Sotto un cielo di stelle

di Lady Joanne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** At first sight ***
Capitolo 3: *** A magical secret ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Can we pretend that airplanes

in the night sky are like shooting stars?

I could really use a wish right now

-Hayley Williams-

 

 

 

 

 

Era la notte di San Lorenzo.

Amavo quella notte, in realtà amavo tutte le notti, quando calava la sera il mondo sembrava più tranquillo, più giusto, più buono ed io mi perdevo in mille ricordi.

Di notte riflettevo sulla mia vita, su quella degli altri e mi chiedevo continuamente se ci fosse qualcun altro che, come me, se ne stava lì sul tetto della propria casa a guardare le stelle.

Si diceva che quella serata fosse magica, speciale, perché era la notte delle stelle cadenti.

Ogni essere umano poteva esprimere il proprio desiderio e sperare che si avverasse.

Il mio desiderio? Non avevo bisogno di esprimerlo, era proprio lì al mio fianco.

Aveva gli occhi chiusi e un sorriso stampato sulle labbra, quel sorriso che mi aveva catturata da anni ormai e di cui non riuscivo a liberarmene.

I capelli biondi, perennemente spettinati, si muovevano per la leggera brezza che tirava nell’aria, lui era tutto il mio mondo, era l’unica persona di cui mi fidavo e su cui potevo contare.

C’era qualcuno che continuava ad insinuare che ci fosse qualcosa tra di noi, non potevamo essere semplici amici, perché due amici non si cercavano con la stessa intensità con cui ci cercavamo noi.

A me non importava cosa potessero dire gli altri, non importava se potessero pensare che fossimo una coppia, io avevo bisogno di lui e lui aveva bisogno di me, il resto non contava.

Noi non avevamo bisogno di un’etichetta che catalogasse il nostro rapporto.

Quando ero con lui mi sentivo protetta, nulla mi avrebbe sfiorato e sapevo che riservava quel comportamento soltanto a me, nessuno sapeva chi fosse veramente, lui era il perenne scazzato che cambiava ragazza con la stessa velocità con cui si cambiavano le mutande, ed io gliel’avevo detto, eccome se gliel’avevo detto!

Mi rispondeva, come al solito, che era giovane e aveva tutta una vita avanti a sé, non voleva complicazioni ma solo divertirsi.

Secondo la sua concezione nessuno doveva però osare trattarmi allo stesso modo, perché io ero diversa, io ero pura ed era giusto che incontrassi il mio principe azzurro.

Diceva di saper riconoscere le ragazze che avevano solo voglia di divertirsi, quindi non faceva nulla di male, nessuno avrebbe sofferto.

Dal primo giorno che ci conoscemmo, facemmo un accordo, la notte sarebbe stata solo nostra, ci saremmo incontrati ogni sera, alla stessa ora e allo stesso posto, perché così doveva essere.

Aspettavo con ansia il giorno dopo solo per veder calare la sera, sapevo che l’avrei incontrato e avremmo parlato di tutto ciò che avevamo fatto, visto o sentito, oppure saremmo stati in silenzio a guardare le stelle.

Non erano necessarie le parole, il silenzio valeva più di mille parole e a noi bastava guardarci negli occhi per sapere tutto ciò che era necessario.

-L’hai vista?- sussurrò appena, per non interrompere quella quiete innaturale.

-No, non l’ho vista-

-Peccato!-

Lo guardai incuriosita, chissà cos’aveva espresso.

-Hai espresso il desiderio?-

-Si-

-E cos’hai desiderato?-

Sorrise alla mia domanda e si voltò verso di me, i suoi occhi azzurri si specchiarono nei miei occhi scuri, il mare che si immergeva nell’oscurità.

-Se te lo dico, poi non si avvera-

-Uh guarda!-

Indicai con la mano un puntino nel cielo che sembrava muoversi.

-Sciocchina quello è un aeroplano-

-E cosa te lo fa pensare?-

Era scettico, si vedeva dalla ruga che si formava sulla fronte ogni volta che era perplesso e poco convinto delle mie idee, ma sapevo che solo io lo stupivo veramente.

-Cosa ti fa credere che quella che hai visto tu fosse una stella cadente e quello invece sia un aeroplano?-

-E’ normale, una stella cadente è velocissima, la riesci a vedere a malapena-

Solita risposta da saccente che mi aspettavo tra l’altro, era così poco fantasioso a volte ma lui amava definirsi realista.

-Ma noi possiamo immaginare. Possiamo immaginare che quell’aeroplano sia una stella cadente ed esprimere un desiderio-

Mi voltai di nuovo verso quel puntino e chiusi gli occhi, avrei espresso anch’io il mio desiderio.

-Ecco, fatto! Ora vediamo quale si avvera prima-

Si avvicinò piano e mi tese la mano, la strinsi forte a me come se avessi paura che scappasse via.

-Non c’è motivo di aspettare, il mio si è già avverato-

Col cuore che mi scoppiava in petto lo abbracciai di slancio, nessuno ci avrebbe mai allontanati e  con quella certezza mi addormentai tra le sue braccia.

 

 

 

 

 

Buongiorno caramelline.

Pubblicare oggi non era nei miei programmi, soprattutto una nuova storia ma oggi la mia testa mi diceva così.

Anche se ho già una decina di capitoli pronti, non aggiornerò alla velocità della luce, non vi preoccupate, devo ancora concludere l’altra originale.

Mi farebbe piacere sapere una vostra opinione, come sempre direi.

Un bacio, LadyJ ^^

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** At first sight ***


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At first sight

 

 

 

Quando l’amicizia ti attraversa il cuore,

 nasce un emozione che

non se ne va

-Laura Pausini-

 

 

A cinque anni...

 

 

Stefy era una bambina spensierata, allegra, col sorriso sulle labbra.

Era così fragile all’apparenza, sembrava pronta a spezzarsi da un momento all’altro, bastava un soffio di vento per farla cadere, ma in realtà era forte, forte perché già a cinque anni non frignava come le altre sue amiche quando i suoi genitori si rifiutavano di comprarle qualcosa che desiderava, perché quando portava con sé una sola merendina non aveva bisogno che le venisse chiesto prima di fare a metà con la sua compagna di giochi.

Lei era così. Lei era buona, ma non sempre la bontà veniva apprezzata.

Aveva i capelli castani arricciati sempre in morbidi boccoli, quelle guanciotte rosee da voler strizzare per bene e quei vestitini che sua madre amava farle indossare come se fosse uscita da un libro dell’ottocento.

Non aveva sorelle e fratelli, desiderava tanto qualcuno con cui giocare a casa ma i suoi genitori le avevano spiegato che la sua mamma non poteva più avere bambini e lei sarebbe stata l’unico amore della loro vita.

-Stefy ci passi la palla?-

Si allontanò dall’altalena su cui era seduta per prendere la palla e darla alle altre ma quando tornò indietro vide che il suo posto era già stato occupato.

-Ero seduta io, perché l’hai fatto?-

Non capiva perché fossero così cattive con lei, eppure aiutava sempre tutti

-Non più, adesso ci sono io-

Con gli occhioni pieni di lacrime andò via, non voleva litigare con nessuno aveva solo voglia di piangere e di tornare a casa dalla sua mamma.

Qualcuno non era dello stesso parere, perché appena si allontanò spinse giù dall’altalena la bimba che l’aveva fatta piangere, ma lei questo non l’avrebbe mai saputo

 

 

 

 

 

 

Fede era un bambino in perenne conflitto con il mondo, litigava con tutti e le maestre non facevano altro che rimproverarlo in continuazione.

Aveva pochi amici con cui amava stare, faceva scappare tutte le povere bambine dell’asilo che terrorizzava a morte.

Poteva sembrare un principe azzurro dai capelli biondi e occhi verdi, ma in realtà era irrequieto e non stava mai fermo per più di dieci minuti nello stesso posto.

Aveva un fratellino più piccolo nato da pochi mesi, Alessandro, e non vedeva l’ora che diventasse grande per poter giocare con lui.

Quella mattina tutti i bambini stavano giocando nel giardino dell’asilo, le femminucce si sfidavano tra di loro a chi avesse più giocattoli.

Stefy le ascoltava senza alcun interesse, pensava piuttosto che quel pomeriggio avrebbe guardato di nuovo la bella e la bestia.

I maschietti, invece, si rotolavano a terra e facevano la guerra tra di loro, Federico era ovviamente il primo.

All’improvviso, prese un po’ di terra e la lanciò all’amico che si scansò ed andò a colpire Stefy.

Tutti si fermarono in quel momento, chi lo fissava arrabbiato, chi compiaciuto invece lei al contrario sembrava tranquilla, incrociò lo sguardo dispiaciuto di Federico e prima che potesse dirle qualcosa, arrivarono le maestre che lo misero in punizione.

La bambina era mortificata, lui non aveva fatto nulla di male, così decise che gli avrebbe parlato.

 

 

 

 

Qualche giorno dopo la bambina lo incontrò mentre andava in bagno e lo fermò.

-Ciao- sussurrò timida

Federico la guardò e pensò che da vicino fosse ancora più bella, sembrava una bambola di porcellana, al contrario lui sembrava un elefante  pronto a spezzarla.

-Scusa, l’altra volta, non volevo sporcare il tuo vestitino-

Lei sorrise e lo tranquillizzò.

-Non è stata colpa tua. Mi dispiace, la maestra non doveva punirti-

Lui scrollò le spalle, ormai era abituato, la colpa era sempre sua.

-Io sono Stefania, ma se vuoi chiamami Stefy-

Il bambino sorrise felice, non credeva che fosse così gentile, gli aveva sempre dato l’idea di una bambina viziata come tutte le altre amiche.

-Io sono Federico, ma tu puoi chiamarmi Fede-

Sorrise entusiasta di quel nuovo compagno di giochi, l’aveva osservato tante volte, era un bimbo taciturno sempre sulle sue, e quando stava con gli altri si azzuffava.

Nessuno voleva stargli vicino, ma lei pensava che forse aveva bisogno solo di affetto e lei ne aveva tanto da offrire.

Era l’inizio di una grande amicizia. Fede promise a se stesso che l’avrebbe sempre protetta come aveva fatto quel giorno, e senza che lei se ne accorgesse si ritrovò un piccolo cavaliere pronto a difenderla.

 

 

 

 

________________________

Buongiorno!

Come avevo promesso ho pubblicato oggi! Sono stata brava, vero? ^^

Anyway, questa storia sarà un po’ particolare, ho deciso di voler partire a ritroso ovvero di cominciare dal loro primo incontro quando erano solo due bambini spensierati e senza nessun grillo per la testa.

Cresceremo con loro e in ogni capitolo ci proietteremo di qualche anno avanti, per farvi capire come si consoliderà la loro amicizia fino ad arrivare agli anni più critici per Fede e Stefania, descrivendo i momenti più importanti.

 

Grazie per il supporto che mi avete dato, il numerino magico che mi fa capire quanti siete a leggere >///< me commossa tanto!

 

Spero che vogliate continuare ancora questo viaggio con me.

 

Ricordo che ho pubblicato ieri il penultimo capitolo della mia long “Amici mai”

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1286636

 

Un bacio, LadyJ

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Capitolo 3
*** A magical secret ***


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A magical secret

 

 

 

 

E’ pur sempre bellissima

Un’emozione con le cadute

E tutto il male

-Elisa-

 

A otto anni...

 

 

Fede e Stefy erano diventati inseparabili, nessuno poteva dividerli, semmai capitasse che fossero lontani non potevano fare a meno di cercarsi anche solo con lo sguardo.

C’era, però, chi li invidiava e tramava alle loro spalle, perché non sempre i bambini sono anime innocenti.

Tutte le bambine avevano una cotta per Federico che le ignorava per stare con Stefy, così loro, non contente, facevano di tutto per dividerli.

Un giorno, stanche, decisero di affrontarla.

-Tu devi stare lontana da Federico- la minacciò Lucia, colei che si credeva, ad otto anni, Miss Universo solo perché era la figlia di un uomo importante.

-E perché mai? Noi siamo amici- rispose ingenuamente la bambina.

-Allora non vuoi proprio capire-

Lucia si avvicinò e la spinse così forte da farla cadere a terra e sbucciare le ginocchia.

Il dolore improvviso fu troppo forte, scoppiò a piangere e le sua voce arrivò perfettamente alle orecchie di Federico che sentendo la sua amica corse a vedere cosa fosse successo, quando la trovò in lacrime circondata da quelle serpi andò su tutte le furie.

-Stefy, ti hanno fatto male?-

La bambina si teneva le ginocchia e lui la aiutò ad alzarsi.

-Avvicinatevi di nuovo a lei e giuro che ve la farò pagare-

Risentite si allontanarono mentre Federico faceva sedere Stefy su una sedia.

-Ti brucia?- chiese premuroso

-Si- piagnucolò

Era la prima volta che la vedeva piangere, non aveva mai provato affetto verso qualcuno che non fosse la sua famiglia, ma con lei era diverso, lei era una sorellina minore.

-Ti prego, non piangere più. Se stai male tu, sto male anch’io-

La piccola lo osservò con occhi lucidi e si asciugò le lacrime.

-Scusa-

Lui sorrise e la abbracciò.

-Stasera lascia la finestra aperta-

Spalancò gli occhi dallo stupore, era pieno inverno voleva che congelasse?

Cosa voleva fare? Qualunque cosa fosse, si sarebbe fidata perché con Fede non c’era bisogno di fare domande, loro si capivano al volo e lui quel giorno le stava chiedendo una sola cosa, di fidarsi di lui.

 

 

 

 

Sua madre aveva appena chiuso la porta della camera per darle la buonanotte quando si ricordò di Fede e andò ad aprire la finestra.

-Scusa l’avevo dimenticato.-

-Non preoccuparti, ora vieni con me-

Saltò sulla finestra e le tese la mano, titubò un attimo prima di accettare.

-E se cadiamo?-

-Non cadrai, ci sono io-

Fece l’errore di guardare giù, un attacco di panico la assalì.

-Fede ho paura, non voglio cadere.-

Il bambino si voltò e la tenne stretta a sé.

-Guarda me-

Seguì il suo consiglio e poco dopo si ritrovò seduta sul tetto della sua casa.

-Perché siamo qui?-

Lui le fece segno di tacere.

-Le vedi le stelle?-

Annuì, era così bello lassù, poteva vedere tutta la città.

-Questo sarà il nostro segreto-

-Anche perché se ci scoprono ci ammazzano- borbottò Stefy

Ridacchiarono entrambi a bassa voce per non farsi ascoltare.

-La notte sarà solo nostra, ci ritroveremo sempre qui ogni sera, alla stessa ora-

Sarebbe stato magnifico se solo non avesse avuto paura, ma doveva farlo per lui.

-Anche quando litigheremo?-

-Certo, ci chiariremo qui-

-Promettimi che verrai sempre-

-Lo prometto, sciocchina-

E con quella pace nel cuore, si sdraiò al suo fianco a guardare il cielo stellato.

 

 

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Non trovate che sono dolcissimi?

Sono bambini ed è normale che alla loro età siano teneri, anche se faccio volontariato e ci sono davvero bambine che vogliono fare le vip a otto anni u.u

Dove sono i cartoni di una volta?

Anyway finalmente potete capire come sia stata sigillata la loro promessa, e anche da dove abbia preso il titolo di questa storia.

So che leggete questa storia in tanti i numerini parlano anche se le recensioni non lo dimostrano ma non importa, anzi vi ringrazio lo stesso perché dedicate quei pochi momenti alla semplice lettura.

 

A breve aggiornerò anche l’altra long per chi la segue, un po’ di pazienza ^^

 

Un bacio LadyJ

 

 

 

 

 

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