Fidati di me

di Bella Finally Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Voglia di festa ***
Capitolo 2: *** Incontro ***
Capitolo 3: *** Telefonate ***
Capitolo 4: *** Sorpresa ***
Capitolo 5: *** Viaggio insieme ***
Capitolo 6: *** Deduzioni ***
Capitolo 7: *** Sotto le stelle ***
Capitolo 8: *** Dubbi ***
Capitolo 9: *** Scusa ***



Capitolo 1
*** Voglia di festa ***



Stavo giocherellando con il filo del telefono di casa mia e badavo a malapena a quello che diceva la mia migliore amica Jessica Stanley.

"Bella, mi stai ascoltando?" disse con tono sostenuto.

"Si Jess, ti sto ascoltando..." risposi vaga.

Mi andava di parlare con lei ma quel pomeriggio avevo altro per la testa.

"Insomma verrai alla spiaggia domani?"

Per un attimo rimasi perplessa e cercai di rimuginare in mezzo a quello che mi aveva detto in quei 20 minuti.

"Io... non so... dovrei sentire i miei..." dissi per guadagnare terreno sull'argomento.

"E dai Bells, ci sarà da divertirsi... poi ci sono tantissimi ragazzi carini..." sbuffai, sapeva pensare solo a quello.

"Ti prego... non mi lasciare sola..." mi supplicò.

"E va bene... cerchero' di venire..." dissi infine convinta.

Jessica era un asso nel dissuadermi, era una forza della natura.

"Si!!! Sei fantastica... passo a prenderti alle 8.00 sotto casa... sacco a pelo, costume e crema solare... a domani!!" le parole le uscirono di bocca come un fiume.

"Ciao Jess..." sussurrai ma aveva già staccato.

Non capivo perché si ostinasse a portarmi ovunque per trovarmi un ragazzo, insomma... io non ne sentivo il bisogno come sosteneva lei...

"Tu non puoi andare sprecata così cara mia..." diceva...in realtà non ero nulla di particolare:

occhi marroni, capelli castano scuro, abbastanza alta, magra.

Invece la mia cara amica Jessica era considerata una delle ragazze più carine del liceo: alta, magrissima, capelli marrone scuro, occhi scuri quasi neri e soprattutto era bellissima.

Pensierosa mi avvicinai al tavolo dove mia madre Reneè stava lavorando al computer.

Mia madre era un avvocato molto prestigioso in città ed era sempre zeppa di lavoro ma non per questo ci trascurava anzi, ci dava più attenzioni di quanto potesse.

"Mamma, era Jess al telefono..." dissi timidamente.

"Ah, cosa diceva?" chiese non staccando gli occhi dal pc, ma ormai sapevo di avere la sua attenzione ugualmente.

Reneè era una di quelle donne tuttofare che contemporaneamente faceva la mamma, la moglie, curava la casa più del dovuto e aveva una carriera fiorente.

"Ha detto se la volevo accompagnare alla festa in spiaggia di domani... durerà fino a Lunedì mattina... bhé, prima volevo chiedere a te e a papà se..."

"... certo che va bene!!" mi interruppe "...tanto questo fine settimana non saremo di grande compagnia: io ho molte pratiche da chiudere in ufficio e tuo padre sarà fuori per lavoro fino a Martedì..."

Mio padre Charlie invece era un poliziotto molto importante ed era spesso fuori città per lavoro per via dei suoi incarichi molto segreti.

"Pensavamo di mandare Laurent da tua zia per il weekend..." continuo' alzando lo sguardo e sorridendomi.

Laurent, mia sorella, aveva nove anni ed era la ragazzina più sveglia, intelligente e attiva che conoscessi.

"Benissimo mamma... ho appuntamento con Angela al parco, se non servo io andrei..." esclamai.

"Certo, certo..." disse assolta nei pensieri.

Di corsa andai in camera e infilai un paio di jeans e una maglietta abbastanza scollata bianca.

Mi catapultai giù per le scale e presi al volo lo zaino dalla sedia.

"Ciao papà!!" dissi passandogli accanto mentre leggeva il giornale sul divano.

"Oh, ciao Bells, dove vai?" rispose guardandomi sereno.

"Al parco con Angy, ci vediamo più tardi!" urlai uscendo di casa.

A passo rapido arrivai in pochi minuti alla fontana centrale del parchetto vicino a casa mia.

Calma mi sedetti nella panchina e per ingannare il tempo tirai fuori un libro dallo zaino.

Dopo pochi attimi qualcuno mi venne vicino e timidamente tossì per richiamare la mia attenzione.

Alzai lentamente lo sguardo e il mio cuore inizio' a battere a mille.

Davanti a me qualcosa di surreale.

 

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Capitolo 2
*** Incontro ***



Rimasi pietrificata a guardare i suoi occhi immensi...

Davanti a me un ragazzo alto, capelli castano ramati, occhi verdi, abbigliamento sportivo.

"Ciao..." disse timidamente cercando di non guardarmi dritto in faccia.

"C-c-ciao" balbettai mentre il cuore accellerava.

"Tu sei , Isabella frequenti il liceo scientifico qui in città, giusto...?!" chiese esitante.

"S-si... sono io... ma p-puoi chiamarmi B-Bella..." arrossi' imbarazzata.

"Bene...Bella... io sono Edward..." si presentò.

"Ciao E-Edward..."

"Ehm... saremo compagni di classe al quinto anno, mi sono trasferito qui da poco tempo e... mi faceva piacere conoscerti..."

"Oh, è un piacere anche per me" dissi ipnotizzata dalla sua voce.

Mi porse la mano amichevolmente e io la strinsi timidamente.

Il mio cuore impazzì.

Lui sorrise ritirando piano la mano. Contraccambiai il sorriso.

"Bhé, a presto Bella.." mi salutò allegro.

"A presto Edward..." sussurrai vedendolo allontanarsi.

Rimasi li' incapace di muovermi mentre lui tornava accanto ad una ragazza che avrà avuto più o meno la nostra età.

Il mio sorriso si spense improvvisamente e il cuore si gelò quando lui le mise un braccio intorno alle spalle e lei le sorrise affettuosa.

Si sedettero sul prato a una decina di metri da me e lei sussurrò qualcosa all'orecchio di lui che sorrise arrossendo.

"Bells!!!" esclamo' Angela schioccandomi le dita davanti agli occhi.

"Hei, Angy..." dissi priva di entusiasmo.

"Che...che cos'hai??" chiese preoccupata.

"Niente, non ti preoccupare, è tutto ok..." risposi abbassando lo sguardo.

Rimanemmo tutto il resto del pomeriggio lì sulla panchina e i due fecero lo stesso.

A volte lei si voltava verso di me e mi guardava curiosa mentre lui cercava di evitarmi, o forse era solo una mia impressione.

"Vieni alla festa di domani?" Angela mi distolse dai miei pensieri.

"Certo che vengo... " risposi frettolosamente.

"Ah, bene... Jessica sta saltellando da circa tre ore per casa ah ah ah" rise spensierata.

Lei era un'amica perfetta, con cui passavo volentieri molti pomeriggi.

"Io dovrei andare... ci vediamo domani mattina..." dissi seria.

"Certo Bella, a domani" mi salutò.

Mi voltai e con la coda dell'occhio guardai verso Edward.

Forse fu una mia impressione ma mi sembrò che mi stesse guardando.

 

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Capitolo 3
*** Telefonate ***




Mi sdraiai sul letto stanchissima chiusi appena gli occhi.

Edward... Edward... Edward... quel nome ronzava nella mia mente come una farfalla.

Riaprì gli occhi, non serviva a nulla piangerci sopra, dovevo togliermelo dalla testa sin da quel momento.

Sospirai piano e mi sedetti a gambe incrociate sulla coperta blu del mio letto.

Al suono del telefono sobbalzai... goffamente afferrai il mio cellulare dallo zaino.

"Pronto..." risposi con la voce roca.

"Bella!!!! Sei pronta amica mia?! Oh, non vedo l'ora sai... che bello, 3 giorni tutti soli nella casa sulla spiaggia... non ne sei entusiasta?!" sorrisi per la sua esuberanza.

"Si, non vedo l'ora..." sussurrai con poco entusiasmo.

"Hei, che cos'hai?" chiese Jessica improvvisamente seria.

"Niente Jess, non ti preoccupare... domani mi sarà passato, non rovinerò il divertimento" cercai di tranquillizzarla con un po' più di spirito.

"Ok... ma lo sai chi ho visto prima sotto casa mia?!"

La velocità con cui cambiava argomento era impressionante, però questa volta era meglio così.

"Chi hai visto?" aspettai la sua risposta sinceramente incuriosita.

"Edward Cullen, quello nuovo... avresti dovuto vederlo Bells... oddio, dovevi essere con me..."

"Oh... certo..." abbassai lo sguardo triste.

"Ehm... ok, ci vediamo domani mattina... buona serata Bella" disse esitante.

"Ciao Jessica!"

Riattaccai subito e tirai il telefono sulla coperta.

Era incredibile come tutto fosse cambiato in meno di cinque ore, lui aveva cambiato l'esito di un'estate appena iniziata e che pensavo sarebbe stata monotona.

Ad un tratto il cellulare squillo' nuovamente e piano guardai il numero sullo schermo.

Era un numero sconosciuto ma qualcosa mi diceva che dovevo rispondere perché c'era qualcosa di strano.

"Si..." risposi piano.

"Bella Swan?" chiese una voce.

Rabbrividì, quella voce mi ricordava qualcosa.

"Si, sono io..."

"Ehm... ciao... sono... Edward... quello di oggi pomeriggio al parco..."

Il sangue mi si gelò nelle vene.

Avevo ragione, era lui... che fare? Attaccare, inventare una scusa, parlarci?

"Mi... ricordo... ma come...?" chiesi vaga.

"Bhé, il tuo numero me lo ha dato Jessica... Jessica Stanley... mi ha detto di chiamare te per la lista dei libri per il quinto..."

Jess? Ma quella ragazza era matta? Dare il mio numero ad uno sconosciuto?

"Ah... bhè, per la lista non saprei come fare a consegnartela"

"Che ne dici di domani mattina, per te va bene se ci vediamo al parco?!" ci pensai un attimo.

"Io ho un problema... da domani sono per tre giorni alla festa in spiaggia..."

"Allora non ci sono problemi, ci sono anch'io alla festa... mi ha invitato la tua amica..."

Oh... l'avrei strangolata il giorno dopo.

"Perfetto... allora te la porto domani..." dissi apparentemente calma.

"Ok, grazie mille... a domani Bella." il suono del mio nome detto da lui aveva un non so che di strano, gli dava più enfasi.

"A...a domani" balbettai.

Staccai la comunicazione e mi buttai sdraiata nel letto.

Sorrisi ripensando a lui.

Sorrisi e tranquilla mi addormentai.

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Capitolo 4
*** Sorpresa ***



La sveglia segnò le 7.00 di mattina e pigra mi stiracchiai nel letto.

Piano scesi in cucina per fare colazione.

"Buongiorno pà" dissi abbracciandolo.

"Hei, giorno Bells"

Mi sedetti nella sedia di fronte a lui e presi la scatola dei cereali.

"Insomma vai a questa festa..." disse vago mentre si sistemava la giacca "... vai con il tuo ragazzo?"

Arrossi' "Papà, che dici... io... io non ho il ragazzo!" esclamai allarmata ed evidentemente in imbarazzo.

"Oh, ok ok... calma..."

Sospirai e girai sovrappensiero il cucchiaino nella tazza.

"Bhè, io... io andrei..." disse avvicinandosi a me.

Lo abbracciai forte "Mi mancherai papà..." dissi

"Anche tu... fai la brava!!"

"Tranquillo pà, ho 17 anni, so badare a me stessa..." risposi sorridendo.

"Certo... buona festa allora..."

Accennai un sorriso e mi precipitai al piano superiore.

Mia madre e Laurent erano già uscite ed ero sola.

Presi il sacco a pelo dal baule in soffitta, mi infilai il costume, un paio di pantaloncini corti e una maglietta comoda.

Preparai il solito zaino con libro, cellulare e crema solare e aggiunsi un pacco di biscotti... i preferiti di Angy e Jess.

Mentre mi infilavo le scarpe sentì una macchina suonare.

"Arrivo Jess..." urlai dalla finestra aperta.

Con lo zaino in spalla corsi giù dalle scale e uscendo chiusi la porta dietro di me.

Lanciai uno sguardo nel cortile davanti a me ma non vidi la macchina della mia amica.

Perplessa camminai piano verso la strada e solo allora notai un'auto bianca parcheggiata proprio davanti alla porta secondaria.

Mi avvicinai cauta e mi bastarono pochi secondi per capire cosa fosse successo.

"Jessica Stanley, questa me la paghi" borbottai tra i denti.

Abbassai la testa fino al finestrino.

"Ciao..." sussurrai rossa in viso.

"Ciao!!" esclamò Edward sorridendo.

Ricambiai il sorriso altrettanto esuberante.

"Che... che ci fai da queste parti?" chiesi.

"Bhé, Jessica ieri sera mi ha chiamato e ha detto che doveva andare presto per preparare la casa e tutto il resto e mi ha chiesto di venirti a prendere..." spiegò "... certo che fa amicizia velocemente!" esclamò ridendo spensierato.

"Bhè... con i ragazzi carini si..." subito dopo averle pronunciate mi pentì delle mie parole: gli avevo appena inconsapevolmente confessato che pensavo fosse carino.

"Ehm... grazie" disse imbarazzato... "Su, sali" mi incitò poi.

"Ok..."

Aprì la portiera timida e mi sedetti nel sedile affianco a lui.

Lui guardo' davanti e parti' senza girarsi.

Cercai di ignorarlo ma non fu facile... e infatti non ci riuscì.

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Capitolo 5
*** Viaggio insieme ***



Guardavo fuori imbarazzata, quasi per evitare i suoi occhi che erano puntati sulla strada.

Volevo parlargli ma non ne avevo il coraggio, non volevo essere invadente, non volevo infastidirlo.

Mi voltai verso di lui e incrociai il suo sguardo.

Si voltò di scatto davanti. Rimasi un po' perplessa... mi stava guardando?

"Ehm... allora, Edward... da dove vieni?"

Dovevo rompere il ghiaccio in qualche modo.

Scrutai attentamente il suo volto in cerca di un segno di fastidio o irritazione ma era perfettamente rilassato.

"Sono di Chicago, mio padre aveva lo studio li'... fa ilo medico... poi dopo l'incidente di mia madre, abbiamo deciso di trasferirci e siamo venuti qui... " spiego' sereno.

"Ah, mi... mi dispiace..." dissi piano abbassando lo sguardo.

"... la tua... ragazza è di qui o di Chicago?" chiesi tutto d'un fiato.

"La... la mia ragazza??" chiese guardandomi stupito.

"Si... quella ragazza che era con te al parco ieri..." spiegai arrossendo.

"Hai capito male... non è la mia ragazza, è mia sorella Alice!!" esclamo' rosso in viso.

"Oh... scusa tanto..." sussurrai timida.

Lo scrutai attenta mentre guidava.

Si voltò verso di me ma non si giro' quando incrociò i miei occhi.

"Raccontami qualcosa di te adesso!" si ricompose improvvisamente nella sua vecchia posizione.

"Bhé... ho anch'io una sorella, si chiama Laurent... mio padre si chiama Charlie ed è un poliziotto, è fuori molto spesso per lavoro, invece mia madre Reneè è un avvocato e viene da Phoenix..."

Sorrise.

Rimasi a guardarlo come una scema e lui se ne accorse.

"Siamo quasi arrivati..." disse voltandosi verso il finestrino opposto.

Fuori il paesaggio tipico di quella zona passava veloce quasi sfocato dalla velocità dell'auto.

Nel girarsi gli caddero le chiavi che aveva in tasca e mi allungai per raccoglierle.

Lo stesso fece lui e involontariamente mise la mano sopra la mia.

La ritirai goffamente in imbarazzo e quando spense la macchina scesi.

Uscì anche lui e si affiancò a me.

"Guarda chi si vede, alla buon ora!!!" esclamo' Jessica abbracciandomi.

"Sei morta, lo sai?!" borbottai al suo orecchio.

"Lo so, ma ne è valsa la pena..." rise.

Alzai gli occhi al cielo e la seguì con Edward al mio fianco.

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Capitolo 6
*** Deduzioni ***



Nei giorni seguenti rimasi sempre li' alla festa nella casa di Jess... era entusiasta di quello che aveva organizzato e tutti si stavano divertendo tantissimo.

La sera restavamo perlopiù in spiaggia tutti insieme fino a tardi mentre il giorno organizzavamo di tutto e di più.

Avevamo fatto tantissime escursioni per le grotte, su per la scogliera, nei boschi circostanti...

Edward si stava divertendo e molto spesso stava con me o con sua sorella.

Alice era una ragazza sveglia come un folletto e simpaticissima, l'avevo conosciuta ufficialmente il primo giorno in spiaggia e Edward per fortuna aveva saltato il piccolo malinteso.

Aveva dei capelli corti neri e gli occhi erano di un verde smeraldo come Edward.

Io e lui parlavamo molto e stavamo facendo conoscenza sempre di più ed io... bhé, io ero sempre più pazza di lui.

A volte il mio sguardo si posava su di lui e lo guardavo con interesse ma poi se ne accorgeva e io mi voltavo di scatto.

Bella..” mi chiamo' Jessica un pomeriggio.

Si, dimmi...” risposi un po' distratta.

Ehm... volevo parlarti... di Edward” era un po' titubante. Mi fermai a guardarla.

... sono ore che vi guardo... che guardo te... Bells, tu non te ne sei accorta ma i tuoi occhi brillano quando è con te, lo guardi sempre e lui... bhé lui secondo me è cotto di te... ti guarda in un modo...” rimasi un po' sorpresa da quelle cose.

Lui mi guardava? I miei occhi brillavano? E se se ne fosse accorto anche lui?

Le ore passavano veloci a divertirsi, non successe nulla di particolare fino al sabato sera...

Usci' fuori nella spiaggia senza sapere cosa mi sarebbe successo, senza sapere che tutto stava per cambiare...

Bella...” avrei riconosciuto quella voce tra mille.

Ciao Edward...” sussurrai senza voltarmi.

Ero seduta sulla sabbia e lui mi venne vicino.

Posso portarti in un posto?” mi chiese timidamente.

Annui' curiosa... mi prese per mano.

Io sobbalzai a quel contatto... ci incamminammo verso il bosco, diretti non so dove...

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Capitolo 7
*** Sotto le stelle ***



Camminavamo silenziosamente per mano lungo la costa.

Edward mi guardava con la coda dell'occhio di tanto in tanto ed io arrossivo ogni volta che la sua mano stringeva poco di più la mia.

Il mio cuore batteva a mille, i miei respiri mozzati, le mie gambe in un attimo fragili e deboli.

Ad un tratto il paesaggio intorno a noi cambio', la spiaggia e la sabbia lasciarono il posto ad una scogliera irregolare.

Mi fermai di scatto.

Lui mi guardo' e sorrise.

Vieni, tranquilla... fidati di me...” disse guardandomi dolcemente.

Io annui' arrossendo di nuovo.

Accellero' il passo fino ad arrivare alla fine della scogliera... davanti a noi una grande grotta naturale.

Un sussulto strozzo' il mio respiro.

Lui si addentro' all'interno della grotta ed io mi guardai intorno sempre più stupita.

Si sentiva il rumore del mare battere contro la roccia poco più in basso di noi... il profumo marino arrivava fin li' dove noi stavamo andando.

Edward si fermo'.

In quel punto la grotta sarebbe stata completamente buia se le luci della luna e delle stelle non avessero illuminato le pareti che adesso avevano il colore dell'oceano.

Lui mi lascio' la mano e si mise davanti a me.

Bella... scusa se ti ho portato qui, senza dire nulla, ma devo dirti una cosa davvero importante...” sospirai mentre il cuore batteva sempre più forte.

Mi spostai appena e la luce della luna illuminò il suo volto rendendolo ancora più bello di quanto già fosse, sembrava un angelo caduto in terra.

... vedi... io quel giorno quando ci siamo conosciuti al parco ho provato qualcosa di nuovo... di stravolgente... è stato come un fulmine, come un uragano che ha sconvolto tutto...” mi prese la mano e si avvicino' a me “ Bella... io ti amo...”

Quelle semplici tre parole mi rimbalzarono nella testa stordendomi.

Rimasi in silenzio e strizzai gli occhi. Tutto in quel momento sembrava surreale, sembrava un bellissimo sogno ed io chiusi gli occhi in attesa del suono della sveglia.

Quando gli riapri' sussultai trovando Edward a pochi centimetri dal mio volto

Lui si avvicino' piano e chiusi gli occhi.
 

*** Buona sera a tutti, sono Bella Finally Cullen, vi dirò che ho proprio preso gusto a scrivere questa fanfic e spero di trovare recensioni molto presto perciò volevo invitarvi a darmi delle opinioni così cercherò di migliorare se serve i prossimi capitoli... spero che la "dichiarazione sotto le stelle" vi sia piaciuta e ho voluto fare un capitolo più corto pur di lasciarvi sulle spine, il bacio lo leggerete quando aggiornerò, molto presto, ve lo prometto... ***

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Capitolo 8
*** Dubbi ***



Un pensiero.

Un solo pensiero riusci' in un attimo a cambiare tutto.

Spalancai gli occhi un attimo prima che le nostre labbra si sfiorassero...

Mi voltai divincolandomi dalla sua presa e scappai verso l'uscita della grotta.

Non mi voltai indietro perché non avrei resistito vedendo il suo sguardo vuoto e forse triste.

Corsi più veloce che potei verso il bosco e scappai il più lontano possibile.

La testa era piena di pensieri, di domande... mi stava sfruttando forse? Come poteva essersi innamorato di me dopo solo pochi giorni dall'esserci conosciuti? Non era possibile... avevo fatto bene a scappare o era stato solo uno stupido errore?

Io pero' l'amavo, l'amavo come non avevo mai amato nessuno, con lui tutto era più bello, tutto era fantastico, senza di lui tutto era più scuro e senza senso, lui aveva dato un senso a tutto, ad ogni gesto, ad ogni parola...

Mi sedetti sulla scogliera che si trovava diverse centinaia di metri sopra alla grotta e non fiatai, non volevo che mi trovasse... mi presi la testa tra le mani e scoppiai a piangere.

 

POV. EDWARD

Perché era scappata? Ero stato troppo sbrigativo? Era impaurita dalle mie parole?

Rimasi fermo in quel punto e fissai il pavimento di roccia dove fino a pochi attimi primi si trovava Bella.

La mia stella era andata via... forse non provava le stesse cose che provavo io...

Forse, forse, forse... solo ipotesi...

A piccoli passi usci' dalla grotta e mi sedetti sulla spiaggia con la testa fra le mani.

Sospirai...

Il mare era proprio bello quella sera, mi era sembrato tutto perfetto per la mia “dichiarazione”... la luna brillava sul mare e le stelle quella sera avevano un qualcosa di più bello finché ero con lei, la mia stella personale. Ma poi appena se n'era andata avevano preso un'aria triste, malinconica...

In quel momento se avessi avuto il mio amato pianoforte davanti, avrei composto una melodia molto più triste di tutte le altre.

Decisi di tornare verso casa di Jessica finché non la vidi.

Il mio cuore comincio a battere a mille e senza farmi sentire iniziai a salire su per la scogliera dov'era seduta...

Bella...” dissi piano dalle sue spalle.

Lei si volto' di scatto e allora vidi i suoi occhi arrossati dal pianto e le guance rigate dalle lacrime.

Mi avvicinai e dolce, per consolarla da AMICO l'abbracciai.

Lei si strinse di più al mio petto e smise di piangere.

Scusami...” sussurro' con voce roca...
 

*** Ciao a tutti... sono proprio contanta di aver trovato 7 persone che seguono la storia, 1 persona che ce l'ha come preferita ed una recensione... ripeto, qualsiasi cosa vogliate dirmi io sono aperta a suggerimenti ecc... aggiornerò molto spesso finché ho "ispirazione" perciò penso di pubblicare il prossimo capitolo forse già stasera... spero che continuerà a piacervi e che continuate a seguirmi... grazie a tutti    -Bella- ***

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Capitolo 9
*** Scusa ***



POV BELLA

Edward mi stringeva a sé per consolarmi, io ne approfittai per cercare di spiegare.

Edward, mi dispiace... non volevo che rimanessi male ma ho avuto paura...” mi guardo' un po' perplesso dalle mie perole.

Perché avresti dovuto avere paura? Ho fatto qualcosa che ti ha spaventata o altro?”

Scossi la testa mentre un'altra lacrima scendeva sulla mia guancia... se volevo fargli capire la mia reazione, dovevo raccontargli.

La cosa è più complicata di quanto sembri... però voglio spiegarti...” dissi mettendomi seduta sulla roccia della scogliera.

Lui mi guardava incuriosito ma attento ad ogni mio movimento o reazione.

Vedi Edward... tempo fa ho avuto una storia abbastanza seria con un ragazzo, è durata quasi 3 anni ed io ero molto innamorata... pensavo anche lui di me in realtà... ma non è stato così... lui un giorno è venuto e mi ha detto di essersi innamorato di quella che all'epoca era la mia migliore amica... cioè... più che dirmelo lo beccai sul fatto e fu costretto a raccontarmi tutto senza negare...” chiusi gli occhi al ricordo ma cercai di prendere forza per spiegare... sembrava che Edward percepisse il mio dolore e mi carezzò la schiena mentre cercavo di parlare.

Sono stata molto male dopo aver rotto con lui... sono stata male per mesi interi... molto male... non uscivo di casa, non parlavo più con nessuno... c'era solo casa, scuola... non è stato un bel periodo né per me né per la mia famiglia... è stato allora che ho conosciuto Jessica... lei mi ha aiutata a venirne fuori e non ci siamo più separate...”

Lui continuava a guardarmi negli occhi cercando di trovare qualcosa nel mio sguardo.

Mi dispiace Bella... tu non meriti di stare così male... non lo meriti” sembrava quasi che parlasse con se stesso.

E' per questo che prima sono scappata... ho avuto paura di stare di nuovo male... scusami Edward ma non sono molto pronta per ricominciare qualcosa con qualcuno... non so se lo sarò mai... ma ti prego, tu sei un ragazzo fantastico, non voglio rovinare quello che sta nascendo tra di noi, qualsiasi cosa sia... scusami...” con lui era semplice parlare, aprirmi... era come se lo conoscessi da sempre, in realtà non era così...

Tranquilla, ti capisco... scusami tu... sono stato troppo impulsivo... se ti serve tempo io aspetterò quanto vuoi... sono disposto ad aspettare anche anni... non mi importa...”

Lo guardai sorpresa... ma dove trovava il coraggio di promettermi una cosa del genere dopo solo pochi giorni che ci conoscevamo? Non si può mantenere una promessa simile... non alla nostra età dove si cambia decisioni ogni 5 minuti... forse era davvero così innamorato di me... forse ero importante davvero così tanto per lui... ma non osavo giurarci, non volevo rimanerci male di nuovo...

 

Eccomi con un altro capitolo... scusatemi se non ho aggiornato per un po' ma in realtà ero occupata a sfornare una nuova fanfic che si intitola “Tornerai a brillare?” è molto bello e i capitoli di là sono belli lunghi anche perché ho molte più idee... comunque se vi va passate e ditemi se la trama della nuova ff vi piace... un bacio a tutti, al prossimo capitolo!!!

 

 

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