-Remus, sei d'accordo con quello che dicevano?- gli domandò. -Insomma.. sei un Caposcuola adesso-
Remus ci riflettè un po'. I suoi amici erano esuberanti e pericolosi, in senso buono ovviamente ma forse, per una volta, li avrebbe difesi.
-Sai Lily, sono stato Prefetto per due anni consecutivi e ho sempre cercato di tenere a bada quei tre, lo sai. Ora però è diverso. Forse mi riterrai ingiusto, forse penserai che io non sia degno di portare questa spilla ma, con tutto il rispetto, credo che queste formalità arrivati ad un certo punto non servano più. Nel senso, sono cariche rispettabilissime ma a tutto c'è un limite. Nessuno ci vieta di divertirci un po', è l'ultimo anno, ce lo meritiamo tutti-
Lily non si aspettava di trovarsi d'accordo con lui, invece rimuginandoci un po' su pensò che forse ne sarebbe valsa la pena.
-Credo che allenterò un po' la corda quest'anno allora. Occhio non vede, cuore non duole, farò finta di aver qualche problema di vista- ridacchiò e Remus la imitò.
-Ora non vorrei allargarmi ma credo che dovresti allentare la corda anche con qualcun'altro- sorrise.
Lily non ebbe il tempo di rifletterci perchè erano appena arrivati davanti alla carrozza.
*
-Quali obiettivi volete raggiungere a fine anno, ragazzi?- domandò ad un certo punto James mordicchiando una Cioccorana.
-Spiegati meglio, amico- disse Sirius.
L'altro sorrise e si schiarì la voce -Intendo, avete degli obiettivi per quest'anno? Io ne ho molti ma per ora voglio solo cambiare un po'- disse tutto fiero.
-Cambierai in che senso? Non dovrò mica prestarti i miei rossetti?- disse Marlene ridendo.
-Oh, Lène, il tuo senso dell'umorismo mi stravolge- ironizzò il ragazzo. -Intendo che voglio cambiare interiormente, poi vedrete- liquidò il tutto con un gesto della mano.
-Io e Frank ci sposeremo appena maggiorenni! Questo è il mio obiettivo!- trillò Alice al settimo celo, la frangetta bionda le coprì gli occhi azzurri e se la spostò con un rapido movimento.
-James, pensavo che il tuo obiettivo fosse vincere la Coppa del Quidditch-
-Ma quello era scontato mia cara Mary!- James si rizzò in piedi assumendo una posizione da figo, o almeno era quel che credeva. -Gente- annunciò con fare teatrale, in quel momento somigliava al vecchio Luma -Grifondoro quest'anno vincerà la Coppa di Quidditch! L'anno scorso ci è stata soffiata per un pelo dai Serpeverde ma gli daremo pane per i loro denti!-
Mary e Frank si batterono il cinque, esultanti. Gli altri li osservavano divertiti.
-Capitano Potter, sa che dovrà scegliere nuovi adepti vero?-
-Certo, Battitrice Macdonald, appena arrivato parlerò con la McGranitt!-
-Io farò di tutto per entrare in squadra- disse Frank.
-Paciock, ma te sei in squadra!- esclamò allibito James.
-Mi dovrai far fare i provini, però. Lo sai che deve andare così, dobbiamo dare qualche chance anche agli altri-
-Non c'è un Portiere alla tua altezza Frank.. però sì, facciamogli vivere il loro momento di gloria, la stessa cosa vale per te Macdonald-
-Ricevuto, Capitano! Farò del mio meglio in campo!- la ragazza ridacchiò cercando di mantenere un tono solenne.
-Il mio obiettivo è quello di riuscire a diventare Auror!- si intromise Emmeline.
-Anche il mio- disse Lène.
-Credo che quello sia l'obiettivo di tutti, ragazze-
-Io non ce lo vedo Sirius come Auror- ribattè Lène osservando il ragazzo -Lui è più il tipo da Azkaban-
-Beh, sicuramente non mi rivolgerò a voi per farmi scagionare- mugugnò offeso.
-E come farai? Su illuminaci-
-Semplice, Prewett, io evaderò- rispose in tono ovvio.
-Lo sai che nessuno è mai riuscito ad evadere da Azkaban- lo rimbrottò lei.
-Sirius Orion Black può fare tutto-
-Quando lo vedrò ti crederò- gli fece la linguaccia.
-Sarebbe figo però. Un Auror finito ad Azkaban e poi evaso, già vedo i titoli sulla Gazzetta- James si stava perdendo tra le nuvole ma venne bruscamente riportato in sè da un pugno sul braccio.
-Non pensare agli eventi futuri, Ramoso, già è tanto se prevediamo quello che succederà domani!- lo rimbeccò Sirius.
-Ipotizzavo solo..- borbottò contrariato.
Verso metà pomeriggio le porte dello scompartimento si riaprirono per far di nuovo spazio a Remus e Lily.
James cercò di darsi un contegno, con il risultato di ficcarsi un dito nell'occhio mentre si passava la mano tra i capelli scompigliati.
Lily, che lo stava osservando non riuscì a trattenere una smorfia divertita.
-Allora Prefetti Perfetti, prima che voi arrivaste stavamo parlando del futuro, quali obiettivi vi siete posti quest'anno?-
-Io non so risponderti, Mary- disse infine Remus scrollando le spalle.
Non è che non pensasse al futuro, solo che non aveva nessun obiettivo da raggiungere; la sua vita sarebbe stata pessima al di fuori di Hogwarts.
-Te Lily?- le domandò James temendo che il discorso sul futuro di Remus potesse prendere una brutta piega. Nessuno eccetto i Malandrini sapeva del suo piccolo problema peloso.
-Io vorrei diventare una Pozionista-
-Non ho dubbi che ce la farai- disse James con sincerità. Lei gli rivolse un'occhiata obliqua.
-Tutti qui vogliamo diventare Auror- la informò Alice.
-Ci avevo pensato alla carriera da Auror, Alice.. Ma non so se faccia al caso mio- ammise un po' rossa in volto.
Fare l'Auror richiedeva un certo impegno ed una buona dose di talento, bisognava superare prove ardue per arrivare ad ottenere la carica e Lily, che non era sicura di potercela fare, aveva optato per la materia in cui riscuoteva più successo: Pozioni.
Lumacorno già aveva detto che quest'anno le averebbe fatto incontrare grandi Pozionisti e la ragazza di certo non voleva perdere questa occasione.
Il discorso si chiuse quando arrivò la signora con il carrello.
-Oh, mia salvatrice!- Sirius si tuffò tra le braccia della vecchietta che lo osservò contrariata. -Black, non ti farò sconti sulla merce. Allora, giovanotti, cosa prendete?-
Sirius e James si guardarono e insieme dissero -Prendiamo tutto-
-Già, me lo sarei dovuta aspettare- sorrise l'anziana signora. I due Malandrini felici come una Pasqua si caricarono le braccia di dolciumi sotto lo sguardo attonito degli altri.
-Certe cose non cambiano mai- commentò Lène afferrando al volo un Calderotto.
-Chi vuole un po' di gomme bolle bollenti?- domandò Frank mentre ne acciuffava un paio. Nessuno rispose e lui, con un'alzata di spalle, si limitò a portarsi in grembo tutto il possibile. Sirius, due sedili più in là si stava strafogando, un po' di piperille, un po' di Gelatine Tuttigusti+1 e per finire anche dei rospi alla menta.
-Black, sembri il cane di mia sorella- Lène lo guardò schifata ma lui invece sorrise divertito per il paragone fatto. Remus distolse lo sguardo accennando un sorrisino mentre addentava una barretta di cioccolato, Peter quasi si strozzò.
-Di' un po' Lène, ti piacciono i cani?- le domandò James che si beccò un'occhiataccia coi fiocchi dai tre Malandrini.
-Sì, insomma, sono animali da compagnia. Li preferisco se non sbavano però- spiegò lei. -Perchè me lo chiedi?-
-No, così.. Semplice curiosità- rispose James poi prese a fischiettare.
Il giovane Black lo guardò stranito fino a quando qualcosa lo distrasse.
Un ragazzo affascinante era appoggiato alla finestrella del treno fuori dallo scompartimento e fissava la combriccola con aria annoiata.
Sirius balzò in piedi mormorando -scusatemi, torno subito. No, vado da solo.- aggiunse poi quando vide che anche James si era alzato per seguirlo.
-Cosa ci fai qui Regulus? Hai una vita così monotona che ti abbassi a spiare quello che fanno gli altri?-
Regulus, il fratello minore di Sirius, si limitò a sorridere, un sorriso spento che non mostrava traccia di divertimento.
-Nessuno mi vieta di stare appoggiato qui a guardare quello che fa la gente, fratellone.-
-Vattene. Vederti mi ricorda lo schifido posto in cui vivevo e non voglio immergermi tra i brutti ricordi. Porta i miei saluti alla cara Walburga-
-Tu non vali più niente, Sirius. Prima o poi ti accorgerai dell'errore che hai fatto scappando di casa, disonorando la tua famiglia- la voce di Regulus era piena di odio.
-Sbagli, fratello. Hai sempre sbagliato sul mio conto, io non ho mai desiderato essere come voi e sto bene qui. Di certo non mi pentirò della mia scelta. Arriverà il giorno, Regulus, in cui sarai te che avrai dei rimorsi, fino ad allora però continuerai a non valere più di uno zellino- sputò fuori tutte le parole, una ad una.
Regulus non lo degnò nemmeno di uno sguardo e se ne andò.
Quando Sirius rientrò nello scompartimento tutti lo fissavano in silenzio; sapevano che non aveva un buon rapporto con la famiglia ma nessuno aveva mai osato chiedere spiegazioni, era un argomento piuttosto delicato. Solo James era a conoscenza dei sentimenti di Sirius nonostante lui non si aprisse più di tanto neanche verso suo fratello, quello per scelta.
-Tutto bene Felpato?- azzardò Remus.
-Sì, tutto a posto. Il mio caro fratellino era venuto a portarmi i saluti di quella splendida donna che è mia madre- sorrise ironico.
Era sorprendente come quel ragazzo riuscisse a fare dell'ironia anche nei momenti più difficili.
Il buon umore tornò quasi subito mentre fuori si attraversavano intere vallate e il sole iniziava a tramontare.
Le ragazze andarono in bagno per infilarsi la divisa mentre i ragazzi si cambiarono nello scompartimento.
-Odio questa veste- fu il commento di Sirius che, come ogni anno, insultava pesantemente l'inventore degli abiti di Hogwarts.
-E' la prassi, Felpato- gli ricordò ancora Remus.
Per tutta risposta lui borbottò qualcosa contro Lunastorta e le regole.
-Siete presentabili?- domandò Lily fuori dalla porta.
-No Evans, siamo nudi ma tu entra pure, so che vuoi vederci in questo stato- la prese in giro Sirius mentre si aggiustava la cravatta.
Mary spalancò la porta e senza tante cerimonie si sedette. -Non mi avrebbe spaventata vedervi senza maglietta dato che condivido lo spogliatoio con due di voi-
Mano a mano entrarono anche le altre, Alice si fiondò da Frank per abbottonargli con ordine tutta la camicia e sistemargli il cravattino. -Sei bellissimo, tesoro- li sussurrò dolcemente prima di baciarlo.
-Prewett, contieniti almeno in nostra presenza- le disse Sirius schifato.
-Sono così teneri invece- commentò Emmeline, unendo le mani al petto.
Frank era rosso in volto invece Alice invece era tutta allegra. Era sempre allegra.
Lentamente l'Hogwarts Express si fermò e, nel baccano generale, i Grifondoro riuscirono a scendere.
Il primo suono che udirono fu la voce possente di Hagrid, il guardiacaccia della scuola che chiamava i ragazzini del primo anno.
-Ramoso, ti ricordi il nostro primo anno?- gli domandò un Black alquanto nostalgico.
-Eccome! Non mi potrei mai scordare la nostra prima punizione, lo stesso giorno in cui siamo arrivati. Ricordi? Avevamo tirato Mocciosus per le mutande-
I due risero di gioia e una Lily Evans furiosa passò loro accanto riservandogli uno sguardo sprezzante.
-Oh, no- pigolò James. -Ho fatto un casino, ancora-
-Per Merlino, incominciamo bene!- esclamò Sirius puntando gli occhi al cielo. -Forza- lo esortò spintonandolo -Prendiamo la carrozza, ci stanno aspettando-
*
Il giovane Black annusò l'aria e tese le orecchie.
Sentiva il Platano muovere i suoi rami, il ticchettio delle goccioline di pioggia che scendevano dalle foglie fino a schiantarsi in terra.
C'era un odore piacevole, c'era odore di casa.
-Felpato, smettila di fare il cane-
-Ecco, hai rovinato l'atmosfera, Lunastorta- disse seccato Sirius rivolgendo un'occhiataccia all'amico.
-Non puoi metterti ad annusare l'aria- gli sussurrò imperterrito -Non capisci che risulteresti pazzo agli occhi degli altri?-
-Io sono pazzo- concluse tranquillamente lui, l'altro sbuffò. -Guarda Ramoso! Ci siamo!- esclamò felicemente Sirius dopo un po' indicando il Castello che man mano si faceva sempre più vicino.
Era così ogni anno, rimanevano sempre estasiati dalla bellezza di quel posto.
Lentamente scesero e, spinti dalla folla, entrarono.
-Casa dolce casa- disse Peter appena salito l'ultimo scalino.
-Eccoli, guardate!- urlò una voce poco lontana da lì. Alice, sorridendo avanzò fino a raggiungerli seguita dagli altri. -Vi avevamo persi di vista-
-La carrozza era zeppa di gente, abbiamo preso l'altra- le spiegò Remus.
I ragazzi si avviarono felicemente verso la Sala Grande che, come al solito, era luminosa e accogliente.
Automaticamente tutti fissarono il soffitto incantato, il cielo plumbeo era carico di pioggia.
-Ho una fame terribile- si lamentò Frank.
-A chi lo dici, amico- Sirius intanto si massaggiava lo stomaco che brontolava.
Le quattro tavolate furono ben presto riempite e fecero ingresso i primini accompagnati dalla McGranitt.
-Ehilà Prof!- urlò Sirius -Ci è mancata..ouch! Ma sei matto? Mi hai sfondato lo sterno!- ringhiò verso Remus che gli aveva dato di gomito.
La McGranitt non fece un frizzo e con la solita austerità ordinò ai ragazzini di mettersi in fila.
Il Cappello, che era già stato posizionato sullo sgabellino, prese a cantare.
Forse pensate che non son bello,
ma non giudicate da quel che vedete
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che al posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non cè pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi ed ascoltate
qual'è la casa in cui rimanere.
E' forse Grifondoro la vostra via
culla di coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babberi
che qui raggiungono fini ed onori!
Venite duenque senza paure
E mettetemi in capo all'istante
Con me sarete in mani sicure
Perchè io sono un Cappello Parlante!
La Sala scoppiò in un fragoroso applauso; le parole rivolte ai nuovi alunni erano sempre le stesse ma facevano comunque un certo effetto.
La McGranitt srotolò la pergamena ed iniziò a leggere i nomi in ordine alfabetico:
-Amery, Gustav-
Un bambinetto moro si fece avanti intimidito e, con cautela, si sedette; appena il Cappello gli sfiorò la testa il poveretto sussultò dallo spavento.
Sirius e James ridacchiarono, entrambi avevano provato la stessa sensazione nell'udire la voce del Cappello.
-TASSOROSSO!- urlò alla Sala dopo qualche minuto.
Mentre il moretto si apprestava a raggiungere il tavolo giallo-nero che esultava, si fece avanti una bambinetta di nome Blondie che finì poi in Serpeverde.
Quando l'ultimo della fila ebbe raggiunto il tavolo dei Grifondoro il professor Silente si alzò.
Era proprio un bel tipo il Preside anche se alcuni, molti in verità, sostenevano che avesse perso qualche rotella.
-Benvenuti!- tuonò spalancando le braccia per simulare un grande abbraccio -Scommetto che sarete tutti affamati quindi prima si mangia e poi si parla. Buon Appetito!-
I piatti si riempirono di cibo, c'era di tutto.
-Amo i Banchetti di Hogwarts- commentò James servendosi di quanta più roba possibile. Sirius stava già addentando le sue salsicce.
Mangiarono in silenzio, gustandosi ogni pietanza. Gli Elfi erano dei gran cuochi.
-Oh, no!- squittì Emmeline.
-Cosa c'è?-
-Ho sporcato il maglione- sussurrò afflitta guardando Lily.
-Dai, vieni qui. Gratta e netta. Ecco, come nuovo.- disse soddisfatta la rossa.
-Grazie Lils, non ricordo mai quell'incantesimo-
-James cosa diamine fai?- gli domandò allibito Remus. Potter non rispose, anzi, si cosparse ancora un po' la divisa di salsa.
-Evans, anche io mi sono sporcato! Mi aiuti?- le chiese speranzoso James.
-No- fu la risposta secca di Lily. Sirius soffocò a stento una risata.
-Merlino e ora come faccio? Non posso farmi vedere così!-
Remus cacciò fuori la bacchetta e sussurrò lo stesso Incantesimo di Lily, la divisa tornò pulita.
-Doveva farlo lei, non tu- borbottò James come ringraziamento. -Torta!- esclamò poi, tornando improvvisamente felice.
I Malandrini lo osservarono esasperati mentre si ingozzava.
Quando anche gli ultimi resti della cena furono scomparsi Silente si alzò di nuovo, questa volta con in volto un'espressione più seria. -Sappiamo tutti cosa sta succedendo là fuori, non c'è bisogno che io rispieghi ogni cosa. Raccomando la massima prudenza, soprattutto ai nuovi arrivati.- sorrise -Ora filate nei vostri letti, so che morite dalla voglia di tornarci!-
Le panche sfregarono sul pavimento di pietra e gli studenti si riversarono in massa verso l'uscita.
-Primo anno con me- urlava Lily.
La banda dei piccoletti la seguì e Remus chiuse la fila.
Con passi strascicanti i tre Malandrini arrancarono fino alla Sala Comune, ogni tre scalini sbadigliavano.
-E' incredibile come ti prenda sonno subito dopo il banche.. yaaawn- gli occhi di James lacrimarono. -Forza, ci siamo quasi-
Arrivati finalmente davanti alla Sala Comune trovarono la cara Signora Grassa ad aspettarli. -Parola d'ordine- trillò.
Solo allora i tre si resero conto di non sapere la parola d'ordine.
-Merlino..va sempre a finire così..- gemette James.
Ogni anno infatti erano costretti ad aspettare che qualche anima ritardataria li facesse entrare perchè ogni anno non stavano ad ascoltare i Prefetti.
-Frank si sarà appartato da qualche parte con la Prewett, è l'unico a sapere sempre la parola d'ordine..-
-E le ragazze?- domandò Minus.
-Giusto! Le ragazze! Dove sono?-
Quella debole luce di speranza negli occhi di Sirius si spense quando James disse -Sono partite prima di noi, saranno già dentro..-
Alchè, ormai tolte di mezzo le uniche possibilità di entrare in un orario decente, i tre ragazzi si sedettero a terra in attesa dell'arrivo dei Prefetti.
Ad Hogwarts si usava mostrare ai novellini l'intero edificio facendoli passare per le varie scalinate, un palla insomma. Una cosa del tutto inutile che si sperava svanisse con il tempo. La cosa peggiore, almeno per i tre Malandrini, era che il giro turistico sembrava sempre durare un'eternità e la stanchezza non giovava alla situazione.
Alla fine, come sempre, si addormentarono con la schiena poggiata al muro e la testa penzolante, una visione raccapricciante per chiunque fosse passato di là.
-Forza, seguitemi..Mancano solo dieci scalini!-
Strisciando pesantemente i piedi a terra i novellini arrivarono finalmente davanti al buco del ritratto.
Remus non aveva ancora notato i corpi dei tre amici e, per un brevissimo secondo, aveva sperato che si fossero ricordati la parola d'ordine per evitare così il solito teatrino. Poi una bambina urlò.
-Fatemi passare, fatemi passare..- seguito dallo sguardo non troppo entusiasta di Lily, Remus raggiunse l'angolo d'ombra dove si erano appostati quei pazzi.
-Non ti preoccupare cara- sussurrò alla bambina che era accidentalmente inciampata sulla gamba di Sirius. -Sono bestie innocue, dormono soltanto-
Quella annuì timidamente per poi rifugiarsi dietro alle sue piccole compagne.
Remus si tirò su le maniche della divisa ed, uno ad uno, schiaffeggiò i Maladrini per farli svegliare.
-No, dico..Ti pare il modo?-
-Sì, sì..Mi pare il modo, Sirius. Ora alzatevi e andate dentro!-
Lentamente e ancora nel mondo dei sogni i ragazzi avanzarono a fatica verso il ritratto, restarono qualche secondo immobili davanti alla Signora Grassa fino a quando James non si voltò verso Remus. -La parola d'ordine, qual'è?-
-Oh, giusto! La parola d'ordine è 'Sei un imbecille'-
James annuì e guardò ancora il ritratto -Sono un'imbecille- disse alla Signora Grassa.
La folla di bambini scoppiò a ridere. -Ragazzi, questi non sono esempi da prendere in considerazione- disse loro Lily che aveva ancora le lacrime agli occhi.
Quando tutti si furono ripresi i tre erano ancora lì davanti all'entrata, dormivano praticamente in piedi.
-Ah, cosa mi tocca sopportare!- esclamò Remus. -Bobotubero!-
Il ritratto si spalancò e la Signora Grassa borbottò qualcosa del tipo -Finalmente!-
-Lily, ci pensi te? Io li accompagno di sopra o rischio di trovarli appesi fuori dalla finestra, quando sono in dormiveglia fanno di tutto-
-Sì, tranquillo- gli sorrise lei, alchè Remus, molto cautamente, scortò gli amici in Dormitorio e li buttò sul letto.
Notò che Frank non c'era e sicuramente, conoscendolo, non sarebbe tornato per dormire.
Sfinito dal viaggio e dalla serata appena terminata, Lunastorta si accasciò sul letto, la sua mente vagò un po' libera toccando varie situazioni; l'estate, il dolore provato durante la luna piena senza il supporto dei suoi fedeli compari..Poi c'era l'ultimo anno, il suo ultimo anno ad Hogwarts. Dopo quello che ne sarebbe stato di lui? Nulla, Remus Lupin fuori da Hogwarts non sarebbe sopravvissuto, chi lo voleva? Nessuno. Non avrebbe avuto un lavoro, non avrebbe mai avuto una famiglia o dei figli, nessuno l'avrebbe mai accolto nella società appena scoperto quello che era, il mostro che era.
Scuotendo forte la testa riuscì a liberarsi di quei pensieri cattivi, c'era ancora un lunghissimo anno davanti a lui, no?
Con l'immagine dei Malandrini stampata in testa e un lieve sorriso a dipingergli il volto, Remus si addormentò.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Buona sera lettori e lettrici :3
Ah, finalmente è Sabato e ho colto al volo l'occasione di postare questo capitolo che avevo già scritto.
In realtà erano nati come due ma ho pensato che sarebbero stati troppo corti e così li ho uniti. Allooora, finalmente siamo arrivati ad Hogwarts! Cosa darei per essere anche io là con loro *O*
Abbiamo visto che Remus ha dei timori sul suo futuro, abbiamo incontrato Regulus..Dio, non sapete quento lo odi, è davvero un personaggio che mi scoccia, ma è importante e bisogna metterlo. E poi? Niente, bene o male le cose più importanti erano queste, per il resto spero davvero che vi sia piaciuto.
Devo ringraziare chi mi segue e chi lascia una recensione, mi fa davvero piacere sentire i vostri pareri.
Ecco, io non voglio rompervi le scatole o obbligarvi a fare qualcosa, ma qualche parere in più sarebbe gradito :)
Okay, sì..Ho finito di fracassarvi le pluffe. Beh, che altro dire se non ancora GRAZIE a chiunque abbia letto fin'ora?
Giuro che aggiornerò anche Appuntamento al Buio questi giorni. Lo giuro. Ora però devo assolutamente scappare perciò vi saluto e vi mando un bacio. Alla prossima.
Con affetto,
Lily.