The Marauders - Last year at Hogwarts.

di Lily_and_the_Marauders
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'estate è finita. ***
Capitolo 2: *** Binario 9 e 3/4 ***
Capitolo 3: *** Destinazione Hogwarts, finalmente a casa! ***
Capitolo 5: *** Un primo giorno coi fiocchi! ***



Capitolo 1
*** L'estate è finita. ***


THE MARAUDERS.

LAST YEAR AT HOGWARTS.

 

 CHAPTER ONE - L'ESTATE E' FINITA.

James Potter e Sirius Black in riva al mare, l'ultimo giorno di vacanze

Foto scattata da Dorea Black in Potter.



La spiaggia era deserta eccezion fatta per due figure che camminavano lentamente sul bagnasciuga.

Bastò un piccolo schizzo d'acqua salata per dare inizio alla sfrenata battaglia.

I due, come bambini, si bagnavano a vicenda tra le risate; le loro ombre si rincorrevano sulla sabbia deformandosi.

Uno sguardo divertito li scrutava poco lontano.

-James! Sirius! Piantatela di fare i bambini, non bagnatevi, avete dei vestiti addosso!-

Dorea Potter era sempre stata una donna forte, una vera Serpeverde ricordava spesso il marito, ma quando guardava quei due le scoppiava il cuore.

Ormai quasi fratelli, James e Sirius, si conoscevano da ben sette anni e solo da due Sirius era venuto ad abitare da loro.

Dorea aveva espresso più volte il suo disappunto verso Walburga ma da quando il giovane si era trasferito a casa Potter non aveva osato menzionarla.

Sapeva bene com'era quella donna, spregevole. La definizione giusta era spregevole. La conosceva molto bene, Dorea, d'altro canto era una sua parente, una cugina o qualcosa del genere. I Black erano molto numerosi ma non tutti venivano apprezzati allo stesso modo, la maggior parte di loro sosteneva il Signore Oscuro, alcuni erano perfino Mangiamorte. Poi c'erano le pecore nere o meglio, come le definiva il giovane Sirius, le pecore bianche cioè coloro che non avevano problemi a legare con i Babbani, combattevano contro Voldemort e si "accoppiavano" con esseri non degni del loro Sangue Puro.

Se un Babbano avesse ascoltato questi discorsi avrebbe di certo pensato che si parlasse di animali, di bestie. Ed effettivamente così venivano trattate le macchie.

Sirius aveva raccontato ai Potter che sua madre Walburga in casa aveva una stanza dedicata solo all'Albero Genealogico dei Balck e che, chiunque li disonorasse, veniva bruciato. Il ritratto veniva bruciato, intendiamoci. Inoltre il ragazzo sosteneva, mettendoci la mano sul fuoco, che sua madre non aveva perso tempo ad eliminarlo dalla parete appena era scappato di casa. Lui non era mai stato contento della sua famiglia e viceversa. Le cose peggiorarono dopo che era diventato Grifondoro mentre si sapeva che i Black erano tutti Serpeverde da generazioni.

Dorea credeva assolutamente alle sue parole, era vissuta tra quelle persone e sapeva come potevano comportarsi, per questo non aveva avuto nulla da obiettare all'arrivo di Sirius. L'aveva accolto in casa come un secondo figlio e donava tanto amore a lui quanto ne donava a James.

Il suo amore però era messo a dura prova quando i suddetti ragazzi di quasi diciassette anni si comportavano come bambini dell'asilo nido.

Per questo, la donna, li raggiunse minacciandoli. -Volete che via Affatturi entrambe le mani? Sirius, butta giù quella sabbia subito e tu, James, non provarci neanche-

Il ragazzo, con aria malandrina si stava preparando a lanciare un secchio d'acqua ad un Sirius distratto dall'arrivo di Dorea.

Il suo piano non andò a buon fine, afflitto fece scomparire il secchio e si incamminò con Sirius verso il Bar della spiaggia.

-James, sai che non voglio che usi la bacchetta in un posto dove i Babbani ti possono vedere- lo rimbeccò Dorea.

-Mamma, ora non c'è nessuno!- esclamò contrariato il figlio, Sirius sogghignò.

-Lo so, infatti per questa volta passi. Se ti ribecco te la faccio pagare-

James sbuffò. -Una vera Serpeverde, vostra madre- disse bonario Charlus che li attendeva seduto su una sediolina a pochi passi dal bancone del bar chiuso.

-Quante volte lo dovrai ripetere, Charlus?-

-Quante volte basterà per sottolineare il concetto, cara-

-Dopo venticinque anni di matrimonio, hai sottolineato benissimo il concetto- disse la donna, sorridendo divertita mentre scuoteva la testa.

I due ragazzi risero di cuore. Si divertivano a guardare quei due battibeccare. -Su, è ora di tornarsene a casa, ragazzi. Una passaporta ci sta aspettando nel bagno pubblico dietro questa catapecchia- annunciò felicemente Charlus dopo qualche minuto.

I tre si guardarono con aria schifata -In un bagno pubblico, Charlus?- fece Dorea alzando un sopracciglio, scettica.

-Sì, cara, non ci è stato concesso di meglio.. Ora in fila, dobbiamo entrarci dentro tutti e sarà un po' complicato-

Sconvolti, James, Sirius e Dorea, lo seguirono fino a ritrovarsi davanti ad una cabina 50 centimetri per 30.

-Papà, mi vuoi spiegare come entriamo tutti e quattro qui dentro? Solo tu e la mamma occupate tutto il posto!-

-Stai forse dicendo che sono grassa?- domandò la donna con sguardo minaccioso.

-No!- esclamò James portando le mani in avanti per difendersi. Effettivamente la signora Potter era tutto fuorchè grassa. Un fiore di donna, dicevano sempre le anziane signore che abitavano vicino casa loro. Ogni volta lei sorrideva loro compiaciuta, anni e anni di duro addestramento come Auror, correre dietro a quello scalmanato del figlio (dei due figli, anzi) e al pazzo del marito avevano sortito un buon effetto. Anche il signor Potter era in gran forma, i capelli ce li aveva ancora tutti! Scompigliati come quelli del figlio per giunta!

A fatica, i quattro si infilarono nel bagno -Zia Dorea, mi stai facendo cadere nel gabinetto- disse Sirius schifato.

-Scusa caro, manca poco reggiti forte-

Il cestino accanto al gabinetto si illuminò di una fioca luce, fino a diventare sempre più forte.

-Ci siete tutti?- chiese Charlus alla combriccola, quelli borbottarono un contrariato sì.

-Tre.. Due.. Uno...-

I quattro vennero risucchiati dalla passaporta, in qualche secondo furono catapultati in casa Potter.

Dorea e Charlus atterrarono con eleganza, Sirius e James invece finirono con la faccia a terra.

-Non è divertente, mamma- mugugnò James rialzandosi a fatica mentre Dorea rideva.

-E' l'esperienza che vi manca, ragazzi miei- disse saggiamente Charlus.

-Forza, andatevi a cambiare che tra poco si cena! Preparate i bagagli, domattina non avrete tempo!-

I due salirono di corsa le scale e, aperta la porta della stanza si fiondarono sui loro letti.

Casa Potter era estremamente grande ma pur sempre modesta. Le stanze erano arredate con sfumature rosse e oro, tranne per il bagno di Dorea che era interamente verde-argento. James e Sirius non osavano entrarci.

A piano terra un grande salone accoglieva chiunque entrasse e, oltrepassata una porta si arrivava in cucina.

La cosa più bella del salotto di casa Potter era senza dubbio il pianoforte a coda, Dorea amava suonarlo e aveva dato qualche lezione anche ai due figli.

Dopo aver salito venti scalini si arrivava alla zona notte. Cinque stanze da letto ed ognuna aveva il bagno, in più c'era il suddetto bagno di Dorea in fondo al corridoio.

Al secondo ed ultimo piano c'era la biblioteca, una vastissima e zeppa biblioteca che conteneva alcuni dei tomi più antichi scritti dai Maghi più famosi, Charlus teneva moltissimo a quel posto. James e Sirius ci erano entrati solo due volte nella vita, quando Remus era venuto a stare da loro l'estate precedente.

La casa era ben illuminata ma la cosa che la rendeva unica era l'affetto che aleggiava tra quelle mura. Certo non mancava il divertimento quando c'erano i due Malandrini, ma era anche questo il bello della famiglia, per quei pochi mesi che erano a casa Dorea cercava di essere il più paziente possibile.

All'inizio a Sirius fu assegnata una camera tutta sua ma non rientrava nel concetto di "divertimento" che avevano quei due quindi il suo letto venne trasferito nella stanza di James. In quel posto c'era un macello micidiale.

-Questo sarà l'ultimo anno, ci pensi?- chiese Sirius al fratello poco più tardi mentre entrambi stavano spaparanzati sui letti sfatti.

-Eccome se ci penso! Mai più partite di Quidditch, niente strigliate dalla McGranitt, niente feste di Lumacorno ma soprattutto addio Lily Evans-

Ecco. quello era il problema più grande di James. Un problema dai capelli rosso scuro e dagli occhi verdi come smeraldi.

Il suo nome era Lily Evans, un nome venerato dal giovane Potter ma allo stesso tempo temuto.

Era la stesa ragazza che per sei anni non aveva fatto altro che urlargli contro, metterlo in punizione e, cosa che non gli andava proprio giù, ignorarlo.

Già, la ragazza era diffidente nei suoi confronti, lo era sempre stata. Ce l'aveva con lui perchè attaccava sempre quello scemo di Piton e perchè pensava fosse un egocentrico. Non aveva mai accettato di uscire con lui, o di venire a vedere una partita di Quidditch. In poche parole lo odiava. Non passava giorno in cui James non si chiedesse cos'è che aveva sbagliato con lei.

-Beh, non si sa mai.. Magari te la sposi- buttò lì Sirius, tentando di consolarlo.

-Andiamo, non mi calcola nemmeno quella ragazza!- esclamò lui, furioso.

-Però deve ammettere che di questi tempi sei cambiato, insomma, non abbiamo più appeso Mocciosus per la caviglia! E' un grosso sacrificio sai? Ma manca sfotterlo un po'...- si immerse nei felici ricordi degli anni passati per poi ritornare in sè -Beh, ti parla no? Cioè, ti saluta almeno. E' un passo avanti!-

-Se lo dici te..-

In quel momento vennero chiamati per la cena da Dorea e si affrettarono a scendere prima che la donna li venisse a prendere per le orecchie.

-Mmh, cosa c'è per cena?- domandò Sirius già con l'acquolina in bocca.

-Polpettone al forno.- rispose Charlus -Quello della signora Becky- aggiunse quando i due si guardarono intorno sospettosi, temendo che Dorea avesse toccato i fornelli.

Ecco, in cucina non era un asso, l'unica cosa che le veniva bene era la torta alla melassa, la preferita dei ragazzi.

-A tavola svelti, senza fare commenti acidi sul mio modo di cucinare- disse Dorea con il vassoio tra le mani.

I tre, scambiandosi un sorrisetto divertito, si accomodarono.

-Prima o poi farò una statua alla signora Becky- commentò James ammirando il polpettone con aria sognante.

-Già, è puoniffimo-

-Sirius, quante volte ti ho detto di non parlare con la bocca piena?- lo ammonì la signora Potter.

-Fcufa, tcia Dofea-

-Avete preparato tutto?-

James guardò fugacemente il fratello prima di rispondere -Più o meno-

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ehilà popolo di EFP!

Devo essere sincera, non mi aggradava ancora molto l'idea di pubblicare questa nuova Long. 

Vi spiego perchè: come saprà che mi segue di tanto in tanto, ho già parecchie storie in sospeso e iniziarne un'altra mi pareva un suicidio bello e buono. NON ho nessuna intenzione di smettere di aggiornare Appuntamento al Buio ~ Made in Hogwarts Forse Draco Malfoy sarà la mia àncora di salvezza.... Chiuderò le altre due, almeno per il momento. E' una decisione dura da prendere ma non riesco a star dietro a tutto. 

Per quanto riguarda questa Long sui Malandrini, ne avrete lette così tante e non vi dico che la mia sarà più bella o chissà quale capolavoro.

Ne ho lette molte anche io e, per quanto mi riguarda, non mi ritengo ancora all'altezza delle altre autrici. Spero però che vi piaccia, è ancora una massa informe nella mia testa, ho scritto solo cinque capitoli. 

Come avrete capito dal titolo, la storia tratta dell'ultimo anno ad Hogwarts dei Malandrini, ma non solo di loro..Parlerò di tutta la combriccola quindi troverete Lily Evans,Emmeline Vance, Marlene McKinnon, Mary Macdonald, Alice Prewett, Frank Paciock con la cortese partecipazione di Regulus Black, Dorcas Meadowes, Fabian e Gideon Prewett, Severus Piton e altre comparse.

Ci saranno un po' tutti e sto anche cercando di dare un volto ad ognuno di loro, è molto più difficile di quanto credessi in realtà.

Ve li mostrerò tutti il prima possibile. Se questa storia andrà a buon fine inizierò la mia prima serie, ho intenzione di creare più Long riguardo ai Malandrini. Questa narra dell'ultimo anno, la prossima della loro vita fuori da Hogwarts. I capitoli non saranno sempre della stessa lunghezza, dipende da me e da cosa ho intenzione di scrivere. Spero di non cadere nel banale, nel 'già visto'. 

Che altro dire? Nelle cose che scrivo ci metto tutta me stessa, sul serio, e se lascerete una recensione piccina sarà già un ottimo risultato per me. Intanto non posso che ringraziare tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui. :)

Un bacio grande, 

Lily.

 

P.S.: L'immagine non è mia, io l'ho solo adattata. L'ho trovata su Tumblr, appartiene a everybodyhateskayden.


 

 


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Capitolo 2
*** Binario 9 e 3/4 ***


THE MARAUDERS.

LAST YEAR AT HOGWARTS.

 

 

CHAPTER TWO - BINARIO 9 E 3/4

 

 

 

 

-JAMES! Per l'amor di Merlino, io te l'avevo detto!-

Se qualcuno fosse entrato in casa Potter avrebbe trovato una scena raccapricciante.

Dorea che sbraitava contro i due ragazzi che la sera prima si erano addormentati con ancora le scarpe ai piedi senza aver preparato i bauli, James che era immobile al centro della stanza e Sirius che cercava di chiudere il baule stracolmo di vestiti e oggetti buttati dentro alla rinfusa.

Charlus, dal canto suo, se ne stava tranquillo a leggere il giornale ormai troppo abituato a quel teatrino che si ripeteva ogni anno.

-James, che fai lì impalato? Dorea ti uccide se scopre che ancora devi riempirlo!-

Ma James non lo sentì, sembrava assorto in tutt'altri pensieri. Sirius passò più volte la mano davanti alla sua faccia ma non c'era nulla da fare.

Si avvicinò piano al suo orecchio, prese fiato e urlò -LILY EVANS ESCE CON MOCCIOSUS!-

James si riscosse con il volto sfigurato dall'orrore, si guardò intorno e poi lanciò un'occhiata obliqua a Sirius, fonte del suo terribile spavento.

-Non è divertente, Felpato.-

-Oh, sì invece- ridacchiò l'altro. -Ora muoviti e riempi quel maledetto coso!-

Con uno sventolio di bacchetta James riuscì a metterci dentro tutto anche se un po' a fatica. Storse un po' la testa, strinse un occhio e disse soddisfatto -Sì, può andare-

Di fretta portarono giù i bauli, la maggiore età era lontana e i due dovettero ancora una volta faticare per arrivare in fondo alle scale.

-L'anno prossimo non avrò la soddisfazione di portare giù il baule senza faticare- osservò contrariato Sirius.

-Se non passi i M.A.G.O. avrai questa soddisfazione, caro- gli disse Dorea.

-Zia, cara zietta Dorea, tu lo sai bene che io sono uno studente modello- fece Sirius pavoneggiandosi.

I tre Potter lo guardarono per un paio di secondi poi scoppiarono a ridere.

-Che c'è?- chiese lui scocciato -Io ho E in tutte le materie!-

-Non esageriamo- lo riprese James. -IO ho E in tutte le materie-

E si diede inizio alla discussione.

-Oh, bene! Charlus, abbiamo perso i ragazzi- sussurrò Dorea sconvolta.

-Li abbiamo persi già da un po', tesoro- rispose tranquillamente il signor Potter mentre sfogliava la Gazzetta del Profeta.

La discussione li accompagnò alla stazione di King's Cross fino a quando la signora Potter non urlò loro di piantarla.

-Aspetta Ramoso- disse Sirius bloccando James che stava per prendere la rincorsa davanti al Binario 9 e 3/4.

-Fissa nella mente questo momento.- sussurrò. -E' l'ultima volta che lo attraversiamo per iniziare un nuovo anno-

I due venerarono in silenzio il muro del Binario. Lo stesso Binario che aveva donato la libertà al giovane Black, che aveva donato la felicità ad entrambi, l'opportunità di conoscersi e di conoscere i loro amici.

-Pronto Felpato?-

-Sicuro-

Iniziarono a correre e, ancora una volta, si ritrovarono tra il caos del Binario davanti alla locomotiva scarlatta che portava l'effige di Hogwarts.

-Stiamo per andare a casa, James- gli occhi di Sirius esprimevano gioia, gioia vera.

Lui era così, duro all'esterno ma con un cuore grande. James l'aveva associato più volte ad un Calderotto.

-Lunastorta!- ululò James alzandò il braccio di scatto per farsi vedere.

Un ragazzo alto e magrolino li raggiunse. I capelli erano color miele, un po' sparpagliati.

Il viso era magro e delle sottili cicatrici pallide glielo rigavano. Erano piuttosto piccole, ma se viste in controluce facevano venire i brividi.

Aveva l'aria stanca, di chi ha vissuto cose troppo grandi di lui. Tutto sommato era un bel ragazzo, in quel momento gli occhi ambrati sorridevano ai due compagni di avventure.

-Ciao!- li salutò allegramente -Passate delle belle vacanze?-

-Sì- risposero in coro i due. -Tu invece? Tutto bene?-

Remus sapeva che James non si riferiva alle vacanze. I ragazzi, che lo accompagnavano una volta al mese a scorrazzare per il parco, erano a conoscenza della ferocia dell'amico in quel particolare momento, soprattutto se loro non c'erano a sostenerlo come invece avevano fatto negli ultimi due anni.

-Sì, diciamo che è filato tutto liscio-

Lupin era stato morso da piccolo e i suoi genitori avevano sempre vissuto con questo suo problema, ormai avevano imparato ad affrontare le notti di Luna piena, tuttavia non era come quando si trovava in compagnia dei suoi tre amici.

-Dov'è Peter?- domandò Sirius.

I tre allungarono il collo per cercare di individuare il quarto Malandrino.

-Eccolo là il topastro- sorrise James indicando un ragazzo bassino e formoso accanto alla famiglia.

Minus non era bello, nè popolare come James e Sirius o intelligente come Remus ma restava comunque un amico affidabile.

-Ehilà Codaliscia!- lo chiamarono, quello sobbalzò ma quando si voltò verso di loro sorrise.

-Ciao ragazzi! Come state?- chiese, gentile.

-Bene, grazie. Te?-

-Non c'è male, James-

Parlottarono del più e del meno quando, pochi minuti dopo, un ragazzo moro e muscoloso gli si avvicinò.

-Toh! L'amico Paciock!- fece Sirius sorridendo.

Frank era loro compagno di stanza da sette anni, non era un Malandrino ma aveva comunque partecipato a qualcuna delle loro strambe trovate.

Le ragazze di Hogwarts lo avevano sempre ammirato per il suo fascino e la corporatura da Portiere aiutava molto. Il giovane era il fidanzato storico dell'esuberante Alice Prewett.

-Dove hai lasciato tua moglie, Frank?- gli domandò scherzando, James.

I due si comportavano come una coppia di sposini e la combriccola non perdeva occasione di prenderli un po' in giro.

-Sta parlando con Lily, laggiù. Le ho detto che vi sarei venuto a cercare-

James, che al nome "Lily" si era illuminato, non perse tempo e costrinse tutti a darsi una mossa, quando Sirius gli chiese il perchè di tutta quella fretta lui rispose soltanto

-Non vorrei che Alice pensasse che suo marito sia scomparso ancor prima di portarla all'altare-

Ovviamente nessuno ci credette.

-Alice! Lily!- chiamò Frank, le due si fecero avanti sorridendo.

-Ciao ragazzi! Passata una bella estate?- domandò Alice, aggrappandosi al braccio del suo ragazzo.

Si scambiarono i saluti e le ultime novità ma c'erano due persone che non stavano prestando ascolto alla discussione.

Una era Lily Evans che guardava di sottecchi James Potter chiedendosi quali altri disastri avrebbe dovuto sopportare quell'anno, quante volte ancora avrebbe dovuto rifiutare i suoi inviti. Una persona non può cambiare all'improvviso, pensò.

L'altro era James Potter che non smetteva di guardare Lily Evans chiedendosi quante altre porte sbattute in faccia gli sarebbero arrivate, quanti insulti ancora avrebbe sentito. Una persona non può cambiare all'improvviso, pensò.

-Guardate laggiù!- esclamò Alice facendo un cenno con il capo.

Tutti si girarono a vedere tre ragazze che si stavano avvicinando tra la folla.

Mary, quella a destra, era un tipetto tosto, abile Battitrice di Grifondoro nonchè grande scansafatiche e amante del divertimento. Un Malandrino in versione donna, ecco.

Capelli scuri e legati in due piccole codine dietro le orecchie. I jeans rigorasamente strappati alle ginocchia e una magliettona che non lasciava intravedere il suo corpo snello.

Emmeline, la bellezza al centro, era l'opposto di Mary. Non molto alta ma magra come un chiodo. I lunghi capelli castani chiari erano legati in una coda di cavallo. Una bellezza pura e rara. Aveva un'aria nobile ma la sua famiglia Purosangue non era tra le più ammirate.

La ragazza aveva un carattere introverso, era timida ma intelligente. Passava la metà del tempo a leggere, che siano stati libri di scuola o semplicemente per svago.

Infine, la ragazza sulla sinistra era la più figa della scuola, come la definiva Sirius. Oltre ad essere notevolmente bella e popolare aveva anche un bel caratterino la cara Marlene. Spesso dava del filo da torcere ai ragazzi, soprattutto a Sirius, con il quale però aveva instaurato un legame profondo.

Non si poteva definire amicizia ma entrambi si somigliavano molto caratterialmente e riuscivano ad essere in sintonia.

I capelli biondissimi di Marlene erano liberi sulle spalle e gli occhi, scuri ed indagatori, perquisivano la folla.

Il viso delle ragazze si aprì in un grande sorriso quando finalmente arrivarono davanti all'allegra combriccola.

-Direi che siamo tutti, adesso. Saliamo?-

-Frank, io e Sirius non abbiamo ancora caricato i bauli, li andiamo a prendere, voi intanto cercate uno scompartimento-

Alla risposta affermativa del ragazzo James e Sirius andarono incontro a Dorea e Charlus; Remus e Peter li aveano seguiti.

-Oh, ciao Remus caro! Ciao Peter!- li salutò la signora Potter.

-Salve signori Potter- disse Remus.

-Mamma, noi corriamo dentro. Vi scriviamo questa sera dopo il Banchetto- James si avvicinò per stringere sua madre e suo padre poi toccò a Sirius che venne allo stesso modo abbracciato.

-Mantenetevi fuori dai guai. Sul serio ragazzi, i tempi non sono buoni, non c'è da scherzare. Non voglio farvi la ramanzina perchè so che anche voi leggete i giornali- disse serio il signor Potter squadrandoli tutti e quattro.

Era un uomo pacifico ma quando si trovava in queste situazioni tirava fuori tutto il suo lato da Auror diventando quasi severo quanto Dorea.

-E fate strage di cuori, mi raccomando!- gli urlò dietro gioioso mentre si allontanavano.

Ecco il perchè del suddetto "quasi".

I Malandrini salirono sulla Locomotiva giusto in tempo. Il momento dei saluti era il più caotico: gente che si sporgeva fuori da finestrino, genitori che piangevano...

Attraversati due vagoni riuscirono a trovare lo scompartimento dove si erano infilati i loro amici ed entrarono.

-Ragazzi, questo è l'ultimo anno!- esclamò Sirius. -Siete pronti a distruggere Hogwarts? Per modo di dire, eh.-

-Verranno fatti più festini in Torre che in tutta la scuola negli ultimi secoli- assicurò James.

-Io ci sto- annuì Frank, subito supportato da Alice

-E' l'ultimo anno, dobbiamo divertirci- aggiunse Mary già elettrizzata.

Ben presto lo scompartimento si riempì di voci esultanti, solo una certa Lily Evans non aveva osato toccare l'argomento.

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Buona sera a tutti, ragazzi :3

Pubblico ora, in un attimo di totale relax. Che bello questo ponte di quattro giorni *O*

Alloooora, spero che fin qui vi piaccia, ho lasciato molto spazio per le descrizioni come avrete notato. Mi andava di entrare nel dettaglio e di presentare un po' i personaggi, anche se tutti voi bene o male già li conoscete. Spero di non essere stata troppo pallosa. Questo è un capitolo di passaggio, come il prossimo che verrà, poi si entrerà un po' più nel vivo della questione quando arriveranno ad Hogwarts. Che altro dire? Ringrazio chiunque abbia letto, chi ha recensito e messo tra le preferite/seguite/ricordate.

GRAZIE davvero tanto, è importante per me sapere che ci siete come è importante ricevere i vostri pareri. :')

Per tutti i fan di Appuntamento al Buio, tra qualche giorno aggiornerò anche là. ^^

Ora vi saluto, vado a vedere La Fabbrica di Cioccolato. C'è il mio amato Johnny ♥ *sbava*

Un bacio grande,

vostra Lily.

 

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Capitolo 3
*** Destinazione Hogwarts, finalmente a casa! ***


THE MARAUDERS.

LAST YEAR AT HOGWARTS.

CHAPTER THREE - DESTINAZIONE HOGWARTS, FINALMENTE A CASA!

Solo una mezz'oretta dopo si liberarono due posti nello scompartimento, Lily e Remus dovevano raggiungere la carrozza dei Prefetti e dei Caposcuola.

-Remus, sei d'accordo con quello che dicevano?- gli domandò. -Insomma.. sei un Caposcuola adesso-

Remus ci riflettè un po'. I suoi amici erano esuberanti e pericolosi, in senso buono ovviamente ma forse, per una volta, li avrebbe difesi.

-Sai Lily, sono stato Prefetto per due anni consecutivi e ho sempre cercato di tenere a bada quei tre, lo sai. Ora però è diverso. Forse mi riterrai ingiusto, forse penserai che io non sia degno di portare questa spilla ma, con tutto il rispetto, credo che queste formalità arrivati ad un certo punto non servano più. Nel senso, sono cariche rispettabilissime ma a tutto c'è un limite. Nessuno ci vieta di divertirci un po', è l'ultimo anno, ce lo meritiamo tutti-

Lily non si aspettava di trovarsi d'accordo con lui, invece rimuginandoci un po' su pensò che forse ne sarebbe valsa la pena.

-Credo che allenterò un po' la corda quest'anno allora. Occhio non vede, cuore non duole, farò finta di aver qualche problema di vista- ridacchiò e Remus la imitò.

-Ora non vorrei allargarmi ma credo che dovresti allentare la corda anche con qualcun'altro- sorrise.

Lily non ebbe il tempo di rifletterci perchè erano appena arrivati davanti alla carrozza.


*


-Quali obiettivi volete raggiungere a fine anno, ragazzi?- domandò ad un certo punto James mordicchiando una Cioccorana.

-Spiegati meglio, amico- disse Sirius.

L'altro sorrise e si schiarì la voce -Intendo, avete degli obiettivi per quest'anno? Io ne ho molti ma per ora voglio solo cambiare un po'- disse tutto fiero.

-Cambierai in che senso? Non dovrò mica prestarti i miei rossetti?- disse Marlene ridendo.

-Oh, Lène, il tuo senso dell'umorismo mi stravolge- ironizzò il ragazzo. -Intendo che voglio cambiare interiormente, poi vedrete- liquidò il tutto con un gesto della mano.

-Io e Frank ci sposeremo appena maggiorenni! Questo è il mio obiettivo!- trillò Alice al settimo celo, la frangetta bionda le coprì gli occhi azzurri e se la spostò con un rapido movimento.

-James, pensavo che il tuo obiettivo fosse vincere la Coppa del Quidditch-

-Ma quello era scontato mia cara Mary!- James si rizzò in piedi assumendo una posizione da figo, o almeno era quel che credeva. -Gente- annunciò con fare teatrale, in quel momento somigliava al vecchio Luma -Grifondoro quest'anno vincerà la Coppa di Quidditch! L'anno scorso ci è stata soffiata per un pelo dai Serpeverde ma gli daremo pane per i loro denti!-

Mary e Frank si batterono il cinque, esultanti. Gli altri li osservavano divertiti.

-Capitano Potter, sa che dovrà scegliere nuovi adepti vero?-

-Certo, Battitrice Macdonald, appena arrivato parlerò con la McGranitt!-

-Io farò di tutto per entrare in squadra- disse Frank.

-Paciock, ma te sei in squadra!- esclamò allibito James.

-Mi dovrai far fare i provini, però. Lo sai che deve andare così, dobbiamo dare qualche chance anche agli altri-

-Non c'è un Portiere alla tua altezza Frank.. però sì, facciamogli vivere il loro momento di gloria, la stessa cosa vale per te Macdonald-

-Ricevuto, Capitano! Farò del mio meglio in campo!- la ragazza ridacchiò cercando di mantenere un tono solenne.

-Il mio obiettivo è quello di riuscire a diventare Auror!- si intromise Emmeline.

-Anche il mio- disse Lène.

-Credo che quello sia l'obiettivo di tutti, ragazze-

-Io non ce lo vedo Sirius come Auror- ribattè Lène osservando il ragazzo -Lui è più il tipo da Azkaban-

-Beh, sicuramente non mi rivolgerò a voi per farmi scagionare- mugugnò offeso.

-E come farai? Su illuminaci-

-Semplice, Prewett, io evaderò- rispose in tono ovvio.

-Lo sai che nessuno è mai riuscito ad evadere da Azkaban- lo rimbrottò lei.

-Sirius Orion Black può fare tutto-

-Quando lo vedrò ti crederò- gli fece la linguaccia.

-Sarebbe figo però. Un Auror finito ad Azkaban e poi evaso, già vedo i titoli sulla Gazzetta- James si stava perdendo tra le nuvole ma venne bruscamente riportato in sè da un pugno sul braccio.

-Non pensare agli eventi futuri, Ramoso, già è tanto se prevediamo quello che succederà domani!- lo rimbeccò Sirius.

-Ipotizzavo solo..- borbottò contrariato.

Verso metà pomeriggio le porte dello scompartimento si riaprirono per far di nuovo spazio a Remus e Lily.

James cercò di darsi un contegno, con il risultato di ficcarsi un dito nell'occhio mentre si passava la mano tra i capelli scompigliati.

Lily, che lo stava osservando non riuscì a trattenere una smorfia divertita.

-Allora Prefetti Perfetti, prima che voi arrivaste stavamo parlando del futuro, quali obiettivi vi siete posti quest'anno?-

-Io non so risponderti, Mary- disse infine Remus scrollando le spalle.

Non è che non pensasse al futuro, solo che non aveva nessun obiettivo da raggiungere; la sua vita sarebbe stata pessima al di fuori di Hogwarts.

-Te Lily?- le domandò James temendo che il discorso sul futuro di Remus potesse prendere una brutta piega. Nessuno eccetto i Malandrini sapeva del suo piccolo problema peloso.

-Io vorrei diventare una Pozionista-

-Non ho dubbi che ce la farai- disse James con sincerità. Lei gli rivolse un'occhiata obliqua.

-Tutti qui vogliamo diventare Auror- la informò Alice.

-Ci avevo pensato alla carriera da Auror, Alice.. Ma non so se faccia al caso mio- ammise un po' rossa in volto.

Fare l'Auror richiedeva un certo impegno ed una buona dose di talento, bisognava superare prove ardue per arrivare ad ottenere la carica e Lily, che non era sicura di potercela fare, aveva optato per la materia in cui riscuoteva più successo: Pozioni.

Lumacorno già aveva detto che quest'anno le averebbe fatto incontrare grandi Pozionisti e la ragazza di certo non voleva perdere questa occasione.

Il discorso si chiuse quando arrivò la signora con il carrello.

-Oh, mia salvatrice!- Sirius si tuffò tra le braccia della vecchietta che lo osservò contrariata. -Black, non ti farò sconti sulla merce. Allora, giovanotti, cosa prendete?-

Sirius e James si guardarono e insieme dissero -Prendiamo tutto-

-Già, me lo sarei dovuta aspettare- sorrise l'anziana signora. I due Malandrini felici come una Pasqua si caricarono le braccia di dolciumi sotto lo sguardo attonito degli altri.

-Certe cose non cambiano mai- commentò Lène afferrando al volo un Calderotto.

-Chi vuole un po' di gomme bolle bollenti?- domandò Frank mentre ne acciuffava un paio. Nessuno rispose e lui, con un'alzata di spalle, si limitò a portarsi in grembo tutto il possibile. Sirius, due sedili più in là si stava strafogando, un po' di piperille, un po' di Gelatine Tuttigusti+1 e per finire anche dei rospi alla menta.

-Black, sembri il cane di mia sorella- Lène lo guardò schifata ma lui invece sorrise divertito per il paragone fatto. Remus distolse lo sguardo accennando un sorrisino mentre addentava una barretta di cioccolato, Peter quasi si strozzò.

-Di' un po' Lène, ti piacciono i cani?- le domandò James che si beccò un'occhiataccia coi fiocchi dai tre Malandrini.

-Sì, insomma, sono animali da compagnia. Li preferisco se non sbavano però- spiegò lei. -Perchè me lo chiedi?-

-No, così.. Semplice curiosità- rispose James poi prese a fischiettare.

Il giovane Black lo guardò stranito fino a quando qualcosa lo distrasse.

Un ragazzo affascinante era appoggiato alla finestrella del treno fuori dallo scompartimento e fissava la combriccola con aria annoiata.

Sirius balzò in piedi mormorando -scusatemi, torno subito. No, vado da solo.- aggiunse poi quando vide che anche James si era alzato per seguirlo.

-Cosa ci fai qui Regulus? Hai una vita così monotona che ti abbassi a spiare quello che fanno gli altri?-

Regulus, il fratello minore di Sirius, si limitò a sorridere, un sorriso spento che non mostrava traccia di divertimento.

-Nessuno mi vieta di stare appoggiato qui a guardare quello che fa la gente, fratellone.-

-Vattene. Vederti mi ricorda lo schifido posto in cui vivevo e non voglio immergermi tra i brutti ricordi. Porta i miei saluti alla cara Walburga-

-Tu non vali più niente, Sirius. Prima o poi ti accorgerai dell'errore che hai fatto scappando di casa, disonorando la tua famiglia- la voce di Regulus era piena di odio.

-Sbagli, fratello. Hai sempre sbagliato sul mio conto, io non ho mai desiderato essere come voi e sto bene qui. Di certo non mi pentirò della mia scelta. Arriverà il giorno, Regulus, in cui sarai te che avrai dei rimorsi, fino ad allora però continuerai a non valere più di uno zellino- sputò fuori tutte le parole, una ad una.

Regulus non lo degnò nemmeno di uno sguardo e se ne andò.

Quando Sirius rientrò nello scompartimento tutti lo fissavano in silenzio; sapevano che non aveva un buon rapporto con la famiglia ma nessuno aveva mai osato chiedere spiegazioni, era un argomento piuttosto delicato. Solo James era a conoscenza dei sentimenti di Sirius nonostante lui non si aprisse più di tanto neanche verso suo fratello, quello per scelta.

-Tutto bene Felpato?- azzardò Remus.

-Sì, tutto a posto. Il mio caro fratellino era venuto a portarmi i saluti di quella splendida donna che è mia madre- sorrise ironico.

Era sorprendente come quel ragazzo riuscisse a fare dell'ironia anche nei momenti più difficili.

Il buon umore tornò quasi subito mentre fuori si attraversavano intere vallate e il sole iniziava a tramontare.

Le ragazze andarono in bagno per infilarsi la divisa mentre i ragazzi si cambiarono nello scompartimento.

-Odio questa veste- fu il commento di Sirius che, come ogni anno, insultava pesantemente l'inventore degli abiti di Hogwarts.

-E' la prassi, Felpato- gli ricordò ancora Remus.

Per tutta risposta lui borbottò qualcosa contro Lunastorta e le regole.

-Siete presentabili?- domandò Lily fuori dalla porta.

-No Evans, siamo nudi ma tu entra pure, so che vuoi vederci in questo stato- la prese in giro Sirius mentre si aggiustava la cravatta.

Mary spalancò la porta e senza tante cerimonie si sedette. -Non mi avrebbe spaventata vedervi senza maglietta dato che condivido lo spogliatoio con due di voi-

Mano a mano entrarono anche le altre, Alice si fiondò da Frank per abbottonargli con ordine tutta la camicia e sistemargli il cravattino. -Sei bellissimo, tesoro- li sussurrò dolcemente prima di baciarlo.

-Prewett, contieniti almeno in nostra presenza- le disse Sirius schifato.

-Sono così teneri invece- commentò Emmeline, unendo le mani al petto.

Frank era rosso in volto invece Alice invece era tutta allegra. Era sempre allegra.

Lentamente l'Hogwarts Express si fermò e, nel baccano generale, i Grifondoro riuscirono a scendere.

Il primo suono che udirono fu la voce possente di Hagrid, il guardiacaccia della scuola che chiamava i ragazzini del primo anno.

-Ramoso, ti ricordi il nostro primo anno?- gli domandò un Black alquanto nostalgico.

-Eccome! Non mi potrei mai scordare la nostra prima punizione, lo stesso giorno in cui siamo arrivati. Ricordi? Avevamo tirato Mocciosus per le mutande-

I due risero di gioia e una Lily Evans furiosa passò loro accanto riservandogli uno sguardo sprezzante.

-Oh, no- pigolò James. -Ho fatto un casino, ancora-

-Per Merlino, incominciamo bene!- esclamò Sirius puntando gli occhi al cielo. -Forza- lo esortò spintonandolo -Prendiamo la carrozza, ci stanno aspettando-

 

*

 

Il giovane Black annusò l'aria e tese le orecchie.

Sentiva il Platano muovere i suoi rami, il ticchettio delle goccioline di pioggia che scendevano dalle foglie fino a schiantarsi in terra.

C'era un odore piacevole, c'era odore di casa.

-Felpato, smettila di fare il cane-

-Ecco, hai rovinato l'atmosfera, Lunastorta- disse seccato Sirius rivolgendo un'occhiataccia all'amico.

-Non puoi metterti ad annusare l'aria- gli sussurrò imperterrito -Non capisci che risulteresti pazzo agli occhi degli altri?-

-Io sono pazzo- concluse tranquillamente lui, l'altro sbuffò. -Guarda Ramoso! Ci siamo!- esclamò felicemente Sirius dopo un po' indicando il Castello che man mano si faceva sempre più vicino.

Era così ogni anno, rimanevano sempre estasiati dalla bellezza di quel posto.

Lentamente scesero e, spinti dalla folla, entrarono.

-Casa dolce casa- disse Peter appena salito l'ultimo scalino.

-Eccoli, guardate!- urlò una voce poco lontana da lì. Alice, sorridendo avanzò fino a raggiungerli seguita dagli altri. -Vi avevamo persi di vista-

-La carrozza era zeppa di gente, abbiamo preso l'altra- le spiegò Remus.

I ragazzi si avviarono felicemente verso la Sala Grande che, come al solito, era luminosa e accogliente.

Automaticamente tutti fissarono il soffitto incantato, il cielo plumbeo era carico di pioggia.

-Ho una fame terribile- si lamentò Frank.

-A chi lo dici, amico- Sirius intanto si massaggiava lo stomaco che brontolava.

Le quattro tavolate furono ben presto riempite e fecero ingresso i primini accompagnati dalla McGranitt.

-Ehilà Prof!- urlò Sirius -Ci è mancata..ouch! Ma sei matto? Mi hai sfondato lo sterno!- ringhiò verso Remus che gli aveva dato di gomito.

La McGranitt non fece un frizzo e con la solita austerità ordinò ai ragazzini di mettersi in fila.

Il Cappello, che era già stato posizionato sullo sgabellino, prese a cantare.

 

Forse pensate che non son bello,

ma non giudicate da quel che vedete

io ve lo giuro che mi scappello

se uno più bello ne troverete.

Potete tenervi le vostre bombette

i vostri cilindri lucidi e alteri,

son io quello che al posto vi mette

e al mio confronto gli altri son zeri.

Non cè pensiero che nascondiate

che il mio potere non sappia vedere,

quindi indossatemi ed ascoltate

qual'è la casa in cui rimanere.

E' forse Grifondoro la vostra via

culla di coraggiosi di cuore:

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore.

O forse è Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale:

qui la pazienza regna infinita

e il duro lavoro non è innaturale.

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

se siete svegli e pronti di mente,

ragione e sapienza qui trovan linguaggio

che si confà a simile gente.

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babberi

che qui raggiungono fini ed onori!

Venite duenque senza paure

E mettetemi in capo all'istante

Con me sarete in mani sicure

Perchè io sono un Cappello Parlante!

 

La Sala scoppiò in un fragoroso applauso; le parole rivolte ai nuovi alunni erano sempre le stesse ma facevano comunque un certo effetto.

La McGranitt srotolò la pergamena ed iniziò a leggere i nomi in ordine alfabetico:

-Amery, Gustav-

Un bambinetto moro si fece avanti intimidito e, con cautela, si sedette; appena il Cappello gli sfiorò la testa il poveretto sussultò dallo spavento.

Sirius e James ridacchiarono, entrambi avevano provato la stessa sensazione nell'udire la voce del Cappello.

-TASSOROSSO!- urlò alla Sala dopo qualche minuto.

Mentre il moretto si apprestava a raggiungere il tavolo giallo-nero che esultava, si fece avanti una bambinetta di nome Blondie che finì poi in Serpeverde.

Quando l'ultimo della fila ebbe raggiunto il tavolo dei Grifondoro il professor Silente si alzò.

Era proprio un bel tipo il Preside anche se alcuni, molti in verità, sostenevano che avesse perso qualche rotella.

-Benvenuti!- tuonò spalancando le braccia per simulare un grande abbraccio -Scommetto che sarete tutti affamati quindi prima si mangia e poi si parla. Buon Appetito!-

I piatti si riempirono di cibo, c'era di tutto.

-Amo i Banchetti di Hogwarts- commentò James servendosi di quanta più roba possibile. Sirius stava già addentando le sue salsicce.

Mangiarono in silenzio, gustandosi ogni pietanza. Gli Elfi erano dei gran cuochi.

-Oh, no!- squittì Emmeline.

-Cosa c'è?-

-Ho sporcato il maglione- sussurrò afflitta guardando Lily.

-Dai, vieni qui. Gratta e netta. Ecco, come nuovo.- disse soddisfatta la rossa.

-Grazie Lils, non ricordo mai quell'incantesimo-

-James cosa diamine fai?- gli domandò allibito Remus. Potter non rispose, anzi, si cosparse ancora un po' la divisa di salsa.

-Evans, anche io mi sono sporcato! Mi aiuti?- le chiese speranzoso James.

-No- fu la risposta secca di Lily. Sirius soffocò a stento una risata.

-Merlino e ora come faccio? Non posso farmi vedere così!-

Remus cacciò fuori la bacchetta e sussurrò lo stesso Incantesimo di Lily, la divisa tornò pulita.

-Doveva farlo lei, non tu- borbottò James come ringraziamento. -Torta!- esclamò poi, tornando improvvisamente felice.

I Malandrini lo osservarono esasperati mentre si ingozzava.

Quando anche gli ultimi resti della cena furono scomparsi Silente si alzò di nuovo, questa volta con in volto un'espressione più seria. -Sappiamo tutti cosa sta succedendo là fuori, non c'è bisogno che io rispieghi ogni cosa. Raccomando la massima prudenza, soprattutto ai nuovi arrivati.- sorrise -Ora filate nei vostri letti, so che morite dalla voglia di tornarci!-

Le panche sfregarono sul pavimento di pietra e gli studenti si riversarono in massa verso l'uscita.

-Primo anno con me- urlava Lily.

La banda dei piccoletti la seguì e Remus chiuse la fila.

Con passi strascicanti i tre Malandrini arrancarono fino alla Sala Comune, ogni tre scalini sbadigliavano.

-E' incredibile come ti prenda sonno subito dopo il banche.. yaaawn- gli occhi di James lacrimarono. -Forza, ci siamo quasi-

Arrivati finalmente davanti alla Sala Comune trovarono la cara Signora Grassa ad aspettarli. -Parola d'ordine- trillò.

Solo allora i tre si resero conto di non sapere la parola d'ordine.

-Merlino..va sempre a finire così..- gemette James.

Ogni anno infatti erano costretti ad aspettare che qualche anima ritardataria li facesse entrare perchè ogni anno non stavano ad ascoltare i Prefetti.

-Frank si sarà appartato da qualche parte con la Prewett, è l'unico a sapere sempre la parola d'ordine..-

-E le ragazze?- domandò Minus.

-Giusto! Le ragazze! Dove sono?-

Quella debole luce di speranza negli occhi di Sirius si spense quando James disse -Sono partite prima di noi, saranno già dentro..-

Alchè, ormai tolte di mezzo le uniche possibilità di entrare in un orario decente, i tre ragazzi si sedettero a terra in attesa dell'arrivo dei Prefetti.

Ad Hogwarts si usava mostrare ai novellini l'intero edificio facendoli passare per le varie scalinate, un palla insomma. Una cosa del tutto inutile che si sperava svanisse con il tempo. La cosa peggiore, almeno per i tre Malandrini, era che il giro turistico sembrava sempre durare un'eternità e la stanchezza non giovava alla situazione.

Alla fine, come sempre, si addormentarono con la schiena poggiata al muro e la testa penzolante, una visione raccapricciante per chiunque fosse passato di là.

-Forza, seguitemi..Mancano solo dieci scalini!-

Strisciando pesantemente i piedi a terra i novellini arrivarono finalmente davanti al buco del ritratto.

Remus non aveva ancora notato i corpi dei tre amici e, per un brevissimo secondo, aveva sperato che si fossero ricordati la parola d'ordine per evitare così il solito teatrino. Poi una bambina urlò.

-Fatemi passare, fatemi passare..- seguito dallo sguardo non troppo entusiasta di Lily, Remus raggiunse l'angolo d'ombra dove si erano appostati quei pazzi.

-Non ti preoccupare cara- sussurrò alla bambina che era accidentalmente inciampata sulla gamba di Sirius. -Sono bestie innocue, dormono soltanto-

Quella annuì timidamente per poi rifugiarsi dietro alle sue piccole compagne.

Remus si tirò su le maniche della divisa ed, uno ad uno, schiaffeggiò i Maladrini per farli svegliare.

-No, dico..Ti pare il modo?-

-Sì, sì..Mi pare il modo, Sirius. Ora alzatevi e andate dentro!-

Lentamente e ancora nel mondo dei sogni i ragazzi avanzarono a fatica verso il ritratto, restarono qualche secondo immobili davanti alla Signora Grassa fino a quando James non si voltò verso Remus. -La parola d'ordine, qual'è?-

-Oh, giusto! La parola d'ordine è 'Sei un imbecille'-

James annuì e guardò ancora il ritratto -Sono un'imbecille- disse alla Signora Grassa.

La folla di bambini scoppiò a ridere. -Ragazzi, questi non sono esempi da prendere in considerazione- disse loro Lily che aveva ancora le lacrime agli occhi.

Quando tutti si furono ripresi i tre erano ancora lì davanti all'entrata, dormivano praticamente in piedi.

-Ah, cosa mi tocca sopportare!- esclamò Remus. -Bobotubero!-

Il ritratto si spalancò e la Signora Grassa borbottò qualcosa del tipo -Finalmente!-

-Lily, ci pensi te? Io li accompagno di sopra o rischio di trovarli appesi fuori dalla finestra, quando sono in dormiveglia fanno di tutto-

-Sì, tranquillo- gli sorrise lei, alchè Remus, molto cautamente, scortò gli amici in Dormitorio e li buttò sul letto.

Notò che Frank non c'era e sicuramente, conoscendolo, non sarebbe tornato per dormire.

Sfinito dal viaggio e dalla serata appena terminata, Lunastorta si accasciò sul letto, la sua mente vagò un po' libera toccando varie situazioni; l'estate, il dolore provato durante la luna piena senza il supporto dei suoi fedeli compari..Poi c'era l'ultimo anno, il suo ultimo anno ad Hogwarts. Dopo quello che ne sarebbe stato di lui? Nulla, Remus Lupin fuori da Hogwarts non sarebbe sopravvissuto, chi lo voleva? Nessuno. Non avrebbe avuto un lavoro, non avrebbe mai avuto una famiglia o dei figli, nessuno l'avrebbe mai accolto nella società appena scoperto quello che era, il mostro che era.

Scuotendo forte la testa riuscì a liberarsi di quei pensieri cattivi, c'era ancora un lunghissimo anno davanti a lui, no?

Con l'immagine dei Malandrini stampata in testa e un lieve sorriso a dipingergli il volto, Remus si addormentò.

 

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Buona sera lettori e lettrici :3

Ah, finalmente è Sabato e ho colto al volo l'occasione di postare questo capitolo che avevo già scritto. 

In realtà erano nati come due ma ho pensato che sarebbero stati troppo corti e così li ho uniti. Allooora, finalmente siamo arrivati ad Hogwarts! Cosa darei per essere anche io là con loro *O*

Abbiamo visto che Remus ha dei timori sul suo futuro, abbiamo incontrato Regulus..Dio, non sapete quento lo odi, è davvero un personaggio che mi scoccia, ma è importante e bisogna metterlo. E poi? Niente, bene o male le cose più importanti erano queste, per il resto spero davvero che vi sia piaciuto. 

Devo ringraziare chi mi segue e chi lascia una recensione, mi fa davvero piacere sentire i vostri pareri. 

Ecco, io non voglio rompervi le scatole o obbligarvi a fare qualcosa, ma qualche parere in più sarebbe gradito :)

Okay, sì..Ho finito di fracassarvi le pluffe. Beh, che altro dire se non ancora GRAZIE a chiunque abbia letto fin'ora? 

Giuro che aggiornerò anche Appuntamento al Buio questi giorni. Lo giuro. Ora però devo assolutamente scappare perciò vi saluto e vi mando un bacio. Alla prossima.


Con affetto, 

Lily.

 



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Capitolo 5
*** Un primo giorno coi fiocchi! ***


THE MARAUDERS.


LAST YEAR AT HOGWARTS.

 

CHAPTER FOUR - UN PRIMO GIORNO COI FIOCCHI!

 

 

 

 

 

Si sa, il primo giorno di scuola è sempre terribile, ricominciare la solita routine dopo due mesi di relax è faticoso.

Il primo giorno di scuola tutti si alzano con almeno mezz'ora di anticipo ad Hogwarts, per prepararsi sia mentalmente che fisicamente alle ardue prove che dovranno affrontare nel corso del duro anno.

Oh, ho detto tutti? Scusate, volevo dire tutti tranne due.

James Potter e Sirius Black ronfavano ancora beatamente nei loro letti quando il sole era già alto da un po'.

Il primo aveva le coperte fin sopra il naso, i capelli sparpagliati sulla fronte e un piede fuori dal letto. Il secondo..Il secondo non c'era nemmeno nel letto.

Era accucciato a terra, rannicchiato tra la coltre pesante mentre abbracciava il cuscino.

A dover sopportare quella tremenda visione era il povero Remus Lupin che, da buon mattiniero qual'era, si stava sistemando la cravatta pronto ad uscire.

Ormai non provava neanche più a svegliarli con delicatezza, come faceva i primi anni, infatti lanciò una scarpa ad uno e una all'altro. In faccia.

-Checassptè?- mugugnò Sirius alzandosi improvvisamente e massaggiandosi la tempia in cerca della fonte di tutto ciò.

Ci mise davvero poco ad individuarla, Remus lo stava squadrando da capo a piedi con aria torva. -Allora? Cosa ha intenzione di fare questa mattina il rispettabilissimo signor Black?-

-Dormire- ribattè acido lui, riaccucciandosi. Lunastorta sbuffò dedicandosi con maggiore speranza verso l'altro che non aveva dato nemmeno un segno di vita.

Si avvicinò al letto di James e, davvero poco gentilmente, lo scosse fino a quando quello non si alzò e, indispettito, si chiuse la porta del bagno alle spalle.

-E vedi di muoverti che siamo in ritardo!- gli urlò dietro Remus che, intanto, aveva lanciato un'altra scarpa a Sirius. -Alzati, Fuffi-

-Cos'è, ci siamo alzati con il piede sbagliato questa mattina? Hai mica la luna storta, Remus?- ridacchiò della sua stessa battuta.

-Accidenti, che ridere.. Forza, io raggiungo Peter, voi due vedete di fare in fretta..- e detto questo se ne andò.

Sirius avette l'impulso di rigettarsi a terra ma appena James uscì dal bagno si convinse ad iniziare la giornata.

I preparativi dei due ritardatari procedettero a rilento e solo dopo mezz'ora scesero a fare colazione, mancavano quindici minuti all'inizio della prima lezione.

-Ben svegliati, eh- fece Mary, sorridendo davanti alle loro facce stravolte. Sirius la liquidò con uno sventolio della mano poi sia lui che James si buttarono sulla panca.

-Cibo- disse James fissando il piatto.

-Cibo- ripetè Sirius.

Contemporaneamente acciuffarono la forchetta e si misero in bocca un uovo sodo.

-Oh, ecco la McGranitt con gli orari!- esclamò Emmeline, due sedie più in giù. Lily si voltò e prese il mazzolino che le porse la professoressa.

Man mano fece scorrere l'orario a tutti e solo il quel momento James si accorse che c'era anche lei, il sonno giocava brutti scherzi.

-Ma buondì mia bella Lily- le disse, improvvisamente pimpante. Remus gli rivolse un'occhiata esasperata ma mai quanto quella della rossa.

-Se fino a qualche minuto fa ero convinta che più le persone crescono più diventano intelligenti, beh..Devo ricredermi. Non è il tuo caso, Potter.-

-Ti adoro anche io, Evans- le rispose lui, accennando un sorriso smagliante. Lily sbuffò e finì di distribuire il resto degli orari facendo attenzione a non passare più accanto a James.

-Cosa abbiamo la prima ora, Lunastorta?- domandò Sirius.

-Non sai leggere?-

-Non ho voglia-

-Pozioni. Due ore.-

Il giovane Black, preso dalla disperazione, si accasciò sul tavolo biascicando qualcosa di incomprensibile. James gli battè due pacchette sulla spalla.

-Dov'è Marlene?- chiese poi Mary mentre sgranocchiava la pancetta abbrustolita.

-Non so, questa mattina quando mi sono alzata non c'era.- le rispose Emmeline, pensierosa.

Non ci fu tempo di aggiungere altro perchè in quel momento fece il suo ingresso la coppietta felice.

-Oh, chi si rivede!- esclamò James. -Cos'è che avete fatto?-

-Vuoi davvero saperlo, Potter?- fece Alice, strizzandogli l'occhio. James rabbrividì orripilato.

-Come se lui non facesse queste porcherie!- aggiunse Sirius, guardandolo di sottecchi.

-Non sono tenuto a parlarne in pubblico- sentenziò l'altro, aggiustandosi gli occhiali con aria alquanto divertita. -E comunque, dovresti tacere Felpato. Conosco cose su di te che loro neanche immaginano-

Sirius quasi non si strozzò con il succo di zucca. -Intendi...?-

-Oh sì. Intendo proprio quella cosa.- il sorriso di James arrivò da un orecchio all'altro.

-Devo preoccuparmi?- si intromise Remus.

-Oh no. E' una storia vecchia, Lunastorta. Un giorno te la racconterò, o magari te la racconterà la cara Abi..ouch!- gli occhi di James si riempirono improvvisamente di lacrime. Sirius gli aveva tirato un calcio sugli stinchi.

-Non osare, Ramoso-

-Non mi spaventa quella pancetta che mi stai sventolando davanti al naso, Felpato.-

Sirius grugnì e diede fine al discorso, Remus si costrinse a non fare ulteriori domande. -Dai, andiamo...Lumacorno sarà già in aula-

-Oh, smettila Lunastorta! E' solo il primo giorno!- si lamentò James. -E poi non mi dispiace perdere il suo solito ed estremamente palloso discorso..-

-Fai come vuoi. Peter, andiamo?-

-Ehm, io sono d'accordo con James- pigolò il ragazzo con aria quasi mortificata.

-Bene, fate come vi pare..Io vado.- e, detto ciò, Remus si alzò lasciando i tre Maladnrini a dormire nel piatto.

-Potter!-

-Cosa vuoi ancora? Ti ho detto che non ho voglia di veni...Oh, professoressa McGranitt, mi scusi io..-

-Risparmiami le tue scuse, Potter.- disse lei, dura. Sirius ghignò divertito.

-Devo ricordarti che dovrai decidere la data delle selezioni di Quidditch al più presto?-

-Oh, no..Certo che no, professoressa. Ne stavamo parlando giusto ieri con Paciock e Macdonad-

-Bene, che Merlino ci protegga questa volta. Non so come ma confido in te, Potter. Voglio quella Coppa nella mia bacheca a fine anno, chiaro?-

-Come il Sole!- il volto di James si aprì in un sorriso smagliante ma la McGranitt non sembrò sciogliersi più di tanto.

-Ora prendi i tuoi due amichetti e filate a lezione-

-Certamente!- il sorriso del ragazzo si spense appena la McGranitt sparì dietro l'angolo. -Buona notte-

-Potter!-

-Sì, professoressa! Stavamo giusto andando, mi era caduta una lente a contatto nel piatto e sa com'è..-

-Potter tu porti gli occhiali e, mi dispiace per te, ma non sono la McGranitt-

James si voltò di scatto -Oh, Evans. Perdonami ma stranamente sia te che Remus e la McGranitt assumente lo stesso tono di voce quando mi chiamate..-

-Non lo prenderò come un complimento..Comunque volevo dirti che..-

-Che mi ami?- fece lui, speranzoso.

-No, che hai una fettina di cetriolo appiccicata sulla faccia. Io mi pulirei se fossi in te-

-Accidenti Evans!- esclamò Sirius mentre James si scavava la fossa da solo -Rovini sempre tutto!-

 

***

 

Riprendere la vita scolastica fu un trauma per tutti.

Le prime due ore dell'anno le dovettero condividere con i Serpeverde, nessuno era particolarmente entusiasta all'idea.

-Buongiorno carissimi!- li salutò pomposamente Lumacorno. -Oh, signorina Evans, cara, hai già ricevuto l'invito per il Lumaclub?-

-Ma signore, la scuola è iniziata da appena un giorno..-

-Oh, giusto, giusto! Beh, non ti anticipo niente. In serata dovrebbe arrivarti l'invito- detto questo se ne tornò alla cattedra fischiettando.

Lily si voltò verso le amiche facendo una smorfia di disgusto. Quell'uomo sapeva come rendersi insopportabile ma se voleva ottenere un futuro da Pozionista allora doveva impegnarsi e cercare di tollerarlo

Da un remoto angolino della stanza buia Severus la fissava come un cieco fissa il sole per la prima volta. Lei non parve accorgersene.

I loro rapporti erano chiusi da tempo, da due anni circa. Non si erano più rivolti la parola dal litigio a meno che non in condizioni strettamente necessarie.

-Bene, bene!- Lumacorno cercò di attirare l'attenzione degli studenti. -Oggi inizieremo con una pozioncina semplice ma fondamentale per i M.A.G.O.-

Mentre Lumacorno dava le ultime dritte sugli usi della pozione c'era chi prendeva appunti, chi sfogliava distrattamente il libro, chi si mandava bigliettini e chi..dormiva.

-Signor Black!-

Sirius tirò su la testa di scatto struffandosi gli occhi. -Sì, mi dica- farfugliò, con voce impastata.

-Sa dirmi di cosa stiamo parlando?- gli domandò Lumacorno assumendo un cipiglio severo.

Sirius guardò James in cerca di aiuto, quello gli sillabò la risposta cercando di non farsi vedere. -Dis..disossato? No, Distillato, mi scusi..Distillato di More?-

James fece qualche gesto con le braccia, Sirius strizzò gli occhi. -Distillato di Morte Vivente!- esclamò infine.

Lumacorno lo scrutò perplesso, poi si girò e ricominciò a parlare.

-Grazie- bisbigliò Felpato in direzione di James.

Le due ore passarono in fretta tra mestoli e calderoni. Alla fine la Pozione venuta meglio fu quella di Severus.

Lily gli lanciò un'occhiataccia ma la perdita sembrò scalfire il suo entusiasmo.

Al suono della campanella gli studenti si tuffarono in massa nel corridoio.

-Potter!-

James si girò di scatto trovandosi faccia a faccia con Dimitri Glasgov, il Capitano dei Serpverde.

-Raduna una bella squadra e preparati alla sconfitta. La Coppa ce la riprenderemo anche quest'anno-

James, scettico, alzò un sopracciglio -Io non mi illuderei più di tanto, se fossi in te. Aspetta la prima partita e poi potrai decidere se è meglio aver paura o no.-

-Ma dico, l'avete sentito?- ridacchiò Glasgov voltandosi verso i sui compagni. -Tu e la tua banda di femminucce, Potter, non ci fate paura-

-Avevo due ragazze in squadra l'anno scorso e loro due insieme sono più brave di te a Quidditch-

-Ma per favore! Due dici? Chi? La ragazza maschio e la Mezzosangue? Accidenti, due minacce.-

James fu punto sul vivo. Nessuno doveva permettersi di parlare in quel modo dei suoi amici. Nessuno.

Cacciò fuori la bacchetta dalla tasta dei pantaloni e gliela puntò alla gola. Glasgov arretrò, un barlume di paura negli occhi.

-Prova ancora a parlare delle ragazze in questo modo e ti faccio saltare in aria.- gli sussurrò minaccioso.

Sirius intervenì. -Sei un lurido idiota, le ragazze non si toccano- -

Glasgov ridacchiò beffardo. -Cos'è Black? Hai una cottarella per la Mcdonald? Attento sai, quella ti sfonda la faccia con una carezza.-

-Tu non la conosci. Giudichi dalle apparenze.- disse sprezzante James spingendo con più forza la bacchetta alla gola del Serpeverde.

-Un'altra parola su Mary e sei morto, Glasgov-

Remus uscì dall'aula seguito dalle ragazze. -Cosa succede qui?- chiese, preoccupato.

James si staccò. -Niente, stavamo facendo una chiacchierata amichevole.-

Glasgov ne approfittò per svignarsela.

Prima che il Serpeverde voltasse l'angolo Sirius si vendicò.

A James non sfuggì il movimento rapido del polso dell'amico. -Cosa gli hai fatto?- chiese, guadandolo di traverso.

-Lo vedrai a pranzo- ghignò divertito.

-Mi spiegate per favore?- li interruppe Remus.

-Non c'è niente da spiegare, Lunastorta.-

Le ragazze non aprirono bocca però Mary assunse un'aria mortificata.

L'ora di pranzo arrivò veloce dopo aver superato Pozioni e il ragazzi si ritrovarono tutti in Sala Grande per il primo pranzo dell'anno.

-Dov'è Marlene?- chiese Emmeline.

-Dovrebbe arrivare tra poco, l'ho vista che parlava con la Cooman-

-Uh, Cassandra..E' dall'anno scorso che non la vedo!- Sirius si illuminò.

Cassandra Cooman era la professoressa di Divinazione, una vecchietta simpatica che regalava sempre dei biscottini deliziosi. Ovviamente Sirius l'adorava per quello.

-Eccola!- esclamò Lily ad un certo punto.

Marlene si avvicinò al tavolo dei Grifondoro e, appena si mise a sedere, scoppiò in una grossa risata.

-No, dico..Ma avete visto cosa è successo a Glasgov?- disse, cercando di riprendere fiato.

I Malandrini e Mary si voltarono tutti verso Sirius che non era riuscito a trattenersi e ora stava rotolando con le mani sulla pancia.

-Cos'hai fatto, Felpato?- pigolò Remus, già pensando alle conseguenze.

-Niente..Niente, di speciale..Solo una vendetta- rispose.

-L'hai fatto tu? Sei un genio, Black-

-Lo so, McKinnon-

-Potete far divertire anche noi?- intervenne Alice, curiosa.

-Non c'è bisogno di spiegazioni..- sussurrò Lily. -Eccolo..-

Tutti si girarono di scatto verso l'entrata della Sala Grande.

Dimitri Glasgov, cercando di non dare nell'occhio (impresa davvero impossibile), avanzava verso il tavolo dei Serpeverde.

-Sembra un pacchetto di San Valentino- disse Mary, schifata.

Infatti era ricoperto da fiocchetti rosa ovunque, ne spiccava uno grande proprio sulla testa.

-Dimmi che andranno via, ti prego..-

-Sì, Remus..Anche se Vitious dovrà aiutarlo..-

James era raggiante, si voltò verso il fratello e gli battè delle grandi pacche sulla schiena. -Ben fatto, Felpato. Sono orgoglioso di te-

Intanto Glasgov si era seduto accompagnato da una risata generale. I suoi compagni non osavano neanche rivolgergli un'occhiata neanche talmente erano imbarazzati.

-Ben gli sta!- esclamò Peter.

-Per un po' non ci darà problemi..- concluse Sirius, addentando un toast.

Prima di tornare alle lezioni pomeridiane Mary si fermò a ringraziarlo.

-Non c'è bisogno di ringraziarmi, Mcdonald.- la rassicurò Black.

Glasgov le dava fastidio fin dal primo anno, solo perchè la vedeva come una possibile minaccia dato che indossava i pantaloni e giocava a Quidditch.

-Se dovessi ritrovarti di nuovo in situazioni spiacevoli con lui chiamaci, okay?-

Mary annuì, sollevata. In realtà era molto fragile, soprattutto riguardo quell'argomento.

Lo ringraziò ancora una volta e rinconrse le altre ragazze per andare a lezione.

 

***

 

-Finalmente è finita anche questa giornata- sospirò Frank buttandosi sul divanetto della Sala Comune, dopo cena.

-Mi hanno detto che Dimitri è tornato allo stato originale. Peccato, il rosa gli donava parecchio- disse Sirius.

La combriccola ridacchiò. Era rilassante quel momento a fine serata in cui tutti si avvicinavano al caminetto, chi con i libri in grembo, chi con una tazza di cioccolata calda tra le mani.

-LILY!- urlò James ad un tratto. Quella sobbalzò.

-Cosa c'è, Potter?-

-Non ti parlo da questa mattina!-

-Ecco cos'era quel senso di pace...-

James si rabbuiò. -Di la verità, ti sono mancato-

-Tu sogni, Potter. Stavo così bene senza te e il tuo sconfinato ego attorno!-

-Menti, Evans-

-Pensa un po' quello che ti pare- borbottò lei, girandosi dall'altra parte e continuando a scrivere il saggio di Pozioni.

-La nostra ultima prima serata è giunta al termine, io mi ritiro!- fece Mary, dopo un'oretta di chiacchiere.

-Sì, ora ce ne andiamo tutti..- anche Alice si alzò, trascinando Frank con se.

Piano piano la Sala Comune si svuotò. -Sirius, te non vieni?-

-No James, resto ancora un po'..Voi andate..-

Il giovane Black respirò un po' di quella quiete che gli era mancata da morire, c'era odore di casa là dentro e il solo pensiero di lasciarla gli pesava terribilmente.

-Sei stato forte oggi, sai? A difendere Mary..-

-Pensavo di essere rimasto solo..- mormorò lui, vedendo la figura di Marlene avvicinarsi.

-Non ho sonno, scusa..-

-Ho fatto quello che dovevo..Meritava una lezione quell'idiota. Prendersela con Mary solo perchè sa giocare meglio di lui a Quittitch!- scosse il capo, sconvolto.

Marlene sorrise intenerita, in quei momenti vedeva emergere un lato di Sirius che difficilmente mostrava agli altri.

Stettero lì in silenzio per un po', illuminati dalla luce calda del fuoco a rimuginare ognuno sui propri pensieri.

-Grazie di averla difesa..- disse poi Marlene. Lui fece spallucce.

-Beh, vado a letto o mi daranno per dispersa.. Peggio, penseranno che stiamo facendo chissà quali sconcerie!-

Sirius ridacchiò. -Buona notte, Lène-

-Buona notte-

Sentì il rumore dei passi di lei scomparire piano piano e fu di nuovo solo con i suoi pensieri.

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bonsoir à tout le monde! :3

Finalmente sono riuscita ad aggiornare anche questo capitolo, volevo farlo ieri mattina ma c'è stato qualche contrattempo.

Vabbè, passiamo alle cose importanti.

Siamo ad Hogwarts! *saltella felicemente*

L'anno è iniziato da un solo giorno e i Malandrini già sono immischiati in litigi e cose varie. 

Questa volta è per una giusta causa però. Nel quinto libro viene detto che Mary subiva sempre maltrattamenti dai Serpeverde e ho voluto rendere la faccenda così. Verrà poi approfondita meglio nel corso della storia :)

Come ultima cosa ringrazio tutti coloro che mi seguono, GRAZIE! *-* 

E, niente, spero di non aver deluso le vostre aspettative e che vi piaccia anche questo capitolo!


A presto!

Bacionissimi (?),

Lily. 

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