A dirti la verità, io ancora ho paura del buio.

di missimpatia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


"Niall promettimi una cosa" gli dissi prima di lasciarlo andare su quel palco per quel provino, "dimmi" mi disse stringendomi le mani.
"Sei il migliore, so già che passerai. Ma promettimi che non sarà, il successo, a cambiarti" pronunciai queste parole con insicurezza. Insomma, era mio fratello, come cazzo avrebbe fatto a cambiare? Si avvicinó a me per abbracciarmi
"saró sempre il fratello che hai tanto odiato" mi sussurró all'orecchio. La donna, gli fece segno di salire, così mi lasció. Lo vidi fare gli scalini e girarsi a sorridermi.
Fu il giorno che cambiò tutto. Nella mia vita, in quella della mia famiglia, in quella di milioni di ragazze. Alcune volte ci ripenso e mi chiedo come sarebbe finita, se alla fine, non fosse andato a quel provino.
è assurdo quante cose siano cambiate da quel giorno. Quando, lo accompagnai lì, nessuno sapeva dei One direction. Nessuno avrebbe mai pensato a loro. Neppure loro, si conoscevano.

-pff, ormai ti sei scordato anche di tua sorella- urlo mentre lo vedo entrare dalla porta. Lui lascia cadere le valigie dalle mani e mi abbraccia. Mi mancava sentire il suo profumo.
-rieccomi, sono tornato- mi dice stringendomi e facendomi quasi soffocare. Giro lo sguardo sentendo rumore di passi.
Vedo entrare dalla porta gli altri 4 e la gioia si trasforma in tristezza. Cioè, non che mi dispiacciano, come presenze maschili, ma quando mio fratello sta con loro, io sparisco, per lui.
-e voi?- chiedo con tono acido.
-veniamo a dormire qui per qualche giorno. Bella la notizia?- dice Zayn ridendo tra sè e sè. Sa benissimo che la loro presenza per me non è gradita, per questo si diverte a farmi sorrisetti bastardi. Ma giuro che un giorno quel sorrisetto glielo stacco dal viso e lo uso al posto della carta igienica per pulirmi il culo.
 -hanno inventato gli alberghi, e non penso vi manchino i soldi per prendere una camera- rispondo con tono da vipera.
 -la tua sorellina si fa sempre più antipatica. E sexy- dice Harry interrompendo il silenzio che si è creato dopo la mia ultima frase. Niall gli lancia uno sguardo assassino, mentre io, mi limito a respingerlo -sei un morto di figa, Styles-
Liam e Louis rimangono zitti a vedere la scena,potrebbero parlare, sembrano dei manichini. Niall li manda in camera a sistemare le valigie e rimane con me in cucina. Io mi massaggio la testa per evitare un'emicranea.
-insomma Niall, te li porti anche a casa questi 4? Mi stanno tremendamente sui coglioni, io voglio solo mio fratello. Non 4 teste di cazzo in mezzo alle palle- urlo girandomi con l'aria del cattivo di saw. Lui rimane a bocca aperta, non risponde perchè sa che ho ragione.
-se diamo così fastidio, andiamo via. Almeno io- dice una voce da dietro. Quando mi giro mi accorgo che è Louis, appoggiato alla porta scorrevole della cucina, con le braccia incrociate in stile 'i'm sexy and i know it'. E in realtà sexy lo è, e anche tanto.
-potete rimanere, tranquilli- sbuffa Niall. La mia risposta è secca, sbatto la bottiglia d'acqua sul tavolo e piombo in camera.
'Ok, vaffanculo, ora gliele rompo io le palle.' Penso tra me e me. Accendo la musica a tutto volume, con Eminem a palla. Qualcuno spalanca la mia porta, mi giro verso lo schermo del computer e faccio finta di non aver visto niente. Una mano gira la sedia da dietro -ti dispiacerebbe abbassare?- chiede Louis con la faccia incazzata.
 -stai sempre a rompere le palle tu?- chiedo acida senza abbassare niente di niente. -veramente tuo fratello mi ha mandato qua a chiederti di abbassare, stiamo cercando di scrivere qualche testo- si addolscisce il faccino, convinto di riuscire a farmi cambiare idea.
 -AHAHAHAHAHHA. No. Digli che io non stacco la mia musica per lui e i suoi quattro amichetti coglioni-
Vuole fare la persona matura, così si gira, mi da le spalle e torna in camera di Niall. Dopo qualche minuto peró, la musica la devo togliere per forza, se non voglio rischiare un mal di testa atroce.
Rivoglio il mio fratellone, quello che non era famoso. Non voglio la fama. Non voglio tutta quella sfilza di finte amiche che mi cercano solo per i uan direction. Vaffanculo a me che quel giorno non l'ho fatto cadere, così da andare all'ospedale invece che al provino.
Mi alzo dal letto e vado in bagno, almeno lì potró farmi una doccia calda e stare in tranquillitá. Dal corridoio sento qualcuno che prova una nota, ma stona. Credo sia Zayn, ma non ne sono sicura.
Apro la porta del bagno e mi ci ficco dentro. -cazzo ci fai qua- urlo vedendo le chiappe bianche di Harry, che, mi dava le spalle mentre faceva pipì. Mi giro per non vedere, lo sento tirare l'acqua e lavarsi le mani. Che grandissima,stratosferica,imbarazzante,orrenda figura di merda, uccidetemi.-puoi girarti, non mordo- dice ridendo.
 -non fai ridere- urlo incazzata. -dai piccola, non é successo niente- mentre lo dice mi mette la mano sulla spalla. Mi allontano da quello schifo. -allora, primo, leva piccola, non sono tua sorella. Secondo non toccarmi con quelle mani- mentre lo dico, sono accomapagnata dal sottofondo dello stridio dei miei denti.
 -perchè così acida?- mi chiede prendendomi il mento con la mano. -vai via devo fare la doccia- lo respingo e cerco di buttarlo fuori e chiudere la porta.
-falla con me, così risparmiamo acqua-, -rinunciaci harold-, fa pressione per non farmi chiudere. -dai, così ti insapono io- a questa frase rispondo guardandolo scandalizzata, lui molla la presa e in un colpo chiudo la porta, a chiave.
Lo sento allontanarsi. Cazzo, é peggio di avere 5 fratelli maggiori, e sono passati solo 30 minuti.In più Harry è un pervertito assurdo. Non mi meraviglierei se stanotte me troverei nel letto intento a scoparmi nel sonno. Sarà meglio chiudere la porta.
 Non voglio immaginare cosa potrebbe succedere entro stasera. 'Salvatemi' mi dico in testa. Mi spoglio, apro la doccia e mi ci metto sotto. Oggi, almeno, c'é il bagnoschiuma al cioccolato. Una cosa buona...su 100.
Ripenso a quello che è successo oggi a scuola, quando non so come tutti hanno scoperto che Niall sarebbe tornato.
Insomma, non è una cosa bella essere circondata da ragazze che vogliono solo scoparsi tuo fratello e i suoi amici. -America oggi posso venire a casa tua?-,-America mi presenti tuo fratello?,-America facciamo i compiti insieme?-
OGNI GIORNO LE STESSE DOMANDE. Ma io sono testa dura e contro di me, perdono. Ogni volta che me lo chiedono rispondo sempre NO, NO, NO, NO. Al quinto no le mando a fanculo. Anzi, quando ho il ciclo già dopo il primo no esco gli artigli. L'unica amica di cui posso fidarmi è Jey, spero di farla venire al più presto. Già mezz'ora con loro è stressante, senza di lei una settimana sarà un suicidio.
-Ahhhhh- urlo dal dolore dopo aver ricevuto un getto d'acqua congelato addosso nel periodo di natale.
CAZZO DI TUBATURE DI MERDA. Che poi non è facile neanche regolare i gradi dell'acqua.
Quando è troppo calda, quando è troppo fredda. Insomma, io sono un tipo difficile, ma ogni volta, farsi una doccia è un calvario. Mi insapono i capelli e mi sciacquo.
Amo il mio accappatoio azzurro, è così bellino. E' quello per bambini, talmente sono bassa, che mi sta bene.
Esco dal bagno e passo in corridoio, sento qualcuno cantare, e rimango un secondo a ascoltarlo. 'Cavolo, chiunque sia é bravo' mi dico in testa.
Entro in camera e mi vesto, mi guardo allo specchio. Con i capelli bagnati e struccata sembro un polipo. Guardo il cellulare.
Ho circa 13 messaggi da quelle ochette, ma non gli rispondo e lo riposo. Si illumina di nuovo lo schermo, ma questa volta, non conosco il numero.
'Dimmi come fai a essere così perfetta, e così impossibile' sará qualche scherzo coglione, ma mi va di rispondere. La domanda che gli faccio é banale, ma é la prima a cui pensi in questi casi. Invio un messaggio di risposta con scritto'chi sei?' e a furia di controllare il cellulare mentre mi asciugo i capelli, lo consumo.
 Si illumina di nuovo solo mezz'ora dopo. 'Questo devi scoprirlo tu. Ti do solo un indizio. 17.'
Si ok. E ora la mia vita in cosa cazzo si trasforma? In una caccia alle streghe per trovare il mio ammiratore segreto? Mi sa tanto di presa per il culo, evito di rispondere. Che poi che cazzo vuol dire 17? Cos'é? Il tuo qi?
Li sento ancora cantare, quasi quasi, vado a sentirli. Bella faccia a cattivo gioco, disse qualche chissá quando un tizio a cazzo. Alla fine se sono i migliori amici di Niall ci sarà un motivo no?
Forse non sono tanto male come penso.Mi infilo qualcosa di decente e busso alla porta.
-posso entrare?- chiedo con voce calma e gentile. Gli altri mi guardano come se avessi detto la cosa più strana del mondo. Entro e mi siedo sul letto, a gambe incrociate, loro sono seduti a terra, cantano qualche canzone suonata da lui, con la chitarra.Mio fratello si gira verso di me, so cosa sta per fare, mi viene voglia di ucciderlo.
Annuncia con la chitarra qualche nota di Hey There Delilah, e mi ricordo di quando lo faceva in camera mia la sera, per rassicurarmi e consolarmi. Le ricordo perfettamente quelle note suonate dalle sue mani.

**-niall, ho paura di rimanere sola, per via del mio carattere di merda- gli dissi quella sera, quasi in preda alle lacrime.
 Lui mi abbracció e mi asciugó una lacrima che mi era scappata. -nessuno rimane solo. sei speciale proprio per il tuo carattere, America- me lo sussurró all'orecchio e poi prese la chitarra.
E la cantó con me, quella canzone, perchè sapeva che era la mia preferita. Ricordare questi tempi mi fa quasi male, perchè ora, saranno rari. Perchè sempre in giro per il tour, per i meeting, per i programmi, e casa, ci sta poco e niente.
**

Mi viene spontaneo cantarla, così lo faccio. La mia voce non è sola, cerco con lo sguardo la faccia di chi mi accompagna in questa figura di merda e vedo Louis che canta.
Per un secondo mi scordo di essere circondata da 5 meraviglie e mentre canto sorrido. Perchè quella canzone parla del mio sogno, parla di New York.
E vi sembrerà assurdo, ma nonostante mio fratello sia naial geims oran dei uan direction, io non ci sono mai stata. Eppure mi chiamo America,cazzo, dovrebbero regalarmelo il viaggio.
Quando finisce la canzone mi sento libera, questa volta veramente, peró.
L'ambiente non mi sembra più tanto ostile, e tutti mi sorridono. Io ricambio al sorriso, potrei cambiare idea su di loro.
-il sesto membro dei one direction. America Horan- dice Louis sorridendomi.
 -posso fare concorrenza a tutti e cinque messi insieme- per la prima volta riesco a scherzare con loro.
-vado a fare una chiamata- dice Zayn andando verso la porta. Ok, il culo di Malik non è niente male.
Invece a me vibra la gamba. Esco il cellulare e guardo il nome sul display. È Jey, cazzo vuole? 'Josh sta andando in giro a dire che eri una puttana' .



BBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBAU
Zau belle bimbe. Primo capitolo. Impressioni? Critiche? Apprezzo i consigli per migliorare e le critiche. Quindi non esistate a lasciare una recensione.
Continuo dopo un certo numero, baci<3






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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Lo leggo e sobbalzo.Il cuore si ferma, muoio per qualche minuto. In quella stanza, c'è il mio corpo, ma dentro sono morta. I miei occhi diventano lucidi, ma non mi va di piangere davanti a loro, così corro in camera lasciando tutti con il dubbio.
Mi butto nel letto e inzuppo il cuscino. Quel bastardo. E io come una cogliona sono ancora innamorata di lui. Dopo che per il suo amore ho perso la dignitá. Bussa qualcuno alla porta.
 -posso entrare?- dice una voce accogliente e calda. -fai pure, ma potresti affogare-. Sento il suo profumo avvicinarsi e il letto sprofondare per il suo peso.
 -cos'è successo?- mi giro a guardarlo, é Harry. É la persona meno indicata per sfogarmi, ma sto scoppiando, ho bisogno per forza di parlare con qualcuno.
-è il mio ex. è la prima persona che ho amato veramente. e mentre io lo amo ancora va in giro a dire che sono una puttana- singhiozzo queste poche parole, incomprensibili. 
Harry mi passa la mano sulla guancia e si alza per prendere un fazzolettino sulla scrivania. 
Poi scompare senza dire niente. 'Pff, America, sei una povera cogliona. A quello non gliene fotte niente dei tuoi problemi.' Mi dico in testa. E ripiombo nella tristezza.
Mi chiedo cos'ho di sbagliato, e mi faccio una lista di difetti che potrebbe essere lunga da qui fino al Giappone. So di non esserlo, una puttana, ma detto da lui è diverso.
Detto da lui non è un comune insulto, detto da lui fa male. 
-dove sta questo povero coglione?- sento urlare alla mia porta. É mio fratello. -che t'importa?-, -ha offeso mia sorella-, -sai che ti cambia-.
Si avvicina con aria minacciosa.-dimmi dove sta o me lo faccio dire da Jey- lei ha un debole per lui, quindi rinuncio e glielo dico, tanto, verrebbe a saperlo comunque nel giro di qualche minuto.
-ragazzi, che dite, gli facciamo una visita?- dice Harry guardando tutti. Gli altri annuiscono. -ovunque andiate, ci sono anche io- dico nascondendo il volto bagnato.
-se oserà solo guardarti, morirá- risponde mio fratello abbracciandomi dal bacino.
 
La porta ce la apre lui. Me lo ritrovo davanti, in mutande. -cazzo vuoi ancora, puttana?- mi urla in faccia. 
Qualcuno mi tira da dietro e si mette di fronte a me. È Harry. -dillo un'altra volta- lo intima guardandolo negli occhi. 
-cosa dovrei dire? Che è una povera puttana? Che urlava da puttana mentre me la scopavo?- la voce di Josh, é un martello pneumatico che mi perfora il cervello e le sue parole mi rimangono impresse. 
Amavo davvero questa persona? Eppure non riesco ancora a togliermelo dalla testa. Lui,che sulla mia testa c'ha messo i piedi e io che avrei fatto di tutto pur di averlo al mio fianco.
Ogni volta che lo rivedo, il cuore sprofondra. Perchè lo vorrei ancora mio, nonostante tutto. Perchè so che riuscirei ad amarlo meglio di qualunque altra ragazza. 
E per amarlo intendo amarlo. Non stare distesa in un letto.
Corro via, non voglio vederlo ancora, non adesso.Le sue parole fanno troppo male. Il suo sguardo fa male. Il fatto che sia riuscito a continuare anche senza di me, che senza di lui mi sento niente, fa male.
 Sono una codarda,sono una vigliacca. Mi faccio schifo da sola. Ucciditi America, fai un favore al mondo. Li ho lasciati lì e ho paura che la situazione sia degenerata. 
I miei piedi corrono da soli, e fanno la cosa che gli riesce meglio, che gli è sempre riuscita meglio, SCAPPARE. 
Io e le mie fottute paure. Dovrei sciogliermi nell'acido insieme alle mie phobie e porre fine alla mia esistenza. 
Ma quando sono davanti a lui mi sento una bambina. Perchè io sono una bambina, ma lui aveva promesso di crescermi, ma non aveva mantenuto nessuna delle sue tante promesse.
Arrivo in un parco, non so dove sono, ma ne approfitto e mi siedo su una panchina, congelata. 
Ho freddo, tiro un bordo del maglione con la mano e lo mordo. Le mie lacrime, nere per il trucco, cadono sulla neve e fanno diventare anch'essa nera. Ogni lacrima che esce, una pugnalata al cuore.
-Vaffanculo a tutto- urlo facendo girare i pochi vecchietti e bambini che frequentavano il parco anche d'inverno. Lancio una pietra, ma il lago e ghiacciato e si ferma sul ghiaccio. 
-dove cazzo stavi andando?- mi sussurra una voce affannata da dietro. É Liam, stanco (penso abbia corso) che boccheggia appoggiato alla panchina. 
-Liam..- riesco a pronunciare solo questo, poi scoppio a piangere. -torniamo lì, la situazione stava sfuggendo di mano a tutti- pronuncia preoccupato.
 Mi alzo di scatto dalla panchina e comincio a correre. Se solo quel coglione sfiora uno di loro finisce male. Gli brucio la casa. Liam è più veloce di me e arriva prima, è una corsa che sembra durare un'eternità. 
Rischio la vita circa 10 volte, passando senza guardare la strada o con il rosso per i pedoni sulle striscie. Ma non posso perdere 1 solo secondo.
 Mi viene in contro qualcuno e mi tappa gli occhi. -lasciami- urlo isterica, in preda al panico e sull'orlo di una crisi di pazzia. Le mani che mi tappavano gli occhi mi abbracciano -è meglio che tu non veda- mi sussurra all'orecchio. 
Alzo lo sguardo e gli occhi di Louis mi rassicurano. -voglio vedere mio fratello- gli dico con occhi dolci sperando di convincerlo. -mi ha detto lui di non farti vedere niente, per adesso raggiungiamoli all'ospedale- sento l'ultima parola e piombo nella tristezza più totale.
 Ho paura e mi sento sola. Voglio mio fratello la sua chitarra e la sua voce. No, in realtà voglio sparire. 
 Salgo in macchina e fisso fuori dal finestrino la pioggia cadere. Non mi perdonderò mai niente. Mi farò sempre più schifo. Mi odierò sempre di più. E con il passare dei giorni odierò il mio riflesso nello specchio, e diventerò la nemica di me stessa. Dopo oggi, credo succederà questo. Sento le lacrime scorrermi sul viso e cadermi sulla mano. -tranquilla, devi stare tranquilla- mi sussurra Lou cercando di calmarmi.
 -Louis cazzo, non puoi chiedermi di stare tranquilla. Il ragazzo che amo e mio fratello sono in ospedale- sta zitto, sa che ho ragione. Però forse ho esagerato, gli ho urlato contro. E lui vuole solo aiutarmi, abbasso la testa anche questa volta, convinta di aver sbagliato.
 -a dirti la verità tuo fratello non si é fatto niente. È Harry, che ti ha difesa a tutti i costi- spalanco gli occhi sentendogli pronunciare queste parole. 
Perchè Harry mi ha difesa? Mi conosce appena. Sono solo l'insignificante sorella di Niall, perchè dovrebbe difendermi e farsi male per me?
Hanno ragione, nelle situazioni importanti la strada e il tempo sembrano sempre più lunghi di quello che sono. Ma questa volta, sembrano infiniti.
La notizia sembra essere giunta a qualcuno, e l'ospedale è già pieno di persone. Ci facciamo spazio tra la folla e le ragazze che cercano un autografo o una foto da Louis, che lui però ,ovviamente nega, vista la situazione.
-nome e cognome- pronuncia una donna con un grembiule bianco e gli occhiali. -Louis Tomlinson e America Horan- dice occhi azzurri al mio posto, vedendomi in lacrime e sentendomi singhiozzare.
 -io voglio vedere il mio cazzo di fratello e i suoi cazzo di amici, i documenti li guarda dopo- urlo alla vecchia. Ho l'aria di una pazza e di un serial killer,messi insieme. 
-signorina, se vuole entrare, aspetta, e mi dia la carta d'identità- la mia faccia diventa bordeaux e i miei nervi salgono a 1000. Purtroppo non posso niente contro lei. Ma giuro che se la incrocio per strada le rigo la macchina e le scoppio le gomme.
 Louis mi prende la mano e la stringe, la sua é calda e per un secondo mi rassicura. 
Intorno a noi migliaia di fans, e quella vecchia della minchia é talmente anticappata che non riesce a scrivere bene il mio secondo nome. cazzo, é così difficile scrivere Dominique? 
-stanza 12- sussurra dopo una lunga attesa.ridandoci i documenti. Io lascio la mano di Louis e comincio a correre. Camera 12, entro senza bussare. 
Di fronte a me Harry, dorme in un lettino e sembra avere il braccio ingessato, Niall è nel letto accanto, sembra non avere niente. Liam è infondo alla stanza, seduto su una sedia, e Zayn? Per un secondo mi preoccupo, anche se non dovrei. -dov'è Zayn?- chiedo urlando. 
-fuori a fumare, tranquilla- risponde Liam con l'aria annoiata. Io corro incontro a Niall e lo abbraccio.-Avevo paura di perderti- gli susssurro all'orecchio.
-Non mi perderai mai, giuro.- è il fratello migliore del mondo, ne sono sicura. Il mio pianto, non osa interrompersi e la mia testa non smette di riempirsi di pensieri fino a scoppiare. 
-smettila di piangere- dice Niall asciugandomi la mia milionesima lacrima. Prendo un fazzoletto e mi asciugo il viso, fingendo un sorriso, lo faccio solo per lui.
La porta si apre e entra Louis con in mano delle carte. 
-America, Zayn ti vuole fuori- mi dice venendomi in contro. Mi stacco da mio fratello e esco. Il freddo di dicembre mi accoglie e mi risveglia dal dolce tepore che c'era dentro l'ospedale. Lo vedo affacciato ad una ringhiera, con in mano una sigaretta, un maglione pensante lo copre e dalla bocca, vedo il fumo uscire. 
-dimmi- gli dico spuntando da dietro. Lui salta in aria, vedendomi all'improvviso.


 BAAAAAAU RAGAZZUOLE. 
EIEIEIEIEIEEIIEI SUPERHARRY DIFENDE AMERICA E SI BECCA UN BRACCIO ROTTO. NIALL NON SI FA NIENTE, COME GLI ALTRI. 
E ZAYN? CHE VUOLE DIRLE SECONDO VOI?
OGGI HO VISTO UN RAGAZZO CON DEGLI OCCHI IDENTICI A QUELLI DI NIALL E SONO STATA ISPIRATA PER QUESTO CAPITOLO DA LUI.
LUI è IL MIO MUSO (?) E NON LO SA. 
COMUNQUE SIA, CONTINUO DOPO UN PAIO DI RECENSIONI.
CIAO BELLEZZE.<3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


 -so che sembrerà strano, e che forse è il momento peggiore per chiedertelo.- ferma la frase per prendere un altro tiro di sigaretta e si gira, quasi come se avesse perso il coraggio per dirmi tutto.
 -quindi?- lo incinto io. -quindi, stasera hai da fare?- mi chiede quasi imbarazzato. Come si fa a rifiutare uno come lui? Se esiste una guida su come fare, avvisatemi. Scruto il suo viso, che attende una risposta prima di dargliela.
-se Harry si riprende entro stasera no. Se stanotte dorme in ospedale io rimango qui. Voglio ringraziarlo per tutto- dico queste parole e penso a quanto fossero state improbabili nella mia testa fino a questa mattina, quando li odiavo fino all'ultima cellula. Ma voglio saperne di più di questa storia, sono curiosa di sapere cosa abbia detto Harry a quel mostro.
 Lui abbassa la testa e fa uscire il fumo. Quanto è sexy. -capisco, torno dentro- dice buttando la sigaretta nel burrone di fronte a lui. Io lo seguo a ruota, nessuna notizia, Harry ancora non si sveglia, e sono le 7. Mi sento tremendamente in colpa.
 Lo fisso sperando di vedergli aprire gli occhi, ma questo non succede. Fuori, pian piano si è riempito di paparazzi e fan. Le seconde sono dolcissime, quando mi vedono mi chiedono come stanno, e sono preoccupate quanto me, io, capisco quanto sono importanti per loro e le rassicuro. Passano i minuti, ma non succede niente.
-niall, stasera rimango qui- dico vedendolo prendere le chiavi della macchina. Lui si gira a guardarmi e mi sorride. 
-io le faccio compagnia- sussurra Zayn alle mie spalle. Gli altri ci sorridono e io ricambio, sperando di vedere anche il riccioluto farlo, ma non succede. 
-chiamateci se si sveglia- esclama Liam prima di chiudere la porta e andare via con gli altri.
 
-è assurdo, porto solo casini- sussurro tra me e me verso mezza notte vedendo Harry ancora dormire. 
Guardandolo da qui, sembra un angelo. Sembra un carino, dolce, innocente, e sottolineo innocente angelo. Ha i lineamenti perfetti. Le labbra, poi, sono meravigliose. Rosa al punto giusto con una forma che ti invita a sfiorarle. 
La cosa più bella che ha, però, in questo secondo è nascosta. Cos'è? No, non pensate male. Io parlo del suo sorriso. 
Sento dei passi dietro di me avvicinarsi. -ora tutto tornerà come prima- sussurra Zayn mettendomi la mano sulla spalla. -ma stai tremando- dice passandomi una coperta e mettendomela intorno.
 -il problema è che passerà, ma dentro di me resterà. E mi sentiró sempre in colpa. Ho la coscienza di una bambina. Sono una bambina- mentre lo dico mi accorgo che anche la mia voce è quella di una bambina, e quasi me ne vergogno.
-il fatto che a te interessi delle persone, non vuol dire che sia una bambina. Al contraio, se te ne saresti fottuta, lo saresti stata.- cerca in qualsiasi modo di farmi riprendere, ma anche queste parole scivolano su di me come acqua sopra il vetro, senza farmi stare meglio, senza scalfirmi. 
Abbasso la testa, mi si socchiudono gli occhi per il sonno e la stanchezza. 'Stai sveglia America' mi dico in testa una, due, dieci volte.
 -se vuoi distenderti, lì c'è il lettino, se si sveglia, ti avviso- dice il moro indicandomi nella penombra il letto lì vicino.
 -grazie Zayn- sussurro sdraiandomi. Stasera fa veramente freddo, credo di avere la febbre, almeno devo vedere il lato buono, sono in ospedale, è il luogo migliore per prendere il raffreddore.
-buonanotte bimba- dice prima di vedermi chiudere gli occhi.
'Buonanotte America.' mi dico in testa.
 
Mi sveglia una mano sulla guancia, che mi accarezza. Dalla finestra grigia della stanza entra un filo di luce, che mi colpisce gli occhi. 
Cerco di aprirli, ma per un minuto non riesco a distinguere niente. Poi lo vedo. -sei sveglio?- chiedo meravigliata vedendo i suoi occhi verdi fissarmi dritta nei miei e sobbalzando sul letto alzando i busto e poggiandomi sui gomiti.
 -quando mi sono svegliato, vi ho visti qui e mi sono meravigliato- dice indicando Zayn che dorme ancora beato sulla sedia. 
E' il ragazzo più dolce del mondo, il tatuato. Ah, quando dicono che l'apparenza inganna.
-comunque sia, grazie per ieri- sussurro imbarazzata diventando rossa. 
-ei piccola, sei la sorella di uno dei miei cinque fratelli. Era un obbligo difenderti. Non devi ringraziarmi, capito?- mi sorride e scoppio in un sorriso che potrebbe illuminare l'intero sistema solare.
 Gli guardo il braccio, ingessato e tenuto su con un fulard che passa dal collo. Il sorriso va giù e tornano i sensi di colpa. -non preoccuparti per questo, passerà- mi sussurra alzandomi il mento per guardarlo negli occhi. 
Sento della musica e mi giro a guardare il telefono sul suo comodino, lo va a prendere e risponde. Si allontana, non sento niente della conversazione, tanto, che me ne potrebbe importare?
Vado da Zayn, che ha fatto della sedia la sua camera da letto e lo sveglio con un bacio sulla guancia. 
-buongiorno Malik- gli sussurro all'orecchio prima di andargli a prendere un cappuccino. Devo ringraziarlo per avermi tenuto compagnia, in qualche modo.
 Metto in un vassoio due cappuccini e due cornetti e li porto in camera. -non sono i migliori, insomma, cosa vuoi trovare all'ospedale? Peró almeno così mettete qualcosa nello stomaco- dico sorridendo.
Il sorriso è ricambiato da entrambi, e finalmente la giornata sembra andare bene. 
-America, io esco a fumare, vieni?- mi chiede Zayn alzando un angolo della bocca. Annuisco con la testa e prendo il giubbotto. 
Andiamo fuori, nello stesso posto di ieri. Porta la sigaretta alla bocca e prova a far funzionare l'accendino, ma il vento è troppo forte e la fiamma si spegne. Mi avvicino alle sue mani e riparo la fiamma con le mie. La sigaretta si accende e lui ne aspira un pò.
-perchè quella cosa proposta ieri sera?- chiedo interrompendo il silenzio, che stava diventando piuttosto imbarazzante.
-quale proposta?- risponde girandosi verso di me con aria interrogativa. Poi lo capisce e si risponde da solo. -ti conosco da due anni,insomma, da quando ci siamo formati. Ho sempre aspettato per chiedertelo perchè pensavo fossi troppo piccola
Lo guardo sorridendo. -ma tu non stavi con Perrie?- non chiedetemi come faccio a saperlo. Cioè, a scuola si parla solo di loro, senza volerlo so ogni minima minchiata.
-Certo! Ma abbiamo deciso di rimanere amici, con il tempo tutti i rapporti si rovinano- gli fisso le labbra. Anche le sue non scherzano. Anche queste hanno una forma perfetta. 
-Non è vero- rispondo aggrottando le sopracciglia. Odio quando si sminuiscono i sentimenti. 
Lui mi guarda con aria interrogativa. -Finisce solo ciò che era. Se è vero amore, dura per sempre. E' infinito.- dico sicura delle mie parole. 
-quando incontrerò qualcuno capace di far durare l'amore per sempre te lo dirò
-non devi trovarlo, devi rendere capace l'altra persona. tutti siamo capaci di amare in modi infiniti, dobbiamo solo capirlo
Il discorso sembra interessargli, mi ascolta senza fiatare, tirando di tanto in tanto, qualche tiro. 
-sai il ragazzo di oggi?- gli chiedo abbassando lo sguardo. Lui annuisce. -Ecco, io con lui ero infinita. Solo che lui non ricambiava- una lacrima scende dal mio occhio mentre pronuncio queste parole, ma il vento la gela e se la porta via. 
Mentre parlo vedo le nuvolette di gelo uscire dalla mia bocca, simili al fumo di Zayn. Lui si avvicina e mi abbraccia. -Tremi ancora, hai la febbre- dice mettendomi una mano sulla fronte per vedere la mia temperatura. -entriamo- dice poi.
-Mi piace stare qui fuori, gli ospedali dentro non mi trasmettono niente- lui, che si era già girato per tornare dentro si rigira verso di me togliendosi il cappotto. 
-Almeno metti questo- dice posandomelo addosso. Fa il suo profumo. Mi prende per la mano e mi fa sedere su una panchina lì vicino.
-Fruga in tasca- mi dice indicando la tasca destra. Infilo la mano e cerco. C'è solo una cosa, la esco. -E' il mio anello porta fortuna. Credo tu ne abbia bisogno più di me.- finisce la frase così, con un sorriso.
Mi sento in imbarazzo. -veramente, non posso accettare- sussurro rossa sulle guancie. Non posso vedermi in uno specchio, ma immagino il mio riflesso. Heidi verrà a picchiarmi molto presto accusandomi di copiarla. 
-mi incazzo se non lo accetti- mi prende la mano e me lo infila. A questo punto non posso rifiutarlo.
-Almeno facciamo che sia uno scambio equo- dico sfilandomi la collana. -Stai attento a questa, è la cosa più preziosa che ho.- gli sussurro mettendogliela al collo. 
-Appena torniamo a casa me la dai un'altra possibilità per uscire, vero?- i suoi occhi implorano un si. -C'erano dubbi?- rispondo ridendo.
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BBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBAU.
Oggi è il secondo. Sisisisi, oggi sono generosa dai (?).
Comunque, che dolcini Zayn e America. Che dolcino Harry. 
Secondo voi? Zayn richiederà a America di uscire e lei accetterà? E cosa succederà?
Sto mettendo troppe à?
Ok basta, sto sclerando. Buona lettura. Ribauuu<3

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


-vi ho visti fuori, giù le mani dal mio Zayn- mi dice una ragazzetta di circa 12 anni mentre, sono al bagno dell'ospedale. Mi asciugo le mani e mi volto verso di lei. 
-C-c-cosa hai detto scusa?- le chiedo sperando di aver sentito male. -Hai sentito, e non sfiorarlo con un dito.- ripete minacciosa guardandomi negli occhi.
-Ma poverina. Ma almeno sai chi sono? Sono la sorella di Niall, è normale che li conosca. Ah, si, e mentre tu sei qui a minacciarmi, mi aspettano tutti e cinque, quindi vado, baci bella. Ics Ics Ics- la saluto alla Danielle lanciandole bacini e uscendo dal bagno come se stessi facendo la sfilata, quindi mettete un misto di capelli che fanno swish, sculettata e camminata da passerella. 
Entro di nuovo nella camera numero dodici. Sono di nuovo tutti lì, li saluto con la manina e vengo accolta da un coro di -ciao-. Harry mi sorride, e una giornata grigia si illumina. Mi chiedo ancora il perchè mi succeda. 
-una ragazzetta mi ha minacciata- dico ridendo mentre mi siedo su una poltrona. -Cosa?- chiede Liam.  -In bagno. Mi ha detto 'stai lontana dal mio Zayn non sfiorarlo con un dito'- mentre lo dico mi alzo verso il moro -dovrebbe vedermi mentre faccio questo- dico abbracciandolo. 
 
 
Sono in camera di Louis, almeno, quella che è diventata la camera di Louis. Sono le 3 di notte, ma dice di non riuscire a dormire. Stiamo fissando il soffitto da mezz'ora, parlando del più e del meno. Del successo, della vita normale, di quanto sia difficile essere famosi. Per poi finire a parlare dell'amore che ha verso sua madre e le sue sorelle, che gli mancano ogni giorno. 
Mi sono ricreduta, adesso, su ognuno di loro. -guarda, la luna piena- dico indicando fuori dalla finestra. Lui si gira a guardarmi, per poi farmi una domanda. -Cel'hai un sogno, America?- mi chiede con voce calda e interessata. Vedo nei suoi occhi la voglia di una risposta, e gli rispondo.
-Certo. Tutti ne hanno uno. E tu, che hai tutto dalla vita, ne hai uno?- rispondo con un'altra domanda. Chiude gli occhi cercando di pensare a qualcosa. -Si, cel'ho- sussurra. 
-Ora me lo dici- dico girandomi verso di lui e sorridendogli. -Prima tu- mi fa la linguaccia. -Io sogno camminare per le strade di New York..e..- non finisco la frase perchè il mio vero sogno nessuno lo sa, e non mi va di sbandierarlo in giro. 
-e?- mi chiede lui cercando di farmi finire la frase. Stento a dirglielo, non so cosa fare. -sogno di riuscire un giorno a essere abbastanza per me stessa- lo dico con la voce che trema, perchè è la prima volta che lo dico a voce alta, che lo dico a qualcuno. 
Nella stanza piomba il silenzio. -tu sei abbastanza- dice con un filo di voce. -per gli altri. ma per me stessa sono un disastro. esiste un nome per quello che ho io. si chiama atelophobia
Lui si zittisce e mi prende le mani, stringedomele. Mi guarda fissa negli occhi e per una volta forse, mi sento bella. -Insomma, sono le tre di notte, non è il momento migliore per fare questi discorsi. Però, se posso dirti la mia, tu sei abbastanza così. Anzi, sei anche troppo.
Divento rossa, perchè non so se lo dica in senso positivo o negativo. -in che senso, Louis?- sono le tre e mezza e il sonno non si sente. -nel senso che sei diversa dalle altre ragazze, hai qualcosa in più- mi giro di nuovo a guardarlo, sarà il sonno che gli fa dire queste cose. Insomma, io rispetto a certe ragazze, sono una formica.
Poi, in confronto alle ragazze che circondano lui, sono un'ameba. 
Mi viene di istinto passargli una mano sul petto e poggiarci la testa. Pff, no, il suo battito non è accellerato, è normalissimo. Non sarò io a farlo aumentare, e lo so. Ma da qui posso sentire il suo profumo, ed è una cosa meravigliosa. 
Lancio un ultimo sguardo fuori dalla finestra. -Una stella cadente Louis, esprimi un desiderio- urlo. 
-Ah, e ancora non mi hai detto il tuo sogno- dico con aria incazzata. -trovare una ragazza che ami Louis Tomlinson,non Louis dei One direction- risponde lui rompendo il silenzio con la sua voce calda e attraente. 
-Ti capisco Louis.Anche con me sono tutti falsi
-Io no- mi sussurra all'orecchio.
-Stasera posso dormire qua?- gli chiedo imbarazzata.
-E' casa tua, non devi chiedere. E poi per me, è un si sicuro-
Mi alzo dal suo petto e lo fisso, sento il suo respiro affannarsi. Mi chiedo quale dio abbia fatto una creatura così meravigliosa.Nessuno parla, la sua mano è sul mio fianco. Il suo battito sta accellerando, lo sento con la mano. 
La distanza diminuisce mentre il cuore, a momenti, esce dal petto. Naso a naso riesco a vedere da vicino i suoi occhi, perfetti. Blu. Fa un sorrisetto come per chiedermi il permesso e lo ricambio. Non so se sto sbagliando, non so se è il sonno a parlare ma in questo momento, mi sembra una cosa giusta.
Le nostre labbra si incontrano, prima solo a stampo. E' una cosa dolce, non è fatta solo per passione. Poi arriva il bacio vero, che ha sapore di un bacio diverso, almeno, diverso da quelli di Josh, sporchi e intrisi di puro interesse sessuale.
-ei ma tra un pò il cuore ti arriva in gola- dice toccandomi il petto. Divento rossa, rosso pomodoro. -tra un pò arriva anche a me- dicendo queste parole mi rassicura. Non so che ora sia, e non m'importa. 
Le sue mani si intrufolano sotto la maglietta e cercano il laccetto del reggiseno, quando lo trovano, lo staccano con una semplice mossa. Chissà quanto allenamento avrà fatto in passato. 
Lo slaccia lasciandomi la maglietta e lo butta in qualche angolo della stanza. Dove sia non lo so, ma in questo momento è il mio ultimo pensiero. Con il dito seguo la linea degli addominali fino all'orlo della maglietta, che alzo e tolgo in pochi secondi. 
Ha un fisico perfetto, sembra un dio greco o comunque una di quelle statue che hanno dietro una storia pallosa, ma che raffigurano porci assurdi.
Mi bacia sul collo e impazzisco, perchè è il mio punto debole. Un brivido mi percorre la schiena e mi viene la pelle d'oca, lui ride. -cazzo ridi?- grido isterica. -sei bellissima quando ti incazzi- risponde lui cercando di addolcirmi.
-i complimenti con me non funzionano, bel culo- si rassegna all'idea che con me le cose che funzionano con le altre fanno un buco nell'acqua e mi tappa la bocca in un altro modo. 
Alzo la testa per guardare l'orologio. Un'ora di baci e dolcezza era passata, sono quasi le 5. 
-Se rimaniamo svegli un'altra ora possiamo guardare l'alba- propongo io. -Però devi riuscire a tenermi sveglio

‎-nnn..oo..basta..Louis..porca troia..sveglieremo tutti- urlai con le lacrime agli occhi. Tolse le mani dal mio collo e la mia pancia e smise di farmi il solledico. -ho trovato il tuo punto debole- dice mentre si passa una mano dai capelli e fa spuntare un ghigno sul volto. -stai attendo, se voglio, divento io il tuo punto debole. E lì sono cazzi- mi fa la linguaccia, non prende mai sul serio i miei discorsi. E lo fa apposta, perchè sa di darmi sui vervi così.
-sono le 5- urlo indicando l'orologio viola sul muro arancione. Mi alzo e vado in balcone, trascinandolo con la manina. -ho fottuto un sigaretta a Malik, non dire a nessuno che fumo- sussurro cercando di non far rumore mentre provo a accendere la sigaretta.
Louis la prende e me la toglie dalla bocca, buttandola dal balcone. -non dovevi farlo- urlo minacciosa. -perchè?- mi chiede lui ridendo. -vuoi vedere?- gli dico avvicinandomi a lui e spingendolo in modo da appiccicarlo al muro.
-niente- dico facendo scendere la mano dal collo al petto- potrei semplicemente- scendo la mano fino all'ombelico- fare così- finisco la frase con la mano sopra alla zip. Louis si morde il labbro, io sono soddisfatta.
-non sfidare mai una ragazza che sa giocare meglio di te- gli sussurro in un orecchio facendo comparire sulla mia bocca un sorrisetto bastardo. Il sole sorge, un giorno nuovo, tanto non cambia un cazzo, la vita rimane sempre una merda. -a questo punto, io ho sonno. A dopo Tommo- dico mentre vado via dalla porta verso la mia stanza. Il corridoio sembra un concerto di suoni. Ognuno russa in un modo diverso, altro che voci melodiche, dovrebbero ascoltarli mentre dormono.
Fisso le lucine sopra al mio letto, buonanotte. Anzi, buongiorno. 
 
Al mio risveglio trovo sopra di me due occhi color nocciola accompagnati da un odore di cioccolato fondente. -buongiorno Malik- dico alzandomi sui gomiti. Sulla scrivania vedo un vassoio con un cornetto e una tazza. -buongiorno America. Cioccolato fondente, no?- lo guardo e sorrido, nessuno mi aveva mai portato la colazione a letto, poi se a portartela é zein malik, allora è tutta un'altra cosa. Porta il vassoio sulle lenzuola e io sento il calore della cioccolata, che mi riscalda dal freddo che fa fuori. Prendo il cornetto e do un morso. Dentro ha la crema al cioccolato bianco, io lo sposo questo ragazzo. Gli punto il cornetto alla bocca, forzandolo per un morso.
-Malik, ingrasso io, ingrassi tu- dico mentre con i denti prende un pezzo. 
-devo darti la giacca di ieri, prendila è quella- dico indicandola sulla sedia. -puoi tenerla, è tua- sussurra all'orecchio. Gli guardo il collo, ha ancora la mia collana. Mi meraviglio. -te la lasci davvero?- chiedo prendendo la piastrina in mano. -certo.- mi sorride e ricambio. 
Finisco di fare colazione e scendo tutto in cucina.
-buonnnncionno a tutta la ciurma- urlo mentre cammino con il mio sexy pigiama con le balene. Sento un discorso dei ragazzi, e mi volto. -Louis che ci faceva un reggiseno in camera tua?- chiede uno di loro. È il mio, cazzo. Bel culo si gira a sorridermi, quanto cazzo è scemo. Se qualcuno capisce qualcosa mi incazzo e gli sgonfio le chiappe.
Sento due braccia stringermi da dietro, è mio fratello. -la vedete ragazzi? La vedete questa sexy ragazza con il pigiama a balene? Ecco, non guardatela perchè è solo mia- dice indicando tutti.
Si fratellino, convinto tu fratellino. 


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Allora. Che ne dite di Louis e della notte passata aspettando l'alba? Non sono bellissimi? u.u
E poi, non vorreste anche voi Zayn in camera vostra con della cioccolata calda e un cornetto? io si c.c
Comunque, come vi sembra?
Una cagata vero?<3
Aspetto consigli-critiche e qualsiasi cosa vogliate dirmi.
Un bacio<3

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