Jack The Lads Swing.

di Chasing dreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oritsé. ***
Capitolo 2: *** JB. ***
Capitolo 3: *** Marvin ***
Capitolo 4: *** Aston. ***



Capitolo 1
*** Oritsé. ***


Oritsé.
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Se solo riuscire a spiegare come mi sento servisse a qualcosa, come tornare indietro nel tempo,giuro che lo farei. Non che io abbia qualche rimpianto, o almeno credo, ma ritrovarmi di nuovo tra le sue braccia, ancora una volta, mi farebbe almeno smettere di stare qui, sdraiato su questo divanetto in pelle marrone a versare lacrime su una storia ormai finita, ( anche se per me in realtà non lo è mai stata) di cui conservo ancora ogni minimo ricordo. Ogni volta che poggio la testa su quei dannati cuscini già so che non riuscirò a dormire, e appena provo a chiudere gli occhi, invece del buio, vedo lei: i suoi occhi profondi e color caffè, il naso “a patata” rivolto all’insù, e i suoi capelli lisci e scuri, nerissimi. Penso a lei in continuazione, anche se so che non mi farà sentire meglio. Il fatto è che non riesco a farne a meno. Mi sembra solo ieri che potevo intrecciare le mie dita tra le sue e baciare le sue labbra sottili, mentre adesso, invece, l’unica cosa che posso fare è osservare quell’amore distrutto in mille pezzi, come cocci di un vaso rotto. Penso che potrei ricordare a lungo, o forse addirittura per sempre - se davvero un per sempre esiste - tutte le cose che facevamo e il sentimento speciale che ci legava, ma col tempo i contorni delle cose e dei pensieri mi potrebbero apparire un po’ sfocati, addirittura la sua voce calda e leggermente roca che mi sembra ancora di sentire mentre mi sussurra “Ti amo”. Ma se realmente mi amava, allora perché mi ha tradito? Perché?
Spesso cerco di frugare nella memoria per trovare un mio sbaglio, un mio gesto, una mia parola, o una mia noncuranza nei suoi confronti, talmente grande da aver fatto sì che il suo amore per me cessasse. E quando non lo trovo, dico a me stesso che devo concentrarmi meglio, “sforzati! - mi ripeto - coraggio!” ma so bene di non aver provocato, né tantomeno meritato tutto questo. Mi addosserei tutte le colpe del mondo, se solo ce le avessi, oppure potrei prendermi le sue. Farei anche quello, se solo potesse cambiare le cose.
Sei un coglione, Oritsé, un coglione. O forse sei solo innamorato.
E di chi, poi? Di una ragazza troppo bella per pensare che sia stata davvero mia, che mi affascinava con i suoi sorrisi maliziosi e la sua aria misteriosa, sempre sfuggente, tanto che certe volte penso di non averla mai avuta veramente. Ma io, con tutto quello che so di lei, potrei scriverci un libro.
Amava sgranocchiare le patatine fritte del McDonald’s, ma non sopportava quando le si appiccicava l’olio sulle dita, che si portava alla bocca cercando di asciugare.
Amava le scarpe col tacco dodici e non metteva mai le converse. “Non si addicono per niente a una ragazza”, diceva.
Amava guardare dal finestrino della macchina per ammirare il paesaggio intorno.
Amava… me. O forse no, mi sono solo sbagliato. Capita.
Non le piaceva fare lunghe file al supermercato, né stare troppo tempo accalcata in mezzo ad una folla di sconosciuti.
Le piaceva vestire all’ultima moda, anche se non aveva bisogno di far sì che venisse notata. Quello succedeva comunque, che lo volesse o no.
Non le piaceva il colore grigio, per lei era troppo triste. Preferiva il colore blu scuro di un cielo stellato. “E’ il momento migliore della giornata, non trovi?” mi diceva. Per andare a letto con un altro, aggiungerei.
Tutti mi ripetono che dovrei dimenticarla, come se potesse bastare il fatto che qualcuno me lo dica. Ma ho imparato che nella vita, non sempre siamo completamente soddisfatti di quello che abbiamo, e non ci resta che accontentarci accettando la realtà dei fatti. E’ stata lei la prima a dire “addio”, e un giorno o l’altro toccherà anche a me doverlo fare. Ma non adesso, non ora.
Mi alzo dal divano, camminando avanti e indietro fino a non sentirmi più le gambe. Avvicinatomi alla mensoletta del camino, guardando una sua foto, mi sento ribollire il sangue. Se dovessi descrivere con un colore quello che sto provando sceglierei il rosso, che guarda caso rappresenta sia l’amore che la rabbia.
La giro e la rigiro tra le mani, osservandola per un lungo istante e cercando di catturare tutte le cose che mi hanno fatto innamorare di lei per imprimerle nella mia mente: la sua voglia di libertà, la sua intraprendenza, il suo buttarsi indietro i lunghi capelli con un gesto della mano, la sua sregolatezza, i suoi baci di fuoco. Ah, dimenticavo, lei non metteva mai il rossetto, o qualsiasi altro trucco, ma era bella lo stesso.
Mi mancherà tutto di lei, anche i lati che non conoscerò mai, ma che probabilmente quel Denis saprà alla perfezione. Come hai potuto farmi questo, proprio tu, amore mio? Sento gli occhi bruciare mentre una lacrima cerca di scendere, ma io la blocco: piangere è un circolo vizioso, una specie di dipendenza, che quando ci prendi l’abitudine non riesci più a smettere. La guardo un’ultima volta, prima di riporla di nuovo sulla mensola. Pronuncio il suo nome piano, assaporando ogni singola lettera.
C a t l e e n.
E mentre ti chiamo dentro di me, tu non rispondi.
I'm never gonna stop, missing you, still be loving you 
Wishing you was still mine, 
I'm never gonna stop, thinking about, 
What we were doing now, if you were still in my life

As long as I am here on this crowd, I’m gonna be singing.

Salve!:) Ecco il primo capitolo di questa storia. Spero che vi sia piaciuto, anche se forse è un pò triste..Ho stravolto molto Oritsé, che è una persona molto allegra e sempre con la battuta pronta, e l'ho fatto essere la vittima di una storia finita male, poverino hahahahah
Ho voluto fare questa storia sui JLS perchè tengo molto a questa band, e non mi sembrava giusto che non ci fossero ancora storie su di loto qui su EFP!:) 
Ci tengo molto a sapere cosa ne pensate...magari lasciate una piccola recensione :3
Baci, 
Giada xx

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Capitolo 2
*** JB. ***


 JB 
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Ricordo ancora cosa mi aveva detto Aston : "Niente preoccupazioni, niente ragazze. Solo divertimento!" 
Ok, vada per il "niente preoccupazioni", vada per il "solo divertimento" ma il "niente ragazze" mi sembra una cavolata assurda. Insomma lui che dice "niente ragazze"? A parte che ovunque vada le ragazze cadono ai suoi piedi, ma lui che dice "NO" ad una ragazza mi sembra complicato. 
Ricordo ancora quel giorno in cui, uscendo dalla camera disse "Oggi niente ragazze, sono vestito male" fosse stato vero.. Quando uscii per comprare lo zucchero, arrivato al centro lo vidi flirtare spudoratamente con una ragazza seduta al bar, non che a lei desse fastidio, figuriamoci.
Siamo realisti, quando hai davanti un ragazzo del genere, chi sta a guardare come ti vesti? 
In sostanza, quando Aston dice niente ragazze, non c'è da fidarsi. 
-Ricordami perchè siamo qui- chiedo disperato.
-Aston voleva farci conoscere i suoi amici- risponde Oritsé .
-Ah interessante!- esclamo io, non che a me non piaccia andare in discoteca, anzi, ma è circa un' ora che il nostro caro Aston ci ha lasciati qui, dicendo che sarebbe tornato subito. 

Il DJ fa partire una canzone così allegra che non riesco proprio a restare fermo. 
Pur seduto sul divano, mi muovo.
-Dai Oritsé, fammi compagnia- gli chiedo, di certo ad Oritsé non c'è bisogno di supplicarlo, quando c'è da divertirsi lui c'è. Forse è ciò che mi piace di più del suo carattere, il sapersi divertire ma allo stesso tempo sapere restare serio quando la situazione lo richiede.
Ci alziamo, rimanendo vicino al divano, per non lasciare da solo Marvin, che non aveva la benché minima intenzione di alzarsi per divertirsi con noi.
La musica finisce, ci apprestiamo a sederci di nuovo. 
-Cosa fai Marvin?- Dò una pacca sulla spalla al nostro amico che guarda un punto indefinito. Seguo il suo sguardo e davanti a noi c' erano due ragazze che ci fissano incessantemente. 
Rivolgiamo loro un sorriso e alziamo la mano per salutarle, quasi diventano bianche, l' unica cosa che sono riuscite a fare è urlare un "Oddio i JLS ci hanno sorriso!!", nemmeno si sono accorte dell' assenza di Aston per quanto erano eccitate. 
-Credo che siano nostre fan- accenno io.
-Dai? Che ragazzo perspicace che sei- risponde Marvin. 
-Fai poco lo sveglio- mi lamento io, mentre Oritsé, seccato, alza gli occhi al cielo. 
Marvin, con la sua solita tranquillità, si avvicina alle due ragazze che, a stento, riescono a mantenere un pò di lucidità. 
Man mano che Marvin gli si avvicina i loro visi prendono colorito e le loro gambe tremano come foglie. Cercano di parlare ma le parole muoiono in gola, rimangono lì, ad aspettare che Marvin le raggiunga.
-Ciao, sono Marvin- si presenta.
-Lo sappiamo- rispondono loro in coro, sono così carine mentre arrossiscono che mi spunta un sorriso sul viso. 
E' la reazione che ho sempre avuto nel vedere le nostre fan emozionarsi davanti noi:mi sento importante. 
-Sono Jade- risponde la ragazza dai capelli biondi.
 -Sono Cheyenne- risponde l' altra.
Mi avvicino anche io, mi presento sorridendogli.
-Sono Oritsé- Si avvicina lui. 
Le ragazze stanno lì, ad ascoltarci come se fossimo chissà cosa. 
In realtà, sono molto tranquille. Ci stiamo parlando come degli amici che non si vedono da tanto tempo. Ci fanno i complimenti per il nostro nuovo singolo, e per gli altri CD. 
Soddisfatte della chiacchierata se ne vanno via, lasciandoci di nuovo su quel divano ad annoiarci. 
Riparte la musica e, come se avessero premuto il tasto di accensione, torniamo a ballare e scatenarci, in attesa del ritorno del nostro amico. 
-Che noia!- sospira Oritsé - Aston non c'è, Marvin se ne sta lì a messaggiare con la sua cara mogliettina- continua seccato.
-Già, ma questa noia durerà per poco- rispondo io.
Marvin, uscito dal suo momento di trance, mi guarda. Il suo è uno sguardo impaurito
 -Ho paura!-  mi dice.
-Di che?- rispondo io.
-Di te!- 
-Non devi averne!-
-Sicuro?- Si intromette Oritsé 
-Certo, anzi, dovreste ringraziarmi- i due mi rivolgono uno sguardo di sbieco.
 -Te?- continua Marvin. 
-Si. - A volte mi chiedo come faccia ad avere queste idee straordinarie- Continuo, più per parlare a me stesso che ai miei amici. 
-Cosa vorresti fare?- mi chiede intimorito Marvin.
-1. Divertirci 
2. Trovare Aston- rispondo io con tono secco. 
 
Cerco Aston per la sala, scorgo gli sguardi della gente mentre mi giro per cercarlo, ma attorno a me vedo solo gente ubriaca o semplicemente brilla. 
Guardo di fronte a me e, finalmente, lo vedo mentre parla con i suoi amici. 
-Vieni con me!- lo trascino io, senza nemmeno sapere se lui voglia o no. 
Sfilo dalla mia tasca una chiavetta, la famosa chiavetta del computer che non abbandono mai a casa, dentro ci sono le nostre canzoni, le nostre foto di qualche uscita fra noi o anche qualche foto con le nostre fan. 
Mi avvicino al DJ e gli lascio la chiavetta.
 -Traccia 9!- gli urlo, mentre Aston va a prendere Marvin ed Oritsé che ci aspettano ancora su quel divano. 
Raggiungo il centro della pista, mentre vedo arrivare Aston ed Oritsé.
 -Marvin?- chiedo io. 
-Non é voluto venire- risponde Aston. 
Mi avvicino a Marvin con fare minaccioso, invitandolo gentilmente a ballare con noi. 
Lo so che non è un tipo da discoteca, Marvin è un ragazzo che preferisce starsene a casa con la moglie magari guardando un film sul divano e con un pacchetto di patatine in mezzo. 
Ma, questa sera Aston ci ha trascinati qui e qualcosa si dovrà pur fare, no? Mica si può restare su un divano fermi senza divertirsi. 
-No! Lo sai che non amo queste cose- ribatte lui.
-Dai, vieni! Guarda che il DJ sta mettendo la nostra musica. Che fai, non la balli?- 
-Ma io sono sposato- ribatte ancora.
-Marvin, tua moglie non ti chiederà il divorzio perché ti sei divertito una sera con gli amici- lo riprendo io. 
Con la mia solita tranquillità lo trascino in pista.
 -Ma io sono un bravo ragazzo!- urla lui.
-Si, tua moglie già lo sa. E' per questo che ti ha sposato, ricordi? Non ti chiederà il divorzio, non si farà scappare un bocconcino come te. Sta’ sereno- gli urlo io. 
In questo momento tutti noi, i JLS, ci troviamo in pista. 
Questo è il nostro mondo, è secondo solo al palco. 
Oh,il palco, è il nostro piccolo mondo. L' unico posto capace di farci divertire mentre chi ci odia sta a casa o chissà dove a invidiarci. 
Il nostro piccolo mondo, composto solo da noi e i nostri fan, che rendono speciale tutto questo, che ci rendono speciali. 
Quando le incontriamo ci riempiono di regali, di parole dolci.
 "siete bravissimi", "siete bellissimi" ci dicono. 
A volte vorrei rispondere che sono loro bellissime, che sono loro speciali.
Ci parlano delle emozioni che gli trasmettiamo, ma non sanno cosa loro ci fanno provare. Loro che rendono il nostro sogno una "splendida realtà". 
Nella sala parte "She makes me wanna" 
 
  

 Oh oh oh oh oh oh OK!
Its dev and JLS! JLS!
Oh oh oh oh oh oh
Yeah

Oh oh oh oh oh oh
La musica inizia a riempire la stanza, ed insieme a lei, le mie vene. 
E' così, la musica mi riempie di energia e passione. 
Stare fermo con la musica accesa non è da me. 
Per questo sono un cantante.
Cantare, ballare.. Basta che ci sia la musica a stimolarmi.
Iniziamo a muoverci, non abbiamo mosse prestabilite. 
La coreografia del video? Completamente dimenticata, vogliamo sorprendere, noi non abbiamo "copioni" da seguire. 
L' unica cosa che facciamo è lasciare che la musica muova le nostre gambe, le nostre braccia. 
 

I can’t explain what’s got into me
My sanity is in the passenger seat
I let her drive, she is my guide
We’re flying reckless tonight

 

Si, non so proprio cosa mi succede quando la musica si accende. 
Le energie per ribellarmi sono pari a zero. 
Mi lascio trasportare, lascio che sia lei a prendere il controllo della situazione. 
E' la mia guida. 
Stasera, con le urla e gli apprezzamenti di chi ci sta attorno, mi lascio andare più del solito. 
E' un po’ come se stessi su una stella, che mi porta in alto, fino a raggiungere la luna. 
E' questo ciò che sento, mentre mi muovo. 
 
 
La musica è finita, la magia è finita. 
I miei muscoli rimangono fissi, senza aver voglia di muoversi. 
Attorno a noi si sentono solo gli applausi e, più in là, quelle nostre fan che ci guardano con un largo sorriso. 
Parte di nuovo la musica, e la voglia di ballare si fa sentire di nuovo.
Vado verso le nostre fan, stringo loro la mano, e le porto al centro della pista per farle ballare con noi. 
Adesso si che la serata è divertente, adesso si che mi diverto. 
Perché, seconde me, gli ingredienti di una serata di divertimenti sono: musica (se possibile karaoke, così da poter anche cantare) e amici. 
Perché questo è ciò che mi fa venire voglia di stare sveglio tutta la notte, in qualsiasi posto. 

London to Jamaica,
L.A. to Africa
She makes me wanna
Oh oh oh oh oh oh!

 

Ecco qui il secondo capitolo. 
Questo capitolo è su JB. 
Aston trascina i ragazzi in discoteca e li abbandona, ma JB annoiato, cerca di divertirsi. 
Ho parlato un pò di tutto dal punto dal suo punto di vista a partire dai suoi amici alle fan. 
Spero veramente che vi piaccia e che recensiate. 
Se volete seguirmi su twitter, io sono @Tata15994. 
A presto,
Tania :)

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Capitolo 3
*** Marvin ***


MARVIN 
 

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Play. 
E' bastato solo un tasto per tornare indietro a quel giorno, in cui il mondo mi è crollato addosso. 
Ricordo ancora la voce di mio padre, rotta dai singhiozzi che mi diceva che mia nonna non c' era più. 
Lo guardai negli occhi, mentre i miei diventavano poco a poco rossi ed il bruciore si faceva sempre più forte, tanto come il dolore della ferita che si stava creando. 
"La nonna non c'è più" sono le uniche parole che mio padre riuscì a dire, prima che il mio urlò squarciò il silenzio che c' era alle mie spalle. 
Pronunciai un "NO" secco, pieno di dolore. Mio padre mi guardò, si avvicinò e mi abbracciò come se fossi un bambino da coccolare, un bambino che aveva bisogno del calore del padre. 
E in effetti lo ero. 
Ero diventato debole, le mani che poggiai sul mio viso tremavano da non riuscire nemmeno a reggerne il peso, appesantito delle lacrime che non tardarono ad arrivare. 
Avevo un peso nel cuore, lei mi era sempre stata accanto ed io? Quando ha avuto bisogno dov' ero? Neanche me lo ricordavo più, la mia mente ormai si era svuotata. 
Neanche ricordavo il mio nome, che era così facile: "Marvin". Ma in quel momento tutto mi sembrava così difficile, persino fare un passo. 
Mio padre mi incitò a sedermi, mi porse la sedia ed io senza pensarci mi ci sedetti con uno scatto veloce. 
Cominciai ad avere dei flash delle giornate insieme a lei, di quelle vacanze trascorse a casa sua, la cui porta per me era sempre aperta.
 
Cos you’re the only I let in
Tell me how to stop this feeling spreading
I’m hoping somehow that you know ooh ooh
 
Era l' unica che con un semplice sguardo riusciva a capirmi. 
Ogni tanto, quando non vedeva il sorriso sulle mie labbra, si sedeva vicino chiedendomi cosa avessi, ed io mi aprivo parlandole dei miei problemi.
Ogni volta che avevo bisogno di qualcuno che asciugasse le mie lacrime lei c' era, pronta a subirsi tutti i miei discorsi che alle volte la tenevano sveglia fino alle undici di notte, e lei non si stancava mai. 
Mi guardava incessantemente negli occhi e nei suoi leggevo la tristezza, la mia tristezza che sembrava quasi l' assorbisse rendendola sua. 
Sembrava come se volesse per davvero capirmi e, essendo consapevole che questo fosse l' unico modo per farlo, si immedesimava in me per cercare di darmi dei consigli. 
I suoi consigli, quanto mi mancano. Per me erano importanti, li seguivo sempre. E' sempre stata una guida. Non che i miei genitori non lo fossero, ma tra me e mia nonna c'è sempre stato un certo feeling.
Forse è per questo che a distanza di tempo la sua assenza mi fa ancora male. 
Spero soltanto che lei sappia che le volevo bene e che continuo a volergliene nonostante l' ultimo periodo non ci sono stato spesso a causa del lavoro. 
A volte mi osservo allo specchio e mi guardo sperando di trovare qualche tratto del suo viso sul mio, ma niente. 
L' hanno sempre detto che io non le somigliavo per niente e saperlo non mi ha mai dato tanto fastidio come ora.
 
Lets just get back together
We should’ve never broke up
They’re telling me
That my heart wont beat again
We should have stayed together
 
I ricordi continuano ad impossessarsi della mia mente lasciandomi il sapore amaro della nostalgia. 
Vorrei tornare indietro a quando ridevamo insieme per qualche mia battuta uscita male, me l' ha sempre detto che ero un pessimo comico. 
Come dice questa canzone, non avremmo mai dovuto lasciarci, perchè io ho bisogno di lei come lei ha bisogno di me. 
Dovevamo stare ancora insieme, ancora per un pò. 
Ed è in questi momenti, in cui la sua assenza si fa sentire, che mi rendo conto che sono ancora una bambino che ha ancora bisogno del suo punto di riferimento.
 
I need you back in my arms
I need love CPR
Cos its getting so cold ooh
I need you back again
Or else Ill never mend
 
Ed io ho bisogno del mio. 
Ho bisogno del suo amore, ho bisogno di qualcuno da tenere tra le braccia, da difendere. 
Ho semplicemente bisogno di mia nonna. 
Quella nonna presente fisicamente accanto a me. 
Ho bisogno di lei ancora, per non commettere degli errori, per rendere la mia vita migliore. Per rendermi migliore. 
Senza di lei credo di non riuscirci, perchè sento di aver perso la strada e di trovarmi in un punto di non ritorno e senza indicazioni. 
 
Lets just get back together
We should have never broke up
 
Torna da me, lasciatela tornare da me. 
Perchè io lo so, lei vuole venire ad abbracciarmi e asciugarmi le lacrime che stanno uscendo dagli occhi.
Vuole starmi accanto, come ha sempre fatto. 
Non avrebbe mai dovuto lasciarmi, questo lo so, ma se le date l' opportunità lei verrebbe da me senza pensarci due volte. 
 
Its killing me
 
Quest' assenza mi sta uccidendo. 
Certo, il tempo, come mi hanno sempre detto, mi sta aiutando a guarire la ferita ma è rimasta ancora aperta. 
Aperta, come quel periodo in cui niente mi aiutava a distrarmi, neanche sapere che il nostro primo singolo era salito al primo posto della classifica.
Nemmeno quello, nonostante l' importanza che aveva quella canzone, Beat Again. 
E' stato il nostro primo singolo in assoluto, da cui dipendeva il futuro della band. 
Una canzone che, come se fosse il gioco del destino, rappresenta il mio stato d' animo. 
Quella canzone che amavo già dal momento della registrazione, ignaro che poi sarebbe stato ciò che avrei sentito.
Una canzone da cui dipendevo io.
Era importante, lo sapevo bene come lo sapeva bene anche lei. 
E allora perchè se n'era andata prima dell' arrivo di questa notizia? Perchè non ho potuto dividere questa gioia con lei? 
 
La canzone continua ancora a diffondersi per la stanza, mentre io mi avvicino alla finestra e guardo il cielo pensando che forse l' arrivo del nostro singolo al primo posto della classifica è anche merito suo. 
Forse è un suo ultimo regalo, forse era un modo per dirmi "Ehi piccolino, non preoccuparti, ci sarò sempre e comunque per te". 
E allora nonna, guardami, controllami e indicami la cosa giusta da fare, mi fido di te. 
 
I’m beggin’ please don’t let me go
 
Salve sono di nuovo io, Tania. 
Questo capitolo, invece, è su Marvin. 
Parla della perdita di sua nonna, avvenuta nel periodo in cui, il loro primo singolo, ha raggiunto il primo posto della classifica. 
In alcuni punti mi sono spinta un pò di più nel raccontare, spero solo di non aver fatto casini.  
Spero, inoltre, che vi piaccia e che lasciate delle recensione
A presto, 
Tania

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Capitolo 4
*** Aston. ***


Aston.

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Sono nel bel mezzo di una signing. Mentre sto firmando gli autografi, un urlo di un’ intensità impressionante arriva alle mie orecchie, facendomi immediatamente alzare lo sguardo:
“Aaaaaaaast!”
In mezzo a tutta questa confusione, popolata da un’ innumerevole quantità di facce e di altrettante voci che risuonano, non riesco a riconoscere chi l’abbia detto, o meglio, gridato. Ovviamente.
Abbasso nuovamente lo sguardo sulle cartoline con le nostre quattro facce, che aspettano solo la mia firma, una A un po’ attorcigliata terminante in uno scarabocchio. Le nostre fan mi passano davanti, sono tantissime, e io sorrido a ognuna di loro. Il nostro incontro dura un attimo ma è la manciata di secondi più bella che possa esistere, un momento in cui poter dimostrare la mia assoluta gratitudine per il fatto di essere qui dove sono, a fare il lavoro che amo e che ho sempre sogn.. 
“Astooooooon! Ti amoooooo!”
Mi mordicchio il labbro inferiore un po’ imbarazzato, aprendo poi la bocca in un timido sorriso. Nonostante il trambusto credo di riuscire a riconoscere la sua voce.: è la ragazza di prima. Stavolta non me la lascio scappare, e la seguo con lo sguardo mentre si avvicina dove io e i ragazzi siamo seduti. La osservo: è una ragazza un po’ rotondetta dagli occhi color cioccolato e con i capelli rossi, che ricoprono in parte le sue guance paffute. Indossa una t-shirt nera con la scritta “JLS” e sullo sfondo la copertina del nostro primo album. Oh no, che faccia da idiota che avevo! E lo penso anche se qualcuno potrebbe dire (come è già successo):
“Ma no, eri figo!” Si vabbè, come no. Guance scavate, capelli dritti come un istrice, e tanto per finire, quel naso schiacciato. Per fortuna adesso sono migliorato (modestamente).
Mentre faccio queste riflessioni, la ragazza si ferma davanti a me, fissandomi con gli occhi spalancati e poi portandosi una mano alla bocca.
“Ciao”, le dico.

Lei emette un gridolino acuto, facendomi sussultare. In teoria dovrei essermi abituato a questo genere di cose, ma ogni volta in realtà è sempre come se fosse la prima volta, davvero. Non è passato che un secondo, e già il suo viso si sta inondando di lacrime. Credo di non poter mai capire fino in fondo come io sia arrivato a far piangere delle ragazze.
Intanto in mezzo a noi la confusione aumenta, tanto che la ragazza, a cui tendo la mano per farle tornare il sorriso, non riesce a sentire i miei “Non piangere” e “Dai, piccola”. La guardo mentre continua a singhiozzare , e mi fa così tanta tenerezza che vorrei stringerla forte forte tra le mie braccia, rassicurarla. Faccio per alzarmi, ma una guardia del corpo si fa avanti, mettendosi tra noi e allontanandoci.
Vedo la sua mano allungarsi verso di me. Mentre la stringo sento uno strano movimento delle sue dita, sembra quasi che mi stia facendo il solletico.
Succede tutto in un attimo: il mio sguardo interrogativo, il suo invece più sereno anche se ancora rosso dall’emozione, io che stendo il palmo della mano e trovo…un foglietto? Lo spiego frettolosamente, curioso di leggere quello che c’è scritto.
“No, non mi dire! Ti hanno lasciato il numero!” scherza JB al mio fianco. Sempre il solito, Gill.
“Ma se non ho ancora letto!”
“Beh, quando lo farai tienimi informato!” mi risponde, concludendo con un occhiolino e una risata.
Il resto del tempo trascorre velocemente, tra autografi e incontri con un numero imprecisabile di fan. E sono qui, tutte per noi. E’ fantastico.
Le JLSters sono meravigliose, bellissime, energiche, dedicate. In una parola, perfette.
C’è solo una cosa che…ecco, mi fa un certo effetto. Non voglio dire che mi dia fastidio, questo no, (come potrebbe?) ma… mi fa un certo effetto.
Di solito nelle boyband c’è sempre un cantante che “spicca”, non perché abbia più talento degli altri, semplicemente perché è quello che, per una ragione o per un’altra, piace di più ( basti pensare a Nick Carter o Lee Ryan) e sembra che nella nostra le fan abbiano scelto me. A sentire loro sono “il più sexy del mondo”, “la bellezza fatta persona”, e addirittura “un angelo sceso dal cielo con una voce che fa sognare”. Ho saputo anche che su Twitter, sotto le mie foto, molte scrivono diversi commenti, in cui mi ribattezzano “Fisico a tartaruga”. E pensare che io non le ho mai sopportate, le tartarughe. Nonostante questo piccolo dettaglio devo dire che i loro apprezzamenti mi lusingano molto, e delle volte mi lasciano spiazzato per la loro schiettezza. Tipo, qualche mese fa eravamo in America, ed una ragazza mi fa :
“Ti andrebbe di farci una foto?”
Io avevo accettato sorridendo, e, avvicinatomi a lei, mentre le mie braccia si posavano sulle sue spalle, le sue si erano appoggiate con una manata sul mio didietro, con un imbarazzo da parte mia che non sto qui a raccontare. I ragazzi mi presero in giro per tutto il tempo, quella volta.
Certe ragazze sono molto…intraprendenti. Altre invece sono più timide e tranquille, peccato che siano molto di meno rispetto alle prime.
La signing, dopo due ore, sta finendo. Firmo gli ultimo autografi, regalo gli ultimi sorrisi, mi guardo intorno ammirando la schiera di fan che riempie questo posto e tra le labbra sussurro un “grazie”. Io e i ragazzi ci alziamo, raggiunti da un manager e dalle guardie del corpo che ci accompagnano fuori. Molte fan si accalcano verso l’uscita, alcune in lacrime, altre urlanti, altre ancora a correre.
Un “Marry me Merrygold!” mi arriva forte e chiaro mentre mi sto facendo spazio tra la folla. Sorrido. Ma davvero sono così…desiderabile?
“Aston! Astoooon! Sei bellissimooooo!” Sorrido di nuovo.
“Ragazzi non ve ne andate!” esclama una ragazza, con voce disperata.
Marvin si gira e saluta tutti con la mano, seguito a ruota da me, Oritsé, e JB.
“Vi vogliamo bene!” grido. Adesso sono io quello a fare casino.
Siamo in macchina, e tra poco torneremo al nostro albergo. Seduto sui sedili posteriori mi ricordo del biglietto che quella ragazza mi aveva dato. Frugo bene nella tasca sinistra: niente. Sarà in quella destra? Si, eccolo. E’ un po’ spiegazzato, ma eccolo. Lo apro.
“A scuola tutti mi dicono che sono grassa, brutta e inutile. Ma sai una cosa? Io non dò ascolto alle loro parole, anche se mi fanno male. Come tutte le ragazze ho bisogno di essere amata, apprezzata, o semplicemente considerata. E se loro non vogliono amarmi, apprezzarmi, preferendo considerarmi un oggetto piuttosto che una persona, facciano pure. Io ho TE. Se non sono nulla per loro, voglio esserlo almeno per te, che sei il mio idolo e la mia forza. Tu non lo sai, ma ogni volta che ascolto Love You More e la tua voce mi sussurra nelle cuffie “ ‘Cause everyday I love you a little bit more” mi sento bellissima come non mai. E lì mi rendo conto che niente o nessuno potrà mai distruggermi. Se a volermi bene ci sei tu, non c’è nemmeno un motivo per cui io non debba essere felice.”
                                                                                               Grazie di tutto. Jess xx
 
Rimango per un lungo minuto a fissare questo foglio che ho in mano, e ogni singola riga mi scorre di nuovo nella mente. Senza nemmeno sapere perché, prendo carta e penna. Cerco di non fare rumore per non svegliare JB che russa da un’ora, e gli altri due che si sono appena addormentati. Preso tutto quello che mi serve, comincio a scrivere:
“Ehy. Grazie a te per queste bellissime parole, mi hai fatto quasi commuovere, sai? Capisco molto bene quello che stai provando: il non essere accettati all’interno di un gruppo di persone non è una cosa facile da affrontare e fa molto soffrire. Quando avevo solo undici anni, visto che ero il più piccolino della classe, ero stato preso di mira da alcuni miei compagni, che per il fatto di essere più grandi di me, alti e di corporatura robusta, mi incutevano molto timore. Io, che ero mingherlino, non sapevo affatto come difendermi e tutte le volte che loro mi lanciavano oggetti addosso, mi svuotavano lo zaino, mangiavano la mia merenda oppure buttavano i miei quaderni fuori dalla finestra rimanevo lì fermo, immobile. Ho vissuto quello che tutti chiamano “bullismo”. Ma poi un giorno ho trovato il coraggio di di raccontare tutto a mia madre e a parlarne anche con le maestre, e nessuno mi ha più disturbato. Nessuno ha il diritto di fare del male a qualcun altro. E sì, hai ragione, sei bellissima. Anzi, sai una cosa? Sei la ragazza più hot del mondo. E hai tutti i pezzi del mio cuore.
Girl I owe it all to you. No one, no one,  had aver reached me
You fixed all the pieces and you’re standing right in front of me
And my life is starting all over again
Like the sun coming up on a brand new day
Starting right here, starting right now,
You and me, girl, won’t let anybody stop us now
‘Cause my life is starting all over again.
You've got all the pieces of my heart
You've got all the pieces.

                                                                                                        Ti voglio bene.
                                                                                                              Aston. xx



Salve di nuovo!:D Eccomi qua con il secondo ed ultimo capitolo:) 
Stavolta è il turno di Aston, che reputo un ragazzo molto tenero e sensibile, e spero di averlo fatto trasparire dalla storia:) Ci tengo davvero ad aver fatto bene questo capitolo, non solo perchè chiude la storia, ma anche perchè Aston è il mio membro preferito della band dkgksklfd :3 
E ora, che dire? Io e la mia amica speriamo che vi sia piaciuta, e che non vi abbia annoiato troppo ahahahah
Baci, Giada xx
Twitter: @GiadyEsse

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