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di itsallright
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


- Sei un buono a nulla, ti fai condizionare troppo dai sentimenti! - 
Le sue parole balenavano ancora nella sua testa mentre continuava a piangere.
Rinchiuso nella sua stanza, non poteva far altro che pensare a quanto odiasse suo padre, a quanto odiasse la sua voglia di fama e di vittoria.
Lui era Chris, un ragazzo di diciotto anni del Distretto 1.
Anche quel giorno gli allenamenti erano fniti nel verso sbagliato.
Non aveva avuto il coraggio di combattere fino in fondo con suo fratello minore e il padre aveva iniziato ad insultarlo e a maledirlo.
Ancora ci stava pensando, come poteva essere così egoista? Come poteva mettere al primo posto la ricchezza invece che la famiglia?
D'altro canto però, anche lui voleva vincere.
All'età di dieci anni aveva deciso di iniziare ad allenarsi per portare gloria nel suo Distretto.
Il giorno dopo ci sarebbe stata la mietitura e lui era deciso ad offrirsi volontario come tributo e a vincere la settantesima edizione degli Hunger Games.


Continuava a guardare suo fratello Ed nel gruppo dei dodicenni.
Non sapeva cosa gli aspettava in futuro, era slo un bambino.
Se non avesse vinto, lui avrebbe dovuto continuare ad allenarsi per un'altra edizione degli Hunger Games.
Volse lo sguardo al palco e notò le quattro sedie poste al centro.
Una era per il sindaco del Distretto 1, due per i mentori dei tributi di quell'anno e la restante per la capitolina Alice.
Quest'ultima si fece avanti sul palco immersa nel suo vestito rosso fuoco e iniziò a parlare.
- Benvenuti alla settantesima edizione degli Hunger Games!  - cinguettò.
Partì il fimato della rivolta che ci fu esattamente sessantanove anni fa, dopodiché il sindaco iniziò al elencare i vincitori delle scorse edizioni.
Quell'anno il mentore maschile era un ragazzo ventiquattrenne di nome Tyler che aveva vinto gli Hunger Games dieci anni fa mentre la mentore femminile era Jade, una donna sulla quarantina, vincitrice a diciotto anni.
- Ed ora l'estrazione dei nuovi tributi! Come sempre, prima le signore! - disse eccitata Alice.
Si avviò alla boccia delle ragazze e pescò il biglietto che conteneva il nome del tributo.
- Sam Hastings - disse.
Una testa rossa si mosse tra il gruppo delle diciassettenni e la ragazza si avviò con passo veloce verso il palco.
La capitolina ripetè lo stesso procedimento con il tributo maschile e lentamente pescò il biglietto.
- Jaxon McCallister - annunciò.
Un tredicenne rimase pietrificato e poi avanzò al palco strascicando i piedi.
Chris guardò il padre che mosse lentamente la testa verso il basso.
Sbuffò, respirò profondamente e fissò un punto nel vuoto.
- Mi offro volontario come tributo! - urlò.
Centinaia di occhi puntati su di lui, lo sguardo felice del padre, il suo cuore che batteva all'impazzata.



Angolo autore:
Ciao a tutti! Questa è la mia prima ff e spero che almeno sia decente lol
Spero di avervi incuriosito, continerò con il secondo capitolo tra qualche giorno c:

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


- E tu sei? -
- Chris Levine - 
- Ecco il tributo maschile del Distretto 1, Chris Levine! - esclamò Alice - Ora potete stringervi la mano - disse. 
Afferrò la salda presa della ragazza e si perse nei suoi occhi verdi che brillavano alla luce del sole. 
Si sorrisero per qualche secondo, ma non sapeva se quello era un sorriso vero. 
Alcuni pacificatori lo condussero in una stanza del palazzo di giustizia. La porta si spalancò ed entrò suo padre. 
- Sono proprio fiero di te! - esclamò.
- Se per te essere fiero vuol dire mandare un figlio incontro alla morte, allora sei la persona più spregevole di questo mondo - rispose freddo. 
Il padre rimase paralizzato, per la prima volta nella sua volta non aveva ribattuto. 
- Ora per favore, esci di qui, non voglio più vederti - disse Chris.
Non aveva mai usato quel tono con lui, ma ora si sentiva pienamente soddisfatto di sé stesso. 
Ad un certo punto entrò il fratello. 
-Tu vincerai, vero? Ritornerai a casa, vero?- chiese con gli occhi lucidi.
- Certo, Ed. Te lo prometto - rispose.
Tutta la rabbia era svanita, ora il suo corpo e la sua mente erano pervasi dal senso di colpa per essersi offerto volontario e aver lasciato solo il fratello.
Ed uscì dalla stanza, le visite erano finite, non c'era più nessun altro. 
La madre era morta quando lui aveva solo due anni e non aveva amici, niente di niente. 
Guardò fuori dalla finestra e si perse fissando l'immenso giardino situato dietro il palazzo di giustizia. 
Il pacificatore entrò e lo scortò all'entrata del treno.
Sam non aveva ancora finito con le visite, probabilmente era la classica ragazza della porta accanto amata da tutti. 
La vide uscire dal palazzo e quando furono entrambi sul treno si presentò. 
- Sam - disse.
- Chris - rispose sorridendo.
Sapeva già a cosa voleva arrivare la ragazza e ruppe il ghiaccio. 
- Allora è deciso, siamo alleati? - chiese. 
- Oh, certamente - rispose la rossa. 
Andò nella sua stanza e si infilò sotto la doccia. 
Era facile da usare, anche perché nel duo distretto tutti erano abituati a quel lusso. 
Circa mezz'ora dopo Alice lo chiamò perché erano quasi arrivati nella città tanto temuta. 
 
La folla era accanita con loro due, le persone cercavano di toccarli e di portargli via un pezzo di qualche abito. 
Alice li condusse in una stanza dove dovevano essere preparati per la sfilata dei carri. 
Il suo staff era composto da un uomo e due donne. 
Ora era completamente nudo e a disagio davanti a quei tre fenomeni da baraccone che cercavano di strappargli anche l'ultimo pelo presente sul suo corpo. 
- Ora tocca a Leona - disse l'uomo ridendo e uscì dalla stanza seguito dalle due donne. 
Aspettò in silenzio, guardando nello specchio la sua pelle perfettamente levigata. 
- Allora sei tu il famoso Chris! - esclamò una signora entrando nella stanza. 
- Famoso? - chiese. 
- Oh certo, si parla di te fin dalla mietitura - 
Questo lo rese felice, probabilmente era la cosa più bella che gli fosse successa quel giorno. 
Questo poteva significare solo una cosa: sponsor e di conseguenza una possibilità in più di sopravvivere nell'arena. La stilista si presentò, era una donna di trent'anni di nome Leona e vestiva tributi già da sei edizioni. 
Gli mostrò l'abito che avrebbe indossato per la sfilata. 
Era un vestito da gladiatore blu che brillava se esposto alla luce. 
Era bellissimo, lo indossò e i preparatori rientrarono nella stanza per sistemargli i capelli. 
Non lavorarono molto, erano corti e si limitarono ad appiattirli. - Perfetto, ora sei bellissimo - disse una delle due donne. 
Era disgustato da tutta quella dolcezza e si infilò direttamente nell'ascensore. 
C'erano alcuni dodicenni provenienti da qualche povero distretto e iniziò a fissarli negli occhi incutendogli paura. Sarebbero stati di sicuro le prime prede dei favoriti. 
Arrivato al piano terra incrociò lo sguardo di Sam. 
Aveva il suo stesso vestito, solo un po' più 'femminile'. 
- Ti sta d'incanto - si lasciò scappare. 
- Anche tu stai bene - rispose lei sorridendo. 
I cavalli erano bianchi ed enormi. 
Salirono sul carro, sarebbero stati i primi ad uscire. 
Quando arrivò il momento i loro volti occupavano tutto lo schermo e iniziarono a sorridere e a salutare la folla immersi nei loro abiti blu luminosi.
 
 
Angolo autore:
ciao a tutti c:
scusate per il ritardo ma in questa settimana ho avuto molto da fare e non sono potuto andare avanti con la storia cc
ho cercato di allungarla un po'ma penso che mi baserò di più sui capitoli corti.
A presto con il terzo capitolo c:

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