Le guerre Vaticane

di Book boy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Vaticano ***
Capitolo 2: *** i Templari ***



Capitolo 1
*** Il Vaticano ***


Il Vaticano, il luogo più misterioso e riservato della Terra, è in tumulto. Una lettera è giunta, da un anonimo che annuncia l'imminente omicidio del Papa. Ad indagare sul caso vi è il commissario della polizia vaticana Giorgio Filippi. -Salve, sono il commissario Filippi, potrei vedere questa lettera?- Il prete che lo guardava annuì. Il commissario Filippi era  un uomo sulla quarantina: alto, con dei capelli corti, di colore castano scuro, qusi nero, aveva occhi di un bel color nocciola, mentre portava una corta barba intorno al mento e alla bocca. Vestiva sempre in un completo elegante, giacca e cravatta neri ed era nella polizia Vaticana da almeno 20 anni. Il prete gli porse la lettera: era scritta con uno strano carattere, come se fosse scritta da un monaco amanuense, sui margini vi erano disegnate molteplici croci rosso sangue. Il testo era: "Tra non molto tempo la religione cristiana rimpiangerà la morte del suo più grande pastore terreno, il Papa, eletto dai cardinali. Questo omicidio sarà portato a termine da un adepto della croce...". Una volta letta e riletta più volte il commissario disse ad una guardia svizzera lì vicino -Vorrei vedere immediatamente il Santo Padre....- La guardia rispose -Credo che al momento non sia possibile...- 
-Il motivo?-
-è un oridne del cardinale Bonifiacio-  Giorgio allora disse -Allora voglio vedere il cardinale- la guardia annuì e si fece seguire attraverso alcune stanze per poi arrivare in un corridoio pieno di cardinali e vescovi che parlavano animatamente, Filippi si avvicinò ad un cardinale molto anziano -Sua eccellenza...- Poi baciò l'anello che portava al dito e continuò -Vorrei parlare con  Sua Santità- Il cardianale lo osserò alcuni attimi poi rispose -D'accordo, mi segua...- Gli fece strada verso una grande porta di legno pregiato, su cui vi era inciso il sigillo Papale, davanti alla quale facevano il picchetto due guardie svizzere armate della tipica alabarda, supportate da due poliziotti vaticani. Il cardinale fu fatto passare, e poi si misero sull'attenti quando passò di fronte a loro Il commissario Filippi, il cardinale bussò lenamente alla porta e una voce dietro di esse rispose -Avanti- Entrarono e si ritrovarono in una stanza piena di guardie svizzere e cardinali. Il commissario si avvicinò al Papa si inginocchiò, baciò l'anello che portava al dito e disse -Sua Santità, sono il commissario Filippi a cui è stato affidato il compito di trovare l'assassino che vorrebbe compiere un atto così sacrilego...e dato che sono anche il responsabile della vostra sicurezza insieme al capitano delle guardie svizzere Frider, lei dovrà andare, per l'arco di tempo in cui non riusciremo a catturare il famigerato terrorista, in un luogo segreto e sicuro, pieno di guardie che la proteggeranno 24 ore su 24.- Il Papa parve turbato da questa notizie e disse -Ma io non posso abbandonare i miei fedeli, non ho timore, sono coloro che volgliono la mia morte che dovrebbero temere la potenza di Dio.- Filippi non seppe cosa rispondere ma poi continuò -Ma è necessario per garantire la vostra sicurezza e poi...- 
-Non transigo, io resterò in Vaticano.- Giorgio capendo che non ci sarebbe stato modo di far cambiare idea al Papa annuì e dopo aver fatto un inchino e aver salutato tutti i presenti uscì dalla sala dirigendosi verso il suo ufficio dove ad attenderlo vi era il suo collega Frider a cui disse -Il Papa non vuole abbandonare il vaticano, per assicurare la sua salvaguardia dobbiamo raddoppiare il numero di guardie, anche i carabinieri e i poliziotti collaboreranno per la sicurezza, ogni ora dovranno stacciare tutto il vaticano le unità cinofile e il cibo dovrà essere cucinato e servito da persone controllate e fidate, controllate a vista, mentre il Santo Padre dovrà essere seguito ovunque e cotrollato da almeno quattro guardie 24 ore su 24 e fuori da ogni stanza in cui entrerà che sia la camera da letto o la sala da pranzo volgio almeno due uomini ben addestrati e ben armati.- Frieder annuì e si allontanò mentre Il commissario entrò nel suo ufficio e sulla scrivania trovò appoggiata la lettera, volle esaminarla più attentamente con l'ausilio di una lente di ingrandimento. Subito notò che sul foglio vi erano delle croci rosso sangue, ma non si spiegò il motivo dato che chi voleva la morte del Papa, molto probabilemente non era cristiano o comunque non fedele alla chiesa di Roma così volle controllare negli archivi vaticani se riusciva a trovare qualche indizio che potesse collegarsi alla lettera.
Si diresse verso gli archivi passando per un corridoio laterale che lo condusse in una stanza dove vi era una guardia svizzera che controllava un'ascensore con un cartello sopra con scritto a caratteri cubitali "ARCHIVI VATICANI" si fece riconoscere dalla guardia mostrandole il distintivo e entrò nell'ascensore poi  pigiò un pulsante e il mezzo iniziò a scendere. Arrivò alcuni secondi dopo in uno stanzone dove vi era un poliziotto vaticano che vedendolo si mise sull'attenti. Filippi passò vicino a diversi scaffali sui quali erano incise le varie lettere dove erano stati archiviati i vari documenti Vaticani. Arrivò agli scaffali della lettera "C" e vi si addentrò. Cercò fra i tomi e i manoscritti e poi ne trovò uno che attirò la sua attenzione "Le croci nella storia del cristianesimo". Lo estrasse e utilizzando dei guanti protettivi per non rovinare le pagine iniziò a sfogliarlo con calma e dopo aver visionato diversi ti pi di croci estrasse dalla tasca della giacca la lettera, e confrontò quelle su di essa con una croce che lo aveva attirato per la somiglianza con quelle della lettera: era la croce dei templari, i cavallieri monaci che guidavano i fedeli durante le crociate -Ma certo!- Disse tra sè e sè -Un adepto...un adepto dei templari!- fatta questa scoperta prese con sè il tomo e corse per tornare nel suo ufficio per uno studio più approfondito.

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Capitolo 2
*** i Templari ***


anno 1314. -Svelto, spranga la porta!- All'interno di una piccola abbazia vicino a Parigi si stavano nascondendo alcuni cavalieri Templari, che stavano fuggendo da alcuni soldati del re di Francia. -passami la spada!- Lord D'Allon corse verso un tavolo su cui erano poggiate due spade ed uno scudo, li raccolse e lanciò una spada ad un suo compagno. Qualcuno iniziò a dare dei colpi secchi contro la porta e poi iniziarono a sfondarla con un piccolo ariete. I due cavalieri indietreggiarono e si misero sulla difensiva, un ultimo colpo e la porta cedette cadendo a terra con un tonfo. Nella stanza si riversarono diversi armigieri nemici, che iniziarono a duellare con i due Templari che menavano fendenti su fendenti, affondi su affondi. Abbatterono di versi nemici ma poi D'Allon fu ferito ad una spalla mentre il suo amico fu trafitto all'altezza del petto da un lama. D'Allon allora diede un calcio al suo assalitore gettandolo a terra ma ne arrivarono altri due che lo disarmarono e lo catturarono legandogli con una corda le mani e i piedi poi qualcuno gli mollò un pugno secco in volto facendolo svenire. Rinvenne parecchio tempo dopo, legato all'interno di una carrozza, venne fatto scendere e si ritrovò in una grande piazza di Parigi. Era il 18 marzo. D'Allon fu legato ad un palo circondato di legni e sterpaglia, volevano bruciarlo vivo. In tanto che si stava preparando alla sua fine la folla lo insultava e lo derideva. Il boia accese l'incendio e dopo pochi secondi anche lui prese fuoco e tra grida di dolore la folla urlava e lo derideva. Era la morte dell'ultimo Templare. O così si credeva... Oggi. Ufficio del commissario Filippi. Tornato in ufficio si sedette alla sua scrivania e attraverso un walkie-talkie chiamò il suo collega Frider. Iniziò poi a leggere la descrizione sul tomo di quella croce "Questa croce fu inventata dal Maestro Templare Igino Friedss, di origine francese. La inventò per poter dare una croce al suo ordine Templare di Parigi: Gli adepti della croce..." quando lesse quelle parole capì subito, dato che la lettera diceva che l'omicidio sarebbe stato commesso da un adepto della croce, continuò a leggere "Questo ordine combattè e trucidò senza pietà i turchi e gli arabi in Terra Santa, senza risparmiare nemmeno donne e bambini..." entrò nella stanza Frider che chiese -Hai scoperto qualcosa?- -Sì- rispose Giorgio -Ho scoperto che le croci che vi sono sulla lettera sono uguali a questa...- E gli mostrò il tomo -sono le croci degli "Adepti della croce" un ordine Templare, difatti nella lettera si può leggere...- -"L'omicidio sarà commesso da un adepto della croce"- Lo precedette Frider -Esatto!- -Ciò significa che a volere la morta dell'Papa vi è un...ordine Templare? Ma non sono tutti sciolti gli ordini, e se non erro furono uccisi tutti i cavalieri Templari, o sbaglio?- -In parte hai ragione, ma sotto certi aspetti sopravvivono tutt'oggi delle specie di "ordini templari" ad esempio la massoneria fino a circa un secolo fa operava come una mafia- -Ma dove potremmo trovare dei Templari e perché dovrebbero volere la morte del Papa? Dopo tutto sono sempre stati, in modo errato probabilmente, ma servitori di Cristo e di Dio onnipotente.- -Vero ma dato che al termine delle crociate i Templari erano diventati molto ricchi e potenti, non più puri di spirito per la chiesa, che al tempo era comunque corrotta, ma vedeva nei Templari l'incarnazione del male e del Diavolo, dato che in loro si potevano riscontrare tutti i peccati che un uomo potesse commettere. Così, trovò questo pretesto per toglierli di mezzo, per molti furono uccisi tutti, ma per qualcuno, cosa molto probabile, alcuni riuscirono a fuggire alla "persecuzione" riuscendo a salvarsi e a fuggire per nascondersi in qualche segreta abbazia per poi sopravvivere e fondare altri ordini "segreti" e così tutt'oggi se dovessero sopravvivere dei discendenti dei Templari vorrebbero vendicarsi sulla chiesa di Roma, e quale modo migliore se non uccidere sua Santità?- Frider restò immobile a riflettere su ciò che il suo collega gli aveva riferito poi disse -Ma come faremo a trovarli?- Filippi lo guardò e poi rispose -Semplice...saranno loro a farsi vivi. Per ora tutto ciò che possiamo fare è raddoppiare anzi triplicare la sicurezza, chiunque ripeto chiunque voglia entrare in piazza San Pietro dovrà essere controllata a vista, e poi per sicurezza nessuno potrà entrare in Vaticano, inventandoci una scusa qualunque, per esempio per dei lavori di restauro alla Cappella Sistina.- -Ma tra pochi giorni sarà la giornata del AIDS e come ogni anno il Papa deve fare il suo discorso, come faremo per quello?- -anche per quello ci inventeremo una scusa, come se il Papa sia malato, febbre, o una cosa del genere, dato che se si affacciasse dalla finestra, anche se disponessimo dei tiratori scelti e dei cecchini ovunque il Papa sarebbe completamente scoperto, nemmeno una guardia del corpo gli potrebbe fare da scudo, no. Per non far iniziare a piovere giornalisti in lungo e in largo, questa storia dovrà restare fra queste mura. Mi sono spiegato?- -Certo- poi si voltò e uscì.

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