Comin' back as we are

di NorthStar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Comin' back as we are - Pt I ***
Capitolo 2: *** Comin' back as we are - Pt II ***



Capitolo 1
*** Comin' back as we are - Pt I ***


boh Ci tengo a specificare che non è una nuova fic.
E' una semplicissima two-shots.
Doveva essere una one shot, ma era diventata immensa e ho preferito fare un taglio nel mezzo, e visto che ne sto scrivendo un bocconcino al giorno volevo farvi avere qualcosa.


SPOILER ALERT.
Visto che non so se tutti avete visto l'ultimo episodio di Glee... Beh se non avete visto la 4x04 non proseguite.

Dunque... Non sapevo davvero come interpretare il comportamento bipolare di Santana, quindi ci ho semplicemente provato.
Ho provato a "giustificarla" mettendomi nei suoi panni e spero che quello che ho scritto non vi faccia rimanere delusi, ripeto:
è solo il mio personalissimo tentativo di dare un senso all'episodio e alla rottura.

ps:
NON ho assolutamente abbandonato le altre storie.
Sono in un momento di difficoltà.
La mia musa ora come ora si trova ad Honolulu con Mago Merlino, appena sarà di ritorno con lei torneranno gli aggiornamenti delle altre fics, prima su tutte Silence.

Perdonatemi ma non voglio scrivere capitoli tanto per scriverli, sono dell'idea che le cose o si fanno per bene o non si fanno per niente...

Detto questo, grazie infinite per continuare a segirmi e grazie per la pazienza!

Un abbraccio e buona lettura.


Northstar.

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Comin' back as we are
Parte prima






"Cosa facciamo ora?"
"Non lo so Britt... Non so esattamente come ci comporteremo..."
"No, intendevo ora-ora..." riprovò Brittany.
"Oh... Beh, tu torni a seguire le tue lezioni, mentre io vado a casa a finire di fare il bucato..."
"Non tornerai a Louisville senza salutarmi, vero?"
"No, no... ti aspetterò a casa mia!" spiegò Santana "E passeremo tutto il week end insieme fino a quando non ripartirò per Louisville."
"Promesso?"
"Te lo prometto, Brittbritt." sorrise Santana.

_________


Puntuale, qualche ora dopo, Brittany si era presentata alla porta di casa della latina.
"Ehi!" provò Santana con forzato entusiasmo.
"Ehi..." replicò Brittany avvicinandosi incerta.

Santana capì che non sapeva come doveva salutarla.
Un abbraccio? No.
Un bacio? Nemmeno.
D'altro canto avevano appena rotto. Non ufficialmente.
Ma avevano rotto.

A quel punto Santana decise.
"Ok. Sai cosa?"
"Cosa?" rispose puntuale la bionda.
"Per oggi, domani e dopodomani fingeremo che sia... l'anno scorso."

Si, era da codardi e Santana lo sapeva.
Ma voleva fingere che tutto fosse ok, ne aveva disperatamente bisogno.

"L'anno scorso?"
"Si. L'anno scorso!" provò la mora "Siamo entrambe nelle Cheerios, andiamo tutti i giorni a scuola insieme, facciamo le prove per il Glee club e-"
"Siamo innamorate?"
"No, no Britt... Io- Io sono sempre innamorata di te! Non- non è che ho smesso di amarti! Non smetterò mai di amarti, B... Lo sai, non è vero?"
La bionda si limitò ad annuire e abbassare lo sguardo.
"
Brittbritt... Brittany, guardami..." cominciò Santana "Tu sei stata la prima persona di cui mi sono innamorata. Sei stata la prima persona che abbia mai amato... e qualcosa mi dice che sarai anche l'ultima ma-"
"Le cose non sono più le stesse."
Santana annuì lentamente.
Dopo qualche istante Brittany alzò il viso per dire "L'anno scorso hai detto?".
"Si, l'anno scorso." ripetè la latina.
"Quindi significa che posso baciarti?"
"Avresti potuto baciarmi comunque, Britt..." sorrise Santana avvicinandosi.
"Si ma non avrei mai potuto farlo qui... i tuoi vicini avrebbero potuto vederci e dirlo ai tuoi...".
"Britt è solo un modo per-" cominciò Santana per poi fermarsi ed invitarla in casa "Hai ragione."
Una volta entrate in casa, la mora riprese "Puoi baciarmi ora se vuoi..."
"San..." cominciò Brittany abbassando lo sguardo "Non sono sicura se voglio baciarti o no..."
"Non capisco, Britt..."
"Io voglio baciarti San, lo voglio da impazzire ma- è come quando ho sete e vado a versarmi un bicchiere di limonata in cucina, poi però mi piace troppo e ne bevo una caraffa intera e poi ho ancora voglia di prepararne ancora..."
"Quindi io sono la tua limonata?" domandò confusa la latina.
"No, sei peggiore..."
"E perchè mai?" sorrise Santana cercando di sdrammatizzare.
"Non ho mai sognato di bere limonata, mentre tu- tu sei in tutti i miei sogni." spiegò la bionda "Eccetto in quelli in cui Lord Tubbington è protagonista... chissà perchè..."
"Allora sai cosa faremo?"
"Cosa?"
"Io non ti bacerò, promesso. Ma se avessi voglia di farlo, puoi farlo quando vuoi... ok?"
"E' l'anno scorso..." ricordò Brittany.
"E' l'anno scorso." annuì la latina "Allora, cosa vuoi fare?"
"Andiamo a guardare un film in camera tua?"
"Perfetto..." sorrise Santana.

Al termine del cartone che Brittany aveva scelto, Santana aveva provato ad invitarla a cena.
Ma Brittany per la prima volta da sempre aveva declinato l'invito, spiegando che preferiva staresene un po sola.


"Che c'è?"
"Niente, mamma." rispose Santana con un sorriso per poi cercare di cambiare argomento "Papà è ancora a lavoro?"
"Si. Ti dispiacerebbe dirmi cosa succede?"
"Niente, mamma! Te l'ho detto!"
"E con questa risposta mi hai confermato che qualcosa non va..." annuì la donna "Perchè Brittany non si è fermata a cena?"
"Aveva da fare."
"Santana..."
"Cosa?"
"Quando avevate quindici anni ha preferito cenare qui invece di andare al Disney on ice! Non prendiamoci in giro per favore!"
"Mamma..." cominciò Santana alzandosi.
"Non ci provare," esclamò la donna fermando la figlia per la mano "siediti e dimmi cosa succede se non perchè ci tengo a mia figlia, almeno perchè non ho mai visto Brittany con quella faccia e Dio solo sa quanto tengo a quella ragazza!"
"Abbiamo rotto e-"
"Cosa?!" esclamò scioccata Maribel.
"Beh in realtà io ho deciso di rompere- non di rompere ma- Non lo so, mamma... non lo so..."
"Cosa è successo!? E non dirmi che ti ha tradita perchè non ci crederei nemmeno mor-"
"No, no... ovviamente non lo ha fatto..."
"Allora?"
"Non sono una brava fidanzata. Non sono mai qui e so perfettamente quanto lei abbia bisogno di me. E non posso darle il tempo e le attenzioni di cui ha bisogno e che soprattutto merita. E lei sopra chiunque altro lo merita mamma..."
"Lo so, tesoro... ma è la vita... Ora sei a Louisville, magari l'anno prossimo Brittany sarà lì con te..."
"Non è solo questo..." riprese la mora "Qualche tempo fa ero in biblioteca a studiare per un compito e c'era questa... questa ragazza che mi guardava... insistentemente..."
"Oh..."
"Io l'ho notata e le ho- le ho sorriso..."
"Ti sei... incuriosita..."
"Cosa?"
"Ti sei sentita attratta?"
"Non attratta... E' che- c'è stato qualcosa..."
"Santana... non so come dirti quello che penso, quindi per un momento fingi che non sono tua madre ok?"
"Ok mamma, ora ho paura..."
"E fai bene." 
cominciò la donna prendendo un respiro "Ok. Uno, due, tre. Ti se per caso domandata come sarebbe stare fisicamente con altre donne che non siano Brittany?"
"Oh! No! No, oh dio, no!" esclamò la latina arrossendo "No! Non è per questo!"
"Allora cos'è?" chiese la donna quasi innervosita "E' normale sentirsi attratti da altra gente, tesoro! Anche io sbavo regolarmente su Eric Dane in Grey's Anatomy, ma non tradisco mica tuo padre!"
"E se la cosa succedesse a Brittany e avesse davvero bisogno di qualcuno che è lì con lei, per lei, ogni giorno?"
"Oh..."
"Non è giusto tenerla incatenata a me..."
"Quindi il problema non è- non è tuo..."
"Io non vedo altro che lei..." ammise la mora "Ma non voglio che lei si senta in obbligo di-"
"Capisco."
"Posso andare a dormire ora?" provò la mora.
"Quando io e tuo padre eravamo fidanzati, lui andò per un anno intero a lavorare a San Diego."
"Papà? In California?!"
"Non dovrebbe stupirti il fatto che tuo padre sia stato in California, quanto il fatto che sia stato un anno intero lontano da me..." la riprese Maribel.
"Giusto..."
"Durante quell'anno gli dissi di fare quel che voleva... non era affar mio non potevo imporgli nulla... E lui dopo aver protestato accettò." raccontò la donna "Un anno dopo, avevo quasi perso le sue tracce, me lo ritrovai alla porta di casa, con un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini. Mi disse che aveva conosciuto una ragazza in California e che aveva cominciato ad uscire con lei, ma non riusciva a smettere di pensare a me..."
"E come è andata a finire?" domandò la ragazza "Voglio dire, ovviamente so come andata a finire... ma poi?"
"Diciamo solo che quella notte hai fatto la tua "comparsa" nel mondo..."
"Mamma!" esclamò Santana scioccata.
"Mi hai chiesto come andava a finire!" si giustificò la donna divertita "Quello che volevo ancora dire è che c'è un detto famoso in proposito..."
"Sentiamo."
"Se la ami lasciala andare. Se tornerà sarà sempre stata tua."
"E se non dovesse tornare?"
"Tornerà." sorrise la donna annuendo.

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Il giorno dopo Santana aveva invitato Brittany da Breadstix, come tradizione.
Avevano passato la cena a ridere e scherzare come se la giornata precedente fosse stata totalmente eliminata dalle loro menti.

"Andiamo da me?" propose la latina con un sorriso.
"San..."
"I miei sono a Columbus dai nonni..."
"Non credo sia una buona id-"
"Ti prego." provò Santana.
Brittany rispose dopo qualche secondo "Ok".

Arrivate a casa Santana aveva dato immediatamente a Brittany le sue personali pantofole che da anni alloggiavano nell'armadio dell'ingresso.
Qualche minuto dopo le due si erano piazzate sul letto di Santana a fare pigramente zapping.
"A che ora partirai domani per Louisville?" cominciò Brittany.
"Partire per Louisville?" provò Santana cercando di mantenere l'illusione di trovarsi ancora nel passato "Cosa andrei a fare a Louisville! Domani è domenica! Troveremo qualcosa da fare o al limite andremo a scocciare a Quinn..."
"San..." riprese Brittany scuotendo la testa.
"E' inutile non è vero?"
La bionda annuì.
"Perchè vuoi sapere a che ora parto? Ti ho promesso che non sarei mai partita senza salutarti..."
"Voglio solo sapere quanto tempo ci resta..."
"Britt- Non è così-"
"Lo è invece!" sbottò la ballerina "Perchè quando domani tu andrai a Louisville io resterò qui! E non mi rimarrà nient'altro che il tuo pensiero! Mentre tu ti ritroverai al college con i tuoi nuovi amici e i tuoi corsi! E da lunedì sarai di nuovo così presa dallo studio e dagli allenamenti che nemmeno penserai a me!"
"Non dirlo nemmeno per scherzo, Brittany!" replicò secca Santana "Io non faccio altro che pensare a te! Dal momento in cui mi sveglio e guardo la tua foto sul mio comodino, agli allenamenti quando spero di vederti spuntare da qualche parte con la tua divisa delle Cheerios, fino a quando finisco di studiare in tarda notte e stringo le tue penne colorate!"
"Allora perchè vuoi lasciarmi!"
"Perchè per i prossimi dieci mesi io non sarò qui e non posso precluderti la possibilità di avere qualcun altro al tuo fianco, come è giusto che sia!"
"Ma io voglio te... tu non mi vuoi?"
"Certo che ti voglio, Brittbritt... Per questo quando ti sarai diplomata, o quando mi sarò stancata del college, se le cose stanno davvero così, tutto tornerà come prima!" spiegò Santana "Saremo di nuovo come pane e burro!"
"Come l'M&M gialla e l'M&M rossa."
"Esatto."
"San..." riprese la bionda tenendo lo sguardo bassi "Non voglio tornare nel presente... perchè non possiamo restare all'anno scorso?"
"Perchè il tempo passa..."
"Non se fingiamo che non passi..." suggerì la bionda.
"Ma le cose cambiano comunque e con loro cambiamo anche noi..." spiegò Santana con un sorriso "E non si può fingere di non essere cambiati. O meglio, si può... ma a cosa servirebbe?"
Brittany annuì per poi chiedere
"Credi che ci servirà questo periodo? Credi davvero che ci farà bene?"
"Si, Brittany... credo che ci farà bene.".
"Perchè fa così male, allora?" replicò la bionda scoppiando in lacrime.
"Britt..." 
sussurrò Santana avvicinandosi ad abbracciare la ragazza "Ti prego non piangere...  Ogni volta che piangi è come se qualcuno tenesse il mio cuore in una scatola di spilli..."
"Ma non voglio che le cose finiscano così..."
"Le cose non finiranno! E'- è solo una pausa!"
"Una pausa in cui sono permesse attrazioni, San?" replicò Brittany scettica.
"Se dovesse succedere, si..."
"Ma io non voglio tradirti..."
"E non si tratta di tradire ma-" cominciò Santana "E se mentre io sono a Louisville trovassi qualcuno che ti fa stare bene, Britt? Io non voglio impedirti di stare bene capisci... e so che stai pensando che stai bene solo con me- e ho paura a dirlo ad alta voce... ma non è così. Non voglio che tu dipenda da me..."
"E tu invece?"
"Cosa?"
"Credi che troverai qualcuno che ti faccia stare bene?"
"Sinceramente non lo credo..." sorrise Santana.
"Allora perchè tutto questo?!"
"Perchè non voglio che fra un anno il nostro rapporto sia incrinato irrimediabilmente! Non voglio che questo periodo rovini quello che abbiamo! Non voglio risentimenti, non voglio segreti! Non voglio mai più sentirti dire qualcosa come "mi hai lasciato qui"..."
"Non era quello che intendevo San, non è vero-"
"In parte lo è... Io ti ho lasciato qui per andare a Louisville... e sappiamo entrambe che era la cosa giusta da fare, ma a differenza di quello che ci insegnano, la cosa giusta non è sempre la migliore..." spiegò Santana "Ma non voglio che le cose arrivino al punto in cui ci troveremo costrette a dover rompere, senza avere più una scelta..."
"Come quando si è rotta la mia sveglia delle Tartarughe Ninja e papà ha tenuto tutti i pezzi in un cassetto fino a quando non è arrivato il pezzo di sostituzione..."
"Si, si, esattamente..." sorrise Santana.
"Ma non voglio usare altre sveglie nel frattempo..."
"E non sei obbligata a farlo... devi fare quello che credi sia meglio per te..."
"Per noi..." la corresse la bionda.
"Per te e per noi. Ma tu vieni prima." insistette la mora "Non voglio che tu stia male per il noi..."
"A che ora partirai, allora?"
"Intorno alle undici credo. Ma devo ancora finire di piegare i panni e rifare la valigia..."
"Allora forse è il caso di mettersi a dormire... E' già mezzanotte e mezza..."
"Si, forse è meglio..."
"Posso dormire qui o-" provò Brittany non sapendo come doversi comportare.
"Certo che puoi dormire qui! Devi dormire qui... Ma... siamo ancora all'anno scorso?" chiese Santana chiedendo chiaramente qualcosaltro.
"Fra qualche ora sarai a Louisville, quindi no..."
"Ok..." annuì la latina alzandosi a frugare in un cassetto "Ecco il tuo pigiama Britt..."
La bionda prese il pigiama dalle mani della mora per poi cominciare a spogliarsi e fermarsi di colpo, notando che anche Santana non sapeva come doveva comportarsi.
"Pensi quello che penso io?" provò Brittany con un sorriso.
"Che ci siamo viste nude, e da vicino tra l'altro, qualche miliardo di volte ed ora ci comportiamo come ragazzine timide ad un pigiama party?"
"Si..." annuì la ballerina sfilandosi la maglietta.
"Così va meglio..." la imitò Santana per poi seguirla e ficcarsi con lei sotto le coperte ai loro soliti lati.
"Lasciamo la tv accesa con il timer?" chiese la latina.
"Ok."
"Ok." ripetè Santana programmando la tv per poi poggiare il telecomando, e sdraiarsi vicino alla bionda.

"Sai, non dobbiamo dormire a distanza di sicurezza..." sorrise Santana indicando l'insolito spazio lasciato fra i loro corpi.
"Posso stringerti?"
"Ti prego, si..." sussurrò Santana avvicinandosi a prendere la sua posizione al centro del letto, per poi essere abbracciata alle spalle dalla bionda.
"Mi mancherà il tuo profumo..." replicò la bionda stringendo la presa "Mi mancherà tutto di te..."
"Lo so... so che è lo stesso per me..."
Brittany si limitò ad annuire, strofinando il naso contro il suo collo.
Ma la latina sentiva nel respiro e nelle braccia della bionda che qualcosa non andava.
"Rilassati, Britt... va tutto bene..." provò la mora.

"Non posso farcela-non- non posso, Santana..." sbottò la bionda poggiando una mano sulla spalla della latina per farla voltare verso di lei.
"Britt-" provò la mora, subito ammutolita dalle labbra di Brittany.

Santana non dovette nemmeno pensarci.
Non tanto per istinto quanto per familiarità, per naturalezza, rispose subito al bacio della ballerina.
Un bacio così diverso dal solito che per un momento Santana perse quella sensazione di normalità.
C'era sempre desiderio, avidità, puro bisogno, nei loro baci.
Sempre.
Come la miccia di un candelotto di dinamite che parte da subito al massimo per raggiungere l'esplosione finale.
C'era sempre quella fame insaziabile l'una dell'altra che le portava in qualche modo a perdere il controllo di loro stesse.
Stavolta invece era diverso.
Anche se Brittany aveva recuperato la sua posizione dominante sopra di lei, era come se la bionda stesse cercando, forse volontariamente, di rallentare il tutto.
Baci, carezze, respiri, erano tutti tesi al prolungare ogni singola sensazione, prestando la più minuziosa attenzione ad ogni brivido, ogni reazione Santana, cercando di assecondarla e proseguire nella sua opera di esplorazione.
Poi Santana capì cosa spingeva Brittany.

Stava meticolosamente cercando di memorizzare tutto quello che potesse.
Tutto.
A partire dall'attaccatura dei capelli, alla disposizione dei nei sulla sua pelle, al ritmo del suo respiro fino alla profondità dei suoi occhi.

Allora Santana sorrise internamente al pensiero che no, decisamente non si trovavano più nell'anno passato... perchè questo, il guardare dritta negli occhi, dritta nell'anima, la persona che amava più della vita stessa... non era qualcosa che sarebbe mai riuscita a fare trecentosessantacinque giorni prima.

Se un anno aveva fatto questo, forse dieci mesi (seppur di distanza) avrebbero potuto fare altrettanto bene?

Quando poi sentì le dita perennemente tiepide di Brittany salirle lungo le costole, Santana smise di pensare, e permise a sè stessa di pensare che al momento le cose andavano alla perfezione.
E che con un po' di fortuna, a quella stessa perfezione, sarebbero tornate.

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La mattina dopo Brittany si era svegliata sotto lo sguardo di Santana.
"Mmm..." mugugnò la bionda stiracchiandosi per poi guardare la mora e commentare "Quindi se sono io a fissarti mentre dormi è inquietante e fastidioso, ma se lo fai tu..."
"E' inquietante sicuramente, non so quanto possa darti fastidio però..."
"Non mi da fastidio..." sorrise la bionda per poi guardare la mora alzarsi "Aspetta, dove va?"
"Devo prepararmi Brittbritt... Ricordi... Devo tornare a... beh, devo tornare..."
"Oh..." sospirò la ballerina "Giusto..."
"Te ne eri dimenticata?"
"No, no, ero solo distratta..." spiegò la bionda.
"Se vuoi puoi andare a farti la doccia, nel frattempo finisco di fare la valigia, preparo la colazione e ti aspetto di sotto..."
"Ok."

_________

"San, non riesco a trovare la maglietta di ieri sera, l'hai messa da qualche parte?" domandò Brittany strofinando i capelli umidi con un asciugamano.
"Non la troverai. E' nella mia valigia."
"Perchè? Quella maglietta è vecchissima, è orrenda..."
"Ma profuma di te..." spiegò Santana alzando le spalle.
"Oh..." sospirò la ballerina "Posso avere anche io la tua maglietta?"
"Se vuoi..."
"Certo che la voglio." rispose Brittany sedendosi a tavola.

"Quand'è che tornerai?" riprese la bionda dopo qualche minuto.
"Non lo so..."
"Verrai ancora a fare il bucato a casa?"
"Forse."
"E potremo vederci quando verrai? Se verrai..."
"Certo che potremo vederci... non si tratta di isolarci, ma di lasciarci i nostri spazi Britt..."
"E se avessi voglia di baciarti... potrei farlo?"
"Britt..." cominciò Santana "Vedremo come andranno le cose, ok?"
"Ok..."
"Vado a farmi la doccia... I miei dovrebbero essere qui fra una mezzora..." replicò la latina per poi avvicinarsi a lasciare un bacio veloce sui capelli della bionda, e salire le scale.

Forse, aveva sottovalutato quanto sarebbe stato difficile la partenza.

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"Si, mamma... No, non importa, davvero! Ma certo, ci vediamo fra un paio di settimane, venti giorni al massimo..." continuò Santana al telefono "No, non sono stata dalla nonna... Sai perchè. No e non mi interessa. Ok. Ci sentiamo più tardi. Saluta papà."
"Dove sono?"
"Bloccati sulla statale..."
"Non riusciranno a salutarti quindi..." osservò la bionda.
"Si, ma non importa..." replicò la latina alzando le spalle disinteressata "Andiamo."
"Dove?"
"Ti riaccompagno a casa-"
"No, no... Preferisco camminare..."
"Britt sono due miglia..."
"No, davvero San... preferisco camminare..." insistette la bionda.
"Ok... allora... è arrivato il momento..." cominciò Santana prendendo un respiro per avvicinarsi lentamente a Brittany.
"Britt..." provò la latina invitando Brittany a darle le mani, cosa che la ballerina finì per fare "Ci vediamo presto... e continueremo a sentirci quando vorrai..."
"Quando potrai..."
"Ma continueremo a sentirci, ok?"
"Ok..." annuì la ragazza senza alzare lo sguardo.
"Vieni qui..." disse Santana tirando a se la bionda, per poi stringerla forte e dondolarla leggermente nel suo abbraccio.
"Ci vedremo presto..." sussurò ancora la mora sentendo Brittany annuire "Andrà tutto bene..."
"Ti amo Santana..."
"Anche io..."
"No," replicò la bionda allontanandosi appena per poter guardare la latina "dillo, San... Dillo."
"Ti amo Brittany. Ti amo, ti amo, ti amo."
"Non è più l'anno scorso..." sorrise soddisfatta Brittany "Non lo avresti mai detto..."
"No, non lo è più, perchè ti amo ancora di più..." sorrise Santana cercando di trattenere le lacrime, per poi prendere il viso di Brittany fra le sue mani ed avvicinarsi a baciarla.
Prima che la bionda riuscisse ad approfondire il bacio Santana si staccò.
E solo dopo qualche respiro profondo sussurrò semplicemente "Ciao Britt..." per poi avviarsi alla macchina.
"Mandami un messaggio quando arrivi, San!"
"Promesso..." replicò la latina salutandola ancora una volta con un sorriso.



Sapete che rumore fa un cuore infranto?
Nessuno.

E' quello il problema.

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Non era stato facile per Santana reintegrarsi a Louisville.
Inoltre, nonostante gli impegni del college e gli allenamenti, due settimane dopo i suoi pensieri non riuscivano minimamente ad allontanarsi da Lima e da una certa bionda.

Continuavano mandarsi il messaggio del buongiorno e della buonanotte.
Qualche telefonata sporadica quà e là.
Ma Santana sapeva che Brittany stava volontariamente tenendo le distanze.
E non lo stava facendo per punirla.
Era semplicemente più facile per lei.

Santana realizzò pienamente quanto sentiva la mancanza di Brittany in un giorno di metà novembre, quando aveva piovuto così tanto da allagare il campo all'aperto, la palestra e il campus.
Nessun allenamento, nessuna lezione.
Santana aveva passato la giornata su Skype ad aspettare, o meglio sperare, che Brittany passasse online.

Poi aveva ricevuto un sms ed era corsa a recuperare il telefono sulla sua scrivania.
"Quinn?" sussurrò sorpresa la latina guardando il display.
"Aggiungimi su skype. QuinnFabrayHBIC."
"Oh Dio!" commentò Santana schifata dal nickname, per poi tornare al pc ed aggiungere l'amica che subito le inviò la richiesta di videochiamata.
Santana con un sorriso rispose.
"Ehi Q..." cominciò Santana divertita.
"Ehi, San..."
"Che hai fatto ai capelli?"
"Niente... sono solo ricresciuti..."
"Se lo dici tu... Allora vogliamo venire subito al dunque?" disse la latina.
"Al dunque?"
"Quinn Fabray HBIC? Seriamente!? HBIC?"
"Che c'è! Quinn Fabray era già esistente..."
"Ouch!"
"E non mi piacciono i numeri nel nome... Non voglio sembrare una specie di- drone..."
"Se lo dici tu..." sorrise la latina.
"Sai perchè ti ho cercato?"
"Perchè non puoi vivere senza di me?" provò Santana.
"Per quanto faccia fatica ad ammetterlo, devo dire che sento la tua mancanza Santana... Ma non è questo il primo motivo..."
"E quale sarebbe allora?"
"Volevo chiederti... cosa diavolo stai facendo?!"
"Lo sapevo..."
"Come ti è venuto in mente di rompere con Britt!?"
"Non abbiamo rotto noi- Noi.... no, un momento... chi è stato a dirtelo?"
"Nessuno."
"Avanti, Fabray! Non parlerò fino a quando non mi dirai chi è stato a dirtelo."
"Diciamo solo che di tanto in tanto Rachel mi aggiorna sugli altri membri del Glee Club..."
"Rachel?"
"E allora?! Lei e Kurt sono i più informati... Ogni paio di settimane mi dicono cosa succede..." spiegò la bionda "A proposito hai saputo di Finn?"
"Cosa?"
"Ha lasciato l'esercito dopo essersi sparato ad una gamba..." sorrise Quinn cercando di trattenersi.
"Oh. Mio. Dio. Allora c'è qualcuno ad ascoltare le mie preghiere! Beh avevo pregato per un colpo sui testicoli per salvare il mondo dalla sue progenie..."
"Santana!"
"No, non è un problema... posso accontentarmi... Magari il prossimo colpo sarà più preciso..."
"Smettila!"
"Sei tu quella che sta ridendo Q..."
"E tu sei quella che cerca di portarmi fuori strada per evitare un certo argomento..." replicò la bionda.
"E va bene.... Cosa vuoi sapere?"
"Tutto."

Da quella sera aveva ritrovato qualcuno con cui parlare e sfogars, ridere e si, persino piangere.
Quella sera aveva ritrovato un'amica.
Ma per quanto adorasse, con tutta se stessa, Quinn... la bionda non sarebbe mai stata Brittany.
E Santana dovette ammetterlo a malincuore.

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Era tornata a Lima per il ringraziamento.
Non lo aveva detto a Brittany.
Immaginava che lo sapesse, e se non lo sapeva poteva sempre farle una sorpresa.

Dopo il pranzo in famiglia, nel tardo pomeriggio, Santana aveva guidato verso casa della bionda sapendo che l'avrebbe trovata in camera sua a guardare come ogni anno "Un biglietto per due".
Santana non era tipa da tradizioni... Ma per gli ultimi dieci anni, come minimo, aveva sempre visto quel film insieme a Brittany e non intendeva certo interrompere la tradizione.

Come sapeva, i genitori della bionda erano già partiti per il collegio della figlia minore, così la latina si limitò ad intrufolarsi in casa come aveva fatto altre mille e mille volte.
Dalle scale sentiva già le inconfondibili voci di John Candy e Steve Martin provenire dalla camera della bionda.
Santana si avvicinò furtivamente aprire appena la porta.

La mora era rimasta bloccata sulla soglia, nascosta dietro della porta.

Brittany era sul suo letto, accoccolata a Sam.
Un braccio del ragazzo le circondava le spalle.
La testa della bionda sulla spalla del ragazzo e la mano destra della ragazza si muoveva distrattamente sul torace di Sam.

In trenta secondi Santana era tornata alla sua macchina.
In cinque minuti era tornata in camera sua.

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Capitolo 2
*** Comin' back as we are - Pt II ***


boh La mora era rimasta bloccata sulla soglia della porta.
Brittany era sul suo letto, accoccolata a Sam.
Un braccio del ragazzo le circondava le spalle.
La testa della bionda sulla spalla del ragazzo e la mano destra della ragazza si muoveva distrattamente sul torace di Sam.

In trenta secondi Santana era tornata alla sua macchina.
In cinque minuti era tornata in camera sua.







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Aveva passato il resto del pomeriggio e parte della sua serata a scrutare attentamente il soffitto della sua camera, forse sperando in un qualunque consiglio.

"Santana?" sentì la mora dall'altro lato della porta.
"Si, mamma?"
"Hai una visita..."
Santana sapeva che sarebbe arrivato il momento di incontrare Britttany.
La bionda sapeva che sarebbe tornata per il Ringraziamento, ed era sicura che anche Quinn glielo avrebbe ricordato.
"Santana?"
"Fringuell- voglio dire Blaine!?" esclamò la ragazza sorpresa.
"Posso-" il ragazzo "Posso entrare?"
"Un momento..." replicò la latina cercando di sistemarsi i capelli al meglio per poi sedersi sul letto ed annunciare "Ecco, ora puoi entrare...".
"Ehi..." provò delicatamente il ragazzo.
"Ciao... Blaine..."
"Buon Ringraziamento."
"Anche a te..." replicò confusa Santana per poi cominciare "Ora che ci siamo salutati ed augurati un felice Ringraziamento, posso sapere perchè sei qui?"
"Ho pensato che avresti potuto aver bisogno di un amico."
"E cosa te lo ha fatto pensare?" chiese la mora sospettosa.
"Ti ho visto uscire da casa di Brittany piuttosto- stravolta... Poi ho visto il pick up di Sam e-".
"E' chiaro." lo fermò Santana.
"Hai una bella camera... Forse un po' troppo scura per i miei gusti, ma niente mal-"
"Cosa sta succedendo?"
"Cos-"
"Fra loro. Cosa sta succedendo."
"Uhm..."
"Stanno insieme? Si limitano a- insomma..."
"No, no, niente di tutto questo loro- loro sono amici..."
"Amici e?"
"Amici..." ripetè incerto il ragazzo.
"Ti prego Blanderson, dimmi che nel tuo futuro non c'è l'intenzione di seguire le orme del tuo adorato fratello, perchè saresti anche più scarso di lui..."
Blaine sorrise all'affermazione.
"Sono amici." ripetè più sicuro Blaine, per poi riprendere "Ma in tutta sincerità non so dove potrebbero arrivare le cose..."
Santana annuì restando in silenzio.
"Mi dispiace."
"Di cosa?"
"Che le cose siano finite anche per voi in malo modo..."
"Anche?"
"Kurt ed io abbiamo rotto." spiegò brevemente Blaine.
"Ouch... Per quanto non sopportassi il vostro continuo tubare, mi dispiace che sia andata così... Cosa è successo?"
"Sono stato con un altro ragazzo."
"Oh."
"Già."
"Perchè?" chiese Santana senza troppi giri di parole.
"Mi mancava, mi sentivo ignorato... e non sono stato molto lucido... ma sopra ogni altra cosa mi mancava..."
"Capisco... più o meno..."
"Quello che volevo dire è che mi dispiace che per voi in particolare sia andata così... Non sembravate avere dei problemi..."
"Non sembravamo avere problemi evidenti." lo corresse Santana "E noi non ci siamo lasciate. Non ufficialmente almeno. Siamo in un periodo di... riflessione."
"Un periodo "aperto" di riflessione immagino..."
"Si..." annuì la latina "Ma non credo sia stata una buona idea perchè al solo pensiero di Brittany con qualcun altro..."
"Immagino."
"Credo che sparirò per un po'."
"Come?"
"Credo che la lascerò vivere davvero senza di me."
"Non passerai nemmeno a salutarla?"
"No..."
"Posso dirti cosa penso?"
"Se proprio non puoi farne a meno..." replicò Santana con un sorriso divertito.
"Per prima cosa credo che Sam sia piuttosto intimorito all'idea di doversela vedere con te..." sorrise Blaine per poi riprendere seriamente "Sam ti rispetta. Vi rispetta. Non credo che arriverebbe a mettersi fra di voi... Per quanto riguarda Brittany invece...
Brittany, ti ama troppo anche solo per pensare a qualcun altro Santana."
"Grazie, Blaine." replicò sincera Santana.
"Beh, sarà meglio che vada... comincia a farsi tardi..."
"Già." annuì la mora "Ti accompagno di sotto."
Arrivati alla porta, Santana prese un respiro e si decise a parlare.
"Spero che le cose si sistemino anche per te e Lady Hummel... Non era difficile vedere quanto foste felici..."
"Grazie." annuì Blaine provando ad avvicinarsi.
"Io non- Io non abbraccio la gente..." provò la latina arrentrando.
"Ok." sorrise il ragazzo divertito uscendo dalla casa "Per la cronaca... Se mi chiedessero di scommettere sulla coppia che alla fine ce la farà, io sceglierei voi. Mille volte, voi....
A presto...[*inserire la solita infinita pausa di Blaine xD *] Santana"
"A presto Blaine..."


Quella notte non aveva chiuso occhio.
Per questo alle sette era già su strada, diretta ancora una volta verso Louisville, stavolta però senza saluti.

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Aveva continuato a sentire Brittany, o meglio Brittany aveva continuato a cercarla.
La bionda aveva chiamato un paio di volte, ma doveva aver notato il tono e la passività di Santana, tanto da smettere di chiamare e limitarsi a sms e email.

Lezioni e allenamenti si erano tenuti fino agli ultimissimi giorni prima delle feste, Santana non avrebbe mai pensato di poterne essere felice. Ma questo le permetteva di tornare a Lima solo per Natale sperando di doverci restare il meno possibile.

Era arrivata a casa la mattina della Vigilia ed aveva passato l'intera serata con la famiglia cercando al meglio di distrarsi dall'incontro che inevitabilmente avrebbe dovuto affrontare il giorno dopo.

Puntuale, nel tardo pomeriggio Santana sentì suonare il campanello, e subito dopo la voce felice di sua madre nell'accogliere Brittany, poco dopo i passi leggeri della ragazza sulle scale.

Santana prese un respiro profondo prima di sedersi sul letto e sentire bussare.
"Avanti..." rispose Santana.

"Ehi..." sorrise la ballerina fermandosi a guardarla sulla soglia.
"Ehi, Britt..." sorrise la mora.
"Bentornata a casa, San..." sorrise Brittany.
"Grazie."
"Come è andato il viaggio? Ho letto che le strade erano ghiacciate..."
"E' andata bene per fortuna... ci ho impiegato solo un'ora in più del solito."
"Bene."
"Già, bene..." replicò la mora.
Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio Santana domandò "Come va a scuola? Non- Non ti ho più chiesto come procedesse..."
"Va bene! Tina e Artie mi stanno aiutando molto. Così come Schuester e la Pillsbury. Persino la Sylvester si è offerta di aiutarmi. La scorsa settimana ho preso persino una B in spagnolo."
"Stanno facendo un ottimo lavoro allora." osservò la mora, felice.
"Beh, con lo spagnolo sei stata tu a fare un ottimo lavoro nel corso degli anni..." annuì Brittany.
"In effetti..." sorrise Santana.
"Ti ho portato una cosa, per Natale..." sorrise la bionda mostrando la busta vicino alla sua sedia.
"Beh, anche io ho qualcosa per te..." spiegò Santana alzandosi a frugare nell'armadio "Ecco..."
"Apriamo insieme?!"
"Nah, apri prima tu." sorrise la latina all'entusiasmo della bionda.
"Ok!" esclamò Brittany scartando velocemente il regalo per poi osservare con gli occhi sbarrati "E' un leone!".
"E' un cappello, a forma di leone. Così avrai anche tu la criniera..." spiegò Santana con un sorriso "Avanti, indossalo e guardati allo specchio."
"E' bellissimo, San..." sospirò Brittany voltandosi a guardarla "Avanti, ora apri il tuo!"
Santana fece come richiesto, tirando fuori dalla confezione un gatto di peluche praticamente identico ad una sua cara conoscenza.
"Hai ucciso e impagliato Lord T.?" chiese divertita Santana.
"No, San! Ma gli somiglia per un motivo!" sorrise la bionda sedendosi vicino all'amica per poi voltare il peluche e far notare alla latina una zip sulla pancia del gatto.
"E' una borsa per l'acqua calda! Qualche tempo fa mi avevi detto come ogni tanto al dormitorio avessero problemi con il riscaldamento... così puoi scaldarti e pensare a Lord Tubbington! O meglio, a me!" sorrise la bionda.
"E' un'idea fantastica, Britt..." annuì la mora "Grazie."
"San... Posso abbracciarti?" domandò la bionda.
"Certo che puoi..."
"Mi sei mancata così tanto, San..." sospirò Brittany sentendo la mora irrigidirsi.
"Che c'è?" domandò la bionda allontanandosi appena per guardare negli occhi la ragazza di fronte a sè.
"Non è niente Brittany..."
"Non mi chiami mai Brittany..." osservo la ragazza cambiando subito espressione "Lo fai solo quando devi dirmi qualcosa di importante o quando sei arrabbiata."
"Non è importante, credimi..."
"Santana... non mentirmi sai che non ha senso..."
"Entrambe le cose. Forse..." cedette la mora.
"Sei arrabbiata con me..."
"Non-non sono arrabbiata con te, Britt..."
"Si che lo sei... e per la verità lo sono anche io..."
"Allora comincia tu..." propose Santana.
"Non sei passata a trovarmi il giorno del Ringraziamento."
"Chi ti ha detto che ero a Lima?"
"Sapevo che saresti tornata, San... Ma Quinn me lo ha confermato." spiegò la ballerina.
"Beh, a dire la verità sono passata a trovarti."
"Quando?"
"Non importa Brittany..."
"No, importa invece... Se sei passata perchè non sei venuta da me?"
"Eri impegnata... a guardare "Un biglietto per due"..."
"Oh..." sospirò la bionda abbassando lo sguardo.
Dopo qualche secondo di silenzio Brittany provò "San io non-"
"Non c'è bisogno, Brittany."
"No invece, devo spiegarti..."
"Non devi giustificarti, davvero-"
"Santana, non era successo niente fra me e Sam. Assolutamente niente."
"Non devi dirmelo lo sai? Sei libera di fare quel che ti fa stare meglio..."
"Ed è quello che sto cercando di fare!" sbottò Brittany facendo sussultare la latina per poi prendere un respiro e scusarsi con un flebile "Mi dispiace."
Santana annuì rimanendo in silenzio.
"
Lui-" cominciò la latina "Lui ti fa stare bene?"
"Come amico, si. E' confortante."
"E se- magari in un futuro prossimo lui-"
"Santana..." la iterruppe la bionda scuotendo la testa "Non farti questo.".
"Hai ragione. Non mi riguarda."

"Non è che non ti riguarda! Tutto quello che mi riguarda ti riguarda, ma sei stata tu a dettare le regole! Ora non puoi- Non puoi pensare di-"
"Hai ragione." annuì seria Santana guardandosi le mani "Ho sbagliato.".
Brittany sollevò la testa tirando un sospiro di sollievo.
"Credo sia meglio evitare di vederci... per un po'..." cominciò Santana.
"Per un po'?!" replicò la bionda sgranando gli occhi.
"Per il tempo necessario a schiarirci le idee..."
"Santana- Perchè stai facendo tutto questo!?"
"Perchè non voglio finire per- per diventare l'ennesima coppia che sta insieme perchè è la normalità! Non voglio fare finta che tutto vada bene perchè non puoi negarlo Britt, le cose non vanno bene..."
"Le cose non vanno come andavano prima, è vero! Ma potremmo almeno provare a-"
"E' quello che sto facendo!"
"No! Tu stai- tu- tu hai paura! Hai paura che le cose possano andare diversamente da quello che speri! E preferisci discolparti a prescindere, preferisci lavartene le mani e sperare che sia il tempo a sistemare le cose!"
"Britt-"
"Cosa ti è successo?! Sei tornata a fuggire? A nasconderti?"
"Io non-"
"Sai bene che non è questa la soluzione..."
"E invece lo è! Forse- forse dobbiamo solo capire i nostri ruoli l'una senza l'altra per poter tornare ad essere noi al meglio..."
"Senza di te io sono solo... qualcuno..."
"Non dovrebbe essere così..." replicò la mora.
Brittany annuì alzandosi in piedi, prendendo il regalo di Santana e stringendolo forte a sè per poi fermarsi sulla porta e dire "
Il tempo non sistema un bel niente. La volontà lo fa. Ti amo, San."
"Ti amo che io, Britt..."

Santana non potè fare a meno di domandarsi di quanto tempo avrebbe avuto bisogno, perchè Brittany aveva chiuso la porta della sua camera da meno di un secondo, e già sentiva la sua mancanza.


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Tutto era cominciato una mattina di pioggia.
Santana senza pensarci troppo aveva telefonato una delle sue amiche cheerleader e le aveva detto di stare male.
Non stava male, ma l'idea di passare l'intera giornata in silenzio, con sè stessa, nel suo letto, le sembrava la cosa migliore da fare.

La stessa cosa era successa il giorno dopo, e quello dopo e quello a seguire.
Un'intera settimana chiusa nella sua camera fra letto, pavimento, bagno e l'unica, buia, finestra.
Fino a che il coach della squadra non le aveva richiesto un certificato medico.

Santana aveva risposto restituendo l'uniforme e facendo una telefonata a casa.
"Mamma... Credo di essere pronta ad utilizzare quei soldi."


Un giorno era nel campus dell'università di Louisville.
Il giorno dopo a Lima, nella sua camera.
Quello dopo ancora nella Grande Mela, con un solo posto dove andare.


"Santana?!" esclamò scioccata la brunetta trovando la mora dietro la porta.
"Rachel..." sospirò la latina.
"Santana?!" ripetè Kurt comparendo alle sue spalle.
"Kurt." cominciò Santana indicando il ragazzo, "Rachel" indicando la brunetta, per terminare con un sillabato "San-ta-na." indicando sè stessa "Ora che abbiamo appurato di avere sempre i nostri vecchi nomi, volete farmi entrare? Devo fare pipì da quattro ore..."
"P-prego..." sospirò Rachel lasciando passare la mora.
"Immagino che quello sia il bagno..." osservò Santana dirigendosi verso l'unica porta dell'appartamento oltre a quella d'ingresso.
Kurt e Rachel rimasero a guardarsi confusi attendendo con ansia il ritorno della latina
"Non che non ci faccia piacere vederti qui..." cominciò il ragazzo.
"A dir la verità sono stata stranamente felice di vederti..." lo interruppe Rachel.
"Ma..." continuò Kurt "Credo che entrambi ci stiamo chiedendo-"
"Sono qui a New York a cercare di capire cosa posso fare."
"Oh."
"E..." riprese la mora "Sono anche qui per chiedervi un favore."
"C-Certo Santana! Qualunque cosa!"
"Ho bisogno di un posto dove stare per qualche giorno. Fino a che non troverò un posto sicuro dove andare."
"Stai scherzando! Certo che puoi stare qui!" esclamò Kurt avvicinandosi in perfetta sincronia con Rachel.
"No." esclamò la mora allungando le braccia di fronte a sè.
"Avanti lasciati abbracciare! E' il minimo che tu possa fare se ti facciamo restare qui!" protestò Kurt.
"Ce lo devi e-"
"Non ti devo nulla, Barbra..."
"Avanti avevi anche la mia foto nell'armadietto, cosa sarà mai un abbraccio!"
"La tua foto nel suo armadietto!?" domandòò scioccato Kurt portandosi una mano sul petto.
"Si! Ha anche ammesso che le sarei mancat-"
"E va bene! Ma tappati quella bocca!" esclamo Santana aprendo le braccia senza entusiasmo.
"Si! Si! Si!" sussurrò Kurt.
"Questa devo scriverla su Facebook!" sorrise Rachel.
"Ok. Ora basta." provò la mora cercando di liberarsi "Ora. Basta. Cosa siete, koala!?"
"Hai ragione." annuì Kurt per poi cercare di staccare l'amica "Rachel... Rachel! Non te lo lascerà mai più fare se abusi della sua disponibilità!"
"Questa cosa non succederà mai più. Non c'è pericolo."
"Allora, avete un posto dove posso riposare per un po'?"
"Apriamo subito il divano letto." replicò Kurt eccitato "E' la prima volta che lo apriamo!"
Dopo qualche domanda Santana realizzò quanto l'ambiente fosse... privo di barriere...
"Posso chiedervi una cosa?"
"Qualunque cosa!" sorrise Rachel.
"Quando avete bisogno di un po' di intimità... magari portate a casa qualcuno o simili... come risolvete il problema della privacy... oltre alle tende?"
"Tappi per le orecchie!" risposero in coro i due ragazzi con un sorriso.
"Grandioso..." commentò la latina.
"Sono testati e perfettamente funzionanti, e ti assicuro che se ne avrai bisogno ne abbiamo già un paio in più!"
"Spero di non averne mai bisogno..." sospirò Santana.
"Avanti Rachel, apriamo questo divano..." sospirò Kurt.
"A dir la verità io devo andare a lezione." annunciò la brunetta indossando la giacca "Immagino che ci vedremo più tardi..."
"Probabile..." sospirò la latina.
"Santana? Benvenuta a New York..." sorrise la ragazza con uno dei suoi sorrisi.

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Stare a New York era stato come prendere una boccata d'aria fresca.
Santana aveva un'intera metropoli da esplorare e un milione di possibilità da vagliare.
Certo le cose non erano così facili come potevano essere descritte nei migliori film sul sogno americano, o newyorchese in special modo, ma di certo non sentiva più la pesantezza di Lima, o peggio, di Louisville.
Rachel e Kurt si erano rivelati essere una piacevole sorpresa.
Erano sempre i Rachel e Kurt del McKinley ma entrambi diversi, cresciuti, dentro e fuori.
Aveva cercato un posto dove stare per una decina di giorni fino a quando Kurt non le si era presentato in "camera" con una presentazione in power point sul suo portatile che elencava ben trentadue motivi per cui restare a vivere con loro. Dopo essere scesa a patti su un paio di punti, Santana aveva accettato con un sorriso.

Era stata a sentire tutte le varie idee di Kurt e Rachel sul cosa poteva fare.
Poteva tentare di entrare in qualche università e cominciare magari a seguire qualche corso... Ma Santana decise di cominciare trovandosi un lavoretto.
Aveva lavato i piatti per una settimana intera.
Poi aveva supplicato, in ginocchio sul pavimento lurido della cucina, il padrone del locale affinchè la lasciasse lavorare come cameriera. Dopo qualche giorno di indecisione l'uomo le aveva concesso qualche giorno di prova nel locale vero e proprio, ma solo perchè era una bella ragazza e questo poteva invogliare i clienti.

Si convinse che non era così male.
La paga era schifosa e tornava a casa con i piedi distrutti, ma sapeva bene che pagarsi le spese era il minimo che potesse fare mentre cercava qualcosa di meglio da fare.
Allo stesso modo non era male la vita di New York.
Kurt e Rachel conoscevano dei posti niente male, e anche le loro serate a casa erano perlomeno memorabili.
Specialmente quelle che avevano a che fare con l'alcool.

Durante una delle tante sessioni di karaoke su You Tube, Rachel aveva ricevuto una mail da Tina ed era corsa ad aprirla.
"Ci mancate! Un abbraccio da tutti noi." lesse ad alta voce Rachel.
"C'è un allegato, avanti apri!" esclamò Kurt eccitato aspettando che qualunque cosa fosse comparisse.
Era la classica foto di gruppo da Breadstix di quella che doveva essere la nuova formazione delle New Direction.
Mentalmente Santana passò gli occhi sulla foto nominando ogni vecchio compagno di scuola.
Blaine, Tina, Artie, Unique, Sugar, Joe, Sam e Brittany.
Sam e Brittany.
Sam con Brittany sulle ginocchia.
E un braccio attorno alla vita.
E il mento poggiato sulla sua spalla.
Santana si alzò di colpo dal divano attirando l'attenzione dei due amici.
"Santana ti senti bene?" chiese Rachel preoccupata.
"Credo di aver bevuto troppo..." sospirò la mora per poi correre verso il bagno e chiudersi velocemente la porta alle spalle, per poi raggiungere il water e svuotare tutto il contenuto del suo stomaco.
"Santana!?" esclamarono i due ragazzi bussando ripetutamente alla porta.
"Santana alzati e vieni ad aprire la porta, sai benissimo che mi fracasserei ogni singolo osso del corpo se provassi a buttarla giù!" protestò Kurt.
"Sto bene..." replicò Santana sedendosi sul pavimento del bagno "Sto bene...".

Se lo era ripetuto per tutta la notte.
Minuto dopo minuto.
 
Da quel giorno le cose erano cominciate lentamente a cambiare.
Una parola in meno scambiata con Rachel e Kurt.
Una serata in meno per locali.
Una giornata in meno a lavoro.

Poi due, e tre e quattro e così via.
Fino a ridursi per la seconda volta nel giro di pochi mesi a vivere raccolta nella sua "camera".

Rachel e Kurt l'avevano lasciata fare per due settimane.
Fino a che non avevano cominciato a darle l'assedio giornalmente e continuamente nel suo angolo di casa con mille e mille domande.
"Non ti senti bene?".
"Hai voglia di parlare?".
"Vuoi qualcosa da bere?".
"Possiamo andare a trovare Quinn a New Haven se ne hai voglia?".
E una su tutte "Santana, cosa stai facendo?"
A cui seguiva sempre la stessa risposta "Sto decidendo cosa fare."

Poi avevano cominciato a vivere sul suo letto, cercando di renderla partecipe al massimo delle loro vite.
Una sera Rachel era tornata dalle lezioni ed aveva annunciato a Kurt con un sorriso dispiaciuto "Le New-New Direction sono arrivate dodicesime..."
"Uh... Magari l'anno prossimo arriveranno prime..." rispose il ragazzo per poi aggiungere "Se la storia si ripete..."
"Tina verrà a New York." continuò la brunetta.
"Davvero?"
"Si, proverà le ultime audizioni della stagione alla Nyada."
"Pian piano ci ritroveremo tutti qui..." sorrise Kurt.
"Santana?" cominciò Rachel.
"Mmh?" replicò la mora.
"Andrai alla cerimonia del diploma?"
"Certo... Non vedo l'ora di vedere Artie che lancia il suo cappello in aria..." replicò Santana ironica.
"Si diplomerà anche Brittany, stavolta." insistette
"Sono felice per lei..."
"Quindi non-"
"No, Rachel, non ho intenzione di andare a Lima per la consegna dei diplomi, Anzi per dirla tutta non ho intenzione di muovermi presto da questo letto." rispose velocemente la latina voltandosi per dare le spalle ai due ragazzi.
"Santana. Te lo chiederò per l'ultima volta, ma stavolta voglio una vera risposta." riprese Rachel "Cosa stai facendo?!"
Santana sospirò per poi rispondere puntuale "Sto decidendo cosa far-"
"No! Non stai facendo un bel niente!" sbraitò la ragazza "Passi le giornate a letto a stringere quella- borsa dell'acqua calda Santana! E siamo quasi a giugno!".
"Io sto bene..."
"E continui a ripeterlo ma affrontiamo la realtà... non è così! Non-Non vedi che stai sprecando il tuo tempo, stai sprecando la tua vita!?"
"Salvo incidenti di percorso ho ancora molta molta molta vita davanti..."
"La vita è adesso, Santana! Non è domani, o dopodomani o fra un mese. E' adesso..."
"Rachel," cominciò Santana voltandosi "apprezzo davvero i tuoi tentativi di tirarmi fuori da questo letto... ma puoi cominciare a risparmiare il fiato per le tue esibizioni perchè sto bene dove mi trovo."
"Non so più cosa devo fare con te..." sospirò la ragazza tornando verso la cucina a preparare la cena.

"Nemmeno io..." sospirò Santana voltandosi di nuovo.
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Non si erano arresi.
Avevano chiamato Quinn e Mercedes e persino Puck per cercare di farla rinsavire.
Specialmente Rachel che passava ogni sua pausa pranzo a cercare di trascinare l'amica fuori dal letto.

"Rachel," cominciò Santana senza nemmeno voltarsi, sentendo la porta dell'appartamento sbattere "per l'ultima volta: ho mangiato una mela ieri sera, mi sono alzata a sgranchire le gambe e ho controllato di non avere alcuna piaga da decubito, ho letto il giornale, ho guardato fuori dalla finestra e ho fatto un giro su internet. Ora si può sapere cosa diavolo vuoi?!"
"Voglio che ti volti.".

Santana sentì il sangue gelarglisi nelle vene.

Brittany.

"Te lo avevo detto, San...
Il tempo non sistema un bel niente..."
"Rachel. E' stata Rachel, non è vero?"
"Non importa chi è stato." replicò la bionda "Voglio che ti volti e che mi guardi negli occhi e che mi ascolti attentamente."
Santana si mise lentamente a sedere sul letto per poi voltarsi.
"Non ti vedevo così sconvolta da quando abbiamo avuto la mononucleosi per la prima volta." osservò seria la ballerina.
"Cosa ci fai qui, Brittany..." sospirò Santana passandosi inutilmente una mano fra i capelli.
"Ho portato il pranzo..." rispose semplicemente la ragazza mostrando una busta.
"Grazie ma non-"
"Alzati Santana, avanti..." sospirò la bionda lasciando cadere a terra il suo zaino e la busta per poi avvicinarsi al letto.
"No... Io non-"
"Ora ti alzerai, verrai a pranzare con me e poi ti farai una lunga doccia per schiarirti le idee..." insistette decisa Brittany.
"Noi non- Non abbiamo una doccia... Abbiamo una vasca piuttosto grande..." osservò Santana come se quella fosse stata una cosa importante da dire.
"Meglio ancora. Un lungo e rilassante bagno per schiariti le idee. Avanti." ordinò la bionda quasi minacciosa.
Santana non potè fare altro che darle ascolto.

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Mentre stava facendo il bagno Santana sentì la porta aprirsi e Brittany entrare senza farsi nemmeno scrupolo di cheiderle se poteva entrare o meno.
Come era sempre stato d'altro canto.
"Ti dispiace se mi siedo un po' qui?" domandò la bionda indicando il pavimento.
"Conoscendo la mania per l'igiene di Kurt e Rachel potresti pranzare lì per terra..." osservò Santana facendo sorridere Brittany che però sapeva già dove voleva arrivare.
"Non ti eviterai questa chiacchierata... Non stavolta San, a costo di farti ghiacciare lì dentro..." rispose la bionda sedendosi sul pavimento di fronte alla mora.
"Lo so..." annuì la mora per poi riprendere "Mi dispiace per come è andata alle Nazionali..."
"Avremmo vinto se avessimo ancora avuto te, Rachel e Mercedes..."
"Puo' darsi..."
"Non ci vediamo da un bel po'..." osservò la ballerina.
"Centosessantasette giorni, oggi pomeriggio."
"Wow..."
"Non ho avuto molto da fare negli ultimi mesi..." spiegò Santana.
"San..." cominciò seria Brittany "Cosa ti succede?"
Per un momento Santana pensò di uscirsene con una qualunque bugia, ma Brittany non era Rachel o Kurt o chiunque altro al mondo.
Era Brittany.
"Non lo so..." rispose sinceramente la mora.
"Perchè passi tutto il giorno a letto?" provò Brittany cambiando angolo.
"Non ho nulla da fare."
"Nulla?"
"Nulla." ripetè la mora.
"O non hai voglia di fare nulla?" insistette la ballerina.
"Non c'è nulla che valga la pena fare... quindi tecnicamente non ho nulla da fare..."
"Che fine hanno fatto i tuoi sogni?"cominciò Brittany passando delicatamente la punta delle dita sulla superficie dell'acqua "Volevi prima diventare avvocato, poi manager, poi cantante e infine semplicemente "famosa"... Dove sono questi sogni?"
Santana sembrò pensarci qualche istante per poi abbassare lo sguardo e sussurrare incerta "Con te... ?".
"Io sono qui." rispose semplicemente la bionda.
"Per quanto tempo Brittany?"
"Per tutto il tempo del mondo."
"Non tornerai a Lima?"
"Non ho nulla a Lima per cui tornare... perchè dovrei tornare?"
"Non hai... nessuno?"
"Non c'è mai stato nessuno oltre te Santana... Nè prima, nè dopo. Nè ci sarà."
"Brittany-"
"No, non ricominciare perchè stavolta non starò a sentirti. Guarda dove ci hanno portato le tue idee... guarda dove ti hanno portato, San..." rispose la bionda con la voce rotta "Mai, mai più voglio vederti così. Quando Rachel mi ha chiamato e mi ha detto tutte quelle cose io non- Non tenerti mai più dentro tutte queste cose..."
"Mi dispiace Britt-" sbottò la latina cercando inutilmente di trattenere le lacrime.
"Hai cercato di fare quello che pensavi fosse meglio per noi ma non- non impormi mai più di starti lontana perchè questi mesi sono stati i più orribili della mia vita e non voglio mai più essere solamente un qualcuno... io voglio essere la tua Brittany..."
"Ti prego, ti prego, ti prego perdonami-" esclamò Santana sedendosi per poi aggrapparsi alla maglietta della bionda e tirarla a sè per stringerla più forte che potesse.
"Ti amo Santana, ma non cercare mai più di fare la "cosa matura"..." sospirò la bionda fra i capelli bagnati della latina, sentendo una sua fievole risata fra i singhiozzi.
"Ti amo, Brittany... non lasciarmi mai più fare la cosa giusta..." replicò la mora stringendo la presa sul collo della ragazza per poi sussurrare "E ti sto fradiciando..."
"Al diavolo..." sospirò Brittany sfilandosi velocemente calzini e scarpe per poi entrare direttamente nella vasca e tirare verso di sè la latina con un sorriso.


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"Wow..." sospirò Kurt scherzosamente "Noi mandiamo i rinforzi e guarda un po'! Ora sono in due a letto!"
"Almeno ha cambiato pigiama..." sorrise Rachel.
"Se non puoi batterli... Unisciti a loro..." spiegò Brittany stringendo più forte a sè Santana.
"Dio sei così intelligente..." sospirò Santana.
"Davvero, Brittany... hanno fatto un ottimo lavoro a scuola quest'anno..." osservò Kurt.
"E' sempre stata intelligente... eravate voi a non capirla..." spiegò la latina guardando la bionda, adorante.
"Beh, vi lasciamo alle vostre chiacchiere..." sorrise Rachel tirando la tenda che separava la camera di Santana dal resto dell'appartamento.
"San... Ricordi quando hai detto che dovevamo capire i nostri ruoli l'una senza l'altra?"
"Si..." annuì Santana abbassando lo sguardo.
"Beh, ci ho pensato a lungo e sono giunta ad una conclusione..."
"Sentiamo..." sorrise la mora piegando la testa per poter guardare la ragazza negli occhi.
"Io e te siamo un tandem."
"Un tandem?"
"Quelle biciclette per due persone... sai?"
"Si, so cosa è un tandem..." sorrise Santana.
"Noi siamo così! Noi- Noi funzioniamo solo in coppia... senza l'altra siamo... una bicicletta a metà su cui è praticamente impossibile pedalare..."
"Wow..."
"Ho ragione, vero?"
"Quando dici queste cose estremamente dolci ed estremamente intelligenti il tuo sex appeal sale in maniera incredibile..." sospirò Santana avvicinandosi a baciare la bionda.
"Dio, quanto vorrei che queste tende fossero pareti..." sussurrò Brittany.
"Per questo non c'è problema..." sorrise Santana per poi gridare "Rachel? Kurt? E' arrivata l'ora di usare quei tappi per le orecchie!"
"Non esiste! Io me ne vado..." sospirò Kurt dirigendosi di corsa verso la porta.
"Aspetta! Aspettami vengo anche io!" esclamò Rachel ricoprendo i passi dell'amico.
"Hai appena cacciato i padroni di casa?" osservò Brittany divertita.
"Si, e spero di farlo ancora e ancora e ancora..." sorrise Santana tornando a baciare la sua fidanzata.






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Ovviamente le cose non andranno mai così xD

Spero che vi sia piaciuta che se mi rendo conto di aver un po' "affrettato" quest'ultima parte.
Anche se è stata piuttosto volontaria come cosa... Volevo che ci fosse l'essenziale tra loro due... che poi è tutto ciò di cui hanno bisogno...

Un abbraccio.

Spero a presto...

Northstar

ps: non ci provo nemmeno più a chiedervi di recensire ormai! Fa poca differenza! xD
pps: sono indietro tra messaggi privati e recensioni, non ho tempo nemmeno di aprire le email in pratica... ma prometto di guardarle presto!

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