irish power

di elizabethstillfights
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sarò tuo amico ***
Capitolo 2: *** Lo volevamo entrambi. ***
Capitolo 3: *** 'Io mi fido, ma non di lei...' ***
Capitolo 4: *** Abbiamo molte cose da dirci. ***



Capitolo 1
*** Sarò tuo amico ***


Novembre 2012. Irlanda. Dublino. Odiavo quella città.

Mi chiamo Corinne, ho compiuto da poco 26 anni. Non credo di essere uno schianto di ragazza ma non credo di essere nemmeno brutta. Sono magra e abbastanza alta. Amo i miei capelli, biondi e lunghi, mentre odio i miei occhi. La mia famiglia dice che sono bellissimi, ma io non li sopporto. Vabbeh, tralasciamo...dicevo, odio Dublino. Non sono nata qui, ho origini americane. I miei genitori hanno deciso di venire ad abitare qui per assistere mia nonna che ha ormai una certa età. Mia madre è irlandese e ha conosciuto mio padre mentre si trovava in vacanza a New York. Ci siamo trasferiti qui quando avevo 14 anni e per me è stato un brutto colpo. Avevo molti amici, i migliori che si potesse mai desiderare. Quando sono arrivata qui, non sono riuscita a fare amicizia. Per un periodo sono stata infuriata con i miei per questo trasferimento, poi ho lasciato stare anche se non sono ancora contenta. Beh diciamo che il mio odio verso questa città è diminuito qualche mese fa...

'Mamma, io torno a casa...'
'Va bene, vieni anche domani?'
'Sisi, d'accordo...a domani.'
Uscii dalla casa dei miei. Da qualche anno avevo iniziato a vivere da sola, in un appartamento in centro città. Non era molto grande, ma a me bastava. Il primo giorno in cui iniziai ad abitare lì, ricordo che suonai la chitarra per ore e ore, senza più paura di disturbare qualcuno. Vivevo per la musica, era tutta la mia vita. Nel soggiorno c'era anche la bandiera a stelle e strisce; ogni tanto non resistevo e iniziavo a piangere. Il mio paese mi mancava incredibilmente e finora non avevo ancora avuto occasione di tornare. Quello che successe quella sera. Mi avvicinai alla bandiera e la accarezzai. Piangevo e sorridevo contemporaneamente. Poi mi asciugai le lacrime e mi preparai un hamburger con patatine fritte. Poi presi in mano la mia chitarra e iniziai a suonare.

Il giorno dopo mi svegliai in divano. La tv era accesa e indossavo gli stessi abiti del giorno prima. Feci qualche conto e mezza addormentata realizzai che mi ero addormentata mentre guardavo la TV. Mi sciacquai la faccia, mi truccai un po' e andai in camera mia a cambiarmi. Jeans, t-shirt e giacchettino rosa. Indossai le converse, afferrai la borsa...poi tirai afferrai il cellulare e lo infilai in tasca. Misi da parte la borsa; volevo solo fare una passeggiata, la borsa era in più.
Tutti erano al lavoro a quell'ora, eccezione per qualche anziano che passeggiava tranquillamente. Il mio turno di lavoro sarebbe iniziato nel pomeriggio quindi avevo la mattina libera. Il mio telefono squillò.
'Pronto?'
''Ciao Corinne, sono Sarah.'
Diciamo che Sarah era una delle persone che trovavo simpatiche in questa città..se non l'unica.
'Ciao Sarah, tutto bene?' cercai di essere gentile per una volta.
'Sisi grazie, ascolta, vorresti fare una passeggiata in centro con me? Stamattina non lavoro quindi pensavo...'
'Si, mi farebbe piacere..sono in centro pure io'
'bene, ci vediamo davanti al parco tra un quarto d'ora?'
Perfetto, a dopo!'
OK, ero stata gentile..e uscire con qualcuno non mi avrebbe fatto male. Mi fermai a riflettere un attimo...il parco era dall'altra parte della città! Accelerai il passo...il telefono squillò di nuovo...un messaggio da mia madre..
Puoi passare dalla nonna dopo? Vorrebbe salutarti..'
Mi accinsi a rispondere quando urtai qualcuno..il telefono mi scivolò dalle mani e mi affrettai a chiedere subito scusa.
'Scusami, non ti ho vist...' mi bloccai.
Lui sorrise. Aveva un sorriso magnifico.
'Credo sia tuo questo...' disse porgendomi il cellulare.
'Grazie...'
Era alto, magro, capelli neri, occhiali da vista rettangolari.
'Aspetta...io ti ho già visto da qualche parte...' dissi.
Lui rise. 'Davvero?'
'Si...' dissi riflettendo. Non mi veniva il nome, eppure ero sicura di avere già visto quell'uomo.
'Donoghue!' esclamai.
'O semplicemente..Danny..' rispose sorridendo.
'Massi! Sei il cantante degli Script!'
'Piacere di conoscerti! Tu sei...?'
'Corinne...mi fai un autografo? Ho ascoltato qualche canzone e penso che siate bravissimi tutti!' infilai la mano in tasca e mi accorsi che non avevo neanche un pezzo di carta..
'Non ci credo, incontro Danny o'Donoghue e non ho nemmeno un foglio per un autografo..'
'Tranquilla, ci penso io...abiti qui?' mi chiese.
'Si, qua vicino...ma non sono irlandese...'
'E il tuo accento americano non lo nega' affermò sorridendo.
'Si, hai indovinato...anche se non mi piace tan...'
'Sei Danny o' Donoghue?! Il cantante degli Script? Oddio, io ti amo...possiamo fare una foto?'
Un gruppo di fan mi interruppe e tutte iniziarono a chiedere autografi a Danny. Mi allontanai da loro. Danny mi cercò con lo sguardo e mi fece cenno di aspettarlo.
Riuscì a liberarsi dalle fan, ma lo avvisai che ce n'erano altre in arrivo...
'Oh no, di nuovo...le adoro ma in certi momenti vorrei rimanere da solo a passeggiare...'
’Senti, so che è assurdo, ma io abito a pochi metri da qua...se vuoi puoi venire da me mentre si calma l'atmosfera..' proposi titubante.
'Sicura che non disturbo?'
'Ma no, dai vieni...si stanno avvicinando...'
Lo condussi a casa mia e velocemente entrammo.
'Perdona il disordine, non ho avuto tempo di riordinare...' mi scusai. In effetti c’era una vera confusione.
'Nessun problema...nemmeno io sono molto ordinato. Vivi da sola?' mi chiese.
'Si'
'E il tuo ragazzo?'
'Non ho un ragazzo...diciamo che non nemmeno amici ma vivo lo stesso...siamo io e la mia musica..'
'Come mai sei così solitaria?
'Non mi piace stare qui...scusami, so che sei irlandese, ma è la verità...'
'Ma no figurati...ti manca l'America?'
'Tantissimo..sono arrivata qui a 14 anni, ma non sono mai riuscita a farmi degli amici...mi sono chiusa in me e il mio unico sfogo era la musica..'
'Beh...se vuoi posso essere il tuo primo amico..' disse sorridendo.
Rimasi sbigottita. 'Non guardarmi così, Corinne. Sei simpatica, mi piacerebbe davvero essere tuo amico...'
'Farebbe piacere anche a me...e lo dico davvero...finora sei l'unico che si è interessato a me...'
'E sarò anche il primo a cercare di capire come sei dentro...' disse aggiustandosi il ciuffo. Istintivamente lo abbracciai. Lui non si tirò indietro e mi strinse a sé. Sentivo il suo cuore battere e le sue mani sfiorare delicatamente i miei fianchi. Saremmo diventati grandi amici...

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Capitolo 2
*** Lo volevamo entrambi. ***


Danny mi liberò dal suo abbraccio.
’Scusa danny, non volevo..è stata una cosa impulsiva..’dissi impacciata abbassando lo sguardo.
Lui mi sollevò il mento e mi guardò negli occhi.
’Avevi bisogno di un abbraccio di un amico vero?’
’Vedo che hai già capito..’ risposi sorridendo.
’Posso chiederti una cosa?’
’Certo..’
’Hai detto che ami la musica... suoni qualcosa?’
’Beh suonare è una parola grossa..diciamo che so fare qualcosa con la chitarra...’
’Fammi sentire..’ disse.
’Cosa?! Nono non se ne parla...’Non avevo intenzione di mettermi in ridicolo davanti a una star come Danny.
’Eddai Corinne...perchè no?’
’Mi vergogno...per di più davanti a te che sei una star internazionale..’
’E’ qui che sbagli...mi consideri una star ma io sono semplicemente un tuo amico...’
’Hai ragione, scusami...ma comunque mi vergogno...’
’Corinne...’
Il modo in cui disse il mio nome mi fece ridere; sembrava un bambino che cercava di convincere sua mamma a lasciargli mangiare un po’ di cioccolata in più.
Sospirai. ‘E va bene...’alla fine cedetti. I suoi occhioni mi avevano conquistato.
’Adesso ragioniamo!’ esclamò Danny. Andai a prendere la chitarra e mi sedetti nel divano vicino a lui. Ero abbastanza agitata... i nessuno a parte mia madre e mio padre mi aveva sentito suonare. Lui capì che ero emozionata e mi tranquillizzò.
’Tranquilla Corinne...che mi suoni?’
’Ehm...’ riflettei un attimo e poi iniziai senza neanche rispondergli.
’Danny riconobbe la melodia e ad un certo punto iniziò a cantare.
You could be the greatest, you can be the best, you can be the king kong banging on your chest…

Un brivido mi scese lungo la schiena. Mi dimenticai del fatto che stavo suonando mentre una star cantava...eravamo semplicemente una coppia di amici che cantavano e suonavano. Alla fine della canzone mi accorsi che un sorriso era spuntato sul mio viso. Un sorriso vero, non uno di quelli falsi che spesso facevo per nascondere la mia tristezza.
Danny mi guardò e mi sorrise.
’Metti giù la chitarra un attimo...’ mi disse. Non capivo che aveva intenzione di fare...
Velocemente afferrò un cuscino dal divano e me lo tirò addosso.
’E ti vergognavi anche! Sei bravissima!’
Scoppiai a ridere e contagiai anche lui.
’Davvero ti piace?’ dissi.
'Certo che mi piace! Il tuo insegnante ha fatto un ottimo lavoro!'
'Ehm...ho fatto tutto da sola...' sussurrai.
La sua espressione mi fece scoppiare a ridere.
'Va bene, mi inchino a sua Musicità in persona..' si inginocchiò ai miei piedi.
'Alzati scemo...guarda, ho le lacrime da quanto mi fai ridere!'
Alzò gli occhi e mi guardò.
'Hai degli occhi bellissimi.'
'Io li odio.'
'Li odi perchè da loro sono uscite troppe lacrime.'
'Come fai a saperlo?'
'Me lo dicono i tuoi occhi, Corinne.'
Ci fu un attimo di silenzio. Danny, quell'uomo famoso che conoscevo da meno di un'ora era già riuscito a capire il mio cuore.
'Ho ragione?' mi chiese.
'Si...ho pianto troppo per cose che non meritavano...e nessuno è mai venuto ad asciugarmi quelle lacrime...'
'Corinne, sei un ragazza speciale. Diversa da molte altre. Non lasciare che le cose o peggio, le persone, ti facciano piangere.'
'Mi dici troppo tardi queste cose...mi hanno fatto sentire diversa solo perchè sono americana...mi guardo allo specchio e penso che non sarò mai una di quelle ragazze bellissime con tanti amici...con un fidanzato perfetto...'
'Corinne, non smettere mai di credere in te stessa. Nessuno potrà mai permettersi di giudicarti senza conoscerti. Non sentirti inferiore perchè pensi di essere brutta. Sei splendida, non importa quello che gli altri dicono.'
'Ma Danny, ogni tanto bisogna sapere quello che gli altri pensano...'
'Beh, io penso che tu sia una bellissima ragazza, la più bella che io abbia mai visto.'
'Grazie Danny.'
Ci abbracciammo di nuovo. Lui rimase con me un altro po' e poi fu costretto ad andarsene poiché aveva le prove. Mi disse che ci saremmo rivisti presto.

Erano passate due settimane. Avevo lavorato come una matta in quel periodo e non ero mai uscita se non per andare al lavoro. Non avevo più sentito Danny, ma le parole di quel giorno mi avevano aiutato.
Quella sera stavo guardando la tv quando qualcuno suonò al campanello. Aprii la porta e mi ritrovai Danny che sorrideva.
'Danny! Che ci fai qui?'
'Vieni a fare una passeggiata con me?' mi propose continuando a sorridere.
'Ma guarda in che condizioni sono!' avevo dei capelli orrendi, ero struccata e indossavo dei vecchissimi jeans mezzi strappati e una felpa extralarge.
'Sei splendida, dai vieni con me!'
Mi prese per una mano mentre con l'altra chiudevo la porta alle mie spalle.
'Non pensavo saresti tornato!' esclamai.
'Io mantengo le promesse. Sarei venuto prima ma il lavoro mi ha occupato tantissimo!'
Non importa, l'importante è che tu sia qui'
Mi mise un braccio intorno alla spalla mentre passeggiavamo per Dublino. L'atmosfera era magica. Era appena iniziato dicembre e le vie erano piene di decorazioni natalizie.
'Ti piace il Natale?' mi chiese.
'lo adoro! Soprattutto l'atmosfera prima di Natale, quando si iniziano i preparativi!'
'Si hai ragione..'
Camminammo in silenzio per un po'. Poi lui disse:
'Sai, mi sei mancata tanto in questi giorni...'
'Anche tu...' mi limitai a dire.
'Dai facciamo un gioco..che mi risponderesti se ti dicessi che tra un po' partirò per un viaggio a New York?'
'Portami con te!' risposi ridendo.
'E che mi risponderesti se ti dicessi che sei bellissima?'
'Che non è vero'
'E se ti dicessi...che sei molto più di una migliore amica per me?'
'Ti farei una domanda...'
'Quale?'
'Che faresti se ti dicessi che ti amo?'
'Questo...'
Velocemente mise il suo braccio intorno ai miei fianchi, mi attirò a sé e appoggiò le sue labbra sulle mie. Con le mani gli accarezzavo il viso. Quando si staccò tenne la sua bocca vicinissima alla mia e sussurrò: 'Sei mia.'
Unimmo le nostre mani e nel mezzo di quell'atmosfera natalizia tornammo a casa mia. Lo feci entrare come la prima volta.
'Non ho rovinato niente vero?' mi chiese.
Io gli sorrisi. 'Come puoi aver rovinato qualcosa? Sei la persona più dolce che io abbia mai conosciuto.'
'E tu la fidanzata più bella che io abbia mai avuto.'
A quelle parole rabbrividii. Lo baciai e iniziai a spingerlo verso camera mia. Quando entrammo mi fece cadere sul letto. Ora era sopra di me.
Ci guardammo negli occhi. Lo volevamo entrambi. Una sua mano mi accarezzava il viso, l'altro si allungò verso la zip dei miei jeans. Per i vestiti non c'era più spazio. Eravamo una cosa sola. Due corpi, un grande amore.

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Capitolo 3
*** 'Io mi fido, ma non di lei...' ***


Non riuscivo ancora a crederci. Mi sembrava troppo impossibile, eppure se passavo davanti alla mia camera vedevo quel bellissimo uomo che ora dormiva come un bambino ma che fino a qualche ora fa mi aveva fatto sognare per davvero. Ora però avevo paura. Danny non era poco conosciuto e lì fuori c’erano centinaia di ragazze molto meglio di me che avrebbero fatto di tutto per portarmelo via. Mi rabbuiai. Danny si svegliò e mi venne ad abbracciare. Tentò di baciarmi ma vide la mia espressione e si bloccò.
’Tutto bene Cori?’ mi chiese preoccupato.
Non risposi così si preoccupò ancora di più.
’E’ per ieri sera? Ascolta, non volevo ma...’
’No, non è per ieri è che ho paura...’mormorai.
’Paura di cosa?’
’Che qualcuno possa portarti via da me...’
’Ma che stai dicendo?’
’Là fuori ci sono milioni di ragazze grandiose e io non sono niente in confronto a loro...’
’Corinne smettila! Tu sai quanto ti amo e te l’ho dimostrato ieri sera. Se ho scelto te è perché sei speciale...’
’Lo pensi davvero?’
’Davvero...credimi...’
Lo guardai e aveva gli occhi lucidi. Lo abbracciai, appoggiando la testa sul suo petto. Poi facemmo colazione e in seguito Danny dovette lasciarmi per il quotidiano soundcheck.
’Vado piccola, ricordati quello che ti ho detto.’ Disse rubandomi un bacio.
’Lo farò, buona giornata principe!’
Quando se ne fu andato riordinai casa e poi uscii anche io. Mentre camminavo mi fermò una ragazza che non avevo mai visto.
’Scusa...’
’Si?..’
’Mi pare di averti già vista...per caso esci con Danny o’ Donoghue?’
Rimasi senza parole.
’Ehm...no, no perché me lo chiedi?’
’Mi sembrava di avervi visti ieri sera mentre ti abbracciava...’
’no, no ti sbagli...’
’Ah scusami...’
’nessun problema.’
Mi allontanai frettolosamente. Non volevo sbandierare la nostra relazione, anzi più segreta rimaneva meglio era in modo che qualcuno non iniziasse a disturbare troppo Danny. Il pomeriggio andai come al solito al lavoro e anche lì notai che qualcuno mi indicava, ma non ci diedi importanza. Mi arrivò proprio un messaggio del mio uomo che mi chiedeva di raggiungerlo agli studi di registrazione. Finito il lavoro presi un taxi e scesi davanti agli studi. Quando entrai rimasi agghiacciata. Una persona...una donna...stava baciando sulla guancia il mio Danny nonostante lui non fosse molto entusiasta. Mi avvicinai a Danny e ‘quella lì’ rimase abbastanza seccata dalla mia interruzione.
’Scusa, tu chi sei?’ mi chiese altezzosa.
Guardai Danny e notai che anche lui era imbarazzato.
’Sono una sua amica.’ Affermai di mia iniziativa.
’Ah, piacere di conoscerti.’
’Molto lieta.’ Risposi fredda. Mi sentivo terribilmente a disagio; a ‘quella’ piaceva il mio ragazzo e la cosa mi dava molto fastidio.
’Danny, andiamo a prendere un caffè?’ civettò.
’Ehm, forse è meglio che stia con Corinne...’ azzardò lui.
’No, no Danny, vai pure...’ lo lasciai andare. Non volevo che sospettassero di qualcosa quindi a malincuore lo guardai allontanarsi con quella vipera.
Nel frattempo due ragazzi si avvicinarono a me e si presentarono. Erano gli altri due componenti della band, Mark e Glen.
’Sei la ragazza di Danny vero?’ mi chiesero sorridenti.
’Ah, vi ha detto?’
’Si, si...tranquilla non lo diremo a nessuno...siamo i suoi migliori amici, non potremmo tradirlo. Ha parlato tutta oggi di te.’
Arrossii.
’Davvero?’
’Certo! Dice che sei dolcissima, premurosa e adorabile..’ rispose Glen.
’E lui lo è anche...’ dissi.
’Ah, non è per spaventarti ma stai attenta a quella con cui è andato a prendere il caffè. E’ innamorata di Danny da sempre e non perde occasione per provarci con lui...’ mi avvisò Mark.
’Si infatti non mi piace molto quella lì...’
’Dai ti vado a recuperare l’uomo...non sta simpatica nemmeno a me quella...’
’Grazie Glen...’ dissi sorridendo.
E dopo qualche minuto tornò insieme a Danny.
’Vieni in camerino con me...’ disse abbastanza freddo.
Lo seguii e quando entrammo si sciolse. Mi fece uno di quei suoi sguardi sensuali e io mi morsi il labbro inferiore. Poi si avvicinò e iniziò a baciarmi.
Mi staccai da lui e lo ripresi.
’Chi era quella?’
’La mia costumista... Mary...’ disse tentando di rubarmi un altro bacio.
’Fermo signorino...che vuole da te quella?’
’Niente piccola...mi lasci darti questo bacio o no?’ mi chiese scherzosamente.
Lo guardai.
’Amoree fidati del tuo Danny! Quella lì non mi porterà via da me, fidati!’
’io mi fido, ma non di lei...’
’E di me?’
’Ovvio..’
’E allora credimi...non c’è niente...io amo solo te, te e te.’
Lo fissai e poi lo baciai.
’Uhm...questo bacio è fiducioso...bene! allora...vieni a mangiare da me stasera?’
’Ma no dai, vieni tu da me...’
’No.’ rispose fermo. ‘ perchè se vengo da te finiamo a letto...’
Scoppiai a ridere...’Ahahaha credo che succederebbe anche a casa tua...’
’Mmmmh è un invito o cosa?’ mi chiese malizioso, iniziando a baciarmi sul collo.
’No, signorino..non corriamo troppo...’
’Hai ragione...quindi è deciso, a casa mia. andiamo..’
’Intraprendente il ragazzo...’ dissi scherzando.
Salutammo tutti e andammo a casa di Danny. Fu una bellissima serata se non fosse stato per una fastidiosissima nausea....pensai che forse avrei dovuto iniziare a mangiare in modo più sano; andare avanti con patatine, hamburger e roba varia non mi avrebbe fatto bene...mi addormentai tra le braccia di Danny mentre guardavamo un film insieme. Lo sentii appoggiare le sue labbra sulle mie e posare la sua testa vicina alla mia.

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Capitolo 4
*** Abbiamo molte cose da dirci. ***


Erano passati tre mesi. Insieme avevamo passato il Natale e il Capodanno. Eravamo felicissimi, nessuno aveva disturbato la privacy di Danny e nessuno aveva scoperto la nostra relazione. Tutto andava come volevamo.
Quel giorno decisi di fare una sorpresa al mio uomo e dopo il lavoro raggiunsi gli studi di registrazione per salutarlo. Ci eravamo visti poco negli ultimi giorni a causa delle sue prove e volevo passare la serata con lui. Entrai e salutai Glen.
’Ciao Glen, hai visto Danny?’
’Ciao Cori, si è nel suo camerino...’ mi rispose lui.
Lo ringraziai e raggiunsi il camerino. Appoggiai l'orecchio alla porta per sentire qualcosa, ma niente...'strano' pensai 'di solito sta sempre suonando..bah.'
Entrai senza bussare, come il mio solito ma non stava ne suonando ne sistemandosi i capelli come faceva ogni tanto.
Non respiravo più, il tempo sembrava essersi fermato...
Mary...la costumista...lo stava baciando...le sue labbra erano incollate alle sue...mi sentii svenire e la mia vista fu offuscata dalle lacrime.
Lui si staccò da lei e mi vide...tremavo...
’Corinne non è come sembra...’ tentò di dire.
Non volevo stare lì un minuto in più. Corsi via piangendo...lui mi raggiunse mi fermò, trattenendomi per un braccio.
’Corinne lascia che ti spieghi...’
Iniziai a urlare tra le lacrime.
’Cosa dovresti spiegarmi?! Io mi fidavo di te...e tu mi avevi promesso che non mi avresti lasciato per nessun’altra...’
’Corinne, non sono stato io...è stata...’
’Stai zitto!! Non ti voglio più sentire, ne vedere...’
Stavo delirando.
Arrivò anche ‘quella’. Mi guardò soddisfatta.
’Spero tu sia contenta adesso...’ le dissi. Poi mi girai e uscii piangendo. Corsi a casa mia, chiusi la porta a chiave e mi appoggiai a essa. Mi coprii la testa con le mani e iniziai a piangere...poi accesi la tv ma non ascoltavo niente di quello che diceva...nella mia testa c’era solo quell’immagine...le labbra di quella...appoggiate alle sue...le lacrime offuscarono nuovamente i miei occhi e iniziai a piangere di nuovo. Poi decisi di lavarmi il viso. Andai in bagno e mi guardai. Avevo gli occhi rossi, i capelli arruffati ed ero pallida. Mi sciacquai il viso e andai a dormire. O meglio...andai a letto...afferrai il cellulare e selezionai una canzone. Avevo tre messaggi. Mamma... papà...e...Danny.
Non lo lessi e lo eliminai immediatamente. Poi mi chiamò.
’Lasciami in pace. Con te non voglio parlare.’ E riattaccai. avevo fatto la dura...ma non lo ero...avevo paura, ero terrorizzata...il mio incubo si era realizzato. E per di più avevo ancora la nausea...erano tre mesi che ce l’avevo. Mi gelai. Tre mesi di nausea...tre mesi di felicità con Danny..e durante quei tre mesi non mi ero resa conto che era mancato qualcosa...immediatamente corsi fuori di casa poi tornai a casa e mi chiusi in bagno. Troppe azioni troppo velocemente. Dopo due minuti iniziai a tremare.
Ero terrorizzata. Non sapevo che fare. Avrei dovuto chiamare mia madre...No, mia madre non sapeva neanche che c'era stato tra me e Danny. Nel giro di due ore il mondo mi era crollato addosso e per di più ero da sola di fronte a tutto questo.
Dovevo parlare con Danny. Uscii di nuovo e corsi verso casa sua. Avevo le lacrime di nuovo e tremavo. Non ragionavo, non ero lucida. Nella mia testa scorrevano quelle immagini. Mi scontrai con diverse persone...attraversai la strada senza prestare troppa attenzione e sentii un clacson. Mi voltai, una luce mi abbagliò e poi vidi tutto buio. Non sapevo se ero addormentata, svenuta o morta.
Non sapevo dov'ero...era tutto nero...sentivo solo voci confuse...quindi ero viva, questa era una certezza.
'Come sta?'
'É stato un brutto impatto...'
'LASCIATEMI PASSARE!'
Erano voci sconosciute ma avevo sentito quella di Danny...socchiusi gli occhi. Intorno a me c'erano tante persone...riconobbi i miei genitori...gli altri dovevano essere dottori...ruotai leggermente la testa...lui piangeva...
'Danny...' mormorai.
'Amore, sono qui...'
'Perchè l'hai fatto?...' chiesi debolmente chiudendo gli occhi.
'É stata lei...'
'Signor Donoghue, non ora...per favore uscite tutti...deve stare tranquilla...'
'No, lei non capisce...devo parlare con lei...'
'La ragazza ha subito un brutto incidente...lasciamola riposare...quando si sará ripresa potrá vederla...'
Fu portato via con forza e nella stanza rimase solo un dottore. Riaprii gli occhi e chiesi che era successo.
'Hai fatto un incidente. Una macchina ti ha investito...L'hai scampata bella, ragazza mia. Ora stai bene.'
Ebbi uno scatto.
'E il bambino' chiesi debolmente.
'Il bimbo sta bene, tranquilla...ora riposa, poi parlerai con il tuo ragazzo...avete diverse cose da dirvi...'
Non riuscii a dormire...pensavo a Danny, che mi tentava di dirmi che non era colpa sua, ai miei genitori...non avevo mai raccontato niente a loro. Ma nonostante questo il mio pensiero era fisso sulla scena del giorno prima. Forse Danny aveva ragione...io mi fidavo di lui, avrei dovuto chiedergli...
Riuscii comunque ad addormentarmi...quando mi svegliai trovai mia madre vicina a me.
'Mamma...' mormorai.
'Come stai Elizabeth?'
'Scusa mamma...avrei dovuto dirti tutto di Danny...'
'Tranquilla, tesoro...però io credo che tu debba credergli...mi ha spiegato la situazione e prima ha pianto per te e si vede lontano un miglio che siete davvero innamorati...ascoltalo...'
Mi aiutò a sedermi. Ora stavo meglio. Si, mia madre aveva ragione, dovevo parlare con lui, ascoltarlo una volta per tutte.
'Puoi chiamarlo?'
'Certo..'
Uscì dalla stanza e la sentii chiamare.
'Vai, ti aspetta.'
'Sta bene?'
'Si, ma starà ancora meglio quando tu sarai con lei. Vai da lei...'
Dopo qualche istante entrò. Non parlò e si sedette vicino a me.
'Come stai?' mi chiese.
'Bene...ma credo che abbiamo molte cose da dirci io e te.'
'Corinne, ti prego ascoltami...io non sono innamorato di Mary e non lo sono mai stato...ero nel mio camerino, volevo chiamarti per invitarti a cena viso che negli ultimi tempi ci sentivamo poco...lei è entrata e la prima cosa che mi ha detto è che ci ha visti mentre ci baciavamo e che aveva capito che stavamo insieme...poi si è avvicinata e mi ha detto che tu non mi meriti...mentre le dicevo che non era vero mi ha baciato...e sei entrata tu...questa è la verità...'
Sospirai.
'Sono stato un idiota,avrei dovuto fermarla prima...non so perchè ho lasciato che prendesse il sopravvento...
'Io non so che dire...vedere le sue labbra incollate alle tue mi ha fatto stare male...era il mio più grande incubo...e si è realizzato...Glen e Mark mi avevano detto di stare attenta ma non pensavo sarebbe stata in grado di fare una cosa del genere...'
'Corinne...non ti fidi di me?'
Non risposi. Sentii gli occhi riempirsi di lacrime. Ma non piansi. Danny invece non riuscì a trattenersi.
'Corinne, tu mi devi credere...passavo ogni momento della giornata pensando a te, quando sto con te sono in paradiso...appena ho saputo che avevi avuto un incidente ho piantato in asso la band e sono corso qui...Corinne, guardami...sto piangendo per te...non ho mai pianto per una ragazza...questo ti fa capire quanto io ti ami...'
Vederlo piangere era un colpo troppo brutto, non potevo vederlo così..stavo dicendo la verità.
'Danny...'
'Si?..'
'Io mi fido...non potrei sopportare il fatto di perderti...sei troppo importante per me...'
Si distese vicino a me e mi baciò. Piangevamo entrambi...
'Ora tocca me...' dissi sorridendo.
'Sono pronto...'
'Ti ricordi la nostra prima notte insieme?'
'Certo..'
'A quanto pare...ci sono delle conseguenze...'
'Oh mamma...non ci credo...' disse coprendosi il viso con le mani. 'Vai...dimmelo...sono pronto...'
'Diventerai padre...sono incinta...'

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