Per sempre, Dafne.

di Alessandra_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** L'inizio ***
Capitolo 3: *** Marchiata ***
Capitolo 4: *** Primo giorno ***
Capitolo 5: *** Allora non eri così. ***
Capitolo 6: *** Basta ***
Capitolo 7: *** Ti sono vicina eppure non riesco a toccarti ***
Capitolo 8: *** Perchè non mi vuoi? ***
Capitolo 9: *** Scusa ***
Capitolo 10: *** Normale ***
Capitolo 11: *** Dimitri dove sei? ***
Capitolo 12: *** Salva, oppure no. ***
Capitolo 13: *** Sentirsi bella ***
Capitolo 14: *** Scelta ***
Capitolo 15: *** Persa ***
Capitolo 16: *** . ***
Capitolo 17: *** Chi è più forte. ***
Capitolo 18: *** Non lo dirò mai. ***
Capitolo 19: *** Chiaro ***
Capitolo 20: *** Ti amo. ***
Capitolo 21: *** Fuga ***
Capitolo 22: *** Casa ***
Capitolo 23: *** Famiglia ***
Capitolo 24: *** io non ti dimentico. ***
Capitolo 25: *** Il momento per fare gli eroi. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***



< E' più piccola di quanto mi aspettassi >
< Non importa >
< Ma maestro, lei è sicuro che questa cosa sia necessaria? Rapirla mi sembra eccessivo >
< Dimitri non ho chiesto una tua opinione. Addormentala con questo > dice dandomi un fazzoletto < poi portala al villaggio. Ti do un'ora. Solo un ora o i tuoi fratelli muoiono >
< Certo, mio signore >
Così detto, l'uomo si allontanò dal ragazzo e lo lasciò da solo. Sapeva che l'avrebbe accontentato, era sciocco e fedele come il padre, ma perchè non approfittarsene? Rise, tornando a casa.
    


Rapirla. Quella parola mi vortica nella mente. Devo solo trascinarla via dalla sua famiglia e destinarla ad una vita di sofferenza. Non posso farlo. Sembra felice, lì a correre in quel giardino per non farsi prendere dal fratello. Entrambi hanno i capelli corvini e gli occhi blu. Deglutisco. Avanti Dimitri, che t'importa di lei? Non la conosci nemmeno, pensa ad Annabelle e a Max, pensa ai tuoi genitori, pensa ai sacrifici che hanno fatto per te, pensa alle ultime parole di tuo padre : Abbi cura di loro. Va bene, sono pronto.   Faccio qualche passo avanti e mi nascondo dietro un cespuglio.
< Dafne, torna qui! Non devi allontanarti troppo> dice esasperato il fratello
< Vattene! Ti odio! Ti odio! >
Involontariamente mi si è avvicinata, fissa un uccellino su un'albero. Sposto il peso del corpo da un piede all'altro e purtroppo faccio rumore.
< Chi c'è?! > grida spaventata. Oh, che mi venga un colpo, ha una voce bellissima.
Guarda in direzione del mio cespuglio e so che dovrei allontanarmi, ma non ci riesco. Sono ipnotizzato dai suoi occhi. Non sono di un semplice blu, sono profondissimi con delle venature di ghiaccio. Che occhi strani e magnifici. Un attimo dopo quegli occhi incontrano i miei.
 < Chi sei? >
Allora mi alzo e corro via.
< Aspetta! Aspettami, ti prego! >
Non voltarti , non voltarti. Vedrai che si stancherà di seguirti e andrà via.
< Fermati, per favore, non ce la faccio! >
< Va' via! > le grido di rimando.
Aumento la velocità e la semino. Sono arrivato nel grande cimitero che precede il villaggio. Cammino velocemente tra le lapidi e non guardo quella dei miei genitori. Entro nel palazzo decrepito e scendo nei sotterranei. Penso a cosa potrò dire al maestro a mia discolpa. Ho paura che possa fare del male alla mia famiglia, eppure non potevo sopportare l'idea di quella ragazza qui. Dafne, che nome incantevole. Ma un rumore interrompe i miei pensieri, "bentornato" a casa.

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Capitolo 2
*** L'inizio ***


Dafne


 

 Qualcosa mi solletica la guancia ed una goccia mi bagna la fronte. Un'altra , poi un'altra ancora. Apro gli occhi. Nero, è tutto quello che vedo. Poi però inizia a trasformarsi in macchie di colore e le macchie in cose. La piana è ricoperta di ciuffi d'erba ormai gialla per il freddo , o almeno credo sia una piana. E' anche piena di pietre grandi e grigie, no aspetta, sono incise. Provo ad alzarmi, ma è come se le gambe non mi appartenessero, come se la mia anima fosse intrappolata in un corpo che non vuole ascoltarmi. Pian piano però faccio forza sulle braccia e poggio i palmi a terra. Mi alzo e mi avvicino ad una pietra, ne tocco la superfice fredda e ruvida sull'incisione. "Amelia. Figlia e moglie adorata"
Sciocca, sei in un cimitero
Certo, come ho potuto non pensarci prima, queste sono lapidi. Mi guardo intorno e scorgo un palazzo decrepito, riesco persino a vedere le poche vetrate rotte e l'intonaco che cade a pezzi. E se andassi a vedere lì dentro?
Non farlo.
Poi sento una voce, è roca e non molto lontana,è a qualche decina di metri da me.
< Mocciosa, dove credi di andare?! >
Capisco di non essere in buona compagnia ed inizio a correre. Ad accompagnarmi c'è la pioggia , che copre di poco la risata dell'uomo.
< Dritta nella tana del lupo, bambina! >
Lo ignoro e continuo a correre, finchè non arrivo nell'edificio. Ci sono due scale, una che scende ed una che sale.
Scendi, è meglio
Quasi quasi inciampo, non vedo nulla con quest'oscurità. Poi una luce, che illumina uno stretto corridoio.
Quell'uomo copulento qui non può passare!
Appena sorpassato il corridoio, mi fermo. Sono su un balcone immenso e bellissimo.
Fa a pugni con l'ambiente circostante, è curatissimo e trasmette allegria. Mi inginocchio per sfiorare una rosa blu.
Che strano colore per una rosa, è troppo acceso
Guardo bene il balcone e mi accorgo che non è normale. Il cielo è verde e il prato è azzurro. I fiori sono verdi, mentre gli steli sono colorati. Solo le rose sono blu.
Dove sono capitata? Chi sono io e chi è quell'uomo minaccioso? Non ricordo nulla, come mi chiamo? Ho una famiglia? Quanti anni ho? Tutte queste domande mi ronzano in testa e non mi accorgo di un rumore alle mie spalle. Poi un altro, questo lo sento e mi volto di scatto. Mi ritrovo faccia a faccia con un ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu. Grido, ma lui sembra non sentirlo. Mi osserva con quegli occhi indagatori, cercando risposte che non so.
< Dove sei? >
Sto per rispondere, quando gli occhi spariscono, così come lo sconosciuto, lasciandomi sola con un buco nell'anima.
Stavolta il rumore è più forte e vicino e invece di tranquillità porta inquietudine.
< Dove credevi di andare eh mocciosetta? Peccato che tu sia la predestinata, altrimenti ti avrei uccisa da un pezzo. Ti aspettano giornate faticose, quindi adesso dormi >
Non ho nemmeno il tempo di controbattere, che un forte colpo in testa mi stordisce e cado a terra. Tutto gira vorticosamente e l'ultima cosa che vedo è la rosa calpestata dall'uomo, come le mie speranze. Poi nero.

Dimitri

Sono steso sul letto, pensando a lei. Com'è possibile? Eppure dovrei preoccuparmi della punizione che mi aspetta per aver disobbedito agli ordini. Chissà cosa dirà il Maestro. Proprio in quel momento entra Max, mio fratello.
< Hey, come stai? >
< Perchè me lo chiedi?- lui non sa nulla della missione- Ho qualcosa che non va? >
< No, solo .. ti vedo stanco, ecco >
< Non è niente, comunque perchè sei qui? >
< Mi ha mandato il Maestro. Cos'è successo? Come mai vuole riceverti? >
< Non lo so >
< Allora ti accompagno >
< Va bene, fratellino. >
< Hei! Ho solo un'anno in meno a te! >
Rido di gusto e alzandomi lo abbraccio.
< Vi voglio bene, più a Belle che a te, ma comunque vi voglio bene >
Anche lui ride e fa una smorfia. Per essere un 17enne è un po' infantile.
Camminiamo per il villaggio ed arriviamo fuori la casa del Maestro. Stranamente lui è fuori.
< Eccoti Dimitri! Te l'eri fatta scappare eh? Ma fortunatamente l'ho acciuffata! Per essere una marmocchia è veloce >
Solo allora capisco di chi sta parlando. No , ti prego no.
< La ra.. la ragazza? L'avete presa? Ma come , io..io l'avevo seminata >
< E ne subirai le conseguenze, è troppo preziosa per noi. Anche se è così piccola >
Guardo nella sua stessa direzione e la vedo. E' stesa a terra , priva di sensi, e ha un grosso livido vicino la tempia.
< Cosa le avete fatto? >
< Anche lei ha pagato per quello che hai fatto , quindi se vuoi che smetta, devi comportarti da uomo e non degnarla di nessun riguardo >
< Sarà fatto > dico gelido.


 

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Capitolo 3
*** Marchiata ***


Dafne



< Dafne.. Dafne dove sei?! >
Chi parla? Dove mi trovo? E chi è questa Dafne?
Apro gli occhi, ma sono accecata dalla forte luce. Riprovo e stavolta riesco a tenere gli occhi aperti. Provo a muovere le mani, ma sono abilmente legate dietro la schiena ad un palo. Mi guardo intorno. Non mi trovo più al cimitero, ma in un'immensa camera con le pareti in legno. Nessuna finestra, solo una porta chiusa. Qualche cintura e quadro appeso qui e là ed un camino spento. Continuo a guardarmi intorno, impaurita ed ancora un po' stordita.
< Dafne dove sei?! > continua la voce
Strano, non c'è nessuno qui, ma la voce è così vicina, quasi fosse nella mia testa. Forse è colpa della botta.
< Chi sei? > urlo, cercando di nascondere il tremore della mia voce. Nessuna risposta.
< Chi sei? Dove ti nascondi?! >
Sento delle voci, ma queste vengono da fuori la porta e solo allora ricordo di essere legata.
< La prigioniera è sveglia, signore.>
< Bene, andrò a darle il benvenuto > la voce roca mi sembra familiare.
< Signore, è ancora una ragazzina.. non le faccia male. >
< Ricorrerò alle mani quando lo riterrò opportuno, Maximilian. Dimitri vieni, entra con me. >
< Certo signore, e perdoni il comportamento di mio fratello. >
La porta si spalanca. Due uomini in nero entrano. Uno è alto e magro, l'altro basso e robusto. Entrambi hanno il volto nascosto da una "maschera"  e portano una cinta piena d'armi. Il basso mi si avvicina , mentre l'altro rimane accanto alla porta . Capisco subito che lui è  meno importante del basso, lo si vede dal suo sguardo. Distolgo subito lo sguardo, perchè noto che mi sta guardando.
< Chi siete? Dove siamo? >
L'uomo robusto si abbassa all'altezza del mio viso e controlla che le corde siano ben strette, nel farlo mi accorgo che un sorriso gli increspa le labbra. E' soddisfatto. Ignorando completamente le mie domande, si rivolge all'altro.
< Abbiamo vinto, ora che abbiamo lei è solo questione di tempo. >
< Ma signore, cosa farà lei intanto e perchè ci serve così tanto? >
< Calma Dimitri, sei sempre il mio prediletto. Lei è importante e con il suo sacrificio ci libererà , perchè faranno di tutto per riaverla indietro. Intanto la sottoporremo ad un duro e continuo addestramento. Per farti perdonare quello stupido errore, le farai da maestro e l'allenerai come meglio credi, insegnandole la disciplina e l'arte del combattimento, anche usando le maniere forti. >
< Ma maestro.. >
< Non mi deluderai di nuovo, vero? >
< Certo che no. >
A questo punto tornano a concentrarsi su di me.
< Devi fare un giuramento - spiegò il basso - e così avrà inizio il tuo cammino >
< Non farò niente di niente finchè non avrete risposto alle Mie domande >
Una mano mi colpisce violentemente la guancia. E' quella di Dimitri, che avvicinatosi, mi guarda con odio. La parte colpita mi brucia tantissimo e fa male.
< Non azzardarti mai più a rivolgerti in questo modo al maestro! Impara a portare rispetto, stupida ragazzina!
< Non mi fai paura , nè tu nè il tuo stupido maestro >
In realtà ho tantissima paura e una gran voglia di piangere, ma non voglio dargli questa soddisfazione. Purtroppo una lacrima riesce a sfuggirmi dall'occhio e traccia un sentiero fresco sulla guancia rovente. Dimitri sta per colpirmi di nuovo , quando il maestro lo ferma.
< Calma mio prediletto, tutto a suo tempo. Su prendila, è ora del giuramento. >
Dimitri mi si avvicina e scioglie le corde al palo, ma le rilega e le tiene strette in mano, impedendomi comunque di muoverle. Intanto il maestro si è avvicinato al camino, lo aveva acceso e aveva iniziato ad arroventare un ferro tra le fiamme. Dimitri mi spinge verso di lui, ma non avendo un buon presentimento, striscio i piedi per rallentarlo. Lui però non mi asseconda, mi solleva senza sforzo da terra , nonostante mi dibatta con tutta la mia forza, e mi lascia accanto al camino. Caccia un coltello dalla sua cinta, mi taglia la manica della maglia e mostra la spalla nuda al maestro. Quello caccia il ferro dal camino e noto che all'estremità c'è un marchio.Vuole marchiarmi a fuoco.
< Giura che onorerai la patria che ti sta accogliendo. >
A causa di un calcio di Dimitri , emetto un gridolino che lui interpreta come un si.
< Bene, da ora fai ufficialmente parte del Popolo >
Prende il ferro e lo preme con forza sulla mia spalla, facendomi gridare, ma Dimitri mi copre la bocca con la mano. Le lacrime iniziano a colarmi sulle guance, bagnandogliela, ma lui non ci fa caso, continua a tenermi ferma. Finalmente il maestro toglie il ferro dalla spalla, rivelando la pelle bruciata e rossa.
< Da oggi il tuo maestro sarà Dimitri, dipenderai da lui, obbedirai solo a lui, sarà il tuo unico punto di riferimento, sarà tuo padre, la tua famiglia. Sarà tutto. >
In quel momento Dimitri mi lascia ed io cado in ginocchio tra i singhiozzi. Nessuno però si cura di me.
< Maestro, la prego.. >
< Dimitri mi fido di te, ora mi congedo. Domani mattina all'alba inizierà l'addestramento. Buona notte >
Detto questo esce, lasciandoci soli. Solo dopo un paio di minuti Dimitri si gira , guardandomi furioso e con ancor più odio di prima.
< Spero per te che impari in fretta, odio le ragazzine scansafatiche come te. Questa vita è difficile. Non sarò solo quello che ha detto il maestro, no, sarò il tuo peggior incubo. >
Poi esce di corsa, lasciandomi lì in lacrime ed ancora legata. Intuisco che nessuno mi aiuterà, quindi mi accuccio contro il muro e mi sfogo piangendo lacrime amare.


Dimitri


L'ho lasciata lì a piangere. Non potevo rimanere un minuto di più, non sarei riuscito a resistere. Cosa mi succede?  Perchè vorrei solo proteggerla e quindi, per reprimere questo impulso la tratto malissimo? Come ho potuto rimanere in silenzio e tenerla ferma mentre il maestro la marchiava? Non lo facciamo più da secoli, voleva solo mettermi alla prova. Ho sbagliato ed ora ne pago le conseguenze. Anzi, purtroppo le pagherà lei.


 

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Capitolo 4
*** Primo giorno ***


Dafne



Dimitri ha ragione. E' un'inferno, sia lui che l'addestramento.
Mi sveglia con una secchiata d'acqua gelida , ma vedendo che non mi muovo, prende l'estremità della corda che mi lega i polsi e tira forte gridando:
< In piedi, subito! >
Già lo odio con tutta me stessa. Mi trascina fuori, sempre per la corda così da farmi male, e c'infiliamo tra la folla di persone presente in piazza. Ci sono mille e più negozi che vendono di tutto, dai gioielli al cibo, dai tappeti ai vasi, dalle lampade alle erbe per "pozioni magiche" . Passiamo davanti a persone di tutti i tipi e tutte le età , con una sola cosa che li accomuna, l'allegria di quel posto. I bambini ridono e si rincorrono, i negozianti gridano offerte sulla loro merce, le donne sorridono e sono lusingate dagli uomini. E' un'atmosfera accogliente, che trasporta. E' tutto tremendamente colorato e vivace, tanto da farmi desiderare di rimanere lì, ma ovviamente Dimitri non me lo permette. Così, mentre ci allontaniamo, cerco di tenere a mente la maggior parte dei dettagli del paesaggio più bello che abbia mai visto, o almeno di cui mi ricordo. Finalmente, dopo quelle che a me sembrano ore, passate a camminare fra le erbacce in solitudine, arriviamo presso un'imponente edificio. E' identico a quello vicino al cimitero, solo che questo è in ottime condizioni. Le finestre sono posizionate in alto e nascondono quello che c'è all'interno, mentre il portone è completamente nero.
< Dimitri dove siamo? >
Lui si gira guardandomi negl'occhi per la prima volta nella giornata e noto nella sua espressione solo disprezzo, odio e severità.
< Non azzardarti mai più a chiamarmi così! Non abbiamo alcuna confidenza. Io per te sarò sempre è solo il MAESTRO, chiaro ragazzina? >
Annuisco mortificata.
< Dim.. Maestro, volevo chiederti una cosa, ma io chi sono? >
< Non è importante >
< Almeno dimmi come mi chiamo >
< Non lo so e non m'interessa, da oggi in poi ti chiamerai Malika >
< Ma.. >
< Ora basta, taci. E' qui che ti allenerò. Non accetto pianti, lamentele , urla , crisi isteriche , maleducazione e disobbedienza. Farai qualsiasi cosa ti ordini, ci siamo capiti? >
< Si, Maestro >
Apre il portone ed entriamo. L'edificio è identico alla sua facciata. Tetro e spoglio. Ci sono tante porte chiuse, corridoi ed un'infinità di scale. Dopo aver salito una decina di rampe ed aver attraversato qualche corridoio, arriviamo in una stanza dove tantissime ragazze sono nel pieno di un'allenamento. Alcune corrono, altre fanno esercizi,altre utilizzano gli attrezzi che tappezzano le pareti, altre duellano . Faccio per entrare, ma Dimitri tira indietro la corda.
< Non puoi allenarti con loro >
Un paio di ragazze escono dalla stanza ed, imbattutesi in Dimitri, prima ammutoliscono , poi gli sorridono e dopo averlo salutato in coro, corrono via sghignazzando. Mi chiedo come mai tutti si comportino in modo così strano con lui. Prima, tra la folla, tutti gli riservavano un saluto, un sorriso, una stretta di mano, come se fosse il ragazzo più simpatico del mondo. Bhà, che persone strane.
< E perchè non posso? >
< Non ne sei degna >
Rimango spiazzata dalla sua risposta, ma lo seguo in una palestra senza fiatare. Lui chiude la porta ,mi scioglie le corde e se le mette in tasca. Guardiamo entrambi  i miei polsi arrossati, lui con un ghigno io con rimpianto.
< Forza! Perchè te ne stai lì impalata? 20 giri di corsa, veloce! >
Inizio a correre, faccio una decina di giri, ma lui non è soddisfatto, del resto sto arrancando.
< Se ti raggiungo, ti gonfio di botte, quindi vai più VELOCE! >
Inizia ad inseguirmi ed è velocissimo. Capisco che fa sul serio e che , se voglio arrivare a stasera incolume, devo correre. Più veloce, sempre di più, finchè la distanza fra noi non diventa accettabile. Dopo un po' però mi accorgo di star rallentando a vista d'occhio, affannata, lui invece corre veloce come prima.
< Ti prego, sono stanca, non ce la faccio più! >
< Non m'importa! Se vuoi salvarti la pelle devi continuare a correre! >
L'affanno aumenta e rischio più volte d'inciampare, ma non posso fermarmi.
< Se ti fermi, è finita per te. >
Perdo il conto , so solo che le gambe mi tremano e che le forze mi stanno lasciando.
< Per favore Dimitri! >
Mi tappo subito la bocca
  con la mano e vedo i suoi occhi infiammarsi di rabbia. Bene, l'ho fatto arrabbiare ancora di più. Stupida, stupida, stupida che non sono altro. Sto rallentando, lui invece accellera. Ho paura, so che mi prenderà, ma non voglio che mi faccia male. Tutto succede all'improvviso, sono talmente assorta nei miei sciocchi ragionamenti  ,che inciampo e cado rotolando rovinosamente verso la parete. Scatto subito in piedi, sperando che lui sia ancora lontano, ma purtroppo è già qui. Mi corre incontro e sbatte i pugni contro il muro, ai lati della mia testa. Sento le vibrazioni causate dal colpo. La sua faccia è a un millimetro dalla mia e i suoi occhi neri sembrano ancor più scuri.
< Ti ho detto che non devi azzardarti a chiamarmi così! Maestro, sono il tuo MAESTRO! > urla tanto forte da farmi male ai timpani. Alza la mano e dentro di me una vocina dice:

Ecco, ora ti prende a schiaffi e non ci sarà nessuno a fermarlo.
Lo guardo negli occhi impaurita e una lacrima sfugge dall'occhio e scivola lungo la mia guancia. Lui la guarda, e per un'attimo sembra addolorato, ma forse mi sono sbagliata, infatti un secondo dopo il viso è di nuovo arrabbiato e severo. Spero che faccia in fretta e che non mi faccia troppo male.
Che cosa stupida, è ovvio che ti farà male!
Ma lo schiaffo non arriva, colpisce il muro.
< Sei stata fortunata, giusto 20 giri. >
Mi volta le spalle e si allontana. Chiudo gli occhi e cerco di respirare, perchè a causa della sua vicinanza, non ci sono riuscita. Ho caldo, sento il viso e le orecchie in fiamme. Distolgo lo sguardo dalle sue spalle muscolose e guardo verso l'unica finestra della palestra. Vedo le ragazze che prima hanno salutato Dimitri e che in segreto ho invidiato, vorrei essere come loro, libere e con delle amiche, non prigioniera e con un maestro severissimo e spaventoso. Mi guardano piene di odio e dicono cose che di sicuro non mi piacerebbe ascoltare. Non capisco, perchè tutti mi odiano? Cos'ho fatto di male per meritarmi questo trattamento?
< Vai ad asciugarti quel sangue che ti esce dal naso, hai preso una bella botta. E sbrigati >
Sangue? Non me n'ero nemmeno accorta. Porto le dita sul viso che si sporcano subito e si tingono di rosso. Corro verso la porta che mi indica e mi sciacquo la faccia, cercando di abbassare la temperatura corporea salita a mille.


Dimitri

Respira, respira Dimitri. Non ci riesco, non riesco a sfiorarla. Prima, ho creduto di riuscirci, ma poi lei mi ha guardato con orrore, ha avuto paura di me, e non ce l'ho fatta. Ho guardato scivolare lenta quella lacrima e mi sono sentito malissimo. Avrei voluto abbracciarla , aiutarla a scappare e dirle che sono strano, sono cambiato da quando l'ho vista. Non posso, devo pensare alla mia famiglia e devo farmi coraggio. Mi dispiace tantissimo che si sia fatta male, ma sono scattato quando lei ha pronunciato il mio nome. Nessuno l'aveva reso così bello. Come se fosse musica. Ho assaporato quel suono, ed è per questo che mi sono arrabbiato con lei, non può abbattere così facilmente le mie difese, non può e basta. Non glie lo permetterò. Ho deciso. Devo farmi odiare da lei, è l'unica soluzione, se stiamo lontani è meglio per entrambi. La porta del piccolo bagno si apre e lei esce, tirando su col naso. Ha i capelli lisci attaccati alla fronte, che cercano di coprire quei magnifici zaffiri lucidi per le lacrime. Purtroppo merita una punizione, devo farle capire chi comanda.
< Avanti, ti avevo detto di sbrigarti >
< Mi perdoni, Maestro >
Per il resto della mattinata la faccio allenare nei modi più difficili e pesanti che conosco, ma lei non apre bocca. Fa tutto ciò che le ordino e subisce in silenzio tutte le mie sgridate, anche quelle che non merita. Poi, dopo un'altra sessione di pesi, cade in ginocchio stremata.
< Va bene, per stamattina basta.> Le lancio un'asciugamano. < Vai a lavarti nelle docce qui fuori, ti do 5 minuti, non uno di più >
Lei non se lo fa ripetere due volte e corre in bagno. Quando esce, perfettamente in orario, ha i capelli bagnati e quindi anche la maglia, e indossa ancora quegli abiti logori ed enormi che le ha messo il Supremo Mestro. E' troppo piccola per quelle cose, mi viene anche da ridere, perchè ha la pelle bianca come il latte, ma le guance rosee e quei meravigliosi occhi blu.
< Dove pensi di andare conciata così? > Mi tolgo la casacca e la cintura e glie li porgo. < Mettiti questi, non puoi girare in questo modo con me. Sembri una sguattera. Ah , tieni anche questo > dico dandole un nastro nero < Lega quegli odiosi capelli, non devono caderti davanti agli occhi, altrimenti te li taglio. >
Lei annuisce, abbassa lo sguardo, prende le cose che le do e va di nuovo in bagno. Bugiardo, adoro i suoi capelli , sono bellissimi, non mi permetterei mai di toccarglieli e poi lei, oh, non sembrerebbe mai una serva nemmeno con un sacco addosso.

Dafne



Rientro in bagno e , anche se lo odio, non posso fare a meno di arrossire. Ripensandoci Dimitri non deve avere più di 21 anni. Tutto in lui appare duro, pericoloso. A partire dai suoi occhi neri che fanno paura , soprattutto quand'è arrabbiato. Ha poi un fisico perfetto, alto, muscoloso ma non eccessivamente. Purtroppo il suo caratteraccio odioso è più forte. Sistemo alla meglio la casacca, stringendo la cinta sotto il seno e mi faccio una treccia con il nastro, posandomela sulla spalla. Quando esco, lo vedo lì , ancora senza maglia, che sbuffa e batte il piede a terra.
< Ti avevo dato solo 5 minuti >
< Scusa >
< Devi darmi del tu, non sono un tuo amico >
< Scusi, maestro >
< Ecco, ora dammi le mani >
Lo guardo interrogativa, ma lui mi fulmina con lo sguardo, facendomi capire che devo obbedire.Me le rilega come prima e prende l'estremità della corda fra le mani. Mi tratta come se fossi un'animaletto disobbediente e cattivo , mi rendeva nervosa. Ci rimango malissimo.
< Abituati > dice vedendo la delusione nel mio sguardo < per un po' starai così >
< Per un po' quanto? > dico quasi urlando e sul punto delle lacrime. Sono stanchissima, tutti mi trattano male e non merito anche questo.
< Finchè lo riterrò opportuno. E se continui così , non credo cha sarà presto. Ora zitta e cammina >
  Se potessi ritornare indietro, mi prenderei a calci per aver solo pensato che fosse carino. Lo odio! 
Mi porta fuori dall'edificio ed arriviamo davanti ad una tenda. Faccio per entrare, ma lui tira la corda e non me lo permette. Si avvicina minaccioso e mi afferra il braccio.
< Credi di averla passata liscia? Oggi ti sei comportata molto male, meriti una punizione >
Tremo mentre lega la corda ad un palo fuori la tenda.
< Cosa dovrei fare? >
< Niente, per oggi e per stanotte rimani qui >
< Come? Ma mi verrà una polmonite >
< Non sono affari miei , ragazzina. Ci pensavi prima >
< Ti odio! > gli grido. Un secondo dopo mi ritrovo a terra, con la guancia dolorante.
< Non rivolgerti mai più a me in questo modo, brutta mocciosa > detto questo si gira e mi lascia sola.

 

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Capitolo 5
*** Allora non eri così. ***


Dimitri

 

 

Fa freddo stanotte, mi stringo la giacca sulle spalle. Esco dalla tenda e noto che sta piovendo. Diavolo. Corro fuori e vedo che sta dormendo. E' rannicchiata su sè stessa ed ha la testa appoggiata alle ginocchia, in una posizione scomodissima. I capelli bagnati le coprono il viso e il corpo è scosso dai brividi. Mi avvicino a lei lasciando che la pioggia mi entri sotto la casacca e m'inzuppi, è il minimo. Le slego i polsi e la prendo in braccio.

< Lasciami > sussurra, dibbattendosi impercettibilmente.

< Sta zitta >

< Ho detto lasciami > ripete. Cocciuta.

Non le rispondo e la porto nella mia tenda. La stendo sulla mia branda e la copro con tutte le coperte che ho. Lei le scosta e cerca di scendere dal letto. La blocco subito, la obbligo a stare ferma e la ricopro.

< Sei zuppa, ti verrà un'accidente > dico

< Avresti dovuto pensarci prima >

< Se tu ti fossi comportata come si deve! >

< Se tu fossi stato solo un po' più cortese! >

< Basta, ti ho già detto di stare zitta, non farmi arrabbiare ancora >

< Certo, mi scusi mio padrone > dice tossendo. < Ho caldo, mi sento bruciare tutta >

< Hai la febbre > dico mettendole una mano sulla fronte < Ora ti porto da qualcuno che saprà curarti, e per domani mattina sarai come nuova >

< Non voglio andarci, chi è? >

< Invece ci vai, ne hai bisogno >

< Ho bisogno di un po' di coerenza da parte tua! Ecco di cosa ho bisogno! Che fai, prima mi odi, poi fai il premuroso, poi mi odi di nuovo ed infine ti senti in colpa. Smettila! Decidi cosa vuoi fare e segui un filo logico, non puoi comportarti da lunatico. Guarda me, sono sempre la stessa >

< Una stupida, egocentrica, cocciuta, isolente ragazzina? >

< Almeno so chi sono >

< Basta, non ho voglia di stare qui a battibeccare con te, ora ti alzi e mi segui >

 Prendo la corda e le rilego i polsi stretti, furioso. Anche se ho torto non vuol dire che glie lo dimostrerò. Le getto una coperta e le dico di avvolgersela sulle spalle. E' scalza ed ha i piedi scorticati, ma non posso farci niente.

< Avanti! >

La guido fuori dall'agglomerato di capanne ed arriviamo, dopo una buona mezz'ora, davanti agli appartamenti presso il tempio. Sono molto simili all'accademia dove l'ho addestrata stamattina, ma i colori sono più "allegri", se per allegro s'intende il marrone ed il bianco. La trascino tra i mille corridoi e scorro velocemente con gli occhi le porte. 721, 722, 723...

Ah eccola, 728. Busso piano, anche se so che lei è sveglia.

 

 

Dafne

 

 

 

La porta si apre e ne esce una ragazza con i lunghi capelli neri legati in una coda scompigliata , carnagione chiara ( meno della mia però) , scuri e con una lunga tunica bianca come vestito. Guardo Dimitri e , per la prima volta , vedo il suo viso addolcirsi e le sue labbra aprirsi in un sorriso. Improvvisamente sento una cosa alla pancia, non so dire cosa.. forse.. no , non è possibile, eppure...

E' invidia! Sei invidiosaaa!!

Basta! Che sciocchezze!

Però lui è così bello quando sorride, perchè con te non lo fa mai, eh?

Vorrei solo capire che è questa qui e perchè lui è così felice di vederla. Intanto la ragazza gli restituisce il sorriso, si getta fra le sue braccia e lo abbraccia forte. La odio. Mi aspetto una reazione diversa, invece lui la stringe forte a sè ricambiando l'abbraccio. Le fa fare due giravolte sollevandole e le stampa un bacio sulla fronte.

< Che bello rivederti, sorellina >

Sorellina? Oh mamma, ecco spiegato il suo comportamento. Stupida che non sono altro
< Anche a me fa molto piacere vederti, ma ora mettimi giù , per favore >
Lui la poggia con delicatezza a terra. Poi la ragazza si accorge di me e guardando le mie mani legate dalla corda che il fratello stringe fra le mani, lo guarda piena di rimprovero.
< Come mai sei qui? >
Dimitri mi indica con un cenno del capo
< Mi è stata affidata, purtoppo devo allenarla. Anch'io però devo allenarmi e lei non può dormire nella mia tenda , quindi ti chiedo di ospitarla. Starà qui per il pranzo e s'intratterrà un'ora, poi verrò a prenderla per l'allenamento e te la riporterò per cena.- poi , guardando me- Ci siamo capiti? >
< Si > dico 
< Come ti chiami?- dice la ragazza- Io sono Annabelle, ma puoi chiamarmi Belle. >
< Non.. > stava per dire Dimitri, ma lo interrompo
< Io in verità non so come mi chiamo, ma Di.. cioè il maestro mi ha chiamata Malika >
Belle fulmina Dimitri con lo sguardo.
< Dimitri! - urla- Ti sembra giusto? La tratti così e le hai dato anche quel nome! Oddio, povera cara, mi dispiace tantissimo! >
< Ma perchè , cosa c'è di sbagliato in quel nome? > le chiedo confusa
< Significa.. sporca, traditrice.. è il peggior nome che si possa dare ad una persona >
< Oh >
Cavolo, ci sono rimasta male. Abbasso lo sguardo e mi guardo le ferite sui piedi arrossati.
< Dai, vieni qui che ti tolgo quella brutta corda.. >
Belle sta per prendermi la mano, ma Dimitri tira la corda così che non ci riesca
< Belle, non slegarle i polsi! >
< Ma ti rendi conto che la stai trattando come un'animale? >
< Non m'interessa! Ho detto che non devi farlo, obbedisci per una volta! >
< Dimitri, ma... >
Si sta arrabbiando, e non voglio che Belle paghi per avermi voluta aiutare.
< Vi prego- li interrompo- non litigate per colpa mia. Non me le farò togliere Maestro > Continuo a guardare a terra. 
< Tanto io glie le tolgo! > dice facendogli la linguaccia e prendendomi a braccetto. 
< Fa quello che vuoi! > conclude Dimitri, ma guardandolo capisco il suo silenzioso messaggio : " Scappa, tanto io ti toverò e per te sarà la fine "
Così lo lasciamo sulla soglia ed entriamo nella stanza di Belle . Lei si gira verso di me e mi sorride.
< Ora le togliamo > dice cercando di togliermi la corda. Ma io tolgo le mani.
< Ti prego, il Maestro si arrabbierà >
< Non m'importa niente di quello che dice Dimitri > detto questo me le scioglie e le getta in un angolo.
< Guarda qui, poverina- dice guardando i miei polsi arrossati- da quant'è che stai così? >
< Da due giorni >
< Mi scuso anche da parte di mio fratello >
Dopodichè mi da una zuppa calda.
< Mangia questa, ti farà sparire la febbre in un batter d'occhi, quasi quasi ne bevo anch'io un po' > dice sorridendo.
Mentre mangiamo, inizia a raccontarmi buona parte della sua vita e di quella di Dimitri .
< Posso farti una domanda? >
< Ne vuoi ancora , eh? Sono davvero bravissima a farla >
Rido. < Grazie, ma non era quella la domanda >
< Allora dimmi > esclama versandomi un'altra scodella di zuppa.
< Perchè tutti trattano a quel modo il Maestro? >
< Devi sapere che da quando il Supremo Maestro lo ha scelto come suo prediletto, tutti lo trattano con venerazione >
< Ah, capisco >
< A volte ho odiato il Supremo Maestro perchè me lo ha portato via, prima era così dolce, premuroso, mi coccolava sempre perchè sono la più piccola della famiglia, ma ora guarda.. - indica i miei polsi - non lo riconosco quasi più >
< Fa solo quello che vogliono da lui.Ma non capisco perchè le ragazze mi guardino con così tanto disprezzo.Cos'ho che non va? Perchè ce l'hanno tutti con me? >
< Ma non è così, solo che, credo tu l'abbia notato, Dimitri è uno dei più bei ragazzi del Popolo e tutte vorrebbero un briciolo della sua attenzione. >
< E? >
< E lui è stato con te oggi più di quanto è stato con tutte loro nella vita messe assieme e ti ha parlato! >
< Si, ma solo per gridarmi contro! Ma non vedono quello che mi fa? Credo che gli piaccia torturarmi, lo vedo com'è soddisfatto! >
< Quelle lì farebbero di tutto. Pensa che sono gelose anche di me, che sono la sua sorellina. E poi lui tratta tutti così. Allenò anche Maximilian, nostro fratello, e non sai quanti insulti volavano per casa la sera. Max tornava sempre in lacrime e rosso per tutte le botte che si davano. A volte diceva di odiarlo, ma a Dimitri non importava, voleva solo il meglio per lui ed infatti ora anche Max è un guerriero importante. Mentre io sono qui, ma credo che avrebbe fatto lo stesso anche con me. Però.. da quello che ho visto, ce l'ha particolarmente con te, forse perchè sei l'unica che non gli porta rispetto, che non si mostra devota. Ecco perchè mi sei simpatica! >
Le sorrido < Credo che non lo sarò mai. >
< Cosa? >
< Devota. Per tutto quello che mi ha fatto. Mi ha portata lui qui, vero? Solo non capisco come mai non ricordo nulla. >
< Che io sappia era sorpreso vedendoti a cas adel Supremo Maestro quella sera, ma so per certo che non ricordi nulla grazie ad uno degli intrugli dei maghi del posto. Si spacciano per veri guaritori, eppure non credevo valessero qualcosa. >
< Io chi sono? >
< Davvero non lo so, ti ho conosciuta oggi. >
< Secondo te quanti anni ho? >
< Mmmh... direi 16.. forse un po' di meno >
< Grazie >
< Di niente, almeno credo che l'età sia quella >
< No, grazie di tutto. Sei a prima persona che è stata gentile con me. >
Lei mi da uno schiaffetto sulla spalla, ed io sussulto.
< Ahia >
< Cosa c'è? >
< Mi fa male la spalla >
Lei la scopre e vede il marhio. Me n'ero completamente dimenticata.
< Dimmi che non è stato lui, ti prego. Dimmi che non era in quella stanza quando te l'hanno fatto. >
Resto in silenzio. 
< E' stato lui, vero? >
< Mi ha tenuta ferma >
< Credevo che quest'usanza barbara fosse stata superata! Quando torna glie ne dico quattro! >
< No! >
< No cosa? >

< No, ti prego, non farlo. Mi tratterà ancora peggio se lo innervosisci.

< Ma- guarda il mio sguardo implorante - E va bene. Ora però dormi un po' che Dimitri verrà a prenderti dopo la colazione. Mi accoccolai sul lettino nell'angolo e mi addormentai in fretta. Passai molti mesi così, tra allenamenti e riposini da Belle. Ero sfinita.
Soprattutto oggi sono stanca e non mi accorgo che il tempo vola. Belle ed io stiamo preparando una zuppa quando sentiamo dei forti colpi alla porta.

 

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Capitolo 6
*** Basta ***


Dimitri




Oggi c'è il sole. Forse posso portarla sulla piattaforma.. Vedremo. M'incammino verso le abitazioni delle giovani sacerdotesse, e passo vicino alla casa del Supremo Maestro. Avanzo il passo, non ho voglia di incontrarlo. 
< Ehi, dove vai così di fretta? > dice una voce alle mie spalle. Non lui, non lui vi prego. Preferivo incontrare il Supremo Maestro. 
Mi giro e lo vedo. Alto come me, biondo cenere e occhi profondi verdi. Insopportabile come sempre in tutta la sua bellezza.
< Nicholas , che piacere vederti >
< E lo dimostri anche, devo dire. >
< Avanti, saltiamo questi convenevoli. Cosa vuoi? >
< Se proprio insisti.. Ho saputo della tua nuova " apprendista ", se così si può chiamare. Mi hanno detto che è molto carina, anche se non è ancora troppo giovane? >
< Ha 16 anni >
< Ah, bene. >
< Quindi? >
< La voglio. >
< Cosa? >
< Voglio allenarla io. Così sarà mia, semplice. E poi tu non eri quello che si è lamentato tanto? >
< Ho cambiato idea >
< Certo. Tanto lei non prova niente per te, ci tengo a precisarlo >
< Tu non sai niente di lei > dico serrando i pugni, anche se so che ha ragione >
< Scapperà, sei troppo cattivo, sei un bastardo >
< Basta, io vado via > mi volto e continuo a camminare.
< Poi non dire che non te l'avevo detto. Sarà mia >
Lo ignoro e dopo pochi minuti arrivo davanti l'appartamento. Io non provo niente, niente e si, mi stufa ancora allenarla. Busso forte alla porta, inquieto e tremendamente arrabbiato.



Dafne




Annabelle corre a prendere la corda abbandonata nell'angolo e mi rilega velocemente i polsi , meno stretti però, e va ad aprire a Dimitri.
< Andiamo > mi dice irritato.
Appena fuori si gira verso di me. 
< I polsi > prende la corda e la rilega, più stretta del solito. E' nervoso, in genere fa finta di niente quando Annabelle allenta il nodo.
< Cocciuta d'una sorella >
Stavolta mi porta su una piattaforma di sabbia, sulla quale c'è una collezione di bastoni, armi etc.
< Prendi un bastone >
< Forse se mi sleghi ci riesco! > dico irritata. Lui prende due bastoni e me ne lancia forte uno. Per fortuna riesco ad abbassarmi in tempo e per poco non lo prendo in faccia.
< Ma sei impazzito? >
< Prendilo! > mi grida.
< Potresti essere più gentile! >
< Lo faccio solo con chi lo merita >
< Smettila di dire sempre queste cose, smettila di essermi indifferente, SMETTILA! Ti odio, voglio andare via! > Inizio a correre, stanca del suo comportamento, stanca della sua durezza , stanca di dover essere il suo capro espiatorio quando è arrabbiato, stanca semplicemente di lui. Le lacrime iniziano a rigarmi le guance. 
< Torna indietro Malika , subito! >
< No! Mai! >
< Conto fino a tre. Uno, due.. non sto scherzando! >
< Non m'interessa! >
< Basta, mi hai stancato! > inizia a correre anche lui, velocissimo , molto più veloce di quanto abbia mai visto.
Anch'io corro veloce e spero di riuscire a scappare. Per un attimo credo di avercela fatta, ma un secondo dopo la sua mano mi affera il polso e mi spinge a terra.
< Alzati subito >
< Lasciami in pace > continuo a piangere a dirotto
< Alzati ho detto! > mi tira forte il braccio e mi costringe ad alzarmi .
Mi gonfia le guance a furia di schiaffi poi , incurante delle mie lacrime, mi mi tira per farmi tornare dov'eravamo prima, ma io punto i piedi a terra e non mi muovo. 
< Guarda cosa mi tocca fare , stupida ragazzina ! >
Si abbassa e mi carica su una spalla. Mi ferma i piedi perchè cerco di dargli dei calci, mentre con le mani lo tempesto di pugni sulla schiena.
Passiamo in mezzo alla folla e sento che s'infuria ancora di più. Mi sento umiliata e trattata come una bimba di 5 anni. Sento delle risa, che figura. 
< Mettimi giù! Lasciamii! >
< Taci! Sei una bambina! >
Intanto è entrato in un grande palazzo. Entra infuriato in una stanza piena di scrivanie, cartine e uomini indaffarati.
< Dimitri! > riconosco il Supremo Maestro < Ma che hai? Sei rosso in viso, non ti ho mai visto così! >
Lui mi butta a terra senza troppi convenevoli.
< Vi prego Maestro, non voglio più allenarla, io la uccido. Ve ne prego, non la sopporto più. Non ce la faccio. >
< Portatela nella camera, le farà bene un po' di isolamento >
Due guardi mi si avvicinano e mi trascinano in una stanza lì vicino. Mi legano mani e piedi con delle catene attaccate alla parete e mi bendano.
< Aiuto! Lasciatemi! Uccidetemi , vi prego > grido in preda alla disperazione.
Riesco a sentire Dimitri che urla.
< Vi prego , Maestro. >
< Dimitri, questa è una prova! E calmati, non devi scomporti in questo modo. Te l'ho affidata perchè sei il più competente e sapevo che ti avrebbe dato del filo da torcere. >
< Ma Maestro, è cocciuta, indisciplinata e chissà cos'altro! Non porta un minimo di rispetto! >
< Mi ricorda proprio qualcuno.. >
< Io non ero così, non così tanto >
< Dimitri dovrai portare a termine questo compito. Ti metto a disposizione la cella d'isolamento e sai come comportarti. Maximilian, riporta tuo fratello a casa. La ragazza rimarrà qui tre giorni, senza cibo nè acqua, provvederò io personalmente a punirla per aver cercato di scappare. >
< Maestro, ma è un comportamento normale, è ancora piccola ed è presto per.. >
< Maximilian so quello che faccio, non abbiamo bisogno di un debole di cuore, per oggi starai anche tu a casa. >
< Ma.. >
< Obbedisci al tuo maestro! >
< Certo Signore, mi scusi >
Sento dei passi e poi la sua voce.
< Non è finita qui, no, ce la vedremo tra tre giorni, mocciosa! >
< Perchè tu vorrai ancora punirla dopo tre giorni qui? > dice quello che deve essere Maximilian < Non sai cosa le faranno passare? E tutto pre colpa tua, fratello. >

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Capitolo 7
*** Ti sono vicina eppure non riesco a toccarti ***


Dafne

 

 

 

Mi risveglio di giorno. Alzo le mani per scostarmi una ciocca di capelli umidi e noto che sono fasciate. Anche sulla testa ho una specie di fasciatura, bagnata e fresca. Ho caldo, tantissimo caldo. Mi guardo intorno e riconosco la camera di Belle. Proprio in quel momento la ragazza entra e mi sorride. 

< Ciao >

< Buongiorno! >

< Perchè sono qui? >

< Ti ci ha portato Max >

Provo ad alzarmi, ma è troppo difficile, mi sento stanca.

< Ferma, non alzarti, hai la febbre. > dice un ragazzo entrando. Maximilian.

< Ma io.. >

< Tu niente, dai stenditi per bene >

< Senti Max, puoi uscire un attimo che le medico la schiena? >

< Certo, per qualunque cosa io sono di là >

Belle mi si avvicina e mi aiuta a girarmi a pancia in giù.

< Ti fa male? >

< No.. mi brucia solo un po' >

Lei mi passa un panno bagnato sulla schiena che mi fa bruciare tutte le ferite ancor di più . 

< Ahi >

< Lo so che fa male, scusami, ma almeno questo unguento ti aiuterà a guarire prima, già ha fatto miracoli.>

< Già? Da quant'è che dormo? >

< Ti abbiamo somministrato un sonnifero così che riposassi per un po'. Quando Max ti ha portata qui non riuscivi nemmeno a sederti per il bruciore, quindi.. >

< Grazie >

< Oh di niente. >

< Emh.. Belle, quando, cioè... quando rivedrò Dimitri? Devo pur sempre continuare l'allenamento >

< Oh, non lo vedrai per un bel po', sono sicura che Max non te lo farà avvicinare.. >

< Ma perchè, è pur sempre il mio maestro. Lui non può deciderlo .. >

< Basta con le domande.. hai fame? >

< A pensarci il mio stomaco brontola! >

Mangiamo in silenzio e poi mi riaddormento. Passo un po' di giorni così e sono stanca di non fare nulla. Ormai mi sono ripresa, ma di Dimitri nessuna traccia.

< Belle, quando ricomincerò ad allenarmi? Quando lo rivedrò? >

< Se vuoi anche oggi puoi riniziare l'allenamento, ma non con Dimitri, con Max. >

< Ma perchè con Max?!?! >

> Mi avete chiamato? > dice lui

< Vuole allenarsi > dice Belle 

< Già? >

< Si ma non con.. > inizio a dire

< Ok, andiamo > m'interrompe lui.

Mi alzo e lo seguo sulla stessa piattaforma dove mi aveva portata l'ultima volta Dimitri. Prende un bastone per sè e me ne porse un'altro. M'insegna a fare delle finte, ad attaccare, parare e schivare i colpi. Iniziamo poi a combattere seriamente. Poi , ad un tratto tutto si ferma. Con la coda dell'occhio vedo qualcuno che riconosco subito. Le spalle nude come le ho viste solo una volta, eppure mi è bastato. I capelli neri scompigliati ad arte, che vorrei tirare ed accarezzare allo stesso tempo. L'espressione concentrata. Si sta alenando duramente, come sempre del resto. Lo odio , ne sono sicura, ma allora non capisco perchè mi manca. Desidero con tutta me stessa che si giri e mi sorrida, ma basterebbe anche che venisse qui a prendermi e pretendesse di allenarmi. Come ad un richiamo lui si volta e per un secondo, solo un secondo, riesco a sentire i nostri sguardi che si allacciano ed è come se volassero scintille. Il cuore martella forte nel petto e non sento niente, nemmeno il grido di Max.

< Attenta! >

Troppo tardi , il suo bastone mi colpisce forte il fianco e mi fa cadere a terra.

< Oddio, scusa, scusa! >

< No , non preoccuparti, ero solo distratta, non mi sono fatta niente >

< Dai vieni, tirati su > dice porgendomi la mano. Evidentemente mi sottovaluta molto, perchè la sua stretta non è per niente forte e quindi, invece di rialzarmi , mi cade addosso. Inizio a ridere a crepapelle.

< Sei forte, eh moscerino? >

Anche lui inizia a ridere e io spero che Dimitri non stia ridendo di me perchè non sono stata capace di schivare quel colpo facilissimo.

 

 

 

Dimitri

 

 

 

Stringo forte il bastone con entrambe le mani e mi accanisco contro il manichino. Uno, due, dieci colpi. Perchè mi succede questo? Lei è a pochi metri ad allenarsi con Max, oh quanto lo detesto in questo momento. Eppure lui ha fatto quello di cui non sono stato capace, l'ha portata via da lì. Come ho potuto starmene fermo ad aspettare che quell'idiota di Nicholas la colpisse? E questo solo per non deludere il Supremo Maestro. Sono uno stupido! Ora poi Max non mi fa nemmeno più avvicinare a lei. " 20 metri, Dimitri. Non superarli altrimenti ti farò male " Questo mi ha detto. Ah , il mio fratellino ha imparato bene. Ma non posso non parlarle. E cosa potrei dirle? " Scusa se sono stato un'imbecille, ti ho fatta picchiare a sangue dal Supremo Maestro e ti ho trattata malissimo, ora siamo di nuovo amici? " Penserà che sono un mostro psicopatico e fa bene. Non posso mostrare quel che credo di provare, quel minimo di empatia che sento verso di lei, il mio compito è allenarla. Mi sento in colpa quando mi arrabbio con lei e la sgrido, perchè a causa di quest'empatia non faccio che trattarla peggio. Non ho mai trattato nessuno così duramente , non sono mai stato così cattivo. Tutte le fasciature e i lividi sono stati fatti per colpa mia. Eppure continuo a chiedermi perchè mi comporto così, forse sarà per i suoi occhi che quando si riempono di lacrime mi fanno stringere il cuore, oppure per la sua cocciutaggine che mi ricorda quello che ero io una volta. Sarà perchè è forte, nessuno mi ha mai tenuto testa per così tanto.
< Attenta! >
Mi giro di scatto temendo che possa esserle successo qualcosa e la vedo. Mi sta guardando e per questo il bastone le colpisce il fianco facendola cadere a terra. Si dicono qualcosa, poi scoppiano a ridere. Oggi l'ho guardata tutto il tempo ed è diventata ancor più brava ed agile. Con Max, oltre ad allenarsi, può anche divertirsi, cosa che non succederà mai con me. Mi giro, non voglio più vedere.



Dafne




Dopo aver riso tantissimo ci rialziamo e ci puliamo dalla sabbia.
< Ok , ora che ci siamo riposati iniziamo a correre. >
Inizio a correre, ma non mi sto davvero impegnando
< Dai, ti stai comunque allenando. Dimitri è laggiù a controllare e se vede che non ti impegni ti riporterà dal Supremo. Quindi corri, se ti prendo ti porto da lui! >
< Va bene! 
Inizio a correre velocemente, mi guardo indietro e non vedo più Max. Poi mi giro dall'altro lato e noto che è molto vicino a me. 
< Bhù>
Allunga la mano per prendermi, ma io accellero e gli faccio una linguaccia. Mi rendo conto di star correndo alla cieca e appena mi volto finisco letteralmente addosso a qualcuno. Alzo la testa per scusarmi.
< Buongiorno >









Spazio autrice.
Seraaaa, scusatemi tantissimo per il ritardo, quasi 2 mesi. Ma stavolta ho una scusa, il computer era andato e con lui anche i capitoli ed ho dovuto aspettare per riuscire a riprenderli. Spero di non avere più problemi e che il capitolo vi piaccia. Un bacio <3

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Capitolo 8
*** Perchè non mi vuoi? ***


 

< E' inutile, è come se fosse sparita >

< Come sparita? > 

< Non riesco più a mettermi in contatto con lei, Walter >

< Come? Come Nimiko, perchè? >

< E' come se l'avessero isolata >

< Io la troverò, dovesse essere l'ultima cosa che faccio >

< Calma Walter >

< No! Non posso stare calmo! E' tutta colpa mia! Se solo l'avessi seguita, ora sarebbe ancora qui.. >

< Sai quanto Dafne si cocciuta.. >

< E io dovevo esserlo di più!  Come potrò dire :" Mi dispiace, è sparita ". Mi uccideranno e faranno bene! > urla

< Zitto! La sento, Walter la sento! >
< Cosa senti? >
Ma Nimiko non sorride, anzi ha un'espressione orribile.
< Cosa senti?! >
< Piange , grida, chiede aiuto. La stanno.. no, la stanno picchiando, non ci credo, quali esseri crudeli picchierebbero una ragazzina? >
Walter cade in ginocchio.
< Ti salverò Dafne, ti salverò, lo giuro! >




Dafne



< Ti salverò Dafne, ti salverò, lo giuro! >
Ancora la voce, ma sono troppo occupata ad urlare e piangere per chiedermi chi sia. Questi tre giorni sono stati infernali. Ho sete, fame e sono tutta dolorante. Non hanno fatto altro che picchiarmi in queste ore, soprattutto il Supremo Maestro e mentre lo faceva mi gridava le cose che avrei dovuto dire e fare quando Dimitri sarebbe venuto a prendermi.
La porta della cella si spalanca ed entra qualcuno.
< Maestro, Dimitri è arrivato >
< Bene , Nicholas portala di là >
Nicholas scioglie la catena e  mi afferra per le braccia. Mi sento bruciare dappertutto e le sue mani gelide mi fanno rabbrividire.
< Forza, vieni >
Mi guida perchè sono ancora bendata. Inciampo in alcuni gradini, ma dopo poco riusciamo ad arrivare fuori, credo nel salotto.
< Dimitri entra >
Una porta si apre e sento dei passi. Nicholas mi spinge , facendomi cadere in ginocchio, giusto ai piedi di qualcuno. La benda cade a terra e vedo tutto sfocato. Alzo lo sguardo e riconosco i lineamenti di Dimitr. Una mano però mi fa abbassare la testa.
< Allora? > dice il Supreno Maestro < non hai niente da dire al tuo Maestro? >
Scoppio a piangere, voglio solo andarmene da qui. Sono arrabbiata, perchè mi trattano così , perchè per loro non sono nulla , ma anche perchè, nonostante sia colpa sua, ho pensato sempre a lui in questi tre giorni, mi mancava.
< Perdonami Maestro, davvero. Mi sono comportata malissimo con te, sono stata una perfetta stupida, disobbediente e maleducata. Ti prego, vuoi continuare ad allenarmi? Giuro che non mi comporterò mai più così, farò la brava. Per favore. >
Silenzio. Per un momento ho paura che non risponda, che mi lasci qui nelle mani di quel pazzo . Alzo lo sguardo e lo guardo in lacrime.
< Ti prego > dico prima che una mano mi riabbassi la testa.
< Forse devo farti capire meglio che devi ascoltarmi?! Nicholas, fai quel che devi. > dice il Supremo Maestro.
Chiudo gli occhi , in attesa. Il colpo però non arriva. Qualcuno ha fermato Nicholas. E' stato un ragazzo che non ho mai visto. Somiglia in tutto e per tutto a Dimitri, solo che ha gli occhi verdi. Dev'essere Maximilian.
< Basta, è già stata punita abbastanza. >
Mi circonda con le braccia e mi solleva, deve aver capito che non ce la faccio a muovermi.
< Non preoccuparti, ti porto via > mi sussurra.
Inizia a correre ed io getto un ultimo sguardo a Dimitri, che è rimasto lì in silenzio. Ricomincio a piangere contro il petto di Maximilian che, come Annabelle, anche se non mi conosce, mi ha trattata bene. Lui invece è rimasto lì senza fare niente ed è quasta sua indifferenza che fa più male. Pechè fa così? Perchè non conto niente per lui, perchè non gl'importa di me?
Inizia a piovere ed io a starnutire, accaldata. Non so dove mi ha portata , so solo che mi ha messa a letto e subito mi sono addormentata stremata e delusa.








Spazio autrice.
Ciaoo! Scusate il ritardo stratosferico, ma non ho avuto proprio tempo per aggiornare. Lo so sembra esagerato ( lo penso anch'io ) ma dopo questo capitolo non lo sarà più. E' anche corto, scusatemi, sono pessima! Grazie per tutte le recensioni, un bacione! 

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Capitolo 9
*** Scusa ***


Dafne





< Guarda guarda chi abbiamo qui , la piccola ribelle >
< Sc.. scusami tanto Nicholas, sono mortificata, non stavo guardando, non volevo.. >
Cerco di allontanarmi da lui, ma mi stringe il braccio e non me lo permette.
< Nicholas, lasciala > dice Max
< Primo: dov'è il suo Maestro? Secondo: faccio quello che voglio o hai dimenticato che sei ancora una Matricola? - poi si rivolge a me - Non hai ancora imparato la lezione, eh tesoro? Sei scappata di nuovo presumo , perchè qui Dimitri non  c'è ed è mio dovere punirti... >
< LEVALE LE MANI DI DOSSO! >
Qualcuno aìspinge via Nicholas. Dimitri ha l'affanno e gli occhi accesi per la rabbia. Nicholas si alza, calmissimo, e si pulisce la terra dai pantaloni. Intanto Dimitri mi afferra il polso forte, non so se perchè arrabbiato con me o con Nicholas.
< Oh Dimitri, eccoti qui, proprio te cercavo. Certo che questa qui scappa sempre, si stava divertendo con Max.. >
< E' un po' irrequieta > non può dirgli che non mi stava allenando lui, lo andrebbe a dire di corsa al Supremo.
< Quindi mi aspetto che tu la porti di nuovo dal Supremo per darle una bella lezione >
< Si, infatti , non sai a casa cosa.. >
< No Dimitri, qui. O vuoi che lo faccia io per te? >
Nicholas mi afferra l'altro polso 
< Ti ho detto di toglierle le mani di dosso >
< Allora? >
Dimitri si gira verso di me ed alza una mano. Chiudo gli occhi. Si sente uno schiocco. Nicholas ride e si allontana. E all'improvviso gli occhi mi si riempiono di lacrime. 
< Oddio, lo sapevo, ti ho fatto male >
Nascondo il viso contro il suo petto e lo stringo a me. Le sue mani indugiano, ma poi ricambiano l'abbraccio
< Mi dispiace, credevo di non averti.. >
< Shhh! Tu non devi scusarti con me, e no, non mi hai fatto male, non mi hai nemmeno sfiorata. Perchè hai finto di colpirmi? Io sono una nullità e merito tutte le tue punizioni, non devi chiedermi di perdonarti, è assurdo. >
< Ma.. >
< Smettila, ti prego >
< Non sei più arrabbiata con me? >
< No. Lo ero solo perchè non eri venuto a parlarmi per settimane! >
< Scus.. >
< NO! >
< Ok, la smetto , però anche tu devi smetterla di piangere >
Mi alza il viso e mi asciuga le lacrime con i pollici.
< Sono stato uno stupido, non dovevo trattarti così duramente. Ti ho trattata peggio di come ho trattato Max quando lo allenavo e credimi ci sono andato giù pesante. Ma ora ho capito di aver sbagliato e cambierò. Torni ad allenarti con me? >
< Ho scelta? > dico prendendolo in giro
< No , non ce l'hai > mi sorride
< Quindi deduco che la mia presenza qui sia superflua > dice Max
< Grazie fratello >
< Per averla allenata un po'? >
< Non solo, ma per aver fatto quello che avrei dovuto fare io, per averla protetta >
Si scambiano una pacca sulla schiena e Max si allontana. Poi si gira un attimo.
< Trattamela bene, e tu principessa, fai la brava! >
Un brivido mi attraversa la schiena , e mi viene in mente una famiglia, ma poi gli sorrido.
< Allora, vedo che hai imparato un paio di cose, perchè non me le fai vedere? >
< Ma.. >
< Niente ma, dai! >
Mi tira delicatamente sulla piattaforma , mi porge un'asta e fa un inchino. Ricambio .
< Pronta? >
< Credo di si >
< Avanti , attaccami >
Vedendo che non faccio niente , mi corre incontro e muove l'asta per attaccarmi sul fianco, ma io schivo e facendo una finta lo colpisco. Lui cade a terra tenendosi la gamba >
< Aiuto! Dim.. Maestro mi dispiace! >
Mi giro per vedere se qualcuno arriva a darci una mano , ma vengo afferrata per il braccio e cado addosso a lui.
< Mai voltare le spalle al nemico >
< Ma tu eri.. uffa ! Mi sono anche preoccupata!  >
< Ci vuole ancora tempo perchè tu impari a mettermi al tappeto. Molto, molto tempo. >
< Ci riuscirò , è una promessa >
Lui intanto si è alzato e mi porge la mano. Ma io lo tiro e lo faccio cadere, mi cade addosso, con il viso a due centimetri dal mio.
< Dim-dimitri, mi stai schiacciando! >
< Come? >
< Mi stai schiacciando! >
< Ma chi? >
< Dimitri tu! >
< Chi ? >
< Ah! Maestro mi stai schiacciando ! >
< Ecco, brava! >
Si alza e fa alzare anche me 
< Ma come devo farti capire che non puoi chiamarmi Dimitri? E con le cattive non funziona, e con le buone non funziona, ma come devo fare con te? >
Mi tocca la punta del naso con il dito
< Non lo so >
< Stasera, vieni sa me il più tardi possibile, vediamo se riesco a fartelo capire una buona volta>
< Ok , ci sto! >

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Capitolo 10
*** Normale ***


Dafne

< Guarda, si è fatto già buio, non credi sia ora di tornare? >
< Si , hai ragione >
Faccio per avviarmi, ma lui mi afferra la mano e la stringe delicatamente con la sua.
< Ti accompagno >
Arrossisco fino alla punta delle orecchie e spero che lui non se ne sia accorto.
< Va bene, andiamo >
Ci incamminiamo verso la stanza di Belle e di tanto in tanto il suo braccio mi sfiora la spalla, le sue dita mi carezzano la pelle della mano , ma lui fa finta di niente, e penso che sto divendando paranoica, mica lo fa volutamente, sono solo coincidenze.. vero? 
Arriviamo davanti alla porta e Belle ci apre. 
< Ehi Dimitri, che ci fai qui? >
< L'ho accompagnata.. > dice abbassando lo sguardo e ... arrossendo? 
< Ma ora è tardi, la mensa ha chiuso da un pezzo, perchè non ti fermi qui? >
< Va bene >
Entra e chiude la porta. 
< Stasera assaggerai anche la focaccia preparata da Malika >
< Ecco perchè mi hai invitato, infida sorella, vuoi avvelenarmi >
Spiritoso lui, gli faccio la linguaccia e vado in cucina.
Mi lavo le mani , mi stringo il grembiule in vita e mi metto a lavoro. Guardo la cucina, una piccola stanzetta piene e accogliente , e cerco di ricordare dove sono gli ingredienti. Allora, mi servono le uova, la farina, il sale ed il lievito. Prendo tutto tranne la farina e li metto sul tavolo. Dove l'avrà messa Belle la farina? Mi guardo intorno e vedo che è sullo scaffale più in alto. Uffa, non ci voleva. Non voglio andare di là a chiedere aiuto a Dimitri, mi prenderà in giro. Prendo uno sgabello e ci salgo sopra. Perchè traballa? Prego di non cadere e mi alzo sulle punte. Sono troppo bassa per arrivarci, ma come fa Belle ad arrivarci? Avanti, solo un centimetro e ci arrivo. Sono quasi arrivata, la sto sfiorando e..
< Ma che stai facendo? >
BUM. Risultato : Malika messa KO dallo sgabello. Fortunatamente sono caduta di sedere a terra, altrimenti mi sarei rotta qualcosa, Sfortunatamente mi sono tirata il pacco di farina ed ora sono tutta bianca, per non parlare del pavimento.
Mi strofino gli occhi e tossisco. Poi sento una risata. Dimitri è ancora sulla porta, ma stavolta invece di avere le braccia incrociate sul petto come prima, ora si sta mantenendo la pancia dal ridere. Sbuffo e cerco di mettergli il broncio, ma non ci riesco. E' strano, ma anche se sono io l'oggetto della sua ilarità , la sua risatà è talmente bella che vorrei che non finisse mia. E' libera, spensierata e sincera , come non avrei mai immaginato potesse essere Dimitri. 
< Che hai da ridere, per colpa tua per poco non mi rompevo un osso e ci restavo secca. Vieni ad aiutarmi che non riesco ad alzarmi >
Lui smette subito di ridere e mi si avvicina preoccupato. Io apro i palmi e raccolgo un po' di farina, poi quando è abbastanza vicino glie la butto in faccia. Lui tossisce e poi mi guarda severo. 
< Ora ti faccio vedere io , nanetta >
Mi solleva e mi stritola contro il suo petto, facendomi il solletico. Non si è reso conto che facendo così ci ritroviamo a terra a rotolare tra la farina, alzando una nuvola bianca. Con le lacrime agli occhi chiedo perdono e lui finalmente si ferma. Ora sono io stesa a terra con il suo corpo che mi sovrasta e realizzando la cosa, arrossico di botto. 
< Sei diventata rossa anche con tutta questa farina addosso > mi beffeggia lui. < Sei prorpio buffa sai, dovevi vederti , com'eri concentrata mentre cercavi di prendere la farina. > Detto questo riprende a ridere. Io fingo di essere offesa e mi ribello per farmi lasciare, ma lui mi stringe più forte al suo petto. 
< Scema, non fare l'offesa, non ti riesce per niente > poi con un dito mi sfiora il naso. < Credo che dovremmo pulire e darci un'aggiustatina , no? >
Io lo guardo e mi rendo conto di avere la faccia da idiota, e subito annuisco. Cerchiamo di alzarci, ma goffamente e ci scusiamo tantissime volte. Poi prendiamo una scopa e puliamo il disastro in cucina. Appena abbiamo finito entra Belle e ci guarda stranita
< Ma che avete combinato voi due? > Noi ci guardiamo e sorridiano complici.
< E' una lunga storia >
< Ma almeno avete cucinato qualcosa? >
< Ehm, no > dico imbarazzata . Dimitri si alza le maniche fino ai gomiti e ci sorride.
< Avanti, diamoci da fare. >
Così ridendo e scherzando spensierati , riusciamo a preparare qualcosa di commestibile e ci sediamo a tavola esausti. Dopo cena laviamo i piatti e Belle sbadiglia sonoramente .
< Credo che sia ora di andare a letto , eh sorellina? > la prende in giro Dimitri.
< Si, credo che sia anche il momento che tu te ne vada >
< Gentile come sempre > 
< Certo > detto questo gli da un bacio sulla guancia e va in bagno a cambiarsi .
Noi restiamo fermi lì , a lottare a chi affoga lo sguardo in quello dell'altro per più tempo. Perdo, decisamente.
< Allora.. ehm.. buonanotte >
Apro la porta ed aspetto che lui esca. Guardo fuori e vedo che si è già fatto buio. Quando però mi giro per vedere dove sia, me lo ritrovo a due centimetri dal viso, intento a scrutarmi .
< ' Notte > e lasciandomi un dolce bacio sulla fronte, esce. 
< A dopo allora > dico, non sapendo che fare, ma non volendo chiudere per  niente al mondo quella porta.
< A dopo > dice la sua voce, perchè ormai è sparito nella notte. Lasciandomi sorpresa per una serata così normale e bellissima.




 

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Capitolo 11
*** Dimitri dove sei? ***





Mi sento una sciocca, eppure non ho chiuso occhio, ripensando ad ogni singolo attimo vissuto poche ore fa. Aspetto con ansia il rintocco dell'orologio che suona la mezzanotte, così da potermi alzare e raggiungerlo . Chissà cosa mi farà fare stasera, si comporterà come se questa sera non fosse mai esistita? Ma perchè dovrebbe? Mi sto preoccupando inutilmente, forse è per l' eccitazione.. Sono emozionata e piena di speranze. Finalmente la mezzanotte è arrivata e silenziosamente mi alzo dal letto ed esco . Corro senza far rumore per i corridoi bui e quando esco fuori dall'edificio, tiro un respiro di sollievo. Non avevo pensato ai dettagli, ma non ricordo esattamente dove sia la tenda di Dimitri, nè qualsiasi altra cosa qui al villaggio. Mi faccio coraggio ed inizio a camminare per le strade silenziose. Sorpasso un paio di case e poi mi ritrovo in una piazza che riconosco come quella del mercato. Mi guardo intorno in cerca di qualcosa che mi sembri famililiare , ma il mio sguardo viene attirato dal maestoso tempio che s'innalza indisturbato occupando quasi metà della piazza. E' magnifico. Le colonne sono altissime ed imponenti, ma non per questo grossolane. Anzi, sono estremanente eleganti. Le porte chiuse sono decorate da scenari di guerra e vittorie di eroi. Resto affascinata dallo spettacolo e mi concentro su di un'immaginetta. Raffigura un palazzo reale, disegnato in modo per così dire pignolo, pieno di particolari studiati con attenzione. Non so dire perchè, ma so che quel castello è reale, ed il disegno è fedele alla verità, mi sembra molto familiare. Purtroppo sono troppo impegnata a domandarmi il perchè di quella familiarità , da non accorgermi della presenza di qualcun'altro, se non quando mi afferra il braccio senza delicatezza , in modo molto rozzo. 
Guardo prima la mano grande che mi ha afferrata, e poi il proprietario. E' un uomo massiccio , con i capelli biondo cenere e degli occhi neri, ma non assomigliano per niente a quelli di Dimitri, i suoi sono pieni di sentimento, mentre questi sono insignificanti, spenti. 
< Ma guarda qui chi abbiamo. Ora non la passi liscia tesoro, hai superato il limite. Scommetto che volevi scappare , ma purtroppo non c'è il tuo maestro a difenderti, Nicholas di farà nuova nuova >
< Ma io.. >
Mi zittisce con uno schiaffo . Non capisco perchè cavolo pensino che voglia sempre scappare, perchè dovrei volerlo?! 
< Avanti, andiamo >
Posso dire addio ad una via di fuga quando mi lega stretti i polsi dietro la schiena e mi trascina in malo modo verso una tenda. Arrivati dentro mi rendo conto di star tremando, non mi ero nemmeno accorta che fuori facesse così freddo . L'uomo mi fa inginocchiare ed abbassare la testa. 
< Chi è là? > dice una voce che purtroppo ho imparato a riconoscere.
< Nicholas, guarda chi ho trovato per strada dopo il coprifuoco > Coprifuoco? Non lo sapevo.
Sento dei passi e poi una risata, totalmente diversa da quella cristallina di Dimitri. Nicholas si piega alla mia altezza e mi solleva il viso con la mano.
< Ma che sopresa! Lo sai che mi incuriosisci tantissimo? Sei proprio testarda! Quante volte sei scappata fin'ora, eh? Eppure la cosa che mi diverte di più è che Dimitri non riesca ad addestrare una ragazzina disobbediente >
< Ma io non.. >
Mi arrivano contemporaneamente uno schiaffo da Nicholas ed un calcio dall'uomo.
< Per favore Aligi, un po' di delicatezza con la mia ospite > dice sorridendo < Per ora mettile qualcosa per tapparle la bocca, non voglio sentirla frignare. >
Aligi non se lo fa ripetere due volte e mi copre la bocca con un pezzo di stoffa . 
< Mhmmmmmhmmm >
< E stà un po' zitta! > tuona Nicholas.
< La porto nella cella del Supremo? >
< No Aligi, riesco a dargliele anch'io un paio di bastonate >
Non so per quanto tempo mi colpisce , riesco solo a pensare che mi resteranno i lividi e che non devo piangere. Le lacrime lottano per uscire, ma io non lo permetto, non piangerò davanti a lui, non gli darò questa soddisfazione . 
Quando smette, si abbassa  e mi sussurra all'orecchio < Guarda, la bimba non vuole piangere , vedremo  >
Butta il bastone in un angolo e mi afferra un braccio, trascinandomi fuori .
< Nicholas dove andiamo? >
< Alla quercia, prendi il necessario Aligi >
L'uomo corre dentro e ne esco con uno zaino, poi ci incamminiamo. Passiamo per delle stradine ed arriviamo in un prato con un enorme quercia al centro. 
Nicholas  mi porta lì sotto e mi solleva a testa in giù . Cosa vuole fare? Sono troppo stordita per ribellarmi e facilmente Aligi riesce a legarmi le caviglie ad un ramo. Mi tengono appesa lì, con i polsi legati e la bocca bendata.  Nicholas ride , poi mi guarda malvagiamente. 
< Fa caldo qui, vero? > Detto questo mi si avvicina e mi sfila la tunica prestatami da Belle, lasciandomi in intimo . < Ora va meglio >
Da la tunica ad Aligi che la fa in tanti pezzettini e poi mi si riavvicina. 
< Sai, ora ti riserverò un trattamento che non posso fare alle donne, ma tu che sei un' inutile schiavetta e non protesterai > 
Poggia le labbra sulla mia spalla nuda ed inizia a succhiarne la pelle. Non mi fa male , ma allora che sta facendo? Ma poi mi morde , lasciando il segno sulla pelle, come non detto . Continua con questo rituale per tutto il braccio e quando alza lo sguardo e nota la mia confusione , ghigna. Scioglie un po' la corda e mi mostra il braccio. Dove prima la pelle era bianca e liscia, ora è ricoperta di sferette rosa che arrivano al rosso e i segni dei denti. Mi vuole lasciare i segni, non solo i lividi di prima. Dopo aver rilegato il braccio, riprende a mordermi la pelle, passando dal petto alla pancia, al collo e alle gambe . Dopo un tempo infinito si allontana soddisfatto. Ha violato ogni singolo centimetro della mia pelle scoperta e ne gode. Infine mi si avvicina per l'ultima volta e poggia le sue labbra con violenza sulle mie. No, non anche questo. Con la lingua cerca di aprirmi le labbra, ma io le stringo . Inutile, quando vuole una cosa la ottiene, infatti mi stringe la mascella con la mano e mi obbliga ad accogliere la sua lingua. Mi rifiuto di ricambiare e fortunatamente lui non se ne cura . Si stacca da me e sorride beffardo.
< Per stasera ho finito, puoi considerarti fortunata TESORINO . Azzardati a raccontare che siamo stati noi stasera e ti giuro che le bastonate di prima saranno carezze. Capito stupida ragazzina? >
Io annuisco e aspetto che mi liberino, ma loro si allontanano lasciandomi appesa lì. Appena spariscono nel buio scoppio a piangere. Ho paura che Dimitri possa arrabbiarsi perchè non sono andata alla prova e mi sono fatta beccare ad infrangere le regole. Ho paura di restare qui appesa per un sacco di tempo, perchè nessuno mi ha trovata. Ho paura che Nicholas cambi idea e ritorni qui a torturarmi. Ho paura che Dimitri vedendo i segni sulla pelle se ne vada disgustato. Sono così stanca, vorrei non essere mai uscita da quella  camera. Ora sarei a letto a crogiolarmi nel ricordo delle braccia di Dimitri e non qui appesa a piangere e a tremare per il freddo. Cerco di dibattermi, ma è tutto inutile, faccio solo in modo che le corde mi graffino di più. Mi fa male la testa e mi sento svenire. Per la disperazione inizio a contare i miei tremiti e continuo fino all'alba. Chiudo gli occhi, magari nel buoi starò meglio. Dimitri dove sei? 





Spazio autrice.
Scusate tanto il ritardo. Lo so che in questo capitolo la nostra Dafne ne passa di mille colori, ma qui siamo in un villaggio di persone antiche. Non vi anticipo niente, spero che continuate a leggere. Al prossimo :D 

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Capitolo 12
*** Salva, oppure no. ***


Avevo sempre pensato che quando sarei morta non sarei stata sola, ma a quanto pare non era così. Ero sola, completamente. Eppure quest'inferno è diverso da come me l'ero immaginato ( di certo non pensavo di meritare il paradiso, non dopo quello che avevo meritato sulla terra ). Era buio. Nella mia mente avrei fluttuato senza sosta per il mondo, da fantasma pronto ad infestare qualche abitazione oppure di bruciare per sempre. Ma non c'era nulla di tutto ciò, anzi non c'era proprio nulla. Era buio e faceva freddo, ero bagnata . Ma poi..

< Aiuto! Aiutatela! Venite a vedere!! >

Ma chi era? Non vedevo nessuno
< Ma è viva o morta? > Ma all'inferno non dovrebbero essere tutti morti?
Sento improvvisamente un dito sul braccio e sobbalzo.
< Oddio! Malika! Sono qui ok? Non ti lascio, ora chiamo Max e ti faccio liberare. >
Inizia a sciogliere la benda sugli occhi e sulla bocca.
< Apri gli occhi >
Non mi muovo
< Max, Max aiutami, non si muove! >
Sento dei passi di corsa.
< Malika, sono Max mi senti? Non ti faremo del male , ti tolgo le corde, ma tu apri gli occhi. per favore >
Apro lentamente gli occhi e riesco a vedere la sua figura sfocata. Mi sorride dolcemente e dopo aver sciolto gli ultimi nodi alle caviglie, mi prende in braccio.
< Ora ti porto via >
Inizia a correre ed entriamo in una tenda, dove mi stende su una brandina e riprende a sciogliere i nodi ai polsi. Arriva anche Annabelle, con una bacinella piena d'acqua e delle garze.
< Quei bastar >
< Max! >
< Scusa Belle, ma guarda cosa le hanno fatto! Chi è stato?! >
Sto per fare il nome di Nicholas, ma ricordo le sue minacce e per paura che possa far male ai miei amici , taccio.
< Non.. non lo so, mi hanno aggredita e bendata alle spalle > dico abbassando lo sguardo, vergognosa di mentire.
< Dimmelo! Perchè lo stai proteggendo?! > Lo?
< Non lo so >
< Malika, te lo dico per l'ultima volta : DIMMELO! >
< No! >
< Ah è così? Sei solo una sciocca! Stai mentendo alle persone che ti vogliono bene e cercano solo di proteggerti.  >
< Max , non le parlare così, non vedi che è sconvolta?! Ora fuori >
Max esce infuriato e gli occhi mi si riempiono di lacrime.
< Belle sono una stupida, non merito tutte queste premure da parte vostra >
< Non dire sciocchezze , ti meriti qualcuno che ti voglia bene ed io te ne voglio, così come Max e D..> impallidisce < E' stato lui? Me lo diresti, vero? >
< No che non è stato lui! Non mi farebbe mai questo>
< Va bene, ti credo, ora cerca di riposare. Ci riesci a pancia in giù? Così ti medico le ferite. >
Mi giro e soffoco i gemiti con il viso nel cuscino a causa della pezza gelida sui segni alla schiena. Accompagnata dai tremiti, mi addormento.

Vengo svegliata da alcune grida.

< Dov'è?! Portatemela subito qui! >
< Ma Dimitri, non sai cos'è successo oggi.. >
< Non m'importa! Portatemela qui! Dov'è?! >
< E' lì dentro, ascoltami però, non è come pens.. >
Si sente uno schiocco ed un tonfo. Mi nascondo sotto le coperte, inutilmente, tirandole fin sopra la testa. Sento dei passi pesanti nella tenda e la coperta mi viene bruscamente tolta di dosso. Dimitri mi afferra per il colletto della maglia e mi solleva con una sola mano. Inizio a dibattere i piedi , ma lui non ci fa caso, mi guarda con il viso arrossato dalla rabbia e negli occhi la tempesta. Odio. Rabbia. Paura. Stanchezza. Sollievo, ma forse me lo sono immaginato.
< Tu.. > gli trema la voce. Mi da uno schiaffo sulla guancia, e poi un altro subito dopo < Sporca ragazzina che non sei altro, dove diamine eri finita eh?! Ti ho cercata per tutto il villaggio ed il bosco! >
< Ah si? -riesco a dire, visto che mi sta strozzando- eppure non hai cercato proprio sotto il tuo naso! >
< Non permetterti mai più di interrompermi!- dice dandomi l'ennesimo schiaffo - che fine avevi fatto?! Dimmelo subito! E non rispondermi male, potrei non rispondere delle mie azioni, potrei ucciderti anche adesso. >
< Fallo, allora. Uccidimi, perchè se questa è vita, non vale la pena di essere vissuta >
< Non sfidarmi. Allora, ti decidi a rispondermi?! >
Mi manca l'aria e non riesco a parlare.
< Mettila giù! > urla Max correndo dentro e dando un pugno sullo zigomo a Dimitri. Lui si porta entrambe le mani al viso, facendomi cadere a terra. Mi rialzo subito e mi nascondo dietro Max.
< Esci di qui, vai da Annabelle >
Obbedisco e trovo Annabelle raggomitolata a terra, con il viso nascosto contro le ginocchia. E' scossa dai singhiozzi.
< Belle, cos'è successo? >
Lei alza la testa mostrandomi gli occhi gonfi di lacrime e il segno delle cinque dita di Dimitri sulla guancia. Vedendomi riprende a piangere più forte. Mi inginocchio accanto a lei e abbracciandola, le accarezzo i lunghi capelli. Mi guarda di nuovo e si asciuga gli occhi.
< Scusa, non dovrei essere io a piangere in confronto a quello che ha fatto a te, te ne avrà dati a centinaia in questi giorni. Mi dispiace >
< Non dirlo nemmeno per scherzo, non devi scusarti. Scommetto che non ti aveva mai picchiata . Hai tutto il diritto di piangere, e poi io sono abituata, è il mio maestro, mentre è tuo fratello. >
< Sai, non mi ha mai trattata così, mai, nemmeno quando sono morti mamma e papà , nè quando ne combinavo di tutti i colori. E' sempre stato Max a sgridarmi, mentre lui mi portava via , abbracciandomi e consolandomi con delle battute davvero pessime >
< Mmmh non lo avrei mai immaginato . Ma questo dimostra che ti ama, tanto. E' solo arrabbiato con me >
Lei sorride appena e fa per dire qualcosa , quando viene interrotta da alcune urla.
< Non m'importa niente, non voglio ascoltarti! Non difenderla, so che voleva scappare. Ma io non glie lo permetterò >
< Non è così, Dimitri, ascoltami >
< Max taci, sono io il suo maestro, non tu! Mettitelo bene in testa >
< Non ti permetterò di.. >
< Faccio quello che ne voglio di lei! Mi appartiene! >
< Ma ti senti?! Stai parlando di una persona! >
< Non m'importa. Lei ora verrà con me , dove dico io! E domani verrà con me alla cerimonia. >
< Sei cambiato sai >
< Non mi conosci così bene allora >
< La stai distruggendo. E poi Belle, non dovevi farlo, lei si fidava di te! >
< Si è messa lei in mezzo, non è colpa mia . E poi non devo darti spiegazioni. Ti saluto >
La tenda si apre e ne esce Dimitri ancor più furioso di prima.
< Andiamo >
< No >
< Che cos'hai detto? >
< No >
< Malika , non farmi arrabbiare ancora di più, già sono furioso >
< Ho detto che non vengo da nessuna parte se non chiedi scusa a Belle >
< Cosa? Scherzi vero?! >
< No. Scusati con lei e ti seguirò >
< Non è possibile >
Si avvicina ad Annabelle e .. le da una altro schiaffo.
< Io non sto agli ordini di nessuno, tanto meno di una sporca ragazzina impertinente >
Detto questo, mi stringe il polso e mi trascina via.

Arriviamo ad una tenda e mi spinge a terra, accanto al piede del tavolo, a cui mi lega i polsi. Poi si butta su una brandina, portandosi le mani al volto.
< Sei un mostro! >
< E' colpa tua >
< Non è per niente colpa mia . Cosa ti è venuto in mente?! Povera Belle, voleva solo difendermi. E tu.. >
< Sta zitta! -urla- Lasciami in pace, voglio dormire, ti ho cercata per ore. >
< Se solo tu avessi ..>
Dimitri si alza di scatto e si abbassa alla mia altezza. Resto zitta, perchè mi ha spaventata. Si strappa una fascia di stoffa dalla maglia e la prende con entrambe le mani. Me l'avvolge sulla bocca e la lega strettissima.
< Ora stai zitta e non mi disturbi più, chiaro? >
Lo guardo negli occhi cercando di fargli capire quanto sia arrabbiata e delusa dal suo comportamento.
< Chiaro?! >
Annuisco e abbasso la testa
< Finalmente > Si ristende e chiude gli occhi .
Ho voglia di prenderlo a calci, di chiedere aiuto, ma lui può fare quello che vuole di me , nessuno può impedirglielo. Lo odio quasi quanto Nicholas. Non gli parlerò più. Se solo si fosse fermato un attimo ad ascoltare, avrebbe visto i segni sulle mie braccia, ma non se n'è accorto, troppo occupato ad urlare e picchiare gente. Rimaniamo così per un po', poi lui si alza e prima di uscire sussurra
< Stasera Max verrà a prenderti e ti porterà da Annabelle, che ti farà lavare e vestire per la cerimonia. Ti do un ora, altrimenti sei nei guai, capito? >
Annuisco e lui torna indietro, cacciando un coltellino dalla tasca e appoggiandomelo sulla guancia .
< Fai un passo falso stasera e sei morta >
Si gira e va via.

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Capitolo 13
*** Sentirsi bella ***


Passo la giornata a guardare fuori. tramite lo spiraglio che la tenda lascia aperto. Che noia. Sono qui da quando Dimitri se n'è andato e sembrano passati giorni. Sono ancora legata e imbavagliata, chissà quando si deciderà a venirmi a prendere, oppure vuole farmi morire così, in modo lento e doloroso, per fame, sete o noia. Passano ore prima che senta un movimento fuori la tenda. Vedo bene il sole che sta tramontando ed i suoi raggi illuminano i capelli neri di Dimitri. Anche se sono arrabbiatissima, non posso fare a meno di notare quanto sia bello. I muscoli sotto a casacca sono flessi, la fronte è imperlata di sudore ed il solito broncio/ smorfia gli caratterizza il volto.

Mi si avvicina e mi taglia le corde dei polsi e la benda alle labbra, lasciando il coltello posato sul mio viso più del dovuto.
< Maximilian è qui e ti porterà da Belle. Ricorda quel che ti ho detto, non voglio aspettare >
Con un po' di difficoltà mi alzo sulle gambe addormentate e mi avvicino a Max , che non alza lo sguardo.< Andiamo >
Ci allontaniamo un po', poi lui si ferma e si gira verso di me. Mi sfiora la guarcia con le nocche dove la benda ha lasciato il segno.

Con la coda dell' occhio vedo che Dimitri ci sta guardando e mi stacco subito, come scottata.
< Scusa, ma ... >
< No, scusami tu. Seguimi >
Noto solo in quel momento una costodia fra le sue braccia.
< Cos'è? >
< Il tuo vestito >
Finiamo di camminare in silenzio, finchè non arriviamo davanti alla stanza di Belle, che ci sta aspettando fuori. Max le posa la custodia su una sedia e senza dire niente va via. Entriamo dentro e Belle mette a scaldare l' acqua per il bagno, mentre mi offre un piatto di riso. Mi ci tuffo sopra senza ritegno, sono veramente affamata.
< Annabelle, mi dispiace >
< Non devi scusarti con me , è colpa sua non tua. >
< Ma sei io fossi stata zitta, magari no.. >
< Per favore , non ne parliamo più, va bene? >
< Va bene, hai ragione, starò zitta, devo imparare, Dimitri me lo dice sempre >
< No Malika , ascoltami, tu sei l' unica amica che io abbia mai avuto e non voglio perdere anche te, chiaro? >
< Va bene >
< Ora vai a lavarti su, stasera sarai bellissima >
Mi immergo lentamente nell' acqua calda e questa sensazione mi porta un benessere incredibile.
< Sai una cose Belle, non mi sono mai guardata allo specchio da quanto ricordo, non so che aspetto ho >
< Davvero?! Rimedieremo subito. Appena sarai pronta vedrai che splendore che sei >
Con delicatezza versa dei sali profumati nell'acqua e si mette un po' di sapone sul palmo, poi inizia a lavarmi i capelli.
< Rilassati, hai avuto una brutta giornata, anzi una brutta settimana , hai bisogno di un po' di relax >
< Grazie >
Chiudo gli occhi e mi godo il massaggio alla testa che le abili mani di Belle stanno facendo. Esco dalla vasca e Belle mi friziona i capelli con l' asciugamano, fino a farli asciugare del tutto . Infine me li pettina e me li ferma con delle mollette.
< Ma come fai ad avere dei capelli così lunghi e lisci? >
< Non chiederlo a me >
Ridiamo per un po' mentre mi cospargo il corpo di oli e profumi. Ma poi apriamo la custodia dell' abito e restiamo di sasso. L' abito e di raso e consiste in un corpetto blu ed un ampia gonna lunga fino ai piedi. Il retro presenta dei nastri neri intrecciati che lasciano però vedere una buona parte della schiena. Il tutto completato da un paio di sandali neri.
< E' bellissimo >
Belle mi aiuta ad indossarlo e non posso che guardarlo ammirata.
< E' davvero meraviglioso, amo il colore e .. >
< Tu sei meravigliosa con quest' abito , ma aspetta, dovrei avere qualcosa per completare .. >
Fruga in dei cassetti e poi ritorna con un nastro nero. Mi toglie le mollette e lega due ciocche di capelli con il nastro formando un fiocco.
< Ora sei perfetta . Pronta per vederti? >
< Ecco , bhe , io non so.. >
Chiudo gli occhi e lei mi conduce davanti all'unico specchio della camera.
< Avanti apri gli occhi >
Li apro lentamente . Quello che vedo è una ragazza minuta dai lunghi capelli neri che finiscono in boccoli sulla schiena. L' abito avvolge la sua figura come se le fosse cucito addosso. Gli occhi sono blu, blu notto, blu come il vestito e le labbra di un bel rosa. La ragazza alza la mano e mi sfiora le dita che ho appoggiato sullo specchio. La sua pelle bianchissima purtroppo è tatuata di grossi lividi e ovali rosa su tutto il collo e le braccia.
< Ecco , prendi questo scialle, ti coprirà da occhiate indiscrete >
< Grazie ancora. Ma sono.. sono davvero io? >
< Certo che lo sei, e come ti ho detto sei meravigliosa >
In quel momento bussano alla porta, avevo dimenticato di doverci andare con Dimitri. Belle apre la porta e per un attimo restiamo a fissarci ad occhi spalancati. Sembra sorpreso, così come lo sono io. La sua figura alta ed imponente è sottolineata dello smoking stretto ed all' occhiello porta un fiore blu , lo stesso blu del mio vestito. Siamo collegati da qualcosa, sono la sua dama stasera, e lo dimostra anche questo piccolo dettaglio.
Mi sorride , facendomi arrossire, e non posso fare a meno di ricambiare. Ma poi il suo viso ritorna alla smorfia arrabbiata che lo caratterizza ed io abbasso lo sguardo.
< Andiamo? >
Annuisco ed usciamo. Ricordo che anch'io sono arrabbiata e mi ero ripromessa di non parlargli. Avanti Malika, resisti! 
Lui mi porge il braccio, ma io mi allontano , come scottata ma allo stesso tempo rabbrividisco a causa del freddo, lo scialle non mi protegge dal vento sferzante.
Ricominciamo a camminare e guardandolo di sottecchi noto che è un po' deluso. Riprendo a guardarmi i sandali, ma percepisco un movimento al mio fianco e prima che possa scansarmi, lui mi avvolge le spalle con la sua giacca.
< Stai gelando e non m'interessa se non vuoi parlarmi perchè sei arrabbiata > momento di silenzio < e per la cronaca , anch'io sono arrabbiato >
Mi mordo la lingua per frenare le parole e continua a camminare, ma mi godo il calore ed il profumo della sua giacca. Sa.. sa di lui. Di Dimitri .
< Perchè non parli? >
Non rispondo
< Non pui ignorarmi per tutta la serata. Sei con me, conosci solo me >
Continuo a non rispondere. Lui sbuffa frustrato. Dopo un po' arriviamo davanti ad un palazzo enorme, anche più grande di quello dove dorme Belle. Lui mi prende la mano e me la porta sotto il suo braccio.
< Siamo arrivati e ricordati: parla solo quando te lo dico >
Annuisco e ci avviciniamo. Dei soldati scattano in presenza di Dimitri e lo salutano formalmente, poi gli chiedono la giacca. Me la sfila e glie la porge, poi mi guarda.
< Dentro fa molto caldo, ti consiglio di togliere lo scialle >
Faccio segno di no con la testa e mi stringo ancor di più lo scialle sulle spalle.
< Come vuoi >
Detto questo entriamo e per un attimo resto stupida da tanta ricchezza in una sola stanza. Lampadari di cristallo mandano bagliori su tutte le pareti ricoperte da armi e quadri bellissimi, le finestre sono contornate da pesanti tende rosse e le candele poste sui mobili antichi creano una bella atmosfera. Ci sono tavoli pieni di cibo, divani per sedersi ed al centro troneggia un palco ed una pista da ballo, dove tante coppie si prodigano ballando in sincronia. 
Ci incamminiamo verso il centro quando una voce spiacevolmente familiare ci fa notare la sua presenza alle nostre spalle.
< Guarda chi si vede, Dimitri >

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Capitolo 14
*** Scelta ***


< Guarda chi si vede, Dimitri >

Mi volto e vedo con orrore Nicholas e la guardia dell'altra notte.
< Ciao Nicholas >
< Ma come siamo eleganti stasera piccola >
Guardo a terra ed inizio a torturarmi le dita, ignorandolo.
< Che bel vestito, sei incantevole vero Dimitri? >
Lui non risponde
< Ma perchè quel giacchetto? Fa così caldo! Su, toglitelo ! >
< No grazie, sto bene così > rispondo tremante. So cosa vuole fare.
< Ragazzina , ti ho detto di toglierlo! >
Guardo Dimitri in cerca di aiuto, ma lui non mi guarda.
< Muoviti! O devo darti una lezione? >
Sospiro e mi sfilo il giacchetto e Nicholas me lo prende strappandomelo dalle mani.
< Questo lo tengo io , te lo ridarò a fine serata >
Detto questo si allontana ridendo. Noto che lo sguardo di tutti è rivolto verso di me, e soprattutto quello di Dimitri , che lascia una scia infuocata sul mio corpo. Sta per dire qualcosa, ma lo precedo e corro via, fuori al primo balcone. Era proprio questo ciò che volevo evitare, che lui mi vedesse e mi umiliasse ancor di più. Mi affaccio e vedo che forse riesco a saltare senza farmi male. Salgo sulla balaustra di marmo e metto le gambe penzoloni nel vuoto.
< Ehi! Che stai facendo ?! >
Dimitri corre verso di me e mi afferra il braccio.
< Non ti lascerò scappare >
Mi prende il mento con le dita e mi fa girare verso di lui. Gli occhi mi si appannano di lacrime.
< Vuoi parlarmene? >
Mi fa girare lentamente e mi prende fra le braccia, stringendomi e accarezzandomi i capelli. Poi facendo attenzione a non farmi male, mi fa scendere dalla balaustra, sempre tenendomi stretta al suo petto.
< Non farmi mai più una cosa del genere, chiaro? Vuoi farmi morire? >
< Ma perchè dici queste cose se non t'importa niente di me? Sono solo una cosa, no? >
Cerco di divincolarmi dal suo abbraccio, ma non me lo permette.
< Ehi, ehi, non è così >
< Bugiardo, l'hai detto a Max, ti ho sentito >
< Ehi guardami, non pensavo davvero quelle cose , le ho dette solo per rabbia. Ero arrabbiato perchè Max ti ha trovata mentre io no. Sai, avevo paura che fossi scappata , avevo paura di averti persa >
< Non potrei mai farlo, non abbandonerei mai Annabelle >
< Ora che stiamo parlando civilmente , la smetti di piangere? >
Annuisco e lui col pollice mi asciuga le lacrime.
< Qualcuno ti ha detto che stasera sei bellissima? >
Il volto mi si infiamma e distolgo lo sguardo dal suo.
< Ma ora parliamo di cose più importanti. Chi è stato a farti quei segni? >
< Non posso dirlo.. >
< Ma quando? >
Aspetto che lo capisca da solo.
< Ieri.. ieri notte? >
Annuisco 
< Chi.. chi ha potuto farti una cosa del genere? >
< Mi hanno beccata mentre infrangevo le regole, ero uscita dopo il coprifuoco >
< Per venire da me? Alla prova, vero? >
Non rispondo
< Oh , sono un cretino, dovevo immaginarlo! Ma almeno lo/li conosci? Sapresti descrivermelo? Anche dei piccoli particolari sono importanti . >
< Dimitri non posso > 
Mi pento subito di averlo detto. Lo guardo negli occhi per capire se è arrabbiato, ma so che sta pensando, sento quasi gli ingranaggi del suo cervello che lavorano.
< Non vuoi dirmelo o non puoi dirmelo? >
< Ti prego >
< Ti hanno minacciata? >
< Dimitri.. >
< Dimmelo, ti giuro che non farò niente >
< Bugiardo >
< Ti prego, dimmelo, chi ha potuto trattarti così? >
< Promettimi che non farai niente >
< Mhmm >
< Ok , è stato.. >
< Chi? >
< Nicholas >
< C.. Cosa? >
< Hai capito bene >
< Non è possibile >
< E invece si, non ha altro scopo se non quello di torturarmi >
< Non è vero >
< Guarda! Lo sapevo! Non ti fidi di me , ecco perchè non volevo dirtelo. Che senso avrebbe mentire su questa cosa? E lasciami >
Lo spingo via e visto che non se lo aspettava, cade all'indietro. Finisce su un grosso vaso di porcellana che cade e si frantuma in mille pezzi.
< Oh no! - dice lui - Oh no!! Il Supremo Maestro mi uccide. >
< Ma che dici, lui ti vuole bene! >
Lui scoppia a ridere istericamente.
< Bene? Io non sono niente per lui, se non gli avessi giurato fedeltà e non l'avessi servito ora Annabelle sarebbe una schiava e Max ed io dei prigionieri . >
< Ma che dici? >
< E' così, mio padre aveva molti debiti con il Supremo e quando è morto quei debiti sono passati a noi tre. Ho giurato di servire per tutta la mia vita il Supremo e lui mi ha raccomandato di non fare passi falsi. In realtà forse un po' ci tiene a me, ma non si farebbe scrupoli con Max e Belle, lei.. , non voglio nemmeno pensarci. Io sono il maggiore, devo proteggerli. >
Proprio in quel momento arriva Nicholas. Si avvicina a me e mi prende per mano.
< Cosa c'è dolcezza? >
Quarda nella mia stessa direzione e vede i pezzi del vaso sparsi a terra.
< Cosa diavolo è successo? Chi è stato?! >
Dimitri fa per parlare, ma lo precedo.
< Sono stata io, è tutta colpa mia >
Con uno schiaffo mi fa cadere a terra 
< Non è vero, sono stato io! > dice Dimitri.
< Oh Dimitri, sei un vero cavaliere! Vuoi a tutti i costi perdonarla, ma io non sono come te, non perdono. Mai. Dovresti imparare a farlo anche tu. >
Nicholas mi prende per il polso e mi trascina dentro. Mi costringe a tenermi a lui a braccetto e a sorridere. 
< Se ti comporti bene e fai finta di divertirti , non farò niente, lo giuro. Io mantengo sempre la parola > mi sussurra all'orecchio. 
Annuisco e cerco di sorridere , la sua minaccia dell'altra notte mi risuona nelle orecchie. Camminiamo fino al centro della sala , dove lui fa un inchino e mi dice di ricambiare. Lo faccio e lui sorride vincitore. Mi si avvicina e porta la mia mano sulla sua spalla, mentre afferra con la sua l'altra. Sento la sua mano dietro la schiena, sulla pelle fredda, che mi spinge verso il suo petto e mi trattiene con una presa ferrea. Inizia a muovere i primi passi ed io cerco di imitarlo , guardando i movimenti dei suoi piedi. Sento il suo indice sotto il mento , che mi riporta a guardarlo negli occhi. Non li avevo mai visti così da vicino , sono verdi, di un verde scuro, un verde in cui perdersi. Occhi così belli e terrificanti. 
< Non si guardano mai i piedi quando si balla. Lo senti qui - poggia la mano sul petto , sul cuore - dove senti anche la musica >
< Non ti facevo un sentimentale >
Lui fa una risatina.
< No? Credevi che fossi brutto e cattivo, vero? >
Arrossisco 
< Non che tu sia stato un principe con me >
< Lo so, ma mi fanno arrabbiare le persone disobbedienti. Amo la disciplina, l'ordine >
< Quindi io sono una delle tue principali fonti di irritazione ? >
< No, non tu, il tuo comportamento.  >
< Ripeto, neanche il tuo è dei migliori >
< Va bene, non arrabbiarti >
Arrossisco di nuovo.
< Ci stai riuscendo, visto? >
< Eh? >
Ride ancora. < Stai ballando >
E' vero, è così facile. Stranamente sto bene fra le sue braccia e non ho paura di sbagliare, fa sembrare tutto facile. Poi ricordo tutto quello che mi ha fatto e mi irrigidisco, capendo che la sua gentilezza è tutta scena ed io stavo per cascarci, anzi come una sciocca ci sono cascata.
< Cosa vuoi da me? >
< Ah , lo sapevo che ci saresti arrivata presto, sei troppo intelligente. Stasera non siete qui per caso, è una cerimonia di matrimoni combinati possiamo dire. Tutte le ragazze qui dentro, compresa tu, dopo dovrete salire sul palco e verrete date in moglie a noi uomini in base all'offerta maggiore. E' una brutta usanza, lo so, ma tutti ci sono abituati. >
< Ed io, io con chi dovrò sposarmi? > Domando impaurita e orripilata.
< Voi non scegliete, sono gli uomini che scelgono. Ma anche stavolta tu hai qualcosa di speciale, potrai scegliere perchè ci saranno due persone che ti vorranno. >
< Cosa? >
< Non fare la stupida, avanti, uno sai chi è >
< No che non lo so >
< Dimitri >
Stavolta sono io che inizio a ridere. Cerco si dibattermi, non voglio più che mi tocchi , ma lui mi tiene ferma.
< Andiamo, chi vuoi prendere in giro piccola? Anche tu provi qualcosa per lui! E lui prova qualcosa per te! >
< Sciocchezze, lui mi addestra solo >
< Fai quello che vuoi, ma io non mi arrenderò senza lottare > 
< Che vuoi dire? >
< Che sono io l'altro pretendente ! A volte sei proprio ingenua ! Mi hai colpito dal primo giorno , i tuoi occhi, la tua agilità , la tua determinazione e la tua testardaggine. Sei perfetta per me! >
< No! Non ti sceglierò mai! >
< Bene, non volevo farlo, ma mi costringi. Se scegli lui, muore assieme alla sua famiglia >
< Non puoi! >
< Si che posso, sta a te scegliere >
< Se ti scelgo, mi permetterai comunque di vederlo? >
< Devo, fino ai 18 anni sarà ancora il tuo maestro e mancano ancora due anni. Devo, anche se non voglio. >
< Ma.. >
Sto per dire qualcosa , quando una voce m'interrompe. Si pregano tutte le giovani fanciulle di salire sul palco.
Guardo Nicholas e lui mi fa cenno di obbedire. Cammino piano e salgo dopo tre ragazze. Ci fanno girare verso il pubblico ed ognuna viene chiamata per nome. Ad ogni nome la ragazza corrispondente avanza di un passo e a seconda dell' offerta più alta , un uomo sale sul palco e la porta via. Noto che tutte noi abbiamo un massimo di 18 anni, mentre gli uomini sono tutti sui 40-50 , tranne Dimitri e Nicholas. La penultima ragazza si fa avanti e le mie gambe iniziano a tremare. Non voglio scegliere Nicholas, anche se può essere diverso. Si, mi ha fatta ridere, ma Dimitri, bhe, Dimitri è Dimitri. Non posso posso dire che sia stato tutto rose e fiori, ma io non riesco ad immaginare una vita senza di lui. Tu provi qualcosa per lui, ed anche lui per te. Le parole di Nicholas mi frullano in testa. Si ,non c'è alcun dubbio,ha ragione, provo qualcosa per lui. Altrimenti non sarei sempre preoccupata per lui, stasera non lo avrei coperto. Ma comunque a nessuno importa cosa provo. Devo per forza scegliere Nicholas , altrimenti Dimitri muore. E preferisco farmi odiare da lui che vederlo morto. Intanto il "presentatore" , se così può essere chiamato, dice qualcosa ed una guardia mi da uno spintone.
< Buongiorno signorina! - dice lui ridendo - Allora, chi vuole questa giovane così bella? Certo , un po' svampita , ma sempre un fiore all'occhiello. Avanti signori. >
Un paio di signori alzano la mano, compresi Nicholas e Dimitri. Iniziano a proporre cifre su cifre , finchè restano solo loro due. 
< Signori, ora ci sarà una cosa eccezionale, la fanciulla dovrà scegliere ,poichè i due giovani posseggono uguali ricchezze. Coraggio, vieni qui dolcezza >
Di nuovo la guardia mi spinge. 
< Allora, fortunata ragazzina , mi raccomando scegli bene. Prego i due gentiluomini di salire qui sul palco. >
Dimitri e Nicholas salgono e mi si mettono davanti . Guardo l'uono e l'altro. Dimitri ha uno sguardo tristissimo, quasi supplichevole, mentre Nicholas sorride soddisfatto, sa che non ho scelta.
< Avanti tesoro, chi scegli? >
< Io..io scelgo >
Guardo entrambi. E' ora.

 

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Capitolo 15
*** Persa ***


< Avanti tesoro, chi scegli? >
< Io..io scelgo >
Guardo entrambi. E' ora.

 


Lo so, lo so che devo scegliere, ma non ce la faccio. Getto un' occhiata a Dimitri. Addio.
< Nicholas >
Abbasso la testa afflitta e aspetto che succeda qualcosa. Sento dei passi, prima lenti, poi sempre più veloci. E' andato via, è scappato via da me. Ti prego, perdonami. Mi odia, lo so. 
< Ahi, ahi , ahi, quacuno c'è rimasto male > Dice quello stupido signore e in questo momento vorrei rompergli qualcosa in faccia o prendero a pugni.
Sento le dita di Nicholas intrecciarsi alle mie e poi, dolcemente, mi porta via. Quando siamo fuori l'ingresso si ferma. 
< E' la scelta migliore. Ora ci sono io , ti ho vinta, non ti farò più del male, sarò buono con te. > dice vedendo i miei occhi rossi e le guance rigate di lacrime.
< Mi odia > riesco solo a dire e cado in ginocchio, sconvolta dai singhiozzi. Anche lui si abbassa e mi alza con l'indice il viso. Con i pollici mi asciuga le lacrime, in un gesto che mi ricorda tanto lui , che non posso fare a meno di ricominciare a piangere più forte. Improvvisamente mi bacia ed io smetto subito di piangere, sorpresa.
< No che non ti odia. Ma io non voglio che tu stia così >
< Ma se tu stesso mi hai fatta piangere un sacco di volte?! Sei un ipocrita allora? > mi azzardo a dire, tanto ormai cos'ho da perdere? 
< E' diverso. Ti ho spiegato che quello ra per darti una lezione, ma ora non hai niente da imparare , ed è inutile che tu pianga. Ci tengo a te, a modo mio >
< Per favore, per favore, se dici di tenerci a me, fammi andare da lui, solo stanotte, solo per chiarire , ti giuro che.. >
< Va bene, ma trattieniti pochissimo, non voglio che tu stia cono lui, poi vai a dormire dalla ragazza, Annabeth, Annabella, come si chiama.. >
< Annabelle >
< Si, va bene, poi verrò a prenderti io domattina >
< Grazie, grazie >
Mi aiuta ad alzarmi e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio 
< Ti hanno mai detto che sei bellissima? I tuoi occhi, quando piangi, mi ricordano il mare, ma ti voglio sorridente. Avanti , me lo fai un sorriso? >
Alzo un po' gli angoli della bocca 
< Brava bambina, ora va' e promettimi che starai attenta >
< Ok >
Mi ruba un altro bacio sulle labbra e va via. Appena sparisce nell'ombra inizio a correre. Non ci credo, mi ha lasciata andare da lui. Arrivo alla tenda di Dimitri col fiatone e vedo che le luci sono tutte spente. Entro lo stesso dentro e mi siedo sulla brandina, decisa ad aspettarlo. Dopo un sacco di tempo, finalmente sento dei rumori fuori la tenda e mi alzo. Mi metto vicino l'entrata e trattengo il fiato. Due secondi dopo ho un coltello sulla gola e la mano di Dimitri mi copre la bocca. Sento la lama tagliarmi la pelle.
< Mmmh > gemo.
< Oddio , sei tu >
Inizio a scalciare per liberarmi dalla sua presa.
< Cosa vuoi? >
< Sono venuta qui per spiegar.. >
< Lo ami? >
< Eh?! >
< Lo ami? Dimmi la verità, la tua era solo una farsa vero? Anzi la vostra >
< Ma che stai dicendo? Non so nemmeno cosa sia l'amore! >
Mi si avvicina di nuovo e mi affera il braccio.
< Quando sei con lui provi qualcosa? >
< In che senso? >
Inizia a strattonarmi.
< Stai bene con lui più che con me, vero? Mi odi ora? Rispondi! >
Mi sta facendo male. Male al braccio, male al cuore. Gli occhi mi si riempiono ancora di lacrime.
< Smettila, ti prego, mi fai male >
< Dimmelo! Non vado bene per te, no? E guardami in faccia quando ti parlo! >
Sta per prendermi il viso in una mano quando sento due mani cui miei fianchi e mi attirano a sè.
< Adesso basta. Questa sceneggiata è finita >
Nicholas spinge Dimitri lontano da me 
< Ho sbagliato a farti venire. Andiamo >
Guardo Dimitri negli occhi ma non lo vedo bene a causa delle lacrime.
< Domani e per sempre, sarò io a controllarvi durante gli allenamenti. Toccala di nuovo, falle del male ,e ti uccido >
Dopo di che esce e mi trascina con lui.
< Bhe, sono io che ti odio e vattene con lui, vi mertate a vicenda! > Urla Dimitri dalla tenda.
< Ti ha fatto male? >
< No >
< Sicura? >
< No >
< Si, che ti ha fatto male >
Mi prende il braccio e sfiora delicatamente il segno rosso della stretta di Dimitri, poi vede il graffio sulla gola. Ma non è il corpo che fa male.
< Non è niente >
< Smettila di dire cretinate. Come stai? >
< Bene >
< Ho detto smettila >
Invece di rispondere, nascondo il viso tra le mani e cerco di placare i singhiozzi. Lui mi accarezza i capelli .
< Shh, basta. Andiamo a casa >
< Mi odia > riesco a singhiozzare 
Non mi accorgo nemmeno di star camminando. Entriamo in un palazzo enorme e dopo una rampa di scale, apre una porta ed entriamo. L'appartamento è simile a quello di Belle, solo un po' più spoglio. 
< Ora dormi >
< No, non voglio stare da sola. >
Sorride < Vuoi che rimanga qui con te? >
< Si > Adesso non sorride più, non se lo aspettava.
Ho paura di rimanere qui e cadere in un pianto a dirotto. Ho paura di non smettere mai più, di non riprendermi.
< Ti prego >
< Sicura? >
< Sicura >
Non so perchè lo sto facendo, forse perchè sono disperata, perchè è megli accettare quello che c'è invece di consumarsi per qualcosa che non si otterrà mai, perchè sono consapevole di essere diventata sola, sola come Nicholas e forse insieme potremmo consolarci l'un l'altro. Forse perchè.. non lo so, ho solo tanto sonno e un bunco al centro del petto..
Si mette a letto al mio fianco e mi stringe a sè. 
Si Dimitri non mi lasciare, mai , stringimi forte, perchè così non ce la faccio, soffoco. Non riuscirò a stare qui senza di te, non riuscirò a guardarti negli occhi e vedervi il disprezzo, non di nuovo. Pensavo che, magari, col tempo ti sarei potuta andare a genio, avrei fatto la brava , lo giuro, bastava solo che mi tenessi con te. L'ho fatto per te e tu nemmeno te ne accorgi.
Non dimenticarmi, ti prego.
Non odiarmi, ti prego.
Non lasciarmi sola, ti prego.
Sono persa senza di te.

 

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Capitolo 16
*** . ***


Dimitri entra nella stanza e mi vede lì abbracciata a Nicholas. Prende un coltello e gli taglia la gola, così , di scatto.Cerco di urlare, il sangue di Nicholas mi imbratta le mani ed i vestiti, ma lui mi copre la bocca con una benda e mi trascina fuori, fino alla sua tenda. Mi spinge a terra e mi sussurra all'orecchio :
< E' colpa tua se ti odio >
Poi si allontana e dopo un po' ritorna nella tenda con una ragazza, mano nella mano. Inizia a baciarla, si abbracciano, incuranti di me che li guardo. Abbasso la testa, ma lui vuole che guardi, anzi lei lo vuole, perchè ridendo gli dice una cosa all'orecchio. Così lui si avvicina e mi lega al tavolo con la testa dritta , in modo che debba vedere tutto.
Continuano a baciarsi per un po', poi lei mi guarda.
< Dimitri, posso ucciderla io? >
< No >
Sono sollevata, mi sta difendendo 
< Devo farlo io > sorride in modo macabro.
< Dai >
< Ho detto no, è mia >
Prende il coltello dal letto e mi provoca un taglio sulla guancia .
< Addio >
Lancia il coltello.

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Capitolo 17
*** Chi è più forte. ***



Salto su urlando e piangendo allo stesso tempo. Anche Nicholas salta dal letto.
< Cos'è successo? >
< Un coltello, lui ci ha uccisi, mi diceva.. >
Non riesco a formulare una frase di senso compiuto. Sto tremando e nemmeno quando mi circonda il corpo con le braccia riesco a calmarmi.
Era un sogno, solo uno stupido sogno. Non lo farebbe. Non era lui. Cercavo di convincermi.
< Torna in camera tua, per favore >
< Perchè? >
< Ti prego vai a dormire, giuro che mi calmo > Non ce la faccio a stare con lui in questo modo, ripenderei a lui.. al coltello ..
< Va bene >
Stavolta mi da un semplice bacio sulla fronte e va via. Mi ristendo sul letto , ma non riesco a dormire, devo vederlo. Devo avere una conferma del fatto che non arriverebbe mai a tanto, che non mi odia fino a questo punto. Allora mi alzo ma noto che la porta è chiusa a chiave. Da fuori. Così mi accascio di nuovo sul letto e fisso il soffitto. Non chiudo occhio e quando sento la porta aprirsi, la mattina dopo, sospiro di sollievo. Credo di avere un'aspetto orribile, perchè Nicholas mi guarda preoccupato.
< Buongiorno > dice abbracciand0mi < facciamo colazione? >
Io non rispondo, mi alzo e lo seguo in una stanzetta adiacente. Mi fa sedere al tavolo accompagnandomi con la sedia e mi mette davanti un bicchiere pieno. 
< E' latte, bevilo >

Scuoto la testa, ho lo stomaco chiuso anche se non mangio da un po' .
< Non vuoi niente > Non è una domanda, è un'affermazione. < Sei arrabbiata con me? Ho fatto qualcosa? >
Scuoto di nuovo la testa.
< E allora perchè non mi parli? >
Alzo le spalle.
< Va bene, ho capito. Sei arrabbiata. Non vuoi mangiare, ma scommetto che so quello che vuoi fare. >
Alzo lo sguardo di colpo. Lui sorride, sa che ho conquistato la mia attenzione.
< Facciamo un patto. Se tu bevi tutto il latte, ti porto da lui. Ma non devi lasciarne nemmeno un goccio. Ok? >
Annuisco e prendo il bicchiere, buttando giù il latte in lunghe sorsate. Poi poso il bicchiere e lo guardo in attesa. Lui prende un tovagliolino e mi pulisce il baffo di latte sulle labbra e mi fa una carezza sui capelli.
< Brava bimba >
Mi prende per mano e mi porta sulla piattaforma di allenamento.
< Io ora vado, ma ti tengo d'occhio. Se ti fa male, urla, che ti porto via >
< No > non ci pensare nemmeno
< Eh? >
Decido di restare in silenzio. Mi da un bacio a fior di labbra e mi stringe forte a sè.
< Mi raccomando, fai la brava e stendilo ! > Smettetela di trattarmi come una bambina 
Termina con un ultimo bacio sulla fronte.
< Ehi voi, fatele a casa queste cose >
Sento che le labbra di Nicholas si aprono in un sorriso.
< Dimitri, dovresti superare questo rifiuto, essere gelosi non serve a niente. Cresci un po' >
Poi va via. Dimitri ha uno sguardo di fuoco e io mi allontano impaurita, ricordando il sogno della sera prima.
< Tanto per chiarirci > dice < io non sono per niente geloso. >
Non so perchè, ma lo provoco.
< Ah no? E allora perchè ti sei offerto come pretendente? Perchè sei corso via quando ho fatto il nome di Nicholas ? Perchè ti sei arrabbiato tanto ieri sera nella tenda? E perchè.. >
Mi zittisce con uno schiaffo.
< Ehi ragazzina, ascoltami bene : avevo bisogno di una "puttana" personale e tu andavi parecchio bene perchè il divertimento più grande è domarle, sottometterle. E tu sei la persona maleducata e stupida che abbia mai conosciuto. Ora però non posso fare più niente perchè Nicholas si è messo in mezzo lui ed i suoi stupidi sentimenti. Che poi sentimenti per chi? Per una marmocchia che appena ti giri prova a scappare; sei una scocciatura. Comunque ti dico solo una cosa, se prima l'allenamento era duro, ora sarà dieci volte peggio. Mi stavo trattenendo, pensavo che ammaliandoti ti avrei avuta più facilmente. Che pensavi che valessi qualcosa per me? Dico, ma ti sei guardata. Sei un mostro, e per di più sei anche una lagna, una vera palla al piede. Ormai è andata, non serve più prenderti in giro, e tu da stupida ci credevi anche! Ahahah, ma ora no , è cambiato tutto, sfogherò su di te tutto quello che ti ho risparmiato in questi mesi. Quindi preparati a soffrire, tesoruccio. Ah e azzardati di nuovo a farmi una scenata del genere e farò in modo che le frustate del Supremo ti sembrino carezze in confronto alle mie torture. Intesi? >
Altro che pugnalata, l'avrei preferito. Ogni frase, ogni parola , mi ha strappato il cuore dal petto e la sua rabbia , il suo odio, lo calpestavano. Ed io che speravo che avessimo stretto un rapporto, che pensavo che mi considerasse in modo diverso. Puttana ,puttana , puttana . Quella parola mi vortica nella testa, e riecco la fitta al cuore, quella fitta terribile e davvero le frustate mi sembrano carezze a confronto. Gli occhi mi si riempono di lacrime, ma mi mordo il labbro e le trattengo. Non voglio che le veda, non voglio dargli un'altra soddisfazione. Perchè lo sa che mi ha distrutta, lo ha capito dal crack che ha fatto il mio cuore spezzato.
< Intesi?! > ripete arrabbiato.
< Si, Maestro >
Abbasso il capo ed aspetto. 
< Bene, pensavo che oltre che stupida, fossi anche sorda. > ride < Ora corri, e mi raccomando, veloce, perchè stavolta, se ti becco, ti distruggo. >   Troppo tardi, penso amareggiata
Annuisco ed inizio a correreil più velocemente possibile.
< Più veloce! >
Non ci riesco, ma ci provo lo stesso. Ti prego, fa che piova, ti prego, fa che il cielo pianga con me, non ce la faccio a sostenere tutte queste lacrime, non da sola. 
< Ho detto più veloce, muovi quelle gambe! >
Riprovo finchè non è contento, cioè quando cado perchè mi ha fatto uno sgambetto. Ride in modo crudele. Poi riinizia a gridarmi contro. Trattengo di nuovo le lacrime e riesco a dire :
< Mi odi, vero? >
Lui si interrompe e scoppia di nuovo a ridere.
< Ti ritieni importante, per te provo solo ripugnanza. Ed è buffo, perchè mi fai la stessa domanda che ti ho fatto io ieri. Ma io ti risponderò: Si , ti odio. Ti odio così tanto quanto ardono le fiamme dell'Inferno. Mai nessuno ha odiato qualcuno come io odio te! >
Non0stante sia così stanca, sia fisicamente, ma più emotivamente, mi alzo e corro via. Lui non mi rincorre. Lontano da lui, lontano da questo dolore, lontano da tutti e tutto. Raggiungo l'entrata dell'edificio e corro nella mia stanza, apro le ante dell'armadio e mi ci fiondo dentro. E lì, inesorabilmente , scoppio a piangere, da sola.




L'ho lasciata andare. La vedo ancora. E' a meno di 20 metri, arranca , non ce la fa. Stringe le braccia al petto, come se pottesse cadere qualcosa di lì, magari il suo cuore distrutto. Se volessi la potrei raggiungere in un batter d'occhio, ma non lo faccio. Perchè se lo facessi dovrei punirla e già ho fatto abbastanza. I suoi occhi. Dio mio, come ho potuto? In questo momento vorrei correre ad abbracciarla e dirle che non è vero che la odio, che sono solo arrabbiato, che non sono vere le cose che le ho detto. Che sono uno stupido orgoglioso, un bambino, che se non ottiene quello che vuole ,attacca. E distrugge. Che sono geloso, che soo troppo geloso e che vorrei uccidere Nicholas ogni volta che la tocca, e che quando lui la bacia e lei non protesta, la riempirei di botte per poi stringerla forte. Sono un animale , sono uno schifo , lo so. E infatti lascio che pianga, la lascio soffrire perchè è meglio così. Perchè oltre che stupido, orgoglioso, geloso , animale , sono anche egoista. Non voglio espormi. Non lo farò mai, io non soffrirò più. Ormai è sparita da un po' , ma devo essere forte e fare la parte del cattivo, devo urlarle contro quanto fa schifo, quanto è una nullità, quanto a odio e punirla. E' meglio così. Faccio un lungo respiro e decido che non la guarderò negli occhi, perchè se lo faccio è finita, non riuscirei a mentirle vedendoli pieni di lacrime, così limpidi, grandi, ha degli occhi da cucciolo bastonato e quando caccia il labbo inferiore per non piangere, è impossibile farle del male. Non ci riesco. Mi sento male a vederla così. < La ami > mi ha detto Belle < e sono sicura che lei ami te > Balle. S0lo balle. Non potrebbe mai amarmi, nessuno può. Lei mi odia.   I miei pensieri vengono interrotti da Nicholas.
< Cosa le hai fatto? >
< Smettila con questa farsa ! > 
Il suo viso preoccupato si trasforma in un ghigno.
< Certo che tu capisci al volo, non come la stupidina. Voglio farti passare per il cattivo della situazione e ci stai riuscendo alla grande anche da solo. Ti stai facendo odiare da lei! Ma bravo. Mentre io invece sono il suo salvatore. Vedrai che tra un po' me la scop.. >
Gli colpisco il naso con un pugno, facendoglielo sanguinare.
< NON AZZARDARTI A PARLARE DI LEI IN QUEL MODO! COME PUOI?! E' così piccola, fragile, innocente. COME OSI?! >
< Sarà mia per sempre e non esiterà a sposarmi. E così ti avrò portato via una delle persone a te più care. >
< Non se le rivelo che persona sei >
< Fallo ed io la uccido davanti ai tuoi occhi >
< Scapperemo >
< Ahahahha, si , tu saresti anche in grado di sopravvivere , ma lei no , non per sempre. E' così piccola, fragile, innocente > dice facendomi il verso < E quando la prenderemo, prima la torturerò e poi , quando il dolore sarà troppo, tanto che non riuscirà nemmeno a muoversi, la ucciderò. Ah e tu sarai lì, in prima fila , ad assistere allo spettacolo, impotente. Quindi cosa vuoi fare? Cosa decidi? Vuoi la tua felicità o la sua vita? >
Stringo i pugni. Basta, stavolta non sarò egoista , non lo sarò, lei non morirà . Dovessi morire io stesso, ma lei deve essere felice.
< Sarò il suo peggior incubo. Mi odierà e avrà paura di me >




Spazio autrice.
Salve gente, questo è uno dei pochi scritti che lascio, sono una persona un po' timida. xD
Vediamo Dafne e Dimitri ad un punto fermo, l'uno che cerca di porteggere l'altra. Chissà.. 
Come sempre mi scuso per il ritardo mega-galattico, non linciatemi, ma davvero ho un blocco, e a volte ho la tentazione di cancellare la storia e chiudere tutto, ma poi penso che le poche persone che mi leggono (grazie mille, vi adoro ) potrebbero non essere d'accordo, io in primis, da lettrice, non lo sono mai. 
Comunque, piccola comunicazione, nel prossimo capitolo ci sarà una reazione un po' violenta, quindi se qualcuno ne provasse fastidio o criticasse, mi dispiace. 
Ps mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate della storia, e  dei personaggi. Vi prego non lasciatemi sola, una piccolapiccolapiccola recensioncina potreste lasciarmela (modalità occhi dolci on ) ahahha. Ringrazio quelle poche persone che hanno recesito, mi fa piacere sapere cosa ne pensate. 
Alla prossima, prometto di scrivere il prima possibile e cercherò anche di scrivere sempre qualcosa da parte mia,mi farebbe piacere "instaurare " un rapporto con voi. 

Un bacio! 

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Capitolo 18
*** Non lo dirò mai. ***


< Padre, non la trovo, non riusciamo a metterci in contatto con lei, percepiamo solo i suoi stati d'animo e ultimamente sono dei peggiori >
< Walter, figlio mio , calmati la troveremo >
< E' tutta colpa mia, meriterei la morte >
< Figliolo, non prenderti colpe che non hai, è colpa di tutti noi. Dafne era testarda. >
< Dafne è testarda. Lei vivrà, la riporterò indietro, fosse l'ultima cosa che faccio. Stanotte partirò. Io la troverò, te lo giuro >





Ormai i singhiozzi non mi scuotono più il petto, riesco a respirare bene di nuovo. Devo farmi coraggio. Devo accettare le sue decisioni. Mi odia, devo farmene una ragione, almeno so che è al sicuro, questo è l'importante. Ma il solo pensarci mi fa spuntare nuove lacrime. Nicholas aveva torto, Dimitri non prova niente per me, me lo ha detto in faccia. Ma io non lo lascerò morire lo stesso. Perchè lo amo. 
Una volta Belle mi ha spiegato cosa vuuol dire amare. " Vuol dire che ti sacrificheresti per l'altro, che vuoi proteggerlo, che ti preoccupi per lui, che ti prendi cura di lui, che hai bisogno di lui e nonostante ti rifiuti, non lo allontaneresti mai , anche se ciò ti causa dolore." 
Quindi ora devo uscire di qui, chiedere scusa ed abbassare la testa per ricevere la giusta punizione ed i giusti rimproveri. Sto cercando in tutti i modi di non farlo arrabbiare, ma pare che ogni mio gesto non abbia fatto altro che causarne la reazione opposta. Vuol dire che non mi sono impegnata abbastanza. Devo riuscirci. Lascio cadere sul pavimento dell'armadio la coperta che è diventata uno straccio e spingo piano l'anta, preparandomi psicologicamente alle scuse, ma l'anta si apre di scatto e Dimitri è lì con una verga in mano.
< Guarda guarda chi ho trovato. >
Mi afferra il braccio e mi trascina fuori fino alla piattaforma di allenamento.Prende una corda da lì vicino e mi lega i polsi ad un palo di ferro in un angolo, per poi venirmi alle spalle.
< Preparati ad urlare. >
Inizia a colpirmi la schiena ed il sedere con la verga, molto più forte di quanto abbia fatto anche Nicholas. Riesco a sentire ogni singolo colpo e la pelle vibrare al contatto, ed arrossarsi, fino a far uscire il sangue. Vuole che urli, solo questo lo farà smettere, ma non urlerò. Stupido orgoglio. Quando ormai mi si è annebbiata la vista, sento delle voci.
< Fermo! Dimitri! Smettila, così la uccidi di botte! >
< Brutto idiota , fermati! >
Qualcuno ferma Dimitri afferrando la verga e trattendendolo, mentre Nicholas scioglie i nodi ai polsi. Che situazione ridicola. Prima sarebbe stato il contrario. Riesco a pensare.
< Idiota! Ma cosa ti è saltato in mente, eh?! Se non arrivavamo noi , la uccidevi davvero. L'hai picchiata a sangue, ma sei matto?! >
< Dimitri ma che cavolo ti viene?! >
Intanto Nicholas mi ha presa in braccio, ma vedo Dimitri sorridere soddisfatto.
< Aveva bisogno di una lezione, e chi meglio di me, il suo maestro, avrebbe potuto dargliela? Ti fa male? - ride - Adesso mi odi, vero? >
Scuoto la testa. E lui impazzisce. Butta Max a terra e lo stesso fa con Nicholas, dopo avermi serrato la gola con una mano. Mi solleva all'altezza del suo viso e mi da uno schiaffo. Poi prende un coltello dalla tasca.
< Bugiarda! Tu mi odi, tu hai paura di me! >
< Non.. riesco.. a .. respirare.. Lasciami >
< Non prima di aver sentito quelle parole uscire dalla tua bocca! >
< Allora uccidimi, perchè non le dirò mai >
Sento la mano di lui stringere più forte la mia gola, poi mi getta a terra e svengo.



Mi ritrovo in un grande giardino mai visto prima, eppure mi sembra familiare. Riconosco la siepe sulla destra a forma di barca, le aiuole piene di fiori colorati ed un buon profumo di pane appena sfornato. Svolto l'angolo in direzione dell'odore e vedo una porta spalancata. Dentro c'è un grande bancone su cui ci sono tantee forme di pane, oltre a cornetti e dolciumi. Un bambino esce dalla stanza con in mano un cornetto avvolto in un fazzoletto.
< Cavolo Dafne, ti avevo detto di aspettarmi lì dietro! Ora non sarà più una sorpresa. >
Mi sorprendo a rispondergli < Walter scusa, ma mi hai lasciata sola per troppo tempo, avevo paura, come ne ho ora. Dove sei? Perchè non vieni a salvarmi? >
< Se solo tu mi dicessi dove ti trovi! >
< Sono a casa! >
< Questa è casa tua, sciocca >
< Ma che dici?! Tu poi chi sei? >
< Come chi sono? Dafne, davvero non mi riconosci? Eppure prima mi hai chiamato per nome >
< Non so nemmeno io come lo sapevo >
< Dafne, sono io, ti fidavi di me! Dove sei? >
< A casa, con Dimitri! >
< Chi è Dimitri? >
< Non lo conosci? Eppure è così famoso al villaggio >
Invece di rispondermi lui inizia a gridare < Svegliati! Sveglia, ti prego >
Inizio a vedere il paesaggio sfocare ed il bambino sparire.


Spazio autrice.
Salve ! Visto? Ho pubblicato il prima possibile, come promesso. Dimitri ha perso la testa, è un po'.. come dire.. estremo. Anche nei sentimenti. Deve convincersi ad odiarla. Vedremo come andrà a finire. Un bacio.
Ps. Pensatemiii con un piccolo post! Suuu *-*

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Capitolo 19
*** Chiaro ***


Apro gli occhi e vedo sopra di me Nicholas e Belle. Quest'ultima ha le lacrime agli occhie da una pacca sulla spalla a qualcuno accovacciato sul letto. Capelli neri. Abbronzato. Ha il viso nascosto tra le braccia e le spalle si alzano seguendo il ritmo del suo sonno. La sua mano stringe la mia. Il mio cuore perde un battito. E' qui, lui è qui. Non mi importa se mi ha picchiata, non m'importa niente di quello che ha fatto. Sono solo felice che lui sia qui.
< Dimitri, sveglia, sono qui. >
Lui alza il capo pian piano e mi aspetto i suoi occhi neri guardar.. occhi verdi. Occhi verdi. Non è Dimitri, è Max. Sul suo viso vedo un'espressione di puro orrore.
< Perchè lo fai?! Guardati, abbiamo dovuto somministrarti un sonnifero molto pesante, per non farti sentire tutto quel dolore che ti ha causato. E tu lo cerchi ancora? E' colpa mia, non l'ho fermato in tempo, si è radicato in te troppo a fondo. Lo odio per tutto quello che ti ha fatto e tu, che hai subìto tutte le sue torture , ancora lo cerchi?! Ma non mi importa quanto tu sia buona, o stupida, giuro che non ti permetterò più di vederlo, dovesse essere l'ultima cosa che faccio.
< No! >
< E' deciso. Non voglio sentire altro, non devi nemmeno pronunciare il suo nome, non quando ci sono io , devi togliertelo dalla testa, sono disposto anche a scortarti dappertutto, a chiuderti da qualche parte e buttare la chiave, ma ti assicuro che non ti si avvicinerà più. >
Dovrei sentirmi sollevata, qualcuno si è offerto di proteggermi. E invece? Sono vuota dentro, mi sento spezzata.
< Ma perchè?! >
Lui si porta le mani fra i capelli>
< Non ci credo! Perchè?! - si rivolge a Belle - Non è che la botta alla testa le abbia fatto perdere la ragione? >
< Basta Max , vattene! >
Inizio ad agitarmi e Nicholas, che fino a quel momento era rimasto zitto in un angolino, mi prende la mano e me la stringe.
< Ha ragione , Max. Dovresti andare, è stanca, deve riposare. Piccola dormi >
< Non voglio dormire! Max non sei nessuno per proibirmi di fare qualcosa! >
< E invece io lo faccio, visto che ho il buonsenso e la capacità di ragionare, che a quanto pare tu non possiedi. Non lo vedrai mai più, ci siamo chiariti? Mettitelo bene in testa! >
Detto questo si alza ed esce dalla mia stanza. La luce del pomeriggio inonda la camera rendendo l'ambiente più confortevole.
< E' vero che mi avete somministrato un sonnifero molto pesante? Quanto ho dormito? >
< Una settimana > poi scoppia a piangere < Perdonami, perchè ti ho lasciata nelle mani di mio fratello, perdonami per non averti difesa, come tu hai fatto ogni volta che potevi, perdonami per non avergli impedito di farti de male, per averlo creduto capace di amare. E' solo che tu hai un gran cuore, io speravo che forse.. lui.. > Prende a singhiozzare.
< No Belle , non chiedermi scusa, è solo colpa mia, delle mie azione, io posso solo ringraziarti >
< E per cosa? >
Le lancio un'occhiata e poi sposto lo sguardo su Nicholas.
< Nicholas potresti uscire? Ha bisogno di lavarsi, di mangiare un po'. Non è il caso che tu rimanga qui. >
< Va bene Annabelle > Cos'è ,adesso se lo ricorda il suo nome?
Mi bacia la sommità del capo e si avvia verso la porta. 
< Fammi sapere appena stai meglio. Riprenditi, tesoro. > Che voltastomaco. Questa stupida vocina nella mia testa non vuole tacere.
< Allora? > mi chiede Belle.
< Ti ringrazio perchè mi hai fatto capire quello che realmente provo. Io lo amo. Non potrei mai odiarlo , nemmeno ora, nemmeno dopo tutto questo. Mi manca come manca l'aria in montagna. Ho bisogno di lui, ma più di tutto ho bisogno di saperlo felice e soddisfatto, e se questo lo rende felice, se torturarmi è quello che vuole, vuol dire che ci starò, lo accontenterò, porgerò sempre l'altra guancia. Voglio solo che lui non mi odi, perchè questa cosa mi distrugge, ma tanto è inutile, perchè me lo ha detto in faccia. E io non riesco proprio a sopportarlo. Dimmi dov'è , ti prego, fammelo incontrare. E vorrei anche scusarmi con Max, ma la sola idea di non vederlo mai più mi uccide.> Nascondo il viso fra le mani per raccogliere le lacrime. Tutte quelle che ho trattenuto in questo periodo. < Non so cosa fare >
< Oh, questo era il mio sogno per Dimitri, trovare qualcuno che lo amasse, e poi sei arrivata tu, con il cuore più grande di chiunque. Ma.. quando hai capito di amarlo? >
< Tanto non conta, lui mi odia lo stesso. Comunque è stato prima di salire sul palco la sera del ballo. >
< E perchè hai scelto Nicholas allora? >
< Perchè lui ha minacciato di ucciderlo, di uccidervi. Non posso permettere che accada, non dopo tutto quello che avete fatto per me, ed io vi ho ricambiati portando solo più dolore. >
< Non so che dire. E non dire scemenze, mi hai riportato mio fratello. Gli hai salvato l'anima. >
< Dimmi solo che mi aiuterai ad incontrarlo >
< Farò il possibile >





< Si, entra pure Nicholas >
< Mi dica , Maestro >
< Il piano ha funzionato. Le truppe del re si sono messe in viaggio, arriveranno fra 1 mese. E quando arriveranno la ragazza sarà lì. In piazza. Dove la giustizieremo. Saremo finalmente liberi. >
< Aspetti, giustizieremo? Non mi aveva detto nulla di tutto ciò >
< L'avrò dimenticato. Comunque tieniti pronto, chiaro? >
< Chiarissimo >


Spazio autrice.
Heiiiiiii. Salve a tutti. Rieccomi qua con il nuovo capitolo. Il prossimo sarà sdolcinato, giuro che mi commuovo io stessa quando lo rileggo. Cercherò di pubblicare il prima possibile , solo per farvi contenti. Ringrazio tutte le ragazze che mi hanno scritto, vi adoro. Spero di continuare a ricevere le vostre opinioni.
Un beso.   Ale

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Capitolo 20
*** Ti amo. ***


Un mese, era passato un mese dall'ultima volta che l'avevo visto. Un mese terribile, pensando a cosa gli avrei detto quando l'avrei rivisto. E purtroppo, anche se Belle cercava di aiutarmi in tutti i modi, non riuscivo a sgattagliolare via perchè Nicholas non si schiodava dalla mia camera. Mai. Si era trasferito e aveva rimandato tutti i suoi compiti. Diceva di voler stare con me, che dovevo ancora riprendermi. Che rabbia. 
In questo momento mi trovo in bagno e pettinandomi i capelli, cerco un modo per farlo uscire di qui.
< Malika? Esci? >
< Si , eccomi >
Apro la porta e lui mi stampa un bacio a timbro. 
< Come mai tutte queste attenzioni? >
< Niente, vieni con me >
< Usciamo? >
< Si, seguimi >
Mi afferra la mano e mi tira fuori dalla stanza. Camminiamo a passo spedito e non capisco perchè ci sia tutto questo trambusto in città. Passiamo a lato della piazza principale e noto che stanno allestendo un palco.
< Cosa succede? >
< A suo tempo lo saprai >
Continuiamo a camminare a passo spedito e scendiamo delle scale che portano in un sotterraneo. Alla fine di un corridoio scorgiamo una porta ed entriamo. Nicholas si chiude la porta alle spalle e si volta verso di me.
< Scusa, ma tra un'infatuazione ed il mio futuro , scelgo quest'ultimo. >
< Cosa? >
Due guardie mi arrivano da dietro e mi trascinano in una tenda adiacente al palco, dove mi legano e mi imbavagliano, e l'ultima cosa che vedo prima che mi bendino , è Nicholas con un coltello fra le mani.
< Nicholas non puoi farmi questo, non mandarmi a morire. >
< Ma questo è il tuo destino tesoro, Dimitri lo sapeva, ti allenava solo per dare una copertura, e lui doveva ucciderti, solo che non si sa dove sia.. e quindi tocca a me, che scocciatura. Nella prossima mezz'ora dovrò torturati e poi in piazza, sotto gli occhi di tutti, morirai. >
< Ma perchè? >
Non mi risponde e da inizio alla tortura. Capisco che qualcuno lo sta aiutando, perchè ricevo colpi da tutte le parti , mentre Nicholas si limita a farmi dei tagli profondi su guance, braccia e collo. Improvvisamente però la porta si spalanca ed entra qualcuno.
< Cosa ci fai tu qui? Questo è il mio compito! > 
Dimitri. no.
< E come faccio a sapere che dici la verità? >
< Dammi quel coltello e lo vedrai >
Nicholas ride. < Ok, fai come vuoi.. >
Solo in quel momento mi accorgo di aver sperato, in quel mese, che lui avesse cambiato idea, o ancor meglio, che stesse fingendo per proteggermi. Quanto mi sbagliavo.Mi avrebbe uccisa senza pietà.
Una mano mi circonda il collo e mi solleva. Fino a questo momento ho resistito e non ho pianto, ma appena la sua mano mi sfiora e sento la morbidezza di quelle sue mani così dure solo con me, l'odore forte della sua pelle, perdo il controllo e scoppio a piangere. Ma non apro bocca, lo farei solo arrabbiare. Mi taglia via la benda, così che possa riconoscerlo, come se non lo avessi fatto già prima. Mi appoggia la lama su una parte sana della guancia e affonda.
Grido di dolore, ma un secondo dopo la sua mano mi tappa la bocca. Lui abbassa lo sguardo e con un colpo secco mi taglia la casacca. Inizia a tagliarmi sulla pancia, sulla schiena e sui polsi, facendo uscire un sacco di sangue.
< Soddisfatto? >
< Certo >
Dimitri mi getta a terra in un angolo.
< Non azzardarti a muoverti di lì, capito? >
Annuisco più volte e cerco di asciugarmi il sangue e le lacrime dal volto, ma lui mi raggiunge ed inizia a schiaffeggiarmi.
< Non devi muoverti! Non devi muoverti di un solo centimetro, sono stato abbastanza chiaro adesso?! > Mi urla dandomi un calcio.
Ma io grido e lui continua.
< Zitta! Devi tacere! >
Mi mordo le labbra e piango in silenzio, aspettando che si stanchi. Dopo un paio di minuti finalmente la smette e si rivolge alle guardie.
< Lasciatemi solo >
< Certo, certo > corrono fuori.
< Dimitri, tra 5 minuti devi portarla in piazza, capito? >
< Si Nicholas, non sono un'idiota, non vedo l'ora di farla finita. >
Appena anche Nicholas va via, lui mi rivolge uno sguardo che non capisco.
< Perdonami > dico.
< Cosa? >
< Perdonami? >
< Perchè dovrei essere Io a perdonare te ? > dice con tono isterico.
< Perchè ti sto facendo questo, tu non sei così, non uccideresti mai nessuno, so che non vuoi farmi del male, ma devi. E io sono contenta perchè così il Supremo ti apprezzerà, sono pronta a morire pur di farti felice. Non griderò o piangerò, o almeno ci proverò >
Lui prende il coltello e me lo porta alla gola, stavolta senza premere.
< Non hai paura di morire? Saresti l'unica. E poi non mi odi ancora? >
(Mettete questa prima di leggere :) http://www.youtube.com/watch?v=r5yaoMjaAmE )
< Scusa Dimitri, scusa se piango un'ultima volta, ma non riesco a trattenermi. Odiarti? Oh, ci ho provato, eccome se l'ho fatto. Lo vorrei così tanto, l'ho desiderato ardentemente , ma purtroppo non ci riesco. Odio me stessa invece, perchè sono maledettamente innamorata di te. Si l'ho detto: Ti amo Dimitri, e se tu vuoi che muoia, allora morirò. Ti ripeo che farei di tutto per vederti felice, non è così che si fa quando si ama qualcuno? Paura di morire, certo che ne ho, tantissima, tanta da farmi tremare le gambe, ma il peso che porto nel petto, quel debito che ho verso di te, è più forte. E mi sento così stupida, perchè nei libri di Belle le eroine non si fanno scrupoli, affrontano di tutti per i loro amati. Non hanno questa paura. Ma io ce l'ho, perchè sono una piccola umana, non sono indistruttibile, quando cado sanguino, mi faccio male. E lo so che ti sono di intralcio, lo so .. Ma ora basta , non ti disturberò più con le mie stupide parole, starò zitta.
Ho sperato con tutta me stessa che tu riuscissi a volermi almeno bene , no, non sono così stupida da pretendere che tu mi ami.. ma speravo facessi finta, eppure non è così. Avrei dovuto accorgermene. Ed è la cosa che fa più male, vorrei tanto che tu mi amassi, che mi abbracciassi e mi dicessi che va tutto bene, che ti prenderai cura di me. Perchè in fin dei conti sono ancora una bimba, avrei bisogno solo di questo, non chiedo la luna. E invece no, ma non fa niente, non sono arrabbiata con te , anzi ti amo sempre di più. >
La mia voce si infrange a causa dei singhiozzi. Mi premo i palmi sugli occhi.
< Scusa se continuo ad infastidirti, a darti seccature e a farti preoccupare > sorrido < ora senza di me avrai più tempo libero. Addio Dimitri, te lo dico ora per l'ultima volta: ti amo e ti amerò sempre.>
Chiudo la bocca e mi mordo il labbro fino a farlo sanguinare. Ti prego, girati, perchè non mi guardi? Ti prego. Chiudo gli occhi.
Sento un tocco sul braccio. Tremo, è troppo piacevole. Apro gli occhi.
< Andiamo è ora >


Spazio autrice.
Heiiiiiii, ciao a tutti, scusate per l'immenso ritardo, ma volevo scrivere per bene il discorso di Dafne, ma mi è venuto comunque una mezza schifezza.. Bhe, che dire, Dafne mi fa sciogliere il cuore con questa dichiarazione, ma Dimitri sembra indifferente a tutto questo, vedremo. Non vi aspettate niente però eh! ahah Un bacio a tutte voi che mi avete lasciato una recensione, spero di risentirvi per un altro commento . 
Ciao Ale.

 

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Capitolo 21
*** Fuga ***


< Andiamo, è ora >

Tutte quelle parole non lo avevano nemmeno scalfito. Mi alzo rasssegnata e lui mi lega di nuovo le mani dietro la schiena e mi fa uscire da quella stanza. Arriviamo sul palcoscenico, dove vedo un coltello posato su una roccia finta. Allora davvero è arrivata la mia ora. Inizio a tremare perchè mi spaventa.
Non sono coraggiosa, non voglio morire. 
Vedo il Supremo Maestro salire e rivolgersi alla folla che si è accumulata per assistere. Ma inizialmente non lo sento, sento solo Dimitri che mi conduce vicino la roccia e mi sussurra all'orecchio
< Ti prometto che sarò veloce >
Annuisco e sento le lacrime scendermi sulle guance. Cerco di non pensare alle gambe che tremano ed inizio ad ascoltare le parole del Supremo.
< Popolo, finalmente oggi avremo il nostro riscatto. Finalmente saremo liberi. Da quella porta tra poco entreranno le guardie e noi uccideremo questa ragazza. Grazie al suo sacrificio riavremo la libertà, non dovremo essere più sotto il giogo del Regno, non ci imporranno più niente. Si avvera finalmente la profezia che dice : Una piccola donna pagherà per quello che è stato e grazie a lei ci sarà di nuovo la pace per il Popolo del mondo. Quindi aprite le porte e lasciateli entrare, lasciategli vedere la loro pupilla che muore per noi! >
In quel momento le grandi porte del villaggio si aprono ed una schiera di cavallieri entra facendo un gran baccano. La folla impazzisce ed inizia a disperdersi urlando.
< Avanti Dimitri! Uccidila! Ora! >
Chiudo gli occhi, ma non succede niente. Vengo sollevata e Dimitri inizia a correre giù dal palco. Il Supremo urla, la gente urla, ma io sento solo il mio cuore che batte all'impazzata.
Non mi ha uccisa. Non lo ha fatto.
Arriviamo vicino le porte di ingresso al villaggio e lì vedo Max che ci corre incontro. Dimitri mi mette a terra.
< Portala via da qui! > 
Max annuisce ed inizia a correre predendomi per mano. Io mi giro verso Dimitri
< VIVI PER ENTRAMBI! >
Detto questo corre fra la folla. Troppo velocemente, troppo lontano per udire il mio grido disperato che lo chiama a me.
< Malika, non c'è tempo! Corri! >
Fuggiamo nel bosco e sento i polmoni scoppiare, ma la testa non smette di elaborare la frase: Mi ha salvata. Mi ha salvata. Mi ha salvata.
Allora mentiva quando diceva di volermi uccidere. Ad un certo punto un sentimento prende il sopravvento dentro di me: non so nulla. Non so se mi odia, se mi ama.. oh se mi amasse.. Ma Max non mi da il tempo di fermarmi e corre zigzagando fra gli arbusti.
< Ti prego Max, non ce la faccio più >
< Va bene, fermiamoci >
Ci fermiamo nei pressi di un ruscello, dove ci rinfreschiamo e beviamo un po' d'acqua. Lui mi lava le ferite con un panno e poi mi passa una specie di rete.
< Mettila in testa, non devono riconoscerti >
< Chi? >
< Le guardie , non so cosa vogliono da te e Dimitri mi ha fatto giurare di proteggerti >
< lui.. lui davvero ha detto così? >
< Certo, quel pazzo non mi ha fatto capire nulla, mi ha solo dato degli ordini su cosa fare >
< Ma secondo te pe.. >
Veniamo interrotti dal nitrito di alcuni cavalli e dal rumore dei loro passi.
< Corri! Corri Malika! >
Ci alziamo ed iniaziamo a correre verso non si sa dove , ma purtroppo i cavallieri uscirono dappertutto e ci circondarono.
< Prendeteli > ordinò un ragazzo dall'aria vagamente familiare. 
Le guardie ci accerchiarono, sentii solo un forte colpo alla testa e poi più niente.



Spazio Autrice_
Salve gente! Credevate che mi fossi dimenticata di voi? No! Avete passato tutte delle belle vacanze? 
Mi scuso per il ritardo, ma stavolta ho un motivo. Sinceramente? Al capitolo scorso mi aspettavo qualche recensione in più, vi ringrazio per tutte quelle che mi avete fatto, ma quel capitolo è stato davvero durissimo e non sapendo cosa ne pensate, sono andata nel pallone. Poi però mi sono ricordata che scrivo per me stessa, scrivo per Dafne e Dimitri e quindi non devo spaventarmi se a volte non ci siete. Comunque vi ringrazio sempre molto, perchè con quelle poche recensioni mi sostenete e ne sono felice. Passiamo al capitolo: Credevate davvero che Dimitri l'avrebbe lasciata morire? Donne di poca fede aahhaha. Per un po' il nostro bello mancherà dalla scena, i capitoli saranno incentrati su Dafne e le sue esperienze, ma mi raccomando , non dimenticatevi di lui! 
Un bacio a tutte .
Ale


 

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Capitolo 22
*** Casa ***


Non vedo nulla, non so dove mi trovo, ma anche ora continuo  pensare a Dimitri. Perchè mi ha detto vivi per entrambi? Perchè mi ha salvata? Gli ho detto che lo amo, ma come al solito lui non mi ha rivelato nulla di sè. Inizio a dimenarmi, nonostante abbia i polsi bloccati dietro la schiena - di nuovo, ma com'è possibile? - e grido.
< Oh, fatelo tacere >
Subito vengo imbavagliata, ma mi viene tolta la benda dagli occhi. Sono in una cella stretta e buia, il pavimento è sporco e sento qualcosa gocciolarmi dietro la schiena. Non voglio nemmeno immaginare cosa sia. Poi subito mi salta agli occhi la figura del ragazzo al centro della cella. Ha i capelli neri e gli occhi blu, è giovane, deve avere la stessa età di Dimitri.. Ancora lui, perchè non riesco a smettere di pensarci nemmeno in momenti di pericolo.
Lui ti ha abbandonata, è per questo che sei stata catturata. Si, ti ha salvata, ma perchè non ti ha tenuta con se? Ha solo confermato quello che prova per te: nulla. Ha fatto solo l'eroe, lo ha fatto per se stesso, non per te.
Questa stupida voce nella mia testa! Smettila! Sto diventando pazza.. Intanto il ragazzo ha iniziato a parlarmi.
< Ora sta zitto e ascoltami > mi crede davvero un ragazzo! Max aveva ragione! < Mesi fa il tuo schifoso popolo di ladri ha rapito una ragazzina di 16 anni e ha chiesto un riscatto, ma in città della ragazza non c'è più traccia,  è sparita. Quindi, o mi dici dov'è , o tu ed il tuo amico, insieme a tutti gli altri prigionieri, farete una brutta fine. Lui sa dov'è, è lui che l'ha rapita, infatti morirà, ma tu puoi ancora salvarti ragazzo. >
Poi mi toglie la benda.
< Io non so nulla, ma se mi fate parlare con lui posso convincerlo, lo giuro. >
< Ok, farò come vuoi, ti do 2 minuti >
< Grazie >
Così mi trascinarono fuori dalla cella per buttarmi in un altra piena di persone. Venni slegata e avvertita < Due minuti, ragazzo, solo due >
Uscirono ed io mi guarai intorno, riconoscendo alcune persone viste al villaggio.
< Max! Max ! >
< Siamo qui > siamo?
Mi avvicino lentamente e vedo Max abbracciare qualcuno, qualcuno con una coda di capelli neri e..
< Belle! > grido, correndole incontro per abbracciarla.
Lei si gira e apre giusto in tempo le braccia per accogliermi e ruzzoliamo sul pavimento ridendo e piangendo allo stesso tempo. 
< Come sei finita qui? >
< Mi hanno catturata mentre prestavo soccorso ad un bambino e poi mi hanno trascinata qui. Sono così contenta di vedervi.. e Dimitri? Lui dov'è? >
< Belle, io.. >
< Si è sacrificato per lei, per noi.>
< Che vuol dire? >
< E' rimasto al villaggio >
< Ma è impazzito? Così il Supremo lo ucciderà ! >
Il Supremo lo ucciderà.Il Supremo lo ucciderà.Il Supremo lo ucciderà. Vivi per entrambi. questo mi ha detto. Si è sacrificato per me, lo ha fatto per salvarmi.
< Ma come mai ti hanno spostata in questa cella? >
Mi risveglio dai miei pensieri e lo guardo con gli occhi lucidi. Fatti forza, fallo per lui.
< Dicono che tu abbia rapito una ragazza e sai dove l'hanno nascosta.. >
< Ma io non ho fatto nulla, non ho mai rapito nessuno >
< Allora... ti hanno scambiato per Dimitri! Certo! >
La porta della cella si apre in quel momento e vi entra il ragazzo di prima.
< Allora? Ditemi dov'è! >
< Non lo sappiamo, credo che tu abbia sbagliato persona.. >
Subito quello mi afferra per il collo.
< Bugiardo! BUGIARDO!  Voi la volete nascondere! Dimmi dov'è! >
Stringe forte la presa ma continuo a parlare 
< Non lo sappiamo, lo giuro, se ci lasciassi par.. >
< Datemi il coltello, questo qui è inutile, mi ha fatto solo innervosire >
Con il coltello mi taglia la copertura del volto. 
< Voglio vederti in faccia prima di ucciderti. >
Fa un altro taglio e la copertura cade definitivamente a terra, liberando i miei capelli ed il mio vero aspetto. Subito dopo cado a terra, così come il coltello.
< Dafne? > dice il ragazzo ora tutto tremante. Dov'è finita tutta la sua spavalderia? 
Lo guardo interrogativa, poi inizio a ricordare. Sono stata portata via dalla mia famiglia, il primo giorno una voce chiamava questo nome. Nella cella mi chiamava ancora, ricordo il sogno. Guardo di nuovo il ragazzo in volto e riconosco la somilianza con il bambino del sogno. Con me . I suoi occhi, i suoi capelli, il naso all'insù, i lineamenti. Siamo quasi identici.
< Walter? >
Lui cade in ginocchio davanti a me e mi abbraccia di getto.
< Sono io , sono io. Oh Dafne. Ti ho cercata dal giorno in cui sei sparita, sempre, non mi sono mai fermato, lo sapevo che ti avrei ritrovata.. >
< Chi sei? > non ci posso credere, lui non è.. 
< Come chi sono, mi hai chiamato per nome >
< Lo so, una notte ti ho sognato, ma non ti conosco > Lui non è..
< Sono tuo fratello >
< Non è possibile, mi ricorderei di te >
< No, loro ti hanno cancellato la memoria, è una delle loro stregonerie con le erbe. Ma ora ti ho ritrovata e tutto ritornerà come prima. >
Mi prende per mano e mi aiuta ad alzami. Si gira verso di me e mi preme le mani sulle guance.
< Davvero non ci credo che ti ho ritrovata > ma poi mi guarda bene ed il suo viso si rabbuia < Perdonami per averti fatto del male >
< Non fa niente, ci sono abituata .. > 
< Come ? >
< Basta guardarmi dietro la schiena per capirlo.. > dico senza pernsarci. Lui mi gira all'improvviso e alzando la casacca grida di rabbia. Tremo per paura che sia arrabbiato con me, ma lui si getta su Max ed inizia a colpirlo.
< Fermo! Fermo! > grido io 
< Sei stato tu a farle questo, brutto bastardo?! Rispondi! > gli grida Walter continuando a colpirlo. Io tento di arrivare a loro per fermarli, ma qualcuno mi precede, dando un sonoro ceffone a Walter.
< Togligli le mani di dosso!  > gli grida, facendogli scudo con il suo corpo.
< Guarda tu questa sciacquetta.. > e fa per togliere la spada dal fodero dietro la sua schiena, ma facendolo mi da una gomitata sul naso, che inizia subito a sanguinare.
Walter distoglie l'attenzione da Belle e si precipita al mio fianco.
< Dannazione! Voi due, legate quella ragazzina, dopo ci penserò io a lei. Dafne, vieni, ti porto da un medico >
Usciamo dalla stanza e lui mi porge un pezzo della sua maglia per tamponare il sangue. Rido, ricordando lo stesso gesto che fece Dimitri.
Però lui lo fece per tapparti la bocca. Non devo pensarci.
< Dove andiamo? >
< Te l'ho detto, da un medico, e poi dai nostri genitori >
Mi fermo di scatto e lui mi guarda interrogativo.
< Ho paura >
< Paura di cosa? >
< Di non piacergli più >
< Ma che dici, ti adoreranno come hanno sempre fatto! Al massimo riceverai una bella sgridata per esserti allontanata quel giorno, e te la farò anch'io, solo quando mi sarò ripreso dallo shock. Sono troppo felice di averti ritrovata, neanche volendo riuscirei a farti il broncio ora . Guarda > 
Fa una strana smorfia con la bocca , ma subito sorride. Ricambio anch'io. Lui mi abbraccia di nuovo.
< Ti voglio bene sorellina >
Non dico niente, lo vedo che mi vuole bene, ma non posso ancora rispondergli.
Camminiamo un'altro po' e ci fermiamo davanti ad una porta.
< Ora incontrerai un tuo caro vecchio amico >
Apre la ported entriamo in una stanza piena di scaffali stracolmi di libri e boccette contenenti liquidi di ogni colore. I fondo, affacciato ad una finestra, c'è un uomo anziano con lunghi capelli grigi ed una ciocca nera legati in una coda. Si tortura la barba legata anch'essa con un cordino blu al centro.
< Nimiko > lo chiama Walter 
Lui non si gira.
< Walter, te l'ho detto, la sento vicinissima, come prima a cavallo, ma non so dov'è.. credo di aver perso il mio potere. E' colpa mia, non troveremo mai la piccola Dafne! Oh, cosa darei per sentirla un'ultima volta >
< Ciao >
Lui trema e da un pugno al davanzale, sempre senza girarsi.
< Sono anche pazzo, ho creduto di sentirla >
< Vecchio lo sei davvero se non capisci, girati > lo esorta Walter.
Lui si gira di scatto e fa traballare una boccetta al suo fianco, che infine cade a terra. Nessuno le presta attenzione.
< Dafne? Dafne! Sei tu piccola , tesoro! >
Mi viene incontro e mi abbraccia. Stranamente non mi sento a disagio, e la sua barba che mi sfiora la guancia ha un che di familiare, di rassicurante.
< Oh piccola, finalmente di riabbiamo con noi, e tutto grazie al tuo fratellone > dice scompigliandogli i capelli.
< Basta Nimiko, non sono più un bambino > sbuffa lui in modo comico < E poi è anche merito tuo >
< Sono solo un povero vecchio, quale aiuto potrei darti? >
< Intanto vorrei che visitassi Dafne, dalle uno di quegli unguenti per le ferite >
< Ferite? - guarda il mio naso - chi ti ha fatto questo? >
Walter sta per rispondergli, ma lo precedo. Mmmh, che situazione stranamente familiare.
< Uno spiacevole malinteso. E' per queste che mi serve l'unguento> dico mostrandogli le ferite sul corpo.
< Popolo di barbari! Walter falle preparare un bagno caldo ed un cambio, poi dì ai cuochi di sbizzarrirsi con i suoi piatti preferiti e avverti i giullari! Ma non dire niente ai tuoi genitori, gli faremo una sorpresa. E tu signorina, vieni qui e non protestare come sempre. >
Walter corre ed io mi siedo sul lettino al centro della stanza.
< Come sempre? >
< Vuoi che ti racconti la tua vita nel frattempo? > dice comprensivo.
< Te ne sarei grata. >
Quello che mi racconta non mi piace per niente. In poche parole ero una ragazzina viziata, dispettosa e disobbediente. Facevo dannare i miei genitori, che assecondavano ogni mio capriccio, e facevo mille dispetti a mio fratello solo per farlo arrabbiare.
< Io non sono così > affermo decisa.
< No? >
< No! >
< Va bene >
< No, è così. Al villaggio non facevo i capricci, cercavo di non infastidire nessuno, perchè sapevo che altrimenti sarei stata punita severamente. Mi rivolevate indietro ed eccomi, ma perfavore non mi paragonate a lei. Perchè io sono diversa >
< Ti credo. Sei molto più matura e credimi, ne sono immensamente felice. Ora - dice finendo di spalmare l'unguento- andiamo, che prepararti ad incontrare i tuoi genitori, il re e la regina >
Il Re e la Regina? Oddio. No,non può essere. Principessa , io? 
Nimiko chiama Walter che fortunatamente mi trascina in una stanza,  non dandomi il tempo di elaborare quanto rivelatomi. La camera è di un color panna , completamente vuota se non per una grande vasca messa al centro ed un tavolino su cui ci sono degli oli profumati, dei sali ed un'asciugamano.
Soffice, sicuramente soffice, si vede. Degno di una principessa.
< Io vado, prenditi tutto il tempo che vuoi >
Mi da un'ultima stretta, come se non riuscisse ancora a crederci che sono qui, ed esce. Mi immergo subito nell'acqua ricoperta da una schiuma rosa e mi rilasso, ricordando quando Belle mi ha lavata prima del ballo.
Il ballo. Dimitri. L'umiliazione. Dimitri. Il ricatto. Dimitri.  Vivi per entrambi.
Resto nella vasca fino a quando le mie dita sono ricoperte da rughette. Mi avvolgo nell'asciugamano appena in tempo, prima che entrino due ragazze. Fanno un profondo inchino e mi si avvicinano con calma. Portano un abito e delle borse vicino ad una toeletta che non avevo notato.
< Principessa, la prego può.. >
< Vi prego, non chiamatemi così. Sono Mal.. Dafne, solo Dafne > Malika, il nome peggiore che potesse darmi. A dimostrazione del fatto che mi odiava.
< Va bene, princ.. ehm , Dafne, puoi sederti qui. Lascia che ti vestiamo e sitemiamo. >
< Certo, grazie  > sorrido e lascio che mi infilino un vestito stretto sopra e largo in basso. Proprio come le principesse. Mi siedo sullo sgabello e mi faccio pettinare i capelli.
< Come vi chiamate voi? >
< Noi? >
< Si voi >
< Vostra maes.. >
< Vi prego >
< Sarah. E lei è Marta >
< Sono entrambi dei bellissimi nomi >
< Grazie > mi sorridono e continuano il loro lavoro sui miei capelli, profumandoli con vari balsami. Poi cacciano delle boccette e dei pennelli.
< Cosa sono? >
< Trucchi >
< No, no, grazie ma non li voglio >
< Ma lei li adorava! >
< Bhè, questa nuova me no. >
< Marta non insistere, se sua maestà non vuole, non devi insistere, vuoi per caso che.. >
< Cosa? >
< Sarah lei non è così! > 
< Oh madre. Marta! La prego, perdoni la sua insolenza >
< Per favore, ragazze calmatevi. Nessuna insolenza Sarah, non preoccuparti. Anzi, potete dire tutto quello che volete in mia presenza, non dirò nulla, lo prometto >
< Ma..>
< Sarah, fidati di lei >
< E va bene. >
Dopo un po' bussano alla porta e le due ragazze, che finalmente si erano un po' rilassate, scattano sull'attenti. Walter entra e le ignora, parlandomi come se loro non ci fossero. 
< Andiamo >
Mi lascio condurre fra i corridoi di questo palazzo enorme fino ad una porta. Sono terrorizzata e Walter sembra notarlo.
< Ehi, ci sono qui io ok? Ti adoreranno, te lo prometto. Ora entro io e quando ti chiamo entri, ok? >
< Va bene >


Angolo autrice_
Salveee. Rieccomi con un nuovo capitolo, finalmente. Volevo scriverlo già una settimana fa, ma purtroppo sono stata male e non ho potuto.
Bene bene, Dafne è arrivata a palazzo e tra poco conoscerà i suoi genitori. No state fremendo? Io si, da morire. Ho voluto evidenziare quanto Dafne sia cambiata con la permanenza al villaggio , anche se non sapevate com'era prima, potete farvene un'idea. 
Non vi spoilero nulla, ci sentiamo al prossimo capitolo. Baci,
Ale

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Capitolo 23
*** Famiglia ***


Walter entra nella grande sala e fa cenno alle guardie di non chiudere le porte, poi si dirige sulla destra e si schiarisce la voce.
< Padre, Madre. >
< Walter, figliolo, sei tornato. > dice una voce profonda. Inizio a tremare.
< Si >
< Che notizie ci porti, allora? Sono cattive come sempre? >
< A dopo le risposte, vorrei che incontraste prima una persona.. > mi fa cenno di entrare.
< Walter , per caso hai fatto prigionieri? Non voglio altri..> ma la voce, stavolta dolce, si interrompe al mio arrivo.
Ho la pelle d'oca, una paura incredibile, ma quando guardo quella donna così simile a me, con i miei stessi capelli neri e lunghi, con il mio stesso taglio degli occhi, il mio stesso naso, allora scoppio a piangere per la felicità. Le corro incontro e l'abbraccio.
< Mamma! > cadiamo entrambe in ginocchio.
< Oh piccola mia! Sono così felice di rivederti! > dice accarezzandomi i capelli.
< Perchè mi ricordo di te? >
< Non lo so, sono solo felicissima per questo >
< Anch'io ne sono felice, pensavo che mi avresti mandata via. >
< Non potrei mai farlo > mi bacia la fronte e poi mi porge una mano per farmi alzare. Si siede poi sul trono e stringe la mano dell'uomo sul trono al suo fianco. Solo ora mi accorgo di lui. Ha i capelli scuri e dei lineamenti pronunciati, gli zigomi alti ed il naso acquilino. E poi gli occhi, gli occhi sono blu come i miei. Mi guarda come se fosse intimidito e cerca di farmi un sorriso, stringendo forte la mano di mia madre. 
< Dafne.. >
< Io.. io suppongo che voi siate mio padre. >
< Si, tesoro, sono io >
< Mi dispiace, non ricordo, vorrei.. mi perdoni > 
Perchè non mi ricordo di lui? Eppure la mamma l'ho riconosciuta subito. Lo guardo di nuovo negli occhi e vedo una certa delusione, ma cerca di nasconderla, come le lacrime che gli velano gli occhi. 
< Non fa niente, tesoro, ci vorrà tempo.. Solo, vieni qui, voglio abbracciarti >
Si avvicina piano piano, come se potessi rompermi o svanire nel nulla. Le sue braccia mi circondano e mi stringe forte a sè. Profuma di buono e questo calore che sento.. vorrei ricordare, vorrei poterlo fare.
< Padre, mi dispiace. >
< Bambina mia, non fa niente, ti prego non stare male. Quello che conta è che tu sia di nuovo qui, credevo di non rivederti mai più.. ero così preoccupato per te > ha la voce rotta, e continua a stringermi forte, come se non volesse lasciarmi andare mai più. 
< Walter, sono fiero di te. Hai riportato tua sorella indietro. Hai continuato senza mai smettere. Testardo come tua madre e la tua sorellina. Vieni qui anche tu >
Walter viene e si avvicina, così anche la mamma. Ci stringiamo stretti gli uni agli altri. Quando ci separiamo Walter mi abbraccia di nuovo posando il mento sulla mia testa e cullandomi. Poi mi prende per mano e ci spostiamo in una sala, dove ceniamo e tutti raccontano degli anneddoti. Non smetto di sorridere un'attimo, ma dopo un po' sbadiglio. Sono stanchissima. Walter mi tira per scherzo l'orecchio. 
< Penso che sia ora di andare a nanna, sorellina > 
I miei genitori ridono divertiti e si alzano per darmi due baci sulle guance. Mi madre mi abbraccia di nuovo e vedo che anche Walter abbraccia nostro padre. Lo sento sussurrargli qualcosa.
< Non preoccuparti papà, si ricorderà di te, Nimiko farà qualcosa.. >
< Cos'hanno fatto alla mia bambina? > dice mentre gli tremano le spalle. Mi sento tremendamente in colpa, ma la mamma appena capisce mi sorride.
< Cara, non sentirti in colpa, risolveremo tutto > 
Dopo di che io e Walter ci congediamo. Saliamo di nuovo nella mia stanza e appena vedo il letto mi getto sopra, distrutta da questa giornata piena di emozioni.
< Ehi, dove vai tu monella? A mettere la camicia da notte e a lavare i denti prima! > Dice cercando di sembrare autoritario. Io gli sorrido e faccio come ha detto. Anche lui si cambia e poi ci rimettiamo a letto.
< Stanotte resto qui, va bene per te? >
< Certo >
< Ora faremo una cosa che facevamo sempre per farti addormentare. >
Si alza dal letto e prende da sopra un comodino una spazzola. Si siede dietro di me ed inizia a spazzolarmi i capelli. Mi rilasso subito.
< E' arrabbiato? >
< Chi? >
< Nostro padre >
< Naah. E' solo un po' dispiaciuto. >
< Com'eravamo io e lui? >
< Ooh, sei sempre stata la sua cocca. Ogni tuo desiderio era un'ordine. Vi amavate, profondamente. Ti ha persino insegnato a combattere. >
< Davvero? >
< Eh si. Facevi i capricci da giorni perchè lui non c'era e volevi per forza imparare e quando è tornato ti ha subito accontentata. >
< Mi dispiace >
< Ehi, sorellina. Non è colpa tua ok? Riusciremo a farti ricordare. Te lo prometto. >
< Ti voglio bene, Walter >
< Anch'io > 
Ci ristendiamo e lui mi stringe forte. Ci addormentiamo così, felici come due bimbi.



Angolo Autrice_
Salve genteee. Mi avete di nuovo lasciata da sola uffina. Vi lascio con questo capitolo, mi è venuto una mezza schifezza, ma non volevo farvi aspettare troppo.
Byeee Ale

 

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Capitolo 24
*** io non ti dimentico. ***


Sognai dei giorni passati in "punizione" dal Supremo. Ricordai l'agonia di quei giorni, quanto avessi desiderato andarmene, quanto avessi desiderato che Lui venisse a prendermi.
Dimitri. Dove sei? Non lasciarmi sola.
Quante volte avevo sussurrato quelle frasi, quante volte il mio cuore era stato sul punto di buttarsi da un burrone, quante volte avevo pianto nel letto a fine serata per lui?

Mi svegliai di soprassalto gridando il suo nome. Come era possibile che mi fossi dimenticata di lui ? Erano già passate due settimane dall'ultimo giorno che l'avevo visto. Due settimane in cui avevo incontrato tante persone di cui non ricordavo nulla, in cui avevo imparato ogni angolo del castello, in cui avevo imparato ad odiare i vestiti, le scarpette, l'essere una principessa. E in cui avevano provato a rifilarmi qualsiasi pozione per ricordare.
< Principessa non corra! Non è decoroso > < Principessa non mangi con quella forchetta! > < Principessa è l'ora di dizione > E bla bla bla. 
Ero stanca, rimpiangevo la libertà, se così posso chiamarla, del villaggio, gli allenamenti, le serate passate con Belle.
Anche lei ormai era troppo indaffarata. Avevo obbligato mio fratello a rilasciare sia Max che Belle e a farli alloggiare a palazzo. Lì era iniziato il disastro. Belle era impazzita appena aveva realizzato che fossi una principessa e non smetteva di ricordarmi i doveri di una reale. Nel tempo restante non faceva altro che battibeccare con mio fratello ed era una cosa che detestavo, perchè sentivo di aver perso l'attenzione di entrambi. 
Decido di andare in giardino oggi, non voglio iniziare questa giornata con le urla di quei due. Scendo dal letto senza fare rumore e in veste da notte e piedi nudi mi avvio nei giardini reali. Poggio i piedi sull'erba fresca e mi sento di nuovo me stessa. Io non sono Dafne, la principessa. Sono Malika e sono del villaggio. 
Giro per il giardino e osservo ogni fiore, finchè non arrivo in una specie di serra in cui ci sono tanti fiori al centro marroni con i petali gialli.
< Girasoli >
Mi giro di scatto e vedo il Re, ehm, mio padre accostato alla porta. Faccio subito un inchino e aspetto il permesso per alzare lo sguardo.
< Dafne > 
Lo faccio e vedo i suoi occhi lucidi.
< Davvero non ricordi nulla? La nostra serra, l'abbiamo coltivata insieme. Questi sono i tuoi fiori preferiti, o almeno lo erano, io non ti riconosco più e..se solo tu provassi a bere quelle pozioni, sono sicuro che..>
< Non sono più lei . Non cercatela in me! > dico anch'io con gli occhi ormai lucidi e scappo via dalla serra.
Corro nella mia stanza e mi butto sul letto.
Mi dispiace non ricordare. 
Mi dispiace non essere lei.
Voglio solo tornare a casa. 
Mi alzo ed inizio a cercare Belle e la trovo nella sua camera, anche lei in lacrime. Con lei c'è anche mio fratello che sembra molto annoiato.
< Ma perchè stai piangendo?! >
< Sta zitto, non puoi capire >
< Oh, non fare la bambina, ne ho abbastanza dei vostri capricci! >
< Tu non puoi capire! Piango per mio fratello! >
A questo punto Belle capisce di aver detto una sciocchezza e Walter si arrabbia di brutto. 
< Io? Io non posso capire? Ho ragione sei solo una stupida bambina. Vai al diavolo! >
< Walter mi dispiace > ma non fa in tempo a dirlo che lui è già uscito dalla stanza.
< Belle, cos'è successo >
< Semplice- dice tirando su col naso- stavamo battibeccando come sempre e stavamo camminando, poi all'improvviso sono caduta e lui mi ha presa subito. L'ho guardato e aveva lo stesso identico sguardo di rimprovero di Dimitri e mi sono resa conto di essere un'ingrata. Nemmeno un pensiero è andato a lui in questi giorni >
I tuoi, non i miei.
< Ma tanto non devi preoccuparti, sarà scappato sicuramente e ci starà raggiungendo > le dico con tono gentile le cose che mi ha detto Max.
< E chi ti ha detto questa cretinata? >
< Max.. >
< Dafne, davvero credi che lui sia tornato indietro perchè aveva qualcosa da risolvere? Lo ha fatto per salvarvi, avrà intrattenuto le guardie per un po', ma quando le guardie reali mi hanno presa, lui era già stato portato via. >
< Quindi.. lui è .. >
< Oh no, no. Il Supremo è un sadico, sicuramente lo avrà rinchiuso da qualche parte e lo starà torturand.. Dafne. Dafne! >
Ma anch'io scappo. Non doveva dirmi certe cose. Torturato. Imprigionato. Legato.
Solo per salvarmi. 
Corro. 
Basta, salvarmi. Basta.
Corro.
Ti salverò io, Dimitri.
Corro.
Ti troverò.
Corro.
Sempre.
Spalanco le porte della stanza del trono e fortunatamente trovo mio padre.
< Accetto >
< Cosa? >
< Prenderò l'ultima pozione. Nimiko mi ha detto che è sicuro che sia quella giusta. >
< E' fantastico! >
< Ad una condizione >
< Quale? >
< Allenami. E dopo che avrò preso la pozione partirò e ritornerò al villaggio >
< Ma sto preparando delle truppe. Tu non ci andrai. Ti uccideranno. Non se ne parla proprio>
Rifletto e penso che riuscirò a scappare comunque.
< Va bene. Allora allenami solo. >
Lui non è tanto convinto ma poi.. 
< Va bene, accetto.>



Angolo Autrice_
Non linciatemi. Sono in ritardissimo lo so. Sono imperdonabile ma davvero non ho avuto tempo, sono stata poco bene. Vabbe, comuunque, questo capitolo non mi convince tanto, perciò mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Un bacio
Ale.

 

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Capitolo 25
*** Il momento per fare gli eroi. ***


Esattamente quarantatrè giorni dopo ero pronta. Non mi ero mai sentita così sicura di qualcosa, avevo calcolato tutto.

Due settimane prima.

< Su con quella spada. >
Io annuii e mi rimisi in posizione.
< Andiamo! Ti ho mostrato la posizione mille volte, non puoi sbagliare ancora. >
Finsi di non sentire e mi morsi il labbro per l'ennesima volta.
< Anche un bambino ci riuscirebbe! Un affondo! Su! E questa era una finta? >
E' per Dimitri, pensa a lui, pensa a Dimitri.
< Sei un'incapace. Cosa volevi fare, eh? Andare a combattere? >
In quel momento non capii più nulla e mi feci sopraffare dalla rabbia. Feci un affondo con tutta la forza che avevo e colpii mio padre al fianco. Lui cadde a terra e si portò una mano al fianco. Io lo fissai ad occhi sbarrati per un minuto, poi mi riscossi e gettando la spada di lato, mi inginocchiai al suo fianco.
< Padre, mi dispiace, non volevo, ma lei continuava ad urlare ed io.. Nimiko! Aiuto! >
< Mi hai chiamato padre.. >
< Si, ma ora non importa >
< Ricordi? >
< Mi dispiace, ma no >
< Non fa nulla, e davvero, sto bene. L'armatura serve proprio a questo, a proteggermi. Mi rimarrà un livido ma >
< Mi dispiace, mi dispiace tanto. Non volevo, mi stavo trattenendo ma poi ho perso il controllo.,. >
< Me ne ero accorto cara, per questo ho detto quelle cose, se vuoi che ti alleni devi impegnarti. >
< Oh >
Lo aiutai ad alzarsi e continuammo con l'allenamento, ma stavolta mi impegnai davvero e riuscii a disarmarlo un paio di volte. 
Continuammo ad allenarci ogni giorno e man mano imparai a difendermi. 

Sei pronta, mi aveva detto quella mattina. L'allenamento è finito. Era arrivato il grande giorno, nel pomeriggio sarebbero partite le guardie. Ma prima di attuare il mio piano dovevo mantenere una promessa, così mi recai nella stanza di Nimiko.
< Sono pronta per la pozione >
< Bene. Ti lascerà un po' sossa, è molto forte come pozione. >
< Va bene >
Entrò anche mio padre e si sedette in un angolo ad osservare. Presi posto anch'io su una poltrona al centro della stanza ed afferrai senza esitazione la boccetta che mi porgeva. Osservai il iquido giallo che conteneva.
< Promettetemi che mi ricorderete di Dimitri, se dovessi accennare a dimenticarlo, promettetelo >
< Te lo giuro > disse mio padre guardandomi negli occhi.
Presi la boccetta e buttai giù il liquido tutto d'un sorso.

Mi risvegliai stesa sul mio letto e mi guardai intorno. Al mio fianco c'erano mio padre, Walter e Nimiko.
< Ciao Dafne >
< Salve padre >
Mi guardarono tutti con ansia.
< Ricordo. Ricordo tutto >

Mi avevano fatto le feste, mi avevano abbracciata ed erano corsi a preparare tutto per una gran festa. Approfittai di quel momento per prepararmi. Aprii l'armadio e presi un sacco di juta che avevo riempito giorno per giorno con un po' di provviste, gli abiti, le scarpe e scesi di nascosto nelle stalle.

Il re si trovava davanti ai soldati reclutati quel pomeriggio.
< Cari eroi, si eroi, perchè andate a vendicare il rapimento di mia figlia e a difendere la vostra patria. Cari eroi, conto su di voi e vi chiedo di distruggere quel villaggio di barbari, di raderlo al suolo e gettarvi sopra il sale. Certe persone non sono degne di popolare il mio regno. Non deludetemi, soldati. >
Detto questo li congedò , stringendo la mano ad ognuno di loro.
< Andate alle scuderie e prendete i cavalli. >
Tutti si girarono e si incammin arono, ma il re mise una mano sulla spalla di uno di loro.
< Soldato, resta qui, devo raccomandarti un qualcosa >
Quello si fermò e si girò nella sua direzione.
< Ti ringrazio soldato, sei molto valoroso. > disse < ma non pensi che un mese e mezzo di allenamento dia poco, Dafne? >
La ragazza rimase impietrita e si bloccò mentre il padre le tolse l'elmo dal capo.
< C..come avete fatto? >
< Riconosco mia figlia , cara Dafne >
< Per favore, devo andare. Non posso lasciarlo lì, non dopo che lui.. non dopo tutto quello che abbiamo passato. Io.. io lo amo, lo amo con tutta me stessa e non accetto che lui si comporti così, non lo accetto. Chi crede di essere? Come si permette di ritornare indietro per salvarmi? Come?! Ma io quando lo prenderò glie ne dirò di tutti i colori, mi sentirà, perchè non può- singhiozzai - non può lasciarmi ora, non dopo aver capito cosa provo per lui. Perchè doveva fare l'eroe proprio adesso? Non poteva correre via con me? Ci avrebbero presi ma sono certa che non avrei il cuore grande quanto una nocciolina, com'è adesso. L'ho abbandonato. Lo sapevo quello che stava per fare, lo sapevo e non l'ho fermato. Quante volte dovrà sacrificarsi ancora? Solo per me, una ragazzina che non sa niente di queste cose, non sa niente dell'amore, della passione. Io non so niente nemmeno della vita, non ricordo metà delle cose che mi sono successe, non ricordo la mia famiglia, non ricordo niente. E non posso semplicemente lasciarlo andare. >
< Dafne >
< Ti prego >
< Dafne >
< Non mi separerò dal gruppo, lo giuro, lo so che volevi che ricordassi, ma non ci riesco e mi dispiace, tu rivuoi tua figlia, lo so che così come sono non va bene, ma.. >
< Dafne! Zitta! >
 Ammutolii.
< Sono fiero di te. Sono fiero della presona che sei diventata e anche se non ricordi, ricreeremo dei ricordi. Ora và, i soldati stanno partendo. >
Lo abbraccia di scatto.
< Ti voglio bene, papà >
< Ti voglio bene anch'io , bambina mia > mi strinse, e dopo avermi affidato una spada, mi lasciò andare.

Arrivammo in un campo dove i soldati posero l'accampamento e ci fermammo per la notte. Entrai nella tenda da dividere con altri soldati e mi stesi sul mio giaciglio.
Entrarono in quel momento altre tre guardie che mi accerchiarono. Mi sollevai impaurita e mi protessi il corpo con le braccia quando uno di loro si tolse l'elmo, facendo ricadere lunghi capelli sulle spalle.
< Pensavi davvero che ti avremmo fatta partire da sola? >
< Belle! > Saltai in piedi e la abbracciai. < Come avete fatto a.. >
< Questo rompiscatole di tuo fratello a quanto pare ha un cervello, non c'è solo aria lì dentro.. > disse indicandosi le spalle. Max si stava sistemando i capelli, invece Walter guardò storto Belle.
< Senti chi parla, miss so tutto io isterica mocciosetta lamentosa. >
< Gne gne gne, dici solo sciocchezze, non voglio starti nemmeno a sentire. >
< Racchia >
< Stupido >
< Lamentosa >
< Principessa >
< Bamboccia >
< Smettetela! > dicemmo io e Max contemporaneamente. Scoppiammo tutti a ridere e decidemmo di metterci a letto.
Max e Belle si addormentarono subito, invece Walter si sistemò al mio fianco e mi abbracciò.
< Sorellina, permettiti di nuovo di fare una cosa del genere e dovrò spezzarti le gambine, ci siamo intesi? Queste cose devi dirmele, sempre >
Io risi, e gli diedi un bacio sulla guancia.
< Agli ordini capo >

Sto arrivando, non avere paura Dimitri, sto arrivando. Ti cercherò sempre, lo giuro.

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