La dichiarazione dell'anno

di whinydreamer
(/viewuser.php?uid=61310)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I- Le feste si avvicinano ***
Capitolo 3: *** II- Chi c'è... e chi si aggiunge ***
Capitolo 4: *** III- Buon Natale! ***
Capitolo 5: *** IV- Transizione ***
Capitolo 6: *** V- Fine dell'anno vecchio/Inizio dell'anno nuovo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La dichiarazione dell’anno



Caro Diario,
qui è Uchiha Haruno Sakura che parla!
Come potrai benissimo vedere erano anni che non scrivevo più nulla di simile, ma a parte le innumerevoli occasioni mancate e le tante cose che una giovane donna deve fare, ammetto che mi è venuta nostalgia. Quindi sono tornata a sfogliarti e… mi sono accorta che l’ultimo aggiornamento risale a cinque anni e sei mesi fa!
Praticamente si sono ingiallite le pagine e ormai puzzi di chiuso.
Dall’epoca sono cambiate tantissime cose, ad iniziare dal ritorno del mio fidanzato di Sasuke-kun, che non vedevo da tanto, troppo tempo!
Sicuramente ti chiederai come mai sono così euforica, ebbene, il periodo natalizio è alle porte e questo significa solo tre cose: regali, amici e Sasuke-kun, tanto, ma tanto Sasuke-kun.
Si sente che sono in astinenza da lui, vero?
L’Europa è così distante… e io non sono potuta andare a studiare con lui… grr.
Fortunatamente, il corso che segue li per volere di suo padre terminerà a febbraio e poi potrà tornare stabilmente qui in Giappone da me.
E tu che mi racconti? Come vanno le feste?
Ah, già. Sei un diario: cosa cavolo puoi raccontarmi?
L’atmosfera natalizia è scesa su Konoha piano piano, come tutti gli anni: le vetrine sono illuminate e piene di plausibili regali, mentre per le strade inizia a fioccare la prima neve della stagione.
Proprio oggi, durante una passeggiata con il mio lui Sasuke-kun, ci siamo imbattuti prima in Hinata, imbacuccata fino all’impossibile e piena di pacchi regalo, e poi in Naruto, che vagabondava solitario e senza meta lungo una via poco affollata.
Notando la differenza tra i due-chi tutto e chi niente-, mi sono ricordata di una cosa: loro si amano, ma non sono ancora riusciti a dichiararsi!
Beh, diciamo che Hinata ha fatto la sua parte una volta-si è letteralmente ammazzata per lui-, quando lo salvò da un’incidente stradale e finì ricoverata in ospedale per circa 30 giorni, riabilitazione esclusa.
Lei si dichiarò apertamente poco prima di svenire e di essere portata via in ambulanza.
Il tutto molto commovente, devo ammetterlo.
Naruto purtroppo, anche se infine si è accorto forse un po’ in ritardo dei suoi sentimenti, non ha mai avuto il coraggio di riprendere il discorso in mano e dire le parole che lei tutt’oggi aspetta: ovvero un semplice “ti amo”. Conoscendola, si accontenterebbe anche di molto meno: un “mi piaci” le farebbe toccare il cielo con un dito.
E così, da oltre sei mesi, la loro situazione resta in stallo.
Ergo, si amano in silenzio e nessuno fa il primo passo.
Così, folgorata dall’atmosfera natalizia e convinta che a Natale tutti sono più buoni, ho avuto un’idea che definire geniale è davvero poco e riduttivo.
Io e Sasuke-kun faremo finalmente dichiarare mettere insieme Naruto e Hinata!
Mentre ti scrivo, leggo ad alta voce.
Sasuke-kun è qui accanto a me e sta sfogliando un libro, rimproverandomi di stare zitta e di cancellare immediatamente il suo nome dalle mie iniziative.
Ma sarà meglio per lui che si rassegni, se non vuole che cancelli altro…
Io lo ignoro e lui sbuffa, mentre inizio a organizzare un fantastico piano che permetterà a Naruto di esternare i suoi sentimenti. L’aria festiva inizia davvero a sentirsi… e qui entriamo in gioco io e Sasuke-kun, che (senza intrometterci) riempiremo le festività e la vita dei due piccioncini d’amore!
E questo è tutto per adesso! Alla prossima, dove saprai meglio quello che succederà(perché noi ovviamente -come dice Sasuke-kun- non ci intrometteremo)!
Shannaro!

Tua,
Sakura




Nota: Benvenuti nel prologo di questa nuova fiction dal sapore natatlizio! Sarà qualcosa di leggero e divertente, in cinque capitoli e si concluderà entro Natale/Capodanno(dopotutto, dobbiamo restare in tema col titolo, no?). Il prossimo aggiornamento sarà verso i primi di novembre, dato che vorrei essere il linea col nostro reale Natale e farvi assaggiare un po' di quell'atmosfera che io adoro tanto.

a presto

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I- Le feste si avvicinano ***


La dichiarazione dell’anno


Cap I
Le feste si avvicinano

Di come nasce il progetto NaruHina e di come nascono le scuse idee per farli  incontrare.

 

«Ormai ho deciso, Sasuke-kun! E come ben sai, quando io decido qualcosa c’è poco da fare.» sbotto per l’ennesima volta, riscaldandomi vicino al caminetto di casa Uchiha qualche giorno prima delle vacanze natalizie.
«Fa come vuoi Sakura, ma non mi sembra una buona idea. Stanne fuori!» insiste lui, tentando di bloccare il mio progetto.
Ma crede davvero che bastino queste poche parole per frenarmi?
Io sono Sakura Haruno e non mi faccio fermare da nessuno! –oh mamma, dovrei usarlo come mio nuovo motto, c’è anche la rima!-
Soprattutto e specialmente dal mio fidanzato ragazzo preferito. Non riuscirà ad impedirmi di far unire quei due citrulli!
«Quand’eri ancora in classe con noi, ti ricordi cosa succedeva durante l’intervallo?» sputo, saccente.
Ora vi spiego: una volta, eravamo tutti iscritti alla stessa scuola e frequentavamo la stessa classe.
Durante l’intervallo, Naruto faceva finta di pescare qualcosa a caso dal suo bento (contenente un po’ di riso scotto) per lanciare ogni tanto qualche occhiata furtiva e triste ad Hinata, che mangiava educatamente ed in silenziosa tranquillità il suo pranzo composto da varie prelibatezze tutte cucinate da lei(posso personalmente confermare che è un’ottima cuoca).
«Credimi: ora è peggio. Si vede lontano un miglio che sono fatti per stare insieme!»
Sasuke non ribatte, si passa semplicemente una mano in testa e la scuote, forse esasperato.
E’ il terzo giorno di fila che facciamo la stessa discussione.
«Vedrai, non faremo nulla di sbagliato. Gli daremo solo una mano!»
«Faremo?» ripete. «Guarda che io non voglio saperne proprio nulla di questa storia!»
Gli scocco un’occhiataccia e lui pare intuire: o mi aiuta o le cose per lui si metteranno male, molto male.
«E va bene. Verrò con te! Ma non alzerò nemmeno un dito per aiutarti nei tuoi folli piani.» si rassegna infine, forse prevedendo chissà cosa gli possa fare.
Beh, mio caro, di certo non ne hai ancora la minima idea…
Esulto e sorrido soddisfatta.
«Bene. Ora, per essere veramente al top, serve un nome! Qualcosa con cui non si capisca bene il nostro obiettivo, in modo da sviare sia i protagonisti che eventuali curiosi!» inizio a rimuginare sul nome più plausibile, spremendomi le meningi. «Ci sono! Progetto NaruHina! Non credi sia fantastico?» gongolo per la mia illuminazione.
Sasuke-kun mi guarda come se fossi una pazza scappata da un manicomio…
«…»
… ed ovviamente, sprizza felicità ed entusiasmo da tutti i pori.
«Che c’è? Tu hai qualche idea migliore?» lo fulmino sfidandolo e sperando per lui che non osi controbattere.
«Verrai subito scoperta.» mi etichetta, incerto se perseguire nel suo mutismo da “non partecipo, tienimi fuori” o  se tentare di fermarmi perché “dopotutto è la mia ragazza, ci rimetto anche io”.
«Suggerisci tu allora! Vediamo che sei capace di fare.» lo provoco.
«Tienimi fuori.» si tira indietro.
«Mpf! D’accordo! Vuol dire che ci chiameremo così finché non ci verrà in mente un nome migliore. Tanto è il fine quello che conta!» sbraito in una pessima imitazione dei suoi mugolii e non applicandomi troppo alle sue parole.
«…»
 
E così rimasi quella sera a casa Uchiha, passando al setaccio tutti i possibili piani e strategie da poter adottare per il mio buon proposito natalizio.
Persi il conto di tutti i fogli su cui scarabocchiai cuoricini idee, scenette amorose tattiche, metodi per farli incontrare e far fare tanto sesso dichiarare. Infine questo fu il risultato:
 

Punti riassuntivi del Progetto NaruHina
Ideato da Sakura-chan e Sasuke-kun

  • Fare incontrare i due timidoni il più possibile tramite
a)      Caduta dalle scale, dove lui salva lei(romantica)troppo pericolosa
b)      Spese ed acquisti natalizi
c)      Cenone di natale
d)     Organizzazione del party di Capodanno
e)      Party di Capodanno
f)       Epifania (limite max)
g)      Incontri casuali e fortuitiPRIORITA’

  • Convincere lui a dichiararsi a lei(gesto cavalleresco)
a)      Fiori
b)      Cioccolatini
c)      Regalo di natale
d)     Torta no, potrebbe avvelenare qualcuno
e)      Giro in macchina, a cavallo, moto ecc

  • Assicurarsi che la coppia sia unita, che non ci siano scocciatori/trici
a)      Liberarsi di Inuzuka, potrebbe nuocere gravemente alla salute
b)      Far evitare a Naruto di bere o cose simili(non lo fa mai, ma meglio tenerlo sott’occhio)

  • Organizzare il loro matrimonio party di fidanzamento
  • Segretezza ed efficienza
a)      Allontanare Ino-pig
b)      Meno persone sanno, più il gruppo sarà efficiente!
AAA Cercasi nuovo nome per il progetto!
 
Beh, forse non era un piano fantastico, come Sasuke aveva gentilmente fatto notare, ma almeno era un inizio. Dopotutto, le idee mi sarebbero venute per la strada, col tempo.
L’unica mia speranza era che di tempo non c’è ne fosse voluto troppo, per far decidere quel fesso provolone di Naruto… ma non mi sarei fermata comunque.
Haruno Sakura era in ballo, e non avrebbe smesso di ballare fino alla fine della musica.
«SHANNARO!» esultai saltando dalla sedia e lanciando la penna stilografica contro uno dei tanti importanti, belli e costosi dipinti della casa.
Sasuke alzò la testa dal suo libro, abbassò gli occhiali da lettura e mi guardò storto.
«Ops…» risi imbarazzata: quelle macchie nere non sarebbero state cancellate dalla tela con qualche semplice yen…







Nota: Prossimo capitolo? verso il 22 novembre! :) E grazie mille per le bellissime recensioni!

a presto

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** II- Chi c'è... e chi si aggiunge ***


La dichiarazione dell’anno


Cap II
Chi c'è... e chi si aggiunge

Di come gli altri scoprono il progetto e si imbucano.



E’ l’ultimo giorno di scuola prima delle tante agognate vacanze natalizie.
Mentre il mio adorato Sasuke-kun si fa coccolare nella sua villa dopo la lunga assenza, purtroppo io mi annoio ad ascoltare l’ultima lezione del professor Kakashi.
Tutti hanno deciso di festeggiare con noi il Natale non facendo lezione, inclusa la preside, ma le sue due ore, non c’è le ha fatte proprio saltare. E non ha nemmeno voluto sborsare per il cibo ingurgitato.
Tirchio.
So di non potermi aspettare nulla di buono da un professore, ma non credo che le sue due ore siano così irrecuperabili, come lui sostiene.
Non avendo voglia di ascoltare chissà quale sproloquio, scarabocchio qualche altra idea NaruHina e di tanto in tanto poso il mio sguardo sui miei compagni di classe.
Ino-pig mi scruta sempre più a fondo, negli occhi la scintilla della curiosità.
Che stia sospettando qualcosa? Quella ragazza mi conosce troppo bene e io non sono brava a mentire.
Sudo freddo…
E cavolo! Non guardarmi così!
Poi invece, per mia fortuna, vengo attirata da un piccolo movimento: una gomma cade a terra dal banco della bella addormentata di Hinata e dopo pochi secondi, una chioma bionda attraversa buona parte dell’aula per raccoglierla e restituirla alla proprietaria, che sorride imbarazzata.
Come sono carini…♥
«Ma bene. Uzumaki se hai tutta questa voglia di alzarti vieni qui e ripeti alla classe ciò che ho appena detto.» purtroppo, il prof Kakashi coglie la palla al balzo e miete per l’ennesima volta la sua vittima preferita. Ovvero Naruto.
 
«L’ho sempre detto io che non bisogna mai fidarsi dei prof…»sbuffo, «Naruto fa un gesto gentile e questo è stato il suo ringraziamento» salgo sulla moto di Sasuke-kun con un balzo e finisco di raccontare la mia giornata.
Lui di tutta risposta mi ignora, si infila il casco e... niente. Non riesco a vedere le sue espressioni da li dietro, ma posso benissimo immaginare  la sua faccia annoiata.
Uff.
Capisco che mi sei venuto a prendere perché ho insistito, ma potresti mostrare un po’ di interesse…
Poi mi ricordo che se avessi voluto un fidanzato esteriormente più affettuoso, avrei dovuto proprio cambiare lo sfortunato soggetto delle mie attenzioni.
Decido di ignorarlo.
«Ah ecco, mi è venuto in mente qualche altro punto per il progetto.» continuo, estraendo dalla tasca del giubbotto rosa pallido un foglietto tutto stropicciato.
«Stop. Non ora.» Sasuke mi blocca con una mano, sulle tempie una vena che s’ingrossa per il nervoso. Forse non la vedo, ma ormai non è più necessario per saperla li, in quel determinato punto.
Gli lancio un’occhiataccia e storco le labbra, mentre il poveretto parte.
Sai Sasuke-kun, dobbiamo ripassare un po’ le buone maniere…
La mia mente elabora tutti i possibili malefici modi per… fargli cambiare atteggiamento.
Ehm… cought cought.
Sakura, torna in te e non fare certi pensieri!
Scuoto la testa per cercare di riprendermi, mentre il veicolo accelera gradualmente.
Vedo Hinata salire sull’auto di lusso della sua famiglia col cugino e Naruto, che dopo averle lanciato un’occhiata fugace, torna a casa a piedi, sicuramente per risparmiare benzina.
Devo assolutamente fare qualcosa. Non può continuare così.
«Io sono Sakura Haruno e non mi faccio fermare da nessuno! SHANNARO!» salto quasi sulla moto, portando una mano in alto e facendo frenare spaventosamente il mio adorato conducente durante un sorpasso.
Non appena Sasuke si ferma e si leva il casco per chiedermi cosa cazzo avessi se fosse tutto a posto, mi rendo conto di una spaventosa novità.
«Oh no! Ho perso il foglio coi punti!» mi accorgo di aver alzato la mano sbagliata nell’esultare e me ne rammarico. La mia esuberanza ha fatto volare via i miei progetti.
«Ma sei impazzita? I punti per poco non li davano a noi!» si altera isterico, facendo dell’umorismo che mai avrei creduto di sentirgli dire.
«Tu non capisci! Erano idee fenomenali, non sai quanto ci ho lavorato! Ed adesso come facciamo?» sono disperata, mi guardo intorno e scendo a cercarlo, ma nulla.
«Sakura. Sali. Immediatamente.» ordina gelido. Sasuke-kun ha perso la pazienza e non è solo la voce a confermarmelo…
Come una bimba che è stata appena ripresa, salgo di nuovo in sella, dispiaciuta di aver perso il mio foglietto spiegazzato con sopra le brillantissime idee che mi avrebbero garantito il successo.
Uffa… oggi non me ne va bene una!
 
 
«Ehi Ino, tutto a posto?» Shikamaru offre una mano alla sua amica, che si è letteralmente spiaccicata al suolo.
«Si grazie.» mormora una ragazza bionda alzando il faccino dalla mattonella color topo del marciapiede. «Andrebbe meglio se la gente incivile non lasciasse carte per terra però.» si lamenta poi, massaggiandosi il sedere e recuperando quel dannato foglio che l’ha fatta inciampare come un peperone.
«Ma cosa…?» ed Ino sgranò gli occhi quando vide(e lesse) ciò che vi era scritto.
 
 
Dindlon
Sono a casa del mio di Sasuke-kun, che è ancora in collera con me, dietro una scrivania con carta e penna nel disperato tentativo di ricordarmi ciò che avevo scritto in quel benedetto foglietto.
Sento il campanello bussare, cosa poco usuale per questa casa, qualcuno correre all’impazzata per il corridoio e salire le scale con passo d’elefante.
Io e Sasuke-kun ci guardiamo negli occhi, confusi: chi può essere questo maleducato?
Che non conosce poi la regola di assoluto silenzio in casa Uchiha.
Codesto essereci ha raggiunto ed ha spalancato al porta.
In tutta la sua maestosità del suo metro e non ricordo quanto, Ino mi fulmina col solo sguardo.
Poi, senza neanche la buona educazione di salutare, mi sbatte in faccia un foglio.
Oh, cosa vedono i miei occhi! Il mio dolce, meraviglioso piano!
«Sentiamo perché non me lo volevi dire?» Ino mi accusa.
«Calmati Ino» cerco di rabbonirla.
«Calmarmi, ma ti rendi conto? Non mi hai detto del NaruHina! Ma si può?!»
Che razza di domanda è?
«Come fai ad essere sicura che questa cartaccia sia mia?» cerco di depistarla…
«Chi altri scriverebbe così tante vote il nome di Sasuke su un foglio, coi cuoricini, e disegnerebbe sopra le scene di un porno con le vostre facce?»
Sasuke spalanca gli occhi ed io, colta in flagrante, arrossisco, abbassando lo sguardo.
Ops, credo proprio che mi abbia beccata.
«Vedi? E’ tuo.» li il dubbio divenne certezza assoluta.
Ormai, non ci sono più scuse che tengano. Mi sono fregata da sola.
Poco dopo entra pigramente Shikamaru, che saluta educatamente e si scusa per l’improvvisata e per tutta la confusione che la bionda stava creando.
Ma il danno era fatto, Ino sapeva e tutti avrebbero saputo.







Nota: di qualche riga più lungo... ma spero sia rimasto interessante :P credo che il prossimo cap sarà postato per inizio dicembre ;)

a presto

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** III- Buon Natale! ***


La dichiarazione dell’anno


Cap III
Buon Natale!

Di come si organizza il Natale NaruHina(fallito).



Il giorno dopo, da quattro diventammo… undici più un cane.
Eh si…
Oltre a me, Sasuke, Ino, Shikamaru, furono aggiunti anche Choji, Sai, Shino, Kiba, Akamaru, TenTen, RockLee e Neji, il quale, un po’ per il bene della cugina, un po’ per volere di Ten, era stato costretto ad accettare.
Preferisco sorvolare su cosa successe: i commenti sconci indecorosi di Sai, il ringhio verso poco carino di Kiba, le cretinate belle parole di RockLee, lo shock omicida l’entusiasmo di Neji… e così via.
Insomma, non si poteva non dire che il nostro gruppo era davvero affiatato e… dedito alla causa.
Per un motivo o per l’altro, tutti eravamo assolutamente decisi a fare qualcosa e quindi, ci riunimmo per escogitare un piano.
Anzi, più che altro per attuare il mio piano che, purtroppo, venne modificato ed adeguato ad i nuovi missionari volontari. Ecco cosa riuscimmo a riscrivere quel pomeriggio, di cui sinceramente vorrei dimenticare i dettagli…
 

UnIcO e SoLo Progetto NaruHina

Ideato da Sakura-chan e Sasuke-kun, Ino, Choji, Shikamaru, Sai, TenTen, RockLee, Neji(?), Shino, Kiba e Akamaru

  • Fare incontrare i N&H tramite

a)      Spese ed acquisti natalizi
b)      Cenone di Natale
c)      Organizzazione del party di fine anno
d)     Capodanno insieme
e)      Epifania (limite max)
f)       Incontri casuali e fortuitiPRIORITA’

  • Dichiarazione

a)      Fiori
b)      Cioccolatini
c)      Regalo di natale
d)     Giro in moto al chiaro di luna fa freddo
e)      Passeggiata sotto le luminarie

  • Assicurarsi che la coppia sia unita, che non ci siano scocciatori/trici

a)      Far evitare a Naruto di ubriacarsi, fare figuracce e simili
b)      No sconosciuti, vecchi amici, imbucati.

  • Sesso selvaggio (by Ino-Pig ndSakura)

AAA Cercasi nuovo nome per il progetto!

 
PS: alcuni punti sono saltati del tutto. Ed il nome del progetto è ancora da scegliere.
 
Ino gongolò, rifinendo con la sua grafia perfetta il punto esclamativo che chiudeva il tutto.
Beh… a perdere tempo così eravamo bravi.
Chissà se con loro sarei davvero riuscita a concludere qualcosa…
Uff…
Guardai di sottecchi i ragazzi, che chi più chi meno, stavano cavoleggiando per i fatti loro.
Pregate che vada tutto liscio altrimenti… grrr.
Ma non finii nemmeno di concludere la mia minaccia constatazione che ascoltai Sasuke scommettere con Shikamaru su quanto io ed Ino ci saremmo impicciate con interessate in questa patetica storia.
Bene, ve la siete cercata!
Due persone in meno su questa Terra non sarebbero state una gran perdita, anche se uno era un figo della madonna bonazzo e l’altro la versione accattivante di Einstein un genio nel vero senso della parola…
Con sguardo omicida mi avvicinai, facendo trasalire il restante gruppetto maschile… (S)Fortunatamente, TenTen mi precedette e si intromise.
«Ragazzi, lasciate perdere e vediamo cosa bisogna fare. Dopotutto è Natale, meritano un po’ di felicità…» lei, con quella frase gentile, compassionevole volta a pietà, riuscì ad ottenere un po’ d’attenzione.
Ed io volevo mangiarmi le mani dalla rabbia.
Perché lei si ed io no?
Purtroppo, come mi aspettavo, tutti i ragazzi anche se nel pieno delle loro capacità atletiche e mentali intellettive, furono di poche parole. Eccezion fatta per RockLee, s’intende.
Belli o brutti, stupidi o intelligenti, asociali o sociali, nessuno osò parlare.
Il gatto vi ha mangiato la lingua?
Sembravano tacere a posta per farmi arrabbiare.
Grr…
Così, ci ritrovammo con quattro idee contate e tre giorni per attuarle prima di Natale.
Scartammo da subito quella di Lee. Non avremmo mai permesso una cosa simile…
Dividemmo così i giorni tra Ino, Ten e me, durante i quali avremmo tentato in tutti i modi possibili di attuare il mio nostro geniale piano, ovviamente grazie anche al contributo mentale attivo dei ragazzi.
Il che era più una barzelletta a dire il vero.
Ma io sono Sakura Haruno e non mi faccio fermare da nessuno! Shannaro!
 
Il primo round fu deciso da Ino, cui la conta sorte affidò il primo giorno di missione.
La bionda suggerì un’idea banale ma fattibile: fingere di aver bisogno di un po’ di shopping per farsi accompagnare nei negozi e far fortuitamente incontrare i due.
Purtroppo non aveva considerato la reticenza dei due soggetti interessati, che chi con una scusa, chi con un’altra, non volevano proprio saperne di allontanarsi dal calduccio delle loro case.
Se Hinata era tutta presa con gli addobbi, Naruto non voleva togliere il naso da sotto al cuscino.
Ed io che fui mandata a recuperare quel pigrone di Naruto…
Superato quest’ostacolo, Ino non aveva nemmeno considerato tutta la folla presente in periodo natalizio per i regali dell’ultimo minuto.
Così, io con Naruto e lei con Hinata, ci ritrovammo a girare nello stesso negozio senza mai incontrarci.
Per circa un’ora e mezza.
Quando a fine giornata ed a conti fatti, tirammo le somme davanti ad una buona cioccolata calda con il resto del gruppo dedito al NaruHina, ci accorgemmo che il piano si prospettava più difficile del previsto.
Dopo aver preso a calci Naruto per dargli una valida motivazione ad alzarsi ed aver speso tempo ma soprattutto soldi inutilmente…
Il nostro mio morale, non era dei migliori.
I ragazzi ci guardarono sconvolti quando spiegammo cos’era successo – ergo come avevamo sprecato un intero giorno, a detta di Sai.
Fortunatamente, sapevo di poter rimediare: dal prossimo sorgere del sole sarebbe toccato a me. E la mia mente malvagia creativa già sapeva cosa fare.
Quando ci alzammo per uscire dal bar, bloccai subito Sasuke, che non aveva detto nulla per tutto il tempo: «Fermo li!» lo inchiodai.
«Cosa c’è?» chiese sospettoso. «Se ti vuoi lamentare, ti ricordo che...» fece per continuare, ma lo zittì con l’indice.
Eh Sasuke… ancora non mi conosci così bene!
«Avevi detto che non avresti alzato un dito, mica che non avresti pagato! »
Ed il suo sguardo truce magnetico non aveva prezzo.
 
Adesso spiego la mia idea modestamente migliore: Natale significa regali… e tutti se li scambiano!
Quei due non avrebbero fatto eccezione. Quindi, era cosa buona e giusta aiutarli a far colpo!
Geniale, vero?
Di Hinata mi fidavo, lei era sempre attenta a queste cose… ma di Naruto per niente non tanto.
Quindi, recuperai nuovamente Naruto da sotto le coperte casa sua con qualche pugno parola incoraggiante e me lo portai a far compere per l’ennesima volta.
Feci di tutto per costringerlo invogliarlo ad acquistare qualcosa per Hinata, solo che Naruto non ne voleva sapere.
Dai cioccolatini alle sciarpette, nulla lo interessava.
Passavamo vetrine e negozi, tutto di tutto, ma guardava curioso senza esprimere giudizi che riguardassero minimamente la Hyuuga.
Quando passammo per il negozio di Ino, la ragazza per la disperazione gli aveva addirittura regalato un mazzo di fiori, da regalare ad una persona speciale. Ma non credo che Naruto abbia capito l’allusione!
O faceva il finto tonto, o voleva davvero innervosirmi.
In quel caso, ci stava riuscendo particolarmente bene.
Fatto sta che passai con lui una giornata intera(la seconda- dannazione! Avrei preferito Sasuke al suo posto!), ma nulla, nulla di nulla.
Conclusione?
Io avevo speso altri soldi, senza cavare un ragno dal buco.
Speriamo nel rimborso almeno…
Tenten invece fu più fortunata: con una chiamata e qualche semplice domanda, subito fu certa che Hinata aveva già pensato al regalo per Naruto.
Santa ragazza... eh.
Giorno 2: mezzo fiasco. Forse un pareggio, ma almeno eravamo sicuri che un regalo c’era… e sarebbe dovuto finire nelle mani del suo destinatario, in un modo o nell’altro.
 
Tenten ebbe un’idea geniale per il giorno successivo: festeggiare la vigilia di Natale tutti insieme, così i due avrebbero dovuto passare la serata insieme per forza maggiore. E nemmeno a farlo a posta, il giorno in cui avrebbe attuato la sua adorabile idea, era proprio il ventiquattro dicembre.
Ihihih <3
Il piano? Organizzare un natale spettacolare.
Location e rinfresco - messi a disposizione da un donatore anonimo ma molto dedito alla causa: villa Uchiha.
Volete sapere come finì? Fallì, anzi fallimmo miseramente.
Anche stavolta.
 
La sala in cui eravamo riuniti brillava di tante luci ed era piena di addobbi, come solo villa Uchiha poteva permettersi.
Il buffet era ricco ed invitante, tutto tirato a lucido e di ottima qualità: di certo Sasuke anonimo1 non aveva badato a spese.
Beato chi può…
Sono ormai abituata a vedere lo sfarzo in cui certi ricconi vivono, ma non ho mai smesso di meravigliarmi.
Hinata invece, come suo cugino Neji del resto, presenziava con nonchalance, dato che a casa sua cose del genere sono all’ordine del giorno.
Indossava un bel vestitino semplice e accollato, che aveva comprato con Ino, quel nefasto giorno del primo piano fallito.
Il suo regalo per Naruto non si distingue bene sotto l’albero, insieme agli altri… ed aspetta solo un po’ di coraggio per essere donato all’allegro Uzumaki che girovaga per la sala(e per la casa) come se fosse stato a casa sua.
Effettivamente quella era come casa sua, dato che l’amicizia con Sasuke risaliva ai tempi dei pannolini – se non prima.
E pensare che potevo esserci io al suo posto!
Inoltre, tutt’oggi spendono troppo tanto tempo insieme.
Cavolo… ho perso il conto di quante volte ha fatto la candela!
In ogni caso torniamo alle cose importanti: Hinata mantiene le pubbliche relazioni e Naruto fa il pagliaccio tra i nostri amici.
Del regalo per la corvina poi, non abbiamo notizie. Sotto l’ingombrante albero, non c’è traccia né di pacchi enormi, né di semplici pensierini. Una via di mezzo sarebbe impossibile, dopotutto parliamo di Naruto! Ed i fiori… saranno morti durante il tragitto di casa.
Spero solo per lui che non si sia dimenticato… grr.
Per il resto, sappiamo tutti come funziona una festa: si mangia, si scherza, si balla
Ed a questo punto, Tenten, con due calici di spumante in mano, diede una spintarella (letteralmente) a Naruto, suggerendogli di invitare Hinata a ballare.
Quel che mi rimane della conversazione tra i due citrulli innamorati è molto poco, ma ricordo ancora benissimo la faccia di Hinata nel momento in cui Naruto, per sbaglio, le versò il bicchiere sul vestito, macchiando la candida stoffa bianca del suo abito che, al contatto con il liquido, diventò semi-trasparente, mettendo in bella mostra le sue formosità.
Ovviamente tutti coloro che erano a conoscenza del progetto NaruHina, per semplice curiosità o per vero interesse, li tenevano d’occhio. E dunque nessuno si perse la scena.
Se un qualcun altro essere umano avrebbe tentato di riparare al danno con delle scuse, questo non era da Naruto Uzumaki, che rimase inebetito a fissare il seno della ragazza.
Sconvolto, forse sconcertato da ciò che i suoi occhi vedevano, più da quello che aveva combinato, rimase così alcuni secondi, che parvero infiniti a tutta la sala.
Poi, cacciato fuori un fazzoletto leggermente sgualcito, tentò di asciugare la macchia, proprio li, dove la sua attenzione cadeva continuamente.
Io l’ammazzo quel deficiente…  no, aspetta, dal colorito di Neji forse c’è prima lui e devo mettermi in fila.
Mi sbattei una mano in faccia. Come si poteva essere così cretini?
Hinata, rossissima ed imbarazzata al massimo, era sul punto del crollo.
Fortunatamente, la vergogna fu maggiore e le sue gambe si mossero prima di una reazione involontaria quale lo svenimento.
Scappò via senza nemmeno recuperare il suo cappotto, nel freddo dicembrino, mentre Naruto rimase a fissare il suo posto vuoto col fazzoletto ancora in mano.
A parte Neji che scatenò il putiferio in difesa dell’onore e della reputazione della cugina, credo che sia chiaro in linee generali come andò quella serata. Sasuke tutt’oggi, a sentirla raccontata, sghignazza  in gran segreto.
Giorno 3: non c’è nemmeno bisogno di scriverlo.
Sento che diventerò isterica se continua così…
 
Ormai gran parte del piano sembrava saltato, quanto la condizione A del terzo punto(“Far evitare a Naruto di ubriacarsi, fare figuracce e simili”) si era imposta su tutta la linea.
Stanchi e leggermente demoralizzati, il giorno di Natale preferimmo prendercelo di ferie e trascorrerlo come cazzo ci pareva a nostro piacere.
 
Dato quanto accadde, fummo davvero sorpresi la sera della vigilia di Capodanno di vedere Naruto ed Hinata arrivare insieme alla festa, sorridenti e con le mani intrecciate.







Nota: mi scuso per il ritardo, dovuto a... forza maggiore. Spero però che il cap vi piaccia almeno un po'...

a presto

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** IV- Transizione ***


La dichiarazione dell’anno


Cap IV
Transizione

Di come un conoscente può aiutare in una dichiarazione dell'ultimo minuto.


 
Dalle memorie di Uchiha Sasuke, adolescente nel pieno delle sue facoltà mentali e fisiche.
 
In quei giorni, Naruto era più azzeccoso di un gatto in calore.
Tranne per il pranzo di Natale, quel deficiente biondo si era presentato e fatto accogliere in casa mia con una scusa, aveva mangiato nel mio piatto, pisciato nel mio gabinetto e per poco, non aveva dormito anche nel mio letto.
Nonostante le avessi tentate tutte, e dico tutte, non voleva saperne di andarsene da casa mia: continuava ad ossessionarmi coi suoi problemi.
Mi supplicava, quasi a pietà, di illuminarlo con una soluzione che non avevo, e per la quale non mi interessava neppure sprecarci sopra qualche prezioso minuto del mio tempo.
I guai se li era cercati lui. Io che cazzo c’entravo?
Se la sua scusa era la nostra presunta amicizia, mi ritengo fortunato a considerarlo più che altro un conoscente, fastidioso ed irritante.
Che si è addormentato sul mio divano sbavando sul mio cuscino bianco.
Da cacciare a calci in culo, seduta stante.
Non importava se mia madre mi avesse accusato di scostumatezza, mio padre di vandalismo e mio fratello di poco sangue freddo.
Uzumaki Naruto era una di quelle patologie che andavano eliminate da subito, prima che mettessero radici.
Mi avvicinai e con due dita gli tappai il naso, premendo forte.
Lui, non riuscendo a respirare, aprì gli occhi di scatto e si agitò in malo modo, cercando di liberarsi.
«Ma che cazzo stai facendo? Mi vuoi vedere morto?!»
Magari.
Di certo farei un favore a tutto il mondo.
«Sei a casa mia, dobe. E stai sbavando sul mio divano.» puntualizzai.
«E allora?! Ti sembra un motivo sufficiente per…» si bloccò quando sentì l’orologio rintoccare.
E si rattristì di colpo.
Il dobe in piena sindrome premestruale?
Questa si che era una novità.
«Che cazzo ho fatto?!»
«Sei entrato in casa mia, approfittando della gentilezza dei miei. Ti sei seduto a tavola e non ti sei alzato prima di fare il bis di dolce. Sei andato nel mio bagno, e li non ci tengo a sapere quello che hai fatto. In più, hai appena sbavato su un cuscino che da solo vale più della metà del tuo appartamento.» gli ricordai.
«No, Sasuke. Che CAZZO ho fatto!» si alzò mettendosi le mani nei capelli e tirandoseli.
Ero abituato agli scatti d’umore di Sakura, ma… da Naruto non me lo sarei mai aspettato.
«Lei è così bella, così gentile ed io… io ho rovinato tutto! Ma quanto sono idiota!»
Eh già.
Finalmente se n’è accorto anche lui.
Lo guardai storcendo un sopracciglio. Adesso, dopo essere arrivato a questa conclusione sensata, cosa voleva di più da me?
«Tu DEVI aiutarmi!»
«Io cosa…?» lo guardai schifato: si era messo in ginocchio e con le mani congiunte, piagnucolando.
«Aiutami, ti prego!»
«Non se ne parla proprio!»
Affatto.
Avevo già troppi problemi così, con una quasi-fidanzata isterica, in preda a scatti d’ira e piani folli.
Mi accomodai sul divano, sprofondando nel tessuto chiaro.
«Farò il tuo schiavo per un mese!»
Mmm…
L’idea suonava allettante dopotutto.
«E che me ne farei?»
Peccato che i soldi li avevo ed un tuttofare lo avrei avuto schioccando un dito. O forse, l’avrei avuto anche senza pagare.
«Ehm…» rimuginava qualche scusa più convincente «…ti regalo un porno!»
«Spiacente, ho già Sakura.»
E lei i porno li disegna sui fogliettini svolazzanti…
«Cos… tu e Sakura fate…?» era sconvolto, un leggero tic all’occhio lo dimostrava.
«E’ il bello dell’essere fidanzati, no?» replicai svogliatamente, senza confermare o negare.
Parve rifletterci su. Divenne paonazzo.
Ed io credo di sapere su cosa, anzi su chi immaginava di affondare le mani.
«Chissà che ci trova la Hyuuga in te.» esasperai portandomi una mano sulla fronte, pensando che quella ragazza o non aveva qualche rotella a posto, o era una santa.
Al sentire il nome della ragazza, balzò in piedi.
«N-non cambiare argomento!» mi minacciò, poco convincentemente.
«Allora…ti porto in giro a fare compere!»
Non demordeva, eh?
«Riprova.»
«Oh cazzo Sasuke! Farò quel che cavolo vorrai, ma ti prego, aiutami!»
Di solito Naruto non diceva così tante parolacce di fila. Certo, non era dotto chissà che, ma nemmeno uno sboccato.
«E va bene.» sogghignai.
La voglia di levarmelo da piedi in fretta e senza ulteriori danni per la mia casa e la mia persona era enorme. Anche se vederlo in un tale stato era molto soddisfacente per il mio ego.
Uzumaki Naruto sarebbe sempre stato un passo dietro di me.
«Cosa vuoi.» il mio era più un ordine a parlare che un consiglio amichevole di buttare fuori il rospo.
«Dunque…» iniziò, prendendo tempo.
E già la cosa iniziava ad infastidirmi.
«… tu lo sai che a me piace Hinata.» altra pausa ad effetto.
«E allora? Ormai lo sanno tutti.»
Parve non crederci. Davvero si aspettava che nessuno l’avesse notato?
«Dopo quel che ho fatto non mi vorrà più vedere!»
Che?
«Naruto, sei un deficiente.» lo rimbeccai, ma lui parve non capire.
«Quella ragazza ti ama da una vita. Secondo te smetterà per una sciocchezza del genere?»
Naruto ci pensò su quella che avrebbe dovuto essere una domanda retorica.
Ed io, che lo sopportavo da già troppo tempo, stavo letteralmente perdendo la pazienza.
«Mi domando perché non ti ho ancora sbattuto fuori.» chiesi più a me stesso che a quel… quel lasciamo perdere.
«Vorrei parlarle, ma ho paura che non mi ascolterà.»
«Guarda che stai parlando della Hyuuga, non di un’altra ragazza.»
«Già, proprio perché è lei mi faccio così tanti problemi… uff.»
Non credo che abbia capito.
Non c’è altra soluzione…
Seccato, colsi di sorpresa Naruto, lo afferrai e immobilizzai(per quanto possibile), caricai in spalla, percorsi il corridoio e dopo aver aperto la porta, lo scaraventai fuori con malagrazia.
«TU adesso vai a parlarle.»
«Che?!» Naruto, col culo a terra, non aveva ancora capito granché di quello che era successo.
«E non tornare finché non hai fatto. Anzi, non tornare comunque.»
Gli chiusi la porta in faccia, con superiorità.
In cambio, ricevetti una serie spropositata di insulti e imprecazioni, uno più fine dell’altro.
Vai a fare l’amico coi conoscenti.
Poi mi dicono che non ho ragione quando preferisco la solitudine.
In tutto questo, finalmente e faticosamente, mi ero liberato di Uzumaki Naruto, pace all’anima sua.
Poi venni a sapere che forse, grazie a quel quasi-calcio-in-culo, me ne ero liberato per molto più tempo.
I bei vecchi metodi funzionano sempre.
 
 
Cosa veramente successe qualche ora dopo…
Stentava a credere che i suoi piedi l’avessero portato involontariamente li, facendogli percorrere tutta quella strada e mettendolo di fronte al fatto compiuto.
Ma ormai c’era. E forse…
… forse lei è in casa.
Naruto girava e rigirava sotto il portone di villa Hyuuga, in preda alla confusione, anzi, in preda ad una scelta che avrebbe segnato per sempre il suo destino: bussare o non bussare?
Fortuna vuole, che quando si parli di destino, Neji Hyuuga sia sempre presente e a poca distanza. Infatti, erano 15 minuti buoni che teneva d’occhio i movimenti di Naruto sotto casa sua, leggermente infastidito da quella visione bionda che annunciava solo guai.
E siccome Neji era sempre stato uno che andava incontro al suo destino, propizio o nefasto che fosse, e che pazientava solo entro un certo limite, decise di aprirgli l’entrata senza troppe cerimonie.
Almeno le sciagure prima iniziavano prima finivano.
Naruto sobbalzò al clack del cancello e si accorse che quasi tutto in quella casa, gli ricordava più un castello infestato che una ricca villa di nobili.
Chissà lei come faceva ad abitarci un anno intero… anzi, una vita intera.
Si fece coraggio per quanto possibile, e con un sospiro entrò, chiedendo di Hinata.
 
Hinata, mezza appisolata sul suo letto per via di un imprevisto sonnellino pomeridiano, venne svegliata dal bussare sulla porta di sua sorella.
Quando la piccola le annunciò che Naruto -proprio quello biondo, con occhi celesti e che conosceva lei- la stava aspettando di sotto, immaginò di stare ancora sognando e si girò pigramente dall’altro lato augurandole la buonanotte.
La malefica sorellina però, dopo averle ripetuto altre due volte che non era un sogno, passò, per il bene della sua sorellona, alle maniere forti, lanciandole un cuscino in piena faccia.
Quando Hinata finalmente capì di essere nella realtà, spalancò i suoi occhioni chiari, incredula, e balzò immediatamente dal letto per andarsi a sciacquare il viso e darsi un pizzicotto.
Con una fretta impossibile da descrivere, cercò di sistemarsi almeno un po’ i capelli disordinati e si precipitò giù dalle scale.
 
Quando Naruto la vide, affannata ed in pantofole, con il segno del cuscino sulla guancia e i capelli abbuffati, non poté non lasciarsi scappare un sorriso.
Si era precipitata subito da lui…
Hinata non poté che sorridere a sua volta.
Finalmente era venuto da lei…







Nota: dopo 4 esami in un solo mese, mi presento a voi con questo capitolo. Sicuramente, qualcuno avrà pensato che al titolo "la dichiarazione dell'anno" magari dovrei aggiungere "prossimo". Ma in fin dei conti son qui, e appena l'uni me lo consentirà, aggiornerò con l'ultimo capitolo! :)
Grazie a tutti voi, adorati lettori! *hugga

a presto

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** V- Fine dell'anno vecchio/Inizio dell'anno nuovo ***


La dichiarazione dell’anno


Cap V
Fine dell'anno vecchio/Inizio dell'anno nuovo

Di come il NaruHina group viene scoperto e si scopre cosa è veramente successo.



Caro Diario,

sicuramente resterai sbigottito nel sentire la parte finale di questa storia, breve ma intensissima.

Dove eravamo rimasti?

Se non ricordo male, alla vigilia di Natale, dove quell’ebete di Naruto aveva combinato uno dei suoi soliti guai.

Dunque, era passata circa una settimana, in cui il gruppo NaruHina era letteralmente caduto a pezzi, lasciando Sasuke-kun e me come unici superstiti. Non che fosse una decisione accordata, ma nessuno si era fatto più sentire o ne aveva parlato.

E come dargli torto?

La vigilia di Capodanno ci ritrovammo, come nostro solito, a casa di Sasuke per festeggiare.

Il morale generale raggiunse livello terra quando si fecero le undici e né Naruto né Hinata si erano ancora presentati.

Inoltre, l’umore di Sasuke quella sera era particolarmente alterato, in un nervosismo corrucciato che poche volte gli avevo visto.

Quando chiesi qualche spiegazione si limitò a dire che «quel matto di Naruto mi ha rotto i coglioni tutta la settimana! Lui e le sue stronzate! E non mettertici pure tu adesso!», così non feci più domande, immaginando che Naruto lo avesse afflitto con le sue pene d’amore tutto il tempo.

Neji dal canto suo, aveva riferito le parole della cugina, ovvero di avviarsi perché lei sarebbe arrivata in ritardo.

Tutti pensammo tacitamente che nessuno dei due volesse incontrare l’altro e che quindi, avessero dato forfeit.

Poi, alle 23:06 e qualche secondo, quando ormai nessuno se lo aspettava più, entrarono in sala insieme.

Tutti gli occhi si fermarono su di loro.

Finalmente erano arrivati! E… mano nella mano.

Ino rovesciò il suo cocktail sulla fetta di pollo di Choji; Shikamaru spense la sua sigaretta sulla mano di Kiba che ululò dal dolore; RockLee stava quasi per strozzarsi col suo sakè.

E sorridenti.

Naruto fece l’occhiolino a Sasuke…

… che lo guardò disgustato.

Ed io guardai lui di traverso, assottigliando gli occhi.

Cosa cazzo significava? Cosa conosceva di cui io ero ancora allo scuro?

Non sapevo dove spostare lo sguardo: se sul mio ragazzo che mi nascondeva qualcosa o sui due poveretti imbarazzati che avevano già tutti gli occhi possibili addosso.

Così mi persi l’occasione di chiedere per prima cosa diamine fosse successo.

Come a cogliere una domanda comune che aleggiava intorno a noi tutti, Naruto ci illuminò:

«Buonasera gente!» cercò di sorridere alzando una mano a mo’ di saluto, «Su, non guardateci con quelle facce! Ci siamo solo messi insieme!»

«SOLO?!» gridammo in coro, dove lo squittio di Ino ed i miei decibel alti si facevano sentire più degli altri.

Inutile descriverti il caos e la confusione che ne seguì… poche volte ho sentito la nostra combriccola far tanto baccano(e di solito non ci andiamo leggeri).

Qualche istante dopo sommergemmo i due di domande: volevamo capire come cavolo ci erano riusciti, dato che nemmeno tutti insieme c’è l’avevamo fatta.

Hinata, troppo timida per queglsguardi inquisitori, si fece piccina piccina, lasciando a Naruto l’ingrato compito di dare spiegazioni.

«Dunque, da dove posso iniziare...» Naruto si grattò la testa, cercando parole adeguate di cui al momento era sprovvisto.

Evidentemente non si era fatto troppe domande sulla nostra reazione alla loro presenza insieme.

«... vabbè, cosa volete sapere di preciso?» chiese, arrendendosi ad un racconto che proprio non voleva venirgli.

Non l'avrei mai detto, ma Naruto sembrava quasi leggermente imbarazzato.

Eh, l'amore fa proprio miracoli...

«Come mai vi siete messi insieme?» chiese Ino a bruciapelo.

Giusto così, senza pensarci troppo.

«Perché ci amiamo. Ovvio no?» Naruto la guardò scettico: lo stava prendendo in giro?

Anzi, senza pensarci affatto.

Ino sbuffò contrariata, evidentemente non era ciò che voleva sentire e la sua domanda, anche se espressa con poche parole, indicava molto più di ciò che Naruto aveva vagamente colto.

Insomma, Ino voleva la storia dal principio, non delle domande che potevano tralasciare succulenti dettagli.

«Chi ha fatto il primo passo?» chiese Tenten, curiosa ed irrequieta: Hinata era incredibilmente timida e probabilmente il gesto non era partito da lei; mentre Naruto era un tonto su queste cose...

Insomma, una bella accoppiata.

«Sai, non saprei dirti...» Naruto ci pensò su «... io sono andato a casa sua, ma poi ha iniziato lei a parlare.»

Ah.

Adesso basta.

Così non si capisce nulla.

Mentre il nervosismo aumenta, il mio occhio cade sulla faccia scocciata di Sasuke, segno del suo disinteresse, così decido di bloccare il tentativo di prendere parola di RockLee ed infilarmi in quella stramba conversazione.

Qui solo io posso cavare un ragno dal buco.

«Che ne dici di iniziare da quando le hai rovesciato il contenuto del bicchiere sul vestito?» chiesi trattenendo un ringhio e cercando un filo logico che collegasse tutti quei pochi elementi che ci aveva già fornito.

Hinata arrossì. Quel ricordo era sicuramente una brutta figura che non riusciva a dimenticare.

Naruto rinforzò leggermente la stretta sulla sua mano, come ad infonderle forza.

Che dolci...

Lo sapevo io che sarebbero stati una coppia da zucchero e miele.

«Beh... quel giorno non è successo nulla. E nemmeno la settimana dopo più o meno.» disse, tralasciando ciò che aveva fatto in quei giorni.

Sasuke sbuffò e storse il naso: quelli erano i giorni in cui Naruto si era rintanato a casa sua.

«Poi sono andato a casa di Hinata a scusarmi... anzi, a dire il vero sono stato mandato li quasi a calci in culo.» sghignazzò, volgendo un'occhiata beffarda a Sasuke.

E ti meriteresti di peggio...

«Sono riuscito ad incontrarla ed a chiarire... l'equivoco.»

 

«Scusa Naruto, non volevo riderti in faccia...» si scusò cercando di contenere le risate.

«Figurati, scusami tu. Ma così conciata sei davvero tanto buffa...» Naruto provò a calmarsi, «...quanto carina.» ed a essere sincero su quello che provava per una volta.

Hinata sorrise imbarazzata, ma gentile ed affabile.

«Ecco...» Naruto cercò qualche parola per iniziare il suo discorso: voleva togliersi quel peso dal cuore il prima possibile.

Come a capirlo senza bisogno di parole, Hinata lo interruppe.

«C-che ne dici di fare una passeggiata? Mi sistemo ed arrivo.»

Naruto era shockato: lei gli aveva appena chiesto di fare una passeggiata.

Invitato da una ragazza ad uscire...

Ma non era timida una volta?

Voltandosi si accorse dei veri motivi che avevano costretto la ragazza a farlo: poco dietro di lui Neji ed Hanabi avevano ascoltato tutto ciò che si erano detti e così avrebbero continuato a fare se loro non si fossero spostati.

E certe cose vanno dette in privato, Hinata lo sapeva.

 

«E cosa le avresti detto? Sentiamo.» chiese Kiba con una nota di divertimento, testando fin dove si erano spinti.

«Che mi dispiaceva tanto e che ero andato da lei per invitarla a ballare.»

«Wow, bel modo di chiedere scusa. Fossi in te l'avrei invitata a cena, era senza dubbio la cosa migliore.» commentò Choji, che giustamente pensava che tutto si risolvesse davanti ad una bella tavola imbandita.

Tutti i torti non ha però...

 

Avevano camminato in silenzio fino a superare i confini di villa Hyuuga ed erano ormai ben lontani da orecchie indiscrete.

Naruto guardava a terra, cercando di ritrovare quella parola giusta con cui scusarsi, che perennemente gli mancava in situazioni del genere.

«...ruto. Naruto?»

«Eh?» si era così perso nei suoi pensieri e non aveva minimamente sentito la vocina di Hinata rivolgersi a lui.

«Tutto bene?» chiese lei, preoccupata.

«Si... anzi no.» si fermò. Doveva dirgli quanto gli dispiaceva... adesso. «Hinata mi dispiace tantissimo per quella sera.» sputò tutto d'un fiato.

Hinata gli si avvicinò in silenzio e lo lasciò continuare.

«Io volevo solo invitarti a ballare, non rovinarti il vestito e la serata.» affranto, cercò nella reazione del suo viso una consolazione, che sperava sarebbe arrivata.

E non mancò. Hinata gli sorrideva magnanima.

«Non preoccuparti.» lo rassicurò lei, «Non fa nulla. Il vestito si è salvato e la serata la recupererò a qualche altra festa.»

Grazie al cielo.

Hinata lo aveva perdonato e lui adesso si sentiva più leggero.

 

«Naruto, ma per fidanzarvi le avrai detto pur qualcos'altro, no?» chiese Ino impicciandosi, avvilita: di un “ti amo” non c'era nemmeno l'ombra.

«Una dichiarazione intendi?» Naruto parve stranamente cogliere la sua allusione.

«Esatto!» civettò Ino, «Qui tutti vogliamo sapere!» e pendevano dalle sue labbra.

«Mah... ok.» Naruto non capiva perché interessasse loro, dopotutto erano fatti suoi e di Hinata.

In ogni caso, tanti sguardi gli dicevano che se non avesse parlato, avrebbe fatto una brutta fine.

 

«Però mi dispiace per il ballo. Quell'occasione non si ripeterà probabilmente...» farfugliò lei poi, quasi impercettibilmente, arrossendo e nascondendo gli occhi sotto la lunga frangetta scura.

Naruto la riuscì a sentire ugualmente e senza ragionare chiese con un pizzico di preoccupazione: «E perché non dovrebbe? Non vuoi ballare più con me?»

«E-ecco... i-io voglio ballare con te, ma... t-tu...»

...ma tu lo varrai fare?

Non riusciva a trovare il coraggio per affrontare il suo grande timore: e se lui non la volesse più?

«Io cosa?» chiese Naruto. «Io voglio ballare con te, quindi almeno un ballo me lo dovrai concedere!» esclamò fermamente.

Hinata sussultò.

«C-certo...» sorrise, facendo emergere i suoi occhi candidi e pieni di speranza da dietro la frangetta, «...tutti quelli che vuoi.» riuscì, non seppe mai come, ad aggiungere.

«Beh, se mi prometti tutti i tuoi balli futuri solo con me, sta certo che imparerò a ballare!»buttò giù li a mo' di scherzo, con una risata e un sorriso sornione.

«Si, va bene.» Hinata gli rispose seria, accettando la sua proposta.

Naruto rimase sbigottito: non si aspettava una risposta così seria.

Anzi, non se la aspettava affatto.

«Davvero lo faresti?» richiese curioso.

«Si.» asserì guardandolo negli occhi, senza vacillare, nonostante avesse il viso in fiamme.

Naruto la scrutò a sua volta, perdendosi nella sua determinazione.

Le prese d'istinto una mano e la strinse tra le sue.

«Hinata io... io...» cercò e prese coraggio «... io ti amo.», ammise tutto d'un fiato, mentre sul volto della ragazza si susseguivano diverse emozioni.

«Scusami per non avertelo detto prima.» la strinse in un caldo abbraccio.

Lei sorrise e ricambiò l'abbraccio. Da quanto lo stava aspettando...

«N-Naruto...» balbettò, cercando di staccarsi e guardarlo negli occhi, «... ti amo anche io.» riuscì a dire, notando con quanta semplicità il suo cuore imponeva alla bocca quelle parole.

Naruto era felicissimo: nonostante tutto il tempo passato, non l'aveva persa ed ora l'amava più che mai. In preda all'emozione si avventò sulla sua bocca e la baciò intensamente.

 

«Quindi tu davvero staresti con lui?» chiese infine Kiba ad Hinata, ancora incredulo.

Lei arrossì leggermente, e riuscì solo a sorridere.

Un sorriso a 32 denti, per la precisione.

«Sei diventato sordo per caso?» chiese Naruto, stufato da tutto quell'interesse.

Avevano saputo anche troppo e dovevano farselo bastare...

«Mah, io redo che non sia la fine della storia comunque...» insinuò Ino, alludendo ad altro.

I due arrossirono di scatto e simultaneamente.

«E'-è tutto, credimi!» cercò di salvarsi Naruto.

«Sarà...» Ino non insistette, ma era chiaro a tutti che c'era qualcos'altro che non ci avrebbero detto.

«In ogni caso adesso che siete insieme siamo tutti più felici...» comentò Shikamaru, davvero contento di non dover più essere scocciato da folli piani e intrighi malefici.

«... direi che staremo soprattutto più rilassati, dopo tutto quello che abbiamo passato...» aggiunse Neji, seccato di vedere la sua quiete minacciata dalla vita amorosa della cugina.

«... infatti ragazzi! Non sapete che faticata abbiamo fatto nelle ultime settimane per voi due...» Tenten era stanca, ma sinceramente contenta del risvolto della situazione.

«... ed alla fine il NaruHina group è stato inutile...»

Tutti gli occhi trafissero RockLee, che tracannava ormai il quinto bicchiere di sakè ed era così poco sobrio che avrebbe scambiato Akamaru per sua madre, se avesse avuto meno peli.

«Il NaruHina che...?» Naruto lo guardò con una faccia strana, incuriosito quanto schifato da quel nome: non che gli dispiacesse il suo nome vicino a quello di Hinata, ma detto così e da quell'individuo, non gli aggradava affatto.

Tutti ci guardarmmo allarmati: ed ora cosa cazzo potevamo dirgli?

«Allora?» Naruto ci guardò truce, irremovibile:voleva sapere.

Hinata anche si fece avanti, guardandoci interrogativamente.

E nessuno osava rispondere.

«Si sono messi d'accordo per farvi mettere insieme.» mugugnò Sasuke, «Le hanno davvero provate tutte.» concesse, seccato.

Grazie Sasuke, solo tu ci mancavi nel teatrino.

Un giorno dovrò imparargli come comportarsi. A costo di frustarlo.

«Ah.» Naruto ci guardò leggermente contrariato.

«Ma no Naruto, Sasuke scherza... ohohoh!» e la mia risata finta e isterica non ottenne il risultato voluto.

Anzi, lo insospettì ancora di più.

«Grazie per la fiducia, eh?» sbottò, sospirando.

A quanto pare nessuno dei suoi amici aveva creduto che poteva farcela con le sue stesse forze.

«Ma su, Naruto! In fondo non abbiamo fatto nulla di male...» cinguettò Ino.

«A dir il vero, non avete fatto proprio nulla a conti fatti.» precisò Shikamaru.

E Ino gli assestò uno scappellotto memorabile.

Naruto sospirò ancora.

Ed io che speravo ci fosse grato...

«R-ragazzi, grazie.» Hinata si portò davanti a Naruto e fece un profondo inchino, formale ed elegante. Tutti riconobbero nel suo gesto della sincera gratitudine.

Eh si, quella ragazza è sempre stata troppo buona.

Sorrise timidamente e ci guardò uno per uno: era davvero felice che tutti ci fossimo preoccupati per lei. Anzi, per loro.

Santa ragazza!

E devo dire che il suo sorriso bastò a ripagare i nostri sforzi(invani).

Naruto, guardando la sua ragazza, non potè che sorridere.

Si grattò la nuca e prendendo esempio da lei, ringraziò per la preoccupazione.

L'amore davvero fa miracoli.

Beh, fortunatamente tutto si era risolto per il meglio.

Mezzanotte scoccò tra un ringraziamento e l'altro.

Tra gli auguri e lo champagne, ci trasferimmo tutti in giardino per i fuochi d'artifico.

E come erano carini Naruto ed Hinata insieme!

Adesso spettava a me capire Sasuke cosa cavolo avesse passato.

 

«Ehi.» cauta, mi inginocchiai accanto a lui, che sbuffò irritato alla mia vista.

Tsk... come minimo. Dovevi aspettartelo.

«Hai visto come sono carini insieme?» iniziai, tralasciando un “te lo avevo detto io”.

Non rispose, nemmeno a gesti.

«Che ti prende?» chiesi, iniziando davvero a preoccuparmi.

«Nulla.» ecco. Ma almeno iniziava a parlare, seppur per monosillabi.

«Sicuro?» con Sasuke si doveva insistere se si voleva ottenere qualcosa.

Grugnì esasperato.

Sapeva che se mi voleva levare dalle palle, l'unico metodo era dirmi ciò che volevo.

Poveretto...

«Ho capito.» sbuffò. «E' colpa di Naruto: mi ha assillato per settimane.»

«Capisco che sorbirti le sue pene d'amore non deve essere stato facile, ma siete amici...»

«Pene d'amore?» Sasuke mi guardò sconvolto. «Quali pene d'amore! Fossero state quelle avrei capito. Ma lui è stato giorni interi a dirmi quanto Hinata fosse bella, dolce e gentile! Di com'erano le sue labbra e di che sensazioni gli provocasse. Adesso so anche che è allergica alla polvere ed i suoi fiori preferiti sono le ortensie. Hinata adora gli animali ma non può averne uno in casa perché il padre è contrario... Ma secondo te faccio l'amichetta del cuore?!»

Oh. Sasuke in crisi isterica.

Mi partì senza volerlo una sonora risata.

Evidentemente Sasuke ha ascoltato cose smielose della peggior specie, di quelle che lui evita come la peste, e non pene d’amore.

Ben ti sta! Così impari a restare fuori dai miei progetti!

Quando notai che mi stava trucidando con lo sguardo, decisi di darmi un contegno e a riacquistare un po' di credibilità ai suoi occhi.

«Naruto è un buon amico: vedrai che prima o poi ti ricambierà il favore.» gli feci notare e lui parve rifletterci su e darmi infine ragione.

«Non preoccuparti, ci sono ancora tanti giorni prima della fine delle feste ed io ho un paio di idee per migliorarti l'umore.» gli feci l'occhiolino.

Lui fece un sorriso mesto ma sincero: evidentemente era davvero stanco.

Mi accoccolai vicino a lui e guardammo così i fuochi d'artificio per il resto della nottata.

 

Caro diario, che dire infine?

Tutto è bene quel che finisce bene!

Anche se questa, più che una fine, mi sembra un inizio stupendo per il NaruHina.

Inoltre, Naruto con meno tempo a disposizione significa più Sasuke per me!

E questo... ci voleva proprio!

 

Alla prossima,

tua Sakura.

 

SHANNARO!

 








Nota: questo capitolo è stato davvero un parto per me. Uno di quelli che non vogliono saperne nulla di venir fuori. Alla fine, con atroci sofferenze ed un caldo che nulla ha a che vedere col tempo della storia, mi ritrovo a postare una fine che ritengo abbastanza adeguata. O almeno spero :)
Spero che vi sia piaciuta almeno un po' nella sua totalità e spero he voi cari lettori mi seguirete in qualche altra storia, breve o lunga che sia.
Vi avviso inoltre che a breve cancellerò Copernico vs Galilei, perchè vorrei riscriverla del tutto, cambiare titolo e finirla una volta e per tutte. Non so comunque tra quanto capiterà, ma inserirò un bell'avviso ;)
Per il resto vi chiedo di commentare e farmi sapere che ne pensate: non potete minimamente immaginare come sono felice ogni volta che qualcuno di voi mi scrive(sia commenti che critiche)! Vi invito quindi a farlo come e quando volete!
Intanto, un grazie dal profondo del cuore per avermi seguito anche in quest'altra storia! :D

a presto

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1330855