5 idiots? yeah, they're my idols

di 17BLACKHarry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione/Prologo: A Big Mistake ***
Capitolo 2: *** Who's That Girl? ***
Capitolo 3: *** Welcome Back!! ***
Capitolo 4: *** An Amazing Night... Or Not? ***
Capitolo 5: *** It Will Be Better Tomorrow ***
Capitolo 6: *** Don't Say That ***
Capitolo 7: *** Happy Holiday! ***
Capitolo 8: *** I'm Ill, But I Feel Better ***
Capitolo 9: *** A Special Picnic ***
Capitolo 10: *** Love Somebody ***
Capitolo 11: *** Please, Stop Cry. ***
Capitolo 12: *** New Home. ***
Capitolo 13: *** Directioner or Directionator? ***
Capitolo 14: *** Halloween!! ***
Capitolo 15: *** You Are None. ***
Capitolo 16: *** Food Fight. ***
Capitolo 17: *** A Very Big Family! ***
Capitolo 18: *** Milano! ***
Capitolo 19: *** The First Time. ***
Capitolo 20: *** Goodbye! ***
Capitolo 21: *** Surprise!! ***
Capitolo 22: *** I Need Her ***
Capitolo 23: *** PROM. ***
Capitolo 24: *** Sin City. ***
Capitolo 25: *** I Love You. ***
Capitolo 26: *** Don't Do It ***
Capitolo 27: *** I Broke Her Heart. ***
Capitolo 28: *** I Was So Stupid For Letting Her Go. ***
Capitolo 29: *** I Think I'm Gonna Marry You! ***
Capitolo 30: *** I Will Always Remember It. ***
Capitolo 31: *** Hold On, Pain Ends. ***
Capitolo 32: *** Epilogo: They Lived Happily Ever After ***



Capitolo 1
*** Introduzione/Prologo: A Big Mistake ***


Introduzione:

Mi chiamo Margherita, ho 16 anni, sono bionda e occhi verdi scuro, ho un ragazzo diciamo “bad boy” che si chiama Riccardo e i miei genitori non vogliono che lo veda, 
ma a me piace troppo. Sono carina e molto simpatica, ma comunque sono una ragazza ordinaria che ama ridere, la sincerità e la musica… mi piace un po’ tutta: dal pop al rap, 
dal rock alla dance/elettronica… un po’ tutto!! ma soprattutto è da un anno che mi sono innamorata di 5 “idioti”: sì mi sono innamorata degli occhi di Niall, dell’ anima di Zayn,
della voglia di vivere come un bambino di Louis, del gran cuore di Liam, ma quello che mi ha colpito di più è stato Harry. Non sto dicendo che è il mio preferito, ma… boh!! 
Comunque questa mio grande amore platonico è condiviso anche dalla mia migliore amica Marta; mora, occhi castani e molto espressivi, anche lei molto bella e ha il più bel 
carattere del mondo, ma a volte è insicura delle sue scelte, anche se non dovrebbe. Ci siamo conosciute in quarta elementare quasi per caso, all’ intervallo, perché avevamo 
amiche in comune. Però solo alle medie diventò una delle persone più importanti della mia vita. Adesso al liceo ci siamo divise ma ciò non impedisce di vederci. 
Ritornando a prima, il suo amore platonico è Niall. sapete le bambine che dicono “a me piacciono i capelli biondi  e gli occhi azzurri”? beh ecco per lei lo è ancora adesso. 
Realmente parlando, a lei piace il suo migliore amico, Nicolò, ma non vuole rovinare il loro rapporto quindi soffre in silenzio e a me dispiace.
 
Casa di marta, pronta per andarmene
IO: Hey Marta è tutto pronto?
M: Sì Marghe, ma mi spieghi ancora perché?
IO: Perché sono stanca!! I miei non possono dirmi chi frequentare o meno…  
       Mi piace tanto Riccardo e quindi abbiamo deciso di vivere insieme.
M: Si, ma perché devo venire anche io? -.-
IO: perché sei la mia migliore amica :D e mi devi sostenere nelle mie scelte.
M: si, ma magari come pubblico e non come protagonista!! ._.
IO: dai ti pregooo!!
M: Ci metteremo in un casino…
IO: io vado…
M: dai aspettami!!
IO: Ti voglio un bene dell’ anima grazie di metterti in un casino per me!!
M: Non farmi cambiare idea!!
IO&M: ahahhahaha
M: dai andiamo…
IO: ah sai che mi sembra che in questa “avventura” ci sia anche Nicolò?
M: DAVVERO? *-*
IO: lo sapevo che avresti reagito così, secondo me gli piaci ;)
M: ma smettila.
IO: no davvero il vostro rapporto è unico e ogni volta che ti guarda ha una spece di luce negli occhi.
M: sì, ma comunque non voglio rovinare il nostro rapporto :/
IO: a volte non ti capisco… sei INNAMORATA COTTA di lui e non ti vuoi mettere insieme per paura di rovinare il rapporto… magari diventa migliore..
M: vabbè…
 
Arrivate a casa di Ricky
IO: Ricky!!
R: Amore mio!!
gli saltai addosso e poi presi la valigia, lui accompagnò me e marta nella sua stanza e disse a nicolò che avrebbero dormito sul divano-letto.
“Driin-Driin…” mi svegliai con quel suono che subito dopo si interruppe. 50 chiamate perse: 25 di mio fratello, 10 di mio padre e 15 di mia madre. ok: ero spaventata. 
Svegliai marta gli feci vedere ciò e anche lei spaventata prese il cellulare per controllare e c’ erano 57 chiamate perse tra quelle di suo padre e quelle di sua madre.
IO: marta che facciamo?
M: Dobbiamo tornare a casa.
IO: ma ci puniranno!!
M: dovevamo pensarci un po’ prima eh?
IO. in effetti hai ragione…
M: dobbiamo farlo, abbiamo fatto star male la nostra famiglia, dobbiamo tornare assolutamente
Ricky e Nico entrarono in stanza e spiegammo loro il tutto: ci aiutarono a prepararci e ci salutarono
Arrivati a casa, ricevemmo la ramanzina più brutta e lunga della storia, non solo perché è brutto riceverle ma anche perché questa volte so per certo di averli veramente delusi 
ed è la sensazione più brutta che si possa provare. i mie genitori se ne erano accorti e mi perdonarono in fretta, ma la punizione non me la tolsero: non potevo uscire fino alla fine 
della scuola (ed eravamo a marzo…), potevo vedere Marta un’ ora a settimana e basta e d’estate dovevo andare in vacanza studio in Inghilterra, in famiglia da degli sconosciuti, 
senza neanche la mia migliore amica. (anche se non è una vera e propria punizione però…) In compenso i miei dissero che potevo stare ancora con Riccardo, ma che non lo potevo 
vedere fuori dalla scuola. Anche a Marta capitò la stessa punizione… secondo me si erano organizzati prima -.-
 
i giorni passarono e il giorno della partenza non tardò ad arrivare.
La sera prima mi vidi con Riccardo e lui mi disse di non preoccuparmi che l’ estate non avrebbe cambiato il nostro rapporto e anzi lo avrebbe fortificato… mi fidai e poi 
rimasi fra le sue braccia che mi coccolavano.
Nicolò chiamò Marta e chiese di vedersi. appena si videro corsero uno incontro a quell’ altro e spinto dai suoi sentimenti Nicolò prese tra le sue mani il viso di Marta 
e la baciò: ne fu molto sorpresa Marta, e arrossì di colpo
N: Mi piaci tanto, ora non ha più senso…
M: in effetti.. anche tu mi piaci tanto. Però non dovremmo... rimaniamo amici: è meglio per entrambi.
N: probabilmente hai ragione, ma sarai semore la mia migliore amica. Buona vacanza, mi mancherai troppo.
M: anche tu!!
si salutarono con un lungo abbraccio per poi tornarsene sconsolatamente ognuno a casa propria.
il giorno dopo in aeroporto salutammo tutti, salimmo sull’ aereo e ci infilammo le cuffie per ascoltare gli unici che ci davano forza…
arrivati vedemmo due tizi che tenevano due cartelloni differenti con i nostri nomi. ci guardammo a capimmo che dovevamo dividerci
IO: Ciao marta :’(
M: dai non fare così!! è un’ estate su ;)
IO: hai ragione buona estate Marta!!
ci abbracciammo e dal taxi ci salutammo..

Allora... lo so è il prologo più lungo della storia di tutti i tempi, ma a me piace scrivere tanto e dettagliare, ma credo che capitoli lunghi così ne farò pochi.
Metterò i capitoli quando mi capita e quando potrò (ovviamente non vi faccio aspettare mesi e.e). 
Le recensioni, negative e positivie, sono ben accette; soprattutto, se avete da dirmi dove migliorare non esitate, basta che non insultiate!! :)

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Capitolo 2
*** Who's That Girl? ***


Dopo un’ ora e mezza di taxi, arrivai di fronte a una villetta, poco fuori Londra, molto bella e grande. 
Ero molto imbarazzata a conoscere nuova gente, ma se non volevo passare un’ estate d’ inferno dovevo farlo. 
Mi facevo un sacco di domande: “come era la famiglia? era simpatica o antipatica? avevano figli? di che età?” 
Fatto sta che vidi entrare di fretta e furia una ragazza (molto bella, alta e snella, capelli castani, mi sembrava familiare)
come se avesse un appuntamento o non so che.
Scesi e, prendendo le valigie, bussai alla porta e mi venne ad aprire la stessa ragazza.
x: Ciao!! :D tu dovresti essere la ragazza in vacanza studio in punizione, giusto?  Ti chiami…
IO: Margherita!!
x: Ah sì, giusto… scusa ma mi ero dimenticata che mamma era uscita e dovevo accoglierti io!! Prego accomodati…
IO: Aspetta… Ma io ti conosco…
x: Come ci conosciamo? xD non ci siamo mai incontrate
IO: Tu non mi conosci ma io sì… Sei GEMMA STYLES??? *-*
G: SEI UNA DIRECTIONER?
IO: non si nota, né?
G: Già… quindi non sarà proprio una punizione, vero? ;D
IO: ahahahhah, infatti mi aspettavo un’ estate bruttissima, ma direi che è perfetta!!
G: ahahhahaha!! comunque ti starai chiedendo dove è Harry giusto?
IO: Sì, cioè no, c’ è so che è in tour ma non so quando torna!!
G: Tranquillaaaa!! Torna fra un paio di giorni… e finalmente sarà a casa!! ☺
Gemma mi fece vedere la stanza: avrei dormito con lei; poi mi fece stare un paio di minuti da sola, durante i quali mi
schiaffeggiavo per capire se ero sveglia o no (?). Non ci potevo credere: ero ospite della famiglia Styles, avrei incontrato, 
conosciuto e magari fatto amicizia con lui!! *-*
G: Scendi Marghe!! è arrivata mia madre!!
IO: Arrivo subito!!
Mi fiondai di sotto, la conobbi: conobbi Anne Cox, la madre del mio idolo. Era simpaticissima e non so perché mi faceva
stare bene la sua presenza, come se emanasse tenerezza e dolcezza da tutti pori, come succede con mia mamma. 
Mi faceva sentire come a casa.

Nel frattempo…  (Marta)
“Finalmente” pensai, “non ce la facevo più in quel taxi, che bella casa!! ah meno male… ci sono femmine in questa famiglia 
(magari un maschio non guastava e.e): sono una, due e due gemelline. Per fortuna le più grandi hanno mia età :D” 
Scesi e subito la più grande, bionda, dai grandi occhi azzurri sprizzanti di gioia, mi accolse. Guardandole meglio io le conoscevo 
quelle ragazze…
x: Ciaooooo!!! tu dovresti essere Marta, veroo?? :D
IO: Sì… ma voi siete le sorelle di LOUIS TOMLINSON???? o.o
X: Sìììì!! sei una directioner!! ah ci divertiremo un mondoooo!!!! comunque sono…
IO: Sì so chi sei, Lottie. Tu sei Fizzy, tu Phoebe e tu Daisy!! altro che punizione!! :Q C’ è sono finita nella casa del mio idolooooo!!! 
Io amo mia mamma, anzi amo Margherita che mi ha convinto, devo chiamarlaaaa, DEVO CHIAMARLAAAAA!!! 
Intanto stavo ballando la conga, e all’ inizio le ragazze si erano spaventate ma alla fine capirono e si unirono…
X&Y: Ma cosa è tutta questa felicità?
D: Mamma, è arrivata Marta!!!!! ;) 
IO: ODDIOOOOOOOO!!! ELEANOOOOOOORRRRR!!! IO TI AMOOOOOOOOO!!! 
E l’ abbracciai provando un’ emoziona assurda!! *-*
E: Ah che tenerella!!!! <3 mi dispiace ma sono fidanzata ahahahah ;D
IO: Ahahahahah!! grazie Eleanor!! sei fantastica!!! 
J: Va bene ragazze fatele vedere la stanza!!
Mi aiutarono con le valigie e salendo mi spiegarono che Louis sarebbe arrivato pochi giorni dopo. La cena si svolse in modo armonioso, 
ci raccontammo di tutto di più e mi sono a tal punto sentita a casa che dopo due secondi, talmente parlavo tanto, seppero tutto di me.

Allora... (incomincerò sempre così l' angolo dell' autore, quindi abituatevi!! :D) al contrario del prologo, questo capitolo è corto, 
ma penso che sia meglio così giusto per equlibrare la lettura...
Le recensioni, negative e positivie, sono ben accette; soprattutto, se avete da dirmi dove migliorare non esitate, basta che non insultiate!! :)

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Capitolo 3
*** Welcome Back!! ***


G: Marghe… MARGHE…!! 
Sentii un sussurro che si faceva sempre più forte e mi sentii scuotere…
G: MARGHEEEE!!!!
Mi levò le coperte di dosso facendomi cadere dal letto: non pensavo fosse così forte!! D:
IO: Gemma che c’ è? Mi hai spaventata!!
G: Scusa ma non ti svegliavi u.u, comunque non ti ricordi che giorno è questo? ;)
IO: Ehm… no…- dissi mezza addormentata.
G: -.- Pensavo che saresti stata felice di conoscere mio fratello, ma vedo che non ti interessa…
Alzandomi di scatto: eccomi pronta bella sveglia!! Ci metto due secondi a lavarmi vestirmi 
pettinarmi e fare tutto quanto!! Se vuoi ti preparo da mangiare, vuoi anche un massaggio ai piedi?-(ero seria…)
G: Ahahahahahha dai Marghe non fare così: non essere agitata!! Mio fratello non è HARRY 
STYLES, è Harry Styles un semplice ragazzo di Holmes Chapel!!
IO: Sì capisco perfettamente, ma lui comunque è uno dei miei idoli ed è difficile non essere agitati!!
G: Giusto, ma cerca di essere il più rilassata possibile, giuste per non fare figure di merda, 
comunque mia mamma è andato a prenderlo!!
IO: Grazie :’D ahahahha ok!!
Mi lasciò preparare: truccata acqua e sapone (?), jeans e maglietta, diciamo molto normale :D 
DIN-DON… o cavolo era lui… io scesi di corsa e Gemma aprì: era il postino -.-“
Allora andai a sedermi in sala riflettendo sulla mia corsa giù per le scale e su ciò che mi disse Gemma: 
aveva ragione, dovevo calmarmi se no mi prendeva per una pazza!! Presi il telefonino e guardai le notifiche su facebook.
All’ improvviso, la porta si spalancò
H: SONO TORNATOOO!!! GEMMA DOVE SEI??
G: HARRY!! 
Gli saltò addosso: una delle scene più belle fra fratelli, ero commossa :’), 
comunque osservando la scena mi alzai e rimasi immobile dietro al divano.
H: Mi sei mancata tanto!!
G: Anche tu!! allora com’ è andata?
H: Bene, stancante, ma veramente bello il tour!!
G: Sono felice per te!!
H: Allora.. dov’ è la ragazza che doveva venire qua?
Gemma mi indicò, ero lì che pensavo:”MARGHERITA, tu ti chiami MARGHERITA, ricordatelo, non fare figure di merda!!”
H: Ah Ciao!! 
Sfoggiò uno dei suoi sorrisi...
IO: C-Ciao… mi chiamo Ma-Margherita!! 
Si avvicinò e gli porsi la mano, lui rise e mi diede un bacio sulla guancia…
H: Beh mamma la tua descrizione non le rende giustizia!! ;)
IO: …
G: Harry sei il solito cascamorto!! La stai imbarazzando!!
H: Non è vero!! Ti sto imbarazzando?
IO: Beh…
G: VEDI???
H: GEMMA PIANTALA!!
A: AH!! Quanto mi mancavano le vostre litigate!! Vabbè… Chi ha fame?
IO, H, G: IOOO!!
Seduti a tavola, iniziammo a chiacchierare: Harry raccontò tutto e di più sul tour e poi saltò fuori 
la questione che io sono una directioner… lui mi guardò sorpreso, pensava che non ne fossi il tipo. Lo squadrai e scherzando mi chiese scusa (?) 
e disse che non poteva continuare a raccontare le novità dato che c’ ero io e voleva che fossero delle sorprese anche per me.


Casa Tomlinson (Marta)
L: SVEGLIAAAAAAA!!! Marta è dieci minuti che ti chiamo!! Fra un quarto d’ ora arriva mio fratello…
M: Ehm? arriva Louis? Ok, ok adesso mi alzo…
Mi ero seduta sul letto, e non so perché mi sono risdraiata in una posizione stranissima, tipo in ginocchio ma con la faccia sul cuscino (?). 
Sono fatta così: non importa chi tu sia, se ho sonno dormo. Sono un caso disperato.
X: Ee… Ciao…? D:
IO: sì…? 
Aprii gli occhi, ma non vedevo nulla; ero ancora nella posizione di prima. 
X: Tu sei la ragazza italiana?
IO: Sì e tu? 
X: Ah, non sei una nostra fan? 
Caddi dal letto…
IO: ODDIO!! TU… TU… sei LOUIS!!! oddio sì certo che sono una tua fan!!! :’D Scusa se mi sono presentata in questo modo scrauso… 
ma ecco.. avevo sonno e mi sono riaddormentata, anche sapendo che stavi arrivando!! SCUSAMI TI PREGOOO!!!
L: MAMMA!! La ragazza nuova sta male…!! ;D comunque mi ricordi tanto Zayn!! Ahahaha :’D
IO: Ma no!! Ahahahhahahah comunque a parte le pazzie io sono una vostra grande fan ed è veramente strano trovarmi qua!!
L: Ebbè ci credo :) comunque tu mi conosci, ma il tuo nome? 
IO: Marta!! Piacere!!
L: Piacere!! Ti lascio preparare, ti aspettiamo giù a mangiare!! Non ti riaddormentare mi raccomando!! ;)
IO: Ahahahah e come farei? :D
Mi preparai di gran fretta, molto semplice e scesi per il pranzo durante il quale ci divertimmo un mondo 
con Louis che sparava cavolate a raffica: è stato un pranzo molto caloroso!!

Finito, uscii in giardino a chiamare Marghe… dovevo raccontarle tutto!!
Tuuuu… Tuuuu… Tuuuu…
M: Sì Marta?
IO: OH!! Era l’ ora che rispondessi!! Ti devo raccontare una notizia super/mega/giga/extra/iper/stra/arci/assai bella :D
M: WOW!! Comunque anche a me è successo una cosa stupenda!! Chi inizia?
IO: Ovviamente io!! Ti ho chiamato!! Ahahahha!!
M: Ahahahaha sei la solita!! :’)
IO: Ahahaha lo so, lo so… modestia a parte, non saprai mai in che casa sono finita!!
M: Anche iooo!! È questa la mia notizia!!
IO: Va bene.. ma stavo parlando io!! :’( Ahahaha comunque sono poco fuori Londra e…
M: Anche io!! Quindi ci vedremo!! *-*
IO: Marghe? D: riprendendo, indovina? Sono dai Tomlinson :’)
M: WTF??? D: oddio non ci credo!!! C’ è, oggi hai conosciuto Louis, vero??
IO: Sì te lo stavo per dire… ma come hai fatto? 
M: Beh… io sono da Harry!! :s
IO: M-Ma… W-What??? D: e me lo dici così???? E manco mi chiami?? Ma che amica sei????
M: Beh anche te hai aspettato fino ad adesso per dirmelo :P
IO: In effetti… comunque ho fatto già amicizia con tutti soprattutto El e Lou: devi vedere quanto sono cucciolosi insiemeeee!! :’3 
E mi han detto che domani sera andiamo in un pub per conoscerci tutti, perché loro due hanno parlato di noi con gli altri 
quando le loro madri gliene hanno parlato. Non so se hai capito… xD
M: Beh, più o meno… comunque penso che me lo avrebbe detto più tardi, gli vado a chiedere informazioni!!
IO: non vedo l’ ora di rivederti!! Mi manchi tanto!! 
M: Anche tu Marta, dai che domani ci vediamo!! ;)
IO: Va bene, ciao!!
M: ciao!!
Riattaccammo; passai il pomeriggio a giocare con le gemelline e poi a parlare con Tommo ed Eleanor delle mie disgrazie amorose 
come se fossero già i miei migliori amici e stranamente erano interessati e mi davano consigli. Sono tenerissimi insieme, si vede che si amano <3

Allora... i capitoli sono lunghi, ma ci sono molti dialoghi e quindi sono facili da leggere e veloci, quindi credo che sia meglio così!! 
Il prossimo capitolo penso che sarà lungo e penso che questa sarà lunga come ff (si ho usato lungo almeno sette volte, e con questo 8, 
ma scusate sono stanca) quindi se volete seguirmi fino alla morte (?) vi ringrazio!!
Le recensioni, negative e positivie, sono ben accette; soprattutto, se avete da dirmi dove migliorare non esitate, basta che non insultiate!! :)

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Capitolo 4
*** An Amazing Night... Or Not? ***


La mattina dopo, io, Gemma e Harry andammo a fare shopping in centro per prendere un vestito per la serata.
Passammo in ogni singolo negozio per trovare il nulla più totale, decidemmo così di andare a mangiare da Nando’s.
Finito di mangiare come dei maiali (?) ritornammo a girare per il centro, quando ci imbattemmo in un negozio carinissimo…
G: Harry vai via! Vai a farti un giro!
H: Ma perché?-C’ era rimasto male, poverino :’)
G: Perché… Perché… Beh sei un maschio! Ecco perché.
H: Sei sempre stata molto chiara con le spiegazioni! Dai perché non posso restare?
G: Te l’ ho detto: sei un maschio. Scegliere un vestito è qualcosa di particolarmente femminile e non vorrei che tu ci mettessi bocca.
H: Che gentile che sei! :P
G: Dai! Vai da Topshop e ti chiamiamo quando abbiamo finito, ti voglio bene!!
H: Anche io Gemma, a dopo Marghe!
Entrammo e Gemma iniziò a prendere ogni singolo vestito che trovava sul suo cammino per poi darmeli, dicendo di provarli dal primo all’ ultimo.
G: Su Marghe, esci… ah sì sì, anzi no non ti sta bene, cambiati… quest’ altro, mah: non è un granchè.
Quello no, per nulla, troppo luccicante: prova questo. No no, ti fa i fianchi larghi!
IO: Gemma? Siamo qua da due ore e non ne hai promosso neanche uno, e non mi hai fatto dire nulla!
G: Beh, ti piacevano?
IO: Eh.. no! Ma… ok hai ragione.
G: Lo so! Ho sempre ragione ;)
IO: Molto modesta mi hanno detto! :P
G: Dai, prova questi ultimi due e poi abbiamo finito! Se nessuno dei due va bene cambiamo negozio! 
IO: Va bene!
Erano un vestito viola e stretto, l’ altro blu notte, stretto sul busto e che si allarga dai fianchi in poi, entrambi senza spalline.
Indossai il primo e uscii.
IO: A me non piace!
G: In effetti hai ragione!
H: Neanche a me piace!
G: Harry? Cosa ti avevo detto?-Si girò per squadrarlo
H: Sì scusa ma io nel frattempo mi sono fatto tutto il giro di Londrae voi non avete ancora finito! Quindi, penso che un’ opinione maschile serva!
G: Mmm.. va beh dai resta, il prossimo è l’ ultimo che si prova!
Mi cambiai e uscii.
H: WOW… c’ è… WOW!
G: Ha ragione Harry, sei bellissima con questo!
IO: Davvero? 
Non riuscivo a guardare negli occhi Harry, stavo diventando rossa.
G: Va bene dai cambia e dammi il vestito!
IO: Aspetta, ti do anche i soldi.
H: Ma che sei fuori? Dai è un mio regalo ;)
IO: Ma no dai..
H: INSISTO!
IO: Ok… va bene :’D
Dopo una giornata così stancante, ritornammo a casa per poi prepararci a uscire.

CASA TOMLINSON (Marta)
Stavo rivoltando la valigia per trovare un vestito che mi potesse stare bene.
IO: Uffi… NON HO NULLA DA INDOSSARE! Questo è nero, troppo serio! 
Questo è senza spalline, almeno una ne deve avere! Quest’ altro è troppo lungo, a momenti mi arriva alle caviglie!
Ma che cosa avevo nel cervello quando li ho comprati? D:
Toc-Toc
L: Hey Marta lo hai trovato? 
IO: Pff.. No! Sono disperata Lottie!
L: Allora… dai vieni che ti presto qualcosa… devi fare colpo su Niall, giusto?
IO: Ehm, noo… no… ti pare? Quando mai.. si vede così tanto?
L: Beh hai la medaglietta con la sua foto e lo hai pure come sfondo del cellulare, dimmi tu se non è ovvio!
IO: Hai ragione… li toglierò per sta sera, giusto per non fare figure del cavolo!
Dopo le risate, Lottie incominciò a guardare nell’ armadio.
L: Allora, devi fare colpo su Niall, quindi… no credo che questo non gli piaccia, vediamo un po’: no neanche quello.
Opterei su un vestito con tonalità rosse, penso di averne solo uno. Ah eccolo!!
IO: Wow è bellissimo!! 
Rimasi bloccata, era bellissimo: era bianco sul corpetto e sfumava fino a diventare rosso in basso, arrivava poco sopra le ginocchia e aveva una spallina. 
Lo indossai e poi mi truccai per bene (mi aiutò Lottie, se no facevo mattina). Finiti i preparativi, io, Louis ed Eleanor andammo a prendere Harry e Marghe. 
Mamma mia, non stavo più nella pelle di rivederla, ci siamo allontanate da 3 giorni e già mi mancava!
Arrivate le corsi in contro con le lacrime agli occhi
M: Perché piangi? Mi sei mancata tanto!
IO: Anche tu! Non mi presenti Harry? ;)
M: E tu Louis?
Ridemmo tanto e salendo in macchina ci presentammo tutti.
Arrivammo al locale, si chiamava Funky Buddha (bah gli inglesi sono strani) e io e Marghe eravamo entusiaste di conoscere gli altri: 
vedemmo i ragazzi fuori dalla discoteca insieme a Danielle, Perrie… 
M: Ma chi sono quelle due?
H: Ah… ecco… Danielle ci ha fatto conoscere a me e a Niall due sue amiche durante il tour e le ha invitate qua, forse dovevo dirvelo… 
Il mio cuore (e anche quello di Maggie) si frantumò in mille pezzi, non sapevo se essere felice per lui o essere triste, 
ma forse era meglio fare l’ indifferente e anzi divertirmi; poi non è da tutti i giorni conoscere i propri idoli.
M: quindi, sono le vostre ragazze?-Chiese, con gli occhi lucidi.
H: ehm.. no! C’ è, ce le ha fatte conoscere poco prima della fine del tour, quindi… no non stiamo insieme!-Cercava di difendersi.
Scendemmo e subito salutammo Liam, Danielle, Zayn e Perrie poi Marghe salutò Niall e passò alle due ragazze, mentre io feci il contrario. 
Quando guardai Niall negli occhi, mi stavo per mettere a piangere, ma lacrime di gioia. Ci stringemmo la mano e mi baciò sulla guancia, 
mi guardava quasi assorto, ma non capivo il perché.
Entrati iniziammo a ballare e notai Harry andare dall’ amica di Dany a dirle qualcosa

(Harry) 
Em: Hey ciao Harry!
H: Ciao Emily. Dovrei dirti una cosa
Em: Va bene Harry. Che faccia! Sei preoccupante!
H: Senti, l’ hai vista la ragazza con l’ abito blu, no?
Em: Sì…
H: Ecco: devo essere sincero. A me interessa Marghe, mi dispiace che tu sia dovuta venire qua per stare un po’ con me, ma… 
avrei dovuto dirtelo, scusa!
Em: Tranquillo Harry! Vai da lei! Si vede che ti interessa!
H: Da cosa?
Em: Dal tuo sguardo! Comunque non ti preoccupare! 
H: Davvero?
Em: Sì, adesso vai e non perdere tempo! ;)
H: Grazie!
L’ abbracciai forte per la comprensione che ebbe avuto con me.

(Marghe)
“Chissà perché la sta abbracciando: mi sta venendo il nervoso! Ma perché? Cosa mi prende? Perché sono gelosa? 
Mi piace sul serio Harry? No, non posso. Lui e lei stanno insieme e non mi può piacere e io non piacerò a lui.
Allora perché ci penso? E poi perché sta venendo qua invece di stare con lei?”
Mi guarda con un sorriso dolce.
H: Ti va di ballare?
M: Ma Emily?
H: Io e lei non stiamo insieme, guarda è là con un altro!
M: Sicuro? 
H: Sicurissimo!
Allora andammo a ballare. Continuavamo a guardarci, il suo sguardo era intenso non riuscivo a guardare altro. 
A un certo punto mi prese per i fianchi e si stava avvicinando, ma venimmo interrotti da Zayn 
che ci disse di correre fuori perché Danielle stava litigando con Marta e Niall.

(Marta)
Stavo piangendo tanto. 
D: Tu non sei nessuno, sei venuta qua a rubare il ragazzo alla mia amica, a Niall non importa di te.
“Perché mi odia?” continuavo a ripetermelo nella mente. “Perché? In fondo io l’ adoravo e lei mi odiava.” Era una sensazione bruttissima.
Li: Non le parlare così! Lei non ha fatto niente!
D: C’ è la mia amica che è a pezzi perché Niall non l’ ha considerata questa sera, e invece è stato tutto il tempo con lei!
Li: Ma non è colpa sua, se Niall è interessato di lei doveva essere sincero!
N: Ha ragione Liam, mi dispiace, non volevo far soffrire la tua amica, scusa Danielle!!
M: Che succede?
El: Marghe non è il momento, anzi andiamo a casa!
M: Ma Marta?
El: L’ ha portata a casa Louis.
N: posso venire? È colpa mia, le devo delle scuse.
Intanto…
Z: Non puoi trattare così una ragazza che non conosci nemmeno solo perché Niall è interessato a lei invece che alla tua amica. 
Danielle, te la sei presa con la persona sbagliata!
Li: Ha ragione Zayn!
D: Va bene, voi la pensate così, io la penso in un’ altro modo comunque buonanotte!!
Li: Dai aspetta che ti accompagno!
Perrie: Veniamo anche io e Zayn
Zayn: Si, aspetta!

(Marghe)
Tornati a casa di Louis, corsi da Marta ad abbracciarla e a raccontarle del ballo con Harry, 
poi Niall chiese di rimanere da solo con lei, per chiederle scusa. Lei le accettò e lui la strinse forte, 
come per farle capire che per lei ci sarebbe sempre stato.
Io e Harry poi tornammo a casa, salii in stanza e mi diede una bacio sulla guancia per la buonanotte. 
Poi spiegai tutto a Gemma, la quale, non so come mai, è riuscita a stare sveglia. 
Dopo dieci minuti cademmo addormentate sul letto, stanche per la giornata faticosa.  

Allora... per chi ama Danielle, scusate se le ho fatto fare la parte della stronza. 
Anche io l' adoro, ma penso che sia meglio che sia lei a litigare con Marta e Niall.
Punto secondo, grazie per chi la legge e la recensisce. 
Se avete dei commenti, negativi e positivi,  ditemeli. Criticate pure, ma non offendete.

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Capitolo 5
*** It Will Be Better Tomorrow ***


Passarono un paio di settimane. Io e Marta ci vedevamo spesso, anche insieme a Niall, Harry, Louis ed Eleanor.
IO: Marta, ma non hai ancora fatto pace con Danielle?
M: No, non l’ ho più rivista. Ci sto male.
N: Mi dispiace è tutta colpa mia, non stare così, ti prego.
L: Su Marta, tranquilla! Vedrai che andrà tutto a posto!
H: Eleanor, ma tu non la senti più Danielle?
E: No in questo periodo non l’ ho sentita! Comunque, credo che non ce l’ abbia più con te!
H: e allora perché non viene a chiederle scusa?
E: penso perché, sai quando ti senti in colpa di un’ azione fatta contro qualcuno e pensi che l’ altra persona non
ti voglia più parlare? Beh ecco penso che si senta così!
L: Va beh…
Intanto Niall si era alzato per telefonare a qualcuno. Tornando chiedemmo chi fosse, e lui rispose nessuno di che.

La mattina dopo, Harry mi svegliò
H: Su Sveglia Marghe! Fuori ci sono Niall, Marta Lou ed El ad aspettarci!
M: C-Cosa? Perché e poi dove andiamo?
H: Tu preparati è una sorpresa! Ricordati, fuori c’ è il sole e fa caldo: strano per essere a Londra…
M: Va bene, va bene. Adesso mi alzo!
H: Così si fa brava, ah stiamo fuori tutto il giorno!
M: Ok va bene..
Mi preparai: indossavo degli shorts una maglietta verde a maniche corte, e le mie converse. 
Presi la borsa e scesi. Uscii di casa ed entrai in macchina
Lo: Ah finalmente ce l’ hai fatta!! ;)
M: Allora… non è colpa mia se Harry mi sveglia all’ ultimo minuto! :P
H: Scusa volevo farti dormire il più possibile!
N: Dai è tenero come fai a resistergli!
Guardai strano Niall, Harry gli diede un buffetto sulla testa. Diventai rossa e sembravo un albero 
di Natale con la maglietta verde (?)
M: Cambiando discorso… Dove ci portate?
E: Su diteci qualcosa! 
Lo: È una sorpresa per voi, ragazze!
M: Uffi siete cattivi!
N: Lo sappiamo!!
Eravamo in macchina da un’ ora e a un certo punto 
“I’ve tried playing cool, but when I look in at you”
M&IO: I CAN’T EVER BE BRAVE!
Ci guardarono male e poi iniziarono a cantare anche loro. Quanto era bella One Thing?
Guardandomi, H: SHOT ME OUT OF THE SKY, YOU’RE MY KRYPTONITE! YOU KEEP MAKING ME WEEK, 
YEAH, FROZEN AND CAN’T BREATH!
Ero troppo in imbarazzo, non sapevo se continuare a cantare, se guardarlo o fare entrambe le cose. 
Mi sentivo come dice la canzone: congelata e senza respiro. Mi piaceva sul serio? 
Non potevo, lui è Harry Styles dei One Direction, ha un miliardo di persone che gli vanno dietro, 
perché dovrei interessargli proprio io?
N: NOW I’M CLIMBING THE WALL, BUT YOU DON’T NOTICE IT ALL!
Notai che nel frattempo Niall prese per mano Marta e che diventò rosso e iniziò a sorridere 
come un bambino piccolo. Che tenero che è!
E: LOUIS?? Siamo arrivati?-Morta per la troppa attesa.
Lo: eh… Adesso sì :D
Tutti: Sìììì!!
Scendemmo e vedemmo gli altri di fronte all’ entrata di una Luna Park.
D: dov’ è Marta?
M: Sono qui!!
D: Senti… ti devo chiedere scusa! Quella sera, non lo so cosa mi è preso, ma vedere la mia amica 
stare male mi ha fatto arrabbiare. Scusa me la sono presa con la persona sbagliata! Ti prego, perdonami!
M: Grazie! Ovvio che ti perdono!! C’ ero rimasta molto male, io ti adoro e essere odiata così da te 
mi ha fatto male! Sono felice che abbiamo chiarito tutto!
Si abbracciarono, e da lì partì un abbraccio collettivo.
N: Comunque era questa la sopresa!-Indicando il luna Park
Li: Sì, ieri ci eravamo messi d’ accordo per passare questa giornata tutti insieme!
P: Allora entriamo?
H: Ovvio!!
Entrando, vedemmo ogni tipo di giostra.
Andammo sul “Calcio in culo”, il “Polipo”, poi un’ altra in cui bisognava aggrapparsi a delle maniglie 
e girava in modo che rimanesse in obliquo. Io stavo per cadere e Harry mi prese per mano.
H: Aggrappati a me se non vuoi cadere! ;)
IO: Grazie..
Scesi, inizia a stare male, mi girava la testa. Allora arrivati alla giostra dopo io rimasi giù e mi fece compagnia Niall.
N: Allora, come va?
IO: Come stavo tre ore fa quando ci siamo salutati in macchina! Hai da dirmi qualcosa vero?
N: No macchè… anzi volevo chiederti una cosa, sai se a Marta vede qualcuno..?
IO: Ahahahaha!! E chi dovrebbe vedere scusa? Siamo qua da due settimane e conosciamo solo voi!!
N: In effetti non fa una piega… vedeva qualcuno quando eravate a Milano?
IO: Neanche :) adesso rispondi tu: ti piace vero?
N: Naa… boh… è una bella ragazza, vorrei conoscerla bene, ecco.
IO: Soltanto? ;)
N: Dai… invece te?-Cercando di cambiare discorso.
IO: Io cosa?-Ridendo come una scema.
N: Tu e Harry :)
IO: Io e Harry… Siamo amici! 
N: Ma a te piace…
IO: Ma a me… sì, mi piace.
N: Beh…
IO: Beh… cosa?
N: Eh…
IO: Niall?
N: che c’ è? :)
IO: Lascia stare!
Era strano…
H: Ah di che stavate parlando?
IO: Finalmente! Di nulla!
M: Ce la fai a ritornare sulle giostre?
IO: Sì, ma dove andiamo?
P: Nel tunnel dell’ orrore, ovvio!
Allora andammo: Zayn salì con Perrie, Liam con Dany e Lou con El e io e Marta eravamo in imbarazzo, 
allora Niall la prese per mano. Quando io e  Harry entrammo iniziai subito a stringergli la mano, 
allora allargò le braccia per abbracciarmi e stringermi vicino a lui. Chiusi gli occhi. Stavo bene fra le sue braccia: 
mi sentivo protetta. 
H: Piccola…
IO: Mi hai chiamato piccola? :)
H: Eh.. Sì forse…-Stava diventando rosso.-Comunque stiamo uscendo, è tutto finito!
IO: Ah meno male.
Lo: Finalmente ce l’ hanno fatta!!
H: Ahahaha!! Dai che si fa adesso? 
D: Boh giriamo un po’!!
Iniziammo a girare per il parco, vidi Niall e Marta scherzare come due bambini complici e a un certo punto 
la strinse a sé e lo stesso fece Harry con me.
M: Perché?
N: Cosa?
M: Mi hai abbracciato, perché?
N: Non posso abbracciarti? :)
M: No, c’ è ovvio che puoi, ma senza un motivo mi pare strano! 
H: È geloso di quel gruppo di ragazzi che ti guardavano!
IO: Harry che fai? Sfotti?
Ridemmo tutti.
L: Comunque… anche Harry è geloso, per lo stesso motivo.
H: Louis?? Grazie!
L: Prego!! Ahahah!!
Alla fine i ragazzi si misero a giocare al tiro al bersaglio: Hazza riuscì a vincere un cagnolino 
di peluche che mi regalò. Fu troppo tenero. Alla fine ci facemmo fare una foto tutti quanti insieme per ricordo.
Tornati a casa, iniziammo a farci foto a tutto spiano, non so il perché, ma iniziammo a fare espressioni buffe, 
boccacce per poi finire a fare un video scemo di call me maybe. Fu una stupenda giornata, 
mi sembra di stare in un altro mondo, penso che non sia reale. Conosco i miei idoli e adesso siamo amici, 
penso che sia un sogno, da cui non vorrei più svegliarmi.

Allora... Vi è piaciuto? A me pare una schifezza, cioè: leggo le FF degli altri e penso che siano stupende, 
poi leggo la mia storia e penso le peggio cose... Comunque, a me non piace scrivere FF drammatiche 
o tristi che poi si risolvono. Mi piace scriverle belle allegre e in cui ogni tanto succedono degli intrighi. 
Se avete delle critiche o suggerimenti non esitate!!
 
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Capitolo 6
*** Don't Say That ***


La mattina seguente, mi svegliai di soprassalto alle 6, come se sapessi che 
sarebbe successo qualcosa di strano. Andai in bagno a lavarmi e a fare tutti i preparativi. 
Il resto della mattinata passò velocemente arrivando così al pranzo. Harry era misterioso quella mattina: 
in silenzio continuava a guardarmi sorridendo.
Driin-Driin…
IO: Scusate!! È il mio cellulare!! Posso rispondere?
A: Certo!
Andai di corsa in camera, guardai lo schermo: era Riccardo.
Non pensavo più a lui, iniziai a sentirmi in colpa: 
non mi importava più di Ricky, per me c’ era solo lui, glielo dovevo dire. Ma come? Per telefono, 
sarei stata la più grande str**za di tutto l’ universo. Però lo dovevo fare, non potevo continuare così, 
non si meritava ciò.
Non riuscii a rispondere in tempo e pochi secondi dopo mi sentii prendere per i fianchi, 
mi girai eravamo a pochi millimetri di distanza. Ci guardammo negli occhi.
H: Sei triste?
IO: Eh… non proprio, preoccupata.
H: Come mai?
Driin-Driin…
H: Chi è?
IO: Riccardo.
H: Ah… beh ti lascio rispondere…
Se ne andò via triste, con gli occhi lucidi. Aveva capito. Sentii un nodo chiudermi lo stomaco. Risposi.
IO: P-Pronto…
R: Ciao Marghe! Come va in Inghilterra?
IO: Bene!!
R: Com’ è la famiglia?
IO: Beh non ci crederai, ma sono a casa Styles!
R: Uffi… Sono geloso!
IO: Perché? 
R: Perché a te piace, e tu sei stupenda!
Come facevo a dirglielo? 
IO: Ah grazie tesoro…
R: Comunque ti ho chiamato per dirti che sto venendo lì! Ritorno sta sera tardi!
IO: Ah… Davvero…? 
R: Sì! Atterro fra 30 minuti, ci sarai?
IO: Certo…! 
R: Ok a dopo!!
IO: Ciao!
E adesso come avrei fatto?
Quando scesi, raccontai tutto: Gemma ci rimase male dopo avere raccontato ciò, 
comunque non potei spiegarle nulla poiché dovessi andare a prendere Riccardo. 
Harry si offrì di accompagnarmi, probabilmente per far capire che non successe nulla. 
Prima di andare, chiamai Marta e le raccontai ciò che successe: 
mi disse di passarla a prendere e che sarebbe venuta con Louis.
Il viaggio in macchina fu molto silenzioso ed ero molto imbarazzata. 
Marta e Lou cercavano di smorzare la tensione provando a parlare di qualcosa ma il discorso finiva pochi secondi dopo. Arrivammo in aeroporto.
Quando vidi Ricky, gli andai incontro e lui mi baciò; guardai Harry: era triste, si vedeva. 
R: Che bello rivederti!
IO: Anche per me!
M: Ciao Ricky!!
R: Hey Marta!!
H: Piacere sono Harry! Mi ha parlato molto di te!
Perché mi reggeva il gioco?
R: Spero solo cose belle!! ;)
H: Sì tranquillo!
L: Piacere: sono Louis!
R: Piacere mio, Riccardo!
M: Beh, non stiamocene qua impalati! Dove si va?
L: Eleanor mi ha appena scritto, gli altri ci aspettano a Trafalgar Square!
IO: Posto poco affollato m’ han detto!
H: Dai andiamo!
Arrivammo nella piazza, da lì ci spostammo al museo delle cere. 
È stupendo quel museo! Le statue sono così realistiche, poi arrivammo in una stanza: 
c’ erano le loro statue! Io e Marta impazzimmo. Vedevamo a confronto le statue 
con i ragazzi e direi che sono esattamente uguali! Ogni tanto il mio sguardo si incrociava con quello di Harry, 
per poi spostarlo su quello di Ricky.
Dopo andammo sul London Eye: salimmo sulla stessa cabina io, Hazza, Riccardo, Zayn e Perrie.
Mi ritrovai in mezzo fra i due. Zayn capì il disagio e portò dall’ altra parte Riccardo a parlare con sé e Perrie 
e a raccontargli un po’ di Londra.
Io iniziai a guardare fuori dalla cabina e sentii Harry venirmi dietro. Iniziò a sussurrarmi di guardare 
da una parte a un’ altra indicandomi dove. Poi si spostò, forse per non farmi finire nei casini con Ricky. 
A quel punto, quest’ ultimo si avvicinò ad abbracciarmi e a baciarmi. Harry distolse lo sguardo. 
Nonostante gli aiuti di Zayn e Perrie, la tensione si smorzò solo quando scendemmo. 
Ad un tratto, mentre stavamo camminando, Harry mi abbracciò e io sorrisi, mi venne spontaneo farlo. 
Pensavo di esserci solo io con lui nel mondo. Poi ritornai alla realtà, mi staccai, mentre lui mi fece il muso. 
Non potevo, soprattutto Ricky era presente, non potevo farlo soffrire così. Avrei dovuto chiudere con lui una volta per tutte.
Gli voglio un gran bene, ma i miei sentimenti erano cambiati. 
Il resto della giornata passò lentamente, ero in ansia. 
Avrei dovuto dirglielo poco prima che partisse. Zayn riportò me e Ricky a Heathrow. 
Io lo accompagnai, mentre Zayn rimase in macchina.
IO: Dobbiamo parlare.
R: Lo so.
IO: Come lo sai?
R: Non sono stupido. Ho visto il tuo rapporto con Harry e il tuo sguardo per lui. 
Non è mai stato così per me.
IO: Ti prego non lo dire…- Scoppiai a piangere.
R: Tu feci quella pazzia per me, ma non penso che fosse proprio per me.
Credo più che altro, per affrontare i tuoi genitori. Ti voglio un gran bene Marghe. 
Penso che anche tu me ne voglia, ma non penso più che io ti piaccia. 
Mi abbracciò forte, mi asciugò le lacrime facendosene scappare un paio delle sue. 
Mi disse di non preoccuparmi, che stava andando tutto bene. Mi baciò sulla fronte e mi sorrise, per poi andarsene. 
E io rimasi lì a fissarlo. Sentii una persona abbracciarmi. Era Zayn, mi girai a fare lo stesso. 
Era lì per confortarmi. Per fortuna c’ era lui.

Allora… Non so se vi ha reso un po’ tristi o no (credo fortemente di no), 
ma questo sarà uno dei pochi capitoli deprimenti. Già dal prossimo rispunta il sole. 
Se avete delle critiche o dei suggerimenti non esitate a dirmeli.

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Capitolo 7
*** Happy Holiday! ***


Passarono tre settimane e il mio rapporto con i ragazzi si instaurò molto più profondamente. 
Soprattutto con Harry e Zayn. Hazza mi piaceva un sacco, mentre io e Zayn parlavamo 
come se fossimo amici di lunga data. 
Z: Allora… te e Harry?
IO: Beh lo sai… mi piace!
Z: Questo lo so, ovvio! Ma ancora nulla?
IO: Ci conosciamo comunque da poco, quindi meglio non correre!!
Z: Sarà…
IO: Sarà cosa?
Z: Sarà anche così, ma vi piacete!!
IO: Innanzitutto io non piaccio a lui!
Z: Mi stai pigliando in giro?
IO: Piantala!!-Spingendolo
Ridendo, Z: Guarda che è vero! Comunque, pensa quello che vuoi!-Mi fece la linguaccia e 
io risposi nello stesso modo.
Il resto della giornata la passai in giro per Londra con le altre ragazze, mentre i ragazzi erano 
“andati a organizzare una cosa”, così dissero.
E: Allora come va bellezze?
M: molto bene El voi?
Tutte: Sì, Sì molto bene.
D: Voi sapete cosa stanno organizzando i ragazzi?
IO: Sinceramente no!
E: Neanche io lo so!
M: Anche io!
P: …
D: Perrie…?? Devi dirci qualcosa??
P: IO?? Quando mai!! Pff… non ho PROPRIO nulla da dirvi! Allora Marghe raccontami un po‘ com..
E: Perrie non cambiare discorso!
M: Sì, dicci!!
P: Beh… ci stanno organizzando una cosa. Zayn me lo ha detto, ma non posso raccontarvi nulla, 
è un po’ una sorpresa!
IO: E allora perché Zayn te lo ha detto?
P: Perché… indirettamente c’ entro nella sorpresa!
D: Ecco non sto capendo nulla!
M: Già e soprattutto sta diventando inquietante!
E: Sono d’ accordo! Comunque… torniamo a casa?
M: Ma siamo qua da mezz’ ora!!
E: lo so, ma… boh sono stanca!!
D: Va bene!! Venite a casa mia?
Tutte: D’ accordo!
Arrivate, iniziammo a parlare del più e del meno e poi guardammo un film. 
Poi tornammo ciascuna a casa propria per la cena per poi andare a letto.
La mattina venni svegliata da Marta che mi saltò addosso, dicendomi di preparare una valigia per il mare. 
IO: ma dove andiamo? 
H: È una sorpresa!!-Mi fece l’ occhiolino.
M: Infatti, non lo so manco io! Comunque hai finito?
IO: Sì, eccomi pronta-Dissi chiudendo la valigia.
H: Bene! Andiamo.
Mi aiutò a caricarla, salutammo Lou ed Eleanor e poi partimmo.
Non ci dissero nulla sul luogo e il viaggio durò tanto all’ incirca due ore e mezza. 
Alla fine, ci fermammo davanti a una villa enorme, bianca e sulla spiaggia. Sembrava di stare in paradiso!
L: Beh, vi piace la casa di Perrie?
IO, M&E: Ah… ecco perché c’ entra!
H: Ma perché ve lo ha detto?
IO: No… ci ha detto solo che lei lo sapeva perché c’ entrava indirettamente, comunque… alla faccia! 
Questa non è una villa, è un castello!!
M: Già!! Ah eccoli là!-Riferendosi agli altri.
Scendemmo e salutammo tutti. Non ci potevo credere: avremmo passato un week-end in un paradiso terrestre. 
Ero estasiata!
P: Bella, eh?
E: Ahahahah!! Sì molto!
P: Dai venite che vi faccio vedere le stanze, ah ce ne sono solo quattro!
Li: E vabbè ci stringeremo!!
Salimmo e ovviamente Zayn, Liam e Louis andarono con le loro ragazze; 
quindi ci ritrovammo noi quattro nella stanza più grande: c’ erano due letti matrimoniali e allora decidemmo di dormire 
io con Marta e Niall con Hazza. Andammo sul terrazzo per vedere meglio il mare, 
poi vedemmo Louis ed Eleanor coccolarsi allora rientrammo come se non avessimo visto nulla. 
Dopo esserci preparati, scendemmo in spiaggia. Il sole picchiava e il mare era talmente 
bello che sembrava ci stesse chiamando per entrare. Zayn, poverino, non sapeva nuotare, 
allora si sdraiò sul lettino e Perrie gli fece compagnia. Dany ed Eleanor stavano parlando a riva quando 
a un certo punto Lou e Liam le sollevarono di peso per poi buttarsi in acqua con loro. 
Niall prese la rincorsa e si buttò in acqua e iniziò a schizzare Marta, la quale si arrabbiò e allora si lanciò all’ attacco
cercando di affogarlo, peccato che vinceva Niall. Io ero lì che osservavo tutta la scena; 
a un certo punto mi sentii tirare per la mano e cademmo in acqua, uno sopra l’ altro. 
Iniziai a schizzarlo, ma Hazza era più forte -.-
Dopo una piccola nuotata tutti insieme, decidemmo di giocare a “schiaccia 5”, allora uscimmo e iniziammo a giocare. 
I ragazzi ci stracciavano per poi farci vincere. Il resto della giornata passò velocemente 
tra un’ altra nuotata e sepolture dei ragazzi sotto la sabbia!
Tornammo in casa a farci la doccia per poi cenare. Prendemmo della legna e la chitarra e andammo sulla spiaggia ad accendere un falò. 
Eravamo molto stanchi, ma nonostante ciò iniziammo a cantare Lego House, 
Torn, poi Zayn cercava di insinuare qualcosa, perché iniziò a cantare I Gotta Feeling. 
Lo squadrai e lui si mise a ridere, a quel punto Liam si alzò iniziò a girare come un idiota cantando a squarciagola: 
I WANNA STAY UP ALL NIGHT AND JUMP AROUND UNTILL WE SEE THE SUN!! Dai ragazzi!!
Allora continuammo la canzone con lui e a ballare come se non ci importasse nulla. 
A quel punto Harry se ne andò a fare una passeggiata, era molto pensieroso. 
Dany, El e Perrie rientrarono seguiti dagli altri tre. Allora decisi di seguire Harry.

(Marta)
IO: Dove vai Marghe?
M: Boh Sono un po’ pensierosa, vado a fare una passeggiata!!
IO: D’ accordo!
La solita bugiarda, come se non me ne fossi accorta che Hazza era andato da quella parte.
Comunque rimasi da sola con Niall: l’ unica cosa che ci fece compagnia era il silenzio e quello mi bastava.
Iniziò a guardarmi con uno sguardo intenso.
N: Ti faccio vedere un posto…
Prendendo la chitarra, mi afferrò la mano e mi portò sugli scogli. S’ sentiva il profumo del mare e 
il rumore delle onde che si infrangevano sulla spiaggia. 
N: Ti piace? 
M: È perfetto.-Arrossii.
Niall iniziò a canticchiare sottovoce non capivo che canzone fosse, poi mi guardò.
N: You know I’ll be, your life, your voice, your reason to be, my love, my heart is breathing for this! <3 
Appoggiò la chitarra dietro di sé. Io rimasi paralizzata come di ghiaccio. Non sapevo che fare. 
Gli piacevo: non ci potevo credere. 
A quel punto si avvicinò con dolcezza per poi appoggiare delicatamente le sue labbra sulle mie. 
Ero in paradiso. Volevo saltare dalla gioia ma rimasi lì, attaccata a lui. 

(Marghe)
Iniziai a cercarlo e mi ritrovai davanti a lui
IO: Hey Harry…
H: Ciao…
IO: Vuoi che me ne vada…?
H: No anzi, resta qua con me…
Dopo dieci minuti di silenzio.
IO: Che hai? Sei molto silenzioso.
H: Nulla…
Mi guardò sorridendo, poi spostò lo sguardo verso il mare. Mi appoggiai a lui spinta dalla stanchezza.
Fece un sospiro.
H: Sai una cosa?
IO: Dimmi.
A quel punto mi stancai per guardarlo.
H: Mi piace.
IO: Cosa?-Mi iniziò a battere forte il cuore
H: Te.
Qualcuno mi doveva dare uno schiaffone perché se no non ci avrei creduto. Mi disse che gli piacevo, 
ero in un mondo tutto mio; dopo aver galoppato, il mio cuore si fermò. 
Probabilmente stavo sorridendo come un ebete, ma non me ne accorsi. 
A quel punto si avvicinò fino a baciarmi. Fu un bacio semplice, ma uno dei migliori. 
Io stavo benissimo con lui. Era il mio mondo. Ci sdraiammo a guardare le stelle.
IO: Comunque… anche tu mi piaci, e tanto. Lo so è ovvio ma era da un po' che volevo dirtelo e finalmente ce l’ ho fatta.
Harry mi baciò ancora poi decidemmo di tornare a casa. Entrando in stanza vedemmo 
Niall e Marta dormire abbracciati: ci guardammo e capimmo tutto. 
Io e Harry ci addormentammo nello stesso modo.  

Allora... Com' è? personalmente, mi piace e anche molto! I prossimi capitoli saranno 
molto dolci perchè si sono messi insieme ecc... Se avete delle critiche o dei suggerimenti, non esitate. Grazie!!

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Capitolo 8
*** I'm Ill, But I Feel Better ***


Mi svegliai con la pancia che brontolava, mi girai: vidi Harry dormire come una angelo venuto in terra. 
Potevo stare lì per ore a guardarlo senza stancarmi, però la fame chiamava.
Scendendo sentii un profumino proveniente dalla cucina. Entrai e vidi Zayn, Liam e Louis e le altre ragazze. 
Mi sedetti su uno sgabello.
IO: Buongiorno!
T: Buongiorno!
D: Come va? ;)
IO: Bene bene-Lo dissi come se nascondessi qualcosa.
Z: Ci devi dire qualcosa?-Cercando di insinuare qualcosa.
A quel punto arrivò Harry che mi abbracciò da dietro e mi diede un piccolo bacio sulla guancia e 
si sedette sullo sgabello a fianco.
Gli altri ci guardarono sbalorditi.
IO: Comunque no!
Mi guardavano come il meme: “are you fucking kidding me?”.
Io e Hazza scoppiammo a ridere poi iniziai a raccontare come era accaduto. 
C’ erano tutti che continuavano a commuoversi (?), per ogni dettaglio che raccontavo. Poi Eleanor vide Marta e Niall entrare per mano.
E: Guardate un po’ chi si è svegliato! 
Z: Anche voi? :P
P: Dai Zayn non fare il guastafeste!! Comunque come è successo??
M: Eh… mi portò sugli scogli e poi mi cantò una piccola parte di Moments, a quel punto mi ero paralizzata non capivo 
più nulla allora mi baciò…
Niall stava arrossendo.
E: Aww che teneri!
Dopo, andammo un po’ in giro nel paesino per poi finire di nuovo a mangiare. Pensiamo solo a quello, diventeremo delle botti (?).
Comunque dopo aver preso qualche ricordino, ritornammo a casa per preparare le valigie e fare ritorno a Londra.
Arrivati a casa, Gemma ci chiese tutto.
G: Che teneri che siete!
H: Lo so, modestamente…
IO: Harry? No.
Scoppiammo a ridere.
G: Ma come farete?
H: In che senso?
G: Nel senso: non credo che mamma sia d’ accordo che tu abiti con la tua ragazza, non credi?
H: Non penso, credo che possa comprendere.
G: Non ne sarei così sicuro: secondo me ti fa andare a stare nell’ appartamento tuo e di Lou.
H: Ma io non me ne voglio andare. 
G: Tenetela nascosta!
IO: No Gemma! Io e le bugie percorriamo strade parallele…
H: Ha ragione, meglio di no. Poi si arrabbia sul serio!
G: Ok, comunque dieci minuti arriva!
H: Va bene!
A: Cosa va bene? E perché siete abbracciati tu e Marghe?
H: Eh… Eh-Ehm. Mamma: ti devo dire una cosa…
Allora le spiegò tutto e come avevamo pronosticato gli disse di andarsene da casa. 
Così lo aiutai a preparare la valigia e lo accompagnai, rimasi un po’ da lui; poi mi riportò a casa.
Passò un mese, e il mio rapporto con Harry era stupendo. Ogni giorno mi passava a prendere e andavamo 
in giro per Londra a fare shopping o andavamo al parco e i momenti sembravano infiniti, ma passarono in un attimo.
Sembrava che il tempo si fermasse e raddoppiasse allo stesso tempo. Stavo bene, ero felice con lui.
In questo periodo i ragazzi erano ritornati a provare perché il 3 di agosto avrebbero fatto un concerto.
Qualche giorno prima mi ammalai: dannata influenza, avevo tanta voglia di andarli a sentire.
Quella mattina stavo particolarmente male: avevo la febbre alta e venni svegliata da Hazza verso le undici.
Sussurrando, H: Marghe… <3 
M: Ciao tesoro!
H: Ciao piccola mia.
L’ adoravo quando lo diceva.
H: Comunque, come stai?
IO: Molto bene, ora che ci sei. Tu?
Harry sorrise, gli si illuminarono gli occhi. 
H: Anche io! Sai che giorno è oggi vero?
IO: Il giorno del concerto giusto?
H: Sì e poi…?
IO: Aspetta è il 3, quindi… il nostro mesiversario amore! Ma io sono qua malata…
H: Riesci a mettere la nostra relazione prima di te? Sai che sei perfetta? C’ è tanta gente che è egoista. Ma tu no. 
IO: Ma mi spieghi a cosa ti riferisci? 
H: È il giorno del tuo compleanno!
IO: Davvero? D:
Ero talmente frastornata dalla febbre che me ne ero scordata.
H: Sì-Mi mise la mano in fronte-È alta: ti preparo del tè e poi prendi la tachipirina, va bene? :) 
IO: Mmm… ok.
Dopo venti minuti ritornò col tè bollente: lo bevvi e poi presi la tachipirina.
H: Comunque… stavamo dicendo?
IO: Ecco… Il mio compleanno!!
H: Sì ecco, buon compleanno!-Stava per baciarmi, ma lo fermai: non volevo attaccargli nulla.
H: Fatto sta che il tuo compleanno lo festeggiamo, quando ti sentirai meglio! Rimettiti presto, devo andare alle prove!
IO: Di già?
H: Mi dispiace tesoro, devo andare <3
IO: Ciao <3
Io mi riaddormentai. Mi svegliai dopo un po’ di ore.
M: Hey Marghe… sveglia…
IO: Ciao Marta, ma che ora è?
M: Sono le otto!
IO: Ho dormito per otto ore??
M: Sì!! Comunque come va? Buon compleanno! <3
IO: Grazie, sai che sto veramente meglio?
M: Sono felice, dai scendi che mezz’ ora e inizia il concerto. Ah ci sono anche Perrie, El e Dany.
IO: Ok arrivo.
Presi la coperta e il cellulare e scesi.
D, E&P: TANTI AUGURI MARGHE!-Correndomi ad abbracciare.
IO: Grazie ragazze.
G: Venite, sta incominciando!
Mettemmo sul canale: si sentivano le directioner urlanti dalla gioia e dopo dieci minuti i ragazzi entrarono sul palco
cantando Na Na Na. Eravamo esaltate tanto quanto quelle ragazze allora iniziammo a ballare 
(sì, ci riuscii anche con la febbre :’) )
Poi ci calmammo e ci risiedemmo sul divano tutte accoccolate l’ una sopra l’ altra (?) a cantare un po’ di canzoni: 
una dietro l’ altra fecero Taken, Same Mistakes, Moments e Up All Night, quando a un certo punto…
IO: Marta… ma oggi è anche il vostro di mesiversario, no? Non mi hai detto nulla-Feci il broncio.
M: Beh, perché… non mi ha fatto niente!
Tutte: COSA????
E: Come non ti ha fatto niente, neanche se lo è ricordato?
M: No ragazze, calme: mi sono spiegata male… ci siamo visti un paio di ore fa e mi è venuto in contro con una 
rosa in mano dicendomi: "Auguri piccola!", ma in realtà ero io che me lo ero scordata. Sono una ragazza orribile!! >.<
P: Non è vero! 
D: Ha ragione! A tutti capita, stai tranquilla!
M: Comunque mi disse che lo avremmo festeggiato in questi giorni anche se avesse voluto farlo oggi.
IO: Aww che cosa romantica!!
M: Già. Comunque guardiamo il concerto!
La telecamera che riprendeva il concerto puntò su Harry: aveva preso il cellulare e si era messo a 
telefonare qualcuno col microfono vicino alla bocca. Dopo pochi secondi il mio telefono squillò: Sconosciuto.
Risposi.
H: Ciao amore mio: sei importante per me e vederti così malata mi ha fatto stare male, 
ma se penso al tuo sorriso in questo momento sono felice. Tutto questo concerto lo dedico a te: 
sei tu la ragazza che mi fa stare bene, sei tu la ragazza che mi fa sognare oltre ogni limite. 
Stiamo insieme da un mese, penso però che tu sarai davvero importante nella mia vita. 
Ti prometto che per te io ci sarò. 
M: Harry… beh cavolo… non lo so: sono commossa e tanto. Non so che dire, mi fai sentire libera. 
Vorrei abbracciarti in questo momento. Vorrei vederti sorridere, sempre. 
E se a un certo punto io non sarò più la ragione di quel sorriso, mi farò da parte. 
Ma se tu avrai bisogno di me, ci sarò. Te lo prometto.
H: Ti voglio bene <3
M: Anche io <3
Finalmente ero sicura. Lui mi voleva bene. Non mi ha detto “ti amo”. Dopo un mese, se si affretta così vuol dire che alla 
fine non importa dell’ altra persona. Ma se si cerca di rallentare le tappe vuol dire che non si 
vuole rovinare quel rapporto. Ero felice. Inizia a piangere e le ragazze mi abbracciarono e 
Marta mi asciugò le lacrime. Il resto del concerto passò in fretta: mi era addormentai, stavo ancora male.
Le altre se ne erano andate. Era molto tardi, circa l’ una e lui entrò dalla porta. Ero in un dormiveglia. 
Mi accorsi che si sedette sul divano e iniziò ad accarezzarmi. Sentì un sussurro…
H: Tranquilla piccola mia, sono qua per proteggerti. Adesso dormi.
Mi prese e mi appoggiò a lui; ci addormentammo accoccolati l’ uno sull’ altro.

Allora... a me piace moltissimo questo capitolo. By the way, il prossimo vedrete Marta alle prese con il suo guardaroba
(no, non sono pazza, come starete pensando,ma dato che è un po' corto l' ho riempito di immagini!!)
Se avete critiche o commenti, non esitate a dirmeli!!

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Capitolo 9
*** A Special Picnic ***


(Marta)
La mattina mi svegliai con Eleanor e Lottie che mi saltarono addosso dalla gioia.
L: Hey allora? Com’ è andata ieri?
IO: Beh Eleanor a te l’ ho già raccontato. Comunque nulla ci siamo visti per pochi minuti e mi ha regalato una rosa, 
però ero io quella che se l’ è scordato D:
L: Serio??-Scoppiò a ridere come una pazza.
IO: Sì è vero!
E: Ma oggi che fai? 
IO: Sinceramente non lo so!! Probabilmente resto qua a casa!!
E: Non vai in giro con Niall? 
IO: Non ci siamo ancora sentiti.
L: Allora ti va di venire con noi due??
IO: Ma dove??
E: Facciamo una giornata “solo donne”!
IO: Cioè…?
E: Starbucks, shopping ed estetista!
IO: Mi avevate convinto a Starbucks! :3
EL e Lottie risero per poi andarmi ad aspettare in sala.
Io mi preparai vestendomi così 

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Poi uscimmo e andammo da Starbucks per far colazione: presi il frappuccino al caramello. 
Mamma mia quanto era buono!! Poi andammo dall’ estetista che ci fece unghie delle mani e dei piedi. 
Infine, ci fece dei massaggi. Ero proprio rilassata. 
Poi andammo a fare shopping: entrammo in un negozio fantastico. Vendevano solo vestiti, ma di tutti i generi. 
Ne vidi uno e me ne innamorai: 

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A quel punto lo provai…
E: Ti sta benissimo Marta!!
L: Davvero! Sei veramente bella!!
IO: Veramente? Grazie :3
A quel punto mi balenò in testa una cosa: non avevo ancora comprato un regalo per Marghe! 
E adesso come facevo? “Aspetta… ma che domande!! Le compro un vestito!!”
Allora cercai in giro per scovare l’ abito perfetto, ma non si trovava. Quando la mia speranza era persa, 
ne vidi uno fantasmagorico (?):

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Ero sicurissima era fatto apposta per lei. Così pagammo i vestiti e andammo a mangiare da Subway, 
era tardi quando finimmo, circa le tre. Quindi decidemmo di tornare a casa. Varcata la soglia, mi arrivò un messaggio. 
Era Niall.
N: Ciao piccola! Ti va di vederci?
IO: Certo, dove? 
N: Mmm… ad Hyde Park
IO: Ma è enorme!! Come facciamo ad incontrarci?
N: Vieni al Kensington Gardens?
IO: Più preciso di così non potevi essere ._.
N: Ahahahah scusa vieni alla statua di Peter Pan. Tipo fra un’ ora. Un bacione enorme <3
IO: Bacio tesoro mio <3
Lottie ed El leggero tutti i messaggi. Allora mi aiutarono a prepararmi. Erano più ansiose di me: 
mi continuarono dirmi di raccontare loro tutto quello che sarebbe successo e robe simili. 
Lottie mi prestò una sua felpa/maglietta, quindi mi vestii così: 

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E: Allora… ricordati di raccontarci quando avrete finito, ok?
L: Devi dirci i minimi particolari!
IO: Va bene, me lo avete ripetuto adesso devo andare. Baci ragazze!!
E&L: Ciaooo!!
Arrivai al parco, andai diritta verso la statua e mi sedetti sulla panchina che c’ era vicino.
A un certo punto sentii delle mani tapparmi gli occhi. Girandomi, le tolsi e lo vidi. Lui mi sorrise. 
Io gli presi il viso e ci baciammo dolcemente. 
N: Beh… quarda un po’ là!
Mi indicò un posto dove aveva apparecchiato per fare un picnic.
IO: Niall è bellissimo! L’ hai fatto per noi?
N: No l’ ho fatto per te.
Arrossii.
Mi prese per mano.
N: Dai vieni!
Allora ci sedemmo sulla tovaglia e iniziammo a mangiare i tramezzini che Niall aveva preparato. 
Poi iniziammo a lanciarci l’ uva (tipo High School Musical): allora gliene lanciai 3 o 4 insieme. 
Iniziai a correre, poiché mi stesse rincorrendo per lo scherzo: riuscii a sfuggirgli un paio di volte. 
Ma alla fine mi acciuffò (?), si sdraiò e mi fece cadere sopra di lui. Ci guardammo per un minuto intero. 
Poi mi spostò i capelli. Mi accarezzò e sorrise.
N: Non puoi capire quanto sei bella!
IO: Tu sei stupendo!
Mi baciò: fu molto intenso quell’ istante. Allora mi sdraiai vicino a lui, con la testa che appoggiava 
sopra il suo petto: sentivo il suo cuore battere alla velocità della luce.
IO: Come mai batte così forte?
N: Cosa?
IO: Il tuo cuore.
N: Batte così forte perché tu sei qua con me, ma ho paura che tu ti possa alzare e andartene…
Lo abbracciai forte; c’ era un gran silenzio, che però venne interrotto dalla pancia di Niall che brontolava. 
Ci guardammo e scoppiammo a ridere.
N: Beh, la fame chiama. Ti va un gelato?
IO: Certo!
Riordinammo il tutto dentro la cesta. Ci incamminammo mano per la mano verso il primo baracchino 
che vendesse gelati. Arrivati i decisi un gelato vaniglia e yougurt, mentre Niall cioccolato e vaniglia. 
Ci sedemmo su una panchina. 
N: Vuoi assaggiare?
Annuii e lui me lo spiattellò sulla bocca poi mi pulì con un fazzoletto. 
N: Sei ancora sporca.
IO: Dove?
N: Qui!
E mi diede piccolo bacio vicino alla bocca, per pulirmi e io arrossii.
Mi accompagnò a casa di Harry, perché ovviamente dovevo raccontare tutto a 
Marghe e dissi ad Eleanor e a Lottie di raggiungerci là. 
Entrando in casa, trovai Gemma più 
le altre ragazze sul divano piene dall’ entusiasmo della “storia” che stavo per raccontare. 
Durante il discorso, mi accorsi che se ne interessavano davvero di quello che provavo e 
di quello che mi successe. Ero felice. Oltre a Margherita, avevo trovato delle vere amiche.

 Allora... come promesso, le immagini!! Vi piace?? A me un po'! comunque se avete critiche 
o suggerimenti non esitate!!

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Capitolo 10
*** Love Somebody ***


Erano passati quattro di giorni dal mio compleanno. Mi ripresi molto bene dall’ influenza. 
Quel giorno non venne a prendermi Hazza, ma Zayn, verso le 8. Oramai, era il mio migliore amico: 
gli dicevo di tutto e di più, e ci sfottevamo ogni volta che ne avevamo l’ occasione.
Z: Hey ciao bella bionda!
IO: Ma io non sono bella!!
Z: E allora sei mora!-Ci arrivai a capire la frase dopo due minuti.
IO: Sì Zayn…-Scompigliandogli il ciuffo.
Z: Oh, il mio ciuffo non si tocca!-Disse finto offeso.
IO: Chiedo umilmente perdono…
Z: Ecco brava! :P
Scoppiammo a ridere come degli idioti.
IO: Allora… dove andiamo?
Z: Non lo so! Ho bisogno di chiederti una cosa: ma se mi facessi il ciuffo biondo?
IO: Il ciuffo biondo ._. 
Z: Embè?
IO: Non lo so! Beh non ci starebbe male, ma biondo come?
Z: Beh, un po’ come i tuoi: biondo scuro/castano chiaro!
IO: Forse ci staresti bene!
Z: Ah e pensavo di farmi anche un tatuaggio: volevo scrivermi ZAP sul braccio stile fumetto, che ne pensi?
IO: Beh ci starebbe, basta che non ti fai prendere da questa mania!
Z: D’ accordo. Allora mi accompagni?
IO: Ma oggi??
Z: Sì! Ne avevo già parlato con Perrie e lei ha detto che mi starebbero bene! Quindi mancavi te! Allora andiamo??
IO: Ma dove?
Z: A fare queste due cose!!
IO: AH, ma ora?
Z: Sì, ora. Marghe, ma ci sei? Sei sicura di essere guarita??
IO: Ah ah ah. Che battuta!! Stavo pensando ad una cosa. Dai andiamo… approfitto e mi accorcio un po’ i capelli!
Z: Tipo a zero? Guarda che ci staresti bene!!-Disse facendomi la linguaccia.
IO: Ma oggi è successo o sta per succedere qualcosa, sei troppo strano!!
Z: Sì va bene: hai ancora la febbre!
Scoppiai a ridere. Beh in fondo, come si riesce a resistere? Dopo due ore di parrucchiere, guardai il ciuffo di Zayn…
Z: Beh? Come sto? :)
IO: Bene! Sei un po’ strano, però ci farò l’ abitudine!
Z: Anche tu stai bene! 
IO: Grazie ma ho tagliato solo le punte! 
Z: Vabbè stai bene! Andiamo dal tatuatore?
IO: D’ accordo!
Z: Ti va di farne uno?
IO: No, no! Non ho voglia!!
Z: Ok!
Allora andammo e dopo tre ore (una cosa allucinante) finalmente l’ atteso tatuaggio! 
Gli stava bene, ma a momenti non si vedeva più il braccio fra il microfono, quello e altri più piccoli! 
Comunque ritornammo a casa e mangiai con lui e con Gemma. Finito, Zayn tornò a casa e io rimasi con 
Gemma che iniziò a raccontarmi tutti suoi problemi sentimentali. A un cero punto mi arriva 
un messaggio ed era Marta.
M: Hey bella che fai sta sera?
IO: Niente di che!
M: Ti va di andare a ballare?
IO: Sì chi viene?
M: Boh io, te, Eleanor… invita Gemma!
IO: Ok… a che ora venite?
M: Che ore sono?
IO: Le 5.
M: Allora veniamo da te alle 9 a prepararci.
IO: Va bene, a dopo!
M: Ciao!!
G: Chi era?
IO: Marta, mi ha chiesto se avevi voglia di venire a ballare sta sera con me, lei ed El.
G: Per me è ok! 
Poi bevemmo il tè: cavolo se è buono!! La serata passò in fretta e le ragazze arrivarono 
M: Ciaooo!!-Era molto felice e nascondeva qualcosa dietro la schiena.
E: Allora… abbiamo un sorpresa per te!
M: Ti ho portato un regalo, l’ idea è stata mia e poi diciamo che hanno partecipato anche Lottie ed El!
E: Non diciamo: abbiamo partecipato!!
M: Va bene, hanno partecipato anche loro!
IO: D’ accordo, mi fate vedere che è?
E: Eccolo!
Era un vestito bellissimo: bianco e ampio e arrivava alle ginocchia con qualche disegno floreale nero.
IO: Che bello ragazze!!
G: Davvero è stupendo, comunque le sorprese non sono finite…
IO: In che senso?
G: Nel senso che c’ è una sorpresa: dai vestiamoci e andiamo al Funky Buddha.
Finiti i preparativi arrivarono le altre ragazze e ci dirigemmo verso il club. Dopo essere entrate, 
iniziammo a ballare come delle scatenate. In una parte del club vidi una specie di mini palco che non c’ era mai stato.
“Chissà per che cos’ è” pensai.
Marta mi chiese di accompagnarla in bagno e così feci. Dopo circa dieci minuti ritornammo in sala 
e iniziai a sentire una canzone familiare.
“I know your inside you're feeling so hollow
And it's a hard pill for you to swallow”
Era “Love Somebody” dei Maroon 5. L’ adoravo. Allora corsi a ballarla per poi capire che in realtà era dal vivo la musica.
Loro erano a suonarla su quel palco, ero emozionatissima.
C’ era Adam che, non lo so, mi guardava.
“I really want to touch somebody
I think about you every single day”
Sentii qualcuno abbracciarmi da dietro. Era Harry.
Mi iniziò a scendere qualche lacrima.
H: Ti piace? 
IO: Ma lo hai fatto per me?
H: Sì, so quanto ti piacciono e dato che erano in città li ho ingaggiati: è il mio regalo per te.
IO: Alla faccia del regalo! Non so che dire.
H: Infatti non devi dire niente. Gli ho chiesto di cantare per te, per questo ti guarda. Ti voglio molto bene.
Mi baciò: sentii dei brividi percorrermi la schiena.
A quel punto arrivarono gli altri a salutarmi e 
a farmi gli auguri. Facemmo un abbraccio di gruppo e iniziammo a ballare a note di “Moves Like Jagger”
Poi ci sedemmo e i ragazzi sparirono. Ritornarono con una torta in mano e sopra c’ era scritto: 
“Ti vogliamo bene”. Facemmo un po’ di foto poi i Maroon 5 finirono di suonare; allora Harry mi fece conoscere 
Adam: ero paralizzata. Facemmo una foto, mi fece una autografo e mi cantò “Tanti Auguri” per poi doversene andare dandomi una bacio sulla guancia.
Ero veramente felice; sentii squillarmi il cellulare. Era mio fratello: quel tontolone si era dimenticato del mio compleanno.
Alessandro: Hey come va?
IO: Bene, a casa come va?
A: Molto bene. Comunque auguri da parte di tutta la famiglia!!
IO: Finalmente te ne sei ricordato e guarda che papà e mamma me li avevano già fatti!!
A: Speravo di salvarmi… comunque meglio tardi che mai, no?
IO: Su questo non ci piove! 
A: Ma cos’ è tutto sto casino??
IO: I ragazzi mi hanno organizzato una festa!
A: A proposito, come va con Harry? Guarda che se ti fa soffrire…
IO: TUTTO BENE!! Non mi stressare. Aspetta che ti sento male ti chiamo fra due minuti.
A: Va bene.
Uscii dalla porta sul retro; vidi una persona sdraiata a terra circondata dal sangue. Era morta. 
Corsi dentro in preda al panico e dissi tutto ad Harry, il quale chiamò la polizia. Iniziai a piangere e cercavano 
di farmi stare calma. La polizia arrivò subito e ci disse che dovevamo andare in centrale per fare una testimonianza.
Dovevo richiamare mio fratello ma non ce la feci. Passammo il resto della nottata là: dopo aver fatto ciò che 
bisognava fare, ritornammo a casa. Mi sdraiai nel letto, ma non riuscivo a dormire: avevo in mente quella scena. 
Pensavo al fatto che se fossi uscita prima magari sarebbe capitata a me. Avevo paura e allora 
Gemma chiamò Hazza (col consenso di Anne), e lui arrivò subito. Mi tenne stretta a lui tutto il tempo. 
La mia paura lentamente passò e riuscii ad addormentarmi.

Allora... Tan-Tan-Tan!! è successo un bel casino eh? Comunque all' inizio della storia non ho inserito 
il fratello perchè... boh non me lo ricordo sinceramente xD. Anyway, non influenzerà molto nella storia. 
Anche Marta ne ha due (Irene e Matteo) ma avranno la stessa importanza di Alessandro. 
Se avete critiche o suggerimenti non esitate ad invarmeli!!
Questa FF durerà un po', però le metto con una bella frequenza quindi... mi avrete fra le palle per un po', 
ma non un' eternità con questa storia xD
Baci!! xx

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Capitolo 11
*** Please, Stop Cry. ***


La mattina seguente venimmo svegliati da Louis che ci inviò un messaggio con su scritto 
in un modo abbastanza preoccupante di andare a casa sua.
Ci vestimmo in fretta e in una ventina di 
minuti eravamo da lui.
C’ erano tutti in più anche il loro manager. Fin ad allora la relazione pubblica mia e quella di Marta 
con i nostri rispettivi ragazzi era rimasta abbastanza privata. Giravano poche foto, ma niente di ufficiale. 
Però, per il fatto della notte scorsa, circolavano un sacco di foto e di articoli, del tipo “One Direction arrestati” 
e robe simili.
Manager: Allora ragazzi per risolvere questa situazione rilascerete un’ intervista ad una conferenza stampa, 
che registreremo, in cui spiegherete tutto, e con questo termine intendo veramente tutto!-
Facendo riferimento a me, Harry, Marta e Niall.
Man: ci sarà anche la polizia a spiegare il fattaccio quindi state tranquilli.
N: E quando sarà?
Man: Oggi pomeriggio!
Z: Oggi??
Man: Sì! Prima si risolve meglio è. Ah venite tutti quanti!
Li: Beh mi pare ovvio!
Man: Intendo anche le vostre ragazze.
Tutte: Anche noi??
Man: Sì!
Tutti: Va bene.
Ci preparammo per l’ intervista, per poi andare nell’ albergo dove si sarebbe svolta la conferenza.
Arrivati, iniziarono subito ad intervistarli sull’ “arresto” della notte prima. Spiegarono il tutto 
anche con la nostra testimonianza e quella del poliziotto. Poi iniziarono a chiedere come andasse la 
vita privata di Liam, Louis e Zayn spiegarono che in questo periodo ci vedevamo spesso perché 
eravamo tutti in vacanza e Harry e Niall spiegarono i nostri fidanzamenti, ma non entrando nel dettaglio.
H: L’ho conosciuta, perché, può sembrare strano ma è così, lei era stata mandata in punizione in vacanza 
in famiglia e quella famiglia era la mia; rientrando dal tour la vidi e sentii una forte sensazione. 
Lei era fidanzata e sinceramente ci stavo male. La venne a trovare e alla fine della giornata si lasciarono. 
Poi passò un mese e, anche sapendo che era presto, le chiesi di essere la mia ragazza. 
È una relazione quasi impossibile dato che lei è italiana e abita in Italia, ma io ci voglio provare.-In quel momento mi guardò.
X: Invece, te Niall?
N: La mia ragazza è la migliore amica della ragazza di Harry e viceversa. Era stata mandata per lo stesso 
motivo in punizione qua, ma a casa di Louis. È la cosa più improbabile del mondo, ma è successo. 
Fatto sta che ci siamo conosciuti la notte stessa di quando siamo tornati dal tour. 
Era successo un bel trambusto quella notte. Io ero venuto con l’ amica di Danielle però provavo una forte 
sensazione per Marta; ma al contrario di quello che ha fatto Hazza, io non ho detto niente a questa amica 
quindi è scoppiata una lite. Ovviamente si è risolta. Io e Marta ci siamo messi insieme lo stesso giorno di quello 
di Marghe ed Harry e adesso la nostra relazione va a gonfie vele. È stato difficile mantenerla privata fino ad adesso, 
ma penso che alla fine “tutti i nodi vengano al pettine”, non so se mi spiego. Sono preoccupato anche 
io per il fatto che abita in Italia, ma mi piace e anche tanto e penso che valga la pena provare.
Marta era emozionata, le era anche scesa una lacrima.
X: Marta e Margherita, come affrontate la situazione di essere le ragazze di due dei componenti dei One Direction? 
IO: È strano soprattutto perché siamo delle directioners, quindi è veramente pazzesco essere la 
ragazza di una di loro. Ma a parte questo, a me piace Harry, ma perché è Harry non perché è un componente della band.
Mi sono affezionata tanto a lui e gli voglio molto bene. Adesso molte ragazze ci odieranno perché 
stiamo con loro e diranno che siamo false, ma non è così. Personalmente non voglio far soffrire Harry 
e se arriverà un momento in cui lo dovrò lasciare andare, lo farò. Preferisco la sua felicità alla mia.-
Harry mi guardò con gli occhi lucidi 
M: È veramente assurdo stare con Niall Horan, ma è la cosa più bella del mondo stare con Niall. 
Sembra una cavolata, ma c’ è differenza. Lui mi piace tanto e, come ha detto Marghe, a molte directioners 
magari piaceremo, ma tante altre ci odieranno. Vorrei che non capitasse perché siamo comunque delle ragazze 
con dei sentimenti e personalmente ci starei molto male, come credo le altre. Fino ad adesso è stato relativamente 
facile, ma credo che adesso si complicherà la situazione per due motivi. Il primo è la questione dei paparazzi, 
che inizieranno a tenerci d’ occhio. Il secondo motivo è perché fra poco l’ estate finisce e dovremmo tornare in Italia, 
e sarà difficile una relazione a distanza, anche perché tra tour, lavoro e altre cose è difficile riuscire a stare 
con una ragazza che non abita vicino a casa tua. 
A quel punto Niall strinse la mano di Marta.
Ci fecero qualche foto per le riviste e poi finì la conferenza. Eravamo tutti molto stanchi e decidemmo di affittare un film e andare a casa di Zayn a guardarlo. 
Prendemmo pop-corn, patatine, dolciumi vari e bibite. Ci sdraiammo tutti accoccolati l’ uno sull’ altro con una
gigantesca coperta a guardare “Ricatto d’ amore”. Per me è fantastico quel film, lo avevo già visto almeno 
una decina di volte, ma mi è sempre piaciuto. 
Harry giocava con i miei capelli, e io arricciolavo i suoi. Ho sempre voluto farlo e finalmente c’ ero riuscita. 
A un certo punto, sia io che lu, ci incastrammo le dita nei capelli di quell' altro e tutti lì ad aiutarci e 
a ridere come pazzi. Pian piano, ognuno di noi si addormentò. L’ ultima sono stata io e sentivo Niall che sussurrava 
paroline dolci a Marta per farla addormentare: quel ragazzo è un tesoro.
La mattina dopo ci svegliammo tutti con un gran mal di schiena: facemmo colazione e poi Eleanor, 
Dany e Perrie uscirono, poiché dovessero lavorare. Noi rimanemmo lì con loro a chiacchierare un po’.
Li: Allora… come va?
Tutti: Bene, bene…
Lo: Che giorno è oggi?
N: Credo il 9.
Z: Sì è il 9.
Lo: Che hai Harry?
H: Niente…
Si alzò e andò di sopra.
M: Marghe sai che ha?
IO: Sinceramente no. Vado a chiederglielo.
N: Forse è meglio che lo lasci un po’ solo. 
IO: Ok…
Passarono dieci minuti e Hazza non si fece più vedere.
IO: Sono preoccupata, vado da lui. 
Salii di sopra; bussai alla porta e entrai. Era lì ad abbracciare un cuscino e a singhiozzare. Mi sdraiai a fianco a lui. 
Si girò e l’ abbracciai.
IO: Perché piangi? Non voglio vederti così, per favore: fermati.
H: Non ti rendi conto?
IO: Di cosa?
H: Come di cosa? Tra un mese tu devi ritornare in Italia e chissà quando ti rivedrò. Non voglio che tu parta: 
resta qua, con me.
IO: Pensi che io non ci abbia pensato? Ci penso notte e giorno da quando ci siamo conosciuti. 
Ho sempre riflettuto che prima o poi quest’ estate sarebbe finita. Pensi che io non ci tenga a te? 
Non lo faccio vedere, perché ho voglia di vivere il più possibile i momenti con voi, con te.-
Iniziai a piangere-Credimi. Se potessi resterei per sempre con te, se tu lo vuoi. Non mi staccherei mai. 
Ma questa è la vita. Ci pone degli ostacoli, e se ci vogliamo veramente bene e ci sosteniamo l’ un l’ altro, 
riusciremo a superarli insieme.
A quel punto era lui che mi abbracciava. Poi arrivarono gli altri, preoccupati anche loro. 
Ci videro con gli occhi lucidi e decisero di abbracciarci. Era stupenda quella sensazione, 
anche se accompagnata da tristezza. Louis, che non riusciva a sopportare quella situazione più di tutti, 
pensò di andare ad una acquapark. L’ idea ci piacque, il problema che se andavamo tutti insieme 
ci avrebbero notato e poi mancavano le altre ragazze.
Lo: Sentite non pensavo di andare oggi, anche perché inizierà a piovere a breve. Per la storia delle fan, non saprei come fare.
N: Ma se chiedessimo a Paul e ad altri di accompagnarci?
IO: Sì ma a me dispiace, c’ è insomma, non li disturbiamo?
Li: No tranquilla! Secondo me, sarebbero felici!
H: Anche secondo me.
Allora iniziammo ad organizzare questa gita (?) per tutta la giornata. Chiedemmo a Paul ed altri e risposero di sì. 
Danielle, Eleanor e Perrie le informarono i rispettivi ragazzi e dissero che erano d’ accordo. 
Il resto della giornata passò velocemente così come i due giorni successivi.
Harry mi passò a prendere e poi andammo a prendere Liam e Danielle. Le voci iniziarono a circolare. 
C’ erano foto di me e Marta con Harry e Niall: tutto il mondo in pochi giorni era riuscito a saperlo. 
Come previsto, all' acquapark c’ erano un sacco di fan ed era difficile entrare. I ragazzi si fermarono 
il più possibile a fare foto e autografi prima di entrare. “Sono sempre così disponibili, sono dei ragazzi d’ oro” pensai.
Poi ci raggiunsero e prendemmo i lettini dove sdraiarci. Zayn era indeciso se venire a fare gli scivoli. 
Lo convincemmo dicendogli che si toccava e che comunque si sarebbe annoiato a stare tutto il giorno sul lettino. 
Facemmo tutti gli scivoli possibili: il “Kamikaze”, il “Water”, quelli al buio e quelli che si intersecano. 
La giornata passava velocemente e, dopo aver mangiato (saranno state tipo le 3), siamo andati nella vasca dell’
idromassaggio: per arrivare alla vasca, bisognava passare per una parte in cui c’ era una corrente che 
trasportava le persone. Zayn non se la sentiva, così Perrie tornò al lettino con lui e iniziarono a coccolarsi. 
Noi altri entrammo e ci divertivamo ad affogarci l’ un l’ altro. Riuscimmo ad arrivare alla vasca senza ammazzarci. 
Rimanemmo lì per un’ ora a parlare e a rilassarci. Verso le 4.30 uscimmo, poiché in una parte dell’ acquapark 
c’ era una parte riservata all’ “acqua dance” e stava per iniziare.
Perrie e Zayn ci raggiunsero lì e iniziammo a ballare. C’ erano alcune ragazze che guardavano maliziosamente 
Niall e Harry, ma loro due non le notavano nemmeno. Ma io e Marta eravamo abbastanza gelose, anche perché si stavano
avvicinando. Io e lei eravamo a parlare con Louis e Liam, ma tenevamo d’ occhio la situazione. 
Vedemmo che stavano facendo le oche con loro, allora ci guardammo.
Lo: Ragazze, fidatevi. Non faranno nulla. 
M: Ma noi ci fidiamo di loro, non ci fidiamo di quelle tipe…
Li: Dai calma! Se ne accorgono se una ragazza è oca o no, infatti…
IO: Infatti cosa?
D: Infatti stanno venendo qua, invece di rimanere lì con quelle.
H: Hey ragazzi, venite a ballare!
IO: Chi sono?-Dissi distaccata.
H: Chi?-Fece un sorriso, come per far capire che aveva capito tutto.
M: QUELLE TIZIE!
N: Beh-Ridendo-“Quelle tizie” sono directioners, ma a parere nostro non ci seguono dal punto di vista musicale.-
Mi guardò come per dire "If you know what I mean!"
H: E poi… ci stavano provando!
IO: Ah ce lo dite in questo modo?-Dissi squadrandolo e con una mezza risata.
N: Ok, abbiamo capito che siete gelose!
M: Ovvio che lo siamo! Con chi state voi? Con noi!
H: Dai ma erano loro che ci provavano!!
IO: Mmm… provate a fare qualcosa per farvi perdonare e noi ci penseremo!!
Allora ci presero per mano e ci portarono in mezzo alla pista, in modo che ci vedessero tutti. 
Ci presero dolcemente e ci baciarono. Non me ne fregava nulla di far diventare gelose quelle ragazze, 
ma di quel momento: erano in grado di dimostrarlo a tutti che volevano stare con noi. 
IO: Per me vi siete fatti perdonare…-Dissi arrossendo.
M: Anche per me…
Hazza e Niall risero, poi con la coda dell’ occhio io e Marta guardammo le “tizie”: 
erano verdi dalla gelosia e continuavano a guardarci malissimo e si mordevano i capelli. 
Ci facemmo tutti una sana risata. Dato che per tutta la giornata non c’ era tanta gente che inseguiva i ragazzi 
per l’ acquapark, le guardie del corpo facevano a turno con noi sugli scivoli. Fu una giornata stupenda. 
Ritornammo ognuno a casa propria: io e Hazza eravamo talmente stanche che ci addormentammo 
sul divano così come ci eravamo seduti!

Allora... questo è un capitolo un po' transitorio e anche il prossimo, credo che poi il 
13° sarà più "caotico". Se avete critiche o suggerimenti non esitate a inviarmeli :)

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Capitolo 12
*** New Home. ***


Quella mattina, ci alzammo tardi: pioveva a dirotto. Sentimmo un profumino proveniente dalla cucina. 
Entrammo e vedemmo Anne che stava preparando la colazione.
A: Buongiorno ragazzi!
H: Ciao mamma!
IO: Buongiorno Anne!! 
A: È da un po’ che non parliamo, come vanno le “cose”?-Facendo uno sguardo malizioso. 
Ero in imbarazzo, quindi feci una risata strana e Harry mi guardò male.
A: Che avete da nascondere?
H: Ahahah nulla… è solo un po’ in imbarazzo! Comunque la nostra relazione, se è questo quello che intendi, 
va bene. Il problema è che fra un mese lei torna a casa.
IO: Sì, forse è la parte più brutta della nostra relazione. E non sappiamo che fare.
A: Io vi consiglio di stare insieme, e lo consiglio anche a Niall e Marta. 
H: Perché? Tanto non ci vedremo mai!
A: Questo sì, ma lei fra un paio d’ anni sarà maggiorenne e magari si trasferisce qui, no?
IO: Sì ma in questi due anni? Io mi fido di lui, ma non mi fido delle ragazze che ha intorno, soprattutto di quella!
Facevo riferimento a Caroline, per gli amici nonna Flack.
A: Ma dato che ti fidi di lui, sai benissimo che non farebbe qualcosa del genere.
IO: Beh, forse… hai ragione Anne, grazie!
H: Grazie mamma!
L’ abbracciammo, poi lei ci servì la colazione. Ci fece delle uova e dei pancake. 
Era veramente brava a cucinare. 
H: Dov’ è Gemma?
A: Gemma è dovuta andare in università, aveva le lezioni al mattino.
H: Ah ok!
“Katy Perry is on replay, she’s on replay, dj got the floor to shake, the floor to shake, 
people going in all the way, yeah all the way, I’m still wide awake” 
IO: Scusate è il mio cellulare!!-Dissi ridendo.
Era mamma. Risposi velocemente e nel frattempo salivo le scale.
Mamma: Ciao tesoro mio!
IO: Ciao mamma, come va a casa?
M: Molto bene te? Con Harry?
IO: Io molto bene, con Harry anche ma fra un mese sarò a casa!
Mam: E non sei felice di rivedere la tua famiglia, che invece di mandarti in punizione ti ha fatto un regalo?
IO: Ahahhaha certo mamma che sono felice, il punto è che ci lasceremo…
Mam: Beh anche a me dispiace, però magari non vi dovrete lasciare!
IO: Sì me lo ha già detto Anne: quando sarò maggiorenne magari mi trasferisco qua, ma in questi due anni?
Mam: Aspetti, comunque non era questo quello che intendevo
IO: E allora che intendevi, non capisco…
Mam: Capirai…
IO: Dai mamma dimmi! Mi fai stare in ansia!
Mam: D’ accordo… allora… è una storia molto lunga…
IO: MAMMA!
Mam: Va bene, va bene. Questa punizione è solo stata una scusa per farti ambientare in Inghilterra, 
conoscere nuovi amici (non pensavo comunque agli One Direction, eh) e la stessa cosa i genitori 
di Marta fecero con lei. Noi avevamo già pensato di mandarvi lì, ma non per farvi tornare indietro 
ma per restare lì! In pratica, noi e la famiglia Bosio ci trasferiamo lì!
IO: Mamma tu stai scherzando, siamo su un programma di scherzi o roba simile e adesso 
sbucano fuori tutti e dicono che è tutta una burla!
Mam: lo sapevo che avresti reagito così… Tesoro no! Seriamente: il tuo papà e quello di Marta 
hanno trovato lavoro là e in questi due mesi abbiamo organizzato il trasferimento e 
abbiamo cercato casa e abbiamo trovato una villa enorme nel nord di Londra per vivere insieme!
Mi tremavano le gambe, avevo veramente paura che fosse uno scherzo: sarei rimasta in Inghilterra, 
sarei rimasta insieme ad Harry.
IO: M-Ma con la sc-scuola?
Mam: Tesoro sei molto emozionata: si sente dalla voce! Comunque frequenterete la suola italiana. 
Quindi stai tranquilla!
IO: Io vi adoro. Sarò sempre in debito con voi!
Mam: Ti vogliamo bene.
IO: Anche io!
Stavo piangendo dalla gioia iniziai a saltare e a urlare come una pazza. Anne e Harry mi sentirono 
e corsero di sopra: videro che ero sdraiata sul letto a sognare ad occhi aperti e non mi accorsi che erano entrati. 
Anne allora scese e ci lasciò da soli. Mi accorsi di lui solo quando lo sentii abbracciato a me.
IO: Ciao tesoro, vuoi le coccole?
H: Sì e vorrei che mi spiegassi cosa hai fatto o è successo due minuti fa!
IO: Allora mi sono messa a correre per la stanza e ho urlato come una pazza, perché sono felice.
Intanto stavo arricciolando i suoi capelli.
H: Si vede! Perché lo sei? Che è successo?-Disse sorridendo.
IO: Beh… La mia famiglia viene qui. 
H: Ah capisco… no sinceramente non capisco!
Iniziai a ridere.
IO: Allora in effetti non faccio la pazza solo perché la mia famiglia viene qui. Ho fatto la pazza 
perché la mia famiglia viene qui per sempre.
Si alzò e io feci lo stesso.
H: Come per sempre?-Mi fece uno sguardo come se avesse capito, ma che voleva sentirselo ridire.
Ci guardammo negli occhi: feci un sospiro.
IO: Ci trasferiamo qua.
I suoi occhi si illuminarono e sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi. Mi prese in braccio e mi fece girare.
H: Non ci credo… o mamma, sento che sto impazzendo dalla gioia. C’ è quindi rimani qua?
Stava piangendo, aveva bisogno di sentirselo dire più e più volte.
IO: Sì amore sto qua! Sto qua, con te, con gli altri, resto a Londra!
Mi strinse a lui. Scendemmo e raccontammo ad Anne il trasferimento. Saltò dalla gioia (?) e 
disse che era veramente felice per noi. Chiamai Marta e rispose al telefono urlando: 
glielo avevano detto pure a lei. Mi raccontò di come lo ha detto a Niall e di come reagì lui. 
Corse in strada e iniziò a correre in tondo e a urlare dalla felicità. 
IO: Strano come ragazzo! Ahahahah!!
M: Lo so, ma avrei reagito anche io così!! 
IO: Chiamiamo gli altri e ci riuniamo a casa di Niall, così raccontiamo tutto?
M: D’accordo, io chiamo Louis ed El!
IO: Io chiamo gli altri! Fra mezz’ ora a casa Horan!!
M: D’ accordo!
Li chiamai. Ci ritrovammo a casa di Niall dopo venti minuti. Raccontammo insieme il fatto del trasferimento a Londra. 
I ragazzi erano felicissimi. Zayn mi strinse forte e Louis fece lo stesso con Marta.
Il giorno seguente, di mattina presto, i miei genitori e quelli di Marta arrivarono. I nostri fratelli rimasero in italia 
sotto la tutela dei rispettivi nonni nostri. Li andammo a prendere con tutti i ragazzi. Le nostre mamme
erano directioner e adoravano Louis.
M: Allora, mi raccomando voi due: non fate le pazze con Louis.
IO: Mentre voi altri due: non metteteci in imbarazzo.-Dissi prendendo le valigie e dirigendoci verso l’ uscita dell’ aeroporto.
Entrammo in macchina. Erano lì seduti sorridenti come al solito. 
M: Beh voi sapete chi sono-Riferendosi ai ragazzi.-Mentre, loro sono mia mamma e mio papà: Beatrice e Dario Bosio.
I 1D: Piacere!
IO: Loro sono i miei: Carla e Gabriele Rossi.
I 1D: Piacere anche a voi!
Lo: Dove dobbiamo andare?-Con uno dei suoi sorrisi. Le nostre mamme stavano svenendo.
G: Primrose Hill, Avenue Road 57.
Lo: Ok ci vorrà credo una mezz’ ora…
N: Sì, sì Lou!
B: Benissimo, i camion dei traslochi arrivano alla casa fra un’ ora e dovremmo iniziare a sistemare tutti gli scatoloni.
Z: Se avete bisogno di una mano, noi siamo disponibili.-Disse molto sorridente.
D: Grazie per l’ aiuto, ne saremmo molto felici. 
Il tempo passò in fretta: raccontammo tutto di più su di noi. Arrivati, per ammazzare il tempo, 
iniziammo a guardare all’ interno della casa. Era enorme! Oltre ad essere grande, i soffitti erano anche molto alti: 
circa tre metri e mezzo. Al pian terreno c’ erano la cucina, la sala (anche quella da pranzo) e due stanze 
per gli uffici dei nostri genitori. Al piano superiore c’ erano sei stanze più i bagni. Io avrei condiviso la mia stanza 
con Marta: avevamo deciso che la nostra era l’ unica da ristrutturare. Decidemmo di fare un soppalco: 
i letti di sopra e proprio sotto esso metterci una grossa scrivania, riempire una parete intera di tabelloni 
di sughero e il resto sarebbe stato riempito dagli armadi. Questa era lo nostra idea: ai nostri genitori andava bene.
Erano circa le nove e i camion arrivarono. Iniziammo a sistemare i mobili e ci vollero circa due ore 
per sistemare letti, tavoli e robe simili. Poi iniziammo a svuotare gli scatoloni: sistemammo gli oggetti 
per le sale e per la cucina. Il tempo volava anche perché ci stavamo divertendo. Mangiammo qualcosa 
di veloce e riprendemmo a sistemare. Facemmo tutte le stanze tranne la mia e di Marta. 
In qualche giorno sistemammo meglio le altre stanze e facemmo costruire il soppalco. 

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Pian piano montammo anche tutti i tabelloni e gli armadi e alla fine ci trasferimmo nella nuova casa con tutta la famiglia. 
In un mese i nostri fratelli fecero amicizia con i ragazzi e la loro innata voglia di stare con i bambini si faceva vedere: 
i fratelli di Marta sono gemelli e hanno circa 7 anni e i ragazzi giocavano spesso con loro. 
Mentre mio fratello ha la stessa età dei ragazzi, quindi fecero amicizia immediatamente. Così il mese passò in fretta 
e l’ estate finì e presto bisognava iniziare la scuola. Dovevamo iniziare nuove amicizie e avevamo paura di incontrare
persone false, che magari volessero essere nostri amici perché vorrebbero arrivare ai ragazzi. 

Allora... Come promesso, questo è un capitolo transitorio mentre il prossimo, un po' più... 
frenetico? non saprei come definirlo... però è il più lungo di tutti gli altri! spero che vi piaccia; se avete commenti, 
critiche o suggerimenti inviatemeli!! :)

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Capitolo 13
*** Directioner or Directionator? ***


Si sentiva che l’ estate era finita: le giornate si accorciarono e il tempo diventava più brutto. 
Una buona parte di Agosto i ragazzi lo passarono a scrivere le canzoni per il nuovo album, 
ma non ci dicevano nulla: volevano farci una sorpresa, dato che eravamo directioner. Arrivarono i primi di settembre. 
I ragazzi erano stati nominati ai VMAs quindi dovevano volare a Los Angeles per parteciparvi. 
H: Domani dobbiamo partire!! Sicure che non potete venire? 
N: El e Dany vengono, venite pure voi!!
IO: Noi vogliamo!!
M: Ma i nostri non vogliono. Dicono che hanno paura che ci succeda qualcosa!
H: Ma vi proteggiamo noi!!
N: Dai parlateci!!
IO: Va bene!
Allora ci accompagnarono a casa. Ne parlammo con i nostri genitori e ci dissero di no. Noi insistemmo, 
tirando in mezzo la storia che venivano anche Danielle ed Eleanor, così vollero parlare con loro due. 
Volevano che loro si occupassero di noi come due sorelle maggiori, se no non ci avrebbero mandato. 
Rimanemmo d’ accordo così, anche se in realtà El e Dany non si sarebbero occupate di noi 24 ore su 24 (anche perchè saremmo state lì per una giornata). 
Il giorno dopo partimmo. Arrivati, i ragazzi andarono alle prove, mentre noi ragazze a farci un giro. 
Andammo a visitare la “Walk of Fame”: ci sedevamo sulle stelle delle nostre star preferite e 
ci prendevano per delle pazze. Andammo da Starbucks, come al solito. Lì a LA faceva ancora molto caldo e 
ci prendemmo qualcosa di fresco. Ritornammo in albergo per prepararci.
Entrai nella stanza di Harry quando ebbe finito. Si stava concentrando guardandosi allo specchio. 
Lo abbraccia da dietro e lo guardai.
IO: Ciao tesoro.
H: Ciao piccola come è andata oggi?
IO: Più tardi questo, guarda nello specchio e concentrati.
H: Sei fantastica!
IO: Tu sei fantastico.
Uscii e dopo dieci minuti prendemmo il taxi. Arrivammo allo Staples Center e i ragazzi fecero il tappeto rosso, 
mentre noi entrammo da un’ altra parte. Incontrammo un sacco di gente famosa: io andai con Harry,
 Louis e Liam a conoscere Rihanna e Katy Perry. Quando le vidi, mi iniziarono a tremare la gambe, 
ma non volevo dare nell’ occhio, quindi mi trattenni. Due artiste magnifiche e due ragazze straordinarie: le adoro. 
Poi raggiungemmo gli altri a conoscere prima Justin Bieber e Demi Lovato (Niall non aspettava più). 
Marta era contenta di conoscerli, anche se proprio non erano i suoi idoli, ma lo erano di Niall, quindi era felice anche per lui.
Ci sedemmo, noi ragazze dietro di loro. La serata fu stupenda: vinsero 3 premi e poi fecero la loro performance. 
Furono magnifici: tutti erano lì a scatenarsi come pazzi!
La mattina dopo tornammo, e dopo pochi giorni 
arrivò il momento tanto atteso. La scuola. Alla fine decidemmo di frequentare quella inglese. Ci avrebbe aiutato molto di più.
Quella mattina, mio fratello era già andato alla sua scuola, i nostri padri al lavoro mentre le nostre madri ad
accompagnare i fratelli di Marta e poi a fare la spesa. In parole povere, eravamo da sole.
Mi svegliai molto tranquilla: guardai il telefono. Erano le 8.20! mi alzai di scatto e buttai giù dal letto Marta.
IO: Cazzo Marta sono le 8.20, alzati siamo in ritardo!!
M: Cosa?? La scuola iniziava dieci minuti fa!!
IO: La sveglia non ha suonato!! Dai mettiti la divisa!!
M: Ma è brutta!! Che bella figura che faremo!!-Disse ironica.
IO: Lo so dai alzati che chiamo Liam!!
Lo chiamai il quale si fiondò con la macchina da noi. Non gli spiegai molto la situazione, poiché era tardi: 
gli dissi solo in modo serio di sbrigarsi a venire.
Li: Ragazze mi spiegate che è successo?? Sono preoccupato!!
IO: Non c’ è tempo!!!
M: Sì infatti saliamo in macchina che ti spieghiamo!!
Liam, turbato, obbedì e così entrammo in macchina e partimmo.
IO: Dai corri!
Li: Ma dove dobbiamo andare?!
M: A scuola: siamo in ritardo!! Iniziava alle 8.10 e adesso sono le… Cazzus: le 8.40!! dai corri Liam!!
Liam iniziò a ridere come un matto: lo guardammo malissimo.
Li: Ragazze vi siete confuse!!
IO: What?
Li: Sì, vi siete confuse probabilmente con la scuola italiana. Noi incominciamo un’ ora dopo e finiamo, di conseguenza, 
un’ ora dopo! Quindi siete in perfetto orario e uscirete alle 2!
M: Siamo su “Candid Camera”!! Ammettilo!
Li: Ah vorrei, ma no!
IO: Quindi noi ci siamo preoccupate per nulla! D:
Li: Esattamente!-Iniziò a ridere.
Eravamo incazzate per quella notizia, ma la sua risata è contagiosa quindi scoppiammo a ridere. 
In 10 minuti arrivammo a scuola.
Li: Ragazze siete anche in anticipo!! Ditemi “Grazie”!
In coro: Grazie Liam!!-Lo dicemmo con una mezza risata.
Lo salutammo e, entrando, iniziammo a cercare la segreteria.
Dovevamo ancora capire come diamine funzionava l’ orario! Io e Marta avevamo scelto le stesse materie, 
così non ci dovevamo dividere. Dopo aver chiesto alla bidella dove fosse la classe di inglese, ci entrammo. 
Appena varcata la soglia, i ragazzi iniziavano a mormorare qualcosa ma non si sentimmo nulla. 
Ci sedemmo in seconda fila e iniziammo a tirare fuori i libri. Tutti i ragazzi ci fissavano: chi affascinato e invece chi
invidioso. “Per chi sa quale motivo” pensai ironicamente.
A un certo punto entrò in classe una ragazza bella, ma troppo truccata, vestita con la divisa personalizzata da lei 
e tutta agghindata da gioielli: una figlia di papà, in poche parole. E dietro di sé aveva le sue due vallette. 
Carine, ma della stessa pasta dell’ “ape regina”.
Sussurrai a Marta: Guarda! Quella dovrebbe essere la solita ragazza popolare, come nei film!
M: Già! Speriamo che ci lasci stare!! 
IO: Yep!! 
Le ultime parole famose… la ragazza ci vide e si avvicinò
Io e Marta deglutimmo come se stessimo 
andando in contro ad un pericolo.
X: Heeeyyy!! Ciaoooo!! Come vaaa?-Con una voce da oca.
Marta mi guardò male, io pensai che la ragazza stesse poco bene.
IO: B-bene!! Te…?
X: Anche io!! Mi chiamo Amanda e loro due sono Sarah e Rose. Sentite vi va a pranzo di mangiare con noi?
M: Ehm… ok!
A: Fantastico ci vediamo a pranzo!!
IO&M: Ciao!!
Si sedette in fondo alla classe. A quel punto si avvicinò un ragazzo…
X: Hey ciao! voi siete quelle nuove giusto?
IO&M: Sì… perché?
X: Scusate… innanzitutto mi chiamo Johnatan, ma chiamatemi John! E voi?
IO: Io Margherita e lei Marta!
M: Ciaoo!! :)
J: Siete italiane, giusto? Beh comunque vi volevo solo dire che Amanda si approfitta molto della gente: 
può sembrare simpatica, carina e molte altre cose, ma guardatevi le spalle! 
IO: Beh si lo abbiamo notato che è strana con noi…
M: …Ma perché ci vuoi avvisare?
J: Allora… sono un Directioner Boy! Ci tengo alla felicità del mio idolo e se questa felicità è data da voi due, 
è mio dovere mantenervi integre!! E comunque vi starete chiedendo come mai vi conosco: siete su tutti i giornali!
Io e Marta eravamo stupefatte: per la prima volta avevamo trovato un ragazzo a cui piacessero i 1D.
M: Ma ci stai pigliando in giro?
J: Certo che no! E comunque non mi voglio approfittare di voi, ve lo giuro.
IO: Ti crediamo! Tranquillo! Ma sul serio ti piacciono? 
J: Ma sì! Mi piacciono le canzoni, se trovassi una ragazza a cui ci tengo tanto gliele canterei di continuo. 
Poi anche la loro filosofia di vita è veramente bella!!
X: Ehm-Ehm!
Una donna sulla cinquantina era sulla soglia della porta. La professoressa di inglese aspettò fuori finché tutti 
non ci alzammo. Seduta in cattedra iniziò l’ appello che si fermò dopo un paio di nomi per presentare 
Marta al resto della classe.
Prof: Allora, Marta Bosio… raccontaci un po’ di te!
Lei iniziò a parlare: disse le cose basi su di lei e dopo due minuti la prof la interruppe per ricominciare l’ appello. 
La scena si ripetè quando arrivò al mio nome. Poi iniziammo la lezione. L’ ora passò velocemente. Poi andammo a fare
scienze, e dopo matematica.
Entrammo e ritrovammo John.
M: Hey Ciao!!
J: Ciao!! Allora abbiamo in comune anche matematica, eh? Beh tranquille questo prof spiega benissimo 
quindi è molto più “facile” matematica. Ritornando al discorso di prima, Amanda si approfitterà di voi, fidatevi! 
Quindi non le date troppa confidenza.
IO: Grazie!
La lezione iniziò e John aveva ragione: io adoro la matematica, quindi questa passione mi aiuta 
a rendermela facile ma con questo professore la facevo ad occhi chiusi. Appoggiammo i libri nell’ armadietto 
per poi dirigerci in mensa. Come nelle serie tv, la mensa era divisa in secchioni, emo, chi adorava la musica,
chi adorava recitare, la gente normale e poi i “super fighi”; e quest’ ultimi avevano i posti riservati su una parte rialzata.
Amanda, dall’ alto del suo “trono”, ci faceva segno di andare a sederci con lei. Poi guardammo John e ci fece segno di no, 
ma Amanda insisteva. Quindi ci arrendemmo a lei. Ci sedemmo al tavolo: c’ erano le cheerleader, 
ovviamente capitanate da lei, e intorno tutta la squadra di Football.
A: Venite ragazze accomodatevi!
Ci fece sedere di fianco a lei.
A: Vi presento il mio ragazzo, Chad!
C: Piacere!
A: Lui è il capitano della squadra della scuola.
IO: Ah wow.
C: Voi siete italiane giusto? Raccontateci un po’ la vita in Italia, sono molto curioso!
Marta raccontò un po’ di roba, ma Amanda troncò il suo discorso a metà per chiederci qualcosa 
che voleva domandarci fin dal primo momento che ci ha viste.
A: Beh, voi invece come va con la situazione sentimentale?-Ce lo disse come se sapesse già la risposta.
M: Beh… è stabile!
A: In che senso?-Marta non voleva dire niente, sapeva dove voleva andare a parare Amanda. Ma quest’ ultima insisteva.
IO: Nel senso che va bene!
A: Ma dai raccontatemi qualcosa!
A quel punto arrivò John, quel gran figo di John che ci salvò dalla tempesta.
J: Hey ragazze! Dai venite che devo farvi vedere una cosa!
A: Ma levati John, non vedi che adesso stanno con noi??
J: Ma se non ti dispiace le conosco da più tempo!
Io e Marta ci eravamo ritrovate in mezzo a una grande discussione.
A: Ah sì? E da quando, che loro sono arrivate qua quest’ estate?!
J: Appunto, quest’ estate le ho conosciute ad una festa! Quindi adesso se non ti dispiace vengono con me!
A: No c’ ero prima io!-Disse con una voce capricciosa.
M: Ehm-Si schiarì la voce-Ci dispiace, ma dobbiamo andare Amanda!
A: Allora domani!!
Ci allontanammo.
J: Vi ho salvato in tempo, vero?
IO: Sì stava insistendo!! Cavolo come è pesante!!
J: Ve lo avevo detto statele lontano!
M: Sì, ma insisteva! Quella è la solita stronza: se le facciamo un torto ce la fa pagare!! Già ce ne siamo andate in quel modo!! Le diamo corda, ma non più di tanto!
J: Va beh!! Che ora avete adesso?
IO: Ehm… Fisica!
J: Ah io ho Francese!! A domani ragazze!
M: Ti va di venire da noi?
J: Sì certo!
IO: I ragazzi comunque sono a fare dei servizi fotografici, quindi non ci sono!
J: Ahahha lo so!! Ma fidatevi: mi state simpatiche, non sto mirando a loro!!
M: Ti crediamo, tranquillo!!
J: Ci vediamo all’ uscita?
IO: Ok!
J: Ciaoo!!
IO&M: Ciaoo!!
L’ ora passò in fretta ci trovammo fuori da scuola con John e poi prendemmo i mezzi e un pezzo lo facemmo a piedi. 
Lui era molto turbato da qualcosa ma non ci disse nulla finchè non entrammo in casa. Salimmo in camera 
e ci buttammo sui puff che c’ erano in giro per la stanza, cosicchè potesse parlare.
IO: Hey John sei strano da quando siamo usciti, che è successo?
J: Riguarda Amanda! L’ ho sentita mentre diceva delle cose!
M: Dicci: ci fai preoccupare di più così!
J: Allora vi ripeto testuali parole!
“A: Quelle due ragazze… e poi John… Mmm che nervi! Mi stavano per dire tutto e arriva quel deficiente!
S: Dai domani ti diranno qualcosa!
A: Eh speriamo! Cavolo abbiamo i One Direction a un passo, se riesco a manipolarle bene, riuscirò…
S&R: Ehm-Ehm.
A: Scusate: NOI riusciremo ad arrivare a loro!
R: Ma Chad?
A: Tanto a te non piacciono loro no? Io mi prendo Harry, Sarah si prende Niall e tu ti prendi Chad, va bene??
R: Perfetto!!
A: Ora dovrò diventare amica loro senza destare sospetto! E poi loro saranno nostri!”
J: Beh ecco poi se ne sono andate quindi non so  nient’ altro ma penso che questo basti! Cosa volete fare??
M: Di sicuro amiche sue, guarda!!-E lì scoppiammo a ridere.
IO: Ma sì non fasciamoci la testa!! Non saremo sue amiche e basta!!
J: Infatti ha ragione!!
M: Io ho fame!! Vado a prendere i taralli e la nutella!!-Corse di giù.
J: La nutella coi taralli?
IO: Sembra schifoso, ma è buono: è una sua creazione!!
J: Ah Wow!!
IO: Senti, te invece: situazione sentimentale?
J: Ahahah-Stava diventando rosso.
IO: che tenero che sei!
J: Io? Ahhaha grazie!!
IO: Ridi quando sei in imbarazzo vero??
J: Sì!!
M: Che mi son persa??
Aveva un vassoio pieno di taralli, con la nutella, la panna e un piatto di fragole!!
J: Giusto per tenersi leggeri!!
M: Ahahaha!! 
IO: Comunque doveva dirci chi gli piaceva!
J: beh ma tanto non la conoscete: siete nuove!!
IO: Fa niente!
A quel punto iniziò a raccontarci tutto su di lei e iniziammo a mangiare, poi ci facemmo qualche foto.
 Verso sera se ne tornò a casa. Era un ragazzo veramente simpatico. Eravamo felici di averlo incontrato!!

Allora... più o meno è un capitolo transitorio pure questo, MA! succederà qualcosa nel prossimo!! 
Non vi posso dire nulla!! Ma tranquille tra un paio di giorni è pronto, come al solito!! 
Se avete critiche o suggerimenti non esitate ad inviare!! :)

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Capitolo 14
*** Halloween!! ***


Passarono le settimane. Intanto noi e John instaurammo una grande amicizia: 
poi gli facemmo conoscere i ragazzi. 
Lui ne fu entusiasta diventò amico loro e non poteva credere ai suoi occhi. I ragazzi nel frattempo avevano pubblicato 
i due nuovi singoli e quel giorno sarebbero partiti per girare 4 paesi in 4 giorni, per promuovere il nuovo CD.
IO: Dovete proprio partire?
Harry mi teneva con le mani dietro la schiena e io appoggiata alle braccia.
H: Mi dispiace ma sì! È il nostro lavoro!
M: Eh lo sappiamo! Ma ricordate con chi state eh!!
N: La mia gelosona!!-Le diede un bacio sulla guancia.
H: Ma non potete venire?
IO: La stessa cosa vale per noi con la scuola!!
N: Dai tranquille ci rivediamo fra 4 giorni!
A quel punto li accompagnammo all’ aeroporto. Ci salutammo poco prima che partissero con un bacio.
H: Non vedo l’ ora di riabbracciarti, di riaverti tra le mie braccia!
IO: Buon viaggio, amore!
N: Anche se stiamo via per pochi giorni, ricorda: tu sei mia e io sono tuo!
M: Va bene! Ti voglio bene! Buon viaggio cucciolo!!
Così si imbarcarono per Madrid.
Halloween era nell' aria e i festeggiamenti erano alle porte.
Tutte le ville e case venivano decorate da zucche, 
fantasmi e mostri di ogni genere.
La mattina dopo andammo a scuola. Alla fine, ovviamente, Amanda “scoprì” che eravamo fidanzate, 
ma riuscimmo a non dilre niente su chi erano loro (ovviamente lei lo sapeva, ma faceva la finta tonta). 
Fatto sta, ci vedemmo con John e come al solito iniziammo 
a scherzare e parlare. Passarono le prime tre ore e a pranzo Amanda ci trascinò al suo tavolo. 
A: Ciao ragazze come va?
IO: Bene voi?
Tutti: Bene!!
A: Beh i ragazzi come stanno?
M: Beh bene..!!
A: Allora… faccio una festa per Halloween a casa mia e voi siete invitati!!
IO: Intendi anche i nostri ragazzi?
A: Beh se hanno voglia di venire… Possono! È sabato!
M: Ok…!
Io e Marta non sapevamo che fare, se andare alla festa o no. Non ne avevamo ancora parlato con Niall e Harry. 
Li andammo a prendere all’ aeroporto e poi andammo a casa nostra e ci sedemmo in sala.
IO: Siamo stati invitati a una festa!
H: Ma anche noi?
M: Beh sì… solo voi due però!
N: Beh che problema c’ è?
IO: Il problema è che chi ha organizzato la festa ha invitato i nostri ragazzi, non sapendo chi siete voi, 
poiché non le abbiamo detto nulla. Ma in realtà, lei sa chi sono i nostri ragazzi, cioè voi. Mi avete capito?
N: Sì, è un po’ contorto ma abbiamo capito… E quindi?
M: Quindi… le abbiamo sentite dire che vi avrebbero portato via da noi conquistandovi…
H: E quindi? Dov’ è il problema?
IO: Harry ma il viaggio vi ha frastornato o cosa?
H: No è che penso che non ci sia nessun problema, dato che a noi piacete voi. Andiamo a questa festa a divertirci!
M: Davvero?
H: Ma sì!!
IO: Va beh! Da cosa ci travestiamo?
N: io avevo voglia da vampiro! 
H: Allora Marta dovresti vestirti da quella che viene morsa!
M: Sì mi sta bene!
IO: Io avevo voglia da travestirmi da… sposa fantasma!
N: Che bella idea!
H: io avevo voglia di fare il giocatore da football zombie.
Lo guardammo un po’ strano.
IO: Perché? :’D
H: Boh mi è sempre piaciuta l’ idea!-E lì scoppiò una sonora risata.
La festa sarebbe stata il giorno dopo, così uscimmo subito a comprare i travestimenti. 
Passammo la giornata a girare per Londra e ovviamente avevamo intorno i paparazzi. 
Harry si sentiva molto osservato e non era molto calmo: stava perdendo la pazienza, quindi lo abbracciai 
e gli dissi di tranquillizzarsi. Era successo una cosa brutta con i paparazzi durante la promozione dell’ album: 
uno di loro aveva insultato pesantemente Zayn. Harry di conseguenza non gli piacciono da avere intorno
La notte dormimmo ognuno a casa propria; poi il giorno dopo portammo i trucchi e i vestiti a casa di Styles 
e ci preparammo lì. Dopo esserci vestiti, ci truccammo prima noi ragazze e poi gli altri due.
M: Dai Niall, stai fermo!! Non riesco a metterti il sangue finto! Aspetta che ti rifinisco le cicatrici... 
Adesso mettiti le lenti nere e spruzzati questo spray nero sui capelli!
N: Ma si rovinano così!
IO: No, lo abbiamo preso apposta, non si rovinano tranquillo! Aspetta Harry, non guardarti non ho finito!
Intanto stava andando verso lo specchio, ma lo fermai.
H: Ma vorrei vedere come sto!! 
IO: Sì ma ti devo rifinire il trucco! Aspetta ancora un secondo… fatto vai a vederti!
Andò allo specchio, dove già c’ era Niall.
N: ragazze siete state bravissime!!
H: Sì davvero!!
M: Grazie!
IO: Beh che ore sono?
N: Mmm… le nove!
H: Allora andiamo! siamo anche in ritardo!
Salimmo in macchina: ci volle più di una mezz’ ora per arrivare a casa di Amanda. 
Si riconosceva nel quartiere, perché era l’ unica villa piena di ragazzi mascherati da cui proveniva 
una musica ad alto volume. Parcheggiammo un po’ indietro ed entrando in casa subito ci accolse Amanda.
A: Hey ragazzi ce l’ avete fatta!!
IO: Già!
A: Allora sono venuti!
N: Sì ci siamo anche noi!
S: Oddio sono NAIAL e HERRY!-lo disse con una voce squillante.
Amanda prese per mano i ragazzi, e quest’ ultimi due presero per mano noi.
A: Venite vi faccio vedere la casa! Allora… questa è la cucina! E quest’ altra, la sala.
Dovevamo tenerci stretti, c’ era talmente tanta gente che si rischiava di perdersi! Poi salimmo.
A: Qua ci sono i bagni se ne avete bisogno durante la serata! E questa invece è la mia stanza! Non è meravigliosa?
Era la classica stanza da figlia di papà: camera enorme, letto a baldacchino, muro armadio.
H: Bah… sì! Carina.
E in quel momento mi guardò e iniziammo a ridere.
Fra sé Amanda iniziò a borbottare qualcosa, ma non si capì cosa.
A: Dai scendiamo che la festa ci aspetta.
Ci diede una spallata a me e Marta e già in quel momento iniziammo ad arrabbiarci. Ma ci trattenemmo.
Quando scendemmo, iniziammo subito a ballare. Ci scatenavamo a ritmo di “We found love”, “Moves like Jagger”, “Starships” e tante altre canzoni simili.
I ragazzi erano stati bravi: non avevano ancora bevuto nulla, sapendo che a noi non piace l’ alcool. 
Li lasciammo andare, ma dato che non ci fidavamo dell’ organizzatrice dell’ evento, li seguimmo in cucina. 
In quel momento, vedemmo Amanda e Sarah vicine ai nostri ragazzi. Iniziammo ad arrabbiarci, 
ma Niall e Harry le respinsero. Marta ed io ci guardammo e decidemmo di avvicinarci. 
Arrivate guardammo Amanda e Sarah male ci girammo verso i ragazzi e li baciammo con tanta passione. 
Quel bacio forse era il più brutto che avevo dato a Harry e me ne pentivo, ma dovevo darle una lezione. 
H: Oh… WOW!-Un po’ frastornato!
N: Ha ragione Harry!-Anche lui mezzo confuso.
IO: Lo avete capito? Non avvicinatevi a loro, ok?
A: E perché? A loro non piacete voi!
S: Sì infatti!
Marta stava per scagliarsi a picchiarle. È un po’ impulsiva lei, ma era anche per questo che piaceva a Niall. 
Comunque, lui la tenne ferma.
M: Ah! Se non ci fosse qua lui non sapete quante ve ne avrei date!
A: Guarda che non ci fai paura!
S: E questo non ci impedisce di arrivare a loro, ok?
H: Questo no, ma il fatto che voi non ci piacete sì!
A: Cosa? Mi stai rifiutando?
N: Sì, lo sta facendo e lo sto facendo anche io con te, Sarah!
S: Cosa? Ce la pagherete cara, sappiatelo!
IO: Guarda che non ci fai paura!-Imitando Amanda.
A: E invece ne dovresti avere.-Era molto seria, sembra strano, ma ebbi paura. Ma in ogni caso, l’ affrontai a testa alta.
IO: perché dovrei avere paura di una persona come te?
A: Semplice: ti rovinerò la vita.
E con quelle parole ce ne andammo, poiché Harry e Niall ci trascinarono via.
H: Ragazze ci dispiace!
IO: Tranquilli…
N: No tranquilli nulla! Dobbiamo risolvere la cosa.
M: Ma sì, tranquillo! Riusciremo a tenere a bada la belva.-E li scoppiò una risata che smorzò la situazione.
Marta era fantastica riusciva sempre a far tornare il sorriso a tutti. L’ adoravo. Quella notte andammo tutti da Niall, 
poiché fosse la casa più vicina. Ci struccammo e i Niall ci prestò le sue maglietta giganti. 
Ci addormentammo tutti accoccolati l’ uno sull’ altro.  

Allora... che succederà?? Non ve lo dico ovviamente! ahahah ;D . By the way... vi è piaciuto? :)
Se avete critiche o suggerimenti, non esitate a inviarmeli!! 

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Capitolo 15
*** You Are None. ***


Il weekend passò in fretta. Mi svegliai col mal di testa.
IO: Hey Marta! È ora di alzarsi!
M: Sì… Sì…-Si stropicciò gli occhi.-Marghe che hai? Hai un’ espressione un po’ strana… Sei preoccupata?
IO: No ho un po’ di mal di testa, forse lo stress per il compito di matematica di oggi!
M: Va beh.
In pochi secondi eravamo pronte, facemmo colazione e poi andammo alla metro. In venti minuti arrivammo a scuola.
Entrando, c’ erano tutti quanti che ci fissavano con riviste in mano e ci indicavano, bisbigliando un sacco di parole. 
Erano tutti attaccati agli armadietti e noi camminavamo in mezzo al corridoio, come se fosse una sfilata, 
ma non altrettanto bella. Marta non resse la pressione ed esplose.
M: Beh? Che avete da guardare?? Dite le cose ad alta voce invece di parlare alle spalle!!
A quel punto arrivò Amanda.
A: Ve lo avevo promesso.
Ci lasciò una rivista in mano e se ne andò in classe.
Guardammo la prima pagina e c’ eravamo io e Marta mentre baciavamo dei tizi: aveva fatto un fotomontaggio. 
Fatto sta che aveva raccontato un mucchio di balle a delle riviste scandaliste. Aveva inventato che io e Marta avevamo
tradito i nostri ragazzi e in poco tempo questa notizia fece il giro del mondo, grazie a twitter e facebook. 
Andammo a controllare i nostri account: avevamo un sacco di menzioni e messaggi di directioners che ci insultavano 
e dicevano che non meritavamo Harry e Niall. Eravamo distrutte, volevamo solo scappare in quel momento.
Decidemmo di tornare a casa per starcene da sole, dato che i nostri genitori erano fuori. Ma ci sbagliammo. 
Fuori dalla porta trovammo Harry e Niall con la rivista in mano.
IO: Harry!
M: Niall! 
Corremmo in contro a loro per abbracciarli, ma ci fermarono.
H: Cos’ è sta foto?-Disse molto serio.
IO: Cos’ è sta foto, mi chiedi? Non come sto, magari? Non ti fidi di me?
N: Rispondeteci. 
M: È una balla, e voi lo sapete!
N: Sinceramente non ne sono così sicuro.
IO: Davvero non vi fidate?! Neanche dopo quello che ha detto Amanda alla festa???
M: Siete così… ANDATEVENE!-Iniziò a piangere.
H: No, adesso spiegate!
IO: No, adesso ve ne andate!
N: Ah e adesso è colpa nostra?
M: Di certo non è nostra!
Passò qualche minuto e tutti eravamo su di giri e nervosi. Ai ragazzi diventarono gli occhi rossi e scoppiarono in lacrime.
H: Sentite, ora che ci penso… io e Niall abbiamo sbagliato. Non vi dovevamo attaccare così… mi sento così stupido.-
disse singhiozzando.
IO: Perché non vi fidate di noi, spiegatecelo.-Dissi, calmandomi un po’.
N: Beh, perché siete così belle! Soprattutto siete fantastiche e noi pensiamo di non meritarvi…
M: Voi non ci meritate? Come vi viene in mente?
H: Ci sentiamo così insicuri, pensiamo che da un momento all’ altro ve ne potreste andare.
IO: Perché? Finalmente abbiamo trovato la cosa più bella di questo mondo e ce la facciamo scappare? Siete impazziti?
H: Ci dispiace! Per favore perdonateci!
Ci abbracciammo. C’ ero rimasta molto male, ma finchè riuscivamo a capire dove sbagliavamo e fare pace, 
ero sicura che saremmo rimasti insieme, perché anche se si litiga, se si vuole veramente bene all’ altra persona, 
si trova sempre un modo per fare pace.
Io e Marta andammo a casa di Niall e i ragazzi andarono a prendere della pizza. Tornarono dopo mezz’ ora col resto 
della compagnia e Liam aveva portato la Wii con tutti i telecomandi. Mangiammo la pizza mentre giocavamo a 
Just Dance o a Mario. Poi Harry e Niall entrarono rispettivamente nel mio account twitter e in quello 
di Marta dal computer in camera e lessero tutto quanto.
H: Cos’ è questo, ragazze? Perché non ci avete detto nulla?
IO: Beh, perché avevamo litigato.
N: Sì, ma dopo?
M: Non lo so, ci è sfuggito!
H: Siete state male, vero? Ed anche noi ci abbiamo messo del nostro… ci dispiace così tanto!
Ci abbracciammo.
IO: Ragazzi basta! Non pensateci più! Vi abbiamo perdonato e questo è l’ importante, non ci frega nient’ altro, ok?
H: Ma a noi frega se state male!
M: E lo stesso vale per noi! State tranquilli, stiamo bene!
N: Ok.
Io e Marta scendemmo. C’ era Zayn seduto sul divano attaccato al telefono mentre gli altri in piedi a giocare. 
Io mi sedetti di fianco a lui.
Z: Hey Marghe mi sei mancata! È da un po’ che non ci vediamo!
Mi strinse a sè.
IO: Mi sei mancato anche tu, tanto! Beh che stai facendo?
Z: Sono su twitter: rispondo a messaggi, seguo qualche directioners…
Aspetta cosa sono ‘sti due tweet di Harry e Niall?!-Iniziò a leggerli.
“H: Vi sembra il modo? Piantatela di attaccare la mia ragazza. La mia vita privata non vi interessa, 
anche se sono una celebrità.”
Marta aveva sentito e si era seduta a leggere.
“N: Non perdonerò mai le persone che insultano o minacciano la mia ragazza. Come vi permettete? 
Non siete nessuno e non la conoscete.”
Z: Ragazze ma...? Vi hanno insultato per quello che è successo?-Ci guardò stupito, 
poichè non avessimo detto qualcosa.
M: Beh sì…
Gli altri ovviamente avevano seguito il tutto.
Lo: Siete ok? 
IO: Sì, sì! Ragazzi tranquilli! 
E: Sicure?
M: Sì Eleanor!
P: Comunque se avete bisogno, noi ci siamo passati e vi aiuteremo a superare la situazione!
IO: Grazie!
A quel punto scesero Harry e Niall.
M: Non dovevate!
N: Invece sì! Nessuno riesce ad affrontare una situazione simile da solo.
Li: Ci saremo qua noi!
D: Sempre!
Ci abbracciammo. Poi Harry e Niall ci riaccompagnarono a casa, poiché dovessimo ripassare per la verifica saltata. 
Harry mi strinse a lui per farmi sentire il suo battito e diede un bacio pieno di passione.
 
Allora... è da un po' che non aggiorno e so anche che è corto, mi dispiace! Però il prossimo è già pronto ;)
Se avete commenti, critiche o suggerimenti non esitate a inviarmeli!!
Baci!! :)

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Capitolo 16
*** Food Fight. ***


Il giorno dopo arrivammo a scuola e vedemmo John che ci corse in contro.
J: Hey ragazze? Come state?
M: Ti riferisci alla rivista e all’ articolo finto?
J: Sì, ragazze ditemi che non è vero!
IO: Ovvio che non lo è!
J: Ah ecco! Infatti ne ero sicuro, ma avevo bisogno di una conferma! Poi ho anche letto i tweet di Hazza e Niall, 
ma è vero?
M: Sì, ci sono arrivati messaggi brutti e cose simili…
IO: …Ma non ne vogliamo parlare!-Dissi sorridendo per fargli capire che tutto era risolto.
J: Va bene, ragazze! Scommetto che è stata Amanda!
M: Come hai fatto a indovinare?-Fingendosi tonta, tipo il meme “You don’t say yet?”
IO: Dai Marta! Ahahhaha! Comunque, ha promesso di rovinarci la vita, spero che si fermi qua, ma non credo.
J: Tranquille! Avete me, i ragazzi e la vostra famiglia dalla vostra parte e non fatevela rovinare da una perfida come lei!
M: Grazie!.
Ci abbracciammo e (cosa che non facciamo MAI…) e poi entrammo in classe.
Recuperammo la verifica poi andammo a fare ginnastica per due ore.
Le lezioni più stancanti della nostra vita. Eravamo morte.
Andammo a pranzo e ci mettemmo in fila. 
C’ era la solita roba, non molto buona, ma sempre meglio della “Milano Ristorazione” in Italia.
Alzammo i vassoi e la testa e Amanda era lì davanti a noi, a guardarci con un sorriso malvagio. 
Noi provammo a passarle intorno, ma lei ci bloccò la strada.
A: Allora come va?
M: Bene e te?-Disse sorridendole, ovviamente un sorriso finto.
A: Siete sicure? Non avete litigato con i vostri ragazzi?-aveva un tono come se volesse insinuare qualcosa.
IO: Sì abbiamo litigato, hai ragione.
A: Ve lo avevo detto io!
Se ne andò, ma…
IO: Però non hai letto i tweet che hanno inviato??
Si voltò di scatto.
A: Quali tweet…?-Disse preoccupata.
M: Quelli che Niall e Harry hanno scritto per difenderci, dato che sanno benissimo che noi non li tradiremmo mai.
Amanda diventò rossa dalla rabbia e corse via.
Marta scoppiò a ridere, ma le smorzai l’ allegria dicendole che non era il momento,
perché di sicuro ce l’ avrebbe fatta pagare.
Andammo a mangiare con John e dei suoi amici. Tutta gente molto simpatica a cui non fregava chi eravamo noi
pubblicamente, ma per quello che eravamo realmente.
Dopo l’ ultima ora, tornammo a casa. Quel giorno iniziava il corso di nuoto sincronizzato. 
Io e Marta ci divertivamo un sacco a praticarlo e ovviamente non ci facemmo ripetere due volte di iscriverci.
Preparammo la sacca per la piscina. Facemmo mezz’ ora di ginnastica e poi un’ ora e mezza di nuoto: 
ogni tanto ci affogavamo a vicenda e continuavamo a fare dei giochi in acqua. Le due ore passarono in fretta. 
Tornando a casa passammo un po’ di tempo con i nostri fratelli: giocammo a pallone in cortile e a nascondino per casa.
Ci divertivamo molto anche se oramai eravamo cresciuti: adoriamo i bambini, ci fan tornare piccole.
Passarono un paio di mesi e presto arrivò (il compleanno di Louis e) il Natale. 
L’ ultimo giorno di scuola era molto freddo e quella mattina iniziò a piovere. Tutto quello che in realtà 
volevo era starmene a casa abbracciata a Harry, a scaldarci a vicenda e a coccolarci, ma quella dannata scuola chiamava. 
Così mi svegliai contro voglia e andai a farmi una doccia calda.
Dopo mi vestii, mentre Marta, come al solito, stava ancora dormendo. Magari ero un po’ in anticipo, 
ma se non si svegliava, facevamo tardi.
Dopo un paio di minuti si svegliò e si preparò. Scendemmo per fare la colazione tutti quanti insieme. 
Salutammo tutti quanti e via! “Un’ altra giornata di scuola! Yuppi… ” pensai, facendo un smorfia.
Arrivati a scuola non volevamo mettere piede dentro, ma dato che fuori faceva più freddo, ci convincemmo ad entrare. 
La pressione da parte dei compagni di scuola si ridusse e le voci scomparvero del tutto. 
Avevamo fatto amicizia anche con tanta altra gente, ma molte di quelle erano false. Per fortuna c’ era John, 
che ci aiutava sempre in tutto.
All’ ora di pranzo…
J: Hey ragazze!-Noi eravamo in fila e John ci urlò di unirci a lui e i suoi amici dopo aver preso il pranzo.
IO: Ok! Arriviamo-Gli replicai.
Arrivate alla fine della fila…
IO: Marta allacciati le scarpe che inciampi!
M: Ma da quando in qua sei mia madre? 
IO: Ahahahh lo so, ma poi cadi e fai un disastro!
M: Ma no! Figurati…
Ultime parole famose: inciampò nelle stringhe e il destino volle che proprio in quel momento dovesse passare Amanda. 
Tutto il pranzo di Marta le cadde addosso. “Ma proprio adesso che l’ avevamo calmata dovevamo farla scatenare?” 
pensai, mezza sbalordita e divertita dalla scena.
M: Scusa!!-Disse ridendo come una scema.
IO: Ahahah c-ci dispiace!-Mi trattenni, ma non ce la feci e scoppiai in una risata fragorosa.
A: Mi avete sporcato il mio nuovo completo! Me la pagherete!
IO: Sì sì-Dissi con un risolino.
Amanda a quel punto perse la pazienza e prese con le mani il cibo di un tizio al tavolo più vicino. 
Ce lo lanciò addosso, ma noi con i riflessi pronti ci abbassammo, e la poltiglia andò a colpire quello dietro. 
A quel punto si scatenò una vera e propria battaglia del cibo. Era da quando ero nata (?) che volevo farne una o almeno
parteciparvi. Camminando a gattoni, cercando di evitare le polpette di carne, arrivammo fino sotto il tvolo di John 
il quale si era già seduto per terra ad aspettarci.
J: RAGAZZE?? Sapete di essere nei guai?
Stavamo ridendo a crepa pelle, non sapevamo il perché, ma lo facevamo.
IO: Ahahahha lo sappiamo!! Ahahahhaah!!
M: Ahahahha ci prenderemo una punizione… Ahahhahah!!!
J: Siete sicure di stare bene? D:
IO: No, però ci siamo divertite!
La “guerra” terminò dopo un paio di minuti con l’ intervento del preside. Urlò di smetterla e per chi era sotto 
ai tavoli di uscire. Chiese chi fosse stato a iniziare e tutti i ragazzi guardarno noi due o Amanda. 
Il preside chiamò noi tre nel suo ufficio.
P: Siedetevi-Dissi con un tono molto serio.-Forza, cominciate. 
A: Tutto è cominciato quando Marta mi tirò addosso volontariamente tutto quello che aveva nel piatto… 
M: MA QUESTO NON È VERO!
P: SILENZIOOO!! Continua Amanda.
A: E ovviamente io non sto lì impalata a prendermi il cibo addosso, quindi mi sono abbassata e 
ha preso il ragazzo dietro, il quale lanciò del cibo addosso a Marta e così si scatenò la guerra…
P: Va bene! Mi sembra di aver già sentito abbastanza…
IO: Ne è sicuro?? Noi non esistiamo?
P: Ve bene… Parlate pure voi!
IO: Ah ecco mi sembrava strano… 
M: La verità è che mentre ero in fila avevo le stringhe slacciate: Marghe me lo ha detto, ma non le ho dato ascolto. 
Così alla fine della fila, ero inciampata col vassoio, proprio mentre passava Amanda. Lei si è arrabbiata e mi ha lanciato
del cibo, ma io ero riuscita ad abbassarmi e aveva preso quello dietro. E da lì si scatenò la guerra.
P: Mmm… Per adesso siete tutte tre in punizione…
A: Cosa?? Zio!!
IO&M: ZIO?
Sussurrando ad Amanda, P: Piccola mia, te l’ ho già detto tante volte… non puoi chiamarmi zio…
M: Adesso voglio che lei chieda ai ragazzi della mensa a proposito di come è andata la storia della “battaglia”, 
così giusto che tutti sappiano che lei non mette in punizione solo me e Marghe, giusto solo perché Amanda è la sua nipotina.
P: Amanda, te lo avevo detto: non posso più aiutarti!!
A: Grrr! 
IO: Ciao, ciao!
Uscì dalla porta bofonchiando qualcosa, mentre noi ci dirigemmo verso l’ aula degli inservienti 
a prendere la roba per pulire. Entrammo in mensa e trovammo Amanda seduta a messaggiare.
A: Beh? Che avete da guardare? Iniziate a pulire.
M: Abbassa quei toni, capito? Sarai anche la ragazza più popolare e temuta della scuola, 
ma su di me quell’ atteggiamento non ha effetto. Sei solo una ragazzina viziata e io non mi faccio schiacciare da una
persona come te! Quindi scendi dal tuo piedistallo, muovi quel tuo culo e vieni a lavorare, come fanno tutte le persone
normali, dato che lo sei anche tu. Non me ne frega se adesso tu mi rovinerai la vita, perché sinceramente la mia vita è
impossibile da rovinare. E sai cos’ è? Tu hai un odio represso nei confronti di te stessa che sfoghi con gli altri. 
Piantala di rompere le palle e vai da uno psicologo.-e le lanciò lo straccio per pulire. Era stata abbastanza cattiva, 
ma qualcuno prima o poi doveva dirglielo.
Per le ore successive ci fu un silenzio tombale che si ruppe solamente quando il preside ci disse 
che avevamo “scontato la nostra pena". Andammo a casa di Louis per il pomeriggio e poi Harry e Niall vennero 
a cena da noi. Forse Amanda c’ era rimasta veramente male oppure senza tutta la scuola ai suoi 
piedi non riusciva a reggere un confronto di quel genere.   

Allora... dato che non pubblicavo da un po' e quello precedente era "leggermente" corto vi ho postato questo! :)
Spero vi piaccia!!
Bacii!! :3

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Capitolo 17
*** A Very Big Family! ***


Era la vigilia di Natale. I fratellini di Marta erano in trepidazione. Ci vennero a svegliare alle sei saltando sui letti.
M: Piantatelaaa!! Vi prego!!
I: No, no e no!
E continuavano a saltare. Ci alzammo di scatto e li prendemmo, per poi torturarli col solletico. 
Continuavano a ridere e ci sedemmo sul bordo del letto con loro in braccio. In quel momento, salì anche mio fratello.
A: Cos’ erano tutte ‘ste risate? Siete riusciti a svegliarmi!
M: Scusaci Ale!
IO: Allora… che hai preso ai nostri genitori?
A: Boh sapete le solite cose!
M: Vabbè dai ci fidiamo!!
Mat: E a noi? Che avete preso? 
IO: È una sorpresa!!
I: Almeno un indizio!!
M: Eh no, Ire!!
Mat&I: Uffi!-Fecero il broncio, erano tenerissimi.
M: Dai scendiamo a fare colazione… Marghe, cavolo!!
Tutti: Cosa??
M: Ci siamo dimenticate il regalo per Lou di compleanno!
IO: Oh diamine!! Che facciamo? 
M: Mangiamo in fretta e chiediamo a Niall ed Harry di accompagnarci a prenderlo.
IO: Sì, mi sta bene.
Preparammo del latte con i cereali e del pane e nutella. Li mangiammo in un quattro e quattr’otto. 
Mentre ci vestivamo, chiamammo i ragazzi, che dopo 20 minuti erano arrivati. 
H: Che è successo?
IO: Non sappiamo che regalare a Lou!
N: Tranquille, vi unite a me e ad Harry!
M: Madonna meno male!!
IO: Grazie di cuore!
H: Ma di che?? Beh parliamo un po’ delle vacanze…
N: Sì, ma andiamo da Starbucks a fare colazione!
M: Peccato, a saperlo lo facevamo con voi!
IO: Dai andiamo!
Alle sette del mattino non c’ è mai nessuno e anche questa volta nessuna anima viva, per fortuna.
I ragazzi presero dei cappuccini e dei biscotti che ci fecero assaggiare.
M: Che buono!!
N: Già! Ma in Italia non c’ è Starbucks?
IO: No!! Che roba brutta…
H: Vabbè… che facciamo per le vacanze??
M: Domani lo passiamo in famiglia!
N: Anche noi… e se la sera facessimo una cena tutti quanti insieme?
IO: Beh sì… Ma in quanti saremo??
H: Fammi fare due calcoli… saremo in 15!
N: Si, infatti sarebbe bello!
M: Dobbiamo organizzarci!
H: Comunque siamo d’ accordo per il resto della vacanza, ok? Niente cambi, giusto?
IO: Sì, tranquillo! L’ Italia non te la leva nessuno!
M: Non ci posso credere che ritornerò per un paio di settimane a casa, anzi la visiterò anche, 
dato che non l’ ho mai vista “tutta” quando abitavo là!
N: E io non ci posso credere, perché andrò con la mia ragazza e i miei amici in un Paese che amo!
H: Sarà la vacanza del secolo!
IO: Quand’ è che partiamo…? Non me lo ricordo!
N: Il 27!!
M: Ah, la valigia!!
H: Già! Per di più non so che portare, perchè il vostro clima è strano: in montagna un freddo dell’ accidenti, 
mentre al mare è mite!
Io e Marta lo guardammo male.
M: Senti da che pulpito!
IO: Da voi addirittura cambia nell’ arco della giornata almeno dieci volte!
N: Ahahahha!!
H: Ahahahha touchè!
M: Dai andiamo ad organizzare la cena!!
Chiamammo i nostri genitori e tutti acconsentirono. La cena sarebbe stata a casa nostra 
ed ogni famiglia avrebbe fatto qualcosa da mangiare. Finalmente si sarebbero conosciute le varie famiglie 
e credo proprio che si sarebbero piaciute a vicenda. 

Quella sera andammo a casa Tomlinson per il compleanno di Louis. Non fu niente di eccezionale, ma molto semplice. 
Una bella cena in famiglia e con amici. Johannah, sua mamma, aveva preparato una bella tavolata per tutti quanti: 
noi ragazzi e poi tutti i fratelli e sorelle di tutti. Eravamo almeno in 25. Quella donna era una santa: 
ci ha ospitato e preparato da mangiare per tutti ed è stata fantastica. La serata fu meravigliosa: 
la cena si svolse con armonia, risate e ricordi. Poi ballammo e cantammo tutti quanti insieme e Lou fece il suo discorso: 
fu molto commovente, ci ringraziò tutti e ci disse che senza noi non sarebbe diventato quello che è adesso. 
Gli era scesa anche qualche lacrima. Era strano vedere Louis piangere, perché non lo faceva mai. 
Un lato di lui che non veniva mai allo scoperto, poiché non gli piaceva dimostrarlo. 
I bambini pian piano si addormentarono, quindi dopo aver parlato un po’ decidemmo di tornare ognuno a casa propria. 
Mio fratello e Niall presero in braccio i fratellini di Marta e poi salutammo tutti quanti. 
Harry era l’ unico che aveva bevuto quasi niente, quindi era l’ unico che potesse guidare. Ero davanti con lui: 
mi ero girata a guardarlo. Ero come assorta da lui e mi misi a sorridere. Lui se ne accorse, 
ma non si girò perché voleva stare concentrato sulla strada: mi strinse la mano e sorrise.
Tutti quanti si erano addormentati e pian piano lo feci anch’ io. Poverino, era rimasto da solo sveglio, ma fu più forte di me. 
Quando arrivammo, probabilmente, Harry aveva svegliato tutti tranne i bambini e me. Poi mi venne a prendere in braccio 
e mi fece sedere sul sedile dietro. Lui si sedette a fianco. Mi svegliai pochi minuti dopo.
H: Ciao…-Disse con una voce molto dolce.
IO: Ciao!-Dissi stropicciandomi gli occhi.
H: Sai… ti voglio bene.
Sorrisi e abbassai lo sguardo.
IO: Anche io…-Dissi arrossendo.
H: Me lo prometti?
IO: Cosa?
H: Che non te ne andrai, perché se lo facessi potrei impazzire. Vederti con un altro mi farebbe morire dentro.
Quelle frasi mi colpirono molto: non avrei mai pensato di averlo conosciuto, figuriamoci questo. Non sapevo che dirgli.
IO: S-Sì!-Mi scese una lacrima.
H: Non piangere, sorridi! Sei molto più bella se lo fai!
Mi strinsi a lui, il quale contraccambiò. Mi scostò i capelli e mi prese il viso dolcemente. 
Mi guardò per un paio di secondi dritto negli occhi; li chiuse e si avvicinò. Fu molto intenso quel momento: 
mi sembrava di essere fra le nuvole. Quando ci staccammo gli chiesi perché chiudesse sempre gli occhi prima di baciarmi.
H: Beh le volte in cui ci baciamo, lo facciamo quando prima abbiamo provato situazioni ed emozioni 
che sono diverse di volta in volta. Questo rende diverso il bacio, quindi li chiudo perché voglio che sia una sorpresa.
IO: Figurati che c’ è gente che dice che sei insensibile…-Dissi scostandoli i capelli.
H: Sai, da quando ci sei tu me ne frega nulla di quello che gli altri pensano di me. 
Quello che veramente mi importa è che non venga toccata la mia famiglia e i ragazzi.
Ci ero rimasta un po’ male.
IO: Sei veramente dolce…
H: Guarda che tu sei parte della mia famiglia…
Mi girai di scatto per sorridergli e quando rispose allo stesso modo abbassai lo sguardo imbarazzata.
IO: Lo sai che resterei qua per sempre, ma devo andare!
H: A malincuore, lo so. Vorrei restare con te sempre, ma forse è proprio la distanza a rafforzare la nostra relazione.
Con questo, si riferiva ai tour e al suo lavoro.
IO: A domani!
H: Buona notte, piccola!
Mi diede un altro bacio e poi scesi dalla macchina e a darmi il cambio (?) fu Niall, 
che fino a quel momento era stato con Marta dentro casa.

Alle otto, mi si aprirono gli occhi di scatto: avevo dormito più o meno sei ore, ma non ero stanca; 
al contrario, mi svegliai con il sorriso. Mi è sempre piaciuto il giorno di Natale: stare tutti insieme felici è a dir poco magnifico,
poi vedere l’ espressione dei fratelli di Marta dopo aver scartato i regali sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
La cosa che mi sorprendeva di quel giorno è che era l’ unico in cui Marta si svegliava prima di tutti non controvoglia. 
Sì, era un giorno magico!
Scendemmo in salotto e ci sedemmo a fianco ad Ale sul divano. Di corsa scesero gli altri due e poi i nostri genitori. 
Ci scambiammo i regali insieme agli auguri e a qualche abbraccio. Passò un’ ora e finimmo di aprirli 
e poi decidemmo di portare Irene e Matteo a fare colazione da Starbucks con Harry e Niall. 
Dopo una mezz’ oretta, i ragazzi arrivarono: Niall prese Matte sulle spalle mentre Harry per mano Irene. 
Tutti insieme felicemente ci avviammo verso il centro. Ci divertimmo molto ad andare in giro con i piccoletti 
e dopo aver fatto colazione tornammo a ognuno a casa propria. Stemmo un po’ giocare in casa e poi ci fu il pranzo: 
le nostre mamme sono degli chef nati. Avevano preparato le lasagne e tutti cibi tipici milanesi e natalizi. 
Poi si sa, durante questo pranzo ci si riempie come buoi e anche questa volta non venne meno la golosità, 
soprattutto a me e a Marta. Riuscivamo a mala pena ad alzarci e ci venne un colpo di abbiocco. 
Dormimmo circa un’ ora e poi ci vestimmo per andare in giardino a giocare: aveva nevicato tutto il mese 
ed era sommerso dalla neve. Facemmo un pupazzo di neve enorme, gli aggiungemmo degli occhi, 
il naso e tutti quegli oggetti che servivano per farlo assomigliare a una persona. 
Poi costruimmo delle barriere di neve e ci preparammo alla battaglia a palle di neve: io e Marta contro i nostri fratelli. 
Ovviamente… vinsero loro. Quando riuscirono a distruggere la barriera, ci bloccarono e ci infilarono la neve nella felpa. 
Noi stavamo congelando e dato che era diventato tardi e a breve sarebbero arrivati gli Horan e gli Styles andammo a prepararci. 
Facemmo la doccia ai fratellini di Marta e li vestimmo, mentre i nostri genitori erano di sotto a preparare 
dell’ altra roba da mangiare. Poi si preparò Ale e ci impiegò più di un’ ora, peggio di me e Marta messe insieme. 
Finalmente toccò a noi: finita la doccia, ci truccammo con un velo di trucco e io mi vestii con dei jeans, 
una maglietta semplice e un golf lungo blu. Marta si vestì in un modo simile. 
“Din-Don”
Non demmo al campanello neanche il tempo di suonare il secondo “Din” che noi due eravamo davanti alla porta: 
facemmo un sospiro e poi aprii la porta e…
Tutti: Auguri!!
Che bella scena: c’ erano Harry, Gemma e Anne e poi Maura, Niall e Greg (suo fratello) 
che avevano ognuno un piatto in mano e sorridevano tutti quanti.
Dalla nostra parte, vennero le nostre mamme a far accomodare tutti quanti. Tutte le donne erano in cucina comprese me, 
Marta, Gemma e Ire, mentre i maschi in salotto a parlare. Intravedevamo Harry parlare con mio padre e Niall con quello di
Marta e direi che stavano facendo colpo, poi mio fratello li aiutava. 
Le nostre mamme fecero tutte quante amicizia: poi noi parlavamo con Gemma tenendo di fianco a noi Ire 
per non farla sentire esclusa. Finalmente ci sedemmo a tavola: Harry, Niall, Ale e Greg ci servirono tutto quanto. 
Poi Harry e Niall si sedettero di fianco a noi. La serata fu magica: scherzammo, ridemmo 
e mentirei dicendo che non ci fu qualche momento imbarazzante.
Ale: Beh Harry, dovresti sapere che Marghe una volta quando eravamo al parco…
IO: Tappati quella bocca!-Dissi diventando rossa.
M: Ale non lo fare..
H: No, no! Continua!-Disse sorridendo.
A: Beh, stavamo con degli amici stretti e Marta e Marghe iniziò a fare la deficiente fingendosi un’ ape: 
corse per tutto il prato facendo finta che le braccia fossero delle ali e urlando:”BZZZ!!” e a un certo punto cadde 
e rotolò per tutto il campo e andò a sbattere contro due ragazzi.
IO: Non ci voglio credere…
Tutti scoppiarono a ridere e Niall per difendermi…
N: Ahahahah!! Beh, ma sarai stata piccola, no?
Ale mi guardò con uno sguardo malvagio: stavo per tirargli un calcio.
A: In realtà era l’ anno scorso!
La risata raddoppiò e stavano cadendo dalla sedia: Harry soprattutto e allora Gemma…
Gem: Sì, ma voi non sapete che cosa fece Harry invece…
H: No Gemma, ti prego…
IO: Sì, Gemma continua!!-Dissi maliziosamente.
Gem: Beh, stava passando la fase in cui si è vanitosi, per lo meno lui ci è passato! 
Comunque si specchiava ovunque e doveva assolutamente avere i capelli perfetti. Stavamo camminando e 
si specchiava in uno specchietto ogni due. Ad un certo punto, mentre lo faceva, si gira di colpo perché si accorse 
che c’ era un tizio dentro alla macchina che lo guardò male. Nella fretta di andarsene, andò a sbattere contro un palo, 
vi immaginate la scena?
IO: Ahahahhah!! E bravo il nostro Harreh!-Li diedi un bacio sulla guancia.
Greg: Allora dato che siamo in tema, anche Niall ha fatto qualcosa…
Niall mise subito il viso fra le mani per la vergogna.
Greg: Lui era in camera, probabilmente ad ascoltare Bieber, o altri con le cuffie al massimo volume. 
Erano arrivati i miei amici e ci mettemmo in sala. Dopo una ventina di minuti vedemmo Niall sfilare in boxer 
con le cuffie in testa e cantava a squarciagola con gli occhi chiusi “Baby, baby, baby, oooh!” e così via. 
Non potete capire quanto ci siamo divertiti!
N: Ah beh, beati voi!
Greg: Dai ridi fratellino mio!!
M: Ahahaha!!
N: Tu che ridi? :’D Anzi, te non ne hai mai fatte figuracce?
M: Io? No!
IO: Ehm-ehm…
N: Beh, Marghe dice il contrario…
IO: Lei ne avrà fatte talmente tante che non me ne ricordo neanche una!
M: Grazie…
H: Almeno una te la ricordi!
IO: Forse… ah, sì sì! Allora premetto che non voglio essere uccisa da Marta alla fine del racconto, quindi voglio essere protetta!
Comunque… eravamo a scuola in seconda media e lei aveva una cotta tremenda per un tipo carino. 
Mi costringeva a stare di fronte alla sua classe che era dall’ altra parte della scuola, di conseguenza non facevamo 
in tempo né a vederlo uscire né ad entrare. Però arrivò il giorno tanto atteso: eravamo riuscite a vederlo rientrare. 
Lei si agitò tutta e dalla foga e dal nervoso del momento mi tirò uno schiaffo in faccia. 
In quel momento lui la vide e diventò rossa e corse via urlando e io ero rimasta lì da sola come una scema.
N: Aahahahhahah!! Eri così impulsiva da tanto, eh?-Disse stringendola a sé.
M: Ah, ah, ah! Molto divertente!
IO: Ma non è ancora finita…
M: Ma perché? :’D
IO: Shh! Perdo il filo del discorso! Comunque, non le bastò: lo volle inseguire fino a casa senza destare sospetto: 
riuscimmo anche ad entrare nel palazzo ma la gran furbona qua era talmente assorta da lui che non si accorse di una grossa
vetrata, così ci andò a sbattere contro. Il ragazzo si girò e successe la stessa scena di quella di scuola!
Marta era più rossa di un peperone e tutti ridevamo come pazzi. La serata finì nei migliori dei modi e con serenità. 
Era bello stare con così tante persone simpatiche e belle; la nostra famiglia si era allargata ancora: 
era una grande e bella famiglia.  

Allora... ve gusta? A me tanto! Se avete critiche o suggerimenti non esitate a inviarmeli! :)
Baci!!

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Capitolo 18
*** Milano! ***


Erano circa le 6.30 del mattino quando io e Marta ci alzammo.
M: Vieni Marghe… il bagno è tutto tuo!
Mi trascinai verso di esso: mi guardai allo specchio e non riuscivo ad aprire gli occhi nemmeno con l’ acqua fredda. 
Decisi così di tirarmi uno schiaffo e di colpo non sembrai più uno zombie. Mi feci velocemente la doccia, mi asciugai i capelli e mi misi un po’ di mascara. 
Andai a vestirmi in modo comodo, non da lavativa, ma indossai il felpone che Harry mi aveva prestato un po’ di tempo fa e dei pantaloni della tuta, giusto per stare comoda in aereo. 
Dopo un’ ora, Harry e Niall arrivarono coi taxy. Noi scendemmo a salutammo tutti quanti.
In mezz’ ora arrivammo ad Heathrow e, dopo circa tre ore tra imbarco e viaggio, finalmente arrivammo a Milano. 
Avremmo passato 3 giorni lì, una settimana a Cortina e poi saremmo scesi a visitare Roma per altri 5 giorni.
In questi momenti che avremmo trascorso a Milano li avremmo passati a far conoscere la città ai ragazzi e a rivedere i nostri amici. 
Avrei rivisto tutti quanti e forse anche gente indesiderata. 
Dopo avere lasciato in albergo le valigie andammo subito in centro a vedere il Duomo. 
I ragazzi a Milano c’ erano già stati ma se la ricordavano a mala pena: li portammo in alto a vedere la Madonnina, poi andammo a vedere il museo a fianco del Novecento. 
Andammo a mangiare nel ristorante che c’ era all’ interno del museo e poi riprendemmo la visita: 
i ragazzi ci chiesero dove abitavamo e dove andavamo a scuola.
Li portammo nei vari luoghi e ci chiesero di fargli delle foto: non capivamo il perché, ma ci divertivamo abbastanza.
La giornata si concluse in fretta. Il giorno dopo lo passammo al parco di Porta Venezia e dentro al museo che c’ è lì. 
L’ ultimo prima di partire per la montagna ci incontrammo coi nostri amici. 
Si chiamavano Luca, Nicolò (il migliore amico di Marta), Simone e Alessia. 
Erano i nostri amici dell’ infanzia ed eravamo davvero felici di rincontrarli. 
Giusto per non vederci nel bel mezzo della folla che avrebbe potuto riconoscerli, ci incontrammo nel nostro vecchio Oratorio, vicino alle nostre vecchie case. 
Iniziammo a piangere, perché quel posto era pieno di ricordi e Harry e Niall ci strinsero a sé per confortarci. 
Vedemmo i nostri amici e corremmo in contro a loro. Ci abbracciammo e dietro di noi c’ erano i nostri ragazzi ad osservare la scena: 
Niall sapeva benissimo cosa fosse successo tra Marta e Nico, ma non voleva far notare nulla; 
stranamente, era molto disinvolto: di solito non è capace. 
A: Allora…?
M: Cosa? :D
L: Come cosa? Comunque chi lo avrebbe mai detto!
S: Noi eravamo sempre qua a dirvi: sperate, sperate!
IO: Infatti lo abbiamo fatto e adesso hai visto dove siamo, eh?-Gli diedi una gomitata, ma non di quelle pesanti.
M: Comunque c’ è poca gente…
Nic: Sì è strano! Comunque piacere Nicolò-Porse la mano verso Niall ed Harry.
H&N: Piacere nostro!
A: Beh noi sappiamo chi siete voi, ovviamente grazie a queste due… Comunque io sono Alessia, lui Simone e l’ altro Luca: piacere!
H&N: Ciao, piacere!
M: Non mi dite nulla? Come va da quando ce ne siamo andate?
L: Nulla di particolare…
S: …A parte il fatto che Sofia e Gaia sono diventate super invidiose!
IO: Perché prima andavamo d’ accordissimo, certo… Queste due ragazze sono delle BM, sono “fan” vostre e tu Harry sei il preferito di Gaia e tu Niall di Sofia.
H: Ma sono qui?
N: Perché se sono delle BM, non le vogliamo incontrare!
M: E bravo il MIO Niall-Gli stampò un bacio sulla guancia.
A: Comunque non le vedo…
Nic: Le ultime parole famose: sono là in fondo all’ entrata.
Vedemmo due ragazze andare in iperventilazione e a saltare come delle deficienti e sventolare le mani come fossero dei ventagli. 
Erano assurde e Harry e Niall ci guardarono come per dire: “Ma ce la fanno?”.
N: Ne abbiamo viste ragazze stare male quando ci vedevano, ma mai sta cosa. Ma siete sicuri che stanno bene?
H: Se si avvicinano, mi allontano!
S: Ahahah tranquilli! Più che altro sono molto calcolatrici come persone quindi non vi fate ingannare!
Si avvicinarono correndo e per l’ ultimo tratto rallentarono e iniziarono a camminare.
So&G: MARTA, MARGHE! DA QUANTO TEMPO!!
IO: Già…
M: Fin troppo poco direi!
So: Hihihihi! Sempre la solita spiritosona!
G: Ciao Harry!-Disse con uno sguardo da assassina.
Lui si nascose dietro di me spaventato, ma lei si avventò addosso.
La guardai malissimo, ma lei continuò imperterrita finchè Simone non la staccò.
Si fecero mille foto con loro e gli chiesero di farle degli autografi: gliene fecero come minimo dieci. 
Mentre tutto ciò succedeva Sofia riuscì ad allontanarsi con Niall e lo stava per baciare, ma lui la schivò e corse via.
N: Ma ce la fai Sofia? Io sto con MARTA BOSIO-Scandì bene le parole per sottolineare il fatto.
So: Ma io volevo solo un bacino… 
N: Ma io non tradisco la mia ragazza! 
M: Sofia sei la solita invidiosa! Levati da Niall!!
Lei lo prese e lo baciò di fronte a tutti: un bacio appassionato, tipo quelli da film. 
Tutti rimanemmo a bocca aperta e Sofia corse via piangendo. Guardai Gaia come per dirle di andarsene e di non azzardarsi a toccare Harry.
H: Noi adoriamo le nostre fans: è solo grazie a loro se siamo arrivati dove siamo adesso. 
Ci sono tante altre ragazze che provano a darci baci, ma sono molto più timide… non so come dire! 
Però sono tenere come ragazze, e lo “apprezziamo”. Ma due ragazze così non le abbiamo mai incontrate e sono abbastanza fastidiose. 
Mi dispiace, ma io la penso così.
Nic: Ma infatti hai ragione. Non credo che farebbe piacere a chiunque ricevere o passare queste cose.
S: Darebbe fastidio a qualsiasi persona.
A: Comunque, vi va di andare a prendere un gelato?
M: Sììì!! Voglio rimangiare quelli di “GEKO”!
N: Ehm.. GEKO?
IO: Sì hai capito bene!
H: Ma che è? 
L: È una gelateria che c’ è qua dietro alla quale andavamo sempre da bambini.
N: Ah! Che cosa tenera! Ma è buona?
A: BUONA??? Di più! ;)
H: Sì, tanto da noi il vero gelato non esiste, quindi per noi il gelato meno buono di qua sarà sempre meglio del nostro!
S: Dai andiamo allora!
IO: Ma che ore sono?
Nic: Le tre!
N: Ci dobbiamo muovere abbiamo il treno alle quattro e mezza!
L: Dove andate?
M: Andiamo su a Cortina una settimana e poi andiamo giù a Roma!
A: Che bello! Quanto vi invidio! 
Prendemmo il gelato: era da tantissimo tempo che non lo mangiavamo e Niall, giusto per ricordarsi il sapore in seguito, ne prese tre, tutti di gusto diverso.
S: Ma siamo sicuri che non gli verrà un indigestione?
M: Ma chi? A Niall? Un’ indigestione? PUAHAHHAHAH!! Non sai chi hai di fronte Simo!
Arrivò il momento di lasciarci: ci salutammo con un grande abbraccio e noi tornammo in fretta al Principe di Savoia.
Trovammo lì di fronte una ventina di directioners e non sapevamo come entrare senza destare sospetto. 
L’ usciere dell’ albergo si accorse dell’ impiccio e ci fece entrare dal retro. 
Preparammo le valigie in fretta e furia, di conseguenza avemmo un largo anticipo sul programma. 
Decidemmo così di scendere e andare dalle loro fans. Noi restammo dentro e i ragazzi uscirono a fare foto con le ragazze. A un certo punto si girarono e ci fecero segno di avvicinarci a loro. 
Arrivate lì ci chiesero di fare da traduttore con le ragazze. 
Alcune ci chiesero di fare delle foto e poi dicevamo a Harry e a Niall di dire qualche parola in italiano riprendendoli in qualche video. 
Passammo lì venti minuti per poi andarcene. Sono fantastici quei due: si fermano sempre per parlare con qualche fans, anche se hanno poco tempo. 

Allora... Questo è abbastanza di passaggio... nel prossimo succede qualcosa di... WO! Quindi preparatevi... 
Ho notato che uso spesso i tre puntini... VA BEH! xD 
Comunque, questo capitolo e i prossimi due sarebbero un capitolo intero ma dato che verrebbe 
veramente lungo li ho divisi...
Spero vi piacciono!
Se avete critiche o suggerimenti non esitate ad inviarmeli!!
Baci!! :)

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Capitolo 19
*** The First Time. ***


Dopo circa tre ore di viaggio arrivammo a Cortina. Entrammo nella nostra camera e lasciammo le valigie. 
Poi uscimmo a fare un giro nel paese. L’ aria era molto fredda e ci congelammo la faccia un una decina di secondi.
M: Che fastidio! Mi si è infreddolito il naso… secondo voi esiste un cappellino per il naso? 
H: Un cappellino per il… naso?!
IO: What the fuck?
M: Ma sì! Esistono i vestiti, le scarpe i cappelli, i guanti e non possono fare un “coprinaso”? 
Ok, ho deciso cosa farò: inventerò i “coprinaso” e li brevetterò!
N: Dai nel frattempo vieni qua, che ti scaldo io!
La strinse a sé e fece come gli eschimesi: naso contro naso. Marta scoppiò a ridere e i passanti ci guardavano male!
Non ce la facemmo più da quanto facesse freddo: entrammo in un bar a prendere qualcosa di caldo. 
Ovviamente cioccolata con panna e cacao non poteva mancare. Prendemmo tutti quello e dopo una ventina di minuti arrivarono le tazze. 
Le gustammo per benino per poi uscire a fare un po’ di shopping: andammo al negozio per scii. 
Prendemmo il necessario e poi tornammo all’ albergo. La serata fu molto tranquilla: cena e poi dritti a letto. 
Il giorno dopo sarebbe stato capodanno e non sapevamo che fare durante la serata. 
Fatto sta, che ci alzammo molto presto per poter andare a sciare. 
Arrivammo sulla pista e i ragazzi si buttarono velocemente sulla neve con le loro tavole; 
mentre io e Marta, un po’ più tranquille, scendemmo dalla montagna per una pista molto meno trasgressiva (?).
Dopo dieci minuti arrivammo giù e c’ erano i ragazzi ad aspettarci.
H: Ma come siete lente!!
M: Sì va bene Styles… Guarda che sugli scii non mi batte nessuno, hai capito? ;)
H: Ah davvero? Allora facciamo una gara!
IO: Io non partecipo: è già tanto che non mi sono ammazzata adesso!
M: Allora Niall resta giù con lei e fate i giudici: così è imparziale!!
N: Va bene… ma per l’ avvio? No, vengo su con voi, vi do il via e poi riscendo giù in un altro modo!
Salirono su. Rimasi come una deficiente da sola alla fine della pista: chiunque passava mi guardava male. 
Poi arrivò una bambina di circa 8 anni.
X: Hey ciao! Tu sei Margherita?
IO: Sì ciao, piccola! Come va?
X: Bene… te?
Era una bambina molto timida ed era lì con un quaderno in mano e una penna: sì vedeva che era una fan.
IO: Anche io, grazie! Come ti chiami?
X: Ehm… mi chiamo E-Elisa.
IO: Che bel nome!
E: Davvero?
IO: Sì! Comunque ti piacciono i One Direction, vero?
E: Beh… sì! Senti… mi faresti un autografo?
IO: Sinceramente… ho una brutta calligrafia, ma se ci tieni tanto, lo faccio solo per te!
E: Sì grazie!
Gli feci l’ autografo: mi sentivo importante, ma in realtà sapevo che lei voleva quello dei ragazzi.
N: Hey, Marghe! Sono già arrivati?
IO: No, non ancora!
N: Ma chi è questa bella bambina?
Si avvicinò ad Elisa e lei diventò paonazza e non riuscendo a reggere la pressione, scoppiò a piangere (dalla gioia).
La prese in braccio.
N: Non voglio vederti piangere, neanche per la gioia!! Sorridi con il tuo miglior sorriso!!
La bambina aveva la felicità che traspariva dai suoi occhi: 
era molto sincera nei sentimenti (come ogni bambino, del resto) ed era anche molto tenera.
IO: Senti, Niall… La bambina qua è molto timida, quindi parlo io per lei: si chiama Elisa e vorrebbe un tuo autografo, glielo faresti?
N: Ma certo! Mi presti il foglio e la penna?
Mise giù Elisa e fece quel che doveva fare. I ragazzi stavano arrivando: erano testa a testa e non vinse nessuno.
H: Sono arrivato prima io…
M: COSA? Evidentemente devi mettere gli occhiali!! :P
H: IO? Non tu magari? ;)
M: Io li indosso di già… Hey aspetta, ma chi è questa piccolina?
N: Lei è Elisa ed è una delle nostre più piccole fans.
Harry si inginocchiò e prese le sue mani.
H: Come va? :)
La bambina si lanciò verso di lui e lo abbracciò. Harry chiuse le braccia e la prese in braccio.
E: Mi faresti un autografo? Ah e anche tu Marta?
IO: Ti ha chiesto di farle un autografo!
H: Aaah!
Finito…
N: Ma dov’ è la tua mamma?
E: Là in fondo… mi accompagnate?
H: Che ha detto?
M: Di accompagnarla…
H: Ah ok!
N: Io almeno un po’ di italiano l’ ho imparato-Disse vantandosi.
Harry prese un po’ di neve e gliela lanciò addosso così scatenò una battaglia di neve che terminò un paio di minuti dopo.
X: Ah eccoti Elisa! Che fine avevi fatto?
E: Ehm mamma… loro sono due dei One Direction! E loro sono le loro ragazze!
X: Mi dispiace che via abbia tormentato!-Dicendocelo in inglese.
IO: Tormentato? Ma si figuri!
X: Ah ma siete italiane! Comunque mi dispiace ancora!
M: Ma si figuri! È stato un piacere, ciao Elisa!
Tutti: Ciaoo!!
E: Ciaooo!!!
Ritornammo in hotel: decidemmo di andare nella spa dell’ albergo nel pomeriggio a rilassarci.
Prendemmo il costume, le ciabatte e l’ asciugamano. Entrammo nella sauna: ci sdraiammo sulla panche e rimanemmo lì un’ oretta. 
A un certo punto Niall ed Harry canticchiavano qualcosa…
“I want you to rock me, rock me, rock me… yeah!”
Io e Marta ci alzammo lentamente e li guardammo male: loro erano lì che ci osservavano maliziosamente. 
Mi sentivo… strana. Avevo il cuore che batteva a mille. Il respiro si affannò sempre di più. 
La tensione però si ruppe, poiché iniziarono a farci il solletico. Io caddi dalla panca, ma risi ancora più forte. 
Dopo andammo all’ idromassaggio: mi sedetti a fianco ad Hazza e inizia ad accoccolarmi un po’ su di lui.
Mi guardò e mise la mano sotto il mio mento. Mi avvicinò a lui. Io gli presi il collo dolcemente. 
Il bacio fu spontaneo: ero fra le nuvole ogni volta e ritirarmi giù, con i piedi per terra, mi ci voleva del tempo.
La sera ci dividemmo. Harry mi portò fuori a cena. La serata fu molto tranquilla. 
Dopo passeggiammo un po’ per il paese per poi tornarcene in albergo e andare a coccolarci un po’.

(Marta)
IO: Dove mi porti? Posso levarmi la benda?
N: No non ancora! Dieci minuti!
IO: Uffi…
N: Intanto senti questa…
Alzò il volume…
“Truly madly deeply I am, foolishly completely falling
And somehow you kicked all my walls in
So baby say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you
In love with you”
Aveva la mano sul cambio della marcia. Appoggiai la mia e gliela strinsi. Il battito cominciò a farsi più veloce. 
Gli occhi mi pizzicavano: stavo per piangere. Non pensavo proprio a questo.
N: Hey, amore mio… Non piangere, per favore! Guarda siamo arrivati.
Scese velocemente e mi venne a prendere alla portiera. Sentii un tonfo.
IO: NIALL? Tutto ok?
N: Aah… Sì, tutto bene! Sono scivolato sul ghiaccio!! Ahahahha!! 
Fece una delle sue contagiose risate.
Mi asciugai le lacrime e mi misi a ridere pure io.
N: Eccomi!-Mi porse le mano.
Mi tenne da dietro e mi fece entrare in una casetta (?).
IO: D-Dove siam-mo? F-Fa molto f-fred-do!!
N: Dai vieni!
IO: M-Ma la benda me la p-posso levare?
N: No! Voglio che passi questa serata vivendola con i sentimenti, senza la vista offuscata degli occhi.
IO: Oh… wow… va bene!
Rimasi un po’ spiazzata: non pensavo che fosse così poetico. 
N: Vieni siediti qua vicino al fuoco che ti riscaldi.
Mi fece sedere per terra. Lui si mise affianco a me e ci avvolse con una coperta. 
Pian piano, mi imboccava di cibo italiano.
IO: Ma lo hai preparato tu?
N: Non proprio… l’ idea è mia, ovvio. Ma ho dovuto pagare qualcuno per preparare tutto: 
è una cosa che mi è venuta in mente questo pomeriggio e di nascosto sono riuscito a preparare la serata.
IO: Grazie… nessuno lo avrebbe mai fatto per me…-Il fiato si fece più affannoso e risi.
N: Beh non sanno che si perdono nel vederti sorridere…
Mi avvicinò a lui. Sentivo il suo respiro e tremava.
Era nervoso almeno quanto lo ero io.
Appoggiò dolcemente le sue labbra sulle mie. Mi spaventai per via della benda. Contraccambiai subito. 
Il mio cuore batteva veloce come un treno in corsa.
Niall si avvicinò col petto, sentii il suo battito: addirittura era più veloce del mio. 
N: Oh! Mancano trenta secondi a mezzanotte! Vieni sul balcone che guardiamo i fuochi!
IO: Quindi posso levarmi la benda?
N: Basta che non guardi dentro, ok?
IO: Va bene!
Mi portò fuori: restò dietro di me e mi levò la benda.
“15, 14, 13…”
N: Ti devo dire una cosa-Lo disse con una sorriso particolare.
IO: Dimmi.
N: Ti amo.
Rimasi quasi impietrita. Mi venne un sorriso da ebete. Non riuscivo a crederci.
N: Marta…? Ci sei?
IO: Non lo so… mi sembra surreale…
N: Credici, perché è la verità.
IO: Ti amo. Ti amo anche io. 
Mi vennero di getto quelle parole: come se una parte di me volesse uscire da tempo e urlarlo al mondo intero.
Ci guardammo fissi negli occhi, liberi da ogni peso: ovvio, un peso buono. Ci sentivamo comunque più “leggeri”.
Mi prese dolcemente il viso: mi baciò. Uno dei migliori baci di sempre, molto delicato, ma passionale. 
In quel momento scoccò la mezzanotte e il nuovo anno era arrivato: partirono i fuochi d’ artificio, che illuminarono lo sfondo e completarono l’ atmosfera.
N: Buon anno, amore mio.
IO: Buon anno anche a te. 
Rientrammo. Niall non mi fece rimettere la benda. Ci sdraiammo per terra. 
Era molto comodo e spegnemmo le luci che facevano da atmosfera: c’ era solo il fuoco ad illuminare la stanza. 
Prese la coperta e ci mettemmo sotto di essa. Mi avvicinai a lui. Iniziò a coccolarmi baciandomi dolcemente sul collo. 
Mi accarezzava con molta delicatezza. Mi sentivo pronta. Pian piano si sistemò.
Fu la notte più magica della mia vita. Fece un po’ male, ma lui lo rese perfetto sussurrandomi delle parole dolci e facendo attenzione a me. 
Non credevo di poter sentirmi così bene con una persona. Ero felice di quel che avevo fatto, perché lo avevo fatto con lui, invece di farlo con qualcuno che non amavo. 
Sì, lo amavo. Amavo Niall Horan. Non “quello” dei One Direction: NIALL HORAN, ma per quello che era. 
Mi svegliai: lo vidi che mi guardava.
N: Buongiorno.-Disse affettuosamente.
IO: Ciao!
N: Ci alziamo e andiamo?
IO: Va bene! Ma che ore sono? Io avrei leggermente fame…
N: Ahahah! Sei la solita… comunque sono le dieci.
IO: Da quanto sei sveglio? 
N: Dalle nove.
IO: E cosa hai fatto per un’ ora.
N: Ti guardavo. Sei così bella. Dovrei smetterla di osservarti: rischierei di sciuparti.
IO: Eh… addirittura?
N: Certo! Dai vestiti e scendiamo. Ci incontriamo con i ragazzi fra un’ ora in albergo e andiamo a fare colazione.
Dopo essere scesi, arrivammo in albergo.
H: Ciao ragazzi!
M: Come è andata?
IO: Eh… molto bene…
N: Sì, una fantastica serata-Arrossì.
H: Ci nascondete qualcosa?
Ci guardammo come per dire: “Noi? Vi nascondiamo qualcosa? PFF… ma come ti viene in mente…”
M: Marta, accompagnami in bagno…
Mi prese per il polso e mi trascinò verso di esso.
M: Forza racconta!-Disse con un sorriso malizioso.
IO: Ma nei dettagli?
M: Ma sei fuori? Non mi interessano i dettagli… ma di come ti sei sentita e domanda importantissima: le precauzioni?
IO: Tranquilla, le ha usate…
M: Si è rotto?
IO: No, stai tranquilla!
M: Ok… dai dimmi.
IO: Non so spiegarlo: mi sento bene, non penso minimamente di aver fatto un errore, anzi! 
Poi tra me e lui il rapporto non è cambiato, mentre con qualcun altro, sarebbe successo.
M: Sono veramente felice che tu ti senta così: l’ importante che lo ami e che lui ama te, e da quello che mi hai detto è così. 
Mi abbracciò.
IO: Perché piangi?
M: Non lo so, mi è venuto spontaneo. Siamo cresciute: non siamo più quelle bambine che giocavano con ogni cosa che ci capitava a tiro. 
Siamo delle piccole donne!
IO: Ahahah! Dai “piccola donna” andiamo!
Il resto della settimana in montagna passò in fretta e arrivò il momento di andare a Roma.
Prendemmo il treno delle sei per arrivare a Bologna, per poi prendere il freccia rossa per arrivare più veloce. 
Facemmo altre due ore di viaggio. Finalmente Roma!

Allora... Spero che vi piaccia! In questo ci ho messo tutta me stessa e ci tengo particolarmente! 
Poi lo ho scritto per la mia migliore amica che in questo periodo aveva bisogno di tirarsi un po' su di morale, quindi lo dedico a lei!!
Come al solito, se avete critiche o suggerimenti, non esitate a inviarmeli! 
Baci, bacini e baciotti! (mi sento molto tenera in questo periodo!! AHAHHA) 
Ciauu!! :3

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Capitolo 20
*** Goodbye! ***


H: Dove ci portate di bello?
M: Non guardate me! L’ unica che c’ è stata a Roma è Marghe!
N: Dai dove ci porti?
IO: Vi va di andare in un posto un po’ più culturale? 
M: Beh io non ci mai stata a Roma, ma credo che sia per lo più culturale! E poi che cultura!
IO: Sì, va bene Marta… Comunque vorrei portarvi alla basilica di S. Pietro!
N: Ah sì, forse la conosco!
H: Forse…-Bisbigliò Harry.
IO: Piantala tu! Forza andiamo.
Prendemmo un taxi: in poco tempo fummo lì.
Passammo più di due ore lì dentro ad osservare le statue, i dipinti e tutte le opere d’ arte che c’ erano all’ interno. 
In quei 5 giorni visitammo quella meravigliosa città da cima a fondo: 
andammo ai Fori Imperiali, al Colosseo, a Piazza di Spagna, a Piazza del Popolo, alla fontana di Trevi a lanciare la moneta, a infilare la mano nella bocca della verità. 
Fu la vacanza migliore del secolo. Purtroppo finì presto e loro dovettero rincominciare a promuovere l’ album e iniziare il tour mondiale che li avrebbe tenuti lontani da casa per mesi.
Tornammo a casa. Notammo che c’ erano nostre foto dappertutto, su internet e giornali. 
C’ erano anche foto molto buffe in cui avevamo delle smorfie strane. I paparazzi sono così divertenti: riescono a riprenderci in ogni piccolo scatto e quale scelgono? Quello peggiore. 
Ovvio, no?
Arrivò anche il momento di ritornare a scuola. Con molta controvoglia, quel dannato 10 gennaio tornammo.
IO: Hey John!!
Gli corremmo in contro.
M: Ma che succede? Che hai?
J: Ma nulla ragazze!
Era strano, tanto strano.
IO: No tu hai qualcosa, dicci.
M: In effetti è da un po’ che sei così… diccelo, per favore!
J: Ragazze, faccio fatica a parlarne… non riesco a dirvelo… sentite andiamo in un altro posto!
IO&M: OK!
Ci chiudemmo nello sgabuzzino del bidello.
IO: Muoviti, ci fai preoccupare…
J: Beh, avete ragione: è da un po’ che sono strano. Ho capito una cosa che mi assillava da tempo e pensavo che non fosse così, ma in realtà lo è…
M: John??!
J: Sono gay...
Io e Marta ci guardammo: non sapevamo che rispondere. Non sapevamo se potesse essere una notizia buona o brutta. 
A noi non dà fastidio, ma il fatto è che non sapevamo se a lui non sconvolgesse la vita oppure no.
J: Ragazze…? Io sinceramente mi sento meglio, ora che ho capito chi sono. Il problema saranno i miei genitori.
M: Noi siamo felici che ora ti senti meglio con te stesso. Fidati che non ti abbandoneranno mai i tuoi genitori!
J: Non ne sono così sicuro…
IO: Magari aspetta un po’! Non dico 50 anni! Ma magari non glielo dire proprio subito.
J: Grazie ragazze, se non ci foste voi, non so cosa farei!
M: Aww che tenero!
Ci abbracciammo e in quel momento suonò la campanella e corremmo di scatto ognuno nelle proprie aule.
A pranzo ci riunimmo.
M: Allora… ti piace qualcuno?
J: Boh, forse…
IO: Ma sei sicuro che lo sia?
J: Questo non lo so…
M: Ma chi sarebbe?
J: Uno del mio corso di spagnolo!
IO: Lo spagnolo! MMMMM!! Che lingua sensuale e sexy! 
J: Ma che scema sei? :’D
M: Dai dicci dov’ è!
J: Quello là in fondo!
Lo indicò e Marta fece un sussultò.
IO: Ci sei? 
M: È del mio corso di teatro! Ci ho fatto molta amicizia!
IO: Sì!! Così fai da tramite!!
J: No dai ragazze, magari non lo è neanche…
M: Eh… Non ne sarei così sicuro! In realtà non me lo ha detto, però penso che lo sia…
IO: Guarda John, lei ha un certo sesto senso! Ha sempre voluto averne uno come migliore amico, ma non ne ha mai conosciuto uno!
J: Guarda per adesso hai me! Poi se lo è, ne avrai due!
M: Sentite, io lo invito a mangiare qua, così iniziamo a fare amicizia!!
J: Ma lo conosco, ci parlo anche!
M: Fa nulla!
Nessuno la potè più fermare: era già partita spedita come un razzo verso il ragazzo.
Tornò dopo un paio di minuti dicendo che sarebbe venuto finita la coda per la mensa.
X: Hey Marta!
M: Vieni Brandon! Lei è Margherita, la mia migliore amica!
IO: Piacere!
Mi porse la mano.
B: Piacere! Ciao, John come va?-Gli sorrise.
J: Bene, bene… te?-Era leggermente agitato, ma riuscì a mantenere la calma!
B: Direi molto bene!
Iniziammo a parlare di teatro, musica e gossip. 
Scoprimmo che anche a Brandon piacevano i ragazzi. 
Aveva molta sintonia con Johnatan: scherzavano e si scambiavano sorrisi.
Io avevo ancora un’ ora da fare, mentre Marta e John avevano finito ed erano andati a casa. 
Dopo ginnastica, mi feci la doccia e mi preparai per uscire. Varcai la soglia della porta della scuola e vidi un ammasso di gente tutta intorno ad un auto. 
Vidi che si stava dividendo il gruppo di persone. Uscì un ragazzo dai capelli riccioli e gli occhi verdi. Mi corse incontro ad abbracciarmi.
IO: Amore, che ci fai qua?
H: Mi mancavi!
IO: Ahahah!! Ma ci siamo visti ieri!
H: Lo so, ma mi mancavi e avevo un’ ora libera, quindi che ti va di fare?
Intanto i ragazzi se ne stavano andando ognuno a casa loro.
IO: Non lo so. A me dispiace, perché sono molto stanca!
H: Dai vieni, andiamo a prendere un gelato così mi racconti, ok?
IO: Mi conosci troppo bene!
H: LO SO!
Mi stampò un bacio sulla guancia e mi fece entrare in macchina. Dopo dieci minuti ci ritrovammo a mangiare un bel gelato.
H: Dai dimmi tutto!
IO: Ma non è successo nulla… più che altro ho fatto ginnastica e mi ha stancato! 
H: Solo questo?
IO: Oh! Guarda che è stata dura…
H: Ahahahah!! Sì, convinta….fammi assaggiare il tuo gelato!
IO: No, tu mi sfotti!
H: Allora te lo spiattello in faccia!-Minacciandomi col cono gelato.
IO: No ti prego! Ahahahah!! 
H: Guarda che lo faccio!
Io mantenni la mia posizione e Hazza mantenne la sua promessa: mi prese il gelato e me lo spiaccicò sulla bocca. 
Allora presi il suo e glielo spiattellai in piena faccia. Ci ritrovammo così in pochi minuti a rincorrerci e in poco tempo mi raggiunse. 
Mi sollevò e iniziò a girare, nel frattempo mi faceva il solletico e io ridevo come una pazza.
H: Mi dispiace ma devo andare a preparare la valigia! Mi aiuti?
IO: Sì, dov’ è che andate adesso? Non me lo ricordo più!
H: Dopodomani partiamo alla conquista dell’ oriente! Andremo in Giappone a Tokyo e andremo a fare un giro in Cina nelle città più importanti! 
Stiamo via un paio di settimane e quando torniamo mi sa che andiamo in giro per l’ Inghilterra e poi inizia il tour.
IO: Beato te!
H: Beato di cosa? 
IO: Beh, giri il mondo!!
H: Questo sì! Ma sto tanto lontano dalla mia famiglia e soprattutto da te!
In quel momento mi sorrise, un sorriso dolce. Gli presi il viso e lo avvicinai a me. Lui mi baciò.
H: Mi accompagnerai all’ aeroporto, vero?
IO: Ovvio, lo facciamo sempre! 
H: Ti voglio bene.
IO: Io di più! u.u
H: Ahahaha!! Dai! Andiamo…
Tornammo a casa sua: tirò fuori le due valigie. Ci mettemmo ore prima di finirla, ma ci riuscimmo, finalmente. 
Erano circa le otto.
A: Marghe, vuoi rimanere a cena?
IO: Mi dispiace Anne, ma non posso! Sarei stata veramente felice di rimanere!
A: Ok, allora la prossima volta!
IO: Promesso!
H: Vieni che ti accompagno!
IO: No, riposati!
H: Sei impazzita? Con sto buio non esci: sali in macchina!
IO: Sì, signor capitano!
H: Dai non mi pigliare in giro: mi preoccupo per te!
IO: Questo lo so, sei anche molto tenero!
Iniziò ad arrossire. Dopo una mezz’ oretta arrivammo a casa.
H: Ricorda, dopodomani.
IO: Promesso!
Rientrai in casa velocemente e mangiammo tutti quanti assieme. La sera la passammo a giocare con Irene e Matteo alla Wii.
I due giorni passarono lentamente: non volevo che se ne andasse per così tanto tempo, ma doveva farlo.
Io e Marta andammo dai ragazzi. Niall la prese sotto braccio e io aiutai a caricare le valigie. 
In poco tempo arrivammo all’ aeroporto. Restammo il più possibile con loro ma arrivò il momento di lasciarci.
IO: Devi andare!
H: Lo so!
IO: Perché non vai?
H: Perché non voglio! Ti prego vieni con me!
IO: Lo sai che vorrei, ma non me lo puoi chiedere.
H: Scusami, ma mi mancherai troppo!
IO: Anche tu, però ci sentiremo!
H: Lo so, ma non è la stessa cosa. 
IO: Quando sarai qua a Londra a fare i concerti, ci vedremo, amore mio.
H: Grazie, grazie di tutto. Grazie per sostenermi. Grazie per aver fatto quella sciocchezza. Non so come farei senza di te.
Mi scese una lacrima. Era molto importante per me e capire che lo ero anch’ io per lui mi commosse.
Mi strinse forte a lui e mi baciò sulla guancia. Non so perché, ma io li adoro, molto di più che quelli sulla bocca e lui lo sapeva perfettamente.
Mi asciugò le lacrime e, dopo essersi asciugato le sue, mi disse “ciao” e andò. Io e Marta ci abbracciammo e un po’ tristi ritornammo a casa. Ci buttammo sul letto.
M: Credi che si ricorderanno di noi?-Lo disse calma, era molto sincera.
IO: Ma dici sul serio?
M: Sì.
IO: Perché lo pensi? Loro ci vogliono bene! E Niall ha detto che ti ama ed è sincero, perché si nota!
M: Questo sì, ma…
IO: Niente “ma”, Marta! Perché sei così insicura? Lui ti ama, non devi esserlo!
M: Hai ragione, però boh…
IO: Dai vieni qua!
L’ abbracciai forte: stavo per averla io quella crisi, ma per tirarla su di morale mi dimostrai “solida”. 
Non mi potevo dimostrare fragile per tenerla forte.

Allora... è un po' triste, ma credo che il prossimo sia più gioioso! 
Spero vi piaccia! l' altro giorno mi sono rimessa a legerla tutta e vedere tutte quelle visualizzazioni mi ha commossa. 
Grazie! :')
Se avete critiche o suggerimenti, non esitate a inviarmeli!
Ciauuu!! :3

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P.s. Giuro che AMO questa immagine :')

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Capitolo 21
*** Surprise!! ***


Passò un mese. Tornati dall’ oriente, i ragazzi fecero un giro nel Regno Unito e doveva incominciare il loro tour mondiale. 
Pian piano arrivò il 22 di Febbraio, il loro primo concerto. 
Quel giorno noi ragazze ci riunimmo tutte a casa di Perrie con i vestiti e tutto quanto per prepararci.
E: Hey, piccole che avete?
M: Nulla El! Tranquilla!
D: Sicure?
IO: Dany… sì…
P: Lo so, è brutto: dopodomani partono e prima che tornino passerà molto tempo. 
Non è facile e lo capiamo benissimo, perché ci siamo già passate; ma se vi volete così bene come ne vogliamo noi a loro, fidatevi che ce la farete! 
Anzi, la distanza aiuterà sempre di più il rapporto.
Aprì le braccia e ci venne incontro. Ci stringemmo tutte insieme e scese qualche lacrima.
E: Forza! Asciugate quelle lacrime, sorridete-E fece il segno con le mani del sorriso-e… PREPARIAMOCI!-Lo disse come un’ aria da supereroina (valla a capire quella ragazza!).
Dany e Perrie ci “legarono” a delle sedie e ci truccarono: eravamo come delle cavie da laboratorio su cui gli scienziati sperimentavano dei test. 
Ci preoccupavano ma, finito il tutto, ci guardammo allo specchio.
IO: Sei bellissima Marta!
M: Io? TU!
P&D: Modestamente! 
E: Ahahahaha... Che ore sono?
D: Ehm… le 6.30!
P: Ci dobbiamo muovere, capperino…
IO: Perrie, il cappello!!
P: Oh, grazie!! Lo dovevo dare a Zayn, meno male che ci sei tu!
IO: Tranquilla! Siamo pronte?
M: Sì! 
E: Allora andiamo!
Entrammo nel taxi. In un’ ora arrivammo al O2 Arena. C’ era il mondo lì davanti: noi seguimmo Dany, che sapeva dove entrare. Mostrati i pass, andammo nell’ aerea “VIP”. 
Wow, che parola: personalmente non mi consideravo una persona importante, quindi mi sembrava strano. 
Entrate nella sala vedemmo tutte le famiglie dei ragazzi: ci salutammo tutti quanti e io andai da Gemma e Anne.
G: Ciao Marghe!-Mi corse in contro abbracciandomi.
IO: Ciao Gemma mi sei mancata! E da un po’ che non ci vediamo e che non ci sentiamo!
G: Mi sei mancata tanto anche tu! Allora, con mio fratello?-Disse con un gran sorriso.
IO: Va tutto bene! La vacanza è stata molto bella!-Lo dissi un po’ strana.
G: C’è qualcosa che non va, vero?
IO: Beh, domani parte e non so…
G: Ecco…! È brutto, ma credo che voi due vi vogliate veramente bene e supererete anche questa! 
IO: Grazie…-Tutti ci dicevano la stessa cosa, ma più me lo dicevano e meno mi convincevo.
A: Il concerto sta per iniziare ragazze! Andiamo fuori!
Tutte le mamme si erano messe dietro, mentre noi ragazze tutte avanti con le sorelle dei ragazzi. 
L’ arena era piena, neanche UN posto vuoto: un intero tour sold out. Ero veramente fiera di loro.
M: Dai che tra poco cominciaaaaa!! 
Iniziò a urlare come tutte le ragazzine che c’ erano nello stadio.
E: Marta non si fa così… SI URLA ANCORA Più FORTEEEEEEE!!- Eleanor è un mito: adoro quella ragazza è sempre pronta a giocare!
Ci fu un momento di silenzio seguito da un boato: i ragazzi erano sul palco. 
C’ era Niall con una chitarra elettrica che stava suonando Kiss you: ci alzammo di scatto. 
Eravamo tornate delle bambine che cantavano a squarciagola. Mi era venuta la pelle d’ oca appena iniziarono a cantare: dopo tutto ero una loro fan, una directioner. 
Io li amavo tutti quanti, come una vera fan fa. 
Ma sentivo che per Harry provavo molto di più, ovviamente. In tante forse provano qualcosa per lui, ma non credo tanto quanto me. 
È strano, ma la penso così. Mi scendevano a rotta di collo le lacrime e mi veniva spontaneo cantare le canzoni insieme a loro. 
Ad un tratto, tutte le ragazze nello stadio fecero una coreografia: tirarono tutte fuori dei cartelloni; probabilmente, c’ erano scritti sopra tutti “Vi Amiamo”. 
I ragazzi si commossero e Liam iniziò a piangere. A un certo punto Niall e Harry non si vedevano più. Ci stavamo preoccupando tutte quante all’ interno dell’ arena.
IO: Ma dove sono?
M: Sto iniziando a preoccuparmi!
E: Tranquille ragazze!
D: Sì, non dovete aver paura, sono qua intorno!
M: Davvero?
P: Certo! Tranquille!
Uscirono con enorme striscione: c’ era scritto sopra “Vi Amiamo Anche Noi”.
Avevo letto in un TL in cui c’era scritto di preparare quella coreografia e probabilmente anche i ragazzi l’ hanno letta e hanno preparato una sorpresa alle fan. 
Tutte le ragazze che avevamo intorno piangevano e urlavano e le capivo perfettamente: sentivo anche io tutte le loro emozioni. 
I ragazzi continuavano a cantare e a scherzare: cambiavano le parole e si disturbavano a vicenda durante gli assoli. A
rrivò il momento in cui si inviavano dei tweet e i ragazzi li avrebbero letti sul maxischermo.
Ce n’erano molti strambi, come per esempio chi fa il salto della cavallina più alto; oppure, chi fosse il più bravo a letto: a quel punto noi ragazze ci guardammo e diventammo improvvisamente rosse. 
Le altre tossivano e io ero l’ unica che sapeva niente, ma a me andava bene così. 
Sarebbe stata la mia prima volta e non volevo affrettare le cose. Marta si è sentita pronta quando lo ha fatto, quindi è stato un momento magico per lei, e così voglio che succeda a me. 
Non voglio commettere un errore.
I ragazzi ricominciarono a cantare.
“Am I asleep, am I awake or somewhere in beetween
I can’t believe that you are here lie next to me”.
Sentii un brivido percorrermi la schiena: adoravo quella canzone. Mi scesero le lacrime di colpo, poco prima della fine dell’assolo di Liam.
Marta mi strinse a sé, anche lei in lacrime.
Quando Niall incominciò, nessuno la poteva più tenere.
“I’m just the underdog who finally got a girl,
And I’m not ashamed to tell it to the world”
N: Ti amo.-Lo disse appena dopo aver finito l’ assolo.
Tutti quanti dentro l’ arena iniziarono ad urlare e tutti sapevano a chi era riferito.
Marta era crollata: si era seduta sulla sedia da quanta emozione provasse. Si stava quasi sentendo male. Poi si rialzò. 
Intanto io ero fissa a guardare Harry cantare il ritornello insieme a Zayn. A un certo punto si girò verso di noi e mi indicò. 
Tutti a girarsi verso di me e io riuscivo solo a cantare insieme a lui. 
“So baby say you always keep me
Truly madly crazy deeply in love with you, in love with you”
Liam, Lou e Zayn dedicarono “Back For You” alle loro ragazze. Anche loro erano molto commosse, quindi ci abbracciammo per confortarci. 
Il concerto finì e noi andammo ognuno a casa propria. Dopo essere arrivate a casa, ci preparammo per dormire: 
ci lavammo i denti, ci struccammo e ci infilammo nei nostri pigiami ci sedemmo sul letto e guardammo un po’ di tv. 
A un certo punto, sentimmo bussare alla finestra. Ci spaventammo molto: Marta aveva la mazza da baseball del fratello di fianco al letto, probabilmente dimenticata da egli stesso. 
Lei la prese e scendemmo dal soppalco: si mise davanti ed avanzavamo piano verso il balcone. 
Arrivate, Marta prese la maniglia.
IO: Al tre apriamo.-Sussurrai.
M: Uno…
IO: Due…
M&IO: TRE!
Aprì la porta di scatto.
N&H: Sorpresaa!!-Sussurrarono, era circa l’ una.
Allargarono le braccia come per dire “Perdonateci!”. 
Li abbracciammo con il cuore che ci batteva a mille sia per la paura che per la bella sorpresa.
Ci iniziarono a dare mille baci per tranquillizzarci.
M: VI ODIO!-Disse con una mezza risata.
IO: Anche io… Ci avete fatto prendere un colpo!! Ma che ci fate qua? E come siete riusciti a salire?
H: Per dormire e passare l' ultima notte insieme!
IO: Ma come facciamo? Abbiamo solo due letti!
N: Beh li uniamo e dormiamo in orizzontale! 
Comunque secondo voi, perché qualche tempo fa ci siamo messi a costruire una specie di scala che arriva fino al vostro balcone?
M: Aaaa…!!
H: Così, se abbiamo tempo, veniamo da voi!!
IO: Che teneri che siete!
Salimmo sul soppalco, e i ragazzi si cambiarono e si misero il “pigiama” (in pratica, dormivano in maglietta e mutande). 
Spostammo i letti, facendo attenzione a fare il meno rumore possibile. 
Ma non ci riuscimmo: vennero a bussare alla nostra porta i fratelli di Marta, anche perché le nostre 3 stanze erano divise da quelle degli altri.
Matteo e Irene erano per mano davanti alla porta e con rispettivamente una copertina e un orsacchiotto in mano. 
Matteo si stropicciava gli occhi.
M: Vieni Matte!
IO: Ire, vieni con me!
Li prendemmo in braccio e salimmo. Harry e Niall ci aiutarono. 
Li presero e li misero sul letto.
Mat: Ci sono Niall ed Harry!
I: Ma la mamma lo saaa??-Lo disse con un’ aria assonnata.
M: Ehm… Sììì!-Stava mentendo spudoratamente, quindi ci mettemmo a ridere!
H: Voi sapete che dovreste fare la nanna adesso?-Lo sussurrò e nel frattempo fece il solletico a Irene.
Eravamo tutti sdraiati: i piccolini in mezzo, poi io e Marta e ai lati i ragazzi.
Mat: Lo sappiamo, ma ci avete svegliato voi!
N: Allora vi chiediamo umilmente perdono!
Irene si mise a ridere. Ci mettemmo tutti quanti sotto le coperte e dormimmo tutti insieme. 
La mattina ci svegliammo presto (circa le sette e mezza), dato che in sei in due letti si stava scomodi. Io e Hazza scendemmo e ci muovevamo come dei ninja. 
Prendemmo i cereali e il latte e tornammo velocemente di sopra senza farci vedere. 
M: Mi dispiace per ieri sera, ma le stanze sono attaccate!!
N: Tranquilla, piccola mia!!
H: Ci accompagnate un po’ in giro prima di partire? 
IO: Certo! Ma adesso come facciamo? 
N: Boh resteremo nella vostra camera e poi a una certa ora usciamo dal retro del giardino e veniamo a bussarvi davanti!!
M: Sì, ma credo che i nostri genitori vi possano vedere!!
“TOC-TOC-TOC”
M: CAZZO!! SALITE, PRESTO!
Ci fiondammo di sopra e Marta andò ad aprire alla porta: era Dario, suo padre.
D: Hey Marta! Irene e Matteo sono qua?
M: Buongiorno papi! Sì sono di sopra! Mentre siamo tornate, Irene si è svegliata ed è venuta da noi, 
mentre Matteo dopo mezz’ ora ha avuto un incubo quindi sono entrambi di sopra. Perché?-Era brava a mentire, A VOLTE!
D: Perché pensavamo di andare in gita fuori Londra! Magari, dopo che sono partiti, ci raggiungete…
M: Sì, va bene! Ah no, aspetta, abbiamo un importante compito per domani, mi dispiace.-E un’ altra bugia…
D: D’accordo… me li fai scendere che li vesto?
M: Non ti preoccupare!! Li vestiamo noi!! In mezz’ ora sono giù!!
D: Grazie, piccola!-le diede una bacio sulla fronte.
IO: Marta, capisco la prima bugia… ma quella del compito importante, perché l’ hai dovuta dire? :’D
M: Boh non avevo voglia… magari stavamo con Lottie ed El!
IO: Allora ok!
Andammo a prendere i vestiti per Irene e Matteo mentre Niall e Hazza li aiutavano a lavarsi i denti. 
In una ventina di minuti erano pronti e li accompagnammo di sotto, così uscirono.
Dopo due minuti, mi sentii prendere dai fianchi e vidi Niall abbracciare Marta.
H: Siamo soli?-Mi sussurrò nell’ orecchio.
M: Ehm, no! C’ è ancora Ale!
IO: No… tranquilli… mio fratello… è… a casa… della sua… ragazza.-parlavo a pezzi, perché Hazza mi stava baciando sul collo e ciò mi piaceva molto.
M: Come a casa della sua ragazza? E Hazza: SMETTILA! Se no non parla più!! :'D
H: Ok, ok…-Disse finto offeso.
N: Marghe? TERRA CHIAMA MARGHE: RISPONDI!
IO Aahahah!! Scusatemi… mio fratello mi ha detto che si è fidanzato circa un mese fa, non mi ha detto il nome…
Harry aveva una faccia un po’ strana.
N: Harry, che hai?
H: Non lo so… anche mia sorella s’è fidanzata circa un mese fa, con uno della sua università e tuo fratello frequenta quell’ università… non sarà mica lui?
IO: In effetti, la descrizione di mio fratello della sua ragazza corrisponde a Gemma…
H: E quella di Gemma del suo ragazzo ad Ale… in più non mi ha detto il nome!
IO: E Ale lo stesso!
Io e Harry molte volte facevamo i ragionamenti a voce alta e ci finivamo le frasi a vicenda e Niall e Marta erano lì a osservarci come se stessero guardando un film.
M: Beh, ma ragazzi… che problema c’ è?
IO: Mah… nessuno! È solo un po’ strano… e poi potrebbero anche dircelo!
H: Infatti… però cazzo è mia sorella…
N: Sai che non ha senso quello che stai dicendo?
H: Perché?
M: Styles, sei serio?
H: Serissimo.
N: Anche Marghe è la sorella di Ale, non ha senso quello che hai detto!
H: Beh, forse…
N: Non “forse”, è così!
IO: Dai non litighiamo! Gli è venuto così, è suo fratello è normale! Tranquillo amore! Comunque, chiedilo a Gemma! Magari te lo dirà!
H: Ok, ma che facciamo adesso?
M: Andiamo a fare un po’ di shopping?
N: A me sta bene!!
IO: Dai cambiamoci e andiamo!
Ci vestimmo in pochi minuti. Chiudemmo tutte le porte (anche del giardino), le finestre ed inserimmo l’ allarme. 
Facemmo due minuti a piedi fino ai mezzi. In una decina di minuti arrivammo in centro: ci dividemmo. 
Harry mi accompagnò al negozio della Vans e mi comprai delle scarpe nuove. 
Io lo accompagnai da Topshop che doveva comprarsi dei pantaloni nuovi: era riuscito a strapparsene due paia!! 
Poi, già che c’ eravamo, siamo andati da Republic, marca che esiste solo nel Regno Unito e che avevo conosciuto tempo fa.
H: Beh… vedo che ami questo posto!! Ahahahah!!
IO: Sì è fantastico… mi rifarei il guardaroba solo con questi vestiti!
H: Allora rifallo!
IO: Facile per te! Non ho tutti ‘sti soldi!
H: Allora è un mio regalo!
IO: No Hazza, non voglio!! Veramente!!
H: Magari non il guardaroba… ma qualcosa te la regalo!
IO: Vabbè…
Iniziai a girovagare per il negozio: c’ erano alcune magliette che facevano riferimento ai ragazzi, tipo le maglie a righe o anche con su scritto Lou-Lou. 
Presi una maglietta, un maglione e una di quelle tute uniche, felpa e pantaloni uniti. Lui mi regalò quest’ ultima cosa.
Ci ritrovammo con gli altri per andare da Nando’s, così facevamo felice Niall. 
Finito, ci riaccompagnarono a casa e dopo andammo a casa loro a prendere le valigie per riaccompagnarli in aeroporto.
Arrivati, ci salutammo, ma non cadde nessuna lacrima. Ne erano cadute fin troppe e non ce la facevamo più.
N: Marta, ti prometto che ci sentiremo ogni giorno e non ti farò sentire sola!
M: Neanche io ti farò sentire solo! Ti amo tanto!
N: Ti amo tanto anche io!
H: Beh, Marghe… 
IO: Non dire nulla! So giù quello che provi e io provo lo stesso! Ci sentiremo, vero?
H: Lo prometto!
IO: Ciao!
H: Ciao!
Ci abbracciammo e dopo loro si imbarcarono, verso il loro grande sogno.

Allora... è da 5 giorni che non pubblico e ho scritto il capitolo in questi giorni. 
Nel capitolo precedente ho detto che magari questo sarebbe stato più gioioso, ma mi sa che non è così!
Sostanzialmente, ho un botto di verifiche e sono molto stressata e non sono riuscita a trovare l' ispirazione per scrivere, quindi chiedo scusa se non vi è piaciuto o se vi ha annoiato. 
Ho capito che il mio stato d' animo influenza tantissimo come scrivo, quindi si capisce come mi sento o come sto dal tipo di capitolo che ho scritto. 
Ringrazio tutte le visualizzazione che ho ricevuto fino ad adesso e un ringraziamento speciale a chi mi recensisce anche le storie.
Se avete critiche o suggerimenti non esitate a inviarmeli!!
Bacii!! :3

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Capitolo 22
*** I Need Her ***


Matematica. L’ho sempre amata come materia, ma in quel periodo la odiavo. Odiavo quasi tutto. 
Erano passati tre mesi da quando erano partiti. Ci sentivamo ogni giorno, ma ovviamente non bastava. 
Avevo bisogno di guardarlo negli occhi, di arricciolargli i capelli o un piccolo abbraccio che mi facesse sentire bene. 
Mi mancava troppo, avevo bisogno di lui.
X: Signorina Rossi! Dato che lei di sicuro stava seguendo, spieghi al resto della classe come si risolve la seguente espressione.-
Quel putroccolo (?) voleva beccarmi in fallo. Sì, avevo l’aria un po’ dispersa e pensierosa, ma ero riuscita a seguire la spiegazione.
IO: Beh, prima bisogna fare la potenza, dividere e poi sommare, ovviamente bisogna vedere se i monomi sono simili, quindi i primi due si possono sommare e poi l’ espressione finisce così.
X: Eh no! Dovrebbe… ah, sì… ha ragione, le metto un più…
FUCK YEAH! La prima volta che riesco a non farmi beccare “distratta”.
“DRIIIIN”.
Finalmente, l’ora finì. Alla fine, scoprimmo che anche Brandon è gay, ma molto timido. 
Allora decidemmo di non intrometterci fra i due e lasciare che le cose prendessero il loro corso da sole.
J: Hey ragazze!-Eravamo in fila e ci raggiunse.-Come va?
IO: Inzomma… 
M: Anche io un po’ così… te?
J: Io molto bene, ma voi che avete?
IO: Solita storia… non ti preoccupare!
M: Mentre, te? Come mai così felice? 
IO: È da un po’, forse tanto, che sei così sprizzante di gioia, ma oggi particolarmente. Dai, raccontaci!
J: Infatti avete ragione… sapete che lo è anche Brandon, no? Ecco, avevo pensato di chiedergli di uscire.
M: Aww che cosa tenera!! 
J: Sì, sì… vorrei avere tanto coraggio!!
IO: Tranquillo, sei una forza della natura!
J: Mmmm… okaaaay!!
M: A parte gli scherzi… come pensi di chiederglielo?
J: Non lo so, lo sapete che sono impacciato.
IO: Lo potremmo fare noi. 
M: Non so se è il caso, Marghe…
J: Aspetta, tipo appuntamento al buio?
IO: Sì, bravo John! Una cosa simile!
M: Quindi… glielo chiediamo?
IO: Sì e prepariamo la cena da noi!
J: Bella idea!!
La campanella suonò. L’ ultima ora passò in fretta.
Finita la scuola, corremmo da Brandon.
M: Brandon! ASPETTA!
B: Ragazze, ciao! Come state? Ci siete?
IO: Ehm.. sì, forse…-Ci mancava l’aria per la corsa appena fatta.
M: Dobbiamo dirti una cosa…-riprese fiato-Ci possiamo sedere?
B: Certo!
Ci sedemmo sulla panchina più vicina.
M: Dobbiamo chiederti una cosa…
IO: …hai un ammiratore segreto.
B: Oh, wow… davvero?
M: Sì! 
B: E chi sarebbe?
IO: Non sarebbe più un segreto… 
B: In effetti avete ragione… ma, quindi? Io vorrei conoscerlo!
M: Ecco infatti… Devi venire questa sera, a casa nostra. Vestiti bene, casual ma bene!
B: Mmmm… va bene! Ma lo conosco?
IO: Eh, chi lo sa!
B: Dai vi prego! Almeno è carino? 
M: Dai, è carino e lo conosci! Siete amici!
B: Dai, se andiamo avanti così riesco ad estrapolare il nome dalle vostre bocche!
IO: Allora ce ne andiamo! Alle 8 a casa nostra, sai dove abitiamo?
B: Sinceramente, no!
M: Allora siamo proprio dei babbi!! Noi abitiamo qui.-lo scrisse su un biglietto.
B: Primrose Hill, Avenue Road 57… mi aspetto una villa gigante!! 
IO: In effetti, siamo due famiglie che abitiamo nella stessa casa, quindi sì: è grande!!
M: Ciao Brandon, a sta sera!!
B: Ciaoo!!
Andammo in centro a fare la spesa: avremmo preparato una cena italiana. Prendemmo tutti gli ingredienti e tornammo a casa.
Erano circa le 6: vedemmo Ale che si stava preparando per uscire con la sua ragazza. 
Per vari motivi, mi dimenticavo sempre di porgli quella domanda, e lo stesso Harry con Gemma.
IO: Hey Ale! Io vorrei conoscere la tua ragazza, mi dici il nome?
A: Dai, fatti gli affari tuoi!
IO: Come siamo scontrosi! Tanto io e Harry non siamo proprio scemi, eh!
A: E con questo cosa vuoi dire?
IO: Per noi due non c’è nessun problema se tu e Gemma state insieme!
A: Co-cosa? N-non stiamo insieme! Cosa dici…!
Era un po’ strano: ancora non riuscivo a capire perché dovesse nascondermi la ragazza, ovviamente Gemma. 
IO: Dai Ale, dimmelo! Ma che problema c’è!
A: C’è… c’è…
IO: Sì…?
A: Io e Gemma ci piacciamo… ma lo troviamo un po’ strano!
IO: Ma cosa?? L’ho sempre detto che hai le rotelle fuori posto. Solo perché noi due siamo fratelli e stiamo insieme a due persone che sono fratelli fra di loro? 
Sì, tu sei pazzo!-Dissi con una mezza risata.-Mi fa comunque arrabbiare: ci siamo sempre detti tutto… 
A: Lo so, ma non sapevo come dirtelo. Mi dispiace, ti voglio bene!
Mi abbracciò. Mio fratello non è normale.
Mi arrivò un messaggio. Johnatan sarebbe arrivato a casa nostra in una decina di minuti. 
Iniziammo a preparare: avremmo cucinato della pasta alla matriciana e poi un dolce.
Marta iniziò col dolce mentre io misi su l’ acqua e preparai il sughetto.
Arrivò John tutto agitato, vestito con una t-shirt, jeans e giacca.
J. Ragazze!! Come sto? Mamma mia che agitazione…
IO: Hey! CALMATI!! 
M: Guardaci! Re-spi-ra! 
J: Ok, ok… Forse ci sono! Che avete preparato?
IO: Della pasta alla matriciana e un tiramisù!!
J: Penso che sarà buonissimo!!
M: Beh… Modestamente!! Dai: aiutaci ad apparecchiare!
Prendemmo tutto l’occorrente e preparammo il tavolo. Venne molto romantico. 
Riempimmo la sala con delle candele profumate e creammo l’atmosfera giusta. Rovesciammo la pasta e la condimmo per bene.
“Din-Don”
M: John, vieni con me di là!
IO: Arrivo!!
Andai ad aprire la porta.
C’era Brandon con due piccoli mazzi di fiori in mano.
IO: Hey! Dai vieni dentro!
B: Hey Marghe! Questo è per te e per Marta!
IO: Oh, ma non dovevi…! Grazie!!-Era un mazzo di fiori stupendo, tutto colorato.
B: Figurati! Questo è per il mio “ammiratore”… dov’è?-Era molto impaziente e agitato: era troppo tenero!
IO: Seguimi!
Lo accompagnai in sala e lo feci sedere. Andai dietro l’ entrata della stanza e iniziai a sbirciare con Marta.
John entrò in sala e a Brandon venne un sorriso a 74 denti.
B: Oh mio dio… c’avrei scommesso che eri tu…
J: Davvero? Si nota così tanto?-Disse imbarazzato.
B: Beh, un po’, o forse sono io che lo speravo…
Ci stavamo per sciogliere dalla tenerezza e purtroppo dovevamo rompere quella scena portando i piatti di pasta. 
Mangiarono mentre scherzavano e si lanciavano occhiatine dolci. 
M: Guarda che teneri! Ufficialmente non stanno insieme… ma più tardi lo faranno!
IO: Lo so! Non sono così affettuosi?
M: Sì… ma mi manca Niall! Voglio riabbracciarlo! Insomma… mi capisci, vero?
IO: Certo che ti capisco! A me manca troppo Harry… Mi ha detto che adesso inizieranno la parte del tour in cui sono in giro per l’Europa! 
M: Sì, il 20 saranno a Milano! Quanto sarebbe bello andarli a trovare là!
IO: Hai proprio ragione! Dovremmo fare loro una sorpresa!!
M: Già!! Aspetta… non ci stiamo dimenticando d qualcosa?
IO: Mmmm… sì, il tiramisù!! 
M: O cavolo! 
Lo servimmo ai ragazzi. Brandon lo assaggiò subito e ci disse che era squisito. Lo ringraziammo e tornammo nell’altra stanza.
B: Andiamo fuori?
Si alzarono e andarono in giardino. Noi rimanemmo in casa, ma a sbirciare dalla finestra. 
Non sapevamo che si stessero dicendo, ma dopo circa 5 minuti Brandon si avvicinò a John e lo baciò. 
Quest’ultimo diventò tutto rosso e poi si abbracciarono. La serata finì in fretta e John accompagnò Brandon a casa.

Passarono un paio di settimane e i ragazzi ci mancavano sempre di più. Io facevo fatica a dormire e Marta quasi non mangiava. 
La nostra tristezza si vedeva chiaramente. I nostri genitori erano molto preoccupati e non sapevano che fare. 
Ogni pomeriggio i fratelli di Marta venivano da noi per giocare insieme e cercare di farci svuotare la mente: niente da fare. Giocavamo mezz’ora e poi ci tornavano in mente. 
Ale ci portava spesso in giro, ma niente ci aiutava. 
Ci provavano anche John e Brandon, ma il nulla più totale. I messaggini non bastavano più. 
Avevamo il bisogno di vederli, per lo meno.
Beatrice: Dobbiamo fare qualcosa per le ragazze! È troppo preoccupante il fatto che non mangiano e dormono quasi più!
Carla: Dobbiamo portarle da loro! Per farli almeno vedere!
Dario: Ma non credo che possa bastare una giornata! Magari possiamo iniziare così, ma un paio di settimane e ricadono in depressione.
Gabriele: Dario ha ragione… ma non saprei che farle fare!
C: A me è venuta in mente una mezza idea! Bisogna chiamare Anne e farle parlare con Harry!
B: Che hai in mente?
C: Pensavo che fra 5 giorni loro saranno in Italia e magari potremmo tornare per un paio di giornate e portarle al concerto per farli rincontrare!
G: Sì, è un’ottima idea!
B: Vado a chiamare Anne… Quindi le chiedo se può chiedere ad Harry di darci nove biglietti per il backstage?
D: Sì, ma deve essere una sorpresa anche per i ragazzi, quindi dille, se è possibile, di farsi dare i biglietti inventando per chi sono!
B: Giusto, giusto… Vado a chiamarla!

Passarono altri 4 giorni. Tornammo da scuola: era venuto a prenderci Ale in macchina e in poco tempo dovevamo essere a casa. 
Come al solito, ci saremmo rintanate sul nostro soppalco ad ascoltare musica e farci gli affari nostri.
IO: Ale! Ma dove stai andando? Questa non è Primrose Hill!
A: Infatti!
M: Ma dove ci stai portando?
A: Niente domande e prendete questi!!
Ci lanciò indietro dei libretti: erano i nostri passaporti. Stavamo pensando alle peggio cose. 
Io e Marta ci guardavamo preoccupate con gli occhi sbarrati. Non sapevamo a che pensare. 
In una mezz’oretta ci ritrovammo di fronte a Heathrow e non capimmo più una mazza (?). 
Mio fratello parcheggiò, prese un borsone dal bagagliaio e ci raggiunse. Entrando vedemmo le nostre famiglie ad aspettarci con delle valigie. 
Corremmo verso di loro alla velocità della luce (?) e notammo che la mamma di Marta stava nascondendo qualcosa dietro la schiena.
M: Che hai lì dietro?
IO: E cosa succede??
G: Ve lo spieghiamo sull’aereo. Adesso andiamo!!
Ci imbarcammo e ci spiegarono il tutto. Non ci potevamo credere! Eravamo stupefatte! 
Saremmo tornate in Italia per vedere i ragazzi. Per riguardarli negli occhi e riaverli tra le nostre braccia.
Erano circa le sei quando atterrammo a Linate. In venti minuti arrivammo all’albergo e ci preparammo in fretta e furia. 
Alle 7.30 partimmo e arrivammo ad Assago quasi un’ora dopo. Il concerto era iniziato da dieci minuti. 
Si sentiva della musica da fuori e c’era ancora solo qualche persona che doveva entrare. 
Andammo all’entrata del backstage. Entrati notammo che non erano i ragazzi sul palco, ma Jacopo Sarno e che i ragazzi erano ancora nei camerini. 
Ci nascondemmo e dopo pochi secondi Jacopo aveva finito, di conseguenza dovevano salire sul palco. 
Quando iniziò il concerto venimmo fuori dal nascondiglio (?) e ci guardammo il concerto allegramente. 
Non ci potevamo ancora credere: per me e per Marta poterli rivedere era quasi un sogno. 
Ogni volta che cantavano mi veniva un brivido su per la schiena e le ginocchia mi tremavano. 
I ragazzi non si accorsero minimamente di noi. Il concerto finì e le nostre famiglie tornarono a Milano, mentre noi due rimanemmo lì. 

(Harry)
“Perché non mi risponde…? Adesso mi devo calmare… però, diamine, è tutta la giornata che non mi manda un messaggio.
Dovrei mandargliene un altro… o forse sono troppi… aspetta che controllo: gliene ho inviato solo uno. 
Forse dovrei… no, magari risulto insistente. Cosa le sarà successo…? 
Forse qualcosa di scuola; magari la famiglia… o solamente, si è dimenticata di me e non mi vuole, perché io non sto molto con lei. 
E addirittura si è trovato un altro. Io non ce la faccio più… il mio cuore sta per scoppiare”.
Lo: Hey, Harry perché piangi?-Disse molto preoccupato.
IO: Niente Lou…
Lo: E invece non è niente. Lo sai che su di me puoi sempre contare.
Scoppiai a piangere. Mi venivano in mente un sacco di dubbi. Ero così insicuro.
Lo: Marghe, giusto? Magari non ha avuto tempo o addirittura le si è scaricato il cellulare…
IO: Ma è così strano: mi ha sempre risposto!! Ho paura che… che…
Non riuscivo più a parlare. Il dubbio mi lacerava dentro, l’animo, il cuore.
Lo: Hey, calmati! Marghe non ti tradirebbe mai, ok? Lei ti ama! 
Ti ama più di ogni altra cosa al mondo! Si vede ogni volta che ti guarda! Quindi non piangere Hazza, ok? Dai vieni qua!
Mi strinse forte a sé. Mi mancavano i suoi abbracci. 
Prima ce li davamo molto più spesso, ma da quando molte persone credevano in una nostra storia, ci siamo dovuti allontanare. 
Ci comportavamo come facevamo sempre, solo che davanti alle telecamere dovevamo stare più attenti e mi dava fastidio.
IO: Grazie BooBear!
Lo: Ti voglio un mondo di bene!
IO: Anche io!!
Lo: Adesso ti saluto che vado all’albergo che sono morto! Anzi, vuoi venire?
IO: No, resto ancora un po’ qua!
Lo: Ok, buonanotte Hazza!
IO: Buonanotte!
Uscì dal camerino. Mi guardai allo specchio per un paio di minuti, credo. Controllai il telefono un’altra volta e… niente. 
Mi lasciai andare: appoggiai la testa sulle braccia, a loro volta incrociate e appoggiate sul bancone. 
Non so quanto passò, ma mi sentii coprire gli occhi. Mi spaventai e, alzandomi, mi girai di scatto. 
Vidi i suoi occhi verdi misto marroni e non ci potevo credere: era lì davanti a me, con le lacrime agli occhi, che mi guardava come la stavo guardando io. 
Assorti. 
Ci fissammo per un una decina di secondi e mi venne di scatto prenderle il viso e baciarla. 
Assaporavo quelle labbra, perché mi erano mancate troppo.
IO: Che ci fai qui?-Dissi quasi incredulo.
M: Siamo tornati per… solo per vedervi! In pratica, sai quei biglietti che ti ha chiesto tua mamma? 
Beh, erano per noi! I nostri genitori l’hanno fatto, perché ci mancavate troppo e siamo cadute quasi in depressione.
IO: Vieni qua! Mi sei mancata tanto anche tu!-La strinsi forte: non volevo che se ne andasse più.
IO: Ma quindi avete visto tutto il concerto e non ce ne siamo accorti?
M: Sì! Siete proprio babbi!
IO: Già! Comunque l’Italia è la migliore!
M: Lo so benissimo! Infatti ci sono io!! AHAHAHAH!!
IO: AHAHAHA!! Dai andiamo dagli altri!
Uscimmo dal camerino e andammo verso gli altri.

Intanto (Marta)
“Allora… mi hanno detto: gira a destra, prosegui dritto e poi svolta a sinistra; non ti puoi sbagliare! Ah infatti eccolo, qua! 
Ci siamo: stai per rivederlo. Cavolo che tensione. Ce la farò?”
Sentivo delle voci… erano Zayn e Liam e c’era anche Niall che… singhiozzava? “No amore mio, non piangere!!”
Volevo entrare ma non ci riuscivo. Decisi di ascoltare.
Z: Niall, tirati su, cazzo! Andiamo a fare un giro! Lo so che ti manca, ma siamo anche in uno dei paesi più belli al mondo!
Andiamo in centro o in disco a ballare, su!
Li: Zayn ha ragione! Non puoi ridurti così! Lo so fa male la distanza, ma… ma…
Z: …Lei ti ama, e su questo non ci sono dubbi!!
Li: Grazie Zayn!!
N: Lo so avete ragione, ma non faccio altro che pensarla, capite? 
È da tanto che non stavo con una ragazza! Per di più, ne sono innamorato e tanto! Non so che fare… ho bisogno di rivederla! 
Poi oggi non mi ha risposto neanche ai messaggi!
A quelle parole non ressi più: le lacrime scendevano, ma il coraggio aumentò. 
Aprii quella dannata porta di scatto e mi ritrovai i ragazzi che mi fissavano, e io facevo altrettanto. Tutti quanti erano stupefatti. 
Però, riuscivo solo a vedere Niall in preda alle lacrime, e quella vista mi fece venire un nodo allo stomaco. 
Lui reagì. 
Si alzò e mi venne incontro velocemente e mi strinse a sé baciandomi. 
Le lacrime, tramutatesi in quelle di gioia, continuavano a scendere ininterrotte. 
L’emozione che provai fu così intensa, che iniziò a girarmi la testa.
Dopo aver spiegato il perché del ritorno in Italia, arrivarono Hazza e Marghe abbracciati. 
Decidemmo di tornare in albergo e trascorrere la serata insieme nelle stanze dei ragazzi. 
Passammo una serata molto tranquilla, ma la più bella mai trascorsa.

Allora... Hola!! :D 
Mamma mia... è da tanto che non pubblico, eh?
Mi dispiace tanto per avervi fatto aspettare, ma avevo un sacco di verifiche, poi sono stata da una mia amica e poi era Natale...
Insomma scusatemiiii!! :3 (è il più lungo che ho scritto e l'ho fatto apposta u.u)
A me questo capitolo non piace tanto la prima parte... però secondo me diventa più "decente" quando tornano a Milano xD
Se avete critiche o suggerimenti, non esitate a inviarmeli!!
(p.s. vorrei sapere perchè il capitolo 19 non ha una recensione, ma è uno dei più visitati fra gli ultimi, AHHAHHAHA lol :'D)

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Capitolo 23
*** PROM. ***


La mattina dopo facemmo il ceck-in tutti insieme, dato che i due voli erano più o meno alla stessa ora. 
Loro partirono per Barcellona, mentre noi prendemmo l’aereo per Londra. Eravamo tristi, ovvio, ma più serene. 
Quella visita ci ha fatto bene e credo anche a loro. Era la prima “separazione” che provavamo, quindi siamo andati in crisi. 
Credo, però, che adesso sarà più “facile”.
Passò un mese da quel giorno, un mese drammatico, pieno di verifiche, interrogazioni e test per la fine dell’anno. 
Noi quattro (io, Marta, John e Brandon) li avevamo superati con ottimi voti, quindi non dovevamo seguire i corsi estivi o addirittura ripetere l’anno. 
Arrivarono le due settimane prima della fine della scuola, quello in cui tutte le forze fisiche e mentali si concentravano in un solo evento: il ballo.
Eravamo ad inglese quando la prof. ci chiese chi volesse aiutare ad organizzare l’evento. 
Amanda e socie alzarono velocemente la mano e tutti gli altri ragazzi guardavano me e Marta come per dire 
“Per favore, fatelo anche voi: quella trasforma una serata stupenda in qualcosa di… ci siamo capiti”
Io e Marta ci fissammo e alla fine alzammo le mani.
Prof: Bene, bene… Allora… vi metto in ordine alfabetico: Amanda, Margherita, Marta, Rose e Sarah.
J: Aspetti!! Mi aggiungo anche io!
P: Ok… Johnatan, aggiunto! Ogni pomeriggio dalle 2 alle 5 in auditorium per la prima settimana.
 Poi vi sposterete sempre con gli stessi orari in palestra per addobbarla. Buon lavoro!
La lezione finì e andammo a pranzo.
M: John, sei un mito grazie!!
J: E di che?? Non potevo lasciare le mie due migliori amiche in preda a quella belva!! 
IO: Aww, ma grazie!! Allora abbiamo ancora un’ora prima di iniziare quindi che facciamo?
J: Non lo so!
B: Hey ragazzi!
M: Ciao Brandon! 
IO: Dai vieni!!
B: Ciao amore mio!
John diventò tutto rosso.
Brandon si avvicinò e si baciarono.
IO: Che cuccioli che siete!
B: AHAHAH!! Grazie!!-Disse un po’ imbarazzato.
M: Giusto per curiosità… come mai sei qua?
B: Allora… Sono qua per tre motivi. Il primo: quelli del gruppo di teatro mi hanno costretto perché nessuno si faceva avanti. 
Due: sono qua anche perché volevo salutare John. Tre: devo chiederti una cosa.-Si rivolse verso John. 
Poi si allontanò e si spensero le luci. Ci stavamo preoccupando, ma poco dopo si riaccesero puntando verso il palco. 
C’era un grande striscione con su scritto: BALLO. Poco dopo si vede Brandon uscire con un grande punto di domanda. 
B: Allora? Ti va?
John si era bloccato: non riuscva a trovare quella parola.
M: John… ci sei? 
J: No, cioè SÌ! Cioè no… no, non ci sono e SÌ, VOGLIO VENIRE CON TE!
Brandon gli corse in contro e si abbracciarono: eravamo veramente felici per loro due.
A: Piantatela colle smancerie e ascoltatemi!
R: Sì, ascoltatela!
Amanda era sempre molto “simpatica”. Per fortuna quello fatto da noi era l’ultimo anno scolastico, quindi abbiamo avuto fortuna di sopportarla solo un anno.
A: Allora… io avevo in mente qualcosa di SPETTACOLARE! Qualcosa che ci mettesse in luce! Qualcosa di MONDANO!
S: Oh, sì! È un’ottima idea!!
R: Fantastica!! 
Noi altri quattro (eravamo solo noi e il gruppo di Amanda ad organizzare il ballo) ci guardammo come per dire “Ma fai sul serio??”
IO: Vorrei dire una cosa…
Amanda si girò di scatto e mi fulminò con gli occhi.
A: Cosa vuoi.
IO: Senti… Lo so che vuoi essere sempre al centro dell’attenzione e che tu voglia essere “l’unica” in questa scuola, ma, beh, non lo sei. 
Siamo almeno in 300, e come minimo in 80 dell’ultimo anno. L’attenzione non deve essere su di te; deve essere su tutti noi. 
Questo è il ballo di fine anno, quello che tutti aspettano e deve essere una serata memorabile per ognuno di noi, non solo per te. 
Il tema deve essere abbordabile, nel senso che non possiamo metterci dei vestiti che ci rendono insicuri. 
Quindi non va bene quello che hai pensato.
A: Va bene! Non c’è bisogno di essere scontrosi.
M: Lei non sarebbe stata scontrosa se non tu non avessi pensato da egoista.
A: Calmatevi… e visto che sei così poco egoista, trovane uno te!
IO: Adesso ci penso.
In quel momento a John si illuminarono gli occhi.
B: Hey, hai un’idea?
J: Pensavo tipo… “Notte stellata”!
M: Sì! Bella idea!!
A: Mmm… Sì! Carina…-Non riusciva a pronunciarle quelle parole.
J: Tipo, prendiamo una specie di rete di piccole luci e le appendiamo tutte al soffitto! 
E poi rendiamo l’atmosfera come se fossimo in cima a una montagna a guardare le stelle!
S: Ma no! Non mi metto a dipingere il muro per renderlo montanaro!
IO: Ma che hai capito?? Ha pensato di rendere l’atmosfera, non di dipingere ghiacciai e stambecchi sul muro!!
B: Non al buio… Ma le luci potrebbero essere blu miste verdi, dato che ci sono poi tutte le lucine ad illuminare il tutto.
IO: Bisogna pensare al catering e agli chaperon, mamma mia!!
In quella settimana riuscimmo ad organizzare il tutto, per fortuna. 
Il lunedì andammo in palestra e iniziammo ad addobbarla.
Marta salì sulla scala per appendere il primo pezzo della “rete” di luci.
M: John, passami quel pezzo!!
John salì per un tratto della scala, glielo passò e riscese.
“You never love yourself half as much as I love you”.
M: Aww, Niall mi sta chiamando!
Prese il cellulare dalla tasca, fece attenzione a non cadere e rispose.
In quel momento passò Sarah: non le andava ancora giù per come era stata trattata alla festa di Amanda di halloween.
Si avvicinò alla scala e la urtò apposta. Ce ne accorgemmo tutti. Marta perse l’equilibrio e cascò. Brandon ebbe i riflessi pronti e riuscì a prenderla. 
Il problema fu che dall’altezza da cui cadde uno dei due si faceva male. Brandon non sentiva più il braccio e si stava gonfiando a vista d’occhio.
IO: SARAH, MA SEI SCEMA?? MA CHE CAZZO TI PRENDE!! 
S: Ma io… Non… non volevo! 
IO: Ah e allora anche io adesso spingo la scala apposta e poi dico che non volevo!! 
S: Ma non pensavo che si facesse male…
M: Certo che non lo pensavi! Pensavi che mi facessi male io e non lui.
J: Ragazze, basta. Portiamo Brandon al pronto soccorso!
IO: Chiamo mio fratello.
Ale arrivò subito. Rimanemmo circa 3 ore in ospedale prima che ci dicessero che Brandon doveva essere operato, poiché aveva una frattura multipla. 
Stavamo andando nel panico; non sapevamo se ci fosse stato al ballo, anzi non sapevamo se ci fosse stato IL ballo. 
Eravamo in sette, ma il gruppo di Amanda non lavorava. 
Di conseguenza eravamo rimasti in tre e in una settimana sarebbe stata una mission impossible.
Più tardi El ci aveva invitate (anche Gemma) a casa Tomlinson per una cena.
E: Hey, ragazze! Avete un’aria un po’ spenta… che succede?
IO: Succede che per colpa di un’idiota forse il ballo salta.
E: Come mai?
M: Ad organizzarlo eravamo in sette, ma in realtà solo noi due, John e il suo ragazzo lavoravamo. 
Comunque, ero su una scala e passa questa idiota che la spinge facendomi cadere. 
Brandon, il ragazzo di John, si butta per prendermi e così si è rotto il braccio e domani deve essere operato. 
Forse per lui il ballo balza e forse anche per tutta la scuola. Nessuno vuole aiutare!
E: Eh… bastava dirlo prima!!-Disse con un bel sorrisone.
M: El, ma stai bene???
E: Sto benissimo! Io in questa settimana non ho da lavorare, men che meno dare degli esami: vi aiuto io! E Forse anche Dany.
L: E poi ci sono anche io!
F: E io! Tanto anche da noi faranno il ballo e noi non lo stiamo organizzando!!-Dissero le sorelline di Tommo.
G: Anche io non ho esami da fare!
M: Grazie ragazze!! Non sapevamo che avremmo fatto!

Il giorno dopo passò El con tutte le ragazze a prenderci. Arrivammo puntuali davanti a scuola. 
D: Ragazze, ma siete tanto indietro…
G: Fra 4 giorni è il ballo?
IO: Sì…
Mi arrivò un messaggio.
“A: Senti… non me ne frega più niente di organizzare quel ballo! Cavatevela da sole!”
Avevo una voglia di strozzarla, ma dovevo pensare ad altro.
E: E dovete anche prendere il vestito?
M: Sì, ma ci penseremo la mattina del ballo…
L: Ma neanche per sogno!
F: Le prossime mattine andremo in giro tutte quante.
J: Ciao ragazze!!
Tutte: Ciao John!
In quel momento iniziammo. In quel pomeriggio riuscimmo ad appendere tutti i festoni e mettere metà delle luci. 
Passarono tre giorni e per fortuna tutto era al posto giusto, grazie alle altre ragazze.
Il problema rimaneva però… dovevamo trovare ancora il vestito.
Ci alzammo la mattina presto per riuscire a girare tutta Londra. 
Visitammo minuziosamente quella magnifica città, ma niente da fare: non riuscivamo a trovare un vestito che ci facesse sentire uniche.
Poi a Gemma venne un’idea. Ci portò in un negozio che vendeva solo vestiti, ma a me era molto familiare. 
Ah, sì: era quello in cui mi portò circa un anno prima per quella serata.
Lo visitammo da cima a fondo e finalmente trovammo gli abiti perfetti per noi. 

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Andammo da Nando’s per riprendere le forze. 
Dopo esserci abbuffate, tornammo a casa e ci vestimmo in fretta e furia e iniziarono a farci le acconciature per i capelli. 

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IO: Ragazze ma siete state bravissime!! 
M: Che bella questa treccia!! Grazie!!
G: Adesso andate!!
D: Se no fate tardi!
E: Aspettate!! Le borse!!
IO: Quali borse?? Non ne abbiamo comprate!
L: Beh mentre siete uscite voi due, noi abbiamo pensato di farvi un regalino! 
F: Eccole!-Ci porse due pochette in tinta con i nostri vestiti.
M: Non dovevate!
E: Sshhh!! Dai divertitevi anche per noi!! 
IO: Va bene! Lo faremo senz’altro!! 
In quel momento arrivò John, quindi ci incamminammo per la scuola.
Lui era molto abbattuto per via della mancanza di Brandon, però cercava di non farlo vedere. Era molto elegante e casual nel suo smoking.
Erano circa le nove e arrivammo a scuola. Entrammo e rimanemmo stupefatti: il lavoro venne benissimo e tutti quanti si stavano divertendo. 
Il dj che avevamo ingaggiato metteva da ballare le canzoni più in voga del momento alternate da sconosciute, ma pur sempre belle e ballabili.
A un certo punto stavamo ballando noi tre e a John vennero coperti gli occhi.
Era Brandon.
J: Ma che ci fai qua?-Disse tutto stupito
B: Non potevo non venire. Questa era la nostra serata.-Aveva il braccio tutto ingessato. 
Si era fatto fare apposta una camicia “addosso”, in modo tale da non avere problemi col gesso e la giacca portava una manica sì e una no.
Brandon lo baciò e insieme andarono a ballare. Io e Marta eravamo morte. Prendemmo dei drink e ci andammo a sedere. 
Passarono un paio di canzoni e poi improvvisamente…
“She sneaks out in the middle of the night, yeah 
Tight dress with the top cut low”
Guardai Marta come se volessi fare una pazzia. 
Mi tolsi le scarpe e lei mi seguì a ruota; iniziammo a scatenarci come delle pazze e tutti ci guardarono male, ma poi iniziarono ad imitarci. 
Si tolsero le scarpe e la festa diventò stratosferica. 
Arrivò il momento tanto atteso: l’incoronazione del re e della regina.
Speravamo che non fossero Amanda e Chad, poi sarebbe stato troppo ovvio, ma erano gli unici candidati che tutta la scuola conoscesse.
Andai insieme a Rose, Sarah e Marta sul palco. Le due oche tenevano in mano le corone, mentre Marta le buste.
IO: I candidati salgano sul palco… Bene. Allora il re di quest’anno sarà… wow che roba insolita! 
M: Che succede…?
IO: Beh credo che sia la prima volta, ma ha vinto un non-candidato.
Tutti si guardavano stupiti e soprattutto Amanda.
IO: Il re è… Johnatan Crawford!-Iniziarono ad applaudire tutti quanti.
John aveva un’espressione allibita mista gioiosa. 
Era stupendo vederlo sorridere per me e Marta: oramai era diventato il nostro migliore amico e ci faceva veramente bene vedere che lui era felice.
Salì sul palco e Sarah lo incoronò, si mise poi in disparte. Iniziò a comunicare a gesti con Brandon della sua vittoria. 
A: Sentite, questo è uno scherzo, vero?? Io non ballo con lui, ok??
IO: E chi ha detto che hai vinto tu.
A: Mi sembra ovvio che vinca io.-In quel momento si levò un brusio di malcontenti che Marta riuscì subito a placare.
IO: Vedremo…
Presi la seconda busta da Marta. L’aprii e ci sbirciai… non ci potevo credere.
IO: La regina del ballo di quest’ anno è…
Lascia dei secondi di pausa per della suspance.


IO: MARTA BOSIO!
Partirono applausi ed urla. Anche lei non si era candidata, ma per chi sa quale strano motivo aveva vinto lei. 
La guardai: rimase lì, impalata, stupita e meravigliata. Non sapeva che fare. 
Le presi la mano e l’accompagnai al centro del palco. Rose, un po’ schifata, la incoronò.
IO: Bene: è il momento che il re e la regina aprano le danze! Buona serata speciale!
E così me ne scesi dal palco.
Marta e John iniziarono a ballare.
M: Ma come avremmo fatto ad arrivare fin qui?
J: AHHAHA! Non lo so Marta, non lo so!
M: Io vorrei sapere che ho fatto per meritarmelo, non mi sembra di aver fatto chissà che cosa.
J: Beh sai, forse te eri l’unica qua dentro che riusciva a tenere testa ad Amanda, e lo hanno notato!
M: Forse hai ragione… grazie John, per questo anno fantastico, ti adoro!
J: Grazie a te!!-Conclusero il ballo con un abbraccio.
In quel momento arrivò Brandon, che voleva ballare con il re.
B: Signora regina mi concede di ballare con il re? Ne sarei molto onorato.
M: Ma certo! Prego!
Gli fece spazio, e si mise a guardarli con un gran sorriso.
X: Alla signora regina andrebbe di danzare con un umile cavaliere?-Si sentì sussurrare nell’orecchio.
Si voltò di scatto e vide quei due occhioni color oceano.
M: Niall, ma sei te?-Disse incredula.
N: Certo che sono io!
M: Ma che ci fai qua? Non dovresti essere in tour?
N: Sì ma non ti ricordi che giorno è questo?
M: Oggi è il 3 luglio… oddio… è già passato un anno?
N: Sì, un anno stupendo. 
M: Davvero… non riesco ancora a crederci! Comunque te lo concedo quel ballo, umile cavaliere.
Andarono in mezzo alla pista sotto gli occhi di tutti e iniziarono a ballare un lento. Per loro due, non c’era nessun altro nella stanza, solo loro.
Non me ne accorsi di quello che stava succedendo: ero sommersa dai pensieri. 
Quel giorno era il nostro primo anniversario: era strano, ma io e Harry stavamo ancora insieme, anche se molti non ci speravano. 
Forse avevo trovate la mia anima gemella, anzi non gemella, perché se no siamo uguali. 
Io e lui siamo uguali in certe cose, ma diverse in altre; come pezzi di puzzle, ci incastravamo alla perfezione.
X: Non avrai vinto, ma per me rimani una regina.
Mi girai di scatto e vidi quei suoi bei riccioloni.
IO: Cucciolo! Sei davvero qua?
H: Come potevo non essere qua, il giorno del nostro dodicesimo mesiversario!-Mi fece l’occhiolino.
IO: AHAHAHHA!! Dai vieni qua!-Gli presi il volto e lo baciai come se fosse il nostro primo bacio, quello di un anno fa, quello della spiaggia.
Iniziammo a ballare e quella notte diventò davvero la serata più magica che uno studente si può aspettare dal ballo di fine anno.  

Allora... a me piace un sacco! a voi? 
Vorrei sapere che ne pensate della mia FF o se comunque avrete critiche o suggerimenti...
Sinceramente, non so quanti capitoli avrà la storia, ma vi avviso che non saranno pochi (sono già al 23esimo, WOW!!).
Ho già in mente altre storie, ma le scriverò una per una, ogni volta che ne finisco una, se no non ci capisco nulla LOL
Baci!! :3

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Capitolo 24
*** Sin City. ***


Il mese di Luglio rimanemmo a Londra a fare giri per la città o scampagnate, comunque vicine ad essa. 
I ragazzi erano in America in quel periodo e ci massaggiavamo tutti i giorni: ci inviavano foto o video che facevano per tenerci in collegamento quasi diretto con loro. 
A settembre avremmo iniziato il college. Avremmo seguito i corsi di scienze sociali, perché volevamo rimanere a contatto con i bambini quando avremmo lavorato.
Era il 1° agosto e, stranamente per essere a Londra, faceva un caldo dell’accidenti. Io e Marta eravamo in cannottiera e mutande, ma stavamo collassando. 
Ci chiamarono per la colazione: prendemmo Ire e Matte e scendemmo.
C: Come state?
Io&M: Bene, bene…!
A: Madonna mia… non ce la faccio più! Sto caldo è stressante! Vado sotto la doccia!
G: A dopo… Comunque non avete notato nulla?
M: Che dobbiamo notare?
Guardammo dappertutto sul tavolo e niente. Demmo un’occhiata sul muro e poi i nostri sguardi caddero su due rettangoli appesi al frigo. 
Ci avvicinammo per scrutarli e cercare di capire cosa fossero. Erano due biglietti aerei; la destinazione era Las Vegas.
Iniziammo a saltare come delle cretine in preda alla gioia.
IO: Ma… Ma… GRAZIEEEE!!!-Gli saltammo addosso.
D: Noi dovevamo farvi un regalo per la promozione e i vostri ragazzi pure. Loro vi hanno pagato il biglietto e noi vi abbiamo concesso di andare. Siete contente?
M: Cavolooooo!!! Vi adoriamo! Grazie ancora!-Le scese una lacrima.
IO: Ma non c’è il ritorno…
B: Questo perché potrete stare via tutto agosto. Ma dovete tornare i primi di settembre che inizia la scuola.
IO: Ancora… GRAZIEEEE!! Vi vogliamo troppo bene!
C: Ve lo meritate, vi siete impegnate molto quest’anno. Vi vogliamo bene anche noi! Adesso mi sa che arrivano Eleanor e Danielle.
“Din-Don”
B: Sono loro. Andate!
Aprimmo la porta e ci guardammo per un minuto con un sorriso a 74 denti. 
E: Veniamo anche noi!!
M: AAAA!!
Saltammo addosso a loro e momenti cadevamo.
D: Noi abbiamo già preparato la valigia, quindi vi aiutiamo! Partiamo domani.
E: Prendete un borsone.
Andammo di sopra. Prendemmo dagli armadi le borse e alcuni vestiti. Poi andammo a recuperare lo spazzolino e tutto il necessaire. 
Riempimmo i borsoni talmente tanto da farli quasi scoppiare. Dany ed El rimanerono per la notte: unimmo i letti e dormimmo nell’altro senso.
La mattina ci svegliammo presto e in circa 4 ore (tra prepararci, arrivo all’aeroporto e imbarco) eravamo sull’aereo. 
Dopo una decina di ore di viaggio, arrivammo all’una del pomeriggio nella città del peccato. 
IO: Ma Perrie quand’è che viene?
D: In questo periodo ha da fare!
E: Ma fra meno di una settimana ci raggiunge ad a L.A.
M: Ma ci credete? Siamo a Las Vegas: casinò, sesso, droga, alcool…
D: Non ti facevo così trasgressiva! AHHAHAH!!
M: No è che in realtà volevo dirlo da sempre!-e li scoppiò una fragorosa risata.
E: Lou mi ha mandato un messaggio. Mi ha detto che viene una limousine a prenderci e ci porterà in albergo, che è qua dietro: si chiama… Mandalay Bay? Vabbuò!
Recuperammo i borsoni e uscimmo. Lì fuori vedemmo un tizio vestito da autista tenere in mano un cartello con su scritto i nostri cognomi. 
Gli andammo in contro e gli mostrammo i passaporti. Ci caricò in macchina e rimanemmo di stucco. Era una limo molto elegante e aveva il tettuccio. 
Lo aprii e iniziai a fare foto. Poi anche le altre ragazze si alzarono e sbucarono fuori.
D: Siamo a Las Vegas! Mamma mia che caldo!
E: Dani, sbagli sempre… più convinzione! SIAMO A LAS VEGAS!
In una decina di minuti fummo all’albergo. Era un palazzone enorme cui davanti c’era un’enorme lago artificiale. 
Entrammo e i fattorini (?) ci portarono le borse nelle nostre stanze.
Mi buttai a peso morto sul letto. Dalle 5 (ora inglese) ero sveglia e sarei dovuta andare a letto alle 11 anche mezzanotte ora (americana). 
Chiusi gli occhi: avevo dormito per lo più sull’aereo, ma non volevo essere moribonda al concerto. 
Iniziai a sognare quello che avrei fatto in quel mese stupendo: sarei stata con Harry in vacanza, noi due. 
A un certo punto iniziai a sentire un brivido percorrermi per la schiena. Non capivo cosa fosse nel sogno. 
Una specie di piuma che mi accarezzava di dietro. Era bello, ma a un certo punto mi dava fastidio. 
Mi svegliai di colpo e mi girai un po’ sorpresa. 
H: Ciao!-Disse con voce bassa.
Stropicciandomi gli occhi, IO: Hey! Mi sei mancato tanto!
H: Anche tu piccola mia! Devo portarti in un posto e devo tornare per le sei e mezza.
IO: Ma che ore sono?
H: Circa le 2 e mezza perché?
IO: Ho dormito solo un’ora?
H: AHHAHAH! Non lo so! Sono entrato due minuti fa e ti ho visto lì che dormivi. Ti dovevo svegliare, se no facevo tardi!
IO: Tranquillo piccolo! Ma posso saper dove andiamo?
H: Ehm… No! Sorpresa!
IO: Va beh andiamo!
In una mezz’oretta di macchina ci trovammo di fronte ad un agriturismo, penso. Entrammo e Harry mi tappò gli occhi. 
Dopo avermi fatto camminare come una mongola, mi fece sedere su dell’erba ancora tenendomi gli occhi chiusi.
A un certo punto mi sentii una massa di animali saltarmi addosso. In quel momento Hazza mi lasciò. 
Vidi un mondo di cuccioli di labrador di tutti i colori. Lui sapeva perfettamente che li adoravo.
IO: O mamma mia! Come sono teneri! Guarda lui!-indicandone uno.-E poi guarda quello!-Sembravo un bambino in un negozio di giocattoli. 
Il mio occhio però cadde su un cucciolo tenerissimo.
Cercava di farsi spazio per farsi accarezzare da me, ma dato che era arrivato dopo non ci riusciva: era molto vivace. 
IO: Mia mamma mi ha sempre detto che per prendere ad accudire un cane ci vuole amore. 
E mi diceva sempre che quando se ne deve scegliere uno, bisogna innamorarsene a prima vista.
H: Ho capito… Ti sei innamorata di quello, vero?-indicò il cane.
IO: Come hai fatto?
H: A, ti conosco fin troppo bene. B, si vede nei tuoi occhi. C, Me ne sono innamorato anche io. Comunque è tuo!
IO: Stai scherzando? Così, su due piedi? Abbiamo Agosto da passare, non lo possiamo portare con noi! È piccolo! E poi mia mamma mi strozza!
H: Allora sarà nostro! È il mio regalo per te! Di compleanno, anniversario, promozione e anche solo per essere qua con me! 
Tu mi hai fatto sorridere tanto in quest’anno e io vorrei ricambiare!
IO: Ma cosa credi? Che tu non lo faccia? Sei sempre lì per farmi sorridere!-In quell’istante mi prese e mi iniziò a baciare passionalmente. 
Il cucciolo, intanto, era riuscito ad arrivare fino a me: ha iniziato a fare le feste, anche ad Hazza. 
Dopo che si era calmato, si sdraiò in mezzo a noi due, come se si sentisse protetto se stava lì.
IO: Prendiamolo.
Hazza mi guardò come se avesse capito e si alzò. Mi alzai e presi il cucciolo in braccio: avrà avuto si o no 4 mesi, era di color nutella, femmina e aveva gli occhi azzurri. 
Era strana, ma speciale. Me ne ero innamorata.
Costava un occhio della fortuna, ma a quanto pare a Harry andava bene. 
Andammo al negozio per cani a comprare un po’ di roba per il cucciolo. Prendemmo la ciotola e una piccola cuccia, in modo da poterla portare in giro senza grossi problemi. 
La borsa per portarlo in giro in quei primi mesi, il guinzaglio, il collare e qualche giocattolo.
Erano le 6 meno un quarto e tornammo in albergo.
H: Allora? Come la chiamiamo?
IO: Non lo so… ho una grande fantasia… la chiamerei cioccolata! AHAHAHA!!
H: AHHAHAHA! Che babba! Comunque, Nutella?
IO: Mmmm… non lo sento suo! Aspetta… Fiesta! 
H: Cos’è “Fiesta”?
IO: La Fiesta è una merendina della Kinder molto buona, dello stesso colore del cucciolo e in spagnolo significa “Festa” e secondo me è molto adatto a lei, che è molto allegra!
H: Bello! Dai, questa volta la tua fantasia non ci ha delusi! 
IO: AHHAHAHA!! Grazie per la tua fiducia in me! 
H: AHHAHAHAH!! Senti, fra 5 giorni siamo a L.A. e voglio farmi dei tatuaggi… mi accompagni?
IO: Ancora? AHHAHA! Comunque certo piccolo!
H: In effetti, mi sto un po’ riempiendo il corpo… magari dopo questi la smetto! Come sta Fiesta?
IO: Guarda è lì dietro che dorme!
H: Ti rendi conto? È nostra!
IO: Già! 
H: È come se fosse nostra figlia…
IO: …Ci dovremo prendere cura di lei, come se lo fosse, anzi lei farà parte di questa famiglia, la nostra!-Finii la frase, mi venne quasi di getto. Eravamo arrivati. 
Fermò la macchina e guardammo nel vuoto, ripensando a quello che avevamo detto: veramente aveva detto “come nostra figlia”? 
E veramente io avevo detto quelle cose? Probabilmente lo avevo spaventato: io avevo 17 anni e lui 19. 
Eravamo giovani, e già pensavamo al futuro. Un po’ avevo paura, ma ero convinta che insieme a lui ce l’avrei fatta.
Mi girai: mi stava fissando con un po’ di timore e stupore negli occhi. Si sentiva come mi sentivo io. 
Ci guardammo per un minuto intero. 
Alla fine venimmo spinti da qualcosa a baciarci, nello stesso istante. Un bacio semplice e casto. 
Mi fece venire una scarica di brividi che partivano dalla schiena e finivano giù ai piedi. Ci staccammo. 
Notai i suoi occhi lucidi e il suo sorriso perfetto. Notammo che Fiesta si era svegliata e iniziò ad essere vivace, ci saltò addosso e iniziò a leccarci. 
Prendemmo tutta la roba ed entrammo in albergo: mi aiutò con il tutto e poi scappò alle prove. 
Iniziai a coccolarmi un po’ la mia bambina. Entrarono le altre ragazze con tutti i vestiti in mano e Fiesta subito le andò in contro molto felice. 
Iniziarono a fare un sacco di domande e io raccontai tutto. Ci preparammo e andammo al concerto, portando dietro il mio cucciolo. 
Come al solito, i ragazzi furono straordinari e, finita l’esibizione, riniziarono le domande alle quali io e Hazza demmo delle risposte.
Eravamo tutti stravolti e andammo a dormire. Harry prese Fiesta e la mise in mezzo a noi due e, coccolandoci, ci addormentammo.  

Allora... Al contrario del titolo, il capitolo è molto dolce, ma non sapevo cosa mettere se non quello.
Punto 2: questo capitolo, in teoria, sarebbe più lungo, ma dato che verrebbe fuori una cosa tipo, 12 pagine, ho deciso di dividerli.
Come al solito, se avete suggerimenti o critiche non esitate a inviarmeli! ;)
Bacii!! :3

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Capitolo 25
*** I Love You. ***


Passò una settimana e andammo a Los Angeles. Lì ci raggiunse Perrie e quando io e Zayn l’andammo a prendere, ad entrambi si illuminarono gli occhi. 
Non capivo perchè la gente l’odiasse. Capisco la gelosia, ma l’odio proprio no. 
Fatto sta, che si vedeva che erano innamorati e io ne ero veramente contenta: del resto, lui è il mio migliore amico. 
Tornammo in albergo e ci ritrovammo tutti nella stanza di Liam e Danielle. Volevamo fare qualcosa tutti insieme, ma prima tutti, a parte Niall, volevano farsi un tatuaggio. 
Decidemmo di andare al negozio e poi saremmo andati a Santa Monica, dove c’era il luna park. 
Io e Marta da tanto volevamo farci dei tatuaggi, ma volevamo fare qualcosa di significativo.
Arrivammo, e i ragazzi iniziarono a farseli fare. 
IO: Marta, che ne dici se ci facciamo il simbolo dell’infinito con la scritta “Directioner”?
M: Sarebbe bellissimo! Tipo qua-indicando la parte bassa della schiena.
IO: Dai, facciamolo! Anche se non è molto originale, però è parte di noi.
Allora andammo anche noi a farcene uno. Il nostro era molto veloce e di fianco a me c’era Hazza che faceva il suo.
H: Bello il tuo! 
IO: Che stai facendo? 
H: La forma di una zampa! AHAHAHHA! Volevo qualcosa che mi ricordasse Fiesta! Però vorrei farne uno con te.-mi prese la mano e me la strinse.
IO: A me sta bene! Deve essere qualcosa che ci ricordi noi due, ma non i nomi. Qualcosa che se la guardi quando sei triste ti fa tornare il sorriso, perché ci ricorda l’altro e non ci fa sentire soli.
H: Qualcosa che dopo un brutto litigio ci ricordi tutto quello che abbiamo passato, in modo da non buttarlo via e ritornare insieme, e continuare a lottare per rimanere insieme. 
Come dei pezzi di puzzle, giusto?
Mi guardò come se volesse avere una conferma. Io annuii un po’ sorpresa. Notammo che Niall stava soffrendo, perchè era lì per farsi stringere la mano da Marta, la quale aveva un po’ di paura. 
Nonostante la paura che Marta gli trasmetteva, stava lì per sostenerla. Era un angelo quel ragazzo.
Mentre io e Hazza facevamo i nostri, sentimmo Marta e Niall che volevano farsene uno anche loro. 
Si sarebbero scritti le iniziali uno dell’altra sulla mano, sotto il pollice. Per Niall sarebbe stato, sicuramente, il primo e l’ultimo tatuaggio della sua vita. 
Verso le tre finimmo e i risultati furono stupendi. 
Andammo al Luna Park e ci divertimmo un mondo. Mangiammo crepes con la nutella e tanti dolciumi simili. 
Fu una giornata molto bella: piena di divertimento e romanticismo. Quasi non ci accorgemmo dei paparazzi.
Ogni tanto venivano dei fan per delle foto, ma non erano insistenti. Erano molto dolci.
Arrivò il 10 Agosto, la fine del loro primo tour mondiale. Durante il concerto, della sera prima, continuavano a piangere e non riuscivano a smettere. 
Tutti gli sforzi che facevano venivano ricompensati dalle loro fan, dalle loro principesse, che li sostenevano in qualsiasi cosa facessero e sarebbero sempre state dalla loro parte.
Quel giorno lo passammo a Malibù a fare il bagno. Prendemmo un po’ di sole e poi tornammo in albergo. 
H: Piccola… ti va di uscire con me stasera?
IO: Solo io e te? Certo!
H: Allora ti lascio preparare! Ritorno fra un paio di ore ok?
Uscì dalla stanza prendendo le robe per prepararsi e andò da Niall e dopo un paio di minuti vidi entrare in stanza Marta, tutta sorridente.
M: Dai preparati bene! Questa è la tua serata con Hazza!
IO: AHHAHAH!! Va bene! 
Mi feci una doccia rilassante, bella calda. 
Dopo Marta mi aiutò ad asciugare i capelli, in modo da farmeli lisci e li ripassò leggermente con la piastra di Dany.
Mi truccò leggermente e mi vestii come al ballo. Hazza ritornò in stanza, vestito tutto elegante. 
Salimmo in macchina e partimmo.
IO: Dove mi porti? 
H: In un ristorante sulla spiaggia di Malibù!
IO: Wow! Come mai?
H: Volevo fare qualcosa di romantico…
IO: Aww! Che dolce…-arrossii-Senti ma quindi Fiesta sta con Niall e Marta?
H: Sì è tutto a posto! Loro stanno in albergo a farsi le coccole e quindi ho chiesto a Niall se si poteva occupare di lei!
IO: Certo che siamo proprio bravi! L’abbiamo da quasi una settimana e già la lasciamo ad altri!-Harry fece un risolino strano che mi fece scoppiare dalle risate.
Dopo qualche minuto, arrivammo al ristorante. Era molto carino e vivace.
H: Eccoci al: “Ristorante Messicano”!
IO: In California. Perché? AHHAHA!! 
H: AHAHHAH!! Dai, mi ricordo che una volta dicesti che ti piaceva e ho scoperto che ce ne era uno e per di più sul mare: più perfetto di così!
Entrammo e un cameriere ci portò al tavolo. Tutti erano in fermento: sapevano benissimo chi fosse entrato e facevano foto da dietro dei menù. 
Lo notavo, ma facevo finta di niente. 
Quella era la nostra serata.
H: Beh! Te che prendi?-Disse scrutando il menù.
IO: Tacos!
H: Mmm! Buono! Io prenderò i nachos! Ci facciamo portare la salsa piccante, poi?
IO: Certo, l’adoro!
Arrivò il cameriere e ordinammo.
Mi prese la mano dolcemente e iniziò a sorridere.
IO: Che c’è?-Dissi un pochino imbarazzata.
H: Niente! Sei perfetta, perché? 
IO: A me lo chiedi? AHHAHAH!!
Si mise a ridere ma smise subito: era dolce, ma serio.
H: Adoro la tua risata, anzi adoro vederti sorridere. Sorridere sinceramente, amo quando sei felice! Illumini il mio mondo.
Iniziai ad arrossire, probabilmente, come non avevo mai fatto. Harry lo notò e sorrise. Arrivarono i piatti. 
Hazza stava morendo di fame e praticamente si abbuffò, ma con un po’ di contegno. 
Mi faceva crepare dalle risate quella scena: dopotutto, era un ragazzo di 19 anni e chi non fa così a quell’età?
IO: Hazza, io non ce la faccio a finirli, mi aiuti?
H: Oh certo! Ma non ce la fai o vuoi il dolce? 
IO: AHHAHAHA!! Mi conosci fin troppo bene!
In pratica mangiò metà del piatto e ancora non era sazio.
Prendemmo il dolce: io i brownies e lui la cheescake. 
Facemmo metà per uno e ci imboccavamo a vicenda. A un certo punto sentimmo della musica. 
Noi eravamo seduti all’esterno e all’interno c’era una sala da ballo. 
Iniziarono a fare musica messicana come intrattenimento e Harry mi prese e mi portò in mezzo alla sala.
C’erano anche altre persone e facemmo un cerchio e poi iniziammo a ballare. 
Ci divertimmo un mondo e arrivarono in fretta le undici. Pagò il conto e rientrammo in macchina.
IO: Ma questa non è la stessa strada che facemmo all’andata. Siamo da 10 minuti sulla strada sul lungomare… Hazza ma dove mi porti?
H: Vedrai…
Dopo un paio di minuti si fermò davanti a una villetta.
H: Dai vieni, andiamo!
IO: Che bella Hazza! Ma non è illegale?
H: AHAHAHHA!! Non stiamo entrando illegalmente, l’ho affittata per sta sera! 
IO: Ah… ok…
Entrati, mi levai le scarpe e uscii dall’altra parte. 
Mi misi a correre per la spiaggia e andai a mettere i piedi a mollo: l’acqua era molto calda. 
Avrei fatto volentieri il bagno. Guardai verso la casa illuminata: c’era Hazza che mi guardava felice. Lo salutai e lui ricambiò. 
Mi tolsi il vestito e mi immersi, fermandomi alle spalle. Era fantastica l’acqua e visi che era ancora appoggiato alla staccionata a guardarmi. 
Gli feci segno di venire e non se lo fece ripetere due volte. In due secondi netti era lì con i piedi a mollo a fissarmi. 
Gli dissi di entrare, ma lui non volle. Andò a prendere un asciugamano perché volevo uscire. 
Mi asciugò con quello e poi mi coprì con la sua giacca. Ci sedemmo e iniziammo a fissare l’oceano. 
H: Ti ricordi? Più di un anno fa eravamo seduti su una spiaggia a fare quello che stiamo facendo ora. 
A guardare il mare, persi nei nostri pensieri. Io ero riuscito a farmi coraggio e a dirti che mi piacevi.
 Ci avresti pensato, allora, che saremmo arrivati fin qui? Io sì, c’è, per quello che sapevo io.
IO: Sinceramente, io no. Ci conoscevamo appena e tu mi piacevi tanto. 
Devo essere sincera, mentre stavo con Riccardo, molto spesso pensavo a te, ma non pensavo che sarebbe diventata realtà. 
Per ciò pensavo che non saremmo arrivati fino a qui: non volevo illudermi.
H: E perchè mai? Tu sei la ragazza che stavo aspettando. Con poco riesci sempre a farmi sorridere, in qualsiasi momento. 
Mi sostieni in qualsiasi cosa io faccia o scelta io prenda, cercandomi di consigliare pensando sempre al mio bene, come in pochi fanno. Vieni qui!
Mi prese il viso dolcemente e, non capii come, ci ritrovammo a coccolarci sul letto. Mi guardava assorto e io ero molto presa da lui, dai suoi riccioli, dai suoi occhi. 
Mi accarezzava il viso e poi le braccia, mentre io gli facevo disegni immaginari sulla sua pancia. 
Alzò il lenzuolo e ci mise sotto. 
Mi ero sentita pronta. Avevo fatto quel grande passo con la persona che amavo. Cavolo, lo amavo sul serio. 
Non credevo di potermi sentire così bene con una persona. Eppure lo avevo trovato. 
Avevo trovato la persona che amavo e non potevo credere che fosse proprio lui. 
Mi svegliai con un brivido. Oramai sapevo cosa significasse. Mi girai stropicciandomi gli occhi.
IO: Hey!
H: Hey!-Disse affettuosamente.
IO: Che ore sono? Non dovremmo tornare dagli altri? Poi Fiesta! Ha bisogno di noi! Che facciamo oggi? Stiamo con gli altri?-Ero agitata.
Per fortuna, interruppe il vomito di parole che stavo sputando.
H: Hey! Devo dirti una cosa! È un segreto!
IO: Ma siamo da soli qua!
H: Fa nulla, avvicinati che te lo dico nell’orecchio.
Mi avvicinai: avevo un po’ di timore.
H: Ma dove vai?! AHHAHAH!! 
IO: Mi fai il solletico! AHHAHAH!!
Mi riavvicinai: Sentire il suo respiro sulla mia pelle era qualcosa di fantastico.
Mi sussurrò una parola strana.
IO: Omait?
H: Sshhh! Più piano! È un segreto! Omait!
IO: Omait… Omait… ah! Ti amo!
H: Lo sai? Anche io.
IO: Non c’era biosgno che mi facessi questo giochetto per farmi dire ti amo. Io sono innamorata di te. E la cosa più bella è che tu lo sei di me.
Lo dissi quasi incredula perché era così che mi sentivo. Non ci potevo credere. Ero ricambiata nello stesso modo. Non ci potevo credere.
Ci alzammo e tornammo dagli altri. Andai subito da Marta a prendere Fiesta e lei e portarle nella mia camera. 
Le stavo raccontando il tutto, evitando di scendere nei particolari, e in quel momento entrò Zayn che era venuto a scoprire della cosa, ma voleva che gliene parlassi io. 
Era come una specie di fratello in più per me, e io una sorella in più per lui (come se non ne avesse già tante!).
Dato che c’era lui, anche se non mi imbarazzava, evitavo ancor di più di scendere nei minimi dettagli. 
Alla fine tutti quanti lo sapevano ed erano molto felici per noi. 
Il resto di Agosto lo passammo un po’ in giro per l’America, dividendoci. Io e Marta, però, decidemmo di andare in giro insieme e passare l’estate noi due con le persone che amavamo. 

Allora... Dopo questo capitolo, farò un salto temporale in avanti di qualche anno e devo dirvi che sto per finirlo. 
Non ci sono tipo 2 capitoli, ma ancora un po', ma succederanno ancora tre o quattro cose e poi sarà finita. 
Ho già in mente un sacco di idee! :D
Se avete delle critiche o suggerimenti non esitate a inviarmeli! Grazie! :3

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Capitolo 26
*** Don't Do It ***


(Marta)
IO: Niall! Sono le 10! Alzati! C’è un sole stupendo! Facciamo la colazione e poi andiamo spiaggia, ok?
N: Eh…? Sì, sì…-Disse un po’ intontito.
Erano passati circa 4 anni: i ragazzi si erano presi una specie di anno sabbatico per dedicare un po’ di tempo alle relative famiglie. 
Ci continuavamo a vedere, ma per quell’anno non avrebbero fatto niente: solo riposo.
Eravamo da una settimana in vacanza io, Niall, Marghe ed Hazza. Eravamo ad Ibiza e avremmo passato altre due settimane in quel paradiso terrestre. 
Ci alzammo e ci vestimmo col costume. Il nostro hotel era di fronte alla spiaggia e ci impiegammo qualche secondo ad arrivarci. 
Facemmo colazione con una spremuta e poi andammo ad appoggiare la roba alla sdraio. I ragazzi erano morti dopo la serata passata a ballare, quindi si erano sdraiati. 
Io e Marghe andammo a fare una nuotata rinfrescante e a un certo punto vedemmo i ragazzi circondati da fans. 
Poretti: si stavano riposando e dovevano subito scattare sull’attenti per un autografo o una foto.
Alla fine se ne andarono e avemmo un po’ di tempo per noi. Ci sdraiammo a fianco a loro e io iniziai a fare foto. Ne facemmo alcune di veramente stupide. 
Andammo al bar per pranzare con qualcosa di leggero. Ci riposammo un’altra oretta e verso le tre prendemmo il pallone e andammo a giocare a pallavolo sul bagnasciuga.
M: Stavolta non ci vado io!
IO: Ci sono andata prima di lei!
H: Niall! Tu sei l’unico che non c’è mai andato! E poi hai fatto tu quella schiacciata!
N: Va bene! Vado io.
Si mise a correre come un babbo per via della sabbia che scottava. Aveva beccato in pieno una ragazza ed era andato a chiederle scusa.
M: Hey… ma che fa? Perché non torna?
Era rimasto lì a parlarci. Lo raggiungemmo e…
N: Scusatemi ragazzi, ma lei è Sophie!
S: Ciao!!
Tutti: Ciao…
N: Lei era la mia migliore amica! Prima di partecipare ad xfactor, no? Non la vedevo da così tanto tempo! Mi sei mancata!
S: Perché non ti sei fatto più vivo?
N: Avevo cambiato cellulare e ho perso il tuo numero e di qualcun altro, mi dispiace!
S: Non ti preoccupare!
N: Comunque loro sono: Harry, Margherita, la sua ragazza, e la mia: Marta.-Disse trascinandomi verso di sé e abbracciandomi.
S: Piacere…
Sembrava simpatica e gentile, ma aveva qualcosa di sospetto. Guardava Niall in modo strano: era come assorta. Per lei, lui era qualcosa di più che un amico e si vedeva bene. 
Per di più, aveva cambiato completamente espressione quando Niall accennò al fatto di essere impegnato.
H: Ehm… mi sa che è tardi, vero Niall? 
N: Sì, hai ragione! Te quanto resti qua?
S: Ancora una settimana…
M: Noi due!
N: Va beh, ci si vede in giro, ok?
S: Ok! Ciaoo!!
Tutti: Ciaoo!!
Tornammo in albergo a riposare.
La mattina dopo fu uguale: costume, colazione e bagno, questa volta tutti insieme. Io e Niall andammo a largo, per stare un po’ soli.
N: Sai che sei stupenda?
IO: Smettila…-Dissi con una voce un po’ imbarazzata.
N: Dico sul serio! Nonostante tutto, stiamo ancora insieme… ti rendi conto?
IO: Beh… in questi 5 anni, non abbiamo avuto molti problemi! Ce li hanno avuti più gli altri!
N: Questo sì, ma è comunque difficile stare insieme ad uno famoso!
IO: Ovvio, ma sai che ogni tanto me lo dimentico? Sei talmente te stesso quando stai con gli altri o con me, che non sembri uno con una certa notorietà!
N: Questo perché ho te, i ragazzi, i miei amici e la mia famiglia che mi tengono con i piedi ben piantati al terreno e mi aiutano a non montarmi la testa!-Disse stringendomi a sé.
IO: Niall! AHHAHAHHA!! Staccati!! Non riesco più a nuotare!! AHAHHAHAHA!! Ti prego non farmi il solletico!!
N: Prendi fiato!
IO: Oh, no…!-Con quest’ultima esclamazione venni spinta sott’acqua.
Risalii e vidi Niall aspettarmi ad occhi chiusi pronto per farsi dare un bacio, come una specie di scusa. Mi avvicinai: gli feci sentire il mio respiro, per fargli capire che glielo avrei dato. 
Gli misi le mani sulle spalle per appoggiarmi e con tutte le mie forze lo spinsi sotto. Sentii le sue mani prendermi per le caviglie e sentirmi tirata giù. 
Aprii gli occhi: vedevo tutto sfuocato, ma i suoi occhioni azzurri si notavano particolarmente. Si avvicinò e mi bacio sott’acqua. Un bacio stranissimo e molto salato (lol). 
Risalimmo e ci abbracciammo. Notammo che Marghe e Hazza stavano giocando a beach tennis. 
Ridevano come pazzi e giocavano come fanno i bambini, e ciò mi rendeva veramente felice: vedere la mia migliore amica, anzi sorella, stare bene non aveva prezzo. 
Tornammo e, prendendo gli asciugamani, andammo a prenderci un gelato.
Marghe iniziò a fare un video in cui spiegava cosa stessimo facendo. 
Io stavo facendo castelli di sabbia a caso, mentre Hazza e Niall presero un bottiglione di coca-cola e le mentos, costruirono un vulcano con la sabbia e ci infilarono la bottiglia. 
Aprirono il tappo e ci buttarono le mentos incartate: in qualche secondo, la coca aveva sciolto la carta e iniziò a spruzzare a destra e a manca. 
Ridemmo fino allo sfinimento. Decidemmo di seppellire i ragazzi sotto la sabbia, ma dato che sarebbe stato troppo lungo Niall si offrì volontario. 
Lo riempimmo di sabbia, tranne la testa: faceva fatica a muoversi e non riusciva ad uscire. Dopo un qualche strattone ci riuscì e venì fuori facendo un verso tipo quello di Hulk. 
Mi prese per mano e inizià a correre verso l’acqua: mi prese e, insieme, cademmo in acqua. 
X: HEY! FATE PIÙ ATTENZIONE!
N: Ci scusi… Ah! Ciao Sophie!
S: Ah, Niall sei tu! Scusami!
N: Figurati!
IO: Beh, noi dobbiamo andare…-Lo presi per il polso.
S: Niall, aspetta!
Lui si girò: ovviamente, non poteva non darle retta.
N: Dimmi.
S: Stavo pensando… vi va stasera di venire a casa mia per una cena?
IO: Ehm…
N: Sì, va bene!
S: Perfetto! Ci saranno anche dei nostri vecchi amici! 
N: Bene, bene! A sta sera!
S: Ciaoo!!
Ero un po’ scettica sulla scelta di Niall, soprattutto, perché non me lo aveva neanche chiesto.
Tornando in albergo…
IO: Niall: perché non me lo hai chiesto?
N: Cosa?
IO: Di cosa ne pensassi su quell’invito.-dissi un po’ fredda.
N: Beh, pensavo che ti facesse piacere conoscere i miei amici! A proposito: siete invitati anche voi due sta sera da Sophie.
H: Scusaci, ma pensavamo di uscire io e Marghe da soli.
N: Allora fa niente…
IO: Possiamo riprendere il discorso adesso o devi fare un altro annuncio?-Dissi un po’ incazzata.
N: Possiamo procedere… ma che hai? Fino a mezz’ora fa eri felice… Non è che sei nel tuo periodo vero?
Lo guardai con gli occhi sbarrati.
IO: Ma è possibile che tu non riesca a capire che Sophie è innamorata di te e stasera farà qualcosa?
N: Ma che cosa dici! Io e lei siamo sempre stati ottimi amici e né io e né lei abbiamo mai provato qualcosa di più.
IO: Questo è quello che dici tu. Ma si vede dai suoi occhi che vuole stare con te! E tu non lo capisci. La cosa che mi fa male è che non mi credi.
N: Non è che non ti creda, è che è da più di 5 anni che non la rivedo, ok? Voglio scambiare due chiacchiere con lei, niente più e tu lo sai. 
Non rivedo neanche gli altri da così tanto tempo e sarei veramente felice se tu mi accompagnassi sta sera. 
IO: Non so.
Iniziarono a bruciarmi gli occhi. Non sapevo se andare oppure no. 
Intanto io ero in stanza di Marghe con Hazza a sfogarmi un po’ con lui, mentre sentivo Niall litigare con la mia migliore amica, solo perché lei voleva convincerlo a non andare.
Lui si preparò comunque e ci andò, senza salutare qualcuno.
Piansi tanto quella notte. Marghe stava lì, abbracciata a me per farmi addormentare ma niente. 
Appena ci riuscivo mi svegliavo dopo un’ora e mezza in preda agli incubi. Probabilmente ero pazza, ma non volevo e non potevo perderlo. 
Me lo avrebbe portato via dalle mani: ne ero sicura.

Allora... Il capitolo non sarebbe finito, ma voglio dare un po' di suspance a questa parte della storia!
Se avete critiche o suggerimenti, non esitate a inviarmeli! 
Baci!! :3

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(p.s. vi piace il mio braccio?? Ha più tatuaggi di quelli di Zazza!! :'D Me lo ha fatto il fratello di sette anni della mia migliore amica: notare il "1D" sbiadito e l' "Heri Stails")

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Capitolo 27
*** I Broke Her Heart. ***


(Sophie)
“Uffi… lui è fidanzato! Ma cazzo: lui è sempre stato mio e poi mi è sempre piaciuto. Quella lo ha conosciuto solo quando era famoso e sicuramente sta con lui, perché appunto è una notorietà. 
Rivoglio tutto come un tempo. Lo rivoglio mio.”
Andai a prepararmi: mi feci velocemente la doccia e mi vestii.
Stavano arrivando tutti i miei amici con della roba da mangiare. Mi aiutarono a finire di sistemare il tutto. 
Di Niall non ce ne era ancora traccia.
“Din-Don!”
S: Vado io! 
Aprii la porta e lui era lì: era bellissimo, ma il suo sorriso era un po’ finto.
S: Hey Niall!
N: Ciao!
S: Marta non c’è?
N: No, si è sentita un po’ male e Marghe è rimasta con lei, di conseguenza anche Hazza.
S: Ah, okay… Che hai?
N: Mmm… nulla, nulla!-Disse un po’ strano.
S: Vabbè dai.. entra!
Lo feci entrare e venne subito assaliti dagli altri. Ci mettemmo a tavola e iniziammo a mangiare. Niall quasi non beveva ed era molto strano: di solito si ubriacava. 
Decisi così, in modo implicito, di invogliarlo a bere, perché era più divertente da ubriaco.
S: A chi va di giocare a “Beer Pong”?
Tutti acconsentirono. Presi i bicchieri e la birra, così iniziammo. 
Sapevo perfettamente che Niall non era bravo, quindi sarebbe diventato ubriaco in poco tempo e, magari, sarebbe stato mio.
Era passato un quarto d’ora e Niall era ubriaco fradicio. Aveva sbagliato tutti i tiri.
Lo presi e lo portai sul balcone.
S: Hey, è da un po’ che non parliamo, vero?
N: Sì! Foorse… a cos’è questoo??-Indicò la ringhiera del terrazzo.
S: Daii!! Volevo dirti una cosa…
N: Dimmi…
S: Mi piaci e tanto.
Lo presi e lo baciai. Puzzava d’alcool, ma anche io. Lui si staccò violentemente.
N: Coosa staai facendoo? Tu sei Sophie! La mia migliore amica! Maarta è laa miaa ragazza…!
S: Cosa? 
N: Eh s…-cadde addormentato. Io lo presi al volo e decisi di farlo dormire lì da me.
Lo misi lì, sdraiato nel letto e io mi misi accanto, addormentandomi.

(Marta)
H: Dai, usciamo! Sono le 9. Vieni a fare un giro con me, Marta!
IO: Non lo so… non è ancora tornato! Ha passato la notte là e…
M: Non ci pensare! Vai a farti un giro con lui e Fiesta! Io resto qua!
IO: D’accordo…
Mi vestii: ero in preda all’ansia, ma grazie ad Hazza e Fiesta mi tranquillizzai un po’. Andammo alla spiaggia dei cani e lì iniziammo a far giocare Fiesta. 
La facemmo correre per tutta la spiaggia per recuperare la palla o qualche bastone.
“Ciao, ciao, ciao, ciao principesa!”
H: Cos’era? AHAHHAHAHA!!
Scoppiai a ridere come una pazza.
IO: Beh… ti ricordi che circa 5 anni fa, quando siete venuti in Italia, durante un’intervista vi avevano chiesto di cantare qualcosa in italiano? Beh, questo era Zayn!
H: AHHAHAHAHAH!! Non ci credo! Ma te e Marghe vi ricordate ogni singola cosa? C’è… intendo prima che vi metteste con noi!
IO: Certo! Eravate il nostro chiodo fisso, non che non lo siate tutt’ora!
H: Che tenere! Comunque che cos’era? 
IO: Un messaggio!
H: E non lo leggi?
IO: AHHAHAH!! Giusta osservazione!
H: Che scema…-disse spintonandomi scherzosamente.
Aprii il telefono: era di Niall.
“Non cercarmi più. Non ti amo”
Mi crollò il mondo addosso. Mi stavo sentendo male. Caddi sulle ginocchia con le lacrime che scendevano, e intanto guardavo fisso nel vuoto.
H: Marta?? Che succede??
Harry si buttò su di me appena mi vide cadere. 
Mi prese il cellulare dalle mani e intanto mi confortava. Lesse il tutto. Lo chiuse e si morse le labbra, abbassando lo sguardo. 
Si girò verso di me. E mi abbracciò. Mi strinse forte.
H: Ascoltami: non l’ha mandato lui. Non le farebbe mai robe del genere e tu lo sai. Ti ama sopra ogni altra cosa al mondo, e tu lo sai. Lo avrà scritto lei, molto probabilmente. Ti prego, calmati!
Mi fece appoggiare a lui, mi sussurrò più volte di calmarmi. Arrivò Fiesta, e non so come, capì tutto. Si accucciò di fianco a me. Dopo che mi calmai un po’, ritornammo in albergo. 
Sulla strada del ritorno, mi fermai in un’edicola.
IO: Non ci credo…
Mi misi a correre come una forsennata, per raggiungere velocemente l’albergo. Hazza non ebbe i riflessi pronti, ma si mise ad inseguirmi urlandomi di fermarmi. 
Non lo ascoltai.
Corsi, corsi, finchè non fui in camera. Volevo spaccare tutto. 
M: Marta! Fermati! Non fare la valigia! Calmati! Hazza mi ha detto tutto: ti prego!
IO: E come faccio, è? Come faccio?? Mi ha detto che non mi ama più, ho visto una foto in cui lui bacia quella! 
5 anni buttati al vento! E io che mi illudevo! Non lo voglio più vedere… Io torno a Londra.
M: Ok. Aspetta solo che torni Hazza con Fiesta e parto con te.
IO: Grazie…
Mi abbracciò e mi strinse forte. Lei non capiva quello che stavo passando e ciò nonostante era lì e mi avrebbe sostenuto in qualsiasi cosa.
Dopo circa 5 minuti, arrivò. Gli spiegammo il tutto e lui fu d’accordo. Preparammo la valigia e andammo in aeroporto. Dopo 4 ore fummo a Londra. Erano venuti a prenderci Lou ed El. 
Avevo bisogno di loro. 

(Niall)
“No Sophie! Cosa fai…? Hey Marta! Perché non vuoi baciarmi? Cosa ti ho fatto…? Hey, dove vai? Cosa sta succedendo? Perché è tutto buio? COSA SUCCEDE?”
Mi svegliai di colpo in un lago di sudore. Avevo appena fatto un incubo e stavo malissimo. Non mi ricordavo un tubo della sera prima: mi ero ubriacato, fin troppo.
S: Ciao, piccolo…-Mi stava accarezzando tutto.
N: Cosa succede?-Dissi, togliendole le mani di dosso.
S: Beh, eri molto ubriaco e sei caduto addormentato, quindi hai passato qua la notte… ma non ti ricordi nulla?
N: No…-Dissi un po’ sconvolto.
S: Beh, quindi non ti ricordi neanche del bacio…
N: Che bacio?
S: Ci siamo baciati! E ti ho detto che mi piaci!
N: Dimmi che non è vero!
S: Sì, invece.
N: Beh, mi dispiace Sophie, ma io sono innamorato di Marta, ok? Sei sempre stata la mia migliore amica e questo rimarrai. Devo andare.
Presi la mia roba: erano già le 10.30. Avevo fatto preoccupare tutti, questo era certo.
Presi un taxi: arrivai verso le 11 in albergo.
“Sei stupido, Horan. Perché cazzo ci se dovuto andare? Marta, te l’aveva detto.”
Mi scese una lacrima. Provavo rabbia e tanta.
Salii di corsa su in camera. Entrai e vidi che le robe di Marta non c’erano più.
In quel momento entrò Hazza con una rivista in mano.
C’era la foto del bacio che ci siamo dati io e Sophie. Scoppiai a piangere. Ormai avevo capito tutto e non sapevo come rimediare.
H: Perché l’hai fatto?
N: Non ero io! Non ero cosciente! 
H: Marta te l’aveva detto di non andare! Tutti te l’abbiamo detto! 
N: Cosa ci posso fare? Era la mia migliore amica e io non sapevo minimante che fosse innamorata di me. 
H: La cosa che le ha fatto più male è che non le hai dato ascolto. Non hai dato ascolto a nessuno. 
Di sicuro non è arrabbiata tanto per il bacio in sé… a proposito: è stata Sophie a scriverle quel messaggio, vero?
N: Che messaggio?? Non mi ha detto nulla!
H: Guarda il cellulare.
Lo presi e andai a vedere. Lessi quell’ultimo messaggio. Non potevo credere che mi avesse fatto una cosa del genere. Per me non esisteva più. 
H: Ci sei…?
N: No.
H: Dai, vieni qua!-Si sedette a fianco a me e mi abbracciò.-Vedrai che andrà tutto bene.
N: Le ho spezzato il cuore e così si è spezzato il mio. Come potrà andare bene?

Allora... Nel scrivere questo capitolo mi sono sentita un po' bastarda per due motivi:
-per la lunghezza (che di solito li faccio molto più lunghi) 
-per il finale, ma almeno così vi lascio ancora un po' di suspance!
Se avete suggerimenti o critiche da fare, non esitate a mandarmeli! 
Baci! :3 

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Capitolo 28
*** I Was So Stupid For Letting Her Go. ***


(Niall)
IO: Devo tornare a Londra. Devo seguirla.
H: Non ti vuole parlare adesso.
IO: Lo so perfettamente, ma non posso lasciarmela perdere. Ho sbagliato, ma la amo e farò ogni cosa possibile per tornare con lei. Te non faresti così con Marghe?
H: Sinceramente? Sì… Ti aiuto a sistemare e corriamo in aeroporto! Dai, Niall, prima o poi si aggiusterà tutto.
IO: Grazie! Ti voglio bene!
Preparammo il tutto. Sapevo che non mi voleva neanche vedere, ma non potevo arrendermi. Dopo circa 5 ore, tra imbarco e volo, fummo a Heathrow.
Chiamai Louis per chiedere dove fosse Marta.
IO: Quindi è a casa tua?
Lo: Sì, ma lei non ti vuole vedere. Se sapesse che to l’ho detto si arrabbierebbe tanto con me.
IO: Lo so!
Lo: Però non potevo non dirtelo. Lei è la mia migliore amica, ma anche tu. Ti chiedo solo di lasciarla in pace, adesso!
IO: Ma come faccio? C’è, non riesco a lasciarmela scappare.
Lo: Non te la stai facendo scappare, fidati. Però, adesso lasciale del tempo!
IO: Ma cosa ti ha detto per essere così sicuro? E poi, poi… dobbiamo parlare, dobbiamo chiarire!
Lo: Non essere impulsivo! Lo sei già stato e visto cos’è successo? Calmati! Aspetta un po’!
IO: Louis, non posso!
Lo: Non riesco a capirti perfettamente, ma ti consiglio di non lo fare. Te lo chiedo io, te lo chiede Marghe, te lo chiediamo tutti. Sta male e tanto. Lasciale del tempo.
IO: Non so…
Lo: Ti prego!
IO: Boh… Va bene…
Lo: Andrà tutto a posto, te lo prometto.
IO: Grazie! Ci vediamo!
Lo: Contaci!
Attaccai.
H: Che t’ha detto? 
IO: Mi ha detto di non andare e di aspettare.
H: Allora stasera vieni da me. Non ti posso lasciare così!
IO: Grazie!
H: Andiamo da Nando’s a prendere qualcosa?
IO: Non lo so… non ho fame.
In quel momento ci fu un silenzio tombale. Tutti sapevano che era grave, ma sentirmi dire che non ho fame non era mai successo. 
Era abbastanza strano e Hazza iniziò a preoccuparsi. Arrivammo a casa sua. 
Mi disse di mettermi comodo, quindi mi levai i pantaloni e lui fece lo stesso; accese la tv e stemmo lì a guardare imbambolati quell’oggetto, ma io avevo la testa da un'altra parte. 
Iniziarono a scendermi delle lacrime, ma non me ne accorsi. Mi addormentai piangendo.

(Marta)
Lottie: Sveglia Martaaaa!! È arrivata Marghe!-Saltò sul letto come quando arrivai qui e stavo ancora da loro.
IO: Adesso vengo…
Non sapevo se veramente volevo scendere o meno. Non ce la facevo più: era da una settimana che non lo vedevo. 
Di sicuro mi avrebbe fatto felice rivedere quei occhioni e risentirlo tra le mie braccia, ma avevo paura. 
Non lo so, ero molto arrabbiata, ma in fondo lo amavo ancora, ma ancora più in fondo era troppo presto. 
Stavo soffrendo troppo e non riuscivo ad andare avanti.
M: Marta, che ci fai ancora nel letto?? Dai alzati, vestiti e andiamo a fare una giornata “solo donne”! Ti ricordi di quante ne facevamo?
IO: Sì, erano fantastiche.-dissi con un po’ di nostalgia-Comunque, non scendo! E se lo vedo in giro, eh?
M: Dai, non fare la bambina! E poi Londra è talmente grande che è quasi impossibile incontrarlo!
IO: Non lo so… 
M: Forza!-Disse ridendo e tirandomi via la coperta.
IO: Ok, ok! AHAHHAHA!!
M: Ti aspetto giù! Andiamo da Starbucks per El, e poi a fare shopping e poi dall’estetista. Ci sono tutte le ragazze e tutte le sorelle dei ragazzi. Saremo un bel gruppo! 
Mi preparai velocemente vestendomi così:

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Scesi e vidi un gruppo di ragazze enorme. Eravamo in tantissime e di sicuro ci avrebbero riconosciute, ma andammo lo stesso. 
El entrò da starbucks con le sorelline di Lou e Zazza. Andammo dal parrucchiere dove c’era pure l’estetista: Merghe si tinse le punte di color blu, ma non blu notte o elettrico. 
Era strano, ma sui suoi capelli biondi le stavano benissimo.
Poi ci facemmo fare dei massaggi e ci facemmo fare le unghie.
Decidemmo di andare a fare un giro sul London Eye e io salii con con le sorelline di Tommo ed Eleanor.
Lottie: Hey, ma con Niall? Scusa se sono stata diretta, ma volevo sapere come stavi e come andava tutto il resto!
IO: Tranquilla! Comunque… non sto bene…-cercai di trattenere le lacrime.
Lo: No, non piangere! Lo sai che poi piango anche io! Lascia stare! Come se non ti avessi detto nulla, eh? 
IO: D’accordo…!-Mi misi a ridere.
E: Beh… Sono le 4 del pomeriggio, dove andiamo? 
Fizzy: Shopping, ovvio!-E lì scoppiò una risata generale.
IO: Marghe vorrà andare da Republic, questo è certo! 
E: Vero che è bellissimo? Vendono dei vestiti che sono la fine del mondo. Io e lei rischiamo di starci tutto il resto della giornata!
Dopo un paio di minuti scendemmo e allora decidemmo di andare al centro commerciale. Lì ci dividemmo: io andai con Perrie, Dany e le sorelle di Zayn. 
Provammo un sacco di vestiti e ci facemmo anche delle foto. 
Erano circa le sei e un quarto quando ci ritrovammo per andare a casa. 
Andai a casa Tomlinson per recuperare le mie cose per tornarmene a casa mia. Ringraziai tutti quanti per avermi ospitato e poi andai via con Marghe, Eleanor, Dany e Perrie.
D: Che facciamo sta sera?
E: Beh, direi che ordiniamo una pizza!
M: Sì, venite da noi!
P: Oh, grazie!
IO: Figurati! Poi guardiamo un film?
E: Sìì!!
IO: Marghe, hai acceso tu la radio?
M: No, perché?
IO: Perché sento “Still the one” dei ragazzi? Sono pazza?
D: AHAHAHHA! Boh… aspetta! Sì, la sento anche io.-Iniziò a canticchiare.
IO: Oh mamma mia…!
Eravamo arrivate a casa. C’erano i ragazzi sul prato davanti a casa a cantare e c’era Niall al centro. 
Le ragazze mi guardarono stranamente: feci “2 più 2” e avevo capito che mi avevano portato fuori per non farmi andare a casa. 
Niall aveva organizzato tutto, da quello che avevo capito. 
Cantò il ritornello e gli altri gli stavano facendo da coro.
N: I was so stupid for letting you go, but I-I-I know you’re still the one.
Finì con quella frase. Rimase a guardarmi qualche secondo poi guardò Zayn e facendogli un cenno.
Partì una musica familiare, fin troppa. 
IO: Ma è “Won’t go home without you” dei Maroon 5. Marghe, te l’ascoltavi sempre!
In quel momento partì la canzone e io ero abbastanza in imbarazzo. Non sapevo che fare. Lo guardavo e mi scendevano le lacrime. Ero molto confusa.
Cantarono una strofa e il ritornello e smisero.
Mi guardava fisso negli occhi, stando lì sperando che dicessi qualcosa.
Io lo guardavo, con le lacrime che mi scendevano: cosa dovevo fare? Lo amavo e tanto.
E: Vi lasciamo soli…
Entrarono tutti in casa velocemente.
N: Beh…
IO: Quindi…?
N: Mi sembrava chiaro.-C’era molto imbarazzo fra di noi.
IO: Sì, ma cosa ti aspetti? Vieni qua, mi canti due canzoni e speri che vada tutto bene?
N: No, ma… non sapevo come fare! Ti ho chiamata almeno 4 volte al giorno per una settimana e ti ho mandato un mondo di messaggi e tu? Niente.
IO: A beh, allora è colpa mia??
N: Non intendevo quello…
IO: Hai sbagliato Niall! Sei andato da Sophie quando ti avevo detto che ti avrebbe baciato e portato via da me.
N: Ma potevi venire!
IO: Non sarebbe cambiato nulla… ti avrebbe baciato comunque!-in quel momento aprii la porta di casa e stavo per entrare. Mi ero accorta di aver un brutto difetto: ero troppo orgogliosa.
N: Sì, ma almeno potevo spiegarti tutto prima che tu scappassi. È stata anche colpa tua. La ragione non è mai da una parte e tu lo sai.-In quel  momento mi fermai e mi girai.
In effetti, aveva ragione. Sarei dovuta rimanere. 
IO: Sei tornato in albergo alle 11.15, Hazza me lo ha detto. Mi hai scritto un messaggio in cui mi dicevi di non amarmi e ho visto quella maledetta foto su quel fottuto giornale!
N: Mi ha fatto giocare a Beer Pong! Mi ha spiegato che dopo avermi baciato, io mi staccai e le dissi che ti amavo, anzi: io ti amo. 
Non posso vivere senza te. Sarebbe una tragica verità se tu mi dicessi che non provi lo stesso.
IO: Niall, vai a casa.

(Niall)
IO: Come “vai a casa”? E questi 5 anni? Li vuoi buttare al vento?
M: Tu li hai buttati al vento.
IO: Sì, ma sto cercando di rimediare, mentre te sei troppo orgogliosa per ammettere di aver sbagliato.
Si morse le labbra: aveva capito che stava sbagliando.
Non mi rispose. Iniziai a piangere come non avevo mai fatto. Me ne andai. Non volevo credere che stava finendo così. Avevo solo voglia di spaccare tutto. Iniziò a piovere. 
Sentii dei passi: sembrava che uno stesse correndo, probabilmente perché non si voleva prendere un acquazzone.
Mi sentii qualcuno saltarmi addosso. Mi girai e vidi i suoi occhi color cioccolato pieni di lacrime.
M: Perdonami… ero accecata dall’orgoglio. Volevo tornare insieme a te due ore dopo essere atterrata a Londra. Non so che mi è preso. 
Ho pensato che potevo avere un po’ di tempo per me stessa, ma capii di quanto ti amassi e di quanto mi mancassi. Scusami.
IO: Amore mio! Certo che ti perdono, ma tu perdona me, ok? Ogni giorno di questo periodo continuavo a guardare qua, sotto il pollice. 
Ti ricordi? Quando lo facemmo, pensai: “Questo mi aiuterà nei momenti difficili, mi servirà guardarlo e basta”! Ti amo!
Le presi il viso e la baciai follemente. Mi erano mancate troppo quelle labbra e tutte quelle sensazioni ed emozioni che solo lei riusciva a scatenare in me. 
Un bacio sotto la pioggia: lei li adorava, ma non riuscivamo mai a farne uno. 
Rientrammo in casa, mano nella mano: gli altri ci guardavano e le ragazze le saltarono addosso, prima di tutte Marghe. 
Poi arrivarono anche gli altri e facemmo un abbraccio collettivo. 
Mi mancò stare tutti quanti insieme, ma, come dice il detto, “tutto bene quel che finisce bene”.

Allora... Vi ho fatto spaventare col titolo, eh? AHHAHAHA!! Mi sono sentita veramente bastadda nel scrivere questi ultimi tre capitoli. 
Ma il tutto si è risolto! ;)
Se avete critiche o suggerimenti, non esitate a inviarmeli! 
Bacii!! :3

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Capitolo 29
*** I Think I'm Gonna Marry You! ***


(Marta)
Passarono un paio di mesi e l’estate finì. Erano i primi di settembre ed era venerdì. 
Decidemmo di fare un weekend in Irlanda io e Niall, così poteva andare a trovare un po’ i suoi parenti.
Arrivammo a Mullingar in un paio di ore. Ci fu tutta la sua famiglia ad aspettarlo e alcuni gli corsero anche in contro. Salutai tutti quanti e ci aiutarono con la valigia. 
Arrivammo per l’ora di pranzo, quindi mangiammo subito. Nel pomeriggio, andai con Maura un po’ in centro e stemmo un po’ insieme. 
Parlammo del più e del meno, di ogni cosa insomma. Niall era rimasto a casa “per riposarsi”, così disse. Aiutai sua mamma a fare la spesa e poi andammo in giro a fare shopping. 
Stemmo fuori dalle 2 circa alle 4.30: il tempo passò in fretta, poichè mi divertii un mondo con lei.
Tornando, notai che non c’era nessuno in casa. Sono entrata e mi sono voltata e Maura non c’era più. era come se qualcuno avesse rapito gli Horan (?). 
Ero un po’ preoccupata e non sapevo che fare. Uscii nel giardino posteriore e non c’era nessuno. 
Ok: ero ufficialmente spaventata. Decisi di uscire e andai sul vialetto davanti casa a guardare la strada. 
Sentii un profumino di… pizza? Mi voltai di scatto e c’era Niall con un piatto gigante che reggeva una pizza a forma di cuore e tutta la famiglia che faceva da sfondo.
IO: Che bella! Magari è anche buona!
N: Lo spero! La abbiamo fatto io e mio fratello e speriamo che sia venuta bene… Comunque, non è finita.
Mi guardò molto strano e iniziai a capirci il nulla più totale.
N: Beh… Da dove comincio?-Mi guardò negli occhi per prendere coraggio e si grattò dietro la testa.
IO: Mi stai facendo preoccupare…!
N: Allora… 5 anni! Ci avresti creduto se te lo avessero detto?
IO: Sinceramente no e tu?-Dissi sorridendo, anche se non capivo nulla.
N: Beh, no! Se ci penso, infatti, sono stato fortunato, perché… ti ho incontrato e io.. ti sono piaciuto e tu mi piacevi…-Iniziò ad andare nel panico.
IO: Calmo, piccolo!-Mi misi a ridere, perché comunque non aveva un’aria brutta, anzi era molto felice, più del solito.
N: Poi il nostro “piacersi” è diventato qualcosa di più e io ti amo! Vorrei restare con te per sempre!
IO: Aww! Ti amo anche io!
N: Forse sono, anzi siamo giovani, ma…
Con questa frase si inginocchiò. Iniziai ad andare in iperventilazione. 
 
“Lo sta facendo sul serio? Non è un sogno? Se è uno scherzo mi impicco!”
 
Mi venne spontaneo fare un sorriso da ebete. Spalancai gli occhi e il mio battito aumentò alla velocità della luce.
N: Marta: vuoi… guardare in alto?-Mi fece l’occhiolino.
Un po’ stranita, alzai gli occhi al cielo. C’era un enorme scritta bianca che diceva “Vuoi sposarmi?”. Iniziai a piangere come una cretina. Sembravo una bambina a cui regalarono l’intero negozio di giocattoli. Stavo per svenire.
Lui era ancora lì in ginocchio e prese una scatolina: era azzurro. Lo aprì e c’era un anello con un piccolo diamante.
Gli saltai addosso e cademmo sul prato ridendo come dei babbi.
IO: Te sei pazzo…-Sorrisi sbalordita.
N: Per la proposta o per l’anello?
IO: Per la proposta, certo! Per l’anello! Ti sarà costato un sacco!
N: A questo non ci devi mai pensare, capito? Però, non mi hai ancora risposto!
IO: Mi sembrava abbastanza ovvio! AHAHHA!!
N: Ok, ma… dimmelo!
Scandendo bene le parole: Sì, Niall James Horan, io voglio sposarti!
Mi prese dolcemente e mi baciò. Mi prese la mano e mi infilò l’anello, facendosi scappare qualche lacrima. 
In quel momento, tutta la famiglia iniziò ad esultare, dopo un gran lungo periodo di silenzio più totale.
 
“Mi sposerò! E con lui! Non ci posso ancora credere che me lo abbia chiesto! C’è poi… Wow!”
 
Non capivo più nulla: continuavo a provare brividi ed emozioni forti. Solo quello. La mia vita aveva un vero senso, finalmente. Mi sentivo completa.
 
(Marghe)
Era lunedì, per la precisione il 3 settembre. Era strana Londra in questo periodo: la mattina pioveva a dirotto, mentre al pomeriggio il sole splendeva come non mai. 
Era fantastico, per così dire...
Quella mattina, sarebbero ritornati Niall e Marta dall’Irlanda. Ci avevano detto che ci sarebbe stata una notizia stramegaultra fantastica e io non stavo più nella pelle. 
Louis li andò a prendere, mentre noi andammo a casa di Liam.
Li: Voi sapete di che si tratta? Te, Marghe?
IO: No, ma è una notizia stra-mega bella, così mi ha detto! Quindi niente preoccupazioni!! 
E: Lo so! Ma è così snervante!
Z: El ha ragione!
H: E poi l’avranno già detto a Lou, e questo non è giusto! 
IO: Aww, il mio bambinone!-Dissi stampandogli un bacio sulla sua guancia.
P: Hey, io ho sentito un rumore di chiavi.
D: Sì, sono loro! Andiamo alla porta o restiamo?
IO: Andiamo!
Uscimmo in fila indiana dalla cucina e ci dirigemmo verso la porta, la quale, dopo una paio di secondi, si spalancò. 
C’erano Lou, Niall e Marta con dei sorrisi da ebeti. Le saltai addosso e le dissi di muoversi nel dirmi la notizia, perché se no l’avrei uccisa (?).
Andammo in salotto: ci sedemmo sui divani mentre i due stettero in piedi di fronte.
N: Allora…
M: Da dove iniziamo?
H: Dai, andate al sodo…
N: Beh…
Non riuscivano a spiccicare parola. Notai una cosa però, e credo che anche le altre le notarono. 
Ci guardammo esterrefatte per poi scoppiare in un urlo assordante e iniziare a saltare come delle sceme. 
Ci guardavano malissimo.
IO: Non ci credo…-Iniziai ad ansimare, ma dalla felicità.
D: O mamma!
E: Porca puzzola!!
Z: Ma ci dite che è successo??
P: Ah… Siete proprio dei maschi… LE HA CHIESTO DI SPOSARLO!
I ragazzi spalancarono la bocca, a parte Louis: glielo avevano già detto.
Iniziarono a sorridere e a commuoversi. Saltarono addosso a Niall e si strinsero in un grande abbraccio. Era tutto fin troppo tenero, così iniziai a piangere seguita da Marta e poi tutti.
Quando ci calmammo un pochino, iniziarono a raccontarci come era successo. Non potevo crederci: eravamo cresciute così tanto? È passato tutto in un momento… 
Poi, se ci avessero detto che avremmo incontrato i nostri idoli ci saremmo fatte una sana risata: figuriamoci se ci avessero detto questo. 
Ero così felice, sia per Marta, che per me, che… per tutti, insomma! Ero felice! 
 
Passò una settimana dal fidanzamento ufficiale. Quella mattina, non so perché, ma mi alzai presto. Avevo una strana voglia di andare a correre. 
“Svegliamo Marta, magari viene!” pensai. Mi alzai dal letto e notai che non c’era nessuno. 
Mi stavo preoccupando, perché lei non si alza mai di sua spontanea volontà prima delle 10 del mattino. Scesi dal soppalco e notai un biglietto attaccato alla porta. 
Lo presi e lo lessi.
 
“Se vuoi scoprire che succede, da chi ama specchiarsi dovrai andare”. 
 
Ero un po’ perplessa. Di sicuro era Zayn e probabilmente dovevo andare a vedere vicino ad uno specchio, ma non sapevo quale. Ho provato quello di camera nostra e per fortuna era lì.
IO: Zazza, ma che ci fai qui?? E cos’ è ‘sto “gioco”?-Dissi sorpresa.
Z: Sshh! Prendi questo biglietto e io verrò con te! Non ti posso dire nulla!-Mi fece l’occhiolino.
Avevo capito che era una caccia al tesoro, ma non riuscivo a capirne il motivo. Lessi il biglietto. 
 
“Brava! Ma era facile ;) adesso vai da chi della danza ne fa la vita!”.
 
 Ok… era Danielle! Avevo anche capito che era Hazza ad aver organizzato la caccia, perché sapeva che ero piuttosto brava a fare deduzioni logiche.
La danza… quindi “Just Dance”! 
Scesi in sala e trovai Danielle. Mi porse il biglietto. 
 
“Lui è un po’ pazzerello! Dice parole senza senso: carote, piccioni… e fa danze strane! Hai capito? Vai da lui!”. 
 
Uscii sul giardino davanti casa e c’era Lou che dava da mangiare a dei piccioni. 
Gli corsi incontro, facendo volare via tutti gli uccelli. Poi, successe la solita scena. 
 
“I prossimi due sono molto strani: uno mangia e non ingrassa, l’altro mangia zuppe con forchette. Sai chi sono? Certo che lo sai! ;)”
 
Corsi in cucina seguita dagli altri. Trovai Niall e Liam che sorridevano come degli ebeti. Lessi il foglietto. 
 
“Le prossime due amano la moda… non c’è nient’altro da dire! So che hai capito! ;)”
 
Erano Perrie ed El! Sapevo che le nostre mamme avevano una cabina armadio in comune quindi andai lì. 
Per un paio di settimane la nostra famiglia era ritornata in Italia, per una piccola vacanza.
Salii ed entrai e loro mi porsero il bigliettino.
 
“Lei ti ama più di ogni altra cosa al mondo, sarete per sempre sorelle e niente vi dividerà”
 
Mi scese un lacrima. Non sapevo dove cercarla, ma durante tutto il percorso non la vidi in casa. Uscii e andai sul lato della casa dal quale si passa per andare al giardino posteriore. 
Lei era lì all’inizio ad aspettarmi. Le corsi in contro.
IO: Dai ditemi cos’ è la sorpresa; non ce la faccio più: è da un quarto d’ora che pirlo come un trottola in giro per casa! 
Per di più in pigiama e senza essermi sistemata un pochino! E poi fa freddo, cavolo!-Mi misi a ridere e gli altri mi seguirono a ruota.
Z: Tieni la mia giacca!-Me la porse e me la infilai velocemente.
M: Dai è l’ultimo: ce la puoi fare!!
Lo aprii e lo lessi.
C’era un semplicemente “Vieni avanti, ma con gli occhi chiusi”.
Zayn e Liam mi misero le mani sopra gli occhi a mo’ di benda, giusto per essere sicuri e gli altri mi aiutarono a camminare. 
Ci fermammo e levarono le mani.
Mi vennero i brividi: c’era un sentiero sul prato formato da petali di rose rosse che portavano dritti verso lui, che mi aspettava lì in piedi e mi fissava felice.
Non sapevo cosa setsse succedendo, ma mi venne d’istinto corrergli incontro e saltargli addosso. Lui mi prese e mi fece roteare.
H: Dai non piangere!
IO: Tranquillo, sono solo commossa…! Ma, tutto questo per cosa esattamente?-Dissi asciugandomi le lacrime.
H: Devo dirti una cosa di estrema importnza-A quel punto, sbarrai gli occhi. Mi stava facendo preoccupare.
H: Tranquilla, piccola! Penso che sia bella!
Prese un bel respiro abbassando lo sguardo. Si inginocchiò e alzò il suo viso per gurdarmi negli occhi. Erano molto lucidi.
Stavo per sentirmi male. “Non lo sta facendo sul serio!” mi dissi. 
Guardai gli altri come per chiedere conferma e loro iniziarono a scuotere la testa dicendo “sì”. Mi rigirai verso di lui, che nel frattempo aveva preso una scatoletta.
H: Marghe, mi chiedevo se tu, volessi… ecco insomma!-iniziò ad andare nel panico e non riusciva a dire nulla.
IO: Lo voglio.-Dissi con un voce tenera.
Iniziò a sorridere come un ebete. Mi infilò l’anello, mi saltò addosso e cademmo sul prato e iniziammo a ridere come dei pazzi. 
Mi prese il viso dolcemente e mi baciò: uno dei baci più belli che avevo mai dato. 
A quel punto ci raggiunsero tutti gli altri e facemmo un’ammucchiata e rimanemmo lì tutta la mattina a ridere e scherzare. 
La mia vita non poteva andare meglio di così!
 
Allora... Mi dispiace di aver fatto tardi, ma sono stata molto impegnata! Scusatemi ancora!! Per il prossimo dovete aspettare un po', perchè sto scrivendo una OS e spero che vi piaccia :)
Grazie a tutti quelli che recensionano e che mi seguono!
Se avete critiche o suggerimenti, non esitate a inviarmeli! 
Grazieee!! :3

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Capitolo 30
*** I Will Always Remember It. ***


Era giugno ed eravamo tornati in Italia. Io e Hazza ci saremmo sposati in Liguria, dove andavo io in vacanza da piccola e dove si erano sposati i miei.
Avevamo pagato il volo l’albergo e tutto quanto per tutti. C’erano la mia famiglia, i Bosio, gli Styles, gli Horan, i Payne, i Malik e i Tomlinson, più tutti parenti di Harry e i suoi e i miei amici. 
Eravamo circa una settantina di persone. Avevamo deciso di sposarci là perché di solito non c’erano paparazzi e così fu.
Ero nella mia stanza e arrivò Marta a prendermi, per andare.
Il tempo non era uno dei migliori e mi sentivo un grosso presagio addosso: ero convinta di volermi sposare e volevo farlo proprio con lui, ma quel giorno sapevo che sarebbe successo qualcosa.
Arrivammo ed entrai in chiesa a braccetto con mio padre, con le gemelline Tomlinson e Safaa, lo sorellina di Zazza, che mi tenevano il velo. 
Ero preceduta dalle mie damigelle/testimoni: Danielle, Perrie, Eleanor e quella d’onore, Marta.
I suoi testimoni erano i ragazzi, tutti belli sorridenti.
Avevo lo sguardo rivolto al pavimento, perché ero molto nervosa. Alzai la testa e incrociai subito i suoi occhi.
Era in preda all’emozione: continuava a mordersi il labbro inferiore ed era molto sexy, così iniziai a diventare tutta rossa.
Nel cammino, saluti tutti i miei e i suoi amici, le famiglie dei ragazzi e le nostre; c’era perfino Paul con la sua di famiglia.
Infine mia madre, che piangeva come una fontana insieme ad Anne. Salii le scale lasciando il braccio di mio padre, mentre afferravo la mano di Harry. 
In quell’istante, capii che la mia vita si sarebbe capovolta ed ero felice di poter compiere quel percorso insieme a lui, la persona che amavo.
Arrivammo al momento delle promesse, suggeriteci dal prete.
P: Bene, adesso, se nessuno si oppone, vi dichiaro marito e…
X: Io mi oppongo-Disse uno dal fondo della chiesa.
Ci girammo tutti. Io iniziai a sentirmi male: Hazza se ne accorse subito e mi prese da dietro, così mi appoggiai a lui. 
Cercammo di capire chi fosse ma non ci riuscimmo: le porte erano aperte e i pochi raggi di sole che c’erano entravano da esse; ci conseguenza, era contro luce. 
Si avvicinò decisa e con disinvoltura.
Non potevo credere ai miei occhi 
“Come aveva fatto a trovarci? Eppure, siamo stati così discreti…”
Iniziai a scervellarmi di domande. 
Avevo di fronte a me Caroline Flack.
Mi aveva rovinato il giorno più bello della mia vita, quel giorno che una persona ricorda per sempre.
Provavo rabbia e tanta. L’unica cosa che, però, riuscivo a fare era far scendere le lacrime dai miei occhi e rimanere lì, in piedi, impassibile.
Era tutto un subbuglio: erano rimasti stupefatti e le nostre mamme, i ragazzi e le ragazze (soprattutto Marta) si stavano scaldando particolarmente. 
H: Cosa ci fai tu qui? E come hai fatto a trovarci?-Disse alterato.
C: Beh, sai, le voci girano… E poi sono venuta per mantenere la mia promessa, ricordi?
Hazza sbiancò per un istante, ma ritornò come prima, anzi più incazzato.
C: Te l’ho detto che ti rovinavo il giorno più bello della tua vita-Disse seria.
H: Sei un mostro…-Disse iniziando a piangere.
Non sapevo che fare. Mi tolsi le scarpe e il velo, alzai il vestito e iniziai a scorrere. Presi la macchina e scesi da Nozarego. Andai in albergo e mi cambiai. Risalii in macchina e andai a Portofino, per starmene da sola. 
Scesi e andai nella piazzetta che era di fronte alla baia. Quel paesino era un buco, ma era spettacolare la vista.
Salii e andai in un boschetto a fianco per starmene da sola.
Mi sedetti e fra gli alberi riuscivo a vedere il mare, calmo, cosa che non ero.
Mi sentivo così arrabbiata, ma perché lo aveva fatto… Avevo una voglia di strangolarla.
Y: Finalmente…
Mi girai e c’era Hazza con il fiatone.
H: Piccola, vieni qui…-Disse sedendosi di fianco a me, allargando le braccia.
IO: Perché?-Chiesi, sapendo che la risposta non c’era.
H: Amore mio, non lo so… No, non piangere! Guardami: si aggiusta tutto! La faremo nei prossimi giorni.
IO: Il punto è che era tutto pronto e… Mi sento che è un segno!
H: Un segno di cosa? Tu non sei così, non hai mai creduto alle coincidenze: sei sempre stata una ragazza razionale che si sapeva spiegare tutto con un valido motivo! 
IO: Sì, ma…
H: Niente ma! Ascoltami: io ti amo, e tu mi ami; questa è l’unica cosa che conta, giusto?
Disse voltandomi verso di lui. Eravamo vicini: mi asciugò le lacrime e mi baciò. Appoggiai la testa sul suo petto e lui mi strinse a sé. Ritornammo in albergo ed erano tutti preoccupati. 
Dissi che stavo “bene” e me ne andai in camera. Decisi di non voler vedere nessuno. Mi lasciarono fare per un paio di giorni. 
Ma poi, iniziarono a preoccuparsi: mi mandavano il cibo in camera, ma non lo mangiavo e non uscivo mai dalla stanza.
Non so cosa mi stesse prendendo, ma caddi in una specie di depressione.
Passarono altri due giorni e Marta entrò in camera, fragandosene di quello che avevo chiesto. Aveva in mano un cartone dalla quale proveniva un buonissimo odorino di pizza.
M: Non ti do da mangiare se non esci un po’ con me!-Disse irritata da come mi stavo comportando; del resto, non aveva tutti i torti.
IO: Non me la sento…
M: Senti Marghe… Devi reagire, cazzo! Per te e Hazza non è finita, anzi deve ancora tutto incominciare! Stai facendo una tragedia per nulla! 
Certo, quello che è successo non è da sottovalutare, ma non ti ho mai visto così! Adesso usciamo e andiamo a fare una passeggiata!
Così dicendo mi porse il cartone di pizza, la mangiai quasi tutta e uscimmo. Salimmo sul monte e tornammo in quella chiesa. Non capivo il perché mi stesse portando lì, ma la seguii.
Entrammo e andammo in sacrestia, e vidi il mio abito da sposa e le altre ragazze come erano vestite al matrimonio.
E: Dai, andate a cambiarvi…
Marta mi trascinò in un’altra stanza e lì mi fece indossare il vestito e poi lei indossò il suo.
IO: Mi spieghi che succede?-Chiesi leggermente preoccupata.
M: Vedrai…
Mi trascinò di nuovo in sacrestia e lì le altre ragazze mi truccarono leggermente e mi pettinarono i capelli. Al contrario di 4 giorni fa, ero con i capelli naturali senza nessuna pettinatura.
Mi diedero un nuovo buoquet di fiori e mi accompagnarono fuori. Vidi tutti quanti vestiti come al matrimonio e Hazza di nuovo sull’altare con gli altri quattro al suo fianco.
Iniziai a non crederci. Pensavo fosse un sogno. Mi scese una lacrima di gioia.
Mi avvicinai.
IO: Ma… questo?-Chiesi sbalordita.
H: Sapevo di farti felice in questo modo e non potevo sopportare il tuo dolore. Ti amo e cercherò sempre di renderti felice.
A quel punto le lacrime iniziarono a scorrere, ma mi calmai subito.
La cerimonia si svolse come l’altra volta. Arrivammo al momento delle promesse.
Le dicemmo un po’ emozionati con la voce che tremava.
P: Bene, adesso, se nessuno si oppone, sperando proprio che sia così, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa.
Felice come non mai, mi strinse a lui e mi baciò con estrema dolcezza.
Iniziarono tutti ad uscire, mentre noi rimanemmo per delle foto.
Uscendo, iniziarono a lanciare il riso.
Tutte le femmine presenti andarono da Hazza e lo sollevarono mentre i maschi da me, e così facemmo delle foto.
Poi, Liam, Zayn, Louis e Niall corsero da Hazza e gli saltarono addosso: per me, che comunque ero una directioner, era un momento così tenero e inizia a piangere seguita da Marta, che mi venne incontro abbracciandomi.
Facemmo un po’ di foto ricordo, con gli amici, con i familiari e poi tutti insieme. Gli altri iniziarono ad andare al ricevimento, che si sarebbe tenuto in spiaggia.
Io e lui rimanemmo lì con il fotografo e l’autista.
Finito, andammo al ricevimento e tutti ci accolsero con un grande boato (neanche fossimo allo stadio). 
Iniziammo a mangiare con degli antipasti, poi arrivò il primo, il secondo e il dolce: tutto era stato preparato dalle nostre mamme, perché il cibo era andato a male.
Poi, Zayn si mise le cuffie e iniziò a fare un po’ il dj e iniziammo tutti a ballare; arrivò il momento del lancio del bouquet.
Lo: Giuro che se lo prende Eleanor, le chiedo di sposarmi adesso!
Li: Perché?
Lo: Glielo volevo comunque chiedere e se lo prende lei, è una conferma di quello che volevo fare!
Lanciai il bouquet all’indietro, e tutte le ragazze presenti si accalcarono per prenderlo: dalla massa sbucò, appunto, Eleanor con il mazzo di fiori in mano tutta felice.
Louis si alzò e andò a prenderla: si inginocchiò e tirò fuori dalla tasca l’anello. Lei iniziò ad urlare come una pazza e gli saltò addosso. Era un ‘sì’.
La serata finì stupendamente… Cavolo: mi ero sposata. Non mi sembrava vero. Non riuscivo a prendere sonno, quindi mi alzai e andai in spiaggia, che era di fronte all’albergo.
Mi sdraiai su un lettino e rimasi lì, a guardare le stelle.
H: Mi fai un po’ di spazio?
IO: Certo cucciolo…
H: Ti amo.-Fece un sospiro come se dovesse dire un’altra cosa. Mi abbracciò e io lo guardai per incitarlo ad andare avanti.
H: Domani restiamo per la luna di miele, ma quando torneremo a Londra pensavo di comprare casa e magari… 
IO: Dai Hazza… Lo sai che puoi dirmi tutto!
H: Hai ragione…-fece una risata nervosa-Dicevo, magari possiamo andarci ad abitare insieme…
IO: Certo, piccolo! Non c’è bisogno di essere così nervosi!
H: Lo so, ma mi crei sempre questa agitazione, non so!-Disse con un sorrisino sulle labbra.
IO: Vieni qua…-Dissi avvicinando il suo viso al mio.
Lui strinse ancor di più le braccia e appoggiò le sue labbra sulle mie. Che bello quel bacio. “Lo ricorderò per sempre” pensai.
Il giorno dopo, tutti partirono e tornarono a Londra: chi per lavoro o chi perché doveva organizzare il proprio matrimonio.
Noi due rimanemmo lì, in luna di miele, solo noi due, pensando a tutto il nostro futuro.

 Allora... Mi dispiace davvero tanto di aver aggiornato così tardi, ma non riuscivo ad avere l'ispirazione!
In compenso, come avete visto, ho scritto delle OS e più tardi pubblico il primo capitolo di quella nuova, che però è sui Jonas Brothers.
Mi farebbe molto piacere cosa ne pensate!
Bacii :3

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Capitolo 31
*** Hold On, Pain Ends. ***


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(Marta)
Ero troppo eccitata.
Era passato un anno da quando Hazza e Marghe si erano sposati ed era successo di tutto quell’anno. 
Zayn e Liam si decisero a chiedere a Dany e a Perrie di sposarli; in inverno, El e Lou diventarono marito e moglie e quest’ultima era incinta di tre mesi. 
Marghe ed Hazza non persero neanche un secondo: trovarono casa non molto distante dalla nostra (circa una ventina di minuti a piedi), lei rimase incinta subito. 
Il primo di Marzo nacque un bellissimo maschietto: lo chiamarono Nathan Alexander Styles: per il momento era piccolino, appena tre mesi, quindi non si riusciva a vedere a chi assomigliasse di più. 
Sembrava però avere gli occhi di Marghe, verdi scuro, come una foresta. Fatto sta che a brevi giorni sarei tornata in Italia per sposarmi. 
Avevo chiesto a Niall se gli andava e lui ne era super eccitato. Lo avremmo fatto nella mia vecchia parrocchia. Avrei rivisto i miei amici d’infanzia e tutti quelli che amavo e amo. 
Non riuscivo a crederci.
Era venerdì mattina e la sera dopo sarei partita. Ero così emozionata e non riuscivo a dormire più. Erano le 5 del mattino e mi alzai per saltare nel letto a fianco a Marghe. 
Lo feci, ma non c’era nessuno. Ogni tanto mi dimenticavo che non c’era più: mi mancava terribilmente. 
Ci vedevamo ogni giorno, ma passare la notte a raccontarci tutto e di più, svegliarmi e farle gli scherzi era qualcosa che mi mancava.
Allora presi il cellulare e iniziai a smanettare un po’: guardai le notifiche di twitter e facebook, per poi farmi venire un’idea in mente. 
Potevo chiamare Lou e chiedergli se voleva venire con me a fare jogging. 
Avrei chiesto a Marghe, ma sapevo che era stanca perché Nath nell’ultimo periodo era stato un po’ male e sia lei che Hazza, a turno, si prendevano cura di lui.
Chiamai Lou, sperando che non mi maledicesse per l’ora.
Rispose subito.
L: Ciao piccola! È successo qualcosa?-Chiese per niente assonnato.
IO: Ciao Lou-Lou! No, tranquillo! Ti ho svegliato?
L: No! Pensavo di andare a fare jogging, ti va?-Probabilmente avevamo una specie di telepatia. Non per niente, era lui il mio migliore amico.
IO: Ti stavo per chiedere la stessa cosa!-Dissi ridendo e sentendo la stessa risposta dall’altra parte della cornetta.
L: Mezz’ora e sono lì!
IO: Ciaoo!
Mi lavai la faccia e i denti. Mi misi la tuta in fretta legandomi i capelli in una coda. 
Feci il più piano possibile per non svegliare il resto della famiglia e andai in cucina per scrivere un post-it per avvisarli e presi una banana come snack. 
Mi misi sul divano ma pochi secondi dopo era arrivato.
Uscii tirandomi la porta alle spalle.
Iniziammo a correre, parlando del più e del meno, facendoci scherzetti e sparando battute a raffica.
Arrivammo in un parco e io non ce la facevo più. Mi lasciai andare come un sacco di patate sulla prima panchina che mi capitò a tiro.
IO: Tu salvati! Io rimarrò qui a morire…-Dissi fingendo una di quelle tragiche scene da film.
Si fermò per poi scoppiare a ridere. Si avvicinò e si sedette a fianco a me.
Rimanemmo un paio di minuti in silenzio, da soli in quel parco alle 7 del mattino.
IO: Ti rendi conto di quanto sia passato veloce il tempo? C’è… ho 22 anni e te ne hai 27… Non riesco ancora crederci!-Sussurrai incredula.
L: Non me lo dire… Cavolo! Fra tre giorni ti sposi…!-Fece lui, più stupefatto di me.
IO: Te fra sei mesi sei padre! A proposito… come sta El?
L: Bene, l’ho lasciata che stava dormendo! Mi accompagneresti da starbucks che le prendo la colazione?
IO: Certo!
Così riprendemmo il nostro cammino, senza correre sta volta.

“Te ce la puoi fare… Non è una cosa tanto difficile in fondo, no? Devi solo sposarti con l’amore della tua vita, ma non è una cosa difficile…”
Mi stavo preparando dentro la stanza di quell’albergo dove ero stata qualche anno prima in vacanza con Niall, Marghe e Hazza.
Entrò mia mamma, con le lacrime agli occhi per la felicità e appoggiò la testa sulla mia spalla, stringendomi a sé.
IO: Dai mamma, non piangere… Poi inizio anch’io!-Dissi con una mezza risata.
B: Lo so, ma non ci riesco, c’è… Guardati! Sei diventata una donna: la mia piccolina è grande! Io non riesco a non piangere…
Mi girai verso di lei e le asciugai le lacrime per poi stringerla in un abbraccio stretto. Ci guardammo e poi Marghe entrò e disse che era l’ora. 
Lei era la mia damigella d’onore e la mia testimone, una mia amica d’infanzia era l’altra; le altre damigelle erano le ragazze.
Entrai in macchina con mio padre e mia madre, mentre nell’altra c’erano le ragazze.
In una mezz’ora, arrivammo alla piccola parrocchia, scesi e le mie damigelle mi precedettero per poi entrare in chiesa sulle note di quella musichina famosa.
Ero troppo nervosa e le mie guance s’infiammarono. C’erano tutti gli invitati più tutti gli ormai ragazzi di cui, quando erano dei bambini, ero l’animatrice/educatrice. 
Erano lì a guardarmi e quegli occhi puntati addosso, anche se felici, mi misero a disagio e feci un risolino strano e strinsi forte il braccio di mio padre. 
Quest’ultimo mi confortò accarezzandomi le nocche e mi fece segno di guardare verso l’altare, per guardarlo.
Non lo avevo ancora visto da quando ero lì. Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi color cielo. In quel momento ripercorsi tutta la mia vita con lui in un secondo. 
Mi vennero i brividi e diventai ancora più nervosa. Riguardai i suoi occhioni che mi infondevano sicurezza.
Arrivai all’altare e salii quei pochi gradini afferrando la mano di Niall. Sentii un forte calore proveniente da essa che mi scatenò una serie di brividi lungo la schiena. 
Ci mancò poco che scoppiai in lacrime.
Ci fu la messa e poi la cerimonia. Ci scambiammo le promesse e le lacrime iniziarono a scorrere, ma Niall me le bloccò quasi subito. 
Mi accarezzava il viso, mentre con i pollici mi asciugò le guance, per infondermi sicurezza.
Mi prese la mano per infilarmi la fede, quel simbolo così semplice e così profondo allo stesso tempo. Ripetei lo stesso suo movimento, per poi intrecciare le mie dita nelle sue.
PRETE: Se nessuno si oppone, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa.
Era come incredulo a quelle parole: si voltò con un sorriso pazzesco e una grandissima felicità negli occhi così sinceri. 
Prese il mio viso fra le mani e mi avvicinò al suo, per appoggiare le sue labbra soffici sulle mie. 
Le mie mani si agganciarono automaticamente ai suoi polsi, continuandoli ad accarezzare.
Quando finimmo, ci guardammo negli occhi, appoggiando le nostre fronti l’una contro l’altra con qualche lacrima che scendeva. 
Il ricevimento si svolse nell’oratorio a fianco e la serata finì benissimo.
La sera stessa, partimmo per la nostra luna di miele a New York.
Mi girai sul sedile dell’aereo, per guardarlo mentre dormiva beatamente. 
Non avevo mai visto un ragazzo così bello, così angelico. Era il mio angioletto. 
Non ci potevo credere: quel ragazzo che avevo a fianco era mio marito.


Erano le 8 del mattino. Sentii la pancia farmi male, molto male. Mi alzai di scatto e le parole non riuscivano ad uscire: ero troppo spaventata. 
Riuscii solo a tirare un pugno sulla schiena di Niall, giusto per essere sicura che si sarebbe svegliato. In quel momento mi uscii anche un grido di dolore. 
Stava succedendo qualcosa di brutto alla mia bambina là dentro, ne ero sicura. 
Intanto, Niall cadde dal letto per lo spavento. Si alzò e mi guardava preoccupato e terrorizzato. 
Non riuscivo a dirgli una frase completa ma solo parole disconnesse fra loro. Gli dissi: “Marghe… cellulare… ora!”
Capì e la chiamò immediatamente. Passarono una decina di secondi e rispose. Senza volerlo mise il vivavoce così riuscivo a sentire cosa dicesse Marghe.
N: Marta sta male! La pancia… Che cazzo faccio?!-chiese disperatamente.
M: Niall: calma. Respira, infondile sicurezza. Lo sapevate che poteva succedere qualcosa dopo quella brutta caduta che fece sul ghiaccio. 
Appena finita la chiamata, chiama l’ambulanza e prendi Austin e la borsa che c’è lì fianco al letto che vi ho preparato, ok?
N: D’accordo…-sussurrò appena.
Fece un’altra chiamata per l’ambulanza e poi andò a vestire Austin cercando di non svegliarlo. Erano passati 8 anni dal mio matrimonio e dopo 6 era nato Austin James Horan. 
Marghe ed Hazza ebbero un altro bambino di un mese più piccolo di Austin: Gabriel Joshua Styles; un paio di mesi fa, Marghe diede alla luce una bellissima bambina: Emma Marta Darcy Styles. 
Il male mi contorceva dentro. Avevo paura, tanta. Non volevo che succedesse nulla alla mia bambina e sapevo di essere in buone mani. 
Sapevo che in quel momento Marghe stesse chiamando suo padre che era un ginecologo, il mio ginecologo.
Dopo circa 7 minuti arrivò l’ambulanza. Mi caricarono sopra e, dopo aver chiuso casa, Niall salii con me, con Austin in braccio e la borsa nell’altra mano. 
Arrivammo subito in ospedale. Io ero sulla barella con il dolore che mi contorceva dentro. “La mia bambina… la mia bambina…” pensavo.
Stringevo il lenzuolo del lettino mentre mi trasportavano d’urgenza in sala parto. Lì mi aspettava il padre di Marghe.

(Niall)
Continuavo a correre dietro a quella barella, dove stavano due delle persone più importanti della mia vita, una delle quali (pensai nel peggiore dei casi) che rischiava la vita.
Avevo Austin in braccio che, non capivo come, dormiva tranquillo, senza preoccuparsi di svegliarsi.
X: Mi dispiace, ma oltre qui non puoi andare!-Mi bloccò un infermiere.
IO: C-Come? Quella è mia moglie e quella in pericolo di vita è mia figlia! Devo stare lì con loro! Lasciatemi passare!
X: Mi dispiace ma deve attendere in sala d’aspetto.
Lasciai cadere il borsone a terra e mi infilai una mano fra i capelli, per cercare di non tirare un pugno contro il muro. 
Stavo morendo dentro.
Sentii una persona arrivarmi a fianco con il fiatone. Mi girai e c’era Marghe. Ci guardammo per un paio di secondi, ma poi mi venne d’istinto di buttarmi addosso a lei in un abbraccio. 
In quel momento le lacrime iniziarono a scorrere. Rimanemmo lì per un minuto intero. Andammo in sala d’aspetto e dopo 5 minuti vedemmo Harry entrare con tutta la ciurma. 
Con un braccio teneva Gabe addormentato e con una mano teneva l’ovetto dove dormiva Emma, mentre Nath era attaccato alla sua giacca. 
Appoggiò l’ovetto a fianco al divanetto, poi Marghe prese in braccio Gabe e Nath si buttò su Hazza. Quest’ultimo mi guardò come per chiedermi come stessero entrambe. 
Gli risposi sussurrando di non saperlo. Dopo una ventina di minuti arrivarono i genitori di Marta con la mamma di Marghe, e mia mamma con mio fratello. 
Nel frattempo, Gabe ed Austin si svegliarono e andarono rispettivamente da sua nonna e in mezzo ai nonni. 
Mi alzai e andai a fianco a mia mamma, come un cucciolo indifeso. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla.
MAURA: Andrà tutto bene, piccolo mio-Mi sussurrò.

(Marghe)
Sentimmo dei passi avvicinarsi a noi. Alzammo lo sguardo e vidi mio padre in mezzo alla sala. 
Ero preoccupata che fosse successo qualcosa, anche se ero sicura che mio padre non avrebbe fatto morire per nessun motivo al mondo nessuna delle due.
G: L’operazione è andata più o meno a gonfie vele! Stanno bene entrambe… 
Nel senso che Marta sta bene e la bambina non ha subito danni, ma è un pochino prematura, quindi sottopeso e l’abbiamo incubata, ma per il resto sta bene. 
Si era attorcigliata nel cordone ombelicale e le abbiamo fatto un taglio d’urgenza. 
Se volete potete andare a parlare con Marta, ma in quattro alla volta e, penso che suo marito e suo figlio vogliano stare un po’ con lei, quindi due alla volta. 
È un po’ stordita dall’anestesia che le abbiamo dato.
Entrarono tutti quanti, per poi farlo io.
IO: Hey…-Dissi con la voce tremolante.
M: Marghe!-Disse felice, ma debole.
IO: Allora? Questa bambina ci ma soprattutto vi ha fatto tribolare parecchio, eh?-Dissi sdrammatizzando.
M: Dai siediti qua, di fianco a me!
Mi sedetti sulla sedia a fianco al letto e le strinsi la mano. Niall si alzò e portò Austin fuori, capendo che volevo stare da sola con lei.
M: Marghe? Ci sei?-Mi chiese un po’ preoccupata, ma con un sorriso che mi infondeva sicurezza.
IO: Sì, forse… È stato tutto un po’ scioccante, non trovi? Ero terrorizzata io… Figuriamoci te! Volevo essere lì, in sala parto… Cazzo! Eri da sola, mi sento in colpa…
M: Hey, calma! Non devi! Non potevi entrare perché era una cosa d’urgenza! Poi c’era Niall, che anche se spaventato, è riuscito a tenermi “più o meno” calma! 
Poi c’era tuo padre!! Marghe, dai… Non piangere!-In quel momento, si allungò per asciugarmi una lacrima che mi scorreva sul viso.
M: L’importante è che è andato tutto a posto!-Disse con un bel sorrisone.
Lei e quel suo fare solare. L’adoravo.
H: Ehm… Ragazze! Scusate se vi interrompo-Disse mentre entrava in stanza con Emma che strillava.
Guardai l’orologio e la piccolina doveva mangiare.-In qualche momento penso che sia peggio di Niall… 
Insomma, un attimo prima piange e urla come una forsennata, dopo aver mangiato è più placida e pacifica del mare dopo la tempesta.
Disse tirandola fuori dall’ovetto, guardandola come assorto. Era totalmente preso dalla sua piccolina. Me la porse per poi uscire.

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Rimasi lì con Marta, dando la pappa alla piccola e facendola addormentare.
Dopo un’ora che parlavamo, ci raggiunsero gli altri della ciurma, portando dei regalini e dei fiori. Si strinsero attorno a Marta e poi ci raggiunsero Harry e Niall, con i piccolini.
Poi, mio padre, ci disse che dovevamo andare per farla riposare, ma sarei tornata ogni giorno a farle visita insieme agli altri. Andammo a vedere la piccolina, che era nell’incubatrice. 
Era così indifesa e vulnerabile, pensai. E pensare che da un momento all’altro poteva rischiare di morire. Il nome Hope (così mi disse Marta la volevano chiamare) ci azzeccava a pennello.

Sì, se volete uccidermi potete farlo (fossi in voi lo farei).
Mi dispiace così tanto del ritardo, ma non potevo pubblicare prima per vari motivi! :(
Mi scuso un po’ per la fine che è un po’ una schifezza, ma non sapevo come chiuderlo! 
Ho notate che questo è l'ultimo capitolo e il prossimo è l'epilogo; quindi è un po’ un’emozione, perché è la mia prima FF e mi fa specie il fatto che l’ho conclusa!
Ho eliminato la FF su JBs perché pensavo di trovare l’ispirazione, ma mi sbagliavo! ç.ç
Inizierò un’altra FF, ma non so se su Liam o Lou!
Spero che vi sia piaciuto this chapter e vorrei sapere cosa ne pensate! :)
Baciii!! :3

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Capitolo 32
*** Epilogo: They Lived Happily Ever After ***


Era domenica e, come ogni domenica, stavamo andando a messa. 
Erano passati altri otto anni dalla nascita di Hope: Nath andava al liceo, insieme all’unica figlia di El e Tommo, Jennifer. 
Erano migliori amici fin da bambini e, l’anno scorso, decisero di frequentarsi. Liam e Danielle ebbero due gemelle della stessa età di Emma.
Perrie e Zayn avevano avuto tre figli: una femmina, dell’età di Hope ed Emma, e due gemelli maschi dell’età di Austin.
Andammo a messa, con gli Horan e i Tomlinson. I piccoli erano nelle panche avanti, mentre Jennifer e Nath erano leggermente più indietro che si tenevano per mano. 
Notai che dopo il Padre Nostro, Niall prese la mano di Marta e ne baciò il dorso per poi stringerla a sé. Era una scena così romantica e mi commossi.
Finita, i bambini andarono a giocare in oratorio, mentre Nath iniziò a giocare a calcio con i suoi e Jennifer a chiacchierare con le amiche. 
Lì ci raggiunsero i Payne e i Malik, i cui bambini andarono a giocare con gli altri. Dopo una mezz’ora andammo a casa nostra.
Era una delle nostre tipiche domeniche: tutti a casa di qualcuno a mangiare e giocare insieme.
Arrivammo e i bambini iniziarono a correre in sala e ad accendere le console. Jennifer e Nath andarono al piano di sopra per poi riscendere con una chitarra e andare in giardino. 
Noi andammo in cucina, per preparare da mangiare.
H: Allora… TUTTI FUORI DALLA MIA CUCINA!-Disse con una voce autoritaria, ma scherzosa, sottolineando per bene la parola “mia”.-Solo le ragazze, se vogliono, possono entrare!
N: Perché loro sì e noi no?-Chiese un po’ dispiaciuto.
H: Allora… Te no, perché mangi il tutto. Louis e Zayn combinerebbero un disastro e Liam… beh… Non lo so!-Iniziò a ridere. Probabilmente si era fumato qualcosa.
Poi prese un grembiule e se lo legò addosso, prese un cucchiaio di legno e iniziò a bacchettarlo in giro, segno che voleva che andassimo fuori. 
Uscirono tutti e lo stavo facendo anche io, ma la sua mano me lo impedì. Mi prese per il polso per farmi girare, mentre con l’altra chiuse la porta. 
Eravamo vicinissimi. 
Appoggiai le braccia dietro al cuo collo, mentre lui avvicinava il mio corpo al suo. Ci guardavamo fissi negli occhi, con i nasi che si toccavano.
H: Beh… Hai capito perché volevo mandarli via, no?-Disse ammiccando.
IO: Sai che saranno pure passati 22 anni, ma mi provochi le stesse emozioni di quando ne avevo 16.-In quel momento gli spuntò un sorriso sul volto incorniciato dalle sue fossette. 
Gliele toccai, come ero solita fare, e lui abbassò lo sguardo, quasi timido. Quando faceva così era perché provava brividi, oramai lo conoscevo.
Rimanemmo lì a guardarci un altro po’: sapevo che piaceva a lui rubarmi i baci. Lo incitai con lo sguardo, ma niente. 
Decisi allora di iniziare a dargli dei piccoli bacetti sulla guancia, delineandogli, poi, la mascella. Sapevo che era il suo punto debole e forse avrebbe ceduto.
Mi prese il mento con due dita e lo girò, in modo tale da lasciarmi buona parte del collo scoperto. Si avvicinò dolcemente, prima di posare le sue soffici labbra sulla mia pelle nuda. 
Pian piano, si avvinò alle labbra, lasciando una scia di caldi baci. Esitò un momento, per poi inizare a baciarmi appassionatamente. Sentii la sua lingua farsi spazio, così lo lasciai fare. 
Si staccò, spostandomi dalla faccia una ciocca di capelli su un orecchio. 
H: Ti amo.-Così disse, mi prese per il polso e mi trascinò dall’altra pare per cucinare. Gli alzai le braccia, per mettermi sotto e stringerlo in un abbraccio, appoggiandomi al suo petto. 
Era il mio modo per digli che ricambiavo lo stesso sentimento e lui lo sapeva.

(Marta)
Eravamo tutti ammassati sul divano enorme dei Styles. Stavamo giocando a Mario Kart divisi in due squadre da sei. Io, Liam, Lou, Austin, la figlia e una dei gemelli di Perrie nella squadra rossa. 
In quella blu, Niall con Hope in braccio, Zayn, Eleanor, Gabe e l’altro gemello. Perrie e Danielle erano con le gemelle ed Emma a giocare con le bambole. 
Ridevamo come pazzi facendoci scherzi a vicenda in modo da farci sbagliare strada o da farci cadere nei burroni.
N: Piccolina… Che succede?- Disse facendo girare Hope verso di sé. 
Ho: È che non è giusto…-Disse con un filo di tristezza.
N: Cosa? Sai che puoi dire tutto a papà!-Disse per incitarla ad andare avanti.
Ho: È che voi siete tutti più bravi ed io arrivo sempre ultima…
In quel momento, fu colto alla sprovvista. 
Ci guardammo tutti e capimmo di essere d’accordo. Facemmo l’ultima gara e noi andavamo pianissimo per riuscire a farla arrivare prima. 
Continuavamo a ridere e vedere Hope felice mi faceva stare bene. A fatica, finimmo la gara e lei vinse. Le si illuminarono gli occhi e Niall la alzò, scuotendola e facendola ridere.
M: È pronto! A tavola!-Urlò dalla sala da pranzo.-Chiamate Jennifer e Nath!
Li chiamammo e velocemente e ci fiondammo nell’altra stanza.
H: Allora… Abbiamo preparato “Anatra all’arancia con Fois Gras”!-Fece con aria aristocratica. 
Ci guardammo per un secondo  per poi scoppiare in una fragorosa risata.
H: Vabbè dai… Abbiamo cucinato “Pasta al sugo con polpette e bricioline di carne con patatine”.
E lì ci fu un grosso boato da parte di tutti. Mangiammo tutti in allegra, parlando del più e del meno, scherzando a dicendo cavolate a manetta.
Andammo tutti sul retro: era una bella giornata di luglio e il sole splendeva come non mai. Il loro giardino era enorme: c’erano un campo da pallavolo, da calcio e una piscina. 
Poi, costruirono una specie di piccolo parco giochi e un’enorme casetta sull’albero. Era il paradiso per i bambini.
Zayn e Perrie si sdraiarono su un’amaca e lo stesso fecero Liam e Danielle su un’altra. Noi altri ci sdraiammo sul prato e iniziammo a chiacchierare, facendo un po’ di gossip. 
A un certo punto, la figlia di Zayn gli andò in contro: lei faceva Karate, e in quel momento il papà stava dormendo. Perrie si alzò e la lasciò fare, sedendosi a fianco a me. 
La piccolina si arrampicò sull’amaca cercando di non farsi sentire, ma Zayn si era svegliato e faceva finta di dormire. Lei si avvicinò e in quel momento il papà si alzò di scatto, facendola spaventare. 
La prese in braccio e la fece sdraiare a terra per farle il solletico. Poi, la piccola riuscì a staccarsi e si mise in posizione di difesa, ovviamente con un’espressione divertita. 
Zayn la imitò e lei fece un grido di battaglia correndogli in contro. Quest’ultimo, facendo il finto spaventato, si mise a correre in direzione opposta, urlando come un pazzo. 
Eravamo troppo divertiti da quella scena. 
Mi girai verso Niall e mi appoggiai a lui.
N: Vuoi le coccole?-Chiese teneramente.
Annuii, strusciando il mio viso contro il suo petto. Ci sdraiammo e lui iniziò ad accarezzarmi le braccia, mentre con gli occhi mi fissava beatamente. 
Quegli occhi azzurri mi facevano tremare ogni volta, come se fosse la prima. Mi strinse a sé e mi diede un bacio sulla fronte. Ci staccammo e lui si avvicinò per darmi un bacio.
Ho: Mamma, papà! AIUTOOO!!
La sentimmo urlare rovinando il nostro momento tenero: ci alzammo di scatto e c’era Hope che correva in contro a noi e dietro Austin con una pistola ad acqua, intento a bagnarla.
A: Dai Hope! È estate!-Disse con una risata, fermandosi ai nostri piedi.
La piccola si era trovata rifugio fra di noi: era abbracciata a Niall e quasi non voleva vedere il fratello.
Ho: Questo sì! Ma mi sono ammalata e poi… mi hai spaventato!
IO: Ha ragione! È stata male fino a settimana scorsa… non la bagnare dai!-Dissi cercando di farlo riflettere.
Austin abbandonò la pistola allungando una mano verso Hope, segno che voleva fare pace. 
Lei la strinse e si alzò, tornando a giocare con gli altri.
Niall mi fece girare verso di sé e ci sdraiò.
N: Dove eravamo rimasti…?-Disse ammiccando, con una voce molto suadente.
Si avvicinò e mi diede uno dei tanti baci che ci eravamo dati, unici di volta in volta.
IO: Ti amo…-Sussurrai perdendomi con lo sguardo in ogni dettaglio del suo viso.
N: Io di più.-Dissi serio e dolcemente allo stesso momento, facendomi capire che non era mai stato così sincero.
“Baby, you light up my world…”
Sentimmo la voce angelica di Jennifer accompagnata da quel suono tremendamente familiare della chitarra di Nath. Ci alzammo tutti all’unisono per andare loro in contro.
H: Dove l’hai trovata…?-Chiese meravigliato.
Na: Beh, sai tutti i discorsi che la mamma mi ha fatto su di te e gli zii? Qualche giorno fa ha riattaccato di nuovo con questo discorso e ha nominato questa canzone… 
“What Makes You Beautiful”! Sono andata a cercarlo e mi è piaciuta tantissimo, perché, ecco… Volevo dedicarla a lei-Disse stringendo la mano di Jennifer.
Na: Ma dato che sono un cane a cantare, gliel’ho fatta cantare a lei!
Ci guardammo tutti negli occhi: avevamo un’espressione intenerita da quel momento così dolce. Nath e Jennifer avevano le guancie tutte rosse, ma non si vergognavano affatto.
M: Devi sapere…-Riattaccò Marghe-Che questa canzone è veramente importante per tuo padre, gli zii e anche per noi.-Disse indicando noi femmine. 
M: È il loro primo singolo e hanno sfondato il mondo… Hanno conquistato un sacco di ragazze, facendole sentire belle, anche se per poco. 
È uscita nell’estate del 2011, e l’anno precedente avevano partecipato ad XFactor, arrivando terzi. Si erano presentati come solisti, ma non li avevano accettati. 
Simon Cowell (che sia benedetto!) decise di metterli insieme, come band, perché vedeva del potenziale in ognuno di loro. 
Erano degli sconosciuti, e in pochi mesi diventarono come fratelli. 
Lo aveva raccontato un mondo di volte, ma nessuno di noi si stancava nel sentire quel discorso. 
Loro erano parte di noi, a prescindere dal fatto che eravamo sposati. Sarebbero rimasti nei nostri cuori per sempre, lasciando stare tutto quanto.
Mi vennero i brividi a quelle parole e i ragazzi si commossero.
Z: Cantiamola tutti insieme…
Si avvicinarono anche i più piccoli e iniziammo a cantare. Più andavamo avanti e più i brividi si fecero spazio in me. Una lacrima mi scese giù per la guancia. 
Ci mettemmo a cantare tutte le loro canzoni, vecchie e più recenti.
Dieci anni fa, avevano preso, di comune accordo, la decisione di dividersi, dal punto di vista della loro carriera. 
Si volevano dedicare alla famiglia e ai loro bambini, più che alla loro altra passione. 
Le loro fan ci erano rimaste veramente male, ma non si sono mai divise e poi riflettevano sul fatto che oramai avevano fatto altri 4 album e altri tanti concerti. 
Per loro era una grossa, gigante, enorme emozione ricantare tutti insieme quelle canzoni che li avevano resi famosi.

(Marghe)
P: Non perdiamoci!-Iniziò a strillare.
D: Dov’è che dobbiamo entrare…? Ah, sì! Di là!-Fece cenno con una mano.
El: Jennifer! Tieni Austin con te!
Em: Mamma…-Disse tirandomi per i jeans. Mi sembrava spaventata, così la presi in braccio tenendo per mano Gabe.
IO: Hey! Non spaventarti! Stiamo andando a divertirci!
Em: Lo so… Ma tutte quelle persone, con quelle macchine fotografiche e tutte quelle luci…-Era come disgustata. 
Come riuscivo a darle torto? In fondo, aveva 8 anni ed eravamo SEMPRE circondati dai paparazzi.
Ho: Non vedo l’ora che incominci il concerto!-Disse tutta eccitata.
Quell’anno i ragazzi decisero di fare l’ultimo Tour, mondiale. L’ ultima tappa era l’O2 Arena, a Londra (dove stavamo andando noi). 
Avrebbero cantato tutti i singoli più qualche canzone scelta dai fan con un sondaggio mondiale. Entrammo e andammo nel backstage, per fare loro un “in bocca al lupo”. 
Non sapevano minimamente che fossimo TUTTI lì. Mancava una mezz’ora alla loro entrata sul palco. Erano in cerchio, a chiacchierare fra di loro. 
Il primo che si accorse di noi fu Louis, che ci guardò con un gran sorriso, creando curiosità sui volti degli altri. Ci vennero in contro e i piccoli corsero verso di loro.
H: Piccoli miei!-Disse inginocchiandosi verso Gabe ed Emma per abbracciarli. Si alzò e abbracciò Nath.
H: Che bella sorpresa ci avete fatto…-Disse accarezzandomi il viso fissandomi dritto negli occhi.
H: Ero un po’ nervoso e questo mi ha tranquillizzato…-Disse facendo un sorrisino timido.
Gli presi la mano e la baciai.
IO: Andrai benissimo, va bene? Hai fatto chissà quanti Tour e ne hai appena concluso uno. Sei il nostro mito, tesoro.
H: Appunto perché ho finito che sono nervoso.
G: Papà, andrai alla grande!-E si diedero un cinque.
Na: Hanno ragione: sei un grande e andrai bene!-Disse dandogli un abbraccio.
Em: Papà, papà!-Disse cercando di attirare la sua attenzione. La prese in braccio.
Em: Sei bravissimo, guarda: tanto così!-Disse allargando le braccia il più possibile.-Ti voglio bene, papà!-Disse abbracciandolo. Lui le diede un bacio sulla fronte.
Paul: Dai ragazzi, è l’ora!
Avevano una quarantina d’anni ma tutti noi li chiamavamo ancora “ragazzi”. Era strano, ma era la forza dell’abitudine.
Mise giù Emma. 
H: Vi amo.-Sussurrò andando verso gli altri, per riscaldarsi un altro po’. 
Ci sorrise e ci salutò agitando una mano. Ricambiammo allo stesso modo e andammo ai nostri posti.
Appena il concerto incominciò, tutta l’arena incominciò a tremare: le fan cantavano tutte le canzoni all’unisono con loro. 
Erano un po’ vecchiotti per fare gli stupidi sul palco, ma non seppero resistere e incominciarono a fare balli e facce stupide. 
Per un istante, mi sembrava di rivedere quei 5 ragazzi ventenni e mi venne in mente la cover che fecero di ‘Forever Young’: i brividi e le lacrime iniziarono a scorrere.
N: Mamma… che c’è?
IO: N-Nulla, piccolo mio… Mi è entrato qualcosa nell’occhio.
N: Va bene…-Mi lasciò stare, ma sapeva che avevo qualcosa.
Iniziai a strillare più forte che potevo: la gola mi faceva male, ma non mi interessava minimamente. 
Adoravo quando cantavano, perché riuscivano a trasmettermi qualcosa che nessuno ci riusciva. 
N: A noi dispiace come non mai, ma il concerto è finito, perciò… BUONANOTTE!-Disse, per poi correre dietro nel backstage insieme agli altri.
Partì un grosso boato di dispiacere e le persone stavano per andare via. Ma poi partirono quelle note, fin troppo famose.
Le ragazze che erano intorno a noi iniziarono a sclerare nel riconoscere quella canzone che li rese famosi.
Si illuminarono le luci solo su loro cinque e Liam iniziò.

“You're insecure 
Don't know what for 
You're turning head
When you walk through the do-o-or 
Don't need make up 
To cover up 
Being the way that you are is en-o-ough 
Everyone else in the room can see it 
Everyone else but you 

Baby you light up my world like nobody else 
The way that you flip your hair gets me overwhelmed 
But when you smile at the ground it ain't hard to tell 
You don't know oh oh 
You don't know you're beautiful 
If only you saw what I can see 
You'll understand why I want you so desperately 
Right now I'm looking at you and I can't believe 
You don't know
You don't know you're beautiful 
That's what makes you beautiful 

So c-come on 
You got it wrong 
To prove I'm right I put it in a so-o-ong 
I don't know why 
You're being shy 
And turn away when I look into your ey-e-es. 
Everyone else in the room can see it 
Everyone else but you”

Poi, c’era l’assolo di Harry e improvvisamente nello stadio ci fu il silenzio più totale: sembrava di essere in chiesa. 
Aveva la voce tremolante: guardò gli altri e si strinsero a lui per dargli forza; si guardò attorno. Riuscì a finire l’assolo senza piangere, ma poi scoppiò. 
Non voleva che tutto finisse, come tutti gli altri del resto. Ma, prima o poi, doveva succedere. Finirono la canzone e si abbracciarono. 
Tornammo nel backstage. Iniziai a correre, per riuscire ad abbracciarlo il più presto possibile. Gli saltai addosso, con le lacrime agli occhi.
Poi arrivarono i piccoletti e ci abbracciammo tutti insieme. Decidemmo di andare a mangiare qualcosa da Nando’s, che era appiccicato alla Arena. 
I piccoli erano morti ma avevano molta fame. Finimmo di cenare e tornammo a casa.
Mettemmo tutti a letto e poi andammo a dormire anche noi.
Ci sdraiammo e lui chiuse gli occhi trascinandomi verso di sé. Lo abbracciai e lo fece lo stesso con me. 
Misi la testa nell’incavo del suo collo e strofinai il viso contro la sua pelle, provocandogli del solletico. 
Presi i suoi capelli fra le dita e iniziai ad arricciolarli. Mi guardava negli occhi, come assorto. 
H: Ti amo.
IO: Io, di più.

Allora…
Ho finito ç.ç spero che vi sia piaciuta! :D
Ne sto iniziando un’altra su Liam, che è qualcosa tipo “High School Musical”, “Grease”… Non è PROPRIO così, ma è… simile? BOH! AHAHHA :’D
Bacii :’3

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