Little things di Unlesslove (/viewuser.php?uid=196039)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
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Mi chiamo Coroline ed ho 17 anni vivo a Londra insieme alla
mia famiglia che è formata da 5 persone, i miei genitori, Emmet ,io ed Annabel purtroppo
siamo gemelle cioè siamo identiche per quanto riguarda il fisico ma per il
carattere siamo l’opposto lei è la solita gallina che ride per tutto e giudica
tutti senza sapere io invece sono più calma e difficilmente rido per giudicare
le persone non ci penso neanche perché non mi interessa proprio come attività.
I nostri genitori sono sempre impegnati per il lavoro,nostro
padre è un famoso biologo e per cui passa la maggior parte del tempo in
laboratorio mentre nostra madre lavora come consulente di immagine per i più
importati soggetti della nostra nazione come ad esempio la Regina Elisabetta.Purtroppo
da un tre anni i miei genitori si sono separati perché non si sopportavano più ed ora sia io che i miei due fratelli viviamo
insieme a nostra madre nella casa dove
siamo cresciuti.
Come ogni mattina io ed i miei fratelli ci stiamo preparando
per andare a scuola, ovviamente tutti con la divisa che a mio parere è più che
oscena, infatti è composta da una camicia bianca con lo stemma della scuola sul
cuore, un maglioncino in cachemire blu scuro e la gonna dello stesso colore con
i collat e le scarpe che devono essere blu scuro.
“Andiamo Anna ti potresti muovere per favore! Faremo tardi!”
– urlai io da sotto le scale
“Arrivo arrivo cavoli respira un po’! ma come cavolo ti sei
fatta i capelli stamattina! Cos’hai un carciofo in testa!” – mi disse
squadrandomi da capo a piedi
Per non iniziare a litigare presi la mia roba e mene uscì di
casa, incamminandomi verso scuola.
Dopo poco la macchina di mio fratello mi si accostò
“Coroline dai Sali in macchina!” – mi chiese Emmet
sporgendosi dal finestrino
“No! Vado a piedi non ti preoccupare” – non avevo voglia di parlare
con nessuno come capitava spesso ormai
da un anno a questa parte
Dopo 20 minuti di camminata ad ascoltare i rumori della
città arrivai a scuola, ovviamente ad aspettarmi non c’era nessuno, da quando l’anno
scorso la mia migliore amica si è malata
di tumore non mi è rimasto nessun amico.
Entrai a scuola e mi diressi verso la classe di biologia, ho
sempre odiato questa materia non so il perché però non mi piace, mi sedetti al
solito posto cioè in seconda fila vicino alla finestra, ovviamente di fianco a
me non si sedette come al solito nessuno, la lezione iniziò ed io non ascoltai
una sola parola di ciò che il professore stava dicendo, ero troppo impegnata a
pensare a Silvia la mia migliore e una amica che a quest’ora starà sicuramente
facendo il suo solito ciclo di kemio.
Ad un tratto però la mia attenzione venne richiamata da un
gruppo di ragazzine che urlava in faccia
a dei ragazzi che sorridevano, questi dopo aver firmato dei foglietti di carta si
diressero verso l’entrata della scuola e poi ne persi la visuale, la lezione
finì e io mi diressi vero l’armadietto per cambiare i libri, mentre stavo
facendo il cambio dei libri arrivò un ragazzo che cercò di aprire l’armadietto
ma non ci riusciva, mi stavo trattenendo dal scoppiargli a ridere in faccia.
“Ma perché non ti apri amico! Suvvia non mi obbligare ad
usare le maniere forti!” – e si metteva come per tirargli un pugno –“dai armadietto
non fare il timido apriti che devo andare in classe!” – il ragazzo ad un tratto
si girò verso di mè e …
“qualche problema?” –chiese il ragazzo, mi girai cercando di
trattenermi dallo scoppiargli in faccia
“no no assolutamente, scusa non dovevo ridere di tè” –abbassai
lo sguardo ed arrossì leggermente
“Tranquilla, comunque tu sai come si apre questo coso?” – mi
chiese
“Sì è un po’ duro da aprire perché c’è della ruggine sulle
viti ma se gli dai un bel colpo vicino alla serratura si dovrebbe aprire” –
dopo che ebbi finito mene andai, mi sentivo in imbarazzo.
Come al solito ho fatto la figura dell’a sociale che palle
ma purtroppo non ci posso fare nulla è più forte di me.
Occhi a me!!!!
Ciao spero veramente che la storia vi piaccia ma
sopratutto che lasciate almeno un arecensione mi è capitato di
cancellare un astoria perchè non ricevevo recensioni e
successivamente mi è stato chiesto di rimetterla da molti
perchè volevano sapere come andava a finire.....se voi non
lasciate recensioni io non capisco se la storia vi piace o no e
di conseguenza la cancello in modo da non intasare il sito di fan
fiction che non avranno mai una fine
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
WFG2
Dopo 3 ore di inferno arrivò l’ora di pranzo, mi diressi nel
giardino della scuola, non avevo alcuna voglia di andare in mensa con quella
massa di animali che urlavano o si
sbaciucchiavano, mi sedetti appoggiandomi al tronco di un albero e iniziai a
mangiare la mela che mi ero portata da casa, ad un tratto rividi il ragazzo di
stamattina che scherzava e rideva con i suoi compagni ed Emmet! Che ci fa con
loro mio fratello?! Dopo questo pensiero tornai a mangiare tranquillamente la
mia mela ammirando il panorama del muro in mattoni che oggi sembrava più pulito
del solito!
La campanella suonò e dovetti rientrare in classe a seguire
quelle maledette lezioni, mi sedetti al solito banco quando ad un tratto entrò
in classe mio fratello e si diresse verso di me
“Oggi hai da fare?”
“Devo studiare ed andare all’allenamento perche?”
“potresti studiare a casa di un mio amico?”
“Non posso andare a casa?”
“Dai non fare l’asociale vieni con me?”
“No preferisco starmene a casa da sola”
“Che palle che sei, va bè ci vediamo fuori da scuola”
La giornata passò tra una lezione e l’altra, dopo che la
campanella suonò tutti si catapultarono fuori dalla scuola manco fossero in un
carcere, quando la marmaglia di gente sene andò io uscii tranquillamente cercai
mio fratello con lo sguardo ma non lo trovai, aspettai 10 minuti ma non
vedendolo arrivare decisi di andare a casa a piedi.
Dopo aver mangiato decisi di fare una doccia, siccome ero in
casa da sola potevo benissimo prendermela con calma così dopo che mi
fui asciugata mi misi solo mutande e reggiseno e scesi in salone alla ricerca
del mio dizionario di francese, ad un tratto però senti un colpo di tosse mi
girai di scatto e trovai 4 occhi che mi fissavano, che cacchio ci faceva mio
fratello a casa!
“Ma che cacchio ci fai a casa?!” – chiesi io coprendomi con
il primo cuscino che trovai sul divano
“Sai com’è mi dispiaceva lasciarti a casa da sola tutto il
giorno!”
“Ok grazie, se mi cerchi sono su in camera!”
“OK”
Corsi in camera mia mi vesti ripensando al ragazzo che era
venuto a casa con mio fratello non lo avevo nemmeno salutato! Sono proprio un
essere senza cervello!
Passai il pomeriggio in camera mia la vergogna di scendere e
trovarmi quel ragazzo era troppa, arrivò però il momento di andare all’allenamento
di Tennis, mi preparai e dopo vai
tentativi riuscì ad aprire la porta della mia camera per scendere al piano di
sotto.
“Io vadooo” –urlai a mio fratello non sapendo dove fosse
“No aspetta! Veniamo anche noi perché tanto anche Liam deve
venire ad allenarsi”
“Scusa?” – non era possibile
“Ciao “ – mi salutò lui uscendo dalla cucina
“Ciao, piacere Coroline” – gli porsi la mano e che lui
prontamente strinse
“Andiamo?” – arrivò mio fratello con la giacca in mano e le
chiavi della macchina in bocca
“Sì “ – Rispondemmo insieme ci guardammo un secondo negli
occhi e sorridemmo
Dopo 15 minuti di macchina estremamente imbarazzanti
arrivammo al campo salutai mio fratello e Liam mi catapultai fuori dalla macchina, mi
andai a cambiare e quando arrivai nel mio tendone ebbi una visione a dir poco
obrobiosa, il mio allenatore stava parlano con Liam!!!
“Eccola – disse il mio allenatore vedendomi arrivare – Liam
lei è Coroline e sarete compagni di allenamenti per tutto l’anno
“Ci consciamo già “ – disse Liam guardandomi
“Sì è un amico di mio fratello “ – dissi guardando Jack (l’allenatore)
Dopo le presentazioni iniziammo l’allenamento, Liam era
fortissimo non sbagliava mai! Io invece come al mio solito sbagliavo il
rovescio che era una meraviglia. Dopo 3 ore di supplizi e sgridate l’allenamento
finì, ero distrutta e Liam pure, durante l’allenamento non ci siamo parlati
nemmeno una volta!
Dopo l’allenamento accompagnammo Liam a casa e quando
arrivai a casa mene andai subito a letto perché non avevo voglia di magiare.
Mentre fissavo il soffitto pensavo a quanto la mia vita
fosse cambiata nel giro di pochissimi mesi, prima ero una ragazza solare ridevo
sempre avevo un sogno, ora invece sono una ragazza che non ride quasi mai,
sempre impacciata soprattutto con la gente nuova.
OCCHI A ME!!
sono felice che la storia sia stata letta da così tanta gente!!!!!
spero che qualcuno mi lasci una piccola recensione!!!! mi farebbe molto
piacere!!!! lA storia andrà lenta per ora perchè non
voglio affrettare le cose =)
spero vi piaccia a presto
Roby
Coroline
Annabell
ciaoooooo ditemi cosa ne pensate delle gemelle ho cercato foto di ragazze normali !!!
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
WFG3
La sveglia suonò come ogni mattina alle 7.00, con tutta la
forza di voltontà che possiedo esco dal letto e mi dirigo in
bagno dove mi lavo e vesto per un'altra giornata, scendo in cucina per
fare colazione ma appena stò per varcarne la soglia
sento mia madre che bisbiglia con qualcuno
"No non puoi venire oggi pomeriggio perchè ci sono i ragazzi a casa e non so se sono pronti"
"Dai appena scendono gliene parlo vedo come reagiscono e poi ti dico, buonagiornata amore"
Non ci posso credere mia madre ha il fidanzato e non ci ha detto nulla!
Ora il difficile è riuscire a fingere che non abbia sentito la
conversazione, un respiro profondo e....inizia la farsa
"Ciao mamma"
"Buongiorno Coroline,come hai dormito?"
"Ho dormito"
"Che risposta è ho dormito è ovvio che tu dormi di notte"
Decisi di oprate la soluzione della non risposta, la risposta errata
avrebbe causato la sua sfuriata cioè la mia punizione
"Che cosa vuoi per colazione?"
"Nulla"
"Smettila di fare la bambina e dimmicosa mangi!"
"Nulla"
"Coroline mi stai urtando dimmi cosa vuoi o senò faccio da me!"
"Da te non voglio nulla!" - ecco ero scoppiata lo sapevo non dovevo nemmeno entrare in cucina
"Guai a tè se alzi il tono di voce con mè un altra
volta"- mi guardava dritta negli occhi mentre diceva questa frase
"Io vado ci vediamo dopo"
"Coroline non provare ad uscire da quella porta, sai già la conseguenza!"
"La puoi anche smettere di ricattarmi per una volta! sai fare solo
questo ricattare tutte le perosone che ti stanno accanto sono sempre
sotto ricatto! guai a te se non vai bene a scuola niente tennis! se non
vai bene a tennis guai a te niente computer! La puoi anche smettere
ogni tanto! Comunaque ciao mamma se così ti posso chiamare!"
Sbattei la porta di casa con tutta la forza che avevo, non sò
nemmeno io perchè le sono sbottata così in faccia
sò solo che non la sopporto più, ogni tanto spero che mi
mandino a vivere con mio padre almeno per una volta vivrò in
pace tanto lui è sempre a lavoro e per cui vivrei praticamente
da sola.
Mi incamminai verso scuola quando ad un tratto una macchina si accosta al marciapiede
"Coroline dai sali" - era mio fratello l'unica persona della famiglia che mi capisce sempre
"No" - risposi trattenendo le lacrime
"Co dai" - mi guardava con lo sguardo pieno d'amore quello sguardo che di solito hanno i genitori
"No" -lo sussurrai a malapena, le lacrime iniziarono a solcare il mio
viso, Emmet prontamente uscì dalla macchina e mi strinse in un
abbraccio che nn potei fare a meno di accogliere stringendomi al corpo
di mio fratello con tutta la forza che possedevo
"Andiamo a fare colazione?" - mi chiese Emmet sciogliendo l'abbraccio
"Va bene"
Dopo essere andati a fare colazione decidemmo di saltare scuola per un
giorno, tanto nessuno si sarebbe accorto della nostra assenza,
decidemmo di andare al mare, anche se inverno. Dopo 2 ore di macchina
arrivammo alla spiaggia dove andavamo quando eravamo piccoli con la
nostra famiglia, ci sedemmo su uno scoglio a guardare il panorama
"Lo sò che è difficile ma devi trattare meglio con
la mamma lo sai come è fatta e soprattutto lo sai che non la
puoi far affaticare tanto"
"Non sò cosa mi succede, so solo che non riesco nemmeno a
guardarla in faccia" - le parole uscirono da sole con lui potevo dire
tutto
"Lo sai che rimane veramente poco....e dobbiamo riuscire a starle vicino"
Ecco di nuovo le lacrime scendevano sul mio volto ma questa volta era
un pianto disperato, era da ormai sei mesi che i dottori avevano
scoperto a mia madre un tumore al fegato ormai troppo esteso per essere
rimosso, ormai troppo esteso per fare qualsiasi cosa, le rimangono sono
pochi mesi a quanto ci hanno detto i dottori.
Piansi per non sò quanto poi mi addormentai tra le braccia di mio fratello che mi cullavano......
Poche ore più tardi....
Uno strano odore ecco cosa sentivo uno strano odore, non è
quello di casa mia , sono sul divano di qualche casa ma di che
casa?
Ok ora apro gli occhi sono curiosa....
quello che vedo mi lascia senza parole, mio fratello tra le braccia di
Liam che piange, vedo lo sguardo di Liam poggiarsi su di me, ha gli
occhi vuoti alza i lembi delle labbra in quello che sembra un
sorriso
"Vi lascio soli"
Appena dice questa frase Emmet si gira e i nostri occhi si incontrano, si siede vicino a me e.....
"La mamma è andata in cielo" -lo disse con le lacrime agli occhi
accasciandosi su di me, inizialmente non capì poi però
quelle parole presero forma dentro la mia testa e mi il mio pianto si
aggiunse a quello di mio fratello, rimanemmo così per non
sò quanto, piansi fino allo sfinimento e mi riaddormentai tra le
braccia di Emmet.
OCCHIO A ME!
ola! lo so che questo capitolo è molto triste ma tra poco arrivano tutti i ragazzi!
Chi di voi ieri ha visto l'esibizione dei ragazzi a Xfactor? secondo me sono stati fantastici !!!!!!!
qualcuno sa come faccio a mettere le foto con il codice html?
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
liam 345
Mi rigiravo nel letto da ormai troppo tempo, non volevo alzarmi non
volevo vedere nessuno, volevo solo stare a pensare, è strano
come quando ci si ferma un attimo a pensare si diventi tristi
perchè ci si rende conto dell'immensità delle cose che ci
circondano, di come noi siamo degli esseri insignificati, e di come
nonostante siamo inignificanti visti come abitanti della terra
siamo importanti per le persone a noi care e di come una loro
mancanza ci faccia stare male.
Prendo forza e mi alzo dal divano dove mi ero assopita, la casa
come avevo capito la sera prima non è la mia, cerco la cucina e
appena la trovo ci entro così da cercare qualcosa da mangiare,
ma appena entro mi si mostra davanti una scena dolcissima Emmet
addormentato con la testa poggiata sulla spalla di Liam che ha la testa
poggiata al muro dietro e la bocca semi aperta e un rivolo di saliva
che gli cola dalle labbra.
Un leggero sorriso mi si forma sul viso, non vedevo mio fratello
così rilassato da un sacco di tempo, mi appoggio allo stipite
della porta rimanendo ad osservare ancora un pò la scena, poi
decido di andare in bagno a vedere in che condizioni fossi.
DOPO 2 GIORNI......
Sono impedi davanti lo specchio a controllare per
la centesima volta se sono in ordine per andare a dare l'ultimo saluto
a mia madre, ma come al solito trovo mille difetti in me, sono una
ragazza bassa (1,60) e abbastanza muscolosa a causa dello sport che
pratico, i capelli vaporosi e ricci di un marrone tendente al rosso e
gli occhi marrone scuro incorniciano un viso ormai distrutto dalle
troppe lacrime versate.
Mi giro di schiena pe vedere se si vede il segno delle mutande dai
jeans neri che indosso,mi rigiro e controllo per l'ultima volta se il
maglioncino è a posto le amate clarks nere pure prendo un bel
respiro ed esco dalla camera, mi chiudo la porta alle spalle e scendo
al piano terra dove trovo Emmet, Annabell e mio padre ad aspettami,
senza proferire parola ci dirigiamo in macchina con destinazione chiesa.
Entrati nella struttura a dir poco opprimente ci sediamo in prima fila,
la cerimonia inizia ed è come sempre uno strazio, il prete che
blatera le solite parole per lui senza senso e tutti che si soffiano il
naso e piangono, cerco la mano di mio fratello, la cerco perchè
lui c'è sempre stato e sempre ci sarà è la mia
unica certezza, appena trovo la sua mano la stringo e lui fa lo
stesso, ci scambiamo un occhiata veloce, piena di significati, poi lo
sguardo si riperde nel muro ormai scostato della chiesa.
Finita la funzione e dopo le migliaia di condoglianze, la rimanenza
della famiglia Smith ritorna a casa, nessuno aveva ancora proferito
parola e la cosa iniziava a darmi sui nervi, non è che
perchè notra madre era morta nessuno doveva più parlare!
Decido così di rompere il silenzio con una semplice richiesta
"Papà potresti accendere la radio perfavore? " -tutto tace, dopo la domanda tutti hanno fatto finta di nonsentire nulla!
Mi stò iniziando ad arrabbiare, e non poco decido che
magari sono l'unica ad avere voglia di ascoltare la musica così
mi metto le cuffie e schiaccio play nello schermo dell Ipod ,
appena la macchina di mio padre si ferma sul vialetto di casa io
prontamente scendo e corro in camera mia, non voglio avere nulla a che
fare con tutti loro, mi avevano ignorato e questo mi dava molto
fastidio, vogliono stare seduti uno di fronte all'altro a guardarsi in
faccia, che lo facciano ma io non parteciperò!
è ormai da tre ore che ascolto la musica a palla, sono
appallottolata tra le coperte con ancora su le scarpe, ad un tratto
sento qualcuno toccarmi la spalla, mi giro trovandomi davanti mio
padre che alza i lati della bocca cercando di dare forma ad un sorriso,
mi fa sengo di togliermi le cuffie ed io eseguo prontamente ciò
che mi è stato richiesto di fare.
"Coroline sò che è difficile questa situazione
soprattutto costatando che sei nel periodo dell'adolescenza.....bla bla
bla" - continuava a blaterare cose senza senso con paroloni che solo
lui capisce quando ad un tratto la mia attenzione ricade sulle parole
che sta pronunciando
"Mi dispiace molto ma io devo partire per l'arabia saudita, mi hanno
trovato un progetto al quale non posso riunciare e a causa di questo tu
e i tuoi fratelli resterete in codesta dimora, io farò ritorno
ogni qual volta mene sarà possibile, mi dispiace molto
funghetto"
Non ebbi nemmeno il tempo di spostarmi che lui mi strinse in un
abbraccio e mi diede un bacio sulla fronte, dopo di che sene
andò chiudendo la porta della mia camera alle sue spalle.
Sette giorni dopo.....
Sto Stò andando a scuola a piedi come ormai d'abitudine,
solo che questa volta non sono sola di fianco a me c'è Liam, da
una settimana a questa parte ci siamo avvicinati molto, quasi ogni
pomeriggio è a casa nostra e quando la sera torniamo
dall'allenamento aspetta che mi addormienti per andarsene, non
sò perchè ma lui mi ispira sicurezza e
tranquillità.
"Allora oggi che materie hai?" - mi chiede lui per rompere il silenzio
"Geografia, Spagnolo, Inglese e letteratura inglese tu?"
"Tedesco, Inglese, educazione fisica "
"Perchè solo tre ore?"
"Esco prima da scuola"
"Perchè?"
" Arriva mia madre dall'australia e le voglio fare una sorpresa"
"Che bravo figliolo che si ritrova " - gli dico con il classico tono da presa in giro
"Smettila hahah"
"Figliolo modello lo chiamavano haha"
Ridendo e scherzando arrivammo a scuola e le 4 ore scolastiche
volarono, mentre stavo tornando a casa a piedi, si accostò una
macchina al marciapiede
"Coroline !!" - e se fossero stati dei rapitori !!! Io quella voce non la ho ma sentita!!
"Coroline !" - Aspetta questa però è la voce di Liam, mi
giro e realizzo che la macchina di Liam era piena di ragazzi che
muovevano energicamente la mano
"Ciao Liam !!! Mica dovevi andare a prendere tua mamma all'aereoporto? " - dissi avvicinandomi alla macchina
"Noooo altro che mamma siamo arrivati noi !!!! " -disse un ragazzo con degli occhi blu e una maglietta a righe
" Ha " - non sapevo che pensare non sapevo nemmeno l'esistenza di questi amici
"Comunque sono Louis !!! " - disse il ragazzo spogendosi e porgendomi la mano
"Coroline piacere ! Io ora devo andare ci vediamo domani mattina Liam? "
"Sì sì, ma non vuoi un passaggio? " - le chiese Liam
"No grazie " - rispose la ragazza un pò scocciata
Dopo l'incontro con Liam Coroline non riusciva a smettere di farsi
domande su quie ragazzi, come mai Liam non gli aveva detto del loro
arrivo? Perchè non le aveva mai parlato di loro?
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