Once Upon a Castle

di cucciola99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Henry, il figlio del sindaco ***
Capitolo 3: *** Regina: sindaco di Storybrooke o Strega Cattiva??? ***
Capitolo 4: *** Sei aperta a idee stupide come l'ultima volta? ***
Capitolo 5: *** Storybrooke è più di quel che sembra ***
Capitolo 6: *** Grazie castle per avermi evitato una brutta caduta ***
Capitolo 7: *** Doveva combattere per un NOI ***
Capitolo 8: *** Avremo anche noi il nostro lieto fine ***
Capitolo 9: *** Non temere Castle, ci sono io a proteggerti! ***
Capitolo 10: *** Una strana visione ***
Capitolo 11: *** Realtà o fantasia? ***
Capitolo 12: *** Una camera matrimoniale ***
Capitolo 13: *** Cioccolata ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


  

Prologo

 

"Castle, ma dove ci stai portando?" Chiese la detective arrabbiata perchè lo scrittore sembrava non avere idea di quello che stava facendo.

"Ehm... l'altro giorno ti ricordi che ho fatto una gita nel Maine?" Chiese Castle e una volta ricevuta una risposta affermetiva da parte di Beckett continuò.

"Bene, girando vicino Boston ho trovato un posto molto interessante, si chiama Storybrooke e sembra di essere in un libro di favole nella realtà però c'è una torre con un orologio che non funziona." Spiegò Rick eccitato.

"Stai scherzando spero." Disse Kate guardandolo scioccata.

"No, ho già trovato un posto bellissimo dove prendere alcune camere per dormire: al Granny's B&B, 910 Unknown St." Esultò Castle saltellando sul sedile.

"Andiamo, Castle. Non mi dire che mi hai fatto prendere due settimane di ferie per venire con te in una cittadina speruta del Maine!" Sbottò irritata Kate quasi urlando.

"Non credevo ti desse così fastidio." Rispose Rick con occhi da cucciolo.

"Non mi da fastidio è solo che..." La detective smise di parlare quando vide il malconcio cartello che indicava l'inizio della cittadina.

"E' solo che..." La spronò a continuare Castle.

"Niente, niente. Dai, andiamo. E' ancora giorno e voglio approfittane per guardarmi in giro." Si rassegnò Beckett scendendo dalla macchina che Castle aveva parcheggiato in una strada di Storybrooke, quindi ben oltre il cartello.

"Vieni, ti faccio strada." Disse Castle dopo aver sceso le valige dalla macchina e aver porto a Beckett la sua.

"Conosci già bene la strada?" Chiese stupita Kate cominciando a camminare dietro di lui.

"Sì, non è difficile. E' come se la sapessi da sempre." Rispose Rick con ovvietà.

"E conosci qualcuno?" Continuò a chiedere Beckett curiosa di sapere quanto Castle ne sapesse di quel posto.

"Quando sono venuto l'altra volta ho conosciuto Granny, Ruby, il Signor Gold, David con sua moglie Katherine, Mary Margaret, Emma, Regina e suo figlio adottivo Henry che altri non è che il figlio naturale di Emma e che sostiene che qui siano tutti personaggi delle fiabe e che a tutti quelli che provano ad entrare o a uscire da Storybrooke succedano cose brutte." Spiegò Castle lasciando Beckett a bocca aperta.

"E tu tutte queste persone come le conosci? Ma soprattutto com'è che sai praticamente tutto di questo Henry?" Chiese infatti Kate ancora sbalordita.

"Non è difficile, la città è piccola e tutti parlano di tutti." Rispose Rick come se fosse naturale.

"Ok. Ci rinuncio, non capirò mai niente in tutto questo macello." Si rassegnò Kate sbuffando e entrando con Castle nel Bed and Breakfast di Granny.

"Buongiorno, Granny!" Salutò Castle allegro.

"Buongiorno, Richard!" Salutò Granny a sua volta.

"Possiamo avere due stanze?" Chiese lo scrittore sorridendo.

"Certo che potete! Pagate alla fine del soggiorno, Ruby vi accompagnerà alle camere." Rispose allegra Granny porgendo allo scrittore e alla detective due chiavi.

"Seguitemi, prego." Li esortò Ruby andando avanti.

"Grazie." Risposero i due all'unisono guadagnandosi un'occhiata maliziosa da parte di Granny.

Una volta arrivati nelle camere posarono le valigie dentro, le svuotarono e si fiondarono fuori, dove arrivarono nello stesso istante, neanche fossero sincronizzati.

"Castle..." Cominciò la detective sbalordita di nuovo.

"E' pazzesco!" Esclamò lo scrittore riferendosi al fatto che erano usciti nello stesso momento.

"Sì, lo so!" Gli risposeKate col suo stesso tono.

"Forza, andiamo. Ti faccio fare un giretto di Storybrooke, almeno così conosci qualcuno." Propose Castle trascinando Beckett per un braccio fuori dall'edifico facendola quasi cadere.

 

NOTE DELL'AUTRICE: sono tornata con una nuova storia! Vi piace l'idea? Questo devo dire è uno dei capitoli che più mi convince anche se in effetti proprio un capitolo non è... è un prologo, ecco.

Da oggi pubblicherò ogni Mercoledì, quindi settimanalmente e spero di avere il tempo per mettervi il previously, a volte non ricordo nemmeno io cosa avevo scritto nel capitolo precedente! xD

Alla prossima settimana!

Baci

Cucciola99

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Capitolo 2
*** Henry, il figlio del sindaco ***


  

Henry, il figlio del sindaco

 

"Ahia, ahia, ahia! Castle, mi stai facendo male! Lasciami!" Strillò Kate cercando di liberarsi dalla stretta dello scrittore.

"Oh, scusa." Si affrettò a dire Castle lasciandole il braccio.

"Tranquillo, non ti uccido per stavolta se è questo che stai pensando." Lo rassicurò Kate sorridendo e dandogli un amiche vole buffetto sul braccio.

"Oh... non credere che mi dispiacerebbe se lo facessi tu..." Le rispose lui malizioso.

"Castle!" Lo rimproverò la detective senza però riuscire a nascondere un sorriso.

"Andiamo, lo sai bene che ti piacerebbe." Continuò lui sempre più malizioso facendole andare le guance a fuoco.

"Nei tuoi sogni, Castle!" Lo canzonò.

"Lì sicuramente..." Rispose sottovoce lo scrittore sorridendo malizioso.

Castle la portò a conoscere Emma, in fondo le due donne facevano lo stesso lavoro ed avevano due caratteri forti, sarebbero andate d'accordo.

"Ciao, Emma!" Salutò Castle entrando nell'ufficio della donna.

"Ciao, Castle!" Salutò lei a sua volta sfoderando un sorriso.

"Emma, questa è Kate, la detective alla quale mi sono ispirato. Kate, lei è Emma, lo sceriffo di Storybrooke." Le presentò lo scrittore pregando che la detective non lo uccidesse perchè l'aveva chiamata Kate.

"Piacere." Disse Kate porgendo la mano a Emma.

"Piacere mio." Rispose Emma stringendo la mano di Kate.

"Castle...- cominciò Kate girandosi verso di lui con fare minaccioso -oggi è la seconda volta che ti grazio per qualcosa che non dovresti fare. Chiamami di nuovo Kate e ti uccido." Finì minacciosa senza però riuscire a nascondere un sorriso.

"Ho un po' di tempo libero, vi va di venire a bere qualcosa con me?" Propose Emma per salvare Castle dalle grinfie di Beckett che sembrava volesse davvero ucciderlo.

"Volentieri!" Accettarono i due rispondendo all'unisono come sempre.

I tre uscirono dall'edificio e si diressero verso il Granny's dinner e quando entrarono si sedettero a un tavolino.

"Cosa vi porto?" Chiese Ruby una volta avvicinatasi al tavolo.

I tre si guardarono e pensarono che tre caffé andassero bene.

"Tre caffé, grazie Ruby." Disse Emma sorridendo.

"Arrivano subito." Rispose la ragazza allontanandosi.

"Oh, c'è Henry!" Esclamò Emma facendo un cenno con la mano al bambino.

"Emma!" La salutò il bambino avvicinandosi a lei.

"Henry, ti ricordi di Richard?" Chiese Emma a Henry che fece cenno di sì con la testa e allora la ragazza continuò.

"Bene, è venuto qui per passare un po' di tempo a Storybrooke ed è venuto con Kate. E' una detective di New York."

"Ciao, Henry." Salutarono Kate e Rick all'unisono, di nuovo.

"Come avete fatto ad entrare a Storybrooke? Nessuno può entrare o uscire da qui!" Esclamò Henry sbalordito.

"Come sarebbe che nessuno può entrare o uscire da qui?" Chiese curiosa la detective.

"Qui tutti sono personaggi delle favole che mia madre, la strega cattiva, ha imprigionato qui per vendicarsi di Biancaneve, la maestra Mary Margaret, ma non ha tenuto in conto che Emma, la figlia di Biancaneve, sarebbe tornata per sconfiggerla. Nessuno può entrare o uscire da qui perchè a chi ci prova accadono degli incidenti provocati dal sortilegio che la Strega Cattiva ha lanciato nel regno delle favole." Spiegò il bambino convinto di quello che diceva.

"E tu tutto questo come lo sai?" Chiese Castle anche lui incuriosito.

"L'ho dedotto dal libro che mi ha regalato la maestra Mary Margaret." Spiegò ancora Henry, contento che qualcuno oltre Emma stesse a sentire quella che lui pensava essere la verità su Storybrooke.

"E sentiamo, se tua mamma è la strega cattiva, Emma è la figlia di Biancaneve e la tua maestra è Biancaneve tu perchè sei contro tua madre?" Chiese Kate cominciando a interessarsi veramente a quello che Henry raccontava.

"Perchè lei non è la mia vera mamma, è Emma." Sputò Henry tutto d'un fiato.

"Ok... ma degli altri abitanti di Storybrooke che mi dici?" Continuò Beckett, volendo vedere fin dove si spingeva tutto questo.

"Guardati intorno. Dove siamo adesso?" Chiese Henry spinendo la detective ad indovinare chissà quale personaggio delle favole.

"Al Granny's dinner, ma che c'entra?" Rispose la detective un po' stranita.

"Giusto, siamo al Granny's dinner. Dimmi, chi aiuta Granny qui?" Chiese ancora Henry ignorando la domanda della detective.

"Ruby." Si limitò a rispondere Kate comprendendo che non avrebbe ricevuto risposta dal bambino.

"Sai qual'è l'oggetto preferito di Ruby? Un lupo di vetro rosso. Ora dimmi, tutto questo a chi ti fa pensare? Dimmi chi sono nelle favole Ruby e sua nonna." La spronò Henry guardandola in tono di sfida. La detective ci pensò un attimo.

"Cappuccetto rosso e sua nonna!" Esclamò Beckett battendosi una mano sulla fronte.

"Esatto!" Rispose il bambino felice che Kate avesse capito dove voleva andare a parare.

"Voi due mi spaventate." Disse Castle scostandosi leggermente da Beckett come a tentare di evitare un imminente pericolo.

"Nahh, non sono così spaventosi." Sottilizzò Emma accompagnando alla frase un gesto della mano come a dire 'lascia perdere'.

"Ma se tutto questo è vero noi perchè siamo potuti entrare a Storybrooke?" Chiese Castle che cominciava anche lui a interessarsi all'argomento.

"Secondo questa teoria dovreste essere personaggi delle favole." Pensò Emma ad alta voce.

"Sì ma... non dovremmo vivere qui?" Rispose Kate, logica come sempre.

"In effetti dovreste..." Intervenne Henry.

"Ma allora... noi chi siamo?" Chiesero scioccati all'unisono Rick e Kate guardandosi sbigottiti, la teoria di Henry aveva conquistato e convinto entrambi.

 

NOTE DELL'AUTRICE: buonasera a tutte! Lo so, pubblico tardi ma che ci volete fare se non ho avuto un attimo libero? Non ho molto tempo neanche adesso perciò vi saluto e vi do appuntamento al possimo capitolo!

Baci

Cucciola99

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Capitolo 3
*** Regina: sindaco di Storybrooke o Strega Cattiva??? ***


  

Regina: sindaco di Storybrooke o Strega cattiva???

 

"Non ne ho idea..." Esordì Henry confuso.

"Un momento... non dovresti essere a scuola?" Chiese a quel punto Emma che non si era accorta fino a quel momento che era orario scolastico.

"No, oggi è vacanza. La scuola è chiusa oggi." Spiegò il bambino felice.

"Ma allora dov'è Mary Margaret?" Chiese ancora Emma preoccupata.

"L'ho vista prima, stava parlando con David." Disse Henry per rassicurare Emma, in fondo era vero quello che stava dicendo.

"Ok. Comunque, torniamo a noi. Come mai siete venuti qui?" Rispose Emma tornando a rivolgere l'attenzione ai due 'forestieri'.

"LUi ha scoperto questo posto per caso, gli è piaciuto, è tornato a New York e mi ha trascinata qui a tradimento." Spiegò Kate sorridendo.

"Come sarebbe a dire a tradimento?" Chiese stupita Emma.

"Sarebbe a dire che mi ha detto che mi portava alla presentazione di un suo nuovo libro in campagna. Non ho idea di come possa esserci cascata." Rispose Kate alzando gli occhi al cielo.

"A volte capita." Pensò ad alta voce Emma sorridendo.

A quel punto Ruby tornò con i tre caffé che avevano ordinato prima e il gruppetto di adulti si mise a sorseggiarli in silenzio mentre Castle e Beckett si scambiavano occhiate di sottecchi ed Emma era concentrata su una qualche teoria contorta che potesse reggere tutta quella storia dei due che riuscivano a entrare a Storybrooke, in fondo adesso lei era pienamente convinta di quello che diceva Henry, aveva visto con i suoi occhi quello che succedeva a chi provava a uscire da Stroybrooke e il fatto che il B&B di Granny fosse sempre vuoto era la prova che lì non ci andasse mai nessun forestiero. Nel frattempo Henry scrutava il libro di favole in cerca di una spiegazione che non trovava.

In quel preciso istante entrò Regina che si avvicinò a passo svelto a Henry, seduto accanto ad Emma e rivolto verso la porta.

"Henry, ti avevo detto di rimanere a casa a fare i compiti, non di andare in giro!" Sbottò il sindaco arrabbiata, ma si pietrificò sul posto quando, arrivata accanto al bambino, vide in faccia la detective. Sembrava proprio... no, non poteva essere lei! Il tempo per QUELLA PERSONA era trascorso, non si era fermato come a Storybrooke.

"E lei chi è?" Chiese Regina, uscita dallo stato di trance in cui era caduta.

"Io sono la detective Beckett, polizia di New York. Siamo venuti qui per fare una vacanza. Piacere di conoscerla." Si presentò Beckett porgendo la mano al sindaco che la strinse, anche se un po' agitata.

"Piacere mio, io sono il sindaco di Storybrooke." Si presentò a sua volta Regina.

"Mi auguro che passiate del tempo piacevole qui. Arrivederci." Si congedò a quel punto il sindaco prendendo per mano Henry e portandolo via mentre questo salutava con l'altra mano il gruppetto ma soprattutto Emma.

"Ora anche tu hai conosciuto Regina, quella donna è insopportabile!" Esordì Emma rivolta a Kate non appena fu sicura che la 'Strega' se ne fosse andata.

"In effetti ho capito subito perchè Henry la considera la strega Cattiva, non mi sembra che quella donna abbia un cuore." Scherzò Kate ridendo.

"Mi sa invece che è proprio perchè ha un cuore che tutti i personaggi delle favole si trovano qui." Riflettè Emma ad alta voce.

"Forse. Un secondo, tu sei la madre naturale di Henry, giusto?" Chiese conferma la detective.

"Sì, esatto." Rispose secca Emma non capendo dove Beckett volesse andare a parare.

"Adesso una domanda mi assale: tu hai sempre vissuto qui?" Chiese Kate.

"No, io vengo da Boston. E' stato Henry a venirmi a cercare lì il giorno del mio ventottesimo compleanno." Spiegò Emma.

"E perchè proprio quel giorno?" Chiese più a se' stessa che a Emma la detective.

"Secondo Henry il maleficio è stato lanciato dalla Strega nel regno delle favole esattamente il giorno in cui sono nata io e che sarebbe potuto essere spezzato solo dalla salvatrice che sarebbe arrivata esattamente ventotto anni dopo." Spiegò Emma come se tutto quello che stava dicendo fosse assolutamente normale.

"Beh, detto così non fa una piega." Pensò ad alta voce Castle.

"In effetti non fa una piega ma è tutto così... surreale!" Esordì Kate confusa.

"Certo però hai visto la faccia che ha fatto Regina quando ti ha vista? Insomma secondo la storia di Henry dovrebbe essere quella che ricorda tutto e ha fatto una faccia... come se ti conoscesse già." Riflettè a voce alta Emma.

"Cosa pensi di fare? Combattere una guerra a incrocio tra il mondo reale e quello delle favole?" Chiese Castle scherzando alla detective.

"Se proprio devo..." Rispose la detective roteando gli occhi.

"Davvero? Con le spade d'oro, i draghi sputafuoco, le streghe, le fate, i principi, le principesse, i maghi, gli scettri preziosi, le lampade incatate, i tappeti volanti e i portali magici per passare da un mondo all'altro?" Chiese Rick eccitato.

"Ahahahahahah!!!! No, stavo scerzando!" Rise di gusto la detective.

"Io dico invece che ci sarà una battaglia magica per spezzare il sortilegio, battaglia nella quale tutti ricorderanno chi sono e si schiereranno da una parte o dall'altra." Scherzò Castle, e ancora non sapeva quanto avesse ragione...

 

NOTE DELL'AUTRICE: puntualissimo, ecco a voi il secondo capitolo! Non ho molto da commentare, non ho il tempo xD tutta colpa della tesina per quei cavolo di esami di terza media xD

Alla prossima settimana con il terzo capitolo di "Once Upon a Castle"!

Baci

Cucciola99

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Capitolo 4
*** Sei aperta a idee stupide come l'ultima volta? ***


  

Sei aperta a idee stupide come l'ultima volta?

 

"Quindi tu credi che alla fine di tutto questo ci sarà una battaglia interdimensionale?" Chiese Emma stupita dall'eccessiva fantasia dello scrittore che, era certa, sarebbe stata decimata pure da Henry.

"Andiamo, non vi piace l'idea?" Chiese Rick con occhi da cucciolo sperando di colpire almeno il cuore della detective.

"No." Risposero le due donne all'unisono dandosi il cinque.

"Antipatiche! Ma neanche un pochino?" Chiese lo scrittore sempre mantenendo quegli occhi da cucciola che facevano sciogliere Kate.

"Forse..." Cominciò Emma facendo finta di dare una possibilità a ciò in cui credeva Rick.

"Assolutamente no!" Esclamò la detective ridendo.

"Perchè siete d'accordo che siamo tutti siamo personaggi delle favole che sono stati mandati qui dalla Strega Cattiva che ha fermato il tempo qui ma non volete credere nell'eventualità di una guerra inter-dimensionale?" Chiese irritato lo scrittore.

"Andiamo, non è che non ci vogliamo credere, in questo momento sono aperta a idee stupide, ma diciamo che non ci speriamo." Spiegò Kate sorridendo.

"Sei aperta a idee stupide come l'ultima volta?" Chiese Castle con malizia.

Kate cercò di ricordare quando avesse detto quella frase quando un fiume di ricordi le invase la mente. Ricordi di lei e Castle in macchina che cercano un modo per passare la guardia e salvare Ryan ed Esposito, loro due abbracciati che fingono di essere ubriachi, la guardia che non ci casca, lei che cercha di prendere la pistola, lui che la blocca, poi le prende il viso e la bacia, poi loro che si staccano e lei che lo bacia di nuovo. Si blocca a pensare alle labbra di Rick sulle sue, quel sapore, quelle emozioni che mai nessuno prima le avevano fatto provare, tutto questo la fa tremare solo a ricordarlo.

"Beckett... Beckett... Kate!" La voce di Emma la fa sobbalzare e Kate scuote la testa per riprendersi.

"Sì, scusa. Dicevi?" Disse Kate diventando rossa in viso.
"Niente, dicevo solo che potrei portarvi, soprattutto portarti, a fare un giro e a conoscere qualcuno." Disse Emma.

"Certo!" Accettò Kate felice di avere una scusa per distrarsi.

"Fantastico! Allora paghiamo e andiamo." Esclamò Emma alzandosi e andando a pagare aggiungendo che avrebbe offerto lei e che nessuno doveva contestare.

Una volta fuori Emma li portò dal Signor Gold, al banco dei pegni. Niente agli occhi della detective faceva sembrare quell'individuo un personaggio delle favole, avrebbe dovuto parlare con Henry più tardi, semmai ne avesse avuto la possibilità.

"Buongiorno, signor Castle. Ho il piacere di rincontrarla. Invece lei, signorina. Con chi ho l'onore di parlare?" Chiese galante lo strano individuo.

"Detective Katherine Beckett, polizia di New York. Può chiamarmi Kate." Si presentò Kate ignorando la quasi irritante galanteria dell'uomo di fronte a lei.

"Ehi! A me non hai mai detto che ti potevo chiamare Kate!" Esclamò offeso Rick.

"Lo fai lo stesso e, comunque, puoi già ringraziare che ti conceda l'onore di essere la tua musa." Scherzò la detective ridendo.

"Sul fatto che sia un onore ci puoi scommettere..." Sussurrò Castle all'orecchio di Kate facendola rabbrividire per l'emozione.

"Dunque, deduco che rimarrete qui per un po', giusto?" Azzardò Tremotino, ehm... il signor Gold.

"Esattamente." Rispose fredda Beckett, in fondo perchè dare confidenza a un tipo che non la convinceva?

"E posso azzardarmi a chiedervi quanto rimmarrete a Storybrooke?" Chiese gentilmente l'uomo.

"Non lo sappiamo ancora ma al massimo due settimane, sa la detective Beckett si è presa giusto quel tempo di ferie." Rispose velocemente Castle mettendosi davanti a Kate per evitare che dicesse qualcosa di scomodo infastidita dai modi irritantemente gentili del proprietario del banco dei pegni.

"Oh, capisco. Bene, spero passiate un piacevole soggiorno. Ora avrei da fare, quindi se voleste uscire mi fareste un grandissimo favore. Arrivederci." Li congedò freddamente il signor Gold, insospettendo ancora di più Beckett.

"Sono sicura che sappia qualcosa di scottante su questo posto, non mi convince affatto." Rifelettè ad alta voce la detective appena usciti dal banco dei pegni.

"Sì, è da un po' che sono convinta che sappia fin troppo i Storybrooke e non ha paura a farlo intendere." Rispose Emma pensierosa.

"Che intendi dire?" Chiese stupita la detective.

"Vedete, prima al mio posto c'era lo sceriffo Graham ma è morto d'infarto un po' di tempo fa, giusto quando stava ricordando qualcosa che evidentemente era scomoda per chi sta in alto." Raccontò Emma con le lacrime agli occhi facendo bene intendere che chi stava in alto era proprio il sindaco Regina.

"Ed esattamente come... come ha iniziato a ricordare?" Chiese Kate timida.

"Baciandomi." Confessò Emma, gli occhi erano bassi, le lacrime, lente e silenziose, le rigavano le guance.

 

NOTE DELL'AUTRICE: ciaoooo!!! Scusate per l'immenso ritardo ma proprio me l'ero dimenticato, poi sono andata in gita e poi... poi basta! xD

Comunque, se ho cose da dire ve le dico nel prossimo capitolo che arriva tra poco!

A dopo!

Anna

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Capitolo 5
*** Storybrooke è più di quel che sembra ***


  

Storybrooke è più di quel che sembra

 

"Dai, non ci pensare più. Vedrai che tornerà tutto a posto." Cercò Kate di rassicurare Emma.

"Non è vero, lei è troppo forte! Graham sosteneva che lei avesse il suo cuore, che quello che sentivo battere io fosse semplicemente un'illusione e che fosse per questo che non riusciva a provare emozioni!" Quasi urlò Emma scoppiando in lacrime.

"Fatti forza, vedrai che ce la faremo." Continuò Kate sorreggendo la donna.

"Ma crediamo davvero tutti in quello che dice Henry?" Chiese sorridendo Emma.

"Henry è un ragazzo intelligente, non si basa tutto su un libro di fiabe e hai visto perfettamente che ci sono certi particolari che non possono far altro che essere oggettivi." Le sorrise Beckett convinta di quello che diceva e facendo sorridere ancora di più Emma.

"Grazie, Kate." Ringraziò la donna abbracciando la detective.

"Figurati." Le rispose Kate ricambiando l'abbraccio.

"Andiamo, forza. Ti faccio conoscere Mary Margaret." Disse Emma una volta staccatasi dall'abbraccio.

"Da che parte?" Chiese allegra Beckett a Emma.

"Di qua, a quest'ora dovrebbe essere a casa, di solito è sempre lì la mattina quando la scuola è chiusa." Disse Emma cominciando a fare strada.

"E tu come lo sai?" Chiese curioso lo scrittore che non riusciva mai a farsi gli affari suoi.

"E' anche casa mia, ovvero, Mary Margaret mi ospita a casa sua da quando regina mi ha sfrattata dal B&B di Granny." Spiegò la donna guardando il pavimento.

"Non sembra che tu e Regina andiate molto d'accordo, vero?" Chiese Kate che, da brava detective qual'era, aveva capito immediatamente che il rapporto tra Emma e il sindaco non era dei migliori.

"Già. Vuol far sembrare che sia arrabbiata perchè crede che io voglia Henry tutto per me e che stia cercando di farle volere male da Henry ma secondo me c'è qualcos'altro sotto." Disse Emma riflettendo.

"Non credo che sia soltanto perchè ha paura che Henry voglia più bene a te che a lei perchè qualsiasi cosa faccia sa bene che non lo può impedire, secondo me invece ha paura che insieme ad Henry tu possa scoprire qualcosa di pericoloso per lei e per il suo sortilegio." La spalleggiò Kate sempre più convinta che a Storybrooke ci fosse molto di più di quanto non sembrasse.

Camminarono per un po' e giunsero a casa di Mary Margaret ed Emma che li fece salire ed aprì la porta chiamando Mary Margaret per dirle che le voleva far conoscere delle persone ma non riusciva proprio a vederla poi capì. La dolce maestrina delle elementari era andata dal suo 'Prince Charming', David, ovvero il marito della migliore amica di Regina.

"Mi sa che non è in casa. Quando torna ve la presento, nel frattempo accomodatevi pure." Disse Emma indicando le sedie attorno al tavolo.

"Grazie. Posso farti una domanda, Emma?" Chiese Castle una volta che si furono seduti.

"Certo, dimmi." Rispose Emme sedendosi a sua volta.

"Come pensi di sconfiggere Regina?" Chiese Kate, anticipando lo scrittore che sgranò gli occhi perchè la detective aveva capito esattamente cosa lui volesse chiedere ad Emma.

"Devo dare a tutti il lieto fine, quindi devo rendere felici tutti anche se non credo assolutamente che Regina sia compresa." Spiegò la donna portandosi una mano al mento e alzando gli occhi, pensando.

Cominciava a regnare il silenzio nella stanza quando la porta dell'abitazione si aprì ed entrò Mary Margaret, subito salutata da Emma e da Castle e presentata a Kate. Il gruppetto cominciò subito a chiacchierare del più e del meno, conoscendo sempre più cose dell'altro e anche la dura e fredda detective Beckett riuscì a lasciarsi andare.

"Mary Margaret, oggi abbiamo per così dire incontrato Henry e... diciamo che siamo tutti e tre fermamente convinti che la teoria che ha elaborato grazie al libro che gli hai dato sia più che giusta." Disse a un tratto Emma con tono fermo.

"E quindi?" Chiese Mary Margaret stupita.

"Tu sei Biancaneve, io tua figlia, Ruby e Granny cappuccetto rosso con la nonna, loro due altri personaggi delle favole che però non conosciamo, Regina la Strega Cattiva, nessuno può entrare o uscire da Storybrooke, qui siamo solo personaggi delle favole trasportati nel mondo reale e io per far tornare tutto com'era devo dare a ognuno il suo lieto fine." Sintetizzò Emma velocemente. Ce ne sarebbe stato di lavoro da fare in quelle due settimane per sconfiggere Regina.

 

NOTE DELL'AUTRICE: sì, lo so. Il titolo non c'entra molto ma mi piaceva, e poi è solo un titolo, accidenti!

Sono stanca e domani devo andare a scuola, poi come se non bastasse l'insegnante del corso d'inglese mi ha fatto una storia oggi... e pure mia mamma non scherzava...

They were right, my dear friend!

To', guarda un po' chi si rivede! Vai viaaaaaaaa!!!!

Bonsoir!

Vatinni pure tu! Andate via tutti, non c'è niente da vedere se non un'autrice isterica in ritardo con le pubblicazioni xD

Alla prossima settimana (speriamo xD)

Baci

Anna

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Capitolo 6
*** Grazie castle per avermi evitato una brutta caduta ***


  

Grazie Castle per avermi evitato una brutta caduta

 

"Come pensi di fare?" Chiese Mary Margaret ad Emma.

"Non lo so, credo sia tutto scritto nel libro." Riflettè Emma ad alta voce.

"Quindi... il lieto fine sarebbe?" Chiese Kate confusa.

"Ma non le conosci le favole? E vissero per sempre felici e contenti." Rispose Rick guardando Kate.

"Questo lo so, intendevo dire che dovremmo sapere il lieto fine di tutti e non è semplice." Esordì la detective.

"Questo non è vero! Il nemico viene sconfitto eil principe sposa la principessa, così vanno tutte le favole che si rispettino." Disse lo scrittore convinto.

"Evidentemente queste non erano favole da rispettare..." Sospirò la maestra.

"Non dire così, vedrai che troveremo il lieto fine a tutti." La rassicurò ferma lo sceriffo.

"Quanto tempo abbiamo?" Chiese allora Mary Margaret riferendosi a quando sarebbero dovuti partire Rick e Kate.

"Un massimo di due settimane." Rispose Beckett passandosi una mano tra i capelli.­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­

Dovevano assolutamente farcela in quel lasso di tempo, era una questione di vita o di morte in un certo senso. Regina era pericolosa ma era anche intelligente e non si sarebbe fatta fregere facilmente. Avevano bisogno di un piano semplice, conciso, schematico ma soprattutto pratico, qualcosa che permettesse loro di vedere a che punto fossero arrivati, a chi avessero dato il lieto fine. A loro serviva una lista e fu ciò che stilarono, con qualsiasi nome possibile e immaginabile all'interno di Storybrooke, ma senza dimenticarsi neanche dei due nuovi arrivati. Aveva inizio la lotta per il lieto fine, aveva inizio la fine dell'impero di Regina e l'inizio della vendetta di Emma Swan. Il primo passo era capire chi nel mondo reale era chi nel mondo delle favole e l'elenco si presentava più o meno così:

 

Mary Margaret/Biancaneve

Emma Swan/Figlia di Biancaneve

Ruby/Cappuccetto Rosso

Granny/Nonna di Cappuccetto Rosso

Regina Mills/Strega Cattiva

Signor Gold/

Archie/Grillo Parlante

David/Principe Azzurro (Biancaneve)

Kathrine/Promessa Sposa di Azzurro

Kate/

Rick/

Sidney Glass/

Ashley/

Ragazzo di Ashley/

Henry/Figlio di Emma quindi nipote di Biancaneve

 

"Manca qualcuno?" Chiese Kate.

"Non credo ma nell'eventualità la lista è allungabile." Rispose Emma guardando attentamente il foglio che aveva in mano.

"Ma adesso che dovremmo fare?" Chiese Castle confuso da tutti quei nomi, lui andava per le cose semplici.

Un silenzio di tomba s'impadronì della stanza, nessuno aveva la risposta adatta alla domanda dello scrittore.

"Un passo alla volta, grazie!" Esclamò a un certo punto Beckett facendo ridere gli altri attorno al tavolo.

Si misero a studiare quella lista per ore riuscendo a capire l'identità soltanto di Ashley e del suo ragazzo, rispettivamente Cenerentola e il suo principe, ma degli altri, e in particolare di Kate e Rick, non sapevano nulla. Castle e Beckett vennero invitati a cena da Mary Margaret ed Emma e continuarono tutti e quattro senza sosta a formulare strane teorie su chi fossero le quattro persone rimanenti bianche nella lista e soprattutto su come fare a dare un lieto fine a tutti. Come essere sicuri che non ci fosse qualcun'altro che non conoscevano o che si erano dimenticati? Come fare a dare un lieto fine anche a Cappuccetto e sua nonna, dato che non somigliavano affatto a quelle delle favole? Ancora a queste domande non avevano trovato risposta quando fu il momento di congedarsi e per Rick e Kate di tornare al B&B di Granny.

La coppia arrivò all'unico Hotel di Storybrooke e salutando Granny si fiondò su per le scale, tanto che Kate inciampò in un gradino e sarebbe caduta se non fosse stato per Rick che la afferrò tirandola su. Beckett recuperò l'equilibrio e voleva dire qualcosa, almeno per ringraziare lo scrittore ma le parole le morirono in bocca quando il suo sguardo incrociò quello di Rick che le cinse i fianchi per non farla scappare via. A sua volta Kate gli allacciò le braccia dietro il collo e sorrise, era proprio quello che voleva, poi un attimo di lucidità in quel paradiso: che stava facendo? Lo stava per baciare, questo era certo. Era proprio quello che voleva? Assolutamente sì. Ma se mai fosse entrata in quel vortice, sarebbe stata sicura di non soffrire? Sarebbe mai potuta uscirne? No ad entrambe le domande. Ma allora perchè lo stava facendo? Perchè aveva perso il pieno controllo di se' e questo non era affatto un bene.

Mentre pensava questo avevano entrambi chiuso gli occhi e ormai macavano pochi centimetri prima che le loro labbra si toccassero ma la detective si ritrasse di colpo come folgorata da un fulmine.

"G-grazie Castle p-per avermi evitato una brutta caduta" Balbettò la detective con gli occhi bassi dirigendosi velocemente alla sua camera dove si appoggiò al muro e si lasciò scivolare fino a sedere per terra. Si prese la testa fra le mani e si fece le stesse domande che si era fatta prima, continuando a ragionare. Lei era la detective Beckett, la dura e fredda Beckett che non si fa intimorire da niente e da nessuno e il cui unico scopo nella vita era trovare l'assassino della madre, non aveva spazio per l'amore lei, non doveva averne, soprattutto per l'amore per uno come Castle, non poteva permettersi di soffrire di nuovo o non ce l'avrebbe fatta.

Le lacrime le rigarono le guance, lei lo voleva e questo lo aveva capito anche lui, esattamente come lei aveva capito che lui provava per lei lo stesso ma non poteva lasciarsi andare così, non se lo sarebbe mai perdonato ma questo sentimento era più forte di lei, la sopraffava e la faceva sentire impotente, tentava di abbattere quel muro che mattone dopo mattone si era costruita dentro per non soffrire ma non faceva ltro che farla soffrire di più. Si sentiva uno schifo, era sicura che Castle dopo quello che aveva fatto se ne sarebbe andato per sempre e che non l'avrebbe aspettata come aveva sempre fatto, facendo finta di niente, aiutando il muro a cadere giorno dopo giorno. No, questa volta aveva fatto davvero schifo, aveva superato il limite, l'aveva illuso di poter avere una speranza e se n'era andata via senza nemmeno guardarlo negli occhi.

 

NOTE DELL'AUTRICE: buonasera! Io ODIO il mercoledì però è il giorno perfetto per pubblicare. L'ultima parte mi piace da impazzire... a voi no??? Muahahahahahahah!!!! Come sono maleficaaaaa!!!! Ok, la smetto. Sono seria. Forse...

Ora devo andare che domani ho un concorso di canto e mi devo svegliare presto per andare in un paese che si chiama Mirto xD

Alla prossima settimana!

Baci

Anna

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Capitolo 7
*** Doveva combattere per un NOI ***


  

Doveva combattere per un NOI

 

Quando Kate andò in camera sua anche Rick fece lo stesso, con gli occhi bassi e un'espressione triste. Perchè quella donna continuava a respingerlo contro la sua volontà? La scena di poco prima lo dimostrava, se fosse stato un attimo più veloce, se solo lei non avesse avuto quella lucidità di capire che non era quello che il suo cervello le stava chiedendo di fare per non distruggere il muro a quest'ora sarebbero entrambi fuori dalle loro stanze a baciarsi, ma forse era meglio che non fosse successo niente, Kate ancora non era pronta e avrebbe detto che era stato solo un errore. Pensando a questo si lasciò scivolare lentamente a terra con la schiena contro la porta, le gambe al petto e la testa fra le mani. Distrutto dal dolore che Kate, la donna che amava di più al mondo, gli aveva provocato si lasciò andare a un pianto silenzioso ma giurò a se' stesso che non avrebbe mollato adesso che era riuscito ad avere la prova che lei lo amava come lui amava lei, adesso che era riuscito a farla avvicinare a lui sarebbe stato ancora più agguerrito nella sua lotta, le avrebbe fatto vedere che lui ci sarebbe sempre stato, Always. Si sarebbero dichiarati in seguito, a battaglia conclusa. Adesso lui doveva combattere per lei, per il loro amore, per un NOI. In fondo ci doveva pur essere un motivo per cui loro due erano lì, insieme e lui lo sapeva: lei doveva per forza essere una principessa di qualche genere e lui doveva per forza essere il suo principe azzurro, quale altra spiegazione? Nessuna. E allora da bravo principe azzurro doveva combattere il drago per liberare la principessa dalla torre, solo che Kate nel mondo reale non era una principessa ma una detective della omicidi dal carattere forte, il mostro da combattere non era un drago ma una donna sindaco che sembrava essere l'arteficie di tutto in quanto Strega Cattiva e Kate non era rinchiusa dentro una torre ma dentro una cella di mattoni che si era costruita lei stessa dentro per non soffrire, sarebbe stato tutto molto più difficile.

Nella camera accanto la detective pensava che sarebbe finito tutto entro due settimane, dopo sarebbe tornata alla vita di prima, con o senza Rick. Si alzò dal pavimento e si buttò sul letto dove cadde addormentata in meno di due secondi al contrario del suo partner che dall'altro lato del muro si sdraiava lentamente sul letto e cercava di prendere sonno senza successo.

A casa Mary Margaret ed Emma stavano formulando fantasiose teorie sull'identità della detective e dello scrittore ma certo era che fossero una principessa misteriosa e il suo principe azzurro.

"Chi credi che siano?" Chiese Mary Margaret ad Emma mentre lavavano i piatti.

"Non lo so ma credo che dovranno darsi una mossa se vogliamo tornare al mondo delle favole." Rispose Emma controllando che un piatto fosse ben pulito.

"Tu dici?" Chiese non molto convinta la maestra mentre lo sceriffo (anzi, la sceriffa) strofinava una pentola.

"Sì, ma li hai visti? Hanno un'intesa pazzesca quei due! Scommetto qualsiasi cosa che sono innamorati." Rispose Emma ridendo.

"E io non ho il coraggio di scommettere, sono certa che perderei!" Esclamò Mary Margaret ridendo a sua volta.

"Credi che stiano insieme?" Chiese Emma una volta smesso di ridere e posando un piatto piano nello scola piatti e una forchetta nello scola posate.

"No, non penso però sono sicura che ci sia qualcosa di più di una semplice amicizia tra loro. Si tengono a debita distanza, come se si spaventassero di un qualsiasi contatto e ho perso il conto di quante volte si siano persi uno negli occhi dell'altra stasera." Rispose Mary Margaret mentre prendeva un piatto fondo dal lavello.

"Ahahahahahahah!!! Questa poi! Hai cercato di contare quante volte si siano persi uno negli occhi dell'altra?" Rise Emma posando il piatto che aveva in mano e appoggiandosi al mobile per non perdere l'equilibrio a causa delle risate.

"Che c'è?" Chiese Mary Margaret fintamente offesa.

"Niente è che non ti credevo così impicciona! Biancaneve dovrebbe essere buona, brava e dolce con tutti, una che si fa sempre e solo gli affari suoi e cerca di aiutare gli altri, non una che spia gli innamorati!" Rispose Emma cercando di smettere di ridere e alludendo alla presunta identità di Mary Margaret nel mondo delle favole.

"E una figlia non dovrebbe comportarsi così con la madre!" Esclamò Mary Margaret reggendo il gioco allo sceriffo.

"E poi io sono un tipo di Biancaneve diversa da quella che conosci tu!" Continuò fingendosi arrabbiata.

"Va bene, va bene hai vinto... Biancaneve!" Si arrese Emma che però non volle rinunciare all'ultima parola.

"Andiamo a dormire che è tardi. Domani sarà una giornata faticosa." Disse Biancaneve... ops! Mary Margaret togliendosi i guanti.

"Lo sai che ti comporti veramente come una madre certe volte?" Scherzò Emma tirandole un cuscino dopo essersi anche lei tolta i guanti.

"Per questo non rispondo al fuoco! Forza, a dormire!" Esclamò Mary Margaret fingendosi una madre fredda e autoritaria.

Beckett si svegliò di soprassalto nella sua camera al Bed and Breakfast, povera lei... povero Rick... non poteva, non DOVEVA finire in quel modo...

 

NOTE DELL'AUTRICE: buongiorno a tutte! Sono in ritardo, mooolto in ritardo con la pubblicazione ma quest'anno ho gli esami di terza media e la scuola non mi lascia un minuto libero. Per questo ho deciso di aggiornare oggi e poi... niente fino a fine esami! Mi dispiace davvero ma non riesco a reggere il ritmo per ora, prometto che più avanti vi regalerò pure qualche capitolo in più ma per ora dovete essere pazienti e specialmente comprensive.

A dopo gli esami, popolo di EFP!

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Capitolo 8
*** Avremo anche noi il nostro lieto fine ***


   

Avremo anche noi il nostro lieto fine

 

POV Kate

Sto combattendo a fianco di Rick, Emma e Mary Margaret contro Regina usando delle spade ma c'è qualcosa che non mi torna, prima siamo a Storybrooke vestiti normalmente e subito dopo siamo davanti a un castello, tutto intorno a noi congelato, castello compreso, ma non c'è freddo e siamo vestiti in modo... strano. Io ho un lungo vestito blu notte con la gonna ampia e il busto stretto con le spalle scoperte e le maniche corte e arricciate arricchite da dei pendenti d'argento che terminano con uno zaffiro mentre Emma è accanto a me e indossa un lungo abito anch'esso con la gonna ampia e il busto stretto color bronzo con rifiniture oro su tutte le lunghe maniche prima strette poi improvvisamente larghe alla fine in stile medievale. Mary Margaret invece lotta con un abito verde bosco lungo fino al ginocchio molto semplice e stretto con le maniche corte a sbuffo. Al suo fianco Ruby indossa un abito rosso rubino lungo, la gonna ampia e il corsetto stretto esattamente come quasi tutti gli altri abiti femminili però molto più elaborato: le rifiniture dorate sono i contorni di tanti lupi sul corsetto mentre sulla gonna si vede chiaramente un bosco con una casetta, probabilmente quella della nonna di Cappuccetto Rosso, e un lupo che vi si dirige con l'acquolina in bocca.

Mi volto per controllare di essere sicura lateralmente e vedo Rick che lotta al mio fianco, come sempre, e mi stupisco: è molto più cavaliere di quanto pensassi.

Solo quando torno a guardare in avanti noto l'elaborazione dell'abito fiabesco di Regina: nero brillante, dalla gonna ampia e rigida e il corsetto stretto, brilla alla luce quasi, o non quasi, magica che illumina l'ambiente ghiacciato. Mi distraggo un attimo per controllare che Rick stia bene e qualcosa mi afferra, un mostro al comando di Regina! Cerco di liberarmi ma non c'è scampo da quelle tre dita giganti con tanto di artigli che ci manca poco che mi uccidano.

"Rick!" Urlo sbracciandomi verso di lui.

"Kate!" Mi urla Castle mentre io vengo rinchiusa in una torretta di mattoni dove c'è solo una minuscola finestrella con le sbarre.

Da qui posso vedere tutto ma il mio sguardo è puntato su Rick che cerca, ancor più di prima, di uccidere il mostro e scappare da Regina per liberarmi ma forse sarebbe stato meglio non poter vedere... Rick viene sbattuto a terra da una zampata di quella creatura mostruosa e io non posso far altro che guardarlo e pregare per lui mentre, se va bene, lui lotta tra la vita e la morte.

 

Beckett si svegliò di soprassalto nella sua camera al Bed and Breakfast, povera lei... povero Rick... non poteva, non DOVEVA finire in quel modo...

Nel frattempo Castle era riuscito a prendere sonno e stava facendo uno dei suoi soliti sogni, insomma era con Kate e si stavano baciando, almeno fino a quel momento...

Si svegliò anche lui di soprassalto, stava proprio sognando la possibile continuazione della scena di poco prima? Non gli era mai capitato prima ma qualcosa gli diceva che erano veramente vicini a mettersi insieme, bastava solo tirar giù quel muro che aveva già perso tanti mattoni quella sera.

Si ricoricarono entrambi pensando a cosa sarebbe successo se si fossero baciati ma entrambi arrivarono alla stessa conclusione: sarebbe stato fantastico ma Kate non era pronta per una relazione seria e finché non lo fosse stata sarebbe stato inutile provarci.

"I will ALWAYS love you" Si sussurrarono entrambi senza sapere che stavano dicendo la stessa cosa nello stesso istante ma sapendo che si sarebbero amati per sempre.

La mattina seguente Kate si svegliò molto presto e si preparò velocemente: indossò una camicetta bianca, un paio di jeans blu attillati e, ovviamente, le sue adorate scarpe tacco 12, un velo di trucco ed era pronta.

Nell'altra stanza Castle venne svegliato dalla detective che bussava alla porta con fare insistente.

"Chi è?" Chiese lo scrittore con la voce ancora impastata dal sonno.

"Sono io, Castle! Chi vuoi che sia, la Regina d'Inghilterra?" Gli rispose sarcasticamente la detective.

"Magari Sua Maestà La Regina Elisabetta II poteva essere stata incantata dal mio fascino..." Esclamò lui scherzosamente aprendo la porta.

In quel momento la detective sentì una voglia matta di baciare lo scrittore senza motivo, solo per fargli vedere che LEI era l'unica a potersi presentare alla sua porta bussando in quel modo soltanto perché incantata da lui. Lei però non era ancora totalmente pronta a una relazione seria e le si presentò l'occasione perfetta: Ruby stava passando proprio in quel momento da quello stretto corridoio e urtò Kate che cadde ancor più rovinosamente di quanto non avrebbe fatto in altre situazioni se colpita con la stessa forza, andando a finire su Rick, proprio labbra contro labbra. Nello stesso istante in cui le labbra di Kate toccarono quelle dello scrittore questo, avendo notato che non era stata una caduta del tutto accidentale, non perse l'occasione di cominciare a baciare la detective con foga, con passione. Bacio che, tra l'altro, Kate ricambiò con immenso piacere. Si staccarono per riprendere fiato e la detective aveva intenzione di scappare se non fosse stato che, per davvero questa volta, le braccia le cedettero e si ritrovò nella stessa posizione di poco prima: sdraiata sullo scrittore, le labbra che si toccavano. A Castle, però, cominciava a dare mooolto fastidio quella porta aperta, così fece alzare Kate (non chiedetemi come perché non ne ho idea... xD) e la sbatté contro quella tavola di legno massiccio continuando a baciarla. Ci volle però un'istante per far riconquistare lucidità a Kate che scansò con forza lo scrittore che, ciò nonostante, la intrappolò con le braccia non lasciandole modo di andare via.

"Rick... ti prego. Io non... non sono ancora pronta..." Disse in un sussurro, le lacrime che le rigavano il volto.

"Kate... sono quattro anni che ti aspetto. Quanto ancora mi dovrai far penare?" Chiese lo scrittore stravolto.

"Non molto. Te lo prometto... amore." All'inizio non si rese nemmeno conto di averlo chiamato amore, la sua bocca aveva agito senza chiedere il permesso al cervello e quello era il risultato.

"Katie, te lo sto chiedendo per favore, butta giù quel dannato muro una volta per tutte e facciamo un passo un passo avanti, insieme." La implorò Rick guardandola fissa negli occhi costringendo la detective ad abbassare lo sguardo: non sarebbe riuscita neanche volendo a sostenere quegli splendidi occhi azzurri che la guardavano con tanto amore.

"Avremo anche noi il nostro lieto fine, Rick. E' una promessa che intendo mantenere, fosse l'ultima cosa che faccio." Sussurrò infine lei prima di sfiorargli le labbra in un ultimo, fugace bacio e fuggire fuori da quella stanza che si stava facendo fin troppo calda.

 

NOTE DELL'AUTRICE: gli esami sono finiti e io sono tornata! Piaciuto come capitolo? Non sono ancora molto sicura di quello che ho scritto sul bacio ma pazienza. Non ho voglia di scrivere altro...

Dovresti, è estate e hai tutto il tempo per farlo

Ciao, Ispirazione. Da quanto tempo.

Sì, in effetti non ci siamo sentite ultimamente.

Per fortuna. A proposito, Me e Moi?

Dietro di me u.u

I'm here!

Je suis ici!

Aiutooooooooo!!!!!! Qualcuno li mandi via!

We will always be in your nightmares...

Nooooooo!!!!!! Salvatemiiiiiiiiii!!!!!

Did Castle and Beckett finally got together?

I'm sorry, they didn't.

Will they?

Yes.

When will they?

Wait and read, honey. Wait and read.

Tu est terrible!

Non commento, diventerei pericolosa.

E dopo questo sclero assoluto vi saluto e vi do appuntamento alla prossima settimana!

Baci,

Anna

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Capitolo 9
*** Non temere Castle, ci sono io a proteggerti! ***


   

Non temere Castle, ci sono io a proteggerti!

 

Avremo anche noi il nostro lieto fine, Rick. E' una promessa che intendo mantenere, fosse l'ultima cosa che faccio.” La frase detta da Beckett era rimasta impressa a fuoco nella mente dello scrittore che non riusciva a capacitarsi di come la detective potesse averlo baciato in quel modo per poi lasciarlo con un pugno di mosche. Si finì di preparare con questo pensiero in testa e uscendo notò che Kate lo stava aspettando fuori dalla porta con un'aria alquanto confusa.

Stai bene, Kate?” Chiese lo scrittore vedendola in quello stato.

Sì, non ti preoccupare Castle. Sto benissimo.” Rispose lei non molto convinta e con gli occhi bassi per paura di affondarli di nuovo in quelli di lui.

Come vuoi. Andiamo o hai altri impegni che ti farebbero tardare al tuo giro in città?” Chiese Castle malizioso accennando a ciò che era avvenuto pochi minuti prima facendola sorridere.

Per ora no...” Rispose Beckett maliziosamente mordendosi il labbro inferiore con fare provocatorio.

Sai, in certi momenti mi viene voglia di baciarti.” Disse Rick in un curioso e opinabile tentativo di smorzare la tensione.

Io ho sempre voglia di baciarti.” Disse lei in un sussurro che lui non sentì o, forse, fece finta di non sentire.

Uscirono dal Bed and Breakfast ridendo e scherzando, ma non prima di aver fatto colazione con bacon e uova, e si diressero verso il parco di Storybrooke.

Kate...” La chiamò Rick in un sussurro, quasi si volesse ritirare da quello che le stava per dire.

Che vuoi?” Rispose Beckett più brusca di quanto non volesse sembrare, tono che sicuramente non facilitò le cose allo scrittore.

Katie... vorrei soltanto che tu sapessi che ti amo e che sono disposto ad aspettarti pure per sempre, soprattutto dopo quello che mi hai detto oggi, però non è giusto verso di me, verso di te e in particolare verso di NOI quello che stai facendo; perché non può essere tutto più semplice?” Spiegò lo scrittore mentre nella detective si accendeva la voglia di baciare l'uomo che aveva davanti e che la stava implorando di stare con lui. L'unico uomo che lei avesse mai veramente amato.

Sta' zitto!” Lo intimò lei avventandosi sulle sue labbra passionalmente e intrecciandogli le braccia al collo.

Detective, da quando in qua è così passionale?” Le chiese Rick facendola ridere.

Da quando ho conosciuto lei, scrittore!” Rispose Kate colpendolo leggermente sul petto con un dito.

Questa vacanza inizia a piacermi sempre di più!” Esclamò Castle ridendo.

A me non solo quella...” Rispose Beckett in un sussurro che, stavolta, Castle non ignorò affatto.

Ah, davvero? Ha per caso qualcosa a che fare con un certo scrittore?” Disse Rick con tono vago, facendo finta di non aver capito bene a cosa Kate si riferisse con quell'affermazione.

Può essere...” Rispose Kate maliziosamente, giocando con il SUO scrittore.

Rick...- continuò lei, attirando l'attenzione del partner -mi dispiace tanto per quello che sto facendo ma non... non sono pronta. Scusa. Sono una frana quando si tratta di noi, sto rovinando tutto solo per uno stupido muro.” Si scusò lei, cercando di far capire all'uomo che era meglio che non si ripetessero scene del genere.

Capito. Basta baci.” Rispose lui che, come al solito, riuscì a strapparle un sorriso.

Perdonami, ti prego.” Riprese Kate quasi piangendo.

Sciocchina, ancora non hai capito che ti aspetterò tutto il tempo necessario e che farei qualsiasi cosa per farti felice?” Rispose Rick cercando di sollevarle il morale alla donna.

Grazie, Rick. Allora, dove andiamo?” Chiese la detective sorridendo e cambiando argomento.

Dove vuole lei, Principessa.” Rispose lui facendole un inchino e alludendo al fatto che Kate nelle favole potesse essere chiunque, persino una principessa.

Così però mi rende tutto più difficile. Ho solo tanta paura di non riuscire a vivere questa relazione come dovrei fino a quando anche un solo mattone del muro sarà al suo posto. Rimane sempre una sorta di forza sovrannaturale che mi blocca, che mi ferma dall'essere ciò che vorrei, chi vorrei essere veramente. Come se un incantesimo bloccasse la ruspa che, dopo tanto tempo, è riuscita a buttare giù il muro quasi completamente, quasi però.

Come se non fossi destinata ad essere felice.

Detective Beckett, ci sono problemi?” Chiese Castle un po' preoccupato vedendo la sua musa in uno stato di completa trance.

Sì, scusa. Stavo solo pensando.” Rispose Beckett vaga.

A cosa? Ai miei fantastici pettorali scolpiti?” Scherzò lui facendo ridere la detective che lo fulminò poi con lo sguardo.

Scusa, Becks. Non lo faccio più, promesso. Purtroppo è più forte di me.” Rispose seriamente dispiaciuto lo scrittore.

Non importa, tranquillo.” Rispose la detective, con un ovvio tentativo di chiuderla lì.

Quindi giriamo senza una meta?” Chiese Castle per cambiare argomento.

Esatto. Che c'è, scrittore, non ti piacciono le cose non programmate?” Scherzò Beckett prendendo in giro lo scrittore.

No, è solo che girare senza una meta è deprimente!” Rispose lui sbuffando.

Non è vero, è divertente! Si scoprono un sacco di posti nuovi!” Continuò la detective smentendolo.

Da cui poi però non sai come tornare.” Finì la frase Rick suscitando una risata alla detective, che gli diede un buffetto sul braccio.

Non temere Castle, ci sono io a proteggerti!”

 

NOTE DELL'AUTRICE: oggi, dopo tanto tempo, sono finalmente puntuale! Mi sono accorta che questo era l'ultimo capitolo che avevo scritto, fatta eccezione per un pezzo dell'ultimo in assoluto. Morale, non ho idea di come riuscirò a pubblicare in tempo dalla prossima settimana xD

Alla prossima settimana! (spero...)

Baci,

Anna

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Capitolo 10
*** Una strana visione ***


  

Una strana visione

 

"Non temere Castle, ci sono io a proteggerti!" Rise la detective dandogli un buffetto sul braccio. In risposta lo scrittore la prese in braccio e fece un giro su se' stesso.

"Castle! Mettimi giù!" Urlò Beckett, sebbene non fosse molto convinta nemmeno lei di quello che diceva.

"No, detective! Non ti metto giù!" Rispose lui continuando a girare e, di conseguenza, far girare anche la donna.

"Dai, ti prego!" Lo implorò lei ridendo e ottenendo solo (SOLO???) un bacio sulla guancia da parte dello scrittore che la fece tacere.

Svegliati, Kate! Tu sei una detective della omicidi e, anche se sei innamorata dell'uomo che ti tiene in braccio, non puoi tacere se LUI ti bacia sulla guancia!

"Castle, mettimi giù! Ora! Non te lo sto chiedendo, è un ordine!" Urlò Kate una volta ripreso il controllo di se' stessa e a un ordine Rick non pote' far altro che metterla coi piedi per terra.

"Contenta ora?" Chiese scocciato lui una volta che fu sicuro che Kate fosse in piedi e ben in equilibrio.

"Certo!" Sorrise lei soddisfatta di aver, ancora una volta, esercitato il suo potere sul suo partner.

"Sei incredibile, devi sempre comandare tu!" Sbottò Rick sbuffando.

"Con te, sì!" Rispose Kate provocandolo. A questo punto Rick decise che doveva assolutamente farle cambiare idea e la riprese in braccio ma la donna aveva ancora un asso nella manica.

Rick... Rick...” Cominciò a sussurrare nell'orecchio dello scrittore che si sentì mancare.

C-Che c'è, Kate?” Chiese balbettando e facendo fatica a formulare una frase di senso compiuto.

Mettimi giù...” Continuò a sussurrare facendo aumentare ancora di più i battiti al povero Castle che stava per svenire lì, nel parco.

Non... non puoi sempre comandare tu...” Le rispose lui deciso ma col respiro e i battiti veloci.

Dimostramelo...” La provocazione divenne più esplicita, la tentazione irresistibile. Ma in fondo niente e nessuno stava chiedendo loro di resistere.

Lo scrittore cominciò a baciare dolcemente il collo della detective che, all'inizio, lo fece fare ma poi, resasi conto della situazione, guardò l'uomo in un modo che gli fece capire tutto e così venne riposata a terra con una dolcezza infinita.

Tra i due calò un silenzio imbarazzato, accompagnato solo dal cinguettio degli uccellini e dallo scorrere dell'acqua che andava dal ruscelletto al piccolo lago presenti nel parco di Storybrooke.

Che ore sono?” La domanda apparentemente poteva sembrare banale e con una risposta scontata ma quando la donna spostò lo sguardo dalle sue scarpe all'orologio di suo padre sgranò gli occhi.

Le tre!” Rispose dopo alcuni secondi di shock la bella detective alzando il volto di scatto.

Cosa!?” Chiese scioccato Castle sgranando gli occhi.

Hai sentito bene: le tre!” Ripeté Kate scioccata fissandolo negli occhi.

Non mi ero accorto che fosse passato tanto tempo!” La frase con cui lo scrittore le rispose la scosse e una scena... particolare le tornò in mente.

POV Kate

Vedo una bambina dai capelli castani e gli occhi verdi. Si trova in bosco, sembra quasi quello che si trova proprio fuori Storybrooke. Sta giocando a nascondino con un bambino dai capelli castani e gli occhi azzurri e sicuramente più grande di lei. Che strano... mi sono familiari...

Kate! Kate, dove sei?” Questa voce... non può essere...

Sono qui, mamma!” Urla la bambina in risposta facendomi rabbrividire.

Sei da sola?” Ancora questa voce... non si vede la persona a cui appartiene ma è come se già sapessi di chi si tratta.

No, sono con Rick!” Mi sembra di averla già vissuta questa scena... e poi ci sono troppe cose a me familiari per essere una cosa totalmente sconosciuta.

Vieni, andiamo a casa.” Finalmente la proprietaria della voce si fa vedere ma sarebbe stato meglio se non l'avesse fatto.

Ci vediamo domani, Rick?” Chiede la bambina mettendomi in condizione di chiedermi se quella piccola con gli occhi verdi non sia io.

Certo, Katie.” Risponde Rick schioccandole, o forse schioccandomi, un bacio sulla guancia.

I due bimbi si salutano con la manina e a quel punto la madre della bambina la prende in braccio. Quanto mi mancano i tempi in cui lo faceva lei con me... mamma...

La detective si sentì mancare e sarebbe caduta a terra se Castle non l'avesse afferrata in tempo.

Kate, stai bene?” Chiese lo scrittore preoccupato.

Sì, tranquillo. Hai visto anche tu quello che ho visto io?” Rispose Beckett una volta che si fu ripresa.

Visto cosa?” Chiese Rick sorpreso.

Lo prendo come un no.” Rispose Kate sedendosi su una panchina poco lontano.

Beckett, per favore, posso sapere cosa hai visto di tanto scioccante?” Chiese Castle esasperato.

È difficile da spiegare così, a parole.” Rispose Kate passandosi una mano tra i capelli.

Quando vorrai parlarne, io sono qui.” Le disse dolcemente lui.

Lo so.”

 

TBC

 

NOTE DELL'AUTRICE: et voila! Il nono capitolo è arrivato! Io ADORO la parte in corsivo, a voi piace? Prestateci attenzione, è... importante, per così dire.

A parte questo, non sono sicura che questo sia proprio nel carattere dei personaggi ma Rick che prende Kate in braccio è a dir poco adorabile *occhi a cuoricino*

Che altro dire?

Ah, sì! Una domanda per voi: Beckett ha o no immaginato quello che ha "visto"?

Un'ultima cosa: mi da fastidio chiedervelo così ma mi sa che se non lo faccio rimarrò col dubbio che sia calato l'interesse per questa "cosa". Per favore, RECENSITE!

È l'unica cosa che vi chiedo, fatemi felice :)

Al prossimo capitolo!

Baci

Anna

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Capitolo 11
*** Realtà o fantasia? ***


  

Realtà o fantasia?

 

Quando vorrai parlarne, io sono qui.” Le disse dolcemente lui.

Lo so.” La risposta arrivò subito dopo, dolce ma concisa.

Ehm... lo so che qui ti stai divertendo, detective, ma non senti anche tu un certo languorino?” Disse lo scrittore quando la sua pancia cominciò a brontolare.

Ho capito, andiamo a mangiare.” Rispose la detective fintamente scocciata ma con un sorriso che la tradiva.

Perché fai così? Tu non hai fame?” Chiese Castle reggendole il gioco.

Sì, è che tu pensi sempre e solo a mangiare!” Scherzò la detective ridendo.

Ti devo riprendere in braccio, Beckett?” La minacciò lui alzando un sopracciglio.

No, no, no, per favore!” Lo pregò lei ridendo ancora.

Solo perché ho fame, detective. Solo perché ho fame.” Continuò Castle girandosi e dirigendosi verso il Granny's Dinner, seguito a ruota dalla detective.

Una volta arrivati si sedettero a un tavolo e ordinarono da mangiare.

Rick...” Lo chiamò Kate attirando l'attenzione dello scrittore.

Dimmi.” Rispose lui guardandola negli occhi.

Ti ricordi niente che abbia a che fare con un bosco e due bambini?” Continuò Beckett sostenendo il suo sguardo.

Una volta un bambino mi stava rincorrendo in un bosco e sono caduto ma non so se è quello che t'interessa.” Ricordò Castle ridacchiando.

No, anche se è alquanto divertente. -continuò Kate ridacchiando anche lei- io intendevo qualcosa che avesse a che fare con un bambino e una bambina che giocano insieme in un bosco.” Spiegò Beckett.

Ha a che fare con quello che hai visto prima nel parco, vero?” Chiese dolcemente lo scrittore stringendo la mano della detective sul tavolo.

Già.” Rispose Kate abbassando lo sguardo.

E che c'è di triste in due bambini che giocano nel bosco?” Scherzò Rick ridacchiando.

All'inizio niente.” Rispose la detective sorridendo.

E allora che c'è? Non siamo mica noi!” Scherzò ancora Castle, ma quando alzò gli occhi capì che con la sua battuta aveva fatto centro.

Aspetta... cioè, tu credi che i due bambini che hai visto siamo noi?” Chiese lo scrittore scioccato sbarrando gli occhi.

Potrebbe essere così, ci sono molte somiglianze.” Spiegò la detective con gli occhi bassi.

Somiglianze... di che tipo? Cioè, intendi fisicamente, come età, come nome...” Chiese Castle confuso.

Tutto.” Rispose Kate secca alzando lo sguardo e incrociandolo con quello di Rick.

Ma non hai visto solo questo, giusto?” Lo scrittore capì al volo che c'era dell'altro a preoccupare la donna e continuò a reggere il suo sguardo e infonderle coraggio.

C'era... c'era anche mia madre, Rick.” Mormorò Kate abbassando lo sguardo, le lacrime minacciavano di scorrerle sulle guance.

Shhh... è tutto passato. Ci sono io, Kate. Sono qui.” Le sussurrò Rick per calmarla, accarezzandole la mano, ancora sotto la sua.

Lo so.” Rispose lei in un sussurro alzando gli occhi.

Ecco qui i vostri panini. Buon appetito.” Annunciò Ruby apparendo accanto al tavolino con un vassoio in mano.

Grazie, Ruby.” Ringraziarono i due all'unisono.

Non c'è di che. Se aveste bisogno di qualcosa chiamatemi.” Rispose la ragazza con un sorriso.

Lo faremo.” Anche la coppia sorrise, dopodiché la fame ebbe la meglio sui due e cominciarono a mangiare.

Non ero mai stato così affamato in vita mia!” Esclamò lo scrittore quando ebbe dato l'ultimo morso al suo panino.

Ho notato!” Rispose la detective ridendo: quell'uomo era una fonte inesauribile di allegria.

Mi stavi osservando, detective?” Scherzò Castle alzando un sopracciglio e beccandosi un'occhiataccia da parte della partner.

Macché, stavi facendo talmente tanto rumore che a un certo punto ho creduto che ci fosse un terremoto!” Scherzò lei scoppiando a ridere.

Ehi, così mi offendi!” Esclamò lo scrittore sfoderando i suoi occhioni da cucciolo.

Oh, e che dovrei fare per farmi perdonare dal mio fedele cagnolino?” Chiese la detective prendendolo in giro.

Osso! Osso! Bau!” Esclamò Castle facendo aumentare le risate della detective.

Come fai, Rick? Sai sempre cosa fare per farmi ridere.

Buono, cucciolo. Buono.” Gli resse il gioco Beckett rendendosi conto però solo dopo che lo aveva chiamato cucciolo.

Bau! No! Bau bau!” Continuò Rick con la stessa espressione di un bambino che si rifiuta di andare a dormire. In risposta la detective gli scompigliò i capelli con la mano sorridendo: quell'uomo non cambiava mai.

Quando ebbero finito di mangiare e scherzare pagarono e tornarono al loro 'giro turistico' di Stroybrooke. Passarono tutta la giornata a ridere e scherzare mentre giravano per la cittadina. Ovviamente ci furono momenti in cui si sarebbero saltati addosso ma interveniva sempre il muro a rovinarli: Kate ogni volta si ritraeva e abbassava lo sguardo per evitare di incrociarlo con quello del partner.

Kate...” Si lamentò a un certo punto lo scrittore guardando il cielo già scuro.

Che c'è?” Rispose la detective scocciata voltandosi verso di lui.

Possiamo andare a dormire? Ti preeeeegoooo!” Continuò Castle sbadigliando.

Cosa!? Ma non abbiamo nemmeno cenato!” Esclamò la detective.

Per favore, Kate! Ho sonno!” Lo scrittore non mollava ma alla detective non sfuggì che c'era qualcosa di strano.

Ti senti bene, Castle?” Chiese Beckett preoccupata notando che l'uomo era abbastanza pallido.

Sì, mai stato meglio!” Mentì Castle: aveva un forte mal di stomaco, gli veniva da vomitare e stava morendo di freddo.

Stai scherzando, forse? Sei bollente!” Esclamò Kate toccandogli la fronte e ritraendo subito la mano per via del calore.

No, non ti preoccupare. Sto benissimo.” Continuò Castle per non far preoccupare la donna ma con quel tono non sarebbe riuscito a ingannare nemmeno se' stesso, figuriamoci la detective Beckett!

Non se ne parla nemmeno, non ti lascio da solo in questo stato!” Rispose preoccupata Beckett reggendolo.

Quando, a fatica, arrivarono al B&B Kate fece sedere Castle sul divanetto all'ingresso e andò a parlare con Ruby.

Ruby, posso chiederti un favore?” Chiese la detective facendosi coraggio per quello che avrebbe dovuto dire.

Certo, Kate. Dimmi.” Rispose gentilmente Ruby.

Possiamo cambiare le due stanze singole con una doppia? Rick sta male e preferirei restare con lui stanotte.” Chiese ancora Beckett un po' imbarazzata per quello che la ragazza avrebbe potuto pensare.

Ma certo! Come sta?” Rispose Ruby cercando, apposta, la chiave di una camera doppia con un letto matrimoniale.

È stato meglio.” Rispose la detective preoccupata per il suo amato scrittore.

Tranquilla, guarirà in un paio di giorni.” Rispose la ragazza sorridendo rassicurante.

Lo spero.” Rispose la detective con gli occhi bassi.

Tieni. Qui ci sono anche le chiavi delle altre due stanze, sai, per spostare le vostre cose.” Spiegò Ruby porgendo tre chiavi alla detective.

Grazie Ruby. Ci vediamo domattina.” Salutò la detective dirigendosi verso la camera che Ruby le stava indicando.

Quando arrivò davanti alla porta la aprì e fece sdraiare Castle sul letto promettendogli che sarebbe tornata subito e che si sarebbe portata le chiavi.

Non ci mise molto: lei e lo scrittore quando erano arrivati non avevano avuto molto tempo per svuotare le valigie così prese i due bagagli dalle stanze e li portò nella camera matrimoniale dove avrebbero dormito lei e Castle.

Un momento: matrimoniale. Oh oh...

 

NOTE DELL'AUTRICE: buonasera a tutte! Mi scuso per il ritardo ma tra il pc bloccato, il fatto che sono spesso fuori e che oggi era il mio quarto giorno di liceo proprio mi sono dimenticata di aggiornare!

Come va? Piaciuto il capitolo? Lo so, il titolo non c'entra molto ma non mi veniva in mente niente xD

Ora scappo così magari vi metto anche il prossimo capitolo ;)

Baci, cucciola99

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Capitolo 12
*** Una camera matrimoniale ***


  

Una camera matrimoniale

 

La detective si rese conto troppo tardi che la camera che Ruby le aveva dato era dotata di un solo letto matrimoniale! Cercò di non pensarci e di trovare il lato positivo della cosa.

Coraggio, Kate.- si diceva -In fondo così Castle potrà stare più comodo, tu troverai un posto della camera dove potrai dormire in pace.

A pensarlo sembrava, però, molto più semplice di quanto in realtà non fosse: non si sentiva affatto pronta per dormire accanto a LUI ma sotto sotto era quello che il suo cuore voleva.

Con questi pensieri per la testa cominciò a sistemare le sue cose, per poi, una volta finito, chinarsi sull'uomo e chiamarlo dolcemente.

Rick... Rick...” Sussurrò infatti Beckett all'orecchio di Castle.

Kate...” Quando lo scrittore pronunciò il suo nome, il cuore della detective perse un battito.

Come ti senti?” Chiese la detective preoccupata ma allo stesso tempo dolce.

Male.” Rispose lui con un tono che non prometteva niente di buono.

Ti sei solo preso una brutta influenza, guarirai presto. Nel frattempo ci sono io qui, non ti lascio.” Sussurrò lei in risposta sorridendogli e facendolo sentire bene per un attimo.

Sei il mio angelo custode, Kate.” Sorrise debolmente Castle stringendole la mano che teneva vicino al letto.

E tu sei il mio.” Beckett non riuscì proprio a capire dove avesse trovato il coraggio per dire una cosa del genere ma sorvolò l'argomento: si doveva concentrare solo su di LUI.

Grazie.” Le sorrise Rick dopo qualche secondo di silenzio.

Always.” Rispose Kate sicura ma anche lei con un sorriso sul volto.

In un attimo lo scrittore chiuse gli occhi e si lasciò trascinare tra le braccia di Morfeo.

Buonanotte, amore mio.” Sussurrò lei lasciandogli un bacio sulla guancia, dopodichè la stanchezza si fece spazio anche in lei e così la detective, senza pensare, si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi, addormentandosi.

Il sole illuminò debolmente musa e scrittore, beatamente addormentati e, chissà come, molto vicini.

La prima a svegliarsi fu ovviamente Kate, riposata e sveglia dopo la notte passata accidentalmente accanto allo scrittore. Per prima cosa controllò la temperatura dello scrittore e, fortunatamente, nella notte si era leggermente abbassata ma lui era ancora molto caldo, così scese da Ruby a chiedere un termometro.

Rick...” Lo chiamò dolcemente, sussurrando.

Sì?” Chiese lui con la voce impastata dal sonno.

Avrei bisogno della tua collaborazione, ce la fai a metterti seduto?” Chiese, sempre mantenendo un tono di voce molto basso.

Credo di sì.” Rispose Castle cercando di alzarsi.

Aspetta, ti aiuto.” Disse Beckett cercando di aiutarlo ma andando inevitabilmente ad incrociare i suoi occhi con quelli di lui.

Kate...” La chiamò lo scrittore prima che lei potesse abbassare lo sguardo.

Sì?” Chiese la detective curiosa di sentire cosa avesse da dire.

Quando e se questa pazzia finirà, ti vorrei come la mia principessa.” Rispose Castle guardandola intensamente negli occhi e facendola sciogliere.

Sarebbe un onore.” La frase di lei arrivò dolcissima alle orecchie dello scrittore ma risvegliò qualcosa.

 

POV Rick

Vedo un castello, un enorme castello, forse il più grande e il più bello che abbia mai visto, ma ciò che cattura la mia attenzione sono i due bambini davanti a me: entrambi mori, lui ha gli occhi azzurri, lei verdi e stanno facendo finta di essere a un ballo regale.

Mi concederebbe questo ballo, sua Altezza?” Chiede lui facendo un inchino.

Sarebbe un onore.” La risposta di lei arriva dolce e gli porge delicatamente la mano, prontamente baciata dal piccolo cavaliere. Quegli occhi... sono inconfondibili. Non può essere che LEI.

Subito dopo il gesto galante del bambino entrambi scoppiano a ridere e lei prende la parola.

Che ne dici, Rick, siamo pronti per il Gran Ballo?” Chiede la bambina dopo che le risate sono cessate.

Direi proprio di sì, Kate. Ora, se vuoi scusarmi, devo proprio andare. Avrò il piacere di rivederti domani?” Lui è evidentemente più grande e più alto di lei ma le sue parole non fanno trasparire alcuna forzatura, sembra che preferisca stare con lei piuttosto che con altri ragazzi della sua età. Sempre che ce ne siano in giro.

Ciao ciao, Rick.” Una piccola Kate che saluta con la mano è l'ultima cosa che vedo prima della fine di questa strana visione.

Fine POV Rick

 

Kate...” Lo scrittore chiamò la sua musa con un filo di voce.

Sì, Rick?” La risposta della detective arrivò alle orecchie di Castle come una musica dolce e melodiosa.

Mi concedi l'onore di questo ballo?” Disse quella frase apposta per far vedere una specifica immagine alla detective, riuscendoci.

 

POV Kate

L'ha fatto apposta, ne sono sicura! L'ha detto apposta per farmi ricordare qualche scena particolare!

Ahia! Mi fa malissimo la testa. Dannazione, ci è riuscito!

Una sala da ballo. Sì, sono sicura che sia una sala da ballo. Ci sono a mala pena dieci persone ma si sta riempiendo velocemente. Sono tutti vestiti elegantemente e sembra esserci gran parte della Storybrooke regale: Biancaneve, Cenerentola e il suo principe, il principe di Biancaneve con la sua promessa sposa e addirittura il re con la Regina Cattiva! Chissà come mai somiglia maledettamente a qualcuno, la domanda però è: a chi?

La mia visuale cambia e adesso vedo lo scalone che porta alla sala. Sta entrando la bambina della mia visione precedente con sua madre e vengono presentate come la Duchessa di Cherrystate con sua figlia di sette anni. Un ragazzo va incontro alla piccola ed è sicuramente quello che avevo visto in precedenza. Le parla galantemente.

Mi concedi l'onore di questo ballo?” Chiede facendole il baciamano.

Con molto piacere.” Risponde lei sorridendo. Sono molto più galanti di molti adulti.

Richard, Kathrine... potreste venire un attimo? Ci sono delle persone che vi vorrebbero salutare.” Scommetterei qualsiasi cosa che quella è Martha e dietro... mia madre.

Si spostano entrambe e la reazione di Kate e Rick (quelli piccoli) è grande. Molto grande.

Papà!” Esclamano entrambi correndo verso i rispettivi genitori.

 

Kate...” Mi sento chiamare da Rick e mi rendo conto di essere tornata nel mondo reale.

Che c'è?” Chiedo io voltandomi verso di lui.

Ho fame.”

 

NOTE DELL'AUTRICE: ecco a voi l'undicesimo capitolo! Il titolo non mi piace ma non ho tempo per sceglierne un altro. Ora scappo che mi devo preparare lo zaino per domani -.-'

Baci, cucciola99

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Capitolo 13
*** Cioccolata ***


Cioccolata

 

Ho fame.” Disse Castle facendo scoppiare a ridere Beckett.

Tutto qui?” Scherzò Kate quando ebbe finito di ridere.

Come sarebbe a dire tutto qui? Guarda che il cibo è una cosa molto seria.” Rispose lo scrittore fingendosi offeso.

Mi scusi tanto Mister Ho Sempre Fame.” Continuò sempre scherzando la detective.

E poi non è il tipo di fame che intendi tu!” Continuò l'uomo incrociando le braccia facendo girare bruscamente la detective.

È una Mega Fame!” Si affrettò ad aggiungere Castle capendo ciò che aveva pensato la detective e facendola ridere.

Sei incorreggibile!” Lo sgridò la detective, sempre mantenendo il sorriso.

Dimmi cosa vuoi e te lo vado a prendere.” Aggiunse alzandosi dal letto.

Cioccolato!” Sorrise lo scrittore balzando seduto.

No, il cioccolato fa male.” Rispose Beckett col tono di chi non ammette repliche.

Sei noiosa!” Sbottò Castle attirando la detective su di se e facendo sdraiare entrambi sul letto: lui sotto, lei sopra.

La detective cercò di alzarsi ma le sue braccia cedettero e si ritrovò labbra contro labbra con lo scrittore. L'imbarazzo si impossessò subito della donna che scattò in piedi e balbettando si diresse verso la porta.

I-io... vado a prendere il cioccolato. S-stai attento, t-torno s-subito.” Detto questo afferrò la borsa e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

L'ho baciato. DI NUOVO. Pensò Kate una volta in strada. Si sfiorò le labbra, come a voler capire se fosse stato tutto un sogno oppure no. Sentiva ancora il suo sapore sulle labbra e le piaceva. Oh, se le piaceva!

Entrò nel supermercato e prese sei barrette di cioccolato: una fondente, una al latte, una bianca, una fondente con nocciole, una latte con nocciole e una bianca con nocciole. Almeno così poteva essere sicura che almeno una di quelle piacesse al suo scrittore.

Una volta pagata la scorta di cioccolata tornò al Bed and Breakfast e salì in camera.

Non provare a chiedermi un'altra volta cioccolata, scrittore: potrei diventare idrofoba!” Esclamò aprendo la porta e mostrando all'uomo ciò gli aveva portato.

Sei un angelo, Kate!” Rispose lui felice cercando di decidere da quale tavoletta cominciare.

Sì, lo so.” Rispose la detective sedendosi mentre lo scrittore apriva la barretta fondente.

Tu quale prendi?” Chiese Castle guardando la donna.

Quella al latte.” Rispose lei tranquillamente.

Cosa!? La dura e fortissima detective Beckett che mangia cioccolata al latte?” Scherzò lo scrittore facendo ridere la detective.

Se non ti conoscessi ti chiederei se sei sempre così.” Rise la detective.

Dillo che in fondo in fondo mi vuoi bene.” Continuò Castle sorridendo.

Tantissimo.” Rispose Beckett sorridendo a sua volta e schioccandogli un bacio sulla guancia, stupendolo notevolmente.

Nello stesso istante in cui le labbra della detective toccarono la pelle dello scrittore una luce rossa accecante invase la stanza, poi si dissolse esattamente com'era arrivata.

Cos'era?” Chiese lo scrittore scioccato.

Il bacio del vero amore.” Rispose Kate in un sussurro impercettibile.

Cosa?” Chiese Castle, essendosi distratto per un secondo.

Niente. Stavo solo pensando. Ti senti ancora male?” Chiese la donna cambiando discorso.

No. A dir la verità non mi sono mai sentito meglio.” Rispose Rick guardando Kate.

Ma non stavi male?” Domandò la detective alquanto stranita.

Ricordati che siamo in un luogo magico!” Rispose lui tra il serio e il faceto.

Mi sa che per stavolta hai ragione tu!” Rise Beckett.

Per stavolta!?” Rispose Castle fintamente offeso.

Ne riparleremo un'altra volta. Ora voglio che tu mi dica quanto mi vuoi bene. Come se non fosse successo nulla di... insomma... hai capito.” Disse la detective tuffandosi in quegli occhi color del mare.

Detective, mi stupisci quando fai così. Lo sai perfettamente quanto ti voglio bene e quanto sei importante per me. Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro.” Rispose lo scrittore alzandosi e intrappolando la detective tra il suo corpo e il muro della stanza.

Rick... io...” Provò a dire Kate ma le parole le morirono in gola quando incrociò di nuovo quello sguardo che l'aveva fatta innamorare.

Al diavolo! Pensò mandando a quel paese la sua razionalità e attirando a se' lo scrittore, baciandolo con passione.

Ti voglio...” Riuscì a sussurrare tra un bacio e l'altro la detective, ormai completamente in balia dei baci e delle carezze dell'uomo.

Le mani di lui vagavano senza sosta sul suo corpo, regalandole sensazioni meravigliose mentre lei affondava le sue nei capelli del partner, attirandolo ancora di più a se'.

La passione aumentava sempre più, obbligandoli a staccarsi per non finire l'ossigeno. Si guardarono. Avevano entrambi le labbra rosse e gonfie e il fiato corto a causa dei baci passionali che si erano scambiati fino a poco prima.

Hai ancora bisogno di sentirmi dire quanto ti voglio bene?” Chiese Castle guardandola negli occhi.

No. Solo quanto mi vuoi.” Rispose Beckett riprendendo a baciarlo.

You've no idea.” Rispose Rick in un sussurro.

Nessuno sa come, finirono sdraiati sul letto a baciarsi, accarezzarsi, sfiorarsi e, finalmente, a fare l'amore.

 

NOTE DELL'AUTRICE: sono tornata (in ritardo) con un nuovo capitolo un po' più corto degli altri, non certo per mancanza d'ispirazione (sono già proti anche i capitoli 13 e 14 più l'ultimo o penultimo).

A parte questo, grazie a tutti quelli che ancora continuano a seguire la mia storia, sebbene ci sia rimasta un po' male vedendo il primo capitolo con oltre 600 visite e il decimo con solo 73. Non preoccupatevi perché non me la prendo con nessuno, tanto meno con coloro che stanno leggendo queste note perché rientrano nelle visite ;)

Comunque, ora devo proprio scappare, Me, Moi e Ispirazione stanno arrivando armati di fiaccola e forcone.

Un bacione

cucciola99

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