Ferite

di n0nch1amarm1gatt1n0
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una notte movimentata ***
Capitolo 2: *** Dormire? ***
Capitolo 3: *** CHE COSA?? ***
Capitolo 4: *** Dottore o Scrittore? Questo è il dilemma! ***
Capitolo 5: *** Chiarimenti ***



Capitolo 1
*** Una notte movimentata ***


New York, 20:45, Kate Beckett torna a casa dopo una settimana di duro lavoro, il capitano l'aveva mandata fuori città per continure le indagini su un trafficante di droga fuggito da New York, era stata via una settimana. Ed ora non vedeva l'ora di tornare a casa, fare un bel bagnio e rilassarsi con Josh davanti a due bicchieri di vino. Non l'aveva avvertito che sarebbe tornata quella sera, ma sapeva che si trovava a casa, inoltre , per l'intera settimana non aveva visto nè sentito Castle domani lo chiamo, per salutarlo e dirgli che sono tornata, sì, una telefonata amichevole... o solo per sentire la sua voce... pensò mordendosi il labbro inferiore con un' espressione colpevole.

Salutò il portere ed entrò, chiamò l'ascensore battendo il piede per l' impazienza. Bussò alla porta. Nessuno rispose, sarà sotto la doccia pensò lei, frugò nella borsa e ne estrasse un mazzo di chiavi, ne selezionò una piccola e lunga, la introdusse nella serratura e la roteò delicatamente all'interno.

Avanzò nel corridoio "Josh, Josh ci sei? Sono io, sono tornata" chiamò a gran voce ma senza risposta. Continuò ad avanzare nell'appartamento buio finche uno spiraglio di luce, la accecò.

Proveniva dalla camera da letto, sarà già andato a letto, evidentemente ere stanco pensò lei scacciando i brutti pensieri che, lentamente, apparivano nella sua testa. Ma gridolini e ristine li fecero immeditamente riapparire "Josh?" chiamò ancora con la voce tremante, poi spinse la porta.

I suoi pensieri dovevano rimanere solo pensieri, e invece...

Josh era lì, nel loro letto, con una biondona sexy che doveva essere un' infermiera dell'ospedale

"Kate, ch...che cosa ci fai qui??" disse lui ricomponendosi, nella camera era piombato il silenzio, un silenzio cupo e spento, carico di tensione. "cosa ci faccio qui?? COSA CI FACCIO QUI???!! La domanda corretta dovrebbe essere cosa ci fa LEI qui??" urlò Kate che iniziava a scaldarsi, Josh si era alzato cercando di calmarla, aveva tenuto i boxer ma non aveva nessun altro indumento.

Le andò incontro "Kate, ascoltami, mi dispiace...io... ho perso la testa... tu sei stata via una settimana ed... io...""una settimana!! io allora che dovrei dire?? i giorni che passavi in Africa!! a salvare il mondo!! Mi sarei dovuta fare tutti gli uomini della terra??!! Sono stata SOLA per giorni, ed ora ti trovo con lei perchè non sei riuscito a tenerlo a bada per UNA STTIMANA!!!!" era furente le guance rosse ne erano la prova, gli occhi le si riempirono di lacrime ma riusci a trattenerle.

L'infermiera era rimasta impietrita, a fissare la scena dal letto coprendosi con il lenzuolo, raccolse velocemente le sue cose e scappò dalla porta, senza una parola, senza guardarli "Lory...Lory, aspetta!!"gridò lui mentre lei fuggiva spaventata dall' appartamento."Ti conviene raggiungerla""Kate, avanti non dirai sul serio??""F-u-o-r-i-!!" Disse lei scandendo bene le lettere "Kete, ragiona...ok? ""Josh questa è casa mia, e ti sto chiedendo di andartene non c'è niente su cui ragionare" ribbattè con tono calmo e deciso senza lasciar trapelare nessun' emozione.

Josh cercò di prennderle le mani ma lei le spinse via bruscamente, lui le afferò i polsi con forza e la spinse sotto la trave della porta "andiamo Kate sò che mi vuoi ancora, non sei pronta a lasciarmi, tu mi ami" inizio a baciarle il collo con foga, lei cerco di liberarsi, me la sua stretta era forte, molto forte "NO, io amo Castle, io ho sempre amato Castle, è lui che voglio, solo LUI" urlò lei, ormai le lacrime le avevano rigato il viso e procedevano senza freno, erano lacrime liberatorie. aveva tenuto quel peso dentro per tanto tempo condividerlo la sollevò, a quelle parole Josh la guardò e allento leggermente la presa, Kate ne approfittò e con la mano destra stmpò un forte e sonoro schiaffo sulla guancia di lui. Bruciava come non mai, non tanto per il fatto che l'aveva colpito, perchè stavano insieme quando lei amava un' altro uomo "e adesso vattene" concluse tornando padrona di se stessa, avvicinò una mano alla fondina per avere libero accesso alla pistola se lui avesse tentato di aggredirla ancora. Josh la guardò con i denti stretti e la guancia rossa, si rivestì e mentre usciva poggiò le chiavi dell'appartamento sul tavolino posto all'ingresso.

Kate chiuse gli occhi, appoggiò le spalle al muro, il calore che poco prima l'aveva invasa si spostava da una parte all' altra del corpo fino a scomparire del tutto, guardò l' orlogio, segniava le 21:30 avevano litigato per più di mezz' ora.

Si spostò in slotto e si abbandonò sul divano, non avrebbe dormito nel suo letto, non quella sera almeno. Guardò il tavolino basso, il telefono, si avvicinò, lo prese tra le mani. Peso che dovrò posticipare la chiamata di domani pensò tra sè e sè, accennando un sorriso.

Dall'altra parte del telefono una vocie, sicura, profonda, suadente."Castle"

"ciao Castle, sono Bec...Kate, ho...ho bisognio di te!"

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Capitolo 2
*** Dormire? ***


"Kate. Cos'è successo, stai bene??" chiese lui preoccupato dall'altro capo del telefono "ti... poss...io...""Kate calmati ok? Dove sei? Ti serve qualcosa?" "Sto venendo da te, ti spiegherò tutto appena arrivo"concluse chiudendo la chiamata.
Castle rimase sconvolto, non l' aveva mai sentita così disperata in vita sua. Alexis,che fino a quel momento era rimasta seduta sul divano, chiuse il portatile e si avvicinò al padre, lui le cinse la vita e la strinse a sè "qualcosa non và?? papà??" "mi ha chiamato Beckett""è tornata?""a quanto pare sì, sta venendo qui" disse con lo sguardo perso nel vuoto,"ok vado in camera mia, Page ed io non vi disturberemo" Richard gurdò sua figlia con il miglior sorriso che riuscì ad ottenere, diceva sempre la cosa giusta, in ogni occasione, i consigli in stile Castle, quelli non fallivano mai. Salì le scale e la vide scomparire dietro l'angolo.
Bussarono alla porta.
Fece un lungo respiro, non la vedeva da una settimana e ora... spuntava dal nulla. Aprì la porta.
Gli si strinse il cuore in una morsa quando vide la solida, orgogliosa detective Kate Beckett che piangeva a dirotto sulla soglia di casa. Le prese un braccio e la fece entrare e accomodarla sul divano. Le cinse una spalla con il braccio, ma lei gli si gettò al collo in lacrime. Aveva gli occhi gonfi per il pianto, e le guance rosse "cosa è successo?" le sussurrò in un orecchio "Josh..." quando pronunciò quel nome, Kate sentì i muscoli del petto di Castle contrarsi duri, non si era mai accorta di quanto solo il nome lo infastidisse "Ti ha picchiata??""no...io...sono t...tornata poco fa e..." Castle non riusciva proprio a sopportare quella vista "Kate sei scossa, non riesci nemmeno a parlare, ora vai a casa, ti fai una bella dormita e domani mi racconti tutto" le disse lui dolcemente, detestava mandarla via ma proprio non riusciva a guardarla lei si stinse a lui" No... io non ci torno...non in quel letto... fammi dormire qui ti prego, ti pre..." non fece in tempo a completare la frase che si addormentò lì sul petto di Castle, per quanto potesse sembrare scomoda quella posizione dormiva tranquilla, serena. Castle non voleva spostarla per paura che si svegliasse, poi però la prese in braccio e la adagiò delicatamente sul suo letto coprendola con il lenzuolo. Poi tornò in salotto chiudendo la porta alle sue spalle, si sitemò sul divano e si addormentò.
Kate aprì lentamente gli occhi, sintiva sulle palpebre dei piccoli pesi che le rendevano pesnti.
Dove sono? Questa non è la mia camera, cosa è successo? Lentamente, ogni ricordo riaffiorò nella sua mente Josh, tradimento, disperazione, Castle. Si mise a sedere sul letto, doveva essere ancora presto. Si voltò sul comodino giusto il necessario per intravedere la sveglia, le 2 del mattino. Si passò una mano tra i capelli questa è la cmera di Castle, ma lui non è qui. Dove diavolo a dormito?? Si alzo definitivamente dal letto e si spostò, senza fare rumore, in slotto. Castle dormiva ancora, senza camicia e con un lenzuolo che lo copriva a malapena. Kate sorrise dolcemente, quando si sarebbe svegliato avrebbe avuto un maldischiena lancinante se avesse dormito ancora in quella posizione. Si avvicinò lentamente, poggiò una mano sul petto e subito si sentì avvampare, iniziò a scuoterlo per svegliarlo "Castle? Castle? Castle!!" si svegliò di scatto e si mise seduto "K...Kate, sei sveglia che...che ore sono??""le 2 del mattino, ti verrà un maldischiena tremendo se non ti sposti velocemente in un letto!!""non ne ho uno la camera degli ospiti è occupata da Page, l' amica di Alexis, dorme qui oggi" si coprì la bocca con la mano per non dare spettacolo mentre sbadigliava, poi continuò "non preoccuparti per me, torna aletto è ancora presto"" no, Rick non voglio che stai male a causa mia, vieni a dormire con me" a quelle parole, Castle si svegliò competamente, non era mai stato tanto sveglio prima d' ora "c..come ai detto scusa??" "andiamo starai decisamente meglio, a me non da fastidio" si fece prendere per mano e insieme si avviarono verso la camera da letto.
A metà strada Castle la fermò "Kate aspetta cosa è successo??" idiota lei ti invita a dormire insieme e tu che fai? Chiedi spiegazioni!! sei incredibile Richard pensò lui, poi continuò "vieni a casa mia, piangendo e ora mi chiedi di dormire con te, deve essere grave!!" Kate si sistemò e iniziò a riassumere gli eventi della sera precedente "io... io ero appena tornata, non vedevo l' ora di rilassarmi un pò. Entrata nell' appartamento, Josh non rispondeva. Ento in camera e lo trovo insieme all' infermiera dell suo reparto che stavano.... insomma... nel mio letto!! Castle, io son rimasta sola giorni  mentre lui era in giro per il mondo a salvare vite!! e lui per una settimana..." una lacrima le rigò il viso "poi lò cacciato via" Castle la strinse a sè " mi dispiace, Kate" le sussurrò all' orecchio dolcemente "mi dispiace davvero tanto" si sdraiarono entrambi sul letto, Kate singhiozzava ancora. Castle si sitemò accanto a lei, con un braccio le cinse la vita. Lei sentì un brivido quando la sua schiena incontò il petto caldo dello scrittore che la strinse. Voleva tranquillizzarla, farle sapere che per' una volta ci sarebbe stato un' uomo al suo finco che l' avrebbe protetta.

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Capitolo 3
*** CHE COSA?? ***


Kate stentava a credere che fosse già mattina, guardò la sveglia, segnava le 9. Era sola. Si mise seduta e scrutò la stanza. Si diresse in cucina, il profumo del caffè le invase le narici. Castle era dietro il bancone intento a preparare la colazione, uova e becon. Era già completamente vestito, camicia azzurra e jeans, ben rasato. Kate si avvicinò, lui le rivolse uno dei suoi migliori sorrisi "buongiorno" disse con voce profonda "buongiorno" rispose lei, ancora un assonnata "maldischiena?""no neanche l'ombra, grazie""figurati, Castle" per un si guardarono, che occhi splendidi pensò lei mentre si perdeva in quel blu oceano. Poi si voltò di scatto, se avesse resistito qualche secondo di più probabilmente gli sarebbe saltata addosso "Alexis?"" oh lei è già uscita, con Page. Mia madre, bhe lei non è tornata a casa stanotte. Io dovrei uscire, non ci metterò molto tu rimani qui e fai come fossi a casa tua, se quando torno non ti trovo dovrai vedertela con me" disse lui sorridendo, lei annuì poi si precipitò sulla colazione, la sera prima non aveva neanche cenato.Castle si avvicinò alla porta, diede un' ultimo sguardo alla sua musa con un' espressione seria poi uscì, si precipitò giù per le scale, non aveva tempo per l' ascensore. Salutò il portiere, salì in macchina e si diresse verso il centro città.Si arrestò davanti un' edificio tra la 1st Avenue a la Bowery. Rimase per qualche secondo in auto indeciso sul da farsi. L' edificio non era custodito da un portiere, sarebbe stato facile entrare. Poi come una lucciola attratta dal fuoco, scese dall' auto e si incamminò. Salì rapidamente le scale sino a raggiungere il terzo piano, chiuse entrambi i pugni. Poi bussò ad uno degli appartamenti, la porta era in ebano, molto costosa doveva abitarci un' avvocato, un' editore o un medico.La porta si aprì presentando uomo sulla trentina, capelli neri. Josh. Appena lo vide Castle lo colpì assestando un bel pugno sul naso, lui si piegò in avanti coprendosi il volto dal dolore, delle goccioline rosse trapelarono dalle mani. Castle entrò lo prese dal colletto della camicia e lo appese violentemente contro il muro,Josh era grande e grosso ma niente avrebbe fermato la forza di volontà dello scrittore "che cosa le ai fatto!! eh??" urlò. "ti rendi conto di quello che a passato quella donna??" Josh non rispose, si limitò a guardare in basso "non puo neanche immaginarlo, lei a bisognio di qualcuno che le stia vicino, e dopo due settimane di lavoro torna a casa e ti sorprende a letto con un' altra!!" Castle era furente, Josh afferrò un piccolo oggetto di vetro, un premio che aveva vinto l'anno scorso per aver salvato un bambino, e lo colpì in testa, iniziò a colare sangue dalla fronte, caldo e lento ma non gli importava, quello che voleva era punire Josh " sai qual' è il suo caffè preferito? Sai perchè vede Tamtation Lane? Sapevi che dietro una persiana, a casa sua aveva ricreato la lavagna con l' omicidio di sua madre? NO, tu non lo sapevi allora perchè io lo so e tu no?? Io per lei c' ero sempre, tu eri il suo fidanzato e ti vedeva DUE volte a settimana!!" il sangue era colato giù fino all' occhio e vedeva a malapena "sai perche tu lo sai e io no??" intervenne Josh con voce nasale " perchè lei ti ama, condivide tutto con te: il lavoro, i suoi segreti!! quando abbiamo litigato l'altra sera, io ho cercato di trattenerla dicendo che ci amavamo ma lei mi ha risposto -no, io amo Castle, io ho sempre amato Castle, è lui che voglio, solo LUI- queste sono state le sue esatte parole, poi ho consegnato le chiavi e sono andato via" Castle era spiazzato, rimase pietrificato con lo sguardo serio poi rivolto a Josh "non avevi il diritto di fare una cosa del genere" dopodichè uscì sbattendo violentemente la porta.

Kate nel frattempo si era vestita e sistemata sul divano con una tazza di cioccolata tra le mani. Quando Castle rientrò ebbe un sussulto, aveva una lunga scia di sangue che partiva dalla fronte e scendeva giù fino al collo inzuppando la camicia "Rick... cos'è successo? Rick!!" lui si accasciò a terra lei gli corse incontro e lo fece sdraiare sul divano, si precipitò in cucina dove bangio una pezza con dell' acqua fredda. Gli ripulì il viso, il collo poi tolse la camicia e la getto a terra, pulì il petto e fasciò la ferita. Kate rimase accanto a lui per tutto il tempo fino a quando si svegliò "Richard stai bene?" chiese lei preoccupata sfiorandoli il viso con due dita "pe... perchè non me l' hai detto, Kate?"

"detto cosa? Ma di che parli?" "dopo quello che hai detto ieri, ero arrabbiato ok? E stamattina sono andato da Josh""Rick cosa gli hai fatto?""senti quando mi ai detto quello che ti aveva fatto... io non ci ho visto più, sono andato a casa sua e gli ho rotto il naso con un pugno" disse mostrando le nocche della mano rosse e sanguinanti "ma sei impazzito!!""invece, kate penso sia la cosa più sensata che io abbia mai fatto. Potresti essere felice, e dopo tutto quello che ai passato, meriti di esserlo" Kate rimase a guardarlo, l'aveva fatto per lei "la ferita alla testa come te la sei procurata?"

"non importa, perchè non me l' hai detto?!""COSA!!" gridò lei impaziente "CHE MI AMI!!" sbottò, lei rimase pietrificata, non si mosse si limitò a guardare il terreno "Kate... perchè?" chiese ricomponendosi "per...per evitare di rimanere delusa... una seconda volta" rispose lei con la voce tremante, si sentiva una stupida. Doveva uscire da quella situazione, e alla svelta! "Seconda volta?? quel' è stata la prima??" "quando sei andato negli Hamptons con Gina. Poco prima che tene andassi dal distretto, avevo lasciato Tom per venire con te nelle Long Island, ma tu sei andato via con lei, ecco qual' era la prima" rispose lei sempre guardando il pavimento, si alzò dal divano, lui si mise seduto con un' espressione mortificata "io non lo sapevo, Kate, mi dispiace"

lei si spostò verso la camera da letto per raccogliere le sue cose e andare a casa non sarei dovuta venire, idiota, sono un' idiota Castle la raggiunse, chiuse a chiave la porta della camera e si avvicinò a lei "non rimarrai delusa, non una seconda volta" le sussurrò dolcemente poi come attratti da una forza sovrannaturale si avvicinarono, di un centimetro poi due. Lui l'afferrò dal collo e premette delicatamente le labbra contro le sue, erano morbide e sapevano di fragole, lei piano piano ricambiò socchiudendo le labbra, lui non se lo aspettava, il dado era tratto. Da dolce e calmo quel bacio si trasformò in qualcosa di più divenne istintivamente molto più violento, come un desiderio represso dal tempo. Kate si rese conto di quello che stavano facendo e se lo strappò di dosso, Rick le baciò il collo fino all'orecchio mordicchiando la cartilagine "Castle togliti!!" era più un sussurro che un' ordine. Reclinò la testa all' indietro, quasi per agevolarlo nell' operazione. Kate era rimasta immobile per tutto il tempo, poi finalmente si svegliò, poggiò le mani sul petto nudo di Castle, era caldo e liscio, perfetto, ci teneva davvero tanto al suo corpo. Lui iniziò a sbottonargli la camicetta, mentre la sua eccitazione aumentava sempre più, Kate alternava baci e piccoli morsi sulla carne tenera dove il collo incontra la clavicola, lui era alto dovette mettersi in punta di piedi per riuscirci, Castle le sfilò completamente la camicetta di dosso, quel chiaro segnio di eccitazione maschile spingeva da sotto i pantaloni, Kate allungò le mani verso i pantaloni e lo liberò dalla cerniera, nella stanza incombeva un clima tropicale, lui sentiva le dita di lei scivolare lungo la patina di sudore che gli ricopriva il petto, si sfilò del tutto i pantaloni e lei fece altrettanto. Lui la spinse con forza contro il muro facendosi sfuggire un gemito, avevano aspettato tre anni, tre anni aveva aspettato per dirle quello che provava per rispetto della sua relazione con Josh ed ora che era finita niente li avrebbe più separati, scese con la lingua dal collo fino al petto, sganciò il reggiseno e lo lasciò cadere a terra in compagnia degli altri indumenti, per poco non svenne a quella vista, scese più giù baciando la pancia gli sleep, lei cercava di trattenersi mordendosi il labbro inferiore ma non riuscì a trattenere un gemito di piacere quando le mani dello scrittore raggiunsero la sua parte intima. . O mio dio ci sa fare davvero!! pensò la detective nel momento culminante, mentre lui la afferrava per le cosce e la tirò , lei avvolse le gambe dietro la sua schiena, sotto di lei sentiva l' eccitazione di Castle che aumentava, lui aveva tenuto i boxer, con l'indice tirò l' elastico sbirciando all' interno si lasciò sfuggire un "oh mio dio!" così piano, come un sussurro soffocato. Lui l'aveva sentita benissimo, si sfilò i boxer e stavolta lei a vacillare. Il calore pulsava nei loro corpi con violenza e li incitava ad andare avanti nessuno dei due accennava a volersi fermare. Lui entrò in lei, forse con troppa foga e lei si lasciò sfuggire un gemito di piacere, e dolore allo stesso tempo "scusami" le sussurrò lui in un' orecchio, ma lei gli cinse la schiena e lo strinse a "ancora, non ti fermare, più forte!!" lo incitò lei. La fusione di due anime perfette, destinate a stare insieme era finalmente completa, avevano atteso tanto tempo, ogni spinta rinforzava il loro legame. Sfiniti si lasciarono cadere sul letto e si addormentarono nuovamente, abbracciati più uniti che mai.

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Capitolo 4
*** Dottore o Scrittore? Questo è il dilemma! ***


Rick si svegliò di soprassalto. Contemplò la sveglia sul comodino, le 15:25. Avevano dormito per quatro ore, insieme. Kate dormiva ancora, il lenzuolo non la copriva del tutto lasciando scoperte le spalle e la schiena. Richard sorrise, era la prima volta che si trovava una donna nuda davanti senza pensare al fatto che fosse svestita, non era pazzia, una stranezza, era amore. Con le sue ex mogli non aveva mai provato sensazioni del genere, con lei invece... voleva starle accanto a lui bastava questo. Si sdraiò accanto a lei, reggendosi la testa con il braccio. Con due dita le sfiorò le spalle, scosto i capelli dal collo, si chinò su di lei lasciando piccoli e dolci baci sulla nuca. Lei si mosse, facendosi sfuggire un gemito "che risveglio piacevole!" disse con un filo di voce, lui sorrise e si mise seduto, poi anche lei si alzò, lo scrittore la guardava con aria sognante, i suoi occhi non avevano mai visto una creatura più bella, un angelo caduto dal celo che chiedeva asilo tra le sue braccia, senza rendersene conto la sua bocca parlò per lui "wow!" Kate lo sentì anche se il tono di voce era basso e profondo, "ti è piaciuto??" aggiunse lei maliziosa "ooo " rispose lui affannato e con un sorriso a trentadue denti "anche a me" si avvicinò a lui, avvolse le braccia intorno al suo collo, e lo attirò a avvolgendolo in un bacio, dolce e passionale allo stesso tempo, per loro valeva più di mille parole, scese dal letto e lentamente si avviò verso il bangio"ho bisognio di una doccia" lui la guardava dal letto imbambolato, "vieni con me?" a quelle parole tornò padrone di stesso, balzò in piedi e la raggiunse facendo ben attenzione a chiudere la porta.

"COSA!! vuoi andare al distretto?? ma, Kate perchè ora non puoi andare domani!!" "no, il capitano vuole che mi presento" rispose lei mentre si infilava i Jeans "ok... mi vesto e arrivo" disse lui di mala voglia "Rick non sei costretto a venire" "ti aspetto in macchina" lei lo guardo con un sorriso radioso, mentre uscivano lo prese a braccetto e lo baciò sul collo respirando a fondo l'odore della sua acqua di colonia. Al 12th non non c' era lavoro, e tutti i dipendenti divagavano, passeggiando, mangiando ciambelle e sorseggiando caffè. Nell' ascensore, Kate fece un bel discorso a Castle "quando entriamo non baciarmi, non toccarmi e soprattutto non guardarmi con quegli occhioni da cucciolo. Intesi?" "non preoccuparti" "glielo diremo, prima però devo parlarne con Lene" pigiò il tasto giallo, e l'ascensore si fermò lei lo prese per il collettolo della camicia e lo avvicinò alle sue labbra, dandogli un bacio lungo, appassionato. Appena si staccarono, disse: "mi mancheranno le tue labbra, quindi faccio scorta" "non prenderne troppo però, non mi dispiacerebbe se ogni tanto venissi a fare rifornimento"chiarì lui con un sorriso malizioso, lei alzò un sopracciglio e strinse le labbra si stacco dalla presa dello scrittore "aggiudicato".Quando le porte si aprirono, Castle si fece sfuggire una risatina. L'intero distretto sembrava avvolto dalla pigrizia, persino Ryan ed Esposito si muovevano lenti e di malavoglia "Bhè anche gli assassini si prendono qualche giorno di pausa nel week-end" aggiunse Rick con un sorriso, il quale scomparve quasi subito dopo che Beckett l' ebbe fulminato con lo sguardo.

Kate si avvicinò alla scrivania di Ryan ed Esposito" non avete niente da fare voi due?" "Bhè anche gli assassini si prendono qualche giorno di pausa nel week-end" rispose Ryan. Beckett guardò Castle con la coda dell' occhio e sorrise scorgendo un ghigno compiaciuto sul suo viso. "Lenie?" chiese Kate "dovrebbe essere all' obitorio, non siamo scesi per niente oggi" "beh io vado, voi due mettetevi al lavoro, anche se non c' è niente su cui lavorare" aggiunse perfida. L' obitorio era deserto "Lenie?" "TESORO!! sei tornata!!" lo scrittore sobbalzò, dalla penombra uscì la patologa e si precipitò ad abbracciare l'amica. Si conoscevano da quando avevano frequentato il tirocinio all' accademia e da allora erano grandi amiche. Sciolta dall' abbraccio, Lenie si rivolse a Castle con aria interrogativa "Castle... che hai fatto un testa?" lei si avvicinò e scrutò la ferita, Castle l'aveva qusi dimenticata " io... " si blocco intravedendo la detective che, con gli occhi spalancati, negava scuotendo la testa "io... sono caduto dalle scale mentre... sistemavo un quadro, Aia iiii!!!" gemette lo scrittore mentre Lenie lo medicava "BUGIARDO CHE NON SEI ALTRO!! se fossi caduto dalle scale la ferita sarebbe in questo puntò qui!!" e con un dito indicò i lati del cranio "qualcuno ti ha rotto qualcosa in testa... un oggetto di vetro..." "WOW, ho sottovalutato la tua bravura" lei le sorrise "allora?? chi è??" "è una lunga storia" lui guardò un basso, sentiva il bisognio irrefrenabile di guardarsi le scarpe "ecco Lenie..." iniziò Kate, ma si interruppe. La porta dell' obitorio si spalancò. Josh.

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Capitolo 5
*** Chiarimenti ***


"KATE!!" urlò, era evidente che fosse ubriaco. Castle si mise avanti a lei, fungendo da scudo "non ti è bastata Josh??"lo aggredì Castle. La mente di Lanie facie due più due sommando i fatti e non gli ci volle molto per capire "quindi è lui il misterioso battitore!!""Kate... mi hai già rimpiazzato??"intervenne Josh. Kate scavalcò Castle "ci siamo lasciati Josh!! Che ti aspettavi che mi sarei fatta suora!!" (nota dell' autrice: scusate questa frase mi è piaciuta troppo e ho dovuta introdurla in qualche modo. Scusate l'interruzione. Buon proseguimento) "Kate mi manchi tanto... tu... tu lo fai da Dio, soprattutto quando sei arrabbiata" Josh si ritrovò con un sorriso ebete stampato in faccia, Castle le si avvicinò e le sussurrò" questo ha ragione" ecco perchè era così speciale, riusciva a farla ridere anche nei momenti meno opportuni, lei sorrise radiosa si avvicinò a lui gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò. Così, di punto in bianco, davanti a Josh. Non gli importava di chi fosse presente, ci fosse stata la città intera a lei non sarebbe importato. Amava quell' uomo, non doveva, non voleva vergognarsi per questo. Continuarono a baciarsi assaporandosi lentamente, lui avvolse le sue lunghe braccia intorno alla vita, attirandola a la lingua di lei vagava nella sua bocca alla ricerca della sua e quando si incontrarono il bacio divenne ancora più violento e travolgente. Lanie era rimasta a bocca aperta, Josh svenne, forse per l' alcool o per l'emozione, e cadde a terra con un tonfo. Richard la prese per le gambe e la tirò facendola sedere sul tavolo d' acciaio "ohh mio dio!!" urlò Lanie "l'avete gia fatto vero?? Kate rispondimi!!" lei tra un bacio e l' altro"mm.. ... noi l'abbiamo fatto oggi... e dopo prima di venire... e ora penso che lo faremo sul tavolo" "no no bella mia!! RICHARD CASTLE FERMATI IMMEDIATAMENTE!!!" Richard si stacco da Kate che rideva di gusto "sottomesso dalle donne Rick??" lui sorrise e le piombò addosso di nuovo baciandole il collo, lei lo stinse a

"CASTLE!!" urlò nuovamente Lanie, con più decisione, Castle si staccò di mala voglia"ricomponiti e sali di sopra, chiama un' ambulanza per Josh, io DEVO parlare con Kate" Richard si aggiustò la camicia prese Josh per le ascelle e lo trascinò nell' ascensore, andando via fece l' occhiolino a Beckett, lei sorrise salutandolo con la mano "MIO DIO!! Siete... """"e avete già"""" ed è stato bello?"" ci fare!!""wow, quando avevi intenzione di dirmelo??""poco fa, prima che Capitan America spuntasse dall'ascensore completamente ubriaco" "ma come è successo??" "Josh mi ha messo le corna". Lanie si portò una mano alla bocca ma un "lurido bastardo in calore" si sentì ugualmente " appena sono tornata dalla mia vacanza, lui stava ... con l'infermiera del suo reparto, dopo averlo cacciato di casa, ho chiamato Castle e sono andata da lui, mi ha fatto dormire a casa sua, anche quando avevo problemi con il mio fidanzato lui era lì, non mi ero mai accorta di quanto soffrisse, lui c' era sempre. Questa mattina, mi ero appena svegliata, mi ha preparato la colazione e poi è uscito dicendomi che sarebbe tornato presto. All'incirca mezz'ora dopo lo vedo rientrare, con la ferita alla testa ed il sangue che colava sul viso!! Gli ho chiesto spiegazioni, e mi ha risposto che era andato da... Josh, dicendoli che non aveva il diritto di farmi una cosa del genere, gli ha rotto il naso, evidentemente Josh lo ha colpito con qualcosa in testa" "... e poi!!" "Josh gli ha riferito... delle cose... che ho detto mentre litigavamo ieri sera, io ho detto che amavo Castle, che ero pazza di lui e che pendevo letteralmente dalle sue labbra. Era ancora frastornato dal colpo in testa quando mi ha chiesto perchè non glielo avessi detto, ho impiegato tre anni a capire che tutto quello di cui avevo bisognio per essere felice era già quì con me" l' amica rimase senza parole, si avvicinò e le dimostrò quanto era felice nell' unico modo che conosceva, un' abbraccio. Rimasero appiccicate per qualche minuto, poi Lanie la guardò con due occhi color nocciola e sussurrò "Kate, sono davvero molto felice per te!! Anche se ce ne hai messo di tempo sarai anche il miglior detective della città ma delle questioni di cuore non ne capisci proprio... ti voglio bene... e anche il tuo scrittore tene vuole quindi prenditi la giornata libera, e passate il resto della giornata insieme" Kate le sorrise, Lanie era davvero speciale, conosceva tutti i suoi segreti o almeno una buona parte, l' aveva sempre incitata ad andare oltre, a leggere tra le righe. Si abbracciarono ancora "grazie Lanie", poi corse fuori dal laboratorio e scomparve dietro le porte dell' ascensore.

Castle chiacchierava con Esposito e Ryan quando Beckett gli cinse la vita da dietro, Castle piegò la testa all' indietro ma l'unica cosa che incontrò furono le labbra di Kate che premevano contro le sue, il suo profumo alla ciliegia era inconfondibile, lei sfiorò con la lingua la punta di quella di lui, quando si staccarono Castle emise dei mugugniti che originariamente dovevano assomigliare vagamente a parole"... ma... tu ...avevi detto..." "ho cambiato idea"rispose lei. Esposito aveva un sorriso a trentadue denti stampato in volto e il compagno non era da meno " allora quando... " Kate lo zittì "scusa Espo, devo prendermi la giornata libera!!" disse lei avviandosi nell' ufficio del capitano, Esposito rivolto a Castle "allora è una panterona sotto le lenzuola??" Castle sorrise imitando con una mano gli artigli di un felino accompagnato da un flebile "miao!!" Kate pregò il capitano di concederle il resto della giornata libero, lui acconsentì ma in caso di emergenza l' avrebbe chiamata comunque. Uscita dall' ufficio si ritrovò gli occhi di Castle puntati addosso, lo prese sotto braccio e si avviarono verso l' ascensore, lei si attorcigliava una ciocca di capelli con un dito mentre lo guardava " come è andata con Josh?"" sul' ambulanza, non ha fatto storie quando l' ho messo sull auto in balia dei paramedici" rispose lui con un sorriso che scomparve improvvisamente cedendo il posto a uno sguardo serio e penetrante"Kate... io non voglio farmi illusioni... mi sono già sposato due volte, ma l'ultima persona a cui lo chiederò voglio che sia l'ultima" "io non vado da nessuna parte" Lui le sorrise dolcemente e lei ricambiò con uno strano scintillio negli occhi."Ti amo Rick" "ti amo Kate, ti ho amato dal primo istante in cui ti ho vista e ti amerò per sempre"

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