Quando Fred s'innamora- parte II

di Aven90
(/viewuser.php?uid=192005)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


I personaggi, i luoghi e gli incantesimi ivi descritti non mi appartengono, e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Alcuni mesi prima, Fred aveva ricevuto il suo primo “due di picche” della vita, da una undicenne, ma visto che nessuno era più entrato in quell’argomento dalle calende greche era come se non l’avesse mai preso, con grande gioia dell’esasperato fratello George, il quale era ben felice di poter riavere il suo gemello di sempre.

Si profilava per la famiglia Weasley un’estate anonima, finché Arthur non comunicò una grossa notizia, tornando dal lavoro:

“Ottime notizie, gente! Sono riuscito ad ottenere molti biglietti per la finale della Coppa del Mondo di Quidditch, come promesso!”

Tutti ebbero un fremito di gioia, anche le donne, le quali, non avendo avuto una Rita Pavone che cantava Perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di Quidditch non avevano quella gelosia insita nelle donne Babbane per un pallone.

A parte che il Quidditch ne prevedeva quattro.

“Bene! Non vedo l’ora di dirlo ad Harry!” esclamò Ron,m precipitandosi nella sua stanza per scrivere al ragazzo con la cicatrice.

Questo non sfuggì all’occhio di lince di Fred, il quale commentò “Ricevi come inaspettato dono nove biglietti per la finale di Coppa, l’evento sportivo più importante del mondo magico, e la prima cosa che fai è avvisare il tuo migliore amico? Non è una cosa abbastanza ambigua?”

George tentò di dare una giustificazione “Beh, sono molto amici…se Harry si sente solo, vede congiure ovunque.. non mi stupirebbe se si svegliasse urlando dopo aver visto in sogno Voldemort complottare con uno dei suoi servi”

In quella, Harry si svegliò di soprassalto dopo aver visto morire Frank Bryce.

In ogni caso, la missiva di Ron arrivò sana e salva, così come Harry, il quale però dovette distruggere il camino finto dei Dursley per arrivare alla Tana, com’era uso fare fra i maghi quando bisognava andare a prendere un tizio segregato dai Babbani.

La prima cosa che il ragazzo dai capelli corvini venne a sapere non era tanto lo stato di salute dei Weasley, quanto il fatto che Percy ebbe modo di troncare la sua relazione con Penelope Light, ormai divenuta talmente anonima da essere scomparsa persino alla vista.

“Te lo giuro, Harry” disse Ron mentre raccontava il fattaccio “Percy la stava scaricando, e lei è sparita alla vista come facciamo noi col Mantello dell’Invisibilità!”

Harry sbiancò “Dici che ce l’ha pure lei? E adesso si nasconde qui e attende di ucciderci tutti per vendicarsi?”

Ron sbiancò pure lui “Ma no, Harry? Che vai a pensare? Se vogliono uccidere, uccidono solo te, no?”

E così chiusero la vicenda.

Giusto in tempo per vedere arrivare Hermione, che non ha genitori di sorta.

O quantomeno, genitori Babbani che la lasciavano andare in una famiglia maga che hanno visto mezza volta due anni prima.

Con queste premesse, andarono tutti alla finale, che si sarebbe svolta in una radura deserta anti Babbani.

Abbiamo finito di dire che Fred non avrebbe mai più parlato di Asteria in vita sua, ma purtroppo per lui, mentre andava a cercare della legna, vide due facce ben note.

Asteria, un po’ più alta di come la ricordava, e Daphne, rimasta alta uguale, ma se possibile, ancora più arcigna.

George aveva già un cumulo di rametti per soddisfare il desiderio del padre di far fuoco alla Babbana, e notò subito che il gemello ne aveva preso appena uno, piccolo.

“Fred” esordì esitante “perché non stai raccogliendo legna?”

Ma suo fratello stava ascoltando quello che stava dicendo Asteria a sua sorella.

“… Senti, non m’importa se l’ho respinto! Mi sono sentita malissimo quando l’ho fatto! E anche Potter ha contribuito (vedasi il primo episodio, ndr)! Ma adesso mi sento pronta per una relazione! Con lui! Quello che abbiamo passato l’anno scorso , qualunque cosa sia successa, non potrò dimenticarlo solo perché Draco è figlio di Lucius e quindi può collocarmi in un buon posto al Ministero!”

“Non me la dai certo a bere, sorella!” ribatté Daphne. “Hai ancora dodici anni, non sei certo sicura di quello che vuoi!”

Era vero. Solo il giorno prima stava parlando di Fred come se fosse un traditore del suo sangue.

Ma questo Fred non lo sapeva.

Solo Asteria sapeva cosa stava succedendo dentro sé stessa, purtroppo per lei sentì la voce di Fred dietro di sé.

“Salve, oso salutare una Serpeverde” disse Fred.

Asteria e Daphne sgranarono gli occhi.

“E tu chi sei?” chiese la Greengrass maggiore.

 “Fred! Allora non sei arrabbiato con me!” Asteria ne era deliziata. Voleva davvero farsi pagare gelati e Burrobirre nelle prossime gite ad Hogsmeade (in realtà le trafugava lui e le faceva entrare di nascosto a Hogwarts, perché lei non poteva ancora andarci), anche se Fred non aveva mai soldi.

Anche Fred era deliziato, e seguì la partita con particolare entusiasmo,  vedendo tutti in giocatori dell’Irlanda con la faccia di Asteria e i giocatori della Bulgaria con la faccia di Daphne.

E ironia della sorte l’Irlanda divenne Campione del Mondo, cosa che Fred interpretò come un segno del destino.

Questi i suoi pensieri confusi: “Asteria batterà Daphne… ciò significa che ho ottime possibilità di infilarmi di nuovo nella sua vita. Tanto Baston si è ritirato, la Coppa del Quidditch l’ho vinta e i G.U.F.O. li ho passati tutti, o almeno quelli che mi interessava passare… sarà un anno scoppiettante”

Non so se Fred intendeva paragonare l’anno che sarebbe venuto agli scoppi che sono poi susseguiti al campus dopo la partita.

“MORSMORDRE!”

Un teschio verde gigante faceva muovere la lingua a forma di serpente (era un serpente) su nel cielo.

“Oh, misericordia! I Serpeverde sanno che hai salutato Asteria!” urlò George in preda al panico.

“Ti sbagli, George! Mi hanno trovato e vogliono uccidermi! Non muovetevi, vado a consegnarmi!” tranquillizzò tutti Harry Potter, il quale voleva davvero fare un atto eroico come quello di Krum, che col naso insanguinato aveva preso il Boccino.

Fortunatamente Arthur Weasley sapeva cosa fare “Tu non ti muovi di qui, Harry! Adesso ve ne andate a gruppi nel bosco, senza sapere che succede e se i criminali siano lì dentro, noi grandi andiamo a perlustrare!”

 

Fine Capitolo 1! Preferisco fermarmi qui prima di entrare nel vero oggetto della questione!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La cosa più importante per Fred, in quel momento, oltre ad assicurarsi che Asteria non sia una Veela,  era proprio metterla in salvo.

Sapeva che il genitore di Draco era in mezzo ai Mangiamorte perché sapeva dei suoi trascorsi, quindi dedusse che per trovare gli altri Serpeverde bisognava andare proprio nel luogo del delitto.

Così si allontanò da George e andò a vedere coi suoi occhi dove era ubicata la ragazza che gli aveva fatto perdere la testa.

Aveva promesso a sé stesso che non l’avrebbe mai più guardata, ma era cresciuta negli ultimi tempi…

“ASTERIA!” Si mise a urlare d’un tratto, in mezzo a maghi sconosciuti che guardandolo ebbero modo di scappare con maggior convinzione.

“Asteria!” gridò una seconda volta Fred, non ottenendo comunque risposta.

“Stanno cercando te, Asteria” osservò Draco Malfoy, tendendo l’orecchio. “Faresti bene a dire a tutti che siamo dalla loro parte. Mio padre verrà a sapere di questo, e non solo: è anche disposto a corrompere il ministro per dargli dire che il teschio è solo un omaggio a quell’opera di quel Babbano di Shakespeare e non ha a che fare con la storia dei Mangiamorte”

Asteria, che sapeva l’identità di chi la stava chiamando, rispose “Non è dei nostri, tranquillo. Io sono solo tua”, decidendo di saltare a pié pari la seconda parte dello sproloquio.

Ecco che aveva espresso una nuova opinione, la terza nella stessa giornata.

Nel frattempo gli eventi continuavano a procedere. Amos Diggory trovò il capro espiatorio nell’elfa domestica di Bartemius Crouch, Harry si fece dire che cos’era quel simbolo perché da solo non ci sarebbe mai arrivato (perché non sa leggere, Hermione sì e pertanto ne sapeva più di lui) e Fred pensava ad Asteria, paragonando il litigio Hermione/Percy a quello che aveva avuto lui con la Greengrass.

A un certo punto, Asteria prese il posto di Hermione e disse con veemenza “Fred è il mio elfo domestico, posso usarlo come una marionetta un giorno sì e l’altro pure, quindi perché vuoi prendertela con lui solo perché è stato trovato con la bacchetta colpevole in mano?”

Percy rispose “Perché il signor Crouch è troppo figo per poter aver insegnato alla sua elfa come fare il Marchio! Pochi maghi lo sapevano, ed è dunque chiaro che Fred sta facendo il doppio gioco!”

Non avevano detto questo, ho solo riportato ciò che il fratello di George aveva recepito.

Alla fine, era comunque soddisfatto del fatto che Asteria era tornata a parlargli, o quantomeno anche solo a guardarlo, archiviando quindi del tutto l’epilogo dello scorso episodio, aprendo la pista a un nuovo anno esaltante.

“Sarà un anno esaltante” esclamò Fred all’improvviso, una volta raggiunto Lee Jordan in carrozza, il primo di settembre.

“Esattamente, Fred” rispose l’amico nero “Angelina quest’anno non avrà scampo. Ma cosa intendeva tua madre con tutte quelle  frasi sibilline?”

Molly, poco prima, infatti, nel salutare i gemelli, disse “RAGAZZI! NON CACCIATEVI NEI GUAI, CHE QUEST’ANNO VOGLIONO UCCIDERVI! SIETE TROPPO GIOVANI PER AFFRONTARLO, QUINDI FATEVI GLI AFFARI VOSTRI, ALTRIMENTI SARANNO CAZZI AMARI! STRILLETTERE PER TUTTI!”

Harry sorrise “Stia tranquilla, signora Weasley, io sono pronto per ogni agguato”

 “… E dire che eravamo a cinquanta centimetri! Mi chiedo perché debba sempre urlare!” George se ne lamentò, tastandosi l’orecchio destro, a quel che pareva pronto per cadere da un momento all’altro.

“Non so, e non m’importa. Quello che m’interessa è sedermi in modo da vedere Asteria ogni volta”

Lee sgranò gli occhi “Oh no! Per l’amor di Angelina! Non mi dire che…”

George annuì “Sì… di nuovo.”

Fred fece una smorfia “Se voi siete dei repressi, non posso farci nulla… voi non capite” e uscì dallo scompartimento, diretto ad origliare quello che stava dicendo la Greengrass minore.

O perlomeno era quello che voleva fare, perché a metà strada la incontrò.

Lui sorrise incerto e passò a sinistra, ma anche Asteria lo fece.

Allora Fred decise di prendere la destra, ma Asteria ebbe al stessa idea.

Ancora una volta, Fred imboccò la sinistra, ma Asteria pareva in quel momento contattata telepaticamente al cervello di Fred, così gli bloccò la strada un’ altra volta.

Fred avrebbe voluto dire una battuta su quella situazione, ma boccheggiava rapito dalle movenze di chi gli stava davanti, anche se era alta la metà.

Al che la figlia Serpeverde allargò le braccia, afferrò quelle di Fred e come in un valzer si scambiarono i posti.

“Ecco” disse esasperata “così siamo passati entrambi.”

Fred era estasiato “Sì… entrambi.” e rimase a guardare la chioma fluttuante di Asteria per tutto il resto del viaggio, anche se ormai la ragazza era entrata nel suo scompartimento.

Bisognava dire che con la divisa verde era davvero carina?

Asteria non era intenzionata a farsi perseguitare per il secondo anno consecutivo, si ripromise quindi di mettere di nuovo le cose in chiaro con Weasley la volta successiva.

Una volta in Sala Grande, era venuto il momento per Silente di esplicitare la sorpresa che attendeva i ragazzi di Hogwarts quell’anno, accennata da Molly e Arthur qualche ora prima.

Silente a un certo punto si alzò e disse “Miei cari ragazzi… uhuhuh…”

La professoressa McGranitt tossicchiò.

Silente si riprese “Stavo dicendo… è giusto che vi metta al corrente di due notizie. Una buona e l’altra cattiva. Da quale parte comincio?”

La voce di Harry Potter si stagliò per la Sala “Ci dica la brutta notizia, tanto la sanno tutti: c’è qualcuno che vuole uccidermi!”

Tutti, quadri e fantasmi inclusi, lo guardarono.

Persino la Cooman, che era rimasta alla torretta per vedere eventuali invasori muniti di arco e frecce (era un castello, poteva succedere) era stupita da quella dichiarazione.

Asteria allibì “È incredibile come Potter possa solo avere un pensiero in testa”

Draco Malfoy annuì convinto “Mio padre verrà a saperlo”

 Asteria lo squadrò “Ma non è che tu sia meglio”

Malfoy rispose “… Mio padre verrà a saperlo comunque”

Silente recepì il messaggio di Potter “Molto interessante, Harry, e anche eccitante sentire la tua voce dopo tre mesi, ma no. Volevo solo dire che quest’anno la Coppa del Quidditch NON avrà luogo”

A Harry, così come al resto della fauna maschile della scuola venne un infarto.

Harry rantolò. “C-che vi dicevo? Stanno cercando di farmi fuori…”

Hermione scrollò le spalle “Mi pareva che cos’era: pensavo volessero bocciare tutti quanti, e invece è solo una fesseria”

Ron le disse sconsolato “Hermione, tu sei una ragazza”

Frase che poi sfrutterà più in là, ma andiamo con ordine.

Silente proseguì col discorso “La buona notizia è che tutti i ragazzi maschi verranno a farmi visita nello studio per approfondimenti sulle bacchette!”

Tutti sbiancarono.

“Ops, un lapsus” si corresse il preside, sentendo la tosse violenta della McGranitt “mi sono confuso: volevo dire che il Torneo Tremaghi avrà luogo quest’anno fra queste mura”

“Starà SCHERZANDO!” si mise a urlare Fred, sperando di farsi notare da Asteria. Asteria bisbigliò prima di bere il tè col mignolo alzato “Che rozzi, questi traditori del loro sangue!”

“No, per niente, signor Weasley” rispose Silente in tono pratico “anche se ora che ci penso, quest’estate me ne hanno raccontata una niente male su un Troll, una Megera e un Lepricano che vanno insieme al bar: la Megera fa “Ehi, prendiamo le unghie di pipistrello” e il troll risponde “Non mi piacciono le unghie di pipistrello, sono stupido” e allora il Lepricano viene e risponde “Ma perché, secondo voi io esisto davvero?””

Silenzio totale.

Silente si corrucciò “Uhm… in effetti non fa ridere, ma siccome il bagnino che me l’ha raccontata era carino, mi ero sbellicato lì per lì. Comunque, dovremo aspettare che le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang arrivino qui per cominciare il Torneo. È tutto!”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


C’era pertanto molta attesa fra gli studenti di Hogwarts.

George disse subito a Fred “Non m’interessa quello che dice Silente, noi dobbiamo parteciparvi!”

Nel periodo non collegato, il Preside aveva spiegato che i maghi al di sotto dei diciassette anni non avrebbero potuto partecipare.

Fred rispose “Esatto, in questo modo farò vedere ad Asteria quanto sono forte, quali che siano le prove!”

Lee Jordan annuì “Vero, potrei iscrivermi anch’io!”

Angelina scosse la testa “Se venissi scelto, ti sposerei subito”, tanto sapeva che non sarebbe successo.

Lee però sbarellò e convinse George nell’intenzione di fare una Pozione Invecchiante.

Ma prima, avrebbero dovuto imparare come si stava al mondo dal nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, un Mangiamorte  Auror, Alastor “Malocchio” Moody.

“VIGILANZA COSTANTE!” urlò davanti a tutti, e tutti lo presero in parola, estasiati.

“Non sai quello che ci è successo oggi a lezione!” dissero i gemelli a Harry e Ron.

“Cosa è successo?” chiese Harry annoiato. Se non si parlava di crimini contro di lui ad Harry non interessava.

“Moody ha fatto una lezione stratosferica!” disse Fred.

“Lui sa, ragazzo” aggiunse George, rivolto a Ron.

“Sa cosa vuol dire andare là fuori a farlo” disse anche Lee, pensando ad Angelina.

“Fare cosa?” chiese Harry.

“Combattere le Arti Oscure. Cosa credevi, scopare?” rispose Fred.

“Non parlare con questo tono, Fred, che Asteria ti sta guardando” bisbigliò George, notando la piccola Greengrass armeggiare con più lentezza del dovuto con la sua cartella.

Fred alzò lo sguardo, ignorando i mormorii eccitati di Harry e Ron che evidentemente non vedevano l’ora di farsi urlare addosso “Esatto, George. Fra poco vedrai chi sarà a mettersi con Asteria Greengrass”

E venne il giorno in cui arrivarono le delegazioni.

“Uhm… da come li hanno presentati, saranno solo una piccola delegazione. Pensano che io mi lasci intimorire dal loro numero?” chiese Harry a Ron.

Fred li sentì e rispose per il fratello minore “No, Harry, non sono venuti per te”

In ogni caso, la carrozza dei francesi di Beauxbatons arrivò fragorosamente, dalla quale scesero un sacco di giovani e anche una pollastrella adatta a soddisfare i bisogni di Hagrid.

La donna si chiamava Madame Maxime. Quindi solo Maxime, in quanto Madame vuol dire signora.

“Albus Silonte!” esordì lei, gioviale. “Ha poi ricevuto i nuovi trucchì e il nuovo tailleur che le ho fornìto?”

Silente tossicchiò bisbigliando “...Non ora, Madame, ne parleremo più tardi, ok?”

La McGranitt arrossì pensando “… Ma allora pensa a me…”

La delegazione di Durmstrang invece arrivò tramite nave, comparendo dal nulla al centro del Lago Nero.

La delegazione venne accolta con più entusiasmo dal Preside, per il fatto che se non altro erano tutti maschi.

Il Preside si chiamava Karkaroff, e guardate come lo chiamò il nostro vecchio preferito.

“Igor” salutò entusiasta allargando le mani.

“Albus. Che si dice?” salutò Karkaroff, in salute come non mai.

“Sono in ottima forma, grazie” rispose Silente.

Superati i convenevoli, Fred osservò con George “Dove andranno a dormire questi? Tu ti immagini uno di questi carciofi bellimbusti di Durmstrang insediare la mia bella Asteria?”

Gorge ricordò a Fred “Ha solo dodici anni. Non tutti sono pedofili come il mio gemello”

Fred ridacchiò. Non era un pedofilo.

Una volta a cena, Silente spiegò come sarebbero avvenute le selezioni.

“Vi avevo promesso un giudice imparziale, e così sarà! Ho l’onore di annunciarvi la comparsa del… CALICE DI FUOCO!”

Un calice rozzamente intagliato fece la sua comparsa davanti a tutti. Sembrava un calice brutto, ma una fiammella azzurra si stagliava dove di solito si beveva. Qualcuno avrebbe detto che si trattava di un cocktail flambè, ma in realtà era fuoco inestinguibile, quello.

Non bevetelo.

“Ognuno di nostri studenti al di sopra dei diciassette scriverà sopra il proprio nome, e NON morirà dopo quaranta secondi di arresto cardiaco, bensì verrà estratto a sorte per le tre prove suicide che abbiamo progettato!” disse Silente.

Harry e Ron confidarono nel cervello di Fred e George.

Quest’ultimo decise “Ci basterà probabilmente una goccia di Pozione Invecchiante”

Silente rispose senza volerlo “Per assicurarmi che nessuno violi le regole, posizionerò una Linea dell’Età attorno al Calice”

Fred disse “Questo è un invito a nozze. Il Preside non ha mai capito come funziona la psicologia inversa”

Asteria lo sentì e scosse la testa disgustata.

La stessa mossa di Percy, anche se lui in quel momento si trovava sotto il tavolo a leccare le scarpe al signor Crouch, che già aveva perso l’elfa domestica.

La mattina successiva, Harry e Ron decisero di andare a vedere chi degli over 17 avrebbe messo il proprio nome nel Calice.

Uno di questi era Cedric Diggory, figlio di Amos, il ragazzo divenuto famoso per aver sconfitto i Grifondoro proprio nell’anno in cui vinsero la Coppa.

Cedric gettò il fogliettino nella coppa e guardò i due amici Grifondoro con aria triste, proprio nel momento in cui un raggio di sole, scappato dalle grinfie delle nuvole là fuori, lo colpì alla faccia, lasciando intravedere minuscoli diamanti.

Ron commentò quello strano fenomeno “… Non ho mai capito come Diggory faccia a sbrilluccicare in quel modo”

Harry scosse la testa “Non m’interessa, non è minaccioso”

Nel frattempo, Asteria confessò a Daphne “Spero proprio che Weasley non metta il suo nome nel Calice e si attenga alle regole”

Daphne chiese “Perché ti interessa tanto? Nel caso, verranno espulsi, no? E pertanto ci saranno due Grifondoro in meno”

Asteria non rispose, perché sapeva che se l’avesse fatto, avrebbe in ogni caso preso le difese di Fred.

Quest’ultimo comparve trionfante assieme a George.

“L’abbiamo fatta! Adesso possiamo invecchiarci, senza rimpianti!” disse auto congratulandosi.

George aggiunse “Inoltre, possiamo anche passarla a chi interessasse!”

Ron ci stava facendo giusto un pensierino, quando i due, un secondo scarso dopo aver messo piede oltre la Linea, vennero catapultati fuori, con l’omaggio di una vistosa barba da Babbo Natale.

Silente comparve dal nulla “Come sono belle ed eccitanti le vostre barbe…. Niente a che vedere con quei due che ci hanno provato prima di voi e che non mi ricordo come si chiamano… oooohhh” si eccitò da solo.

Asteria guardò Fred con disprezzo.

Non sapeva bene perché, ma a Fred pianse il cuore nel vederla con quell’espressione.

 

Fine Capitolo! Asteria era presente in quella famosa scena! se non ve la ricordate, è perché non conoscete bene il libero! Orsù, ditemi cosa ne pensate!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Fred la bloccò quella sera stessa, poco prima di sapere chi erano i tre “fortunati” a partecipare al Torneo Tremaghi.

“Asteria, io…” esordì Fred in tono di scusa.

Asteria sospirò “È vero, ci sono rimasta male, ma è per questo che mi piaci tanto: il fatto che fai cose pazze mi fa impazzire. Non come Draco, che è sempre pulito e ordinato: tu sei brutto, sporco, cattivo, ribelle e tremendamente eccitante” e gli diede un bacio sulla guancia. Come sia riuscita a salire fin lassù è un mistero, nonostante la sua crescita avvenuta da un anno all’altro.

Con la conseguenza che Fred andò a cena col sorriso sulle labbra.

“Bene” tornò a dire Silente “È il momento che tutti stavamo aspettando: fra poco il Calice finirà di elaborare i dati e ci comunicherà chi concorrerà per partecipare al Torneo. Spero siano tre uomini”

Nella Sala Grande, un silenzio gelido entrò di prepotenza.

Dopo alcuni secondi, un primo foglio comparve dal calice.

Silente lo prese al volo e lesse con somma delusione “Il campione di Beauxbatons è Fleur Delacour. Che palle”

Era ovvio che in quel caso avrebbe vinto Fleur, gli altri erano solo automi senza nome né volto.

Ron era entusiasmato da quella scelta.

Secondo biglietto.

Silente recitò “Il campione di Durmstrang è quel figo di Viktor Krum!”

Per chi non lo sapesse, Krum è il Cercatore più forte del mondo.

Quindi era ovvio che venisse scelto lui, anche perché Karkaroff aveva puntato i suoi averi su di lui, e gli altri suoi compagni erano automi senza nome né volto.

Terzo biglietto.

Silente aveva i capezzoli ritti.

Tutta Hogwarts aveva il fiato sospeso.

“Il campione di Hogwarts è…”

Cedric bisbigliò “Dillo… dillo… ad alta voce!”

Albus sorrise e urlò “CEDRIC DIGGORY! WOW! SBAVO PER LUI!”

Era ovvio che il Calice avrebbe scelto lui perché i Corvonero erano troppo intelligenti, i Serpeverde erano cattivi e i Grifondoro erano troppo scontati.

E tutti gli altri Tassorosso erano automi senza nome né volto.

Silente allargò le braccia  e disse “Bene! Ora abbiamo i tre campioni! Direi di…”

Ma spuntò un quarto biglietto.

Silente lo lesse “Harry Potter…” e mugolò di piacere.

Fred guardò Harry e un senso di rabbia e comprensione verso i Serpeverde si impadronirono di lui, così si rivolse a George “Dobbiamo assolutamente fargli una festa a sorpresa! Se non altro se lo merita, visto che ha superato la Linea dell’Età senza prendersi la barba”

George annuì “Sono assolutamente d’accordo con te, fratello. Questi sono i lampi di genio che mi aspetto da te, non le porcate che fai con Asteria”; quali le sapeva solo lui, però gli piaceva dirlo.

Così Harry finì col parlare con Cedric.

Cedric commentò “E così, il leone si è innamorato dell’agnello… che leone masochista”

Harry chiese allibito “… Cosa vuoi dire, Cedric?”

Il Tassorosso annuì convinto “Dunque è davvero questo il tuo sogno? Diventare un mostro?”

Harry scosse la testa “Non ho messo io quel fottuto nome nel Calice!”

Cedric rispose “Ma dai! Sei pallido come un fantasma... anzi, sei pallido come me!

Harry non capì il suo compagno e se ne andò in maniera melodrammatica alla Sala Comune.

Per parlare con Ron, il quale più o meno parlava sibillino come il ragazzo dagli occhi grigi.

Ron osservò “Quindi non hai messo tu il tuo nome nel Calice, pensando pertanto che sia stato qualcun altro? E perché lo avrebbe fatto?”

Harry rispose furibondo “Per uccidermi, no?”. Non gli risultava affatto melodrammatico, qualunque cosa ci sia scritta nel libro.

Ron rispose a tono “E certo! Tanto esisti solo tu, vero? E tu hai la cicatrice, e tu sconfiggi Raptor, e tu uccidi il Basilisco, e tu ti fai Hermione tornando indietro con la Giratempo! Che cosa sei?”

Harry urlò “Uno che vogliono UCCIDERE! Tutto il mondo mi congiura contro e tu non sai pensare altro che a uno stupido biglietto!”     

Ron si accalorò “Uccidere, uccidere! Non sai dire altro? ”

Harry era in preda all’ira “Anche Expelliarmus!”

 Ron esplose “Ah, siamo a posto allora! Mi fai schifo!”

 E non si parlarono più.

Ben diverso il clima che si creò fra Asteria e Fred nello stesso momento.

“E così, gli avete fatto uno scherzo? Se lo merita, quel bastardo! Cosa crede, che ha tutta la gloria per sé?” commentò Asteria.

Fred ridacchiò “Già… e questo, solo per compiacerti, Milady” e le baciò il dorso della mano.

La ragazza arrossì “Fred, non mi sembra il momento. E se Gazza ci scopre?”

Fred sogghignò “Ma io sono superiore a Gazza”

Gazza urlò dall’altra parte del muro nascosto dov’era imprigionato “MI VENDICHERÒ, PIIIIIX!”

 

C'è qualcosa di strano in Cedric, vero? Ma ancora più strano è che l'organizzazine dle Torneo faccia partecipare un quattordicene come quarto mago del tremaghi! E infine, Asteria e Fred sono in una svolta! Alla prossima, dunque! Qualunque critica è ben accetta :D

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


“Il Ballo del Ceppo è un’antica tradizione del Torneo Tremaghi, che è stato pensato proprio per la Cooperazione Magica Internazionale, se avete almeno quattordici anni. Si danza, proprio così, Jordan: e dovrai scegliere una damigella, meglio se di un’altra scuola”

Così la McGranitt, che usava sempre lo stesso tono, che fosse per spiegare un incantesimo oppure come corteggiare.

Il fatto era che Lee non poteva invitare Angelina, per quel motivo era entrato nel panico.

Invece Fred non lo era affatto “George, naturalmente io inviterò Asteria. Poveretta, senza di me non potrà andare al ballo!”

George guardò il suo speculare “Naturalmente, Fred: senti, quando la finirai con questa storia maledetta e mi darai retta nell’affare Bagman?”

Fred scrollò le spalle “Non appena mi sarò messo con Asteria, la spremerò come un limone finché non avremo riottenuto i nostri soldi!”

“Ma in quel caso non si tratterà di un prestito?” obiettò George.

“No, perché farà parte della nostra famiglia!” il piano di Fred era semplice e geniale: perlomeno, aveva una scusa col fratello per frequentare Asteria, ma era appunto solo una scusa: i sentimenti che si scatenavano non appena sentiva anche solo il suo profumo erano indescrivibili. (Indescrivibili non perché non mi vengano le parole, ma perché altrimenti dovrei mettere il quadratino rosso prima del titolo, e non mi va). Sfortunatamente, anche Millicent Bulstrode utilizzava lo stesso profumo, quindi non era stata una buona idea quel giorno abbracciare la prima ragazza che capitava ad occhi chiusi, perché poi si ritrovò col naso gonfio.

Come quella volta.

Fred si auto convinse di saper riconoscere Asteria ad occhi chiusi, così volle scommettere con George e Lee.

George socchiuse gli occhi indagatore: lui era l’unico membro dei Weasley che subiva gli effetti negativi di questa sbandata di Fred, e soffriva, e non ne parlava mai.

Fred disse “Scommettiamo che porterò al ballo Asteria, riconoscendola fra quella fiumana di studenti del secondo anno solo con l’odore?”

Lee, che stava cercando spunti per invitare Angelina senza parlarle, accettò, così anche George.

Così il ragazzo, ad occhi chiusi, batté sulla spalla di una e chiese “Vuoi tu venire al ballo con me?”

Millicent (Word cerca di fare lo spiritoso sostituendo Millicent con millecento, ma fra poco avrà un pugno sul naso anche lui) Bulstrode, la quale purtroppo per lei era bassina tanto da essere considerata ancora del secondo anno, si girò e in preda alla furia diede un pugno sul naso al Grifondoro, esaudendo i desideri di molti Serpeverde.

George commentò “Ben ti sta, fratello”

Lee osservò “Angelina mi colpisce altrettanto forte, ma non nel naso”

Così decise di invitare la ragazza dei suoi sogni in maniera più consona a una persona normale, quantomeno.

Al primo tentativo, Fred era baldanzoso, vedendo Asteria sempre da sola.

George, che era dietro di lui in qualità di suo angelo custode, osservò “Ma perché Asteria non ha nessun amico? Tutte le volte che l’ho vista è sempre stata o con sua sorella o col figlio di Lucius Malfoy. Non ha altri al mondo?”

“Che c’entra” puntualizzò Fred “È perché vuole darmi una possibilità di portarla al ballo. Sai, noi siamo telepatici”

George scosse la testa incredulo “Il tuo naso e il pugno della Bulstrode sono telepatici”

Fred lo ignorò e, tagliando la strada alla Greengrass, esordì “Ciao Asteria”

Asteria salutò cauta “Ciao.”. Quando erano in privato era un conto, ma in pubblico la differenza sociale fra i due era ancora evidente, come era evidente la spilla Potter fa schifo appesa sul suo petto.

Era stato Draco a donargliela, dicendo “Se mi ami, devi metterla”. Categorico.

Fred avrebbe dovuto e voluto continuare la conversazione, ma un groppone nella gola gli salì non invitato, così rimase dieci minuti buoni a fissarla senza dire nulla.

Asteria alla fine chiese “Volevi dirmi qualcosa?”

Fred stava per parlare, ma Daphne trovò la sorella scomparsa e la portò con sé dicendo “Mi dispiace, Weasley, ma mia sorella non è commestibile”

“Non mi stava mica mangiando!” protestò Asteria.

“E tu che ne sai? Questi traditori del loro sangue possono tutto!” osservò Daphne, ancora ferma a quel pregiudizio.

Secondo tentativo.

Fred si appartò in bagno, appena fuori la porta, per poterla cogliere assolutamente da sola.

“Stavolta ce la farò, George: Daphne in questo momento è a lezione”

George scosse la testa “Come se fosse Daphne il problema”

Asteria uscì dal bagno diretta alla sua lezione, ma Fred la bloccò per un braccio “Ehi,. Asteria”

Quest’ultima si girò di scatto e chiese “Ebbene? Devi dirmi qualcosa?”

Fred sorrise in maniera stupida.

“Allora?” incalzò la ragazza, inquietata da quel sorriso.

Fred, se possibile, allargò ancora di più il suo sorriso stupido e rafforzò la presa sul braccio della ragazzina.

“Weasley, mi stai facendo male. Ma che hai contro di me?”

Fred sgranò gli occhi “Che ho? Con te? Ehm…”

George, impietositosi, lo prese e lo portò in Sala Comune.

In Sala, Ron stava dicendo ad Hermione “Hermione, tu sei una ragazza”

Quella rispose “Però, che fulmine”

E allora i gemelli capirono che non erano i soli fra i Grifondoro che avevano difficoltà con il sesso femmineo.

Così Fred sollecitò il fratello minore “Meglio che vi sbrigate, o le migliori saranno tutte occupate”

Ron chiese provocatorio “Perché, tu con chi ci vai?”

Fred rispose tranquillo “Con Asteria”

George da dietro faceva no con la testa.

Ron sogghignò “E lei lo sa? Ti rendi conto che ha dodici anni, vero?”

Fred scrollò le spalle “Beh, allora ci vado con Angelina per confondere le acque”

E così fu, con somma gioia di Lee Jordan, il quale si tolse un peso grosso come un macigno.

Solo che successivamente fu visto con una spada in mano, affermando che si trattava di un regalo di Natale per Fred.

Harry soggiunse “… Perché le donne stanno complottando per uccidermi? Avranno messo loro il mio nome nel Calice?”

Fred si svegliò “Che cavolo dici, Harry?”

Harry spiegò di come aveva abbordato Cho Chang.

Il ragazzo con la cicatrice si lasciò andare nei ricordi:

“Cho! Ehi, Cho!” l’aveva chiamata.

Cho si girò guardandolo con aria sognante.

“Sì? Che c’è, Harry?”

Harry esitò, ma poi disse “jkògbvòihclsv”

Cho lo guardò male.

Harry ritentò “Vuoi venire al ballo con me?”

Cho lo respinse “Mi dispiace, ma ci vado già con un altro. Se tu la smettessi di farti le pippe su di me e su come gli altri vogliano ucciderti e sprecassi il tuo tempo corteggiando le varie figliuole di Hogwarts, forse avresti avuto una possibilità”

Harry s’incupì “Cosa vuoi dire? Che hai messo tu il mio nome nel Calice?”

Cho rispose “No, non le faccio io queste cose”

Harry sospettò “E allora con chi vai al ballo?”

Cho s’illuminò “Con Cedric Diggory… il suo viso e le sue mani si illuminano alla luce del sole, lo sapevi? Cioè, è troppo un figo! È bello e dannato, il genere di ragazzo che tutte noi vogliamo avere!”

Harry capì molte cose “Beh, certo. Io invece sono tutto chiacchiere ed Expelliarmus, lo ammetto. Però dovresti sapere che Cedric non ha abbastanza cervello da riempirci un portauovo!”

Fred interruppe quel flashback “Com’è che Asteria non mi dice mai queste cose?”

Harry non seppe rispondere “Beh, forse perché non hai mai voluto uccidermi”

 

Fine Capitolo! Il Ballo del Ceppo è stato così confusionario che nessuno ha invitato chi voleva davvero: questo perché la Cooperazione Magica Internazionale ha lasciato Percy a dirigere! E succedono queste cose! Beh, ma non doivaghiamo, e lasciatemi una critica pesante!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Superato lo scoglio Ballo del Ceppo e constatato che alla fine era andata a dormire alle dieci e mezza come le galline, Asteria chiese il conto a Fred Weasley.

“Perché non mi hai portata al Ballo? Dopo tutti i discorsi che facciamo la notte, giusto la notte del Ballo non facciamo tardi!”

Fred cercò di giustificarsi “Ma volevo invitarti, solo che non mi venivano le parole!”

Asteria sbuffò “Asteria, vieni al ballo con me! Che ci voleva? Lo sai cosa penso? Che sei un chiacchierone!”

E se ne andò, lasciando il ragazzo lì, perso nei suoi pensieri sconci.

Era possibile che un quasi maggiorenne avesse voglia di possedere una dodicenne?

Era possibile che il ragazzo più spiritoso della scuola decidesse che la ragazza della sua vita risiedeva in una ragazzina?

Sì, era possibile.

Solo che George non riusciva ad accettarlo.

“Cavolo, Fred! Ripigliati!” lo esortò ancora una volta. “Non avresti mai potuto portarla al Ballo, e tu lo sai!”

“Per colpa di quei cavolo di pregiudizi?” chiese Fred, bianchissimo e con le occhiaie, evidentemente provato dall’ennesimo due di picche ricevuto da quel semi sgorbio dodicenne. “Tutti sanno che Harry non sta bene con la testa, eppure nessuno fiata! E non solo, lo fanno anche partecipare al Torneo, pur sapendo che non si è presentato spontaneamente! Quindi, alla luce di questi ragionamenti, perché un Grifondoro e una Serpeverde non possono stare insieme?”

“Perché la Serpeverde ha dodici anni?” chiese ironico il gemello. “Faresti meglio a farti venire un’idea su come farci restituire i soldi da Bagman, piuttosto”

Ma Fred si alzò e andò a cercare Asteria.

Quest’ultima aveva parlato con Daphne.

“Io davvero non capisco! Più ti dico di non frequentarlo, più lo frequenti e, nonostante questo, ti da solo delusioni! Se non è questo masochismo, dimmi tu cos’è!” commentò la Greengrass maggiore, dopo aver ascoltato il resoconto di quello che aveva detto il Weasley, che comprendeva anche un insulto ai Serpeverde in generale.

“Tu chiamalo, se vuoi, masochismo” rispose Asteria “però devi ammettere che se ogni volta mi faccio il sangue acido è perché ci tengo!”

“Non ci tieni, Asteria” intervenne Draco Malfoy, dalla sua poltrona preferita della sala Comune, acquistata da suo padre.

“Ah, no? E a cosa tengo allora, tu che sai tutto?” chiese lei, adirata con il biondo.

“A me, tieni. E lo dirò a mio padre, che frequenti un Weasley” rispose Draco, calmo e serafico come sempre.

Asteria fece una smorfia di disapprovazione e se ne andò, persa nei propri pensieri a metà fra il romantico e l’omicida.

Altro che sconci.

Passarono i mesi, e dopo un periodo di guerra fredda, si arrivò a quella sera.

La sera cruciale del 24 Giugno 1995.

Fred, assorto nei suoi pensieri fra i capelli di Asteria, alzò lo sguardo perché erano dieci minuti che il fratello gli tuppuliava (bussava con l’onomatopea “tup tup”) la spalla.

“Insomma, che cosa vuoi? Non vedi che sto pensando ai problemi mondiali?” chiese brusco.

George lo squadrò “In realtà stavi solo guardando l’affascinante schiena di una dodicenne così frigida che al confronto sarebbe meglio sposare una suora… comunque, ce ne stiamo andando. Mi sa che Cedric è morto”

“COSA?” Fred era allibito.

“Già… e nemmeno Harry se la passa bene. Dice cose senza senso”

“Non che sia una novità” osservò Fred.

“Tu-Sai-Chi è tornato…” George si spinse oltre.

“Lo dice sempre e poi…” commentò Fred nostalgico.

“…E Cedric è stato ucciso da lui, non prima di avergli detto sottoforma di fantasma che adesso guida una Volvo e che legge nel pensiero” concluse George.

“Questa è davvero poco credibile anche per gli standard di Harry” disse Fred.

“Hai ragione” concordò il fratello.

Quello che non si aspettava fu che Asteria venisse da lui a commentare gli stralci di conversazione che venivano dall’Arena.

“Pare che Colui-che-non-deve-essere-nominato sia tornato e che abbia ucciso Diggory. O almeno è quello che ha detto Potter”

Fred si girò e con una luce maniacale negli occhi, rispose “E quindi? Vuoi avere una relazione con qualcuno prima che scoppi una guerra?”

Asteria rispose “No. Secondo me Potter si sta inventando tutto per attirare l’attenzione perché Cedric è diventato un Vampiro, superandolo”

Fred rispose ”Beh, che Harry qualche volta esageri non ci sono dubbi… però non ti permetto di insultarlo! E poi, conoscendo Cedric, non diverrebbe mai un Vampiro che gira con la Volvo!”

“Cos’è una Volvo?” chiese Asteria. “E fra l’altro non ti ho ancora perdonato per il brutto tiro che mi hai fatto!”

“Se è così, perché mi cerchi?” chiese Fred, temendo la risposta.

“Per permettere un terzo capitolo all’autore!”

 

E così sia, Asteria! Appuntamento dunque al terzo (ed ultimo) appuntamento con questa "affascinante" saga e ringrazio tutti quelli che fin qui mi hanno seguito, commentato, preferito, seguito e poi tolto senza commentare, insomma chiunque abbai letto almeno una sillaba! 

 


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1317534