I just wanna hold ya.

di AxlCharityBip
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** I'll also show you a sweet dream next night. ***
Capitolo 3: *** I'm a broken rose. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***



Prologo.

I just wanna hold ya.



«Obbligo o verità.»
Sì, era questa la meravigliosa idea dei cinque ragazzi, ubriachi fino alla punta del capello più lungo sulla loro testa. A proporlo, ovviamente, era stato Harry, il più sfacciato tra di loro. Zayn, guardando l’amico, arricciò il naso, confuso. «Sul serio, Harry?»
il pakistano si guardò intorno, in cerca di appoggio dagli altri tre, che però sembravano entusiasti della proposta. Il riccio sorrise soddisfatto, lanciando un’occhiata a Zayn, che si sentì ribollire il sangue nelle guance. “L’alcool, sì, è colpa dell’alcool.” Continuava a ripetersi Zayn nella mente, perché solo l’alcool poteva fargli fare strani pensieri sul più giovane del gruppo.

I primi turni del gioco erano stati stupidi, per lo più divertenti. Leccare sul naso, annusare le scarpe e idiozie varie. Zayn si era rilassato, così come Niall, che sembrava l’unico oltre lui ad avere qualche dubbio su quel gioco. Ovviamente, era troppo bello per essere vero, ed ecco che il gioco iniziò a farsi più intrigante. Il primo bacio per Liam e Niall, un bacio a stampo, apparentemente innocente. Poi arrivò il turno di Harry, che scelse Zayn. E… «Amoreggiate. Sì, tipo, un morso nel collo, un bacio spinto.. voglio vedere la passione.» Queste furono le parole di Louis, che rideva divertito insieme ad Harry. E a quanto pare, l’unico terribilmente preoccupato da quella situazione era il pakistano. Guardò il riccio che si avvicinava a lui, gattonando, e Zayn pensò che sembrava un gatto imbranato. Aveva i capelli spettinati e quell’aria da ragazzino innocente, e cazzo, quegli occhi così belli che Zayn avrebbe voluto affogarci dentro. Spinto da chissà cosa, il moro prese il viso di Harry tra le mani, lasciandogli un bacio leggero sulle labbra, e poi continuò a baciarlo, fino ad arrivare al collo. Prese un lembo della sua pelle morbida tra i denti, succhiando: il giorno dopo gli sarebbe rimasto il segno. In quel momento Zayn si sentì felice. Non voleva che quel momento finisse, per quanto fosse uno stupido gioco… risalì, mentre le mani vagavano nei suoi ricci e le labbra si soffermavano sul suo lobo destro. Stava per baciarlo di nuovo, ma sentì qualcuno schiarirsi la voce. «Ragazzi, non vorrete mica stuprarvi?» “.” Pensò Zayn, senza dirlo ad alta voce. Si allontanò a malincuore dal ragazzo, che senza che lui se ne accorgesse gli aveva circondato il collo con le braccia. Harry tornò al suo posto, con una smorfia dispiaciuta, come fanno i bambini viziati. «Andiamo, mi stavo divertendo.» Si lamentò il riccio, rivolgendo un sorriso malizioso a Zayn.

Ormai erano le quattro inoltrate. La testa dei ragazzi pulsava, bruciava e girava, ma nonostante questo Louis, Liam, Niall ed Harry stavano ancora giocando. Zayn era appoggiato sul divano, la testa tra le ginocchia, nel tentativo di stare meglio. Il vomito non voleva saperne di salire su. Intanto, i flashback del bacio con Harry si facevano spazio tra i suoi pensieri, torturandolo. Per Zayn non era solo un bacio, ed Harry era solo un ragazzo ubriaco in cerca di divertimento. Zayn non avrebbe dimenticato. Zayn avrebbe sofferto, mentre si scopava una bionda nel bagno di un bar. Zayn avrebbe pianto, nascosto dal fumo della sua sigaretta.




Angolo autrice;

Here we are babies. *si fa piccola piccola*
Se non si fosse capito, lol, sono fissata con la Zarry, che è tipo qualcosa di potigporejgpopje. So bene che la maggior parte del fandom è per i Larry, quindi so anche che pubblicando questo tipo di storia non avrò le stesse possibilità di lettura rispetto ad una Larry, ma va bene lo stesso.(?)
Ho iniziato a scriverla ieri sera, e già mi immagino la fine della FF. HAHAHAH, lol.
So benissimo che il prologo è cortocortissimoassurdamentecorto, ma i prossimi capitoli saranno più lunghi. Un ringraziamento speciale agli Aerosmith e a Nina Nesbitt, che mi hanno accompagnata nella scrittura di questo orrore, ed un grazie ad Andy, che mi ha commentato il prologo con usi impropri di lettere a casaccio, facendomi capire che è passabile. 
E' la seconda storia che pubblico su EFP, e dato che l'ultima risale a più di un anno fa spero di essere migliorata nel mio modo di scrivere. Non voglio stare qui ad annoiarvi, quindi... se mi lasciate una piccola, piccola, piccola recensione mi fate un favore grande quanto il mondo. çç
ps: mi trovate anche su twittah, @AxlJH. ALZATE LA CORNETTA, MONDIAL CASA VI ASPETTA! 

Peace, love, and Zarry





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Capitolo 2
*** I'll also show you a sweet dream next night. ***


Capitolo uno.

I'll also show you a sweet dream next night.


Zayn si era precipitato nella stanza di Liam, qualche giorno dopo la sera fatale, in cerca di conforto. Ormai nei pensieri non aveva che Harry, le sue labbra, i suoi capelli, le sue mani, il suo corpo.. 
«Liam, ho bisogno di aiuto.» Fu tutto ciò che disse, prima di essere accolto nella camera da Liam, preoccupato e curioso al tempo stesso. «Certo, dimmi.» Gli rivolse un sorriso gentile, come sempre, d’altronde. Sembrava che avesse una paralisi facciale, dato che aveva quel sorriso stampato sul volto ventiquattro ore su ventiquattro. A volte Zayn si chiedeva se Liam avesse mai avuto delle reali preoccupazioni, se si fosse mai arrabbiato, se avesse mai avuto paura.
«Okay.. è difficile da spiegare, è strano, sto diventando pazzo!», ammise il moro, con una punta di agitazione nella voce. Dopo un cenno della mano di Liam, si convinse a continuare. Incrociò le mani dietro la testa e chiuse gli occhi, facendo un respiro profondo. «Credo di.. essermi innamorato.» a quel punto l’amico scoppiò a ridere, dando una pacca sulla spalla di Zayn. «E dove sta il problema?» chiese ingenuamente, attendendo spiegazioni. Harry, era il problema. «E’.. un ragazzo.» Abbassò lo sguardo, incapace di sostenere quello di Liam, che per la prima volta in quei due anni mostrò un segno di tentennamento. «Non c’è niente di male.. le fans e i manager capiranno, gli parleremo insieme.» disse, senza scomporsi. “Dannazione, che vadano al diavolo lui e il suo fottuto ottimismo!” Pensò Zayn, stavolta. Avrebbe preferito che gli urlasse contro che non poteva farlo, che era sbagliato, che gli avrebbe fatto conoscere una bella ragazza. Che doveva farlo per la band, per tutti e cinque, perché c’era di mezzo la loro vita, la loro carriera. «No, no Liam, tu non capisci..» E finalmente Liam sembrò ricordarsi di quella sera di quattro giorni prima, del bacio tra Harry e Zayn, che sembrava si mangiassero con gli occhi. «Non dirmi che…» Zayn si coprì il viso con le mani, in preda ad una crisi nervosa. «Harry.» si limitò a dire il moro, assaporando il sapore dolce del suo nome tra le proprie labbra. 
In un impeto di rabbia, sbattè il pugno al muro, nascondendo le lacrime. «E' tutto fottutamente sbagliato!» Sbraitò, correndo via da quella stanza troppo stretta, dallo sguardo sbalordito di Liam, dal rumore della TV. 'Styles e la sua nuova fiamma, An..' non si fermò ad udire il nome pronunciato dalla giornalista. Uscì, fuggì, nella gelida città. Non si premurò di prendere un cappotto, niente, voleva sentire il freddo nelle ossa. Voleva che il suo cuore si congelasse e non fosse capace di provare amore.
Avrebbe.. avrebbe chiamato Perrie e tutto si sarebbe risolto. Avrebbero fatto l'amore e si sarebbero stretti l'uno all'altro, felici di stare insieme. Perrie.. la dolce Perrie. Non aveva nemmeno pensato a lei, preso com'era dagli occhi di Harry che non lo abbandonavano nemmeno un secondo. No, no, no, non poteva farlo. Perrie era sempre stata lì, per lui, l'aveva tirato fuori da quel brutto periodo, e lui non poteva semplicemente dirgli di essere innamorato di un'altra. Anzi, di un altro. Sbagliato. Solo quella parola rimbombava nei pensieri di Malik. Sbagliato. Asciugò le lacrime, un po' dovute alla rabbia e un po' alla tristezza, ed andò verso l'altalena al centro del parco, vuoto a quell'ora della sera. Si sedette ed iniziò a dondolarsi piano, fino a quando il telefono non squillò: Harry. 
Con le mani che tremavano, prese il cellulare e lo portò all'orecchio. «Hazza..» mormorò, senza riuscire a nascondere un singhiozzo. «Amico, tutto bene? Sei scappato...» si bloccò un attimo, per poi continuare, sentendo la voce tremolante di Zayn. «Ehy, che hai?» aggiunse, con un tono preoccupato. «Io.. niente, niente..» chiuse gli occhi, nel tentativo di calmarsi, mentre il vento gli scompigliava i capelli. «Senti, dove sei? Vengo a prenderti.» "No, Harry. Non venire." «Al parco.. sbrigati, per favore.» "Idiota. Coglione. Idiota." chiuse la telefonata e guardò lo schermo del cellulare, dandosi ulteriormente dell'idiota. Ed ora? Cosa gli avrebbe detto? "Ciao Harry, sono innamorato di te." sorrise, posando il cellulare nella tasca del pantalone.
Erano passati pochi minuti quando Zayn sentì i passi leggeri di Harry che calpestavano le foglie sul terreno. Non alzò lo sguardo, strinse la catena dell'altalena ed aspettò. 
Sentì il riccio passargli dietro e posargli un cappotto sulle spalle, per poi andare a sedersi sull'altalena accanto a lui e sospirare. Aveva il respiro affannato, come se avesse corso fino a lì, per arrivare prima. Finalmente Zayn ebbe il coraggio di guardarlo, anche se sapeva di avere gli occhi rossi e gonfi, e le guance inondate di lacrime.
«E' per.. Perrie?» Azzardò Harry, mordendosi il labbro. Zayn aveva voglia di baciarlo. «Sì. Sì, in un certo senso.» Tornò ad abbassare lo sguardo, guardando le mattonelle sconnesse che circondavano l'altalena. Sentì il rumore dell'altalena del riccio, fece per girarsi ma Harry gli aveva già preso il viso tra le mani, a pochi centimentri dalle sue labbra. «Beh.. male che vada, ci sono io.» Che stava facendo ora?  «E' meglio s-se andiamo a casa.» Harry lo guardò, inclinando leggermente il viso. Zayn iniziava a credere che in quegli occhi così innocenti, si nascondesse qualcosa di cattivo, forse troppa malizia. «Sì, hai ragione. Dormi con me oggi, ti va?» Si avvicinò ulteriormente alle sue labbra, continuando a sorridere. «N-non è il caso...» Zayn lo allontanò, ricorrendo a tutto l'auto-controllo che possedeva. Si alzò dall'altalena e si aggiustò il cappotto, guardando l'amico. «Oh andiamo, che sarà mai? L'abbiamo sempre fatto.» Harry lo prese per mano ed iniziò a camminare verso la sua auto, gli ricordava un bambino che fremeva dalla voglia di avere un nuovo giocattolo tra le mani. E aveva la strana sensazione che quel giocattolo si chiamasse Zayn Malik. 

Erano arrivati a casa di Harry da pochi minuti, quando Zayn gli chiese di Louis. «Resta a casa di... E.. Ev.. El.. quella, stasera.» Disse, con una punta di acidità nella voce. Zayn sapeva che Eleanor non era mai piaciuta a Harry, forse era solo geloso che un'altra persona fosse entrata nella vita, e nel cuore di Louis. Harry si tolse le scarpe lasciandole ai piedi del letto. «Vado a preparare la cioccolata calda, Z. Approfittane per farti un bagno caldo e sistemarti per dormire, torno subito.» Gli sorrise, lasciandolo da solo nella stanza illuminata solo da una lampada sulla scrivania. Si avvicinò, notando dei fogli sparsi con delle frasi scritte sopra e poi cancellate, altri fogli accartocciati e gettati ai piedi della scrivania.. sembravano frasi d'amore. Scosse il capo, allontanandosi da lì: non voleva violare la sua privacy. 
Sospirò, entrando nel bagno collegato alla stanza di Harry. Aprii l'acqua calda e si tolse velocemente i vestiti, mentre la vasca si riempiva. Si guardò un attimo allo specchio, notando le occhiaie profonde e le labbra violacee e screpolate per via del freddo che c'era fuori. Si immerse nella vasca ormai piena, respirando l'odore di vaniglia e cioccolato del bagnoschiuma. Era lo stesso odore di Harry. 
Sentì dei rumori provenire dalla stanza di sotto, probabilmente era solo il riccio che combinava qualche casino cercando di preparare le cioccolata. Poi sentì le urla. E poi la voce di Louis. 
«DANNAZIONE HARRY, SMETTILA DI FARE IL BAMBINO! SAI CHE DEVO STARE CON LEI, COS'è CHE NON CAPISCI?» Il rumore di una tazza che si schiantava a terra fece sussultare Zayn, che però non aveva la forza di alzarsi e controllare che Harry stesse bene. Respirò profondamente e tentò di capirne qualcosa di quella conversazione, anche se sapeva che la fine non gli sarebbe piaciuta. «ODIO QUESTA SITUAZIONE, LOU! ODIO FARE FINTA DI NIENTE DAVANTI A TUTTI, ODIO NON POTER VIVERE UNA RELAZIONE NORMALE, ODIO NON POTERTI STRINGERE A ME TUTTE LE NOTTI. VAFFANCULO, LOUIS, VAI DA ELEANOR E LASCIAMI IN PACE.» Il silenzio regnò per qualche minuto, fino a quando una porta non si chiuse con violenza. Harry singhiozzava nell'altra stanza, Zayn lo sentiva, lo sapeva, ma non voleva andare da lui. Voleva affogare in quella vasca e non essere costretto ad affrontarlo. "Anche io odio non poterti stringere tutte le notti, Hazza." pensò, passando le mani nei capelli bagnati, nel tentativo di eliminare le ultime tracce di gel. Ora aveva capito tutto, gli sguardi, i sorrisi, aveva capito che non erano solo migliori amici, quei due. Uscì dalla vasca, iniziando ad asciugarsi, per poi indossare i boxer ed uscire dal bagno. Guardò Harry solo un istante, che stringeva le ginocchia al petto, con la testa appoggiata su di esse e continuava a piangere come un bambino. Ogni tanto i singhiozzi lo scuotevano, era disperato. Non sarebbe stata una sorpresa vederlo alzarsi e togliersi la vita. Rimosse quel pensiero dalla mente, e uscì dalla camera, scendendo al piano di sotto. La luce in cucina era ancora accesa, rivelando la tazza bianca a terra in mille pezzi, la cioccolata era ancora sul fuoco. Chiuse il fuoco e si chinò a raccogliere i pezzi, in modo che Harry il giorno dopo non si sarebbe fatto male. Alzò lo sguardo, notando che il riccio era sulla soglia della porta e lo guardava con gli occhi spenti, ma solo in quel momento Zayn si accorse che Harry stava sanguinando dalla mano sinistra. «Fa male?» gli chiese, finendo di raccogliere i pezzi da terra. «Sì.» Zayn si alzò, avvicinandosi a lui e prendendogli la mano. «Sembra una ferita profonda.» Harry tremò, scosso da un altro singhiozzo. «Vai in camera, ti raggiungo subito.» Aggiunse Zayn, aspettando che il riccio gli obbedisse e se ne andasse. Buttò i cocci della tazza, spense la luce e chiuse la porta della cucina, nella sua mente c'erano solo domande su domande. Quanto era stupido Louis per farsi sfuggire Harry? Tornò nella camera, prese alcune cose dal bagno e si sedette accanto ad Harry, che non aveva ancora smesso di piangere. Gli riprese la mano, bagnò un fazzoletto con il disinfettante e tamponò la ferita, cercando di non fargli troppo male. «Mi dispiace.» Disse Harry, mordendosi le labbra cercando di soffocare i singhiozzi. «Per cosa?» Mormorò Zayn in risposta, finendo di pulire il taglio e prendendo una benda tra le mani. «Per.. Louis. Per la scenata di prima. E anche perché sto piangendo.» Gli fasciò la mano per bene, lasciandola ricadere sul letto. Posò tutto sul comodino accanto al letto e lo guardò, sorridendo malinconico. «Non fa niente.» Concluse la conversazione, sdraiandosi sotto le coperte azzurre, ma quando appoggiò la testa sul cuscino, sentì l'odore di Louis perforargli le narici. "Grandioso" si ritrovò a pensare, seguendo i movimenti goffi di Harry che cercava di togliersi i vestiti con la mano fasciata. Se la situazione fosse stata diversa avrebbe riso così tanto da morirne, ma si limitò a sorridere divertito. «Hazza, hai bisogno di aiuto?» Harry scosse la testa. «No, ce la faccio da solo.» Zayn si era già alzato, ignorandolo, gli ­­aveva fermato le mani e poggiato le proprie sul bordo del maglioncino blu che portava. Glielo tolse velocemente, sfiorando con le dita la sua pelle calda. Passò ai pantaloni, li sbottonò e fece per abbassarli, prima di essere fermato dalla mano di Harry. «Faccio da solo..» Ripeté, allontanandosi dal moro. «Certo, scusa.» Zayn tornò nel letto, aspettando che l'amico lo raggiungesse. Qualche minuto dopo, Harry si sdraiò accanto a lui, appoggiando la testa sulla spalla di Zayn, visibilmente confuso. «Ti da fastidio?­­» Chiese Harry, notando che si era irrigidito. «No, no.» Si rilassò, affondando il viso nei capelli del riccio. «Zay?» «Mh..?» Harry inspirò, stringendosi al petto di Zayn. Nonostante si fosse fatto il bagno, aveva ancora addosso l'odore di tabacco per via delle sigarette fumate. «Mi dai un bacio?» Per un secondo Zayn pensò d'aver sentito male. «Come, scusa?» Harry ridacchiò. «Dammi un bacio. Come fanno gli innamorati prima di addormentarsi.» Era evidente che stava ripiegando la delusione di Louis su Zayn, ma a quel punto Zayn non sapeva più se gli dispiaceva essere usato da Harry, se questo poteva aiutarlo a star bene. «Ma.. Louis..» Il riccio sbuffò, guardandolo. «Baciami e basta. So che vuoi farlo.» Zayn non aveva intenzione di farselo ripetere una quarta volta, così bloccò Harry sotto di lui e poggiò le labbra sulle sue, baciandolo con foga. Quanto gli erano mancate quelle labbra.. a malincuore, si allontanò, sapendo che Harry era sconvolto per la lite con Lou e non era il caso di andare oltre. «Buonanotte, Hazza.» Sorrise, lasciandogli un altro bacio delicato, per poi tornare al suo posto e dormire. O almeno, provare a dormire, con il sapore dolce delle labbra di Harry ancora sulle proprie. 



 
Angolo autrice

PEEEEEEEOPLE!
Mi scuso tantotantotanto per il ritardo, tra l'altro questo capitolo non mi soddisfa nemmeno. Quindi ci sono tre opzioni:
- Sono l'autrice, è normale non mi piaccia.
- Fa SCHIFO, schifo.
- E' solo il primo capitolo, andrà meglio, non devo abbattermi.

IO VOTO LA SECONDA! 
Btw, ecco qui questo straccetto di capitolo. AHA, non vi aspettatavate il Larry, eh, eh? :D
In realtà non me lo aspettavo nemmeno io. HAHAHAHAHAH, lol, mi è venuto mentre scrivevo. Le mie mani scrivono sole. 
E Zay.. povero ZAY! Non sa cosa lo aspetta, non lo sapete nemmeno voi. u.u Ma io, da brava autrice, so già la fine. >:D E so anche che mi picchierete con il mio peluche.
Me ne vado, sparisco, evaporo, PUFF! Recensite, mi raccomando, non vi cadono le dita.

Ps: Un ringraziamento
SPECIALISSIMO - esiste questa parola? - a YoloGirl, This Love Hurt Like Hell e __Bree__ per aver recensito il prologo. THANK YOU GIRLZ. 
Grazie anche a chi ha messo il prologo nelle seguite e nei preferiti, I LOVE YOU ALL. 
Inoltre, se volete seguirmi su twitter sono @AxlJH , mentre su facebook mi trovate al nome di Vanitas Lexa. 

Al prossimo capitolo. xx
 

 

 



Peace, love, and Zarry

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Capitolo 3
*** I'm a broken rose. ***


Capitolo due.
 I'm a broken rose.

 

 

Quella mattina a svegliarlo era stata la voce irritante di Lou, seguita da una protesta di Harry. «Che ci fai qui?» La sua voce era ancora impastata dal sonno, le guance che tradivano i segni delle lacrime, e sperava che Zayn non si svegliasse. Purtroppo, però, la voce di Louis era sin troppo irritante e squillante in quel momento, per impedire che il moro si svgliasse, di soprassalto, chiedendosi cosa stesse succedendo. «Cosa ci faccio qui? Sono il tuo ragazzo, e sono venuto a scusarmi per ieri sera, ma vedo che hai già trovato con chi rimpiazzarmi.» In risposta a Zayn, arrivò solo un'occhiata fulminante del ragazzo, mentre Harry tentava di spiegare che non era successo niente. «Lou, calmati. Mi ha solo fatto compagnia! Cosa ti aspettavi che avrei fatto? Avevo bisogno di qualcuno con cui parlare, tutto qui.» A quel punto, Zayn, credendo di non poter sopportare la conversazione, si vestì in fretta e uscì dalla stanza, sotto gli occhi dispiaciuti di Harry. Uscì dalla casa e si sedette sugli scalini davanti alla porta. Accese l'ultima sigaretta del pacchetto, pentendosi di aver accettato di dormire dall'amico, la sera prima, ed i flashback del loro bacio si facevano strada nei suoi pensieri. In che guaio si era cacciato? Sentii dei passi veloci e pesanti sui gradini, e poi, nonostante non lo stesse guardando, percepì l'occhiataccia di Louis, che in pochi secondi si girò e se ne andò.
Altri passi lo seguirono, stavolta più delicati e quasi strascicanti, fino a quando non sentì i capelli del riccio sfiorargli il collo e le sue mani stringergli il braccio. «Mi.. mi dispiace così tanto.. non sarebbe dovuto succedere. Io.. sono un idiota, scusami Zay.» Il moro fece spallucce, aspirando dalla sigaretta. «Immaginavo ci fosse qualcosa tra te e Louis da più di un anno ormai, sono io l'idiota. Sono caduto nel tuo giochetto, Hazza.» Un sorriso triste comparve sulle sue labbra, mentre buttava la sigaretta ancora non finita. Harry lo guardò, confuso. «Oh no, non guardarmi in quel modo - continuò Zayn - sappiamo entrambi che ti piacciono i giochi, non c'è da fartene una colpa. Però.. vedi, la cosa triste di tutto questo, è che non ti sei reso conto che anche Lou sta giocando con te. Una scopata, poi se ne va dalla sua Eleanor. Louis è semplicemente troppo possessivo per lasciarti andare.. quand'è stata l'ultima volta che ti ha detto 'ti amo'? Sinceramente, con gli occhi che gli brillavano. L'ultima volta che ti sei sentito al sicuro con lui, senza sentire il bisogno di rompere una tazza per chiedere l'aiuto di qualcuno..» Si fermò, sentendo i singhiozzi del più piccolo. «Piangi perché sai che è la verità? Sono dispiaciuto di dovertela dire io. Pensavo fossi abbastanza intelligente per capirlo.. o è forse vero che l'amore ci rende ciechi? Con me l'ha fatto sicuramente. M'ha fottuto in pieno. Sai cosa? Che io oggi lascio Perrie, perché prenderei in giro sia te che lei se continuassi questa storia, e sai cosa? Che Louis ora è a casa di Eleanor a fare l'amore, e tu sei qui a piangere sul mio braccio.. ed io voglio andarmene, Harry.» Il riccio continuava a piangere, bagnando la felpa di Zayn e stringendo la presa sul suo braccio. Si aggrappava a lui sperando che Lou tornasse, cercava di ingannare la nostalgia dei vecchi tempi. Cercava di far ingelosire il suo ragazzo segreto, così che sarebbe tornato correndo tra le sue braccia e si sarebbe scusato. Forse aveva ragione il moro, a dire che faceva tutto parte di uno stupido gioco. «Va' da lui..» Commentò flebilmente Zayn, spostando le mani di Harry dal suo braccio, che di risposta si portò le mani sul viso, perché non voleva essere debole. Non voleva dimostrarsi debole davanti al moro, a quella figura così forte ed autoritaria da mettere paura, a quel sorriso malinconico e gli occhi ardenti, non voleva che vedesse i suoi occhi smeraldo annegare nelle lacrime. «Ti stai distruggendo da solo.» E così dicendo, si alzò dal gradino e si incamminò per strada, lasciando il piccolo a piangere sulle scale, aspettando qualcosa. Aveva giocato fin troppo, ed alla fine era rimasto senza niente. Aveva giocato con Louis, poi con Zayn, ed ora era stato messo con le spalle al muro. E stavolta per fare la guerra, non l'amore.
 
Liam se ne era accorto che qualcosa non andava. Lo capiva dagli occhi di Zayn, dalle labbra mordicchiate di Harry, dal sorriso spento di Lou. 'Qualcosa non andava' si ripeteva, mentre i suoi compagni cantavano nello studio di registrazione. E Niall, inerme, li guardava aspettando che succedesse qualcosa. Che succedesse il solito, quello che succedeva tutti i giorni, il divertimento assoluto. Stava seduto a suonare la chitarra ed aspettava, aspettava che succedesse qualcosa, mentre un po' impaurito cantava a bassa voce. Aveva paura che si fosse rotto qualcosa di irreparabile, come un bicchiere di vetro che cade sul pavimento. 
E Zayn nel frattempo non poteva far altro che pensare a quanto sia adorabile Harry, con le fossette appena accennate e il labbro tra i denti. E Louis piangeva dentro di sé, chiedendosi quanto potesse essere stato stupido. Così iniziò a cantare, le labbra appoggiate al microfono. 
'Come up to meet you, tell you I'm sorry, you don't know how lovely you are.
I had to find you, tell you I need you, tell you I've set you apart..
Tell me your secrets, and ask me your questions, let's go back to the start.'*
Harry lo guardava con gli occhi spalancati e sorpresi, perché quella canzone descriveva tutto ciò che provavano uno per l'altro. 'No, no.' pensava, con la paura di affogare negli occhi di Louis. 'Non ci casco stavolta.'
Zayn uscì dalla sala, -irritato dalla voce di Lou per la seconda volta in una giornata- con l'intento di andare a prendere un caffè. Si fermò davanti alla macchinetta con i soldi in mano, non riusciva a smettere di pensare ad Harry, e poi a Perrie. Non aveva ancora avuto il coraggio di dirle che era finita, ogni volta che la vedeva sorridente e felice di avere una pausa dal lavoro per vederlo. Non aveva il coraggio di interrompere la vita meravigliosa che stava vivendo, eppure sapeva che avrebbe dovuto farlo. Chiuse gli occhi un istante, e subito dopo si accorse di qualcuno che correva in direzione dei camerini. Si voltò e vide i capelli ricci di Harry, prima di chiudersi nel camerino. Si avvicinò con cautela, poggiando l'orecchio sulla porta: Harry piangeva. Disperatamente. Bussò tre volte, poi sussurrò, con la voce roca per via delle prove. «Posso entrare? Hazza?» Nessuna risposta. «Harry, aprimi.. per favore.» Per un attimo restò interdetto dalle sue stesse parole, si era ridotto ad implorare il suo amato di aprirgli la porta per consolarlo. Sentì solo lo scatto della serratura, poi aprì la porta ed entrò chiudendosela nuovamente dietro. Lo vide accasciato al muro, con la testa fra le ginocchia, mentre i singhiozzi lo scuotevano violentemente. Si avvicinò ulteriormente, sedendosi accanto a lui. Cosa avrebbe dovuto fare in quella situazione? «Che succede? E' per.. Lou?» Gli sembrò di essere tornato a qualche giorno prima, quando Harry era andato a recuperarlo al parco, mentre lui era in lacrime. Era così, ogni giorno, lo sarebbe stato fino alla fine. C'erano entrambi per l'altro, c'era uno per fermare le lacrime dell'altro, sempre.
Nessuna risposta, di nuovo. «Senti.. non so perché stai così, sei sempre stato un po' debole Harry. Però, io ci sono. Sono qui per te, okay? Anche se non ti va di parlare: a me basta guardarti, mi basta stare con te.. e se non mi vuoi me ne vado, dimmi solo che stai bene. Dimmi che starai meglio, dimmi che è solo una fase. Mi stai facendo morire dentro, mi manca il tuo sorriso genuino, Styles.»
E a quelle parole Harry poteva solo calmarsi e accocolarsi contro la sua spalla, cercando di far tornare il respiro regolare. Nella mente si chiedeva perché dobbiamo amare sempre chi ci fa più male, e mai quello giusto. Zayn gli dava amore, l'amore vero. Lou gli dava solo ferite.. ferite su ferite, e si chiedeva come aveva fatto ad innamorarsi di un vigliacco come lui. 
Prese un respiro profondo e alzò il viso, asciugando le lacrime. «Sono scappato dallo studio, Zay, verranno a cercarmi. Non voglio.. non voglio vederlo di nuovo, non voglio sentire la sua voce, non voglio incrociare il suo sguardo. Voglio andare via di qui. Andiamo via, ti prego Zay. Andiamo via.» Quest'ultimo annuì, aiutando l'amico ad alzarsi da terra. «Gli diremo che hai l'influenza e che ti porto a casa, va bene?» Harry gli strinse la mano e sorrise, riconoscente. Lo seguì lungo il corridoio che portava alla saletta di registrazione, gli occhi gonfi e rossi sarebbero serviti per far capire in che stato si trovava, ma non voleva farsi vedere da Louis. «Ti aspetto i-in macchina.» Mormorò a Zayn, che subito dopo era entrato nella saletta e aveva spiegato la situazione.
 
A Harry piaceva stare solo. Gli piaceva leggere da solo, passeggiare da solo, mangiare da solo. Gli piaceva ascoltare la musica da solo, poteva pensare senza essere disturbato. Poteva analizzare una situazione e trovarne la giusta soluzione, però, ogni volta che vedeva due migliori amici, due innamorati, capiva che gli piaceva stare da solo, ma avrebbe preferito avere qualcuno accanto. 
E mentre era da solo, sdraiato nel letto di Zayn, -perché no, non voleva saperne di entrare in casa propria e sentire l'odore di Louis- pensava che avrebbe voluto averlo accanto, voleva sentirlo cantare mentre lo guardava con gli occhi che brillavano. Perché Harry aveva dato cuore ed anima a Louis, ed ora voleva solo sentirsi amato.. e forse, forse stava solo usando Zayn per essere felice. E si sentiva in colpa, ma aveva ormai dimenticato la felicità, e voleva riscoprirla. Le parole del moro della mattina stessa gli tornarono in mente, si rese conto che aveva ragione. Lo stava usando come un giocattolo, eppure.. eppure Zayn era ancora lì, a sorridergli amorevolmente. Zayn non si arrendeva mai quando voleva qualcosa, lottava fino a quando ne aveva le forze. Harry lo amava. 
Harry però, aveva giurato a Louis l'amore eterno, aveva pronunciato per lui le parole più dolci, ed ora quell'amore secondario gli stava così stretto, gli sembrava così vuoto.. perché negli occhi di Zayn ci sprofondava, in quelli di Louis leggeva l'amore. 
Come si possono amare due persone contemporaneamente? A questo Harry non sapeva darsi risposta. Amava Zayn, voleva renderlo e felice e voleva essere felice, ma gli occhi di Louis non andavano via dalla sua mente. 'Louis, Louis, ti amo Louis.' mormorò, sul punto di addormentarsi. E quando crollò nel mondo dei sogni, si rese conto che non c'era amore più bello di quello che provava per Louis. Si rese conto che non poteva scegliere, si rese conto che li voleva entrambi. E.. non poteva averli. Nessuno dei due.
 
Zayn, seduto sul divano a guardare la TV, aveva deciso che non aveva intenzione di far continuare quella situazione. Era stancante, impegnativa, e lui era sempre stato un tipo piuttosto pigro. Gli stava per esplodere la testa, sentiva già il fumo uscire dalle orecchie. Prese il cellulare e compose velocemente il numero di Perrie, mordendosi instintivamente le labbra in preda all'ansia. 
L'avrebbe incontrata tra un'ora al parco, dove si erano baciati per la prima volta. Avrebbe fatto finire tutto dove tutto era iniziato. Avrebbe chiuso un capitolo della sua vita, per il bene di tutti. 
Quando chiuse la comunicazione, si alzò di fretta per darsi una sistemata, anche se proprio non ne aveva voglia. Perrie.. probabilmente l'avrebbe odiato, e lui si sarebbe trovato di nuovo solo, solo come un cane. Pretendere l'amore di Harry era troppo. Aveva un cuore troppo grande, aveva gli occhi d'angelo, era troppo puro per accettare l'amore di Zayn. Amore arrogante, difficile, senza nessuna conclusione. E mentre si guardava allo specchio annegava nel nero dei suoi occhi, chiedendosi cosa sarebbe cambiato se avesse avuto gli occhi belli di Louis. In quelli ci potevi galleggiare, erano sicuri, non potevi annegare. Negli occhi di Louis ti sentivi al sicuro. Negli occhi di Zayn ti sentivi in trappola.
Uscì da quella casa con il cuore in gola. Non aveva avvertito Harry, probabilmente dormiva.. forse non gli importava. Prese una sigaretta, ma prima di accenderla ci ripensò. Non ne aveva voglia. La rimise in tasca e continuò a camminare velocemente, il viso semi nascosto dalla sciarpa e dal cappellino. Quando arrivò Perrie era già lì, con il suo sorriso dolcissimo stampato in viso e i capelli che svolazzavano fuori dal cappuccio della felpa che le aveva regalato. Gli si avvicinò correndo e si buttò su di lui, avvolgendo le braccia al suo collo, lasciandogli un bacio a fior di labbra.
Cercò di memorizzare il suo sapore, il suo sorriso, i suoi occhi, tutto di lei. Gli sarebbe mancata, ne era consapevole. «Perrie...» Sussurrò, sciogliendo l'abbraccio per guardarla meglio in quei pozzi azzurri che erano i suoi occhi. «Devo dirti una cosa, ascoltami bene. Io.. oggi sono venuto qui per terminare la nostra storia. Non ci riesco a continuare. Mi sono innamorato di un'altra persona, e non sai quanto fa male dirti queste parole.. e so, so che non mi perdonerai mai, ma io voglio che tu sappia che sei una ragazza dolce, bella, e che hai tutte le qualità per diventare una stella. Per ora sarai la mia stella, Perrie.. ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre in un angolo del mio cuore. E per quanto possa sembrare una frase fatta, non è colpa tua. Sono stupido, e tu meriti di essere felice con qualcuno che si dedichi completamente a te.. mi.. mi dispiace.» La sua mano stringeva ancora quella del moro, mentre gli occhi le brillavano, colmi di lacrime. Capiva che non voleva piangere di fronte a lui, ma non poteva ancora andarsene. Così si avvicinò a lei e la baciò. Un bacio d'addio, se così si poteva chiamare. Non si oppose, anzi, cercò di prolungarlo quanto possibile e poi.. poi si allontanò, lasciandogli la mano. «Ti amo anche io, Zay..» Pronunciò quelle parole ormai in lacrime. Zayn abbassò lo sguardo, si voltò ed andò via, sperando di scordare il prima possibile quello sguardo triste su un viso così bello. E non poté far a meno di piangere anche lui, che infondo, l'aveva amata davvero. 
 
Intanto Harry stava seduto sul pavimento freddo del bagno, dopo aver finito di vomitare. Era ancora stravolto e si sentiva gli occhi fuori dalle orbite, dando la colpa al kebab che aveva mangiato prima di dormire. Si alzò a fatica, avvicinandosi al lavandino per darsi una ripulita. Il suo riflesso nello specchio era a dir poco penoso, gli occhi gonfi e rossi, le occhiaie evidenti nonostante si fosse svegliato da poco, le labbra secche e screpolate.. tutto ciò, gli conferiva l'aspetto di un malato terminale. Si pulì il viso e tornò sul letto, stringendosi le braccia allo stomaco. Sentiva la gola bruciare così ardentemente da volerla strappare via. Allora si mise a cantare, cercando di non pensarci. Cercando di aggrapparsi all'unica cosa che gli rimaneva. «You shoot me down.. but I won't fall...» Canticchiava, così piano che persino lui stentava a sentirsi. Sentì la porta al piano inferiore aprirsi, ma non aveva la forza di alzarsi e controllare chi fosse. Sicuramente Zayn, anche se non ricordava che fosse uscito. Forse Louis... sospirò, chiudendo gli occhi. Chiunque fosse stato non aveva voglia di parlare, quindi avrebbe finto di dormire. I passi nelle scale si facevano sempre più vicini, fino a quando la porta non si aprì. «Harry?» Zayn. Il moro sospirò, vedendo il riccio rannicchiato su sé stesso mentre dormiva. Doveva essere distrutto. Si avvicinò al letto e si sedette accanto a lui, accarezzandogli i capelli. Harry si mosse verso di lui, togliendo le mani dallo stomaco e aggrappandosi al suo braccio, costringendo Zayn a sdraiarsi. Harry appoggiò la testa sulla sua spalla, sorridendo. «Grazie.» mormorò, con la voce roca. Zayn lo guardò confuso, attendendo spiegazioni. «Per tutto..» Harry aprì gli occhi, provocando un brivido al moro. Quegli occhi verdi e lucidi che lo squadravano erano sempre un colpo al cuore, ma quella volta c'era qualcosa di diverso. Paura, tristezza, amore, dolore.. contenevano un sacco di dolore. Harry tremò, perché ogni volta che Zayn lo guardava in quel modo sembrava gli guardasse dentro l'anima, e lui non aveva un'anima pura. Doveva tenere Zayn lontano da tutto il dolore che aveva nell'anima. Chiuse gli occhi e si avvicinò ulteriormente a lui, sentendo il respiro del moro sulle proprie labbra. Il cuore di Zayn batteva veloce e Harry poteva sentirlo. Gli sfuggì un sorriso, poi lo baciò. Ovviamente Zayn ricambiò il bacio, ribaltando le posizioni e trovandosi sopra Harry. Gli leccò il lobo, poi scese a baciargli il collo, provocando brividi a Harry che non provava da mesi. «Vado a preparare la cena.» Zayn sorrise beffardo, alzandosi dal letto e scomparendo dietro la porta. 





Angolo autrice;

MACCOSA? Ma cos'è questa roba? 
Vabbe', sono in ritardo anche stavolta... se continuo così riuscirò a scrivere ventiquattro capitoli in due anni. :DDDD
Whatever, spero che questo capitolo non faccia tanto schifo. L'ho fatto più lungo, yay! Non uccidetemi. Insomma, non potevo fargli fare qualcosa in più.. insomma, poi muoiono di fame. :')

POVERA PERRIE, POVERA. Quanto sono cattiva? E Louis.. di Louis non ce sto a capì un cazzo nemmeno io. Insomma, ama o no Harry? E' disposto a donargli la vita? 
Harry che vomita.. forse è incinta, lol. 

Comunque, per me è arrivata l'ora di andare. Spero di poter pubblicare il prossimo capitolo al più presto, intanto lasciatemi tante recensioni, vi prego! Anche un 'fai schifo, cambia hobby.' VI PREGO. 
Colgo l'occasione per ringraziare
This Love Hurt Like Hell e Yologirl e chiunque abbia messo questa storia tra le seguite/ricordate/preferite. Grazie mille, vi lowwo. (?)

Ora sparisco davvero, vi ricordo che mi trovate su twitter (
@AxlJH ) e su facebook ( Vanitas Lexa ).
Permettetemi di ringraziare Valentina, che mi ha commosso con le sue parole dolci e decisamente esagerate, grazie, grazie davvero! 





Peace, love, and
Zarry! 

 

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