I've waited long enough - Ho aspettato fin troppo

di gossipgirl_dairies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I've waited long enough - PART I ***
Capitolo 2: *** PART II ***



Capitolo 1
*** I've waited long enough - PART I ***


Disclaimer: Nessuno dei personaggi o luoghi da me descritti mi appartengono. Sarebbe bello.

Riflessione pre-lettura: Prendete l’episodio 5x24..L’avete fatto? Bene ora cancellate l’odioso finale di quella puntata e iniziate la lettura! Spero vi piaccia:)




Aveva il fiatone e ormai era chiaro che la scelta di un vestito lungo era sbagliata. Bè, a sua discolpa, Blair poteva giurare che lo aveva scelto giorni prima in cui di certo non si aspettava di dover fare tutto ciò. Quando si trovò di fronte a lui però niente di tutto questo importava più. Finalmente era davanti all’uomo che aveva aspettato per così tanto tempo, l’uomo che la rendeva felice, l’uomo con cui voleva avere un futuro, una famiglia e, forse, anche dei figli. E stava per confessargli i suoi sentimenti. Stava per mettersi a nudo e rendersi vulnerabile. Un’altra volta.
“Ciao.” disse quando vide il ragazzo accanto al bancone.
“Ciao.” rispose lui con una faccia un po’ sorpresa “Sei qui?”
“Sì.” le sembrava davvero ovvio!
“Perché?”
“Perché…” lo guardò negli occhi, ne era sicura, aveva fatto la scelta giusta. “Perché ho aspettato fin troppo.”

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Prima, nel pomeriggio…

Blair era appena uscita dal loft di Dan e stava ancora pensando all’ultimatum che questo le aveva dato. Chiamò un taxi e si fece portare a casa sua. Una volta lì si sedette sul divano. Non aveva voglia di niente e sapeva che neanche lo shopping costoso l’avrebbe potuta distrarre.
“Signorina Blair? Tutto bene?” Dorota era apparsa davanti a lei. Teneva in mano un vassoio e aveva la faccia preoccupata da quello che vedeva.
“Sì, Dorota. Grazie. E solo che..non so, non è stato facile andare da Dan. Lui era arrabbiato, era deluso dalle mie azioni. Aveva l’aria di un cucciolo impaurito, che era appena stato ferito ed abbandonato nella foresta. E la colpa è tutta mia. Sono stata io a ferirlo.” Dorota non sapeva cosa dire. Blair l’aveva fatta entrare dentro il suo turbinio di complicazione e confusione. Avrebbe voluto dire qualcosa. Doveva dire qualcosa.
“A me il ragazzo solitario piace!”. Ok, magari non aveva fatto una scelta fantastica. Blair però sembrava colpita da questa frase.
“E Chuck? Di lui cosa pensi?”
“Io…signorina Blair…non credo di essere in grado di dare giudizi su di loro. Sulla sua vita.”
“Dorota. Non devi avere alcuna remora. Tra Serena di nuovo in clinica di riabilitazione e Isabel sempre in giro a caccia di un fidanzato sei l’unica con cui posso parlare e a cui posso chiedere un consiglio!”
“Io non so…” Dorota era visibilmente imbarazzata, però al tempo stesso ansiosa di spiegarle il suo punto di vista. “Io ho sempre pensato che lei e il signor Chuck foste legati da un destino immortale e indistruttibile però poi…” alzò lo sguardo per osservare la reazione di Blair. Sembrava sinceramente interessata. Sembrava persa. Sembrava triste. Dorota continuò. Intuì che quello che stava per dirle le sarebbe piaciuto. “Poi lei e il ragazzo solitario siete diventati amici e lei era sempre più di buon umore, era sorridente, tollerante…non si è nemmeno irritata quando per errore le ho servito un caffè zuccherato, né quella volta in cui è stata bruscamente svegliata dal pianto di mio figlio!!! E quando, prima, durante e dopo il matrimonio lui le è stato accanto e l’ha aiutata a superare il brutto momento lei ha finalmente capito la natura dei suoi sentimenti…bè lì, signorina Blair, lì è diventata una persona migliore.”
Blair impassibile la fissava. Aveva la mente svuotata dalle parole della sua governante.Solo una persona era riuscita prima a farle cambiare prospettiva. Adesso qualcosa di strano le stava succedendo.
Non era convinta di quello che aveva sentito. Anzi tutt’altro.

Ringraziò Dorota, le chiese di chiamarle una limousine e poi la congedò. All’autista disse semplicemente “All’Empire.”




NdA: Ecco a voi la prima parte di una one-shot che si è dilungata un po’ troppo ed è diventata in due-forse-tre capitoli! Non c’è molto da dire…solo che non essendo io troppo soddisfatta del finale di stagione (anzi per niente!!!) ho immaginato questa situazione. Ho creato un po’ di dubbio e suspence sul finale (ma non troppo!) ma chi mi conosce sa come andrà a finire!!! Ah sì..l’ho scritta da raffreddata. Le medicine che prendo possono dare allucinazioni…se non vi piace date la colpa a questo!

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Capitolo 2
*** PART II ***


       Mancavano pochi minuti alle sei quando Blair arrivò all’Empire. Erano le sei esatte quando bussò alla porta della camera di Chuck.
“Blair?” disse nell’aprire la porta “Blair perché sei qui?”. Sorrise. Lui è Chuck Bass. Lui sa perfettamente perché Blair Waldorf stava bussando alla sua porta.
“Io..Chuck ti devo parlare.” Chuck rinvigorì il suo ghigno: era fatta! Blair sicuramente si era resa conto che era dipendente da lui e che l’avventura con Humphrey…bè era solo un’avventura. “Entra Blair! Vieni!”
       A Blair sembrava di essere nella scena del patto col diavolo nel Faust di Goethe. Non era più abituata a Chuck ed ai suoi modi. “Io ho preso una decisione. Una di quelle che cambieranno le nostre vite. Oggi ho parlato con Dorota e di colpo mi si sono aperti gli occhi, tutto è diventato chiaro. E ho capito quello che non riuscivo a capire.”
Chuck si avvicinò, fino a prenderle le braccia. “Blair non devi preoccuparti. Prenoto subito due voli per Saint Barth.” fece una pausa “E’ vero, hai ragione, noi due siamo fatti per stare assieme.”
“No Chuck. Non hai capito.” Si scostò per liberarsi dalla presa di Chuck, che era piuttosto forte. “Lasciami parlare.”
Il ragazzo emise una specie di grugnito che in sostanza significava la licenza per Blair di parlare.
“Io ho riflettuto su di te, su di noi, sulla nostra relazione e ho capito alcune cose. Una parte di me ha sempre pensato che noi due fossimo un’unica cosa. Fossimo in qualche modo legati dalla vita.”, si fermò per un attimo, quasi per cercare di trovare le parole più adatte. “Alla festa del funerale della nonna di Serena ti dissi una cosa e io…”
Chuck la guardò fisso. E poi disse “Io ti amerò per sempre ma questo non vuol dire che sia innamorata di te. Questo mi dissi.”
“Sì esatto.”
“Ma tu hai cambiato idea.” Quella di Chuck era un ibrido tra un’affermazione e una domanda.
“Sì Chuck, ho cambiato idea. Ho capito che non ti amo più. E non è per sempre. Ho capito che il nostro rapporto non è sano,non lo è mai stato e non lo sarà mai.” Il momento era alquanto imbarazzante per tutti e due.
Chuck era ancora piuttosto incredulo.
Blair invece sembrava realizzare perfettamente quello che stava succedendo. “E quest’ultimo periodo? E questi ultimi due giorni? Cosa significano? Niente?” Chuck voleva capire.
“No, non significano niente. Chuck tu sei importante per me e lo sarai sempre. Io volevo aiutarti,io volevo esserci per te e in questi giorni ho pensato di essere tornata al liceo, mi sono fatta trasportare dagli avvenimenti ed ho esagerato. E ho sbagliato. Ho sbagliato a metterti, ancora una volta, al primo posto, e a deludere chi, ancora una volta, non se lo meritava.”

Blair si sentiva stanca ma soddisfatta. Era stata chiara e decisa. Mentre usciva dall’Empire aveva l’impressione di aver concluso un capitolo della sua vita, che ormai si trascinava dietro da troppo tempo non avendo più niente da dire. L’aria che respirava era pulita, più salubre. Ne era quasi ebbra quando ad un tratto si accorse che la limousine non c’era più. Chiamò per chiedere all’autista dove diavolo fosse finito ma nessuno le rispose. Allora provò a rintracciare un taxi, ma nessun tassista la filò neanche di striscio.

Era a piedi.

Era da sola con se stessa. Senza mezzi di locomozione a motore. E doveva attraversare mezza città in un lunghissimo Alexander Wang.

A piedi.


Nota dell’autrice fuori di testa;)
Dunque mi scuso con quelle poche persone che seguivano la storia(che ringrazio tantissimo! Vi adoro<3) per averci messo così tanto ad aggiornare. Mi dispiace davvero tantissimo:(:(  e prometto che il prossimo capitolo cercherò di aggiornarlo prestissimissimo ;) Detto ciò spero vi sia piaciuta, perché a me non convince tanto..anzi mi fa un po’ schifo.. Ma se avete un po’ di pietà per me (sigh) e vi avanzano 5 minuti che ne dite di lasciarmi una recensioncina??

Ps: Questa storia è ispirata e fortemente voluta da A. a cui voglio un mondo di bene ma che dovrà passare sul mio cadavere prima di vedermi scrivere una storia su Chuck Bass.

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