Chiamami pure Koi

di oOSunset
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un apparentemente normale lunedì ***
Capitolo 2: *** La nuova casa ***
Capitolo 3: *** Non offendetevi se abbasso la testa! ***



Capitolo 1
*** Un apparentemente normale lunedì ***


Ok, premesso che è la prima che scrivo... SIATE SPIETATI GENTE!
(Cosa? Questa cosa dice? Non dovrebbe dire il contrario? La gente è pazza... si inventa anche commenti altrui! Bha, roba da non credersi!)

 
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La nostra storia inizia un lunedì. Come tutti i normali lunedì la gente si prepara ad affrontare una nuova monotona settimana di lavoro: si alza, si veste, fa colaziazione, e alcuni studenti  iniziano con l’ennesimo ritardo a scuola, insomma tutto nella norma. Non c’è stato nessun avvertimento alieno sulla distruzione della Terra ne qualche bambino che è andato ad avvisare dell’esistenza  dei  pokemon alla stazione televisiva... aspetta, forse questo potrebbe essere successo, ma non è stato comunque trasmesso in TV come notizia di cronaca...
Comunque, dicevamo: era un normale lunedì, bambini con alto consumo di droghe a parte.
 

Edificio della YG Entertainment,  10:00 AM


“Bene ragazzi! Sono molto orgoglioso di voi! Mi ricordate me da giovane. T.O.P ho notato un miglioramento nella danza, continua così!” disse Yang Hyun-seok, il direttore della YG Entertainment, dopo l’esibizione dei suoi artisti preferiti: I BigBang.

“Grazie, ci stiamo impegnando molto per la perfetta realizzazione del nuovo album” ringraziò il leader, G-Dragon o anche GD. “Come dice sempre lei: bisogna impegarsi a fondo se si vuole davvero raggiungere la vetta, giusto?”

“Il signorino qui ci ha fatto sgobbare per mesi come dei muli con questa frase!” Disse scherzando Taeyang scambiando un occhiata all’amico che gli sorrise di rimando.
Gli altri intanto erano scoppiati in una risata.

*toc, toc*


Si affacciò una ragazza: bassina, capelli neri, occhi neri,tanto carina quanto impacciata e timida, fedele al suo lavoro; la segretaria della YG.
“Signor. Yang, direttore, c’è una chiamata per lei” disse piano la ragazza, ma abbastanza forte per farsi sentire dal proprio capo.

“Va bene Yaori arrivo tra un minuto... ragazzi...”

“E’ urgente direttore...” disse con una faccia preoccupata la signorina Yaori

“Va bene, arrivo” si fece più serio, uscì portandosi dietro la porta e accompagnato dalla segretaria arrivò a passo svelto sulla soglia del suo ufficio.

“Le passo la chiamata sulla sua linea...”

Yang Hyun non rispose e si sedette alla sua scrivania, sulla sua comodissima sedia in pelle prendendo il telefono e portandoselo all’orecchio appena la lucina arancione cominciò a luccicare.
“Pronto? Sono Yang Hyun-seok direttore della YG Entertainment... Assistente sociale?... Affidamento?... Scusi, non credo di capire: mio fratello non aveva figli, deve esserci un errore... Ne è sicura?Insomma, mio fratello non avrebbe ma... Domani?! ... il DNA? ... Test?... Come corrisponde?!
... ... ...
... ... ... ... ... Sì, capisco... alle 19:30, domani, stazione di Namdaemun...”
  Prese nota su un fogliettino giallo e concluse la chiamata: “ A lei...”
Con la faccia sconvolta mise giù lentamente la cornetta e iniziò a massaggiarsi le tempie,  dopo un po’ aprì il cassetto e ne tirò fuori una foto raffigurante due persone abbastanza giovani che sorridevano sotto un albero di ciliegio.

“Fratello, cosa hai combinato?”

 

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Ed Eccomi con il primo capitolo!
Lo so non si capisce molto della storia ancora, ma già dal prossimo si dovrebbe capire:
Punto primo: chi è la protagonista
Punto secondo: beh in realtà non so perché ho scritto due punti... forse mi andava di scrivere punto primo :P.
Comunque i Big Bang in questo capitolo sono stati un po’ tralasciati (e probabilmente lo saranno anche nel prossimo) perché devo prima spiegare un po’ in che situazione ci troviamo... poi, beh poi, e che pallasa! Poi vedrete!
Mi raccomando recensite!
Un abbraccio,
Valex

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Capitolo 2
*** La nuova casa ***


Stazione di Namdaemun, 7:30 PM


Il signor. Yang Hyun era arrivato in stazione con un largo anticipo e ora stava seduto su di una panchina a bordo del binario 4.
Pioveva.
La sua nipotina sarebbe arrivata da un momento al altro; continuava a guardare, alternandosi,  l’orologio da polso e l’orologio della stazione.
Dopo circa mezzora arrivò il treno:  puntuale, alle 19:30 spaccate.
Il signor.Yang si alzò dalla panchina emise un lungo sospiro, intanto la gente cominciava a scendere dal  treno iniziando ad abbracciare i propri parenti e familiari oppure andandosene in solitudine o con un amico sotto un ombrello.

Il direttore era immerso nei suoi pensieri.

“Sorry?” disse improvvisamente una voce alle sue spalle. Yang Hyun si voltò. (nero è inglese, arancione coreano, viola italiano)

“E’ lei il signor Yang?” disse una donna abbastanza muscolosa e in carne. Assomigliava a un Bulldog.

 “Sì, e lei deve essere la signorin...” “La capo reparto affidamenti Doll, Teresa Doll, dall’Italia per lei. Le ho portato la ragazza.” Doll, anzi, il Bulldog si scostò lasciando intravedere dietro una ragazza sotto un mantello blu tutto bagnato che indicò al signor Yang.  Visto che la ragazza rimaneva ferma a guardare il pavimento la prese DELICATAMENTE per un braccio portandosela accanto.

Yang iniziava a pensare che quella “donna” avesse un cognome per ninte azzeccato.

La scusi, le ho già detto più volte di comportarsi  in modo più socievole, ma non mi ascolta... Tornando a noi questa è la figlia di suo fratello Hayoe, d’ora in poi vivrà con lei essendo lei (e marcò: lei) il suo parente più stretto.”

L’unica cosa che riuscì a dire il signor Yang alla ragazza fù: “Credevo fossi più piccola... Il mio nome è Yang Hyun, ma puoi chiamarmi zio se preferisci

Qualche istante di silenzio, si sentiva solo la pioggia che picchiettava sul ombrello e il rumore delle persone intorno. La ragazza portò i piedi al interno e abbassò di nuovo la testa che aveva alzato prima; il Bulldog parlò: Non capisce il coreano... conosce un po’ l’inglese, ci risulta avesse 6 alla sua vecchia scuola...”

Yang rimase scioccato. *Ma come? Non spiccica parola in coreano e mangiucchia appena l’inglese e la mandano in Corea!?*

Beh, effettivamente può sembrare strano, ma da parte di madre non ha ne nonni ne zii, quindi lei non è solo il suo parente più stretto...” Il  Bulldog fece una pausa “Lei è il suo unico parente!”

*Cosa?!* Pensò Yang  “Ma non sarebbe stato meglio per lei rimanere in Italia con i suoi amici e tutte le sue tradizioni invece di venirsene in  un posto di cui non conosce neanche una persona ne la lingua?!"

Il Bulldog stette zitto un attimo, sembrava spiazzato; poi se ne venne fuori così: “Beh, ora conosce lei.”
E con un bel ghigno (era un ghigno?!) porse dei documenti al signor. Yang e se ne andò. “Ora devo andare o perderò il treno per l’aereoporto... Buona permanenza ragazza!”

Dio quanto odiava quella donna; però non poteva lascire lì la ragazza e inseguire il cane, quindi mise nella borsa la cartella dei documenti, prese la piccolissima valigia della nipote e prese quest’ultima per mano DELICATAMENTE (quasta volta per davvero) e si diressero verso la macchina.
 

Casa Yang, 20:32


Il signor Yang aprì la porta di casa. Eccoci, questa sarà la tua nuova casa! Vieni ti mostro la tua camera...”
Era una casa bellissima con delle finestre enormi che davano una vista molto alta della città; salirono la scala a chiocciola e passarono il mini salottino Yang aprì la porta.

Questa è la tua stanza, sarebbe la stanza degli ospiti, quindi per ora è un po’ spoglia... poi la faremo come vorrai tu, ok? Mi segui?”

La ragazza fece segno di sì con la testa, mentre guardava quella meraviglia, non aveva mai avuto una camera così grande, anche se la sua famiglia era abbastanza ricca... per quel motivo...

Ti piace vedo... bene” guardò un attimo la nipote che starnutì improvvisamente. Cavoli! Mi ero dimenticato che sei tutta bagnata, togliti questo mantello e fatti una doccia o anche un bagno caldo, è infondo al corridoio. Io ordino... una pizza! Ti piace la pizza?
 La ragazza fece di nuovo di sì con la testa.

“Ok, ti metto degli asciugamani in bagno, ordino, faccio  una chiamata e mangiamo insieme.”
Chiuse la porta, ordinò due pizze margherite (per andare sul sicuro) e chiamò l’assistenza sociale, per capire meglio nei dettagli i fatti riguardanti il fratello.


* * * * * * * *

Koina POV

*Il signor... Yang? Sì, mi pare si chiami così. Il signor Yang mi sembra una brava persona... non come me... o mio padre...*
“Eccoci, questa sarà la tua nuova casa! Vieni ti mostro la tua camera...”

*Cavoli, bella casa! Che vista mozzafiato! Cosa ha detto? Ah, mi fa segno di seguirlo... *
Oltrepassiamo la cucina e il salotto e saliamo su una scala a chiocciola al piano di sopra imbocchiamo il corridoio a destra ed entriamo in piccolo salottino...
*carino il quadro*

Si ferma davanti ad una porta, mi guarda,* non mi guardare perfavore*,apre la porta:

“Questa è la tua stanza, sarebbe la stanza degli ospiti, quindi per ora è un po’ spoglia... poi la faremo come vorrai tu, ok? Mi segui?”  

Ci metto un attimo e capisco che questa è la mia camera e credo si stia giustificando per qualcosa... anche se non capiaco bene cosa alla fine gli dico di sì. La stanza è bellissima, non ho mai avuto una stanza così tutta per me, anche se mio padre e di conseguenza mia madre erano abastanza ricchi... per quel motivo...

“Ti piace vedo... bene”
*Se solo ci fosse qui Miu... e Ted... e...*

Mi scappa una lacrima, ma Yang sembra non accorgersene, meglio...

Cavoli! Mi ero dimenticato che sei tutta bagnata, togliti questo mantello e fatti una doccia o anche un bagno caldo, è infondo al corridoio. Io ordino... una pizza! Ti piace la pizza?

*bene, non se ne accorto* Faccio di sì con la testa e mi asciugo la lacrima.

Ok, ti metto degli asciugamani in bagno, ordino, faccio una chiamata e mangiamo insieme.”
Chiude la porta, io prendo alcuni vestiti dalla mia piccola valigia contenente quello che mi è rimasto dopo l’incendio, mi dirigo in bagno. *Ok, dovrebbe essere di qua* mentre passo vicino alle scale lo sento parlare animatamante al telefono con qualcuno... non capisco un’acca -.-‘


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Ok, eccomi con un nuovo capitolo!
Cavoli, ho così tante cose da dire che rischiavo di farlo lungo il doppio...
... anzi il triplo! Allora mi sono bloccata XD
Ma arriverò tra pochissimo con il terzo capitolo!
Tranquilli!
Riguardo a quel motivo... ve lo spiegerò successivamente eheh!

Valex



Vi lascio la foto di Koina e della sua camera...

 
   Ok, ciao, ciao!

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Capitolo 3
*** Non offendetevi se abbasso la testa! ***


CAPITOLO 3: Non offendetevi se abbasso la testa!

 


Ricordo: nero inglese, viola italiano, arancione coreano ^^

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Casa Yang, sala da pranzo, 9:07 PM
 

Sulla tavola erano appoggiati due cartoni contenenti le pizze, Yang era a tavola stava aspettando che la nipote finisse di vestirsi, finalmente arrivò, si era messa una felpa larga grigia senza zip e una tuta nera  con una sritta rosa sul finco destro.
“Eccoti! Accomodati pure dove vuoi!” La ragazza si sedette a una sedia di distanza dallo zio che ci rimase un po’ male. In selenzio cominciarono a mangiare la pizza.

“Domani pensavo di accompagnarti a vedere la scuola dove ho pensato di mandarti. Si chiama Asia Pacific Internation School, oppure come la chiamiamo qui APIS per abbreviare, in più pensavo che a partire dalla prossima settimana ,o anche più tardi se vuoi, potresti iniziare a studiare il coreano e a perfezionare il tuo inglese con una tutor.”

Si fece improvvisamente serio. “Ho saputo di tuo padre... mi dispiace, ma tu hai fatto il possibile per i tuoi fratelli... Non devi sentirti in colpa per questo.” “ Koina non è colpa tua. Mi hanno detto che ti ritieni responsabile del accaduto, ma non devi pensarla così.”
Koina appoggiò la fetta di pizza che aveva in mano sul tavolo, si alzò e andò al piano di sopra, in camera sua.

* * * * * * * *

Koina POV

Guardo l’orologio *Cavoli devo sbrigarmi, sono stata troppo sotto l’acqua!*
Prendo la mia felpa preferita, la mia tuta e  una maglietta e mi vesto il più velocemente possibile. Mentre scendo le scale mi finisco di infilare la felpa. E’ già seduto a tavola...
“Eccoti! Accomodati pure dove vuoi!”

Mi siedo a una sedia di ditanza da lui, non è che non mi fidi di lui, ma mi vergogno, sono arrivata tardi e non lo conosco per niente e... si, ok, sono MOLTO timida; e non voglio legarmi troppo a lui... non voglio più legarmi troppo a nessuno...

Sembra esserci rimasto male... *Va beh dai posso anche avvicinarmi... no, no, no, meglio di no*
Apro il cartone... margherita... non è la mia preferita, ma fa niente.

“Domani pensavo di accompagnarti a vedere la scuola dove ho pensato di mandarti. Si chiama Asia Pacific Internation School, oppure come la chiamiamo qui APIS per abbreviare..”
*Già, la scuola, me ne ero totamente dimenticata! Come farò ora? Io non so il coreano ne benissimo l’inglese. Menomale la scuola superiore italiana è la migliore: avrò tutto il tempo di imparare la lingua e mettermi in pari*
“...in più pensavo che a partire dalla prossima settimana ,o anche più tardi se vuoi, potresti iniziare a studiare il coreano e a perfezionare il tuo inglese con una tutor.”
Penso di essere fortunata ad avere uno zio così ricco e disponibile, voglio proprio sapere che lavoro fà.
 
“Ho saputo di tuo padre...”  Per poco non mi strozzo con un pezzo di mozzarella.

“...mi dispiace, ma tu hai fatto il possibile per i tuoi fratelli... Non devi sentirti in colpa per questo.”
*Non tirare fuori l’argomento!  So benissimo quello che è successo quella sera! Se non fosse stato per un mio ritardo forse sarei riuscita a salvarne almeno uno!*
 Mi parallizzai completamente, non stavo più ascoltando quello che diceva, la mia testa era da un’altra parte. Mi alzai e mi diressi in camera mia senza neanche accorgermene, mi buttai sul letto e iniziai a piangere. Dopo un po’ mi addormentai.

* * * * * * * *

Casa Yang, 8:34 AM


Mi svegliò la luce del sole che passava da il piccolo spazio tra la tenda e il muro. Il cuscino era ancora umido.
Mi alzai. *Il signor Yang deve avermi messo la coperta addosso mentre dormivo...*
Guardo l’orologio: le otto e mezza del mattino. Mi dirigo in bagno: mi lavo e mi pettino qundo al improvviso mi brontola la pancia. Effettivamente avevo mangiato si e no due fette di pizza... decido di andare a fare colazione.

Apro il frigo quando sento una voce che mi chiama alle mie spalle, mi giro. E’ mio zio.

* * * * * * * *

Koina era al frigorifero, era scesa perché aveva fame siccome la sera prima aveva mangiato un pezzo di pizza e qualche morso. Arriva dal corridoio di sinistra lo zio appena uscito dallo studio.
Buongiorno Koina...” Disse.
Era davvero dispiaciuto per quello che aveva detto ieri:  aveva parlato senza pensare che probabilmaìente lei stava cercando di dimenticare e che probabilmente le era già stato detto da più persone e che lui ancora non era nulla per lei.
Per ora era solo lo zio che non sapeva di avere con il quale era costretta ad abitare. Era uno sconosciuto per lei e si era comportato come se avesse il diritto di metter becco nelle sue cose.

“Scusami” disse. Koina capì che era davvero dispiaciuto e siccome era difficile per lei stare arrabiata troppo a lungo con una persona rispose con un “Um.”
Inizialmente Yang era un po’ confuso sul significato da attribuire a quel “um”, ma si disse che doveva  essere per  forza positivo visto che per la prima volta gli aveva parlato anche se solo emettendo un suono.

Continuò allora il suo discorso: “Oggi come ti ho annunciato ieri a cena dovremmo andare a vedere la tua nuova scuola, stavo vendoti a svegliare, ma vedo che sei già sveglia...”
Koina dopo lunga indecisione prese qualcosa di simile al riso ma con una consistenza un po’ diversa, intanto Yang continuo il suo discorso:
“...Comunque! Usciamo tra dieci minuti, mettiti qualcosa di più adatto addosso e usciamo. Avvisami quando sei pronta, se hai bigno di qualcosa sono nel mio studio”

* * * * * * * *

Buongiorno Koina...” Disse.
Sinceramente lo avevo già perdonato, non è nel primo ne l’ultimo che me lo dice , forse se fossi stata in lui avrei fatto lo stesso... meglio prima che dopo no? Almeno ora sa come la penso a riguardo.
Stavo guardando in frigo... non vedevo nulla con cui potessi fare colazione, non aveva neppure il latte! Ma ora che guardavo meglio non aveva niente contenente latte: ne formaggio na altre cose... mi sa che non si mangiano molti latticini qui...

“Scusami” disse poi.
Come avevo detto: non ero arrabbiata con lui quindi per farglielo capire cercai di non limitarmi a muovere la testa senza  girarmi... mi sentivo osservata. Alla fine dissi qualcosa tipo: “Um” non sapendo cosa dire.
*Potevo dire qualcosa di più decente*
 “Oggi come ti ho annunciato ieri a cena dovremmo andare a vedere la tua nuova scuola, stavo vendoti a svegliare, ma vedo che sei già sveglia...”
Finalmente trovai qualcosa che avrei potuto mangiare a colazione: del riso! Mi pareva di aver letto da qualche parte che equivalesse al pane in corea e poi sembravo una cretina a stare lì a fissare il frigo!

“...Comunque! Usciamo tra dieci minuti, mettiti qualcosa di più adatto addosso e usciamo. Avvisami quando sei pronta, se hai bigno di qualcosa sono nel mio studio”
*Dovrei avere un paio di jeans...*
Finisco di mangiare e mi metto i jeans. *Menomale ne ho un paio*
Sono un po’ larghi devo essere dimagrita durante il mio periodo di RIFIUTO: come ha detto lo psicologo. *Sono pronta ora avviso il signor Yang*

*Lo studio, lo studio... Ah! Eccolo! Certo che questo appartamento è enorme!”*
Sono indecisa se bussare o no. *Non vorrei disturbarlo... e così metterlo a disagio se è al telefono con qualcuno: “Emm..Scusa è mia nipote ti devo lasciare”. Ma dopotuto mi ha detto lui di venire, quindi...*
Busso. “Avanti!”

Apro la porta. Era seduto ad una scrivania e la sua poltrona dava l’aria di essere molto comoda.
Mi sussurrò: “Un attimo” tappando la cornetta con la mano.
Rimasi in piedi a fissare le pareti. Erano tappezzate di poster raffiguranti ragazzi e ragazze davvero belli. *Sembrano cantanti... in alcuni poster hanno dei microfoni e sembrano essere su un palco*
...*Ora che ci faccio caso ci sono molti molti CD impilati sulla scrivania ed hanno le stesse facce di quelli su i poster*
Ne presi uno mente era girato. Sulla copertina c’erano raffigurati cinque ragazzi e sul retro erano elencate le canzoni in caratteri coreani. C’era un postit attaccato, ma non sapevo cosa ci fosse scritto...
Scusa ora ti devo lasciare, ne parliamo poi in sede
*Cavoli, devo rimettere a posto il CD!*
Lo misi giù di scatto e feci l’idifferente.

“Non ti preoccupare se vuoi puoi prenderlo ed ascoltarlo. E’ una versione provvisoria non è ancora in commercio, ma mi farebbe piacere se mi dicessi cosa ne pensi.”
*Deve essere proprio un fanatico per avere il CD prima che esca in commercio!*

* * * * * * * *

In macchina, 2:06 PM
 

La scuola non era male, ma l’idea di ritrovarmi in mezzo ai miei coetanei mi spaventava, non credo di essere pronta  a ricominciare ad istaurare dei rapporti con le persone, era già tanto che riuscivo a stare con il signor Yang, prima di incontrarlo avevo passato mesi non parlando con nessuno e i miei “amici” mi avevano abbandonato.

*Bep-bep*

Era il cellulare di mio zio.
“E’ un messaggio di lavoro... devo recarmi in sede”  *...*
“Senti, non mi va di lasciarti a casa da sola... Ti porto con me, ok? Così vedi anche che lavoro faccio”
*Effettivamente sono curiosa... forse è un menager visto che è così ricco e conosce così bene l’inglese*
 
 * * * * * * * *

Edificio della YG Entertainment, 2:18 PM
 

*Wow, che edificio! Cavoli, ci fissano tutti e ci salutano... deve essere importante...*
Ci affianchiamo ad un balcone dove c’è seduta una ragazza carina con gli occhi neri.
Si salutano e si dicono qualcosa in coreano che non capisco... Poi la ragazza mi saluta con un gesto della mano. Io mi limito a alzare leggermente gli angoli della bocca per un attimo, poi abbasso la testa.
*Non mi piace questa situazione, c’è troppa gente!*

“Vieni andiamo, seguimi”
Per tutta risposta lo seguo a passo veloce con la testa bassa e gli prendo forte il braccio, credo di avergli bloccato la circolazione...
Lui mi guarda strano, capisce che qualcosa non va e aumanta il passo.

* * * * * * * *

Prendiamo l’ascensore siamo finalmente soli, allento la presa...
Continuiamo a salire fino al penultimo piano, si aprono le porte e usciamo, attraversiamo un corridoio ed entriamo in un ufficio.
“Stai bene?” Mi chiede.
*E’ il giorno più bello della mia vita... se come no!*
“Io ora dovrei palare con una persona ... credo sarebbe meglio che tu aspetta fuori...”
...
*Ho come l’impressione che io debba uscire... Aspetta..E’ cosi! Cosa?! Io? La fuori? Da sola? Vuole farmi collassare?!*

*Toc, toc*

Devo avere una faccia abbastanza allarmata perché infine dice: “Va bene, vedo di non farti stare fuori da sola...” “Avanti!”
Entrò un ragazzo con i capelli tinti di blu e rosa... mi pare di averlo già visto da qualche parte...
*Che capelli strani... però è carino...*
A un certo punto mi guarda e mi sorride. Io per tutta risposta abbasso la testa.
Mi sentii leggermente accaldata.
Il ragazzo misterioso chiese qualcosa a mio zio sotto voce e con l’aria preoccupata...mi sembrò un di sentire la parola VIP.
Mio zio scoppiò a ridere e disse qualcosa indicandomi: “hugfctrikyuinolugfscvgkcl Koina!”
Il ragazzo si tranquillizzò un pochino e mi porse la mano dicendo anche lui qualcosa; io invece ero un po’ agitata non sapendo di cosa stessero parlando... iniziai a sentirmi a disagio...
Indovinate cosa feci? Abbassai la testa! Il ragazzo sembrò offendersi ed irritarsi leggermente.


 

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E rieccomi con un nuovo capitolo!
Ammetto che il titolo è molto buttato alla *... Fate finta di non averlo letto, Ok?
Per il resto... Cavoli quanto ho sritto! Non mi fermavo più!
Continuate a seguirmi!

Valex

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