Il Figlio Perfetto

di Dancyon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inesistente ***
Capitolo 2: *** Prima Impressione ***
Capitolo 3: *** PROMESSO ***
Capitolo 4: *** CIMITERO DEI SOGNI PERSI ***
Capitolo 5: *** A Lily Evans ***



Capitolo 1
*** Inesistente ***


INESISTENTE


Ricordo la prima volta che ho sentito parlare di lei. La nominò Sirius, durante l'estate. Stavamo giocando nella sua cameretta. Lui stava ritagliando la Gazzetta del Profeta ed io lo stavo a guardare mentre divideva le immagini dalle scritte e le scritte poi le divideva a loro volta in gruppi più piccoli, formando parole, frasi. Soprattutto parole però. La maggior parte erano su Grifondoro e sui suoi amici, di cui non faceva che parlare. Soprattutto di James Potter. Potter. Conoscevo il nome. Erano imparentati con noi. Quindi, tutto sommato, dovevano essere una buona famiglia.
Mi dava però fastidio che Sirius scrivesse tutte quelle cose. La mamma lo avrebbe messo in punizione, se lo avesse visto.
Ma stavo zitto. Mi era mancato, durante l'anno.
Fu parlando dei suoi amici che uscì fuori anche il nome Lily Evans. Sirius non faceva che lamentarsi di lei. Di come ficcasse sempre il naso; di come credesse sempre di essere al di sopra degli altri; di come non facesse che andare in giro con un ragazzino che mio fratello detestava chiaramente.
Il nome non mi sembrava Purosangue. Glielo chiesi. E lui mi rispose tranquillamente:- Non lo è. E' Nata Babbana.
Ero felice che Sirius la trovasse antipatica, se era una Mezzosangue. Andromeda era stata da poco diseredata e quando lui era finito a Grifondoro avevo temuto che la sua strada fosse ormai segnata, e che terminasse con un buco nell'arazzo di famiglia. Sapere che non aveva contatti con lei e che anzi sembrasse odiarla, mi tranquillizzò.
Certo, non potevo sapere che alla fine sarebbe finita male comunque.
E non potevo sapere che Lily Evans sarebbe stata la rovina della mia sanità mentale.
Tuttavia, da quel giorno non mi curai più di lei. Lasciavo ogni tanto sfogare Sirius mentre ne parlava male, ma mi sembrava più un'immagine lontana e trasparente. Inesistente ed irreale. La maggior parte del tempo lo ignoravo quando partiva con i suoi monologhi su quanto era smorfiosa Lily Evans.
Avevo altro per la testa.
Giocare il ruolo del figlio perfetto.

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Capitolo 2
*** Prima Impressione ***


PRIMA IMPRESSIONE



Quando arrivai ad Hogwarts mi ero ormai dimenticato di Lily Evans.
I miei primi giorni passarono veloci, preoccupato come ero a dare sempre il mio meglio in ogni materia, a raggiungere sempre i voti più alti.
In realtà, ero tanto indaffarato a comportarmi da figlio perfetto, quello che ogni Purosangue avrebbe voluto avere, che raramente mi accorgevo di chiunque.
Quando la vidi realmente per la prima volta, era già passata la prima settimana di scuola.
Naturalmente, non sapevo che era lei. Per qualche strana ragione, non avevo mai chiesto a Sirius il suo aspetto fisico. O, forse, non era poi così strano. Era una Mezzosangue. Non mi importava di come erano i Mezzosangue.
Forse per questo non mi girai dall'altra parte, quando la vidi. Certo, dalla cravatta rosso-oro che indossava, era chiaro era era di Grifondoro, ma i miei pregiudizi contro i Grifoni non erano forti come una volta. Infondo, era la Casa di Sirius.
Quello che mi piacque di più di lei furono gli occhi: verdissimi, come due smeraldi. Furono quelli che svegliarono la mia curiosità. Avevavo la stessa tonalità del verde della nostra Casa.
La mia prima impressione di lei fu straordinaria. Ero convinto che ci fosse un legame fra lei e Serpeverde. Ne ero convinto grazie ai suoi occhi.
Più tardi, a pranzo, chiesi a Sirius il suo nome.
Lui mi guardò in modo strano, analizzandomi, quasi, poi rispose seccamente:- Lei, mio caro, è la ragione di tutti i miei mali. Ti presento l'infame Lily Evans.
La notizia mi sconvolse. Non riuscii a prestare attenzione alle lezioni per tutto il resto del giorno, ma evitavo accuratamente di pensare a lei.
Allora non lo sapevo, come non sapevo molte cose, ma fu il primo passo verso l'Inferno.
Nascondersi dietro le falsità e mentire a me stesso.
Perchè era sbagliato, era una Mezzosangue.
E i miei genitori, se lo avessero saputo, sarebbero andati su tutte le furie.
Ma saputo cosa?
Non c'era niente da sapere.
Non era successo niente.
Fu soltanto più tardi, nel terpore del mio letto, mentre viaggiavo sulla soglia dell'inconscio, non più del tutto sveglio, ma non ancora del tutto addormentato, che mi venne in mente un'altra cosa.
Gli occhi di Lily Evans mi ricordavano anche un'altra cosa, oltre a Serpeverde. Mi ricordavano un anello, che riposava in una delle teche di cristallo di Casa Black.
Era un anello di fidanzamento che veniva passato di padre in figlio da generazioni.
La pietra che ornava l'anello aveva lo stesso colore degli occhi di Lily Evans.
Fu quasi con orrore che mi accorsi dove stavo andando. Cosa stavo pensando nella mia innocenza di undicenne alla sua prima cotta.
Stavo pensando a quell'anello sul suo dito, e la visione mi piaceva troppo per i mei gusti.


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Ok, ecco il secondo capitolo, ad una settimana precisa dal primo. I prossimi tre saranno postati tutti i venerdì, se posso, e poi sarà finita.
Preciso che è già completa, ma la sto postando soltanto adesso...
Comunque,Regulus ha incontrato per la prima volta Lily Evans.
E preciso che non ci sarà mai un legamo più forte fra i due, anzi non si avvicineranno mai più di così per niente.
Dubito, fra l'altro, che la donna che perseguita gli incubi di Regulus in questa storia sia Lily. Dubito che sia qualcuno e basta. E' più un'ombra che dal suo inconscio lo perseguita, e guarda caso, ha l'aspetto di una cotta giovanile che ha nascosto anche a se stesso, una cotta di quando era ancora piccolo e innocente, e la guerra non lo aveva ancora toccato.
Non saranno così innocenti, i prossimi capitoli. Dal terzo comincia la guerra, la morte, e nche una certa pazzia.
Fino alla fine. Penso che questo sia il capitolo più calmo, insieme al primo...
Quindi, chi cerca tranquillità, può anche smettere di leggere, non ce ne sarà... C'è un motivo se il rating non è verde.
Manta 

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Capitolo 3
*** PROMESSO ***


PROMESSO


Nel corso degli anni mi capitò spesso di pensare a Lily Evans.
Come ragazza, come amica, come donna... e come Mezzosangue, quando la mia fantasia volava troppo lontano e la mia cieca devozione alla mia famiglia mi costringeva a tirare i fili dei miei pensieri come un buon burattinaio.
Mi capitava, di solito, di notte, quando il sonno mi avvolgeva nel mio letto ad Hogwarts, indebolendo le mie difese. A casa, a Grimmould Place, non me lo permettevo mai. Nella mia testa, aveva preso luogo la convinzione che i miei genitori fossero in grado di leggere i miei pensieri e capire la mia insana ossessione per quella strana ragazza che, anche se Mezzosangue, faceva tranquillamente amicizia con un Serpeverde.
Poi, lei lasciò la scuola, e io mi preparai al mio ultimo anno ad Hogwarts. Avevo ricevuto il Marchio da un anno.
Da quel momento in poi, la strada fu in discesa verso la mia fine. Con il Marchio sul mio braccio, non esisteva più niente che potesse legarmi a lei, oltre ad un anello che non avrebbe mai indossato.
Quando tornai a casa per le vacanze di Natale, scoprii che era davvero la fine.
Helen Rosier era due anni più giovane di me. Piccola e magra, con capelli biondi e occhi azzurri, sembrava il contrario di Lily Evans. Il suo fisico rispecchiava il suo temperamento: insignificante e facilmente manovrabile.
Rosier non aveva una sua mente, ragionava con il cervello degli altri. Eseguiva ciò che le avevano insegnato.
Quando l'anello della mia famiglia si trovò sul suo dito, mi sembrò estremamente sbagliato. Come se non fosse quello il suo posto. Come se fosse la persona sbagliata.
E, peggio ancora, come se la persona giusta avesse avuto capelli rossi e occhi verdi come lo smeraldo di quel maledetto anello.
Quando fui promesso a Helen Rosier, non dissi niente. Era ciò che i miei genitori desideravano. Lo avrei fatto. Mi sarebbe costato tanto, ma lo avrei fatto.
Non avevo scelta.
Ero il figlio perfetto. Quello che avrebbe sempre ascoltato. Quello che avrebbe sempre eseguito.
Tutto sommato, non ero tanto diverso dalla mia promessa sposa.
Fu probabilmente il periodo più difficile della mia vita, insieme a quello dopo il mio quarto anno, quando Sirius scappò, e quello dopo il quinto, in cui ricevetti il Marchio Nero, che simboleggiava la mia eterna schiavitù. Il mio più grande errore.
Sirius simboleggiava la mia eterna solitudine, la mia dannazione a non avere mai più una vera e propria compagnia, da quando avevo rifiutato colui che chiamavo fratello.
Helen... Lei simboleggiava la perdita della mia innocenza e del mio amore.
Perchè, finalmente, me ne ero accorto. Lily Evans era il pensiero delle mie notti da ragazzo, quando non sapevo ancora bene cosa significasse morire e uccidere. Era caduta nelle mie fantasie più volte di quante potessi contare e aveva fatto compagnia ai miei sogni più segreti.
Quando avevo aperto gli occhi sulla verità, in cui il sangue veniva versato a fiumi come vino e in cui ogni cosa, ogni azione era punita, lei era diventata la mia redenzione. La persona cui rivolgevo inconsapevolmente i miei pensieri e le mie preghiere quando la forza mi mancava. Era la ragazza, la donna, in cui cercavo la pace e una sorta di perdono.
Potevo negarlo con tutto me stesso, ma, alla fine, mi ero innamorato di lei, nonostante non le avessi parlato che poche volte.
Tuttavia, ormai non c'era più niente. Avevo distrutto tutto. Avevo scelto di essere il figlio perfetto, piuttosto che l'uomo perfetto.
E avevo perso tutto.
Non c'era più niente per cui valesse la pena lottare.
Lily Evans non esisteva più per me.
Ero promesso. Promesso ad un'altra donna, così diversa da lei.
E l'anello, che a undici anni avevo visto con gli occhi di un bambino sul suo dito, adesso veniva sfoggiato sulla mano pallida e aristocratica della mia futura moglie.
Lily Evans non esisteva più per me. O, meglio, io non esistevo più per lei.
Io sposavo Helen Rosier, e regalavo a lei il mio sangue Puro e un anello che non le apparteneva.
Lily sposava James Potter, e gli regalava la felicità e l'amore che io non avrei mai ricevuto.
E la colpa era solo mia, se ero stato il figlio migliore di questa terra, ma un pessimo uomo.


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Ecco il terzo capitolo, e come promesso si comincia già a vedere un po' di pazzia nei pensieri di Regulus, pazzia che sarà completamente manifestata nel quarto capitolo.
Nel quinto i suoi pensieri verranno espressi meglio, ma è anche un po' diverso dagli altri quattro...insomma, vedrete quando verrà postato.
In questo capitolo Regulus, in quanto unico discendente maschio dei Black( Sirius è stato già diseredato ) è stato promesso ad una donna che non è quella che la notte perseguita i suoi sogni.
Da qui anche il titolo, promesso.
Perchè non si ribella? 
Perchè è il figlio perfetto.
Non andrebbe mai contro ai suoi genitori, anche se questo significa non riuscire a trovare la felicità, o peggio, la pace con se stesso.
Beh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ma personalmente, il mio prefirito è il quarto...
Quindi, se volete sapere di che parla il quarto, recensite, per piacere! Solo due recensioni sono poche, anche perchè considero questa storia una delle mie migliori, ed ha tipo la metà o un terzo delle recensioni che hanno le altre storie...
Manta

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Capitolo 4
*** CIMITERO DEI SOGNI PERSI ***


CIMITERO DEI SOGNI PERSI


Credo che quel giorno pensai a Lily Evans per la prima volta da tempo.
Ormai, avevo accettato senza speranze il mio destino e il mio futuro. Strada che era stata segnata per me alla nascita e che non avevo nessun diritto di scegliere.
Quando mi rassegnai a dover uccidere e sposare una bambola vuota e fredda, la ragazza dagli occhi verdi che aveva guidato i passi della mia adolescenza si rannicchiò in un angolo della mia mente, e vi rimase, silenziosa, solitaria, senza darmi più fastidio con la sua irritante e provocante perfezione, che mi ricordava le possibilità che avevo rifiutato.
Certo, la notte non potevo controllare i miei pensieri, e nel sonno la pallida figura che tenevo incatenata riusciva momentaneamente a liberarsi, e mi faceva compagnia, per poi essere imprigionata di nuovo al mattino, mentre i sogni scivolavano via dal mio corpo assassinno, come sabbia fra le dita.
Fu Kreacher a portarla a galla, presentandosi di fronte a me con la sua storia dell'orrore.
Non sono ancora del tutto sicuro su come fece, so solo che da un giorno all'altro Lily Evans era di nuovo libera e comandava i lacci delle mie mosse.
La scoperta dell'Horcrux sconvolse sia me che lei, che era diventata una parte tangibile ed oltremodo reale, nella mia testa.
Che ironia. Dopo averla nascosta per anni e anni a tutti, me stesso per primo, usciva fuori come un uragano, travolgendo la mia precaria esistenza e il mio precario equilibrio.
In quell'ultimo periodo della mia vita, pensai davvero poco ai miei genitori.
E quando ci pensavo, mi ritrovavo a colpevolizzarli per la piega che aveva preso la mia vita.
Cercavo un capio espiatorio, che mi convincesse che non avevo gettato tutta la mia vita nel cesso.
Naturalmente, non lo trovai. Li amavo ancora troppo, e in me era ancora troppo presente il desiderio di non deluderli.
Prima di compiere il mio ultimo viaggio, feci una visita anche a Helen. Non per salutarla, ma per sottrarle quello che non le era mai appartenuto. L'anello.
Entrai in casa sua di notte, attraverso le cucine degli elfi, e come un ladro lo sollevai dalla sua infinita collezione di gioielli.
Fra l'altro, non le era mai donato. Troppo pallida e debole per un anello simile. La sua proprietaria doveva essere forte.
Lo portai con me, nel lago.
E lo lasciai cadere nell'acqua mentre gli Inferi con le loro mani sporche e nodose mi trascinavano giù, nel fondo del pozzo dei sogni infranti, dove la mia vita mi sembrava vuota come la mia promessa sposa.
Sentivo ancora le loro ossa sul mio corpo che scivolava sempre più nel buio, e i loro volti gelati in una smorfia orrenda, nella morte.
Tuttavia, vedevo solo l'anello, che scivolava come me, ma più leggero, da solo, crollando nel silenzio del nulla, nel dolore e nella perdita di quando spegni una candelina ed esprimi un desiderio che sai non si avvererà mai.
Perchè un mago fa magie, non miracoli. Ci sono cose che nemmeno la magia può fare.
Come l'amore. Il vero amore. Non la passione dell'Amortentia.
E l'anello sembrava così felice, mentre cadeva. Libero, come io non lo sarei mai stato.
E scivolava, senza padrone, nelle tenebre più scure.
Ed ecco, non esisteva più. O forse non esistevo più io, mentre la mia mano insanguinata si stringeva sul suolo e su quell'anello maledetto, che era stato la mia fine.
Eppure, mi sembrava giusto così.
Che io crollassi e mi spezzassi come i miei sogni, che avevano occhi verdi e capelli rossi ed erano sposati e con un bambino.
E ancora più giusto era che l'anello non avesse più un padrone, siccome l'unica degna di lui non era raggiungibile. Alla fine, mi ero accorto che ero io a non meritare Lily Evans, in quanto figlio perfetto senza un minimo di carattere, di fronte ad una donna stupenda, che era stata il mio idolo inconscio.
Sì, era proprio giusto che l'anello riposasse con l'ultimo dei Black, nelle tenebre di un cimitero dove giacevano uomini morti e tutti i loro sogni persi.


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Eccoci al penultimo capitolo.
Non ho gran che da dire, ho già detto quasi tutto negli altri...
Ma mi sembra giusto specificare, se non l'ho già fatto ( e forse L'HO fatto ) che la donna che visita Regulus ogni notte  NON è Lily Evans, nè il suo pensiero, nè niente.
E' soltanto il simbolo dell'inizio della pazzia del personaggio, che ha dato ai suoi peccati e rimpianti il volto di una mezzosangue di cui era cotto in passato.
Naturalmente nella storia non si capisce, ma è dal punti di vista di quello fuori di testa, dubito che Regulus ammetterebbe, o anche solo penserebbe, di essere pazzo...
Manta

PS
Gradite le recensioni...

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Capitolo 5
*** A Lily Evans ***


A LILY EVANS



Cara Lily Evans,
Cominciare con
caranon è proprio il massimo, vero? Soprattutto detto da me, un Purosangue da una famiglia di psicopatici.
Io lo so, la mia famiglia non è vista di buon occhio. Basta pensare alla cara Bellatrix.
Non siamo dei pezzi di pane, poco ma sicuro.
Non avevo intenzione di scriverti, sai? Credo di essere ubriaco.
Probabile.
Ricordo del Firewiskey.
Beh, questa lettera non sarebbe mai dovuta arrivarti, in teoria, ma data la mia sobrietà, penso che sarò tanto stupido da spedirla.
L'umiliazione più grande. Mostrare la parte di me che non ho mostrato nemmeno a me stesso ad una Sanguesporco.
Fra l'altro, non riesco nemmeno a provare rimorso.
Anzi, credo di essere felice.
Più felice di quanto sono stato in anni.
Ti amo, sai?
Ti ho amata prima ancora di vederti, da quando Sirius mi ha parlato di te, la mia ultima estate prima di Hogwarts.
Sì, penso di essermi innamorato di te quel giorno.
E da allora, hai accompagnato silenziosa le mie notti, senza che io avessi il coraggio di accettarti.
Ora l'ho fatto, ma troppo tardi.
E' troppo tardi per me, per i miei sogni, per tutto.
E tu sei sposata.
Credo di averti odiata, all'inizio. L'odio era il modo migliore per nascondere il mio amore.
Ti ritenevo colpevole delle visite notturne che il tuo alter-ego della mia mente mi faceva.
Sognavo, ti incolpavo, e a volte sono sicuro di aver detto ad alta voce nella mia stanza:- Chi sei tu, che nel buio della notte osi inciampare nei miei più profondi pensieri? Come osi prenderti gioco di me in questo modo, rigirandomi come un giocattolino fra le tue mani?
E non mi accorgevo, non capivo che ero io a lasciarti entrare.
Non potevo saperlo.
Ero troppo occupato ad essere un figlio perfetto per i miei genitori. Troppo occupato ad essere quello che loro volevano da me.
Ho capito troppo tardi.
E per me è la fine.
Ma non importa.
Sono felice di aver capito finalmente.
Ti amo, Lily Evans, ricordalo, per piacere.
Ricordami come sono in realtà, come nessuno mi ha mai visto.

 
A Lily Evans,
Dal Figlio Perfetto



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Beh, che dire.
Eccoci alla fine all'ultimo capitolo....
Lo so, è completamente diverso dagli altri quattro, basta solo pensare che è una lettera fra l'altro per capirlo.
Naturalmente, per ovvie ragioni, questa minilong non avrà un seguito.
Non sarebbe possibile per il semplice fatto che il protagonista è morto.
Allora, questa è la fine di questa storia.
Non c'è più niente da dire, penso.
Ma sto lavorando su qualche vera long, che presto, spero, saranno disponibili. Naturalmente, una alla volta.
Sono già pronti i primi 4-5 capitoli di tutte e tre, ma penso che mi concentrerò su una soltanto in modo da renderla pronta per il mercato il prima possibile, poi penserò via via alle altre.
Datemi tempo, fra le lezioni e tutto non ho il tempo del mondo.
Manta

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