You're Mine, Don't Think You Are Not

di Alex96_
(/viewuser.php?uid=137908)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Night Talks ***
Capitolo 2: *** You're Mine, Don't Think You Are Not ***
Capitolo 3: *** Two Explosive Blonde ***
Capitolo 4: *** The Dance ***
Capitolo 5: *** Shopping ***
Capitolo 6: *** Choises ***
Capitolo 7: *** Decisions ***
Capitolo 8: *** Positions ***
Capitolo 9: *** A Lot of Chats ***
Capitolo 10: *** Explanations ***
Capitolo 11: *** A New Old Bond ***
Capitolo 12: *** Before the fight...then the peace ***
Capitolo 13: *** A Blonde Issues ***
Capitolo 14: *** An Inconvenient Guest ***
Capitolo 15: *** An Unconfortable Dinner ***
Capitolo 16: *** The Graduation ***
Capitolo 17: *** The After Graduation Party ***
Capitolo 18: *** Road Trip ***
Capitolo 19: *** EXTRA N° 1: Kol e Bonnie ***
Capitolo 20: *** EXTRA N° 2: Rebekah e Stefan ***
Capitolo 21: *** EXTRA N°3: Elijah e Katherine ***
Capitolo 22: *** EXTRA N°4: Klaus e Caroline ***
Capitolo 23: *** Home sweet home ***
Capitolo 24: *** Bite Me ***
Capitolo 25: *** Let's Make A Party! ***
Capitolo 26: *** Cat Fight ***
Capitolo 27: *** Bad News ***
Capitolo 28: *** Un Unconfortable Guest ***
Capitolo 29: *** Bad Feelings ***
Capitolo 30: *** A Mother Love ***
Capitolo 31: *** The Past Always Came Back ***
Capitolo 32: *** Every Good Things Came To An End ***
Capitolo 33: *** Bad Choises ***
Capitolo 34: *** Travel part 1 ***
Capitolo 35: *** Travel part 2 ***
Capitolo 36: *** Welcome Back Home ***
Capitolo 37: *** Unexpected Advises ***
Capitolo 38: *** Reunions ***
Capitolo 39: *** EXTRA N° 5 Christmas: How Magic! ***
Capitolo 40: *** EXTRA N°6: Birthdays, what a passion! ***



Capitolo 1
*** Night Talks ***


Caroline Forbes si ritrova a camminare per le vie vuote di Mystic Falls sorprendentemente stanca e senza forze, mentali e fisiche.

I pensieri della ragazza sono rivolti a Tyler, ancora. La sua vita era in pericolo, molto più di quanto lo fosse mai stata in precedenza, perché sicuramente né Damon, né Stefan si sarebbero mai astenuti dall’uccidere Klaus per salvarlo. Non avrebbero mai fatto una cosa del genere per lei.

Caroline si sdraia a terra, ai piedi di un albero nella vuota piazza cittadina e sorride amaramente quando l’orologio segna le due della notte.

Era da più di due ore che andava da una parte all’altra della città senza una meta precisa, la mente ingombra di pensieri che non le permettevano di addormentarsi.

La ragazza persa nei suoi ragionamenti neanche si accorge della figura che la guarda dall’altro lato della strada curiosa, la vede solo quando l’Originale decide di mostrarsi a lei, sorridendole affascinante.

“Klaus!”

Il vampiro sorride ancora, guardandola dall’alto in basso.

“In persona, cherie

Caroline alza gli occhi al cielo e, dopo uno scatto fulmineo, si rialza in piedi, sicura che ha bisogno di tutto, fuorché della presenza dell’ibrido accanto a lei.

La ragazza così prende a camminare nella direzione della sua casa, seguita dall’Antico che la guarda contrariato.

“Neanche mi saluti? Così mi offendi!”

Quello che riceve in risposta Klaus è solo uno sbuffo, che lo fa sorridere impercettibilmente e che lo spinge a continuare a seguire la giovane biondina, nella speranza che questa decida di parlargli.

Caroline però ad ogni passo che compie, perfettamente imitato da quello dell’ibrido, sente solo una rabbia ceca impossessarsi del suo corpo e non può fare a meno di girarsi di scatto e di portare una mano alla gola dell’ibrido, prima di sbatterlo al muro più vicino.

Klaus, se in un primo momento appare infuriato dal gesto improvviso della bionda, non può fare a meno di sorridere al pensiero del coraggio e dell’audacia mostrato dalla giovane vampira, che lo guarda con gli occhi infiammati dal sentimento cieco.

“Che diavolo ridi?”

Klaus sorride ancor di più alla vista della bionda che cerca invano di riprendere la sua forma umana.

“Non sapevo di farti quest’effetto, Caroline”

La bionda con un gesto secco gli toglie la mano da attorno alla gola e si volta imbestialita, cercando di riprendere il controllo del proprio respiro.
Klaus, divertito dalla scena, si poggia più comodamente al muro, sostenendosi con una gamba e incrocia le braccia sul petto, aspettando una reazione da parte della vampira, che non tarda ad arrivare.

“Tu..tu non mi fai nessunissimo effetto!”

La biondina è ancora infuriata e il suo sguardo è ancora quello di un mostro, che a Klaus non può apparire più affascinante.

“E poi che diavolo fai? Hai preso a seguirmi? Non bastavano più i disegni romantici e i regali, ora sei diventato uno stalker? O dio, aveva ragione
Damon, hai un’ossessione per me”

La ragazza, totalmente convinta di quello che ha detto in un momento di agitazione, rimane sorpresa quando il petto del vampiro viene scosso da
una risata dal tono basso e carezzevole, che le provoca una strana sensazione nel basso ventre alla quale decide di non prestare minimamente
attenzione.

“Cosa?”

Klaus smette di ridere e si stacca dal muro, andando vicino a Caroline, che istintivamente indietreggia.

“Dolcezza non sopravvalutarti, ero uscito per cenare, ma a quanto pare la cena è venuta da me..”

Caroline, dapprima terrorizzata al solo pensiero che l’ibrido possa cibarsi di lei, si insospettisce quando vede che il sorrisino maligno dell’Originale non è rivolto a lei, bensì a una cameriera del Grill che esce dall’ultimo turno di lavoro.

L’ibrido le fa un cenno e và verso la giovane a passo umano e Caroline, preoccupata per la vita della ragazza, lo segue.

“Ciao, swetie. Gradirei che stessi zitta e immobile”

Klaus sorride alla vista della ragazza alla sua mercé e si volta sensuale verso Caroline, sentendola dietro di sé.

“Vuoi unirti a me, tesoro? Sicuramente ce ne sarebbe per tutti e due”

La giovane, disgustata dal solo pensiero, si frappone fra l’ibrido e la giovane.

“Lasciala in pace”

Klaus però piega la testa da un lato, pensieroso.

“La vuoi tutta per te? Bisogna condividere, Caroline. Non te l’hanno insegnato?”

La ragazza però, sicura di sé, arriva a un soffio dal volto dell’ibrido, talmente vicina da poterne sentire il fiato fresco infrangersi sul viso.

“Ho detto: Lasciala. In. Pace”

Klaus fa finta di pensarci su, ma poi, con un sorriso a mezza bocca a increspargli le labbra, risponde divertito.

“Già, temo che non accadrà”

E prima che Caroline possa fare qualcosa, le pupille del vampiro sono mutate dall’azzurro chiaro al giallo, i suoi occhi sono neri, cerchiati da profonde strature violacee e le sue zanne sono uscite, giusto in tempo per penetrare il collo della ragazza e succhiarne via la vita.

Caroline corre verso l’ibrido e riesce a spingerlo via e quello la guarda divertito.

“Serviti pure, ce n'è ancora a sufficienza”

La vampira sta per mandarlo al diavolo quando l’odore del sangue della giovane le arriva alle narici, scatenando il suo istinto.

La ragazza tenta, invano, di resistere al richiamo del sangue ma l’ultima volta che si è nutrita è stata la mattina precedente e il profumo è così invitante, attraente, appetibile che Caroline non può fare altro che avvicinarsi alla ferita ancora aperta sul collo della giovane e aspettare che le zanne si snudino per permetterle di affondare i denti sulla ferita.

Klaus sorride soddisfatto quando la vampira inizia a bere dalla giovane, per lui solo una preda, e sempre sorridente affonda i denti nell’altro lato del collo della sventurata che, immobile, può solo gridare aiuto tramite la disperazione degli occhi.

Caroline, presa dalla frenesia del sangue caldo che fluisce nel suo corpo, neanche si rende conto di star stringendo oltre alla vita della poverina anche il braccio di Klaus che sorride compiaciuto e continua a cibarsi della giovane.

Quando l’Originale si stacca dalla ragazza, sazio, nota come Caroline si stia facendo prendere dalla frenesia  e come stia stringendo compulsivamente la giovane a sé, per riuscire a succhiare più sangue.

L’ibrido però si dice di non aver voglia di andare a nascondere l’ennesimo corpo in qualche fosso, così si avvicina alla bionda e la invita ad allontanarsi.

“Andiamo dolcezza. La stai prosciugando”

Caroline, però, neanche sente il vampiro e non può fare a meno di continuare a bere ma l’Originale, stanco, la stacca malamente dalla ragazza che cade a terra.

La bionda, alla vista della giovane, sembra riprendersi dal suo stato e la guarda esterrefatta, prima di portare le mani sul volto e scoprirle intrise di sangue.

Sconvolta, si volta infuriata verso Klaus.

“Che diavolo mi hai fatto?”

La vampira inizia a tempestare di pugni male assestati il petto dell’Originale che indietreggia leggermente, finché, stanco, non blocca la vampira contro un muro, per impedirgli di continuare a picchiarlo, stringendole entrambi i polsi ai lati del viso, con le braccia.

La vampira, lo sguardo ancora infiammato, lo guarda in cagnesco.

“Adesso che diavolo stai facendo?”

Klaus, veramente stanco della sua totale mancanza di rispetto nei suoi confronti, la guarda duro in volto.

“Te ne sto facendo passare tante stasera dolcezza, ma mi sto stancando quindi ti consiglio caldamente di calmarti, riprendere il controllo di te stessa e smetterla di prendertela con me”

Caroline ammutolisce e, dopo aver fatto qualche respiro calmante, ritorna alla sua versione umana e incita Klaus a lasciarla libera.

Il vampiro, sorridendo, indietreggia con le mani ben in vista.

Caroline sbuffa e corre dalla giovane svenuta per terra, dandole il suo sangue. Quando quella riprende colorito, Caroline la soggioga affinché dimentichi quello che ha visto e vada a casa a dormire.

E solo quando la ragazza è sparita insieme alla sua macchina e Caroline non è più tentata da bere il suo sangue si gira, ancora una volta furibonda, verso l’ibrido.

“Non dovrei prendermela con te? Scherzi, vero? Tu sei la causa di tutti i miei problemi!”

L’Originale sorride strafottente.

“Addirittura? Non credevo di essere così importante per te”

Caroline sbuffa e si siede a terra, sul ciglio della strada.

“Non lo sei, ma se non fosse per te non starei mai in questa situazione alle due di notte con i rimorsi di coscienza per aver appena azzannato una ragazza”

L’Antico le si siede affianco, non troppo vicino ma neanche troppo distante, e la guarda circospetto.

“E perché in qualche modo io dovrei avere a che fare con la tua condizione di vampiro?”

Caroline sorride amara.

“Perché se tu non fossi mai esistito Katherine non starebbe scappando da te da più di 500 anni e non avrebbe mai pensato di venire a Mystic Falls e di trasformare me per servirti su un piatto d’argento doppelganger, vampiro , licantropo e strega. È piuttosto semplice!”

Klaus scuote la testa e stringe le labbra, in una specie di broncio.

“No, quello che ha fatto Katerina è stato solo per aver salva la vita. Tentativo inutile per altro, non l’avrei mai risparmiata, neanche se mi avesse
dato tutti voi”

Caroline poggia una mano su un ginocchio e si volta parzialmente verso l’ibrido.

“Perché?”

L’ibrido, dopo averci pensato su, imita la posa della giovane e le risponde sincero.

“Perché Katerina è stata sciocca a pensare di poter scappare da me senza che questo potesse avere ripercussioni”

“Non le stai dando la caccia però”

Klaus sorride affascinante e Caroline lo maledice perché quel suo modo di sorridere, lo stesso che aveva usato alla festa organizzata dalla sua famiglia nel tentativo di ammaliarla e lo stesso che aveva usato quando l’aveva sfidata a conoscerlo, le facevano provare la stessa strana,
stranissima sensazione al basso ventre che iniziava ad odiare.

La vampira deve riscuotersi dalle sue riflessioni, per poter sentire la risposta dell’ibrido.

“Ho altro di più interessante da fare al momento”

Caroline abbassa lo sguardo e ringrazia la scarsa illuminazione della piazza che non permette all’ibrido di scorgere il rossore che anima le sue
guancie.

La ragazza però non considera i sensi acuiti del vampiro sia come Originario, sia come ibrido che gli permettono di vedere perfettamente anche nella notte e che, per questo, gli fanno scorgere il suo rossore.

“Sei arrossita”

La bionda maschera con un’alzata di occhi la cosa e fa per alzarsi, ma una mano dell’ibrido si posa attorno al suo polso, stringendo poco e
costringendola a spostare gli occhi in quelli azzurri dell’uomo di fronte a sé, perché nello sguardo limpido, nelle labbra lievemente sollevate verso l’alto, nelle fossette sulle guancie, Caroline non riesce a scorgere un mostro, soprattutto non dopo quello che le dice il vampiro.

“Resta”

La bionda, ubbidiente, annuisce e si risiede, permettendo all’ibrido di lasciare la presa sul suo polso. Il silenzio che cala fra loro è rotto solo dai pochi grilli che friniscono, e Caroline, in imbarazzo, si ravvia i capelli non sapendo come continuare la conversazione fra loro, ma l’ibrido la solleva
dall’incarico, parlando per primo.

“Cosa ci facevi in giro a quest’ora?”

Caroline accenna un sorriso prima di rispondere.

“Non riuscivo a dormire. Si potrebbe dire che io, la superficiale Barbie Vampiro, avevo troppi pensieri per la testa per poter dormire”

Klaus sorride appena dell’appellativo sicuramente non calzante per la ragazza e la osserva contorcersi le mani nervosa, gesto che non può far altro che farlo gioire per creare un tale scombussolamento nella ragazza, non che abbia mai avuto problemi con il popolo femminile, ma capire di creare una tale inquietudine nella giovane gli dà un certo piacere.

“E cosa riguardavano questi pensieri, se posso sapere? Come uccidere la mia famiglia? Perché i piani dei tuoi amici stanno fallendo l’uno dopo
l’altro Caroline”

La giovane sorride dell’assurdità della situazione: fino a poco fa avrebbero voluto ucciderli tutti, mentre ora era essenziale per tutti che i membri della famiglia degli Originali rimanessero vivi.

“Perché sorridi?”

Caroline non si fa pregare molto e inizia a parlare.

“Beh, c’è che ormai non possiamo più fare piani sull’uccidere la tua famiglia perché, a quanto pare, ucciso un’Originale muoiono tutti i vampiri che ha trasformato e quello che sappiamo di certo è che tu hai trasformato Tyler, ma non credo che gli altri si faranno fermare dall’ucciderti solo per salvarlo”

Klaus guarda pensieroso la ragazza.

“Faresti di tutto per lui?”

Caroline annuisce assorta. Per lei Tyler era veramente importante, era stato per moltissimo tempo un semplice amico, ma pian piano era diventato un confidente, qualcuno con cui potersi sfogare e parlare, e poi era diventato un compagno, qualcuno d’amare. La ragazza sorride al pensiero di lei e Tyler insieme e risponde sicura.

“Si. Lo amo”

Klaus si trattiene a stento dallo sbattere un pugno sul ciglio della strada per la desolazione derivata dal sentire quello che la ragazza prova per il suo ibrido, che implica sicuramente che lei non provava nulla per lui.

Il vampiro neanche si accorge che la ragazza ha ripreso a parlare.

“C’è sempre stato per me. Da quando sono stata trasformata e Stefan è tornato da Elena, lui mi è stato accanto, anche quando non sapeva cosa fosse diventato”

L’Originario prova un pizzico d’invidia nei confronti dell’altro ibrido per essere riuscito a stare vicino alla ragazza, mentre a lui non era concesso.

“Ma ora non c’è”

Caroline annuisce, triste.

“Già, ora non c’è. Per colpa tua, altrimenti sarebbe qui a stringermi la mano”

Klaus però non si fa scalfire dalle parole della biondina.

“Forse, ma se non sbaglio è per colpa sua che tuo padre è morto”

Il corpo di Caroline è scosso da un brivido al pensiero, ancora troppo fresco, della morte del padre e nulla le impedisce di digrignare i denti.

“No, Tyler non c’entra niente, l’unico colpevole è Alaric, o meglio..il suo alter ego malvagio”

Klaus, se prima sorpreso dalla notizia che l’uomo del quale aveva occupato il corpo per un breve tempo ora era posseduto da un qualche spirito, si incupisce al pensiero che uno dei suoi amici sia anche la causa di sofferenza di Caroline.

“Di una parola ed è morto”

Caroline fa un sorriso tirato prima di voltarsi verso l’ibrido.

“Ah già, dimenticavo. Tu sei un prepotente! Prendi e uccidi tutti quelli che vanno contro di te”

Klaus incassa il colpo ma replica rapido e insinuante, facendo dubitare la biondina.

“Sempre meglio che sopportare sempre tutto e rimanere in silenzio a uccidersi dentro, noh?”

Caroline sbuffa e Klaus continua a parlarle, sempre con quel suo tono di voce fintamente rassicurante e certamente insinuante.

“Sai, non dovresti sopportare questo genere di cose. Alaric ha ucciso tuo padre, non dovresti passarci sopra”

La biondina si porta una mano fra i capelli.

“So che non dovrei farlo, ma è un mio amico e non è colpa sua, lui non lo voleva, come io del resto non volevo essere un vampiro”

Klaus fa un sorriso tirato e si perde a guardare la bionda che sembra però non notarlo, troppo presa dai suoi pensieri.

“Sai, credo che tu infondo non sia così. Tu non sei come la impeccabile Elena, tu avresti di gran lunga preferito staccargli la testa a morsi per quello che aveva fatto a tuo padre. Tu sei come me”

Caroline si fa scuotere da una risata nervosa e guarda il vampiro di traverso mimando perfettamente un’espressione di disgusto. E non perché l’idea di essere come l’ibrido non la disgustasse, ma per il semplice fatto che l’idea di staccare la testa ad Alaric le era passata eccome per la mente, e non era neanche riuscita ancora a cancellare il pensiero del tutto.

La ragazza si riscuote quando vede che Klaus la fissa con un sorrisino vittorioso, che la costringe a replicare acida.

“Io non sono per niente come te. Tu mi disgusti”

L’ibrido alza un lato della bocca in un mezzo sorriso e piega la testa da un lato, in un’espressione buffa che fa abbassare la guardia a Caroline il tempo sufficiente per l’ibrido di sbatterla contro il muro dietro di loro. Il corpo premuto addosso al suo, i polsi bloccati ai lati del suo viso dalle braccia del vampiro che la guarda estremamente divertito, fanno avvampare Caroline.

“Ah, si?”

Quello di Klaus è solo un sospiro gelido che si infrange direttamente sulla pelle calda della vampira, facendola rabbrividire da capo a piedi. Ma Caroline non ha paura neanche per un istante che Klaus possa farle del male, l’unico suo timore è quello di non riuscire più a rifiutare le avances invitanti dell’ibrido.

E  Caroline di questo ne ha la prova quando Klaus immerge il viso nell’incavo del suo collo, provocandole un brivido lungo la schiena che non fa altro che prolungarsi quando l’Originale sfiora con la punta del naso la clavicola di Caroline, mordendole, senza zanne, il nervo sensibile che inevitabilmente le fa emettere un mugolio estasiato al quale il vampiro non può che trattenere un sorriso, percepito ugualmente dalla vampira.

La ragazza, se per un attimo si ferma a guardare il viso di Klaus che sembra quasi angelico sotto la luce del lampione, si riscuote e strattona le mani, riuscendo a farlo indietreggiare di un passo, mossa che le permette di ritornare in mezzo alla strada, dove è sicura che il vampiro non l’attaccherebbe.

Ma Caroline non conosce bene Klaus, infatti il vampiro contro sua ogni previsione, scoppia a ridere facendo infuriare di più la biondina che sbuffa e inizia a camminare verso casa sua, senza curarsi minimamente dell’ibrido.

“Vuoi ignorarmi Caroline? Allora ti interesso proprio”

La bionda si scaglia contro di lui e lo butta addosso al muro, ma quando vede di non averlo scalfito minimamente, anzi, si arrabbia mentalmente con se stessa e gonfia le guancie in un’espressione che diverte l’Antico.

“Non arrabbiarti, sweetie. Ho mille anni, non potresti mai farmi male, neanche impegnandoti”

Caroline solleva gli occhi è fa un passo indietro, togliendo la mano da attorno al collo del vampiro.

“È tardi. È meglio che entrambi andiamo a casa”

Klaus piega la testa e la bionda è tentata dal tirargli un pugno sul naso quando le sue labbra vengono increspate da quel sorrisetto tanto sexy quanto fastidioso, ma per fortuna la bionda si trattiene, spaventata dalla reazione che potrebbe avere l’ibrido.

“Allora, casa mia o casa tua Caroline?”





Angolino Autrice:

Saaalve a tutte splendori! Avevo già pubblicato questa shot (che era mooolto più lunga) ma le stupende ragazze che l'hanno recensita mi hanno consigliato di continuarla e allora sono qui pronta a ripubblicare questa prima parte della mia shot iniziale, a cui posterò subito il seguito, e alla quale aggiungerò l'altra shot con protagoniste le due barbie vampiro e da lì la storia potrà partire! Spero che vi piaccia la mia idea di cimentarmi in una Klaroline! Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacione, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** You're Mine, Don't Think You Are Not ***


La ragazza dilata gli occhi in maniera spropositata e apre la bocca, scandalizzata. Ma quando lo shock iniziale passa e si rende conto che la proposta del vampiro è seria e suo malgrado allettante, non può fare a meno di chiudere con uno scatto secco la bocca e distogliere lo sguardo, improvvisamente intrigata dall’offerta.

E Klaus, accortosene, si avvicina lentamente a Caroline con passo studiato, come un avvoltoio che si avvicina alla preda e inizia a parlarle con voce sensuale e roca, cosa che non gli riesce per niente difficile.

“Sai, non dovresti fare quello che gli altri vorrebbero che tu facessi, ma dovresti fare solo quello che desideri”

Caroline scuote la testa, caparbia.

“Infatti io non ti desidero”

La bionda alza la testa e non trova il vampiro davanti a sé, ma lo sente presto, alle sue spalle, che le stuzzica il collo soffiandole fiato fresco sulla pelle.

E nuovamente la ragazza non riesce a impedire al suo corpo di reagire ai gesti dell’Originale che sorride soddisfatto, rimanendo alle sue spalle e protraendosi con il volto fino ad arrivare a sfiorarle l’orecchio.

“La tua bocca continua a ripeterlo, ma il tuo corpo non lo pensa”

Caroline scuote nuovamente la testa, facendo arrivare alle narici di Klaus l’odore dolciastro dei suoi capelli.

“Non è vero. E poi non posso farlo. Tu sei il cattivo”

Klaus sogghigna, le labbra ancorate all’orecchio di Caroline.

“Non lo sono mai stato con te, Caroline”

“Non posso. Non è giusto. Tu sei una persona spregevole”

L’Originale non può fare a meno di annuire e lasciar continuare la biondina a parlare.

“E poi sei un mostro. Per te la vita umana non ha nessun valore, per te sono solo prede”

Il vampiro Originario annuisce ancora, ma riesce lo stesso a rispondere alla testarda biondina.

“Vorrei ricordarti dolce Caroline che meno di trenta minuti fa hai cenato con me e hai considerato quella ragazza una preda anche tu, anzi, se non vado errato l’avresti uccisa volentieri, ma ti ho fermata”

Caroline si volta di scatto, trovandosi a faccia a faccia con il ghigno di Klaus.

“Bene, hai vinto. Sono un essere spregevole anch’io. Ora dimmi: che diavolo vuoi?”

Klaus sorride e sposta una ciocca di capelli dagli occhi della ragazza che non muove un muscolo, ipnotizzata dagli occhi limpidi dell’Originale.

“Non sei un essere spregevole Caroline. Sei pura e umana, più di quanto un vampiro potrebbe mai essere ed è questo che più mi piace di te, la tua umanità: conservala e non fare come me che l’ho persa ormai da moltissimi secoli. Ora, te lo chiederò un’altra volta: casa mia o casa tua?”

Caroline non può fare a meno di fare un sorriso al vampiro, prima di rispondergli.

“Casa mia. È più vicina”

E Klaus non spreca un momento, perché seppur le sue labbra per un istante sono increspate da un sorriso radioso, si riprende e, afferrando una mano della ragazza, inizia a correre per le strade ormai deserte di Mystic Falls finché non raggiunge il portico di casa Forbes dove, maldestramente, sbatte Caroline contro la porta d’entrata, bloccandola contro il suo corpo.

La ragazza, impacciata e ancora convinta che quello che stavano facendo fosse una pessima idea dal sapore però troppo appetibile, poggia le braccia sul petto dell’Originale, per non rimanere imbambolata a guardarlo.

Perché proprio ora che Caroline può guardare Klaus senza timore di essere giudicata visto che lui sta facendo la stesa identica cosa con lei, si può soffermare sul viso dai tratti delicati dell’uomo di fronte a sé, con gli zigomi pronunciati e le labbra rosse e piene, che fanno venire alla ragazza una voglia immensa di baciarlo; ma quello che cattura di più l’attenzione della Forbes sono gli occhi brillanti e di un azzurro cielo, che ispirano tranquillità del vampiro, nei quali vede riflessa lei, o meglio, ciò che Klaus vede in lei.

E a Klaus in quel momento Caroline sembra un angelo: la luce della luna a rendere il suo incarnato ancora più cereo, le labbra leggermente arrossate per via dei morsi che la giovane vi ha dato, i capelli ordinati in morbide onde dorate e gli occhi che riflettono Klaus o, come direbbe
Rebekah, che riflettono Nik, perché Nik era l’umano, mentre Klaus è solo l’ibrido millenario e in quel momento Klaus ha veramente bisogno di sentirsi Nik perché gli sembra un peccato sciupare Caroline con i suoi modi rudi, per questo si limita solo a una carezza sul viso.

La vampira al gesto dolce e inaspettato dell’Antico sorride genuinamente contenta e non può fare a meno di posare a sua volta la mano sul volto di Klaus e aspettare un suo gesto che non tarda ad arrivare.

L’Originale infatti preme con dolcezza le labbra su quelle di Caroline che subito si modellano alle sue, come  tessere perfette di un puzzle. E se per entrambi il semplice sfiorarsi delle labbra è un contatto dolce e piacevole, quando le loro bocche si schiudono, quasi in simultanea, il bacio li travolge come un uragano, facendo lottare le loro lingue e dando alle mani il compito di cercare, freneticamente, di scoprire più pelle possibile per arrivare al corpo dell’altro.

Prontamente Klaus fa scivolare le mani dalla schiena di Caroline fino alle sue natiche che stringe con possessività invitando la giovane ad agganciare le gambe alla sua vita; la vampira non indugia e, mandando al diavolo la parte razionale del suo cervello che le impone di fermarsi, riprende a baciare l’ibrido con più foga, succhiandogli violentemente il labbro inferiore.

Klaus sogghigna e si stacca dalle labbra della vampira e, dopo averle lanciato un’occhiata tutt’altro che pudica, si fionda sul suo collo lasciando una serie di baci a partire dalla clavicola, fino ad arrivare al lobo dell’orecchio, che prende fra i denti e morde con violenza.

La vampira dal canto suo sospira estasiata per le attenzioni che l’Originale le sta dedicando e affonda maggiormente le dita fra i suoi capelli, stringendosi a lui in un movimento che fa scontrare inevitabilmente i loro bacini, portando a sospirare di piacere l’Originale e ad ansimare profondamente lei, tanto che è costretta a mordersi un labbro per evitare di invocare il nome dell’ibrido, per incitarlo a continuare.

Il contatto fra i due fa fermare Klaus e gli permette di soffermarsi a guardare la bionda in una muta richiesta «se vuoi fermarmi fallo ora» alla quale Caroline proprio non se la sente di rispondere con un «forse sarebbe meglio fermarci qui e far finta che non sia mai successo», per questo la bionda, andando contro ogni logica imposta dalla sua ormai più che sconclusionata coscienza, guarda l’uomo di fronte a sé e, dopo avergli posato un leggero bacio sulle labbra, ancora piena d’imbarazzo, fa scattare la serratura della porta in un rumore sordo e un invito chiaro.

Care, non staccando gli occhi da quelli dell’ibrido che ora le sorride seducente, inizia a camminare all’indietro, entrando nella casa. E, appena Klaus si chiude la porta alle spalle, senza la minima esitazione, si fionda sulle sue labbra rosse e carnose, aggredendole con passione.

E mentre la loro lingue esplorano il palato dell’altro la ragazza trova una difficoltà inaudita nella semplice azione del raggiungere la sua camera ma, aiutata dall’ibrido che la sospinge tenendola a sé per la schiena, riesce finalmente a raggiungere la stanza e a staccarsi dalle labbra dell’Antico, il tempo sufficiente per poter riprende fiato.

Un fiato che a Caroline non è più necessario, e sia Klaus, sia lei ne sono a conoscenza, ma la bionda ha bisogno di riflettere lucidamente, sensazione che anche l’ibrido capta e, timoroso di un suo possibile rifiuto, non le dà il tempo di pensare a niente e si porta alle sue spalle, sfilandole come un gentiluomo la giacca di pelle, buttandola in un punto imprecisato della camera.

La vampira non esita a mordersi il labbro quando le mani di Klaus le circondano il ventre per farla aderire di più al suo petto e, quando il vampiro inizia a sfiorare con le labbra il collo della vampira, questa non può reprimere un sospiro estasiato e manda definitivamente al diavolo la parte razionale della sua mentre che le dice che sta facendo un’idiozia che quel mostro la sta trascinando all’inferno.

Perché quando Caroline si rigira fra le sue braccia, trovandosi finalmente occhi negli occhi con l’ibrido, non può fare a meno di pensare che se quella era la faccia del diavolo, sarebbe bruciata volentieri all’inferno per tutta l’eternità.

Ed è con questi pensieri che Caroline si concede definitivamente mente e corpo a Klaus, circondandogli il collo con le braccia e tuffandosi sulle sue labbra tumide che probabilmente non si sarebbe mai stancata di baciare.

Ma l’ibrido non è certo un tipo passivo e non perde tempo a sfilarsi la giacca a vento che indossa e, mentre Caroline reclina la testa all’indietro permettendogli di affondare il capo sulla linea pulsante di sangue sul suo collo, le toglie svelto la maglia che indossa e la distende, con un gesto rapido e impercettibile, sul matrimoniale della stanza.

E la bionda ansima, ansima forte quando Klaus con una mano scende ad sfiorarle la schiena in una carezza gentile e sensuale che la fa tremare, e con l’altra và a vezzeggiare la pelle morbida dei fianchi, per poi risalire a bearsi della rotondità del seno prospero della giovane per poco ancora celato dal reggiseno di pizzo nero che crea un contrasto netto con la pelle cerea della ragazza.

Ma quando l’ibrido si stacca dalla sua bocca e scende a torturare con le labbra e con i denti la pelle sensibile dietro il lobo dell’orecchio e si china di più per sfiorare con la punta del naso la linea del collo niveo e della clavicola, per poi posarci dei baci dolci, sensuali e umidi, Caroline non può trattenersi dal prendere a mugugnare forte, facendo ghignare l’ibrido contro la sua pelle.

E la biondina, accortasene, stringe le mani più affondo nei capelli biondo scuro dell’ibrido e gli tira violentemente una ciocca di capelli, facendo aumentare ancor di più il ghigno sul suo volto, ora spostatosi nell’incavo tra i suoi seni.

Klaus, divertito dalla reazione della bionda continua a sorridere, facendola innervosire ancora di più.

“Potresti smetterla di ghignare? È scortese”

Klaus solleva il viso dalla pelle profumata della bionda vampira e si porta alla sua altezza, guardandola con un sorrisino divertito a increspagli le labbra.

“È scortese da parte tua fare versi tanto sensuali e eccitanti, love

Caroline non può fare a meno di arrossire dopo all’affermazione dell’ibrido che si concede una breve risata che se da un lato alla vampira pare tanto roca e sensuale da farla tremare, dall’altro la fa infuriare.

“Bene, vediamo se così hai ancora voglia di ridere”

La bionda, con uno scatto si porta a cavalcioni sul vampiro e, dopo essersi strusciata leggermente contro il suo bacino, facendolo sorridere ancora di più sia per l’intraprendenza della ragazza, sia per il suo orgoglio femminile, gli sfila la maglietta, scoprendogli il petto glabro e asciutto.

La vampira percorre lo stesso tratto fatto poco prima dall’Originario su di lei, scendendo a baciargli e lambirli la pelle dietro l’orecchio, per arrivare fino alla clavicola e scendere sui pettorali definiti.

Ma Klaus, che da sempre preferisce avere il controllo della situazione, sentendo le labbra soffici di Caroline che continuano nella loro discesa verso gli addominali poco accennati e le sue unghie che gli graffiano leggermente il petto, avverte la lucidità venir meno, e di certo non l’aiuta che la vampira si abbassi ancora di più, andando a stuzzicare con la lingua la pelle al di sotto dell’ombelico, per poi morderla delicatamente.

Caroline, nel sentire il respiro dell’ibrido spezzarsi ripetutamente sorride soddisfatta, pronta a continuare la sua discesa nella scoperta del corpo da dio greco dell’Originale, ma tra tutto quello che si può aspettare la bionda non c’è che Klaus le rialzi il capo, per poi portarla nuovamente sotto di sé.

La caparbietà della vampira però le permette di invertire nuovamente le posizione e, quando l’ibrido prova a rovesciarla nuovamente sotto di sé, la bionda gli blocca i polsi con le mani e lo guarda di traverso, mezza svestita e a cavalcioni su di lui.

“Si può sapere qual è il tuo problema?”

La ragazza per un attimo si sofferma a pensare che forse non è troppo sexy, o che magari non lo sta eccitando per niente, o che forse il millenario ibrido ha un problema comune a tutti gli uomini, ma la risata roca di Klaus la distoglie dai suoi pensieri, portandola a guardarlo negli occhi.

“Non ho nessun problema, è solo che mi piace stare sopra, dolcezza

Caroline arrossisce per la semplicità con la quale l’Originale dice una cosa del genere e per la facilità con la quale si lascia portare di nuovo con la schiena appoggiata al materasso e si lasci baciare dalle labbra dell’ibrido che sembrano affamate delle sue.

Klaus, dopo essersi staccato a malincuore dalle labbra della ragazza per darle un minimo di tregua, si sposta nuovamente sul suo collo, dove si sofferma a soffiarle del fiato fresco prima di riprendere a parlare.

“Non è molto meglio così?!”

Caroline però non si fa ingannare dall’ibrido e, con le mani ancora ancorate sulle sue spalle, gli risponde saccente.

“O non è che forse il leggendario Klaus ha paura che lasciandosi andare potrebbe rimanere fregato dalla sottoscritta?”

La risata dell’ibrido è accompagnata dal movimento rapido delle sue mani che sfilano i jeans attillati di Caroline, la quale dopo un breve sospiro, riprende a parlare.

“O forse pensi che potrei tirare fuori magicamente un paletto di Quercia Bianca e piantartelo nel cuore?”

L’ibrido le regala un sorriso seducente e porta il suo viso al livello di quello di Caroline.

“Considerala una piccola mancanza di fiducia”

La bionda sbuffa e si lascia coinvolgere in un altro bacio appassionato, che le strappa un mugolio soddisfatto.

“Beh, gli uomini sono tutti uguali. Vampiri, umani, licantropi, o ibridi che siano. Vogliono tutti mantenere la loro posizione di supremazia”

Klaus ghigna apertamente prima che il pensiero fastidioso che la bionda sia stata con tante persone si infiltri nella sua testa; ma, nuovamente, la biondina lo riporta alla realtà.

“Sai, potrei anche io aver timore che tu ora mi strapperai via il cuore dal petto”

L’ibrido sorride e guarda la bionda divertito.

“Siamo proprio una pessima coppia, eh?”

Caroline annuisce e non esita ad attaccare le sue labbra a quelle dell’ibrido che rispondono richiamate dall’impeto della bionda e ne succhiano violentemente il labbro inferiore, facendola ansimare.

 “Già, con problemi di fiducia e il resto”

Klaus annuisce assorto, gli occhi puntati sul corpo sinuoso della bionda stesa sotto di sé, le mani ad accarezzarne le curve.

“Già, problemi di fiducia e il resto..ora, possiamo smettere di parlare?”

Caroline annuisce e si morde sensualmente il labbro inferiore, nel muto consenso che permette a Klaus di slacciarle il reggiseno e, senza
esitazione, prendere a baciare un suo seno, mentre le mani si occupano della discesa e della risalita sull’interno coscia delle gambe della vampira,
che ansima forte.

L’ibrido quando sente che gli ansiti della vampira si intensificano sempre di più, man mano che stringe tra i denti il capezzolo ormai turgido della ragazza, si decide a sfilarsi i pantaloni per tornare subito su di lei: ormai solo gli slip a separarli.

Caroline, decisamente eccitata, stringe le mani intorno ai capelli dell’ibrido e fa scontrare nuovamente le loro labbra in un modo decisamente più rude, quasi se fosse bisognosa di avere le labbra dell’ibrido sulle sue.

E quando Klaus, cogliendola di sorpresa, infila due dita nella sua intimità, cogliendo il suo punto di massimo piacere, Caroline non può fare a meno di urlare in un singhiozzo il suo nome.

“K-Kla..us”

L’ibrido, però, stacca il viso dal collo della bionda e il suo sguardo diventa mortalmente serio.

“Chiamami Nik”

Caroline, anche se sorpresa dalla richiesta, non ci mette molto ad inarcare il bacino al nuovo affondo delle dita dell’Originale e a reclinare la testa all’indietro, esponendo maggiormente la gola.

“Nik..Nik”

E Klaus, già eccitato dalla straordinaria bellezza della bionda, non ci pensa molto a far snudare le zanne, pronte a conficcarsi nel collo di Caroline per saggiare il sangue, che l’Originale è sicuro sia dolce e delizioso come la padrona; ma l’ibrido non ha considerato il timore che si irradia in
Caroline quando lo vede a un passo dal morderla, costringendola a irrigidire il corpo visibilmente dalla paura.

“N-Non mordermi..mi ucciderai”

Klaus, ricordatosi che Caroline era già stata morsa da un licantropo, suo ibrido per altro, non può fare a meno di carezzarle, con la mano libera, il viso in una dolce carezza, il suo volto ancora caratterizzato dalla maschera da mostro.

“Non preoccuparti Caroline, se berrai il mio sangue non ti succederà niente”

La ragazza annuisce debolmente e trasforma il viso, prima di affondare i denti nel collo di Klaus appena sente l’ibrido fare lo stesso con lei.

Ma quello che Caroline non prevede è che l’ibrido le sfili gli slip dalle gambe e si tolga i boxer per penetrarla in un’unica, decisa spinta che la ragazza è sicura la farebbe urlare dal piacere se non avesse la bocca già occupata nel succhiare avidamente il nettare celestiale che è il sangue millenario dell’ibrido.

Quando però l’ibrido si spinge una seconda volta dentro di lei, più a fondo, Caroline non sa se grida di piacere per il sangue appena bevuto o per la capacità che sta dimostrando l’Originale nel portarla all’estasi, tutto quello che sa è che sta graffiando con le unghie la schiena solida di Klaus e che sta gemendo ripetutamente sulla sua bocca, che l’ibrido ha sollevato dal suo collo per poterla guardare negli occhi che, ora come ora, sono liquidi di desiderio e piacere.

E quando l’ibrido congiunge nuovamente le loro bocche mischiando il sapore del sangue di entrambi al bacio ruvido, che sa di necessità e passione, Caroline si artiglia maggiormente a lui e stringe le gambe nude intorno alla sua vita, permettendogli di affondare maggiormente, se possibile, in lei.

Man a mano che le spinte si fanno più intense entrambi si avvinghiano all’altro, cercando di congiungersi sempre più e quando, finalmente, l’orgasmo li coglie, i due si stringono tra loro per un momento mentre, tra i respiri spezzati e le labbra a sfiorarsi i loro occhi si incrociano, desiderosi di un altro contatto. E in quel momento negli occhi della vampira è solo espresso il desiderio, la pace ricevuta dall’amplesso, la gioia del momento, ma non c’è traccia di rimpianto, come in quelli di Klaus che sono limpidi e schiariti dalla passione.

L’Originario, dopo aver dato un ultimo leggero bacio alla vampira, scivola da lei e rotola dall’altra parte del letto per permettere al respiro di regolarizzarsi.

La bionda, nel frattempo, totalmente sconvolta da quanto accaduto e scioccata da quanto le sia piaciuto, non può fare a meno di stringere a sé il lenzuolo sotto il quale si è infilata e sperare che l’ibrido se ne vada il più presto possibile, prima che questa volta sia lei a saltargli addosso.

Ma Klaus non sembra essere dello stesso avviso perché con un braccio cinge le spalle di Caroline e, rudemente, la tira a sé, facendola aderire al suo petto.

La bionda, anche non volendo, si trova inevitabilmente a rilassare i muscoli quando avverte il calore, seppur fittizio, del corpo dell’altro al suo fianco e il suo petto caldo e solido sul quale potersi appoggiare, e distende i muscoli, serena nella quiete della camera, interrotta però dalle parole dell’ibrido.

“Sai dolcezza, non credevo che potesse esserci qualcuno che mi potesse stupire, ma tu sei tutt’altra storia”

Caroline arrossisce ma poi lascia che le labbra si increspino da sole in un dolce sorriso, che l’ibrido scorge.

“E pensare che dicevi che ti disgustavo”

La bionda, risvegliatasi come da un incubo, si tira a sedere sul letto, stringendo di più il lenzuolo e si volta furiosa verso l’ibrido.

“Ed è così”

Klaus però la deride e si sporge verso di lei, arrivandole a un soffio dal viso.

“Eppure non sembrava così mentre ti stringevi a me, love

Caroline arriccia le labbra disgustata ma quando quello si rimette comodo sul letto, in una posa che lascia che il lenzuolo gli scivoli quasi
completamente di dosso, la biondina non può fare a meno di soffermarsi più del dovuto a osservare il profilo dei pettorali dell’Antico, delle braccia muscolose, degli addominali lievemente pronunciati e della peluria del basso ventre.

La vampira, rendendosi conto dove il suo sguardo stava scivolando, e di come il suo corpo si stesse già eccitando al solo pensiero di accogliere nuovamente l’ibrido dentro di se, si allontana ancor di più dall’altro come scottata, provocandone la risata.

“Sei piuttosto lunatica Caroline. Un momento prima fremi per quello che ti sto facendo e il momento dopo ti allontani come se ti spaventassi. Dovrei offendermi?”

Il viso dell’ibrido si contrae in un finto broncio che fa arrabbiare ancor di più Caroline.

“No. Dovresti andartene”

La bionda non fa neanche in tempo a finire la frase che l’ibrido la schiaccia sotto di sé, bloccandole i polsi sopra la testa.

“Non ti permetto di parlarmi in questo modo, non dopo tutto quello che è appena successo”

Caroline però non si lascia stordire dal tono fintamente carezzevole di Klaus e muove freneticamente le braccia, nella speranza che l’ibrido la liberi dalla sua presa.

“Lasciami Klaus”

Ed entrambi sanno che la bionda non a caso l’ha chiamato con il nome che usano tutti e non a caso gli ha solo detto di lasciarla, in un implicito «lasciami andare da te» e l’ibrido, accortosene, le libera i polsi e con un balzo scende dal letto, infilandosi i boxer.

Caroline lo fissa con la bocca aperta, stupita che sia bastata la sua richiesta a farlo allontanare, e non rimane sorpresa quando l’ibrido, con la maglia ancora in mano, si gira verso di lei.

“Sai Caroline puoi dire quello che vuoi, ma so che l’hai voluto tanto quanto l’ho voluto io”

La vampira annuisce e non distoglie lo sguardo da quello dell’Antico che nel frattempo si sta rivestendo.

“Già, l’ho voluto anch’io ed è per questo che è stato un terribile errore.. ed è per questo che non si ripeterà più”

Klaus sorride in direzione della bionda e fa schioccare la lingua sul palato prima riprendere a parlare.

“Il fatto che tu ne sia convinta è quello che ti rende dolce, peccato che tu abbia torto. Ricapiterà, e sono più che sicuro che sarà al più presto”

Caroline stringe le braccia sotto al seno, innervosita.

“Io invece dico proprio di no, non ci sarà una seconda volta”

La ragazza nuovamente non fa in tempo a finire di parlare che l’ibrido le arriva a un soffio dal viso e la inchioda con i suoi occhi cerulei, prima di posare le labbra sulle sue.

E se sulle prime la ragazza cerca di respingere l’ibrido, quando quello le blocca il viso con le mani e le schiude la bocca, insinuandovi all’interno la lingua, la vampira si abbandona al bacio, divenendo improvvisamente docile tra le braccia forti dell’ibrido.

Quando però le labbra di Klaus lasciano le sue e un mugolio di disapprovazione le si sprigiona dalle labbra, Caroline può distintamente vedere il ghigno dell’ibrido andare a incorniciare i suoi lineamenti.

“Sono sicuro che ci vedremo presto Caroline, e ricorda: sei Mia. Non pensare il contrario”

L’ibrido in una folata di vento scompare dalla stanza lasciando Caroline totalmente sconvolta: che diavolo aveva fatto?

La bionda rimanda i rimorsi dovuti alle proprie azioni al giorno dopo e si rintana nelle coperte, impregnate dell’odore dell’ibrido e del suo e si dice che per una volta, forse la prima in tutta la sua vita, aveva fatto qualcosa solo perché lo desiderava lei, perché doveva ammetterlo, se tanto odiava Klaus, al tempo stesso ne era attratta e lo desiderava.

Con questi ultimi pensieri nella mente la bionda si addormenta, le ultime parole dell’ibrido ancora ad aleggiare nell’aria.

“sei Mia. Non pensare il contrario”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Two Explosive Blonde ***


Caroline butta per terra l’ennesimo scatolone. Finalmente era riuscita a portare tutti quei maledettissimi addobbi stile anni ’20 nella palestra, ora bisognava solo sistemarli e chi meglio della sua co-capitano nelle cheerleader poteva aiutarla? L’avrebbe uccisa, se solo avesse potuto!

Rebekah e Caroline fanno del loro meglio per ignorarsi, ognuna persa nei propri pensieri e nelle proprie mansioni, ma quando la biondina neovampira indietreggia a causa del pacco enorme che porta sotto il braccio e và  a sbattere contro l’Originaria, quella la guarda infuriata.

“Attenta a dove vai!”

Caroline sbuffa e posa sul tavolo il pacco, inviato direttamente dal catering e contente tutto quello che poteva servire per il buffet, ignorando l’Originaria.

Rebekah, però, odia essere ignorata così le blocca un braccio.

“Ti ho detto di stare attenta a dove guardi”

Caroline la trafigge con lo sguardo.

“Beh, io non ti ho risposto”

L’Antica digrigna i denti e Caroline le si avvicina per nulla intimorita.

“Che vuoi fare, strapparmi il cuore? In una sala piena di gente?”

Rebekah sorride melliflua.

“Conosco il modo di passare inosservata, non preoccuparti”

La biondina sbuffa ancora e riprende a lavorare, fin quando, quasi un’ora dopo Rebekah le rivolge nuovamente la parola.

“E questo dovrebbe essere divertente?”

Caroline sorride sadica.

“Sei tu che hai deciso di venire al liceo. Nessuno te l’ha imposto”

L’Originaria mette su un broncio da cucciolo e guarda l’altra.

“Pensavo fosse più divertimento a tutte le ore, piuttosto che lezioni noiose e ore in palestra”

Caroline sorride ricordandosi che anche lei quando era entrata al liceo era convinta che sarebbe stato tutto un ragazze in minigonna, maschi palestrati e feste no stop.

“Già, così appare nei film, ma questa è la realtà e se vogliamo che la festa anni ’20 funzioni, dobbiamo decorare la palestra”

Rebekah annuisce e sposta dei boa di piume, appoggiandoli sulle gradinate.

“Non verrà mai bene come era veramente negli anni ‘20”

Caroline però scuote la testa.

“Nah, io sono la regina delle feste, verrà stupenda”

L’Originaria ha i suoi dubbi ma evita di esprimerli e torna a sistemare le cose, fino a che, mezz’ora dopo, si siede a gambe incrociate sul pavimento della palestra, sotto lo sguardo scocciato di Caroline.

“E ora cosa c’è? La principessina si è stancata?”

Rebekah, le mani poggiate a sostenerle il viso, la guarda stanca.

“Mi annoio, non mi piace fare queste cose”

Caroline sbuffa nuovamente e riprende a sistemare, anche se non smette di parlarle, conscia che la vampira la sentirà lo stesso.

“Beh, potevi andartene da Mystic Falls e andare a New York o Los Angeles, sicuramente ti saresti divertita di più e ti saresti trovata qualcun’altra a cui rovinare la vita, non avresti di certo preso di mira me”

Rebekah ride leggermente e Caroline si volta verso di lei.

“Che c’è da ridere?”

L’Originaria con un balzo si alza in piedi e la raggiunge.

“Io non sto cercando di rovinarti la vita, Caroline. Sei troppo inutile perché io dedichi attenzioni a te”

La biondina si sposta una ciocca di capelli dagli occhi e prende la parola.

“Eppure sei entrata nelle cheerleader, segui i miei corsi, frequenti le ragazze, ti sei persino interessata a Matt e Tyler, ora anche Damon..”

Rebekah non le permette di continuare perché, in un gesto repentino, le torce il braccio, facendoglielo finire dietro alla schiena.

“Non parlarmi così ragazzina, non sai niente della mia vita, non ti permetto di giudicarmi..”

L’Originaria continuerebbe a insultare volentieri Caroline, ma il suono del suo cellulare le interrompe ed è costretta a toglierle la presa dal braccio della bionda per poter rispondere.

“Cosa?”

“C’è qualcosa che ti turba sorella?”

Rebekah sbuffa e si siede sulle gradinate, troppo poco lontana perché Caroline non la possa sentire.

“Nik. Ora hai deciso di rivolgermi la parola, o sono ancora troppo patetica?”

Rebekah può sentire distintamente dall’altro capo del telefono la risata di scherno del fratello e questo non fa che peggiorare notevolmente il suo
umore.

“Non prenderti gioco di me, Nik. Sei stato tu a descrivermi così”

“Oh, sister. Non te la sarai davvero presa, vero? Per farmi perdonare ti propongo un viaggio, ho delle cose da sbrigare fuori città, magari andremo
anche a far visita a Kol o a Elijah, se preferisci”

Rebekah sbuffa.

“No, grazie Nik. Sai, devo organizzare una festa”

“Ah, già. La vita noiosa di una teenager americana di mille anni. Sembra quasi un titolo di un film. Non trovi?”

Rebekah stringe la presa sul telefonino, la voglia di uccidere suo fratello nuovamente a farle da compagna.

“Bene, deridimi pure. E io che volevo invitarti alla festa”

Klaus ride nuovamente e Rebekah pensa che facendo uno sforzo potrebbe staccargli le coronarie dal telefono.

“Senza offesa Bekah ma credo che salterò la prossima festicciola a base di birra del Mystic High”

La bionda però sorride soddisfatta.

“Ti sbagli fratello, non è una semplice festicciola. Ci sarà alcol vero, e sarà a tema anni ’20, l’ho avuta vinta con le altre”

“Tema anni ’20? Interessante”

Rebekah sospira, i ricordi di lei, suo fratello e Stefan ancora impressi nella sua mente.

“Già, sarà tutto come al bar di Gloria”

Rebekah sa che suo fratello ha inteso il significato implicito nella frase: con quelle parole, ricordandogli il periodo felice negli anni del
proibizionismo, sarebbe stato un nuovo inizio per loro, come se l’incidente della bara non fosse mai avvenuto.

“Riservami un ballo, sorella. Non mancherò”

L’Originaria sorride contenta e si accinge a salutare quel fratello che tanto odia quanto ama.

“Beh, io devo andare adesso Nik. devo finire di decorare la palestra con Caroline”

“Caroline è lì?”

“Mh”

“Beh, porgile i miei saluti e dille di ricordarsi le ultime parole che le ho detto. A presto sister

Rebekah chiude la chiamata dopo aver sussurrato l’ultimo “a presto, Nik”.

Quando l’Originaria raggiunge il buffet dove Caroline sta piegando tovaglioli e mettendo a posto i bicchieri si accorge subito che la vampira ha
seguito tutta la conversazione, e non manca di farglielo notare.

“Immagino che tu avrai ascoltato tutto quindi è inutile che ti ripeta ciò che Nik mi ha detto di dirti”

Caroline annuisce assorta, la mente che si era proiettata al loro ultimo incontro, e non può fare a meno di arrossire, scatenando la curiosità di
Rebekah.

“Cosa c’è? Hai per caso capito a cosa si riferisse mio fratello?”

Caroline annuisce nuovamente e Rebekah sta per chiederle quale sia il motivo del rossore sulle sue guancie, ma l’idea di ritrovarsi con il fratello è troppo gioiosa per poterla trascurare.

“Sono felice che Nik venga, voglio aggiustare i rapporti fra noi e questa credo che sia l’opportunità giusta”

Caroline annuisce nuovamente e fa per andarsene, quando la sua curiosità le impone di fare una domanda alla bionda.

“P-Perché lo chiami Nik?”

Le parole dell’Antico ancora in mente: “chiamami Nik”.

Rebekah però la guarda confusa.

“Come dovrei chiamarlo? È il suo nome”

Caroline però scuote la testa, in un tentativo di farsi capire meglio.

“Tutti lo chiamano Klaus, tranne te. Mi chiedevo solo il perché”

Rebekah riflette attentamente, prima di rispondere.

“Beh, credo di averlo chiamato sempre così, da quando sono nata. Quando poi siamo diventati vampiri e la nostra famiglia ha iniziato a separarsi lui ha imposto che tutti lo chiamassero Klaus, riteneva che fosse un nome da guerriero, ma Nik è rimasto il mio fratellone, credo sia perché non voglio dimenticarmi che c’è stato un tempo in cui siamo stati umani e ci volevamo bene”

Caroline continua a guarda la bionda e le sorride impercettibilmente.

“Sembrate molto legati”

Rebekah però sbuffa, prima di sedersi sopra il tavolo.

“Lo eravamo, finché lui non mi ha rinchiusa in una bara più di 90 anni fa”

Caroline le siede accanto, curiosa di sapere qualcosa in più su Rebekah.

“È per questo che ti sei impuntata per la festa stile anni ’20 e non anni ’70 come volevamo farla noi?”

Rebekah annuisce.

“Già, perché in quel periodo la mia vita era quasi perfetta. Ero innamorata, potevo divertirmi sempre, e mio fratello e io eravamo inseparabili, ma poi ovviamente tutto si è rovinato..”

Caroline la guarda dispiaciuta, infondo erano simili lei e l’Originaria, entrambe piene di problemi con i propri familiari.

“Mi dispiace, ma sono sicura che lui ti voglia bene, insomma..siete fratelli, non può non volertene”

Rebekah si stringe nelle spalle.

“Nik ha una concezione tutta sua del voler bene. Ha rinchiuso in delle bare i suoi fratelli per secoli, ha strappato il cuore dal petto di nostra madre, e
ha conficcato un paletto nel cuore di nostro padre”

Caroline sorride leggermente.

“Beh, ma ora voi siete liberi e lui non vi sta dando la caccia”

Rebekah annuisce.

“Vero, ma mi considera patetica soltanto perché mi manca mio fratello Finn”

Caroline nel momento in cui vede formarsi sul volto dell’Originaria un alone di tristezza, si domanda se veramente fosse stato giusto uccidere
l’Antico. Ma l’Originaria non le dà il tempo di rifletterci perché la guarda sospettosa.

“E tu come mai sei così interessata alla mia famiglia? E a Nik? Ti piace per caso?”

Caroline non può impedire al suo volto di colorarsi di un rosso acceso, mentre quasi urla.

“NO! Certo che no! Io sto con Tyler e lo amo”

Rebekah alza un fine sopracciglio, scettica. Ma decide di abbandonare l’argomento, per il momento, soffermandosi sull’ultima parte della frase.

“Tyler..molto carino”

Caroline subito si inalbera e posa a terra lo scatolone che aveva preso in mano, nel tentativo vano di incutere timore a Rebekah.

“È il mio ragazzo!”

L’Originaria ghigna mentre Caroline si rende conto di aver parlato impulsivamente perché Tyler non era il suo ragazzo, non più.

“Non preoccuparti, non mi interessa..”

Ed è il turno di Caroline questa volta di ghignare, anche se per poco.

“Ah, già. Ora sei presa da Damon, peccato che lui non lo sia di te..”

Rebekah digrigna rumorosamente i denti e si porta a un soffio dal viso di Caroline.

“Non ti uccido solo perché non ho voglia di scavare una buca in cui buttarti, ma dì un’altra parola su di me e te la faccio pagare”

La vampira annuisce, leggermente spaventata, e sa che Rebekah è infuriata sia per il tono che lei ha usato, ma anche e soprattutto per il mancato interesse di Damon nei suoi confronti, in fondo c’era passata anche lei..poteva capirla. La vampira così, richiamando a sé tutta la sua pazienza sfiora il braccio di Rebekah per farla voltare.

“Sai, è uno stronzo. L’ha fatto con me quando ero solo un’umana. Si è cibato di me, mi ha manipolata e usata come se fossi una bambola in suo potere e in parte era così. Ero soggiogata, ma avrei fatto lo stesso di tutto per lui. E posso capire come tu ti senta ora, ma per esperienza posso dirti che lui pensa solo ad Elena e che l’unica soluzione è allontanare lui e i suoi bellissimi occhi azzurri da te il più possibile..o in alternativa ficcargli un paletto nello stomaco: sarei felicissima di vederlo!”

Caroline sorride genuinamente ma Rebekah, ormai stanca di tutte le volte che quella banda di perdenti l’aveva presa in giro, continua a guardarla sospettosa.

“E ora tu perché mi tratti come se fossimo amiche? Mi odi”

Caroline piega la testa da un lato e abbozza un sorriso.

“Io non ti odio. Sei soltanto l’ennesima persona che porta confusione nella mia vita. Ma infondo io e te siamo molto simili. Siamo morte più o meno alla stessa età, siamo entrambe bionde, carine e abbiamo una marea di problemi con la nostra famiglia”

La ragazza sorride nuovamente, speranzosa di poter trovare un’alleata nel casino della sua vita. E Rebekah, dopo averle regalato un’intensa occhiata, sembra fidarsi perché accenna un piccolo sorriso.

“Ora, qual è la vera ragione perché stai facendo tutto questo?”

Caroline arrossisce e abbassa la testa, occupando le mani nella sistemazione dei tovaglioli, già perfettamente messi a posto.

“N-Non c’è nessuna ragione..”

Rebekah sorride e la blocca, facendola voltare.

“Non avrò vissuto su questa terra per mille anni e non ne ho seguito tutti gli sviluppi ma riconosco una ragazza quando mente, e soprattutto, riconosco quando qualcuna è interessata a mio fratello”

Caroline scuote prepotentemente la testa, per non arrendersi alla verità. Perché poteva negarlo quanto voleva ma lei era piuttosto attratta da Klaus anche se un lato di lui la ripugnava ancora.

“Io non sono interessata a Klaus”

Il ghigno sul viso di Rebekah si amplia come un riflesso incondizionato, alle parole della bionda.

“Io non ho specificato a quale fratello mi riferissi”

Caroline diventa ancora più rossa, se a un vampiro è veramente concesso arrossire e sfugge allo sguardo dell’Originaria che continua a parlare, più a se stessa che a Caroline.

“Se sei già presa ora da Nik, immagino quando ci sarai andata a letto insieme. In tanto anni che ho vissuto con lui ne ho viste passare dal suo letto e mai nessuna mi è parsa insoddisfatta”

Caroline, che stava bevendo un sorso d’acqua, non può fare a meno di tossire per la frase dell’Originaria e si volta verso di lei, iniziando a sudare freddo. Il cuore, anche se morto, le gioca l’ennesimo brutto scherzo quando si mette a battere all’impazzata, dando a Rebekah la conferma che stava cercando.

L’Originaria, nonostante tutto avesse già ipotizzato che fra il fratello e la bionda potesse essere successo qualcosa, spalanca lo stesso gli occhi sorpresa e non si astiene dal commentare sbigottita.

“Tu sei già andata a letto con mio fratello?!”

Caroline le fa segno di abbassare la voce portandosi l’indice alle labbra, perché molte delle cheerleader la guardano con un sorrisetto divertito sulle labbra.

Rebekah, dopo essersi guardata intorno, porta di nuovo l’attenzione su Caroline e ripete la frase, abbassando di molto la voce.

“Sei andata a letto con Nik?”

Caroline prorompe in un verso strozzato e si siede sulle scalinate, portandosi le mani a coppa sul volto.

“Sono un essere orribile”

Rebekah è tentata dal dirle che si, in parte lo è essendo un vampiro, ma vuole arrivare a fondo della situazione, quindi si trattiene.

“Perché sei andata con Klaus l’ibrido o perché ti piace Nik?”

Caroline sbircia attraverso le mani verso la bionda.

“C’è differenza?”

Rebekah annuisce vigorosamente e si siede vicino alla neovampira.

“Sostanziale direi. Sai, mio fratello sembra molto preso da te. È tornato persino a disegnare, non glielo vedevo fare come minimo da due secoli”

Caroline fa un altro verso strozzato e si rimprovera mentalmente per non essere riuscita a tornare insieme a Tyler quando glielo aveva chiesto. Sebbene il ragazzo significasse ancora molto per lei, ormai era preceduto dalla nottata di fuoco con Klaus che sembrava essere impressa a fuoco nella sua mente. La ragazza, anche se sa che probabilmente non è molto saggio, decide di sfogarsi con Rebekah.

“Okay, se ammettessi che sono molto attratta da Nik, dai suoi modi cavallereschi, dal suo accento sexy, dal suo corpo..Dio che corpo! – Caroline si riscuote dandosi un pizzicotto per non lasciare la mente a vagare sulla figura imponente dell’ibrido – Beh, questo cosa significa secondo te?”

Rebekah sorride sghemba e lancia un’occhiata divertita alla bionda.

“Significa che ti piace mio fratello, e anche un bel po’. Ti consiglierei però di smettere di tramare contro di lui e la nostra famiglia perché sai, Nik non è proprio un tipo dal perdono facile”

Caroline annuisce e finalmente scopre il viso, facendo un respiro profondo.

“Io veramente non ho mai partecipato a niente, l’ho solo tenuto occupato in un’occasione, di più non mi hanno lasciato fare, forse per paura che avrei mandato tutto all’aria. Direi che i miei amici non si fidano molto di me”

Rebekah sogghigna.

“Un motivo in più per lasciar perdere la banda dei salvatori di Elena Gilbert”

Caroline però anche se sorride dell’umorismo dell’Antica, continua a parlare, cercando di spiegarle i suoi turbamenti.

“È mia amica, anche se a volte vorrei strozzarla. Non posso farle questo”

Rebekah la guarda comprensiva. Non aveva mai avuto un’amica, ma capiva cosa significasse la fiducia in un rapporto.

“Beh, allora non funzionerà la storia con Nik”

Caroline si rialza e sbuffa, ormai con le spalle al muro.

“Io e tuo fratello non abbiamo una storia. Siamo solo andati a letto insieme”

Rebekah annuisce e la segue.

“E deve esserti piaciuto proprio tanto visto che ne stai già facendo un dramma”

Caroline si gira e fulmina con gli occhi l’Originaria, che ride incurante del pericolo di far arrabbiare la piccola Forbes.

“Beh, cosa conti di fare?”

Caroline la guarda esterrefatta.

“Proprio niente. Io non farò proprio niente, perché non ricapiterà mai più. E con questo direi che l’argomento è definitivamente chiuso”

Rebekah sogghigna convinta che i due finiranno molto presto nuovamente a rotolarsi tra le coperte, ma non esprime le sue opinioni alla bionda e le dà ragione.

“Già, proprio chiuso”

Caroline, dal canto suo, non accortasi dei pensieri che affollano la mente dell’Antica, si volta verso di lei con uno sguardo strano.

“Cosa?”

La bionda punta un dito verso le scarpe dell’altra, in un’espressione di pura estasi.

“E quelle dove le hai prese?”

Rebekah sorride orgogliosa e gira su se stessa per mostrare meglio le nuove Jimmy Choo. L’unica cosa positiva di quel decennio.

“A Parigi. Elijah mi ci ha portata due settimane fa per il week end”

Caroline lascia vagare la mente e inizia a parlare ispirata.

“Ah, Parigi. Non vedo l’ora di poterla visitare anch’io e vedere la moda, e l’arte e la pura bellezza architettonica”

Rebekah scoppia a ridere e Caroline la guarda imbronciata: odiava essere presa in giro.

“Perché ridi di me?”

Rebekah scuote la testa e si asciuga leggermente gli occhi.

“Non sto ridendo di te, è che stai già iniziando a parlare come Nik”

Caroline spalanca la bocca in un modo poco fine che fa nuovamente ridere Rebekah, e non si perde l’occasione di darle una piccola spinta, anche se sa di non averle fatto male, solo per farle vedere che non le è piaciuto il suo commento.

“Non è vero. Non lo sto facendo!”

Rebekah la ignora platealmente e và verso gli scatoloni dove ci sono le decorazioni per la sala.

“Forza, iniziamo ad addobbare questa sala. Voglio che sembri veramente di essere negli anni ’20. Dovrà essere una serata magica”

Caroline la segue, l’arrabbiatura di poco prima già sfumata, e si concentra sulle decorazioni, con una voglia inaspettata di far vivere all’Antica la serata che si merita, perché Caroline anche se non considera la ragazza una sua amica, la detesta un po’ meno di quanto faceva prima e con questo spirito si mette ad adornare la palestra in stile Charleston. Ma poi un pensiero la coglie improvvisamente: alla festa ci sarebbe stato anche Klaus con tutto il suo charme e a lei fare un ballo con lui non sarebbe dispiaciuto per niente, ma non doveva proprio sfigurare, per questo la biondina si volta verso l’Originaria con il panico negli occhi.

“Bekah, devo trovare un abito!”

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** The Dance ***


Caroline Forbes si rimira per un’ultima volta nello specchio della stanza prima di decidersi ad uscire, direzione: decade dance.

Quando la ragazza scende dall’auto e si avvia verso la palestra, in anticipo rispetto alle altri invitati in quanto presidentessa del Comitato dei Balli, non può fare a meno di avvertire il freddo della serata non proprio primaverile, ma ignora la sensazione e entra nella palestra.

Un senso di gioia la pervade immediatamente alla vista della sua ultima “creazione”. Era riuscita, insieme a Rebekah, a rendere l’ambiente perfetto.

Le pareti erano state ricoperte da spessi tendaggi bordeaux che donavano alla sala un aspetto Charleston, veri banconi di legno formavano la sezione bar, il buffet era ricco e le fontane di champagne erano pronte, salottini privati erano stati disposti ai bordi della palestra e, per creare un’atmosfera più intima, erano state aggiunte delle tendine plissettate.

La ragazza sposta lo sguardo sulla pista da ballo dove i musicisti che avevano ingaggiato stavano iniziando a preparare gli strumenti e sorride soddisfatta, poggiando le mani sui fianchi in una posizione vittoriosa.
 
 


Solo un’ora più tardi la capo cheerleader si trova sul palco improvvisato con un microfono in mano davanti a una sala gremita di gente, pronta ad augurare una buona serata a tutti.

“Spero che tutti voi possiate divertirvi questa sera e prego chiunque abbia voglia di addormentarsi nel proprio vomito di andare immediatamente via dalla festa, perché il primo che la rovinerà verrà sbranato dalla sottoscritta”

Il tono della ragazza anche se fintamente cordiale e gentile, fa comprendere a tutti la serietà della sua minaccia.

“Bene e detto ciò, auguro una splendida serata a tutti voi! Organizzare questa festa è stata un’impresa dura ma ne è..”

La bionda si blocca improvvisamente quando vede entrare dalla porta principale Rebekah, splendente con i suoi capelli ondulati e il vestito a frange, a braccetto con un giocatore di football e subito un sorrisetto sadico và a increspare le sue labbra.

“Come dicevo è stato molto difficile organizzare questa festa e sicuramente non ci sarei riuscita senza la mia co - capitano, Rebekah Mikaelson”

L’Originaria non appena sente pronunciare il suo nome volta lo sguardo verso Caroline e la incenerisce mentre questa la invita a salire sul palco con lei.

La bionda Originaria raggiunge il palco, avvicinandosi a Caroline in modo da poterle bisbigliare all’orecchio.

“Ti ucciderò con le mie stesse mani”

La vampira però solleva gli occhi al cielo e passa il microfono all’Originaria che, improvvisamente impacciata, lo afferra incerta.

“Ehm, salve a tutti. Per chi non mi conoscesse sono Rebekah Mikaelson e, come diceva Caroline, sono co – capitano delle cheerleader. Beh, mi auguro vivamente che ognuno di voi possa ricevere da questa splendida serata ciò che vuole, un nuovo inizio, semplice divertimento o una svolta decisiva. Detto questo buttiamoci in pista!”

Rebekah, l’imitazione della perfetta ragazza americana, scende dal palco insieme a Caroline che, contenta, la prende sottobraccio sorridendole cordiale.

“Perfetto spirito da cheerleader con il tuo buttiamoci in pista”

Rebekah solleva gli occhi al cielo e sbuffa divertita.

“Beh, sai com’è ho mille anni, non sono abituata a fare discorsi di apertura alle feste”

Caroline si stringe nelle spalle, incurante.

“Io invece non sono abituata alla musica degli anni ‘20”

Rebekah sorride sicura di essere, almeno nel ballo, più esperta della bionda.

“Sai chi è un ottimo ballerino? Nik”

Caroline le volta le spalle, infastidita dai continui richiami dell’altra a suo fratello, facendola ridere.

“Ci vediamo dopo Caroline, le tue amiche stanno aspettando con ansia che me ne vada per farti il terzo grado. Non sarò di certo io a fermarle”

E la vampira non fa in tempo a dire nulla che Rebekah se ne è andata, sostituita da una Bonnie e un’Elena piuttosto sconcertate.

“Caroline perché tu e Rebekah parlate?”

La bionda, riconoscendo nelle parole saccenti di Elena i suoi consoni modi di giudicare le persone pur di portarle a fare ciò che lei vuole, sorride
melliflua.

“Parliamo perché abbiamo dovuto preparare tutto questo da sole, sarebbe stato difficile altrimenti”

Bonnie và in soccorso di Elena, dandole manforte.

“Ma Care, sembrate intime..come due amiche”

Caroline solleva gli occhi al cielo prima di tornare a guardare le due.

“Per una volta che non abbiamo problemi volete trovarne anche dove non ce ne sono? È una festa, andiamoci a divertire!”

La bionda dopo aver regalato un sorriso smagliante a Elena e Bonnie che la guardano esterrefatte, si allontana, raggiungendo Tyler e Matt al bancone degli alcolici.
 
 


Caroline sorride a Tyler mentre questo la fa girare, ma una volta che la ragazza tona tra le braccia dell’ibrido, questo la trae a sé di molto, facendo avvicinare i loro visi.

“Tyler..”

Il ragazzo le posa l’indice sulle labbra  e le sorride, prima di poggiare la fronte sulla sua.

“Lo so Care che non mi ami più, ma fammi vivere questo momento”

La vampira annuisce e posa il capo nell’incavo del suo collo prima di riprendere a dondolarsi con lui sul posto, in un ballo ad occhio esterno privo di
ritmo e armonia, ma a quello dei due, dal sapore dolceamaro del loro amore consumato.
 
 


Rebekah dopo aver fatto una giravolta tra le braccia di Mike si ritrova tra altre braccia, meno robuste, ma in grado di trasmetterle lo stesso sicurezza.

L’Originaria alza il viso contenta.

“Nik! Sei venuto!”

L’ibrido ghigna e sposta dal viso della sorella una ciocca dei capelli fuori posto.

“Certo che sono venuto. Ora congeda lo scimmione, mi sembra di doverti un ballo sorella”

L’Antica volentieri si gira verso Mike e, soggiogandolo, lo obbliga a lasciarla in pace per il resto della serata, per poi potersi voltare contenta verso il fratello.

E il maggiore, affascinante, le porge la mano che la bionda afferra volentieri per farle fare una piroetta e poi guidarla in una danza fatta mille e più volte che fa sentire Rebekah finalmente a casa.

“Devo dire che sono piacevolmente colpito sorellina, la festa sembra fantastica”

Rebekah annuisce assorta e appoggia la testa sulla spalla del fratello che le posa una carezza fra i capelli come quando erano bambini.

“Sembra essere tutto tornato com’era un tempo”

Anche se quello della sorella è un sussurro, Klaus lo ode lo stesso, così come sente la parte implicita della frase che gli ricorda di come lui l’aveva pugnalata senza battere ciglio, incrinando per sempre il loro rapporto.

“Non lo è Bekah. Sono cambiate tante cose da allora”

L’Originaria annuisce ancora e si scosta dal fratello per poterlo guardare meglio negli occhi, ora velati da una certa consapevolezza mista a tristezza.

“È vero Nik ma possiamo ricominciare, siamo una famiglia”

Il biondo annuisce e solleva un angolo della bocca in un sorriso appena accennato che addolcisce il cuore, solitamente gelido, dell’Originaria, la quale non perde occasione per avvertire il fratello.

“Mi hai già pugnalata tre volte, se lo farai una quarta non te lo perdonerò mai, sappilo”

Klaus annuisce e le fa fare una piroetta, per poi riportarla affianco a sé, facendola ridere.

L’Originaria nota subito che le attenzioni del fratello non sono dedicate tutte a lei e glielo fa notare con disappunto.

“Sai, invece di fissarla potresti invitarla a ballare”

Klaus ghigna e continua a guidare la sorella, in silenzio, lasciando a questa il compito di continuare a parlare.

“Le piaci, ma è dubbiosa, a buona ragione”

Klaus la fa volteggiare nuovamente e non stacca gli occhi da Caroline e Tyler che ballano abbracciati poco distanti da loro.

“Mi sembra che sia piuttosto occupata ora, Bekah”

L’Antica si sporge oltre la spalla del fratello per poter vedere la coppia e un sorriso affiora alle sue labbra nel notare la gelosia dell’altro nei confronti della bionda vampira.

“Non sono tornati insieme Nik, lei non l’ha voluto”

Gli occhi di Klaus scattano sulla sorella che gli sorride dolcemente.

“Vai a chiederle di ballare”

Klaus la guarda incerto.

“E tu? Ti avevo promesso un ballo e questo non è ancora finito”

Rebekah si stringe nelle spalle.

“Credo di potermela cavare da sola e poi, avremo tempo per recuperare il nostro rapporto”

L’Originale annuisce nuovamente e bacia una tempia della sorella, prima di lasciarle una carezza sul volto e allontanarsi nella folla.

Rebekah, intanto, sorride vittoriosa e incrocia le dita sperando che tra Caroline e il fratello possa nascere davvero qualcosa.
 
 


Caroline neanche se ne accorge quando una mano fredda si poggia sulla sua spalla nuda e continua a ballare indisturbata, ma quando sente che
Tyler si ferma improvvisamente e digrigna i denti si volta impaurita, trovandosi di fronte una visione paradisiaca.

Perché l’ibrido, in tutto il suo splendore, con uno smoking bianco a fasciargli il corpo è quanto di più affascinante Caroline avesse mai visto, e non manca dal farlo notare, schiudendo la bocca in una “O” meravigliata.

Tyler, però, non è dello stesso avviso della ragazza e la spinge brutalmente dietro di lei, facendole scudo con il suo corpo.

Klaus, vedendo come il ragazzo protegge Caroline ride di gusto, facendolo infuriare.

“Che diavolo sei venuto a fare? Lasciaci in pace!”

L’ibrido sogghigna e guarda il suo asservito con compassione.

“Oh, amico mio. Vi lascerò in pace non appena Caroline accetterà di ballare con me”

La vampira in questione si irrigidisce sul posto, mentre Tyler ringhia rumorosamente.

“Te lo scordi, non le metterai neanche un dito addosso”

Caroline prega che l’ibrido non faccia battute che possano far comprendere a Tyler cosa sia successo tra loro, e lo guarda negli occhi implorante.

L’Originale dal suo canto annuisce impercettibilmente e si sporge verso di lei.

“Balleresti con me, Caroline?”

Alla vampira manca un battito e tutti e due gli ibridi possono accorgersene distintamente, Klaus con un ghigno soddisfatto e Tyler spaventato, credendo che quella della ragazza sia tutta paura.

“Non devi farlo, Care”

La vampira gli regala un sorriso dolce prima di avvicinarsi all’ibrido millenario.

“È meglio non contraddirlo Ty e poi è solo un ballo”

La ragazza lo saluta e si lascia guidare dalla mano di Klaus dall’altro lato della sala, fuori dalla portata di orecchie indiscrete.

Klaus le sorride affascinante e con un cenno la invita ad avvicinarsi, azione che Caroline compie dopo uno sbuffo, allacciandogli le braccia dietro al collo.

I due iniziano a ballare in silenzio mentre le mani di Klaus, seppur in maniera discreta, vagano sulla schiena scoperta della bionda, facendola rabbrividire.

“Sei stato inopportuno e non avevi nessun diritto di infastidire me e Ty, ci stavamo divertendo”

L’ibrido sorride e posa le labbra sull’orecchio di Caroline, facendola fremere dall’eccitazione.

“Io non credo proprio che tu ti stessi divertendo con lui quanto lo stai facendo con me”

Caroline gli scocca un’occhiataccia e si allontana, seppur di poco, da lui.

“Non è assolutamente vero e poi credevo di essere stata chiara: tra me e te non c’è niente”

L’ibrido sogghigna e la inchioda con il suo sguardo penetrante.

“Anche io credevo di essere stato chiaro Caroline: Tu. Sei. Mia”

L’Originale scandisce per bene ogni parola dandogli un significato ancor più ricco di possessività e desiderio che fa sussultare la vampira.

“Io..non..sono..tua”

Caroline balbetta le parole incerta, facendo sogghignare Klaus che si sporge nuovamente sul suo orecchio.

“Non ne sembri così sicura neanche tu, love. Che ne dici di andarcene da questa festa?”

La vampira si morde violentemente il labbro inferiore prima di annuire leggermente e uscire dalla sala, certa che Klaus la seguirà a breve.
 
 


Rebekah dopo aver sorriso vedendo il fratello e la bionda allontanarsi insieme, si dirige al bancone degli alcolici e ordina un martini dry, ma non fa i conti con il barista che le chiede un documento.

L’Originaria sta per soggiogarlo quando qualcuno si siede vicino a lei.

“Bourbon liscio. Due”

Il barista accontenta Damon che porge un bicchiere alla vampira che, seppur malvolentieri, accetta.

“Allora Becky, tutta sola e triste?”

Rebekah fa un sorriso tirato e poggia il bicchiere, ormai vuoto, sul bancone prima di sporgersi verso l’orecchio di Damon.

“Chiamami un’altra volta così e ti strappo le coronarie”

Il vampiro, per nulla intimorito, ghigna apertamente.

“E io che pensavo ti piacesse essere chiamata così”

L’Originaria capisce l’allusione del vampiro alle nottate passate insieme e lo guarda glaciale, cercando un modo per ferirlo e spingerlo ad
andarsene, i consigli di Caroline ancora ben impressi nella sua mente.

“Elena è troppo occupata tra le braccia di Stefan per dedicarti attenzioni e ripieghi su di me? Và al diavolo Damon”

Il vampiro scola tutto l’alcolico e si alza, non prima di averle lanciato l’ultima frecciatina che fa infuriare ancor di più l’Antica.

“Almeno non sono solo come te”
 

  
  
Caroline appoggia la testa al muro del corridoio e chiude gli occhi, sapendo che Klaus la raggiungerà tra poco.

La bionda però non riesce a rilassarsi neanche a contatto con la parete fredda perché ogni muscolo del suo corpo le sta gridando quanto enorme sia lo sbaglio che stava per fare; andarci a letto una volta era un discorso ma acconsentire a farlo una seconda era proprio un grande, grandissimo, enorme errore.

La ragazza non riesce però a ragionare ulteriormente perché sente il dolce peso dell’ibrido su di sé e apre gli occhi, incontrando i suoi.

Klaus le sorride affascinante e Caroline potrebbe giurare di aver sentito le ginocchia tremare mentre l’ibrido appoggia le braccia ai lati del viso della ragazza, per non gravarle troppo con il suo peso.

“Allora, Caroline?”

La ragazza lo guarda confusa e leggermente infastidita. Prima la tentava inesorabilmente ad andare via con lui e ora si metteva anche a fare il simpatico?

Caroline gliene direbbe volentieri 4 ma le labbra dell’ibrido le impediscono di formulare alcuna parola nel momento in cui si posano leggere sulle sue prima.

La bocca dell’Originale si modella alla sua con naturalezza, spingendo Caroline a allacciargli nuovamente le braccia attorno al collo.

E quando Klaus insinua la lingua nella sua bocca, mentre le massaggia il collo e le spalle, Caroline si lascia andare e schiude le labbra, traendolo maggiormente a sé.

L’ibrido schiaccia il corpo contro quello di Caroline e sposta le mani sulla sua schiena, per sentirla ancora più vicina.

La vampira ansima leggermente sulla bocca dell’ibrido quando questo le stringe le natiche con possessività e la ragazza lo bacia nuovamente, prendendolo per il papillon, quando una voce raggiunge le loro orecchie.

“Nik? Dove sei?”

L’ibrido si stacca malvolentieri dalle labbra, ormai rosse, di Caroline che si guarda intorno spaventata.

Quando Rebekah li raggiunge, anche se i due si sono distanziati, nota subito come i loro capelli siano più scomposti, come i vestiti si siano spostati e non può fare a meno di sorridere divertita.

“Ma guarda chi si vede: Caroline!”

La ragazza le fa un cenno mentre cerca di regolarizzare il respiro nel modo più silenzioso possibile.

“Bekah”

L’Originaria ghigna nuovamente e il fratello, sbuffando, le regala un’occhiataccia.

“Cosa vuoi, sister?”

Rebekah fa un broncio infantile e stringe le braccia sotto al seno.

“Mi annoio Nik. Possiamo andarcene?”

Il fratello fa un cenno affermativo e Rebekah sorride.

“Fantastico! Caroline se vuoi puoi unirti a noi”

Caroline arrossisce violentemente e Klaus ghigna dell’imbarazzo della ragazza, prima di sporgersi verso il suo orecchio.

 “Mi auguro che tu possa passare una restante buona serata, Caroline”

La bionda annuisce tirata e prorompe in un profondo sospiro di sollievo quando i due Originari se ne vanno.

Il sollievo della ragazza non dura molto però, poiché viene raggiunta da Bonnie, Tyler e Elena che corrono verso di lei visibilmente spaventati.

“Stai bene? O mio dio Caroline ci hai fatto preoccupare tantissimo”

Elena le sfiora il braccio preoccupata e Caroline sorride.

“E perché mai dovreste essere preoccupati? Sto bene”

Tyler la guarda esterrefatto.

“Scherzi, vero? L’ultima volta che ti ho vista ballavi con Klaus, un momento dopo eravate entrambi scomparsi. Dove diavolo eri Care?”

La ragazza maschera abilmente il rossore delle guancie e finge un sorriso rilassato.

“Sto bene ragazzi, veramente. Ero solo andata a nutrirmi, per quanto riguarda Klaus non ho idea di dove sia sparito”

Tyler la guarda circospetto.

“Non hai odore di sangue addosso, Care. Hai solo odore di ibrido”

Le due ragazze si voltano scioccate verso Caroline che sbuffa fintamente annoiata, mentre cerca di trovare una buona scusa.

“Ho ballato con te e con lui Ty, forse avrò bisogno di una doccia a fine serata”

La ragazza si stacca dal muro al quale si era ancorata e sorride, prima di aggiustarsi i capelli.

“È stata una bella serata, ma è ora che giunga al termine. Vado a casa, spero che vi siate divertiti”

Caroline però non fa in tempo a tornare nella sala che Elena le si affianca insieme a Bonnie, nessuna traccia di Tyler con loro.

“Care cos’è successo con Klaus? Che voleva da te?”

La ragazza solleva gli occhi al cielo.

“Niente ragazze. Non è successo niente. Abbiamo ballato, poi io me ne sono andata a fare un giro”

Le ragazze sembrano bersela ma è Bonnie quella a riportare la questione sul serio.

“Beh, abbiamo ancora molti problemi. Tra il paletto che manca, Alaric, e il creatore di Rose e..”

Caroline la blocca mettendole una mano sulla bocca.

“No, non ne parleremo stasera. Non esiste. C’è ancora domani e tutte le giornate a venire. Buonanotte”

La vampira afferra il cappotto messo vicino al bancone del bar e si dirige a grandi passi verso la macchina.
 
 


Quando la bionda torna a casa si sorprende di trovare un messaggio sul cellulare, aveva parlato con le sue amiche neanche 15 minuti prima, ora che diavolo volevano?

Quando però la ragazza apre la casella un sorriso divertito si apre sulle sue labbra:

“Sono riuscita a usare quest’aggeggio. Nik mi ha detto tutto..cosa dicevi a proposito di una certa cosa che non si sarebbe ripetuta? XOXO – R.”

Caroline velocemente digita la risposta per la ragazza prima di sfilarsi l’abito Charleston e coricarsi sotto le coperte.

“Notte Bekah, domani ne parliamo. –C.”

Caroline non può fare a meno che gli ultimi pensieri della sua mente vadano all’ibrido dagli occhi azzurri e alle sue stupende labbra rosse che sentiva ancora impresse sulle sue.

Un dolce sorriso affiora alle labbra della vampira mentre questa si gira su un lato, lasciandosi scivolare tra le braccia di Morfeo.
 
 


 
Angolino Autrice:

Buona sera a tutti! So che oggi ho postato già tre capitoli, ma dato che quasi tutte li avevate già letti ho deciso di postare anche il quarto, il "primo capitolo inedito" xD Allora, cosa ve ne pare? La nostra biondina sta iniziando ad avere dei problemi con le sue amiche, con Tyler e, mentre la sua simpatia con Rebekah si sta sviluppando, anche il suo rapporto con Klaus sta prendendo una piega tutta sua! Spero di non avervi deluse con questo capitolo e non vedo l'ora di leggere le vostre recensioni, mi auguro di riceverne molte :D Un bacione e buona serata a tutte, Alessandra.
PICCOLO AVVISO: Posterò ogni 3/4 giorni. XOXO

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Shopping ***


Caroline sbuffa pesantemente dopo aver guardato i suoi capelli. Quella mattina non ne volevano sapere di stare in ordine, così la ragazza è costretta a raccogliergli in una treccia laterale bassa, per evitare di sembrare una pazza.

La vampira fa giusto in tempo a finire di sistemare quando il clacson di una macchina la fa voltare verso la finestra per vedere chi sia. Care esce veloce di casa e entra nella macchina parcheggiata davanti casa sua, sorridente.

“Vedo che sei di buonumore”

“Sto per andare a fare shopping, come potrei non esserlo?”

Rebekah sorride furba e mette in moto la macchina con un rombo secco, sgommando. Direzione: il primo centro commerciale possibile.




Le due, all’apparenza due normali ragazze, piene di pacchetti nelle mani sorseggiano un frappé mentre osservano le vetrine.

“Mi sentirò in colpa, lo so già”

Rebekah solleva gli occhi al cielo e si volta verso Caroline, distogliendo lo sguardo dalle Manolo Blanik in vetrina.

“Caroline siamo vampire è normale che soggioghiamo le persone. Non stiamo facendo nulla di male”

La ragazza annuisce, certa che aver comprato tutti quei bellissimi vestiti e non averli pagati farà salire alle stelle i suoi sensi di colpa.

Rebekah si guarda attorno, assorta.

“Sai, non ero mai andata a fare shopping con qualcuno..a parte Nik, ma lui è stato costretto”

Un sorrisetto sadico increspa le labbra dell’Originaria e fa sorridere anche Caroline nell’immaginarsi un Klaus pieno di buste, trascinato da un negozio all’altro dalla sua pazza sorella.

“Andresti d’accordo con Elena. Anche lei quando fa shopping diventa una pazza”

Rebekah però digrigna i denti.

“Io non andrò mai d’accordo con Elena”

Caroline la guarda profondamente dispiaciuta e le mette una mano sul braccio per farla voltare.

“Mi dispiace Bekah, so che ti ha ferito ma non l’ha fatto perché voleva farti del male, stava solo cercando di pensare a se stessa”

Rebekah annuisce.

“Già, e alla perfetta Elena Gilbert non è interessato uccidere una persona pur di aver libera la vita dal controllo di mio fratello”

Caroline annuisce e guarda la ragazza.

“Beh, diciamo che c’era un tempo dove tutti questi casini non facevano parte della sua vita e Elena era molto più divertente”

Rebekah ride della definizione della ragazza perché non riusciva proprio a immaginare Elena come una persona diverte e anche Caroline se ne accorge perché le dà una piccola spallata prima di riprendere a camminare.

L’Originaria però, astuta, porta la conversazione su un altro argomento.

“Allora, perché ieri sera non sei venuta con me e mio fratello?”

Caroline arrossisce e scuote la testa.

“Non ne parlerò con te, Rebekah”

L’Antica si stringe nelle spalle.

“Perché no? In fondo sono quella che conosce di più Nik al mondo!”

Caroline la guarda esasperata.

“È per questo che non ne parlerò con te. Andrai a spifferargli tutti”

Rebekah sbuffa.

“Beh, diciamo che non sono capace di mentirgli”

Caroline mette su la sua faccia da sapientina e guarda la ragazza ovvia.

“Vedi, ho perfettamente ragione”

Rebekah alza gli occhi al cielo, conscia che, per il momento, non riuscirà a far sbottonare Caroline.

“Beh, abbiamo comprato tutto quello che volevamo. Torniamo a casa?”

Caroline annuisce e segue l’Antica fuori dal centro commerciale.
 


 
Quando le due arrivano davanti casa di Caroline, la vampira non si aspetta che l’altra prosegua dritta, invece di fermarsi e la guarda interrogativa.

“Beh, che fai?”

Rebekah sorride strana.

“Andiamo a casa mia”

Il cuore di Caroline batte in maniera folle al solo pensiero che possa esserci anche Klaus e sembra che Rebekah se ne accorga, perché scoppia a ridere.

“Rilassati Caroline, Nik non ci sarà”

La bionda, anche non volendo, sente improvvisamente una calma impadronirsi del suo corpo nel sapere che non farà nessun incontro imbarazzante con l’ibrido, ma subito si riprende per far smettere Rebekah di ghignare

“Beh, anche se ci fosse stato non sarebbe cambiato nulla per me”

Rebekah annuisce, anche non credendo a una sola parola detta dall’altra e continua a guidare, raggiungendo in breve casa sua.

Caroline si guarda intorno meravigliata mentre Rebekah le porge un bicchiere di sangue, incuriosita dal suo sguardo perso.

“Che c’è?”

La bionda scuote la testa e sorride.

“Niente, ma questa casa è veramente incredibile”

Rebekah annuisce.

“Già, Nik ha un ottimo gusto nell’arredamento”

Caroline abbassa lievemente il capo e beve dal calice per mascherare l’imbarazzo che le dà il solo nominare il biondo.

La ragazza però si ricompone e cerca di mettere in chiaro con l’Antica una cosa principale.

“Bekah, innanzi tutto voglio chiarire una cosa. Tra me e tuo fratello, nonostante tutto..”

Sister, sono a casa!”

Il sangue nelle vene di Caroline si ghiaccia quando sente la voce di Klaus chiamare la sorella dall’atrio e a quanto pare anche l’altra bionda è sorpresa perché lancia
uno sguardo mortificato alla ragazza.

“Ti giuro che non ne avevo idea”

Caroline la incenerisce con lo sguardo e non può far altro che continuare a bere il sangue per calmarsi mentre sente i passi dell’ibrido farsi sempre più vicini.

E la sorpresa coglie anche Klaus quando entrando nella grande cucina si trova davanti la sorella e Caroline, e non manca di farlo notare.

“Caroline, che sorpresa vederti qui!”

La bionda rifila un’occhiataccia a Rebekah prima di voltarsi verso l’Antico.

“Lo è più per me che per te, puoi esserne sicuro”

Klaus ghigna e posa un bacio sulla guancia della sorella prima di sporgersi a prendere una sacca di sangue dal frigorifero.

Tra i tre scende un silenzio imbarazzante che Rebekah non fa altro che accentuare spostando lo sguardo dal fratello alla bionda che ostinatamente fissa il bicchiere, ormai vuoto, di sangue senza alzare lo sguardo per incrociare quello di Klaus che l’ha abbandonata da quando è entrato nella stanza.

E l’Antica ringrazia mentalmente il telefono quando prende a squillare, togliendole l’obbligo di stare in quella situazione scomoda.

“Elijah! Che piacere sentirti fratello!”

“Anche per me Bekah. Come stai?”

Rebekah sorride e si volta verso Caroline e Klaus.

“Scusate, vado a rispondere di là”

Klaus annuisce con un cenno del capo mentre Caroline le rifila un’occhiata all’allarmata alla quale l’Antica risponde con un sorriso prima di andarsene a grandi passi dalla stanza, lasciando i due da soli.

Caroline continua a ignorare il vampiro pregando che Rebekah torni presto e che l’accompagni a casa, ma quando sente che l’Antica si chiude nella sua stanza ipotizza che questa non tornerà che fra molto tempo, perciò si decide ad alzare lo sguardo su Klaus che ha continuato a fissarla per tutto il tempo.

“Cos’hai da guardare?”

Klaus sorride in una maniera tanto languida da far tremare la vampira che nonostante tutto, ostinata, lo ignora e riprende a guardare il bicchiere vuoto davanti a sé, facendo sbuffare l’Antico.

“Se ne vuoi ancora basta chiedere”

“No, grazie”

La risposta di Caroline è rapida e veloce e fa spazientire ancor di più Klaus, già poco paziente di suo.

“Bene, quindi hai deciso di ignorarmi?”

Caroline sposta lo sguardo duro in quello dell’Originale che la guarda piccato.

“Tu sei il cattivo che ha ucciso la mia migliore amica, ricordi?”

Klaus solleva gli occhi al cielo.

“Non mi sembra che sia morta, Caroline”

“Non di certo per merito tuo”

L’Originario si siede al tavolo davanti alla vampira che lo guarda in cagnesco, ormai incapace di smettere di parlare.

“Tu hai portato solo rovina nelle nostre vite. Hai ucciso Elena, Jenna, hai rubato il corpo di Alaric, sei anche riuscito a far tornare Stefan uno Squartatore e per colpa tua ora Tyler è un ibrido e..”

Lo sguardo improvvisamente duro di Klaus e gli occhi ristretti a due fessure fanno desistere Caroline dal continuare nella sua pessima descrizione dell’ibrido.

“Arriva al punto Caroline”

La ragazza annuisce prima di riprendere a parlare.

“Il punto è che fra me e te non ci sarà mai niente quindi ora puoi anche smettere di farmi la corte o quello che diavolo stavi facendo”

L’Antico sorride.

“Oh, love tu dici che non ci potrà mai essere niente tra noi eppure c’è già stato l’altra sera e anche quella precedente se non vado errato. E potrei giurare che tu quando invocavi il mio nome a tutto pensavi tranne che a quanto fossi cattivo o a chi avessi ferito, l’unica cosa alla quale pensavi era a godere”

Klaus, ormai arrivato  vicino a Caroline che nel frattempo si è alzata dalla sedia, non può fare a meno di sputarle con veleno le ultime parole alle quali la ragazza risponde puntandogli un dito contro.

“Come diavolo ti permetti sottospecie di Originario? Tu non puoi rinfacciarmi quello che ho detto o fatto l’altra notte, eravamo in due lì e io non ero meno coinvolta di te! Dopo tutto quello che mi hai appena detto sono ancora più sicura che tra noi due non potrà mai esserci niente”

Negli occhi dell’Originario passa un lampo di rabbia ma, non volendo ferire la ragazza, si limita a dare un calcio a una seria, prima di guardarla nuovamente.

“Beh allora che diavolo ci fai ancora qui?”

Caroline lo guarda più calma e lievemente in colpa per aver urlato con lui.

“Sto aspettando tua sorella, non ho la macchina. Deve riaccompagnarmi lei”

Klaus annuisce e si appoggia a un bancone della cucina, prima di chiamare a gran voce l’Antica.

“Bekah! Accompagna Caroline a casa”

E la sorella, sentendolo, si rivolge a Elijah e lo saluta brevemente prima di scendere a velocità vampirica le scale e arrivare di fronte a Caroline e Klaus.

“Nik non sono un cane. Sii più gentile”

Klaus neanche la degna di una risposta e esce lentamente dalla stanza, regalando a Caroline un’occhiata gelida.

La vampira dopo aver sbuffato si volta verso Rebekah.

“Andiamo?”

L’Originaria a malincuore annuisce, anche se è triste per il fatto che il fratello e la vampira abbiano litigato e non siano riusciti a riappacificarsi.

Le due si avviano così verso la macchina dell’Originaria in silenzio.
 


 
Rebekah parcheggia davanti casa di Caroline nel momento in cui entrambe vedono bussare alla porta di casa Forbes Elena e Bonnie.

La bionda vampira sibila un «maledizione, solo questa ci mancava» prima di voltarsi verso Rebekah.

“Ho passato una bella giornata, a parte l’ultima parte ovviamente”

L’Antica ricambia il sorriso.

“Mi dispiace che tu e Nik abbiate litigato ma già che non ti ha colpita è un passo avanti per lui, non puoi neanche immaginare quanto gli sia costato”

Caroline fa un sorriso tirato prima di sporgersi sui sedili posteriori a prendere i suoi acquisti.

Quando la ragazza scende dalla macchina e saluta con la mano Rebekah che riparte rapida verso casa, non può fare a meno di notare la sorpresa e la preoccupazioni sui volti delle sue migliori amiche mentre si avvicina al portico.

Le due subito l’aggrediscono tartassandola di domande.

“Era Rebekah quella?”

“Che diavolo ci faceva con te?”

“Avete fatto shopping insieme?”

La ragazza sbuffa e si fa spazio fra le due, infilando le chiavi nella toppa.

“Ragazze non c’è da entrare nel panico. Era semplicemente una giornata tra ragazze”

Elena la fa girare e la guarda sconvolta.

“Caroline noi tre facciamo giornate tra ragazze, non tu e Rebekah”

La vampira scrolla le spalle.

“Non è così male come sembra, è un’ottima compagnia”

Le due la guardano scioccate, ma è nuovamente Elena a prendere la parola.

“Ha provato a uccidermi Caroline! Ed è una vampira, è pericolosa!”

Caroline alza un sopracciglio.

“Anch’io sono una vampira Elena”

La ragazza in questione abbassa lo sguardo e si tocca i capelli nervosa, mentre Bonnie prova a capire le motivazioni che abbiano spinto Caroline a uscire con l’Originaria.

“Sei sicura di star prendendo ancora verbena, Care?”

La ragazza guarda sconvolta Bonnie.

“Credi che per uscire con lei mi debba ammaliare? Abbiamo fatto shopping, non è mica la terza guerra mondiale!”

Le due ragazze scuotono la testa e Elena prova a parlarle in maniera più calma.

“Non uscire più con lei Care, non la conosci. È molto pericolosa”

La vampira stacca la presa debole di Elena dal suo braccio e la incenerisce con gli occhi.

“Non la conosci neanche tu e sei pronta a giudicarla. È solo una ragazza sola. Ci vediamo domani a scuola”

Caroline gira le chiavi nella toppa e entra nella casa, chiudendosi la porta e lasciando le amiche, alle sue spalle.
 


 
Rebekah rientra in casa con in mano i suoi acquisti e và subito alle scale, pronta per andare a sistemare i nuovi vestiti nell’armadio quando, passando per il corridoio, intravede suo fratello nella sua stanza chinato verso il camino a bruciare forse l’ennesimo disegno di Caroline.

L’Antica così, dopo aver posato i pacchetti, entra nella stanza e si avvicina al fratello posandogli una mano sulla spalla, timorosa che però questo possa reagire in maniera esagerata.

L’ibrido invece non fa niente, smette solo di staccare fogli dall’album e continua a guardare il fuoco scoppiettante, per poi sedersi a terra, imitato presto dalla sorella.

“Non sei tenuta a rimanere qui”

Le parole di Nik appaiono dure e fredde ma Rebekah sa che il fratello non vuole rimanere solo, perciò appoggia la testa sulla sua spalla e prende una sua mano fra le sue, sperando di riuscire a fargli passare la rabbia e la delusione nei confronti di Caroline.

E sembra che possa funzionare perché Klaus si stringe leggermente a lei e le cinge con il braccio libero un fianco, continuando a guardare il fuoco.

Rebekah però non riesce a restare molto in silenzio e, anche se sa che le sua parole potrebbero rovinare l’atmosfera complice della stanza, si sente in dovere di parlare al fratello.

“Sai Nik io non credo che Caroline pensasse veramente quello che ha detto”

“No Rebekah, non inizieremo questa conversazione”

Klaus si alza improvvisamente e prende a camminare avanti e indietro per la stanza, mentre l’Antica lo guarda speranzosa, col desiderio che il fratello si apra con lei.

“E invece lo faremo Nik. Lei non lo pensava veramente, le piaci, la confondi ma ha ancora tante cose da perdonarti”

Klaus sorride sarcastico.

“Dovrebbe perdonarmi cose di cui non sono neanche dispiaciuto”

Rebekah annuisce, capendo come sempre perfettamente, l’altro.

“Lo so e lo capirà anche lei quando si staccherà dai suoi amici”

Klaus si siede sul divano nella stanza e guarda la sorella.

“È questo il punto Bekah. Per stare con me dovrebbe abbandonare tutti i suoi amici, tutta la sua vita”

La sorella lo guarda sinceramente colpita, non era riuscita ancora a comprendere quanto Klaus tenesse alla vampira e le parole di quest’ultimo le fanno comprendere la potenza del suo sentimento, che lo spingeva a desiderare che Caroline non facesse rinunce pur di star con lui.

 “Si sistemerà tutto Nik, vedrai”

Klaus sorride amaro e si ravvia i corti capelli, allungando le gambe sul tavolino davanti al divano.

“L’hai detto anche quando siamo stati trasformati in vampiri, Bekah”

La ragazza si alza da terra e lo guarda con determinazione.

“E lo credevo, Nik”

L’ibrido annuisce e fa cenno alla sorella di raggiungerla sul divano. Quella non si fa pregare e si accuccia contro il suo petto mentre l’ibrido prende ad accarezzarle i capelli, cullandola leggermente come quando era piccola e Mikael la picchiava, lasciandola a piangere tutta la notte tra le braccia del fratello preferito.

“Grazie, sis

Rebekah sorride contenta e chiude gli occhi, stringendo di più le braccia attorno alla vita stretta del fratello.

“Ti voglio bene anch’io, Nik”

I due rimangono così, abbracciati, ad osservare il fuoco diventare sempre più pallido, fino a spegnersi del tutto.





Angolino Autrice:

Saaalve a tutte e buona domenica! Sicuramente non mi aspettavate oggi, ma sono piuttosto avanti con la scrittura quindi ho deciso di aggiornare ogni due giorni, spero per la vostra felicità xD Coomunque non mi perdo in ciance...ecco il nuovo capitolo! Vediamo come "l'amicizia" con Rebekah stia già iniziando a causare dei problemi a Caroline e questo è sooolo l'inizio :P Inoltre vediamo anche un iniziale screzio tra Klaus e Caroline ma dobbiamo capire la nostra Barbie, Klaus per quanto belo è una persona davvero davvero cattiva e lei non può iniziare una storia con lui così, su due piedi, non credete?! E poi c'è l'ultima scena della quale sono parecchio insicura perché adoro Bekah e Nik, il loro rapporto, ma non so se sono andata OOC, infondo ci hanno dato così poco sullo show per poter trarre spunto, così lavoro di fantasia! Spero  veramente che il capitolo vi sia piaciuto, aspetto con ansia le vostre recensioni, un bacione. -Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Choises ***


Caroline parcheggia la macchina davanti scuola come un condannato và al patibolo.

La ragazza inizia a camminare come uno zombie per i corridoi guardando male ogni persona che si trova davanti ed evitando lo sguardo dei conoscenti pur di non far notare le spaventose occhiaie che aveva sotto gli occhi.

La verità è che Caroline non era riuscita a dormire per niente la sera prima, perché non aveva fatto altro che continuare a pensare alle sue amiche, alla lite recente con loro, alla sua simpatia con Rebekah che le stava già causando problemi e, ovviamente, a Klaus, che le stava mandando il cervello in pappa.

La vampira avrebbe voluto scusarsi con lui per le parole forti e accusatorie che aveva usato, perché effettivamente l’ibrido non le aveva mai mentito né aveva fatto finta qualcun altro quindi lei non aveva nessun diritto di accusarlo di tutte le cose cattive che aveva fatto, di sicuro non dopo esserci andata a letto e averlo baciato nei corridoi della scuola.




Caroline viene riscossa dai suoi pensieri quando si avvicina al suo armadietto, dove Elena e Bonnie la stanno aspettando.

E fra le tre basta un timido sorriso per fare pace e dimenticare il diverbio del giorno prima, ma quando le due umane si spostano da davanti all’armadietto, stranamente aperto, di Caroline lasciandole scorgere il mazzo di rose attaccato all’anta interna, la ragazza sbianca visibilmente mentre le altre due sorridono contente.

“Qualcuno ha deciso di riprovarci a quanto pare”

Elena batte le mani contenta e sorride all’amica mente Caroline prende con mani tremanti il biglietto, sospettando che le rose non siano regalo di Tyler.

“Spero che tu non sia ancora arrabbiata con me love. –Nik”

Il biglietto sintetico fa sorridere Caroline che immagina che quello sia il massimo che avrebbe mai potuto sperare di sentirsi dire dall’ibrido al posto delle scuse.

Le due amiche si sporgono per leggere il contenuto del biglietto ma Caroline, rapida, lo infila nel giubbotto non accorgendosi però che le due hanno scorto il nome del mittente, che le fa iniziare a fantasticare sul misterioso ragazzo infatuato della loro amica.

“E ora chi è questo Nik?!”

“Hai un ammiratore Care?”

“Sai almeno chi possa essere?”

Caroline sospira e, dopo aver annusato l’odore dolce delle rose, le ripone con cura nell’armadietto, prendendo con sé solo un libro.

La giovane vampira si volta allora verso le sue amiche che continuano a fare delle supposizioni, mentre Rebekah, dall’altro lato del corridoio ghigna nella sua direzione e le fa l’occhiolino, al quale Caroline risponde con una linguaccia divertita, prima di far affiorare sulle sue labbra un sorriso. Le parole di Bonnie però la destano dallo scambio amichevole di sguardi con l’altra bionda.

“Le abbiamo provate tutte Care. L’unico che rimane è Klaus! Dai, dicci chi è!”

La bionda non può fare a meno di arrossire furiosamente e deglutire a vuoto prima di assumere una parvenza di normalità.

Bonnie e Elena però notano il suo cambiamento e la guardano esterrefatte.

“Stai scherzando Care? Non possono essere di Klaus”

La biondina si stringe nelle spalle.

“Non so cosa dirvi ragazze”

Elena la guarda pensierosa.

“Beh, però è strano da parte sua mandarti dei fiori dopo quello che è successo tra voi”

Caroline, la gola improvvisamente asciutta, balbetta incerta, nel timore che la sua amica in un qualche modo abbia potuto scoprire il cambiamento del rapporto tra lei e l’ibrido.

“C-Cosa è successo tra noi?”

Elena la guarda ovvia.

“Ma come cosa, Care! Avete ballato al ballo e tu l’hai rifiutato, come nelle altre occasioni”

Bonnie dà manforte all’amica.

“Ha ragione Elena. Solitamente non si regalano fiori a una persona che ti rifiuta sempre”

Caroline annuisce e sorride tirata in volto, cercando una possibile scappatoia che l’allontani dalla scomoda conversazione.

Bonnie però le afferra al volo una mano nel tentativo di entrare nella sua mente, ma la bionda si ritrae scottata.

“Bonnie! Non puoi farlo!”

La strega, più acuta del solito, la guarda circospetta.

“Perché no Caroline? Se non hai niente da nascondere lasciami entrare nella tua mente”

Caroline ritira per una seconda volta la mano offertale e la guarda piccata.

“È la mia mente Bon, ci sono i miei ricordi e le mie sensazioni, non ti lascerò violarle”

La ragazza alza un sopracciglio scettica in volto.

“Care tu ci racconti ogni cosa che ti succeda anche nei particolari più scabrosi, e questo implica renderci partecipe dei tuoi ricordi e delle tue sensazioni. Ora se non vuoi farmi entrare nella tua mente è solo per un motivo Caroline, ossia perché non hai respinto le attenzioni di Klaus”

Elena guarda scioccata l’amica.

“Che dici Bonnie. Certo che Caroline l’ha respinto, vero Care?”

Elena si volta speranzosa verso di lei, ma Caroline non riesce a sopportare gli sguardi delle due e abbassa gli occhi, dimostrando la sua colpevolezza.

E subito le due le danno addosso ferendola.

“Che diavolo hai fatto Caroline! Ti sei per caso dimenticata chi è?”

“Mi ha uccisa Care! Ed è per colpa sua che Tyler è un ibrido”

La vampira alza gli occhi, fiammeggianti.

“Credi che non lo sappia per caso?”

Elena la guarda saccente.

“Beh, se sei stata con lui o chissà cos’altro a quanto pare no”

“Potrebbe essere entrato nella tua mente”

“O forse potrebbe averti manipolata”

Caroline le guarda rossa in viso.

“Non..non mi ha manipolata”

Gli sguardi delle due amiche sono talmente addolorati e feriti da costringere Caroline ad abbassare nuovamente la testa.

“Dio mio, è inammissibile e disgustoso Care. Davvero, Klaus? Ti sei abbassata così tanto?”

La ragazza, ora decisamente infastidita, guarda l’amica in cagnesco.

“Io mi sono abbassata tanto Elena? E tu? Che mi dici di quello che fai con Stefan e Damon? Un giorno sei tutta «Stefan ti amo, Stefan sei tutta la mia vita» e il giorno dopo è un «Damon è la mia certezza, lui mi protegge» e bla bla bla. Non puoi farmi la morale, non tu!”

La ragazza la guarda infuriata come poche volte Caroline l’aveva vista.

“Io e Stefan ci siamo lasciati, e Damon è solo un amico..”

Prima che la mora continui, gli sguardi totalmente scettici di Bonnie e Caroline si posano su di lei, ma la mora gli ignora bellamente.

“..tu però sei andata con Klaus. Klaus, Caroline! È una cosa ignobile da parte tua”

La ragazza ringhia leggermente.

“Non devo renderti conto della mia vita sessuale Elena”

La doppelganger annuisce.

“No è vero, non devi. Ma finché la tua vita sessuale non è il carnefice di mezza Mystic Falls”

Subito Bonnie continua a ingiuriare contro Caroline che, allo stremo, si appoggia con le spalle alla parete di armadietti.

“E ieri eri anche con Rebekah e hai ignorato noi Caroline, noi! Le tue migliori amiche. Ora che farai? Inizierai a andare in giro con gli Originali?”

La ragazza fa per replicare ma Rebekah si piazza tra lei e le sue amiche, sorridendo fintamente cordiale.

“Credo che abbiate chiarito il punto. Ora io e Caroline abbiamo gli allenamenti, se non vi dispiace..”

Elena guarda in cagnesco l’Originaria, per niente spaventata e si rivolge a Caroline.

“Ora hai anche la guardia del corpo?”

La bionda sbuffa e guarda stanca l’amica.

“Elena, basta. Non ho fatto niente che potesse nuocere alla tua salute o a quella di nessun’altro, ho solamente fatto ciò che volevo”

Elena spalanca gli occhi scioccata, così come Bonnie che le rifila un’occhiata spaurita e delusa allo stesso tempo.

“Beh, Caroline è proprio questo il problema..”

Le due si allontanano e la bionda, improvvisamente priva di forze, si lascia cadere a terra, mentre Rebekah la guarda incerta sul da farsi.

L’Antica, dopo una breve riflessione, si porta alla sua altezza e le sposta le mani che Caroline ha portato a coprire il viso.

“Forza, andiamocene. Non sei nelle condizioni adatte per stare a scuola”

La bionda annuisce e si tira su, le lacrime pronte a uscire e, con passo malfermo, si avvia alla sua auto con Rebekah che la guarda lievemente preoccupata.




Quando le due arrivano davanti casa Forbes, Caroline controlla che non ci sia la macchina della madre fuori e un breve sorriso increspa le sue labbra quando si accorge che almeno per quella giornata non avrebbe dovuto mentire alla madre dicendole che andava tutto bene mentre dentro si sentiva distrutta.

La ragazza, accorgendosi di non essere capace di trattenere ancora a lungo le lacrime, si volta verso Rebekah che la guarda immobile sul patio della sua casa.

“Grazie, Bekah. Da qui posso farcela da sola”

Sulla fronte dell’Originaria si forma una ruga dovuta alla confusione.

“Ti ho tolto di mezzo quelle due, ho impedito che scoppiassi a piangere davanti a tutta la scuola e questo è il ringraziamento?”

Caroline la guarda dispiaciuta.

“Non è quello che intendevo. Scusa, Bekah. Dai, entra”

L’Antica sorride contenta e lascia che Caroline le apra la porta, prima di sentir scivolar via quella odiosa barriera che in più di un’occasione le aveva impedito di varcare porte come quella.

Caroline entra nella casa e butta malamente il cappotto a terra, ricordandosi di come qualche sera prima erano state altri mani a calciare via i suoi vestiti.

La ragazza, rossa al ricordo, prende una bottiglia di Jack Daniels  per mascherare l’imbarazzo e tira fuori due bicchieri, che sistema sul piano della cucina sotto lo
sguardo curioso di Rebekah.

“Parlerai prima o poi o ti trastullerai con il pensiero di mio fratello per tutto il tempo?”

Caroline spalanca gli occhi e la guarda impressionata.

“C-Come hai fatto..?!”

Rebekah sorride divertita e beve un goccio dell’alcolico, percependo la familiare sensazione di calore invaderle la gola.

“Intuito. Me lo invidiano tutti”

Caroline scuote la testa sorridente e si siede al tavolo, imitata dall’Antica, che inizia a parlare leggermente insicura.

“Non sono abituata a fare la confidente, con i miei fratelli sono sempre bastate così poche parole, anche quando eravamo umani era così, perciò immagino che non saprò confortarti come farebbe una tua amica ma quello che posso dirti è che né Elena né Bonnie hanno alcun diritto di decidere della tua vita”

Caroline si prende la testa fra le mani, appoggiando i gomiti sul tavolo e sbuffando rumorosamente.

“Già, ma Klaus gliene ha fatte passare parecchie quindi hanno ragione ad essere arrabbiate perché io sono andata a letto con lui”

Rebekah annuisce e piega la testa da un lato, per riflettere.

“Beh, forse hai ragione ma nonostante tutto non le stai tradendo né niente, anzi sono loro a volerci uccidere. Immagino che tu non voglia più farlo”

Caroline vacilla alla domanda dell’Antica perché, se doveva proprio essere onesta, non sapeva se sarebbe stata in grado di piantare un paletto nel cuore dell’ibrido o in quello di sua sorella.

La bionda scuote debolmente la testa in una risposta che è più che sufficiente a Rebekah.

“Ne sono felice perché mi piaci, mi sarebbe dispiaciuto doverti uccidere per salvarmi”

Caroline sorride leggermente.

“Non sei male neanche tu Bekah”

L’Antica sorride raggiante e si infila la giacca, pronta ad andare via.

“Dove vai?”

Rebekah sbuffa leggermente.

“A casa. Altrimenti Nik inizierà a perquisire Mystic Falls da cima a fondo, è diventato parecchio protettivo nei miei confronti da come non lo era da più di 700 anni”

Caroline le sorride, contenta che l’altra abbia riacquistato il rapporto di un tempo.

“Sembra che le cose fra voi stiano andando meglio”

L’Originaria annuisce contenta.

“Si, stanno andando decisamente meglio. Stamattina mi ha persino preparato il caffè”

Caroline sorride della felicità dell’altra che, nei piccoli gesti, stava ritrovando suo fratello.

“Ci vediamo presto Caroline”

La bionda sorride e la saluta ma mentre vede Rebekah allontanarsi la richiama, facendola voltare.

“Grazie Bekah, sei stata una vera amica oggi”

L’Antica le fa l’occhiolino e sparisce in una folata di vento, lasciando a Caroline un sorriso sulle labbra che però non è destinato a durare.
 


 
Rebekah entra in casa e ripone accuratamente la giacca nuova, prima di voltarsi verso il fratello che la guarda divertito.

“Sei tornata sorella. Ti hanno messa in punizione perché hai fatto la birichina?”

Rebekah gli dà una spallata e lo supera andando a versarsi del vino, sotto lo sguardo vigile dell’altro.

“Seriamente Bekah, dov’eri?”

La ragazza maschera un sorriso nel calice e si volta contenta verso il fratello.

“Grazie per esserti preoccupato Nik, ma non ce n’era bisogno. Ero da Caroline”

Klaus la guarda con un sopracciglio alzato.

“Da Caroline?”

Rebekah annuisce e continua a sorseggiare il vino.

“Già, a quanto pare mi sono fatta una nuova amica”

L’ibrido ghigna.

“Già, e cosa ne pensano Elena e Bonnie?”

Rebekah lo guarda saccente.

“Veramente loro l’hanno presa piuttosto male, soprattutto quando hanno scoperto che la loro amica se l’era spassata con te, ma lei si è difesa piuttosto bene”

Klaus la guarda sconcertato. Caroline si era difesa? Non aveva detto che era stato un terribile errore e cose del genere? L’ibrido espone le sue preoccupazioni alla sorella, la quale scuote la testa e sorride divertita, andando verso le scale, diretta in camera sua.

“Al contrario Nik, ha detto che ha fatto solo ciò che desiderava. Credo che spetti a te ora..”

La ragazza gli sorride prima di superarlo e dedicarsi a un po’ di tranquillità.
 


 
Nel frattempo Caroline sta sorseggiando una camomilla, aveva smesso con il Jack Daniels un’ora prima quando aveva iniziato a vedere due frigoriferi nella sua cucina, ma il suono incessante di un rumoroso bussare la distoglie dalla sua tranquillità.

La bionda rimane piuttosto sorpresa quando davanti alla sua porta trova Damon e Stefan Salvatore che la guardano sorridenti.

“Caroline, che piacere vederti!”

Damon ghigna nel suo modo così sarcastico che Caroline vorrebbe dargli un pugno ma si limita a un’occhiataccia e si rivolge al più ragionevole dei due: Stefan.

“Cosa siete venuti a fare qui?”

Il minore dei Salvatore la guarda impassibile.

“Siamo venuti a conoscenza di una questione che ci mette nella posizione di riconsiderare le nostre alleanze”

La bionda lo guarda confusa e Damon si appresta a chiarirle il concetto, ovviamente a modo suo.

“Barbie abbiamo saputo che ti sei sbattuta Klaus e per questo ci chiedevamo se dobbiamo ucciderti ora o se non ci hai ancora venduti”

Caroline spalanca la bocca, mentre la rabbia fermenta nel suo corpo.

“Elena l’ha detto a..voi?! Come diavolo si è permessa? Piccola stupida str..”

Damon la incenerisce con lo sguardo.

“Io starei attento al linguaggio al posto tuo bionda”

La ragazza sbuffa e poi lo guarda dura in volto.

“Come ho già detto a Elena quello che ho fatto non ha nessuna ripercussione su lei o ciascuno di voi, ora se non vi dispiace torno in camera mia. Addio”

La vampira si chiude la porta alle spalle ma Damon la blocca prontamente mettendo un piede in mezzo.

“Ah, sai..non credo proprio che succederà”

Il vampiro in un batter d’occhio la sbatte al muro tenendola stretta per la gola, riuscendo a sollevarla di qualche centimetro da terra.

“Allora te lo chiederò una seconda volta: ci hai venduti?”

La vampira quando sente le ossa scricchiolare contro la presa ferrea di Damon smette di dimenarsi e lo guarda truce.

“NO! Lasciami, Damon”

 Il vampiro ghigna nuovamente.

“Beh, credo che neanche questo accadrà. Ora, cosa gli hai detto? Gli hai detto del paletto? Di cosa abbiamo scoperto?”

Caroline gli dà un potente calcio allo stomaco che le permette di liberarsi dalla presa di Damon, ma non considera che Stefan, pronto a tutto pur di proteggere la doppelganger, la blocca fermandole le braccia con le sue, stringendosela malamente addosso.

“Scusa Caroline, niente di personale ma non posso permettere che per colpa dei tuoi sentimenti Elena sia in pericolo”

La vampira cerca nuovamente di liberarsi ma invano.

“Ve l’ho già detto, non vi ho venduti, non ho detto niente su di voi o su Elena, è stata solo una cosa di una notte”

Damon ghigna nella sua direzione.

“Già tesoro hai detto la stessa cosa a me ma poi non mi ti staccavi più da dosso”

La ragazza ringhia rumorosamente scoprendo le zanne.

“Ero soggiogata brutto figlio di puttana”

Damon, rapido, sfila un paletto dalla giacca e lo conficca nello stomaco della ragazza facendola urlare dal dolore.

“Vedi, se c’è una cosa che non mi piace è che la memoria di mia madre venga rovinata Barbie, ora ti consiglio proprio di parlare”

La bionda urla nuovamente quando il vampiro le spinge il paletto più a fondo e può percepire distintamente gli organi lacerarsi.

“Che vuoi fare, uccidermi? Io e Elena potremmo anche aver litigato ma non credo che lei voglia vedermi morta. Non ve lo perdonerà mai”

Damon si stringe nelle spalle incurante.

“Non che mi abbia perdonato altre cose, quindi..”

La bionda continua a urlare ma ai vampiri sembra non importare, perché continuano uno a tenerla bloccata, l’altro a torturarla.

Quando però Caroline sente il paletto graffiare il cuore geme nuovamente e implora Damon di fermarsi, mentre una figura alta dietro di lei arriva in suo soccorso.

“Ti conviene lasciarla andare Damon”

Il vampiro non sembra però intimorito e non molla la presa dal paletto, guardandolo con sfida.

“Fai un passo e questo arriva nel suo cuore, Klaus”

L’ibrido ghigna, anche se Caroline non può vederlo.

“La tua testa starebbe già rotolando dall’altra parte della stanza prima che lei muoia”

Damon sorride sardonico.

“A quanto pare ci tieni proprio alla tua ragazza. Mi dispiace per te, perché è una che si concede piuttosto facilmente”

Stefan guarda il fratello con disapprovazione.

“Damon, credo che tu stia esagerando”

L’altro alza gli occhi al cielo e si distrae il tempo necessario per il quale Klaus lo attacchi a un muro, non prima di aver tolto il paletto dallo stomaco di Caroline che si accascia a terra, priva di forze.

“Sai, potrei ucciderti adesso ma poi toglierei il divertimento a Rebekah di vendicarsi”

Damon, anche se fatica a respirare, non perde il suo sarcasmo.

“Spiacente, credo che abbia già dato”

L’ibrido lo rilascia a sorride sadico.

“Oh, non ha neanche iniziato invece”

I due, certi della sconfitta si volatilizzano, non prima che Damon soffi sulla pelle bollente di Caroline le ultime parole che la ragazza riesce a udire:

“Non è ancora finita”

La bionda sente le palpebre farsi sempre più pesanti, così chiude gli occhi, non prima di aver visto lo sguardo preoccupato dell’ibrido chinarsi su di lei.

L’ultima cosa che la vampira può fare è chiedere aiuto, sperando che Klaus non la lasci lì.

“Aiuto!”





Angolino Autrice:

Salveee! Eccomi con il nuovo capitolo, un capitolo piuttosto di passaggio, ma dove vediamo come gli screzi tra Caroline, Elena e Bonnie continuano, c'è un ulteriore passo avanti tra l'amicizia delle due Barbie e vediamo Damon e Stefan sempre preoccupati per Elena che tentano di estorcere informazioni a Caroline...ora voglio fare una precisazione: io AMO Damon, ma siamo sinceri, avrebbe o meno fatto una cosa del genere pur di sapere Elena in salvo? Io dico proprio di si, però non vorrei che alcune di voi se ne risentissero perché ho trattato come uno stronzo Damon. Detto questo vi saluto, vi mando un bacione a giovedì. Recensite in tanteee :D
-Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Decisions ***


Klaus entra come una furia in casa e urla a gran voce il nome della sorella, mentre porta una Caroline sofferente e svenuta sul primo divano del salone.

Rebekah scende le scale di corsa, infastidita dal tono di voce usato dal fratello.

“Sai Nik potresti essere più gentile non sono mica il tuo..cane”

La ragazza corre preoccupata verso Caroline.

“Che le hai fatto?”

Klaus la guarda con gli occhi accesi d’ira.

“Io? Se vuoi incolpare qualcuno, incolpa i Salvatore. Ora vai a prendere delle sacche di sangue”

Rebekah annuisce e corre velocemente in cucina; la bionda tira fuori dal frigorifero due sacche di 0- e le riporta veloce al fratello, che le mette subito sulle labbra di Caroline.

La giovane però sembra non avere le capacità di bere così Klaus buca un lato della sacca dal quale iniziano ad uscire stille rossastre che si vanno a depositare sulle labbra della ragazza, colorandole di rosso.

La vampira, lentamente, inizia a schiudere le labbra permettendo alle gocce di sangue di entrare nella sua bocca.

E a mano a mano che il sangue affluisce nel suo corpo Caroline sente le energie tornarle, così poggia una mano su quella di Klaus che tiene la sacca per poter bere meglio, svuotandone il contenuto in pochissimi minuti.

La vampira si stacca dalla sacca e sorride grata all’Originale.

“Ti ringrazio”

Quello fa un sorriso e si siede sul divano, mentre Rebekah si avvicina lievemente scossa alla vampira.

“Stai bene?”

Caroline annuisce.

“Si, mi sento leggermente debole ma sto bene”

L’Antica annuisce e le butta le braccia al collo, lasciando Caroline e il fratello sorpresi.

Klaus si stupisce della facilità con la quale la sorella si sia aperta con un’altra persona e di come per Caroline appaia semplice stringere le sue braccia attorno al busto dell’altra, sorridendo.

“Non preoccuparti per me Bekah, sto bene”

L’Originaria scioglie il loro abbraccio e le siede affianco sul divano, facendosi spazio tra la bionda e il fratello, finendo quasi per farlo cadere.

“Bekah!”

L’Antica neanche gli risponde e continua a guardare preoccupata Caroline.

“Nik mi ha detto che sono stati Stefan e Damon. Che volevano?”

Caroline sospira e poggia la testa sul divano.

“Insultarmi, cercare di incolparmi di cose che non ho fatto”

La vampira sintetizza di molto e spera che Rebekah capisca che ha a che fare anche il fratello con tutto questo, e l’Antica sembra farlo perché improvvisamente si alza dal divano spolverandosi i jeans.

Caroline la guarda con un sopracciglio alzato.

“Dove vai?”

Rebekah sorride e si volta anche verso il fratello.

“Esco, devo sistemare delle cose”

Caroline annuisce e fa per alzarsi anche lei quando l’Originaria la ributta delicatamente sul divano.

“Non pensarci nemmeno”

La bionda la guarda spazientita.

“A fare cosa, ad alzarmi? Non rimarrò tutto il tempo seduta”

Rebekah annuisce.

“Bene, ma non tornerai neanche a casa tua. Damon e Stefan potrebbero tornare e non penso che esiterebbero ad ucciderti”

Caroline schiude la bocca e un’imprecazione sfugge al suo controllo, facendo sorridere Klaus.

“Non posso rimanere qui Bekah, che dovrei dire a mia madre?”

L’Antica si stringe nelle spalle.

“Dille che rimani a dormire da un’amica, sarà come fare un pigiama party, almeno ho letto una cosa del genere, anche se non ne ho mai fatto uno”

Caroline ridacchia leggermente.

“Frequenti il liceo ma non hai fatto un pigiama party?”

L’Originaria sorride e guarda storta il fratello.

“Si potrebbe dire che è colpa tua Nik”

Il biondo solleva gli occhi al cielo.

“Bekah, pretendevi  che ti facessi anche le trecce?”

L’Antica gli dà un pugno sul petto che l’ibrido incassa stoicamente prima di sorriderle, poi la bionda si volta verso Caroline con un sorrisetto malizioso a incresparle le labbra.

“Beh, io ora vado. Tu inizia pure il pigiama party senza di me, non mi offendo di certo”

E prima che Caroline possa capire appieno il senso della frase, Rebekah si è già volatilizzata e Klaus la guarda con un sorrisino divertito.




La bionda quando riesce a comprendere a che tipo di pigiama party Rebekah avrebbe voluto che partecipasse non riesce a fare a meno di arrossire completamente, scatenando le risa dell’ibrido al suo fianco.

“E non ridere tu!”

L’Antico però la ignora e continua a ridacchiare, facendola rabbrividire con la sua risata, anche se di scherno, bassa e roca.

“Non prendertela con me, love

Caroline sbuffa pesantemente e si ritrova in un improvviso imbarazzo quando si rende conto che in quella silenziosissima ed enorme casa dove ora riecheggiavano gli ultimi residui delle risa dell’ibrido, era calato un silenzio tombale.

La bionda si contorce le mani cercando qualcosa da dire.

“Ehm..beh, grazie”

L’ibrido annuisce e stiracchia pigramente le gambe sul tavolino di fronte al divano, mentre la vampira continua a torcersi le mani.

Infastidito l’ibrido gliele blocca con le sue, che la bionda stringe leggermente prima di posare lo sguardo sui suoi occhi azzurri.

“Io ti ringrazio veramente per avermi salvato la vita”

Klaus sorride seducente e si avvicina alla vampira.

“È stato un piacere, darling

Caroline sorride nuovamente e abbassa lo sguardo, che casualmente và a posarsi sulle loro mani unite, preda delle carezze dell’ibrido.

E quando la ragazza rialza il volto non si aspetta di trovare quello di Klaus a pochi centimetri dal suo.

L’Antico con naturalezza si avvicina alla giovane, fino a posare le labbra su quelle di lei che si modellano presto alle sue, adattandosi perfettamente al tocco leggero e quasi abituale.

Klaus però approfondisce subito il contatto, cercando la lingua di Caroline che schiude le labbra permettendogli l’accesso alla sua bocca.

Le mani dell’Antico subito si staccano da quelle della vampira per andare a posarsi sulla sua schiena nel tentativo di trarla maggiormente a sé, il che porta Caroline a sedersi a cavalcioni sulle sue gambe per poter star più comoda.

Quando però le labbra dell’ibrido dopo averle dato un morso si staccano da quelle di Caroline, alla bionda scappa un mugolio di disapprovazione che fa sorridere Klaus, il quale scende a tormentarle il collo con la lingua, facendo sospirare Caroline di piacere.

La bionda stringe forte tra le mani i capelli corti di Klaus, quando un pensiero la coglie improvvisamente.

“Rebekah?”

Klaus si solleva leggermente dal suo collo prima di tornare a parlare.

“L’hai sentita, non tornerà prima di alcune ore. Abbiamo tutto il tempo a disposizione”

L’ibrido passa lentamente le mani sul seno della vampira che sospira prima di sporgersi al suo orecchio.

“Andiamo di sopra”.
 


 
Quando Caroline viene svegliata dai raggi del sole che filtrano dalla finestra della camera sente le braccia forti di Klaus strette attorno al suo ventre trarla maggiormente a sé prima di baciale una spalla.

“Giorno”

Caroline sbadiglia prima di addossarsi ancora di più all’ibrido.

“Che ore sono?”

“Le 7”

Caroline sorride leggermente quando la voce calda dell’altro le arriva direttamente nell’orecchio.

“E tu mi vorresti far alzare così presto? È sabato dopo tutto”

Klaus sorride leggermente e scende a stuzzicarle il collo, facendola sospirare.

Ma quando le chiacchiere tra loro stanno per finire e Caroline si trova improvvisamente l’ibrido sopra di sé e la sua lingua ficcata in gola non può fare a meno di sentire le voci concitate di qualcuno nell’altra stanza che sussurra un: «hanno intenzione di darci dentro tutta la mattina?» che la fa letteralmente rizzare a sedere.

Klaus guarda la ragazza confuso.

“Che c’è?”

Caroline dilata gli occhi e lo guarda ovvia.

“Che c’è? Piuttosto dimmi chi diavolo è nell’altra stanza!”

Klaus si lascia cadere nuovamente sul letto mentre Caroline incrocia le gambe e si stringe il lenzuolo sul seno.

“I miei fratelli. Sono arrivati ieri sera”

Caroline prorompe in una specie di verso strozzato.

“E io come diavolo dovrei uscire?”

L’ibrido la guarda non capendo.

“Dovrò fare la mia terza walk of shame” (*)

Klaus ghigna e la trae a sé dolcemente.

“Oh e non la vorresti fare? La colazione è già pronta”

La bionda alza un sopracciglio.

“E tu che ne sai?”

Klaus ghigna.

“È da un paio d’ore che sono sveglio”

La bionda annuisce per poi buttare uno sguardo sul pavimento, alla ricerca delle sue cose.

“Dove sono i miei vestiti?”

Klaus segue lo sguardo della ragazza e si stringe nelle spalle.

“Credo che siano sparsi per tutta la casa”

Caroline alza le braccia, incredula.

“Come pretendi che esca di qui?”

Klaus sbuffa e, alzandosi dal letto, le prende una maglietta, che a Caroline sarebbe stata lunga tre volte.

La ragazza se la infila al volo e nota che non le arriva neanche a metà coscia.

Klaus sorride malizioso alla vista della ragazza con i capelli decisamente scompigliati, le labbra ancora rosse e la sua maglia preferita indosso.

“Sta meglio a te. Decisamente”

La ragazza gli dà un pugno leggero sulla spalla e esce dalla stanza, trovando in corridoio i suoi pantaloncini, che infila al volo.

Klaus la precede e i due arrivano in cucina, dove Rebekah, Elijah e Kol stanno amabilmente facendo colazioni con brioche e cappuccino, come nelle più tradizionali delle famiglie.

Caroline si siede al tavolo impacciata e cerca di non incrociare le occhiatine maliziose del più piccolo di casa Mikaelson e quelle divertite di Bekah e Elijah, che ridono sotto i baffi.

Rebekah, cercando di alleggerire la situazione, tenta di intavolare un discorso.

“Allora Care, ti sei ripresa?”

Kol subito punta uno sguardo estremamente divertito su Klaus.

“Fratello, l’hai fatta stancare?”

Subito all’Antico viene dato un pugno sulla spalla dalla sorella e uno scappellotto potente dal fratello maggiore.

“Auch! Ma che ho detto?!”

Rebekah sbuffa e lo guarda con disapprovazione.

“Sta zitto, Kol. Caroline ieri sera è stata attaccata”

Gli occhi attenti di Elijah si spostano sulla ragazza che, impacciata, cerca di ambientarsi al meglio in quella strampalata famiglia.

“Cosa ti è successo, se non sono troppo indiscreto?”

La ragazza scrolla le spalle e minimizza le spiegazioni.

“Non fa niente. Stefan e Damon ieri sera si sentivano in vena di torture, e la loro scelta è ricaduta su di me”

La ragazza fa un sorriso tirato, rivivendo per un istante la sensazione del paletto che le andava a graffiare il cuore.

Rebekah la guarda comprensiva e allunga una mano sul tavolo per afferrare quella della ragazza che le sorride.

“Non preoccuparti, la pagheranno”

Caroline scuote la testa.

“È meglio se lasci perdere Bekah. Se lo fai per la tua vendetta va bene, ma non metterti nei guai per me”

Rebekah sbuffa rumorosamente.

“Quei due insieme non potrebbero farmi del male neanche volendo”

La ragazza sorride e sposta lo sguardo su Klaus che silenzioso è appoggiato al ripiano della cucina e sorseggia del caffè.

Alla ragazza fa ancora un certo effetto trovarselo davanti senza che stia minacciando o uccidendo qualcuno. Caroline rimarrebbe volentieri a contemplare la sua figura se Elijah non si schiarisse leggermente la voce, riportando l’attenzione su di sé.

“Perdonami Caroline se lo troverai indiscreto da parte mia ma sono piuttosto curioso: cosa ne pensa Elena della trovata dei Salvatore?”

La giovane fa un sorriso tirato e si stringe nelle spalle prima di guardare l’Antico.

“Si potrebbe dire che è stata lei a mettergli il paletto nelle mani”

Elijah sembra sorpreso e Caroline non se ne meraviglia.

“Sembra un’ottima persona e sotto certi punti di vista lo è. Ma farebbe di tutto, persino sacrificare un’amica, piuttosto di proteggere se stessa e le persone a cui tiene di più”

Elijah la guarda incuriosito.

“Credevo che tu fossi una delle sue migliori amiche”

La ragazza annuisce triste, prima di abbassare lo sguardo.

“Già, lo credevo anch’io”

Caroline si riscuote dai suoi tristi pensieri sulla perdita dell’amica e guarda l’Originale sorridente.

“Sai, dovresti farle sapere che sei tornato in città. Credo che si prostrerà più che volentieri ai tuoi piedi. Ha molta stima di te e si sentiva veramente male dopo aver beh..si insomma dopo, ehm..l’incidente..”

“Dopo che nostra madre ci ha uniti per ucciderci. Puoi dirlo Caroline, non è un tabù”

Caroline sorride a Rebekah che, anche se all’apparenza poteva sembrare sicura di sé, aveva gli occhi che celavano ancora un’incredibile tristezza per la perdita della madre, e lei fra tutti poteva capirlo meglio.

La ragazza fa per dirle qualcosa quando il suo cellulare, stranamente sul tavolo, prende a squillare.

Caroline guarda interrogativa Rebekah.

“Perché avevi il mio telefono Beks?”

Kol guarda divertito la vampira bionda.

“Le permetti di chiamarti così? Perché a me non l’hai mai permesso Beks?”

Rebekah ringhia e guarda male il fratello.

“Richiamami un’altra volta così e ti ritroverai la testa staccata dal corpo”

Kol alza gli occhi al cielo mentre Caroline sorride all’Antica.

“Andiamo! Beks non è brutto come soprannome. Fa molto XXI secolo!”

Rebekah distoglie lo sguardo mentre Caroline impallidisce visibilmente una volta che prende il telefono in mano e l’Antica, notandola, la guarda preoccupata.

“Tua madre?”

Caroline scuote la testa.

“Peggio”

La ragazza preme il tasto verde e subito sente un sospiro di sollievo dall’altro lato del telefono.

“Caroline! Sono così contenta che tu abbia risposto, ero in pensiero per te!”

Caroline sorride tirata, mentre gli altri guardano interessati la scena.

“E questo era prima o dopo che mandassi Damon e Stefan a casa mia Elena?”

“Care, non è proprio così. Io li ho soltanto informati della nostra conversazione e di ciò che tu mi avevi detto riguardo si..beh..hai capitolo e loro sono voluti venire da te, io l’ho scoperto solo poco fa. Ma ora dimmi, dove sei finita?”

Caroline stringe la mano sul bordo del tavolo, cercando di restare calma.

“Elena non credo proprio che siano affari tuoi dove sono”

La vampira può benissimo sentire la ragazza sbuffare prima di rispondere.

“Caro, mi sono preoccupata molto per te. Dove hai passato la notte?”

La ragazza arrossisce leggermente prima di rispondere.

“Perché mi stai chiamando?”

“Caroline, rispondimi! Non dirmi che sei andata da..oddio Caroline non riesco neanche a dirlo”

La ragazza fa sbiancare le nocche e rischia quasi di frantumare il tavolo, riesce a rilassarsi solo quando la mano di Klaus si posa sulla sua e, dolcemente, le fa lasciare la presa, mimandole «è antico» al quale Caroline solleva gli occhi al cielo e sorride.

“Non ti riguarda dove ho passato la notte Elena e vorrei ricordarti che se ieri non fosse arrivato Klaus io sarei morta per mano di Stefan e Damon e tu oggi saresti dovuta andare a un funerale”

Elena trasale leggermente e Caroline quasi ne ride.

“Io..non credo che l’avrebbero mai fatto”

Ed è il turno di Caroline di sbuffare.

“Non è questo il punto Elena. Perché mi hai telefonato?”

“Io, beh..volevo sapere come stavi e volevo sapere dove eri stata e..”

La bionda la incita a continuare spazientita.

“E? Elena non ho tutto il tempo del mondo”

“E ho bisogno di vederti. Possiamo incontrarci dopo Caroline?”

La ragazza ride nervosa.

“Oh, così i tuoi fidanzati finiranno quello che hanno iniziato?”

“Caroline loro non faranno..Sei la stessa Caroline che l’anno scorso mi ha aiutata con Stefan, che l’ha tenuto occupato mentre dovevo parlare con Katherine e sei la stessa Caroline che mi copriva con i miei mentre tornavo da casa di Matt?”

Caroline sbianca leggermente.

“Stai veramente tirando fuori il codice di amicizia?”

Elena risponde decisa.

“Si!”

Caroline sbuffa e si porta una mano a ravviare i capelli.

“No, non sono più la stessa Elena. Sono cambiata, siamo cambiate”

“È vero e forse tu più di tutte, ma io ricordo ancora quando siamo state insieme dopo che tuo padre era andato via di casa, quando hai scoperto che lui era andato a vivere con Steve, quando ti sei lasciata con Matt, ti sono stata vicina anche quando Tyler era andato via, quando ti hanno torturata, quando Katherine ti minacciava, quando tuo padre è tornato in città e ti ha fatto del male. Care, io ci sono stata sempre per te, quello che ti sto chiedendo è di vederci fra un’ora. Ho veramente bisogno di parlarti, è una cosa seria”

La ragazza annuisce e batte forte gli occhi, sperando che la sensazione di pianto derivata dal ricordo di tutte le sue sofferenze scemasse, anche se di poco.

“Va bene, ci vediamo fra un’ora”

La bionda chiude la chiamata con un forte sospiro, mentre gli occhi di Rebekah si posano, preoccupati, su di lei.

La ragazza accorgendosene la guarda confusa.

“Cosa?”

Rebekah scuote la testa.

“Non pensavo che avessi dovuto sopportare tutto questo”

Caroline si stringe nelle spalle.

“Immagino che la vita non sia semplice, c’è chi soffre di più, chi di meno. Non dirmi che tu non hai mai passato nulla in mille anni”

Bekah sorride leggermente e Caroline si volta verso Klaus.

“Posso farmi una doccia nel tuo bagno prima di andare? E Bekah poi potresti prestarmi qualcosa? Non posso andare con gli stessi vestiti che indossavo ieri”

I due annuiscono e Caroline si avvia, dopo aver fatto un breve sorriso a Kol e Elijah, verso la stanza di Klaus, dove l’ibrido, dopo essersi chiuso la porta alle spalle, la adagia dolcemente al muro, premendolesi contro.

“Non devi andarci se non vuoi”

Caroline gli allaccia le braccia al collo e si sorprende di quanto semplice le venga stringerlo e abbracciarlo, seppur la probabilità di una relazione con Klaus era davvero sconcertante, si sentiva tranquilla con lui.

“Lo so. Grazie per preoccuparti”

Klaus sorride affascinante.

“Non sono preoccupato Caroline”

La ragazza lo guarda scettica e apre la porta del bagno dell’ibrido.

“Devo fare la doccia, se non ti spiace”

L’Originale sorride.

“Oh, certo”

E se per un momento Caroline crede che Klaus se ne vada davvero, un attimo dopo lo trova che la solleva da terra e la prende in  braccio come un sacco di patate, facendola gridare.

“AH! Lasciami, Nik! Nik! Lasciami!”

La ragazza si dimena come un’ossessa e smette solo quando Klaus la scarica direttamente dentro il box doccia, spogliandola velocemente e entrando dentro con lei, non prima di averla spinta verso il muro più vicino, spegnendo tutte le sue proteste con un bacio mozzafiato, al quale la bionda allaccia le gambe intorno alla sua vita, sospirando di piacere.
 


 
Caroline entra avvolta in un accappatoio in camera di Rebekah, che le sorride facendole cenno di avvicinarsi.

“Allora?”

Caroline scuote la testa e si avvicina all’armadio dell’Antica, cercando qualcosa di non troppo appariscente da poter indossare, mentre Rebekah alza un sopracciglio.

“Sto aspettando che mi racconti”

Caroline si gira perplessa.

“Che ti racconti cosa? Non vorrai mica sapere cos’è successo con tuo fratello, noh?”

Rebekah sbuffa.

“Oh, so benissimo cos’è successo lì dentro. Quello che mi chiedo è che cosa significhi per te”

Caroline può distintamente sentire il suo cuore perdere più di un battito a causa della domanda dell’Antica, che decidere di evadere.

“Non ti aspetterai mica che ti risponda quando tutti staranno ascoltando, vero?”

Un «si» pronunciato probabilmente da Kol e da Rebekah fa sorridere la bionda che si veste in fretta prendendo in prestito un paio di jeans e un top dall’Antica, prima di voltarle le spalle.

“Non esiste Beks, non te lo dirò. Non sono affari tuoi”

L’Originaria sbuffa.

“Ma certo che sono affari miei. È mio fratello quello che ti fai!”

Caroline ridacchia leggermente prima di chiudersi la porta alle spalle.

“Scordatelo Bekah!”

Caroline esce dalla casa dopo aver gridato un esuberante «ciao» e inizia a percorrere a piedi la distanza da casa Mikaelson alla sua, dove era ancora parcheggiata la sua auto, mentre il pensiero, ormai costante nella sua mente, dell’ibrido si affaccia alla sua mente, facendole spuntare un sorriso sulle labbra.





Angolinio Autrice:

Saaalve a tutti! Eccomi puntuale con il nuovo capitolo. Innanzi tutto mi scuso per eventuali errori/orrori di grammatica e simili ma non ho riletto il capitolo, ho postato al volo in un buco libero di tempo. Dunque, capitolo più movimentato del solito e decisamente più fluff, ci sono diversi momenti dolci tra Caroline e Klaus, fanno FINALMENTE la loro presenza anche Kol e Elijah (LI AMO, CHE POSSO FARCI) e vediamo come Elena convinca Caroline ricordandole vari eventi della loro amicizia che, benché non sia una particolare fan di Elena Gilbert (Maddai?! xD), considero molto dolce; ma cosa vorrà la bella doppelganger da Caroline?! Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Immagino di essere uscita fuori dal personaggio di Klaus e credo che continuerò a uscire fuori ma nello show ci hanno dato così pochi metri di giudizio per il suo carattere che ho dovuto per forza lavorare di fantasia immaginando l’ibrido cosa avrebbe  fatto in determinate situazioni. Ora vi lascio, altrimenti rischio di fare le note più lunghe del capitolo. Un bacione, alla prossima e mi raccomando, RECENSITE IN TANTE! –Alessandra.

*la prima è stata quando la madre di Matt ha beccato lei e il golden boy sul divano, la seconda con Tyler quando la madre poi l’ha verbenizzata.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Positions ***


Una furia bionda entra dalla porta di casa Mikaelson chiamando a gran voce tutti i suoi abitanti e in ordine Klaus, Rebekah, Elijah e Kol la raggiungono, allarmati dalla tono spaventato della ragazza.

Caroline cerca di regolarizzare il respiro, alterato dalla corsa e, quando Rebekah vede che la ragazza si sta riprendendo le si avvicina, presagendo che la bionda non avrebbe portato buone notizie.

“Che succede Caroline?”

La vampira la guarda disperata.

“Dovete andarvene, subito!”

Nel salone cala un silenzio tombale, rotto però subito da Klaus che si avvicina alla bionda circospetto.

“Perché? Cos’è accaduto?”

Caroline incontra i suoi occhi e lo guarda preoccupata prima di iniziare a raccontare cos’era successo quella mattina stessa a casa di Elena.
 


 
Inizio Flashback

Caroline aveva guardato irata la vecchia amica e con una spallata era entrata in casa. Subito aveva notato che la doppelganger non era sola e che con lei c’erano Alaric, Bonnie e i fratelli Salvatore.

“Menomale che dovevamo vederci io e te, Elena”

La mora l’aveva guardata dispiaciuta.

“Scusa Care ma era l’unico modo per convincerti a venire”

La bionda aveva annuito e aveva continuato a guardare in cagnesco i Salvatore, aspettando che da un momento all’altro le avrebbero chiesto scusa, invano.

“Tesoro so che sono bello, ma se mi guardi così mi consumi”

Caroline aveva bellamente ignorato Damon e si era voltata verso Elena.

“Allora, perché mi hai fatto venire?”

La doppelganger stava per rivelarle le novità quando Damon l’aveva bloccata.

“Prima dobbiamo sapere una cosa. Ti sei venduta l’anima al diavolo quando hai scopato con Klaus o possiamo ancora fidarci di te? Sai, non sono uno che concede facilmente la sua fiducia”

Caroline aveva digrignato i denti, ma si era detta che alla fin fine anche se le piaceva l’ibrido e si stava affezionando a Rebekah, loro non avevano mai veramente parlato, lui le aveva detto che gli piaceva, ma insieme non avevano mai discusso di cosa significasse veramente la loro unione, perciò la ragazza si era riscossa dai suoi pensieri e aveva guardano Damon negli occhi.

“Quello che è successo con Klaus è stata una cosa di una notte, niente di importante. Potete fidarvi di me”

Il vampiro l’aveva guardata circospetto.

“Prova a fregarmi bionda e non sarò così gentile con te”

Caroline si era voltata allora verso Elena.

“Allora, cosa avete scoperto?”

Elena aveva sorriso raggiante.

“Abbiamo scoperto chi è stato il creatore di Rose, una certa Mary Porter, siamo riusciti a risalire a un Originario e ora possiamo uccidere tutti gli altri”

Caroline l’aveva guardata confusa.

“Come? Avete un solo paletto, quello che l’alter ego pazzo di Alaric ha nascosto”

Alaric aveva abbassato la testa ma Caroline non se ne era curata.

“Ti sbagli Caroline, abbiamo ancora tre fantastici paletti di quercia bianca”

La bionda aveva spalancato la bocca all’affermazione dell’ex professore di storia.

“Come? Pensavo che Klaus avesse soggiogato Damon”

Il vampiro in questione aveva ghignato.

“Già, non è stato facile ma sono riuscito a mentirli. E ora, andiamo ad uccidere qualche Originale!”

Caroline aveva scosso la testa.

“Non potete lo stesso uccidere Klaus. Lui ha generato Tyler”

Damon aveva nuovamente ghignato.

“Scusa bionda, ma quello era un problema già da licantropo, figurarsi ora da ibrido. Deve morire, così come il suo sire. Nulla in contrario, vero?”

Caroline aveva scosso la testa e aveva guardato Elena.

“Mi dispiace Care, so che tu amavi Tyler e posso capirti che tu non voglia dirgli addio ma..”

La doppelganger non era riuscita neanche a finire la frase perché Caroline l’aveva attaccata.

“Non è vero Elena, tu non sai niente! Le persone che tu ami sono qui davanti a te a farti da lacchè quindi non venire a dirmi che sai che significa sapere che uno dei tuoi più cari amici di sempre morirà”

Caroline era uscita come una furia da casa Gilbert e aveva iniziato a correre, la voglia di sentire il vento dai capelli più impellente della necessità di recuperare la sua auto.

Ma mentre la giovane correva, una domanda le era sorta spontanea: era pronta a dire addio agli Originali?

Perché questo piano in un modo o nell’altro avrebbe funzionato e loro sarebbero morti per sempre. La ragazza neanche si era accorta di aver cambiato la direzione della sua corsa, se non quando aveva scorto davanti a sé villa Mikaelson.

Fine flashback
 
 


Caroline fa un respiro dopo aver terminato il racconto, omettendo la ragione che l’aveva spinta a tornare ad avvisare gli Antichi e si guarda intorno, notando gli sguardi tremendamente seri e preoccupati degli altri.

Rebekah non può evitare di sentire le lacrime pungerle gli occhi nel momento in cui realizza che la sua fine potrebbe essere vicina. Non aveva potuto vivere a pieno la sua esistenza, non sarebbe
dovuta andare così!

L’Antica si lascia andare a un pianto liberatorio come non le era capitato da quando quella piccola insignificante doppelganger umana le aveva detto che era stato suo fratello ad uccidere loro madre, non suo padre come lei credeva.

Caroline, vedendo la fragilità della ragazza non può fare a meno di abbracciarla, nel disperato tentativo di farla smettere di piangere e di calmarsi, ma la vampira non conta la mente machiavellica di
Klaus che subito si mette all’opera.

“Non ci hai ancora detto chi è l’unico che si salva”

Rebekah si stacca da Caroline per poter sapere a quale dei suoi fratelli sarebbe toccata la sorte migliore e quasi ne sorride quando la bionda rivela che la stirpe di sangue risaliva fino ad Elijah che, ricordandosi della strana Mary, abbassa la testa e non dice nulla.

Klaus però non accetta la sconfitta e cerca qualcuno contro cui potersela prendere, rivolgendo le sue attenzioni verso Caroline.

“Perché ce lo hai detto?”

Caroline si stringe nelle spalle.

“Non credo sia giusto che voi dobbiate morire, non avete fatto niente di male da quando vi siete stabiliti qui”

L’ibrido però non si fida e si avvicina di più alla vampira.

“La vera ragione?”

Caroline lo guarda perplessa.

“Quale altra ragione? Pensi che ti abbia svelato i piani dei miei amici per un secondo fine?”

L’ibrido ghigna leggermente, una maschera impenetrabile sul viso.

“Penso che tu ci abbia detto questo per distrarci”

Caroline indietreggia, ferita.

“Distrarvi? Perché avrei dovuto farlo?”

L’ibrido ribatte rapido e veloce, cattivo.

“Perché salvarci? Noi non siamo niente per te, lo hai detto anche tu”

Caroline lo guarda disorientata.

“Io..non l’ho mai detto e poi sono venuta qui solo per avvertirvi”

Klaus la afferra per le spalle, ma in un momento tre mani bloccano le sue.

L’ibrido si allontana dalla ragazza e punta lo sguardo arrabbiato sui fratelli, che lo guardano indecifrabili.

“Se ci salveremo sarà solo grazie a lei fratello, fossi in te mostrerei più rispetto”

Klaus digrigna i denti e manda al diavolo Kol che alza le mani in segno di resa, divertito, mentre Rebekah guarda tremendamente seria il fratello.

“Nik non credo che Caroline voglia tradirci, perché dovrebbe?”

Klaus ghigna nuovamente e guarda sia la sorella che la vampira.

“Perché se noi tutti fossimo fuori gioco, potrebbe vivere una vita in santa pace”

Caroline sbuffa esausta.

“Ma riesci ad ascoltarti o sei troppo preso dal dire stronza..?”

La vampira non fa in tempo a finire la frase che Klaus la sbatte al muro, bloccandole con una mano la gola.

Caroline, se per un momento si sente impaurita e teme che l’ibrido possa farle veramente male, si riprende quando legge nei suoi occhi oltre all’indifferenza e al divertimento anche un vago rimpianto, che la incita a rispondergli per le rime.

“Forza, fallo. Uccidimi, Nik! Se pensi che questa sia la soluzione ai tuoi problemi fallo pure, non ho niente da perdere io”

L’ibrido, dopo averle lanciato un’occhiata raggelante le si stacca da dosso e la lascia libera, anche se per poco, perché questa volta è la ragazza a avvicinarsi a lui in modo minaccioso.

“Sai, sono un’illusa. Ho venduto i miei amici e probabilmente appena si accorgeranno che li ho ingannati mi uccideranno, ma sai perché l’ho fatto? Perché non volevo vedervi morire, non volevo
vederti morire. Ho messo in discussione la mia vita per un qualcosa che non è mai esistito”

Klaus per un attimo la guarda spaesato, ma si ricompone subito e mantiene il tono di voce tagliente.

 “Beh, non avresti dovuto farlo Caroline”

La bionda sorride amara.

“Già, ricordamelo la prossima volta che mi chiedi di vedere oltre la tua maschera di ibrido perché, sai una cosa? Non voglio credere che in te ci sia solo cattiveria, ma tu sei determinato a farmi credere il contrario. Tu vuoi farmi vedere solo Klaus e non mi permetti di vedere anche Nik. Bene, fa come vuoi! Ti auguro una lunga non-vita”

La bionda, orgogliosa, si volta e si rivolge all’Originaria.

“Sono contenta di averti conosciuta meglio Bekah. Passa quando vuoi, tu sarai sempre la benvenuta in casa mia”

Bekah fa in tempo a sorriderle prima di vedere andar via Caroline, forse, per l’ultima volta.

 

 
Quando Elijah, Kol e Rebekah si affacciano sulla porta della stanza dell’ibrido, dove questo si è rinchiuso da quando Caroline se ne è andata, Klaus li caccia via.

“Andatevene! Non ho bisogno della vostra pietà”

Rebekah sbuffa e entra nella stanza, seguita dall’impeccabile Elijah e dall’imprevedibile Kol.

“Nik, Caroline ha totalmente ragione su quello che ha detto”

Klaus rimane a fissare il fuoco, senza spostare lo sguardo sulla sorella.

“Bene, la pensi così. Me l’hai detto. Ora vattene”

L’Originaria gli afferra un braccio e fa per voltarlo ma l’ibrido la spintona malamente, facendola finire a terra.

Subito Elijah e Kol intervengono per aiutarla ma la ragazza li blocca e con un gesto della mano si rialza agilmente.

“Non preoccupatevi, sto bene”

L’Antica si volta poi verso Klaus sperando che questo l’ascolti.

“Nik non respingere le persone che ti vogliono bene e per l’amor del cielo vai a scusarti con Caroline. Se mi farai perdere l’unica amica che ho da secoli te la farò pagare per sempre!”

Klaus sorride beffardo e finalmente sposta lo sguardo sulla sorella.

“Bekah ci ha venduti tutti. Da un momento all’altro arriveranno i Salvatore a piantarci dei paletti nel cuore”

Elijah posa una mano sulla spalla della sorella che, stanca di ripetersi, fa per andarsene, e si rivolge al minore.

“Sai Niklaus vorrei che tu riflettessi sulla situazione in cui ti trovi. Erano secoli, probabilmente quasi un millennio che non ti vedevo sprecare tempo con una persona cercando di corteggiarla, senza usare la compulsione. Probabilmente era da quando Tatia è stata uccisa”

Klaus sbuffa leggermente e guarda derisorio il fratello.

“Elijah..Elijah..sempre così pieno di morale?!”

Elijah accenna un sorriso all’altro.

“Deridimi pure Niklaus ma non sono io che sto cercando di farmi odiare da tutti”

Elijah esce dalla stanza con passo cadenzato sotto lo sguardo divertito di Bekah e Kol, ed è proprio quest’ ultimo a farlo scattare.

“Sai Nik è proprio carina la bionda, se sei deciso a lasciarla perdere ci penso io a lei..ho già in mente un paio d’idee”

Klaus non può impedirsi di ringhiare rumorosamente all’affermazione del fratello e di sbatterlo al muro, afferrandolo per la gola.

“Toccala e ti strappo il cuore dal petto, fratello

Kol scoppia a ridere scatenando l’ira di Klaus che lascia la presa su di lui, non prima di avergli sbattuto la testa al muro.

“Oh, Nik la tua impulsività! Se non ti conoscessi penserei che ti importa veramente di lei. Riflettici!”

Kol, senza voltare le spalle al fratello maggiore, esce dalla stanza a grandi passi, imitato poco dopo da Rebekah che, dopo aver lanciato uno sguardo profondo al fratello, si volta e se ne và.
 


 
Caroline lancia il telefono dall’altro lato della stanza quando si accorge che Klaus non si è fatto sentire per ben tre giorni, non da quando avevano litigato.

La bionda sarebbe tentata di chiamarlo, aveva notato che Rebekah le aveva inserito i loro numeri in rubrica, ma un singulto prorompe dalla sua bocca quando si rende conto del motivo per cui vorrebbe sentirlo.

La ragazza neanche se ne accorge, ma inizia a piangere al solo pensiero di star iniziando a provare qualcosa di forte per l’ibrido, un qualcosa che le attanagliava lo stomaco e che avrebbe potuto benissimo schiacciarla.

Caroline prova ad alzarsi da terra e deve fare più di un tentativo per riuscire a strisciare fino alla porta della sua camera. Erano tre giorni ormai che non usciva dalla sua stanza né si nutriva, era troppo debole, anche per camminare.

La vampira sente una folata di vento dietro di lei e istintivamente si gira nella speranza di trovare un biondo di sua conoscenza a sorriderle sghembo, ma quando la ragazza si trova di fronte Damon Salvatore, il sorriso scompare dal suo volto.

“Che ci fai qui?”

Damon sorride e anche quando Caroline sente la presenza di Stefan alle sue spalle non ci mette molto a capire le intenzioni dei due.

“Siete venuti per portare a fine l’opera. Prego, fate pure. Non proverò neanche ad ostacolarmi”

Damon si avventa addosso a Caroline e le stringe la gola.

“Perché diavolo ci hai venduti? Li avevamo in pugno ma il nostro piano ha fallito per colpa esclusivamente tua. Ti facevo stupida ma come diavolo hai potuto farlo Caroline?”

Anche se gli occhi della bionda fiammeggiano per un istante, la ragazza torna alla sua passività.

“Non ti darò nessuna soddisfazione. Se vuoi uccidermi fallo, altrimenti levati di mezzo”

Damon sorride sarcastico e prende in mano il paletto.

“Beh, dì le tue ultime parole bionda”

Caroline chiude gli occhi aspettando con ansia che il paletto le perfori il petto ma quando non lo sente apre un occhio per scoprire come mai il suo carnefice non la stava più uccidendo.

E quando Caroline vede che Rebekah è entrata nella stanza e che ha piegato il braccio di Damon fino a fargli puntare il suo stesso paletto verso il suo cuore sorride leggermente all’indirizzo della bionda che guarda beffarda sia Damon, sia Stefan che guarda immobile il fratello, impossibilitato a fare qualcosa.

“Vi consiglio di andarvene se non volete che vi uccida in questo istante..e la prossima volta, fossi in voi, ci penserei due volte a tornare da Caroline”

Stefan e Damon, sconfitti, sono costretti a scappare mentre Rebekah si volta furiosa verso Caroline.

“Che diavolo ti dice la testa! Non scappi, non provi a difenderti, vuoi proprio morire?”

Caroline vorrebbe replicare con sagacia alla bionda, ma le forze l’abbandonano e la ragazza non può fare a meno di cadere a terra, svenuta.
 
 


Quando la bionda Forbes si risveglia in un posto a lei sconosciuto, Rebekah la guarda tremendamente preoccupata.

“Stai bene?”

Caroline prova a tirarsi su ma, come prima, sente la forza venirle meno ed è costretta a rimanere sdraiata sul letto dove l’Antica l’ha adagiata.

“Da quant’è che non ti nutri?”

Caroline scuote la testa e si stringe nelle spalle.

“Tre, forse più giorni”

Rebekah stringe le labbra e in un lampo corre giù per le scale, trovando Nik con in mano due sacche di sangue.

L’Originaria gli sorride riconoscente e corre nuovamente nella sua stanza, dove Caroline sembra più morta che viva.

“Bevi!”

Caroline annuisce debolmente e permette all’Antica di aiutarla ad alzarsi per poter bere. E a mano a mano che il liquido vermiglio scende nella sua gola, giù per l’esofago, riscaldando gli organi morti
all’interno, Caroline sente il suo corpo riacquistare le forze e la sua mente essere più recettiva.

La bionda avverte i sensi amplificarsi nuovamente e le voci degli altri Originali arrivare alle sue orecchie, la vista tornare a brillare e la pelle riprendere il solito colorito sano.

“Sono a casa tua?”

Rebekah annuisce lievemente e si siede sul bordo del letto mentre Caroline incrocia le gambe al centro del matrimoniale, poggiando i gomiti sulle gambe.

“Ti senti meglio?”

Caroline sorride e fa segno di si con la testa.

“Si, molto meglio. Grazie di tutto Bekah..io senza di te non so cos’avrei fatto. Probabilmente adesso sarei morta”

Rebekah si stringe nelle spalle.

“Dovere”

La bionda alza gli occhi al cielo divertita.

“Ma rispondete tutti alla stessa maniera?”

Rebekah ride leggermente immaginando che la ragazza si riferisca al fratello, ma subito Caroline cambia argomento.

“Allora, Damon ha detto che i loro piani sono sfumati, cos’è successo?”

Lo sguardo dell’Antica si illumina vittorioso.

“Oh, avresti dovuto esserci! Ce ne siamo andati un giorno da casa dopo che tu sei andata via, ma poi abbiamo pensato che questa è anche la nostra città, meritiamo di vivere qui, così siamo tornati e ieri i Salvatore con Tyler e il cacciatore sono venuti qui, credendo di poterci uccidere stordendoci con qualche dardo alla verbena qualsiasi; ma il vero colpo da genio è venuto ad Elijah quando ha strappato dalle mani di quel cacciatore da strapazzo un paletto e se lo è puntato al cuore, dicendo che aveva vissuto abbastanza e che a lui non sarebbe importato uccidersi pur di trascinare tutti loro con lui. Poi ha detto che se avessero osato torcere un solo capello a uno di noi, lui si sarebbe ucciso. Dio, è stato fantastico!”

Caroline ride dell’entusiasmo di Rebekah nel raccontare gli avvenimenti e posa una mano sulla sua.

“Lo immagino e, per la cronaca, sono contenta che sei viva..che siete vivi”

L’Originaria annuisce e, prima di continuare a parlare, và a chiudere la porta e accende lo stereo a palla, così da impedire ai suoi fratelli di poter in un qualche modo ascoltare la conversazione.

“Allora, sputa il rospo. Cosa provi per Nik?”

Caroline sospira pesantemente e si porta le mani sul viso prima di cominciare a parlare.

“Mi piace Bekah. Non è una storia di solo sesso per me, non lo è mai stata. Ma immagino che a lui non importi. In fondo non mi conosce per niente, come io non conosco lui..”

Rebekah si siede vicino alla ragazza sorridente.

“Nik non è un tipo che si apre facilmente, devi dargli i suoi tempi ma posso garantirti che è stato veramente male questi giorni. È stato quasi tutto il tempo nel suo studio e non ne è uscito se non per nutrirsi. Io credo che tu gli piaccia molto, ma devi capire che la sua chiusura è stata perfezionata nel corso dei secoli. Non sarà così facile per lui riuscire ad aprirsi, ma se lo aspetterai sono sicura che non ti deluderà”

Caroline sorride leggermente.

“Lo spero Bekah, lo spero”

Lo sguardo dell’Antica viene percorso da una vena sadica che fa impallidire Caroline.

“Cosa?”

“Che ne dici di un pigiama party? Me ne devi uno dall’altra volta quando sei andata a folleggiare con mio fratello”

Caroline, dopo averci pensato un attimo annuisce felice perché benché il suo problema fosse con Klaus e per una notte avrebbe dovuto condividere la stessa casa con lui cercando di evitarlo il più possibile, era sicura che una serata con un’amica le avrebbe fatto bene, perché Rebekah alla fine si era dimostrata un’amica, un’ottima amica.
 





Angolino Autrice:

Saalve a tutti! Innanzi tutto buon sabato, ci tengo molto a ringraziare tutte le ragazze che hanno lasciato una recensione, tutte quelle che preferiscono/seguono/ricordano la mia storia, vi sono immensamente grata! allora, che ve ne pare di questo capitolo? Io spero molto che vi abbia colpite e che non vi abbia deluse che non c’è stata moltissima interazione tra Elena e Caroline ma vi assicuro che ci sarà nei prossimi capitoli, per quanto riguarda Nik e Caroline credete che sia tutto perduto, cosa vi aspettate che accadrà? E per le Carekah (nome suggerito da:
CinderNella, sei una grande!). Questa volta non mi dilungo molto, ci vediamo al prossimo capitolo e vi ripeto che in questa storia cerco di attenermi il più possibile al carattere dei personaggi ma immaginandoli in certi contesti non è così facile xP Alla prossima, un bacione a tutte, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** A Lot of Chats ***


Caroline e Rebekah in perfetto stile pigiama party, una con una canotta leggera e dei pantaloncini corti l’una, con una magliettina ombelicale e dei pantaloni del pigiama l’altra, scendono ridendo le scale.

“Non posso credere che non hai mai mangiato i pop corn!”

Rebekah si stringe nelle spalle, per un momento la tristezza a intaccare la sua serenità.

“Non ho vissuto quasi nessuna esperienza da adolescente”

Caroline, vedendo che la ragazza si è incupita, le avvolge un braccio intorno alle spalle e mostra un sorriso smagliante.

“Oh, non preoccuparti. Rimedieremo a tutto, stasera!”

Rebekah sorride e le due entrano in cucina dove, per loro sfortuna, gli uomini di casa Mikaelson stanno cenando e le guardano con un sopracciglio alzato.

Kol è il primo a riprendersi e a fare dell’ironia.

“Bekah, Caroline! Che piacere vedere che stai bene, ti fermi per la notte?”

La bionda annuisce e prega che Rebekah si sbrighi a mettere quei pop corn nel microonde, ma l’Antica sembra che si stia prendendo tutto il tempo con una calma esasperante, costringendo Caroline alla conversazione.

“Già! Io e Rebekah faremo un pigiama party in perfetto stile americano”

 Kol sporge le labbra in un’espressione da cucciolo bastonato.

“E non avete pensato a invitare me? Sono quasi offeso, mi aspetto che passiate nella mia camera a spettegolare..puoi venire anche solo tu Caroline”

Il giovane le fa l’occhiolino e la ragazza lo guarda divertita, al contrario di Klaus che, per la rabbia, conficca una forchetta nella mano del fratello minore,
facendolo ringhiare.

“Dannazione Nik. Stavo scherzando!”

Klaus ghigna sadico.

“Forse sarebbe meglio se tenessi le tue battutine per te la prossima volta”

Caroline, decisa a non parlare con l’ibrido per prima, si volta verso Rebekah.

“Beks ti aspetto in camera. Buona serata a tutti!”

Gli occhi di Caroline, decisi, non si soffermano neanche un attimo su quelli di Klaus che la cercano impazienti, e la ragazza torna di sopra in un batter d’occhio,
chiudendo la porta della stanza dell’Antica e accendendo lo stereo.

“Sai Nik, credo proprio che dovresti parlarle”

L’ibrido si volta infastidito verso la sorella.

“E io invece credo che tu dovresti impicciarti degli affari tuoi, Beks. E la prossima volta avverti quando inviti qualcuno a passare qui la notte”

Rebekah incrocia le braccia sotto il seno.

“Tu non lo hai mai fatto”

Klaus sorride sardonico.

“È casa mia Bekah”

L’Originaria sbuffa e toglie i pop corn dal microonde, che ha preso a suonare.

“Elijah, Kol passate una buona serata fratelli. Nik spero che ti imbatta in un paletto di quercia bianca camminando per il corridoio”

La bionda Antica esce dalla stanza con garbo, soddisfatta di esser riuscita ad azzittire il fratello.
 


 
Rebekah incrocia le gambe sul letto e sgranocchia pigramente gli snack, guardando la ragazza di fronte a sé.

“Allora, cosa si fa in un pigiama party decente?”

La Forbes, che non aspettava altro che dover spiegare le regole, sorride sadica e si alza in piedi con fare saccente.

“Allora perché un pigiama party sia di successo ci sono cinque regole fondamentali da rispettare:

  1. Cibo spazzatura. Quello non deve mai mancare in un pigiama party e noi fra pop corn, liquirizie, cioccolato e salatini abbiamo tutto;
  2. Riviste di moda. Abbiamo una vasta varietà tra Cosmopolitan, Glamour e Teen Vogue;
  3. Pettegolezzi. In ogni pigiama party che si rispetti si spettegola fino a notte fonda, si parla degli argomenti scomodi, quelli che da soli non siamo disposti ad affrontare;
  4. Alcool. Solitamente si beve solo birra o qualcosa di leggero, ma visto che noi siamo due vampire possiamo bere ciò che vogliamo e qui abbiamo Brandy, Whiskey, Gin e Vodka. Credo possano bastare;
  5. Ultima regola, non meno importante: in un pigiama party si deve farela lotta con i cuscini e non pensare che perché hai mille anni sia meno divertente, fidati è spassosissima!”
Caroline sorride soddisfatta e Rebekah la guarda leggermente incredula.

“Tutte queste cose in una sola notte? Sicuro che ce la faremo?”

La bionda si sposta teatralmente i capelli da un lato a un altro.

“Oh, Beks stai parlando con Caroline Forbes, reginetta di Mystic Falls e organizzatrice di ogni evento mai realizzato in questa città: fidati, sarà leggendario!”

Le due bionde, anche se con spiriti diversi, iniziano a bere e a chiacchierare, finché la piccola di casa Forbes porta l’argomento su un tema, secondo lei, molto più interessante.

“Allora, Beks. Qual è stato il tuo grande amore?”

L’Originaria la guarda senza capire e Caroline sbuffa.

“Ma si. Il tuo primissimo, grande amore. Non dirmi che c’è stato solo Stefan Salvatore”

Rebekah scuote la testa e, dopo un sospiro profondo, si perde nei meandri dei ricordi.

“Io..c’era un ragazzo al mio villaggio. Avevo 15 anni all’epoca e lui era così coraggioso e forte che metà delle ragazzine del villaggio erano innamorate di lui, ma
io volevo che lui scegliesse me e che mi sposasse, così gli donai quella che un tempo era definita la virtù di una ragazza, facemmo l’amore, ma poi lui qualche mese dopo mise incinta un’altra ragazza molto più bella di me e la sposò”

Caroline guarda rattristata la ragazza.

“E tu cos’hai fatto?”

Rebekah sorride mesta.

“Beh, io piansi quasi tutti i giorni quel periodo. Passavo tutto il tempo con mia madre, l’unica a cui avevo confessato tutto, ma una volta Nik ci sentì parlare di quello che era successo e insieme a Finn ed Elijah andarono a dare una bella lezione a quel farabutto..certo nostro padre poi li punì severamente per aver creato una faida tra due famiglie ma quando seppe il motivo per il quale avevano agito spinse la famiglia ad andarsene dal villaggio se non volevano essere uccisi e mi abbracciò..forse per la prima e l’unica volta nella mia vita”

Caroline prende una mano a Bekah.

“Quello che ha fatto la tua famiglia per te è stato molto bello. Si sono battuti per difendere il tuo onore”

L’Originaria annuisce e si strofina gli occhi per togliere l’alone di tristezza che in quel momento li stava caratterizzando.

“Beh, e poi?”

Rebekah scuote la testa.

“Poi niente. Abbiamo vissuto sereni finché non siamo stati trasformati e io ho perso mia madre, mio padre, e i miei fratelli”

Caroline la guarda comprensiva e le si avvicina.

“Li hai persi perché sei rimasta al fianco di Klaus e di Elijah”

Rebekah annuisce, assorta.

“Nik c’è sempre stato per me, non solo in quell’occasione. Lui c’è sempre stato. Non avrei mai potuto abbandonarlo”

Caroline le sorride e le carezza una mano prima di incitarla a continuare.

“Dai, poi ti sarai innamorata nuovamente”

L’Antica si stringe nelle spalle.

“Ho avuto diversi uomini, non moltissimi, nel corso dei secoli ma credo di essermi innamorata solo altre due volte. Una volta agli inizi del 1400. Eravamo in Irlanda, solo successivamente Elijah e Nik si spostarono a Londra, e io mi innamorai di un umano. Anche lui mi amava e quando gli rivelai cos’ero lui decide di
voler stare con me per sempre ma..”

Il racconto di Rebekah viene fermato da un singulto che le prorompe dalla gola.

“Io..non posso scusa Caroline ma non posso rivivere tutto questo”

La bionda la guarda comprensiva e annuisce.

“È okay, ma immagino che tu non ne abbia mai parlato con nessuno. Forse per superarlo dovresti trovare qualcuno a cui raccontare tutto, non devo essere per
forza io”

Rebekah ci pensa un po’ su e, dopo un respiro profondo e calmante, riprende a raccontare.

“Lo trasformai ma quando rinacque come vampiro dopo pochi giorni mi disse che non ne voleva più sapere di me, disse che mi aveva solo manipolata per poter ottenere la vita eterna. Lo uccisi con le mie mani”

Caroline la guarda addolorata, gli occhi colmi di lacrime.

“È così triste Beks..ma perché si è comportato così?”

Rebekah sorride triste.

“Ho sempre sospettato che Nik l’avesse soggiogato ma quando glielo chiesi lui mi incolpò di non fidarmi di lui e beh, sai com’è fatto Nik..”

Caroline spalanca la bocca sorpresa.

“Ti ha pugnalata?”

Rebekah si stringe nelle spalle.

“Non era, ne sarebbe stata l’unica volta”

Caroline di slancio abbraccia l’Antica, stringendola a sé.

“Mi dispiace tanto Beks per tutto quello che hai dovuto passare”

L’Originaria sorride stanca.

“Già, ne ho passate parecchie ma ora forse sto bene per la prima volta”

Caroline le sorride e l’Antica riprende la parola.

“Allora, tu e mio fratello?”

Caroline sbuffa e beve un goccio dell’ormai quasi vuota bottiglia di vodka.

“Io e Klaus..non ne ho idea! È tutto così strano! Siamo due persone agli opposti”

Rebekah la guarda attenta.

“Non così molto se ci pensi: avete avuto tutti e due problemi con i vostri genitori, tenete molto alla lealtà delle persone verso di voi, siete entrambi impulsivi, vi piace l’arte e fareste entrambi tutto quello che serve per tenere al sicuro la vostra famiglia. Avete molto in comune secondo me”

Caroline si sofferma a pensare su quello che le ha detto l’Originaria, ma poi scuote la testa caparbia.

“Non è così semplice Beks. Lui vuole che io veda oltre la sua maschera di ibrido, ma non mi permette di conoscerlo! Cosa dovrei fare?”

Rebekah sorride e scende da letto.

“Dovresti andare da lui e parlargli. So che non vuoi fare il primo passo ma Nik è così cocciuto a volte che se aspettassi lui dovresti attendere secoli. Và da lui
Caroline”

La bionda, anche se di riflesso si avvicina alla porta, guarda l’Antica dispiaciuta.

“E il nostro pigiama party? Sono due volte che ti do buca..dovrebbe essere la nostra serata”

Rebekah si stringe nelle spalle.

“Abbiamo letto riviste, spettegolato, bevuto alcolici, per la lotta con i cuscini possiamo aspettare la prossima volta”

Caroline l’abbraccia nuovamente e le stampa un bacio sulla guancia.

“Sei la migliore Beks, non dimenticarlo!”

La vampira si lancia direttamente fuori dalla camera, nella speranza di ricordare dov’era quella dell’ibrido.


 
 
Caroline si sofferma davanti alla porta della camera di Klaus e, dopo essere andata due volte avanti e indietro e aver fatto un profondo respiro, decide di bussare.

“Finalmente, pensavo volessi rimanere ancora lì”

La bionda è tentata di mandare al diavolo l’ibrido attraverso la porta e squagliarsela, ma ha ancora in testa le parole di Rebekah, così decide nonostante tutto di
entrare, mostrando un sorriso tirato sul volto.

Klaus, seduto sul divano con un blocco da disegno in mano, la guarda incuriosito.

“Allora, Caroline. Cosa posso fare per te?”

Caroline decide di prendere le distanze dall’ibrido, così si siede su una poltrona di fronte a lui.

“Ho bisogno di parlare con te”

Klaus sogghigna e posa il blocco sul bracciolo del divano, per dedicare la sua completa attenzione alla vampira, che si contorce le mani dal nervosismo.

“Ti ascolto, di cosa vuoi parlarmi Caroline?”

La bionda sospira leggermente, incerta sul dove cominciare.

“Io..beh, ecco vorrei parlare di me e di te..insomma di quello che c’è tra noi e..dell’altro giorno. Mi hai ferita e poi sei sparito, perché?”

Klaus abbandona il capo sul divano mentre Caroline, timorosa, si siede accanto a lui.

“Parlami, ti prego”

L’ibrido solleva di poco la testa dal divano per poter guardare la bionda negli occhi.

“Perché. Cosa ti importa Caroline? Lascia perdere e torna da mia sorella, ha bisogno di stare con qualcuno”

Caroline guarda spaesata l’ibrido e non può fare a meno di arrabbiarsi con se stessa. Perché si ostinava a rimanere lì? Le piaceva, molto, e la interessava ma soprattutto la sua curiosità e la sua voglia di aiutare gli altri la faceva passare oltre le brutte azioni che aveva compiuto l’Originale e la spingeva a restare in
quella stanza con lui.

“Tu mi hai chiesto di vedere qualcos’altro in te e io ci sto provando, davvero. Ma tu devi permettermi di vedere, devi permettermi di vederti

Klaus scuote la testa divertito ma non distoglie lo sguardo da quello della vampira.

“Non c’è niente da vedere Caroline. Sono un essere spregevole e tu dovresti starmi lontana”

La bionda però ignora ciò che l’ibrido ha detto e si mette più comoda sul divano abbracciando le ginocchia al petto.

“L’altro giorno mi hai attaccata perché eri preoccupato per la tua famiglia, l’ho capito ma perché poi non mi hai più richiamata? Rebekah mi ha detto cos’ha fatto
Elijah per voi, vi ha messi in salvo eppure tu non mi hai chiamata”

Klaus poggia un braccio a sostegno della testa e si volta completamente verso la bionda, interessato alla conversazione e desideroso di farsi capire da lei ma
timoroso di essere rifiutato per questo.

“Ti hanno quasi ammazzata per colpa mia, due volte. Non dovresti proprio strare né qui, né tantomeno con me”

Caroline sorride leggermente, riuscendo a capire meglio l’ibrido.

“Lo dici perché sei solo preoccupato per me o perché credi che mi possano uccidere per arrivare a te?”

Klaus sorride enigmatico.

“Entrambe, nessuna”

Caroline solleva gli occhi al cielo.

“Dio, non potresti essere più ermetico, ma non m’importa. Voglio capire”

Klaus sorride lievemente.

“E cosa dovrei fare? Raccontarti della mia esistenza?”

Caroline annuisce e l’ibrido la guarda come se stesse dicendo un’eresia.

“Sei pazza!”

La bionda piega la testa da un lato.

“Già, probabilmente. Ma l’unico modo per il quale io possa riuscire a conoscerti meglio è se tu stesso mi racconti di te”

L’ibrido la guarda incerto ma poi decide che la ragazza non potrebbe nuocergli in alcun modo e poi era da tanto che Klaus stava cercando qualcuno disposto ad
ascoltarlo e a capirlo.

L’Originale così decide di raccontare di sé alla vampira che lo guarda attenta, cercando di scrutare ogni minimo cambiamento d’umore nei lineamenti delle suo viso.

“Beh, in mille anni ho fatto molte cose, da dove dovrei iniziare?”

Caroline ci pensa un attimo prima di rispondere.

“Probabilmente da quando eri umano. Com’eri, cosa ti piaceva, com’era il rapporto con le persone che ti volevano bene”

L’ibrido annuisce e, cercando di attingere dai ricordi più lontani nella sua memoria, riesce a ricordare la sua infanzia e la sua famiglia.

“Sono sempre stato molto legato a Elijah e Rebekah, probabilmente perché mi hanno sempre sostenuto e difeso quando Mikael mi picchiava o quando cercava di addossarmi la colpa di qualcosa. Come saprai ho..avevo anche un fratello maggiore, Finn ma non siamo mai stati particolarmente legati, così come con Kol, troppo piccolo e presuntuoso anche da umano. Sono stato sempre appassionato all’arte, mi è sempre piaciuto dipingere, soprattutto fare ritratti”

Sul volto di Caroline si delinea una breve smorfia.

“Immagino che li avrai fatti a molte donne”

Klaus sorride.

“Ad alcune ragazze del villaggio anche se i soggetti preferiti erano mia madre e Rebekah e beh..poi c’è stata Tatia”

Caroline si morde il labbro ma non può fare a meno di porre la domanda all’Originale.

“L’amavi?”

Klaus sospira prima di rispondere.

“L’amore. Un concetto piuttosto astratto ma si, l’amavo. Avrei voluto sposarla e averla accanto a me per tutta la vita ma lei non riusciva a scegliere tra me e mio fratello e il più delle volte sembrò anche divertita dalla nostra faida”

Caroline sorride leggermente.

“Già, conosco qualcuno che le somiglia molto..Elena però non è divertita, solo tremendamente indecisa”

Anche l’ibrido le sorride.

“Può darsi, ma tutte le doppelganger Petrova sono diverse, anche Katerina lo era, così ingenua e speranzosa nell’amore”

“Immagino che tu le abbia fatto passare la voglia di sperare”

Klaus alza un lato della bocca in un sorriso storto.

“Non amo particolarmente i tradimenti e non riesco a tollerarli”

Caroline lo guarda curiosa.

“Perché? Passi da un estremo all’altro. Hai persino pugnalato i tuoi stessi fratelli, per quanto ti possano aver fatto soffrire restano comunque la tua famiglia, e non si può pugnalare la famiglia”

Klaus solleva il busto e ride leggermente.

“Tu non hai la mia famiglia Caroline. Tu non sai cosa significa non sentirsi mai abbastanza, aver sempre paura che possano abbandonarti, lasciandoti solo. Sai, l’eternità è lunga da passare in solitudine”

Caroline abbassa lo sguardo, rispecchiandosi invece alla perfezione nelle parole dell’ibrido.

“So cosa significa. Mio padre quando ha scoperto cosa fossi diventata mi ha torturata per due giorni interi, sperando di potermi guarire. Per quanto odiava la mia condizione ha preferito morire piuttosto che venir trasformato”

L’ibrido allunga il braccio e accarezza una mano alla bionda, facendola sorridere.

“Ho un’ultima domanda. Perché io? Voglio dire, non ho niente di speciale e poi in mille anni avrai conosciuto centinaia di donne..”

La ragazza lascia la frase in sospeso, sperando che l’ibrido le dia una risposta esaustiva che non la faccia dubitare nuovamente della sua scelta di essersi schierata dalla parte degli Originali.

“Sai, credo sia perché sei così piena di vita. Sei così dannatamente umana ma hai la forza dei vampiri, sei determinata ma fragile al contempo e poi sei pura..”

Caroline interrompe subito l’Antico scuotendo la testa.

“Non lo sono. Ho ucciso 3 persone, non sono per niente pura”

La vampira abbassa la testa ma Klaus gliela fa rialzare accarezzandole il profilo dello zigomo con la mano libera dalle sua.

“Lo sei, sei qui, a parlare con e a cercare di capirmi, nonostante io all’inizio fossi pronto a sacrificarti, nonostante abbia ucciso la tua amica e nonostante, per colpa mia, tu abbia perso i tuoi amici e tutte le persone che ti vogliono bene”

Caroline scuote la testa prepotentemente.

“Non è stata colpa tua..o almeno, lo è solo di riflesso. Loro ce l’hanno con me perché credano che sia passata al lato oscuro stando insieme a te”

La bionda arrossisce sul finale della frase quando si ricorda che lei e l’Originale non stavano insieme, erano solo andati a letto insieme 3 volte.

Klaus, accorgendosi dell’imbarazzo della vampira, la guarda confuso.

“Cosa c’è?”

Caroline scuote la testa ma sa che non parlando non migliorerà la situazione, così fa un profondo respiro prima di guardare l’Originale negli occhi.

“Cosa siamo noi?”

Klaus anche se sorpreso dalla domanda cerca di non farlo vedere e replica schietto.

“Cosa vuoi che siamo?”

Caroline però arriccia le labbra e punta un dito contro il petto dell’Antico.

“Non puoi girarmi la domanda. Cosa siamo?”

L’ibrido, sorridendo affascinante, prende il dito che la vampira gli ha puntato sul petto e lo porta alle labbra, baciandolo.

E la bionda, distratta dalle attenzioni dell’Antico, non si accorge quando questo, lesto e veloce come un serpente, si protrae verso di lei, fino a quasi sfiorarle il viso.

“Ho una domanda migliore. Cosa provi per me?”

Caroline arrossisce completamente e spalanca gli occhi in seria difficoltà. La ragazza pensa che preferirebbe molto volentieri essere torturata da Damon un’altra volta piuttosto che dover rispondere all’ibrido che, seppur mantenendosi distaccato, è evidentemente in attesa di una risposta.

“Io..non lo so”

Klaus però sorride sornione.

“Non vale Caroline. Io ti ho detto che mi piaci e te ne ho spiegato le ragioni. Non credi di doverlo fare anche tu?”

Caroline sospira e, dopo una breve analisi di coscienza, si decide a parlare con l’ibrido.

“Io.. tu mi piaci, e molto. Altrimenti non mi sarei mai fatta baciare, ne tantomeno sarei venuta a letto con te, e non avrei neanche tradito i miei amici..quindi si, Nik, mi piaci. Contento ora?”

Klaus sorride, di sorriso vero che gli illumina il volto e Caroline non può fare a meno di sorridere con lui, grata di essere parte della sua felicità.

L’Antico, posando due dita sotto il mento di Caroline le fa avvicinare il viso al suo, prima di sporgersi sulle sue labbra in un contatto dolce e anelato ardentemente dalla ragazza che non vedeva l’ora di vedere la dolcezza dell’ibrido.

Klaus fa scivolare una mano fra i capelli dorati di Caroline e insinua la lingua nella sua bocca, trasformando il contatto in uno più passionale e adatto a loro e la vampira non si fa pregare perché subito si porta a cavalcioni sulle gambe dell’Antico e stringe le mani fra i suoi capelli corti, tirandoli leggermente.

Quando però i due si separano Caroline si aspetterebbe che l’Originale corresse con le mani a strapparle i vestiti per poter averla, ma Klaus sconvolge le sue credenze posando la fronte sulla sua e continuando a carezzarle con una mano gentilmente il viso.

“Dormi con me stanotte”

Quella dell’Antico non è una domanda e  Caroline trema leggermente al tono tremendamente serio usato dall’altro ma annuisce lo stesso, scendendo dalle sue gambe e permettendogli così di alzarsi.

Klaus, dopo averle regalato un breve sorriso, si dirige verso il letto e alza le coperte, imitato dalla biondina che anche se decisamente in imbarazzo si corica sotto le coperte, abbastanza distante dall’ibrido che scuotendo la testa apre le braccia invitandola chiaramente a dormire sul suo petto.

Caroline non si fa attendere e poggia la testa nell’incavo del suo collo, incrociando le sue gambe a una di quelle dell’ibrido e stringendo le esili braccia attorno alla vita dell’Antico che la stringe a sé con un braccio, prima di baciarle la fronte.

“Buona notte Caroline”

Caroline sorride sulla pelle profumata dell’ibrido prima di soffiargli fiato caldo sul collo.

“Notte, Nik”



 

Angolino Autrice:

Saaalve a tutte! Mi stavo quasi dimenticando che oggi dovevo aggiornare xP Che testa che ho! Beh, che dire, il fluff qui si spreca ma avevo la necessità di fermare l’arco narrativo e far aprire i personaggi, farli confrontare l’uno con l’altra, altrimenti che storia d’amore può nascere tra due persone senza conoscersi? Beh, la faccio breve e torno a scrivere, sono al capitolo 12 di una storia che prevedo ne avrà 14 o 15, non amo le storie eccessivamente lunghe ma loro sono eterni quindi non escludo shot future sempre su questo filone (per chi mi segue sa che AMO scrivere serie), quindi mi sbrigo altrimenti sarò costretta a rallentare gli aggiornamenti :S Mi fermo un momento ancora a ringraziare ogni persona che ha recensito gli scorsi capitoli (risponderò a breve a tutte: SCUSATE!), chi ha letto semplicemente la mia storia, chi preferisce/segue/ricorda, vi ADORO! Un bacione, alla prossima, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Explanations ***


Caroline prova a girarsi nel letto ma sente due braccia stringerle possessivamente la vita e si guarda intorno spaesata.

Quella non era decisamente la sua camera! Le immagini della notte precedente arrivano però tempestivamente alla mente lucida della vampira.

Il pigiama party, la chiacchierata a cuore a cuore con Klaus, il bacio, l’aver dormito insieme.

Sul volto di Caroline nasce un sorriso spontaneo e la ragazza non può evitare di posare le mani sopra quelle dell’Originale, strette attorno al suo ventre, finendo così per svegliarlo.

“Giorno”

Caroline sorride e si rigira tra le braccia dell’ibrido, stampandogli un bacio sulle labbra.

“Buongiorno!”

Klaus nota subito la felicità della ragazza e non può fare a meno di sorriderne, traendola a sé per poterla baciare con maggiore foga.

Ma appena le loro lingue entrano in contatto la Forbes si ritrae, con stupore per l’ibrido.

“C’è scuola!”

Klaus solleva gli occhi al cielo e si alza dal letto, imitato da Caroline che, insieme a lui, và verso la cucina dove Elijah, impeccabile nel suo abito da sartoria e Kol, sportivo con i suoi jeans strappati, stanno facendo colazione.

“Buongiorno piccioncini!”

Kol sorride derisorio ma Caroline, determinata a non farsi rovinare la giornata da nessuno, si limita a rispondere al sorriso e a sedersi al tavolo.

La bionda sta per chiedere dove sia Rebekah quando questa entra in cucina, perfettamente truccata e vestita.

“Giorno Beks”

L’Antica sorride stanca e si siede al tavolo.

“Buongiorno”

La vampira però non si fa ingannare dai sorrisi falsi di Rebekah e la guarda con occhio critico, individuando le occhiaie perfettamente coperte ma non invisibili all’occhio di Caroline Forbes, a solcarle il volto, i capelli privi di volume, quasi stopposi, ma quello che cattura l’attenzione di Caroline sono gli occhi di Rebekah che non brillano della solita allegria.

“Stai bene?”

Rebekah rimane sorpresa dal tono preoccupato dalla vampira, così come i fratelli dell’Antica che la guardano cercando di cogliere un segnale di malessere nella sorella.

“Certo, perché non dovrei?”

Caroline dopo averle lanciato un’occhiata più che critica, sorride tirata in volto.

“Avrai anche mille anni ma io sono più pratica di te in queste cose. Te lo ripeto ancora, stai bene Beks?”

L’Antica scuote la testa e si alza dal tavolo, infastidita.

“Sto benissimo, ora dobbiamo andare a scuola”

Caroline dopo aver gettato un’occhiata rapida all’orologio che segna appena le 7:35 blocca Rebekah, impedendole di uscire dalla cucina, per un polso,
facendola girare.

“Hai pianto, suppongo tutta la notte. Ti senti bene?”

Rebekah scuote la testa e abbassa lo sguardo per impedire ai suoi occhi di diventare nuovamente lucidi e, con la sua posa di sottomissione fa preoccupare
tremendamente i fratelli, che non capiscono cosa abbia spinto la loro sorellina a piangere.

“Mi dispiace Bekah se ieri sera ti ho rievocato brutti ricordi, volevo solo che ti sfogassi, non volevo certo intristirti..”

Rebekah alza lo sguardo e implora l’altra di non continuare a parlare per non far capire ai fratelli quale sia la causa del suo dolore.

“Non..è tutto okay. Ora mi passa”

Caroline annuisce e butta le braccia al collo della vampira, stringendola leggermente.

Rebekah, impreparata al gesto tanto caloroso dell’altra, ci mette un po’ prima di corrispondere l’abbraccio, spostando la testa sulla spalla di Caroline e stringendole le braccia intorno alla vita, e non può fare a meno di sorridere, quando sente il calore e l’affetto del gesto di Caroline entrarle nelle ossa.

 “Grazie, Caroline”

Caroline sorride e lascia che Rebekah torni un momento in camera sua, per sistemarsi meglio il trucco e i capelli.

Quando la vampira si risiede al tavolo finendo di bere il suo caffè macchiato, Kol esprime ad alta voce i pensieri dei due fratelli maggiori, troppo chiusi per domandare.

“Cos’è appena successo? Sta bene Bekah?”

Caroline annuisce e riduce la voce a un soffio, sperando che l’Antica non la oda.

“Starà bene. Ieri ha ricordato eventi spiacevoli della sua esistenza e questo le ha causato un po’ di malinconia, niente che un abbraccio non possa sistemare. Dovreste provare, tutti voi”

La vampira ammonisce con lo sguardo i tre uomini seduti al tavolo che si guardano tra loro leggermente perplessi e si volta verso le scale, dove Rebekah,
apparentemente ignara di tutto, guarda sorridente la vampira.

“Andiamo?”

Caroline annuisce.

“Si, vado a cambiarmi in camera tua e torno in un lampo”

La vampira scompare al piano di sopra, andando a prendere dal suo borsone il cambio che aveva portato per la mattina successiva, lasciando Rebekah con i fratelli.

L’Antica, all’oscuro della conversazione di Caroline con gli altri sorseggia un goccio di caffè amaro, mentre Kol, il meno distaccato fra i tre uomini di casa Mikaelson, le si avvicina titubante.

Rebekah, vedendolo in piedi davanti a lei con uno sguardo strano, solleva un sopracciglio perplessa.

“Cosa c’è Kol?”

L’Originale, dopo averle fatto posare la tazza, le fa segno di avvicinarsi e Rebekah, seppur perplessa e confusa avanza di un passo, permettendo al fratello di coinvolgerla in un abbraccio scomodo a goffo, che inevitabilmente la fa ridacchiare.

“Che stai facendo Kol?”

L’Antico immerge il viso tra i crini biondi della sorella dallo stesso odore, da più di mille anni, di pesca.

“Ti abbraccio sorellina, non si vede?”

Rebekah sorride e, solo dopo un attimo di incertezza, allaccia le braccia intorno alla vita del fratello, sorpresa ma contenta.

Quando quello scioglie l’abbraccio Rebekah lo guarda divertita e leggermente irritata.

“Immagino che Caroline abbia parlato con voi”

Kol si stringe nelle spalle.

“Si, ma non preoccuparti sister, non l’ho fatto per pietà”

Rebekah alza gli occhi al cielo e, quando li riabbassa, trova Elijah intento a fissarla.

“Stai bene sorella? Non vorrei in alcun modo averti fatta soffrire, né ora, né in passato”

L’Antica sorride e và verso il fratello che ormai si è alzato dal tavolo ed ha una mano appoggiata sullo schienale della sedia.

“Non preoccuparti Elijah, non mi hai mai fatto del male”

L’Originale sorride e carezza leggermente il viso della sorella, prima di posarle un bacio fra i capelli.

La ragazza si gira poi verso Klaus, che non ha spiccicato parola né la sta guardando, troppo intento a fissare il piatto ormai vuoto davanti a sé.

“Nik, tu non dici niente? Nessuna frecciatina, nessun commento?”

Klaus si alza rapidamente dal tavolo per poi puntare lo sguardo freddo in quello della sorella.

“No, niente”

L’ibrido a grandi passi si allontana dalla cucina, turbato, lasciando Rebekah a guardarsi con i fratelli che, come lei, sono piuttosto sorpresi dal modo di
comportarsi del biondo.

“A volte Niklaus ha bisogno di passare del tempo da solo, lo conosci sorella”

L’Antica annuisce poco convinta in direzione di Elijah, mentre Caroline scende trafelata le scale.

“Okay, sono pronta! Possiamo andare. Dov’è Nik?”

La vampira si guarda intorno non vedendolo, mentre Rebekah le si avvicina.

“Non ne ho idea. Ti racconto per strada, andiamo o saremo in ritardo”


 
 
Caroline si avvia per i corridoi del Mystic High insieme a Rebekah, le due chiacchierano tranquillamente dopo che l’Antica l’ha avvisata, non molto gentilmente, di non immischiarsi più nei suoi affari con i fratelli, anche se l’ha poi ringraziata per averle regalato dei bei momenti con loro.

Le due bionde però svoltano in un corridoio e si trovano faccia a faccia con Elena e Bonnie che, se in un primo momento appaiono sconvolte, si riprendono subito e, dopo un’occhiata raggelante alle due se ne vanno a grandi passi.

“E tanti bei salute all’amicizia”

Rebekah sorride leggermente e prende Caroline sottobraccio, trascinandola verso l’aula di fisica, quando la vampira neonata viene bloccata da un braccio che l’afferra.

“Care, posso parlarti?”

La vampira scioglie la presa con Rebekah e si volta stupita verso Tyler. Le stava rivolgendo la parola?

“Ty io..c’è lezione ora”

Tyler solleva un sopracciglio.

“Andiamo Caroline non te ne è mai importato. Ti prego, ho bisogno di parlarti”

Caroline annuisce e si volta verso Rebekah.

“Ci vediamo dopo Beks?”

L’Originaria annuisce e si volta verso Tyler.

“Tieni le zanne a posto tu”

L’ibrido sorride leggermente tirato in direzione dell’Antica.

“Tranquilla, voglio solo parlare”

L’Originaria annuisce e và in classe, mentre Caroline e Tyler escono diretti alle panchine sul retro della scuola.



 
“Ti sto cercando da un paio di giorni Care. Dove sei sparita?”

Caroline sospira leggermente.

“È complicato Ty..”

L’ibrido solleva le braccia.

“Cosa è complicato? Sono stato quattro giorni fuori città, torno e tu non parli più né con Elena, né con Bonnie, nessuno vuole dirmi dove sei né cosa ti è successo e ora ti trovo in giro per la scuola a braccetto con Rebekah. Vuoi dirmi tu cosa sta succedendo o aspetti che lo venga a sapere da qualcun altro?”

Caroline si ravvia i capelli con una mano, mentre un sospiro dovuto all’ansia esce dalla sua bocca.

“Io..Ty sono stata da Rebekah questi giorni, con lei e la sua famiglia”

Tyler spalanca gli occhi, incredulo.

“Tu sei rimasta in una casa piena d’Originali? Perché?”

Caroline abbassa la testa e mentre lascia alle mani il compito di torturarsi a vicenda, comincia anche a mordersi il labbro con violenza, nel tentativo di trovare una scappatoia.

Tyler però, già non molto paziente di lui, prende con entrambe le mani il viso della vampira, portando i loro occhi ad incontrarsi.

“Ti ho chiesto di tornare insieme a me e mi hai detto che non potevi, che ci eravamo allontanati troppo e che erano cambiate delle cose. Cosa è cambiato Caroline, perché non mi ami più?”

La vampira non può fare a meno di piangere e Tyler con premura le asciuga le guancie pregne di lacrime, sorridendole appena.

“Ci conosciamo da bambini, siamo complici, il sesso tra noi è grandioso, abbiamo superato tante cose insieme, dammi una valida ragione per la quale non possiamo stare insieme”

Caroline non riesce a formulare neanche un pensiero e continua a guardare l’ibrido negli occhi, continuando in silenzio a piangere.

Tyler, interpretando male il silenzio della bionda, avvicina il viso al suo e fa per baciarla ma la vampira quando lo vede avvicinarsi alle sue labbra si scosta, spaventata.

“C-Che fai Ty? Non stiamo insieme”

Tyler sbuffa e si alza come la vampira.

“E ti è mai importato? Siamo andati a letto insieme quando fingevamo ancora di essere solo due amici, cosa cambia?”

Caroline lo guarda scandalizzata.

“Che non puoi fare quello che vuoi Ty! Non funziona così! Tu NON puoi baciarmi”

Tyler affina lo sguardo.

“Ah, quindi c’è qualcun altro”

Caroline tace, dando a Tyler la risposta che stava cercando.

“Chi è..Matt?”

Caroline scuote la testa.

“No, assolutamente no”

Tyler la guarda corrucciato in volto.

“Allora chi?”

Ma a Caroline non serve rispondere perché vede man mano sul volto dell’ibrido delinearsi la certezza che la sua ragazza, la sua ex ragazza, ora aveva mire ben più..Antiche.

“NO! No, Care ti prego dimmi che ho capito male!”

La vampira non risponde e lascia che Tyler si prenda la testa fra le mani, avvilito.

“Io..sei innamorata di lui?”

La giovane abbassa la testa e parla con voce tremante.

“Io..non lo so Ty. Quello che so però è che ho amato tanto te”

Tyler la guarda circospetto, anche se la voce di Caroline è stata più ferma sul finale della frase.

“Sei sicura Care?”

La ragazza gli dà un pugno sul braccio.

“Stupido, non dire idiozie! Sei stato il mio grande amore”

La ragazza arrossisce leggermente e Tyler sorride dolcemente, prendendo una mano della ragazza fra le sue.

“Lo sei stata anche tu Care, probabilmente lo sarai per sempre”

La vampira sorride leggermente e una lacrima scivola lungo il suo zigomo, prontamente asciugata da Tyler, che però dopo poco sbuffa, allontanandosi leggermente dalla ragazza.

“Allora? Cosa c’è fra voi se non è amore?”

A Caroline non serve sapere a cosa si riferisca, sa che l’ibrido si riferisce alla storia tra lei e Klaus.

“Io..sinceramente Ty non ne ho idea. Ci siamo semplicemente trovati e siamo stati insieme qualche volta ma..niente di più”

Tyler guarda attentamente la ragazza.

“Hai fatto l’amore con lui?”

Caroline arrossisce leggermente ma non smette di parlare.

“Non so se può essere definito così ma..si. Perché Ty ne stai parlando con me?”

L’ibrido sorride leggermente.

“Perché non hai nessun altro con cui parlarne. Immagino che Bonnie e Elena non siano state così comprensive, vero?”

Caroline scuote la testa.

“No, non lo sono state per niente”

Tyler sorride a mezza bocca.

“Tipico. Ora che non stiamo più insieme posso dirtelo ma non le ho mai sopportate tanto, sempre pronte a giudicare e a remarci contro”

Caroline ride della voce lamentosa di Tyler e l’abbraccia di slancio.

“Grazie Ty. So che non accetti la mia..ehm..storia con Klaus, eppure stai parlando con me. È importante”

Tyler scioglie la presa e guarda la ragazza negli occhi.

“Voglio sapere solo una cosa: sei felice con lui?”

Caroline non risponde immediatamente, la bionda si sofferma a riflettere sui vari momenti che aveva passato con Klaus: sicuro quando avevano fatto l’amore si era sentita felice, ma poteva anche essere stato frutto dell’orgasmo; quando lui si era aperto con lei le aveva dato una grande prova e anche quando non l’aveva scaricato la sua rabbia su di lei aveva fatto un significativo passo avanti.

Quando Caroline realizza tutto ciò non ci mette molto a rispondere all’ibrido.

“Si, per quel poco che abbiamo condiviso mi rende felice”

Tyler, anche se non può evitare al suo corpo di irrigidirsi, dà un bacio sulla fronte alla ragazza prima di alzarsi dalla panchina.

“Prenditi cura di te Caroline e ti prego, sta attenta”

La ragazza si volta verso di lui con gli occhi lucidi.

“Lo sarò. Grazie Ty..di tutto”

L’ibrido annuisce prima di rientrare a scuola, lasciando Caroline sola.

E la bionda non può fare a meno di pensare che quello fra lei e l’ibrido sia un addio definitivo, in fondo lui, pur avendola accettata, non avrebbe mai potuto far parte della sua nuova vita.

La ragazza non può fare a meno di chiedersi se valga veramente la pena di rinunciare a tutti i suoi rapporti pur di stare con Klaus, ma la risposta le arriva chiara e forte al cuore: si.

Ne valeva definitivamente la pena perché per nessuno Caroline aveva mai provato un sentimento così sconvolgente, non aveva desiderato con nessuno passare tutte le giornate insieme e non uscire mai dal letto, anche se aveva amato moltissimo Tyler, per lei Klaus era un enigma, era qualcosa solo da scoprire,
mentre Tyler era un libro aperto, lo era sempre stato.

La biondina sorride leggermente al pensiero dei due ibridi a confronto, perché il suo cuore ora batteva definitivamente solo per uno dei due.
 
 


Rebekah rientra in casa e butta stancamente la borsa su una sedia, prima di sospirare pesantemente.

L’Originaria và verso il salotto, dove suo fratello Klaus sta sorseggiando del brandy.

“Bekah”

“Nik”

L’Antica si meraviglia della freddezza del tono di voce dell’altro, apparentemente arrabbiato, e non riesce a capire cosa abbia indotto il fratello ad infuriarsi con lei ma l’Originaria decide di lasciar perdere, notando che nessun’altro della sua famiglia è in casa.

“Dove sono Elijah e Kol?”

Klaus sorride pensieroso prima di rispondere.

“Sono partiti. A quest’ora dovrebbero essere ancora in viaggio, diretti verso Boston. Dovresti andare con loro, sai?”

Rebekah guarda stranita il fratello.

“Probabilmente li raggiungerò nel week end ma tu non vieni?”

Klaus sorride e incrocia le braccia dietro la testa, stendendosi meglio sul divano.

“No, Bekah. È meglio di no. Hai bisogno di tempo per stare con i tuoi fratelli”

L’Originaria, spazientita, si porta davanti all’ibrido, guardandolo fredda.

“Che diavolo è tutta questa storia? È da questa mattina che sei strano”

Klaus si alza dal divano pigramente, evitando lo sguardo dell’altra.

“Non sono strano Bekah. Penso solo che tu debba andare”

La bionda guarda il fratello ferita.

“Mi stai cacciando di casa, Nik?”

Klaus solleva gli occhi al cielo e sbuffa prima di dirigersi verso il tavolino degli alcolici.

“No Rebekah, non ti sto cacciando di casa. Ma penso che un po’ di tempo separati non ci farebbe male”

Rebekah non può evitare di stringere le mani a pugno, sorpresa e irritata, ma soprattutto ferita. Perché le stava facendo tutto questo, perché proprio ora che le cose iniziavano a funzionare di nuovo fra loro?

La bionda esprime le sue perplessità all’ibrido, guardandolo con occhi leggermente lucidi.

“Perché mi stai facendo questo Nik? Perché mi stai allontanando? Non ho fatto niente di male!”

Klaus abbassa lo sguardo e lo posa sul liquore davanti ai suoi occhi per evitare di guardare ancora lo sguardo ferito dell’unica sorella.

“Non sei tu il problema Bekah ma è meglio se le nostre strade si separino”

L’Originaria frustrata rompe un vaso, probabilmente costoso, contro il muro ma Klaus sembra non curarsene perché la ignora, continuando bellamente a bere il suo sorso di brandy.

Rebekah però, odiando essere ignorata, si porta davanti al suo viso, costringendolo a guardarla.

“Dimmi perché lo stai facendo. Deve esserci una ragione”

Klaus posa il bicchiere sul mobile e fa per superare la sorella ma questa lo afferra per un braccio, facendolo infuriare.

L’ibrido scaccia la presa dell’altra dal suo braccio, facendola vacillare.

“Lo vedi? Ti faccio solo del male. Devi starmi più lontano possibile, sis

Rebekah, ormai prossima al pianto, riacquista la posizione eretta e punta lo sguardo cristallino negli occhi del fratello, improvvisamente più chiari.

“È di questo che si tratta allora? Tu pensi di farmi del male? Sei mio fratello Nik, non mi importa”

Klaus le afferra malamente un braccio prima che la sorella lo posi sul suo e la guarda negli occhi irato.

“Ah, no? Dovrebbe Bekah perché è a causa mia se non hai avuto una famiglia per mille anni. Se ti ho privata di una madre, di un padre e dei tuoi fratelli, per puro egoismo. Ti ho privata anche dell’amore, ho ucciso in più di un’occasione i tuoi amanti e sono stato sempre io a uccidere Daniel”

Rebekah sente la sua determinazione nel restare accanto al fratello vacillare, ma quando riesce a scorgere ancora nei suoi occhi lo stesso ragazzo che era più di mille anni prima non può fare a meno di abbracciarlo, lasciandolo totalmente scioccato.

L’ibrido l’allontana da sé di un poco.

“Perché mi abbracci? Non dovresti essere furiosa con me?”

Rebekah sente le lacrime pungerle gli occhi, ma ignora la sensazione.

“Lo ero, una parte di me lo sarà sempre con te per tutto ciò che mi hai fatto ma Nik tu sei mio fratello e se hai fatto tutto questo solo per paura di perdermi non posso ritenermi che fortunata ad avere un fratello come te”

Klaus guarda la sorella colpito.

“Perché mi perdoni? Non me lo merito”

Rebekah sorride leggermente.

“È questo il tuo problema Nik. Non permetti alle persone di volerti bene perché credi di non meritarlo, ma lo meriti, davvero. La famiglia è sempre rimasta la cosa più importante per te e, anche nel tuo modo contorto, ci hai riuniti pur sapendo che ce l’avremmo sempre avuta con te ma sai perché non siamo scappati da te? Perché ti vogliamo bene, sei solo tu a non vederlo”

Klaus non replica alle parole della sorella ma allarga un poco le braccia, permettendole di posare la testa sul suo petto.

E all’ibrido viene istantaneo stringere le sue braccia intorno alla vita dell’altra e sorridere leggermente, beandosi del calore del corpo famigliare dell’Antica accanto al suo.

Nella loro eternità i contatti erano sempre stati ridotti al minimo e Klaus era sicuro che avrebbe ricordato quel momento passato con la sorella ancor per molto, moltissimo tempo.
 



Elena Gilbert apre la porta di casa sua e quando trova il volto leggermente corrugato dell’altra di fronte a sé non può fare a meno di guardarla incerta.

“Caroline? Che ci fai qui?”

Caroline guarda timida l’amica.

“Elena posso entrare?”





Angolino Autrice:

Salve!! Oggi sono in orario xD Allora, so che questo capitolo non è niente di che o almeno, a me non pare...Tuttavia l'ho lasciato perché è un capitolo di chiarimenti: Caroline ha bisogno di chiarirsi con Tyler, così come Klaus ha bisogno di farlo con Rebekah e poi man mano che la bionda si sofferma a riflettere scopre i sentimenti che nutre per l'ibrido non sono così irrilevanti, e per questo decide anche di andare da Elena...ma avete idea di cosa possa volere da lei? Spero che il capitolo nonostante tutto vi piaccia, io vi mando un baione e ringrazio tutte le persone che in QUALSIASI modo seguono la mia storia, siete la mia
forza. A presto, Alessandra
.
PS: Daniel è l'amore passato di Rebekah.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** A New Old Bond ***


Elena fissa incerta Caroline e si volta verso Bonnie, prima di decidersi a parlare.

“Allora, sei qui da più di 10 minuti. Ti ho fatta entrare Care, ora potresti dirmi cosa vuoi così noi possiamo tornare al nostro pigiama party?”

Caroline si sistema meglio sullo sgabello della cucina di casa Gilbert e abbassa lo sguardo, torturandosi le mani.

“Noi siamo state amiche per più di dieci anni e io mi rendo conto che voi ora non vogliate più avermi nelle vostre vite ma io..ho bisogno di voi”

Bonnie guarda perplessa l’amica.

“Che significa che hai bisogno di noi Care? Non ti sarai mica cacciata in qualche guaio, vero?”

La bionda alza di scatto la testa e la scuote prontamente.

“No, certo che no! Ma ho bisogno del vostro supporto”

Elena punta lo sguardo profondo in quello di Caroline.

“Supporto? Caroline tu stai con Klaus!”

La bionda si alza dallo sgabello e si avvicina alle amiche decisa, con l’obiettivo di riuscire a farle capire cosa significava per lei l’ibrido.

“E voi credete veramente che io starei con lui se fosse solo un carnefice? C’è di più in lui ragazze, ve lo giuro!”

Bonnie guarda l’amica esterrefatta.

“Non ti aspetterai che ora noi ti diamo il nostro consenso, vero?”

Caroline annuisce.

“Si, io ne ho bisogno. Nonostante abbia capito ciò che provo per lui non posso continuare la nostra storia sapendo che voi mi odiate per questo, siete le mie migliori amiche, dovete appoggiarmi”

Elena guarda piccata l’amica.

“Mi sembra che tu ora abbia un’altra amica Care”

La bionda annuisce nuovamente.

“Già, Rebekah si comporta da vera amica con me, ma è la sorella di Klaus, non sarà mai obiettiva sulla nostra storia”

Le due more capiscono e si siedono, imitate a Caroline che le guarda speranzose.

“Io vi chiedo solo di lasciare da parte i pregiudizi che avete verso di lui per il mio bene, lo so che non è difficile perché vi ha fatto brutte cose, ma l’unica ragione che l’ha sempre spinto ad agire è la sua famiglia. Pensateci, ora che sono tutti riuniti ha per caso ucciso qualcuno? Vi ha minacciate?”

Le ragazze negano con il capo e Caroline continua, certa di poter arrivare a farle ragionare.

“So che non lo vedete come fidanzato ideale per me ma io provo qualcosa di forte per lui, per me non è solo sesso anche se non potete immaginare quanto i
mille anni abbiano influito sulla sua esperienza..”

“CAROLINE!”

La bionda sorride del tono scioccato delle amiche e riprende a parlare.

“Mi piace davvero ragazze e anche lui mi ha dato prova del suo sentimento, si comporta in maniera differente con me, si apre, non è facile per uno che è stato abituato a vivere da solo per più di mille anni, capite? Io vi chiedo solo di non avercela con me e di non pensare che vi abbia tradite perché non l’ho mai, mai fatto!”

Elena afferra una mano di Caroline, commossa.

“Io..Care lo so che non ci hai mai traditi e mi dispiace, mi dispiace tremendamente di quello che ti abbiano fatto Damon e Stefan, anzi, sono contenta che proprio
Klaus e Rebekah ti abbiano salvato, non sarei mai voluta andare al tuo funerale. Tu e Bonnie siete le mie migliori amiche, l’unica cosa che voglio per voi è vedervi felici e se tu lo sei con...Klaus, io non posso fare niente”

Caroline non aspetta un secondo in più e fa il giro del tavolo, stringendo le due in un abbraccio vigoroso, che ha il potere di farle ridere e di risanare le ferite dei cuori.

Quando la bionda scioglie l’abbraccio guarda le due ragazze negli occhi.

“Allora, siamo ancora amiche?”

Le due annuiscono e la vampira non può fare a meno di sorridere, prima di risedersi al tavolo.

“Forza, raccontatemi! Cosa mi sono persa?”

Ed è Bonnie la prima a prendere la parola, desiderosa di farsi ascoltare dalle amiche.

“Beh, Jamie non si è più fatto sentire. L’ho chiamato ma ha detto che non è pronto a intraprendere una storia con me, mentre Jeremy sembra contento di
vedermi ma appena provo a parlargli scappa”

La mora si prende la testa fra le mani e sospira pesantemente mentre le amiche la guardano comprensive.

“Mi dispiace Bon”

“Vedrai che si sistemerà tutto”

La ragazza solleva la testa e sposta gli occhi su Elena.

“E tu? Con i Salvatore?”

Elena alza gli occhi al cielo ma non si fa pregare molto e inizia a parlare.

“Non ci sono più «i Salvatore»..c’è solo Damon”

Caroline e Bonnie dilatano gli occhi all’inverosimile dallo shock.

“COSA?!”

Elena sorride stanca e spiega alle amiche cos’era successo da pochi giorni a quella parte.

“Come  sapete io e Stefan siamo andati al ballo anni ’20 insieme, gli ho raccontato cosa fosse successo fra me e Damon ma non sembrava molto turbato..sembra piuttosto sollevato. Non ci siamo quasi più visti fino a qualche giorno fa quando è venuto qui e mi ha detto che anche se mi amerà per sempre non è più innamorato di me, ha detto che deve ancora lavorare molto su se stesso e che deve fare un viaggio alla riscoperta del suo passato..”

Caroline guarda sconvolta l’amica.

“Stefan si è tirato fuori dal triangolo?”

Elena sorride tirata.

“A quanto pare si, Care. Siamo rimasti solo io e Damon..”

“E?”

Elena guarda Bonnie perplessa.

“E cosa?”

Caroline, scocciata, sbuffa.

“Come cosa Elena! Lui ti ama e anche tu lo ami. Una parte di te amerà sempre Stefan, questo è normale, ma se lui non vuole più rimettersi con te perché tu non dovresti provare a intraprendere una relazione con Damon?”

Elena guarda sofferente l’amica.

“Non posso Caroline e non perché non abbia capito i miei sentimenti per lui, ma perché una relazione con un vampiro implicherebbe che tra qualche anno, presto o tardi, dovrò trasformarmi anch’io..”

La mora lascia la frase in sospeso, rabbuiando Caroline.

“Beh, non è una cosa da augurare ma neanche la peggiore che possa capitare a un essere umano”

Bonnie però sembra essere l’unica a capire il turbamento dell’amica.

“Non credo che Elena sia spaventata di diventare un vampiro, credo piuttosto che sia spaventata che Klaus la uccida per questo”

Caroline non può fare a meno di sentirsi tirata in causa e poggia una mano su quella dell’amica.

“Non devi preoccuparti di questo Elena, se vuoi vivere la tua storia con Damon fallo, a Klaus ci penserò io..essere la sua ragazza avrà pure dei vantaggi, no?!”

Le tre scoppiano a ridere e si abbracciano nuovamente, consolidando il legame che più volte aveva dato prova della sua forza.
 
 


Rebekah spinge Kol fuori dalla macchina e lo guarda infuriata.

“Non ti saresti dovuto permettere, fratello!”

L’Originale allarga le braccia, infastidito.

“Ti si stava attaccato addosso come una piovra, Bekah!”

La bionda, infuriata, lo incenerisce con lo sguardo.

“Ma non dovevi ucciderlo, l’avrei fatto io..dopo!”

Kol solleva gli occhi al cielo e entra in casa spintonato dalla sorella, ancora arrabbiata per non essere riuscita a fare la sua cena con quel simpatico ragazzo della discoteca fuori da Mystic Falls.

Quando i due entrano però trovano subito Elijah ad accoglierli.

“Sono contento che siete tornati, mi servirà un po’ d’aiuto per calmare Niklaus questa volta”

Rebekah e Kol subito preoccupati arrivano in cucina dove Caroline e Klaus stanno urlando e la bionda gli sta lanciando dei piatti addosso, che l’ibrido riesce facilmente a schivare.

“Che diavolo succede qui?”

Rebekah guarda esterrefatta i due che si voltano a malapena verso di lei.

“Stanne fuori Rebekah!”

L’Antica ignora il fratello e si volta verso Caroline.

“Caroline, che succede?”

La biondina, dopo aver lanciato un’occhiata inferocita a Klaus, si presta a spiegare all’Originaria cosa stava accadendo, riassumendo il tutto in poche, potenti, parole.

“Quello che succede è che tuo fratello è un’idiota!”

Nella stanza cala un silenzio innaturale rotto solo dal ringhio di Klaus, infuriato per il tono usato dalla bionda.

“Non ti permetto di parlarmi così, Caroline”

“Non me ne frega niente. Sei un’idiota! Dammi una ragione valida perché tu debba controllare la vita di Elena”

Klaus la guarda ovvio.

“Lei è la mia doppelganger”

La bionda appare ancora più infuriata di prima dopo aver ascoltato le parole dell’ibrido e non può fare a meno di sporgersi verso di lui e guardarlo minacciosa.

“Lei non è assolutamente tua. Elena è una persona e sta con Damon e se, un giorno, vorrà diventare un vampiro dovrà farlo senza il timore che tu la uccida”

Klaus ghigna cattivo.

“Beh, che si trasformi pure. Avrò l’assoluto piacere di conficcarle un paletto nel cuore”

La bionda si porta a un soffio dal viso dell’Originario e lo guarda irata.

“Non oseresti. E poi perché diavolo dovresti farlo? Se lei diventasse un vampiro tu non potresti usare il suo sangue lo stesso, quindi sarebbe senza senso ucciderla!”

L’ibrido però non è dello stesso avviso perché guarda minaccioso la biondina.

“La ucciderei solo per aver provato a mettersi contro di me”

La vampira si volta e respira profondamente, nel disperato tentativo di ritrovare un po’ di calma, mentre Rebekah, Elijah e Kol guardano immobili la scena.

“Perché invece non lasci perdere la storia degli ibridi?”

Klaus ghigna.

“Perché dovrei Caroline? Così riavresti il tuo prezioso Tyler?”

La bionda lo guarda disgustata.

“No. Tyler non è più asservito a te da mesi ormai, ma non è questo il punto! Cosa te ne fai degli ibridi, hai la tua famiglia qui. Chi potrebbe mai farti del male? Siete gli Originali!”

Klaus guarda irato la bionda.

“Io faccio quello che voglio con i miei ibridi, non sarai tu a dirmi cosa posso o non posso fare”

Caroline solleva le mani, in segno di resa e sorride stanca.

“Va bene, fa come ti pare. Io me ne vado. Non ha senso litigare con te, non ascolti nessuno, fai solo quello che vuoi e non è così che si comporta una persona”

La bionda a grandi passi si allontana dalla cucina e và verso la porta d’entrata ma Klaus la ferma nel corridoio, bloccandole un braccio e costringendola a voltarsi verso di lui.

“È questo che sei abituata a fare? Dire una cosa, aspettare che tutti la facciano e se non gli sta bene andartene?”

Caroline lo guarda arrabbiata e ferita, gli occhi leggermente velati dalle lacrime ma ancora fiammeggianti per l’ira.

“No, non è quello che faccio. Ma non posso stare insieme a te se sei ancora disposto a minacciare la vita delle mie amiche, se vuoi ancora crearti una famiglia di ibridi e governare il mondo o quello che è”

La bionda prova a voltarsi ma Klaus non ha ancora abbandonato la presa sul suo braccio, anche se sembra non ascoltare nessuno, troppo preso a metabolizzare le parole della vampira.

“Quindi metti fine a tutto questo, non importa quello che è successo tra noi?”

Caroline non può evitare di far sgorgare le lacrime dagli occhi, ma il suo sguardo non devia direzione e rimane fermo su quello dell’ibrido.

“No, non conta niente se tu sei determinato a vivere la tua esistenza come l’hai sempre vissuta. Non conta che io mi sia innamorata di te! E ora, lasciami il
braccio”

Klaus arretra di un passo, scioccato dalla rivelazione della bionda, permettendole di uscire dalla casa.
 



Caroline non fa in tempo però ad attraversare il giardino che Rebekah la chiama, per farla voltare.

“Caroline, aspetta!”

L’Antica schiude la bocca sorpresa quando nota che la bionda ha il viso ormai colmo di lacrime e le si avvina, afferrandole una mano con dolcezza.

“Stai bene?”

Caroline scuote la testa, ma poi fa un sorriso tirato.

“Scusa, Bekah ma non ho proprio voglia di parlarne”

La vampira, a passo normale, si allontana dall’abitazione e quando Rebekah è sicura che non la possa sentire, afferra il telefono, pronta a tutto pur di aiutarla.

“Pronto?”

“Dovresti chiamare la tua amica e starle vicino oggi”

“Rebekah? La mia amica? Caroline sta bene? Cosa le è successo?”

L’Originaria sbuffa annoiata.

“Calma, Elena. Caroline ha litigato con Nik e non ha voluto parlarne, forse tu e la streghetta dovreste andare da lei, so che avete fatto pace”

Rebekah sente Elena fare un “oh” meravigliato e ne sorride.

“Beh, grazie per avermi avvertita..organizzerò un pigiama party”

L’Antica annuisce.

“Perfetto”

“Ehm, Rebekah..forse dovresti venire anche tu. Insomma, tu ci odi chiaramente ma sei amica di Caroline e se lei sta male ha bisogno di tutte le persone che le vogliono bene lì per lei”

L’Originaria annuisce pensierosa.

“Bene, ci sarò. Tu trova Caroline, io mi occupo di mio fratello”

La bionda chiude la chiamata e si avvia a passo furente dentro la casa.
 
 


Rebekah, anche se non supportata dai fratelli, entra nella stanza di Klaus inferocita.

“Nik!”

Il biondo si volta a malapena a guardarla.

“Rebekah..non è proprio il momento adatto per parlare”

La bionda però non se ne cura  e guarda il fratello irata.

“Ti rendi conto di cosa hai fatto? Te la sei lasciata scappare, sei uno stupido!”

L’ibrido non lascia proseguire la sorella e l’afferra per la gola, sbattendola al muro.

Subito Elijah posa una mano sul braccio del fratello, per fermarlo.

“Capisco il tuo turbamento Niklaus ma non sopporto che ti sfoghi su Rebekah. Lasciala o non risponderò delle mie azioni”

Klaus ringhia e Rebekah lo guarda leggermente impaurita, sentendo l’aria farsi meno ai suoi polmoni.

“Nik..non respiro”

L’ibrido stringe ancora un po’ la presa ma poi lascia l’Antica libera, facendola finire a terra.

Kol si piega sulla sorella e la sorregge, mentre quella tossicchia ancora un po’, prima di rialzarsi e appoggiarsi al maggiore.

“Grazie, Kol”

Il fratello le sorride e le posa una mano sulla spalla, mentre Rebekah si volta ferita verso l’ibrido.

“Te la prendi con me che cerco di farti capire i tuoi errori ma l’unico con cui dovresti prenderla è te stesso!”

La bionda si allontana a grandi passi dalla stanza, imitata da Kol e Elijah che la seguano per paura che il fratellastro possa attaccarla nuovamente, quando

Klaus la richiama.

“Bekah!”

L’Antica si volta scocciata.

“Che vuoi?”

“Scusa”

La bionda rimane lievemente sorpresa dalle parole del fratello ma non lo dà a vedere e, ancora troppo arrabbiata con lui, non può fare a meno di annuire leggermente, prima di voltargli ancora le spalle.

“Vado a sistemare i tuoi casini, ci vediamo domani”
 
 


Caroline lancia per terra l’ultimo fazzoletto e impreca vistosamente quando nota di aver appena finito una scatola intera di kleenex solo per colpa di Klaus, ma era mai possibile che lei trovasse una persona normale? Rimpiangeva i bei tempi in cui era un’umana e viveva la sua tranquilla storia d’amore con Matt.

La bionda si riscuote dai suoi malinconici pensieri quando sente il campanello della sua abitazione suonare e rimane piuttosto sorpresa quando trova davanti a lei i volti sorridenti di Elena e Bonnie, armate di coperte, cuscini e borse.

“Che ci fate voi qui?”

Bonnie sorride.

“Beh, diciamo che siamo venute a sollevarti il morale”

Caroline le guarda perplesse: come potevano sapere ce era di cattivo umore? La bionda decide di non investigare e finge che vada tutto bene.

“Non ho bisogno che qualcuno mi tiri su il morale, sto benissimo”

Rebekah sbuffa sonoramente e esce da dietro alla colonna del porticato, permettendo a Caroline di vederla.

La vampira rimane oltremodo sorpresa della presenza di Rebekah insieme a Elena e Bonnie e non fa niente per nasconderlo.

“Tu? Insieme a loro? Il mondo sta per caso andando al contrario e tra poco arriverà Klaus dichiarando che vuole la pace nel mondo e gli unicorni?”

Rebekah alza gli occhi al cielo e si avvicina alla ragazza divertita.

“Già, il mondo sta andando al contrario. Ora facci entrare, dobbiamo o no fare un pigiama party?”

L’Antica sporge le labbra in un sorriso storto e con una leggera spallata oltrepassa la vampira, entrando in casa sua, imitata poco dopo da Bonnie e Elena che
trascinano dentro una Caroline poco invogliata a stare in compagnia.
 
 


Le quattro ragazze si ritrovano poco dopo sul letto matrimoniale di Caroline a mangiare gelato al cioccolato, aspettando che qualcuna sollevi un argomento di conversazione.

Elena, stufa del silenzio, si rivolge a Caroline con un sorriso dolce.

“Allora Care, cos’è successo?”

La bionda non si fa pregare e inizia a raccontare ogni minimo particolare della conversazione avuta con Klaus, sotto lo sguardo attento delle tre.

Alla fine della confessione Elena non può fare a meno di guardare dispiaciuta la biondina.

“Care, mi dispiace così tanto! Sai che non sono entusiasta della vostra storia ma mi dispiace se avete litigato a causa mia”

Rebekah solleva teatralmente gli occhi al cielo nel momento in cui sente la voce da martire di Elena arrivarle alle orecchie, ma cerca di ignorare il suo odio per lei e guarda la vampira di fronte a sé.

“Sai che sarebbe stato inevitabile, vero? Tu e Nik non avete mai parlato di cose concrete come il futuro e prima o poi sarebbe capitato. Meglio ora”

Caroline annuisce leggermente ma non può fare a meno di arrossire, ricordandosi delle ultime parole che aveva detto all’ibrido.

“Io..Beks gli ho detto che sono innamorata di lui”

Rebekah sorride contenta mentre Elena e Bonnie spalancano gli occhi colpite.

“COSA?!”

Elena la guarda esterrefatta.

“Avevi detto qualche giorno fa che provavi qualcosa di forte per lui..sicura che sia amore?”

Caroline abbassa la testa e si tortura le mani mentre un sussurro esce dalle sue labbra.

“Si..”

Rebekah batte le mani contenta, mentre le due umane la guardano perplesse.

“Oh, che bello! Ora dobbiamo solo aspettare che anche Nik si accorga di amarti”

Caroline sbuffa contrariata.

“Si, allora passeranno 400 anni”

Rebekah scuote la testa.

“Nah, non credo. Nik finge di ignorare le sue emozioni, ma, in un modo o nell’altro, la sua umanità riemerge sempre, portando a galla le sue vere emozioni”

Elena guarda saccente l’Originaria.

“Si, come no”

Rebekah ringhia infastidita e al limite della sopportazione.

“Non conosci mio fratello e non sai niente della mia famiglia quindi ti pregherei di tapparti quella bocca e smetterla di sparare sentenze”

Elena sbuffa e stringe le braccia sotto al seno, mentre Bonnie sorride leggera, ricordandosi improvvisamente di una cosa importante, prima di voltasi verso Caroline.

“Sai qual è la tradizione vero Care?”

La bionda la guarda senza capire.

“A cosa ti riferisci Bon?”

La mora sorride divertita.

“Ogni volta che io o Elena ti confessiamo di esserci innamorate tu ci costringi a raccontarti tutti i più piccoli particolari dell’altra persona. Ora, visto che ci hai già detto cosa ti piace di Klaus fuori dalle lenzuola, dovrai dirci quello che ti piace di lui..dentro”

Caroline arrossisce totalmente e Rebekah fa un’espressione schifata.

“Bonnie! Non te lo dirò mai!”

“Oh, andiamo. È una cosa rivoltante, non ascolterò mai niente del genere”

Elena alza gli occhi al cielo, divertita.

“Beh, non si può negare che anche se carnefici i tuoi fratelli sono tutti piuttosto attraenti, ma forse è una prerogativa dei vampiri in generale”

Rebekah annuisce lievemente, conscia del fascino che hanno sempre esercitato tutti i suoi fratelli maggiori, mentre Bonnie riprende a parlare.

“Andiamo Care, parla! Hai detto che mille anni gli hanno dato una certa esperienza..”

La bionda scoppia a ridere mentre Rebekah si tappa le orecchie, disgustata dal discorso che intraprende Caroline sulle doti particolari del fratello, che
sicuramente non gliel’avrebbero mai più fatto vedere allo stesso modo.

E così le quattro ragazze, dimentiche di essere doppelganger, vampire o streghe, passano la restante serata a spettegolare e a chiacchierare come vecchie amiche, finché il sonno non le raggiunge, donandole un riposo rigenerante.





Angolino Autrice:

Salveee! Oggi sono prticolarmente di buonumore, ma tralasciando questo passiamo al capitolo: la chiacchierata con Elena (e Bonnie) c'è stata, le ragazza si sono FINALMENTE chiarite, non come Klaus e Caroline che hanno litigato, vi dico che la bionda è piuttosto decisa su quello che ha detto: voi pensate che possano risolvere? E se si, come? Inoltre abbiamo visto un'ulteriore prova di amicizia da parte di Rebekah per la nostra dolce vampira che l'ha portata addirittura a fare un pigiama party con Elena e Bonnie xD Ho aggiunto dei dettagli sulle vite sentimentali di Elena e Bonnie, pensate a caso :P?! Carissime io vi saluto, vi abbraccio e vi ringrazio sempre per seguire questa storia in OGNI modo, per qualunque di voi voglia commentare l'episodio 21 con me di TVD ne sarei mooolto felice! Un bacione, a presto, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Before the fight...then the peace ***


Caroline si stropiccia gli occhi e si guarda intorno: Rebekah dormiva placidamente appoggiata sulla sua schiena, mentre Elena era nel sacco a pelo insieme a Bonnie.

La biondina sorride al pensiero delle sue amiche che avevano cercato tutta la notte di sollevarle il morale, con successo.

La vampira scende cautamente dal letto e silenziosa come solo un predatore può essere và verso la cucina, ma si ferma quando sente un lieve bussare alla porta.

La ragazza và ad aprire senza guardare chi ci sia dall’altra parte e non può fare a meno di rimanere sorpresa quando trova di fronte a sé Klaus,
elegante anche nel suo jeans e t-shirt.

“Che ci fai qui?”

L’ibrido sorride leggermente.

“Ero passato a prendere Rebekah, ma da quel che sento mia sorella sta ancora dormendo”

Caroline si appoggia allo stipite della porta aperta, senza invitare l’ibrido ad entrare.

“E tu vorresti farmi credere che sei passato solo per Rebekah?”

Klaus ghigna e si avvicina sornione alla bionda.

“Beh, love io sono disposto a passare oltre alla tua sfuriata di ieri. Possiamo metterci una pietra sopra e riprendere da dove ci siamo interrotti”

Caroline scuote la testa, contrariata.

“Io non ritirerò niente ibrido dei miei stivali. L’unico modo in cui io e te potremo riprendere da dove siamo stati interrotti è che tu ammetta che tutta la storia degli ibridi sia un’enorme cavolata e lasci perdere Elena”

Klaus sorride tirato, prima di sollevare gli occhi.

“Beh, allora non abbiamo più niente da dirci dear. Rebekah, ce ne andiamo!”

L’Antica, che si era svegliata da pochi minuti sentendo le voci dei due, compare al loro fianco e guarda il fratello leggermente irritata.

“Nik, perché non vuoi essere ragionevole?”

L’ibrido però sembra essere piuttosto irato perché guarda la sorella con occhi dardeggianti.

“Vuoi rimanere qui Bekah o vieni via con me?”

L’Originaria sbuffa e si volta verso Caroline.

“Ci vediamo presto Care. Ti chiamo”

La bionda annuisce e rivolge un ultimo sguardo all’ibrido prima di chiudersi la porta alle spalle, lasciando che Rebekah, anche se facendo i capricci, entri in macchina con il fratello, diretta a casa.

 

 
Rebekah scarica per terra la borsa che aveva preparata e và spazientita in cucina dove Kol ed Elijah stanno facendo colazione con una sacca di sangue.

“Rebekah”

“Sorellina, divertita al pigiama party?”

La bionda sorride ai due e prende una sacca di B+ prima di voltarsi verso Klaus che si è seduto al tavolo.

“Mi puoi spiegare perché ora ti stai comportando da coglione?”

Klaus alza un fine sopracciglio mentre Kol guarda divertito la sorella.

“Bekah, vedo che ti stai abituando bene al ventunesimo secolo”

Rebekah alza gli occhi al cielo mentre Elijah chiede spiegazioni alla sorella, ignorando Klaus.

“Non sono riusciti a chiarire?”

L’Antica scuote la testa.

“No Elijah, perché il qui presente ha preferito gli ibridi e quella stupida doppelganger a Caroline. Vuoi spiegarmi perché l’hai fatto Nik?”

Klaus si alza dal tavolo, determinato a non parlare con la sorella, ma non considera che questa lo segue fino al salotto, imitata dai fratelli maggiori che guardano in disparte la scena.

“Vuoi farmi credere che preferisci avere una famiglia di ibridi?”

Klaus scuote la testa e sbuffa leggermente.

“Oh, Bekah a volte sei così insopportabilmente petulante! Non mi interessano gli ibridi, né la doppelganger”

Rebekah lo guarda ovvia.

“E allora dà la possibilità a Elena di vivere la sua sciocca vita a modo suo e scusati con Caroline”

Klaus ghigna.

“È qui che sbagli sorella. Io non devo scusarmi con Caroline. Lei non è innamorata di me, l’unica cosa che vuole è cambiarmi. Vuole farmi diventare
il suo cagnolino ammaestrato, pronto a fare tutto ciò che lei desidera”

Rebekah scuote la testa.

“Non è così Nik, lei..”

Il biondo la interrompe prontamente, non permettendole di continuare a parlare.

“Non preoccuparti, sis. Non mi importa di lei, è stato uno sfizio divertente, un passatempo, ma ora mi ha annoiato. Credo sia ora di cambiare aria, non lo credi anche tu?”

Rebekah guarda spaventata il fratello. Quando arrivava al punto di decidere di cambiare zona non c’era più niente o nessuno che avrebbe potuto
fargli cambiare idea e farlo tornare sui suoi passi, e sembrano accorgersene anche Elijah e Kol, perché provano a dissuadere l’ibrido dall’andarsene.

“Niklaus io non credo che Caroline sia per te solo un passatempo. Sei legato a lei, l’hai salvata più volte, tieni a lei”

Klaus ghigna in direzione del fratello maggiore e lo deride.

“Oh, Elijah. Sempre a cercare del buono in tutti!”

Kol, stanco dell’atteggiamento del fratello, prova a farlo  scattare.

“Beh, Nik allora mi cedi la dolce e pura Caroline? Desidererei proprio averla per me!”

E l’ibrido, anche se sa che quelle di suo fratello sono solo provocazioni, non può fare a meno di digrignare leggermente i denti, ma si riprende e in un attimo rimette sul volto la stessa maschera fredda e glaciale indossata già migliaia di volte.

“Fa pure Kol ma ti avverto: non è per niente pura!”

E a nulla serve che Rebekah lo chiami più volte, o che Elijah provi a fermarlo posandogli una mano sulla spalla, Klaus è già fuori dalla casa con un borsone in mano e monta rapido nella jeep, sperando di allontanarsi il prima possibile da quello schifo di cittadina e da Caroline, diventata troppo
opprimente e necessaria per lui.

 
 

Caroline gira per i corridoi in compagnia di Elena che, anche se titubante, decide di rivelare all’amica ciò che aveva scoperto il pomeriggio prima.

“Sai Care ieri sono andata dalla signora Lockwood, dovevo consegnarle dei fogli”

Caroline annuisce distratta e continua a arrotolarsi una ciocca di capelli sul dito, non potendosi impedire di pensare a Klaus, lasciando a Elena il compito di continuare.

“Carol mi ha detto che Tyler se ne è andato”

La bionda si ferma e si volta verso l’amica, le labbra corrucciate.

“Che significa andato? Andato andato?”

Elena annuisce dispiaciuta.

“Si, Care. Carol dice che l’ha fatta sedere e le ha detto addio, ha detto che prima o poi sarebbe tornato in questa città”

La vampira non può fare  a meno di sentire le lacrime pungerle gli occhi.

“Un po’ me l’aspettavo, ma non credevo se ne sarebbe andato così presto”

Elena le posa una mano sul braccio e le sorride incoraggiante.

“Vedrai che starà bene”

La biondina corrisponde il sorriso ma, sporgendosi leggermente a sinistra, non può fare a meno di notare come Rebekah stesse svuotando l’armadietto.

La ragazza, curiosa, si volta verso Elena.

“Scusa, Elena. Ci vediamo dopo, ora devo proprio andare”

La mora annuisce e continua a camminare per il corridoio, dove Bonnie sventola una mano in segno di saluto.




Caroline si porta davanti all’amica bionda con un sorriso a incresparle le labbra.

“Stai facendo le pulizie di primavera?”

Rebekah sorride tirata e non si volta verso l’altra, ma continua imperterrita il suo lavoro, togliendo le poche foto attaccate all’anta dell’armadietto, lo
specchio e i pochi libri e quaderni posti ordinatamente.

“No, ma sto andando via, quindi..”

Caroline la guarda perplessa.

“Vai via? Dove?”

Rebekah si stringe nelle spalle, voltandosi poi verso la bionda.

“Io..non lo so. So solo che raggiungerò mio fratello”

Caroline avverte un sentore spingerla a chiedere dove sia Klaus, ma si trattiene e decide di ignorare la paura che le attanaglia lo stomaco.

“Elijah è partito?”

Rebekah scuote la testa.

“No, Caroline. Nik. Nik è partito, ieri sera. Non so dove sia diretto ma devo raggiungerlo”

Caroline stringe la presa sul manico della sua borsa e guarda l’altra in tralice.

“Scusami Bekah ma devo fare una telefonata”

L’Antica la guarda speranzosa.

“Spero che ti dia ascolto, a me non l’ha dato”

Caroline neanche sente il finale della frase dell’Originaria che già è uscita da scuola e sta componendo il numero dell’ibrido.

“Ehi, love. Ti manco già?”

Caroline tira un sospiro di sollievo al sentire la voce dell’ibrido ma non può fare a meno di notare il suo tono di scherno.

“Dove sei?”

Caroline può benissimo sentire Klaus sbuffare leggermente prima di rispondere.

“Oh, sweetheart. Sono ben distante da quella schifosa cittadina”

Caroline trattiene il respiro, impaurita.

“Te ne sei andato anche tu? Perché?”

Klaus ghigna leggermente, anche se Caroline non può vederlo.

“Mi aveva stancato quel paesinoi, non aveva più niente che mi interessava”

Caroline stringe la presa sul telefonino e ringhia leggermente.

“Razza di idiota..porta il tuo culo qui. ORA!”

Klaus ride di gusto al sentire il tono di voce irato della bionda, e quella, accortasi che non risolverà niente minacciando l’ibrido, tenta un approccio più gentile.

“Ti prego Nik. Ho bisogno di parlarti, torna qui”

Caroline stringe forte le labbra tra i denti nei secondi di silenzio che precedono la risposta di Klaus.

“Sono in viaggio ora. Questa sera potrei passare per Mystic Falls, ci vediamo a casa mia”

Caroline tira un sospiro di sollievo.

“Va benissimo, a dopo”


 
 
Caroline batte con forza il piede per terra e si morde le unghie, in trepidante attesa fin quando Kol esasperato non la invita a fermarsi.

“Ha detto che verrà Caroline, sta tranquilla”

La bionda però neanche gli presta attenzione e continua a aspettare l’arrivo di Klaus che, stranamente, sembra tardare.

Elijah sorride leggermente in direzione della bionda.

“Sembra che tu tenga molto a nostro fratello”

Caroline non può fare a meno di arrossire e abbassare la testa, prima di rispondere.

“Io..si ci tengo”

La biondina sorride lievemente mentre Rebekah, Kol e Elijah si guardano complici.

E la Forbes non può fare a meno di tirare un sospiro di sollievo quando sente la jeep di Klaus entrare nel vialetto e poi le chiavi girare nella toppa della casa.

“Sono tornato”

Caroline sorride all’indirizzo di Rebekah che và incontro al fratello, salutandolo con un bacio sulla guancia.

“Ciao, Nik”

Il fratello le accarezza i capelli e le bacia una tempia, prima di scorgere la figura di Caroline tra quelle imponenti dei fratelli.

“Caroline”

La bionda piega la testa e sorride leggermente, mentre Elijah e Kol si avviano verso la porta d’entrata, imitati da Rebekah e, silenziosamente, se ne vanno lasciando i due innamorati da soli.

 
 

Caroline guarda con insistenza il ticchettio dell’orologio dietro le spalle di Klaus per evitare di guardare l’ibrido che invece la fissa annoiato.

“Mi hai fatto venire qui, hai detto di dovermi parlare”

Caroline annuisce assorta  e non sposta lo sguardo dall’orologio, ma l’ibrido, decisamente spazientito, si protrae verso di lei e le afferra sicuro il volto
con entrambe le mani costringendola a guardarlo.

“Cosa vuoi Caroline?”

La bionda si libera dalla sua presa e, dopo aver fatto un respiro rilassante, rialza lo sguardo sull’Originale che ormai si è riseduto sulla poltrona davanti alla ragazza.

“Io..voglio sapere perché sei scappato”

L’ibrido stringe le labbra in una smorfia di disappunto.

“Io non sono scappato. Avevo voglia di cambiare aria, ma in ogni caso non mi sembra di dover rendere conto a te di ciò che faccio, love

La bionda sbuffa capendo il gioco dell’ibrido e lo guarda derisorio.

“Vuoi farlo davvero? Fingere che non ci sia stato niente tra noi e che tu sei solo un ibrido millenario assassino?”

Klaus sorride affascinante e Caroline, anche non volendo, non può fare a meno di sentire il cuore accelerare i battiti.

“Ma sweetheart non eri proprio tu a dire che tra noi nonostante tutto non c’era stato niente?”

Caroline arrossisce leggermente ma non abbandona lo spirito combattivo e si alza dal divano, avvicinandosi all’ibrido.

“Già, l’ho detto ma sai cosa? Non è assolutamente vero perché anche se per me è difficile ammetterlo noi due abbiamo qualcosa, qualcosa di vero.
Anche se all’inizio mi volevo convincere che fosse solo sesso voglio che tu sappia che per me non lo è mai stato, non sarei mai riuscita a stare con te senza provare nulla nei tuoi confronti. Non mi interessa se l’altro giorno abbiamo litigato, voglio solo che tu non scappi da me e che possiamo riprovarci, con onestà”

Klaus, anche se è decisamente colpito dalle parole della bionda, non può fare a meno di pensare che lei prima o poi cercherà di farlo cambiare, facendolo arrabbiare, perché lui era Klaus, l’ibrido Originale e lei era solo una vampira neonata che non poteva permettersi in alcun modo di piegarlo
al suo volere.

L’ibrido così sorride sardonico e si alza dal divano, avvicinandosi leggermente a Caroline, fino a sfiorarle il lobo dell’orecchio, facendola inevitabilmente fremere.

“Non mi interessa, love. Le tue belle paroline puoi tenertele per te. Addio, Caroline”

L’Antico maschera con un ghigno il dolore che gli ha dato pronunciare quelle parole e fa per sorpassare la bionda, ma questa, con tutta la forza di cui è capace gli blocca il braccio, costringendolo a guardarla.

E Klaus non si aspetterebbe di vedere quegli occhi tanto belli e puri colmi di lacrime per lui, e le labbra sempre rosee e incurvate in un dolce sorriso, ora contratte e viola per lo sforzo dovuto nel morderle.

La bionda lo guarda ferita, ma non manca di determinazione.

“Un’ultima cosa prima che tu te ne vada: mi sono innamorata di te Nik. Non ti importa nemmeno di questo?”

E l’ibrido non può ignorare come il suo cuore morto da secoli faccia un salto alle parole della bionda e, come sempre con lei, si costringe ad abbattere le sue barriere e le si avvicina, spaventato come mai in vita sua, non da una possibile minaccia..bensì dai suoi sentimenti.

“Ne sei sicura?”

Caroline sorride e fa un passo in direzione di Klaus, accarezzandogli con mano tremante una guancia leggermente resa ispida dalla barba di un giorno.

“Si, ne sono sicura”

E anche le labbra dell’ibrido vengono increspate da un sorriso dolce che fa sciogliere il cuore alla vampira che rimarrebbe più che volentieri ad ammirare gli occhi del biondo brillare felici, le sue labbra rosse incurvate all’insù e i suoi zigomi alti pronunciarsi ancor di più come le fossette che compaiono sulle sue guancie per l’eccessiva pressione del sorriso.

La bionda però non si dispiace neanche quando Klaus rompe quel momento magico creatosi tra loro sfiorandole le labbra con le sue in un dolce contatto.

Come  sempre fra loro però anche una minima vicinanza fa divampare la passione e Caroline, rapida, intreccia le mani nei crini di Klaus che la cinge in un abbraccio possessivo traendola a sé per i fianchi in una mossa che fa scontrare i loro bacini inevitabilmente, facendoli rabbrividire.

Ed è sufficiente che i due tornino a guardarsi negli occhi un istante per capire che non necessitano più parole; così la bionda veloce sfila la maglia di Klaus e gli graffia la schiena in un invito più che implicito che l’Antico coglie al volo stringendole con possessività le natiche, prima di farle avvolgere le gambe intorno alla sua vita.

E Caroline ride, ride buttando la testa all’indietro quando Klaus le morde una spalla mentre, a velocità vampirica, la trascina nella sua stanza.
Il biondo sorridendo affascinante la fa sdraiare sul letto mentre con un gesto fluido le sfila i jeans stretti, le ballerine gialle e la maglia, facendola rimanere in intimo.

La vampira vedendolo perso ad ammirarla non può fare a meno di sentirsi desiderata, così lo guarda sotto le lunghe ciglia e si morde vogliosa il labbro inferiore prima di tirarsi a sedere e afferrarlo per una catenina sottile di caucciù e trascinarlo direttamente addosso a lei, sulle sue labbra che, bramose di un contatto maggiore, invadono la sua bocca con la lingua ingaggiando una danza peccaminosa e succinta che fa fremere l’ibrido.

Klaus non si fa aspettare e corrisponde il bacio con passione mentre con mani febbricitanti accarezza ogni curva del corpo della bionda, facendola sospirare di piacere direttamente nella sua bocca.

Quando però queste si separano per necessità respiratorie le labbra di Klaus vanno a posarsi leggere sul collo e sulla gola di Caroline, succhiando e baciando la pelle d’alabastro della ragazza che, deliziata dalle attenzione dell’ibrido sospira felice, arpionandosi saldamente alle sue braccia.

Ma mentre la bocca dell’Originale fa la sua discesa e supera l’incavo dei seni della ragazza che massaggia con cura con le mani, e scende a carezzare con la lingua il profilo dell’ombelico per poi passare a deliziare l’interno coscia dove lascia un vistoso morso che fa gridare la ragazza, la bionda blocca la sua discesa pericolosa verso il centro del suo piacere e ribalta le posizioni, finendo a cavalcioni sulle gambe dell’ibrido.

Klaus, anche se contrariato dal non avere più una posizione di potere, non si lamenta, soprattutto quando le mani di Caroline fanno scivolare dalle sue gambe muscolose il tessuto duro dei jeans, diventati improvvisamente troppo stretti e, quando al contrario di ogni previsione dell’ibrido, la bionda gli cala i boxer andando a prendersi cura della sua erezione con le labbra, Klaus non può fare a meno di sospirare estasiato e portare una mano sui capelli di Caroline, per assecondare il ritmo della bionda che, a mano a mano, lo sta portando all’estasi.

Ma poco prima che il piacere lo colga, l’ibrido stacca la vampira da sé e con un ringhio animalesco si porta nuovamente sopra la ragazza, prima di strapparle di dosso gli slip e penetrarla con un’unica, decisa spinta che la fa gridare dal piacere.

Caroline non può fare a meno di sorridere e reclinare la testa all’indietro quando l’ibrido, rabbioso, le strappa con i denti il reggiseno e scende a baciarle i capezzoli, ormai turgidi, con devozione.

E più le spinte si intensificano, e più le unghie di Caroline si conficcano nel porto sicuro delle spalle di Klaus, graffiando e artigliando, mentre le sue labbra rubano bisognose un bacio all’ibrido, prima di lasciarlo tornare a dedicare attenzioni al suo collo, che l’Antico morde dopo aver succhiato, imitato da Caroline che gli azzanna una spalla.

E poco manca prima che entrambi arrivino al culmine, ritirando i denti e soffiando il nome dell’uno sulla pelle dell’altra.
 
 


Quando la bionda si accascia sul letto sfinita, un sorriso genuino spunta sulle sue labbra, subito catturate da quelle dell’ibrido che le sorride affascinante prima si coricarsi al suo fianco, coprendo entrambi con un lenzuolo.

Caroline subito si rifugia tra le braccia confortanti di Klaus e prende a disegnare cerchi invisibili sul suo petto mentre l’ibrido le posa un bacio tra i capelli e prende a carezzarle la schiena facendo scorrere le dita su e giù sulla pelle candida della vampira.

“Sai, sono contenta che sei tornato”

Caroline ridacchia leggermente mentre Klaus sorride sulla sua pelle.

“Già, lo sono anch’io”

La ragazza rimarrebbe volentieri tra le braccia dell’ibrido ma entrambi sentono Kol e Elijah rientrare in casa così, costretti, si alzano dal letto e si rivestono, la bionda, con più problemi.

“Tutte le volte la stessa storia”

Klaus ridacchia vedendo la bionda trafficare con il reggiseno per poi, sconfitta, buttarlo a terra e mettere le mani nel suo armadio, alla ricerca di una camicia abbastanza grande da poter nascondere il nulla che portava sotto.

L’ibrido si passa la lingua sui denti, estasiato alla vista della vampira con una sua camicia bianca indosso che la copriva fino a metà coscia, i capelli disordinati e la pelle rossa e febbricitante per i residui dell’amplesso.

“Andiamo, prima che ci vengano a cercare”

Klaus annuisce rapito e afferra una mano alla bionda, scendendo le scale lentamente, per andare verso il salone.

Kol, vedendo i due mano per la mano, sorride sornione.

“Vedo che siete tornati insieme”

Klaus ghigna leggermente, accomodandosi sul divano con Caroline tra le braccia.

“Già, ottima supposizione fratellino

Caroline solleva leggermente la testa dalla spalla dell’ibrido alla ricerca dell’amica bionda, assente.

“Dov’è Rebekah?”

Kol si stringe nelle spalle.

“Era con noi al Grill, poi è scomparsa”

Klaus sorride leggermente.

“Le sarete venuti a noia”

Elijah ignora la frecciatina del fratello e sposta lo sguardo sulla vampira.

“Abbiamo visto Elena, era con Damon..sembravano piuttosto intimi”

Caroline non può fare a meno di fare un broncio, dopo quello che le aveva fatto i rapporti tra lei e Damon erano diventati glaciali e certamente avrebbe preferito accanto all’amica un altro Salvatore.

“Già, immagino finalmente abbia ammesso i suoi sentimenti”

Elijah piega la testa da un lato, notando con acume come la bionda sembri turbata, ma decide di non indagare oltre per non metterla in imbarazzo.

I quattro non fanno in tempo a dire altro che dalla porta principale entra Rebekah aggrovigliata a un ragazzo.

La passione divampante che scroscia tra i due è talmente forte che non gli permette né di vedere, né di sentire gli altri abitanti della casa, gli consente solo di togliersi malamente i giacconi e le maglie l’uno dal corpo dell’altra, prima di andare, a velocità sovrumana, al piano di sopra e chiudere la porta della camera dell’Antica a doppia mandata.

Nel salotto gli uomini di casa Mikaelson e la bionda vampira si guardano stupiti e lievemente imbarazzati, incerti sul da farsi…





Angolino Autrice:

Saaalve a tutti e buona domenica, anche se qui c'è un tempo da schifo! Allora, capitolo più movimentato, Care e Nik inizialmente si scontrano e librido fa quello che gli riesce meglio: scappare, ma poi torna e ascolta la nostra bella vampira e i due riescono a fare pace, merito di Caroline e delle sue dolci parole...e ora Rebekah è entrata accompagnata da qualcuno, chi credete che sia?!  Fatemi sapere le vostre supposizioni io vi mando un bacio, a martedì con il prossimo aggiornamento. Grazie mille a tutte le persone che mi seguono, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** A Blonde Issues ***


Caroline apre gli occhi appena un raggio di sole che filtra dalla tenda nella stanza di Klaus la colpisce.

La bionda si stiracchia pigramente nel letto e si volta verso Klaus, mentre un sorriso involontario affiora sulle sue labbra.

L’ibrido infatti stava dormendo a pancia in sotto con un braccio piegato sotto il cuscino e un altro pigramente steso lungo il fianco, con la testa rivolta verso di lei.

E la vampira non può fare a meno di sorridere ancora alla vista dell’espressione rilassata e di pura beatitudine dell’altro, raramente presente sul suo volto.

La ragazza si sofferma a contemplare il viso d’angelo di Klaus, i suoi lineamenti dolci, le labbra rosse, i riccioli appena accennati e biondi, le palpebre chiuse adornate dalle ciglia lunghe.

La bionda non resiste e posa lo sguardo sulla schiena stretta ma scoperta di Klaus, iniziando a tracciare con le dita delle invisibili linee che, inevitabilmente, fanno svegliare l’ibrido.

“Buongiorno Caroline”

La vampira, che non si era accorta di averlo svegliato, si ferma imbarazzata ma quando l’ibrido alza lo sguardo penetrante su di lei non può fare a meno di sorridere.

“G-Giorno”

Klaus solleva un angolo della bocca e si sporge sulle labbra della vampira, catturandole in un bacio che ha ben poco di casto.

E Caroline, già incapace di suo di resistere al fascino dell’ibrido, non può fare a meno di emettere un verso di disapprovazione quando questo si stacca dalle sue labbra, ghignando.

“Bastardo”

Klaus ride e si alza dal letto, infilandosi una maglia al volo.

“C’è scuola oggi Caroline. Non vorrei proprio essere io la causa per cui tu ti assenti”

La bionda scende dal letto con un balzo e, sollevando gli occhi al cielo, dà un pugno sul braccio dell’ibrido prima di andare verso la cucina, pronta a bere la sua amata tazza di caffè.




Quando la coppia entra in cucina nota solo Kol che, annoiato, spezzetta una brioche invece di mangiarla.

“Giorno”

Caroline guarda con un sopracciglio alzato l’Originale e si siede al suo fianco al tavolo.

“Cos’hai? Non fai battute, né niente?”

Il vampiro solleva lo sguardo sulla bionda, per niente divertito.

“Non c’è da prendere in giro, Rebekah non mi ha fatto dormire stanotte..e voi neanche. Capisco perché Elijah voglia trovarsi una casa tutta sua”

Caroline arrossisce leggermente e nasconde il viso nella tazza di caffè, finendo inevitabilmente di sentire, come gli altri in cucina, il risveglio della bionda Originaria e del suo ospite misterioso.

«Ehi»

«Giorno»

«Dobbiamo scendere»

«Ah, si?»

«Si, non fare il bambino»

Tutti nella cucina possono sentire distintamente Rebekah ridacchiare e accingersi a scendere le scale, seguita dall’ospite e Caroline, per dissimulare di aver ascoltato la conversazione, continua a bere il suo caffè finché i due non raggiungono la cucina, sorprendendo totalmente la ragazza che riconosce facilmente l’accompagnatore di Rebekah.

La bionda non può fare a meno di mandarsi di traverso il caffè e Kol, sorridendo beffardo, le dà delle amichevoli pacche sulla schiena, per calmarla.

“Stefan?”

Il ragazzo accenna un sorriso e Caroline non può impedirsi di spalancare la bocca, totalmente sorpresa.

Stefan e Rebekah però sembrano non farci caso e si siedono al tavolo, pronti per fare colazione, sotto gli sguardi divertiti di Kol e Klaus.

“Stefan! Che inaspettata sorpresa”

Il vampiro fa un sorriso tirato in direzione dell’ibrido e addenta un croissant, sotto lo sguardo attonito di Caroline.

“Caroline..c’è qualche problema?”

La ragazza accenna un sorriso, imbarazzata e si volta verso il ragazzo.

“È solo che..cosa significa tutto questo? Siete tornati insieme o cosa?”

Rebekah arrossisce e guarda in malo modo la vampira.

“Caroline! Non sono affari tuoi!”

Stefan posa una mano su quella di Rebekah e si volta verso di lei.

“Non fa niente. E, per rispondere alla tua domanda Caroline, vogliamo riprovarci”

La vampira alza un fine sopracciglio scettica, mentre Rebekah sorride contenta.

“E questo vi sembra il modo adatto per cominciare una relazione?”

Kol ridacchia e continua a bere il suo caffè, mentre Stefan sorride all’indirizzo della bionda impertinente.

“Non è così che iniziano tutte le tue?”

Caroline arrossisce di colpo e abbassa lo sguardo mentre Klaus riduce gli occhi a due fessure, incuriosito e nel frattempo infastidito dall’allusione alla sua ragazza.

“Beh, non è questo il punto. E con Elena, come la metti con lei?”

Stefan si stringe nelle spalle mentre Rebekah si irrigidisce. Non aveva previsto che sarebbero subito venuti fuori quegli argomenti quando aveva incontrato il Salvatore al Grill e avevano iniziato a parlare.

“Io e Elena non stiamo più insieme da molto ormai”

Caroline scuote la testa.

“Non è questo il punto. Potrete anche non stare insieme ma vi siete amati tanto, un amore così non muore da un giorno all’altro”

Klaus sorride leggermente per le parole usate dalla bionda, così simili a quelle che lui aveva rivolto a Damon Salvatore e non può fare a meno di aspettare la risposta di Stefan con un sorriso sulle labbra, mentre Rebekah si contorce le mani, speranzosa che l’altro non si tiri indietro per tornare dalla Gilbert.

“Già, credo che una parte di me amerà sempre Elena ma il nostro amore pur essendo forte si è lasciato piegare e spezzare sempre e il nostro tempo è finito..e poi lei ora sta con Damon”

Caroline è certa che se non fosse morta un’informazione del genere le farebbe avere un infarto e non fa niente per celare il suo stupore.

“Ma che..stanno proprio insieme insieme?!”

Stefan piega la testa da un lato e sorride leggermente.

“Già, ieri sera Elena è venuta al Pensionato dicendo che lei e Damon avevano un discorso in sospeso da Denver”

Caroline sbuffa divertita mentre un sorriso birichino và a increspare le sue labbra.

“Già, un discorso che immagino impiegherà molto l’uso della lingua..”

Klaus e Kol ridacchiano cogliendo l’allusione della bionda, mentre Stefan finge di non capirla e continua a guardare la vampira di fronte a sé.

“Ho superato l’interrogatorio Caroline o vuoi continuare?”

La ragazza sorride e scuote una mano davanti al volto.

“Non prenderla per il verso sbagliato, non è che abbia qualcosa contro di te o non vorrei vederti con Rebekah..è solo che tu e Elena avete sempre rappresentato il mio ideale d’amore e poi sai che dopo quello che Damon mi ha fatto non è che parteggi particolarmente per lui..”

La bionda abbassa la testa e Klaus le posa una mano sull’avambraccio in una lieve carezza che la fa sorridere, prima che la gelosia dell’ibrido si manifesti.

“E cos’è che ti avrebbe fatto?”

La vampira lancia uno sguardo d’intesa a Stefan che annuisce leggermente, permettendole di continuare a parlare.

“Beh, quando ero ancora umana lui mi ha usata per un periodo, mi ha soggiogata e si è cibato di me. Diciamo che non è stato il periodo più bello della mia vita”

Klaus aumenta la presa sull’avambraccio della bionda e sposta lo sguardo, leggermente irato, su Stefan che guarda i due con circospezione.

“E tu Stefan, non hai fatto niente per fermarlo?”

Stefan piega le labbra in un sorriso tirato e sofferto.

“Non potevo..lui era più forte di me”

Caroline sorride leggermente.

“Gli svantaggi della dieta dei conigli. Noh?”

Stefan sorride spensierato e stende un braccio lungo lo schienale della sedia di Rebekah.

“Già”

Caroline lo guarda circospetta.

“Immagino che tu l’abbia interrotta”

Stefan annuisce nuovamente e Caroline, dopo aver fatto un respiro, guarda sia lui che Rebekah con una strana luce negli occhi.

“Sono contenta se insieme potete essere felici perché vi voglio bene, vi siete entrambi dimostrati miei amici in più di un’occasione ma Stef, se anche una sola volta la fai soffrire te la farò pagare cara e, visto che sono molto più piccola di te e non potrei farti male neanche volendo, ti darò in pasto a loro. Intesi?”

Stefan sorride e annuisce, avvolgendo completamente un braccio intorno alle spalle di Rebekah, le cui gote si colorano di un delizioso color rosa che fa sorridere tutti.

“Tesoro comunque non siamo i tuoi cagnolini”

Caroline solleva gli occhi al cielo e neanche risponde alla battutina di Kol, ma si prepara per la scuola, alzandosi dalla tavola.

“Allora, andiamo?”

Sia Rebekah che Stefan annuiscono e la biondina stampa un bacio sulle labbra di Klaus prima di andare nella stanza dell’Originaria per prenderle in prestito qualche vestito, come d’abitudine da qualche tempo a quella parte.
 
 


Rebekah e Stefan varcano il portone della scuola insieme, di poco preceduti da Caroline e il vampiro, percependo l’agitazione dell’Originaria, le afferra la mano sorridendole.

Caroline alla vista dei due sorride divertita ma quando il suo sguardo si sposta su Elena che, dall’altro lato del corridoio li osserva scioccata, non può fare a meno di far scomparire il sorriso dal volto.

Elena, titubante, si avvicina ai tre, esibendo un perfetto sorriso falso.

“Ehi, Caroline! Ciao, Stefan”

Caroline si avvicina all’amica e le stampa un bacio sulla guancia mentre tra i due ex scende il silenzio, rotto dal saluto stentato di Stefan che si limita a un “ciao”.

“Andiamo, Care?”

La bionda si volta stupita verso Elena ma a un’occhiata attenta nota come gli occhi della ragazza stiano diventando lucidi man mano che è costretta a vedere le mani unite di Stefan e Rebekah e la ragazza non può fare a meno di annuire.

“Beh, ragazzi ci vediamo dopo”

Rebekah la guarda ferita e innervosita.

“Caroline abbiamo gli allenamenti con le cheerleader. Dobbiamo proporre la nuova coreografia”

La vampira impreca a bassissima voce prima di guardare indecisa le due amiche mordendosi il labbro.

La bionda però tra l’espressione fintamente petulante di Rebekah e quella quasi devastata di Elena non può fare a meno di scegliere l’amica d’infanzia.

“Lascio te al comando Bekah. Ci vediamo dopo a casa tua”

Care trascina via Elena mentre sul viso di Rebekah appare un’espressione delusa e afflitta.
 
 


Rebekah esce dalla scuola a passo svelto e a niente serve che Stefan chiami il suo nome più volte, l’Originaria, imperterrita, si allontana velocemente finché il vampiro, usando le sue abilità, riesce ad arrivarle davanti, bloccandola con entrambe le braccia.

“Ferma Rebekah! Che succede? Perché corri?”

L’Antica sibila furiosa.

“Levati di mezzo Stefan, non ho voglia di parlare”

Il vampiro però non accenna a muoversi da lì e Rebekah lo nota perché, con uno strattone, si libera dalla sua presa.

“Sei arrabbiata con Caroline perché è andata via con Elena, l’ho capito questo”

Rebekah guarda derisoria il vampiro.

“E bravo Stefan, sai fare due più due”

Il vampiro scuote la testa e la guarda negli occhi.

“Rebekah non mi respingere. Sono qui, voglio ascoltarti”

La bionda sbuffa irritata.

“Si, come no. Tu dici di volermi ascoltare ora e magari è anche vero ma, presto o tardi, anche tu sceglierai la perfetta Elena Gilbert a me”

Stefan scuote la testa deciso ma Rebekah blocca sul nascere le sue proteste.

“No, lo farai. Anche Caroline l’ha fatto oggi, è andata via con lei e prima o poi lo farai anche tu, quindi è meglio finirla subito”

Stefan allarga le braccia, esterrefatto.

“Ma cosa dici? E che ne è del ricominciamo?”

L’Originaria sorride leggermente.

“Stefan noi non possiamo ricominciare. Quando ti ho conosciuto non eri nient’altro che uno Squartatore, ora sei una persona completamente diversa, non c’è niente da ricominciare. Dovremmo iniziare tutto dalle basi”

Stefan sorride e posa una mano sulla guancia della ragazza.

“Allora facciamolo, io voglio stare con te Rebekah”

L’Antica scuote la testa e, con un gesto secco, scaccia la mano del vampiro dal suo volto, dirigendosi verso la macchina.

“Mi dispiace Stefan ma non avrebbe senso. Tu vorresti sempre Elena e io non potrei fare nulla per cambiarlo”

L’Originaria è ormai salita a bordo della sua Mini Cooper quando le parole di Stefan le arrivano alle orecchie, taglienti come lame intrise di verbena:

“Sappi che sei tu ora che stai ponendo fine a tutto questo Rebekah, non io. Io avrei voluto tornare insieme a te, tu non me l’hai permesso”
 


 
Caroline sbuffa e esce dall’aula di chimica annoiata a morte, pensando che finalmente un’altra giornata è finita e che ora potrà rilassarsi tra le braccia di Klaus.

La bionda inevitabilmente al solo pensiero arrossisce e ride di sé, e per poco non sente il messaggio che le è appena arrivato:

“Ehi Caroline scusa se ti disturbo ma hai per caso parlato con Rebekah? Abbiamo litigato, non mi vuole più parlare. Puoi pensarci tu? – Stefan”

La vampira fissa perplessa il telefonino e non può fare a meno di aumentare il passo, per arrivare più in fretta alla sua macchina.

“Non l’ho sentita. Sto andando a casa sua, provo a parlarle. Ti faccio sapere. –  Caroline”
 
 


Caroline entra a Villa Mikaelson e chiama a gran voce l’amica, certa che ovunque sia possa sentirla.

Quello che però la bionda non si aspetta è che la piccola di casa Mikaelson si avventi su di lei e la sbatta contro un muro premendole una mano sulla gola e l’altra, munita di un paletto, nell’addome.

Caroline grida dolorante e Rebekah sorride sardonica, mentre Kol, attirato dal grido le raggiunge, preoccupato.

“Bekah! Che diavolo stai facendo?”

Kol subito stacca il paletto dallo stomaco di Caroline che si accascia a terra, mentre Rebekah gli ringhia contro.

“Stai indietro Kol e fatti gli affari tuoi!”

Il maggiore la afferra con entrambe le braccia per tenerla ferma e le lascia il tempo di calmarsi ma la sorella non sembra disposta a farlo visto che cerca con tutte le sue forze di liberarsi.

“Ferma Bekah! Non puoi ucciderla, firmerai la nostra condanna a morte”

Rebekah digrigna nuovamente i denti mentre Caroline si alza da terra, intorpidita.

“Grazie Kol per preoccuparti della mia salute, sono felice che ti interessi. Bekah ti prego, possiamo parlare?”

L’Originaria, leggermente pentita nel vedere l’aspetto dell’altra, si morde un labbro prima di annuire.

Il fratello, lentamente, lascia la presa sulle braccia di Rebekah e si allontana di un passo, restando comunque nella traiettoria della bionda, nel caso in cui la sorella avrebbe voluto riprovarci.

“L’attaccherai di nuovo o posso andare via?”

Rebekah alza gli occhi al cielo e volta lo sguardo verso Caroline.

“Andiamo a parlare di là”

La bionda annuisce e la segue, lasciando un sorriso a Kol, senza il quale probabilmente ora non sarebbe viva.
 
 


“Allora, di cosa vuoi parlare?”

Caroline incrocia le mani insieme e si volta verso l’Antica che si è seduta distante da lei sul divano.

“Beks io voglio scusarmi. Immagino che tu sia rimasta turbata dal mio atteggiamento di questa mattina”

Rebekah alza un sopracciglio.

“Turbata? Non potrebbe fregarmene di meno”

Caroline la squadra seria.

“E ti aspetti che ci creda? Mi hai conficcato un paletto nello stomaco Bekah!”

“Non ti avrebbe uccisa”

La bionda sorride e scuote la testa.

“Sono riuscita a far aprire tuo fratello, pensi che non possa riuscirci con te?”

Rebekah solleva gli occhi al cielo e scuote la testa.

“Bene, sono aperta al dialogo. Parla”

Caroline annuisce e fa un respiro prima di iniziare a parlare.

“So che pensi che io abbia preferito Elena a te e credimi, non sarei andata con lei, ma in quel momento non c’era nessuno disposto ad ascoltarla Beks, lei aveva bisogno di me”

Rebekah incrocia le braccia sotto al petto, irritata.

“E sentiamo, cos’aveva la signorina Gilbert di così urgente da meritare un’udienza?”

Caroline ridacchia e guarda la bionda divertita.

“La signorina Gilbert ha richiesto un’udienza perché è stata turbata dalla vista di te e Stefan. Sai, lei credeva che Stefan sarebbe tornato ad essere uno Squartatore, invece è rimasta sorpresa di vedergli mantenere un equilibrio, ed è stata contenta di vedere che l’aveva trovato grazie a te. Era felice per voi”

Rebekah storce la bocca.

“È  strana”

Caroline annuisce divertita, ma poi l’ilarità lascia il posto alla serietà della situazione.

“Io..Bekah sono andata da lei perché è una tra le mie migliori amiche e non sono rimasta con te non perché non ti consideri tale, ma perché per me sei una sorella e un legame del genere non può essere intaccato da una sciocchezza come l’aver preferito un’amica a una sorella, vero?

La bionda guarda speranzosa l’Originaria che ammutolisce completamente.

“S-Sorelle? Non ho mai avuto una sorella”

Caroline sorride e si avvicina a Rebekah, afferrandole le mano.

“Neanche io, ma tu sei mia sorella e questo non è perché io stia con Nik, ma è solo perché noi due ci siamo trovate. Siamo cresciute in epoche diverse ma siamo uguali. È tutto okay fra noi Beks?”

L’Originaria sorride luminosa.

“Certo, sis

Caroline corrisponde il sorrido e aumenta la stretta sulle mani dell’altra.

“Bello! Mi piace sis

Le due ragazze si abbracciano ma vengono interrotte da Kol che entra nel salone fingendo di asciugarsi le lacrime, per prenderle in giro.

“Oh, mi avete commosso!”

Rebekah gli tira un cuscino in faccia che l’Antico non prevede e lo coglie in pieno, scatenando le risa delle due bionde.
 


 
Caroline e Rebekah chiacchierano tranquillamente in salone con Kol quando sentono Klaus arrivare e si voltano nella direzione della porta esclamando, quasi all’unisono, un «ciao, Nik» che le fa inevitabilmente scoppiare a ridere.

L’ibrido, ignaro della lite avvenuta tra le due solo qualche ora prima, non può fare a meno di guardarle curioso, prima di avvicinarsi al divano dove sono sedute le due e posare un bacio tra i capelli della sorella e uno sulle labbra di Caroline, che gli sorride sorniona e lo tira a sé, per farlo sedere accanto a lei.

Quando i quattro si mettono annoiati a mangiare una pizza mentre aspettano che in tv inizi un film divertente, Caroline ripensa alla mattinata e non può fare a meno di condividere i suoi pensieri con tutti.

“Ehi, Bekah. Dovresti chiamare Stefan, dovete chiarire”

L’Originaria le fa segno di tacere ma la bionda non lo coglie e, una volta finito di parlare, si tappa la bocca con entrambe le mani, notando come lo sguardo nefasto di Klaus si sia posato su Rebekah.

“Perché avete litigato tu e Stefan?”

L’Antica solleva gli occhi al cielo.

“Niente di importante Nik, ora lo chiamo così possiamo risolvere”

L’ibrido però la guarda contrariato.

“Non approvo che tu stia insieme a lui sorella, non è al tuo livello. Non più almeno”

Rebekah fa per rispondere al fratello, ma Caroline la precede, guardando l’ibrido infastidita.

“E tu chi diavolo saresti per dirle con chi deve o non deve stare?”

Klaus la guarda ovvio.

“Sono suo fratello, deve fare quello che dico io”

Kol annuisce accondiscendente mentre Caroline li guarda imbestialita.

“Ah, si? Forse era così mille anni fa, ma siamo nel 2012 e ne tu, ne tantomeno tu – la bionda punta un dito prima contro Kol, poi contro Klaus – potete in alcun modo intercedere con la vita sentimentale di vostra sorella. Se non vi piace con chi si mette potete dirglielo ma non avete alcun diritto di dirottare la sua relazione. Sono stata chiara?”

La bionda li guarda attenta, aspettandosi dei cenni affermativi che non arrivano.

“Oh, honey. Dovrà bruciare sulla Terra prima che io faccia ciò che mi dici tu”

Caroline ghigna in direzione dell’ibrido e lo guarda sardonica.

“Oh, lo farai. Non preoccuparti, so essere piuttosto convincente”

Rebekah non può evitare di sorridere alle parole della biondina.

“Sai, avrei voluto conoscerti mille anni fa”

Caroline ride divertita.

“Anch’io Bekah, anch’io”

La ragazza si riaccoccola contro le braccia di Klaus come se niente fosse e lascia la voce petulante di Kol le arriva alle orecchie.

“Caroline..”

La bionda neanche si volta e si limita a rispondergli a stento.

“cosa?”

“Pensavo..non avresti un’amica da presentarmi?”

La bionda si volta verso l’Antico con un sorriso divertito sulle labbra, pronta a dirgli che è un’eresia, che lei non gli presenterebbe mai nessuna della sue
amiche, che non le darebbe mai in pasto a un Originario, ma nel momento in cui sta per dirlo le torna in mente una conversazione con una sua amica e si tira di scatto su a sedere.

“Sai cosa Kol? Ce l’ho un’amica da presentarti!”

Il piccolo di casa Mikaelson la guarda stupito.

“Ah, si? Chi è?”

Caroline gli punta un dito contro facendogli segno di zittirsi, mentre gli altri due Originals guardano divertiti la ragazza che cerca il numero desiderato sulla rubrica del cellulare.

La bionda aspetta paziente, quando al terzo squillo una voce le risponde.

“Ehi, Care!”

“Ciao! Ho una proposta per te”

“Spara!”

Caroline sorride, contenta di aver catturato l’attenzione dell’amica.

“Appuntamento al buio, organizzo io. Mystic Grill alle 15, domani”

“Con chi? E com’è lui?”

Caroline sorride ma cerca di non rivelare troppo, mentre Kol le fa segno di dire che è bellissimo.

“Mmm, è..vissuto”

“Il contrario del mio ex..perfetto direi!”

La bionda si morde il labbro, nervosa.

“Allora accetti?”

“Si. A patto che non sia un viscido e che puoi garantire per lui”

Caroline fissa negli occhi Kol che congiunge le mani in segno di preghiera e le chiede di dire di si.

“Si, posso garantire per lui”

“Non è quel pazzo del 4C che ti ronzava intorno l’anno scorso, vero?”

Caroline ridacchia.

“No, certo che no!”

“Okay, allora grazie Care. A domani”

“Si, ciao Bonnie. A domani”

Kol sgrana gli occhi, sorpreso come tutti gli altri.

“Mi hai organizzato un appuntamento con la streghetta?”

Caroline si stringe nelle spalle.

“È la mia unica amica abbastanza forte da poterti tener testa”

La bionda gli fa l’occhiolino mentre la voce lievemente marcata dalla gelosia di Klaus le arriva alle orecchie.

“Allora, chi è questo tizio del 4C?”





Angolino Autrice:

Saaalve! Allora, nuovo capitolo: che dire? E' sicuramente un capitolo piuttosto movimentato, anche perché ci avviciniamo al finale! Allora, la prima cosa che abbiamo scopereto è che l'ospite di Rebekah è Stefan (come molte di voi avevano indovinato *BRAVEE*) mi dispiace per chi voleva l'Originaria con Matt, ma lui nella mia storia non sarà per niente presente! Poi abbiamo la prima lite tra Rebekah e Caroline e, se per voi i comportamenti dell'una o dell'altra vi sono parsi troppo esagerati o volubili, vorrei ricordarvi che le due sono vampire e le loro emozioni sono amplificate; finalmente un'altra cosa è stata svelata: la storyline di Kol. Si, il bell'Originario uscirà con Bonnie e vedremo cosa succederà xD Beh, non mi voglio dilungare troppo descrivendo il capitolo, se và, quello spetta a voi. Vi mando un bacione, come sempre ringrazio chi segue in ogni modo questa storia, a presto. -Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** An Inconvenient Guest ***


Elijah cammina nella notte serena di Mystic Falls con le mani nelle tasche, osservando il panorama dei boschi della cittadina, quando avverte una folata di vento gelido dietro di sé, segno che qualcuno l’ha raggiunto.

L’Originale si gira pacato, aspettandosi di trovarsi di fronte uno dei suoi fratelli, magari Niklaus, ma la cascata di boccoli cioccolato che si trova davanti lo lascia sorpreso.

L’Antico in nessun modo fa trapelare il suo stupore e si ferma a guardare la figura davanti a lui con insistenza e finta indifferenza.

Le gambe sottili avvolte da volgari pantaloni di pelle, la maglietta stretta a fasciarle il busto sottile e il seno pieno, la giacca di pelle a stringerle le braccia esili, gli occhi svegli e ammiccanti, le labbra rosee tirate in un sorriso di scherno, i capelli corposi e scuriti dalla notte a incorniciarle il viso dalla pelle olivastra.

“Katerina”

La voce di Elijah appare alla vampira monocorde, ma quel vago tono roco e basso la fanno divertire e le consentono di avanzare di alcuni passi in una camminata lenta e sensuale.

“Elijah. Sono contenta di rivederti”

L’Originale sogghigna ma si volta nuovamente e riprende la sua camminata.

“È stato un azzardo cercarmi Katerina. Potrei consegnarti a Niklaus in un attimo e non potresti nulla contro di me”

La vampira lo segue a debita distanza, ma non smette di sogghignare.

“Potresti Elijah, ma qualcosa mi dice che non lo farai, in fondo tu non hai mai voluto che io morissi. Mi sbaglio?”

La voce di Katherine si abbassa di due ottave e diventa di un tono strascicato e sensuale che fa sorridere l’Originario.

“È stato più di 500 anni fa Katerina. Ti consiglio di dimenticare il passato e continuare con la tua inutile esistenza”

Katherine sogghigna e arriva al fianco dell’Originale.

“Potrei Elijah, ma non sarebbe più divertente se la trascorressimo insieme l’eternità?”

Elijah arresta la sua camminata e si volta verso la vampira, inchiodandola con il suo sguardo profondo.

“Non mi piace giocare Katerina. Ti consiglio di sparire prima dell’alba o ti porterò io stesso da Niklaus”

L’Antico si allontana a velocità vampirica e si dirige alla sua abitazione, leggermente inquieto.

 
 

Caroline incrocia le gambe sul divano di casa Mikaelson e si volta curiosa verso Kol.

“Allora, com’è andato l’appuntamento con Bonnie?”

L’Originale sogghigna divertito mentre il fratello e la sorella entrano nel salone con in mano una bottiglia di vino bianco e degli snack.

Klaus porge galante un bicchiere a Caroline che gli sorride prima di fargli cenno di sedersi accanto a lei; e l’ibrido non si fa pregare perché si siede con eleganza sul divano antico, allargando le braccia, permettendo alla vampira di accucciarcisi contro.

“Beh, devo dire che tutto sommato è andato bene”

Rebekah guarda il fratello con un sopracciglio alzato e si siede sul bracciolo della sua poltrona.

“È andato bene? Tra te e Bonnie?”

Kol guarda la sorella divertito.

“Non credi nelle mie doti di ammaliatore sorellina?”

Rebekah arriccia le labbra scettica mentre Caroline incita l’Antico a raccontare per filo e per segno come sia andato l’appuntamento e Kol, senza farsi
pregare, accontenta tutti.

“Beh, quando sono arrivato la streghetta è rimasta oltremodo sorpresa e se ne voleva andare ma con il mio charme l’ho convinta a restare e pian piano si
è sciolta, certo ha mantenuto il suo tono sostenuto, niente che però un po’ di..sano divertimento non hanno saputo risolvere”

Kol fa un occhiolino ai presenti scatenando le risa del fratello maggiore che lo guarda divertito, il disgusto di Rebekah che gli dà uno scappellotto, e lo scetticismo di Caroline che lo guarda dubbiosa.

“Mi vorresti far credere che Bonnie è venuta a letto con te?”

Kol annuisce soddisfatto, senza convincerla.

“Bonnie ci ha messo 4 mesi per fare l’amore con il suo ex ragazzo e io dovrei credere che al primo appuntamento è venuta con te?”

Kol sorride sornione, stiracchiandosi meglio sulla poltrona.

“Già”

La bionda però sfila il telefono dalla tasca anteriore dei jeans e lo sventola in aria.

“Niente in contrario se la chiamo, vero?”

L’Originale dilata impercettibilmente gli occhi ma mantiene un tono pacato e rilassato con la vampira.

“Perché disturbarla? Starà disegnando cuoricini con il mio nome sopra”

Caroline gli fa un sorriso tirato e schiaccia il tasto “B” sul telefono, facendo partire dalle chiamate rapide il numero dell’amica che risponde al secondo squillo.

“Pronto?”

Caroline sorride del tono scocciato della mora e si mette più comoda tra le braccia di Klaus, poggiando la testa nell’incavo del suo collo e adagiando la schiena al suo petto, prima di rispondere.

“Ehi, Bon! Che fai?”

“Affilo un paletto con la tua iniziale scritta sopra e tu?”

Caroline ridacchia leggermente e guarda Kol con aria di sfida.

“È andata così male?”

La vampira e tutti gli Originali possono distintamente sentire la strega sbuffare e spostarsi da dov’era seduta prima di continuare a parlare.

“Male? Male è un eufemismo Care! E per la cronaca la prossima volta che mi organizzi un appuntamento al buio evita di sistemarmi con uno dei fratelli del tuo ragazzo!”

La bionda sbuffa e lascia che Klaus le sorrida sulla pelle prima di posarle un bacio delicato sui capelli.

“Cos’ha fatto?”

La strega emette un suono stridulo.

“Mi chiedi cos’ha fatto? È stato un completo villano e un maniaco! Dove ha lasciato l’educazione? Nella bara in cui è rimasto per 100 anni?”

Caroline ride leggermente come gli altri della battuta stentata della mora, mentre Kol sbuffa e incrocia le braccia sul petto.

“Si è comportato come un perfetto idiota! È arrivato con quel sorrisetto da strapazzo pensando di poter fare e disporre della mia vita. Ah, attingerei al lato oscuro solo per poter avere più poteri e fargli venire un’emicrania più duratura!”

Caroline scoppia a ridere e guarda Kol vagamente dispiaciuta.

“Gli hai fatto venire un aneurisma Bon? Sei pessima!”

La strega sospira pesantemente.

“Io sarei stata pessima Care? Il tuo carissimo cognatino mi ha infilato la lingua in gola senza né se né ma. Cosa avrei dovuto fare?”

Gli occhi di Caroline e Rebekah saettano con disapprovazione su Kol che scrolla le spalle indifferente.

Poi la bionda con un sospiro riprende a parlare con l’amica.

“Mi dispiace Bon per il disastroso appuntamento, non credevo sarebbe andato così”

La mora anche sospira, sconsolata.

“Già, neanche io.  Pensavo che da quest’appuntamento avrei potuto trovare l’amore”

Caroline stringe le labbra, seriamente dispiaciuta per l’amica che finiva per soffrire in qualsiasi occasione.

“Io..mi dispiace così tanto. Ce l’hai con me?”

La strega anche se intristita, cerca di rispondere con più convinzione possibile.

“Non potrei mai Care, in fondo non è colpa tua, sono solo io che ho delle aspettative troppo alte. Beh, ora devo andare, Abby vuole andare a fare un giro in centro”

Caroline rimane sorpresa.

“Tua madre è tornata in città?”

Bonnie ride leggermente.

“Già, dice di aver trovato un equilibrio e vuole riprovarci. L’errore fatto anni fa quando è scappata per rinchiudere Mikael non vuole compierlo più”

La bionda si arrotola una ciocca di capelli e sorride.

“Sono contenta per te, almeno potrai riavere tua madre nelle tua vita”

Anche la strega sorride.

“Già. A presto e nonostante tutto grazie per averci provato”

Caroline sta per salutare l’amica quando Kol, rapido, le strappa il telefono di mano e se lo posa all’orecchio.

“Ciao, dolcezza. Spero che tu passi una bella giornata”

L’Antico chiude la conversazione prima che la strega, o Caroline possano dire niente e ridà il telefono alla bionda che gli molla un pugno sul braccio infuriata.

“Hai idea di quello che hai fatto? Ora sarà furiosa con me! Se la mia migliore amica non mi parlerà più sarà solo colpa tua!”

Kol allarga le braccia divertito e indietreggia senza voltare le spalle alla bionda fino a uscire dalla stanza seguito presto da Rebekah.

“Non preoccuparti, lo controllo io”

Caroline accenna un sorriso alla ragazza e si volta verso Klaus imbronciata.

“Odio tuo fratello, lo sapevi?”

L’ibrido le si avvicina sensualmente e trae la ragazza a sé afferrandola per la vita, avvicinando il viso al suo.

“Lo odio un po’ anch’io ma non dirglielo, love

Caroline alza gli occhi al cielo e sbuffa ma avvolge lo stesso le braccia intorno al collo dell’ibrido, mentre un sorrisetto affiora alle sue labbra.

Klaus sorridendo passa la lingua sul collo della vampira, facendola sospirare.

“No..Nik..sono troppo arrabbiata per fare sesso”

Klaus ghigna sulla pelle della giovane e non sposta le labbra dall’incavo del suo collo, prendendo a seguirne il profilo con la punta del naso, fino a
sfiorarle il lobo dell’orecchio.

“Neanche se..”

Caroline rovescia gli occhi e la testa indietro mentre le parole sensuali dell’ibrido le offrono diversi scenari visivi che la fanno sospirare senza neanche
rendersene conto.

E l’ibrido, che non aspettava altro che un cenno d’assenso da parte della bionda, sorridendo sornione le succhia il lobo dell’orecchio mentre con una mano scivola tra i suoi slip, facendola inarcare dal piacere.

La vampira, eccitata, lascia continuare Klaus nella sua opera di seduzione, mentre intreccia le dita ai suoi capelli e fiotti di sospiri escono dalle sue labbra.
 
 


Rebekah sbuffando si sporge sul bancone del Grill, mentre aspetta che la sua ordinazione arrivi, sotto lo sguardo divertito di Kol.

E quando i due bicchieri di whiskey arrivano, la bionda lo trangugia tutto d’un fiato, lasciando sorpreso sia il barista, sia il fratello.

“Sorellina, non vorrai mica ubriacarti?”

Rebekah sorride mentre convince il barista a lasciarle tutta la bottiglia.

“Oh Kol non preoccuparti, so reggere l’alcol”

L’Originale ridacchia, facendo insospettire Rebekah che lo guarda con un sopracciglio alzato.

“Perché ridi?”

Kol allarga le braccia, divertito.

“Oh, sister. Non ricordi l’Australia del 1790? Eravamo in una bettola e, se non erro, tu eri ubriaca marcia”

Rebekah scuote la testa e sorseggia il whiskey con più calma.

“Non è vero, non ero così ubriaca”

Kol alza un sopracciglio, scettico.

“Andiamo Bekah. Hai abbracciato Elijah e l’hai chiamato Finn, per non menzionare come neanche riuscisti a nutrirti di un uomo senza staccargli la testa”

Rebekah minimizza con un’alzata di spalle, completamente dimentica di quella notte in Australia in uno dei pochi momenti che aveva passato separata da Niklaus, solo per potersi ricongiungere con i suoi fratelli.

L’Antica, immersa nei suoi pensieri, dà una spallata amichevole al fratello e scuote la testa prima di tornare a bere.
 
 


Caroline saluta le amiche con un cenno del capo e si siede al tavolino della gelateria, sorridendo smagliante.

“Allora, quali sono le novità?”

Elena guarda le due amiche con leggero timore prima di rivelare il motivo che l’aveva spinta a chiamare Bonnie e Caroline per chiederle di vedersi.

“Ecco..io ho preso una decisione. Mi farò trasformare da Damon, appena finirà la scuola”

Caroline e Bonnie spalancano la bocca completamente stupite e non possono fare a meno di guardare l’amica di sempre con occhi diversi.

La prima a parlare è però la bionda che, egoisticamente, è felice di poter avere al suo fianco per sempre una delle sue migliori amiche.

“Ne sei sicura? Hai sempre detto di non voler diventare un vampiro”

Elena si stringe nelle spalle.

“So cos’ho detto ma che altra scelta ho? Amo Damon e voglio stare con lui per sempre”

“E brava la mia doppelganger”

Le tre si voltano in automatico verso la voce che ha parlato, seduta al tavolo di fianco a loro.

“Katherine!”

La vampira sorride sorniona e si avvicina alle ragazze, mettendosi comodamente seduta al loro tavolo.

“E così Elena hai preso finalmente una decisione tra i due fratelli Salvatore, devo dirlo, non me l’aspettavo”

Elena guarda la Petrova imbronciata e non può fare a meno di sbuffare.

“Cosa ci fai qui Katherine?”

La vampira sorride e si arriccia tra le dita due boccoli ribelli.

“Mah, diciamo che ho delle questioni irrisolte a Mystic Falls e non mi piace averne”

Caroline sorride all’indirizzo della vampira quando un pensiero la coglie.

“Fossi in te me ne andrei al volo. Se Klaus ti trova qui sei morta”

Katherine sogghigna divertita.

“Ah, già. Mi sono informata, ora siete tipo fidanzati? Che cosa carina”

Il tono zuccheroso di Katherine fa innervosire Caroline che alza gli occhi al cielo e la ignora, ma quella la richiama.

“Sono qui perché ho bisogno di parlare con i Mikaelson e tu mi ci porterai”

Caroline strabuzza gli occhi sorpresa, come le altre due.

“Stai scherzando, vero? Sei fuggita da Klaus per 500 anni, vuoi arrenderti proprio ora?”

Katherine guarda profondamente la ragazza.

“Non sono affari tuoi. Portami lì. Ora”

Caroline, da sempre intimorita dalla vampira, annuisce e si alza dal tavolino, quando Bonnie la segue.

“Che fai?”

La strega la guarda ovvia.

“Sei matta? Non ti lascerò mai andare da qualche parte sola con lei! Potrebbe ucciderti o usarti come merce di scambio”

Caroline ci pensa su e annuisce, mentre Elena guarda le tre in piedi decisa.

“Vengo con voi”

Bonnie guarda l’amica e scuote prepotentemente la testa.

“Non esiste Elena. Io sono una strega, posso difendermi. Tu, per il momento, sei ancora umana”

La doppelganger annuisce rassegnata e si risiede al tavolo, costretta a guardare le tre avvicinarsi alla macchina della Barbie impotente.
 
 


Caroline varca la soglia di casa Mikaelson con al seguito una Bonnie in evidente imbarazzo e una Katherine sorridente ma remissiva, nella perfetta interpretazione di Elena Gilbert.

Klaus subito, avendo sentito la ragazza entrare, le compare davanti e, sorridente, le stampa un bacio sulle labbra che la vampira ricambia felice, sotto lo
sguardo leggermente disgustato di Bonnie, ancora non pronta a vedere l’amica scambiarsi effusioni con l’Originale.

L’ibrido, divertito dalla reazione della mora, la guarda sorridendo.

“Bonnie, che piacevole sorpresa trovarti qui! Immagino che mio fratello ne sarà deliziato”

La strega arriccia le labbra disgustata, mentre all’ingresso sopraggiungono Elijah e Kol che, vedendo la strega, non può fare a meno di sorridere affascinante.

“Bonnie, ti mancavo così tanto che non hai voluto aspettare il prossimo appuntamento?”

La strega solleva platealmente gli occhi al cielo e guarda Caroline che se la ride sotto i baffi, abbracciata all’ibrido.

Elijah, scrutando bene la terza ragazza che è rimasta nascosta dietro Bonnie, non può evitare di notare immediatamente le differenze con Elena e, ricordandosi dell’incontro fatto il giorno prima scatta in avanti, arpionando la Petrova per il collo, sotto lo sgomento generale.

“Katerina”

La vampira ghigna sensualmente in direzione dell’Originario.

“Elijah, noto con piacere che mi riconosci sempre”

L’Antico la lascia andare dopo aver emesso un sibilo sinistro, ma la vampira viene subito avvicinata da Klaus che prende a girarle intorno come un avvoltoio che accerchia la sua preda.

“Katherine Pierce. Devo dire che non mi sarei mai aspettato che venissi qui”

La vampira si stringe nelle spalle e sorride, senza una reale ragione per farlo.

“Diciamo che mi ero stancata di scappare”

Klaus solleva un angolo della bocca in un sorriso storto, dal sapore dolce amaro.

“Avresti dovuto pensarci 500 anni fa”

Nuovamente la vampira si stringe nelle spalle in un gesto che infastidisce l’ibrido, che le si posiziona davanti, minaccioso.

“Cosa ci fai qui?”

Katherine guarda attenta l’Antico.

“Voglio che tu mi lasci libera e che non mi cerchi più. Non voglio più scappare”

Klaus sorride divertito.

“E perché mai dovrei farlo?”

Katherine piega la testa da un lato.

“Perché sono passati 500 anni Klaus, non ti sembra tanto per tenere rancore?”

L’ibrido sbuffa, per niente convertito dall’argomentazione della vampira che prende a camminare per l’ingresso, avvicinandosi a Caroline e Bonnie.

“E poi, se vogliamo proprio dirlo è solo grazie a me se tu hai conosciuto lei”

Katherine indica Caroline che, arrabbiata da sempre con lei, non può fare a meno di guardarla in cagnesco.

“Tu mi hai uccisa! Non mi hai aiutata!”

La vampira si volta verso l’altra con una punta di irritazione nella voce.

“Sempre così precisina Caroline? Non dovresti essere arrabbiata con me, non sono stata io quella che ha permesso che avessi sangue di vampiro in circolo”

Caroline la guarda confusa.

“Che intendi?”

Katherine sporge il labbro inferiore in fuori, in una posa fintamente dispiaciuta.

“Ma come Bonnie, non le hai detto di aver pregato Damon Salvatore di dare il suo sangue a Caroline?”

La strega la guarda accesa di rabbia, mentre gli Originali guardano la scena tutta al femminile leggermente divertiti.

“Come ti permetti? Stava morendo!”

Katherine sorride obliqua.

“Già, per questo sei andata da Damon”

Caroline si volta verso l’amica, dubbiosa.

“È vero Bon?”

La strega annuisce.

“Caroline sai quanto odi Damon e so quanto lo odi tu ma era l’unica soluzione. Saresti morta e io non potevo permetterlo visto che sono stata io quella che non ha sciolto l’incantesimo che ha avuto effetto su Tyler”

La bionda le afferra una mano e le sorride dolcemente.

“Non sapevo come fossero andate le cose ma in ogni caso grazie”

La strega sorride mentre Katherine ghigna.

“Certo Bonnie, con quella mossa stavi per uccidere più di uno dei tuoi amici”

La strega si volta inferocita verso la vampira e avanza un passo nella sua direzione.

“Mi hai stancata. Vuoi che ti uccida?”

Katherine ride leggermente, per poi ritornare con lo sguardo in quello di Bonnie.

“Ricordi? I tuoi trucchetti da strega buona non funzionano con me”

Bonnie sorride e si volta leggermente verso Caroline, prima di girarsi nuovamente verso la vampira e canalizzare tutte le sue energie e il suo odio verso di lei.

Katherine è così costretta ad accasciarsi a terra dolorante, mentre l’aneurisma si ripete all’infinito nella sua mente, facendola gemere dal dolore.

Bonnie sorride divertita.

“È passato il tempo in cui ero una strega buona. Non mi sfidare Katherine, ti consiglio di sparire al più presto se non vuoi che ti uccida con le mie stesse mani”

Bonnie troppo presa dal flusso di magia all’interno del suo corpo neanche si accorge di aver sibilato sinistramente e di essersi sporta fino ad arrivare a un palmo dal viso sofferente di Katherine che si corruga comunque in una smorfia di rabbia.

La strega viene interrotta solo quando sente il fischio di approvazione di Kol arrivarle alle orecchie ed è costretta a fermarsi.

La ragazza però, provata da tutti gli incantesimi fatti durante i precedenti giorni, ha un forte capogiro che la fa oscillare pericolosamente ma, prima che Caroline possa soccorrerla, Kol scatta verso di lei, sorreggendola e posando le labbra sul suo orecchio.

“Se volevi cadere tra le mie braccia dovevi solo chiederlo amore”

Bonnie gli dà una debolissima gomitata nelle costole e si scansa da lui, combattendo il dolore che le è arrivato alle tempie.

Katherine nel frattempo si rialza da terra, indebolita, mentre dalla porta d’entrata Rebekah e Stefan, abbracciati, entrano.

I due guardano confusi subito le dinamiche dell’ingresso con Katherine accerchiata da Klaus ed Elijah, vicino a lei Bonnie con alle spalle Kol, e Caroline, che si mantiene vicina all’ibrido.

Stefan subito riconosce la Petrova e la guarda sospettoso.

“Katherine?!”

La vampira sorride seducente.

“Stefan! Vedo con piacere che sei sempre favolosamente sexy”

Le ragazze nella stanza alzano gli occhi al cielo, abituate ai commenti della vampira ma non Rebekah che, con uno scatto, l’afferra alla gola, sollevandola da terra di qualche centimetro.

“Rivolgiti un’altra volta così al mio ragazzo e ti riduco in cenere”

L’Originaria la fa rovinare a terra come una bambola rotta, scatenando l’approvazione di Caroline e Bonnie e il sorriso dei suoi fratelli e di Stefan, che la bacia dolcemente.

L’ibrido Originario decide di prendere in mano la situazione e, con un gesto plateale, indica a tutti la sala da pranzo.

“Non dobbiamo per forza discutere come incivili. Andiamo a cena, è già pronto”
 





Angolino Autrice:

Saaalve a tutti! Allora, oggi è giornata di nuvo capitolo, ma soprattutto di nuovo episodio di TVD: questa sera c'è il gran finale di stagione!!
Anyway, passiamo a un altro argomento...il capitolo. Abbiamo saputo come sono andate le cose tra Kol e Bonnie, non proprio benissimo ma abbiamo soprattutto dato il benvenuto a un nuovo personaggio: Katherine Pierce. Dovete sapere che lei è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, forse di tutti glil show, e shippo lei e Elijah da quando me li hanno fatti vedere nel 1400 e da lì ho sempre pensato che tra i due ci fosse qualcosa sotto, scoprirete a breve come ho deciso di sviluppare nella fic la mia passione per loro. Ho voluto inserire anche un piccolo momento tra Kol e Rebekah perché adoro le loro interazioni, sfortunatamente, troppo poche! MMM, credo di aver detto tutto, alla prossima, un bacione, grazie come sempre a tutte quante.
-Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** An Unconfortable Dinner ***


Caroline si guarda intorno divertita dalla scena che le si presenta davanti: Klaus a capotavola che se la ride sotto i baffi, Rebekah e Stefan di fronte a lei che mangiano in silenzio, Kol che lancia occhiate provanti a Bonnie che non fa altro che sbuffare, Katherine al fianco di Stefan che sorride sardonica e Elijah, all’altro lato del tavolo, impenetrabile come sempre.

La vampira, cercando un argomento di conversazione, si volta verso Bonnie.

“Allora, com’è andata con tua madre?”

La strega solleva un sopracciglio e la guarda stupita l’amica, incredula al pensiero che quella le stia chiedendo ciò davanti a una tavola piena di gente che odiava.

Caroline allarga le braccia, aspettando che la mora le risponda.

“Dovremmo stare in religioso silenzio?”

Bonnie solleva gli occhi al cielo ma poi, sbuffando, prende parola.

“È andata male. Siamo state tutto il tempo in silenzio, non abbiamo argomenti in comune. Come potresti averli con una donna che è sparita negli ultimi 16 anni? L’unico legame tra noi era la magia, ma ora lei è un vampiro, quindi..”

Caroline guarda l’amica rammaricata, come Stefan che, stupendola, la chiama per dimostrarle il suo dispiacere.

“Ehm, Bonnie non mi sono mai scusato per la parte che ho avuto nella trasformazione di tua madre”

La strega guarda il vampiro impenetrabile.

“Non importa quanto ti dispiaccia, fatto sta che mia madre è stata trasformata contro la sua volontà”

Caroline non può fare a meno di borbottare pensierosa.

“Come tutti, del resto..”

La strega le scocca un’occhiata sconsolata mentre Katherine si sporge sul tavolo per poter guardare meglio la bionda negli occhi.

“Andiamo Caroline mi porterai rancore per sempre? In fondo vedo che non stai sprecando la tua eternità come facevi da umana”

La Petrova le fa un occhiolino divertito mentre Caroline sbuffa e si volta, infantilmente, dall’altra parte, avvertendo le sue gote colorarsi di rosso.

Klaus sogghigna nella sua direzione prima di volgere lo sguardo verso la vampira anziana.

“Sai Katerina, prenderei poco in giro se fossi al posto tuo. Eri molto più insignificante e arrendevole tu da umana di quanto lo fosse Caroline”

Katherine restringe gli occhi a due fessure e guarda con astio il vampiro che in quel momento assomigliava tremendamente al mostro che l’aveva soggiogata per mesi nella sua reggia.

La vampira però,non volendo perdere il poco vantaggio guadagnato, rilassa i muscoli facciali e incrocia le braccia sotto al mento.

“Beh, può darsi. Sicuramente da umana sono stata piuttosto sconsiderata e scellerata ma non sono stata la sola, vero Caroline?”

La bionda volta annoiata il viso in direzione di Katherine che sorride maligna.

Stefan, guardando l’ex ragazza, non può fare a meno di sbuffare.

“Andiamo Katherine lasciala in pace. Sai che con Damon non era colpa sua, non avrebbe mai potuto fare nulla”

Katherine non sposta lo sguardo da quello di Caroline, ma risponde ugualmente al vampiro.

“Oh, Stefan. Ma non mi riferivo a Damon..”

La vampira aspetta che la consapevolezza si formi sul volto di Caroline prima di proseguire a parlare.

“Sai, dolce Caroline, prima di trasformarti mi sono informata un bel po’ su di te”

La vampira non può fare a meno di stringere con forza le mano sinistra intorno alla forchetta che stava tenendo, fino a spezzarla, scatenando la curiosità di tutti.

“Sai, in una gentilissima signora all’ospedale mi ha raccontato una storiella..”

Bonnie, capendo dove la vampira voglia andare a parare, non può evitare di tendersi sul tavolo, andandosi a scontrare contro Kol, per poter impedire alla
vampira di parlare troppo.

“Ti consiglio vivamente di stare zitta Katherine. Qualsiasi cosa tu abbia scoperto su Caroline, non è affar tuo dirlo agli altri”

La vampira, per nulla spaventata, ghigna divertita.

“Andiamo Bonnie, non vorrai rischiare un altro svenimento?”

La strega fa per replicare ma Rebekah la precede.

“Non preoccuparti Katherine, posso benissimo ucciderti io. I miei fratelli sono sicuri non se ne risentiranno”

La doppelganger Petrova, alla minaccia di Rebekah è costretta a tacere arrabbiata, mentre Caroline, in fretta, si alza da tavola.

“Scusate..”

La vampira a grandi passi lascia il salone e Klaus fa per seguirla quando Bonnie lo ferma.

“Non..lasciala un momento da sola”

L’ibrido non gradendo essere tenuto all’oscuro di qualcosa guarda irato la strega.

“Cosa succede?”

Bonnie scuote la testa.

“Non posso dirtelo, non spetta a me”

Katherine sbuffa.

“Oh, andiamo. Non è niente di che, solo che la tua piccola Caroline ha già..”

Bonnie si alza con forza da tavola e si sporge nuovamente contro Kol per poter avere una migliore visuale sulla vampira.

“Ho detto: STAI. ZITTA. KATHERINE”

La strega esercita tutta la forza di cui è capace nel provocare un aneurisma alla vampira che, tremante, si accascia a terra, priva di forze.

Bonnie, risiedendosi al suo posto, non può fare a meno di voltare il viso verso quello di Kol che solleva un lato della bocca nella sua direzione, facendola
arrossire.

“Forse dovresti raggiungere Caroline, sembri essere l’unica al corrente di cosa stia succedendo”

Bonnie si volta verso Rebekah e annuisce.

“Si, è vero, so perché Caroline sta male ma dovresti venire anche tu”

L’Antica annuisce e, insieme alla strega, abbandona la sala da pranzo lasciando un bacio sulle labbra di Stefan.
 


 
Bonnie e Rebekah, dopo essersi scambiate uno sguardo d’intesa, entrano nella stanza di Klaus, dove Caroline è seduta sul bordo del letto con le mani congiunte fra loro.

La vampira sentendo le amiche entrare alza lo sguardo su di loro, l’ombra di un sorriso sulle labbra.

“Come ti senti Care?”

La ragazza guarda Bonnie con gli occhi lucidi dai quali però non esce neanche una lacrima, con sorpresa della strega e dell’Antica.

“Io non ci pensavo da così tanto Bon. Lo sai?”

La strega fa un sospiro pesante e si siede sulla sponda del letto vicino all’amica, mentre Rebekah si mette dall’altro lato.

“Io..Care sai che non è stata colpa tua in alcun modo, vero?”

La vampira fa un sorriso tirato.

“Già..”

Bonnie però la guarda decisa.

“Non è colpa tua. Non lo è mai stata”

Caroline annuisce e afferra una mano di Bonnie e una di Rebekah, voltandosi verso quest’ultima.

“Io..grazie Rebekah. Mi sei vicina anche se non sai cosa sta succedendo”

Rebekah sorride luminosa.

“Sempre, sister

Bonnie sorride alle due e si alza dal letto.

“Care io devo andare, si è fatto tardi”

La bionda annuisce e la saluta, mentre la strega si avvia fuori dalla casa.
 


 
Bonnie impreca quando si rende conto che non ha la macchina con sé e non può fare a meno di chiedersi come farà a tornare a casa, quando una
ventata d’aria gelida la investe, avvertendola della presenza di un vampiro alle sue spalle.

La strega si volta e si prepara all’attacco quando l’espressione divertita di Kol entra nel suo campo visivo.

“Che vuoi Kol?”

L’Originale sbuffa divertito.

“Bonnie, Bonnie dovresti essere più gentile. Sono io che ti sto per riaccompagnare a casa in fondo, noh?”

La strega solleva un sopracciglio e incrocia le braccia sotto il seno, divertita.

“Ah, si? E io non ho voce in capitolo?”

L’Antico si stringe nelle spalle.

“Se vuoi tornare a piedi fa pure, saranno più o meno 10 kilometri ma la notte è giovane”

L’Originale si volta e fa due passi in direzione della casa quando la voce di Bonnie gli arriva alle spalle, facendolo sogghignare.

“Accetto solo perché sono senza macchina, non montarti la testa”

 

 
Kol parcheggia la BMW davanti casa di Bonnie e, appena scende dall’auto, da vero gentiluomo, và ad aprire lo sportello della ragazza che, seppur andando contro se stessa, gli fa un cenno di ringraziamento.

La strega senza degnarlo di ulteriori occhiate inizia a salire gli scalini del porticato della sua casa, facendo i gradini lentamente, seguita dall’Originale.

Quando la ragazza si ritrova davanti la porta della sua casa però si costringe a voltarsi verso Kol che non può fare a meno di sorridere.

“Grazie per il passaggio”

L’Originale piega la testa da un lato e annuisce, prima di poggiare una mano sullo stipite della porta.

“Sai, avevo visto la strega, stasera ho visto anche l’umana”

Bonnie sfila le chiavi dalla borsa e guarda l’Antico perplessa.

“Che significa?”

L’Antico si appoggia più comodamente al muro del porticato, prima di prendere a parlare fissando lo sguardo verso la luna, in fase crescente.

“Significa che inizialmente pensavo fossi solo una strega boriosa e giudicona, ma ti sei comportata bene con Caroline, le sei stata vicina e l’hai supportata, l’hai anche difesa con Katherine nonostante sapessi che se avesse voluto avrebbe potuto ucciderti. Sei stata coraggiosa e hai dimostrato i tuoi valori, è una cosa ammirevole”

La strega rimane colpita dal tono inaspettatamente serio di Kol e sembra esserlo anche lui, perché subito si riprende, sfoderando il suo solito sorriso strafottente.

“Ed eri tremendamente sexy mentre lo facevi”

Bonnie sorride e scuote la testa, rassegnata, mentre gira le chiavi nella toppa e apre la porta; la strega poi si volta nuovamente verso l’Originale, che si è notevolmente avvicinato a lei, arrivandole quasi a un palmo del viso.

“Beh, grazie”

Kol sorride obliquo.

“L’hai già detto Bonnie”

La strega arrossisce leggermente sotto lo sguardo tremendamente profondo e scuro dell’Antico che, come previsto, sorride incurvando le labbra all’insù, mostrando la dentatura perfetta e brillante.

Kol fa un altro passo nella direzione della strega e, sorridendo, inclina il viso per raggiungere il suo ma Bonnie indietreggia, facendo scontrare il vampiro con la barriera protettiva che gli impediva di entrare nelle case altrui senza essere invitato da ormai più di mille anni.

L’Originale si ricompone e fa un passo indietro, non perdendo l’alone di ilarità nei tratti.

“Sei furba Bonnie”

La strega accenna un sorriso e, prima di chiudersi la porta alle spalle, sussurra un «buonanotte» stentato che fa scomparire il sorriso dal volto dell’Antico, certo di aver rovinato la sua opportunità con la ragazza.

 
 

Quando Caroline e Rebekah entrano in salone non si aspettano di trovare solo Klaus e si guardano interdette.

“Dove sono tutti?”

L’ibrido si stringe nelle spalle.

“Beh, Kol è andato ad accompagnare la streghetta a casa, Elijah sta scortando Katerina il più lontano possibile da qui, si spera, mentre Stefan ha detto
che vi sareste visti dopo sister

Rebekah annuisce e si siede sul divano accanto al fratello mentre Caroline si stringe nell’ampia poltrona avvicinando le gambe al busto, in una posizione protettiva.

“Beh, io credo che vi devo delle spiegazioni”

Rebekah prontamente scuote la testa.

“No, Care. Non sei tenuta a dirci nulla che tu non voglia”

Klaus annuisce alle parole della sorella, benché la curiosità e la necessità di sapere cosa sia successo alla ragazza lo stia tormentando; ma la giovane
sembra accorgersene perché fa un respiro profondo e prende a parlare.

“Immagino che Katherine quando sia andata a informarsi su di me sia andata a vedere anche le mie cartelle cliniche ma non ha capito niente di quello che è successo quella notte”

I due Originali guardano dubbiosi la bionda.

“Care, racconta dall’inizio”

La bionda annuisce alle parole di Rebekah e proietta la mente nei suoi ricordi più lontani..e umani.

“È stato 3 anni fa ma sembra passata un’eternità. Uscivo con un ragazzo, un quarterback del penultimo anno e sapevo che con lui avrei avuto la mia prima volta, volevo farlo, tutte le ragazze nelle cheerleader l’avevano già fatto e se avessi voluto entrare nel loro gruppo avrei dovuto farlo anch’io, così mi preparai psicologicamente, lessi tante stupide riviste che ne parlavano e mi comprai un completino intimo che mi avrebbe resa sexy”

Rebekah guarda l’amica incuriosita, ma anche piuttosto incerta di dove la storia sarebbe andata a finire.

“Cos’è successo poi?”

Caroline sorride amara e posa lo sguardo sulle sue mani prima di continuare a parlare.

“Beh, ci siamo incontrati e io, da perfetta pianificatrice, avevo già predisposto tutto. Avevo preparato la stanza, mi ero accertata che mia madre sarebbe stata al lavoro, avevo messo delle lenzuola pulite. Era tutto perfetto, abbiamo cominciato a baciarci ma quando Ethan stava andando troppo oltre, mi sono paralizzata: mi sono resa conto che anche se tutte le altre lo avevano fatte io non mi sentivo pronta, non volevo farlo, non così”

Rebekah dilata gli occhi dallo spavento, la consapevolezza di quello che era successo all’amica ormai chiara; Caroline però non si accorge di nulla e continua a parlare.

“Gli chiesi di fermarsi, ma lui disse che me l’ero cercata, che non avrei dovuto provocarlo, che era mio compito finire quello che avevo iniziato, così mi costrinsi a fare l’amore con lui, ma non fu per niente piacevole, fu solo sangue e dolore”

E a mano a mano che i ricordi si fanno più vividi nella mente di Caroline, sul suo viso iniziano a colare lacrime salate, che la bionda asciuga velocemente, minimizzando con un sorriso.

“Quello a cui Katherine si riferiva e ciò che ha trovato probabilmente è stato il mio ricovero in ospedale. Ovviamente non dissi nulla a mia madre, né ad altre persone, ma quando poche settimane dopo andai da Bonnie ebbi un aborto. La realtà è che nemmeno mi resi conto di essere incinta, lo capii solo quando vidi tutto quel sangue”

La bionda viene scossa da un fremito al ricordo del pomeriggio a casa dell’amica e Klaus, rapido, si siede sul bracciolo della poltrona dove è adagiata la ragazza e prende a carezzarle la schiena, infondendole il coraggio di continuare a parlare.

“Sua nonna mi accompagnò in ospedale e lì i dottori si resero conto che il mio era stato un aborto spontaneo. Furono costretti a dirlo a mia madre che mi obbligò a raccontarle come erano andati i fatti, ma lo fece solo per poter accertarsi di non avere una figlia sgualdrina”

Rebekah guarda mortificata l’amica e le afferra una mano.

“E poi Care cos’è successo?”

La vampira si stringe leggermente nelle spalle.

“Non molto, ho ripreso la mia vita e non ne ho più parlato con nessuno, facendo giurare a Bonnie di non dire mai niente”

“E a quell’essere, cos’è successo?”

Klaus non può impedirsi di tremare dalla rabbia dopo aver saputo cosa un inutile umano aveva azzardato fare alla sua Caroline.

La vampira gli sorride e gli carezza la mano libera poggiata sul suo ginocchio.

“Non preoccuparti, non devi vendicarmi. Ci hanno già pensato Matt e Tyler”

Rebekah la guarda dubbiosa.

“Come, se non sapevano cosa fosse successo?”

Caroline si stringe nelle spalle.

“Ethan si stava vantando nello spogliatoio di avermi domata e Matt e Tyler l’hanno pestato a sangue, per poco non sono stati espulsi, si sono salvati
raccontando al preside il motivo che li aveva spinti a comportarsi così”

Rebekah annuisce e sorride, prima di guardare l’amica dispiaciuta.

“È una cosa bruttissima quella che ti è capitata Caroline ma ha ragione Bonnie, non è colpa tua. Non potrebbe esserlo neanche se l’avessi provocato, non è giusto”

La vampira annuisce, ora conscia di esser sempre stata nella ragione.

“Grazie, Beks”

L’Antica sorride e, dopo averle sfiorato la mano un’ultima volta, si allontana dalla stanza, sentendo Stefan arrivare in auto.

Klaus nel frattempo si siede più comodamente sulla poltrona, facendo adagiare Caroline sulle sue gambe.

“Non ne hai parlato con nessun’altro?”

Caroline scuote la testa ma poi un pensiero tristemente divertente la coglie, facendo incuriosire l’ibrido.

“Cosa?”

La vampira scuote la testa.

“Ora che ci penso bene c’è un’altra persona con cui ne ho parlato: Damon”

Klaus si irrigidisce notevolmente e smette persino di carezzare le braccia strette in ventre della vampira, facendola preoccupare.

“Oh, non è come sembra. Non gliene ho parlato io di mia spontanea volontà ma, quando sono stata per la prima volta con lui a un certo punto mi sono irrigidita e spaventata, il ricordo di Ethan era ancora troppo fresco nella mia mente, e sono entrata nel panico”

In fondo alla gola di Klaus si forma un ringhio animale mentre in lui si irradia la certezza di come Damon si sia comportato con la sua ragazza.

“E posso immaginare che Damon ti abbia chiesto gentilmente cosa ti sia successo, vero?”

La bionda ridacchia leggermente e appoggia il capo sul petto marmoreo dell’ibrido.

“Non fare il geloso. È stato dolce, mi ha rimosso il ricordo di quell’esperienza e mi ha detto di lasciarmi il passato alle spalle”

Klaus lascia un bacio sui capelli della ragazza.

“Non sono geloso Caroline, volevo solo accertarmi di non dover uccidere un’altra persona”

La bionda ride ancora e si lascia cullare dalle braccia dell’ibrido che, quando vede che la vampira si è finalmente addormentata, la porta in braccio e la deposita nel letto di quella che ormai era diventata la loro stanza, per farla riposare in un giaciglio più comodo.

 
 

Rebekah sospira pesantemente e si stende al fianco di Stefan sul letto, appoggiando la testa sul petto scolpito del vampiro.

“Sono contenta che almeno questo non sia cambiato, facevamo scintille negli anni ’20 e le facciamo ancora”

Stefan ride e stringe di più a sé la vampira, posandole un bacio tra i capelli.

“Ne sono contento anch’io”

Rebekah sorride del tono caldo e leggermente ilare di Stefan, sempre troppo serio e controllato.

“Sai, sono rimasto sorpresa di come sei stata vicina a Caroline. Voi due sembrate veramente legate”

Rebekah annuisce e intreccia una mano con quella del vampiro, prima di riprendere a parlare.

“Si, lo siamo. Per me è come una sorella”

Il giovane sorride contento per la ragazza e stringe di più la presa del braccio che ha allacciato attorno al suo fianco.

“È una cosa bella”

Rebekah annuisce e si perde ad ascoltare i battiti del cuore del fidanzato che, pian piano, la cullano nel sonno.

Stefan, quando è certo che l’Originaria stia dormendo, si azzarda a dirle ciò che avrebbe voluto confessarle da quando si erano rimessi insieme ma che, per paura, aveva deciso di tenere per sé.

“Mi sei mancata Rebekah”

Stefan posa la testa affianco a quella dell’altra e chiude gli occhi, non vedendo così sorgere un sorriso luminoso sul volto splendente dell’Originaria.
 
 


Elijah sorseggia nella sua nuova casa al limitare di Mystic Falls un Don Perignon del 1897 e ne assapora la consistenza quando, dal nulla, una figura si siede accanto a lui, prendendo a sua volta un bicchiere.

L’Antico sposta lo sguardo annoiato sulla vampira, guardandola obliquo.

“Katerina. Mi sembrava di averti scortato personalmente fuori da Mystic Falls e di averti invitata ad andartene. C’era qualcosa che non ti era chiaro?”

Katherine sogghigna e ignora l’Originale, continuando a sorseggiare il vino con gusto.

Elijah però, notando come la vampira si stia mettendo comoda, la invita ad andarsene.

“Katerina desidererei restare solo”

Katherine solleva un angolo della bocca in un sorriso divertito.

“Elijah, mi chiamerai mai Katherine?”

L’Antico sorride leggermente mentre si solleva dal divano nuovo di pelle e posa il bicchiere di cristallo su un mobile.

“Preferisco ricordarti come Katerina, una deliziosa umana, che come Katherine, una vampira spregiudicata”

La Petrova sporge il labbro inferiore in una espressione infantile e si alza a sua volta dal divano, avanzando sinuosa nella direzione dell’Antico.

“Elijah,  ancora a dilettarti con ricordi di un’altra vita?”

L’Originale accenna un sorriso e si volta di spalle, deciso ad allontanarsi dalla vampira.

“Chiudi la porta quando te ne vai, Katerina”

Katherine notando come l’Originario sia deciso ad andarsene, lo raggiunge caparbia, arrivandogli di fronte e impossibilitandolo a una probabile fuga.

“Non me l’hai chiesto per piacere, Elijah”

La vampira si esprime nel migliore dei suoi sorrisi seducenti ma Elijah non si fa abbindolare e, una mano nella tasca del completo elegante, la guarda impenetrabile.

“Te l’ho già detto Katerina. Non ho voglia di giocare”

Katherine guarda l’Antico per la prima volta seria, nessuna ombra di derisione o scherno nella sua voce e nel suo volto.

“Non sto giocando con te, Elijah”

L’Originale però non credendole fa un passo verso sinistra tentando di andarsene ma Katherine, che non vuole lasciarlo andar via lo imita, bloccandogli la strada.

“Togliti di mezzo Katerina”

La vampira scuote la testa prepotentemente.

“Non lo farò finché non mi chiederai di andarmene”

Elijah alza un sopracciglio divertito.

“Non l’ho già fatto abbastanza?”

Katherine azzarda un passo nella sua direzione mentre un sorriso birichino spunta sulle sue labbra.

“Non l’hai fatto gentilmente”

E prima che Elijah possa aprir bocca la vampira gli toglie la possibilità di replicare premendo le labbra vogliose sulle sue con forza.

Katherine può benissimo percepire l’irrigidimento notevole di Elijah ma non si lascia incantare e passa le braccia attorno al suo collo in una carezza leggera e gli arpiona i capelli traendolo maggiormente a sé, mentre passa la lingua, bramosa, sulle labbra chiuse dell’Originario, scatenando la sua parte più selvaggia.

L’Antico infatti spinge violentemente Katherine contro un muro facendola sussultare e sposta le mani, ansiose di toccare la pelle già accaldata della vampira, lungo i suoi fianchi e sulla sua schiena, facendola fremere contro di lui.

Ma la vera danza non ingaggia tra i loro corpi che si cercano bramosi, ma nelle loro bocche dove le lingue si cercano, si stuzzicano, si trovano e si
rincorrono nuovamente, accarezzando l’una il palato della bocca dell’altro.

E appena Katherine mette fine al bacio, staccandosi più che ansante dall’Antico non può fare a meno di guardarlo con espressione totalmente incredula: mai si sarebbe aspettata tanta passione da un tipo come Elijah.

L’Originale sembra sorpreso tanto quanto lei perché la guarda stupito ma, come suo solito, riprende la sua maschera indecifrabile e allontana leggermente la vampira da sé.

“Ora puoi andartene Katherine, hai ottenuto ciò che volevi”

La vampira lo guarda contrariata e prova nuovamente a baciarlo ma Elijah si scansa, facendola infuriare.

“Bene, me ne vado. Fa come vuoi”

E in una folata di vento la vampira è di nuovo fuori nell’aria ormai fredda della notte di Mystic Falls, con la mente ingombra di pensieri e il corpo ancora febbricitante per l’eccitazione provata con il vampiro dall’aspetto così glaciale che nascondeva invece una così bruciante passionalità che fa rimpiangere Katherine di non essere stata con lui prima.

La vampira così si dilegua nella notte, con un sorriso vero a incresparle le labbra voluminose, rese gonfie dal bacio con l’Originale.





Angolino Autrice:

Salve a tutti! Lo so, lo so..questo capitolo è più lungo del solito! Spero di non avervi tediati troppo xD Allora, abbiamo decisamente nuove dinamiche in questo capitolo: scopriamo una parte del passato umano di Caroline e si, lo so forse ho reso il tutto troppo tragico ma ho sempre considerato Caroline uno splendido personaggio e volevo mostrare che dietro la sua superficialità umana ci sia stato qualcosa sotto come un trauma che la ragazza ha deciso di dimenticare; nuove dinamiche anche tra Bonnie e Kol, il vampiro è interessato alla strega e lo mostra, anche se a modo suo, mascherando il tutto con abile ironia; abbiamo dei cambiamenti anche tra Elijah e Katherine, spero che vi sia piaciuta la loro scena e che il finale non vi abbia deluse troppo il finale. Ci vediamo presto, fatemi sapere cosa ne pensate, un bacione, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** The Graduation ***


Caroline si sposta da una parte all’altra del salone di casa Mikaelson, cercando di capire quali mobili spostare e quali invece tenere.

“Care, puoi spiegarmi ancora perché non possiamo fare la festa in palestra?”

La vampira guarda Rebekah ovvia.

“Perché dovrà essere la festa più bella che Mystic Falls vede da secoli e la palestra non è adatta, è dozzinale. A noi invece serve classe e armonia e casa vostra è perfetta”

Rebekah guarda scettica la ragazza ma continua a compilare la lista delle cose necessarie mentre Elena e Bonnie portano nella casa tutti i set di piatti, bicchieri e altro materiale necessario per la festa.

La strega dopo aver posizionato l’ennesimo scatolone a terra,si passa una mano sulla fronte e guarda Elena, Caroline e Rebekah davanti a sé esausta.

“Possiamo fermarci? Io non sono una vampira!”

Le ragazze annuiscono in contemporanea e ridacchiano leggermente, sotto lo sguardo curioso di Bonnie.

“Cosa?”

Le tre continuano a guardarsi divertite e complici mentre Bonnie, sbuffando, si gira emettendo un urlo spaventato alla vista di Kol, sorridente, dietro di lei.

La strega si distanzia di un passo, col cuore a mille e posa una mano sul petto, completamente scioccata e senza fiato.

“Kol! Che diavolo”

L’Originale ammicca divertito.

“Ti ho per caso spaventata Bonnie?”

La strega lo guarda scioccata mentre ancora cerca di regolarizzare il respiro, non di certo aiutata dalla presenza dell’Antico addosso a lei, intento a soffiarle aria fresca sul collo.

Bonnie si distanzia ancora dall’Originale e si volta verso Caroline con un’espressione di rimprovero.

“Avresti potuto avvertirmi tu”

La bionda si stringe nelle spalle.

“È stato troppo divertente Bon”

La strega borbotta qualcosa come «lo è stato solo per te..» e si siede sul divano, per calmarsi.

Nel frattempo Rebekah saluta il fratello con un bacio sulla guancia e lo guarda con la sua migliore espressione da cucciolo indifeso.

“Kol..ci daresti una mano?”

L’Antico la guarda incuriosito.

“Perché? Cosa state facendo?”

Ed è Caroline questa volta a rispondere all’Originale.

“Stiamo organizzando la festa post diploma”

Il biondo la guarda divertito.

“E Nik ve la lascia organizzare qui?”

Caroline sorride furba mentre minimizza con un’alzata di spalle.

“Non gliel’ho ancora chiesto ma credi davvero che farebbe resistenza?”

L’Originale scuote la testa e si guarda intorno, notando che il lavoro fatto dalle ragazze è pari a zero.

“E dovrei fare tutto io?”

Caroline e Rebekah, d’accordo, giungono le mani in segno di preghiera e guardano supplichevoli Kol.

“Ti prego!”

L’Antico sbuffa e si volta verso Bonnie che finalmente riesce a rialzarsi dal divano, il battito di nuovo normale.

“Okay, vi aiuto. A patto che sia Bonnie a chiedermelo”

La strega solleva un sopracciglio scettico e incrocia le braccia sotto al seno, quando l’occhiata perforante di Caroline la raggiunge.

“Non lo farò, Care”

La vampira la guarda saccente.

“Vuoi occuparti tu di spostare i mobili? Perché in questa casa ce ne sono moltissimi e se non vogliamo che qualcosa si rompa il più dovremmo spostarli
da sole, con la nostra forza”

La strega, per niente allettata dallo scenario visivo offertole dall’amica, sbuffa e si volta verso l’Antico che non aspetta nient’altro che prendersi gioco di
lei.

“Allora, Bonnie?”

La mora si trattiene dal fargli venire un aneurisma e si esprime nel migliore dei suoi sorrisi finti.

“Potresti aiutarci con l’organizzazione della festa, Kol?”

L’Originale annuisce e sorride divertito.

“Con immenso piacere”

La strega sbuffa mentre l’Antico le sfiora il braccio in una carezza apparentemente casuale per poter arrivare al mobile dietro di lei e sollevarlo.

“Tutto per te streghetta”

E mentre l’Originale si allontana a grandi passi dalla stanza Bonnie sospira pesantemente, sentendo i suoi stessi battiti cardiaci aumentare.

“Borioso pieno di sé”

La voce irritata di Kol, nella stanza attigua, le arriva alle chiaramente.

“Ti ho sentita!”

La strega sghignazza divertita.

“Lo so!”

E mentre la ragazza si china nuovamente sullo scatolone per poter predisporre su un tavolo tovaglioli e bicchieri, una parvenza di sorriso và a increspare le sue labbra, lasciando Caroline, Rebekah e Elena a guardarsi divertite.
 
 


Caroline si rimira per l’ennesima volta davanti allo specchio della sua cameretta cercando di trovare un difetto nel riflesso che mostrava una giovane donna, ormai non più una bambina, fiera e felice, splendente nella sua tunica blu.

La ragazza è talmente presa a rimirarsi che non si accorge della figura di Liz Forbes appoggiata allo stipite della sua porta finché la donna non le parla.

“Bambina mia sei così bella”

Caroline si volta contenta verso la madre, la stessa che più di una volta aveva odiato, e la abbraccia, felice dopo tanto tempo.

“Mamma!”

La donna stringe le braccia attorno alla vita sottile della figlia e le lascia un bacio tra i capelli prima di sistemarle per l’ultima volta il tocco (*) con un sorriso divertito sulle labbra.

“Sei cresciuta così tanto Caroline”

La ragazza annuisce e prende le mani della madre, trascinandola con sé sul letto.

“Mamma, credo sia arrivato il momento di parlarti dei miei progetti per il futuro”

Liz si siede incerta e leggermente spaventata da quello che sua figlia potrebbe dirle ma non lascia trasparire i suoi sentimenti e le permette di parlare liberamente.

“Io..come avrai capito ho trovato una persona. In realtà in questo periodo ho trovato più persone, ho trovato un’amica, quasi una sorella, e ho trovato l’amore”

Liz la guarda corrucciata.

“Quando?”

Caroline sorride leggermente e si morde il labbro.

“Beh, da circa tre mesi a questa parte”

La donna guarda stupita la figlia, non essendosi accorta del suo cambiamento.

“Io..non ho notato niente”

Caroline le accarezza le mani e le sorride incoraggiante.

“Lo so, sono stata brava a non far trasparire nulla ma ora è arrivato il momento di spiegarti tutto”

La donna annuisce mentre Caroline si perde nella descrizione, più o meno dettagliata, di quella che era diventata la sua vita in quel periodo.

E la ragazza non tralascia la spiegazione dei suoi sentimenti per l’ibrido alla madre che la guarda sempre più preoccupata e incredula, impossibilitata a credere che la sua bambina si fosse innamorata dello stesso mostro che l’aveva fatta mordere dal suo fidanzato solo per poterle poi salvare la vita.

Quando la bionda finisce di spiegare alla madre tutto quello che era successo fa un respiro, prima di confessare l’ultima delle decisioni che aveva preso.

“Ed è per questo che ho deciso che dopo il diploma partirò. Non è giusto che io rimanga a Mystic Falls, sono una vampira e la gente prima o poi inizierà a
fare domande e io sarò costretta a fuggire e questa è l’unica soluzione alla quale ho pensato. Me ne andrò”

La madre guarda la figlia spaventata all’idea di perderla per sempre e Caroline sembra accorgersene perché l’abbraccia, tirandola leggermente a sé.

“Non preoccuparti mamma, non sparirò. Tornerò ogni anno o giù di lì per venirti a far visita e ci sentiremo spesso”

Liz, scioccata dalla miriade di notizie che la figlia le aveva dato tutte insieme, si allontana da lei e scende dal letto, avviandosi verso la porta.

“F-Facciamo tardi Caroline, la consegna dei diplomi è tra meno di un’ora”

La vampira, capendo lo stato d’animo della madre, annuisce solamente e, anche se delusa dalla sua reazione, si chiude la porta della sua stanza d’infanzia alle spalle, forse, per l’ultima volta.
 
 


Caroline entra nella grande palestra del Mystic High con un sorriso stampato sulle labbra, aveva aspettato il momento fatidico nel quale le avrebbero consegnato il diploma da quando era una bambina e ora, anche se aveva da poco discusso con la madre, non poteva fare a meno di essere al settimo cielo.

La ragazza individua tra le panche degli studenti i suoi amici: Rebekah e Stefan seduti vicini, poco più avanti Elena e Bonnie che si guardavano attorno entusiaste, come lei, di star per completare finalmente il liceo e, accanto a loro, Matt.

La vampira sposta il suo sguardo alla parte della palestra riservata ai familiari e agli amici e individua sua madre seduta accanto a Carol Lockwood, poso distanti da loro Damon Salvatore al fianco di Alaric, che teneva per la mano Meredith mentre, quasi dall’altro lato della palestra, la famiglia al completo degli Originals faceva sfoggio del loro fascino.

La bionda fa l’occhiolino a Klaus che le sorride divertito e si và a sedere accanto agli amici di infanzia, non prima di aver salutato Stefan e Rebekah alla panca dietro la loro.

La giovane fa poco caso alle parole del discorso iniziale del preside, probabilmente basato sull’importanza del liceo e sui fondamenti che questo aveva donato alle generazioni di adolescenti che l’avevano frequentato, ma si fa più attenta quando la cerimonia di consegna dei diplomi ha finalmente inizio e il preside chiama Bonnie Bennet a ritirare il suo.

Caroline e Elena, appena la ragazza raggiunge il palco improvvisato, si alzano in piedi e urlano a squarciagola il nome dell’amica, accompagnandolo da applausi e fischi di approvazione che fanno imbarazzare la strega e  Matt che, maldestramente, riporta le due sedute sulle panche.

La Bennet comunque non può fare a meno di sorridere e scendere divertita dal palco con in mano il suo diploma, solo per lasciare il posto a un Matt Donovan decisamente più timido che si limita a un sorriso stentato al preside e uno alla platea, decisamente poco sufficiente per le sue amiche di infanzia  che si alzano in piedi e battono le mani, contente.

Il ragazzo, completamente rosso in viso, scende dal palco e scompiglia i capelli delle tre come un adorabile fratello maggiore, facendole ridere.

E Caroline è infatti talmente presa dal ridere che il preside è costretto a chiamarla due volte per farle rendere conto che il nome indicato sia proprio il suo.

La ragazza, sorridendo mortificata, sale sul palco veloce e stringe la mano dell’uomo che in più di un’occasione l’aveva salvata da una punizione assicurata.

La giovane, sorridendo, fa l’occhiolino alla platea che scoppia fragorosamente a ridere e saluta con la mano la madre che la guarda divertita prima di scendere saltellando verso le amiche, sventolando il diploma con esuberante felicità.

Le ragazze non fanno in tempo a ridere che Elena viene chiamata per ricevere il suo meritato e sudato attestato.

La Gilbert sale sul palco sorridente e afferra il diploma con soddisfazione prima di voltarsi verso le persone in palestra fra le quali Damon le sorride accattivante, mentre suo fratello e Alaric la guardano fieri come le sue amiche che, improvvisando un coro da stadio, la incitano a scendere.

E la giovane, seppur incredula, potrebbe giurare di aver scorto anche i volti sorridenti dei suoi genitori Miranda e Grayson e quelli impertinenti di John e Jenna farle l’occhiolino.

E mentre l’elenco di persone salgono e scendono dal palco ritirando i loro diplomi, Elena, Caroline, Bonnie e Matt sorridono divertiti e contenti di poter
lasciare definitivamente il Mystic High.

Le ragazze neanche si accorgono che sia il turno di Rebekah che, impreparata, sale sul palco con eleganza stringendo la mano al preside e afferrando il diploma con una certa soddisfazione, felice di aver completato almeno una delle esperienze umane.

Caroline si alza dalla sua panca e fa un lungo fischio all’amica, imitata da Stefan che le manda un bacio mentre, dal fondo della sala, si alza Kol gridando un «vai, Beks» che fa sorridere l’Originaria prima di tornare a sedersi.

E mentre la cerimonia giunge al suo termine, con la consegna del diploma di Stefan e di altri ragazzi, Caroline si alza dalla sua panca e raggiunge la madre e Carol,  che chiacchierano vicine.

“Ehi mamma, Carol!”

Le due donne si alzano e Liz, dimentica della conversazione avvenuta prima, abbraccia la figlia soddisfatta.

“Brava tesoro, sono orgogliosa di te”

Caroline sorride contenta alla madre e si volta verso Carol con un sorriso mesto sulle labbra.

“Carol mi dispiace che Tyler non sia tornato”

La donna le sorride e le sfiora un braccio, in una carezza leggera.

“Non preoccuparti Caroline e congratulazioni per il diploma. Con permesso”

Il sindaco si allontana, lasciando madre e figlia da sole.

Liz subito, anche se imbarazzata, afferra una mano della figlia.

“Caroline riguardo quello che mi hai detto prima..credo sia giusto così. Non posso pretendere che tu ti rinchiuda qui, quindi parti e vivi la tua vita, solo..sta attenta”

Caroline si slancio abbraccia la madre e le bacia le guancie, contenta.

“Oh, mamma. Grazie!”

La donna le sorride, prima di sentire il cercapersone suonare.

“Devo andare tesoro. Ci vediamo dopo a casa?”

La bionda annuisce e le dà un ultimo bacio prima di addentrarsi nella folla gremita di gente nella quale si è trasformata la palestra.

La ragazza girovagando riesce a intravedere Matt abbracciare sua madre e non può fare a meno di sorridere nella direzione dell’amico e salutare con un cenno della mano la signora Donovan che sembra riconoscerla e contraccambiare il suo gesto.

La giovane continuando la sua ricerca di Rebekah e la famiglia Mikaelson riconosce Elena parlare con Alaric e Jeremy, che si congratulano con lei, un
minuto prima che la ragazza venga rapita da Damon che la bacia con passione facendo arrossire Jeremy che si volta dall’altra parte, disgustato.

Care sorride leggermente e continua a camminare, scorgendo finalmente Rebekah.

La ragazza si avvicina alla famiglia, contenta.

“Ehi!”

Rebekah subito si gira verso di lei felice e la abbraccia.

“Caroline!”

La ragazza contraccambia divertita per poi sciogliere il contatto e sporgersi verso Klaus che le sfiora le labbra in un languido bacio.

I tre vengono presto raggiunti da Kol ed Elijah, che sorride in direzione della sorella.

“Bekah”

L’Antica si volta sorpresa verso il fratello maggiore e si sporge per abbracciarlo.

“Elijah, sei venuto!”

Il vampiro ride leggermente.

“Come avrei potuto perdermi un evento così importante per te, sister?”

La ragazza sbuffa divertita e lascia che Kol le scompigli i capelli, prima di dargli un leggero pugno sul braccio.

Caroline sta per commentare su quanto i due siano carini insieme quando un’immagine, dietro le spalle di Rebekah, la lascia senza parole.

“Non posso crederci!”

Gli Originali si voltano curiosi e notano Bonnie che parla con una signora dai lunghi capelli mori.

Kol subito si volta verso la vampira, curioso.

“Quella chi è?”

Caroline non riesce a distogliere lo sguardo e parla a monosillabi, completamente scioccata.

“Quella è Abby Wilson, la madre di Bonnie”

Gli Originali guardano meglio la donna riconoscendo le poche, seppur evidenti, caratteristiche che accomunano le due.

E Caroline, mettendosi all’ascolto della conversazione, non può fare a meno di notare come la sua amica si avvicini incerta alla madre prima di sorriderle leggermente.
 
 


“Sei venuta”

Abby accenna un sorriso prima di rispondere.

“Non volevo perdermi il tuo diploma Bonnie”

La ragazza anche sorride, questa volta con meno esitazione.

“Andiamo a mangiare al Grill?”

Abby scuote la testa.

“Io..non posso Bonnie, sto lasciando la città”

La strega si irrigidisce notevolmente.

“Mi stai abbandonando per la terza volta nella mia vita?”

La vampira prova a prendere una mano a Bonnie, ma la ragazza indietreggia spaventata.

“Non è così Bonnie, ma noi due non ci conosciamo, siamo praticamente due estranee e non possiamo illuderci che il nostro rapporto si ripristini così”

La strega la guarda circospetta.

“Perciò visto che credi che non possiamo sistemare le cose tra noi scappi un’altra volta?”

La donna scuole lentamente la testa.

“Bonnie questa città è maledetta. Io me ne sono andata via più di 16 anni fa, ora non posso tornare qui come niente fosse”

La voce della ragazza si riduce a un sussurro.

“Perché”

Abby guarda triste la figlia.

“Perché Bonnie questa città è piena di vampiri e licantropi e Originali e purtroppo, per qualche strana ragione, tu sei più o meno amica di tutti loro e io non posso essere coinvolta in tutto questo. Non di nuovo”

Bonnie trattiene il respiro, per poi rilasciarlo nuovamente e guardare fredda la madre.

“Perfetto. Fa ciò che vuoi. Addio, Abby”

La donna prova a fermarla ma Bonnie la guarda algida prima di allontanarsi a grandi passi, lasciando Abby da sola.
 
 


Caroline, alla vista dell’amica, si volta verso gli Originali con un’espressione afflitta in volto.

“Scusatemi, provo a cercarla”

Gli altri annuiscono e Caroline và alla ricerca dell’amica che, contro ogni sua previsione, non è così difficile perché riesce a trovarla dopo soli cinque minuti.

“Bonnie! Aspetta”

La strega si volta appena, ma arresta la sua camminata.

“Bon, ho ascoltato. Io..mi dispiace così tanto”

La ragazza guarda Caroline devastata mentre sul suo volto mille lacrime scendono imperturbabili.

La vampira prova ad abbracciarla per infonderle calore ma Bonnie, contrariata, si allontana di un passo.

“Io.. non ora Care. Non posso”

La bionda prova nuovamente ad avvicinarlese ma Bonnie è più veloce e si muove svelta tra la folla, scomparendo.
 
 


Caroline si arrotola una ciocca di capelli pensierosa, facendo innervosire l’ibrido al suo fianco.

“Potresti smetterla per favore?”

Caroline lo guarda confusa.

“Di fare cosa?”

Klaus si apre nella migliore delle sue facce ovvie.

“Sei assente”

Caroline sbuffa e si siede meglio sul divano, incrociando le gambe tra loro.

“Scusa, ma sto ancora pensando a Bonnie”

Klaus allunga un braccio sulla parte vuota del divano, sorridendo sarcastico.

“Già, non me n’ero accorto”

La bionda gli dà un pugno sul braccio e lo guarda innervosita.

“È una tra le mie migliori amiche, sono preoccupata per lei”

Klaus annuisce per poi avvicinarlesi pericolosamente.

“Lo capisco, ma a nulla serve che tu stia qui a crucciarti, non puoi cambiare come lei si sente”

Caroline annuisce e fa per replicare, ma Klaus la ferma posandole un dito sulle labbra, a segnarne il contorno.

“Quindi che ne dici di prendere la tua toga e mettertela?”

Caroline lo guarda confusa.

“Perché diavolo..oh, Oh!”

La vampira replica lo sguardo eccitato dell’ibrido e si sporge su di lui per baciarlo, facendogli emettere un suo gutturale che la fa fremere, come sempre, da capo a piedi.


(*) il tocco è il cappello tradizionale che indossano gli americani per la cerimonia di diploma.
 




Angolino Autrice:

Salve a tutte my lovelies. Allora inizio dicendo che questo capitolo non mi piace per niente eccetto la parte sui diplomi perché è così umana e fa tanto prima stagione xD Ho postato lo stesso però perché è uno di quei classici capitoli che introducono gli avvenimenti dei prossimi cap, spero però che voi possiate un minimo apprezzarlo visto che a me non convince per niente. Mah, fatemi sapere voi, io come al solito vi ringrazio tutte e vi bacio. A prestissimo con il prossimo capitolo basato totalmente sulla festa post diploma, ancora baci, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** The After Graduation Party ***


Caroline si rimira allo specchio un’ultima volta prima di voltarsi verso Rebekah.

“Allora, che te ne pare? Troppo volgare?”

L’Antica la guarda attentamente, scrutandola a partire dai capelli arricciati ad arte, al make up piuttosto forte, fino a scendere al giacchetto di pelle e al vestito senza spalle aderente che lasciava scoperte le lunghe gambe della ragazza e, con l’aiuto della collana spessa, accentuava le forme del seno.

“Stai benissimo Care”

La vampira sorride contenta e aspetta che anche l’Originaria finisca di prepararsi ma questa le fa cenno di scendere e aspettarla di sotto, insieme ai suoi fratelli.

Così Caroline esce dalla stanza e scende la lunga scalinata principale della casa, facendo voltare verso di sé i maschi di casa Mikaelson, eleganti con le loro camicie e i pantaloni dal taglio classico.

Klaus rimane leggermente a bocca aperta alla vista della ragazza ma si riprende e le và incontro, facendole un delizioso baciamano che la fa irrimediabilmente arrossire.

“Sei bellissima questa sera Caroline”

La ragazza sorride contenta e bacia l’ibrido sulle labbra.

“Grazie, anche tu stai benissimo”

L’Antico sorride smaliziato e fa per portare via la ragazza quando Kol li richiama.

“Ehi piccioncini, che ne è di Bekah?”

Caroline sta per rispondere che l’Originaria sta finendo di prepararsi e che tra poco li raggiungerà, quando un rumore di tacchi fa presagire che la ragazza stia scendendo da sola.

I tre si voltano verso il rumore e non possono fare a meno di sgranare gli occhi alla vista di Rebekah, solitamente molto bella, ma
quella sera favolosa.

L’Originaria scende i gradini lentamente e poi si ferma all’ingresso, guardando gli altri incerta.

“Allora, come sto? Non sarà troppo elegante o non so, troppo scollato o..”

Caroline interrompe lo sproloquio della bionda e le afferra le mani.

“Sei strabiliante questa sera, Beks. Sta tranquilla”

La ragazza sorride contenta e guarda il riflesso di sé che le propone lo specchio all’entrata.

L’Antica osserva come il vestito bianco fasci tutte le sue forme e come l’ampia scollatura, impreziosita da un ricamo gioiello le doni un’aria molto sensuale che la fa sorridere soddisfatta.

Kol non può fare a meno però di guardare la sorella con un briciolo di disappunto come Klaus che, seppur fatica ad ammetterlo, preferirebbe vedere l’Antica con una larga maglia oversize sopra.

“Bekah stai veramente benissimo ma non sarebbe preferibile qualcosa che coprisse di più?”

Caroline alza gli occhi al cielo e sbuffa, prima di voltarsi verso Kol.

“Cosa siamo, nel 1200?”

Klaus sbuffa prima di rivolgersi alla fidanzata.

“Sarebbe stato di gran lunga meglio, lì le ragazze erano completamente vestite”

Rebekah solleva gli occhi al cielo e fa per replicare quando il campanello la interrompe.

L’Originaria notando l’orario và ad aprire contenta, immaginando chi sia alla porta.

“Wow..sei..perfetta! Sei veramente uno spettacolo Bekah”

L’Antica sorride felice e tira dentro Stefan, prendendolo per il colletto della camicia e stampandogli un delicato bacio sulle labbra.

Il vampiro fa un cenno di saluto ai fratelli della ragazza e si volta verso Caroline cortese.

“Stai benissimo Caroline”

La vampira fa una specie di inchino e gli sorride felice.

“Grazie Stefan, anche tu stai molto bene”

Klaus solleva gli occhi al cielo per il tono carezzevole usato dalla ragazza e l’avvicina a sé per un braccio, ricordandole, senza una reale necessità, a chi appartenga.


 
 
Due ore dopo Caroline sta bevendo un bicchiere di vodka vicino al tavolo degli alcolici insieme a Klaus quando un’agitata Bonnie le si avvicina.

“Ehi Bon, come stai?”

La strega accenna un sorriso e punta un dito verso il bicchiere della bionda.

“È alcolico?”

Caroline annuisce non capendo le intenzioni dell’altra e la strega, veloce, le strappa il bicchiere dalle mani, trangugiandolo come se fosse acqua liscia.

“Bonnie!”

La ragazza si stringe nelle spalle e si allontana dai due, facendo oscillare il vestito di raso verde oliva e il pizzo che lo copriva.

Caroline dopo essersi scambiata uno sguardo perplesso con l’Originale segue la mora, bloccandola per un braccio.

“Bon, che stai facendo?”

La strega si volta spazientita e guarda l’amica in tralice.

“Cerco di divertirmi Caroline, non ti è chiaro?”

L’amica la guarda perplessa.

“Ma Bonnie tu non ti diverti bevendo! Tu ridi, scherzi e balli. Non ti ubriachi, non fai cose così”

La strega annuisce e fa un profondo respiro prima di parlare nuovamente.

“Già, io non faccio mai cose del genere ma mia madre mi ha abbandonata, per l’ennesima volta e io ho un disperato bisogno di
alleviare i miei dolori quindi puoi, almeno per una volta, starne fuori Caroline?”

La ragazza annuisce leggermente e Bonnie la ringrazia, scomparendo tra la folla che brulica in casa Mikaelson.
 
 


Stefan fa fare una giravolta a Rebekah e l’avvicina di molto a sé, per poter appoggiare le labbra sul suo orecchio.

“Sai, questa sera non sono il solo che ti guarda. È pieno di gente che farebbe carte false per stare con te”

Rebekah ridacchia e aumenta la presa delle braccia sul collo di Stefan, graffiandoglielo leggermente.

“Non mi interessa Stefan. Sto con te”

Il vampiro sorride e le sfiora la clavicola con la punta del naso.

“Speravo che lo dicessi”

Rebekah sorride e un sospiro sfugge dalle sue labbra quando il vampiro posa, peccaminoso come negli anni ’20, la lingua nell’incavo del suo collo, facendola fremere.

L’Originaria sta per replicare quando sente la voce di suo fratello maggiore arrivarle da vicino.

“Ehi, Stefan. Cambio dame?”

Il vampiro annuisce e fa fare una giravolta alla fidanzata, facendola finire tra le braccia di Klaus, mentre le sue vengono accolte da Caroline che sorride divertita.

“Allora, ti piace la festa?”

Stefan annuisce leggermente, sorridendo.

“Bellissima Caroline, come tutte quelle che hai organizzato”

La ragazza sorride soddisfatta e segue i passi del ragazzo che la guidano in una danza vecchia di almeno 30 anni.

“Sai Stef sono contenta per te e Rebekah. Siete una splendida coppia”

Il vampiro sorride e sta per replicare che anche lei e Klaus, anche se atipici, non formavano per niente una brutta coppia, ma l’arrivo di Kol gli impedisce di continuare a parlare.

“Scusate posso fare un ballo con mia cognata?”

Stefan si volta verso l’Originale perplesso ma poi lascia la presa sui fianchi di Caroline e si allontana.

“Prego, io vado a bere qualcosa”

Caroline annuisce e saluta il ragazzo prima che suo “cognato” le porga una mano, invitandola a danzare con lui.

La bionda accetta di buon grado e sorride leggermente avvicinandosi all’Antico che mette una mano sulla sua schiena e ne congiunge un’altra alla sua, conducendo perfettamente in uno degli ultimi balli romantici della serata.

“Allora Kol volevi parlarmi di qualcosa?”

L’Antico sporge il labbro inferiore in un’espressione infantile che combacia perfettamente sul suo viso da angelo.

“Andiamo Caroline mi credi così subdolo da chiederti di ballare solo per ricevere informazioni?”

La bionda non ci pensa neanche un attimo e risponde decisa.

“Si”

Kol ride leggermente per la sicurezza dell’altra prima di convincersi a rivelare le sue intenzioni.

“Beh, potresti avere ragione questa volta”

Caroline lo guarda sospettosa ma distende lo stesso le labbra in un sorriso.

“Cosa vuoi sapere Kol?”

L’Antico sorride nuovamente prima di rispondere.

“La tua amica. Vorrei sapere come sta e se credi che se la caverà”

Caroline guarda corrucciata il vampiro.

“Bonnie? Certo che si riprenderà, lei è forte. Una delle persone più forti che io conosca”

Kol sorride amaro.

“Già, ma anche le più forti a volte si fanno abbattere”

Caroline scrolla le spalle e sorride incoraggiante all’Originale.

“Non temere Kol, Bonnie starà benissimo. Non mi freghi però, ti sarai mica preso una cotta per lei o qualcosa di simile?”

L’Antico ride leggermente e scuote la testa sconsolato quando un’Elena preoccupata arriva da loro correndo.

“Caroline! Devi venire con me, si tratta di Bonnie”

La vampira scioglie la presa da Kol e segue subito l’amica, come l’Originale, bramoso di accertarsi della salute della strega.
 
 


Nel frattempo Rebekah sorride contenta tra le braccia del fratello e poggia la testa sul suo petto, cullata dalla dolce musica che si diffonde nella loro sala da ballo.

“Sono cambiate molte cose dal nostro ultimo ballo, sister

L’Antica sorride e scosta la testa dalla posizione comoda per poter guardare negli occhi il fratello che amava talmente tanto da non essere mai davvero riuscita ad odiare.

“È vero Nik. L’ultima volta cercavamo un modo per recuperare il nostro rapporto e io dovevo ancora perdonarti molte cose, ora invece siamo tutti nuovamente una famiglia, siamo uniti e tu hai trovato l’amore”

Klaus sorride sghembo.

“Non sono l’unico, sis. Anche se il tuo è lo stesso di novanta anni fa”

Rebekah guarda attenta l’ibrido, cogliendo come sempre il messaggio sottointeso della frase.

“E così sei veramente innamorato di Caroline”

L’Originale guarda la sorella divertito, un sorriso appena accennato a increspargli le labbra.

“Sembra che tu lo ritenga impossibile”

L’Antica scuote leggermente la testa e lo guarda contenta.

“No Nik. Sapevo che ti saresti aperto nuovamente all’amore”

Klaus sorride e guarda la sorella più serio.

“L’ho fatto Bekah, spero solo non finisca come l’ultima volta”

La sorella, delicatamente, gli sfiora una guancia leggermente ispida e lo guarda piena di tenerezza.

“Oh, Nik. Non succederà”

L’ibrido annuisce leggermente e permette alla bionda di poggiare nuovamente il capo sul suo petto prima di guidarla nuovamente attraverso la dolce melodia della canzone riprodotta, sperando in cuor suo che la storia con Caroline avrebbe avuto un happy ending.
 
 


Caroline, Elena e Kol raggiungono in breve tempo il salotto dove una Bonnie visibilmente ubriaca è sorretta da un Damon
palesemente infastidito.

“Finalmente. Ci manca poco e la strega mi vomita addosso”

Elena ammonisce il vampiro con lo sguardo mentre si avvicina a Bonnie che appena la vede sorride eccessivamente contenta.

“Elena! Caroline! Kol, ci sei anche tu. Che gentili a preoccuparvi per me ma sto bene, potete tornare alla festa”

La strega più volte incespica nella frase e barcolla visibilmente, faticando a restare in piedi, costringendo le due amiche di sempre a sorreggerla ciascuna per un braccio, in modo da consentirle più stabilità.

“Bonnie non stai bene. Sei ubriaca!”

La strega sorride all’indirizzo di Elena che la guarda indignata per poi scoppiare a ridere di una risata forte, squillante e disarmonica che fa scambiare ai vampiri e alla doppelganger uno sguardo preoccupato.

Damon, già annoiato di suo dalla festa liceale, si volta verso la sua ragazza con un sorriso ironico sul volto.

“Elena, dobbiamo andare. Ricordi?”

Elena guarda esterrefatta il vampiro.

“Non posso Damon! Non vedi come sta Bonnie?”

Caroline posa un braccio su quello dell’amica, facendola voltare verso di sé.

“Elena vai pure. Ci pensiamo noi”

La doppelganger annuisce leggermente e, seppur titubante, và via insieme a Damon proprio mentre l’ in bocca al lupo di Caroline le giunge alle orecchie facendola sorridere leggermente.

La vampira bionda quando i due se ne vanno guarda Bonnie che sta salutando ogni persona, conosciuta o meno, facendo palesemente notare la sua ubriachezza.

La ragazza si volta così verso Kol.

“Dobbiamo spostarla di qui. Sta attirando troppi sguardi”

L’Originale annuisce e fa un cenno alla vampira di seguirla verso le scale e questa prova, inutilmente, a far camminare Bonnie sulle sue stesse gambe ma la strega rovina a terra, scoppiando in una fragorosa risata.

Kol esasperato solleva letteralmente da terra la strega, facendola ammutolire.

“C-Che fai?”

L’Originale riserva alla ragazza un sorriso divertito mentre a grandi passi attraversa il salone.

“Ti porto in braccio streghetta visto che sei troppo ubriaca perfino per camminare”

Caroline, rimasta indietro, guarda Kol che sembra avere sotto controllo l’intera situazione perciò si decide ad andare a cercare il suo
fidanzato, scomparso dopo aver ballato con sua sorella, quando la voce dell’Antico le arriva alle orecchie.

“Bonnie sta benissimo Caroline. Si può vedere”

La vampira sbuffa leggermente e và verso il giardino sul retro avendo visto un’ombra muoversi e lascia il compito a Kol di trasportare Bonnie in una delle tante stanze della villa.
 
 


Caroline si guarda intorno alla ricerca di Klaus proprio quando sente il suo profumo forte dietro di sé.

La vampira sorride leggermente e lascia che l’ibrido le cinga la vita con le braccia, traendola delicatamente a sé.

“Ti ho già detto quanto sei bella questa sera?”

La bionda arrossisce leggermente per il tono volutamente più roco e carezzevole dell’ibrido che le bacia la spalla, facendola tremare.

“Si, me l’hai già detto ma non mi dispiacere se lo dici un’altra volta”

Klaus sorride sornione e posa la bocca sull’orecchio di Caroline.

“Sei veramente bellissima e sexy, molto sexy”

L’ibrido accarezza le curve della vampira celate dal vestito delicatamente, in una carezza leggera ma bramosa.

Caroline, stanca dei preliminari, si volta decisa verso l’altro.

“Andiamo di sopra. Mi sono stancata di stare qui”

L’Originale non se lo fa ripetere due volte e, facendo attenzione che nessuno li stia guardando, spicca il volo fino al piano superiore, buttando malamente Caroline nella loro stanza, facendo fuoriuscire un ringhio animalesco dalla sua bocca.

 

 
Bonnie, leggermente meno ubriaca ma ancora piuttosto sbronza, si stropiccia gli occhi e si guarda intorno confusa, non riconoscendo il luogo dove si trova.

“Ma che..?”

“Calma streghetta. Sei nella mia stanza”

Bonnie si volta verso l’angolo in cui Kol, seduto su una vecchia sedia a dondolo, ha parlato.

“E che ci faccio qui? Come ci sono arrivata?”

Kol sorride e continua a giocherellare con la palla da baseball autografata che aveva comprato quando era andato a Denver per sorvegliare il piccolo Gilbert.

“Ti ci ho portata io strega, eri decisamente ubriaca e qualcosa mi dice che non sei ancora sobria del tutto”

Bonnie ridacchia leggermente, la mente ancora intorpidita dall’alcol che le permette di sciogliersi di più rispetto a quanto era abituata a fare da sobria.

“È vero, sono ancora un po’ ubriaca ma poco poco”

La ragazza sorride divertita mentre Kol le lancia un’occhiata sconsolata prima di alzarsi e avvicinarsi alla porta.

“Mettiti a dormire Bonnie o domani ti sentirai uno schifo”

La strega però appena vede l’Originario passare nella direzione del letto lo blocca afferrandogli un braccio.

“Resta”

Kol solleva un sopracciglio divertito.

“Oh tesoro quanto vorrei sentirtelo dire quando sei sobria”

Bonnie scuote la testa e si solleva sulle ginocchia, arrivando quasi all’altezza del viso dell’Antico.

“Resta, non voglio rimanere sola un’altra volta”

Kol perde il sorriso sul volto e non può fare a meno di guardare la ragazza di fronte a sé serio.

“Tutti se ne vanno nella mia vita. O muoiono per colpa mia, o mi abbandonano. Non andare via anche tu”

La ragazza sbatte le ciglia lentamente, mostrando gli occhi più brillanti e lucidi all’Antico che, completamente stregato dalle sue parole, non può fare a meno di rimanere immobile mentre la debole presa sul suo braccio di Bonnie risale in una lenta carezza che và a posarsi sulla sua guancia, perfettamente rasata, che la mora accarezza sorridendo lievemente.

E quando la mano leggera della ragazza và a sfiorare il profilo delle labbra dell’Originale quello non può fare a meno di schiuderle,
espirando fiato fresco che solletica le dita di Bonnie, incoraggiandola ad avvicinarsi maggiormente.

La strega socchiude gli occhi e si china sul volto di Kol per baciarlo ma il ragazzo contro ogni sua aspettativa e facendo appello a tutto il suo senso dell’onore l’allontana leggermente da sé mantenendo le mani su entrambe le spalle della giovane.

“Dovresti proprio riposare Bonnie. Io rimarrò lì”

La ragazza, pur perdendosi negli occhi profondi di Kol, non può fare a meno di annuire leggermente e chinarsi di riflesso sul letto, arpionando la coperta per trascinarla lungo il suo corpo mentre l’Antico si lascia scivolare contro la parete fredda e posa la testa sul muro, cercando di ristabilire un ordine nei sentimenti contrastanti che governavano il suo animo in quel momento.
 
 


Caroline beve la sua amata tazza di caffè in cucina mentre la figura longilinea di Bonnie, avvolta solo da  una camicia maschile non le appare davanti.

“Buongiorno!”

La strega si mette una mano sulla testa e fa segno alla ragazza di tacere, il mal di testa a governare la sua mente.

“Shh!”

Caroline guarda l’amica dispiaciuta e si mette una mano sulla bocca mentre quella si siede accanto a lei al tavolo.

“Vuoi un’aspirina?”

La strega annuisce leggermente e alza due dita, indicando quante aspirine voglia e la vampira, veloce, le prende dal ripiano della cucina dove aveva appoggiato la busta della farmacia nella quale era andata a comprare le medicine per l’amica, immaginando che avrebbe avuto un dopo sbornia come pochi in vita sua.

“Dio, sto così male”

Caroline le lancia un’occhiata divertita mentre le avvicina un bicchiere d’acqua e le pastiglie.

“Può influire il fatto che indossi la camicia di Kol?”

La strega si guarda scandalizzata, notando solo ora come era vestita, o meglio, non vestita.

“Oddio!”

La mora non fa in tempo a cercare di ricollegare gli avvenimenti della notte precedente che il piccolo di casa Mikaelson entra in cucina sorridente.

“Buongiorno splendori”

Bonnie non può fare a meno di arrossire furiosamente al pensiero di aver fatto qualcosa con l’Originale e questo sembra accorgersene perché sogghigna divertito.

“Ciao, Bonnie”

La strega lo guarda terrorizzata.

“Cos’è successo ieri sera?”

Kol sporge il labbro inferiore in un’espressione dispiaciuta.

“Ma come amore, non ricordi niente? Questo mi ferisce!”

Bonnie fa un verso agonizzante e chiude le mani a coppa sul viso, appoggiando i gomiti sul tavolo di marmo.

Nel mentre gli altri abitanti di casa Mikaelson si risvegliano e arrivano in cucina, guardando straniti la scena che si presenta loro davanti.

“Che succede?”

Caroline, seduta sul bancone del mobile della cucina, sgranocchia una manciata di cereali prima di rispondere.

“Bonnie non ricorda niente di quello che è successo ieri sera, probabilmente lei e Kol sono andati a letto insieme”

Klaus ride del tono civettuolo della fidanzata e le si avvicina rubandole un bacio che fa sorridere la ragazza; Rebekah invece si siede al tavolo della cucina e guarda divertita il fratello maggiore, all’altro capo del tavolo.

“Allora?”

Kol si stringe nelle spalle prima di decidersi a far capire qualcosa alla povera Bonnie che sembra preda di una crisi di nervi

“Stai tranquilla Bonnie non è successo niente tra noi”

La strega infantilmente apre le mani e sbircia in direzione dell’Originale, sospettosa.

“Sicuro?”

Kol sorride divertito.

“Se fosse successo qualcosa te lo saresti ricordata, fidati”

La mora ignora la battuta dell’Antico come tutti nella sala e lo guarda sospettosa.

“Perché indosso la tua camicia allora?”

L’Originale ghigna.

“Stavi scomoda con quello strano vestito”

Bonnie sbatte le mani sul tavolo, infuriata.

“Mi hai spogliata solo per farmi stare più comoda?”

Kol annuisce e la strega lo guarda incendiata dalla rabbia.

“Maledetto! Te ne sei approfittato!”

L’Antico si stringe nelle spalle divertito, mentre la strega si volta verso Caroline.

“Care potresti riaccompagnarmi a casa? Voglio andarmene di qui”

La bionda guarda divertita l’amica.

“Bon non sono venuta con la macchina. Tu come sei arrivata?”

La strega sospira sconsolata.

“Mi hanno accompagnata Damon e Elena”

Caroline guarda l’amica dispiaciuta quando Kol si volta verso la mora, un sorriso divertito a increspargli le labbra.

“Ti riaccompagno io, streghetta”

Bonnie scuote prepotentemente la testa.

“Oh, non esiste”

Kol guarda la ragazza fintamente offeso.

“Ma come Bonnie, ancora non ti fidi? Eppure mi sono preso cura di te”

La strega solleva gli occhi al cielo e sbuffa, prima di guardare l’amica bionda.

“Hai un cambio Care?”

L’amica annuisce divertita e le fa cenno di salire con lei verso le scale mentre gli occhi di Klaus e Kol slittano ovviamente verso la mora, fasciata dalla camicia larga dell’Originale che le arrivava a malapena sotto il sedere.

Ma Rebekah, rimasta con i fratelli, li riporta alla realtà schioccando prepotentemente le dita e guardandoli adirata.
 
 

Kol parcheggia la macchina e, come l’ultima volta, và ad aprire lo sportello a Bonnie che accenna un lieve sorriso, tentando di fuggire il più velocemente possibile all’interno della casa.

Ma l’Originale, più veloce, le arriva al fianco e si frappone tra la ragazza e la porta, impedendole di entrare.

“Kol spostati, voglio andare a casa e farmi una doccia”

L’Originale annuisce leggermente e solleva una mano.

“Solo un momento, sweetheart

Bonnie incrocia le braccia sotto al seno e guarda l’Antico annoiata.

“Allora, cosa c’è?”

L’Originale la guarda divertito e si appoggia completamente alla porta in legno prima di proseguire a parlare.

“Ti sembra così riprovevole l’idea di venire a letto con me?”

Bonnie arrossisce visibilmente e rilascia le braccia lungo i fianchi.

“Certo!”

Kol ghigna.

“Eppure non eri dello stesso avviso  ieri notte”

Bonnie guarda infuriata l’Originale.

“Non puoi rinfacciarmelo, ero completamente ubriaca!”

L’Antico fa un lungo passo nella sua direzione, arrivandole a un soffio dal viso, l’espressione insolitamente seria.

“Non così tanto da aver rimosso tutto”

Bonnie avvampa nuovamente e abbassa lo sguardo, tentando di celare il rossore che non sfugge ugualmente all’Originale tanto da spingerlo ad avvicinarsi a lei di un passo, arrivando vicino al volto della giovane.

“Immagino che tu ora rimpianga tutto ciò che hai fatto o detto ieri sera o no Bonnie?”

La strega mentre ricorda il rifiuto subito la sera prima da parte dell’Originale non può fare a meno di alzare la testa e guardarlo con sguardo sicuro.

“Certo, rimpiango totalmente tutto”

Kol sorride leggermente prima di fare un altro passo nella sua direzione, riducendo al minimo le distanze tra loro.

“O forse rimpiangi solamente che ti ho fermata?”

La mora fissa immobile le labbra dell’Originale muoversi e non può fare a meno di rimanere completamente ferma, sebbene il suo sguardo sia acceso dall’ira.

“Non lo rimpiango affatto”

Kol sorride mentre posa una mano sotto il mento di Bonnie, avvicinando i loro visi sotto lo sguardo attonito della strega che non osa distogliere lo sguardo da quello dell’Originale.

“Ah, no?”

Quello del vampiro è un sospiro che si infrange direttamente sulle labbra di Bonnie, che Kol sfiora leggermente con le sue, mentre una mano và ad accarezzare la nuca della strega per trarla maggiormente a sé.

Ed entrambi sono coscienti che la strega potrebbe sciogliere la presa dell’Originale in ogni momento e quando Bonnie non accenna a muoversi Kol ne approfitta, posando le labbra con più vigore su quelle carnose di lei.

Le loro labbra si modellano perfettamente e sono quelle della strega a schiudersi per prime, aspettando che Kol approfondisca il bacio, azione che l’Originale non attarda a compiere, accarezzando con la lingua il contorno delle labbra della giovane, prima di ingaggiare una sfrenata danza nelle loro bocche.

E mentre le lingue si accarezzano e vanno ad esplorare l’una il palato dell’altra, la mano libera di Kol và a sorreggere la schiena della strega in un invito ad avvicinarsi che Bonnie accoglie, allacciando le braccia intorno al suo collo e accarezzandogli i capelli.

Ma quando l’ossigeno diventa una necessità più che impellente per Bonnie, la strega si costringe a terminare il divino bacio che si era appena scambiata con l’Originale, allontanandosi impercettibilmente da lui, lo spazio necessario per poter respirare.

Kol poggia la fronte contro la sua e cerca di regolarizzare il respiro, insolitamente frenetico, facendo calmare i battiti del suo cuore che come mai prima d’ora batte furioso nel suo petto, contro la cassa toracica.

Bonnie sospira ansante e apre gli occhi, incontrando quelli lucidi dalla passione del giovane che le sposta una ciocca di capelli dal viso prima di sorriderle dolcemente.

“Non ti ho baciata ieri sera non perché non lo volessi, ma solo perché il nostro primo bacio doveva essere come questo e tu dovevi essere abbastanza lucida da poterlo ricordare”

La strega non fa in tempo a dire altro che l’Originale le strappa un ultimo intenso bacio prima di sparire dalla sua vista in una folata di vento e sgommare con l’auto, lasciandola sul porticato di casa sua totalmente destabilizzata.





Angolino Autrice:

 Salve a tutte mie care! Oggi ho aggiornato proprio velocemente, mi meraviglio di me stessa xP Allooora, questo è il penultimo capitolo di questa storia (tristezzaa >.<), ci sarà un ultimo capitolo che ho già scritto e poi, per i 4 extra, dovreste aspettare un po’ mie care perché come tutte saprete in questo periodo la scuola è un inferno e io devo recuperare delle materie quindi non posso dedicare troppo tempo alla scrittura LBeh, nonostante tutto spero di riuscire a finire di postare il tutto verso la fine di maggio e, piccola sorpresa per voi, la mia mente malata sta programmando un continuo per questa fic quindi magari i primi di giugno vi troverete altre avventure dei nostri protagonisti, chissà! Beh, non mi dilungo molto, il capitolo parla da sé (è uno dei miei preferiti) fatemi sapere che ne pensate, a presto, un bacione a tutte, Alessandra.


Vestito Rebekah

Vestito Caroline

Vestito Bonnie

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Road Trip ***


Caroline ansima forte nell’orecchio del fidanzato nel momento in cui l’orgasmo la coglie, facendole pronunciare parole di cui in seguito si sarebbe sicuramente pentita.

“Ti amo Nik”

L’ibrido sospira nell’incavo del collo della giovane e, quando anche lui arriva al culmine, rotola dall’altra parte del letto, traendola a sé e consentendole di poggiare la testa sul suo petto.

La vampira non può fare a meno però di sentirsi ferita e, senza che Klaus la possa vedere, asciuga rapida una lacrima che le è scivolata dall’occhio con la mano, chiudendo gli occhi e aspettando, invano, che l’Originale ricambi le sue parole.
 


 
Una Caroline più esuberante trascina Bonnie nella mezza deserta villa Mikaelson, contro il suo volere.

“Mi spieghi perché siamo dovute venire qui e non a casa tua?”

La bionda si stringe nelle spalle.

“Mia madre oggi ha la giornata libera e mi ha chiesto di venire qui in modo da potersi abituare a una vita senza di me”

Bonnie annuisce leggermente e segue Caroline verso il salone quando una voce, acuta, impedisce loro di entrare nella stanza.

“Non osare entrare Caroline!”

La vampira aguzza meglio le orecchie e può sentire distintamente Rebekah e Stefan, nella stanza, che probabilmente erano intenti a fare altro piuttosto parlare.

La bionda, imbarazzata, si allontana dall’entrata.

“Scusate!”

Bonnie la guarda perplessa e la vampira si appresta a fornirle spiegazioni.

“Beks e Stefan stavano facendo sesso, li abbiamo interrotti”

La strega sogghigna leggermente e segue Caroline in cucina dove la bionda si fa uno snack al sangue per occupare il tempo.

“Allora, di cosa volevi parlarmi?”

Caroline beve un goccio del liquido sempre agognato e guarda la mora supplichevole.

“Devi venire con noi!”

Bonnie corruga le sopracciglia, non capendo.

“Dove?”

Caroline la guarda ovvia.

“Ma come dove, Bonnie! Il nostro viaggio”

“Quale viaggio?”

Rebekah e Stefan, con i capelli spettinati e evidentemente accaldati ma comunque vestiti, entrano in cucina.

La bionda li guarda dispiaciuta e si scusa ancora ma i due minimizzano alzando le spalle e si siedono al tavolo.

“Allora?”

Caroline, seduta sull’isola della cucina, si volta verso i vampiri prima di parlare.

“Io, Bonnie e Elena abbiamo programmato più o meno da quando avevamo 12 anni di fare un viaggio dopo il diploma, un coast to coast ma ora Elena è
una vampira in fase di transizione e avrà bisogno di un po’ di tempo per abituarsi, motivo per cui tu Bonnie devi venire assolutamente”

La strega la guarda esterrefatta.

“E dovremmo partire io e te?”

Caroline scuote la testa, ovvia.

“Certo che no! Verranno anche Nik, Beks e Stefan e..”

La strega interrompe la ragazza e la guarda ovvia.

“Dovrei fare un viaggio con tutte coppie? Scusa Care ma non mi sembra per niente allettante”

Caroline congiunge le mani in segno di preghiera e guarda la strega con occhi da cucciolo bastonato.

“Ti prego Bonnie, è una delle esperienze che da umana non ho potuto fare, concedimi di farla ora”

Bonnie scuote la testa, ripetutamente.

“No, Care. Non se ne parla”

“Qual è il problema, dolcezza?”

La strega rischia di avere un infarto quando, voltandosi alla sua sinistra, vede Kol comodamente seduto su una sedia e il suo cuore ne risente perché
inizia a battere frenetico.

E mentre la mora abbassa lo sguardo a terra, Klaus, tornato insieme al fratello da una bevuta al Grill, si avvicina a Caroline e la bacia sulla bocca, cercando subito di approfondire il contatto ma la bionda, ancora ferita dalla sera precedente, si limita a un semplice sfioramento di labbra e, incurante delle occhiate su di loro, si avvicina a Bonnie.

“Andiamo, Bon. È il nostro viaggio”

Kol guarda la vampira estremamente entusiasta.

“Uh, un viaggio! Adoro viaggiare”

Bonnie, dopo una rapida occhiata al moro, si alza con velocità dalla sedia e, dopo un rapido sguardo all’amica, afferra la sua borsa, iniziando a biascicare parole sconnesse.

“Scusa Care..devo andare. È..ne riparliamo..io ti..si, chiamami tu. Ciao!”

La strega, a una velocità più che sostenuta, scompare dalla cucina di casa Mikaelson e esce dalla villa, sbattendo con forza la porta d’entrata dietro di sé.

Caroline si scambia con gli altri uno sguardo perplesso.

“Okay, quello è stato decisamente strano”

Rebekah annuisce e guarda l’amica mentre Kol sghignazza, incapace di contenersi, certo che il motivo della tanta fretta della strega sia proprio lui e Caroline, accortasene come tutti, lo guarda accigliata.

“E tu che ti ridi? Le hai per caso fatto qualcosa?”

Kol punta lo sguardo acceso di malizia in quello chiaro della bionda, con le braccia conserte e il cipiglio austero.

“Ci siamo baciati. Mi evita da allora”

Caroline dilata gli occhi dallo stupore, così come Rebekah, mentre Stefan e Klaus ghignano divertiti.

“Cosa? Quando? Dove?”

“Chi ha baciato chi per primo?”

Le domande delle due iperattive bionde si accavallano l’una sull’altra mentre Kol, divertito per aver sganciato una tale bomba, congiunge le mani dietro la
testa, estremamente rilassato.

“È successo l’altra mattina quando l’ho riaccompagnata a casa dopo il ballo di fine anno, sul portico di casa sua e io ho baciato lei”

Caroline si volta verso Rebekah, sconcertata.

“E lei si è lasciata baciare?”

Kol risponde alla sorella che ha posto la domanda con una punta di fastidio nella voce.

“Certo, Bekah. Non l’ho mica costretta”

Caroline afferra al volo le chiavi della macchina da dentro un porta oggetti dove le aveva riposte e si volta verso gli altri.

“Io vado da Bonnie, devo saperne di più. A dopo”

Rebekah segue la vampira, troppo curiosa di sapere cos’era successo tra il fratello e la strega.

“Vengo con te, Caroline”

Ma prima che l’Originaria esca dalla cucina si volta verso Stefan, un sorriso malizioso a incresparle le labbra.

“Stef, riprenderemo il discorso di prima quando sarò tornata, aspettami qui”

Il vampiro sorride divertito mentre Bekah gli fa l’occhiolino e esce dalla villa insieme a Caroline, ridacchiando appena.

 
 

Caroline e Rebekah scendono dalla macchina quando l’Originaria nota una cosa piuttosto palese.

“Questa non è casa di Bonnie”

Caroline annuisce.

“Esatto, questa è casa di sua nonna. Da quando è morta ogni volta che si sente confusa viene qui”

Rebekah annuisce e segue Caroline che, come fosse a casa sua, entra dalla porta principale, trovando Bonnie seduta al tavolo della cucina non troppo distante da lì.

“Chissà perché ma immaginavo che saresti venuta Care”

La bionda sorride e si avvicina all’amica mentre Rebekah rimane sulla soglia, aspettando un invito per entrare.

“Questa casa non è di nessuno Rebekah. Puoi entrare”

L’Antica fa un passo e sorride soddisfatta riuscendo a oltrepassare la soglia e raggiunge le due in cucina.

E se in un primo momento cala un silenzio fastidioso, Caroline si costringe ad interromperlo per riuscire a far scucire l’amica.

“Allora..Kol ci ha detto cos’è successo tra te e lui qualche giorno fa”

Bonnie sbuffa e poggia le mani a coprire il volto, per trattenere le lacrime.

“Perfetto”

Caroline le posa una mano sull’avambraccio incitandola a non coprirsi ma la strega non l’ascolta e si richiude nel suo mutismo.

“Se fai così non risolverai niente. Avrai sempre avuto le labbra di mio fratello sulle tue e ti sarà piaciuto lo stesso”

Bonnie scatta alle parole dell’Originaria e la guarda decisa.

“A me non è piaciuto baciare Kol”

Rebekah ghigna sadica.

“Già. Infatti quando un bacio non piace è proprio questa la reazione: rinchiudersi in casa e piagnucolare sul latte..o sulla saliva versata”

Caroline ridacchia impossibilitata a fare altro ma si costringe a darsi un contegno quando sente Bonnie singhiozzare.

“Oh, Dio. Ho baciato un vampiro..io che li odio”

La bionda non può fare a meno di sentirsi offesa e Rebekah, accorgendosene, sbuffa annoiata.

“Non vorrei fare la precisina Bonnie ma le tue migliori amiche sono dei vampiri, così come tua madre. Vuoi davvero continuare a dire di odiarli?”

Bonnie scosta finalmente le mani dal viso e guarda la bionda Originaria con un’espressione ovvia.

“Io sono una strega, una serva della natura. Non dovrei aiutare i vampiri, dovrei combatterli”

Rebekah non sposta lo sguardo dal suo e la guarda dura.

“Bene, allora diventerai come mia madre. Rimarrai in un angolo della terra ad aspettare di morire mentre tutte le persone a cui vuoi bene continueranno le loro esistenze solo perché tu non riesci ad accettarne la natura”

Bonnie guarda sorpresa l’Antica, non aveva mai visto la situazione sotto quella prospettiva e non può fare a meno di asciugarsi le lacrime e guardarla confusa.

“Perché mi stai aiutando? Io non ti piaccio”

Rebekah piega la testa da un lato, divertita.

“È vero, io non ti sopporto ma mio fratello sembra preso da te, non lo vedevo così da quando stava con Mary”

Bonnie guarda incuriosita l’Antica così come Caroline.

“Chi è Mary?”

Rebekah sbuffa, cercando di riassumere il più possibile quella triste e patetica storia.

“Mary Porter, Scary Mary, chiamatela come volete. Stava insieme a Kol da umana, si amavano da morire e lei era diventata a tutti gli effetti un membro della nostra famiglia ma poi ha deciso che Kol non le bastava più e ha iniziato a spassarsela con Nik, fino a farsi trasformare da lui. Kol l’ha cacciata da casa, le ha consigliato di sparire se non avesse voluto morire e poi se né andato anche lui per circa due secoli, troppo infuriato con Nik per aver tradito la sua fiducia”

Le due amiche di sempre si guardano sorprese e non possono fare a meno di sentirsi leggermente dispiaciute per Kol, ma Bonnie è la prima a riprendersi
e a tornare vigile e austera come sempre.

“Beh, non importa. Tra noi c’è stato solo un bacio e non ce ne saranno degli altri”

Ed è Caroline questa volta a sbuffare e a far voltare l’amica verso di sé.

“Bene, non vuoi ammettere che provi qualcosa per lui ma almeno vieni in viaggio con noi”

Bonnie solleva un sopracciglio, scettica.

“Non ti è chiaro il concetto di «non voglio averci niente a che fare»?”

Caroline sorride sadica.

“Okay, non importa. Sappi che però rivelerò a Kol cosa pensi di lui”

La strega la guarda senza capire, così come Rebekah.

“A che ti riferisci Care?”

La bionda si alza dal tavolo, sorridente.

“Semplice: alla conversazione che abbiamo avuto io, tu e Elena sugli Originali dove tu hai detto che quello più sexy era sicuramente Kol”

La strega arrossisce completamente mentre Rebekah scoppia a ridere.

“Oh, sono sicura che mio fratello sarà deliziato da questa notizia”

Le due vampire si allontano dalla casa e raggiungono la macchina mentre la voce di Bonnie arriva loro chiara e precisa.

“Perfetto, verrò!”


 
 
Bonnie carica scocciata l’ultimo borsone dentro la grande macchina di Klaus e si volta verso Caroline che, sorridente e già in tenuta da spiaggia, è euforica.

“Me la pagherai Care”

La bionda si stringe nelle spalle.

“Oh andiamo Bon sarà divertentissimo!”

La ragazza sbuffa per niente convinta e non può fare a meno di ammutolire quando nota poco distante da loro la figura longilinea di Kol, fasciato da una
stretta maglietta a maniche corte color kaki e un bermuda beige caricare bagagli nella sua auto e Caroline, vedendo l’amica alza la voce per potersi far sentire da tutti.

“Beh, nella macchina di Nik possiamo stare solo in quattro visto che è piena di bagagli..quindi Kol ti dispiace portare con te Bonnie?”

L’Originale annuisce divertito mentre la mora arrossisce.

“Oh, per niente”

Caroline sorride e si scambia un occhiolino complice con Rebekah che, abbracciata a Stefan, aspetta che Nik porti giù le ultime cose prima di poter partire e, quando l’ibrido finalmente arriva tutti entrano nelle macchine, compresa Bonnie che, seppur imbarazzata, và da Kol serena, certa che in un qualche modo quella vacanza le avrebbe riservato più di una sorpresa.


 
 
Caroline si calca gli spessi occhiali da sole sul viso e guarda di traverso Bonnie che, sdraiata sul lettino affianco al suo, guarda da lontano Kol che ormai ha sfilato la maglia rimanendo solo con i bermuda, rivelando l’addome piatto e scolpito.

“Sai Bon, dovresti andare da lui e fargli capire cose provi”

La strega scuote la testa e si distende meglio al sole.

“Impossibile. E poi cosa dovrei fare, andare lì e baciarlo?”

Caroline annuisce.

“Già, perché no?”

Bonnie guarda esterrefatta l’amica e sorride leggermente, prima di rendersi conto di quanto desiderasse sentire le labbra dell’Antico nuovamente sulle
sue e, come spinta da forza propria, la ragazza si alza dalla sdraio, sorprendendo Caroline.

“Lo stai facendo veramente?”

Bonnie si porta gli occhiali protettivi sopra la testa e infila i piedi nella sabbia.

“Non parlare o potrei ripensarci”

La strega, raccogliendo tutto il coraggio di cui era capace, prende a camminare spedita ondeggiando leggermente in direzione di Kol e Klaus che, seduti al chiosco del bar della spiaggia vicino Jacksonville dove Caroline aveva costretto tutti a fermarsi, sorseggiavano due alcolici.

La mora fa un ultimo respiro quando entra nel bar, facendo voltare i due verso di lei.

Kol la guarda perplesso e non può fare a meno di corrugare maggiormente la fronte mentre vede Bonnie avvicinarsi a grandi passi verso di lui fino a fermarsi completamente davanti allo sgabello dove era seduto.

L’Originale fa per chiedere spiegazioni ma la mora gli tappa la bocca..con la sua.

E se in un primo momento l’Originale rimane totalmente spiazzato dall’intraprendenza della strega non può fare a meno di stringere le mani sulla sua schiena per farla avvicinare ulteriormente mentre Bonnie allaccia le braccia dietro al suo collo e lo invita schiudere la bocca.

L’Originale, divertito e eccitato da come la bruna lo stia baciando, non può fare a meno di assecondarla e giocare con la sua lingua, accarezzandone i contorni, mentre nella mente di Bonnie si attua una lotta tra la tentazione di cedere completamente al bacio e la voglia irrefrenabile di scappare, per paura di provare sentimenti che andrebbero contro ogni principio morale che si era imposta.

Ma quando i due si separano e Kol, come la prima volta, posa la fronte sulla sua guardandola con i suoi occhi profondi, Bonnie non può fare a meno di scegliere, per una volta, di seguire il suo cuore anziché la testa.

Klaus, interdetto, guarda i due sorridendo sornione.

“Beh, sarà il caso che vada”

Ma né Kol né Bonnie sembrano curarsene perché continuano a specchiarsi l’uno negli occhi dell’altra, le mani ancora addosso, i respiri ancora affannati.

L’Originale è il primo a riprendere possesso della parola.

“Perché l’hai fatto?”

Bonnie sorride leggermente mentre continua ad accarezzare i capelli dell’Antico.

“Perché lo volevo e due biondi uccellini mi hanno consigliato di fare più spesso quello che vorrei”

Kol sorride e si sporge nuovamente sulle labbra della mora.

“Quando vuoi, amore”

Bonnie sorride e si appoggia sulle labbra del vampiro che, a sua sorpresa, la trae maggiormente a sé baciandola con passione e travolgendola completamente, tanto da farle mancare la terra sotto ai piedi, letteralmente.

Kol la sostiene per la schiena e la guarda divertito.

“Dovrò andarci leggero con te streghetta o potrei rischiare di farti svenire”

Bonnie sbuffa e cerca maggiore appiglio per poter mantenersi in piedi, trovandolo nella mano destra dell’Originale che si ritrova a stringere, facilmente.

Kol scende dallo sgabello e, sorridendo seducente alla mora, la guida fuori dal piccolo chiosco, verso la spiaggia sotto lo sguardo attonito di Caroline che li guarda da lontano.


 
 
Rebekah si siede sulla sdraio accanto a quella di Caroline insieme a Stefan che, completamente zuppo per il bagno appena fatto con la fidanzata, gocciola ancora dai capelli.

L’Originaria si volta verso Caroline e la guarda incuriosita dalla sua espressione stupita.

“Cosa?”

Caroline indica un punto non precisato dietro le loro spalle dove Bonnie e Kol camminano mano nella mano sulla spiaggia, guardandosi di tanto in tanto.

“E quello quando diavolo è successo?”

Klaus, mentre si avvina ai tre e si siede insieme alla bionda sulla sdraio, non può fare a meno di sorridere dell’espressione scandalizzata della sorella.

“Quello è successo circa 10 minuti fa quando la streghetta è saltata addosso a nostro fratello, Bekah”

La bionda sorride leggermente e appoggia la testa sul petto di Stefan mentre Klaus accarezza lentamente le gambe di Caroline che però, si ritrae.

L’ibrido la guarda insospettito ma la bionda minimizza tutto con un sorriso finto che non sfugge a Rebekah la quale, voltandosi verso il fidanzato, trova una scusa per poter rimanere sola con l’amica.

“Stef tu e Nik potreste andare a prenderci qualcosa da bere?”

Stefan posa una mano sopra gli occhi, tentando di ripararsi dal sole.

“Bekah, dobbiamo proprio?”

La ragazza piega la testa da un lato e lo guarda saccente.

“Certo che dovete, altrimenti non l’avrei chiesto”

Il vampiro sbuffa ma si alza comunque, seguito da Klaus che continua a guardare la fidanzata infastidito, non capendo il motivo per il quale questa si sia ritratta.

E quando i due sono ormai lontani Rebekah si volta verso Caroline.

“Allora, sputa il rospo: che diavolo succede tra te e Nik?”

Caroline guarda l’amica confusa.

“Non succede niente tra noi”

L’Originaria sorride sorniona mentre si siede meglio sulla sdraio.

“Oh, si che succede. Tu e Nik non vi toccate o meglio, tu non lo tocchi, lo scansi”

Caroline sbuffa ma poi si sfila malamente gli occhiali da sole e si siede a gambe incrociate sul lettino, con il viso rivolto verso quello dell’amica.

“È successo qualcosa qualche giorno fa..stavamo facendo l’amore e io gli ho detto che l’amavo ma lui non ha detto nulla. Capisci Beks, nulla! Né un «grazie, Caroline» né un «anche io», niente!”

L’Antica volta lo sguardo verso la vampira e la guarda dispiaciuta.

“Care io credo che tu sappia quali sono i sentimenti di mio fratello nei tuoi confronti”

Caroline sorride leggermente prima di sbuffare.

“Si, so che mi ama ma non l’ho mai sentito uscire dalle sue labbra Beks”

Rebekah annuisce e lascia che la vampira si infili nuovamente le cuffiette e si calchi gli occhiali da sole prima di allontanarsi, leggera e silenziosa, fino ad arrivare al bar, dove suo fratello è seduto insieme al suo ragazzo, probabilmente a ricordare i tempi andati.


 
 
“TU. Sei un idiota!”

Klaus e Stefan si voltano in sincrono verso la bionda e la guardano confusi.

“Chi dei due sister?”

Rebekah guarda acida il fratello.

“Tu Nik. Sei un idiota”

Klaus guarda la sorella divertito, di certo non abituato a sentirla parlare in modo così scurrile.

“E cos’avrei fatto per meritare tale appellativo da te, sorellina?”

Rebekah incrocia le braccia sotto al seno, innervosita.

“Caroline ti ha detto che ti ama, tu non le hai risposto. Perché?”

Klaus scende dallo sgabello, innervosito.

“È per questo che ce l’ha con me?”

Rebekah si limita ad annuire, lasciando continuare a parlare il fratello.

“Non mi piacciono i giochetti Bekah, lo dovresti sapere e Caroline non ha bisogno di un avvocato difensore, se ha qualche problema può dirlo a me visto che è sicuramente tanto intelligente da capire quello che provo per lei”

Rebekah annuisce nuovamente e guarda il fratello seria.

“Nik tu ami i giochi, non mentire. Ora come ora stai giocando con lei, smettila e dille veramente ciò che provi”

Klaus restringe gli occhi a due fessure.

“Come stai facendo tu Bekah? Immagino che tu non abbia confessato a Stefan quali siano i tuoi sentimenti nei suoi confronti”

Rebekah arrossisce leggermente e Klaus ne ride suscitando la rabbia della bionda.

“Non cambiare soggetto! E poi non importa, io e Stefan siamo stati insieme in precedenza”

Stefan, non riuscendo più a contenersi dal dire la sua, si avvicina all’Originaria.

“È vero ma quando siamo stati insieme era differente, io ero una persona differente e anche tu Rebekah. Io ero solo uno Squartatore e tu una ragazza in fuga, ora siamo liberi, entrambi e io..ti amo lo stesso, forse anche più di prima”

Rebekah schiude la bocca leggermente, toccata dalle parole del fidanzato e non può fare a meno di sorridere facendo luccicare gli occhi azzurri.

“Io..non so che dire Stef. Ti amo anch’io, certo che ti amo anch’io”

Il vampiro, sorridendo, la bacia delicatamente sulle labbra ma l’Originaria, facendolo ridere, lo afferra per la nuca e lo coinvolge in un bacio decisamente più passionale che lascia entrambi con il fiato corto.

“Bene, oggi vi siete messi contro di me. Ci manca solo che chiami Elijah per dirci che è partito per una fuga romantica”

Klaus si allontana dal bar mentre Rebekah e Stefan scoppiano a ridere felici, insieme, dopo aver sistemato ogni aspetto della loro nuova relazione.


 
 
Elijah cammina tranquillo per le strade completamente deserte di Mystic Falls ripensando a ciò che era successo giorni prima con Katherine.

Aveva sempre provato dei sentimenti nei confronti della Petrova ma era certo che fossero spariti nel momento in cui questa si era fatta trasformare in un vampiro e non si era fidata di lui.

Gli era bastato però un bacio con la vampira per far riemergere i suoi sentimenti, a torto, perché una storia con una persona come Katherine gli sarebbe sempre risultata insensata.

L’Originale viene distolto dai suoi pensieri dalla figura che gli sbarra la strada.

“Katherine”

La mora non lascia trapelare l’irrigidimento che le ha causato sentire il suo nome da vampira pronunciato dalla bocca di Elijah e lo guarda con un sorriso finto a incresparle le labbra.

“Elijah, sono contenta di rivederti”

L’Originale la guarda impenetrabile.

“Credevo te ne fossi andata”

Katherine piega la testa da un lato e sorride.

“Ti sei informato su di me? Comunque me ne stavo andando ma prima sono voluta passare a vedere come stava la mia doppelganger”

L’Antico guarda incuriosito la vampira e azzarda un passo nella sua direzione.

“E come sta la dolce Elena?”

Katherine sogghigna e scopre il collo dove un segno rossastro spiccava, indicando un morso non del tutto rimarginato.

Elijah ride leggermente e scuote la testa, divertito.

“Immagino che si sia vendicata di tutto ciò che le hai fatto passare da quando sei ritornata a Mystic Falls”

Katherine stringe le braccia sotto al seno e sporge il labbro inferiore in un broncio infantile.

“Sei dalla sua parte? È lei quella che mi ha morso!”

Elijah sogghigna leggermente e continua a camminare, ignorando la vampira.

“Addio, Katherine”

La Petrova però lo richiama indietro.

“Non mi chiami più Katerina. Perché?”

Elijah si volta di poco e guarda la vampira ovvio.

“Tu hai fatto si che scomparisse e mi hai detto di chiamarti in questo modo. Sto solo facendo quello che tu mi hai chiesto”

Katherine, facendo riemergere dentro di sé la parte più umana di se stessa, fa molti passi in avanti, raggiungendo il vampiro.

“Allora parti con me”

Elijah sbuffa divertito prima di rendersi conto del tono serio della vampira che gli fa acquisire un’espressione più composta.

“Perché dovrei”

“Perché mi vuoi”

Elijah ghigna nella direzione della vampira che ha parlato con superiorità, pretendendo di sapere quali fossero i suoi sentimenti.

Il silenzio prolungato dell’Originale viene interpretato male da Katherine che crede di aver scalfito la sua corazza e continua a parlare suadente, avvicinandosi di più a lui.

“Mi vuoi almeno quanto io voglia te”

Elijah guarda la vampira impassibile, non lasciando trapelare il brivido alla schiena che gli hanno provocato le sue parole.

“Tu non mi vuoi Katerina. Non sei così debole da provare qualcosa per me dopo un solo bacio”

Katherine però lo guarda contrariata e si avvicina ulteriormente riducendo la loro distanza a una cinquantina di metri.

“Mi sei sempre piaciuto Elijah, ho sempre provato qualcosa per te. Ero solo soggiogata a rimanere concentrata su Klaus”

Elijah non riesce a impedirsi di serrare la mascella nel pensare nuovamente a così vecchi ricordi e Katherine gli sorride, sincera.

“Cosa viviamo a fare Elijah se cessiamo di credere nell’amore?”

L’Originale sussulta nel sentire di nuovo le stesse parole pronunciate dalla bocca della vampira ancor più vicina a lui e dallo sguardo profondo, in attesa di una risposta che non aveva mai avuto soluzione.

L’Antico però non può fare a meno di rievocare altri ricordi insieme a quelli dei pomeriggi passati al sole con l’allora umana Katerina: quelli in cui lei era fuggita, e non può impedirsi di irrigidire tutti i muscoli del corpo al solo ricordo.

“Tu sei scappata, io ti avrei salvata con l’elisir ma tu sei scappata: perché?”

Katherine si immobilizza e abbassa lievemente lo sguardo, gesto inusuale da parte sua, per portare alla mente le memorie della sua fuga.

“Io..avevo paura. Sapevo che Klaus mi avrebbe uccisa e ho pensato che essendo tuo fratello tu saresti rimasto sempre dalla sua parte..questa è la ragione per la quale sono fuggita”

Elijah alza la testa verso il cielo e sorride amaro prima di portare nuovamente lo sguardo in quello fiero di Katherine.

“La verità è che non ti sei fidata di me, Katerina. Perché dovrei pensare che sia cambiato qualcosa?”

L’Antico senza aspettare ulteriori risposte riprende la sua camminata sperando che la vampira se ne vada, invano.

“È cambiato tutto Elijah. Io non ho mai cessato di credere e sperare nel vero amore, ma non ho mai fatto nulla per cercarlo. Con i Salvatore non era vero
amore, io non amavo Damon e Stefan amava me solo in parte, l’unico amore corrisposto nella mia lunga esistenza sei..tu”

Elijah, che si era fermato mentre la vampira dava luce al suo monologo, si volta lentamente verso di lei, un sorriso obliquo sulle labbra.

“E chi ti dice che io ti ami, Katerina?”

Katherine in un lampo si avvicina a lui, portandosi a pochi centimetri dal suo viso.

“Il fatto che mi chiami ancora con il mio nome da umana, speri ancora che io tenga fede a tutti quei discorsi che abbiamo condiviso insieme”

Elijah non indugia ulteriormente e appoggia le labbra su quelle di Katherine, saggiandone la consistenza e agendo, per una volta, forse l’unica, nella sua esistenza spinto dai sentimenti e non dalla ragione perché quella, almeno in parte, non si sarebbe mai avventurata in una relazione con Katherine, ma il suo cuore, quello già era pronto a stare con Katerina.
 
 


Klaus dopo aver assistito alla melensa scena tra sua sorella e Stefan si avvia verso la sua macchina per bere una sacca di sangue quando trova Caroline sul sedile del guidatore e la guarda circospetto.

“Pianifichi di andartene?”

La vampira sorride a malapena e lo guarda a stento, poggiando entrambe le mani sul volante.

“No, non lo farei mai. Ti ho promesso di restare”

Klaus sorride ma non può fare a meno di ricordare le fastidiose parole di Rebekah, così si avvicina di più al sedile, poggiandosi contro la portiera spalancata.

“Ho parlato con Rebekah. Mi ha spiegato il motivo del tuo allontanamento”

Caroline stringe le mani sul volante e non volta lo sguardo verso quello dell’ibrido, caparbia.

“Rebekah dovrebbe farsi gli affari suoi”

Klaus annuisce e sorride leggermente piegando un angolo della bocca.

“Già, il più delle volte si ma ha ragione Caroline?”

La vampira si volta nella sua direzione e non può fare a meno di farsi ammaliare dai suoi occhi chiari prima di continuare a parlare.

“Si, è così”

L’ibrido dà un leggero calcio alla portiera prima di guardarla di nuovo, improvvisamente irato.

“Dannazione Caroline come diavolo puoi mettere in discussione i miei sentimenti per te?”

La ragazza scende veloce dalla macchina e gli prende le mani con le sue, impedendogli di fare, o farsi del male, sfondando il metallo duro della vettura.

“Io so che tu mi ami, so che tutto quello che hai fatto in questi mesi è stato solo per me, fidati me ne rendo conto..è solo che non me l’hai mai detto e a volte ho delle incertezze e penso che per te sia solo una questione di sesso”

Klaus la guarda inferocito e l’afferra per le braccia, depositandola non molto gentilmente addosso alla macchina.

“Come fai anche solo a pensarlo? Dimmelo perché non ti capisco proprio. Io..dannazione, se non ti dico quello che provo per te non è perché non lo provi, è perché non ci sono abituato. Sai da quanto non avevo una relazione? Probabilmente circa 600 anni, non con qualcuna che mi interessasse, comunque. Se fosse stato solo sesso non mi sarei disturbato più di tanto e mi sarei fermato a quella prima notte che abbiamo passato insieme, non sarei mai andato oltre”

Caroline guarda addolcita l’ibrido e, quando questo le libera le braccia, prende con la mano a carezzargli una guancia.

“Scusa per aver dubitato di te. Non importa se non mi dici che mi ami, so che lo fai lo stesso”

La vampira si sporge per depositare un dolce bacio sulle labbra di Klaus e poi lo abbraccia, allacciando le braccia intorno al suo collo, mentre quelle dell’Originale vanno a stringersi sulla base della sua schiena, a differenza delle labbra che si sporgono sul suo orecchio.

“Ti amo Caroline, non dubitarne mai”

La vampira si stacca di scatto e lo guarda scioccata.

“Tu..dici sul serio?”

Klaus sogghigna divertito prima di avvicinare a sé la vampira, traendola per i fianchi.

“Decisamente si, ti amo”

Caroline lo bacia con forza, intrecciando la lingua alla sua e strappando un suono gutturale all’ibrido che, quando si allontana, la guarda divertito.

“Dovrei dirtelo più spesso se questa è la reazione”

Caroline ridacchia leggermente e posa la testa sul suo petto prima di accorgersi che anche lei aveva qualcosa da dire all’ibrido, così, la testa ancora affossata, sussurra lentamente.

“Ehi Nik?”

“Mh?”

Klaus non smette di inebriarsi dell’odore dolciastro dei capelli di Caroline mentre aspetta che questa parli.

“Sono tua Nik, per sempre”

L’ibrido sorride sincero e le bacia i capelli.

“Per sempre”

E i due rimangono così, dolcemente abbracciati come una normale coppia di innamorati, a guardar tramontare il sole, lo stesso che avrebbe potuto arderli vivi ma che in quel momento gli donava solo un grande calore al cuore.
 





Angolino Autrice:

Salve a tutte! Allora, eccoci alla fine ma sorpresa: ho deciso di creare un continuo per questa storia quindi oltre agli extra che posterò a partire dalla prossima settimana, inserirò un vero e proprio seguito che ancora devo scrivere quindi vi do appuntamento a giugno xD Devo essere sincera: nel momento in cui ho scritto questo capitolo mi sembrava fenomenale, ma ora che lo rileggo non mi sembra poi così emozionante quindi non mi perdo oltre nella descrizione, vi dico solo che il gesto di Bonnie è dettato dalla voglia di fare qualcosa per sé, di agire impulsivamente, un po’ come Elijah e, a proposito di lui e Katherine, le parole della vampira sono riprese dal telefilm quando i due condividono un momento sull’importanza dell’amore, molto toccante secondo me. Beh, mie care io ringrazio come sempre tutte per le recensioni e per il supporto e ci vediamo la prossima settimana a presto, un bacione, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** EXTRA N° 1: Kol e Bonnie ***


San Francisco, 2015
 

Bonnie sospira profondamente prima di alzare lo sguardo su Kol, in piedi di fronte a lei.

“Sei sicura di volerlo fare?”

La strega annuisce più volte, decisa.

“Si, ne sono certa”

L’Originale le si avvicina di un passo e le afferra le mani, facendola sobbalzare.

“Sei davvero certa di voler andare avanti? Non potrai tornare indietro se lo farai, non potrai più avere una famiglia, dei figli o qualsiasi altra cosa”

Bonnie punta lo sguardo fiero in quello di Kol, incerto.

“Ho detto di essere sicura Kol”

L’Antico sorride sghembo, facendo mancare un battito al cuore umano di Bonnie.

“Me ne stavo solo assicurando, dolcezza. Allora iniziamo”

La bruna annuisce e svuota la mente, entrando in collegamento con le streghe dell’altro lato mentre, guardando un’ultima volta gli occhi scuri di Kol non
può fare a meno di pensare al loro primo, penoso, appuntamento.
 
 


Inizio Flashback

Bonnie si era seduta al tavolo del Grill impaziente e si era guardata intorno più di una volta cercando di scrutare nelle poche persone presenti alle 3 nel ristorante un volto sconosciuto che l’avrebbe indotta a pensare di aver trovato il proprio appuntamento.

La strega però aveva dovuto attendere più di dieci minuti prima che uno spostamento d’aria intorno a lei le facesse presagire l’arrivo di qualcuno.

E la sorpresa era stata tanta per Bonnie quando, di fronte a lei, si era presentato il sorriso più che divertito di quello che era certa fosse Kol Mikaelson.

“E tu che diavolo vuoi?”

Kol l’aveva guardata sorridendo.

“Saltiamo già i convenevoli Bonnie? Non mi chiedi neanche come mi chiamo?”

La strega l’aveva guardato con astio mal celato e quasi aveva ringhiato nella sua direzione.

“Oh, ma io so chi sei. Tu sei Kol, il fratello di Klaus. Quello che mi chiedo è cosa tu ci faccia qui”

L’Originale aveva sorrido nuovamente, divertito dall’odio della strega nei suoi confronti.

“Ma come Bonnie, Caroline non te l’ha detto? Sono io il tuo appuntamento”

La strega se per un attimo era rimasta sconvolta non l’aveva dato a vedere e aveva prepotentemente scosso la testa.

“No, è impossibile. Caroline non organizzerebbe mai un appuntamento con uno come te. Mai”

Kol aveva alzato le spalle, incurante.

“Beh, allora immagino che rimarremo qui finché non ti accorgerai che sono io il tuo accompagnatore”

Bonnie aveva sbuffato ma aveva fatto proprio come detto dall’Originale: era rimasta ferma a passare lo sguardo sulle persone presenti al Grill, aspettando che da un momento all’altro sarebbe venuto qualcuno per lei, invano.

Dopo 15 minuti la strega si era voltata verso Kol che non aveva smesso di sbirciarla neanche un attimo, rendendosi conto che sotto la scorsa da strega giudicona c’era una bella ragazza, dal corpo da urlo e dai lineamenti dolci, aggettivo insolito per una strega.

“Caroline ha davvero organizzato questo appuntamento?”

Kol aveva annuito.

“Si, dolcezza”

Bonnie aveva storto la bocca, disgustata.

“Oh, non chiamarmi dolcezza. Tu mi disgusti”

Kol aveva ghignato.

“Eppure sei ancora qui”

Le gote di Bonnie si erano leggermente imporporate e la strega si era velocemente alzata, guardando il vampiro arrabbiata.

“Me ne sto andando infatti”

Anche Kol si era alzato di riflesso e l’aveva guardata fintamente dispiaciuto.

“Andiamo streghetta, non mi dai neanche una chance?”

Bonnie aveva scosso la testa e a grandi passi era uscita dal Grill, fino ad arrivare nel vicolo dove aveva parcheggiato la sua macchina.

E proprio lì Kol l’aveva aspettata, appoggiato con classe sul cofano dell’auto, sorridente.

“Tesoro non ti hanno detto che è maleducazione alzarsi e andarsene così da tavola?”

Bonnie aveva ristretto gli occhi a due fessure.

“Devo aver saltato la lezione di bon ton nel 1200”

Kol aveva sorriso e si era avvicinato a lei che, istintivamente, aveva fatto un passo indietro.

“Sei simpatica streghetta, forse c’è davvero feeling fra noi”

Bonnie aveva sbuffato.

“Tu sogni e ora vattene, se non vuoi che ti frigga il cervello”

Kol aveva sorriso e, con poca grazia, l’aveva fatta arretrare fino al muro, appoggiandosi addosso a lei e impedendole ogni via di fuga.

“Oh, amore. Friggimi la testa come vuoi”

E senza che la strega potesse replicare Kol aveva passato peccaminoso la lingua sul contorno delle sue labbra, facendola arretrare dallo spavento che l’aveva portata a schiudere le labbra, in un invito malcelato che Kol aveva interpretato erroneamente, spingendo la lingua nella sua bocca.

Ma Bonnie, disgustata dall’Originale, aveva concentrato tutte le sue forze per fargli venire un aneurisma e questo l’aveva colpito così forte che l’aveva fatto staccare malamente dalla bruna e piegare sulle ginocchia per il dolore.

“Sai, non immaginavo proprio questo, ma..”

Bonnie l’aveva guardato adirata.

“Sei un bastardo”

L’Originale aveva ghignato e, quando era riuscito a rialzarsi in piedi sotto lo stupore di Bonnie che stava facendo del suo meglio, l’aveva guardata
lussurioso.

“Oh amore ne sono cosciente ma tu, mia cara Bonnie Bennet, cadrai al mio fascino!”

L’Originale poi se n’era andato, lasciando la strega interdetta e confusa riguardo al comportamento così poco da Antico come quello dei suoi fratelli.

Fine Flashback



 
Bonnie esce dalla trance e riprende fiato, annaspando, mentre Kol che si era seduto sul letto della loro stanza, le si avvicina preoccupato.

“Allora, cos’è successo?”

Bonnie sorride e non può evitare che i suoi occhi diventino lucidi.

“Hanno acconsentito”

Kol guarda la ragazza impressionato.

“Davvero? Come? Perché?”

Bonnie sorride e prende una mano dell’Originario, facendolo sedere con lei sul letto.

“Non è stato propriamente facile ma ce l’ho fatta. Sono entrata in contatto con l’altro lato sfruttando il potere delle centinaia di streghe che scorre nel mio sangue e ho chiesto loro di preservare il mio corpo come hanno fatto per Esther. Ovviamente si sono rifiutate. Essendo però io l’ultima erede della dinastia Bennet dopo l’incidente che ha avuto Lucy (*) ho giurato di porre fine alla mia stirpe, facendo così perdere al mondo della magia una delle linee di sangue più potenti di tutto il mondo magico”

Kol sorride leggermente alla ragazza e la incita a continuare.

“Quindi, che succede ora?”

Bonnie sospira prima di riprendere a parlare.

“Ora dovrò decidere quando compiere l’incantesimo che mi permetterà di ottenere l’immortalità, in cambio di un prezzo”

Kol sbuffa annoiato.

“Immaginavo che le streghe non avrebbero fatto niente di gratuito: qual è il prezzo da pagare?”

Bonnie guarda scura in volto l’Antico.

“Dovrò impedire a ogni Originale di generare nuovi vampiri”

Kol si stringe nelle spalle, come niente fosse.

“Beh, non sarà così complicato credo. Io non ho nessun interesse a trasformare qualcuno, così come Bekah, non le è mai piaciuto condannare gli umani
alla vita eterna, Nik immagino che sarà tenuto d’occhio da Caroline e per quanto riguarda Elijah non penso ci sia da preoccuparci, è troppo preso a
lottare tutti i giorni con quella pazza di Katerina”

Bonnie annuisce leggermente e sospira serena.

“Credevo che non ce l’avrei mai fatta, che sarei stata costretta a separarmi un’altra volta da tutta quella che ora è la mia vita”

Kol sorride e le alza il mento con due dita, specchiandosi nei suoi occhi.

“Anche se le streghe ti avessero impedito di diventare immortale non ti avrei abbandonata, piuttosto sarei tornato ad essere umano”

Bonnie scuote la testa.

“Non ti avrei mai permesso di perdere la tua famiglia solo per stare con me”

Kol carezza una guancia alla strega, non distogliendo lo sguardo dal suo.

“Ricordi la promessa che ti ho fatto?”

Bonnie annuisce e non può fare a meno di tornare con la mente a più di tre anni fa, quando Kol le aveva promesso qualcosa che le aveva fatto abbattere definitivamente ogni barriera che le impediva di vivere serenamente il rapporto con l’Originario.
 



Inizio Flashback

Bonnie si era guardata intorno alla ricerca di Kol, apparentemente sparito dalla sua vista.

Erano ritornati tutti quanti dal viaggio coast to coast imposto da Caroline da circa un’ora e stavano svuotando le macchine, facendo avanti e indietro tra l’ingresso di villa Mikaelson e il parcheggio quando Caroline le si era affiancata, sorridente.

“È stato o no un viaggio stupendo?”

Bonnie aveva sorriso insieme all’amica, veramente felice come non credeva di poter più essere.

“Si, devo darti atto che lo è stato”

Caroline le aveva accarezzato un braccio e prima di andarsene e raggiungere Klaus, si era voltata verso di lei, un sorriso biricchino sul volto.

“Se cerchi Kol è nella sua stanza. Quarta porta a destra”

Bonnie aveva scosso la testa sconsolata ma, cercando di essere il più disinvolta possibile, era salita per le scale di quell’enorme casa e era andata fino alla porta della camera dell’Originale, già socchiusa.

“Ehi”

La strega si era avvicinata a Kol che era sdraiato sul letto e l’aveva guardato sorridendo.

“Ehi. Non vuoi proprio aiutare, eh?”

L’Originale aveva sorriso sghembo.

“Nemmeno tu a quanto vedo”

La ragazza aveva scosso la testa e si era avvicinata a lui, accoccolandosi contro il suo petto come molte notti in quella splendida estate aveva fatto, alla tenue luce di stanze anonime di motel sparsi negli States.

La bruna però sapeva di dover intraprendere un discorso con l’Antico e, prendendo il coraggio a due mani, si era voltata guardandolo negli occhi.

“L’estate è finita”

Kol aveva annuito e Bonnie aveva continuato a parlare mentre le mani dell’Originale prendevano a carezzarle i capelli, dolcemente.

“Tra poco sarà nuovamente inverno e cambieranno molte cose”

Kol aveva annuito nuovamente.

“Lo so, infatti sto partendo”

Bonnie, come fulminata, si era tirata a sedere di scatto e aveva guardato l’Antico confusa.

“Stai andando via da Mystic Falls?”

Kol aveva annuito serio.

“Si, è una bella cittadina ma non voglio avere i ricordi della mia infanzia continuamente riportati alla luce dalle mura di questo paese. Ho bisogno di un
nuovo inizio, in una nuova città”

Bonnie, ferita e delusa, si era alzata dal letto e aveva guardato l’Originale comprensiva.

“Oh, lo immagino. Beh io ora devo proprio andare”

Kol però aveva sorriso e le si era avvicinato, con passo cadenzato.

“Bonnie Bonnie Bonnie. Crederesti davvero che me ne andrei senza di te?”

La strega era arrossita per il tono volutamente casuale dell’Antico e l’aveva guardato spiazzata preferendo non proferire parola e lasciar continuare lui.

“Sto lasciando la città ma credevo che dopo tre mesi nei quali abbiamo praticamente convissuto che fosse scontato chiederti di venire via con me”

Bonnie l’aveva guardato sorpresa.

“Davvero vuoi che venga con te? Insomma ci sono tante cose che non sappiamo l’uno dell’altra e molte che non abbiamo fatto e t..”

Kol aveva sorriso e si era fermato a pochi centimetri dal suo viso, facendola ammutolire.

“Se ti riferisci al fatto che non abbiamo ancora fatto l’amore non c’è fretta, sono capriccioso ma ho imparato a pazientare, mentre per quello che non
sappiamo l’uno dell’altra possiamo raccontarci le cose man mano, in fondo 1000 anni sono lunghi da raccontare..ma potrei scrivere «Le mie memorie» o qualcosa del genere per facilitarti il compito, non credi?”

Bonnie aveva riso e gli aveva dato un pugno sul braccio con fare scherzoso, ringraziando così sempre l’innata capacità dell’Antico di sdrammatizzare
ogni situazione.

Quando però i due avevano smesso di ridere e il silenzio era ripiombato nella stanza la mente della strega si era di nuovo riempita di dubbi.

“Sei sicuro di volere che ora venga con te?”

Kol, sorprendendola come il più delle volte, l’aveva attirata dolcemente per i fianchi e le aveva sfiorato le labbra con le sue prima di riprendere a parlare, a pochi centimetri dal suo viso.

“Io non ti voglio ora Bonnie, io ti voglio sempre, per tutta la vita”

La strega era arrossita e non aveva potuto fare niente per impedire alla sua bocca di parlare.

“Per sempre è un concetto diverso per noi”

Kol aveva annuito, come poche volte serio, per poi spostarle una ciocca di capelli cadutale sugli occhi.

“Lo so, e per quello c’è tempo per parlarne ma tu vuoi stare con me Bonnie finché ci sarà possibile?”

La strega non aveva risposto ma aveva congiunto nuovamente le loro labbra, in un contatto più languido e passionale che l’aveva fatta fremere da capo a piedi.

“È un si?”

Aveva sorriso del ghigno stampato sulla faccia di Kol e l’aveva baciato nuovamente.

“Si”

Fine Flashback




Kol sorride in direzione di Bonnie e l’abbraccia, stringendola a sé e la strega si lascia andare, contenta.

“Ora potremmo stare insieme per sempre”

Kol le bacia i capelli e le solleva il mento con due dita per poterla baciare quando il cellulare della strega inizia a suonare.

Bonnie accenna un sorriso, dispiaciuta, e sfila il telefono dalla tasca dei jeans.

“Pronto?”

La strega subito avverte la voce squillante di Caroline dall’altro lato del telefono.

“Bonnie! Sono secoli che non ci sentiamo, come stai?”

La strega sorride e si siede sul letto imitata da Kol che sbuffa sapendo che quella conversazione non avrebbe avuto fine se non tra ore.

“Io sto benissimo, in effetti ho una notizia da raccontarti..”

Bonnie può sentire distintamente Caroline chiedere a qualcuno, certamente Klaus, se abbia idea di cosa le voglia dire l’amica.

“Non preoccuparti Care non ti terrò sulle spine per l’eternità..anche se forse potrei farlo”

E passa quasi un minuto prima che il grido eccitato di Caroline costringa Bonnie a spostare il telefonino dall’orecchio, per non rimanere sorda.

“O mio dio Bonnie! Le streghe te l’hanno permesso, vero? Oh, sono così contenta per te! Potremmo essere amiche per sempre ora!”

Bonnie ride divertita e lascia che Kol, per la noia, arricci una ciocca dei suoi capelli intorno alle dita.

“A proposito di amiche Bon, hai per caso sentito Elena?”

La strega sospira pesantemente prima di rispondere.

“No, sai che i rapporti tra noi si sono raffreddati”

Bonnie ode perfettamente Caroline sbuffare e dire qualcosa a Klaus.

“Uffa Bonnie, siamo state amiche dall’asilo. Non potete risolvere le vostre questioni voi due?”

Il tono infantile della bionda fa decisamente sorridere Bonnie.

“Beh, non sono io quella che se né andata con Damon chissà dove dopo la nostra litigata”

“Lo so Bon. Ma parlando d’altro, hai sentito Abby?”

Bonnie si irrigidisce notevolmente, odiava parlare della madre e Kol lo nota, perciò le accarezza un braccio.

“Io..si. L’ho contattata poco tempo fa per sapere come avrei potuto fare per mettermi in contatto con le streghe dell’altro lato, mi ha aiutata ma poi,
quando ha scoperto che stavo con Kol, è sparita di nuovo”

Caroline, anche se Bonnie non la può vedere, si scurisce in volto, rammaricata per l’amica.

“Mi dispiace Bonnie ma ormai avete davanti a voi l’eternità, ne avrete di tempo per poter aggiustare il vostro rapporto. Ehm, Bon ora devo salutarti, io e Nik dobbiamo andare agli Champs Elysees”

Bonnie sorride al pensiero di Parigi e si accinge a salutare l’amica.

“Siete già stati a Tokyo?”

Caroline ride appena si ricorda di aver confessato all’amica le mete di Roma, Parigi e Tokyo che lei e Klaus  si erano prefissati di visitare.

“No, ci andremo il mese prossimo. Ora scappo ciao Bon, ti voglio bene!”

La strega sorride.

“Ti voglio bene anch’io Caroline”

E la strega conclude la chiamata così, sotto lo sguardo soddisfatto di Kol che può avere la ragazza nuovamente tutta per sé.

Infatti l’Originale le toglie il telefono dalle mani e lo lancia sulla poltrona nell’angolo della stanza prima di stendere la strega sul letto e adagiarlesi, in modo da non gravarle con il peso sul corpo, sopra, per poterla baciare.

Bonnie felice ricambia subito il bacio e sbuffa quando Kol separa le loro labbra per andare a torturare il suo collo, solcando la linea nivea con dolci baci umidi che la fanno inevitabilmente sospirare.

Quando però l’Antico raggiunge il punto di massimo flusso del sangue sulla vena carotidea, come molte altre volte prima, si limita a annusare l’odore del
sangue della strega e poi, lasciandole un dolce bacio, ad allontanarsi lasciando Bonnie insoddisfatta.

E la strega, anche se non vorrebbe allontanarsi dalle attenzioni che le sta dedicando Kol, si scosta tirandosi su a sedere e incrociando le gambe tra loro, facendo incuriosire l’Originale.

“Beh?”

Bonnie sospira prima di posare nuovamente lo sguardo su Kol.

“Okay, devo farti una domanda”

L’Antico annuisce e imita la posizione della strega, cercando di risolvere la situazione al più presto per poter tornare ad attività più piacevoli.

“Stiamo insieme da quasi tre anni e mi chiedevo perché insomma..tutte le volte che stiamo insieme tu ti.. ritrai quando mi stai baciando il collo”

Kol guarda interdetto la strega.

“Mi stai chiedendo perché non ti ho mai morsa mentre facevamo l’amore?”

Bonnie arrossisce nervosa ma non può fare a meno di annuire, facendo sorridere Kol.

“Volevi che lo facessi?”

Bonnie dilata gli occhi e risponde velocemente.

“NO!”

Kol ghigna divertito mentre la strega si ritrova nuovamente ad arrossire.

“Cioè..quello che volevo intendere è che so che per un vampiro è una cosa importante e mi chiedevo perché tu non l’avessi mai fatto”

L’Originale sbuffa e guarda la ragazza eloquente, come se per lui fosse impensabile che lei non capisse il motivo per il quale non l’avesse mai morsa.

“Vedi, il morso è un legame profondo che si istaura tra due amanti, permette loro di essere più a stretto contatto con l’altro, è come essere legati a doppio filo ma tu, tu sei pura. Mordendoti rovinerei la tua purezza”

Bonnie si stringe nelle spalle, non sapendo cosa dire.

“Non sono pura Kol. Ho ucciso se necessario e ho ferito molti vampiri, non sono proprio degna della pubblicità del Prozac”

Kol sorride e le accarezza una guancia.

“L’avrai anche fatto ma per proteggere i tuoi amici, sempre. Io invece nel corso dei secoli ho strappato cuori, prosciugato arterie e spezzato colli per puro divertimento e anche semplicemente la tua scelta di restarmi accanto implica quanto tu sia buona. Questa è la ragione per la quale non ti ho mai morsa Bonnie”

La strega sorride intenerita e si sporge per baciare l’Originale sulle labbra quando questo, a un centimetro di distanza, la blocca soffiandole fiato fresco
sulla bocca.

“Ma quando vuoi sono pronto amore”

La bruna ride e gli dà un pugno.

“Sei un idiota”

Kol si stringe nelle spalle e sorride, consapevole di esserlo.

“Sei un idiota e io sono innamorata di un idiota”

L’Originale fa scattare gli occhi su quelli di Bonnie che, sorridente, non può fare a meno di guardare speranzosa il ragazzo.

“Oh dolcezza sono tre anni che aspettavo di sentirtelo dire”

La strega ride ancora e lascia che Kol la baci, ringhiando giocosamente prima di stendersi sopra di lei e porre fine a tutte le sue proteste, arpionandole le labbra con dolcezza estenuante e carezzandole le curve del corpo.

E quando, due ore dopo, finalmente Bonnie si addormenta non può fare a meno di sorridere contenta e in pace stretta al petto di Kol mentre due stille rossastre vanno a posarsi sul cuscino, macchiandolo appena.
 
 

(*) Lucy se non sbaglio nell’episodio 2x07 è la strega che aiuta Katherine e dice di essere una lontana parente di Bonnie. Nella mia mente ho deciso che questa poverina sarebbe morta, senza eredi.
 




Angolino Autrice:

Salve mie care! Eccoci finalmente con il primo extra su Kol e Bonnie e lo so, non c’è bisogno che me lo diciate che sono andata completamente OOC ma io la considero licenza poetica, dopotutto questi due sono innamorati e dopo tre anni di convivenza uno dovrebbe aver abbandonato certi comportamenti usuali con gli altri, ma non temete Bonnie non è pro vampire ora xD Si fa bastare solo Kol..per quanto riguarda la misteriosa litigata tra lei ed Elena verrà accennata nei prossimi extra e si vedrà ampiamente nel seguito della storia, vi anticipo già che la loro è stata una discussione seria. Come al solito vi ringrazio tutte per i milioni di complimenti che mi avete fatto e per le splendide recensioni che mi avete scritto, mi hanno scaldato il cuore. Vi saluto, a prestissimo con il secondo extra, Alessandra.

PS: ho appena aperto una
pagina su facebook per il gruppo, se volete andate a visitarla, mi farebbe molto piacere, anche se ora è vuota, ma appena vedrò gente sulla pag inizierò a riempirla di chiacchiere, spoiler e altre cosine interessanti :P

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** EXTRA N° 2: Rebekah e Stefan ***


Chicago, 2015
 

Rebekah sbuffa sonoramente e tamburella ritmicamente le mani sul ripiano del bancone del locale prima di voltarsi verso Stefan, al suo fianco.

“Mi annoio, ma quando arrivano?”

Il vampiro sorride e bacia la guancia della fidanzata.

“Pazienta, staranno arrivando”

“Eccoci raggi di sole!”

I due vampiri si voltano verso un raggiante Damon Salvatore con al fianco Elena Gilbert che, sorridente, si avvicina all’ex fidanzato, sporgendosi per
abbracciarlo.

“Buon compleanno Stefan”

Rebekah non può fare a meno di alzare gli occhi al cielo, disgustata dalle attenzioni della mora per il suo fidanzato così come Damon che, geloso, comprende appieno lo stato d’animo dell’Originaria.

“Becky! Che piacere vederti”

L’Antica ghigna prima di rispondere per le rime al vampiro.

“Devo strapparti le coronarie come l’ultima volta Damon prima che impari a chiamarmi con il mio nome?”

Il vampiro sbuffa e si siede sullo sgabello ordinando al barista una bottiglia di bourbon liscio e sorride a Elena che lo affianca, poggiando una mano sulla sua.

Stefan sorride ai due e batte una mano sul tavolo, contento.

“Allora, siete spariti per tre anni. Dove siete stati?”

Elena si porta una ciocca di capelli dietro l’orecchio prima di parlare.

“Abbiamo deciso di prenderci un po’ di tempo per noi, abbiamo girato il mondo”

Rebekah sbuffa annoiata e beve un sorso del whiskey precedentemente ordinato, facendo scattare gli occhi di Elena sui suoi.

“Hai qualche problema Rebekah?”

L’Originaria ghigna per nulla spaventata dal tono minaccioso della mora.

“Nessuno, sweetie. Credo solo che invece di dire che volevate stare soli, potresti dire che volevate rinchiudervi in una bolla a fare sesso per tre anni”

Damon sorride e poggia una mano sulla spalla della fidanzata.

“E se anche fosse biondina? Hai qualcosa in contrario?”

Rebekah scuote la testa, divertita.

“Niente, vi sopporto solo per il bene di Stefan”

Il vampiro, chiamato in causa, sbuffa in direzione della fidanzata.

“Andiamo Bekah, non essere acida”

L’Antica fa per replicare quando il suo telefono squilla.

“Pronto?”

Sister

Il viso della bionda si illumina sentendo la voce del fratello preferito.

“Nik! Quanto tempo!”

L’ibrido ridacchia e Rebekah si arrotola una ciocca di capelli intorno alle dita mentre Stefan, Elena e Damon si aggiornano su ciò che è successo negli ultimi tempi.

“Dove sei sorella?”

Rebekah accenna un sorriso prima di rispondere.

“Sempre a preoccuparti per me, Nik?”

L’Originale ghigna, anche se l’Antica non può vederlo.

“Sempre, sis

La bionda ridacchia spensierata.

“Sono a Chicago Nik, insieme a Stefan e Damon ed Elena”

Sul finale l’Originaria non può fare a meno di pronunciare il nome della mora con una nota di disappunto che non sfugge al fratello.

“Oh, Bekah. Sempre a litigare con la doppelganger?”

L’Antica solleva gli occhi al cielo e cambia argomento.

“Caroline?”

L’ibrido sbuffa prima di parlare.

“È a fare shopping, da tre ore”

Rebekah sorride, immaginando la frustrazione del fratello.

“Beh, quando torna salutamela. Ora devo lasciarti fratello, non sparire”

“Oh sister non lo farò. A presto e non azzannare nessuno nel frattempo”

Rebekah sorride sarcastica e chiude la conversazione per tornare a guardare i tre e Stefan che, felice, le sorride.

Damon, d’altro canto, non manca di far spirito.

“Stanno ancora insieme la Barbie e l’ibrido assassino?”

Rebekah ringhia sonoramente, infastidita dal modo di Damon di parlare del fratello.

“Stai zitto, non dire una parola di più”

Il vampiro, divertito, continua a provocare la bionda.

“Oh Becky eppure non me lo dicevi mai”

Negli occhi di Rebekah passa un lampo d’ira, frenato da Stefan che, adirato, si rivolge al fratello.

“Damon sei venuto qui per prenderti gioco della mia donna o per festeggiare il mio compleanno?”

Il vampiro lo guarda fintamente offeso.

“Ma che domande fai fratellino? Sono qui ovviamente per prendere in giro la tua donna”

“Damon..”

Il moro si volta verso la fidanzata che lo guarda scandalizzata.

“Elena..”

La neovampira lo guarda imbronciata.

“Damon piantala!”

Il vampiro sogghigna prima di baciare la ragazza che, anche se arrabbiata con lui, cede facilmente.

La mora però lo allontana bruscamente da sé e si rivolge a Rebekah imbarazzata.

“Ehm, hai avuto notizie di Bonnie?”

L’Originaria la guarda divertita.

“Perché, ti sembriamo per caso migliori amiche?”

Elena sbuffa ma non demorde e continua a chiedere della strega.

“No, ma io e lei..si insomma..”

Damon, come suo solito, prende la parola al posto della fidanzata.

“Lei e la streghetta hanno preso strade diverse”

Rebekah guarda i due incuriosita, come Stefan.

“Perché?”

Elena si contorce le mani prima di rispondere.

“Due anni fa abbiamo avuto una furiosa lite. Sono volate parole piuttosto forti sulla sua scelta di stare con un vampiro e sulla probabilità di farsi trasformare per poter vivere per sempre insieme e io le ho detto che avrei preferito lei vivesse una normale vita umana a Mystic Falls invece che per il mondo, circondata da pericoli”

Rebekah guarda la ragazza decisamente sconvolta.

“Hai veramente fatto la predica alla tua amica sul come vuole vivere la sua vita? Proprio tu che per due anni ti sei presa gioco di due fratelli oscillando ora verso uno ora verso l’altro?”

Elena arrossisce e Damon e Stefan non possono fare a meno di abbassare leggermente la testa, i ricordi ancora troppo recenti per essere dimenticati.

“Io..non è andata così!”

Rebekah alza un sopracciglio scettica e ghigna, prima di scuotere la testa.

“Beh, sei sempre stata una moralista. Comunque ho sentito Kol il mese scorso, lui e Bonnie stanno bene e si sono appena trasferiti a San Francisco”

Elena guarda profondamente la ragazza, prima di farle un cenno.

“Grazie”

Rebekah piega la testa da un lato e si volta entusiasta verso Stefan.

“Allora, è il tuo centosessantacinquesimo compleanno, cosa vuoi fare Stef?”

Il vampiro sorride e si stringe nelle spalle.

“Bere?”

Rebekah solleva gli occhi al cielo.

“Non metterci troppo entusiasmo, ma va bene. È il tuo compleanno in fondo, non il mio”

Stefan scuote la testa, ormai abituato ai modi di fare dell’Originaria e ordina due bottiglie di whiskey prima di voltarsi verso gli altri sorridente.
 


 
E due ore dopo solo le risate squillanti dei quattro vampiri risuonano nel bar completamente deserto e in fase di chiusura.

“E poi Nik e Caroline hanno avuto un’altra lite e lei gli ha rotto un vaso Ming in testa, dovevate vedere la faccia di mio fratello. Se non l’amasse
probabilmente la testa di Caroline sarebbe rotolata dall’altro lato della stanza”

Gli altri ridono mentre Rebekah racconta una delle varie litigate di Caroline e Klaus a sfondo tragicomico.

“Certo che la Barbie è piuttosto cazzuta. Sempre a combattere con quelli più forti di lei”

Rebekah annuisce all’indirizzo di Damon quando si ricorda di una cosa importante.

“Ma dai, ci siamo dimenticati una cosa fondamentale! Non abbiamo una torta di compleanno”

Stefan scuote la testa prepotentemente.

“Oh no Bekah non ci pensare proprio”

L’Originaria però si è già alzata dalla panca dove era seduta con gli altri e và dal barista che la guarda innervosito.

“Ciao, ho bisogno di una torta di compleanno”

L’uomo la guarda annoiato e risponde a stento.

“Ti sembra che ne abbiamo zuccherino?”

Rebekah sbuffa e, afferrando un braccio dell’signore basso e tarchiato, lo costringe a guardarla negli occhi

“Ho detto che voglio una torta e ci voglio una candelina sopra. Portamela. Ora”

L’uomo annuisce soggiogato e Rebekah torna finalmente al suo posto, contenta come una bambina il giorno di Natale.

“Non era necessario Rebekah”

La bionda Originaria si stringe nelle spalle e sorseggia un po’ di liquore, ignorando le parole di Stefan.

“Non è una festa di compleanno senza una torta”

Damon alza un sopracciglio, sarcastico.

“Perché tu dolcezza hai esperienze con i compleanni? Cos’è, tuo fratello ti metteva una candelina nella bara?”

Rebekah fa una risata di scherno a Damon prima di parlare.

“No, ma l’anno scorso ho festeggiato un bellissimo millequindicesimo compleanno”

Elena la guarda meravigliata.

“Ah si?”

Rebekah annuisce e si volta verso la doppelganger.

“Si, siamo andati sulla casa al mare di Nik e Caroline a Los Angeles dove Care mi ha organizzato una splendida festa a sorpresa. Erano invitati tutti i miei fratelli e ovviamente anche Bonnie e Katerina”

Damon sporge il labbro inferiore in una posa fintamente dispiaciuta.

“Oh e non ci avete invitati? Mi sento offeso”

Rebekah alza gli occhi al cielo mentre Elena si volta verso Damon.

“Certo che sapevamo della festa, non ti ricordi? Ce l’ha detto Katherine”

Stefan sorride obliquo in direzione dell’ex.

“Tu parli con Katherine?”

Damon sbuffa esausto.

“Oh fratellino non puoi immaginare. Sono diventate gemelle siamesi”

Rebekah guarda incredula sia Damon che Elena.

“E com’è potuto succedere? Non vi odiavate o qualcosa del genere?”

Elena si stringe nelle spalle.

“Beh, inizialmente c’era attrito tra noi ma da quando sono diventata vampira lei mi ha aiutata molto con la transizione e con il mio primo periodo di adattamento. È persino tornata dall’Irlanda dov’era con Elijah”

Rebekah alza un sopracciglio, presa dalla storia.

“E come siete passate all’essere amiche?”

Elena nuovamente si stringe nelle spalle mentre un sorriso và a increspare le sue labbra.

“Abbiamo parlato giorno dopo giorno e abbiamo notato che non siamo poi così dissimili, infondo sono una sua discendente, è ovvio che abbiamo cose in comune”

L’Originaria stira le labbra in un sorriso pigro e fa per replicare che sono le amiche più atipiche che abbia mai visto quando il barista di prima arriva al loro tavolo con una tortina che pone davanti a Stefan, prima di andarsene via, silenzioso.

L’Antica batte contenta le mani e incita il fidanzato a esprimere un desiderio prima di soffiare sulla torta che non è nient’altro che un fiammifero acceso messo su un muffin, però Stefan non le dà soddisfazioni e spegne la candela senza entusiasmo.

“Oh andiamo fratellino, perché così depresso? È il tuo compleanno, dovresti festeggiare la vita, gli unicorni e gli arcobaleni”

Damon ghigna divertito mentre Stefan solleva gli occhi al cielo enigmatico.

“Non si celebra solo una vita in questa data, Damon”

Rebekah e Elena si guardano incuriosite non capendo le parole del vampiro mentre Damon sbuffa annoiato prima di guardarlo serio in volto.

“Senti Stef non so quante volte ancora dovremmo fare questo discorso prima che tu te lo ficchi nella tua testolina bacata ma non è colpa tua se il tuo quinto compleanno ha coinciso con la morte di nostra madre”

Il vampiro abbassa la testa ancora addolorato da quel ricordo mentre Rebekah gli stringe una mano per infondergli coraggio.

 “Fatto sta che nel giorno del mio compleanno mia madre è morta”

Il vampiro dai capelli corvini sbuffa e alza gli occhi al cielo, annoiato.

“Andiamo Stef è stato un miracolo solo se la mamma è rimasta in vita fino al tuo compleanno. Era malata, lo è sempre stata e ha resistito solo fin quando saresti stato grande abbastanza per poterti prendere cura di te stesso”

Stefan annuisce e finisce di bere il whiskey rimanente nel bicchiere, cercando di convincersi delle parole del fratello.


 
 
E quando arriva il momento dei saluti il vampiro è decisamente più su di morale e si sporge ad abbracciare l’ex fidanzata con un sorriso tenero sulle
labbra.

“Ci vediamo presto Stefan, ancora auguri”

“Grazie Elena, a presto”

La ragazza si distanzia e rivolge un cenno del capo a Rebekah che ricambia sorridendo tirata mentre Damon, ghignando, si avvicina al fratello minore.

“Stef”

“Damon”

Il maggiore sbuffa e si avvicina all’altro Salvatore traendolo malamente a sé, in un abbraccio che sa di un legame ritrovato dopo secoli.

“Beh fratellino ci rivedremo tra un decennio o due”

Stefan sorride e annuisce prima di sciogliere l’abbraccio.

“Certo, tra un decennio o due”

Il corvino gli fa un occhiolino prima di sollevare un lato della bocca nel suo classico sorriso storto.

“Ciao Barbie, ci si rivede”

Rebekah solleva gli occhi al cielo e si avvicina al fidanzato mentre i due vampiri a passo svelto si allontanano dal bar,scomparendo nel buio della notte.
 
 


Rebekah scalcia le scarpe alte per terra una volta che arriva insieme a Stefan nella loro suite al 4 Season e si butta sul letto, stanca.

“Oh che giornata!”

Stefan annuisce e si toglie gli scarponcini e la maglia prima che Rebekah si ricordi di dovergli ancora dare il suo regalo.

“Aspettami qui, faccio in un attimo”

Il vampiro annuisce e lascia che la fidanzata si chiuda in bagno e si svesta in fretta e in furia per poter indossare lo splendido completino intimo che aveva comprato appositamente per il ragazzo.

Rebekah, soddisfatta del risultato, si guarda allo specchio sorridendo del luccichio che da tre anni a quella parte illuminava i suoi occhi e non può fare a meno di tornare con la mente all’incontro che aveva avuto con Stefan prima del loro ricongiungimento.
 



Inizio Flashback

Rebekah stava per entrare al Grill quando dei rumori provenienti dal retro del locale l’avevano attirata, incuriosendola.

L’Originaria non aveva potuto fare a meno di ghignare alla vista di Stefan Salvatore nel pieno di una crisi da Squartatore con davanti a sé il volto
terrorizzato di una giovane cameriera che aveva avuto la sfortuna di cadere sull’asfalto davanti all’instabile vampiro.

L’Antica si era spostata dalla colonna che la copriva e si era avvicinata lenta e silenziosa a Stefan.

“Noto che ancora non sono finiti i tuoi giorni, Squartatore”

Stefan, lo sguardo perso, l’aveva guardata per pochissimi secondi ma Rebekah aveva notato il grido d’aiuto che animava i suoi occhi così, sbuffando, si era rivolta verso la giovane pronta a soggiogarla.

“Vattene via da qui il prima possibile, non ricorderai nulla”

E la ragazza come un automa era scappata mentre Stefan si era appoggiato, sudato, al muro freddo cercando di dimenticare l’odore di quel sangue delizioso mentre Rebekah vedendolo così impaurito da se stesso, non aveva potuto far altro se non avvicinarglisi.

“Dai, andiamo dentro a bere qualcosa. L’alcol ti scioglierà i nervi”

Ma l’Originaria non avrebbe potuto prevedere che Stefan trangugiasse un’intera bottiglia di scotch pur di placare la sete e l’aveva guardato sorridendo.

“Ancora non riesci ad avere la meglio su di lui?”

Stefan l’aveva guardata intensamente e poi aveva sbuffato prima di rispondere.

“Già, si sta rivelando più complicato del previsto”

L’Antica aveva ghignato e si era nascosta dietro il bicchiere colmo di vodka.

“Negli anni ’20 non avere controllo non era una così grande perdita per te”

Stefan aveva sorriso amaro, ora perfettamente rimembro di ogni uccisione compiuta in quel decennio.

“Sono passati tanti anni da quel tempo Rebekah”

L’Originaria l’aveva guardato seria.

“Non per me Stefan”

E anche il vampiro aveva spostato il suo sguardo su di lei, cercando di ritrovare quello che anni prima l’aveva attratto di quella donna così misteriosa e
pericolosa.

“Lo so e in un certo senso anche per me è come se fosse passato poco tempo”

Rebekah aveva piegato la testa da un lato prima di annuire.

“È vero ma tu ora hai la tua Elena e tuo fratello. Hai una vita”

Un sorriso dal sapore amaro di era nuovamente delineato sulle labbra di Stefan per la seconda volta in quella serata.

“Già. Ho mio fratello e Elena, ma non è la mia Elena, non più”

L’Originaria l’aveva guardato incuriosita ma aveva preferito non fare domande.

“Sai, da quando Klaus mi ha ridato i ricordi di quel periodo non ho mai avuto veramente modo di pensare a com’era la nostra storia”

Rebekah aveva sorriso derisoria.

“Già, tra un tentativo di uccidere la mia famiglia e l’altro immagino che il tempo sia volato”

Stefan aveva scosso la testa e aveva sorriso leggermente prima di volgersi nuovamente verso l’Antica.

“Quello che volevo dire è che ora tu e io siamo qui”

Rebekah l’aveva guardato senza capire.

“Si, è vero. E con ciò?”

Stefan le aveva sorriso gentilmente, cercando di spiegarsi meglio.

“Forse è destino, forse dovevamo ritrovarci qui ora”

Rebekah aveva bevuto l’ultimo sorso dell’alcolico prima di alzarsi dal tavolo.

“Forse. Ora devo andare, si è fatto tardi Stefan e tu stai vaneggiando. Mi odi, te lo ricorderai quando sarai nuovamente sobrio”

Il vampiro però non le aveva permesso di uscire dal Grill e le aveva afferrato un braccio.

“Non sono ubriaco e non ti ho mai odiata Rebekah. Diamoci una possibilità, ce la meritiamo”

E non erano servite molte altre parole per far si che la bionda Originaria cedesse e trascinasse il vampiro a casa sua.

Fine Flashback




Rebekah torna con la mente al presente e sorride rimirandosi allo specchio per l’ultima volta prima di uscire dal bagno e lasciare Stefan totalmente a bocca aperta.

Il biondo infatti non può fare a meno di notare l’estrema bellezza dell’Originaria fasciata da una vestaglia bianca, trasparente, con rifiniture in piuma dalle quali si intravede un completino intimo bianco di pizzo che procura un aumento dei battiti al cuore morto del vampiro.

“Wow..sei..wow”

Rebekah sorride soddisfatta e si avvicina al letto con passo lento, felino.

“Dovevo darti il mio regalo di compleanno”

Stefan sorride a apre le braccia invitando la ragazza a sedersi sulle sue gambe quando quella gli si avvicina maggiormente.

“Vorrei compiere il compleanno più spesso”

Rebekah sorride carezzevole e allarga maggiormente le gambe per poter sedere sul bacino del vampiro che non può fare a meno di trattenere il respiro mentre la bionda si struscia lascivamente su di lui.

L’Originaria però nota che negli occhi di Stefan oltre all’eccitazione c’è una sfumatura di malinconia, che la fa istintivamente imbronciare.

“Sei triste. Stai ancora pensando a tua madre?”

Stefan scuote la testa e sorride poggiando le mani sui fianchi di Rebekah.

“No, stavo pensando che questa è stata una giornata perfetta. Sono tre anni che la mia vita è perfetta Rebekah, con te. Tu sei perfetta. Una delle cose migliori che potessero capitarmi nella mia esistenza”

L’Antica arrossisce leggermente e si china per poter baciare il fidanzato ma non riesce ad evitare di notare come la sua frase avesse un implicito seguito.

“Anche se?”

Stefan guarda la ragazza incredulo.

“Anche se cosa? È tutto perfetto”

Rebekah scuote il capo.

“Ti conosco Stefan. C’è qualcosa che ti turba”

Il vampiro sbuffa e sposta una ciocca di capelli dall’occhio dell’Antica prima di parlare.

“Quando è il mio compleanno non posso fare a meno di pensare alla mia migliore amica, Lexi. Damon l’ha uccisa 4 anni fa quando è venuta a farmi visita per festeggiare con me”

Rebekah schiude leggermente la bocca e non può fare a meno di sentirsi tremendamente in colpa per il vampiro.

“Mi dispiace così tanto Stefan e io che ti ho pure organizzato una festa e ho chiamato tuo fratello. Mi dispiace, non ne avevo idea”

Il giovane si stringe nelle spalle e minimizza quando nella mente di Rebekah passa un’idea folle che la fa ghignare.

“Ti fidi di me?”

Stefan la guarda senza capire ma annuisce ugualmente.

“Certo, come non potrei?”

Rebekah sorride.

“Bene, allora chiudi gli occhi”

Il vampiro obbedisce e non può fare a meno di sorridere quando nella sua mente l’immagine della sua migliore amica viene proiettata dai poteri di Rebekah.

“Se potessi dirle addio, cosa le diresti?”

La voce della fidanzata giunge alle orecchie di Stefan ovattata, mentre la figura longilinea di Lexi gli si avvicina.

“Ehi, Stef”

“Lexi!”

Stefan sorride veramente e parla a voce alta, cercando di dire all’amica ciò che non le aveva mai detto.

“Io..mi dispiace così tanto Lex. Damon non avrebbe mai dovuto farlo, tu meritavi di vivere, davvero. Sei una delle migliori persone che io abbia
conosciuto in tutta la mia vita, mi hai sempre aiutato nonostante io fossi per molti una causa persa. Hai cercato di darmi una mano persino quando eri già morta e io non ho fatto altro che sputarti fango addosso, sono così dispiaciuto Lexi. Io..ti voglio bene, te ne ho sempre voluto”

La vampira nel sogno sorride e posa una mano sulla guancia di Stefan.

“Te ne voglio anch’io Stefan, addio”

E com’era venuta, l’immagine di Lexi si dissolve agli occhi di Stefan che si riaprono, trovando davanti la figura di Rebekah.

“Grazie”

L’Originaria sorride leggermente e lascia che Stefan la baci, trasmettendole tutto il sentimento che prova nei suoi confronti.

“Ti amo Rebekah, ti amerò per sempre”

L’Antica sorride mentre spinge delicatamente Stefan sul letto, finendogli sopra.

“Sembra promettente”

I due vampiri ridono e continuano ad amarsi per tutta la notte, felici e sereni dopo tanto tempo.





Angolino Autrice:

Saaalve a tutte! Scusate se vi ho fatto attendere un po’, mi dispiace ma in questi giorni non ho avuto proprio modo di scrivere (confido nel week end) così volevo lasciare passare un po’ di tempo tra un’extra e l’altro. Allora, ecco il secondo =P Che ve ne pare? L’ho allungato un po’ ma spero vi sia piaciuto lo stesso, non mi dilungo e vi saluto. Un bacione a tutte, mille grazie per le recensioni e per le tantissime visite, mi rendereste felicissima se mettesse mi piace alla pagina facebook che ho creato come autrice, lì posterò spesso novità e varie chiacchiere e mi piacerebbe molto anche “curarla” insieme. A presto, Alessandra.
PS: ho inserito una parte tra Lexi e Stefan ma non ho potuto fare a meno, li AMO!

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** EXTRA N°3: Elijah e Katherine ***


Amsterdam , 2015
 

Katherine sbuffa scontenta e guarda la squallida stanza di motel dell’ennesimo viaggio per l’Europa che faceva da secoli e posa il misero bagaglio a terra quando il suo telefono inizia a squillare.

Tesoro, ti mancavo già?”

Elena sospira pesantemente prima di rispondere all’antenata.

“Ciao Kath. Ti ho chiamata per sapere dov’eri”

La vampira si siede sul letto singolo della stanza e prende ad attorcigliarsi una ciocca di capelli ricci attorno alle dita.

“Sono alla scoperta dell’Europa”

Elena sbuffa annoiata.

“Ma non l’avrai vista un milione di volte o giù di lì?”

Katherine si stringe nelle spalle e non risponde, lasciando alla doppelganger il compito di continuare la conversazione già di per se noiosa per la bruna.

“Perché non vieni a trovarci Kath?”

La vampira scuote la testa perentoria.

“Non se ne parla proprio Elena. Odio le città fredde, non verrò mai a Toronto da te e Damon”

La Petrova non appena finisce la frase si rende subito conto di un dettaglio importante: l’uso del singolare da parte di Elena e non manca di farglielo
notare.

“Lo sai vero?”

Elena sospira e impiega un po’ di secondi prima di rispondere.

“Si. Ho parlato con Caroline che l’ha saputo da Rebekah”

Katherine si tira su a sedere, pensierosa.

“E cosa sai di preciso?”

L’ultima doppelganger risponde direttamente, sapendo che con una persona come Katherine indorare la pillola non sarebbe servito a niente.

“Elijah ha detto a Rebekah che vi siete lasciati più di tre mesi fa ma non è sceso nei dettagli, le ha solo detto che non siete fatti per stare insieme, che tu hai smesso di crederci. Cos’è successo veramente Kath?”

La vampira trattiene il fiato e scivola con il corpo lungo il muro freddo, poggiando la testa sulle ginocchia.

“Non è successo niente”

Elena non crede minimamente alle parole della vampira e glielo fa capire.

“Andiamo Kath. Non dire idiozie, qualcosa deve essere successo. Parlamene”

La Petrova sbuffa annoiata e si ravvia i capelli prima di rispondere.

“È stata una sciocchezza. Mi sono nutrita di un umano e a Elijah non è piaciuto. Se n’è andato”

“Sei sicura che sia solo questo?”

Katherine alza gli occhi al cielo.

“Okay. Sono andata a caccia e ho scovato un grazioso giocatore di rugby, ci siamo divertiti un po’ insieme e poi l’ho ucciso. Va bene così?”

Elena si stringe nelle spalle, non capendo il gesto della vampira.

“Perché l’hai fatto? Non ti bastavano le sacche di sangue?”

Katherine guarda di fronte a sé e non può fare a meno di pensare che si, le sacche di sangue le sarebbero state sufficienti, ma la ragione che l’aveva spinta a tradire Elijah era un’altra e anche Elena sembra capirla perché subito controbatte alla vampira.

“O forse credevi che la tua storia con Elijah fosse troppo bella per essere vera e hai deciso di fare qualcosa che l’avrebbe allontanato da te?”

Katherine ringhia sommessamente.

“E tu che diavolo ne sai eh? Sei una strizzacervelli per caso?”

Elena sogghigna e scuote la testa prima di rispondere.

“Oh andiamo Kath in questo sei tale e quale a Damon. Tu saboti le relazioni. Quando credi che tutto stia andando troppo bene distruggi tutto, fai fuggire l’uomo e torni alla tua vita logorandoti nel dolore perché pensi di non valere abbastanza”

Katherine digrigna rumorosamente i denti ma lascia proseguire la doppelganger.

“Tu vali Kath. Hai fatto molti errori nella tua esistenza, come tutti, ma meriti di essere felice, per farlo però devi metterti in gioco”

La vampira sbuffa.

“Non l’ho già fatto abbastanza quando mi sono umiliata tre anni fa per farlo venire via con me?”

Elena scuote il capo sconsolata e sorride.

“No, non l’hai fatto. Per stare con Elijah devi permetterti di sentire tutto e per farlo dovrai accedere alla parte più umana di te, dovrai lasciar fuoriuscire Katerina”

Katherine si passa una mano tra i capelli e si alza da terra, risoluta.

“Visto che sembri sapere tutto sai anche dov’è Elijah dolcezza?”

Elena sospira.

“No, purtroppo non ne ho idea ma sicuramente Rebekah o Klaus lo sapranno”

Katherine ghigna leggermente.

“E ti sembra che io possa chiedere a loro dov’è il fratello?”

Elena sbuffa annoiata dai modi disfattisti della vampira.

“Chiedi a Caroline, ti aiuterà. Buona fortuna Kath”

La vampira chiude la chiamata e alza gli occhi al cielo prima di lasciare che un sospiro sfugga dalle sue labbra.

“Ne avrò bisogno”

 
 

Katherine, ormai all’aeroporto, compone il numero di Caroline sul cellulare, sperando che almeno la bionda possa aiutarla.

“Pronto?”

La vampira dentro di sé gioisce quando sente la voce della bionda, per un attimo aveva temuto che non le avrebbe risposto.

“Ciao, Caroline”

La vampira bionda si alza in piedi dal suo letto e guarda verso Klaus che, sdraiato accanto a lei, alza un sopracciglio.

“Katherine? Cosa vuoi?”

La Petrova alza gli occhi al cielo e risponde melliflua.

“Chiacchierare, raccontarci segreti, cose così..”

Caroline sbuffa ma, ricordandosi di quello che le aveva raccontato Rebekah non può fare a meno di mostrare un po’ di compassione per la vampira più anziana.

“Stai bene?”

Katherine sbuffa rumorosamente, infastidita.

“Non avere pena di me Caroline e limitati a rispondere: sai dov’è Elijah?”

La vampira risponde subito, lievemente dispiaciuta.

“No, non ne ho idea. Provo a chiedere a Nik..”

Ma Caroline non fa neanche in tempo a voltarsi verso l’Originale che quello le prende il telefono dalla mano, svelto.

“Katerina. Che sorpresa sentirti!”

Katherine non può fare a meno di sentire un brivido passarle per la schiena al suono della voce dell’Antico che tante volte, nelle notti da sola, l’aveva
tormentata.

“Klaus”

L’ibrido sorride leggermente.

“Mio fratello non vuole farsi trovare Katerina. Non ha lasciato detto niente”

La mora mette il broncio, delusa.

“Niente? Non ti ha dato neanche un indizio sul dove fosse diretto?”

Klaus ci pensa sopra e non può fare a meno di notare un particolare risalente all’ultima conversazione avuta con il fratello maggiore.

“Effettivamente qualcosa l’ha detto”

Gli occhi di Katherine si accendono da un barlume di speranza.

“Cosa?”

L’ibrido ghigna e Caroline scuote la testa.

“Avrà un prezzo quest’informazione”

La bionda sta per dirgli di lasciar perdere quando la voce di Katherine arriva chiara e forte a tutti e due.

“Qualsiasi cosa”

Klaus non può fare a meno di rimanere sorpreso dalla risposta della donna che, secoli prima, aveva osato prendersi gioco di lui.

“Mi stupisci Katerina. Comunque Elijah ha detto che sarebbe andato dove tutto è iniziato, immaginavo fosse a Mystic Falls ma nessuno sembra averlo
visto”

Katherine però, conoscendo l’Antico, si è già diretta verso il banco per la prenotazione dei voli, avendo capito la meta del viaggio.

“Non importa, posso trovarlo da sola”

La vampira chiude la chiamata con l’ibrido senza troppi pensieri e si rivolge all’impiegata al bancone ordinando un biglietto solo andata. Direzione
Londra.
 
 


Katherine entra nell’hotel più lussuoso di tutta la capitale britannica e si rivolge subito a una receptionist soggiogandola per avere informazioni di Elijah.

“Dimmi se qui si è registrato qualcuno con il nome di Elijah”

La donnina dai capelli biondi risponde a monosillabi, impossibilitata a far altro.

“Il signore è nella sala ristorante. Sta cenando”

Katherine annuisce impercettibilmente e rompe la compulsione, dirigendosi velocemente nella direzione indicata dalla donna secondo la quale si
trovava il suo vampiro.

E la doppelganger appena entra nella sala nota subito il separé e il tavolo appartato dietro il quale, sicuramente, si nascondeva la figura longilinea
dell’Antico.

La vampira cerca di fare minor rumore possibile e, senza chiedere il permesso, si siede davanti all’Originale, sorridendo beffarda.

“Non credevo che ci avresti messo così poco tempo a trovarmi, Katerina”

La mora si stringe nelle spalle e congiunge le mani sotto al mento, sorridendo melliflua.

“Andiamo Elijah hai detto a tuo fratello che ti trovavi dove tutto era iniziato. Sai che sono sveglia, non ci ho messo molto a capire che sei tornato nella
città dove ci siamo incontrati per la prima volta”

L’Antico accenna un sorriso e si pulisce un angolo della bocca con il tovagliolo.

“Bene Katerina, noto che hai coinvolto anche i miei famigliari. Lodevole da parte tua ma ora ti pregherei di lasciarmi solo, è stata una lunga giornata”

Katherine sogghigna divertita.

“Mi spiace per la tua giornata ma non me ne andrò, non finché non verrai con me”

L’Originale si alza elegantemente da tavola, imitato dalla mora, per poi rivolgere uno sguardo gelido nella sua direzione.

“Ti rendo il compito semplice: non tornerò mai insieme a te Katerina”

Elijah a grandi passi esce dalla sala ristorante e Katherine, caparbia, lo insegue lasciandogli un minimo di vantaggio finché l’Originale non esce
dall’hotel e la porta in un vicolo dove, perentorio, la sbatte contro un muro premendole una mano sulla gola.

“Che cosa vuoi?”

Katherine ghigna leggermente e protende il corpo febbricitante verso quello rigido di Elijah che, al suo movimento sensuale, si scansa definitivamente, lasciando la presa su di lei.

“Non ho molta pazienza Katerina ma te lo ripeto una seconda volte: che cosa vuoi?”

La vampira lo guarda ovvia e porta le braccia sotto al seno, cercando un modo per riscaldare il suo corpo dal tono di voce freddo usato dal vampiro.

“Te. Altrimenti cosa ci farei qui?”

Elijah si accarezza la mascella e sposta lo sguardo sul cielo grigio della serata, evitando di guardare la Petrova.

“Puoi anche andartene perché non verrò mai via insieme a te. Non dopo il modo in cui hai distrutto tutto”

Katherine si morde la lingua per non far intervenire la parte più orgogliosa di sé che al primo rifiuto manderebbe al diavolo l’Originale e lascia che questo si allontani di qualche metro prima che le parole di Elena le tornino in mente e le facciano uscire parole dalla bocca senza neanche volerlo.

“Ho avuto paura. Và bene? Stava andando tutto bene e ho avuto paura”

Elijah si volta di tre quarti, una mano in tasca e lo sguardo attento.

“Di cosa se posso sapere?”

Katherine allarga le braccia confusa.

“Di cosa? Di me, di te, di noi..”

La voce della vampira si riduce a un sussurro sul finale della frase e Elijah deve usare al massimo i suoi sensi per udirla.

“Perché?”

Katherine sospira pesantemente e si porta una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Perché andava tutto bene, troppo bene. Sono stata abituata a fuggire per 500 anni, per me la felicità è sempre stato sintomo di sventura. Ogni volta che trovavo un posto che mi piaceva, che mi creavo una vita, che stavo bene, Klaus si avvicinava e io dovevo scappare. Le abitudini sono dure a morire, vero Elijah? Me l’hai detto anche tu una volta”

Elijah regala un sorriso storto a Katherine e non può fare a meno di annuire.

“È vero, le abitudini sono dure a morire Katerina e questo è un motivo in più per non stare insieme. Non trovi?”

La vampira sbuffa e alza gli occhi al cielo, non potendo sapere quanto quell’azione possa esserle fatale.

Infatti quando Katherine abbassa lo sguardo non vede più l’Originale dinnanzi a sé perché questo, silenzioso, si è allontanato, forse per sempre, dalla
sua vita.

E la Petrova non avrebbe mai immaginato quanto tale gesto del vampiro avrebbe potuto scuoterla: la donna infatti in tutta la sua debolezza umana si ritrova a fissare il nulla davanti a sé immaginando come la sua esistenza, senza Elijah, sarebbe stata ugualmente vuota e insignificante.

La bruna non può fare a meno di scivolare a terra, poggiando le mani sull’asfalto freddo e duro davanti al suo corpo e piegare la testa verso la strada mentre un singhiozzo prorompe dalle sue labbra.

Neanche si ricordava la vampira quand’era stata l’ultima volta che si era messa a piangere ma ora come ora non può fare a meno di continuare a singhiozzare disperata al solo pensiero che Elijah l’aveva abbandonata per sempre.

Cos’avrebbe dovuto fare? Ricominciare a scappare da una parte all’altra del mondo uccidendo e trasformando chiunque avrebbe intralciato la sua strada?

Katherine non può fare a meno di pensare che non ne sarebbe più stata capace, non dopo aver permesso nuovamente alla sua umanità di riemergere.

Ma la vampira è impedita dal formulare altri pensieri perché delle mani, fin troppo familiari, si posano a coppa sul suo volto, sollevandoglielo delicatamente.

“Stai piangendo”

La vampira sbuffa leggermente e cerca di mantenere un po’ di dignità mentre le lacrime continuano a scendere dai suoi occhi fino a infrangersi tra le mani grandi e affusolate di Elijah.

“Non ti sfugge niente”

Elijah alza un angolo della bocca in un sorriso appena accennato e con una mano si azzarda a carezzare di più la guancia di Katherine che,
istintivamente, piega la testa contro la sua mano, per poter approfittare maggiormente della carezza.

“Non ti ho mai vista farlo”

Katherine sbuffa nuovamente ma non distoglie lo sguardo da quello di Elijah, troppa la paura che lui possa andarsene nuovamente.

“A volte permetto che la mia umanità abbia il sopravvento”

Elijah sorride ancora.

“Dovresti farlo più spesso”

Katherine posa le mani su quelle di lui e lo guarda profondamente negli occhi resi leggermente lucidi dal pianto.

“Non voglio perderti”

E l’Originale sa quanto sia costato alla vampira pronunciare quelle parole, lo sa perché lei in tre anni non gliele ha mai dette, neanche una volta e non può fare a meno di sentirsi colpito e si alza, lentamente, aiutando l’altra a fare lo stesso.

Katherine continua a fissare l’Antico e aspetta che lui dica qualcosa di rincuorante, invano.

“Non cambierebbe nulla Katerina”

La vampira non si fa intimorire dalle parole dell’Originale e gli si avvicina, pronta per la prima volta nella sua intera esistenza a confessargli tutto, o come direbbero gli umani ad aprirgli il suo cuore.

“Cambierebbe tutto Elijah semplicemente per il fatto che sei tu. Sei sempre stato tu. Non mi sono mai innamorata di nessun altro in 500 anni”

L’Antico la guarda dubbioso e le fa notare le sue perplessità a riguardo.

“Veramente? E cos’erano Stefan e Damon per te?”

Katherine piega la testa da un lato e riflette prima di pronunciarsi.

“Stefan e Damon sono stati un amore che non pensavo più di poter provare. Li ho amati, entrambi. Ma non sono mai stata innamorata di loro, li volevo, li bramavo e amavo la forza con cui loro mi amavano ma nel mio cuore, anche se avevo seppellito il tuo ricordo per non soffrire, c’eri sempre tu Elijah. Solo e sempre tu”

L’Antico istintivamente le si fa più vicino e le prende il viso con entrambe le mani, negli occhi una luce nuova.

“Perché me lo dici solo ora?”

Katherine sorride leggermente e avvolge le braccia intorno al collo dell’Originale.

“Perché sto accettando Katerina, di nuovo, e solo per te. Non farmene pentire”

Ed Elijah alle parole così dolci della vampira sorride in un modo che Katherine definisce tremendamente erotico e la bacia violentemente, con tutta la
passione di cui è capace schiudendole le labbra senza indugio.

La vampira non può fare a meno di arpionarsi con le braccia alle sue spalle ampie per avere maggiore equilibrio e di passare la lingua vogliosa sul suo labbro inferiore, succhiandoglielo voracemente.

L’Originale, quando sente le zanne di Katherine premergli sul labbro, non può fare a meno di scostarsi leggermente, ghignando sarcastico.

“Questi comportamenti stanno divenendo sconvenienti Katerina. Non sono adatti a un luogo pubblico, non trovi?”

Katherine annuisce e sporge infuori il labbro inferiore come una bambina mentre una sua mano, lentamente, scende ad accarezzare il profilo del collo dell’Antico e continua scendendo a deliziare i muscoli del petto che si contraggono a ogni sfioramento, finché Elijah non si irrigidisce completamente
quando la mano della vampira scende ancora, provocatrice, sul cavallo dei suoi pantaloni in una carezza appena accennata, ma decisa.

La Petrova ghigna malefica nel percepire la crescente eccitazione dell’Antico e non esita a avvicinarsi ancora di più a lui, sensuale, per andargli a sfiorare il lobo dell’orecchio con le labbra.

“Questo decisamente non lo è Elijah ma non mi sembra che ti dispiaccia poi molto”

La vampira ghigna ulteriormente e con i denti prende a giocare con la pelle sensibile facendo fuoriuscire dalla bocca dell’Originale un ringhio roco e animale.

Il vampiro Antico non ci impiega un secondo di più a sbattere Katherine contro il muro dietro di lei e a baciarla con più forza infilando le mani sotto la
maglia leggera della vampira per sentire la sua pelle liscia sotto le sue mani.

Katherine sospira eccitata quando le labbra del vampiro scendono a deliziarle il collo niveo, lasciando una scia di baci ardenti al passaggio e la bruna non può fare a meno di soffocare un grido nell’incavo della spalla di Elijah quando questo, rapido, le infila una mano nelle sue pieghe più intime, stuzzicandola sapientemente.

“Sei un bastardo”

L’Antico ghigna e continua a provocare la vampira, i quali sospiri si perdono nel buio della notte.

“Ti ripago con la stessa moneta, Kathy”

La vampira digrigna i denti di fronte al nomignolo che più volte le aveva affibbiato Klaus ma non protesta quando le labbra di Elijah scendono a torturarle un seno, ormai non più celato dalla maglia e dal reggiseno che l’Antico si è già prodigato a distruggere, facendole reclinare gli occhi all’indietro dalla gioia.


 
 
E solo ore dopo, quando Katherine si rigira tra le coperte confortevoli di una suite imperiale e le braccia di Elijah le circondano la vita sottile per trarla maggiormente a sé, la vampira può finalmente trarre un sospiro di sollievo, sapendo di essere, finalmente, tornata a casa.





Angolino Autrice:

Salve a tutte e buona domenica! Allora so di essere in un ritardo pazzesco ma la scuola in questi giorni mi ha davvero tenuta impegnata e non ho avuto un momento libero per scrivere, oltretutto parlare di Elijah e Katherine non è per niente facile! Sono due personaggi già di per sé molto complessi, aggiungiamoci pure che io mi sia complicata la vita volendoli far mettere insieme e voilà: disastro combinato! Spero però che questo extra vi sia piaciuto (visto che il precedente è stato un po’ un flop L) e mi auguro che voi vogliate farmi sapere cosa ve ne pare. Noi ci ritroviamo fra qualche giorno con l’ultimo extra su Caroline e Klaus, vi mando un bacione e non dimenticatevi di mettere mi piace sulla
fan page di facebook, ogni tanto aggiorno con informazioni varie. A presto, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** EXTRA N°4: Klaus e Caroline ***


Atlanta, 2015
 

Caroline apre gli occhi e sorride felice, erano tre anni ormai che si alzava tutte le mattine al fianco di Klaus e non poteva dire che fosse una brutta visione.

L’ibrido, già affascinante durante il giorno, dormiente era uno spettacolo per gli occhi che Caroline si godeva sempre quando ne aveva l’occasione; la fronte rilassata, le palpebre chiuse contornate dalle lunghe ciglia, gli zigomi alti, le guancia rosate e la bocca lievemente schiusa dalla quale usciva il respiro lento e rilassato.

Caroline sospira silenziosamente nell’ammirare tanta bellezza e non può fare a meno di sentirsi grata per aver trovato una persona così bella, sia fuori ma soprattutto dentro, con la quale condividere l’eternità.

La bionda piega le braccia sotto la testa e si stende più comodamente su un fianco per guardare meglio Klaus ma questo, sentendosi osservato, apre gli occhi cerulei e li punta in direzione della vampira che, colta in flagrante, arrossisce lievemente.

“Buongiorno”

Klaus assottiglia lo sguardo mentre un ghigno và a impadronirsi delle sue labbra.

“Mi stai fissando”

Caroline scuote la testa.

“Assolutamente no. Stavo solo guardando il mio ragazzo, non posso?”

Klaus sorride sornione e rapido trae a sé Caroline, facendola aderire completamente al suo corpo.

“Certo che puoi, love

La vampira sorride e si lascia baciare dall’ibrido che subito le insinua le mani sotto la maglia, facendola fremere.

“Mh, mi piacciono questi risvegli”

La bionda sorride delle parole dell’Antico e gli stringe le braccia intorno al collo.

“Anche a me, li adoro”

Klaus sorride sulla pelle del collo della fidanzata e lascia che questa si metta più comoda, poggiando la testa nell’incavo della sua spalla.

“E pensare che non volevi nemmeno venire a vivere con me”

Caroline arrossisce e si stringe di più addosso all’ibrido che sorride divertito.

“Non è andata così”

Klaus prende a carezzarle i capelli mentre la bionda cerca di dissimulare l’imbarazzo.

“Oh, si che era così amore. Ricordo ancora le tue parole: non lo farò, non puoi costringermi. Viviamo la nostra vita normalmente, ognuno con la propria indipendenza”

Caroline sbuffa pesantemente quando l’ibrido le fa il verso e si scosta da lui, posandogli un gomito sul petto nudo per poterlo guardare negli occhi.

“Oh andiamo, era logico che reagissi così! Eravamo tornati dal viaggio per gli States da neanche un mese e tu mi ha chiesto di vivere insieme. Mi sono spaventata”

Klaus solleva un sopracciglio scettico.

“Dolcezza per tre mesi abbiamo vissuto insieme giorno e notte, per non parlare di tutte le volte che ti eri fermata a casa mia in precedenza. Quindi cosa, di preciso, ti ha spaventata?”

Caroline si morde il labbro nervosa, sapendo di non potergli tacere tacergli quella verità che l’aveva fatta indietreggiare più di tre anni fa perciò, prendendo un profondo respiro, abbassa lo sguardo e si costringe a parlare.

“Per la prima volta in assoluto avremmo abitato insieme solo tu e io. Non ci sarebbe stata Bonnie, né Rebekah, nessuno, solo noi due. E sapendo quanto forte sia il mio sentimento nei tuoi confronti e quanto, pur volendo, tu non potresti mai amarmi quanto io amo te beh, mi sono spaventata e ho voluto rallentare le cose anche se ora siamo qui..”

Klaus impedisce alla vampira di continuare a parlare e la spinge malamente sotto di sé, bloccandole entrambi i polsi con le braccia e schiacciando il corpo contro il suo.

“Come puoi anche solo pensare una cosa del genere Caroline?”

La bionda lo guarda totalmente confusa.

“Di che cosa stai parlando?”

Gli occhi dell’ibrido si velano inspiegabilmente di una patina lucida che fa seriamente preoccupare Caroline, la quale rimane attonita sotto lo sguardo tremendamente serio di Klaus.

“Come puoi anche solo pensare che io ti ami meno di quanto tu ami me? Tutto quello che ho fatto in questi anni è stato per il sentimento che provo nei tuoi confronti, tutto Caroline. Tu mi hai cambiato, hai voluto vedere dietro il mostro e hai riportato a galla buona parte della mia umanità. Come potrei anche solo amarti meno di quanto mi ami tu?”

La bionda emozionata non riesce a trattenere le lacrime e, liberatasi dalla presa dell’ibrido sulle sue braccia, gli prende il volto con entrambe le mani per poterlo baciare.

“Ti amo così tanto Nik”

E la ragazza non fa in tempo a dire altro che la lingua dell’Antico si infila nella sua bocca per intraprendere quella loro danza speciale che mai, mai, li avrebbe annoiati.

“Ti amo anche io Caroline”

La vampira sorride contenta e torna con la mente a ricordi del loro viaggio a Roma quando su una romantica fontana aveva espresso un desiderio che era certa si fosse già realizzato.
 



Inizio Flashback

Caroline e Klaus passeggiavano mano nella mano per le vie del centro di Roma sorridenti e la bionda non faceva altro che spostare lo sguardo meravigliato da un punto all’altro della strada dove scorgeva un monumento, un antico palazzo, o anche semplicemente un negozio d’alta moda.

“Wow Nik ho amato il nostro viaggio a Parigi e non credevo ci fosse qualcosa di più bello di quella città ma mi sbagliavo tremendamente. Roma è stupefacente, è
magica”

Klaus le aveva sorriso e aveva portato un braccio a cingerle le spalle esili.

“In mille anni che sono su questa Terra non ricordo più neanche quante volte sono venuto in questa città e quante è riuscita sempre a farmi meravigliare per la sua bellezza. È chiamata la città eterna infatti, un po’ come noi”

Caroline aveva sorriso e aveva poggiato la testa sulla spalla di Klaus continuando a camminare in silenzio al suo fianco finché avevano svoltato per una via ritrovandosi davanti a uno spettacolo che, al chiaro di luna, era ancora più strabiliante di quanto lo fosse con la luce del sole.

La bionda, che mai in tutta la sua vita aveva visto qualcosa di più bello, si era allontanata dal fidanzato per poter guardare meglio la magnificenza della fontana classicista e barocca di fronte a lei.

Per quanto la ragazza era presa a guardare tale meraviglia non si era accorta di come Klaus si era avvicinato a lei, cingendole la vita con le braccia.

“Si dice che questa sia una fontana magica. La tradizione narra che se si lancia una monetina dentro la fontana poi si ritornerà nella città con la persona amata”

Caroline aveva sorriso e non aveva esitato neanche un momento a prendere gli spiccioli che aveva in tasca e a voltarsi, dando le spalle alla fontana, per poter gettare dentro la moneta che, con un sonoro PLUF, era affondata, andandosi a depositare sul fondale cristallino della scultura.

La bionda poi si era voltata verso il fidanzato che era rimasto in disparte a guardarla e l’aveva invitato a lanciare anche lui una moneta e Klaus, anche se non aveva mai creduto nelle tradizioni popolari perché la maggior parte le aveva inventate lui, aveva accontentato la ragazza afferrando la moneta che le stava porgendo e lanciandola
lontano nella fontana.

La vampira poi aveva battuto le mani e aveva sorriso prima di avvicinarglisi e cingergli il collo con le braccia per poterlo baciare.

L’ibrido non si era fatto pregare e aveva tratto a sé la giovane per la vita, facendo scontrare dolcemente le loro labbra.

“Promettimi che quando ci torneremo staremo ancora insieme”

Klaus aveva sorriso sensuale a Caroline e le aveva lanciato uno sguardo solenne.

“Te lo prometto, love

Caroline aveva poi lasciato un altro bacio sulle labbra dell’ibrido prima di posare la testa nell’incavo tra della sua spalla, contenta.

Fine Flashback
 
 


Caroline và in quello che Klaus aveva adibito a suo studio e accende il computer contenta di avere 10 minuti per poter vedere, anche se soltanto in video, la sua migliore amica.

Quando la bionda infatti apre Skype le appare subito il volto sorridente di Bonnie sullo schermo che la saluta con la mano.

“Ciao, Care”

“Bonnie! Quanto tempo!”

La strega sorride beffarda.

“Andiamo Caroline, ci siamo sentite il mese”

La bionda annuisce anche se non può fare a meno di sentire lo stesso la mancanza della sua amica d’infanzia.

“Allora, come vanno le cose?”

Bonnie si passa una mano tra i capelli, serena.

“Benissimo. Sto bene insieme a Kol e San Francisco è veramente carina, non pensavo potessero piacermi le grandi città”

Caroline sorride contenta ma non fa in tempo a replicare che una dolce musica le arriva alle orecchie.

“Che stai ascoltando?”

Bonnie scuote la testa e sorride.

“Non è un CD, è Kol che sta suonando il pianoforte”

Caroline si esprime nella migliore delle sue espressioni stupite, facendo ridere Bonnie.

“Wow, non avrei mai immaginato che sapesse suonare uno strumento. I miei complimenti!”

Bonnie sorride e si porta le mani sotto al mento, con fare cospiratorio.

“E tu invece come stai?”

La bionda si stringe nelle spalle.

“Sono felice Bon, veramente felice. Le cose con Nik vanno alla grande e abbiamo viaggiato moltissimo, mi sono divertita da matti”

La strega non può fare a meno di sorridere, felice per l’amica che ha finalmente trovato una sua serenità.

“Sono veramente contenta per te Care. Se devo essere sincera non avrei mai immaginato che tu finissi con uno come Klaus ma ti rende felice, quindi io lo sono per te”

E Caroline, sentendo il tono rilassato e sincero dell’amica, non può fare a meno di mostrarsi intenerita.

“Grazie Bon, sei un’ottima amica. A proposito di questo..hai parlato con Elena?”

La strega scuote la testa e sbuffa.

“Chissà come mai ma immaginavo che la conversazione sarebbe verta su questo”

Caroline solleva gli occhi al cielo prima di guardare l’amica con sufficienza.

“Certo che sarebbe verta su questo. Come pensi che possa lasciar perdere che le mie migliori amiche non si parlano più?”

Bonnie sta per rispondere quando Kol, fulmineo, si presenta davanti al computer con solo un pantalone della tuta indosso.

“Ciao zucchero, potresti farmi un piacere e lasciar perdere, almeno per questa volta, la conversazione? Poi la mia streghetta diventa malinconica per ore e non voglio
che succeda ancora. Grazie!”

Caroline sospira appena, ormai abituata ai modi del cognato, quello con cui aveva certamente legato di più.

“Andiamo Kol, lo sai che lo dico per il suo bene! Lei e Elena sono state amiche praticamente da sempre, non possono non parlarsi più. Ma che te lo dico a fare, tu non puoi capire, non sei una femmina”

L’Originale mette il broncio, ironico.

“È molto sessista da parte tua sweetie escludermi dal discorso solo perché non assomiglio a Rebekah”

Caroline solleva nuovamente gli occhi al cielo e sorride divertita mentre Klaus, appena sveglio, entra nella stanza e si siede affianco a lei sul divano di pelle posto nello
studio.

“C’è una riunione di famiglia alla quale non sono stato invitato per caso?”

Caroline scuote la testa e si appresta a baciare sulle labbra il fidanzato, prima di incrociare le gambe tra loro e sedersi più comodamente.

“No, stavo parlando con Bonnie ma come al solito tuo fratello si è immischiato”

Klaus scuote la testa e posa un braccio intorno alla vita della fidanzata per poi voltarsi verso lo schermo del computer e rivolgersi al fratello con tono acido.

“Sempre a punzecchiarvi voi due, eh?”

Kol ride divertito facendo innervosire Klaus che da sempre aveva odiato quei modi così poco rispettosi del fratello di rivolgersi agli altri.

“Andiamo Nik, non temerai che ti soffi la ragazza, vero? Senza offesa Caroline perché sei bellissima ma la mia streghetta mi basta e mi avanza”

Bonnie lo guarda acida ma non riesce a nascondere il sorriso che le è spuntato sulle labbra nel momento in cui il suo fidanzato ha rivendicato la loro relazione.

“Meglio per te, altrimenti ti friggo il cervello”

Kol scuote la testa e si volta verso il computer per guardare il fratello maggiore.

“Ho parlato con Bekah, mi ha detto che Elijah e Katherine sono tornati insieme. A quanto pare ti devo dei soldi fratello”

Klaus ride mentre Caroline gli tira un pugno male assestato tra le costole.

“Avete scommesso sulla relazione di vostro fratello? Ma quanto potete essere infantili, eh? Ti prego Bonnie dai a quel testone uno schiaffo da parte mia”

La strega ghigna e gli dà uno scappellotto potente sulla nuca che fa piegare in avanti l’Originale.

“Auch! Tesoro ma da quando sei così forzuta?”

Bonnie sorride melliflua e guarda Caroline complice.

“L’anno di campeggio estivo in cui abbiamo fatto Tae-Know-Do obbligate da Carol Lockwood è servito a qualcosa a quanto pare, no?”

Caroline trattiene a stento una risata in quei ricordi così lontani alla sua mente.

“Dio, l’avevo completamente rimosso! Quell’estate se non sbaglio io e Elena ci azzuffammo per la prima volta e tu desti un calcio nei gioielli a Tyler quando provò a
sbirciare nello spogliatoio dove ti stavi cambiando”

Bonnie ride e annuisce, sentendo l’orgoglio crescere nel suo petto per quel calcio potente che aveva assestato all’allora bambino di 13 anni che poi sarebbe diventato uno tra i peggiori attaccabrighe della scuola.

Kol invece guarda la sua strega irato.

“E non me l’avresti detto perché?”

Bonnie sbuffa, ormai abituata ai modi infantili e possessivi di Kol, facendo sorridere anche Caroline e Klaus.

“Perché è successo anni fa. Non ha senso parlarne ora”

L’Originale solleva gli occhi al cielo mentre Bonnie lo ignora e torna a parlare con l’amica.

“Allora hai novità?”

Caroline annuisce emozionata.

“Oh, si. Ho saputo che Elena e Damon si sono trasferiti a Toronto e poi Elena mi ha fornito moltissimi dettagli piccanti che ti racconterò..un’altra volta magari”

La bionda è costretta a tacere a causa delle occhiate omicida di Kol e Klaus che fanno inevitabilmente scoppiare a ridere Bonnie.

“Non ti disturbare Care. Non parlo con Elena da un anno e mezzo e ho sempre odiato Damon. Non ho alcun interesse a sapere se se la cava o meno in quel campo”

Caroline sbuffa e incrocia le braccia sotto al petto.

“Sei un’asociale”

La strega solleva gli occhi al cielo.

“Andiamo Care solo perché non sono una comare come te non sono asociale. E poi non sono mai caduta al fascino dei Salvatore, non voglio saperle certe cose”

La bionda sbuffa nuovamente.

“Si, come se Elena non ci avesse raccontato in più di un’occasione come passava le sue serate con Stefan”

Bonnie sorride e scuote la testa mentre Kol si inserisce nella discussione con le sue solite battutine.

“Già, conoscendolo avranno passato le serate a giocare a carte e a sbaciucchiarsi come ragazzini”

Caroline però guarda saccente l’Originario.

“Ti sorprenderebbe sapere certi dettagli di Stefan. Sai Kol Elena non sarà una che si fornisce moltissimi dettagli piccanti, almeno non quando era umana, ma tua sorella me ne fornisce a bizzeffe, sempre. Per esempio una volta mi ha raccontato di come Stefan abbia un talento nascosto, sembra che lui con la lingu..”

L’Antico fa un verso disgustato imitato subito dal fratello maggiore.

“Ti prego, smettila”

Caroline scoppia a ridere del tono usato da Kol, così disgustato e scioccato mentre Klaus, al suo fianco, non riesce a togliersi l’espressione nauseata dalla faccia.

“Nella mia mente Rebekah ha ancora 10 anni, non aggiungere nulla, ti prego”

La bionda sorride divertita mentre Kol annuisce, facendo cenno al fratello di condividere appieno la sua visione sulla loro sorellina minore.

E Bonnie, scuotendo la testa, riporta il discorso su un’altra questione.

“Beh, Elena non è l’unica che racconta dettagli della sua vita intima, vero Caroline?”

La vampira non può fare a meno di iniziare a tossire convulsamente e arrossisce all’inverosimile, scatenando le risa di Bonnie e Kol.

“Andiamo stellina, è così pessimo mio fratello a letto che ti imbarazza solo parlarne?”

Klaus ringhia sonoramente mentre Bonnie posa una mano su l’avambraccio del fidanzato, per farlo voltare verso di lei.

“Caroline non è imbarazzata perché mi ha fornito dettagli sulla sua vita intima con Klaus, ma perché l’ha fatto con qualcun altro”

E la vampira, rapida, tenta di chiudere il computer per far ammutolire la sua amica ma Klaus, più veloce di lei, le blocca la mano.

“Ora che Bonnie ha iniziato a parlare facciamola continuare, non ti sembra giusto Caroline?”

La bionda non può fare a meno di risedersi scomposta sul divano, imbestialita.

“Bonnie non ti azzardare a dire qualcosa di più o non ti parlerò più per tutta l’eternità”

La strega ride, divertita.

“Care mi minacci in questo modo da quando avevamo cinque anni, le tue provocazioni non mi fanno più nessun effetto. E poi ti dimentichi per caso quando l’anno scorso hai dato a Kol un mio album pieno di foto di quando ero più piccola e in sovrappeso? Ti avevo giurato vendetta, ora sto solo mantenendo la parola data”

La vampira sbuffa, annoiata.

“Andiamo Bon, mi hai fatto venire un aneurisma. Cos’altro vuoi raccontare adesso? Di quando me la spassavo con Damon anche se mi soggiogava o di quando sono stata con Ty e sono sgattaiolata via da casa sua? O forse di quando la madre di Matt ci ha beccati mentre eravamo insieme?”

E nell’istante in cui Caroline finisce di parlare si tappa la bocca con entrambe le mani, scandalizzata da tutto quello che ha rivelato e non ha il coraggio di voltarsi a guardare Klaus per paura di averlo ferito mentre, dall’altro lato dello schermo, Kol e Bonnie scoppiano a ridere divertiti.

“O dio! Bonnie sei una malefica strega!”

La ragazza in questione le strizza l’occhio e sorride divertita prima di salutarla.

“Ti voglio bene anch’io, ci sentiamo presto Caroline”

La bionda le fa un’infantile pernacchia prima di chiudere la comunicazione e voltarsi verso Klaus, il quale appare nettamente rilassato.

“Sei arrabbiato?”

Il biondo si passa una mano tra i capelli e sbuffa leggermente divertito.

“In passato sarei stato furioso ma ora che motivo ne ho? Damon, Tyler e chiunque altro potrà essersi divertito per un periodo con te ma io ho una cosa che nessuno di
loro potrà mai avere”

Caroline corruga la fronte, perplessa.

“Che cosa?”

Klaus sorride seducente, facendo fare una capriola al cuore di Caroline che ancora non si era abituato a quei sorrisi storti così dannatamente sexy.

“Il tuo cuore, love. Quello è solo mio e così sarà per sempre”

Caroline sorride felice e si sporge sulle labbra del fidanzato.

“Si, per sempre”

La giovane lo bacia con un trasporto ed un’emozione crescente che, come sempre, la fanno tremare.

E non ci impiegano molto i due vampiri a finire in camera da letto, pronti a consumare quell’amore che per loro sarebbe stato per sempre travolgente e impetuoso come il mare in tempesta che però, appena calmo, ha sempre la capacità di tranquillizzare anche gli animi più irrequieti.

E è così che Caroline si sente ore dopo stretta al petto solido di Klaus: tranquilla, serena, in pace, amata. Per la prima volta con un’intensità pari o, a volte, anche superiore alla sua.
 




Angolino Autrice:

Ciao a tutte mie care! Non sono sparita, anzi ora che la scuola è finita tornerò a tormentarvi perché è ufficiale: QUESTA STORIA AVRA’ UN SEGUITO! Ho decido di continuare a scrivere perché amo questa storia, mi sono affezionata a questo mio mondo virtuale e voglio proprio continuare a scriverne perciò ho deciso di dare a questa storia una seconda parte che inizierò a postare dalla prossima settimana in modo da avere la possibilità di portarmi avanti con la scrittura e non fare aggiornamenti lenti. Non mi perdo a parlare di questo capitolo perché, non so come mai, non mi convince per niente =(

Ci tengo a ringraziare per bene tutti coloro che si sono interessati alla mia storia, quindi un grazie a chi ha preferito:
1 -
Amerie
2 - AmoTVD98
3 - Aniel
4 - carmelina 89
5 - ChairAddicted
6 - Cristina92
7 - Cuore_Angelo
8 - Faith18
9 - fedamon88  
10 -
giuls05
11 - Honeymoon
12 - Ili_sere_nere
13 - JenSalvatore  
14 -
Julia_Redfern
15 - kirymagica
16 - Lelis Bathory
17 - maria182
18 - marina_heart
19 - MissCarolineForbes
20 - MissCrazy95
21 - nian07
22 - princess20
23 - ResistiVinci
24 - Scarlett Northman
25 - SpitfulAngel
26 - Talia Azalea Salvatore
27 - theartoflight
28 - valstvd

A chi ha seguito la mia storia:
1 -
Ainwen
2 - aleksa_
3 - Alice_InWonderland
4 - Altea15
5 - alyxy1706
6 - angelika4ever
7 - angie_s
8 - Annaluz
9 - bulma_15
10 - CinderNella
11 - claire236
12 - cocorita1234
13 - Dama DeLupottis
14 - Dark Moon
15 - daydre4mer
16 - Didolatan
17 - Doc_
18 - eli_beth90
19 - Eryin
20 - ilarys97
21 - IsaBelle91
22 - jess
23 - JustNemy
24 - Katerina8
25 - Keshia
26 - kirymagica
27 - Lelis Bathory
28 - littleS91
29 - lollylove
30 - Lulu 96
31 - luna23
32 - Mary_Salvatore
33 - mikared1987
34 - MissSalvatore
35 - NadyDelena
36 - oedipus
37 - poppococco
38 - silvia93
39 - stefania502
40 - super wale
41 - taranana
42 - Tem_93
43 - theartoflight
44 - wert95
45 - _bianchina_

E a chi l’ha ricordata:
1 -
Ania94
2 - Elena79
3 - fior di loto
4 - lovelystar89
5 - Lulu 96
6 - luna23
7 - Niglia
8 - taranana
9 - viciers12
10 - _Elisewin_

E un ringraziamento speciale và a chi soprattutto ha recensito la mia storia, chi una volta chi molte di più, facendomi conoscere splendide persone e permettendomi di migliorare:
angie_s
SpitfulAngel
jess
_bianchina_
Alice_InWonderland
CinderNella
Anna Veronica
Keshia
NadyDelena
_BelieveMe_
Dark Moon
JustNemy
theartoflight
Scarlett Northman
daydre4mer
valstvd
lollylove
Honeymoon
_Cassie_
poppococco
kirymagica
lovelystar89
kristenbellamy
 
A presto, Alessandra.
PS: so che le note sono lunghissime, ma ci tenevo a ringraziarvi una per una =)

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Home sweet home ***


Caroline scende le scale lentamente, annoiata, e l’occhio và a finirle sul mobile del modesto salone dove lei aveva scelto di mettere tutte le foto alle quali teneva di più.

La vampira inizia a sfiorare i volti sorridenti suoi e di sua madre tramite lo spesso vetro della cornice, per poi soffermarsi ai volti sorridenti di Rebekah, Stefan, Matt,
Elena e Bonnie il giorno del diploma, come quelli romantici di lei e Klaus in riva al mare che si guardavano negli occhi con alle spalle il mare al tramonto.

La bionda continua a guardare le foto di Elijah, Klaus, Kol e Rebekah nel giorno di compleanno di quest’ultima che, felice, era stretta tra le braccia dei fratelli; ma quando lo sguardo della vampira cade sull’ultima foto presente sul mobile, questa non può fare a meno di trattenere a stento un singhiozzo.

La foto più bella, quella più grande che ritraeva lei, Klaus, Rebekah, Stefan, Kol e Bonnie nel loro viaggio per gli States.

Avevano scattato la foto uno degli ultimi giorni della vacanza, quando ormai stavano per tornare a Mystic Falls ed erano riusciti a trovare una signora che volesse fargli una foto senza doverla soggiogare.

La bionda si perde a guardare lo sfondo, seppur sfocato, della foto che ritraeva il mare al tramonto, tinto di rosso, un colore che comunque li accomunava tutti e non può fare a meno di continuare a ispezionare la foto notando come lei fosse sorridente e felice appoggiata con la schiena contro il corpo di Klaus che le cingeva i fianchi possessivo mentre un sorriso storto gli increspava le labbra mentre, affianco a loro, c’erano Rebekah e Stefan, i quali erano in una posizione simile, con le braccia di Stefan poggiate su quelle di Rebekah, la quale aveva la testa rilassata sul petto del fidanzato, mentre dalla parte opposta a quella dell’Originaria e del vampiro c’erano Kol e Bonnie, il primo che cingeva con entrambe le mani il ventre della strega, la quale aveva appoggiato le mani sulle sue e sorrideva felice.

Le labbra della vampira vengono increspate da un sorriso dolce mentre una patina luminosa và a velare i suoi occhi; la vampira è però riportata alla realtà da Klaus che, silenzioso, le si avvicina da dietro, cingendole i fianchi come nella foto.

“Sei malinconica?”

La bionda asserisce e posa la testa sul petto del fidanzato.

“Già, mi mancano così tanto. Vorrei tornare a essere una famiglia, a vivere tutti insieme”

Klaus le bacia una tempia e Caroline si abbandona alla carezza gentile.

“Beh, perché non li chiami?”

La vampira, scacciata al volo la malinconia, si volta rapida verso Klaus.

“Sei serio?”

L’ibrido annuisce.

“Perché no? Infondo in questa villa c’è posto per tutti, abbiamo cinque camere da letto sweetheart

E Caroline non può fare a meno di buttare le braccia al collo dell’Antico, felice come una bambina.

“Non vedo l’ora che siano tutti qui. Spero solo che accettino”

Klaus viene scosso da una risata leggera e allontana da sé l’euforica bionda, in quel momento più che mai somigliante alla cheerleader che era un tempo.

“Beh, c’è solo un modo per scoprirlo. Vero?”

Caroline annuisce contenta e strappa un bacio veloce all’Originale.

“Già. Corro a fare delle chiamate. Ti amo”

La bionda ridendo sale le scale e si chiude nello studio del fidanzato mentre quello rimane a guardare le foto sul mobile del salone, sperando che l’idea di tornare a
vivere tutti insieme non gli si ritorca contro.
 
 


Caroline, sovraeccitata, accende il computer mentre digita velocemente lo stesso messaggio sia a Bonnie, sia a Rebekah sul cellulare:

“Ho bisogno di voi. È urgente. Vi aspetto su Skype. – C.”

E la reazione delle due amiche, da due parti diverse degli USA, è la stessa: le due si precipitano al computer, cercando di prestare soccorso alla bionda.

Quando entrambe si collegano sul programma Caroline le saluta energicamente, avviando una videochiamata a tre.

“Ciao, come state?”

Le due, tramite lo schermo, guardano perplesse la bionda neovampira.

“Io sto bene Care, tu?”

“Cos’era quel messaggio criptico. È successo qualcosa? Dimmi che non hai ancora litigato con Nik!”

Caroline guarda sorridente le sue amiche e scuote la testa, facendo aumentare la loro perplessità.

“Perché ci hai chiamate allora? Io e Kol stavamo per uscire”

La vampira guarda lievemente dispiaciuta la strega.

“Oh, scusa Bon. Non volevo rovinare i vostri piani ma ho avuto un’idea sensazionale e non potevo tardare un minuto di più per parlarvene”

La strega annuisce e guarda verso l’Originaria che, come lei, sta aspettando di sapere quale sia l’idea sensazionale che aveva colto Caroline.

“Allora?”

La bionda sbuffa e guarda male Rebekah.

“Andiamo Beks, stavo cercando di creare un po’ di suspense”

Bonnie sbuffa.

“Suvvia Caroline. Dicci qual è quest’idea così io poi potrò andare a fare una passeggiata”

La bionda annuisce e, dopo aver battuto le mani, guarda euforica le amiche.

“Che ne dite di trasferirvi qui ad Atlanta e tornare a vivere tutti insieme?”

E la bionda vampira non si sarebbe mai aspettata che la reazione di Bonnie e di Rebekah fosse la stessa: perplessa.

La strega infatti alza un sopracciglio scettica, mentre l’Originaria la guarda con un cipiglio derisorio.

“Già non sopporti più di stare tutti i giorni con Nik, eh?”

Caroline scuote prepotentemente la testa.

“Ma certo che no, amo Nik però mi mancate così tanto”

La bionda fa un broncio infantile mentre la voce di Kol le arriva alle orecchie.

“Ti mancano solo loro due?”

La giovane sbuffa e scuote la testa, prima di sorridere.

“Certo che no cognato, mi manchi anche tu”

L’Originario sorride e, con un movimento rapido, raggiunge la sua strega, appoggiando le mani sullo schienale della sedia dove questa è seduta.

“Ora và molto meglio. Ehi Bekah!”

L’Antica sorride divertita al fratello.

“Ciao Kol, tutto bene?”

L’Originario ghigna.

“Non potrei strare meglio..anzi si, starei decisamente meglio se la mia streghetta si decidesse ad uscire”

Bonnie sbuffa e dà una gomitata sul fianco a Kol che accusa il colpo stoicamente, prima di guardare la fidanzata.

“Dovrò denunciarti per violenza domestica, mi picchi sempre”

Bonnie solleva gli occhi al cielo mentre le due bionde, una da Chicago, l’altra da Atlanta, ridacchiano divertite.

“È tutti i giorni così. Una regina del dramma perfetta”

Kol sbuffa mentre Rebekah prende la parola.

“Oh Bonnie avresti dovuto vederlo quando eravamo piccoli. Il povero bambino indifeso che andava sempre a piagnucolare dalla mamma per ogni piccola sciocchezza”

Kol guarda la sorella infastidito.

“Sono il più piccolo di tre fratelli Bekah. Ero quello preso più di mira, nessuno avrebbe mai osato toccare riccioli d’oro, la cocca di papà”

Rebekah sbuffa sonoramente e punta un dito contro l’immagine riprodotta dallo schermo di suo fratello.

“Andiamo Kol. Nessuno, né Finn, né Elijah, né Klaus ti ha mai picchiato. L’unica a cui era permesso farlo ero io e tu coglievi lo stesso l’occasione per poterti lagnare
con la mamma”

Caroline ridacchia divertita come Bonnie mentre l’Antico sibila qualcosa in una lingua sconosciuta alle due ed esce dalla stanza a grandi passi, lasciando le tre ragazze
a parlare da sole.

“Allora, vi sembra tanto una cattiva idea?”

Rebekah scuote prontamente la testa.

“No, è un’idea molto carina Caroline e infondo anche a me manca l’aria di famiglia quindi perché no?!”

La bionda esulta e batte le mani contenta.

“Oh, che bello sister! Sono così contenta che tu e Stefan verrete a vivere qui! E tu invece Bon che cosa hai deciso? Ti prego, dì di sì”

La strega finge di pensarci su mentre il suo cuore, quello, aveva sempre avuto la risposta.

“Okay, si può fare”

Caroline esulta nuovamente e sorride contenta.

“Oh vedrete sarà fantastico e adorerete Atlanta”

Rebekah sorride mentre Bonnie si rabbuia improvvisamente.

“Ehm, Caroline..”

La bionda la guarda perplessa.

“Si?”

La strega, dopo aver lanciato un’occhiata all’amica, si schiarisce la gola e si decide a parlare.

“A chi avevi pensato di preciso di chiedere di venire a vivere con te e Klaus?”

Caroline si stringe nelle spalle, non capendo, ma decide di rispondere ugualmente.

“Beh a voi due, ovviamente. E poi avevo pensato di chiamare Katherine ma dubito che lei ed Elijah accettino e poi ovviamente a..”

La vampira si ammutolisce, comprendendo la preoccupazione dell’amica.

“Oh, Bonnie”

La strega scuote la testa, perentoria.

“Mi dispiace Care, non ti ho mai costretta a scegliere ma io ed Elena non possiamo vivere sotto lo stesso tetto. Non se desideri che rimanga una non-morta viva”

Caroline abbassa la testa e si contorce le mani, indecisa sul da farsi.

Chi avrebbe dovuto scegliere tra le sue più care amiche? La buona e affidabile Bonnie e il suo fidanzato simpaticone, o la nuova Elena, quella vampira e meno altruista,
accompagnata dal suo irritante ragazzo?

Mentre la vampira si perde nelle sue considerazioni, Rebekah richiama l’attenzione su di sé.

“Beh, finalmente non sono l’unica che odia Elena”

Bonnie sospira rammaricata.

“Io non la odio, non potrei mai ma Elena ha oltrepassato il limite con me, mi ha ferita e non posso perdonarla”

Rebekah piega le labbra in un ghigno mal celato.

“Già, superare il limite e ferire le persone è un po’ la sua specialità”

Le due annuiscono mentre Caroline si riscuote e torna con la mente al presente.

“Okay”

Bonnie guarda l’amica confusa.

“Okay cosa Care? Devo preparare le valigie?”

La bionda annuisce.

“Si, non vedo l’ora di rincontrarvi tutte e due”

La vampira poi chiude la conversazione con entrambe, lasciando la strega e l’Originaria a guardarsi perplesse prima di chiudere a loro volta la comunicazione.

In realtà Caroline non è così entusiasta, non se deve rinunciare a una delle sue amiche e prova a contattare Elena più volte ma la doppelganger non le risponde, così, spazientita, la bionda si reca al piano di sotto dove Klaus sta guardando una partita di baseball.

“Nik! Elena non mi risponde”

L’ibrido alza un sopracciglio, divertito.

“E cosa ti aspetti che faccia, love?”

Caroline non risponde e si lascia cadere sul divano, posando le gambe snelle in grembo al fidanzato che sorride, vedendola afflitta.

“Ho dovuto scegliere se far venire lei o Bonnie a vivere qui. Non è giusto che non si parlino più, dovrei fare proprio qualcosa”

Klaus scuote la testa e cerca di impedire alla fidanzata di compiere un danno di proporzioni epiche.

“Caroline non è una buona idea”

La bionda svelta si porta a sedere e abbraccia le ginocchia al petto.

“Perché no? Pensaci, Elena e Bonnie non si parlano ma se io le costringessi a farlo potrebbero chiarirsi e risolvere tutti i loro problemi. Non è un’idea fantastica?”

L’ibrido le si avvicina sensuale e scuote lentamente la testa.

“No dolcezza è una pessima idea perché una delle due si troverebbe sbranata dall’altra e, anche se non so chi l’avrebbe vinta, io sarei in ogni caso costretto a seppellire un cadavere e sai quanto impegno ci vuole?”

Caroline sorride e gli dà un pugno sul braccio.

“Idiota”

Klaus ghigna e si sporge a baciare la ragazza che schiude le labbra automaticamente, intrecciando le dita tra i capelli del fidanzato ma proprio quando le cose tra i due si fanno più piccanti il telefono della bionda inizia a squillare incessante.

La vampira si scosta e un breve risolino esce dalle sue labbra.

“Scusa”

Klaus digrigna i denti sommessamente e lascia che la ragazza risponda al telefono.

“Pronto?”

“Ehi, Barbie”

La bionda non può fare a meno di sbuffare irritata sentendo la voce al telefono che, a causa dell’appellativo appena pronunciato, potrebbe essere di un’unica persona:
Damon Salvatore.

“Damon. Che cosa vuoi?”

Il vampiro, anche se non può essere visto, ghigna leggermente.

“Cosa voglio io? Blondie hai lasciato 8 chiamate sul numero di Elena ed eravamo piuttosto impegnati. Spero che sia una questione di vita o di morte”

Caroline incrocia le braccia sotto al seno e prende a guardarsi le unghie smaltate di fresco mentre inclina il capo in modo da poter tenere meglio il telefono senza
l’ausilio delle mani.

“Anche io ero piuttosto impegnata Damon eppure tu mi hai disturbato lo stesso. Se Elena voleva sapere cosa avevo da dirle avrebbe potuto benissimo chiamare lei
invece che farlo fare al suo lacchè”

Il Salvatore ringhia e fa per replicare alla bionda che lui non è il lacchè di nessuno ma il telefono gli viene strappato di mano dalla fidanzata che lo guarda ostile, impedendogli di esprimere alcun giudizio cattivo.

“Ciao Caroline, scusa se ho lasciato chiamare Damon ma il mio cellulare è a secco. Allora, che succede?”

La bionda rimane piuttosto sorpresa di sentire la voce dell’amica e non manca di farlo notare, scambiandosi un’occhiata sbalordita con Klaus.

“Elena! Beh, effettivamente volevo parlare di te e Bonnie. Hai un minuto?”

La doppelganger, dopo essersi messa comoda sul letto, annuisce.

“Si, ce l’ho. Di cosa vuoi parlare in particolare?”

Caroline si stende sul divano e poggia la testa sul bracciolo mentre Klaus prende a carezzarle le gambe, facendole venire un brivido di tanto in tanto.

“Io..ecco volevo sapere se c’è qualche modo in cui voi due possiate fare pace”

Elena sbuffa.

“Non lo so Care. Sai perfettamente quello che è successo, quando abbiamo litigato tra me e Bonnie sono volate parole molto pesanti come non era mai successo in
passato, non so proprio se possiamo rimediare”

La bionda scuote la testa e sospira pesantemente.

“Andiamo Elena, Bonnie non è mai scesa nei dettagli ma so che è piuttosto arrabbiata con te quindi cos’hai detto di così irrimediabile da non poter essere perdonato?”

Elena si accarezza i capelli e poggia la testa sul petto di Damon prima di fare un profondo respiro.

“Io le ho detto quello che pensavo Care, forse l’ho fatto con troppa enfasi ma ti posso giurare che era a fin di bene”

Caroline solleva gli occhi al cielo.

“Cosa le hai detto Elena?”

La doppelganger si morde il labbro inferiore prima di replicare.

“Le ho detto che per seguire una sciocca cotta passeggera stava rinnegando tutto quello in cui aveva sempre creduto decidendo di andare a vivere insieme a un vampiro, per di più un Originario”

Caroline digrigna i denti innervosita.

“Anche io sto insieme ad un Originario, un ibrido per l’esattezza. Credi anche di me che per una cotta passeggera stia rinnegando i miei valori?”

Elena sospira.

“Care io ho sempre e solo voluto il bene tuo e di Bonnie, avrei voluto che voi steste con persone apposto”

La bionda vampira scuote la testa e si passa una mano tra i capelli, frustata, mentre Klaus sogghigna divertito.

“Quello che tu non vuoi capire Elena è che io e Bonnie stiamo più che bene, noi siamo felici, stiamo insieme a persone che ci amano e avremmo la possibilità di farlo
per sempre. È molto di più di quanto la maggior parte della gente può anche solo sperare di ottenere. E poi Elena proprio tu hai fatto un discorso del genere a Bonnie?
Andiamo, sei stata tu a introdurci il mondo del soprannaturale”

Elena sospira nuovamente.

“Ed è proprio per questo Caroline che non vorrei che voi steste con due Originali. Mi sento in colpa, ti è così difficile crederlo?”

Caroline sbuffa.

“No, ci credo benissimo perché sei rimasta la solita moralista di sempre Elena. Non prenderla per il verso sbagliato perché ti voglio veramente bene ma siamo oneste, tu
hai sempre avuto due pesi e due misure. È sempre andato bene per te frequentare i vampiri mentre se io frequentavo un licantropo e Bonnie uno stregone era una cosa dannosa per noi. È come quando noi tentavamo di fare di tutto per tenerti al sicuro da chiunque volesse ucciderti e tu lo mettevi in discussione”

La doppelganger si alza a sedere sul letto e aumenta il tono della voce.

“È proprio questo il cado Caroline, voi mettevate in discussione il fatto che io volessi proteggere tutti voi come facevate voi con me. Perché non puoi capirlo?”

Caroline, decisamente innervosita con l’amica, non può fare a meno di imitarla e alzare notevolmente il tono della voce.

“Diavolo Elena perché tu non vuoi capire? NOI NON ABBIAMO BISOGNO DI ESSERE SALVATE! Stiamo benissimo”

La bionda si calma e dopo aver fatto un respiro riprende a parlare.

“Senti, ti voglio bene e spero che tu e Bonnie presto possiate risolvere i vostri problemi. Pensa a quello che ti ho detto”

La doppelganger fa un sorriso tirato.

“Lo farò, ciao Care”

La bionda riattacca e un urletto nervoso esce dalle sue labbra.

“Dio, a volte è così irritante!”

Klaus non può fare a meno di scoppiare a ridere e trae a sé la giovane che, a mano a mano, si fa coinvolgere dalla risata e poggia il capo sul suo petto.


 
 
Il campanello della casa di Caroline e Klaus suona vivace e la bionda subito si precipita ad aprire.

“Caroline!”

“Bonnie!”

La vampira si lancia addosso all’amica, facendola sbilanciare e inevitabilmente portando tutte e due a rovinare a terra.

La strega scoppia a ridere mentre Caroline le si solleva da dosso.

“Scusa Bon, sono solo così contenta di vederti”

La mora annuisce e si rialza in piedi imitata dall’amica che l’abbraccia nuovamente, con più delicatezza.

“Oh, che bello che sei qui!”

Bonnie scioglie l’abbraccio e guarda l’amica negli occhi.

“Sono contenta di esserci”

Le due si sorridono e si prendono le mani contente, sotto lo sguardo seccato dei fratelli Mikaelson che si sono limitati a una più sobria pacca sulla spalla.

Le due ragazze però non si curano degli sguardi dei rispettivi fidanzati e iniziano a chiacchierare quando, all’improvviso, vengono interrotte da una Ferrari blu elettrico che irrompe nel vialetto della villa dalla quale esce un’esuberante Rebekah che chiama a gran voce l’amica bionda.

Sister!

“Rebekah! Che bello!”

Caroline corre ad abbracciare l’amica che la stringe a sé contenta di vederla mentre gli uomini rimangono a guardare la scena sbalorditi da tanto calore.

Quando le due si separano Caroline prende una ciocca dei capelli dell’altra in mano, esaminandola per bene.

“Cos’hai fatto hai capelli? Sono diversi”

Rebekah si stringe nelle spalle e sorride.

“Ho aggiunto qualche meches biondo miele e castano chiaro, così sono più luminosi”

Caroline sorride entusiasta.

“Sono bellissimi e anche tu stai benissimo. O dio, Stefan non ti ho ancora salutato, scusami!”

La bionda non lascia tempo a nessuno di seguire il filo dei suoi pensieri e subito si sporge sull’amico abbracciandolo e lasciandogli due baci sulle guancie.

La vampira è richiamata solo da Kol che si schiarisce rumorosamente la voce per farla voltare nella sua direzione.

“Saluti loro e eviti me che sono tuo cognato? Che maniere!”

Caroline scuote la testa e sorride prima di sporgersi ad abbracciare l’Originale.

“Sei sempre il solito Kol!”

Caroline si scansa dall’Antico ancora sorridente per poi voltarsi verso la coppia di fidanzati e guardarli con un cipiglio severo.

“Come mai ci avete messo così tanto a venire? Non è molta la distanza tra Atlanta e Chicago”

Stefan sbuffa divertito e si passa una mano tra i capelli.

“Già, prenditela con lei. Ci ha messo quasi un giorno soltanto per scegliere cosa portare o meno”

Rebekah ignora il fidanzato e corre a salutare i fratelli.

“Kol! Nik!”

La bionda si butta tra le loro braccia e li stringe a sé per un lungo momento, prima di separarsene e voltarsi sorridente verso la casa.

“Wow, stile classico. Mi piace!”

Caroline l’affianca rapidamente.

“Oh, devi vedere l’interno. Ci ho messo quasi due anni a decorarla tutta!”

Bonnie si avvicina all’amica di sempre sbuffando.

“Immagino. Ci hai messo quattro mesi ad arredare solo la tua camera da letto a Mystic Falls”

Caroline sbuffa e fa cenno a tutti di entrare quando Rebekah si ferma vicino al fratello maggiore.

“Ehi, Nik. Non  aspettiamo Elijah?”

L’ibrido scuote la testa e con un braccio le cinge le spalle.

“No, sister. Nostro fratello purtroppo ha deciso di rimanere ancora per un po’ a Londra con Katerina ma ha detto che verrà presto a farci visita”

Rebekah annuisce ma rimane lo stesso leggermente delusa e non manca dal farlo notare.

“È meglio per lui se quando torna mi porterà un bellissimo regalo o potrei decidere di non perdonarlo più”

E i sei entrano in casa così, ridendo e scherzando, finalmente dopo tanto tempo nuovamente insieme, certi di aver di nuovo ritrovato la propria famiglia, o almeno, una buona parte.
 




Angolino Autrice:

Saaalve a tutti, finalmente sono tornata con il seguito e vorrei scusarmi con voi per l’attesa che per alcuni è stata eccessiva. Avete ragione ma sono stata talmente presa dallo scrivere che ho completamente dimenticato di postare xD Non mi dilungo molto perché il capitolo parla da sé, ovviamente non succede moltissimo ma finalmente le nostre coppie sono unite e, anche se per un po’ le cose saranno tranquille, non durerà molto! Evito di fare spoiler e vi saluto, grazie a tutti coloro che seguono, siete MAGNIFICI. Un bacione, a presto (aggiornerò ogni tre giorni), Alessandra.
Vi ricordo come sempre la
pagina su facebook, alzate i polliciii e mettete mi piacee =)

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Bite Me ***


Caroline sorride serena mentre beve una tazza di caffè seduta al tavolo della cucina, pensando a quanto sia fortunata ad essere circondata da tali persone.

La bionda ripensa alla sera prima durante la quale erano stati tutti quanti a chiacchierare per ore raccontandosi quello che era successo durante quei tre anni nei quali erano stati distanti.

La ragazza  solleva il capo e si riscuote dai suoi pensieri quando una Bonnie vestita di una larga maglietta di Kol con sopra una felpa e un paio di culotte entra in cucina assonnata.

“Giorno”

Caroline sorride all’amica e le porge una tazza di caffè.

“Buongiorno. Tieni”

Bonnie fa un cenno di ringraziamento e prima di iniziare a bere la calda bevanda si tira su i capelli in una crocchia alta, commettendo un errore fatale.

Caroline infatti, guardando l’amica, non può fare a meno di notare come due segni rossastri spicchino sul suo collo.

La bionda guarda la strega esterrefatta e non fa niente per celare il suo stupore.

“Porca..”

Bonnie guarda l’amica prima curiosa, non capendo il motivo della sua espressione ma quando vede lo sguardo della bionda puntato sul suo collo, scioglie al volo l’acconciatura e lascia che i capelli le coprano il segno del morso.

“Bonnie!”

La strega le fa cenno di tacere e la guarda irrequieta.

“Caroline taci! Non voglio che nessuno lo sappia, sono questioni private”

La bionda annuisce a malapena e continua a fissare l’amica che sbuffa e nasconde il volto dietro la tazza di caffè.

Le due vengono raggiunte da Rebekah che sorridente si siede al tavolo.

“Buongiorno. Che fate?”

L’Antica, non ricevendo risposta, sposta lo sguardo su Caroline che è intenta a fissare l’amica di sempre e la guarda stranita.

“Perché la fissi?”

Caroline distoglie lo sguardo solo per rispondere all’Originaria ma torna subito a guardare impertinente la strega.

“Bonnie si è fatta mordere da Kol”

Rebekah guarda sbalordita la strega e le si avvicina scostandole malamente i capelli, azione che Bonnie non gradisce e che la fa infuriare.

La strega però non può nulla contro l’Originaria e lascia che questa le scruti il morso per alcuni momenti, prima che si risieda sulla seggiola con un sorriso malizioso sul volto.

“E così hai ceduto completamente a Kol”

Bonnie sbuffa imbarazzata e distoglie lo sguardo, portandosi una mano sul collo, sulla parte ferita dove il segno dei canini dell’Originale faceva spicco.

“Non sono affari che ti riguardano Rebekah”

L’Antica annuisce e si alza da tavola per andare ad afferrare un frutto dal cestino sul bancone della cucina dietro di loro.

La vampira morde decisa la mela prima di voltarsi a guardare la strega.

“Sai, mio fratello per quanto riguarda il gesto legato al morso è sempre stato piuttosto atipico come vampiro. L’ha sempre considerato un segno intimo, da legare a un sentimento. Deve essere proprio innamorato di te se ti ha morsa”

Bonnie schiude leggermente le labbra, sorpresa.

“Io..non ne avevo idea. In realtà lui non voleva mordermi, sono stata io a chiedergli il perché e lui disse qualcosa come che avrebbe contaminato la mia purezza facendolo”

Rebekah e Caroline si scambiano un’occhiata complice, riuscendo a capire quanto il vampiro sia genuinamente innamorato di Bonnie per cedere a un gesto simile.

“Beh, allora sei veramente fortunata Bon”

La strega scuote la testa al commento dell’amica e continua a bere il suo caffè, ormai freddo, mentre Klaus e Stefan entrano nella cucina, sedendosi al tavolo.

“Allora, quali sono le novità del giorno?”

Klaus cinge divertito le spalle di Caroline, immaginando come lei e la sorella stiano cercando di scoprire più pettegolezzi possibili riguardati la vita della strega e la bionda non si fa attendere perché si volta verso il fidanzato come una vera comare, pronta a raccontagli il succulento gossip.

“Io e Bekah abbiamo scoperto una notizia sensazionale: Bonnie si è fatta mordere da Kol”

L’ibrido fa un sorriso compiaciuto in direzione della strega che, rossa in volto, abbassa lo sguardo e copre il viso con le mani, trattenendo un grido strozzato.

“Caroline prima o poi ti ucciderò, è una promessa”

La vampira si stringe nelle spalle e appoggia la testa sulla spalla di Klaus, mentre Rebekah e Stefan ridacchiano divertiti dell’espressione afflitta della bruna, mentre mangino la loro colazione.

I cinque vengono interrotti proprio dall’arrivo di Kol che, sorridente, si siede al tavolo incurante delle occhiate di tutti puntate su di lui.

“Buongiorno”

Bonnie si riscuote dal suo stato di trance solo quando le labbra di Kol si posano, provocatorie, sulla sua clavicola, facendola sussultare.

“G-Giorno”

L’Originale sorride contento e si volta verso gli altri che continuano a fissarlo, chi sorridente come Klaus e Stefan e chi curioso, come Rebekah e Caroline.

“Che c’è?”

Rebekah, dopo un rapido colpetto sul braccio da parte di Caroline, si rivolge al fratello.

“Abbiamo scoperto che tu e la streghetta siete passati al livello successivo e avete incluso nel vostra liaison romantica le zanne”

L’Antica ridacchia divertita insieme a Caroline mentre Kol, innervosito, cinge con un braccio la vita di Bonnie, prima di rivolgersi alle due.

“E immagino che voi l’abbiate scoperto ficcanasando come vostro solito nella vita degli altri, vero? La prossima volta gradirei vivamente che vi faceste gli affari vostri”

Le due bionde guardano imbronciate il vampiro che si limita a sogghignare, mentre Klaus lo guarda divertito.

“Sei in astinenza da 0 negativo fratellino?”

Kol evita di rispondere al maggiore e si limita a trarre maggiormente a sé la strega che, rilassata, poggia la testa sulla sua spalla mentre prende a mangiucchiare un
cornetto e sorride soddisfatta avendo trovato qualcuno in grado di rispondere per le rime alle due vampire impertinenti.
 
 


Stefan fa zapping annoiato e cambia canale al televisore proprio quando viene raggiunto da una Caroline confusa nel trovare solo lui nell’ampio salone.

“Dove diavolo sono finiti tutti?”

Stefan sorride e spegne la tv mentre la bionda si siede scomposta sulla poltrona davanti al divano dove è accasciato il vampiro.

“Bonnie è andata a fare la spesa sostenendo che lei ha bisogno di cibo vero invece delle solite schifezze del fast food mentre Bekah, Nik e Kol sono andati al centro
commerciale”

Caroline corruga la fronte dubbiosa.

“Ed è successo tutto mentre sono salita su a prepararmi?”

Stefan solleva gli occhi e si massaggia la mascella lentamente.

“Ecco gli svantaggi di avere le camere insonorizzate”

La bionda sbuffa e stringe le braccia sotto al seno riflettendo su quanto infatti sia stata una pessima idea quella di suggerire a Nik di insonorizzare ogni stanza da letto dall’interno in modo che nessuno al di fuori potesse sentire ciò che accadeva dentro.

La vampira si volta verso l’altro imbronciata.

“Non hanno pensato ad invitarci?”

Stefan si stringe nelle spalle e solleva gli occhi al cielo.

“Family business”

Caroline sorride leggermente e sbuffa prima di guardare il più piccolo dei fratelli Salvatore curiosa.

“E i tuoi affari di famiglia?”

Stefan ammonisce leggermente la vampira con lo sguardo prima di rispondere.

“Se vuoi sapere se mi sento ancora con mio fratello Damon la risposta è positiva. L’ho chiamato la settimana scorsa”

Caroline annuisce assorta e si arrotola una ciocca già riccia di capelli intorno alle dita.

“E sta bene?”

Stefan storce la bocca in un’espressione stupita.

“Ti stai veramente preoccupando per la salute di mio fratello?”

Caroline sbuffa annoiata e incrocia le ginocchia tra loro.

“No, non potrebbe interessarmene di meno ma non so di cosa parlare con te Stefan. C’era un periodo in cui eravamo vicini, poco dopo la mia trasformazione, quando mi hai aiutata”

Il vampiro sorride divertito.

“Me lo ricordo Caroline. Provavo a convincerti a seguire la dieta a base di sangue animale ma tu la odiavi”

Caroline annuisce e posa le mani sulle caviglie, piegandosi in avanti.

“Già, bei tempi. Uccidevo coniglietti ed ero felice”

Stefan sorride e poggia le mani sulle ginocchia.

“Beh, sei felice anche ora e non uccidi nessuno. Doppia vittoria, noh?”

Caroline annuisce leggermente mentre il suo sguardo cerca quello di Stefan, quel vampiro serio che tempo prima l’aveva aiutata a superare qualcosa contro la quale non ce l’avrebbe mai fatta senza di lui.

“Stef io voglio ringraziarti. Mi hai davvero aiutata quando nessuno sarebbe stato in grado di farlo, ti sei preso cura di me e mi hai dato fiducia anche se non sempre me la sono meritata. Tu hai creduto in me e  questo ha un valore significativo per me. Lo so che è passato molto tempo però con tutto quello che è successo non ho mai avuto l’occasione di ringraziarti e te lo devo quindi..grazie di tutto”

Stefan sorride e si passa una mano tra i capelli, lievemente imbarazzato, mentre Caroline stira le labbra in un sorriso luminoso.

“Sono felice di averti aiutata Caroline e sappi che non l’ho fatto solo perché me l’aveva chiesto Elena, l’ho fatto perché non avevi nessuno e io potevo aiutarti, come una volta qualcuno aveva fatto per me”

Caroline assottiglia lo sguardo mentre una vecchia conversazione tra lei e il ragazzo riaffiora alla sua mente.

“La tua migliore amica Lexi?”

Stefan annuisce e scuote la testa.

“Già, proprio lei”

La bionda sorride vittoriosa e arriccia il naso, curiosa.

“Prima o poi dovrai spiegarmi cosa ci accomuna”

Il vampiro annuisce serio.

“Lo farò”

I due si sorridono per una frazione di tempo prima che il richiamo di Bonnie giunga alle loro orecchie.

“Ehilà? Qualcuno mi aiuta o dovrò trasportare tutto dentro da sola?”

Caroline sorride e, seguita da Stefan, esce dal salone.

“Arriviamo Bon!”
 
 


Rebekah trascina i fratelli da un negozio all’altro fin quando, guardandosi intorno nella piazzola del centro commerciale la bionda non sbuffa e si siede afflitta su una panchina.

“Non trovo niente che mi piaccia!”

Klaus e Kol si guardano sconvolti e il secondo porta lo sguardo scioccato sulla sorella.

“Bekah ma se io e Nik siamo pieni di buste”

L’Originaria guarda indifferente la dozzina di pacchetti nelle mani dei fratelli e continua a sbuffare annoiata.

“In quelle buste non c’è niente che mi entusiasmi davvero”

I due fratelli sollevano gli occhi al cielo e si siedono sulla panchina assieme all’Antica che li guarda innervosita.

“Allora che fate, battete la fiacca? Dobbiamo continuare a fare il giro, ci saranno una cinquantina di negozi che dobbiamo ancora controllare”

I due Antichi si guardano negli occhi prima che il minore faccia voltare la sorella verso di sé.

“Qual è il problema Rebekah? Stamattina tutta sorridente e civettuola e ora? Sei irrequieta e fai quella cosa che fai sempre quando sei nervosa”

Rebekah sbuffa e agita nuovamente la gamba, movimento che le viene impedito al volo da Klaus che la guarda iracondo.

“Perché sei nervosa sister? Nascondi qualcosa?”

L’Originaria sospira pesantemente e si ravvia i capelli con una mano mentre un sospiro ironico và a contornare i lineamenti del suo volto.

“Sempre a pensare male vero Nik?”

L’ibrido solleva gli occhi al cielo mentre Kol guarda pensieroso la sorella.

“Non ci hai chiesto a caso di venire al centro commerciale con te, vero?”

La bionda, ormai messa alle strette, sbotta nervosa.

“No, avevo pianificato tutto. Volevo che fosse una giornata all’insegna della famiglia e desideravo venisse anche Elijah ma è ancora troppo preso da quella insulsa vampira per rispondere alle mie chiamate”

Klaus, come Kol, guarda la sorella dubbioso.

“Perché fare tutto questo? Ti senti nostalgica?”

Rebekah guarda i due fratelli infastidita, non comprendendo come questi possano aver dimenticato una cosa tanto importante.

“Ma cos’avete nella testa? Certo che sono nostalgica, oggi sarebbe stato il compleanno di nostro fratello Finn! L’avete già dimenticato presi dalle vostre vite o ancora vi ricordate com’era il suo volto perché io, francamente, lo ricordo a malapena!”

Sul finale della frase l’Originaria volta completamente il capo verso Klaus, accusatoria e questo non può fare a meno di abbassare la testa, colpevole, lasciando che la bionda si diriga a grandi passi verso l’uscita del centro commerciale diretta ai parcheggi.

L’ibrido ci impiega poco però a riscuotersi dai suoi pensieri e a seguire la sorella di fuori, imitato da Kol che, accortosi degli sguardi tra i due, cerca di restarne fuori.

Quando Klaus raggiunge Rebekah la bionda è posizionata affianco al suo SUV con un broncio arrabbiato sul volto.

“Mi servono le chiavi”

Klaus scuote la testa e posa i pacchetti pieni di vestiti a terra.

“Non vuoi neanche parlarne Bekah?”

L’Originaria, incurante che sia pieno giorno e che chiunque potrebbe vederli, utilizza i suoi poteri per arrivare di fronte al fratello in un solo secondo, uno sguardo omicida a fare da cornice al suo viso.

“Non c’è niente di cui parlare Nik. Tu hai ucciso nostro fratello rinchiudendolo in una bara 900 anni fa, Elena Gilbert e la sua banda di buoni a nulla l’hanno finito ma la
colpa è solo tua”

Klaus guarda irato la sorella e fa un passo nella sua direzione, riducendo al minimo la distanza tra di loro.

“Sai perché Finn è rimasto in una bara o credi che ce l’abbia rinchiuso senza mai risvegliarlo in tutti questi secoli solo perché mi faceva piacere aver perso un fratello?”

Rebekah per un secondo perde lo sguardo duro e fissa il fratello perplessa.

“Cosa intendi?”

Klaus si passa una mano tra i capelli mentre un sorriso malinconico và a increspargli le labbra e si volta verso il fratello minore.

“Tu la sai la storia?”

Kol assume la stessa espressione di Rebekah e guarda dubbioso l’ibrido.

“No, dovrei?”

Klaus annuisce e allarga le braccia platealmente, uno sguardo quasi da folle negli occhi.

“L’ho salvato. Io l’ho dovuto rinchiudere in una dannata bara per 900 anni perché lui voleva uccidersi. Le sue tendenze suicide non sono iniziate tre anni fa, Finn voleva porre fine alla sua immortale esistenza anche dopo solo un secolo. Si considerava un reietto e odiava la sua natura, a nulla bastava l’amore della sua Sage. L’ho trovato un giorno davanti a un burrone verso l’alba, il suo anello era a terra e voleva congiungersi al sole, perdonatemi se l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata quella di piantargli un pugnale nel cuore. Negli anni poi avrei voluto risvegliarlo, ma sapevo che in qualsiasi occasione lui avrebbe continuato a odiare la sua condizione e avrebbe trovato il modo di uccidersi lo stesso”

Quando l’Antico termina il suo monologo Rebekah si porta una mano sul cuore, credendo che da un momento all’altro potrebbe smettere di battere e guarda il fratello
addolorata.

“Nik perché..perché non me l’hai mai detto?”

Klaus solleva le sopracciglia.

“Mi avresti creduto? Era meglio che pensassi che lui voleva esporci a Mikael e che avevo dovuto farlo per salvaguardarci”

Gli occhi della bionda si velano di lacrime e non può fare a meno di pronunciare un’ultima domanda al fratello.

“Chi lo sapeva?”

Klaus si stringe nelle spalle e guarda entrambi i fratelli.

“Elijah. Credevo ve l’avesse detto”

I due Antichi scuotono la testa e si guardano tra loro.

“No, non c’ha mai detto niente”

Rebekah annuisce e i suoi occhi si velano ulteriormente di lacrime quando pensa a quel fratello che aveva conosciuto così poco e del quale ricordava solo che la
metteva a letto quando era troppo stanca per andarci da sola e che la aiutava a fare le commissioni per la mamma, tenendole sempre i cesti troppo pesanti per il suo corpo minuto.

E non passa molto finché la bionda non scoppi in un vero e proprio pianto, con tanto di singhiozzi che scuotono il suo corpo e a nulla serve che Kol prontamente le cinga le spalle con le braccia perché la bionda sembra essere totalmente indifferente al calore del fratello che, non sapendo come aiutarla, volge il capo verso Klaus, sempre continuando a stringere Rebekah e a cercare di calmarla.

L’ibrido prende in mano il telefono sapendo che solo tre persone al mondo sono in grado di calmare il pianto dell’Originaria sempre così forte e dura ma che, quando raramente piangeva, non era più in grado di fermarsi; suo fratello Elijah, sua madre e Caroline Forbes ma l’Antico sospetta che solo uno dei tre gli risponderebbe poiché sua madre lo ucciderebbe volentieri se gli si presentasse alla porta e Caroline probabilmente gli terrebbe il muso per giorni soltanto per aver causato sofferenza alla sua amica quindi rapide le dita dell’Originale corrono sul numero del fratello maggiore.

“Niklaus c’è qualche problema? Rebekah mi ha chiamato per tutta la mattinata”

Klaus sorride sarcastico.

“Beh, è proprio quello il problema”

Elijah corruga la fronte, perplesso e preoccupato.

“Nostra sorella sta bene?”

Klaus si stringe nelle spalle e guarda in direzione di Kol che, la maglia zuppa di lacrime e lo sguardo disperato, guarda il fratello demoralizzato.

“Credi di poter calmare il suo pianto?”

L’ibrido non lascia che Elijah risponda e subito infila il telefono nelle mani della sorella che, colta alla sprovvista, si scansa da Kol e si lascia cadere a terra, ancora
singhiozzante.

“P-Pronto?”

Elijah sentendo la voce rotta dell’Antica non può fare a meno di preoccuparsi ulteriormente.

“Rebekah stai bene? Qual è il problema?”

La sorella tira su col naso e cerca di guardare i fratelli di fronte a lei anche se lo sguardo appannato non le permette di distinguere bene le loro figure.

“E-Elijah?”

“Sorella cosa succede?”

L’Antica si morde violentemente un labbro.

“Sai che giorno è oggi?”

Elijah sussulta lievemente ma poi abbassa lo sguardo e risponde ugualmente.

“Si, oggi sarebbe stato il compleanno di nostro fratello Finn”

Rebekah anche sussulta e un sorriso tenero le increspa le labbra.

“Te lo sei ricordato. Oh, Elijah sei stato l’unico!”

Kol e Klaus sollevano gli occhi al cielo e si appoggiano sullo sportello di una macchina mentre Rebekah inizia ad asciugarsi le lacrime che continuano a sgorgarle imperterrite dagli occhi.

“Certo che l’ho ricordato sister, ho ancora il calendario lunare fatto da nostra madre rappresentante le nostre nascite, lo stesso che poi io e Niklaus abbiamo tradotto con la numerica moderna per scoprire quando eravamo nati”

Rebekah si carezza un braccio e sospira pesantemente.

“Elijah è così tanto sbagliato che mi manchi?”

Anche se Rebekah non può vederlo, sul volto del fratello maggiore si delinea un sorriso dolce che come poche volte nella vita aveva incorniciato i suoi lineamenti.

“Certo che no sorella, manca anche a me”

La bionda trattiene a malapena un singhiozzo e nuove lacrime affiorano ai suoi occhi.

“Mi manchi anche tu Elijah”

Il cuore morto nel petto del vampiro si stringe sonoramente e l’Antico parla in automatico.

“Allora ti prometto che verrò a trovarti presto sorella ma ora rilassati e fatti scortare a casa da Niklaus. Chiedi alla buona Caroline di passare un po’ di tempo con te o parla con Stefan, qualunque cosa possa farti stare bene. Te ne prego”

Rebekah si rialza dall’asfalto, aiutata da Kol, e si spolvera i pantaloni mentre un sorriso sereno và a incresparle le labbra.

“Grazie brother, a presto”

Elijah sorride malinconico.

“A presto sister

La bionda chiude la comunicazione e lancia il telefono nelle mani del fratello maggiore mentre con entrambe le mani si pulisce al volo il volto per togliere ogni traccia del pianto o di trucco sbavato.

L’Antica poi, come niente fosse, si volta verso i due fratelli che la guardano curiosi.

“Allora, torniamo a casa o volete continuare a fissarmi?”

I due si scambiano un’occhiata compiaciuta e raccattano le buste da terra prima di entrare nella macchina mentre Rebekah, soddisfatta, si siede sul sedile posteriore, un sorriso riconoscente sulle labbra.

“Grazie fratelli”

Kol e Klaus guardano l’Originaria tramite lo specchietto retrovisore e abbassano il capo facendole capire che in fondo non ci sia bisogno che lei si scusi ma la bionda non ci fa caso e prende a messaggiare con Caroline informandola dei nuovi acquisti fatti, mentre la gratitudine per i due fratelli aumenta dentro di lei, facendole ricordare ancora una volta quanto fondamentale il legame con la famiglia sia.





Angolino Autrice:

Salve gente! Scusate per il leggero ritardo ma il mio pc si è annientato per un paio di giorni causa virus quindi non ho potuto né scrivere, né tantomeno aggiornare e mi dispiace =( Ora però sono tornata con un nuovo capitolo che spero sia di vostro gradimento visto che il precedente me l’avete recensito poco quindi immagino sia piaciuto di meno (o voglio sperare che voi siete molto impegnate e non avete fatto in tempo a lasciarmi un commento); nonostante tutto non vi prego in ginocchio di lasciarmi una recensione perché lo odio xD spero che ne abbiate voglia ma anche se non dovessi più ricevere recensioni io continuerò a postare perché amo questa storia e non posso fare a meno di scriverla. Con questo vi saluto, un bacione, alla prossima e ricordatevi di mettere mi piace alla
PAGINA FACEBOOK. –Alessandra.
PS: ho fatto una piccola parentesi su Finn perché di questo Originals non si parla mai e mi dispiaceva, in fondo era pur sempre loro fratello ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Let's Make A Party! ***


Caroline si alza dal letto che condivide con Klaus in punta di piedi e si infila una vestaglia al volo prima di uscire dalla stanza abbandonando da solo l’ibrido nel letto.

 Nel corridoio la bionda punta direttamente alla stanza di Kol e Bonnie ed entra cercando di produrre il minor rumore possibile.

La vampira tira un sospiro di sollievo notando come l’amica stia dormendo profondamente e si sposta in automatico verso l’altra sponda del letto, battendo ritmicamente sulla spalla nuda di Kol per svegliarlo.

Al quarto richiamo finalmente l’Originale apre gli occhi, guardandola piuttosto sorpreso.

“Caroline? Ma che..?”

La bionda gli mette un indice sulle labbra e fa segno all’Antico di raggiungerla di fuori ma quando vede che questo non è minimamente intenzionato a seguirla gli dà un cazzotto sul braccio, imponendogli di uscire fuori nel corridoio e l’Originale, sbuffando, finalmente si alza e si chiude la porta alle spalle, uscendo dalla stanza seguito dalla vampira.

Quando i due sono finalmente in corridoio Kol alza le braccia perplesso.

“Allora, che succede?”

Caroline incrocia le braccia sotto al seno.

“Quanto sei impaziente. Ho bisogno di parlarti, è importante”

L’Antico sbuffa ma segue la bionda che si dirige verso le scale e le posa un braccio sulla spalla, entrando con lei in cucina dove una più che stupefatta Rebekah li guarda confusa.

“Buongiorno..mi sono per caso persa qualcosa?”

Kol si stringe nelle spalle.

“Non prendertela con me Bekah è lei che mi ha assalito in camera”

L’Originaria inarca un sopracciglio e guarda Caroline in cerca di spiegazioni, facendola arrossire.

“Non è come sembra, io ho dormito con Nik, solo stamattina sono sgattaiolata in camera di Kol”

Il sopracciglio di Rebekah si innalza ancor di più mentre Kol ride divertito e si siede al tavolo lasciando una Caroline in preda all’imbarazzo al centro della stanza.

“O andiamo, non ho tradito il mio fidanzato! Dovevo solo parlare con Kol”

Rebekah guarda dubbiosa l’amica.

“Alle 7 di mattina? E di cosa dovresti parlargli di preciso?”

La bionda solleva gli occhi al cielo e ignora il tono accusatorio dell’amica, voltandosi verso l’Antico.

“Ricordi per caso che giorno è domenica?”

Kol cerca di fare mente locale quando un dato importante gli salta all’occhio.

“Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima? Domenica è il compleanno di Bonnie!”

Caroline si siede al tavolo soddisfatta e incrocia le braccia sotto al seno.

“Esatto e visto che questo sarà il suo primo compleanno da immortale voglio organizzarle una festa con le persone a cui tiene di più..”

Kol annuisce.

“Mi sembra perfetto”

Caroline però finge di non sentire ciò che ha detto il cognato e continua a parlare, come se non fosse stata mai interrotta.

“..comprese Elena e sua madre, mi sembra ovvio”

I due Originali guardano scioccati la bionda, come se avesse detto un’assurdità.


“Scherzi, vero? Bonnie odia sua madre, sai come diventa ogni volta che la vede”

La vampira minimizza con un’alzata di spalle.

“Andiamo Kol, sai anche tu che non è vero. Bonnie vuole bene a Abby, è solo che il loro rapporto è così complicato ma cosa c’è di meglio di una festa per aggiustare tutto?”

L’Antico scuote prepotentemente la testa.

“Spiacente tesoro ma è una pessima idea. Veramente orrenda. E non dovresti neanche pensarci perché Abby non accetterebbe mai di venire a una festa piena di vampiri, specialmente se appartenenti alla mia famiglia”

Caroline guarda decisa l’Originale.

“Lascia a me il compito di convincerla”

Rebekah sbuffa e posa una mano sul braccio dell’amica per attirare la sua attenzione.

“Okay, forse per la madre c’è speranza ma Elena? Dico Care, scherzi? Sono amiche da quando erano ancora in fasce e ora non si parlano più e tu vorresti risolvere tutto con festoni e candeline?”

Caroline annuisce vigorosamente.

“Precisamente, perché questa faida dura da troppo tempo e io voglio che due delle mie migliori amiche tornino a parlarsi senza che scoppi una lite”

Kol guarda dubbioso la bionda.

“Credi sia veramente una buona idea? L’ultima volta che si sono viste Bonnie è stata veramente male, lo sai”

Caroline annuisce ricordandosi di come, quando era andata a trovare l’amica dopo la sua lite con Elena, era rimasta una settimana con lei e Kol poiché la bruna soffriva troppo per essere lasciata da sola.

“Si, è vero, io ci sono stata e so cos’è successo ma ho visto anche quanto Elena ha sofferto per ciò che le ha detto, credo meriti una seconda possibilità”

Rebekah si imbroncia, contrariata.

“È solo una stronza, non la merita”

Gli occhi azzurri di Caroline saettano sulla figura di Rebekah ammonitori per poi tornare su quelli di Kol, più pacifici e rilassati.

“Fidati, hanno sofferto abbastanza entrambe. Facciamole riunire”

Kol annuisce e porta le mani dietro la nuca.

“Bene. Organizza la festa, fa riunire Bonnie con Elena e sua madre ma ti avviso Caroline, se la mia streghetta dovesse soffrire, se anche una sola lacrima dovesse uscire dai suoi occhi ti riterrò personalmente responsabile”

Caroline annuisce solenne e allunga una mano sul tavolo.

“Bene, abbiamo un accordo”

Kol le stringe la mano con forza, sorridendo caustico.

“Si, abbiamo un accordo”

La bionda vampira deglutisce a vuoto e spera dentro di sé che l’idea della festa abbia successo e che non le si ritorca contro perché la ragazza non può fare a meno di notare la serietà nello sguardo di Kol che le fa presagire quanto il suo avvertimento sia fondato e quanto il suo amore sia grande per la strega.


 
 
Caroline due ore dopo, telefono in mano e una vecchia rubrica nell’altra, cerca di contattare Abby che, fortunatamente, decide di rispondere al quarto squillo.

“Chi sei e come fai ad avere questo numero?”

La bionda solleva gli occhi al cielo al tono sospettoso dell’altra e si schiarisce la voce prima di parlare.

“Abby sono Caroline Forbes, l’amica di Bonnie”

La vampira dall’altro lato del telefono sussulta leggermente, ma si ricompone cercando di non farlo notare e riprende la parola.

“È successo qualcosa a..Bonnie?”

Caroline si affretta a rispondere alla donna per non farla preoccupare ulteriormente, segretamente contenta di percepire nel tono di Abby una nota di
inquietudine mista a paura per la sorte della figlia.

“No, sta tranquilla Bonnie sta benissimo ma è effettivamente per lei che ti ho chiamata. Certamente ti ricorderai che domenica è il suo compleanno, avevo pensato di organizzarle una festa a sorpresa visto che questo sarà il primo anno durante il quale lei non invecchierà. Mi chiedevo solo se volessi venire”

E la bionda Forbes sospetta che Abby le abbia attaccato il telefono in faccia o abbia appena avuto un infarto per il silenzio prolungato che impiega la vampira a rispondere, eccessivamente sbrigativa.

“Non lo so Caroline..non credo sia una buona idea..proprio per niente”

La bionda sbuffa annoiata.

“Abby, per Bonnie significherebbe molto se tu venissi alla festa, le manchi anche se cerca di non darlo a vedere. Credo che se venissi avresti un’ottima opportunità per aggiustare il vostro rapporto”

La vampira si morde un labbro, incerta.

“Io non lo so. Non credo che riuscirei a stare nella stessa stanza con lei e con tutti i vostri..amici”

Caroline digrigna leggermente i denti, innervosita dalla donna.

“Sei sua madre dannazione! Dovresti esserci e appoggiarla anche se decidesse di diventare un mostro a tre teste o che ne so io. Non deve interessarti se qui ci saranno degli Originali, altri vampiri o degli umani, dovresti esserci solo per supportare tua figlia. Comunque ti manderò un messaggio con l’indirizzo della casa e l’orario della festa, spero che tu decida di venire”

La ragazza non aspetta un’ulteriore risposta da parte della Bennet e chiude la telefonata, stremata. Poi inizia a messaggiare con Elena, per avvertire
anche lei della festa.

“Ehi, organizzo una festa di compleanno per Bonnie. Domenica alle 5 qui ad Atlanta. Conto su di te. –C.”

Il messaggio di risposta arriva subito, facendo tremare il cellulare nelle mani della vampira.

“Non credo Bonnie mi vorrebbe lì Care”

La bionda alza gli occhi al cielo e sbuffa, prima di concentrarsi sul testo da inviare all’amica per convincerla a venire.

“Certo che ti vuole qui Elena, vuole fare pace con te. NON MANCARE!”

La Gilbert risponde rapida, un sorriso a increspare le sue labbra piene.

“Beh, in questo caso a domenica. Verrò il prima possibile. XOXO –E.”

Caroline sorride vittoriosa e si alza dal divano dove si era precedentemente seduta per messaggiare più comodamente, andando a cercare Kol per dargli la bella notizia.

 

 
Bonnie si alza di malavoglia dal letto quando inizia a sentire un forte trambusto al piano inferiore e si stropiccia gli occhi, guardandosi attorno nella stanza alla ricerca di Kol.

Purtroppo per lei l’Originale non si trova in camera così la strega è costretta a scendere al piano di sotto per andare a cercare il suo ragazzo ma, contro
ogni sua previsione, ad aspettarla in cucina non c’è il sorriso impertinente di Kol, bensì uno striscione di Buon Compleanno e la faccia sorridente di
Caroline ad attenderla e dietro quelle più o meno indifferenti di Stefan, Rebekah e Klaus.

“Auguri Bonnie!”

La strega guarda scioccata l’amica e si muove a malapena.

“Stai scherzando, vero?”

Caroline si imbroncia e guarda male la mora.

“Bon è il tuo ventesimo compleanno, mi aspetto un po’ di entusiasmo”

La Bennet non può fare a meno di guardare l’amica perplessa ma si costringe a disegnarsi un sorriso finto sulla faccia, pur di farla felice.

“Hai ragione Care, grazie mille per lo striscione, è bellissimo”

La bionda esulta e abbraccia l’amica che cerca disperata lo sguardo di Kol, in pieno imbarazzo.

Ma il più piccolo di casa Mikaelson notandolo, la stacca malamente dalle braccia di Caroline, la quale lo guarda infuriata.

“Ma che maniere sono? Sei il solito villano Kol!”

L’Originale sorride noncurante in direzione della bionda e poi si avvicina alla fidanzata.

“Scusa zuccherino ma non ho ancora salutato la mia strega come si deve. Ci vediamo dopo, non aspettateci per pranzo”

L’Antico, rapido, afferra una mano della giovane e utilizzando le sue abilità la porta nella loro stanza, per poi adagiarla dolcemente al muro.

“Ehi”

Bonnie sorride dolcemente e allaccia le braccia intorno al collo di Kol mentre inizia ad accarezzargli i capelli.

“Ehi. Mi hai salvato dalle grinfie di Caroline, ti ringrazio”

L’Originale sorride sghembo e si adagia con tutto il corpo su quello minuto della strega.

“Mi ringrazierai tra un po’, devo ancora darti il mio regalo di compleanno amore”

Bonnie ridacchia e lascia che Kol la baci mettendo a tacere tutte le voci che ronzano nella sua testa e le intimano di godersi appieno il momento perché non durerà per molto.
 


 
Quando i due riscendono verso le quattro e si dirigono in salone non immaginerebbero mai di trovarlo addobbato di festoni, palloncini e coriandoli sparsi ovunque.

La strega si volta alla ricerca di Caroline che, in un angolo, si sta baciando con Klaus.

La ragazza fa per dirigersi da lei in cerca di spiegazioni quando un messaggio le arriva sul telefono:

“Ehi Bon. Scusa ma non ce la faccio a venire alla festa, devo dare un esame. Baci, Matt”

Bonnie inizia a camminare impettita in direzione dell’amica finché, arrivandole di fronte, non le bussa sulla spalla arrabbiata.

“Si può sapere che diavolo hai combinato Caroline?”

La bionda si stacca a malincuore dalle labbra carnose di Klaus e scioglie la presa sul suo collo prima di voltarsi verso di lei.

“A che ti riferisci Bon?”

La strega, inferocita, punta il cellulare davanti agli occhi dell’amica.

“Mi riferisco al fatto che Matt mi ha mandato un messaggio dicendomi che non sarebbe potuto venire alla festa perché deve dare un esame. Quale festa Caroline?”

La vampira cerca, abilmente, di cambiare discorso.

“Matt deve dare un esame? Ma non gli mancava solo la tesi da consegnare alla Mystic University?”

Bonnie incrocia le braccia sotto al seno, alterata, e infila il telefono in tasca mentre Kol le si affianca.

“Problemi dolcezza?”

La strega non degna di alcuna attenzione il fidanzato e guarda seria il volto di Caroline.

“Cosa hai fatto Caroline?”

La vampira deglutisce, in soggezione, e risponde celando parte della verità.

“Ho organizzato una festa di compleanno per te Bon”

La bruna la guarda minacciosa.

“E chi hai invitato Caroline?”

La bionda si morde il labbro e fa per rispondere ma, fortunatamente, il suono del campanello la interrompe.

“Beh, dobbiamo andare ad aprire, noh?”

Caroline sorride tirata e si fionda verso l’ingresso dove, aprendo la porta, trova davanti a sé il sorriso dolce di Elena e quello serafico di Damon.

“Ciao, Caroline”

La bionda sorride contenta e abbraccia l’amica che, tentennante, si lascia stringere.

Quando le due si separano e Caroline lascia entrare i due ospiti, questi vengono subito raggiunti dagli altri abitanti della casa che rimangono piuttosto perplessi di trovare la doppelganger e il maggiore dei fratelli Salvatore nell’ingresso della loro casa.

La più perplessa è però Bonnie che non riesce, in alcun modo, a staccare gli occhi da Elena, la quale si stringe nelle spalle e accenna un sorriso timido.

“Ehi, Bon”

La strega rimane interdetta e ricambia a stento il sorriso prima di ricordarsi di essere ancora arrabbiata con la sua migliore amica.

“Caroline puoi venire due secondi in salone con me?”

La vampira annuisce e la segue seppur timorosa dell’ira dell’amica.


 
 
Bonnie si chiude alle spalle la porta del salone e guarda furente l’amica.

“Che diavolo ti è saltato in mente eh?”

Caroline abbassa lo sguardo, abbattuta.

“Scusa Bon, io volevo solo che le cose si sistemassero. Volevo che tu ed Elena tornasse ad essere amiche come un tempo”

La strega guarda l’altra incredula.

“E credevi che il modo migliore fosse tenermi un’imboscata e farla venire qui? Dio Caroline e io che pensavo fossi cambiata! Sei rimasta la solita
Caroline combina casini”

La bionda, ferita, scatta in avanti, avvicinandosi di molto all’amica.

“Non è vero Bon e tu lo sai. Io l’ho fatto solo per voi due. La prossima volta sarà meglio che dia retta a Nik e stia fuori da questa situazione”

La bionda non aspetta alcuna risposta dall’amica e si precipita fuori dalla stanza, raggiungendo gli altri all’ingresso che, evidentemente, avevano ascoltato tutto.

Caroline sbuffa nervosa e si avvicina a Klaus sapendo che lui è l’unico in grado di calmarla in quel momento e l’ibrido, vedendola abbattuta, la
abbraccia tenendola stretta a sé e le bacia i capelli, non trovando un altro modo per confortarla.

Mentre il clima rimane piuttosto teso nella stanza le cose non fanno altro che peggiorare quando Elena si distacca dal gruppo e raggiunge Bonnie nel salone, la quale vedendola non può fare a meno di sollevare gli occhi al cielo.

“Sei venuta per gongolare? Mi hai fatta litigare con la mia migliore amica Elena”

La doppelganger azzarda due passi nella direzione della strega che però la fulmina con lo sguardo, costringendola a rimanere al suo posto.

“Non era mia intenzione Bonnie. Quando Caroline mi ha detto di venire perché eri pronta a far pace con me in cuor mio ho capito che non era vero,
altrimenti sapevo che mi avresti chiamata tu”

La strega la guarda sospettosa.

“Allora perché sei venuta?”

Elena sorride dolcemente e si avvicina, questa volta Bonnie non glielo impedisce.

“Perché ti voglio bene Bon, tu e Caroline siete state mie amiche da sempre e non posso pensare di vivere un’eternità senza la vostra amicizia”

Bonnie alza un sopracciglio scettica e stringe le mani sotto al seno.

“Beh, avresti potuto pensarci prima, quando abbiamo litigato”

Elena annuisce e abbassa lo sguardo, congiungendo le mani tra loro.

“Si, hai ragione avrei dovuto pensarci prima quando ti ho offesa a quel modo ma ti giuro Bonnie che non volevo farti del male, volevo solo che tu fossi felice e non credevo che in questo modo potessi esserlo”

La strega si avvicina alla vecchia amica e la guarda seriamente perplessa.

“E tu credevi che io, che ho sempre odiato i vampiri da quando so della loro esistenza, mi sarei messa con uno di loro e avrei compromesso la mia
mortalità se non fossi stata felice?”

Elena sussulta leggermente al sentire le parole dell’amica, così veritiere, alle quali lei non aveva neanche mai minimamente pensato.

“Io..ecco..no, suppongo che non l’avresti fatto”

Bonnie annuisce.

“Già, non l’avrei mai fatto eppure tu, che sei stata mia amica per tanti anni, mi hai lo stesso giudicata e criticata, hai sputato sentenze sulla mia vita e su quella del mio ragazzo senza neanche disturbarti a chiedermi se io stessi bene, se quella era la vita che avevo scelto di vivere, se ero felice”

Elena annuisce e si morde le labbra mentre piccole lacrime salate scendono dai suoi occhi.

“Io..mi dispiace così tanto Bonnie. Perdonami se puoi”

La vampira si getta istintivamente tra le braccia dell’amica mentre questa, impreparata, non può far altro che seguire il cuore e stringerle le braccia intorno alla vita lasciando che alcune lacrime affluiscano ai suoi occhi e rotolino giù per le guance.

Le due, accorgendosi di star piangendo come bambine, si scansano e ridono lievemente mentre si puliscono il viso e si sorridono a vicenda.

“Scusa ancora”

Bonnie solleva le spalle e lascia che un sorriso le increspi le labbra, in un’espressione che fa capire all’amica che ora quello era il passato e che non aveva più importanza.


 
 
Le ragazze vengono raggiunte dagli altri che, circospetti, entrano nel salone.

Subito la doppelganger affianca il fidanzato che le cinge possessivo un fianco mentre Bonnie si avvicina a Caroline che, ancora stretta a Klaus, la guarda incerta.

“Scusa Care. Mi dispiace averti attaccata e so che l’hai fatto per il mio bene, ti ringrazio”

La bionda sorride felice e annuisce impercettibilmente prima di distanziarsi dall’ibrido e battere le mani.

“Allora? È o non è una festa questa? Bisogna divertirsi!”

Tutti ridono dell’entusiasmo esagerato della vampira che, noncurante, và ad accendere lo stereo e invita tutti a sedersi sui divani, per chiacchierare e poter aggiornarsi sugli ultimi eventi.

Il primo a prendere la parola è Damon che, come sempre nella sua vita, cerca di sdrammatizzare ogni situazione usando il sarcasmo e, in quest’occasione, si rivolge al fratello minore.

“Allora Stef, ancora con la bionda? Non hai trovato proprio niente di meglio?”

Rebekah ringhia sonoramente all’indirizzo dello spocchioso vampiro, il quale, divertito, continua a provocarla.

“Niente di personale dolcezza”

L’Originaria, sempre poco paziente, sta per gettarsi addosso a Damon ma la mano di Caroline, seduta accanto a lei, la blocca.

“Lascia perdere Beks, non ne vale proprio la pena per uno del genere”

Damon guarda la Forbes provocatorio e sporge il labbro inferiore in un’espressione fintamente offesa.

“Oh tesoro così mi ferisci!”

Caroline solleva gli occhi al cielo annoiata, mentre Klaus guarda con astio il vampiro.

“Constato che sei sempre lo stesso Damon, deve essere proprio un supplizio per la dolce Elena stare al tuo fianco ogni giorno”

Damon digrigna leggermente i denti, facendo capire a Klaus di aver fatto centro con la sua frecciatina il che non può far altro che far sorridere l’ibrido.

“Oh, premuroso da parte tua preoccuparti della mia ragazza ma ti converrebbe far attenzione alla tua: tende a cambiare spesso fidanzato”

Klaus irrigidisce i muscoli infastidito, ma riesce a governare la rabbia e lascia che la sua fidanzata si difenda da sola visto che questa è già scattata in piedi, pronta a fronteggiare il vampiro.

“Sai Damon questa casa è piena di oggetti in legno, ci metto un secondo a fare un paletto e a ficcartelo nel petto”

Il vampiro si alza a sua volta, dimostrando alla bionda di non aver nulla da temere, mentre gli altri guardano affascinati sperando che la vampira metta in pratica le sue minacce come Bonnie che, da sempre, non ha potuto soffrire il Salvatore maggiore, mentre il minore è costretto ad assistere alle solite bravate del fratello e, come Elena, si porta una mano tra i capelli, sperando che Caroline sia misericordiosa con lui.

Damon però sembra non notare gli sguardi degli altri e guarda estremamente divertito la vampira di fronte a sé.

“E tanti saluti ai cari bei vecchi tempi Barbie? Mi pianteresti un paletto nel cuore così?”

Caroline assottiglia lo sguardo decisa.

“Senza la benché minima esitazione. Effettivamente ne ho già pronto uno, posso inciderci la tua iniziale se vuoi, così tanto per ripagarti il favore in nome dei cari bei vecchi tempi

Damon sorride beffardo.

“E che ci fai bambolina con un paletto in una casa abitata da soli vampiri? Sarà che tu e il tuo ibrido vi dilettate in giochini perversi?”

E mentre gli altri soffocano una risata, Caroline diventa paonazza e Klaus scatta subito al suo fianco per difenderla come Elena che, stufa dei modi sempre così infantili di comportarsi del suo ragazzo, lo affianca.

“Andiamo Damon, piantala”

Il corvino si volta verso la doppelganger sorridendo sghembo.

“Perché amore? Sai essere perversa anche tu, e lo sai”

Elena si ritrova a diventare paonazza e a ingoiare aria a vuoto, scioccata dall’uscita del fidanzato, mentre questo, insieme agli altri, scoppia in una fragorosa risata che ha il potere di calmare leggermente gli animi e di donare alla stanza un clima più scherzoso e sereno rispetto al precedente, battagliero e di scherno.





Angolino Autrice:

Salve! Lo so, questa volta ho ritardato di più ma il pc continua a darmi problemi e anche se avevo già pronto il capitolo non ho avuto modo di ricontrollarlo; da questo capitolo in poi entreranno in scena dei nuovi personaggi i quali faranno parte di una delle storyline principali, e non preoccupatevi per coprirne di più non dovrete aspettare molto, solo il prossimo capitolo :P Io spero vivamente che questo vi sia piaciuto e vi do appuntamento a venerdì, un bacione e fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, mi fareste veramente veramente felice. Bacii, a presto, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Cat Fight ***


Kol affianca Caroline, la quale, sola in cucina sta mettendo su un vassoio del sangue per tutti e una bevanda fruttata per Bonnie.

“Non è venuta”

La bionda guarda a malapena l’Originale e continua a versare il liquido vermiglio nei bicchieri di cristallo.

“Le avevo detto alle 5, sono solo le 5 e mezza. Pazienta”

Kol fa un verso d’approvazione e scuote la testa prima di decidersi a tornare in salone seguito da Caroline che sorride e posa i bicchieri sul tavolo, lasciando che i vampiri e la festeggiata si servano.

Ma ancor prima che tutti possano aver finito di bere le loro bevande, il campanello prende a suonare, rivelando un nuovo ospite alla porta.

Bonnie subito guarda stranita Caroline.

“Chi è Care? Non dirmi che è un’altra delle tue sorprese”

La bionda annuisce in colpa e sul volto della strega si forma una maschera di spavento, intuendo chi possa celarsi dietro la porta d’entrata.

La ragazza tuttavia cerca di autoconvincersi che il suo istinto le sta giocando un brutto scherzo e và ad aprire, trovandosi di fronte nient’altro che sua madre.

“Ciao, Bonnie”

La strega guarda fredda la donna di fronte a sé.

“Abby. Cosa ci fai qui?”

La vampira la guarda ovvia.

“Sono stata invitata dalla tua amica per venire a festeggiare il tuo compleanno. Non mi fai neanche entrare?”

Bonnie si scansa dalla porta e fa un passo indietro, incerta.

“Non hai bisogno dell’invito”

Abby annuisce, comprendendo che nella casa non abitano persone in vita e entra nell’ingresso, accennando un sorriso alla figlia che, appena richiude la porta dietro di sé, l’attacca.

“Allora, qual è la vera ragione per la quale sei qui?”

La vampira guarda perplessa la strega.

“Come qual è la vera ragione? Sono qui per te Bonnie”

La bruna solleva un sopracciglio scettica.

“Non ti credo. L’ultima volta che ci siamo viste mi hai detto che non ci sarebbe stata una prossima volta perché non volevi far parte della mia vita ora che avevo deciso di diventare un’immortale. Cosa dovrebbe essere cambiato in pochi mesi?”

Abby deglutisce a stento e guarda in tralice la figlia per un momento, prima di ricomporsi e non permetterle di scrutare nel suo animo.

La vampira sta per replicare quando Kol le raggiunge, avvolgendo un braccio intorno alle spalle della fidanzata.

“È un piacere rivederla Abby”

La donna annuisce a stento, impenetrabile.

“Kol”

L’Originale sogghigna divertito e stringe la sua strega a sé, in un gesto protettivo che fa capire alla vampira di essere di troppo.

“Io..credo che me ne andrò, non sono la benvenuta”

Bonnie annuisce caustica e guarda dura la donna.

“Già, non lo sei. Non da quando mi hai rinnegata solo perché ho scelto di stare con la persona che amo”

La vampira schiude la bocca per parlare ma dopo pochi secondi la richiude, decisa.

“Arrivederci Bonnie”

La strega non fa in tempo a dire altro alla madre che questa si è volatilizzata, scomparendo un’altra volta dalla sua vita.

Kol, vedendo l’espressione triste della ragazza, le lascia un bacio tra i capelli e questa sorride, prima di ritornare in sala dove Elena e Caroline la guardano dispiaciute.

“Bon mi dispiace io..”

La strega scrolla le spalle e guarda amara Caroline.

“Lascia stare Care, và tutto bene e grazie ancora per la festa”

La vampira sorride miete e si stringe nuovamente a Klaus, mentre Bonnie lascia che il suo sguardo si perda lontano, al pensiero della madre che tanto non l’aveva voluta.
 


 
La strega lascia che una lacrima sfugga al suo controllo e stringe di più a sé la coperta di pile nella quale era avvolta, quando sente qualcuno arrivarle alle spalle.

“Elena e Damon sono andati via?”

Kol annuisce anche se la strega non può vederlo e si adagia accanto a lei sul davanzale del loro balconcino personale dal quale la strega guarda malinconica il cielo chiaro della notte.
 
“Si, sono in albergo. La tua amica ha detto che passerà domani a salutarti”

Bonnie annuisce assorta e non distoglie lo sguardo dall’orizzonte, facendo preoccupare ancor di più l’Originale.

 “Stai bene?”

La strega sorride tirata al fidanzato.

“Più o meno. Non mi aspettavo che venisse e mi sono lasciata turbare, tutto qui”

Kol abbassa lo sguardo, dispiaciuto per la ragazza e si avvicina ancor di più a lei, in modo da cingerle le spalle con un braccio.

“Mi dispiace dolcezza. Avrei voluto vederti ridere al giorno del tuo compleanno, non piangere per colpa di tua madre”

Bonnie si stringe nelle spalle e lascia che l’odore forte di muschio di Kol le invada le narici quando questo si sposta dietro di lei per poterle cingere il ventre con entrambe le mani.

La strega sospira e posa il capo sulla sua spalla, rimanendo in silenzio ad ascoltare i rumori della notte.
 
 


Caroline, Elena e Bonnie rientrano sorridendo dalla giornata appena trascorsa di shopping e le due vampire scaricano la macchina della strega dalle buste di vestiti, prima di voltarsi verso la mora.

“Beh, ti ha tirata o no su di morale un’intensa mattinata di shopping?”

Bonnie annuisce appena, divertita.

“Si Care, ha decisamente aiutato”

La bionda sorride contenta e prende in mano i suoi acquisti mentre Elena si sofferma a guardare l’esterno della casa e l’ampio cortile, per metà
mattonato, per metà coperto da un prato col taglio inglese e da alcuni roseti.

“Certo che è proprio bella questa casa”

Caroline annuisce.

“Si, lo è. Ma devi sapere che è tutto merito di Nik, io ho solo pensato all’arredamento delle varie stanze, lui ha ideato tutto il progetto della villa, compreso il giardino sul retro”

Elena annuisce perplessa.

“Beh, c’è da dire che ha almeno un talento, sarebbe potuto diventare architetto”

Caroline guarda di traverso l’amica.

“Nik ha molti talenti, non solo è bravo nella progettazione, ma anche nel disegno, è un cuoco eccellente e ha moltissime altre passioni che ha avuto modo di coltivare nel corso dei secoli”

La doppelganger annuisce poco convinta e si accinge ad entrare nella villa, apparentemente deserta, preceduta dalle due.

“Vuoi qualcosa da mangiare Elena? Ieri Rebekah è andata all’emoteca”

La vampira scuote la testa e rimane sul ciglio della porta, suscitando confusione nelle sue amiche.

“Che fai lì? Entra, sai che non ti serve l’invito”

Elena annuisce e sospira, prima di parlare.

“Si lo so Care e non prenderla per il verso sbagliato ma non me la sento di rimanere in questa casa, non se ci sono altre persone. Ieri era il compleanno di Bonnie e ho fatto un eccezione ma proprio non ce la faccio”

Caroline dapprima guarda stranita l’amica ma, quando questa le fa cenno utilizzare i suoi sensi, comprende che la Gilbert si riferisce agli Originali presenti sul retro della casa intenti a chiacchierare.

“Beh, gli altri sono di là e allora?”

Elena guarda ovvia la vampira.

“E allora scusami proprio Caroline ma non voglio condividere la casa con persone del genere”

E quando la doppelganger Petrova si rende conto di aver pronunciato simili parole si ammutolisce di colpo, mentre gli sguardi severi e feriti di Bonnie e Caroline si posano su di lei.

“Credo di non aver capito bene Elena..chi sarebbero le persone con le quali non vorresti condividere neanche un pranzo?”

Elena sbuffa e alza gli occhi al cielo prima di entrare finalmente nell’ingresso e posare a terra i pacchetti contenenti i suoi pochissimi acquisti.

“Sentite so che per voi ormai è la normalità sedervi a un tavolo pieno di Originali ma non lo è per me. Loro..io non posso rimanere nella loro stessa casa”

Caroline guarda innervosita l’amica.

“Parla chiaro Elena perché Kol non ti ha mai fatto nulla quindi gli unici Originali che odi sono il mio ragazzo e quella che per me è diventata come una sorella, vero?”

La mora annuisce e Caroline la guarda tremendamente ferita, mentre Bonnie cerca di comprendere le ragione dell’appena ritrovata amica.

“Elena io capisco che i tuoi trascorsi con Klaus e Rebekah non sono dei migliori ma non devi per forza diventare loro amica, neanche io lo sono però rimango qui perché voglio bene a Caroline”

Elena incrocia le braccia sotto al seno.

“Bon tu resti in questa casa perché gli Originali sono la famiglia del tuo fidanzato e credimi, lo capisco perché anche Stefan è qui e so quanto manchi a
Damon suo fratello però io non ce la faccio proprio a restare in una casa piena di assassini”

Caroline, che fino a quel momento era restata piuttosto calma, scatta e attacca l’amica, urlandole contro.

“Assassini? Stai scherzando vero?”

Elena guarda l’amica scioccata per il tono alto di voce usato.

“Care non dirmi che vuoi negarlo! Nei loro mille anni Klaus, Rebekah e sono certa anche Kol hanno ucciso e mietuto migliaia di vittime. Sono degli assassini”

La bionda guarda fredda la doppelganger e le si avvicina.

“Già, come il tuo preziosissimo Damon, anche lui in 150 anni ha ucciso centinaia di persone, io ero una di quelle che era destinata a morire per mano sua”

Elena solleva gli occhi al cielo.

“Ancora con questa storia Care?”

La bionda imita il tono di voce canzoniere della Gilbert e la sbeffeggia.

“Ancora a non voler capire che io amo Nik e che ho accettato il suo passato Elena?”

La doppelganger afferra una mano a Caroline e la guarda negli occhi più calma, cercando di spiegarle quella che per lei è la ragione.

“Care non si tratta di aver accettato il suo passato, si tratta di prendere atto che è un assassino. Ha ucciso moltissime persone che conosciamo”

La bionda la guarda irata.

“Perché diavolo non vuoi accettare che io lo amo e basta? Perché devi rivangare cose successe anni fa?”

Elena perde le staffe e, come mai in vita sua, attacca l’amica di sempre verbalmente.

“PERCHE’ MI HA UCCISA CAROLINE! PERCHE’ ANCORA CI SONO NOTTI CHE SOGNO I SUOI DENTI NEL MIO COLLO CHE MI PROSGIUGANO A POCO A POCO. Ti è sufficiente come risposta?”

La bionda schiude la bocca, sorpresa dalla risposta dell’altra.

 “Io..mi dispiace Elena che Nik ti abbia fatto questo ma non è il solo che ha causato delle disgrazie”

La doppelganger guarda Caroline perplessa.

“Di che parli?”

La vampira, chiamata in causa, decide di sfogarsi e lascia che tutto quello che aveva sempre taciuto all’amica, per il suo bene, venga fuori.

“Di cosa parlo Elena? Parlo del fatto che tutto risale a te! Che tu, semplicemente esistendo, hai portato scompiglio nelle nostre vite! Per colpa tua la madre di Bonnie se ne è andata, Vicky è morta, io sono stata usata come un burattino da Damon e poi sono stata trasformata da Katherine, il tuo vero padre è morto per permetterti di rimanere umana, lo zio di Tyler è stato ucciso, Jenna, Anna e tantissime altre persone a causa della tua natura e della propensione dei Salvatore a proteggerti da ogni pericolo sono morte o sono state trasformate. Eppure nessuno, nessuno, te l’ha mai fatto pesare, abbiamo sempre cercato tutti di comprendere che non era colpa tua se eri nata così, che non meritavi di sentirti ancora più in colpa ma tu non puoi ora venire a criticare il mio ragazzo e aspettarti che io non dica niente, non puoi proprio farlo”

Elena, le lacrime agli occhi, guarda l’amica con disprezzo.

“È questo quello che veramente pensi di me Caroline? Che è tutta colpa mia? Non è forse colpa di Klaus e della sua famiglia? Da quando sono tornati a Mystic Falls non hanno fatto altro che portare sventure e tu sei solo l’ennesima persona che distruggono”

Caroline guarda oltraggiata in direzione dell’amica e non riesce a trattenersi dall’urlare.

“MA COME  DIAVOLO TI PERMETTI EH?”

E ormai tutti, Klaus, Rebekah, Kol, Stefan e Damon inclusi, si affrettano ad arrivare all’ingresso, cercando di capire meglio cosa stia succedendo.

“Che succede?”

Kol si rivolge direttamente a Bonnie che ormai si è appoggiata allo stipite della porta, lasciando lo spazio ad Elena e Caroline per potersi confrontare.

“Niente. È solo l’ennesima lite tra Caroline ed Elena”

Gli altri guardano perplessi la strega ma non commentano e rivolgono la loro attenzione verso le due vampire che, incuranti del pubblico acquisito,
continuano a fronteggiarsi verbalmente.

“Sei solo una moralista Elena! Quello che fai tu è perfetto! Non importa come il tuo fidanzato abbia manipolato, ucciso e torturato chiunque si mettesse sulla sua strada pur di ottenere i suoi scopi. No, a te non interessa ma sei prontissima a giudicare il mio ragazzo solo perché ti ha uccisa! Che poi sei voluta morire tu!”

Elena schiude la bocca, scioccata.

“Stai veramente giustificando Klaus soltanto perché io poi ho scelto di diventare un vampiro?”

Caroline piega la testa da un lato e annuisce, mentre Elena la guarda sconvolta.

“Sei impazzita! Del resto tutti quanti credevano che tu fossi una bionda alla quale le decolorazioni avevano dato troppo alla testa”

La vampira guarda l’altra oltraggiata.

“Ehi! Io sono bionda naturale!”

Elena sbuffa e si volta verso l’uscita scocciata.

“Lascia perdere Care. Non vale la pena continuare a litigare per una tale idiozia, tu non vuoi capire”

La bionda guarda perplessa l’amica.

“E cosa dovrei capire Elena? Che una delle mie migliori amiche è talmente legata ai ricordi del passato che non riesce neanche ad essere felice per me?”

Caroline si rende conto di essere realmente arrabbiata solo quando sente le zanne premerle sui canini e le vene contornarle gli occhi e ciò non sembra sfuggire ad Elena che, ancora non pienamente padrona della sua nuova natura, si getta contro l’amica buttandola a terra e ringhiandole contro.

Subito Klaus e Damon provano a intervenire ma Bonnie li blocca perentoria.

“Non fate un passo di più. Non è la prima volta che Elena e Caroline risolvono la questione così, lasciatele fare e tutto tornerà come prima”

Damon guarda irato la strega e preoccupato la sua ragazza che, nel frattempo, si è rialzata come Caroline.

“Sono vampire ora streghetta e possono farsi male sul serio”

Bonnie annuisce comprensiva prima di voltarsi nuovamente verso le due.

“Se andranno oltre le fermerò io”

La strega pone fine alla discussione e lascia che le sue amiche gestiscano la situazione a modo loro, ossia scrutandosi con le zanne di fuori, arrabbiate l’una con l’altra e attente alle mosse dell’avversaria, ciascuna pronta a colpire al momento più opportuno.

Ed è Caroline quella che, leggermente più abituata ai combattimenti di Elena, riesce a balzarle nuovamente addosso, colpendola più volte con il pugno sullo stomaco.

Ma la doppelganger, istruita da Damon, torce il braccio dell’amica dietro la sua schiena, per poi darle un potente calcio proprio sulla spina dorsale.

E la bionda, cadendo a terra con un singulto spezzato, lascia che la ferita si rigeneri e che Elena le incrini un paio di costole colpendola con la punta del tacco a spillo prima di rialzarsi con uno scatto felino e piombarle alle spalle, con l’intento di romperle il collo, avvolgendoglielo con le braccia.

La vampira più giovane però capisce le intenzioni dell’altra e abbassa la testa, facendo rotolare Caroline a terra.

Prontamente la Gilbert le sale sopra e le stringe le mani al collo, come Caroline che cerca di aumentare di più la presa, ringhiandole contro e cercando un punto in cui morderla.

Bonnie, stanca del combattimento, scrolla le spalle e, dopo aver lanciato uno sguardo di compassione a Klaus e Damon che, preoccupati, guardano la scena impotenti, si avvicina alle due concentrando tutte le sue energie sulle nature soprannaturali delle amiche.

Elena e Caroline non possono far altro che portarsi le mani alla testa e urlare dal dolore mentre l’aneurisma, centinaia di volte più potente di quanto entrambe avrebbero potuto immaginare, si ripete più e più volte nella loro testa, facendole quasi impazzire.

“Bonnie!”

“Ti prego smettila!”

La strega guarda dubbiosa le due che, supplichevoli, cercano di rialzarsi in piedi.

“La smetto solo se mi promettete che non tornerete ad azzannarvi nel secondo in cui l’aneurisma sarà finito”

Le due annuiscono, per quanto riesce loro possibile, e la strega scioglie l’incantesimo, mentre nota come nei loro volti compaia un’aura di sollievo.

Caroline e Elena quando sentono ogni strascico dell’incantesimo svanire si rialzano in piedi e si guardano in cagnesco per un secondo prima che la doppelganger allunghi una mano verso l’amica.

“Mi dispiace Care”

La bionda annuisce e sorride mesta.

“Dispiace anche a me Elena”

La mora poi si volta verso Bonnie, sorridendo leggermente.

“A quanto pare non potremo essere più tutte e tre amiche come un tempo, vero?”

Le due scuotono la testa.

“Già, lo immaginavo. Beh ci vediamo ragazze”

La vampira e la strega annuiscono e sorridono prima che Elena se ne vada accennando un sorriso di scuse in direzione di Stefan e prendendo la mano di Damon, per poi scomparire in una folata di vento.

Nella sala regna un silenzio generale, rotto solo dall’ilarità di Kol che, in ogni situazione, cerca sempre di trovare il lato positivo.

“Beh, non c’è che dire zuccherino. Te la cavi decisamente bene a picchiare!”

Caroline ride e scuote la testa come gli altri che, a mano a mano, tornano alle loro precedenti occupazioni.
 
 


Rebekah, mano per la mano con Stefan, passeggia serena per il rosato che circonda l’esterno della casa.

“Sai, non immaginavo che Elena e Caroline potessero arrivare al punto di picchiarsi”

Stefan accenna un sorriso in direzione della fidanzata.

“Già, non lo immaginavo neanche io anche se ricordo che Elena mi aveva raccontato di essere arrivata alle mani con Caroline in un paio di occasioni”

L’Originaria annuisce e non può fare a meno di pensare come a lei stessa era capitato più di una volta di picchiarsi con Kol o Niklaus ma e aveva sempre saputo che i fratelli maggiori, da vampiri o meno, si erano sempre controllati e non avevano mai usato al loro massimo la forza.

Stefan sembra captare i suoi pensieri e le risponde ripensando anche al suo passato.

“Anche io moltissime volte sono arrivato alle mani con Damon, sia da umani e sia dopo la nostra trasformazione ma alla fine ci siamo sempre chiariti.
Sono sicuro sarà così anche per Elena e Caroline, da una parte la capisco..”

Rebekah corruga la fronte, perplessa.

“Chi, Elena? La stai per caso giustificando Stefan?”

Il vampiro smette di camminare e scuote la testa prima di portare la fidanzata davanti a lui nello stesso momento in cui un sorriso ilare gli incornicia le labbra.

“No, Rebekah. Non sto giustificando la mia ex fidanzata ma capisco come per lei sia difficile accettare che la vita delle sue due migliori amiche è ormai strettamente collegata a quella della tua famiglia. Per un anno intero Elena è vissuta con la paura di Klaus e ha provato in ogni modo a mettersi in salvo da lui o a trovare un modo per ucciderlo, per questo per lei non è facile accettare come le cose stiano ora. Neanche per me è stato facile ammettere a me stesso di essere stato suo amico negli anni ’20”

Rebekah abbassa la testa e scioglie la presa dalle mani di Stefan, che gliele aveva tenute strette fino a quel momento, e si distanzia di un passo.

“O di essere stato innamorato di me, immagino”

Il vampiro scuote nuovamente la testa e sorride prima di afferrare il volto della fidanzata con entrambe le mani, per far specchiare i loro occhi.

“Quello è stato facilissimo da accettare Rebekah. Quel sentimento, anche se non sapevo verso chi era rivolto, è sempre rimasto nel mio cuore. Scoprire che eri tu la persona della quale ero stato innamorato è stato un sollievo”

L’Originaria sorride emozionata e nei suoi occhi azzurri passa un luccichio commosso che fa sorridere Stefan.

“Ti amo Rebekah”

L’Antica sorride e carezza con una mano la guancia del vampiro.

“Ti amo anche io Stef”

Il suddetto sorride felice e, senza troppi indugi, congiunge le loro labbra in un dolce bacio e stringe di più a sé l’Originaria facendo scontrare inevitabilmente i loro bacini in un movimento che fa fremere entrambi.

I due si guardano negli occhi, leggermente ansanti e con il fiato corto e non impiegano molto a rientrare nella casa, diretti nella loro camera da letto.
 


 
Nel frattempo Caroline siede scontenta sul letto king size nella stanza che condivide con Klaus e abbraccia al petto un cuscino, un broncio infelice sulle
labbra rosse.

La vampira viene raggiunta dal fidanzato che entra nella stanza con un sorriso impertinente sulle labbra.

“Picchierai anche me love?”

Caroline scuote la testa e sbuffa, per niente divertita.

“No, certo che no”

Klaus sorrise e si sdraia sul letto accanto a lei stendendo le lunghe gambe davanti a sé.

“Sai, non eri tenuta a litigare con la tua amica per me”

Caroline sospira pesantemente e scansa il cuscino prima di incrociare le gambe tra loro.

“Non l’ho fatto per te però mi manda in bestia sapere che Elena non riesce ad accettare la nostra relazione mentre io sono costretta a farlo con la sua”

Klaus sorride e si avvicina all’orecchio della compagna.

“Sai che eri tremendamente sexy mentre gliele suonavi?”

La bionda sorride contenta di sapere ottenere sempre lo stesso effetto sul fidanzato mentre un brivido le scorre lungo la colonna vertebrale, proprio dove Klaus sta facendo scorrere un dito gelido da sotto la maglia sua maglia.

“Sono rimasto decisamente impressionato dalle tue doti”

Caroline ridacchia leggermente e si tuffa impaziente sulle labbra dell’ibrido, facendolo sorridere.
 


 
Bonnie, di prima mattina, si porta assonnata alla porta d’entrata sentendo il campanello suonare.

“Ciao, Bonnie. Posso parlarti? È importante”

La strega annuisce e si scansa, facendo cenno di entrare alla donna di fronte a sé che, preoccupata, sembra avere qualcosa di urgente da dirle…





Angolino Autrice:

Salve a tutti! Sto pubblicando ora perché sono stata fuori tutto il giorno e non ho avuto tempo per farlo prima, quindi vi chiedo perdono! Vorrei ringraziare di cuore tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo perché mi hanno fatto capire che la storia ancora vi interessa e che non sta diventando per niente noiosa e ne sono contenta perché dal prossimo capitolo le situazioni si smuoveranno un bel po’… Nel frattempo spero vi sia piaciuto il chappy perché io non ne sono molto entusiasta ma così l’ho partorito nella mia mente quindi lo posto lo stesso ;) Nonostante tutto credo che il pestaggio tra Care e Elena sia piuttosto riuscito come la scena tra Rebekah e Stefan che, anche se non sono stati molto presenti, lo saranno di più...Fatemi sapere cosa ne pensate, non mi dilungo ulteriormente, un abbraccio, a presto. –Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Bad News ***


Bonnie conduce la madre in salone dove si siede su una poltrona, invitando la donna a fare lo stesso però questa rifiuta, energicamente.

“Dove sono gli altri?”

Bonnie si stringe nelle spalle.

“Non so, credo stiano ancora dormendo”

Abby annuisce.

“Beh, non importa. Devi chiamarli, tutti devono ascoltare quello che ho da dire”

Bonnie si alza preoccupata.

“Che succede Abby?”

La vampira la guarda afflitta prima di tornare nuovamente scura in volto.

“Niente, ma devo parlare con tutti”

La strega annuisce e sale rapida le scale, andando a bussare nelle camere degli Originali, pregandoli di scendere.
 
 


Abby, quando si trova di fronte a tutti, rimane in silenzio, facendo spazientire il maggiori tra i presenti fratelli Mikaelson.

“Si può sapere che vuoi Abby Wilson? Ci hai svegliati tutti e ora ti ammutolisci?”

La vampira scuote la testa.

“No, ma devo dirvi qualcosa che non vi farà piacere”

Klaus solleva gli occhi al cielo e fa cenno alla donna di arrivare al punto, in un segnale che questa comprende e che le dà la forza per iniziare il suo racconto puntando lo sguardo in quello della figlia.

“Tre mesi fa sono stata contattata da una strega”

Bonnie guarda perplessa la madre non capendo per niente dove voglia andare a parare.

“Una strega? Cos..?”

Gli occhi della giovane Bennet si dilatano all’inverosimile quando la comprensione giunge alla sua mente e la strega non può fare a meno di stringere con forza la mano di Kol, talmente tanto da provocare dolore all’Originale che la guarda preoccupato.

“Bonnie, che succede? Stai bene?”

La strega però non dà ascolto al fidanzato e continua a guardare la madre.

“Dimmi che ho capito male. Dimmi che non sta venendo”

Abby scuote la testa.

“Mi dispiace tanto”

E nessuno si immaginerebbe mai che Bonnie, solitamente sempre così controllata, perda la calma in un momento del genere e si tuffi sulla madre, stringendole il collo e facendole venire un aneurisma talmente potente da portare la donna a piegarsi sulle ginocchia dal dolore.

Caroline, preoccupata per l’amica e per la salute della signora Wilson, posa tentennante una mano sulla spalla dell’amica.

“Bon lasciala. Che succede? Spiegaci”

Quando la bruna si volta verso l’amica lacrime salate le inondano gli occhi.

“Esther sta venendo”

E se in tutto il salone a parte il verso strozzato di terrore di Rebekah cala il silenzio totale, Klaus non è dello stesso avviso tanto che afferra la neovampira per la gola sollevandola di qualche centimetro da terra e la fissa dritto negli occhi, pur accorgendosi di non poterla soggiogare.

“Raccontaci tutto, dall’inizio alla fine e vedi di essere convincente se non vuoi che ti strappi il cuore dal petto nel giro di qualche minuto”

L’ex strega annuisce e lascia che Klaus la posi nuovamente a terra prima di riprendere parola, lo sguardo a terra nella ricerca di evitare quello degli altri.

“Esther mi ha scovata in Grecia tre mesi fa. Mi ha detto di voler avere notizie sui suoi figli e che per farlo voleva usare i poteri di Bonnie visto che la sua magia si sta affievolendo. Quando però le ho detto di non essere più in contatto con mia figlia da quando mi ha chiesto aiuto per contattare le streghe dell’altro lato nel tentativo di farsi preservare il corpo, Esther ha capito che legame ha Bonnie con voi”

La strega guarda infuriata la madre.

“Quindi Esther sa che sto con Kol?”

Abby alza lo sguardo e annuisce prima di passarsi una mano tra i capelli.

“Si, e mi ha chiesto di riferirvi un messaggio: non ha cattive intensioni, vuole solo vedere nuovamente unita la sua famiglia”

Klaus sogghigna, per niente divertito.

“Già, l’aveva detto anche l’ultima volta e per poco non ci uccideva”

Caroline si stringe di più tra le braccia del fidanzato, intimorita e lascia che Bonnie prenda la parola.

“Esther si è indebolita. Come?”

Abby si stringe nelle spalle.

“Non ne ho idea, so solo che quando si è rotto il legame che le permetteva di canalizzare dalla nostra linea di sangue i suoi poteri sono diminuiti. Credo
che ora abbia il potere di una strega comune”

Bonnie sospira pesantemente e imita il gesto compiuto poco prima dalla madre, portandosi una mano tra i capelli, come sempre quando era nervosa.

“Già. Una strega comune con l’esperienza di una di mille anni”

La strega poi guarda dura la madre.

“Mi odi così tanto eh?”

Abby scuote la testa.

“Io non ti odio affatto Bonnie. Come potrei?”

La bruna guarda la madre scettica.

“Come potresti? Lasciamo perdere Abby. Quanto tempo abbiamo?”

La donna guarda rammaricata la figlia.

“Esther mi ha chiamata due giorni fa e mi ha detto di star venendo negli Stati Uniti”

Bonnie si ravvia i capelli, nervosa.

“E ci raggiungerà come? Le hai dato il tuo sangue?”

Abby annuisce.

“Si, glielo ho dato due mesi fa ma lei mi ha chiamata solo l’altro ieri. Non so altro Bonnie, te lo giuro e ti prego credimi quando ti dico che non farei nulla per metterti a rischio”

La strega scuote la testa, per niente convinta.

“Già, come no. Spero solo che tu ti renda conto che se Esther uccide tutti i suoi figli, sarà anche la tua fine”

La vampira si avvicina di un passo alla figlia, decisa.

“Bonnie mi fido di lei, non lo farà”

La ragazza guarda irata la madre, con occhi fiammeggianti.

“Già e l’ultima volta cosa stava facendo? È meglio che te ne vada Abby se non vuoi che ti ammazzi con le mie stesse mani per il pericolo che stai
facendo correre a me e alle persone alle quali voglio bene”

La vampira abbassa la testa, mortificata.

“Mi dispiace che tu la pensi così Bonnie ma non ti biasimo. Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi, rimarrò in città”

La donna, dopo aver lasciato un ultimo triste sguardo alla figlia se ne và a velocità vampirica mentre Bonnie si lascia cadere sulla poltrona e porta le mani, poggiate sulle ginocchia, a coprire il viso, lasciando a Kol il compito di accarezzarle la schiena nel vano tentativo di rassicurarla.

Lo sconforto sale all’inverosimile nella stanza e nessuno sembra in grado di formulare pensieri coerenti, nessuno tranne Klaus che prende svelto il telefono e compone il numero del fratello maggiore.

“Niklaus?”

“Elijah, fratello. Credo che dovrai anticipare la tua visita a sorpresa e noleggiare un jet privato per venire immediatamente qui”

Dall’altro lato del mondo l’Antico corruga la fronte, perplesso e lievemente preoccupato.

“Che significa Niklaus? Ti stai per caso prendendo gioco di me?”

L’ibrido sbuffa e solleva gli occhi al cielo.

“No fratello ma abbiamo un problema, un problema enorme come nostra madre che sta venendo direttamente ad Atlanta con il primo volo disponibile. Credo sia opportuno che tu venga e stia insieme alla tua famiglia, nel caso dovessimo morire tutti sai”

Elijah indurisce i lineamenti e guarda tremendamente ansioso la foto sul camino del suo studio ritraente la loro famiglia unita.

“Vengo il prima possibile”

Il maggiore degli Originale chiude la chiamata e si volta verso la fidanzata che, sul ciglio della porta, lo guarda dubbiosa pur avendo ascoltato l’intera conversazione.

“Sicuro di voler andare? Qui siamo al sicuro”

Elijah inclina la testa da un lato, esterrefatto.

“Certo che ne sono sicuro Katerina. È la mia famiglia, se mia madre vuole nuocergli non resterò qui con le mani in mano ma starò al loro fianco. Se tu sei tanto codarda da voler rimanere qui, fai pure”

La bella vampira porta le mani avanti, giocosa.

“Stavo solo chiedendo e non ti abbandono, siamo una coppia quindi andiamo. A quanto pare abbiamo un aereo da prendere”

Elijah annuisce e si dirige svelto verso la camera da letto per racimolare qualche abito da mettere in valigia.
 
 


E se a casa Mikaelson la mattinata è trascorsa inquieta, il pomeriggio non ha migliorato gli animi e men che meno l’arrivo improvviso di due persone all’entrata della villa nel primo pomeriggio.

Caroline và ad aprire la porta sapendo già chi si trovi dall’altro lato: Elena e Damon, sorridenti e uniti più che mai.

La ragazza apre scocciata e incrocia le braccia sotto al seno guardando l’amica annoiata.

“Cosa sei venuta a fare Elena?”

La doppelganger guarda confusa l’amica.

“Sono qui per salutare te e Bonnie Care, io e Damon abbiamo deciso di ritornare a Toronto”

La bionda annuisce e si fa da parte, facendo cenno ai due di entrare.

“Bonnie è in salone”

 I due vampiri seguono la padrona di casa che li conduce dalla strega, la quale, con un diavolo per capello, è sommersa da antichi tomi e sta cercando di capire in che modo poter battere Esther se dovesse essere necessario.

Elena guarda l’amica perplessa e un sorriso ironico spunta sulle sue labbra.

“Che stai facendo Bon? Ti rimetti in paro con gli anni persi in cui non volevi dar retta a tua nonna?”

La strega scuote la testa e si solleva da terra, andando incontro all’amica.

“No, cerco come al solito di risolvere un problema”

Damon guarda divertito la ragazza.

“Che problema? Hai pasticciato con le pozioni d’amore e ora il tuo fidanzato non ti vuole più?”

Bonnie rotea gli occhi annoiata dai commenti sempre troppo scadenti di Damon e non lo degna di risposta, mentre si concentra sull’amica mora, certa di doverle dare spiegazioni.

“Esther si è fatta viva. Ha contattato Abby”

Elena strabuzza gli occhi, terrorizzata e completamente scioccata.

“Che cosa?”

Bonnie si stringe nelle spalle.

“Non ne sappiamo molto, solo che sta arrivando e non sappiamo per fare cosa”

Elena afferra una mano di Bonnie e la guarda tremendamente seria negli occhi.

“Non importa se ci sono stati degli screzi tra noi, non ti lascerò affrontare tutto questo da sola”

La doppelganger si volta poi verso Caroline che fino a quel momento aveva deciso di stare in disparte e la guarda ferma.

“Vale lo stesso con te Care. Rimarrò qui. Vi aiuterò”

La bionda fa un cenno di ringraziamento all’amica mentre Damon la guarda disorientato.

“E Toronto?”

Elena si volta a malapena verso il fidanzato e continua a scrutare i volti delle amiche, nei quali aleggia una preoccupazione tangibile.

“Toronto aspetterà, devo essere vicina alle mie amiche”

Il vampiro scuote la testa, rassegnato e certo che non riuscirà a far cambiare idea tanto facilmente alla sua fidanzata e si volta verso l’uscita del salone.

“Vado a cercare Stefan. Magari ha voglia di una bevuta, sempre che ci sia qualcosa di decente in questa casa”

Damon si allontana a grandi passi dalla stanza mentre Elena si volta sorridente verso le amiche, volenterosa di aiutarle e speranzosa di poter vedere le cose andare per il verso giusto.

 

 
E quando a meno di ventiquattro ore di distanza il campanello della casa di Caroline e Klaus suona tutti temono il peggio ma, appena ascoltano i rumori provenienti dall’esterno, tirano un sospiro di sollievo.

Rebekah è la prima ad alzarsi e con entusiasmo và ad aprire, trovando davanti a sé il volto sorridente del fratello maggiore.

“Elijah”

L’Antico sorride mesto e si sporge per abbracciare la sorella poggiandole una mano attorno alle spalle e una sulla vita mentre questa lo stringe a sé e
allaccia le braccia al suo collo felice.

“Mi sei mancato fratello”

L’Originale respira l’odore dei capelli della sorella prima di scansarla da sé e carezzarle la testa amorevolmente.

“Anche tu mi sei mancata Rebekah”

L’Antica sorride e si fa da parte per far entrare il fratello e la fidanzata in casa.

“Rebekah”

“Katherine”

I saluti delle due non potrebbero essere più freddi, gli occhi stretti e le labbra contratte per il disprezzo che provano l’una nei confronti dell’altra.

“Fratello, finalmente sei arrivato!”

Klaus sorride e và ad abbracciare il maggiore seguito da Kol, mentre Caroline e Bonnie si limitano ad accennare un sorriso all’Originario sempre così composto.

Katherine guarda divertita le due e come al solito non si preclude di fare commenti.

“Strega, Caroline. Vedo con piacere che continuate a combinare casini”

Bonnie solleva gli occhi al cielo annoiata e Caroline digrigna i denti non sopportando la vista della vampira, come più o meno tutti gli abitanti della casa eccetto Elijah ed Elena che, sentendo la sua antenata arrivare, arriva all’ingresso seguita da Stefan e Damon e la guarda sorridente.

“Sei sempre la stessa è Kath?”

La Petrova di stringe nelle spalle e ghigna prima che Elena le si avvicini ulteriormente e l’abbracci, contenta di rivederla.

Quando le due si separano tutti nella stanza notano come rispetto all’Elena umana quella vampira abbia molte più somiglianze con Katherine.
Gli stessi capelli scuri e boccolosi, il trucco pesante sugli occhi, le maglie strette e i jeans aderenti, i tacchi alti, le due doppelganger, ora entrambe vampire, sono praticamente indistinguibili.

Caroline e Bonnie non possono fare a meno di guardare la loro amica accanto alla vampira che tanto non sopportano con un cipiglio disgustato.

“È inquietante!”

Bonnie annuisce, d’accordo.

“Decisamente inquietante”

Elena scuote la testa e si avvicina divertita alle amiche, le quali riconoscono in lei quella parvenza di dolcezza che fortunatamente la trasformazione non le aveva tolto.

Damon guarda divertito la vampira più anziana notando invece quando sia differente dalla sua Elena, lei l’avrebbe potuta riconoscere tra un esercito di
doppelganger tutte uguali soltanto guardando nei suoi occhi.

“Katherine”

La vampira ghigna e gli strizza l’occhio prima di avvicinarsi al vampiro e al fratello.

“I Salvatore. Era tanto che non vi vedevo insieme e uniti, probabilmente da quando cercavate di salvare disperatamente la vita della mia doppelganger. Buffo che ora siamo qui per salvare la nostra di pelle, vero?”

Elijah sorride della scena e scuote la testa, constatando ulteriormente come con lui Katherine si sarebbe sempre mostrata umana ma non sarebbe mai riuscita a mostrare i suoi sentimenti anche agli altri.

L’Originale si riscuote dai suoi pensieri ricordandosi che quella non era una visita di piacere, e si rivolge al fratello.

“Niklaus credo sia meglio se ci aggiornassimo su quanto sta avvenendo. Non credi?”

L’ibrido annuisce serio e allunga una mano indicando la direzione che avrebbero dovuto compiere per trovare un posto in cui poter parlare tutti quanti insieme.

“Da questa parte”
 
 


E gli Originali non impiegano molto a raccontare tutto quello di cui erano venuti a conoscenza al fratello e alla Petrova i quali ascoltano attenti, seduti vicini sul uno dei grandi divani predisposti nel salone.

Quando Klaus termina il racconto si volta verso Bonnie, indifferente.

“Tu strega hai scoperto qualcosa?”

Kol guarda infastidito il fratello.

“Nik non è la tua serva”

L’ibrido però si stringe nelle spalle incurante.

“Beh a me serve una strega, lei è una strega. Collaborerà, che lo voglia o meno”

Caroline dà un pugno sulla spalla del fidanzato arrabbiata e lo guarda truce come Kol che fa per rispondere, ma viene preceduto dalla fidanzata.

“Collaborerò perché ne và anche della mia esistenza ma non sono ai tuoi ordini. Né ora, né mai. Intesi?”

L’ibrido sorride fintamente accondiscendente facendo infuriare la strega, la quale usando un quantitativo di magia che non le avrebbe fatto perdere troppa energia ma sufficiente a provare l’ibrido, gli scaglia un aneurisma.

Klaus subito si porta una mano alla tempia e fa saettare gli occhi sulla strega che, dopo la stilettata di dolore acuto causata all’ibrido, scioglie
l’incantesimo.

“Giusto per rendere più chiaro il concetto”

L’Antico guarda irato la strega ma non fa niente, mentre scorge divertimento negli occhi di tutti i suoi fratelli e degli ospiti presenti nella sua casa che pur contenendosi non possono fare a meno di provare una sottile ammirazione per Bonnie, la quale era riuscita ad azzittire per una volta l’ibrido senza troppi sotterfugi.

Bonnie, soddisfatta della prova della sua forza, riprende la parola.

“Purtroppo non sono riuscita a trovare niente nei grimori che possiedo”

Caroline guarda l’amica confusa.

“Che cercavi con esattezza Bon?”

La strega si volta verso l’amica prima di rispondere.

“Cercavo un qualcosa che mi spiegasse come Esther potesse accrescere i suoi poteri”

“Perché?”

Lo sguardo confuso e addolorato di Rebekah basta a Bonnie per farla intenerire e costringerla a guardare l’Antica senza l’ostilità con la quale le si rivolgeva sempre.

“Perché vostra madre è comunque morta e quando una strega muore la sua energia muore con lei. Però il corpo di Esther è stato preservato da Ayana, mia antenata e questo le ha permesso di canalizzare il suo potere dalla mia linea di sangue. Come ha detto mia madre però il legame si è spezzato ed Esther si è nuovamente indebolita. Quello che mi chiedo è perché non sia venuta qui tre mesi fa dopo che si è incontrata con Abby”

Elijah, da sempre molto acuto, fornisce la risposta.

“Aveva necessità di riappropriarsi dei suoi vecchi e antichi poteri”

Bonnie annuisce in direzione dell’Antico.

“Si, lo credo anch’io perché Esther sa che ora ho molto potere e potrei batterla, non con i suoi vecchi poteri però”

Caroline guarda nuovamente perplessa l’amica.

“Si, ma come potrebbe riprenderli?”

“Traendo forza dal luogo dove è stata uccisa. Ho ragione?”

Gli occhi di tutti saettano verso Katherine che, bicchiere di whiskey alla mano, li guarda con un sorriso impertinente sul volto.

“Si, potrebbe essere un modo ma ce né anche un altro”

Kol guarda dubbioso la fidanzata.

“Quale?”

Bonnie stringe le labbra tra loro prima di parlare nel modo più delicato possibile cercando di non ferire la memoria di nessuno.

“Vostra madre aveva sorelle o fratelli con poteri magici? Qualcuno che abbia continuato la discendenza e che abbia avuto figli fino ad arrivare ai giorni
nostri?”

L’Antico scuote la testa.

“Non credo..”

È Klaus però quello a fornire una risposta più corretta.

“In realtà nostra madre aveva una sorella che era una strega ma è morta all’età di diciassette anni. Tu Kol avevi più o meno qualche mese di vita, per questo non lo ricordi”

L’Originale annuisce e stende un braccio sulle spalle di Bonnie che, seduta sulla poltrona accanto a lui, è ancora piuttosto irrequieta.

“Che c’è?”

Bonnie si morde il labbro inferiore.

“Mi sembra indelicato chiederlo ma voglio essere sicura che in questi due mesi Esther è solo volata a Mystic Falls invece di tentare di raggiungere la sua discendenza quindi..qualcuno di voi ha mai avuto un figlio?”

Klaus si irrigidisce e guarda la strega sospettoso.

“Perché lo chiedi?”

Bonnie lo guarda fredda e altrettanto sospettosa, avendo notato il suo irrigidimento.

“Perché anche se nelle vostre vene non scorre più magia quando eravate umani era possibile che ce ne fosse e se aveste avuto un figlio avreste potuto trasmettergliela quindi ve lo chiedo ancora: qualcuno di voi ha avuto un bambino o una bambina quando era ancora umano?”

Tutti e quattro gli Originali si irrigidiscono leggermente e così i loro rispettivi fidanzati e fidanzate che, timorosi di non sapere una verità tanto importante, si guardano tra loro preoccupati.

Il primo a prendere la parola è Elijah, il quale tenta di rispondere a nome di tutti.

“Si, Bonnie. Alcuni di noi hanno avuto dei figli, quello che ti interesserà sapere è che non è rimasta alcuna discendenza, con la morte di nostra madre e la nostra trasformazione la sua linea di sangue si esaurisce”

La strega annuisce mentre Elena guarda curiosa il più grande degli Originali.

“Scusami per la domanda Elijah ma com’è possibile che se voi avete avuto dei figli di questi non ne sia rimasta traccia?”

Sul volto dell’Antico compare un sorriso amaro e vecchi ricordi dolorosi riaffiorano alla sua mente, così Katherine, accorgendosi del suo stato d’animo, gli afferra una mano e la porta tra le sue, facendogli spuntare un sorriso di ringraziamento sul viso.

L’Antico però non fa in tempo a parlare che la sorella lo precede, fulminea.

“Ricordi Elena quando ti raccontai la storia della mia famiglia? Dopo la morte di nostra madre Mikael come ti dissi perse il controllo e sterminò mezzo villaggio, fra le persone che uccise ci furono anche i nostri eredi. Mi sembra sufficiente come risposta e credo che non ci sia più tempo per le domande”

Elena annuisce mentre Damon, al suo fianco, prende la parola.

“Beh, se la mammina vuole nuovamente uccidervi tutti l’unica persona che deve stare al sicuro è lui, così saremo tutti salvi”

Il vampiro ghigna all’indirizzo di Elijah che lo ignora e punta lo sguardo in quello del fratello minore, guardandolo deciso e aspettando un suo segnale, che Klaus manda rapidamente, annuendo.

“Effettivamente Damon non sono io quello che deve essere messo al sicuro, bensì mio fratello Niklaus”

Tutti i vampiri che non erano a conoscenza della realtà si guardano tra loro sbalorditi, comprese Bonnie e Caroline.

Damon, arrabbiato, punta gli occhi in quelli dell’ibrido.

“Come diavolo è possibile che tu sei sempre in mezzo? Mary ha parlato chiaro, ha detto che l’ha trasformata Elijah”

Klaus ghigna notevolmente e guarda il maggiore dei fratelli Salvatore divertito.

“Beh, tra me e Mary c’è stata una storia particolarmente complessa. Diciamo solo che mi odia a tal punto che preferirebbe morire lei stessa pur di trascinare nell’oltretomba anche me”

Damon guarda perplesso l’ibrido, mentre nelle menti di Caroline e Bonnie torna in mente la conversazione avuta con Rebekah nella quale l’Originaria le
aveva raccontato la storia d’amore tra Kol e Mary Porter, rovinata dalla stessa quando aveva deciso di stare con Klaus e di farsi trasformare da lui.

Caroline si volta verso Damon ed Elena che, seduti vicini, si chiedono se quella detta dall’ibrido sia la verità.

“È così ragazzi, il capostipite della nostra dinastia non è Elijah, ma Nik. Accettatelo”

La bionda sorride innocente e si stringe ancor di più tra le braccia del fidanzato, mentre nella stanza cala un alone di incredulità mista a preoccupazione per l’imminente arrivo della strega Originaria che nessuno ha dimenticato.





Angolino Autrice:

Salve a tutti e scusate per l’immenso ritardo con il quale sto pubblicando ma il mio pc ultimamente prende un virus dopo l’altro e poi ieri non sono stata per niente bene cooomunque non vi tedio oltre con le mie storie xD Allora, questo è il capitolo e da qui le cose si fanno decisamente più interessanti: Abby rivela dettagli importanti, Esther è nuovamente un pericolo e tutti quanti sono in stato d’allarme! Spero vivamente che il chappy vi piaccia, io sinceramente non ne sono entusiasta ma oggi non sto benissimo quindi non mi piace praticamente nulla xD A prestissimo, lasciatemi una recensione, un bacione Alessandra.

Vi ricordo il
gruppo su facebook per notizie e informazioni varie, a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Un Unconfortable Guest ***


Caroline si gira e si rigira nel letto sperando di trovare una posizione che le permetta di addormentarsi ma invano e Klaus, notandolo, sbuffa e apre un occhio per controllare la posizione della compagna.

“Non riesci a dormire?”

Caroline si volta verso l’ibrido e scuote la testa mentre si stende su un fianco e posa le mani sotto il capo per sostenerlo.

“No, per niente e tu?”

Klaus sogghigna prima di imitare la posizione della ragazza.

“Io ci riuscivo benissimo ma tu non me lo permetti girando come una trottola da più di mezz’ora”

La bionda si imbroncia fintamente arrabbiata ma non può fingere a lungo che qualcosa non la stia turbando e, come al solito, Klaus lo nota.

“Qual è il problema? Da quando siamo venuti in camera ti comporti in modo strano”

Caroline scuote la testa e finge un sorriso rassicurante.

“No, non è niente”

Klaus sembra crederle e la trae a sé facendo aderire i loro corpi.

“Allora vieni qui e dormiamo, è stata una lunga giornata”

Caroline annuisce e posa la testa dell’incavo del collo dell’ibrido ma non può fare a meno di sbuffare ogni pochi secondi, facendo innervosire il già poco paziente Antico.

“Caroline mi dici che ti prende?”

La vampira si tira a sedere, sotto pressione.

“Io..è riguardo a prima. Alla conversazione fatta con Bonnie”

Klaus scuote la testa perentorio e si mette supino.

“Non ho intenzione di parlarne ora”

La bionda si morde nuovamente le labbra ma un sospiro riesce lo stesso a fuoriuscire dalla sua bocca.

“È come pensavo”

L’ibrido punta gli occhi cerulei che nella stanza buia illuminata solo dalla luna risaltano ancora di più, in quelli della fidanzata, indagatore.

“Cosa pensavi Caroline?”

La bionda lo guarda ferita.

“Che tu hai avuto un figlio e non me ne hai mai parlato. Non è stato così Nik? Non è vero che Elijah dicendo che alcuni di voi hanno avuto dei figli intendeva che tu li hai avuti?”

L’Originale per alcuni secondi si paralizza nel sentire le sentenze della fidanzata sputategli addosso con così tanto fervore, in un atteggiamento che non fa altro che far aumentare i sospetti di Caroline.

“È vero, ho avuto un figlio ma Mikael lo ha ucciso perciò non aveva senso parlarne, non credi?”

La vampira guarda scioccata l’Antico di fronte a sé e incrocia le braccia sotto al seno, piuttosto arrabbiata.

“Non ha senso parlarne Nik? Aver avuto un figlio è una cosa che solitamente si dice alla persona con la quale stai insieme”

L’ibrido, iniziando a surriscaldarsi, decide di cambiare posizione e rapido alza i cuscini dietro di sé, tirandosi a sedere.

“Come hai fatto tu Caroline? Tu mi hai detto solo di quel verme perché sei stata costretta da Katherine, altrimenti sappiamo entrambi che non l’avresti mai fatto”

Gli occhi della bionda lampeggiano, furenti.

“Come diavolo ti permetti? Quella era una cosa totalmente diversa! Io non ho nascosto alla persona che amo di aver avuto un bambino, io il mio l’ho
perso!”

Klaus scuote la testa.

“È lo stesso principio. Non ha senso che io ti parli di una cosa successa più di mille anni fa”

Caroline lo guarda irata.

“Certo che ha senso!”

L’ibrido alza le braccia, rassegnato.

“Va bene, allora te ne parlerò Caroline. Avevo venticinque anni, ero arrabbiato con Tatia perché non riusciva a scegliere tra me e mio fratello così andai con una ragazzetta del villaggio che avrà avuto più o meno l’età di Rebekah e lei rimase incinta. Non me lo disse mai, lo scoprii solo quando le vidi un gran pancione e la obbligai a dirmi chi era il padre ma neanche una settimana dopo fummo trasformati in vampiri e mio padre quando scoprì che avevo ucciso mia madre sterminò la famiglia della donna che aveva in grembo mio figlio e poi le strappò il cuore dal petto. Contenta?”

Caroline annuisce, sostenuta.

“Estasiata”

Klaus solleva un angolo della bocca, innervosito.

“Bene”

Caroline imita il suo sorriso e si corica da una parte del letto.

“Bene”

I due si danno le spalle e provano a dormire ma sapendo di aver ancora qualcosa in sospeso non riescono a prendere sonno così neanche dieci minuti dopo Klaus si volta e sfiora un braccio a Caroline, la quale, sollevata, si butta tra le sue braccia.

“Odio discutere con te, scusami”

L’ibrido sorride e bacia la fronte della fidanzata.

“Non preoccuparti love, và tutto bene. Ora dormiamo”

Caroline annuisce e ispira il profumo di casa dell’ibrido.

“Ti amo Nik”

L’Antico sorride contento e stringe ancora di più a sé la bionda, facendola sdraiare completamente su di lui mentre non può fare a meno di provare un senso di felicità, sentimento che non provava da secoli ma che la vicinanza di Caroline aveva alimentato a poco a poco fino a farlo emergere di nuovo.
 


 
E come Klaus e Caroline anche Elijah e Katherine, dopo aver fatto l’amore, affrontano il discorso riguardante i presunti figli nominati da Bonnie.

 “Tanto perché tu lo sappia Katerina quando prima ho parlato anche a nome dei miei fratelli non mi riferivo anche a me stesso, io non ho mai avuto figli e
sono sempre rimasto fedele a Tatia anche se lei non lo era a me”

La vampira annuisce e bacia il torace nudo dell’Antico.

“Non importa, anche se avessi avuto un figlio sarebbe stato più di mille anni fa e non mi riguarda. E poi ognuno ha i suoi segreti ed è meglio se alcuni rimangono tali, noh?”

Elijah, da sempre molto attento a mantenere certi aspetti della propria esistenza privati nel modo più assoluto, annuisce e si sporge sulle labbra della bella doppelganger Petrova per baciarla.

“Già”

Katherine sogghigna e bacia con più passione l’Originale prima di posizionarsi sopra il suo corpo per riprendere una danza che mai si sarebbe stancata di compiere con uno come Elijah.

 
 

Nella loro camera da letto intanto anche Rebekah e Stefan riprendono a parlare della conversazione avvenuta qualche ora prima.

“Sembravate tutti piuttosto turbati dalla domanda di Bonnie, sai?”

Rebekah annuisce distrattamente e continua a struccarsi seduta alla toletta mentre Stefan la guarda sottecchi.

“Lo sembravi anche tu”

L’Originaria sospira pesantemente e posa sul ripiano del mobile il batuffolo di cotone imbevuto di struccante prima di voltarsi sullo sgabello in modo da poter guardare Stefan negli occhi e non solo attraverso lo specchio.

“Non lo ero Stef. Io non ho mai avuto figli”

Il vampiro alza un sopracciglio, scettico.

“Ne sei sicura?”

Rebekah annuisce e si alza dal seggiolino per avvicinarsi al fidanzato.

“Si, ne sono più che certa. Sai com’è l’avrei ricordato se avessi avuto un bambino in pancia per nove mesi”

Stefan ridacchia sollevato e abbraccia la fidanzata che gli avvolge le braccia intorno al collo e posa il mento sulla sua spalla, pensierosa.

“Anche se c’è una cosa che forse vorresti sapere”

Stefan si distanzia leggermente dall’Antica e la guarda perplesso, pur mantenendo le braccia attorno ai suoi fianchi.

“Dimmi pure”

Rebekah si morde leggermente il labbro e schiude la bocca volendo parlare ma poi, aprendola, si rende conto che ne esce solo fiato e la richiude cercando di non mostrare la gamma di sentimenti di angoscia e timore che affollano i suoi occhi.

Stefan se ne accorge e la guarda dubbioso.

“Che succede? Cos’è che devi dirmi?”

Rebekah scuote la testa e sorride forzata.

“Niente, solo che ti amo e che sono contenta che tu stia con me”

Stefan sorride sereno e abbraccia nuovamente l’Antica.

“Io sono grato che tu abbia scelto di stare con una persona come me perché sei fantastica Rebekah ed è una gioia per me stare insieme a qualcuno meraviglioso quanto lo sei tu”

L’Originaria guarda il fidanzato negli occhi commossa e lo bacia dolcemente prima di tornare a posare la testa sul suo petto e lasciare che dagli occhi le escano delle lacrime, frutto di lontani ricordi e verità taciute.

 
 

Bonnie si addormenta serena, stretta al petto di Kol e non può fare a meno di sentirsi grata per stare insieme a una persona come lui.

L’Originario infatti appena erano entrati nella loro camera non aveva esitato un secondo a chiarire che lui non aveva avuto figli, quelli li avevano avuti solo Finn e Klaus.

La strega era rimasta piuttosto colpita dalla sincerità di Kol e aveva annuito, contenta che questo si fosse confessato con lei.

Tuttavia i sogni di Bonnie non sono destinati a rimanere sereni come il suo stato d’animo perché la strega ben presto si trova in una proiezione leggermente più lugubre della villa in cui vive dove lei è al centro del piazzale all’entrata, vicino alla fontana che Klaus aveva fatto mettere qualche giorno prima, intenta a guardarsi intorno, spaventata.

La strega non può fare a meno di avvertire che qualcuno si stia avvicinando e non appena scorge la figura dai capelli dorati e gli occhi azzurri a pochi passi da lei l’urlo le nasce in gola e la costringe a svegliarsi di soprassalto, terrorizzata dall’imminente pericolo.

Tutti gli abitanti della casa che erano intenti a far colazione al piano di sotto si precipitano in camera della strega, tremendamente preoccupati.

Kol è il primo ad avvicinarsi alla giovane e a sedersi sul letto affianco a lei, l’angoscia dipinta sul volto.

“Bonnie che succede?”

La strega fatica a rispondere e boccheggia in cerca di maggiore aria, ansante.

Caroline svelta le prende l’acqua che è posta sul comodino e la guarda ansiosa.

“Bon stai bene?”

La bruna, dopo aver finito di bere dal bicchiere, guarda assorta davanti a sé e scuote la testa.

“No, non sto bene”

Kol le posa una mano sulla spalla facendola voltare verso di sé.

“Perché? Che succede?”

Dal volto di Bonnie iniziano a scendere delle lacrime che fanno ulteriormente preoccupare l’Originario.

“Esther sta arrivando”

Nella stanza tutti si irrigidiscono e si guardano preoccupati tra loro, gli unici ad essere più lucidi sembrano essere Elijah e Klaus, che si voltano verso la strega.

“Quanto tempo abbiamo?”

“Tra quante ore?”

Bonnie si volta verso gli Originali che hanno parlato quasi simultaneamente e prova a rievocare nella sua mente il sogno, in modo da poter fornire una risposta agli Antichi.

“Direi un’ora, un’ora e mezza. Il sole era leggermente più alto di quanto lo sia ora”

Klaus e Elijah annuiscono e si voltano verso le rispettive compagne e gli altri fratelli, i quali li guardano spaventati.

È però Elijah a prendere la parola, non prima di essersi scambiato un’occhiata con Klaus.

“Dovremmo andare tutti nelle nostre stanze a prepararci per concedere a Bonnie il tempo necessario per calmarsi. Se Esther ha cattive intenzioni la giornata sarà piuttosto stressante, per tutti”

Rebekah e Stefan annuiscono e si dileguano dalla stanza come Katherine che aspetta il compagno prima di uscire.

Gli unici rimasti nella camera della strega oltre a Kol sono Klaus e Caroline che si guardano tra loro ansiosi, prima che la bionda prenda parola.

“Chiamo Elena e Damon e gli dico di venire al più presto, mi hanno chiesto di avvertirli qualunque cosa succede”

Gli altri annuiscono e la bionda esce dalla stanza, telefono alla mano, seguita da Klaus che lascia un po’ di intimità alla coppia, preoccupata dall’imminente minaccia.

 
 

E quando la pendola del salone segna le 10 e 30 del mattino tutti sono nella stanza, ansiosi e agitati, aspettandosi che da un momento all’altro piombi nella casa la Strega Originaria pronta a sterminarli tutti e Bonnie non attenua le loro preoccupazioni quando, circa un minuto dopo, parla a voce alta, ben attenta a farsi udire dai presenti.

“Esther è qui. Sento il suo flusso magico”

I vampiri aguzzano i loro sensi e riescono a percepire il lievissimo rumore delle scarpe della strega che, aiutata dal traffico mattutino, si ode a malapena.

I fratelli maggiori tra gli Originali si guardano tra loro, scambiandosi un’occhiata densa di significati e si alzano in piedi diretti all’ingresso dove, alcuni secondi dopo, il campanello inizia a suonare.

Bonnie e tutti gli altri raggiungono velocemente i due Antichi nel mentre che Esther varca la soglia della porta e punta gli occhi sulla strega Bennet.

“Immaginavo che avessi percepito il mio arrivo”

La giovane avanza fino ad arrivare davanti all’altra e la guarda glaciale.

“Tu sei entrata nel mio sogno, come avrei non potuto percepirti?”

Esther piega la testa da un lato e si guarda attorno notando come tutti i suoi figli siano circondati dai rispettivi compagni e compagne e poi posa lo sguardo sulle due doppelganger, scrutandole attentamente.

“Immagino che tu sia Katerina, la seconda doppelganger e tu Elena, è un piacere rivederti ma noto con dispiacere che non sei più umana”

Elena annuisce debolmente, in imbarazzo.

“Già. Ho rinunciato alla mia umanità tre anni fa”

 Esther continua a guardare la ragazza prima di annuire impercettibilmente.

“Capisco”

La mora si ripara leggermente contro Damon che le cinge con le braccia la vita a la sposta dietro di sé facendo sorridere la Strega Originaria.

“Non preoccupatevi, non voglio fare del male a nessuno”

Klaus guarda perplesso la donna.

“E allora perché siete qui madre? Ci sembra a tutti chiaro che non è per tornare ad essere una famiglia”

Esther scuote la testa e tenta di avvicinarsi al figlio ma questo, con gli occhi, la fulmina e la costringe a rimanere dov’era precedentemente.

“Niklaus io non ho mai voluto uccidervi. Volevo solo rimediare al male che avevo fatto”

L’ibrido la guarda derisorio e inarca un sopracciglio scettico.

“E questo che differenza avrebbe?”

Esther guarda seria il figlio e riacquisisce la sua posizione fiera, precedentemente persa nel tentativo di entrare in contatto con il testardo ibrido.

“Quello che volevo fare era trasformarvi nuovamente in umani, vi avrei ucciso solo se voi avreste provato a farvi ritrasformare in vampiri da una strega per poter riacquisire i vostri antichi poteri”

Lo sguardo di Esther si posa un secondo su quello di Bonnie che non la perde di vista un secondo prima di tornare su quello del figlio.

“Beh, non mi sembra molto diverso madre”

La donna scuote la testa debolmente riscontrando quando il giovane sia rimasto impertinente e testardo anche dopo mille anni.

La strega decide così di rimanere in silenzio mentre Bonnie inizia a riflettere sulle parole dette precedentemente da sua madre e quelle pronunciate ora da Esther e non impiega molto ad arrivare ad elaborare una teoria.

“Abby ha detto che è trascorso del tempo da quando l’hai cercata a quando hai deciso di venire, immagino che tu si sia voluta riappropriare dei tuoi poteri utilizzando come fonte il luogo in cui sei stata uccisa. Quello che mi chiedo è come mai tu non stia cercando di disfare il male che hai creato ora”

Esther si volta completamente verso la giovane strega.

“Sei perspicace Bonnie e vedo che hai concesso un’opportunità a tua madre, la merita è veramente una brava donna”

Bonnie sbuffa e incrocia le braccia sotto al seno, infastidita.

“È normale che vi siete trovate, tra pessime madri..”

Esther diventa scura in volto e tenta di avvicinarsi alla ragazza ma Kol si frappone tra loro e sorride, caustico.

“Kol levati di mezzo, desidero parlare con Bonnie guardandola negli occhi”

L’Antico non perde dal viso il ghigno e guarda freddo la madre.

“Se ci tieni a parlarle puoi farlo anche da lì madre”

Esther annuisce e ferma la sua avanzata verso Bonnie ma continua a scrutarla, da dietro le spalle del figlio.

“Sai non mi sarei mai aspettata che finissi con uno dei miei figli”

La strega lascia perdere la frecciatina e riesce ad individuare da chi Klaus e Rebekah abbiano preso il sarcasmo e supera il fidanzato per arrivare di fronte ad Esther.

“Lasciamo perdere i convenevoli. Perché sei qui? Se vuoi uccidere qualcuno provaci pure, ti fermerò e sappiamo entrambe che posso farlo”

La giovane esalta la sue capacità ed Esther se ne accorge, tanto da portarla a ridere.

“Andiamo Bonnie sarai una strega potente ma io ho 1000 anni, posso batterti ad occhi chiusi ma non preoccupati, non sono qui per questo. Voglio solo che la mia famiglia sia unita”

Elijah guarda distaccato la madre e non può fare a meno di commentare.

“Lo siamo madre, e molto. Solo che voi non fate parte della nostra famiglia, non da quando avete provato ad ucciderci.. di nuovo”

Negli occhi della strega Originaria passa un lampo di tristezza e delusione, ma il suo sguardo in pochi secondi torna a brillare della solita fierezza che colpisce parecchio Bonnie, in questo molto simile alla strega per il non voler mostrare agli altri le sue emozioni.

“Non posso uccidervi, nonostante tutto siete i miei figli, anche se voi credete che per me questo non abbia importanza”

E mentre gli Originari sembrano impressionati dalle parole della strega Bonnie non si fa incantare e, convinta ancor di più della sua teoria, beffeggia la strega millenaria.

“O forse non è questa la vera ragione. Giusto Esther?”

La donna a malapena si volta verso la ragazza e continua a guardare i figli, un lieve sorriso sulle labbra.

“Cosa intendi?”

Bonnie si stringe nelle spalle e piega la testa da un lato, cercando di cogliere dei segnali da parte della strega.

“Intendo dire che tu non hai ritrovato il tuo istinto materno, che questa è solo una scusa perché la verità è che tu non puoi uccidere i tuoi figli”

Elijah guarda perplesso Bonnie.

“Che cosa cerchi di dire ?”

La strega si volta verso l’Antico ma continua a scrutare di sottecchi anche Esther, la quale nel frattempo ha piegato il capo.

“Quello che voglio dire è che vostra madre non può uccidervi perché con voi morirebbe tutta la razza vampirica e ciò porterebbe uno scompiglio nel
mondo”

Elena guarda scioccata Bonnie.

“Ma che dici Bon? I vampiri sono abomini della natura, uccidendoli si tornerebbe all’equilibrio”

La bruna scuote prepotentemente la testa ma non si volta verso l’amica e anzi, rimane a guardare la Strega Originaria.

“È qui che ti sbagli Elena, quando mille anni fa Esther ha trasformato i suoi figli in vampiri ha portato un nuovo equilibrio nel mondo dove erano presenti solo i licantropi poiché questi altrimenti avrebbero preso il sopravvento. Al resto ha poi pensato la natura fornendo ad entrambe le specie punti di forza e di debolezza, perciò non c’è alcuna necessità di uccidere i vampiri, anzi, ciò porterebbe solo un’ulteriore scompiglio nel mondo. Ho ragione?”

La giovane guarda curiosa Esther come tutti gli altri e, quando quella annuisce, la strega non può fare a meno di sorridere vittoriosa.

“Bene, vedo che hai compreso appieno tutto quanto Bonnie quindi spero che finalmente capirai che nessun secondo fine mi ha condotta qui se non quello di riunire la mia famiglia”

La bruna fa per parlare ma Esther la precede.

“A proposito, dov’è Finn?”

Nella sala cala un improvviso silenzio nel quale le occhiate volano rapide da Rebekah a Klaus, da Elijah a Kol che disputano silenziosamente tra loro chi dovrà dire alla madre della morte del fratello.

A spuntarla sembra essere Rebekah che sbuffa e, facendo un passo avanti, guarda in direzione della madre.

“Finn non c’è più madre, ormai da più di tre anni. Non vi siete posta delle domande quando non avete sentito il vostro figlio preferito?”

Rebekah non può fare a meno di lasciar trapelare la sua vena pungente, ancora forte l’astio nei confronti di quella madre che l’aveva abbandonata e tradita, ma questo non sembra turbare la strega Originaria che rimane completamente scioccata e non muove un muscolo, paralizzata dal terrore.

“Io..credevo avesse ritrovato la sua Sage e si fosse dimenticato di me. Io..mio figlio è morto..ho..ho perso un altro figlio”

Nessuno si aspetterebbe mai che l’algida strega cada a terra singhiozzante con le mani a coprire il viso ma è proprio quello che fa Esther, addolorata per la perdita.

Solo qualche minuto dopo la donna riesce a rialzarsi in piedi senza però che le lacrime smettano di scendere dal suo viso.

La Strega Originaria si volta allora verso Elijah, bisognosa di risposte.

“Chi è stato?”

L’Antico non risponde e Bonnie prende la parola facendo voltare Esther verso di sé.

“Puoi incolpare me della morte di tuo figlio”

La donna fa per replicare ma Klaus la precede.

“Non dire idiozie streghetta, quel giorno tu sei stata con me per sciogliere l’incantesimo di collegamento. Non c’entri niente con la morte di Finn”

La bruna fulmina Klaus e Esther se ne accorge tanto che la scruta attenta.

“Se hai mentito è per proteggere qualcuno che ami Bonnie e, se la memoria non mi inganna, in quel periodo soltanto alcune persone erano ossessionate dall’uccidere i miei figli. Tu per prima..Elena”

La doppelganger sbatte le palpebre, impreparata e Stefan tenta di aiutarla ma Rebekah glielo impedisce tappandogli la bocca in un gesto talmente rapido
che non viene visto da Esther.

“Sei stata tu?”

Elena annuisce e Esther, furente, scaglia contro di lei uno dei più potenti aneurismi della storia che ha il potere di far accasciare la giovane a terra e farla contorcere dal dolore più accecante e intenso che la ragazza abbia provato in tutta la sua vita.

E mentre l’ultima discendente delle Petrova urla disperata, Esther le si avvicina ancora di più volendo vedere la sofferenza impressa sul suo volto mentre un rivolo di sangue le esce dal naso.

Ma Damon, stanco di veder Elena piangere, afferra un braccio della donna per farla voltare verso di sé.

“Ti consiglio di sciogliere l’incantesimo fattucchiera se non vuoi fare una brutta fine”

Esther sbuffa, per nulla spaventata, e guarda il vampiro derisoria.

“Sei un novellino, non dovresti provocarmi”

Damon piega la testa da un lato, divertito, e in un batter d’occhio si porta alle spalle della strega e le stringe con entrambe le braccia il collo, bloccandole il flusso respiratorio.

Tutti i figli, immediatamente, provano ad avvicinarsi ma Damon li ammonisce.

“Fate un passo e le stacco il collo”

Gli Originari ringhiano arrabbiati chi in maniera più esplicita come Rebekah e Kol con le zanne di fuori, chi in maniera più composta come Klaus ed Elijah che rimangono al loro posto, impossibilitati a fare altro.

Nel frattempo Esther fiata, quasi al minimo delle sue forze.

“Ti avevo detto di non sfidarmi”

La Strega Originaria infatti riesce a scagliare un aneurisma anche su Damon che, portandosi le mani alle tempie, si piega sulle ginocchia e urla dolorante
mentre Esther guarda sia lui che Elena con un velo di soddisfazione.

La donna però non fa in tempo a voltarsi verso i figli per compiacersi delle sue doti che scivola a terra, completamente priva di forze, proprio nel momento
in cui otto braccia accorrono nella sua direzione.
 




Angolino Autrice:

Ehilà! Si, lo so, sono in ritardo ma con l’estate sto spessissimo fuori e oltre alla non voglia di scrivere non ho proprio il tempo materiale per pubblicare ma mi sono fatta forza e ho riletto il capitolo e l’ho postato. Allora innanzi tutto questo che si preannunciava come un capitolo decisivo credo che in parte lo sia perché i propositi di Esther vengono rivelati (già, la strega non è così tremenda come viene descritta nel telefilm ma che ci volete fare, io sono una romantica *-*) però non significa che la nostra S.O. non porti scompiglio nelle vite dei figli e di chi li circonda; inoltre vorrei che prestasse attenzione alle parole dette, o meglio, non dette da Rebekah che avranno un seguito successivamente e anche nella conversazione tra Klaus e Caroline, anche se ora sembra che i due riescano a sistemare ogni cosa, non so per quanto possa durare…

Okay ora mi eclisso altrimenti rischio di raccontarvi tutto e inizio a prepararmi per andare a fare shopping, vi mando un bacio e vi invito a recensire la storia per farmi sapere che cosa ne pensate. Baci, a presto, Alessandra.

PS: tutti i figli, tranne Kol che è molto più spigliato, si rivolgono alla madre in quarta persona perché se non sbaglio era così che si concerneva fare...e comunque suona molto più da anno mille xD A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Bad Feelings ***


Rebekah inumidisce nuovamente un panno nell’acqua e lo posa sulla fronte della madre che sospira rilassata per il fresco ritrovato.

L’Antica continua per un po’ a inumidire i polsi, le tempie e la fronte della strega che per lo sforzo provato era svenuta e aveva mostrato un’alta temperatura finché questa non si sveglia, leggermente confusa.

“Dove sono?”

Rebekah guarda la donna fredda, cercando di non lasciar trasparire la preoccupazione che le aveva dato vedere la propria madre svenire di fronte a lei.

“Sei in una delle tante stanze della casa di Nik e Caroline. Sei svenuta”

La strega Originaria annuisce debolmente e si tira su a sedere, ancora gli strascichi del capogiro a farle da compagno.

“Gli altri?”

Rebekah piega la testa in direzione della porta della stanza.

“Alcuni nelle loro stanze, altri di sotto. Elena e Damon sono andati via”

Esther annuisce nuovamente felice di sapere che l’assassina di suo figlio non fosse lì.

“Bene”

Rebekah sorride mesta e si alza dalla sedia posta vicino al letto, avviandosi verso la porta.

La madre però, dolcemente, la richiama.

“Rebekah aspetta”

L’Antica si volta, il ghiaccio nei suoi occhi azzurri.

“Cosa”

Esther a fatica si alza e si avvicina alla figlia, preoccupata.

“Ho già perso tre figli nel corso della mia esistenza. Ne ho persi altri quattro oggi?”

Rebekah non può fare a meno di rimanere colpita dalla domanda della madre e non fa nulla per celare il suo stupore ma poi, sentendo qualcuno bussare
dall’altro lato della porta, si sente sollevata e và ad aprire, trovandosi di fronte Bonnie.

“Scusate, non volevo interrompervi ma credo che noi due Esther dobbiamo mettere delle cose in chiaro”

La strega Originaria annuisce e lancia uno sguardo alla figlia che ricambia, abbandonando poco dopo la stanza.

 
 

Rimaste sole le due streghe si guardano prima che Bonnie faccia segno ad Esther si accomodarsi entrambe sul letto.

La donna annuisce e la segue, ancora troppo debole per rimanere in piedi.

“Allora Bonnie, di cosa vuoi parlare?”

La strega guarda decisa l’altra, bramosa di mettere in chiaro alcuni punti.

“So che sei forte, ma ti sei anche indebolita da quando il legame con la mia famiglia è stato spezzato quindi ora siamo egualmente potenti. Io non voglio
farti del male Esther ma ormai questa è diventata anche la mia famiglia dato che tengo a molte delle persone che vivono in questa casa e non posso permettere che tu faccia loro del male. Quindi quali sono le tue intenzioni?”

L’Originaria sorride tirata, dispiaciuta che neanche una sua sorella le creda.

“Non ti fidi di me, come i miei stessi figli del resto. Beh, voglio darti la prova che cerchi per capire che non sto mentendo. Prendi le mie mani e scruta la mia anima, conosci l’incantesimo, sai cosa fare”

Bonnie annuisce e ripete la stessa formula che aveva compiuto quattro anni fa quando aveva cercato di intuire le intenzioni di sua cugina Lucy.

La strega, concentrandosi sull’energia dell’altra non può fare a meno di avvertire un grande senso di sconforto misto ad angoscia, un alone di solitudine e dispiacere e un desiderio, assoluto e puro, di tornare ad essere quello che erano tutti quanti un tempo: una famiglia.

La ragazza conclude l’incantesimo e sorride, ora conscia delle emozioni di Esther.

“Bene, ora hai quello che volevi”

La giovane annuisce e mentre accenna un lieve sorriso si accinge ad uscire dalla stanza proprio quando le parole dell’Originaria arrivano alle sue orecchie.

“Spero solo che il mio desiderio possa essere esaudito”

Bonnie si volta e sorride alla donna prima di decidere di trattenersi qualche altro minuto a parlare con lei per poi, poco dopo, congedarsi e chiudersi la porta della sua stanza alle spalle.

 
 

Quando la strega scende nell’ampio salone della villa trova ad attenderla solo i quattro Originali che, evidentemente in tensione, cercano di capire cosa sia successo.

Il primo ad avvicinarsi alla giovane è Kol, il quale la guarda preoccupato.

“Allora?”

Bonnie sorride in direzione del fidanzato e lo guarda serena.

“Esther è sincera, vuole solamente riavere con sé la sua famiglia. Niente di più”

Kol trattiene il fiato, gli occhi sbarrati per la sorpresa mentre Klaus si alza dal divano e si avvicina alla strega, sospettoso.

“Nei sei più che certa? Non è che stai cospirando con lei?”

Bonnie guarda irata l’ibrido e non fa niente per celare l’astio nei suoi confronti.

“No, assolutamente no. Come ho già detto l’unico desiderio di Esther è quello di avere di nuovo una famiglia. Si è sentita sola in questi anni”

“Perché non ci ha cercati prima allora?”

Bonnie si volta verso Rebekah che, accanto al fratello maggiore, sembra l’ombra della grande Originaria che è sempre stata, improvvisamente timorosa e
curva sulle proprie spalle.

“Io..non lo so ma suppongo sia perché teme la vostra reazione. Lei non crede che voi la perdonerete per quello che vi ha fatto ma lo spera. Nella sua
anima c’è anche un’ombra di pentimento, pentimento per avervi trasformati in vampiri”

Rebekah sussulta sorpresa e non può fare a meno di stringere un braccio di Klaus nel tentativo malcelato di percepire un po’ di calore umano che l’ibrido comprende e, con gentilezza, l’avvicina a sé con il braccio libero, dandole sollievo.

Elijah è l’unico a non rimanere particolarmente colpito dalle parole di Bonnie e resta seduto composto sulla sua poltrona, da sempre intimamente speranzoso che le intenzioni della madre non fossero così negative.

I quattro Originali e Bonnie rimangono un po’ in silenzio finché Esther, elegantemente, si affaccia sulla porta del salone ed entra con passi lenti e calibrati.

“Bonnie potresti lasciarmi sola con i miei figli?”

La strega annuisce lievemente e si volta verso Kol.

“Vado dagli altri, per qualsiasi cosa sono di là”

L’Originale annuisce sereno e bacia la fronte della strega per poi vederla uscire dal salone mentre la famiglia degli Originali, quasi al completo, rimane da sola.

 
 

Bonnie entra in cucina mentre una pentola viene scagliata quasi nella sua direzione da Caroline, la quale cercava di colpire Katherine, ora seduta su una sedia a pochi passi dalla bruna.

“Scusa Bon, non volevo colpirti!”

La strega guarda perplessa l’amica.

“L’ho notato Care. Allora, posso dare una mano?”

Stefan, un canavaccio sulla spalla, sospira pesantemente.

“Puoi fare un qualche incantesimo per farle tacere?”

Bonnie sorride divertita e scuote la testa.

“Mi dispiace Stefan, non posso”

Katherine stringe le braccia sotto al seno mentre un broncio và a incorniciarle le labbra.

“Sei piuttosto cattivo con me oggi Stefan, vuoi per caso dirmi che non sono più la tua preferita?”

Il vampiro sorride tirato.

“Non lo sei da tempo Katherine, più o meno 150 anni”

La doppelganger sbuffa infastidita mentre Caroline ridacchia, attirando nuovamente su di sé l’attenzione.

“Cos’hai da ridere ragazzina? Io non trovo niente di divertente in tutto ciò”

La neovampira guarda saccente quella più anziana, perfettamente conscia che non le farebbe mai nulla per non subire l’ira di Klaus.

“Beh, sei patetica e sola. Oltre Elijah qui nessuno ti sopporta e questo è piuttosto divertente”

Katherine irrigidisce i denti e la guarda con astio.

“Ti ho tolto la vita una volta bionda, non provarmi più di tanto perché potrei rifarlo e non mi fa paura il tuo fidanzatino, stanne certa”

Caroline si avvicina alla vampira e posa le braccia sull’estremità del tavolo opposta a quella dov’è seduta la Petrova.

“E io che pensavo il contrario guarda un po’”

Katherine ringhia innervosita e Stefan si mette in mezzo, cercando di placare le due.

“Andiamo, adesso basta! Smettetela di beccarvi come due dodicenni”

Le due si lanciano un’ultima occhiata di fuoco prima di girarsi infantilmente dalle parti opposte, lasciando Stefan e Bonnie a guardarsi sbigottiti.

“Beh, sbaglio o dovevamo preparare il pranzo?”

Stefan sorride lievemente in direzione della strega e annuisce.

“Già, sta a noi quindi direi che è meglio rimboccarsi le maniche”

Il vampiro si avvicina ai fornelli seguito da Bonnie e Caroline mentre Katherine, come suo solito, lascia fare il lavoro pesante agli altri e torna a smaltarsi le unghie di rosso, come stava facendo prima che quella bionda impertinente iniziasse a infastidirla.

 
 

Nel frattempo Esther, rimasta sola con i figli, fa un respiro profondo e và a sedersi sulla poltrona più vicina e viene imitata presto da Rebekah, Kol e Klaus che vanno a sedersi sul divano di fronte alla madre assieme ad Elijah, mostrando così due fazioni.

La strega Originaria congiunge le mani in grembo e aspetta qualche minuto prima di decidersi finalmente a parlare.

“Immagino che Bonnie vi abbia illustrato perfettamente quali sono i miei sentimenti nei vostri confronti e non credo che io debba ripetermi”

I quattro Antichi annuiscono e lasciano al maggiore tra loro il compito di parlare.

“Quello che mi chiedo madre è perché noi dovremmo fidarci ancora di te. L’abbiamo fatto tre anni fa e tu ci hai abilmente mentito e per poco non ci hai
uccisi tutti quanti. Qual è il fattore che adesso fa la differenza?”

Esther abbassa la testa perfettamente concia che le parole di Elijah sono veritiere e che i suoi figli non dovrebbero fidarsi di lei per quanto li aveva fatti
soffrire, ma la strega non può fare a meno di sentire in cuor suo di doverli far ricredere, di fare un ultimo tentativo.

“Hai ragione Elijah e infatti secondo nessuna logica dovreste fidarvi di me ma se per voi il valore della famiglia ha ancora qualche importanza, se voi
ancora ricordate il tempo in cui eravamo felici, se qualsiasi delle cose che sto dicendo risveglia in voi dei sentimenti allora dovreste darmi una seconda opportunità. So che possiamo tornare ad essere come eravamo un tempo, ma dobbiamo volerlo tutti quanti”

E mentre i più piccoli di casa Mikaelson rimangono scossi dalle parole della madre, chi come Niklaus perché ancora sentiva il rimorso per aver ucciso la
genitrice, chi come Rebekah perché solo lei aveva sofferto così tanto per la prematura scomparsa della donna o chi come Kol che non può fare a meno di desiderare ancora quella figura così importante per lui nella sua vita, Elijah è l’unico ad essere ancora piuttosto scettico.

“Sapete Madre è qui dove vi sbagliate. Noi siamo una famiglia ma voi non ne fate parte”

La donna, anche se cerca di non dare a vedere il turbamento che le parole del figlio maggiore le hanno causato, non può fare a meno di stringere tra loro le labbra e annuire, dispiaciuta.

“Hai nuovamente ragione figlio mio, finalmente dopo secoli e secoli di sciagure, lotte e sofferenze tutti voi avete trovato delle persone che hanno scelto di condividere la propria immortalità con voi. Avete tutti trovato delle anime gemelle come io l’avevo trovata io in quella di vostro padre Mikael”

Esther smette di parlare per qualche minuto, ancora il ricordo di quando aveva visto, dall’Altro Lato, suo marito morire e non può fare a meno di sentire
qualche lacrima premerle agli occhi, ma la donna si fa coraggio e continua a parlare.

“Sono contenta che voi abbiate trovato una vostra felicità, una serenità, finalmente la tranquillità e spero che nonostante tutto abbiate la forza per perdonarmi. Ci terrei veramente molto a tornare ad essere uniti”

La donna poi si alza e, lasciando un dolce sorriso a ciascuno dei suoi figli, esce dalla stanza per dargli la possibilità di discutere tra loro.

La prima a parlare è Rebekah che, da quando la madre era morta, non era passato giorno in cui non avesse desiderato poterla riabbracciare.

“Io credo che dovremmo darle una seconda chance”

Elijah guarda curioso e lievemente derisorio la sorella.

“Perché Bekah? Cosicché lei possa ucciderci una volta per tutte?”

L’Originaria scuote la testa e si alza dal divano per mettersi di fronte ai fratelli come poco prima aveva fatto la madre, cercando un modo per farli ragionare.

“Elijah lei è nostra madre e ha sbagliato ma quante volte l’abbiamo fatto anche noi? Quante volte ci siamo fatti la guerra? Quante volte siamo arrivati a non parlarci per decenni?”

La bionda prende un respiro e sposta lo sguardo lievemente lucido in quello del fratello più grande, sapendo che lui sarebbe stato quello più difficile da far
ragionare perché da sempre più legato alla madre, per questo ne aveva sofferto così tanto del suo tradimento.

“Ritengo che semplicemente dovremmo provarci, nonostante tutto noi rimarremo una famiglia. Always and Forever

Klaus sbuffa e guarda annoiato la sorella.

“E se non fossimo tutti d’accordo Rebekah? Se non volessimo concedere tutti una possibilità ad Esther?”

L’Antica guarda irritata l’ibrido e non fa nulla per celare il suo nervosismo.

“Allora Nik suppongo che ci separeremo perché non accetto che dato che tu sei spaventato dalla possibilità che nostra madre ti uccida come tu hai fatto una volta con lei o che ti ripudi come fece Mikael allora tutti noi non abbiamo diritto ad avere una madre. È l’unico genitore che ci resta”

Klaus abbassa lo sguardo e si passa una mano tra i capelli corti mentre Kol si alza in piedi, portando su di sé gli occhi dei fratelli, e affianca Rebekah.

“Io sono d’accordo con nostra sorella. Voglio avere la possibilità di conoscere nostra madre, la ricordo pochissimo visto che ero sempre preso a giocare con i bambini più piccoli del villaggio o a seguire nostro padre. Ora direi che l’ultima parola spetta a voi fratelli”

Un ghigno divertito si distende sulle labbra di Kol mentre si appoggia con il braccio sulle spalle della sorella, la quale ride sotto i baffi.

Klaus e Elijah, rimasti gli unici a dover prendere una decisione, si guardano per qualche secondo tra loro e la risposta arriva chiara ad entrambi; era stata sempre una loro prerogativa quella di riuscire a capirsi solamente con un’occhiata e ciò spesso li aveva aiutati in passato nei momenti difficili quando sapevano che l’uno ci sarebbe stato sempre per l’altro.

I due Antichi si alzano dal divano e si avvicinano a Kol e Rebekah lasciando che i loro sguardi parlino per sé.

Rebekah, contenta di essere riuscita a convincere i fratelli, gli butta le braccia al collo e si distanzia da loro sorridente solo quando è sicura che nessuno dei due la lascerà negli immediati 15 minuti.

 “Sono contenta che abbiate deciso di dare un’opportunità alla mamma, sono sicura che non ve ne farà pentire”

I due Antichi sogghignano mentre il più piccolo tra i quattro aguzza i sensi per cercare di capire cos’era l’odore disgustoso che proveniva dalla cucina.

Quando tutti iniziano a percepirlo non ci vuole molto affinché si catapultino nella grande stanza dove Stefan tiene per le braccia una Katherine con le zanne sguainate e Bonnie tiene a bada Caroline con un blando incantesimo per non farla muovere più di tanto e non finire ammazzata.

Kol non può evitare di scoppiare a ridere di fronte alla comica scena e subito tutti gli altri lo seguono, rendendosi conto di quanto la situazione abbia del comico.

“Beh, la prossima volta non dovremmo lasciarvi alle prese con la cucina”

Bonnie sorride in direzione del fidanzato e si volta verso Stefan che finalmente può liberare Katherine visto che Elijah sembra essere riuscito a calmarla
soltanto sfiorandole una spalla.

“Ti avevo detto che mettere insieme Caroline e Katherine sarebbe stata una pessima idea, sei tu a non avermi voluto dare retta”

Stefan piega lievemente il capo in segno di scuse e si avvicina alla fidanzata che, raggiante, lo bacia sulle labbra noncurante delle altre persone presenti
nella stanza con loro.

Caroline, finalmente libera dall’incantesimo di Bonnie, lancia un’occhiataccia all’amica prima di guardare il suo ibrido che, appoggiato allo stipite della
porta, le provoca come sempre un gran batticuore.

“E tu Nik non dici niente? Non mi difendi neanche?”

L’Antico sorride leggermente.

“Credo ti sappia difendere benissimo da sola Caroline”

La vampira guarda in direzione dell’Originale stranita dal suo modo di comportarsi che da giocoso e provocatorio ora sembrava quasi timoroso, incerto di qualcosa.

L’ibrido però minimizza con un’alzata di spalle e si eclissa dalla stanza andando nel proprio studio dove Caroline, facendo un sorriso di circostanza verso
gli altri, lo raggiunge.

Stefan, dopo che la bionda se ne và, si volta verso la fidanzata sorridente.

“Allora cosa avete deciso?”

Rebekah guarda in direzione dei fratelli complice e risponde al vampiro felice.

“Abbiamo deciso che daremo tutti quanti una possibilità ad Esther”

Stefan lascia che l’Antica gli cinga il collo con le braccia e le lascia un bacio tra i capelli.

“Ne sono contento”

I vampiri rimangono in un clima sereno che viene spezzato da una delle tante battutine di Kol, accompagnate sempre da una gomitata nelle costole da parte di Bonnie.

“Allora pizza, eh?”
 
 


Caroline bussa alla porta dello studio di Klaus e, dopo che questo non risponde, si accinge ad entrare notando come l’ibrido sia seduto sulla poltrona dietro la scrivania in maniera rigida con le gambe dritte davanti a sé e le mani giunte tra loro, la testa immersa in altri pensieri.

La vampira si avvicina lentamente al fidanzato e si siede sul bordo della scrivania guardando verso di lui con tenerezza.

“Stai bene Nik? Sembri turbato”

L’ibrido minimizza nuovamente e abbandona la sedia per alzarsi in piedi e mettersi di fronte a Caroline che, con tenerezza, posa entrambe le mani sul petto
dell’Antico.

“Sai che per qualsiasi cosa puoi contare su di me, vero? Tu non sei solo, non lo sarai mai perché io ti amo”

Sul volto di Klaus scivola una lacrima che Caroline scorge per un frammento di secondo prima che l’ibrido la tolga con il dorso della mano per non
mostrarsi più debole di quanto in realtà sia di fronte alla vampira.

L’Antico poi con un movimento fluido incastra le gambe di Caroline tra le sue e bacia avido la ragazza, assaporando con la lingua il contorno delle sue labbra.

Caroline mugugna dal piacere e si siede più comodamente sulla scrivania, intrecciando le gambe a quelle di Klaus e allacciandogli le braccia attorno al
collo per trarlo più a sé.

Quando però l’ibrido posa la fronte su quella di Caroline per respirare la bionda subito inizia a parlare, accarezzandogli una guancia.

“Possiamo anche solo parlare. Voglio sapere come stai Nik, davvero”

L’Antico annuisce e si sporge nuovamente sulle labbra di Caroline, senza però baciarle e si perde solo a respirare la stessa aria della vampira, i quali battiti del cuore aumentano notevolmente per la ravvicinata vicinanza con l’Originale.

“Non voglio parlare e sto bene, lo starò sicuramente dopo che ti avrò avuta”

Caroline sorride leggermente e bacia di nuovo l’ibrido mentre questo, in modo quasi animale, ringhia e le rompe la maglia seppellendo il viso tra i suoi seni.

La bionda ansima forte e non appena Klaus con un colpo butta a terra tutte le cose sul piano della scrivania ci si stende sopra, lasciando il compito all’ibrido di spogliare entrambi.

Quando Klaus entra con un’unica spinta dentro di lei e inizia a premere sul suo corpo mentre con i denti affonda nel suo collo, Caroline non può fare a meno di pensare di star facendo, forse per la prima volta, sesso con Klaus invece che l’amore con Nik ma ogni pensiero si dissolve quando l’orgasmo la
coglie in pieno, facendole snudare i denti e dimenticare ogni preoccupazione.

 
 

Esther bussa alla porta del motel dove Abby alloggia e, quando la strega le apre, sorride e entra senza aspettare un invito formale.

Quando però la strega Originaria si trova nella stanza della donna nota subito le sue grandi valigie perfettamente preparate ai piedi del letto e si volta verso la vampira con un sopracciglio alzato.

“Stai pianificando nuovamente di andartene?”

Abby si stringe nelle spalle e si siede sul bordo del letto.

“Bonnie ha reso chiaro il concetto che non mi vuole nella sua vita e per me è difficile accettare come ora sia la sua perciò..”

La donna lascia la frase in sospeso e Esther esprimendosi nel migliore dei suoi sorrisi materni si siede sul letto affianco a lei.

“Cara sorella non essere così ferma sulle tue decisioni. Tua figlia deve imparare a conoscerti come i miei devono fare con me e per questo ci vorrà sicuramente del tempo ma abbiamo l’eternità davanti a noi Abby, quale migliore regalo?”

L’ex strega sbuffa e stringe le braccia sotto al petto.

“Non lo considero proprio un regalo l’essere vampiro. Ho perso la mia magia”

Esther annuisce e afferra le mani della donna.

“Si, hai perso la tua magia ma non la tua umanità perciò non abbandonare tua figlia e cerca di starle accanto nonostante tutto. Fatti conoscere e fatti amare da lei”

Abby si alza in piedi, combattuta.

“Non è così semplice Esther. Bonnie è legata alla vita di molti vampiri e io non posso..come potrei mai sopportare una cosa del genere?”

L’Originaria la raggiunge, un sorriso gentile sulle labbra.

“Abby tu non devi sopportare nulla, devi solo essere felice per lei che, nonostante non abbia scelto la strada più facile, ha trovato una sua serenità e posso assicurarti che nei cuori dei miei figli c’è molto di più di quanto loro abbiano deciso di mostrare”

La vampira annuisce e si passa una mano nei capelli.

“Sarà dura”

Esther sorride e annuisce con il capo.

“Si ma lo farai per lei, lo farai per tua figlia”
 


 
Dall’altro lato della città nel suo letto Klaus guarda il soffitto insistentemente cercando di prendere sonno, invano.

L’ibrido infatti quando si era messo a letto non aveva toccato Caroline e aveva lasciato che lei si addormentasse dall’altro lato del letto e, quando la
vampira nel sonno si era voltata e l’aveva abbracciato, lui non aveva potuto fare a meno di provare disgusto per se stesso e l’aveva scansata.

L’Antico si passa una mano sul viso e non può fare a meno di trattenere il respiro nel sentire Caroline muoversi per l’ennesima volta ma quando la bionda si placa l’ibrido può finalmente respirare a pieni polmoni anche se i pensieri e le parole di sua madre lo tormentano ancora.

Dopo secoli e secoli di sciagure, lotte e sofferenze tutti voi avete trovato delle persone che hanno scelto di condividere la propria immortalità con voi. Avete tutti trovato delle anime gemelle…

…Voi avete trovato una vostra felicità, una serenità, finalmente la tranquillità.

Klaus non può fare a meno di pensare che lui la serenità e la felicità non la meritava proprio e sicuro una persona come Caroline non meritava affatto di
condividere l’eternità con uno malvagio come lui.

L’ibrido continua a tormentarsi con pensieri nefasti su lui e Caroline come coppia e su come la bontà della ragazza si stesse affievolendo per stare a contatto con un mostro come lui.

L’Antico riesce ad addormentarsi solo molte ore dopo mentre un senso di inadeguatezza prende posto nel suo cuore morto da più di mille anni, facendolo ricredere su molte scelte che aveva compiuto.
 




Angolino Autrice:

Salve a tutte, non sono morta ma sono stata male perciò non ho potuto postare e di questo mi dispiaccio. Allora non amo particolarmente questo capitolo perché non succede niente di che ma è piuttosto Original Centric e ci sono molte dinamiche (come i pensieri di Klaus nel finale e il modo in cui comporta con Caroline) che si svilupperanno in seguito quindi questo è..non mi dilungo molto perché sono in ritardo e devo uscire, a prestissimo e risponderò alle vostre splendide recensioni in serata. Baci, come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e GRAZIE DI CUORE a tutte per rendere questa storia seguita e amata, siete la mia forza ad andare avanti =) A presto, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** A Mother Love ***


Rebekah scende lentamente le scale e si avvia verso la cucina, ancora assonnata, quando un profumo di pancakes le arriva alle narici.

L’Originaria sorpresa entra nell’ampio locale dove trova sua madre intenta a preparare quella che sembrerebbe essere a tutti gli effetti una splendida colazione.

Esther, accorgendosi della presenza della figlia, si volta e le sorride mentre non smette di cuocere le uova.

“Ben svegliata Rebekah”

La ragazza accenna un sorriso e và a sedersi su di uno sgabello posto sull’isola della cucina mentre la Strega Originaria continua la sua opera culinaria.

“Non sapevo che fossi in grado di cucinare ricette del ventunesimo secolo”

Esther si volta di tre quarti verso la figlia e le sorride ambigua prima di tornare a concentrarsi sull’omelette che stava preparando.

“Ho dovuto imparare bambina”

L’Antica sorride leggermente dell’appellativo datole dalla madre che le riporta alla mente ricordi così lontani e si lascia cullare dalla scia delle memorie
finché la madre non la riporta alla realtà.

“Ti ho messo una sacca di sangue nel microonde, credo si sia scaldata”

L’Originaria non se lo fa ripetere due volte e si avvia verso l’apparecchio versando rapidamente il contenuto della sacca targata Atlanta Mercy Hospital in un bicchiere ampio, per poi gustarne un ampio sorso.

La Strega Originaria sorride della voracità della figlia e la guarda dolcemente.

“Potresti mettere questi in tavola mentre io prendo dei piatti per tutti?”

Rebekah annuisce e inizia a porre sulla tavola dove c’è solo una grande tovaglia, i piatti contenenti  i pancakes e le omelette con il bacon mentre Esther si piega sulle ginocchia per arrivare agli sportelli più in basso nel mobile della credenza per estrarre piatti e bicchieri per tutti.

Nel frattempo che la Strega Originaria e Rebekah continuano a svolgere le loro faccende, Caroline e Bonnie scendono in cucina e guardano con
circospezione Rebekah.

La prima a parlare è la bionda che, amica dell’Originaria, non può fare a meno di sbeffeggiarla un po’.

“Hai preparato la colazione a tutti Beks? Tu non sai cucinare! Non dirmi che hai letto i libri di Marta Stewart che ti ho regalato”

L’Antica scuote la testa, divertita, mentre Esther si risolleva, rivelando alla strega e alla vampira la sua presenza.

“Oh Caroline Rebekah ha tanti talenti ma la cucina non è fra questi”

La giovane vampira abbassa la testa, leggermente intimorita dalla Strega che le sembra tanto potente quanto intelligente, e si limita ad accennare un
sorriso mentre Bonnie si siede a tavola, decisamente più tranquilla.

Esther notando l’imbarazzo di Caroline le sorride materna, affiancando la figlia.

“Vieni, aiutami ad apparecchiare e non preoccuparti, non mordo mica”

La bionda sorride, questa volta con vero divertimento, e prende i piatti che la strega le porge, aiutandola a rendere più completa la tavola.

Quando le due terminano il lavoro aiutate da Rebekah e Bonnie si siedono e iniziano a mangiare, proprio mentre i maschi della casa arrivano in cucina, lo
stupore dipinto sui loro volti.

Kol è il primo a riprendersi dallo sbalordimento iniziale e non può fare a meno di guardare divertito la madre mentre imita i fratelli maggiori e Stefan,
sedendosi al tavolo.

 “Questa mattina vi siete svegliata di buonumore a quanto pare madre, potrei decisamente abituarmi”

Esther sogghigna e dedica al figlio minore uno sguardo sagace.

“Oh Kol non credo che dovresti, a proposito ho bisogno che tu e i tuoi fratelli mi aiutiate quest’oggi a portare qui alcune cose che mi appartengono”

L’Originale sbuffa e scambia uno sguardo eloquente con i fratelli prima di passarsi una mano tra i capelli, per riavviarli.

“Mi sembra di avere ancora 20 anni e di dover fare tutte le commissioni per voi, madre”

Esther sorride, caustica.

“Tu hai ancora venti anni Kol, da più di mille”

L’Originale alza gli occhi al cielo mentre Elijah si volta verso la strega confuso.

“Perché avete apparecchiato per 9 persone madre? Credevo di avervi detto che Katherine oggi non ci sarebbe stata”

Esther annuisce e si volta verso la porta d’ingresso.

“Già. Infatti stiamo aspettando qualcun altro”

Kol si sporge verso l’orecchio di Bonnie per fare una delle sue solite battute che, come sempre, fanno sorridere la strega.

“Guarda se ora non ci presenta il suo amante”

La bruna scuote la testa divertita come tutti i presenti che, ovviamente, hanno ascoltato tutto proprio nel momento in cui il campanello prende a suonare.

Esther sapendo perfettamente chi si trovi dall’altro lato della porta d’ingresso si dirige elegantemente verso di essa e la apre lasciando che un sorriso
mesto le increspi le labbra.

“Sono contenta che tu alla fine abbia deciso di venire”

La donna accanto alla Strega Originaria accenna un sorriso mentre questa la accompagna nella grande cucina scatenando la sorpresa di Bonnie che, di prima mattina, si trova davanti sua madre con tanto di cornetti in mano.

“Buongiorno”

Tutti rimangono piuttosto perplessi dalla presenza della vampira nella casa dato che questa aveva espresso pubblicamente la sua intolleranza per gli Originali e i loro amici ma non replicano e lasciano che sia Bonnie la prima a parlare.

La strega più giovane infatti dopo aver scrutato la madre per un breve istante si volta verso Esther, gli occhi furenti.

“Sei stata tu ad invitarla?”

L’Originaria non fa nulla per mentire e si risiede a capotavola prima di annuire.

“Si Bonnie perché ritengo che tu e tua madre abbiate delle cose importanti da discutere e fare colazione insieme mi sembra un modo perfetto per iniziare a
parlarne, non trovi?”

La Bennet guarda arrabbiata Esther e lascia che dalla sua bocca escano parole velenose nei suoi confronti, incurante delle buone intenzioni della strega.

“Beh Esther la prossima volta che ti viene in mente di preoccuparti per me non farlo, sono grande abbastanza per badare a me stessa. L’ho fatto per più di
diciotto anni”

La giovane poi attraversa il tavolo e fa cenno alla madre di seguirla fuori; la donna la raggiunge subito sul patio dove la strega arresta la sua camminata e
incrocia le braccia tra loro assumendo una posizione austera.

“Che sei venuta a fare Abby? Mi sembrava che ti avessi detto di non farti più vedere”

L’ex strega rimane ferita dalle parole così dure della figlia ma, non potendo biasimarla, cerca di farsele scivolare addosso mentre raccoglie il suo coraggio e prova a parlare alla ragazza da madre, come mai aveva fatto in più di venti anni.

“Bonnie mi dispiace. Mi dispiace veramente tanto per come mi sono comportata, mi dispiace per averti abbandonata diciotto anni fa, mi dispiace per non
esserci stata quando tu avevi bisogno di me come avrei dovuto fare, mi dispiace di non essere stata presente al funerale della nonna, ma sono soprattutto dispiaciuta per come mi sono comportata con te da quando ti ho rincontrata tre anni fa. Io mi sono lasciata controllare dalle mie paure e dalle mie insicurezze e sono scappata nuovamente, abbandonandoti ancora. Io sono così dispiaciu..”

Bonnie, perentoria, frappone tra lei e la madre il suo braccio e costringe la donna a zittirsi prima di avvicinarlesi, gli occhi feriti ma animati sempre dal fuoco caratteristico delle streghe della sua dinastia.

“Tu non hai il diritto di dirmi queste cose, per niente”

Abby fa per parlare nuovamente ma Bonnie con un’occhiata la costringe al silenzio mentre cerca di modulare la voce e non farla tremare troppo a causa
della rabbia crescente.

“Non puoi dirmi che ti dispiace e aspettarti che io ti perdoni perché tu non ci sei stata, mai. Non lo dimenticherò mai, non voglio e non lo farò”

Abby si avvicina velocemente, troppo perché Bonnie possa scansarla, e afferra le mani della strega per stringerle tra le sue.

“Ti prego Bonnie so che mi sono comportata malissimo con te ma ti voglio bene, veramente. Sei mia figlia, come non potrei del resto? Io sono pronta a rispettare i tuoi tempi, sono pronta ad accettare qualsiasi punizione e convivrò con le persone che tu ami se lo vorrai, cercherò persino di farmele piacere ma ti prego, perdonami”

La donna prova ad accennare un sorriso ma Bonnie scuote la testa e si distanzia, lasciando che le mani di Abby ricadano come prive di forza lungo i suoi fianchi.

“Non posso, mi dispiace. Non ora almeno”

La vampira annuisce comprensiva e abbassa il capo.

“Lo comprendo. Ora credo sia il caso che io vada”

Bonnie annuisce e lascia che la donna sparisca prima di rientrare in casa e raggiungere lentamente la cucina, come un automa.

Subito lo sguardo preoccupato di Caroline si ferma su di lei ma la strega scuote la testa, facendo capire all’amica di non aver voglia di parlare mentre Kol sembra non capirlo perché cerca di imporle lo stesso il suo pensiero.

“Beh dopo aver premuto affinché noi concedessimo un’opportunità a nostra madre avresti potuto almeno fare lo stesso con la tua”

La strega guarda solo un secondo il fidanzato prima di alzarsi e lasciare la stanza sotto lo sguardo attonito del minore dei Mikaelson che, caparbio come sempre, la raggiunge e la afferra per un braccio, azione che fa subito scattare la strega.

“Non farlo Kol. Non ti immischiare”

L’Originale si porta rapido a un palmo dal suo viso, gli occhi più seri e offesi.

“Se sei arrabbiata con tua madre non prendertela con me dolcezza, lo sai che non lo sopporto”

Bonnie sbuffa sapendo che l’Antico ha ragione ma non volendo dargliela vinta stacca la presa dal suo braccio e lo supera senza problemi, raggiungendo la sua stanza.

 
 

Elena e Katherine varcano la soglia di casa Mikaelson ridendo mentre una Caroline eccitata e una Bonnie leggermente meno triste si accingono a scendere le scale e vanno incontro alle due.

L’ultima delle doppelganger Petrova accenna un sorriso alle amiche mentre si sporge ad abbracciare l’antenata.

“Mi mancherai Kath”

La vampira anziana sorride con il mento poggiato sulla spalla dell’altra e, per non farsi sentire da nessuno, le soffia poche parole all’orecchio.

“Anche tu..diciamo”

Elena sorride apertamente quando si volta e poi và verso le amiche di sempre.

“Allora, pronte per lo shopping?”

Le due annuiscono e afferrano le borse mentre Rebekah e Stefan si accingono ad entrare dalla porta sul retro, facendosi notare dagli altri.

“Ehi Stef, Damon ti aspetta fuori”

Il vampiro annuisce e, dopo aver posato un bacio leggero sulle labbra della fidanzata, và verso l’ex per abbracciarla e salutarla.

“Ci risentiamo presto e ricordati ciò che ti ho detto”

La vampira annuisce e lascia che il ragazzo esca dalla casa prima che una conversazione avuta in precedenza con il minore dei fratelli Salvatore le faccia ricordare una cosa che la convince a girarsi e a richiamare l’Originaria che stava andando in salone verso di sé.

“Ehi Rebekah vuoi venire anche tu a fare compere con noi?”

L’Antica dopo averci pensato qualche secondo annuisce e le segue, lievemente perplessa dall’inaspettata proposta della Gilbert.
 
 


Damon guarda il fratello di sottecchi mentre lascia che un abbondante sorso di bourbon vada a infiammargli piacevolmente la gola quando si decide a interrompere il silenzio che, per i suoi gusti, si stava prolungando troppo a lungo.

“Allora fratellino perché hai voluto che andassimo a bere insieme durante l’ultimo giorno che sono qui?”

Stefan posa sul bancone il bicchiere ormai vuoto di whiskey e volta lo sguardo verso il maggiore.

“Ho bisogno di chiederti un..consiglio per quanto riguarda me e Rebekah”

Damon alza divertito un sopracciglio mentre un’espressione ilare và a increspargli le labbra.

“Stef mi vuoi chiedere dei consigli su come trattare con il dolce sesso? L’ultima volta che l’hai fatto avevi sedici anni. Quanto è ironico?”

Stefan sbuffa e solleva gli occhi al cielo prima di riprendere a parlare.

“Non voglio chiederti un consiglio in quell’ambito Damon”

Il fratello piega la testa da un lato, divertito.

“Ah no? Faresti bene invece, me la cavo decisamente bene con le donne e la tua fidanzata dovrebbe ricordarselo bene”

Stefan si prende la testa tra le mani, disgustato.

“Oh ti prego Damon!”

Il vampiro ride di gusto e beve un altro sorso di bourbon prima di diventare serio e convincersi a intavolare un discorso con il fratello minore.

“Okay, parla. Sono tutt’orecchi”

Stefan annuisce leggermente e balbetta incerto prima di iniziare a parlare.

“Ti ricordi l’anello di fidanzamento della..della mamma?”

Damon stringe la presa sul bicchiere e la sua espressione diventa vacua finché non svuota tutto il contenuto dell’alcolico e un flebile “si” esce dalle sue
labbra, sufficiente a convincere il minore a continuare il suo discorso.

“Ecco papà me lo diede quando avevo 17 anni poco prima che Katherine venisse da noi”

Damon fa un sorriso storto e ordina al barista un altro bicchiere prima di sospirare fintamente divertito.

“Beh, è naturale che l’abbia dato a te. Eri il suo figlio preferito”

Stefan sbuffa e fa per replicare che non era così ma capisce che è meglio tacere con il fratello su certi argomenti delicati e procede.

“Nonostante nostro padre l’abbia lasciato a me, tu sei il maggiore tra noi due e mi chiedevo se volessi in futuro dare l’anello di nostra madre a Elena come segno d’amore”

Damon guarda il fratello con un sopracciglio alzato, perplesso.

“Perché vuoi farlo tu?”

Stefan annuisce debolmente mentre prende un respiro profondo e si decide a rispondere.

“Sai cosa? Mi sono portato con me per più di centosessantacinque anni l’anello e ho sempre sperato di innamorarmi di qualcuna al punto da decidere di donarglielo ma non mi è mai successo, né con Katherine, né con Elena..una volta lo diedi a Lexi ma lei era così convinta che dovessi regalarlo alla persona che amavo che rifiutò. Ma Rebekah..con lei non so..credo che mi butterei persino nel fuoco pur di averla con me per sempre”

Damon annuisce comprendendo appieno il sentimento forte che lega il fratello all’Originaria, così simile a quello che lui nutre nei confronti di Elena.

“E vuoi darlo a lei. Fa pure, io non sono tipo da proposte del genere”

Stefan sorride contento e posa una mano sulla spalla del fratello.

“Grazie Damon”

Il corvino sorride obliquo e beve un sorso di bourbon prima di guardare divertito il minore.

“Ma dimmi un po’ Stef, in tutti gli anni che hai passato insieme a Lexi possibile che tu non te la sia mai fatta? Io ci ho provato più di una volta, ho sempre pensato che fosse una bomba a letto”

Stefan arrossisce leggermente e nasconde il viso dentro il bicchiere di whiskey lasciando che una serie di ricordi non propriamente casti gli attraversino la mente, portando per poco alla luce memorie passate. (*)
 
 


Rebekah torna a casa ansante e si chiude con forza la porta d’entrata alle spalle lasciandosi poi scivolare a terra mentre dal suo volto iniziano a sgorgare lacrime salate e i suoi respiri diventano veri a propri singulti.

L’Originaria non riesce a rimanere per molto da sola poiché Kol, arrivando dal salone, le si avvicina e la guarda divertito.

“Che c’è sorella non ti piacciano più le sedie?”

Rebekah alza lo sguardo mostrando al fratello il suo volto pieno di lacrime con il mascara colato e subito l’Antico perde il sorriso dal volto mentre grida a gran voce i nomi dei fratelli maggiori.

Rapidi Klaus e Elijah scendono e, vedendo la sorella ridotta in uno stato pietoso, accorrono in suo soccorso.

Il primo ad avvicinarsi all’Originaria è Klaus che la guarda preoccupato e si siede di fronte a lei prendendole il viso con le mani.

“Che succede sister?”

Rebekah, le lacrime ancora a solcare le sue guancie pallide, guarda il fratello angosciata.

“Nik erano ovunque”

L’Antico la guardano non capendo.

“Chi Rebekah? Chi era ovunque? Qualcuno ha tentato di farti del male sorella?”

La bionda posa lo sguardo sul Elijah che, con i suoi modi gentili, le si è posizionato al fianco e la guarda in apprensione.

L’Antica fa un sospiro e si decide a spiegarsi, sapendo che continuando a piangere non avrebbe risolto nulla.

“Ero a fare shopping per le vie del centro con Care, Bonnie ed Elena quando guardandomi intorno tutto quello che riuscivo a vedere erano famiglie con
bambini, ovunque”

Kol, da sempre il meno serio in famiglia, si siede al lato sinistro della sorella e la guarda perplesso.

“Bekah sei una vampira da più di mille anni. Non hai rinunciato all’idea di avere una famiglia tutta tua?”

L’Originaria scuote la testa e si prende il volto tra le mani mentre nuovi singhiozzi la scuotono e subito le braccia dei fratelli maggiori vanno a carezzarle la schiena e i capelli con cura.

“Andiamo sorellina, non fare così. Sai che non volevo prenderti in giro”

L’Antica scuote la testa per dimostrare a Kol che non c’entra niente la frase che aveva detto con il suo turbamento interiore ma non riesce a formulare una sentenza di senso compiuto perché altre lacrime le corrono agli occhi, scatenando la totale confusione nei fratelli che non sanno come poter aiutare la bionda.

Esther però, la quale aveva osservato il modo di relazionarsi dei suoi figli dalle scale, decide di raggiungere i figli e posa una mano sulla spalla di Klaus per farlo scansare.

L’ibrido si rialza dalle ginocchia e lascia passare la madre che si inginocchia di fronte alla figlia piegando le gambe e le accarezza le mani per spingerla a
guardarla.

“Rebekah tesoro, ti ha turbato così tanto vedere delle famiglie unite e con figli solo perché tu non puoi averne?”

L’Antica alza il volto verso la madre la quale, con premura, inizia a toglierle dal viso ogni traccia di trucco sbaffato e di lacrime utilizzando il fazzoletto che le porge Elijah.

Quando la bionda sente di essere nuovamente in grado di parlare non può fare a meno di guardare addolorata la madre.

“Perché a me? Perché?”

Esther stringe con forza le labbra e, le lacrime pronte a uscire anche dai suoi occhi, stringe a sé la figlia facendole posare la testa sul suo capo mente le inizia ad accarezzare i capelli con la mano.

 “O bambina a certe domande non ci sono risposte”

Klaus e gli altri, totalmente confusi, guardano la madre perplessi.

“Madre che succede?”

Esther lascia che Rebekah si allontani da sé prima di decidersi a parlare, solo dopo aver visto la figlia farle un piccolo cenno d’assenso.

“Tua sorella Niklaus non sta così male solo perché è una vampira e non può né potrà mai avere figli. Vostra sorella soffre perché più di mille anni fa scoprì che neanche da umana le sarebbe stato possibile farlo”

I tre uomini rimanenti della famiglia Mikaelson si guardano tra loro sbalorditi e sorpresi ma anche tremendamente dispiaciuti per la sorella che aveva tenuto per sé un segreto così grande per oltre un millennio, un tempo considerevole anche per un vampiro.

Klaus è il primo a riprendere la facoltà della parola e a guardare la sorella con una punta di delusione nella voce.

“Non mi hai mai detto niente Bekah”

L’Originaria annuisce e, a fatica, si rialza in piedi, presto imitata dal maggiore.

“Mi dispiace Nik per non avertelo confidato ma non ce la facevo”

L’Antico annuisce e dopo averle regalato una carezza sulla guancia lascia che la bionda si volti verso gli altri due fratelli che, alle sue spalle, la guardano
rammaricati.

“Mi dispiace non averlo detto neanche a voi”

I due annuiscono mentre Rebekah riprende a parlare, più rivolta a se stessa che agli altri, gli occhi persi, le mani tra i capelli.

“Sapete quando l’ho scoperto dopo che la mamma mi aveva fatto un incantesimo per comprendere qual’era la ragione che non mi aveva fatta rimanere incinta quando ero stata insieme a Calum ho deciso di non dirlo mai a nessuno perché se ero terribilmente triste, una parte di me era anche sollevata. Vi chiederete il perché..beh sembra quasi sciocco ma mi sentivo sollevata nel sapere che Calum aveva sposato un’altra donna perché quella almeno poteva portare in grembo i suoi figli mentre io non avrei mai potuto fare visto che sono..difettosa”

Quando la bionda Originaria termina il suo monologo le lacrime scendono ancora dai suoi occhi ma le parole di Esther le fanno fermare immediatamente.

“Non ti azzardare a pensare mai più una cosa del genere di te stessa Rebekah. Sei una splendida donna così come eri una splendida ragazza allora, sei intelligente, piena di vita, astuta, scaltra e molto talentuosa. Ami incondizionatamente anche chi ti fa soffrire e sei in grado di perdonare, queste non sono abilità che tutti possiedono ma tu, figlia mia, le hai e dovresti esserne fiera”

Rebekah scuote la testa pronta a controbattere ma la madre non le dà la possibilità di farlo e continua a parlare.

“Hai perdonato me, tuo fratello per ciò che mi aveva fatto e sono sicura che se avessi avuto più tempo avresti perdonato anche tuo padre. Tu vivi per la tua famiglia e questo è ammirevole figlia mia. So quanto hai sofferto dopo la mia morte bambina, dall’altro lato ho sempre vegliato su di te e ti sentivo quando piangevi tutte le notti e urlavi il mio nome in preda al dolore”

Rebekah si morde convulsamente il labbro inferiore per impedire ad altre lacrime di scendere dai suoi occhi invano, perché dopo che la madre le fa riaffiorare alla mente certi ricordi la bionda non può fare a meno di sentir pungerle gli occhi mentre Kol, Elijah e Klaus rimangono impassibili e abbassano la testa ricordando perfettamente come la loro sorellina specialmente nel primo secolo dopo la morte della madre si infilava spesso nei loro letti in piena notte per la sensazione di solitudine che iniziava ad albergare il suo cuore.

L’Antica respira profondamente e Esther continua, afferrandole le mani.

“Non sentirti difettosa bambina, non lo sei. Sei quanto di più raggiante esista al mondo e io sono fiera di te”

Dopo le parole accorate della madre l’Originaria si tuffa tra le sue braccia e singhiozza contro la sua spalla mentre questa sorridendo le liscia i capelli.

“Oh madre quanto mi siete mancata”

Esther sorride felice e lascia che anche qualche lacrima scenda dai suoi occhi scuri.

“Anche voi mi siete mancati, tutti quanti”

La donna, continuando sempre ad abbracciare l’ultima dei suoi figli viventi, guarda gli altri che le sorridono e le fanno capire che anche loro avevano percepito la sua assenza.

Quando l’Antica si allontana dalla madre l’alone di tristezza sembra essere scomparso dal suo volto e lei sembra essersi notevolmente ripresa tanto che, guardando in uno specchio alle spalle dei fratelli, non può fare a meno di inorridire nel guardare la sua faccia sfatta.

“Beh sarà meglio che ora mi vada a sistemare. Non si sia mai detto che Rebekah Mikaelson non tenga al suo aspetto”

I fratelli ridono e scuotono la testa come la madre che invita i suoi ragazzi a raggiungerla in salone per poter parlare un po’.
 
 


Alla sera quando tutti, come d’abitudine, si ritrovano nell’ampio salone della villa per parlare e guardare la tv il clima è molto più calmo e sereno di quanto lo fosse la mattina o nel pomeriggio ed è Kol a interrompere il silenzio creatosi durante lo stacco pubblicitario di un film voltandosi verso Bonnie che, seduta sopra di lui sulla poltrona, le appare molto più rilassata di prima.

“Ancora sul piede di guerra dolcezza?”

La strega solleva gli occhi al cielo e nel farlo incrocia lo sguardo divertito di Caroline che la guarda seduta sul divano accanto a Rebekah e Stefan.

“No, mi sono calmata”

Kol sospira fintamente afflitto.

“Bene, altrimenti avrei dovuto fartela pagare”

Bonnie si volta e guarda l’Antico scettica.

“Ah si?”

Il biondo annuisce, serio.

“Certo, non sopporto che sfoghi su di me le tue frustrazioni quando hai dei problemi. A meno che non sia in camera da letto”

Bonnie scuote la testa e si volta nuovamente verso il televisore.

“Sei un idiota Kol”

L’Antico sorride divertito e sussurra nell’orecchio della strega con un tono di voce alto abbastanza da farsi sentire da tutti.

“Tanto mi ami lo stesso”

La gomitata arriva forte e ben assestata e toglie per pochi decimi di secondo il fiato all’Originale che, quando si riprende, scoppia in una fragorosa risata che ha il potere di far infuriare Bonnie, la quale si alza e và verso il divano dove sono seduti Caroline, Rebekah, Klaus e Stefan.

“Fammi posto Care”

La bionda l’accontenta e và a spostarsi sulle gambe del fidanzato sorridente ma questo, come se avesse appena ricevuto una scossa elettrica per la sola vicinanza con la vampira, la scansa da sé e si alza accennando un sorriso rassicurante mentre si và a sedere lontano, su una poltrona.

Lo sguardo incuriosito e perplesso dal comportamento dell’ibrido è sugli occhi di tutti che non riescono a comprendere perché l’Antico, sempre ben volenteroso di essere appiccicato alla sua ragazza, l’abbia scansata in maniera così brusca.

Caroline però è l’unica a rimanere ferita dal gesto e un presentimento l’avverte che, purtroppo, non sarebbe stata l’unica volta che l’Originale l’avrebbe fatto…


 
 

(*) riferimento puramente inventato dalla mia mente perversa che ha sempre sospettato che tra Lexi e Stefan fosse successo qualcosa, tanto da scriverci una shot sopra: se volete passate, vi lascio il link.
 

 Angolino Autrice:

Ciao popolo di EFP,  è tardissimo e io sono in ritardo ma purtroppo in questi giorni sono piena di cose da fare e non ce la faccio né a scrivere, né ad aggiornare infatti vi do una brutta notizia e annuncio che i capitoli saranno postati ogni 4 giorni, mi dispiace =(
In generale però questo è un capitolo che mi è piaciuto scrivere e che spero piaccia anche a voi sia per il momento dei Salvatore (che amo alla follia :D), sia per il momento con gli Originali e sia per la chiacchierata tra Bonnie e la madre che purtroppo è stata ispirata da vicende personali.
Non vi tedio con i miei problemi e mi auguro di ricevere dei pareri positivi su questo capitolo, ringrazio come sempre chi caga un minimo questa storia e, visto che ho riletto il capitolo in poco tempo, fatemi sapere se ci sono errori o orrori, provvederò a sistemare domattina. Un bacione, a presto e non dimenticatevi la
pagina facebook.
PS: spero che vi piaccia la mia versione di Esther perché tra tante mamme schifose nel telefilm (Liz Forbes ciaaao -solo nella terza stagione è migliorata- e Carol Lockwood) ho pensato che almeno lei potesse essere migliore.
A presto, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** The Past Always Came Back ***


Esther, come il giorno precedente, prepara a tutti quanti la colazione e finisce di metterla in tavola proprio quanto i figli scendono accompagnati dalle loro compagne e compagni.

La Strega Originaria subito elargisce loro un grande sorriso e li invita a sedersi.

“Buongiorno. Forza, servitevi pure, ho appena preparato la colazione”

Caroline non può fare a meno di sorridere alla vista dei pancakes nel suo piatto e del bicchiere colmo di B+, il suo preferito.

La vampira è interrotta dall’arrivo di Klaus che, accennando un sorriso ai presenti e evitando accuratamente di guardare lei, si siede a capotavola costringendo Esther a sedersi accanto a Caroline.

Rebekah è l’unica, insieme alla vampira bionda a rimanere perplessa, poiché conoscendo il fratello comprende che c’è qualcosa che non và ma decide di rimandare la conversazione a un altro momento e inizia a mangiare con gusto.

Dopo poco è Esther a rompere il silenzio, decidendosi a parlare.

“Mi sembra opportuno che ora che ho ristabilito le relazioni con i miei figli, impari a conoscere anche le loro dolci metà”

La Strega Originaria guarda divertita lo sbigottimento sul volto dei presenti e sorride prima di spostare lo sguardo su Bonnie.

“Posso dire di conoscere bene te e tua nonna, splendida donna tra l’altro, e posso immagino che la storia d’amore con mio figlio sia nata dopo che Kol ha usato la sua solita caparbietà che stranamente riscuote sempre un sorprendente effetto sulle donne”

L’Originale guarda piccato la madre.

“Lo dici come se fosse un difetto”

Bonnie sorride divertita e posa la mano su quella del fidanzato.

“Fidati, lo è. Sei parecchio estenuante quando vuoi”

L’Antico solleva gli occhi al cielo ma segretamente sorride nel comprendere che sua madre, con i suoi modi riservati tanto simili a quelli di Elijah, gli aveva fatto capire di apprezzare la sua fidanzata e questo, per il vampiro, significa molto.

Esther accenna un sorriso al figlio e si volta poi verso Elijah e Katherine che, seduti vicini, sembrano apparentemente indifferenti alla conversazione ma
dentro di loro, in maniera differente, sono spaventati dalle parole che potrebbe utilizzare la strega.

“Beh, ho seguito dall’Altro Lato il vostro avvicinamento nel 1492 e devo ammettere di esserne rimasta affascinata. Tu Katherine eri un’umana deliziosa e anche mio figlio se ne era accorto tanto che, anche se aveva giurato sulla mia tomba di non soffrire più per una donna dopo la scomparsa mia e di Tatia, stava iniziando a riaprire il suo cuore..solo per te. Non ti conosco e non ho seguito la storia della tua vita ma immagino che tu sia una tra i pochi vampiri che conservano ancora un’umanità, anche se fatichi a dimostrarlo a tutti”

Caroline e Rebekah, all’unisono, sbuffano contrariate mentre l’occhiata decisa di Katherine le fulmina e fa sorridere Esther, la quale non distoglie lo sguardo dalla vampira che, attenta alle sue parole, continua a scrutarla negli occhi scuri, tanto simili a quelli dell’uomo di cui si era innamorata.

“Celi le tue emozioni agli altri per mostrarti imperturbabile in qualsiasi situazione e per non permettere alle persone di ferirti, probabilmente perché l’hanno già fatto diverse volte e in questo sei molto simile a mio figlio, non potrei pensare a compagna diversa da te con cui Elijah possa trascorrere l’eternità insieme”

Katherine sorride sinceramente commossa dalle parole della Strega Originaria e le permette, anche se per poco, di scorgere le reali emozioni che albergano nel suo cuore prima di tornare a mostrare la sua solita maschera da vampira insensibile della quale Esther riesce a sorridere.

L’Antica poi si volta verso Rebekah e Stefan con sguardo ammonitore.

“Sono stata costretta a guardare ogni singolo secondo di quei temibili anni venti e, sebbene non condivida per niente il modo in cui voi solevate divertirvi, non posso fare a meno di riconoscere come qualcosa di molto simile albergasse nelle vostre anime: nascosta dai molteplici omicidi in voi c’era un alone di tristezza causato dalla mancata vicinanza con la vostra famiglia. Tu in quel periodo Stefan non frequentavi né tuo fratello, né la tua amica Lexi mentre tu
Rebekah eri separata dai tuoi genitori e da tutti i tuoi fratelli e questo causava scompiglio nel tuo animo. Non mi rimane molto complicato comprendere come abbiate fatto a ritrovarvi l’un l’altra”

I due si sorridono complici e si scambiano un dolce bacio che fa sorridere la Strega Originaria prima di convincerla a voltarsi verso Caroline al suo fianco, controllando con la coda dell’occhio Klaus che, a capotavola, è visibilmente turbato.

“L’unica coppia su cui non so nulla è la vostra. Come vi siete innamorati tu e Niklaus?”

Caroline fa per parlare, gli occhi trasognanti ma il fidanzato la interrompe bruscamente, cercando di ridurre al minimo le domande della madre.

“Come tutte le coppie madre, ci siamo frequentati, innamorati e ora viviamo insieme. Semplice noh?!”

Caroline inarca un sopracciglio e guarda scettica l’ibrido.

“Semplice? Con te niente è semplice Nik. Siamo stati insieme perché tu mi hai tentata, ho dovuto stringere amicizia con tua sorella per riavvicinarmi a te dopo che mi avevi respinta, ho perso le mie amiche e per poco non perdevo neanche te perché volevi allontanarmi nuovamente. Abbiamo superato diverse difficoltà per essere insieme qui oggi”

Esther sorride in direzione di Caroline e le posa una mano sulla sua, distesa sul tavolo e fa per parlare ma il figlio glielo impedisce parlandole sopra.

“Beh, come vuoi. Ora siamo qui e il resto è storia”

Caroline, arrabbiata, si alza dal tavolo e poggia i palmi aperti sulla superficie liscia mentre guarda con sguardo assassino l’Originale.

“Si può sapere che diavolo ti prende da un paio di giorni a questa parte? Mi scansi, non fai l’amore con me e ieri non sei neanche venuto a dormire e sei
rimasto nel tuo studio tutta la notte”

Klaus cerca di minimizzare stringendosi nelle spalle, gli occhi di tutti puntati su di lui.

“Stavo sbrigando delle pratiche per la casa. Mi sono addormentato sul divano”

La vampira nuovamente inarca le sopracciglia, questa volta stizzita.

“Mi prendi in giro? Dormo con te da più di tre anni e tu se non hai il tuo comodissimo letto con il materasso erto non prendi sonno, ora mi vuoi far credere che ti sei addormentato sullo scomodo divano del tuo studio?”

L’ibrido si alza da tavolo innervosito e guarda la vampira irato.

“Vuoi discutere dei nostri problemi di coppia davanti a tutta la mia famiglia? Sempre una regina del dramma eh Caroline?”

La vampira lo raggiunge fulminea e gli si posiziona di fronte, ferita e arrabbiata al tempo stesso.

“Si può sapere di che diavolo parli? Da quando noi abbiamo problemi e da quando cerchi di trovare dei pretesti per litigare con me?”

L’Originale sbuffa e oltrepassa la vampira uscendo dalla stanza senza degnarla di ulteriore risposta.

Caroline, abbattuta, si siede al posto occupato poco prima dal suo fidanzato e non può fare a meno di percepire su di sé l’occhio vigile di Esther.

“Caroline non conosco bene le dinamiche tra te e Niklaus ma conosco mio figlio e ti consiglio di non prendertela, a volte quando è turbato o spaventato da
qualcosa se la prende con le persone più vicine a lui ma poi si rende conto delle sue azioni e chiede sempre perdono”

La bionda alza lo sguardo verso la Strega Originaria e accenna un sorriso mite.

“Grazie Esther. Spero proprio che si comporti così”

La donna annuisce mentre Stefan si alza da tavola e raggiunge Caroline.

“Dai, usciamo. Ti porto in un posto”

La vampira si fa forza e, accennando un sorriso al ritrovato amico, lo segue mentre la voce di Rebekah raggiunge i due.

“Vengo con voi”

Stefan, imbarazzato e alla ricerca di un modo per convincere la fidanzata a non venire, cerca di dissimulare il tremolio improvviso delle dita e ostenta sicurezza.

“Non puoi. Avevo promesso a Caroline un uscita tra vecchi amici, gliene devo una da quattro anni”

L’Antica annuisce anche se il dubbio che quella di Stefan sia una balla si insinua nella sua mente e si risiede.

Katherine invece, riconoscendo alla perfezione che quella di Stefan sia una menzogna, raggiunge i due divertita.

“Sono anch’io una vecchia amica noh? Vengo volentieri”

Caroline sbuffa e incrocia le braccia sotto al seno.

“Non sei stata invitata da nessuno Katherine”

La Petrova sporge il labbro inferiore in un’adorabile broncio e guarda provocatoria Stefan.

“Ma voglio venire”

Il vampiro, fiutando il pericolo, annuisce e acconsente a far venire la doppelganger con loro mentre questa sorride e si sporge a guardare Elijah che, un sorriso divertito sulle labbra e un breve cenno di assenso, la invita ad andarsi a divertire con i suoi amici.

La vampira segue i due e afferra la sua borsa sorridendo, conscia che tra lei ed Elijah non sarebbero mai servite smancerie pubbliche, loro si sarebbero sempre capiti con un solo sguardo.

 
 

Dopo un paio d’ore che Rebekah, Elijah e Kol sono soli in casa assieme a Bonnie, la quale se ne sta sdraiata placidamente addosso al suo Originale sul divano in salone, i quattro vengono raggiunti da Esther e Klaus che portano con loro in salone due grandi tomi appartenenti alla Strega Orinale e una scatola piena di candele.

Subito Elijah guarda incuriosito la madre.

“Cosa volete fare?”

Esther per qualche secondo rimane in silenzio non sapendo in che modo spiegare quale fosse il suo piano ma poi prova con la più semplice verità.

“Voglio parlare con gli spiriti di vostro padre e di vostro fratello”

Elijah, Rebekah, Kol e Klaus, che era rimasto all’oscuro del piano della madre ma l’aveva aiutato a portare giù le sue cose solo perché riteneva che la donna dovesse metterle in salone, e persino Bonnie, rimangono sconvolti.

La strega è però la prima a riprendersi e a dimostrare come la logica prevalesse sempre sui sentimenti nella sua mente.

“Non puoi farlo. Avresti bisogno di qualcuno che è in grado di vedere i morti, ossia una persona che è stata riportata indietro dalla morte o che ha vissuto
un’esperienza pre-morte”

Esther scuote la testa, scatenando la curiosità generale.

“Non è necessario Bonnie. Si può aprire un varco di qualche minuto con il mondo degli spiriti senza provocare uno sbilanciamento della natura utilizzando due stirpi di sangue e, se tu vorrai aiutarmi, io potrò effettuare l’incantesimo in modo da poter rivedere finalmente mio marito e mio figlio”

La Bennet annuisce e, lentamente, si avvicina alla Strega Originaria.

“Okay, ti aiuterò. Cosa dobbiamo fare?”

Esther sorride contenta e afferra la scatola di candele.

“Dobbiamo disporre queste in senso orario, accenderle e poi dovremmo versare il nostro sangue in un calice prima di pronunciare la formula dell’incantesimo”

Bonnie annuisce e aiuta l’Originaria a predisporre tutto mentre i suoi figli si siedono sul divano di fronte a loro guardandole all’opera.

Quando arriva il momento che le due versino il loro sangue nel calice i vampiri nella stanza non possono fare a meno di stringere gli occhi, anche con più di mille anni alle spalle l’odore del sangue li destabilizzava sempre, tutti.

Bonnie lascia che la lama del coltello che Esther le porge le scorra lungo il polso, tagliandolo solo superficialmente e, quando porge nuovamente l’arnese
alla donna, Kol le si avvicina facendo attenzione a non entrare nel cerchio e come se fosse la cosa più normale per lui si porta il braccio della strega più
giovane alle labbra e le succhia via il sangue rimasto sulla ferita mentre la mora lo guarda imbarazzata e rossa in volta.

L’Originale scuote la testa e la guarda provocatorio.

“Cosa? Non volevo che ti macchiassi la maglia dolcezza, è bianca”

Bonnie abbassa lo sguardo impacciata e si volta verso Esther riuscendo comunque a notare il sorriso indecente che le dedica Kol mentre torna a sedersi affianco ai fratelli maggiori e si porta il pollice sul bordo delle labbra per pulirle dal sangue in eccesso.

La Strega Originale ammonisce suo figlio con lo sguardo e poi afferra le mani di Bonnie indicandole la formula da ripetere insieme scritta in una lingua antica sul suo grimorio.

La Bennet non si fa pregare e inizia a intonare la litania che và avanti per qualche minuto finché le candele si spengono attorno a loro, donando un aspetto lugubre alla stanza.

Bonnie riapre gli occhi e volta il capo verso gli Originali prima di girarlo nuovamente verso Esther che la guarda incerta.

“Ha funzionato?”

La giovane sta per rispondere che non ne ha idea ma un’altra voce risponde al posto suo dall’angolo destro del salone, proprio alle spalle del divano dove sono seduti gli Antichi.

“Si mia dolce Esther. Ha funzionato”

La donna si alza rapida, commossa, e và incontro al marito che emerge dall’oscurità e le sorride dolcemente.

“È bello rivederti mia cara”

Esther non attende ulteriori secondi e corre ad abbracciare il marito mentre qualche lacrima sfugge al suo controllo e le và a bagnare le guancie.

“Mi sei mancato tanto”

Mikael stringe di più a sé la donna e si perde a respirare l’odore dei suoi capelli mentre i figli, lievemente scioccati, si alzano dal divano e si dispongono in
fila davanti ai genitori, riuniti dopo tanti secoli di lontananza.

I due, di malavoglia, sono costretti a separarsi e Esther punta lo sguardo perso alle spalle del marito.

“Dov’è nostro figlio Mikael? Dov’è il mio Finn?”

L’uomo le accarezza una guancia e la guarda addolorato.

“È andato via Esther. Finn è andare oltre”

La donna annuisce mentre un velo di delusione adombra i suoi occhi ma non sposta lo sguardo da quello dell’uomo di fronte a sé.

“E tu?”

Mikael si stringe nelle spalle e fa un sorriso storto.

“Io non posso mia cara, ho troppe questioni irrisolte per poter andare verso la pace eterna”

La Strega Originaria annuisce comprensiva e si siede su uno dei divani mentre il marito scruta i quattro figli riuniti e si sofferma sulla figura di Kol, davanti alla sua Bonnie.

“È tanto che non ti vedo figliolo”

Kol sorride bieco facendo notare a Bonnie quanto il suo sorriso sia simile a quello del genitore.

“Solo un paio di secoli padre, niente di che”

Mikael scuote il capo abituato ai toni sempre scherzosi del figlio e sposta poi lo sguardo su Elijah, al fianco del minore.

“Ho saputo che hai ritrovato l’amore figlio, insieme a un’altra Petrova”

Elijah si stringe leggermente nelle spalle e non lascia trapelare alcuna emozione dagli occhi mentre si siede affianco alla madre.

“Già, non sono l’unico a ripercorrere il proprio cammino più volte. A quanto pare qualcosa da voi l’ho presa padre”

Mikael coglie perfettamente l’allusione al suo passato incentrato sulla cattura eterna del figliastro e abbassa lievemente il capo mentre Rebekah si schiarisce la voce e compie un passo avanti, desiderosa che il padre le dica qualcosa, qualunque cosa.

L’uomo l’accontenta e dopo aver specchiato gli occhi così simili ai suoi in quelli della figlia sospira rumorosamente e le si avvicina di un passo, gentile.

“Rebekah il nostro ultimo incontro è degenerato in un modo che non mi aspettavo. Credevo tu mi comprendessi e che non mi accusassi di aver distrutto la nostra famiglia”

L’Originaria innalza un fine sopracciglio e poggia una mano sul fianco, scettica.

“E chi l’avrebbe fatto se non voi padre? Noi siamo uniti, abbiamo perdonato la mamma. Voi siete cenere”

Gli occhi dell’Antico fiammeggiano e si spostano subito sulla figura longilinea di Klaus, il corpo rilassato, le spalle appoggiate sul camino dell’ampio salone e non perde occasione per attaccarlo..

“È solo per colpa sua e di quello sciocco di un Salvatore se ora lo sono”

Rebekah fa per reagire mentre i suoi occhi si infiammano, come succedeva spesso al padre, ma Esther si frappone fra i due e guarda il marito rigida.

“È per questo motivo che ho voluto rivederti Mikael. Avevo bisogno di parlare con te del modo in cui ti sei comportato dopo la mia morte”

Bonnie, notando come i toni si facciano sempre più privati, tenta di andarsene ma la Strega Originaria la blocca.

“Non preoccuparti cara, sei parte della famiglia ora quindi puoi rimanere”

La donna si volta poi verso il marito e il suo sguardo cambia, da amorevole e materno, a duro e freddo.

“Hai braccato i miei figli come animali per secoli finché Niklaus non è riuscito ad ucciderti”

Mikael fronteggia apertamente la donna e le si avvicina notevolmente innervosendo i figli che vedono ripresentarsi sotto i loro occhi dinamiche avvenute durante la loro giovinezza più e più volte.

Esther però sembra non curarsene e guarda rigida e impenetrabile l’uomo mentre questo prende parola.

“L’unico che volevo vedere morto era il tuo bastardo Esther”

Lo schiaffo arriva potente e deciso, decisamente inaspettato da parte di tutti, soprattutto di Klaus e di Mikael che guarda furente la donna.

“Non permetterti di chiamare mio figlio così mai più Mikael o ti farò bruciare tra le fiamme dell’inferno per l’eternità. Tu hai cresciuto Niklaus e avresti dovuto amarlo invece di educarlo solo con la forza. Sono passata troppe volte sopra il tuo comportamento ma devo ammettere che, dopo la mia morte, ti sei superato. Ti sei trasformato in un animale ed hai ucciso la progenie dei tuoi stessi figli. Hai quasi piantato un paletto di quercia bianca nel cuore di Elijah soltanto perché tentava di tenerti lontano da Niklaus e ti sei scontrato più volte con i tuoi stessi figli perché questi cercavano di proteggere loro fratello. Niente ti ha fermato, a quanto posso vedere neanche la morte”

Mikael scuote la testa e guarda la donna oltraggiato.

“Come puoi difenderlo? Ti ha uccisa! Dannazione Esther abbi un po’ di amor proprio”

La strega sorride compassionevole nei confronti del marito che mai avrebbe potuto capire l’amore che la legava a Klaus in modo particolare rispetto agli altri figli.

“Oh Mikael sappiamo entrambi che se non l’avesse fatto mio figlio l’avresti fatto tu. Mi hai odiata quando hai scoperto del mio tradimento, mi avresti uccisa
con le tue mani”

L’Antico sorride amaro.

“Non l’ho fatto però”

Esther scuote la testa e carezza la guancia di quell’uomo che tanto aveva amato e tanto odiato nel corso dei secoli.

“Addio Mikael. Passa oltre e abbandona questa vita perché non otterrai mai il nostro perdono, mai”

L’uomo richiamato dall’Altro Lato può solo dedicare un ultimo sorriso alla moglie che non poteva evitare di amare e uno sguardo carico di sentimento nei confronti dei figli, Klaus escluso, prima che una nube lo avvolga e lo faccia scomparire così come era apparito lasciando tutti con una sensazione di vuoto e smarrimento nel cuore che li porta a separarsi subito e a cercare un posto in cui poter pensare in pace su quanto avvenuto, da soli.
 
 


Stefan beve un goccio dell’alcolico rimasto nel bicchiere e si volta verso Caroline che, gli occhi ancora lucidi, cerca di ubriacarsi per dimenticare la lite con Klaus.

“Care stai bene?”

La vampira scuote la testa ma accenna un sorriso lo stesso.

“No, ma non importa”

Katherine interrompe quella che è sicura diventerebbe una patetica conversazione sui problemi esistenziali della biondina e guarda provocatoria Stefan.

“Allora Stef qual è la vera ragione perché siamo qui?”

Caroline guarda confusa la vampira più grande credendo di essersi persa una parte della conversazione ma notando la confusione anche negli occhi di
Stefan non può fare a meno di sentirsi rincuorata.

“Di che parli Katherine?”

La vampira sbuffa e guarda ovvia il giovane davanti a sé.

“Andiamo Stefan ho vissuto con te quasi un anno. Ho imparato a conoscerti e tu hai in mente qualcosa altrimenti non avresti mai proposto una rimpatriata
tra amici alla bionda”

Stefan sospira pesantemente e abbassa il volto prima di spostare lo sguardo sulla bionda vampira che lo guarda confusa.

“Beh, effettivamente c’è una ragione per la quale volevo che oggi uscissimo insieme. Anche se non avessi litigato con Klaus te l’avrei chiesto. Ho bisogno
di un parere femminile Caroline”

La bionda annuisce ancora piuttosto perplessa e aspetta che Stefan metta sul tavolino del bar nel quale si erano rifugiati una scatolina blu.

Quando la vampira la apre un suono meravigliato esce dalle sue labbra e anche da quelle di Katherine, la quale si è avvicinata alla bionda per poter
notare meglio lo splendido solitario dalla montatura antica racchiuso nella misteriosa scatola.

Le due si guardano un attimo tra loro confuse prima di puntare lo sguardo su Stefan, il quale incerto cerca di cogliere dai loro sguardi un segnale positivo o negativo che non tarda ad arrivare quando la bionda Forbes gli dà una spallata e gli sorride convincente.

“È stupendo Stef. Vuoi dare l’anello a Rebekah?”

Il vampiro annuisce e guarda più rilassato in direzione dell’amica.

“Si, voglio darglielo come promessa di rimanere al fianco l’uno dell’altra per sempre”

Caroline posa commossa una mano sulla spalla del giovane.

“È un pensiero bellissimo. Sono convinta che Beks sarà contentissima”

Stefan sospira e si passa una mano tra i capelli.

“Si, lo spero anch’io”

I due rimangono per un momento  guardarsi sorridenti finché Caroline non piega la testa, intristita dal pensiero che Klaus per lei non avrebbe mai fatto nulla del genere.

Katherine, accorgendosene, sbuffa annoiata e si sporge leggermente sullo sgabello su cui è seduta per poter parlare meglio con la bionda.

“Sta tranquilla Barbie, con Ken si sistemerà tutto”

Caroline neanche alza gli occhi per rispondere piccata alla vampira e si limita ad ignorarla, facendo solo preoccupare ulteriormente i due al suo fianco che si guardano perplessi prima che Katherine, alzando li occhi al cielo, si decida a usare parole confortevoli per la bionda.

“Conosco Klaus da secoli e non l’ho mai visto amare nessuno con l’intensità con la quale ama te. Qualunque sia il motivo che ora lo spinge a comportarsi da idiota sta certa che durerà poco. È un tipo abbastanza testardo, quando vuole qualcosa nessuno può toglierlo dalla testa e per qualche ragione vuole
te bambolina quindi sta certa che non ti lascerà perdere così presto”

Caroline si asciuga con il dorso della mano una lacrima che era sfuggita al suo già poco ferreo controllo e fa un cenno di ringraziamento a Katherine piegando la testa nella sua direzione, gesto che la vampira ricambia con un’occhiata carica di significato.
 
 


Esther bussa alla porta dello studio del figlio che, da quando lo spirito del padre era stato risucchiato nell’Altro Lato, si era eclissato nella sua stanza e non attente un responso per entrare.

La donna nota come il figlio sia sconvolto e come questo, molto probabilmente, abbia anche pianto e si avvicina a lui cautamente, sedendogli accanto sul
divano.

L’ibrido subito alza gli occhi sulla madre e accenna un sorriso nella sua direzione.

“Non credevo mi avreste difeso”

Esther guarda perplessa il figlio e, prima che questo possa fare qualsiasi cosa, gli chiude entrambi i palmi delle mani a coppa sul viso per poter fissare il suo sguardo, simile a quello del padre naturale, nel suo.

“Niklaus quando ho tradito Mikael sapevo cosa stavo facendo e comprendevo le conseguenze che poteva avere tale gesto ma provavo un forte
sentimento per l’uomo con il quale ho giaciuto, altrimenti non l’avrei mai fatto. Quando scoprii di essere incinta e decisi di tacere la verità al tuo patrigno sapevo in cuor mio che ti avrei reso la vita difficile ma ti amo Niklaus, ti ho sempre amato, sei mio figlio. Non dubitare mai che io ti difenda, lo farei sempre”

L’ibrido, incapace di mantenere la sua solita maschera fredda, lascia che alcune lacrime scivolino sulle sue guancie, prontamente asciugate dalla madre con gesti premurosi.

L’Antico però scansa le mani della donna e la guarda confuso.

“Perché lo fate? Io vi ho uccisa madre, vi ho strappato il cuore dal petto come un animale”

La Strega Originaria china lo sguardo pensierosa ma poi lo rialza verso quello del figlio con una nuova luce negli occhi, più accorata, più materna.

“Figlio mio tu non hai colpe per quanto riguarda la mia morte e non dovresti dartene. So che per molti secoli ti sei portato con te il rimorso per avermi uccisa ma tu in quei momenti stavi affrontando due trasformazioni perché io, da genitrice incosciente, ho taciuto a Mikael la verità sulla tua natura immaginando che tu non avresti mai ferito nessuno e ho preferito condannarti alla vita eterna piuttosto che rivelare il mio segreto. Per questo quando ti trasformasti in vampiro e scopristi di essere anche un licantropo ti accanisti su di me ma non temere, non è stata colpa tua. Eri solo sopraffatto, tu più di tutti, dalle tue emozioni”

Klaus sembra non ascoltare le parole della madre e si prende la testa tra le mani, frustrato, mentre questa prende a carezzargli la schiena con movimenti
ampi e delicati che rilassano di poco l’ibrido.

“Sono un mostro madre, non potete negarlo. Io non merito nulla, né felicità, né conforto”

La donna sorride divertita e rivolge una domanda impertinente all’Antico.

“È per questo che hai voluto litigare con la dolce Caroline?”

L’ibrido si irrigidisce notevolmente ma non risponde e continua a nascondere il volto tra le mani mentre Esther, dolcemente, prova a farlo uscire dal suo stato semi-catatonico.

“Sono sicura che sia una splendida persona e che tu la meriti figlio mio perché sei altrettanto buono, anche se hai macchiato le tue mani più volte con il
sangue degli innocenti. Il tuo cuore, la parte più nascosta, quella più pura alla quale non hai permesso di essere intaccata dall’odio di Mikael o dagli scontri con i tuoi fratelli è la migliore di te e tu hai scelto di donarla lei”

Klaus decide finalmente di scoprire il volto e guarda la madre angosciato.

“Non la merito”

Esther sorride dolcemente e accarezza una guancia irsuta al figlio mentre questo si abbandona alla carezza.

“Io credo di si Niklaus ma non è la mia opinione quella che conta, tu devi ritenere di meritarla. Spero che tu non decida di sabotare la relazione con Caroline come ti ho visto fare in passato perché sarebbe veramente un dispiacere per me e per tutti quanti, ma per te stesso in primis”

Klaus annuisce lentamente ma non risponde alla madre, lo sguardo ancora puntato nel suo.

Negli occhi un’unica certezza: quella di non poter essere il meglio per Caroline Forbes e di non meritare una persona così splendida al suo fianco ma come convincere di tale ovvietà una persona caparbia quanto lei?

Klaus sospira e guarda la madre deciso: non avrebbe fatto ricredere Caroline su ciò che era meglio per lei ma le avrebbe mostrato che lui sicuramente non lo era.

 



Angolino Autrice:

Salve a tutti! Finalmente questa volta non sono in ritardo, anche se ammetto di dover ancora rispondere alle vostre recensioni >.< Dunque..cosa dire di questo capitolo? Per quanto riguarda le vicende che succederanno ai Klaroline è certamente di passaggio e, a proposito, ci terrei a chiedervi una piccola cortesia: fidatevi di me, non posso certamente dirvi come andrà a finire la storia ma fidatevi perché io questi due quindi state ben certi che non gli farò fare la fine di Romeo e Giulietta (bellissima storia, orribile finale). Altro appunto è per quando riguarda Esther, so che alcuni di voi non apprezzano la mia scelta di trasformare la madre peggiore di Mystic Falls in una brava persona ma, come ho già spiegato nei capitoli scorsi, Esther ha riflettuto prima di decidere di cercare nuovamente i figli e ha deciso di accettare la loro natura, come ribadisce in questo capitolo difendendo Klaus da Mikael. Spero vivamente che il chappy vi sia piaciuto e che vogliate farmi sapere cosa ne pensate. Io vi mando un grande bacio, a presto. –Alessandra.

PS: per qualsiasi perplessità fatemelo sapere, ancora baci e non dimenticate la pagina
facebook!

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Every Good Things Came To An End ***


Caroline con una sciocca scusa si allontana dai chiacchiericci, per lei ora insopportabili, di Katherine, Elijah, Kol, Bonnie, Rebekah e Stefan e lascia la piscina sul retro della casa sospirando di sollievo.

La bionda si decide ad andare alla ricerca di Klaus, con il quale dalla sera prima non era riuscita a parlare e che le mancava all’inverosimile.

La vampira avverte poi dei rumori provenienti dalla camera da letto sua e dell’ibrido e non può fare a meno di sorridere pensando che se Klaus si era andato a rintanare lì molto probabilmente aveva deciso di chiarire al loro modo, sotto le lenzuola e stretti l’uno all’altra.

La bionda così non si pone tanti problemi e raggiunge in un lampo la loro stanza dove la porta è socchiusa ma quello che vede non può fare altro che spezzare il suo cuore a metà: Klaus e una donna stavano facendo sesso tra le coperte egiziane che lei stessa aveva comprato l’anno scorso e che ora i due stavano rovinando strusciandoci sopra a un ritmo sostenuto dettato dalle spinte dell’ibrido nel corpo della sconosciuta.

Dalle labbra della bella vampira non esce un suono e questa indietreggia nel completo silenzio finché i suoi piedi nudi non vanno a sbattere contro un tavolinetto basso posto alla cima delle scale ottenendo l’effetto che la bionda voleva evitare, farsi scoprire; infatti Klaus e la donna si accorgono di lei e la ragazza potrebbe giurare di leggere pentimento e rimorso negli occhi dell’ibrido ma decide di non guardarli ancora per non dargli la soddisfazione di vederla piangere e scende in fretta le scale con l’intento di fuggire al più presto da lì.

La bionda è però costretta ad fermarsi nel giardino anteriore della villa poiché l’ibrido, che veloce si era rivestito, la blocca per un braccio, impedendole di procedere.

Caroline avverte un senso di nausea propagarsi nel suo stomaco e quando volta gli occhi per guardare quelli di Klaus, dispiaciuti e angosciati, non può
fare a meno di prorompere in un grido sofferente e lasciarsi cadere a terra mentre tutti i vampiri presenti nella casa si affrettano a raggiungere il luogo, spaventati dall’urlo.

Ma quando tutti, comprese le due streghe, raggiungono la coppia non possono fare a meno di guardare lo spettacolo piuttosto confusi.

Nessuno però riesce a dire una parola perché Caroline urla nuovamente, agognante nel suo dolore ai piedi di Klaus, questa volta però la bionda viene raggiunta da Bonnie che l’abbraccia e le fa posare la testa sul suo petto, mormorandole parole di conforto.

“Care và tutto bene. Sta tranquilla. Và tutto bene”

Rebekah, preoccupata per l’amica, fa saettare lo sguardo verso Klaus che inerme guarda la scena di fronte a sé quasi come se non avesse niente a che fare con lui.

“Cosa le hai fatto Nik?”

L’ibrido guarda spaesato la sorella e non può fare a meno di rispondere confuso.

“Cosa?”

Rebekah guarda furente l’Antico e gli si avvicina a grandi passi.

“Caroline è a terra e alterna singhiozzi a urla e tu eri l’unico ad essere insieme a lei quindi mi chiedo cosa le hai fatto perché qualcosa è di certo successo.
Dimmelo Nik, ora!”

L’ibrido non può fare a meno di continuare a guardare Caroline prima di rispondere alla sorella.

“Io l’ho tradita Bekah. Io..sono andato a letto con un’altra e Caroline ci ha visti”

Il pugno che l’Originaria sferra sul viso dell’ibrido arriva inaspettato da parte di Klaus che si accascia a terra, qualche metro più indietro.

L’Antica gli si avvicina furibonda e lo guarda con gli occhi fuori dalle orbite.

“Ma come diavolo ti è venuto in mente Nik? Sei un’idiota!”

Rebekah si trattiene a stento dal colpire il fratello un’altra volta solo grazie all’aiuto di Stefan che l’affianca e le posa una mano sulla spalla per calmarla.

La vampira non ancora soddisfatta aspetta che l’ibrido si rialzi prima di decidersi a porgli altre domande pere riuscire a capire meglio la situazione.

“Con chi?”

“Corinne”

La voce di Klaus è paragonabile a quella di un automa: monocorde e atona, senza alcuna inflessione di accento, sempre caratteristico della sua parlata.

La bionda Originaria guarda sconvolta e allarmata il fratello maggiore.

“Corinne? Mi prendi in giro Nik?!”

Caroline, come se alle parole dell’amica avesse ripreso vita propria, si alza dalle braccia di Bonnie e guarda in direzione dell’Antica, bramosa di risposte.

“Chi è Corinne?”

L’Originaria si morde il labbro per qualche secondo, indecisa sulla risposta da fornire all’amica ma poi decide che la verità è la migliore cosa che possa
offrire alla bionda così prende un respiro e dà voce ai suoi ricordi.

“Corinne è una vampira molto antica, credo che abbia all’incirca 800 anni. Nik la conobbe alla fine del 1300 in Gran Bretagna. Loro due stettero insieme
per quasi tutto il secolo successivo finché poi Nik scoprì che la doppelganger era tornata e dette il ben servito a Corinne per concentrarsi sulla sua maledizione”

Caroline annuisce leggermente in direzione di Rebekah e poi sposta lo sguardo ferito ma ancora fiammeggiante verso Klaus, il quale la guarda
angosciato.

“Tu mi hai appena tradita all’interno della casa che abbiamo costruito insieme, nella stanza che abbiamo condiviso per tre anni, sulle coperte tra le quali abbiamo fatto l’amore centinaia di volte con la tua ex fidanzata?”

La bionda non si rende conto di essere a un palmo dal viso dell’ibrido se non quando sente il respiro caldo e leggermente affannato dell’Antico infrangersi contro la sua pelle.

L’Originale non può far altro se non annuire ma alla vampira non basta e riprende arrabbiata.

“Rispondimi Nik! Mi hai appena tradita con la tua ex fidanzata?”

Klaus, conscio che ormai non c’era più alcun modo per poter tornare indietro, prende un lungo respiro prima di parlare.

“Si, l’ho appena fatto Caroline”

Lo schiaffo si infrange contro la guancia dell’ibrido in meno di un decimo di secondo e Caroline digrigna i denti, il viso trasfigurato dalla rabbia, pronta a colpire nuovamente ma l’Antico scansa facilmente il fendente facendo comprendere alla vampira di non avere chance contro di lui, non con l’uso della forza almeno.

Caroline comprendendolo ritorna alla sua forma umana e sorride amara prima di posare nuovamente lo sguardo, questa volta non più contornato da venature violacee, in quello del fidanzato, o di quello che fino a quel momento lo era stato.

“Ho solo una domanda: perché? Ho fatto tutto per venirti incontro ma tu da un periodo a questa parte ti sei allontanato e ora hai perfino fatto sesso con
un’altra. Perché”

Klaus sospira e abbassa lo sguardo prima di parlare, certo che se incontrasse le iridi cerulee di Caroline non sarebbe in grado di spiegarsi e
scongiurerebbe la vampira a tornare insieme a lui.

“Io l’ho fatto perché tu non meriti una persona come me al tuo fianco, non sono giusto per te e tu dovresti capirlo perché quello che faccio solitamente io è ferire le persone. Per questo motivo io..”

Caroline blocca l’Antico frapponendo una mano tra loro, le lacrime di nuovo a premerle gli occhi.

“Hai perfettamente ragione. Tu non mi meriti ma non per i motivi che credi tu. Tu non mi meriti per il semplice fatto che mi hai appena tradita solo per la tua sciocca e costante paura di non essere abbastanza per le persone ma sai cosa? Questa volta non ti perdonerò. Non posso. Tu hai oltrepassato il limite con me e non avresti dovuto farlo, ti avrei perdonati tutto Nik ma il tradimento non lo accetto, non per paura. Addio”

Caroline fa per voltarsi e sparire ma Klaus la ferma e la fa voltare nuovamente verso di sé.

“Ti prego, resta”

La bionda anche se non può impedire alle lacrime di scivolarle sulle guancie e al suo animo di essere in conflitto, scuote la testa, afflitta.

“Non posso. Non ce la faccio. Anche questa volta hai voluto mostrarmi solo Klaus, hai voluto farmi credere che Nik non esiste e anche se ci ho convissuto per tre anni oggi hai fatto qualcosa che solo Klaus farebbe: mi hai ferita”

Caroline si districa dalla presa dell’Antico che via via è andata sempre di più alleggerendosi e lascia un sorriso a Bonnie, Rebekah e Stefan prima di
sparire in una folata di vento dalla villa, lasciando gli altri a guardarsi perplessi.

Klaus inizia ad avanzare diretto al cancello d’entrata ma Bonnie, la più vicina a lui, lo blocca fermandolo per un braccio istaurando il loro primo contatto fisico di sempre.

“Lasciala andare, non seguirla”

L’Antico assume nuovamente la sua maschera fredda e guarda irritato la strega.

“Perché dovrei fare quello che mi dici tu?”

Bonnie ritrae la mano dall’avambraccio dell’ibrido e lo guarda negli occhi non potendosi impedire di provare pena nei confronti di un’anima tanto
complessa quando marcia al suo interno.

“Perché lei tornerebbe tra le tue braccia ma non dimenticherebbe mai quello che è successo e non farebbe altro che distruggersi da sola, all’interno, finché di lei non rimarrà che un corpo morto”

Lungo la schiena dell’Originale salgono brividi di terrore al solo pensiero di poter ridurre così la sua Caroline e non può fare a meno di annuire
leggermente in direzione della strega e di avviarsi verso l’ingresso della casa, subito seguito dalla madre.

Gli altri, rimasti fuori, si guardano piuttosto scioccati tra loro.

Il primo a parlare è Kol che come sempre cerca di alleggerire la situazione, questa volta invano.

“Bel casino eh?”

Bonnie annuisce al fidanzato e si stringe di più contro il suo petto mentre Katherine non può fare a meno di approvare la scelta della bionda e di condividere il suo pensiero con tutti.

“Cazzuta la Barbie, non credevo. Almeno un po’ del fuoco delle Petrova è arrivato anche a lei”

Elijah scuote la testa e avvolge un braccio intorno alle spalle esili della compagna che sogghigna divertita mentre Rebekah sbuffa, angosciata e agitata, non sapendo da che parte schierarsi per la millesima volta nella sua lunga vita.

 
 

Klaus lascia per l’ennesima volta che l’alcol plachi i suoi dispiaceri e i suoi sensi di colpa ma questa volta il cognac non sortisce l’effetto sperato e non riesce a fargli togliere dalla mente l’espressione di Caroline, delusa e ferita mentre l’aveva beccato a tradirla.

L’ibrido si passa una mano tra i capelli e continua a camminare su e giù per il suo studio angosciato proprio quando Rebekah, Kol, Elijah e Esther lo raggiungono entrando in punta di piedi.

L’Antico dissimula lo stupore con un’occhiata fredda, un ghigno sulle sue labbra.

“Bene, c’è l’intera famigliola? Dove avete lasciato Katerina, Stefan e Bonnie? Magari gli sarebbe piaciuto lo spettacolo”

Elijah, davanti agli altri, scuote la testa e pacato và a sedersi su una poltrona non spostando lo sguardo da quello del fratello.

“Hanno preferito lasciarci risolvere la situazione in famiglia. Sono usciti”

L’ibrido annuisce serafico e si ravvia i capelli prima che un sospiro sfugga dalle sue labbra.

“Non c’è niente da risolvere. L’ho persa per sempre, l’ha detto lei”

Rebekah, intenerita, prova ad avvicinarsi al fratello ma questo la fulmina con lo sguardo impedendole di fare un altro passo nella sua direzione.

“Non guardarmi con pietà Bekah”

L’Originaria guarda l’ibrido di fronte a sé e incrocia le braccia sotto al seno, infastidita dal suo tono freddo.

“Non lo sto facendo. Cerco solo di capire perché hai voluto tradire Caroline. Non ti aveva fatto niente quindi perché diavolo hai rovinato l’unica cosa buona
che ti è capitata in mille anni?”

E se l’Antica si era ripromessa di mantenere un tono calmo e pacato aveva fallito perché sul finale della frase la sua voce di era innalzata e si era fatta più aspra, l’incapacità di tenere per sé l’opinione che aveva del gesto compiuto dal fratello a farla da padrone.

Klaus guarda irritato la bionda Originaria e non cela il suo sentimento, avvicinandolesi pericolosamente.

“Nessuno ha chiesto la tua opinione in merito a ciò che è successo Rebekah. Fatti gli affari tuoi se non vuoi che la situazione degeneri”

L’Antica guarda infuriata il fratello e solleva le braccia incredula.

“E che farai Nik? Ora che hai perso Caroline vuoi anche allontanare tutta la tua famiglia e rimanere solo? Che farai, ci pianterai dei pugnali nei cuori e ci lascerai a marcire in delle bare per altri duecento anni?”

Klaus restringe gli occhi a due fessure e si sporge verso il viso della bionda furente.

“Non mi tentare sister

Esther si schiarisce la voce e si frappone tra i due figli, da sempre i più impulsivi tra i sei.

“Ora basta. Credo che se continuerete a beccarvi non risolverete nulla. Niklaus suppongo che tua sorella si stesse solo chiedendo, come del resto stiamo facendo anche noi, cosa ti abbia spinto a voler terminare la relazione con Caroline perché sappiamo tutti che avresti potuto avere un flirt senza farglielo mai scoprire. Quindi perché hai scelto di umiliarla in un modo così plateale facendoti cogliere sul fatto?”

Klaus sbuffa e và a riempirsi nuovamente il bicchiere.

“Non è che l’abbia pianificato madre. Ho rincontrato Corinne due sere fa, mi ha detto che sarebbe rimasta in città per un paio di giorni e che non mi aveva ancora perdonato per quello che le avevo fatto seicento anni fa”

Rebekah alza un sopracciglio, perplessa e arrabbiata.

“E tu hai pensato bene di farti perdonare da lei portandotela a letto?”

Gli occhi dell’ibrido saettano collerici in quelli della sorella che però non abbassa lo sguardo, per niente intimorita e continua a parlare usando un tono di voce saccente.

“Sai Nik comprendo le tue paure. Comprendo che per secoli ti sei sentito inadeguato e non amato da nessuno ma dannazione fratello, lei è Caroline! È
l’unica donna che ti ha accettato per come sei, nonostante tu avessi torturato lei e i suoi amici per mesi e mesi. Perché hai pensato che meritasse una cosa simile?”

Klaus con uno scatto arriva davanti al volto dell’Originaria, gli occhi mutati al giallo dalla rabbia crescente.

“L’ho fatto perché prima o poi lei si sarebbe stancata di me Bekah, si sarebbe resa conto che poteva aspirare a molto di più e se ne sarebbe andata. Tutti se ne vanno almeno una volta”

Rebekah restringe gli occhi a due fessure e guarda tramante di rabbia il maggiore mentre gli altri Originali si agitano e si avvicinano alla coppia, sospettosi che da un momento all’altro il loro confronto possa sfociare in una lotta.

“Non è giusto Nik. Caroline ti ama e non se ne sarebbe mai andata, tu l’hai costretta a farlo, come fai sempre. Sei tu che porti gli altri ad abbandonarti fratello, non lo fanno di loro spontanea volontà, il problema sei tu”

Klaus, che aveva trattenuto la rabbia per tutto il giorno, non resiste più e colpisce forte la sorella rilasciando tutta la frustrazione repressa facendo volare
l’Originaria di qualche decina di metri a terra, la guancia arrossata e il labbro spaccato.

L’ibrido si guarda la mano sinistra che ancora gli bruciava per il colpo scagliato all’Antica con disgusto, non tanto quale quello della suddetta che, sorretta
da entrambi i fratelli, gli si avvicina nuovamente, fiera e battagliera come sempre.

“Sono entrata in questa stanza cercando di capire se dovevo schierarmi dalla parte di mio fratello o da quella di mia sorella e ora non ho più dubbi. Ancora una volta hai scelto tu per gli altri Nik”

L’Antica fiera volta le spalle al fratello e si dirige a passo deciso verso la porta dello studio ma l’ibrido la blocca per un braccio, facendola voltare
nuovamente verso di sé.

“Non puoi andartene Rebekah”

Gli occhi furenti ma anche tremendamente spaventati dell’Originale riescono a intenerire Rebekah, la quale però decide che ha bisogno di tempo per riflettere su tutte le parole e su tutto quello che era successo in quella lunga giornata, così si libera della presa dell’Antico e lo guarda con un mezzo
sorriso.

“Mi dispiace, brother

E quando la bionda si chiude la porta dietro di sé e sparisce lungo le scale, Klaus si volta e, rabbioso, getta una sedia contro il muro mentre un ringhio
animale si propaga nella sua gola.

E mentre Kol e Elijah si preparano a dover calmare nuovamente il fratello irascibile, è Esther a prendere in mano la situazione e a frapporsi tra il figlio e la
sua nuova preda: una sedia dell’800.

“Credo che ti sia sfogato abbastanza Niklaus”

L’ibrido si avvicina alla madre con gli occhi fuori dalle orbite, iroso e ferito.

“Mi sono stancato dei vostri modi madre, toglietevi dalla mia vista o vi ucciderò un’altra volta”

La Strega Originaria non si lascia intimidire dalle parole del figlio e con la magia lo costringe a sedersi su una poltrona mentre nella sua testa gli aneurismi si ripetono all’infinito.

“Non tollero un comportamento del genere nella mia famiglia. Ti conviene calmarti ragazzo e provare a chiarire le cose con tua sorella domattina se non
vuoi rimanere veramente solo questa volta”

Kol affianca la madre e guarda sorridente il fratello.

“Ha ragione Nik. Se fai incazzare tutti noi non ti rimarrà più nessuno visto che a quanto pare anche Caroline se ne è andata”

Esther guarda irritata il figlio più piccolo e non perde tempo per rimproverarlo.

“Kol non credo che con queste tue parole tu stia aiutando tuo fratello”

Klaus però sorride caustico e guarda il minore beffardo.

“Lasciatelo parlare pure madre, tanto che cosa ne sa lui dell’amore? Eri e sei rimasto solo un ragazzino Kol. Uno piuttosto insopportabile aggiungerei”

L’Originale ride divertito e si protrae verso il fratello portando le mani sui braccioli della poltrona dove questo è seduto e lo guarda con un ghigno maligno
sul volto.

“Intanto io fratellone ho avuto il coraggio di amare una persona. Ho avuto il coraggio di starle accanto, supportarla e permetterle di amarmi anche contro le
mie paure. Tu non ci sei riuscito”

Klaus guarda inferocito il fratello, l’odio nei suoi occhi.

“Io non ho paura Kol”

E prima che l’Antico possa replicare con una delle sue battutine sarcastiche, Elijah prende la parola, avvicinandosi all’ibrido con la sua postura elegante, pronto a fornirgli il proprio punto di vista della situazione.

“Sai Niklaus qui ti sbagli. Tutti hanno paura d’amare: umani, vampiri, licantropi, e persino tu. Le tue paure, come le nostre, sono radicate in oltre mille anni
e questo diventa un problema quando intraprendiamo una relazione perché non riusciamo ad abbandonarci senza provare il timore di essere rifiutati. Noi però a differenza di te fratello abbiamo corso il rischio e stiamo vivendo i periodi probabilmente più felici di tutta la nostra esistenza mentre tu ti sei ritrovato a dover tradire la tua fidanzata per sentirti coerente con te stesso. Non ti fa pensare tutto ciò?”

L’ibrido ammutolisce di fronte alle parole più che veritiere del maggiore e non riesce a far nulla se non fissare lo sguardo sulle proprie scarpe, improvvisamente molto interessanti, e lasciare che il silenzio riempia la stanza.

Esther, notando come il figlio ora stia finalmente riflettendo, invita gli altri ad uscire dalla stanza insieme a lei.

“Sarà meglio se andiamo. Vostro fratello ha bisogno di rimanere da solo”

Elijah e Kol annuiscono e seguono la madre chiudendosi la porta alle spalle ma Klaus riesce lo stesso a udire la frase del suo fratellino sputata con una punta di veleno.

“Come sempre del resto..”
 
 


Bonnie si arrotola una ciocca di capelli lisci attorno alle dita mentre fa zapping quando, all’improvviso, il suo telefono vibra rivelando un nuovo messaggio.

La ragazza guarda perplessa il mittente e, anche se non riconosce il numero, apre lo stesso il contenuto dell’SMS, curiosa di sapere chi sia.

“Lascio la città tra due ore. Ho bisogno che tu e Bekah mi portiate le mie cose alla stazione. –C.”

La strega rimane scioccata di fronte al messaggio di Caroline e si precipita subito verso la porta del bagno.

“Kol! Ho ricevuto un messaggio, vieni qui!”

L’Antico, immerso sotto il getto caldo della doccia, alza leggermente il tono della voce per rispondere alla sua streghetta a volte così inopportuna.

“Non ti sento dolcezza. Devi entrare!”

Bonnie sospira e apre la porta del bagno andando verso la grande doccia proprio quando ne esce Kol, ancora gocciolante e bagnato con solo un ridicolo
asciugamano legato attorno alla vita, che le sorride in maniera indecente.

“Allora che messaggio hai ricevuto bambolina?”

Bonnie boccheggia alla ricerca di aria mente i suoi occhi vagano lungo le braccia muscolose di Kol, attraverso il tuo torace ampio e possente, sui suoi addominali scolpiti e lungo le fossette dell’inguine che costringono la strega a distogliere lo sguardo completamente rossa in viso, per puntarlo altrove verso le mattonelle blu.

“Avevi sentito tutto, vero?”

Kol ghigna divertito e si avvicina silenzioso alla strega fino a portarsi a un palmo dal suo viso per poi, con un gesto fluido, portare i loro occhi a scontrarsi:
quelli battaglieri ma così carichi di desiderio della sempre composta strega nei suoi, scuri e lussuriosi.

L’Originale, non contento dell’arrendevolezza della bruna posa le labbra sul suo orecchio, rispondendole con un tono di voce volutamente basso e roco.

“Si amore, ma non mi sarei perso per nulla al mondo la tua espressione eccitata e il tuo sguardo di adesso, voglioso”

La Bennet, infastidita, sfrutta tutta la forza di cui è capace per spingere lontano da sé Kol e il vampiro la lascia fare, sempre sorridente.

“Allora dolcezza, di chi era il messaggio?”

Bonnie sospira prima di prendere parola.

“Di Caroline. Tra due ore vuole lasciare la città e pretende che io e tua sorella le portiamo le sue cose come se fosse facile sfilarle da sotto al naso di Klaus”

Kol sogghigna e si avvicina di nuovo alla ragazza, lento e sinuoso come uno dei più temibili serpenti.

“Beh amore due ore sono un sacco di tempo per portare via qualche cianfrusaglia e di mio fratello mi occupo io. Ora voglio fare qualcos’altro”

Bonnie non fa in tempo a corrugare la fronte per chiedere al vampiro che cosa voglia fare che questo la carica di peso e la trascina nella doccia ancora completamente vestita, facendola urlare.

“KOL! TI UCCIDO!”

L’Antico non si scompone e sempre ghignando guarda la strega dal basso poiché si china per sfilarle con la sua velocità i pantaloni.

“Se mi fai morire dal piacere ne sarò più che contento amore”

Bonnie sospira e posa le mani sul muro dietro di sé mentre l’Originale continua a spogliarla e a lasciarle passionali carezze e baci roventi su ogni parte di pelle a cui ha accesso procurandole un immenso piacere.

E questa volta le pareti della doccia si appannano di vapore, costituito però unicamente dai respiri accelerati dei due amanti.

 
 

Bonnie bussa alla porta della stanza di Stefan e Rebekah leggermente imbarazzata e la sua tensione aumenta quando Rebekah la squadra perplessa di trovare proprio lei di fronte alla sua stanza da letto.

“Ti sei per caso persa?”

Bonnie scuote la testa e guarda seria l’Originaria.

“Posso entrare?”

Rebekah annuisce e fa passare un paio di secondi prima di aprirle e alla strega non rimane difficile immaginare il perché non appena varca la soglia della
stanza: cuscini sparsi sul pavimento, il letto disfatto e i vestiti dei due vampiri abbandonati per terra.

Bonnie abbassa la testa imbarazzata mentre anche Stefan entra nella stanza con indosso, come Rebekah, un grande accappatoio.

“Bonnie ti serve qualcosa?”

La strega annuisce e guarda seria i due.

“Si, ho bisogno del vostro aiuto”

In seguito la giovane porge a Rebekah il suo telefono per mostrarle il messaggio dell’amica e questa non ci mette molto a far lavorare la mente a porre una domanda più che logica.

“Cosa facciamo con Nik?”

Bonnie sorride leggermente.

“Se ne sta occupando Kol”

 
 

Il suddetto Originario infatti bussa alla porta della stanza del fratello maggiore dove una non esattamente vestita Katherine gli apre in lingerie.

“Kol. Non mi aspettavo di certo che tu venissi a bussare alla nostra porta, da quando ti interessano i menage a trois?”

L’Antico ride divertito dello spirito della vampira che, ammiccando, socchiude di più la porta permettendo all’ospite di vedere suo fratello Elijah che, una
canotta nera e dei pantaloni della tuta guarda il fratello piuttosto curioso.

“Tralasciando l’esilarante spirito dell’umorismo di Katerina, cosa ci fai qui fratello?”

Kol sorride divertito.

“Diciamo che devo prenderti in prestito per un’oretta o più”

Elijah guarda ora dubbioso il minore che, senza aspettare un invito, entra nella camera pronto a spiegare ai vampiri il piano.

 
 

Quarantacinque minuti dopo Bonnie, Rebekah e Stefan si trovano nella macchina di quest’ultimo diretti alla stazione degli autobus con una sola valigia con loro.

I tre infatti quando Klaus si era lasciato convincere da Kol ed Elijah ad uscire a bere qualcosa, avevano optato per non prendere troppe cose di Caroline
per non far insospettire l’ibrido ancora di più, così le avevano solo preso un paio di cambi di vestiti, il suo portafogli, delle scarpe e degli effetti personali e
una foto di tutti loro che la vampira conservava sempre nel cassetto del suo comodino per ricordarle qual’era il suo posto nonostante tutto.

Stefan ferma la macchina e scende insieme alle due donne guardandosi attorno circospetto mentre una figura, dietro di loro, li guarda sorridente.

“Ce ne avete messo di tempo ad arrivare”

Rebekah si volta sorridente verso la bionda che, con un cappuccio calcato in testa, ha l’aspetto di una fuggitiva.

“Saremmo venute prima se qualcuna non si fosse fermata a fare sesso prima di avvertirci”

Bonnie arrossisce completamente e guarda l’Originaria scioccata.

“Rebekah! Che diavolo!”

L’Antica si stringe nelle spalle, indifferente.

“Streghetta riconosco l’odore di mio fratello e tu ce l’hai stampato addosso, in più il tuo collo non è ancora completamente guarito”

Bonnie sposta i capelli dal lato dove Kol l’aveva morsa anche se l’aveva scongiurato di non farlo per non farlo notare agli altri ma l’Antico, come suo solito,
aveva agito come meglio preferiva sapendo che comunque la strega non era pienamente contraria.

Caroline sorride del battibecco tra le due migliori amiche e và verso la bionda, protraendo le braccia nella sua direzione.

“Mi mancherai tantissimo Beks”

L’Originaria annuisce e abbraccia l’amica cercando di farle capire quando anche lei sentirà la sua mancanza.

“Ti voglio bene, sister

Caroline si distanzia e guarda l’Antica commossa.

“Anche io, tantissimo. Siamo sorelle, ci siamo trovate e questo nessuno potrà cambiarlo, neanche le idiozie di tuo fratello”

Rebekah sorride leggermente mentre scuote la testa cercando di far andare via dagli occhi le lacrime che minacciano di uscire.

Caroline le dedica un ultimo sorriso e và ad abbracciare Stefan per poi scambiare con lui un’occhiata complice.

“Attento a lei, te la affido”

Stefan sorride e scompiglia i capelli a Caroline, facendola sbuffare.

La vampira si dirige poi verso la sua amica d’infanzia e le prende le mani, afflitta.

“Bon mi dispiace per tutto il casino di oggi ma sappi che ti voglio bene, davvero”

La strega scuote la testa e carezza una guancia alla sua migliore amica.

“Caroline questa giornata..tutto quello che è successo con Klaus..insomma niente di tutto ciò è colpa tua. Questo lo sai, vero? So che ora hai bisogno di tempo per te stessa ma non far passare anni e anni, tieniti in contatto e chiamami almeno una volta al giorno altrimenti ti verrò a prendere di peso in qualsiasi posto tu vada”

Caroline ridacchia e si pulisce con il dorso della mano le poche lacrime che le sono scivolate dagli occhi prima di spostare di nuovo lo sguardo sull’amica
che, come lei, è commossa e sta piangendo.

“Non sparirò, te lo prometto Bonnie”

La strega annuisce e abbraccia l’amica per qualche secondo prima di metterle nelle mani la valigia, finalmente pronta a lasciarla andare.

“Mi mancherete tutti”

La vampira sorride nuovamente ai suoi amici e poi si volta diretta verso un autobus qualunque, sul quale monta senza voltarsi indietro neanche una volta,
conscia che se lo facesse o se qualcuno di loro la chiamasse non sarebbe capace di andare via, gesto che le serve compiere per poter capire al meglio cosa fare ora della sua esistenza dopo il disastro che erano state le ultime 48 ore.

E mentre la bionda appoggia la testa contro il finestrino e lascia che l’autobus parta verso Boston, Rebekah, Stefan e Bonnie non possono fare a meno di sentire un vuoto e un gelo riempire i loro cuori mentre in tutti loro si istrada l’infida certezza che quelle di Caroline sono state parole al vento perché, dopo quello che le era successo, alla ragazza sarebbe servito sicuramente un tempo piuttosto lungo per se stessa e questo avrebbe compreso abbandonare i suoi amici.

Bonnie stringe le labbra tra i denti e lascia che qualche lacrima inizi a rotolare giù dalle sue guancie mentre non può fare a meno di desiderare la presenza rassicurante di Kol accanto a sé, come Rebekah che si stringe al suo Stefan e si lascia abbracciare da lui.

L’Antica è però costretta a separarsi dal fidanzato quando il cellulare di questo prende a vibrare, segno di un uovo messaggio.

“Elijah mi ha appena messaggiato. Tra 10 minuti saranno qui. Sbrigatevi se non volete farvi beccare.         – Kath.”

Stefan sospira affranto e porge il telefono alla fidanzata che sbuffa contrariata prima di avvisare Bonnie.

“Dobbiamo andare streghetta o mio fratello di farà tutti e tre a pezzi”

Bonnie annuisce grata di poter tornare a casa, anche se è più che certa che senza Caroline in quell’enorme villa sarebbe regnato solo il gelo.
 




Angolino Autrice:

Salve a tutti, sono di nuovo in ritardo e non vi sto neanche a dire le mille peripezie che ho fatto per postare questo capitolo, sappiate però che lo amo e al contempo lo odio. Non è proprio come lo volevo e sono sicura che manchi qualcosa, ma non sono certa di cosa, nonostante tutto lo considero un bel capitolo che apre le strade agli ultimi della fic. Non mi dilungo molto perché credo che non ce ne sia bisogno ma fatemi sapere cosa ne pensate perché non ne ho veramente idea: lo amerete o lo odierete? Fatemi inoltre sapere se ci sono degli errori o delle parti da rivedere e provvederò a farlo. A presto, un bacio, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Bad Choises ***


Rebekah sbuffa annoiata e sfoglia con rabbia una pagina di Cosmopolitan mentre la madre, seduta sulla poltrona vicino a lei, la guarda divertita.

“Qualcosa non và tesoro?”

L’Originaria chiude di scatto il giornale e lo getta sul divano vuoto mentre incrocia le gambe tra loro e piega il busto in direzione della genitrice.

“C’è tutto che non và madre. È più di una settimana che Caroline se né andata e questa casa sembra un cimitero, perfino Elijah e Katherine hanno deciso
di andarsene, si sentivano a disagio a rimanere qui”

Esther guarda dispiaciuta la figlia ma non può fare a meno che un sorriso affiori alle sue labbra per il tono petulante usato da questa.

“Rebekah forse è perché i rapporti tra te e Niklaus sono ancora tesi. Vi siete parlati a malapena e a nulla è servito il mio sforzo o quello dei tuoi fratelli”

La bionda sospira pesantemente e si ravvia i capelli con una mano prima di reclinare il capo all’indietro sul divano e iniziare a parlare.

“Il problema madre è che non riesco a perdonarlo. Ho perdonato tutto a Nik perché gli volevo bene ed era mio fratello ma in questi tre anni aveva fatto così tanti passi avanti e invece con una sola azione è riuscito a tornare indietro come se tutto questo non fosse mai successo. Si è nuovamente chiuso in se stesso e ha allontanato tutti. Mi sembra di essere nel ‘500 quando era ancora infuriato per la storia di Katerina e l’unica persona che aveva accanto ero io”

Esther fa per replicare ma Klaus, che si era appostato sul ciglio della porta per poter ascoltare ciò che stava dicendo la sorella, la precede.

“A quanto pare Rebekah ora non ho neanche te. Sai qual è l’unica cosa che non capisco sister? Perché dovresti perdonarmi qualcosa, io non ti ho fatto un torto quindi non ho nulla da farmi perdonare, non da te almeno”

Klaus parla con tono calmo e regolato, quasi gelido e Rebekah non può fare a meno di alzarsi in piedi di scatto sentendosi sotto accusa come quando da
piccola faceva qualche marachella e il padre la sgridava con il suo tono austero.

“Nik tu potrai anche non rendertene conto ma non hai distrutto solo la vita tua e di Caroline. In questa casa vivevamo in nove persone e ora siamo solo in sei. Questo non ti fa pensare fratello?”

Klaus ghigna e annuisce, piegando la testa da un lato.

“Certo che penso sorella. Elijah e Katerina erano stanchi di vivere qui anche prima mentre C-Caroline non ha voluto continuare la nostra storia altrimenti sarebbe rimasta, almeno per parlare”

Rebekah guarda esterrefatta il fratello.

“Andiamo Nik sei serio? Hai tradito Caroline nella vostra stanza da letto e lei ti ha colto sul fatto, il minimo che avresti dovuto fare era implorarla di restare in ginocchio ma per via del tuo stupido orgoglio non ci sei riuscito e ora lei se ne è andata e io ho perso due fratelli”

La bionda, gli occhi lucidi, fa per oltrepassare il fratello quando nota una figura conosciuta all’entrata del salone che la guarda beffarda.

“Ehi Rebekah! Anch’io sono contenta di rivederti amica”

L’Originaria non può fare a meno di schiudere la bocca completamente scioccata non facendo altro che far aumentare il ghigno sul viso dell’altra.

“Non mi saluti neanche?”

Rebekah si riprende, forte della vicinanza della madre che l’ha affiancata, e guarda la vampira di fronte a sé nella maniera più gelida possibile.

“Ciao Corinne. Non è assolutamente un piacere rivederti per me, speravo che a quest’ora avessi un paletto conficcato nel petto”

La vampira sporge il labbro in un broncio infantile mentre a passi lenti si avvicina agli Originali presenti nella stanza rivelando il suo abbigliamento a dir
poco succinto.

La vampira infatti indossa una corta minigonna di pelle, degli stivali alti fino al ginocchio con un tacco pronunciato e un ridicolo corpetto che fascia alla perfezione la generosità dei suoi seni e che slancia le sue lunghe gambe pallide che creano un perfetto contrasto con i suoi capelli neri, in perenne battaglia con i suoi occhi azzurro cielo, cristallini per una persona tanto infima.

Rebekah guarda impotente ma con disprezzo crescente Corinne avvicinarsi al fratello che, circospetto, la guarda con un sopracciglio alzato.

“Cosa ci fai qui?”

La vampira si stringe nelle spalle e sfoggia uno dei suoi sorrisi maliziosi migliori.

“L’altra volta la tua donna sembrava piuttosto arrabbiata così ho preferito filarmela ma non ti ho salutato e oggi sembri solo, quindi..”

Corinne accarezza sensualmente il petto di Klaus, il quale però intercettando le occhiate di disapprovazione della madre e della sorella, si costringe a fare un passo indietro.

“Sai cosa ho sempre apprezzato meno di te Corinne?”

La vampira piega la testa da un lato e prende ad arrotolarsi una ciocca di capelli perfettamente lisci attorno alle dita cercando di intuire cosa l’ibrido possa
trovare fastidioso di lei.

“Cosa?”

Klaus le si avvicina con cadenze sensuali per poi, a un palmo dal suo viso, guardarla sprezzante.

“Il tuo appiccicume. Non riesci mai a capire quando una persona ne ha abbastanza di te e gli ti attacchi addosso come una zecca. Sei piuttosto irritante, sai Corinne?”

La vampira guarda furente l’ibrido mentre Rebekah e Esther si scambiano un’occhiata compiaciuta e al contempo divertita.

“Non puoi farmi questo di nuovo! Mi sono offerta a te e tu mi stai volutamente rifiutando, ancora”

Rebekah non riesce a trattenere alla sua lingua di sillabare parole e guarda la ragazza piuttosto divertita.

“Forse dovresti smettere di farlo, non credi?”

Corinne scatta e prova a colpire Rebekah ma lo schiaffo non si infrange mai sulla guancia dell’Originaria perché Esther, più rapida, paralizza a mezz’aria il braccio della vampira mora.

“Non so chi tu sia ma sei piombata nella casa dove abito e in meno di cinque minuti hai provato a sedurre e ad attaccare due persone alle quali tengo
molto quindi ti consiglio caldamente ti andartene se non vuoi ritrovarti morta in pochi secondi”

Corinne guarda furente e piena di rabbia la donna di fronte a sé e, per via delle sue scarse capacità connettive, fa una domanda ovvia alla strega.

“E tu chi diavolo saresti per darmi ordini?”

Esther sorride caustica e si porta a un palmo dal viso della vampira, alla quale ha permesso nuovamente di utilizzare entrambe le mani.

“Io, sciocca, sono Esther Mikaelson. La Strega Originaria”

La mora trasale spaventata e scuote la testa.

“Non è possibile. Tu..tu eri morta”

Esther si stringe nelle spalle, lo sguardo ancora pieno d’astio nei confronti della vampira di fronte a sé.

“Già ma ora non lo sono più”

Corinne guarda Rebekah in cerca di spiegazioni ma l’Originaria non fa altro che spostare il suo sguardo di ghiaccio, lievemente annoiato, in quello della vampira più giovane.

“Sappiamo entrambe che potrei ucciderti senza fare troppi sforzi ma ho appena fatto la manicure così ti do un consiglio: esci da quella porta e non provi a venire qui mai più, ti dimentichi di mio fratello e non rientri in alcun modo nelle nostre vite per sempre. Sono stata chiara?”

Corinne annuisce, spaventata dalla voce improvvisamente raggelante e sibillina di Rebekah e sposta lo sguardo verso Klaus.

“Sei uno stronzo”

L’ibrido piega la testa da un lato, divertito, prima di vedere la vampira uscire dalla porta principale della sua casa alla velocità della luce.

Stefan, che stava entrando in casa nell’esatto momento in cui la vampira ne stava uscendo, si affaccia sul salone e guarda gli Originali confuso.

“E quella chi era?”

Rebekah scuote la testa e si avvicina al fidanzato.

“Ti racconto dopo, ora andiamo a pranzo”

L’Originaria prende la giacca che il vampiro le porge e fa per seguirlo mentre Klaus ed Esther rimangono in salone ma poi ci ripensa e torna indietro, dedicando un sorriso al fratello.

“Questo è il Nik che conosco e a cui voglio bene. Mi fa piacere vedere che sia rimasta ancora qualche traccia di lui”

L’Antica poi strizza l’occhio al maggiore e raggiunge Stefan, finalmente pronta per uscire da quella casa opprimente.
 
 


Caroline Forbes, una mano che batte il tempo di una canzone pop alla radio sullo sterzo, un’altra sulla cloche, preme con il piede l’acceleratore di una macchina noleggiata sperando di arrivare il prima possibile a destinazione.

La ragazza non può fare a meno di pensare quante cose erano cambiate in quella settimana: il suo fidanzato l’aveva tradita sopraffatto dalle sue paure, lei
era scappata e aveva abbandonato le sue amiche e poi era andata a far visita a sua madre tornando nella sua terra natia: Mystic Falls.

La bionda sorride al ricordo di sua madre, lo sceriffo Elisabeth Forbes che appena l’aveva vista era riuscita subito a capire che qualcosa non andava.

Anche se il rapporto tra le due non era sempre stato dei migliori Liz aveva subito capito che Caroline era triste e aveva invitato la figlia a sfogarsi e Caroline l’aveva fatto, oh se l’aveva fatto.

La vampira sbuffa quando sopraffatta dai ricordi del pomeriggio passato a casa della madre le lacrime iniziano a pizzicarle gli occhi ma, ormai abituata al costante compagno di viaggio che era diventato per lei il pianto, non può fare a meno di lasciare le gocce salate scivolarle dagli occhi al ricordo delle parole che le aveva detto alla fine della giornata la genitrice.

“Ricordati Caroline che ormai sei diventata una donna, una splendida donna. Sei perfettamente in grado di poter stare da sola e sai che non hai bisogno di Klaus per sentirti felice ma solo il tuo cuore sa cos’è giusto fare. Segui il tuo istinto e non sbaglierai tesoro”

E Caroline sa perfettamente che le parole della madre sono giuste ma solo su una cosa Liz Forbes aveva sbagliato: lei non sarebbe mai stata felice senza il suo Klaus.

Benché l’ibrido l’avesse tradita, umiliata e profondamente delusa la vampira infatti non può fare a meno di sentire la mancanza dei suoi baci passionali, dei suoi abbracci confortanti, del suo odore così assuefacente e di lui in tutta la sua interezza.

La bionda percepisce anche la mancanza dei loro litigi, dei modi a volte scostanti dell’ibrido ma soprattutto dei sorrisi carichi d’amore che questo, se non con poca fatica, aveva imparato a rivolgerle.

Caroline si riscuote dai suoi pensieri e si asciuga le lacrime decisa: quel giorno lei non era in viaggio per piangere Klaus, quel giorno era in viaggio per tornare ad essere felice da sola come faceva benissimo prima di innamorarsi di lui.

La bionda ferma la macchina in un quartiere abitato e si sistema allo specchietto prima di scendere con fare sensuale dalla vettura per dirigersi in una villetta e suonare il campanello con inciso in una scrittura lineare un solo cognome: Lockwood.
 
 


Bonnie guarda per l’ennesima volta il cellulare e sbuffa apertamente prima che Kol, seduto in salone a vedere un film insieme a lei, non decide si mettere in pausa la televisione per voltarsi abbastanza scocciato verso la fidanzata.

“Mi hai obbligato tu a vedere questo film  e ora voglio sapere come andrà a finire tra Noah e Allie ma non posso se tu continui ogni due minuti a sbuffare quindi si può sapere che ti prende?”

Bonnie guarda dispiaciuta il fidanzato e posa una mano sulla sua.

“Scusa Kol, non è niente di personale ma Caroline aveva promesso che mi avrebbe chiamata ogni giorno invece sono già 3 giorni che non si fa sentire. Sono un po’ preoccupata”

L’Originale guarda perplesso la strega.

“Credi che le possa essere successo qualcosa?”

Bonnie scuote la testa e respira profondamente.

“No, non penso ma se conosco un minimo Care credo che sia andata lei stessa a cacciarsi nei guai e che possa fare qualcosa di cui pentirsi”

L’Antico annuisce e trae a sé la bruna avvolgendole un braccio attorno le spalle per poi posarle un dolce bacio fra i capelli.

“Non preoccuparti dolcezza, sono più che sicuro che Caroline se la caverà”

Bonnie sospira e distende le gambe su quelle del fidanzato prima di sospirare.

“Speriamo”

Il biondo le posa un casto bacio sulle labbra prima di far ripartire il film ma non passano più di dieci minuti che la strega comincia a sbuffare nuovamente e a guardare con ossessione il cellulare, al che l’Antico è costretto a requisirglielo e a guardare la strega fintamente severo in volto.

“Signorina le consiglio vivamente di stare buona e calma a vedere il film se non vuole essere punita”

Bonnie sospira e si alza dal divano, tesa.

“Scusa Kol ma non ci sto proprio con la testa. Continuo a pensare che Caroline possa aver fatto qualche cavolata, non riesco a distrarmi”

L’Originale sbuffa annoiato e poi spegne la tv prima di allargare le braccia e far segno alla strega di sedersi sulle sue gambe.

Bonnie sorridente gli si accoccola contro mentre l’Antico le posa le labbra sull’orecchio.

“Non fa niente amore, è proprio per questo che ti amo”

La strega si distanzia leggermente per poter scrutare gli occhi del fidanzato e lo guarda dubbiosa.

“Davvero? Non è che lo dici solo per farmi calmare?”

Kol scuote la testa divertito e fa un buffetto sulla guancia di Bonnie.

“No, certo che non lo dico per calmarti. Ti amo Bonnie semplicemente per come sei, per che amica fantastica e che ragazza eccezionale sei in grado di
essere”

La mora commossa bacia l’Originale con trasporto crescente stringendosi a lui mentre questo, compiaciuto di tanta audacia da parte della sua streghetta,
le accarezza sensualmente la schiena.

“Te lo dirò più spesso se mi prometti di reagire sempre così”

La strega dà contrariata un pugno sulla spalla dell’Antico prima di sorridere divertita.

“Perché devi rovinare sempre momenti così romantici con stupide battutine Kol?”

L’Antico si stringe tra le spalle e Bonnie non può fare a meno di sorridere ancora, conscia che amava anche quell’aspetto dell’Originale.

“Sono fatto così dolcezza”

La bruna scuote la testa e lascia un ultimo bacio sulle labbra del fidanzato prima di accoccolarsi nuovamente con la testa sul suo petto e prendere di nuovo il telefono in mano.

“Speriamo che vada tutto bene”

È Kol questa volta a sbuffare divertito sapendo che la strega non sarebbe mai cambiata, sempre a preoccuparsi per tutti.

La ragazza si tortura il labbro per qualche secondo prima di richiamare l’Antico.

“Ehi Kol?”

L’Originale mugugna qualcosa di incomprensibile mentre accarezza la schiena della strega con dolcezza.

“Ti amo anch’io”
 
 


Caroline sorride quando la figura familiare maschile le viene ad aprire la porta, l’espressione leggermente scioccata.

“Caroline?”

La bionda annuisce leggermente e si ravvia i capelli lievemente imbarazzata.

“Ciao, Ty”

L’ibrido si fa da parte e lascia che la vampira entri nella casa e la accompagna in salone dove si siede su un divano e lascia accomodare la sua ospite
sulla poltrona di fronte a lui guardandola stralunato.

“Che ci fai qui?”

Caroline si stringe nelle spalle e sorride ambigua.

“Diciamo che sono alla ricerca di me stessa o qualcosa di simile”

Tyler si passa una mano tra i capelli corti e scuote la testa, ancora piuttosto incredulo.

“Sono più di tre anni che non ti vedo Care e tu mi dici che sei qui per ritrovare te stessa? Che fine ha fatto Klaus?”

La bionda sussulta leggermente nell’udire il nome dell’ex ma non lascia trapelare i suoi sentimenti e, sensualmente, và a sedersi affianco a Tyler sul divano.

“Lui ormai è passato. Sono venuta qui a trovare te”

La vampira poi traendo tutto il coraggio di cui è capace afferra per la nuca l’ibrido di fronte a sé e lo bacia con passione, subito ricambiata dal giovane che mai era riuscito a dimenticare la bionda.

 
 

Klaus arriva in salone e allarga le braccia sconcertato mentre trova davanti a sé solo Stefan Salvatore intento a servirsi un alcolico.

“Dove sono tutti?”

Stefan guarda a malapena l’ibrido e risponde con il capo chino, gli occhi puntati sulla scelta del liquore giusto.

“Rebekah e Esther sono a fare shopping e Kol e Bonnie sono usciti a festeggiare, anche se non so bene cosa”

L’ibrido annuisce e và a sedersi sulla poltrona in maniera piuttosto scomposta per i suoi standard con le gambe penzoloni e la schiena contro un bracciolo.

Stefan alza un sopracciglio e indica all’Antico la bottiglia di whiskey d’ottima annata che stringe tra le mani.

“Ne vuoi uno?”

Klaus annuisce e aspetta che il vampiro gli porga il bicchiere prima di porgli una domanda utilizzando il suo solito modo di parlare strafottente.

“Allora Stefan sei ancora preso dalla mia sorellina?”

Il vampiro scuote la testa e beve un sorso dell’alcolico prima di rispondere.

“Sai benissimo che sono innamorato perso di Rebekah. Tu c’eri quando ci siamo conosciuti per la prima volta”

Klaus annuisce, alcuni flash degli splendidi anni ’20 che si ripetono nella sua testa e i ricordi della sua amicizia con il più piccolo dei Salvatore lo
accompagnano per qualche momento.

Stefan sembra captare i suoi pensieri perché lo guarda serio in volto, le mani a stringere il bicchiere di cristallo posate sulle ginocchia.

“Sai, anche se ormai è un po’ che viviamo nella stessa casa non abbiamo mai avuto tempo di parlare da soli. C’erano parecchie cose che mi sono
mancate da quando mi hai fatto tornare i ricordi e da quando mi sono rimesso con Rebekah. Noi due eravamo veramente buoni amici e in questo periodo diciamo che ne sono un po’ a corto”

Klaus guarda divertito il vampiro più giovane e non perde occasione per deriderlo.

“Vuoi che ti dia il mignolo e che facciamo pace?”

Stefan scuote la testa e sospira contrito prima di bere un sorso di whiskey.

“No, però vorrei ricordarti che ti sono amico e che puoi parlare con me se vuoi”

Klaus solleva le gambe dalla comoda posizione e le punta sul pavimento con un movimento brusco, voltando il busto verso Stefan.

“E di che cosa vorresti parlare amico?”

Stefan si stringe nelle spalle.

“Non so, magari di Caroline? L’hai tradita e lei se ne è andata, come ti senti?”

Klaus accenna una risata priva di divertimento e scuote la testa.

“Non sono mai andato da uno strizzacervelli. Non mi farò certo psicanalizzare da te”

Stefan si porta una mano tra i capelli e sbuffa scocciato.

“Dio, a volte sei peggio di mio fratello Damon, Nik”

L’ibrido sorride obliquo.

“Io e tuo fratello non ci assomigliamo per niente Stefan, non confonderci o mi riterrò personalmente offeso”

Il vampiro fa per replicare che nei modi di fare, soprattutto quelli in cui allontanavano da sé le persone per difesa personale, lui e Damon sono piuttosto
simili ma decide di tacere e replica in altro modo.

“Okay, come vuoi ma credo che tu sappia che far credere a tutti di essere tornato il temibile ibrido di un tempo non ti renderà per niente come eri prima”

Klaus piega la testa da un lato, leggermente divertito.

“Ah no?”

Stefan sorride compassionevole e scuote la testa.

“No, per niente amico mio. Hai conosciuto l’amore vero e l’hai vissuto a pieno, non potrai mai tornare ad uccidere persone innocenti e a seminare disgrazie sapendo che Caroline non approverebbe. Vedi Nik puoi anche litigare con Rebekah e sfogare le tue frustrazioni su di lei ma sai chi è che dovresti veramente incolpare per le tue azioni”

Klaus si passa entrambe le mani tra i capelli e sospira tormentato.

“È tanto arrabbiata con me?”

Stefan fischia e annuisce mentre l’ibrido sbuffa sonoramente.

“Era molto più facile quando era in una bara”

Stefan sorride divertito e posa una mano sulla spalla dell’ibrido.

“Probabilmente ma non avevi la tua famiglia con te”

Klaus sospira e fa vagare lo sguardo lungo il salone.

“Già, anche se ho perso una delle persone più importanti della mia intera esistenza solo per colpa mia”

Stefan dà un paio di pacche sulle spalle dell’ibrido, contento che questo si sia aperto con lui.

“Le cose si sistemeranno, vedrai amico”

L’ibrido accenna un sorriso a Stefan e volta la testa quando sente i passi di sua sorella e della madre riecheggiare nell’ingresso della casa.

Sapendo qual è la cosa giusta da fare l’Antico, dopo aver rivolto uno sguardo speranzoso a Stefan, raggiunge le due.

“Madre, Rebekah. Posso parlarti un momento sorella?”

L’Antica annuisce e posa a terra i pacchetti prima di incrociare le braccia sotto al seno con fare duro.

“Parla pure”

Klaus solleva gli occhi al cielo e invoca gli dei nella speranza di riuscire a convincere la sorella a perdonarlo e guarda Esther che, sorridendogli
incoraggiate, poggia una mano sulla spalla della figlia.

“Tesoro ti aspetto al piano di sopra. Prenditi tutto il tempo che ti serve”

Quando la Strega Originaria scompare sulle scale i due Antichi rimangono a guardarsi senza dire nulla finché Klaus decide di spezzare il silenzio e fa un
passo nella direzione della sorella.

“Scusami sister. Me la sono presa con te quando ero arrabbiato con me stesso per quello che è successo con Caroline”

La bionda annuisce e lascia che la braccia ricadano lungo i suoi fianchi.

“Si ma perché ti sei accanito su di me in quel modo Nik? Sai che ti voglio bene e che rimarrei sempre dalla tua parte ma mi hai costretta a voltarti le spalle”

L’ibrido si avvicina ancor di più all’Antica e le posa le mani sulle spalle mentre la guarda negli occhi dispiaciuto.

“Scusami ancora sis ma tu sei stata la sola che ha avuto il coraggio di dirmi per prima che avevo sbagliato e io non ci ho visto più. Non ho potuto sopportare il peso delle mie azioni e me la sono presa ingiustamente con te, mia sorella. Puoi perdonarmi?”

L’Antica sorride benevola e posa le mani sul viso del fratello.

“Certo che posso Nik ma non comportarti più così”

L’ibrido annuisce e abbraccia l’Originaria prima di posarle un bacio tra i capelli.

“Mai più sister

Rebekah sorride stretta tra le braccia forti del fratello e prega in cuor suo che tutto si possa sistemare con Caroline come si era appena sistemato tra loro due.

 
 

Nel frattempo la suddetta vampira si lascia spogliare passivamente da Tyler nell’anonima camera da letto di quest’ultimo e lascia che le sue labbra le lambiscano il collo mentre la sua mente non può fare a meno di viaggiare anni luce.

La bionda è infatti cosciente di star per fare sesso con l’ibrido solo per fare un torto a Klaus, come lui l’aveva fatto a lei ma quando avverte le mani di Tyler
arrivarle dietro la schiena per sganciarle il reggiseno la vampira si tira su a sedere, impedendo all’ibrido di continuare a svestirla.

Tyler, le labbra arrossate e i capelli arruffati, guarda la vampira turbato.

“Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ti ho per caso fatto male Care?”

La bionda scuote la testa e carezza una guancia al vecchio amico d’infanzia prima di parlare accorata.

“No Ty ma sto per farne io a te”

L’ibrido non capendo guarda la vampira perplesso.

“Cosa intendi? Spiegami”

Caroline annuisce e afferra le mani dell’ex fidanzato prima di far seder tutti e due sul grande letto a due piazze.

“Io Ty non sono venuta qui soltanto per rivederti. Sono venuta qui con lo scopo di venire a letto con te ma non per le ragioni che tu credi”

Tyler scuote la testa, ancora perplesso.

“Non capisco Care”

La vampira prende un profondo respiro prima di puntare gli occhi grandi e azzurri in quelli scuri dell’ex, così diversi da quelli dall’altro ibrido che avrebbe voluto avere accanto a sé in quel momento.

“Tyler io volevo fare sesso con te solo per pareggiare i conti con Klaus”

Il moro, di scatto, toglie le mani da quelle della bionda ma tace e la lascia proseguire.

“Noi come ti ho fatto capire prima ci siamo lasciati ma non perché non ci amassimo più. Io me ne sono andata dopo che l’ho scoperto a tradirmi”

Tyler, furioso, si alza dal letto e fronteggia la vampira apertamente.

“E tu hai pensato bene di venire qui a Charlotte a turbare la mia vita di nuovo? Ti rendi conto di cosa stavi per fare Caroline?”

La vampira guarda dispiaciuta il moro e si alza dal letto per poterlo guardare negli occhi e mostrargli tutto il suo dispiacere.

“Io lo so Ty e mi dispiace ma..”

L’ibrido la blocca con un gesto della mano e le porge la sua maglietta.

“È meglio che tu te ne vada prima che io perda le staffe e finisca per farti del male”

La bionda annuisce e si riveste prima di voltarsi nuovamente verso l’ibrido.

“Sono veramente dispiaciuta Tyler, non avrei mai voluto ferirti”

Il ragazzo piega le labbra in una smorfia e guarda la vampira con gli occhi ancora accesi dall’ira.

“Beh, l’hai appena fatto. Quando sei venuta qui pensavo che volessi tornare insieme a me, invece sei venuta solo per una scopata. Inizio a notare delle
somiglianze tra te e Klaus”

La vampira incassa il colpo e esce dalla stanza da letto del giovane senza voltarsi mentre le ultime parole escono dalla sua bocca.

“Perdonami”

La bionda poi si affretta ad uscire dalla casa e monta in macchina sfruttando la sua velocità, la testa ingombra di pensieri scomodi che la avvertono che si
era comportata come un’idiota e che aveva ferito una persona che per lei era stata importante.

La vampira non può fare a meno di sentirsi veramente in colpa per quanto accaduto e guida il più velocemente possibile sperando che almeno la velocità del mezzo le permetta di dimenticare tutte le pessime scelte compiute e le suggerisca una nuova strada da percorrere che non la porti alla distruzione.
 
 



Angolino Autrice:
 
Salve a tutti! Allora nuovo capitolo piuttosto di passaggio ma decisivo per quanto riguarda il rapporto Nik/Bekah, come avrete potuto vedere ho provato anche ad inserire una scena Klefan ma non sono sicura del risultato, fatemi sapere voi. Inoltre vediamo che Caroline sta percorrendo il suo viaggio e che ha appena rincontrato sua madre e Tyler, chi credete che sia la prossima persona dalla quale andrà la bionda? Per non dimenticare poi di Corinne che io immagino come la splendida Megan Fox btw la quale è piuuttosto incazzata ma, l'apparenza inganna, non è così stupida da tentare di attaccare i Mikaelson...Non vi tedio ancora ma ci tengo a ringraziarvi per avermi fatto raggiungere oltre 160 recensioni! 160 DANNAZIONE! Che dite mi farete arrivare anche alle 200 prima della fine di questa storia :P? Ho contato comunque 40 capitoli di cui gli ultimi due extra, non chiedetemi di allungare di più la storia perché, benché la ami, non voglio portare le cose troppo per le lunghe. Un bacione, a presto, vi adoro, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Travel part 1 ***


Rebekah, di buon umore e riposata per il lungo sonno ristoratore, non perde tempo e và spedita verso la stanza del fratello e della sua fidanzata.

La bionda sfiora leggermente il legno bianco della porta con le nocche della mano prima di entrare senza porsi scrupoli, trovandosi davanti una scena spiacevole.

L’Originaria infatti credeva che i due fossero ormai vestiti e pronti per scendere a colazione ma quello che si ritrova davanti è suo fratello Kol, completamente nudo, nell’atto di rinfilarsi i boxer sul bordo del letto.

L’Antico la guarda lievemente infastidito mentre Bonnie, imbarazzata, si copre meglio il corpo con il lenzuolo del letto.

“Te l’hanno mai detto sorella che prima di entrare devi aspettare che ti si dica «avanti»?

Rebekah non riesce a fare niente se non guardare inorridita il fratello e mettersi infantilmente una mano davanti gli occhi.

“Ti prego Kol, rivestiti!”

L’Originale ghigna divertito e impiega più del tempo necessario per rinfilarsi i boxer, nell’impresa non così ardua di provocare fastidio a sua sorella.

“Sbrigati”

L’Antico ride e guarda l’Originaria, la mano sinistra sulla maniglia della porta, la destra ancora sugli occhi, divertito.

“Andiamo Bekah, non sono di certo il primo uomo nudo che vedi”

La bionda scuote la testa e fa un’espressione disgustata.

“No, ma sei mio fratello ed è rivoltante”

Bonnie ride leggermente e invita Kol a non far spazientire ulteriormente la sorella.

“Dai Kol, non essere infantile”

L’Originale si arrende e finalmente decide di aggiungere ai boxer anche una maglia.

“Forza Bekah sono vestito”

L’Antica solleva prima due dita per scoprire se quella detta dal fratello sia la verità prima di togliere definitivamente la mano dal volto.

“Okay, bene. Sono venuta qui per un motivo”

Bonnie annuisce e incrocia le gambe sul letto, ben attenta a non lasciarsi scivolare il lenzuolo bianco di dosso e incita l’Originaria a parlare.

“Bene, che succede?”

Rebekah si morde un labbro ma poi si siede al bordo del letto ignorando completamente suo fratello, e guarda ansiosa la strega davanti a sé.

“Tu hai sentito Caroline?”

Bonnie scuote la testa e sospira afflitta.

“No, non la sento da una settimana ormai”

Rebekah batte con forza una mano sul letto, preoccupata.

“Io sono sicura che sia successo qualcosa, me lo sento e ho un intuito infallibile”

Bonnie non risponde all’Antica ma guarda Kol soddisfatta.

“Vedi? L’avevo detto io che qualcosa non quadrava!”

La strega poi si volta incerta verso l’Antica.

“Beh, che vogliamo fare?”

Rebekah si alza in fretta dal letto e guarda i due nella stanza severa.

“Non possiamo parlarne qui ma Nik esce tra 10 minuti con la mamma. Ci vediamo nel giardino sul retro”

L’Originaria poi lascia un ultimo sguardo a Kol e Bonnie prima di eclissarsi dalla stanza, lasciando loro il tempo di cambiarsi.

 
 

Puntuali la strega e l’Originario raggiungono Rebekah e Stefan sul retro della casa dove i due sono seduti su un tavolo di legno e hanno predisposto sul tavolo una serie di oggetti che Bonnie inizialmente non capisce a cosa servono.

“Che dovremmo farci con quelli?”

Rebekah guarda ovvia la giovane di fronte a sé come se per le fosse scontata una domanda del genere ma si costringe lo stesso a rispondere.

“Abbiamo candele, oggetti appartenenti a Care e una mappa degli Stati Uniti. Sei una strega, fai tu la magia”

Bonnie corruccia la fronte, inizialmente perplessa, ma poi si dà della stupida da sola: come aveva fatto a non pensarci da sola?

La strega si siede al tavolo seguita dal fidanzato e prova a compiere l’incantesimo concentrandosi sull’amica stringendo tra le mani il suo ciondolo ma dopo
pochi secondi si arrende e guarda i tre innervosita.

“Non ci riesco. Il legame con Caroline è troppo debole”

Rebekah sbuffa non potendo fare a meno di pensare di odiare le streghe: loro e i loro dannati incantesimi che avevano bisogno di mille ingredienti.

Kol, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, guarda la fidanzata curioso.

“Ti vuoi arrendere?”

Bonnie gli rivolge un’occhiata storta e guarda nuovamente sulla mappa davanti a sé.

“Neanche per sogno”

La strega non ci mette molto a capire quale possa essere un legame più forte con Caroline e, sorridendo, si volta verso Stefan.

“Ho bisogno del tuo sangue”

Il vampiro la guarda circospetto.

“Perché?”

Bonnie, calma ma anche soddisfatta di se stessa per essere arrivata a tale conclusione, spiega con calma all’amico la sua teoria.

“Caroline è stata trasformata con il sangue di Damon in circolo e tu sei suo fratello carnale, il legame è ancora piuttosto forte mentre con Klaus, anche se è il capostipite della vostra linea di sangue, è più debole essendosi mischiato nel corso dei secoli”

Stefan annuisce e lascia che Rebekah gli incida il polso con le sue unghie lunghe, facendo cadere qualche stilla rossastra sulla cartina.

Bonnie riprende così a recitare l’incantesimo e può notare subito come questo stia funzionando poiché la macchia rossastra inizia a decomporsi fino a
formare una scia che parte da Charlotte, North Carolina a Detroit, Michigan.

Quando il sangue si stabilizza sulla mappa tutti guardano curiosi e la prima a parlare è Rebekah, esponendo la perplessità generale.

“Perché non è indicato un punto preciso?”

Bonnie sospira prima di rispondere.

“Perché Caroline si sta muovendo diretta chissà dove”

L’Antica annuisce prima che il viso della strega si corrucci, un’espressione dubbiosa in volto.

“Aspetta un momento”

Kol squadra la fidanzata divertito.

“Che c’è dolcezza?”

Bonnie, come in trance, guarda l’Antico alienata.

“C’è che Caroline si è fermata a lungo a Charlotte e io so chi vive lì”

Rebekah per niente divertita dalla suspense prolungata della mora la incita a continuare.

“E chi ci sarebbe?”

Bonnie la guarda sbalordita e piena di confusione.

“Tyler. Tyler abita a Charlotte”

Stefan guarda sbigottito la strega e le esprime tutto il suo stupore.

“Ne sei sicura?”

Bonnie annuisce.

“Si, me lo ha detto Matt qualche tempo fa”

Rebekah sospira e prima di farsi prendere dallo sconforto per quello che la sua amica possa o non possa aver fatto con l’ibrido, elabora un piano.

“Bene, allora non c’è niente da fare se non andare a Charlotte e capire da lì dove Caroline possa essere andata, sperando che si fermi nuovamente a lungo in qualche luogo”

Bonnie annuisce e guarda confusa l’Antica.

“Chi và?”

Rebekah, senza parole, schiude la bocca non sapendo bene cosa dire mentre Kol sorprende entrambe parlando con estrema calma.

“Semplice: voi due”

La strega e la vampira millenaria guardano l’Originale come se avesse appena detto un’eresia e questo si stringe nelle spalle.

“Cosa? Siete le migliori amiche di Caroline, quelle con più chance di riportarla a casa. Sicuramente non la convincerei né io, né Stefan, ma a voi darà retta”

Rebekah alza un sopraciglio fine, scontenta dell’idea di dover intraprendere un viaggio con la strega.

“E non sarà sospetto che io e Bonnie andiamo in viaggio insieme? Non siamo esattamente migliori amiche”

Kol minimizza il tutto con un’alzata di spalle.

“Nah, diremo a Nik che siete andate a vedere una sfilata di moda o un’altra cosa femminile e che noi non volevamo accompagnarvi”

Le due sembrano rifletterci su per qualche momento, poi è Bonnie la prima a riprendere la parola.

“Bene, non è la scusa più plausibile del mondo ma può andare. Dobbiamo partire però prima che Klaus ritorni per ovviare qualsiasi problema, perciò consiglierei di trovarci davanti alle macchine tra quindici minuti”

Rebekah e Stefan annuiscono e si alzano dal tavolo, proprio come Bonnie e Kol prima che quest’ultimo se ne esca con una delle sue solite battutine.

“Sapete, tutta questa segretezza fa tanto Totally Spice. Vi ci vedo bene con le tutine di pelle colorate”

Bonnie sospira sconsolata mentre Rebekah rotea gli occhi al cielo e dà uno scappellotto al fratello prima di correre in camera a preparare una valigia.
 
 


Nel frattempo in Canada Elena Gilbert è intenta a parlare con la sua antenata al telefono da più di mezz’ora.

La mora si rigira tra le dita una ciocca di capelli perfettamente piastrati mentre Damon sbuffa e si và a servire un bicchiere di bourbon nel salone della loro modesta villetta di periferia.

“Beh, si può dire che dalla prima volta che ci siamo incontrate sono cambiate molte cose”

Katherine sogghigna dall’altro lato del telefono, intenta a sorseggiare un bicchiere di vino corretto al sangue.

“Tu eri un’insopportabile adolescente frignona, la trasformazione ti ha fatto bene, ancora mi ricordo come appena mi hai vista mi sei saltata addosso e mi hai morsa. È stata probabilmente l’unica volta che qualcuno mi ha colto di sorpresa”

Elena ride divertita.

“Felice di averlo fatto. In quel momento ti ho odiata, pensavo che mi sarei trasformata in te”

La Petrova fa un broncio infantile anche se l’altra non può vederlo.

“E cosa ci sarebbe di male?”

Elena sospira prima di rispondere.

“Non c’è niente di male ad essere come te ma ci sarebbe tutto di male a essere come ti mostri agli altri: calcolatrice, fredda, meschina”

Katherine sorride vittoriosa e poggia il bicchiere ormai vuoto sul tavolino di fronte a sé.

“Beh dolcezza e chi ti dice che non lo sia?”

Elena fa per replicare che è un’idiozia e che la vampira è molto meno peggio di quanto solitamente fa vedere agli altri ma viene interrotta dal suono del campanello.

La doppelganger si volta con aria da cucciolo sofferente verso Damon.

“Andresti tu?”

Il vampiro, consapevole di essere ormai ceduto da tempo al fascino della Gilbert, ringhia sottomesso prima di andare ad aprire, permettendo ad Elena di riprendere la sua conversazione con l’antenata.

“Lo tieni proprio al guinzaglio, eh?”

Elena non può evitare a una risatina di uscire dalle sue labbra.

“Andiamo Kath non essere così cattiva, sai che non è così e che..”

La doppelganger ammutolisce quando davanti a sé insieme a Damon vede la figura di Caroline Forbes, o meglio, la versione con i capelli rossi della ragazza.

Damon poggia teatrale un braccio intorno alle braccia della vampira e guarda divertito la fidanzata, ancora inebetita e con il telefono poggiato all’orecchio.

“Guarda chi è venuto a bussare alla nostra porta”

Elena guarda sconvolta l’amica e le si avvicina con timore mentre Katherine, stufa di essere all’oscuro di tutto, reclama di sapere cosa succede.

“Chi è Elena?”

La doppelganger balbetta incerta.

“Scusa Kath ti richiamo, c’è Caroline di fronte a me”

La Petrova fischia con approvazione mentre Caroline fa un sorriso incerto e tirato.

“Non sapevo dove altro andare”

Elena annuisce comprensiva e lascia che l’amica le si butti addosso scoppiando in un pianto a dirotto mentre gli sguardi tra lei e Damon si fanno sempre
più confusi.

È Katherine l’unica a chiarire la situazione sentendo la vampira piangere.

“Barbie sei ancora depressa per quello che è accaduto con Ken?”

Caroline si tira di scatto a sedere e afferra lesta il telefono dalle mani dell’amica.

“Non prenderti gioco di me, c’eri anche tu. Sai cos’è successo”

Katherine annuisce lenta e fa un sospiro, imponendosi di calmarsi e perché no, di lasciar prevalere lo spirito di solidarietà femminile che c’era in lei.

“Lo so e ti assicuro che Klaus si è comportato come un completo idiota ma Elijah mi ha detto che Rebekah e la madre gliele hanno suonate”

Caroline si porta le ginocchia al petto mentre uno sbuffo esce dalle sue labbra.

“Come se servisse a comparare”

Katherine si morde un labbro indecisa su cosa dire alla bionda mentre Elena e Damon continuano a guardarsi senza capire come mai Caroline e Katherine
siano così in sintonia ora.

È la voce della Petrova a riscuotere nuovamente tutti.

“Non serve infatti ma tu sei forte, a quanto so ne hai passate di peggiori. Vedrai, supererai anche questa”

Caroline non può fare a meno di ridere leggermente, completamente stupita.

“Stai per caso cercando di consolarmi?”

La Petrova sospira adirata ma si costringe a trattenere uno scatto d’ira e riprende a parlare con calma.

“Se anche lo stessi facendo non mi staresti rendendo il compito semplice”

Caroline annuisce e sorride.

“Hai ragione, scusa. E grazie Katherine, anche se non credo di potercela fare”

La vampira anziana sbuffa decisa e rotea gli occhi.

“E perché non potresti farcela, sentiamo? Lui è il tuo sole, la tua felicità o smielate del genere? Lo ami eppure l’altro giorno sei stata fedele a te stessa e
non ti sei piegata al suo volere, l’hai fronteggiato come una vera donna e questo ti fa onore. Mantieniti su questa linea e vivrai a lungo”

Caroline si passa una mano tra i capelli, indecisa.

“Facendo cosa? Fuggire da una parte all’altra del pianeta per tutta l’eternità?”

Katherine sorride amara.

“Con me ha funzionato”

Caroline controbatte decisa.

“Anche tu ti sei stancata però”

La Petrova non può fare a meno di annuisce e aguzzare le orecchie quando un suono, proveniente dal vialetto, la avverte che Elijah sta tornando.

“Devo andare biondina. Tieni duro”

Caroline annuisce solenne e tira su con il naso.

“Lo farò e mi raccomando, non una parola con Elijah su dove sono”

La Petrova annuisce e chiude la telefonata lasciando Caroline sola con il compito di spiegare alla sua amica e al suo fidanzato cosa era appena successo.

“Allora?”

Caroline annuisce e fa cenno ai due di sedersi sul divano prima di iniziare il suo racconto.

 
 

Rebekah batte il piede a tempo di una musica commerciale alla radio mentre Bonnie, ormai alla guida da più di due ore, guarda l’Antica perplessa.

“Hai più di mille anni e ti piace la musica house?”

Rebekah annuisce e guarda la mora senza smettere di battere il tempo.

“Si, pensavi che considerassi musica solo quella che và dal 1700 in poi?”

Bonnie piega la testa da un lato e fa segno di si all’Originaria che scuote la testa e poggia il braccio fuori dal finestrino mentre un sorriso và a incorniciare le sue labbra.

“Mi dispiace deluderti strega ma io e mio fratello abbiamo gusti musicali completamente diversi”

Bonnie non fatica a immaginarlo e replica d’accordo con l’Antica.

“Lo so, siete diversi in tutto”

Rebekah si volta incuriosita verso la strega.

“Che intendi?”

Bonnie la guarda confusa e per pochi secondi si permette di perdere di vista la strada, conscia che i riflessi di Rebekah in qualsiasi caso l’avrebbero aiutata.

“Esattamente quello che ho detto. Tu e Kol siete completamente diversi”

Rebekah continua a guardare sospettosa la mora finché questa sbuffa e si costringe a parlare.

“Siete diversi ma nonostante tutto siete fratelli, solo che Kol a volte crede che tu voglia più bene a Elijah e Klaus piuttosto che a lui”

L’Antica non può fare a meno di spalancare gli occhi sorpresa e di guardare in tralice la strega.

“Lo pensa davvero?”

Bonnie annuisce mentre il dubbio di instaura nella sua mente.

“Aspetta..non te l’aveva mai detto?”

Rebekah scuote la testa e sospira pesantemente.

“Ma come diavolo può pensare che voglio meno bene a lui di quanto ne voglia a Nik o ad Elijah? Certo, loro sono i miei fratelli più grandi e abbiamo
vissuto tanti secoli insieme ma insomma, anche lui è parte della mia famiglia, è logico che io gli voglia bene anche se a volte è totalmente fastidioso e prende in giro tutti”

Bonnie guarda divertita la vampira al suo fianco che non ha nemmeno preso fiato durante il suo sproloquio e sorride storta.

“A quanto pare lo conosci poco”

Rebekah solleva un sopracciglio, scettica e irritata.

“E tu mi vuoi dire che tu lo conosci? È mio fratello da più di mille anni, voi state insieme solo da tre”

La strega annuisce pensierosa mentre riprende a guardare la strada.

“È vero, ma io ho passato ogni momento libero con lui in questi tre anni. Li abbiamo vissuti a pieno alla scoperta l’uno dell’altra, come credi che saprei della sua paura di non sentirsi parte della famiglia? Le sue battute, dovresti sapere meglio di me che sono una maschera. Lo diverte essere sarcastico ma il più delle volte lo fa per proteggersi da eventuali fregature”

Rebekah pondera fra sé e sé le parole della strega prima di regalarle un sorriso.

“Sai quando Caroline ha combinato l’appuntamento tra te e Kol non vi avrei dato un soldo di fiducia ma già da quando ti sei lasciata baciare da lui andando contro tutto ciò che odiavi ho capito che saresti stata perfetta per mio fratello. Siete opposti e per questo vi completate”

Bonnie sorride e fa per ringraziare l’Originaria quando il suo cellulare prende a squillare.

La mora lo estrae dalla tasca dei pantaloni annoiata e poi lo passa alla bionda al suo fianco che la guarda perplessa.

“È Kol. Forse faresti meglio a parlargli tu”

L’Antica non lascia trasparire alcun sentimento dagli occhi e preme il tasto verde sentendo la voce famigliare di suo fratello arrivarle alle orecchie mentre non può fare a meno di pensare che le paure del ragazzo, se vere, erano davvero immotivate.

“Ciao dolcezza, come và il viaggio?”

Rebekah sorride del tono allegro del fratello e risponde divertita.

“Ritenta Kol, sarai più fortunato”

L’Originale dal suo divano ad Atlanta ghigna divertito.

“Hai già staccato la testa della mia fidanzata a morsi Rebekah?”

La bionda ride e scuote la testa.

“No, non l’ho fatto ma la tua è un’ottima idea. Hai chiamato per qualche motivo in particolare?”

Kol si stiracchia pigramente sul divano prima di rispondere.

“Si, ha chiamato la mamma. Tra 5 minuti lei e Nik saranno a casa, voi dove siete?”

Rebekah si guarda intorno e punta lo sguardo sull’ultimo cartello della superstrada.

“Siamo a metà strada, ci mancano un centinaio di miglia a Charlotte”

Kol sospira prima di rispondere.

“Okay, ti faccio sapere se nostro fratello si berrà la storiella sulla sfilata”

Rebekah annuisce e fa per chiudere la chiamata quando un pensiero la coglie e la costringe a richiamare il fratello.

“Ehi Kol?”

“Mh?”

L’Originaria si morde un labbro prima di rispondere.

“Io..ti voglio bene, lo sai vero?”

L’Antico, anche se piuttosto stupito dalle parole della sorella, non lo dà a vedere e usa il suo più che noto sarcasmo.

“Hai paura di non tornare illesa dal viaggio sorella? Non preoccuparti, Bonnie è cattiva solo con chi la provoca”

Rebekah scuote la testa e sospira rassegnata, il fratello non sarebbe mai cambiato, ma infondo lei gli avrebbe voluto bene lo stesso se fosse stato serioso e preciso?

“Ci sentiamo presto Kol”

L’Originale sorride divertito e riattacca il telefono, non prima di aver mormorato un’ultima frase alla bionda dall’altro lato dell’apparecchio.

“Ti voglio bene anch’io sorella”

L’Antica contenta riconsegna il cellulare nelle mani della proprietaria che sorride soddisfatta e continua a guidare, sperando che raggiungere Tyler possa
portarle a scovare l’amica.
 
 


Caroline Forbes intanto si asciuga l’ultima lacrima mentre sul divano di casa di Damon e Elena finisce di spiegare ai due cosa era successo nelle ultime settimane e cosa l’aveva spinta ad abbandonare Atlanta e ad andare da loro.

“Io..scusa ancora Elena per essere piombata qui ma non potevo andare da nessun’altro”

La mora afferra le mani dell’amica e la guarda decisa.

“Non fa niente Caroline. Puoi venire qui e restare quanto vuoi, questa è casa mia quanto tua, siamo amiche e non c’è niente di più importante”

Damon si schiarisce la voce e cerca di dissuadere la fidanzata dal fare restare lì la vampira ma Elena non l’ascolta, come sempre, e abbraccia nuovamente Caroline che poi, imbarazzata, si scosta e accenna un sorriso.

“Non sentirete neanche la mia presenza, sarò silenziosissima e non vi darò alcun disturbo”

“Ci mancherebbe”

Damon non riesce ad impedire alla sua bocca di parlare e l’occhiataccia di Elena è eloquente al punto da farlo ammutolire mentre Caroline invece
annuisce e guarda l’amica consapevole.

“Elena, Damon ha ragione. Questa è casa vostra e io infatti me ne andrò al più presto, devo solo sistemare alcune cose e sarò libera di fuggire come ha detto Katherine”

Damon sbuffa e guarda scettico la rossa di fronte a sé.

“Andiamo Barbie hai sempre odiato Katherine e ora vuoi seguire i suoi consigli? Spacca qualcosa in testa a quell’idiota piuttosto e rimettici insieme invece di passare tutta una vita in fuga”

Caroline guarda perplessa il vampiro.

“Questo è il tuo consiglio Damon?”

Il corvino si stringe nelle spalle e guarda con un sorriso che non promette nulla di buono la vampira.

“Questo e ubriacarti”

Elena scatta e guarda adirata il fidanzato.

“Damon! Insomma, non è questo quello che serve a Care in questo momento, lei..”

“Accetto”

La risposta decisa di Caroline impedisce alla doppelganger di continuare a parlare; Elena è così costretta a mettersi a sedere nuovamente e a guardare passivamente mentre il suo fidanzato riempie più e più volte il bicchiere della sua migliore amica che trangugia bourbon come fosse coca cola, speranzosa di togliersi dalla mente Klaus almeno per le prossime ore.

 
 

Il suddetto ibrido nel frattempo è sdraiato sul letto della camera da letto sua e di Caroline e guarda il soffitto pensieroso.

Si era insospettito nel momento in cui aveva varcato la soglia di casa con la madre e non aveva sentito la sorella chiedergli se le avesse comprato
qualcosa e i suoi sospetti erano aumentati quando non aveva avvertito il suo profumo e il ciarlare della strega nella casa.

La conferma era arrivata quando Kol e Stefan gli avevano mentito in faccia supponendo che lui credesse alla storia di sua sorelle e Bonnie che andavano a una sfilata di moda insieme, per Klaus sarebbe stato più plausibile che la sua adorabile sorellina fosse andata a casa di Elena Gilbert a farsi la manicure piuttosto che fosse andata in viaggio con la strega di sua spontanea volontà.

L’Antico però aveva annuito e aveva fatto credere ai due di essersela bevuta soprattutto perché aveva intuito che l’unico motivo per cui Bonnie e sua sorella potessero essere partite insieme era uno: Caroline.

E se c’era un’unica possibilità che le due riportassero a casa la sua Caroline, Klaus avrebbe fatto finta di credere anche alle sciocche credenze umane come Babbo Natale o la Befana, tutto per riavere con sé il suo angelo biondo.

L’ibrido si addormenta con questi pensieri e con una frase ancora sospesa nell’aria ventilata della stanza.

Sister, ti prego riportamela”
 
 



Angolino Autrice:

SCUSATE! Mi dispiace veramente tanto di aver ritardato così tanto il capitolo ma non ho potuto fare altrimenti, ho avuto problemi famigliari che purtroppo hanno avuto la precedenza su tutto. Comunque questo capitolo come ben vedete è piuttosto transitivo per questo mi sbrigherò a finire di scrivere l’altro (ebbene si, sono in ritardo anche con la scrittura) e spero di postare il prima possibile il prossimo capitolo. Cosa vi aspettate che succeda? Rebekah e Bonnie riusciranno a capire che Caroline si trova a Toronto da Elena, la riporteranno a casa? Fatemi sapere anche le impressioni su questo capitolo e vi mando un bacio. A presto mie care e grazie per le recensioni sempre fantastiche che mi lasciate. Alessandra.

Andate a controllare la
pagina facebook!

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Travel part 2 ***


Rebekah e Bonnie dopo altre due ore di macchina raggiungono finalmente il centro di Charlotte e tirano un sospiro di sollievo.

“Alleluia! Credevo non saremo più arrivate!”

Bonnie sogghigna e digita sul navigatore l’indirizzo della casa dell’amico d’infanzia datole da Matt mentre Rebekah fischietta rilassata il motivo di una canzone pop in onda alla radio, subito seguita dalla strega che si lascia coinvolgere dall’atmosfera serena e familiare che si respira nell’abitacolo della
macchina.

Quando però al ritornello entrambe le ragazze iniziano a cantare le parole della canzone e si scambiano un’occhiata divertita, la magia si interrompe facendole rendere conto che l’altra persona con loro era qualcuno che non sopportavano.

Così le due si schiariscono la voce e tornano a guardare l’una la strada, l’altra il panorama piene d’imbarazzo.

Solo 5 minuti più tardi Bonnie interrompe il silenzio creatosi e si accinge a parlare nuovamente all’Originaria.

“Credo sia quella la casa di Tyler”

La mora poi accosta e scende dalla macchina, subito seguita dall’Antica.

“Credi che Caroline sia con lui?”

Bonnie sospira e sale gli scalini della casa piuttosto titubante.

“Non ne ho la più pallida”

Quando la strega bussa alla porta del vecchio amico Rebekah saggiamente si nasconde dietro la porta per impedire all’ibrido di vederla, considerando i
loro trascorsi non proprio amichevoli.

Tyler spalanca la porta e guarda non poco meravigliato la giovane di fronte a sé.

“Bonnie? Che ci fai qui e soprattutto perché non sei cambiata per niente?”

La strega accenna un sorriso prima di rispondere.

“Sono qui in cerca di Caroline e il motivo per il quale non sono cambiata è piuttosto lungo da spiegare, ti basti sapere che sono ancora una strega”

L’ibrido guarda piuttosto confuso la strega ma non può evitare al suo corpo di irrigidirsi al nome di Caroline.

“Sai che sono anni che non vedo nessuno dei miei vecchi amici, come fai a pensare che la mia ex sia qui?”

Rebekah, stanca di perdere tempo con le frottole dell’ibrido, fa la sua entrata in scena sbucando da dietro alle spalle di Bonnie, riuscendo a scioccare completamente Tyler.

“Rebekah?”

L’Originaria sorride divertita.

“Vedo che ti ricordi ancora di me, mi fa piacere. Sappiamo che Caroline è stata qui, non sforzarti di mentire”

L’ibrido ringhia leggermente e guarda adirato la strega di fronte a lui.

“Mi hai incastrato e sei passata al lato oscuro a quanto pare. Che diavolo vuoi da me Bonnie?”

La strega guarda annoiata il giovane, non era mai stato svelto a capire le cose.

“Non preoccuparti Tyler, non vogliamo farti del male ma abbiamo veramente bisogno di sapere dov’è Caroline”

L’ibrido digrigna i denti rumorosamente.

“Perché”

Bonnie gli si avvicina scura in volto, la pazienza al limite.

“Sono stanca di ripetermi Tyler. Sai dov’è Caroline?”

L’ibrido sospira e si appoggia allo stipite della porta mentre si porta pensieroso una mano tra i capelli.

“No. È venuta qui 4 giorni fa, mi ha usato perché voleva far ingelosire Klaus ma non è riuscita ad andare fino in fondo, poi io mi sono arrabbiato e lei se né andata, fine della storia”

Bonnie annuisce e guarda decisa Rebekah.

“Siamo al punto di partenza”

L’Originaria si ravvia i capelli e sbuffa sonoramente mentre Tyler guarda preoccupato in direzione della strega.

“Credete che sia in pericolo?”

Bonnie si stringe nelle spalle e guarda l’ibrido frustrata.

“Noi non lo sappiamo, è tanto che Care non si fa sentire ma per ora non sappiamo niente e quello che ci hai detto non ci è stato molto d’aiuto ma grazie lo stesso Tyler”

Le due poi si accingono a tornare alla macchina quando l’irido le richiama.

“Fatemi sapere cosa scoprite e non esitare a chiedere il mio aiuto Bonnie”

La strega sorride e ringrazia il vecchio amico prima di ritornare sconfitta in macchina insieme a Rebekah.

“Ora cosa facciamo?”

L’Antica si stringe tra le spalle.

“Non ne ho idea ma dobbiamo pensare razionalmente: da chi potrebbe essere andata Caroline?”

Bonnie si stringe tra le spalle.

“Non lo so. Forse da Liz o da Elena ma non possiamo escludere che sia da qualche parte in mezzo al mondo sull’orlo di un precipizio senza anello”

Rebekah scuote la testa.

“Non si è uccisa o Nik lo saprebbe. Sono molto legati e si sono scambiati tante volte il sangue, anche se non se ne sono resi conto possono percepire se l’altro è in pericolo”

Bonnie annuisce seria.

“Beh, allora non rimane che fare un paio di telefonate”

L’Antica le fa un cenno e aspetta paziente che la strega faccia le sue chiamate, sperando che possano portarle a scoprire qualcosa di più sull’amica.
 
 


Caroline saluta con la mano Elena, la quale ha deciso di uscire presto per poter andare all’enoteca a rimediare un altro po’ di sangue poiché da quando la vampira rossa si era trasferita da loro questo era quasi del tutto finito e per evitare che Damon la prosciugasse, la doppelganger si era ritrovata costretta ad uscire.

 La vampira intanto si guarda intorno annoiata e và a sdraiarsi sul divano mentre affianco a lei Damon si serve un bicchiere di bourbon.

“Ne vuoi uno Barbie?”

La ragazza scuote la testa e guarda curiosa il vampiro davanti a sé.

“Non dovresti essere a pezzi per bere?”

Damon si esibisce nel suo classico sorriso storto e scuote la testa.

“Sono un vampiro tesoro, non ho bisogno di una scusa se voglio farmi un bicchiere”

Caroline dissente e incrocia le braccia sotto al petto.

“Si beve per dimenticare i propri problemi, non perché non si ha nulla da fare”

Damon sorride e si avvicina alla vampira, incurante del rifiuto di questa, con un bicchiere colmo fino all’orlo di liquore che le porge prima di andarsi a sedere su una poltrona.

“Mettiamola così allora: tu soffri di pene d’amore e io ti faccio compagnia, lo sanno tutti che bere da soli è deprimente”

Caroline sbuffa e posa il bicchiere sul tavolino, evitando di berlo.

Damon la lascia fare e allunga le gambe davanti a sé prima di guardare la vampira curioso.

“Fino a quando hai intenzione di rimanere qui?”

La ragazza si morde un labbro e si agita leggermente sul divano prima di rispondere.

“Io..non lo so, credo per poco ancora”

Damon annuisce e beve un sorso di bourbon pensoso.

“Ne sono felice perché per quanto tu sia una deliziosa spina nel fianco Barbie, mini la mia relazione con Elena”

La rossa annuisce e si morde, questa volta, un’unghia dal nervoso.

“Si, lo so. Vi ho sentiti ieri sera”

Damon piega la testa da un lato e continua a bere ripensando alle sera precedente durante la quale aveva provato a fare l’amore con la sua fidanzata ma questa l’aveva respinto perché aveva il terrore di poter turbare la sua amica facendo sesso nella stanza accanto alla sua.

Caroline riprende nuovamente la parola e guarda il vampiro lievemente imbarazzata mentre si alza dal divano.

“Per questo me ne andrò tra pochi giorni”

 La ragazza fa per lasciare Damon da solo ma la sua voce la richiama.

“Dovresti tornare a casa”

Caroline si volta di scatto verso il vampiro e lo guarda scioccata.

“Cosa hai detto?”

Damon sorride bieco e ripete tranquillamente.

“Ho detto che dovresti tornare a casa. Ad Atlanta, da Klaus. Andiamo, ti sarai tinta i capelli e fai credere a tutti di essere forte ma si vede che non aspetti altro che il tuo principe azzurro venga a salvarti. Quello che ti suggerisco io è di anticiparlo e tornare tu da lui”

La vampira guarda innervosita l’altro ma torna a sedersi sul divano, in fondo turbata dalle parole usate da Damon.

“Perché dovrei? Nik mi ha ferita”

Il vampiro annuisce e beve un sorso di liquido ambrato dal suo bicchiere prima di replicare.

“È vero, si è comportato da stronzo ma nonostante tutto tu lo ami. Per questo motivo dovresti tornare ad Atlanta. Una volta ho sentito una persona dire che quando l’amore è vero non si può fuggire e, anche se non sono proprio un vostro fan, è palese che il vostro è un legame indissolubile”

Caroline abbassa la testa, gli occhi arrossati e in procinto di versare lacrime ma si fa forza e devia il discorso, non sapendo cosa rispondere al vampiro.

“L’ha detto Lexi ad Elena, vero?”

Damon annuisce e alza il bicchiere in direzione della rossa.

“Un punto per te”

Caroline accenna un lieve sorriso e si passa una mano tra i capelli.

“Anche Stefan mi ha raccontato della sua visione dell’amore, sai era la sua migliore amica. Non so se te la ricordi, ma è quella che hai ucciso”

Il vampiro alza le braccia e sorride beffardo in direzione della ragazza, cercando di non farle notare quanto le sue parole l’abbiano infastidito.

“Ma se l’ha rimpiazzata perfettamente! Tu sei la nuova Lexi: bionda, carina e decisamente meno rompiscatole dell’originale”

Caroline sbuffa e si alza dal divano decisa ad uscire dalla stanza quando la voce del vampiro la costringe a tornare sui suoi passi per la seconda volta nell’arco di pochi minuti.

“Lo ricordo, certo che lo ricordo. Stefan non me l’ha mai perdonato e mai lo farà”

La rossa si gira nella direzione del vampiro e lo guarda con un lieve sorriso ad incresparle le labbra.

“Ti sorprenderesti delle cose che ti ha perdonato”

La vampira successivamente imbocca le scale e và a rifugiarsi nella camera che Elena le aveva preparato mentre le parole sul vero amore pronunciate da Damon continuano a ronzarle in testa, facendole domandare se la scelta di scappare da Klaus fosse stata giusta o meno.
 
 


Bonnie sorride vittoriosa e chiude la telefonata con l’amica d’infanzia soddisfatta e si volta, ancora sorridente, verso Rebekah.

“So dove si trova!”

L’Originaria che era intenta a mangiare un panino nell’autogrill dove le due si erano fermate, guarda impaziente la strega.

“Dove?”

Bonnie sorride felice.

“Da Elena. Credo che dovremmo prendere al più presto un aereo per Toronto”

Rebekah annuisce e non perde tempo, corre fuori dal Grill laciando una banconota sul bancone mentre con la mano libera afferra il braccio della strega e la tira a sé per portarla il più velocemente possibile verso la macchina.

“Forza, muoviamoci allora. Abbiamo una missione da compiere!”

 
 

Esther, diametralmente opposta alla direzione dove si stava dirigendo sua figlia, và alla ricerca di Klaus che, nel suo studio, sta tentando invano di riprodurre il volto della sua donna.

L’ibrido neanche si accorge della madre, troppo impegnato ad accartocciare e a buttare un disegno venuto nuovamente con il volto sconvolto dalle lacrime
di Caroline, ma questa si fa notare schiarendosi la voce.

Klaus subito fa segno alla donna di avvicinarsi alla poltrona e questa, con un sorriso, acconsente.

“Allora madre, cosa vi porta nel mio studio?”

Esther sorride del tono formale del figlio e lo guarda divertita.

“Sono venuta a cercarti Niklaus. Desidero parlarti”

L’ibrido annuisce e fa segno alla donna di proseguire.

“Di cosa precisamente?”

Esther esita qualche secondo prima di rispondere, conscia che l’argomento non sarà facile per il giovane.

“Vorrei parlare di Caroline, Niklaus”

L’Antico sospira leggermente e si passa una mano tra i capelli prima di parlare nuovamente alla madre.

“Temo che non ci sia più niente da dire su di lei. L’ho ferita e lei se ne è giustamente andata”

La Strega Originaria annuisce e guarda incuriosita il figlio.

“Questo l’ho compreso, come ho anche compreso la motivazione che ti ha spinto a tradire la fiducia della tua compagnia, ma la mia domanda è solo una:
se avessi la possibilità di tornare indietro rifaresti le scelte che hai fatto?”

Klaus guarda stupito la genitrice, non si aspettava una domanda del genere da lei ma non fatica a rispondere.

“Per quanto riguarda la nostra storia rifarei tutto dall’inizio ma cambierei decisamente il finale e non la tradirei perché, con il mio tentativo assurdo di sistemare le cose, ho perso una delle persone più importanti della mia vita”

Esther sorride contenta per la risposta datale dal figlio e prende tra le sue una mano dell’ibrido.

“Vedi questo è l’importante: hai riconosciuto finalmente il tuo errore. Quando Caroline tornerà, tu meriterai il suo perdono”

Klaus accenna un sorriso in direzione della donna, decisamente poco convinto che la missione di sua sorella e della strega riesca a portare a risultati positivi.

“Se Caroline tornerà, è meglio che vi correggiate madre”

Esther sorride e si alza dalla poltrona, diretta verso la porta dello studio.

“Non temere Niklaus, Bonnie e Rebekah porteranno a casa la loro amiche. Se non riescono loro, chi potrebbe?”

Klaus sorride divertito alla madre.

“Non vi siete bevuta neanche voi la storia della sfilata, vero?”

La Strega ride lievemente e fa l’occhiolino al figlio prima di uscire dalla stanza, lasciando l’ibrido ai suoi disegni e ai suoi pensieri.
 
 


Caroline sfoglia annoiata un vecchio numero di Cosmopolitan quando sente la porta d’entrata aprirsi.

La vampira si dirige velocemente al piano di sotto con l’intento di poter finalmente parlare con Elena, la quale non era più rincasata da quella mattina.

“Elena sei a casa?”

La doppelganger risponde rapida, troppo, ma Caroline sembra non notarlo.

“Sono in salone”

La rossa sorride e raggiunge l’amica ma la sua espressione muta totalmente quando affianco a lei trova niente di meno che Rebekah Mikaelson e Bonnie Bennet armate di un cipiglio severo che scompare appena riescono a scorgere meglio la vampira tramutandosi in un’espressione completamente scioccata.

La prima a parlare è Rebekah che si avvicina, quasi tremante, all’amica.

“Che..che diavolo hai combinato ai tuoi capelli?”

Bonnie anche non può fare a meno di guardare scioccata la vampira.

“Care avevi giurato che non li avresti mai tinti”

La giovane si stringe tra le spalle e incrocia le braccia sotto al seno, nervosa.

“Non è la fine del mondo. Mi sentivo in vena di cambiamenti e li ho fatti rossi, mi piacciono così”

Rebekah si riprende e guarda quella che per lei è più una sorella che un’amica decisa.

“Questa non sei tu Caroline e non pretendere di cambiare personalità solo cambiando colore di capelli”

La rossa sbuffa e và a sedersi sul divano, imitata presto dalle altre amiche che aspettano che lei parli.

“Allora, perché siete qui?”

Rebekah scambia un’occhiata eloquente con Bonnie, la quale decide di parlare al posto dell’Originaria per evitare che questa stacchi la testa dal collo di Caroline per il nervosismo.

“Siamo venute qui dopo averti cercata a Charlotte perché ci hai fatte tremendamente preoccupare Care, non hai più chiamato!”

La vampira, già chiara di carnagione di suo, sbianca ancor di più raggiungendo un colorito spaventosamente cereo.

“Siete state da Tyler?”

Rebekah annuisce piuttosto innervosita e non ci mette molto a informare l’amica di quello che pensa della sua trovata.

“Pessima idea a proposito Caroline e piuttosto un cliché. Sono contenta che tu ti sia fermata prima di combinare una sciocchezza”

Elena, che era rimasta in silenzio, passa lo sguardo da Rebekah a Caroline perplessa.

“Tyler? Sei stata con Tyler Care?”

Rebekah guarda derisoria la rossa.

“Non gliel’hai detto? Eppure è la tua migliore amica!”

Caroline, all’ennesima frecciatina dell’Originaria, sbotta e la guarda arrabbiata.

“Si può sapere che diavolo vuoi Beks? Sei venuta qui per farmi sentire in colpa quando quello che ha iniziato è stato tuo fratello o ti sei per caso dimenticata che l’ho trovato nel nostro letto mentre faceva sesso con la sua ex?”

Rebekah si alza in fretta dalla poltrona arrabbiata e guarda l’amica di fronte a sé con occhi fiammeggianti.

“No che non l’ho dimenticato Caroline e fidati, ho reso perfettamente chiaro a Nik il concetto che non apprezzo quello che ti ha fatto ma ha capito il suo sbaglio e voi..voi vi amate così tanto. Devi tornare a casa”

Caroline, anche se le parole dell’Antica l’hanno colpita, non può fare a meno di scuotere la testa.

“Non posso Rebekah. Lui mi ha fatto del male, più di quanto qualsiasi persona avrebbe potuto farmene e se tornassi indietro probabilmente me ne farebbe
ancora”

Bonnie sospira e, inaspettatamente, prende la parola.

“Care sai quanto io non sopporti Klaus ma puoi fidarti di me se ti dico che è stato veramente male. Certo, non si è messo a mangiare gelato o ad ascoltare Adele ma è stato uno schifo, non parlava quasi con nessuno e è stato per una settimana costantemente da solo. Sa di aver sbagliato”

Rebekah dà manforte alla strega e le si avvicina.

“E poi Care il tuo posto non è qui. Il tuo posto è con noi a casa, ad Atlanta. Torna, almeno provaci, poi potrai anche decidere di non perdonare Nik ma almeno sarai a casa con delle persone che ti vogliono bene”

Elena guarda l’Antica piccata e le punta un dito contro.

“Ehi, io le voglio bene!”

L’Originaria minimizza il tutto con un’alzata di spalle e la guarda a malapena mentre le risponde.

“Mai quanto me”

Caroline ignora il battibecco tra le sue amiche e si concentra sulla sua decisione da prendere.

La vampira è piuttosto indecisa perché se da una parte non vede l’ora di tornare alla sua quotidianità consistente nel svegliarsi e fare colazione con la sua famiglia, chiacchierare con le sue amiche e scherzare con Stefan e Kol, non può fare a meno di pensare che tornare ad Atlanta comporterebbe avere sempre intorno Nik e la ragazza non è certa che sia pronta o che sia quantomeno giusto da parte sua perdonare l’ibrido.

Caroline si prende la testa tra le mani indecisa proprio quando Damon entra in casa e arriva in salotto divertito dal trovarsi di fronte due ospiti quantomeno
inattese.

“Qual buon vento! Strega, Becky! Avete deciso di fare un viaggetto insieme?”

Bonnie e Rebekah sollevano in sincrono gli occhi al cielo, annoiate dall’atteggiamento sempre derisorio di Damon e decidono di ignorare il vampiro che, non contento, focalizza la sua attenzione su Caroline.

“Allora Barbie torni a casa?”

La vampira sbuffa e si volta verso Damon con lo sguardo perso.

“Io..non lo so. Dovrei? Sarebbe giusto intendo?”

Bonnie e Rebekah, nuovamente, si ritrovano ad agire in contemporanea, questa volta per rispondere a Caroline sdegnate.

“E lo chiedi a lui?”

Le due poi si guardano schifate e Caroline sospira confusa.

“È solo che non so che fare. Amo Nik e lo amerò per sempre ma non sono sicura di essere pronta a vederlo nuovamente, anche se la tentazione di tornare ad Atlanta con voi è alta”

Rebekah approfitta dell’indecisione dell’amica e le afferra la mano sfoderando il suo migliore sguardo convincente e implorante.

“E allora torna. Ti prego Caroline, stare lì senza te è completamente diverso”

La vampira si morde il labbro convulsamente prima di sospirare afflitta.

“Io..non lo so proprio Bekah”

L’Antica, non sapendo più cos’altro inventarsi alza le braccia e si risiede sulla poltrona sconfitta, proprio nel momento in cui il suo telefono inizia a squillare.

L’Originaria risponde velocemente, contenta che il suo Stefan la stia chiamando.

“Ehi”

Il fidanzato, nella sua camera da letto, sorride del tono di voce dolce usato da Rebekah.

“Ehi, come vanno le cose lì?”

Rebekah ringhia rumorosamente quando Damon le strappa, rapido, troppo perché lei possa fermarlo, il telefono dalle mani per apprestarsi a rispondere
serafico al fratello.

“Alla grande little bro

Stefan inarca un sopracciglio, perplesso.

“Damon? Che ci fai con Rebekah?”

Il vampiro ghigna divertito prima di rispondere.

“Una reunion. Spero non ti dispiaccia ma stiamo rivangando i bei vecchi tempi”

Damon finisce in tempo di formulare la frase che l’Originaria si riprende il cellulare e gli dà un cazzotto nello stomaco, facendolo piegare in avanti.

Rebekah và poi a sedersi nuovamente sulla poltrona, sotto lo sguardo divertito di Caroline e Bonnie e quello arrabbiato di Elena.

“Tuo fratello è un’idiota comunque sono a Toronto. Caroline è qui ma non si decide a tornare a casa”

Stefan non può fare a meno di sorridere vittorioso quando un’idea geniale gli passa per la mente.

“Passamela Bekah, provo a convincerla io”

L’Originaria annuisce e dà il telefono a Caroline che sbuffa prima di iniziare anche solo a parlare con il vampiro.

“Senti Stef sono piuttosto combattuta, non ti ci mettere anche tu”

Il vampiro sogghigna.

“Mi dispiace sapere che stai così Caroline ma torneresti se fosse veramente necessario?”

La rossa corruga le sopracciglia, perplessa, come il resto dei vampiri all’ascolto della conversazione.

“Beh, si. Se fosse una cosa di vita o di morte tornerei”

Stefan sorride apertamente e si passa una mano sulla mandibola, soddisfatto.

“Allora devi tornare subito qui ad Atlanta”

Caroline guarda allarmata in direzione delle amiche, alla ricerca di risposte che quelle però non sanno fornirle.

“Di che parli Stef? Qual è l’emergenza?”

Il vampiro ride di gusto e risponde pacato alla ragazza, sapendo di avere la vittoria in mano.

“Ricordi la promessa che mi avevi fatto qualche mese fa? Non è proprio questione di vita o di morte ma credo che sia un’ottima ragione per tornare a casa”

Caroline si guarda intorno decisamente perplessa ma poi si ricorda della promessa fatta all’amico nella quale aveva giurato di essere al suo fianco quando
di sarebbe proposto a Rebekah e sbuffa, infuriata.

“Stai veramente tirando fuori questa storia ora Stefan?”

Il vampiro ride nuovamente e annuisce.

“Si, perché in questo modo sei costretta a tornare”

Caroline digrigna i denti e trattiene a stento un’imprecazione.

“Bene. Ci vediamo tra qualche ora”

La rossa chiude la comunicazione nella confusione generale ma non si perde in spiegazioni e và subito ad abbracciare Elena.

“Grazie per l’ospitalità. Ti voglio bene”

Elena ricambia l’abbraccio anche se piuttosto incerta del perché la sua amica stia tornando a casa così di fretta.

Quando la rossa deve salutare Damon ci pensa qualche secondo prima di abbracciare anche lui che, sorridendo beffardo, le scompiglia i capelli.

“Ci si rivede Barbie”

La vampira quando si stacca accenna un sorriso e piega la testa in segno di ringraziamento nei confronti del corvino che l’aveva consolata più volte,
anche se a modo suo.

La giovane poi si volta verso le amiche e le guarda perplessa.

“Allora? Dobbiamo andare o no?”

Le due annuiscono e velocemente escono dalla casa dopo aver salutato i due vampiri e aver permesso alla rossa di prendere il suo leggero bagaglio
quando Rebekah dà una spallata a Bonnie.

“Ci siamo riuscite”

La strega annuisce e sorride.

“Già, a quanto pare siamo un buon team”

Rebekah sorride e manda un messaggio al fidanzato prima di chiudersi lo sportello dell’auto sportiva alle spalle.

“Non so come tu abbia ricattato Care ma ti ringrazio. Ti ricompenserò adeguatamente per quello che hai fatto quando sarò a casa :P  –Beks” 


Angolino Autrice:

Salve a tutte! Non ho molto tempo per le note personali oggi ma ci tengo a dedicare questo capitolo alla mia adorata 
ErikaconlaK che è sempre un tesoro e alla quale voglio taaanto bene (cara spero che tu abbia colto l’allusione di Bonnie al Klaus disperato xD). Inoltre vi ringrazio tutte per seguire questa storia e per recensirla, sapete che vi amo e..niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso. A presto con il prossimo aggiornamento nel quale scopriremo come andranno le cose con Caroline di nuovo ad Atlanta, si prevedono fuochi d’artificio :P Bacii, Alessandra.
Vi ricordo come sempre la pagina
Facebook XXX

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Welcome Back Home ***


Caroline non fa altro che sbuffare man mano che la macchina di Bonnie corre veloce sulla strada asfaltata di Atlanta diretta verso la loro casa.

La vampira benché avesse promesso a Stefan di stargli accanto quando si sarebbe proposto a Rebekah non era totalmente convinta che tornare a casa fosse stata una buona idea e non può fare a meno di pensare che quando vedrà Klaus per lei sarà come riaprire una ferita sanguinante intrisa di verbena.

La rossa si porta una mano tra i capelli, pensierosa, mentre Bonnie e Rebekah si scambiano uno sguardo d’intesa che sorteggia l’Antica per il compito di parlare con la vampira.

“Care è tutto okay?”

La giovane mugugna qualcosa di incomprensibile e Rebekah si volta verso di lei e riprende a parlarle con tono pacato.

“Lo so che per te è difficile tornare a casa ma vedrai, sarà un bene. Tu e Nik potrete ricominciare da zero e sicuramente lui ti mostrerà quanto è cambiato”

L’Originari accenna un sorriso rassicurante al quale Caroline risponde a malapena, non pienamente convinta che Klaus riesca a superare il suo orgoglio
per scusarsi con lei e dimostrarle di aver capito i suoi errori.

La rossa è però costretta a interrompere il flusso dei suoi pensieri perché Bonnie arriva a destinazione e parcheggia la macchina nel vialetto della loro abitazione, facendola sussultare.

Rebekah e la strega scendono tranquille e un po’ eccitate dall’auto mentre Caroline rimane ancorata al sedile posteriore.

La ragazza tenta di non farsi notare ma Bonnie la richiama subito.

“Andiamo, dovrai scendere prima o poi. Non fare la bambina”

Caroline sbuffa sonoramente ma finalmente esce dal veicolo e si avvicina alle due che con velocità arrivano alla porta d’entrata e la spalancano, felici di
poter finalmente rivedere i loro fidanzati.

La rossa anche se per niente allettata all’idea di rincontrare Klaus trae un profondo respiro e varca la soglia della villa sentendo subito l’odore di casa
dell’abitazione avvolgerla e cullarla dolcemente.

La ragazza sorride lievemente e raggiunge Rebekah e Bonnie che sono corse in salone, entrambe dai propri ragazzi, e và loro incontro decisamente più serena.

Il primo a notarla è Kol, il quale scioglie l’abbraccio con la sua streghetta e và verso la giovane vampira con un sorriso impertinente sul viso.

“Cos’è, hai fatto qualcosa hai capelli?”

La rossa scuote la testa divertita e si protende ad abbracciare l’Originale.

“Non posso dire di non aver sentito la tua mancanza, cognato”

L’Antico stringe a sé la vampira sorridente e dopo qualche secondo la lascia andare, non prima di averle scompigliato i capelli.

“Lo so, sono insostituibile”

Il vampiro poi regala alla rossa un occhiolino del quale la ragazza ride prima di andare a salutare Stefan che, contento, le sorride sereno.

“Sono contenta che sei tornata e non preoccuparti, stai d’incanto anche rossa”

Caroline sorride e si sporge a baciare sulle guancie l’amico quando è costretta a voltarsi velocemente a causa della porta d’entrata dalla quale arrivano
Klaus e Esther.

I due giungono in salone e rimangono piuttosto sorpresi di ritrovarsi davanti sia Bonnie e Rebekah che Caroline, la quale al centro del locale non distoglie
lo sguardo da quello dell’ibrido di fronte a sé che la scruta attentamente incurante degli sguardi altrui.

Esther intanto và a salutare la figlia e Bonnie e scambia poche parole con loro prima di voltarsi in direzione di Caroline e posare la mano sul braccio della
giovane che, costretta, si ritrova a distogliere lo sguardo da Klaus per posarlo negli occhi della strega, così diversi da quelli del figlio.

“Caroline, sono veramente felice che tu sia tornata. Si sentiva la tua mancanza in questa casa cara”

La giovane sorride e prima di replicare punta lo sguardo in quello di Klaus che, immobile nella sua posizione, guarda con intensità bruciante la vampira a
pochi metri da lui.

“Sono contenta di essere tornata”

Caroline accenna poi un sorriso in direzione della strega e si congeda dagli altri con la scusa di dover disfare le valigie e si reca al piano di sopra, troppe le emozioni che avevano iniziato ad animare il suo cuore.

La rossa però passandoci davanti non può evitarsi di entrare nella camera che divideva prima con il suo fidanzato per notare cambiamenti.

La giovane oltre al tuffo al cuore che le viene indotto dal rivedere il grande letto a baldacchino, le pareti chiare e sobrie e lo scrittoio antico posto in un
angolo, non nota differenze e fa per uscire quando una voce la costringe a fermarsi.

“Puoi starci tu se vuoi”

 Caroline volta le spalle, conscia che dietro di sé si trovi Klaus, e sorride mestamente non riuscendo a sopportare questa volta di guardare a lungo nelle iridi dell’ibrido.

“Grazie ma preferisco prendere la stanza degli ospiti”

L’Originale annuisce e si scansa per lasciare uscire la ragazza ma quando questa gli passa affianco non può evitare alla sua mano di scattare a circondare il polso della rossa per farla voltare nuovamente verso di sé, concedendosi così di poter scorgere i suoi magnifici occhi azzurri dei quali non aveva dimenticato l’intensità.

“Sono felice che tu sia qui”

Caroline si morde il labbro inferiore e continua a scrutare gli occhi di Klaus nei quali incontra solo pentimento e desiderio, il quale si manifesta maggiormente quando l’ibrido cerca di avvicinarsi di più, mossa che la vampira intercetta e devia sciogliendo la sua presa e fuggendo dalla stanza il più velocemente possibile per non dover incappare in una situazione di cui potrebbe pentirsi.

La rossa, al sicuro nella stanza degli ospiti, lascia scivolare il corpo contro la porta e permette alle lacrime di rotolarle giù dagli occhi, completamente consapevole che non era ancora pronta a rincontrare l’ibrido, non se alla minima vicinanza con lui rischiava di andare a fuoco.
 
 


Esther, dopo aver visto il figlio uscire furioso dalla villa, sale al piano superiore per controllare se Caroline sia ancora intera.

La Strega Originaria bussa educatamente alla porta della stanza della giovane ma deve aspettare qualche minuto prima che la vampira le venga ad aprire, troppo intenta a cercare di togliersi le tracce del recente pianto.

Quando però la rossa apre la massiccia porta di legno e sfodera un sorriso in direzione della strega questa subito nota come la giovane abbia il viso stravolto, anche sotto strati di trucco, e come i suoi occhi siano egualmente rossi e lucidi sotto l’ombretto spesso nero e le ciglia finte.

“Posso entrare Caroline?”

La giovane annuisce e lascia passare Esther prima di sederle accanto sul letto.

“Volevi parlarmi di qualcosa Esther?”

La strega Originaria sorride e afferra una mano alla giovane prima di parlare.

“Caroline comprendo il tuo stato d’animo e apprezzerei molto se tu ti sentissi libera di poter parlare con me dei tuoi turbamenti”

La vampira abbassa il viso per qualche secondo e fa ruotare lo sguardo sulla stanza spoglia per evitare di guardare in quello profondo della strega che è certa, la farebbe scoppiare a piangere.

“Io..io sto bene”

La donna, sorridendo, stringe di più la presa sulla mano della ragazza nel tentativo di farla voltare verso di sé.

“Sai Caroline anche io nel corso del mio matrimonio ho commesso un errore: ho tradito mio marito con un altro uomo come ha fatto mio figlio con te e capisco le emozioni che albergano nel tuo cuore, davvero ma..”

La rossa scuote la testa e impedisce alla strega di continuare a parlare.

“Esther non è così semplice. Quello che è successo a te è stato più di mille anni fa  tra me e Nik le cose sono, erano, diverse”

La donna, attenta, guarda Caroline in cerca di maggiori spiegazioni.

“Permettimi di capire cosa è diverso nel vostro rapporto per non consentirti di perdonargli un singolo sbaglio”

Caroline si alza in piedi, nervosa, e dopo essersi passata una mano tra i capelli volta le spalle alla donna e punta lo sguardo sul muro bianco di fronte a
sé, vedendo come in una pellicola al cinema riprodotta la storia tra lei e Klaus mentre le parole le escono libere dalla bocca.

“Non è per il tradimento in sé per sé ma è per il gesto che ne deriva. Vedi Ester, sin dagli inizi della mia storia con Klaus mi sono trovata a combattere con il sentimento che provavo per lui contro l’opinione comune che i miei amici avevano di lui e ho sempre cercato di giustificare quello che provavo nei suoi confronti, per questo volevo conoscerlo meglio in modo che se fossi riuscita a intravedere il bene che c’era in lui avrei potuto mostrarlo agli altri, ma non è sempre stato semplice. A volte Nik si apriva e mi raccontava di sé, altre invece preferiva allontanarmi e trattarmi male ma in tutto questo io non ho mai perso la fiducia perché sapevo, anche senza che lui me lo dicesse, che mi amava e che per lui ero importante”

Caroline fa una pausa e si volta verso la strega, la quale la scruta attenta e interessata al racconto, per non guardare il muro dove le loro immagini scorrono a raffica riprodotte dalla sua mente.

“Con questo non intendo dire che non ho mai avuto dubbi su di noi ma ho sempre saputo che anche se una parte di lui mi respingeva e non era pronta ad abbandonare il suo passato segnato da omicidi e dal Potere, tutto il resto del suo cuore era mio. Mi sono fatta forza di questo e alla fine sono riuscita a fargli ammettere i suoi sentimenti per me, l’ho convinto a concedersi di essere felice, gli ho fatto capire di meritare quella felicità e abbiamo vissuto per tre anni in questa convinzione e sono stati gli anni più belli della mia vita ma non posso impedirmi di pensare che ora lui abbia avuto nuovamente dei dubbi su se stesso e, di conseguenza, su di noi perché il problema fondamentale è questo Esther: noi siamo un tutt’uno, l’uno inizia dove finisce l’altra perciò avendomi tradito lui ha tradito anche se stesso ma sembra aver dimenticato la profondità della nostra unione e le tante promesse che mi ha fatto. Volevi sapere cos’è diverso dal tuo tradimento al suo? Questo è diverso”

La rossa si asciuga le lacrime che le sono uscite dagli occhi e sorride malinconica alla Strega Originaria che, commossa, si alza dalla sponda del letto e và ad abbracciare quella ragazza tanto fragile, traendola a sé e confortandola come solo una madre può fare.

“Oh cara, tu e Niklaus riuscirete a superare tutto, non temere e non credere mai che lui abbia dimenticato ciò che ti ha promesso. Lui ti ama come il primo
giorno”

Caroline si allontana dalle braccia della strega e le sorride commossa.

“Grazie Esther”

La donna accarezza materna la rossa e la abbraccia nuovamente, conscia di quanto questa abbia bisogno di calore umano in quel momento.

 
 

Bonnie si guarda intorno perplessa e piuttosto agitata mentre gli altri accanto a lei sono rilassati e mangiano con calma gli hamburger nel fast food.

Kol sposta gli occhi sulla strega e le ferma il ginocchio poggiandole il palmo aperto della mano sopra, perché la ragazza non aveva smesso un minuto di
agitarlo furiosamente.

“Smettila dolcezza, fai muovere tutto il tavolo così”

La strega sbuffa e si porta una mano tra i capelli mentre volta la testa preoccupata verso Rebekah, seduta affianco a Stefan davanti a lei.

“Credi che sia stata una buona idea lasciarli da soli?”

L’Antica si stringe nelle spalle e mastica una patatina fritta con gusto prima di rispondere.

“Certo. Care e Nik hanno bisogno di chiarire ma possono farlo solo se in casa non c’è nessun’altro o troveranno un modo per evitarsi e così mentre Esther è andata non ho capito bene dove, noi abbiamo un doppio appuntamento, non è fantastico?”

Bonnie storce la bocca per l’entusiasmo dell’Originaria scatenando la curiosità della stessa.

“Perché quella faccia? Hai già avuto un doppio appuntamento?”

Bonnie annuisce e sospira mentre anche Kol la guarda curioso.

“Si, tremendo”

Stefan scoppia a ridere e Bonnie alza gli occhi al cielo mentre i due Antichi puntano gli occhi perplessi in quelli giada del vampiro.

“Tu ne sai qualcosa?”

Stefan annuisce alla fidanzata e si accinge a raccontare mentre Bonnie si porta le mani a coprire il viso in maniera teatrale.

“Prima ancora che voi tornaste in città Elena ha organizzato un doppio appuntamento con me, Bonnie e Jeremy appena ha scoperto che si frequentavano
e credo che quello possa essere definito il peggior appuntamento della storia degli appuntamenti: Elena ha iniziato a fare la predica a Jeremy sul come si stesse comportando con Bonnie e hanno iniziato a litigare furiosamente mentre io e Bonnie dovevamo restare fermi a guardare. Tutto il Grill aveva gli occhi puntati su di loro perché avevano iniziato ad alzare i toni ma anche per l’argomento per il quale litigavano”

Bonnie prega mentalmente che il vampiro non continui, invano, perché questo riprende a parlare estremamente divertito dopo aver lasciato appena il tempo di creare un po’ di suspense.

“Il sesso. Elena era ossessionata dal fatto che Jeremy essendo più piccolo potesse scegliere di fare un passo tanto importante solo per soddisfare i
bisogni della sua ragazza”

Bonnie fulmina Stefan con gli occhi e lo guarda decisa.

“Credo che tutti abbiano capito: appuntamento orribile, discorsi inopportuni conditi da un’Elena in sindrome premestruale. Possiamo cambiare argomento
ora?”

Rebekah scoppia a ridere divertita dall’imbarazzo della strega e la guarda curiosa.

“Quindi hai cercato di circuire il piccolo Gilbert? Mi sembra troppo anche per te”

Bonnie incenerisce con gli occhi l’Originaria mentre Kol le posa un braccio intorno alle spalle e prende la parola.

“Beh Bekah dovresti andarci piano con Bonnie infondo non è stata la sola ad aver avuto un appuntamento rovinato, vero?”

Rebekah annuisce e guarda divertita il fratello.

“Oh, si. La mia vita romantica è stata rovinata da te, Nik e Elijah da quando ero poco più che una ragazzina”

Kol ghigna divertito mentre Stefan e Bonnie guardano i due fratelli curiosi.

“Dovete sapere che quando Rebekah aveva all’incirca 11 anni Nik la chiudeva dentro casa per paura che qualcuno la potesse chiedere in moglie oppure la faceva uscire solo se era insieme a Elijah o Finn, è sempre stato molto protettivo nei suoi confronti”

Bonnie guarda perplessa il fidanzato.

“Vuoi farmi credere che tu non lo sei stato?”

Kol ride e guarda verso la mora con un ghigno stampato sulle labbra.

“Certo dolcezza ma non mi sono mai fatto notare”

Rebekah tira una patatina addosso al fratello e lo guarda arrabbiata.

“Lo sapevo che c’eri di mezzo tu quando i miei accompagnatori sparivano improvvisamente nel nulla!”

Kol si stringe nelle spalle e fa scoppiare a ridere Stefan e Bonnie mentre anche Rebekah stessa si lascia trascinare dal clima giocoso e abbandona il
cipiglio funesto non prima di aver insultato un’ultima volta il fratello nella loro lingua originale.
 
 


Caroline sbuffa e gira per la casa vuota annoiata: la vampira si era accorta infatti che gli altri erano usciti ma non avrebbe mai pensato che questi potessero lasciarla completamente sola in casa.

La rossa però non si fa abbattere dal pessimismo e và in cucina a prendersi una sacca di sangue ma proprio mentre richiude il frigorifero trova davanti a
sé la figura longilinea di Klaus che, per la sorpresa, la fa gridare e le fa perdere il controllo sul sangue che teneva in mano.

Klaus si china abbastanza per poter impedire alla sacca di finire a terra e la porge alla ragazza sfoderando il migliore dei suoi sorrisi accattivanti che
inevitabilmente la fa arrossire.

“Sai, dovresti prestare più attenzione a ciò che tieni in mano”

Caroline prende la sacca distogliendo lo sguardo da quello dell’ibrido e, per non perdersi a guardarlo troppo a lungo, occupa le mani afferrando due
bicchieri nella credenza alle sue spalle.

“Mi hai spaventata, non ho potuto fare altrimenti”

Klaus sogghigna e poggia le mani sul ripiano della cucina aspettando paziente che Caroline torni nuovamente vicina a lui per portargli il bicchiere.

La vampira non si fa attendere molto ma presta attenzione ed evita di guardare negli occhi l’ibrido.

La ragazza si allontana poi velocemente da lui, felice si essere riuscita a mantenere il controllo anche in presenza dell’unica persona che era in grado di sconvolgerla sentimentalmente e fisicamente anche attraverso la più discreta delle occhiate.

L’Antico però, non contento, cerca nuovamente di far conversazione e richiama la vampira, la quale stava cercando di uscire dalla cucina passando inosservata.

“Ci hanno lasciati soli in casa di proposito, lo sai?”

Caroline si volta di tre quarti verso Klaus e lo guarda stranita.

“Lo so, ma questo non cambia niente”

 La rossa poi si avvia velocemente verso il salone dove và ad accendere la tv e si gusta in santa pace il suo bicchiere di B+; quando poi però la ragazza và a posarlo nel lavello della cucina percepisce nuovamente la presenza di Klaus dietro di sé.

“Che vuoi Nik?”

L’ibrido ghigna, consapevole che la rossa non può vederlo.

“Te. Voglio te Caroline”

E sia Caroline, sia Klaus possono sentire il cuore della vampira saltare un battito per poi riprendere il ritmo più velocemente.

L’Originale non si fa sfuggire l’occasione e accarezza la mano della rossa che, al solo contatto, sente un brivido scorrerle lungo la schiena.

La vampira si morde l’interno della bocca consapevole che l’ibrido sta aspettando solo un segnale per farla sua e comprende che la scelta è una sola: girarsi e concedersi a lui o fuggire il più rapidamente possibile, di nuovo.

E la scelta di Caroline diventa estremamente più semplice quando Klaus porta la sua mano ad accarezzarle il braccio sinistro in una lenta quanto piacevole risalita che la porta a voltarsi velocemente solo per potersi scontrare con gli occhi cerulei dell’ibrido che tanto ama.

L’Antico quando si ritrova a fissare la vampira negli occhi sospira dal desiderio e si china a baciarle le labbra che, autonome, si schiudono pronte ad
accogliere la sua lingua nella bocca.

Il bacio che segue tra i due è pieno di sentimenti repressi quali odio, rancore, desiderio, passione bruciante e amore.

Caroline spinge il corpo contro quello di Klaus e l’ibrido rapido la fa salire sul lavello permettendole una maggiore comodità e consentendole di avvolgere le gambe attorno al suo bacino in modo da poter essere ancora più vicini.

Le mani di entrambi poi corrono a toccare, brucianti e desiderose, ogni centimetro di pelle al quale hanno accesso per poi finire quelle della rossa
arpionate ai capelli di Klaus e quelle dell’ibrido sulla schiena della giovane che si inarca maggiormente quando la loro vicinanza si riduce ancor di più.

I vestiti non appaiono più stretti che in quel momento e subito le mani di entrambi raggiungono i bordi delle maglie che indossano per strapparle via, costringendo però le loro bocche a separarsi.

Quando Caroline riesce nuovamente a guardare Klaus non può fare a meno di pensare a quanto sia bello, con gli occhi liquidi di desiderio e le labbra
rosse e gonfie per i baci e gli stessi pensieri attraversano la mente dell’ibrido che posa entrambe le mani a coppa sul viso della giovane e accosta la fronte alla sua, non facendo mai allontanare i loro sguardi.

Caroline, innamorata più che mai, accenna un sorriso mentre ancora in quella posizione così intima poggia le mani sulle spalle dell’ibrido.

“Mi sei mancato Nik”

L’Antico sorride e le concede un bacio leggero prima di perdersi nuovamente in quegli occhi tanto meravigliosi quanto dannosi per la sua salute.

“Anche tu love. Non c’è stata notte nella quale non ho pensato a te guardando il soffitto della nostra camera”

Caroline, come una molla, scatta sul finale della frase dell’Originale e si divincola rapida dalla sua presa, facendolo preoccupare.

“Che succede? Che cos’ho detto?”

La rossa cerca di darsi un tono e scuote la testa mentre un sorriso la accompagna ad allacciare le braccia attorno a quelle dell’Antico.

“Niente. Niente. È tutto perfetto”

La vampira lascia che Klaus sorrida sulle sue labbra e che la baci nuovamente ma, quando questo la trascina nella loro stanza, non può fare a meno di guardare il letto sul quale è sdraiata con disgusto, tanto che non le permette di rimanere un secondo di più tra le braccia dell’Antico e che la costringe a scattare dall’altro lato della stanza, il fiato corto.

Klaus allarga le braccia e si alza dal letto, confuso e innervosito.

“Si può sapere che ti prende?”

Caroline, gli occhi improvvisamente lucidi ma non dal desiderio, bensì dalle lacrime che premono per uscire, guarda abbattuta l’Antico.

“Che mi prende Nik? Non riesco a stare in questa stanza senza pensare..oh, Dio..senza pensare a te e..”

La voce della giovane si riduce a un suono strozzato causato dalle lacrime e dal groppo che le si forma alla base della gola, impedendole di proseguire a
parlare.

Klaus si avvicina spazientito alla rossa e cerca il suo sguardo ma Caroline, testarda, glielo nega e abbassa la testa costringendo l’ibrido a parlarle senza in realtà vederla.

“Caroline pensavo che ti fosse passata. Sappiamo entrambi che ho commesso un errore e ti assicuro che me ne pento ma ora sei qui, ricominciamo.
Insieme possiamo farcela”

L’ibrido si avvicina nuovamente a Caroline ma la ragazza scuote la testa e, tra le lacrime, si passa le mani tra i capelli.

“Io..non posso ricominciare”

Klaus dà un pugno al muro e guarda arrabbiato la ragazza di fronte a sé, gli occhi improvvisamente gialli.

“PERCHE’?”

Caroline tira le labbra in un sorriso triste prima di rispondere.

“Perché io ci ho provato Nik. Ho provato a fare quello che hai fatto tu ma il solo pensiero di fare sesso con qualcun altro mi ha fatto venire la nausea e invece tu ci sei riuscito benissimo”

Klaus corruga le sopracciglia perplesso.

“Tu hai provato a tradirmi?”

Caroline annuisce e sorride malinconica.

“Si, con Tyler per ripagarti con la stessa moneta ma lui ora molto probabilmente mi odia e io non riesco lo stesso ad andare avanti”

L’Originale guarda la vampira preoccupato e le si avvina cauto.

“Perché? Andiamo Caroline ho fatto un solo sbaglio, so di aver tradito la tua fiducia ma è stato uno sciocco sbaglio”

La rossa si ritrae e guarda Klaus fredda, il ghiaccio negli occhi.

“No Nik, non è stato uno sciocco sbaglio e lo sappiamo entrambi. Tu mi hai ferita intenzionalmente e io non posso dimenticarlo. Mi hai fatto molto male e  non posso andare avanti soltanto perché mi hai detto che mi vuoi, mi dispiace ma non mi basta. È stato un errore tornare, ho bisogno ancora di tempo e spero che almeno questo possa aiutarci altrimenti Nik credo che questa sia la fine”

L’ibrido, prima che Caroline possa fare qualcosa, le si piazza davanti.

“Non ti lascerò andare via un’altra volta”

La rossa lo guarda triste e gli accarezza una guancia.

“Non puoi soggiogarmi Nik, non sarebbe giusto. Lasciami libera e forse tra qualche decennio avremo nuovamente una possibilità di stare insieme. Infondo abbiamo l’eternità davanti a noi, noh?!”

Klaus ghigna e porta le mani ai fianchi di Caroline.

“Chi avrebbe mai detto che un giorno avrei odiato essere immortale? Spero che tu possa perdonarmi, io sarò qui Caroline. Sempre”

La ragazza, gli occhi lucidi, bacia per un’ultima volta l’ibrido prima di allontanarsi dalla stanza.

“Addio Nik”

E mentre Caroline è già al piano superiore a fare i bagagli, sul volto di Klaus scende una lacrima che l’ibrido non scaccia, conscio che, forse, quella era
l’ultima volta che vedeva l’unica persona che aveva veramente amato in tutta la sua lunga esistenza.
 
 


Kol, Bonnie, Stefan e Rebekah rientrano in casa solo qualche ora dopo, trovando la villa completamente deserta.

I quattro si dirigono in cucina per poter bere qualcosa quando Kol nota sul tavolo una lettera con sopra scritti in bella calligrafia i nomi delle due ragazze.

“Dolcezza, sister, credo che questa sia per voi”

L’Antico poi porge la busta a Bonnie che, titubante la apre mentre Rebekah la affianca per poter leggere assieme a lei:

“Care Bonnie e Rebekah,
state leggendo questa lettera perché io me ne sono andata e questa volta non tornerò. Io e Nik non siamo riusciti a chiarire e io non riesco a perdonargli ciò che mi ha fatto perciò credo che mi prenderò ancora un po’ di tempo per me stessa, per poter riflettere ma non preoccupatevi, cercherò di chiamare almeno una volta al mese!

Bon, ci conosciamo da una vita e tu sai quanto ti voglio bene e quanto io ti stimi, quindi ti faccio una sola richiesta: tu sei da sempre la più responsabile, sia tra me ed Elena, sia con gli altri. Non ho mai conosciuto una persona ligia al dovere come te quindi ti chiedo per favore di mantenere l’unione in questa casa. Quando ci sono venuta a vivere con Nik ho sempre sognato che diventasse la casa per tutta la nostra famiglia quindi ti prego amica mia, non far andare via tutti ma tienili uniti; se c’è qualcuno che può farlo quella sei tu!

Becky, tu per me sei diventata come una sorella e so quanto soffrirai nel sapere che me ne sono andata ancora ma ti prego di non prendertela con tuo fratello, anzi, stagli vicina e occupati di lui come hai sempre fatto perché ora ne avrà bisogno più che mai..sappiamo entrambe come si comporta quando è ferito, o triste. Spero che tu sia sempre felice e radiosa perché io è così che ho deciso di ricordarti, come la Barbie iperattiva, una mia gemella appartenente ad un altro millennio quindi non perdere il sorriso per nessuna ragione e, se puoi, collabora con Bonnie, so che credi di essere migliore di lei ma siete due ottime persone, potrete certamente trovare dei punti in comune per potervi relazionare; spero inoltre che tu non ti dimentichi di coltivare i rapporti con tutta la tua famiglia, so quanto ci tieni e non sprecargli, la famiglia è tutto!

Ho solo due ultime raccomandazioni e sono per voi due: Stefan e Kol. So che state leggendo questa lettera tutti insieme perciò vi chiedo di prendervi cura delle mie migliori amiche, so che lo fate già ma sareste più premurosi per me?

Kol, non siamo fratelli di sangue, ma tu sei mio cognato e ti considero ormai parte della mia famiglia, aiuta sempre Bonnie e sta al suo fianco, siete anime gemelle voi due, vi siete trovati e fareste meglio a non perdervi mai. Le tue battute e le conversazioni che avevamo imparato a fare nel corso degli anni mi mancheranno moltissimo, ma sappiamo entrambi che il sarcasmo è solo una facciata per te: anche se mostri spesso la tua parte più umana e vulnerabile io so che c’è e lo sa anche Bonnie, vi meritate a vicenda e non pensare mai il contrario!

Stef, l’ultima parte della lettera è per te: se sono tornata a casa in primo luogo è per supportarti nella scelta che devi fare e mi dispiace non poterti essere vicina ma ti assicuro che lo sarò con il pensiero, andrà tutto per il meglio e la tua eternità sarà bellissima al fianco della donna che ami, te lo assicuro. Sai, Damon mi ha detto che sono la tua nuova Lexi ma io penso che nessuno possa sostituire la tua migliore amica, comunque, in sua mancanza ti dico che ormai sei forte e puoi superare qualsiasi cosa, non hai più bisogno di me come non lo avresti avuto di lei, tieniti però ancorato a Bekah e parla con tuo fratello, gli manchi anche se non lo darà mai a vedere ma insomma, stiamo parlando di Damon!

Vi voglio bene, spero di poterci rivedere presto, vi prego badate gli uni agli altri e non allontanate Nik, ha bisogno di voi.
Vostra,


Caroline


PS: salutate Esther da parte mia, è una donna eccezionale.”
 

Bonnie termina di leggere la lettera ad alta voce con le lacrime che le scorrono sapienti sul viso e con un groppo in gola, mai si sarebbe aspettata dalla sua amica cheerleader una lettera simile.

La strega non è l’unica ad essere rimasta colpita dalle parole della rossa perché anche Rebekah non tiene a freno le lacrime e subito si getta tra le braccia
di Stefan, in cerca di conforto.

Ma neanche il ragazzo può fare a meno di essere triste per l’allontanamento di Caroline, nel corso degli anni aveva imparato a volere bene a quella biondina e ora è certo che gli mancherà.

Ed anche Kol, un braccio intorno alle spalle di Bonnie, ha gli occhi lucidi: la sua cognata preferita se ne era andata e la verità era che sarebbe mancata a tutti, nessuno escluso.
 
 



Angolino Autrice:

Non vi imbastisco nessuna scusa, ho ritardato perché scrivere questo capitolo è stato difficilissimo e in quattro giorni non ce l’ho proprio fatta! L’ho scritto di getto e l’ho riletto una volta sola, io spero proprio che vi piaccia perché oltre ad essere un capitolo lungo è anche piuttosto importante per la storia (che vi ricordo terminerà tra 2 capitoli + 2 extra che saranno ambientati però in un futuro prossimo) ed è molto emozionale. Sinceramente non so come sono riuscita a rendere le emozioni dei protagonisti, spero sinceramente di averlo fatto bene e mi auguro che voi me lo facciate sapere con una recensione! A prestissimo mie care e come sempre ringrazio tutte voi che leggete.
Vi faccio una domanda qui perché su facebook non mi avete risposto: ho intenzione di iniziare una storia su Teen Wolf (ovviamente dopo che questa sarà conclusa) con pairing Derek/Nuovo Personaggio..cosa ne pensate? Seguite il telefilm e vi farebbe piacere leggere una mia storia sul fandom oppure non ne sapete niente. Aspetto i vostri riscontri, baci, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Unexpected Advises ***


Caroline si calca maggiormente il cappello di paglia in testa e continua a vagare per le stradine semideserte di Parigi.

La rossa aveva deciso di ripercorrere i viaggi fatti insieme a Klaus con la speranza che l’ibrido sarebbe venuto a cercarla non perché non pensasse quello che gli aveva detto il mese prima ad Atlanta ma perché credeva veramente che se Nik le avesse fatto capire quello che provava per lei aprendole interamente il suo cuore, lei avrebbe avuto la forza di perdonarlo.

La giovane sbuffa e continua a passeggiare quando sente una voce femminile familiare chiamarla.

“Caroline?”

La rossa si volta e, sorpresa, spalanca la bocca di fronte alla donna davanti a lei.
 
 


Bonnie si contorce le mani furibonda, aveva tentato un’altra volta di chiamare il vecchio numero di Caroline ma la ragazza era irraggiungibile e lei non riusciva a trovarla da nessuna parte, neanche usando il sangue di Stefan perché sulla cartina riusciva solo ad individuare che la posizione attuale della sua migliore amica era la Francia, ma non riusciva a trovare il punto preciso dove questa fosse.

La strega, satura di pazienza, sale le scale a due a due e và a bussare prepotentemente alla porta di legno della stanza di Klaus perché se c’era qualcuno
che poteva trovare la sua amica era lui e, anche se Caroline non voleva vederlo al momento, lei sapeva che era l’unico in grado di poterla riportare da loro.

Quando l’ibrido apre la porta, piuttosto perplesso, guarda la strega confuso ma questa non gli lascia il tempo di chiedere nulla che si intrufola nella sua stanza guardandolo furiosa.

Klaus alza un sopracciglio, confuso.

“Cosa c’è strega? Mio fratello non ti soddisfa più e hai deciso di passare al Mikaelson più grande?”

Bonnie manifesta la sua espressione più schifata e si impedisce, per il momento, di lanciare un aneurisma all’ibrido.

“Preferirei pugnalarmi da sola ripetutamente piuttosto che stare con te anche una sola volta Klaus, mi repelli”

L’ibrido alza le braccia e guarda la strega dubbioso, anche se un sorriso divertito và a increspare le sue labbra.

“È reciproco ma quello che non capisco è perché ora tu sia nella mia stanza”

È Bonnie questa volta ad alzare le spalle, lo sguardo saccente a illuminarle gli occhi

“Per Caroline, cos’altro se no?”

Klaus perde il sorriso sul volto e guarda la strega davanti a sé piuttosto freddo e infastidito.

“Caroline è un argomento chiuso. Vuole stare sola per un decennio e io l’accontenterò”

Bonnie scuote la testa risoluta e guarda l’Antico furente.

“No, tu l’andrai a prendere e la riporterai qui”

L’ibrido deciso a scacciare la strega dalla sua stanza la guarda gelido.

“Ti conviene andartene prima se non vuoi costringermi a pugnalare di nuovo mio fratello..per averti fatto del male, è inteso”

Bonnie però non si lascia spingere fuori dalla porta dall’Originale e si scrolla di dosso il suo braccio prima di concentrare tutte le sue energie sull’ibrido al quale procura un aneurisma potentissimo che lo costringe a cadere a terra, urlante.

In tutta la casa i vampiri si mobilitano sentendo il grido di dolore di Klaus e piombano scioccati all’interno della stanza: Rebekah e Stefan per mano e con i
volti sbarrati, Kol piuttosto spaventato dalla reazione della sua fidanzata ed Esther impaurita per il figlio.

“Bonnie, che stai facendo?”

La mora non guarda neanche la Strega Originale e continua, con occhi infuocati, a lanciare aneurismi su aneurismi all’ibrido che si tiene le mani sulle
tempie dolorante.

Rebekah, in tensione per il fratello maggiore, guarda Kol spaventata.

“Fa qualcosa!”

L’Originale si stringe le spalle e continua a guardare la scena sconcertato.

“Io?”

Rebekah gli rifila un’occhiataccia alla quale Kol sbuffa per poi portarlo ad accostarsi silenziosamente alla strega, in modo che questa non si possa accorgere della sua vicinanza.

Quando poi Bonnie è al massimo della sua concentrazione, Kol la carica di peso e le avvolge le mani intorno alla vita, sollevandola da terra e
costringendola a spezzare l’incantesimo.

E mentre Rebekah ed Esther accorrono al capezzale di Klaus, la strega mora si dimena furiosamente tra le braccia del fidanzato, scalciando e strepitando.

“Lasciami Kol! Mettimi giù! È tutta colpa sua!”

L’Originale non ribatte e mette a terra la strega solo quando si trova nel corridoio, guardandola però con sguardo fermo.

“Devi calmarti Bonnie. A meno che tu non voglia che mio fratello ti salti alla gola in meno di un minuto”

La ragazza scaccia la mano di Kol che tenta di accarezzarle il viso e scende frettolosamente le scale, furiosa e con gli occhi lucidi, sull’orlo di una crisi di pianto.

L’Originale si passa una mano tra i capelli e rientra nella stanza dove il fratello si è ripreso e lo guarda furibondo.

“Ringrazia che sia la tua donna o sarebbe già morta, fratellino”

Kol scuote la testa ed esce dalla stanza mentre Rebekah lo guarda curiosa.

“Dov’è andata?”

L’Antico sbuffa e solleva le spalle.

“Non lo so..penso di sotto”

Rebekah annuisce e raggiunge la strega comprendendo la sua necessità di sfogarsi con qualcuno.
 
 


Caroline guarda esterrefatta le figure eleganti di Katherine e Elijah avvicinarsi a lei e non spiccica parola finché questi non le arrivano di fronte.

“Che..che ci fate voi qui?”

Katherine sogghigna e stringe le braccia sotto al seno.

“Potremmo fare la stessa domanda a te”

Caroline si stringe nelle spalle e sospira prima di parlare.

“Ho deciso di stare ancora un po’ da sola. Immagino abbiate saputo che io e Nik non abbiamo risolto i nostri problemi”

La vampira, evidentemente sofferente, viene guardata con tristezza sia da Elijah che da Katherine, i quali si scambiano un’occhiata alla quale segue
l’avvicinamento dell’Originale alla rossa.

“Caroline, perché non ti unisci a noi a pranzo?”

La vampira sorride all’Antico e annuisce mentre la coppia si guarda divertita e precede la rossa verso uno dei ristoranti più alla moda di Parigi.

 
 

Bonnie cammina avanti e indietro lungo il patio della casa cercando di sbollire la calma proprio quando Rebekah la raggiunge.

La strega rifila all’Originaria un’occhiataccia e continua a camminare indisturbata.

“Non ora Rebekah”

L’Antica si appoggia con le spalle a una colonna e si rimira le unghie con finto interesse mentre prende parola.

“Non ti ricordi quello che ha detto Caroline? Ci ha chiesto di non respingere Nik”

Bonnie arresta la sua camminata e guarda la vampira Originaria minacciosa, arrivandole a un soffio dal viso.

“Non me ne frega niente di quello che ha detto Care. Se ora lei non è qui è solo perché Klaus l’ha trattata male e l’ha costretta a scappare, per quanto ne
sappiamo potrebbe essersi stancato di lei e avrebbe potuto soggiogarla a scrivere quella lettera e ad andarsene”

Rebekah corruga la fronte e guarda la strega perplessa.

“Lo pensi sul serio? Mio fratello ha fatto delle è responsabile di innumerevoli crimini ma non farebbe mai una cosa del genere a Caroline. Lui la ama”

Bonnie sbuffa e si siede sugli scalini della casa.

“Io non so cosa prova per lei, l’unica cosa che so è che la mia migliore amica è molto probabilmente dall’altra parte del mondo, sola e confusa e io non posso fare niente al riguardo”

L’Antica le si siede affianco e sospira pesantemente.

“Manca tanto anche a me”

Bonnie digrigna i denti, il fuoco nei suoi occhi e l’odio pronto a danzare prepotente nelle sue vene.

“Lo odio. Lo odio così tanto per quello che le ha fatto e sono così piena di rabbia che sarei in grado di fare di tutto”

Rebekah sospira e si passa una mano tra i capelli.

“Anche io ce l’ho con lui e rivorrei Caroline qui ma se lei ha bisogno di più tempo noi dobbiamo concederglielo. Infondo per un vampiro il tempo ha una concezione completamente diversa che per un umano”

Bonnie si porta entrambe le mani a coprire il volto e artiglia i capelli con forza, il respiro irregolare dettato dalla rabbia.

“Non me ne frega niente di queste cazzate dei vampiri. Io non sono una vampira e Care lo è solo da tre anni e questo..questo è il periodo più lungo in assoluto che passiamo l’una lontana dall’altra senza sapere quando ci rivedremo”

La strega non riesce a trattenersi oltre e scoppia in un pianto disperato, animato da forti singhiozzi che le scuotono il corpo minuto.

Rebekah, impreparata a un tale sfogo da parte della strega, non sa cosa fare ma poi, vedendo che Bonnie non si riprende e che continua a singhiozzare
senza controllo, le si avvicina e le avvolge un braccio intorno alle spalle.

La strega si dimentica persino di chi la stia consolando e si abbandona al tocco dell’Antica appoggiando il viso sulla sua spalla mentre questa, commossa
dalla fragilità dell’umana, non può impedire ai suoi occhi di diventare lucidi.

“Andiamo, Caroline tornerà. È nostra amica, non ci abbandonerebbe mai”

L’Originaria poi lascia una lacrima sfuggire al suo controllo al solo pensiero che quella detta alla strega possa essere una bugia perché, benché
conoscesse Caroline, non aveva la minima idea di quando, o se, avrebbe rivisto sua sorella.
 
 


Caroline mangia con gusto l’antipasto di verdure che ha ordinato al ristorante e, quando ingoia il boccone, cerca di riassumere ciò che Katherine e Elijah le hanno detto fino ad allora.

“Quindi vi siete presi una vacanza da Londra e avete deciso di venire qui a Parigi per una fuga romantica?”

Elijah sogghigna e posa un braccio intorno alla vita di Katherine.

“Si, credo si possa dire così”

Caroline sorride ai due e continua a mangiare quando la domanda di Katherine la coglie impreparata.

“Allora, cos’è successo di preciso ad Atlanta? Sai, Rebekah e Elena non sono entrate nei dettagli”

La rossa beve un sorso di vino e sorride affabile prima di voltare lo sguardo verso quello della vampira, seduta di fronte a lei insieme all’Originale.

“Beh, come già ho detto io e Nik non siamo riusciti a chiarire e io ho pensato che fosse meglio ripartire per stare un po’ per conto mio”

Katherine posa le mani a sostegno del mento e guarda la vampira rossa estremamente divertita.

“Quindi non riesci ancora a toglierti dalla mente l’immagine di lui a letto con un’altra?”

Gli occhi di Caroline scattano, irosi e feriti, in quelli della vampira più grande che accenna un sorriso e si siede meglio sulla sedia.

“Cioè, lo capisco però secondo me esageri proprio rossa”

Caroline assottiglia lo sguardo e guarda inacidita la Petrova.

“Mi sembra che nessuno abbia chiesto il tuo parere Katherine”

Elijah cerca di placare le due e accenna un sorriso in direzione di Caroline.

“Caroline perdona Katerina ma a volte dimentica la buona educazione. Parlo a nome di entrambi quando ti dico che siamo terribilmente dispiaciuti per la
tua rottura con Niklaus. Credi che per voi ci sia modo di riconciliarvi?”

Caroline sospira e si passa una mano tra i capelli seriamente indecisa mentre Katherine alza gli occhi al cielo per l’affermazione dell’Originale.

“Io..sinceramente non ne ho idea Elijah. Nik mi ha ferita profondamente tradendomi, ha fatto un gesto che solo Klaus avrebbe compiuto e immagino che anche tu possa capire quello a cui mi riferisco”

Elijah accenna una risata e annuisce, una mano ad accarezzare la mascella ben definita, un’altra ancorata al fianco di Katherine.

“Si, Caroline. Comprendo perfettamente il tuo punto di vista ma se posso farti notare il comportamento di mio fratello è radicalmente cambiato da quando
ha trovato te come compagna. Io ne sarei onorato al posto tuo perché nessuno, neanche la sua famiglia, è mai riuscito a cambiare il comportamento sempre così impulsivo ed egoista di Niklaus”

Caroline annuisce alle parole dell’Originale e un altro sospiro esce dalle sue labbra.

“Io..lo so Elijah ed è proprio per questo che non lo riesco a perdonare. Lui è cambiato, è migliorato e mi ha mostrato il suo vero io per questo non riesco a immaginare come abbia potuto anche solo pensare a tradirmi”

Katherine sbuffa e solleva gli occhi al cielo prima di parlare con ovvietà.

“L’ha fatto perché ha avuto paura Caroline. Persone come lui che sono abituate a fuggire da ogni rapporto umano quando ne hanno di fronte uno concreto e serio che potrebbe, potenzialmente, renderle felici tendono a rovinare tutto scappando o commettendo qualche sciocchezza”

Sia Caroline che Elijah notano quanto nelle parole della vampira ci sia un chiaro riferimento a se stessa, tanto da spingere l’Originale a darle un bacio sulla tempia, come per rasserenarla.

Caroline respira pesantemente e si stampa un sorriso sulle labbra a forza, cercando di risultare il più normale possibile.

“Beh, grazie per il pranzo ma credo che abbiamo detto anche troppo. È meglio che io vada”

La vampira fa per alzarsi ma la voce di Elijah la richiama indietro.

“Non andartene Caroline. Potremmo fare una passeggiata nel pomeriggio, non ti sembra una buona idea? Infondo non avremo molto altro tempo per vederci ora che tu e Niklaus avete rotto, no?!”

La rossa sorride e si risiede felice, l’idea di trascorrere altro tempo da sola per Parigi in effetti non la allietava per niente.

“Forza, io ho parlato anche troppo. Raccontatemi di voi due: voglio sapere tutto del viaggio alle Cayman dell’anno scorso!”

La vampira sorride e aspetta che Elijah inizi a raccontare, felice che per una volta una storia abbia un lieto fine.
 
 


Rebekah e Bonnie rientrano in casa solo due ore dopo e la scena che si presenta loro in cucina non è delle migliori: Esther seduta a capotavola, dal lato opposto Klaus, ai suoi lati Stefan e Kol, gli unici a voltarsi quando le due entrano nella sala, completamente muti.

Rebekah subito si siede al fianco di Stefan e gli stampa un bacio sulle labbra mentre Bonnie, turbata da tutti i sentimenti vissuti nella giornata, non degna
di uno sguardo Kol, costringendo l’Originale a farla voltare verso di sé per poterle parlare.

“Stai bene?”

Bonnie si limita ad annuire e a sussurrare un flebile ‘si’ prima di mettersi a mangiare.

Per diversi minuti tutti mangiano in silenzio finché Esther cerca di intavolando un discorso, un modo come un altro per porre fine a tutte le divergenze
familiari.

“Stavo pensando che potremo fare un viaggio tutti insieme. Che ne pensate?”

Nessuno risponde alla strega tranne Stefan che le sorride amabile.

“È una splendida idea fare un viaggio in famiglia Esther”

La strega sorride, lieta che almeno a qualcuno la sua idea sia piaciuta quando Bonnie sbuffa contrariata.

“Famiglia..”

Gli occhi di tutti scattano su Bonnie la quale, sentendosi osservata, sbuffa spazientita.

“Cosa? Una famiglia è unita, la nostra è in pezzi visto che diversi membri sono dall’altra parte dell’Oceano”

Klaus, che fino a quel momento aveva deciso di rimanere in silenzio, digrigna i denti e guarda la strega piccato.

“Si può sapere che diavolo ti prede oggi strega?”

Bonnie, per niente spaventata dal tono duro usato dall’ibrido, lo guarda in cagnesco.

“Mi prende che ti sei fatto sfuggire una persona come Caroline. L’hai umiliata, delusa e ferita e ora, per colpa tua, io mi trovo ad essere separata dalla mia migliore amica. Ecco cosa mi prende”

Klaus lascia cadere la forchetta dentro al piatto e guarda inacidito la mora.

“Non è colpa mia se Caroline se ne è andata nuovamente. Io le ho detto di restare, lei non ha voluto. Discorso chiuso”

Esther scorge nello sguardo del figlio un’ombra di delusione misto a senso di colpa così cerca di capire meglio quanto accaduto tra i due.

“Niklaus da quello che ci hai raccontato tu e Caroline avete provato a chiarire ma lei non ne ha voluto sapere perché era ancora delusa dal tuo comportamento. Quello che mi chiedo è: tu non hai fatto qualcosa per farle cambiare idea?”

Klaus si stringe nelle spalle.

“Cosa avrei dovuto dirle? Le ho detto di rimanere, che insieme avremmo potuto ricominciare da capo ma lei ha detto che sarebbe stato meglio rivederci tra un paio di decenni”

Rebekah sospira e si passa una mano tra i capelli prima di rivolgersi al fratello.

“Andiamo Nik e tu vuoi lasciar passare tutto questo tempo prima di rivedere Care?”

L’Originale si stringe nuovamente nelle spalle.

“Ho dovuto aspettare secoli prima di incontrare una persona come lei, posso farlo ancora se necessario”

Kol sbuffa e posa un braccio attorno alle braccia di Bonnie, ancora triste e impotente per la partenza dell’amica.

“Fratello quando incontri l’anima gemella non dovresti lasciartela scappare. Metti da parte l’orgoglio e valla a prendere..così magari anch’io potrò tornare a vivere una serena vita di coppia”

L’Originale lancia poi un’occhiata divertita a Bonnie che scuote la testa ma sorride, contenta di avere ancora vicino a sé una persona bella quanto Kol.

Klaus, perso nei suoi pensieri e nella decisione da prendere, neanche si rende conto che Stefan gli sta parlando.

“Caroline ti ha cambiato completamente e, che tu lo voglia o meno, non potrai mai tornare ad essere la stessa persona che eri tre anni fa quindi faresti
bene ad ascoltare i consigli che ti stiamo dando e ad andare da lei: riprenditela amico!”

L’ibrido sbuffa per niente convinto che quella sia la scelta giusta da fare.

“È inutile, Caroline non mi vuole”

Bonnie, stanca di tutte le turbe mentali dell’Antico, lo richiama e gli lancia un’occhiata decisa.

“Saresti un idiota a pensare una cosa del genere e, per quanto io ti odi, non credo che tu lo sia. Perciò ora fai le valigie, prendi il primo aereo e và a dire alla donna che ami quello che provi per lei”

Klaus si alza da tavola e guarda la strega esterrefatto.

“Stai scherzando vero? Dove dovrei andare per iniziare, eh? Sai il mondo è piuttosto grande! E poi cosa dovrei dirle? Lei sa quali sono i miei sentimenti nei suoi confronti”

Questa volta anche Bonnie si alza dal tavolo e poggia le mani sul legno scuro, con la pazienza al limite e la voce ridotta a un sibilo ma gli occhi, quelli, non abbandonano quelli dell’ibrido.

“Devi parlarle con il cuore in mano. Devi farle capire che siete un’unica persona, che senza di lei vivere non ha senso. Deve sapere che non riesci ad
andare avanti senza lei accanto a te e che ti manca. Dille che lei è l’unica per te e che non le farai mai più una cosa del genere. Devi annientare le sue paure e devi convincerla a tornare insieme a te perché divisi siete entrambi infelici. Questo è quello che le devi dire”

Klaus guarda la strega stupito, come gli altri commensali del resto, e non riesce a trattenersi dal porle una domanda.

“Tu mi odi, l’hai reso piuttosto chiaro eppure mi stai aiutando. Perché?”

Bonnie sorride amara e si risiede al suo posto senza distogliere lo sguardo da quello dell’Antico.

“Lo faccio perché è quello che Caroline farebbe per me. Lei ci aggiungerebbe un paio di calci nel sedere ma io ti ho provocato un aneurisma, mi sembra più che sufficiente”

Klaus rimane interdetto dalle parole della giovane e si riprende solo quando Rebekah gli posa una mano sulla spalla.

“Nik, vai”

L’ibrido guarda la bionda confuso e leggermente spaventato.

“Dove Bekah?”

L’Antica sorride e gli posa una mano sul petto, proprio dove batte il cuore morto dell’ibrido.

“Cercala dentro di te. Con il legame forte che avete instaurato sarà un gioco da ragazzi trovarla”

Klaus annuisce e accenna un sorriso per poi posare un bacio sulla tempia della sorella e rivolgere un cenno di ringraziamento a Bonnie, la quale ricambia con un’occhiata che non lascia fraintendimenti: l’ibrido doveva andare, ora!

L’ibrido sparisce su per le scale e, dopo aver riempito una borsa di abiti e soldi, arriva alla sua macchina e la mette in moto alla velocità della luce, pronto per affrontare un lungo viaggio.

In casa intanto tutti hanno ricominciato a mangiare e traggono un sospiro di sollievo.

“Speriamo che tutto vada per il meglio. Che gli Dei li assistano”

Tutti annuiscono alle parole di Esther, in loro il desiderio comune di rivedere Klaus e Caroline nuovamente uniti e felici.
 
 


Caroline nel frattempo passeggia per le strade assolate di Parigi in compagnia di Katherine, Elijah infatti dopo il pranzo aveva detto alle due di avere degli affari da sbrigare e che non sarebbe tornato prima di due ore ma aveva consigliato loro di andare a fare un giro insieme ugualmente .

Le due vampire, le mani ormai piene di pacchetti, non si erano rivolte la parola da quando avevano iniziato a fare shopping e si erano immerse entrambe nei propri pensieri, ma vengono interrotte dai versi d’amore di due giovani in un vicolo vicino a loro intenti ad esprimere il loro affetto al riparo dal sole pomeridiano.

Caroline sorride alla vista dei due e sospira pesantemente.

“A volte vorrei proprio che non mi avessi uccisa. Come vampira mi sto divertendo molto ma da umana avrei potuto vivere una vita come la loro, magari semplice ma ricca di felicità”

Katherine sogghigna in direzione della vampira e la guarda divertita.

“E baratteresti la possibilità di vivere in eterno e di poter fare quello che vuoi quando vuoi, di poter visitare il mondo intero più e più volte per avere una misera vita di paese?”

La rossa si stringe nelle spalle, un sorriso spento sul suo viso.

“Già, forse sarei stata felice”

La Petrova solleva gli occhi al cielo e afferra un braccio della vampira, la quale stava continuando a camminare e la fa voltare verso di sé.

“Ascoltami bene rossa: tu non saresti mai stata felice con una vita del genere, a te piace fare le cose in grande, ti piace il lusso e la moda, ami le grandi emozioni. Non ti saresti mai accontentata di una vita miserabile con quel Tyler a Mystic Falls, sfornando un figlio o due e facendo la segretaria o, peggio ancora, la casalinga”

Caroline nota quanto le parole di Katherine siano veritiere e accenna un sorriso nella sua direzione ma, non volendogliela dare vinta, si stringe semplicemente nelle spalle senza mostrare particolari emozioni.

“Già, può darsi”

Katherine ride e trascina via la rossa per continuare la loro passeggiata negli Champs-Élysées, che si interrompe nuovamente minuti dopo con le parole
della Petrova.

“Sai, quando trovi il vero amore non dovresti lasciartelo scappare”

Caroline sbuffa e si siede al primo tavolino libero del bar francese sulla loro strada indispettita.

“Andiamo Katherine che dovrei fare? Tornare da Nik e dirgli che non importa quanto male mi abbia fatto?”

La vampira scuote la testa e la guarda decisa negli occhi.

“No, dovresti incazzarti e urlargli contro perché quello che ti ha fatto è stato orribile ma non puoi in alcun modo lasciare stare questa storia”

Caroline sbuffa e incrocia le braccia sotto al seno.

“Senti da che pulpito viene la predica! Tu non hai fatto altro che scappare nella tua vita e poi ho l’eternità davanti a me, è molto tempo per poter
recuperare le cose”

Katherine abbassa la testa e nasconde il fastidio che le parole della vampira le hanno procurato bevendo un sorso di caffè che aveva precedentemente
ordinato a un cameriere passato davanti  al loro tavolo.

Solo quando la vampira si sente pronta riprende a parlare, conscia che il suo racconto potrebbe aiutare la rossa.

“Beh, è vero. Io sono scappata per cinquecento anni credendo di star salvando la mia vita ma in realtà sono scappata dall’uomo che amo solo perché
avevo paura che stare con lui mi avrebbe cambiata per sempre”

Caroline sospira e si passa una mano tra i capelli.

“È diverso tra voi due. Tu e Elijah siete la coppia più perfettamente equilibrata che io conosca”

Katherine sorride conscia che le parole della vampira siano veritiere e annuisce.

“Si, è così ma io ho rischiato di perderlo più volte per una mia paura. Ti dico solo di non fare lo stesso errore perché anche se noi possiamo vivere in
eterno, passare la vita da soli è un inferno”

Caroline annuisce e continua a bere il suo succo di frutta mentre le parole della vampira prendono forma nella sua mente: avrebbe dovuto veramente perdonare Klaus e tornare insieme a lui?

La rossa si riscuote dai suoi pensieri solo quando arriva nei pressi dell’aeroporto insieme alla vampira e ad Elijah, che le aveva in precedenza raggiunte, e guarda la coppia sorridente.

“Beh, il mio tempo a Parigi è finito. Spero di rivedervi presto”

Elijah si avvicina alla vampira e la bacia sulle guance come un gentiluomo.

“Mi auguro che tutto vada per il meglio nella tua vita Caroline, sia che tu stia con mio fratello, sia che tu non ci stia. Sentiremo la tua mancanza”

Katherine sbuffa e dà una leggera spallata all’Antico.

“Parla per te”

Caroline sorride e si avvicina per abbracciare la vampira.

“Grazie per i consigli Katherine”

La Petrova le fa l’occhiolino e la trae a sé in un abbraccio sentito durante il quale coglie l’occasione per bisbigliarle all’orecchio.

“Per quanto vale mi dispiace e ricorda, non farti sfuggire l’amore”

Caroline sorride all’indirizzo della vampira con gli occhi un po’ lucidi e, quando si stacca da lei, le dedica un’ultima occhiata prima di voltarsi e entrare nel grande aeroporto, pronta per andare verso la seconda meta del suo viaggio: Roma.

Elijah e Katherine, rimasti fuori, guardano la rossa andare via impotenti.

“Spero che Niklaus riesca a combattere contro il suo orgoglio per riconquistare l’amore di Caroline. Sono una splendida coppia”

Katherine si stringe al braccio dell’Originale e parla con voce monocorde, priva della sua solita inflessione maliziosa.

“Credo che se ci sono riuscita io possa riuscirci anche tuo fratello”

Elijah coglie nella voce della vampira una traccia di tristezza così la trae a sé avvolgendole un braccio attorno alla vita.

“Tu non sei per niente come mio fratello. È solo che sei stata ferita molte volte”

Katherine annuisce e avvolge le braccia attorno al collo dell’Antico.

“Tu non mi feriresti mai”

Benché quella della vampira non sia una domanda, Elijah decide di risponderle lo stesso guardandola profondamente negli occhi, i quali danno immediatamente la risposta alla vampira: no, lui non l’avrebbe mai ferita.

Gli occhi di Katherine luccicano e la Petrova non perde tempo, subito appoggia le labbra su quelle dell’Originale che approfondisce il contatto facendo intrecciare le loro lingue.

Quando i due si separano la vampira con un sorriso impertinente sulle labbra lo trascina verso il primo vicolo buio ed Elijah non si fa pregare, è già da troppo che si priva del contatto con la pelle della vampira e non può fare a meno di sentirne la mancanza.

 
 

Klaus, perso tra i suoi pensieri, non si rende neanche conto di essere arrivato al check in dell’aeroporto e l’impiegata è costretta a ripetergli la domanda una seconda volta per far si che lui la capisca.

“Signore, dove deve andare?”

L’ibrido sorride prima di rispondere alla giovane mora di fronte a lui.

“Roma. Devo andare a Roma”

La donna gentilmente gli indica la direzione che deve prendere mentre gli augura buon viaggio e l’ibrido in men che non si dica è già su un volo per la splendida capitale italiana, pronto come non mai a riabbracciare la sua amata.

 



Angolino Autrice:

Salve mie care! Questa volta ho proprio fatto un ritardo pazzesco e ne sono cosciente ma tra il caldo e il fatto che questa storia sta per finire, le mie dita non sono mai andate a toccare la tastiera e, l’unico stimolo a continuare a scrivere, siete state voi! Con tutte le visualizzazioni e le recensioni mi fate sapere quanto amate la mia storia e questo non può che non rendermi super orgogliosa, insomma sono quasi a 230 recensioni! 230 per la miseria! Non mi sembra ancora vero :’))
Comunque non vi tedio oltre e vi dico che non sono molto entusiasta di questo capitolo, in effetti non mi piace per nulla, l'unica parte di cui sono minimamente soddisfatta è quella tra Bonnie e Rebekah ma, in compenso, sono sicura che amerete il prossimo, l’ultimo, al quale seguiranno due extra per i quali vi do un piccolo indizio: saranno incentrati, il primo su un natale, il secondo sul compleanno di Caroline :D
So che non è molto ma non voglio rovinarvi la sorpresa. Come sempre fatemi sapere che ve ne pare della storia con un commento, a prestissimo, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Reunions ***


Prima di lasciarvi alla lettura voglio dedicare questo ultimo capitolo a  tutte le persone che hanno letto questa storia ma, in particolare, a quattro ragazze speciali che hanno contribuito con le loro recensioni a rendere questa storia altrettanto fantastica:  KeshiaNadyDelenaErikaconlaK,Pipia.



Bonnie sussulta e si sveglia di colpo nella stanza completamente avvolta dalle tenebre.

Un altro incubo: era due giorni che non riusciva a dormire e che continuava a sognare la sua amica Caroline sul tetto di un grattacelo senza anello protettivo che lasciava al sole il compito di bruciarle la pelle.

La strega si porta una mano tra i capelli e afferra il bicchiere d’acqua sul comodino per poter bere un sorso nella speranza di regolare il suo respiro affannoso.

Subito Kol le posa un bacio tra le scapole e strofina il naso sulla clavicola della strega che, sebbene sia ancora spossata per il brutto sogno, sospira di piacere.

“Tutto bene dolcezza? Un altro incubo?”

Bonnie annuisce e posa l’acqua per poi voltarsi verso il compagno con il volto preoccupato.

“Si, sempre lo stesso”

Kol abbraccia la strega e le posa un bacio sui capelli.

“Andrà tutto bene amore, non preoccuparti”

La strega stringe le labbra e sospira pesantemente pregando con tutta se stessa che le parole dell’Originale risultino essere veritiere.

“Lo spero Kol, ma sono passati già due giorni”

L’Antico si sistema meglio sul letto e stringe a sé la strega, intrecciando le loro gambe e stringendosela al petto, prima di rispondere.

“Nik sistemerà tutto, la riporterà qui”

Bonnie sospira stanca e posa la testa nell’incavo del collo dell’Originale prima di cadere in un sonno profondo, questa volta privo di sogni.

“Lo spero proprio”

Kol annuisce e bacia la fronte della sua donna prima di riprendere anche lui il sonno perso.
 
 


Caroline passeggia sorridente per le strade affollate del centro di Roma inconsapevole che un guardiano oscuro la stava osservando dall’altro lato della strada.

Klaus infatti, impeccabile nella sua mise composta da camicia di lino bianco e jeans, non può impedirsi di guardare da lontano la figura della vampira, graziosa e spensierata con in mano una dozzina di pacchetti riportanti i nomi delle più grandi firme italiane sopra.

L’ibrido per un attimo si pente di aver donato l’anno precedente per natale la sua American Express Black illimitata alla rossa ma il pensiero si dissolve da solo nel momento in cui si rende conto che forse quella sera avrebbe potuto avere occasione di parlare con Caroline.

L’Antico infatti era arrivato a Roma da meno di 48 ore ma aveva subito trovato la vampira, non era stato per niente difficile immaginare che questa si fosse registrata all’hotel più lussuoso della capitale dove avevano alloggiato la volta precedente insieme nella suite honeymoon.

L’Originale, nonostante avesse considerato che la vampira potesse avere voglia di perdonarlo, non aveva voluto incontrarla subito e aveva deciso di studiare un po’ le sue mosse prima di avvicinarlesi ma quella era la sera giusta, al chiaro di luna di una splendida sera estiva le avrebbe parlato.
 
 


Caroline, ore dopo, lascia che dai suoi occhi scenda una lacrima di fonte allo spettacolo posto dalla Fontana di Trevi, la quale inequivocabilmente le faceva tornare in mente ricordi dolorosi e al contempo appartenenti a un periodo della sua vita così felice.

Quando la vampira percepisce una presenza dietro di lei e vede quell’ombra familiare stanziarsi avanti ai suoi piedi non ci impiega molto a capire a chi possa appartenere, così si volta lentamente trovandosi il volto sorridente di Klaus davanti al suo.

La vampira però non si lascia incantare dallo sguardo impertinente dell’ibrido e prende a camminare fino ad arrivare al bordo della fontana che, illuminata dalla luna, risulta ancora più affascinante di quanto lei poteva ricordare.

Caroline si siede sul freddo marmo e guarda con occhi di ghiaccio in direzione di Klaus.

“Non hai mantenuto la promessa che mi avevi fatto”

L’Antico impiega qualche secondo a collegare a quale promessa si stesse riferendo Caroline ma nel momento in cui comprende che la rossa si riferiva al loro scorso viaggio nella capitale durante il quale lui le aveva promesso di tornare nella città insieme, abbassa lo sguardo e si porta una mano tra i capelli prima di scegliere le parole più adatte per intavolare un discorso.

“Beh, nonostante tutto siamo entrambi qui. Nello stesso momento e davanti a questa stessa fontana”

Caroline sbuffa e si sposta un ciuffo di capelli ricadutole davanti gli occhi prima di guardare scettica l’ibrido.

“Vuoi veramente fare questo gioco Nik? Non erano questi i patti. Mi avevi promesso che quando saremmo tornati qui saremmo stati insieme e noi..beh, non lo siamo”

Klaus compie i pochi passi che lo separano dalla ragazza in quattro falcate e si siede sul bordo della magica fontana accanto a lei guardandola con sguardo enigmatico.

“È vero ma potremmo esserlo”

Caroline trattiene il fiato per l’espressione così esplicita dell’ibrido ma si costringe a scuotere la testa e a guardarlo oggettivamente, eliminando il suo sguardo innamorato dall’espressione del viso.

“E se fosse stato tutto sbagliato dall’inizio? E se non era destino il nostro destino stare insieme?”

Klaus, con convinzione, blocca il viso della rossa tra le sue mani e la guarda intensamente negli occhi.

“Non era e non sarà mai uno sbaglio Caroline. Noi ci apparteniamo. Potrebbe non essere oggi ma noi siamo destinati a stare insieme, lo pensa anche la tua amica Bonnie”

La vampira guarda confusa l’ibrido.

“Bonnie? Che c’entra lei ora?”

Klaus sorride e poggia la fronte contro quella della rossa e, prima di parlare, posa le mani sulle cosce della ragazza con naturalezza.

“Diciamo che la tua amica strega mi ha fatto il culo e mi ha convinto a venirti a prendere perché lei ritiene che tutto quello di cui tu hai bisogno è che io ti apra il mio cuore”

Caroline si districa dalla posizione impostale dall’Originale e sfrega le mani sui jeans con forza per mascherare l’imbarazzo.

“Beh, allora non ti sei preparato un discorso o qualcosa del genere?”

Klaus si alza dalla fontana e guarda la vampira perplesso e leggermente indispettito.

“Hai veramente bisogno che ti dica quello che provo per te quando l’unico motivo per cui ho volato dall’altra parte del paese sei tu?”

Caroline imita l’Antico e si alza anche lei, mettendoglisi di fronte.

“Si Nik. Ho bisogno che tu mi rassicuri su quello che provi per me e che mi faccia capire che non si ripeterà quello che è successo in passato per far si che io ti perdoni”

L’Originale annuisce e, prendendo un profondo respiro, si prepara a fare uno dei discorsi probabilmente più difficili di tutta la sua intera esistenza ma che,
se non voleva perdere la sua chance di stare con la vampira, avrebbe dovuto affrontare come un uomo e non come l’eterno ragazzo che spesso si accontentava di essere.

“Tu lo sai che fare questi discorsi per me non è per niente facile, vero?”

La vampira annuisce e si morde un labbro insicura se aggiungere altro o meno ma Klaus la solleva da ogni incarico riprendendo a parlare con un sorriso amaro sul volto, uno molto simile a quello che le aveva elargito il giorno in cui l’aveva salvata dal morso di Tyler, ormai più di tre anni prima.

“Lo farò Caroline. Ti dirò quello tutto quello che tu vuoi se questo mi garantirà di poter tornare insieme a te perché love tu sei l’unica persona che davvero ha senso per me nella mia esistenza. Mai, neanche quando tutta la mia famiglia era rinchiusa in delle bare, mi sono sentito così solo come mi sono sentito in questi mesi in cui siamo stati separati e..mi dispiace. Mi dispiace perché so che è esclusivamente colpa mia, io mi sono comportato come un idiota perché avevo paura di perderti e credevo che, tradendoti e costringendoti ad andartene, mi sarei sentito meno male e avrei potuto ricominciare a fare la solita esistenza che conducevo prima ma la verità Caroline è che tu sei riuscita dove nessuno, neanche mia madre e Rebekah, è riuscito: tu mi hai cambiato. Tu hai risvegliato la mia umanità in un modo che ormai, dopo secoli, non credevo possibile e mi hai permesso di tornare ad essere me stesso; questo è il regalo più grande che tu avresti mai potuto farmi ed è per questo che ti prego di darmi una seconda possibilità, perché io senza te non sono niente. Insieme a te, al contrario, sono tutto, siamo tutto. Noi divisi non funzioniamo più Caroline, la nostra felicità dipende troppo da quella dell’altro ma questo non mi indispettisce per niente, anzi, ne sono contento e voglio che questo tu lo sappia. Se mi permetterai di stare nuovamente al tuo fianco ti giuro che non ti ferirò più. Te lo prometto”

Caroline, le lacrime libere di scorrere sul viso, annuisce e si getta tra le braccia dell’ibrido poggiando le labbra, rese umide dalle stille salate, su quelle perfette di Klaus.

Quando i due si staccano dopo un dolce e semplice, seppur carico di emozioni, bacio la vampira guarda l’Antico commossa.

“Basta così Nik, ti credo. Voglio tornare insieme a te, ti amo”

L’ibrido, al culmine della felicità, sorride e incolla le labbra a quelle della rossa per coinvolgerla in un bacio più passionale mentre, con le mani, la solleva da terra e la fa girare con una mossa da incantatore che fa ridere la vampira e la costringe a separarsi dalle labbra dell’Antico fatte apposta per le sue.

Quando Klaus la rimette a terra, guarda la vampira serio in volto.

“Te lo giuro, non ti farò soffrire. Ti amo così tanto e, anche se è egoista tenerti ancorata a me, non posso a fare a meno di volerti, anche se meriteresti di meglio”

Caroline, sorridente e finalmente felice dopo tanto tempo, prende il volto dell’ibrido tra le mani e lo guarda contenta.

“Sei tu il meglio per me Nik. Nessun’altra persona al mondo potrebbe rendermi felice come lo fai tu”

L’Antico sorride, contento e commosso, e riprende a baciare la vampira sotto lo sguardo accondiscendente della luna e di quella magica fontana che, un’altra volta, era riuscita a riunire due amanti con la sua sola presenza.

 
 

Una settimana dopo

 
Rebekah gira agitata per tutto l’ingresso della casa sotto lo sguardo scettico e divertito di Bonnie, Stefan, Kol e Esther.

L’Antica compie lo stesso percorso un’altra volta nella speranza di percepire qualche rumore che l’avverta dell’arrivo di Caroline e Klaus.

I due infatti dopo essere tornati insieme avevano deciso di rimanere un altro po’ a Roma insieme ma il giorno prima avevano chiamato la bionda avvertendola di un loro più che imminente ritorno.

L’Originaria si rigira le mani nervosa e fa ancora la ronda davanti alla porta d’ingresso, timorosa di rincontrare il fratello e l’amica ma non ha tempo per perdersi in ulteriori considerazioni su cosa potrebbe accadere con il ritorno dei due vampiri perché questi sorridenti e mano nella mano entrano nella stanza spensierati.

Ciao a tutti! Ci stavate per caso aspettando?”

Caroline sorride raggiante, felice di essere riuscita a dire in italiano una frase decente, non caratterizzata dal solito accento strascicato tipico degli
americani e guarda gli amici di fronte a lei che ricambiano il suo sorriso.

Rebekah è l’unica però a mordersi il labbro e a guardare la coppia impacciata.

Klaus, accortosene, le si avvicina curioso.

“Qualcosa non và sister?”

L’Originaria non si fa scrupoli e, con la sua solita schiettezza, parla ai due piccioncini in modo diretto.

“Siete tornati insieme? Insieme insieme? State bene e non avete più problemi?”

Caroline guarda l’amica confusa e le si avvicina.

“Beks ti avevo già detto che andava tutto bene, noh?”

L’Antica annuisce e, rendendosi conto che i suoi sono dei timori stupidi, accenna un sorriso timido per niente in linea con il suo carattere frizzante.

“Si Care, lo so è solo che non voglio ripercorrere tutto quello che è successo tra te e Nik negli ultimi due mesi”

La rossa fa per replicare ma Klaus, al suo fianco, la interrompe e si rivolge direttamente alla sorella.

“Non preoccuparti Bekah, neanche io e Caroline abbiamo intenzione di rituffarci in quelli che sono stati due mesi a dir poco spiacevoli. Puoi stare
tranquilla quindi”

La bionda Originaria tira un sospiro di sollievo e salta letteralmente al collo del fratello e dell’amica, stringendo entrambi in un abbraccio soffocante.

“Oh, sono così contenta che siate tornati insieme”

Caroline e Klaus, leggermente senza fiato per la forza usata dall’Antica, si scambiano uno sguardo complice prima di sciogliere l’abbraccio e guardare con tenerezza la ragazza.

L’Originaria poi li lascia liberi di salutare gli altri e Caroline corre subito ad abbracciare Bonnie, consapevole che è in debito con l’amica.

“Grazie, so che è stato merito tuo”

Bonnie ricambia la stretta e sorride all’amica.

“So che sei felice con lui Care quindi avrei fatto qualsiasi cosa pur di farvi tornare insieme”

Klaus, che si era allontanato solo per dare una pacca sulla spalla a Stefan e baciare la guancia di sua madre, compare al fianco della strega e la guarda sorridendo bieco.

“Quindi questo determina una tregua tra noi Bennet?”

Bonnie ride senza entusiasmo e guarda l’ibrido piuttosto fredda.

“Mai. Io non ti sopporto e non potrò mai farlo, mettitelo bene in testa”

Klaus alza le mani in segno di resa, in realtà non gli importava niente di fare pace con la strega, tutto quello che voleva era riavere Caroline con sé.

E la rossa in questione, dopo avergli regalato un sorriso e aver baciato sia Kol, sia Bonnie sulla guancia và vicino a Rebekah, Stefan e Esther con un sorriso incoraggiante.

“Bekah, Esther vorreste accompagnarmi dal parrucchiere? È da quando sono andata a Roma che ho il desiderio di tornare al mio vecchio colore di
capelli”

Rebekah batte le mani contenta e subito scatta in direzione della porta d’entrata trascinandosi dietro sia Caroline che la madre quando però questa la
ferma.

“Andate voi ragazze, io devo fare dei giri in centro”

Nessuna della due ragazze presta troppa attenzione alle parole di Esther e si guardano esaltate dal poter stare nuovamente insieme quando Rebekah, sul ciglio della porta d’ingresso, si gira nella direzione di Kol e Bonnie piuttosto scocciata.

“Andiamo strega, dobbiamo pregarti o ci raggiungi?”

La mora guarda piuttosto perplessa l’Originaria ma non si fa pregare e segue le due, non prima di aver dato un bacio a Kol e di aver rivolto a Caroline
un’occhiata perplessa alla quale la rossa aveva scosso le spalle noncurante.

Uscite le donne i componenti della famiglia Mikaelson si voltano tutti in direzione di Stefan e Esther prende la parola.

“Ci hai chiesto di rimanere tutti qui oggi Stefan. Perché?”

Il vampiro accenna un sorriso e rivolge lo sguardo ai presenti.

“Devo parlare a tutti voi ma stiamo ancora aspettando una persona”

Il silenzio cala nel grande ingresso della villa e viene rotto solo dopo circa dieci minuti quando una fiammante decappottabile blu elettrico parcheggia nel cortile anteriore della casa, facendo voltare verso di sé i vampiri.

Quando poi un rumore di tacchi a spillo si avvicina all’abitazione seguito da un rumore di scarpe da uomo gli Antichi non hanno dubbi su chi siano le
persone che Stefan stia aspettando e, per niente sorpresi, guardano entrare Katherine e Elijah nella grande villa.

La Petrova sorride a tutti i presenti ma invece di fare come Elijah, il quale và ad abbracciare la madre a salutare i fratelli con mascoline pacche sulle
spalle, l’attenzione della vampira viene catturata dalla visione di Klaus senza la sua compagnia.

“Ti ha già piantato in asso appena arrivati in città?”

Klaus sorride sprezzante alla vampira e si limita a risponderle.

“Caroline, Rebekah e Bonnie sono andate insieme dal parrucchiere, non sono stato piantato in asso”

Katherine minimizza con un’alzata di spalle che indica quanto poco le interessi l’informazione ma Stefan, vedendola già pronta ad accomodarsi in salone, la blocca richiamandola.

“Effettivamente Kath dovresti raggiungerle”

La Petrova alza un sopracciglio scettico e posa una mano sul fianco, stizzita.

“Scherzi vero? Non mi sono fatta ore di aereo per andare a farmi i capelli. Sarei rimasta a Parigi per quello”

Stefan cerca di sfoderare il suo sorriso più ammaliante e guarda la vampira supplichevole.

“Potresti invece andare a trovare le ragazze? Ho bisogno di parlare con i Mikaelson in privato”

Katherine rotea gli occhi al cielo e riacciuffa la sua borsa, precedentemente posata su un tavolino, ma non perde occasione per rivangare la sua nuova
posizione con il vampiro più giovane.

“Sei in debito con me Stefan!”

Il vampiro le sorride divertito.

“Non lo sono sempre Katherine?”

La doppelganger si stringe nelle spalle e, dopo una breve occhiata ad Elijah, esce dalla casa lasciando il più piccolo dei Salvatore alle prese con la più antica delle famiglie al mondo.

“Ci accomodiamo in salone? Devo parlarvi di Rebekah”

 
 

Caroline guarda perplessa Rebekah e Bonnie aspettandosi che da un momento all’altro queste inizino a punzecchiarsi o a lanciarsi occhiatacce ma quando, dopo neanche dieci minuti questo succede, sbuffa e le guarda a turno seccata.

“Allora cos’è successo quando sono stata via? Siete diventate amiche e me lo sono persa?”

Rebekah e Bonnie scoppiano a ridere e, insieme, rispondono alla rossa.

“No!”

Caroline allora imbroncia le labbra e stringe le braccia sotto al seno.

“Allora cos’è successo? Non vi odiate più?”

Bonnie solleva gli occhi al cielo e risponde sia per lei che per l’Antica.

“No Care, noi ci odieremo sempre..siamo solo riuscite ad arrivare a un livello di sopportazione appena accettabile”

L’Originaria annuisce ma non può evitarsi di digrignare i denti quando vede, in figura smagliante e splendidamente sexy come sempre, entrare Katherine nel salone di bellezza.

“Parlando di persone che si tollerano a malapena..”

La vampira non presta attenzione alla frecciatina dell’Antica e guarda esclusivamente Caroline.

“E così torni alle origini, eh?”

La ragazza sorride e si alza dalla poltrona per abbracciare la vampira che, seppur non abituata a grandi slanci di affetto, aveva imparato a restituire il
contatto aiutata soprattutto dalla vicinanza di Elijah e di Elena.

“Kath che bello che sei qui!”

La vampira sorride notando il disgusto dipingersi sulle facce di Rebekah e Bonnie e si siede accanto alla giovane estremamente divertita mentre l’Antica
non può impedirsi di commentare.

“E da quando voi due siete amiche?”

Katherine risponde al posto di Caroline, la quale era già pronta a rabbonire l’Originaria, seria ma ancora con gli occhi sorridenti.

“Diciamo solo che abbiamo entrambe rivalutato l’altra e abbiamo scoperto che per certi punti di vista non siamo per niente diverse”

Caroline annuisce alle parole della vampira più anziana e non può fare a meno di sorridere al solo pensiero di considerare amiche le uniche donne che
avesse mai odiato nella sua vita, la prima per la sua aria spocchiosa e la seconda per averla trasformata in un mostro.

La rossa però non si lascia turbare dai brutti pensieri e coinvolge le ragazze in una stimolante conversazione su make up, posti da frequentare e must have per la prossima stagione, riscoprendo la bellezza di essere tornata a casa.

 
 

Stefan nel frattempo si contorce le mani in preda all’ansia di fronte a un divano composto da Originari quando Elijah, il più grande dei fratelli in vita, lo risolleva dal suo mutismo.

“Stefan mi hai chiesto di accorrere qui il prima possibile e ora ci hai comunicato la tua intenzione di parlare di Rebekah quindi mi sorge spontaneo
chiedere se lei stia bene o se tra voi due ci siano dei problemi”

Il vampiro subito scuote la testa e sposta lo sguardo sull’Antico.

“No, Rebekah sta bene e le cose tra noi non potrebbero andare meglio, è per questo che vi ho chiesto di poter parlare”

Kol guarda confuso il vampiro, come tutti.

“Non ti seguo proprio amico, se tutto và bene che bisogno c’è di parlarne?”

Esther, da sempre ottima osservatrice, non può fare a meno di sorridere intuendo il motivo per il quale Stefan li abbia riuniti.

“Kol credo che il nostro Stefan stia per chiedere la mano di Rebekah. Ho ragione?”

Il vampiro accenna un sorriso e annuisce, in attesa di ulteriori parole che arrivano dalla bocca del più piccolo dei Mikaelson.

“Non per essere scortese ma non sono tipo decenni che non si chiede più la mano alla famiglia?”

Stefan annuisce e prende un respiro profondo prima di parlare.

“È così ma io sono cresciuto nella metà dell’800 e credo fermamente che sia più educato chiedere alla famiglia cosa ne pensi prima di dichiararsi alla
propria amata. Avrei chiesto al padre di Rebekah ma, essendo morto e non andando d’accordo con lei, credo che sia più opportuno che io chieda a tutti voi”

Elijah annuisce contento che qualcuno ancora conservasse un po’ di etichetta e accenna un sorriso al vampiro.

“Visto come nostra sorella è felice con te non vedo perché dovremmo impedirvi di sposarvi”

Stefan piega gli angoli della bocca e sospira divertito.

“In realtà non voglio proprio proporle di sposarci..”

Kol si alza e và a dare una pacca sulla spalla al futuro cognato.

“Beh, per quanto mi riguarda finché non devo sopportare i piagnistei di mia sorella puoi anche portarla su Marte”

Il vampiro ride e annuisce con un cenno del capo mentre anche Esther e Klaus gli si avvicinano.

“Sai già come la penso Stefan. Ti consideravo un fratello novanta anni fa e lo faccio anche oggi, non ho nulla in contrario”

Stefan sorride rasserenato all’amico e aumenta il sorriso quando anche Esther gli dà la sua approvazione.

“Non potrei trovare nulla in contrario nella coronazione del vostro amore”

Il vampiro, completamente fiero di sé, invita tutti a brindare con lui e non può fare altro se non aspettare con ansia che arrivi la sera di quello stesso giorno, il momento da lui prestabilito per dichiararsi a Rebekah.

 

 
Il sole non impiega molto a calare e lascia lo spazio alla luna di illuminare il grande tavolo sul retro della casa apparecchiato con cura per l’occasione di una riunione di famiglia, la scusa a cui tutti si erano attenuti, che aveva annunciato anche l’arrivo di Elena e Damon.

I due avevano detto di trovarsi da quelle parti e di aver avuto voglia di fare un salto ma la verità era che Stefan aveva chiamato suo fratello e gli aveva chiesto di raggiungerlo ad Atlanta per poter fare la sua proposta a Rebekah di fronte a tutta la sua famiglia, senza nessuno escluso.

La cena a base di cibo italiano passa in maniera leggera, condita da battutine e occhiate cariche di gelosia che scorrevano dagli occhi di Klaus in quelli di Damon poiché l’ibrido si era subito turbato vedendo la sua donna abbracciare e baciare il Salvatore con un’affettuosità, a suo parere, sconsiderata.

Al termine della serata Stefan si schiarisce la voce e chiama Rebekah, la quale stava chiacchierando a bordo piscina insieme a Caroline e le chiede di raggiungerlo.

L’Originaria non si fa pregare e abbraccia il vampiro contenta, riavere con sé tutta la sua famiglia l’aveva rallegrata e Stefan sa, appena Rebekah si
scansa da lui, che non avrebbe potuto scegliere altro momento se non quello per proporsi e ogni dubbio, anche un minimo residuo, sparisce di fronte alla
bellezza abbagliante che rappresenta la vista dell’Antica di fronte a sé.

Stefan avvolge le braccia attorno alla vita della bionda e la guarda sereno.

“Sai oggi che giorno è?”

Rebekah corruga la fronte, perplessa e divertita allo stesso tempo dal gioco del vampiro.

“Il giorno degli indovinelli?”

Stefan scuote la testa e sorride.

“No, oggi è l’anniversario della prima volta che ci siamo incontrati. Nel bar di Gloria esattamente novantasei anni fa”

L’Antica, scioccata, guarda il vampiro confusa.

“Come accidenti hai fatto a ricordarti il giorno esatto?”

Stefan sorride e le sposta una ciocca di capelli.

“Mi è bastato andare a rivedere i diari dell’epoca Bekah”

L’Originaria annuisce e permette al compagno di continuare a parlare, intuendo che questo abbia altro da dire, cosa che Stefan fa dopo aver preso un respiro profondo, conscio degli occhi degli altri puntati su di sé.

“Sai, mentre pensavo a quando era meglio porti la domanda che sto per farti, ho visto che il nostro anniversario si stava avvicinando e ho ritenuto che
nessun giorno sarebbe stato più perfetto per fare quello che sto per fare che oggi”

Rebekah guarda confusa il vampiro e non può fare a meno di parlare.

“Che domanda? E  cosa stai per fare Stefan?”

Il vampiro accarezza divertito una guancia dell’Antica, consapevole di come la sua mente si stia arrovellando per cercare di capire quello che stava succedendo.

“Ti amo da morire Rebekah. Non sei stata il mio primo amore come io non sono stato il tuo ma posso assicurarti che per me sarai l’ultimo. Non potrei desiderare una compagna migliore di te per condividere la mia eternità perché tu sei la persona in assoluto più splendida che io conosca: sei raggiante, sei piena di vita e lotti per le persone a cui vuoi bene con le unghie e con i denti se necessario; però sei anche il tipo di persona che non vorresti come nemica perché sai essere tremendamente vendicativa e cattiva ma io so che lo diventi solo quando ti senti tradita o ferita. Io ti prometto che non ti farò sentire mai così, prometto di dedicare la mia esistenza a renderti felice ma solo se tu accetterai di diventare la mia compagna per l’eternità”

Il vampiro scosta le braccia dal corpo dell’Antica e posa un ginocchio a terra, mentre tira fuori dalla tasca della camicia un’elegante confezione contenente l’anello di sua madre che, luccicate anche grazie ai raggi lunari, si illumina di bellezza e fa rimanere scioccata la vampira.

“Io..vuoi chiedermi di sposarti?”

Stefan scuote la testa e sorride accattivante.

“No, perché il matrimonio dura solo per il tempo di una vita e noi, mi auguro, ne potremo vivere diverse insieme. Perciò..vuoi tu, Rebekah Mikaelson,
trascorrere con me l’eternità?”

L’Antica, gli occhi ormai resi lucidi dalle lacrime, annuisce e riduce la voce a poco più di un sussurro.

“Si, lo voglio. Si. Si. Si”

Stefan si alza da terra e bacia l’Originaria con trasporto mentre un applauso generale accompagna il momento in cui il minore dei Salvatore infila l’anello
nel dito di Rebekah, la quale mai aveva pensato di poter essere più felice in vita sua e stringe a sé il vampiro incurante delle occhiate divertite dei suoi fratelli e quelle commosse di tutte le donne.

 
 

Alla dichiarazione di Stefan erano subito seguite le congratulazioni da parte di tutti: i primi ad avvicinarsi alla coppia erano stati Caroline e Klaus che, sorridendo, avevano augurato il meglio alla coppia, certi che sarebbero stati felici; erano poi seguiti Elijah e Katherine.

“Congratulazioni Stef, finalmente ti sistemi”

La vampira aveva abbracciato il moro divertita e veramente contenta per lui e poi, con un sorriso quasi impercettibile, si era congratulata a modo suo
anche con Rebekah.

A loro erano seguiti Kol e Bonnie e il goffissimo abbraccio tra l’Originaria e la strega, imposto da Kol che le aveva costrette ad avvicinarsi con un sorriso estremamente sadico sulle labbra.

E tutti, a mano a mano, avevano fatto le congratulazioni ai due, persino Damon che aveva abbracciato il fratello e baciato sulle guancie Rebekah, a
differenza di Elena che si era limitata ad abbracciare l’ex e a sorridere in direzione dell’Antica.

Caroline, leggermente lontana dagli amici, guarda come tutti siano felici e come alla fine quello strano ammasso di gente abbia trovato un’armonia e costituisca un perfetto, seppur disfunzionale, nucleo familiare.

La nuovamente bionda sorride ripensando a come in tre anni la sua vita e le sue convinzioni siano del tutto cambiate ma si lascia distogliere dai suoi pensieri quando Klaus, sorridendole, le si avvicina e la trascina dagli altri per ballare insieme.

La vampira ride quando l’ibrido la fa piroettare e la porta al centro dell’ improvvisata pista da ballo ma poi la felicità la supera e si scatena sulle noti di una nota canzone pop mentre muove i fianchi in modo sensuale insieme a Bonnie, Elena, Rebekah e Katherine e balla con loro come se non ci fosse un domani mentre gli Originali e i Salvatore si limitavano a imitare le compagne danzando loro intorno.

L’atmosfera si rilassa quando la musica cambia e le dolci note di un lento prendono il posto delle canzoni da discoteca facendo formare le coppie e permettendo a tutti di danzare con le persone da loro amate per poi, alla canzone successiva, costringere a ballare anche Esther a turno con i suoi figli che felici conducono la madre pensando che non potrebbe esserci un finale perfetto per un’avventura altrettanto speciale.

E la serata si conclude così, tra balli e risate, segnando per sempre l’unione di quella famiglia composta da creature soprannaturali che avevano trovato un loro equilibrio soltanto dopo aver riscoperto un sentimento sottovalutato da tutti loro: l’amore.

Perché si sa, dove non c’è amore la vita non è completa.
 
 



Angolino Autrice:

Salve! Ecco il capitolo finale! Questa volta non voglio commentarlo né voglio imbastirvi scure ma vi dico solo che mi spiace veramente tanto per aver ritardato di ben una settimana l’aggiornamento ma credetemi, non ho potuto fare altrimenti. In compenso il capitolo è più lungo e a mio parere è una perfetta conclusione per una storia che mi ha dato così tante soddisfazioni. Io però non sono pronta a separarmi da questa fan fiction quindi ho deciso che dopo che avrò pubblicato gli extra (molto probabilmente a una settimana di distanza l’uno dall’altro), inzierò una raccolta di Missing Moment ma per questo ho bisogno del vostro aiuto: cosa avreste voluto vedere ampliato nei capitoli? Quali scene avete pensato che avrei dovuto affrontare con maggior spessore e quale coppia pensate che sia stata sottovalutata? Aspetto i vostri consigli e le vostre preferenze altrimenti non farò la raccolta.
A presto, baci, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** EXTRA N° 5 Christmas: How Magic! ***


Atlanta, Natale 2015

 
Caroline sospira e, non senza fatica, porta in cucina l’intero ordine fatto dal take away italiano che aveva chiamato un’ora prima, il quale sarebbe servito a sfamare tutti gli ospiti che, di lì a poco, sarebbero arrivati alla villa dopo un lungo periodo di assenza.

La vampira infatti dopo che era finita l’estate aveva deciso di passare un po’ di tempo da sola con Klaus e aveva viaggiato con lui per quasi tutta Europa mentre gli altri erano tornati nelle loro case sparse per il mondo.

Rebekah e Stefan erano tornati a Chicago, non prima che l’Originaria costringesse il povero ragazzo ad organizzare una sfarzosa cerimonia celebrata da sua madre con la scusa che ora che era promessa a qualcuno per tutta l’eternità non si sarebbe fatta sfuggire l’occasione per poter indossare uno splendido vestito bianco e festeggiare.

E mentre dopo il “matrimonio” che non aveva alcuna valenza legale i due sposini erano partiti in luna di miele, anche Kol e Bonnie avevano deciso di partire ed erano andati in qualche posto esotico nell’Atlantico, al contrario di Katherine ed Elijah che erano partiti per Toronto dove le due doppelganger Petrova avevano trascorso quasi sei mesi in una convivenza forzata che le aveva portate più volte a scontrarsi e dopo la quale avevano deciso che era meglio vivere in posti separati e vedersi ogni tanto; così, la coppia di vampiri era partita alla volta del Marocco lasciando Elena e Damon a Toronto, città di cui si erano innamorati e dalla quale non volevano separarsi.

Caroline ovviamente si era mantenuta in contatto con le sue amiche e aveva deciso, con l’occasione della festività natalizia, di organizzare un gran cenone per riunire tutta la sua famiglia, compresa Esther, la quale era andata a vivere con delle streghe sue discendenti a Salem dicendo che aveva bisogno di riprendere un maggiore contatto con la sua magia.

La vampira si riscuote dai suoi pensieri, ancora con le buste in mano, quando sente Klaus entrare in cucina.

L’ibrido la guarda inizialmente confuso ma poi, notando come l’espressione sul viso della giovane sia colpevole, scoppia in una fragorosa risata e si appoggia all’isola della cucina per non rischiare di cadere sul pavimento.

Caroline, offesa, lo ignora e posa con cura tutte le pietanze sul piano mentre l’Antico sembra riprendersi e formula una frase di senso compiuto.

“Ma non avevi promesso a tutti di cucinare tu?”

Caroline sbuffa e minimizza con un’alzata di spalle, fintamente indifferente.

“Ci ho provato. Ho fallito. Ho ordinato al take away, semplice no?!”

L’Antico sorride divertito, conscio di quanto le capacità culinarie della sua donna siano ridotte, e và verso la vampira che, ancora impegnata a controllare ogni pietanza, non può far nulla quando l’ibrido le blocca le mani con le sue, mentre con il corpo la spinge contro l’isola premendo il petto sulla sua schiena.

Caroline increspa le labbra in un sorriso divertito, ormai abituata agli scatti di lussuria dell’Originale che, da quando si erano rimessi insieme, erano raddoppiati.

“Che vuoi fare Nik? Tra non molto saranno tutti qui”

Klaus ghigna con il viso seppellito nel collo della bionda e sposta la mani sulle sue cosce per poterle alzare il vestito rosso fino alla pancia.

“Secondo te love cosa voglio fare?”

Caroline soffoca un grido mordendosi furiosamente le labbra quando le dita dell’Antico, rapide, corrono alla sua intimità e l’accarezzano con gesti sapienti da sopra l’orlo del tanga di pizzo.

“Sei un bastardo”

Klaus ride e accosta le labbra all’orecchio della giovane senza smettere con le mani la sua dolce tortura.

“Non ho mai detto il contrario”

La bionda ansima frustata quando l’ibrido non la soddisfa completamente, limitandosi a carezze leggere attraverso il tessuto dell’intimo e l’Antico, sentendola, ghigna maggiormente.

Caroline percependo il suo sorriso sulla pelle del collo digrigna i denti e, con uno scatto fulmineo, inverte le posizioni costringendo il corpo dell’Originale contro il bancone della cucina e portandosi lei contro il suo petto, una mano infilata dentro ai pantaloni dell’ibrido col compito di prestare attenzioni all’erezione crescente.

L’Originale, colto completamente di sorpresa da parte della compagna, non può trattenere il singulto che gli esce dalle labbra e si abbandona alle attenzioni che gli sta dedicando la ragazza mentre l’avvicina di più a sé per baciarle il collo.

La bionda lo lascia fare, aveva sempre amato la capacità indiscussa dell’ibrido di far salire la sua libido alle stelle solo baciandole quella striscia di pelle carica di nervi e vene.

Klaus quando sente di non potersi trattenere oltre allontana la mano di Caroline da sé e, con uno scatto fulmineo, sdraia la vampira sul pavimento della
cucina sotto di sé, sollevandole il vestito e abbassandole le mutandine in un unico gesto per entrare dentro di lei con una sola, energica, spinta.

Caroline morde la clavicola dell’Antico e lascia che il ritmo dettato da questo la porti via via verso l’oblio ma, quando entrambi sentono delle chiavi girare nella toppa della porta d’entrata, si immobilizzano e si guardano spaventati negli occhi.

E tutti e due i vampiri sanno che una sola persona piomberebbe in casa loro con un anticipo di un’ora e quaranta così, quando la voce appartenente alla vampira parla, i due sono già preparati su chi sia l’ospite misterioso.

“Buon Natale! Nik, Care, dove siete?”

Caroline ammonisce Klaus con lo sguardo e lo invita ad uscire da lei ma l’ibrido, eccitato come non mai dalla sola idea di poter essere scoperto, continua a spingere maggiormente dentro il corpo della vampira che, a fatica, riesce a non emettere neanche un suono mordendo il collo dell’Originale il quale, quando l’orgasmo lo coglie in pieno, per non gridare a sua volta è costretto a affondare i denti nella pelle candida della spalla di Caroline per poi, rapidamente, uscire da lei non prima di averle stampato un bacio umido sulle labbra.

Intanto Rebekah, a pochi metri da loro, si guarda intorno confusa e alza le braccia prima di voltarsi verso Stefan.

“Ma dove diavolo sono?”

Stefan si stringe nelle spalle non sapendo fornire una risposta adatta all’Originaria.

“Non so, probabilmente in cucina”

L’Originaria annuisce e si dirige a passo spedito verso la stanza indicatale dal vampiro ma, quando arriva, non si aspetta di vedere il fratello e la sua migliore amica con il fiatone, leggermente sudati e nascosti per metà dall’imponente isola al centro della cucina.

La bionda guarda i due perplessa e leggermente infastidita.

“Sareste anche potuti venire ad aprire, non vi pare?”

Klaus guarda piccato la sorella minore, i pantaloni ancora aperti e lenti sulle gambe ma fortunatamente impossibili da vedere per Rebekah.

“Ti sembra per caso di aver suonato sister? Se l’avessi fatto noi ti avremmo accolta e invece siamo stati interrotti”

Caroline regala un’occhiataccia al fidanzato e lo intima di non continuare a parlare per non far comprendere di più all’Originaria di quanto in realtà abbia già capito ma quando questa, utilizzando il suo ottimo intuito e i suoi sensi sviluppati riesce a comprendere da sola a cosa si riferisca il fratello, non può far a meno di esprimersi nella sua migliore faccia disgustata.

“Oh dio! Non riuscirò mai più a guardarvi in facci!”

Klaus e Stefan scoppiare a ridere divertiti mentre Caroline, dopo essersi assicurata di avere il vestito a posto, corre dalla sua amica completamente dispiaciuta.

“Scusa Bekah ma non ti aspettavamo per quest’ora quindi..”

L’Originaria cerca di calmarsi e, quando dopo due tentativi ci riesce, fa un grande respiro e scuote la testa, un sorriso biricchino sulle labbra.

“Fa niente, in fondo ora siamo pari e Nik, assicurati di lasciarmi la tua carta di credito illimitata per un paio di anni, sai per ripagarmi dei danni morali”

L’Antico scuote la testa e sorride al pensiero che sua sorella non sarebbe mai cambiata e và poi, dopo essersi risistemato gli abiti, ad abbracciare la bionda che si stringe felice contro il petto del fratello.

“Mi sei mancato”

Klaus lascia che un sorriso dolce increspi le sue labbra e bacia i capelli dell’Originaria.

“Anche tu sister. Sono felice di passare questo giorno insieme”

Rebekah scioglie l’abbraccio e sorride commossa al fratello.

“Anche io, questo è un giorno dedicato alla famiglia”

L’ibrido sorride conscio di quanto per entrambi sia importante questo legame e si sposta verso Caroline che, esaltata, abbraccia rapida Stefan e Rebekah prima di spiegare loro il piano per la giornata.

“Oh vedrete, sarà un cenone fantastico! Ho ordinato tutto al ristorante preferito di Nik e l’albero è già pronto e poi ci saranno anche delle favolose sorprese. Sarà tutto stupendo!”

I ragazzi sorridono dell’entusiasmo di Caroline e Rebekah lascia spiegare alla sua bionda partner cosa sia accaduto in quei mesi durante i quali non si erano viste con un sorriso divertito disegnato sulle labbra.

E mentre le due sono prese dai racconti il campanello suona avvisando tutti dell’arrivo di altri ospiti.

Caroline rivolge un sorriso felice ai presenti e batte le mani entusiasta mentre arriva saltellando alla porta d’entrata.

“Buon Natale!”

La bionda urla felice quando si trova davanti a sé le figure sorridenti di Bonnie e Kol e abbraccia i due saltandogli al collo.

“Bon! Kol! Sono così felice di rivedervi, sembra passato un secolo!”

L’Originale ride e avvolge un braccio intorno alla vita dell’iperattiva bionda prima di sussurrarle all’orecchio.

“Cognata se mi stringi così passerà davvero un secolo prima della nostra prossima visita”

Caroline si stacca dai due imbarazzata e gli fa un cenno di accomodarsi, gesto che i due compiono immediatamente.

E i nuovi arrivati fanno solo in tempo a sfilarsi i cappotti prima che Kol venga avvolto dalle braccia esili di sua sorella minore che, felice di rivederlo, gli si avvinghia addosso.

“Bekah!”

L’Antica prima di lasciare il fratello lo stringe ancora di più a sé e gli stampa un sonoro bacio sulla guancia, emozionata.

“Fratello! È tanto che non ci vediamo, stai benissimo e sei in ottima forma”

Kol sorride e scompiglia i capelli alla bionda, da quando mesi prima erano incappati in una furiosa lite non c’era stato momento in cui Rebekah non gli avesse espresso come meglio poteva il bene che provava nei suoi confronti per rassicurarlo e di questo l’Antico ne andava piuttosto fiero essendosi sempre sentito escluso dalla famiglia per il suo carattere più irriverente.

“Fa piacere rivederti anche a me Bekah. Tu sei una favola come sempre, come del resto anche la mia cognata preferita”

L’Originale strizza l’occhio a Caroline che ride divertita prima di incrociare lo sguardo irritato di Klaus, l’ibrido non approvava ancora il rapporto affettuoso
che si era stabilito tra lei e l’Antico ma la vampira non se ne cura e riprende a parlare con l’amica d’infanzia.

“Bon stai benissimo! Sei abbronzata e questi colpi di sole ti donano tantissimo, dove li hai fatti?”

La strega sorride prima di rispondere.

“Ai Caraibi. Te l’avevo detto che io e Kol siamo partiti un paio di mesi, vero?”

Caroline annuisce ma convince la giovane, insieme a Rebekah che si unisce a loro non prima di aver rivolto un sorriso smagliante alla strega, a raccontarle tutti i dettagli della vacanza mentre, dall’altro lato della stanza, Klaus, Stefan e Kol chiacchierano amabilmente.

Il campanello suona nuovamente e Care, da perfetta padrona di casa, si avvicina alla porta d’ingresso con un sorriso raggiante sulle labbra.

“Elena! Kath!”

La bionda abbraccia con entusiasmo le due doppelganger Petrova che le sorridono e contraccambiano con affetto prima di separarsi dalla ragazza ed entrare in casa.

Subito Elena si distacca da Damon, il quale viene raggiunto da Stefan, e và a salutare la sua migliore amica mentre Elijah viene raggiunto dalla sorella.

“Fratello, sono contento che sei riuscito a venire”

L’Originale sorride e accenna una carezza sul volto della minore.

“Non mi sarei perso questo giorno per niente al mondo”

Rebekah sorride emozionata e viene raggiunta da Klaus e Kol che salutano il fratello, il quale era stato via per quasi un anno, mentre Caroline dopo aver dedicato un sorriso all’Originale si dirige verso le sue amiche.

“Ah, sono così contenta di avervi tutte qui per le feste”

Rebekah solleva gli occhi al cielo.

“Parla per te Care, ci sono persone che io eviterei con molto piacere di dover vedere”

Bonnie ridacchia e annuisce in direzione dell’Originaria mentre Katherine, per nulla toccata dalla frecciatina non molto velata della bionda, guarda in direzione della padrona di casa.

“Allora zuccherino come vanno le cose con il bello e tenebroso?”

Caroline sorride contenta e guarda complice la Petrova con la quale, dopo il suo soggiorno a Parigi, aveva legato sempre di più fino a raccontarle i suoi più intimi pensieri e tutti gli aspetti della sua relazione con Klaus poiché la mora, a differenza di Rebekah, era più oggettiva conosceva l’ibrido talmente bene da poterla consigliare riguardo a come comportarsi con lui.

“Le cose non potrebbero andare meglio di così”

Rebekah non si perde lo scambio di battute tra le due e guarda l’amica bionda leggermente piccata.

“Che fai, ti confidi con lei e non con me?”

Caroline fa per replicare ma viene preceduta da Damon che, con nonchalance, si introduce nella conversazione e si appoggia con poca grazia con un braccio sulla testa della bionda Originaria con l’intento di farla infuriare.

“Andiamo dolcezza non ti arrabbiare, non puoi mica essere messa al primo posto da tutti, il mio fratellino già ti sopporta abbastanza”

Rebekah riserva un’occhiata carica d’odio al vampiro e sposta lo sguardo su Stefan prima di guardare nuovamente negli occhi del vampiro corvino.

“Non mi scuserò per quello che sto per fare, ti avverto”

E prima che Damon possa fare o dire qualcosa, l’Originaria l’ha già lanciato contro la parete come se fosse senza peso e il vampiro batte con la testa sul muro facendo volare nell’aria un misto di polvere e calcinaccio.

Elena subito corre in soccorso del fidanzato mentre tutti quanti si voltano a guardare l’Originaria la quale si stringe nelle spalle.

“Bekah! Mi hai rovinato il muro e poi dimentichi che giorno è oggi? A Natale si è tutti più buoni!”

L’Antica si stringe nelle spalle e si avvicina a Stefan.

“Mi dispiace Care ma non lo sopporto, mi provoca sempre e io ho reagito..e per il muro non preoccuparti, ti ripago i lavori”

La bionda poi si sporge a dare un bacio sulle labbra al fidanzato che scuote la testa e sorride, internamente felice che la sua donna sia in grado di
fronteggiare suo fratello che sempre adorava punzecchiare le persone che gli giravano intorno.

Intanto Damon si rialza aiutato da Elena che lo guarda preoccupata.

“Stai bene?”

Damon le dedica uno sguardo intenso che le ricorda che per piegare Damon Salvatore ci sarebbe voluto molto di più di una bionda incavolata e si volta
verso l’Antica con un ghigno sulle labbra.

“Dolcezza sei sempre così suscettibile? Andiamo lo sai che ti voglio bene, infondo ci siamo divertiti parecchio insieme, sei stata un perfetto saldalet..”

Rebekah in un soffio si porta a un pelo dal viso del vampiro e lo guarda infuriata.

“Ringrazia che sia Natale e che non voglio rovinare la giornata a tutta ma di una parola di più Damon e mi assicurerò personalmente che tu ti faccia una
bella nuotata prima di tornare a casa”

Il vampiro, felice di essere riuscito nel suo intento di far infuriare l’Antica, alza le mani in segno di resa e sogghigna divertito mentre tutti nella stanza sono
piuttosto annoiati.

“Ricordami ancora perché l’abbiamo invitato love?”

“Già cognata, ti voglio bene ma non potevamo evitare di averlo in giro almeno questo giorno?”

Caroline sbuffa e guarda sia Klaus che Kol paziente, cercando di far capire loro i motivi che l’avevano spinta a invitare anche il vampiro, non che non
avesse voluto farlo, ma era ben cosciente di quanto potesse essere irritante Damon il più delle volte.

“Devo per caso ricordarvi che Damon fa parte della nostra famiglia? È il fratello di Stefan che, tanto per dirne una, è il marito di vostra sorella e poi Damon
sta insieme a Elena e questo lo rende parte della mia famiglia quindi piantatela con i vostri commenti e andiamo in salone”

La bionda dopo aver dedicato un’occhiata decisa ai due Originari si volta verso gli altri ospiti e li invita a seguirla nella stanza più grande dove il grande
albero di Natale in un angolo del locale fa bella vista di sé.

Tutti rimangono piuttosto impressionati dal grande pino decorato ad arte che, con le sue lucette ad intermittenza, dona un’aria romantica alla sala e si siedono dove vogliono lasciando il compito a Caroline di servire tutti quanti.

La vampira lascia poi Nik a riempire i bicchieri di Brandy o Whiskey quando sente qualcuno bussare alla porta.

Caroline apre contenta alle due donne e fa cenno loro di entrare salutandole affettuosamente.

“Sono contenta che siate venute, venite dentro”

Le due lasciano i cappotti all’ingresso e seguono la padrona di casa nel salone lasciando tutti piuttosto sorpresi poiché mai avevano immaginato che Esther e Abby Bennet potessero essere invitate per il cenone di Natale.

La prima ad aprire bocca è Rebekah, la quale guarda la madre piuttosto stupita.

“Madre cosa ci fate qui? Non avevate detto che sareste rimasta a Salem?”

La donna sorride e si siede sul divano accanto alla figlia, prendendole poi una mano.

“So cosa ho detto Rebekah ma ci tenevo particolarmente a farvi una sorpresa”

La Strega Originaria allarga poi il suo sorriso in direzione dei suoi tre figli maschi che, felici di avere riunita tutta la famiglia, sorridono a loro volta.

È poi la volta di Bonnie, seduta su una poltrona insieme a Kol, di parlare alla madre.

“E tu perché sei qui? Non mi sembra che nessuno ti abbia invitata”

Abby sposta lo sguardo su Caroline che, esasperata, sbuffa e guarda l’amica.

“L’ho fatto io Bon. Ho chiesto a tua madre di venire perché è Natale e potrebbe essere un’ottima occasione per voi due di potervi chiarire”

La strega guarda male la sua amica ma poi sospira e si alza dalla poltrona andando incontro alla genitrice.

“Vieni, andiamo di là”

Abby annuisce e segue la figlia, ignara del fatto che Bonnie era da più di un mese che avvertiva la necessità di parlarle nuovamente.

 
 

Bonnie si chiude la porta della cucina alle spalle e guarda la madre perplessa.

“Perché ti sei lasciata convincere da Caroline a venire?”

Abby si stringe nelle spalle e si siede al tavolo, accanto alla figlia.

“L’altra volta le cose tra noi non sono andate per niente bene e ho pensato che con le feste alle porte magari avresti avuto la forza per perdonarmi tutti gli
errori che ho fatto”

Bonnie sospira e si porta una mano tra i capelli prima di guardare nuovamente la madre di fronte a sé.

“Io..non è che non voglia perdonarti perché lo voglio, veramente. Il fatto è che non so se questo potrebbe cambiare le cose? Che dovremmo fare? Sentirci una volta al mese e vederci per le feste?”

Abby sorride e allunga una mano sul tavolo, speranzosa che la figlia la prenda tra le sue.

“Sarebbe così traumatico? In fondo anche nelle famiglie umane quando i figli vanno via di casa e iniziano a crearsi un propria famiglia le visite con i genitori diminuiscono. Dalla nostra abbiamo l’immortalità, potremmo vederci sempre e ricostruire il nostro rapporto mano a mano”

Bonnie si morde il labbro, titubante, ma alla fine decide di stringere la mano della madre e di sorriderle.

“Okay, proviamoci. In fondo sei l’unica famiglia che mi resta da quando la nonna è morta”

Abby scuote la testa e carezza il viso della sua unica figlia.

“Io non credo proprio, la tua intera famiglia è al di là di quelle porte, spero solo di poter farne parte”

Bonnie sorride e annuisce prima di alzarsi.

“Ne fai già parte, anche quando non c’eri”

La vampira, felice di aver ormai risistemato i rapporti con la figlia, l’abbraccia serena ma si allontana da lei dopo qualche manciata di secondi, rimembra di dover fare una cosa.

“Tieni, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere averlo”

Bonnie guarda dubbiosa il ciondolo appeso a una fine catenina che le porge la madre ma lo afferra decisa e lo apre notando all’interno due fotografie, una
con la stessa Abby risalente a quando lei era appena nata e l’altra con la nonna, la quale la teneva in braccio sorridente.

“È..bellissimo. Grazie”

Abby si stringe nuovamente nelle spalle e sorride incerta alla figlia.

“Non è niente. È solo un medaglione che tengo con me da quando sono andata via ma credo che dovresti tenerlo tu”

Bonnie sorride e aggancia la catenina al collo, contenta del regalo appena ricevuto.

“Vieni, andiamo dagli altri”

Abby annuisce e segue la figlia camminando al suo fianco, felice di aver appena risaldato un legame che sarebbe potuto durare, per sua fortuna, per l’eternità.

 
 

Quando le due rientrano in salone, dopo un leggero momento d’imbarazzo, è Rebekah la prima a parlare.

“Allora, chi altro stiamo aspettando?”

Caroline sorride e si morde un labbro, la mano intrecciata a quella di Klaus.

“Un po’ di vecchi amici”

E non passano neanche dieci minuti prima che tutti sentano lo stridio delle ruote di un’automobile fermarsi davanti alla villa.

I vampiri mettono in funzione i loro sensi avvertendo quattro portiere sbattere prima di sentire distintamente una voce esclamare: “Santa..questa è la
nuova casa di Caroline?”

E la bionda vampira, insieme a Elena, corre fuori al grido del nome del vecchio amico d’infanzia.

“MATT!”

Le due ragazze dopo aver raggiunto l’amico a velocità sovrannaturale l’abbracciano soffocandolo quasi e costringono il ragazzo a chiedere loro di lasciarlo libero.

“Care, Lena, non respiro!”

Le due si scusano e salutano gli altri ospiti mentre dall’interno della casa un ringhio in simultanea parte da Damon e Klaus che non apprezzano la troppa affettuosità tra le loro compagne e il loro ex.

Bonnie sorride della gelosia dei due ibridi ma le labbra curvano immediatamente all’ingiù quando nel salotto della villa entrano Care ed Elena a braccetto con Matt, seguiti da Alaric e una più che incinta Meredith e, a concludere la fila, lui: Jeremy Gilbert.

Il cuore della strega perde un battito e le sue palpitazioni aumentano inesorabilmente quando il ragazzo, ormai divenuto uomo, la nota in mezzo a tutti i vampiri nella stanza e le sorride affascinante.

“Bonnie! Quanto tempo”

La ragazza accenna un timido sorriso mentre Caroline sposta l’attenzione generale su Meredith che, dietro Alaric, guarda la stanza piena di creature soprannaturali leggermente intimorita.

“Vieni Meredith, siediti. Oh Dio, ancora non posso credere che tu sia incinta!”

La ragazza sorride e si porta le mani sul pancione pieno mentre Alaric l’aiuta ad accomodarsi su una poltrona.

Subito Elena, lasciato Matt, và verso la mora.

“Posso..?”

Meredith guarda la ragazza inizialmente incerta ma poi, vedendo dove gli occhi della doppelganger puntano, annuisce.

“Certo Elena, puoi sentire il bambino”

La mora non se lo fa ripetere due volte e posa una mano sulla pancia tonda della ragazza, sorridendo deliziata quando sente scalciare il bambino mentre invita Bonnie e Caroline a fare lo stesso.

“Venite, presto! È bellissimo”

Le ragazze si lasciano trascinare e imitano l’amica mentre Damon, a disagio nel vedere la propria fidanzata così propensa verso la maternità, guarda il suo compagno di bevute sorridendo.

“Si direbbe che per una volta hai fatto centro amico! Almeno questa non è morta..ne si è fatta vampirizzare”

E mentre Alaric alza gli occhi al cielo, abituato alle battute di Damon, sia Elena che Meredith lo inceneriscono con lo sguardo.

“Lo sai che posso sentirti, vero?”

Il vampiro guarda sensualmente la donna e le strizza l’occhio.

“Certo che lo so, sexy doc

Meredith sbuffa e guarda il compagno già pentita di aver accettato l’invito di Caroline, mentre Esther richiama tutti.

“Forza, andiamo a mangiare o temo che il cibo preparato da Caroline si raffredderà”

Matt scoppia a ridere, seguito da Elena e Bonnie.

“Hai cucinato tu Care? No perché vorrei ricordarti che io non sono ancora morto e non ci tengo per niente a farlo questa sera”

Caroline guarda piccata l’amico e incrocia le braccia sotto al seno.

“Sarei perfettamente in grado di cucinare per tutti ma si dà il caso che ho preferito ordinare dall’italiano, uomo di poca fede”

Matt ride nuovamente, perfettamente cosciente del fatto che Caroline non sarebbe capace di preparare neanche un toast mentre la bionda si rabbuia.

“Ehi Matty dove sono mia madre e..Ty?”

Klaus guarda stupefatto la fidanzata, come più o meno tutti i presenti nella sala che conoscono i trascorsi tra il licantropo e la vampira.

“Si..lui è stato mio amico per tanto tempo ed è solo, mi è sembrato opportuno invitarlo”

“Si, decisamente solo..”

Jeremy soffoca una risata mentre Matt gli dà, rapido, un pugno su un braccio prima di guardare dispiaciuto l’amica.

“Mi dispiace Care ma Tyler ha preferito rimanere con la sua ragazza, Haley e tua madre ha detto che aveva già degli impegni”

La bionda annuisce, sconsolata, ma si riprende rapidamente e con il suo solito sorriso contagioso invita tutti ad andare in sala da pranzo.

 
 

Caroline mastica affamata il suo pezzo di arrosto e, quando deglutisce, si perde un attimo a guardare la tavola intorno a sé: Klaus ed Elijah, come al solito, si erano seduti a capotavola agli estremi e accanto al maggiore degli Originali sedeva Katherine, con affianco Elena, Damon, Stefan, Rebekah, Jeremy e Matt che, davanti a sé, trovava seduta Caroline, seguita da Bonnie, Abby, Alaric e Meredith, Kol e, infine, Esther, seduta dall’altro lato rispetto a Katherine ma ugualmente vicina al figlio.

La bionda vampira guarda l’amico d’infanzia di fronte a sé con curiosità.

“Allora Matty che scusa si è inventata mia madre questa volta? Doppi turni in commissariato o la morte improvvisa di un opossum?”

Il ragazzo, in difficoltà, tentenna e si scambia un’occhiata preoccupata con Jeremy che lascia piuttosto perplessa Caroline.

“Perché quelle facce, che succede?”

Il piccolo Gilbert sospira e si rivolge direttamente a Caroline quando si accorge che Matt non è in grado di formulare una frase di senso compiuto.

“Care tua madre è a casa con il suo nuovo compagno, Phil e sua figlia, Elisabeth”

Tutti quanti si voltano a guardare la reazione della vampira, aspettandosi di trovarla con gli occhi lucidi e le labbra contratte ma la bionda li stupisce tutti
scrollando le spalle dopo un primo momento di shock.

“Beh, in fondo è giusto così. Io vivrò per sempre mentre lei no quindi è giusto che si rifaccia una famiglia. Che c’è? Mi guardate tutti male! Beh, comunque
non sono l’unica la cui madre è assente oggi”

Matt ride leggermente cogliendo il riferimento a sua madre e sospira divertito prima di parlare.

“Se proprio vuoi saperlo mia madre ora è a casa, a Mystic Falls. Siamo stati insieme ieri per la Vigilia”

Caroline sgrana gli occhi, completamente stupita, mentre Damon fischia divertito.

“Wow, Kelly è tornata. E chi se l’aspettava?! Certo non mi dispiacerebbe rincontrarla”

Elena, prima che il vampiro possa dire un’altra parola, prende il coltello e l’affonda nella carne tenera della pelle interna del braccio facendo uscire il
sangue a fiotti copiosi dalla ferita sotto lo sguardo divertito degli altri e quello ammirato di Katherine, la quale se la doppelganger non avesse agito sarebbe, sicuramente, intervenuta al posto suo.

La mora vampira poi guarda il fidanzato sorridendo in maniera subdola.

“Giusto per ricordarti che stai insieme a me”

Damon alza li occhi al cielo e sbuffa esasperato.

“Principessa di questo ne sono ben cosciente. Kelly è stata un divertente passatempo come lo sono state tutte prima di arrivare a te”

Elena accenna un sorriso seriamente colpita dalla semi dichiarazione del vampiro, mentre sia Rebekah, sia Caroline e Katherine si esibiscono in un
oltraggiato “Ehi!” che fa sorridere il vampiro corvino.

“Niente di personale splendori”

I presenti scuotono la testa all’ennesima battutina di Damon seguita dal suo immancabile occhiolino e Matt riprende la parola.

“A proposito Care, Vanessa si scusa se non è potuta venire ma voleva festeggiare con i suoi in Oregon”

Caroline annuisce rimembra di quando aveva chiesto all’amico di portare la sua nuova fidanzata per le feste e beve un sorso di vino corretto con il sangue
prima di continuare a parlare con il ragazzo con un tono fintamente casuale.

“E Tyler non ti ha detto niente oltre che non veniva?”

“Potrebbe aver aggiunto un «non verrò neanche sotto tortura» e un ti odio..ma potrebbe anche non averlo detto”

Jeremy è costretto a riprendere il tiro sul finale della frase a causa della pedata che gli lancia Matt da sotto il tavolo ma entrambi sanno che Caroline non
se l’è bevuta.

La ragazza però fa finta di niente e riprende a mangiare mentre Elena si rivolge al fratello.

“Allora Jer come và al college?”

Il giovane sbuffa e beve un sorso di birra prima di riprendere a parlare.

“Me l’hai chiesto anche il mese scorso. Va bene Elena”

La Gilbert però non si fida e si volta verso Alaric che, per tutto il tempo, era rimasto in silenzio e si era accontentato di poter rimirare la sua Meredith.

“Va veramente bene? Non è che sta per essere bocciato o qualcosa del genere?”

L’ex tutore sorride e scuote la testa.

“No, Elena. Jeremy si sta impegnando veramente e ha una media scolastica del B +, abbastanza buona per essere solo al primo trimestre”

La ragazza ringrazia e tira un sospiro di sollievo; era contenta che suo fratello andasse finalmente bene a scuola visto che per tutti gli anni del liceo e delle medie era stato sempre sul filo della bocciatura.

Esther, notando come nessuno sia interessato ad intavolare un argomento di conversazione stimolante per tutti, porta l’attenzione su Meredith e la guarda con un sorriso dolce sul viso.

“Allora cara come stai vivendo la gravidanza?”

Sul volto della castana si delinea un sorriso sereno e, come un riflesso incondizionato, la giovane si porta una mano sul grembo.

“Bene, sta andando tutto meravigliosamente bene anche se non avrei mai pensato di avere un figlio”

Quando la giovane nota l’espressione confusa sul volto di Esther si premura di spiegarsi meglio.

“Vede Esther io sono un dottore perciò avere un figlio non è mai rientrato nella mia lista delle cose da fare ma appena ho saputo di portare in grembo un altro essere non ho potuto fare a meno di pensare che questo è il dono più grande che la vita avrebbe mai potuto farmi”

La Strega Originaria annuisce perfettamente rimembra della sensazione di sapere di essere incinta quando Elena si intromette nel discorso esaltata.

“Immagino che deve essere tutto così eccitante: scoprire di star per avere un bambino, portarlo nove mesi nella pancia aspettando con ansia il momento per poterlo vedere e gioire quando questo arriva”

La Gilbert sospira mentre Katherine le scoppia a ridere praticamente in faccia.

“Oh dolcezza si vede proprio che non hai mai avuto un figlio. L’unica cosa che proprio non si fa è gioire il giorno del parto. Tutte pregano con le loro forze e in tutte le lingue che conoscono di poter tenere il bambino dentro di sé il più a lungo possibile per non soffrire”

Elena si imbroncia scontenta con l’antenata per averle smorzato l’entusiasmo, ma si volta attenta per ascoltare Esther.

“Devo dire che concordo con Katherine. Benché vedere per la prima volta il proprio figlio sia l’esperienza più bella del mondo, tutto il processo è piuttosto doloroso e posso ben dirlo dopo sette gravidanze ma, d’altronde, era anche più di mille anni fa”

Abby sbuffa divertita e si volta in direzione della Strega Originaria.

“Posso ben assicurarti che mille o venti anni non facciano alcuna differenza: il dolore è lancinante lo stesso”

Esther sorride all’amica mentre Meredith sospira sconsolata.

“Beh, grazie. Questo è di certo incoraggiante”

Tutta la tavola scoppia a ridere per la battuta stentata della giovane e i discorsi si susseguono con armonia e naturalezza, mettendo a proprio agio tutti e rendendo il resto della cena piacevole e divertente.

 
 

E mentre tutti due ore dopo si spostano nel salone per poter chiacchierare ancora davanti a un alcolico, Matt corre in macchina con una scusa per poter fare una telefonata e prendere la sua personale sorpresa per la serata mentre Bonnie si ritaglia un momento per poter stare sola sul retro della casa ma, purtroppo, la sua quiete viene subito turbata.

“Posso sedermi?”

La strega fa un cenno del capo e neanche si volta a guardare chi sia, consapevole che Jeremy l’aveva seguita dal momento in cui si era allontanata dal
salone con la scusa di andare a prendere una nuova lattina di birra.

“Allora, come stai?”

Bonnie si volta verso il ragazzo seduto affianco a lei sui gradini che precedevano l’ampio giardino sul retro e si perde un momento a guardarlo; i lineamenti
più decisi e da uomo gli conferivano un’aria decisamente più seducente.

La strega, però, si decide a parlare solo quando il ragazzo le porge nuovamente la domanda.

“Sto bene Jer, questi quattro anni sono stati fantastici. Kol è la mia anima gemella”

Il Gilbert sospira e si porta una mano tra i capelli.

“Chi l’avrebbe mai detto che ti saresti innamorata di un Originale eh?”

Bonnie sorride e si gratta, nervosa, l’avambraccio.

“Ehm, non io di sicuro ma è stato così. Lo amo veramente”

Il ragazzo annuisce e le afferra una mano.

“Lo so ed è per questo che ti sono venuto a cercare. So che ami lui e tutto il resto ma noi due non abbiamo mai avuto una vera e propria «chiusura» e ho pensato che fosse necessario..per entrambi”

Bonnie sorride, era sicura che Jeremy avesse incontrato qualche ragazza ma l’ultima frase pronunciata dal giovane gliene aveva dato la conferma.

“Come si chiama?”

Jeremy ride e si accarezza i capelli prima di rispondere schiettamente.

“Si chiama Mandy, seguiamo praticamente gli stessi corsi al college”

Bonnie sorride nuovamente, realmente felice per il ragazzo.

“Sono contenta per te Jer”

Il ragazzo le afferra di nuovo la mano e sorride.

“Grazie Bon. Quindi..si insomma..tra noi è tutto okay?”

La ragazza annuisce decisa e si rialza trascinando l’altro con sé.

“Certo. Tra noi è tutto assolutamente okay Jer. Abbiamo avuto il nostro momento ma sicuramente non era destino che noi stessimo insieme. Ti auguro il
meglio”

“Grazie Bonnie, anche io ti auguro ogni bene”

L’abbraccio che segue tra i due è amichevole ma al contempo intimo e, questo dettaglio, non sfugge agli occhi esperti di Kol, il quale si schiarisce la voce per richiamare i due, che imbarazzati si dividono.

L’Originale però non lascia trapelare nessuna emozione dal suo sguardo e degna a malapena di un’occhiata i due giovani.

“Matt ha chiesto se possiamo raggiungerlo tutti quanti dentro. Ero solo venuto a chiamarvi ma fate come volete”

Bonnie rimane piuttosto stranita dal comportamento del fidanzato: che fosse geloso? Non le era mai capitato di vedere il sempre indifferente Kol alle prese con la gelosia.

La strega si scambia un’occhiata stupita con Jeremy prima di seguire l’Antico in salone.

 
 

Matt, appena vede rientra Kol seguito da Bonnie e Jeremy, sorride divertito e prende la parola non prima di essersi voltato in direzione di Caroline.

“Beh, so che avevi detto di non farci regali per questo Natale ma, tecnicamente, queste cose che sto per darvi erano vostre, quindi non è proprio un regalo ma piuttosto una restituzione”

La bionda guarda perplessa l’amico d’infanzia e fa per chiedere spiegazioni ma questo la precede e si appresta a chiarire tutto quando porge in mano sua,
di Elena, Bonnie e Rebekah un grande pacco che le ragazze, curiose, aprono all’istante esclamando un “wow” in simultanea.

La prima a riprendersi dallo shock è Bonnie che guarda confusa l’umano.

“Le nostre divise da cheerleader? Le avevamo riconsegnate! Come hai fatto a prenderle Matt?”

Il ragazzo, come sempre quando era in imbarazzo, si gratta la testa prima di rispondere.

“Beh io e Alaric siamo andati al Mystic High e io ho convinto la nuova capo cheerleader a restituirmi le vostre uniformi in cambio di un appuntamento e so che voi ci tenevate parecchio..quindi”

Caroline, raggiante, salta al collo dell’amico con ancora in mano i due pezzi di stoffa forse più preziosi come valore affettivo rispetto a tutto il suo
guardaroba firmato.

“Oh Matty grazie mille. Ti sei prostituito per noi solo per ridarci le divise! Grazie, sei il migliore amico del mondo”

Il ragazzo arrossisce in imbarazzo ma si scioglie un po’ quando anche Bonnie ed Elena vanno a ringraziarlo abbracciandolo e quando Rebekah gli stampa
un sonoro bacio sulla guancia.

“Ti ringrazio Matt”

Il giovane riesce a mormorare solo un lieve “prego” prima che l’imbarazzo lo colga ancora a causa di tutte le attenzioni femminili riversatesi su di lui.

Purtroppo però sia il ragazzo con Jeremy, sia Meredith ed Alaric non possono trattenersi per molto e sono costretti ad andare via, non prima che tutti quanti siano calorosamente salutati da Caroline e Elena, sempre le più espansive del gruppo, e dalla più composta Bonnie che abbraccia nuovamente Jeremy sotto lo sguardo infuriato di Kol che, per puro caso, viene notato da sua sorella Rebekah.
 
 


Quando i ragazzi vanno via Caroline si risiede di nuovo sul divano, esausta.

“È stata una splendida serata”

Gli altri annuiscono d’accordo con l’opinione della ragazza mentre sia Esther che Abby si alzano, pronte anche loro ad andar via.

Rebekah è la prima a salutare la madre con un affettuoso abbraccio, seguito poi da quello dei figli e dei rispettivi compagni e compagne.

Al turno di Abby Bonnie và incerta in direzione della donna, non completamente sicura di quale sia il modo più appropriato per salutare la genitrice che però, priva di indecisioni, l’abbraccia spontaneamente.

“A domani Bonnie”

La giovane sorride con il viso affossato sulla spalla della madre e annuisce.

“A domani”

E quando pure le due vanno via tutti quanti, dopo un ultimo bicchiere di whiskey, decidono di andare a dormire nelle loro stanze, quelle che avevano usato quando vivevano lì e che erano state lasciate intatte da Caroline stessa.

Solo Bonnie viene fermata prima di raggiungere la sua stanza dalla più piccola della famiglia Mikaelson che, prima di raggiungere Stefan, le soffia gelida delle parole nell’orecchio.

“Se mandi a puttane la storia con mio fratello per quel Gilbert ti uccido con le mie mani”

La strega rabbrividisce ma decide di ignorare le parole dell’Antica e entra in camera.
 
 


Bonnie si butta esausta sul letto con un sorriso sereno sul volto mentre aspetta, invano, che Kol la raggiunga.

“Wow, questa è stata proprio una serata intensa! Non c’ero più abituata ma sono contenta che siamo venuti”

L’Originale sbuffa, ancora geloso per quello che aveva visto qualche ora prima.

“Si, lo immagino..”

La ragazza si tira su a sedere e guarda inacidita l’Antico.

“Si può sapere che diavolo ti prende? È da prima che ti comporti in maniera strana”

Kol si strine nelle spalle con un gesto incurante mentre Bonnie scoppia a ridere.

“Non sarai mica geloso perché hai visto me e Jeremy abbracciarci, vero?”

L’Originale scuote prepotentemente la testa e parla con un tono infantile che fa nuovamente ridere la strega.

“Certo che no!”

Bonnie camminando sulle ginocchia sul letto arriva all’estremità e avvolge le braccia intorno al collo del suo Antico prima di stampargli un dolce bacio sulle
labbra.

“Non esserlo, io e Jeremy siamo solo amici ma avevamo bisogno di una chiusura definitiva. Sei tu quello che amo, sei tu quello che ho scelto”

L’Originale, rasserenato, stringe le braccia intorno alla vita della strega e l’avvicina a sé, ammiccando voglioso.

“Ah si?”

Bonnie ride e annuisce mentre si sporge per baciare con passione le labbra dell’Antico che, autonomamente, rispondono al contatto con ardore,
desiderose da tutta la sera di poter sentire addosso la bocca vellutata di Bonnie.

“Ti amo”

L’Originale sorride ancora e sdraia la strega sotto di sé, rispondendole con la bocca contro la sua.

“Ti amo anch’io amore”

Bonnie sorride e si lascia coccolare con dolcezza da Kol certa che il suo sentimento per lui non si sarebbe mai estinto.

 
 

Rebekah esce dalla doccia più rilassata ma non può impedire a un alone di tristezza di segnarle i lineamenti e Stefan, seduto sul divanetto nella loro stanza, se ne accorge.

“Stai bene?”

L’Antica annuisce distratta mentre il fidanzato, come sempre, riesce a cogliere perfettamente la causa del malessere della ragazza.

“È per Meredith, vero? Perché lei è incinta e tu non avresti potuto esserlo neanche da umana?”

Rebekah si congela sul posto con ancora l’asciugamano stretto sul corpo e una maglietta tra le mani e si volta verso Stefan dura.

“Grazie per aver centrato il punto Stefan. Sei di grande aiuto”

Il ragazzo rapidamente raggiunge l’Originaria e le afferra il viso con le mani anche se la ragazza prova a distogliere lo sguardo dal suo.

“Scusami se ti ho rattristata. Cerco solo di capire che ti succede per poterti aiutare. Ti amo, lo sai questo e voglio solo che tu sia felice”

Rebekah distende le labbra in un dolce sorriso e accarezza una guancia al vampiro.

“E io sono felice Stefan. Tu mi rendi felice, a volte, però, mi intristisco facilmente”

Stefan annuisce e carezza le labbra dell’Antica con le sue in un bacio dolce e carico d’amore.

“Lo so e sappi che puoi sempre contare su di me”

Rebekah sorride felice e bacia nuovamente il vampiro prima di distanziarsi da lui il tempo necessario per infilarsi l’intimo e la maglia del ragazzo che usava sempre la notte.

Stefan poi si stende sul letto e Rebekah posa la testa sul suo petto dove, con una mano il vampiro le carezza i capelli mentre con l’altra dedica attenzioni alla sua schiena, lasciando la stanza in un clima di quiete e serenità che solo la forza di un amore puro può donare.

 
 

Katherine entra nella camera da letto dall’aspetto famigliare, al contrario di quelle fredde degli hotel alle quali era abituata e non può fare a meno di commentare usando il suo caratteristico sarcasmo.

“Casa dolce casa, eh? Ricordami perché siamo venuti, in questa famiglia sono tutti matti!”

Elijah ride sommessamente e sorpassa la vampira andando ad appendere dentro l’armadio la sua giacca da sartoria prima di rispondere alla compagnia con lieve ironia.

“Non credo che ti dispiaccia poi tanto”

Katherine fa una faccia schifata e si stende con poca grazia sullo scendiletto, calciando via gli stivali alti.

“Scherzi? Lo spirito da Babbo Natale sotto steroidi di Caroline e le chiacchiere di circostanza con la streghetta e i tuoi fratelli sono la cosa che preferisco
di più al mondo!”

Elijah ride nuovamente e, sollevando le gambe della vampira, si siede anche lui sul piccolo sofà, guardandola di traverso.

“Io invece ritengo che ti piaccia il clima familiare e l’idea di non dover passare le feste da sola con qualche sconosciuto”

Katherine si stringe nelle spalle e ammicca in direzione dell’Antico.

“Può darsi ma la parte della giornata che preferisco è quella dove noi due ci abbandoniamo alla passione più sfrenata e celebriamo da soli. Non trovi che sia molto meglio della cena a base di drammi Originali?”

Elijah sorride sghembo e posa, con delicatezza, una mano sull’interno coscia della vampira.

“Non credo di ricordare l’ultima parte della serata. Puoi aiutarmi tu?”

Katherine si lecca le labbra in modo sensuale prima di annuire e portarsi, con uno scatto di reni, a cavalcioni sulle gambe dell’Antico.

“Certo, lo faccio immediatamente”

La vampira termina la frase giusto in tempo per accogliere la lingua di Elijah nella sua bocca e lascia pochi secondi all’Antico per abituarsi all’intensità crescente del bacio prima di strappargli un ringhio roco e gutturale, il quale le provoca un lungo brivido sulla colonna, a causa della carezza per niente leggera che dedica al cavallo dei suoi pantaloni.

E l’Originale, sempre composto e elegante, non ci mette molto a perdere il lume della ragione e a scatenare la sua passionalità su Katherine quando questa si strofina, tentatrice, su di lui.

Ma è solo ore dopo, quando entrambi sono rilassati dal clima post orgasmico della stanza, che Katherine allaccia una mano a quella di Elijah e posa la testa sul suo petto ampio prima di riprendere la parola.

“Sai, credo che infondo potrei abituarmi alle feste in famiglia, non sono poi così male”

L’Originale, anche se Katherine non può vederlo, sorride divertito e le stringe di più la mano, consapevole di quanto significato abbia per la vampira e per
se stesso la consapevolezza di avere in un posto del mondo una casa e una famiglia dalla quale poter tornare sempre.
 
 


Elena cammina spedita per il corridoio diretta alla stanza degli ospiti, ma è costretta a fermarsi quando Damon l’afferra bruscamente per una spalla e la fa voltare verso di sé.

“Sei arrabbiata con me?”

La ragazza lo guarda in maniera eloquente ma, visto che il vampiro non sembra capire il motivo del suo nervosismo, si scrolla la sua mano di dosso e
continua a camminare.

Nuovamente però il vampiro la ferma, questa volta bloccandola contro il muro e costringendola tra la parete fredda e il suo corpo.

“Sai che scherzavo, perché ti arrabbi tanto?”

Gli occhi di Elena fiammeggiano e, anche se la ragazza si era imposta di rimanere calma, non può impedirsi di rispondere alterata.

“Mi chiedi perché? Ogni volta che ti vanti delle tue conquiste mi ferisci e non conta se poi mi dici belle frasi dopo, perché mi hai sempre umiliata”

Damon non replica ma punta i suoi occhi, pozzi d’acqua cristallina, gli stessi che la ragazza prima considerava di ghiaccio, in quelli scuri della Gilbert e
parla con voce ferma.

“Ti amo. E mi dispiace se ti ho offesa”

Elena, incapace di resistere al fascino esercitato dal Salvatore, stringe le braccia intorno al suo collo e gli sorride dolce.

“Ti perdono e ti amo anch’io”

Damon sorride sghembo e guarda la ragazza in maniera indecente, con uno sguardo che grida lussuria e desiderio.

“E come non potresti tesoro?”

Elena gli dà un pugno sulla spalle e ride, prima di aspettare che Damon la baci, azione che il vampiro compie in breve tempo e dopo la quale trascina la
compagna nella stanza degli ospiti, desideroso di farla nuovamente sua.

 
 

Caroline, mentre aspetta che Klaus finisca di farsi la doccia per poter andare a dormire insieme, guarda lo schermo del cellulare leggermente delusa: nessuno le aveva telefonato né fatto gli auguri.

La ragazza sospira e, con decisione, invia due SMS.

“Ehi mamma, Buon Natale! Ti voglio bene. –Care”

“Buon Natale..spero che un giorno potrai perdonarmi. Scusami ancora. –C”

La giovane si morde un labbro con forza e spera vivamente che Tyler un giorno la perdoni, poiché anche se nella sua vita tutto stava andando per il meglio e lei era felice, il rapporto con l’amico d’infanzia e primo vero amore, le mancava terribilmente.

Caroline si riscuote dai suoi pensieri quando Klaus apre la porta del bagno con indosso un pantalone della tuta e una maglietta a maniche corte, sulle labbra un sorriso irriverente.

“Mi aspettavi, love?”

Caroline annuisce e sorride all’ibrido prima di posare il telefono sul divano e andare nella sua direzione.

“Oggi è stata una giornata fantastica. Amo avere tutti qui, una famiglia piena di amici e parenti è proprio quello che ho sempre desiderato”

Klaus avvolge le braccia intorno alla vita della compagna e la guarda felice.

“È piaciuto anche a me avere tutti i miei familiari qui. È stato il mio desiderio per più di mille anni essere tutti riuniti”

Caroline accarezza una guancia all’uomo che ama e, afferrandolo per una mano, lo trascina a letto.

“Forza, andiamo a dormire che domani voglio preparare una splendida colazione per tutti”

L’ibrido scoppia a ridere facendo innervosire la vampira.

“Nik uffa! Perché tutti quanti pensate che non sia in grado di cucinare?”

Klaus, gli occhi ancora leggermente umidi per le risa, si appresta a rispondere non prima di aver carezzato una guancia alla vampira.

“Perché hai tante splendide qualità ma la cucina non è tra le tue, love. Ti ricordi di quando alla festa di compleanno a sorpresa di Rebekah hai fatto quasi
saltare in aria l’intera casa?”

“Era solo un misero fuocherello!”

Caroline tira un cuscino al compagno e questo, con sguardo folle, in un attimo le balza addosso e la imprigiona tra sé e le morbide coperte del letto bloccandole le mani sopra la testa.

“Ora tesoro devi pagare, ti sei comportata male”

Caroline fa per ribattere ma le labbra dell’ibrido sulle sue glielo impediscono e non può fare a meno di abbandonarsi, come tutte le volte, a lui, conscia che
le basterà averlo accanto per tutta l’eternità per essere felice.

E lo stesso pensiero vola nella mente di Klaus che, quando arriva al culmine insieme alla vampira ore dopo, le sussurra un “Ti amo” all’orecchio, come si era abituato a fare per compiacere la ragazza e, in parte, anche se stesso perché sapere che lei, la donna che amava, era felice, per lui era la cosa più
importante al mondo.

 
 

Angolino Autrice:

SCUSATEMI! Eh già, questa volta mi sono proprio superata con 15 giorni di ritardo nel postare ma vi assicuro che non è perché non me ne frega niente della storia perché quest’avventura con voi che leggete, recensite e seguite la mia storia è per me importantissima e fonte di grande gioia ma
A)     Io faccio veramente schifo a scrivere finali e
B)      Con la storia che è quasi giunta al termine e la scuola che si avvicina non so quando potrò scrivere altro e questo mi terrorizza perché non voglio smettere di scrivere e interagire con le mie recensitrici =(
Comunque questo è il capitolo ed è anche decisamente più lungo (ben 21 pagine di word) io non lo commento e mi auguro soltanto che vi sia piaciuto, a me personalmente non dispiace (non credo sia venuto male considerando anche la pochissima voglia che ho avuto di scrivere dopo la morte di una mia cara amica). Io vi mando un grande bacio e come sempre vi invito ad andare sulla
pagina facebook perché, se fino ad ora non l’ho aggiornata molto, da quando questa storia sarà finita e io non scriverò moltissimo mi farebbe piacere tenermi in contatto con voi tramite la fan page.
Baci, Alessandra.

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** EXTRA N°6: Birthdays, what a passion! ***


Atlanta, 10 Ottobre 2016

 

Caroline dorme serena nel suo letto insieme a Klaus, quando questo, sveglio da molto, prende a carezzarle lievemente un braccio.

La bionda emette un mugolio di piacere che fa sorridere l’ibrido, il quale le posa dei dolci baci sulla spalla scoperta dal lenzuolo e sulla clavicola, per arrivare poi fino al collo che prende a lambire con la lingua.

Un altro mugolio esce dalle labbra della bella vampira che, accortasi che non sia la sua immaginazione a fornirle tali piacevoli immagini ma che bensì è la realtà, apre gli occhi con un sorriso sornione sulle labbra.

“A cosa devo tutto questo?”

Klaus sorride e si sporge a baciare le labbra della compagna.

“È il tuo compleanno, love

Caroline perde il sorriso e, di scatto, si mette a sedere facendo anche sbilanciare l’ibrido che la guarda oltremodo confuso.

“Ti avevo detto che non volevo fare niente per il mio compleanno e intendevo anche che non mi venisse ricordato Nik”

L’ibrido corruga le sopracciglia e si stende in diagonale sul letto con un braccio a sostegno della testa, complice del fatto che la sua compagna abbia
incrociato le gambe tra loro.

“Perché? Tu ami le feste!”

Caroline prima di rispondere tortura un po’ le lenzuola con le mani ma poi prende un respiro calmante e inizia a spiegare all’Originale quali siano le sue
ragioni.

“Il giorno del mio compleanno da quattro anni a questa parte mi ricorda due fatti: la fine della mia storia con Tyler e della mia vita tranquilla, e l’inizio dell’odio delle mie amiche nei miei confronti per l’essermi innamorata di te perché quello è stato il primo momento che siamo stati insieme da soli e sai, è da lì che è iniziato tutto..”

L’Antico guarda estremamente più confuso, e leggermente irritato, la bionda.

“Avresti preferito che non ti salvassi e che ti lasciassi morire? Oppure avresti voluto continuare a stare con quel patetico Lockwood?”

Caroline sospira e si avvicina all’Originale.

“Nik io ti amo più della mia stessa vita, ma da quel giorno per me tutto è cambiato. Anche se ero una vampira da più di sei mesi avevo continuato a vivere
come un’umana e il tuo entrare nella mia vita invece mi ha fatto rendere conto che non lo ero più e questo ha causato un forte distacco dalla mia precedente vita. Nonostante questo non cambierei nulla di quello che è successo da quattro anni a questa parte perché tu mi rendi molto più felice di quanto io avrei mai sperato di essere”

Klaus accenna un sorriso anche se non capisce fino in fondo le motivazioni della bionda e si sporge a baciarle le labbra prima di distanziarsi con
un’espressione furba in volto.

“Aspetta qui love, devo ancora darti il mio regalo”

Caroline batte le mani, contenta, e annuisce.

“Perfetto, aspetto ma ti avverto: se sono diamanti dovrai rianimarmi”

Klaus ride ed esce in una folata di vento dalla stanza diretto al piano inferiore della villa dove trova il regalo che aveva preparato per la sua donna ad attenderlo.

L’ibrido non lascia molto ad aspettare la bionda perché, facendo un cenno del capo, si dirige nuovamente nella stanza che condividono ma, invece di
varcare la porta, decide di rimanere fuori lasciando che la sorpresa entri da sola.

 
 

La bionda guarda perplessa la spessa porta di legno non capendo chi si celi dall’alto lato perché, se i suoi sensi non la ingannano, riesce a percepire perfettamente almeno quattro battiti cardiaci che la portano a supporre che ci siano quattro persone in casa ma forse anche d più.

La ragazza, però, non riesce a porsi ulteriori domande perché che la sua tranquillità viene turbata dalle urla elettrizzate delle sue migliori amiche che, spalancando la porta, si tuffano direttamente addosso a lei.

“AUGURI CARE!”

“BUON COMPLEANNO!”

“AUGURI!”

E quando le tre giovani si distanziano abbastanza da permetterle di respirare autonomamente, Caroline passa alla rassegna i volti di quella che era indubbiamente un’Elena solo con i capelli leggermente schiariti, di Bonnie e di Rebekah e una domanda le sorge spontanea.

“Che ci fate voi qui?”

L’Originaria è la prima a parlare, le labbra incurvate in un sorriso divertito e le gambe ripiegate sul letto per poter star comoda.

“È il tuo compleanno e siamo qui per rapirti. Si và alla SPA!”

Caroline dilata gli occhi scioccata e le parole di Elena servono solo a farle salire l’acquolina alla bocca.

“Servizio completo, abbiamo la carta di credito del tuo fidanzato”

Le tre ragazze ridono divertite dell’espressione scioccata di Caroline la quale, senza degnarle di una parola, scende al piano di sotto e si butta tra le braccia di Klaus che, in cucina con Stefan, Kol e Damon viene completamente travolto dall’entusiasmo della sua persona furia bionda.

 L’ibrido non può fare a meno di ridere divertito imitato dagli altri che guardano piuttosto incuriositi la scena.

Quando Caroline finalmente si separa dalle braccia dell’Originale non si allontana completamente da lui e, allacciandogli le braccia al collo, lo bacia con
passione.

Klaus da parte sua, anche se sorpreso dallo slancio d’affetto della compagna, non può fare altro che ricambiare il bacio tra i cori scontenti degli altri.

È Rebekah la prima a schiarirsi la gola e a interrompere l’idillio dei due innamorati.

“Forza Care potrai baciarti con Nik quando torneremo. Ora abbiamo un aereo da prendere o non arriveremo mai a Los Angeles in tempo!”

La bionda si volta scontenta verso l’Antica.

“Beh ma se partiamo oggi non saremo a casa per il giorno del mio compleanno, io voglio festeggiare con tutti quanti voi! Ora che siete qui almeno..”

Elena sorride e si avvicina all’amica.

“E lo farai, andremo in una lussuosissima spa e faremo shopping tutto il giorno ma questa sera saremo a casa. Se non vogliamo fare tardi però dobbiamo
sbrigarci!”

Caroline non può fare a meno di trattenere un’enorme sorriso; lei avrebbe voluto veramente organizzare qualcosa per il suo compleanno ma temeva di
passare per la solita superficiale che coglie ogni opportunità per festeggiare invece una persona aveva capito quello di cui aveva bisogno veramente:
Klaus.

La bionda si avvicina nuovamente al fidanzato e gli cinge il collo con le braccia, mentre un sorrisino di vittoria affiora sulle labbra dell’Antico quando comprende i pensieri che affollano la mente della vampira.

 “Contenta?”

Caroline sorride felice.

“Si, tu sei l’unico a sapere sempre quello che voglio. Ti amo”

E prima che Klaus possa fare o dire qualcosa, il verso schifato di Damon arriva chiaro alle orecchie di entrambi.

“Vi prego smettetela o vomiterò!”

Caroline si allontana dall’Antico e incrocia le mani sotto al seno guardando il vampiro dagli occhi di ghiaccio piccata.

“E tu perché sei così scontroso? Elena ti tiene a stecchetto per caso?”

La ragazza sorride, convinta di aver fatto una battuta divertente ma, contro ogni sua previsione, nessuno ride, men che meno Damon che fulmina la
bionda e scocca un’occhiataccia a Elena, la quale riporta l’attenzione principale sull’imminente partenza.

“Andiamo. Dov’è Bonnie?”

“Eccomi!”

La strega sbuca fuori seguita da Kol dalla porta sul retro con gli abiti in disordine e i capelli scompigliati, e benché il segno di rossetto si noti ancora sulle
labbra di Kol e lei abbia un vistoso succhiotto sul collo, nessuno fa commenti inappropriati e le ragazze, dopo aver salutato i loro compagni, trascinano fuori casa Caroline, contente di poter passare la giornata del suo compleanno insieme.

 
 

Rebekah sbuffa scontenta e incrocia le braccia tra loro sdraiata in una vasca colma di fango mentre si volta in direzione di Elena scocciata.

“Si può sapere perché l’hai invitata? Non bastava avercela intorno a Natale?”

Caroline solleva gli occhi al cielo e guarda l’Originaria annoiata.

“Andiamo Beks è il mio compleanno! È logico che volessi che partecipasse anche Katherine, è un giorno importante per me!”

L’Antica solleva gli occhi al cielo e si concentra sulle proprietà depurative del fango che avvolge il suo corpo quando la voce di Bonnie, sdraiata in una vasca simile accanto a lei, le arriva alle orecchie.

“Non sono entusiasta neanche io di averla qui”

Rebekah regala un sorriso alla strega e le dedica un’occhiata compiaciuta; non sarebbero certamente mai diventate migliori amiche ma tra loro si era
istaurato un filo sottile formato da comprensione e tolleranza che l’aveva portata a simpatizzare nei confronti della Bennet, soprattutto quando qualche mese prima si era schierata dalla sua parte e aveva completamente ignorato Kol, andandosene perfino dalla loro casa per un paio di giorni, quando l’Originale l’aveva offesa.

Caroline ignora le due e si volta verso Elena curiosa.

“Allora, tu e Damon?”

La doppelganger alza di scatto gli occhi sulla bionda, troppo immersa nei suoi pensieri per cercare di nascondere lo stupore che le aveva causato la domanda e non può impedirsi di rispondere balbettando incerta.

“I-Io e D-Damon cosa?”

Katherine, che fino a quel momento era rimasta in silenzio occupata a scambiarsi messaggi piccanti con Elijah, si insospettisce dal tono di voce usato
dalla Gilbert e volta la testa curiosa nella sua direzione.

“Avete problemi di coppia dolcezza?”

Elena scuote la testa e si passa una mano tra i capelli in un tentativo piuttosto palese di mascherare il nervosismo.

“No, state tranquille non c’è niente, solo che..”

“Solo che?!”

Tutte, ormai anche Rebekah e Bonnie, non possono distogliere l’attenzione da Elena, troppo curiose di sapere cosa non vada nella coppia.

La vampira, sentendosi in soggezione, arrossisce leggermente ma poi, conscia di aver bisogno di sfogarsi con qualcuno, fa un respiro profondo e inizia a parlare.

“Con Damon è tutto perfetto, io lo amo moltissimo e lui ama me ma negli ultimi tempi è stato..come dire, distante. Lui non c’è mai, ogni volta che mi
avvicinavo si scansa con una scusa e passa sempre più tempo fuori casa. Và avanti così da circa otto mesi e mi sembra di essere bloccata in quelle
situazioni in cui marito e moglie vivono insieme ma non si amano più. Non voglio che sia così”

Caroline, la più vicina ad Elena, le afferra subito una mano e la guarda negli occhi decisa cercando di infondere quel po’ di coraggio che alla doppelganger, almeno in questo momento, manca.

“Non dire queste cose Elena, Damon ti ama e lo sai..magari è preso da altro”

La ragazza stira le labbra di una smorfia sofferta.

“O da un’altra. Noi..noi non facciamo più l’amore”

E ad Elena non serve alzare lo sguardo per vedere che quelli delle ragazze nella stanza sono tutti sbalorditi e decisamente preoccupati.

La prima che riesce però a togliersi lo stupore dal volto e ea ritrovare l’uso della lingua è Caroline che, con poco tatto, pone una domanda diretta all’amica, esprimendo ad alta voce il pensiero di tutte.

“Tu e Damon non fate sesso? Per niente?”

Elena sospira e si contorce per qualche secondo le mani prima di annuire sconsolata mentre sguardi preoccupati corrono tra Caroline, Bonnie e Katherine, le uniche amiche della mora.

La Petrova cerca di smorzare la tensione creatasi con le sue battute ma non si rende conto di peggiorare la situazione.

“Magari Damon con l’età sta avendo problemini al di sotto della cintura, ho sentito di vampiri a cui l’età ha provato diverse malfunzioni”

Elena camuffa un leggero riso in una smorfia, perfettamente conscia che il suo ragazzo non abbia nessun problema di disfunzione erettile.

Caroline però, non avendo compreso la battuta di Katherine, la guarda esterrefatta.

“Ma sei matta? Se c’è qualcuno che non potrebbe mai soffrire di problemi del genere è proprio Damon. Quell’uomo è un gigolò. Andiamo, mi ha portata a letto dopo che l’avevo visto una sola volta! Ed è riuscito anche a stare con Rebekah dopo una serata di offese reciproche! Immagino che non ci ha impiegato molto neanche a portare a letto te, vero?”

Bonnie, prima che Katherine possa anche pensare a rispondere, fulmina con lo sguardo la bionda e cerca con pazienza di farle comprendere quanto le
sue parole siano inappropriate.

“Non è questo il punto Caroline. Il punto è che c’è sicuramente una spiegazione logica per il comportamento di Damon che non comprende in alcun modo il tradimento, non sei d’accordo?”

La vampira, accorgendosi della gaffe appena fatta, annuisce e si volta verso Elena, la quale era rimasta in silenzio per tutto il tempo, con il migliore dei
suoi sguardi convincenti.

“Oh, ma certo Lena! Damon avrà qualche problema o magari ha dei pensieri per la testa ma sono sicura che non ti stia tradendo, ti ama troppo per farlo e ricordati che ha lottato per averti. Non rovinerebbe la vostra relazione in questo modo!”

Elena sorride debolmente e fa per replicare che non ne è completamente convinta ma, ricordandosi di essere alla SPA per la sua migliore amica, si stampa un sorriso finto sulle labbra prima di parlare.

“Non pensiamo alla mia storia sentimentale travagliata, parlatemi di voi! Voglio sapere tutto quello che è successo per il tempo che non ci siamo viste”

Caroline sospira e con occhi trasognati lascia scorrere le parole da sé, come sempre le capitava quando iniziava a parlare di Klaus.

“Con Nik va tutto benissimo, è un sogno ad occhi aperti. Lui è sempre premuroso, e dolce e passionale al tempo stesso. È quanto di meglio avrei mai potuto chiedere. Il sesso è perfetto e lui ha anche iniziato ad aprirsi con me, mi racconta quasi ogni sera un aneddoto sul suo passato”

Rebekah schiude la bocca decisamente sorpresa.

“Sul serio? So che ti ama infinitamente ma non credevo che mio fratello riuscisse a parlare di queste cose con nessuno a parte.. me, per lui il passato è un ricordo molto doloroso”

Caroline si stringe nelle spalle e accenna un sorriso all’Originaria.

“Nik ha detto che se ora è in grado di parlarmi della sua intera esistenza è solo merito tuo, mi ha raccontato di una volta un cui tu gli dicesti che quando avrebbe trovato la persona giusta, perché l’avrebbe trovata, per farsi amare completamente avrebbe dovuto dirgli tutto di sé, ogni minimo e oscuro dettaglio. Se la ragazza l’avesse veramente amato allora l’avrebbe accettato”

Rebekah non può fare a meno di schiudere le labbra in un sorriso genuino al ricordo della conversazione avvenuta secoli prima davanti a un focolare in
una notte particolarmente fredda e triste condivisa con il  fratello dopo essere scappati da Mikael per l’ennesima volta.

Caroline, vedendo la sua amica rattristarsi, sposta l’attenzione nuovamente su di sé.

“Allora, io vi ho detto come và la mia relazione: ora tocca a voi! Forza Bon, Kath! Vogliamo sapere i dettagli piccanti!”

E sia la strega e sia la vampira sorridono divertite per l’entusiasmo eccessivo di Caroline; la prima a prendere la parola è la Petrova che non si perde in ciance e arriva subito a raccontare gli aspetti più divertenti ed eccitanti della sua relazione con Elijah.

“Beh, se c’è una cosa su cui non avrei scommesso un soldo è la passionalità di Elijah eppure quell’uomo è un vero tornado di sesso, la sua bravura è
davvero, davvero, notevole..non so se mi spiego”

Katherine sogghigna maliziosa in direzione delle altre mentre Rebekah non può fare a meno di sentirsi interamente disgustata dalla piaga che sta prendendo la conversazione.

Caroline scoppia a ridere per l’espressione adottata dell’Antica e si volta curiosa verso Bonnie.

“Andiamo Bon ti do tutto ciò che vuoi se ci rilasci un piccolo scoop su Kol. Vogliamo sapere solo i dettagli scabrosi però!”

La strega guarda scandalizzata l’amica.

“Scherzi vero? Non lo farò mai!”

Katherine solleva gli occhi al cielo.

“Andiamo strega siamo tra amiche, noh?”

Anche Elena dà manforte alla Petrova sorridendo incoraggiante in direzione della bruna.

“Andiamo Bon, non hai mai realmente parlato della tua storia con Kol sotto quel punto di vista e forse è arrivato il momento che tu lo faccia”

Bonnie sbuffa scocciata e, le guancie rosse e le mani tremanti, prende a parlare.

“Okay. Ehm, tutto quello che posso dire è che con Kol ogni volta è come la prima: magica, spaventosa, ma bellissima solo che con la pratica diventa tutto
sempre più eccitante e grandiosamente appagante”

Rebekah sorride divertita e non può trattenersi dal commentare.

“Beh, non mi sarei aspettata niente di diverso da Kol. È sempre stato la vera sgualdrina della famiglia!”

Tutte le ragazze scoppiano a ridere divertite e solo qualche minuto dopo si riprendono dopo essere state richiamate, per l’ennesima volta, da Caroline.

“Coraggio Bekah. Tocca a te!”

L’Antica guarda scettica l’amica.

“Andiamo siete quasi tutte andate a letto con mio marito, non ha proprio senso raccontarvi di quanto il suo autocontrollo possa rivelarsi in certe situazioni particolarmente soddisfacente”

Elena e Katherine si scambiano un’occhiata complice, perfettamente consce delle potenzialità del minore dei Salvatore.

Caroline invece, dopo essersi intenerita nel sentir pronunciare la parola marito da Rebekah, sbuffa fintamente dispiaciuta.

“Ah, se avessi saputo quanto è bravo Stefan sarei andata a letto con lui anni fa prima che si innamorasse di Elena, invece ho dovuto ripiegare sull’altro
Salvatore, che sacrificio!”

E nuovamente tutte le ragazze scoppiano a ridere, rilassate e divertite come non lo erano da tempo perché, anche se ciascuna di loro era completamente
e totalmente appagata dalla propria vita, non aveva potuto fare a meno di sentire la mancanza di qualcosa, quel qualcosa che comprendeva avere delle amiche con cui poter parlare e confidarsi come normali donne, dimenticandosi di essere creature sovrannaturali per un istante per poter concentrarsi sui problemi futili e sciocchi che solo con le amiche si possono condividere.
 
 


Caroline, mentre le altre si concedono una sauna rilassante, si infila l’accappatoio e raggiunge l’ingresso dell’enorme centro di bellezza per poter rispondere alla chiamata in arrivo che le scatena, per il nome impresso sopra, un sorriso spontaneo: Mamma.

La voce ancora squillante di Liz apre la chiamata con serenità.

“Caroline auguri!”

“Mamma, che bello sentirti e grazie mille”

La bionda si siede su un muretto di marmo nel corridoio mentre la madre riprende a parlare.

“Dove stai festeggiando tesoro?”

Caroline si lancia nel racconto della sorpresa fattale da Klaus e racconta contenta alla genitrice di essere felice insieme alle sue amiche.

“Tesoro sono tanto contenta per te”

La vampira sorride e prende un respiro accennando a un argomento che, per lei e la madre, non era di facile discussione.

“Come stanno Phil ed Elisabeth?”

Liz sussulta leggermente alle parole della figlia ma cerca di non darlo a vedere e si ricompone rispondendo prontamente.

“Stanno bene tesoro, ti salutano e ti fanno gli auguri”

Caroline sorride amara perché, nonostante fosse felice per la serenità della madre, non poteva fare a meno di essere triste per il fatto che lei non avrebbe
potuto farne parte.

La bionda si riscuote dai suoi pensieri quando sente il bip di una chiamata in attesa e, pensando si tratti di Klaus, cerca di chiudere la chiamata con la
donna il più in fretta possibile.

“Mamma ora devo andare, ti richiamo presto. Ti voglio bene”

“Ti voglio bene anch’io Care”

La comunicazione viene interrotta e la ragazza, sorridente, non si preoccupa nemmeno di vedere il numero impresso sul telefono e risponde direttamente.

“Ehi tu!”

“Ciao Care”

Il sangue nelle vene della vampira gela improvvisamente trasformandosi in un grumo solido e freddo mentre le mani prendono a tremare facendo
ringraziare la vampira per essere già seduta.

Caroline prende un breve respiro e, la bocca semichiusa e gli occhi spalancati, parla con voce tremolante.

“T-Ty?”

L’ibrido nel buio della sua stanza sorride leggermente per il tono usato dalla giovane, troppo spaventato e insicuro per lei che aveva una personalità così
forte.

“Già, sono proprio io. Volevo farti gli auguri”

Caroline sospira ancora, shockata, e si passa una mano tra i capelli.

“G-Grazie..Ty quando l’anno scorso a Natale ti ho mandato un messaggio non mi hai risposto né mi hai chiamata, perché ora per il mio compleanno mi stai facendo gli auguri?”

L’ibrido ride leggermente: Caroline non sarebbe mai cambiata, avrebbe fatto tante domande senza mai rendersi conto di avere già le risposte.

“Ti ho chiamata perché, nonostante tutto, hai fatto parte della mia vita e anche se per quello che mi hai fatto passare quando sei venuta da me dopo che
avevi rotto con il tuo ragazzo ti ho odiata da morire, resti una delle persone che mi conoscono meglio al mondo”

Caroline, gli occhi ormai irrimediabilmente lucidi, risponde all’amico con voce speranzosa.

“Quindi mi hai chiamata per farmi sapere che mi hai perdonata?”

Tyler scuote la testa e solleva gli occhi al cielo prima di sbuffare.

“Si, Care. L’ho fatto per questo e per augurarti buon compleanno”

La ragazza si esprime nel gridolino eccitato più squillante possibile che costringe il giovane lupo a staccare il telefono dall’orecchio per non rischiare di perdere l’udito.

“Grazie Ty! Oh, non puoi capire quanto sia felice in questo momento!”

L’ibrido soffoca una risata divertito, dall’urlo della bionda non aveva faticato per niente ad immaginare quanto fosse contenta ma non poteva negare,
almeno non a se stesso, di essere anche lui un pizzico felice di essersi riappacificato con quella che, anche se aveva amato ed era stata la sua fidanzata,
per un lunghissimo periodo era stata soprattutto la sua più cara amica e rappresentava per lui un punto fermo da sempre.

Caroline si riprende e, mordendosi il labbro, decide di porre una domanda spinosa all’amico.

“Allora, tu e Haley?”

Tyler sbarra gli occhi, completamente preso alla sprovvista dalla bionda.

“Io e H-Haley? E tu come diavolo? …Matt!”

Caroline sogghigna e annuisce mentre l’ibrido sbuffa e si accinge a rispondere, conscio che se non lo farà la sua amica non lo lascerà in pace presto.

“Noi stiamo bene Care, siamo felici”

La vampira sorride contenta per l’amico e sposta lo sguardo sull’orologio all’ingresso della SPA che le fa subito pensare a quanto indietro fosse con i suoi
trattamenti, così si accinge, a malincuore, a salutare il ragazzo.

“Ty sono veramente tanto contenta per te e per Haley, spero che un giorno me la farai conoscere. Ora scusami veramente ma devo scappare, sono in
una SPA e Bonnie, Elena, Kath e Bekah mi aspettano. Ci sentiamo presto, sono contenta che tu mi abbia chiamata Tyler”

L’ibrido sorride e si alza in piedi.

“Sono contento di averti chiamata anch’io, a presto Caroline”

Il ragazzo poi chiude la chiamata con un sorriso sulle labbra mentre la vampira ripone il telefono nella tasca dell’accappatoio e si accinge a raggiungere le
amiche quando sente una voce, proveniente dalle sue spalle, chiamarla.

“Bene, bene: Caroline Forbes. Era tanto che ti cercavo!”

 
 

Caroline si volta di scatto girando su se stessa e guarda in direzione dell’unica rientranza del corridoio dove la voce, appartenente alla figura seminascosta di una donna, le aveva appena parlato.

“Ci conosciamo?”

La ragazza fa un passo avanti, alla luce, rivelando tutta la sua bellezza: i capelli lunghi e neri, gli occhi azzurri profondi, le labbra grandi e rosse e il corpo
sottile ma ben proporzionato e formoso.

La vampira bionda non può fare a meno di guardare l’altra cercando di capire chi sia e dove avesse mai potuto incontrarla perché la donna, che non avrà avuto più di venti anni, le ricordava qualcuna ma non riusciva proprio a ricordare chi.

Caroline riesce anche ad identificare la razza alla quale appartiene la mora quando nota che questa all’indice medio porta un anello di lapislazzulo molto simile al suo e non può fare a meno di irrigidire i muscoli, spaventata, in un gesto che non fa altro che far ghignare la vampira, la quale le si avvicina prima di parlare.

“Non ci hanno presentate ufficialmente ma abbiamo un interesse in comune: Klaus”

E alla bionda, per la seconda volta nella giornata, gela il sangue nelle vene quando riesce a collegare a un ricordo risalente a due anni fa il volto della vampira: era andata insieme a Klaus in uno dei tanti magazzini che aveva l’ibrido sparsi per il mondo e, frugando tra le sue cose, aveva visto uno splendido dipinto fatto dall’ibrido che ritraeva una donna bellissima ma, quando gli aveva chiesto chi fosse, l’ibrido le aveva risposto criptico che quella era Corinne, una persona che aveva fatto parte della sua vita tanto tempo fa ma che per lui era morta e Caroline, avendo notato quanto il ricordo l’avesse rattristato, non aveva chiesto nulla mentre ora si ritrova a guardare con occhi sbarrati la vampira di fronte a sé con la consapevolezza che si delinea sul suo volto.

“Tu sei Corinne”

La mora annuisce divertita e sorride sadica.

“Vedo che hai fatto subito due più due, sei furba. Mi piace questo in una persona. Immagino che quindi risparmierò fiato perché tu avrai già capito perché sono qui”

Caroline scuote la testa e, anche se spaventata, cerca di mostrarsi più forte di quanto non sia e guarda la vampira con sguardo duro.

“Invece non ne ho idea ma non ho intenzione di perdere tempo con te, perciò ora me ne vado”

La vampira riesce a fare solo qualche passo prima che Corinne le si getti contro e la schiacci contro il muro in un punto preciso del corridoio dove non possono essere viste da nessuno.

La mora, sadica, increspa le labbra in un ghigno divertito e punta le labbra sull’orecchio della vampira.

“Non così in fretta, sweetie

Caroline cerca di scrollarsi di dosso la vampira e si divincola con tutta la forza che ha ma questa, senza compiere apparentemente alcuno sforzo, la tiene bloccata per la gola con i piedi che non toccano perfettamente terra e le sorride divertita.

“Non ti sforzare tesoro o perderai tutte le tue forze. Andiamo, stare con Klaus non ti ha insegnato niente? Non puoi combattere con una persona che ha
più di 550 anni in più rispetto a te, perdi in partenza”

Caroline assottiglia gli occhi, infuriata, ma sapendo di non poter far nulla contro la vampira la lascia continuare a parlare senza interromperla.

“Sai, Klaus mi ha cacciata due volte dalla sua vita, ma non gli permetterò di farlo una terza. Oltre alla sua famiglia io sono quella che lo conosce meglio di
tutti, abbiamo vissuto per un secolo insieme e quando finalmente tu non sarai più un problema continueremo a stare insieme per l’eternità”

Caroline, anche se non vorrebbe, non può impedire alla sua bocca di aprirsi e sciorinare parole velenose anche se è cosciente che infastidire la vampira
in quel momento non è un’idea intelligente.

“Io sarò sempre un problema. Potrò anche essere morta da un millennio ma Nik sarà ugualmente innamorato di me e tu rimarrai solo la sua scalda letto,
niente di più, niente di meno”

Corinne non si lascia toccare dalle parole della ragazza ma stringe di più la presa sul suo collo, impedendole questa volta di far arrivare ossigeno ai
polmoni.

“Sai ragazzina, sei dannatamente ingenua oltre che irritante. Klaus, o come lo chiami tu “Nik”, non ci ha messo molto a congedare me in quattro e quattr’otto, credi che non farebbe lo stesso con te solo perché ti ha detto che ti ama una volta o due? L’unico amore della vita di Klaus è se stesso, tienilo bene a mente”

E Caroline vorrebbe ribattere che non è così e che è fermamente convinta dei sentimenti dell’ibrido nei suoi confronti ma oltre alla mano di Corinne
premuta sulla sua gola, qualcos’altro le impedisce di ribattere: l’insicurezza che la vampira ha insinuato dentro di lei facendole mettere in discussione gli anni passati con l’Originale perché infondo, cosa sono cinque anni rispetto a un centinaio?

 
 

Katherine, Bonnie ed Elena camminano nervose nel corridoio principale della SPA alla ricerca di Caroline quando la strega si volta verso le due con un’espressione indecifrabile sul volto.

“Credo che sia accaduto qualcosa. Elena prova a chiamarla”

La Gilbert, anche se confusa, compone il numero dell’amica e attende che questa risponda con il suo solito tono allegro ma la sorpresa si moltiplica
quando le ragazze odono lo squillo acuto del cellulare a non più di 100 metri di distanza e nessuno rispondere.

Katherine si volta verso la strega e la vampira e non serve più di un cenno col capo a far intendere loro di dover stare in silenzio e di dover essere discrete
mentre si avvia a passo spedito nella direzione indicata dal cellulare, non prima di aver mandato un messaggio breve e piuttosto criptico a Rebekah.

“Qualcosa non quadra. Raggiungici da sud”

E la sorpresa è immensa per le due vampire e la strega quando si trovano davanti, nella nicchia del corridoio, una Caroline Forbes tenuta appesa al muro da una vampira che, sentendole arrivare, si gira nella loro direzione divertita.

“Cercate qualcuno ragazze?”

 
 

Katherine ringhia in direzione della mora che però non sembra minimamente spaventata da lei ma anzi, si prende beffa del piccolo gruppo male assortito.

“Tieni a bada le zanne doppelganger, se fai un solo passo la tua amica è spacciata e stai attenta anche tu strega, il tempo che impiegherai a farmi venire un aneurisma mi sarà più che sufficiente per strapparle il cuore dal petto”

Bonnie guarda furiosa la donna davanti a sé ma, rendendosi conto di non essere in grado di eseguire l’incantesimo in maniera fulminea, si forza  a
rimanere immobile mentre Katherine ed Elena non smettono di guardare con odio crescente la vampira che, estasiata dal gruppo di spettatori, sorride
sardonica.

“Dunque vediamo un po’: abbiamo due doppelganger Petrova quindi suppongo che Klaus sia riuscito a rompere la maledizione con almeno una di voi e
poi una strega e, da quello che posso vedere, legata a qualcuno di importante, magari a un Originario stesso, perché no. Altrimenti perché difendere la consorte dell’ibrido Originario più potente al mondo?”

Katherine, non abituata ad essere colta di sorpresa dalle persone, guarda la vampira con astio.

“E tu chi diavolo saresti?”

Corinne guarda con finto dispiacere nella direzione delle ragazze non accennando per un solo momento ad allentare la presa sul collo di Caroline.

“Oh, che maleducata! Io sono Corinne Van del Bilt. Anche nota come l’unica relazione di lunga durata di Klaus. Non temete splendori, appena uccido la
biondina passerò a voi!”

La vampira ride divertita fin quando non sente una mano conficcarsi nel suo torace e arpionare con le dita il suo cuore.

“Ti consiglio di lasciare andare immediatamente Caroline o io passerò ad uccidere te, splendore

Corinne, bianca in faccia e terrorizzata dalla paura di poter morire, non deve voltare la testa per sapere che sia Rebekah quella che tiene il suo cuore in mano così, con lentezza, scioglie la presa dalla gola di Caroline lasciandola ricadere a terra come una bambola rotta mentre abbozza una risata in direzione dell’Antica.

“Vedo che sei ancora arrabbiata con me, eh Bekah?”

Rebekah ghigna sadica e toglie la mano dal petto della vampira non prima di averle stretto con forza il cuore e averla lasciata boccheggiare.

L’Originaria guarda con disprezzo la mora che, accasciata per terra con una mano posata sul petto, respira affannosamente alla ricerca di aria.

“Che sei venuta a fare? L’ultima volta ti avevo detto di sparire e non sono stata l’unica se non vado errata”

Corinne ringhia rumorosamente ma non si alza da terra, il dolore al cuore ancora forte mentre Caroline invece si rimette in piedi, aiutata dalle amiche, e
volta il capo in direzione di Rebekah.

“Tu hai parlato con lei?”

L’Antica annuisce e, preso un respiro, racconta brevemente quello che era accaduto quando la vampira si era presentata alla loro porta.

“Si, è venuta ad Atlanta poco dopo che tu te ne eri andata e ha provato a sedurre Nik ma lui l’ha umiliata e le ha caldamente suggerito di andarsene,
ovviamente l’abbiamo fatto anche io ed Esther”

Caroline sorride leggermente non sapendo bene come prendere la notizia: perché Klaus non le aveva mai detto che la sua ex era ritornata per dire ‘ciao’?  Non la considerava in grado di gestire la situazione?

La ragazza deve riscuotersi dai suoi pensieri però perché Katherine si avvicina con passo cadenzato alla vampira ancora sdraiata a terra e la guarda con
freddezza.

“Io ho una domanda migliore: come ci hai trovate? Eri sulle nostre tracce?”

Corinne fa per rispondere alla vampira di andare al diavolo ma Rebekah la guarda negli occhi e la soggioga a comportarsi bene.

“Rispondi alla domanda Corinne. Come ci hai trovate?”

La donna, la voce di un automa e gli occhi vitrei, risponde rapida.

“Vi stavo cercando da tanto tempo. Da quando Klaus mi ha cacciata di nuovo ho meditato vendetta, se lui non voleva stare con me non sarebbe stato con
nessun’altra. Ho scoperto che Caroline era in fuga ma è tornata ad Atlanta prima che potessi fare nulla e per un anno è sempre stata attaccata come una cozza schifosa a Klaus e non ho potuto fare nulla…fino ad oggi che è venuta qui ed è rimasta da sola in corridoio come una sciocca”

Corinne guarda la bionda e ride leggermente mentre Rebekah si inginocchia alla sua altezza e le prende il viso con forza per guardarla negli occhi.

“Sei una puttanella da quattro soldi. Lo eri allora e lo sei rimasta ma non ti permetterò di rovinare la vita di mio fratello”

Katherine sorride maligna ed è l’unica ad esprimere ad alta voce il pensiero di tutte.

“Uccidila”

Rebekah si volta a malapena verso la Petrova e sorride sardonica.

“Oh, no. La morte sarebbe un regalo per lei, ho in mente qualcosa di molto peggio”

Corinne, immaginando che l’Antica stia per soggiogarla, prova a convincerla e riesce anche a farsi uscire qualche lacrima dagli occhi.

“Ti prego Rebekah. Per un lungo periodo siamo state amiche, risparmiami. Te ne supplico. Ti prometto che sparirò per sempre”

L’Originaria carezza i capelli della vampira con fare dolce prima di scuotere la testa, un’espressione maligna in volto

“Corinne, Corinne, saremo state anche amiche ma tu oggi stavi per uccidere mia sorella quindi no, non ti risparmierò. Quello che voglio che tu faccia è semplice: tu ti allontanerai il più possibile da qui e vivrai nella solitudine più assoluta per il resto della tua eternità ma, nel caso in cui vivrai un giorno di pura felicità, ti conficcherai un paletto di legno nel cuore e dedicherai il tuo ultimo pensiero a me e a Nik, al quale avresti rovinato l’esistenza uccidendo l’unica donna che abbia mai amato. E ora sparisci

Corinne, un’ultima lacrima a rigarle gli occhi per la consapevolezza di avere un destino miserabile davanti a se e di non poter fare nulla per evitarlo, fugge
lontano costretta a rifugiarsi il più lontano possibile.

Rebekah, soddisfatta, si rialza in piedi e guarda vittoriosa le altre aspettandosi che queste replichino un sorriso nella sua direzione ma solo Katherine e
Bonnie sembrano soddisfatte, Elena e Caroline la guardano invece circospette.

L’Originaria sbuffa e posa le mani sui fianchi, guardando le due annoiata.

“Beh, qual è il problema?”

Caroline si stringe nelle spalle e guarda l’amica dubbiosa.

“Non sei stata un po’ pesante con lei Beks? L’hai soggiogata a vivere la cosa più brutta in assoluto per una persona: essere sola e non poter vivere alcun
momento di felicità”

Rebekah alza un sopracciglio e incrocia le braccia sotto al seno, perplessa.

“Avresti preferito che restasse qui e ti staccasse il cuore dal petto?”

Caroline scuote la testa.

“Beh, no..”

Rebekah annuisce leggermente, certa che la risposta dell’amica sarebbe stata tale.

“Perfetto allora andiamo a finire la nostra giornata alla SPA, abbiamo ancora tante cose da fare!”

L’Antica guida le ragazze verso la sala massaggi e prende sottobraccio la bionda mentre le due doppelganger e la strega si guardano per un momento
dubbiose ma poi sorridono, felici di avere ancora un po’ di tempo per rilassarsi.

 
 

Caroline, ormai completamente rivestita e pronta per tornare ad Atlanta con le amiche, si concede un minuto da sola e, mentre le altre caricano la macchina con le cose comprate alla SPA, lei fa scorrere il dito sul touch screen per far partire una chiamata.

“Ti mancavo già,love?”

La bionda sospira nel sentire la voce dell’Originale, aveva la necessità di parlare con lui e fargli delle domande per togliersi ogni dubbio insediato nella
sua mente da Corinne, ma dalla sua bocca esce solo fiato caldo, chiaro segnale di allerta per l’ibrido.

“Va tutto bene sweetheart?”

Caroline annuisce e, prendendo un respiro profondo, risponde.

“Si Nik, ora va tutto bene”

La ragazza cerca di modulare la voce per farla risultare il più naturale possibile ma l’ibrido, conoscendola, non ci mette molto a capire che qualcosa turbi la
sua amata.

“Ne sei sicura Caroline? È successo per caso qualcosa di cui dovrei essere a conoscenza?”

Caroline, anche se il desiderio di dirgli dell’incontro poco piacevole con Corinne è forte, si trattiene perché aveva fatto giurare alle altre di non dire nulla e
di tacere quel piccolo particolare della giornata con i loro ragazzi per sempre perché se Klaus l’avesse scoperto, sicuramente si sarebbe macchiato le mani di un altro omicidio e Caroline non voleva questo per l’ibrido, né voleva allietare la sorte della vampira perché, anche se in parte considerava la punizione di Rebekah eccessiva, non poteva fare a meno di pensare che Corinne se l’era senz’altro meritato.

 “No Nik, è tutto okay. Tu sei con i tuoi fratelli?”

“Si, love. Stiamo recuperando un po’ di tempo perso”

La ragazza sorride genuina, era contenta che il suo fidanzato stesse riuscendo a recuperare il rapporto con i fratelli, sapeva quanto per lui fosse importante.

La vampira però non riesce a distogliere la mente dalle parole che le aveva detto Corinne così, nonostante sia certa che la domanda avrebbe generato
perplessità nell’Originale, non si astiene dal cercare di appianare i suoi dubbi.

“Nik tu mi ami?”

L’ibrido, poco fuori da un bar di Atlanta, corruga la fronte perplesso: che prendeva alla sua fidanzata?

“Certo che ti amo, love. Perché lo chiedi?”

Caroline scuote la testa e si passa una mano tra i capelli, era stata veramente una sciocca a farsi condizionare da quello detto da Corinne, era lampante
che Klaus l’amasse e non c’era alcun dubbio su questo anche se togliersi ogni incertezza non avrebbe certamente fatto male a nessuno.

“Nessuna ragione, credo che avessi solo bisogno di sentirtelo dire”

L’ibrido non replica così Caroline pone l’ultima domanda spinosa.

“E Nik..non ti stancherai mai di me, vero? Noi rimarremo insieme per tutta l’eternità, non è così?”

Klaus sogghigna leggermente prima di rispondere.

“Oh sweetie, sto già facendo i bagagli”

Caroline non può fare a meno, anche se quella dell’Originale è solo una battuta, di sentire le lacrime imperlarle gli occhi e la gola seccarsi
improvvisamente, probabilmente a causa di tutto lo stress da poco vissuto e della confusione regnante nella sua testa.

“Nik..”

E il suo è poco più di un sussurro spaventato che mette nuovamente in allerta l’ibrido.

“Dolcezza si può sapere che ti prende oggi? Certo che ti amo e che vivremo tutta l’eternità insieme. Credi che se non l’avessi voluto avrei faticato così tanto per corteggiarti? Sei tutto per me Caroline”

La bionda sorride, rincuorata dalle parole dell’amato, e sospira soddisfatta prima di rispondere.

“Grazie Nik, ora mi sento molto meglio. Devo andare, ti amo”

“Ti amo anch’io, love

La vampira sorride ancora e, dopo aver chiuso la telefonata, si avvicina alle amiche nuovamente rasserenata e finalmente pronta per tornare a casa.

 
 

Klaus rientra nel bar e si siede su uno sgabello ancora perplesso per la conversazione avuta con la fidanzata che gli aveva fatto intuire che qualcosa non andasse ma che non gli aveva fornito sufficienti indizi per capire quale fosse l’origine del problema; i suoi pensieri vengono però interrotti da Kol, il quale gli dà una spallata amichevole per attirare la sua attenzione.

“Allora fratello, la bionda aveva bisogno di coccole? Avresti potuto passarmela!”

Klaus ghigna e beve un sorso di brandy prima di guardare divertito il minore.

“Ti sarebbe piaciuto!”

Kol si stringe nelle spalle e dedica ai fratelli maggiori il migliore dei suoi sorrisi sghembi.

“Nah, è tutto il giorno che stuzzico la mia streghetta tramite SMS. Sto bene così!”

Klaus sogghigna nuovamente mentre Elijah soffoca una breve risata.

“Sei sempre il solito Kol. Cambiano i tempi e le attrezzature ma tu rimani lo stesso”

L’Originale si stringe nelle spalle, divertito, mentre i due maggiori finiscono l’alcol nei loro bicchieri.

Tra i tre cala un silenzio strano, un silenzio che non li accumunava da quasi un millennio quando, da giovani, si sedevano intorno al fuoco e guardavano le
fiamme senza dire nulla, solo beandosi della presenza gli uni degli altri; certo, a quel tempo anche Finn era con loro..

Kol è l’unico che si decide a rompere il mutismo creatosi ma, prima di parlare, si sistema i capelli scompigliandoli leggermente.

“Beh, chi l’avrebbe mai detto che dopo più di mille anni ci saremmo ritrovati a un bar, tutti e tre insieme, innamorati e felici con le nostre anime gemelle? A
quanto pare anche se siamo abomini abbiamo avuto il nostro happy ending

Klaus ride delle parole usate dal fratello minore anche se ne condivide totalmente il pensiero, mentre Elijah non si scompone e rimane piuttosto silenzioso,
scatenando la curiosità degli Antichi.

“E tu perché sei così musone? Dovresti essere felice insieme a Katerina”

Elijah si riscuote dai suoi pensieri e accenna un sorriso in direzione di Klaus prima di decidersi a parlare.

“Lo sono Niklaus, pensavo solo che come noi abbiamo ottenuto la felicità, sarebbe dovuto essere un diritto anche per Finn, lui e Sage la meritavano”

Klaus e Kol non controbattono, entrambi consci che quello legato maggiormente all’Originale scomparso fosse proprio Elijah e si scambiano un’occhiata complice prima di alzare entrambi i bicchieri con un gesto solenne.

“A Finn!”

Elijah sorride apertamente ai due e alza a sua volta il bicchiere facendolo tintinnare con quello dei minori.

“A Finn!”

 
 

E mentre da un lato del bar i fratelli Mikaelson ridono e scherzano dopo aver sciolto il nervosismo lasciato dal brindisi in onore del loro fratello morto,
dall’altro lato un’altra coppia di fratelli è seduta davanti a un bancone intenta a sorseggiare alcolici.

Il silenzio sembra regnare per i due fratelli Salvatore quando Stefan si decide a spezzarlo, certo che qualcosa stia turbando il maggiore.

“Allora, che ti prende? È tutta la sera che non fai battute, che non mi prendi in giro per messaggiare con Rebekah o per i miei capelli col gel. C’è qualcosa
che non và brother?”

Damon guarda a stento il fratello, ancora troppo perso nei meandri dei suoi stessi pensieri e scuote la testa con un gesto vago.

“Nah, è tutto perfetto”

Stefan solleva gli occhi al cielo per la cocciutaggine del corvino: possibile che non trovasse mai utile sfogarsi con qualcuno e lasciarsi andare?

“Certo, come no”

Damon, per niente contento del sarcasmo fatto dal minore, lo guarda spazientito.

“Che c’è fratellino se non mi confido con te non và bene? Non ho proprio voglia di parlare dei miei problemi. Beviamo e basta”

E per un po’ i due fanno proprio questo, trangugiano bourbon come fosse acqua minerale e non parlano finché proprio Damon, che aveva imposto il
silenzio, si decide ad interromperlo.

“È Elena”

Stefan, sorpreso che il fratello stia parlando, lo guarda perplesso e, anche se spaventato che questo possa chiudersi a riccio, non può fare a meno di
domandargli a cosa si riferisca.

“Cos’è successo, avete litigato?”

Damon scuote la testa e sorride amaro.

“No, per niente ma lei è così..perfetta. Sempre e comunque mentre io..”

Il vampiro lascia la frase in sospeso, non sapendo bene come continuarla ma il fratello gli viene in aiuto.

“Tu non lo sei. Per niente. Tu sei uno stronzo il più delle volte e ti comporti male con tutti, sei impulsivo e scorbutico, sempre sarcastico e non prendi mai
niente e nessuno sul serio, inoltre sei dannatamente lunatico e impulsivo..ma non per questo non meriti Elena. Vedi, nonostante tu sei un disastro e lei è una splendida persona, tu la ami e lei ama te, inoltre se c’è una persona al mondo della quale ti importa quella è proprio Elena per questo non potresti che
essere tu la persona più adatta per lei”

Stefan conclude il suo discorso con una pacca sulla spalla al fratello, il quale alza gli occhi nella sua direzione e gli fa un cenno di ringraziamento col capo.

E il vampiro più giovane sa che il massimo che quello è il massimo che può ottenere da suo fratello, per questo si stupisce quando questo mette a sua
volta un braccio sulla sua spalle e lo guarda deciso.

“Grazie Stef”

Il ragazzo sorride felice per le parole, seppur sintetiche, del maggiore che, molto probabilmente, non gli aveva rivolto neanche quando erano umani.

“Di niente fratello, solo non mandare tutto a puttane. Elena è una brava persona”

Damon sorride sghembo, comportamento molto più in linea con il suo carattere.

“Lo so. E tu non ti far scappare la Barbie Klaus perché una così non ti ricapiterà mai più, è al di fuori della tua portata”

Stefan scuote la testa, certo che il maggiore gli avrebbe detto una frase del genere e alza il bicchiere, nuovamente pieno, verso quello del fratello.

“Beh, allora brindiamo alle donne fuori dalla nostra portata. Se Rebekah lo è fuori dalla mia, lo stesso discorso vale per Elena con te”

Damon ghigna e fa tintinnare il bicchiere contro quello dell’altro, accennando un sorriso.

“Alle donne fuori dalla nostra portata allora, little bro

Stefan sorride perché era tanto che suo fratello non pronunciava quell’appellativo, ovviamente non contando le volte che lo faceva per prenderlo in giro, e
non può nascondere a se stesso che il ritrovato e fortificato rapporto con Damon lo rende felice, più di quanto si sarebbe mai aspettato.
 
 


Caroline entra dentro casa preceduta dalle sue amiche le quali, senza rivolgerle la parola, si dirigono spedite verso la sala da pranzo.

La bionda fa per chiedere alle amiche perché siano andando nella stanza ma non fa in tempo a formulare la domanda che trova la sala perfettamente
apparecchiata con i servizi di piatti, posate e bicchieri che aveva comprato lei insieme a Klaus, uno striscione con scritto “Buon Compleanno Caroline” sul fondo della stanza e tutta la sua famiglia riunita davanti a sé.

La vampira schiude la bocca sorpresa e sotto shock e guarda il fidanzato colpita.

“Che cosa hai fatto Nik?”

L’ibrido sorride divertito.

“Ti ho organizzato una festa a sorpresa, non sei contenta love? L’ultima non era andata un granché bene se non ricordo male”

Caroline ride e corre ad abbracciare l’Originale.

“Grazie. Grazie davvero”

L’ibrido sorride e bacia sulla tempia la fidanzata prima di staccarsi da lei e rivolgersi agli altri.

“Ci accomodiamo?”

Gli altri annuiscono e si siedono ma, proprio quando Klaus sta per fare un cenno ai due camerieri assunti per quella sera di iniziare a servire le portate,
Elena lo ferma e si alza in piedi prendendo in mano il suo bicchiere, già accuratamente riempito di champagne come quegli degli altri.

“Vorrei proporre un brindisi prima di iniziare a mangiare. – La doppelganger si volta un istante verso la sua migliore amica e le regala un sorriso prima di
continuare a parlare – Conosco Caroline da tutta la mia vita anche se non siamo state sempre amiche: spesso siamo state in competizione per gli stessi incarichi a scuola, per l’organizzazione delle feste più belle e anche, purtroppo, anche per gli stessi ragazzi. – Elena lancia uno sguardo divertito all’amica che ricambia, conscia che la mora si riferisca sia a Matt che a Stefan e a un paio di bambini delle elementari – Nonostante tutto però io e Caroline siamo sempre state unite e lei ha dimostrato di essere un’amica fantastica, mi ha sempre supportata e appoggiata qualsiasi scelta io abbia preso e sono cosciente di non aver fatto sempre lo stesso ma prometto di essere un’amica migliore d’ora in poi. Buon compleanno Care, ti voglio bene”

La mora finisce il suo discorso con un sorriso dolce all’amica e non fa in tempo a bere dal flute e a posarlo nuovamente sul tavolo che Caroline,
commossa, l’ha già abbracciata e ringraziata.

“Oh Elena, ma tu sei già un’amica fantastica e ci sei sempre per me. Non devi scusarti di niente”

La doppelganger sorride e scioglie l’abbraccio mentre Caroline torna a sedersi al tavolo, quasi in concomitanza con Bonnie che si alza in piedi sorridendo.

“Credo di doverti un brindisi anch’io Care. Tu sei la persona meno perfetta che io conosca, a volte sei superficiale e decisamente prepotente ma ci tieni.
Tu tieni ai tuoi amici e alla tua famiglia più di quanto probabilmente tieni a te stessa e grazie a questa tua caratteristica io oggi sono qui, felice e con la persona che amo al mio fianco. Probabilmente senza di te starei ancora piangendo per Jeremy e sarei infelice. Per questa ragione, per avermi salvata da una vita infelice, ti sono debitrice. Sei da sempre una delle mie migliori amiche e non riesco ad immaginare di passare l’eternità senza di te. Auguri Care”
La bionda, le lacrime ormai a rigarle le guance, allunga la mano sul tavolo per afferrare quella della sua migliore amica alla quale accenna un sorriso sincero.

“Sei stata tu a salvare la vita a me Bonnie, in più di un’occasione per giunta. Grazie”

La strega sorride mentre Kol, di fianco a lei, si schiarisce la voce richiamando l’attenzione generale su di sé.

“Visto che sembra lo stanno facendo tutti, anch’io voglio proporre un brindisi in onore della mia cognata preferita senza la quale oggi probabilmente avrei un pugnale nel petto per aver fatto incazzare un’altra volta mio fratello ma, soprattutto, non avrei mai trovato la mia streghetta – Kol sorride sghembo in direzione di Bonnie, facendole mancare un battito al cuore prima di alzare il bicchiere in direzione della bionda – quindi a te Caroline, buon compleanno! E, nel caso in cui non fossi completamente convinta della tua condizione di immortale, pensa al lato positivo: non invecchierai e non ti verranno mai le rughe, perché diciamolo, non ti avrebbero donato per niente!”

Kol fa l’occhiolino alla ragazza che, non potendo evitarlo, scoppia a ridere prima di scuotere la testa sconsolata.

“Sei sempre lo stesso Kol!”

L’Originale sorride divertito e lascia uno sguardo strano ai fratelli.

“Me lo dicono spesso”

Rebekah, seppur divertita, impedisce al fratello di continuare a parlare e si alza in piedi, decisa anche lei a dedicare un discorso alla sua migliore amica.

“Credo che tu sappia perfettamente che ti considero come una sorella, per me non sei solo un’amica e mai potresti esserlo, e non importa se litigheremo o ci scontreremo, tu sei e sarai sempre mia sorella. Hai ridato vita a mio fratello e per questo non potrò mai esserti abbastanza grata e oltretutto mi hai dato un’amica su cui poter contare. Ti voglio bene sister. Buon compleanno!”

Caroline guarda commossa l’amica e l’abbraccia con vigore, pienamente ricambiata dall’altra.

“Grazie a te Beks, non avrei mai creduto di poter avere una sorella al mondo e ora ce l’ho”

Rebekah accenna un sorriso e poi, con le guance rosse allontana la bionda da sé e si siede nuovamente al tavolo, imbarazzata per essersi mostrata così umana in pubblico.

Stefan guarda divertito la fidanzata ma poi, quando questa lo incita con un’occhiata a dire qualcosa anche lui, si alza in piedi e prende il mano il bicchiere
che ha di fronte.

“Faccio questo brindisi in tuo onore Caroline e ti auguro con tutto il cuore di poter ricevere da questo giorno, e dalla tua vita in generale, tutto quello che desideri perché sei una splendida persona e ti meriti il meglio e, più importante, sei un’ottima amica come ti hanno già ampiamente detto tutti ma per me sei stata qualcosa in più, hai rimpiazzato una delle figure più importanti della mia esistenza, la mia amica Lexi, come lei mi hai aiutato e spronato a non abbattermi anche se io non mi sono sempre comportato d’amico con te. Questo ha significato molto per me Caroline. Buon compleanno!”

Stefan alza il bicchiere in direzione della bionda che gli sorride e lo ringrazia con lo sguardo, convinta che per quella serata non avrebbe ricevuto altre
sorprese ma deve ricredersi quando Katherine, con sguardo divertito, si alza dalla sua sedia con un flute in mano.

“Beh, sono stata invitata anch’io e infondo sei la mia progenie quindi mi sembra più che oneroso da parte mia farti un augurio speciale. Sei perfettamente
cosciente che ho deciso di trasformarti per la tua poesia, quel brio speciale che ti appartiene e non ti ha abbandonata neanche dopo essere diventata un
vampiro e beh, anche se anche al momento non me ne ero resa conto, tu eri destinata a molto di più di una semplice vita da umana, meriti di poter vivere appieno l’eternità e lo stai facendo nel migliore dei modi a quanto vedo, godendo di ogni piacere che la vita offre come una Petrova”
Caroline, stupita, non lascia finire la vampira e la guarda piuttosto perplessa.

“Aspetta, ora sarei una Petrova?”

Katherine si stringe nelle spalle, con finta noncuranza.

“Diciamo che un po’ dello spirito è arrivato anche a te”

Elijah sogghigna divertito e Katherine non può fare a meno di guardarlo storto.

“E tu cosa hai da ridere ora?”

L’Originale ignora il tono sdegnato della compagna e si alza in piedi posandole un braccio attorno alla vita.

“Credo che quello che Kathy stia cercando di dire è che sei parte della sua stirpe di sangue e per questo anche della sua famiglia e, per quanto mi
concerne, ti considero parte della mia”

E mentre la bionda sorride ad Elijah, Katherine sbuffa sonoramente e guarda l’Antico con cipiglio scocciato.

“Non è quello che intendevo! Volevo dire che, dopotutto, non sei totalmente pessima”

Caroline solleva gli occhi al cielo e raggiunge la vampira ma, quando fa abbracciarla, questa frappone una mano tra loro.

“Non è necessario, basta un grazie e qualche gioiello della mia epoca da uno dei caveau del tuo fidanzato”

La Petrova fa l’occhiolino a Klaus che sorride e scuote la testa mentre Caroline non si fa toccare dalle parole della vampira e l’abbraccia lo stesso,
prendendo in contropiede Katherine stessa e tutti i commensali, che certamente non si sarebbero aspettati un abbraccio tra le due, né tantomeno che la doppelganger lo ricambi.

Quando le due si staccano Katherine alza gli occhi al cielo e sbuffa ma, risedendosi al tavolo, non può nascondere il sorriso divertito che le affiora sulle
labbra.

Nel frattempo anche Caroline si risiede ma poi, con sguardo offeso, si rivolge alle uniche persone che ancora non hanno parlato: Damon e Klaus,
partendo dal maggiore dei fratelli Salvatore.

 “Beh, tu non dici niente?”

Damon alza un sopracciglio, scettico.

“Devo?”

E quando sia Elena che Caroline gli rivolgono un’occhiata più che decisa il vampiro sbuffa e si alza in piedi iniziando a parlare con voce sarcastica.

“Beh, è mio onore rivolgere questo brindisi alla Barbie Vampiro più noiosa e petulante che conosca. – Il vampiro cambia tono di voce quando incrocia gli occhi severi della bionda e riprende a parlare in maniera più profonda– Sai perfettamente che i rapporti tra noi non sono iniziati nel migliore dei modi ma non puoi dire che non ci siamo divertiti bionda, perché l’abbiamo fatto. Poi certo, sono subentrati omicidi, incidenti e tradimenti e non ho mai avuto il momento per dirtelo ma ecco, mi sono comportato da coglione con te e non te lo meritavi. Perciò..”

Damon lascia la frase così, incompleta, ma tutto tranne senso di vuoto provoca in Caroline che, felice, gli si avvicina e lo guarda negli occhi contenta.

“Grazie. E comunque sappiamo entrambi che hai fatto più di una cosa carina per me: quella prima notte, quando mi hai dato il tuo sangue per guarirmi,
quando volevi uccidermi perché pensavi che non meritassi di essere dannata per l’eternità, quando ti sei preoccupato per me quando stavo iniziando a frequentarmi con Tyler, quando sei venuto a salvarmi la notte del sacrificio e quando sono venuta a casa tua e di Elena. Anche con il tuo modo contorto di stare vicino alle persone mi hai aiutata Damon, non credere di non averlo fatto anche se si, la parte dell’usarmi come tua bambolina personale per infastidire Stefan non è stata il massimo..”

La bionda poi abbraccia il vampiro di slancio lasciandolo impreparato, ma Damon subito si riprende e le cinge la vita con le braccia mentre un sorriso
divertito và a increspargli le labbra.

 “Sai bionda che sei la versione più rompiscatole e senza gel nei capelli di mio fratello?”

Caroline ride e, distanziandosi il necessario dal vampiro, lo guarda negli occhi divertita.

“Stai dicendo che per te sono come una sorella?”

Damon alza gli occhi al cielo e sbuffa prima di riabbracciare la bionda e stringerla un po’ più del dovuto.

Caroline, sorpresa da tanto slancio dal vampiro, corruga la fronte perplessa.

“Okay Damon, ora puoi anche lasciarmi andare..”

Il vampiro ghigna e scuote la testa.

“Nah, mi sto divertendo così tanto a far incazzare il tuo fidanzato che non ne hai idea”

Infatti Damon, per tutto il tempo, aveva osservato indurirsi sempre di più i tratti della mascella di Klaus man mano che l’abbraccio tra lui e Caroline aumentava di durata ma, non contento, il vampiro decide di stuzzicarlo ulteriormente.

“Andiamo amico è come se fosse mia sorella!”

Klaus, immobile e livido di rabbia, sibila in maniera sinistra in direzione del corvino.

“Non vai a letto con una che consideri tua sorella, amico!”

Damon ghigna e districa l’abbraccio con la bionda che gli dà un pugno sulla spalla e gli impedisce di replicare all’ibrido.

“Prima di prendere di mira il mio fidanzato ti consiglierei di baciare la mia amica e farci sesso. Falla stare male e avrai qualcuno in più di cui doverti
preoccupare”

Il vampiro ride all’affermazione della bionda e poi passa lo sguardo su Elena che, con il viso in fiamme, lo guarda intimorita.

“È sempre un piacere quando ti confidi con le tue amiche principessa”

Damon si rimette seduto e lascia che Elena si sposti i capelli dal viso imbarazzata, non prima che abbia rivolto un’occhiata omicida a Caroline, la quale la
ignora e incrocia le braccia sotto al seno prima di voltarsi verso il fidanzato.

“E tu Nik non dici niente?”

Klaus guarda stupito e anche un po’ innervosito la bionda.

“Andiamo Caroline hai veramente bisogno che proponga un brindisi in tuo onore per sapere quello che provo per te? Sei davvero così insicura?”

L’ibrido lancia la frase senza pensarci più di tanto ma quando nota il cipiglio irritato della fidanzata e lo sguardo di tutti i commensali piuttosto divertito ma
al contempo preoccupato per la sua sorte, riconsidera che quello che ha detto non è propriamente una frase ad effetto.

“Non intendevo dire..”

Caroline interrompe subito il fidanzato e lo guarda offesa.

“E cosa intendevi dire di preciso Nik? Che sono una ragazzina bisognosa? Oh, scusa se tu non mi parli mai di quello che provi!”

La bionda fa per lasciare la sala ma Klaus la blocca sull’uscio della porta e la fa voltare verso di sé prendendole con delicatezza le spalle.

“Quello che volevo dire love è che dovresti sapere che ti amo e che l’aver organizzato tutta questa giornata solo per te dovrebbe esserne una prova. Sai
che per me niente ha senso se tu non sei contenta, sei la mia ragione di vita, o meglio, non vita e se tu un giorno decidessi di farla finita ti seguirei senza pensarci due volte perché benché io abbia passato quasi un millennio senza di te, il pensiero di passarne un altro da solo è inconcepibile. Ora possiamo andare a mangiare love? Altrimenti si raffredderà tutto quello che è stato preparato dallo staff”

Caroline annuisce e, qualche lacrima a rigarle il viso, si tuffa sulle labbra dell’ibrido, contenta di avere al suo fianco una persona così speciale.

La bionda poi allontana l’Originale da sé e si volta verso gli altri estremamente contenta.

“Forza, mangiamo! Voglio aprire i miei regali!”

 
 

Caroline batte le mani contenta quando entra, seguita dalla sua famiglia, in salone dove non può fare a meno di notare, seminascosto in un angolo, uno stand con sopra un telone nero su cui la vampira si fionda immediatamente trovando davanti a sé i capi migliori di sempre della linea d’abbigliamento di Alexander McQueen, da sempre suo stilista preferito.

Caroline si volta, gli occhi sognanti e la bocca spalancata, verso Rebekah, certa che l’Originaria sia l’unica tra le sue amiche ad averle potuto fare un
regalo del genere.

“Come hai fatto?”

Rebekah sorride e le fa l’occhiolino.

“Ognuno ha i suoi segreti. Questo è da parte anche di Esther, sarebbe voluta esserci oggi ma lei e Karl erano.. impegnati”

Klaus guarda disgustato la sorella.

“Frequenta ancora quello pseudo stregone?”

Rebekah, divertita dalla gelosia del fratello, sorride e si siede composta su un divano prima di rispondere.

“Si Nik e comunque Karl è uno stregone molto potente, ha più di 600 anni!”

Klaus minimizza con un’alzata di mani come se per lui qualsiasi età avesse avuto il nuovo compagno della madre per lui sarebbe stato sempre indegno,
ma infondo la donna aveva diritto ad essere felice perciò l’ibrido non replica e si risiede mentre Caroline si accomoda al suo fianco pronta a ricevere il prossimo regalo.

Alla bionda si avvicina subito Stefan il quale, sorridendole, le porge un pacchetto rettangolare che la vampira scarta curiosa ritrovando all’interno della
carta da regali uno splendido quadernino rilegato in pelle con sopra inciso il suo nome.

La ragazza guarda sorridente Stefan.

“Mi hai regalato un diario?”

Il vampiro dagli occhi di giada annuisce e si siede sul divano di fronte alla ragazza prima di replicare.

“Si, perché l’eternità è lunga e la memoria non sempre aiuta a ricordare tutti gli eventi o le sensazioni, scriverlo su carta invece si o almeno con me l’ha
fatto”

Caroline sorride contenta e si avvicina all’amico per poterlo abbracciare.

“Grazie Stef è un regalo bellissimo e grazie anche a te sister, il tuo regalo è stupendo”

Rebekah sorride, era felice di sapere che il suo regalo era stato apprezzato anche se era piuttosto certa della sua idea.

 E mentre la bionda si risiede Katherine, un sorriso birichino sulle labbra, le si avvicina con una grande scatola di raso in mano.

Caroline, convinta che si tratti di un abito, rimane piuttosto sorpresa e imbarazzata nel constatare che invece quello che ha tra le mani è un completino
intimo, ma non un classico completo slip reggiseno, quello che le ha regalato Katherine è un bustino di pelle nera con giarrettiera in pelle integrata e un
minuscolo tanga come pezzo inferiore.

La bionda, il viso in fiamme, fa ricadere rapidamente il regalo nella sua scatola e guarda la vampira imbarazzata.

“Kath! Ti sembra un regalo da fare? Almeno avresti potuto avvertirmi di non aprirlo davanti a tutti!”

La Petrova non può fare a meno, come gli altri, di ridere del tono stridulo usato da Caroline mentre si stringe nelle spalle.

“Tutte hanno diritto a un completino sexy. Non pretenderai di indossare cotone a vita, vero?”

Caroline arrossisce nuovamente mentre Klaus scoppia a ridere, se Katherine credeva veramente che la sua ragazza indossasse solo intimo di cotone si
sbagliava alla grande ma l’ibrido non vuole imbarazzare di più la giovane così evita di dire qualcosa e lascia che suo fratello maggiore si avvicini alla festeggiata.

“Caroline spero che possa piacerti questo regalo da parte mia e di Katerina, anche se Kathy ha voluto assecondare la sua innata capacità di essere
inopportuna era questo il tuo vero regalo”

Caroline accenna un sorriso in direzione dell’Antico e apre la custodia dell’astuccio di velluto rivelando lo splendido girocollo di diamanti dalla fattura antica
che la lascia a bocca aperta.

“Elijah è bellissimo! È un regalo esorbitante però, non posso accettarlo!”

La bionda fa per riconsegnare il regalo quando Katherine, seduta comodamente in poltrona, la blocca.

“Andiamo bionda pensi veramente che ci sia costato qualcosa? Se non avessi un fidanzato che vive su questa terra da più di mille anni e che ha
collezionato centinaia di gioielli nel corso dei secoli non te l’avrei mai fatta regalare”

Caroline solleva gli occhi al cielo esasperata dai commenti della vampira e posa nuovamente lo sguardo in quello scuro dell’Originale.

“Beh, allora grazie mille. Ad entrambi”

L’Antico piega le labbra in un debole sorriso e torna a sedersi a fianco della compagna mentre è il turno di Elena di avvicinarsi alla sua amica.

La mora, con un sorriso sulle labbra, le porge un pacchetto quadrato che, quando la bionda solleva il coperchio, scopre custodire una scatola di legno con
sopra inciso il segno dell’infinito.

La ragazza curiosa tira fuori la scatola dal pacchetto e la apre, trovando al suo interno una vasta collezione di foto, tutte ritraenti la vampira nei vari
momenti della sua vita; la bionda inizia a guardare uno ad uno i ritratti delle persone più importanti della sua vita: i suoi genitori nel giorno del loro matrimonio, lei appena nata in braccio alla madre, lei e sua madre al parco giochi, lei con suo padre sull’altalena, la prima foto con Elena, Bonnie, Matt e Tyler il primo giorno d’asilo e un’altra serie di foto con protagonisti i suoi amici nel corso degli anni quando erano ancora tutti umani.

La vampira continua a guardare sorridente le foto quando una le fa sorgere una domanda spontanea che porge senza ulteriori indugi all’amica di sempre.

“E questa dove diavolo l’hai presa?”

Elena si stringe nelle spalle e sorride divertita.

“Diciamo solo che potrei aver corrotto il fotografo che era quel giorno all’evento per farmi dare il negativo”

La bionda sorride e mostra a tutti la foto nella quale il suo volto e quello di Stefan, Elena e Damon sembravano ricordare un’altra epoca per quanto diversi da quelli odierni: il suo raggiante con una mano posata sul petto del vampiro corvino, il quale le avvolgeva con un sorriso forzato sulle labbra un braccio intorno alla vita mentre Stefan non poteva evitarsi di accennare un sorriso anche se la preoccupazione, tanto assente negli occhi di Elena, era presente nei suoi per avere intorno a sé il fratello.

Rebekah è la prima a chiedere alla vampira da dove venga la foto.

Caroline scambia uno sguardo rapido con i Salvatore ed Elena prima di rispondere.

“Beh, eravamo a una festa a casa del sindaco ed erano i primi tempi che Elena e Stefan stavano insieme e anche la prima volta che sono uscita, se così
si può dire, con Damon. Credo che si possa vedere tutta la mia felicità dal foulard che porto al collo”

La vampira scocca poi un’occhiata divertita al maggiore dei Salvatore il quale replica con uno sguardo bieco.

“In mia difesa posso dire che ti ho impedito di uscire di casa con quell’orrendo vestito giallo, era un oltraggio alla vista!”

Caroline solleva gli occhi al cielo e ripone le foto con cura nella scatola, non prima di aver verificato che non ci siano foto compromettenti con Matt o Tyler
ma solo con le sue amiche e con il suo attuale ragazzo e la loro famiglia, prima di voltarsi verso Elena con sguardo riconoscente.

“Grazie mille Lena, è il regalo più bello che potessi farmi, avere con me tutte queste foto come ricordo della mia vita è stupendo”

La doppelganger sorride e fa per replicare che è felice di averla resa contenta ma Damon si mette in mezzo e lancia alla vampira quello che, è chiaro a
tutti, è un libro.

“Fai sul serio? Se è Emily Dickinson o Jack London potrei non rispondere di me”

Il vampiro sogghigna ma non dice niente e lascia che una risata cristallina esca dalle labbra di Caroline quando si rendo conto che tipo di libro si tratti.

“Twilight? Mi hai regalato una copia di Twilight?”

Damon si stringe nelle spalle e sorride bieco.

“In memoria dei vecchi tempi. È autografato, guarda dentro”

Caroline, curiosa, apre la prima pagina del libro dove, contro ogni sua previsione non c’è l’autografo di Stephanie Mayer ma una dedica da parte del
Salvatore.

“A Caroline, per ricordarti che i vampiri veri alla luce del sole non brillano, ma bruciano, per quello però ci sono sempre gli anelli diurni. XOXO, Damon Salvatore”

La vampira ride di gusto e, mentre né il suo fidanzato, il quale non può che essere ingelosito dalla complicità dei due, né gli altri capiscono il senso della
dedica, lei coglie l’accenno alla loro storia e fa un gesto di ringraziamento con il capo.

“Vedrò di ricordarmelo, grazie Damon”

Quando arriva però il turno di Kol e Bonnie, Caroline deve spalancare gli occhi stupefatta quando si trova davanti una splendida parure completa di una
collana, un paio di graziosi orecchini e un bracciale in argento evidentemente antico impreziositi dai lapislazzuli.

Bonnie sorride dell’espressione della bionda e si appresta a fare le dovute precisazioni sul regalo.

“So che non ti è mai piaciuto più di tanto il tuo anello diurno, perciò ora potrai scegliere se indossare una collana, un bracciale, o gli orecchini per evitare
di friggere al sole”

Caroline sgrana, se possibile, ancora di più gli occhi e guarda l’amica stupita.

“Bonnie, è fantastico. Grazie mille!”

Le due amiche si abbracciano e quando si separano la bionda si getta anche addosso a Kol, il quale tira fuori dalla tasca dalla giacca sportiva una
bambola, una Barbie per l’esattezza, perfettamente uguale alla vampira.

“Se non ricordo male quando eravamo in viaggio per gli States ti sei ubriacata e hai iniziato a farneticare su quanto tutti ti paragonassero a una Barbie,
perciò mi sembra opportuno che tu ne abbia una dedicata a te”

La bionda ride di gusto e prende in mano la bambola accarezzandole i capelli e nota quanto la somiglianza con se stessa sia strabiliante.

“Beh, non posso che ringraziarti allora Kol. Ora il mio sogno di bambina è diventato realtà”

L’Originale ride e scompiglia i capelli alla vampira prima di risedersi, imitata da questa, sul divano.

Klaus poi aspetta che la bionda posi la bambola sul tavolino prima di voltarsi verso di lei.

“A quanto pare rimane solo il mio regalo love

Caroline posa una mano sul petto dell’ibrido prima che questo le consegni il suo regalo e lo guarda negli occhi sorridente.

“Non ce né alcun bisogno Nik. Tu mi hai già dato tantissimo, questa festa, questa casa, questa vita, te. Non ho bisogno di nient’altro”

Klaus sorride e accarezza con il dorso della mano una guancia alla vampira prima di sorriderle divertito.

“Nemmeno di una nuovissima American Express? Sai darling è intestata a te ed è illimitata”

Caroline dilata gli occhi e si allontana di scatto dall’Originale.

“Un’American Express Illimitata? Per me?”

Klaus annuisce e sorride, certo che con quel regalo avrebbe guadagnato, come se ce ne fosse bisogno, ulteriori punti con la vampira.

“Certolove a meno che tu non la voglia, in quel caso..”

Caroline non fa terminare la frase all’Originale che già l’ha abbracciato di slancio e l’ha fatto cadere sdraiato sul divano.

“Grazie. Grazie. Grazie. Dio quanto ti amo Nik!”

L’ibrido sorride e bacia sulle labbra la vampira che si lascia trasportare dalla passione strusciandosi di più addosso all’Originale mentre tutti quanti nella
sala invitano i due a staccarsi.

“O andiamo, avrete tutto il tempo per fare sesso dopo!”

“CAROLINE ANDIAMO!”

“Nik ti prego, non voglio vomitare la cena ora!”

E chi non dice niente è troppo divertito dalle facce disgustate degli altri in sala per poter aprire bocca ma spera lo stesso che la coppia si dia un certo
contegno.

E Caroline e Klaus sembrano capirlo perché si distanziano e, dopo essersi guardati per un lungo attimo negli occhi in una dichiarazione muta del loro
amore, si voltano verso gli altri sorridenti ed è la bionda ad alzarsi in piedi con fare autoritario, leggermente in contrasto con il grande sorriso sulle sue
labbra.

“Andiamo, che cos’è questo mortorio? È una festa, dobbiamo divertirci!”

E con questa frase la bionda dà inizio al vero e proprio party e lascia che le parole dolci siano sostituite dalle note della musica alta, dei balli e delle risate
che vanno avanti per tutta la notte facendo rilassare gli animi e regalando a tutti una serata di pura felicità che non potranno dimenticare così facilmente
perché in fondo anche se sono un gruppo di creature soprannaturali estremamente potenti, sono anche un gruppo di giovani adulti che agognano due sensazioni in particolare: la felicità e l’affetto di una famiglia.

E finalmente, chi oltre secoli e secoli, chi dopo soli 20 anni sono riusciti ad ottenerle entrambe, e questa volta la loro felicità non sarà effimera e nessuno
potrà rovinarla perché hanno trovato, ciascuno di loro, l’amore vero e i legami sinceri che sono destinati a durare per sempre. Always and forever.
 
 



Angolino Autrice:

Saaaalve! Eccomi qui, FINALMENTE, dopo un mese e 14 giorni a postare l’ultimo extra di questa storia. Non voglio perdermi in ulteriori chiacchiere e non voglio annoiarvi con le spiegazioni che mi hanno portato a postare così in ritardo, diciamo solo che l’ho fatto perché mi sono lasciata prendere da altre situazioni e ho messo in stand-by la mia passione: la scrittura. Non ho più intenzione di farlo però e mi metterò subito all’opera per scrivere i missing moment di questa storia con una struttura piuttosto semplice: rileggerò ogni capitolo (e apporterò modifiche o correzioni se necessario), poi scriverò il missing moment a riguardo (potranno essere anche più di uno, nel caso di più scene diverse le metterò comunque nello stesso capitolo) e spero di dare in questo modo una degna conclusione a questa mia storia che mi ha portato così tante soddisfazioni. Questa storia ha ricevuto migliaia di visualizzazioni totali e tantissimi apprezzamenti e questo non potrebbe che rendermi STRA STRA FELICE e ORGOGLIOSA. G-R-A-Z-I-E!!! Se oggi potrete leggere la fine della storia è solo grazie a voi che avete letto, recensito, preferito, seguito o ricordato la mia FF. E una menzione speciale và alla mia amica  
ErikaconlaK  che è stata fondamentale per me in questo mese e mezzo perché mi ha spronata e motivata a continuare con il capitolo: Thank you so much darling!
Spero di ritrovarvi presto e che mi facciate sapere cosa pensate del capitolo (peraltro lunghissimo) un bacione, Alessandra.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1034621