Now I'm asking you to stay.

di Elouise
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3. ***
Capitolo 4: *** Chapter 4. ***
Capitolo 5: *** Chapter 5. ***
Capitolo 6: *** Chapter 6. ***
Capitolo 7: *** Chapter 7. ***
Capitolo 8: *** Chapter 8. ***
Capitolo 9: *** Chapter 9. ***
Capitolo 10: *** Chapter 10. ***
Capitolo 11: *** Chapter 11. ***
Capitolo 12: *** Chapter 12. ***
Capitolo 13: *** Chapter 13. ***
Capitolo 14: *** Chapter 14. ***



Capitolo 1
*** Chapter 1. ***


iuyhuk Per la stanza un leggero suono di schioccarsi continuo di labbra si diffonde. Era lui.
Come ci sono capitata in quella situazione nemmeno lo so. Per quale motivo lo stavo facendo?
Eravamo lì. Sotto quelle lenzuola fredde che si adagiavano su di noi come una seconda pelle. Lentamente cominciava a salire con  i suoi baci che partivano dalla caviglia fino ad arrivare alle mie labbra. Baci senza sentimento li consideravo!
Una sensazione di calore: comincia a entrare dentro di me. Lui così entusiasto ed io? Confusa...
Mentre prova quel piacere così indispensabile per lui, i ricordi inondano la mia mente.

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Iniziò tutto con una stupida vincita alla lotteria di un biglietto per Londra: la città dei miei sogni.
Sono una diciassettenne non molto alta e abbastanza snella. Ho un viso ovale e poco spigoloso. I capelli sono mossi e castani con dei leggeri riflessi rossi che spiccano alla luce del sole. I miei occhi? Sono di un marrone così intenso da non riuscire ad intravedere le pupille. Mi chiamo Hope. Nome abbastanza particolare. Significa speranza!
L'unica cosa in cui speravo? Avere una vita felice e diventare una chitarrista di successo.
Quella era una tipica giornata estiva. Stavo preparando le valigie per quei tre mesi.
Nella mia camera, ormai vuota e priva di personalità senza quei vestiti appallottolati sul pavimento e quei poster che animavano le pareti
, guardo il soffitto (un po' scolorito) pensando a cosa dovermi aspettare da quel viaggio.
Qui in Italia, in questa cittadina dell'Emilia-Romagna chiamata Bibbiano sono esattamente le 14:32.
Ho appena finito di mangiare e sto prendendo le ultime cose da mettere nel mio adorato trolley grigio vivacizzato dalle foto incollate sopra dei viaggi passati.
A Londra sono le 13:32. Il mio volo è alle 17:00 circa.
Chissà com'è volare! E' la mia prima volta su un aereo! Le altre volte ho viaggiato sempre via mare,con l'auto o col treno ,visto che mia madre aveva una fifa enorme di volare. Mi immagino lì davanti a vedere l'aereo spiccare il volo seguito dalla sua scia di fumo. Improvvisamente ho una leggera fitta allo stomaco per la paura di non farcela a salire,ma dopo un po' mi calmo.
Mi siedo sul divano e inizio a fissare l'orologio turchese appeso al muro color avorio del salotto. Fisso le lancette e mi perdo con gli occhi seguendo il loro movimento circolare.
Senza nemmeno farci caso sono già le tre del pomeriggio ed è ora per me di incamminarmi con i miei genitori e mio fratello Derek verso l'aereoporto visto che per fare il check-in ed altri controlli ci vorranno minimo due ore.

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Capitolo 2
*** Chapter 2. ***


Arriviamo e dopo aver svolto tutto arriva il momento di salutare i miei cari. Li guardo e molto chiaramente noto nei loro occhi la voglia di farmi restare anche se sanno chiaramente che quella che sto per fare è una grande esperienza. E' il mio primo viaggio senza di loro . E' il momento in cui posso dimostrare di essere maturata e di potermela cavare da sola.

I miei persieri  vengono interrotti dalla voce squillante di una donna che, attraverso l'altoparlante, comunica che tra dieci minuti partirà il mio volo. Mi avvicino e li abbraccio senza dire nulla. Le parole erano bloccate in gola e non volevano uscire in nessun modo. Quel silenzio viene rotto dai miei genitori.

"Ci mancherai!" dicono.

"Anche voi". Solo questo riesco a dire,mi sento un po' stupida!

"Ti chiameremo tutti i giorni e se hai bisogno di qualcosa o hai deciso d voler tornare a casa,diccelo e non esitare!".Questa è mia madre con le sue solite avvertenze!

"Non preoccuparti , starò bene" dico cercando di rassicurarla.

"Noi ci fidiamo e mi raccomando non commetere stupidagini come tuo solito" dice mio padre con voce abbastanza seria.

"BASTA ORA! Capisco la vostra preoccupazione,ma lasciatela fare questo viaggio in pace. Ormai è grande" dice mio fratello quasi urlando.

Adoro mio fratello. Riesce sempre a capirmi con un solo sguardo!
E' più grande di me di due anni . "E' molto carino" almeno così dicono alcune mie amiche innamorate di lui. Tra di noi c'è sempre stato un legame molto forte,ovviamente le solite litigate non mancavano!

"Forse ha ragione Derek, ti stamo stressando un po' troppo" dicono loro un tono leggermente dispiaciuto.

"Non fa niente,vi capisco,non fate quella faccia" dico mentre accennano un sorriso.

Abbraccio ancora i miei genitori e con un salto mi trovo addosso a mio fratello. Gli dò uno di quei nostri abbracci speciali, quelli che riservavamo solo per noi. Lo stringo a me, così forte da non riuscirlo a farlo respirare! Stiamo così  per quei pochi minuti, senza dirci niente, fino a quando la solita voce squillante avvisa che il volo sta per decollare.
Mi stacco da lui che mi sussurra:

"Non preoccuparti! Ci penso io a loro, goditi tutta Londra! Io ci sono stato e ti posso assicurare che è magnifica.

"Grazie fratellone!" gli rispondo accennando un sorriso.

Schiocco un bacio a tutti e tre, faccio un ultimo saluto generale e mi incammino verso l'aereo.
Salgo le scalinate e vado in cerca di un posto libero. Lo trovo, mi accomodo e metto la cintura di sicurezza.
Lentamente l'aereo comincia a prendere quota per poi spiccare il volo tra le soffici nuvole bianche. Mi affaccio al finestrino per guardare quel panorama mozzafiato. Dalla mia borsetta beige prendo il mio I-Pod, lo accendo, posiziono le cuffie nelle orecchie, metto la mia playlist e schiaccio con l'indice il tasto Play. La prima canzone della lista è "Another World" dei One Direction. E' una boyband di quattro britannici e uno irlandese che mi aveva rubato il cuore. Nel mio cuore avevo la piccola speranza di incontrarli una volta arrivata lì.

Passa un'oretta e dopo un po' le note musicali cominciano a cullarmi fino a farmi cadere in un lungo sonno...

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Capitolo 3
*** Chapter 3. ***


"Avvisiamo i signori passeggeri che il volo Reggio-Emilia - Londra sta per atterrare, grazie!"

Mi sveglio improvvisamente.
Guardo fuori dal piccolo finestrino e spalancando gli occhi intravedo il Big-Bang.
Sono arrivata!
Sono a un passo dal toccare con i piedi il suolo di quella magnifica città.
L'aereo inizia a perdere quota e atterriamo. Si apre la scala e lentamente cominciamo a scendere...

-3 gradini
-2 gradini
-1 gradino

ODDIO! Non ci posso credere! Sono qui! Ce l'ho fatta!

Mi guardo intorno ancora frastornata.
Vado a prendere velocemente i miei bagagli ed esco dall' aereoporto di Londra  in modo non molto educato ,ovvero andando ,per la fretta, addosso alle persone .
Comincio a camminare in cerca del mio albergo. Guardo a destra e a sinistra e osservo tutto quello che mi circonda. Improvvisamente un sorriso a trentadue denti compare sul mio volto :

HO REALIZZATO IL MIO SOGNO, ANCORA NON CI POSSO CREDERE!

Ormai quello era l'unico pensiero che rimbombava nella mia testa!
Dopo una decina di minuti passati a camminare con la bocca letteralmente aperta, intravedo a destra della strada l'insegna del mio albergo: L'Hotel Central Park!
Mi avvicino all'entrata, le porte di vetro di spalancano e non appena metto piede lì la mia bocca si spalanca ancora di più. Luci abbaglianti, di grandi e piccole dimensione, mi frastornavano. Ogni dipendente che passava aveva un sorriso stampato in faccia , perfetto e ordinato nella sua divisa.
Mi dirigo verso la reception e facendo uso del mio ottimo inglese spiego all'addetto che si trova dietro quell'enorme bancone di marmo rosa di aver vinto un soggiorno qui per tre mesi. Lui comprende e inizia a cercare un qualcosa, probabilmente la chiave della mia camera. Era un uomo sulla quarantina dai capelli brizzolati. Aveva un'aria gentile. Mentre lui cerca come un forsennto, mi soffermo a fissare la targhettina dorata che spiccava sulla divisa verde.
Mr. J.Parks .
Ecco cosa c'era scritto!
Alla fine trova la tessera argentata e me la porge. La osservo in tutti i minimi dettagli. Spessa. Il nome dell'Hotel inciso sopra e il numero della mia camera : la numero 402.
Mi dice con tono gentile che si trova al quinto piano.
"Grazie Sign.Parks" gli dico allegramente . Lui mi sorride.
Chiamo l'ascensore.
Entro.
Premo il pulsante.
Lentamente si chiudono le porte e si inizia a salire.
Man mano fisso i pulsanti illuminarsi, fino a quando si illumina il numero "5" e con un sonoro "DING" si aprono le porte. Proprio a due passi a destra c'è la mia camera.
Con la mano tremolante faccio scivolare la carta vicino la serratura.
Appoggio la mano sul pomello dorato che ormai aveva impresse le mie impronte digitali.
Giro con cautela.
Apro e resto sulla soglia impressionata dalla bellezza di quella stanza.
Dopo due minuti così, corro verso il letto a forma circolare e mi ci butto sopra. Mi accorgo della grande finestra da cui si vede un panorama spettacolare, si intravede anche Buckingham Palace!

Ero proprio nel mio mondo.

Dopo aver ammirato ancora un po' la camera, inizio a disfare i bagagli.
Metto i vestiti nella favolosa cabina armadio che c'è, posiziono il PC sulla scrivania, metto i trucchi, la spazzola, le creme, il dentifricio alla menta e le altre cose nel bagno. Appoggio la mia chitarra al muro e nascondo nel cassetto del comodino il mio diario segreto, accompagnatore dei miei viaggi.

[...]

Sono le 21:30.
Mi cambio d'abito.
Indosso una semplice canotta bianca con dei pantaloncini di jeans e ai piedi ho le mie adorate Superga bianche.
Scendo nella Hall e mi dirigo verso la sezione ristorante per cenare. Mi accomodo al mio tavolo.
Un tavolo per due al quale sono seduta soltanto io.
"La situazione sembra abbastanza deprimente" penso.
Un cameriere alto, dai capelli ricci e rossi si dirige verso il mio tavolo. Sembra avere la mia età.
Ha in mano un piccolo bloc-notes e una penna con inciso il nome dell'Hotel.

"Cosa vuole ordinare signorina?" disse lui con voce rauca.
"Vorrei una semplice zuppa, grazie" risposi timidamente.
"Certo! Gliela faccio portare subito. Permette una domanda?"

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Capitolo 4
*** Chapter 4. ***


"Certo,chieda pure!" dissi ancora scossa.
"Cosa ci fa una bella ragazza come lei tutta sola a cena?"

Arrossì leggermente per il complimento che mi era stato appena fatto .

"Possiamo smetterla di darci del lei ,se per lei va bene? Mi mette un po' in soggezzione" dico accennando una leggera risatina.
"Sì,sarebbe meglio" rispose ricambiando con un sorriso. "Comunque sono Robert" continuò.
"Piacere Robert!Io sono Hope"
"Piacere mio Hope. Volevo farti notare che ancora non hai risposto alla mia domanda" disse.
"Bè...Sono qui tutta sola perchè oggi e il mio primo giorno a Londra e non conosco nessuno"
"Ah..Capisco! Però ora hai conosciuto me " disse con un grande sorriso.
"Si, infatti. Comunque Robert..."
"Dimmi!" rispose subito senza esitare.
"Io starei ancora aspettando la mia zuppa" dissi ridendo.Anche lui rise insieme a me.
"Scusa, vado a prenderla" disse.

Si incammina verso la cucina con un passo lento,ma deciso.
Dopo dieci minuti ritorna con un piatto fumante. Lo adagia sul tavolo, mi saluta e torna a lavorare dicendomi che spera di poterci rivedere presto. Io annuisco semplicemente.
Termino la mia cena, mi alzo dal tavolo e mi dirigo verso la mia camera.
Entro in camera e mi butto sfinita sul letto.
Dopo nemmeno cinque minuti mi addormento senza indossare neanche il pigiama.

[...]

Sento calore sulla guancia.
Apro gli occhi immediatamente e un filo di luce proveniente dalla finestra mi colpisce esattamente sul naso.
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno per fare una doccia veloce. Mi cambio e scendo giù per fare colazione.
Un buffet enorme ricco di ogni prelibatezza possibile e immaginabile si presenta davanti ai miei occhi.
Inizio a prendere posto nella lunga fila per attendere il mio turno.
Dopo una decina di minuti finalmente tocca a me !
Prendo un cappuccino e un cornetto vuoto e mi dirigo al tavolo.
Inizio ad addentare la punta del cornetto quando sento qualcuno toccarmi la spalla.
Di scatto mi volto, ancora col boccone in bocca, e trovo Robert alle mie spalle.
Questa volta non ha la divisa quindi intuisco che oggi non debba lavorare.

"Posso sedermi ?" chiede timidamente
"Certo, non lavori oggi?" chiedo
"Nono, fortunatamente il venerdì è il mio giorno libero"risponde entusiasto.
"Capisco"

Lentamente Robert si avvicina al mio volto,guardandomi fisso negli occhi. Inizio a preoccuparmi e una leggera fitta allo stomaco prende il sopravvento su di me. Cosa stava cercando di fare?!
Forse ha notato la mia faccia abbastanza sconvolta.
Infatti continuò dicendo :" Non preoccuparti! Non fare quella faccia!" rise "Voglio soltanto toglierti col fazzoletto lo zucchero all'angolo della tua bocca"
"Scusa non me ne accorta" dico imbarazzata.

Lui fa una leggera risata e inizia a fissarmi mentre consumo la mia colazione.
Mi mette leggermente sottopressione il suo sguardo così decido di finire presto il tutto.
Lo saluto e mi dirigo verso la mia camera.

Ho voglia di iniziare a girovagare per quelle ampie strade dove picchiava il sole.
Scendo di corsa e inizio a vagare per i negozi con l'initenzione di non comprare assolutamente nulla (soltanto per ora).
Arrivo fino a PiccadillyCircus
Guardo l'ora.
Sono le 12:30
Devo tornare in albergo altrimenti non sarò lì in tempo per il pranzo .
Vorrei tornare indietro,ma sinceramente non ricordo la strada appena percorsa.
Non mi demoralizzo e decido di seguire il mio istinto.
Non potevo essere così impedita da non trovare la strada!

[...]

Ok. Ero un' impedita!

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Capitolo 5
*** Chapter 5. ***


Ok. Ero un' impedita!

Non sapendo cosa fare mi siedo su una panchina all'angolo verde e fredda,
Inizio a torturarmi i capelli con le mani.
Mi guardo intorno spaesata.
Come avevo fatto a perdermi?
Pian piano vedo che si avvicina a me un ragazzo alto, dagli addominali leggermente scolpiti che si intravedevano dalla maglietta bianca. Indossava dei jeans e un paio di Converse bianche. In testa aveva un cappello grigio. Non so perchè lo portasse visto il caldo che faceva quel giorno. Da esso fuoriusciva un riccio castano che gli cadeva sulla fronte.
I suoi occhi avevano un nonsochè di misterioso. Non riuscivo a capirne il colore visto che erano coperti da un paio di occhiali da sole.
Arrivò fino alla mia figura.
Stette lì fermo per qualche secondo e poi mi disse  :

"Ci sono problemi signorina?"
"In realtà sì. Mi sono persa e non riesco a tornare al mio Hotel"dissi con una voce leggermente imbarazzata.
"No Problem! Ti accompagno io se vuoi..."
"Sì, grazie!" dissi entusiasta senza nemmeno lasciargli finire la frase.

Mi fece un sorrisetto permettendomi di vedere due fossette adorabili agli angoli delle carnose labbra rosse.
Aveva un qualcosa di familiare, ma per il panico e la leggera agitazione, non mi soffermai su quel pensiero.
Iniziammo a camminare.
Un silenzio di vari minuti ci fu tra di noi che in seguito venne interrotto da lui.

"Allora qual è il tuo Hotel?" disse.
"L'Hotel Central Park" risposi io.
"Non ti ho mai vista in giro. Non sei di qui vero?" chiese incuriosito.
"Infatti io sono italiana e sono qui per una vacanza" dissi.
"Ah..Capisco! Italiana dici? Mi piacciono le italiane" disse con un tono malizioso.
Per risposta improvvisai una leggera risatina.
"Io ho fame, ti va di fermarci qui e pranzare insieme?" mi propose indicando un locale.
"Avrei un certo languorino anche io e penso di essere ormai in ritardo per il pranzo all'Hotel" dissi.
"Deduco che è un sì " rispose soddisfatto.
Io annui semplicemente.

Entrammo in quel locale dal look molto rustico.
Ci accomodammo a un tavolo in un angolo.
Dopo nemmeno cinque minuti si avvicinò a noi il cameriere chiedendo le ordinazioni.

'Veloce il servizio!' pensai.

Si allontanò e per rompere il silenzio decisi di fare la prima mossa e di presentarmi.

"Comunque io sono Hope,piacere"
"Piacere mio Hope!" rispose
"E tu non mi dici il tuo nome?" domandai confusa.

'So get out, get out, get out of my head and fall into my arms instead!...'

Era la suoneria del mio cellulare, ovviamente una canzone dei miei idoli.
Subito iniziai a cercare come una forsennata l'apparecchio dentro quella borsa senza fondo.
Intanto la musica continuava e l'imbarazzo aumentava.
Finalmente lo trovo!
Lo prendo e rispondo. Era mia madre che voleva sapere come stessi.
Riposi il telefono nella borsa.
Guardai il ragazzo e lui iniziò a ridacchiare.

"Perchè ridi?" chiesi infastidita.
"No,niente" rispose.
Per cambiare discorso dissi: " Allora? Non hai ancora risposto alla mia domanda"
Mi rispose con un semplice "non importa"

Lo guardai stranita sempre più. Volevo ribattere, ma lasciai stare.
Dopo qualche minuto ci portarono ciò che avevamo ordinato.
Mangiammo.
Lo guardai mangiare. Era molto educato!
Più lo guardavo più mi sembrava di averlo già visto, ma pensavo di apparirgli una sciocca dicendogli 'Sai penso di averti visto da qualche parte, chi sei?' .
Lui notò che lo stavo fissando e sorrise.
Subito staccai imbarazzata il mio contatto visivo da lui.
Dopo una ventina di minuti finimmo di mangiare.
Lui insistette per pagare e io non obbiettai più di tanto.

Riprendemmo a camminare verso l'Hotel.

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Capitolo 6
*** Chapter 6. ***


Ancora un silenzio imbarazzante tra di noi.
Non sapevo proprio cosa dirgli!
Fortunatamente l'Hotel era vicino.
Mi accompagnò fino all'entrata.

"Grazie ancora! Non so come avrei fatto senza di te." dissi.
"Non preoccuparti. E' stato un piacere!" rispose.

Sorrisi e gli feci 'Ciao' con la mano.
Lui ricambiò con un segno con la mano e un "Ci vediamo presto, Hope".
Il resto della giornata fu abbastanza noiosa. L'ho passata stando al Pc per qualche ora. Infine in tarda serata sono andata a dormire senza nemmeno cenare.

[...]

Quella mattina mi svegliai, stranamente, più attiva del solito.
Erano passati due giorni da quando mi persi. Due giorni passati molto velocemente fortunatamente. Non ero uscita, ero rimasta in camera. Passavo il tempo suonando qualcosa con la chitarra. Ma quel dì non ce la facevo proprio a stare rinchiusa in Hotel , così decisi di uscire.
Feci una doccia. Indossai un pantaloncino nero, una maglia lunga aracione e un paio di comode ballerine nere.Lego i capelli e metto un filo di matita sugli occhi. Prendo la mia chitarra adorata e scendo nella Hall. Non faccio colazione. Saluto velocemente Robert che mi guarada un po' perplesso ed esco. Per non fare la fine della volta precedente decido di non allontanarmi molto, ma di andare semplicemente al Central Park  che si trova lì di fronte.
Entro in quell' enorme distesa di verde che ispira calma e tranquillità.
Mi siedo su una panchina un po' in disparte.
Un sorriso si dipinge sul mio volto nel guardare i bambini che con la loro spensieratezza corrono tra l'erba per rincorrere le farfalle . Afferro la mia chitarra e faccio scivolare le dita pizzicando leggermente le corde, creando così una piccola e lieve combinazione di suoni sommessi.
Faccio un respiro profondo e inizio a cantare. E' uno dei miei tanti hobby, ma non so se sono portata perchè non ho mai avuto il coraggio di far ascoltare la mia voce.
Chiudo gli ochhi per immergermi nel mio mondo. Dalla mia bocca fuoriescono melodiose le parole della canzone 'Gotta be you'.

"It's gotta be you ,only you...!"
[...]

Termina la canzone.
Smetto di suonare e lentamente apro gli occhi.

"ODDIO!" urlo "Mi avete fatta spaventare" continuai.

C'erano due ragazzi che mi fissavano.
Strabuzzai gli occhi.
Non potevo crederci!
Quei due ragazzi erano Liam Payne e Niall Horan!
Mi stropicciai gli occhi e mi diedi un pizzicotto per capire se quello fosse un sogno.
NO! Non lo era! Erano davvero dinanzi a me!
Non riuscivo a spiccicare parola, l'emozione era troppo forte.

"Tu stavi cantando la nostra canzone!" disse Liam.
"S-sì, soo una vostra fan" dissi balbettando.

'Hope stai calma e sopratutto RESPIRA!' pensai.

"Che bella la tua chitarra" disse Niall.
"Grazie è un regalo di mio fratello" dissi imbarazzata.
"Strano...!" disse Liam.
"Cosa?" aggiunsi io .
"Sei una nostra fan e ancora non stai urlando ..."
"e non ci sei nemmeno saltata addosso!" continuò Niall.
"In realtà , se lo volete sapere, sto urlando dentro" dissi ridendo.

Loro si unirono alla mia risata.

"Hai una bellissima voce complimenti ehm..." disse Liam cercando di sapere il mio nome.
"G-Grazie" dissi "Comunque sono Hope" continuai.
"P-Posso provarla?" disse timidamente Niall indicando la mia chitarra.
"Certo, prendi pure!" risposi sorridendo.

Non avevo mai fatto toccare a qualcuno la mia chitarra che non fosse stato mio fratello, ma per Niall Horan potevo benissimo fare un'eccezione!
Iniziò a suonare.
Si fermò di colpo.

"Io suono solo se canti con me" disse.
"N-No, non posso" dissi con un filo di voce.
" Io penso che tu possa farlo invece. Non ti mangio mica! Coraggio!" mi disse.

'Ok Hope! Devi farcela. Non puoi farti scappare questa occasione! Quando ti ricapiterà più! L'irlandese vuole cantare con te, proprio con te! E non è un sogno. NON FARE LA FIFONA!' pensai.

"Ok" risposi ancora un po' incerta.
Cantammo 'More than this' e Liam si aggiunse a noi.

Questa vacanza è cominciata davvero bene...


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Capitolo 7
*** Chapter 7. ***


Finimmo di cantare .

"Hai un'accento strano, di dove sei?" chiese Liam.
"Sono italiana." risposi.
"Wow! Parli davvero bene l'inglese" disse.
"G-Grazie" dissi.

Mentre parlavamo iniziammo a sentire delle urla. Ci voltammo e sconvolti guardammo una folla di fan scatenate pronte a saltargli addosso.

"CORRI!" mi dissero in coro prendendomi per il braccio e iniziando a correre.
"Dove...stiamo...andando?" chiesi con il fiatone durante quella corsa senza sosta.
"A casa nostra!" rispose Niall.

Arrivammo davanti a quella villa dalle dimensioni gigantesche. Aveva le pareti esterne di un giallo sbiadito con gli infissi color ciliegia. Tutto era circondato da  un altrettanto grande giardino abbastanza curato.
In fretta e furia aprirono la porta e ci catapultammo all'interno.
Ancora con il fiato corto Liam annunciò : "Siamo tornati! Ci sono le fan fuori casa!".
Dalla cucina sbucò Zayn .
"Ok Brò" disse sbadigliando.
Mi fissò e poi disse : "E lei chi è?"
Subito dopo arrivò Harry in tutta la sua bellezza. Anche lui mi fissò.
'Devo essere davvero strana' pensai.

"Ah! Tu sei la Directioner dell'altra volta!" disse.

Io e gli altri lo guardammo straniti.
Come faceva a conoscermi? E come sapeva che ero una loro fan?

"Come fai a sapere che è una nostra fan?" chiese confuso Liam.
"Forse perchè l'altra volta le squillò il telefono e aveva come suoneria 'One Thing' " spiegò ridendo.

Cercai di collegare il tutto.
All'improvviso una lampadina nella mia testa si accese.
Era lui! Il ricciolino misterioso che mi aveva aiutata!
Come avevo fatto a non riconoscerlo?!

"Scusa. Sarà stato il panico o la situazione, ma non mi soffermai più di tanto a capire chi fossi...ehm.." dissi cercando di giustificarmi.
"Non ti preoccupare" disse facendo comparire le sue adorabili fossette.
"Vorreste spiegare anche a noi?" intervenne Niall.
"Si era persa e l'ho aiutata a tornare al suo Hotel" spiegò velocemente Harry.
"Comunque lei è Hope, è italiana" disse Liam
"Piacere Hope " disse Zayn tendendomi la mano.

In quel momento dalle scale scese Louis.
LOUIS TOMLINSON.
Mi soffermai a guardarlo.
Già avevo visto Louis prima che diventasse famoso.
Lo incontrai!
Incontrai si fa per dire.
Lo osservai soltanto in tutto il suo splendore da lontano a Doncaster.
Questo per ben due volte quando andai lì con i miei genitori.
Sinceramente avevo sempre provato qualcosa di forte per Louis.
Mi colpì dal primo momento che lo vidi.
Con la spensieratezza di un bambino rincorreva nel parco le sue sorelline. Forse è stata proprio la sua spensieratezza e quella sua voglia di vivere al massimo ogni momento che mi colpì subito.
Ovviamente in tutto questo sapevo benissimo che il nostro ( se mai fosse accaduto) sarebbe stato un' amore impossibile.
Mi si avvcina.
Il mio cuore comincia ad avere un ritmo irregolare. Inizia a battere così forte che la paura che possa sentire quei battiti lo fa accellelare ancora di più. Le gambe mi tremano. Sento che non mi reggeranno ancora per molto.
Allunga una mano verso di me.
"Ciao! Piacere solo Louis." disse.
Mi stavo perdendo nei suoi occhi luminosi. Così profondi da far invidia allo stesso mare .
"Ciao,s-sono Hope" dissi tremolante sentendo il calore della sua mano mentre stringeva la mia.
Mi sorrise. 'Ora posso morire felice' pensai.
I suoi denti splendenti erano incorniciati da un paio di labbra rosse e sottili.
A interrompere quel momento che mandava in subbuglio il mio stomaco con miliardi di emozioni fu Zayn.

"Mi sono appena affacciato alla finestra, ci sono fan ovunque!" disse.
"Ok, allora sarà meglio che vada!" dissi.
"Non ci pensare nemmeno!" disse Harry " Con tutte quelle fan morirai soffocata" continuò.
"E allora cosa dovrei fare?" dissi.
"Resta qui a pranzo! Ti accompagniamo noi nel pomeriggio" intervenne Louis.
Annuì sorridendo.

Mi fece davvero piacere la sua proposta...

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Capitolo 8
*** Chapter 8. ***


Vi siete mai "persi"?
Persi in un luogo sconosciuto.
Dal quale potersi aspettare di tutto.
Dal quale non c'è via d'uscita, ma soltanto un' unica via per cercare di entrare nel profondo di esso.
Bè...era quello che stava succedendo a me in quel momento. Guardavo quell'immensa distesa di azzurro ricco di sfumature verdi e gialle. Erano quelle le uniche via per andare in profondità.
Era quello il luogo in cui mi stavo perdendo : gli occhi di Louis!
Quell'azzurro così intenso da mandarti in trans, quelle venature di differente colore nascondevano un diverso mondo al loro interno. La profondità di quegli occhi ,non molto grandi, era infinita. Mi ci stavo perdendo e non riuscivo, anzi non volevo trovare una via d'uscita perchè quello era il posto più bello che potessi mai desiderare.
Io guardavo lui. Lui parlava con Niall.
Intanto..

"Sono soltanto le 11:00 , mi annoio! Voglio fare qualcosa!" disse, cioè urlò Zayn.
"Giochiamo a Twister!" propose entusiasta Niall.
"E Twister sia!" disse Louis " a te va bene Hope?" continuò.
"Benissimo" dissi senza accorgermi del leggero rossore che si era posizionato sulle mie guancie.
"Ok! Però dò io i comandi! Non voglio spettinarmi !" disse serio Zayn.
Ridemmo .
"Vado a prendere il tappeto, Hope mi accompagni?" disse Harry.
"Certo!" risposi.

Ci incamminammo verso quello che doveva essere il ripostiglio.

"Mmm..tu non me la conti giusta!" disse Harry.
"In che senso?" chiesi confusa.
"Si, sei una Directioner. Hai avuto la stessa reazione con tutti tranne che con uno. Penso che tu abbia capito a chi mi riferisco" disse Harry ammiccando.
"Ah! Si nota così tanto?" dissi con tono basso.
"Bè..Si! E' stato uno spettacolo dolcissimo e imbarazzante allo stesso tempo vederti arrossire e imbambolarti mentre ti stringeva la mano. Con me non hai fatto tutto questo! " disse piagniucolando come un bambino.
"Vuoi dire che non sono bello come Louis?" continuò.
"Shhh! Fai silenzio!" dissi.
Mi guardò in modo persistente per ricevere una risposta.
"Ahah! Non preoccuparti tu resti sempre il ricciolino più rexy del mondo!" dissi.
Sorrise.
"Ricordati però che Louis è mio" aggiunse scherzando.
"Non preoccuparti. Anche se ci provassi non riuscirei mai a renderlo...mio"dissi abbassando lo sguardo.
Con un dito mi alzò il viso "Non perdere mai la speranza" disse incorniciando quelle parole con un' altro dei suoi sorrisi.

"Harry!Hope!Che state facendo in quello sgabuzzino?! Non fateci pensare male anche se lo abbiamo già fatto!" urlò Zayn
Io e Harry ridemmo tra di noi e uscimmo dallo stanzino.
"Non preoccuparti! Non abbiamo fatto niente!" dissi.
"Non è vero ! Non fingere baby!" disse Harry.
"HARRY!!!"
"Okok! Calma ! E' vero non è successo niente." rise.
"Allora questo Twister?"disse Liam.
"Eccoci!" dissi.

[...]

"Allora mano destra rosso, piede sinistro blu"disse Zayn.
"Fatto!" dicemmo in coro.
"Mano sinistra verde, piede destro giallo"
 
Posizionai il piede sinistro sul giallo vicino al piede di Niall.
Stavo per mettere la mano sul cerchio verde quando la mia mano sfiorò quella di Louis e per il contatto sbagliai.

"Scusami! E' colpa mia. Stavi mettendo tu la mano lì" disse Louis.
"N-non fa niente!" balbettai ripensando allo sfioramento di qualche secondo fa.

Harry mi guardò e rise sotto i baffi.
Come faceva quel ragazzo occhi-cielo a farmi quello strano effetto! Anche solo sfiorandomi!
Uscì dal gioco seguita dopo pochi minuti da Liam.
Finirono la partita.

"HO FAMEEEE!" sbraitò Niall.
"Cosa volete mangiare?" chiese Liam.
"Ho voglia di pizza ,voi?"disse Zayn.
"Sii! Pizza!" aggiunse Niall.
"Per te va bene?" domandò Liam.
"Ovvio che sì!" risposi.

Zayn prese il telefono e ordinò le pizze.
Mentre aspettavamo ci fiondammo sul divano per vedere un po' di televisione.

[...]

"Cambia!"
"Cambia!"
"Oh.. No! Cambia!"

Questa è la voce esasperante di Niall a cui non va bene nessun canale in Tv. Decidiamo allora di spegnere l'apparecchio. Intanto facciamo entrare dalla porta sul retro il ragazzo delle consegne che ci porta le pizze.

[...]

Stavo per mangiare l'ultima di quella deliziosa pizza quando Louis mi scuote la mano facendola cadere a terra.

"LOUIS WILLIAM TOMLINSON!" sbottai "questa me la paghi!" continuai mentre lui rideva a crepapelle.

Iniziò correre e io a rincorrerlo per tutto il salotto.
Dopo cinque minuti lo raggiunsi e lo feci cadere sul divano. Tenendogli i polsi fermi gli legai quest' ultimi al bracciolo del divano. Non come feci, ma mi complimentai con me stessa. Gli altri vennero ad assistere allo spettacolo e appena videro Louis in quelle condizioni iniziarono a ridere senza sosta ed io mi unii a loro. Sfortunatamente dopo vari tentativi si riuscì a liberare. In fondo quello era soltanto un nastrino per i capelli, cosa potevo pretendere?
Mi guardò infuriato.
"Per te è la fine!" disse.
Iniziai a correre per tutta la casa , andando in corridoi e camere per me ancora sconosciute.
Esausta mi chiudo in una camera qualsiasi e cerco di bloccare la maniglia con le mani.
Mi guardai intorno per capire che camera fosse.

"Ahaha! Tra tutte le camere hai scelto proprio la mia!" disse.

Sentì un rumore di chiavi rigirarsi nella serratura.
'Cazzo!Mi ha chiusa dentro' pensai.

"Louis apri! ORA" dissi sottolineando l'ultima parola.
"Mai e poi mai!" disse ridendo.
"Ok! Fai come vuoi! Chissà come ritroverai le tue adorate magliette a righe dopo" dissi beffarda.
"NO! le maglie a righe NO!" disse per poi catapultarsi nella stanza.

Intanto io ero già fuggita dalla camera per trovare riparo in cucina.
Dopo scese anche lui. Che volesse continuare ancora?!

"Ti prego tregua!Non ce la faccio più!" dissi .
"A una condizione : laverai tu le posate al posto mio! " disse
"Va bene!" dissi soddisfatta del fatto che la condizione fosse solo quella.

Come promesso lavai le posate e intanto si fecero le 16:00.
Per me era ora di andare anche se a malincuore.

"Sono le quattro meglio che vada!Le fan non ci sono più" dissi.
"Ok! Prendo la macchina e andiamo!" disse Harry.
"Hei aspetta. Veniamo anche noi" disse Niall.

Salimmo sulla Range Rover nera per poi recarci all'Hotel.
Dopo pochi minuti arrivammo. L'edificio non era molto distante dalla loro casa.
Scesi dall'auto e dopo un sonoro 'Ciao' detto in coro se ne andarono.
Entrai nella Hall e andai in camera.
Nell'ascensore ripensando a ciò che mi era capitato mi veniva da dire soltanto 'WOW'!
Ed è quello che feci! Forse per una dozzina di volte.
Il giorno dopo sarebbero stati ad una singing ed io ovviamente ci sarei andata.
Preparai i vestiti per il giorno dopo : jeans, converse e la mia maglietta dei One Direction.
Ero già stata ad una loro singing, ma ovviamente non penso che dopo aver visto tutti quei volti si sarebbero ricordati proprio di me.

Questa volta ,però, forse sarà diverso!

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Capitolo 9
*** Chapter 9. ***


'so get out, get out, get out of my head and fall into my arms...'

Quella musica forte rimbombava nelle mie orecchie.
Non capivo da dove provenisse.
Che stessi sognando di essere a un loro concerto?
No! Come al solito era il mio cellulare che come ogni mattina dava fastidio.
Mugugnai qualcosa e poi alzai leggermente la schiena per prendere il cellulare sul comodino.
Era Destiny.
Destiny è la mia migliore amica. Una ragazza solare proprio come me. Ci conoscevamo sin da piccole e il nostro è sempre stato un legame molto forte. Non potevamo stare l'una senza l'altra. Ci condideravamo come sorelle. Era la sorella che non avevo mai avuto.

"Pronto?" dissi.
"Hei Hope!" disse entusiasta.
"DESTINY!" dissi.
"Non ti vedo per pochi giorni e già ti fai riconoscere?! " disse.
"Che vuoi dire?" chiesi confusa.
"Ma tu non leggi i giornali?" rise.
"Per adesso non ne avuto ancora il piacere!" risi.
"Sei in prima pagina!" disse.
"C-COSA?" sbottai.
"Ragazza mi steriosa scappa con Liam Payne e Niall Horan!" lesse.
"Oddio!" solo questo riuscì a dire.
" E brava la mia Hope! Allora hai conosciuto i One Direction?! Come sono? Simpatici? Bellissimi? Adorabili?" cominciò a riempirmi di domande. Suo tipico.
"Hei !Hei! Calma! Sì li ho incontrati e sono ...perfetti come avevamo sempre immaginato" dissi con tono sognante.
"Quindi hai visto anche ....?" chiese.
Sapevo benissimo a chi si riferiva.
"Bè..sì. Ed è wow!" dissi sospirando "Giuro Destiny, stavo per morire al solo contatto con la sua mano o alla vista dei suoi occhioni blu" continuai.
"Hope!Cara Hope! Ti sei proprio innamorata!" disse.
"Innamorata! Non esageriamo! Ho solo una cotta gigantesca" mi giustificai.
"Una cotta che dura da due anni , ti ricordo!" disse.
" Lo so , ma sappiamo tutte e due che non succederà niente!Quindi non serve farsi questi inutili problemi!" dissi.
"Inutili? Non sono tanto inutili se tu ci stai male, perchè so che ci stai male" disse.
"Destiny! Ti prego! Possiamo cambiare argomento? Non riesco a sentirmi tutta questa verità in faccia" dissi con un fil di voce mentre gli occhi cominciavano a pungere.
"Va bene Hope! Ma provaci! Voglio dirti solo questo. Il suo sogno di diventare un cantante si è avverato perchè il tuo non dovrebbe avverarsi?!" disse.
"Ti voglio bene!" le risposi semplicemente.
"Anche io. Anche io Hope!" disse.
"Ora devo andare altrimenti mi perdo la singing. Mi ha fatto bene parlare con te. Incrocia le dita per me." dissi .
"Certo!Salutali anche da parte mia! Ahah!" disse.
"Bye-Bye" dissi.

Riattaccai .
Mi Sciacquai il volto e mi vestii.
Guardai la sveglia.

"Oddio sono le 9:45! La singing è alle 10:00 !" pensai ad alta voce.

Scesi si corsa le scale.
Non avevo tempo di aspettare l'ascensore.
Mi vide Robert.

"Hei Hope!" disse.
"Hei! Scusa Rob ma non ho tempo!" dissi precipitandomi fuori.

Iniziai a correre.
Non ricordo di aver mai corso così!
Mancavano soltanto dieci minuti scarsi.

'Chissà quanta gente ci sarà!' pensai.

Non mi ero affatto sbagliata!
Una fila lunghissima mi aspettava!
Per perdere tempo mentre aspettavo il mio turno, decisi di comprare il giornale di cui parlava Destiny.
Mi avvicinai e ...Oddio! Ero davvero in prima pagina!
Che figura! Comprai una copia del giornale e inizia a leggere l'articolo durante l'attesa.

"Hei ! Ma tu sei la ragazza in copertina!" urlò quasi una ragazza accanto a me.
"Shh! Per favore! Come hai fatto a riconoscermi?" chiesi.
"Ho letto il giornale appena è uscito" mi spiegò.
"Ah..Capisco!"
"E quindi tu conosci i One Direction?" chiese entusiasta .
"Bè .. ci ho passato un po' di tempo ,ma non penso che ora potremmo definirci 'Grandi Amici' " dissi.
"Comunque piacere sono Madison, ma puoi chiamarmi Maddie" disse.
"Io sono Hope, ma puoi chiamarmi Hope" dissi imitandola scherzosamente.
Lei si unì alla mia risata.

Passarono tre ore e noi eravamo ancora in fila, stremate.
Dopo un'altra mezz'oretta riuscimmo finalmente ad intravedere i ragazzi seduti dietro il grande tavolo di legno.
Come al solito erano perfetti .
Tutti che sfoggiavano un grande sorriso alle fan.
Arrivò il mio turno.
Mi ritrovai per prima davanti a Liam.
Poggiai la mia cartolina.
Non mi vide ancora.
Aveva la testa abbassata per poter scrivere.
Gli altri invece mi guardavano un po' sorpresi e un po' divertiti.

"Allora come ti chiami?" chiese Liam.
"Mi chiamo Hope! Già non ti ricordi?" dissi.

Alzò lo sguardo e ridemmo insieme.

"Cosa ci fai qui?" chiese Zayn.
""Volevo un autografo, semplice!" dissi.
"Potevi chiederlo benissimo ieri o sbaglio?" disse Niall.
"Sì , ma non mi dava la stessa sensazione che mi dà aspettare tre ore sotto il sole" dissi ridendo.
"Che comportamenti strani ha la ragazza!" disse ridendo Harry " Noi abbiamo quasi finito, vuoi venire con noi dopo?" continuò.
"Sì ,perchè no?!" dissi "Posso portare un'amica?" continuai.
"Certo!" disse Zayn.
"Eccola! E' lei!" dissi prendendo Maddie per un braccio " Lei è Madison!" dissi.
"Ciao Madison!" disse in coro tutti belli e sorridenti.
"C-Ciao" disse imbambolata come se stesse per svenire da un momento all'altro.
"Andate nel nostro camerino. Veniamo tra poco. Paul accompagnale per favore" disse Zayn.

Il body-guard ci accompagnò in quello che doveva essere il camerino.
Dopo aver aperto la porta bianca con un cartello sopra con scritto 'One Direction' ci lasciò sole.

"Grazie, non so che dire" disse Maddie.
"E di che ! Qualsiasi Directioner avrebbe fatto la stessa cosa!" dissi sorridendo.

Mi sorrise e ci unimmo in un abbraccio.
Madison era davvero simpatica.
Era una persona sincera.
Una persona di cui ci si può fidare.
E me lo aveva dimostrato proprio in quelle tre ore passate insieme.
Come qualunque persona, avrebbe potuto usarmi soltanto per arrivare ai ragazzi.
Ma lei no! Lei era diversa!
Era dolce e simpatica.
Mi rispecchiavo molto in lei.
Sono sicura che sarebbe piaciuta molto anche a Destiny.
Quell'abbraccio era caloroso.
Infondeva sicurezza .
Ero certa di aver trovato una nuova amica.
Un'amica di cui potermi fidare.

"Oh! Ma che dolci!Abbiamo interrotto un momento d'affetto" disse sarcastico Louis entrando con gli altri.

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Capitolo 10
*** Chapter 10. ***


Ci pensi, ci ripensi e ancora non riesci a crederci .
Quello che per te era uno di quei tanti sogni, uno di quei sogni fatti durante una lezione noiosa o nella notte più profonda, quello che per te era uno di quei sogni irrealizzabili lo vedi prendere forma davanti ai tuoi occhi ancora increduli.
E mi sembrava tutto così surreale dopo tutto quel tempo passato ad amarli dietro lo schermo di un pc o attraverso una stupida foto attaccata al muro. Una stupida foto che per te non era così tanto stupida alla fine perchè ti permetteva di avere anche il più piccolo legame immaginario con loro.
Ed ora erano lì.
Potevo guardarli con i miei occhi marroni abbagliati dallo splendore dei loro sorrisi più sinceri.
Stesi su quel divano bianco a vedere la televisione.
Ed io ero lì.
Con loro.
Sullo stesso divano bianco a vedere le stesse immagini trasmesse dalla stessa televisione.
Ormai , da circa una settimana, era normale passare i pomeriggi a casa loro.
Parlavamo , ridevamo ,ci comportavamo come se fossimo amici da anni ed era questa la cosa che più mi colpiva!
Ero seduta tra Harry e Niall. Stavamo vedendo Love Actually.
Mi ero legata particolarmente ad Harry .
Forse perchè mi capiva.
Sapeva cosa provavo.
Ed ora come due amici d'infanzia siamo sul divano a piangere e a consolarci a vicenda mentre Niall con un sorriso stampato sul volto dorme sulla mia spalla.
Quel ragazzo è di una dolcezza unica!
Dopo aver consumato tutti i fazzolettini di carta presenti in casa il film finisce e capisco che è ora per me di andare.
Prendo la borsa e apro la porta quando..

"Aspetta, ti accompagniamo! Vogliamo fare due passi" dice Liam.
Finalmente ci incamminiamo.
"Harry mi dici cosa hai da fare di così importante per stare tutto il tempo a mandare messaggi?" chiedo ridendo lievemente.
"Il piccolo Styles si è innamorato!" urla Louis e Zayn gli fa sottofondo con "Maddie! Maddie!"
Lui si volta di scatto e sussurra un "SMETTETELA!" mentre il colorito della sua pelle è diventato di un bel rosso acceso.

Arriviamo in prossimità dell'Hotel quando vediamo una folla enorme davanti l'entrata e del fumo..
Fumo?!
C'è del fumo che esce dalle finestre e i pompieri con gli estintori.
Guardiamo la scena allibiti.
Mi avvicino e noto il direttore intento a dare spiegazioni.

"..dovete scusarci! Non sappiamo come si potuto succedere. Siamo riusciti a recuperare la maggior parte delle cose presenti nelle stanze. L'Hotel sarà agibile tra quattro settimane dato che non sono presenti grossi danni . Scusate ancora!"

Corro in verca delle mie cose.
Finalmente le trovo!
La mia valigia, il Pc, il mio diario anche se un po' bruciacchiato e ....
La mia chitarra?
Dov'è finita?!

"Scusi per caso avete trovato una chitarra color ciliegia?" chiesi a un addetto.
"Signorina questo è tutto quello che abbiamo trovato" dice.

Non posso crederci!
Non voglio crederci!
L'oggetto a cui tenevo di più al mondo è andato in cenere!
Sì, in cenere come il mio sogno di stare qui.
Vado a testa bassa e con le lacrime agli occhi dai ragazzi che hanno visto e sentito tutto.
Mi rifugio in un abbraccio di Liam mentre gli altri mi guardano dispiaciuti.
Tutti sapevano quanto fosse importante per me. Sapevano che per me suonarla era come inalare ossigeno.

"Cosa pensi di fare ora?" mi chiede Niall.
"Bè...cosa posso fare? Me ne torno a casa , in Italia. Ormai qui non c'è più un motivo per restare" dico.
"Vieni a stare con noi per queste quattro settimane. La casa è grande e lo sai a noi farebbe piacere , giusto ragazzi?" disse Louis mentre gli altri annuivano.
"No ragazzi, grazie per il gesto, ma non mi sembra il caso. Voi avete la vostra vita ed io sarei soltanto d'intralcio!" dissi.

Vedo Louis e Zayn farsi un'occhiata d'intesa mentre io li guardo stranita. Louis si avvicina a braccia aperte come per abbracciarmi , anche se quello non sembrava un abbraccio, anzi non era assolutamente un abbraccio! Mi aveva preso sulle spalle a peso morto e Zayn aveva preso le mie cose.

"LOUIS!LOUIS! FAMMI SCENDERE!" urlai.
"No! Ora tu vieni a casa con noi senza fare storie!" disse.
"Louis! Almeno fammi scnedere! So camminare con le mie gambe" dissi.
"No, la scena poi non sarebbe divertente!" disse Harry.
"Vi odio!" dissi.
"Anche noi ti vogliamo bene!" dissero in coro.

Arrivammo a casa e finalmente le mie scarpe riassaporarono il piacere di toccare l'asfalto.
Louis mi prese per mano e mi accompagnò nella mia camera.
Aspettate! Mi aveva preso per mano!
Fissavo e rifissavo le nostre mani intrecciate in quella calda morsa e ancora mi sembrava così...strano!
Apre una porta al secondo piano e quei dieci secondi di paradiso finiscono.

"Bè..spero che possa andare bene" disse.
"E' stupenda" dissi.
"Allora ti lascio preparare le tue cose" disse torturandosi la mano .
Mi dava l'aria di essere nervoso rispetto a prima . Non ci feci caso più di tanto e iniziai a svuotare la valigia.
Misi il pigiama e scesi al piano inferiore. Vidi Harry intento a vedere un film così mi unì  accoccolandomi al suo braccio che come lui odorava di muschio bianco.

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Capitolo 11
*** Chapter 11. ***


Chapter 11 La luce che filtrava dalle tapparelle mi svegliò improvvisamente.
Stranamente mi ritrovo nel mio letto.
Non ricordo di essere tornata in camera.
Un lieve odore di cannella manda in estasy le mie narici.
I miei vestiti odorano di cannella anche se io non uso un profumo con questa fragranza.
Mi alzo, sciaquo il viso e mi dirigo in cucina. Seduto a bere del caffè c'è soltanto Louis.

"Soltanto tu sveglio?" chiedo aprendo il frigo per prendere del latte.
"Se non te ne fossi accorta sono soltanto le sei del mattino"dice.
"Le sei del mattino?!" dico sgranando gli occhi.

Prendo una tazza e mi siedo accanto a lui.
Ancora quell'odore inebriante.
Era lui!
Louis odorava di cannella!
'Ma perchè anche io?' pensai confusa.

"Ieri sera ti sei addormentata sul divano e ho dovuto prenderti in braccio per portarti in camera" dice sorridendo mentre fissa la sua tazzina vuota.
"Oh..Grazie!" dico imbarazzata.
"Come sei tenera così!"
"Così come?"
"Con le guancie tutte rosse" dice accompagnando le parole con un sorriso da mozzare il fiato.

In quel momento non capivo se il mio cuore si stava sciogliendo o io interamente. Avevo paura di diventare una pozzanghera sotto i suoi occhi. La dolcezza di quelle parole e dei suoi movimenti mi trapassava l'anima come la lama più piacievole del mondo.

"Questa sera io e i ragazzi andiamo in una nuova discoteca, vuoi venire?" mi chiede.
"Certo! Ora avviso anche Maddie"

Prendo il telefono dalla borsa di pelle marrone e digito il numero.
Uno,due,tre,quattro,cinque,sei squilli.
Sembra che non voglia rispondere.
Mentre sto per chiudere la chiamata sento un mugugno accompagnato da uno strano "Pronto" dall'altro lato.

"Maddie sono Hope!"
"Hope, ma perchè chiami alle sette del mattino?"chiede con la voce impastata dal sonno.
"Questa sera andiamo in discoteca , vuoi venire?"
"Si, ma non ho un vestito. Mi serve dello shopping" dice
"Oh..anche io! Ci vediamo alle dieci sotto casa dei ragazzi"
"Perchè casa dei ragazzi?" chiede ignara della situazione.
"Dopo ti spiego,baci!"dico riattaccando.

Vado in camera e inizio a prepararmi.
Short,T-shirt,Converse e un grande paio di occhiali da sole.
Alle dieci suona il campanello , apro a Maddie ed usciamo dopo aver avvertito gli altri.
Iniziammo ad incamminarci verso il centro.

"Allora c'è qualcosa che dovresti spiegarmi?" chiede Maddie.
"Per farla breve l'Hotel in cui alloggiavo è andato a fuoco.Non sarà agibile per quattro settimane e i ragazzi si sono offerti di ospitarmi" dico come se niente fosse mentre lei strabuzza gli occhi.

Un negozio sulla destra accanto all'Hollister ci colpisce molto ed entriamo. Dovevamo proprio avere fiuto per i vestiti dato che in quel negozio ce ne erano di tutti i tipi. Dopo aver fatto andare su di giri i vari commessi uscimmo soddisfatte giusto per ora di pranzo. Ci fermammo al Mc Donald e dopo esserci accomodate , ordinammo.

"Allora Maddie c'è qualcosa che tu dovresti dirmi?" dissi sottolineando il 'tu'.
"Io?Niente perchè?"disse.
"Sai mi sono arrivate voci sul fatto che tu e un certo signorino di nome Harry Styles vi stiate tenendo molto in contatto" dissi mentre lei assunse un colorito simile al rosso fuoco.
"Bè..sì, ma non è niente di che!" disse imbarazzata.
"Si certo, niente di che!" ripetei ridendo.

Ci portarono le nostre ordinazioni e dopo esserci "sfamate" prendemmo un bus per tornare a casa. Maddie aveva la fermata dopo la mia quindi ci demmo appuntamento per la sera ed entrai in casa. Andai subito in camera e sistemai le borse sul letto per poi raggiungere i ragazzi in salotto. Mi siedo sul divano mentre guardo insieme agli altri come giocano Zayn e Niall alla wii. Divertente vero?

"Smettila Zayn!" urlò Niall.
"Non sto facendo nulla!" ribattè Zayn.
"Si!Smettila di imbrogliare!"
"Ma non è vero ! Sei tu che non sai perdere!"
"Hope digli che non deve imbrogliare!"
"Zayn non è corretto imbrogliare" dissi.
"Ma è lui che non sa giocare!"

La lite, se così si può chiamare, durò un bel po' e a dirla tutta diventò divertente perchè finì col diventare una battaglia di cuscini collettiva.
Stremati e pieni di piume decidemmo di andarci a preparare per la serata dato che tra qualche ora sarebbe arrivata anche Maddie e Harry non vedeva l'ora.
Doccia, trucco leggero, capelli sciolti che ricadono morbidi sulle spalle e metto i vestiti che avevo comprato quella stessa mattina (http://www.polyvore.com/cgi/set?.svc=twitter&id=47563220).
Ok! Sono pronta e ho anche fatto in tempo.
Giusto in quel momento avevano bussato alla porta. Sicuramente è Maddie. Scendo le scale sotto lo sguardo fisso dei ragazzi che mi mette un po' a disagio.
"Su non mangiatela con gli occhi" dice Maddie prendendomi e portandomi alla macchina. Anche lei era bellissima con quel vestito nero che l'avvolgeva il corpo snello.
Musica assordante, luci colorate e soffuse, gente che barcolla mentre altre si scatenano sotto le note di uno degli ultimi tormentoni.
Ci buttammo tutti nella mischia anche se man mano rimasi sola con Maddie. Ballammo insieme per un po' fino a quando non la venne a prendere Harry. Erano davvero carini insieme e non avrei di certo fatto la guastafeste. Decisi di andare al bancone del bar per poi bere una bevanda colorata.
All'improvviso sento toccarmi la spalla.
Una mano calda è quella che mi picchietta delicatamente la spalla.
Avrei riconosciuto quel tocco ovunque .
Avrei riconosciuto Lui ovunque.
Parliamo per un po'.
Parlare si fa per dire.
Diciamo che ci sono stati molti silenzi accompagnati da qualche parola.
Silenzi assordanti quasi quanto la musica che gli faceva da sottofondo.
Improvvisamente parte una loro canzone, bizzarro vero?

"Vuoi ballare?" mi chiede quasi incerto.

Annuisco e prendo la sua mano. Ci posizioniamo più al centro della pista. Mette le sue mani calde e decise sui mie fianchi mentre io lego le mie al suo collo. Ci muoviamo a ritmo delle dolci note di 'More than this'. Appoggio la mia testa al suo petto e la melodia più bella del mondo invade le mie orecchie: il battito del suo cuore!
Finisce la canzone. Finisce il nostro ballo e ricomincia la musica frastornante.
Viene Maddie senza che me ne accorgessi e mi trascina via da lui.

" Io e Harry abbiamo ballato un dolce lento" dice sprizzando felicità da tutti i pori.
"Aspetta tu cosa ci facevi con Louis?" chiede ancora.
""Bè..forse abbiamo fatto lo stesso" dico ripensando al momento.
"E quegli occhi sognanti? Non dirmi che ti piace!" Vero! Lei non ne sapeva niente!
Non risposi per un po'.
"Sì, ok! Ti si legge in faccia che ti piace" concluse da sola e mi abbracciò.

Ritornammo stanchi a casa prendendo sue macchine diverse.
Io, Harry, Maddie e Niall nella prima e il resto nella seconda.

"Io ora vado , ciao ragazzi" disse Maddie.

Restammo solo io, Harry e Niall mentre aspettavamo gli altri.
Stavo conversando con Niall quando arrivano Liam, Zayn e Louis con...

Non potevo crederci...

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Capitolo 12
*** Chapter 12. ***


Louis fece la sua entrata in casa accompagnato da una bionda che quasi non si reggeva in piedi.
Proprio come il ragazzo.
Ridevano come due...stupidi?
Ormai riferiti a loro riuscivo soltanto a pensare insulti.
Perchè aveva portato a casa una ragazza?
Perchè è cambiato così velocemente il suo atteggiamento?
Tutte le parole, tutti i gesti, non significavano niente?
Sono soltanto una povera illusa!

Ora sono qui ferma e immobile davanti a quella scena disgustosa di loro due che salgono le scale per andare, molto probabilmente, in camera di Louis. Mi passano avanti. Louis non ha più quel suo magnifico odore di cannella. Il profumo è coperto da una puzza di alcool per niente indifferente. Sorride come un ebete mentre la risata irritante di quella ragazza invade le mie orecchie. Lui sorride mentre il mio cuore perde continuamente battiti. Finalmente chiudono la porta di Louis e io entro nella mia camera. Chiudo la porta con la stessa forza con cui batte il mio cuore in quel momento. Non ho la forza. Non mi sarei mai aspettata una scena così. Ormai era chiaro ciò che sarebbe successo nella stanza opposta alla mia.
Mi pungono gli occhi. Come poterli biasimare?
Sono arrabbiata con lui?
E perchè poi?
In teoria lui non mi ha fatto nulla di male.
Noi non siamo niente.
E' questa la dura verità che io non voglio accettare.
A quel pensiero non riesco più a trattenermi e scoppio in lacrime cercando di soffocare i singhiozzi nel cuscino. Ogni traccia di speranza che avevo se ne va accmpagnato da quelle gocce d' acqua amare.
La scena di quei due è un chiodo fisso.
Bussano alla porta.

"Andate via" urlo.
Ribussano.
"Ho detto che non voglio vedere nessuno!"
"Nemmeno il tuo migliore amico?" dice Harry entrando e vedendomi in quello stato chiude la porta e corre ad abbracciarmi.

Harry mi fa da cuscino. Prende tutte le lacrime e cerca di mandarle via con qualche carezza e parola confortante.

"Il tuo amico è un idiota!" dissi.

Non era sensata quella frase. Non potevo definirlo così. Harry lo sapeva , ma continuò a darmi ragione facendomi sfogare. Lui mi capiva, sapeva cosa provavo. Gli avevo sempre detto poco o nulla ma lui riusciva a leggere tra le righe. Forse riusciva anche a sentire il mio cuore che batte più forte alla vista di Louis. Sono seduta sulle sue ginocchia e la sua mano dietro la mia schiena mi rassicura. Harry mi fa sentire bene. Mi fa sentire protetta tra le sue braccia. Alzo la testa e i miei occhi arrossati e gonfi incontrano i suoi verdi. Abbasso leggermente lo sguardo fino ad arrivare alle due labbra sottili e rosee. Come se non potessi controllarmi avvicino di più il mio viso al suo. Non so perchè ma ho voglia? bisogno? di baciare Harry. Siamo distanti quei pochi centimentri che potrebbero essere eliminati subito. Cerco di annullare le distanze , ma lui appoggia due dita sulle mie labbra e mi sorride dolcemente.

"So che non lo vuoi, so che non vorresti baciare me" dice.
Abbasso la testa "Scusa, mi dispiace"
"Non preoccuparti è stato un momento di debolezza" mi dice comprensivo.

Sono sulle ginocchia di Harry come una bambina è in braccio al proprio padre. Prendo la sua mano e inizio a giocare con i braccialetti che ha al polso. Ha varie cicatrici. Sono in rilievo e le sfioro con le dita. Lui sobbalza come se gli facessero male.

"Cosa sono Harry?"
Lui abbassa lo sguardo.
"Hey , me lo dirai quando ne avrai voglia" sorrido e lui ricambia.

Ad interrompere i nostri pensieri, i nostri momenti sono i suoni poco gradevoli che provengono dall'altra camera.
Mi accovaccio ad Harry e lui mi stringe a sè cercando di non farmi pensare a lui.
Ma come potevo?
La persona che più ... amavo? era insieme ad un'altra ragazza.
Lo amavo?
Lo amavo davvero?
Non credevo di poter arrivare a tanto.

Destiny aveva ragione. Le sue parole mi rimbombavano in testa. A volte mi stupivo di quanto potesse conoscermi bene anche più di me stessa.
"Il suo sogno di diventare un cantante si è avverato perchè il tuo non dovrebbe avverarsi?"
Il mio sogno.
Per tutta la volontà che avevo i sogni non si avverano con un semplice schiocco di dita, ma chi può dirlo?
I sogni prima o poi sono destinati a diventare realtà.
E con questa piccola goccia di speranza che avevo ancora negli occhi mi addormentai tra le braccia del mio migliore amico.
Un migliore amico che non credevo di poter mai trovare in lui.



Ora parlo io!

mi ricorda tanto quella pubblicità che faceva su Boing xD
Comunque questo è il primo 'spazio me' di questa storia.
Pensavo che fosse una cosa carina interagire con i lettori di questa FF.
Bè ! In questo capitolo abbiamo la comparsa di un Louis ubriaco e di un momento "Harry-Hope".
Ma cosa succederà al risveglio di Louis?
Si ricorderà della serata passata?
Non vi resta che leggere il prossimo capitolo per capirlo ;)
p.s. ho già scritto i prossimi due capitoli quindi appena vedo recensioni o molte visualizzazione li pubblico !

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Capitolo 13
*** Chapter 13. ***


Chapter 13 In Louis's mind.
La luce che colpisce in pieno la mia faccia mi fa svegliare contrariato. Sono coperto soltanto da un lenzuolo. Cerco di alzarmi col busto , ma non appena provo a fare un movimento mi gira la testa. Sto fermo per qualche altro secondo e poi ci riprovo.
Affianco a me ,ancora dormiente, cè una ragazza di cui sinceramente non ricordo neanche il nome.
Forse Allison o Amber, ma vabbè che differenza fa?
Ma in fondo cosa ricordo di quella sera?

Siamo entrati in quel luogo affollato e subito sono andato al centro della pista per ballare con Harry anche se dopo un po' mi ha scaricato per andare dalla sua "adorata" Maddie. Non ho nulla contro di loro, anzi li vedo bene insieme e poi è da tanto che non vedo Harry così preso da una ragazza , così felice! Ricordo che sono andato a prendere un drink e lì , adagiata al bancone c'era la figura snella di Hope che attendeva la sua bevanda.
Andai a parlare con lei.
Parlare!
Diciamo che abbiamo reso quei silenzi un po' meno noiosi.
All'improvviso partì una nostra canzone e non so perchè, ma il mio istinto ,forse il mio cuore mi suggerì di invitarla a ballare. Ci posizionammo al centro della pista . Poggiai le mie mani sui suoi fianchi in modo deciso ma delicato quasi per paura di poterla far male. Lei intrecciò le sue braccia al mio collo. Sento ancora i brividi se penso a quando mi ha sfiorato i capelli. Gli stessi brividi di quella sera e posso assicurarvi che non erano causati dal freddo. Finisce il lento. Lei viene "rapita" da Maddie ed io ritrovo Harry.
Cosa succede poi?
Ricordo di aver bevuto, forse un po' troppo e le conseguenze ora si vedono qui nel mio letto.
Oddio! Sono stato uno stupido!
Chissà cosa avrà pensato Hope!
Aspetta!
Perchè mi importa la sua reazione o cosa ha potuto pensare?
Tralasciamo.

"Hey. Hey. Amber svegliati! Amber! " strattono la ragazza per farla svegliare e andare via.
Finalmente apre gli occhi e mi sorride pretendendo un bacio , ma la scanso non molto bruscamente.
"Penso che tu debba andare" le dico.
Senza rispondere si riveste e l'accompagno alla porta.
"Ciao Amber,scusa"
"In realtà sono Alex comunque ciao"

Bene! Che bella figura!
Sì, ma ora non mi importa più di tanto.
Mi scoppia la testa!
Mentre mi reco in camera per mettermi qualcosa , dato che sono soltanto in boxer, vedo Hope e Harry uscire dalla camera della prima e scendere le scale insieme. Perchè Harry era in camera sua? Sento come un nodo allo stomaco. Cos'è? Sarai geloso Tomlinson? Ma no! Che stupidagine!

"Buongiorno Hope" le dico sorridente.

Lei non mi calcola minimamente e continua per la sua strada.
Ecco qui la seconda strana senzazione.
Ecco la seconda fitta.
Ma cosa mi sta succedendo?
Perchè dò così importanza a quel piccolo gesto negato?
Non riesco a capirmi.

Sento qualcosa salirmi su per lo stomaco. Conosco benissimo questa sensazione. Questo è l'effetto post-sbronza!
Corsi in bagno e lasciai uscire fuori insieme alla sostanza tutte le strane emozioni che mi facevano sentire in questo modo che non riuscivo ancora a definire.

"Louis tutto bene?" ecco Liam.
"Liam chi è in bagno?" la voce di Hope.
"Louis. Probabilmente sta vomitando"
"Eh! Questo succede quando si fanno le ore piccole!" pima zeppata!

Sensazione di vuoto, come se mi mancasse il pavimento sotto i piedi.
L'ho delusa.
Ma che diamine ho combinato?!
OK! Queste "cose" non vogliono proprio lasciarmi!

[...]

E' passata una settimana.
La prima settimana da quando Hope è qui.
Lei non mi parla ed io per qualche assurdo motivo mi sento morire.

Qualcuno mi aiuta?


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Ora parlo io!
Ecco il mio nuovo capitolo incentrato su Louis!
Che succede a Louis?
Come andrà a finire questa storia?
Hope parlerà con lui?
Vi lascio con queste domande! :P
Grazie per le recensioni.
Grazie anche ai lettori silenziosi.
Continuate così ;)

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Capitolo 14
*** Chapter 14. ***


"Mary ti amo, perdonami ti prego!"
"Ti perdono James, ti amo anche io"

Non capisco come può essere semplice la vita sentimentale di una coppia in un film.
Subito si perdonano.
E' così facile perdonare?
E' così facile dimenticare il male fattoci?
L'amore come fa ad avere la forza di farci passare sopra ogni cosa?
L'amore nei film o nelle favole è sempre più facile.
Si sa che bene o male si ha sempre un lieto fine.
Ma la domanda è: ci sarà un lieto fine anche per me?

Bussano alla porta. Sicuramente è Zayn che come suo solito ha dimenticato le chiavi.

"Zayn! E' mai possibile che tu ti dimen... Ah, sei tu." davanti a me c'era Louis sfortunatamente (o no?)
"Hope posso parlarti?" disse raggiungendomi sul divano.
"Dimmi" dissi fredda.
"Volevo scusarmi per la sera in cui siamo andati in discoteca.."
"Senti Louis - dissi interrompendolo- non c'è nulla per cui tu ti debba scusare!"
"Sì , ma io voglio spiegarti"
"Non devi darmi nessuna spiegazione! E' la tua vita e io non sono la tua ragazza quindi non ce n'è bisogno." dissi cercando di sembrare calma.


Louis
A testa bassa  mi diressi in camera mia.
Quelle parole "io non sono la tua ragazza" mi avevano causato un tonfo al cuore, ma perchè?
Forse volevo che lo fosse? Forse perchè adoravo la sua simpatia,la sua risata cristallina, il suo essere dolce al momento giusto, i suoi atteggiamenti gentili che aveva con tutti tranne che con me ultimamente.
Avevo bisogno di parlare, sfogarmi con qualcuno.
Avevo bisogno di capire cosa c'era nella mia testa, ma sopratutto nel mio cuore, ma non ci sarei mai riuscito da solo.
Avevo bisogno di qualcuno che mi aprisse gli occhi.
Avrei voluto parlare con Harry, il mio migliore amico, ma purtroppo era diventato anche il migliore amico di Hope e non mi sembravo il caso.
Decisi di aspettare il ritorno di Liam, parlare con lui mi avrebbe fatto bene.
Lui riesce sempre a trovare le parole giuste al momento giusto.

[...]

Liam fa il suo rietro a casa con le buste della spesa, le posa sul tavolo e a testa bassa va in camera sua.
Che strano atteggiamento! Di solito ci sgrida perchè abbiamo messo in disordine la casa.
Lo seguo e busso alla porta già aperta.

"Posso?" lui annuisce.
"Hey, cosa succede?"
"Ho litigato con Danielle..." dice con un fil di voce.
"Sinceramente non sono la persona più adatta per dare consigli in questo campo" ammetto.
"Ti riferisci a Hope?"
"Come lo hai capito?" chiedo sorpreso.
"Intuito"
"In realtà volevo parlarti di lei , ma.."
"Dimmi tutto" mi interruppe facendo comparire un lieve sorriso sul suo volto.

Liam è la persona più straordinaria che io conosca. Anche in questo caso me lo ha dimostrato.Riesce a mettere da parte i suoi problemi per aiutare i suoi amici , sa essere forte in tutte le situazioni, comprensivo e sempre disponibile sopratutto quando la questione riguarda me o gli altri.
Non so proprio da dove cominciare.
E' tutto così confuso tra i miei pensieri che non riesco a trovare nè un capo e nè una fine.

"Liam..non so cosa mi stia succedendo. Quando sono con lei sono strano, mi sento strano. Mi fa sentire come in bilico. Come se qualche mio attegiamento sbagliato, anche il più piccolo possa rovinare tutto. In questi giorni sono stato invaso da una tristezza disarmante e dopo un po' ho capito che questa era la conseguenza della mancanza dei suoi dolci sorrisi rivolti a me. Dio Liam! Il suo sorriso! Non c'è cosa più bella che abbia mai visto. Anche ora. In questo preciso momento mentre parlo di lei mi sento strano, ma la cosa peggiore è che questa sensazione mi piace"
"Ahah Louis! Sei così sciocco da non accorgerti che ti sei dato la risposta da solo. Louis tu sai cosa ti sta succedendo solo che non riesci ad ammetterlo a te stesso. Perchè?"

Bella domanda.
Perchè?

"Liam ho paura"
"Paura? E di cosa?"
"E' un sentimento troppo grande, non so se sarei in grado di gestirlo. Ho paura di un suo rifiuto"
"Non esistono seconde possibilità. Nell' amore bisogna buttarsi e basta."
"Ho capito Liam, grazie ora so cosa fare. Ah! Non preoccuparti per Danielle. Siete fatti per amarvi si aggiusterà tutto"

Liam mi ringraziò con un sorriso .
Ora sapevo cosa provavo o molto probabilmente lo avevo sempre saputo.
Ora nella mia testa e nel mio cuore non c'era più il caos, ma era ben chiaro e limpido il suo nome.
Ora sapevo cosa fare e non me la sarei fatta scappare.



I'm Hereeeeeee

Dopo taaaanto tempo sono ritornata.
Spero vi faccia piacere.
Vi dico solo che ne prossimo capitolo
ne vedremo delle belle.
Recensite pleasee :)
p.s. Buon Halloween a tutti!
                            Elouise.

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