Ogni giorno mi sveglio accanto a un angelo.

di ciaosonoylenia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lacrime, lacrime e ancora lacrime. ***
Capitolo 2: *** Anticipazioni di grandi rivelazioni. ***
Capitolo 3: *** Visite Inaspettate. ***
Capitolo 4: *** 'Benvenuta Jennifer' ***
Capitolo 5: *** La nuova classe. ***
Capitolo 6: *** ‘Sono un hooligan fiero del mio idolo! ‘ ***
Capitolo 7: *** 'dreams come true' pt.1. ***



Capitolo 1
*** Lacrime, lacrime e ancora lacrime. ***


Ecco la sveglia. Quell'aggeggio suono' alle 6.30 ma io ero già sveglia, guardando il soffitto illuminato dagli adesivi forforescienti che di solito si mettevano nelle camere dei bambini.si', li tenevo ancora, nonostante i miei 16 anni.Andai a fare una doccia bollente, poi misi una felpa, la mia preferita, comprata a Londra quest'estate.
Andai di malavoglia a scuola. Misi le cuffie e feci partire la playlist del mio idolo anche se la melodia non voleva entrare in testa.
Nella mia mente si ripetevano quelle parole che aveva detto la sera prima mia madre:''Ci trasferiremo!!''. Quelle parole rimbombavano nella mia testa. 'Ci trasferiremo!!', 
'Ci trasferiremo!!', 
'Ci trasferiremo!!'
'Ci trasferiremo!!'.
Non riuscimo a smettere di pensare a come sarebbero andare le cose nella 'nuova' citta'. Come avrei fatto senza i miei amici? Come avrei fatto senza la pallavolo? Come avrei fatto senza di lui, il mio migliore amico? Lui era la mia vita, lo reputavo il fratello che non avevo mai avuto, la persona con cui potevo fare tutto, è la tipica persona che quando hai un problema ti aiuta.
Entrai a scuola ma Dio non era dalla mia parte infatti alla prima ora la prof mi interrogò, che bello eh? Oltretutto non ero neanche preparata alla perfezione! Dopo due ore di scienze finalmente entro' il professore di arte, che ovviamente, non ci fece fare niente. Il professore di italiano non c'era, ci fecero uscire prima, l'unica cosa bella successa in due giorni!
Tornai a casa con James, il mio migliore amico, non gli avevo ancora detto della decisione dei miei genitori di trasferirsi. Da una parte ero felice di abbandonare quella citta', dall'altra parte ero tristissima, non volevo allontanarmi da James. Non potevo andare via di casa, ho 16 anni, non saprei come pagare una casa e, conoscendo i miei genitori, di sicuro non mi sarebbero venuti in contro.
Presi coraggio. Andai da James e glielo dissi.
Jen:'Ehi James, devo parlarti.'
James:'Ehi, dimmi! Mi devo preoccupare per caso?'
Iniziai a piangere, non ce la facevo a dirglielo, scoppiai in un mare di lacrime, lacrime di disperazione.
James:'Ehi ehi piccola, perche' piangi?'
Jen:'Perche' la mia vita è sempre stata uno schifo! Fino a quando non sei entrato tu a farne parte! La prima volta che mi hai parlato sapevo che avresti preso un ruolo importante nella mia vita. E cosi' fu!'
Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, anche se non sapeva il perche' delle mie.
James:'Ora mi dici per favore, il perche' di questo pianto?'
Jen:'Mi devo trasferire. Ancora non so quando, non so dove, so solo che devo trasferirmi.' le lacrime rigavano il mio volto.

James non rispose. continuammo a piangere, insieme. 

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Capitolo 2
*** Anticipazioni di grandi rivelazioni. ***


Arrivai a casa, eravamo fuori dalla mia porta di casa. lo guardai, e vidi che le lacrime si erano fermate, ma c'era ancora la tristezza nei suoi occhi. Lo salutai con un abbraccio pero' non ricambio'.
Entrai in casa e vidi solo degli scatoloni, ancora vuoti. Ormai sulle pareti non c'era piu' niente.
Andai in salotto e vidi mia madre che stava incartando i bicchieri per poi metterli negli scatoloni. 
Jen:'Avete gia' scelto dove andremo a vivere?'
MammaJen:'Sì,  vivremo dall'altro lato del mondo, precisamente a Los Angeles.'
Il cuore stava uscendo dalla cassa toracica. Non riuscivo a crederci. 
Jen:'Stai scherzando, vero?'
MammaJen:'No. Là abitano anche i tuoi zii. Finchè non troveremo una casa bella, accogliente e soprattutto a poco prezzo staremo da loro.'
Rimasi scioccata. A Los Angeles? In America. Circa diciotto mila chilometri di lontananza. Di lontananza da James. 
Mamma mi diede degli scatoloni e mi disse che dovevo iniziare anche io a riempirli così andai in camera mia. 
Mentre stavo togliendo i cd dalla scrivania. Misi nello stereo quello che c'era in cima, che ascoltavo più spesso, quello di Bruno Mars. Lui è il mio idolo. La persona che amo più in questo mondo, mi ha cambiato la vita e sono fiera di lui. Cantavo a squarciagola tutte le sue canzoni, mi facevano sentire meglio in ogni momento, anche in quello che sto passando ora. Pensavo a cosa sarebbe successo una volta arrivata in America. L'inglese mi piaceva, ma la mia pronuncia mi bloccava. Nuova scuola, nuovi amici, nuova casa. 
Los Angeles. Adoro questa citta', ma mi stava dividendo da James. 
Sono passate due settimane da quando ho detto a James del mio trasferimento 'nell'immediato futuro' e da quel momento è cambiato. Non messaggiamo più così spesso come facevamo prima. 
Ogni volta che ci vedevamo a scuola lui cambiava strada. Il mio cuore si spezzava ogni volta. Insomma, non è colpa mia il fatto di trasferirmi, sono stati i miei genitori. Per colpa loro il rapporto tra di noi si stava rompendo. 
 
 
Appena tornata a casa dovetti mangiare in fretta e furia, ero tornata tardi da scuola e dovevo andare a pallavolo. Misi la tuta e presi le chiavi del motorino. 
Dopo due ore stancanti di pallavolo andai nello spogliatoio e controllai il cellulare. 5 chiamate perse e 2 messaggi. Era James. Aprii i messaggi. Nel primo messaggio c'era scritto:'Appena hai finito pallavolo chiamami, ci organizziamo per un cappuccino, ti devo parlare di persona.James :)'
Nel secondo testo c'era scritto: 'Ehi Jennifer, scusa se in questi giorni ti sono stato lontano, ho pensato tutto il tempo alla nostra amicizia, a quella che un giorno anche se staremo lontano tanti e tanti chilometri, non si romperà, anzi, si rafforzerà. Ho pensato a tutti questi anni in cui noi siamo stati come fratelli. Ho pensato alla nostra amicizia. Anzi alla tua amicizia, io per te sono un amico. Tu per me sei molto di più che una migliore amica.'
 Sentì la terra mancarmi sotto i piedi. Non ho mai pensato James come qualcosa di più di un migliore amico. 
Appena uscì dalla palestra lo chiamai.
Jen:'Ehi James, sono Jennifer. Ho letto i messaggi e...'
James:'Ci vediamo al chiosco tra mezzora?'
Jen:'Emh, ok. Tra mezzora al chiosco. Ciao!'
Mi attaccò il telefono in faccia. 
Andai al chiosco e lui era lì, sembrava agitato. Lo guardavo da lontano, poi presi coraggio e mi avvicinai. Lasciai lo zaino vicino alla sedia e mi sedetti. Mi guardò e mi disse.....
CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCIAO GENTEEE 
eccomi qui con il secondo capitolo.

FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE :D

A 4 RECENSIONI CONTINUO :') 

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Capitolo 3
*** Visite Inaspettate. ***


Mi guardò e mi disse le stesse cose che aveva scritto nel messaggio.
James:’Ho pensato molto a te in questi giorni. Ho capito che tu non sei solo la mia migliore amica, sei molto di più di questo. Credo di essermi innamorato di Te.’
ANSIA. PAURA. PANICO.
Jen:’Questa ‘questa cotta va avanti da quando ti ho detto del trasferimento?’
James:’Sì, ho ripensato a tutti i momenti che abbiamo passato insieme e mentre ricordavo i bei momenti mi venivano fitte allo stomaco, oppure come dici tu, gli ippopotami che saltano.’
Beh, era stato molto chiaro con il ‘modo di dire’.
Jen:’James, non so cosa dirti. Tu per me sei e sarai sempre un amico fantastico.’ Vidi la luce nei suoi occhi spegnersi. James era una di quelle persone che anche se dentro stava morendo, fuori aveva sempre un sorrisone a 32 denti. Ma quel pomeriggio era diverso. La tristezza si era impossessato di lui.
Uscì dal bar. Senza dire niente andò via, non sapendo che fare andai anche io.
 
 
Arrivai a casa, mamma mi venne vicino. Sapevo che doveva dirmi qualcosa di importante riguardo il trasferimento.
MammaJen:’Ciaoo Jennifeeeeeeeer, allenamento pesante?’ disse felice.
Jen:’Abbastanza. Come mai tutta questa felicità?’ Speravo mi dicesse che saremmo rimasti lì, che avessero cambiato idea, aspettavo che dicesse :’Resteremo qui! In ufficio mi hanno dato un aumento e sono tanto feliceeee!’ come volevo che dicesse così ma, ovviamente, dalla sua bocca non uscirono quelle parole. C’avrei messo la mano sul fuoco.
MammaJen:’Abbiamo trovato un’offerta su un viaggio per Los Angeles. Partiremo tra una settimana!’
Uh, ma che sorpresa.
Andai in camera mia e accesi facebook. In chat c’era anche James e gli dovevo dire che sarei partita tra una settimana. Ma volevo farlo riprendere da quel pomeriggio ‘movimentato’.
Il mattino seguente andai a scuola e lo vidi ma appena i nostri sguardi si incrociarono, lui distolse lo sguardo da me. Il cuore andò in mille pezzi, non volevo perderlo.
 
 
 
*tre giorni dopo*
Sono passati tre giorni e ancora devo dirglielo.
Mi avviai per pallavolo, era prestissimo e andai a piedi. Avevo più tempo per pensare.
‘Appena ritorno a casa glielo dico, non so come ma devo dirglielo. Forse gli mando un messaggio su Facebook. Così mi tolgo questo peso dalle spalle, anche se non nel modo migliore.’ Pensai.
L’unico modo che avevo per sfogarmi era la pallavolo. Quando giocavo i pensieri brutti se ne andavano e rimanevano solo i pensieri legati alla pallavolo. La tecnica per giocare.
Ma tutto questo finiva quando finivano gli allenamenti.
Mentre mi cambiavo, notavo che Irene mi guardava. Aveva notato che ero triste.
Irene:’Ehi Jen, c’è qualcosa che non va?’ Disse.
Jen:’Ire, va tutto bene.’ Le dissi mostrando un finto sorriso. Lei era una cara amica e mi conosceva bene, capiva quando mentivo e quando dicevo la verità, quando succede qualcosa con James di solito, vado a piangere sulla sua spalla.
Mi guardava. Sapeva che andava tutto male.
Non ce la facevo a non dirglielo.

Jen:’Senti, se la smetti di guardarmi minacciosamente - dissi scherzando- ci andiamo a prendere qualcosa e ti racconto tutto.’

Irene:’Va bene.’
Uscimmo dalla palestra e andammo al chiosco. Il bar dove mi incontrai con James. Ci sedemmo e iniziai a raccontarle tutto quello che succedeva nella mia vita.
Jen:’Da qualche giorno l’amicizia con James si sta indebolendo. I miei genitori mi dissero che ci saremmo trasferiti a Los Angeles. Da quando gliel’ho detto sembra cambiato. Tre giorni fa, ci siamo incontrati e lui ha detto che forse era innamorato di me. Sentì la terra mancarmi da sotto i piedi. Ire, immagina come mi sentivo.’
Si interessava davvero ai miei problemi. Lei sì che era una vera Amica. Era triste del mio trasferimento ma non potevo farci niente. La mia vita cambierà tra pochi giorni.
L’accompagnai a casa, visto che non volevo tornare a casa per vedere quegli scatoloni in giro.
Quando arrivammo a casa di Irene, la salutai con un grosso abbraccio.
Jen:’Irene, grazie mille per quello che hai fatto in questi anni. Ti voglio bene.’
Irene:’Jennifer, anche io te ne voglio. Ai nostri giorni c’è Facebook, Twitter,Skype, ci potremmo sentire quando vogliamo. La nostra amicizia resterà quella che è.
Lei era l’unica ragione per cui io sono rimasta a pallavolo, le altre del gruppo erano tutte antipatiche, viziate, erano montatissime. Lei mi convinse a continuare a giocare. Da dieci anni giocavamo insieme.
 
*Domenica prima della  della partenza*
Chiamai Irene.
Jen:’Eeeeeeeeeeeeeeeeei Irenee, che fai oggi?’ Avevo bisogno di vederla, dovevo salutarla prima di partire.
Irene:’Eeeeeeeeeei Jen, sono libera oggi pomeriggio.’
Jen:’Ok allora puoi venire a casa mia? Mmmh, verso le quattro?’
Irene:’Certo che posso. Ci vediamo oggi, ciao!’.Chiusi la chiamata.
L’aspettavo con ansia. Avevo bisogno di un suo abbraccio.
Sentì il campanello. Aprì la porta ma non era la persona che volevo al mio fianco.

Davanti a me c’era James. 

Dal labro gli usciva sangue. Aveva fatto a botte con qualcuno.

Jen:’Ciao Jam…………  

 
 
 

Ciao Ragazze :) eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate ;)

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Capitolo 4
*** 'Benvenuta Jennifer' ***


 
Mi fermò con un bacio.
Mi staccai spingendolo dietro. Quando poggiai la mano sul suo petto per staccarmi da quelle labbra sentì il cuore di James pulsare a mille.
Sembrava scappare dalla cassa toracica.
Jen: ’ James...’ Mi interruppe.
James: ’Jen, lo so che per te non sarò mai niente, ma questo bacio per me, è il modo più bello per salutarti. ’
Jen: ’James, lo so cosa provi per me, ma io… Io... non provo lo stesso per te. ’
James: ’Lo so. L’avevo capito. Beh, ora ti lascio. Buon viaggio, AMICA. Ti ho voluto bene. ’
TI HO VOLUTO BENE? Dopo tutti i ‘ti vorrò bene per sempre’ li aveva detti al muro?
Tutti i sacrifici che ho fatto per lui? Quello più grande. Quello di vendere il biglietto per il concerto del mio idolo per andare alla sua prima serata in un pub a suonare la chitarra con la sua band. Diceva che ero il suo portafortuna e senza di me non poteva farcela infatti quella serata andò bene. Ma penso ancora ora all’otto ottobre. Quel giorno che potevo finalmente vedere Bruno. Avevo la possibilità di vederlo. Ma lui James la ruppe in mille pezzi. Penso ancora a tutti gli Hooligans che avrei potuto conoscere. Tutte quelle persone che come me amano quel nanetto hawaiano.
 
 
 
E’ arrivato il giorno della partenza.
Ed è iniziato anche male!! Mi fa male la schiena, ho dormito su una brandina scomodissima, perché il mio letto era nel già stato caricato nel camion.
Mi svegliai durante la notte e non mi venne più sonno così decisi andare a fare una doccia. Dopo mi vestii (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=63721599&.locale=it) e accesi il computer, mi ricordai subito che era uscita la nuova canzone di Bruno, Moonshine. Dio se è bella quella canzone, la amo.
Scesi di sotto per prepararmi la colazione, anche se non avevo molta fame, decisi di fare un panino con la nutella.
Verso le otto tutti si svegliarono e iniziammo a portare le valigie in auto, e ci avviammo in aeroporto.
Dopo aver fatto il check-in salimmo sull’aereo.
Per fortuna in aereo potevamo scegliere cosa fare, io decisi di vedere un film, Save The Last Dance, adoravo quel film, lo guardo da quando sono piccola e lo amo sempre di più.
Dopo 16 ore di volo arrivammo a Los Angeles.
Dalle foto quella metropoli sembra stupenda, e tutte le persone che ci sono andare dicono lo stesso, ma non sembrava tutta questa bellezza, forse dico così solo perché mi ha allontanato dal mio paese.
Quando arrivammo a casa dei miei zii portammo le valigie nelle rispettive camere, io dormivo con mia cugina, visto che aveva un letto in più in camera. Mia cugina era la ‘migliore amica’ che non avevo mai avuto. Era la persona che pensavo quando ascoltavo ‘Long Distance’. Quella canzone erano le parole che le dicevo quando ogni tanto ci parlavamo tramite Skype, le dicevo che quella distanza mi stava uccidendo.
Ma ora non era più un problema, ora potevo starle vicina, soprattutto con il suo sogno, quello di diventare una cantante.
Abbie:’ Cuginettaa, da quanto tempo!! Come va la vita? ’ Come va la vita? Beh…
Jen: ’Cuginaa, tutto bene’ dissi con un sorriso finto stampato in faccia.
Jen: ’Come va con il canto? Sapevo che hai avuto dei problemi alla gola, mi dispiace! ’
Abbie: ‘Oh, l’intervento è andato alla perfezione, posso ricominciare a cantare, e, stavo pensando anche di andare ad XFactor LA. Ma vorrei un parere dalla mia ‘nuova compagna di camera’ disse mimando delle virgolette con le dita. Amavo la sua voce, quanto vorrei avere anche io una voce così angelica come la sua.
Jen: ‘Dai andiamo a parlare in camera tua – Abbie mi bloccò.
Abbie: ‘ Ora è anche la tua di camera! Non dire più ‘Tua’! ‘ Ok cuginetta, come vuoi tu.
 
 
Andammo in camera sua e mi disse che tra poche settimane avrebbe fatto l’audizione.
Abbie: ‘Senti Jennifer… Mi vorresti accompagnare a fare l’audizione? So che ci saranno anche degli ospiti e uno di questi sarà…’ Il cuore mi stava esplodendo, speravo che il nome che avrebbe detto prima o poi sarebbe stato Bruno Mars.
E infatti così fu.
Abbie: ’… Bruno Mars, so che tu lo am…- si bloccò per tutte le urla – ‘bene…’ continuò.
Abbie: ‘Era meglio se te lo dicevo direttamente lì ahahahahahahah, allora, mi accompagnerai? ’
L’avrei accompagnata eccome. Insomma, avrei incontrato il mio idolo.
Abbie: ‘Ah Jen, ti devo dare una notizia. ’ cavolo, cavolo, cavolo.
Jen: ’Dimmi tutto Abbie, mi devo preoccupare? Sai come sono io, mi preoccupo facilmente. ’

Abbie: ‘Beh……

 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
 
Ciao ragaazzeeee Jscusate se non aggiorno da tempo, ma non mi venivano idee su questo capitolo, non sono molto soddisfatta, beh per il prossimo ho già delle belle idee.
Ci vediamo al prossimo capitolo ;) recensite in tante  ;) 

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Capitolo 5
*** La nuova classe. ***


Cap5
 
Abbie: ’ Beh… Ho saputo che il mio camerino sarà vicino a quello di Bruno Mars, ora per favore non urlare!!’
‘Non urlare, non urlare, non urlare. ’ Mi dissi.
Jen: ’ Se continui a dirmi tutte queste cose morirò prima di arrivare ad XFactor. ’ Le dissi ridendo.
Jen: ‘Mi aiuteresti a togliere i vestiti dalle valigie? Dai cuginetta, lo so che mi vuoi bene!!’
Abbie: ‘ ti aiuto solo perché mi accompagnerai all’audizione, ahahahaha!!’
Jen: ‘ Dovrei ringraziare io a te. Mi farai incontrare il mio idolo, forse. ’
So che non devo fare i pensieri su quel giorno, di sicuro non lo incontrerò, meglio non sperarci troppo, altrimenti sarei rimasta delusa.
 
*due giorni prima dell’audizione*
Jen: ’ Abbie, svegliati! Oggi è domenica, andiamo a fare compere per l’audizione!!’
L’avrei accompagnata a comprare qualcosa di carino, Abbie dice che sono brava nel vestire, le avrei dato dei consigli.
Abbie: ‘Buongiorno Jennifer. Ora mi alzo. ’
Andai in cucina, dove c’erano mia madre e mia zia.
Jen: ‘Buongiorno’ Dissi.
MammaJen: ‘Buongiorno tesoro, hai svegliato Abbie? Ieri avevate detto che sareste andate a fare acquisti per martedì. ’
Jen: ‘ Sì mamma, non ti preoccupare. Ha appena detto che scenderà. ’
Jen: ‘Vado a fare una doccia, potresti accompagnarci al centro commerciale? ’ Chiesi a mia madre.
MammaJen: ‘Ok! Ah Jen, ricordati che domani ricominci la scuola. Comprati qualcosa si carino, per fare bella figura nella nuova scuola con i ragazzi americani. ’ Disse mia madre, non amava molto il mio modo di vestire. Non ero molto femminile, mettevo sempre scarpe Converse, Nike, Vans. Persino al matrimonio di un amico di mio padre sono andata in jeans.
 
Dopo la doccia, mi sono vestita (
http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=63876144).
Anche Abbie era pronta, così decidemmo di andare in auto.
Quando arrivammo al centro commerciale, andammo in tantissimi negozi, Abbie aveva trovato qualcosa per l’audizione, e io avevo comprato due magliette, una felpa e qualche jeans per l’inizio della scuola.
Jen: ‘ Abbie, ti vibra la borsa! ’ le dissi.
Abbie: ‘Mi vibra? Non fa niente, forse è April, ma non rispondo, questa è una giornata tra cugine e io ci sono solo per te. ‘
April è la sua migliore amica, si sono conosciute da piccole, proprio come è successo con James.
Sì, ancora ci pensavo. No, non pensavo al bacio, ma alla nostra amicizia.
 
 
Mangiammo da McDonalds e verso le quattro, tornammo a casa con il pullman.
 
*a casa*
Ormai erano le sei, decisi di andare a preparare i libri che sarebbero serviti per il mio primo giorno di scuola.
‘Che ansia, ho paura che non mi accettino. ’ Pensai. Era la mia più grande paura.
Abbie: ‘ Ehi Jen, sei nervosa per domani? Sembri in ansia. ’
Jen. ‘Eh, molta ansia. Anche tu dovresti essere in ansia, insomma, hai un’audizione che vedranno tutti. Io sarei agitata’
Abbie: ‘E’ scontato dirlo, non ho dormito stanotte per l’ansia. ’
Jen: ‘Dai, stai calma ‘
‘Da che pulpito viene la predica’ pensai.
 
 
*Il giorno dopo*
Andai con il motorino a scuola, non volevo farmi accompagnare da mia madre, lei sa sempre essere imbarazzante. (?)
Avevo indossato dei vestiti che acquistai il giorno prima con Abbie, mi piaceva un casino! (
http://www.polyvore.com/senza_titolo_11/set?id=64030301)
Parcheggiai il motorino e mi avviai verso la classe.
Notai che tutti mi guardavano. Ecco, la mia paura di stava ‘avverando’.
Entrai dal cancello principale e andai nella segreteria per chiede l’orario delle lezioni. Prima ora: Matematica. Perfetto! Odiavo la matematica. Siamo sempre state nemiche.
3°C. La mia nuova classe.
Bussai.
‘Avanti. ’ Udii la voce della prof.
 Aprii la porta. 




 
 SAAALVE genteeeeeee :D Eccomi con un nuovo capitolo, non molto lungo e mi scuso per questo, ma qualcuno (quella rompipalle di mia cugina lol) era ansiosa di leggerlo.  
 
 Cosa succederà nella nuova classe?
Cosa succederà all'audizione?
Jennifer in contrerà Bruno?
 
Tutto nella prossima puntataaa. Ok la smetto lol . Alla prossimaaaa. 

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Capitolo 6
*** ‘Sono un hooligan fiero del mio idolo! ‘ ***


Aprii la porta.
Jen: ‘Buongiorno, sono Jennifer Alton, la nuova ragazza. ’
Mss.Bram: ‘Buongiorno cara! Questa sarà la tua nuova classe, prego, scegli un posto. ’ Disse la professoressa, che con un sorriso angelico mi indicò due posti, uno vicino al termosifone, l’altro vicino alla finestra.
Decisi di sedermi vicino al termosifone, visto le mie mani perennemente fredde.
Jen: ‘Grazie Mss.Bram. ’ Sorrisi.
 
Appena mi sedetti, la professoressa di italiano mi chiamò.
Mss.Bram: ‘Signorina Alton’ Mi girai verso di lei velocemente ‘Le piace la matematica? ‘
‘Matematica? Scherziamo? AHAHAHAHAHAHHHAHAHAHAHAHHAHA’ Pensai.
Jen: ‘Mi piace. ’
Mss.Bram: ‘Sono contenta, in questa classe la matematica non va molto. ’ Disse facendo scatenare le risate dei ragazzi in classe.
MssBram: ‘Ragazzi, è il primo giorno di Jennifer, chi vuole sedersi vicino a lei? ’ Chiese alla classe, stavo morendo dall’imbarazzo.
Jen: ‘Non si preoccupi prof, sto bene così! ’ Dissi, sperando che cambiasse idea.
Mss.Bram: ’ Nono Jennifer… Allora, chi si offre? ’
Alzò la mano un ragazzo. Arrossì ancora di più, sembravo Heidi due la vendetta tanto dalle mie guance rosse.
Appena il ragazzo si girò verso di me, vidi che stava sorridendo, un sorrise sincero. Anche lui era abbastanza imbarazzato.
Mss.Bram: ‘Ooh, ecco un volontario!! Prego Joachim, vai a sederti. ’
…: ‘Piacere ragazza nuova, sono James Joachim. ‘
Proprio un ‘James’ doveva sedersi vicino a me?
Jen: ‘Ciao… James. Sono Jennifer. ‘ Gli dissi, mostrando un sorriso.
JJ: ‘Va tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma, sono così brutto? ’ disse scherzandoci su.
Jen: ‘ahah nono sto bene, solo che tu mi ricordi molto un ragazzo che conoscevo in Italia. ‘
JJ: ‘Ah, capito! ‘ Sorrise.
 
 
Dopo due ore di matematica e una di arte, andammo a pranzo.
JJ: ‘Jen, vieni a sederti vicino a noi? ‘ Indicò un gruppetto di ragazzi della classe.
Jen: ‘Ok, giusto per fare amicizia! ‘
 
Andammo in mensa e ci sedemmo al tavolo, eravamo in sei: io, JJ, due ragazze, Cheryl e Anne, e due ragazzi, Anthony e Luke.
JJ: ‘Ho invitato Jennifer a sedersi con noi, va bene? ‘ Chiese gentilmente ai ragazzi, sembravano entusiasti di conoscermi.
…: ‘ Certo va benissimo’
Jen: ‘Ciao ragazzi, sono Jennifer, voi… siete? ‘
Cheryl: ‘Cheryl, piacere. Lei è Anne. ’ Disse indicando una ragazza bionda con gli occhi neri.
…: ‘Ciao sono Anthony, lui è Luke’
Luke: ‘Grazie Anthony ma so presentarmi da solo, piacere, sono Luke’
Erano davvero simpatici! Anche se non lo facevo vedere, ero contenta di conoscerli!
 
 
Il primo giorno era andato, avevo solo un pensiero in testa, l’audizione di mia cugina più che altro, quello che sarebbe successo dietro le quinte.
 
Jen: ‘Ciao gente! ‘ dissi entrando dalla parta. Mi vennero tutti in contro per chiedermi com’era andato il primo giorno di scuola.
 
Abbie: ‘Ciao cugina! Come è andata?
Jen: ‘ Bene, i ragazzi della mia classe sono davvero simpatici! Alcune professoresse sono simpatiche, in Italia era il contrario invece. Sono felice di essermi trasferita qui. ‘
 
Jen: ‘domani è il grande giorno! Pronta? ’
Abbie: ‘Si! Sono prontissima. ‘ Si vedeva che era carica, pronta per far vedere a tutta l’America chi era Abbie!
 
 
 
 
*martedì mattina*
Andai a scuola a piedi, godendomi la bellezza di quella città.
… ‘Ehi! Jennifer!!’
Jen: ‘Ehi JJ! Buongiorno! ‘
JJ: ‘Buongiorno! Anche tu mi chiami JJ? ‘
Jen: ‘ Scusami se vuoi ti chiamo James! Ho sentito i ragazzi chiamarti così e ho pensato che anche io… Scusami! ‘
JJ: ‘Ehi non ti devi scusare! Non fa niente! Te lo volevo dire io che dovevi chiamarmi così. ‘ Disse divertito, mentre io stavo morendo di vergogna!
Jen: ‘Ah... Ok’
 
 
*in classe*
JJ: ‘Cosa fai stasera? ‘
Jen: ‘Devo andare a XFactor, mia cugina farà un audizione. ’
JJ: ‘Davvero? Una buona scusa per guardare xfactor! Canterai anche tu? ‘
Jen: ‘Di sicuro una mucca è più intonata di me! Mia cugina mi ha chiesto di andare con lei solo perché andrà anche… un cantante che amo e quindi… ‘
JJ: ‘Bruno Mars. ‘
Jen: ‘Giusto! Anche a te piace? ‘
JJ: ‘Piacere è dire poco! Diciamo che le sue canzoni mi rispecchiano! ‘
CAVOLO HO TROVATO UN GRENADE GUY!
Jen: ‘Sei anche tu un Hooligan? ‘ Chiesi ansiosa della risposta.
JJ: ‘Sono un hooligan fiero del mio idolo! ‘
Jen: ‘Dimmi che non mi stai prendendo in giro’
JJ: ‘Sono serissimo!! ‘
Jen: ‘Non ci posso credere! Sei il primo ragazzo che conosco che è Hooligan (?)’
JJ: ‘Davvero? Strano, qui a Los Angeles ne siamo tantissimi! ‘
PARA-PARA, PARADISEEE
Jen: ‘Davvero! Non ci posso credere. ‘
 
 
 
 
Era arrivato il momento di andare al Xfactor, ero più contenta io di Abbie.

Lei aveva indossato degli abiti comprati domenica (http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=63872019)
Io invece avevo una semplice felpa con un paio di jeans, ovviamente avevo le mie adorate vans (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=65188433&.locale=it).
 
Appena arrivate entrammo in camerino, dove Abbie iniziava a riscaldare le corde vocali.
Io invece andavo gironzolando in giro, con il mio adorato telefono, stavo massaggiando con JJ e dovevo assolutamente aggiornarlo su quella giornata, gli avevo promesso che avrei fatto fare un autografo a suo nome. Lo conoscevo da poco ma già mi fidavo di lui. Facevo bene?
 
Erano le sette e trentacinque.
Prima o poi doveva arrivare, il suo camerino era ancora vuoto, la porta era aperta.
Dopo pochi minuti lo vidi.
In tutta la sua bellezza.








Salve! 
Scusate se ho messo il capitolo solo ora, l'ispirazione mi aveva abbandonato. 
Vi piace JJ? Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione.
Continuo a 4 recensioni u.u 
Byee.

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Capitolo 7
*** 'dreams come true' pt.1. ***


Lo vidi in tutta la sua bellezza.
Vidi il ragazzo che con solo un microfono mi faceva emozionare.
Il ragazzo con i capelli ricci.
Il ragazzo che prima indossava le converse e i Ray-Ban, quel ragazzo che ormai era solo un ricordo.
Ora Bruno aveva ‘dimenticato’ quegli oggetti che facevano parte della sua vita.
 
Indossava un completo grigio scuro, accompagnata ad una camicia di un grigio più chiaro.
Stavo osservando tutti quei dettagli che non dimenticherò mai.
All’anulare della mano desta aveva un anello dorato, quello che aveva anche il suo migliore amico, Phil.
 
 
Quasi svenivo.
 
Avevo davanti i miei occhi il mio idolo, la persona più importante della mia vita.
 
Non riuscivo a muovermi. Però qualcuno da dietro mi spinse, vidi che Abbie mi stava ‘spingendo’ a realizzare il mio sogno.
 
Mi avvicinai da lui e una guardia del corpo mi bloccò, ‘Jen, svegliati da questo sogno’ pensai.
 
 
Vidi Dre, il suo bodyguard, muoversi velocemente verso di me, di sicuro per bloccarmi.
 
…: ‘No, ti prego, è solo una fan! ‘ Disse una voce angelica.
 
Il mio cuore stava impazzendo.
Jen: ‘C-c-ciao Bruno. ‘
Non riuscivo a far uscire niente dalla bocca.
Jen: ‘Posso chiederti una cosa? ‘
Bruno: ‘Dimmi. ‘
Jen: ‘Posso abbracciarti? Aspetto questo momento da molto tempo e questo abbraccio cambierebbe la mia vita. ’
Bruno: ‘Assolutamente sì, non ricordi quando dissi ‘Quando mi incontri per la strada, non avere paura di farmi una domanda o abbracciarmi, io amo i miei fans- disse – amo anche te, vieni qui. ’
Spalancò le braccia e mi ci fiondai dentro.
 
L’abbraccio più bello che io abbia mai avuto.
Quello che aspettavo da quasi due anni.
Quello che sognavo ogni notte.
Quello per cui piangevo per paura che non lo avrei mai avuto.
Quell’abbraccio che ricorderò per tutta la mia vita finalmente l’avevo ottenuto.
Potevo dire, finalmente, che ero arrivata al mio obbiettivo.
 
Non volevo allontanarmi da lui.
Non volevo staccarmi da lui.
Volevo tenerlo stretto per il resto della mia vita.
Volevo svegliarmi ogni giorno accanto a lui per dire ‘ogni giorno mi sveglio accanto a un angelo’… Ma sapevo che questo resterà solo un sogno.
 
Quando ci staccammo da quell’abbraccio, ritornai alla realtà.
Tutto intorno a noi- o a me – era sparito, c’ eravamo solo io e lui.
In quel gesto mi dimostrò tutto l’amore che prova per i suoi fans.
 
 
I nostri occhi si incontrarono, le lacrime iniziarono a uscire. In quelle lacrime c’era la soddisfazione.
 
Bruno le asciugò.
 
Bruno: ‘Non voglio più vedere queste lacrime scorrere sulle tue guance, capito? ’
…: ‘Bruno… Dobbiamo andare, è tardi. ’
 
L’avevo avuto davanti per cinque minuti, quelli più belli della mia vita.



Ciao ragazze, sono viva. 
Spero non mi ucciadiate voi lol 
Questa è la prima parte del settimo capitolo. Vi giuro che la seconda parte arriverà presto, altrimenti vi do il permesso di venire a casa mia a picchiarmi lol 
Ci 'leggiamo' alla prossima, peace xo.

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