Non sento più niente

di ChiaraMad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sguardi complicati ***
Capitolo 2: *** Sorelle. ***



Capitolo 1
*** Sguardi complicati ***


Camminare per le strade di Roma, con l'aria fresca d'autunno che ti scompiglia i capelli e ti solletica il viso. Una giacca leggera, a ripararti dal leggero freddo. Il silenzio, rotto solo dal rumore dei miei passi, a calpestare le foglie cadute dagli alberi. E sono mille colori, che guardi, immobilizzata, quasi affascinata da quelle mille tonalità su una semplice foglia caduta. Cammino, per dirigermi verso al parco vicino alla bottiglieria. Una telefonata di Alice, oggi pomeriggio. 
"Dai, prendi il treno e vieni qua! Manchi tanto a tutti, e poi la mamma vuole vedere te e Marta! Dai, non accetto no come risposta!"
"Ali, dai, lo sai che.."
"Eva, non ti sto chiedendo di venire a casa di Giulio. Staremo dalla mamma, dai, ti prego! Poi stasera c'è una festa al parco, quello vicino alla bottiglieria!"
"Alice.. E.. Va bene, mi hai convinta. Ma solo per pochi giorni, perchè devo tornare a Parigi. Non posso lasciare la redazione per troppo tempo."
"Ho capito, ho capito, va bene! Non vedo l'ora di vederti!"
"Anche io sorellina. Allora dai, ti lascio che devo fare le valigie, e prendere il treno tra poche ore."
"Va bene, d'accordo! Senti, passo a prenderti in stazione?"
"No, no, chiamo la nonna. Ci vediamo direttamente al parco, ok?"
"Ok, mi raccomando, appena arrivi chiamami!"
"Ho capito, dai ora però stacco, che se no perdo il treno! Un bacio sorellina, a dopo.:"
E ora sono qui, a Roma, a camminare per raggiungere il parco. Una festa. E ci saranno tutti. Mi fermo un attimo, a pensare razionalmente al vero significato della parola "tutti". E solo ora capisco che la sensazione di subbuglio interiore dentro me in questo momento, è provocata proprio dal pensiero di doverlo incontrare, un'altra volta. 
Marta, è da nonna, non ho voluto stancarla ancora. Si è addormentata appena siamo arrivate a casa della nonna, e non ho voluto svegliarla. 
La porterò domani, a casa di Giulio. 
Giro l'angolo, entrando nel grande parco. Lo vedo diverso, dall'ultima volta che l'ho visto, in una fredda giornata d'inverno, l'anno scorso. 
Tante, tantissime luci posizionate ovunque. Un chiosco, dall'altra parte del parco. Un palco, allestito sicuramente per l'esibizione di qualcuno. Tanta, tantissima gente radunata in giro per il parco, e davanti al palco. E gli alberi, spogli per le foglie cadute, pieni invece di foto. Tante, tantissime foto di ogni dimensione e colore. Biglietti, bigliettini appesi qua e la per i rami. Avanzo leggermente verso un albero, notando una foto appesa. 
Una foto di Mamma e Giulio, al matrimonio. Felici, innamorati, a sorridersi vicini, complici. La sfioro leggermente con le dita, sorridendo. Alzo lo sguardo verso i rami, notando tante, tante tantissime altre foto di innamorati felici, sorridenti.
Il silenzio è sparito, per lasciare spazio ad un incredibile rumorosa folla. Sento un tocco leggero sulla mia spalla. Mi giro, spaventata. 
"Eva! Finalmente!"
Alice mi abbraccia, facendomi sorridere. La abbraccio forte, lasciandomi andare. Qualche lacrima ribelle, scende sul mio volto.
"E Marta?"
"L'ho lasciata a casa, da nonna. Era stanca, e non mi andava di farla affaticare.."
"Va bene, però domani.."
"Si, domani la porterò a casa di Giulio.."
Abbasso lo sguardo, non potendo farne a meno. 
"Eva? Tutto bene?"
"Si, si, scusa. Sono solo un po' stanca."
"Dai però, vieni che ti devo presentare qualcuno!"
La guardo sorridere, a pieno. Sorrido, vedendo nei suoi occhi una piccola luce che li accende, facendoli brillare. 
"Ah si? E.. Chi è?"
"Dai dai, basta domande, vieni con me e lo vedrai!"
Si avvicina, trascinandomi per un braccio. Rido divertita, facendomi trascinare da lei.
Arriviamo al chiosco, poco più distante dal palco.
Alice va dietro al bancone, lasciandomi un attimo sorpresa.
"Beh, guarda che io qui ci lavoro!" 
"Guarda che non ho detto niente!"
Ridiamo entrambe.
"Beh? Che ti offro?"
"Non lo so, fai tu.."
La vedo muoversi dietro al bancone. Guardo alle sue spalle, e noto un ragazzo alto, dai capelli scuri e ricci. Si avvicina a lei, sorridendo. 
"Ma ciao.."
Si avvicina a lei, appoggiando le mani sulla sia vita. Spalanco leggermente gli occhi, non capendo.
Alice si volta verso di lui, sorridendo. 
"Eh si.. Eva.:"
"Si?"
Mi guarda sorridendo. Il ragazzo la lascia, guardandomi.
"Scusa, ma lei è.. Eva.. Quella Eva?"
"Si amore, lei è mia sorella.."
Guardo entrambi stupita. Come fa lui a conoscermi?
"Eva, lui è Francesco. Il mio ragazzo.."
"E' un piacere conoscerti finalmente.."
Sorride verso di me, porgendomi la mano. Sorrido, stringendogliela. 
"Eva, piacere.."
"Bene, finalmente vi siete conosciuti!"
Alice sospira, quasi sollevata. Rido divertita, guardandola.
"Scusa amore, ma dove sono Marco e Nathalie?"
Spalanco gli occhi, capendo finalmente per chi sia allestito quel palco. Non è possibile. Con tutte le volte che potevo venire, proprio stasera che deve pure cantare?
"Eh, amore, non lo so. Ho visto Marco prima, ha detto che tra pochi minuti arriva. Nathalie, è in mezzo alla folla, a firmare autografi." 
"Immaginavo.. Ha davvero una voce straordinaria."
Li interrompo un attimo.
"Scusate ma.. Intendete.. Nathalie, la vincitrice di x-factor?"
"Si, proprio lei! Da quel che so, Marco ha scritto una canzone per lei.. E quindi, penso che stasera la canteranno assieme in anteprima."
"Ah."
Non riesco a dire altro, sorseggiando un po' del drink che mi ha fatto Alice.
"Eva?!"
Mi sento chiamare alle spalle. Mi giro, e vedo un ragazzo alto, dalla pettinatura discutibile, con una sciarpa al collo.
Mi avvicino a lui, sorridendo. E' cambiato davvero molto, cresciuto, maturato. 
Mi abbraccia, facendomi girare. Rido divertita tra le sue braccia.
"Rudi!"
"Ma che ci fai qui? E Marta?"
Mi stacco da lui, rimanendogli vicino. 
"Sono qui per qualche giorno, poi torno a Parigi. Marta, è dalla nonna. Era stanca, e non ho voluto affaticarla ancora.."
"Ho capito.. Ma, domani la devi portare a casa!"
"Va bene, promesso."
"Sono contento di vederti.."
"Anche io.. Anche io sono contenta di rivederti fratellino!"
Alice attira la nostra attenzione, indicando il palco. 
"Ragazzi, Nathalie è sul palco!"
"Si ma, dov'è Marco? Il pubblico sta ancora aspettando!"
Francesco si guarda in giro, nervoso.
Ed è un attimo. La folla, scoppia in un applauso generale. Fischi, urli. E il mio cuore, inizia a battere. La vista si appanna. E il respiro, si fa veloce. Guardo verso il palco, e lo vedo. La chitarra al collo. Nathalie, accanto a lui, sorridente. Parla lei.
"Buonasera a tutti! Vorrei ringraziare il mio amico Marco Cesaroni, per aver scritto la più bella canzone d'amore!"
Si allontana dal microfono, andando a sedersi al pianoforte. Lui sorride, e si volta verso di lei. 
La musica si sparge per il parco. Lo sguardo immobile, sul palco.
Inizia a cantare.
 
E me ne andrò
Via da questi sguardi complicati
Un passo e poi
No non ti rivedrò mai
 
E infatti, così è stato. Te ne sei andato, da Parigi. Senza nemmeno darmi il tempo di spiegare. Senza nemmeo lasciarmi parlare, per spiegarti quello che avevo da dirti. Sguardi complicati, che ogni tanto ci lanciavamo, nella speranza di poter capire cosa pensasse l'altro. Il viso corrucciato, un'espressione interrogativa che spesso si disegnava sul volto di entrambi, dopo una parola, una frase messa lì, tanto per dire. Tu cammini, e cammino anche io. Ho camminato senza di te, in questi mesi. Come ho camminato senza di te, tutte le volte che tu non ci sei stato. Sono caduta, ma mi sono sempre rialzata. E forse un giorno, invece mi vedrai. Riuscirai a guardarmi negli occhi, come facevi una volta, e capire cosa siano i tortuosi pensieri che affollano la mia mente, da quella tiepida giornata d'autunno, che ci ha divisi. La troppa gelosia. Io, estremamente, possessivamente gelosa. Tu, che non hai più resistito, dopo l'ennesima scenata. Come darti torto, da una parte? Ma dall'altra, tu sai. Sai, perchè io mi sono comportata così. E il motivo, lo sai bene. Il continuo ricordo della sua sbandata, mi ha accompagnata giorno e notte nel tempo passato a Parigi assieme. 
 
E se ne andrà
L'abbraccio la mattina dentro al letto
L'elenco di ogni mio e tuo difetto
Due passi e poi
 
 
Spesso, ne sento la mancanza. Il tuo abbraccio caldo e forte, al mattino, appena svegli. Il tuo tocco leggero, ma deciso, in quel letto che sa ancora tanto di te. Di noi. Dell'amore che ci ha legato. E dell'amore che non ha mai smesso di bruciare per te, dentro me. Nemmeno dopo che te ne sei andato. 
Le continue litigate, scenate. Come un grandissimo elenco, dove potremmo scrivere entrambi i difetti, gli sbagli dell'altro, per poi magari riuscire in futuro ad accettarli. Senza farne una colpa all'altro. Senza litigare continuamente, e magari parlando come persone civili che, in questi anni, io e te non siamo mai stati fino infondo. 
 
E te ne andrai
Via da questa storia di una vita
E da un amore senza via di uscita
Ma qui non c'è più posto per te
 
Non ne sono sicura. Non sono sicura di esser uscita del tutto da questa storia di una vita. La mia, e la tua. Perchè non riesco davvero a trovare la strada per uscirne. Per dimenticarti. Per andare avanti, assieme a mia figlia, senza di te. L'ho cercata tanto questa strada. Ma non la trovo. E spesso, mi chiedo perchè. 
Una via d'uscita, non c'è. Forse, non c'è davvero. Forse sono condannata ad pensarti per sempre. Sono condannata, a vivere la mia vita col costante ricordo del nostro amore, ormai finito. Ma può davvero, un amore finire? Riuscirò, come sei riuscito tu, a farti uscire dal mio cuore, lasciando spazio a quel qualcun altro che è piombato nella mia vita? Non lo so. Non so nemmeno se dentro me, c'è ancora posto per te. Non so se nella mia vita, un posto per te esista ancora. Che posto occupi tu nella mia vita? Te lo chiesi quel giorno, davanti alla fontana, dopo che sei venuto a prendermi di peso dallo studio del fotografo. E vorrei trovare la forza, il coraggio di chiedertelo ancora. Vorrei poterti guardare negli occhi, e chiederti che posto occupi tu ora nella mia vita, e che posto occupo io nella tua. Certo, sei il padre di mia figlia. Il mio primo grande amore. E l'unico uomo che io, abbia mai amato in vita mia, fino ad ora. Ma riuscirò ad innamorarmi di qualcun altro che non sia tu?
 
Io non sento più niente
Il dolore pulsante
E' diventato sangue e poi ricordo
Di due amanti perdenti
Mentre guardo in avanti
Incontro nuovi occhi sorridenti
Vedrai Vedrai
 
Vorrei riuscire a dirlo anche io. Vorrei anche io, non sentire più niente per te. Vorrei anche io, rimuoverti dalla mia vita. Ma non posso. Non ce la faccio. Sei entrato, quel giorno di mezz'autunno, a portare scompiglio nella mia vita e nel mio cuore. 
Solo dolore. La nostra storia, ha portato ad entrambi solo dolore e sofferenza. E lo sai perchè? Perchè per quanto ci siamo amati, in passato, noi due, non siamo capaci a stare assieme. E ancora, non so perchè. Non sto mettendo in dubbio il tuo amore. No, quello mai. Ma vorrei solo capire perchè tra noi le cose sono andate così.  Fa male, un ricordo sanguinante. Dolore, solo dolore. E' vero, siamo amanti. Ma perdenti. Ci siamo amati, ti ho amato, come non credevo potesse esser possibile amare qualcuno. Ci siamo rincorsi, cercati. Per un po' ci siamo anche trovati. Ma abbiamo comunque perso. Ho perso te, come tu hai perso me. L'unica nostra vittoria, è stata Marta. Nostra figlia, che, se anche lontani, mi legherà a te a qualcosa di simile al per sempre. 
E forse nella tua vita, c'è qualcun altro che ancora non conosco. Un'altra donna, che definisci con occhi sorridenti. Vorrei anche io, trovare quegli occhi. In qualcun altro. Sbattere, incimpare in qualcuno o qualcosa di nuovo. Come dicesti tu, quel giorno alla radio, con la Panicucci. 
E lo vedrò. Vedrò i tuoi occhi, posarsi su un'altra che non sono io. Le sorriderai. L'amerai. 
 
Non tornerò
In mezzo a quei discorsi consumati
Tre passi e poi
Mai più li rivedrò
 
E lo so, non ritornerai. I nostri discorsi, ridotti. Consumati dal tempo, e dalla rabbia. Dalla delusione mia, nei tuoi confronti. Dal continuo ricordo di quello che siamo stati, in questi ultimi due anni. Tu, totalmente cambiato dal ragazzo della quale mi sono innamorata all'età di diciassette anni. E io, diversa dalla ragazza che un tempo viveva solo d'amore. 
Mai più. Tra noi, non ci sarà mai più niente. E' questo che mi stai dicendo. Perchè non vuoi più vedere quello che eravamo. Non vuoi più soffrire. Star male. E nemmeno io. Voglio dimenticarti. Ma non ce la faccio. Eppure dicono che, volere, è potere. Ma perchè con me non funiziona?
 
Non tornerà
La voglia di baciarti senza fiato
L'amore tra i profumi del bucato
Perduto ormai
 
Fa male sentirti dire questo. Fa male guardarti da lontano, con gli occhi lucidi, seduta su uno sgabello. Fa male non poterti urlare in faccia quello che sento, non'ostante tutto, per te dopo mesi. 
E quella voglia, mai sparita. La voglia di sfiorare le tue labbra. Giorno, notte, in ogni momento della giornata. Senza respiro, fiato. Unire il mio sorriso al tuo, per formarne uno solo. Spesso, mi capita di sognarti. Un tuo sorriso, un tuo bacio. Un tuo semplice abbraccio. Le tue mani calde, a sfiorare la mia pelle. La tua pelle nuda, sotto le mie dita. E spesso, mi chiedo se davvero si può smettere di provare delle emozioni così forti. Se davvero si può smettere di amare, come stai cantando tu, su quel palco, con lo sguardo puntato su un punto invisibile davanti a te. 
Il mio sguardo, ricade sulle tue mani. Le muovi sicure, senza incertezze, sulle corde della tua chitarra. Come invece non facevi quando le muovevi su di me. Tremavano, insicure, quasi timide. E io tremavo con loro. Un tuo bacio, che riusciva a farmi rabbrividire. 
 
Non tornerai
No non ritornerai
Come fai quando vuoi
Se qui non c'è più posto per te?
 
Sapevi che sarei tornata. Sapevi che un giorno, sarei sicuramente venuta a trovare la mia famiglia. Mia madre, mia sorella. Non potevi, e non puoi esserne così sicuro. Non c'è posto per me, non c'è ora, e non ci sarà mai. Vorrei però, chiederti se sei davvero sicuro delle parole che stai cantando. Se sei sicuro che un mio bacio, possa non farti sentire niente. Se sei davvero certo, che non verrai più assalito da quella voglia irrefrenabile di baciarmi.
 
Io non sento più niente
Il dolore pulsante
E' diventato sangue e poi ricordo
Di due amanti perdenti
Mentre guardo in avanti
Incontro nuovi occhi sorridenti
Vedrai Vedrai
 
Continui a ripeterlo. Sei davvero convinto, di non provare più niente per me? Di non sentire più niente? Sei davvero convinto, di questi nuovi occhi sorridenti che continui a citare nella canzone? 
 
La canzone finisce. Sorridi, soddisfatto, verso il pubblico. Ti conosco, e lo so. Ti avvicini al microfono, per parlare. 
"Grazie, grazie a tutti."
Nathalie si alza, avvicinandosi a te. Sorride, contenta, soddisfatta della canzone che hai scritto per lei
"Ho scritto questa canzone, nella speranza di riuscire a scrivere qualcosa di nuovo. Di diverso. Questo, è solo uno dei tanti passi che dovrò fare, prima di non sentire davvero più niente. Per non sentire più amore, nei confronti di una persona che per me, è stata davvero importante. Nathalie mi ha chiesto di scrivere questa canzone, mettendoci dentro tutto l'amore e il sentimento che avevo dentro. Prima di questa, avevo scritto un'altra canzone. Ma a lei, non è piaciuta, e mi ha subito detto di scriverne un'altra, dicendomi che non aveva bisogno di un pezzo pop, privo di sentimenti e amore."
Il pubblico applaude. E io, mi soffermo a ripensare alle parole che sono uscite poco fa dalla sua bocca. Non è vero, che non senti più niente. Non è vero, che sei riuscito ad andare avanti. Ci stai provando, un passo, due passi, tre passi. Sei ancora all'inizio. 
"Marco, è riuscito a scrivere una canzone bellissima. Devo dirti grazie, perchè nessuno poteva trovare parole migliori."
Nathalie si rivolge a lui, sorridendo. E' contenta, delle parole, della musica della canzone. 
"Sono io che devo ringraziare te.. Se non avessi rifiutato il primo pezzo che ho scritto, probabilmente ora non avrei capito così tante cose."
Il pubblico applaude. E loro due sul palco, sorridono. 
"Hai capito il Cesaroni! Bello sto pezzo."
"Eh già, è veramente una canzone bellissima."
Francesco e Alice, commentano la canzone. E non posso fare altro che annuire, in silenzio. 
"Ce ne ha messo però di tempo a scriverla.. Sono mesi che non scrive niente!"
Rudi, commenta assieme a loro due la canzone. 
"Ragazzi, stanno arrivando!"
Francesco punta lo sguardo tra la folla, e nota Marco e Nathalie avvicinarsi al chiosco. Mi volto, e li vedo. Si avvicinano sorridenti. E poi è un attimo. Il mio sguardo, incontra il suo. E lui si ferma, poco prima di arrivare al chiosco. Sorrido leggermente, aspettando che si avvicini. 
Nathalie arriva al bancone, salutando Francesco e Alice. E lui invece, si avvicina, piano, con un'espressione seria. 
"Ciao Marco.."
"Ciao Eva.."
E' serio. Lo guardo seria, aspettando che parli. 
Saluto Nathalie, con una stretta di mano. L'ho intervistata pochi mesi fa, e ancora si ricorda di me.
"Eva, ciao! Quanto tempo, come stai?"
"Ciao! Bene bene. Ne è passato di tempo dall'ultima volta."
Vedo l'espressione di tutti, stupita. Guardo Marco, trattenendo un sorriso per la sua espressione.
"Ma che.. Ma che voi due vi conoscete?"
E' lei a rispondere.
"Si, noi ci conosciamo. Mi ha intervistata più volte, nei miei tour in Francia. Vero?"
Addenta una patatina, rivolgendomi lo sguardo.
"Si, è vero. L'ultima volta, è stata a Parigi, giusto?"
"Si, esatto! Ma che fai a Roma? Non vivevi li?"
"Si, infatti vivo ancora a Parigi. Ma sono venuta a trovare la mia famiglia."
Guarda tutti stupita.
"Scusa.. Vuoi dire che tu, conosci loro?"
Alice, spunta dall'angolo, rispondendole.
"Allora, io sono sua sorella. E Marco è.."
Si ferma, indecisa se proseguire o meno. La guardo un attimo, prima di spostare lo sguardo su Marco, rimasto in silenzio tutto il tempo. 
Prendo la parola, terminando la frase di Alice. 
"Lui è il padre di mia figlia."
Lei sorride, terminando l'interrogatorio. Mentre lui, rimane ancora in silenzio, con lo sguardo puntato nel vuoto.
Sposta lo sguardo su di me, parlando.
"Si, il padre di sua figlia. Approposito, e Marta?"
Lo guardo, rispondendogli.
"E' da nonna, era stanca e non ho voluto affaticarla troppo. Va beh, si è fatto tardi, io devo andare. Alice, noi ci vediamo dopo. E.."
Mi rivolgo a lui. Rimanendo seria.
"Marta, la porto domani mattina da te, ok?"
"Va bene, grazie."
Sposto lo sguardo su Francesco.
"Francesco, è stato un piacere conoscerti."
Gli sorrido, per poi spostare lo sguardo su Nathalie.
"Noi ci vediamo alla prossima intervista, no?"
Sorrido vedendola divertita, e la saluto con un abbraccio. Mi allontano, rivolgendo un'ultimo sguardo a lui, rimasto in disparte. 
"Ciao.."
Lo saluto freddamente, prima di avviarmi all'uscita del parco. 
Non gli do il tempo di rispondere. Nella mia mente, bruciano ancora le parole della sua canzone.
Esco dal parco, avviandomi verso la macchina di nonna, parcheggiata qualche metro più in la. Apro la borsa, cercando le chiavi. 

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Note dell'autrice

Allora, se siete arrivati a leggere fino a qui infondo, vi ringrazio! 
Inizialmente, doveva essere una one-shot. Poi però, l'ho riletta più volte, e ho pensato che non potevo di certo lasciarla in sospeso così! xD
Quiiiindi, avrà -non so ancora quando- una continuazione -ispirazione permettendo- ! xD
Ho provato ad immaginare come sarebbe stato, se le cose fossero andate diversamente da come abbiamo visto. 
Se Eva, avesse ascoltato la nuova canzone di Marco, per intenderci. 
Beh? Che altro dire? Spero vi sia piaciuto leggere quello che la mia mente malata è riuscita a partorire! xD
Scherzi a parte, è una cosa uscita di getto, subito dopo aver ascoltato la nuova canzone - a mio parere bellissima ** -. 
Maya? Si, non l'ho dimenticata, purtroppo. -.-" In tutto questo, c'è anche lei. Vi basti ricordare "incontro nuovi occhi sorridenti" citati nella canzone! 
Presto, saprete che c'èntra lei in tutta questa storia! Se passate, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! Accetto tutto, critiche pure! (: (: 
Grazie ancora, un bacio, e al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 2
*** Sorelle. ***


Seduta sul divano di casa della nonna, con un leggero plaid a coprire le mie gambe, e una tazza di thè caldo in mano. Mi sono fatta una doccia, subito dopo esser tornata a casa. La nonna, era di sopra, addormentata nel letto assieme a Marta. 
Distolgo lo sguardo dal libro che sto leggendo, guardando il grande orologio a pendolo appeso in salotto. Mezzanotte e mezza, e Alice, non è ancora arrivata. 
Prima, al parco, ha detto che sarebbe passata, e avrebbe passato la notte qui, con me, a casa della nonna. 
"Abbiamo un sacco di tempo da recuperare sorellona! E non ho intenzione di perderne altro!"
Sorrido ricordando le sue parole, prima, dopo aver salutato tutti al parco, dopo il concerto. Mi è mancata davvero tanto nei mesi passati a Parigi. Mi è mancato, avere una sorella con cui parlare, ridere. Confidarsi. E perchè no, magari sfogarsi. Lei ascolta me, e io ascolto lei. Tra noi, è sempre stato così. 
Riporto lo sguardo sul libro, tornando a leggere da dove avevo lasciato. Una frase: A volte, è estremamente giusto fare la cosa sbagliata. Riprendo a leggere, cercando di rimuovere il ricordo di un paio di ore fa. Nella mia testa, ancora le parole della canzone cantata da lui, e da Nathalie. Ancora l'immagine di lui sul palco, ancora l'immagine del nostro incontro dopo mesi passati lontani. Obbligati a sentirci, per via di Marta. Nient'altro che brevi telefonate, distratte, a volte quasi forzate. Nella mia testa, ancora l'immagine della sua espressione seria. E ancora a risuonare nelle mie orecchie, forte e chiaro, il ritornello di quella canzone che è diventata la mia nuova ossessione, che ancora una volta mi riporta e in qualche modo mi lega a lui.
Chiudo il libro con forza, appoggiandolo sul tavolo. E' in'utile, nemmeno un buon libro riesce a distogliere i miei pensieri da questo pensiero fisso. La canzone. 
Mi levo il plaid di dosso, sospirando. Vengo distratta da dei rumori che provengono dalle scale. Mi volto verso l'ingresso del soggiorno, trovando la nonna, sorridente, con una vestaglia pesante addosso. 
"Tesoro, sei tornata.."
Si avvicina a me, sorridendo. Sorrido, vedendola. Lei, mia nonna. Mi è mancata tanto, anche lei. I suoi sorrisi, carichi di amore, capaci di trasmettermi quella sensazione di calore e serenità che, solo una nonna, sarebbe capace di trasmettere. 
"Si nonna, sono tornata da poco.."
Si avvicina al divano, sedendosi accanto a me. Si copre leggermente, col plaid.
"E.. Ti sei divertita?"
Sposta la testa leggermente di lato, guardandomi, cercando di scrutare i miei occhi che, al contrario, evitano i suoi.
"Si.. Si.. Ho visto Alice! Sai che lavora?"
Cerco di cambiare discorso, cercando di non sembrare troppo evasiva. 
"Si, me lo ha detto quasi un mese fa tesoro.. C'èra solo Alice?"
La guardo un istante, schiudendo le labbra pochi attimi.
"Come? Ah, no, no non c'èra solo lei. Il parco, era pieno di gente.."
Sorride guardandomi, prima di avanzare un'altra domanda che, sicuramente, non mi piacerà poi molto.
"E.. C'erano anche.. Rudi e.. Marco con con voi?"
Sapevo dove voleva andare a colpire. Sorrido, cercando di sembrare tranquilla. 
"Si certo! Ma perchè lo chiedi?"
".. No, così, tanto per sapere, visto che io, è da un po' di tempo che ormai non li vedo.."
Distoglie lo sguardo da me, per alzarsi dal divano di scatto. E' strana. 
"Ah, va bene.."
"Scusa tesoro, sono molto stanca.. E' stata una giornata lunga e pesante.. Io, andrei a dormire.."
"Certo nonna, vai pure. Ma.. Marta?"
"Marta cosa?"
"Dorme con te, o vuoi lasciarla a me?"
"Dorme con me, tu riposati tesoro.."
Sorride, avvicinandosi a me, lasciandomi un bacio sulla testa, e una dolce carezza. 
Sorrido, e la saluto con un bacio. 
Si volta verso le scale, per andare al piano di sopra. Ed è un attimo, la fermo.
"Nonna?"
Si volta verso di me.
"Ti voglio bene.."
Sorride di più, mandandomi un bacio.
"Anche io tesoro ti voglio bene.. Buonanotte.."
Si avvia verso le scale, lasciandomi di nuovo sola in soggiorno. 
Riprendo il libro che avevo posato sul tavolo, e lo riapro alla pagina che avevo lasciato prima. Torno a leggere, cercando di distrarmi. 
Niente, non ci riesco. Guardo il display del telefono illuminarsi. Un messaggio. Mi sporgo per prenderlo, e leggere il messaggio.
"Sono qui fuori! Mi apri? Ho dimenticato le chiavi.."
Sorrido leggendo il messaggio di Alice, e mi alzo dal divano per andare verso la porta d'ingresso per aprirle la porta. 
Apro la porta, e la vedo, tutta bagnata dalla pioggia, senza nessun ombrello tra le mani. Rido leggermente, scostandomi per farla entrare. E uno spiffero di freddo, si insinua per la casa. Richiudo la porta, voltandomi verso di lei, che si toglie la sciarpa e il cappotto, infreddolita.
"Mamma mia che freddo! Poi ci si è messa pure la pioggia!"
"Guarda che prima, non pioveva!"
"Si, ma faceva freddo!"
Si avvia verso il soggiorno, sedendosi sul divano. 
Mi siedo accanto a lei, coprendomi leggermente col solito plaid.
"Finalmente.. Non vedevo l'ora di tornare.."
Sorride, avvicinandosi per abbracciarmi. E la stringo tra le mie braccia, inspirando forte ancora una volta il dolce profumo del suo balsamo. 
"Mi sei mancata da morire, Eva.."
Calore, amore, gioia, felicità, malinconia. Un abbraccio, che riesce a trasmettere mille emozioni, tutte insieme, tutte in una volta. 
"Anche tu mi sei mancata Ali.. Anche tu.."
Sorrido, abbracciandola. E sento i miei occhi leggermente lucidi. Sento il respiro, diventare leggermente più caldo. 
Mia sorella, cresciuta, maturata. Cambiata profondamente dall'ultima volta che l'avevo vista, pochi mesi fa, l'ultima volta che è venuta a Parigi. 
Non più una ragazzina. Ma ormai, quasi una donna. 
Si stacca dal nostro abbraccio, portandosi le dita sulle guance, ad asciugare qualche lacrima. 
"Ehi.. Dai, sono qui ora.. E non me ne andrò tanto presto.."
Sorrido, inclinando leggermente la testa di lato, guardandola. Ha la testa bassa, ma con un sorriso disegnato che la rende ancora più bella di quanto sia. 
"Lo spero per te.."
Mi punta il dito contro, con uno sguardo di finto rimprovero. 
"Tranquilla.."
"Allora? Quanto ti fermi?"
"Beh.. Non più di una settimana.. Non posso lasciare la redazione per troppo tempo."
"Capisco.."
Abbassa lo sguardo, leggermente triste. Lo rialza, sorridendo.
"Va bene, è sempre meglio di niente, no?"
Ridiamo entrambe, realizzando che una settimana, è comunque molto tempo. 
"Si, esatto.. Poi, puoi sempre e comunque venire a trovarmi a Parigi, magari con Francesco.."
Sorrido, calcando leggermente il nome "Francesco". La vedo sorridere pochi attimi, per poi tornare seria. 
"Eva.:"
"Si?"
"Io.. Si insomma io.."
"Ali, che c'è?"
"Dovrei dirti una cosa, riguardo Francesco.."
Rimango in silenzio, guardandola. Ascolto ogni sua parola.
"Io e Francesco.. Si, stiamo assieme.. E' un ragazzo straordinario. E'.. Brillante. Intelligente.. E' così uomo. Mi fa stare bene.."
La interrompo, capendo il punto della questione.
"Ma?"
Abbassa lo sguardo, soprirando.. Si porta i capelli all'indietro, per poi tornare a guardarmi.
"Ma lui.. Non è il lui che io volevo al mio fianco."
Abbassa lo sgaurdo, triste. Mi avvicino a lei. 
"Ali.. Tu non lo ami, vero?"
Alza lo sguardo verso di me. 
"Eva.. Posso chiederti una cosa?"
Triste, preoccupata. Ma con una strana luce che accende i suoi occhi scuri, a contatto coi miei.
"Certo.. Dimmi.."
"Tu.. Ecco.. Tu quando è che.. Hai capito di esserti innamorata, la prima volta?"
La guardo un attimo, spalancando leggermente gli occhi. Non mi aspettavo una domanda del genere. Abbasso lo sguardo, ricordando esattamente quel tiepido mattimo di Primavera, di sei anni fa. Un flash, diapositive che si ripropongono ai miei occhi.
Sorrido leggermente, ricordando un risveglio in particolare. Un sogno, che mi aveva fatto capire tutto. Capire quello che provavo, per poi iniziare piano piano ad ammetterlo a me stessa. 
Alice mi guarda con un'espressione corrucciata. Sembra non capire il mio sorriso.
"Quando? Magari.. Come, è meglio, no?"
"Si, scusa.."
Sorride leggermente, tornando a guardarmi.
"Beh.. Non è stato così facile capirlo.. Sai.. A volte, è difficile ammettere delle cose a se stessi. E' difficile guardarsi allo specchio, e scrutare la nostra immagine che piano piano cambia ogni giorno. All'inizio, mi è sembrato di sentire una cosa qui, alla bocca dello stomaco. E poi, piano piano, questa persona ha iniziato ad affollare i miei pensieri. Fino a riempirli tutti. Avevo sempre una voglia incredibile di sentirlo.. Di stargli vicino.. Di averlo affianco, solo per me. Poi.. Piano piano, è iniziata anche la gelosia. Quel senso di possesso che sentivo, anche se lui, non mi era mai appartenuto. 
Un suo sorriso, che era capace di farmi tremare dentro. Un suo sguardo, per sentire quell'irrefrenabile voglia di perdermi, annegare nel suo sguardo scuro e liquido come il petrolio. Non è una cosa sola, a fartelo capire.. Sono tante, tutte messe assieme, che ti portano ad aver sempre bisogno di quella persona."
Tra una pausa e l'altra, riesco a spiegarle quello che volevo. Rispondere alla sua domanda, nel modo più semplice possibile.
"Christian?"
La guardo male, spalancando gli occhi.
"Ma che sei scema?? No, no, non era Christian.."
Ride divertita, per poi tornare seria. Mi prende la mano.
"Marco.."
La guardo, e annuisco leggermente. Sorrido debolmente, abbassando lo sguardo.
"Sai.. Ho sempre sognato un amore come il vostro.."
Rido leggermente, prendendola in giro.
"Si, magari con Rudi!"
La guardo, e smetto di ridere, vedendola seria. Le labbra, leggermente piegate in una smorfia.
Schiudo la bocca, realizzando il significato del suo silenzio. Che fosse..
"Oddio.. Ali.. Ti sei.."
"Innamorata di Rudi?"
Sottovoce, quasi un sussurro che esce dalle sue labbra.
Chiude gli occhi, annuendo leggermente. Sospira, più volte.
"Io.. Io, non ne avevo idea.. Scusa.."
"No Eva, non ti devi scusare.. Tu, non potevi sapere.."
"E.. Quando? Cioè.. Come?.. Scusa.."
"Quando? Io, quando.. Non lo so. So solo che, gli ultimi due anni, sono stati diversi. Lui, è diverso, rispetto a due anni fa. E' dolce, sensibile.."
La guardo descrivere con un sorriso quello che prova, e quello che piano piano ha iniziato a provare per lui. La guardo, e per un attimo, l'immagine di me, alla sua stessa età, si materializza ai miei occhi. Io e Carlotta, in una conversazione simile, qualche anno fa. Lei, che è mia sorella, mi assomiglia tanto, molto più di quanto potessi immaginare. I gesti, le parole, le espressioni del viso. Più la guardo, e più mi sembra a volte di guardarmi allo specchio. Starei ad ascoltarla per ore. E più parla, più la voglia irrefrenabile di aiutarla, mi travolge. Un bacio. Mi ha appena detto di un bacio.
"Vi siete baciati? E quando?!"
La guardo, praticamente stupita. Incredula. 
"Si, quest'estate.. Non lo so, è stato un attimo.. Eravamo in giro per l'Europa, assieme a tutti gli altri. E una sera, lui si avvicina, mi attira a lui, e mi bacia sotto al cielo stellato di Madrid."
"Scusa, quindi, anche lui.."
"Non lo so.. Dopo quel bacio, non abbiamo mai più affrontato l'argomento.."
La guardo stupita. Sorrido un attimo, pensando al fatto che lei, ha la certezza di esser corrisposta. Ma è ancora incerta, perchè lui non si decide a far il primo passo. 
"Tipico Cesaroni.."
Mi guarda confusa, non capendo.
"Eh?"
"Ali.. E' un Cesaroni. Non farà mai il primo passo. E.. Credimi, lo so.. Sta aspettando, che tu faccia qualcosa. Lui ti ha baciata. E ora, sta sicuramente aspettando che tu faccia qualcosa.."
"Scusa, e te che ne sai?"
"Hai dimenticato che il padre di mia figlia, è un Cesaroni?"
Ridiamo divertite entrambe. 
"Si, scusa, avevo dimenticato che Marco è il padre di tua figlia.."
Sorride, tranquilla. Abbasso lo sguardo leggermente, realizzando un'altra volta le sue parole.
"Già.. Il padre di mia figlia."
"Sono esattamente le parole che hai usato prima, al parco, per presentarlo a Nathalie.."
La guardo un attimo. 
"E' vero.. E poi, sinceramente, non sapevo che altro dire, in quel momento.."
"Eva..?"
"Si?"
"Come siete rimasti.. Tu e lui?"
"E' un rapporto civile, per Marta. Non voglio toglierle suo padre. E tanto meno, non voglio togliere a Marco il diritto di vedere sua figlia. Quindi, è tutto per il bene di Marta."
Parlo tranquilla, cercando di sembrare naturale. Le parole però, escono incerte dalla mia bocca. Alice, se ne accorge. Lo capisco dal modo in cui mi guarda. Un sorriso, quasi strafottente. 
"Non ci crede nessuno."
La guardo stupita. Non sono stata abbastanza convincente?
"Non capisco.."
"Dai.. Ho visto come vi siete guardati. E quelli, non erano certo sguardi che contiene un rapporto civile!"
Alzo gli occhi al cielo. Possibile che non le sfugga mai niente?
"E che sguardi erano? Sentiamo!"
"Non intendo quello.. Ma il modo che avete avuto di salutarvi entrambi, di certo non fa intendere a prima vista che avete un rapporto civile. Ma due ex, che mantengono la distanza l'uno dall'altra, perchè forse provano ancora qualcosa l'uno per l'altra.."
"Sei diventata filosofa, e non lo sapevo?"
"Non scherzare, dai.. Quando lui e Nathalie sono arrivati al chiosco, non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un attimo!"
"Non mi interessa!"
"E dimmi: Se veramente non ti interessa più niente più niente di lui.. Allora perchè quando te ne sei andata, non gli hai nemmeno dato il tempo di salutarti? Si è voltato verso di te, e per un attimo aveva anche l'intenzione di seguirti! Ha mosso la gamba per farlo, ma poi si è bloccato."
"Tu guardi troppi film.."
Mi alzo dal divano, esausta, con tutta l'intenzione di andare in camera mia a dormire. 
"Ma dove vai?"
"A dormire! Sono l'una e mezza, ho sonno!"
"Ok, ok, ho capito. Vengo con te."
Ci avviamo verso le scale, per raggiungere la camera da letto. Marta dorme con la nonna, e noi entriamo nella stanza col grande letto matrimoniale, che la nonna ha lasciato qui per noi, per ogni volta che dovessimo dormire qui.
Mi infilo sotto le coperte, rabbrividendo. Novembre, appena iniziato, che ha portato oltre l'infinita pioggia, un freddo incredibile. 
Alice si avvicina a me, scostando leggermente le coperte. 
"Buonanotte sorellona. Domani però, non mi scappi.."
Sorrido leggermente, ad occhi chiusi, sotto le coperte che mi ricoprono fino al naso.
"Si, si, come vuoi.. Buona notte.."
Pochi attimi di silenzio.
"Ti voglio bene.."
Sorrido, rispondendole.
"Anche io ti voglio bene.. Ora dormi.."


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Note dell'autrice: 

Eccomi qui di nuovo! :D Allora, questo capitolo, è sicuramente più soft dell'altro. Ci sono molti più dialoghi. Motivo? Ispirazione zero. >.<
Ho postato adesso, nella speranza che magari il prossimo capitolo, venga meglio. D: Non mi convince per niente. o.O
Che altro dire? Grazie per esservi soffermati a leggere sta storia! :D
Come sempre, recensioni, critiche, e chi più ne ha più ne metta, sono ben accette! :) 
Un bacio, e -spero di riuscire a scrivere qualcosa di meglio >.< - a presto! :)

-Chiara. <3

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