Fragole e more per un alieno

di mewjap92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .:Bugie e segreti:. ***
Capitolo 2: *** .:Villa Shirogane:. ***
Capitolo 3: *** .:Gish:. ***
Capitolo 4: *** .:Era bellissima:. ***
Capitolo 5: *** .:Ti consolerò:. ***
Capitolo 6: *** .:Nella stanza:. ***
Capitolo 7: *** .:Mi ha difesa:. ***
Capitolo 8: *** .:Fuga:. ***
Capitolo 9: *** .:MewBlue:. ***
Capitolo 10: *** .:Di nuovo insieme:. ***
Capitolo 11: *** .:Ti amo:. ***
Capitolo 12: *** .:Febbre di mezza estate:. ***
Capitolo 13: *** .:Trappola?:. ***
Capitolo 14: *** .:Ferite mortali:. ***
Capitolo 15: *** .:Ospedale:. ***



Capitolo 1
*** .:Bugie e segreti:. ***


sau

Sono tornataaaaaaaaaaaaa!!!!

-Nonna, Nonna! Raccontaci di nuovo la storia delle Mew Mew!!!-

-Ma certo, piccoli. Sedetevi qui, vicino a me…-

Un’anziana signora, molto bella e dall’aspetto saggio, sedeva su una sedia a dondolo attorniata da tre bimbi sorridenti, che la guardavano negli occhi nocciola aspettando la loro fiaba.

-E tu, Blue, non vieni qui?- chiese alla ragazzina che era rimasta indietro.

-No, nonna, non mi interessano più le favole!-

Sbuffò, facendo ondeggiare i lunghi capelli rossi, legati in due belle codine, e guardando con i suoi occhi color cioccolata quelli dell’anziana, poi si sedette accanto alla finestra, guardando il cielo terso.

-Ti sbagli, Blue, non sono favole… è la pura verità… Bene, piccoli: tutto cominciò quando una ragazzina di tredici anni, che si chiamava Strawberry..-

-Come te, nonnina!-

-Già… fu trasformata in una mew mew, una combattente con il Dna di gatto forte e coraggiosa. Con lei c’erano anche altre quattro ragazze, dai mille poteri.

Tutte insieme, dovevano affrontare dei terribili alieni che scatenavano con i loro mostri cattivi il terrore nella città…

Strawberry era innamorata di un ragazzo di nome Mark…-

-Il nonno! Il nonno!-

-… si, come il nonno… questo aveva anche lui dei poteri, e poteva diventare un Cavaliere con una spada fortissima, in grado di distruggere tutti i mostri cattivi degli alieni.

Un giorno, un nuovo nemico, il capo degli alieni, si fece vedere, e distrusse mezza Tokyo, uccidendo anche i suoi alleati. Solo

Strawberry riuscì a resistere, e con laiuto di Mark riuscì ad uccidere quel cattivone, e la pace tornò sulla Terra. Gli alieni tornarono sul loro pianeta, e da allora né Gish, né Tart e né Pai si fecero più vedere.-

-Ma è tutto vero, nonnina?- Chiese il più piccolo.

La donna lo guardò intenerita.

Aveva lo stesso sguardo profondo di suo marito, come tutti i nipoti, del resto.

L’unica che assomigliava a lei era Blueberry anzi, era identica a lei alla sua età, però tra loro c’era un rapporto burrascoso, soprattutto da quando le erano morti i genitori, ovvero i figli dell’anziaa Strawberry.

-Si, piccoli miei, è tutto vero…-

Blueberry si girò di scatto, gli occhi infuocati di odio.

-No, non è vero niente!!! Come fai a raccontare loro tutte queste frottole, nonna? Perché gli inganni? Non esistono gli alieni, non esistono i chimeri, e non esistono le Mew Mew!-

Detto questo, corse via, lasciando i suoi fratellini piangenti e la nonna triste.

“Perché dici questo, nipote mia? E’ giunto il momento di dirti la verità… e se mi sarà permesso, ti farò vedere le Mew Mew…”

____________________________________________________________________________

Eccomi di nuovo qui...

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Capitolo 2
*** .:Villa Shirogane:. ***


sau

Ok, ora le spiegazioni, così si capirà meglio la storia: Strawberry Momomiya ha circa 60 anni, ed è sposata con Mark Aoyama (sigh). Sua figlia, che le ha dato quattro nipotini, è morta qualche anno prima in un incidente stradale, lasciandole l’onere di crescerli.

I tre maschietti sono identici al nonno (per cui sicuramente bruttini…), mentre la femmina, che ha tredici anni, è uguale a Strawberry alla sua età, e si

chiama Blueberry. Lei e Strawberry hanno un rapporto molto difficile, e la ragazzina pensa che le storie della nonna siano tutte frottole.

A voi il resto^^…

Strawberry bussò alla porta della nipote, non ottenendo risposta. Sospirò gravemente, rattristata: quella bambina non voleva proprio ascoltarla, era testarda e cocciuta…

“Sembro io da giovane… magari, in lei c’è anche il DNA di gatto… spero che Ryan si sbagli…”

Già, Ryan Shirogane.

L’aveva sentito proprio quella mattina, per chiedergli un favore…

>> Flashback <<

-Pronto?-

-Famiglia Shirogane?-

-Sì, chi parla?-

-… Sono Momomiya Strawberry, potrei parlare con…-

-Strawberry? Sono io, Ryan!!! Dimmi pure, è da tanto che non ci sentiamo!!-

Il tono era molto più caloroso e cordiale di quando era giovane, forse anche per merito della moglie…

-Ciao, Ryan… Come sta Lory?-

-Oh, lei sta bene, e tu? Tua nipote è cresciuta?-

-Ah, si… è proprio di lei che ti volevo parlare… Vedi, mi sembro io da giovane, e mi duole molto che lei mi abbia preso in antipatia… mi chiedevo se fosse possibile dimostrarle che… insomma, che le Mew Mew non sono una mia invenzione per divertire i suoi fratellini!-

Dall’altra parte del telefono il silenzio era quasi palpabile.

-Strawberry, mi dispiace per tua nipote, ma non so se è possibile… insomma, voi non avete più i vostri poteri, sono passati tantissimi anni… quasi cinquanta dalla sconfitta degli alieni… è improbabile che sia rimasto del DNA animale in voi… però, dato che lei è tua nipote, potrebbe aver ereditato lei i geni del gatto… d’accordo, portala da me oggi, alle cinque. Ci saranno tutte, e lei potrà vedere chi erano le eroine del Giappone!-

-Grazie, Ryan… Ehm… può venire anche mio marito…? So che non ti è mai stato molto simpatico, ma…-

-Chi, Mark? E va bè, portalo… mi sa che lui ha i geni di un cane da compagnia, dato che ti scodinzola ancora intorno… ciao, Straw…-

>> Flashback <<

Bussò di nuovo, e questa volta la ragazzina aprì la porta, i capelli scompigliati e la faccia impiastricciata di sonno.

-Yawn… che c’è, nonna? Non posso neanche dormire un po’?-

-Preparati, Blue, ti porto a Tokyo!- sorrise, aspettando la reazione della nipote, che fu del tutto inaspettata.

-T-Tokyo? Siiiiiiiiiiii! Grazie, nonna!!!!-

Le buttò le braccia al collo, facendole dimenticare per un attimo la loro “inimicizia”, poi rientrò nella stanza, per cambiarsi.

Strawberry, invece, andò nella soffitta.

Tra scatoloni e credenze c’era un bauletto nero e lucido, che le fece venire i lucciconi agli occhi.

“Qua dentro…c’è il mio passato… e forse il futuro della mia Blue…”

Prese con dita tremanti la scatola, e l’aprì tra nuvolette di polvere.

Lì dentro, brillante e lucida, splendente come sempre, c’era la sua spilla.

La spilla di Mewberry.

-Allora, nonna, dove andiamo?-

Blueberry sedeva impaziente in macchina, mentre Mark guidava e Strawberry, al posto dei passeggeri, si rigirava tra le dita un sacchetto fuxia.

-Bè, dato che nella nostra città non ci sono molte attrazioni, pensavo di andare al Luna Park, oppure a fare un giro per le vie del centro. Però,prima dobbiamo passare da un mio amico, devo consegnarli una cosa…-

-Come vuoi… uffa, sapevo che c’era un trucco.-

Si gettò sul sedile, sprofondando nei suoi pensieri, finchè non raggiunsero la città, grande e caotica come sempre.

-Bene, siamo arrivati.-

Scesero dall’auto, e Blueberry corse avanti, entrando nel gigantesco giardino di casa Shirogane.

-Wow! Qua abita… un tuo amico?-

-Già, proprio così.-

Strawberry si girò verso il portone, mentre una donna dai lunghi capelli verdi le correva incontro, gettandole le braccia al collo.

-Oh, Strawberry… come sono felice di vederti!!! Come stai???-

-…couf couf… sto bene… ma mi stai strangolando… e tu, Lory?-

-Oh, già, scusa… Io sto bene! E questa, questa è Blue?-

Lory si girò verso la ragazzina, osservandola con il suo sguardo dolce e gentile, che era riuscito a sciogliere il ghiaccio nel cuore di Ryan.

Anche lui arrivò, rimanendo sorpreso dalla somiglianza della nonna e della nipote.

-Prego, da questa parte.-

Fece strada per la villa, una costruzione gigantesca e rinascimentale, in stile occidentale.

Arrivarono in un grande salotto pastello, illuminato da immense vetrate che davano su un giardino in fiore.

Sui divanetti di velluto, sedevano intente a chiacchierare tre donne ed un uomo, che si girarono verso di loro.

-Strawberry!!! Come stai?-

-Paddy, Mina, Pam! E anche tu, Kyle…-

La biondina era diventata davvero una bella signora, con lunghi capelli legati in una treccia e vestiti di foggia cinese. Strawberry aveva sentito dire da

Lory che era diventata una maestra d’asilo, ed aveva circa una decina di figli, in viaggio insieme al padre per allenarsi nelle art marziali.

Mina aveva mantenuto l’abitudine di fermare i capelli in due chignon, anche se i capelli non erano più scurissimi, ma avevano leggere venature bianche, che le conferivano un’aria molto aristocratica. Aveva maritato un ricco mercante di Kobe, e adesso vivevano in una villa simile a quella di Ryan.

Pam e Kyle si erano sposati appena il progetto Mew Mew era finito, e avevano continuato a lavorare insieme.

Lei era un’attrice famosissima nel paese ed anche fuori, mentre lui era diventato il suo manager e segretario. Lei, nonostante fosse la più anziana, era

ancora bellissima, e portava i lunghi capelli candidi stretti da un fiocco violetto.

-Che bello rivedervi… Lei è mia nipote, Blueberry Ota… Ota era il cognome del merito di mia figlia, ma loro…-

La ragazza abbassò gli occhi, stringendo la mano della nonna.

-Non c’è tempo per i sentimentalismi! Blue, ti ho portato qua perché… loro sono le Mew Mew!-

La rossa le lasciò immediatamente la mano, tornando ad assumere la sua espressione feroce ed odiosa nei confronti della nonna.

-Bugiarda! Mi hai portata qui con l’inganno! Ma io non ci credo, non esistono le Mew Mew!!! Loro sono solo tue amiche, nient’altro! Siete vecchie… cosa vorresti farmi credere, che se venisse uno di quei famosi “alieni” ti trasformeresti come racconti ai miei fratelli? Bugiarda!-

Cercò di scappare via, ma venne bloccata da Mark e Kyle, che le impedirono la fuga.

-No, non poi andartene ora, piccola. Tua nonna ha fatto tanto per farsi volere bene da te, e così la ricompensi? – disse secco Ryan, alzandosi.

Le si avvicinò mentre lei, intimorita, si nascondeva dietro al nonno.

-Mark, spostati.-

Lui esitò, ma poi lasciò avvicinare il biondo alla nipote, che iniziò a scalciare e divincolarsi quando lui le afferrò un braccio, portandola verso i divani.

La fece sedere, poi le si sedette affianco, mentre lei ancora lottava contro la sua presa di ferro.

Poi si bloccò, nel silenzio generale risuonava ancora il secco rumore dello schiaffo che le arrossò la guancia.

Pam la guardava sufficiente, con il gelo negli occhi.

-Tu adesso stai buona, perché tua nonna ha fatto tanto per tutti. Senza di lei, ora non saremmo qua. Senza di lei, neanche tu esisteresti. Ora devi ascoltarla, se poi non le crederai come già fai, saranno problemi tuoi. Ma ricordati: per me, sei solo una mocciosetta viziata, è troppo buona con te.-

La rossa abbassò lo sguardo, trattenendo le lacrime.

-Adesso, Kyle ti preleverà un po’ di sangue e lo analizzerà. Intanto, noi ti diremo tutto quello che vuoi sapere su quello che eravamo un tempo…- le disse dolce Lory, sedendosi vicino a lei, dove prima c’era suo marito.

-…d’accordo… però, io non capisco a cosa serva il mio sangue…-

-Piccola mia,- iniziò Strawberry, carezzandole una guancia – se Ryan ha ragione, in te c’è del DNA di gatto…-

-E quindi-

-Blue, potresti essere una Mew Mew… potresti essere la nuova Mewberry!-

Avete capito perché si chiama Blueberry??

Così, se è vero che in lei c’è sangue felino, sarà la nuova Mewberry^^…

Baci…

Non ti preoccupare, Kuroneko, scherzavo…. E comunque, capisco quello che vuoi dire, vedere qualcuno che scrive le tue stesse cose deve essere brutto… scusa ancora…

Sayonara!!!

Ah, non vi preoccupate, tra un po’ arriverà qualcuno che conosciamo( e vogliamo…) bene!!!!

Ahhhhhhhhh! Non devo anticipare >O<

^^

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Capitolo 3
*** .:Gish:. ***


sau

Avvertenza: questa non è una IchigoxKisshu… non mi linciate…ç_ç …

X il resto…. Scusate l’abissale ritardo di quasi una settimana ç_ç…

Ultima cosa…


VOGLIO KISSHUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!!


Ç_ç ç_ç ç_ç

-------------------------------------- ------------------ ---------------------- -----------------------------------------

Nel salotto della villa Shirogane era calato un silenzio inquietante, che fu rotto dall’arrivo di un Kyle trafelato.

-Allora, Kyle? Cosa hai scoperto?-

-Bè, Strawberry, aveva ragione Ryan… in tua nipote c’è il DNA felino… non so se essere felice o triste per questo…-

Strawberry tornò a sedersi accanto a sua nipote, guardandola dolcemente.

“Oh piccola… prima tua madre… ora anche tu… già, solo lei aveva preso da me… i suoi capelli rossi… i grandi occhi nocciola… sembrava la mia fotografia… e tu le sei identica… i tuoi fratelli, invece, sono uguali a Mark… meglio così… però, dato che lui è stato il cavaliere blu, potrebbero avere qualcosa di alieno… no, non voglio pensarci, non è possibile. Tu sei speciale, nipote mia, e ne sono felice… sarai tu a decidere però, quale sarà il tuo futuro…”

Strinse nella mano il sacchettino con la spilla, indecisa.

-Nonna…-

Blue la guardava confusa, ma nei suoi occhi non c’era più odio. Che fosse merito delle sue amiche?

Mentre Ryan esaminava il sangue, loro le avevano raccontato la loro storia, facendola passare dall’incredulità alla curiosità.

-… Blue…-

Una esplosione proveniente dal giardino le interruppe, allarmandole.

Un denso fumo nero stava invadendo la casa, accompagnato da strani rumori e ruggiti.

-Ma cosa sta succedendo? Nonna, cosa …-

Sui volti delle ex mew mew c’era stampata un’espressione incredula, terrorizzata.

Corsero tutti fuori, per trovarsi davanti ad un gigantesco gatto blu e giallo, con grandi zanne lucenti ed una criniera iridescente.

Lory balbettò scettica

-…U-un…un…un chi-chi….-

La interruppe Blue.

-… questo… questo è un chimero…?-

-Si, piccola mia… le mie non erano fiabe… ed adesso tocca a te eliminarlo… prendi questa spilla, le parole ti verranno da sole… devi solo dire Mewberry, metamorphosi!-

Blueberry afferrò la spilla che la nonna le aveva lanciato, mentre tutti indietreggiavano.

Era rimasta da sola, perché la nonna e le altre non erano più in grado di combattere.

Il gigantesco mostro l’aveva impietrita con i suoi occhi neri e lucenti, e nella mano sentiva il peso della spilla dorata.

“Io… che non ho mai creduto alle storie della nonna… perché… se è il destino che lo vuole… sarà così… ma come saranno questi alieni…?”-Mewberry, METAMORPHOSI!-

Una luce rosata l’avvolse, rivelando poi la ragazza trasformata.

I capelli e gli occhi erano rosa, come il vestito dal corpetto ricamato e dall’ampia e gonfia gonna.

Sulla testa le spuntarono due orecchie morbide e nere, mentre dalla veste sbucò una lunga coda corvina, adornata da un campanello dorato e da un fiocco rosso.

Questa volta furono ancora più atterriti… eccetto Strawberry, che sorrise comprensiva…

-Strawberry… è davvero identica a te…-

-Mewberry… sono tornato…-

La ragazza si voltò verso chi aveva parlato, come fecero tutti gli altri.

Un ragazzo alto un po’ più di lei, probabilmente anche un po’ più grande, stava vicino del mostro, tenendogli una mano sul fianco.

Aveva la pelle diafana, i capelli verdone e gli occhi dorati e profondi, forse un po’ maligni.

E le orecchie a punta.

In una delle mani stringeva un tridente argentato, e sorrideva mostrando i canini affilati.

-… e tu… chi sei…??-

-Come chi sono? Mi sorprendi sai, dopo tutto quello che ho passato per convincerti a seguirmi… Ma non importa, ora che sono di nuovo qui verrai con me senza fare storie, vero?-

La sua voce era maliziosa e accattivante, come il suo sguardo, che ammaliò la ragazza.

Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, era come stregata da quell’essere sconosciuto ma stranamente familiare, che le si stava avvicinando lentamente, a passi felpati.

Fu Strawberry a rompere quell’incantesimo, gridando.

-Blue, spostati! Non lasciare che ti si avvicini! Lui… è un alieno!-

Lei si girò a guardare la nonna, confusamente, poi si rigirò verso l’alieno, che ormai l’aveva raggiunta.

Le pose le mani sulle spalle, e lei fu percorsa da un brivido e divenne porpora.

-Che c’è, ti vergogni?- sorrise lui, poi chiuse gli occhi, rimanendo immobile.

Allora sparì, lasciando Mewberry di fronte al chimero, e apparve di fronte a Strawberry.

-Tu… tu sei Strawberry. Lei no… sei invecchiata, sai?-

Mark corse da loro, per quanto poteva essere veloce alla sua età, e si parò di fronte alla donna, allargando le braccia.

-Sta lontano da mia moglie, alieno!-

-Tua moglie?-

-Già, Gish, ci siamo sposati… quella ragazza… è mia nipote… e non le metterai le tue luride mani addosso!-

Lui la guardò sorpreso, poi si girò verso la ragazza, ancora immobile.
Sorrise, mentre negli occhi gli brillava una scintilla indefinibile.

-Ah… tu, a quanto gusti, sei messa davvero male… e lei ha del sangue di questo umano… ma non importa, potrò divertirmi lo stesso…-

Riapparve dietro a Mewberry, afferrandola per le braccia e rise, facendo rabbrividire tutti.

-… quindi, noi due vi salutiamo!-

Tutti e due scomparvero, mentre Strawberry gridava a vanvera il nome dell’alieno e della nipote.

-Gish! Torna qui! Maledetto alieno… se… se osa fare qualcosa a Blue… io…-

-Secondo voi… come fa ad essere ancora così? Insomma… aveva ancora la cicatrice che gli ha fatto Profondo Blu…-

Lory si girò verso Kyle, esponendo il dubbio che assillava tutti, e lui rispose calmo.

-Probabilmente, mentre sulla Terra sono passati cinquanta anni, con la sua astronave ha viaggiato ad una velocità tale che per lui… sono passati solo pochi giorni dalla sconfitta di profondo blu…-

-Quindi, lui è ancora innamorato di Strawberry?-

-No, adesso sa che ormai lei è cresciuta…-

-…però, la mia Blue…-

-Spero solo che non le succeda niente, amica mia… per il resto, non credo che le farà del male…-

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-Chi... chi sei? Cosa vuoi da me?-

Mewberry si divincolò dalla stretta dell'alieno e si allontanò, guardandosi intorno.

Tutto era di un colore argenteo, freddo e scuro.

L'unico arredamento di quella specie di stanza metallica era un grande divano nero, addossato contro una parete

Lui la guardò per un pò, poi si sedette su quello, sbuffando.

-Sei uguale a lei...-

-Cosa?-

-Tu, mi ricordi Strawberry. Ma in fondo, hai in te il suo sangue... e hai anche un odore diverso... tu... profumi di mirtillo...-

Lei arrossì un pò, poi tornò a guardarsi intorno, cercando tutto quello che potesse sembrare una via d'uscita, ma la stanza sembrava sigillata.

-Mi dispiace, piccola, ma non ci sono porte qui. Devi rimanere per forza con me...Ed io mi prendo questo.-

Le strappò il ciondolo, facendola tornare normale, e lo fece sparire nel nulla.

Si avvicinò al muro metallico, e aprì uno sportellino, estraendone una bottiglia contenente quella che sembrava acqua,e bevve.

-Vuoi?-

-...n-no...-

-Ah, già, non mi sono presentato...-

-Tu sei Gish... la nonna parlava sempre di voi alieni con me ed i miei fratelli, ma io non pensavo che foste così...-

-Ah, e come ci immaginavi? Bassi, verdi con un solo occhio? No, no... noi spesso siamo meglio di molti ragazzi terrestri... E tu, come ti chiami?-

-... Blue... blueberry-

-Avevo ragione!-

Assunse un espressione trionfante.

-Strawberry odorava di fragola... Blueberry di mirtillo...-

Si girò verso la ragazza, tornando al suo sguardo accattivante e malizioso.

-Sai... Blue... ho voglia di frutti di bosco...-

Lei spalancò gli occhi, mentre lui le afferrava una mano e la smaterializzava con sè, lasciando la stanza vuota.

Si ritrovarono in un'altro ambiente, molto simile al parco di Tokyo che la nonna le aveva fatto visitare da piccola.

La lasciò, guardando quello che sembrava il cielo.

-Bene... sono circa le dodici... ti do dieci minuti di vantaggio... scappa, nasconditi, affrontami... fai quello che vuoi, ma dopo questi dieci minuti, per me si aprirà la caccia...- rise, e Blue cominciò a correre, perdendosi tra gli alti alberi che la circondavano.

Cadde molte volte, inciampando nelle radici e sbucciandosi le ginocchia.

Non sapeva da quanto tempo correva, e si sentiva tremendamente stanca.

Poi, vide quella che sembrava una casetta di legno.

Si avvicnò cauta, ansimando per la stanchezza, e provò ad aprire la porta, che si spalancò senza un cigolio.

Entrò nella casa, oscura e polverosa,la cui unica fonte di luce erano delle braci rosseggianti all'interno di un caminetto.

Si avvicinò a questo, dopo aver sprangato la porta, e le smosse con un lungo bastone che era accanto, e il fuoco avvampò, illuminando e riscaldando l'ambiente.

"Quanto tempo sarà passato...? Cosa vuole farmi, quell'alieno... dalle parole della nonna, oensavo che fosse un mostro orribile, invece... è così carino... Ah, ma cosa penso!!!!"

Sentì un formicolio sulla testa, e si tastò tra i capelli, spalancando gli occhi.

-Cosa... cosa sono queste... nyaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!-

Le erano spuntate due morbide orecchie e, guardando in basso, vide accanto ai suoi piedi una coda paffutella e corvina.

-No... no... no... noooooooo!-

Si tappò la bocca, sedendosi contro il muro di legno.

Aveva sentito uno scricchiolio venire da fuori, ed ora qualcuno stava bussando alla porta.

"Oh no... sarà lui?"

-Ehi, piccola... ti ho trovata...-

Cercò di aprire la porta, ma lei l'aveva bloccata con tutti i chiavistelli che c'erano sopra.

Si rialzò da terra, e si avviò silenziosamente verso un'altra porta, che c'era nella stanza.

La chiuse alle sue spalle con un piccolo tonfo proprio quando l'alieno apparve nella stanza, i tridenti sguainati.

Lui guardò nella direzione dove lei era appena sparita, e sorrise tra sè e sè, poi si smaterializzò.

"Oh mamma, questa non è una casa, è un labirinto!"

Era arrivata in una stanza con altre due porte, oltre a quella da cui lei era passata.

Su una c'èra scritto "uscita", sull'altra "privato".

Aprì la prima, e si ritrovò in un lunghissimo corridoio immerso nella penombra, le pareti interamente ricoperte di specchi.

I suoi passi risuonavano cupi, accompagnati dal respiro suo affannato.

Ogni vetro rifletteva la sua immagine distorta. Era uno spettacolo inqiìuietante.

Raggiunse la fine del corridoio, e la stanza in cui entrò era una specie di gigantesca ccasa degli specchi.

"Eppure, la casetta sembrava così piccola da fuori"

Avanzò qualche passò, poi si fermò, spaventata.

Nello specchio di fronte a lei, oltre alla sua immagine vedeva riflessa anche quella sorridente dell'alieno,ma girandosi, non vide nessuno.

-Bene bene... sei arrivata finalmente... mi stavo stancando ad aspettare...-

-Come facevi ad essere sicuro che sarei venuta qui?-

-Semplice... tutti cercano l'uscita...-

Sentì che qualcuno l'afferrava da dietro, sentì il fiato caldo dell'alieno sul collo, il suo profumo etnico e misteriso, e poi non sentì nè vide più niente, solo buio e silenzio.
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Un grazie gigantesco a McFuture, che mi ha suggerito l'idea della casa nel bosco...

Per il resto...

fare di nuovo una KisshuXichigo non me la sentivo, non ho molte idee... ma ci sto lavorando.

Bene, avete visto, Kisshu non è vecchio!!!^^

Non posso far invecchiare lui, non posso proprio...

Ja, mata ne!!!

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Capitolo 4
*** .:Era bellissima:. ***


sau

Ni-hao!!!! Scusate x il ritardo e grazie x i commenti ^^ ^^

... bè, leggete e ditemi che ne pensate...

mata ne!

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Blueberry aprì gli occhi, stordita dalla luce che invadeva la stanza tramite una grande porta finestra di legno e carta di riso, aperta su un grande giardino verdeggiante.

Sbadigliò e si stiracchiò, rendendosi conto di trovarsi su di un grande futon azzurrino, circondata da morbidi cuscini, mentre la stanza in cui si trovava era di duro legno, lucido e scuro.

Dal giardino proveniva il frinire delle cicale, il cinguettio di qualche uccello ed il languido scorrere di un torrente, di cui lei poteva distinguere il luccichio delle acque in lontananza.

"Dove... dove sono? E' tutto così calmo... sembra di stare in un sogno!"

Si alzò in piedi, lascciandosi scivolare le coperte da addosso, e si diresse a passi felpati verso quella porta, rendendosi poi conto di essere scalza.

Si guardò di nuovo intorno, e vide su una piccola panca due pacchi di carta arancione, mentre sotto di essa ve ne era uno un pò più piccolo e rosso.

Si avvicinò cauta, e prese il più piccolo da sotto al panchetto.

Lo aprì, trovandoci dentro dei sandaletti di corda e legno ed un paio di candide calze.

Se le infilò, poi passò al secondo pacco, scartandolo vlocemente.

Conteneva un leggero kimono rosa e viola, probabilmente era uno yukata, ed una larga fascia nera.

Lo ammirò estasiata, perdendosi con gli occhi tra i ricami ed i disegni, che ritraevano dei fiori di loto color pesca.

Lo ripiegò e lo posò al suo fianco, poi aprì l'ultimo pacco.
Un bento di legno chiaro, che conteneva delle cose da mangiare, di vari colori, forme e dimensioni.

Si ricordò in quel momento che non mangiava da almeno un giorno, e le brontolò lo stomaco.

Afferrò le bacchette che erano cadute dal paccò e divorò in unistante tutto quello che la scatoletta di legno rimaneva, non lasciando nemmeno le briciole, poi si lasciò cadere sul futon, guardando il giardino.

"Chissà dove sono... e che ci faccio qui..."

Uscì nel giardino, guardandosi smarrita intorno: non aveva mai visto un posto simile, e ne era estasiata.

Era un tripudio di colori e profumi, sembrava n quadro, un bellissimo quadro in cui le sarebbe piaciuto essere, ed in effetti adesso si trovava lì, circondata da quegli alberelli fioriti, a pochi metri dal bel ponticello che sovrastava il fiume cristallino, che trascinava nel suo vortice i petali di un albero vicino.

Tra la corrente, ogni tanto guizzava una trota dorata.

"Non c'è dubbio, questo è un sogno... ma come faccio a svegliarmi?"

Poi, qualcuno l'afferrò per le spalle, abbracciandola da dietro, respirandole sul collo.

Sentendo il fiato caldo sulla pelle, rabbrividì.

-Bene bene... finalmente la signorina si è ridestata...-

"Questa voce... l'ho già sentita... ma chi.... oh no."

-Ehi, ti senti bene, micetta?-

Blueberry si divincolò, trovandosi poi faccia a faccia con Gish, che le sorrise ironico e la studiò con i suoi splendidi occhi dorati.

Lei non riuscì a mantenere a lungo il contatto visivo, sentendosi inerme sotto il suo sguardo possessivo ed indagatore, e si mise a studiarsi i piedi, che calzavano quei sandaletti nuovi.

-...S-senti...G-gish... cosa... dove siamo? E' tutto così surreale, come in un sogno. Ma sono sveglia?-

Lo guardò di nuovo.

Lui si era girato, e stava dirigendosi verso la casetta. Non era la stessa in cui si era rifugiata quando lui l'aveva inseguita, era più piccola e curata.

-Questa è la mia dimora terrestre... non stai sognando... ti piace qui?-

Lui si sedette sui gradini che portavano dentro, mentre lei si fermò a qualche metro.

-Ti avevo portato anche uno yukata, perchè non lo metti? Vediamo come ti sta!-

-Cosa? Perchè dovrei metterlo?-
-Perchè adesso sei mia prigioniera, bambolina, e devi fare quello che ti dico... va bene?-
Raggiunse di nuovo i suoi occhi con i propri, e lei arrossì, divenendo purpurea.

-...S-si...-

-Non ho sentito, Blue. Farai quello che ti dico, d'accordo?- Le si avvicinò, finchè non furono fronte contro fronte.

Lei non riusciva a muoversi, il suo corpo non le rispondeva più.

-NON HO SENTITO!-

-...S-si... va bene...-

-Così va meglio, non mi piace gridare, soprattutto con le belle ragazze... sai, le assomigli davvero molto...-

-Cosa?-

-A tua nonna... sei identica a lei. Ero tornato sulla Terra per lei, mentre i miei fratelli hanno raggiunto il nostro pianeta. Speravo di convincerla a venirsene con me... invece, l'ho trovata anziana e maritata con quell'odioso umano... e addirittura, con dei nipoti! Ahhhh che sfortuna... Ma dimmi, tua madre come è? Deve essere bella come te e Strawberry...-
Blue, alle parole dell'alieno, diventò ancora più paonazza, poi si rabbuiò.

-Ehi, Blue, che c'è?-

Lei si allontanò da lui, dandogli la schiena, mentre la sua voce e le sue spalle iniziarono a tremare.

-Mia madre... era bellissima... ancor più di quanto potesse essere mia nonna. Si, era una donna splendida, dolcissima... e anche mio padre, come lei, era unico... sai, ti assomigliava, aveva gli occhi color ambra ed i capelli nerissimi...-

-Ed ora, dove sono?-

Si girò verso l'alieno, gli occhi bassi, le guance rigate dalle lacrime.

-...sono morti... qualche anno fa... in un incidente... Io e i miei tre fratellini siamo stati cresciuti dalla nonna... Yasu, Nobu e Kohaku non si ricordano di loro...-

Barcollò e, mentre lui le si avvicinava rapido, si accasciò tra le braccia di Gish, che la strinse forte senza capire bene il perchè.

Sapeva solo che non voleva vederla piangere.

Lei si lasciò guidare verso la casa, poi si sedettero tutti e due sul futon, e lui di nuovo la strinse, facendola sistemare contro di sè, la sua testa sul proprio petto.

Lei poteva sentire il cuore dell'alieno bettere ritmico, e quel suono in qualche modo la calmò, ma nessuno dei due accennò a muoversi.

-Scusami Blue... non... mi dispiace...-

-No, tu non potevi saperlo...-

Guardò la ragazza, passandole una mano tra i morbidi capelli cremisi.

Era identica all'umana che aveva amato, e per cui aveva rinunciato a tornare sul suo pianeta, ma ne era anche estremamente diversa.

I capelli erano più lunghi e scuri, gli occhi più grandi e profondi, la corporatura esile.

Notò tutti quei particolari, studiandole anche il viso, ancora umido di lacrime.

Le lunghissime ciglia nascondevano le iridi leggermente più chiare di quelle di Strawberry, probabilmente a causa del padre dagli occhi d'oro, mentre le gote risaltavano purpuree sulla pelle candida, pallida quasi come quella dell'alieno.

"Come ho fatto a scambiarla per Strawberry? Ne è così diversa... Ero venuta per la mia gatta selvaggia, e mi ritrovo tra le braccia un cucciolo indifeso e... così gracile... bella..."

Poggiò la testa su quella della ragazza, affondando il volto nella sua chioma, aspirandone il profumo intenso di mirtilli.

L'aveva portata via dalla villa il giorno prima, ma già non la voleva lasciare più.

"Ah, maledetta Strawberry... mi ha fatto diventare un sentimentale... uffa, adesso cosa dovrei fare? Per fortuna questa ragazza non è innamorata di qualche umano... spero... altrimenti, mi toccherà di nuovo combattere! E già... mi spiace, signora Aoyama, ma tua nipote ti ha sostituita... ormai sei irraggiungibile..."

Guardò di nuovo Blue, che adesso aveva il respiro regolare e profondo, e realizzò che si era addormentata. Cercò con la mano il piumino azzurro, poi coprì sè e la ragazza, e chiuse anche lui gli occhi.

---------------

Finalmente ho aggiornato... e se questo non è un ritardo pazzesco... U_U

Sorry ç_ç

Bè, che ne pensate... non vi preoccupate tornerò presto con una KisshuXichigo... però cambiare ogni tanto non fa male...

P.s. scusa ichigo cara, se ti ho reso vecchia... ma mi serviva farti avere una nipote di cui Kisshu doveva invaghirsi... e poi, tu hai quel pesce lesso di Aoyama...U_U così impari a sposartelo!

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Capitolo 5
*** .:Ti consolerò:. ***


sau

Konnichi-wa a tutti!!

Sono riuscita ad aggiornare abbastanza presto, ke billo^^

Bene, non vi dico nient'altro, se non: leggete!!!

ah... questo capitolo lo dedico a Ranpyon, con cui ho avuto il piacere di chattare...

Mata ne!!!

______________________________________________

Blueberry correva, correva senza fiato su una strada buia. di fronte a lei, l'unica fonte di luce: un grande fuoco rosseggiante dal quale si alzavano scintille e fumo nero.

-Mamma! Papà!Svelti, uscite da lì!!!!-

Quallo, che andava in fiamme, era l'auto dei suoi genitori, se lo sentiva.

Poi, la macchina esplose, mentre pezzi di lamiera cadevano intorno a lei.

-...N-No... m-ma..mamma...MAMMA!Ti prego, rispondimi-

Blue, mentre gli occhi le si offuscavano di lacrime, si accasciò a terra.

Tutto il suo corpo era scosso dai singhiozzi e dal suo tremore, mentre il freddo s'impossessava di lei.

Poi, sentì improvvisamente un gran calore avvolgerla, cullarla.

Sentì che le sue lacrime venivano asciugate, sentì il suo dolore sciogliersi lentamente.

E altrettanto lentamente, si svegliò dal suo incubo, trovandosi faccia a faccia con Gish, che la guardava preoccupato.

-G-gish?-

-Stai bene, Blue?-

-...io...c-credo... di s-si...-

Poi Blue si rese conto del suo stato: era sdraiata sul futon, addossata all'alieno che le cingeva una spalla con un braccio.

Tutti e due erano sotto il piumone azzurro, reso scuro dall'assenza di luce.

Con tutta l'agilità da lei posseduta, sgusciò attravero le sue braccia e si ritrovò nell'angolo della stanza più lontano da lui, rossa come una ciliegia matura, con il cuore in gola che le batteva a mille.

"... o kami! C-che è successo? Perchè ero lì??? O kami-sama!!! Però... ha un buon odore... aaaaaaaaaaaah!!!! Kami, aiutami, fammi sprofondare!"

-Ehi, micia, pechè ti sono spuntate le orecchie? OOh, aspetta, fammi indovinare...-

Gish si alzò dal futon, stiracchiandosi come un felino, e le si avvicinò tranquillo, posandole una mano sulla spalla.

-mmm... ti sei forse emozionata per un abbraccio?-

-C-cosa?!? Io... o... cioè, si... cioè...-

-Calmati, piccola, non ti stavo mica importunando! All'improvviso, mentre dormivi,ti sei messa a gridare e a piangere, così ti ho abbracciata. E vorrei ricordarti, che ieri sei tu quella che si è addormentata su di me... e sottolineo il su...-

Lei diventò se possibile ancora più paonazza, ma lui tornò serio, scrutandola con i suoi begli occhi dorati.

-Stavi sognando... i tuoi genitori, vero?-

Distogliendo lo sguardo, annuì.

E le lacrime ricominciarono a sgorgarle dagli occhi.
con sorpresa del ragazzo, lei nascose il viso nella sua maglia, gettandogli le braccia al collo.

-Ehi... calmati! Sono stato fin troppo dolce con te, non ti abituare a questo trattamento!- sbottò lui, imbarazzato, però le cinse la scihena , stringendola a sè.

Dopo molti minuti, passati nel silenzio dell'alba, lei si decise a riaprire gli occhi, incontrando quegli dell'alieno, che le sorrise malizioso, stringendola di più.

-Bene... non so come farti dimenticare l'incubo... però potrei provare a consolarti...-

Di nuovo lei arrossì, cercando senza molto uccesso di divincolarsi dalla sua stretta, poi si arrese, rimanendo in attesa della sua mossa.

Lui, con un movimento veloce, raggiunse le labbra della ragazza con le proprie, mentre lei spalancava gli occhi per la sorpresa, per poi richiuderli, rabbrividendo dall'emozione.

Intanto lui la guardava, ridendo tra sè e sè per il rossore di Blue.

Decise, di non voler approfondire, era ancora troppo presto, così si stacco da lei, e la sentì accasciarsi contro di lui, come se le gambe non riuscissero più a sorreggerla.

-E' così facile farti emozionare?-

-Io... io... tu...-

-Shhh! Penso che sia ora di tornare a casa, per te.-

-Cosa?-

La lasciò e raccolse il pacco con lo yukata, porgendoglielo.

Dopo che lei lo ebbe afferrato, le strinse un polso e si smaterializzò, per riapparire nel grande giardino della villa Shirogane, deserto.

Erano nascosti dietro alcuni alberi, per cui non potevano essere visti.

-Bene, io devo sparire, altrimenti il tuo caro nonnino mi sbrana, insieme a gli altri due umani... Ah, questa è tua.-

Le tese una mano, nella quale stringeva la spilla per trasformarsi.

-Allora... ti saluto!-

Sparì, lasciandola di stucco, poi le riapparì a pochi centimetri dal suo viso con il proprio, regalandole un bacio a fior di labbra, e di nuovo scomparve, proprio mentre dietro di lei apparvero le cinque anziane ex mew mew, seguite a ruota dai maschi.

-Blue!-

Strawberry abbracciò la nipote, senza preoccuparsi di ricacciare le lacrime indietro, mentre lei arrossiva imbarazzata.

-Sto bene, nonna, davvero!-

Si divincolò dalla signora, poi si infilò in tasca la spilla e strinse a sè il regalo di Gish.

-Cosa contiene quella busta?-

-N-niente!-

-Avanti, facci vedere!- Strillò curiosa Paddy, che non aveva perso con l'età il vizio di ficcanasare.

Dopo una breve lotta, lei si trovò bloccata dietro Mina e Paddy, mentre Pam estraeva lo yukata dalla busta, sotto gli sguardi sbigottiti di tutti.

-E questo?-

Gli stessi sguardi sbigottiti passarono su di lei, che desiderò avere il potere di smaterializzarsi come gli alieni.

-E'... bè... uno yukata?-

-Si... e come mai lo hai tu?-

Deglutì un paio di volte, studiando tutte le possibili vie di fuga, poi però alzò lo sguardo verso la nonna, fregandosene.

-Me lo ha dato Gish.-

-Ah, ok...TE LO HA DATO CHI?- Sembrava che da un momento all'altro ci sarebbero stati un mucchio di occhi per terra, tanto erano spalancati e fuori dalle orbite.

-Ho detto: me lo ha dato Gish. G-I-S-H! L'alieno. E mi ha dato anche questi sandali.-

Indicò i propri piedi, godendosi gli sguardi confusi degli adulti.

-Da quando quel maniaco è così gentile?- Chiese Mark alla moglie.

-Non è un maniaco! Non lo devi chiamare così!- sbottò Blue indignata.

-Ma come puoi difenderlo?!? Oh, kami, cosa ti ha fatto o detto quel pervertito di un alieno? Avanti, torniamo a casa. Shirogane, ti dispiacerebbe tenerci informati sulle mosse di Gish?-

-Nessun problema...- rispose lui, avviandosi poi verso la sua villa, seguito da tutti gli ospiti, ancora intenti a bisbigliare tra loro.

Blue non si accorse neanche di essere arivata a casa, tanto era immersa nei suoi pensieri.

"Gish... non riesco ad odiarti... ti ho conosciuto in maniera diversa da mia nonna... ed è meglio così!"

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Capitolo 6
*** .:Nella stanza:. ***


sau

Innanzitutto, Buona Pasqua a tutti!

Poi, mi dispiace se aggiorno così tardi, ma i miei mi avevano tolto la connessione a internet...ç_ç pazzesco T_T

Bè, buona lettura, e baci a tutti!!!

-------------------------

-Siamo arrivati...-

Blue, senza farselo ripetere, si fiondò fuori dalla macchina e si chiuse nella sua camera, sospirando.

"Finalmente, sola!"

Ripose lo yukata e la spilla in un cassetto del suo comodino di mogano, al lato del grande letto matrimoniale che occupava un quarto della stanza.

Era appartenuto ai suoi genitori, e lei lo aveva tenuto come ricordo.

Il piumone era vila, come la soffice moquette che ricopriva il pavimento.

L'armadio, le pareti e la scrivania invece, erano di varie tonalità di rosa.

Aprì l'armadio, decisa a cambiarsi e a mettersi di nuovo a letto, perchè in quei due giorni le erano succese troppe cose.

"Ed io che me li immaginavo davvero bassi e verdi gli alieni! Gish, di verde ha solo i capelli, invece... ed è meglio di molti umani che ho visto qui... Cavolo, per essere di un altro pianeta, è davvero... davvero..."

Immersa nei suoi pensieri, si avvicinò all'armadio, spalancandolo.

Dallo spacchio all'interno di esso, poteva osservare tutta la sua camera.

Continuò a rimuginare, afferrando robe a casaccio.

Si infilò una corta canottiera a bretelline azzurra, che le arrivava a malapena all'ombelico, e degli shorts dello stesso colore rosso acceso dei calzettoni decorati che calzò svelta.

-... eppure...posso dire che nella mia vita non mi sono mai innamorata... apparte le cotte di prima elementare...ma con lui è diverso... mi sentivo strana, alla villa Shirogane... non riuscivo a muovermi. E nemmeno nella casetta.... è stato il primo a chiedermi dei miei genitori, ed è riuscito a consolarmi... com'era dolce...-

Guardò nello specchio, incontrando due occhi che di certo non erano i propri.

-Che... che...-

-Se vuoi, ti consolo di nuovo...-

Gish era pochi metri dietro di lei, e la fissva con uno sguardo misto tra il divertito ed il pervertito.

Blue si infilò sotto le coperte del suo letto, veloce come una gatta, nascondendo la testa con il cuscino, per non fargli vedere le orecchie.

-Tu! D-da q-quanto s-sei qui?-

-Dal "mi sentivo strana alla villa Shirogane..."- la imitò, con una vocetta acuta davvero buffa.

-Mi hai visto mentre... mi cambiavo?-

-Oh, no... però, non mi sarebbe dispiac...-

-Sorellina!!!!!!-

-Infilati nel letto, veloce!!!-

Blue uscì dal letto, spingendoci dentro Gish e coprendolo fin sopra alla testa, poi si precipitò verso la porta, mentre questa veniva spalancata da tre bambini sorridenti.

-Sorellina!!! Hai visto gli alieni???-

-Cosa?-

Blue li guardò confusa, decisa a parlare a quattr'occhi con la nonna sul suo nuovo "compito".

-Si, la nonna ci ha detto che tu hai combattuto con quello pallido, quello con i capelli verdi... quello lì!!!-

Il più piccolo indicò un punto alle spalle di Blue, e lei sbiancò, voltandosi lentamente.

Gish si era seduto sul letto, e si massaggiava la spalla che gli aveva stretto per nasconderlo.

Le gambe erano ancora sotto il piumone, nascoste.

"Oh, kami!!! Sarà carino... ma è proprio tonto..."

-L'alieno, l'alieno!!!-

Blue li spinse nella camera, perchè la nonna poteva sentirli, e poi chiuse la porta, escogitando in fretta qualcosa.

-M-ma no... bambini... non è un alieno... è un pelouche a forma di alieno, che si muove...-

Sorrise ai tre fratelli, poi si girò di nuovo verso il ragazzo, guardandola con le fiamme negli occhi.

-Vedete? -

Poi, decise di vendicarsi...

Si avvicinò a lui, fino a che non fu a portata d'orecchio, e gli sussurrò un ammonimento.

-Azzardati solo a fare qualche movimento... e non sai quello che ti farò... e non sarà niente di piacevole...-

Poi si rivolse a Yasu, Nobu e Kohaku.

-Venite, tirategli i codini o le orecchie... se fosse vero non si lamenterebbe?-

Così, il povero Gish fu sottoposto alle atroci torture dei tre bimbi, che gli massacrarono la faccia con schiaffi e pizzicotti, mentre lui sopportava stoicamente, escogitando una vendetta per la ragazza.

quando i tre fratellini uscirono, Blue si accasciò su un lato del letto, tenendosi a debita distanza dall'alieno, che si massaggiava la faccia arrossata.

-Ahi... te la farò pagare, piccola strega, lo sai?-

-Io...-

Qualcuno bussò.

-Oh, non di nuovo... Vai giù!!!!!-

Di nuovo lo spinse sotto le coperte, ma questa volta si infilò nel letto anche lei, cercando in tutti i modi di far sembrare che il corpo di Gish fosse parte del suo...

"Ah ah... adesso so come punirti, gattina..."

-Blue?-

Strawberry si affacciò dalla porta, con un'espressione preoccupata, mentre Gish si smaterializzò.

-Stai bene, bambina? I tuoi fratelli dicevao che c'era un a...-

-No, no! Lo sai che loro dicono sempre fesserie! Non ti preoccupare!-

-Ok... ti volevo avvertire che stiamo uscendo tutti... sia io e Mark, che i tre pestiferi... te la senti di riman...-

-Si, nonna, certamente!!! Ciao, ciao!!!-

Uscì dal letto e si appoggiò contro la porta, chiudendo la donna fuori e la porta a chiave.

-Uff...-Si portò di nuovo nel letto, accasciandosi sul piumone, ma non riuscì neanche a girarsi, che Gish si rimaterializzò su di lei, bloccandola a panca in giù e trattenendole i polsi ai lati della testa.

-Ehi, cosa fai?-

-Azzardati solo a fare qualche movimento, e non immagini quello che ti farò... ma questa volta, almeno per me sarà piacevole...-

Blue cercò di divincolarsi ma, nonostante la magrezza evidente, lui non era certo un peso piuma per lei, che era ancora più magra e leggera.

-Lasciami, lasciami! Cosa vuoi fare?-

-Per ora, voglio solo che ti calmi... Non ti sto mica mangiando.-

Dopo un pò, lei si arrese e smise di muoversi, così gli unici rumori che si sentiroo nella stanza furono i loro respiri.

Quello di lei, veloce e affannato, quello di lui calmo e profondo.

Ogni volta, espirava sul collo e sulle spalle nude di Blue, che rabbrividiva ad ogni soffio.

-Bene, ora che sei calma... possiamo goderci quest'ora insieme... ed anche più tempo. Ho sentito dire al nonnino che sarebbero andati a Tokyo, e ci vogliono circa due ore solo per arrivare... che ne pensi?-

"Lui... ha capito. Ha capito che mi piace..."

Lei non rispose, ma lui comprese che il suo silenzio era un consenso.

Si spostò al suo fianco, facendola voltare verso di sè ed attirandola contro il proprio corpo.

Poi la baciò, mentre le accarezzava la schiena, scoperta dalla corta maglietta che indossava.

Dal canto suo, Blue non accennava a spostarsi.

Lui si staccò, notando con divertimento le orecchie da gatto e le guancie purpuree.

-Lo sai, Blue? Penso proprio che tu mi voglia provocare...-

Si leccò le labbra, poi sparì, lasciandola interdetta.

Lei si alzò a sedere, poi scese dal letto guardandosi intorno, finchè non si sentì afferrare da dietro da braccia forti.

-Gish... cosa...?-

-Shhhh... non voglio farti niente.... Solo, non mangio mirtilli da chissà quanto tempo... e ne ho una voglia tremenda...-

Lei capì il significato delle parole solo quando lui le morse la base del collo, affondando i canini aguzzi nella sua pelle candida e liscia.

Un gemito di dolore le sfuggì dalla bocca, mentre le lacrime cominciarono a scivolargli sulle guancie, senza che lei avesse il tempo di fermarle.

Lui, le baciò la ferita che leaveva provocato, leccandone il sangue che ne era fuoriuscito, poi risalì fino all'orecchio, sussurrandole piano.

-Blue... so che ti fa male... ma devi resistere... fallo per me, perchè così il dolore diventerà presto... felicità, se così si può chiamare. Non voglio che tu sia mia, voglio solamente renderti per un pò felice, farti dimenticare almeno per ora tutto quello che ti è successo... rilassati, non ti dispiacerà...-

Lei ascoltò rapita le sue parole, mentre la ferita aveva smesso di pulsare fastidiosa, e non riuscì a non tremare, mentre la sua voce suadente e calda la invadeva.

-Allora, Blue...-

-... ok...-

-----------------------------------------------------

=^.^=

Ho interrotto sul più bello, lo so...^^

non vi aspettate niente di sconcio, però, è ancora troppo presto...

Mata ne!!!

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Capitolo 7
*** .:Mi ha difesa:. ***


sau

Grazie a Ranpyon, per i consigli su questo chappy!!!

E grazie x le recensoni a tutti tutti tutti!!!

Ed ecco a voi, il nuov chappy...

Ah, se qualcuno volesse contattarmi... nanako_love92@hotmail.it

Ni-hao!!!

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Poteva farle tutto quello che voleva... doveva farlo...

Ma non ci riusciva, un dubbio lo stava tormentando...

Guardò la ragazza inerme tra le sue braccia, sembrava incosciente, gli occhi appannati e semichiusi.

Sorrise tra sè.

Erano pochi gli alieni che avevano il suo stesso potere, cioè quello di controllare la volontà di tutte le altre specie, esclusa la propria.

Ed era stato facile piegare la volontà di Blue, perchè era molto volubile a causa della sua confusione interiore.

Non che a lui non piacesse, anzi, gli piaceva da morire quella ragazza... timida ma decisa, dolcissima ma anche graffiante... ancora più speciale di Strawberry.

Ecco, era Strawberry il problema.

Lui voleva Blue perchè le piaceva, o per vendicarsi della sua nonna, che invece l'aveva rifiutato?

Questo dubbio lo assillava e lo stava tormentando.

Ed il suo potere, vacillò.

---------

Si sentiva stranissima... stanca ed euforica allo stesso tempo...

Ubriaca, ecco.

Ma di cosa era ubriaca?

Tutto era sfocato, riusciva solo a distinguere due colori, il viola ed il rosa...

E poi, qualcuno la sosteneva.

Era sicura che, se l'avesse lasciata, sarebbe caduta, tanto era stanca.

E le respirava sul collo, segno che le era davvero molto vicino, forse troppo...

Non che fosse una sensazione spiacevole quel contatto, ma lo strano torpore che la invadeva pian piano le stava offuscando i pensieri.

"Di questo passo... non riuscirò nemmeno a pensare...kami-sama, che mi succede?"

Poi, fu come se qualcosa si ruppe.

La barriera che la separava dal mondo esterno stava sgretolandosi lentamente, e riprese conoscienza di quello che la circondava, e di chi la stringeva.

"G-gish... cosa... il morso...oh no..."

----------------

-Blue...io...-

La ragazza si divincolò, anche se aveva notato lo sguardo preoccupato di lui.

-Cosa hai fatto? Cosa mi hai fatto?-

Aprì con forza il cassetto del comodino, estraendone la spilla, poi si girò verso di lui, indecisa ma spaventata da quello che le avrebbe potuto fare.

-No! Non lo fare... Blue...-

Ecco, stava usando di nuovo il suo potere... con un pò di fatica, sarebbe riuscito a convincerla...

-Mew...M-mewberry... M-mewberry...-"Non riesco a trasformarmi... non ci riesco..."

-Blue, non ti trasformare... non volevo farti niente di male... volevo solo stare con te...-

Non stava più cercando di controllarla... si stava scusando.

"Starà parlando sul serio? Gish... devo fidarmi, o combatterti come mia nonna? Cosa devo fare, cosa?"

Lo guardò, e si sorprese.

Lui aveva la testa bassa, e stringeva i pugni, così tanto che le unghie gli avevano segnato il palmo.

Lo conosceva da poco, ma aveva capito che era molto orgoglioso, che non chiedeva scusa facilmente.

Ed invece, con lei l'aveva fatto, e lo rifece.

-Ti prego, Blue...perdonami...-

-Io...-

-Se vuoi trasformarti, fallo, ma io non combatterò, sappilo.-

-Mewberry, metamorphosi!-

La solita luce rosa l'avvolse, e si ritrovò con il vestito da battaglia.

"Lo sapevo, è proprio cocciuta... ma cosa..?"

La Strawberrybell le apparve in mano, e lei scagliò contro il ragazzo un attacco, che per poco non lo colpì.

-Bene... combatti, vediamo cosa sai fare!-

L'aveva vista, l'indecisione negli occhi della ragazza. Non avrebbe resistito a lungo.

D'altro canto, lei stava attaccando svogliatamente, solo perchè lui si era approfittato della sua debolezza... ma non voleva ammetterlo.

Lei si lanciò verso di lui, che resistette all'impulso di scansarsi, finchè non furono pochi centimetri l'uno dall'altro.

-Allora, piccola, che vuoi fare?- chiese, sollevato dal fatto che non l'avesse attaccato.

-Che tu te ne vada-

-Non è vero, so che mi vuoi-

-Montato-

-Permalosa-

-... ... ... ingannatore-

-Antipatica-

-Arrogante-

-Provocante...-

La guardò intensamente, facendola rabbrividire.

Rinunciò a combatterlo, non ce la faceva proprio.

-Allora, cosa vuoi bambolina?-

-Non voglio niente...-

-Decido io per te?-

-...cosa..?-

La prese tra le braccia. Era leggerissima.

La portò con sè sul letto, la fece adagiare sulla coperta e poi le salì sopra a cavalcioni, mentre lei arrossiva.

-Ah... quanto mi piaci quando arrossisci...-

-...-

La baciò, e questa volta non si trattenne, ma le fece dischiudere le labbra e le accrezzò la lingua con la propria, sfiorandole il collo con una mano, mentre lei non accennzva a muoversi.

Tutto taceva, se non i loro repiri irregolari ed i loro cuori.

Lui la guardava, mentre le loro bocche e le loro lingue ancora si cercavano, bramose l'una dell'altra.

Poi, sentirono dei passi veloci nel corridoio.

-Micetta, chiunque sia, tu fingiti incosciente... e non dire nè fare niente, qualunque cosa succeda.

Qualcuno spalancò la porta.

Mewberry chiuse gli occhi, spaventata, mentre Gish si voltava sorpreso verso...

-S-strawberry...-

-Tu, brutto maniaco, cosa fai sopra mia nipote? E tu, Blue, mi sorprendi! Dovresti combatterlo, non sbaciucchiartelo!!!!-

Dietro di lei, si affacciarono Mark e Ryan, lo sguardo serio e glaciale.

-Non te la prendere con lei.-

Era stato Gish a parlare, dopo aver riacquistato un tono distaccato e malizioso.

Staccò la spilla dal collo della ragazza, che ancora non si muoveva.

-Come non te la prendere?-

Strawberry, più che sorpresa, sembrava infastidita dal commento dell'alieno, che la guardava gelido.

-Già, vecchia. Lei non è cosciente di quello che le stavo facendo... Ho usato un potere che solo pochi di noi hanno, e le ho manipolato la volontà. Se non fosse stato per quel potere, lei mi avrebbe combattuto. Contenta? Sai, non credo che ti sarebbe piaciuto sapere quello che le volevo fare... con te non ci sono riuscito, ma con lei... ci mancava poco. Ci vediamo...-

Sparì, lasciando Blue sul letto, che non riusciva a credere a quello che aveva sentito.

"Mi ha difesa?...wow..."

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Capitolo 8
*** .:Fuga:. ***


sau

Buon pomeriggio a tutti!!!!

Come va?

Spero bene^^.

-Cosa è tutta questa confidenza? O_o (nd lettori)-

Bè, dovete sapere che sono allegra, perchè finalmente è sabato, quindi domani niente scuola!!!!!

Allora, la storia si movimenta un pò ma in questo capitolo, mi dispiace deludervi, non c'è ki-chan...

-Come non ci sono? ç_ç (nd kisshu)-

-Eh, si, mi dispiace x te, ma oggi non comparirai... U_U (nd me)

-Ma non è giusto.... così deluderai le mie fan... ç_ç...TT_TT (nd Kisshu)

O_O Non fare quella faccia, kisshu... lo sai che diventi irresistibile... *o* (nd me)

-Si... *_* lo so u_u... (nd kisshu)

-Va bene, va bene, ho capito... nel prossimo chappy ti farò riscattare, ma adesso mi lasci in pace? Allontanati, cavolo, se no non riesco ad andare avanti!!! XQ__ (nd me)

-Ok... ma me l'hai promesso! ^^ (nd kisshu)

Allora, buona lettura a tutti!!!!

anche da me^^ (nd kisshu)

-_-'' (nd me)

------------------

-Calmati... calmati... ok, sono calma... Bene, Ryan, cosa è questa storia dei poteri?-

Ryan, con molta calma, ripeté per l’ennesima volta lo stesso concetto, che Strawberry non riusciva ad accettare.

-Bè, devi sapere che alcuni alieni... rari alieni... hanno un particolare potere, che si sviluppa con l'età e la forza... quello di controllare la volontà delle altre creature, come noi terrestri. E Gish è tra questi pochi alien...-

-Ok…quindi tutto quello che è successo a Blue, non è colpa sua ma di quell’alieno, vero?-

-In teoria…si-

-Come in teoria?-

Ryan non aveva mai visto Strawberry così nervosa.

Faceva avanti e indietro per il soggiorno, mentre lui e Mark erano sul divanetto, e Blue nella stanza affianco, intenta a sbriciolare biscotti, nel suo ostinato mutismo.

-… bè, lui potrebbe, in teoria, controllare una ragazza adolescente con una certa quantità di energia. Finita questa, lei sarebbe di nuovo cosciente e non più sotto il suo controllo.-

-E quanto tempo lui la controllerebbe?-

-Bè…normalmente, circa mezz’ora, a meno che…-

Ryan lasciò la frase in sospeso, aspettando la reazione della donna.

Se aveva imparato qualcosa, in tutti quegli anni, era che le reazioni di Strawberry ad una qualsiasi notizia potevano essere moooolto pericolose.

-A meno che? A meno che cosa? Avanti, Ryan, parla!! Lo sai che il tuo silenzio mi fa innervosire!-

Lui fece qualche respiro profondo, cercando le parole adatte.

“Dai, su, Ryan… non sarà così terribile… lei capirà e non farà niente di insensato, non ha più tredici anni… se, come no…”.

-Bene, Strawberry. Se una persona ha un equilibrio… mentale, interiore, instabile, se è confusa… e se in qualche modo le sue… barriere, le sue difese contro chi la controlla sono deboli… bè, allora è più probabile che si instauri una comunicazione maggiore…-

-Frena, Ryan. Non sono stupida, ma se parli come un professore di psicologia non ci capisco un accidente! Spiegati…-

-In parole povere, se tua nipote fosse… attratta da Gish… sarebbe più facile per lui controllarla… ed è possibile che loro due si… piacciano…-

-Aspetta, Shirogane.- Mark prese parte alla conversazione, mentre per tutto il tempo era stato ad ascoltare.

-Se è vero quello che dici, allora non ha senso quello che invece ha detto l’alieno. Lui ha affermato di volersi vendicare di mia moglie, mentre tu dici che è interessato a mia nipote… Allora, quale è il suo vero obiettivo?-

-Probabilmente, lui vuole farci pensare alla vendetta, ed in effetti uno dei suoi obiettivi potrebbe essere quello, ma in realtà potrebbe anche aver difeso vostra nipote… perché lei ricambia i suoi sentimenti. Credo lui non la stesse controllando, o almeno, non del tutto. Penso che lei non fosse sotto il suo controllo, quando siamo arrivati. E quindi, lei stava… baciando Gish. Ma non te la prendere, non possiamo costringerla ad odiarlo, in fondo lui non le ha fatto niente. Lei non è te, Strawberry.-

Strawberry si accasciò sul divano, confusa, poi le venne un’idea.

“Perfida, certo, ma è pur sempre un’idea… Ma sono disposta a… a farle questo? Gish potrebbe diventare un pericolo per la Terra… Si, bisogna correre il rischio.”

Espose la sua idea ai due uomini, preoccupata.

-Io avrei un’idea… Potremmo preparare una “trappola”, e Blue farebbe da esca…-

A quelle parole, la ragazza lasciò cadere quel che rimaneva dei biscotti che aveva sminuzzato dalle mani, e alzò lo sguardo, incontrando quello di Ryan, serio e severo.

Si alzò di scatto, rovesciando le briciole sul pavimento, e corse in camera sua.

-Bene, ora sappiamo che ha ereditato un udito felino…- disse ironicamente Ryan, mentre Strawberry inseguiva la ragazza, trovandosi la porta della stanza sbattuta in faccia.

-Blue… non volevo dire… quello che hai sentito. Blue!-

-Vattene, nonna! Facevo bene a non fidarmi di te prima, e non mi fiderò mai, neppure in futuro! Hai capito? Mai!!!-

La sua voce era leggermente tremolante, segno che stava per piangere, e questo dispiaque a Strawberry, ma se volevano far tornare l’alieno sul suo pianeta, serviva l’aiuto di Blue.

“Però… forse Blue non vuole che se ne vada… Accidenti, dannata ragazza, proprio del tuo nemico dovevi innamorarti? Se tua madre fosse viva… cosa ti direbbe?”

Ripensò alla figlia, sempre gioiosa e sorridente, dolcissima e comprensiva.

“No, per lei l’amore era amore, chiunque fossero gli innamorati… ma perché è tornato Gish? Forse, per convincermi ad andare con lui… Ma lui credeva che io avessi ancora tredici anni, quindi, era ancora innamorato di me… Forse vede in Blue un’altra Strawberry? No… però, sarebbe possibile…”

Blue sentì i passi della nonna allontanarsi sempre più dalla stanza, poi spalancò l’armadio e ne estrasse uno zaino blu e rosa.

Iniziò a riempirlo con qualche maglia ed un paio di pantaloni presi a caso, qualche gonna e lo yukata che le aveva dato Gish.

“Gish… no, io non gli aiuterò mai a tenderti una trappola! Tu mi hai difesa, anche se loro hanno capito, ed io non ti tradirò… lo prometto, lo giuro sulla mia vita!”

Si rese conto di indossare ancora la canottiera, e si guardò allo specchio.

Sul collo, erano ben visibili i segni che gli aveva lasciato l’alieno mordendola.

Sorrise, ripensando a quella strana sensazione che le aveva pervaso il corpo, mentre la stava controllando.

Si infilò un paio di blue jeans ed una maglietta gialla, con una grande rosa rossa disegnata sulla schiena, poi si legò i capelli in una coda di cavallo.

Guardò fuori dalla finestra: il sole stava tramontando, e nel giardino erano parcheggiate la macchina dei nonni e, probabilmente, quella di Ryan.

“Faccio bene a nascondere le cose!”

Estrasse da un cassetto un paio di scarpe sportive rosse e bianche, nuovissime e mai usate, che aveva nascosto nell’armadio perché la nonna non le mettesse nell’ingresso, con tutte le altre calzature, poi infilò nello zaino un bel po’ di yen, una giacca ed una coperta, ed uscì sul balconcino, cercando un modo per svignarsela senza essere vista.

La sua stanza era al primo piano, quindi saltare giù sarebbe stato un tantino difficile, anche con i poteri di mew mew ed geni felini.

Poteva salire sul tetto spiovente e, camminando sulle terrazze dei vicini, trovare un punto da cui scendere.

Accanto alla sua finestra, sporgevano i rami di una pianta rampicante che percorreva in altezza il muro, fin sul tetto.

Si infilò lo zaino sulle spalle ed iniziò ad arrampicarsi sulla rampicante, finchè non arrivò sulle tegole.

Tutte le case erano molto vicine, quindi non sarebbe stato difficile saltare da un tetto all’altro…

“Ma dove andrò? Dove potrei rifugiarmi… dove non c’è nessuno… in fondo, adesso siamo in vacanza… trovato, a scuola!”

Si diresse verso la scuola, a molti metri da terra, passando dai tetti ai muri di cinta delle case, finchè non arrivò all’edificio scolastico, deserto.

Il portone, come sempre, era chiuso, ma lei sapeva che da una delle porte di servizio doveva essere accessibile l’interno.

Girò intorno alla struttura, finchè non trovò quello che cercava, e si avviò nella scuola.

I suo passi rimbombavano nei corridoi bui, Mentre ombre inquietanti si allungavano sulle pareti.

Blue girò per un po’ al primo piano, finchè non trovò una classe con la porta non bloccata, e vi entrò, chiudendosela alle spalle.

Fece qualche respiro profondo, troppo stanca per ricordarsi di mangiare o bere, e si sistemò sotto la cattedra, costruendosi un giaciglio comodo con la coperta e le robe, e poi si sdraiò su di esso.

Si addormentò subito, e non si accorse della porta che si socchiudeva, e della persona che entrò nell’aula, osservandola nella semi oscurità riposare.

---------------------------------------------------------

Fine di un altro chappy!!! ^^

Bene, chi sarà lo\la sconosciuto\a che ha seguito Blue?

Lo scoprirete nel prossimo chappy!!!^^

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Capitolo 9
*** .:MewBlue:. ***


sau

Ebbene si, molti hanno indovinato chi è lo sconosciuto!

-Ma è perchè mi vogliono U_U sono famoso ^^- Nd xxxx

-Ma va là, tu rimani qui finchè non te lo dico io! Anzi, chi vuole lo "sconosciuto" che glielo mando subito? Poi però torna qui, ok? Nd Me

-Ecco... aridaje.... non sono un pacco postale >o<- Nd xxxx

-Shhhh tesoro, adesso inizia la ficcy...U_U- Nd Me

* xxxx mette il broncio* è_é

Buona lettura!

_________________________________

-Ahio!-

Blue si era alzata di scatto, battendo la testa al piano della cattedra, sotto la quale si era addormentata.

Uscì da lì sotto e si alzò in piedi, ma un rumore metallico attirò la sua attenzione.

Era come se le fosse caduto qualche oggetto per terra, simile ad un anello o qualcosa del genere.

Tastò il pavimento intorno a sè, finchè le sue dita non si strinsero intorno ad un oggetto piccolo e ovale.

-La spilla di mewberry...-

-No, quella è la tua spilla. La spilla di MewBlue.-

-Cosa?-

Si girò.

Era convinta di essere da sola, invece c'era qualcun'altro nella stanza, e lei aveva capito benissimo chi.

Sorrise nel buio, e lui ricambiò.

-Da quanto tempo non ci vediamo, eh?-

-Mmm... direi da ieri...-

Gish si avvicinò a Blue, abbracciandola e affondando il viso nei suoi capelli rubino.

-G-gish... devo dirti una cosa...-

-Ti ascolto piccola.-

-Vedi... ho sentito i miei nonni e ryan parlare dei tuoi poteri, e di te... E loro, vogliono che tu te ne vada...-

-Davvero? Bè, mi dispiace deluderli, ma io rimarrò qua... E se proprio mi cacceranno, dovranno rinunciare a te, perchè ti porterò via, con le buone o le cattive!-

Blue spalancò gli occhi per la sorpresa alle parole dell'alieno, poi li chiuse e si lasciò stringere, ricambiando l'abbraccio.

-Sai, Blue... io ero tornato sulla Terra per Strawberry, te l'ho detto. E quando ti ho visto, mi hai ricordato lei, per questo ti ho portato in quella casa terrestre...Pensavo che foste uguali, e per questo mi piacevi all'inizio...-

Blue tentò di divincolarsi, sconvolta, ma lui la tenne stretta.

Quello che le aveva appena detto la fece raggelare.

"... lo ha fatto solo perchè gli ricordavo mia nonna.... avevano ragione, mi stava usando per vendicarsi... perchè ho ceduto, perchè?"

-Aspetta, fermati!!! Non mi costringere ad usare il potere...-

Gish sospirò, poi si concentrò, cercando di aprire la mente, poi parlò lentamente, caricando ogni parola dienergia e persuasione.

-Blue... stai buona ed ascoltami... non fraintendere le mie parole...-

vide la ragazza sbattere velocemente le palpebre, come se cercasse di rimanere sveglia, poi le si accasciò tra le braccia, il respiro impercettibile e gli occhi velati.

La sollevò da terra, facendola sedere sulla cattedra, poi si sedette affianco a lei e le cinse le spalle, attirandola contro di sè.

----------------------------

Blue si sentì invasa di nuovo da quella sensazione di ubriachezza, e capì che lui stava cercando di controllarla.

Cercò di resistere, sbattendo le palpebre per rimanere lucida, ma fu inutile...

Lui le disse qualcosa, di cui non capì bene il senso.

Poi si risvegliò, e si trovò sulla cattedra, con la testa sul petto dell'alieno, che la stringeva saldamente, ma senza farle male, ed arrossì, ringraziando l'oscurità.

----------------------------

-Ora, ascoltami bene.-

Gish non stava più usando il suo potere, voleva solo finire di parlarle.

Già era tanto se aveva cominciato quel discorso, e lei l'aveva pure frainteso...

Ma perchè con le Momomiya non riusciva mai a parlare?

-... ti ho detto che mi piacevi perchè mi ricordavi lei... ma ora ho capito che siete diverse, che tu sei ancora più importante di lei... -

Blue adesso era davvero sbalordita.

"Mi... mi... mi... aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh!!!!"

-Ehi, Blue, stai bene?- "Ecco, lo sapevo, sarà diversa ma mi considera come Strawberry... bè, l'import..."

Anche i suoi pensieri furono interrotti dal gesto di Blue che, dopo un attimo di sorpresa, gli aveva gettato le braccia al collo, fin quasi a soffocarlo, e adesso lo stava bagnando con le sue calde lacrime di gioia.

I loro visi erano vicinissimi, potevano sentire il respiro di uno sull'altra.

-Oh Gish...-

Lei si avvicinò ancora di più, fermandosi quando le loro labbra si sfiorarono.

-Ehi, piccola... non me lo aspettavo da te, sai?-

-Perchè?-

-Shhhhhhhh-

La baciò, accarezzandole i capelli morbidi e la schiena, mentre lei stringeva tra le dita un lembo della maglia di Gish.

Quasi senza accorgersene, si trovarono sdraiati sulla cattedra, lei sotto e lui a cavalcioni su di lei, ed ancra la baciava, mentre le loro lingue si cercavano e le mani accarezzavano i capelli dell'altro.

Blue si staccò da Gish, girando la testa da un lato e prendendo fiato, mentre lui iniziò a stuzzicarle la pelle del collo con le labbra, facendola rabbrividire, e non certo dal freddo.

-A-aspetta... G-gish...f-fermati...-

-Che c'è?-

-Io...-

-Ho capito.-

Si alzò ed andò vicino alla finestra, mentre lei si ricomponeva, e nella stanza calò il silenzio più imbarazzante che potesse esserci.

-Gish...io... mi...-

-No, non scusarti Blue. In fondo, hai solo tredici anni, non posso pretendere chissà che...-

La luna era uscita da dietro le nuvole, ed ora illuminava con la sua languida luce i due ragazzi.

Blue notò una profonda cicatrice che attraversava l'addome dell'alieno, da sotto la maglietta fino ai pantaloni (ma dove guardi Blue? nd Me\ e poi mi lamento che ha solo 13 anni U_U nd Gish\ se vuoi, io ne ho di più XD nd Me\ -_-'' nd Gish).

-Come te la sei fatta?-

-Uh? A, questa? E' stato il tuo simpatico nonnetto. Per salvare Strawberry, ho tentato di toglierlo di mezzo, ma mi ha ucciso lui. Era sotto il controllo di un alieno, ma era nel suo dna, quindi è stato come se mi uccidesse proprio Mark. Poi, grazie all'AquaMew sono rinato...-

-Ah-

-Blue... parliamo di cose serie. Cosa hai intenzione di fare?-

-Non lo so, non lo so proprio... una cosa è certa, non voglio combattere contro di te, però...Aspetta, come hai detto che si chiamava la spilla prima?-

Le era improvvisamente tornato in mente quello che lui le aveva detto.

"La spilla di mewBlue"

-La spilla di MewBlue? Beh, dato che mio fratello è un genio della tecnologia... ha modificato la tua spilla... e adesso non ti trasformerai più in Mewberry, con il costume come il suo e la stessa arma, ma avrai il tuo costume e la tua arma.-

-T-tuo fratello?-

-Si, gli ho mandato dei dati attraverso il computer dell'astronave, e lui gli ha analizzati e modificati, per poi riimmetterli nella spilla, così adesso è solo tua.-

Grazie-

-Non c'è di che dolcezza-

-Dolcezza?-

Non fece in tempo a finire la domanda, che lui l'afferrò e si smaterializzarono, mentre nella classe entravano Ryan e Mark.

-Non c'è.-

-Però c'era. Sia lei sia quel maledetto alieno.-

-Come fai ad esserne certo?-

-Shirogane, non sai farti gli affari tuoi?-

Ryan uscì dalla classe, brontolando, lasciando Mark da solo.

Lui ispezionò con lo sguardo l'aula, poi vide le robe di Blue sotto la cattedra e sorrise, mentre i suoi occhi si schiarirono fino ad avere una tonalità glaciale.

"Bene, Gish... Sono tornato, e mi riprenderò quello che è mio... La Terra, e la piccola Blue! In lei è racchiusa l'energia necessaria, e non me la porterai via... Parola di Profondo Blu..."

--------------------------------

Ta ta ta taaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! *rullo di tamburi*

è tornato... proprio luiiiii!!!

Beh... c'era da aspettarselo, no?

Prima Gish... poi lui, semplice! ^^

-Ma perchè? E poi, perchè non posso stare in pace con Blue?- Nd kisshu

-E' lei che non vuole ancora concedersi U_U io riferisco soltanto...- nd Me

-Ma... buaaaaaaaaaaahhh ç_ç- nd Kisshu

- ehi, ma c-che fai, p-piangi? Vieni qui, ti consolo io!- nd Me

-Sniff sniff *_*- Nd kisshu

mata ne!

Ah, buon viaggio Ranpyon!

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Capitolo 10
*** .:Di nuovo insieme:. ***


sau

Ed ecco a voi il mio orrendo costume ç_ç…

No, va bè, a me piace! ^^

Gish: anche a me ^\\\\\\\\^…

Ma taci, tu! Che sei proprio un maniaco… (maniaco figo, aggiungerei *ç*)

Gish: sarà U_U però ammettilo che ti piaccio per questo >_>

Siiii hai ragione…lo ammetto… XQ_______

Gish: XD buona lettura

*o*

----------------------------------------

-Siamo arrivati-

Kisshu posò i piedi per terra e lasciò andare Blue, cha ancora non si era abituata alla smaterializzazione, e traballò, appoggiandosi contro il muro.

-Stai bene?-

-Si… solo, mi gira un po’ la testa…-

Blue si guardò intorno, accorgendosi di essere tornata nella casetta terrestre dell’alieno, e sorrise a l ricordo del loro “primo bacio”.

-Bene, Blue, io vado a prendere e cose che hai lasciato nell’aula. Tu, intanto, trasformati e dimmi se il tuo nuovo vestito ti piace!-

Gish si smaterializzò, con uno strano sorrisetto sulle labbra, al solo pensiero di vedere la ragazza col nuovo costume. “Non che sia sconcio… però…”.

Rimasta sola, Blue uscì nel grande giardino, mentre il sole abbagliante si rifletteva nel fiume cristallino.

-Mew Blue… metamorphosi!-

Una luce bianca ed accecante l’avvolse, per poi lasciare il posto ad una patina luminescente sulla sua pelle, che pian piano prese la forma di un vestito.

Era costituito da un corsetto lilla senza maniche, che dalla vita si allargava in una cortissima e svolazzante gonna alla marinara. All’altezza della pancia c’era un oblò che scopriva l’ombelico.

Dello stesso colore era anche il collarino dalla quale pendeva la sua spilla.

Le mani e le braccia erano coperte da un paio di guanti indaco, che le arrivavano ai gomiti, mente i piedi calzavano degli stivali dello stesso colore, che arrivavano fino a metà coscia.

In mano le apparve una specie di scettro fuxia, dalle quali estremità pendevano due nastrini viola ed un grosso sonaglio dorato.

-Sei davvero bella, sai?-

Gish le era apparso al fianco, stringendo il suo zaino, e la fece arrossire.

-Ah bè, tanto le orecchie da gatto ce le hai già… e anche la coda…-

La prese per mano, lasciando cadere la borsa, e la condusse fino ad un gigantesco specchio, nel quale lei ammirò il suo nuovo aspetto.

I capelli non avevano cambiato il loro colore, e tra i ciuffi erano spuntate le orecchie nere e pelose, mente gli occhi avevano una tonalità color pesca.

-…wow, Gish… è davvero bello… grazie- disse lei, guardando l’alieno, che intanto non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

“Pai ha fatto davvero un ottimo lavoro… non pensavo che ne fosse capace…”

Il vestitino sottolineava le forme della ragazza, rendendola ancora più provocante di quanto già non fosse ai suoi occhi.

-…P-perché mi s-stai guardando c-così…?- chiese Blue, leggermente preoccupata dallo sguardo inebetito del ragazzo, che sembrava andato in trance.

Poi si guardò di nuovo nello specchio, studiando critica il vestito.

“Bè, in effetti… è molto corto… forse troppo corto…”

I suoi pensieri furono interrotti, e si ritrovò di schiena contro il vetro freddo, bloccata dall’alieno, che le stringeva i polsi e la fissava stralunato.

-Ma… Gish, che fai? Lasciami, mi fai male!!!!-

In effetti, le aveva conficcato le unghie affilate nei polsi, segnandoli e facendole uscire un po’ di sangue, che scivolò sulla sua pelle candida e sulle dita di Gish.

Alla vista del liquido cremisi, le sue pupille si dilatarono fino a nascondere quasi del tutto l’oro delle sue iridi, poi lui avvicinò la bocca alle ferite che le aveva provocato e raccolse con la lingua un po’ di sangue, solleticandole la pelle.

-Gish… cosa stai facendo?-

Lui sembrava non sentirla, non rispose né la guardò, continuò a fissare le goccioline cremisi che scorrevano sulla pelle bianca.

Le lasciò i polsi, e le passò le braccia intorno alla schiena, stringendola con vigore, per poi materializzarsi con lei sul grande futon all’interno della stanza.

O meglio, materializzandosi su di lei.

-Ehi… Gish, smettila!...mpf…mi… mi fai il solletico…ah ah ah ah….-

Blue non riuscì a trattenersi, scoppiando a ridere, mentre il ragazzo le scorreva le mani lungo le spalle e le braccia, sul collo e sul bordo del vestito.

Alle risate della ragazza, sembrò tornare in sé, e le sue pupille si restrinsero di nuovo.

Si accorse di essere letteralmente seduto sopra MewBlue e abbassò lo sguardo imbarazzato.

Poi tornò a guardarla, mentre lei si massaggiava i polsi indolenziti.

-Ehm… Gish…-

-Che c’è?-

-Potresti… spostarti?-

-Oh, si, scusa!-

Rotolò al suo fianco, e lei si alzò a sedere, guardando fuori dalla finestra.

-Blue… mi… dispiace se ti ho fatto qualcosa che non dovevo…-

-Non fa niente, non eri in te…-

-… solo, devi sapere che un alieno… esaltato… è un po’ diverso da un umano eccitato… I terrestri mantengono il controllo, mentre… bè, personalmente non riesco più … a capire un accidenti-

Blue scoppiò di nuovo a ridere, questa volta per le sue parole.

-Parlando di qualcos’altro… non mangi da ieri, non è che hai fame? Io da morire…-

finito riparlare, materializzò sul futon un cesto stracolmo di frutta matura e succosa, ed afferrò una mela, addentandola con forza e sporcandosi il mento di succo.

Blue, dopo essersi tolta la spilla, afferrò sicura delle fragole ed iniziò a mangiarle con gusto, sotto lo sguardo divertito dell’alieno.

-Ma allora lo fai apposta- disse lui, lanciando il torsolo in un cestino vicino alla porta-finestra.

-Cosa?-

-Di provocarmi… lo sai che le fragole sul vostro pianeta sono considerate afrodisiache…?-

-Che cosa vorresti dire?- disse lei, mentre l’alieno le si avvicinava gattonando sul materasso.

Quando furono pochi metri l’uno dall’altro, lui allungò una mano e pulì un angolo della bocca della ragazza, che si era macchiata di fragola-

-Sei tutta sporca! Neanche se tu fossi una bambina…-

Si avvicinò ancora di più, e le leccò via il resto del succo dalle labbra, mentre lei diventava color fragola, facendolo sorridere divertito.

-Se ti vergogni tanto, perché non ti sposti quando mi avvicino?- chiese lui, serio.

E, altrettanto seriamente, però sussurrata, arrivò la risposta della ragazza.

-perchèmipiaci-

-Cosa? Non ti ho sentito, potresti ripetere?-

e si avvicinò ancora di più, mettendosi in ginocchio di fronte a lei, che invece era con le spalle contro al muro e le gambe incrociate.

-Ho detto: perché… perché mi piaci!-

Sorrise di nuovo, dolcemente, anche se i canini sporgenti non erano poi così tanto dolci.

Le afferrò il mento con le dita, costringendola a guardarlo per un secondo che le sembrò eterno.

Poi, per rompere il ghiaccio, fu lei a parlare.

-Vedi che anche tu sei tutto sporco di mela!-

-Ah davvero? E dove?-

Lei toccò con la punta delle dita le macchie che lui aveva sul viso.

-Qui… ed anche qui… e qui…-

-Uhm… non mi va di toglierle… non ho nemmeno un tovagliolo…-

-Se non mi sbaglio… anche a me serviva un tovagliolo-

-Noooooooo, ti ho pulita io…-

Per evitare altre discussioni, le chiuse la bocca con un bacio, stringendole le mani tra le proprie, e giocando con la sua lingua.

Nelle loro bocche si mischiarono i dolci sapori delle fragole e della mela, mentre Blue sentiva uno strano calore invaderle il corpo.

Socchiuse gli occhi, incontrando quelli magnetici dell’alieno.

Gli lasciò le mani, per poi incrociargli le braccia dietro al collo, andandogli incontro, mentre lui la tirava contro di sé.

Di nuovo la fece sdraiare, e si mise a cavalcioni su di lei, continuando ad assaporarne il sapore delle labbra, e questa volta in lei sembrava non esserci più timore.

Forse un po’ di imbarazzo, perché aveva il viso paonazzo.

O era solo perché le stava piacendo?

Gish le accarezzò i capelli morbidi, poi si staccò dal bacio e le mordicchiò la pelle del collo, senza farle male, mentre i loro respiri si facevano più veloci, come i battiti del cuore.

Blue gli passò una mano nei capelli verdi e sottili, poi gli accarezzò le orecchie puntute, facendogli il solletico, mentre lui la baciava di nuovo.

Dalla finestra entravano i raggi del sole estivo, che avevano reso la stanza un forno.

Lui staccò appena le labbra, sussurrandole malizioso –Ehi, piccola, che ne dici di fare un bagno?-

-Ma… io non ho il costume…-

-Appunto…-

-Maniaco!-

-Ragazza del maniaco!-

-…Hai vinto-

Si rialzarono, e Gish si precipitò fuori dalla casetta, buttandosi nel fiume, che era abbastanza profondo, e nuotò fino al laghetto dove esso fluiva placido.

Buttò i vestiti bagnati sulla riva, poi si alzò in piedi.

L’acqua gelida gli arrivava poco sotto l’ombelico, lasciando ben visibili il suo ventre piatto e gli addominali perfettamente scolpiti del suo corpo.

-Allora, non vieni?- Disse, allargando le braccia in direzione della ragazza, che lo guardava un po’ imbarazzata.

-Ehm… com’è l’acqua?-

-Fredda-

-Allora no…-

Non fece in tempo a finire di parlare, che si ritrovò fradicia, mentre lui rideva a crepapelle.

-Come ti permetti? Io… io ti… ti…-

-Vieni qui e vendicati!-

-Tu girati, mi devo spogliare.-

-Bè? Anche io sono senza niente, mica mi vergogno di te, anzi…-

La guardò dalla testa ai piedi, per poi andare sott’acqua anche con la testa.

Lei si tolse i vestiti, rimanendo in intimo, poi entrò in acqua, rabbrividendo.

Arrivò nel punto in cui c’era l’alieno, che riemerse tra gli spruzzi.

I capelli bagnati erano ancora più scuri del normale.

-Allora? Rimani con questi? Però, anche così non sei male…- sussurrò lui, fissandole la pelle candida e mordendosi il labbro inferiore.

-Ehi, cosa guardi!-

Disse lei, dandogli le spalle.

Lui le cinse la schiena, stringendola contro di sé e posandole il mento sulla spalla.

-Errore… non devi mai darmi le spalle… non so nemmeno io cosa ti potrei fare.-

La ragazza, dal canto suo, non connetteva quasi più, troppo impegnata a cercare di distrarre i suoi pensieri dal corpo caldo di Gish a cui era stretta.

In effetti, al contrario suo, lui era completamente nudo, e lei se ne era accorta fin troppo chiaramente…

Eh eh eh eh… cosa faranno quegli e due in acqua?

Alla prossima puntata!!! ^^

E grazie x i numerosi commenti!!!

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Capitolo 11
*** .:Ti amo:. ***


sau

Prima di iniziare, vorrei ringraziare Ranpyon-kun per i suggerimenti …

Grazie, *_*, avevo un calo di fantasia drastico…

E non è vero che non riusciresti a scrivere ficcy solo romantiche… Dai, che tu sai fare tutto (x esempio il clone dell’amore nostro XD)

Xkuroneko: grazie della mail!!!!

Buona lettura

-Non scappare da me, Blue…-

-Perché dovrei farlo?-

-Perché… perché io faccio terrorizzare la gente…-

-No, non è vero. Io non ho paura di te, io…-

-Tu? Cosa provi?-

-Ecco, io… io non…-

-Shhh, basta…-

Gish si staccò lentamente da Blue, che rimase immobile, dandogli la schiena, e si avvicinò alla riva, sedendosi su una panca immersa nell’acqua gelida.

-Etciù!-

Blue starnutì, poi di nuovo e ancora, piegandosi ogni volta in modo buffo, e lui scoppiò a ridere.

-Cosa… cosa ridi?- disse lei, inspirando rumorosamente col naso ed avvicinandosi a lui.

-Sei così maledettamente buffa…- disse lui, abbassando la voce.

-Grazie!- Disse lei, sarcastica.

-…e sei anche maledettamente provocante… - sussurrò lui, mentre le pupille cominciavano a dilatarsi di nuovo.

-Gish… io ho freddo… l’acqua è gelida, e a stare così, penso che mi prenderò un accidenti…-

Lui si alzò e la strinse contro di sé, facendole poggiare la testa sul proprio petto, per poi risedersi con lei in braccio, che respirava velocemente per la sorpresa e l’emozione.

-Va meglio?-

-S-si… g-gra-grazie-

-Di niente-

Le prese il mento tra le dita, posandole un leggero bacio sulla fronte, mentre lei si osservava nel riflesso degli occhi di lui.

Le pupille avevano di nuovo ricoperto l’oro del suo sguardo quasi completamente, ma questa volta lui sembrava ancora in sé.

-Blue…-

-Si?-

-Vogliamo uscire dall’acqua? Torniamo in casa…-

Sembrava stranamente gelido.

“Cosa c’è, Gish? Perché ti comporti così freddamente con me? Avrò fatto qualcosa di male?”

Blue si alzò, scavalcando con qualche difficoltà l’argine e inginocchiandosi sull’erba, mentre lui ripeteva la stessa operazione.

“Cavolo, era troppo fredda l’acqua…”

Lei perse l’equilibrio, le gambe non la reggevano più, erano insensibili e le formicolavano.

Annaspò nell’aria, poi si aggrappò ad un braccio del ragazzo, che era appena uscito dall’acqua, e se lo trascinò dietro nella caduta.

Così, si trovarono uno sull’altra, bagnati e quasi completamente nudi, in mezzo all’erba alta.

-Ahia!-

-Stai bene, Blue?-

-Penso di si… Tu?-

-Anche-

Lui fece per rialzarsi, ma lei lo trattenne per un braccio.

“Cosa… cosa sto facendo? Perché… o kami, che vergogna…”

-Aspetta…-

-Dimmi, piccola-

-… non te ne andare…-

Senza farselo ripetere, lui le mise le mani ai lati del viso e la baciò con quanta più passione possibile, mentre lei si era aggrappata con le piccole e affusolate dita alle sue spalle, sollevando leggermente il capo da terra.

Leggere goccioline iridescenti scivolarono dal viso dell’alieno fino a quello della ragazza, per poi percorrerle il collo ed andarsi a posare sull’orlo di pizzo dell’intimo, che ancora indossava.

Lui allontanò una mano dal suo viso, portandogliela dietro la schiena e facendola sollevare un po’, poi armeggiò con il gancetto del reggiseno, ed infine riuscì a sganciarglielo, sfilandoglielo e lanciandolo nell’erba.

Tornarono giù, mentre lui con le labbra scendeva sul mento, sul collo bianco, sulla spalla.

Si soffermò sulla cicatrice che le aveva provocato nella sua stanza, poi andò sull’altra spalla e la morse lì, mentre un mugolio quasi impercettibile sfuggì dalle labbra della ragazza.

Leccò via il sangue, poi le sussurrò sulla pelle:-Ti ho fatto male?-

-N…no…un po’…-

Tornò a concentrarsi sul corpo tremante della ragazza, scendendo ancora più giù, fino all’incavo dei seni, e accarezzandole la pelle bianca, inviolata.

Le prese tra le labbra un capezzolo, giocandoci con la lingua, mentre con le mani le sfiorava il ventre piatto e morbido, fin sul bordo degli slip.

Lei teneva gli occhi semichiusi, il respiro leggermente affannato.

Sentiva un immenso calore invaderla, accompagnato da mille brividi che, partendo dal punto dove l’alieno la sfiorava, le percorrevano tutto il corpo.

Aveva le guance in fiamme, e non riusciva a guardarlo senza chiudere gli occhi, che le lacrimavano copiosamente ogni volta.

Ma non erano lacrime negative, lo sapeva

Lui le sfilò delicatamente anche l’ultimo indumento, finchè non furono completamente spogli.

La guardò per qualche istante: la pelle color della neve risaltava incredibilmente tra le foglie verde smeraldo, così come la testa e le spalle circondate dalla chioma rubino.

Era inerme, incredibilmente fragile sotto il suo sguardo di oro e notte.

Riaprì lentamente gli occhi, incontrando quelli di lui, che la stavano praticamente mangiando, e sorrise leggermente imbarazzata, sbattendo le ciglia lunghissime e nascondendogli gli occhi da cerbiatta color cioccolato che si ritrovava.

-Bambina monella…-

Gli fece una linguaccia, poi gli studiò anche lei il corpo.

Anche lui era bianchissimo, e sotto la pelle imperlata d’acqua vibravano i suoi muscoli. Gli addominali scolpiti non erano eccessivamente sottolineati, e nel complesso le ricordava una statua marmorea greca, di quelle che rappresentavano gli dei, simboli della perfezione assoluta.

Anche lui era perfetto, se ne stava accorgendo sempre di più.

Indugiò con gli occhi sull’ombelico, indecisa se continuare, poi scese con lo sguardo, arrossendo violentemente.

Era la prima volta che vedeva un corpo maschile nudo, completamente nudo, figurarsi un corpo alieno…

-Ehi, dove guardi?-

-…C-cosa?-

-Shhhhh….-

Le afferrò le ginocchia, allontanandole, poi si sdraiò su di lei, baciandola di nuovo.

Ed infine entrò in lei, con un movimento secco e deciso, mentre la ragazza sussultava per la sorpresa, non accorgendosi quasi del dolore provocatole, che ad ogni sua spinta svaniva sempre di più, finchè non fu solo un ricordo.

Gli strinse le braccia intorno al collo, sollevandosi un poco, mentre i loro respiri affannati si fondevano nel silenzio del giardino, finchè un gridolino sorpreso non le sfuggì dalle labbra, mentre Gish si accasciava al suo fianco, esausto.

-… anf… per essere la tua prima volta… anf… mi hai sfiancato… e dire che gli alieni sono più resistenti degli umani…-

-Ah… già… già… sei stanco?-

-che?-

Lui la guardò ridere, mentre il suo corpo minuto sussultava ad ogni respiro.

-Ah, e così che la pensi?-

Salì di nuovo su di lei, che cercò, sempre ridendo come una pazza di allontanarlo, e la prese di nuovo, facendola urlare.

-Basta! Basta, hai vinto…-

-adesso si ragiona… Tsk, pensavi che non ce la facessi più?-

-Gish…-

-Dimmi, piccola.

-… io… ti…-

-Ti amo, piccola.-

Si abbracciarono sotto il sole morente del tramonto, che colorava i loro corpi candidi di viola e rosso, mentre mille sfumatura cangianti si riflettevano nel lago.

Ahhhhhhhhhh, l’ho scritto!!!

XD

Beh, aspetto commenti vari… ^^

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Capitolo 12
*** .:Febbre di mezza estate:. ***


sau

Uff... uff... non sapevo proprio come continuare... U_U spero che vi piaccia...

Fra tre giorni è il mio compleanno, e probabilmente aggiornerò proprio il 3 maggio... però nn mi fate gli auguri prima, che porta sfiga -_-''

Scherzo ^^, nn sono superstiziosa! Però, lo so il regalo che voglio... TANTI COMMENTI!!!

E poi Gish, ma tanto so che non si può fare...

Buona lettura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

xxx

--------------------------------------------------------------

Gish aprì gli occhi, sbadigliando e stiracchiandosi, per poi guardarsi intorno.

Si trovava nell'erba del suo giardino, affianco al laghetto, sotto il cielo stellato.

-Ma cosa...?-

Poi vide accanto a sè Blue, ancora nuda e dormiente, con il viso rilassato e sorridente, e sorrise anche lui.

"Ora ricordo... povera piccola, hai dormito fuori..."

La studiò per un pò, in fondo prima non gli era passato questo pensiero per la mente.

I morbidi capelli porpora le coprivano le spalle bianche.

Era sdraiata a pancia ingiù.

Le braccia sottili erano raccolte sotto al petto, la testa era rivolta verso l'alieno.

Il vitino da vespa che si ritrovava lasciava il posto a due lunghissime e sode gambe, ed infine i piccoli piedi da fata erano l'uno sull'altro, come a riscaldarsi un pò.

In effetti, faceva molto freddo a quell'ora della notte, e loro erano ancora spogli e avevano dormito nell'erba umida.

-Se non entriamo subito, uno dei due si prenderà un accidenti...- sussurrò a sè stesso l'alieno.

Prese tra le braccia la ragazza, che ancora dormiva, e la portò nella casetta, mettendola sotto le coperte.

Poi uscì di nuovo, per cercare i propri vestiti.

Li trovò, appallottolati come li aveva lanciati fuori dall'acqua, ed ancora umidi, sotto uno deglik alberi.

Se gli infilò, in fondo aveva solo quelli nella casa, e non gli andava di tornare all'astronave, lasciando la ragazza sola.

-Brrrr... fa propro freddo..e...e...etciù!- tirò su col naso, ridendo di sè stesso.

In quindici, quasi sedici anni di vita, non si era mai ammalato, e per uno stupido bagno nell'acqua del lago rischiava di prendersi chissà quale malattia.

Rientrò in casa, si sedette vicino alla porta finestra e si avvolse in una coperta, addormentandosi in auel modo scompsto, e rivivendo nella mente quello che era successo poche ore prima con la ragazza.

Le labbra dell'addormentato si incresparono in un ghigno soddisfatto, poi tutto divenne buio quando la luna fu oscurata da una nube carica di pioggia.

..........................

Quando il ragazzo si risvegliò, aveva addosso anche il piumone del futon.

Cercò con lo sguardo la ragazza, trovandola in piedi, intenta ad armeggiare vicino al piccolo focolare che c'era nella stanza.

Quando si alzò, sbadigliando, lei si girò, sorridendogli dolcemente.

Nessuno gli aveva mai rivolto un sorriso simile, nemmeno i suoi amici più cari, nemmeno i suoi parenti, e si sentì sciogliere.

Cosa molto strana per lui, che invece era abituato a far sciogliere le aliene...

"Non...non capisco... cosa mi succede...?"(sei innamorato, ciccio!!! XD nd me)

-Dormito bene, Gish?-

-Bah... più o meno...-

-Ma perchè sei rimasto lì? Vedi che... che non mi dava fastidio se dormivi con me...- disse lei, arrossendo un pò.

-No, non ti preoccupare... E che i miei vestiti erano ancora umidi, ti avrei fatto raffreddar...etciù!-

-Mi sa che sei tu quello raffreddato!- disse Blue, scoppiando a ridere allo sguardo omicida del ragazzo.

-Dai, che facciamo colazione...-

-Sai cucinare?-

-Certo! Mia nonna non ha mai imparato... infatti è il nonno che cucina, ma io sono bravissima!-

-Vediamo...-

Si sedettero vicino al basso tavolino addossato alla parete, mentre Blue porgeva a Gish una ciotola fumante.

-Cosa è?-

-Assaggia, poi te lo dico-

Gish, diffidente, prese una cucchiaiata del brodo, in cui galleggiavano varie cose, non meglio identificate.

-Ma... è mangiabile! Anzi, è addirittura buono!-

-Scemo! Pensavi che ti avrei avvelenato?-

-Bè, tua nonna c'era quasi riuscita...-

-Ma io non sono lei...-

-Lo so... tu sei Blue... Tu sei la mia piccola Blue...-

Questa volta Blue divenne paonazza, mentre Gish ingurgitava avidamente il contenuto della coppa.

-Ahhhhhhhhhhhhhhhh... cosa era? Ora me lo puoi dire, no?-

-Si... ma tu non ti arrabbiare...- Blue abbassò gli occhi, guardando il parquet.

-Perchè dovrei arrabbiarmi?-

-Ecco... Vedi, sugli alberi del tuo giardino ci sono molti frutti... e ho trovato pure un orticello... ma sono... sono uscita dal giardino...-

-Cosa? Cosa hai fatto?-

-Sono... andata fuori dalla tua proprietà... nel paese qui vicino...-

Gli caddero coppa e cucchiaio, che per fortuna erano vuoti.

-Blue,- disse, troppo calmo -non mi arrabbierò... Ma non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere... o io...io non so cosa farei... Ti rendi conto che se qualcuno che conosci ti avesse vista, magari ora non saresti qui? Blue, non voglio che qualcuno ti porti via da me!!!-

-O-ok...ok... ho capito...-

-Bene. Cosa ne diresti di allenarci un pò?-

-Allenarci? Non è che ti vuoi vendicare?-

-Blue!-

-Scherzavo...-

-No, dico sul serio, voglio vedere se riesci ad usare la tua arma. E poi, ho voglia di fare un pò di movimento... Non considerando ieri...-

-Gish!-

-Scherzavo...-

Uscirono nel giardino, dove una pioggerella leggera annunciava l'arrivo prossimo dell'autunno.

Blue prese la spilla dalla tasca della salopette rosa che indossava, per trasformarsi, mentre Gish si guardava intorno.

-Bene... Copmbattimento corpo a corpo o contro un chimero?-

-Bah, decidi tu-

-Chimero.-

Creò un para-para, per poi scagliarlo verso un passero che cinguettava su un albero.

Esso crebbe a dismisura, divenendo simile ad uno pterodattilo nero, con gli occhi rosseggianti, che emise uno stridio fastidioso ed agghiacciante.

Blue sbiancò. Era la seconda volta che vedeva un chimero, e quello era più mostruoso del primo.

-G...Gish...-

-Non ti preoccupare, ti aiuto io!-

-Cosa devo dire?-

-Bè... non lo so. Le parole ti verranno da sole.-

La mew gatto evitò un attacco del chimero, saltellando agile e veloce.

Brandì l'arma, facendo tintinnare il grosso sonaglio che vi era attaccato, puntandola contro il mostro.

Chiuse gli occhi, mentre esso si avvicinava velocemente, minaccioso.

"...fiocco... fiocco del... fiocco... del..."- Fiocco di vento!-

Il campanello trillò, mentre dalla punta dello scettro si liberava un turbine luminoso che avvolse il mostro, distruggendo il para-para e liberando il passerotto, che si allontanò volando.

-Fiocco di vento?-

-Si, perchè? Mi è venuto in mente... bè, non so perchè...-

-Va bene, che ne dici di... couf couf... di... couf couf... combattere... un pò...-

-Stai bene, Gish?-

-Io? Ma si, certo! Mai stato meglio...-

"Bugiardo che non sono altro... Ma si preoccuperebbe...troppo..."

Si asciugò il sdudore misto alla pioggia che gli imperlava la fronte, poi estrasse i tridenti e si mise in posizione, imitato da Blue.

Partì lui all'attacco.

Si sentiva debole, come mai gli era successo, gli dolevano tutti i muscoli e la testa non smetteva di pulsare.

Mancò il primo colpo, il secondo, il terzo, ma Blue pensò che lo facesse apposta, perciò non si preoccupò.

D'altronde, era lui che non voleva darle preoccupazioni, per cui continuò imperterrito ad attaccare, fallendo ogni volta, finchè non si accasciò addosso alla ragazza, che lasciò cadere spilla ed arma e lo afferrò, cercando di non cadere.

-Gish! Gish, stai bene?-

-Io... si, certo... mai... stato...megl...-

-GISH!-

Chiuse gli occhi, mentre le tenebre prendevano il sopravvento.

Blue cercò di caricarsi il ragazzo addosso più che potè, un pò trascinandolo, un pò spingendolo verso la casa, mentre la pioggia cadeva più fitta, come le lacrime avevano iniziato a scorrerle copiose sul viso, senza che lei potesse fermarle.

.......................

-Sei uno scemo! Scemo, scemo, scemo! Scemo senza via di possibilità, mi hai capito? Scemo!-

-Ma...-

-Taci, scemo che non sei altro! Volevi farti ammazzare? Volevi morire? Volevi... volevi lasciarmi sola? SCEMO!-

-Ma...-

-Zitto ho detto! E non provare a muoverti di qui! Nelle condizioni in cui sei, potrei benissimo farti fuori, quindi stà zitto...Scemo!-

Blue gridava, colpendo ogni volta l'alieno con piccoli ed innoqui pugni.

Lui giaceva sul futon, con la coperta tirata fino all'ombelico.

Il petto perlaceo era nudo, come il resto del ragazzo...

I vestiti erano stesi vicino al focolare, ad asciugare, insieme a quelli della ragazza, mentre lei indossava finalmente lo yukata viola e rosa.

Aveva, per la prima volta, la febbre.

Il volto arrossato era sovrastato da una pezza inumidita, che gli copriva la fronte e, in parte, gli occhi.

I capelli erano sciolti, anche quello per la prima volta, e gli ricadevano sul collo candido e bollente.

-Blue...-

-Mh?-

-Scusa...-

-Ci dovevi pensare prima. Ora pensa solo a guarire.-

-Scusami, ti prego.-

Blue si girò verso di lui, mantenendo per un pò il broncio, poi si sciolse in un caldo sorriso, sempre velato da un pò di tristezza.

-Lo sai che non potrei mai portarti rancore, Gish... Lo sai.-

Lasciò perdere quello che stava facendo pre avvicinarsi al futon e sedersi vicino a lui, che sogghignò come un bambino.

-Ehi, non fare il moccioso!-

-Guarda che sono più grande di te...-

-Forse in età... ma nella testa sei un bimbo... capriccioso e...-

-...depravato.-

-No, io stavo dicendo carino, ma se vuoi essere considerato un maniaco...-

-No, no no...dimmi che sono beddo, mamma...-

Fece la voce di un bimbo, parlando come uno scemo, e facendo scoppiare a ridere la ragazza.

-Non c'è bisogno che te lo dica io...-

-Shi-

-No-

-Shi-

-No...-

-Shi, ti ho detto, monella...-

-No...-

-Dai Blue...-

-Shhhh....-

Si abbassò su di lui, baciandolo, mentre Gish le passò un braccio dietro al collo, attirandola contro di sè.

-Sei bollente...-

-Lo so, però non capisco se è la febbre o l'eccitazione, sai?-

-Scemo... -

Si sdraiarono vicini, lui sotto la coperta e lei sopra, mentre lui si alzava sui gomiti per guardare le ragazza con gli occhi chiusi.

-Che fai, piccola, dormi?-

-No, mi riposo gli occhi... brrrr... certo che fa freddo...-

-Ti riscaldo io... come ieri...-

Le slacciò lo yukata, sfilandoglielo lentamente, senza che lei opponesse alcuna resistenza, lasciandola in intimo.

Indossava una brassiere (per chi non lo sapesse, un top elasticizzato... nd me)e delle culotte, tutte e due nere.

Lei si infilò sotto la coperta, ignorando il fatto che, di nuovo, lui non indossasse niente, e si strinse contro l'alieno, che le passò un braccio intorno alla schiena, nascondendo il viso tra i suoi capelli rubino.

-Blue...-

-Che c'è?-

-Quando si è malati... si può fare...-

-No, non ci pensare nemmeno per scherzo. Se ti sforzi... potresti aggravarti, e io non voglio ddover uscire per comprare le medicine, con te indifeso e solo...-

-Non è che non vuoi farlo e basta?-

Blue puntò i suoi occhi cioccolata in quelli dorati dell'alieno, tacendo per un attimo, per poi rispondergli sussurrando.

-... no, Gish, io... vorrei... ma non voglio vederti come prima.-

-Sai, non ho mai avuto la febbre. E' una cosa nuova per me. Ed è nuovo per me anche che qualcuno mi accudisca. Ma sono felice che sia tu quella persona...-

-Sentimentale che non sei altro.-

-Ehi, io dico qualcosa di romantico, e tu mi insulti pure? ah, chi vi capisce a voi umane?!?-

-... no, non volevo insultarti! E che sei tanto tenero...-

Le fece una linguaccia, per poi assaporare le sue labbra rosse e morbide.

La voleva. Di nuovo, e poi ancora.

Ma sapeva che lei non lo avrebbe permesso, perchè era troppo preoccupata per lui.

"Stringerla così e non poterla avere... che strazio... e poi mi arabbio se mi chiamano maniaco... bah!"

-A che pensi, Gish?-

-Al fatto di dover sopportare la tua presenza senza poterti fare niente...-

-Dai, non fare così.-

-Appena la temperatura si abbassa, anche di un solo grado, sarai di nuovo mia, lo sai?-

-Va bene, ma non credoo che trentanove gradi si abbassino così facilmente...-

-Tu non mi conosci, dolcezza. Pur di avere qualcosa che desidera, il mio organismo farebbe miracoli.

-D'accordo, stiamo a vedere...-

-Almeno... puoi toglierti... il resto?-

-Maniaco!-

-Me lo hai detto troppe volte, piccola, non fa più effetto...-

Le sfilò anche la brassiere, mentre lei avvampava al tocco caldo delle sue dita con la pelle.

Le accarezzò i seni candidi, poi la strinse di nuovo, e si addormentarono così, mentre fuori smetteva di piovere e l'arcobaleno si affacciava nel cielo azzurro.

---------------------------------------

Finito il capitolo più lungo che abbia mai scritto!!! XD

Gish: Mi piace, mi piace!

Mewjap:-_-''e che poteva essere...

Blue: Ma se sei tu che scrivi, certe cose le dovresti sapere, no? U_U

Mewjap: eh già... bè, com'è Gish? *_*

Blue: Meglio di tanti umani, te lo assicuro!!! ^\\\\\\\\\^

Mewjap:Ci credo, ci credo *ççççççççç*

Gish: Ma state parlando di me? O_o

Mewjap e Blue: Shhhhh, tesoro, pensa a guarire... ^^''

Gish: -_-''... Mi raccomando, commentate ^o^!!!

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Capitolo 13
*** .:Trappola?:. ***


sau

Me deve dare tante spiegazioni U_U...

Innanzitutto, si era rotto il pc (grande sfortuna ç_ç) e non ho potuto aggiornare il 3... Poi, grazie al fatto che l'hanno formattato, non riesco più a trovare la password dell'altro account, quello di "mewjap", e così non potevo più aggiornare...

Kisshu:di pure che te la sei dimenticata la password!!! -_-''

Mewjap: bè...-_-...in effetti...ç_ç ma no, non è vero!!! >o

Poi, vorrei ringraziare tutti per gli auguri... ç_ç sono commossa TT^TT non me ne aspettavo così tanti...

E adesso sono quanto ki-chan...U_U tra un pò sarò più vecchia di lui XD...

kisshu: cosa? E io devo rimanere sempre di 15-quasi-16 anni? O_O ç_ç

*çççç* ma nu, non piangere cucciolo... sei sempre il più amato, anche se resterai un piccoletto per l'eternità...

kisshu: ç_ç... XO... non è giusto!!!!!!!!!!

non ti preoccupare, tesorino, oggi ti faccio compiere gli anni anche a te!!!!!

kisshu: davvero *-*?

Ma certo, tesoro!!! ^^''

*kisshu inizia a saltellare e gridare banzai*

Ma con chi sono capitata U_U''

Buona lettura!!! ^^

-----------------------------------------------------------------

Il sole si affacciava timidamente nella stanza di legno, tagliando l'aria con i suoi raggi dorati ed accarezzando il futon, su cui giacevano addormentati due ragazzi, stretti l'uno all'altra.

Blue si mosse, ridestandosi dal mondo dei sogni ma rimanendo con gli occhi chiusi.

Sentiva un dolce tepore avvolgerla, e sarebbe rimasta così per sempre se avesse potuto, ma sapeva di doversi alzare.

Scostò le coperte, sgusciando piano dall'abbraccio di Gish, che ancora dormiva profondamente, il viso rilassato semicoperto dalle ciocche verdi e seriche. I capelli, senza quei fermagli rossi, gli ricadevano intorno alviso morbidi e quasi impalpabili.

Blue lo ricoprì per bene e si infilò lo yukata, avvicinandosi alla porta finestra e gardando il grande giardino immerso nella luce dell'alba.

"Come è bello stare qui... vorrei non dover più tornare, e spero che sarà così... Rimarrei con lui per sempre e, se me lo chiedesse, lo seguirei anche sul suo pianeta..."

Due braccia candide l'avolsero, mentre lui l'attirava a sè, poggiandole il mento sulla spalla e aspirandone il profumo di frutti di bosco.

-Come mai già in piedi, piccola?-

-E' l'alba, e ci sono tante cose da fare, e poi tu dovresti rimanere a letto, sei ancora nudo ed hai la febbre... potresti aggravarti...-

-Ma no, dolcezza, tranquilla! Sono sicuro che guarirò presto... Tu piuttosto, a tredici anni sei un'infermiera perfetta!-

-Vedi che di anni ne ho quasi quattordici! Tu invece, ne hai quindici, no? Quando è il tuo compleanno?-

-Sbagli, piccola... io ne avevo quindici...-

Blue si girò perplessa verso di lui.

-Ne devi compiere diciassette?-

Lui scosse la testa, nascondendo un sorriso divertito.

-E allora? Quando gli hai compiuti?-

-Indovina...-

-No, aspetta... Non sarà...-

-Tanti auguri a me, tanti auguri a me, tanti auguuuuuuuri Gish... tanti auguri a me!!!!-

-Scemo! Perchè non me lo hai detto?- disse lei, tuffandosi tra le sue braccia.

-Beh, era una sorpresa...-

-Comunque, Gish, come cantante non avresti mai futuro...-

-Smettila, scema...-

Si baciarono, poi lei lo spinse nel letto e si mise a trafficare con pentole, scodelle e posate.

-Cosa fai?- chiese sorpreso lui, ma lei lo zittì ficcandogli il termometro in bocca.

-Rifordati fe fe fi è abbaffata la temperatura... mi hai promeffo una fofa...-

-Ma stai zitto!!! Non riesci nemmeno a parlare...- rise lei, mentre l'alieno metteva il broncio.

Poi gli tolse il termometro e lo guardò, divenendo paonazza.

-Bè, allora?-

-La... la temperatura... s-si è abbassata di... di tre gradi...-

-Bene! Hai visto? Avevo ragione io...-

-Bah, tutta fortuna... non dovresti comunque sforzarti...-

-Ma che, ti vergogni?-

-Cosa, io? No, no... no di cert... rimettiti sotto!!!!-

Blue si girò, dandogli le spalle, mentre lui si tolse la coperta e si alzò, avanzandogli contro.

-Vedi che ti vergogni?-

-Tu dovresti vergognarti, a girare nudo per la stanza!-

-Ammettilo che non ti dispiace... se no mi offendo...-

Lei si girò lentamente, guardandolo negli occhi dorati, e poi arrossì un poco.

-Bè... in effetti...-

-Ah ah! Lo sapevo... Ehi, Blue, che ne dici di un bagno? Cucini dopo...-

-No, nel lago non ci entro più!-

-Ma non nel lago, nel bagno vero!! Con l'acqua bollente ed il sapone... così festeggiamo... eddai, ti pregooooo....-

-Non fare i capricci!-

Blue lo guardò, indecisa, ma quando faceva il bambino la inteneriva troppo.

-Va bene, and...-

Non finì di parlare, perchè lui si avvolse in un asciugamano e la smaterializzò con sè stesso.

Arrivarono in una grandissima stanza di legno scuro, nel cui centro si ergeva una vasca ribollente di acqua limpida, che spandeva nell'ambiente vapore e balsami profumati.

-Allora? ti piace?-

-Certo... è grandiosa...è ... wow...-

Lui si tolse l'asciugamano ed entrò nell'acqua, mentre lei rimase imbambolata per un pò, a guardare il pavimento, finchè non la richiamò alla realtà.

-Blue? Avanti...-

Entrò anche lei in acqua, lasciando cadere lo ukata e la biancheria vicino al suo asciugamano, poi gli si avvicinò e si accoccolò contro di lui, chiudendo gli occhi, mentre l'alieno giocherellava con le sue ciocche rosse, cingendole le spalle.

Rimasero così per tanto tempo, poi lui ruppe il slienzio.

-Che ne diresti di fare un giro in paese?-

-C-cosa?- "Non ho capito bene... non può avermi chiesto di..."

-Fare un giro in paese, ho detto. Andiamo a divertirci un pò, magari al parco o al cinema... non ci sono mai andato, sai?-

-Ma... ma... le tue... orecchie? Vedranno che sei alieno... Non voglio che ti facciano qualcosa...-

-Oh, se è per quelle...- Le sfiorò con la punta delle dita, e quelle si arotondarono fino a diventare semplici orecchie umane.

-Ecco, va bene così?-

-Come hai... come hai fatto?-

-Poteri extraterrestri...- spiegò semplicemente lui, poi la strinse di più a sè.

-Voglio il mio regalo- le sussurrò, facendola rabbrividire.

Blue capì, in fondo glielo aveva promesso.

-...O-okey... -

La fece alzare, poi si accoccolarono sul pavimento umido e tiepido e la baciò.

-Sai... una... una cosa...Gish... tu... vuoi... vuoi sempre... e solo...quello...-

-Lo so... sono un alieno... pervertito...-

-Ma... ma mi... mi piaci... così...-

Si sdraiarono, e lui si prese quello che voleva.

Ormai, erano una cosa sola, uniti dall'amore e dai corpi, che si cercavano spasmodici e non si sarebbero separati mai se avessero potuto.

Entrò in lei, come aveva già fatto vicino al lago, e si amarono di nuovo, abbracciandosi stanchi quando il piacere li avvolse.

-Allora...?-

-Vestiamoci... e poi si... si pensa...-

Rientrarono in acqua, godendosi il tepore benefico del bagno, poi tornarono nella casetta e si vestirono.

Con le orecchie "normali", sarebbe sembrato umano se non avesse auto i capelli verdi e gli occhi dorati, ma tralasciarono i particolari.

Lei indosso una specie di divisa scolastica, con la gonnellina scozzese di cotone rosso ed una camicetta smanicata beige, i sandali dello stesso colore ed i capelli stretti in una treccia, fermata da un nastro bianco.

Lui, invece, lasciò da parte i soliti vestiti e si infilò un paio di jeans neri ed una maglietta senza maniche e a collo alto bianca, come le scarpe da ginnastica che aveva ai piedi.

La maglia era molto aderente, e sottolineava il suo corpo scolpito. Si legò di nuovo i capelli, ma con degli anelli neri.

-Ehi, dove devi andare vestito così?-

-Non sto bene?-

-Stai fin troppo bene... mi farai ingelosire!- disse lei, poi si presero a braccetto ed uscirono.

Dalla città brulicante gli separava una lunghissima strada, che attraversava i campi di grano e d i frutteti.

Risolsero il problema della distanza chiedendo un passaggio ad un contadino, che li fece salire sulla sua vecchia auto.

Arrivarono nella città.

Non era certo Tokyo, le case erano fin troppo basse, ma era davvero affollata.

Orde di ragazzi e adulti si riversavano per strada, anche se erano appena le nove di mattina.

Molte ragazze si giravano a guardare Gish, che dal canto suo non le degnava di uno sguardo, troppo impegnato a guardare in cagnesco i ragazzi che sbavavano per "la sua" Blue.

La strinse con più vigore, passandole un braccio dietro le spalle, e facendo capire sia ai maschi che alle femmine che non avrebbero avuto possibilità.

Entrarono in un piccolo e accogliente bar, dove la padrona li accolse sorridente, portando personalmente al loro tavolo le ordinazioni.

-E questo, che sarebbe?-

-Non dirmi che non hai mai mangiato il gelato!-

-Bè, in effetti, no...-

-Che ti sei perso! Assaggia!-

Prese un cucchiaio di gelato e glielo infilò in bocca, soffocandolo.

-Ma... è gelido!-

-No, è gelato...- (ah ah ah, che ridere-_-'' nda)

Pagarono, e tornarono per strada.

Fortunatamente, la via principale era roprio quella in cui si trovavano, e numerosi negozietti, ristornati e cinema si affacciavano su di essa.

Ignorarono questi, però, e si avviarono per le stradine secondarie, arrivando fino ad un bel parco alberato, nel cui centro sorgeva una ruota panoramica, che divenne la loro meta.

Corsero attraverso il boschetto, fino a raggiungere quella struttura, e ci salirono.

-Woooooooooow, che vista...- sussurrò Blue, più a se stessa che a lui.

-Già-

Si trovavano soli nella cabina più in alto, guancia a guancia contro il vetro.

Poi Blue sussultò, e si sedette, con le lacrime agli occhi.

-Che c'è?-

-Guarda... guarda giù.-

Gish obbedì, notando un gruppo di otto persone che stavano pagando il biglietto e aspettavano il lor turno.

Cinque donne e tre uomini.

"Cinque... le mew mew!"

-C'è tua nonna, con le sue amiche... e tutti gli altri-

-Gish, smaterializziamoci...-

-Non...non posso-

-Perchè?- Lei lo guardò sorpresa, chiedendosi se la stesse prendendo in giro.

-Bè, con questo aspetto da umano... ho perso i poteri per un paio d'ore... li riavrò solo stasera...-

-Kami-sama! Perchè proprio ora?!?-

"Non posso dirle che... non posso dirle che la febbre mi ha tolto i poteri... sarebbe peggio... ma perchè ho insistito a venire qui? Sono malato, no? Dovevo rimanere a casa... Ma come facevano a spaere quelli che saremmo venuti qui? O è una coincidenza..."

La ruota cominciò a scendere, mentre loro due si tenevano per mano, col cuore in gola.

-Bene o male, riconosceranno solo me, tu sembri umano...-

-Hai la spilla?-

-Certo... se fosse necessario, combatteremo!-

-Già...-"Se non sverrò prima... le forze se ne stanno andando...maledizione!"

Dovevano scendere, ma aspettarono che gli altri salissero su una delle cabine, poi sgattaiolarono fuori dalla loro, e si avviarono di corsa verso l'uscita.

-Ehi! Ma quella non è Blue?- esclamò Paddy, indicando la ragazza che correva a perdifiato, mano nella mano di un ragazzo dai capelli verdi.

-E quello, sembra proprio... Non può essere Gish! Non è alieno... o si?- disse Strawberry, sperando in cuor suo che quello non fosse lui.

Iniziarono ad inseguirli, per quello che l'età poteva permettere loro, finchè non uscirono dal parco.

-Corri, Gish!-

-Sto... sto correndo... couf couf...-

Si infilarono in un vicolo, e lui si appoggiò al muro, tossendo ed ansimando.

-Cosa hai? stai bene?-

-Blue, mi ami?-

-Io... si...-

-Dimmelo, ti prego... couf...-

-Ti amo, Gish, ma adesso...-

-Come nessun altro...couf...fino ad ora? couf...couf...-

Certo, come non ho mai fatto e mai farò, ma stai bene?-

-Si... scappa, piccola... non mi aspettare...couf...non ce la faccio ... couf couf... a correre...-

-Gish, ma...-

-Va ho detto! Se mi ami... va!-

Lei riprese a correre, gettando un'ultima occhiata all'alieno, che girò lo sguardo, per non farle vedere le lacrime che rigavano il suo volto accaldato.

"Ormai è finita, mi farò trovare e li terrò impegnati, così lei potrà scappare" (eroe ç_ç martireT_T una statua per Kisshu *ç* nda)

Doveva tornare alla villetta, lì sarebbero stati al sicuro.

Svoltò un angolo, andando a sbattere contro qualcuno e cadendo a terra.

-Ohi, mi scusi...-

-Blue?-

Guardò lo sconosciuto, che si rivelò essere Ryan Shirogane.

-Ryan...-

Invertì la corsa e si avviò dal lato opposto, ma fu bloccata da Kyle, che le sbarrò la strada, guardandola preoccupato.

-Siamo tutti in pensiero per te, figliola...-

-E rimaneteci!-

Spiccò un salto, correndo sui tetti, ma anche lì fu bloccata dall'acrobatica Paddy, che le chiese gentilmente di scendere. Lei lo fece, continuando a scappare.

Incontrò anche Lory e Mina.

Mancavano solo tre persone: Pam, il nonno e la nonna.

Li trovò dietro a Gish, che correva stremato.

La raggiunse e si accasciò contro di lei, sussurrandole un "mi dispiace", poi perse i sensi.

Le orecchie tornarono normali, rivelando l'alieno.

-Gish... svegliati, ti prego...GISH!!!-

Lo fece sedere contro un muro, mentre venivano accerchiati da tutti gli inseguitori, ma non se ne curò.

Appoggiò le labbra alla sua fronte, e constatò che era bollente, quindi si strappò un lembo della maglia, imbevendola con la bottiglietta d'acqua che aveva nella borsa, e gliela strinse intorno al capo.

Socchiuse gli occhi appannati, incontrando quelli umidi e castani della ragazza, poi quelli stupiti e freddi della nonna.

-Scappa... Blue...- sussurrò di nuovo, abbastanza forte da farsi sentire da lei e tutti gli altri, ma Blue scosse il capo, e continuò imperterrita a medicarlo.

Gli fece bere un pò d'acqua fresca, mentre gli adulti erano indecisi sul da farsi.

Strawberry ruppe il silenzio.

-Blue, allontanati da quell'alieno... potrebbe essere... pericoloso-

Blue scoppiò a ridere. Era evidente che quello era l'aggettivo meno appropriato al ragazzo moribondo che lei stava accudendo, incurante dei suoi "nemici".

-Percioloso? Ma nonna, l'hai guardato bene? Ha la febbre! Potrebbe morire se non lo porto al caldo... e non me lo impedirai.-

La guardò con disprezzo, stringendo la mano scottante di Gish che, debolmente, rispose al contatto e tossì.

-Ma che stai dicendo? Ti h afatto il lavagio del cervello? Ti ha corrotto? Ti sta controllando?-

-No, mi ama, ed io amo lui. Non lo lascerò mai solo, non ora... non dopo tutto...-

-Tutto? Tutto che? Sei sparita per quasi una settimana! Eravamo preoccupati...-

Poi il cervellino bacato della donna cominciò a connettere.

-Aspetta, aspetta un attimo... tutto... in che senso?-

-In che senso, secondo te? Cosa si può fare in una settimana?-

-Tutto, direi (ah ah ah -_-'' nda)... Aspetta, non è che ti ha... che tu sei... che avete...-

-Si, nonna... ce ne hai messo di tempo a capire, ti facevo più intelligente.- La voce della ragazza era dura e tagliente. Si vergognava da morire ad aver ammesso di essere andata a letto con Gish, ma sapeva di aver colpito la donna. Era un punto a proprio vantaggio.

Tutte le donne si misero una mano sulla bocca, tranne Pam che si limitò a sbuffare, mentre gli uomini spalancarono gli occhi, imprecando.

-Bene, nipote. Se non cedi di tua volontà, ti considererò mia nemica, e dovremo combatterti. Ti ho avvisato.-

-Non vedo l'ora, nonnina cara...-

Blue strinse la spilla e si trasformò, godendosi lo stupore generale preparandosi allo scontro.

"Ti proteggerò, come tu hai sempre fatto con me, Gish... a costo di morire!"

-------------------------------------------------------------------------------

Correggo: questo è il chappy più impegnativo che abbia scritto finora!!! O_O''

Bè, che ne dite, vi gusta? ^^

Commenti, please!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!11

xxx mata ne!

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Capitolo 14
*** .:Ferite mortali:. ***


sau

Me-Sto aggiornando dopo un giorno O_O... che mostro XD!!!!

Kisshu-Non certo di bravura U_U...

Me- O_o che... che vorresti dire...>o

Kisshu- ...0_0 n-niente... scherzavo ^_^''

Me...-_-'' eppure nella ficcy non sembri così vigliacco U_U

Kisshu- O_O io non sono vigliacco ç_ç

Me-ma... ma che fai, ti metti a piangere? O_O''

Kisshu T_T mi raccomando... sniff...ç_ç commentate... *si mette a fare cerchi per terra* e dite che non sono vigliacco... sniff ç_ç

Me- =_='' ma no, non sei vigliacco.... scherzavo...U_U'' buona lettura...

Kisshu- ^_^ commentare please!!!!

Me-XD

........................................................................\-\............./-/........................................................................................................

Mewblue strinse il piccolo scettro che aveva in mano, guardando uno ad uno le persone che la circondavano, poi si girò verso l'alieno accasciato contro il muro, che tossiva e tremava sempre più violentemente.

Si morse il labbro, indecisa.Doveva scappare e cercare di portarlo lontano, o combattere? Certo, non sarebbe mai riuscita a trasportarlo per troppo tempo, ma se continuava a temporeggiare, si sarebbe aggravato ancora di più.

"Cosa devo fare? Cosa? Mamma... se ci fossi tu, sapresti aiutarmi..."

Chiuse un attimo gli occhi, gli riaprì e si mise in posizione di difesa, aspettando le mosse degli altri, che non tardarono.

Mark si fece spazio tra loro ed arrivò a qualche metro dalla ragazza, guardandola gelidamente.

-Blue, smettila di fare l'eroina e torna a casa. Quell'essere non è degno di stare con te, sei troppo importante...-

-Ma cosa stai dicendo, tesoro?- chiese confusa Strawberry. Non aveva mai sentito il marito parlare con quel tono gelido.

Lui rise, poi si girò verso di lei, mostrandole gli occhi azzurri, mentre i capelli bianchi diventavano corvini e lunghissimi.

-Mark... NON DI NUOVO, TI PREGO!-

Strawberry si mise una mano davanti alla bocca, mentre le lacrime le rigarono il volto.

-Taci, umana. Adesso devo portare Blue a casa, e distruggere quel traditore. Due volte ha tradito il suo popolo, con due donne umane, e della stessa famiglia, per di più.-

Rise, poi si voltò verso la mew mew, che lo guardava con odio.

-Ma già, mia piccola Blue, non mi sono presentato!- si inchinò, ironico- Io sono Profondo Blu, piacere di conoscerti...-

L'aspetto era quello di un giovene non più che ventenne, le orecchie puntute e pallidissime come il resto del corpo, nascosto da un mantello blu scuro e da una specie di divisa nera.

-Bene, piccola, possiamo tornare...-

-Aspetta, Mark... perchè lo fai di nuovo?- Strawberry chiamò il ragazzo, implorante, ma ottenne soltanto un'altra risata.

-Non osae toccare me o Gish, mostro... oppure...-

-Oppure cosa? Mi uccidi? Ah ah ah ah, non potresti mai farlo... Non c'è riuscita tua nonna che non era minimamente imparentata con quell'umano che posseggo, e lo faresti tu, che sei la nipote?-

-Già...- cominciò la ragazza, lo sguardo nascosto.

-Bene... ma cosa...?- lui fece un passò indietro, confuso.

MewBlue sorrideva. Il sorriso più cinico che una ragazza potesse avere sul viso, le pupille degli occhi ridotte a due fessure.

-Ma lei ti amava, Mark... io ti odio!- Partì all'attacco, colpendolo al petto con lo scettro e facendolo cadere.

-Come... come ti permetti?!?-

-Così impari ad insultare Gish! (che innamorata pazza*o* nda)-

-Tsk, ti faccio vedere io ragazzina, come si uccide qualcuno!-

Estrasse la spada dal fodero, puntandola verso di lei, che si irrigidi, pronta ad evitare il colpo, poi però lui la sollevò e spedì il turbine d'energia che si sollevò ad un lato della ragazza.

-Mi hai mancato-

-Ma io non miravo a te, tesoro...- disse, le labbra increspate in un sorriso malvagio.

-...no... GISH!- si girò, in tempo per vedere l'attacco raggiungere il ragazzo. Mancava pochissimo ormai, per lui non c'era scampo. La guardò un momento con i suoi splendidi occhi color miele, mormorandole "ti amo", poi si girò verso il turbine azzurrino che lo stava per investire.

Per MewBlue successe tutto al rallentatore.

Si girò verso l'alieno ferito, correndo verso di lui più velocemente possibile, cercando di superare l'attacco, e spiccò un salto, imprimendo nelle sue gambe tutta l'energia che aveva, parandosi davanti al ragazzo con le braccia aperte.

-Perdonami, Gish, dovrai rimanere solo...-sussurrò, poi fu investita dalla luce azzurra, e gridò, espellendo tutto il fiato che aveva nei polmoni, entre scariche blu percorrevano il suo corpo inerme a quella potenza, scuotendola da capo a piedi, mentre Gish assisteva impotente alla scena, dietro di lei.

Ogni volta che una delle scariche feriva la ragazza, stringeva i pugni, frustrato.

Sul palmo della mano ormai scorreva copioso il sangue. La rabbia montava in lui, l'odio, e l'amore per quella ragazza che stava perdendo senza lottare.

Si era ritrasformata, la spilla era caduta ai suoi piedi, riflettendo la luce letale che l'avvolgeva.

Lui sentì montare in sè una forza incredibile, come se le forze perse si riversassero imporovvisamente in lui, tutte insieme.

La febbre, almeno in quel frangente, lo stava abbandonando, sostituita da un potere crescente, che gli faceva vibrare ogni cellula del corpo, colme anch'esse di quella energia.

Si guardò una mano: il sangue era scomparso, le ferite si stavano rimarginando velocemente.

Vedeva ogni dettaglio, sentiva ogni fruscio, anche il più impercettibile.

Guardò la ragazza. L'energia blu si era esaurita, lei si stava per accasciare al suolo.

Si alzò e, con uno scatto felino, incredibie anche per un alieno, soprattutto nelle sue condizioni, la prese tra le braccia, reggendole il corpo dolorante ed esausto.

-Mi... mi dispiace, Gish... dovevamo allenarci... di più...-

-Shhhh, Blue, non parlare. Ora io sto bene, ti proteggerò... Tu pensa a riposarti, ti riprenderai, ne sono certo. Rimani qui, ucciderò quel bastardo, anche se mi chiedesse perdono in ginocchio. Stai tranquilla, amore mio, ti vendicherò-

-A...amore mio? Sei... sei troppo romant...- Svenne, accasciandosi tra le braccia di Gish, che la fece sdraiare al suo posto.

Si drizzò in tutta la sua altezza, guardando Profondo Blu, che, tutto sommato, era soddisfatto del suo lavoro.

-Fuori uno... Mi prenderò i poteri di Blue più tardi, ora tocca a te. Ma non eri moribondo? O stavi fingendo per non affrontarmi?-

-Taci, bastardo. Se non ti uccidi da solo, ti ammazzerò io. Lentamente,- estrasse un tridente dal nulla -e con immenso piacere da parte mia.-Apparì anche l'alrto, poi sparì, lasciando tutti spaesati, compreso l'alieno corvino.

Gli apparì alle spalle, conficcandogli un pugnale nello stomaco ed estraendolo velocemente.

-Sei lento, capo... Ti facevo più veloce, o forse e l'età?-

-Argh, come hai fatto?- Profondo Blu si teneva una mano sulla ferita, il mantello impregnato del suo sangue scuro, la faccia una maschera di rabbia.

-Non è possibile, tu... tu non sei così veloce, così forte!! Non sei Gish, chi diamine sei?-

-Ohhh, mi sorprendi, non riconosci nemmeno più i tuoi traditori? Sono proprio io,- si girò verso Blue, sorridendo dolcemente al corpo esanime, poi tornò a guardare il nemico -ma tua nipote, o meglio, la nipote dell'alter ego umano in te, mi ha aiutato...-

Ripensò a quello che era successo. Se ne era accorto troppo tardi, altrimenti l'avrebbe fermata.

"Stupida, piccola mia... Perchè sei così avventata?"

Quando l'aveva difeso dall'attacco, aveva trasferito, non sapeva nemmeno lui come, tutti i suoi poteri e le sue energie nell'alieno in fin di vita, rischiando la propria per salvarlo. Se non l'avesse fatto, tutti e due sarebbero stati spacciati.

-Cosa ha fatto? Piccola vipera... quei poteri sono miei!-

-Vienili a prendere, allora.-

Incrociò le braccia, aspettando le mosse di Profondo Blu, che si avventò su di lui, ma ogni mossa andava a vuoto, perchè lui riusciva a prevederle tutte.

"E' un potere immenso... Ed era tutto nella mia piccola Blue. Se riusciremo a sopravvivere, non dovrai più soffrire, piccola... Ti porterò via con me. Il mio pianeta è tornato rigoglioso e splendido, grazie all'acqua mew... e noi vivremo lì! Te lo prometto, amore mio ( O_Oma è proprio diventato sentimentale... *ççççççç* nda)".

-Anf ... anf... maledetto... traditore.... NON MI SCONFIGGERAI MAI, BASTARDO!-

-Loi dici tu, Profondo blu...-

L'alieno dai capelli corvini si slanciò verso Gish, che rimase immobile.

Poi, sentì che le forze lo stavano abbandonando di nuovo. Il loro effetto era quasi esausto, e non potevano durargli in eterno. Prima o poi l'avrebbero abbandonato.

"Ma cosa... cosa sta succedendo... L'importante è che ho ferito quel... maledizione..."

Impugnò il tridente, traballando, mentre sul volto del nemico si dipingeva un sorriso folle.

Si sentì una lama affondare nella carne, dei colpi di tosse.

Il pavimento si macchiò di sangue.

Strawberry, Paddy, Lory, Mina e Pam, riaprirono gli occhi. Era da troopo tempo che non assistevano a cose del genere, ed era sempre terribile.

Riaprirono gli occhi, trattenendo un grido di sorpresa e orrore.

Tra i due alieni, c'era di nuovo Mewblue. La lama di Profondo Blu le aveva trapassato l'addome, impregnandosi del suo sangue cremisi, che gocciolava a terra, unendosi a quello che usciva copioso dalla ferita.

Profondo Blu estrasse la spada, osservandola in contro luce, mentre il sangue gli scorreva tra le dita e gli macchiava le vesti.

Sorrise.

-Bene, bene... Mi basterà anche il suo sangue per potenziarmi. Bene, nipote, addio.-

Si avvicinò a Strawberry e le altre e teletrasportò tutti con sè, contro la loro volontà, lasciando Gish febbricitante e Blue ferita soli, in un vicolo deserto di una città sperduta.

-Blue... Blue... apri gli occhi, piccola... perchè lo hai fatto? Dovevo morire io, tu non centravi niente!Stupida, l'hai fatto per due volte...-

Blue socchiuse gli occhi. Sentiva qualcosa di umido scorrerle in faccia, ma scoprì che non era la pioggia.

Gish stava piangendo, la testa bassa e le dita intrecciate a quelle della ragazza.

Le teneva la testa in grembo, accarezzandole il viso ed i capelli sciolti. Il nastro bianco le era caduto, e la treccia si era disfatta.

-Non piangere, Gish... Sembri un bimbo picc... couf...-

Tossì sangue, macchiando ancora di più la maglia bianca del ragazzo. Li se la tolse, rimanendo a torso nudo (pensieri perversi in una situazione tragica, no per favore U_U'' nda *_*), e la usò per farne delle bende, che avvolse intorno all'addome della ragazza, cercando di bloccare il sangue.

-... couf... couf... cosa fai, ti... couf... spogli?- disse lei scherzosamente, sputando ancora sangue.

-Andiamo, piccola. Ti porto all'ospedale.-

Si sfiorò di nuovo le orecchie, cercando di far affluire tutto il suo otere per sembrare umano il più a lungo possibile, poi la prese in braccio e si avviò per raggiungere la via principale della città.

Fece in tempo a raggiungere l'ospedale che, tra gli sguardi attoniti dei passanti, si accasciò sulla scalinata di questo, stringendo la ragazza e perdendo anche lui conoscenza.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Poveretti... ç_ç mi sento così bastarda.... U_U

kisshu- Allora io ne approfitto per ringraziare tutti per i commenti ^^:

Roberta92: davvero mi preferisci agli umani O_O... mi dai il tuo numero di cellulare ^^? xxx

Strawberrina: posso venire anche io sul tuo blog? Si parla di me? ** ti prego, dimmi di si!!!! xxx

Mewlulu: scusala, ma mewjap è così imbranata che ha dimentic...ma no, mewjappy, stavo scherzando... ^^'' no, è che non riesce più ad aprire con l'altro nome, così ha ripostato tutto! baci^^

Dark_angel:non ti preoccupare per me, piccola, sono duro a morire U_U... ^^ciao ciao xxx

kuroneko: mia adorata, quando posso venire da te? *ç* mewjap ti ringrazia della recensione, ma io più di lei... ^^ :-* xxx

ranpyon:si, anch'io so di essere pervertito, ormai è un fatto appurato ^^! Però... non penso che Blue... ehm, mi possa proteggere ora ç_ç... mi proteggi tu *o*? xxx Salutami Ryo, so che è a casa con te^^... oooopsss, come non detto ^^''

mewjulia: io sono sempre bon... eheehm...simpatico, anche da malato ^^... xxx

me- U_U Bene, dopo i saluti deficenti di Kisshu, vi saluto anche io ^^!!!

Mata ne...xxx

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Capitolo 15
*** .:Ospedale:. ***


sau

Me: La febbre ha quegli effetti devastanti su Gish, perchè è la prima volta che la ha e perchè, essendo alieno, il suo corpo non è abituato a malattie umane...

Kuroneko, non riesco ad aprire la tua immy... ç_ç... TT_TT

Ranpyon, ti prego, fammi vivere un altro pochino... vedi che te la risolvo la situazione ^^''

Grazie a tutti x le recensioni... e buona lettura!!!!!

kisshu: ehi, un momento! Devo ringraziare le mie fan!! U_U

me:O_O... f-fai pure... XD

kisshu: uhm... allora... aspetto i vostri numeri di temefono!!! ^^ anzi, no, facciamo così: datemi i vostri indirizzi che vengo direttamente io! ^^ ^^ ^^

me: ehm... non ti sembra di esagerare U_U?

kisshu: no, no di certo!!! Saprò gestire le mie fan!!! kuro, arrivo!! **

me: e mi lasci sola? ç_ç... T_T per fortuna che c'è il tuo clone a tenermi compagnia... vero, kisshuclone ? ^^

kisshuclone: ma certo, tesoro!!! Buona lettura a tutti... andiamo, su... ^^

me: ^\\\\\\\\\\\\\\\^ buona lettura!

.................................----------------------------------------------------------------------------------------............................................

-Dottor Nakamoto, sono appena arrivati due nuovi pazienti.-

-Mettili in sala d'attesa, li visiterò quando finisco...-

-Dottore... ehm... sono due ragazzi, in condizioni critiche... La femmina ha perso molto sangue, ed è svenuta... il maschio ha la febbre a quarantadue gradi...-

-Cosa?!? Perchè non me lo hai detto subito?-

Il dottore in questione si infilò di corsa il camice e gli occhiali ed uscì dal suo studio, seguendo l'infermiera, finchè non arrivarono nella hall dell'ospedale.

Lì, si era formata una piccola folla di curiosi, che circondavano qualcosa, o qualcuno.

-Permesso... fatemi passare!-

Si fece spazio tra le persone, finchè non raggiunse al centro altri due dottori, chinati su due ragazzi stesi per terra.

La ragazzina, di circa tredici anni, era pallidissima e svenuta, e da un profondo taglio sull'addome usciva copioso il sangue.

Lei era stretta tra le braccia di un ragazzo che, gli avevano detto, aveva appena ripreso conoscenza, ma non stava di certo meglio di lei. Era a petto nudo, e grondava di sudore e sangue. Non permetteva a nessuno di avvicinarsi alla ragazza, a costo di dover ferire chi ci provava.

-Ehi, tu... cosa vi è successo?- chiese il dottore, inginocchiandosi al loro fianco.

-Lei... lei è un dottore?- chiese tremante il ragazzo, dagli occhi color miele, accarezzando i capelli rubino della ragazza esanime.

-Si...-

-Curi Blue, la prego! E'... è in condizioni... per favore...-

-Lasciala andare, allora. Vieni, anche tu devi ess...-

-No! Pensi a lei, non importo io! Se lei morisse...Non servirebbe più a niente stare qui.-

Nakamoto scosse la testa, stupito. Non aveva mai visto un ragazzo comportarsi in quel modo, soprattutto nelle sue condizioni.

Blue venne stesa su una barella, poi Gish, quando fu sicuro che l'avrebbero medicata, si accasciò al suolo, tremando, mentre altri medici lo circondavano preoccupati.

.....................................\---------\..................................

-Gish aprì gli occhi, confuso. Intorno a lui, vide solo bianco: pareti bianche, tende bianche, mobili bianchi, lenzuola bianche.

Si sollevò un poco dal cuscino, studiando meglio la stanza. Era una camera per due persone, e l'altro letto era vuoto.

Si guardò le braccia, rendendosi conto solo in quel momento di avere nella carne l'ago della flebolisi.

-Dove sono?-

-Ah, ti sei svegliato!- Un'infermiera che non doveva avere più di vent'anni irruppe nella stanza, con in mano degli asciugamani ed una bacinella d'acqua gelida.

-Stenditi, su, che ti metto questi.-

Gish obbedì, ancora confuso. Era meglio non creare scompiglio nè insospettire quelle persone, non voleva certo ritrovarsi a fare da cavia per degli stupidi umani.

La ragazza gli sistemò sulla fronte un asciugamano umido, sorridendo dolce. Lo fissava con grandi occhi nocciola.

"Occhi nocciola... occhi... Blue..."-Dov'è Blue? Sta bene? E' guarita?-

-La tua amica è ancora in sala operatoria, era in condizioni gravissime, ma se la potrebbe cavare... Ma come avete fatto a conciarvi così?- chiese curiosa, ma Gish si limitò a scuotere le spalle, guardando fuori dalla finestra.

Si vedeva solo l'intenso azzurro del cielo, senza nemmeno una piccola nuvola. Anche il sole era nascosto alla sua vista.

-Che ora è?-

-Sono le dieci di mattina. Tu hai dormito quasi per un giorno mentre quella Blue è entrata ed uscita dalla sala operatoria tre volte. Penso che questa sia l'ultima.-

Lui sospirò, esausto ma tranquillizzato. La testa gli doleva tremendamente, ma si sentiva già meglio rispetto al giorno prima. E poi, sapere che la sua Blue stava bene, lo rincuorò.

-Siete molto legati?-

-Cosa?-

-Tu e quella ragazza... vi dovete volere molto bene...-

-Penso di si...-

-Come pensi? Quando siete arrivati, non l'hai lasciata finchè non è arrivato il primario in persona, e non ti volevi nemmeno far curare! Sei proprio innamorato, eh?-

-Credo... si.-

-Ah, l'amore... Approposito: lei si chiama Blue, l'abbiamo capito. Ma tu? Qual'è il tuo nome?-

-Io... mi chiamo... mi chiamo Gish-

-Gish? che strano nome. Oh, ecco, è tornata.-

Gish si rizzò a sedere sul letto, facendosi scivolare la pezza dalla fronte in grembo, mentre alcuni medici entravano nella stanza con una barella, sulla quale giaceva addormentata Blue. Anche lei era attaccata alla flebo, ma il liquido, che a lui era trasparente, era rosso.

"Sangue... povera piccola... se potessi, ti darei il mio..."

-Ehi, tu, torna giù!- L'infermiera lo spinse di nuovo sul letto, riposizionandogli l'asciugamano in fronte ed infilandogli un termometo in bocca.

-Mmm, la temperatura si è abbassata... Eppure, ieri sembravi sul punto del collasso. Per essere così mal concio, il tuo fisico risponde bene! Sicuro di non essere un super ragazzo... o un alieno?-

Gish sbiancò, ma l'infermiera si mise a ridere e se ne andò, lasciandoli soli.

Lui si alzò dal letto, barcollando, e raggiunse quello di Blue, sedendosi affianco a lei e prendendole la mano. Appese la propria flebo vicino a quella della ragazza, e si riaddormentò, finalmente vicino alla sua "piccola Blue".

-------------------------------------------------------

Aprì gli occhi, ma tutto quello che vide fu l'oscurità.

Cercò di muovere le braccia, ma una di esse era bloccata da qualcosa di caldo, che le impediva di alzarsi.

Alzò l'altro, e lo posò su quello che le impediva di muoversi.

La sua mano affondò in una massa di capelli lisci. Giocherellò un pò con le ciocche, poi trovò dei fermagli ad anello, che fermavano due codini ai lati del viso.

-Gish...-

Gish alzò il viso, e nell'oscurità i loro occhi si incontrarono.

-Ciao, piccola...-

-Dove... dove siamo?-

-Nell'ospedale del paese... Credono che io sia umano, quindi siamo al sicuro per un pò.-

-Come stai?-

-Bene, la temperatura sii è abbassata. Tu?-

-Non lo so...-

-Sei una stupida, Blue.-

-...-

-Non dovevi sacrificarti per me. L'hai fatto per due volte, e per due volte ho temuto di vederti morire, senza poterti salvare.-

-Gish... solo tu potevi uccidere Profondo Blu... lui è alieno, quindi io non potevo...-

-No, non lo dire. Tu ce la potevi fare, perchè sei forte, hai un potere immenso dentro di te. Sei il frutto dell'unione di geni modificati di gatto e di geni alieni... Tua madre gli aveva in sè concentrati, e non sarebbe riuscita a controllarli, ma col fatto che tuo padre era un semplice umano, tu sei l'unica che potrebbe sconfiggerlo... Col mio aiuto...-

-Gish...-

-Che c'è ancora?-

-...mi abbracci?-

Sorrise nell'oscurità, poi accolse tra le sue braccia la ragazza, dandole piccoli baci a fior di labbra e sulla fronte, poi si stese affianco a lei nel piccolo letto, passandole un braccio in vita e attirandola contro di sè.

-Dormi ora, piccola... Domani torniamo alla villa, e lì riprenderemo ad allenarci, dopo che sarai guarita. Profondo Blu morirà, te lo prometto, a costo di morire.-

-No, mi basta che muore lui... Non ti azzardare ad abbandonarmi...-

-Shhh, scherzavo...-

--------------------------

L'infermiera Chiyo bussò piano alla porta della stanza numero 132, ma non ottennè risposta. La socchiuse, e sbirciò nella camera.

Il letto del ragazzo era vuoto, e questo l'allarmò. Non era raro che i pazienti scappassero durante la notte.

Stava per chiamare la sicurezza, quando l'occhio le cadde sul letto della ragazza.

"Non mi sembrava così grossa..."

Guardò meglio, e poi scosse la testa, ridendo in silenzio.

I due ragazzi si erano addormentati vicini.

____________________________________________________________________________

ç_ç questo chappy mi è venuto corto corto... T_T sorry...

ma ditemi comunque se vi piace... ho cercato di farlo meno tragico degli altri due ^^''

mata ne!

xxx

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