The Phoenix

di Kurosmind
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Lettera d'addio ***
Capitolo 3: *** Sorpresa...gradita. Più o meno. ***
Capitolo 4: *** La strega ***
Capitolo 5: *** Maghi del Passato ***
Capitolo 6: *** Nuovi vestiti ***
Capitolo 7: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 8: *** Giornate scolastiche non troppo tranquille - parte 1 ***
Capitolo 9: *** Giornate scolastiche non troppo tranquille - parte 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


The Phoenix
Prologo


La luna era ormai alta, e la luce che filtrava attraverso le nubi di fumo dava al campo di battaglia un aspetto irreale.
Sulla cima di un grattacielo, un ragazzo venne scaraventato contro l’imponente antenna televisiva, mentre la spada scivolò più in là.
- Non otterrai niente a fare così, ragazzino. - La donna si avvicinò a lui, i lunghissimi capelli neri animati dal vento.
- Te l’ho detto - disse lui, ansimando, mentre un rivolo di sangue gli scendeva dalla fronte. - Sono io… l’erede di Clow. - Provò ad alzarsi, ma le gambe non la volevano sapere di muoversi.
- Non dire idiozie - disse la donna. Poi si chinò verso di lui. - Dimmi chi è.-
Il ragazzo capì che la bugia non avrebbe retto ancora. - Mai - disse con aria di sfida - Uccidimi, piuttosto» -
La donna sorrise. - Potrei farlo, sai? Ma così non mi saresti più di alcuna utilità. - Gli prese il mento fra le mani. Fissandolo negli occhi castani, disse: - Ho molta stima di te… Shaoran Li, non sarei voluta arrivare a questo punto. Ma a quanto pare mi costringi. - Il suo sguardo di fuoco parve farsi più intenso, come se cercasse di trafiggerlo.
- Ma cos…? - All’improvviso fu come se la testa gli si spaccasse in due, il ragazzo voleva urlare con tutte le sue forze, ma il corpo non gli rispondeva più. Mentre lei penetrava la sua mente, vide i suoi ricordi scorrere dietro le sue palpebre serrate, fino a fermarsi sull’immagine di una bellissima ragazza. La ragazza si girò verso di lui lentamente, ammiccò ed estrasse dalla tasca del cappotto della divisa scolastica un mazzo di carte rosa. Poi un nome: Sakura. Il giovane sentì un’ondata di soddisfazione provenire dalla mente dell’avversaria, prima che essa si ritirasse.
Cadde carponi, ansimando. Strinse i pugni. Dannazione, no!
Alzando gli occhi, si accorse che la donna se ne stava andando. - Cos’hai intenzione di fare, Shinobu?! - chiese Shaoran, rialzandosi a fatica. Non poteva lasciare che quella strega si avvicinasse a lei. - Io non ho ancora finito con te! -
- E io ho alcun interesse ad ucciderti, ragazzino - rispose pacata la strega, voltandosi verso di lui, che si reggeva a fatica appoggiandosi alla trave di metallo. - È quella ragazza che voglio. E poi, diciamocelo, non saresti capace di sconfiggermi neanche fra cent’anni. - Poi si rigirò e un tenue alone di luce circondò il suo corpo mentre usava la magia per sollevarsi dal tetto.
- Forse non posso farti fuori… - mormorò lui - Ma non… non ti permetterò di farle del male! -
Con energia presa da chissà dove, forse dalla disperazione, recuperò la spada e con un fulmineo movimento del polso evocò un sigillo magico sotto Shinobu, bloccando il suo incantesimo.
Lei si girò, gli occhi scarlatti spalancati dalla sorpresa. - Cosa stai facendo?! -
- Se credi che ti lascerò fare quello che vuoi, sbagli di grosso! - ringhiò il ragazzo.
- Raitei Shourai! - gridò, e dalla spada che teneva parallela al suolo partirono tanti fulmini che circondarono la donna.
Pronunciò alcune parole in cinese, prendendo la spada con due mani e abbattendola al suolo. Un fulmine gigantesco si sprigionò dal punto di contatto, fece un alto arco e si abbattè al centro del simbolo magico con un boato, proprio dove si trovava Shinobu. Altri fulmini si divisero da quello principale e raggiunsero gli ideogrammi ai vertici del cerchio magico. Quando la luce accecante si spense, al suo posto c’era solo una tavoletta di pietra nera, con inciso lo stesso simbolo.

Shaoran ansimava. Il sigillo gli aveva tolto troppe energie. Cadde in ginocchio, reggendosi a fatica alla spada. Almeno… almeno ho guadagnato un po’ di tempo…
Sorrise tra sé e sé, poi si accasciò riverso al suolo, e tutto fu buio.


I prossimi capitoli saranno più lunghi, promesso!! ^^
ditemi che ne pensate!

X Saku_cele: ma grazie ^^, ah ti quoto sul fatto che se shaoran esistesse... =ç=
Grazie anche a tutti quanti!! Danix, forse l'hai letta sul kaze no machi e forum?

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Capitolo 2
*** Lettera d'addio ***


The Phoenix
Capitolo 1
Lettera d'addio

Sakura Kinomoto si svegliò di soprassalto. Si rizzò a sedere sul letto, ansimando, gli occhi verdi spalancati nel tentativo di scacciare quelle immagini. Ancora quel sogno. Ancora lui.
Sapendo che non sarebbe mai riuscita a riaddormentarsi, scese piano dal letto, per non svegliare il buffo animaletto arancione che dormiva profondamente sul cuscino. Si sedette alla scrivania, tenendosi la testa fra le mani. Era parecchio tempo che di notte vedeva le stesse identiche immagini: una figura alta, un ragazzo con una lunga spada, poi una luce accecante, e lui che cadeva a terra per non rialzarsi più.
Prese il mazzo di carte rosa dal ripiano, stringendolo al petto, cercando conforto negli spiriti contenuti in esse. Niente, come al solito. Erano preoccupate per lei, poteva percepirlo, ma si rifiutavano di parlarle. Come se fossero... deluse.
Bip
La sveglia segnò l’una. Sakura si alzò, sospirando al pensiero di dover andare a scuola il giorno dopo. Aveva bisogno di dormire, ma non voleva rivedere quell'incubo.
Lo sguardo le si posò immediatamente sulla lettera poggiata lì di fianco. Le vennero le lacrime agli occhi, mentre ripensava a quelle parole. Insieme ad una gran rabbia. La prese in mano, rileggendola per l’ennesima volta. Ormai era diventato quasi un rito, tanto che la sapeva a memoria.

Sakura,
quando leggerai questa lettera io me ne sarò già andato. Devo tornare ad Hong Kong, per ragioni che, per ora, non ti posso rivelare, anche perché non ne sono nemmeno io alla completa conoscenza. Mi dispiace di essermene andato ancora una volta così, senza neanche salutarti, ma non avevo altra scelta. Ti prego, ti prego non fare pazzie, non seguirmi. Ti prometto che tornerò, perdonami se puoi. Ti amo.
Shaoran


Le parole, scritte velocemente, erano sbavate in più punti, a causa delle lacrime che la ragazza aveva versato leggendole. Ora aveva una gran voglia di strappare quel pezzo di carta, ma non poteva farlo perchè... perchè quella lettera era l'unica cosa rimastale di lui, insieme ad un piccolo orsacchiotto nero.
Shaoran Li originariamente era il suo rivale nella cattura delle carte, ma col tempo, a forza di aiutarsi a vicenda, erano diventati grandi amici, fino ad innamorarsi l’uno dell’altra. Dopo che lei aveva finito di trasformare le carte, era dovuto partire per Hong Kong, la sua città natale. Era tornato l’anno successivo, con la promessa di non lasciarla più. E appena un anno dopo se ne era andato ancora. E ora quella promessa le bruciava terribilmente.
Ma pochi giorni più tardi la partenza del ragazzo, tutti i contatti con la città erano stati persi tutti i voli cancellati. Nessuno ne sapeva nulla. Era come se Hong Kong non esistesse più. Inoltre tutti, lei e i suoi guardiani Kero-Chan e Yuè, percepivano una forte potenza magica provenire da sud-ovest. Ormai erano due anni che non si avevano più notizie.
E lei... lei era terrorizzata per Shaoran. Terrorizzata che gli fosse successo qualcosa.
E cosa faceva la sua migliore amica, pensò con rabbia, continuava a dire che tutto andava bene! Decisamente nulla andava bene, e quel sogno ne era la prova. Ma mentre Sakura si consumava nella preoccupazione, la vita era andata avanti, e il giorno dopo sarebbe comunque iniziato il suo secondo anno al liceo. Tomoyo aveva fatto un ultimo disperato tentativo di sollevarle il morale quella sera.
Sakura apprezzava i suoi sforzi, ma, quando aveva sentito lo squillo del telefonino, aveva pensato - piuttosto disperatamente - che fosse Shaoran, finalmente in grado di contattare. Ovviamente si era sbagliata.
Scura in volto, si rimise sotto le coperte. Lasciò scappare un lieve singhiozzo, sentendo il cuore a pezzi. Una lacrima le scese su una guancia, disegnando un cerchio perfetto sul cuscino.
Dove sei, Shaoran?



Lo so, fa pena questo capitolo =__=' credevo che fosse più lungo uffa!
commentate comunque! sono curiosa di sapere che ne pensate!



- mi da piacere che ti piaccia saku!! non preoccuparti per shaoran.. tanto la suspence non è proprio il mio forte! se entro stasera raggiungo i 4 commenti, domani posto ^^
- grazie Lady marion! ma le tue fan fic sono molto più belle... per quanto riguarda lo Shaoryfan club credo che ne farò parte XD

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Capitolo 3
*** Sorpresa...gradita. Più o meno. ***


Waaa grazie a tutti! sinceramente non pensavo che la mia ff piacesse così tanto X°°°D. Ecco il secondo capitolo!
ditemi che ne pensate!

The Phoenix
Capitolo 2
Sorpresa...gradita. Più o meno.


Nebbia. Edifici dai contorni sfumati, ma vagamente familiari. Un volto nella bruma, un ragazzo dal volto triste le stava davanti.
- Sh-Shaoran? -
Il ragazzo si girò dall’altra parte e si allontanò lentamente, svanendo a poco a poco.
- Shaoran! Aspetta! - gli corse dietro, ma perché sembrava non riuscire a raggiungerlo? Anzi, era proprio come se non si muovesse.
Vai via.
Sakura smise di correre, interdetta.
Vattene…
- Sakura! -
Il ragazzo scompariva sempre più…
- Shaoran no… non andare…! -
- Sakura! Svegliati è tardi! -
Non lo vedeva più…
- no… ti prego… -
Improvvisamente la nebbia si diradò su due persone vicine… molto vicine…
- Sakura, svegliati maledizione! - piccole mani le schiaffeggiarono il viso.
- Ah!! - Sakura si tirò su di colpo, scaraventando il povero Kero-chan giù dal letto. Un sogno. Solo un sogno. Diverso da quello di poche ore prima, ma ugualmente spaventoso. E poi sembrava così reale… inspiegabilmente, fu contenta di non aver visto la fine.
- Sakura ma si può sapere che ti è preso? - urlò l’animaletto rialzandosi in volo e posandosi con cipiglio imperioso sulle sue ginocchia - Sbrigati dai che sono già le sette e mezza! -
Sakura lo guardò intontita. - Eh? - A parte il sogno, aveva il solito sonno da chi dormirebbe fino ad ora di pranzo. Poi comprese la terribile verità: doveva andare a scuola! Il secondo anno di liceo la aspettava! - Oddio è tardissimo!! Dov’è la mia divisa? Dov’è? Kero-chan, hai visto la mia divisa?? Dio è tardissimo! Ah, eccola stava sotto il letto… Ciao Kero! Io vado! - con il cravattino storto e i capelli ancora mezzi arruffati scese a razzo. Kero-chan stava ancora riprendendosi dal colpo che la ragazza gli aveva fatto prendere con il suo improvviso ritorno alla realtà.

ooo000ooo000ooo

Un quarto d’ora dopo, Sakura sfrecciava in strada con i roller. Da quando Yukito e Touya, suo fratello, avevano finito il liceo e quindi non passavano più di lì, ci metteva di meno ad arrivare a scuola perché non perdeva tempo con loro, ma comunque la sveglia era sempre un trauma. E poi… quel sogno… cosa significava? Da tempo ormai aveva imparato ad ascoltare le visioni, ma non riusciva a capire se quello era un normale sogno, meglio, un incubo o un sogno premonitore. Sakura si assillava di interrogativi. Chi era quell’altra persona? Perché nel sogno Shaoran le aveva detto di andarsene? Con quella voce seccata che non sembrava nemmeno la sua poi, e quegli occhi tristi…
Cavolo, pensavo che Eriol avesse detto che non avrei più avuto sogni premonitori..-
ooo000ooo000ooo

Immersa nei propri pensieri, quasi non si accorse di essere arrivata a scuola. Piombò in classe con il perfetto ritardo di cinque minuti. Il professore e i compagni si girarono verso di lei, perplessi.
- Oh, no! - si affannò la ragazza - scusi il ritardo prof., è che… - Tomoyo, dal suo posto vicino la finestra, la guardava divertita, un sorriso sornione stampato in volto, visibilmente in attesa di qualcosa.
Il professore sorrise bonario. - Questa volta non fa niente, è il primo giorno e non ho ancora iniziato la lezione… a proposito, questo è… -
Evidentemente Sakura fece esattamente quello che l’amica si aspettava, perché la ragazza assunse un’espressione soddisfatta. Ammutolì, fissando la persona a fianco del professore.
Un bel ragazzo alto, con capelli color cioccolato e occhi ambrati ricambiava il suo sguardo.
Shaoran Li era davanti a lei, sorridendo timidamente.

ooo000ooo000ooo

Sakura non realizzò subito chi aveva davanti: dopo tutto quel tempo, vederlo lì come se ci fosse sempre stato era sconcertante. In effetti era cambiato, fisicamente parlando. Era molto più alto, le spalle erano più larghe e la linea della mascella si era rafforzata. Ma la zazzera spettinata di capelli castani era la stessa, gli occhi gli stessi, profondi e ambrati. Lo stesso sorriso dolce. Rimase a fissarlo per quelli che sembrarono secoli, mentre sentiva come una bolla di gioia gonfiarsi nel cuore, oltre che ad una gran voglia di piangere. Fu tentata di correre ad abbracciarlo, per accertarsi che quella non era solo un illusione, o un sogno.
Solo con molta fatica riuscì a darsi un contegno e andare a posto. Tuttavia, quel attimo di esitazione fece trasformare la gioia nella stessa rabbia che aveva provato nel leggere la lettera. Ma come osava Shaoran a tornare così, senza una telefonata, dopo tutto quel tempo?
Così, quando lui abbozzò un timido cenno di saluto, Sakura strinse la presa sulla cinghia della borsa e andò al suo posto, sbattendola sul banco senza proferir parole.
- …da Hong Kong, ma è già stato qui, quindi alcuni di voi forse lo conoscono già. Allora… dove ti puoi mettere? - scrutò la classe - Ah si, vicino a Sakura c’è un posto libero…-
Shaoran andò verso il suo posto con uno sguardo che rivelava quanto fosse turbato e rammaricato. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma Sakura si girò dall'altro lato senza neanche guardarlo.

Più volte Shaoran provò a parlare con Sakura, senza esito. Alla fine si limitò ad osservarla durante la lezione, così ostinatamente decisa ad ignorarlo, sentendo un macigno al posto del cuore. Aveva immaginato che non sarebbe stato facile, che Sakura avrebbe potuto odiarlo per essersene andato senza dirle nulla, ma faceva male comunque. Perché la colpa era solo sua, e lo sapeva. Era stato un totale codardo. Al suono della campanella per la pausa pranzo, non fece in tempo ad alzarsi che lei si era già avviata con passo deciso verso il cortile, senza degnarlo di uno sguardo.
- Sakura, aspetta un attimo… - supplicò, ma lei era già sparita. La raggiunse che stava già in cortile e le mise una mano sulla spalla. - Sakura… -
La ragazza si girò di scatto e gli mollò un sonoro schiaffo. Non disse nulla. Ritirò la mano, gli occhi accesi dalla rabbia. Poi se ne andò a sedersi su una panca poco lontano.
Stordito, Shaoran si portò una mano alla guancia. Non faceva male, era solo… disorientato. Tomoyo lo raggiunse. - Cosa le è successo? - chiese, più a sé stesso che ad altri.
- Beh, diciamo che l’hai fatta preoccupare parecchio… e… sempre diciamo eh… non credo che abbia preso molto bene il fatto che tu te ne sia andato, e sei tornato, senza dire nulla. -
- Diciamo pure che l’ha presa malissimo… - replicò il ragazzo, affranto.
- Oh no…- gemette Tomoyo - pensavo che le avrebbe fatto piacere una sorpresa… -
Sakura, che aveva sentito tutto, balzò in piedi e marciò verso di loro, infuriata. - A SI EH? E COSÌ STAVATE D’ACCORDO A NON DIRMI NIENTE! MA BRAVI! TOMOYO NON ME LO SAREI MAI ASPETTATA DA TE! -
Tomoyo era sconvolta. - Sakura, scusa… ma… -
- MA UN CORNO! E TU! - sbraitò Sakura, fuori di sé, puntando il dito verso Shaoran come se fosse una maledizione. Tomoyo si meravigliò che l’amico non arretrasse di un passo. - DUE ANNI! DUE ANNI SENZA UNO STRACCIO DI TELEFONATA! NON TI È NEMMENO... PASSATO PER LA TESTA COME POTEVO STARE IO! PRIMA TE NE VAI COSÌ, E POI TI RIPRESENTI QUI COME SE NIENTE FOSSE! HAI UNA MINIMA IDEA DI COME MI SONO PREOCCUPATA? NE HAI ALMENO UNA MINIMA IDEA?!? -
Shaoran era annichilito - Scusami Sakura, io… -
- Sta zitto! Vattene via! - sbottò, la gola dolente per aver urlato tanto, ormai quasi in lacrime, gli voltò le spalle e fece per andarsene.
Shaoran si riscosse. Non poteva lasciarla andare così, non dopo tutto quello che aveva passato. La afferrò per un braccio, attirandola a sé.
Sakura cercò di divincolarsi, - Lasciami! Sta' lontano da me, io… -
- Lasciami spiegare, ascoltami, ti prego… -
- Non ho intenzione di ascoltarti! - si girò guardandolo con occhi pieni di lacrime. - Mi hai lasciata! Dopo aver promesso di non farlo! Senza neanche dire una parola, mi hai dato solo quella dannata lettera! Sono cambiata a causa tua, lo sapevi? Che diavolo di aspettavi quando sei tornato qui? Che ti corressi incontro trillando "bentornato" con un vassoio di biscotti? - Shaoran sussultà. Sakura inalò tremante, abbassando il capo - Ed io… tutto questo tempo senza sapere se stavi bene, s-senza poterti vedere… Io non... posso - balbettò, abbassando il capo.
- Non so più... cosa pensare...- Shaoran alzò una mano per accarezzarle il viso, però si fermò, temendo di peggiorare la situazione. Come poteva essere stato così idiota? - Perdonami, ti prego… non… - Poi sospirò, lasciandola andare. Abbassò lo sguardo. - S-se non vuoi… più vedermi, lo capisco.- mormorò. La ragazza non rispose, né lo guardò. Shaoran si sentì gelare -…forse è meglio che vada-.
Un’improvvisa paura, paura di vederlo svanire da un momento all’altro invase Sakura, che lo afferrò prima che potesse anche solo pensare di muoversi. - No! - gridò. Lo abbracciò stretto e affondò il viso contro il suo petto, scoppiando a piangere a dirotto. Dopo un attimo di sorpresa, Shaoran la avvolse tra braccia e la strinse a sé. - Mi dispiace - sussurrò tra i suoi capelli, la voce rotta dall’emozione - Mi dispiace - ripeté - non hai.. idea di quanto tu mi sia mancata. -
Lei si limitò a stringerlo più forte. Lentamente, i singulti si calmarono, ma rimase stretta a lui. - …Shaoran - riuscì a dire infine, troppo felice di sentire la sua voce per riuscire a dire qualsiasi cosa.
- Sono qui. -
Sakura sorrise, il volto ancora affondato nella sua camicia, per la prima volta dopo anni.

ooo000ooo000ooo

Come era prevedibile, arrivò il momento delle spiegazioni.
- Shaoran, ci vuoi dire cosa è successo? Insomma, tutto questo tempo senza contatti… a Hong Kong è successo qualcosa vero? - domandò Sakura.
I tre amici stavano passeggiando tranquillamente nel parco, dopo la scuola. Tomoyo osservava contenta i due ragazzi che camminavano abbracciati, felici, mentre portava in mano una grande busta colorata.
- È… una storia lunga… - rispose lui, non troppo contento di iniziare il discorso. Voleva solo stare lì e abbracciarla.
- Beh, abbiamo tempo. - incalzò la ragazza.
- Veramente no! - fece Tomoyo, indicando il cielo - Guardate, sta per piovere! - In effetti il cielo era solcato da nuvoloni che non promettevano niente di buono.
- Oh, è vero! - esclamò Sakura - … sentite, perché non venite tutti e due a cena da me così ne parliamo? Tanto papà e Touya non ci sono. -
- Se non è un problema... -
Tomoyo era entusiasta - Va benissimo! Così vi faccio provare i vestiti da battaglia che ho preparato per voi… ieri sera sono stata tutto il tempo a cucire dopo che Li mi ha telefonato! -
Sakura e Shaoran la fissarono, sconcertati.
- Ehm… Tomoyo… non ho capito bene... vuoi dire che ne hai fatto uno anche per me? - chiese il ragazzo, sperando di aver capito male.
- Ma certo! Ora siete una squadra! - esclamò Tomoyo come se fosse una cosa ovvia. - Card Captor Sakura e il guerriero cinese! - declamò.
A sentire il suo nuovo epiteto Shaoran arrossì fino alle punte dei capelli. «T-Tomoyo… per favore, evitiamo» supplicò, imbarazzato.
All’improvviso, sentì un peso morto tra le braccia. «Sakura? Che hai?! Sakura!»
La ragazza si era improvvisamente accasciata tra le sue braccia, svenuta.



Come promesso, la suspence va a farsi benedire XD che ci posso fare, è più forte di me...
ditemi che ne pensate!
ahah *non so perchè rido °-°* grazie per i commenti! ora però il nuovo capitolo non lo so quando lo posto, questi ce li avevo già scritti da un po' XD
a non so quando!! XD

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Capitolo 4
*** La strega ***


Eccomi qui con il terzo capitolo!! (dico terzo, ma in realtà sarebbe il quarto... terzo dal prologo ecco)
ma penso che questa spiegazione sia perfettamente inutile °-°"


The Phoenix
Capitolo 3
La strega

Buio. Freddo.
- …Ma dove sono? -
Delle voci lontane la chiamano, preoccupate. Lei cerca di rispondere, di trovare una via d’uscita. - Shaoran! Tomoyo!! -
Corre.
- Shaoran! Dove sei? -
Ma dov’è lei regna un buio denso e opprimente, senza scampo.
- Finalmente ti ho trovata, Padrona delle Carte. -
Sakura si ferma, si guarda intorno, spaventata. - Chi sei?! Fatti vedere! -
Davanti alla ragazza si delinea una figura evanescente, sembra fatta di fiamme cangianti. La voce, ora si capisce che è di donna, ride. Sembra che provenga dall’oltretomba.
- Chi sono? - dice la donna - Ah ah, ma dai… possibile che tu non sappia davvero chi sono? - Sakura la guarda, spaventata e confusa.
- Aspettami, mia cara Sakura, aspettami e verrò a prendermi ciò che mi spetta… e che sfortunatamente possiedi solo tu, ragazza -
Delle lingue infuocate si distaccano dalla figura e si avvolgono delicatamente intorno alla ragazza, sfiorandola come per accarezzarla. - Cosa… che intendi? Chi sei?! Dimmi il tuo nome! -
- Te lo chiederò gentilmente: potresti prestarmi le Carte, per favore?- chiese la donna, con una certa nota supplichevole nella voce, come un bambino che chiede dei dolci.
-Ti ho chiesto il tuo nome.- ripetè Sakura ignorando la sua richiesta, provando ad apparire risoluta.
- Sicura che ti sia di qualche utilità?- Ghignò la donna - Ma sì, non vedo perché non possiamo seguire le norme dell’educazione. Mi chiamo Shinobu, ragazzina, e visto che ci sei, salutami anche il tuo amichetto... Oh, e le Carte mi servono. Quindi le prenderò. Konbanwa, Sakura-chan. -
La figura inizia a dissolversi.
- Fermati! Dimmi di più! Cosa vuoi da me? -

La donna svanisce completamente.
Sakura rimane sola, nell'oscurità che presto la avvolge.

ooo000ooo000ooo

Dal buio in cui si trovava Sakura ritornò lentamente alla realtà. Aprì lentamente gli occhi, e si ritrovò nella nicchia sotto lo scivolo del parco, tra le braccia di Shaoran. Fuori diluviava, ma uno spicchio di cielo cominciava ad intravedersi tra le nuvole e la luce del tramonto tingeva di rosso le cime degli alberi. Shaoran e Tomoyo la guardavano preoccupati.
- Sakura! Finalmente… Ti senti bene? -
- Come stai, amica mia? -
Sakura si tirò su, l'espressione nascosta dai capelli - Si, sto bene, non preoccupatevi. - poi si rivolse al ragazzo guardandolo negli occhi, ancora spaventata. - Shaoran, c-chi è Shinobu? -





Lo so lo so lo so questo capitolo fa pena! scusate per la lunghezza, o meglio la cortezza =_= è che con i prossimi capitoli si getteranno le basi per la storia, e quindi devo essere sicura di non omettere ne mettere qualcosa di troppo, quindi la sto scrivendo a briciole alla volta XD
il fatto è che sto scrivendo questa fan fiction nei ritagli di tempo, e nemmeno la storia è progettata troppo bene =__= e poi sono superimpegnata con le interrogazioni di fine quadrimestre a scuola! questa settimana abbiamo avuto sei compiti!
e a voi come va a scuola?
altra cosa, avete capito perchè il sogno del capitolo precendente l'ho scritto al passato e questo al presente? perchè manco io l'ho capito °-°" bah... forse perchè quello su shaoran era più realistico... °-°"" o forse un'ispirazione inspiegabile... ok sto vaneggiando XD

Per revelations: ma come non hai capito!! °-°" è svenuta perchè shinobu si è intrufolata nella sua mente no?
O non si capiva? °-°""
X nn so come chiamarmi: 1. misà che hai scritto il commento di un altra fan fiction (dimmi che ff è così la leggo XD)
2. non avevo proprio pensato a tsubasa veramente °-°"

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Capitolo 5
*** Maghi del Passato ***


The Phoenix
Capitolo 4
Maghi del Passato


La pioggia scrosciava fuori dalla nicchia sotto lo scivolo, ma uno spicchio di cielo cominciava ad intravedersi tra le nuvole e la luce del tramonto tingeva di rosso le cime degli alberi.
Sakura, indifferente allo spettacolo al di fuori, guardava Shaoran, in attesa di una risposta.
Lui era visibilmente preoccupato.
«Allora?» ripeté lei.
«C-come sai di Shinobu?»
«L’ho appena sognata. Penso che tu mi debba delle spiegazioni»
Tomoyo non ci stava capendo più niente «Cosa? Che sta succedendo?»
Sakura, ignorando completamente l’amica, continuava a fissare Shaoran, che sospirò e si passò una mano sul volto.
«Si, penso proprio di sì. Andiamo a casa e vi racconto tutto.»


«Bene. Cominciamo… allora…»
«Aspetta un attimo Li, prendo la videocamera così registro tutto…» disse Tomoyo.
Erano tutti e tre seduti sui divani del salotto, con una tazza di tè fumante davanti.
Sakura aveva passato gli ultimi dieci minuti – il tempo per percorrere il tragitto tra il parco e casa sua – a rassicurare Tomoyo, che non la smetteva di chiederle se stava bene. Appena entrati a casa, era corsa su in camera a chiamare Kero-chan, ma l’aveva trovato profondamente addormentato sopra il joystick della console, così era ridiscesa al pianterreno, frustrata.
Ora stava guardando l’amica, sconsolata. Non cambierà mai… si disse con un misto tra rassegnazione e divertimento, mentre Shaoran guardava male Tomoyo che frugava dentro la grande busta. «Fatto!» esclamò, dopo aver accuratamente posizionato la videocamera sul bracciolo del divano.
Shaoran prese fiato. «Allora, sapete già che ai suoi tempi Clow Leed era uno dei maghi più potenti del pianeta…»
«Però non era l’unico vero? Madoushi* né è la prova.» interruppe Sakura, tirando su le gambe sul divano che condivideva col ragazzo e abbracciandosi le ginocchia.
«Infatti.» riprese lui «C’erano moltissimi maghi in incognito allora, venne formato un Consiglio dei dieci stregoni maggiori, tra cui ovviamente c’era anche Clow. Il consiglio aveva il compito di controllare gli altri maghi, in modo che qualcuno non decidesse improvvisamente di… diciamo…. Andare troppo oltre. Farsi scoprire dalla popolazione sarebbe stato un problema, capisci? L'epoca della caccia alle streghe era ancora un brutto ricordo, e non volevano scatenare altre violenze. Per parecchio tempo non ci furono particolari problemi. Finché Clow non decise di prendere con sè un allievo.»
«Clow ebbe un allievo? Kero e Yuè non me ne avevamo mai parlato!»
«Questo perché successe prima che Clow li creasse. Questo allievo si chiamava Reijiro, e i primi anni fu un mago impeccabile. Dimostrò un talento innato per la magia, e un preoccupante desiderio di potere. Dopo qualche anno, Clow decise di smettere di insegnargli, preoccupato perché stava diventando sempre più potente. Reijiro se ne andò e non si fece vedere più per una decina di anni.»
«E Clow quando creò le carte?» chiese Tomoyo, sempre più incuriosita
«Credo durante questo periodo, ma non so il perché. Sapete anche voi che era un po’ strano… ma mia madre dice che sapeva già quello che sarebbe successo in futuro.» Shaoran prese un sorso di tè. «In questi dieci anni il Consiglio ebbe degli sfaldamenti. Molti sudditi non si fidavano più dell’autorità, come era di fatto prevedibile. Clow cercò di ristabilire la fiducia, convincendo gli altri membri ad azioni più moderate, ma non ci fu niente da fare. A peggiorare le cose ci fu il fatto che Reijiro si rifece vedere, solo che non era da solo. Oltre a lui c’era anche una donna, potente quasi quanto lui.»
«Shinobu?»
«Shinobu.» confermò Shaoran «Oltre a decine di altri maghi minori stanchi del regime che non gli permetteva di vivere normalmente. Non so molto su di lei, ma era... tipo il suo braccio destro. Alcuni dicono che fosse innamorata di lui, ma non si sa se lui ricambiasse. So solo che si fidavano ciecamente l’uno dell’altra. Comunque, la rivolta si svolse per un paio di mesi, finchè il Consiglio, che aveva provato ad arrestare Reijiro con le buone maniere, non diede l’ordine di ucciderlo.»
«E ci riuscirono?» domandò Sakura.
Shaoran annuì. «Non subito, è ovvio, Reijiro era troppo potente. Ma alla fine uno di loro ci riuscì.»
«E non mi dire che era…»
«Già. Clow.»
«Cosa?!» esclamò Tomoyo.
Sakura era sconvolta. Non è possibile… Clow Reed ha ucciso quell'uomo?
Come se avesse letto il pensiero della ragazza, Shaoran la rassicurò sorridendo. «Ma è stata una cosa accidentale: Clow era contrario alla sentenza e andò con la spedizione mandata dal Consiglio per cercare di far ragionare entrambe le parti. Ci fu uno scontro, e Reijiro morì.»
«E allora come si fa a sapere che è stato lui?»
«Per sua stessa ammissione.»
«Ah» ci fu un attimo di silenzio, poi Tomoyo chiese: «E Shinobu che fine fece?»
«Rimase sconvolta dalla morte dell’amato, e... da quanto so ha deciso di vendicarsi contro di lui, o in questo caso, del suo erede.»
«Ehm… scusa Li… ma perché ora parli al presente?» fece Tomoyo.
«Ora ci arrivo. Allora, anche se era diventata molto potente, Clow rimaneva il più grande mago del momento. Shinobu distrusse gran parte dei membri del consiglio ma quando trovò Clow, lui riuscì a sigillarla.»
«Solo un sigillo?»
«Ve l’ho detto, Clow era un individuo parecchio strano, avrà avuto le sue buone ragioni. Sta di fatto che circa un paio di anni fa il sigillo si è indebolito, e Shinobu si è liberata. È per questo che sono dovuto ripartire, Sakura.» pronunciò l’ultima frase guardando la ragazza, con un misto di scuse, giustificazioni e sensi di colpa. Lei distolse lo sguardo. «E io che c’entro, comunque?» chiese la ragazza.
Shaoran sospirò. «Quando ha scoperto che Clow è morto, Shinobu ha cominciato a cercare il suo erede, cioè tu. Ovviamente ad Hong Kong non l’ha trovato. In un primo momento pensava che fossi io, dato la mia discendenza, ma, sapendo delle carte, ha capito di essesi sbagliata, perché in effetti non uso quel potere. Ho comunque cercato di tirare il più possibile la corda per non farla arrivare a te, ma non c’è stato niente da fare, alla fine ha scoperto chi sei e come ti chiami. Almeno sono riuscito a sigillarla un’altra volta prima che potesse venire qui, così non darà fastidio almeno per un po’»
Sakura lo guardò dolcemente. Un dolce calore la invase. «Hai fatto tutto questo... per me?»
Shaoran arrossì «S-si… però non so quanto possa durare… la mia tecnica è comunque troppo debole per Shinobu. Ora c’è mia madre a guardia del sigillo, quindi per un po’ possiamo stare tranquilli.»
«Ah, e allora, quella storia delle comunicazioni interrotte?» domandò Tomoyo
«Shinobu è riuscita ad isolare completamente la città. Tutti gli abitanti normali si sono come dimenticati del mondo esterno, e noi non potevamo lasciare Hong Kong in balia di quella strega. Poi, dopo che sono riuscito a sigillarla, cioè circa un anno fa, siamo stati impegnati con la ricostruzione della città, che era stata danneggiata dalla furia di Shinobu. Abbiamo deciso quindi di mantenere lo stato di isolamento per un po’, per non creare ulteriori sospetti al resto del mondo. Quindi, un po’ perché non c’era modo di comunicare, un po’ perché non potevamo proprio, non sono riuscito a mettermi in contatto, scusami, Sakura.»
Calò il silenzio. Sakura esitò un istante, poi poggiò la testa sulla spalla del ragazzo, che le passò un braccio intorno alle spalle, mentre Tomoyo finiva il suo tè e spegneva la videocamera.
All’improvviso Sakura ebbe un brutto, anzi, bruttissimo presentimento. Come se qualcosa dentro di lei fosse scomparso. Alzò il viso, guardando Shaoran, parlò con un ottimismo che non aveva. «Senti Shaoran, Meilin come sta?»
Il ragazzo strinse i pugni. Sapeva che glie l’avrebbe chiesto prima o poi. In fondo erano grandi amiche. Ma lui non voleva rivivere quei momenti, no, non avrebbe raccontato tutto quanto. Fu dopo parecchi secondi e con la morte nel cuore che rispose.
«Sakura… Tomoyo… ecco, Meilin è…»
«Meilin è...?» chiesero in coro le due ragazze, curiose.
«… è morta.»

*vedi primo film ^^


Muhahah non ho saputo resistere! sorry per la povera Meilin ^^ Ciauu al prossimo capitolo!

X Laprinc: guarda che questa storia non tiene conto minimamente dei fatti accaduti nel secondo film, si ricollega più che altro alla fine del manga (anche se ci ho lasciato Meilin che nel manga non compare) ed è ovvio che succede tutto nella fan fiction! ^^
X Revelation: ahah all'inizio veramente c'era un motivo perchè l'avevo fatta morire (che poi alla fine non era morta) ma poi ho cambiato la storia quindi... XDD ma meilin credo che sarà l'ultimo dei vostri problemi muha *considerando anche come la faccio finire la ff*

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Capitolo 6
*** Nuovi vestiti ***


Raga eccomi qua finalmente X°D. (E allora? Nd.tutti) scusate per la lunga attesa (mannaggia, è finita.. Nd.tutti) Ehm... lo so che i primi capitoli possono essere noiosi... ma sopportate per favore ancora un po', poi prometto che la storia sarà avvincente X°D.
Ultimamente ho anche iniziato a fare il manga della mia ff, che ovviamente cambierò un po'... anche perchè mi è venuta in mente un'idea per rendere la storia decente già dll'inizio, ma ovviamente non me ne tiene di riscrivere tutto daccapo quindi... ok la smetto, passiamo alla storia X°D (e finamente! ndtutti)

The Phoenix
Capitolo 5
Nuovi vestiti


Tomoyo si portò le mani alla bocca, le lacrime che le salivano agli occhi.
Sakura guardò il ragazzo, interdetta. Pensava, anzi, sperava che quello fosse uno scherzo. Credeva quasi che Meilin sarebbe sbucata da dietro al divano gridando “BUH!”. Perché Meilin non era morta. Non poteva essere morta.. Era una ragazza così forte, così tenace, simpatica e bella, che crederla morta equivaleva a credere alle fandonie di Yamazaki…
Fu quando vide un’unica lacrima scendere sul viso di Shaoran, che comprese che era tutto vero. Non l’aveva mai visto piangere, e, da quanto Meilin aveva raccontato, probabilmente non l’aveva mai fatto. Allora anche a lei cominciarono a scendere le lacrime.
«No… no!»
Singhiozzando, abbracciò il ragazzo, che guardava fisso davanti a sé, con lo sguardo perso in chissà quali pensieri, tentando invano di mantenere la solita freddezza. Senza riuscirci.


Cenarono in silenzio, ma non nel silenzio di chi non ha nulla da dirsi: non c’erano parole per descrivere il dolore per la perdita dell’amica, e ognuno era immerso nei propri pensieri.
Dopo cena, fu Tomoyo a rompere quella calma carica di sottintesi.
«Su! Allora vogliamo provare questi vestiti?»
Sakura la guardò sconcertata. Aveva un sorriso ottimista stampato in faccia, ma si capiva che cercava di mascherare il dolore. Era incredibile, però, come fosse capace di infondere calore anche nei momenti più difficili. «Tomoyo...»
«Avanti! Lo sapete no? Le ultime cose che lei vorrebbe sono questi musi lunghi.» incitò la ragazza.
Allora Sakura ricambiò il sorriso, e anche Shaoran si aprì in un sorriso triste.
«Giusto!»


Sakura dovette ammetterlo: Tomoyo aveva dato il meglio di sé, anche se le sarebbe sembrato quanto mai strano andare in giro conciata così. Li aveva spediti nelle camere di Sakura e Touya a cambiarsi. La prima a scendere fu Kinomoto.
«Allora… come sto?» chiese, un po’ imbarazzata.
Tomoyo era estasiata. «Wow!!! Sei un'incanto!! Chissà cosa ne penserà Li…»
A quel punto sentì la porta della camera di Touya che si apriva e si chiudeva, e Tomoyo sfrecciò su per le scale lasciando Sakura con un palmo di naso. Qualche secondo dopo sentì i rumori di una piccola e non troppo convinta colluttazione.
«Ehi!! Tutto bene lì su?» fece la cattura carte affacciandosi alle scale.
Tomoyo scese saltellando, trascinandosi dietro uno Shaoran non troppo convinto.
Per lui aveva disegnato un completo abbastanza semplice ma che lo rendeva ancora più affascinante di quando già non fosse: stivali di cuoio nero al polpaccio, pantaloni verde scuro tendenti al marrone, camicia bianca con una sgualcitura ad hoc con le maniche lunghe a sbuffo, sfumate di verde fino ad arrivare ai polsini neri; cinturone nero con borchie dorate e un’altra cinghia per appendersi la spada alle spalle. Inoltre gli aveva ficcato in testa una specie di fascia di pelle dello stesso colore dei pantaloni, che gli alzava la frangia. Evidentemente l’aveva intercettato su per le scale per costringerlo a mettersela, perché era un po’ storta e la povera vittima della stilista era decisamente spettinata.
«Tomoyo! Ti prego, tutto ma questa no! Sakura, per favore diglielo anche tu che è ridicola…» Supplicò il ragazzo.
Guardarla e ammutolire furono una cosa sola.
Anche lei portava degli stivali, neri decorati con un nastrino rosa scuro, lunghi fino al ginocchio; una minigonna svolazzante a scacchi rosa e neri con dei minuscoli shorts neri sotto; una camicetta, anch’essa bianca-sgualcita, aderente fino a poco sotto il petto, che poi si allentava mettendo in risalto il seno con una profonda scollatura e che ricadeva sulle braccia con delle larghe maniche sfumate dal rosa al nero. Sui capelli sciolti portava un cerchietto rosa scuro con decorazioni nere.
Inoltre aveva anche lei un cinturone borchiato che portava sbilenco in vita, dal quale pendeva la borsettina per le carte che Tomoyo le aveva regalato tempo prima.
Quello non era assolutamente il suo stile di vestiario, ma Sakura era comunque bellissima, e decisamente sexy. Sakura si accorse dello sguardo di Li, e abbassò lo sguardo lisciandosi nervosamente le pieghe della gonna.
«N-non pensi sia un po’ eccessivo?» chiese, arrossendo ancora di più.
Shaoran era rimasto praticamente pietrificato. «Assolutamente n… ehm… t-ti sta benissimo!» si riscosse.
Dopo un po’, finalmente Tomoyo si decise a parlare: era stata fino ad allora a scrutare con aria compiaciuta e insoddisfatta allo stesso tempo i due ragazzi da capo a piedi, che ora la guardavano perplessi. «Tomoyo, ma come mai hai cambiato così tanto il tuo stile?» domandò Sakura. «Mmm… beh, ora avete sedici anni, non potevo mica mettervi addosso delle cosuccie tutti fiocchi e pizzetti ridicoli come prima…»
Li pensò che allora era stato un miracolo se “prima” a lui non disegnava vestiti. Per fortuna ebbe il buon senso di non esprimere ad alta voce il suo pensiero.
«… e quindi ho deciso di cambiarvi stile, qualcosa di più moderno… osé, diciamo…»
Faceva paura.
«… ma c’è qualcosa che non va… Sakura, hai ragione, in effetti è un po’ eccessivo… uffa! Ora mi ci dovrò rimettere e non posso lavorare su altri vestiti! E di conseguenza non posso farvi le foto! Ma perché la vita è così ingiusta con me?!?» sbottò all’improvviso, sconsolata.
Gocciolina.
Fu un attimo, una sensazione, tutti e tre si guardarono e poi cominciarono a ridere come matti.
La sveglia suonò le nove e mezza.
« Oh no! Devo andare! I vestiti ridatemeli domani…» disse la mora, smettendo a fatica di ridere. «Ciao ragazzi!» Si avviò verso la porta, la aprì e si fermò. Sakura e Shaoran le stavano dietro. Quando si girò per salutare, aveva di nuovo gli occhi velati di tristezza.
Ecco, fine della magia. Tutto il dolore tornò a ripresentarsi non invitato.
Non sapeva cosa dire. Anche perché, se avesse detto qualsiasi cosa, quella tragedia sarebbe diventata ancora più reale. Tutti si accorsero della cosa, e un triste silenzio scese di nuovo su di loro. Alla fine Tomoyo si decide a parlare, ma non allegra come prima.
«Beh… allora ci vediamo domani…»
«Ciao Tomoyo.» salutò Sakura, grave.
Tomoyo guardò il ragazzo. Lui, con gli occhi bassi, stava di nuovo cercando di mantenere il controllo. Gli si avvicinò e lo abbracciò.
«Oh Shaoran… mi dispiace tanto…»
Stupito tanto per l’abbraccio quanto per il fatto che l’aveva chiamato per nome, Shaoran ricambiò, e Sakura si unì a loro creando una stretta di conforto collettiva.
Tomoyo si staccò per prima, sorrise ai due e se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle.
I due ragazzi rimasero soli, uno a fianco all’altra. Dopo qualche minuto di silenzio pieno di dolore, Sakura si avvicinò al cinese, poggiando la testa sulla sua spalla.
«Shaoran?» chiamò, stringendosi a lui.
«Mmm?»
«Mi sei mancato».

e ho un'altra volta tagliato la scena... scusate ma poi veniva troppo lunga XD. Siate spietati con le critiche plz
Notizia straordinaria!! ho trovato il modo di saltare un po' di pallosità nei prossimi capitoli, quindi non disperate X°D

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Capitolo 7
*** Di nuovo insieme ***


Eccomi qui, dopo quasi un mese T.T scusate! sono imperdonabile! A scuola ultimamente ci massacrano a furia di relazioni e compiti in classe T.T
Ho scritto, corretto, riscritto e sistemato almeno cinque volte questo capitolo, XD spero che alla fine sia venuto bene XD


The Phoenix
Capitolo 6
Di nuovo insieme


Shaoran sarebbe potuto morire… morire morire morire.
Sakura non riusciva a levarsi dalla testa questo pensiero, mentre aspettava seduta sul divano che il suddetto finisse di cambiarsi.
Perché quando lui le aveva parlato dello scontro con Shinobu, aveva trovato conferma alle sue preoccupazioni, al suo sogno ricorrente.
Quanto era stata meschina… tutto quel tempo a pensare solo al fatto che lei non era felice, mentre il suo ragazzo rischiava tutto per aiutarla. Chissà poi quanto aveva sofferto alla scomparsa della cugina.
Meilin… non l’avrebbe rivista più… chissà com’era successo… Ma se fosse morto anche lui? Lei cosa avrebbe fatto? Non voleva pensarci. Molto probabilmente sarebbe morta dal dolore. No, lo amava troppo per poter pensare anche solo per un istante alle parole “Shaoran” e “morto” nella stessa frase. Aveva bisogno di lui, pensare una vita in cui non fosse presente era inconcepibile.
Fu distratta da un fruscio che indicava che qualcuno si era seduto accanto a lei, ma non alzò lo sguardo.
Shaoran esitò un istante, poi le accarezzò dolcemente i capelli, assaporando la sensazione di averla accanto. Le era mancata terribilmente, e non c'era stato istante in cui non si era pentito di essersene andato senza salutarla un'ultima volta.
«Ehi… va tutto bene?» le chiese. Sakura gli prese la mano tra le sue e la strinse, senza guardarlo ancora.
«Ho paura Shaoran…»
«Non permetterò che ti succeda nulla, Sakura.» disse, serio.
«Non è per me che ho paura.»
Lui la guardò interrogativamente. «Cosa vuoi dire?»
Sakura scosse il capo.
«Shaoran, io non voglio che tu ti faccia del male, non voglio che ti metta ancora in pericolo per me… Se ti succedesse qualcosa... io… io…» soffocò un singhiozzo.
«Sakura»
Lei sapeva. Sapeva, o almeno intuiva, che dopo quello scontro era rimasto per più di un mese incosciente, sospeso tra la vita e la morte. E lui sarebbe morto, se questo sarebbe servito per proteggerla. Ma non sopportava di vederla piangere, o soffrire, soprattutto sapendo di essere lui la causa di quelle lacrime. Gli procurava un dolore peggiore di qualsiasi ferita.
Lei alzò gli occhi umidi, sorpresa dal tono duro del ragazzo.
«Sakura, non piangere, ti prego» la sua voce si addolcì, mentre stringeva la ragazza a sé e le accarezzava i capelli corti. «Sono qui, sono tornato, e non ti lascerò mai più, lo giuro. Basta tristezza, ora voglio pensare solo a noi. Ma tu devi ritornare la ragazza allegra e sorridente di prima, ok?» le sussurrò dolcemente tra i capelli di miele. «Non sopporto di vederti così…» aggiunse poi, in un mormorio quasi impercettibile.
«Ma… se…»
«Andrà tutto bene, Sakura.» le sorrise prendendola per le spalle, « E poi, siamo di nuovo insieme: chi ci ferma più ora?» disse scherzosamente.
La ragazza gli sorrise, persa nel marrone dorato degli occhi del ragazzo, e si strinse a lui. «Ti amo.» sussurrò.
Nonostante tutto, a quelle parole, Shaoran arrossì come un peperone, strappando a Sakura la prima vera risata da molto tempo. Il ritorno della timidezza cronica.
«Ma che fai, mi ti imbarazzi ancora?» disse la ragazza con voce cristallina.
«M-ma no, è che…» le parole gli morirono in gola.
Accidenti, sedici anni e ancora non sai gestire in modo decente le emozioni…
Sempre così. Anche l’ultima volta che era stato in Giappone, ogni volta che si sentiva dire quelle parole avvampava. Come poteva pensare di andare avanti in quel modo?
«S-scusami, Sakura.» avvampò ancora di più.
Sakura sorrise «e di che?» si strinse un po’ di più a lui, i loro visi erano a pochi millimetri di distanza. Ora anche lei era lievemente arrossita.
«Cambi umore in fretta» sorrise Shaoran. Lei si limitò ad avvicinarsi ancora di più, sorridendo.
«L’hai detto tu, no? Ora dobbiamo pensare solo a noi. Anch’io sono stanca di soffrire.»
Rimasero qualche secondo a guardarsi negli occhi, smeraldo nell'ambra, troppo felici di essere di nuovo insieme per pensare ad altro.

E poi, senza che nemmeno se ne rendessero conto, avvicinarono i loro volti, unendo le labbra in un dolcissimo bacio. Un bacio calmo, pieno di amore. Non fu come era stato il loro primo bacio, tempo prima, quando erano tutti e due troppo imbarazzati ed inesperti per goderlo fino in fondo. Eppure al contempo fu come se lo fosse. Sakura si sentiva rinata, come se una parte del suo cuore fosse finalmente tornata al suo posto. Le labbra di Shaoran erano fresche, la baciavano con infinita delicatezza, come se fosse un fiore di ciliegio che andava trattato con la massima cura. Sentiva che il suo cuore sarebbe potuto scoppiarle di felicità, ma non bastava. Affondò le mani tra i suoi capelli, stringendolo a sé più che poteva. Le mani di lui erano premute contro la sua schiena. Il bacio si fece più profondo, più appassionato. Sakura si lasciò scivolare sui cuscini, trascinando giù anche il ragazzo. Avrebbe voluto che quel momento perfetto durasse per sempre; vivere così, solo di amore.
Ma la realtà è dura.


«Sakuraaa!! Sono a casa!! Ma sei ancora in piedi? Le luci sono tutte acces…»
Touya entrò nella stanza, dove i due ragazzi si erano staccati in fretta e furia, tutti e due con un’espressione sorpresa, terrorizzata e colpevole dipinta sul volto.
Touya, sconvolto, passò lo sguardo sui due, soffermandosi prima sui vestiti sgualciti della sorella, e poi sul volto rosso come un peperone del cinese.
Quel cinese.
«Ehm… ciao Touya…»
«COSA CI FAI TU QUI?!? COME HAI OSATO AVVICINARTI A MIA SORELLA?!?»
Shaoran lo guardò con odio. « Io? Cosa ci fai tu qui, spilungone! Non stavi al lavoro? Ah… ho capito. Allora ti hanno licenziato…» disse con aria diabolica.
«TU! Brutto moccioso, io ti…»
«RAGAZZI! Smettetela di fare i bambini per favore!» Sakura si frappose tra il fratello e il ragazzo, impedendogli di fare a botte. Al diavolo i momenti perfetti… non potè fare a meno di pensare.
Touya le rivolse uno sguardo di fuoco, poi se ne andò in camera sua sbattendo la porta. Sakura rimase ferma sulla porta del corridoio. Si girò verso Shaoran imbarazzata.
«Ok, abbiamo capito che mio fratello ce l’ha con te.»
Lui la guardò allibito. «E adesso te ne sei resa conto?» si avvicinò alla ragazza e la baciò sulle labbra. Dopo qualche secondo, Sakura si staccò e gli sorrise.
«Forse è meglio che vada…»
«Si, hai ragione.»
Li si avvicinò alla porta d’ingresso e l’aprì, Sakura si appoggiò allo stipite.
«Allora, ciao!»
«A domani.» disse lei, stampandogli l’ennesimo bacio sulla guancia.
Lui si avviò per la strada, e all’angolo le rivolse un ultimo cenno di saluto. Sakura gli sorrise e, quando il ragazzo girò l’angolo, si voltò verso l’interno della casa chiudendosi la porta alle spalle.
Era felice, al diavolo tutto il resto.

Salì in camera saltellando, aprì la porta allegramente e fece per andare verso il letto…
«Aaah!!!» SBAM!
Sakura si alzò dolorante da un groviglio di cavi elettronici e dischetti.
«Aaah!!! Nooooo!!»
La ragazza guardò verso la TV, dove una specie di pupazzo giallo fissavalo schermo come pietrificato, con un game-pad in mano. Sul video lampeggiava una grande, terribile scritta rossa:
NO SIGNAL

«Kero-chan! Ma che cavolo…»
«Cos’hai fatto?!? Avevo appena finito il livello più difficile! E ora come farò…» si disperò l’esserino. Sakura si accorse di avere in mano la presa scart della play.
«Ehm… Kero-Chan? Ma prima non stavi dormendo?» chiese la ragazza per sviare l’argomento.
«Si che stavo dormendo! Ma tuo fratello ha fatto un tale casino che mi sono svegliato e, visto che non c’eri, ho cominciato a giocare. Oooh… ora devo rifare tutto da capo… a proposito, ma come mai hai fatto così tardi? Che è successo? E perché sei vestita in quel modo?»
Sakura lo prese e lo abbracciò stretto.
«È tornato! È tornato!! SHAORAN È TORNATO!!!» gridò, buttandosi sul letto gioiosamente.
«Si, ok, ok… ma adesso lasciami! Sto… soffocando…»
«Oh, scusa!» disse lei, e lo lasciò andare. Kero-chan volteggiò un attimo in aria per riprendere fiato.
«Allora il cinesino è tornato, alleluia! Ah, e si è degnato di spiegare il motivo del suo eclissamento dalla società?» chiese il pupazzetto, sprezzante, facendo ondeggiare la lunga coda terminante con un ciuffo bianco.
Sakura ripensò a quello che era successo, a Meilin e a tutto il resto. Le vennero di nuovo le lacrime agli occhi. Si mise a letto e raccontò tutto all’amico.
Dopo molte spiegazioni...
«Mmm… si, avevo già sentito parlare di Shinobu. Anche se il Maestro non parlava spesso dell’argomento…»
«E perché tu non me l’hai mai detto? Se avessi saputo cosa stava succedendo, forse avrei potuto evitare che Meilin…»
«Non dire stupidaggini, Sakura!» sbottò Kero-Chan, spazientito. «come potevo sapere che sarebbe tornata? E poi tu non avresti potuto fare niente… Insomma, non sappiamo nemmeno se è morta per causa sua! A proposito, il Gaki* ti ha detto come è successo?»
«Non chiamarlo Gaki! E poi, no non ce l’ha detto. E non voglio costringerlo a parlarcene… ma perché poi?»
Kero-chan fece una faccia seria «Perché… no, niente.». Era meglio non dirle niente... anche perchè non ne sapeva abbastanza.
Sakura lo guardò perplessa. «cosa volevi dire?»
«Niente! Sakura, ora è meglio che dormi, vuoi arrivare tardi a scuola anche domani? Anche se forse i professori sono talmente rassegnati ai tuoi ritardi che convinceranno il preside a cambiare l’orario di apertura…»
Sakura gli tirò una cuscinata.

I due arrivarono nella grande casa che era già notte fonda. Il giovane fu il primo ad entrare, subito seguito dalla ragazza. Si chiuse velocemente la porta alle spalle, guardingo.
«Credi che ci abbiano seguiti?» mormorò lei.
«Sinceramente, penso che non sappiano nemmeno che siamo qui.»
Il ragazzo si sedette esausto sulla poltrona che troneggiava al centro della stanza. «Almeno spero, voglio essere ottimista.»
«Lui è già arrivato?» domandò la ragazza, trafficando con il camino. Anche se l’estate era finita da poco, in quella casa c’era un’atmosfera glaciale, dopo più di tre anni che era disabitata.
«Si, e spero che almeno questo possa aiutarci...»
«Noi quando cominciamo le ricerche?»
«Appena possibile, direi.» disse togliendosi gli occhiali rotondi per pulirli. «Oggi hanno ricominciato la scuola, e in pubblico sono più esposti, considerando che non sappiamo con certezza chi è la spia.»
La ragazza si avvicinò alla poltrona, i lunghi capelli neri accesi dai riflessi del fuoco. In volto aveva un’espressione triste. «Non posso proprio, vero Eriol?»
Il moro sorrise, comprensivo. «Mi dispiace, è il prezzo da pagare. La strega è stata molto chiara al riguardo.» sospirò «Alle volte la cara vecchia Yuuko è proprio antipatica; ma, d’altronde, è il suo lavoro.»
La ragazza sorrise mestamente «Mi chiedo se abbia fatto bene ad accettare la sua offerta…»

«Padrona, lui è qui. Ho la conferma di chi è lei»
Il ragazzo biondo si avvicinò al tavolino nero, su cui spiccava una grossa sfera nebulosa.
Che mi dici della situazione?
Sorrise compiaciuto. «Non potrebbe andare meglio. Sono due anni che è mezza depressa, e il ritorno del ragazzo ha rimescolato le carte in modo... propizio. Inoltre dopo quello che ha fatto le carte non sono più legate indissolubilmente a lei.»
Il volto che a tratti si vedeva confusamente nella sfera sorrise soddisfatto.
Perfetto. Hai trovato il contenitore?
«Ancora no, ma non credo ci vorrà molto. Ma questo rubino dovrebbe reggere per un po’. Almeno fin quando non trovo quello vero.»
Bene. Direi che si può cominciare da domani.
Lui annuì.
Puoi andare.
Il giovane uscì dalla stanza e la richiuse a chiave. Sorrise
Cominciava il divertimento.

Per chi non lo sapesse Gaki significa moccioso in giappo ^^

Commenti
X Fatafaby89: Ma grazie ^^. e non fare quella faccia alla povera Tomoyo-chan, lei lo fa solo per rendere le cose un po' più allegre... comunque sono contenta che ti piaccia, ma sappi che le tue storie sono molto meglio delle mie! ^^
X Sakucele e Saku068: ragionissima... cucciolo shaory che piange ç__ç però dai, solo una lacrimuccia... e credo che sarà l'unica di tutta la ff, quella che piangerà disperata sarà sakura... ma non voglio farvi spoiler X°D
X Revelation80: visto che alla fine ce l'ho fatta a postare XD? La verità è ce l'avevo pronto già da un po' il capitolo, ma mi mancavano le ultime battute *siscusa* per quanto riguarda l'abbigliamento... ho fatto un disegno con sakura vestita così e mi è venuta bene... shaoran invece... ci devo lavorare, perchè anche così deve essere er macho boy XD (io me l'ero immaginato un bonazzo della madonna)

Ci sarannò novità d'ora in poi! probabilmente tutto quello che vi ho anticipato fino a mo non varrà niente XD


Ah... ehm... ragazzi... vi ho già detto che se non ho minimo quattro recensioni a capitolo non comincio il seguente! ^^" è che soffro di una tremenda insicurezza >.< XD se non mi recensite mi deprimo XDXD

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Capitolo 8
*** Giornate scolastiche non troppo tranquille - parte 1 ***


*entra con aria circospetta, cercando di non farsi notare troppo, con uno scudo antisommossa, e comincia a scrivere*
C-ciao a tutti!! (ma chi è questa? ndt. tutti) Lo so, sono imperdonabile, non ho idea di come farmi perdonare per aver aggiornato dopo tutto questo tempo! Quanto è passato? Due anni? tre? oddio non ricordo °-°" Spero davvero che ci sia ancora qualcuno interessato alla storia X°D.
Però sono contentissima di essere tornata!! Anche se... è passato così tanto tempo che non mi ricordo come si usa l'HTML °-°"""""
Fa benee... basta con i convenevoli, forse è meglio che comincio!
Let's start!!


The Phoenix
Capitolo 7
Giornate scolastiche non troppo tranquille - parte 1


Caro diario,
oggi sono successe troppe cose, non riesco ancora a rendermene conto pienamente. Shaoran è finalmente tornato. Quando mi ha chiamato, l’altro giorno, non riuscivo a crederci, ma invece eccolo qui!
E non posso che essere contenta, per tutti quanti, per Sakura, per lui, per me che ho finalmente di nuovo al mio fianco uno dei miei migliori amici.
Finalmente Sakura sarà felice! Non posso pensare a come è stata in questi mesi, fa male anche a me. Non dimenticherò mai quell’espressione sul suo volto, dopo la scomparsa di Shaoran… era così… vuota. Era una persona diversa. Sinceramente, più volte ho pensato di vederla crollare, specie dopo il black out; invece è sempre stata forte. D’altronde, da lei non potevo aspettarmi altro.
Ma la notizia della morte di Meilin… dio, non riesco a capacitarmene… Ma c’è qualcosa di strano, lo sento. Questa storia, la storia che ci ha raccontato Shaoran, non mi convince a pieno. Sono sicura che lui non ci ha mentito, eppure… non lo so neanche io… devo riflettere.
Per adesso comunque credo sia meglio goderci questo momento, senza pensare troppo. Siamo stati tutti troppo male per preoccuparci ancora.
… anche perché, sento che questo è solo l’inizio, non so di cosa…
Ma ho l’impressione che tutto questo non porterà niente di buono.

P.S.: devo ricordarmi di sistemare il vestito di Sakura, soprattutto la scollatura, prima che Shaoran si prenda un infarto!!

Estratto del diario personale di Tomoyo Daidouji, aprile 2011

~~

Quella mattina c’era qualcosa di strano.
Sakura si sollevò a sedere lentamente, con la sua solita aria sonnacchiosa da prima mattina. «Buongiorno Kero…» Si strofinò gli occhi ancora appannati dal sonno e fece un gran sbadiglio. Il piccolo guardiano ronfava addormentato al suo fianco.
La ragazza scese piano dal letto, attenta a non svegliarlo. Gli uccellini cinguettavano fuori, segno che la primavera era arrivata del tutto. Non si sarebbe stupita se i ciliegi fossero fioriti nella notte, rinfrescati dall’acquazzone del giorno prima.
C’era qualcosa di veramente strano, qualcosa nell’aria, anche se non riusciva a capire cosa.
La sua notte era stata alquanto piena. Era sicura di aver sognato qualcosa di importante, ma quel sogno era stato completamente offuscato dal successivo. Aveva sognato che Shaoran era tornato da lei a Tomoeda, e le aveva promesso dolcemente di non lasciarla più. Pazzesco… si disse, ripensandoci. Il risultato comunque era che si sentiva abbastanza in pace col mondo; abbastanza da affrontare un’altra giornata indossando la maschera che si era creata per non crollare.
Il cellulare vibrò leggermente sulla scrivania, segno che era arrivato un messaggio. Sakura lo aprì, ancora mezzo addormentata, senza fare caso al mittente.

Buongiorno piccola mia! So che tu e la sveglia non avete un buon rapporto, ma forse è
meglio se le dai un’occhiata. Ti aspetto all’incrocio, sbrigati che facciamo tardi. Shaoran


La ragazza si ritrovò a fissare l’ultima parola, anzi, l’ultimo nome.
«Shaoran.» Ripeté sussurrando, sconvolta. Il viso le si illuminò. Allora era davvero tornato! La sera prima… Non era stato solo un sogno..! In preda all’entusiasmo, fece una piroetta rischiando di inciampare sui cavi sparsi per terra e spalancò la finestra ridendo, godendosi il sole primaverile… che forse era un po’ troppo forte. Rilesse il messaggio.
Guardò la sveglia, che spietata segnava le 7:54.
Sul suo viso si dipinse un espressione orripilata.
«OH NO SONO DI NUOVO IN RITARDOOOOO!!»

~~

«Amico, tu ci devi delle spiegazioni. Ed anche delle scuse, in effetti.» Yamazaki addentò un onigiri «Ma guardami, senza di te sono stato costretto a copiare i compiti di matematica a Tomoyo!» esclamò con disappunto.
«Ah, allora ammetti di averli copiati!» sbottò la ragazza.
Il gruppetto rise divertito. C’erano tutti: Sakura, Shaoran, Tomoyo, Chiaru, Rika, Naoko e Yamazaki; seduti sull’erba del giardino della scuola nella pausa pranzo. Come ai vecchi tempi.
Era un sacco che Shaoran non si sentiva così bene. Finalmente poteva rilassarsi, stare con i suoi amici e la ragazza che amava senza preoccupazioni…
«Già, a proposito… Li-kun, ma dove sei stato tutto questo tempo? Cioè, se non sei andato a scuola, che cosa hai fatto?» chiese Chiaru, curiosa.
Sakura, Shaoran e Tomoyo rimasero spiazzati. Non avevano pensato a questa eventualità.
«Ehm… ecco…»
«Ciao ragazzi, posso unirmi a voi?»
A salvarli era stato un ragazzo biondo, dai tratti europei e gli occhi azzurri chiarissimi. Sorrise al gruppetto.
«C-certo Ryan-kun, prendi un onigiri.» balbettò Tomoyo, arrossita improvvisamente. La cosa non sfuggì a Shaoran, che sorrise divertito. Quella situazione gli ricordava qualcosa.
«Grazie!» il nuovo arrivato si sedette e, mentre gli altri continuavano a chiacchierare tra di loro, si rivolse a Shaoran.
«E tu sei Li-kun, vero? Ieri non ho avuto modo di presentarmi, mi chiamo Ryan Konishi, piacere!» gli tese la mano cordialmente.
«Shaoran Li» Shaoran gli strinse la mano. Per un secondo, provò una strana sensazione. Gli sembrò che quello a cui stava stringendo la mano non fosse il ragazzo che aveva di fronte, ma un'altra persona. Gli occhi azzurri del nuovo arrivato scintillarono di una luce sinistra. Durò solo un istante, Ryan gli sorrise amichevolmente, e credette di esserselo solo immaginato.

~~

Sakura non riusciva a smettere di sorridere. Quel giorno sembrava che il sole splendesse più luminoso del solito, o era solo l’effetto della sua mano perennemente intrecciata a quella di Shaoran? Era… così bello guardarlo; vederlo e sentirlo accanto a lei, non più solo in un sogno. Era ubriaca di lui, della sua presenza.
All’improvviso un’ombra oscurò la luce paradisiaca.
«Salve, Kinomoto!»
Sakura si voltò. Davanti a loro c’era una ragazza dalla bellezza travolgente, con dei lunghi capelli corvini legati a coda di cavallo e due splendenti occhi azzurri. Non aveva quella bellezza innocente e spensierata che caratterizzava la cattura carte, ma la sua era curata e provocatoria, fatta a posta per piacere ai ragazzi.
«Ciao, Igarashi!» salutò cordialmente Tomoyo, mentre gli altri ragazzi riprendevano a chiacchierare.
Sakura invece le rispose scocciata. «Oh, ciao Igarashi. Che vuoi?»
«Che scortesia, mi chiedevo solo se potevi presentarmi il ragazzo nuovo.» Ignorando completamente Tomoyo, sorrise angelica a Shaoran che, non sapendo bene come comportarsi, si limitò ad arrossire lievemente; cosa che irritò non poco Sakura, che tuttavia non sapeva cosa rispondere.
«Bene, Shaoran, questa è Nariko Igarashi; Igarashi, questo è Shaoran Li. Presentazioni fatte. Ti serve altro?» intervenne Tomoyo in aiuto dell’amica, con una celata aria di sfida. Sakura guardò la mora con gratitudine, stringendosi a Shaoran, che, confuso, arrossì violentemente.
Notando le mani intrecciate dei due ragazzi, Nariko si stizzì, abbandonando l’espressione angelica. «A dire il vero si, il prof di ginnastica mi ha mandato ad avvertire le ragazze del gruppo delle cheerleader che oggi cominciano gli allenamenti, alle tre al campo sportivo della scuola.»
«Va bene, ci sarò» rispose Sakura.
«E ti avverto, vedi di impegnarti seriamente. Se quest’anno non righi dritto giuro che ti espello dalla squadra.»
«Non creerò problemi, capitano.» Pronunciò l’ultima parola con tono alquanto sprezzante. Le due si squadrarono in cagnesco per qualche altro istante, poi Nariko se ne andò, sdegnata.
«Qualcuno può spiegarmi che sta succedendo?» chiese Shaoran alle amiche.
«Niente, niente!» esclamò Sakura, facendogli un gran sorriso. «Bene, è meglio che vada a cambiarmi, o farò tardi all’allenamento. Shaoran, ci vediamo alle cinque al cancello?»
«Sicuro»
Sakura lasciò a malincuore la mano del ragazzo, poi si avviò di corsa sul vialetto, la sacca della palestra in spalla.

~~

Nariko Igarashi era forse l’unica persona al mondo che la cattura carte non sopportava. Dal primo giorno del liceo, trovandosela in classe, Sakura aveva avvertito in lei una sensazione di totale incompatibilità che le rendeva praticamente impossibile trattarla amichevolmente; d’altronde, anche Igarashi non aveva intenzione di appianare i rapporti.
«Uno, due, tre…!»
In verità, Sakura sapeva di essere cambiata. Era sempre stata una ragazza solare e sorridente, ma da quando si era innamorata di Shaoran, non sapeva fare a meno di lui. La sua assenza l’aveva segnata, rendendola una persona disincantata e meno ottimista. Perciò aveva una paura tremenda che Shaoran si sarebbe stancato di lei, e Nariko sembrava avere tutta l’intenzione a portarglielo via.
«Forza con quei pon-pon, ragazze!»
Eppure, stando con lui, Sakura si sentiva quella di prima. Forse non era diventata una persona così diversa, si disse ridacchiando tra sé e sé, magari solo un po’ gelosa.
«Kinomoto, ma si può sapere dove hai la testa oggi?»
sbraitò l'allenatrice. Tutte le ragazze si erano fermate a fissarla, abbastanza perplesse. Sakura si rese conto di aver lanciato via i pon-pon in un impeto di euforia. Arrossì violentemente e corse a riprenderli, scusandosi con l’insegnante. Tornando, vide Nariko che la squadrava con sufficienza, le mani sui fianchi. Sakura le fece una linguaccia, poi si girò continuando l’allenamento.




Waaah, e anche questa è fatta! So che non è per niente fatto bene come capitolo, in effetti sarebbe dovuto durare molto di più, ma avrei impiegato troppo tempo per finirlo ed ero... come dire... troppo impaziente di pubblicare di nuovo! Spero davvero che vi sia piaciuto!! :D
Ah, una cosa, sono passati tre anni da quando ho scritto il capitolo precedente, quindi probabilmente il mio stile è cambiato. D'altronde, ho fatto esperienze che mi hanno fatto crescere e ora credo di poter mettere di più in questa storia... beh, fine momento serietà xD.

E ora passiamo ai commenti delle recensioni dello scorso capitolo!!
X _Ainwen_: Grazie davvero!! ora finalmente ho aggiornato, spero che la storia ti continui a piacere :D
X Feel Good Inc: Non ti preoccupare per non aver recensito! Grazie di tutto!
X revelation80: oddio a dire il vero non lo ritrovo più xD comunque non ti preoccupare che prima o poi avranno tutta l'intimità dovuta ;-)
X saku068: nooo che non sono gli unici (vedi risposta sopra xD)
X saku_cele: dolse Shao *_* chissà se riuscirò a rendere bene tutta la dolcezza del loro rapporto...

Oook raga, ora ci salutiamo! Ah dimenticavo. Volevo ringraziarvi tutte per i vostri commenti. Rileggendo tutte le vostre recensioni mi è tornata la voglia di scrivere. Grazie a tutti!!
al prossimo capitolo!!


P.S: ma da dove mi viene tutta questa dolcezza e pucciosità? °-°
P.S.S: altra cosa, la regola (?) delle 5 recensioni (si, perchè sono diventate 5) vale ancora!! Please add a comment!! XD

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Capitolo 9
*** Giornate scolastiche non troppo tranquille - parte 2 ***


Ciao a tutti! Eccomi finalmente ritornata con il capitolo 8 di questa fan fiction che sta diventando un'epopea (almeno per me, non penso che ve ne freghi più di tanto, no?) Mi scuso ancora per l'enorme tempo di attesa, ma l'ispirazione è una dannata bestia selvaggia che non sono ancora riuscita a domane, inoltre tra scuola, disegni, contest e richieste varie non ho idea di come farò a continuare a scrivere. E grazie infinite a tutti quelli che la stanno leggendo ancora!
Prima di lasciarvi al capitolo, volevo dire che mi sono messa a "correggere" i capitoli precendenti, quelli che ho scritto anni fa, per intenderci, modificando alcuni punti/frasi/parole. Ri-leggeteli solo se vi va, perchè non sono modifiche al livello di trama, solo blande sfumature :) (il capitolo che ho cambiato di più comunque, e che forse vale la pena rileggere, è il secondo... secondo a partire dal prologo eh xD)
Ancora grazie per la pazienza e buona lettura!

The Phoenix
Capitolo 8
Giornate scolastiche non troppo tranquille - parte 2


Shaoran si chiese quanto dannatamente grande fosse quella scuola.
Era partito con l’intenzione di fare una passeggiata nei dintorni, per riprendere confidenza con l’ambiente dopo la lunga assenza, ma si era ritrovato a vagare senza meta nel cortile immenso del complesso, composto da vialetti, prati e piccoli canneti. Insomma, sapeva che il liceo Seijou era grande, ma non ci era mai entrato prima di allora e da fuori sembrava una scuola come tante. Il via vai di gente si stava lentamente esaurendo, man mano che gli studenti tornavano chi alle proprie case chi alle aule dei club.
Alla fine le gambe lo riportarono alla zona dei campi dei club sportivi. Si sedette sul prato vicino a dove si allenavano le cheerleader. Si ritrovò a sorridere mentre guardava Sakura.
«Ti piace proprio, vero?»
Shaoran sobbalzò. In piedi di fianco a lui c’era Ryan, sorridente.
«Kinomoto, intendo».
Arrossì violentemente. «Ecco… beh»
Il biondo rise «Non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro con me. Posso sedermi?»
«Certo» Poi aggiunse: «Non è… esattamente un segreto.» borbottò.
«Ah, ma non intendo quello! Si vede benissimo che state insieme, sebbene tu stia in questa scuola solo da un giorno»
Shaoran lo guardò interrogativo.
«Ce se ne accorge solo a guardarvi. Siete diversi dalle altre coppie della scuola. È come se foste due pianeti in orbita l’uno con l’altra. Uno di voi si muove, l’altro si sposta di conseguenza, come se foste una cosa sola. È bello.»
«Uhm… davvero?» Non aveva mai pensato al loro rapporto in quei termini.
«Certo che…» esitò, come se volesse dire qualcosa che non avrebbe dovuto.
«Si?»
«No, nulla.» Ryan si limitò a sorridere.
Shaoran tornò a guardare Sakura, che in quel momento stava provando con le altre ragazze un esercizio con la bacchetta dall’aria complicata. La ragazza si accorse di lui, lo salutò con un sorriso, ma così facendo si distrasse e la bacchetta le cadde in testa. Shaoran ridacchiò.
Il ragazzo guardò di sottecchi il biondo. Non riusciva a farsi un impressione di lui. Era gentile, certo, e non sembrava affatto cattivo. Anzi, si sentiva abbastanza a suo agio con lui. Eppure nella sua aura percepiva qualcosa di diverso. «Cosa intendevi prima?» chiese.
«Quando?»
«Quando hai detto che il mio segreto è al sicuro».
Ryan sorrise ancora. Stavolta era quasi un ghigno, e i suoi occhi per un momento baluginarono di una luce sinistra. «Mi riferivo alla tua “avventura”. Dimmi un po’, con che tipo di ragazza ti sei andato ad imboscare per voler scappare dalla tua fidanzata?» alla fine della frase, non riuscì più a trattenere le risate.
«Ma non è vero!» sbottò Shaoran, ridendo anche lui, sollevato. Per un momento aveva creduto che Ryan sapesse la verità su Hong Kong.
«Sai…» continuò Ryan, tornando serio «Kinomoto è stata parecchio male l’anno scorso. Non sapevo il motivo, ma ora lo capisco.»
Shaoran fremette. Lo sapeva, sapeva quanto male le aveva fatto, e lei nonostante tutto lo aveva aspettato per tutto quel tempo. Si sentiva tremendamente in colpa per tutto questo, e sentirselo ripetere non migliorava affatto la situazione. «Perché mi dici questo?» chiese infine.
«Perché lei ha chiaramente bisogno di te. Sembra una cosa sdolcinata detta così, ma è molto più reale di quello che si possa pensare. Non lasciarla ancora da sola, altrimenti le cose potrebbero prendere una brutta piega.» la sua espressione in quel momento era indecifrabile.
«Cos’è, una minaccia?» chiese il cinese, il volto ridotto ad una maschera di frustrazione. Suonò più serio di quanto non volesse sembrare.
«No, una constatazione» precisò Ryan. «Non prendermi per pazzo, ok? Ma ho la netta sensazione che questa cosa potrebbe andare a finire molto male.»
«Questa cosa, cosa?»
«Non ne ho idea!» Ryan alzò le spalle «Te l’ho detto, è una sensazione. Non so a cosa si riferisca.» Ridacchiò «Ora penserai di sicuro che sono uno svitato»
«Non preoccuparti, ho visto di peggio»
Ryan rise. «Comunque, giochi a calcio? Faccio parte del club, e con il fatto che gran parte dei membri dell’anno scorso si sono diplomati, siamo a corto di giocatori…»
«Ah… si, un po’»
«Ottimo! Allora ti va di venire con me? Penso che dovrai compilare un paio di moduli per l’iscrizione, ma intanto dai un’occhiata»
«Sicuro!»
I due ragazzi si avviarono verso il campo sportivo. Shaoran non riusciva proprio a capire che tipo di persona fosse quel misterioso ragazzo.

~₪~

Sakura uscì dagli spogliatoi della palestra a razzo, dopo essersi accuratamente sistemata i capelli e quel velo di trucco che ormai metteva ogni mattina. Voleva essere al massimo per Shaoran.
Corse verso il cancello con un enorme sorriso stampato in faccia, preparandosi a saltare al collo del ragazzo, al costo di fargli venire un infarto, quando si accorse che lui non c'era.
Sarà andato a farsi un giro, si disse, nascondendo una punta di delusione, arriverà tra un paio di minuti.
I due minuti passarono. E poi ne passarono cinque. Dopo dieci Sakura si era decisa a chiamarlo al cellulare, per poi scoprire che aveva la segreteria attivata. Un'inspiegabile ansia le stava salendo, quando vide Tomoyo che veniva verso di lei.
«Sakura! Ma non dovevi uscire con Shaoran?» esclamò l'amica.
«Teoricamente si, ma lo sto aspettando da un quarto d'ora e ancora non si fa vivo. Quando arriva lo strozzo.» sbottò la ragazza.
«Sai dove era andato?»
«L'ho visto andare via con Konishi-kun un'oretta fa. Probabilmente l'ha invitato nel club di calcio.» Sakura sospirò « credo che andrò a cercarlo lì allora. Che c'è?»
Tomoyo aveva fatto un gran sorriso «Niente, niente. Allora io torno a casa.»
«Ci vediamo domani!»
Sakura non fece in tempo a fare quattro passi all'interno del cancello del liceo che avvertì una presenza sconosciuta nella strada dietro di sè. Si voltò di scatto.
«Tomoyo attenta! Spostati da lì!» gridò la ragazza all'amica, che stava attraversando la strada in quel momento.
Tomoyo fece appena in tempo a raggiungere il marciapiede sul quale si trovava Sakura che l'asfalto esplose.

~₪~

Shaoran si asciugò il sudore dalla fronte con un asciugamano e accettò grato la bottiglietta d'acqua che gli porgeva Ryan. Qualcuno dei membri del club che rientrava negli spogliatoi gli diede una pacca sulle spalle.
«Ma lo sai che sei bravo? Cavolo, non ti sta dietro nessuno quando corri con quella palla.»
Shaoran arrossì lievemente «Diciamo che mi sono allenato parecchio...»
«Beh, in ogni caso, se accetti penso proprio che posso darti il benvenuto ufficiale nella squadra! Ehi, ma che ti prende?»
Shaoran si era improvvisamente fatto pensieroso. Sentiva qualcosa, una presenza, provenire dalla strada fuori dal liceo. Porse bruscamente la bottiglietta d'acqua e l'asciugamano al ragazzo. «Scusa, mi sono ricordato di una cosa, devo andare.» esclamò, e corse via.
«Ehi, almeno dimmi se accetti!» gli gridò dietro Ryan, ma ormai il ragazzo era già lontano.

~₪~

Sakura e Tomoyo fissarono inorridite l’enorme creatura innalzarsi dal terreno. La strada si era completamente dissestata e la terra si riversava sull’asfalto quando il mostro emergeva di un altro pezzo. Sembrava fatto di pietra, sebbene fosse molto flessibile, era di un colore biancastro, con incrostazioni di muschio e di licheni giallastri. Due enormi braccia si installavano in un tronco alto quasi sei metri, culminante in una piccola protuberanza che poteva essere definita una testa. Il golem si staccò dalla sua base di terra, ruggì al cielo, e si mosse verso gli alberi del parco del Re Pinguino, schiantandone i rami.
«Distruggerà tutto…» mormorò Tomoyo, scioccata.
Sakura si riscosse dalla sorpresa. «Tomoyo, tu mettiti al riparo e fa in modo che non si avvicinino delle persone, qui ci penso io!» esclamò, lasciandole la borsa. Tomoyo annuì.
La cattura carte si girò per fronteggiare il golem, che ormai era entrato nel parco. «Jump!» la carta uscì dalla tasca dell’uniforme, trasformandosi in due applicazioni a forma di ali che si installarono sui suoi talloni. Sakura saltò sugli alberi del parco, passando da un ramo all’altro fino a che non superò la creatura. Si accorse che stava andando dritta verso l’area dei giochi. Si piazzò su un albero proprio davanti al mostro, reggendosi con una mano al ramo superiore.
«Non so cosa tu sia, ma non ti lascerò distruggere questo posto!» gridò. Come lo fermo? Poi si ricordò di quando aveva catturato la carta della terra. Il golem si girò in quel momento verso di lei, come se si fosse accorto solo in quel momento della sua presenza. Alzò lentamente una delle pesanti braccia, pronto a colpire.
Sakura sgranò gli occhi, impaurita. «Wood!» gridò. Dalla carta esplose un groviglio di liane legnose, che si avvolsero intorno al corpo di pietra bloccandogli i movimenti. La ragazza tirò un sospiro di sollievo, ma inorridì quando vide che le liane venivano inglobate dalla corazza della creatura. Diventarono dello stesso materiale di cui era fatta, inspessendosi e indurendosi, fino che non raggiunsero l’origine e si strinsero intorno a Sakura, avvolgendosi intorno al suo torso e al collo. La ragazza urlò, cercando di allentare la presa con le mani, invano.
Shaoran!

~₪~

Shaoran arrivò sulla strada pochi attimi dopo che Sakura scomparve tra gli alberi all’inseguimento del mostro. Vide Tomoyo in mezzo alla strada, completamente distrutta, con la telecamera accesa, indecisa sul da farsi.
«Tomoyo! Dov’è Sakura?»
«Ha… seguito quella cosa. E’ comparsa all’improvviso!» balbettò «Ma tu dov’eri finito?»
«Uh? In giro… vado da Sakura, tu sta’ attenta!» e corse via.

~₪~

Aiuto!
Lasciami andare! Voglio uscire!
Padrona! Aiuto!
«La tua padrona non può aiutarti. È troppo debole.»
Non è vero, è nostra amica! Mi aiuterà!
«Perché deve aiutarti? Puoi liberarti da sola. Hai il potere per farlo...»

~₪~

Sakura stava andando in debito d’ossigeno, la stretta della creatura era sempre più forte, sentiva le ossa scricchiolarle. Gemette per il dolore. Si rese conto di una cosa però. La superficie che la stringeva non era fredda come si aspettava, ma ruvida e pulsante. Non era pietra. Stava per perdere i sensi, quando sentì la presa delle liane allentarsi. Si accasciò tossendo, tenendosi stretta al ramo dell’albero.
«Stai bene?» Shaoran era accanto a lei sul ramo, la spada sguainata. La guardava preoccupato. A terra la liana recisa si contorceva ancora.
Sakura non rispose. Tremava leggermente, inspirando profondamente per recuperare aria. «Sei in ritardo» boccheggiò, ma poi sorrise. Sorrise anche lui, sollevato, le tese la mano per aiutarla a rimettersi in piedi. Sakura si appoggiò a lui per riprendere l'equilibrio.
Il golem era furioso. Ruggiva agitando scompostamente le lunghe braccia, le liane indurite che si erano inglobate nel suo corpo frustavano l'aria, recidendo rami e schiantando le fronde degli alberi. «Che cos’è quello?» chiese Shaoran, sbigottito.
«Non lo so! È spuntato all'improvviso, pensavo fosse fatto di roccia per questo ho usato la Carta del Legno, ma non ha funzionato... attento!» il golem calò il braccio sul ramo sul quale si trovavano i ragazzi, spezzandolo in due. Sakura e Shaoran saltarono giù prima di venir colpiti anche loro, e si ritrovarono su due lati opposti della creatura. Sakura cadde malamente e ruzzolò a terra per qualche metro. Aprì gli occhi gemendo dal dolore, si era sbucciata le ginocchia e i gomiti, e vide uno dei rami caderle addosso. Lo schivò con un grido, rotolando di lato.
«Sakura!»
«...Sto bene!» Sakura si rimise in piedi, barcollando un po’, poi si dovette ributtare a terra per evitare una liana.
Dall’altro lato, Shaoran attaccò il mostro per distrarlo; brandì la spada «Raitei Shourai!» Il fulmine che si sprigionò dalla lama colpì la mano del mostro, spaccandola in due. Schegge di legno volarono dappertutto. «È... un albero?» Il mostro ora era veramente arrabbiato, si concentrò su Shaoran attaccandolo intensamente. Il ragazzo parò con difficoltà i veloci e potenti colpi inferti con il braccio legnoso spaccato in due, ma non riuscì ad evitare una liana che arrivò subito dopo. La spada gli fuggì di mano, e un lungo taglio gli si aprì sull’avambraccio, strappando la manica della t-shirt. Gridò per l’improvviso dolore.

Sakura spalancò gli occhi dal terrore quando vide il mostro calare il braccio sul ragazzo. Allungò la mano verso di lui, urlando «Shield!». Il tronco bianco rimbalzò su uno scudo trasparente comparso all’improvviso intorno a Shaoran. Si alzò di scatto in piedi, mentre Shaoran recuperava la spada. Corse verso di lui, evitando alla belle’meglio le liane che vorticavano trascinate dall’enorme corpo del golem. «Che cosa facciamo?» gridò.
«L’unica è usare il fuoco!» Il golem ruggì, spalancando un buco nel legno. Mucchi di foglie secche si sollevarono in aria vorticando.
«Però... se usiamo il fuoco rischiamo di incendiare tutto quanto» osservò Sakura. Saltò indietro, evitando una falciata del mostro. Indietreggiarono entrambi tra gli alberi, al di fuori della portata del golem.
«Evoca lo scettro, cosa aspetti?» esclamò Shaoran, quando si rese conto che Sakura era completamente disarmata.
«Non posso!»
«Perché?»
«Non ce l’ho più!»
«CHE COSA?!»
Sakura balzò all’indietro, evitando un albero che si schiantò a terra. «Ti spiego dopo» L’albero caduto li riparava dal golem, che ormai aveva abbattuto tutto intorno a sé creando una zona pulita. La ragazza si illuminò «Ho un’idea! Shaoran, puoi fare in modo di isolare le fiamme?»
Shaoran si riscosse dalla sorpresa. Annuì deciso «Ho capito».
Sakura sorrise, poi tirò fuori la Carta del Fuoco dalla tasca. La lanciò in aria davanti a sé e questa si trasformò all’istante in Firey. Lo spirito del fuoco fluttuò davanti a loro, aspettando ordini dalla sua padrona. Il golem fermò il suo agitarsi scomposto, avvertendo della magia. Si avvicinò lentamente a loro. Appena apparve oltre le fronde dell’albero schiantato, Sakura ordinò «Ora!». La carta volò verso il gigante e intorno al suo braccio. Le fiamme lo avvolsero completamente.
Shaoran saltò sull’albero e brandì la spada «Fuuka Shourai!» Dalla lama si sprigionò un turbine che avvolse completamente il golem e le fiamme, alimentandole e allo stesso tempo tenendole racchiuse al suo interno. Firey continuò a volteggiare intorno al mostro finché non fu completamente carbonizzato, poi il vento si placò e fluttuò di nuovo verso Sakura. Si trasformò di nuovo nella carta ed atterrò tra le sue mani. Dell’enorme golem non rimaneva che un mucchio di cenere.

~₪~

Fa male… le mie foglie… bruciano… Padrona!
«La tua Padrona non c’è più per te. Non può sentirti. Ha altre priorità ora.»
…Non è vero!
«Liberati. Puoi farlo. Liberati e vieni con me»

~₪~

Sakura e Shaoran ansimavano, in piedi l’uno accanto all’altra. «Che diavolo… era quel coso?» esclamò il ragazzo, facendo scomparire la spada. Sakura si lasciò cadere in ginocchio, esausta, e scosse la testa, senza rispondere. Tremava per l’adrenalina ancora in circolo. Poi ridacchiò.
Shaoran la guardò esterrefatto. «Scusa» disse lei «È che… è proprio come ai vecchi tempi, non trovi?» alzò lo sguardo verso di lui, sorridendo.
«Se lo dici tu…» rise Shaoran. Rise anche lei, poi però lo guardò meglio.
«Shaoran, tu sei ferito!» esclamò preoccupata, fissando il suo braccio.
«Ah» Shaoran si osservò il taglio sull’avambraccio destro «è solo un graffio, non preoccuparti».
Sakura balzò in piedi «Non è solo un graffio! Stai sanguinando!» gli prese il braccio senza troppe cerimonie per osservare meglio la ferita.
«Ahio»
La ragazza tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e lo premette sul taglio, pulendolo dal sangue. «Bisogna disinfettarla, forse dovremmo andare al pronto soccorso…»
Shaoran si divincolò dalla sua presa e le mise le mani sulle spalle, un po’ spazientito. «Sakura, sto bene! Basterà qualche cerotto…!» le parole gli morirono in gola quando Sakura alzò gli occhi, pieni di lacrime.
«…Sakura?» Lei abbassò la testa, nascondendo il viso dietro i capelli.

«Sakuraaaaaaaaaaaaa!» La ragazza alzò la testa di scatto, asciugandosi gli occhi frettolosamente con la manica della divisa, e fece in tempo a vedere una chiazza gialla sfrecciare verso di lei prima che Kero-chan gli si schiantasse addosso.
«Kero-chan! Che ci fai qui?»
Il guardiano riprese fiato, poi esclamò «Ho sentito una presenza stranissima! Sono uscito e l’ho seguita fino a qui. Ma che diavolo è successo? Sembra che sia passato un uragano!»
Sakura e Shaoran si scambiarono uno sguardo perplesso, poi si guardarono intorno e si resero conto del totale disastro. Per fortuna il golem non era arrivato all’area giochi, rimanendo in un punto del parco poco frequentato. Però parecchi alberi erano schiantati a terra e la zona era completamente spianata, e dove il golem era passato un varco tra gli alberi si apriva fino alla strada. Durante la battaglia non si erano resi pienamente conto della gravità della situazione. «Oeeeeh!» esclamò Sakura. «oddio, non possiamo lasciare il parco in questo stato!»
«Puoi usare il Legno per risistemare le cose?» domandò Shaoran, turbato per quello che aveva visto prima.
«Credo di si» Sakura tirò fuori la Carta dalla tasca. Cerberus notò qualcosa di strano sulla carta, ma Sakura la lanciò in aria davanti a sé «Woo…»
«Sakura, aspetta!» gridò Kero-chan.
Non fece in tempo. La figura di donna della Carta del Legno si materializzò davanti a loro, ricoperta di foglie, eterea. Ma in lei c’era qualcosa di inquietante. Le foglie di edera che si intrecciavano nei suoi capelli erano venate di nero, gli occhi mandavano lampi verde elettrico. Sakura era sconcertata. «Che cosa… significa?» la carta era immobile, fissava Sakura con uno sguardo addolorato. Shaoran evocò di nuovo la spada mettendosi in posizione di difesa davanti a lei.
«Shaoran, che fai?» gridò Sakura, distogliendo lo sguardo dalla Carta per guardarlo. Il Legno spalancò la bocca e gli occhi, in un muto grido di dolore e tristezza. Un forte campo energetico si sprigionò dalla figura, investendoli come un forte vento. Foglie secche e ramoscelli volavano dappertutto. Sakura corse verso di lei «Wood! Basta, fermati!».
La Carta fluttuò in alto, i capelli di foglie vorticavano intorno al suo corpo, formando un turbine che ricoprì di erba verde e bassi arbusti tutta la zona. Shaoran afferrò Sakura per un braccio e la attirò a sé, Kero-chan si trasformò e protesse entrambi con le sue ali dal vento e soprattutto dai detriti che vorticavano velocissimi.
Poi il vento si calmò.
I due ragazzi riaprirono gli occhi, Kero-chan tornò alle fattezze di pupazzetto. Sakura aveva le guance rigate di lacrime. «La mia Carta… che cosa le è successo?» mormorò.
«Sakura, guarda!» esclamò Kero-chan. A pochi passi da loro, adagiata a terra come un normale foglio di carta, c’era la Carta del Legno.
Sakura corse a raccoglierla. La fissò qualche secondo, raggelata. Cadde in ginocchio.
Shaoran si avvicinò a lei. «Che c’è che non va?» chiese.
Sakura si girò verso di lui, spaventata. «…Non c’è più».
«Cosa?»
La ragazza gli mostrò la carta, le tremavano le mani. Lo sfondo rosa era venato di striature nere. Al centro della cornice c'era una macchia nera, come una bruciatura. Non c’era nessuna figura.
«Non c’è più! È vuota!» singhiozzò «Wood se ne è andata!»

~₪~

Un centinaio di metri da loro, in mezzo al bosco del parco, un ragazzo era appoggiato rilassatamente al tronco di un alberò. Tra le sue mani c’era una pietra rossa, un grosso rubino. Un lampo verde accese per un attimo le sfaccettature della gemma. Il ragazzo sorrise, esultante.






Spazio dell' all'autrice!
Ancora una volta, mi scuso infinitamente per il ritardo... certo stavolta ci ho messo di meno ad aggiornare, no? Aaah, non sparatemi! Ok ok avete perfettamente ragione. D'ora in poi lavorerò molto più su questa fan fiction, perchè a dispetto di quello che sembra ci tengo davvero moltissimo e non vorrei impiegare 20 anni per finirla (anche perchè ci dovrebbero essere tipo due seguiti...)
Che poi... questo capitolo è davvero lungo. Su Word erano tipo 11 pagine. E, ammetto, ho messo delle cose che c'entrano molto poco con la trama originale e che dovrò ammazzarmi per adattare, però sono soddisfatta!
Ma passiamo alla storia! Finalmente un po' d'azione! E' la prima volta in vita mia che scrivo di una battaglia, quindi probabilmente fa pena. Non esitate a criticarmi x°D.
Inoltre in questo capitolo c'è un accenno al piccolo crossover con Tsubasa che fa parte della storia. Vediamo se capite qual è +__+
Un'altra cosa, per descrivere il liceo Seijou mi sono ispirata al campus universitario della Queen Margaret University di Edimburgo, dove sono stata in vacanza studio due anni fa. Un posto stupendo!
Spero che vi sia piaciuto e che la storia continui ad interessarvi!
Ditemi che ne pensate!
Alla prossima!

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