L'amore secondo..

di ariel_27
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la prima ricerca ***
Capitolo 2: *** Rapita ***
Capitolo 3: *** Violata ***
Capitolo 4: *** odialo ***



Capitolo 1
*** la prima ricerca ***


L'uomo aprì gli occhi, era partito da una foresta ed era arrivato in una foresta. Si guardò intorno evidentemente soddisfatto della propria scelta, materializzandosi lì nessuno avrebbe potuto percepire la sua presenza. Lisciandosi la lunga veste con le mani si avviò tra i cespugli, doveva portare a termine il suo compito prima del sorgere del sole, prima di dover tornare ai suoi doveri scolastici. In pochi minuti arrivò alla sua destinazione, era andato tutto come previsto (la barba piena di foglioline e rametti era solo un piccolo dettaglio)e adesso i suoi occhi scurtavano attenti la vecchia casa dei gaunt. L'abitazione, che era già una catapecchia quando c'era una donna a prendersene cura, si presentava fatiscente in piedi per miracolo più che per magia, i muri completamente ricoperti di rampicanti erano infestati da parassiti provenienti sia dal mondo babbano che dal mondo magico, nello stesso modo era ridotto il piccolo pezzo di terra adiacente alla casa. Le finestre prive non solo di vetro ma anche di telaio sembravano gli occhi maligni dei proprietari intenti a divorare e maledire il mondo intorno. "Albus da quando ti fai suggestionare cosi? stai proprio diventando vecchio!" l'uomo spreco solo qualche secondo a chiedersi come mai la voce nella sua testa avesse assunto il tono tipico dell'insegnante di pozioni meno amato di Hogwarts, poi chiuse gli occhi ed entrò. L'interno non si presentava meglio dell'esterno, gli unici sensi di civilizzazione erano un tavolo di legno completamente mangiato dai tarli, una vecchia poltrona sfondata ribaltata al centro della stanza e un vecchio caminetto pieno di cenere. Avvicinandosi al caminetto il vecchio sentì una certa aura magica, inconfondibile traccia di un incantesimo molto potente compiuto in quel luogo, nonostante questo preferì prima andare a esplorare l'altra stanza nella quale un materasso buttato per terra lasciava intendere che doveva essere la camera dove la famiglia si era riunita a dormire. Faceva non poca fatica a capire come maghi di tale lignaggio si fossero ridotti a vivere in quello stato ma la fissazione per il sangue "puro" e il bisogno di mantere intatto il sangue di Serpeverde avevano fatto si che per genarazioni e generazioni i componenti di quella famiglia si sposassero tra loro, creando non pochi problemi alle generazioni successive sempre più degradate e stupide. Silente non aveva dubbi sul fatto che se lo avesse ritenuto nicessario per "la stirpe" Orvoloson avrebbe fatto accoppiare tra loro i figli. Albus apprezzava la figlia per essere riuscita a scappare da quella brutta situazione portandosi dietro anche un ottimo partito (secondo la comunità babbana), peccato che la storia fosse finita in modo così orribile, lei e tutta la famiglia del giovane riddle morti e il figlio a cercare di governare il mondo magico con il terrore. Uscendo dai propri pensieri l'uomo si apprestò a svolgere il suo compito, non poteva permettersi distrazzioni, avrebbe finalmente accertato le proprie teorie. Portandosi davanti al camino pose un incantesimo per proteggere la casa, non voleva ne crolli ne intrusioni, "Sono pronto Tom cosa hai preparato per me?" provò diversi incantesimi e finalmente il camino si rivelò per quello che era in realtà. Una gigantesca porta di marmo decorata con serpenti intrecciati ovunque in rilievo e non, ma nessuna serratura ovviamente, sperando che per aprirla non fossero necessarie le stesse conoscenze utili per aprire la camera dei segreti perchè altrimenti sarebbe dovuto andare a svegliare il giovane Potter, e non voleva metterlo al corrente dei fatti così presto. Fortunatamente un attento esame evidenziò la presenza di una scritta: Di tre cose dovrai privarti, una dalla testa una dal cuore e l'altra dal ventre attento alla risposta il futuro dipende" purtroppo non tutta la frase era comprensibile ma giungere all'orcrux sembrava più semplice del previsto. Pensò attentamente per qualche minuto a cosa potevano essere le cose richieste, sapeva di avere un cervello, modestamente, superiore alla media e si stupì non poco di quello che gli veniva richiesto. Che Voldemort avesse capito l'importanza dell'amore? Il ventre era stato chiaro subito ogni mago tiene la bacchetta nella cintura e come pegno si chiedeva di cedere la propria bacchetta, quello non fu un grande problema, con un unghia ne scheggiò un angolino e con un incantesimo ne fece un duplicato, ritenne che quell'espediente sarebbe bastato, infatti appena sfiorata la porta con la bacchetta "finta" due serpenti strisciarono via, lasciando una cavità delle dimensioni giuste. Bene, ora doveva dare il ricordo, sapeva che non sarebbe bastato il ricordo di un amore qualunque, avvicinò la bacchettà ai capelli e una scia argentea la segui subito, tentennò, quell'amore era troppo grande ma non c'era altra scelta. Consegnando la memoria alla porta non potè far a meno di dire "Scusami Minerva", poi si avvicinò alla porta e sussurrò un nome.

Nella tenuta dei Riddle, sulla collina, un serpente strisciò davanti alla poltrona del suo padrone e gli riferì che quello che lui stava aspettando era successo, Silente era venuto, aveva pagato pegno.

Uscendo dalla casa Albus non resistette a buttare un occhio alla casa in lontananza, al piano superiore una luce era accesa "strano,speriamo sia soltanto il custode" e dicendosi questo scomparve con in tasca il bottino e nella mente il fatto che lui non credeva alle coincidenze.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Rapita ***


Rapita

 

L'Oscuro era seduto nell'ampio salone di Malfoy manor.

Intorno a lui i suoi fedeli, silenziosi, cercavano di mimetizzarsi con la carta da parati. Il loro signore era furente, i suoi occhi dardeggiavano nella stanza alla ricerca di qualcuno su cui sfogare la propria voglia di sangue.

L'unica che ebbe il coraggio di avvicinarsi fu una donna, era molto bella fasciata in un abito nero con la gonna di pizzo ricamata finemente con un filo rosso richiamante il colore del sangue, i folti ricci neri le incorniciavano in viso e le palpebre pesanti svelavano due occhi neri che, adoranti, fissavano un punto poco sotto il viso del suo padrone.

-Lasci che vada a controllare signore. Non mi fido di lui.

- Metti in dubbio le mie decisioni Bellatrix? Pensi che abbia affidato un compito alla persona sbagliata?

-NO! non metterei mai in dubbio le sue azioni Padrone

Rabbrividendo la donna arretrò, sapeva cosa la aspettava. Le sue urla si sentirono fin fuori dal cancello.

Nel giardino della tenuta dei Malfoy in quel preciso momento si smaterializzò un uomo la sua figura si stagliava contro il cielo notturno, mentre camminava verso il portone intarsiato il mantello sventolava dietro di lui, facendolo assomigliare moltissimo ad un gigantesco pipistrello.

Entrato nel salone l'uomo posò il fardello che si era portato dietro, mollo così sul pavimento sembrava semplicemente un ammasso di stracci ma ad un attento osservatore non sarebbe sfuggita la mano priva di vita.

-Severus alla buon ora. E' stato così complicato da metterci due ore? Dovevi solo rapire una ragazzina.

-Mio signore, non sapevamo dove si trovasse, che genere di protezione avesse, è stato complicato passare gli incantesimi di difesa che la circondavano, e quando finalmente ci sono riuscito si è difesa.

-DIFESA? è babbana Severus. Come può averti creato problemi il fatto che si sia difesa?

Voldemort stava urlando, e la cosa non era mai buon segno.

-Ma ora è qui Padrone, si riprenderà tra poco. Se mi spiegasse chi è e a cosa le serve magari potrei esserle utile.

-Ottimo tentativo. Nessuno saprà chi è tranne me. Ora portala nelle segrete e torna a Hogwarts, il "caro" Albus si chiederà che fine abbia fatto il suo insegnante di pozioni.

La ragazza aprì gli occhi diverse ore dopo, intontita dal freddo e dal dolore alle costole. Non ricordava nulla di quello che le era successo.

Essere stesa su un pavimento in pietra non era comunque una cosa rassicurante. Raccogliendo le forze la giovane si mise a sedere poggiando la schiena al muro. Era in una cella, sembrava molto antica, intorno a lei una branda di pietra con un iprovvisato materasso di paglia e un secchio pieno di acqua. Entrambi gli oggetti emanavano un forte odore di urina. Schifata cercò di sistemarsi nel punto più lontano aspettandoo che le tornasse la voce, sospettava che sarebbe stato inutile invocare aiuto ma infondo tentar non nuoce.

Effettivamente alle sue urla risposero quasi istantaneamente dei passi in avvicinamente.

- Ti sei svegliata feccia. Bene. L'oscuro ti vuole vedere. Come mai voglia una sanguemarcio lo sà solo lui, speriamo almeno di divertirci.

-Chi cazzo sei? come ti sei permesso di rapirmi? Cosa volete da me?

Le parole dell'uomo l'avevano spaventata ma anche infastidita e non si poteva certo dire che non dimostrasse un certo coraggio, l'uomo che la trascinava su per le scale era definibile come energumeno, grosso forzuto e con il muso di un pitbul.

-Siamo spavalde vedo. Ghignò l'uomo Vedrai che ora ti faremo abbassare noi la cresta.

-Abbassare la cresta? E perchè dovrei?

L'uomo la guardò con una strana espressione ma non ebbe tempo di parlare. Erano arrivati a destinazione. Davanti a loro una porta bianca.

-Vieni avanti Tiger. Porta qui la nostra ospite.

La giovane venne spinta in una lussuosa camera da letto. L'uomo che aveva parlato era comodamente steso sulle lenzuola di seta. Un grosso serpente era acciambellato ai suoi piedi ed entrabi la guardavano. Il viso dell'uomo assomigliava impressionantemente a quello del rettile. Avrebbe voluto distogliere lo sguardo ma era troppo orgogliosa per farlo.

-Vedo che saresti stata un ottimo Grifondoro avresti reso felici i tuoi, ormai non potrai più farlo. Ora servi al mio scopo. ma nell'attesa perchè non divertirsi. Con un gesto spedì fuori il suo "accompagnatore" e quando furono soli sibilò qualcosa al serpente.

Il grosso rettile le si avvicinò veloce, la giovane ebbe giusto il tempo di proteggersi il viso con le braccia e attendere la morte.

Quest'ultima non arrivò, sentì improvvisamente freddo. I suoi vestiti erano in terra squarciati dai denti della bestia.

-Avvicinati.

Non era una richiesta era un ordine. Terrorizzata sbarrò gli occhi. Non voleva assolutamente avvicinarsi a quall'uomo orrendo e pericoloso. Aveva capito che la situazione era seria.

Una forza la spinse verso il letto, non poteva scappare.

CIAO, scusate il mega ritardo. Problemi col pc. posso pubblicare solo al lavoro XD e il capo non è molto felice di questo =)

Grazie a tutti quelli che hanno letto il primo capitolo, e spero che qualcuno commenti e che vi piaccia*incrocia le dita* . Se trovate orrori di ortografia segnalatemeli!!

Un bacione a tutti

Ari

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Capitolo 3
*** Violata ***


 

 

Violata

 

Buio!

Intorno a me c'è solo questo, non sò da quanto tempo ero priva di sensi, sò soltanto che adessò c'é buio, molta sete, molta fame e dolore tremendo ovunque.

Al dolore non posso rimediare, potrei piangere, sfogarmi, ma i singhiozzi mi porterebbero altro dolore e le lacrime sprecherebbero liquidi preziosi, non posso permetterlo.

Ho freddo. Anche a questo non posso rimediare, ho capito di essere di nuovo nella cella ma ora non ho più i vestiti a proteggermi, c'è solo il sangue sul mio corpo.

Sò che devo bere, altrimenti non potrò resistere ancora per molto. Mi guardo intorno alla ricerca di acqua, vedo una ciotola. Non ho grandi speranze ma tentar non nuoce.

Delusa, la ciotola è ovviamente vuota. Uno scarafaggio gira al suo interno. La ribalto e lo imprigiono, potrebbe essere utile.

Continuo la mia ricerca, un muro è lucido, mi avvicino. Viscidume! Viscidume significa acqua! Un sorriso amaro mi sale alle labbra. Lo zio sarebbe fiero di me, sangue freddo sempre e dovunque mi diceva! Mi sembra di essere stata abbastanza brava in questo fin ora. Peccato non sia servito a niente oggi.

Mi avvicino alla parete e lecco, succhio. Ogni minima particella di liquido è necessaria alla sopravvivenza.

Torno a sedermi sul giaciglio e mi copro con quella paglia puzzolente che hanno messo qui per qualcuno prima di me.

Provo a chiudere gli occhi, non c'è posizione piacevole, non riuscirò a dormire. Vorrei farlo, vorrei non dover pensare ma i ricordi mi affollano la testa, torturandomi.

Lui, il capo, il loro "oscuro signore" mi aveva presa, spogliata, mi aveva toccata. Non c'era dolcezza nel suo tocco ma certo non me lo aspettavo. Non volevo quello per la mia prima volta. Non mi ha preparata, non ha controllato che fossi pronta, niente. Mi ha legata con un incantesimo e mi ha preso. Con forza, senza riguardo, facendomi urlare e ridendo di me. Mi ha insultata e picchiata, poi ha fatto una cosa che non sapevo fosse possibile ha preso una bacchetta magica, non come quelle che usavo da bambina, rosa con la stellina in cima ma di legno, e ha pronunciato una strana maledizione. Cruco, crucio, qualcosa di simile. Non avevo mai provato un dolore simile. Unito al dolore di quella penetrazione violenta e prepotente mi ha fatto perdere i sensi. Più volte. Ogni volta mi svegliava con la sua risata malvagia. Non penso che sopravvivrò a tutto questo ma se succedesse sò che non dimenticherò mai quella risata.

Muovo piano una gamba. Sanguina, come la mia povera "fuffa" e la testa. Il freddo mi attanaglia e si fa largo nelle mie ossa.

Mi ha portato in una stanza piena di gente. Sono tutti uomini, maschere gli coprono i volti, non capisco quello che dicono, sono troppo stravolta da quello che ho passato, il futuro non sembra affatto roseo. Ho paura. Piango. Mi arriva un calcio, non sò chi lo abbia dato ma sò che le mie costole non hanno retto.

Il primo di molti mi si avvicina, noto che sotto è nudo. Sò che arriverà il peggio, serrò gli occhi. Un incantesimo mi costringe ad aprirli. Vogliono che guardi il mio corpo venir violato e distrutto.

Mi prendono a turno, con violenza inaudita, con i primi urlo poi il mio corpo rimane lì e lo stò guardando dall'alto.

Non sò cosa sia successo ma ne solo felice, quel corpo martoriato non è più il mio, io sono solo una spettatrice.

Torno in me solo all'ultimo, un uomo magro col corpo pallido, diverso dagli altri, ha movenze più fini, meno violente. E' diverso in tutto, mi si avvicina lentamente ed entra in me delicatamente, provò comunque grande dolore ma vedo che lui non lo vorrebbe. L'espressione dei suoi occhi mostra qualcosa di diverso. Pena? Dolore? Forse è solo suggestione, mi sembra costretto a fare quello che fa, e contrario. Mormora qualche parola e i miei occhi si chiudono, liberi dell'incantesimo. Forse non ogni speranza è persa.

Poi mi sono svegliata in questa cella e ho capito che speranze ne ho ben poche.

Dolore! L'unica cosa che provo adesso è dolore. Non resisto più e piango, piango per quello che mi hanno fatto, che mi faranno ancora, per la paura e l'odio, piango tutte le lacrime che posso versare. E alla fine mi addormento sfinita con la consapevolezza che al mio risveglio potrò nutrirmi dello scarafaggio sotto la ciotola e bere ancora qualche goccia d'acqua.

 

 

 

Ciao! Scusate, aggiorno sempre in tempi lunghiiiiiisssiiiimi.

Ho scritto in prima persona, Lei aveva bisogno di esprimesri senza narratore tra le balls! Spero di essere riuscita a trasmettere quello che volevo XD

commentino?? =)

Grazie a Zio Voldy che ha commentato, e a tutti quelli che hanno letto silenziosamente =)

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Capitolo 4
*** odialo ***


 

Odialo

 

 

-Non capisco perchè non ci possiamo giocare più, non vedevo l'ora di vedere scorrere il suo sangue su questi bei tappeti.

Il rumore di uno schiaffo aveva portato il silenzio nella stanza, il braccio di Malfoy senior era ancora alzato, raramente si lasciava andare a scontri fisici con quei mangiamorte di seconda categoria di cui il suo signore si circondava, preferendo usare la bacchetta alle mani.

-Stupido imbecille, non azzardarti a mettere in dubbio le idee del signore oscuro, non in casa mia.

-Bravo Lucius, vedo che mi sei fedele ma so difendermi da solo.

Voldemort era appena spuntato da una porta dietro alle spalle del mangiamorte, il passo fiero, il volto ghignante e freddo

-Dagminton dubiti di me? Del tuo padrone e signore?

-N-no Padrone non lo farei m..

l'uomo non completò mai la frase, colpito da un getto di luce verde, fredda come gli occhi di chi aveva pronunciato l'incantesimo.

-Qualcun'altro dubita di me? Avanti non mangio mica.

I presenti nella stanza tenevano tutti il capo basso sperando che l'attenzione dell'oscuro non si posasse su di lui, l'ansia era palpabile, non era di buon umore.

-Lucius vai a chiamare Severus. MUOVITI!

 

 

-Padrone mi ha chiamato?

Severus Piton fissava tranquillamente l'uomo seduto sulla poltrona che gli faceva da trono, sapeva di doverlo fare, non doveva mostrare il minimo segno di dubbio lui, mai.

-Perchè non sei venuto quando ti ho chiamato? Il tuo marchio non funziona più forse?

Quelle parole sputate con ironia non ottennero la reazione voluta, voleva spaventarlo, fargli capire che era incazzato ma l'uomo non aveva battuto ciglio.

-Signore ero nell'ufficio del preside, non volevo far cadere la mia copertura

La frase poteva essere interpretata in vari modi, molti avrebbero pensato ad un insulto all'intelligenza dell'oscuro che non aveva considerato quell'ipotesi, ma il pozionista aveva pronunciato il tutto in modo molto umile e dimesso e questo bastò a convincere il capo.

Qualche secondo dopo l'uomo iniziò a parlare:

-Severus ti ho fatto chiamare perchè devi fare una cosa per me, sono ormai giorni che la ragazza che hai portato qui non mangia e subisce i nostri abusi. E' distrutta, l'abbiamo sopraffatta. Ora viene il tuo turno, falle credere in te, lascia che si fidi, e poi lavale il cervello. Deve odiare un uomo tanto da voler entrare nelle nostre schiere, deve volerlo morto e deve ucciderlo. Deve farlo soffrire. Puoi farlo?

-Certo mio signore, ne sono perfettamente in grado.

-Perchè sei ancora qui allora? Vai nelle segrete.

-Signore, chi devo farle odiare?

 

 

 

Sono tornata, so che non ci speravate più! Spero che ci sia ancora qualcuno a seguire questa storia, il mio amore per lei è alquanto altalenante...un giorno ho millemila idee e il giorno dopo la mia piccola me cattiva le boccia tutte XD non uccidetemi vi prego.

Ok capitoletto-etto-etto cortissimo, ma è solo un passaggio, da qui la storia dovrebbe iniziare a prendere seriamente forma.

Ringrazio tantissimo Jolie whit love che ha commentato lo scorso capitolo e chi l'ha messo tra le seguite, preferite ecc... <3 <3 <3

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