La giovane guerriera.

di LORIGETA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una ragazza speciale ***
Capitolo 2: *** Lo sbaglio di Kira. ***
Capitolo 3: *** La promessa. ***



Capitolo 1
*** Una ragazza speciale ***


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La giovane guerriera

 

Di Starsayan e LORIGETA

 

 

 

 Capitolo1: una ragazza speciale

 

 

Un pianeta emanava un inquietante luce rossa, rossa  come il sangue ed il fuoco dell’inferno, sperduto nell’infinità dell’universo il suo nome era conosciuto come Vegeta sei.
 I Sayan, temuti, odiati, maledetti, popolo senza pietà, senza sentimenti, lasciavano una scia di  morte e dolore.... All’interno della fredda ed esenziale abitazione un giovane guerriero si stava preparando a raggiungere i suoi compagni, la missione affidatagli era di notevole importanza, la distruzione totale di un pianeta e dei suoi abitanti per il solo scopo di impadronirsi di un raro minerale.
Gli occhi di ghiaccio del sayan si accorsero di una presenza oltre alla sua nella stanza, voltò lo sguardo e la lunga coda ebbe un fremito. 
“Ti ho preparato la tuta, indosserai questa vero?” La  ragazza  dai  capelli ondulati  lo scrutava attenta, da tempo era le sua compagna e lo aveva reso padre di un maschietto, “Si questa va bene, il tessuto elasticizzato mi permette di muovermi agilmente” non c’era gratitudine nella sua voce, ma soltanto freddezza, il loro credo non permetteva di esternare i sentimenti, non lasciava spazio alla dolcezza e neppure ad un gesto garbato.
“Tornerai presto?” Chiese lei muovendosi con la grazia di una pantera, “Appena avrò terminato, cercheremo di non lasciare superstiti, ma credo non ci vorrà troppo tempo  per sterminarli” disse il giovane sollevando il braccio nerboruto e mostrando il palmo della mano dal quale scaturiva l’energia capace di cancellare vite, speranze, e futuro.
“Al mio rientro voglio insegnare una nuova tecnica a Radish, tra un mese compirà dieci anni e potrà essere impiegato nelle missioni minori”.
L’unico pensiero rivolto al figlio era per immaginarlo forte, vigoroso,  e crudele, come un vero sayan   
Bardak indossò la tuta che aderiva  al suo corpo come una seconda pelle e infilò lo scudo per proteggere il  torace, “Sono pronto” disse e senza voltarsi si incamminò per il lungo e tetro corridoio dove vi erano sistemati tutti gli alloggi dei guerrieri di terzo livello, quelli meno meritevoli  di possedere benessere, solamente i più forti e spietati riuscivano ad arrivare ai piani alti dove la luce e l’ossigeno non erano soltanto una sfuggente illusione.
L’interminabile buio e freddo passaggio condusse il guerriero nella sala comando dove i compagni lo attendevano trepidanti,” Finalmente sei arrivato” Toma si fece avanti e lo trascinò in disparte, “Che succede ? C’è qualche problema? “ Chiese Bardak notando il modo avventato dell’amico “Ci potrebbe essere, purtroppo hanno aggiunto un nuovo membro alla squadra proprio oggi, è una novellina di sedici anni.” Il viso del guerriero si contrasse in una ,smorfia di rabbia e disappunto “ Una ragazzina? Ma chi è stato..” Toma lo interruppe cercando di calmarlo “ E’ la figlia di Kurten, il comandante Kurten.” Bardak rimase in silenzio, il sayan appena nominato era conosciuto per la forza straordinaria e il valoroso coraggio...Un mito vivente a Vegeta sei.
“Ho capito, la seguirai tu, mentre io cercherò di portare a termine  la missione!” Disse rassegnato, non vi era nulla che potesse fare se non accettare il nuovo membro nella squadra.
Dopo pochi minuti i sayan si sistemarono nella navicelle monoposto soltanto Bardak attendeva impaziente l’arrivo del nuovo soldato
“E’ in ritardo!” Disse digrignando i denti e agitando la coda, gli occhi erano fissi e immobili sulla porta metallica la cui l’apertura  era accompagnata da uno stridulo suono, lanciò uno sguardo contrariato al compagno che intravedeva dall’ oblò della navicella e si girò di scatto, la porta si era finalmente spalancata.
La ragazza che avanzava a passo sicuro verso di lui era straordinariamente bella, i capelli nerissimi e lunghi fino alla vita e gli occhi della stesso colore intensi e brillanti, il viso delicato nascondeva le origini e il seno pronunciato era una rarità per una donna sayan.
Rimase fermo, era avvenente, diversa, solare.
La giovane si fermò mettendosi sull’attenti, rigida e impettita pronunciò il suo nome,
“Comandante mi chiamo Kira e sono stata affidata alla sua squadra,” il tono leggermente agitato tradiva apprensione mentre gli occhi nerissimi incrociavano quelli altrettanto cupi di Bardak.
Il guerriero avvertì una strana sensazione in tutto il corpo, non gli era mai successo di sentirsi confuso davanti ad una donna.

 
Continua...

 
Questa ff è scritta a quattro mani....

Starsayan e LORIGETA due amiche impazzite per dragonBall...

 

RECENSITE....

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Capitolo 2
*** Lo sbaglio di Kira. ***


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La giovane guerriera

di Starsayan e LORIGETA

 

Capitolo 2. Lo sbaglio di Kira

 

 

 

L’ aria era carica di elettricità, le navicelle erano pronte alla partenza, una luce lampeggiante avvertiva dell’imminente apertura del portellone, pochi istanti e sarebbero state catapultate nello spazio, gli occhi di Bardak erano ridotti a fessure per nascondere l’ammirazione provata, Kira lo aveva affascinato e il sayan non riusciva ad ammetterlo, “Prendi posto, stiamo per partire” le aveva proferito freddamente girandole le spalle “Agli ordini” rispose lei scattando verso la propria monoposto.
Sei sfere sfrecciavano veloci  nello spazio, incrociando meteore e frammenti di pianeti distrutti in passato, puntavano verso la nuova conquista pronti ad un nuovo massacro.
La voce di Toma rimbombò nella navicella di Bardak “Mancano pochi minuti ormai, sei pronto?” Chiese “Prontissimo non vedo l’ora” confermò  il comandante, il sangue circolava veloce nelle vene irrorando ogni muscolo, la voglia di combattere e di sopprimere stava prendendo il sopravvento dentro di lui, “Come ti sembra la ragazza?” Continuò Toma con tono sarcastico “Niente di speciale” rispose distaccato, “Intendo metterla alla prova,” il volto della guerriera gli era apparso incessantemente durante il viaggio e il sayan non riusciva a capacitarsene.
Si incominciava ad intravedere la luce emanata dal piccolo pianeta, mancava una manciata di minuti all’atterraggio, sei sfere infuocate entrarono nell’atmosfera andando ad urtare il suolo violentemente producendo ampi crateri.
Il portellone di Bardak si sollevò per primo e poi al seguito tutti gli altri si aprirono, Kira stava in disparte e osservava attenta l’arida terra, sembrava che nessuno si trovasse nei paraggi “Toma, tu e Seripa andate in quella direzione, mentre voi due proseguirete dall’altra parte” disse Bardak  rivolto agli altri compagni dopo di ché  lanciò un occhiata a Kira “Tu verrai con me, cercheremo di fare un buon lavoro, sei pronta?”Chiese freddamente e la giovane annuì, lo sguardo sorpreso di Toma si fece avanti “Non ti sarà d’intralcio?” Domandò, ma Bardak gli impedì di proseguire “Così ho deciso, sono sicuro che non mi deluderà il suo livello di combattimento è notevole trattandosi di una donna!” Detto questo fece un cenno ai compagni, la missione era cominciata.
Kira diventò  la sua ombra, senza fiatare eseguì tutti i comandi, si inoltrarono tra le rocce fino a raggiungere il punto più impervio, il  rilevatore poggiato sull’occhio sinistro segnalò delle presenze e Bardak si sollevò, sotto di lui vi erano una decina di costruzioni metalliche dalla forma circolare e un gruppo di alieni ignari di quanto stava per accadere, il sayan ghignò soddisfatto, sarebbero state le prime vittime, la mano si sollevò impietosa ed emanò una potente energia che si abbatté al suolo causando un’esplosione violenta, grida, fumo e polvere, l’aria diventò cupa e irrespirabile “Gli scimmioni presto al riparo” gridarono gli abitanti cercando scampo tra le rocce “Kira colpisci” ordinò imperioso e la guerriera obbedì all’istante, Bardak la osservò soddisfatto, le doti della ragazza erano notevoli, non si accorse però del tremore che le attraversava la mano.
La ferocia continuò incessantemente il pianeta venne avvolto dalla morte e dal dolore, i sayan dimostrarono la loro forza distruggendo ogni cosa, malgrado gli sforzi degli abitanti che opposero un ardimentosa resistenza in poco tempo ebbero la meglio.
Toma sghignazzava scrutando il degrado e le macerie, “Non pensavo che avremmo finito così velocemente peccato mi stavo divertendo” anche Seripa si mostrò delusa, il macabro gioco era terminato prima del previsto “Beh, potremo impiegare il tempoin altra maniera!”Disse il sayan  afferrando  la vita della compagna con la lunga coda e questa lo guardò compiaciuta, non era la prima volta che dopo l’esito positivo di una missione sfogavano sul terreno conquistato il loro  istinto  animalesco, nel mentre udirono dei passi, Bardak avanzava verso di loro ed era solo.
“Toma, Seripa, avete visto Kira? L’ho persa di vista mentre attaccavamo gli ultimi abitanti e non riesco a localizzarla!”Disse con voce irata “Lo sapevo quella principiante, accidenti a lei!” Toma lasciò la presa allontanando la donna, il suo divertimento era sfumato, lui e Bardak partirono alla ricerca della ragazza.
Kira camminava con lo sguardo assente in mezzo alla desolazione causata dalla sua razza, sangue e corpi inermi giacevano ovunque, i suoi passi incerti la portarono davanti ad una costruzione che ancora si reggeva in piedi, udì un flebile lamento e sgranando gli occhi vide una creatura venirle incontro, un bambino unico sopravvissuto di tutto il pianeta, la osservava coraggioso con i suoi occhi violacei e aspettava il compiersi del suo destino.
Kira fece qualche passò e si accovacciò davanti al piccolo e questi chiuse gli occhi mentre lei gli sfiorò la guancia, “Vattene corri, corri lontano, senza fermarti nasconditi, tra poco andremo via e tu sarai salvo” il bambino la guardò incredulo e dalle labbra sottili uscì una parola incomprensibile, poi cominciò a correre veloce diventando un puntino, alfine scomparve.
Kira si voltò soddisfatta, ma rimase agghiacciata non era sola, dietro di lei qualcuno aveva assistito a quanto era accaduto.
Bardak sembrava di pietra, immobile e incredulo, Toma ancora più arcigno, il silenzio calò come un velo e Kira si lasciò cadere sul terreno, “Avanti colpiscila o vuoi che sia io a farlo!”Toma parlò ad alta voce in modo che lei potesse udirlo chiaramente “Un anello debole può spezzare la catena, conosci le regole chiunque si dimostri indegno di appartenere alla nostra gloriosa razza deve essere soppresso! Kira ha avuto pietà di quell’alieno disonorandoci, deve pagare con la vita, neanche il padre si opporrebbe!” Bardak non riuscì a parlare, dentro di lui stava accadendo qualcosa di inspiegabile eppure Toma aveva ragione, re Vegeta non tollerava debolezze e l’unica soluzione era ucciderla!” Toma si diresse verso la ragazza,“ Alzati sgualdrina” le disse afferrandola malamente per i capelli e Kira  lo fissò negli occhi mostrandogli coraggio, un coraggio degno di una vera sayan...

 

Continua....

Starsayan  e LORIGETA*

Se volete sapere il seguito....RECENSITE!

 

 

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Capitolo 3
*** La promessa. ***


ULTIMA KIRAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

 La giovane guerriera

 

 

Di   Starsayan e LORIGETA

 

 Capitolo 3 : La promessa

 

 

Il cielo era plumbeo, silenzioso, oppresso, al suolo giacevano decine di corpi ammucchiati, smembrati, un intero popolo annientato, uno solo di loro era stato risparmiato, un bambino salvato da un gesto clemente.
Pietà e rimorso erano sentimenti sconosciuti ad una razza crudele come quella dei sayan, era inaccettabile cedere a tali debolezze, chiunque si mostrasse fragile e indegno doveva pagare con la vita.
Gli occhi cupi di Toma emanavano una luce malvagia,  le faceva male tenendola stretta  per i capelli e con l’altra mano le stringeva con forza un braccio,  Kira non si piegava al dolore, era immobile pronta a ricevere il colpo che l’avrebbe consegnata nelle braccia della morte.

“Non avresti dovuto stupida ragazzina, sei la vergogna della nostra razza” eccitato e carico d’odio Toma le sputava in faccia il proprio disprezzo “Perché lo hai lasciato andare? Parla prima che ti uccida!” La colpì in pieno viso e la sollevò da terra lanciandola con violenza al suolo, Kira ricadde violentemente e urtò un sasso con la schiena, rimase immobile qualche secondo, il petto muoveva affannoso come il suo cuore.
L’orgoglio la fece rialzare, era una guerriera e non sarebbe morta da vigliacca, dritta in piedi si asciugò il filo di sangue che le scorreva giù per il mento e fissò Toma, “Uccidimi” disse a voce alta  fiera e impettita.  Bardak si era avvicinato e sentiva qualcosa dentro di lui che scorreva con l’impeto di un fiume in piena, un impulso che stava lottando con la sua insensibilità e lo spingeva verso Kira, “Voglio che ti inginocchi, avanti inutile femmina striscia ai miei piedi” non c’erano limiti alla malvagità di Toma e nemmeno lui sapeva fin dove era capace di arrivare, ma la ragazza rimase in piedi e socchiuse gli occhi, non si sarebbe umiliata doveva stringere i denti e sopportare.
 Il sayan si infuriò, e urlò la sua rabbia, “Obbedisci se non vuoi che ti umili diversamente...Inginocchiati adesso!” Un vento gelido sfiorò la loro pelle, sollevò la polvere dei detriti che annebbiò loro la vista.
 I respiri si fecero ansimanti, una giovane vita stava per essere spezzata, Kira era impassibile, non aveva ceduto alla volontà di Toma, non lo avrebbe mai fatto, sollevò il  viso e incrociò lo sguardo di Bardak, era evidente quanto lui fosse diverso in quel momento, non c’era cattiveria nei suoi occhi, ma disperazione sul volto affascinante solcato da una profonda cicatrice...Stava soffrendo per lei.
“Femmina mi hai davvero irritato!” Toma strinse il pugno e avanzò verso la ragazza, ad ogni passo potente  si avvertivano le vibrazioni del suolo, urlava di rabbia e la distanza tra i due si accorciò sempre di più, la vista di Kira si oscurò quando le fu di fronte, “ Adesso mi voglio divertire ...Così impari a fare l’ orgogliosa lurida traditrice” l’afferrò per le braccia e con uno scatto la fece cadere al suolo, un altro colpo violento alla schiena, un altro dolore soffocato, il sayan  la osservava compiaciuto ed eccitato, "Morirai felice donna, dopo che ti avrò soddisfatto” una vertigine di lussuria gli annebbiò la mente, Kira era bella, troppo per non concedere uno sfizio al proprio corpo.
Senza darle il tempo di reagire si posizionò sopra di lei, “Lasciami,  non voglio maledetto” la ragazza gli sputò addosso e cercò inutilmente di divincolarsi,  le muscolose braccia la tenevano ferma, sopportarlo sopra di lei era peggio che morire, la stringeva e la cospargeva di saliva disgustandola, avvolgendola con la lunga coda pelosa.
“Basta Toma, basta ti ho detto!” Imperioso Bardak lo afferrò per un lembo della tuta e lo costrinse a sollevarsi quindi lo condusse da parte “Perchè? Pensavo che non ti sarebbe dispiaciuto... Ho capito vuoi essere il primo!,” Esclamò  cercando un assenso nello sguardo del compagno, Barbak scosse il capo “ No, non voglio farlo, ha sbagliato e deve pagare, ma non in questo modo!” Diede una spiegazione frettolosa che nascondeva la reale motivazione di quel rifiuto, Kira gli piaceva e non sopportava l’idea di spartire quel corpo con altri, anche se le usanze del suo popolo non disdegnavano tali piaceri, era frequente lo scambio delle compagne da parte dei guerrieri.
La ragazza era ancora distesa e ascoltava in silenzio, un immenso sollievo le arrivò nell’anima, sarebbe morta pura nel corpo e nello spirito.
Gli sguardi tesi lasciavano presagire l’imminente esecuzione “Alzati Kira” le ordinò Bardak, lei si sollevò senza esitazione “Ho deciso rimarrai su questo pianeta...Sarà la giusta punizione per il tuo tradimento” proferì accigliato “Non la ucciderai?” Chiese Toma sorpreso e deluso “Morirà lentamente, la temperatura se ricordo bene durante la notte sale notevolmente e inoltre abbiamo distrutto ogni cosa, non riuscirà a procurarsi ne cibo ne acqua” Bardak aveva decretato una sentenza ignobile e Toma ghignò soddisfatto “Bravo non ci avevo pensato, ottima idea, peccato però mi sarebbe piaciuto possederla.." Esclamò con voce raggelante lanciandole un ultima occhiata, lei ricambiò lo sguardo ma non manifestò alcuna emozione.
Sola e senza speranze in un pianeta arido e privo di qualsiasi sostegno...
Era rassegnata di fronte alla desolazione e alla morte.
“Toma avverti subito gli altri, tra pochi minuti lasceremo questo posto..”
Bardak attese che il compagno fosse distante e quando ne ebbe la certezza  si voltò verso la ragazza, intorno a loro la luce cominciava ad affievolirsi  e a popolarsi si ombre sinistre, “Tra non molto sarà buio” pronunciò nascondendo quanto ciò gli procurasse ansia, Kira appariva tranquilla come se il pensiero di rimanere a sola  appartenesse ad un'altra persona,“Grazie” sussurrò  mentre i capelli corvini muovevano e si scompigliavano sul giovane viso, Bardak la osservò rapito e fece qualche passo verso di lei, si fermò intimorito, come poteva una donna fargli provare simili sensazioni?
“Tornerò” disse altero e coraggioso,  Kira rimase sconcertata e istintivamente gli sorrise,  lui rimase serio e composto, l’ombra che li separava si dileguò e in quell’istante nacque una promessa d’amore.....

 

 Continua............        

   

 

 Ringraziamo tutti i lettori e specialmente chi ha lasciato una recensione:

flavio89, tigre, sweeterika, Hainnett sorella del principe Vegeta ( hai un bel fratello!) black91,  wemdy, bra, migena e Ally chan (TVB)

 

Grazie speriamo che il seguito non vi abbia deluso mi raccomando commentate....Avete capito chi è KIRA?

 

Ciao da    Starsayan e LORIGETA

 

 

 

 

    

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