Stay Strong

di ThisGirlLovesJBieber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo. ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Arrivammo in quel posto sperduto nel nulla che era ormai ora di cena. 
Quando entrammo tutti si mostrarono molto gentili e solari. Mi salutarono con un gran sorriso, poi mi fecero sedere su una poltrona vicino alla reseption. Parlarono per un po' di tempo con mia madre, ma non sapevano che parlare con lei era tutto inutile. Lei non sapeva niente della mia vita, non poteva capire perchè facessi tutte quelle cose. Da quando mi aveva scoperta non mi aveva fatto nemmeno una domanda sul motivo di tutto quello che facevo. Mi aveva solo detto che mi avrebbe mandato in quel centro e basta. Ero arrabbiata con lei, perchè sembrava che si volesse liberare di me e dei miei problemi senza nemmeno cercare di capirmi. Rimasi seduta a fissare le foglie autunnali che cadevano lentamente al ritmo delicato del vento. Sembrava strano, ma quel posto sembrava incantato. La natura intorno era meravigliosa. Non c'era nessuno in giro e tutto sembrava immobile, tranne le foglie colorate mosse da un leggero vento. Ero immersa nei miei pensieri quando un richiamo veloce di mia madre mi strappò da tutto.
"Maddy, vieni!"
Mi girai di scatto e vidi mia mamma con in mano le mie valigie aiutata da un ragazzo che lavorava in quel posto che mi faceva cenno di seguirli.
Salimmo le scale e passammo per un corridoio largo i cui lati erano pieni di stanzoni enormi, alcuni con dei divani, altri avevano delle sedie disposte in cerchio e una di quelle stanze era piena di svaghi, però era totalmente vuota.
Il ragazzo si accorse che guardavo quelle stanze con tristezza. 
"Sono tutti a mangiare." mi disse "E dopo averti mostrato la tua stanza li raggiungerai anche te!"
Credo che in quel momento l'espressione sul mio viso si fece seria, perchè l'idea di dover mangiare prorpio non mi andava.
Salimmo altre scale, ma non feci caso a dove stavamo passando.
Di nuovo mille pensieri e preoccupazioni turbinavano nel mio cervello, quando sentii un: "Questa è la tua stanza! E' una stanza singola, ma non ti preoccupare perchè come hai potuto vedere intorno a te ci sono tantissime ragazze con cui potrai fare amicizia!" Il ragazzo mi sorrise nuovamente e io credo di aver ricambiato con un mezzo sorrisetto da ebete preoccupata. 
Mia madre mi guardò, mi accorsi che aveva le lacrime agli occhi. Improvvisamente un groppo in gola mi impedì di parlare e mi accorsi che avevo iniziato a piangere, perchè le mie guance erano diventate calde e bagnate.
"Vi lascio sole per un po', però vi chiedo di impegarci poco che dobbiamo iniziare!" Ci disse il ragazzo prima di uscire dalla stanza.
"Ciao cucciola mia. Mi raccomando stammi bene e ascolta tutto quello che ti dicono. Noi ci sentiremo per telefono ogni giorno, te lo prometto. Mi mancherai da morire, ma è più importante la tua salute ora!"
"Mamma non puoi farmi questo! Non puoi abbandonarmi quà. Non hai nemmeno provato a risolvere il problema insieme!"
"Tesoro non ci ho provato, perchè sapevo che sarebbe stato tutto inutile. Tu stai morendo e hai bisogno di aiuto e quà hanno quello di cui tu hai bisogno. A presto piccola mia. Ti voglio bene!"
Non riuscii a risponderle. Ci abbracciammo forte. Le sue lacrime mi bagnarono i vestiti e le mie lacrime i suoi. Le uniche parole soffocate che mi uscirono furono: "Ti voglio bene mamma." Ed era vero. Le volevo bene e aveva semre cercato il meglio per me. Odiavo il fatto che non avesse provato a capirmi e che mi avesse mandato in quel posto, ma non odiavo lei.
Ad un cetro punto bussarono alla porta ed entrò una ragazza che disse: "Mi dispiace signora, ma ora deve andare! Maddy ora bado io a te. Piacere sono Christine. Seguimi, andiamo in sala pranzo!"
Mia madre lasciò la stanza e io e Christine scendemmo e arrivammo in sala mensa. 
Quella stanza era piena di ragazze magrissime, che io invidiavo veramente. Stavano tutte mangiando un piatto salutare. Pollo alla griglia, con riso e verdure. Era un piatto abbastanza abbondante e io non ne avrei mangiato nemmeno un boccone. 
Christine mi accompagnò ad un tavolino e mi porse un piatto con le stesse pietanze che stavano mangiando tutti lì dentro.
"Questa è la tua cena!" mi disse.
Guardai il piatto per un secondo poi le dissi: "Ma io non ho fame!"
"Mi dispiace, ma devi finirlo tutto!"
Mi si sedette accanto. Afferrai la forchetta e fissai quel cibo con aria schifata. No, proprio no, io non avrei toccato quel cibo. Ero stufa di essere grassa. Ora avevo un bel fisico e non volevo tornare indetro.
"Mangia, su!" Mi ripetè Christine.
Iniziai a prendere piccoli bocconi della mia cena, ma già stavo male. Sentivo che solo con quei bocconi sarei ingrassata di 10 kg.
"Io ho finito!" sentii dire da una ragazza dal fondo della stanza.
"Finisci il tuo pasto!"
"No, io ho finito!"
"Oggi arrivate tutte determitate, eh?" mi disse Christine, guardandomi e facendo segno al mio piatto ancora pieno.
Guardai quella ragazza, all'apparenza forte e sicura di sè e l'ammiravo. Oltretutto era nella mia stessa situazione, ma ancora non sapevo quanto eravamo simili...

..Continua....

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


Finii a forza la cena, solamente perchè Christine era in parte a me che mi fissava.
Intanto le parole di quella ragazza continuavano a rimbombarmi in testa. L'unica cosa a cui pensavo era che l'avrei dovuta conoscere a tutti i costi. Mi sembrava di averla già vista, ma non ricordavo dove.
Finita la cena chiesi a Christine di poter andare in camera per mettere a posto le cose.
"Prima ti devo dare il programma." disse lei.
Mi diede due fogli graffettati perfettamente bianchi con stampata una tabella piena di impegni divisa giorno per giorno.
"Lunedì: Mattina alle 9:00 (mi piace come orario! Non troppo presto...yay!) colazione, dalle 9:30 alle 10:15 visita con il nutrizionista, 10:45 terapia di gruppo, 12:30 pranzo. Pomeriggio libero, ore 16:30 merenda. Ore 18:30 cena. Serata film insieme.
Martedì: Mattina ore 9:00 colazione, ore 10:00 sport. Pranzo a 12:30. Ore 14:00 visita dallo psicologo, ore 15:30 giochi insieme, 16:30 merenda. Ore 18:30 cena. Serata sfogo.
Mercoledì: Mattina ore 9:00 colazione, ore 10:00 terapia di gruppo, ore 11:00 divisione in piccoli gruppi per parlare dei problemi. Ore 12:30 pranzo. Pomeriggio: gita nel bosco, partenza ore 14:00, ritorno ore 17:45, ore 16:30 merenda. Cena ore 18:30. Serata falò.
Giovedì: Mattina ore 9:00 colazione, ore 10:00 controllo dal nutrizionista, ore 11:00 visita dallo psicologo. Ore 12:30 pranzo. Pomeriggio sport, ore 16:30 merenda. Cena ore 18:30. Serata libera.
Venerdì: Mattina ore 9:00 colazione, ore 10:00 terapia di gruppo, ore 11:00 giochi intelligenti. Ore 12:30 pranzo. Pomeriggio musicale (questo sì che mi piace!), ore 16:30 merenda. Ore 18:30 cena. Serata party.
Sabato: Ore 9:00 colazione. Mattinata libera. Ore 12:30 pranzo. Pomeriggio libero. Ore 16:30 merenda. Ore 18:30 cena con barbecue. Serata Karaoke.
Domenica: Ore 9:00 colazione. Mattinata libera. Ore 12:30 pranzo. Pomeriggio libero. Ore 16:30 merenda. Ore 18:30 cena. Serata a tema."
Tutto questo lo dovevo seguire per il periodo che sarei stata là dentro. Ci obbligavano a mangiare.
Chiesi a Christine: "Ma se una non si presenta a qualche impegno? Tipo il pranzo?"
"Lo sapremo. Ti daremo un cartellino che dovrai consegnare appena inizia ogni attività che ti verrà ridato alla fine. Sapremo tutto. Soprattutto durante i pasti ci sarà pieno di assistenti che controllano che voi mangiate."
La guardai con una faccia sconvolta. "Ma è come essere in carcere!" dissi.
"Non è male come sembra." Rispose allora lei. "Vogliamo solo assicurarci che voi guarite e che non imbrogliate. Abbiamo molto a cuore la vostra salute e i pasti sono veramente importanti."
Proprio non mi andava di seguire tutte quelle regole sul cibo. Non volevo ingrassare. Ero grassa abbastanza. Mi veniva da piangere. Si il posto era bello, ma non era casa mia. Lì avrei dovuto seguire delle regole ben precise e avrei dovuto mangiare quasi ad ogni ora del giorno.
Stavo male...davvero.
"Devo scappare in bagno!" gridai e mi precipitai ai bagni vicino alla sala da pranzo.
Dire che vomitai l'anima è poco. (Ok è una descrizione disgustosa, ma che ci volete fare? E' così!)
Da dietro la porta sentii Christine dirmi: "Hey, tutto a posto?"
Iniziai a piangere. "NO! Non è tutto a posto. Sto di merda. Perchè mi hai fatto mangiare? Ora mi sento peggio di prima!"
Le lacrime se mischiarono al vomito e tutto diventò più amaro.
"Maddy è normale. Non sei più abituata a mangiare da un bel po' e ora il tuo stomaco rifiuta tutto, ma stai tranquilla in un massimo di due settimane tutto si metterà a posto!"
Proprio non voleva capire che io non volevo mangiare? 
Quando mi sentii meglio uscii dal bagno e dissi: "Voglio andare in camera ora!"
"Ottima idea. Devo controllare la tua valigia."
"Ma in questo posto un po' di privacy non la date? IO voglio andare in camera DA SOLA! Non voglio essere accompagnata da NESSUNO!"
Christine mi guardò stupita e con il volto ferito, ma in pochi secondi tutto si trasformò in un sorriso timido.
"So che vuoi stare da sola, ma sono obbligata a controllarti la valigia. E' il mio lavoro. Poi ti prometto che ti lascio in pace! Puoi anche andare a fare una passeggiata fuori se vuoi! Non fa tanto freddo. Basta che ti metti una giacca. Almeno ti sfoghi un po'."
Era vero. Fuori, nonostante fosse autunno, non faceva molto freddo. Forse avrei accettato quella proposta.
"Andiamo." Dissi rassegnata ormai a tutto.
Mi controllò la valigia, togliendomi tutti i rasoi che avevo e dopo averla ribaltata tutta mi disse: "Ecco io ho finito. Ora ti lascio libera."
"Ma come faccio senza rasoi?" replicai allora io prima che chiudesse la porta.
"Non li usi. Quà non ti serve essere bella e perfetta. Vai bene così come sei."
"Va bene. Ormai ho capito che quà non ho libertà..."
"Ascolta il mio consiglio e vatti a fare una passeggiata. Ci vediamo domani. Buona notte per dopo."
"Va bene, ciao. A domani. Buona notte."
Sistemai un po' la stanza e misi le coperte al letto. In seguito mi stesi un po', ma quella stanza sembrava rimpicciolirsi sempre più. Era davvero triste. Era tutta bianca con un armadio, una scrivania e un letto di legno chiaro. Sulla destra del letto c'era una piccola finestra con una vista su un prato con degli alberi. Alla sinistra del letto c'era una porta che portava al bagno. Dovevo uscire di lì. Decisi di ascoltare il consiglio di Christine, quindi presi il giubbino nero di ecopelle, le chiavi della stanza e uscii.
Era tutto così calmo e silenzioso là fuori. C'era poca gente, quasi nessuno direi e questo mi faceva stare bene. Avevo bisogno di un po' di tempo per me stessa.
Poi la vidi. Quella ragazza così determinata di prima.
Mi avvicinai a lei.
"Ciao." Dissi timidamente.
Lei si girò di scatto, come se l'avessi risvegliata da sogno...o da un incubo.
Mi guardò un po' titubante, poi ripetè: "Ciao." Era un saluto triste e pieno di amarezza.
"E' il primo giorno anche per te?"
"Sì. Io neanche ci volevo venire quà, ma tutti mi hanno detto che avevo bisogno di aiuto."
"A chi lo dici. Anche mia madre me l'ha detto. Piacere, mi chiamo Maddy."
"Io sono Demi. Scusami, ma ho bisogno di stare sola." Mi rispose.
"Oh...Scusami." Le dissi allora io "era solo che quà non conosco nessuno e..."
Mi guardò come per dire: sei ancora quà?, allora conclusi alla svelta.
"Ma non fa niente. Ora vado. Ciao!" Le sorrisi e mi allontanai.
Mentre me ne stavo andando le sentii dire un soffuso: "Ci vediamo." Poi sentii solo i suoi singhiozzi.
Quella ragazza doveva stare proprio male e io in quel momento mi ripromisi che l'avrei aiutata sempre a rimanere forte.

...Continua...

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo. ***


*biiiiiiiiiiiiiip* Odio il suono della sveglia. Aprii lentamente gli occhi, spensi la sveglia e mi alzai dal letto.
Aprii le tende e una luce tenue entrò nella stanza. Mi stiracchiai un po' poi presi i primi vestiti che avevo nell'armadio, cioè dei jeans e una felpa extra large, ed entrai in bagno.
Dopo una doccia veloce mi asciugai i capelli, mi vestii e controllai il cellulare. C'era un messaggio di mia mamma che mi chiedeva come stava andando. Risposi velocemente con un: "Ciao mamma. Tutto ok. Ci sentiamo presto. Un bacio. Ti voglio bene."
Guardai l'orario. Cavoli erano già le 8:55. Presi di fretta una borsa a tracolla e ci misi dentro il portafoglio, un blocco, un astuccio, le chiavi e il cartellino e uscii velocemente dalla stanza.
Dalla fretta non vici che davanti a me c'era una ragazza e ci andai a sbattere contro (belle le mie solite figure di merda.).
"Scusami, non ti ho vista. Sono in ritardo. Sai è il mio primo giorno e non volevo arrivare tardi."
"Non fa niente. E' anche il mio primo giorno. Dai alzati." Mi disse porgendomi la mano.
La afferrai e mi alzai velocemente con un sorriso di ringraziamento stampato in faccia, nonostante non fossi prorpio così felice quel giorno. Era Lunedì, ero costretta a stare in quel posto, a mangiare e a fare terapia. Cosa poteva esserci di peggio?
"Hey, ma tu sei quella di ieri. Maddy se non mi sbaglio."
"Si sono io." Dissi arrossendo.
"Scusa se ti ho mandata via, ma non era prorpio uno dei miei giorni migliori."
"Non fa niente. Però ora ci conviene andare se non vogliamo essere sgridate."
Corremmo fino a sala pranzo e all'entrata vidi Christine che mi fissava con uno sguardo da rimprovero.
"Non vorrai già infrangere le regole non facendo colazione spero." Mi disse lei.
"No. Ero solo in ritardo, tutto quà. A chi lo devo dare il cartellino?"
"A quella ragazza laggiù." Mi rispose lei.
"Arrivo subito."
Tirai fuori il cartellino e lo diedi alla ragazza che mi disse: "Te lo restituirò alla fine della colazione."
"Ok. Grazie." Dissi sorridendo ed entrai nella stanza.
Mi avvicinai self service pieno di cose da mangiare che solitamente potrebbero sembrare 'invitanti' come omelette, bacon, uova di tutti i tipi, oppure dolci come briches, cereali e frutta e da bere c'erano caffè, té, latte e succhi di frutta.
"Essendo la tua prima colazione sceglierò io per te." Mi disse Christine avvicinandosi a me.
"Sono capace di scegliere da sola, grazie." Risposi allora seccata.
"Come al solito le regole sono regole." Ribattè optando per le cose dolci.
Appena finita la sua scelta mi pose il vassoio e disse: "Ecco la tua colazione. Mi raccomando mangiala tutta. Ci vediamo fuori." E iniziò ad allontanarsi.
Ad un certo punto si girò e disse: "Ah e anche se non ci sono, non vuol dire che puoi non mangiare. Ci sono tantissime persone che ti controllano al posto mio!" mi sorrise, mi fece l'occhiolino e uscì dalla sala.
Cercai un tavolino libero e fortunatamente riuscii a trovarlo in un angolo vicino all'enorme porta-finestra che dava al parco.
Appoggiai il vassoio sul tavolo e sistemai le mie cose, quindi mi sedetti.
Presi in mano la forchetta e iniziai ad infilzare e rigirare la macedonia di frutta. SApevo che dovevo mangiare quel cibo, ma chi ne aveva voglia? Sicuramente non io.
Presi il primo pezzo di frutta e lo misi in bocca. Allora iniziai a masticare lentamente.
"Scusa, posso sedermi?"
Venni distratta dal mio masticare, quindi alzai lo sguardo ed eccola di nuovo.
"Ehm...certo. Siediti pure. Demi, giusto?"
"Esatto. Scusami, ma tutti gli altri tavoli sono vuoti e almeno noi abbiamo parlato un po'." mi rispose timidamente.
"Non c'è problema. Scusa se te lo chiedo, ma è possibile che ci siamo viste da qualche parte?"
"Non ci siamo mai viste prima, ma so dove tu mi hai già vista. E' sempre la stessa storia."
"Scusami, ma prorpio non capisco..." risposi.
All'improvviso un lampo. Ecco dove l'avevo già vista. Lei era Demi Lovato. La cantante 18enne di Disney Channel. Mi piaceva la sua voce, ma non ero prorpio sua fan.
"Scusami. Non volevo disturbarti. Ora ricordo chi sei. Non ti preoccupare. Non ti dirò più niente." Dissi infine.
"Tranquilla. E grazie per non averne parlato. Proprio non ne avevo voglia." Mi rispose sorridendo.
Finimmo insieme la colazione, anche se in silenzio.
A quanto pare era una ragazza molto timida, ma mi piaceva.
Guardai l'orologio appeso alla parete. Dannazione erano già le 9:28. Ero in ritardo per l'appuntamento con il nutrizionista.
Misi a posto le mie cose, presi la borsa e mi alzai dal tavolo.
"Scusa, ma adesso devo prorpio scappare. Sono in ritardissimo! Ci si vede in giro." Dissi a Demi sorridendole.
"Va bene. Grazie di tutto. Ci si vede." Rispose con un sorriso enorme, ma ugualemente malinconico.
Uscii dalla sala pensando a quella ragazza. Era strana. Come impatto sembrava felice, ma i suoi occhi raccontavano tutt'altra storia. Avrei voluto sapere di più su di lei, ma avrei aspettato che cominciasse di sua spontanea volontà a parlarne.
Intanto andai dal nutrizionista.
 
...Continua...

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo. ***


Finita la visita dal nutrizionista andai alla terapia di gruppo.
Per questa volta non ero in ritardo e nella stanza c'erano solo due o tre ragazze, che quando entrai nemmeno mi degnarono di uno sguardo.
Presi posto e osservai quello che avevo intono. 
Quella stanza mi ricordavo di averla vista il giorno prima. Era una stanza molto ampia, di color rosa pallido tendente al pesca, con molte finestre e dei tedoni di velluto pesante color prugna. Tutta la stanza era occupata da delle sedie di legno imbottite disposte in un cerchio perfetto. Nell'angolo destro della stanza c'era un piccolo tavolino di legno compensato con sopra dei bicchieri, delle bottiglie di acqua e alcune scatole di fazzoletti, di quelli che tiri fuori uno a uno modi film mentre qualcuno sta guardando un film d'amore che finisce male.
Ero 15 minuti in anticipo ed era per questo che ancora non c'era quasi nessuno.
Dopo un po' di tempo iniziarono ad arrivare altre ragazze, ma tutte mi schivavano. 
Questo mi faceva stare male, perchè per tutta la mia inutile vita i ragazzi e le ragazze non facevano altro che allontanarsi da me senza che io non avessi mai fatto niente di male.
Vedendo tutte le persone che entravano abbassai la testa e iniziai a guardare il pavimento e a giocherellare con i piedi sulla moquette.
Ad un certo punto sentii una voce alla mia sinistra.
"Ci si rivede ah? Posso sedermi accanto a te?"
"Demi! Sono così felice di vederti! Siediti pure."
"Schivano anche te, vero?" mi rispose.
Annuii con aria triste.
"Non sei l'unica. A me nemmeno guardano. Sarà perchè siamo le nuove arrivate, ma anche loro non sono prorpio così ospitali."
Feci una risata soffocata. "Si, probabilmente hai ragione. Sono comunque da capire...anche noi spesso abbiamo il loro umore."
"Se Lovato e Grey hanno finito di chiacchierare possiamo iniziare la nostra 'conversazione' di gruppo." Ci interruppe una voce maschile.
Era un uomo sulla quarantina vestito con una polo verde scuro e dei pantaloni beige che ci guardava sorridendo.
"Ci scusi." Rispondemmo in stereo io e Demi.
"Sono felice di vedere che avete trovato qualcuno con cui socializzare. Soprattutto sono felice che abbiate socializzato voi due, ma ora dobbiamo iniziare."
Io arrossii immediatamente e credo anche Demi. Ci demmo un'occhiata del tipo 'ma di cosa sta parlando questo?', poi guardammo il signore.
"Bene. Per chi non mi conosce io sono Ben e come avrete già capito quelle due ragazze là in fondo" disse indicandoci (lui era dalla parte opposta della stanza rispetto a noi) "sono le nuove arrivate. Forza una alla volta presentatevi."
Ci fu un attimo di silenzio, poi Ben disse: "Bene, visto che nessuno vuole iniziare decido io! Maddy inizia pure."
Oh cavolo...e cosa dovevo dire?
"Ciao a tutte. Mi chiamo Maddy Grey e ho 17 anni. Vengo da San Luis e...cosa altro posso dire?"
"Come mai sei quà?" mi chiese una ragazza molto timidamente.
La guardai un attimo. Non sapevo cosa o come rispondere.
"Mi ha costretta mia madre. Dice che mi fa male non mangiare. Sapete non sono mai stata accettata da nessuno e il mio peso non mi ha mai aiutata. Non mangiare per dimagrire sempbrava la soluzione più adatta. Purtoppo mia mamma mi ha scoperta da qualche settimana e ha deciso di portarmi quà senza chiedermi..." mi si spezzò la voce.
"Se vuoi puoi finirla quà...c'è tempo." Mi interruppe Ben.
"Sto bene. Non fa niente...senza chiedermi niente." Dissi rivolgendomi prima a Ben, poi alla ragazza.
"Ma cosa sono quei segni sulle braccia?" mi chiese un'altra ragazza dal tono quasi arrogante.
Cavoli. Avevo alzato le maniche della felpa perchè là dentro faceva caldo e mi ero dimenticata di mettere il trucco alle ferite...
"Loren basta. Non vedi che sta male abbastanza? Ci sei passata pure tu se non sbaglio!" le rispose la ragazza di prima.
La guardai e mi accorsi che mi stava sorridendo.
"Maddy, ti serve un fazzoletto?" mi chiese Demi.
Solo allora mi accorsi che stavo piangendo.
"Si grazie infinite!" le risposi io cercando di fingere un sorriso.
"Bene, ora che abbiamo conosciuto la signorina Grey tocca alla sua compagna. Demi tocca a te presentarti."
Riconobbi il panico nei suoi occhi e la sofferenza che quella mattina era nascosta evase totalmente.
"Piacere. Mi chiamo Demi Lovato, ho 18 anni e vivo a Los Angeles. Sono quà perchè mi ci ha portato la mia famiglia e i miei amici. Mi hanno detto che avevo bisogno di aiuto e che non li avessi ascoltati avrebbero chiamato la polizia." Disse cercando di tagliare corto. 
Notando che anche a lei erano iniziate a scendere delle lacrime di sofferenza le porsi i fazzoleti che mi aveva procurato poco prima. 
Non ne so bene il motivo, ma mi venne spontaneo abbracciarla. In quel moment era nel mio stesso stato d'animo e sapevo bene come stava. 
Ne sembrò sorpresa, ma ricambiò immediatamente. 
Il resto del tempo a turno ognuno parlò dei suoi sentimenti, di come si sentiva e come stava.
Vi basti sapere che i fazzoletti finirono.

...Continua...

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo. ***


Andammo a pranzo io e Demi insieme e nella sala incontrai anche Christine che mi chiese come era andata la mattinata.
Le raccontai tutto e le mostrai la cartella che mi aveva dato il nutrizionista.
"Bene. Cominciamo da subito." Mi disse. "Vediamo che hai preso."
Guardò attentamente il vassoio e dopo averlo ben analizzato mi guardò e disse: "Hey ma hai preso poco niente! Dove è la pasta? E la frutta? Quà ci sono solamente un po' di verdure bollite e un piccolo pezzo di pesce..."
"Ma io non ho fame!" ribattei.
"Tu devi mangiare quello che c'è scritto...niente strappi alle regole!" mi disse, poi si girò verso Demi e disse: "Dove è il tuo fascicolo?"
"Io l'appuntamento ce l'ho oggi pomeriggio." Disse lei con occhi bassi.
"Ma comunque devi mangiare. Il tuo piatto è praticamente vuoto. Prendete i vassoi e venite con me! Facciamo un altro giro."
Andammo con lei al bancone con tutto il cibo e ci disse cosa prendere.
Ritornate al tavolo ci obbligò a mangiare tutto.
Non ero felice, per niente. In quel momento non riuscivo ad esserlo e nemmeno Demi, quindi non parlammo molto.
Dopo un po' dovetti scappare in bagno...di nuovo.
Vomitai.
Anche Demi.
Christine ci disse che era normale, ma io lo odiavo.
Non che non ero abituata a vomitare. Anzi nell'ultimo periodo lo facevo spesso, ma non con del vero cibo...
Dopo 5 minuti uscii dal bagno e andai velocemente in camera, senza salutare nessuno. Non ce la facevo.
Erano le 13:30, mamma aveva pausa pranzo dal lavoro.
La chiamai, rispose, ma io non riuscivo a parlare.
"Tesoro cosa c'è? Stai bene? Ti prego rispondimi.." chiese.
"Mamma...no non sto bene, affatto.." risposi con un filo di voce.
Avevo un groppo in gola che mi impediva di parlare.
"Cosa c'è?"
"Mi hanno fatto mangiare..."
"Ma piccola mia sono lì apposta.."
"Si lo so...ma ho vomitato tutto. Sto male mamma. Stamattina abbiamo fatto terapia di gruppo ed è stato orribile...ho pianto. Tanto."
"Maddy mi dispiace tanto. Ma vedrai che tutto si ristemerà. Scusa, ma ora devo andare a lavoro. Ciao. Ci sentiamo presto." Disse.
Non riuscii a risponderle. So solo che stavo piangendo. Misi giù il telefono.
Fortunatamente quel pomeriggio l'avrei avuto libero. Andai in bagno e cercai di risistemarmi almeno un po'.
Poi mi stesi sul letto e presi il mio quaderno dove scrivevo le mie canzoni.
Iniziai a scrivere: "Skies are crying, I am watching, catching teardrops in my hands..."
Mi fermai. Dovevo uscire da quella stanza. Mi sentivo soffocare.
Presi la borsa e velocemente uscii dalla stanza.
Iniziai a camminare per il bosco fino a che non raggiunsi un piccolo laghetto.
Mi sedetti su una pietra e iniziai a fissare quello che avevo attorno.
Non sapevo più che pensare, non sapevo cosa fare. Avrei voluto scappare da quel posto, ma sapevo che poteva aiutarmi.
Stavo malissimo in quel momento, ma non capivo perchè.
Dopo tempo che riflettevo e avevo un mal di testa incredibile capii: mia madre.
Sapeva che stavo male e pensava solo al suo lavoro. Non ci teneva nemmeno un po' a me.
Cazzo tua figlia sta male e tanto e tu pensi a lavorare? Dio che rabbia.
Iniziai a piangere, quindi presi un pacchetto di fazzoletti e cercai in qualche modo di fermare quelle lacrime troppo amare da riuscire a mandarle giù.
Sentii un rumore venire da dietro.
"Anche tu quà? Questo posto l'ho scoperto pure io stamattina quando avevo tempo libero."
"Demi..." dissi sottovoce, ma mi si spezzò subito la voce.
"Hey, va tutto bene."
Non mi chiese spiegazioni. Si limitò ad abbracciarmi. Le mie lacrime iniziarono a bagnarle la spalla. Restammo lì per una decina di minuti.
"Non ti fa bene stare sola. Non ora. Dai andiamo! Abbiamo la merenda ora, non vorrai saltarla."
"Dopo che sono stata male a pranzo? No grazie." Risposi.
"Su non fare così. Vieni con me." Disse alzandosi e allungandomi una mano.
La afferrai e mi alzai. Stetti a guardarla un attimo.
Era più o meno alta come me, con occhi marroni/ neri e dei lunghi capelli neri. Era così dolce e gentile, ma nonostante tutto si vedeva che anche lei stava male.
"Che c'è?" mi disse ridendo. Fingeva.
"Niente. Sei così gentile con me e ci conosciamo da nemmeno un giorno." Risposi. "Mi hai vista piangere e mi hai consolata, nonostante tu non sappia quasi niente di me. Riuscirò mai a ricambiare?"
"Sono sicura di sì. Ora andiamo."
Passammo il resto della giornata insieme.
Alcune volte in silenzio a fissare la natura (o il film la sera), altre volte parlando un po' delle nostre vite. Senza però mai accennare a quello che ci aveva portate lì. Sinceramente lei della sua vita mi aveva detto veramente poco.
 
...Continua...


Spazio dell'autrice:
E' la prima volta che creo questo spazio, ma mi hanno consigliato di farlo, quindi eccomi quà.
Spero vivamente che questo capitolo vi piaccia, so che sto impegando un po' tanto per questi primi giorni, ma credo siano importanti per la storia (?)
Ok questo capitolo è un po' una cacchina, ma non fa niente...spero di scrivere meglio il prossimo.
Intanto
recensite e scrivetemi quello che pensate. 
Un bacio.

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo. ***


I giorni successivi li passai quasi tutti con Demi.

Ci davamo la forza di andare avanti a vicenda.

La nostra anoressia era diventata bulimia e questo era segno di miglioramento (Avevano detto i dottori)...bhè a me sembrava di stare male lo stesso se non peggio, anche perchè stavo iniziando ad ingrassare e proprio non mi andava bene.

Il mio stato d'animo non era al massimo, ma la compagnia di quella ragazza mi faceva sentire un po' meglio.

Mia madre la sentivo di rado, solamente una volta al giorno per 5 minuti e alcune volte nemmeno quelli, ma non mi importava.

 

Poi successe una cosa che mi distrusse...

 

Era pomeriggio, era passato il pranzo da alcune ore e ancora non riuscivo a trovare Demi. Stavo iniziando seriamente a preoccuparmi.

Continuai a cercarla e arrivai al laghetto dove mi aveva trovata il primo giorno.

 

La trovai stesa per terra a piangere. Vederla così mi spezzò il cuore, poichè non l'avevo mai vista in quelle condizioni. Continuava a singhiozzare e per terra vidi un po' di sangue.

Subito mi precipitai da lei e la alzai.

Mi accorsi che era riuscita a tagliarsi i polsi con un pezzo di legno appuntito. Le presi il bastoncino di mano e lo gettai lontano. Strappai un pezzo della mia felpa e le tamponai il polso, poi la presi e la strinsi in un forte abbraccio.

Sembrava come apatica: non parlava, non mi guardava, non reagiva...avevo paura.

Le presi e la tirai su fino a che i suoi occhi non incrociarono i miei.

"Che ti è succeso?" le chiesi iniziando a piangere. Vederla così mi distrusse.

Aveva gli occhi rossi, gonfi e stanchi. Le labra piene e più rosse del solito. Aveva del sangue sul viso e sotto gli occhi. Probabilmente si era asciugata le lacrime con i polso e le era rimasto il sangue.

"Basta..." disse con un filo di voce, che si spezzò subito.

"Cosa? Ti prego Demi rispondimi. Cosa è successo?"

"Non ce la faccio più...sto scoppiando. Devo fare qualcosa. Dentro. Ho qualcosa che non sopporto. Devo toglierlo e l'unico modo è farlo uscire dalle mie vene. Non mi importa!" disse mettendosi a piangere.

"Tesoro ti prego non dire così. Non fare così. Guardami. Va tutto bene." le dissi accarezzandole il viso e cercando di asciugarle le lacrime. Poi le porsi un fazzoletto.

 

"Tu non capisci...VATTENE. NON TI VOGLIO QUA'!" mi urlò contro improvvisamente.

 

Ci rimasi male e non capivo cosa le stesse accadendo. Ero veramente preoccupata.

"Ora tu vieni con me." le dissi cercando di alzarla.

"VATTENE TI HO DETTO."

La tirai in piedi con la forza. Lei cercò in tutti i modi di svincolarsi. Mi diede calci e pugni, ma non mi importava. Aveva bisogno di aiuto. Un aiuto che in quel momento io non avrei potuto darle.

Iniziai a spingerla verso la clinica, quando improvvisamente smise di fare resistenza.

Si girò verso di me, mi abbracciò e iniziò a piangere sulla mia spalla.

La tenni stretta a me per qualche minuto, poi la staccai per poterla guardare negli occhi.

"Ora ascoltami.." le dissi "Dobbiamo andare dallo psicologo. Lui ti può aiutare, ok?"

Annuì, la presi per mano e andammo dallo psicologo.

 

Io restai fuori dalla stanza ad aspettarla. Rimasi lì per un ora e mezza, poi finalmente Demi uscì dalla porta.

 

Aveva gli occhi rossissimi e gonfi e il viso pallido. Aveva sicuramente bisogno di riposo.

Mi avvicinai a lei, che mi guardò con occhi tristi.

"Cosa ti ha detto?" le chiesi.

"Sono...." disse, aspettò un attimo a finire la frase, ma alla fine si convinse. "Sono bipolare. I disturbi che mi vengono spesso sono per questo motivo."

La guardai. Non ci potevo credere. Non riuscivo a crederci.

Iniziai a piangere e la abbracciai.

"Vieni con me." le dissi "devo dire a Christine che non segiuremo il programma stasera. Preferisco stare con te sola."

Annuì e ci incamminammo.

Incontrai Christine vicino all'entrata.

Mi guardò preoccupata, poi diresse lo sguardo verso Demi.

"Cosa è successo?" mi chiese.

Le spiegai tutto, le dissi come avevo trovato Demi e le dissi cosa le aveva detto lo psicologo.

"Va bene, per stasera vi lascio saltare le attività. Però non potete saltare la cena." rispose lei infine.

"Grazie infinite. Non la salteremo, promesso." le dissi abbracciandola.

Sembrava sorpresa, ma ricambiò.

"Ora andate in camera. Non è ancora ora di cena e sembra che lei abbia bisogno di riposo. Tanto a cena mancano ancora circa 2 ore."

Salimmo dove c'erano le stanze. La seguii fino alla sua camera e stetti sulla porta.

"Ora riposati. Passo dopo a vedere come stai, ok?" le chiesi.

"NO." urlò. "Ti prego non lasciarmi sola. Ho bisogno di te." mi rispose con voce tremante.

"Va bene. Non ti preoccupare, sto con te." dissi entrando e chiudendo la porta alle mie spalle.
La sua camera era molto più spaziosa e arredata della mia, ma non mi importava.

Si stese sul letto a 2 piazze e mi fece segno di mettermi vicino a lei.

"Maddy mi dispiace." disse fissando il soffitto.

"E di cosa? Non capisco..."

"Di averti fatto preoccupare. In fondo non sono nessuno. Ti ho fatta stare male e questo mi fa sentire peggio." disse girandosi sul lato dandomi la schiena.

"Hey, ma sei pazza? Cioè Tu sei mia amica, ok? Non avrei mai potuto lasciarti sola. Non sapevo più dove cercarti. Mi hai fatto veramente preoccupare. D'ora in poi non ti lascio più sola...soprattutto sapendo quello che hai." dissi abbracciandola da dietro.

"Grazie, ma davvero non ce n'è bisogno..."

"Invece si. Siamo amiche o no? Non mi interessa se sei famosa, una barbona o qualsiasi cosa. Davvero non mi importa. Mi importa solo della tua salute."

Si girò a guardarmi. Aveva le lacrime agli occhi.

"Sei una vera amica." mi disse.

"Anche tu." risposi sorridendole.

Ci stendemmo entrambe a pancia in sù e fissammo il soffitto per un po'.

Poi Demi si alzò e si mise seduta e iniziò a guardare fuori dalla finestra.

"Sai..." iniziò "sapere che sono bipolare...mi fa sentire come se non fossi completamente impazzita. E' come se ci fosse un motivo per tutto quello che faccio. E' strano, ma mi sento sollevata." disse, rivolgendo poi lo sguardo a me. "So che quello che ho detto non ha senso, ma è così."

"1. Chi ha mai detto che sei matta? 2. Quello che hai detto ha pienamente senso. Ti capisco, davvero. Non hai bisogno di spiegazioni. Ti resterò accanto comunque." le risposi sorridendo.

Mi sorrise anche lei e questa volta era un sorriso vero, a 36 denti. Era fantastico.

 

Iniziammo a parlare della musica e cantò un pezzo della sua canzone "Lala Land".

Aveva la voce di un angelo. Era davvero bravissima. Iniziai a chiedermi perchè non avevo cominciato prima a seguire la sua musica.

"Da questo momento sono ufficialmente tua fan!" le dissi entusiasta e applaudendo.

"Aww grazieee! Ma non so se tornerò in quel mondo. Amo fare musica, ma mi ha distrutto dentro tutto quello stress, tutti quegli occhi puntati su di me..."

"Hey, non puoi mollare, hai un talento spettacolare, che pochi hanno e non puoi sprecarlo così. I tuoi fan hanno bisogno di te e della tua musica e hanno bisogno di sapere che ci sei e che sei più forte di prima." le risposi.

"Hai ragione...anche perchè senza musica non potrei vivere."

"Ottima scelta." dissi mettendomi a ridere e dandole una cuscinata.

"A te piace la musica?" mi chiese restituendomi quella cuscinata.

"Si...amo cantare e spesso scrivo qualcosa..." risposi timidamente "Ma io non sono brava quanto te."

"Su...sentiamo qualcosa." mi disse.

"Nononono, io ho vergogna. E poi non saprei cosa cantare."

"Qualcosa che hai scritto di recente, anche solo un piccolo pezzettino! Eddaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii." disse facendo la faccia da cucciola.

Allora iniziai a cantare un pezzo della canzone che avevo iniziato a scrivere in quel posto.

 

"Skies are crying, I am watching,

catching teadrops in my hands.

Only silence, as it's ending,

like we never had a chance.

Do you have to make me fell like

there's nothing left of me."

 

Mi fissò per un po' e mi sentii super imbarazzata.

"So che non è un granchè, ma questo è quello che ho scritto finora. Poi la mia voce non è il massimo..." dissi diventando rossa.

"Stai scherzando, vero? La canzone è fantastica e la tua voce meravigliosa! Ti prego vai avanti a scriverla." mi disse entusiasta.

 

Ero felicissima che le fosse piaciuta e sicuramente sarei andata avanti a scriverla.

 

 

 

#Angolo autrice#

 

 Lo so questo capitolo non è granchè, ma sono in vacanza e il mio cervello non funziona al massimo (?) .

Lasciate tante recensioni per il prossimo capitlo. :3

Kiau. <3

 

 

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo. ***


 
Erano passate ormai due settimane ed era arrivato il week-end delle visite.
Erano tutte abbastanza felici di vedere genitori e amici, ma io avevo un nodo allo stomaco.
"Sei felice? Vedrai i tuoi amici e tua mamma." Mi disse Demi.
"Se devo dire la verità non sono per niente felice. Di amici non ne ho e non so nemmeno se mia mamma verrà a trovarmi. Sai...il lavoro.." risposi.
"Sono sicura che verrà. Sei la sua bambina, non può abbandonarti così!" mi disse allora Demi sorridendo e facendomi l'occhiolino.
 
Dopo circa dieci minuti iniziarono ad arrivare macchine su macchine, genitori su genitori e tutte le ragazze gli andavano incontro felici.
Io e Demi eravamo sedute su un muretto in parte all'entrata ad aspettare.
Ad un certo punto la sentii sospirare, quindi mi girai per guardarla.
"Sono arrivati." Mi disse con aria abbattuta.
"Non sei felice? Rivedi la tua famiglia!" le dissi dandole una piccola spintarella sul braccio.
"Sono contenta di rivederli, ma non così tanto...li voglio bene, ma non ho voglia di raccontare cosa sto affrontando, come lo sto affrontando, bla bla bla.."
"Ti capisco, sai? Sarà la stessa cosa con mia madre. Ora vai! Ti stanno aspettando. Mi racconterai tutto stasera." Le dissi spingendola sulla schiena con una mano, sorridendole e facendole l'occhiolino.
Si mise a ridere e mi disse: "Okok vado. A stasera allora. In bocca al lupo!" e si allontanò.
"Grazie..." risposi, ma probabilmente non mi sentì, perchè lo dissi a voce bassa e lei era ormai lontana.
C'erano sua madre, sua sorella maggiore e quella minore e il suo patrigno. Le andarono incontro sorridendo, mentre le due sorelle la raggiunsero di corsa e l'abbracciarono. Infine si allontanarono e io ero rimasta sola.
Dopo circa mezz'ora fuori al freddo a fissare il vuoto arrivò una macchina nera a me alquanto famigliare, sulla quale si trovava mia madre.
Non mi sembrava strano che fosse in ritardo. Sinceramente speravo che non venisse, ma va bhe...
Mi venne incontro. Potevo notare nei suoi movimenti e nei suoi occhi imbarazzo. Probabilmente non sapeva come affrontare la situazione. Che strano! Ormai ci ero abituata.
"Ciao mamma. Come stai?" iniziai allora io.
Sorrise. Forse era sollevata dal fatto che avessi iniziato a parlare per prima...
"Tutto bene, tesoro. Te? Come sta andando quà dentro?"
"Oh dicono che sto migliorando, ma io mi sento uno straccio. Sto ingrassando sempre di più. Il mio stomaco si sta riabituando a ricevere il cibo e vomito sempre meno. Lo psicologo dice che devo smetterla di pensare a fare del male al mio corpo...bha. Non so cosa pensare. Forse il mio modo di pensare sta cambiando, ma non lo so nemmeno io..."
"Bambina mia va bene se cambi il tuo modo di pensare, vuol dire che stare quà funziona.E non stai ingrassando, stai iniziando a riprendere forma. Stai davvero bene così. Sembri meno...come dire...malata. Sono felice di sentire buona notizie. Ci andiamo a prendeere un caffè? Oh aspetta è ora di pranzo. Pranziamo insieme?"
Era nervosa. Parlava velocemente e con poche pause. Era anche agitata e paurosa di dire qualcosa di sbagliato. Ero contenta perchè per una volta si era espressa su quello che pensava della mia situazione.
"Va bene mamma, andiamo a pranzo, ma non essere così agitata. Mi stressi." Dissi mettendomi a ridere.
"Oh sei di buon umore vedo. E' da tempo che non ti vedo così e mi fa piacere." Disse abbracciandomi.
Andammo in sala da pranzo e io presi il pasto che dovevo mangiare.
Siamo restate in silenzio per un po' mentre mangiavamo. Però nella sala di silenzio non ce n'era! Tutte le ragazze parlavano con la prorpia famiglia e c'era un rumore impressionante. Questo faceva sembrare il silenzio tra me e mia madre meno fastidioso da sopportare.
"Hai conosciuto qualcuno?" mi chiese improvvisamente lei.
Alzai la testa. "Cosa scusa?"
"Ti ho chiesto se quà dentro hai conosciuto qualcuno."
"Ah sisi. Ho conosciuto una ragazza fantastica. Abbiamo molte cose in comune. Si chiama Demi e ha un anno in più di me. Abbiamo legato molto ultimamente..."
Le raccontai un po' di cose per non dover sentire più quel silenzio, ma lei non apriva bocca. Rimaneva sempre con la stessa espressione sul volto. Un misto di imbarazzo e preoccupazione.
Finalmente dopo qualche ora dovette andare.
"Ci sentiamo presto, ok?" mi chiese.
"Certo! Ti chiamo domani, come al solito. Ciao mamma, ti voglio bene." Le dissi io.
"Anche io te ne voglio. Vedrai che starai meglio." Mi rispose avviandosi verso la macchina.
Ci rimasi male, perchè non mi si avvicinò minimamente, ne per un abbraccio o per darmi un bacio...nulla. Il gelo totale.
La sera Demi venne nella mia stanza e raccontammo entrambe come avevamo passato le nostre giornate.
Lei era veramente felice di aver rivisto la sua famiglia, glie lo potevo leggere sul suo viso e negli occhi.
Passammo la serata tra risa e scherzi. Poi arrivò l'ora del coprifuoco e Demi si alzò per dirigersi verso la porta, quindi mi alzai per accompagnarla.
"Domani viene qualcuno da te?" mi chiese.
"Nono, nessuno. Perchè?" chiesi a mia volta.
"Bene, allora starai con me. Ti va bene?"
"Certo che sì! A domani allora!" dissi abbracciandola e aprendole la porta.
Poi mi misi nel letto e mi addormentai veramente in fretta.
 

#Angolo autrice#

Per prima cosa mi scuso se non ho pubblicato il capitolo per diverse settimane, ma non avevo nessuna ispirazione! çç
Ok detto questo, questo capitolo non so bene come sia uscito, ma spero vi piaccia.

Il Week-end delle visite non è ancora finito, cosa succederà il giorno successivo? Lo scoprirete nel prossimo capitolo. :)

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo. ***


Sono le 8 di mattina e qualcuno bussa alla mia porta. Chi diavolo potrà essere a quell'ora?
Mi tolsi le coperte da dosso e improvvisamente mi venne un brivido di freddo lungo tutto il corpo. Mi stiracchiai un pochino e sbadigliai.
Ecco che bussano nuovamente.
"Maddy alzatiii! Dobbiamo andare a fare colazione." Era Demi. Quella mattina era veramente di buon umore e mi fece molto piacere.
"Arrivo arrivo..." dissi scocciata.
"Almeno lasciami entrare mentre ti prepari, no? Dai apri quella maledetta porta." Mi urlò allora lei.
Andai alla porta e la aprii. Mi trovai Demi di fronte con un sorriso a 36 denti.
"Che ti succede stamattina?" le chiesi stupita.
"Niente." Rispose ridendo. "Su vestiti, che andiamo a fare colazione."
Mi vestii in fretta, un po' di trucco, presi la borsa e uscimmo dalla stanza.
Facemmo colazione con calma, poi uscimmo al solito muretto e iniziammo a chiaccherare del più e del meno.
"Ricordati che mi hai promesso che starai con me tutto il giorno oggi." Mi disse improvvisamente con occhi vispi come un bambino che ha appena rubato una caramella.
"Si, me lo ricordo. Ok, però ora so che c'è sotto qualcosa? Che diamine sta succedendo? Me lo vuoi dire?" risposi alquanto preoccupata.
"Rilassati e sta a vedere..."
Non ero proprio rilassata, ma avevamo ripreso a parlare normalmente.
Dopo un'oretta circa arrivarono tre grosse macchine con i finestrini oscurati che si fermarono di fronte a noi.
Da quelle auto scesero Justin Bieber, Selena Gomez, Miley Cyrus, Nick Jonas e Taylor Swift.
Ok. Ero ufficialmente nel panico, ma mi ripromisi di stare calma.
Le andarono incontro quasi correndo, e l'abbracciarono tutti insieme. Erano felici di vederla. Nick Justin e Taylor si staccarono dopo poco, mentre Miley e Selena rimasero lì, in quell'abbraccio meraviglioso. Piangevano.
Forse non potevo capire quell'amicizia, non avendone mai avuta una simile, ma potevo facilmente capire che le volevano un bene enorme e che vederla lì gli faceva molto male. A tutti loro.
Taylor si accorse di me, quindi mi sorrise timidamente e mi si avvicinò.
"Hey, ciao. Piacere, io sono Taylor. Tu sei un'amica di Demi?"
"C-c-ciao.." risposi imbarazzata "piacere Maddy. Credo che si possa dire così. Ci siamo conosciute quà e nell'ultimo periodo siamo diventate buone amiche..."
"Maddy uh? Sai che sei proprio una bella ragazza?" disse Justin avvicinandosi a noi.
"Bieber, non importunarla. Dev'essere abbastanza spaventata nel vederci, non te ne accorgi? Sempre il solito indelicato. Ahahahha" lo rimproverò Taylor.
"Scusa, non volevo...io..." balbettò lui imbarazzato.
"Non ti preoccupare. Sinceramente mi fa piacere ricevere un commento del genere da Justin Bieber. Nessuno me l'aveva mai detto prima."
"Stai scherzando, spero..Nessuno ti ha mai detto che sei bellissima? Ma dove vivi? In un paese di stupidi?"
Mi misi a ridere. Quello che mi disse mi fece sentire bene. Credo che però nello stesso istante diventai rossa peggio di un peperone.
"Nonostante il tuo modo indelicato, Justin concordo con te." Disse Nick avvicinandosi a noi.
Non ero abituata a ricevere tanti complimenti.
"Sinceramente dove abito io non ho amici. Tutti mi escludono e fanno commenti veramente malvagi. Nessuno mi aveva mai detto che sono bella o almeno carina..."
"Come avevo detto: TUTTI STUPIDI." Disse Justin abbracciandomi.
Ero super imbarazzata e non sapevo come rispondergli.
"Vedo che ve la contendete già, Nick e Justin." Disse Demi avvicinandosi a noi.
Mi presentò a Selena e Miley e loro mi accolsero con un grosso sorriso stampato sul viso.
Erano veramente tutti simpatici, però mi sentivo un po' fuori luogo. Insomma loro erano tutti personaggi famosi e io ero...nessuno. Ero invisibile perfino nel mio paese...
Demi si accorse di come mi sentivo, quindi mi prese in disparte e disse agli altri di aspettarla un attimo.
"Gli sei simpatica. Non ti preoccupare. Justin sembra aver preso una cotta per te e anche Nick sembra volerti fare il filo. Non vorrai perderti questa occasione? E' vero, sono famosi, ma tra di noi è come se fossimo persone comuni. Credimi, non ti lasceranno in disparte."
La abbracciai e le bisbigliai all'orecchio: "Grazie per il supporto.". Quindi ci riunimmo al gruppo.


 

#Spazio autrice#
Ok questo capitolo è più corto degli altri, ma spero vi piaccia ugualmente.
Scusatemi se non sono più riuscita a scrivere nulla, ma avevo troppi impegni! Çç
La giornata tra amici non è ancora finita. Justin sembra essersi innamorato di Maddy e anche Nick sembra avere una cotta per lei. Cosa succederà dopo? 

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Capitolo 9
*** Nono capitolo. ***


Pranzammo tutti insieme in una sala in disparte rispetto alle altre ragazze.
Appena arrivamo vidi che la tavola era perfettamente apparecchiata, con piatti di porcellana e bicchieri di cristallo. Sotto c'era una tovaglia panna con dei ricami dorati e i tovaglioli abbinati.
Mi sedetti per prima, alla mia destra si sedette Taylor e un secondo dopo, quasi facendo a gara, alla mia sinistra
 si accomodò Justin che mi guardò fisso negli occhi per qualche secondo. 
Mi sentivo alquanto in imbarazzo e di troppo tra di loro. Erano tutti amici ed erano venuti per Demi.
In parte a Justin, andando in ordine, si sedettero Miley, poi Demi, poi Selena ed infine Nick, che si ritrovò in parte a Taylor.
Tutti stavano parlando aspettando le portate e soprattutto facevano mille domande a Demi su come si trovava in quel posto.
"Tutto bene?" mi chiese Taylor con voce dolce.
"Ehm...si. Almeno credo..tranquilla." le risposi sforzandomi di sorridere. Non funzionò.
"Hai voglia di parlare?" Mi disse allora lei.
"Non saprei...vedi non ho mai avuto amici veri. Tutte le persone che conoscevo...se ne sono andate alla prima occasione. Vedere voi. Così uniti che vi preoccupate per Demi...fa male, capisci? Fa male sapere che non potrò mai avere una cosa del genere." Dissi abbassando la testa e cercando di trattenere le lacrime.
"Hey, ora ci siamo noi, ok? Sei amica di Demi e d'ora in poi anche amica nostra. Promesso. Almeno per conto mio sarai sempre mia amica e se avrai bisogno chiamami. Anzi dammi il tuo numero..." 
Ci scambiammo i numeri ed iniziammo a parlare, quindi il tempo passò molto velocemente, quando...
...arrivò il cibo.
Il piatto era pieno. Ancora non l'avevo superata. Mi veniva da vomitare. Non ce la facevo. Avevo bisogno di aria...
"Scusatemi!" urlai correndo fuori dalla sala e dall'edificio, per poi andare a sedere al solito muretto.
Mi misi a piangere. Non volevo mettere in mostra così le mie debolezze. Non volevo far vedere quanto stavo male eppure non resistevo. Era più forte di me. In fondo avevo fatto solamente due settimane di riabilitazione e avevo davanti a me ancora qualche mese.
"Cosa è successo?" una voce dietro di me mi bloccò improvvisamente i pensieri.
"Nulla...non preoccuparti. Torno subito. Ho solo bisogno di un po' di aria." Dissi asciugandomi le lacrime e cercando di non far tremare la voce. Tentativo fallito.
Mi sentii abbracciare da dietro.
"Prenderai freddo così!" 
Mi girai a vedere con chi stessi parlando. Era Justin. Mi aveva portato la sua giacca per scaldarmi. Era davvero un ragazzo molto gentile e dolce.
"Ma tu stai tremando. E' il freddo o qualcos'altro? Ho visto il modo in cui hai guardato quel piatto."
"Sto morendo dentro  Non è nulla, credimi..."
"Per stare così male è impossibile che non sia nulla. Ho tempo. Dimmi tutto. Sono quì!"
"Non ti preoccupare per me. Torna dentro che fa freddo. Davvero, tranquillo vai a mangiare..."
Mi si spezzò la voce e mi misi a piangere. Allora lui si sedette in parte a me e mi fece girare verso di lui.
"Non ti lascio in queste condizioni!" mi disse "hai bisogno di compagnia e poi non ho nemmeno tanta fame..."
Iniziai a piangere di più, così lui mi abbracciò.
"Posso sapere cosa succede?" mi chiese dolcemente, quasi sussurrandomi all'orecchio.
"Non mi è mai successo..."
"Cosa?"
"Tutto questo...che un ragazzo mi trattasse così...dove abito io tutti mi prendono in giro. E quando dico tutti intendo veramente tutti. E' per qusto che ho iniziato a fare quello che ho fatto...non ne potevo più. Ero stufa di tutte quelle offese. FA MALE. Non sentirsi mai abbastanza...sentirsi una delusione per tutti e per te stessa...stavo crollando."
"Tutti stupidi. Devi trasferirti. Non puoi continuare a vivere lì. Ti rovinerai la vita. Hai bisogno di cambiare aria quando uscirai da quà..."
"Non posso...mamma ha il lavoro..non lo può lasciare."
"Verrai da me. Deciso. Vedrai che a mia mamma non farà nulla. Tu ne hai bisogno. Bene ora rientriamo e prova a mangiare quello che ti senti...non tutto, ma finchè riesci."
Si alzò e mi porse la mano. Lo guardai negli occhi, guardai il suo sorriso...era davvero un bel ragazzo. Sincero, gentile, dolce, disponibile..quasi un sogno. Ma avevo paura. Paura che mentisse. Paura che potesse tradire la mia fiducia. Una volta che ti spezzano il cuore fai fatica a fidarti...
Afferrai la sua mano ricambiando il sorriso, purtoppo gli diedi la mano sbagliata e si accorse dei tagli che avevo sul polso. Tagli che si stavano ormai rimarginando, ma che ancora si potevano ben distinguere.
Li guardò e il suo sorriso si spense. Non mi disse nulla. Mi prese solamente la mano e insieme entrammo nella sala dove tutti avevano quasi finito di mangiare. 
Mi fermai all'entrata della sala e guardai la tavola. Vidi Demi che sorrideva come non mai. Il suo sorriso illuminava quel posto. Potevo capire quanto stesse bene in quel momento, mentre rideva e scherzava con i suoi amici e questo mi mise di buon umore. Sapere che la mia unica e migliore amica si sentiva bene faceva stare bene pure me.
Mangiai quasi in silenzio, ma con il sorriso stampato sulle labbra. Ogni tanto mi veniva rivolta qualche domanda, ma nulla che potesse 'disturbarmi'.

Il pomeriggio uscimmo e ci allontanammo da quel posto. Era strano andarmene dopo due lunghe settimane...
Andammo ad un Luna Park lì vicino. Ci divertimmo tantissimo. Potei parlare con ognuno di loro. Anche con Selena e Miley che si dimostrarono molto simpatiche e gentili. Le capivo se prima non mi avevano parlato visto che volevano stare con la loro migliore amica. Erano veramente tutto molto disponibili, gentili, divertenti e bhè pazzi direi ahahah
Stavo bene.
I problemi erano spariti

Purtoppo la giornata era giunta al termine e dovemmo rientrare nel centro.

Tutti vollero scambiare il mio numero di cellulare con il loro e io glie lo diedi molto volentieri.

Arrivò il momento di salutarsi e quasi tutti si misero a piangere (tranne i ragazzi). Strinsero Demi in un abbraccio che esprimeva amore e dolore allo stesso tempo. 

Poi Nick si avvicinò a Demi e le disse: "Joe voleva sapere come stessi. Ti pensa spesso, sai?"

Vidi che lo sguardo di lei si intristì immediatamente e che stava per mettersi a piangere, poi si riprese e disse: "Grazie mille, salutamelo e digli che va tutto bene".

Poi vennero a salutare me, tutti mi abbracciarono. Uno a uno. Inoltre ognuno mi disse una cosa diversa.

Taylor: "Ricordati che per te ci sono. Siamo amiche ora e se hai bisogno di qualcosa sono quà per te."
Miley: "Scusa se non abbiamo parlato molto, ma mi sei comunque molto simpatica. Spero che ci sentiremo presto."
Nick: "E' stato un vero piacere conoscerti!" facendomi l'occhiolino.
Selena: "Ciao bella. A presto. Chiamami se avrai voglia."
Justin: "Noi ci sentiremo presto e molto spesso. Per quella cosa ti faccio sapere appena torno a casa. Tu chiedi a tua mamma. Resta forte. Sei bellissima, non dimenticarlo." Dandomi un bacio sulla guancia e tenendomi la mano.
Poi salirono tutti sulle loro macchine e se ne andarono. Io e Demi restammo lì fuori finchè non li vedemmo allontanare.

La sera nella stanza di Demi parlammo della giornata. Era euforica e veramente felice.

"Vedi che gli piaci? Non dovevi preoccuparti. Ti vogliono bene. Ora sei una di noi. E poi...mmmh Discorso Justin Bieber...ne vogliamo parlare? Ahahah" mi disse saltellando sul letto.
Non potevo fare a meno di continuare a ridere.
"Dai smettilaaa! Mi metti in imbarazzo così!" risposi allora io ridendo e tirandole una cuscinata.
"Non è quello che volevo sentirmi dire...dai racconta...voglio sapere TUTTO!" disse prendendomi per le braccia.
"Okok...avevi ragione. Sono veramente simpatici. E a quanto pare a qualcuno interesso...Justin mi ha invitata a vivere a casa sua una volta uscita da quà. Dice che ho bisogno di cambiare aria..."
"E ha ragione. Wowowowo Ti rendi conto? Justin Bieber l'idolo delle ragazze ha una cotta per te!" disse urlando.
Passammo il resto della serata parlando della giornata passata tutti insieme.
Infine andai nella mia stanza e mi addormentai più felice che mai. Quella notte dormii veramente bene



#Angolo Autrice#
Salve peipiii. :3
Questo capitolo è più lungo delgi altri, per compensare al fatto che vi ho fatto aspettare un bel po'.
Spero vi piaccia. Io sinceramente sono soddisfatta.
La giornata è davvero positiva per le ragazze, che sembrano entrambe molto felici. Ma quella felicità durerà oppure qualche evento cancellerà l'incanto? Tutto nel prossimo capitolo...

 

 

 

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