Ai means Love

di JustABitchOnAStroll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome to Dolce Amoris! ***
Capitolo 2: *** I swear that I'm gonna kill someone! ***
Capitolo 3: *** Kiki is back! ***



Capitolo 1
*** Welcome to Dolce Amoris! ***


Kihaku X Castiel cap 1 - Meow! - la gattina, non contenta, cominciò a cercare di infilarsi sotto le coperte del bozzolo che dormiva beatamente sul letto.
E quando la sua missione ebbe successo riuscì finalmente a svegliare la sua padroncina... Con un morso ben piazzato sul naso.

- OUCH! - mi rizzai a sedere e sentii distintamente lo il suono di qualcosa che si spiaccicava per terra.
E ti pareva che non mi svegliasse così...
- Tenebra, io ti voglio tanto bene, ma ti pare il modo per svegliarmi?! - esclamai, il naso rosso per via della morsicata.
- Meow. -
- Mi stai prendendo forse in giro? -
Anche se tecnicamente mi stavo prendendo in giro da sola, non si era mai vista una persona conversare con un gatto.
Buttai un'occhiata veloce alla sveglia e rabbrividii, notando il giorno che segnava.
Il 12 Settembre, il giorno dove cominciava la tortura più atroce mai inventata dall'uomo, dove quasi tutta la popolazione di età inferiore ai vent'anni si riversava in camere di tortura, altrimenti dette aule.
La tortura in questione infatti, era anche conosciuta con il nome più comune di " primo giorno di scuola ".
Il fatto che poi avessi dovuto trasferirmi per il lavoro di mio padre, era tutto un altro paio di maniche.
Con un sospirone mi alzai e mi diressi verso il mio armadio, tirando fuori un paio di shorts neri, una maglietta grigia con una scritta rossa che diceva " Caos, pain, disorder...My work here is done. " e i miei guanti da moto.
Mio padre si arrabbiava non poco quando non li mettevo.
- Ti rovinerai le mani così, e devi tenertele buone per suonare il piano! -
La mia reazione di solito era di sbuffare e fare come mi veniva detto, anche se poi non è che me ne fregasse molto di " suonare il piano " certo, era molto bello e mi piaceva, ma non vedevo come il non mettere i guanti potesse compromettere la mia abilità di suonarlo.
Mah...Mistero misterioso.
Ignorando abilmente i continui agguati della gattina ( altrimenti nota come Gattini ) alla mia gamba mi infilai gli shorts e le mie converse nere, riuscendo in questo modo a fuggire dai suoi artiglietti che, per la cronaca, facevano un male boia.
Mi diressi in bagno e mi lavai faccia e denti, per poi cominciare una trafila che oramai faceva parte della mia routine: il trucco! Dun dun duuun!!
Avevo gli occhi più o meno grigi, a seconda della luce, quindi in linea di massima mi mettevo sempre l'eyeliner, oppure mi sbizzarrivo con la matita.
- KIHAKU! SONO LE SETTE E TRENTA! -
Grazie papà, non potevo proprio farne a meno, sai?
Non risposi e continuai imperterrita a mettermi il trucco, per poi completarlo con del mascara.
- Meow! -
Sbuffai e presi una delle bustine che le piacevano tanto, per poi svuotarla completamente nella ciotola.
- Contenta adesso? Dovrebbe bastarti per tutto oggi, dato che papà non sarà a casa per i prossimi due giorni...Come se fosse qualcosa di nuovo...Vedi di non- non feci in tempo a finire la frase che la gattina cominciò a tossire - ...Ingozzarti...Come non detto. -
Scesi in cucina e mangiucchiai qualcosa in fretta e furia, presi la mia cartella, il casco e una latta di cibo per cani, completamente ignorando il bigliettino appiccicato al frigorifero. Tanto sapevo a memoria che cosa ci fosse scritto, le solite scuse di mio padre che diceva di non aspettarlo per i prossimi giorni.
Tipico.
Agguantai l'Ipod e lo ficcai nel mio giubbotto di pelle, assieme alle chiavi di casa per poi uscire e venir salutata dal mio cane.
- Mirtii!!! - le feci una veloce grattatina dietro le orecchie e le mostrai la latta. Mai reazione fu più veloce.
Da scodinzolante e festosa divenne un blocco di marmo.
Strappai il coperchio della latta e la versai nella sua ciotola, osservandola per qualche secondo divorarla avidamente.
- Ciao Mirti, ci vediamo dopo... -
Aprii il cancello e montai in sella alla mia moto, per poi richiuderlo e partire alla volta della nuova scuola.
Il liceo Dolce Amoris.
Mamma mia, che nome!

Arrivai ai cancelli e parcheggiai la moto, togliendomi il casco e mettendolo nel sottosella, chiudendo poi il tutto con le chiavi.
Lanciai un'occhiata alla facciata dell'edificio e, sospirando, mi avviai al suo interno.
Venni accolta dalla preside, una donna apparentemente anziana con un taileur rosa e gonna abbinata.
- Salve signorina, lei è la nuova studentessa del mio liceo, dico bene? -
- Esatto, sono Kihaku. - lei sorrise, lanciando un'occhiata al foglio che teneva in mano e indicandomi una porta alla mia destra - Quella è la sala delegati, dovrebbe andare lì per compilare il modulo di iscrizione. -
- Grazie, ci vado subito -
Prima mi toglievo dai piedi questa cosa prima avrei potuto cominciare le lezioni. Gioia e tripudio.
Entrai nella sala delegati e venni subito abbagliata dal sorriso di quello che, realizzai, doveva essere il segratario.
Se quello era il segretario, com'erano tutti gli altri ragazzi?
Dopo essermi procurata tutto quello di cui avevo bisogno mi recai in classe.
Arrivai proprio nell'ora di matematica.
Era una persecuzione allora!!
- Bene ragazzi, questa è la vostra nuova compagna. - disse la prof. facendomi cenno di avvicinarmi.
Quando vide che mi ero impalata, mi prese per un braccio e poco gentilmente mi trascinò verso la cattedra, tra le risate generali
- Prof, non dovrebbe fare così! La sta spaventando! - arrivò un commento dalle ultime file.
Avrei ucciso personalmente il poveretto che aveva osato parlare.
- Bhè, che stai aspettando? Presentati! - mi intimò la prof e, buttando un occhio sulla lavagna, dedussi che doveva essere quella di matematica.
- Uh...Allora, mi chiamo Kihaku, ho sedici anni...E... -
-Bene, vada a sedersi nel posto vicino a Iris - e mi lasciò lì a guardarla male, metnre mi dava le spalle e ricominciava a scarabocchiare alla lavagna.
Vidi una ragazza con i capelli rossi alzarsi e farmi segno di sedermi accanto a lei. Evidentemente doveva essere Iris, no?
Mi lasciai cadere sulla sedia e tirai fuori un quaderno a caso, prendendo una penna e cominciando a prendere appunti. La mia prof di matematica di prima e seconda liceo era assatanata, con lei in due anni avevamo praticamente fatto tutto il programma e, considerando che ci faceva in media una verifica alla settimana, io e la mia media del sette eravamo ammirate da tutta la mia vecchia classe.
- Ciao, io sono Iris! - disse sottovoce
- Kihaku...Sai per caso che materia abbiamo dopo questa illuminante ora? -
Lei rise - Abbiamo inglese, da dove vieni, adesso che mi viene in mente? -
- Da un paese vicino a Lecco. -
- Oh...E ti stai ritrovando con gli esercizi che stiamo facendo adesso? -
- Certo, sono anche piuttosto facilini, no? -
- Mica tanto, è una cosa nuova dopotutto! -
Fummo distratte dalla nostra conversazione quando la professoressa estrasse da un cassetto una confezione con dei tappi numerati.
Oh no, vi prego, ditemi che non lo facevano anche qui!
La prof estrasse un tappo e annunciò a gran voce - Uno! -
Poi si mise a consultare il registro. - Kihaku, vieni alla lavagna! -
Odiavo il mio cognome...
Mi diede un libro e copiai l'equazione che mi aveva detto.
- Bene, oggi spiegheremo come risolvere le equazioni di secondo grado. Kihaku, vuoi cominciare? -
- Certo prof. -
Senza dire una parola finii l'equazione, e il risultato era corretto.
- Molto bene, puoi andare a posto... - trattenni a stento una risatina per la sua espressione persa e mi risedetti a posto.
- Wow! Sei stata velocissima!! -
- Sapessi che calvario per diventare così veloce...La nostra prof di matematica nell'altra scuola era veramente terribile... -

Essendo il primo giorno, c'erano solo quattro ore e, siccome mio padre non si aspettava che fossi a casa prima dell'una, avevo un po' di tempo per esplorare il nuovo liceo.
Dopo aver visitato tutte le aule e essermi fatta più o meno un'idea della loro disposizione, passai al cortile.
Subito un ragazzo dai capelli rossi mi si avvicinò, subito il mio cervello pervertito si mise a pensare a quanto fosse bello.
- ...Ciao? -
- Non ti ho mai visto da queste parti... -
- Sì, sono nuova, mi chiamo Kihaku -
- Io sono Castiel. -
Lo squadrai da capo a piedi per poi uscirmene con una frase a dir poco assurda - La tua maglietta mi dice qualcosa... -
- E cosa, ti ricorda un vestito delle bambole? -
Certo, come no!
- E' il logo di una band rock, se non mi ricordo male... -
- Ah, la novellina conosce i Winged Skull allora! Sono impressionato. -
Anche io.
- Sì, mi piace la musica rock. Va bene, diciamo che mi piace la musica in generale, và...-
- Suoni qualche cosa? -
- Sì, ma dubito che ti possa piacere... -
- Mettimi alla prova - disse con un sorrisetto poco raccomandabile
- Suono il piano -
- Bhè, da una come te non me lo sarei mai aspettato, lo ammetto - disse alludendo al mio look, non proprio da brava ragazza, ammettiamolo.
- Già, me lo dicono tutti - sospirai, guardando il mio orologio e quasi sciogliendomi sul pavimento - Devo andare, il bazar chiude tra dieci minuti e devo ancora andare a fare la fototessera per il mio modulo di iscrizione. Ci si vede in giro! -
Lui non rispose neanche e io mi buttai letteralmente sulla mia moto partendo a tutto gas verso il bazar. Arrivai giusto in tempo e feci la foto, ritornando a scuola con la cosa in mano, cercando Nathaniel da tutte le parti.
Ma perchè la gente è così difficile da trovare?!
- Sei tu Kihaku? -
Sia lodato il Signore!

Dopo aver sbrigato tutte le scartoffie feci per uscire.
Finalmente potevo tornarmene a casa! E fare i compiti. Piccola nota negativa.
Venni afferrata per un polso e mi girai, pronta per tirare un pugno con i fiocchi e i controfiocchi al mio aggressore.
- Whoa! Calmati novellina! -
La voce non mi era nuova.
- Castiel, mi hai fatto perdere vent'anni di vita! -
- Tzè, vieni con me... - mi portò su per svariate rampe di scale, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
Da quello che ho capito Castiel aveva rubato le chiavi dalla sala professori. Wow.
- Bella la vista eh? -
- Già...- mi persi ad osservare il panorama e non mi accorsi del rumore di passi che salivano le scale. O per lo meno, me ne accorsi troppo tardi, quando mi ritrovai spiaccicata tre Castiel e il muro, con una mano sulla bocca.
- Dannzione, credevo di aver sentito delle voci qui fuori... - era la voce di Nathaniel, che presto fu rimpiazzata con il rumore di passi che scendevano dalle scale.
Non appena mi tolse la mano dalla bocca presi una bella boccata d'aria, sperando di dare la colpa del mio violento arrossire alla mancanza di ossigeno.
Non fui così fortunata.
- Sapevo che neanche tu potevi resistermi. -
- Ceerto, non sono mica io quella che ha fatto la prima mossa comunque... - sorrisi beffarda
- Tzè, la prossima volta, ricordami di non farti evitare l'ora di detenzione -
Gli feci la linguaccia e mi voltai - Ci si vede domani, ciao! - e cominciai a scendere le scale, sfortunatamente mi si era slacciata una stringa.
Quindiii...Diciamo solo che per puro miracolo non dovetti andare all'ospedale.
Una volta che ebbi finito di rotolare e pestare la testa sulle scale urlai un debole - Tutto bene! - e tornai a casa.
Se l'inizio dell'anno era questo...Brrr!
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Hello!
Allora, semplicemente mi girava di scrivere una fic con la mia dolcetta!!
Che se volete si chiama Kihaku appunto.
Recensite numerosi!!
Ciauuuu!!
Alice_

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Capitolo 2
*** I swear that I'm gonna kill someone! ***


Kihaku X Castiel cap 2 E già il giorno dopo cominciarono le grane.
- Signorina! -
Mi voltai, trovandomi faccia a faccia con la preside.
Ma porca trottola, che spavento!
- Non voglio che se non ha nulla da fare, passi il tempo a girovagare per i corridoi! Si iscriva ad uno dei club della scuola, può scegliere tra quello di basket e quello di giardinaggio. Poi dovrà trovare qualche studente che la accompagni, arrivederci - e in un battito di ciglia si era dileguata.
Basket, decisamente basket.
Semplicemente per il fatto che non ero mai riuscita a tenere una pianta in vita per più di due settimane, e non volevo di certo che tutto il club venisse penalizzato per la mia mano tossica.
La prima ora avevamo storia dell'arte, quindi decisi che un paio di minuti potevo anche perderli e andai subito in sala delegati per inoltrare la mia richiesta di partecipazione al club.
- Bene Kihaku, adesso puoi andare a fare lezione -
- Grazie Nath -
Mi avviai per il corridoio, incrociando tre ragazze che camminavano, atteggiandosi in una maniera assurda.
Mi spintonarono e passarono oltre.
Che oche...
Andai in classe, trovandomi davanti uno scenario a dir poco apocalittico, gomme che volavano, penne che colpivano persone in testa, cavolo ero abbastanza convinta di aver visto volare una cartella!
- AK! - mi scansai appena in tempo per evitare un astuccio in faccia e, considerando che mi ero riempita di lividi per la caduta dalle scale del giorno prima, non sarebbe stata una cosa piacevole.
Per niente.
- FATE SILENZIO! - urlò il prof, succedendo solo nel far zittire la marmaglia che erano i miei compagni di classe per qualche secondo, ma dandomi il tempo di andare al mio posto.
- Hey Iris! Come va? -
- Benone, tu? -
- Pure, a parte per il mio piccolo tentativo di volare riuscito male...Tutta colpa di Castiel! -
Come spesso capita durante tutti i momenti di casino totale in classe, ci fu un momento di silenzio proprio nel momento in cui stavo dicendo " Tutta colpa di Castiel! "
La mia solita fortuna del cavolo.
Notai solo in quel momento e con immenso orrore che le tre oche di prima erano mie compagne di classe e adesso mi stavano guardando...Dire che mi guardavano male sarebbe stato un eufemismo.
- Eheh...Scusi prof... - dissi io imbarazzatissima, diventando quasi dello stesso colore dei miei capelli.

Alla fine delle lezioni doveva esserci il club di basket, così andai a cercare qualche anima buona che mi desse una mano a trovarlo.
Nathaniel non i sembrava il tipo da basket, quindi lo scartai subito dalla mia lista di candidati.
Vabbè, non è che fossero poi tanti, avevo conosciuto solo lui e Castiel e, sinceramente, mi stava più simpatico Castiel.
Non fraintendetemi, Nath è molto gentile e tutto, ma forse è un po' troppo...Rigido.
Passai al mio armadietto per lasciare i libri e prendere il mio Ipod, quando venni spinta malamente e sbattei la testa contro lo spigolo dell'armadietto.
- Non devo dire le parolacce, non le devo dire...No, Kihaku, trattieniti.... -
- Hey tu! Vedi di stare lontana da Nathaniel e Castiel! - era la bionda cotonata di prima.
Quella cara ragazza voleva botte. E se continuava così le avrebbe pure ricevute per quello che mi costava.
Presi un fazzoletto di carta e cercai di tamponare il bel taglio che mi ero fatta sbattendo la testa. Almeno non era in bella vista, altrimente sapete che scherzi su Frankestein?
Mi avviai in cortile e, come pensavo, ci trovai Castiel, intento ad ascoltare qualcosa con il suo Mp3.
Non appena mi vide, con a mia volta le cuffie - e che stavo ascoltando Time of Dying dei Three Days Grace, ci tengo a precisare - si alzò dalla panchina e mi venne incontro.
Disse qualcosa, ma non ero molto brava a leggere il labbiale.
Tolsi un auricolare e gli feci segno di ripetere.
- Stai sanguinando. -
- Lo so, lo so... -
- E non hai intenzione di fare niente? -
- Nah. Ah! Avevo bisogno che mi facessi vedere dov'è il club di basket...Ti preeeego!! -
Rimase un attimo spiazzato dalla mia risposta - E io che ci guadagno? -
- Ehr...Il piacere di stare in mia compagnia? -
- Solo? Comunque che ti sei fatta? -
- Una ragazza bionda con il quoziente intellettivo di un'oca con la testa mozzata mi ha mandato a sbattere contro il mio armadietto...Niente di che, poteva andare peggio. Bhè, ci si vede dopo allora. -
Rientrai a scuola e subito venni assalita da Nathaniel che praticamente mi diede l'ordine di far firmare a Castiel un foglio d'assenza.
- Tu sai che potrebbero volare gli asini prima che quello lì possa starmi a sentire, vero? -
- Lo so bene, ma deve firmarlo. Per piacere, provaci almeno. -
E così in men che non si dica mi trovai di nuovo in cortile, con Castiel.
- Hai di nuovo marinato la scuola, eh? -
Lui sorrise - Sì, allora? -
- Boh, Nathaniel mi ha dato questo da farti firmare... -
- Allora puoi riportarglielo indietro, non ho intenzione di firmarlo. Vieni con me. -
Mi portò in palestra, dove si sarebbe tenuto il club di basket e mi disse di cercare i palloni che mancavano.
- Bhè, dopotutto sono solamente dei palloni...Non dovrebbe essere particolarmente complicato... - borbottai tra me e me.
Ceeerto, con la mia sfiga micidiale i palloni erano dappertutto, nei posti più impensabili, ne avevo trovato uno persino sull'albero che c'era in cortile!
Spiegatemela sta cosa!
In più Nathaniel mi fermò in corridoio, stracarica di palloni da basket, e con una voglia matta di uccidere qualcuno a caso.
- Senti, non la vuole firmare la cosa! E se non ti dispiace sarei un po' occupata adesso! -
- Per piacere, potresti riprovare? Magari se insisti cederà. -
- Caro ragazzo, se insisto quello mi ammazza! -
- Ti prego, io proprio non ho tempo. -
- Uff...E va bene. -
Barcollante arrivai in palestra e lasciai i palloni nella cesta.
- Trovati tutti e cinque? -
- Già, ma come avevano fatto a mandarne uno nell'albero? C'è, ho rischiato di rompermi l'osso del collo per ripescarlo! -
- Non sono affari miei -
- Oh, e Nathaniel continua ad insistere per sto maledettissimo coso! - dissi, sventolandogli in faccia il foglio delle assenze.
Lui parve rabbuiarsi - Se è veramente un uomo, perchè non viene a farmelo firmare lui?! -
- Ti prego, non mi far tornare idietro, rischierei veramente di ucciderlo sta volta! -
- Sono affari suoi! -
Ma perchè stavo anche cercando di ragionarci?!
Ritornai per l'ennesima volta a scuola e mi misi di nuovo a cercare Nathaniel.
- Ha accettato? -
- Guardami bene, ti pare la faccia di una che ti viene a dire che ha accettato? - inarcai un sopracciglio - Anzi, ha detto : " Se fosse un uomo sarebbe venuto di persona a farmi firmare quel modulo! ", io sono solo una mediatrice a quanto sembra... -
- Non poetvo aspettarmi nulla di meno da Castiel, per favore ti scoccerebbe tanto chiederglielo un'ultima volta? -
- E va bene... Ma giuro che se mi uccide, resusciterò e ti darò la caccia -
Lui rise e io me ne andai di nuovo dalla sala delegati alla ricerca di Castiel.
Grazie a Dio lo trovai nel corridoio.
- Ti prego, puoi firmare questo benedettissimo foglio?! Nathaniel non mi molla più, è peggio di una cozza! -
- Ancora con questa storia?! E poi...Si adopererebbe per farmi espellere... -
- Davvero?! Allora vado a dirgli che me ne tiro fuori, non voglio mica che ti buttino fuori per colpa mia! -
Sembrò sorpreso e io tornai in sala delegati per la milionesima volta nell'arco di un paio d'ore.
- Nathaniel, non vuole firmare e io me ne chiamo fuori, addioooo!! -
- E ti pareva, comunque se è così uomo perchè non firma? Vuol dire che non si assume le proprie responsabilità! -
- Ah no! Io non ci vado a dirglielo eh?! -
E prima che potesse aggiungere altro mi ero già chiusa la porta alle spalle.
Andai al mio armadietto per prendere le mie cose e mi misi le cuffie nelle orecchie.
Prima che potessi far partire la musica comunque sentii delle voci provenire dal fondo del corridoio e andai a vedere.
Mi ritrovai davanti alla tipica scena dove tutti urlano " Rissa, rissa, rissa ", ma i due che si dovevano menare erano Castiel e Nathaniel e sinceramente, voi avreste puntato su Nathaniel?
Sareste stati dei masochisti se lo aveste fatto, diciamocelo.
Quindi mi feci largo tra tutti i ragazzi - prevalentemente - fino ad arrivare ai due che stavano per fare a botte, con Castiel che stava per piantare il biondo negli armadietti. E parlo per esperienza quando dico che fanno male.
Quindi, pochi secondi prima che il rosso tirasse il cazzotto, segnando in questo modo la sua espulsione - o sospensione, nella migliore delle ipotesi - gli afferrai la mano, impegendogli di tirare il pugno.
Si girò molto seccato e allo stesso tempo stupito e io che gli stavo ancora tenendo la mano ebbi seriamente paura per la mia vita.
In un battito di ciglia tutta la folla si disperse, lasciando me, Castiel e Nathaniel gli unici nel corridoio.
Diciamo che mi sentivo un po' di troppo.
Poi del tutto inaspettatamente Castiel mi prese - abbastanza fortemente - per il polso e mi trascinò via.
Parlammo un po' sul tetto e poi tornammo a casa.
Forse Castiel non era così male come credevo...
_______________________________________________
Hola chicas!
Come vi è sembrato questo orrendo capitolo? * messaggi subliminali*
reccensite numerose!!
Ciauuuu!!
Alice_

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Capitolo 3
*** Kiki is back! ***


Kihaku X Castiel cap 3 Era passato un mese dalla lite in corridoio tra Nathaniel e Castiel e sinceramente io non ci avevo capito un fico secco, quindi decisi prontamente di lasciar perdere.
Sono o non sono una stratega?
Entrai nella scuola e per poco non mi ammazzai per colpa di un cagnetto.
Che diavolo ci faceva un cane a scuola?
- Signorina!! - la preside arrivò trafelata, tutta rossa in fraccia e con lo chignon scompigliato - Perchè non l'ha preso?! Il mio Kiki...Se non me lo riporta la punirò severamente -
Io, che avevo appena fatto in tempo ad elaborare il concetto che ci fosse un cane nella scuola, mi ritrovai lasciata in mezzo al corridoio, la preside che si allontanava furente da una parte e io che non avevo nemmeno capito che cosa mi avesse detto.
Tutto quello che mi era entrato in testa era : Kiki, cane, guai, riprendere.
Wow, ero caduta in basso.
- Kikiiii! -
- Che c'è, Kiki è scappato di nuovo? -
Mi voltai verso Iris - Perchè, lo fa spesso? -
- Abbastanza...Se vuoi ti do una mano a cercarlo -
- Grazie, sei la mia salvatrice! - esclamai buttandole le braccia al collo.
- Vado a cercarlo, altrimenti  la preside mi ammazza... -
La salutai e andai in cortile, sperando di vederlo correre da qualche parte.
E puntuale come un orologio arrivò anche Castiel.
- Di un po' ma era un cane quello che ti è passato dietro? -
- L'hai visto? Dove?! -
- E' scappato... -
Io sospirai - Scommetto che tu sei un tipo da cane... -
- Hai visto giusto. Ho un pastore Beaceron. -
- Ah, non la conosco la razza... Si chiama Kiki pure il tuo?? -
- Ahah! No, si chiama Demon. -
- Bel nome. Anche io ho un cane, anzi, ho sia un cane che un gatto.
- Ti conviene andare a prendere Kiki, sarà passato almeno tre volte mentre parlavamo.-
- CHEEE?! E non potevi dirmelo? -
- No, mi diverto a vederti correre avanti e indietro. -
- Grrrrrazie...Ti voglio bene anche io Cas -
- Bhè, potrei cominciare a chiamarti Kiki tanto per... -
- Tu provaci e giuro che avrai problemi a riconoscerti quando avrò finito con te. -
- Woof! -
- Kikiiiii!! - e cosi dietro al cagnolino, lasciandomi dietro Castiel che se la rideva.

Entro l'una ero riuscita a trovare i suoi giocattoli, ma ancora quello non ne voleva sapere di farsi acchiappare.
- Io non ce la faccio più! -
- A far cosa? -
- Ah Nath! Capiti a fagiolo, non è che per caso sai come attirare Kiki? -
- Boh...Magari con del cibo? -
- Non sei il tipo da cane eh? Ti vedo di più con i gatti...-
- Hai fatto centro, ma non ne abbiamo perchè mia madre è allergica...-
- Ok, allora ti lascio, vado ad acciuffare quel birbante! - dissi determinata.
E dopo svariati tentativi di riprendere il cagnetto tornai piagnucolante da Castiel.
- Allora, ci sei riu...No, lascio stare - disse vedendo la mia faccia afflitta
- Bravo, è meglio -
- Ma attirarlo con del cibo no? -
- E dove lo vado a prendere?! -
- Bhè, se aspetti due minuti te lo do io, il tempo di tirarlo fuori dallo zaino. -
- Ti arrabbieresti tanto se ti abbracciassi? -
- Sì, molto -
- Ok. - gli sorrisi - In ogni caso sappi che ti devo un favore! -
-Me ne ricorderò...Eccoli. -
- Grazie, ti farò sapere se funziona - e mi rimisi a inseguire il cane.
Alla fine riuscii a metterlo in trappola in classe e lo consegnai alla direttrice.
- Kiki! Sei tornato! - sì certo, con le sue zampine.
- Signorina, non stia lì impalata, vada a vedere se al suo club c'e bisogno di lei! -
- Corro! -
Dopo averla vista in modalità berserk, non ci tenevo particolarmente a ripetere l'esperienza.
Andai in palestra e Dajan, uno studente in trasferta per uno scambio sportivo, mi chiese di andargli a prendere una bottiglietta d'acqua.
Bhè, sarebbe di sicuro stato meno complicato che inseguire Kiki per tutta la scuola, no?
In cortile, mentre stavo prendendo la moto incontrai Castiel.
- Come mai ancora a scuola? -
- Potrei rigirarti la domanda -
- Tzè, sei troppo curiosa... Comunque stavo cercando te -
- Davvero? Why? -
- Perchè sto per portare fuori Demon, volevi vederlo, quindi se vuoi venire... -
- Certo, perchè no? Dammi solo una mezz'ora e arrivo, Dajan ha bisogno che faccia un paio di cose...Non dovrei metterci poi molto. - montai in sella e lo salutai, per poi partire alla volta del Bazar.
Comprai la bottiglietta e la porta a Dajan che mi chiese poi di ritrovare la sua collana. Chiaramente chi c'e l'aveva?
Ambra, bravi, la stessa idiotessa che mi aveva fracassato la testa su un armadietto!
- ...E abbiamo preso un souvenir...L'ho nascosto nell'armadietto. -
Ed ecco a voi una canzoncina per descrivere Ambra!
" Scema, cretina, deficente, stupida, demente di prima qulità bon bon bon boooon!"
Grazie al cielo il suo armadietto era aperto, quindi non ebbi particolari difficoltà a riprendermi la collana.
Anche perchè se le avessi avute avrei mozzato qualche testa.
E non scherzo su queste cose.
- DajAAAAN! -
- Sì, sono qui! Dov'è l'incendio?! -
- Ti ho riportato la collana, ciao! -
- Ciao Kihaku, giusto? -
- Esatto, ci si vede Dajan! -

Dovevo ammettere che Demon era davvero un bel bestione.
E era anche molto coccolone.
- Ciao bello! - il cane prese a scodinzolare, per poi saltarmi addosso e facendomi cadere non proprio delicatamente sul vialetto del parco e cominciando a leccarmi allegramente la faccia.
- BWAAHAHA! Mi fa il solletico! -
Una volta che mi fui ripresa dall'attacco di Demon, Castiel mi aiutò a rialzarmi.
- Strano, non fa così con gli estranei di solito, gli devi piacere parecchio...Aspetta... -
Seguii il suo sguardo e notai che mi ero sbucciata un ginocchio nella caduta.
Pace, avevo fatto anche molto di peggio per conto mio.
Come rompermi un braccio a sei anni per recuperare un gattino da un albero.
Sì, ero spericolata anche da piccola. E se possibile ancora più imbranata di come lo ero adesso.
- Ti metto un cerotto -
- Guarda che non fa niente, non mi fa nemmeno male! -
- Senti, non fare storie, và -
Sembrava preoccupato, così lasciai correre e mi feci "medicare" il ginocchio sbucciato.
Ero talmente concentrata sulle sue mani che mettevano il cerotto che lo squillare del mio cellulare mi fece fare un salto di due metri.
- Che spavento! - dissi mettendomi un mano sul cuore per poi guardare il numero e impallidire.
Cacchio, avevo detto che sarei stata a casa per le 17, ma avevo sforato di un'ora buona!
- Mi sono firmata la sentenza di morte da sola! - guardai Castiel che mi stava lanciando uno sguardo interrogativo - Devo tornare a casa, altrimenti mio padre mi uccide. -
- Ok, ti accompagno, tanto abito due strade più in giù...Demon! Vieni! -
Non appena fummo nella mia strada raccomandai a Castiel di fare come se nulla  fosse.
- E perchè mai? -
-Perchè altrimenti non ti garantisco che domani mi vedrai a scuola - replicai io con tutta la calma del mondo, congiungendomi le mani dietro la schiena.

_____________________________________________________
Hola chicas!!
Todo bien?
Sì, sono reduce dal corso di spagnolo...No comment.
Recensite ragazze!
Ciauu!
Alice_

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