Lost inside ur love

di lil_pixie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Maybe i'm addicted........ ***
Capitolo 2: *** Ayer.... ***
Capitolo 3: *** Nunca te olvidarè ***



Capitolo 1
*** Maybe i'm addicted........ ***


"1,2,3 pronto ad entrare sul palco!! " grida un' assistente inviperita. "ok, ok sono pronto" faccio l'ultimo profondo respiro e mi ritrovo sul palco, l'emozione a mille, gli spettatori che applaudono e fischiano ma soprattutto l' emozione che mi attanaglia il cuore, le luci che mi abbagliano mentre inizio a cantare la mia prima canzone davanti a un grande pubblico... Questo era solo il passato, ormai tutti sanno chi è Enrique Iglesias,tutti conoscono la mia immagine, la mia voce, mi adorano . Ho tutto quello che un uomo desidera... un lavoro che lo soddisfa,una bellissima ragazza e una vita felice. Ora fermo i miei pensieri e sono di nuovo su un palco, le mie fan che cantano con me le canzoni, sapete? ogni volta le mie emozioni sul palco cambiano, io ci metto il cuore quando canto, ma oggi è un giorno speciale , sto cantando " Hero" un pezzo dedicato alla mia prima fiamma Monica... mentre canto < I can be ur hero baby? I can kiss away the pain?> Eccola lì che mi appare davanti alla vista, splendida come sempre, con i suoi capelli nero corvino e la bocca rosso tulipano accesa in un sorriso : Monica. Mi chiedo se ho bevuto troppo... o se mi sto immedesimando troppo nella canzone, è rimasta bella com'era e nonostante il tempo passato mi colpisce ancora il cuore, quella chica cruel con cui avevo passato tanti bei momenti, è proprio lì! Mi concentro sulle mie fans, che adoro, ma la mia vista cade sempre su Monica e dopo due ore di pura agonia appena il tempo di salutare le fan e corro in camerino. Guardo il mio riflesso nello specchio, sono ancora il ragazzo di prima o sono cambiato? Non lo so, mi tornano in mente le uscite con gli amici, le nottate passate a cantare insieme, il rapporto difficile con mio padre e la felicità quando avevo scritto la mia prima canzone. Mi serve una pausa, voglio ritornare ad una vita normale, per qualche tempo, voglio rintracciare il mio passato, ricostruire relazioni perdute e magari ritrovare l' ispirazione per scrivere nuove canzoni, perchè lo ammetto sono completamente senza idee. Mi passo un' ultima volta la mano tra i capelli e sorrido al riflesso nello specchio, ora ritorno a casa, mi chiedo il perchè vedere Monica ha cambiato così radicalmente la mia vita perfetta. In quel momento risuona nella mia mente una canzone " When you call it makes me cry, we never made for u and I, if i could live it all again, i'll never let it end, i'd still be with you. oh God i miss youu" Mi manca, è vero mi mancava proprio Monica, che m'importa se era stata una sbandata di quando ero ragazzo? Sono pronto a rivivere lei , credo sia una vita che sto aspettando questo momento anche se l'ho sempre negato. Chissà se potrei riconquistarla?  Esco fuori dal camerino e in quel momento ricomincio la mia vita da zero, lasciando la mia vita perfetta per tornare dalla mia chica cruel che ha sempre vissuto nella mia testa. Una folla di fan mi serra implorandomi di firmare autografi  ma in lontananza vedo lei, se ne sta andando come l'ultima volta , con i capelli che si muovono nel vento , a passi svelti. " Dannazione, stavolta non ti perdo" grido ad alta voce facendo incuriosire le mie fan. Comincio a correre , ogni secondo che passa mi riavvicina a lei, fino a quando la raggiungo  e le tocco una spalla , lei si gira sorpresa e vedendomi idiota come  sempre mi dice ironicamente " Ciao, è un sacco di tempo che non ci si rivede"   " Ciao" dico rimanendo impalato come un imbecille. Lei mi guarda, si aspetta più parole da me, dopo 10 anni che non la sento ,così aggiungo " Cosa ti spinge da queste parti?" domanda ancora più idiota, pensavo di aver sconfitto la mia timidezza! lei ride divertita e risponde " voglio solo un autografo, non pensare che sono qui per ricascare ai tuoi piedi signor Iglesias, pensavo che in dieci anni mi avessi dimenticato" tagliante e pungente come sempre. MI spiazza, resto zitto, pensando a com'è bella, una cosa è certa io la riconquisterò, ora che l'ho ritrovata, in ogni modo possibile. Ancora sorridendo aggiunge " la vita a Madrid è rimasta uguale, ci sono persone che ti aspettano ancora lì, alcune mi domandano dove sei , ma la vita da cantante ti ha dato alla testa, non sei più tornato vero?". Sento un fastidioso rumore che  diventa sempre più forte, insopportabile, mi ritrovo   ad aprire gli occhi e sono nel mio letto lussuoso affianco alla mia compagna, con ancora la mia vita perfetta...... era stato solo un maledetto sogno, chissà dove era Monica adesso e cosa stava facendo? Non posso più vivere così, mi alzò dal letto, non sapendo dove andare ma sicuro di scappare dalla perfezione di questa vita e tornare ad una vita più semplice, bacio le labbra della mia compagna e mi allontano dopo essermi svegliato da 10 anni di sonno.

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Capitolo 2
*** Ayer.... ***


Stavo correndo o meglio volando sul marciapiede che mi avrebbe portato alla fermata dell'auto se mi chiedete come mai non ho preso la macchina non ho neanche io la risposta... ho deciso che prenderò il primo bus che troverò non mi importa la destinazione... Casualmente appena arrivato alla fermata mi accorgo che l'autobus appena arrivato è per Madrid... se non è destino ditemi voi cos'è. Seduto sul mio sedile osservo il paesaggio che cambia forma,ascoltando le canzoni della mia cantante preferita. Mi accorgo subito di essere arrivato nella città del mio passato, appena scorgo il ristorante Alconada dove io e i miei amici avevamo passato dei bei periodi. Scendo dalla corriera, deciso a camminare tra i miei ricordi, non accorgendomi che è notte ( che stupido) , quindi mi infilo nella prima pensione che trovo. Sul momento non me ne rendo conto, ma considerata la mia fortuna, vedo che la maggior parte dei clienti sono uomini , dagli atteggiamenti un pò equivoci, un branco di gayy! OH MIO DIO! Dove diavolo sono finito??? Spero che non mi riconoscano, prego ardentemente quando un uomo mi si avvicina e con voce femminile mi dice " Enriqueeeeeeee, ti amooooo , vieni qui tesoroooo , dammi un bacio, voglio un autografo" improvvisamente un'orda di uomini mi si precipita contro " ENrique noi ti amiamooooooooooo" Mi precipito in camera e finalmente mi butto sul letto, distrutto. Chiudo gli occhi e sento la voce di mio padre che canta " la valigia sul letto, quella di un lungo viaggio" e penso hey sono appena arrivato già me ne devo andare? Ricordo gli ultimi istanti del nostro incontro lui mi chiuse le porte in faccia, non voleva che io diventassi un cantante,e non accettava questo lavoro che trovava da scansafatiche , è per lui che ho scritto be yourself, io ho avuto il coraggio di sfidarlo ed essere me stesso, bhò avrò ripreso da mio nonno Julio .. E adesso mi godo gli ultimi momenti passati con Monica, mi ricordo che le dissi che non l'avrei lasciata mai, che ci saremmo sposati e avremmo avuto dei bambini. Le ho riempito la testa di fantasie, che non potevano realizzarsi e lei credeva in tutto, era dolce e ingenua e io stronzo, ne approfittavo. RIcordo il suo sguardo il giorno che lasciai per sempre la città per andare a cantare altrove, era in lacrime, mi chiedeva di restare,per il suo bene, mi ripeteva le mie promesse e tutti i progetti che avevamo in comune, implorandomi di vivere con lei. Forse perchè ero giovane, forse perchè ero egoista e stupido e bastardo la lasciai lì e non la vidi mai più. Ora voglio farmi perdonare. Forse mi ha dimenticato, ma io non ho dimenticato lei. " MAybe u'll say u still want me, maybe u say that u don't, maybe u say that is over but bay i can't let u go" era questa la frase che più di ogni altra dichiarava quanto mi mancasse la sua presenza e risata argentina. ll mio primo incontro con lei, lo definisco tuttora un semplice e fortunato caso, quando non ero ancora famoso e la macchina non l'avevo, prendevo sempre il bus e fù lì che la incontrai, aveva tra le braccia un grosso carico di arance tenute in equilibrio precario, la trovai affascinate, ma all' improvviso il bus frenò e io che volevo evitare che le arance finissero per terra mi precipitai verso di lei facendo cadere lei con tutte le arance .... Diciamo che idiota era il complimento più gentile che mi rivolse e non vi dico gli altri...Rimasi stupito quando lei scese dall'autobus ma la incontrai numerose volte e numerose volte la pedinai, fu così che si accorse di me quando cominciai a frequentare il mercato delle arance dove guadagnava quei pochi soldi che avrebbero sfamato la sua famiglia, nacque l'amicizia e poi l'amore ì, quello più grande della mia vita. Improvvisamente sveglio e risoluto decido che domani andrò a Triball il barrio ( quartiere) spagnolo un tempo fra i più malfamati dove viveva Monica. Ora avevo sentito che era diventato un bel quartiere dove la stravaganza e gli atelier degli stilisti, erano di casa. Credo che Monica sia diventata una modella, lo penso in quanto la ricordo bella ed elegante anche se vestita di stracci. Credo che sia diventata una persona migliore di me, credo che non ascolti le mie canzoni e che non si ricordi di me o almeno lo spero. Comincio a credere che sono ritornato per realizzare i suoi sogni, per realizzare le mie promesse, i nostri progetti, per sposarla,per avere una famiglia e vivere con lei. Ma la devo ancora trovare, sarà viva o morta?sarà a Madrid o si sarà trasferita? E soprattutto sarà sposata, fidanzata, avrà figli o mi starà ancora aspettando??? Ora basta, pensare a lei, si è già fatta l'alba e scorgo i primi raggi di sole che filtrano dalla persiana, sento il vociferare della gente in spagnolo e sento finalmente la forza per uscire a cercarla, abbandono velocemente la pensione e scorgo in lontananza la strada che porta a Triball. Tanto per informarvi , indosso rayban super oscuranti, una sciarpa che ho avvolto intorno al mio viso e un cappello a tese larghe, vi potete chiedere dove ho preso queste cose... fortunatamente ho portato qualche vestito con me per il viaggio e ho adottato queste piccole precauzioni per camminare indisturbato. La gente mi scambia per un terrorista ma a me non importa, comincio a correre sulla strada e faccio il pazzo, canto , ballo mentre ritorno a casa, da lei.

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Capitolo 3
*** Nunca te olvidarè ***


Finalmente sono arrivato e naturalmente trovo il barrio diverso da come lo immaginavo, ora è moderno, allegro, pieno di boutiques e negozi di moda. Ogni posto della mia adolescenza è cambiato ma la casa di lei no, è ancora piccola e sgangherata, solo che ha perso il suo fascino dopo che se ne è andata…. Chissà per quanto tempo la cercherò? All’improvviso la porta della casa si apre e io mi agito pensando subito a lei, invece è solo un ragazzo, moro, bello, con un fisico da paura, lo scambierei quasi per la mia fotocopia se non fosse che io non ho figli e non ho una moglie. MI allontano lentamente quando una voce proveniente dalla casa mi attira, chiara e cristalllina, non l’avrei potuta dimenticare, era Monica… che urlava “ Enriqueee rientra subito dentro, cosa diavolo ti salta in mente, di andare via a quest’ora???? Oh mio dio allora quello è suo figlio??? ( Visto che è rientrato in casa…) chissà come deve essere bello il padre, non meno bello della splendida Monica, penso con tristezza. Anche se è presto ,so che se ora me ne vado, tornerei a vivere sognando di incontrarla e quindi mi faccio coraggio e busso alla porta, sento passi rapidi avvicinarsi e una voce maschile che mi chiede “ Chi è?” io rispondo balbettando come sempre “ Sono Enri.. sono un amico di Monica, la posso vedere?” Sento una risata fragorosa e la porta si apre… la stanza è invasa dalla luce e in quel momento non capisco se è la luce del sole che illumina la stanza o il sorriso radioso di Monica che discorre animatamente con suo figlio… ma appena dico “”Ciao” l’atmosfera nella stanza si congela e vedo Monica irrigidirsi sulla sedia, con voce ferma ma impaurita mi chiede “ Sei proprio tu Enrique??? “ Io le dico di si e lei sta sicuramente pensando se lanciarmi il vaso di vetro con dentro tutti i fiori o se tirarmi un calcio nelle palle…. Cerco di rompere il ghiaccio “ Da quanto tempo che non ci sentiamo, allora come va la vita e come sta tuo marito? Trovo stupendo tuo figlio..” e altre cavolate del genere quando all’ improvviso lei seccata mi ferma e dice “ Sono una modella, indipendente, mio figlio sta benissimo ma io non ho un marito , grazie” e io stupido come sempre , sempre, sempre dico “ Monica ma come fai ad avere un bambino se non hai un marito, hai un fidanzato?” lei ride fragorosamente e dice “ NO, no ritenta sarai più fortunato” e continua a ridere ancora, le dico che non capisco e lei mi risponde che sono un idiota bastardo che l’ha lasciata da sola proprio quando aveva bisogno di me, quando era rimasta incinta di me, io l’avevo lasciata e il figlio non aveva mai conosciuto suo padre e non aveva neanche il suo cognome. Non riesco a capire la connessione tra la parole “ Mio” e “ figlio”, rimango impietrito e Monica non mi da neanche il tempo di realizzare la cosa che mi butta fuori a calci, non prima di dirmi “ Ti ho sempre amato e guarda come mi hai ripagata e adesso ti presenti qui, fotocopia di tuo figlio come se fosse passato un giorno che ci siamo separati, sparisciiiiiiiiiiiiiii ora!!” Con una confusione tremenda nella mente mi allontano . Non ho più punti di riferimento , sono stravolto, tutte le mie certezze sono sparite e ora non devo solo riconquistare Monica ma pure mio figlio a cui non ho mai rivolto la parola, perfino peggio della relazione tra me e mio padre… Non so dove andare, la felicità che pochi istanti fa era qui, si è dissolta, vivrò sulla strada, mendicherò ma non me ne andrò… Ecco così come la mia vita è stata stravolta, anche il tempo ha deciso di cambiare all’ improvviso e mi ritrovo sotto la doccia più fredda del mondo, un cavolo di acquazzone che insieme al caldo sta trascinando via la confusione . Prima di qualunque cosa però corro alla pensione gay per asciugarmi prima che mi venga una polmonite. Entro nella pensione e tacccccc vedo Enrique che parla con i proprietari della pensione, penso che sicuramente morirò d’infarto…. Non riesco a capire come ha fatto ad arrivare lì così in fretta e così decido di chiederglielo lui mi guarda e dice “pensavo che sapessi andare sullo skateboard, mia madre mi raccontava sempre storie divertenti sul tuo conto, per farmi addormentare sai” .. il mio primo skateboard ero stato così contento di averlo ricevuto …. Cascavo quasi sempre, centravo alberi e nelle gare con i miei amici ero certamente il più scarso, ma quando vedevo la mia ragazza, tutto mi riusciva perfetto e i miei amici si spaventavano sempre !!!!!! Ora vedo davanti a me mio figlio, campione di skateboard, che mi guarda con disprezzo … Cavolo, come la voglio una mia famiglia, non avevo mai pensato che avrei avuto una vita ordinaria, con bambini e mogli urlanti, ma ora mio figlio è quasi maggiorenne ,io non lo conosco, ho già perso la sua infanzia e ho lasciato da sola Monica da adolescente incinta, mi sento in colpa, amo Monica e so che con il tempo amerò mio figlio, l’unico problema è se loro riaccetteranno me… Mi sono rimasti pochi dei soldi che ho portato con me e le carte di credito le ho lasciate a casa insieme al mio portafoglio e io non so dove andare e sempre nel momento più opportuno mi ritorna in mente la canzone che ho scritto “Nunca te olvidarè” e le lacrime mi scendono sulle guance, pensando che è proprio così che mio figlio e Monica si devono essere sentiti, senza una casa, senza un uomo che li completava ma che ora finalmente era tornato per stare con loro per sempre…

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