L'altalena

di Lucy_In_The_Sky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mistero della villa ***
Capitolo 2: *** Lenti sospiri ***
Capitolo 3: *** Visioni ***
Capitolo 4: *** Persa e delirante ***



Capitolo 1
*** Il mistero della villa ***


L’altalena

L’altalena

 

Si chiamava Emily Jonson, viveva in una grande villa isolata con la madre. Aveva appena dodici anni quando cominciò il fatto.

 

***
Mio padre quando ero piccola mi spingeva sempre sull’altalena in giardino. Diceva di chiudere gli occhi e di immaginare di essere sospesa in aria, ed è così che facevo, finchè scoprii che era meglio guardare in alto, e ad ogni spinta cercare di toccare una nuvola con un dito.

 

***

Emily non aveva amici, era isolata dal mondo. Era vissuta in quella casa, cresciuta come una bambina sola.. solo con la madre che ogni tanto le cantava una canzone melodiosa

 

***

-Rimarremo qui per sempre?

-Ora dormi tesoro..

Me lo ripeteva tutte le notti, quando prima di addormentarmi venivo assalita da questo dubbio atroce.

***

Emily era abituata alle tenebre di quell’immensa villa, eppure sentiva dentro di se un malore interno, quando non dormiva, consapevole che la madre era dall’altra parte della casa e per raggiungerla avrebbe dovuto attraversare 4 corridoi e 3 stanze al buio. Se le fosse successo qualcosa? Non l’avrebbe sentita.. ma cosa le doveva succedere? Nessuno aveva mai varcato la porta di quella casa.

Quella sera la madre le rimboccò le coperte

***

-Mamma comincia a piovere.. potresti dormire vicino a me questa notte?

-No amore, ho da fare.

-Da fare cosa? non credo ci sia molto da fare..

-Ora dormi, e non preoccuparti del temporale..

***

La madre di Emily aveva sempre avuto quell’aria strana, misteriosa.. che ad Emily faceva paura a volte… ma era sempre la stessa, da dodici anni, ormai era abituata. Ella era una ragazza silenziosa, non parlava mai con nessuno. D’altronde con chi doveva parlare? Forse con il suo orsacchiotto, l’amico fedele che mai l’aveva abbandonata.

***

Piove tantissimo stasera Herby, mi fa paura.. tuona e tutto fuori si muove.

***

Si mise sotto le coperte con la testa sperando di addormentarsi il prima possibile. Questo avvenne, ma per poco. Nel bel mezzo della notte un tuono si abbattè sulla stanza ed Emily si svegliò di colpo spaventata.

***

E’ stato solo un tuono vero?
***

Emily si alzò e cominciò a camminare a piedi nudi sul pavimento, passo dopo passo attraversava le stanze e i corridoi, si avvicinava alla stanza della mamma. Quella sera non aveva intenzione di restare sola, continuò ad incedere con l’orsacchiotto in braccio. Ad un tratto giunse davanti alla porta della stanza. Si avvicinò un poco con la testa e guardò dentro la serratura. La luce era spenta, non si vedeva nulla, a malincuore spinse la maniglia ed entrò lentamente. Nessun sospiro, nulla. Non c’era l’ombra di nessuno.

***

-Mamma?

***

Si avvicinò alla finestra che dava sul giardino, fuori la pioggia più violenta si abbatteva sul terreno, poggiò una mano sul vetro ed ecco che la vide. La mamma, la dolce donna che tutte le sere le rimboccava le coperte e inventava scuse senza fondamenti era lì fuori, seduta sull’altalena. Completamente fradicia e con lo sguardo nel vuoto che dondolava lentamente.

***

-Le manca papà? Avrebbe potuto consolarsi meglio accanto a me.. ma è questo che fa tutte le notti? Non si preoccupa che potrebbe succedermi qualcosa? O succederle qualcosa?

***

Scese velocemente le scale ed arrivò in giardino. Aveva sempre avuto paura di uscire al buio, continuò a camminare e raggiunse l’altalena.

***

-Mamma?..

-era qui ne sono sicura

***

Sparita.. non vi era traccia della madre.. ma ad un tratto ella uscì dal portone.

***

-Emily cosa fai qui fuori? Torna subito dentro

-Mamma?

***

Era asciutta, cosa poteva essere accaduto? Che orrendo incubo era questo? Ma non era un incubo.. seppure cercò di convincersene non lo era..

 

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Capitolo 2
*** Lenti sospiri ***


Lenti sospiri

Lenti sospiri

 

-Dove sei stata?

-Sempre qui..

***

Restò ad accarezzarle i capelli sin quando non si addormentò, poi riprese a camminare verso la sua stanza.

La mattina dopo Emily si alzò ed andò in cucina e si preparò del latte tiepido. Poi mosse qualche passo verso il balcone che dava sul giardino, dando qualche sguardo a quell’altalena

***

-No, non è stato un sogno

***

Uscì in giardino, ma dall’altra parte della casa e vide la mamma che raccoglieva delle rose rosse dal prato, tutto era normale. Ad un tratto uno starnuto,  la mamma di Emily starnutì per tre volte.

***

-Va tutto bene?

-Si, devo aver preso freddo

***

Caldo, un caldo terribile avvolgeva la villa, solo quella notte aveva piovuto. Non c’era altra spiegazione. Corse in casa e arrivò dall’orsacchiotto

***

-Cosa sta succedendo?

***

La notte dopo, la madre le rimboccò le coperte come tutte le sere e le diede un dolce bacio sulla fronte per poi uscire dalla stanza, Emily fu avvolta dalla paura quella volta, rimase due ore nel letto sveglia per poi cominciare a sentire sonno. Fece per chiudere gli occhi e..

 

 

Un sospiro…

 

-Chi è?

Qualcuno stava respirando, si avvicinava i sospiri erano sempre più forti…Emily era ormai nel panico più totale, si nascose sotto le coperte e le teneva strette sopra di lei ma i sospiri non si placavano, qualcuno era lì, sempre più vicino. Cacciò un urlo, si alzò dal letto e corse per tutta la casa attraversando le stanze e i corridoi, ma quell’ansimante respiro non si fermava, era dietro di lei.. seppure non avesse il coraggio di voltarsi e guardare, sapeva di non essere sola. Arrivò alla stanza della mamma ed entrò. Nessuno.

***

Mamma? Mio dio mamma dove sei?

***

La finestra, l’altalena, era sull’altalena.. ormai era in trappola, la porta scricchiolò e lentamente si aprì, Emily Chiuse gli occhi e si strinse nelle ginocchia, non voleva guardare, aveva troppa paura

***

-Emily?

-Mamma?

-Cosa fai qui?

***

Velocemente le corse in contro e la abbracciò, ancora tremante ma felice e nello stesso tempo incredula di vederla

***

-Dobbiamo andare via

-Per quale motivo?

-C’è qualcuno qui

-Emily, ti prego torna a letto

-No non tornerò mai più in quella stanza

***

Presto venne smentita, sua madre la riportò a letto e passò anche quella notte. La mattina dopo rimase a letto più del solito a riflettere

***

-Questa notte la aspetterò sull’altalena.

***

Infatti la sera seguente appena la madre uscì dalla sua stanza dopo averle rimboccato le coperte e superò il secondo corridoio, Emily uscì e raggiunse la porta d'uscita, scese, corse per tutto il giardino ed arrivò all’altalena. Era ancora abbastanza lontana, avanzò qualche passo e vide qualcosa di spaventoso, sull’altalena giaceva la madre, seduta, il solito sguardo nel vuoto e con l'abito ricolmo di sangue. Il collo le sanguinava e nella mano sinistra teneva un coltello. Emily cominciò a tremare, ora non sapeva cosa fare, cosa avrebbe dovuto fare? un brivido le percosse la schiena, svenne..

***

-Emily?

-Mamma…

-Cosa ci facevi là fuori, per terra?

-mamma…

-Emily svegliati

-Mamma…

-Emily finiscila, così mi spaventi

-sei tu che mi spaventi

-Cosa dici bambina mia?

***

Velocemente portò una mano alla veste della mamma all’altezza del collo e la tirò giù, eccola… la prova, un grosso taglio

***

-E questo come lo spieghi?

-Emily rimettiti a letto

-Lasciami stare

***

Si alzò e corse via, fuori dalla villa, arrivò al cancello e diede uno sguardo all’altalena. Poi alla villa, la madre era sulla porta che urlava, le faceva segno di tornare indietro, ma non l’ascoltò. Un passo, la mano si posò sulla maniglia del cancello per uscire dalla casa e di nuovo quei sospiri, forti, implacabili. Emily portò le mani alle orecchie

***

-Basta! Basta!

***

La madre la prese e la riportò dentro

***

-E’ per questo che non possiamo andare via? Per questo che non viene mai nessuno ed è sempre per questo che tu non esci mai?

-Emily sei esausta in questi giorni, prendi un po di tè

-Qualcuno ci sta guardando [sussurrò] qualcuno sa che in questo instante stiamo parlando di lui

-… Emily ti prego basta

-E tu sai più di ciò che dici. Non mi fido più di te

***

Così si alzò ed andò nella sua stanza per poi cominciare a piangere disperata, cosa stava succedendo?

 

 

 

Ciao a tutti! Vi ringrazio davvero per i commenti! Ci vediamo al prossimo chappy!

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Capitolo 3
*** Visioni ***


Visioni

Visioni

 

Emily prese una foto sua e del padre dal comodino e cominciò a guardarla, restando nella medesima posizione, sdraiata sul proprio letto, con l’indice accarezzò il suo viso, quasi consumato in quella foto.

***

-Dovevi essere bello e dolce, un padre perfetto. Non ricordo nulla, otto anni sono trascorsi, mi sento sola qui.

 

***

Arrivò sera, la madre la chiamò a cena. Emily la raggiunse e mangiarono senza rivolgersi la parola, poi Emily proferì

***

Com’era papà?

-

La madre rimase per un attimo in silenzio, sbiancò, era come se aver sentito quel nome le avesse fatto paura. Si ricompose e cercò di sorridere

-Gentile.

-Gentile?

-Si, era molto…gentile

-Vuoi farmi credere che l’unico ricordo che hai di lui è.. gentile?

-Mi passi il sale?

-Ma perché non possiamo mai parlare di nulla?

-Non credi di aver parlato a sufficienza?

-Ora basta

***

si alzò e tornò in camera sua, si mise a dormire.

Nel bel mezzo della notte la foto del padre con lei in braccio cadde dal comodino facendo un leggero rumore che la svegliò

***

Oh, Vieni qui

***

La rimise sul comodino e ricominciò a dormire, solo che essa cadde ancora

***

Ancora?

***

Ripose la foto sul comodino e sentì una voce dolce ma nello stesso tempo tenebrosa, la madre, stava cantando. Emily si alzò, questa volta la voce proveniva dalla cucina. La raggiunse e vide la mamma che sembrava addormentata, ma con le palpebre aperte e il solito sguardo nel vuoto che puliva un coltello. Il coltello? Dove lo aveva visto?

***

-devo resistere..

***

pensò fra se mentre osservava la madre, e tremava. La madre di Emily posò il coltello sul tavolo, lei rimase nascosta, e ad un tratto spuntò un uomo dal nulla, un uomo mai visto che si avvicinò alla madre e la abbracciò dal dietro.

***

chi mai sarà?

***

Egli le accarezzava le braccia, e la madre sempre di spalle davanti a lui non sembrava compiaciuta, il contrario…Si avvicinò al tavolo e con lei questo misterioso individuo. Ad un tratto ella afferrò il coltello…

***

-Emily hai avuto un altro incubo

-Cosa?

-Eri stesa dietro la cucina, eri a terra e stavi tremando

***

Forse erano davvero dei sogni. No. Visioni, erano visioni…rappresentavano qualcosa

***

-Mamma?

-si?

-Qui oltre a te e papà ha mai vissuto nessun altro?

-No tesoro

***

La sera dopo si verificò un altro fatto: Emily sentì delle urla, ancora.. il giardino. Ormai era consapevole che ciò che sentiva o vedeva l’avrebbe riportata ad un dialogo con la madre, poiché non era realtà. Scese in giardino e le urla la portarono all’altalena. Pioveva, quella notte milioni di gocce toccavano il terreno, e l’uomo misterioso era accanto a sua madre. Ella con il coltello era fuggita sino lì e a quanto pare l’uomo si era accorto di ciò che voleva fargli.

…Una luce tremenda offuscò la scena

Emily cominciò a vedere immagini veloci, solo quelle, il coltello, l’uomo la madre urlante, poi ancora il coltello e l’uomo steso sull’altalena con il coltello nel cuore…

***

La mattina dopo si risvegliò a terra in giardino e corse in casa,

-Emily..

-Mamma devdevo devo..

-cosa succede?

-vattene

-Emily cosa dici?

-VAI VIA


***

così dicendo corse nella sua stanza, prese il proprio orsacchiotto e mise tutto in una borsa di cuoio.

-Voglio andare via…

***

Non fu così facile…

 

 

Ciao ancora! Mi scuso per il penultimo scritto, davvero era messo giù male! Ma cercherò di correggermi. In ogni caso voglio ringraziarvi ancora tutti, e informarvi che il prossimo sarà l’ultimo capitolo perché rischio di dimenticare quello che mi è venuto in mente (hehe) comunque.. vi anticipo che il finale non sarà nulla di buono! Tenterò di farlo soft ma la vedo difficile! A presto un bacio

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Capitolo 4
*** Persa e delirante ***


Persa e delirante

Persa e delirante

 

La madre le corse in contro

-cosa stai facendo?

-Vado via, lontano da te

-Non puoi andare via

-Perché? Cosa succede se lo faccio? Qualcosa o qualcuno mi impedira di varcare il cancello?

-… Emily cerca di ragionare

-Che fine ha fatto papà?

-Emily..

-Cosa è successo? Perché non me lo dici?

-Emily tuo padre è morto

-E come è morto?

-Si è tagliato il collo

-No mamma, tu gli hai tagliato il collo

***

La madre portò una mano alla fronte, una lacrima le attraversò il viso. Cosa ne sapeva Emily?

-Emily ti prego aspetta..

-Cosa vuoi fare? Sgozzare anche me?

-Emily lui voleva rinchiudermi qui per sempre, e ci è riuscito nonostante tutto

-E ora tu lo stai facendo con me, mi dispiace ma non credo che qui ci sia una maledizione, credo solo che tu mi stia facendo impazzire, tagliuzzandoti il collo perché ti senti in colpa.

-Emily ti prego, è proprio questo che vuole, non sono io a fare questo è lui, è qui nella casa…è ancora qui

-Lo hai sempre negato, e adesso.. credi che mi fidi ancora di te? Ho vissuto anni di menzogne. Non mi hai mai detto nulla, ti odio

 ***

Prese la propria borsa e corse via, la madre cominciò a rincorrerla urlando, pregandola di fermarsi ma Emily ignorò quel gesto e arrivò nella stanza della mamma. Cominciò a cercare, buttò all’aria tutto, intanto ella bussava alla porta e piangeva disperata. Emily non ascoltò continuò a cercare finchè sotto il materasso lo trovò, eccolo, quel coltello maledetto. Uscì sfiorando la madre e raggiunse il giardino, quindi si nascose. La madre a sua volta andò sul in giardino e si cominciò a cercarla
***

-Emily dove sei? Vieni qui ti prego, dove sei?

-Sei una bugiarda
***

Ormai delirava, non era più in se, dopo quegli attimi orribili e quei timori era convinta fosse la madre la causa di tutto questo. Alle spalle, il coltello, conficcato nella schiena,una violenta spinta e la donna cadde a terra. Sanguinante.

***

Perché lo tenevi lì… perché non mi hai mai detto nulla?.. ti odio TI ODIO

**

 Emily cadde in fiumi di lacrime, gli occhi agghiacciati e la pelle bianca, pallida e tremante, cominciò a scavare, sotto l’altalena.

***

-So che sei qui

***

La teoria era fondata, lì sotto giacevano i resti del cadavere dell’uomo misterioso, che non era altri che il padre. Emily gettò a terra il coltello, iniziò a piovere, a tuonare, i fulmini si abbattevano sulla villa, di nuovo quei sospiri, l’altalena cominciò a muoversi, visioni su visioni. Emily nonostante il suo stato pallido e tremante, si arrampicò sul tetto della villa e cominciò a urlare, esternando il suo dolore, i fulmini e tutto ciò che vi era non la spaventavano più, ciò che la intimoriva era il pensiero di dover restare ancora imprigionata in quel luogo orribile.

***

-Sei felice? Mi hai usata per avere la tua vendetta! E ora? Che vuoi ancora?

***

Non le riusciva di sentire dolore o dispiacere per la madre, lei l’aveva privata di un padre, non le era mai stata accanto, non aveva fatto altro che mentirle e fingere di ascoltarla.

Dal tetto della casa sentì un cigolio molto forte, si voltò di colpo, e incredula vide il cancello della villa che lentamente si apriva mostrando un lungo e fitto sentiero oltre a lui. Emily non poteva credere ai propri occhi, scese dal tetto e cominciò a correre. Prima di uscire diede un ultimo sguardo all’altalena. Causa di guai e sofferenze, di dolori e di pazzie. Quindi uscì, finalmente cominciò a camminare, sotto la pioggia, al freddo, finchè scomparve per sempre dalla villa avvolta dalle tenebre della notte.

***

Era davvero tutto finito?, giorni di paura, di orrore, di sangue. Finiti? Un dito della madre ancora si mosse…

 

-

 THE END

 

 

Ok Ok la mia idea era quella di concludere la storia con la frase “Ora sono libera di andarmene, ma non ne ho alcuna voglia” e farla buttare. Anzi! Sinceramente l’avevo anche scritta! Solo che poi sarebbe stato troppo tragico XD oppure quella di vedere il padre a pochi centimetri da lei che le porge la mano, e lei per prenderla cade! Hehehe… non mi piacciono molto i lieti fine però poi qualcuno mi avrebbe amazzata! Poi per la Debbi ho tentato di fare un qualcosa che lontanamente assomigliasse ad un finale misterioso, ma sono negata! Cmq questa è la prima storia che inizio e termino, solitamente al secondo capitolo le cancello perché non mi piacciono! Comunque ancora grazie mille a coloro che hanno commentato! Davvero.. avrei cancellato anche questa! Un bacioneeeeeee alla prossima!! (e complimenti anche a voi per le vostre storie)

 

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