Oscure Confidenze

di BlackClover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** rivelazioni ***
Capitolo 2: *** pensieri ***
Capitolo 3: *** Incertezze ***
Capitolo 4: *** Confidenze velate ***
Capitolo 5: *** pezzi di role 01. ***
Capitolo 6: *** Dubbi ***
Capitolo 7: *** La Notte dell'animo ***
Capitolo 8: *** per vostro desiderio ***
Capitolo 9: *** L'Informatore ***
Capitolo 10: *** pezzi di role 02. ***



Capitolo 1
*** rivelazioni ***



... Fragile come tanti altri... freddo come pochi, questo era divenuto.
Un esemplare spietato senza un minimo di rimpianto. Cinico, testardo, ricolmo d odio per il mondo e per l'intero sistema che lo teneva blandamente assieme, in bilico, su un baratro senza fine. 
In sintesi, col suo rabbioso e triste fardello mi aveva, infine, terribilmente affascinato...
Forse era colpa del suo giovane sguardo, di un gelo assassino, che agognava e pretendeva una vendetta ad ogni costo. Io lo volli semplicemente per me... anche se nel tempo passato al suo fianco non credevo esistesse più un limite a questo mio marcio desiderio. 
Amico.. Nemico... Cibo e amante,
in quanti e ancora più tormentati modi ti vorrò, Ciel Phantomhive?

 


***

Raccolta di pensieri che attribuisco al demone che apprezzo di più in assoluto... questi pensieri seppur brevi, non sono collegati in alcun modo gli uni agli altri. E appunto una collezione ed un piacere per me essere tornata a scrivere in un modo o nell'altro.

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Capitolo 2
*** pensieri ***



Il legame.




Non c'è unione più sentita di quella che unisce servitore e padrone.

Improntata su verga e bastone, veleno e devozione.


***


Mi odierete lo so, ma se mi esce qualcosa di buono lo metto così com'è,
quando mi sembra che non abbia bisogno di altro, pur nella sua povertà.

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Capitolo 3
*** Incertezze ***


Incertezze.

 


 Si siede su una polverosa poltrona fissando le ombre della stanza, i lumi delle candele lo distraggono prendendo il posto di un magro diversivo. La situazione così placida smuove in lui delle strane incertezze. Quel vuoto silenzio che inghiotte l'aria fra quelle quattro mura è in qualche modo fuori luogo.
La sensazione che corrisponde " al vuoto " la comprendeva affondo... ci aveva vissuto, ci a
veva marciato per secoli e si era accontentato di quel vuoto per così tanto tempo. Ma quella fase si poteva dire superata, perché aveva trovato modo di colmarlo di nuovo. E ora che stringeva qualcosa di concreto, qualcosa su cui affondare letteralmente i denti... Sentiva il bisogno di attendere ancora, di rimandare il lauto banchetto ... come se quel vuoto simile ad un arido deserto di polvere aspettasse di abbracciarlo e inghiottirlo fra le sue sabbie ancora, ancora e ancora una volta. Tramava e agognava di seppellirlo sotto i suoi metri e metri di polvere...
A quanto pare aveva appena trovato qualcosa per cui valesse la pena di provare timore. 



***


Questa dovevo inserirla mi dispiace che la cosa risulti caotica, e non ho la minima idea di come si svilupperà in avanti.
Che il buio vi abbracci per sempre... - il diavolo della porta accanto - sono un tenerone.

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Capitolo 4
*** Confidenze velate ***




 Confidenze velate.

 



« È un modo di vivere marcio il nostro, mi sbaglio Sebastian? »
Accadeva sempre nel bel mezzo di altro argomento, mentre si solcava il freddo acciottolato londinese affrettava il passo e buttava lì un pensiero. Forse non aveva cuore di condividere con me quei pensieri in maniera articolata e esponendomi così i suoi dubbi e le sue paure. La cosa era più che comprensibile, io ero un strumento, solo un asso da giocare per chiudere la partita. Ma ero anche la falce che baciava la sua dolce nuca ad ogni piccolo passo. 
Eppure percepivo che agognava lo stesso di conoscere i miei pensieri, così buttava lì un concetto che lo tormentava,  facendolo apparire come una verità e una confidenza di poco conto.
« Tutta via devo dire che mi ci trovo particolarmente a mio agio con voi, signore.  » 
Eccolo, un altro piccolo passo collerico e il colpo secco di bastone che lo accompagna.
« Non ti ho chiesto come ti ci trovi, idiota. »
Sorridendo proseguii sentendo nel suo impettito incedere un misto di isteria e imbarazzo « ... È sicuramente marcio, marcio come siete voi e come sono anch'io. A suo modo, è perfetto. »
Il silenzio che ne seguì sembrò congelare il tempo in una morsa di gelo. E poi improvvisamente proseguiva con passo sereno come se la cosa non lo sfiorasse più e gli fosse scivolata addosso senza curarsene e cambiando argomento « Come è nata questa tua passione per il cibo avariato, Sebastian? » 
Credo che siate l'unico pasto in grado di strapparmi un sorriso umano.. Avrei voluto dirgli questo, ma mi limitai ad esprimere quel concetto lasciandolo trasparire limpidamente sul mio volto.
« Muoviti e togliti quel sorriso idiota, voglio tornare alla magione e appena sarò arrivato ...  » 
« ... le preparerò subito la sua solita tazza di tea. » 

 

***

A volte certe cose mi chiedo da dove io prenda l'ispirazione.
Dal niente... improvvisamente.. così.  BAAAAAAAAAAAAAM !! Arriva.
- il diavolo della porta accanto

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Capitolo 5
*** pezzi di role 01. ***




Pezzi di Role_

 
 
 
 
* Lenti passi aggraziati, si odono nel cuore della notte. Leggeri e silenziosi come quelli di un assassino che sta per colpire, solo un candelabro che avanza rischiara il macabro corridoio inghiottito dalle tenebre. La luce vivace delle candele gioca a creare nel buio sinistre figure sulla tappezzeria vittoriana. Un altro passo ancora e finalmente fermandosi con aria incuriosita un triangolo del viso dell'elegante assassino si mostra velatamente alle candele. * 
 
Dunque è vero ... che non c'è peccato senza peccatore. 
 
*Inarca un sopracciglio divertito beccando il proprio padrone rubare a tarda notte dalla dispensa. Fa un profondo respiro... corrugando la fronte con aria vagamente delusa. * 
 
Non vi avevo forse detto che per la vostra digestione non fa affatto bene nutrirvi a quest'orari improbabili ? 
 


 
....
 
Perché pubblico pezzi di role? .... perché se trovassi in giro questi pezzi pubblicati da altri per quanto piccoli mi arrabbierei  .... è così. Salvaguardo ciò che scrivo spero di essere compreso. O almeno... beh compatito *ride*

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Capitolo 6
*** Dubbi ***


Dubbi.


Scruto il paesaggio con disinteresse, anche perché per contratto non sono i miei interessi quelli che sono tenuto a perseguire. 

Da molto tempo ho la sensazione di non appartenere a nessun luogo preciso, tutto è momentaneo, niente è definitivo. Come gli edifici, le mura e gli oggetti che mi circondano, perfino i volti che incontro tutti i giorni mentre lavoro non mi lasciano niente al loro passaggio. Ma del resto per me questo rientra nella normalità. 
Mi occupo solamente di soddisfare le richieste del mio pranzo, non più di questo. È qui in effetti che la cosa non mi torna, ero piuttosto sorpreso, sentivo di appartenergli. La cosa davvero bizzarra è che sia accaduto con lui un pasto, un semplice ragazzino. Cosa diavolo mi sia preso, non lo so davvero. Non mi sono reso conto di aver perso le redini di questa relazione atipica e di aver instaurato un legame... e la cosa ha davvero dell'assurdo... da quando mi interessa così tanto curare tutto fino ai minimi dettagli in modo che siano perfetti per quando lui li desidera. 
Da quando mi interessa sinceramente cosa pensa del mio operato...
da quando, ottenere la sua soddisfazione è divenuta la mia droga?



dubbi.


***

 


Scusate la mia vergognosa assenza lavoro 7 giorni su 7 e non riesco a distendere i nervi sia per la scrittura che per il disegno, spero di tirarmene fuori presto. kiss from hell ~ il vostro diavolo della porta accanto.

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Capitolo 7
*** La Notte dell'animo ***





La Notte dell'animo.




Passi felpati, passi allenati all'eleganza del silenzio, dominano indisturbati il sinistro corridoio. Quadri aristocratici e quadri di caccia furtiva nel bosco... uno alla volta vengono illuminati sulla parete dal candelabro, seguiti da un passo dopo l'altro. 
C'è una diversa conoscenza sul valore delle cose la notte... ovvero che sono vuote di valore. Privassimo il mondo della luce del sole e non avrebbero significato alcuno pur in tutta la loro magnificente e laboriosa apparenza, perché niente esiste per sempre, tutto è destinato all'oblio. Tutto niente escluso è destinato a scomparire. Anche la mente umana deve cedere all'oblio del sonno. Sarà per questo che anche l'animo umano si perde così di frequente dalle tenebre che lo circondano?
Alza lo sguardo sulla porta della stanza... all'interno un corpo dorme, vulnerabile nel suo sonno ... un respiro che quasi non si ode, un respiro che ha quasi paura di farsi sentire... più intelligente dell'orgoglioso proprietario che rifiuta di riconoscerla a se stesso. Piega la maniglia spinge leggermente la porta, vive per quel respiro e morirebbe per lo stesso motivo. Nella stanza regna il buio e il silenzio più completo, si avvicina alla debole figura nel letto... immersa fra coperte e cuscini. Una vita così fragile, un corpo così debole... e un animo così insopportabilmente ostinato e crudele. Una mente prevaricante e solida costretta paradossalmente in un corpo delicato di bambino... Quale ingiustizia... devono sopportare questi occhi. Lui e il suo sogno di vendetta, un crudele gioco a scacchi con la corona o forse con l'intera Inghilterra ... quando arriverà la sua soddisfazione?

Un cipiglio profondo adombra lo sguardo del demone... la risposta la conosce fin troppo bene... si siede sulle traboccanti coperte si china sul viso del ragazzo dormiente che è ben lontano dal sembrare un adulto... si è chiesto spesso se non fosse stata una mossa azzardata stipulare un contratto con lui... accarezza il volto giovane e dormiente. In qualche modo rapito da quel volto, molte volte... si è chiesto quando sarebbe arrivata la fine... " arriverò forse a vedere i segni del tempo solcare questo piccolo volto perfetto prima di poter... finalmente ... "
come d istinto, prende un cuscino accanto al volto del ragazzo e lo solleva sopra di esso abbassandolo lentamente sul capo del giovane padrone. Di nuovo, ecco che un respiro flebile esce da quelle piccole labbra dischiuse e invece ne uscì « che stai facendo . » 

Un sorriso gli arcua le labbra demoniache e va elegantemente ad aggiustare il cuscino dietro il capo del ragazzo: « Mi stavo accertando se eravate a vostro agio nel sonno ... dal corridoio, non vi si sentiva respirare. » 
Gli occhi del ragazzo saettano sul volto del demone : « Un vero peccato che le tue speranze siano disattese eh? Prendo il tuo tentativo di soffocarmi nel sonno come un complimento. Ad ogni modo sei un idiota incompetente, non sai nemmeno uccidere un ragazzino quando è più indifeso. »
Il demone avvicina il corpo velocemente a quello del ragazzo bloccandolo sui cuscini, sfiorando dolcemente il naso con il suo con voce bassa e vellutata « Questa idea mi intriga... le vostre grida soffocate... la vostra lotta con questo corpo debole e inutile... ma non potrei, anche se volessi... e devo ammettere che in qualche modo questo impedimento mi eccita, signorino »
Il giovane storce il naso: « Sei disgustoso oltre ogni immaginazione, togliti dalla mia vista ed esci da questa stanza prima che la tua perversione mi si attacchi nel sonno. »
il servitore arretra chinando il capo e scendendo dal letto mantiene un sorriso di circostanza : 
« Credo sia troppo tardi per questo. »
Stizzito il giovane signore si volta di spalle incurante 
« Attieniti a quelli che sono i tuoi doveri, spero che tu non abbia di che pentirti... per non aver portato la tua codarda e perversa iniziativa fino in fondo »
Il maggiordomo uscendo si ferma sulla soglia con gli occhi velati di impazienza.
« Non credo che accadrà, ben altri progetti in mente per lei, buonanotte signorino »





***


Decisamente una role strana e diversa dal solito... so che sono autoconclusive per lo più. ma preferisco tutelarle visto che dal mio punto di vista racchiudono qualcosa di unico ed interessante.

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Capitolo 8
*** per vostro desiderio ***



Per vostro desiderio.




* Mi alzai dalla polvere perfetto nel silenzio. Terrificante come un dio oscuro.Vestito solo di vane speranze e di immaccolata apparenza. Mi presentai nel mio impeccabile completo mentre le dita scorrevano a sistemare il bavero e scuotere via dalle spalle anni di attesa.* 

Spiegatemi, il motivo dell'avermi voluto qui come vostro incubo. 
A camminare fra voi. 

* Passeggiando per la stanza sistemavo con estrema cura il polsino bianco della camicia così in contrasto con il nero della divisa. Così in contrasto con la mia stessa natura. *

Perché, mi sono sempre chiesto, avete scelto me come vostro castigo.

* Rassetto il guanto sinistro strettamente anche esso decantava un volgare candore, che avevo sempre trovato ironicamente squallido su di me. *

Perché avete fatto di me la vostra miseria e carestia, il vostro desiderio e il vostro tormento.

* Sul viso mi sorge un sorriso debole, i miei occhi forse in quell'istante trasmettevano clemenza mentre parlavo. Ma sapevo di mio, di aver sempre trovato la compassione perfettamente inutile e riprovevole. Una indesiderata sconosciuta. *

Tremate appena fate il mio nome. Ma così mi avete voluto voi, vostro servo, vostro infido tentatore, fatto delle vostre stesse macabre passioni e paure. 

* Mi affaccio alla finestra come pronto ad un salto. La libertà fuori da quella stanza o la promessa di un altra dolce prigionia che mi attendeva. 
Questo nessuno poteva dirlo. *

Vita e carne. Sangue e peccato. 

Questo forse fa di me di classe un mostro. Un demonio. 
O forse proprio questo, fa di me, il primo di voi. 
Che può comprendervi davvero.

* Porgo la mano verso l'esterno, verso l'oblio. 
Con occhi color sangue frementi e fissi sull'abisso. *

Quindi non stupitevi ... non c'è motivo di resistermi. 
Cadete semplicemente, cadete con me anime perdute ... anime dimenticate da Dio.



***

Pezzi di role, che faccio e poi raccolgo.
Ah si... cerco un Ciel che mi tenga testa, o che pensa di riuscire a strapparmi un emozione. Che sia pronto a role accese e impegnative(o disposto a provare).  Se mi leggi, se mi vedi. Non ti lascerò deluso.
Specialmente se trovi questo di tuo gradimento, contattami.
~ Il vostro diavolo della porta accanto, saluta.

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Capitolo 9
*** L'Informatore ***


 

L'Informatore








Brucia la fiamma della lampada ad olio come se volesse rischiarare lo strano incontro che avveniva in quella stanza.
Fili argentei toccati debolmente brillano come gioielli nella notte mentre il becchino si appoggia alla vecchia e polverosa scrivania. 

-  ... di nuovo qui a pagare un informazione con il vostro corpo, maggiordomo. -

Un ghigno beffardo sfiora il volto appena intuibile sotto quella cascata d argento che lascia scoperto solo il sorriso.
- Così lo fa sembrare qualcosa di rivoltante.
La figura china sulla scrivania fa un breve risata sommessa.
- Potrebbe anche non esserlo.. signor maggiordomo. -

 Il demone inarca un sopracciglio mentre lo osserva mescolare quello che "sembraproprioThèmapotrebbeessereperfettamentequalcos'altro" dentro un contenitore per gli organi disgustoso, perfino per lui, che di cose disgustose ne aveva aveva già viste tante innumerevoli ed incalcolabili. Resta impassibilme mentre le budella rifiutano anche solo di ponderare l'eventualità che voglia veramente consumare un qualche tipo di rapporto con lui.
- Dunque... il mio aspetto suscita il vostro interesse e siete disposto a barattare qualche informazione per esso?

 Il becchino scoppia a ridere lacrimando.
- Solo se potessi permettermi di sezionarlo e infilarlo in una delle mie belle bare con tanto di catene e lucchetti ! -

 Sospira rilassandosi contro lo schienale della sedia, cercando di far passare inosservato quanto la cosa lo disturbasse.

- Mi sembrava che non vi stessi molto a cuore, infatti.
Stavate iniziando a preoccuparmi di dover togliermi i calzoni e mettermi sulle vostre ginocchia. 

Di nuovo l'espressione del servo è una maschera di cera mentre cala il silenzio tra loro due, prima che uno dei due ceda cadendo dalla sedia, non riuscendo più a contenersi. 

- TU. TU. VUOI FARMI MORIRE!!
BWAHAHAHAHAHA-HAHAHAHAHAAAAAAAAAAAAAAAH !! -

La risata esplode fuori dal negozio spaventando qualche ratto che corre a rifugiarsi nei vicoli, mentre il maggiordomo si batte dolcemente il palmo contro l'orecchio per riacquistare l'udito. L'uomo risale a fatica dalla sedia asciugandosi le lacrime sulla manica. 


- Ti odio, sul serio. Un comico nato.
Avanti che tipo di informazione serve al nostro piccolo conte.. ?




 

***

Role.. ispirata da questa immagine spero vi piaccia.

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Capitolo 10
*** pezzi di role 02. ***


Questa volta è un pezzo di ciel.. è vero che bisogna essere sempre originali ma rivisitare un determinato evento, non è detto che sia una scelta così errata. ~ pezzi di role 02.



I polpastrelli scorrono sul pavimento freddo. La guancia poggiata sul marmo gelido ne saggia l'amabile superficie liscia mentre si concede un silenzioso respiro.
L'occhio destro vaga nel buio alla ricerca di qualche dettaglio. Faticosamente si abitua alla penombra iniziando ad intravedere la sagoma di qualche mobile, non riuscendo però a riconoscerne nessuno. Un torpore alle braccia e una protesta da parte
 dei muscoli, lo riporta velocemente alla realtà.
Quella non poteva essere di certo la sua stanza. 
Le mani sfioravano il pavimento come un lato del corpo, ma per il resto era legato, braccia e gambe. Ah, certo ... L'italiano. 
Come se avesse udito quel pensiero, un lento dolore alle labbra aveva ripreso a pulsare... fino a risultare abbastanza fastidioso. La lingua saggia l'angolo destro delle labbra sentendo il rilievo di una cicatrice. Un taglio all'interno della guancia probabilmente fatto con i denti nel momento in cui l'aveva colpito di netto al viso... a cui era succeduto anche qualcos'altro...? Da quando tempo era steso in quel posto? Cercò di mettersi in ginocchio ma... i muscoli addominali gli dolevano, contusioni, una conferma ai suoi flebili ricordi in cui sferravano dei calci al suo addome. Comunque doveva essere una stanza per gli ospiti... dubitava che rapendo qualcuno quell'italiano avesse l'esigenza di fargli occupare la sua stanza patronale.. Inspira profondamente. 
Quel pomeriggio era iniziato piuttosto male... ma non doveva essere passato così tanto tempo, no? ...comunque, l'odore di quell'ambiente chiuso e buio gli diceva che era ben lontano dalla sua magione.. E ben lontano dal suo servitore. 

Ad ogni modo... ci stava mettendo troppo, dovunque esso fosse..





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Detesto perdere cose come queste. Potrebbero essere trampolini di partenza per grandi cose. Per il resto, grazie di essere passati per le mie " oscure confidenze ", il vostro diavolo della porta accanto.

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