dall’alto Vegeta incorniciò le braccia in attesa
che il suo avversario tornasse a farsi vivo.
Attese alcuni secondi
fluttuando in aria con un ghigno divertito dipinto in volto, “Allora, cosa
aspetti? E tutta qui la potenza dei guerrieri di Parasso?!” urlò dall’alto
spazientito e trasformando la sua espressione in una smorfia d’impazienza.
La polvere che si era
alzata non fece in tempo a diradarsi, Xig sfrecciò contro il suo avversario
colpendolo in pieno volto con una testata e facendolo ricadere all’indietro.
La sua caduta fu frenata
dalla parete alle sue spalle, che però crollò vista la forza che l’aveva
colpita.
*
Scansò il suo pugno
avvicinandosi pericolosamente a lui e sferrandogli una ginocchiata in pieno
petto.
Goku ricadde al suolo,
riuscendo però a frenare la sua caduta ad un soffio dal terreno, il suo
avversario non gli diede il tempo di riprendersi dal colpo appena subito
fondandosi verso di lui nel tentativo di colpirlo con un pugno, ma il Saiyan
riuscì a gettarsi a lato giusto in tempo per scansarlo.
Con un balzo tornò per aria
mentre osservava il solco che Whiz aveva creato, il Parassis si voltò verso
l’avversario tornando alla carica, ma i successivi colpi andarono a vuoto.
Il colpo di Piccolo prese
in pieno volto l’avversario, l’ennesimo pugno ai danni del suo viso.
Ciò stava iniziando ad
innervosirlo, e la sua espressione non era più spavalda e beffarda come pochi
istanti prima, sul volto di Yurk si leggeva ora rabbia per i continui attacchi,
evidentemente mirati, del suo avversario.
Non per nulla Piccolo era
considerato uno dei guerrieri più abili dell’intero universo, forse non era
forte come un Saiyan, ma in quanto ad astuzia aveva molto da insegnare.
Aveva notato l’esagerato
egocentrismo dell’avversario, e aveva notato quel suo modo così pomposo e
perfezionista riguardo al suo aspetto fisico, di proposito dunque stava
continuamente attaccando il suo viso, al solo scopo di innervosirlo.
Ed il suo piano stava
funzionando, l’apparente calma di Yurk stava sempre più venendo meno e a poco a
poco stava cominciando a commettere errori sempre più banali continuando a
scoprirsi e a permettere al namecciano di colpirlo.
Nessuna sorpresa quindi
quando il pugno di Piccolo lo colpì nuovamente in viso facendolo cadere al
suolo.
*
“Allora, cosa aspetti? E
tutta qui la potenza dei Saiyan?!” lo schernì Xig ripetendo le stesse parole
dell’avversario.
Vegeta riapparve dalle
macerie, il suo sguardo imbronciato e la poca voglia di scherzare, e soprattutto
di essere preso in giro.
Con estrema lentezza si
alzò osservando il Parassis che lo guardava dall’alto, proprio come lui aveva
fatto un attimo prima.
Con aria estremamente seria
alzò il braccio verso di lui, unì tutte le dita della mano, mentre sul suo viso
tornò un lieve sorriso “Big Bang Attack!” urlò poi facendo fuoriuscire un raggio
dalla mano.
La sfera non colpì Xig che
baldanzoso sfoggiò un sorriso divertito “Sei cieco? A cosa stai mirando?” lo
prese in giro dall’alto osservando l’espressione del Saiyan che però non mutò.
“Te l’ho detto…non siete
altro che rifiuti” rispose divertito ristando ancora col braccio teso.
Quello strano comportamento
non fece altro che insospettire il Parassis, che tornando ad assumere un
espressione seria si voltò per capire a cosa avesse realmente mirato l’altro.
Sul suo volto si dipinse il
puro terrore, quando alle sue spalle si presentò un enorme cratere dalla quale
penetravano i raggi del sole namecciano.
Vegeta sorrise soddisfatto
constatando la sua espressione.
*
CONTINUA…
*
*
crazybulma: ahah…già
l’orgoglioso principe dei Saiyan ha reagito in modo assolutamente istintivo
*
mery: figurati,
l’importante è che ti siano piaciuti, e spero ti sia piaciuto anche questo
*
lilac: effettivamente sto
cercando di “riempire i buchi”, ma se vuoi un consiglio non pensare troppo a
come Vegeta è arrivato su Namecc per ora o rischi di andare fuori strada,
“l’indizio” è molto più piccolo e nascosto ^^
*
marina_heart: ecco le scene
di lotta, spero non ti abbiano deluso
*
emyc: eh si! Una storia di
avventura su DB senza un battaglia sarebbe un po’ triste non ti pare?
*
vit: magari! Sarebbe troppo
bello chiamarsi Toriyama di cognome…soprattutto se di nome ti chiami anche
Akira! A parte questo “piccolo” sogno ti ringrazio, come sempre…
|
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Capitolo 11 *** Raggi del sole ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
Raggi del sole
*
Xig osservò quello squarcio
con aria terrorizzata, mentre il suo avversario non poté fare a meno di
sfoggiare un espressione soddisfatta.
Fu solo un attimo, una
frazione di secondo in cui l’invasore si vaporizzò improvvisamente appena i
raggi di uno dei soli del pianeta lo colpirono in pieno.
I capelli di Vegeta
tornarono del colore delle tenebre, dopo essersi liberato del suo avversario,
infondo era un buono a nulla, sarebbe stato inutile continuare a divertirsi alle
sue spalle.
“Cos’è successo?” gli
chiese la moglie una volta raggiunto ed osservando quel cumulo di polvere che un
volta era il suo rapitore.
Vegeta osservò nella stessa
direzione “Questo è il punto debole dei Parassis…il sole” spiegò semplicemente.
La donna si voltò ad
osservare il suo volto “Stai dicendo che questi alieni vengono distrutti dalla
luce solare?” domandò sbalordita, “Più o meno…il loro pianeta è avvolto dalle
tenebre, e la luce solare ne colpisce la superficie solo raramente. Il pianeta
Namecc invece è provvisto di tre soli, al tramontare di uno ne sorge sempre un
altro, per questo su questo pianeta non esiste la notte” ripose lui continuando
a fissare i resti del suo avversario.
“Ora capisco perché si sono
nascosti qui sotto, e perché queste grotte erano provviste di luce elettrica,
devono averla portata loro” suppose la terrestre appoggiandosi una mano al
mento, Vegeta annuì “E per questo hanno usato gli Alter, in questo modo non
erano costretti ad uscire da qui per catturare i namecciani ed usarli come mano
d’opera” confermò.
Bulma cominciò ad avere una
visione più chiara della situazione, ora molte cose erano state spiegate, ma
ancora non capiva perché volessero a tutti i costi il nucleo del pianeta, e
nemmeno da dove provenisse quella misteriosa barriera.
Non riuscì a esternare
questi dubbi, la mano del Saiyan si posò sul suo fianco sollevandola dal
terreno.
Capendone le intenzione la
donna si strinse a lui, mentre Vegeta partì a razzo verso la grotta principale
dove gli altri stavano ancora combattendo.
*
Ancora un colpo sferrato al
suo viso, ormai era il bersaglio del namecciano, mentre il suo avversario stava
via via perdendo il controllo.
Yurk cominciò a ringhiare
rabbiosamente colpendo a casaccio nel vano tentativo di restituire i colpi
subiti.
Ad ogni tentativo di
colpire, il Parassis continuava a mostrare sempre più vistosamente il fianco
permettendo quindi a Piccolo di schivare abilmente e contrattaccare, un colpo
per ferirlo, seguito poi da un colpo al viso per disorientarlo.
Whiz fu colpito in pieno da
un pugno del Saiyan, indietreggiò tornando successivamente alla carica e
restituendo il colpo subito all’avversario.
Questa volta fu Goku ad
indietreggiare, chiudendo gli occhi e riaprendoli giusto in tempo per schivare
un calcio.
“Insomma Kakaroth! Di
quanto tempo hai bisogno ancora?!” tuonò la voce di Vegeta dall’ingresso della
grotta costringendo tutti i combattenti a voltarsi nella sua direzione.
Whiz osservò il principe
notando che la terrestre era al suo fianco, una domanda gli balenò nella testa,
ma benché cercasse di negarlo essa tornava sempre a galla “Non dirmi che hai
sconfitto Xig?!” domandò deglutendo debolmente.
Vegeta sorrise soddisfatto
“E’ stato un gioco da ragazzi” confermò con orgoglio.
L’alieno invasore sgranò
gli occhi “No…non è possibile” bisbigliò quasi sconvolto.
La grotta si illuminò
improvvisamente costringendo nuovamente tutti a cambiare direzione dello
sguardo.
Piccolo si voltò verso il
capo dei loro avversari “Ora sei rimasto solo tu” confermò ritirando la mano che
aveva generato quel raggio in grado di eliminare anche il secondo nemico.
L’ultimo Parassis guardò
sconvolto il guerriero verde digrignando i denti, strinse i pugni sino a
conficcarsi le sue stesse unghie nei palmi “No…” mormorò debolmente “Non è…POSSIBILEEEEEEE”
urlò poi sprigionando un immensa aura che fece tremare l’intera conformità
rocciosa.
Goku fu costretto a
scendere al suolo coprendosi il volto con un braccio.
Piccolo fece altrettanto,
portandosi più verso il cunicolo davanti alla quale sostava Vegeta, quest’ultimo
fece un leggiero, ed istintivo, passo di lato facendo da scudo alla donna alle
sue spalle, coprendosi a sua volta con un braccio.
“Che…che potenza inaudita!”
esclamò il namecciano cercando di sbirciare il fulcro di quella forza.
Goku si voltò verso il
resto del gruppo “Che facciamo adesso? Se combattiamo qui rischiamo che ci
crolli tutto addosso!” chiese rammentando le parole del vecchio seggio.
Piccolo guardò il Saiyan,
poi tornò ad osservare l’avversario che non accennava a smettere l’espansione
della propria aura “Quel folle rischia di farci crollare tutto addosso
comunque!” constatò notando la pioggia di detriti che iniziava a cadere dalle
pareti.
Il principe sogghignò
nascosto dal suo stesso braccio “Tanto peggio per lui!” disse poi attirando su
di sé l’attenzione degli altri due guerrieri.
Volse lo sguardo verso
l’amico-rivale “Ascolta Kakaroth, se non sarà lui a distruggere la pareti lo
faremo noi!” ordinò poi tornando serio.
Goku lo guardò senza capire
le sue intenzioni, “Vegeta! Tu sai come fermare quel mostro?” chiese il
namecciano ricordandosi che il Saiyan aveva precedentemente accennato ad un
probabile punto debole.
Vegeta tornò a sorridere
“Può darsi…” rispose vago, ma non fece in tempo ad aggiungere altro.
La furia del Parassis si
placò, ma l’immensa aura che sprigionava era percepibile fin troppo chiaramente.
I tre guerrieri si
voltarono simultaneamente a guardarlo con aria spaventata.
Whiz apparve ai loro occhi
con una luce splendente, e lo sguardo carico di rabbia misto ad odio.
Vegeta si voltò verso
l’altro Saiyan “Kakaroth, tienilo impegnato!” ordinò stringendo un pugno e
guardando il soffitto roccioso.
Goku annuì “Va bene, ma tu
che hai intenzione di fare?” chiese osservandolo.
Il principe estese un
braccio con il palmo della mano aperto “Aprirò un varco” spiegò semplicemente.
Annuì fidandosi di ciò che
Vegeta stava facendo precipitandosi verso il suo avversario e riprendendo lo
scontro che avevano interrotto.
Piccolo lo guardò sgranando
gli occhi, allora aveva davvero intenzione di buttare giù tutto!
“Aspetta un attimo Vegeta!
Sei sicuro di quello che fai?” domandò Piccolo ancora piuttosto incerto.
Il Saiyan crucciò lo
sguardo “Certo che sono sicuro!” esclamò con aria seria senza distogliere lo
sguardo dal soffitto “Bulma! Dove devo colpire?” chiese improvvisamente alla
moglie.
Bulma lo guardò sorpresa
“Cosa? Io?!” domandò additandosi.
“Sì, muoviti…hai visto dove
ho colpito prima, calcola il punto in cui devo colpire in base alla direzione
del sole” spiegò confidando nelle indubbie qualità intellettive della donna.
Lo scrutò per alcuni
istanti prima di comprendere esattamente le sue parole, infine annuì, volse lo
sguardo alle sue spalle cercando di ricordarsi esattamente il punto in cui
l’uomo aveva creato il primo buco.
Tornò poi ad osservare la
grotta per diversi secondi “Sbrigati!” la incitò impaziente il marito “Stai un
po’ zitto, ci sto pensando!” brontolò tornando ai suoi calcoli.
Indicò infine un punto
apparentemente scelto a caso “Lì” confermò poi.
Vegeta si voltò a guardarla
“Sei sicura?” chiese conferma prima di generare una sfera.
Bulma sospirò “Sì, sono
sicura” asserì dopo aver rifatto, velocemente e mentalmente, i calcoli.
“Molto bene” concluse
Vegeta aggrottando le sopracciglia con l’intento di lanciare la sfera.
Piccolo gli afferrò il
braccio “Aspetta” lo bloccò guadagnandosi un’occhiataccia da parte dell’altro
“Che c’è ancora?!” brontolò stufo di aspettare.
Il namecciano indicò un
punto ben preciso della caverna “Colpisci in quel punto” disse facendo notare al
Saiyan una parte della parete diversa dal resto della struttura.
Apparentemente sembrava
come le altre pareti, ma ad una seconda occhiata ne era visibile la diversità.
Le rocce erano differenti,
per colore, forma e dimensione, inoltre erano poste in modo ordinato in senso
verticale, dal basso verso l’alto dell’intera parete.
“Perché dovrei farlo?”
ringhiò il principe poco convinto delle nuove istruzione, Piccolo aggrottò le
sopracciglia “Stammi a sentire, se è vero che hai già creato un’apertura crearne
un'altra significherebbe far crollare inevitabilmente la caverna” cominciò a
spiegare.
Vegeta digrignò i denti “E
allora? Ci basterebbe essere abbastanza veloci per uscire prima che ci cada
tutto addosso” semplificò sicuro di sé.
“Non è questo il punto”
continuò il namecciano tornando a guardare la parete “Questi tizzi hanno
affermato di volere il nucleo del pianeta, ma se noi distruggiamo tutto non
avremo risolto nulla, ne avremo scoperto l’origine della barriera che avvolge il
pianeta” lasciò il braccio del Saiyan “Io credo che la soluzione sia proprio
quel punto nella parete” concluse infine tornando a guardare l’altro con aria
seria.
“Idiozie! Il nostro
problema è levarci di torno quel tizio!” sbottò il principe tornando a volgere
lo sguardo nel punto indicatogli dalla moglie.
“Fallo Vegeta!” rimbombò
dall’alto della caverna la voce di Goku intento a schivare attacchi di un
avversario che era più simile ad una furia “Sembra che Whiz stia proteggendo
quella parete dai miei attacchi!” spiegò colpendo in pieno stomaco il nemico.
Vegeta ringhiò torvo
decidendosi infine a lanciare il colpo dove gli era stato indicato dagli altri.
Come svegliatosi da uno
stato di ipnosi, Whiz si voltò improvvisamente verso la parete scattando
inspiegabilmente verso di essa.
Pur di proteggere quel
particolare punto il Parassis si fece colpire in pieno dal raggio del Saiyan,
esaurendo gran parte della sua energia.
*
CONTINUA…
*
*
santy886: indovinato, come
vedi il sole li crea qualche problema. Grazie ^^
*
lilac: grazie mille, sono
contenta che le differenze tra i loro modi combattere si veda, effettivamente
cerco di essere più fedele possibile ai personaggi reali, e mi fa piacere che tu
lo abbia notato. Non sbagli, come vedi la luce del sole è deleterio per i
Parassis
*
vit: ringrazio anche te,
come ho detto anche a lilac sono contenta che le differenze si notino
*
marina_heart: grazie mille,
sei troppo gentile
*
emyc: grazie, spero ti sia
piaciuto anche questo
*
mery: ti ringrazio, sono
contenta ti sia piaciuta
|
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Capitolo 12 *** In nome di un ideale ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
In nome di un ideale
*
“Non vi permetterò di
distruggerlo!” esclamò Whiz alzando lo sguardo verso i guerrieri che lo
osservavano con stupore.
“Perché?” mormorò infine
Goku incredulo di quanto il Parassis stesse facendo, questi si limitò a
guardarlo con serietà poco intenzionato a dare spiegazioni.
Calò il silenzio, i
ticchetti d’acqua nelle grotte erano perfettamente udibili alle orecchie di
tutti.
A rompere quel silenzio
questa volta fu Vegeta, fece un passo in avanti voltandosi verso il rivale di
sempre “Che stai aspettando Kakaroth? Continua ad attaccare!” lo incitò serrando
un pugno.
Goku guardò incerto
l’amico, poi voltò lo sguardo verso l’avversario che aveva cominciato ad
ansimare per la fatica.
Osservò il suo sguardo, i
suoi occhi, la sua determinazione.
Dentro vi lesse qualcosa
che nella sua vita da guerriero aveva letto solo due volte negli occhi di un
avversario.
Non c’era solo rabbia, o
una insana e spietata voglia di distruggere, era come se la persona che gli
sostava davanti stesse combattendo per un motivo ben diverso dalla pura essenza
di malvagità.
Forse era proprio quello in
punto, la persona contro la quale stava combattendo non era affatto malvagia!
Ed ancora una volta il suo
istinto gli diceva che quella non era una persona da eliminare…proprio come in
quelle due occasioni nella quale aveva deciso di non infierire contro un nemico.
Abbassò lo sguardo tornando
al resto dell’equipaggio, a quei due guerrieri che lo stavano incitando a
combattere per sconfiggere insieme un avversario.
Proprio loro, le due
persone che era stato felice di risparmiare quando era giunta l’ora del colpo di
grazia, i due avversari in cui aveva visto quella piccola speranza di bontà,
nonostante tutti gli dicessero che non erano altro che esseri meschini.
Per l’ennesima volta le sue
pupille si soffermarono sugli occhi del Parassis…Son Goku esitò…quello non era
un nemico da uccidere, ma era necessario fermarlo o le pareti sarebbero presto
crollate.
Non era preoccupato per sé
stesso, ne per gli altri guerrieri, potevano uscire tutti di là in un lampo
senza farsi un graffio, o anche se fossero rimasti intrappolati tra le macerie
si sarebbero alzati tutti e tre come se nulla fosse.
Non era nemmeno preoccupato
per Bulma, al suo fianco c’era Vegeta, e Goku sapeva bene che l’uomo l’avrebbe
protetta col suo stesso corpo se necessario, e questo, forse, lo sapeva meglio
del principe stesso.
Ciò che lo preoccupava
veramente era quanto aveva ipotizzato Piccolo.
Se davvero la distruzione
della caverna non avrebbe salvato il pianeta, era necessario fermare Whiz, e
fermare l’estrazione del nucleo prima del crollo totale.
“Datti una mossa Goku!” lo
incitò il namecciano risvegliandolo dai suoi pensieri.
“Io…” mormorò ancora
indeciso su come agire.
Vegeta ringhiò stufo
“Adesso basta! Ci penso io a quello!” dichiarò cominciando ad incrementare
l’aura.
Goku si voltò a guardarlo
allungando una mano con l’intenzione di fermarlo “Aspetta Vegeta!” tornò a
guardare l’avversario.
Conosceva abbastanza bene
l’amico per sapere che lui lo avrebbe sicuramente ucciso, ma sapeva anche che il
principe della sua razza rispettava quelle che erano le regole di un duello.
L’avversario di un altro
non si tocca! Quasi come si trattasse di una donna, quasi come se ci fosse un
vincolo non scritto tra i due contendenti.
Goku strinse il pugno “A
lui ci penso io!” confermò infine incrementando l’aura e fondandosi verso
l’alieno.
Lo avrebbe stremato, steso,
ferito forse…ma non lo avrebbe ucciso!
*
Con un tonfo sordo il suo
corpo cadde al suolo, ormai sfinito.
Whiz ansimò chiudendo
stancamente gli occhi, li riaprì poco dopo osservando l’immenso soffitto di
pietra.
Goku atterrò a pochi passi
dall’avversario, anche lui era stanco, ma le energie di un Super Saiyan erano
nettamente superiori rispetto a quelle di un Parassis, per quanto forte egli
sia.
Pochi istanti dopo i due
combattenti furono raggiunti dal resto della combriccola, Piccolo si affiancò
all’amico Saiyan, Vegeta si fermò alcuni passi indietro, e per ultima anche
Bulma si avvicinò all’avversario sconfitto restando al sicuro dietro le spalle
di Goku.
“Ho perso…dannazione!”
dichiarò con amarezza l’alieno sconfitto.
Piccolo fece un passo in
avanti incrociando le braccia ed osservando il guerriero dall’alto “Ora possiamo
sapere perché volete il nucleo di Namecc?” chiese ansioso di risolvere la
situazione e riportare alla stabilità il suo pianeta natale.
Whiz volse lo sguardo verso
di lui, deglutì con tristezza tornando poi al soffitto “Il mio vero nome è
Whizly…sono il principe di Parasso” si presentò seriamente cominciando il suo
racconto.
“I Parassis sono sempre
stato un popolo di instancabili lavoratori. Artigiani, pittori, scultori…tutta
gente semplice e con un abilità innata per qualunque genere di creazioni,
incluso il campo tecnologico. I nostri manufatti erano conosciuti agli angoli
più remoti della galassia” deglutì crucciando le sopracciglia.
“Purtroppo anche ogni
genere di criminali conosceva la nostra fama, incluso un certo Freezer” un
sussulto generale fece tenere il fiato a tutti i presenti sentendo pronunciare
quel nome “Circa vent’anni fa questo mostro atterrò sul nostro pianeta con
l’intenzione di schiavizzarne tutta la popolazione, ma si rese presto conto che
questo non era possibile” continuò socchiudendo gli occhi.
“I Parassis non possono
sopravvivere su un pianeta provvisto di una stella come il sole, e questo ha
impedito a Freezer di venderli ad altri compratori” aggiunse Vegeta incrociando
le braccia, lui conosceva bene i metodi di quel mostro.
Gli sguardi di tutti si
posarono sul Saiyan, che si limitò ad abbassare la testa serrando le palpebre e
aggrottando le sopracciglia.
Whiz annuì leggermente
“Esatto, ma lui non volle rinunciare alla nostra mano d’opera, così decise di
rendere il pianeta un enorme fabbrica sulla quale costruire astronavi, armi,
armature e qualsiasi cose riguardasse il suo esercito” confermò continuando la
sua spiegazione.
“Col tempo però questa
tecnologia cominciò a danneggiare il nucleo del pianeta a causa di particolari
sonde che entravano nel sottosuolo” fece una piccola pausa sospirando.
“In pratica il vostro
pianeta è esploso per via dei danni causati al nucleo” ipotizzò la donna
terrestre che in fatto di tecnologia era sicuramente quella più ferrata.
Il Parassis annuì
nuovamente “Solo io Yurk e Xig, insieme ad alcune sentinelle siamo riusciti a
salvarci grazie ad una fortuita coincidenza. Per puro caso non eravamo presenti
sul pianeta quando successe” concluse con rammarico aggrottando le sopracciglia
ed assumendo un aria triste.
“Ancora non ho capito cosa
c’entra Namecc” ammise Goku grattandosi una guancia con l’indice.
“E’ semplice” intervenne
Piccolo “Volevano ricostruire il pianeta, ma per farlo avevano bisogno di un
nucleo simile a quello di Parasso…per questo hanno cercato di prendere quello
namecciano” spiegò avendo compreso perfettamente la situazione, e il lungo
sospiro del Parassis ne fu la conferma.
“E’ assurdo! Una volta che
un pianeta esplode è assolutamente inutile cercare di ricostruirlo!!” sbottò
Vegeta avendo perfettamente compreso le ragioni dell’altro, ma non intenzionato
a condividerle.
Goku osservò l’altro Saiyan
spirando “Ma anche noi abbiamo ripristinato sia Namecc che la Terra con le sfere
del drago” gli ricordò ovvio.
“Sfere del drago?” chiese
stupito Whiz non a conoscenza dell’esistenza delle magiche sfere.
Il Saiyan tornò a guardarlo
con un sorriso “Sì, basterà chiedere al drago di ripristinare il tuo pianeta e
tutto tornerà come prima” rispose allegro.
Whiz lo guardò sorpreso per
alcuni istanti, sopirò chiuse gli occhi con un mezzo sorriso “Non ha più
importanza ormai” disse rassegnato al suo destino.
Bulma guardò l’alieno steso
a terra, poi il suo sguardo vagò fino alla parete opposta, quella dietro la
quale si custodiva il mistero “Come pensavate di estrarre il nucleo del pianeta?
In quanto a tecnologie Namecc non è molto avanzato” chiese mentre la sua solita
curiosità da scienziata si stava facendo sentire.
Il Parassis cercò di
alzarsi appoggiandosi su un avambraccio.
La terrestre si chinò poi
per aiutarlo a mettersi seduto, mentre il marito osservò la scena con un lieve
movimento di stizza del volto.
Che poteva farci, sembrava
avesse un debole per i principi afflitti e senza popolo!
Whiz allungò la mano
calibrando un colpo affinché crollassero le rocce, ma ciò che vi era nascosto
rimanesse in piedi.
Si lasciò nuovamente
ricadere al suolo sfinito, quelle erano le sue ultime energie “Ci siamo dovuti
arrangiare, ma essendo un mezzo di fortuna ha qualche effetto collaterale”
spiegò mentre la parete cominciava a scoprirsi mostrando un enorme tubo di
metallo che si conficcava nel terreno.
Una scossa di terremoto
fece capire ai presenti che non solo quella singola parete, ma anche l’intera
caverna stava cominciando a cedere.
Piccolo si voltò verso il
Parassis “Con effetti collaterali intendi…la barriera?” chiese a denti stretti e
con una certa fretta di risolvere la situazione prima di rimanere schiacciati
tra le macerie.
Whiz si esibì in una
piccola risata, che fu smorzata da un brutale colpo di tosse “Già, maledetta
barriera, ci ha fatto scoprire!” confermò con l’amaro in bocca.
Bulma guardò in lontananza
il grosso tubo notando alcune spie luminose che ne indicavano il funzionamento.
Guardò Whiz “Come si ferma
quel coso?” chiese allarmata, aveva capito che il nucleo del pianeta non era
affatto al sicuro.
Il Parassis chiuse gli
occhi “Sbrigatevela da soli…io vi ho detto anche troppo” disse in un ultimo
sforzo, quelle furono le sue ultime parole…
*
CONTINUA…
*
*
mery: ecco l’aggiornamento,
spero abbia in parte colmato la tua curiosità
*
vit: che esagerata…non sono
un genio ^^ però ti ringrazio per averlo pensato, davvero grazie
*
marina_heart: eheh, il
perché è spiegato proprio in questo capitolo
*
lilac: devo confessarti che
uno dei motivi per la quale ho scritto questa storia era proprio per provare a
gestire altri personaggi (è nata proprio così). Sono contenta di essere riuscita
a renderli piuttosto bene creando una trama avvincente e complicata ^^. Comunque
seguirò il tuo consiglio, se mi verranno in mente storie simili non esiterò a
scriverle
*
sweet memole87: allora
visto che siamo in tema di monotonia ti dirò anch’io qualcosa che ti ho già
detto: ti ringrazio tantissimo! Sono contenta ti sia piaciuta fin qui, e spero
che anche i successivi capitoli non siano da meno
*
emyc: ecco l’aggiornamento
|
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Capitolo 13 *** Prima del crollo ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
Prima del crollo
*
Certo che aveva scelto un
pessimo momento per morire!
Quel Parassis non aveva
fatto altro che creare scompiglio, ed ora che doveva aiutarli a fermare tutto
era spirato!
Fantastico…davvero!
E ora?!?
Come accidenti si poteva
fermare quell’enorme tubo che stava sottraendo al pianeta il proprio nucleo?
Bulma sbuffò alzandosi in
piedi ed osservando il loro attuale problema, si appoggiò le mani ai fianchi
“Che facciamo adesso?” chiese al vuoto.
Goku si appoggiò una mano
al mento assumendo un espressione pensierosa chiudendo gli occhi.
Quando li riaprì fece
giusto in tempo a scansare una pietra che stava pericolosamente puntando al suo
piede.
Per sua fortuna fu
abbastanza rapido da ritirarlo prima che il suo amato piede venisse brutalmente
schiacciato “Ahhh!” urlò appoggiando poi la gamba al suolo “Non lo so, ma in
ogni caso ci conviene fare in fretta” alzò la testa “Prima di restare
schiacciati” piagnucolò poi.
“Goku ha ragione, dobbiamo
muoverci” li esortò Piccolo osservando il tubo.
Vegeta ringhiò “Restare qui
non servirà a nulla” brontolò scattando in direzione del loro problema.
Il namecciano non se lo
fece ripetere, pochi secondi dopo lo aveva già raggiunto ai piedi di quello
strano tubo conficcato nel terreno.
Goku fece un passo in
avanti, ma qualcosa afferrò la sua maglietta arancione, si voltò notando l’amica
che lo guardava con un broncio tenendolo saldamente per l’abito.
Bulma si appoggiò una mano
al fianco “Non avrai intenzione di lasciarmi indietro spero” si lamentò stufa di
essere sempre costretta a recuperarli.
Il Saiyan la guardò
ingenuamente, poi alzò gli occhi al soffitto sospirando, chissà perché aveva una
pessima sensazione a riguardo.
Le offrì la schiena
permettendole di aggrapparsi per accompagnarla fino all’estremità della grotta.
Appena raggiunsero gli
altri due capì qual’era la pessima sensazione, l’occhiataccia assassina del
principe dei Saiyan era un chiaro segnale che la cosa non gli era
particolarmente piaciuta.
Bulma si staccò dall’amico
affiancandosi al marito, che tuttavia non disse nulla, alzò il capo verso quell’enorme
tubo “Sembra piuttosto complicato” ipotizzò dopo una prima occhiata.
Piccolo si voltò verso la
terrestre “Saresti in grado di fermarlo?” chiese in pensiero per il pianeta.
La donna si adagiò una mano
al mento “Non saprei, devo dare un occhiata al pannello di comandi prima” spiegò
guardandosi attorno in cerca di qualcosa che potesse anche solo vagamente
assomigliargli.
“Ehi! Dov’è il pannello?!”
disse poi constatando che l’enorme struttura ne sembrava sprovvista, eppure
erano presenti delle spie luminose.
“Forse è all’interno”
ipotizzò Vegeta incrociando le braccia, Piccolo scosse lievemente la testa
“Dall’interno proviene la strana aura della barriera” fece notare senza
distogliere lo sguardo.
Le rocce che erano poste a
protezione del tubo non permettevano, all’interno della grotta, di percepire
l’aura, che evidentemente veniva liberata verso l’alto quindi all’esterno,
proprio dal tubo stesso.
“E se provassimo a
romperlo?” propose Goku storcendo le labbra in una smorfia, il namecciano si
voltò a guardarlo “Non sappiamo cosa può succedere se lo distruggessimo” disse
prudente come suo solito.
Non fece in tempo a
ripeterlo, un rumore alle sue spalle fu il chiaro segnale che il tubo era appena
stato rotto.
Inutile voltarsi per
guardare i danni alla struttura, i suoi occhi si posarono direttamente
sull’artefice.
Vegeta abbassò la mano “Ora
controlla se è all’interno” disse alla donna aspettando che il fumo si
diradasse…nel suo vocabolario le parole prudenza e pazienza non erano
contemplate, aveva deciso che lo avrebbe distrutto e così aveva fatto.
Piccolo lo guardò seccato,
ringhiò leggermente “Vegeta, che ti è saltato in testa!” lo riprese conscio del
rischio che avevano corso, ma che per fortuna si era rivelato vano.
“Mpf…se aspettavamo te la
caverna faceva prima a crollarci addosso” lo prese in giro guardandolo con aria
da superiore.
Il namecciano strinse un
pugno “Cosa?!” disse irritato ringhiando.
Bulma sbuffò, possibile che
quello zuccone doveva sempre fare di testa sua?!
Si voltò verso i due
prossimi litiganti “Smettetela, non mi sembra questo il momento” li riprese
entrambi.
“Taci tu” la zittì il
Saiyan, contribuendo, come al solito, a mandare su tutte le furie la donna “Sei
sempre il solito, possibile che tu non…” “Ragazzi guardate!” li interruppe
improvvisamente Goku indicando all’interno del tubo, dopo che la visibilità era
tornata.
I tre compagni di viaggio
guardarono ciò che l’altro stava indicando “No, non è possibile!” esclamò
sorpreso Piccolo, Bulma dischiuse leggermente la bocca “Quella è…” “La navicella
di Kyui” concluse per lei Vegeta.
Seguì un attimo di
smarrimento generale in cui nessuno sapeva esattamente cosa dire.
“Quello dev’essere il
pannello di controllo” constatò infine Bulma.
Goku si avvicinò di qualche
passo, “Perfetto, allora come si apre?” chiese allungando una mano per toccarne
la superficie.
“No, aspetta Gok…” cercò,
invano, di avvertirlo Piccolo, il Saiyan aveva già adagiato la sua mano sulla
navicella osservando il namecciano “Che c’è?”.
La sua espressione mutò da
semplicemente ingenua a dolorante quando si accorse che attorno alla stessa
navicella era presente una barriera in grado di ustionarli il palmo.
“Ahhh! Brucia!” si lamentò
ritirandola e cominciando a soffiarci sopra.
Saiyan…che razza priva di
autocontrollo!
“Ti avevo detto di
aspettare!” lo riprese Piccolo piuttosto esasperato.
“Se non si può toccare,
come facciamo ad aprirla?!” chiese giustamente Bulma preoccupata del fatto di
non poter fermare la catastrofe imminente.
Già bel problema, se non si
può toccare non si può aprire, e se non si può aprire non si può fermare il
processo!
Accidenti!
“Non possiamo provare a
rompere anche quella?!” mormorò Goku ancora intento a soffiare sulla sua mano
dolorante.
Priva di autocontrollo e di
metodi che non richiedano la forza bruta per risolvere le situazioni!
Piccolo incrociò le braccia
“Mi spieghi come pretendi di fare? C’è una barriera se non sbaglio” gli ricordò
un po’ sarcastico.
Bulma mise le mani nelle
tasche sfiorando un oggetto che vi dimorava al suo interno.
Il Saiyan si grattò la
testa “E allora che facciamo?” domandò raggiungendo il gruppo.
“Con questo!” esclamò la
terrestre tirando fuori dalla tasca quella che sembrava la soluzione.
Tutti si voltarono a
guardare quel piccolo oggetto tra le dita affusolate della donna, sul volto di
Goku si dipinse un sorriso a trentadue denti “Ma certo!” esultò riconoscendo il
telecomando che l’amica aveva già usato con successo per la navicella della
squadra Ginew.
“E quello da dove lo hai
preso?” chiese il principe riconoscendo il telecomando, e sorpreso di vederlo in
mano alla moglie.
Bulma sorrise con furbizia
“Segreto” rispose misteriosa “Bene” disse per farsi coraggio cominciando a
digitare alcuni tasti.
L’oggetto sparì dalle sue
dita improvvisamente, si voltò osservando il Saiyan digitare altri tasti “Se
avevi intenzione di farla esplodere eri sulla strada giusta” disse ironico ed
evidentemente più consapevole del suo utilizzo.
La terrestre s’imbroncio,
ed era già pronta a ribattere, ma la navicella aprì il suo portellone.
*
Cargot scrutò il cielo con
apprensione, le pareti della grotta dalla quale ormai da diverso tempo erano
usciti stavano crollando inesorabilmente.
Tutti i namecciani stavano
facendo altrettanto chiedendosi se e quando i loro salvatori sarebbero usciti da
quel labirinto naturale.
A loro si erano aggiunti
gli Alter, fuggiti dalla schiavitù come pure avevano fatto gli abitanti del
pianeta in precedenza.
Non c’era più tempo, rocce
e detriti stavano ormai cadendo uno sopra l’altro segnando la fine della
caverna.
Improvvisamente, tra le
rocce sfrecciò verso l’alto una scia bianca soffermandosi in alto nel cielo.
Al suo seguito altre due
scie che, come aveva fatto la prima, si fermarono nel cielo verde del pianeta.
“Sono loro!” esclamò il
piccolo namecciano riconoscendo le figure che si erano materializzate “Ehi!!” li
chiamò poi sventolando una mano.
*
“Uff…che fatica” si lamentò
Goku atterrando accanto al gruppo ed appoggiandosi le mani alle ginocchia con
aria evidentemente soddisfatta.
Piccolo incrociò le braccia
“Siamo riusciti a fermare la distruzione del pianeta anziano saggio” informò il
capo della sua razza.
Muri annuì sorridendo.
Bulma si staccò da Vegeta
che l’aveva tratta in salvo e sospirò stanca “Non voglio più saperne di caverne
per un po’” si lamentò.
Un gorgoglio spaventoso
costrinse tutti a voltare lo sguardo verso Goku, che imbarazzato si grattò la
nuca con una mano, mentre l’altra andò ad adagiarsi sul suo stomaco che
reclamava cibo “Eheh…mi è venuta una certa fame” si giustificò guardando poi
l’anziano namecciano “Senta vecchietto non è che avrebbe qualcosa da mangiare?”
chiese speranzoso.
“Bada a come parli Goku!
Non rivolgerti all’anziano in questo modo!” lo sgridò l’amico verde difendendo
Muri.
Il Saiyan lo guardò con un
espressione un po’ stupida in volto “Ah…chiedo scusa” si scusò verso il vecchio
che sorrise “Stai tranquillo ragazzo” lo rassicurò.
Goku si sentì sollevato,
sorrise, poi cadde improvvisamente al suolo “Che fame!” lagnò esausto.
“Temo che non possiamo
aiutarti” gli fece presente Cargot “Noi namecciani beviamo solo acqua” gli
ricordò amaramente.
“Cosaaaa?!? E adesso io che
faccio!!” si lamentò terrorizzato dall’idea di non poter mangiare.
“Tranquillo Goku, sulla
nostra astronave abbiamo abbastanza scorte per andata e ritorno” lo rassicurò
Bulma.
“Mi dispiace dovertelo
dire, ma la nostra astronave non è sopravvissuta all’atterraggio” le fece
presente Piccolo con tutta calma.
“Cosaaaa?!? Come faremo a
tornare a casa adesso!!” si lagnò la donna inginocchiandosi al suolo ed
esibendosi in una inconsapevole imitazione dell’amico.
“Siete ridicoli” li schernì
l’altro Saiyan alle loro spalle.
Silenzio…
Bulma sgranò gli occhi
scattando improvvisamente in piedi “Aspetta un attimo Vegeta! Tu come ci sei
arrivato fino a qui?” chiese additandolo.
Vegeta inarcò un
sopracciglio.
*
CONTINUA…
*
*
emyc: grazie, ecco
l’aggiornamento
*
mery: grazie mille anche a
te
*
sweet memole 87: no, non sbagli, effettivamente questo è il penultimo capitolo,
ma c’è già qualcos’altro che “bolle in pentola”
*
vit: bè, allora…grazie ^^ e
come previsto la storia sta ormai per concludersi
*
lilac: grazie, sono
contenta di esserci riuscita allora, e sono contenta che hai notato la
“somiglianza” voluta con la storia di Vegeta
*
marina_heart: si, sta
proprio finendo, ormai siamo agli sgoccioli
|
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Capitolo 14 *** Ritorno al pianeta azzurro ***
THE GREEN PLANET
THE GREEN PLANET
*
Ritorno al pianeta azzurro
*
Capsule corp. 3,
ciò che era scritto a lettere cubitali su quell’enorme sfera bianca e nera dagli
oblò rossastri.
Ai piedi di essa il popolo
namecciano era riunito per salutare gli eroi che avevano salvato il loro
pianeta, e per augurargli buon viaggio.
Tra loro la donna terrestre
dai capelli azzurri osservava dal basso la struttura a sfera, fece una smorfia
imbronciandosi, e volgendo lo guardo leggermente a lato per guardare l’uomo a
braccia conserte che le stava accanto.
“Si può sapere perché non
hai detto subito di aver conservato questa capsula Vegeta?” gli chiese
sospettosa.
Il Saiyan spostò solo le
pupille verso di lei “Che differenza vuoi che faccia?!” rispose serio.
Bulma scattò con il busto
nella sua direzione “Come sarebbe a dire?!?” sbraitò adirata “Mi sarei
risparmiata la fatica di doverne costruire un’altra!!” continuò additando la
vecchia camera gravitazionale del marito.
Vegeta si limitò a roteare
gli occhi nella direzione opposta evidentemente poco intenzionato a starla ad
ascoltare.
Bulma additò ora l’uomo “Ho
dovuto lavorare per giorni…giorni nella quale tra l’altro tu sei sparito e
ancora non mi hai spiegato PERCHE’!!!” continuò gesticolando a caso.
L’uomo si limitò a sbuffare
infastidito cominciando ad entrare nel mezzo che li avrebbe presto riportati a
casa.
“Ehi aspetta! Non ho ancora
finito!” insistette la donna sbraitandogli contro nel vano tentativo di essere
ascoltata, lui era già sparito all’interno dell’astronave.
“Ehm…Bulma” la richiamò una
voce alle sue spalle costringendola a voltarsi, incrociando quindi lo sguardo
del giovane namecciano.
Cargot le sorrise “Potresti
salutarmi Dende quando lo vedi?” disse timidamente, Bulma cambiò radicalmente
espressione.
Sul suo volto non c’era più
traccia del broncio che aveva fino a pochi secondi prima, ora sfoggiava un
sorriso “Ma certo, lo farò senz’altro” rispose cordiale.
Piccolo strinse la mano al
vecchio Muri “La ringrazio anziano saggio” disse il guerriero.
“Stai scherzando? Siamo noi
che dovremmo ringraziarvi” gli fece presente dopo avergli lasciato la mano.
Goku bofonchiò qualcosa
d’incomprensibile a bocca piena, mentre stava trangugiando una coscia intera di
pollo procuratasi dalla dispensa della navicella di Vegeta.
Piccolo lo guardò con
disgusto “Goku finiscila di parlare con la bocca piena!” lo rimproverò inarcando
il labbro superiore.
Il Saiyan si voltò a
guardarlo, deglutì mandando giù ciò che gli occupava la bocca e tornò a guardare
l’anziano namecciano “Dicevo…è sicuro di non volerne un po’ anche lei? E’
squisito sa” chiese ripetendo quello che aveva cercato di dire pochi istanti
prima porgendogli il pollo.
Piccolo si limitò a
sbattersi una mano in volto, mentre il vecchio Muri guardò il Saiyan con un
certo imbarazzo.
“Goku ti abbiamo già detto
che noi non mangiamo quella roba” gli ricordò infine l’amico.
Tornò a guardarlo con un
espressione interrogativa “Ah già la avevo scordato” disse poi grattandosi la
nuca…per lui era fin troppo strano non mangiare.
L’amico namecciano si
limitò a guardarlo domandandosi come poteva essere lui il guerriero più forte di
tutti i tempi…a volte se lo domandava…sul serio!
*
“Ti ho detto di lasciarmi!”
sbottò l’uomo cercando di ritirare il braccio dalle grinfie della donna.
Bulma aggrottò le
sopracciglia “Sto cercando di medicarti, quindi cerca di stare fermo!” ordinò
irremovibile adagiando su uno dei numerosi tagli sul suo braccio il cotone
imbevuto di disinfettante.
Vegeta sbuffò innervosito
“Non ne ho bisogno” brontolò appoggiando il mento sul palmo della mano, ed
adagiando il gomito sul ginocchio.
La moglie alzò lo sguardo
inarcando una sopracciglio “Insomma Vegeta…tuo figlio fa meno storie quando lo
devo medicare!” lo rimproverò paragonandolo a Trunks che tornava regolarmente
livido e pieno di graffi dai monti Paoz dopo un intera giornata a malmenarsi con
il suo migliore amico.
Simpatico vizio ereditato
dal padre che in quanto a malmenasi con il migliore amico, e rivale, non era
certo da meno.
“Io non sono un moccioso!”
borbottò denti stretti.
Bulma si adagiò una mano al
fianco “Davvero? In questo momento non si direbbe proprio” lo riprese tornando
poi al suo lavoro di medicazione.
A Goku scappò una risatina
osservando la scena adagiato accanto alla parete seduto al fianco del namecciano
nella sua classica posa meditativa.
Alla terrestre non sfuggì
alzandosi di scatto e puntando il dito verso i due amici “Cosa avete da ridere
voi? Dopo che avrò finito con lui…” additò il marito che sembrava più una
pentola di fagioli per quanto stava borbottando “Mi occuperò anche di voi avete
capito!” aggiunse minacciandoli con del cotone.
Due dei guerrieri più forti
dell’universo sobbalzarono.
Goku sgranò gli occhi
aderendo la schiena alla parete con aria terrorizzata annuendo ripetutamente,
Piccolo aprì, altrettanto spaventato, gli occhi annuendo a sua volta.
“Bene” concluse la donna
tornando a sedersi ed afferrando nuovamente il braccio del principe dei Saiyan
che ancora non aveva smesso di lagnare.
Una volta
tranquillizzatasi, Bulma, riprese a medicare le ferite dell’uomo mentre la sua
mente era già tornata a casa.
Sopirò attirando
l’attenzione del marito che si limitò a guardarla “Chissà come sta il mio
Trunks” mormorò assumendo l’atteggiamento da madre apprensiva.
“Non preoccuparti Bulma,
sono sicuro che sta bene” la rassicurò l’amico Saiyan.
La donna dai capelli
azzurri annuì dopo un nuovo sospiro “Già, per fortuna i miei genitori erano
venuti a trovarci per…” improvvisamente sgranò gli occhi alzando di scatto la
testa verso il volto del marito che prontamente scostò lo sguardo.
“Vegeta…” cominciò con
sospetto “…non dirmi che sei sparito per non incontrare i miei genitori!”
suppose assottigliando gli occhi.
Colpito e affondato!
Ebbene sì, Vegeta si era
defilato per giorni pur di evitare la convivenza per settimane intere con i
suoceri!
Insomma, chi aveva voglia
di passare il tempo con la donna-miele o con lo scienziato pazzo?!
Molto meglio sparire per un
po’ e riapparire su un pianeta disperso nello spazio insidiato da pericoli
costringendolo a lottare sputando sangue, piuttosto che affrontare la suocera
con i suoi atteggiamenti appiccicosi, o il suocero con le sue stramberie.
Tra l’altro si era appena
liberato di loro in quanto appena alcuni mesi prima si erano trasferiti
altrove…perché doveva averli tra i piedi anche adesso che non vivevano più sotto
lo stesso tetto?!
Il suo silenzio era molto
eloquente…
Bulma scattò in piedi
additandolo “Non posso crederci!!! Possibile che tu debba fare sempre tutte
queste storie ogni volta che i miei vengono a trovarci? Cosa ti costa passare un
po’ di tempo con loro?!” sbraitò gesticolando come una forsennata, mentre Vegeta
continuava ad ignorarla stando in silenzio, la terrestre non accennava a
smettere di urlargli contro cominciando per giunta ad insultarlo.
Goku si grattò una guancia
osservando la scena, per sua fortuna non aveva tanti problemi con il padre di
Chichi, lui andava d’accordo con il suocero.
Piccolo rimase impassibile
ad osservare, mentalmente ringraziò di essere un namecciano e di non avere certi
problemi, quindi richiuse gli occhi tornando a meditare.
*
Che gli abitanti del
pianeta Terra fossero pacifici lo sapeva l’intera galassia.
Che fosse un popolo
tranquillo, era noto a tutti.
Che quel luogo fosse
soggetto a continui pericoli…quello lo sapevano in pochi…
Solo chi ne aveva
preservato, e ripristinato il suolo poteva sapere che il pianeta Terra non
poteva considerarsi immune da eventuali minacce…
Almeno era il luogo in cui
i guerrieri più forti dell’intero universo potevano chiamare casa…anche se ad
attenderli da un lungo viaggio ci sono i suoceri!
*
FINE
*
*
Bene, è finita anche questa
storia, spero vi sia piaciuta…ciao
*
liar: grazie
*
mery: grazie, spero ti sia
piaciuto anche il capitolo finale
*
lilac: ahah…sapevo che ci
saresti arrivata, con o senza il piccolo indizio (che per la cronaca era nel
primo capitolo)…Vegeta è giunto su Namecc proprio con la vecchia camera
gravitazionale. Inoltre sono contenta che i commenti di Piccolo riguardo ai
Saiyan abbia sortito l’effetto sperato, quello di sottolineare come Goku e
Vegeta siano in realtà simili su certi aspetti
*
vit: il tempismo dello
stomaco di Goku è davvero impressionante…come dici anche tu sempre nei momenti
meno opportuni
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